Bologna Buone Notizie
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Mensile di informazione e approfondimento sociale N. 19 Anno 2 - 1 Agosto 2011 Edito da Virtual Coop Bologna - www.coopansaloni.it cani e cristiani 8 settembre = handishow!!! Come dice una pubblicità di una nota marca di automobili: il lusso è un diritto! E le ferie di agosto non si toccano! Certo che ad uno come me passa la voglia d’andarsene a Misano, Cattolica, oppure a Vergato, costi materiali a parte, in questo agosto 2011. Non ho pacchetti azionari a rischio crollo della Borsa, ma mi ruga constatare che sempre di più il valore della carta sopravanza quello del prodotto reale. Cioè che questa finanza globalizzata debba decidere che nazione del mondo far fallire, con tutte le disastrose conseguenze che ricadono sulla povera gente, proprio mi fa venire il volta stomaco. Ma questi paperoni da chi sono stati eletti per possedere un tale potere sugl’altri? Non ho neppure anziani parenti da accudire, devo dire con estremo dispiacere. Però mi sta molto sugli attributi che la ministra Brambilla ed il suo Governo abbia investito soldi pubblici, energie creative e mass media pubblici e privati per una campagna contro l’abbandono di cani e gatti. Per l’amor del cielo, mica voglio dire che sia accettabile che la gente si sbarazzi dei propri animali domestici pur di andare in vacanza, ci mancherebbe! Però, che i cani ed i gatti, che io pure adoro, vengano prima dei poveri cristi che, oltre a non potersi permettere neppure un giorno di ferie, pagano le mille problematiche fisiche, economiche e socia- li che la vita ha riservato loro, mi pare troppo! Siamo certi che i nostri vecchi ospitati nelle Case di riposo passeranno un agosto spensierato? Siamo stati almeno a fare loro una visita, recentemente? Quel cugino di nostra zia che si è rotto il femore e che dovrà farsi mezzo agosto al Rizzoli, gradirebbe una nostra visita, che ne so un mazzo di fiori o due pastine, un po’ di bibite fresche? Il nostro vicino, seguito dai servizi sociali, avrà un cavolo di ventilatore per difendersi dall’afa? Quella famiglia di migranti, che abita in quel tugurio in periferia, moglie con otto figli ed un solo stipendio, gradirebbe forse una nostra visita con un paio di sportine belle piene di cibarie? Le risposte a queste domande sono ovviamente scontate ma, a ben pensarci a noi che ce frega? Tanto, alla fine, deve sempre essere lo Stato a preoccuparsi di questi “poveretti”, oppure la Chiesa, anche i Testimoni di Geova, che comunque farebbero meglio ad occuparsi più dei problemi dei disgraziati di questa terra che di predicare la fine del mondo. Tanto per capirci, mi viene da dire che i tanti piccoli e grandi egoismi, quando si sommano o si moltiplicano tra di loro, producono come risultato il mondo in cui viviamo, dove il lusso è un diritto e le ferie di agosto non si toccano! Marco Negri È cominciato il countdown per l’Happening allo Spazio Estragon Non manca tantissimo ormai: giovedì 8 settembre 2011 alle ore 21 lo Spazio Estragon di Bologna, al Parco Nord, nell’ambito della Festa Provinciale dell’Unità, aprirà le sue porte per ospitare HandiShow, l’happening nazionale per artisti… abili, abilissimi, disabili e in ascesa. Saranno dei nostri: La Banda Roncati - Les Commediants Franz Campi - Antonietta Laterza - "Muskey" Vito Muschitiello - Domenico Lannutti - Jolaurlo - Ladri di Carrozzelle. Abbiamo posto a tutti 4 domande per sondare le posizioni, le sensazioni, le intimità di artisti e persone. Dalle risposte emergono caratteri, ruoli ed esperienze di vita diverse per ogni artista, come a sottolineare le differenze di età, di scelte artistiche, di percorsi