Centonove numero 19-2012 in pdf

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Centonove numero 19-2012 in pdf
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
Medicina,test da annullare
Le prove del 2010 a Messina nel mirino
del Consiglio di giustizia amministrativa
A PAG. 19
Messina, addio Fiera
Ultima edizione per la Campionaria.
La decisione dell’assessore Venturi
A PAG. 31
Autonomia
a lutto
Francesco Cafiso
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME)
Marco Venturi
Emanuele Scribano
ANNO XIX N. 19
18 MAGGIO 2012
EURO 1,50
centonove
Cafiso, jazz di Sicilia
A tu per tu col musicista,
enfante prodige del sassofono
A PAG.
43
REGIONE
CINQUE MILIARDI DI DEBITI, 50 MILA PRECARI, FLOP DEI FONDI
EUROPEI. ECCO COME LO STATUTO DIVENTA UN ALIBI
PER LA SICILIA. E UN ARMA A DOPPIO TAGLIO PER LA POLITICA
18 MAGGIO 2012
il punto
centonove
EDIT
Doppie colpe
a sinistra
UN GRUPPO DI politici di
professione, Cracolici,
Genovese, Cardinale, sono
andati dal presidente della
regione Lombardo per
consigliargli di dimettersi prima
dellʼanniversario della morte di
Falcone, ricorrenza alla quale
Lombardo, indagato per
concorso esterno alla mafia,
non è stato invitato. “Eʼ per
evitare spiacevoli imbarazzi”
hanno detto gli alleati di
Lombardo. In effetti, gli
imbarazzi non sono di
Lombardo, che ha mostrato di
non dare alcun peso agli
interlocutori, ma degli stessi
che si sono presi la briga di
suggerire questa singolare
soluzione di igiene politica.
Perchè la cosa strana della
politica in Sicilia è che la
decisione di un gip, possa
determinare anche le sorti di
un governo. Berlusconi è stato
“suicidato” sì dalla crisi, ma
soprattutto dal clima di veleni e
olgettine che lo
accompagnavano in Italia e
allʼestero. I problemi di
Lombardo davanti al giudice
sono gli stessi di anni fa. Solo,
personaggi come il senatore
Beppe Lumia, ritenevano questi
problemi risolvibili in nome di
una gestione del potere, tesa “a
scardinare il centrodestra” in
Sicilia. Non è così che si fa
politica. Cinismo e ipocrisia,
vanno a braccetto con chi per
delega è chiamato a fare i
compromessi che passano
sotto il nome di politica. Ma in
questo caso il comportamento
del centrosinistra, è
doppiamente colpevole. Per
avere tradito gli elettori e il Dna.
La promulgazione dello Statuto firmata dal “re di maggio” Umberto II
L’Autonomia? Ora è a lutto
Partiti disintegrati, alleanze promiscue, economia in caduta libera. La Sicilia
che Lombardo consegna si allontana sempre più da Roma. Verso la Grecia
DI ENZO BASSO
PIUʼ CHE UN GIORNO DI FESTA, per il sessantaseiesimo
anniversario dellʼAutonomia siciliana, il presidente della regione
siciliana Raffaele Lombardo avrebbe dovuto proclamare un
giorno di lutto. Per un condottiero che ha scalato la presidenza
della Regione organizzando schiamazzanti cortei a Messina per
il Ponte sullo Stretto e pannelliani scioperi della fame davanti
alla Raffineria di Gela, il bilancio è più che modesto. Tanto che
lo stesso Lombardo critica il suo movimento, che “ha lasciato la
passione e la lotta” per le scaramucce del potere. E se il Ponte
diventa sempre più una illusione ottica, le premesse dal quale il
movimento di Lombardo era partito si trasformano sempre più in
“promesse” mancate. A Gela, dove il presidente Lombardo
chiedeva il pagamento delle tasse nellʼIsola in cambio della
salute e dellʼambiente già offesi in Sicilia, oggi ci sono i cancelli
chiusi, mille operai a casa e unʼeconomia che arretra. Non va
meglio a Termini Imerese: dopo mesi e mesi di scauting tra le
imprese più innovative, la Dr Motors dellʼimprenditore molisano
Di Risio prescelto per la staffetta con la Fiat, non trova credito in
banca: ma il piano industriale, selezionato da regione Sicilia e
lʼInvitalia di Domenico Arcuri, manager da 750mila euro lʼanno,
a chi era stato proposto? Alla valutazione dei carmelitani scalzi?
Sono questi segnali, di un disastro nato già negli Anni
Cinquanta in Sicilia, che il governo Lombardo, non solo non ha
Vicecaposervizio: Daniele De Joannon In redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele Schinella Segreteria di redazione:
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centonove
SETTIMANALE REGIONALE
DI POLITICA
CULTURA ED ECONOMIA
Direttore responsabile
saputo affrontare, ma che ha puntualmente aggirato. E ora i
nodi vengono al pettine. Non quelli dellʼAutonomia, con le sirene
stonate sulla Cassazione sicula, o i Comuni consorziati al posto
delle province: in Sicilia ogni uomo è un personaggio irrisolto,
mettere insieme un gruppo di Comuni significa amplificare la
rissa politica quotidiana. La cooperazione non abita qui.
Il lutto Lombardo, e i suoi assessori, dovrebbero celebrarlo per il
tunnel politico-economico in cui la Sicilia è stata trascinata negli
ultimi tre anni. Cinque miliardi di deficit strutturale, utlizzo dei
fondi europei disatteso, politiche di risamento ambientale vicine
alle zero, annunci folcloristici per la riforma della scuola non più
lontani dal dialetto nelle aule, identità del popolo siciliano sotto
le scarpe. Il presidente che ha affossato il piano dei
termovalorizzatori, non è riuscito a tirare fuori dal suoi
assesasorato un piano dei rifiuti. Lʼannuncio che in Sicilia si è
avviata la riforma della burocrazia suona come una beffa:mai
momento più oscurantista la Sicilia ha conosciuto. La sola cosa
per la quale il governo Lombardo sarà ricordato è la
liquidazione non solo delle Asi ma anche delle formuile
politiche. In quattro governi ha mandato in soffitta il centrodestra
che lo ha eletto con i voti di Cuffaro. Poi con lʼausilio dei tecnici
ha cancellato prima lʼidentità del Centrosinistra e poi quella del
Terzo Polo. Ma a lutto non cʼè Lombardo & soci. Cʼè la Sicilia.
Distribuzione Gaetano Toscano Sas via Corbino Orso n. 9/11 - 98124 MESSINA
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Graziella Lombardo
Garante del lettore Attilio Raimondi
pagina 2
Questo periodico è associato alla
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del 14/12/2011
Sommario
centonove
18 MAGGIO 2012
PRIMO PIANO
Autonomi al capolinea
TOP SECRET
Lʼisola al collasso dopo quattro
anni si “sicilianismo”
A PAGINA
BANCHE
6/7/8/9
Credito Peloritano,
la sede al Duomo
POLITICA
«Dimettiamoci tutti»
MESSINA. Eʼ fissata al 21 luglio lʼapertura della Banca di
Credito Peloritano, la spa guidata dal manager Paolo Muscolino, che avrà la sua sede
centrale, accanto la Provincia,
nel palazzo progettato dallʼarchitetto Dario La Fauci per
conto della Duomo srl, società
di Nino Giordano, socio dellʼistituto di credito. La Banca
aprirà unʼagenzia a Barcellona.
Corona invita i colleghi a chiudere la partita
con Lombardo
A PAGINA 10
Palermo? Resta al centrodestra
Due esponenti del centrosinistra al ballottaggio.
Ma i dati sul voto alle liste...
A PAGINA 11
Storia di una voragine
A settembre i dirigenti avvertivano: “basta
spese e pagamenti”. Ma a palazzo Zanca...
A PAGINA 12/13
Due Re per Santo Stefano
MONTALBANO ELICONA. Investitori americani per il nascente polo museale
Il bancario e lʼex vicepresidente ai vertici
della giunta e del consiglio comunale
C’era una volta il tribunale
A PAGINA
14
De Luca ricomincia da zero
A Santa teresa di Riva il deputato cancella
unʼintera classe dirigente
A PAGINA
Area di dismissione nelle aule giudiziarie più
piccole di Sicilia
A PAGINA
21
A PAGINA
22
Così mi “vendo” il cimitero
Il sindaco di Milazzo studia la gestione esterna
A PAGINA 23
Wikifly pronta al decollo
Torna in pista la compagnia di trasporti aerei
dellʼimprenditore Giordano
A PAGINA 29
Quanto è dolce il distretto
PAG.29
Lʼassessorato alla cooperazione accredita il
patto. Con sede a Savoca
A PAGINA
Di Bella e le carte che scottano
Avviso di garanzia per lʼex sindaco
A PAGINA
Villafranca in agonia
30
La vertenza Telcom e la zona industriale
A PAGINA
16
31
Coste, piano “spiaggiato”
Resta al palo la determina della Cabina
di regia della Regione
SICILIA
A PAGINA
32
Unilav, come aggiro la legge
Se Venturi liquida la Fiera
LʼIspettorato del lavoro spulcia i rapporti
tra lʼAteneo di Messina e la società
Chiude la Campionaria di Messina. Pronto il
decreto dellʼassessore Venturi. A rischio
la Campionaria dʼagosto
A PAGINA 33
A PAGINA
17
Test, 220 studenti sulla graticola
Il Cga valuta la nullità delle prove del 2010
a messina e adotta un atto che fa tremare...
A PAGINA 18
Cus, Campionati squattrinati
Salta alla vigilia della manifestazione
nazionale il contributo della Regione
A PAGINA
19
Montalbano, arrivano i dollari
Investitori americani per il polo museale
A PAGINA
La dolce vita sullo Stretto in quegli
indimenticabili anni ʻ50
38/39
Cafiso, jazz in salsa sicula
A tu per tu con il giovane musicista ragusano
enfante prodige del sassofono
A PAGINA 46/47
RUBRICHE
ECONOMIA
TRASPORTI AEREI. L’imprenditore Giordano
POSTER
A PAGINA
Eʼ febbre da “puntata” a Messina.
Il Fisco perde il seminario
La Commissione tributaria annulla
un accertamento milionario sullʼimmobile
di proprietà della Curia di Messina
A PAGINA
34
Coop, debiti in... cartella
4/5
26/27
28
36
36
36
36
40
41
42
44/45
46/47
46
46
46
47
47
47
47
MINISTERO AGRICOLTURA
Alberto Stagno
“liquida” Buonitalia
Quattro amici al Bar Irrera
Ci puoi scommettere
15
PAG.20
Settegiorni
Zum
Scuola/Istruzione per lʼuso
Consumatori
Uomini & Business
Occorre sapere
Consumatori/Consulenti del lavoro
Libri/La Classifica
Mostre
Teatro
Weekend
Lettere & Commenti
Ecologia e ambiente
Heritage
Messina drastica
Eliodoro
Antibuddaci
150 parole
Animal House
MESSINA. Nuovo maxi-incarico per il liquidatore di società,
Alberto Stagno dʼAlcontres.
A portare i libri in tribunale di
Buonitalia, società operativa
del ministero dellʼagricoltura
che sotto la guida del leghista
Zaia ha maturato debiti per
una ventina di milioni di euro,
sarà il docente universitario
messinese. Lʼincarico scaturisce dalla breve guida del ministero di Saverio Romano,
esponente del Pid.
AUTOSTRADE SICILIANE
Pizzino direttore
l’assessore chiede lumi
MESSINA.Lʼassessore alle Infrastrutture Pier Carmelo Russo ha chiesto al commissario
straordinario del Cas, Anna
Rosa Corsello, spiegazioni
sul trasferimento in comando
di Mario Pizzino dal Comune
allʼente regionale e sulla successiva nomina a direttore generale. Sulla procedura aveva
avanzato dubbi il Collegio dei
revisori dei conti.
GIUSTIZIA
Sequestro Bonaffini,
240mila euro in parcelle
MESSINA. Sessantamila euro
a testa per i tre amministratori giudiziari (oltre Iva e Cpt) dei
beni di Bonaffini e Chiofalo. Il
Tribunale ha, infatti, liquidato
un primo acconto a Raffaele
Maccari, Antonino Barbagallo
e Giuseppe Giuffrida, per i primi sei mesi di lavoro.
Il Comune di Milazzo non paga e la
Obiettivo salute finisce nel mirino Serit
A PAGINA
35
20
pagina 3
TRAGEDIE GRECHE. L’attore Maurizio Donadoni
PAG.42
18 MAGGIO 2012
7giorni
centonove
TAGLI. Inviati sei commisari per rimediare alle violazioni
CHI SALE
L
Pippo Capurro
MESSINA. Il capogruppo del
Pdl al Comune di Messina
non perde occasione per far
ridere i colleghi con una battuta fulminante. Invitato a
prendere la parola durante la
seduta di una commissione
“particolarmente partecipata”, il veterano di Palazzo
Zanca ha risposto teatralmente: «E a cu parru? Alle sedie vuote?».
L Pippo Isgrò
MESSINA. Lʼassessore alle
Politiche del Mare mantiene
ciò che promette. Isgrò, infatti, ha avviato gli interventi per
la chiusura dei varchi a Capo
Peloro. Chi vuole andare a
mare sotto il Pilone non potrà
più parcheggiare sulla spiaggia. Nellʼarea troveranno posto i “cannoni di Garibaldi”.
LPippo Corvaja
MESSINA. Lʼassessore al
Territorio del comune di Messina incassa il voto bipartisan
per le linee guida del prossimo piano regolatore. Delibera travagliata, quella di Corvaja, presentata in aula anni
fa, poi ritirata, transitata in
giunta e quindi di nuovo in
consiglio. Fino allʼok finale.
L Alessandro Russo
MESSINA. Per perdere i cinque chili di troppo, il presidente della Quinta Circoscrizione ha deciso di “faticare”. Russo ha infatti investito 100 euro per una bicicletta con cui si inerpica fino alla sede del quartiere, in
viale Giostra alto.
L
Ciccio Timbro
MESSINA. Ha aperto il Centro Multiculturale Officina di
Messina per dire no alle discriminazioni. Timbro e i
suoi, in collaborazione con
lʼArcigay, ha ospitato eventi
e dibattiti per la la
Giornata Internazionale contro lʼomofobia del 17 maggio.
Consorzi ittici Kaputt
Sei si trovano in provincia di Messina. Presto
la riduzione a quattro. E le liquidazioni
PALERMO. Raffica di commissari negli
undici Consorzi di ripopolamento ittico
siciliani, sei dei quali in provincia di
Messina. A prendere la decisione
lʼassessore allʼAgricoltura, Elio DʼAntrassi,
che ha deciso procedere con sei nomine in
tutto dopo gli accertamenti delle violazioni
degli enti. I commissari dovranno assicurare
la gestione amministrativa nell'attesa di un
riordino generale. Si tratta di: Donatella
Sabbatino per i "Golfo di Patti" e "Eolie",
Fausto Piazza per "Golfo di Catania" e
"Peloritani ionici", Bernardo Campo per
"Agrigento1" e "Taormina", Giovanni
Rovito per "Villafranca-Pace del Mela" e
"Nebrodi", Sebastiano Bellanti per "Golfo
di Gela" e "Golfo di Siracusa", Vincenzo Lo
Castro per il consorzio
"Golfo di Castellamare".
Lʼassessore ha anche
annunciato il prossimo
taglio. Degli undici
consorzi ne rimarranno
solo quattro, un solo
consorzio per ciascuna
fascia costiera. La
riorganizzazione che
dovrà essere effettuata entro 60 giorni dalla
pubblicazione della legge finanziaria. I
quattro consorzi di ripopolamento ittico che
saranno confermati con il decreto di riordino
cambieranno in “Consorzi di gestione e
ripopolamento di fascia costiera”, i sette non
confermati saranno liquidati. ecco le nuove
MESSINA
zone: costa ionica, da Capo Peloro a Capo
Passero; costa meridionale, da Capo
Passero a Capo Lilibeo, isole Pelagie e
Pantelleria; costa eoliana, da Foce del fiume
Pollina a Capo Peloro e isole Eolie; costa
tirrenico-occidentale, da Capo Lilibeo a Foce
del fiume Pollina, isole Egadi e Ustica.
SOCIETA’
Tratta di clandestini, clan smantellato
MESSINA. La Polizia di Messina ha eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare a persone di nazionalita italiana ed egiziana ritenute responsabili di appartenere ad un sodalizio criminale transnazionale, operante lungo l'asse Egitto-Italia, dedito al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina ed al sequestro di persona a scopo di estorsione. Lʼindagine, è scaturita da un controllo
della Polizia Stradale di Giardini Naxos su un tir che aveva insospettito gli agenti in quanto dagli squarci laterali del telone si intuiva la presenza di persone. In quella occasione a bordo del tir furono scoperti 84 cittadini extracomunitari clandestini. Gli investigatori hanno poi delineato l'organigramma dell'associazione transnazionale, con base in Egitto, che aveva coordinato l'immigrazione clandestina e che continuava incessantemente a programmare, gestire e condurre l'attività di ingresso dei migranti.
INIZIATIVE. PER LA VIII GIORNATATA NAZIONALE DEL NASO ROSSO
Clown terapia, si ride a Messina
MESSINA. I clown di corsia dellʼassociazione di volontariato “Vip
ViviamoInPositivo Messina” organizzano l'VIII Giornata Nazionale del Naso
Rosso, con una raccolta fondi nelle piazze italiane a sostegno dei progetti
di Vip Italia Onlus. L'iniziativa a Messina domenica 20 maggio a Piazza
Cairoli dalle ore 10 alle 20, è patrocinata dal Comune e dagli Ospedali
Riuniti Papardo-Piemonte e vede la collaborazione con gli studenti
dell'Istituto psico-pedagogico "Ainis" di Messsina e del Liceo Scientifico e
Artistico dello Spirito Santo. L'associazione Vip Messina ha infatti
realizzato un laboratorio di clown terapia all'Ainis, che porterà alla
pubblicazione di alcune favole in più lingue, da
divulgare negli ospedali. Gli studenti
dell'Artistico dello Spirito Santo
realizzeranno invece in piazza alcuni
quadri, da inserire negli ospedali, nel
segno dell'umanizzazione delle cliniche. I
volontari di Vip Messina da otto anni
operano all'ospedale Papardo, attraverso
la clownterapia e la pedagogia del circo, nei
reparti di Pediatria, Ematologia e Chirurgia
plastica. La Federazione Vip Onlus,
fondata a Torino nel 1997, è oggi
collegata con 44 associazioni VIP su
tutto il territorio nazionale, con circa
3500 volontari clown, appositamente
formati e che si impegnano a portare il
sorriso in circa 100 strutture sanitarie.
pagina 4
Volontariato, nasce il Gruppo Emergenze Messina
MESSINA. Si presenta oggi, venerdì 18 maggio, nella Sala
Giunta di Palazzo Zanca, il G.E.M., Gruppo Emergenze Messina, costituito da quattro Associazioni di Volontariato, (Noe,
Nucleo Operativo Emergenza; lʼ Ucsm, Unità Cinofila di Soccorso Messina; Sicilia emergenze e Guardie ambientali centro Italia - Comando di Messina). Tali associazioni, che si propongonodi collaborate con Enti pubblici per emergenze di Protezione Civile, assistenziale e sanitaria, hanno stipulato un
protocollo dʼintesa aperto al mondo del volontariato per collaborazione e sinergia in emergenza per assistenza alla popolazione e alle persone disagiate.
Difetto di notifica, non dovrà pagare 424 mila euro
PALERMO. La sezione giurisdizionale d'appello della Corte dei
conti ha annullato la condanna emessa due anni fa dai giudici
di primo grado contro l'imprenditore catanese Mario Cavallaro
e la Mc Enterprice, oggi La Fenice, di Belpasso, a restituire 424
mila euro al Ministero dello sviluppo Economico. I giudici d'appello hanno accolto il ricorso presentato dai legali dell'imprenditore catanese e della società che eccepivano difetto di notifica
nella citazione in giudizio. La vicenda riguarda contributi comunitari per realizzare una fabbrica di vernici mai decollata.
Orto Botanico di Messina, piante grasse in mostra
MESSINA. Incontro per gli appassionati delle Piante Grasse allʼOrto Botanico di Messina, dove sarà allestita una mostra supportata da pannelli esplicativi, sabato 19 e domenica 20 maggio.
Nella cavea dellʼOrto anche due dimostrazioni pratiche: sabato
ore 17 “tecniche di coltivazione di Aloe e Agavi” e domenica ore
17: “Tecniche di coltivazione di Lithops e altre Aizoaceae”.
Visite guidate alla scoperta di Santa Maria di Mili
MESSINA. Tutti alla chiesa normanna di Santa Maria di Mili. Le
associazioni Proteggiamo la Natura, Ionio Messina Sud, Giosef
Messina “Dilip Pizzi” e Piattaforma Creativa hanno organizzato
per sabato 19 maggio una visita guidata che riguarderà gli esterni dell'intero plesso della dellʼedificio. Durante la mattinata, i giovani volontari delle associazioni accompagneranno le classi di
alcuni istituti scolastici dei villaggi della zona sud, mentre nel pomeriggio si accoglieranno tutti gli altri cittadini interessati. L'obiettivo dell'iniziativa è quello di far conoscere il valore di una delle testimonianze più antiche e preziose, quanto semisconosciute, del patrimonio storico e monumentale siciliano. Le visite saranno dalle 10:30 alle ore 19:00.
7giorni
centonove
Il regista Piero Messina dietro la cinepresa
TALENTI. IL GIOVANE ATTORE DI CALTAGIRONE AL FESTIVAL DEL CINEMA
C’è un po’ di “Messina” a Cannes
SUL PRESTIGIOSO red carpet di
Cannes ci ha già sfilato lʼanno
scorso, fianco a fianco a due mostri
sacri come Paolo Sorrentino e Sean
Pean. E il giovane attore di
Caltagirone Piero Messina sembra
averci preso gusto. Dato che anche
questʼanno tornerà al festival del
cinema per presentare il suo “Terra”,
cortometraggio prodotto dal Centro
Sperimentale di Cinematografia in
collaborazione con Rai Cinema.
Selezionato nel programma
NUOTO. MONDELLO
ALIMENTARE. S.VITO LO CAPO
Giaconia tenta
la traversata
Gara tra chef
al Cous Cous Fest
PALERMO. Il palermitano
Mauro Giaconia tenterà
una nuova impresa sabato
prossimo. Il nuotatore sarà
impegnato nella "San Vito
Lo Capo-Mondello solo
swim", una traversata di
nuoto in solitario. L'evento
per la 27esima edizione del
World Festival on the
Beach, a Mondello dal 16 al
20 Maggio. Cinquantasei
chilometri di bracciate in
mare aperto, per unire
idealmente la località di San
Vito Lo Capo (Tp) a
Mondello (Pa), da
percorrere in un tempo
stimato di circa 15 ore. La
partenza di Giaconia
sabato alle ore 6 dalla
spiaggia di San Vito
Lo Capo.
PALERMO. Sono sei gli
chef selezionati per
prendere parte alla
competizione gastronomica
"Vota lo chef per il Cous
Cous Fest", che si svolgerà
a San Vito Lo Capo nei
giorni della nuova edizione
del Cous Cous Fest
Preview, in programma
dall'1 al 3 giugno prossimi.
La gara servirà a decidere
quale chef avrà un posto
nella squadra italiana che
gareggerà alla prossima
edizione del Cous Cous
Fest, in programma dal 25
al 30 settembre 2012. Ad
essere stati selezionati, tra
le molte candidature
presentate, sono: Luca
Abbadir, sous-chef di
Moreno Cedroni presso il
ristorante "Madonnina del
pescatore"; Eugenio
Jacques Christiaan Boer,
chef di "Enocratia, il
governo del vino"; Paolo
Casanova, chef al
dopolavoro Bicocca;
Fabrizio Ferrari, chef e
proprietario del ristorante
"Al Porticciolo 84"; Eugenio
Roncoroni, chef e
proprietario de "Al
mercato"; e Maria
Giuseppina Spanò, chef del
"Gemelli" di Lampedusa.
“Cinefondation” della
rassegna, il corto del regista
(classe 1981), ambientato su
un traghetto diretto in Sicilia,
sarò proiettato il prossimo 24
maggio. Scoperto da Paolo
Sorrentino grazie al film
breve “Stidda ca curri”,
premiato al Taormina Film
Festival, Piero Messina è
stato assistente alla regia
del regista napoletano nel
film “This must be the pace”.
SALUTE. AL VIA A PALERMO LE OLIMPIADI DELLA FAMIGLIA
Palestra e giochi per imparare a mangiare
PALERMO. Una palestra all'aria aperta per tutte le famiglie, con
protagonisti il movimento, il gioco e la corretta alimentazione. Sono i cardini
dell'edizione 2012 delle Olimpiadi della Famiglia, organizzate da Nestlé
Italiana e che quest'anno, dopo essere partite da Napoli, arriveranno il 19 e
il 20 maggio a Palermo per passare poi a Milano il 26 e 27 maggio. Nei due
giorni ai Giardini Inglesi del capoluogo
siciliano sarà possibile
mettersi alla prova con
percorsi in mountain bike,
prove di basket, arrampicata a
muro, calcio, bowling e staffetta, ma
anche sfidare gli altri nei giochi semplici di una
volta, dalla corsa con i sacchi alle freccette,
"per far tornare bambini gli adulti spiegano gli organizzatori - e far
riscoprire ai bambini il piacere di
muoversi all'aria aperta". Il tutto,
imparando in modo divertente i
principi di una corretta
nutrizione, dalla scoperta
della 'piramide alimentare'
Nutrikid fino alla regola
degli "8 bicchieri
d'acqua al giorno".
Sarà anche possibile, nell'area 'Nutrizione,
Salute e Benessere per tutta la famiglia',
conoscere il proprio stato di forma, ma anche
approfondire la lettura delle etichette dei
prodotti alimentari con i rappresentanti di
Cittadinanzattiva.
18 MAGGIO 2012
ROSA E NERO
Fiocco rosa in casa Montalto
MESSINA. È nata sabato 12 maggio la piccola Viola
Montalto, figlia del nostro collaboratore Armando e di
Mariagrazia Pafumi. Ad Armando e Mariagrazia i migliori auguri da parte di tutta la redazione.
Addio ad Accordino, docente e commercialista
MESSINA. Lutto allʼUniversità di Messina. È morto Antonio Accordino, docente di Economia e gestione delle imprese. Commercialista noto in città e storico presidente
dellʼOrdine, era originario di Raccuja, dove sono stati celebrati i funerali, il 15 maggio.
È morta la mamma del sindaco Miasi
ROCCALUMERA. Si è spenta Concetta Giuffrè,
madre del sindaco di Roccalumera, Gianni
Miasi. La signora aveva 91 anni. I funerali sono stati celebrati nella chiesa della Madonna della Catena,
nel centro storico della cittadina.
Al primo cittadino, le condoglianze di Centonove.
Montella in Sicilia, ma solo per vacanza
CATANIA. Il tecnico del Catania, pronto a passare alla
Roma, si è innamorato della Sicilia. Montella ha infatti acquistato una bella villa nel comune di Realmonte, a
due passi dalla Scala dei Turchi, litorale citato spesso
nei romanzi di Andrea Camilleri.
pagina 5
CHI SCENDE
M Tatà Sanzarello
MESSINA. L'ex deputato europeo messinese del Ppe,
nonchè ex assessore regionale alla Sanità, è stato rinviato a giudizio per corruzione nell'ambito dell'inchiesta
sulla gestione dell'Associazione assistenza spastici di
Barcellona Pozzo di Gotto.
Secondo l'accusa, avrebbe
percepito tangenti per 500 mila euro in sei anni, dal 1998 al
2004.
M Carmelo Conti
MESSINA. II consigliere comunale di Messina approfitta
del ruolo politico per “mazziare” i concorrenti. In seguito a un blitz effettuato negli
asili nido comunali, si è infatti lamentato di come vengono
trattati i bambini. Conti è il titolare della cooperativa che
gestiva gli asili nido prima di
quella attuale.
MPeppino Buzzanca
MESSINA. Il sindaco di Messina si fa prendere la mano su
Twitter per inveire contro
lʼassessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida,
“reo” di non averlo invitato alla presentazione dei Campionati nazionali universitari. E,
nella foga, lo ha chiamato
Tranchina, confondendolo
con unʼaltra persona.
M Enzo Bianco
CATANIA. Il senatore del Pd è
stato chiamato in causa dalle
dichiarazioni dellʼex tesoriere della Margherita. Secondo
Lusi, a Bianco veniva fornito
un mensile di 3.000 euro, poi
passato a 5.500. E ad una società di Catania legata al marito della sua segretaria sarebbe stata fornita una cifra di
circa 150 mila euro. Lʼex sindaco si è detto “indignato”.
M Sebastiano
Di Betta
PALERMO. Lʼassessore regionale tecnico allʼAmbiente
in quota Fli si è dimesso per
far spazio ai politici. Di Betta
ha spiegato il perché con una
lettera al presidente della Regione. Al posto suo posto, è
pronto a entrare in giunta il deputato Alessandro Aricò, lʼesponente di finiano che si era
candidato a Palermo.
18 MAGGIO 2012
primopiano
PROFONDO ROSSO. L’Isola sull’orlo del collasso dopo quattro anni di “sicilianismo”
Autonomi al capolinea
Le prerogative statutarie piegate a una politica che protesta con lo Stato ma prova ad agirarne
i divieti. L’esercito di precari da mantenere e chi può essere “tagliato”. Mentre gli investimenti...
DI DANIELE DE JOANNON
PALERMO. Raffaele Lombardo sbraita,
si arrabbia, va a Roma, cerca lo scontro
alla Consulta. Intanto la Sicilia affonda. E
affonda nel nome di unʼAutonomia
rivendicazionista che tanto ricorda il finale
di uno spot satirico di “Avanzi” sulla Casa
delle Libertà: “Perché possiamo fare quello
che ci pare”. A dare la misura di una Sicilia
in ginocchio non sono i forestali in cerca di
stipendio, i 16622 dipendenti in cassa
integrazione, le imprese artigiane passate
da 19.620 a 18,751 e il debito da 5 miliardi
“nascosto” fino a pochi anni fa. E neanche
le impugnative e i ricorsi alla Consulta del
presidente. Ma il suicidio di un uomo
qualunque, a Gravina di Catania, che a 53
anni si è tolto la vita perché senza lavoro
da sei mesi. Un gesto di disperazione ad
appena 24 ore dalla Festa dellʼAutomomia
istituita proprio dal governo. E poco dopo
un bando della Regione che ricerca trenta
“camminatori” per portare i plichi da un
ufficio allʼaltro.
AUTONOMIA DI MANTENERE... Le
elezioni si avvicinano, e lʼunica soluzione
è quella di conservare le posizioni. Le
proprie e quelle che la stessa politica ha
generato. E così, a innescare
lʼesplosione, lʼultima, sono stati i rilievi
del Commissario dello Stato, “reo” di
aver impugnato la seconda stesura di un
Bilancio che, tra una selva di tagli
orizzontali, prevedeva la contrazione di
un mutuo da 558 milioni per garantire le
spettanze ai forestali e ai dipendenti
dellʼEsa, Ente Sviluppo Agricolo. In tutto
22.700. Una norma che Lombardo ha
deciso di voler pubblicare lo stesso,
andando allo scontro. Solo che si devono
trovare i soldi. Ma il presidente non si è
fermato qui. Perché la Sicilia tracima, e
tracima anche il suo partito, con frizioni
politiche interne (in particolare i malumori
AUTONOMISTA DEL SUD. Raffaele Lombardo
di Lino Leanza, che tiene molto al
precariato). Così, un altro occhio da
autonomista doc il presidente lo sta
gettando sui non stabilizzati negli enti
locali. Che sono in tutto 22.500 e che i
Comuni avrebbero dovuto togliere dal
precariato con il medesimo mutuo da 550
milioni. Per questo, Lombardo ha inviato
una lettera al premier Monti chiedendo
un aiuto per la Sicilia. Un altro settore
nevralgico e “autonomo” è quello della
Formazione Professionale, il cui nuovo
piano è stato inviato recentemente alla
Corte dei Conti. In Sicilia, la Formazione
non deve generare lavoro per chi
frequenta i corsi, ma mantenere quelli dei
formatori. E, dʼaltronde, ormai è difficile
tornare in dietro visto che, in nome
dellʼAutonomia, la Regione non ha avuto
alcun problema, negli anni, a finanziare
un mostro dalle cento teste (gli enti) che
dà lo stipendio a 8.612 dipendenti (solo
per la Formazione) tra docenti e
amministrativi (in numero superiore). Il
tutto per la spesa di quattrocento milioni
di euro spesi, più le risorse provenienti
dai fondi europei. A incassare, 230 enti
che organizzano i corsi e ricevono i fondi
centonove
LA STORIA
Dall’Ars allo Statuto
LʼAUTONOMIA SICILIANA nasce con
lʼAssemblea regionale il 15 maggio
1946, in virtù di un regio decreto che
la normava con una legge. LʼArs diventa così l'organo legislativo della
Regione Siciliana secondo le previsioni dello Statuto di autonomia approvato poi nel 1947. Il 26 febbraio
1948, l'Assemblea Costituente converte in legge costituzionale lo Statuto della Sicilia, secondo le disposizioni dell'articolo 116 della Costituzione, il quale prevede forme e condizioni particolari di autonomia a cinque regioni italiane. Lo Statuto regionale prevede un Consiglio regionale,
detto Parlamento, i cui membri hanno
il titolo di onorevoli. Nel corso di 75
anni, è stato usato in maniera poco virtuosa.
pubblici grazie a "un
sistema di
accreditamento
lacunoso,
ancorché
provvisorio e
sostanzialmente
funzionale
all'allargamento
della platea, come
è scritto nella
relazione della
Commissione
parlamentare
dʼinchiesta dellʼArs.
E DI TAGLIARE...
Siccome la coperta è
corta, però, cʼè pure chi
non vedrà un centesimo. Ma
si tratta, alla fine, di settori che
hanno un rapporto meno diretto con la
Regione. E così si possono anche
“trascurare” i titolari delle 73 aziende di
trasporto pubblico locale aderenti
all'Anav che hanno protestato davanti
all'assessorato regionale alle
Infrastrutture e alla Mobilità per
manifestare il loro dissenso ai tagli
operati al comparto. Allo stesso modo, a
causa dei tagli ai teatri e alle istituzioni
ASPIRAZIONI
E ora dateci la Cassazione
Una proposta per due sezioni della “Suprema”
PALERMO. Non bastasserò già altri uffici periferici “regalati” dallo Statuto, Raffaele Lombardo ha fatto una mossa
alla “Calderoli”. Nel 66° anniversario della nascita dello
Statuto, ha infatti presentato lo schema di norme di attuazione dell'articolo 23 (che prevede espressamente che gli
organi giurisdizionali centrali debbano avere in Sicilia le rispettive sezioni per gli affari che concernono la Regione)
per l'ultimo organo che ancora attende l'attuazione: le Sezioni della Corte di Cassazione. “Il consenso registrato sulla proposta testimonia l'attualità e la necessità di avere in
Sicilia una sede”, ha dichiarato lʼassessore allʼEconomia,
Gaetano Armao. Che ha aggiunto: “Per questo motivo abbiamo formalizzato questa richiesta allo Stato, per il tra-
mite della Commissione paritetica, che non comporta oneri aggiuntivi per la Sicilia e servirà per ridurre i costi di accesso alla giustizia che i siciliani devono sopportare per
far valere le proprie ragioni alla Corte di Roma”. La proposta è stata comunicata, nei giorni scorsi, nellʼambito del
convegno organizzato a Palermo, a Villa Malfitano, "Per
la Corte di Cassazione in Sicilia". “L'istituzione delle sezioni della Cassazione in Sicilia - ha chiarito Armao - non
può essere liquidata come mero rivendicazionismo, ma va
ricondotta alla richiesta di integrale attuazione dello Statuto che il Governo regionale sta portando avanti ed in ogni
sede”. Il Testo è stato illustrato e condiviso dai relatori dell'Ateneo palermitano Salvatore Raimondi, Girolamo
Monteleone e Antonio Scaglione. Anche Francesco
Greco, presidente dell'ordine degli avvocati di Palermo, e
Francesco Marullo di Condojanni, presidente Unione
degli ordini forensi della Sicilia, hanno espresso il sostegno all'iniziativa dell'intera avvocatura siciliana. Il docu-
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mento presentato dalla Regione alla Commissione paritetica è stato redatto su incarico della Presidenza della Regione, con la collaborazione del Girolamo Monteleone,
dell'Università di Palermo e ha già ottenuto il parere dell'Ufficio legislativo e legale e l'apprezzamento della Giunta di governo. Il testo prevede l'istituzione in Sicilia delle
due sezioni staccate della Corte di Cassazione, una per
gli affari civili e una per gli affari penali, con la denominazione di “Cassazione regionale della Sicilia” con sede a
Palermo. E' previsto un Presidente della sezione della Corte di Cassazione, cui sono assegnati due Presidenti di sezione, con l'incarico di presiedere la sezione civile e penale. È prevista anche una Procura generale, quale organo decentrato della Procura presso la Cassazione centrale, retta da un Avvocato Generale, e alla quale sono assegnati almeno dieci sostituti procuratori. La Regione
provvederà ad assegnare al servizio della Cassazione regionale il 50% del personale previsto della dotazione.
primopiano
centonove
IL CASO FIAT
IL NEMICO NUOVO NEMICO
La sede Fiat di Termini Imerese è ormai
chiusa, i dipendenti protestano ma ancora non
cʼè certezza sul futuro. Il presidente della
Regione sta provando a ottenere garanzie dal
ministro dello Sviluppo Corrado Passera, e
giovedì 17 ha partecipato in videoconferenza
alla riunione al ministero. Spiega Lombardo:
«Prima di passare alla fase operativa del
contratto di sviluppo finanziato dalla Regione
siciliana per quell'area, è necessario un
momento di verifica, per analizzare la solidità
dei gruppi imprenditoriali interessati».
CARMELO ARONICA è il “nuovo nemico” del
presidente della Regione Raffaele Lombardo e
dellʼAutonomia tutta. Il commissario che
rappresenta lo Stato si è reso protagonista di
un “uno-due” pugilistico a fine aprile, quando
ha bloccato in due tempi alcuni articoli cardine
del bilancio regionale. Alla seconda
impugnazione, il governatore ha deciso di
pubblicare lo stesso la legge, portando il
conflitto alla Corte Costituzionale.
DallʼAutonomia a oggi, la Consulta si è
pronunciata su questioni siciliane 362 volte.
culturali, molta gente rimarrà con meno
lavoro. O anche senza. Ma si tratta di
settori che fanno meno cassa di
riconanza. A essere a rischio, poi, almeno
secondo il deputato del Pdl Salvino
Caputo, i 180 milioni di euro destinati agli
Enti Locali per avviare i cantieri scuola e
sarebbero serviti per dare una boccata di
ossigeno ad amministratori per realizzare
opere pubbliche e
per creare
occupazione. La
somma è stata
inserita per l'Avviso
20, che, se venisse
bocciato, lascerebbe tutti a
casa.
ANCORA FORMAZIONE.
Ma cosa chiedere al
Governo Monti? Quando
cʼera Berlusconi,
lʼAutonomia lamentava il
blocco dei fondi Cipe.
Adesso si attende il
Piano per il Sud. Che
per lʼIsola, al di là di
alcune iniziative utili,
promuoverà anche un
aiuto alla Regione per
un'assistenza tecnica
qualificata di
monitoraggio per
l'introduzione di
meccanismi di qualità
nell'offerta formativa
regionale. «Dobbiamo
aiutare le regioni meridionali a spendere
meglio», ha detto il ministro Fornero.
LA REGIONE IN CIFRE. Diciotto miliardi e
ottocento milioni di euro di entrare,
diciannove miliardi e duecento milioni di
spese. Oltre tredicimila dipendenti, quattro
volte quelli della regione Lombardia. 4500
precari della Regione e 22.500 negli enti
locali, alcuni da ventʼanni. Un
“downgrading” certificato dallʼagenzia
Standard & Poorʼs. Un debito da cinque
miliardi di euro gestito attraverso sei mutui,
per i quali la Regione paga interessi di più o
meno cinquecento milioni di euro allʼanno.
A chi? I creditori sono il ministero
dellʼEconomia (due miliardi e mezzo), la
cassa Depositi e Prestiti (un miliardo e
mezzo), la Banca Europea (i 358 milioni)
(7,6%), i prestiti obbligazionari (272) milioni
(5,8%) di prestiti obbligazionari. Le entrate
sono minori perché in Sicilia si produce
meno. E si produce meno perché, fatto
salvo il Credito di imposta varato lo scorso
anno, lʼAutonomia non investe. E mette nel
congelatore.
I FONDI UE. I soldi sarebbero tanti. Per
garantire lʼimpegno su alcuni fronti, i fondi
sono stati rimodulati in grossi investimenti
per opere che riguardano soprattutto
lʼarea catanese e sud orientale dellʼIsola.
Fino ad ora, la spesa europea targata
Lombardo è stata lʼefatta controparte di
quella attuata dal suo predecessore Totò
Cuffaro, che aveva utilizzato fino
allʼultimo centesimo costruendo poco o
niente. Lo stesso poco o niente di
Lombardo, che, al contrario, sta gestendo
i soldi come se fossero le alleanze di un
quadro politico. Leggendo lʼassetto
complessivo dei finanziamenti dei quali si
potrebbe usufruire, la parte siciliana di
risorse nazionali legate ai finanziamenti
europei derivanti dal Po Fers, Po Fse, Psr
Fears e Po Fep è di 3 miliardi 862 milioni.
Una cifra che è di poco inferiore ai 4
miliardi 313 milioni dei Fas, cui si
aggiungono anche i 350 delle risorse Fas
ex Delibera Cipe 122/07. In totale, il
quadro delle risorse a titolarità regionale
vede risorse programmabili per 15
miliardi 210 milioni, con una quota di
risorse comunitarie destinate allʼIsola di 5
miliardi 606 milioni e una quota di
cofinanziamento a carico di 1 miliardo
427 milioni. Grazie alla rimodulazione gli
impegni ci sono. Le ricadute no.
18 MAGGIO 2012
L’ALTRA CAMPANA
Gaetano Armao, l’ottimista
L’assessore e il Credito d’imposta
PALERMO. Nonostante a Catania si ricordino i suicidi davanti allʼesattoria,
e ci siano interi comparti in crisi, lʼassessore allʼEconomia gaetano Armao
emana ottimismo: «Grazie al Credito
d'imposta sappiamo che ci sono in Sicilia quasi mille imprenditori pronti ad
investire con proprie risorse. Sono
imprenditori che pagano le tasse e
che hanno dichiarato di non aver subito il ricatto del racket. Tra questi imprenditori, ben 401 hanno visto accolte le proprie istanze, per un finanziamento pari a 109.752.648 milioni di
euro. Tutto ciò dimostra la bontà di
questa scelta che il Governo ha deciso di portare avanti, pur in mezzo a
tante difficoltà. Dispiace dover ricordare però che vi sono ancora oltre 500
imprese che hanno fatto richiesta e
che potrebbero aver diritto alla compensazione del credito. Purtroppo,
dovranno ancora attendere perché
manca la necessaria disponibilità finanziaria». Arlao lo ha detto in una
conferenza stampa insieme a Castrense Giamportone, direttore regionale dell'Agenzia delle Entrate e a Nicola D'Agostino, relatore del ddl in
commissione Bilancio dell'Ars. «L'ulteriore impegno di 80 milioni di euro
che il governo regionale ha avanzato
sulle stesse risorse con cui è stato finanziato il precedente intervento legislativo è stato, infatti, impugnato dal
Commissario dello Stato». Dal 2 novembre al 31 dicembre 2011 sono state presentate all'Agenzia delle entrate 925 istanze per accedere al credito
d'imposta. Quelle non accolte per
esaurimento dei fondi stanziati sono
state 501 per un credito di imposta richiesto di 98.043.680 di euro. Gli uffici dell'assessorato prevedono che in
autunno si possano riaprire i termini
per la presentazione di nuove domande. «Il Credito d'imposta - ha spiegato Armao - è un efficace strumento
anche nella lotta all'evasione fiscale.
Infatti, è utilizzabile solo da chi è in regola col fisco».
LA SCHEDA
Ma quanto siamo “speciali”!
Tutti i privilegi, dall’agricoltura alle imposte
LEGISLAZIONE. Eccezion fatta per le norme in materia finanziaria (che si applicano immediatamente), teoricamente la Regione ha competenze su tutto. Ne è un
esempio lʼorganizzazione degli enti locali e il relativo sistema elettorale. In realtà, però, la Regione non sempre
recepisce e trasforma quanto prodotto dallo Stato. Così
capita che alcune leggi abbiano un recepimento “dinamico”, ovvero sono immediatamente esecutive (molte volte
si scopre ciò quando si presenta il caso).
GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA. In Sicilia, il secondo
grado di giudizio non è demandato al Consiglio di Stato,
ma al Consiglio di Giustizia amministrativa di Palermo. I
membri laici vengono nominati dalla Regione.
RISCOSSIONE. La Sicilia ha totale autonomia nella gestione e determinazione dei Tributi che vengono riscossi
da Serit Sicilia spa, destinata a diventare Riscossione Sicilia spa. Tempo fa, a provare a coordinare una ridererminazione delle tasse per attenuare lʼindebitamento era stato il presidente dellʼArs Francesco Cascio. Nel 2008, rispetto a una manovra dellʼex ministro dellʼEconomia Giulio Tremonti che prevedeva di far affluire tutte le entrate
dellʼIsola nella Tesoreria dello Stato, Raffaele Lombardo
promosse un ricorso alla Corte costituzionale.
TERRITORIO-DEMANIO-AMBIENTE. Lʼesclusiva presenta pro e contro rispetto alla legislazione nazionale. Per
quanto riguarda il demanio, la riorganizzazione dello Stato
dalla riforma del Titolo V in poi, ha di fatto messo in pari le altre regioni alla Sicilia. Così, ad esempio, uno scontro come
quello sulle ex caserme nel 2008 oggi non ha quasi ragion
dʼessere. Allo stesso tempo, lʼautonomia ha rallentato la cessione alla Regione di molti beni statali.
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BENI CULTURALI. Il sistema di gestione, che ricalca
quello dello Stato con le Soprintendenze, non sempre si è
rivelato puntuale. In tanti casi, infatti, lʼazione di tutela di
un funzionario dello Stato sarebbe stata più ferma e rigorosa. Altro discorso riguarda la fruizione dei siti. Recentemente è stata espletata la gara per la gestione di quelli più
pregiati, ma la Regione non ha trovato una soluzione per
gli altri. Parallelamente cʼè una società, Beni Culturali spa,
che impiega 2100 persone.
AGRICOLTURA-PESCA-FORESTE. Al di là dei “trattoristi”, lʼAgricoltura è uno dei settori dove maggiormente
si stanno spendendo i fondi europei, anche se non si esplorano strade di sviluppo come le biomasse. La pesca, invece, è in piena crisi. Sulle foreste, infine, “pesa” la vertenza dei 50 mila forestali da “salvare”.
TURISMO. La “specialità” è servita per legiferare spesso
ad hoc (agriturismi, bed and breackfast etc). A fronte dei milioni spesi per la promozione, i risultati sono modesti.
18 MAGGIO 2012
primopiano
centonove
LA SCHEDA
Se la Carta non canta
Gli articoli teorici dello Statuto
PALERMO. Una carta fondativa nata
già “vecchia” perché prima della Costituzione, con cui ha faticato ad armonizzarsi. Questo è lo Statuto siciliano che, nonostante lʼultima modifica, risalente al 2007, presenta una serie di carenze sul piano dellʼorganizzazione e delle decisioni, diventando
uno strumento in mano più dei politici, che lo agitano come un vessillo,
che per i siciliani.
Una prima “botta” allo Statuto è stata
data dalla riforma del Titolo V della Costituzione, che ha avvicinato le regioni ordinarie alla Sicilia. A differenza
del resto dʼItalia, però, lʼIsola ha rapporti molto più complicati con lo Stato, vista lʼassenza di organi di raccordo, come le consulte di garanzia statutaria (che vigilano sullʼandamento
legislativo) ma anche una serie di procedure di collaborazione. Inoltre, lo
Statuto, così come fu pensato, ha un
ruolo frenate e non ha potuto offrire
servizi e normative. A dimostrarlo alcuni articoli che sono rimasti lettera
morta o applicabili solo in teoria. Come il 12, che prevede proposte leggi
direttamente da almeno il 10% della
popolazione o da tre consigli provinciali. In passato ci sono stati alcuni
tentativi di attuazione, lʼultimo quello
per lʼistituzione della Provincia di Gela, ma sono stati “azzoppati” dallʼArs.
Così come non sempre, tranne ultimamente e per provvedimenti particolari, cʼè stato il coinvolgimento popolare e delle associazioni in fase di
stesura delle leggi.
Cʼè poi la sfera delle competenze legislative su molte materie, permesse
dall'articolo 14, che è stata “superata”
dai poteri attribuiti dalle regioni ordinarie. Un altro nodo riguarda lʼarticolo 15, che conferisce il potere di sciogliere le province e creare i consorzi
di comuni. A provare ad utilizzarlo era
stato un anno fa il presidente della Regione, che però non è andato oltre allʼenunciazione di un disegno di legge.
Grandi leggende anche per ciò che riguarda lʼarticolo 21, terzo comma, che
prevede che il governatore possa sedere in consiglio dei ministri con voto deliberativo. In realtà, anche qui si
tratta più di una enunciazione, visto
che il presidente può partecipare solo alle riunioni se devono essere trattate questioni riferite direttamente alla Sicilia. E i casi si contano sulla punta delle dita. In fase importanti, come
la Finanziaria di Stato, la Sicilia non è
mai stata invitata. Ma cʼè di più: il voto in consiglio dei ministri, che lo Statuto afferma essere deliberativo, in
realtà, a Roma, è solo consultivo.
Tra le altre prerogative “teoriche”, la
podestà di fissare le tariffe ferroviarie.
Nella pratica, anche questa parte è rimasta in attuata. In fondo, come la
stessa e certamente più riuscita costituzione, lo Statuto è solo una “carta”. Il resto dovrebbero farlo le leggi.
E la produzione dellʼArs parla chiaro.
IL DIBATTITO. Studiosi ed esponenti dei partiti dicono la loro sulla “specialità” dell’Isola
Rifondare la politica
Il costituzionalista Antonio Saitta non ha alcun dubbio: «L’Autonomia è una palla al piede».
E mentre Maira e Silvestro puntano sul federalismo, Giulia Adamo boccia tutti i governi
PALERMO. «Io sono per esprimere un
voto autonomista, oggi più che mai. Il
nostro Statuto è messo sotto i piedi
quotidianamente e chi ha osato opporsi a
questo andazzo rischia di lasciarci le
penne. I cittadini devono comprenderlo:
smettiamo di farci menare per il naso
dalle logiche dei partiti nazionali che
mettono in ginocchio il Sud e la Sicilia,
comprimono lʼautonomia e non danno
speranza ai cittadini». Raffaele
Lombardo non molla la presa. Quello
che fu il punto di partenza del suo
Movimento (che oggi critica per le
“cattive abitudini” maturate) continua a
essere un presente con due
comandamenti: Autonomia e Statuto. Ma
non tutti sono dello stesso avviso del
governatore. Cʼè, infatti, chi vede il
problema come legato non tanto alla
carta fondativa e allʼAutonomia quanto
alla loro applicazione. E chi, invece, ne
propone una riforma strutturale.
In alto da sinistra, il costituzionalista
Antonio Saitta e il capogruppo dellʼUdc allʼArs,
Giulia Adamo. Sopra, Gioacchino Silvestro, ex
vicepresidente dellʼArs. Nella pagina accanto,
il capogruppo del Pid, Rudy Maira
IL COSTITUZIONALISTA. Antonio
Saitta, già vicesindaco di Messina ed
esponente del Pd che mal ha digerito
lʼappoggio a Raffaele Lombardo
garantito dal suo ex primo cittadino
Francantonio Genovese, si distingue
per la sua netta presa di distanze, frutto
anche del suo essere docente di Diritto
Costituzionale: «LʼAutonomia è una palla
al piede soprattutto per il modo
mitologico con cui è stata coltivata.
Perché autonomia dovrebbe significare
senso di responsabilità e maturità
democratica. Invece, qui in Sicilia, ci
siamo avvinghiati a uno Statuto nato in
una fase di emergenza costituzionale e
pienamente transitoria. Non solo,
abbiamo anche avuto cura di ignorare i
processi di reale autonomia». Le
soluzioni? La Sicilia potrebbe sempre
proporre un nuovo Statuto e non perdere
tempo con proposte inutili, come la Corte
di Cassazione nellʼIsola».
SOTTO LA LENTE
Predecessori e figli del Mpa
Da “Noi Siciliani” a “Grande Sud” e “Sicilia Vera”,
le forze nate dal 1995. Tra genuinità e furbizia
PALERMO. Lʼultimo nato, come partito, è Grande Sud di Gianfranco Miccichè, che costituisce lʼevoluzione del Pdl Sicilia (fondato allʼArs con i finiani del Popolo delle Libertà divenuti poi Fli) e
di Forza del Sud. E poi cʼè il Movimento dei Forconi, o anche “Forza dʼurto”, che però non è del tutto politico (anche se ha fatto capolino alle amministrative) e più di popolo. In sicilia, dal 1995 a oggi, dopo decenni di stasi dove a “dominare” erano solo gli indipendentisti del Mis e del Fsi, cʼè stato un proliferare di partiti e movimenti che, ancor prima dellʼintuizione di Raffaele Lombardo e
del suo Mpa (nato nel 2005) hanno provato a tenere accesa la fiamma dellʼindipendentismo tra slanci sinceri e, purtroppo, anche sigle di comodo. Ecco quali.
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NOI SICILIANI. Fu una federazione, oggi disciolta, che comprendeva lʼassociazione Terra e Liberazione, il Fronte indipendentista siciliano e altri. Nel 1995 si presentò alle elezioni, riuscendo anche a piazzare un deputato, Nino Scalici (che pochi
mesi dopo cambiò casacca).
PARTITO SOCIALISTA SICILIANO. A fondarlo, nel 1996, fu
lʼattuale presidente della Provincia di Messina, Nanni Ricevuto. Eʼ il 1996. Eletto allʼArs, Ricevuto, dal 1998 al 2000, diventa
presidente del gruppo parlamentare socialista e, dallʼagosto del
2000, assessore regionale all'Industria. Il Pss, che poi confluisce nel Nuovo Psi, è un cavallo di troia grazie al quale Ricevuto determina lʼannullamento delle amministrative di Messina del
2005 e riesce a diventare, passando in Forza Italia, prima sottosegretario alle Infrastrutture e poi viceministro all'Istruzione.
NUOVA SICILIA. Il suo debutto è nel 2001, quando elegge un
deputato, Nicolò Nicolosi (vedi “Patto per la Sicilia”). Fondato
in gran parte da ex-esponenti del Psi e del Partito Siciliano d'Azione, ha come presidente Bartolo Pellegrino. Alle politiche del
2006, Nuova Sicilia si allea con la Casa delle Libertà. E alle re-
centonove
primopiano
Accise, incubo Consulta
La querelle sul petrolio. Senza alcuna speranza
PALERMO. A riportare alla ribalta un “nervo scoperto” della Sicilia è stato recentemente il Movimento dei Forconi,
che in un documento controfirmato da una ventina di parlamentari regionali ha puntato il dito sul sottosuolo ricco di
petrolio e le raffinerie che lʼoro nero raffinano e desportano. Nel documento presentato allʼArs, i rappresentanti dei
movimenti dei Forconi e di Forza dʼurto hanno scritto nero su bianco: “Eliminazione delle accise sul costo dei carburanti ed approvazione della legge riguardante la modifica dellʼarticolo 36 dello Statuto siciliano”. Un vecchio pallino autonomista buono per tutte le stagioni, che nasce da
una considerazione ineludibile: e cioè, che in Sicilia si raffina più o meno il 40% del petrolio che lʼItalia usa, e che
per il “disturbo”, lʼisola avrebbe diritto a sgravi ed agevo-
lazioni. A fare i conti in tasca al governo italiano ci aveva
anche pensato il responsabile del dipartimento “fiscalità di
vantaggio” di Grande Sud, Dario Farrauto. Secondo il
quale, senza tasse, la benzina dovrebbe costare circa 85
centesimi al litro. Ma che possibilità cʼè che lʼenorme cifra
derivata dalle accise sullʼenergia rimanga in Sicilia? Nessuna. Lʼha detto la Corte Costituzionale nel marzo del
2011. Con la sentenza numero 115 del 2010, la Consulta
ha provato a chiarire una volta per tutte la sua posizione,
respingendo le pretese che la Regione aveva avanzato
sulle accise sui prodotti energetici (e non solo): Palermo
riteneva di dover incassare il gettito fiscale prodotto in Sicilia, ma riscosso a Roma, anche per le aziende che avevano sede fuori dal territorio ma producevano sullʼisola.
La Corte , invece, ha spiegato che la titolarità è collegata
al momento della riscossione del tributo. In regione devono, pertanto, rimanere le imposte statali riscosse sul territorio siciliano, ma non tutte quelle che “genericamente trovano il loro momento genetico sull'isola”. Sembrava un ca-
I POLITICI. Meno netti sono i
rappresentanti dei diversi partiti, in carica o
meno, che danno la colpa o agli uomini o
alla “vecchiezza” della carta scritta. Alla
prima categoria appertiene Rudy Maira,
capogruppo del Pid allʼAssemblea
regionale: «La specialità della nostra
Regione dovrebbe camminare attraverso
le idee e le opere. È vero che nessuno ci
dà conto, ma va detto a chiare lettere che
lʼAutonomia non la sappiamo utilizzare. E
lo dimostrano anche i quattro anni di
gestione egoistica operata da Raffaele
Lombardo, che ha messo la Sicilia in
ginocchio. Con lʼaria di federalismo che si
respira, ci saremmo dovuti avvantaggiare
e non restare fuori. Ovviamente, poi, era
necessaria una politica che avesse
autorevolezza con Roma». E di
federalismo parla anche Gioacchino
Silvestro, esponente del Pd di Messina ed
ex vicepresidente dellʼAssemblea
regionale fino al 2001: «Negli anni, per
molti aspetti, lʼAutonomia è stata anche un
freno. Oggi potrebbe ancora avere una
sua validità se interpretata in maniera
corretta, in un ottica federalista. Penso che
dovrebbe esserci soprattutto la capacità
politica di contrattare con lo Stato
lʼattuazione delle norme statutarie non
applicate come quelle in materia
finanziaria o relative al demanio. Ma avverte Silvestro - occorre avere le carte in
regola. E noi non le abbiamo. Raffaele
Lombardo? Ha issato una bandiera, ma
nel concreto la difesa e lʼapplicazione
dellʼAutonomia non ci sono state. Il
presidente ha mostrato un vessilo senza
sostanza, smarrendo la strada. Per il resto,
vedo solo pochi e autentici autonomisti».
Chi invece recita un “mea culpa” generale,
non gettando la croce solo sul governatore
in carica, è Giulia Adamo, capogruppo
dellʼUnione di Centro allʼArs: «Parliamoci
chiaramente: lʼAutonomia non è mai stata
un elemento positivo di sviluppo, qui in
Sicilia. Abbiamo avuto governi che si sono
dedicati solo a un atteggiamento
clientelare nel trattare i temi dello sviluppo.
Che dire? Possiamo solo auguraci che il
prossimo presidente della Regione abbia
una idea dinamica delle nostre peculiarità
e pensi solo e soprattutto alla buona
amministrazione». Di cambiamenti della
carta fondativa della Sicilia parla invece
Francesco Musotto, che recentemente
ha abbandonato il posto di capogruppo
allʼArs per transitare nel misto: «Perché
diventi realmente uno strumento,
lʼAutonomia ha bisogno di una profonda
Carmelo Lo Monte
gionali dello stesso anno stringe un accordo con il Nuovo Psi. Alle successive elezioni, sempre nel 2006, il partito si accorda con
il Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo.
PATTO PER LA SICILIA. Nasce nel 2005 per volontà di Nicolò
Nicolosi, eletto allʼArs con Nuova Sicilia. I punti di riferimento sono Luigi Sturzo e Napoleone Colajanni. Il movimento si è sciolto
e Nicolosi è confluito nel Mpa.
ALLEANZA SICILIANA. Nasce per volontà di Nello Musumeci,
eurodeputato che aveva abbandonato An. Alleanza Siciliana fa il
suo debutto elettorale alle politiche del 9 e 10 aprile 2006, presentando una propria lista per il Senato nella circoscrizione Sicilia. Nel 2007, Alleanza siciliana è confluita ne La Destra di Francesco Stoorace.
MIP. Il Movimento di iniziativa popolare è una creatura dellʼex capogruppo del Mpa alla Camera, Carmelo Lo Monte. Tecnicamente esiste ancora, ma è “in sonno”.
SICILIA VERA. Nato su impulso del deputato Cateno De Luca,
è diventato partito in prossimità delle amministrative del 2011, dove ha conquistato il 3% dei voti.
pitolo chiuso, che i movimenti, però, hanno ritirato fuori.
Come? Chiamando in causa gli articoli 36 e 37 dello Statuto. Significa che le compagniepetrolifere, che dal sottosuolo siciliano estraggono petrolio pari al 10% del fabbisogno nazionale, versano alla regione Sicilia royalties (ovvero provvigioni dalla aziende petrolifere da impiegare in
opere pubbliche) solo del 7%. Per la raffinazione del 60%
dei carburanti utilizzati in Italia, con tutti gli svantaggi ambientali del caso, invece, le accise finiscono direttamente
nelle casse dello Stato ed una parte nelle regioni del nord
del Paese in cui le compagnie hanno la residenza fiscale.
Lʼarticolo 37 piega espressamente che “per le imprese industriali e commerciali che hanno la sede centrale fuori
dal territorio della Regione ma che in essa hanno stabilimenti ed impianti, nellʼaccertamento dei redditi viene determinata la quota del reddito da attribuire agli stabilimenti ed impianti medesimi. Lʼimposta, relativa a detta quota,
compete alla Regione”. Secondo lʼarticolo 36, invece, “sono riservate allo Stato le imposte di produzione”.
revisione dello Statuto e una classe
dirigente che sia allʼaltezza del compito.
Perché, così come è inteso oggi, non va. È
vero, nel 2007 furono apportati alcuni
cambiamenti, ma si tratta di piccole cose».
Per Musotto, insomma, azioni come quella
di richiedere sezioni della Corte di
Cassazione sono «culturalmente
interessanti e simboliche, ma nientʼaltro».
«Perché, ripeto, la riforma deve essere
strutturale. Ad esempio, io rivedrei il ruolo
del Commissario dello Stato , attualmente
improntato su censura e azioni preventive.
E realmente metterei mano alle Province,
dando realmente corpo a una riforma
rimasta incompiuta, quella riguardante la
nascita delle lʼaree metropolitane».
VISTA DA LONTANO. Ma chi è fuori
dalla Regione e fa politica, come giudica
lʼAutonomia? Per Alessandro Russo
(Pd), presidente della V Circoscrizione di
Messina, «lʼutilizzo che se ne è fatto porta
a pensare che sia un ostacolo».
«Paradossolamente - spiega - le regioni a
statuto ordinario hanno oggi più spazio
per la propria autonomia normativa
rispetto alla Sicilia. Pertanto, in effetti, o si
ripensa tutto, perché sono cambiate le
condizioni che generarono la nostra
specialità, oppure è più produttivo passare
al sistema ordinario. Il problema,
comunque, è della classe politica siciliana,
che ha sempre agito per i propri scopi. E a
questo punto mi chiedo: che senso ha,
oggi, parlare di Cassazione in Sicilia? Il
problema è far risparmiare i viaggi in
aereo per e da Roma?». (D.D.J.)
pagina 9
18 MAGGIO 2012
Nello Musumeci
Cateno De Luca
“SICILITUDINI”
SCUOLA & VACANZE
In ossequio alla Riforma
Gelmini, La Regione
nel 2010 ha affidato
a una commissione ad hoc
il compito di trovare il modo
di sfruttare il modulo
previsto per la storia e la cultura
locale nelle scuole isolane.
Un effetto dell’Autonomia,
comunque, sull’istruzione
c’è già stato con l’indizione
della Festa del 15 maggio,
divenuto un giorno di vacanza
per tutti gli istituti
LOMBARDO E I PRECARI
«...Bisogna dare dignità a persone
che lavorano da tantissimo tempo
nella pubblica amministrazione.
Intanto è passata la proroga
di due anni, ma l'assunzione
per queste categorie è inevitabile
e soprattutto non costi aggiuntivi
rispetto agli attuali...»
GOVERNATORE E GOVERNO
«...Il consiglio dei ministri viola
una prerogativa dello Statuto
autonomista siciliano,
non convocando il presidente
della Regione quando l'esecutivo
discute di questioni
che riguardano la Sicilia...»
CENTORRINO DIXIT
«...Le ideologie sono ormai
superate. Destra e sinistra,
tutti assieme, almeno per un anno
prendiamoci una pausa.
Non leggiamo più per un po'
Camilleri, Tomasi di Lampedusa
o Sciascia perché sono
una sorta di “sfiga” nei confronti
della Sicilia. Ci vuole ottimismo...»
Politica
18 MAGGIO 2012
L’INTERVENTO. Roberto Corona invita i colleghi a chiudere la partita con Lombardo
IN TRINCEA
«Dimettiamoci tutti!»
Forconi per Napolitano
Il “benvenuto” al Capo dello Stato
Per il deputato del Pdl bastano 46 rinunce al mandato per portare la Regione al commissariamento
fino al voto di autunno: «Penso che sia un interesse di tutti coloro che vogliono il bene della Sicilia»
MESSINA. Regione da commissariare e
Comune di Messina da governare fino
alle amministrative del 2013. Roberto
Corona, deputato del Pdl ed ex
coordinatore provinciale del Pdl, auspica
così il futuro della Sicilia e della sua città.
«Politicamente bisogna prendere
coscenza e consapevolezza che non
possiamo aspettare che Raffaele
Lombardo faccia il quinto governo di tipo
elettorale. E sentirgli dire che il
Movimento per le Autonomie è diventato
un partito a caccia di nomine fa pensare:
“da che pulpito viene la predica!”».
Come raggiungere lʼobiettivo di
staccare la spina al Presidente?
«La cosa più giusta è che si dimettano 46
deputati contemporaneamente. Se ciò
dovesse accadere, verrebbe nominato
un commissario che fissa le elezioni
entro novanta giorni».
È sicuro che i suoi colleghi lo
farebbero?
«Penso che tutti quelli che vogliono
realmente dare speranze ai siciliani
siano pronti a dimettersi. Oggi siamo
sotto assedio. Lombardo è uno che ha
seminato zizzania e cerca di raccogliere
spighe di grano. È colui che ha
frantumato lʼAssemblea regionale,
passata da quattro a nove gruppi in
quattro anni. Il quadro politico si è
scomposto grazie a lui, che ha creato
una matassa che ora non riesce a
sbrogliare».
Che fine ha fatto la mozione di
sfiducia che avevate firmato voi
dellʼopposizione?
«È stata presentata, ma ancora non è
iscritta allʼordine del giorno. Diciamo che
è stata vittima dellʼapprovazione in
ritardo del bilancio, che ancora non
prende corpo. Intanto, la Sicilia è in
ginocchio».
Ma, da politico, non teme un voto
anticipato in tempo di antipolitica
“galoppante” come quelli attuali?
«Secondo me, la maggioranza dellʼaula
ha la consapevolezza che prima si vota e
centonove
ARRABBIATO. Fabio D’Amore
PALERMO. «Il 23 maggio prossimo saremo a Palermo a dare il nostro 'benvenuto' in Sicilia ai presidenti della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del
Consiglio dei ministri, Mario Monti».
Ad annunciarlo il leader dei Forconi,
Mariano Ferro. «Ai presidenti Napolitano e Monti - aggiunge il responsabile del movimento - chiederemo con
fermezza di ridarci la democrazia perduta, la possibilità di sviluppo negata
e il diritto alla sopravvivenza». L'iniziativa sarà preceduta da un incontro
che si terrà il prossimo 20 maggio a
Avola, nel Siracusano. Ci sarà un raduno in piazza Umberto I, dove alle 12
padre Giuseppe Di Rosa celebrerà la
messa. A seguire ci sarà una riunione
IL FORCONE. Mariano Ferro
meglio è per non soffocare le speranze
dei siciliani. La priorità è questa.
Lombardo vuole fare anche il quinto
governo, disegna strategie regionali e
nazionali, crea il nuovo polo. Bisogna
voltare pagina e fermarlo. Lui, ormai, sa
di essere un uomo solo che non può più
riproporsi».
Chi potrebbe essere il vostro
candidato alla Regione?
«Noi siamo dellʼavviso che bisogna
creare prima una coalizione di tutti quelli
che vogliono guardare avanti e superare
questo momento di difficoltàper ridare
alla politica il suo primato. Stabilito ciò, e
costruito il progetto, troveremo lʼuomo
migliore, tenendo conto che ogni
componente dovrà esprimersi».
E come la mette con Gianfranco
Miccichè di Grande Sud, che vuole
candidarsi comunque?
«Non penso che si possa costruire un
percorso ad escudendum. Ripeto, va
creato un tavolo che abbia in primo luogo
lʼinteresse della Sicilia. Se dovessimo
ragionare come Miccichè, non si
andrebbe avanti».
Lei si ricandiderà alle regionali?
«Sono un uomo di partito. Ancora non è
stato fatto un ragionamento sui criteri di
formazione delle liste. Lʼultima parola
toccherà al Pdl. certo, se dipendesse
solo da me, sarei già pronto. Il Pdl deve
affermarsi bene, tenuto conto della
nascita di Fli e di Grande Sud».
Se dovesse candidarsi e vincere il
sindaco di Messina, Giuseppe
Buzzanca, la città andrebbe sotto
commissariamento...
«Spero proprio di no. Per me, le
istituzioni vanno governate dalla politica
fino alla fine». (D.D.J.)
nel centro culturale giovanile per «delineare le iniziative da mettere in atto
per il futuro della Sicilia». Ma Ferro non
si limita alla visita del presidente della
Repubblica: «Il 28 maggio prossimo
sarà l'inizio della rivoluzione in Italia,
che partirà dalla Sicilia e coinvolgerà
tutto il Paese». Lʼannuncio si riferisce
allʼadesione da parte del Movimento
allo sciopero nazionale proclamato
dagli autotrasportatori. In Sicilia, però,
«la protesta poi proseguirà ad oltranza». «Non ci fermeremo più, accada
quello che accada - aggiunge - siamo
allo stremo e nessuno ci ascolta. La
politica non capisce o finge di non capire. Una cosa è certa: o riusciamo a
galleggiare tutti o nessuno, in quest'ultimo caso non andremo a fondo
soltanto noi, ma tutti».
TRATTATIVE
Giunta, fuga dal Mpa
Leanza e Lo Monte pronti a rinunciare al posto
PALERMO. Tutto ruota intorno al riassetto della giunta regionale, con pressioni che ormai sono divincolate dallʼesito
dei ballottaggi del 21. In casa Mpa si registrano due possibili defezioni che costerebbero care al presidente della Regione. Lino Leanza, candidato in pectore alla vicepresidenza, e Carmelo Lo Monte, destinato a ricoprire lʼassessorato al Lavoro, sarebbero intenzionati a non entrare in giunta.
Il motivo? Ai due, e ai rispettivi sostenitori, non va proprio giù
lʼidea di correre alle regionali al finaco del Partito democratico. Così, hanno deciso di stare in panchina a guardare cosa accade. E già un primo segnale in loro favore cʼè stato. A
lanciarlo, il capogruppo del Pdl allʼArs, Innocenzo Leontini, che ha proposto un nuovo Pdl indipendente da Roma e
fortemente regionalizzato. Una forza politica che potrebbe
interessare anche il Pid. Spiega Rudy Maira, il capogruppo:
«Lʼidea è interessante, ma si deve capire chi ci sarà. Certamente a noi non basta semplicemente un appoggio di Gianfranco Miccichè. Ci vuol altro». E lʼelemento mancante è
quello che potrebbe interessare anche a Leanza e a Lo Monte: lʼUdc di Gianpiero DʼAlia. Il coordinatore regionale del
partito di Casini, dopo il passo falso
dellʼappoggio a Massimo Costa, è
ritornato ad essere il più conteso di
Sicilia nellʼottica di grandi alleanze
moderate. A cercarlo, oltre a Maira e
ai moderati di centrodestra, cʼè anche lʼarea Innovazioni del Pd, che
per bocca di uno dei suoi leader, Salvatore Cardinale, gli strizza lʼocchio
propondendogli la candidatura a
Gianpiero D’Alia
presidente della Regione. Cosa sce-
pagina 10
glierà il giovane senatore messinese? Da una parte, infatti,
cʼè unʼalleanza che già si è rivelata fallimentare su Palermo,
ma anche un altro pretendente alla carica di governatore
(Miccichè). Dallʼaltra, invece, lʼacerrimo nemico Raffaele
Lombardo, col quale ha detto più volte di non voler aver niente a che fare. Riusciranno a convincerlo le parole di Cardinale, che ha assicurato che il leader del Mpa ha deciso di fare un passo indietro. Intanto, tornando agli assetti della giunta, le aree Innovazioni e Lumia-Cracolici hanno
chiuso un accordo con il segretario
nazionale Pierluigi Bersani: fuori il
coordinatore regionale Giuseppe
Lupo in cambio della rinuncia ad assessorati politici. Il che significa che
rimarranno in esecutivo Mario Centorrino, Marco Venturi e Giosuè
Lino Leanza
Marino. (D.D.J.)
centonove
Politica
18 MAGGIO 2012
Leoluca Orlando
ANALISI. Due esponenti del centrosinistra al ballottaggio. Ma i dati sui voti alle liste...
Palermo? Resta al centrodestra
Incassa oltre il 62 per cento contro il 38. Stesso risultato del 2007, quando Cammarata vinse
al primo turno. Ecco le cifre che mettono in luce un elettore bifronte. Che fa regali a Orlando
DI FRANCESCO PALAZZO
PALERMO. In attesa degli esiti del
ballottaggio, e soprattutto per il dopo, può
essere utile riflettere meglio sui numeri
usciti fuori dalle urne palermitane.
Ponendoci due domande. La prima sul
voto alle liste, la seconda sui consenso
racimolati dai candidati alla poltrona di
primo cittadino. Prima domanda? Si è
trasformata la quinta città d'Italia,
improvvisamente, in una roccaforte del
centrosinistra? Basta che due esponenti
del centrosinistra vadano al ballottaggio
affinché avvenga tale mutazione genetica?
Se ci fermiamo alle opinioni, possiamo dire
ciò che vogliamo. Se guardiamo i numeri,
gli unici che in politica non mentono, il
cerchio si stringe. Consideriamo il dato più
politico, ossia il voto alle liste. I palermitani
che hanno espresso un segno per una lista
sono stati 276.354. Ebbene, di questi
171.627 hanno premiato liste riferibili al
centrodestra e 104.727 hanno scelto
simboli che possiamo racchiudere nel
perimetro del centrosinistra. Se vogliamo
parlare di percentuali, il centrodestra è al
62,10 per cento e il centrosinistra non
arriva quindi al 38 per cento. Non ci
crederete, ma è lo stesso risultato,
spiccicato, del 2007, cioè delle precedenti
elezioni palermitane. Quando la galassia
del centrosinistra arrivò al 37,8 per cento.
E, si badi bene, questa volta abbiamo
messo nel mazzo pure il voto dei grillini,
che difficilmente può essere tutto ascrivibile
al centrosinistra. Perciò, se aggiungiamo
questo pezzo non secondario di
ragionamento, vediamo come il
centrosinistra, come voti attribuiti alle liste,
che costituisce il dato più strutturale, di
lunga durata, del corpo elettorale, ha fatto
ancora peggio del 2007. Cioè di quando
Cammarata vinse al primo turno. Secondo
quesito. E' vero che il ballottaggio tutto
interno alla coalizione di centrosinistra ha
avuto la benedizione ai seggi da parte
dell'elettorato delle liste del centrodestra?
Si dirà, e tantissimi lo hanno detto,
purtroppo senza guardare i numeri, che il
blocco di elettori affezionati al centrodestra
ha applicato a piene mani il voto disgiunto.
Un colpo alla lista del mio cuore e un altro
al candidato sindaco che più mi attizza. In
questo caso, visto che è l'unico ad avere
riportato un segno più rispetto ai partiti che
lo sostenevano, questo modo di fare
avrebbe favorito Leoluca Orlando. Che,
subito è stato sentenziato, è stato portato,
come si dice a Palermo, da tanti candidati
al consiglio comunale di centrodestra. Ma
se si guardano, anche solo distrattamente, i
numeri, questo assunto, diventato subito
verità rivelata, è semplicemente una
leggenda metropolitana. Vediamo perché.
A fronte dei 356.412 votanti, ben il 29,16
per cento, ossia 103.915 elettori, hanno
preferito votare solo la lista non
esprimendo alcuna simpatia per nessuno
dei candidati a sindaco. Chi sono costoro?
Qualche indizio l'abbiamo. Considerato che
i candidati a sindaco Orlando, Nuti e Priulla
hanno avuto un'altissima coerenza tra voti
di lista e voti a se stessi, e che il candidato
Ferrandelli ha avuto anch'egli una certa
fedeltà da parte delle proprie liste, anche se
con una sensibile erosione di 12.676 voti, è
ai sostenitori del centrodestra che
dobbiamo guardare per capire chi sono
coloro che non hanno espresso alcuna
preferenza per il sindaco. Quanti sono?
Facendo una semplice addizione arriviamo
alla somma di 104.636. Inutile che stia a
spiegarvi quanto questi elettori del
centrodestra che non hanno digerito alcun
sindaco loro amico, somiglino molto ai
103.915 che hanno espresso,
complessivamente, solo il voto per le liste.
A questo punto, miracoli della tecnica,
basta fare una semplice sottrazione per
capire quanto è questa grande eredità che
gli elettori del centrodestra hanno regalato
al centrosinistra, nel caso specifico a
Leoluca Orlando. Ebbene, la sottrazione,
come voi già vi aspettavate, fa 721. Ecco a
quanto ammonta il portentoso
trasferimento di voti dal centrodestra al
centrosinistra. Più che additarli come autori
di possibili oscuri inciuci, io, questi elettori, li
andrei a prendere ad uno a uno e li
premierei per il coraggio. E però, rimane un
problema. Chi ha votato Orlando, quasi
portandolo alla vittoria a prima botta? Sono
per caso elettori venuti nottetempo da
Catania, Messina o Trapani? No, sono
palermitani e palermitane purosangue. L'ex
sindaco ha avuto 105.286 voti. Voto più,
voto meno, di questi, 41.442 sono quelli
che gli sono pervenuti dalle due liste che lo
sostenevano, 12.676, sono i voti delle liste
di Ferrandelli che non lo hanno votato. E
siamo già a 54.118. La differenza tra i
105.286 consensi dell'ex sindaco e i 54.118
appena citati, cioè 51.168 schede, non si
può sbagliare, sono i voti andati solo a
Orlando, senza alcun altro segno nelle
schede. Allora, possiamo dire, numeri alla
mano, che la differenza in città tra
centrodestra e centrosinistra, come voti ai
partiti, rimane uguale a quella già
conosciuta. Che solo una piccolissima
percentuale di elettori del centrodestra, 781
per la precisione, ha optato per il cosiddetto
voto disgiunto a favore di Orlando. Tutti i
voti che il sindaco della primavera è riuscito
a strappare provengono direttamente o da
ex elettori del centrodestra che non si
vedono più in nessun partito di quella
coalizione, o da nuovi elettori del
centrosinistra che non si vedono ancora
rappresentati da nessun partito di quello
schieramento. Oppure, come io credo, è un
elettorato volatile che questa volta è andato
verso Orlando e la prossima potrebbe
andare altrove. In definitiva, possiamo dire
che Palermo non si è spostata dal
centrodestra al centrosinistra. C'è stata una
massiccia percentuale di elettori di
centrodestra (quasi 105.000) che non si è
riconosciuta in nessuno dei sindaci che le
proprie liste proponevano, ma non per
questo ne ha votato un altro di un diverso
schieramento, se non gli eroici 781. E ci
sono stati più di cinquantamila elettori che
hanno puntato direttamente sul candidato
Orlando e che difficilmente si sarebbero
orientati su Ferrandelli, qualora fosse stato
il candidato unico. Questo serve a smentire
l'altra leggenda metropolitana. E cioè che
senza Orlando il centrosinistra avrebbe
vinto al primo turno. Anzi, va detto che
presentandosi a due punte il centrosinistra
ha raccolto il massimo possibile sulla
piazza di Palermo.
BALLOTTAGGI
Diciotto Comuni
tornano alle urne
PALERMO. Sono 18 in Sicilia i grossi Comuni dove gli
elettori sono chiamati nuovamente alle urne domenica e
lunedi' prossimi per il turno di ballottaggio per l'elezione
del sindaco. Solo quattro candidati sono diventati sindaci
al primo turno. Si vota in tutti e tre i capoluoghi Palermo,
Agrigento e Trapani.
Nel capoluogo siciliano andranno al ballottaggio Leoluca
Orlando (Idv-la sinistra e gli ecologisti di Palermo) col
47,42% di preferenze e Fabrizio Ferrandelli (Pd e liste di
centrosinistra) col 17,34. Nessuna novità negli
apparentamenti delle liste che rimangono gli stessi del
primo turno.
pagina 11
Ad Agrigento si confrontano l'uscente Marco Zambuto
(Udc) 39,71 dei voti e Salvatore Pennica (Pdl, Grande sud,
cantiere popolare) 22,18%. A Trapani ballottaggio tra
Giusepe Maurici (Mpa, Grande Sud, Fli e civiche) 37,93%
prefrenze e Vito Damiano (Pdl), 27,42% preferenze.
Gli altri ballottaggi si terranno a San Cataldo
(Caltanissetta), Aci Catena (Catania), Niscemi
(Caltanissetta), Castelvetrano (Trapani), Alcamo
(Trapani), Paternò (Catania), Barcellona Pozzo di Gotto
(Messina), Floridia (Siracusa) Scicli (Ragusa), Pozzallo,
(Ragusa), Avola (Sirracusa), Tremestieri etneo (Catania),
Marsala (Trapani), Caltagirone (Catania), Palagonia
(Catania). I sindaci eletti al primo turno sono stati:
Antonino Di Guardo (Centrosinistra) a Misterbianco
(Catania), Giacomo Tranchida (Pd) a Erice (Trapani),
Fabrizio Di Paola (Pdl,Udc, Grande Sud) a Sciacca
(Agrigento) e Francesco Cerrito (civiche) a Villabate
(Palermo).
Politica
18 MAGGIO 2012
centonove
MESSINA. Come è maturato lo sforamento del patto di stabilità, spesa dopo spesa
Storia di una voragine
L’avvertimento del ragioniere generale e una delibera di giunta: “contrarre le uscite
e posticipare i pagamenti”. E invece, a palazzo Zanca s’è fatto l’esatto contrario
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Lʼincarico al legale del
collegio di difesa Arturo Merlo servirà
per tentare di dimostrare davanti al Tar
del Lazio che il comune di Messina non
ha sforato il patto di stabilità per i ventitre
milioni di euro “anticipati” sui trasferimenti
ministeriali necessari al proseguimento
dei lavori per gli svincoli. Unʼimpresa
disperata, ma il sindaco Giuseppe
Buzzanca ha deciso di provare. Nella
remota ipotesi che si riuscisse a
convincere il tribunale amministrativo,
resterebbero altri quattro milioni di
sforamento, dovuti a spese disinvolte
dellʼamministrazione. Una vicenda sulla
quale era stato dato lʼallarme in tempi non
sospetti. A settembre del 2011.
ATTENTI CHE SFORIAMO. “La
differenza per lʼanno 2011 tra lʼobiettivo
programmatico ed il saldo finanziario
della gestione è pari a meno 48 milioni e
698mila euro. Perdurando tale situazione,
lʼobiettivo al 31 dicembre 2012 non sarà
rispettato”. Le ferie estive non erano
terminate che da qualche giorno, e di fare
le cassandre, a palazzo Zanca, toccava
al ragioniere generale Nando Coglitore
ed al dirigente dellʼarea Economicofinanziaria Giovanni Di Leo. Otto mesi di
spese pazze, e di entrate
clamorosamente basse, avevano portato
palazzo Zanca ad un rosso da quasi
cinquanta milioni di euro rispetto ai rigidi
parametri di stabilità ai quali il comune di
Messina avrebbe dovuto sottostare. Nel
dettaglio, il pareggio tra entrate e spese,
lʼarea economico finanziaria del Comune
lo aveva previsto a 282 milioni. E invece,
a settembre, le entrate (accertate, non
incassate) si erano attestate a 114
milioni, e le spese erano balzate a oltre
163: il saldo, quindi, era negativo di quasi
cinquanta milioni. Come uscirne? Di Leo
e Coglitore avevano suggerito quattro
strade: contenere gli investimenti
finanziati con lʼindebitamento (rinunciare
Nando Coglitore
L’INIZIO DELLA FINE.
Buzzanca e Ricciardello nel cantiere degli svincoli di Giostra
a contrarre mutui, in pratica), dare
unʼaccelerata ai processi di riscossione,
velocizzare lʼalienazione dei beni
patrimoniali, e gli incassi per la gestione
di cassa. Ma prima di tutto, suggerivano
Coglitore e Di Leo, “blocco dei pagamenti
in conto capitale fino al 31 dicembre”. In
pratica, una delibera di giunta avrebbe
dovuto invitare tutti i dirigenti a
sospendere le liquidazioni dʼintesa con le
imprese creditrici. La circolare a firma Di
Leo e Coglitore è datata 9 settembre,
lʼallarme era stato lanciato e il tempo per
porre rimedio ci sarebbe stato tutto. Cosa
fa invece lʼamministrazione di palazzo
Zanca? Continua a spendere. Molto.
ADESSO PROVVEDIAMO NOI. La
risposta dellʼamministrazione arriva più di
un mese dopo, il 14 ottobre, quando in
giunta atterra un atto dʼindirizzo firmato
dallʼassessore alle Finanze Orazio
Miloro. Allʼinterno, si dà disposizione ai
dirigenti di “arrivare a unʼintesa con i vari
soggetti esterni che intrattengono rapporti
contrattuali con lʼente, nel tentativo di
limitare, dilazionare o posticipare il
pagamento delle spese previste al fine di
favorire il rispetto dei rigidi parametri del
patto di stabilità 2011”. In soldoni, giro di
vite alle spese e accordo coi creditori per
poter pagare dal primo gennaio 2012,
come da suggerimento di Coglitore e De
Leo. Nella fase del predicare bene,
quindi, palazzo Zanca ci arriva. Eʼ a
quella di razzolare altrettanto bene che,
invece, cade clamorosamente. Perchè,
nellʼintervallo di tempo che intercorre tra
la circolare dei dirigenti e la delibera di
giunta, dalla tesoreria di palazzo Zanca
partono tre milioni e mezzo di pagamenti
per la Ricciardello, lʼimpresa che si sta
occupando dellʼultimazione degli svincoli
di Giostra. Tre milioni e mezzo emessi il 6
ottobre 2011, proprio mentre Orazio
Miloro stava predisponendo la delibera di
contrazione dei pagamenti. Una
disattenzione? Forse. Il problema è che
ARBITRATI
Torno, l’indagine continua
Il Gip Arena dispone altri sei mesi per scoprire
se c’è stata truffa. Nel frattempo arrivano le parcelle
MESSINA. Il pm Fabrizio Monaco aveva chiesto
lʼarchiviazione, il Gip Maria Teresa Arena, giovedi 17 ha
ordinato altri sei mesi di indagini: lʼipotesi di reato è truffa
tentata, la vicenda è quella dellʼarbitrato Torno. Gli svincoli
di Giostra non smettono mai di riservare sorprese. La
questione è che lʼimpresa di costruzioni, prima di fallire,
aveva ultimato quasi del tutto i lavori del terzo lotto, quello
della galleria che dallʼAnnunziata sfonda una montagna e
finisce a Giostra. Nel 2006, la Torno attiva un arbitrato,
chiedendo 190 milioni di euro, la cui fondatezza rischia di far
saltare definitivamente il comune di Messina. A dirimere la
questione è stato chiamato un collegio arbitrale, mentre la
Procura aveva acceso i fari ipotizzando un tentativo di truffa.
Sul registro degli indagati erano finiti Enrico Mazzucchelli,
presidente del Consiglio dʼamministrazione di Torno,
Massimo del Lago vicepresidente e legale rappresentante
della stessa società, Maria Rosaria Campitelli, direttore
generale di Torno e Lidia Di Blasi, curatore del fallimento
della società Gitto, che in Ati (Associazione temporanea di
imprese) con Torno e Vinci si era aggiudicata la gara per il
terzo lotto degli svincoli. Secondo lʼipotesi accusatoria i
quattro nel 2006, richiedendo 190 milioni di euro di riserve,
hanno tentato di assicurarsi i proventi di un delitto, perchè la
gara dʼappalto da 30 miliardi di vecchie lire tenuta nel 1997
che lʼAti guidata da Torno si era aggiudicata, era truccata. Lo
aveva stabilito una sentenza della seconda sezione penale
del Tribunale di Messina il 25 maggio 2005 che aveva
dichiarato la prescrizione del reato per Felice Torno,
Antonino Vinci, e Carmelo Gitto. Per lʼipotesi di truffa, il
pagina 12
pubblico ministero Fabrizio Monaco aveva avanzato due
richieste di archiviazione. Il Giudice per le indagini
preliminari, Maria Teresa Arena, a seguito dellʼopposizione
del Comune ha nella prima occasione ordinato al pm di
indagare e, dopo la seconda richiesta di archiviazione, ha
disposto altri sei mesi dʼindagini.
