Prima del concorso c`è stato per tutti i ventiquattro concorrenti, riuniti

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Prima del concorso c`è stato per tutti i ventiquattro concorrenti, riuniti
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food&drink ricettario
Avete mai visto una vod
A Wellington, in Nuova Zelanda, è andato in scena il campionato della 42 Below con protagonisti
d’eccezione, tra cui i bartender del Lab di Soho e quelli del Please don’t tell di New York.
Gli otto cocktail finalisti? In spuma, con la birra stout, il timo e perfino con “polvere da sparo”
Le rendez-vous (Francia)
di Kheirillah, Madriz, Vitrant
Wild honey porter (Irlanda)
di Ferreira, La Rocca, Wall
42 Below Royalty (Australia)
di Calub, Gonzalez, Hysted
Ingredienti: 40 ml 42 Below vodka, 10 ml
Benedictine, 20 ml Falernum, 20 ml panna fresca, 20 ml purea di pera, 10 ml succo di clementine, 10 ml miele con spezie,
mezzo albume e baccello di vaniglia
Ingredienti: 35 ml 42 Below Manuka Honey, 35 ml birra scura, 25 ml vino bianco,
15 ml crema di cacao bianca, 15 ml sciroppo di zucchero, 15 ml succo di lime
fresco, 15 ml di bianco d’uovo, 2 gocce di
Angostura bitters
Ingredienti: 30 ml vodka, 15 ml 42 Below
Feijoa, 7,5 ml di crema di cacao bianca,
mezzo cucchiaio di assenzio, 30 ml di tè
al gelsomino e Chartreuse deidratata per
dolcificare
Tecnica: Sifone
Tecnica: Double Straining
Tecnica: Building
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A sinistra, il team vincitore: quello americano.
Al centro Alessandro Catapano e Mauro Rosada
della squadra italiana. Infine il team irlandese
con il “nostro” Max La Rocca (al centro).
tecniche di lavoro
Termini in uso all’estero per definire
le principali tecniche di preparazione
blending Si dice quando gli ingredienti del cocktail vengono mescolati
nel frullatore (blender).
building Gli ingredienti sono aggiunti direttamente nel bicchiere dandogli,
talvolta, una mescolata veloce.
layering Per creare drink a più strati, si versano gli ingredienti nel bicchiere con l’ausilio di un cucchiaino.
shaking Si shakera con cubetti di
ghiaccio per circa dieci secondi.
stirring Il miglior modo per conservare gli aromi di un martini. Si gira,
con lo stir, per alcuni secondi.
ka così? P
rima del concorso c’è stato per tutti i
ventiquattro concorrenti, riuniti di recente a Wellington in Nuova Zelanda, il
tempo di spassarsela. Prima il bungee jumping
da un ponte sopra il fiume Kahuna, poi canotti
e rafting, danze Maori, serate di rock e, ciliegina sulla torta, i cori di groupies urlanti neanche
si trattasse di idoli dei palcoscenici. Ma sulla
pedana di gara della 42 Below Cocktail World
Cup la musica è cambiata. Si è fatta estremamente seria. La qualità delle ricette a base di
vodka che vi presentiamo, fatta salva qualche
eccezione, ne è la prova evidente.
Tra i sette Paesi rappresentati anche l’Italia con
la squadra composta da Elia Cavieri dell’Arenile di Napoli, Alessandro Catapano del Co-
I have to much thyme... (Usa)
di Hoard, Stoddard, Thrasher
Pavarotti & Friends (Italia)
di Catapano, Cavieri, Rosada
42 Cuba St (Nuova Zelanda)
di Chadwick, Crawford, Goggin
Ingredienti: 30 ml vodka, 15 ml liquore di
carciofo (Cynar), 45 ml sciroppo di timo
cedrino
Decorazione: apple bitter (una speciale
cucurbitacea) e foglie di timo
Ingredienti: 30 ml di 42 Below Honey,
10 ml pear Cognac, 15 ml succo di lime
fresco, 20 ml miele, polvere di cannella,
gocce di Orange Bitters e gocce di salsa
piccante. Il drink è accompagnato da pomodorini, mozzarella e olive
Ingredienti: 50 ml 42 Below Manuka
Honey, 20 ml vermouth Antica Formula
(Carpano), 5 ml liquore al miele, gocce di
Chocolate Bitters e Decanter Bitters
Tecnica: Building
Tecnica: Shaking
Tecnica: Building
di Stefano Nincevich
Guarnizione: spruzzo di tè verde e rum
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Catch 42 (UK) di Lambert,
McCarron, Medrington
Geoff You Ripper (Londra)
di Fritz, Winter, Williams
Ingredienti: 50 ml vodka, 30 ml succo
chiarificato di pomodoro, 17,5 ml succo chiarificato di maracujà, 15 ml succo chiarificato di lime, 10 ml sciroppo di
zucchero, una piccola presa di sale marino dell’Essex
Ingredienti: 30 ml 42 Below Feijoa, 30 ml 42
Below Passion, 30 ml vino rosso, 15 ml di
aperitivo al carciofo, gocce New Orleans Bitters e di riduzione di aceto balsamico. Spuma di uva rossa, pompelmo, albume, zucchero e cherry brandy. Spruzzo di assenzio
Tecnica: Building
Tecnica: Shaking e sifone
smopolitan Café di Lucca e Mauro Rosada del
Terrazza Tosca di Treviso. La migliore ricetta
è stata giudicata quella dei finalisti americani
(si concorreva in squadre di tre bartender). I
barman del Please don’t tell di New York han-
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no sbaragliato gli avversari con un drink tanto
semplice nella composizione, quanto inedito
negli aromi (amaro al carciofo, 42 Below vodka e timo) e complesso nel nome: “In questo
momento della mia vita ho troppo timo nelle
mie mani”. Secondi per un soffio i francesi,
vestiti per l’occasione da chef, che al loro cocktail in spuma hanno abbinato un dessert creato
durante la gara. Terzo posto per i neozelandesi,
la squadra di casa, con una vodka aromatizzata al miele. In giuria c’erano, tra gli altri,
tre dei personaggi più influenti della scena
internazionale: Jim Meehan del bar culto Pdt
di New York, Simon Difford del magazine inglese Class e il “professore della vodka” Jacob
Briars. Da prendere nota: ogni concorrente è
stato libero di scegliere il bicchiere per la gara.
Così c’è chi ha portato splendidi cristalli rétro,
chi un vaso da fiori, chi tazzine in vetro.