formativi, ma nonostante tutte le diversità, emergono posizioni comuni. Un po per vanità, un po per curiosità abbiamo voluto sondare cosa pensano di noi e del nostro progetto, e del mondo dello spettacolo, c’è chi ci racconta storie chi non né fà. 1- L’8 settembre sarai dei nostri ad HandiShow allo Spazio Estragon di Bologna, che idea ti sei fatto di questa nostra iniziativa? Franz Campi. La vita di tutti i giorni è difficile. Ci sentiamo inadeguati, lontani dai modelli di riferimento che la cultura dominante ci propone. Il livello di competizione è duro, l’asticella viene posta sempre più in alto. In ballo del resto c’è la felicità, stato d’animo che ci raccontano dipenda da alcuni ingredienti essenziali: successo economico e sociale, aspetto fisico tonico e brillante, sicurezza nei propri mezzi e capacità. Insomma, la famiglia felice del “Mulino Bianco” a cui tutti desiderano appartenere. Ma chi ci riesce? E nel rendersi conto della distanza tra sé e questi modelli, spesso cadiamo nella trappola della autocommise- razione, della depressione o delle scorciatoie temporanee fatte di artifici chimici, pillole o polveri. Una leggenda racconta di una madre che aveva appena perso un figlio e che chiese a Budda di farlo tornare nel mondo dei vivi. Lui le disse: “Portami dei semi di lino che troverai in una casa i cui abitanti non abbiano perso qualche caro o che non siano stati vittime di circostanze dolorose”. La donna a sera, ormai sfinita per le centinaia di abitazioni visitate, si rese conto che non ne esistevano. E allora l’atteggiamento positivo del pro- HandiShow 2011 Scuola & lavoro Info prevendita biglietti: w w w. h a n d i s h o w. i t BNB Intrvista l'Assessore regionale Patrizio Bianchi (pag.8) Speciale Giochi Sanità a bologna Cruci, rebus e tanto divertimento fuori e sotto l'ombrellone... (all'interno) Ne parla Sergio Venturi, direttore generale del Policlilico Sant'OrsolaMalpighi (pag.9) Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale 70% - CN BO Il Nome della Casa www.buonenotiziebologna.it Buone Notizie Bologna “Sostenibilità e Trasparenza con Cooperativa Edificatrice Ansaloni” www.buonenotiziebologna.it 2 getto, come di tutta l’impostazione del vostro lavoro, mi trova persuaso che, insieme all’ironia, sia questo l’unico strumento idoneo ad affrontare le nostre giornate. E a maggior ragione di chi è costretto a portarsi in groppa uno zaino di ulteriori difficoltà. Questa serata servirà a ribadire che nessuno deve accettare di essere messo da parte ma, in relazione a ciò che i propri limiti consentono di offrire, può e deve contribuire alla vita della comunità. Banda Roncati. L’8 settembre saremo con voi ad HandiShow perchè riteniamo giusto sostenere un’iniziativa che proporrà a degli artisti di esprimersi come tali, indipendentemente dalle loro abilità. Ladri di Carrozzelle. Crediamo sia una sfida, difficile, complicata ma di grande valore soprattutto culturale: speriamo di vincerla! Jolaurlo. È una band che ha sempre fatto delle “differenze” il proprio valore aggiunto. L’idea che ci siamo fatti di questa iniziativa è sicuramente positiva! Per noi la disabilità è un concetto che non appartiene alla persona, ma alla società che non sempre è pronta ad accogliere le differenze come “opportunità” di crescita e miglioramento. Domenico Lannutti. Iniziativa bellissima, artisti strepitosi, una serata all’insegna della meraviglia. Vito Muschitiello. Splendida geniale “unire” con la musica è sempre una vittoria. Antonietta Laterza. Necessaria e preziosa, siamo agli inizi e si spera che il mondo evolverà al punto che non ci sarà bisogno di queste iniziative “ad hoc”. Les Commediants. È auspicabile che questa proposta possa creare ulteriori sensibilità e aprire varchi di riflessione e di confronto circa opportunità artistiche differenti. 