Nel frattempo, spuntano centoventisettemila euro di parcella
(acconto, non tutto il saldo) ad un ingegnere piacentino, Lino
Girometta, consulente tecnico di parte nominato, con i poteri
di commissario per lʼemergenza traffico, dal sindaco
Giuseppe Buzzanca. E dai poteri dellʼemergenza traffico
arrivano i soldi per pagarlo: il capitolo di spesa, infatti, è stato
imputato allʼEcopass, la tassa dʼattraversamento dello
Stretto imposta grazie ai poteri speciali. Girometta è stato
nominato nel 2010 dopo la revoca dellʼincarico a Giorgio
Conte (dimessosi, spiega Buzzanca). Sia Girometta che
Conte vantavano una militanza nel Pdl sponda An. Conte,
poi, è passato a Futuro e Libertà. (A.C.)
centonove
Politica
18 MAGGIO 2012
VERTENZE. Niente stipendi a chi assicura i servizi essenziali
Le polveriere
Dallo “stalking politico” denunciato da Buzzanca ai danni della Cgil,
agli esercenti di Zaera. Che non vogliono le multe per divieto di sosta
Orazio Miloro e Giovanni Di Leo
subito dopo lʼapprovazione dellʼatto di
indirizzo “giro di vite”, alla Ricciardello (ed
alle associate Mecs e Pinto) vengono
liquidati altri cinque milioni di euro: poco
più di due milioni e mezzo lʼ8 novembre, e
altrettanti il 30 novembre. Mentre dalla
tesoreria partivano i bonifici, il consiglio
comunale approvava la manovra di
riequilibrio di bilancio. Senza tenere conto
degli otto milioni e mezzo in totale che
palazzo Zanca riconosceva alla
Ricciardello per lo stato dʼavanzamento
dei lavori che lʼimpresa legittimamente
reclamava.
E LE ALTRE SPESE. Se per i ventitre
milioni dovuti agli svincoli palazzo Zanca
ritiene ci sia stato un “malinteso” (la linea
di difesa è che le somme non andavano
accreditate alla contabilità ordinaria bensì
a quella speciale dellʼemergenza traffico,
per la quale Buzzanca è commissario),
giustificare lo sforamento per gli altri
quattro milioni di euro è un poʼ più
difficoltoso. Perchè si tratta di spese
effettuate nonostante la delibera di
contenimento delle uscite e di dilazione
dei pagamenti. Il settore che ha influito di
più è quello dei cimiteri. Dal 14 ottobre,
data della votazione in giunta dellʼatto di
indirizzo, palazzo Zanca ha saldato
302mila euro a saldo del mutuo per i
lavori di unʼara crematoria, altri
novantamila per lʼinstallazione di quattro
ascensori, 237mila euro per interventi di
costruzione e manutenzione
straordinaria, poi oltre 260mila euro per
restauri ed ampliamento del cimitero di
san Filippo e due fatture da poco meno di
novantamila euro ciascuna per trasporti
funebri, e sessantunomila e rotti per
manutenzioni straordinarie. Un altro bel
gruzzoletto è partito per saldare
precedenti consulenze: oltre
cinquantamila euro allʼassociazione
temporanea tra la Izi Spa e la Temi srl per
“consulenza sulle procedure Via e Vas
relative al processo di pianificazione
strategica città di Messina”, altri 46mila
alla Nomisma ed associati per
“assistenza tecnica e supporto alla
redazione del piano strategico “Messina
2020”, e settantamila euro per la
redazione dei progetti preliminare e
definitivo delle aree da riqualificare tra la
zona falcata e Tremestieri del programma
“Porti e stazioni”. Il grosso delle spese è
stato sostenuto per manutenzioni
straordinarie e per adeguamenti di
sicurezza per scuole materne ed
elementari. La chicca? Trentamila euro
per un autovelox. E un paio di centinaia di
migliaia di euro di incentivi ai dipendenti.
MESSINA. AllʼAtm sono
indietro di tre mesi. A
Messinambiente non si sa
quando sarà pagato lo
stipendio di febbraio. I
servizi sociali sono
praticamente smantellati,
ma dipendenti delle coop
attendono pagamenti in
arretrato da talmente tanto
tempo che non se ne
ricordano quasi più.
Praticamente, chi dovrebbe
assicurare i servizi
essenziali del comune di
Messina non viene pagato.
Il dato che certifica la
debacle
dellʼamministrazione di
Giuseppe Buzzanca è
questo, una città che fatica
a garantire standard di
vivibilità che altrove non
sono nemmeno in
discussione. La
conseguenza? Scioperi e
proteste a tappeto, una
dopo lʼaltra. Mercoledi
hanno incrociato le braccia
i dipendenti di
Messinambiente,
reclamando a gran voce il
pagamento degli stipendi e
concertando unʼassemblea
permanente di due ore alla
fine di ogni turno. AllʼAtm la
situazione è simile, tranne
che per il fatto che nessuno
sciopera, dato che con i
ridicoli trenta, quaranta
autobus in circolazione,
nessuno se ne
accorgerebbe. E quindi, per
attirare lʼattenzione, ogni
tanto qualcuno minaccia di
suicidarsi. Poi ci sono i
lavoratori della cooperative
sociali, che per avere un
minimo dʼattenzione da
parte di Buzzanca sono
costretti ad inseguirlo e
contestarlo al Palacultura,
mentre il sindaco
presenziava ad una
manifestazione per la festa
della mamma. E siccome
lʼagitatrice popolare della
protesta è Clara Crocè
della Cgil, Buzzanca
inventa, nellʼesposto che
ha annunciato di voler
presentare contro il
sindacato, una nuova e
piuttosto suggestiva
fattispecie di reato, lo
“stalking politico”. A
Clara Crocè
Armando Di Maria
proposito di risposte
“creative”, è interessante
quella che ha ricevuto
Armando Di Maria,
commissario liquidatore di
Messinambiente, alla
richiesta di spiegazioni
rispetto al fatto che gli
stipendi della società che
amministra sono in ritardo
di mesi e quelli dellʼAto3,
invece, solo di qualche ora.
Questo perchè il capitolo di
spesa per i servizi di igiene
ambientale è uguale per
entrambe le società, dato
che il comune di Messina
storna i fondi allʼAto3 che
poi li gira a
Messinambiente. “Noi
risparmiamo e li mettiamo
da parte”, avrebbe risposto
Antonio Ruggeri,
liquidatore dellʼAto3, a Di
Maria. Che fosse una
battuta non cʼè dubbio,
anche perchè altrimenti
allʼAto3 dovrebbero
spiegare quale delle due
ipotesi , se servizi non svolti
o stima delle spese troppo
alta, è quella giusta, visto
che a fine mese “avanzano”
soldi. Per aggiungere
ulteriori motivi di
surrealismo, cʼè la protesta
degli esercenti del mercato
Zaera. In uno dei
pochissimi giorni in cui gli
agenti della polizia
municipale hanno multato
auto parcheggiate in
maniera assurda dentro la
rotatoria che dista dal
mercato di qualche metro,
gli operatori hanno
abbandonato i banconi di
pesce, carne e verdure, e
sono scesi in strada,
bloccando il traffico, a
protestare. La legge, il
buonsenso e le norme del
codice della strada, per una
volta su mille che vengono
fare rispettate, avrebbero
influito sui loro affari,
togliendo clientela. (A.C.)
PUNTINI SULLE “I”
Aumento delle indennità
Ecco cosa prevede la legge
In merito alla nota apparsa a pag. 14 del Vs. settimanale
dellʼ11 Marzo, a firma di Alessio Caspanello, si precisa
che la L.R. n. 30 del 23 Dicembre 2000 e il successivo
decreto del Presidente della Regione Sicilia, 18 Ottobre
2001 n. 19, hanno previsto un aumento del 5% sulle
indennità qualora si accertasse che la popolazione
fluttuante fosse il 30% in più di quella dimorante.
Verificata la sussistenza delle condizioni di legge si è
proceduto al riconoscimento, avvenuto solo dal 2008,
cioè dallʼinizio di questa legislatura. Il Dirigente,
verificate le condizioni e pur essendo in vigore la legge
sin dal 2000, ha ritenuto “sbagliando” di non concederlo
per gli anni passati e per coloro che rivestivano il ruolo di
Consigliere. A tal proposito è opportuno specificare che
per popolazione fluttuante è da intendersi, oltre agli
studenti e turisti, anche tutti coloro che utilizzano gli uffici
della città capoluogo (Tribunale, Ufficio Provinciale del
Lavoro, Uffici Provinciali, Camera di Commercio, etc.).
Lʼaumento, corrispondente a circa 50 Euro al mese,
viene concesso in maniera postuma, ovvero a fine anno
e a conclusione della relativa verifica. Ad oggi lʼindennità
del Consigliere Comunale è di circa euro 1.560 lordi
mentre quella del Presidente è di 940 Euro (netti
mensile).
Il Presidente del Consiglio Comunale
Giuseppe Previti
Michele Schinella pubblicato in data 11 maggio del 2012
a pagina 18, viene attribuito a Santo Cacciola e Luigi
Cangemi, due verificatori dellʼazienda di trasporti,
inopportunamente lʼappellativo di fannulloni (infatti in tal
modo è rubricato il trafiletto). Lʼetichetta apposta è da
censurare atteso che a prescindere dalla condotta,
presumibilmente posta in essere dai soggetti, nel cui
merito comunque intendo entrare, non può essere
tollerata la terminologia, denigratoria ed offensiva. Le
elevazioni di verbali da parte dei due verificatori nellʼarco
di 9 mesi non sono 7 come riportato ma 72.
Avvocato Angela Pino
Atm, “I controllori Cangemi e Cacciola
non sono fannulloni”
I dati sul rendimento dei verificatori con i nomi e cognomi
riportati nellʼarticolo sono contenuti, come peraltro
specificato, nella relazione del responsabile della
Sicurezza, Ettore Sciacca, finita sul tavolo dei magistrati
della Procura. (M.S.)
Nelllʼarticolo “Atm, il harachiri dei lavoratori” a firma di
pagina 13
Politica
18 MAGGIO 2012
centonove
SVOLTE. Il bancario e l’ex vice presidente della Provincia ai vertici di giunta e consiglio comunale
S.ANGELO DI BROLO
Due Re per Santo Stefano
Caruso: «Legge
elettorale ingiusta»
Dopo la sbornia elettorale arrivano i primi problemi per l’assegnazione degli incarichi.
Agniezka potrebbe lasciare il posto a Nino Torcivia. Felice Pellegrino a Palazzo dei Leoni
DI NINO DRAGOTTO
SANTO STEFANO DI CAMASTRA. Il
fermo immagine della folla che acclama il
sindaco Pippo Mastrandrea, vincitore delle
amministrative di maggio 2007, ed il
fotogramma della gente che porta in
trionfo Francesco Re a maggio 2012,
sembrano il risultato di una modifica al
“Photoshop”: cambia il sindaco eletto, ma
gran parte degli osannanti sono rimasti
identici. Un successo elettorale confortato
dai grandi numeri di percentuali ha
incoronato il sindacalista bancario
Francesco Re a primo cittadino della città
delle ceramiche. Il sindaco Re ha sfiorato il
52% del consenso elettorale legittimando il
suo successo rispetto alla somma dei voti
dei suoi due avversari, il professore di
chimica Carmelo Colombo, rimasto alla
soglia del 27, 87%, ed al medico militante
della Destra, Peppe Ruggieri che ha
raggiunto il 20,17%. La sconfitta più
sorprendente da registrare è quella del
medico chirurgo Giuseppe Mastrandrea,
che da sindaco uscente ha intercettato
solo 64 preferenze non riuscendo ad
essere eletto tra i cinque consiglieri che
andranno a costituire il gruppo di
minoranza al neo primo cittadino
Francesco Re. Incassato il successo
elettorale Re è al lavoro per mettere in
assetto la coalizione civica e
politica,”Santo Stefano nel cuore”,
rivitalizzata da una forza del 54,20 % di
consensi. Le varie componenti della
coalizione vincente è allo sportello per
incassare. Improponibile la ventilata
proposta di chi è uscito sconfitto dalla
consultazione elettorale, chiedendo
unʼamministrazione di salvezza civica, di
un paese in preoccupante regresso
economico e demografico: il sindaco Re
dovrebbe allargare la giunta a due
assessori di riferimento alla lista “Vivere
Santo Stefano” di Carmelo Colombo ed
alla lista “Nuove idee” di Peppe Ruggieri.
Ma si tratta di fantapolitica. Il silenzio
Il neo sindaco Francesco Re con la moglie
seguito al risultato delle urne sarà sciolto
lunedì allʼinsediamento dei quindici
componenti del nuovo consiglio e
allʼassegnazione delle cariche di
presidente del consiglio comunale e del
suo vice. Al vertice dellʼassise comunale
sarà eletto lʼex sindaco ed ex
vicepresidente della Provincia, Carmelo
Re, che in questi giorni ha voluto
mantenere un profilo non di parte, ma di
risorsa per tutta la cittadinanza, mettendo
a decantare rivalse elettorali. Due Re al
comando dei vertici delle istituzioni
municipali, non è solo pura coincidenza.
La vice presidenza del consiglio potrebbe
essere assegnata al gruppo di minoranza
consiliare, ma Santo Rampulla, primo
eletto di “Santo Stefano nel Cuore”, mette
avanti il suo primato per occupare altre
cinque anni lo scranno seconda
postazione dellʼaula. Gli assessori
designati, Agniezka Staszewska e Matteo
Napoli, non conoscono ancora i loro
“compagni” di giunta, ma anche per loro si
prospettano novità. Lʼimprenditrice
polacca Agniezka, dopo lʼobbligo di firma
dovrebbe passare il testimone al suo
compagno, lʼarchitetto Nino Torcivia, a cui
dovrebbero essere affidate le deleghe
pesanti ai Lavori Pubblici ed alle
manutenzioni. Per Matteo Napoli il peso
specifico della delega assessoriale è in
divenire. Accantonata la posizione di vice
sindaco alla fedelissima del Re,
responsabile della Camera del Lavoro,
non si concretizza il ripescaggio del primo
dei non eletti, Cosimo Nigrelli. Anche la
vice sindacatura annunciata al promoter
SANTʼANGELO DI BROLO. Il sindaco
Basilio Caruso contesta la nuova legge
elettorale. Ritiene che vi siano possibili elementi di incostituzionalità, in ogni
caso ritiene sia «certamente ingiusta».
«Dopo le elezioni dello scorso anno scrive il Sindaco - ho nominato la Giunta, individuando gli assessori tra i nominativi già eletti alla carica di consigliere comunale. Nel rispetto della normativa vigente a quel tempo, essi hanno optato per la carica di componenti
lʼesecutivo, rassegnando contestualmente le dimissioni da quella di consigliere. Nel frattempo la legge 6 del 2011,
oltre ad avere cambiato il sistema elettorale, tra le innovazioni inserisce lʼobbligo della presenza di entrambi i generi nelle giunte e la facoltà per 2 assessori di mantenere la carica di consiglieri comunali, non più incompatibili. «La conseguenza – prosegue il capo
dellʼAmministrazione – è che almeno
un assessore, che con la nuova legge
avrebbe potuto continuare a ricoprire
la carica elettiva, ha dovuto dimettersi ed oggi, dovendolo sostituire, sarebbe privato della possibilità di
continuare a ricoprire la carica di
consigliere comunale. Sarebbe stato più logico fare applicare la legge
dal momento della sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale».
finanziario Fausto Pellegrino è destinata a
saltare. Lʼelezione del consigliere
provinciale di Salvatore Calì a sindaco di
Cesarò ha aperto la porta dʼingresso di
Palazzo dei Leoni della Provincia a
Pellegrino primo dei non eletti nella lista
“Autonomisti MPA”. Un problema in meno
da affrontare per il sindaco Francesco Re,
che potrebbe promuovere a vicesindaco il
“pensatore della sinistra”, Filippo
Fratantoni, politico intramontabile che
vanta il primato di aver determinato per
oltre venti edizioni le scelte organizzative e
culturali dellʼannuale “Mostra
internazionale delle Ceramiche di Santo
Stefano di Camastra”, evento oggi
collassato. Chi sarà il quarto uomo, o
donna che farà lʼassessore nella giunta del
Re? A bussare alla Reggia sono in tanti.
BARCELLONA
Catalfamo - Collica:
l’ora della verità
Calderone e Marte sostengono la professoressa.
Saltano i dibattiti in tv. E gli animi si surriscaldono
BARCELLONA. Eʼ giunto il momento della verità per il futuro
amministrativo della città del Longano. Alla conclusione di
una campagna elettorale, che nel turno di ballottaggio ha
assunto i toni più accesi, rispetto ad un primo turno
anestetizzato dallʼattesa per uno scioglimento del consiglio
che non è arrivato, i due candidati Rosario Catalfamo per il
centrodestra e Maria Teresa Collica per il centrosinistra sono
arrivati allʼappuntamento con il giudizio degli elettori. Il
ballottaggio darà una sentenza inappellabile tra la scelta di
continuità amministrativa rappresentata da Rosario
Catalfamo, espressione diretta della corrente che fa capo al
senatore Domenico Nania, o di cambiamento, attraverso
lʼinsediamento di una donna a sindaco della città, Maria
Teresa Collica, sostenuto da un movimento appoggiato da
numerose associazioni attive sul territorio.
Lo scontro tra i due candidati è stato più che altro a distanza,
perché non si è avuto un faccia a faccia diretto, e si è animato
soprattutto nelle piazze, con toni molto accesi, che sono
sconfinati al limite del buongusto. La strategia per questa
seconda fase della campagna elettorale è stato diverso da
parte dei due contendenti e delle coalizioni che li hanno
sostenuti. Catalfamo ha ridotto al minimo i discorsi pubblici,
per una scelta studiata probabilmente a tavolino dalla
coalizione. Ha, invece, deciso di puntare su un contatto
diretto con la gente, con un porta a porta serrato soprattutto
nei quartieri periferici, per consolidare un risultato positivo
pagina 14
registrato al primo turno. Il centro della città, infatti, ha visto
una netta supremazia della Collica, che, invece, ha
proseguito a parlare alla gente dalle piazze, coinvolgendo
anche la coalizione che lʼha sostenuta. Per entrambi non ci
sono stati apparentamenti con i concorrenti rimasti fuori dal
ballottaggio. Se per Catalfamo si è trattato di una scelta
annunciata considerato che già nel primo turno era sostenuto
da 6 liste, con 19 consiglieri eletti, per la Collica la decisione
di non stringere subito un accordo con le coalizioni di Santi
Calderone e Filippo Marte è stato ponderata e motivata
dallʼidea di non voler snaturare per il momento il progetto
lanciato alcuni mesi, con accordi che potevano essere
fraintesi. Eʼ comunque evidente che in caso di vittoria, la
Collica dovrà in qualche modo aprire un dialogo con i
nove consiglieri espressi dalle altre due coalizioni,
perché sarà complesso governare la città con due soli
consiglieri. La battaglia fino allʼultimo giorno sarà quella
di captare le preferenze raccolte dagli esclusi
centonove
Politica
18 MAGGIO 2012
SANTA TERESA DI RIVA. La vittoria del deputato cancella una intera classe politica
De Luca ricomincia da zero
Undici consiglieri su quindi sono “facce nuove”. Alla guida dell’aula arriva Lo Giudice.
L’onorevole Briguglio (Fli) rimane senza esponenti. Nasce l’assessorato “alle piccole cose”
DI MASSIMO FERRARO
SANTA TERESA DI RIVA. Eʼ un clima
da day-after quello che si respira nei
circoli politici cittadini dopo il “ciclone”
Cateno De Luca che ha di fatto
cancellato circa 30 anni di storia,
mettendo ai margini i protagonisti
dellʼagone in arena dal 1980.
Direttamente o indirettamente restano al
palo i “pezzi da novanta”, coloro che per
decenni con fortune alterne hanno
dettato i tempi della vita amministrativa
locale. Sono out in un colpo solo il
sindaco uscente Alberto Morabito, il suo
predecessore Carlo Lo Schiavo ed il
consigliere provinciale Nino Bartolotta.
Per loro il verdetto delle urne è stato
inesorabile per un consiglio comunale
che si presenta per undici quindicesimi
rinnovato. In virtù della nuova legge
elettorale il neo sindaco si è trascinato la
sua lista dʼappoggio (Sicilia Vera Libera
S. Teresa) nonostante sia stata la terza
per consensi accumulati – 1491 voti
contro i 1784 di S. Teresa Protagonista
ed i ben 2584 di Città Libera - e quindi
potrà contare sullʼapporto di ben dieci
consiglieri comunali che formeranno la
maggioranza. Sui banchi
dellʼopposizione siederanno i primi
cinque di Città Libera ossia David
Trimarchi (Pdl, uomo di fiducia del
consigliere provinciale Lalla Parisi),
Santino Veri (Pdl, area BuzzancaFichera), Franco Brancato (espressione
dellʼex vicesindaco Pippo Lombardo),
Antonio Di Ciuccio (Udc, ex sindaco di
Antillo) e Sebastiano Pinto, (vicino allʼex
assessore Natale Rigano). Di questi solo
Trimarchi e Pinto sono uscenti e vanno
ad aggiungersi a Danilo Lo Giudice e
Salvatore Bucalo, rieletti nelle file di
Sicilia Vera. Scompare il Fli di Carmelo
Briguglio che paga il flop di Carlo Lo
Schiavo e non riesce a riconfermare
Roberto Moschella (139 voti ) e Filippo
Miano (116), fermi al palo pure i militanti
Cateno De Luca
del Pd che contavano su due candidati
ufficiali a supporto di Alberto Morabito,
Rosario Riganello (150 preferenze) e
Pablo Spadaro (132) e su una
candidatura nuova espressione del
circolo collaterale “Impastato” che ha
sbancato nella lista di Carlo Lo Schiavo
raccogliendo ben 212 preferenze.
Battuta a vuoto pure per lʼMpa che
registra il buon risultato di Carmelo
Miuccio, sostenuto dal già assessore
Salvatore Puglisi, ed il crollo di Nino
Santoro con appena 61 preferenze. I due
si leccano le ferite insieme agli amici di
Nino Bartolotta che ha proposto due
candidati, Felice Di Bartolo (118 voti) e
Paolo Cicciò (112). Il primo cittadino, che
ha sbagnato la sua elezione con una
manifestazione di piazza con quattro
mila presenze, ha distribuito le deleghe
ed ha confermato quanto promesso in
campagna elettorale
in merito alla rinuncia
delle indennità per i
componenti della
giunta e dei gettoni
per i consiglieri
comunali. Al vice
sindaco Nino Famulari
andranno Edilizia
economica e
popolare, Territorio ed
ambiente, Lavori
pubblici, Beni culturali
e viabilità. Giovanni
Bonfiglio si occuperà
di Sport, turismo,
spettacolo, politiche
giovanili, Cultura e
pubblica istruzione.
Giovanna Pina
Dʼarrigo ha ricevuto
lʼincarico per Servizi
sociali. A Salvatore
Bucalo vanno Bilancio
e Patrimonio. Cateno
De Luca ha tenuto per
se Attività produttive,
Personale,
Programmazione negoziata, quartieri e
frazioni. Tra le deleghe anche la curiosa
“Banca del Tempo e piccole cose”.
Presidente del consiglio designato sarà
Danilo Lo Giudice. Anche nelle file
oppositorie si muovono i primi passi e
dopo una riunione interlocutoria si
passerà a ratificare la nomina del
capogruppo di minoranza, ruolo per il
quale sembrano in pole position David
Trimarchi ed Antonio Ciuccio. Bisognerà
poi dare seguito alla proposta del neosindaco che nel comizio di
ringraziamento ha aperto allʼopposizione
offrendo la vice-presidenza del consiglio
comunale. Dallʼaccettazione o meno di
questo segnale di distensione si potrà
avere unʼidea più chiara su quale sarà la
linea politica guida, attorno alla quale si
muoveranno i cinque di Città Libera che
dovranno cercare lʼintesa interna.
PIRAINO
Marino, profumo
di vice sindacatura
PIRAINO. Cʼè ansia da “prestazione” a
Piraino dove tutti si chiedono come saranno distribuite le cariche dopo le elezioni amministrative che hanno visto
imporsi il medico Gina Maniaci, primo
sindaco-donna
del paese delle
due torri. A poco
meno di una settimana, dunque, dal
primo consiglio
comunale, che si
terrà lunedì 21
maggio, sia sulla
rete che per le Aldo Marino
strade è partito il
“toto assessore”. Oltre ai due nomi già
presentati nel periodo elettorale, lʼingegnere Pippo Miragliotta e il giovane
professionista Nino Do Vico, ci si chiede soprattutto chi ricoprirà il ruolo di Vicesindaco e quello di presidente del
Consiglio, nonché il quarto posto vacante della giunta pirainese. Ma soprattutto in molti si chiedono se i nomi
mancanti verranno pescati direttamente dal consiglio comunale, permettendo così la surroga delle due giovani
donne prime dei non eletti, ovvero Erminia Calabria e Rossella Domianello.
In campagna elettorale, si vociferava di
unʼeventuale entrata in giunta del medico Carlo Amato e del professionista
Ciccio Anastasi, ipotesi che per il momento sembra essere stata accantonata, perché a quanto pare saranno gli
stessi consiglieri eletti a fare il salto.
Gettonatissimi sono i nomi del commercialista Cono Condipodaro, a cui
probabilmente spetterebbe anche la
nomina di vicesindaco, oppure quello
di Aldo Marino, veterano della politica
pirainese. Tra le donne, la quota rosa
potrebbe essere individuata nella figura di Pina Saggio, eletta con un cospicuo numero di voti. La nomina del Presidente del Consiglio non dovrebbe comunque rivelare sorprese. Sarà quasi
sicuramente il giovane e caparbio neo
avvocato Salvatore Cipriano, primo degli eletti della lista “Insieme per unʼalba
nuova”.
C.S.
ACQUEDOLCI
Un Gallo tra le donne:
ecco la sua squadra rosa
Il sindaco vuole dare spazio al gentil sesso.
Le strategie per giunta e consiglio
ACQUEDOLCI. «Sono le donne ad aver caratterizzato con
il loro apporto la campagna elettorale che per altri cinque
anni mi darà lʼonore di guidare lʼamministrazione. Saranno
le tre donne elette nel consiglio comunale a determinare gli
equilibri in aula». Il sindaco Ciro Gallo svela il segreto della
sua riconferma: il “potere rosa”. «Tra un “imperatore” e la sua
fotocopia, la città di Acquedolci ha scelto lʼoriginale»
scherzano gli addetti ai lavori. Il sindaco Gallo ha scelto la
sua giunta ed oltre agli assessori designati Antonino
Giambò, vicesindaco da lunga data, e Daniela Zingale, ha
chiamato al suo fianco Cirino Rotelli e Salvatore La Monica
che daranno spazio in aula ai due primi non eletti: Benedetto
Spitaleri e Giuseppe Occhiuto. Anche se non ha riportato un
alto consenso elettorale il prestigioso incarico di presidente
del consiglio sarà affidato a Bartolo Messina. Il sindaco Gallo,
sempre più propenso verso lʼaltra metà de
cielo, in un primo momento avrebbe scelto
la presidenza del consiglio ad una donna,
Giovannella Re, sorella del primo cittadino di
Santo Stefano di Camastra, Francesco Re.
«Lʼunico della lista avversaria a chiamarmi
per farmi gli auguri è stato il consigliere Nello
Amata» ha confessato il sindaco Gallo, che
da abile politico punta lʼosservatorio sulla
grande caterva di consensi ottenuta dallʼex
sindaco, Salvatore Oriti, circa 350
preferenze, una enormità in una città come Ciro Gallo
pagina 15
Acquedolci. Per scompaginare di più un esercito in disordine
il sindaco Gallo riconosce a Salvatore Oriti, lʼonore delle armi,
come suo più legittimo avversario. Sarà Salvatore Oriti, il
candidato anziano a presiedere la prima seduta per poi
cedere lʼincarico a Messina. Con lʼabilità riconosciutagli nel
saper manovrare il consiglio comunale il sindaco Gallo mira,
o ammira, al ripescaggio di altre due
consiglieri donne: Paola Longo e Irene
Damiano, che dai movimenti in avvenire della
giunta, risultano le prime in graduatoria delle
eleggibili. In questa dinamica rientra la
prossima nomina ad assessore di Calogero
Carcione, inossidabile delegato allo Sport e
Spettacolo, terzo consigliere tra i più “eletti”,
dopo la maglia rosa Cirino Rotelli con 309 voti
e del grande esperto di cavalli, Giuseppe
Salerno, con 238 preferenze, che ha
determinato la vittoria. (Ni. Dra.)
Politica
18 MAGGIO 2012
Domenico Prestipino
Santino Di Bella
PAGLIARA. Avviso di garanzia per l’ex sindaco Si sarebbe disfatto di documenti dopo la sconfitta
Di Bella e le carte che scottano
L’indagine è partita dalla denuncia del nuovo primo cittadino Domenico Prestipino.
La difesa: «Erano appunti personali». Ma nel 2007 la moglie del capo della giunta...
DI
GIUSEPPE PISTONE
PAGLIARA. Il suo delfino, Sebastiano
Gugliotta, è stato sconfitto alle
amministrative del 7 maggio. Lui, il
sindaco uscente Santino Di Bella, si è
beccato unʼavviso di garanzia firmato
dal sostituto della Procura di Messina
Camillo Falvo. Il motivo? Prima di
lasciare la sua stanza del Municipio del
paese ionico, secondo lʼipotesi
accusatoria, si è disfatto di carte e
documenti gettandoli nel cassonetto
dellʼimmondizia.
Lʼindagine è partita da una denuncia del
neo sindaco, Domenico Prestipino,
che avvisato dallo strano movimento di
carte da parte di alcuni cittadini ha
avvisato i carabinieri i quali hanno
inviato unʼinformativa alla Procura della
Repubblica di Messina. I militari
dellʼArma nel cassonetto accanto al
Palazzo municipale avrebbero ritrovato
cartelle esattoriali, atti stragiudiziari di
privati, accertamenti dellʼufficio tecnico,
decine di istanze a firma dei cittadini,
corrispondenza varia e persino 80
protocolli in originale. Decisiva per
configurare il reato di soppressione di
atti amministrativi pubblici è la natura
dei documenti.
LA DIFESA. Santino Di Bella, non
perde la calma, e spiega: «Ho ripulito la
mia scrivania e la mia stanza, occupata
per 5 anni, da documenti personali e
fotocopie, strappando carte, carpette e
appunti vari, tra cui una rubrica
telefonica. Non avrei avuto motivo di
distruggere documenti amministrativi. E
se per assurdo ne avessi avuto motivo,
non li avrei certo buttati nel cassonetto
dellʼimmondizia posto in bella vista al
centro del paese, davanti a decine di
persone».
Lʼex sindaco Santino Di Bella, ha così
già manifestato agli inquirenti la piena
disponibilità a collaborare alla indagini:
centonove
«Non ho nulla da temere. La verità verrà
a galla presto e dimostrerà la
correttezza del mio operato», sottolinea.
Domenico Prestipino, il neo sindaco,
dal canto suo, respinge al mittente le
accuse di chi sostiene che dietro la sua
denuncia ci siano motivi di rivalsa o
addirittura di vendetta.
NEMESI STORICA. La moglie di
Prestipino, Santa Musile, dipendente
del Comune, nel 2007, al momento
dellʼinsediamento del sindaco Santino
Di Bella fu denunciata insieme ad
unʼaltra funzionaria, Rosa Andò, per
avere sottratto dal palazzo municipale 4
personal computer.
Incriminate dal pubblico ministero Maria
Pellegrino, si trovano sotto processo al
Tribunale di Messina. Lʼultima udienza
si è celebrata il 3 maggio del 2012.
«Mi sono limitato a fare il mio dovere di
cittadino. Nel palazzo municipale non ci
possono essere documenti personali.
Sono rammaricato per la piega che ha
preso la vicenda», sottolinea il sindaco
Prestipino.
I FATTI. Il giorno dopo il responso delle
urne, martedì 8 maggio, lʼex sindaco Di
Bella, di buonʼora è arrivato al Comune
per sistemare carte e documenti
personali nel suo ufficio. I cittadini,
sostenitori della compagine avversa e in
attesa dellʼinsediamento della nuova
amministrazione, hanno notato un
andirivieni di Di Bella dalla sua stanza al
cassonetto dellʼimmondizia posto
allʼingresso del Municipio. Avvertito da
alcuni cittadini al comune è arrivato il
neo sindaco Domenico Prestipino che
ha trovato Di Bella a scartabellare tra i
documenti. Secondo il racconto dei
presenti, Prestipino è andato su tutte le
furie, ha urlato e cacciato in malo modo
lʼex sindaco fuori dalla stanza prima di
chiedere lʼintervento dei carabinieri. A
cui ha riferito che alcuni cittadini
gli avevano segnalato la presenza di
alcuni documenti comunali nel
cassonetto. Il sindaco ha chiesto anche
lʼintervento dei vigili urbani, che si sono
dati da fare per prelevare dal cassonetto
lenorme massa di documenti.
Lʼoperazione è andata avanti sino a
tarda sera e si è conclusa con la
richiesta avanzata da parte dei
carabinieri della stazione di Mandanici
sul da farsi alla magistratura messinese.
Lʼinformativa è finita sul tavolo del
magistrato Falvo che per poter
procedere al sequestro della copiosa
documentazione ha emesso lʼavviso di
garanzia nei confronti di Santino Di
Bella.
LETOJANNI
Costa apre agli sconfitti
Bucceri e Gullotta
Durante il comizio di ringraziamento esalta
gli avversari. «Devono essere valorizzati»
LETOJANNI. Sarà sindaco del paese di Letojanni per i
prossimi cinque anni. Una vita trascorsa a pane e politica.
Una passione, quella di Alessandro Costa, che gli ha
permesso di essere eletto per quindici anni consecutivi in
Consiglio comunale, nove dei quali come garante
dellʼAssemblea. La storia politica del figlio del popolo,
divenuto primo cittadino allʼetà di 37 anni, continua. Continua
dopo una campagna elettorale terminata qualche giorno fa
e vissuta tra le incertezze dellʼultima ora. Dunque un sindaco
giovane e nello stesso tempo dʼesperienza, considerata via della crisi che lo ha investito negli ultimi anni- ha affermato
anche la sua lunga militanza nel Partito dei Democratici di Costa-, con un calo di presenze esorbitante». Dunque
Sinistra e poi nel Pd. Nel comizio di ringraziamento di lunedì bisognerà promuovere un turismo variegato: quello sportivo,
sera ha voluto precisare che le elezioni sono state vinte con congressuale, culturale, sociale e giovanile, programmando
merito e, soprattutto, non ci sono state scorrettezze politiche. eventi e manifestazioni durante tutto lʼarco dellʼanno, con un
Lʼha voluto dire davanti a una folla di gente che si è ritrovata occhio di riguardo al bilancio comunale. Un pensiero per i
nel salotto buono di piazza Durante, dove ha
due sconfitti Marilena Bucceri e Peppino
pronunciato il suo primo discorso da sindaco.
Gullotta. «Credo che debbano essere
Costa ha affermato che il primo atto
valorizzati dai rispettivi partiti, perché
dellʼamministrazione sarà quello di riordinare
rappresentano una risorsa importante per il
gli uffici e nominare i nuovi dirigenti. «Oltre
paese di Letojanni. Hanno condotto una
alla manutenzione delle strade e allʼarredo
campagna elettorale dignitosa e per questo
urbano, si miglioreranno anche i servizi
meritano tutto la mia stima. Sicuramente
correlati, quali la viabilità, i parcheggi, lʼigiene
continueranno a fare politica, contribuendo in
pubblica e lʼaccoglienza» ha detto ancora il
altri modi al bene del paese”. Intanto lunedì
neo sindaco, che ha parlato anche di
prossimo ci sarà lʼinsediamento del nuovo
destagionalizzazione del turismo. «Un
Consiglio comunale.
settore sempre più nellʼocchio del ciclone, per Alessandro Costa
Enrico Scandurra
pagina 16
Sicilia
centonove
18 MAGGIO 2012
INTERCETTAZIONI
Ecco come ti assumo
Franco Tomasello
Franco De Domenico
MESSINA. L’Ispettorato del Lavoro spulcia il rapporto tra l’ateneo e la società di servizi collegata. E scopre che
Unilav, come aggiro la legge
280 unità della Spa impiegate da Università e Policlinico come se fossero propri dipendenti diretti.
Si apre la strada a centinaia di cause per il riconoscimento del rapporto con i due enti pubblici
DI
MICHELE SCHINELLA
MESSINA. «Somministrazione
fraudolenta di manodopera ed
interposizione fittizia di personale».
LʼUniversità e il Policlinico di Messina da
Unilav Spa formalmente comprano servizi.
Di fatto, però, utilizzano i 270 lavoratori
della società pubblica come se fossero
propri dipendenti: li impiegano nelle stesse
strutture dellʼateneo e dellʼazienda
universitaria, con un orario di lavoro
specificamente predeterminato,
impartendo attraverso i capi ufficio
istruzioni di lavoro secondo un vincolo di
subordinazione. Lʼinchiesta aperta
dellʼIspettorato provinciale del Lavoro di
Messina parte da un dato e mira ad una
conclusione che per le casse e lʼimmagine
dei due enti della città sarebbe deflagrante.
Se infatti i funzionari, che hanno già
proceduto ad interrogatori ed acquisizione
di documentazione, accertassero che i
rapporti tra Ateneo e Policlinico e Unilav
Spa, si pongono fuori dalla legge per i 270
lavoratori verrebbe spianata la strada, che
deve passare necessariamente dalle aule
giudiziarie, che porta al riconoscimento del
rapporto di lavoro alle dirette dipendenze
delle amministrazioni pubbliche con effetto
retroattivo. In termini concreti significa, che
Università e Policlinico, che già hanno
esuberi di organico, si troverebbero altre
unità di personale a cui dovrebbero
riconoscere le eventuali differenze
retributive rispetto ai lavoratori dipendenti
che effettuano le stesse mansioni.
Si realizzerebbe così per via traversa lo
scopo per cui Unilav Spa era nata nel 2001:
la stabilizzazione dei 238 ex Lavoratori
socialmente utili (Lsu), proprio alla vigilia
della scadenza della convenzione (fissata
al 30 giugno 2012 tra le due
amministrazioni e la società presieduta ad
Franco De Domenico. Una convenzione
che prevede anche un contributo annuo da
parte della regione Sicilia di un milione e
mezzo di euro allʼanno ora dal 30 giugno
del 2012 non erogherà più. Franco De
Domenico, docente di Economia, spiega:
«Non credo che lʼutilizzo del nostro
personale da parte dei due enti nostri
committenti sia andato fuori dalla legge.
Ritengo che sia intenzione dellʼateneo,
comunque, a prescindere dalle risorse
regionali prorogare il contratto con Unilav
Spa facendosi carico della quota
regionale». Il ricorso al personale di Unilav
Spa ha consentito per anni allʼateneo di
non sforare il limite massimo della spesa
per stipendi fissato dalla legge, sotto pena
del blocco delle assunzioni, perchè 5
milioni di euro spesi per pagare gli stipendi
dei lavoratori venivano fatti passare come
spesa per servizi
ASSUNZIONI DI COMODO. La regione
Sicilia il contributo lo ha erogato ma solo
per gli originari 236 ex Lavoratori
socialmente utili. Che non sono mai stati
stabilizzati. Tuttavia la società tra il 2005 e il
2006, durante il rettorato di Franco
Tomasello, è diventata uno strumento per
aggirare le norme concorsuali che regolano
le assunzioni nella pubblica
amministrazione: il numero dei dipendenti
è lievitato sino a 270. Trentaquattro sono
stati assunti a tempo indeterminato nel
periodo in cui a capo di Unilav, su
investitura del rettore, cʼè stato prima
Antonino Pellicanò che si è dimesso a
gennaio 2006, e poi il successore Franco
De Domenico. Non senza sospetti che i
criteri di selezione siano stati ispirati a
logiche clientelari, come indicano i rapporti
di parentela che legano molti degli assunti
con docenti o funzionari di rilievo
dellʼateneo e del Policlinico.
CORREZIONI. Franco De Domenico,
presidente della Unilav Spa, però,
smentisce: “Escludo in maniera categorica
che il rettore o la moglie mi abbiano mai
fatto pressioni per assumere alcuno.
Alcune volte mi è stato chiesto solo di
indirizzare alcuni. Ho consigliato loro di dire
di fargli presentare il curriculum e di
sottoporsi alla selezione”.
MESSINA. Il sospetto che le asunzioni
a Unilav Spa non fossero proprio rispettose della selezionie pubblica sono
stati alimentati da intercettazioni telefoniche ed ambientali finiti allʼesame della Procura di Messina. Il primo giugno
2006, periodo in cui vengono fatte assunzioni, il rettore Tomasello, e la moglie, Carmela Grasso, per tutti Melitta,
conversano a bordo della loro auto. Melitta si rivolge al marito: "Ah...senti. E'
venuto stamattina Franco (cognome incomprensibile) dice: “Ho saputo che
una società ha chiamato quelli della Unilav ma né mio fratelllo né la moglie di (incomprensibile) sono stati chiamati”. I
nomi tu glieli avevi passati?” Tomasello risponde: "A Franco De Domenico
certe volte, a me no no...". Allora Melitta lo incalza: "Io lo devo chiamare per
dirgli di chiamarli subito a questi". Riferimenti ad Unilav si trovano pure nelle
intercettazioni di unʼinchiesta sul concorso truccato di Medicina del Lavoro.
Il 20 gennaio 2006 Umberto Bonanno,
ex presidente del Consiglio comunale,
è al telefono con il suo amico Nanni Ricevuto, attuale presidente della Provincia: "E ora sto andando da Melitta, che
mi sta aspettando". Ricevuto gli risponde: "Benissimo, va benissimo".
Bonanno continua: "Io con Melitta gioco per tutte e due le cose, ah?". Ricevuto concorda: "Certo, certo...certo".
Bonanno riprende: "... Guardie giurate
e Unilav, giusto?". Ricevuto : "Certo".
Unʼaltra intercettazione è del 13 aprile
2006. Bonanno chiede a Melitta Grasso:
"E quella storia, mi diceva Franco, di
Unilav, si sta chiudendo?" Melitta risponde: "Pare si sta chiudendo. "Sta risolvendo?”, insiste Bonanno. Melitta:
"Si". Bonanno: "Ti raccomando, perchè
ora un momento particolare si apre, ah".
Melitta: "Va bene, certo". Bonanno, il 25
maggio 2006, parla con Melitta: "Niente
gioia, avevo parlato con Franco nei giorni scorsi". Melitta interrompe: "Ma lui ti
sta seguendo benissimo". Bonanno:
"Lo so, no al di là, penso di non avere
problemi, no, ha voluto quell'appunto
che ho dato prima a te, quello della Unilav". "Eh...se l'è vista lui, con lui devi parlare, va bene?", taglia corto la moglie del
rettore. (M.S.)
IL PRECEDENTE
Amam, gli 8 impiegati sfruttati
Sanzionati i vertici della municipalizzata
dell’acqua che si serviva di rilevatori delle coop
MESSINA. Lʼinchiesta dellʼIspettorato del Lavoro sullʼutilizzo dei
dipendenti di Unilav Spa ha le stesse premesse di unʼinchiesta
condotta per mesi sullʼutilizzo da parte dellʼAmam, la società
pubblica che eroga lʼacqua in città, di otto dipendenti delle Cooperative Gaia e Teorema legate alla Spa da un contratto per la
lettura dei contatori.
Unʼinchiesta conclusa con lʼirrogazione di una sanzione da
300mila euro ai rappresentanti legali della Spa, Tanino Sutera e Domenico Battaglia e una denuncia in Procura per utilizzo fraudolento di personale. Lʼispettorato del Lavoro di Messi-
pagina 17
na, dopo due anni di indagini, nei quali ha provveduto allʼaudizione di tutti i lavoratori, dei rappresentanti delle cooperative,
nonché dei dipendenti e dei dirigenti Amam, e dopo aver acquisito tutti gli atti relativi ai contratti di appalto intercorsi tra lʼAzienda Meridionale Acque Messina e le Coop. Gaia e Theorema, è arrivato alla conclusione che la prestazione di lavoro degli otto lavoratori solo formalmente era avvenuta a favore delle
due Coop, ma di fatto era alle dirette dipendenze dellʼAmam.
Gli ispettori del lavoro hanno, infatti, appurato che tutta lʼattrezzatura ed il materiale utilizzato dai rilevatori era di proprietà della stessa Amam, che aveva anche fornito loro i singoli tesserini di riconoscimento, e che le disposizioni di servizio ai lavoratori venivano impartite direttamente ed esclusivamente dai dirigenti Amam. Gli otto lavoratori hanno promosso causa per vedere riconosciuto il loro status di lavoratori dipendenti dellʼAmam e per ottenere la differenza tra quanto percepivano dalle
cooperative e quanto avrebbero avuto dalle due coop. (M.S.)
Sicilia
18 MAGGIO 2012
centonove
Santi Delia
Emanuele Scribano
MESSINA. Il Cga valuta la nullità delle prove del 2010 e adotta un atto che fa tremare gli aspiranti medici
Test, 220 studenti sulla graticola
Il presidente ordina che tutti i vincitori di 2 anni fa siano messi in condizione di partecipare al giudizio e difendersi.
In primo grado il Tar trasmise le carte alla Procura ma salvò il concorso. Bocciato poi dal Consiglio di Stato
DI MICHELE SCHINELLA
MESSINA. Hanno pagato le tasse del
primo e del secondo anno e frequentano
da quasi 2 anni le lezioni del corso di laurea
in Medicina e Chirurgia dellʼUniversità di
Messina guidata dal preside Emanuele
Scribano. Ma nei prossimi giorni lʼufficiale
giudiziario recapiterà un avviso che per i
220 studenti che hanno superato il test di
accesso a Medicina del 2010 potrebbe
significare due anni di studi persi. Se il 24
agosto del 2011, il Tribunale amministrativo
regionale di Catania, cui si erano rivolti i
candidati esclusi, non se lʼera sentito di
annullare le prove tenute il 3 settembre
2010 ma rilevando gravi anomalie aveva
disposto la trasmissione delle carte alla
Procura della Repubblica di Messina, il
presidente del Consiglio di Giustizia
amministrativa, Riccardo Virgilio, organo
giurisdizionale di appello, ha ordinato di
avvisare tutti i 220 aspiranti medici della
possibilità di partecipare al giudizio di
secondo grado in modo da difendere con i
denti il loro sogno, garanzia di un lavoro
futuro sicuro, coltivato dopo aver superato
la concorrenza di altri mille studenti.
La decisione del presidente Riccardo
Virgilio non fa dormire sonni tranquilli agli
aspiranti medici e ai vertici dellʼateneo per
due motivi: perchè segue una pronuncia
del Consiglio di Stato che, nellʼambito di un
ricorso straordinario al Capo dello Stato,
aveva bocciato sonoramente i giudici
amministrativi di Catania; ed, ancora,
perchè è stata adottata da un organo che
nel 2010 annullò il concorso per presidi a
tre anni dalle prove, salvato in primo grado
dagli stessi giudici del Tar di Catania.
CATTIVI PRESAGI.«Eʼ evidente che le
operazioni compiute dalla Commissione
hanno rischiato di porre nel nulla tutti gli
accorgimenti previsti per assicurare
lʼanonimato e quindi la par condicio dei
ricorrenti e lʼimparzialità
dellʼamministrazione», hanno motivato il 10
ottobre del 2011, giudici del Consiglio di
Stato annullando le prove del 2010. E
deludendo, così, il presidente della
commissione, Alfredo Artenisio
Carducci, che nel sottolineare che “tutto si
è svolto regolarmente” aveva gettato
pesanti ombre anche sul passato:
“Abbiamo fatto sempre così”.
La sentenza del Consiglio di Stato, fuori dai
tecnicismi, ha sancito la certezza che
chiunque, membro della commissione o
funzionario incaricato di portare le schede
dei test in automobile al Cineca di Bologna,
dove avviene la valutazione, avesse la
possibilità di favorire alcuni dei candidati,
con risposta postuma alle 80 domande.
FARSA. In termini concreti, la pronuncia
ha significato che invece di sgobbare sui
libri di chimica, di fisica e di biologia e di
investire migliaia di euro in corsi di
preparazione, ai 2mila aspiranti medici che
ogni anno dellʼultimo decennio si sono
confrontati per accaparrarsi uno dei 200
posti del corso di Laurea a numero chiuso
di Medicina dellʼUniversità della città dello
Stretto, per coronare il loro sogno, sarebbe
bastato iscriversi al test di ammissione e
affidarsi, anche con un punteggio pari allo
zero, alla carta bollata e alle aule di
giustizia.
SECONDO DIRITTO.«I giudici
amministrativi siciliani se condividessero
lʼorientamento dei colleghi del Consiglio di
Stato non avrebbero altra scelta che
annullare le prove», commenta Santi
Delia, il legale messinese che era riusciuto
a dimostrare le gravi anomalie del
concorso del 2010. «Se i giudici
amministrativi dopo la discussione della
causa avessero avuto solo lʼintenzione di
ammettere al corso di laurea i ricorrenti non
avrebbero ordinato la notifica del ricorso a
tutti gli ammessi, accontentandosi della
notifica allʼamministrazione che ha
organizato il test». Gli effetti
dellʼannullamento? «Legge alla mano è
come se le prove non si siano mai tenute e
quindi i vincitori come se non lo fossero più.
Gli stessi studenti potrebbero domandare
allʼateneo il risarcimento dei danni»,
soggiunge il legale. I giudici amministrativi
di Catania che avevano vagliato la
regolarità delle prove in primo grado,
preoccupati per gli effetti deflagranti di una
decisione di annullamento, dopo aver
stabilito che “il modus procedendi della
commissione appare palesemente lesivo
delle esigenze di anonimato, con riguardo
allʼagevole possibilità di ricondurre ex post
ciascuna scheda e ciascuna busta ad un
candidato ben determinato” se la sono
cavata concludendo che “non essendovi
certezza sullʼincidenza dellʼirregolarità cʼè il
rischio che annullando le prove, ad
unʼingiustizia si rimedi con una più grave
ingiustizia nei confronti di tutti coloro che
hanno superato le prove”. I magistrati
tuttavia disposero “la trasmissione della
carte alla Procura della Repubblica”. Il
Consiglio di Stato, due mesi dopo, ha,
però, bacchettato i magistrati catanesi:
«Non occorre accertare ai fini della nullità
delle prove se in concreto sia avvenuto il
riconoscimento della prova di un candidato,
essendo sufficiente la astratta possibilità
che ciò accada»
IL PRECEDENTE
Quando Virgilio bocciò i presidi
Il presidente del Cga autore di una battaglia per
affermare l’irregolarità del concorso del 2006
PALERMO. Non se lʼaspettava nessuno anche perchè i vincitori
del concorso da tre anni guidavano le scuole siciliane e le prove
che li avevano incoronati avevano superato il vaglio di regolarità
del Tribunale amministrativo regionale di Catania.
Il Consiglio di giustizia amministrativa guidato da Riccardo Virgilio, però, non ebbe dubbi: «Le prove si sono svolte in violazione
dela legge e sono nulle. Il concorso va ripetuto. I dirigenti scolastici devono tornare alle occupazioni di prima del concorso», sancì
lʼorgano di giurisdizione amministrativa dʼappello siciliano a maggio del 2009. La sentenza, che rischiava di mandare in tilt le scuo-
le siciliane e soprattutto di retrocedere di funzioni e di stipendio,
430 presidi, incontrò fortissime opposizioni. Riccardo Virgilio, di
fronte alle resistenze del ministero dellʼIstruzione, guidato allʼepoca da Maria Stella Gelmini, e dellʼUfficio scolastico regionale, diretto da Guido Di Stefano di bandire nuovamente le procedure concorsuali, non si fermò e nominò un magistrato del Consiglio di Stato commissario ad acta, per dare esecuzione alla sentenza. Tale
fu la fermezza del presidente che i presidi chiesero, invano, la ricusazione del magistrato. Che invece fu messo fuori gioco dal parlamento italiano. Deputati e senatori approvarono una legge sanatoria che nella sostanza diceva: «Le prove vanno rifatte. Ma chi
ha già superato le prove e guida da tre anni le scuole deve fare un
colloquio sullʼesperienza maturata. Gli altri devono rifare le prove».
Il risultato? Tutti i dirigenti scolastici, tranne uno, sono stati riconfermati. Mentre è pendente al Tar del Lazio la richiesta di chiedere alla Corte costituzionale di pronunciarsi sulla legittimità di una
legge che ha messo nel nulla una pronuncia giudiziaria. (M.S.)
pagina 18
Mariastella Gelmini
centonove
Sicilia
18 MAGGIO 2012
Nella foto a lato, da sinistra, Giovanni Bonanno,
Giuseppe Buzzanca e Franco Tomasello.
Sopra, Sergio Cama.
Sotto, da sinistra, Daniele Tranchida e Carmelo
Trommino.
MESSINA. Salta alla vigilia della manifestazione nazionale universitaria il contributo della Regione di 550mila euro
Cus, Campionati squattrinati
Assegnata all’ateneo e al Cus, in grave crisi economica, la kermesse passa all’assessorato regionale allo Sport.
Daniele Tranchida ha la titolarità dell’evento per qualche ora. Suscita polemiche e promette: «Troveremo i soldi»
MESSINA. Senza il Cus di Messina e la
volontà del rettore dellʼateneo Franco
Tomasello i Campionati nazionali
universitari alla città dello Stretto non
sarebbero mai stati assegnati.
Ma senza le risorse economiche della
regione Sicilia, la cui entità però è appesa a
molte incognite, la manifestazione
nazionale che inizia venerdì 18 maggio,
non si sarebbe mai tenuta.
Tuttavia il rettore Tomasello e il
commissario straordinario del Cus, Sergio
Cama, alla guida di enti con gravi problemi
di bilancio, dopo aver dovuto abbozzare e
accettare che sullʼhome page
dellʼUniversità si scrivesse che “la titolarità
della manifestazione è dellʼassesorato
regionale allo Sport guidato dal messinese
Daniele Tranchida”, hanno scoperto
giovedì 17 maggio 2012, che in realtà i
550mila euro promessi dalla regione Sicilia
e in forza dei quali la titolarità dellʼevento
era stato ceduto si sono persi nelle pastoie
burocratiche. Una scoperta che ha fatto
sorridere chi aveva assistito il giorno prima
(mercoledì 16 maggio) alla Conferenza
stampa di presentazione: al centro del
tavolo della sala in cui si riunisce il Senato
accademico dellʼUniversità di Messina,
lʼassessore regionale, a fare gli onori di
casa; accanto il rettore, il vero padrone di
casa che dopo alcuni minuti è andato via;
ai due lati, distanti uno dallʼaltro e non solo
fisicamente, il commissario del Cus, Sergio
Cama, e Carmelo Trommino, direttore di
UnimeSport, struttura dellʼateneo in
concorrenza con il Cus per la gestione
degli impianti sportivi. Questʼultimo,
politicamente vicino agli esponenti del Pdl
Sergio Granata e a Stefania
Prestigiacomo, grazie al prepotente
ritorno in scena della regione Sicilia, dopo
essere stato tenuto per mesi ai margini
dellʼorganizzazione, era stato incoronato
direttore tecnico della manifestazione
sportiva: carica svanita dopo che
lʼassessore ha perso la titolarità dellʼevento.
La conferenza ha lasciato una scia di
polemiche: il sindaco di Messina,
Giuseppe Buzzanca, e il presidente del
Coni, Giovanni Bonanno, primʼancora di
saper che la titolarità delllʼevento era solo
virtuale, se la sono presa con lʼassessore
Tranchida per il mancato invito.
IL PIANO ECONOMICO. Secondo il
programma economico la regione Sicilia
avrebbe dovuto contribuire alla
manifestazione con 550mila euro. Altri
250mila ce li dovrebbe mettere
lʼUniversità: in tutto fanno 800mila euro,
che secondo le stime dovrebbero essere
sufficienti a sostenere tutti i costi. Sarà
così? Carmelo Trommino rassicura: «Ne
potrebbero bastare anche di meno».
I precedenti però non sono incoraggianti.
Le Universiadi del 1997, organizzate dal
Cus di Messina allora targato Piero Jaci,
costarono alle casse dellʼente sportivo un
buco di un miliardo di lire, da cui partì il
tracollo dellʼente cui la legge attribuisce il
compito “di promuovere ed organizzare lo
sport universitario”.
Lʼassessore Daniele Tranchida è ottimista:
«Per lʼeconomia della città e della Provincia
sarà comunque un affare: è dimostrato che
per lʼenorme massa di gente attesa per
ogni euro speso alla fine se ne incamerano
quasi due». Lʼateneo di Messina,
penalizzato dai tagli del ministero e
costretto a ricorrere a un assettamento di
bilancio, ha dovuto sborsare 900mila euro
per sistemare il campo di atletica dei
“Cappuccini”, di proprietà, però, del
Comune di Messina. La struttura da tempo
in abbandono, è stata rimessa a nuovo
giusto in tempo per ospitare le gare di
atletica. Le risorse? A testimonianza delle
difficoltà economiche lʼateneo è dovuto
ricorrere ad un mutuo con tasso agevolato
concesso dall'Istituto per il Credito Sportivo
con ammortamento ventennale.
Se i conti dellʼateneo, alle prese con i tagli
del ministero ma anche con una
esorbitante spesa per il personale,
piangono miseria quelli del Cus sono da
azienda da decotta e tenuta
disperatamente in vita. Lʼente guidato da
due anni dal commissario Sergio Cama
nelle sue casse non ha un centesimo: ha,
invece, sul groppone tre milioni e mezzo di
euro di debiti da saldare con gli 8
dipendenti superstiti (che avanzano 30
mensilità a testa) e i fornitori, lʼAgenzia
delle Entrate e lʼInps, frutto di una gestione
trentennale dellʼex presidente Piero Jaci,
dimissionario a Messina ma attuale
componente del Consiglio direttivo
dellʼorganismo nazionale, Cusi.
FALLIMENTI. Vicino politicamente al
prorettore Pietro Navarra, Sergio Cama,
chiamato a risanare le casse del Cus non è
riuscito nellʼimpresa. «Credo siano stati fatti
passi avanti. Senza risorse certo non è
possibile andare avanti ma sono fiducioso.
Eʼ necessario incrementare lʼattività
sportiva. Il Cus vive dei contributi pubblici
ma anche di incassi», sottolinea Cama. Il
commercialista per il Cus ha la stessa
ricetta che ha Carmelo Trommino per
Unime Sport, società voluta dal rettore
Tomasello nel 2006 per eliminare il Cus e
così il suo presidentissimo Jaci. A
UnimeSport il rettore attribuì la gestione di
tutti gli impianti dellʼateneo che furono tolti
al Cus: un ricorso al Tar di Catania di
questʼultimo lo convinse ad una
transazione che portò ad assegnare alcuni
impianti ad un ente, altri allʼaltro. (M.S.)
IN CIFRE
10mila ospiti e 25 discipline
Ecco i numeri salienti della settimana di sport
Stimato in 800mila il costo complessivo
MESSINA. Venticinque le discipline sportive nelle quali si gareggerà, più di 1700 le medaglie che verranno assegnate, cinquanta delegazioni che rappresenteranno i vari Cus italiani,
ventiquattro federazioni sportive coinvolte con i propri organi
regionali e provinciali, 10mila tra atleti, tecnici, dirigenti, giudici di gara, duecento studenti volontari impegnati nella macchina organizzativa.
Quindici saranno invece gli impianti nelle quali si disputeranno le gare, tra i quali la pista di atletica “Cappuccini” e il campo di rugby di Sperone, di recente sottoposti a manutenzione
pagina 19
e pronti per lʼimportante manifestazione.
Sono questi i numeri salienti ma non ancora certi dei Campionati Nazionali Universitari, giunti alla 66esima edizione,
che terranno a Messina per una settimana, a partire dal 18
maggio del 2012.
Le stelle della manifestazione, intese in senso di campioni
sportivi, invece, non si conoscono.
«Le iscrizioni sono possibili sino al giorno della singola competizione. Ci sono atleti impegnati a livello professionistico che
si potrebbero liberare allʼultimo momento», ha spiegato il commissario del Cus Sergio Cama.
I conti economici prevedono una spesa di 800mila euro.
Per fare degli esempi, quarantamila sono destinati per cene,
pranzi, buffet e ricevimenti; 60mila per spese di soggiorno di
autorità e partecipanti; 60mila per manifestazioni e concerti
musicali; 25mila euro per omaggi vari; 25mila euro per trasporto. (M.S.)
Sicilia
18 MAGGIO 2012
centonove
TRIPI
Il Mast “sbarca” in Europa
PROGETTI. Il nascituro Polo museale “nel mirino” di un fondo privato di diritto
Montalbano, arrivano i dollari
Approvato dal Comune il progetto per un “Museo delle arti e della realtà avanzata Muse
dell’Elicona”. Che desta l’interesse degli americani. Pronti a investire 20 milioni di euro
DI MARINO RINALDI
MONTALBANO ELICONA. Sessantʼanni
dopo il primo sbarco in Sicilia, sui Nebrodi
stanno per tornare gli americani. E sono
carichi di soldi. Quelli necessari per la
creazione, a Montalbano Elicona, di un
polo artistico e culturale che ha attirato
lʼattenzione di un fondo privato di diritto
statunitense, pronto ad investire nel
progetto oltre 20 milioni di euro.
UN PAESE MUSEO. È uno dei borghi più
belli di Italia e ogni anno è meta
privilegiata di migliaia di visitatori, attratti
dalle bellezze paesaggistiche e
architettoniche del circondario. Un flusso
di turisti destinato ad aumentare a
dismisura grazie alla creazione di un
Circuito artistico che trasformerà
Montalbano in un vero e proprio “museo a
cielo aperto”. Lo scorso venerdì 11
maggio, infatti, la giunta comunale
guidata dal neo sindaco Filippo Taranto
ha dato il suo nulla osta al progetto
esecutivo “Museo delle Arti e delle realtà
avanzata - Muse dellʼElicona e Open Air
Center of Argimusco”, un polo artistico e
culturale che assieme al progetto
parallelo “Land art e segni contemporanei
nel parco dei miti e dei megaliti”
consentirà di sfruttare appieno le
potenzialità, ancora non del tutto
espresse, del Castello medievale e del
centro storico. Puntando, al contempo,
sul fascino e sullʼunicità del sito megalico
dellʼArgimusco. Finanziato in parte con
un contributo pubblico, il Polo artistico e
culturale ha intanto destato lʼinteresse di
un fondo privato di diritto americano,
pronto a “sganciare” i 20 milioni di euro
necessari per lo start up del progetto.
TEATRO, ARTE E ALCHIMIA. Festival
“alchemici”, celebrazioni storiche, grandi
eventi di musica contemporanea
internazionale, esibizioni artistiche,
estemporanee, spettacoli teatrali e centri
di ricerca. Sono solo alcuni dei tanti
eventi che troveranno spazio nel
nascituro Polo culturale “Muse
dellʼElicona”, che prevede, fra le varie
iniziative, la creazione di un resort
medievale nel borgo antico, un museo
interattivo delle arti contemporanee
dellʼElicona, che sorgerà nel Castello
svevo aragonese di Federico II, una
accademia di grafica e scenografia nei
locali dellʼex impresa Cima, lʼistituzione
del centro culturale “Arnaldo da
Villanova” nelle sale di Palazzo Todaro, e
unʼaccademia di musica e danza che
verrà realizzata in un “eco-mostro”
abbondonato da decenni.
Centro nevralgico dellʼintero circuito
artistico sarà il sito rupestre
dellʼArgimusco, che diverrà un parco
artistico e ospiterà opere dʼarte,
installazioni, rappresentazioni teatrali e
concerti musicali, con ospiti di fama
mondiale.
IL PROGETTO IN CIFRE. Presentato dal
Comune di Montalbano, che ha già
inviato il progetto esecutivo alla Regione
Siciliana per la verifica finale, il Polo
museale sarà finanziato con i fondi
regionali Po Fers Sicilia 2007 2013 (Linea
d'Intervento 3.1.3.1.), con lʼerogazione di
2 milioni e 400 mila euro per il Museo
delle Arti (e di 1 milione e centomila euro
per il progetto di land art). Appena il 9 per
cento della spesa complessiva, che
prevede un investimento totale di circa 24
milioni di euro. La maggior parte a carico
dei privati, dei quali 6 per il marketing, 4
per gli eventi, 5 per la musealità, 1,5 per
le attrezzature e quasi due per studi. I
fondi, si legge nel progetto esecutivo
redatto dallʼUffico tecnivo del Comune,
saranno distribuiti su un arco temporale di
quattro anni (2012-2015), ma una quota
consistente, circa lʼ81%, sarà concentrata
nei primi anni di attuazione.
PERSONALE E TURISTI. Fra addetti agli
infopoint turistici, guide, guardiani e
tecnici amministrativi, saranno
sessantadue le risorse umane che si
occuperanno della gestione ordinaria del
TRIPI. Sabato 19 maggio, il Museo di
Archeologia, Storia e Territorio
“Santi Furnari” (Mast) di Tripi, sarà
uno dei grandi protagonisti della manifestazione europea “Notte dei Musei”. «Si tratta di vivere in modo emozionante ed insolito il patrimonio
culturale che offre il nostro museo.
Il programma che abbiamo preparato per lʼevento - spiega il direttore Gino Sofia - comprende la visita guidata agli scavi nella necropoli di contrada Cardusa, una rassegna di poesie nella sala conferenze, un recital
a cura dei ragazzi dellʼIstituto Comprensivo di Tripi, una degustazione
di prodotti tipici locali e la proiezione di un film tematico».
Con lʼadesione alla Notte dei Musei,
il Mast è uno pochi siti culturali in tutta Italia ad offrire ai visitatori una
“notte inusuale” offrendosi in una
straordinaria veste serale.
E.B.
circuito museale. Per ciò che concerne,
invece, il numero di turisti, sono previste
circa 200mila presenze annue. Allo scopo
di incentivare la partecipazione
dellʼutenza si prevede un costo per la
partecipazione alle varie iniziative di 10
euro, ma saranno offerte condizioni
agevolate ai possessori di una speciale
card di accesso al Museo e all'Open Air
Art Center. Previsti inoltre dei pacchetti di
abbonamento annuale per la
partecipazione al calendario di eventi.
Nella foto in alto
due dei più
impressionanti
megaliti
del sito rupestre
dellʼArgimusco,
centro nevralgico
dellʼintero circuito
artistico.
A destra
il “passaggio
di consegne”
fra lʼex primo cittadino
di Montalbano
Elicona
Giuseppe SImone
e il nuovo sindaco
Filippo Taranto
SOTTO LA LENTE
Un parco dei miti e dei megaliti
nella “Stonehenge siciliana”
Il sito rupestre dell’Argimusco ospiterà
mostre, concerti e spettacoli di teatro
MONTALBANO. Si trova a pochi chilometri da Montalbano
Elicona, al confine fra i Nebrodi e i Peloritani, ed è uno dei luoghi
più suggestivi e misteriosi della regione. Definito come la
“Stonehenge siciliana”, il sito megalitico dell’Argimusco (o
Argimosco) è caratterizzato da gigantesche rocce dalle forme
geomorfe e antromorfe dall’origine ignota. Considerato da molti
un “centro cosmico”, ovvero un luogo dove confluiscono grandi
flussi di energia dal cielo e dalla terra, è meta di studiosi,
pagina 20
archeologi e astronomi. Finito per anni nel dimenticatoio, e
ritornato in auge nei mesi scorsi per le polemiche legate
allʼorigine dei megaliti, lʼaltipiano sarà adesso riqualificato e
valorizzato grazie ai progetti gemelli “Muse dellʼElicona” e “Land
art nel parco dei Miti”. Fra le varie iniziative previste, una mostra
dal titolo “Mith and Megaliths”, lʼacquisizione di opere dʼarte da
esporre nel museo allʼaperto, un festival alchemico, la
presentazione di sito megalitico “Specchio delle stelle”, la
realizzazione di una installazione appositamente pensata per
lʼaltipiano, un museo internazionale, nonché concerti, spettacoli
teatrali e cortometraggi. «AllʼArgimusco - spiega lʼex sindaco di
Montalbano Giuseppe Simone, fra i primi sostenitori e fautori
del progetto - verrà creato uno spazio di “land art”, con lʼobiettivo
di valorizzare e sfruttare le caratteristiche acustiche e
naturalistiche dell’area . In pochi sanno, infatti, che lʼacustica
dellʼArgimusco è persino superiore a quella del teatro greco di
Siracusa. Per salvaguardare lo stato dei megaliti non è prevista
comunque la costruzione di opere infrastrutturali». (M.R.)
centonove
Sicilia
18 MAGGIO 2012
MISTRETTA. Aria di dismissione nelle aule giudiziarie più piccole di Sicilia
C’era una volta il tribunale
Gli uffici rimangono in vita, ma non viene nominato il procuratore capo e i bilanci
non hanno copertura. L’appello di Salvatore Porracciolo, presidente degli avvocati
DI GIUSEPPE CUVA
MISTRETTA. Non solo lʼospedale San
Salvatore, anche il tribunale del paese
nebroideo rischia la chiusura, anzi si può
dire che è veramente appeso a un filo. La
chiusura è stata prevista dalla revisione
della carta geografica giudiziaria prevista
dallʼex ministro della giustizia Nitto Saverio
Palma, e avallata dallʼattuale guardasigilli
Paola Severino, nellʼottica di tagli alla
spesa pubblica. «Il tribunale di Mistretta
sta vivendo un periodo particolare afferma il presidente del Consiglio
dellʼordine degli avvocati amastratino
avvocato Salvatore Porracciolo - ci
troviamo senza un procuratore capo (Luigi
Patronaggio ha lasciato il presidio
mistrettese un paio di mesi fa) e nemmeno
un sostituto procuratore che dovrebbe
giungere a giorni, intanto, però, vengono
suppliti da giudici che sono mandati a
Mistretta provvisoriamente da altre sedi».
Anche se il tribunale di Mistretta risulta tra i
primi che dovrebbero essere soppressi in
quanto è fra i più piccoli dʼItalia,
Porracciolo tende a far notare che il
numero di inchieste e processi effettuati
sono un buon numero se rapportati al
bacino dʼutenza che si va a soddisfare,
ovvio sono numeri che rapportati ai grandi
centri sono irrisori, ma un dato che emerge
è che proprio per i numeri bassi che si
vanno ad affrontare il palazzo di giustizia di
Mistretta raramente va incontro a
prescrizioni o cose simili».
Cosa che invece potrebbe avvenire nel
caso in cui il presidio di legalità nebroideo
sia abolito e accorpato con molta
probabilità a Patti, che in questo caso si
troverebbe caricato ancora di più di lavoro,
poiché andrebbe a coprire un territorio
immenso, senza dimenticare che anche la
sede staccata pattese ovvero SantʼAgata
di Militello, rischia la chiusura e quindi il
presidio di Patti sarebbe veramente
intasato di cause. Il tribunale di Mistretta è
il palazzo di giustizia è uno dei più vecchi
Salvatore Porracciolo, presidente dell’ordine degli avvocati di Mistretta
dʼItalia perché fu istituito con un regio
decreto del 1862 e questʼanno, infatti,
abbiamo celebrato i 150 anni della sua
istituzione. Ha subito parecchie falcidie, la
principale nel 1923 quando il regime
fascista abolì il presidio mistrettese, venne
re-istituito nel 1946 e da allora non ha
cessato la sua giurisdizione sul
circondario. «Oggi ci dobbiamo scontrare continua Porracciolo - con questa legge
delega, non cʼè dubbio che il
provvedimento attuato dal parlamento
italiano è più nefasto da quello attuato da
quello fascista, poiché nel 1923 fu si
abolito il tribunale, ma esisteva la pretura e
quindi i cittadini avevano il loro punto di
riferimento di legalità. Oggi verrebbe
meno anche lʼufficio del giudice di pace ed
anche cause di poco conto dovrebbero
essere affrontate in altri tribunali».
Lʼeventuale chiusura del tribunale
comporterebbe danni irreversibili per tutto
il territorio, ci sarebbe un effetto domino
poiché cadrebbero tutte le istituzioni
connesse al palazzo di giustizia: dalla
compagnia dei carabinieri di Mistretta e
Santo Stefano di Camastra, alla tenenza
della Guardia di Finanza Stefanese, a tutti
i servizi giudiziari come il giudice di pace,
al carcere e allʼagenzia delle entrate.
Quindi tutti i cittadini dovrebbero far fronte
con una carenza di luoghi istituzionali non
indifferente. «Come si fa a sopprimere il
tribunale di Mistretta e lasciare scoperta
unʼintera zona che va da Termini Imerese
a Patti senza un presidio di legalità? - si
domanda lʼavvocato Eugenio Passalacqua
consigliere territoriale - per quanto
riguarda i risparmi ho i miei dubbi. Se un
esponente delle forze dellʼordine ha svolto
lʼindagine a Castel di Tusa, al confine con
la provincia di Palermo, se deve fare
testimonianza, dovrebbe recarsi a Patti e
lasciare il posto di servizio. Quindi non si
tratta di una misura urgente per la
stabilizzazione finanziaria, è soltanto il
classico specchietto per le allodole. Non
hanno previsto fondi per il bilancio ed oggi
ci troviamo con i cancellieri che non hanno
la carta per fare le fotocopie, non ci sono
nemmeno i soldi per le autovetture».
Nonostante il problema del tribunale sia
molto grave in questi mesi la popolazione
sembra essere stata quasi assente e in un
certo senso indifferente al problema, forse
meno sentito rispetto a quello
dellʼospedale, ma sempre di vitale
importanza per tutto il territorio nebroideo.
Intanto però per venerdì 18 è previsto un
consiglio comunale aperto per discutere
insieme ai sindaci della zona la questione.
ZOOM
Quattordici magistrati tra Messina e Barcellona
QUATTORDICI NUOVI magistrati sono stati assegnati alle Procure di Messina e
Barcellona Pozzo di Gotto. Nella Procura di Messina arrivano quattro giovani
sostituti: Antonio Carchietti, 33 anni, di Udine; Diego Capese Minutolo, 33, di
Napoli; Antonella Frada', 35; Alessia Giorgianni, 31, di Messina. Tre magistrati,
tutti di prima nomina, sono stati invece assegnati come giudici al Tribunale di
Messina. A Barcellona Pozzo di Gotto si sono insediati Giorgio Nicola, 33 anni,
di Torino; Mirko Piloni, 35, di Ancona; Fabio Sozio, 38, di Frosinone. Da anni la
Procura di Barcellona non poteva contare su una pattuglia così nutrita di
sostituti. Al settore giudicante, invece, sono giunti Biancamaria Biondo, 36 anni,
di Treviso; Maria Macrì, 43, di Bergamo; Danilo Maffa, 31, di Torino e Stefania
Nebiolo Vietti, 32, anche lei di Torino.
MESSINA
Ardita, il procuratore “aggiunto”
più giovane d’Italia
Ex direttore del dipartimento penitenziario
approda in riva allo Stretto
MESSINA. Si è insediato il nuovo procuratore aggiunto di
Messina. Si tratta di Sebastiano Ardita, ex direttore generale
dei detenuti del Dipartimento dellʼamministrazione
penitenziaria dal 2002 al 2011. Il magistrato è stato nominato
dal plenum del Consiglio superiore della magistratura il 23
febbraio scorso. Con i suoi 46 anni è il più giovane ʻaggiuntoʼ
dʼItalia. Arriverà dalla Procura di Catania dove aveva ripreso
servizio il 3 dicembre scorso come sostituto della Direzione
distrettuale antimafia. Nel 2009 ha rinunciato allʼincarico di
procuratore capo di Modica su proposta del Csm per restare
a lavorare al Dap. Da magistrato nel capoluogo etneo, Ardita
si era impegnato nel contrasto alla criminalità mafiosa
ottenendo riconoscimenti dalla Commissione parlamentare e
dal Procuratore nazionale antimafia ma anche minacce da
ambienti criminali. Nella sua attività di sostituto a Catania ha
condotto numerose inchieste su irregolarità nella pubblica
amministrazione e contro gruppi criminali organizzati.
Recentemente è stato uno dei coordinatori dellʼinchiesta sul
clan dei Cursoti che ha portato allʼarresto del boss Giuseppe
Garozzo, noto come ʻPippu u maritatuʼ, che stava
riorganizzando il gruppo dopo essere stato scarcerato, e di
23 suoi affiliati. Eʼ stato anche lʼautore di un libro dal titolo
ʻRicatto allo Statoʼ, sullʼinfluenza della trattativa fra Stato e
mafia nel tentativo di Cosa nostra di ammorbidire la lotta alla
criminalità organizzata e di depotenziare la gestione del
regime di carcere duro contro i mafiosi.
pagina 21
Sebastiano Ardita, 46 anni
Sicilia
18 MAGGIO 2012
C’ERA UNA VOLTA IL PIANOFORTE. L’agenzia di scommesse di via Garibaldi che ha preso il posto del negozio musicale Piparo
MESSINA. E’ febbre da “puntata” in città: cento corner in tre anni
Ci puoi scommettere
Scompaiono i negozi storici, aprono le agenzie: dalle grandi compagnie alle
“bottheghe oscure”.Il boom in zona sud. Come orientarsi . Ed evitare le truffe
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Lʼultimo è stato Piparo, storico
negozio di strumenti musicali di via
Garibaldi che si è trasferito, lasciando che
della bottega se ne impadronisse
unʼagenzia di scommesse. E la merceria
ad angolo? Un centro servizi. La vecchia
salumeria? Al suo posto cʼè una sala
giochi con slot machines e due computer.
E la concessionaria? Oggi è una
luccicante sala con due tavolini, cinque
maxischermi che trasmettono in
continuazioni competizioni sportive e
totalizzatori, mezza dozzina di addetti e
decine di avventori. Che scommettono.
Senza pietà. A Messina, come in tutta
Italia, è febbre da gioco. Un centinaio di
“punti” aperti in tre anni parlano chiaro.
SCOMMETTIAMO? Nel business sono
entrate le grandi agenzie, quelle con le
sale ampie, luminose, ben arredate e
complete di tavolini e maxischermi. E poi
si sono accodate le piccole, che sono
fiorite come funghi in tutte le zone della
città: a Provinciale, zona sud di Messina a
ridosso dal centro, martoriata dalla crisi
che ha provocato, negli ultimi tre anni,
uno stillicidio di piccoli negozi, di sale
scommesse se ne conta praticamente
una ogni tre, quattro botteghe. Che
dentro si scommetta, a guardare bene,
non cʼè scritto da nessuna parte, visto
che le insegne, quando ci sono,
reclamizzano non meglio specificati
“centri servizi” e lʼambiente,
contrariamente ai “corner” delle grandi
società di scommesse, è ben diverso.
Spoglio, dimesso, unico dato
identificativo qualche sciarpa di club
calcistico alle pareti, la maglietta
taroccata di un campione del pallone,
qualche poster di piloti di formula uno o
motogp. E basta. Dentro, spesso, non cʼè
nemmeno il tipo losco immortalato
dallʼiconografia. Più semplicemente, cʼè
un addetto annoiato che controlla la
giocata, incassa la scommessa, paga la
posta e rilascia la ricevuta senza
sollevare gli occhi dal monitor. A meno
centonove
che non ci sia una di quelle partite in cui il
totalizzatore delle scommesse conta
giocate che, sommate, danno milioni di
euro. Nel qual caso, anche la più
compassata delle sale scommesse si
trasforma in una piccola borsa di Wall
Street prima dellʼavvento dei computer.
ATTENTI AL MARCHIO. La regola è
empirica: le sale che espongono il timone
“gioco sicuro”, marchio dei Monopoli di
stato, sono affidabili, autorizzate e in
regola. Di quelle che non lo espongono,
in genere, non cʼè granchè di che fidarsi.
Perchè in Italia le scommesse, il poker e i
giochi con premi in denaro (tutti vietati ai
minori di 18 anni) sono controllati,
regolamentati e autorizzati dai Monopoli.
Inoltre il concessionario riporta
chiaramente nel proprio sito numero di
concessione dei giochi, sede della
società e partita Iva. I siti non autorizzati
vengono inseriti in una lista “nera” dei siti
illegali, aggiornata costantemente, che
viene distribuita a tutti i provider italiani
che assicurano i collegamenti Adsl
necessari allʼattività. I siti illegali risultano
quindi oscurati e, teoricamente,
inaccessibili in Italia: sono ben
quattromila indirizzi web non autorizzati
inseriti nella lista nera. Nonostante
questo, cʼè chi la fa franca.
E LE TRUFFE. Il trucchetto più in voga,
fino a qualche anno fa, era quello di
alterare i dati da comunicare ai Monopoli
di Stato. Un meccanismo che in meno di
tre anni ha permesso ad unʼagenzia
messinese, che aveva giocato
quarantaduemila scommesse per un
incasso di oltre mezzo milione di euro, di
comunicare ai Monopoli meno di 80mila
euro. Cinque anni fa, in unʼindagine che
ha coinvolto una ventina di persone, si è
scoperto che, allʼinsaputa degli
scommettitori, le giocate venivano
incassate direttamente dalle agenzie che
non le inviavano ai bookmakers inglesi, ai
quali avevano copiato il software in
maniera che le ricevute rilasciate
risultassero tali e quali a quelle originali.
Solo in caso di scommesse di grossa
entità, parte della giocata veniva stornata,
per cautela, ai bookmakers. Se a vincere
erano clienti abituali, invece, si faceva
“ammuina”. Ci si accordava sulla somma
da corrispondere subito dilazionando il
resto con la scusa di un improvviso
blackout del sistema. E poi cʼè un
sottobosco di agenzie improvvisate che si
appoggia a società che hanno sedi
allʼestero, in particolare a Malta. Agenzie
illegali, per lo stato italiano. Il reato in cui
incorrono? Scommesse clandestine, sia
amministrativo che penale.
ZOOM
Te la dò io la licenza
La Questura è l’ultimo passaggio. Che controlla
i requisiti “morali” dei richiedenti. Ecco come
Pinuccio Puglisi
MESSINA. “Il boom è avvenuto qualche anno fa, oggi la situazione
è statica”. Carte alla mano, ufficio licenze della Questura di Messina
smentisce la sensazione “a pelle”: ovvero che le sale scommesse
sorgano come funghi. “Intendiamoci - spiegano dalla questura - il
settore non smette di crescere, ma a ritmi meno sostenuti che negli
anni scorsi”. Dati, quelli rilasciati dalla polizia, suffragati dai numeri.
Secondo i monopoli di stato la Sicilia, nel confronto tra le giocate dei
mesi di aprile 2011 e 2012, ha perso per strada due milioni e mezzo
di giocate: gli isolani hanno speso quasi ventuno milioni ad aprile del
2011, e sono scesi a poco più di diciotto nello stesso mese del 2012.
In percentuale, è un 12% in meno di giocate, che ai Monopoli di stato
pagina 22
imputano alla crisi. E il rallentamento nellʼapertura delle sale? La
licenza da “internet point”, spiegano dalla polizia, “che fino al 2011
era obbligatoria e invece dal 2012 non lo è più”. Una delle parecchie
autorizzazioni necessarie per aprire una sala scommesse.
“Noi non rilasciamo alcun tipo di autorizzazione”, spiega Pinuccio
Puglisi, assessore al Commercio del comune di Messina. Chi si
occupa di tutto lʼiter è la Questura. Che prima di rilasciare qualsiasi
licenza vaglia i requisiti oggettivi e soggettivi dei richiedenti: il primo
dei quali è la “moralità”. Il titolare, cioè, non deve aver riportato
condanne per reati associativi, di mafia, di stupefacenti, e più in
genere condanne non più appellabili; controlli che si estendono
anche ai collaboratori e a chi nel centro scommesse ci lavorerà.
Quello della polizia, però, è lʼultimo passaggio. Chi rilascia la
concessione sono sono i Monopoli di stato, che mettono a concorso
un dato numero di negozi di gioco e molti “corner”, angoli dedicati su
attività. Chi partecipa alla gara diventa concessionario, che
successivamente concede allʼaffiliato parte dei negozi di gioco e
corner “vinti” in gara. (A.C.)
centonove
Sicilia
18 MAGGIO 2012
MILAZZO. Sempre meno tombe a disposizione. Si studia la gestione esterna
Così mi “vendo” il cimitero
L’assessore Midili proporrà alla giunta un project financing. I privati realizzeranno
loculi, un servizio di sorveglianza e un totem per individuare la tomba del caro estinto
DI
GIANFRANCO CUSUMANO
MILAZZO. Anche il cimitero del Comune
di Milazzo potrebbe essere gestito dai
privati. Lʼiniziativa avviata dal vicino
comune di San Filippo del Mela, ma che
già in Sicilia vanta altri precedenti, sta
prendendo forma anche nella città del
Capo. Lʼassessore al Patrimonio, Pippo
Midili, sta predisponendo una proposta
da sottoporre al sindaco Carmelo Pino e
alla giunta comunale per avviare un
bando di project financing e
riammodernare lʼarea cimiteriale a costo
zero. In sostanza una impresa privata si
accollerà i costi di manutenzione e
costruzione di loculi (che cominciano a
scarseggiare) e in cambio gestirà la
struttura per 30 anni. Lʼargomento è
ritornato di stretta attualità dopo che
lʼente comunale ha revocato le
concessioni di terreno ai privati per la
costruzione di loculi al cimitero. I privati
hanno ritardato a realizzare i locali, ma a
quanto pare il termine sarebbe scaduto
per via del rilascio tardivo della
concessione edilizia da parte dello
stesso Comune. Il consigliere comunale
Massimo Bagli ha presentato una
interrogazione al sindaco per affrontare
la questione della decadenza disposta
dal Comune nei confronti di privati di
alcune concessioni di terreno destinate
alla costruzione di edicole funerarie
private, allʼinterno del cimitero, perché
sarebbe scaduto il termine entro cui
completare i lavori di realizzazione. Una
decisione – afferma il consigliere - che
ha provocato la protesta di molti cittadini
visto che ci sarebbero delle
incongruenze e pertanto si chiede
allʼAmministrazione "se ritenga
opportuno procedere allʼannullamento o
alla sospensione delle determinazioni
dirigenziali che sanciscono la
decadenza e qualora non s'intenda
annullare o sospendere le
determinazioni dirigenziali di avvenuta
Il cimitero di Milazzo
Massimo Bagli
decadenza delle concessioni,
"dichiarare come intende utilizzare i lotti
di terreno oggetto delle predette
determinazioni". «Ritengo - conclude
Bagli - che ci siano delle violazioni in
quei provvedimenti e quindi occorre
risolvere la questione. Se non avrò
riscontro, informerò il prefetto».
La carenza di spazi cimiteriali e
lʼimpossibilità di ampliare la struttura sta
portando lʼassessorato a ripensare
allʼutilizzo dellʼarea. «I comuni ormai non
hanno più fondi per investimenti di
questo tipo, dunque, lʼunica strada per
continuare a garantire un servizio
efficente ai cittadini è solo quella dei
privati. Due le strade che personalmente
Pippo Midili
intendo perseguire, se
il sindaco e i colleghi
assessori mi
supporteranno: o quella
del project financing o
quello del leasing».
Con la stessa modalità
verrà realizzato il
parcheggio multipiano
a pagamento nei pressi
del cimitero che potrà
servire anche la zona
del castello. Il progetto
è stato inserito nel
piano triennale delle
opere pubbliche. Midili
ha dato disposizione di
censire le tombe della
parte storica per capire
quali sono i defunti
senza eredi, seppelliti
da almeno un secolo
(anche nelle cappelle
gentilizie), e recuperare
gli spazi. Anche le
società di mutuo
soccorso cominciano a
“soffrire” la carenza di
spazi. «Ancora spazi
disponibili ne hanno continua lʼassessore al
patrimonio - sono loro
che vengono in aiuto quando non si sa
dove accogliere le salme, ma il problema
è solo posticipato». Nei progetti cʼè
anche la previsione di installare
telecamere di sicurezza e un totem
allʼingresso per individuare lʼesatta
posizione del proprio caro estinto. Il
dipartimento aveva tentato la strada
della cremazione. «La legge regionale è
troppo restrittiva e Milazzo non ha i
requisiti di legge per ospitare un
impianto. Lʼunico in Sicilia si trova a
Palermo». A vendere “pezzi” di cimitero
sono stati numerosi comuni in Sicilia,
specialmente nel catanese, da Acireale
a San Giovanni La Punta e San
Gregorio.
SAN FILIPPO DEL MELA
Esequie in Comune
La coalizione del sindaco Cocuzza si spacca
sulla gestione della struttura. Di Bella lascia
SAN FILIPPO DEL MELA. Le prime esequie che si
celebrano nel nuovo cimitero di San Filippo del Mela, sono
quelle della coalizione del sindaco Giuseppe Cocuzza. Lo
schieramento che sostiene il primo cittadino resta
largamente maggioritario ma perde lʼappoggio del
presidente del consiglio comunale, Matteo Di Bella. A
causare la rottura è stata la scelta dellʼesecutivo di ricorrere
al project financing per ristrutturare e gestire il cimitero
comunale. Un progetto di quasi nove milioni di euro che
porterà allʼampliamento del cimitero esistente, al suo
abbellimento ed ammodernamento, con oneri a totale carico
dellʼimpresa privata, la Maiorana Costruzioni S.r.l.,
aggiudicataria del bando. Senza alcun onere per il Comune.