2 - Il mondo dello spettacolo è un universo complesso e spesso pieno di contraddizioni, secondo te com’è cambiato nel tempo: ieri, oggi e come sarà domani? Franz Campi è il camminare sul filo dell’acrobata, senza reti e certezze. Il mio spettacolo “Meglio che scaricare un camion di mattoni” parla proprio di questo, di come non venga assolutamente preso sul serio chi si definisce “artista”, chi lavora nella musica. Ti prendono sul serio solo se sei sempre in TV, se guadagni milioni, viceversa sei quello da invitare a fare un “concertino” o una “schitarrata”, ma sapessero quanto lavoro, apprensioni, disciplina e rinunce comporta questa scelta. Del resto i tanti reality in televisione mostrano che basta essere un “personaggio” per diventare un artista, quindi che meravigliarsi? Un tempo la gavetta “pagava”, ora paga a malapena le bollette. Ma in fin dei conti, per chi ha una vera e propria passione, meglio seguire la propria inclinazione piuttosto che “scaricare un camion di mattoni”. Appunto. Ladri di Carozzelle. Cambiano le modalità ma rimane sempre lo stesso, fortunatamente l’arte è la cosa più democratica che c’è: chi HandiShow BNB 1 Agosto 2011 ha talento va avanti, chi non ce l’ha diventa famoso 15 minuti e poi puff... scompare! Dmenico Lannutti. Ogni generazione è figlia del suo tempo, le contraddizioni ci sono sempre state e ci saranno sempre, un artista deve cogliere l’invisibile e farlo poi vedere agli altri. Vito Muschitiello oggi abbiamo internet per divulgare cio’ che riusciamo a creare ma è pur vero che nessuno più investe nella musica, dobbiamo necessariamente autoprodurci e credere in cio’ che facciamo, suonare e cantare le proprie idee senza aspettarsi il successo. i difetti della stessa. Domenico Lannutti. Un termine vale l’altro, a volte pensiamo di parlare la stessa lingua ma in realtà parliamo lingue diverse. La cosa importante è dare dignità e sostegno a chi vive la condizione di disabilità. Con le ultime finanziarie, lo stato ha fatto si che le barriere emarginanti aumentino invece che diminuire. Vito Muschitiello. Non mi piace fare distinzioni e definire qualcuno “diverso” siamo tutti nella stessa barca. Antonietta Laterza. Sono tutte pregiudiziali è la testa che bisogna cambiare. sto della canzone “Beslan”. Avevo raccolto tanto materiale ma non riuscivo a trovare la chiave di lettura. Ero annichilito dalla tragedia compiuta dai terroristi in Ossezia nei confronti di bambini e ragazzi di una scuola. Trovavo le ragioni ed i motivi che avevano generato tale violenza ma non capivo il loro tradursi in azione concreta rivolta contro a così tanti innocenti. Una vicenda mostruosa, un evento biblico come quello di Erode che però quando ci raccontano facciamo fatica a considerare poco più di una favola. E invece centinaia furono le vittime. La canzone che ho scritto, e che tenta di raccon- Les Commediants. Il coinvolgimento è mettersi dentro le situazioni, gli incontri e le storie di vita. Abbiamo iniziato questo viaggio molto tempo fa e pertanto siamo stati “toccati” e coinvolti con molte persone sia abili che disabili in quanto ho da sempre creduto all’integrazione di mondi possibili con opportunità e risorse differenti. Il tempo ci ha dato ragione. Jolaurlo. In Italia non abbiamo ancora una legge contro l’omofobia, e che preveda l’unione di fatto tra coppie dello stesso sesso. Esistono ancora situazioni familiari difficilissime soprattutto al sud Italia, dove ancora molti ragazzi e ra- Antonietta Laterza. Faccio il DAMS e per rispondere a