In cambio la ditta Maiorana potrà gestire il cimitero per
ventinove anni. La ditta Maiorana è stata la proponente del
progetto di costruzione delle strutture previste nellʼarea di
ampliamento del complesso cimiteriale esistente e della
relativa gestione. In seguito allʼattivazione delle
pubblicazione del bando, secondo le procedure dettate
dallʼEuropa, nessun altro progetto è pervenuto al Comune
di San Filippo del Mela. Per il Sindaco unʼoccasione unica
per costruire un cimitero moderno, di gran decoro e
facilmente fruibile dai cittadini. Per Di Bella, però, lʼEnte
poteva intervenire direttamente senza dover cedere la
gestione ai privati, anche perché quella svolta dal Comune
è stata sempre efficiente e, sicuramente, più economica. “Si
è aperta la campagna elettorale” è stato il laconico commento
di Cocuzza, che ritiene il cimitero solo lʼoccasione che Di
Bella ha voluto cogliere per smarcarsi da una maggioranza
pagina 23
che non lo ha scelto come possibile candidato a sindaco per
il 2013. Di Bella ha espresso una posizione simile a quella
dellʼopposizione. Il capogruppo della minoranza, Francesco
De Gaetano, si è espresso contro lʼingresso dei privati nella
gestione del cimitero. “La finanza di progetto – ha sostenuto
durante il dibattito consiliare – è uno strumento utile per la
costruzione di strutture non essenziali, come lo è invece il
cimitero”. Lʼipotesi degli contrari al project financing è quella
che il Comune realizzi, con propri fondi, un numero limitato
di loculi e con gli introiti della loro cessione proceda alle
successive costruzioni. Per Cocuzza, però, questo
renderebbe il cimitero un cantiere sempre aperto.
Divisione sulle conseguenze del project financing. Per
il gruppo rappresentato da De Gaetano si tratterebbe di
una vera e propria privatizzazione del cimitero, per i
consiglieri vicini a Cocuzza si avrebbe solo la
concessione del servizio, mantenendo il comune la
possibilità di controllare la gestione affidata al privato.
Sicilia
18 MAGGIO 2012
centonove
INIZIATIVE. La “Festa di Primavera” promuove i prodotti tipici dei Nebrodi
Floresta prende per la gola
Nel paese più alto della Sicilia eventi e manifestazioni ricreative per quattro week end
mettono in vetrina carni e salumi locali. Che puntano ad ottenere il marchio di qualità
FLORESTA. La seconda edizione della “Festa di Primavera”,
manifestazione a carattere folkloristico-gastronomico, avrà luogo
nel comune più alto della Sicilia, dal 20 maggio al 10 giugno. Il
sindaco Sebastiano Marzullo, il vice Luca Natalotto e Lina Liuzzo,
componente dello staff organizzativo della manifestazione,
insieme al Presidente della Proloco Carmela Pedalina e alcuni
rappresentanti dellʼAssociazione Allevatori e dellʼAssociazione
Commercianti di Floresta hanno presentato lʼiniziativa con Salvo
Fichera. Quattro domeniche consecutive faranno da vetrina alle
tipicità agroalimentari e gastronomiche di Floresta. In occasione di
questa seconda edizione della Festa di Primavera, il sindaco ha
riservato ampio spazio al “progetto De.Co.”; si tratta di unʼiniziava
recentemente intrapresa dallʼAmministrazione comunale e volta a
valorizzare i prodotti e le attività agroalimentari tradizionali di
Floresta, attraverso lʼacquisizione di un marchio di denominazione
che conferisca visibilità e garanzia di qualità sul mercato. Ogni
domenica sarà dedicata ad un tema gastronomico particolare e
sarà arricchita da una serie di spettacoli ed eventi.
Domenica 20 maggio la grande cerimonia di apertura della
manifestazione sarà presentata da Salvo Fichera con lʼintervento
del sindaco e del Presidente della Provincia, On. Nanni Ricevuto.
La giornata sarà resa celebre grazie anche alla presenza
dellʼattrice Serena Bassani del cast di Cento Vetrine. Le “verdure
spontanee” costituiranno il tema gastronomico della giornata;
presso lo stand comunale sarà possibile degustare un prelibato
“risotto alle verdure”, condito con profumate essenze spontanee
tipiche del territorio florestano. Lʼarrivo della mongolfiera, nel
pomeriggio, costituirà una delle principali attrazioni della
manifestazione. Domenica 27 maggio sarà la giornata del vitello,
componente di primʼordine della tradizione agroalimentare locale e
ingrediente principe dei “maccheroni al sugo di vitello De.Co.”, che
saranno serviti nello stand comunale. Tra le principali attrazioni di
questa domenica, il Raduno delle Fiat 500 e, soprattutto, lo
spettacolo di cabaret di Giuseppe Castiglia. Domenica 3 giugno
sarà dedicata ai formaggi della tradizione locale. Nel corso della
mattinata, in piazza 4 Novembre, sarà possibile assistere ai
processi di lavorazione del latte finalizzati alla produzione dei
formaggi florestani, primo tra tutti la nota e apprezzata provola. Il
“laboratorio didattico”, al quale parteciperanno le scuole delle
province di Messina e di Catania, servirà a illustrare abilità e
competenze dei casari locali e a scoprire i “segreti” di una attività
profondamente radicata nel tessuto sociale ed economico e nel
modus vivendi della comunità florestana. Presso lo stand
comunale sarà possibile degustare i “maccheroni al sugo con
spolverata di formaggi De.Co.”. Fra le attrazioni della giornata, va
segnalato lo spettacolo equestre con i maestosi cavalli
Sanfratellani. Domenica 10 giugno sarà la giornata del Castrato,
altro prodotto dʼeccellenza del patrimonio agroalimentare
florestano. Lo stand comunale servirà i “cazzareddi al sugo di
castrato De.Co.” Nel suggestivo vicolo SantʼAnna, la X edizione
dellʼInfiorata celebrerà i colori e i profumi della natura florestana.
Nel pomeriggio il ritorno della mongolfiera regalerà ancora qualche
brivido a grandi e piccini e chiuderà la manifestazione. Nel
contesto dellʼevento vanno inoltre segnalati due appuntamenti di
carattere culturale: la Mostra fotografica “Anima di Pietra”,
dedicata allʼarchitettura in pietra di Floresta, e la Mostra “Verdure
spontanee a Floresta e sui Nebrodi”, entrambe fruibili presso il
Museo della Civiltà Contadina. La seconda “Festa di Primavera”
offre dunque una gamma di appuntamenti ricca e variegata,
considerato che il tutto si svolgerà nella straordinaria cornice
naturalistica dei Monti Nebrodi.
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Qui, scuola
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MESSINA. AL VIA LA TERZA EDIZIONE DELLA “GIORNATA DEL GIORNALISMO STUDENTESCO”
CALTANISSETTA
Cronisti “fra i banchi”
Concorso legalità
Così i vincitori
Coinvolte 130 elementari.
L’intervento di Camilleri
DI MARINO RINALDI
MESSINA. Dopo le precedenti edizioni
del 2010 e del 2011, la Consulta
Provinciale degli Studenti presenta
anche questʼanno la terza edizione della
“Giornata del Giornalismo
Studentesco”, dal titolo “Il valore delle
informazioni e i problemi della loro
diffusione”, che si terrà il prossimo
venerdì 18 maggio, dalle 16:00 alle
18:30 circa, nel Salone degli Specchi
della Provincia di Messina.
Lʼevento, che vedrà il coinvolgimento
attivo delle scolaresche di Messina e
provincia, si articolerà in due momenti
distinti.
Durante la prima sessione, giornalisti
professionisti delle testate cartacee e
online della città dello Stretto
esporranno le loro opinioni e si
confronteranno sui vari argomenti di
dibattito, ovvero “la tecnica giornalistica
e lʼesperienza di Noi Magazine”, “il
Giornalismo dʼinchiesta negli ambiti
territoriali ristretti” e “I Giovani e il
Giornalismo on-line”.
centonove
L’assessore provinciale all’Istruzione Giuseppe Di Bartolo
I cronisti che interverranno allʼincontro
saranno Renato Cortimiglia della
“Gazzetta del Sud”, Alessio
Caspanello di “Centonove” e Giuseppe
CINEMA
Soggetti e sceneggiature, 7 riconoscimenti
PALERMO. Sono 7 le scuole siciliane vincitrici del concorso per sceneggiature e
soggetti cinematografici ''I giovani siciliani, il cinema, l'ambiente: studiamo il presente per costruire il futuro'', realizzato nell'ambito del programma ''Sensi contemporanei cinema'', quale attivita' parallela alla produzione del film ''Scossa'', prodotto dalla Paco cinematografica in collaborazione con gli assessorati regionali del
Turismo e dell'Istruzione. Il film è stato presentato al 68esimo festival del cinema di
Venezia. I progetti presentati sono stati 45, ai quali hanno lavorato 130 studenti. I
vincitori del concorso, premiati al Centro sperimentale di cinematografia di Palermo sono: Istituto tecnico commerciale e tecnico per geometri 'Fodera'' (Ag) con 6
progetti; Istituto professionale statale per i servizi enogastronomici e dell'ospitalita' alberghiera 'Karol Wojtyla' (Ct) con 16 progetti; Liceo statale - classico; scienze
umane; scienze umane con opzione economico-sociale; scienze sociali; socio psicopedagogico 'Fratelli Testa' di Nicosia (En), con 3 progetti; Istituto tecnico tecnologico 'Verona-Trento' (Me) con 1 progetto; Istituto tecnico nautico 'Gioeni Trabia'
Centro studi Pio La Torre(Pa) con 2 progetti; Istituto magistrale statale - linguistico; scienze umane; scienze umane op. economia sociale 'G.B. Vico' (Rg) con 4 progetti; Liceo scientifico 'Michele Cipolla', di Castelvetrano (Tp), con 13 progetti.
Trimarchi di “TempoStretto.it”. Ospite
dʼonore dellʼevento sarà la
professoressa Melania Salazar,
Ordinario di Diritto Costituzionale
all'Università Mediterranea di Reggio
Calabria, che interverrà sul tema “Il
diritto allʼinformazione”.
La seconda sessione, aperta dalla
presentazione del neonato blog
studentesco “Blog34”, di cui parlerà il
fondatore Simone Milioti con il tema
“Fare informazione nelle scuole”, vedrà
invece coinvolti in prima persona gli
studenti (ed eventualmente i loro
docenti referenti).
I direttori/redattori dei vari giornali
studenteschi di Messina e Provincia
avranno infatti riservati cinque minuti di
tempo per presentare il proprio giornale
e i retroscena del lavoro di redazione,
con la possibilità di esporre al pubblico i
numeri editi, su appositi cavalletti
disposti all'interno del Salone.
Presenterà i lavori Paola Benvenga
della “Commissione Ambiente e
Benessere della Consulta”. Modererà
Alessandro Buono della
“Commissione Cultura”. Previsto inoltre
un intervento dellʼassessore Provinciale
allʼIstruzione Giuseppe Di Bartolo.
CALTANISSETTA. Premiazione nel
Teatro Regina Margherita di Caltanissetta
dei vincitori del concorso bandito dalla
Camera di Commercio ''Disegna la
Legalita'''. Coinvolti gli studenti delle oltre
130 scuole elementari siciliane che hanno
partecipato all'iniziativa. La commissione
esaminatrice è composta dallo scrittore
Andrea Camilleri (intervenuto in
videoconferenza), dal procuratore
Nazionale antimafia Pietro Grasso, dal
presidente di Confindustria Emma
Marcegaglia e dal presidente della
Camera di Commercio, Antonello
Montante, con la partecipazione del capo
della Polizia Antonio Manganelli, che ha
sovrinteso i lavori della mattinata in cui
sono stati consegnati i premi legati ai
primi dieci disegni previsti dal bando. Altri
due disegni sono stati scelti per formare il
calendario 2013. Il calendario e l'agenda
saranno diffusi nelle scuole primarie di
tutta Italia. ''Il tema del concorso, quello
della legalità, - dice Antonello Montante,
presidente della Camera di Commercio e
alla guida di Confindustria Sicilia - intesa
come valore indissolubile che guida il
vivere quotidiano, è stato scelto e rivolto ai
più giovani delle scuole primarie per
stimolare e fare accrescere in loro una
coscienza civica che consenta di fare
discernere tra i comportamenti utili al
bene sociale''. Il primo classificato,
Salvatore Rizzo della Verga di Canicattì, è
stato premiato dal Vescovo della diocesi
di Caltanissetta, Monsignor Mario
Russotto. Il prefetto di Caltanissetta,
Carmine Valente cha ha premiato il
secondo classificato, Aurora Cefalù del II
Circolo di Porto Empledocle mentre il
procuratore generale di Caltanissetta,
Roberto Scarpinato, ha consegnato il
terzo premio alla studentessa dellʼistituto
comprensivo “Edmondo De Amicis”, Di
Guardo Carla Agata di Tremestieri. Il
premio speciale è andato al disegno
divenuto simbolo della manifestazione,
cioè al trenino della Legalità. Si tratta
dellʼelaborato di Giorgia Scimone
dellʼelementare “Malerba” di Catania
ISTRUZION PER L’USO di Andrea Smith
Concorso dirigenti
e dimensionamento
ALLA MALEDIZIONE sul concorso per dirigenti scolastici si può credere o meno, i fatti, però, parlano chiaro: sul penultimo concorso in Sicilia ancora non è non
è stata scritta la parola fine e sullʼultimo i ricorsi, le sospensive e le attese decisioni nel merito fanno propendere per unʼaltra tela di Penelope. Lʼultimo atto si è consumato in Molise dove il Tar ha accolto la richiesta di
sospensiva per lʼannullamento degli atti del concorso,
partendo dal decreto di nomina della commissione,
passando dai criteri operativi applicati nelle correzioni
e interessando lʼelenco degli ammessi alla prova orale. A prescindere dagli altri motivi del ricorso che saranno esaminati e valutati nel merito dal Tribunale nel-
lʼudienza fissata per il 22 novembre 2012,
nellʼordinanza n° 90 della prima Sezione è
evidenziato che, stando a una prima delibazione, si evidenziano talune delle irregolarità segnalate nel ricorso, essendo peraltro provato che uno dei membri della
commissione dʼesame ha ricoperto incarichi sindacali, incorrendo in una causa di incompatibilità che travolge la legittimità degli atti e della procedura.
Come dire, è tutto da rifare, anche perché un altro motivo del contendere è quello dellʼasserita mancata correzione della seconda prova dei candidati che hanno
riportato nella prima un punteggio inferiore a 21. Tale
comportamento, a prescindere dalla violazione dellʼart. 14 del DPR 487/94, potrebbe configurare una possibile lesione del diritto di ricorrere alla via giudiziale
per ottenere la ricorrezione della prima prova. Alle prove orali erano stati ammessi 11 candidati sui 60 am-
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messi dai risultati dei test. I posti messi a concorso
sono 16. Lʼesito del concorso (in Sicilia è ancora nella fase di correzione degli scritti – ndr) può anche avere riflessi nella fase di concessione delle proroghe,
nella mobilità per il prossimo anno e nellʼaffidamento
delle reggenze. Reggenze che riguardano le scuole,
razionalizzate o meno, che hanno un numero di alunni inferiori a 600 o a 400 in zone di montagna o piccole isole. Queste scuole interessano anche i direttori
dei servizi generali ed amministrativi (DSGA), perché
la legge di stabilità per il 2012ha disposto, a decorrere dall'a. s. 2012-2013, che alle predette istituzioni scolastiche non può essere assegnato in via esclusiva un
posto di DSGA; il posto, con decreto del Direttore regionale competente e' assegnato in comune con altre
istituzioni scolastiche che si trovano nelle stese situazioni. La materia è in discussione al MIUR e vedremo quante scuole non il loro DSGA.
18 MAGGIO 2012
IL PRESIDENTE. Nino Giordano
Economia
IL DIRETTORE GENERALE. Angelo Lo Bianco
TRASPORTI AEREI. Il 25 maggio il viaggio inaugurale della nuova compagnia messinese
Wikifly pronta al decollo
L’imprenditore Nino Giordano torna in pista: cinque Boeing 737, voli charter, 126 dipendenti.
Al suo fianco l’ex direttore generale Windjet Angelo Lo Bianco. Ecco tutti i numeri
DI ALESSIO CASPANELLO
MESSINA. Cinque aereomobili, tre
membri di consiglio dʼamministrazione,
centoventisei dipendenti, volo inaugurale
il 25 maggio. Wikifly, la nuova compagnia
aerea della quale è presidente il
messinese Nino Giordano, nata con
lʼobiettivo di effettuare attività charter sul
corto e medio raggio, è pronta al decollo.
PRIMA...E DOPO. Chiusa lʼesperienza
della Prima Airlines, compagnia che era
sorta, col nome Eagles airlines, sulle
ceneri della fallita Alpieagles, Nino
Giordano non ha abbandonato il mondo
dellʼaerotrasporto. Si è solo spostato.
Wikifly, infatti, almeno per la fase di “start-
up”, si occuperà di soli voli “full charter”,
con cinque aeromobili Boeing 737 da 168
posti. Lʼintera capienza degli aerei sarà
cioè venduta a tour operators che ne
assicureranno quindi il riempimento. La
compagnia, che ha base operativa a
Fiumicino (Roma) e Fontanarossa
(Catania) e che è in attesa di ricevere la
licenza da parte dellʼEnac (lʼente
nazionale dellʼaviazione civile),
intraprenderà il volo inaugurale il 25
maggio, con gli aeromobili Wikifly che
opereranno sulle maggiori destinazioni
turistiche europee (Francia, Spagna,
Grecia, Croazia, Bosnia, Turchia), del
Nord-Africa e del Medio-Oriente. Il
programma di start-up di Wikifly si
concluderà entro dicembre 2012
Riccardo Gagliano
centonove
attraverso il consolidamento del
segmento charter e di nuovi programmi
commerciali sulle rotte a corto e medio
raggio. Per attuare il programma, Nino
Giordano si è circondato di un consiglio
dʼamministrazione “snello”, e di uomini
dʼesperienza.
IN CABINA DI COMANDO. Accanto
allʼimprenditore messinese, che della
compagnia è presidente, nel consiglio
dʼamministrazione siederanno solo in
due: il commercialista Gaetano Visalli e
lʼamministratore delegato Angelo Lo
Bianco, per sette anni direttore generale
di Wind Jet e poi direttore generale
dell'aeroporto di Forlì. Che la decisione di
intraprendere lʼavventura Wikifly la spiega
così: “Il settore è in crisi, è vero, ma i
passeggeri aumentano e le prospettive di
crescita sono a due cifre. Il problema è
solo italiano, mercato in cui le imprese
registrano enormi difficoltà di accesso al
credito e, in più, subiscono una
concorrenza sleale da parte di altri
vettori”. La decisione di puntare sul
mercato charter, un settore con parecchi
altri operatori presenti, la illustra Rosario
Gagliano, product manager di Wikifly,
anchʼegli con un passato da direttore
commerciale a Windjet. “Concorriamo e
collaboriamo, la crisi ha aperto molti
spiragli spingendo fuori dal mercato le
compagnie più deboli”.
I NUMERI. I soci di riferimento della
compagnia sono la Gio.Im per lʼ 85% e la
A.N.C.V. per il 10%. La Gio.Im è la
“holding” di Nino Giordano, che spazia
dal turismo alle costruzioni edili,
passando per la grande distribuzione. Lo
staff sarà composto da 126 addetti,
tra dipendenti e collaboratori suddivisi tra
personale di terra e crew. La scelta
innovativa in un mercato fortemente
competitivo come quello di trasporti aerei,
Wikifly la identifica con unʼinnovazione
nella composizione base della tariffa, che
viene determinata in funzione delle
esigenze del cliente, aggiungendo una
serie di opzioni selezionabili dalla
piattaforma web “prima del volo”. Non
solo: Wikifly offre al partner commerciale
la possibilità di misurare il livello di
soddisfazione “dopo-volo”. I dati vengono
quindi rilevati via web attraverso
unʼindagine di mercato indirizzata ai
clienti registrati. Il report viene poi
condiviso dai rispettivi uffici marketing per
ottimizzare le relazioni con la clientela sia
a livello commerciale che di pubbliche
relazioni.
COMISO
“Aprite quell’aeroporto
pronto dal 2007”
Il sit in di protesta ai cancelli dello scalo mette insieme
Rifondazione e Pdl, Sel e Grande sud, Pd e Udc
Giuseppe Digiacomo
COMISO. Cosʼè che mette assieme Rifondazione e lʼUdc, Il Pd
ed il Pdl, Sinistra ecologia e liberta con Grande sud? Lʼaeroporto di Comiso. Martedi 15 maggio, infatti, è andata in onda la
singolare protesta, definita "Ore sotto il sole", attuata nel piazzale d'ingresso dell'aeroporto. I rappresentanti dei partiti politici e di alcune associazioni cittadine hanno dato vita ad un sit-in
per chiedere l'apertura dello scalo. L'iniziativa si ripeterà, con
cadenza settimanale, ogni martedì, aumentando, via via, le ore
pagina 29
di permanenza sotto il sole. Al sit-in hanno aderito in parecchi:
Cittadinanzattiva, il collettivo giovanile "La Fabbrica", la Rete
degli Studenti, il comitato spontaneo cittadino, Grande Sud, il
Movimento per l'Autonomia, il Pd, il Pdl, Rifondazione Comunista, Sinistra ecologia e libertà, l'Udc. E ha aderito anche l'amministrazione comunale. Non è la prima volta che per chiedere
lʼapertura dello scalo si mobilita la politica: per sensibilizzare il
Governo alla firma del decreto interministeriale, il parlamentare regionale Giuseppe Digiacomo si è prodotto in uno sciopero
della fame, sospeso la scorsa settimana per la promessa di un
incontro a Roma col ministro allo Sviluppo Corrado Passera.
Lo scalo di COmiso è pronto dal 2007, anno del termine dei lavori di ricostruzione del vecchio aeroporto militare iniziati il 23
ottobre 2004 e finanziati dal Cipe (comitato interministeriale per
la programmazione economica) con oltre quarantasette milioni. Il primo volo civile è stato un volo istituzionale effettuato il 30
aprile 2007, poi il buio. Lʼappuntamento coi regolari voli di linea
dovrebbe avvenire entro il 2012.
Economia
18 MAGGIO 2012
centonove
FLORESTA
Se la provola
è anti-contraffazione
FLORESTA. Un marchio di qualità per
la provola di Floresta. Lʼamministrazione di Sebastiano Marzullo comunale ha
presentato il marchio di qualità De.Co,
la Denominazione Comunale che garantisce la qualità e provenienza dei
prodotti tipici locali e impedisce che altri vengano spacciati per quelli tipici del
comune. Il paniere è vario: si va dalla famosa provola Non solo la tipica provola di Floresta a pane e carni. Lʼiniziativa
vede il supporto dell'Associazione degli allevatori e delle associazioni locali
che stanno organizzando la "II Festa di
Primavera". Lʼiniziativa prevede per 4
domeniche consecutive, a partire dal
20 maggio, con giornate tematiche del
gusto che puntano a lanciare i prodotti
De.Co, che si potranno acquistare tramite un portale on line.
SAVOCA. L’assessorato alla Cooperazione accredita il patto con sede a Savoca
Quanto è dolce il distretto
Originariamente erano tre progetti diversi, ma Piana degli Albanesi e il Cnr regionale hanno fatto
un passo indietro e sposare l’iniziativa promossa dall’Agenzia di Sviluppo Taormina - Etna
DI
GIANFRANCO CUSUMANO
SAVOCA. Duecento venti aziende del
settore gastronomico e dell'arte
pasticciera con oltre mille dipendenti.
Sono questi i numeri del Distretto del
Dolce siciliano che l'assessore
regionale alle Attività Produttive, Marco
Venturi, ha riconosciuto nei giorni
scorsi. La sede si trova nel comune di
Savoca (gli Uffici amministrativi nella
sede della "Taormina - Etna") e a
guidarlo è il sindaco uscente Nino
Bartolotta. Il patto di sviluppo
distrettuale rientra nell'ambito della
promozione dello sviluppo del sistema
produttivo che ha prodotti di eccellenza
che spesso rimangono negli ambiti
ristretti dei comprensori. «Erano stati
ammessi tre distretti tutti con la stessa
tipologia (arte gastronomica e
pasticciera), il nostro, quello promosso
dal comune di Piana degli Albanesi e il
terzo del Cna regionale - spiega
Bartolotta - la Regione
successivamente ha invitato tutti e tre
rappresentanti a convergere su un unico
distretto. Due anni fa è stata firmato un
protocollo dando vita ad un unico
“contenitore” che oggi è stato
riconosciuto. Lʼintento non è solo quello
di valorizzare le specialità ma far si che
determinate risorse possano esser
erogate sul territorio per consentire alle
piccole aziende di fare investimenti e
incrementare la produzione,
distribuendola fuori dagli ambiti locali».
Tra le eccellenze troviamo la pignolata
messinese, o il cannolo di ricotta di
Piana degli Albanesi, o i dolci alla
mandorla dellʼEtna. Anche se le 120
pasticcerie che hanno aderito hanno in
serbo tanti altri prodotti poco conosciuti
ma con tutte le carte in regola per
affrontare un mercato di consumatori
più ampio. «Ora questo contenitore lo
dobbiamo riempire di contenuti. Il tutto
deve camminare di pari passo con le
risorse che la regione intende erogare»
conclude Bartolotta. Il distretto "Dolce
Sicilia" vanta l' adesione del Cna di
Messina e Palermo, la Confartigianato
di Catania, la Federazione europea
autonoma piccoli imprenditori, la
Federfidi, la Risem Palermo, l'Unione
liberi artigiani di Giarre e l' Ente
bilaterale per il turismo siciliano.
Il progetto di patto di sviluppo
distrettuale in origine era stato elaborato
dall' Agenzia di Sviluppo "Taormina Etna". A curare le fasi preliminari è stato
il direttore Salvatore Spartà. «Lʼarte
gastronomica e pasticciera della Sicilia
è unica - dice Spartà - abbiamo tutte le
carte in regole per poter affrontare il
mercato. Tutto dipende dalla tipologia di
bandi che la Regione sceglierà per
distribuire le risorse. Solo quando li
conosceremo potremo vedere quali
prodotti nello specifico potranno fare da
volano».
In Provincia di Messina i distretti non
hanno avuto molta fortuna. La Regione
ha cancellato nelle settimane scorse
quello delle ceramiche vedeva capofila
Santo Stefano di Camastra, della
nautica da diporto (Giammoro Messina) e del tessile sui Nebrodi. Per il
rotto della cuffia, dopo lʼesclusione, è
stata “ripescato” il distretto del
Florovivaismo che vede il comprensorio
di Milazzo protagonista. Il lungo iter tra
la nascita dei “soggetti” e lʼavvento della
crisi ha reso impossibile proseguire il
cammino e lʼassessorato regionale alle
Attività produttive ha deciso di
rimodulare la mappa che aveva
designato nel 2007 il precedente
governo.
SANT’ANGELO DI BROLO
Tuteliamo i salumi dei Nebrodi
Concluso l’orientamento di 14 giovani
con l’obiettivo di inserirli nel comparto
La stagionatura del salame S. Angelo
SANTʼANGELO DI BROLO. Sono stati coinvolti 14 giovani che
hanno partecipato a 120 ore di attività didattica d'aula e ad azioni
di orientamento all' inserimento lavorativo svolgendo attività di
tirocinio presso botteghe e imprese artigiane site in S. Angelo e
Gioiosa Marea. Lʼobiettivo? Inserirli nella filiera dei salumi
nebroidei dove a fare da padrona è il Salame di SantʼAngelo di
Brolo. Lʼiniziativa, appena conclusa, si inserisce nellʼambito del
progetto Por Sicilia 2007-2013 per l' occupabilità nel settore
dell'artigianato. A conclusione si è tenuto nel comune
santangiolese il workshop dal tema: “Un' esperienza nella
tradizione: valorizzazione e promozione dei salumi tipici dell' area
pagina 30
nebroidea". Lʼiniziativa è stata promossa dall' Ecap (Ente di
formazione professionale) di Messina che, in collaborazione con
il Comune, ha organizzato la manifestazione «che ha lo scopo
della conservazione di un importante patrimonio di professionalità
attraverso il trasferimento di abilità e competenze legate al settore
della produzione della carne suina ed in particolare del salame
tipico IGP S. Angelo di Brolo». «Si intende inoltre favorire
l'inserimento lavorativo di giovani disoccupati e veicolare lo
sviluppo sostenibile del territorio - si legge in una nota - puntando
sulla tipicità di alcune tecniche tradizionali di lavorazione dei
salumi dell' area nebroidea che, in assenza di un intervento
specifico, rischierebbero di andare disperse. Ai lavori del
workshop, introdotti dal sindaco Basilio Caruso, sono seguiti gli
interventi di Salvatore Miroddi, direttore Ecap Messina; Ludovico
Albert dirigente dell'assessorato alla Formazione professionale;
Tindaro Germanelli, responsabile regionale Cna alimentare;
Milvia Giomarkaj dirigente assessorato Risorse agricole; Andrea
Ravidà, veterinario; Graziano Scardino, direttore Cia Catania.
centonove
Economia
18 MAGGIO 2012
SOGNI INFRANTI. La vertenza Telcom riaccede i riflettori sulla crisi della zona industriale
Villafranca in agonia
L’impresa era una di quelle che avevano aperto i battenti alla ex Pirelli in seguito alla nascita
del Contratto d’Area. Che dopo anni ha coinvolto 21 aziende e impiegato 200 dipendenti
DI ANTONIO DOMENICO BONACCORSO
VILLAFRANCA TIRRENA. Cosa resta
del Contratto dʼArea che doveva
“salvare” Villafranca Tirrena dalla
debacle della ex Pirelli? Le macerie di
una reindustrializzazione che, dopo anni,
conosce solo crisi su crisi. Lʼultima è
della Telcom, la ditta di trasformazione di
materie plastiche (sede legale ad Ostuni)
che ha ribadito la volontà di chiudere i
battenti nel centro tirrenico dove sono
impiegati diciotto dipendenti. Per il
lavoratori, adesso, l'unico spiraglio
sembra quello della costituzione di una
cooperativa che torni a produrre con un
abbattimento dei costi. La storia, dunque,
è pronta a ripetersi.
PIRELLI ADDIO. Con il blocco, alla fine
del 1992, dell'industria di pneumatici,
Villafranca cadde nel "tunnel" della
disoccupazione. L'ex sindaco Piero La
Tona ha più volte ricordato come dieci
anni fa “nessuno avrebbe scommesso sul
territorio e l'unica iniziativa in piedi era il
Contratto d'Area per la
reindustrializzazione dell'ex Pirelli”. “Scelta
sulla quale, peraltro, avevamo espresso scriveva l'amministrazione - le nostre
perplessità, ritenendo più produttivo lo
sfruttamento di quella zona per un'attività
turistica (visto che si affaccia sul mare,
ndr), come un'Acquapark o un villaggio".
RIPARTENZA IN SORDINA. La
macchina della programmazione
negoziata si era messa in moto e così,
pur non condividendone la strategia, il
Comune aveva lavorato affinchè il
Contratto d'Area, con le sue 550 unità
lavorative previste, decollasse realmente
e non solo sulla carta. Ma, già in avvio,
sulle 24 aziende presentatesi, tre
avevano rinunciato: la Neo Metal, la
Caruso Termoimpianti ed il Laboratorio
Mgb. L'iter prevedeva l'inizio
dell'investimento dei contributi entro
luglio 2004 ed il completamento nell'anno
successivo con l'assunzione di tutte le
LA PROTESTA. Il Primo Maggio dei dipendenti della Telcom
unità lavorative entro il 2006. Ma nel
rilancio industriale, alle problematiche
economiche si sommava quello della
carenza di personale qualificato. Tant'è
vero che La Tona, in veste di
Responsabile Unico, tentò di recuperare
fondi per corsi di formazione mirati.
TAGLI DI NASTRI E PERSONALE.
Prime a dare avvio alle attività furono la
Mts sas, l'Isotecnica Pannelli e la stessa
Telcom. Ma, a pochi mesi
dall'inaugurazione, proprio quest'ultima
riduceva il personale e l'allora capogruppo
di minoranza del Consiglio villafranchese,
Tito Costa, denunciava il licenziamento di
dieci giovani. Intanto, dal Ministero alle
Attività Produttive giungeva un
finanziamento di quasi 919 mila euro per
l'Area ex Pirelli, utilizzato per realizzare
L’EX SINDACO. Piero La Tona
un'area di stoccaggio per i mezzi pesanti
ed impianti tecnologici per la messa in
sicurezza. Fondi che arrivarono proprio
grazie alla rimodulazione delle risorse
provenienti dalle rinunce delle tre ditte.
I CONTI NON TORNANO. Il 17 dicembre
del 2004 si svolse a nell'Aula consiliare un
convegno alla presenza dell'ex assessore
regionale all'industria, Antonio D'Aquino.
“Il contratto d'area, dal primo al secondo
protocollo aggiuntivo: una risorsa per lo
sviluppo economico della Provincia”,
questo il titolo dell'incontro durante il quale
veniva presentato lo studio del comitato
tecnico scientifico dell'Università di
Messina diretto da Michele Limosani che
intervistò tutte le imprese insediatesi all'ex
Pirelli, mettendo in luce anche gli aspetti
meno positivi del Contratto d'Area.
All'inizio del 2006, risultavano 16 le
aziende che avevano completato
l'investimento con soli 108 addetti assunti,
cifre lontane dalle aspettative.
INCHIESTE E INTIMIDAZIONI. A
seguito di un controllo della Guardia di
Finanza, nel 2007, in uno dei capannoni
dell'area scatta un'inchiesta che
coinvolge la Giano Ambiente. L'azienda,
dopo aver ottenuto il finanziamento
spettante (873.380 euro), avrebbe
dovuto realizzare veicoli elettrici. Le
Fiamme Gialle scoprirono, invece, che la
struttura serviva allo stoccaggio di rifiuti
solidi urbani, industriali ed anche
ospedalieri. Nel 2009 la cooperativa
Hippocampus, dedita alla coltivazione e
lavorazione del pesce, subisce il danno
ad una rete contenente 60 tonnellate di
spigole perdendo circa 225 mila euro.
L'anno seguente finì sulle cronache dei
giornali il licenziamento del
rappresentante alla sicurezza dei
lavoratori della Isotecnica Pannelli
arrivato il giorno dopo la consegna di un
documento con la richiesta di interventi a
garanzia dell'incolumità dei dipendenti.
ASPETTATIVE POCO ROSEE. Ad
oggi, si contano 21 aziende presenti
nell'area per circa 200 unità di forza
lavoro. Non soltanto la Telcom ma anche
altre imprese site all'ex Pirelli non
godono di un buon momento di salute,
come l'Aicon yacht di Lino Siclari. «Non
si tratta solo dei diciotto lavoratori
Telcom - spiega Stefano Trimboli,
segretario provinciale della Femca Cisl –
ma di una vertenza più ampia che
rappresenta il problema di un distretto
che si trova in sofferenza da anni. La
nostra intenzione e di promuovere e
supportare le iniziative lavorative in un
comprensorio che di lavoro ne vede ogni
giorno sempre di meno».
SOLUZIONI
Verso la cooperativa Bauso
La soluzione per salvare il posto di lavoro
agli impiegati nella ditta di materie plastiche
Riccardo Ramuglia
VILLAFRANCA TIRRENA. Si chiama Cooperativa “Bauso”, la
proposta messa in campo dal Comune e dal sindacato Femca
Cisl per dirimere la vertenza Telcom. «L'ipotesi - spiega il commercialista Riccardo Ramuglia, che lavorato all'elaborazione
dello studio di fattibiltà - prevede che i lavoratori utilizzino per due
anni lo stabilimento e i macchinari in comodato d'uso gratuito. La
produzione sarebbe in nome e per conto Telcom secondo le commesse dichiarate dalla stessa ditta (quasi 70mila pezzi per circa
700mila euro)». A partecipare alla cooperativa saranno 8 dipendenti con una liquidità immediata di 216mila euro, somma ricavata dal Tfr e dalle anticipazione della mobilità. «I costi totali - ag-
pagina 31
giunge Ramuglia - ammonterebbero a 574 mila euro, prevedendo le retribuzioni dei soci-dipendenti e l'acquisto delle materie prime Telcom per la lavorazione. Il ricavo finale, quindi, viene stimato in 595mila euro, grazie alle commesse cui la stessa società
di Ostuni si trova attualmente a far fronte, con un utile approssimativo per la ditta pugliese pari al 15% del totale. Ciò genererebbe un utile a fine anno di 21mila euro per la possibile società
cooperativa». Una seconda proposta, complementare alla costituzione della cooperativa, prevede l'acquisto del macchinario e
degli stampi, piuttosto che il noleggio, con duecentomila euro recuperati dalla liquidità immediatamente disponibile dei dipendenti. «Ma non è tramontata ancora l'ipotesi - conclude Riccardo Ramuglia - di un'ulteriore proposta di riconversione del sito
produttivo: un'altra azienda, operante in settori diversi, potrebbe,
infatti, essere interessata all'acquisto del capannone ed assumere, tutto o parte, del personale». Resta solo da conoscere la
reale disponibilità di Telcom nell'accogliere tali ipotesi di riconversione dello stabilimento. (A.D.B.)
Economia
18 MAGGIO 2012
ALLA DERIVA. Resta al palo la determina della Cabina di Regia della Regione
Coste, piano “spiaggiato”
Doveva attirare le risorse europee per le partnership con i privati per la concessione e il recupero
dei tratti a rischio. Ma i fondi non sono stati rimodulati. Il project financing del gruppo Sidra
DI DANIELE DE JOANNON
PALERMO. Il Piano regionale per le
coste siciliane? Annunciato in pompa
magna nellʼʼottobre del 2010 a Taormina,
è scomparso come la spiaggia di Capo
Peloro, a Messina. Solo che ad
inghiottire tutto non sono state le onde
spinte dal vento di maestrale, ma la
calma piatta della politica regionale.
Eppure, dopo la grande vetrina nella
Perla dello Jonio, a lavorare sul progetto
era stata la Cabina di Regia regionale
incaricata dal presidente Raffaele
Lombardo di coordinare, stimolare,
promuovere e controllo le azioni di
intervento da realizzare con fondi
strutturali comunitari e con tutte le risorse
europee e statali. Un organismo
nominato nel 2010, presieduto da
Aurelio Bruno (66 mila euro allʼanno) e
composto da Vincenzo Fazio,
Francesco Faraci, Giuseppe Lapis (72
mila a testa) e Bob Leonardi (42.750).
IL PIANO “INCOMPIUTO. È il 14
novembre del 2011 quando il
governatore, con una delibera di giunta,
“apprezza” il “Piano straordinario per la
valorizzazione del patrimonio culturale,
forestale e costiero regionale” varato
dalla Cabina di Regia il precedente
giorno 11, ponendo però il problema
dellʼutilizzo dei fondi del programma
europeo “Jessica” in quanto legati a
interventi di carattere “urbano”. Per
questo, la delibera propone lʼattivazione
di un tavolo tecnico con la Bei, Banca
Europea per gli investimenti. Allʼinterno
del “piano”, si punta su una proposta del
maggio precedente del gruppo Sidra
spa, controllata dal gruppo belga Deme,
del 16 agosto 2011, riguardante
interventi per la salvaguardia del sistema
costiero siciliano negli ambiti a rischio R4
con un investimento di 1 miliardo 855
milioni 217 mila euro più iva. Lo studio di
fattibilità, elaborato per conto della
società da Waterfront Engineering
La spiaggia di Torre Salsa
(gruppo Athos Consulting srl), propone
lavori in project financing e una gestione
trentennale con a proprio carico pulizia,
manutenzione, ripascimenti e altro in 137
chilometri di costa. La convenienza?
Quaranta approdi, 300 interventi di
salvaguardia e unʼoccupazione pari a 31
mila unità. Per sè, il gruppo chiede un
contributo pari al 49% dellʼinvestimento
(909.056.693 euro). Per la Regione,
secondo la Cabina, ci sarebbe “un
doppio risparmio: uno pari al 100% in
conto gestione per 30 anni e uno in conto
investimento pari a più della metà del
costo, oltre allʼincasso dei canoni
demaniali”. In più, si legge nella
determinazione del Piano, Sidra-Deme
annuncia già unʼalleanza con il Gruppo
Officine Maccaferri proprio per il progetto
delle coste. Lʼistruttoria del project
allʼepoca non era iniziata ma dʼaltronde,
come specificava la Cabina di regia,
“lʼamministrazione non ha alcun obbligo
o onere a pronunciarsi”. Obbligo che
però è diventato effettivo nel dicembre
2011, con una modifica della norma
attuata dal governo Monti, che impone
alle amministrazioni di pronunciarsi entro
un massimo di 90 giorni (60+30 in casi
particolari). Ad ogni modo, per la Cabina
la partnership pubblico-privata è una via
dʼuscita che potrebbe anche spingere
allʼapplicazione dei Distretti turisticobalneari, “attraverso la ridefinizione del
centonove
demanio marittimo e la introduzione di
delle zone a burocrazia zero”. Per
attuare tutto e rendere le pratiche più
striungenti, la Cabina propone di attuare
anche le norme relative alla “Legge
Obiettivo” (nove mesi dalla ricezione del
progetto preliminare alla gara).
LE RISORSE. Lʼorganismo presieduto
da Bruno, oltre al Fondo di garanzia per
le opere pubbliche, individua anche 214
milioni 253 mila 516 euro del Programma
Operativo Fesr 2007-2013 che
potrebbero essere utilizzati. Ovviamente,
per farlo, si dovrà operare una loro
riprogrammazione. Medesima
riprogrammazione, poi, deve includere
anche i fondi Par-Fas che passano dal
Cipe. Terza fonte di finanziamento, i già
citati soldi legati ai prestiti del programma
Jessica.
MA SEI MESI DOPO... Che cosa accade
dopo che il presidente Lombardo, con la
delibera di giunta, esprime
“apprezzamento” per il Piano elaborato
dalla Cabina di Regia? A dicembre, i
privati inviano alla Cabina un ulteriore
documento che attesta lʼinteresse di altri
eventuali partner (il rapporto tra tutti si
formalizza con un contratto tra
Waterfront e gli altri il 15 febbraio). Il 17
febbraio il governatore convoca tutti i
dirigenti interessati per verificare
lʼinserimento del progetto nelle opere di
interesse regionale, promettendo che il
27 la giunta ne avrebbe deliberato
lʼinteresse strategico. Non fosse che,
quattro giorni prima della data
annunciata, il 23, lʼesecutivo rimodula il
Po Fesr e non prevede nulla per il
progetto. La conclusione? Sulla base
dellʼobbligatorietà di risposta alle
proposte di project financing, la Regione
potrebbe essere messa in mora dai
privati dallo scorso 29 marzo.
PAROLA AL CONSULENTE. Per
Giovanni Randazzo, docente
allʼUniversità di Messina, consulente del
presidente della Regione per il Piano
Coste e relatore a Taormina con un
intervento su “Piano di gestione delle
coste: percorso e linee guida”, i motivi
dello stop allʼiter si legano anche a un
altro aspetto: «La gestione è rimasta su
un binario morto perché le
amministrazioni locali sono ancora in
forte ritardo con lʼelaborazione dei Pudm,
i Piano di utilizzazione del demanio
marittimo, che sono indispensabili per
definire le coste e capire la loro reale
stato. Il Pai, Piano di assetto
idrogeologico, infatti, è frutto anche di
cartografie vecchie e molto non
corrisponde più a ciò che esiste oggi».
MESSINA
Capo Peloro e i cavilli
burocratici dell’Ispra
La normativa rallenta e rende costoso
il trapianto della sabbia dal Canale degli Inglesi
Capo Peloro
MESSINA. Per un Piano Coste rimasto al palo, cʼè una
piccola emergenza che riguarda Messina. È la spiaggia di Capo Peloro, nel tratto che va dalla sede del Parco Letterario Horcynus Orca allʼantica Torre degli Inglesi. Le raffiche di maestrale dellʼinverno, infatti, hanno divorato la spiaggia dal confine della zona di ripascimento dunale dellʼarea (che è B nellʼambito della Riversa naturale orientata Laguna di Capo Peloro), fino
a lambire la fortificazione. Negli ultimi tempi, la linea di
pagina 32
costa si è riallargata, ma non abbastanza per consentire le attività del lido che porta lo stesso nome del Parco. Spiega Giovanni Randazzo: «Dove non sono
emersi blocchi prima sommersi, la spiaggia si sta sistemando. Nei punti in cui sono venuti alla luce, invece, riflettono le onde e rendono impossibile la risalita
della sabbia. Io - spiega il docente dellʼAteneo di Messina - avevo suggerito di “trapiantare” quella del Canale degli inglesi». Teoricamente, inoltre, coprendo i
blocchi si avvierebbe già un percorso di rinascita della spiaggia. Per la vicenda di Capo Peloro, Randazzo
sottolinea lʼeccessività di alcune norme: «Purtroppo la
Sicilia adotta la Ispra, che va bene, però, per una zona inquinata come Porto Marghera. Prima di spostare
la sabbia, infatti, non sono necessarie solo le analisi
techiche di compatibilità, ma anche quelle battereologiche e chimiche, più lunghe e costose: circa mille euro a campione». (D.D.J.)
centonove
Economia
18 MAGGIO 2012
ARRABBIATO. Fabio D’Amore
CAMPIONARIA A RISCHIO. La Fiera di Messina
MESSINA. L’assessore alle Attività produttive decide la morte dell’ente di via Libertà
Se Venturi liquida la Fiera
A nulla è servito al commissario uscente, Fabio D’Amore, essere nominato in quota al Movimento
per le autonomie. Spiega il componente della giunta: «Si tratta di un modello ormai superato»
PALERMO. A che cosa è servito a Fabio
DʼAmore, ormai timoniere in proroga
della Fiera di Messina, essere stato
commissario dellʼente di via Libertà in
quota al Movimento per le Autonomie?
Niente. Perché il governo guidato dal
leader del partito, Raffaele Lombardo,
ha deciso che va messo in liquidazione,
trasferendo i tredici dipendenti, come
quelli della Fiera del Mediterraneo di
Palermo, alla società regionale Resais.
Ed è così che la 73 esima campionaria
dʼagosto, simbolo dellʼestate messinese
insieme alla Vara, potrebbe essere
lʼultima della storia.
LA CONDANNA DI VENTURI. Sin dal
suo primo insediamento come assessore
alle Attività produttive nei governi
Lombardo, Marco Venturi non ne aveva
fatto un segreto: il sistema fiere andava
liquidato. Così, col passare degli anni, è
stata decretata la scomparsa degli enti di
Catania e di Palermo. Allʼappello, fino ad
ora, era mancata solo la Fiera di
Messina, difesa strenuamente da
DʼAmore. Una difesa che, adesso, verrà
spazzata via nelle prossime settimane da
un provvedimento della giunta regionale.
«La procedura, per quanto riguarda i
dipendenti, dovrà essere essere identica
a quella seguita per Palermo. Lo scopo è
innanzi tutto la salvaguardia dei posti»,
spiega Venturi. Che, interrogato sul
futuro dellʼente di Messina, risponde
senza mezzi termini: «Va posto in
liquidazione e, come ho già detto, i
dipendenti dovranno essere trasferiti
(ovviamente a Palermo, dove ha sede
Resais, ndr)». Per lʼassessore non esiste
alcun dubbio. Non il livello debitorio
nettamente inferiore alla Fiera di
Palermo (“solo” 1 milione 800 mila euro),
né i dieci milioni di un Pist che attendono
di essere utilizzati qualora allʼente
L’ASSESSORE. Marco Venturi
venisse assegnata unʼarea: «Penso che
questo tipo di struttura, risalente a trentaquaranta anni fa, rappresenti un modello
vecchio. Per svolgere attività del genere,
in maniera competitiva, è necessario
guardare al privato. Anche perché sottolinea - la Regione non può essere
onnipresente. Quella stessa Regione
che, tengo a precisare, non è neanche
socia della Fiera. Ad ogni modo, posso
dire che lʼatto di liquidazione è già stato
predisposto per un passaggio in giunta».
LA DIFESA DI DʼAMORE. Il
commissario in proroga comincia la sua
analisi della Fiera proprio dai soci
Comune e Provincia, che «ci devono 130
mila euro a testa e, da quando sono
arrivato io, non hanno erogato più il
contributo». Soldi che, per il commissario
targato Mpa (già presidente del consiglio
comunale dellʼUdc), «sarebbero
fondamentali per pagare i dipendenti». Il
Comune e la Provincia hanno già
annunciato la fuoriuscita dalla Fiera, ma,
tutto sommato, al commissario sta bene:
«Basta che deliberino il tutto e saldino le
somme che dobbiamo avere, pagando i
pregressi. Se escono ci fa pure comodo,
perché possimo chiudere accordi con
altri». DʼAmore passa quindi al capitolo
“Regione”: «Attraverso una legge
speciale, dovrebbero arrivare i contributi.
A noi toccava un 1 milione e 350 mila euro,
mentre a Palermo 750 mila. Questʼanno, e
non si capisce perché, le somme sono
state pignorate pur essendo impignorabili,
visto che si trattava di cifre destinate al
pagamento degli stipendi. La Regione spiega DʼAmore - ha cambiato capitolo di
bilancio, tagliando però Messina. Il resto è
ormai storia che appartiene allʼultima
sessione per la votazione del Bilancio,
dove lʼemendamento presentato dai
deputati messinesi è stato bocciato. Ma, in
questo caso, la responsabilità è
dellʼAssemblea regionale e non del
governo». Per risolvere il problema, il
commissario pensa alla prossima
manovra di assestamento del Bilancio.
Una speranza tradita dalla sentenza scritta
da Venturi.
CONTI IN TASCA. Il commissario
sostiene di aver ridotto la situazione
debitoria da 4,4 milioni a un milione e
otto. Di aver pagato arretrati ad Autorità
Portuale per la concessione dei luoghi,
alla Siae e ai Vigili del Fuoco (un giorno
di funionamento della Fiera costa 4000
euro). In tutto due milioni, «che,
evidentemente, siamo riusciti a
guadagnare», racconta DʼAmore. «La
verità è che il percorso di risanamento è
stato bloccato anche dalla Regione con
la mancata nomina dei revisori dei Conti,
che ha deterimanto lo stop a una
garanzia fidejussoria da 1 milione e 800
mila che avrebbe impedito la crisi. Così
come, se ci avessero dato le aree,
avremmo potuto attingere ai dieci milioni
destinati a noi dal Pist». (D.D.J.)
DE PROFUNDIS
Campionaria al capolinea
L’edizione numero 73 potrebbe essere l’ultima
MESSINA. “Per i grandi di oggi e di domani”. Era questo uno degli slogan dellʼultima Campionaria di Messina, la numero 72. Il
dramma vero è che “i grandi di domani” non potranno mai più visitare la tradizionale fiera dʼagosto, destinata, nei piano dellʼassessore regionale alle Attività Produttive, Marco Venturi, a chiudere le sue edizioni con il numero 73. Quella di questa estate, sempre che si riesca a mettere in piedi, sarà infatti lʼutlima occasione
per visitare i padiglioni, andare sulle giostre, mangiare lʼhot dog,
gli arancini e le altre “prelibatezze” del parco gastronomico. «Per
la Campionaria sarebbe già tutto pronto, anche se adesso non so
come andrà a finire. Cʼerano già 200 mila euro di contratti che dovevano essere solo firmati», spiega Fabio DʼAmore. Al di là del
dato economico e della proposta di liquidazione che verrà porta-
pagina 33
ta in giunta, cʼè un altro problema grosso: non è stato designato il
successore di DʼAmore, nonostante il commissario uscente abbia
sollecitato la nomina, chiedendo di restare «solo in presenza di
serie garanzie». «Essere del Movimento per le Autonomie non ha
avuto alcuna utilità per gestire la Fiera, perché il presidente della
Regione lascia liberi i suoi assessori. E così, da quando non cʼè
più il direttore generale dellʼassessorato alle Attività produttive
Marco Romano, con il quale avevamo più interlocuzioni, tutto è
andato a peggiorare». Eppure, per DʼAmore, «le opportunità per
la Fiera di Messina sono ancora tantissime»: «Siamo lʼunica internazionale e possiamo accedere a più di un bando con alti punteggi. E poi ci sono dieci milioni con un Pist per poter costruire, solo che non abbiamo ancora unʼarea. LʼEnte ha chiesto un bene
sottratto alla mafia, e siamo entrati in graduatoria. Nel frattempo,
il solo Ente Porto ha risposto al nostro appello, offrendoci uno spazio». Le aree della Fiera sono infatti dellʼAutorità portuale, «che ha
incamerato anche gli edifici di pregio costruiti da noi», sottolinea il
commissario». (D.D.J.)
Economia
18 MAGGIO 2012
centonove
Nella foto a sinistra, il complesso immobiliare del Seminario Arcivescovile
di via Primo Settembre.
Sopra, Franco Vermiglio, il docente universitario che ha sostenuto le
ragioni dellʼente ecclesiastico dinanzi alla Commissione Tributaria.
MESSINA. La Commissione tributaria annulla un accertamento miliardario sull’immobile di via I Settembre
Il Fisco perde in Seminario
L’imponente edificio era stato valutato 22 volte il valore dichiarato dal rettore dell’ente ecclesiastico.
I giudici: «L’Agenzia delle Entrate non ha fornito prove e non ha contestato la contraria perizia di parte»
DI MICHELE SCHINELLA
MESSINA. Nella battaglia tra i preti e il
Fisco alla fine, dopo 15 anni, lʼhanno
spuntata i primi. La Commissione
Tributaria di Messina ha, infatti, accolto
le ragioni del rettore pro tempore del
Seminario Arcivescovile, proprietario
del complesso immobiliare di via primo
Settembre, al centro della città di
Messina, e ha scongiurato un salasso
da milioni di euro in tasse. Il motivo? La
carenza di motivazione
dellʼaccertamento effettuato
dallʼAgenzia delle Entrate.
I fatti risalgono ai primi anni novanta
quando gli accertamenti fiscali non li
faceva lʼAgenzia delle Entrate ma
lʼUfficio del registro. Il complesso
immobiliare, una parte del quale è
adibito al Biblioteca regionale e a
botteghe commerciali (dati in affitto)
quattro anni prima era stato valutato un
miliardo di vecchie lire: quattro anni
dopo, nel 1995, 22 volte tanto, 22
miliardi di lire.
Il rettore pro tempore, Angelo Oteri,
affidò a Franco Vermiglio, docente
universitario e quotato tributarista di
Messina, il compito di difendere lʼente
ecclesiastico.
Lʼaumento del valore dellʼimmobile ai
fini dellʼapplicazione dellʼInvim, Imposta
sull'incremento di valore degli immobili,
era fondato su una valutazione dellʼUte,
lʼUfficio tecnico erariale di Messina, che
aveva chiarito che “il valore di 22
miliardi era stato determinato sulla base
di valori che tengono conto
dellʼandamento del mercato immobiliare
nel triennio antecedente lʼapplicazione
dellʼimposta” .
LA DIFESA. Franco Vermiglio aveva
affidato la difesa ad una consulenza
tecnica di Giovanni Marra, che aveva
mostrato che la consistenza in metri
quadri dellʼimmobile era inferiore della
metà a quanto accertato dallʼUTE. Non
solo. Il legale del Seminario
arcivescovile aveva sostenuto che
lʼUfficio del registro prima e lʼAgenzia
delle Entrate pretendevano “di applicare
lʼimposta ad immobili di proprietà di ente
non commerciale destinati allʼesercizio
di attività istituzionali di carattere
religioso, assistenziale, culturale e
didattico, e quindi esenti”.
«Il processo tributario è andato avanti a
lungo perchè più volte ci sono stati dei
tentativi di chiudere il contenzioso con
lʼAgenzia e si è chiesto una
sospensione della procedura. I tentativi
però non andati mai a buon fine»,
spiega il docente Franco Vermiglio.
Così il processo è arrivato il 14 maggio
del 2012 alla sua conclusione.
LA PRONUNCIA. La sezione della
Commissione Tributaria presieduta da
Francesco Lo Presti ha annullato
lʼaccertamento non tanto perchè la
stima di 22 miliardi sia stata ritenuta
errata quanto perchè “lʼAgenzia delle
entrate in giudizio si è limitata da aderire
alla stima effettuata dallʼUfficio tecnico
erariale senza fornire alcuna prova,
mediante lʼesibizione dei confacenti
bollettini dei prezzi medi praticati dal
mercato immobiliari, dellʼesattezza del
calcolo effettuato”. I tre giudici,
(Carmelo Adile e Michele Salvatore
Ceraolo, gli altri due componenti del
collegio) hanno evidenziato comunque
che “la perizia di parte elaborata
dallʼingegnere Marra emerge una
sostanziale differenza tra la consistenza
catastale considerata dallʼUfficio e la
consistenza accertata dal perito le cui
conclusioni non sono state mai
contestate dallʼAgenzia delle Entrate”.
MESSINA
Direttore, nomina illegale
l’Agenzia ricorre in appello
Il direttore regionale Giamportone non ottempera
alla seconda pronuncia che boccia Margherita Sanfilippo
Margherita Sanfilippo
MESSINA. Il giudice del Lavoro boccia per la seconda volta la nomina di Margherita Sanfilippo a capo della Direzione provinciale di
Messina? Il direttore nazionale Attilio Befera e quello regionale Castrenze Giamportone, titolari del potere di nomina, che fanno? Ricorrono in appello, come avevano fatto invano dopo la prima bocciatura del giudice Laura Romeo, il 21 aprile. «La nomina è illegittima e ne va sospesa lʼefficacia. Lʼamministrazione avrebbe dovuto
rendere conoscibili i posti in palio acquisendo la disponibilità dei diligenti e valutando il loro curriculum. Invece non è accaduto».
pagina 34
Il rigetto dellʼappello aveva convinto i vertici regionali dellʼAgenzia regionale a rinnovare la procedura selettiva che aveva incoronato nellʼestate del 2011 Margherita Sanfilippo.
La nuova procedura selettiva che ha riportato Sanfilippo a capo
della direzione? Una messinscena. Questo ha stabilito il giudice
del Tribunale del Lavoro di Messina, Alessandra Santalucia, che
ha annullato la nomina firmata il 18 luglio del 2011 dal dirigente
generale dellʼAgenzia, Attilio Befera, su proposta del dirigente
regionale Castrenze Giamportone, accogliendo un ricorso di
Nicolò Xerra, uno dei dirigenti dellʼamministrazione finanziaria,
che dopo aver vinto il primo ricorso contestò anche il rinnovo della
selezione: «Eʼ stata finta. Tutti i dirigenti sono stati invitati a
concorrere mediante lʼinterpello ma i titoli di ciascuno non sono
stati valutati e comparati adeguatamente», ha accusato.
Alessandra Santalucia ha condiviso la sostanza della denuncia.
La decisione del magistrato messinese mette sotto accusa il modo
in cui sono conferiti tutti gli incarichi nellʼAgenzia a livello
nazionale: la procedura seguita è dovunque la stessa. (M.S.)
centonove
Economia
18 MAGGIO 2012
MILAZZO. Il comune non paga e la Obiettivo salute e lavoro finisce nel mirino della Serit
PROVINCIA
Coop, debiti in... cartella
Il trasporto disabili
e....capitolato
Il presidente Ciccio D’Amico, vice presidente di Federsolidarietà, non ha potuto pagare 88 mila euro
di contributi nel 2007. Oggi la cifra è raddoppiata. Nella stessa situazione altre 50 associazioni
DI GIANFRANCO CUSUMANO
MILAZZO. I comuni non pagano i servizi
e le cooperative sociali si ritrovano con
cartelle esattoriali e pignoramenti. Non
viene escluso nemmeno il terzo settore
dalla crisi che colpisce le aziende a
causa dei mancati pagamenti della
pubblica amministrazione. In provincia di
Messina sono otto quelle aderenti a
Federsolidarietà, una delle associazioni
di categoria, che stanno affrontando
momenti di tensione a causa di ritardi nel
versare le imposte. La cooperativa
Obiettivo salute e Lavoro guidata da
Ciccio DʼAmico, vice presidente
regionale di Federsolidarietà e
componente del direttivo nazionale, è
una di queste. «Tra il 2007 e il 2008, a
causa dei ritardi cronici del comune di
Milazzo nel saldare i creditori, siamo stati
in grado di pagare i lavoratori ma non i
relativi contributi - spiega complessivamente ammontavano a 88
mila euro. Nelle settimane scorse la Serit
ci ha notificato una cartella di pagamento
di 143 mila euro, comprensiva di sanzioni
e interessi. Una cifra insostenibile. nella
Ciccio D’Amico
stessa situazione sono altre sette
cooperative tra Messina e Barcellona,
aderenti a Federsolidarietà, a livello
regionale sono una cinquantina. Ma il
numero è superiore - aggiunge DʼAmico se aggiungiamo anche quelle di
Legacoop che ancora non ha diffuso i dati
ufficiali». La Serit, però, non è rimasta
con le mano in mano. Ha già pignorato al
Comune di Santa Lucia del mela crediti
per 43 mila euro, somme che la Obiettivo
salute e lavoro avrebbe
dovuto ricevere per
lʼassistenza fornita ai minori
immigrati senza
accompagnatori sbarcati a
Lampedusa. Fortunatamente
la commissione tributaria di
Messina il 15 maggio scorso
ha concesso la sospensiva. Le
associazioni che riuniscono le
coop sociali del terzo settore
confidano nel nuovo decreto
attuativo del governo Monti,
promosso anche da
Confindustria e dallʼAnci, in cui
sarebe previsto una
compensazione dei debiti con
i crediti da parte degli enti
pubblici nei confronti delle aziende. «Eʼ
giusto pagare le tasse - sottolinea
DʼAmico - riteniamo sbagliato pagare
sanzioni per colpe legate ai ritardi della
pubblica amministrazione. E un
paradosso che va avandi da sei anni
complice il taglio del budget sulla sanità.
Cʼè da dire che comuni come quello di
Milazzo invece di pagare i servizi
esenziali si sono messi a fare le Notti
bianche».
MESSINA. Riduzione dellʼorario di lavoro, buste paga inviate con ritardo e
mancato rispetto del capitolato dʼappalto. Nel mirino del consigliere provinciale Roberto Cerreti cʼè il servizio
provinciale di trasporto, accompagnamento ed assistenza per gli studenti diversamente abili” per gli anni 2009,
2010 e 2011 da 2 milioni di euro. Cerreti da mesi cerca di capire meglio se il
servizio viene espletato nel rispetto
delle regole contrattuali. «Ho costatato
la poca disponibilità del settore a collaborare - dice - tra le scuse avanzate
la carenza di carta per poter rispondere, anche se ne hanno sprecata per comunicarmelo». Il consigliere fa riferimento «al mancato controllo delle pezze dʼappoggio e del trattamento economico del personale assunto dalla
cooperativa aggiudicatrice, che parrebbe, per quanto trasmesso dagli uffici, non corrispondano agli obblighi previsti dallʼart. 5 del capitolato. Il trattamento orario pro capite per il personale è stato ridotto del 50%, con un inspiegabile aumento del numero del
personale. Inoltre, obbligo dellʼEnte,
sarebbe stato acquisire per tempo, o
per lo meno prima della fine del servizio, lʼinsieme di tutte le pezze dʼappoggio richieste dal Bando, ivi comprese le
buste paga regolarmente firmate».
L E G A L M E N T E
AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE PALERMO
AVVISO DI GARA
Eʼ stata indetta, con deliberazione n.398 del 23.04.2012, gara con procedura aperta per lʼaffidamento della gestione del servizio di ristorazione per i degenti ospedalieri e gli assistiti dellʼAzienda
Sanitaria Provinciale di Palermo per un periodo pari a cinque anni così come precisato negli atti di gara.
Lʼimporto complessivo dellʼappalto a lotto unico per la durata di mesi 60 (sessanta) ammonta ad
Euro 16.950.600,00, oltre IVA al 10%.
Gli atti di gara sono disponibili sul sito internet: www.asppalermo.org. Il termine di presentazione
delle offerte è fissato per le ore 09,00 del 21/06/2012. Il Bando è stato inviato alla G.U.E. il 07/05/2012.
Il Direttore U.O.C. PROVVEDITORATO
Avv.to Fabio Damiani
AVVIATO ESERCIZIO
di vendita prodotti ittici in Messina Via Garibaldi affittasi € 500
mensili oltre canone locazione immobile.
Per informazioni: Dott. Antonino Barbagallo tel. 090.2926076.
COMUNE DI FAVARA
(Prov. AG)
Eʼ stato pubblicato sulla G.U.R.S. n.19 dellʼ11.05.2012,
e sul sito internet del Comune di Favara www.comune.favara.ag.it lʼavviso di gara per i lavori di “Manutenzione
straordinaria scuole di proprietà comunale”. Gara indetta
29.05.2012, ore 11,00. Informazioni si potranno richiedere
presso lʼUfficio LL.PP. sito in Piazza Mazzini Favara – Tel.
n.0922/448144.
Il R.U.P.
(Geom. G.Priolo)
CITTA’ DI MARSALA
Sito internet:www.comune.marsala.tp.it
RISULTANZA DI GARA A PUBBLICO INCANTO
Si rende noto che la gara relativa a lavori di “Completamento e realizzazione impianti di pubblica illuminazione”. Imp. B.A.
Euro 430.628,31, svoltasi dal 18 al 30/08/ʼ10 a seguito sorteggio era stata aggiudicata alla ditta GIEFFE Costruzioni s.r.l.,
da Cosenza.
Tale aggiudicazione con D.D. n.1320 del 26/11/ʼ10 è stata revocata e la gara, a seguito riapertura del 23/02/ʼ11, è stata
aggiudicata alla ditta Puzzillo Costruzioni s.r.l. da S.Giovanni Gemini (AG). Con successivo provvedimento dirigenziale
n.1126 del 20/10/ʼ11 la succitata aggiudicazione è stata revocata e nella riapertura di gara del 25.11.ʼ11 si è proceduto ad
una nuova aggiudicazione in favore della ditta VASS s.r.l. da Licata, P.zza A. Regolo, n.37, rib.7,3152%, Imp Agg. Euro
400.434,86 c.o. per Euro 17.878,84.
Il Dirigente del Settore: Dott.Nicola Fiocca
pagina 35
Economia
18 MAGGIO 2012
OCCORRE SAPERE di Salvatore Cifalà
UOMINI&BUSINESS
Ue garante dei diritti dei cittadini
LA CARTA DEI DIRITTI fondamentali
dell'Unione europea - in vigore e
giuridicamente vincolante da più di due
anni - guida l'intero processo legislativo
dell'Ue, dalla prima stesura degli atti fino
alla loro pubblicazione. Essa contiene i
diritti fondamentali - come la libertà
d'espressione e la protezione dei dati di
carattere personale - che rispecchiano i
valori comuni dell'Europa e il suo
patrimonio costituzionale. La funzione
principale della Carta è garantire che le
istituzioni dell'UE rispettino i diritti
fondamentali quando elaborano nuove
normative europee, diritti che sono ormai
sistematicamente presi in considerazione
nel processo legislativo dell'Unione.
La Commissione sta lavorando con le
autorità competenti a livello nazionale,
regionale e locale, così come a livello Ue,
per informare meglio i cittadini sui loro
diritti fondamentali e sugli organismi a cui
rivolgersi in caso di presunta violazione di
tali diritti. Fornisce inoltre informazioni
pratiche ai cittadini sull'esercizio dei propri
diritti sul Portale europeo della giustizia
elettronica, e ha avviato un dialogo sul
trattamento delle denunce concernenti i
diritti fondamentali con i difensori civici, gli
enti per le pari opportunità e gli organismi
per i diritti dell'uomo. La Commissione non
solo garantisce che le sue proposte siano
compatibili con i principi della Carta, ma
vigila anche affinché la Carta sia rispettata
dagli Stati membri quando danno
attuazione al diritto dellʼUnione.
fondamentali è un aspetto sempre più
I cittadini europei hanno spesso una
integrato nel processo di elaborazione
convinzione erronea sulle finalità della
delle politiche dell'Ue. Ad esempio, grazie
Carta, sui casi in cui essa si applica e sul
alle misure adottate dalla Commissione
ruolo dell'Ue. Si ritiene comunemente che
per tenere conto nella nuova legislazione
la Carta conferisca alla Commissione un
delle questioni relative alla privacy, i
diritto generale di intervento in ogni caso in viaggiatori potranno rifiutarsi di sottoporsi
cui si sospetti una violazione dei diritti
alle procedure degli scanner di sicurezza
fondamentali ovunque nell'Ue, ma non è
negli aeroporti dell'Ue, e potranno
così. La Carta si applica agli Stati membri
scegliere di essere controllati con altri
nell'attuazione del diritto dell'Unione, ogni
metodi. La relazione fa parte delle
Stato dell'Ue, poi, tutela tali diritti
iniziative della Commissione
attraverso la propria costituzione
volte a far conoscere la Carta
La commissione ai cittadini, chiarendo in quali
nazionale e l'autorità giudiziaria,
la Carta non li sostituisce: se un
circostanze si applica e qual è
sta lavorando
cittadino ritiene che i suoi diritti
per informare meglio il ruolo delle istituzioni dell'Ue
siano stati violati deve in primo
nel campo dei diritti
i cittadini
luogo rivolgersi a un giudice o al
fondamentali.
sulle finalità
difensore civico nazionale.
"Il mio principale obiettivo in
Nell'ottobre 2010 la
questi due anni, da quando la
della Carta
Commissione ha adottato una
Carta è diventata
Strategia per un'attuazione
giuridicamente vincolante, è
effettiva della Carta dei diritti fondamentali
stato instaurare un'autentica cultura dei
dell'Unione europea e ha elaborato una
diritti fondamentali nell'UE. La Carta è
"Check-list dei diritti fondamentali" per
ormai diventata la bussola di tutte le
rafforzare la valutazione d'impatto delle
politiche dell'Unione", ha concluso Viviane
sue proposte legislative sui diritti
Reding, vicepresidente e commissaria
fondamentali. Si è inoltre impegnata a
responsabile per il portafoglio Giustizia,
informare i cittadini sui casi in cui può
diritti fondamentali e cittadinanza.
intervenire in questioni riguardanti i diritti
"Dobbiamo ora aiutare i cittadini a far
fondamentali e a pubblicare una relazione
valere concretamente i loro diritti,
annuale sull'applicazione della Carta al
collaborando con gli Stati membri per
fine di monitorare i progressi compiuti al
garantire che le persone sappiano a chi
riguardo. La seconda relazione annuale
rivolgersi in caso di violazione dei loro
sulla Carta rileva che il rispetto dei diritti
diritti."
“
NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO
Riforma, come cambiano i contratti a progetto
LA RIFORMA DEL MERCATO del lavoro, il cui disegno di legge e' attualmente
in fase di discussione parlamentare, toccherà numerosi capitoli della legislazione vigente. Per questo motivo, i datori di lavoro dovranno trovarsi pronti alle modifiche che interverranno, soprattutto sulle forme contrattuali esistenti: a tal proposito le aziende possono contare sul supporto dei Consulenti del lavoro, quali
professionisti specializzati nella gestione dei rapporti di lavoro.
I maggiori interventi disposti dalla riforma nell'ambito dei contratti, si rivolgono soprattutto alla disciplina delle collaborazioni coordinate e continuative: sul punto,
una prima valutazione del disposto normativo e' stata operata dalla circolare n.
6/2012, emanata lo scorso mese dalla Fondazione studi del Consiglio nazionale
dell'Ordine dei Consulenti del lavoro.
Nel dettaglio, sono tre le principali modifiche sulla materia: in primo luogo, la definizione più stringente del progetto, che deve essere funzionalmente collegato al risultato finale da raggiungere e non può essere identificato con lʼobiettivo
aziendale nel suo complesso; poi viene eliminata la possibilità di stipulare il contratto con riferimento al “programma di lavoro o fasi di esso”; infine è limitata la facoltà del datore del lavoro di recedere dal contratto prima della realizzazione del progetto.
Le previsioni che consentono il recesso da parte di questʼultimo vengono sostanzialmente equiparate ai criteri di recesso dal lavoro a termine di natura subordinata e, in particolare, il recesso è consentito prima della scadenza del termine solo in presenza di giusta causa o di inidoneità professionale del collaboratore. Inoltre, il progetto non può comportare lo svolgimento di compiti “meramente esecutivi o ripetitivi”. Tali attività potranno essere individuate dai contratti
collettivi nazionali di lavoro.
Le modifiche illustrate dovranno essere osservate con riferimento ai contratti stipulati dopo l'entrata in vigore della norma.
Se il testo sella riforma verrà confermato, i datori di lavoro dovranno perciò prestare attenzione alla possibile conversione in contratti di lavoro subordinato a tempo di indeterminato di rapporti di collaborazione non genuini, con il rischio di aumenti di costi e di possibile contenzioso con i lavoratori coinvolti o di applicazioni di sanzioni in caso di controlli ispettivi.
centonove
”
TAORMINA
Mercato del lavoro
Convegno
sulla riforma
BANCA NUOVA
Maiolini lascia la direzione
PALERMO. Francesco Maiolini lascia
la direzione generale di Banca Nuova,
l'istituto di credito del gruppo Popolare di Vicenza. Maiolini, chiamato dal
Banco di Sicilia 12 anni fa per creare la
rete di Banca Nuova, lascia in ottimi
rapporti con i vertici, assicurano fonti
della banca, per intraprendere dopo un
periodo di riposo estivo una nuova sfida professionale. Le dimissioni saranno ratificate martedì 22 maggio dal Cda.
CONFCOOPERATIVE
Gulino nel consiglio nazionale
RAGUSA. Gianni Gulino, vice commissario di Confcooperative di Ragusa , è
stato eletto nel consiglio nazionale di
Confcooperative. "Confcooperative
provinciale -spiega Gulino - è guardata
con grande interesse a livello nazionale e regionale. Il nostro obiettivo, però,
resta eleggere i nuovi organi statutari
tra settembre ed ottobre".
CONSORZIO TRE SORGENTI
Malfitano nuovo presidente
AGRIGENTO. Giuseppe Malfitano, 47
anni di Licata, sposato e padre di due figli, avvocato, è il nuovo presidente del
Consorzio acquedottistico del "Tre Sorgenti"di Canicattì.
CONSUMATORI
Questioni di Interessi
DI FRANCESCO SURIA
MESSINA. «La riforma del
mercato del lavoro». Eʼ
questo il tema di un
convegno che si terrà sabato
26 maggio del 2012 allʼhotel
“Diodoro” di Taormina.
Lʼappuntamento è
organizzato dalle sezioni di
Messina e Catania del
“Centro studi di diritto del
lavoro Domenico
Napoletano”. Il programma
prevede gli interventi, tra gli
altri. di Valeri Speziale,
ordinario allʼUniversità di
Chieti; di Maurizio Cinelli,
ordinario a Macerata; di
Vincenzo Panuccio, emerito
dellʼUniversità di Messina.
Previsto anche lʼintervento di
Anna Finocchiaro,
presidente del Gruppo del
Pd al Senato, di Fulvio
Fammoni, segretario
Confederale delle Politiche
del lavoro della Cgil. Ai lavori
daranno il loro contributo il
magistrato della Corte di
cassazione, Giuseppe
Bronzini, e il vicepresidente
della Scuola superiore dela
magistratura, Giuseppe
Meliadò.
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SULLA CONTROVERSA questione del diritto dei
titolari di conti correnti bancari a chiedere la restituzione
delle somme percepite dalle banche a titolo di interessi
anatocistici è intervenuta unʼimportante sentenza della
Corte Costituzionale che ha dichiarato lʼ illegittimità
costituzionale della norma contenuta nel decreto-legge
29 dicembre 2010, n. 225 secondo cui la prescrizione
relativa ai diritti nascenti dall'annotazione in conto inizia a
decorrere dal giorno dell'annotazione stessa. Detta
disposizione, oggi incostituzionale, aveva efficacia
retroattiva e quindi applicabile alle situazioni giuridiche
nascenti dal rapporto contrattuale di conto corrente non
ancora esaurite alla data della sua entrata in vigore.
Osserva la Corte Costituzionale che detta efficacia
retroattiva, retrodatando il decorso del termine di
prescrizione, finisce per ridurre irragionevolmente lʼarco
temporale disponibile per lʼesercizio dei diritti nascenti
dal rapporto di contrattuale di conto corrente in
particolare pregiudicando la posizione giuridica dei
correntisti che, nel contesto giuridico anteriore all'entrata
in vigore della norma illegittima, avevano avviato azioni
legali dirette alla restituzione delle somme ai medesimi
illegittimamente addebitate. Riprende quindi vigore, in
materia, la regola di carattere generale, che fa decorrere
la prescrizione dal giorno in cui il diritto (già sorto) può
essere fatto legalmente valere. Eʼ vero infatti che, tenuto
conto delle modalità di funzionamento del rapporto di
conto corrente, il diritto allʼazione di restituzione di un
pagamento indebito spesso si rende configurabile
soltanto all'atto della chiusura del conto.
Adiconsum Messina
centonove
QUATTRO AMICI
AL BAR IRRERA
La dolce vita sullo Stretto in quegli
indimenticabili anni ʻ50
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poster
18 MAGGIO 2012
CAFISO, JAZZ
IN SALSA SICULA
A tu per tu col giovane musicista,
enfante prodige del sassofono
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MURALES DI UMANITA VARIA
EVENTI. CIRQUE DU SOLEIL PER LA PRIMA VOLTA NEL SUD ITALIA CON “SALTIMBANCO” AL PALASPORT DI ACIREALE
Acrobazie metropolitane
PALERMO
Palazzo Riso,
riparte il museo
Uno show divertente che diventa poesia con una caleidoscopica celebrazione di agilità
ACIREALE. Il Cirque du Soleil arriverà per la prima
volta nel Sud Italia e porterà il suo spettacolo più
longevo, “Saltimbanco”, al Palasport di Acireale.
L'evento, organizzato da New World Entertainment,
debutterà in Sicilia il 5 giugno e sarà replicato fino al
17 giugno. “Saltimbanco” è una sensazionale e
caleidoscopica celebrazione di agilità ed abilità
artistica. Con un cast di oltre 50 artisti di altissimo
valore, provenienti da venti Paesi diversi, presenta
acrobazie mozzafiato ed incredibili dimostrazioni di
atletismo, sia nei numeri solisti che in quelli di
gruppo. Dalla straordinaria prova di equilibrio, salto
e velocità dei pali cinesi e dellʼaltalena russa, a
quelle anti-gravità di bungee e trapezio; dai
piacevoli numeri dei giocolieri e della bicicletta
acrobatica, agli acclamatissimi clowns. Esperienza
tecnica e design stravagante sono arricchiti da
costumi spettacolari, giochi di luce straordinari,
musica incantevole, umorismo e magia. Pieno di
colore, gioia e meraviglia, “Saltimbanco” è uno
show divertente, che piacerà a tutta la famiglia.
L'idea che questo spettacolo vuole trasmettere è
quella di una ʻcittà iperrealeʼ, esplorata nelle sue
varie forme. E' un invito specifico ad essere clown di
se stessi, a partecipare alla grande festa della vita
ed al suo divertimento. Due ore in cui il pubblico
sarà coinvolto in un mondo immaginario e
fantastico, in un luogo ideale in cui la diversità è
motivo di speranza. La produzione di questo
spettacolo del Cirque du Soleil celebra quest'anno
il suo ʻventennaleʼ ed è quella che ha riscosso più
successo al mondo. Il palco è lungo 34 metri, largo
20, con una griglia per gli acrobati di 9 metri,
sospesa a 14 metri dal suolo. Bellissimi anche i
costumi, tre o cinque diversi per ogni artista,
maschere con nasi a becco, colori fluorescenti,
tessuti che vanno dalla seta alle fibre sintetiche
elasticizzate. La ricerca della perfezione è una delle
caratteristiche di questa ʻmacchina fantasticaʼ, nata
dal genio di Guy Laliberté. Ogni performer, infatti,
impiega 90 minuti per truccarsi.
LA FOTO
PALERMO. Il Museo
regionale d'arte moderna e
contemporanea di Palazzo
Riso è ripartito il 17 maggio
dalla sua collezione. Per la
prima volta viene esposta in
maniera completa, la
raccolta di opere acquisite
sin dalla nascita del museo,
nel 2005. Il percorso
espositivo, curato da
Francesco Andolina, parte
da una prima tranche di
opere che coprono circa
sessant'anni di storia, dai
siciliani Carla Accardi,
Pietro Consagra, Salvo,
Antonio Sanfilippo ed Emilio
Isgrò, fino a Croce Taravella,
Alessandro Bazan,
Laboratorio Saccardi, con
un'incursione autorizzata di
chi ha lavorato in Sicilia,
Jannis Kounellis, Richard
Long, Christian Boltanski.
Insieme alla collezione
permanente, il Museo
regionale d'arte moderna e
contemporanea presenta,
fino al 30 settembre, anche
''Piu' a Sud - Un progetto per
Lampedusa'', mostra curata
da Paola Nicita che
raccoglie le riflessioni di tre
artisti, Francesco Arena,
Emanuele Lo Cascio e Sislej
Xhafa, che pongono al
centro della loro indagine
temi sociali e politici legati
all'isola.
CONCORSI
L’ultimo vincitore di “Indovina chi è”
Messina, fontana Gennaro perde il naso
MESSINA. La Fontana Gennaro? Ha perso il naso. Il monumento, risalente al 1602,
attribuito in passato a Rinaldo Bonanno (già morto alla data della realizzazione) e più
recentemente a Lorenzo Calamech, si trova nella piazzetta creata dalla congiunzione
delle vie Cavour e XXIV Maggio. La fontana rappresenta un Acquario seduto su un
globo con i segni dello zodiaco. Guardando la foto scattata nei giorni scorsi e unʼaltra
meno recente, si nota come il volto della statua non sia più lo stesso. È probabile che il
naso fosse una integrazione in stucco successiva ai danni provocati dal 1908. Nel
novembre scorso, lʼalbero che per anni era cresciuto dientro al monumento è stato
tagliato a causa della caduta di un ramo.
Si chiama Antonino Quartarone ed è lʼultimo vincitore di “Indovina chi è”. Il
nostro concorso, infatti, si conclude con questi volti (foto a destra) svelati dal
signor Quartarone. La sua
email è arrivata in redazione venerdì 11 maggio alle
7.06 con la risposta giusta:
monsignor Ignazio Cannavò e monsignor Vittorio
Mondello.
Antonio Quartarone ha vinto tre abbonamenti al settimanale Centonove che verranno attivati a partire dal
mese di dicembre 2012.
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posteramarcord
18 MAGGIO 2012
centonove
MESSINA. La”dolce vita” sullo Stretto in quegli indimenticabili anni ‘50
Quattro amici al Bar Irrera
Dal poeta futurista Lo Turco al “pittore astronomo” Canonico, passando per il “principe” Orlando. Storie di vita
e “bischerate” nel ritrovo più cool della città. Fra dispute letterarie, granite con briosches e sogni cinematografici
DI GIUSEPPE LOTETA
MESSINA, anni Cinquanta.
Chi era sui vent'anni si era
lasciato dietro le spalle il
trauma della guerra e alternava ai libri le
scoperte e gli incontri nelle oasi vitali che
la città allora offriva in abbondanza.
D'estate il richiamo dell'Irreramare era più
forte di ogni altro. Rigorosamente in
giacca e cravatta, in tasca le poche lire
necessarie per il biglietto d'ingresso,
vivevamo le nostre ore notturne in uno dei
ritrovi più belli e accoglienti del mondo.
Ma nelle altre stagioni quasi tutte le sere
era d'obbligo il cinema. Savoia, Peloro,
Trinacria, Garden, Apollo, Lux, Aurora,
non c'era che da scegliere. L'ultimo
spettacolo cominciava alle dieci e mezza
di sera e finiva due ore dopo. In tempo
per arrivare in piazza Cairoli e
commentare il film appena visto intorno a
uno dei tavoli del bar Irrera, nel salone
interno se fuori diluviava, sotto gli alberi
se il tempo lo permetteva. Anni d'oro per il
cinema! Chi sognava Rita Hayworth che
sfilava lentamente il lungo guanto nero
mentre cantava "Amado mio" e chi
riandava all'epopea partigiana dei film
neo-realistici, accendendo interminabili
dibattiti politici. Antonio La Rocca
forniva un'apprezzabile imitazione di
Jacques Tati in “Les vacances de
Monsieur Hulot”. Mimì Anastasi era fiero
della sua somiglianza con John
Carradine, l'indimenticabile avventuriero
di "Ombre rosse", e la accentuava con il
portamento dinoccolato e con una
zazzera a tutto collo. Eugenio Vitarelli
giurava che avrebbe comprato una
giacca bianca, una pistola e se ne
sarebbe andato a Casablanca.
RIFLESSIONI NOTTURNE. All'una di
notte, il bar chiudeva i battenti. Se si era
in pieno inverno, non c'era nulla da fare:
Concerto all’Irreramare (“Messina negli anni ‘50”)
si doveva rincasare. Ma
se i tavoli erano all'aperto,
prima di tirare le
saracinesche camerieri
compiacenti lasciavano ai
clienti più assidui bottiglie
e bicchieri, perché nelle
accese discussioni e nelle
pause contemplative o da
scirocco non mancasse il
refrigerio d'una sorsata
d'acqua fredda.
Sovrintendeva
personalmente
all'operazione Renato
Irrera, l'ultimo a lasciare il
suo bar, che governava da
L’Irrera a Mare (dal libro “Messina negli anni ‘50”)
decenni con polso di ferro
e collaudata esperienza.
Lo vedevi sulla porta, con aria indifferente specchiava su un panorama
ineguagliabile, Canonico riprese il
e la sigaretta all'angolo della bocca, ma
discorso di piazza Cairoli: "Guardi bene,
sapevi che non gli sfuggiva niente,
ora può dirmi dov'è Sirio?". Ma per
neanche le poche bottiglie d'acqua che
sentirsi rispondere con ineffabile candore:
transitavano nella notte verso i tavoli,
"Nenti, prufissureddu, si non c'è u cioscu,
sempre quelli, degli ultimi avventori. Lo
nenti!".
malediceva e lo idolatrava, in un rapporto
QUEI GELATI DELL'IRRERA! I
di odio-amore non dissimulato, Pietro
tradizionali pezzi duri dai vari sapori, di
Giunta, il capo-cameriere che aveva
forma rotonda e con una stella coniata in
sostituito il mitico Neri dell'anteguerra e
superficie, gli schiumoni, le cassate, le
ne era l'esatto contrario. Elegante e
sorridente Neri, sempre a posto con il suo torte gelate, le mattonelle, i tartufi, le
banane allo spiedo...Tanto eccezionali e
papillon impeccabile e i suoi baffetti
costanti nella memoria che ancor oggi in
bianchi ben curati da gentiluomo d'altri
città c'è chi tenta di scoprire dove siano
tempi. Grassoccio e in perenne
andati a finire quei lavoranti, quei gelatai,
traspirazione Giunta, con l'abito grinzoso
in quali bar, propri o altrui, alla ricerca di
e i modi rudi. Ma entrambi di una
sapori perduti. E quei tavoli sotto gli
professionalità esemplare e di un tatto
alberi! Erano il cuore della città. Lì si
non comune nei rapporti con la clientela.
davano gli appuntamenti, lì si avviavano o
L'una di notte. Era quella l'ora in cui,
si concludevano molti affari, lì si riunivano
spente le luci del bar, il pittore Felice
intere famiglie per la granita del mattino o
Canonico alzava gli occhi al cielo e
il gelato del pomeriggio, lì finiva col
cominciava a dissertare d'astronomia. Le
sostare immancabilmente chi veniva dalla
stelle sembravano non avere segreti per
provincia e aveva già fatto il suo giro di
lui. E chi masticava poco di questa
acquisti o di visite in città, lì andava chi
scienza lo ascoltava con interesse, salvo
cercava un amico ed era certo che prima
a fargli notare, con quel tanto d'ironia
Un incontro informale del club “Amici di Cesare Lo F
sufficiente a far intendere ma non a
indispettire, le ripetizioni in cui il pittore
incorreva, inevitabili sera dopo sera.
Canonico dava del lei ai più giovani e lo
pretendeva in risposta. Memorabile
quella notte limpida di prima estate in cui
chiese a uno di noi che sembrava non
appassionarsi troppo alla lezione sul cielo
stellato: "Lei lo sa dov'è Sirio?". E, alla
risposta inevitabilmente negativa:
"Stenda una mano aperta verso il chiosco
di limonate dei fratelli Allegra, al di là della
piazza. Metta il mignolo sulla cima del
chiosco e dal pollice faccia partire una
retta ideale che sfiori l'indice. Guardi poco
più sù. Vede quella stella? Quella è Sirio".
Subito dopo, stipati sull'auto di Mimmo
Ferraro, il nottambulo per definizione e
l'unico motorizzato del gruppo, ci
dirigemmo verso i monti peloritani. A volte
si chiudeva in bellezza la notte con
escursioni del genere. E quella volta,
Il Ritrovo Irrera in ua foto degli anni ‘60 (collezione De Pasquale)
scesi dalla macchina in una radura che si
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posteramarcord
centonove
Forte” (dal libro “Storie di via e di commercio”)
o poi avrebbe finito per trovarlo.
Appena arrivavi, sostavi qualche minuto
al banco per uno di quei caffè dall'aroma
indimenticabile o per uno degli estrosi
aperitivi che inappuntabili barmans,
Galletta per primo, ti preparavano. E se
volevi un giornale non avevi che da
allungare una mano. Ogni mattina un
giornalaio esponeva in bell'ordine la sua
merce, quotidiani e settimanali, lungo la
vetrina del bar, sul marciapiede. E
andava via. Gli acquirenti lasciavano per
terra l'importo del giornale. E quando lui
ritornava, di sera, faceva i conti. Non gli è
mai mancata una lira.
LETTERATURA E LAZZI. Fuori, sapevi
già chi avresti incontrato nei tavoli degli
avventori abituali, in quelli degli anziani e
in quelli dei giovani. In uno di questi ultimi,
quotidianamente, Nino Crimi, Eugenio
Vitarelli, Nino Bassarelli, Vanni
Ronsisvalle, Luigi Ghersi, io e pochi
altri alternavamo i soliti discorsi su vere o
pretese avventure erotico-sentimentali
con grandi litigate su argomenti letterari
(gli scrittori americani o quelli francesi e
russi dellʼOttocento? La sintesi di “Mi
illumino dʼimmenso” o le interminabili
pagine dellʼ”Ulisse” e di “Orcynus Orca?),
quasi fossimo al “Giubbe rosse” di
Firenze o al “Caffé greco” di Roma. Per
anni, sempre allo stesso tavolo, Totò
Orlando prese in giro il "principe
Falkemburg", un innocuo signore di
mezza età che vantava i suoi inesistenti e
antichissimi quattro quarti di nobiltà e si
diceva cugino della regina dʼInghilterra. E
proprio al “principe” Totò gioco uno
scherzo atroce. Trovato, non so come, un
foglio di carta intestato dellʼambasciata
britannica in Italia, stilò un invito a Londra
per il genetliaco della regina Elisabetta,
indirizzato al “principe “Falkemburg”.
Complice un amico in Inghilterra, fece
spedire la lettera al recapito messinese
del malcapitato. E il “principe” andò a
Londra, dove stavano per arrestarlo.
Ma prima di Totò intere generazioni di
messinesi si erano esercitati allo stesso
gioco con il "poeta" Sebastiano Lo
Turco. Era questi un uomo mite, mutilato
della Grande guerra, eternamente vestito
di verde, che pubblicava a sue spese libri
di versi del tipo: "Signorinella/ vaga
donzella/ con la gonnella/ a
campanella...", oppure: "Evviva il Duce/
chiaroveggente/ fortuna e luce/ d'itala
gente...". Uno di questi volumi lo aveva
dedicato a Marinetti, il fondatore della
corrente futurista: "A Filippo Tommaso
18 MAGGIO 2012
Il ristorante della Fiera negli anni ‘40 - ‘50 (collezione Grasso)
Marinetti, caffo togo di nugoli seletti". Che
diavolo avesse voluto dire nessuno riuscì
mai a sapere. E anche Lo Turco aveva il
suo uzzolo araldico. "Principe di
Sabotino, del Sacro romano impero", si
presentava. E bastava questa
presentazione a scatenare ironie e
punzecchiature.
A ore fisse arrivava Ferruccio De
Francesco. Piccolo, tutto assorto in una
sua dimensione astratta, era figlio di
Tommaso, il vecchio e innocuo libertario
che negli anni del fascismo veniva
sbattuto in galera con l'etichetta di
"anarchico pericoloso" a ogni passaggio
in città di un gerarca del regime. Aveva
ereditato la tipografia paterna. E si era
confezionato biglietti da visita
particolarissimi. Vi si poteva leggere:
"Ferruccio De Francesco - Stab. Tip. Lit.
Ser. Graf.". Per il volgo: Stabilimento
tipografico, litografico, serigrafico".
Raccontava spesso di suo fratello
maggiore, quasi completamente sordo,
che durante i bombardamenti americani
del '43 si rifiutava di correre in un rifugio
antiaereo e restava cocciutamente
incollato alla scrivania. Una mattina, una
bomba piovve nel cortile dell'isolato ed
esplose appena toccato il suolo. La casa,
di cemento armato, non crollò. E lui, tutto
raggiante, disse: "Avanti!". Aveva
finalmente sentito bussare alla porta.
NOSTALGIA CANAGLIA. Pochi giorni fa
ero a Messina. E, inevitabilmente,
un'antica consuetudine mi riportò in
piazza Cairoli. Passo dopo passo, mi
ritrovai sotto gli alberi, dove in un tempo
ormai remoto Renato Irrera aveva fatto
piazzare i suoi tavoli. Ecco, ero lì, e, se
guardavo il chiosco dei fratelli Allegra,
tutto poteva sembrare come allora. Avrei
potuto aspettare la notte e ricercare Sirio.
Chissà se era ancora nello stesso punto
del cielo. Ma ressi solo pochi minuti. E
scappai per non piangere.
PROGETTI
Pedonalizzazione?
Niente da fare
Deserta la gara per la Rambla
di viale san Martino. E la piazza...
MESSINA. Il progetto era ambizioso, forse troppo per le
sonnacchiose e comodiste abitudini messinesi:
pedonalizzare lʼarea del viale san Martino che da piazza
Cairoli arriva alla Dogana, di fronte al porto. Un progetto
che lʼamministrazione retta da Giuseppe Buzzanca
aveva affidato allʼarchitetto Michele Palamara e che
aveva messo a gara. Ma a nessuno è interessato. Dalla
gara dellʼ8 maggio, infatti, nessuno dei privati che
avrebbero dovuto gestire la parte commerciale del
progetto si è fatto avanti. L'investimento totale previsto,
comprese le somme a disposizione
dell'amministrazione, era di 1 milione 799 mila 236
euro, l'importo dei lavori a base d'asta di 1 milione 31
mila 960 euro. A gara era stata messa la concessione
per 30 anni dell'area. Lʼidea progettuale riguardava il
tratto basso del viale San Martino, da Piazza Cairoli alla
Dogana, e prevedeva la realizzazione di una zona
esclusivamente pedonale al centro e due carreggiate
larghe 6 metri lateralmente. Il Comune di Messina,
avrebbe potuto gestire il “centro commerciale
allʼaperto”, composto da 9 punti vendita, 77 nuovi
parcheggi e un megascreen, posto davanti alla Dogana,
visibile sia dalla città che dal mare, che potrà proiettare
pubblicità 24 ore su 24. Ma nessuno, almeno in prima
battuta, è sembrato essere interessato. Anche la città
non aveva risposto che tiepidamente allʼintero progetto,
pagina 39
e non solo per le ovvie mancanze di fiducia verso la
politica che avrebbe dovuto gestire tutto lʼiter: la
maggiore rimostranza, da parte dei cittadini, arrivava
probabilmente dal fatto di dover rinunciare ad intasare
ogni via del centro con le automobili.
La rambla di viale san Martino ha seguito la stessa
sorte che, anni fa, aveva avuto il progetto di
pedonalizzazione di piazza Cairoli e di parte del viale
fino alla via santa Cecilia. Il progetto, redatto nel 2007
sotto lʼamministrazione retta da Francantonio
Genovese dal gruppo di architetti ModuloQuattro,
prevedeva una rivoluzione della viabilità che non
prevedeva più il passaggio veicolare dalla piazza, di
fatto oggi una gigantesca rotonda il cui accesso è
reegolato da sei postazioni semaforiche differenti, ed
una “ passeggiata” che terminava con la via santa
Cecilia. Anche quel progetto, però, è stato messo “in
naftalina”. (A.C.)
posterlibri
18 MAGGIO 2012
centonove
ANTOLOGIE. Il medico stampa un’antologia di articoli sui maggiori scrittori siciliani
Silicitudine secondo Ruggeri
Selezionate recensioni ed interviste pubblicate in Terza pagina dal quotidiano “La Sicilia”
che restituiscono al lettore profili umani e letterari inediti. Da Cattafi a Sciascia
DI FRANCO TUMEO
dal loro insegnamento
traggono ogni giorno
esempio di vita e azione”.
Parole intrise di una forte
caratterizzazione dellʼIsola,
intesa come luogo ideale,
che lʼAutore verga
nellʼultima di copertina
offrendole al pubblico come
chiave di lettura, di
interpretazione delle proprie
visioni letterarie. Ruggeri,
perché riunire in un libro
articoli scritti per la Terza
Pagina di un quotidiano e
quindi destinati ad essere
rapidamente “consumati”
Giuseppe Ruggeri
dai lettori? “Ecco, appunto,
la questione era proprio
commediografo, un intellettuale di razza
questa: dimenticare per sempre quegli
che esigeva la ricerca attenta e
articoli, dispersi nelle pagine di giornali
ormai archiviati o recuperarli, ricomporli in puntigliosa delle fonti e, quando possibile,
lʼevidenziazione di curiosità inedite o in
un unico corpus e offrirli ai lettori in una
ogni caso poco conosciute dal grande
prospettiva nuova. Questa seconda
pubblico. Era una pretesa che favoriva la
strada mi è sembrata quella più giusta da
produzione di articoli di qualità in
percorrere, e non certo per vanità ma,
piuttosto, per proporre un personalissimo
contributo ad una migliore comprensione
degli autori siciliani trattati. E aggiungo,
di Felice Irrera
non ultima, lʼesigenza professionale di
fare il punto su un impegno giornalistico
AA. VV., Angeli maestri. Le guide spirituali allʼimpegno culturale,
profuso negli anni di
Libreria Ciofalo Editrice, Messina 2012, pp. 73, fuori commercio
militanza, da collaboratore
Frutto di una simpatica iniziativa della Libreria Ciofalo, questo secondo quaderno, voluto da
esterno, appunto nella Terza
Nino Crapanzano per la “Notte della Cultura 2012”, raccoglie alcuni brevi saggi che, ad opePagina del quotidiano La
ra di una trentina di intellettuali messinesi, sono stati composti per ricordare quei Maestri,
Sicilia”. Forse intende dire
quegli “Angeli Maestri”, che li hanno accompagnati nei loro individuali percorsi, con “una preche pur essendo stati scritti
senza discreta e costante”, come scrive lʼideatoredi una tale iniziativa, il compianto Franco
per un quotidiano, i suoi
Bonardelli.
articoli possono essere
considerati dei piccoli saggi
Massimo Gramellini - Fai bei sogni Andrea Camilleri - La regina di Pomeletterari di lunga vita? “Non
Longanesi
rania e altre storie di Vigàta - Sellerio
tocca a me dirlo! Ma voglio
CarloVerdone - La casa sopra i porFrancesco Guccini - Dixzionario delsottolineare che in quegli
tici - Bompiani
le cose perdute - Mondadori
anni la pagina culturale era
Carlos
Ruiz
Zafón
Il
prigioniero
del
Palov - La città perduta dei templari
curata da Salvatore Scalia
cielo - Mondadori
- Newton Compton
wuz.it
giornalista, scrittore e
MESSINA. “Sicilitudine e letteratura”
ovvero dieci anni di articoli pubblicati sulla
Terza Pagina del quotidiano La Sicilia e
ora finalmente riuniti insieme in una
raffinata silloge. Una selezione accurata
di recensioni e interviste esclusive a
critici, parenti e amici doviziose di
testimonianze, curiosità e aneddoti che
restituiscono al lettore, in una opportuna
visione dʼinsieme, profili umani e letterari
decisamente inediti di alcune figure di
primo piano della letteratura siciliana
moderna: Bartolo Cattafi, Federico De
Roberto, Lucio Piccolo, Salvatore
Quasimodo, Leonardo Sciascia,
Giuseppe Tomasi di Lampedusa. A
firmare questa originale antologia di
articoli sottratti allʼoblio delle emeroteche
e ricomposti in un originale mosaico è
Giuseppe Ruggeri, medico e giornalista
animato da una inesauribile passione per
la poesia e la letteratura il quale, ormai da
un ventennio e forse più, esplora
attraverso una fitta e produttiva
collaborazione con le pagine culturali de
La Sicilia il variegato universo letterario
dellʼIsola. Veste grafica sobria ed
essenziale curata dalle Edizioni Zancle
ʼ85 di Messina, dodici articoli
tratteggiati con una penna
esigente e ricercata, sei
schede biografiche per
altrettanti autori e un
interessante corredo
fotografico e documentale: ne
scaturisce il racconto di “una
sicilitudine viva e composita,
metafora dellʼuniversalità del
sentire umano, e il cui cuore
pulsante risiede nella
profonda empatia che lega i
grandi siciliani, e questi ultimi
a tutti gli altri conterranei che
A CURA DI CARMELO CELONA
contenuti e linguaggio, peraltro requisiti
indispensabili perché si arrivasse alla
pubblicazione”. E a rileggerli, questi
articoli, uno di seguito lʼaltro, a distanza
di anni diventano quasi un esercizio
poetico, una riscoperta, una inedita
rivisitazione dei sei autori trattati: Ruggeri
annota ora con distacco, ora con
mascherato coinvolgimento ogni
particolare raccolto, ogni dettaglio, ogni
sfumatura letteraria e umana di solito non
raccontati nei comuni testi critici e
biografici che nella lettura dʼinsieme
offrono una rilettura nuova di Tomasi e
degli altri grandi protagonisti della
letteratura siciliana che hanno contribuito
alla creazione di una coscienza letteraria
dellʼisola, gettando un ponte con le altre
espressioni della cultura italiana. Gli
articoli raccolti in “Sicilitudine e
letteratura” raccontano soprattutto del
profondo amore, dellʼautentica passione
di Ruggeri per la Sicilia. La raffinatezza
stilistica e lʼaccuratezza tecnica rivelano
una non comune effervescenza narrativa:
pagina dopo pagina, ma sarebbe il caso
di dire articolo dopo articolo, affiora il filo
di quella sicilitudine che lega in unʼunica
identità gli autori, e agli autori in fondo lo
stesso Ruggeri. Giornalista pubblicista
dal 1993, Giuseppe Ruggeri scrive anche
per i periodici Centonove e I Vespri. Con
Nino Arena è autore del saggio
giornalistico-letterario “Il romanzo di
Giuseppe Tomasi di Lampedusa”.
Ha inoltre pubblicato romanzi, racconti e
sillogi poetiche affermandosi in numerosi
concorsi letterari nazionali. Dal 2006 è
consigliere nazionale dellʼassociazione
medici scrittori italiani.
LA CLASSIFICA
1
2
3
LACERTI DI LETTURE
Travestiti da vivi
LA VITA Eʼ UNA tragica partita a scacchi. “Contare e
ricontare i miei spiccioli anni come scampoli di
meccano o catturati pedoni disposti ai lati di una
scacchiera”. Spesso lʼironia, lo scherno se non sono in
vernacolo stonano. “Un tempo erano solo i pezzenti
della Kalsa a cascarci. Ora anche i signorini
sʼammalano, con il loro petto senza peli, lʼacqua di
colonia, le ironie in italiano.” I malati hanno sempre la
sensazione di indossare la loro malattia. “Portarsi
addosso il cencio del corpo, questa somma
insufficiente di lena e di sangue, in mezzo ai sani della
strada, atletici, puliti, immortali. ” Il malato tra i sani vive
la sua tragica condizione con antagonismo. “Eccomi
nellʼaccampamento nemico, travestito da vivo,
invulnerabile come chiunque.” I malati come i vecchi
4
5
6
frasi che fanno un racconto, diverso da quello narrato dall’autore
sono curiosi della vita altrui, per immaginarsi unʼaspettativa
migliore. “Abituarsi a guardare la vita come una casa
dʼaltri, rubata per scherzo, da restituire domani.” Il
peccato è un pretesto per il castigo. “Il peccato inventato
dagli uomini per imitare la pena di vivere, per non
essere castigati senza perché.” Quellʼatroce
giustificazione secondo la quale ogni disgrazia va presa
come volere di Dio. “Un bacillo di Kock si posò sopra il
labbro di Adelmo. E Dio vide che questo era buono.
Dio, gigantesco eufemismo.” Lʼonanismo è la
soddisfazione di un bisogno attraverso una forte solitaria
immaginazione. “Pregare, altro vizio solitario.” Il
desiderio di vivere deve contrastare il fatalismo. “La morte
naturale non èsiste: ogni morte è un assassinio. E se
non si urla, vuol dire che si acconsente.” Perché su i
poveri si concentra meno lʼattenzione di Dio? “I poveri,
selvaggina di Dio. ” Quel tragico mattino in cui si
risveglierà con noi anche quel male sopito. “Il mio vecchio
pagina 40
spavento che mi diceva buon giorno. ” Il corpo ad una
certa età si trasforma in un indispensabile ostile domestico.
“Sʼerano confusamente accorti di vivere sul rovescio
della vita, e di possedere nel corpo solo un servo
infedele.” Aspettiamo le diagnosi mediche come delle
vere e proprie sentenze. “«Preferirei star bene»«Questo
non si può»«E allora cerchiamo di dare un senso alla
nostra sentenza».” La memoria è la reliquia che ci tiene in
vita. “Col passato ho un rapporto di tipo vizioso, come
taluno fa coi cadaveri amati.” Alcune donne colgono il
pericolo della stupidità degli uomini. “Se ne stava in salvo
dagli uomini.” Ecco cosa ci angoscia del pensiero della
morte. “Morire, Dio mio, andarsene senza più estati né
baci.” Tra un uomo e una donna lʼamore si esprime più
nella morte che nel sesso. “Non sa che vedere morire un
uomo è più importante che andarci a dormire.”
Lacerti tratti da: “Diceria dellʼuntore ” - 1981
Gesualdo Bufalino
postertesori
centonove
EVENTI. L’Isola protagonista di “Tradizione ed Innovazione. L’Italia in Cina”
Shanghai, Sicilia in mostra
Ha aperto i battenti l’esposizione curata dalla Triennale di Milano all’interno
del Padiglione creato per l’Expo. Ecco le opere da Messina, Palermo e Trapani
DI DANIELE DE JOANNON
MESSINA. Cʼè anche il gruppo
seicentesco raffigurante il “Martirio di
SantʼAgata” in rame dorato e corallo
custodito al Museo Accascina di Messina,
tra i settantatre tesori che dalla Sicilia
sono volati a Shanghai per la mostra
“Tradizione ed Innovazione. LʼItalia in
Cina”, che ha aperto i battenti il 18
maggio (li chiuderà il 31 gennaio 2013).
Settantatre opere il cui valore
complessivo sfiora i 14 milioni di euro e
che rappresentano lʼIsola in tutte le sue
forme dʼespressione nelle diverse epoche
storiche. Con gioielli, sculture, argenti e
tele che coprono un arco temporale
dallʼantichità allʼOttocento, a cui si
aggiungono dieci Pupi provenienti dal
Museo Pasqualino di Palermo e un
curioso balsamario a forma di protome
(fallo) equina proveniente da Museo
archeologico Salinas del capoluogo.
LA MOSTRA. Organizzata dalla Triennale
di Milano, curata da Davide Rampello e
ospitata allʼinterno del Padiglione Italia
realizzato per lʼExpo del 2010 che è stato
donato al governo cinese (con la garanzia
che rimanesse nella sua attuale
collocazione e fungesse da centro di
scambio culturale e affari tra i due paesi), la
mostra offre, attraverso campioni
provenienti “da oltre due millenni di storia, i
legami tra lʼartigianato e lʼindustria, lʼarte e
la manifattura di eccellenza o di lusso, il
passato e il presente, compiendo un ideale
volo dʼuccello su un patrimonio che si fa
quotidianamente spunto per le creazioni
più svariate, nel campo della moda, del
design, del cibo, della modernità
sostenibile e in generale in ciò che
condiziona maggiormente la nostra qualità
della vita” (scrive Rampello). “Tradizione ed
Innovazione. LʼItalia in Cina” è divisa in
sette sezioni: “Le icone dʼItalia”, “Gli ori
dʼItalia”, “LʼItalia riscoperta: modernità
ecologica e sostenibile”, “La cura della
Terra”, “Dalla Cina allʼItalia. Venezia e
lʼOriente”, “La piazza della Gioia”, “La
penisola della Luce”. Ne “Gli ori dʼItalia”
trovano spazio i tesori siciliani. La sezione
instaura una relazione tra presente e
passato accostando le creazioni
contemporanee delle grandi aziende del
settore, Buccellati, Pomellato, Damiani,
Vhernier, a collane, bracciali, spille, anelli
delle nobili famiglie dallʼantichità romana e
greca.
I TESORI SICILIANI. I gioielli antichi
sono una straordinaria selezione delle
decine di migliaia di manufatti che
arricchiscono i musei siciliani. Buona
parte di queste collezioni provengono dal
Museo Archeologico Regionale Antonio
Salinas di Palermo, uno dei più importanti
scrigni della Regione, e dal Pepoli di
Trapani. La selezione operata su incarico
del direttore generale Gesualdo Campo
da Patrizia Amico e Alessandra Merra
del Servizio Museografico
dellʼassessorato regionale ai Beni
Culturali retto da Sebastiano Missineo,
coadiuvate nelle operazioni di
sdoganamento e supporto alla Triennale
a Shanghai da Grazia Musolino e Rosa
Maria Cucco (delle Soprintendenze di
In alto,
il vassoio
e lʼacquamanile
in argento sbalzato
provenienti
dalla Galleria
regionale di Palazzo
Abatellis a Palermo.
Accanto,
il gruppo in rame
e corallo
con la raffifurazione
del Martirio
di SantʼAgata
che fa parte
delle collezioni
del Museo regionale
interdisciplinare
Accascina di Messina.
A destra, il balsamario
a forma di fallo
del Museo Salinas
pagina 41
18 MAGGIO 2012
Messina e Palermo), offre una selezione
di gioielli dal IV secolo avantri Cristo al
XVII. Si va dalla tradizione fenicio-punica
(con gli orecchini aurei a croce ansata, le
collane in vetro, un anello col simbolo di
Tanit) a quella greca e romana (tra gli
altri, si segnalano un anello di età greca
con lʼeffige della Gorgone, un altro di età
ellenistica con teste dʼariete, antilopi ed
eroti, due collane auree bizantine e una di
età romana in oro e smeraldi), fino a
giungere ai capolavori delle maestranze
trapanesi che valorizzarono lʼarte del
corallo. Tra le opere in mostra, oltre al
gruppo proveniente da Messina, anche la
Grande Saliera del Museo Pepoli di
Trapani e lo Scrigno custodito a Palazzo
Abartellis di Palermo (da cui provengono
anche lʼacquamanile le il vassoio nella
foto). Allʼinterno della sezione “Cura della
Terra” è esposto invece il Cratere attico a
figure rosse del quinto secolo avanti
Cristo con la raffigurazione del mio di
Trittolemo. A rappresentare la cultura del
cibo e della tavola sono gli Hydriai di
Selinunte (vasi gereci per lʼacqua), il
piatto a figure rosse con pesci e cavità
centrale (adatto per servire il cibo
accompagnato da salse) e i vasi
settecenteschi di Caltagirone. Nella
sezione “Ambiente e sostenibilità” fanno
mostra di sé due preziosi esemplari di
cartografia rappresentanti Palermo. Si
tratta di una veduta prospettica della città
incisa da Franz Hogenberg e pubblicata
in “Civitatis orbis terrarum” di George
Braun (1581) e una stampa, sempre del
capoluogo, realizzata da Joan Bleu,
celebre cartografo del Seicento. Cʼè poi,
al centro della “piazza della Gioia”,
lʼEfebo di Selinunte. Si tratta di un
capolavoro datato tra il 480 e il 460 avanti
Cristo, raffigurante un adolescente nudo
o, secondo le ipotesi, Apollo o il fiume
Hypsas divinizzato, antico nome greco
del Belìce, il fiume che attraversa le
province di Agrigento, Palermo e Trapani.
Insieme allʼEfebo, va segnalata la
stupefacente “Menade Farnese” di epoca
romana e proveniente dal Salinas di
palermo. La menade è una scultura di
epoca imperiale proveniente dalle Terme
di caracalla che fu recuperata grazie agli
scavi promossi da Papa Paolo III
(Alessandro Farnese). Ereditata da
Ferdinando I delle due Sicilie, alla fine del
settecento fu portata inizialmente a
Napoli e nel 1827, su iniziativa di
Francesco I, venne trasferita a Palermo
per abbellire il Parco della Favorita.
posterteatro
18 MAGGIO 2012
SIRACUSA. Al via il 48° ciclo delle rappresentazioni classiche dell’Inda
Prometeo, Baccanti, Uccelli
2500 ANNI DOPO
Tre ver tici della drammatur gia “rivisti”
da Longhi, Calenda e Torre.
Per una stagione indimenticabile
Michele DellʼUtri
e Massimo Nicolini
in Prometeo
DI PAOLO RANDAZZO
violenza e divinità e dolore. Bellissime le musiche
composte e suonate dal vivo da Andrea Piermartire con
Giuseppe Sinforini.
LA LETTURA DI “BACCANTI” è di diversa concezione.
La traduzione di Giorgio Ieranò appare ragionata,
teatralmente efficace. In scena, Maurizio Donadoni
Dioniso, Gaia Aprea Corifea, Francesco Benedetto
Tiresia, Daniele Griggio Cadmo, Massimo Nicolini
Penteo, Luca Di Mauro Guardia, Jacopo Venturiero
Messaggero, Giacinto Palmarini secondo Messaggero,
Daniela Giovanetti Agave, Simonetta Cartia a dirigere il
coro; le coreografie sono ancora della “Martha Graham
company”, mentre il coro è agito dalle ragazze
dellʼAccademia dellʼInda. Importanti le musiche realizzate
da Germano Mazzocchetti. Antonio Calenda è abile a
sviluppare tutte le sfumature di senso che Euripide ha
saputo concedere alla violenta reazione di Dioniso offeso
a Tebe da Penteo: provenienza orientale, alterità
assoluta, ambiguità, vitalità, crudeltà, sensualità,
erotismo, cʼè tutto, tutto davvero. Lʼazione teatrale,
intorno ad una grande ara/catafalco su cui giganteggia e
agisce Dioniso/Donadoni, si dispiega elegante nel ritmo,
senza cadute di tensione, fino alla catastrofe finale ed
anzi appare particolarmente efficace e profonda quando
le musiche di Mazzocchetti inclinano,
complice il suono del pianoforte solo,
da iniziali atmosfere orientali e grecomediterranee a toni occidentali e
novecenteschi che ampliano la
prospettiva del mito. Le immagini, nel
tipico e ben definito gusto coloristico
di Calenda (il rosso, il nero, il bianco),
SIRACUSA. A pensarci bene ciò che accade ogni anno
a Siracusa, tra maggio e giugno, ha dello straordinario:
alcuni testi della drammaturgia ateniese del V secolo,
sopravissuti al naufragio che ha inghiottito la produzione
artistica del mondo classico, vengono riletti, ritradotti,
riportati sulla scena. Dopo duemila e cinquecento anni.
Questʼanno, per il XLVIII ciclo delle Rappresentazioni
classiche organizzate nel Teatro Greco di Siracusa
dallʼInda, Istituto Nazionale del Dramma Antico, ad
andare in scena (dal fine settimana scorso fino al 30
giugno) sono tre testi che rappresentano i vertici della
drammaturgia classica: “Prometeo” di Eschilo,
“Baccanti” di Euripide e “Uccelli” di Aristofane. E che
potesse trattarsi di una stagione artisticamente
importante lo si era capito subito leggendo che agli
allestimenti avrebbero partecipato le danzatrici della
newyorkese “Martha Graham dance company” dirette da
Janet Eilber, vedendo la bellissima scenografia
disegnata dallʼarchitetto olandese Koolhaas (restano
intatte tuttavia le perplessità rispetto alla scelta di una
sola scenografia per più lavori) e sicuramente leggendo i
nomi dei registi: Claudio Longhi per Prometeo, Antonio
Calenda per Baccanti, Roberta Torre per Uccelli. La
scelta dei registi è centrale in questo tipo di spettacoli:
non vediamo Eschilo, Euripide o Aristofane, ma vediamo
il risultato della lettura di Eschilo, Euripide o Aristofane
operata dai registi dʼoggi e quanto più profonda,
filosoficamente densa è questa lettura tanto più lo
spettacolo sa parlare al pubblico di oggi.
IL “PROMETEO” DI LONGHI (traduzione di
Paduano, in scena Michele DellʼUtri
Violenza, Gaetano Bruno Efesto,
Massimo Nicolini
Potere,
Massimo
Popolizio
Prometeo, Daniela
Giovanetti Corifea, Mauro
Avogadro Oceano, Gaia Aprea
Io, Jacopo Venturiero Ermes) è uno
spettacolo rigoroso, lineare, colto senza far
sfoggio di cultura, in determinati segmenti
forse un poʼ timido nellʼaffermare
lʼimpostazione registica complessiva (i
movimenti del coro, la concezione dei
costumi), ma Popolizio è molto bravo
nellʼincarnare non il roboante eroe
filantropo caro a molte ideologie
occidentali, ma il tormento retroflesso,
umanissimo e tagliente di chi, solo
Maurizio Donadoni
per fare il suo dovere, sfida potere e
centonove
mescolano abilmente fascinazioni dellʼiconografia
antica e riferimenti della più grande drammaturgia
moderna. La realizzazione del coro, infine, e lʼuso della
grande compagnia di danza sono equilibrati e non
cedono mai a facili tentazioni di gusto
antropologizzante, pur talvolta eccedendo nella
stilizzazione estetizzante, nel bellissimo (e patinato)
fermo immagine.
IL TERZO SPETTACOLO è tutto improntato sulla
colorata, divertita, meravigliosa leggerezza che segna
la comicità elegante di Aristofane negli “Uccelli”. La
traduzione del testo greco è stata realizzata da
Alessandro Grilli e la regia, come sʼè detto, è di
Roberta Torre, in scena ci sono Sergio Mancinelli
Evelpide, Mauro Avogadro Pisetero, Massimo Tuccitto
Servo di Upupa, Rocco Castrocielo Upupa, Simonetta
Cartia Corifea e Sacerdote, Giacinto Palmarini Poeta e
Prometeo, Enzo Campailla Indovino, Doriana La Fauci
Ispettore, Alessandro Aiello Venditore di decreti,
Rocco Castrocielo primo Messaggero, Andrea Spatola
secondo Messaggero, Valentina Rubino Iride, Davide
Geluardi Araldo, Francesco Scaringi Poseidone
Giuseppe Orto Eracle, Sebastiano Fazzina Triballo,
Giulia Zuppardo Regina. Le musiche le ha realizzate
Enrico Melozzi, il coro è diretto in scena da Simonetta
Cartia ed è agito, anche in questo caso, dai giovani
della scuola dellʼInda, mentre i movimenti coreografici
sono del siracusano Dario La Ferla. Divertente e
divertita leggerezza: Roberta Torre, chʼè
primariamente regista cinematografica, è brava a
mantenere in equilibrio lo spettacolo in tutti i suoi
elementi e, senza mai rischiare troppo, mescola colori
e voli, canti e fughe, alberi stilizzati e volatili, esplora i
vari territori del comico (la clownerie, il bassocorporale, lʼosceno verbale, lʼironia, il sarcasmo),
interpreta con semplice eleganza la gioia festosa della
parabasi, utilizza intero lo spazio scenico (seppur
meno efficacemente il grande disco/scalinata che
sovrasta lʼorchestra) e lascia che gli uccelli del coro
vengano giù dalla cavea, sa far leva sulla sorniona
simpatia di Avogadro, sulla vivacità di Mancinelli. Tutto
in equilibrio insomma e, se pure nella traduzione
italiana del testo
fanno capolino
extracomunitari,
politici mangioni e
cialtroni dʼogni
risma, non si affonda
il colpo, il registro
non cambia e resta
intero il gioioso
affanno di unʼallegra
utopia che supera di
slancio il contingente
malato della polis
ateniese e va
realizzandosi
magicamente nel
teatro contagiando
immediatamente il
pubblico.
Upupa Rocco Castrocielo
TINDARI
Miles e Andromaca al Teatro dei due Mari
PATTI. Presentato il XII ciclo di spettacoli classici Festival Teatro dei due Mari, che
torna puntuale a fine maggio nella straordinaria cornice del Teatro di Tindari. In scena andranno dal 24 maggio al 10 di giugno a giorni alterni con inizio alle ore 19 due
nuove produzioni dellʼassociazione Teatro dei Due Mari: il Miles Gloriosus, regia di
Alvaro Piccardi e Andromaca, in coproduzione con Pragma srl, per la regia di Massimiliano Farau. Affidati a due grandi interpreti del teatro italiano i ruoli di protagonista,
Manuela Mandracchia nei panni della regina Andromaca ed Edoardo Siravo nel ruolo del soldato smargiasso, Pirgopolinice. Lo stesso Siravo ha voluto sottolineare lʼ
alto profilo culturale ed artistico di questa stagione, che vede oltre ad un centinaio di
maestranze siciliane coinvolte, grandi nomi della regia teatrale, come Alvaro Piccardi, e lʼesordiente Massimiliano Farau. “Il teatro antico di Tindari – ha continuato Siravo – costituisce un esempio unico nel panorama nazionale perchè è un sito ancora
incontaminato da rumori di fondo, consentendo agli attori di non usare i microfoni e
di misurarsi con la propria voce, restituendo allo spettacolo la magia di una volta”.
pagina 42
posterprotagonisti
centonove
18 MAGGIO 2012
L’INTERVISTA. A tu per tu con il giovane musicista ragusano
che fa un ragazzo comune alla mia età. In
questo senso non mi sono fatto mai
mancare nulla, ho sempre cercato di
conciliare i miei impegni a tutto ciò che è
fondamentale nella vita di un giovane.
Hai degli hobbies in particolare?
Adoro leggere, andare al cinema e al
teatro... Mi piace tantissimo stare con gli
altri, incontrare persone, scoprire nuove
cose. Amo viaggiare: è un'immensa fonte
di conoscenza. Questo mi consente di
incontrare sempre gente nuova, vedere il
mondo, conoscere altre culture, visitare
tanti posti, mangiare e apprezzare l'arte
Non c'è un musicista in particolare al quale
culinaria di ogni posto.
io mi sia ispirato. Ho sempre ascoltato tutti i C'è un piatto siciliano al quale sei
più grandi del jazz cercando di
particolarmente legato?
“rubacchiare” qua e là gli ingredienti migliori Io amo tutta la cucina siciliana. Anche
e più affini alla mia concezione di
Wynton Marsalis questa è arte e io penso
musica. Credo che, anche se
che mangiare bene sia
dice: “Jazz is us,
inconsciamente, alla fine ne venga
importante. Girando il
jewish and Sicilians”. mondo, ho imparato ad
fuori una grande sintesi che filtrata
L’isola ha dato
dalla mia personalità fa emergere la
apprezzare ancora di più
e dà un contributo
mia musica in modo più chiaro e
la cucina siciliana che
limpido. Credo di essere un jazzista
incredibile a questa reputo la migliore in
nel senso più profondo del termine,
assoluto.
musica
un musicista che affonda le proprie
Da qualche anno a
radici nella tradizione del jazz, che
questa parte hai
conosce il linguaggio di questa musica e
instaurato un rapporto professionale
che si proietta in avanti. La tradizione è il
con un altro grande musicista
trampolino di lancio per il futuro.
siciliano, Dino Rubino. È solo un fatto
Sappiamo che agli inizi della tua
musicale oppure c'è anche un feeling
carriera c'è stato un maestro che ti ha
di amicizia oltre che di affinità?
seguito e che ha creduto molto in te. Ce
Dino è un bravissimo musicista e un
ne vuoi parlare?
grande amico. Qualche anno fa ho
Il suo nome è Carlo Cattano, una persona
deciso di chiamarlo per suonare con me
bellissima, un didatta con grande carisma,
e da lì è nata una grande amicizia che si
che ha la capacità di
riflette nella musica. Tra noi c'è molta
trasmettere la passione per
affinità musicale. Ogni concerto è una
la musica ai bambini. Carlo nuova avventura e questo è molto
è bravissimo nella
stimolante.
comunicazione e sa
C'è un sogno che ti piacerebbe
come far uscire le
realizzare?
qualità dei suoi alunni.
Ho già realizzato molti sogni ma ho
Dopo ogni sua lezione
ancora tanti obiettivi da raggiungere.
ritornavo a casa molto
Diamo tempo al tempo. Per il momento
entusiasta, pronto per la
dico grazie a Dio per il talento che mi ha
lezione successiva. dato e mi impegno costantemente
Come vive la
affinché questo talento dia frutti sempre
sua
più importanti.
quotidianità di
Vuoi dire qualcosa ai tuoi amici di
normale
Messina?
ragazzo
Messina è una bellissima piazza, ricca di
Francesco
amanti e cultori della musica. Suonare
Cafiso al di sullo Stretto è davvero molto stimolante
fuori dalla perché il pubblico è caloroso e
musica?
disponibile all'ascolto. Spero di vedere
Faccio
crescere costantemente il mio pubblico a
tutto
Messina e spero di regalare a questa
quello
città tantissime emozioni.
Cafiso, jazz in salsa sicula
Si è esibito sui più importanti palcoscenici internazionali, ma non ha perso la sua aria schietta da isolano verace.
Fra ricordi, progetti, aspirazioni e passioni culinarie, l’enfant prodige del sassofono si racconta
DI ANGELO SAVASTA
portato con loro la tradizione bandistica,
che mischiandosi con altri ingredienti ha
reso possibile la nascita delle marching
SULLO SFONDO un mare
bands.
straordinariamente azzurro e un cielo
In uno degli ultimi concerti che hai fatto
limpido fanno da cornice al suo volto di
a Messina, ci è stato raccontato che sei
bravo ragazzo dai modi semplici. La
salito in cima al campanile del duomo
musica dʼoltre oceano e i lunghi viaggi in
per accennare un brano di "Nuovo
giro per il mondo non hanno minimamente
cinema Paradiso". Come mai ti è venuto
contaminato la sua aria schietta di siciliano
di eseguire questo pezzo di Morricone?
verace cresciuto in una famiglia di Vittoria,
Sì, è vero, è stata un'esperienza unica.
dove il padre Angelo è stato il suo primo
Poter suonare da lassù è veramente
fan. Accade spesso, e non è il primo caso,
incredibilmente ispirante. Probabilmente
che certi fenomeni apparentemente da
ho suonato quel brano perché lo collego a
baraccone, poi continuino dopo
un capolavoro del cinema ambientato in
lʼadolescenza a rimamere episodici. Invece Sicilia.
Francesco Cafiso, oggi ventenne, è
Gershwin, Ellington, Monk: ognuno di
davvero una persona speciale che ama la
loro ha segnato profondamente
sua terra come la musica e adora i sapori
qualcosa di molto importante nella
siciliani che si porta dietro anche nei suoi
storia del jazz,quale di questi tre grandi
concerti ovunque vada. Ed è così che tra
autori ti ispira di più?
una brioche e mezza fragola con panSono compositori immensi, i miei preferiti
na, parliamo di jazz in un atmosfera
insieme a Charles Mingus e Billy
impregnata di sicilianità.
Strayhorn. Sono una continua
Noi siciliani
Come vivi il tuo rapporto tra
fonte d'ispirazione. Hanno
siamo spesso sregolati scritto musica che non
il jazz e la sicilianità che
inevitabilmente ti circonda?
e poco pragmatici ma tramonterà mai, sempre
Il jazz è lo strumento migliore
forse questo è il segreto magnifica e attuale.
nelle mani di un musicista per
della nostra creatività Ho sempre avuto una
esprimere, in maniera
certa propensione nel
e della nostra
personale, ciò che sente e ciò
suonare i brani di
fantasia
che ha dentro. Il pittore
Monk, sin da quando
produce emozioni attraverso i
ero veramente piccolo.
colori, il poeta attraverso le
Ho sempre sentito una
parole, io lo faccio con le note. Si tratta di
grande affinità con la sua musica che
un vero e proprio linguaggio. Lo scopo è
ritengo sia tutt'oggi modernissima.
identico per tutti: arrivare al cuore delle
Ciò che mi piace di più è la sua
persone e dare un messaggio positivo.
fantasia, la sua creatività, la sua
Sento un forte legame tra la mia musica e
ironia, la sua estrosità. A volte
le mie radici. Sono siciliano e
quando sento i suoi brani
orgogliosissimo di esserlo. Noi siciliani
penso: “Ma dove le
siamo spesso sregolati e poco pragmatici
ha prese queste
ma forse questo è il segreto della nostra
melodie?”. Il fatto è
creatività e della nostra fantasia. Siamo tutti che è molto
un po' artisti, estrosi e ingegnosi. Inoltre
melodico
credo che il fatto di essere stati colonizzati
nonostante i
da una miriade di popoli tutti diversi abbia
brani risultino
contribuito a far sì che il miscuglio di tanti
“dissonanti”.
“ingredienti” rendesse la Sicilia speciale e
Ellington è il
unica. Oltre a essere un'isola meravigliosa
compositore
è un posto variegato, ricco di colori e
della musica
sfaccettature. Mi piace vivere in Sicilia
americana
perché godo dei suoi profumi, del cibo, del
per
vino, dell'arte, delle tradizioni musicali. Nel
antonomasia.
2009 ho registrato, insieme all' “Island Blue
Un signore, un
Quartet” ( isola blu), “A New Trip”, un disco
vero gentleman
tutto siciliano le cui composizioni sono tutte e la sua musica è
ispirate alla Sicilia e i cui brani
raffinatissima. Ha
riecheggiano, a volte, alcune sonorità
scritto brani di una
tipiche della mia terra.
sensualità sconvolgente.
C'è qualcosa,di questa nostra terra,che
Anche Gershwin ha
è ricollegabile al jazz?
scritto brani meravigliosi,
Wynton Marsalis dice: “Jazz is us (afromelodie ricche di
americani), jewish (ebrei) and Sicilians”.
emozione e sentimento.
I siciliani hanno dato e continuano a dare
Charlie Parker, John
un contributo incredibile a questa musica.
Coltrane, Michael
Il jazz è affollato di siciliani che nel corso
Brecker, Lester Young.
del tempo hanno lasciato la loro impronta.
A quale di questi ti sei
Inoltre gli isolani emigrati in America hanno
ispirato di più?
“
”
pagina 43
“
”
CHI È
“Ambasciatore della musica”
NATO a Vittoria nel 1989, Francesco Cafiso è uno
dei talenti più precoci nella storia del jazz. Già a nove
anni muove i primi passi facendo esperienze con musicisti di
fama internazionale. Decisivo per la sua carriera è lʼincontro, nel
Luglio del 2002, durante il Pescara Jazz Festival, con Wynton
Marsalis che, stupito dalle sue qualità musicali, lo porta con sé
nellʼEuropean tour del 2003. Da allora, Francesco ha suonato
nei Jazz Festival e nei Jazz Club più importanti del mondo,
vincendo numerosi premi, fra i quali il Premio Nazionale
Massimo Urbani a Urbisaglia, il premio EuroJazz a Lecco,
lʼInternational Jazz Festivals Organization Award a New York,
la World Saxophone Competition a Londra e il Django dʼOr a
Roma. Nel 2004 ha partecipato come ospite al Festival di
Sanremo. Nel 2009 è stato nominato a “Umbria Jazz”
“ambasciatore della musica jazz italiana nel mondo”.
posterweekend
18 MAGGIO 2012
come... dove... quando...
venerdi' 18 maggio
TORREGROTTA
A Rockerilla Pub alle ore
22 Stereonoises, Live
Music.
BARCELLONA. Presso
Il Vecchio West alle ore
21.30 Mixta in concerto.
CAPO DʼORLANDO.
Presso l'Isola Pedonale
- Castello Bastione Little Sicily. 'La Sicilia
che eccelle', evento con
MUSICA
sabato 19 maggio
esposizioni,
degustazioni,
illustrazioni. Ore 17
Inaugurazione, banda
Capo Dʼ Orlando apertura stand
enogastronomici.
Ore 20 in Piazza
Matteotti presentazione
Terramatta Lucia Sardo
& friends. Ore 21
Piazza Matteotti - I
Lautari in concerto.
MODICA. Presso il
Teatro Garibaldi alle ore
21 Nea Quartet feat.
John Taylor. Si
esibiscono: Diana Torto
(voce), John Taylor
(piano), Palle
Daniellsson
(contrabbasso),
Francesco Sotgiu
(batteria e percussioni).
MESSINA. 'La Corazzata
Potemkin è una cagata
pazzesca!', quella che fu
una delle battute più
celebri della storia del
cinema comico italiano
diventa oggi il titolo di uno
spettacolo teatrale che si
preannuncia come un vero
e proprio evento. Paolo
Villaggio, al PalaCultura
'Antonello da Messina' con
Rassegna chitarristica
ANCORA DUE GIORNI per la chiusura delle iscrizioni
della “Rassegna chitarristica Giovani Esecutori 2012”.
La kermesse, organizzata dallʼAssociazione musicale
“NovʼArte” di Messina diretta da Libera Gullotta, si terrà il 30 maggio
e il 1° giugno nei locali della Galleria provinciale dʼarte moderna e
contemporanea, sita nel capoluogo peloritano in via XXIV maggio.
Sono previste quattro sezioni solistiche (10-13 anni, 14-17 anni, 1821 anni e dai 21 anni senza limiti dʼetà) e una riservata a formazioni
cameristiche che includano la chitarra (anche qui diversificazione per
età: 10-15, 16-10, da 21 anni senza limiti) . La giuria sarà composta
dal direttore artistico della NovaʼArte Alessandro Blanco e da due musicisti ancora da definire. Previsti premi nella forma di gadget, coppe
e medaglie, nonchè attestati di partecipazione e, soprattutto, una serie di concerti per lʼanno a venire organizzati dalla stessa associazione organizzatrice e da altri enti. La giuria, inoltre, assegnerà un
premio speciale alla migliore esecuzione tra le varie categorie. Per
ulteriori info.: [email protected] oppure tel.090846827.
il suo one man show. Ore
21
CAPO DʼORLANDO.
Presso l'Isola Pedonale Castello Bastione - Little
Sicily. 'La Sicilia che
eccelle'. Dalle ore 9.30
esposizioni, degustazioni,
illustrazioni. Alle ore 18
allʼex area Bar del Corso teatro per bambini e alle
ore 21 nel palco cemntrale
concerto de I Percussonici
PALERMO. 'Negba'.
Coordinamento Salvo
Tessitore, Sergio Basile ed
Eva Drammis e la
partecipazione dei Flamen
jazz. Ore 17 Sala Strehler
MODICA. Concerto per
violino e pianoforte del duo
Cucuccio - Arezzo.
Palazzo della Cultura alle
ore 19.30
Il dramma engmatico
e inquientante
di Harold Pinter
torna al Biondo
dopo 15 anni
Annina Pedrini
e Umberto Ceriani.
Nella foto piccola,
in basso
Harld Pinter
di Marco Olivieri
“GLI UOMINI, CHE mascalzoni”, per citare il film di Mario Camerini con Vittorio De Sica del 1932. Ma in questo caso è inutile scomodare le sfumature della miglior
commedia italiana o i maestri del cinema francese. Il film “Gli infedeli” vede Jean Dujardin (premio Oscar per “The Artist”) e Gilles Lellouche come divertiti mattatori di nove storie per sette registi, tra sketch e situazioni più sviluppate, da vedere senza troppe pretese. Nel
segno dellʼinfedeltà maschile, la commedia si limita a imbastire momenti comici grossolani e banalità. I personaggi interpretati da Dujardin e Lellouche, dietro la bulimia sessuale e le continue conquiste
femminili, nascondono anche pulsioni omosessuali, ma si dimenticano in fretta, senza lampi di originalità. Da minimo sindacale.
“Gli infedeli” di di E. Bercot, F. Cavayé, A. Courtes, J. Dujardin, M.
Hazanavicius, E. Lartigau, G. Lellouche
In programma al Lux e allʼUci Cinemas di Messina.
concerti
DI GIGI GIACOBBE
PALERMO. “Ceneri alle ceneri” ( Ashes to Ashes) è
stata lʼultima commedia scritta da Harold Pinter. «
Forse non ne scriverò più - aveva dichiarato al Teatro
Carignano di Torino durante unʼintervista di Michael
Billington, critico del The Guardian, nei giorni in cui tra
lʼ11 e il 12 marzo del 2006 veniva insignito del X
Premio Europa per il Teatro e prima di scomparire a
Londra il 24 dicembre del 2008 – ne ho scritto
ventinove e può bastare e poi da un poʼ di tempo mi
trovo a scrivere più poesie e meno pièces teatrali ».
“Ceneri alle ceneri” è stata rappresentata per la prima
volta il 12 settembre 1996 allʼAmbassadors Theatre di
Londra con la regia dello stesso Pinter con la
seguente distribuzione: Stephen Rea (Devlin),
Lindsay Duncan (Rebecca), scene Eileen Diss, luci
Mick Hughes, costumi Tom Rand, audio Tom
musica
Sting, 25 anni di carriera a Taormina
Sicilia migliore e lʼex
Police è tornato altre due
volte in Sicilia, ma
quellʼesibizione di 19 anni
fa segnò una svolta.
Memorabile promette di
essere anche il concerto
di Sting che si svolgerà il
prossimo 13 di luglio nel
Teatro Antico di
Taormina, organizzato
ancora da Carmelo
Costa con Taormina
Arte e il patrocinio del
Comune. E nel
suggestivo scenario del
Teatro Antico, Sting
potrà celebrare il
25esimo anniversario
della sua carriera
solista.
CAPO DʼORLANDO.
Presso l'Isola Pedonale Castello Bastione - Little
Sicily. 'La Sicilia che
eccelle'. Dalle ore 9.30
esposizioni,
degustazioni,
illustrazioni. Ore 18 allʼex
area Bar del Corso - I
Pupi dei Fratelli Napoli
Ore 19 a Piazza Matteotti
- il salotto dei Teramatta
Nel salotto di Devlin e Rebecca
Infedeli cinematografici
CATANIA. If blood will
flow when flesh and steel
are one… Se il sangue
scorrerà quando carne e
acciaio saranno tuttʼuno.
Nello stadio di Marsala e ovunque esistesse un
televisore, visto che quel
momento dellʼevento fu
trasmesso in diretta in
tuttʼItalia -, vibrò la
commozione nel sentire il
primo verso di Fragile,
cantata da Sting in
memoria di Paolo
Borsellino. Era il 19 di
luglio del 1993, un anno
esatto da Via D'amelio.
Tanta acqua è passata
sotto i ponti da quel
concerto dedicato alla
domenica 20 maggio
PALERMO. “Ceneri alle ceneri” con la regia di Santambrogio
di Cesare Natoli
NUOVEVISIONI
centonove
Torna il Lennon Festival
BELPASSO. Si alzerà il
sipario dal 23 agosto e
sino a sabato 25 agosto
sulla quattordicesima
edizione del ”Lennon
Festival”, in programma a
Belpasso. La kermesse
musicale, un
ʻpalcoscenicoʼ per
cantautori, interpreti e
gruppi emergenti, è
organizzata
dallʼAssociazione
Lennon Club, con il
patrocinio del Comune di
Belpasso. Il concorso
nazionale ha da oggi
lanciato il bando per le
iscrizioni gratuite, aperte
sino al prossimo 15
giugno. Immediatamente
dopo la giuria tecnica
sarà impegnata
nellʼascolto e nella prima
valutazione di tutto il
materiale audio
pervenuto, che sarà
suddiviso in due sezioni:
canzoni inedite e cover.
Tutti i provini saranno
selezionati da una
speciale commissione di
esperti ed addetti al
settore, che valuteranno
tutto il materiale,
pervenuto a Belpasso da
tuttʼItalia. Dalle selezioni
si arriverà alla rosa dei
partecipanti. Per info:
www.lennonfestival.it o
telefonare allʼinfoline
368.662959.
Lishman. In Italia è andata in scena la prima volta al
Teatro Biondo il 30 ottobre 1997 allʼinterno del “Festival
di Palermo sul Novecento” diretto da Roberto Andò,
sempre con la regia di Pinter, avendo come interpreti
Adriana Asti e Jerzy Stuhr, scene e costumi di Gianni
Quaranta, traduzione e aiuto regia Alessandra Serra,
luci di Gigi Saccomandi. Adesso dopo quindici anni il
Teatro Biondo ripropone il medesimo lavoro (in scena
già da ieri e sino a domenica 27 maggio) con le note di
regia di Mario Morini (scomparso da qualche anno)
raccolte e interpretate da Magda Poli, messe in scena
da Federica Santambrogio avendo come interpreti
Annina Pedrini e Umberto Ceriani, in una produzione
del Teatro Franco Parenti di Milano.
“Ceneri alle ceneri” è un dramma forte e violento,
enigmatico e inquietante sin dalle prime battute. Sulla
scena due soli personaggi. Forse marito e moglie,
forse amanti, ma sempre e comunque un uomo e una
donna. Due borghesi allʼapparenza. Ma a ben
festival
concorsi
Un mare di musica a Palermo
La poesia del Terzo Millennio
PALERMO.
L'associazione
Bluoltremare in
collaborazione con il
Diving Center Saracen
con la Mares S.p.a con
Head Swimming, Padi e
con lo Sporting Village
Palermo organizzano il
19 e 20 maggio il primo
festival of Underwater. La
manifestazione si
prefigge lʼobiettivo di
promuovere la cultura e il
rispetto per il Mare e di
divulgare gli sport
subacquei e il nuoto
attraverso varie attività;
avrà luogo a Palermo,
città dove il Mare da
sempre costituisce una
pagina 44
delle sue più preziose
risorse naturali e
storiche. Durante la
manifestazione verrà
proiettato il filmato
realizzato da Riccardo
Cingillo e prodotto dalla
Soprintendenza del
Mare dal titolo "Un mare
di musica" che
documenta la natura e la
storia del mare di Sicilia.
Interverrà Sebastiano
Tusa - Soprintendente
del Mare, Franco
Andaloro - Direttore Ispra
Sicilia, lʼAmmiraglio
Vincenzo Pace.
Per info
e programma
www.festivalmaresicilia.it
CASTROREALE.
LʼAssociazione Culturale
“Terzo Millennio”, con il
patrocinio del Comune di
Castroreale, organizza la
II edizione dellʼomonimo
Premio Internazionale di
Cultura. Quattro le
sezioni: narrativa, poesia
(in lingua e in dialetto),
scienze, attualità. Ogni
autore, entro il 20 giugno,
può concorrere con un
solo volume, edito nel
2011-2012, da inviare
allʼassociazione in sette
copie, o con tre poesie
inedite, sempre in 7 copie
dattiloscritte, di cui una
firmata con le altre sei non
firmate, da consegnare ai
membri della Giuria. Sarà
premiato ogni volume per
sezione e le prime tre
poesie inedite. Le opere
premiate saranno
pubblicate su “Terzo
Millennio” e divulgate
attraverso i mass-media.
Ai primi classificati per
ogni sezione medaglie
dʼoro, targhe e premi in
denaro. I vincitori saranno
avvertiti entro il 30 giugno
e dovranno ritirare i premi
personalmente. La
cerimonia si svolgerà
domenica 23 luglio, ore
19, nella Sala Convegni di
Bafia di Castroreale. Le
poesie migliori saranno
pubblicate in unʼantologia.
posterweekend
centonove
lunedi' 21 maggio
con Franco Battiato e
Lucia Sardo. Alle Ore
21 - Piazza Matteotti Terramatta live con
Lucia Sardo e tutti gli
artisti di Terramatta
live.
MODICA. Dalle ore 16
alle 20, presso l'Hotel
Torre del Sud 'photos
& wedding', lʼevento
dedicato alla fotografia
di cerimonia.
MESSINA. Orchestra
Multietnica
Giovanile "Ritmo Live”
in concerto al Giardino
Corallo di Messina per
la rassegna
Interculturalfest
dellʼAnolf. Alle ore 21.
Alle 21.30 ancora
musica con gli
Almamegretta.
CATANIA.
Il collettivo 'Ossidi di ferro'
racconta trame,
ambientazioni,
personaggi. ore 18,
presso la Feltrinelli (Via
Etnea)
MESSINA. Mostra
fotografica dedicata allo Sri
Lanka per tutto il mese di
maggio presso la sede della
Cisl sul viale Europa
guardare i due personaggi sembrano immersi in un
gorgo strindbeghiano di crudeltà e orrore, di un
passato che ritorna eternamente, rivestendosi di
sopraffazione e di dolore. Devlin (Ceriani) e Rebecca
(Pedrini) “conversano” nel salotto di casa. Lei gli
rivela un passato ricco di avvenimenti e un
tradimento che sembrava sepolto nella sua memoria.
Lui ne è apparentemente sorpreso. Ma è poi davvero
allʼoscuro di tutto? Non sarà in realtà coinvolto anche
lui in quegli episodi cruenti che Rebecca gli racconta
con un malcelato e sottile rancore che scorre sotto
una parvenza distaccata e malinconica? Eʼ un
passato che non si sa quanto sia stato vissuto o
quanto sia invece un sedimento doloroso, un ricordo
di cose dette e non vissute in prima persona. Tutto
immerso nel tempo, quel tempo pinteriano che va e
viene, che comincia e ricomincia e finisce per
ricominciare di nuovo. Emergono brandelli di una
violenza sempre più oggettiva, sempre meno legata
al cerimoniale erotico e la stessa identità dellʼamante
si trasforma gradualmente in quella di un aguzzino,
forse il marito stesso. Rebecca è un personaggio che
si porta dentro non solo il suo ma anche il nostro
passato. E i suoi ricordi affiorano in unʼatmosfera di
sempre più allucinata reminiscenza, scanditi dalle
tragedie e dagli orrori che hanno segnato il XX
secolo. La commedia si conclude con una eco che
sottolinea ancor più il clima paradigmatico e
incorporeo di cui Pinter è maestro e che solo lui ha
saputo proporci fin dalle sue prime commedie. Il titolo
dellʼopera deriva da una cantilena infantile che
ritroviamo anche in “Figli e amanti” di D.H.Lawrence
(nel capitolo “La sconfitta di Miriam”): «Ceneri alle
ceneri/ e polvere alla polvere/ se il Signore non ti
vorrà/ il diavolo ti prenderà».
iniziative
Serenate al Museo di Gesso
MESSINA. Cʼè anche il Museo
della Cultura e Musica Popolare
dei Peloritani di Villaggio Gesso
a festeggiare “La Notte Europea
dei Musei”, in programma
sabato 19 maggio. Oltre alle
consuete visite guidate, la
“Notte Europea dei Musei” sui
Peloritani vedrà sulla scena
principale i “Canti dʼamore e
serenate del popolo siciliano”.
Si inizierà alle 20.30 con Nino
Ioli, voce e mandolino, che
disvelerà, fra natura e cultura, i
rituali di corteggiamento.
Seguirà una conversazione di
Franz Riccobono sul “Vestire
femminile in Sicilia”. Poi, in
memoria dellʼindimenticato
carrettiere-cantore di Salice
Turiddu Currao, a dieci anni
dalla scomparsa, il docufilm “Me
patri mʼinsignau lu carritteri” con
lʼascolto di registrazioni inedite,
dello stesso Currao, e
improvvisazioni strumentali
“live”, alla fisarmonica, chitarra e
scacciapensieri, di Gemino
Calà. Nella lunga Notte
Europea dei Musei sarà
protagonista anche il pubblico,
chiamato a leggere Canti
dʼamore dei casali dei Peloritani
del XIX secolo, tratti dalla
raccolta Lizio-Bruno. Non
mancheranno, poi, i poeti
popolari, ovvero Maria Costa e
Pippo Bonaccorso, e i suonatori
di tradizione, Paolo Scaltrito,
allʼorganetto, e Salvatore Vinci,
alla zampogna a paro. Ospite
speciale il Kàlamos Ensemble.
martedi' 22 maggio
CATANIA.
Presentazione di
'I due carceri di
Gramsci'
(Donzelli).
Tramite la lettura
di una letterra
del filosofo e
politico, franco lo
Piparo offre la
soluzione
dell'enigma
Mettendo in luce
una vicenda
intellettuale,
politica e
umana. Con
Salvo Adorno,
Antonio Di grado
e Enrico
Iachello. Ore 18,
presso la
Feltrinelli (Via
Etnea)
18 MAGGIO 2012
mercoledi' 23 maggio
CATANIA.
Presentazione di
Dream Therapy. Ore
18, presso la
Feltrinelli (Via
Etnea)
CASTELVETRANO
. Al Liceo Scientifico
Michele Cipolla di
Castelvetrano avrà
luogo l'8° edizione
del Festival
PRESENTAZIONI
giovedi' 24 maggio
'Efeocorto', che si
propone come
mezzo di
conoscenza per i
giovani dei linguaggi
del cinema e
dellʼaudiovisivo in
relazione alla
crescita culturale,
sociale e creativa
delle nuove
generazioni.
TINDARI.
Gloriosus, regia di
Alvaro Piccardi. Al
Teatro Antico ore 19
CATANIA.
Paolo Mondani e
Armando Sorrentino
presentano 'Chi ha
ucciso Pio La Torre?
(Castelvecchi). Ore
18, Feltrinelli (Via
Etnea)
CALTANISSETTA.
Presso Villa Barille
(Via delle Calcare)
Tango Argentino,
lHappy Hour dalle
19.30 dal giovedì alla
domenica. Durante i
giorni d'apertura
potrai visitare le
mostre di Arte
Contemporanea nei
Saloni nobiliari.
DE GUSTIBUS di Massimo Lanza
Domenica in vigna
dida
Mia madre, finta sorella
del trio Lescano
In un libro di Alba Beiras la storia
della diva-coraggio Maria Bria
PALERMO. Si terrà venerdì 18 maggio alle ore 20:30,
al Circolo Ufficiali di Palermo, in via Sant'Oliva 25, la
presentazione del volume “I miei tu-li-pàn - Mamma
cantava nel Trio Lescano” di Alba Beiras, edito da Armenio. Saranno presenti Maria Bria, ultima componente del Trio Lescano, Alba Beiras, figli di Maria Bria
ed autrice del volume, Mimmo Mollica, studioso della
storia della canzone ed autore della prefazione.
Il volume, è stato scritto da Alba Beiras, figlia di Maria
Bria, la 'falsa sorella' del Trio Lescano, “compiendo un
atto dʼamore e di verità che non lascia indifferenti ed
esorta a credere che è proprio la verità la forza che
muove lʼuomo e le coscienze” - come scrive Mimmo
Mollica nella prefazione al volume.
Il libro racconta come nel giugno 1946, finita la guerra, Catharina, la più giovane delle tre sorelle Leshan,
lasciò il Trio Lescano e venne sostituita da una giovane e sconosciuta cantante torinese, Maria Bria, 21
anni. “Dopo alcuni concerti in Italia, nel 1947, trovato
un ingaggio, Sandra e Giuditta Leshan, col nuovo acquisto Maria Bria, partirono per il Sudamerica, dove il
Trio Lescano rimase fino al 1952, quando il gruppo si
sciolse in seguito all'abbandono da parte di Maria Bria,
la giovane torinese calatasi nei panni di Catharina Leshan, senza che mai la cosa fosse stata resa nota, anzi, senza che mai il pubblico si fosse reso conto della
sostituzione.” “Maria Bria continuò a cantare e ad esibirsi in mezzo mondo senza un compenso, tanto che
nel 1952 la sua situazione economica si fece insostenibile e Maria fu costretta a lasciare il Trio. Le due sorelle Leshan senza Maria Bria non furono nelle condizioni di proseguire la loro attività artistica. Maria Bria
si impiegò al Comune di Torino. E sarebbe rimasta
una sconosciuta se nel 1997 Paolo Limiti non l'avesse invitata a raccontare la sua vicenda umana e artistica nella trasmissione 'Ci vediamo su Rai 1'.
pagina 45
QUESTA DOMENICA e la prossima ritorna “Domenica in Vigna”, manifestazione organizzata da Planeta nella bella cantina dellʼUlmo a Sambuca di Sicilia, proprio in riva al Lago Arancio. La giornata è dedicata agli appassionati del vino e della natura. Il programma, non prevede solo appuntamenti enogastronomici come la colazione alle 11.30 con pizza rustica, pane con lʼOlio Planeta o il pranzo con la pasta campagnola dellʼAntico Pastificio Colletti, ricotta fresca, salsiccia alla brace e
granita e caffè Morettino. Si potrà anche fare la spesa al Mercato Contadino. Sono anche previsti dei Laboratori enogastronomici il primo che prevede la degustazione guidata di sei vini
ha per tema “La Sicilia del vino” e a guidarla sarà Alessio Planeta il secondo laboratorio sarà incentrato invece su “formaggi & vini” con una degustazione a cura del Corfilac. Momenti
musicali, sotto lʼulivo di fronte alla cantina dove si esibiranno tra
gli altri la Allen Folk Band e la M.I.L. La banda di Palermo.
Prevista pure una mostra mercato di alcune creazioni di Costanza Algranti, designer livornese che realizza mobili e complementi con materiali di recupero, barrique in particolari. Ci sarà
anche una bella mostra fotografica della grandissima fotografa
Shobba che racconta di un Viaggio attorno alla Sicilia, da Sambuca a Menfi, da Vittoria a Noto, fino alle pendici dellʼEtna: un
percorso visivo e percettivo ricco di emozioni evocative. Attraverso le immagini di Shobba si raccontano i luoghi, le memorie,
la vita e il paesaggio della Sicilia. Ma non è tutto, sono previste
anche passeggiate tra i vigneti e la splendida natura che circonda il Lago Arancio, un laboratorio didattico in vigna con 15
pannelli che raccontano la storia della vite e del vino e non manca uno spazio animazione dedicato ai più piccoli.
Per partecipare è consigliata la prenotazione, per informazioni
div@planeta o telefonare allo 091 327965 www.planeta.it https://domenicainvigna.wordpress.com
SICILIA DA ASSAGGIARE!
Pittaggiu girgintanu
PIATTO POVERO DELLA CUCINA CONTADINA, ha una
variante nellʼaggiunta di polpette di carne in umido in occasione di ricorrenze particolari, come la Pasqua.
Il nome dialettale pittaggiu è particolarmente curioso ma
altrettanto tipico, anche perchè deriva dalla storpiatura
del francese potage, minestra. La sua preparazione è comunque facile.
Ingredienti: 2 cuori di carciofo, 4 carote, 200 g di piselli
sgusciati, 200 g di fave fresche sgusciate, 1 cipolla
2 ccucchiai di olio di oliva minuta, sale, pepe.
Procedimento:
Lessare separatamente i carciofi, le carote, i piselli e le
fave in acqua salata. Tagliare poi a pezzettini le carote e
a spicchi i cuori dei carciofi.
Soffriggere nellʼolio la cipolla in un capace tegame, aggiungere tutti gli ingredienti, se necessario aggiustare di
sale, pepare e mescolare, lasciando
insaporire per circa 10 minuti.
Disio Hostaria
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posterlettere&...
18 MAGGIO 2012
RITRATTI. E’ MORTA LA FONDATRICE DEL PARCO DELL’ARTE
MESSINA DRASTICA di Fabio Amato
MESSINA. L'altra volta vi ho
raccontato dell'eccellenza
turistica della nostra città.
Proprio il giorno dopo,
casualmente, due turisti
affascinati dalla chiesa dei
Catalani, sono entrati per
ammirarla e sono stati chiusi
dentro!!! Questo è un altro
modo, usato a Messina per
catturare i turisti. Appena,
infatti, qualcuno va a vedere
qualche bellezza
architettonica o
paessaggistica viene
bloccato e tenuto sotto
sequestro. Paradossale. Ed
adesso che comincia l'estate
ci stiamo preparando ad
andare al mare, nei lidi della
riviera . Se fate una
passeggiata sul lungomare
che va verso il Faro, vedrete
un gran fermento. Tutti
lavorano alla sistemazione
delle spiagge, montano
gazebo, cabine, passerelle di
legno, perché Messina,
d'estate, diventa meglio di
Las Vegas e Miami messi
insieme. Siamo le due stelle
che mancano alla bandiera
Americana. Il problema pero
è unʼaltro! Non c'è più
spiaggia, perchè il mare è
avanzato inesorabilmente. Al
Faro il mare è arrivato quasi
fino alla strada e sto facendo
quello che il piano regolatore
non ha mai fatto. Non fare
costruire sul territorio
demaniale. Ma è possibile
che per andare al mare, devo
chiedere il permesso ai
proprietari delle case
costruite sul mare, per poi
andare sulla spiaggia libera.
E se questo un giorno è
incazzato, oppure è in ferie,
io che faccio non vado al
mare!? Abbiamo la spiaggia
libera ma di proprietà 'dei
possessori delle case. A
Messina ti compri un terreno,
costruisci la casa e la
spiaggia circostante diventa
tua! Monti sta studiando una
variante dell'Imu solo per
Messina, pagheremo più di
Manhattan!! Ed i Nostri
Amministratori che fanno per
preservare il territorio? Forse
hanno risolto il problema,
comprandosi una casa al
mare? Oppure hanno
comprato la spiaggia ed
intorno ci hanno costruito la
casa? Ma è possibile che il
Faro d'inverno si allontana
dalla città e d'estate si
avvicina. E' come un effetto
ottico, come la Fata
Morgana. Quando stavo al
Faro, d'inverno le persone
che mi incontravano mi
dicevano: "Viaggi ogni
giorno? " Le stesse persone
le incontravo d'estate e mi
dicevano: "Ci vediamo
domani! "Minchia hai
prenotato, hai trovato il volo?
Un posto cosi bello,
abbandonato, non curato,
non essendoci attrazioni
turistiche, gli abitanti hanno
creato, sotto le loro case delle
sculture..... i sacchetti della
spazzatura che mettono nella
strada perchè non ci sono
cassonetti! Ma vi rendete
conto! Un altra cosa
particolare, del Faro, è quella
che non ci sono marciapiedi,
tu o cammini sulla strada
oppure attraversi le case,
entri proprio dentro le case,
passi attraverso la stanza da
letto, la cucina, il bagno ed
arrivi all' edicola, ti compri il
giornale e poi ritorni a casa
tua . Questa è la famosissima
ospitalità siciliana! La sera
poi non ne parliamo, il
divertimento è assicurato.
Fra concerti, vernissage,
mostre, e quant'altro hai
l'imbarazzo della scelta!
Divertitevi è tutto gratis!
ECOLOGIA E AMBIENTE
HERITAGE
In memoria di Elena La Verde
Ospitalità messinese
centonove
PALERMO. Nei giorni scorsi e precisamente lʼ8 maggio 2012 si è
spenta Elena La Verde fondatrice del Parco dellʼarte e della
Fondazione La Verde La Malfa. In una società sempre più “ricca” di
arrampicatori sociali, di arricchiti improvvisamente che affondano le
loro luride mani nei fondi pubblici dei partiti politici o di broker senza
morale, quando incontri una bella e onesta persona te ne accorgi
subito. Tra le persone che ho conosciuto e di cui ho avuto modo di
apprezzare le qualità morali e di onestà cʼè sicuramente Elena La
Verde, Presidente della Fondazione La Verde La Malfa di San
Giovanni La Punta. Elena era una signora distinta, colta, preparata,
generosa e, in qualche caso, caparbia e molto determinata. Ma
soprattutto era una persona di una bontà unica che amava darsi agli
altri. Conosceva e apprezzava le diverse forme dʼarte. Una donna
fuori dagli schemi e dalle tendenze artistiche. Lei stessa dipingeva,
modellava le sue sculture, abbinava alle sue più grandi passioni
lʼincisione, la fotografia e la poesia. Unʼartista quindi a tutto campo.
Aperta al dialogo e amante della musica, la
sua casa era spesso frequentata da artisti e
da poeti. Recentemente aveva realizzato
una sua grande monografia con un raffinato
saggio introduttivo di Francesco Gallo
Mazzeo per ripercorrere il suo itinerario
artistico e di vita attraverso immagini e testi.
In questi ultimi mesi, forse consapevole del
suo male, aveva deciso di dare vita a una
guida ragionata alle sculture del Parco
dellʼarte fornendo per ognuna di esse le
motivazioni che lʼavevano indotta a
realizzarla. Purtroppo ha fatto solo in tempo
Elena La Verde
a vederla stampata ma sono certo che chi
raccoglierà il suo testimone saprà dare
lustro al suo lavoro creativo attraverso questa pubblicazione ma
soprattutto alla gestione di questo patrimonio che ha voluto lasciare
alla Fondazione che porta il suo nome e quello della sua famiglia. Lo
stesso sindaco di San Giovanni La Punta, Andrea Barbaro Messina,
ha nel suo discorso di commemorazione ribadito le grandi qualità di
donna e artista di Elena La Verde. Di grande prestigio è la collezione
dʼabiti e di intimo dʼepoca da tempo di proprietà della Fondazione,
una collezione della quale era molto gelosa. In qualche caso lei
stessa, con lʼaiuto della fidata e inseparabile amica Nerina, aveva
risistemato molti di questi abiti alcuni dei quali risalgono intorno la
metà dellʼOttocento. Altrettanto importante è la collezione di quadri e
sculture della Fondazione. In questʼultimo periodo la pinacoteca si è
arricchita con la donazione di opere degli artisti che credono nella
validità dellʼoperazione culturale portata avanti da Elena La Verde.
Non è peraltro meno importante la collezione di libri e cartigli antichi
acquisita recentemente e in fase di catalogazione e restauro.
Sono certo che colui il quale sarà chiamato a raccogliere il suo
testamento etico avrà la stessa determinazione di chi come lei
inseguiva i suoi sogni. Steve Jobs nel suo memorabile discorso del
2005 ai giovani laureandi dellʼuniversità di Stantford, disse: “non
lasciate che il rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce
interiore”. Lei sicuramente non ebbe mai di questi tentennamenti.
Francesco M. Scorsone
I mille volti artistici
dell’acqua
DI SERGIO BERTOLAMI
MESSINA. Il tema dellʼacqua
proposto da “Il Circolo di Messina” in S. Maria Alemanna non poteva tralasciare le problematiche conservative per
rivitalizzare le fontane cittadine e permettere la fruizione di queste multiformi espressioni artistiche, simbolo di storia urbana. Le
foto della fontana Falconieri nella mostra di
Sebastiano Occhino ne sono state lʼesempio eclatante. Ma la questione più rilevante è considerare la maggiore vulnerabilità
rispetto ad altri monumenti allʼaperto. La
presenza o lʼassenza dellʼacqua diviene,
così, il primo elemento del discutere. Senza dubbio il suo efflusso regolare non è giocoforza eliminabile, perché lʼacqua rende
la specificità a quella che sarebbe altrimenti
solo unʼopera scultorea. Già la Guida del
1902 riporta che la celebrata fontana di
Orione era messa in azione solo nelle grandi occasioni. E poiché questo era «fonte,
tra gli altri belli, bellissimo» (Buonfiglio), immaginiamo le opere minori. Oggidì la situazione non è affatto mutata. Ecco che
non bastano consolidamenti delle disgregazioni lapidee, rimozione delle croste nere, stuccature delle lacune, revisione di perni e staffe ossidati, protezione delle superfici. Perché questo è solo il progetto di restauro rivolto al recupero del modellato originario. Ma lʼimpianto idrico? Quando poi
tutto ciò è stato realizzato, necessita un ordinario programma manutentivo, attuato
con scrupolo per scongiurare lʼinnescarsi
di ulteriori alterazioni ed evitare, a danno
avvenuto, nuovi interventi straordinari. Ne
consegue una rigorosa attenzione ai fattori di degrado. Vale a dire, periodiche puliture di depositi superficiali comuni, controllo
della crescita microbiologica , trattamento
delle acque con biocidi protettivi, manutenzione impiantistica. In altre parole sorveglianza, monitoraggio e regolamentazione dʼuso, affinché tutto sia funzionante
senza danno. Per questo una fontana storica è un monumento. Urge, perciò, discuterne confrontando le idee in una conferenza dei servizi.
[email protected]
di Anna Giordano
Se non si ascolta la voce della natura
LA CITTA Eʼ ANCORA lontana, gli echi della crisi che attanaglia mezzo mondo, che riempiono giornali e tv, giungono ovattati dal silenzio dei monti, solo il vento furioso e
lʼurlo “falco !” entra nel campo di ascolto di noi tutti. Si disquisisce sul piumaggio di uno sparviere, scoprendo poi
che è il raro sparviere levantino, sorpresa graditissima per
i volontari che non se lʼaspettavano. Cerco di capire dove arriveranno i falchi in Calabria, partendo da qui o da
altrove, per aiutare il Corpo Forestale dello Stato ad essere pronto laddove giungeranno e qualche criminale potrebbe attenderli per ucciderli. Non è facile, entrano in gioco mille fattori, il vento, direzione, intensità, calore al suolo, stanchezza di ogni singolo uccello, se dritto alla meta
o in cerca di cibo e così via. Mi assilla il pensiero di ciò che
dovrò fare una volta finito il campo, tra
inutili grattacieli che si vorrebbero realizzare in piena città, porti megagalattici alle isole Eolie, e tanto altro che la mia
mente cerca di rimuovere, ma prima o poi
mi toccherà tornare alla cronaca quotidiana. Più ascolto la voce della natura e
vedo ciò che lʼattanaglia da ogni dove, più sono consapevole che non abbiamo speranza.
Una lotta impari, i fumi di incendi ovunque, sia in Calabria
che in Sicilia, in periodo inusuale per le cronache, si stagliano ovunque. Nessuno interviene, lembi di boschi e
macchia divorati insieme ai loro abitanti in pieno periodo
riproduttivo, distruggendo migliaia e migliaia di vite animali. Poi ci saranno le frane, vicine e lontane, e si additerà alla natura cattiva il risultato di eventi piovosi che un
territorio sano avrebbero sopportato, uno malato no, riceve solo il colpo di grazia. Aquile minori, falchi pescato-
pagina 46
ri, falchi pecchiaioli, il minacciato grillaio, e a sorpresa, in
un giorno di maltempo, arrivano 25 falchi della regina, bellissimi, eleganti, agili. Fanno una rotta diversa, arrivano
dal Madagascar dove hanno svernato, seguono lʼAfrica
orientale, attraversano lʼEgeo, giungono in Calabria e attraversano lo Stretto di Messina con rotta inversa di tutti
gli altri. Andranno alle isole Eolie dove nidificano in piena
stagione turistica, minacciati anno dopo anno dallʼarroganza umana che ha deciso che alle isole, in barba alle
leggi, si va in elicottero, alla faccia della crisi cʼè chi può
permettersi anche 3mila euro di sorvolo turistico. A volte
mi domando come sia possibile vedere ancora uccelli che
volano nel cielo, eppure li vediamo. Fioriture bellissime
resistono in attesa della prossima ondata di incendi o di
chi, per prevenirli, taglia tutto. Vorrei andare a vivere lontana, ma per mia madre e i falchi rimango qui, anche se
è ogni giorno più duro resistere allo sconforto di questa
società malata.
centonove
poster...commenti
ATTUALITA’
Quella strada di Messina
miracolosamente in ordine
Un mistero aleggia sopra i pacifici
cittadini di Messina. Ci sono notti,
per fortuna poche, in cui
allʼimprovviso mi sveglio
spaventato, con gli occhi sbarrati e
la bocca asciutta. Un unico, grande
quesito occupa la mia mente: “Chi
vive in quella strada?”. Avevo
pensato di interpellare Roberto
Giacobbo che, con il suo “Voyager”,
avrebbe potuto realizzare una
puntata dedicata al fenomeno, ma,
ritenuto che questo fenomeno fosse
inesplicabile anche per lui ho deciso
di rivolgermi a voi. La strada in
questione è la Via Trieste, è una
simpatica strada del centro, nota
soprattutto per aver ospitato, in anni
ormai lontani, il Distretto Militare e
che è al centro di una curiosa
vicenda che va avanti da più di dieci
anni. Questa strada,
inspiegabilmente, ogni paio di anni
viene riasfaltata e la segnaletica
orizzontale ridipinta. Sembra quasi
una normale strada di una città
seria. Trattandosi invece di Messina
la cosa è inquietante. Come mai
questo “accanimento” in una città
dove vie ben più centrali (Via Nino
Bixio, Via XXIV Maggio e
innumerevoli altre) versano in
condizioni pietose con buche e
avvallamenti e prive di qualsivoglia
manutenzione ormai da anni?
Come mai questo “accanimento” in
una città dove le vie periferiche
sono abbandonate, la segnaletica
orizzontale è assente e quella
verticale latita? Come mai questo
“accanimento” in una città dove un
parroco è dovuto intervenire
personalmente dipingendo le
strisce pedonali davanti alla sua
chiesa? Come mai questo
“accanimento” in una città dove un
gruppo Facebook ha adottato le
buche stradali guardandole,
pazientemente e con amore,
crescere? Come mai questo
“accanimento” in una città dove
migliaia di bambini, giornalmente,
attraversano la strada davanti alle
18 MAGGIO 2012
ELIODORO
loro scuole, su strisce inesistenti?
Come mai questo “accanimento” in
una città dove le cause pendenti
per il risarcimento di danni dovuti
alla cattiva manutenzione delle
strade dissanguano le già sofferenti
casse del Comune? E allora, per
lʼamor del cielo vi prego, aiutatemi.
Insomma, ditemi: “Chi vive in quella
strada?” e, soprattutto, “Chi non
vive nelle atre?”.
Giuseppe Tomasello
Messina
Il gusto siciliano
al miglior prezzo
Da alcuni giorni i messinesi si sono
trovati tappezzati i muri della città
con una pubblicità che giustamente
decanta i nostri prodotti siciliani: il
caffè, il salame, il formaggio e … la
birra Messina. Desidero ricordare,
non certo ai messinesi che
conoscono bene la storia, che la
Birra Messina non è più un prodotto
siciliano ormai da tempo e non è
corretto spacciarlo per tale.
Sappiamo tutti che la Birra Messina
viene ormai prodotta altrove e tutti
sappiamo che il prezzo che
abbiamo pagato non è sicuramente
il migliore. Lo sanno bene le
famiglie dei lavoratori dello
stabilimento della “Birra Messina”
che hanno assistito, dopo il suo
acquisto da parte di una società
non siciliana, alla inesorabile
volontà di chiudere lʼattività. Infatti
per prima cosa è stata sospesa la
produzione, ci ricordiamo quando
non sentivamo più passando il
caratteristico odore del malto a
fermentare, poi anche
lʼimbottigliamento. Non parliamo di
tutte le altre vicissitudini che ben
conosciamo. Pertanto coloro che
spacciano la “Birra Messina” per un
prodotto siciliano, se non temono di
essere denunciati dai consumatori
per pubblicità ingannevole,
dovrebbero avere la decenza di non
offendere la dignità di chi in questa
sporca operazione commerciale ha
perso il lavoro.
Dott. Teresa Nicolosi
Messina
Salme al Gran camposanto
Quel deposito fa disonore
Gentile redazione,
il mese scorso è venuta a mancare
una mia carissima zia. La sua
salma parcheggiata al Gran
Camposanto all'interno del
deposito in attesa di essere
tumulata non si sa dove! L'agenzia
funebre mi ha suggerito di
avanzare richiesta di sepoltura in
due cimiteri: quello Centrale e
quello di Pace, in attesa dei lavori
che dovrebbero consentire non si
sa quando, la sistemazione della
salma. Il custode del deposito ha
fissato sulla cassa una targa con il
numero 789.Questo significa che
all'interno del deposito del Cimitero
Monumentale di Messina, in data
10 aprile 2012, giacevano ancora
789 salme in attesa di sepoltura.
Com'è noto la prolungata
permanenza delle salme all'interno
del deposito non rappresenta una
novità, rendendo il luogo
veramente oltraggioso e
disonorevole. E' naturale
comprendere la costernazione e il
disagio dei congiunti dei defunti "in
coda", in attesa di degna sepoltura:
facile capire come, una semplice
visita al congiunto che non c'è più,
diventi uno slalom tra le bare, quasi
come se si trattasse di doverla
riconoscre tra le tante. Si proprio
così, perchè per assecondare le
esigenze dei nuovi arrivi, queste
povere bare vengono spostate da
una parte e dall'altra! E' ripugnante
quello che succede in questa città!
Provo vergogna per tutte le autorità
cittadine e per i messinesi che non
si ribellano. Ma i messinesi si sa,
vivono di effimero e di apparenza,
calpestano la dignità, e il senso
civico, fanno prevalere l'arroganza
che offusca loro le menti,
deprimendone lo spirito. Ecco
perchè Messina è così mal ridotta:
non è stata distrutta solo dai
terromoti, ma anche dall'oltraggio
dei suoi abitanti.
Emanuele Ferrara da Prato
Messina
ANIMAL HOUSE di Roberto Salzano
Firma anche tu contro Green Hill
MESSINA. Green Hill resta sotto i riflettori e sotto attacco
mediatico. Gli animalisti non tollerano che la struttura
continui ad operare pressoché indisturbata e non
smettono di organizzare proteste, in attesa che
lʼallevamento di cani, gatti e primati destinati alla
sperimentazione venga vietato. Strada accidentata, ma
sono decisi a non demordere, sempre pronti a farsi
sentire e parlare di uno scandalo che, allʼinterno di una
civiltà evoluta, non può essere taciuto o dimenticato. E
non bisogna credere che la faccenda riguardi solo lʼItalia:
lʼarresto dei dodici attivisti a Montichiari ha fatto scalpore,
ma la vivisezione è un caso dibattuto in tutto il mondo.
Martedì 8 maggio, dopo un costante passaparola di
indignazione sui social network, è scattata la protesta
internazionale contro la sperimentazione animale, che
ha visto coinvolte numerose città. Non
sono mancate le piazze italiane, tra cui
Messina, con un evento iniziato alle 17 in
una Piazza Cairoli inizialmente non del
tutto preparata sullʼargomento. Tanti
passanti e tanta diffidenza, come spesso
accade. Alla gente ascoltare una persona in mezzo alla
strada (vorrà unʼofferta? quanto mi chiederà?) incute
evidentemente un certo timore, anche se poi si tratta
semplicemente di lasciare la propria firma e non di
mettere mano al portafoglio. Nonostante lʼavvio incerto, i
volontari non si sono lasciati scoraggiare e, circondati e
supportati dai non pochi manifestanti che li hanno
raggiunti con i loro amici a quattro zampe, sono riusciti a
sensibilizzare un pubblico trasversale e raccogliere oltre
1200 adesioni alla petizione contro Green Hill, che è
possibile sostenere anche online tramite
www.firmiamo.it.
pagina 47
La disfatta e il dito
CATANIA. "E' un uomo di
Raffaele!", indica con il dito
accusatorio Giuseppe
Castiglione,
plenipotenziario del Pdl in
Sicilia. L'accusato
è Raffaele Stancanelli al
quale viene addebbitata
l'amicizia (politica) contro
natura con il governatore
siciliano Raffaele
Lombardo. Colpa di
Stancanelli avere rivelato,
qualora qualcuno non se
ne fosse accorto,
la disfatta elettorale del
Pdl, segnale
gravisismo ad un anno da
importanti appuntamenti
elettorali: Comune e
Provincia di Catania,
Regione, Parlamento.
Castiglione, da parte sua,
dopo aver
accusato il sindaco di
Catania di
collaborazionismo con il
nemico crede di poter
nascondere la recente
Waterloo elettorale dietro un
dito, il suo. Ma,
invece, che limitarsi alle
accuse farebbe bene a
dedicarsi all'analisi.
150 PAROLE DA PALERMO
Caro sindaco ti scrivo
“TRA 15 MINUTI sciacqua il colore … Fai lo shampoo alla
signora … 8 minuti e inizia la colata per le meches … “ Eʼ
incredibile come ci si sappia organizzare in modo efficiente, nel salone affollato di un parrucchiere, il sabato mattina. Allora, tra la schiuma e un colpo di phon, ti metti a pensare: se si riesce a far bene un lavoro di squadra solo per
abbellire i peli sulla nostra testa, perché non dovremmo fare altrettanto per ottenere, nella nostra città, una migliore
gestione dei rifiuti, più parchi e piste ciclabili e per dare agli
anziani e ai bambini servizi adeguati? Non sono forse materia altrettanto importante quanto la cura dei nostri capelli? Allora, non resta che augurarci che il nuovo Sindaco di
Palermo abbia la stessa competenza organizzativa di un
bravo parrucchiere. E, magari, un pizzico di passione in più
per il bene comune dei concittadini.
Maria DʼAsaro
ANTIBUDDACI di Dino Calderone
Ai grillini di Messina
MESSINA. Il successo elettorale del “Movimento 5
Stelle, formato dai cosiddetti “grillini”, non può
essere classificato semplicemente come uno fra i tanti
fenomeni espressi dall'antipolitica montante, di
impostazione sostanzialmente populista. Aldilà delle idee,
più o meno condivisibili, i “grillini” esprimono una forte
carica progettuale e la volontà di cambiare la politica
italiana. Nessuno spirito di pura contestazione caratterizza
il contenuto delle loro proposte. In questo senso il
“Movimento 5 Stelle” è lontano mille anni luce da chi da
tempo ha rinunciato all'impegno e alla speranza in un futuro
migliore. Chiarito questo punto fondamentale restano
aperte alcune domande radicali, almeno in chi guarda con
interesse alla loro attività. Per esempio, dal suo blog Beppe
Grillo ammonisce gli aderenti al “Movimento 5 Stelle” a non
partecipare a trasmissioni televisive e a non intervenire a
momenti di confronto con esponenti di altri partiti. Con
questa “direttiva” Beppe Grillo va contro l'articolo 49 della
Costituzione che afferma: “tutti i cittadini hanno diritto di
associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo
democratico a determinare la politica nazionale”. Se i grillini
obbediranno al loro leader priveranno la democrazia
italiana di un elemento qualificante costituito dalle loro
proposte che potranno essere dibattute solo al loro interno
e non pubblicamente! Un punto così importante non può
essere trascurato né rimandato, ma discusso anche dai
grillini messinesi.
[email protected]