questa domanda dovrei aver finito almeno il triennio! Sono stata la prima donna cantautrice in carrozzina apparsa sulla RAI, a S. Remo sono stata esclusa perchè ci andava Bertoli e due carrozzine erano troppe. Les Commediants. Le contraddizioni ci sono sempre state, forme clientelari a discapito del merito. Credo che le cose non siano molto cambiate. Si parlava di un percorso che tenesse conto non solo degli interessi e delle motivazioni, ma anche delle possibilità artistiche di chi voleva intraprendere questa professione. Oggi vi è in generale una grande improvvisazione stimolata da una informazione che propone modelli e canoni estetici accessibili e raggiungibili senza grande impegno. Jolaurlo. Oggi tutto è spettacolo, anche le guerre purtroppo. La nostra visione è decisamente nichilista, ci commuoviamo guardando su Youtube video italiani degli anni ’50 e ’60, così pieni di fascino, di rispetto e di amore per il pubblico, mentre oggi ci sbattono in faccia notizie e immaginari tutto legato a canoni estetici opprimenti, superficiali e spesso addirittura volgari. Les Commediants. Il termine che sento più vicino a me nel rapporto con queste persone, non fa riferimento a diagnosi o a certificate patologie o a disabilità comunque presenti, ma alla possibilità d’interagire con proposte artistiche che siano, nel rispetto delle differenze, arricchenti e condivise da tutti. Jolaurlo. Ogni “disabilità” ha la sua corrispettiva “Iper-abilità”, un non vedente per forza di cose avrà un iper-udito o un iper-tatto, un paraplegico avrà sviluppato di sicuro altri sensi che gli permetteranno di verificare il mondo da altri punti di vista. Per me non è una questione di termini, ma di sostanza, dovremmo cambiare il punto divista dal quale osserviamo il mondo e le persone che ci circondano, e diventare più collaborativi gli uni verso gli altri. tare quella vicenda, fu trasformata in un video dal mio amico Pietro Mazzocchi e pubblicata su Youtube. Qualche mese dopo mi arrivò una lettera del “Museo della Pace di Samarcanda”, in Uzbekistan, che mi chiedeva di ospitare il brano. E così una sensibilità espressa in musica ha trovato casa. Banda Roncati. Le azioni della banda sono molto legate all’attualità tanto da far si che i momenti in cui la banda si esprime più spesso sono i cortei e le manifestazioni politiche. Ladri di Carozzelle. La crescente indifferenza verso gli altri, gli ultimi, in particolare, sta creando una società di individualisti ed egoisti. Venti anni fa quando abbiamo cominciato speravamo che le cose sarebbero cambiate in meglio, purtroppo stiamo vivendo un momento involutivo e la cosa è veramente preoccupante. Vito Muschitiello. Ho scritto molto contro la guerra e contro la mafia ma anche contro il nucleare. Antonietta Laterza. La guerra, la violenza alle donne, la chirurgia estetica. gazze sono costretti ad andar via di casa perché i loro genitori non tollerano scelte di vita differenti dal loro ideale. Ma ancora una volta credo che a turbare questi genitori, non sia la scelta sessuale che il proprio figlio compie in vista della propria serenità, ma come la società che li circonda accoglierà la loro scelta. Per questo un brano nel nostro nuovo disco si chiama “Senza paura”, dedicato a tutte le persone che abbandonando la paura di manifestare le proprie scelte e differenze, contribuendo poco per volta al cambiamento di una società ancora troppo violenta, intollerante e incapace di amore. Domenico Lannutti. Sicuramente i tagli indiscriminati alle politiche sociali, che porteranno entro il 2012 a privare di ogni assistenza molti disabili in tutta Italia, penso che in uno stato moderno tutto ciò è scandaloso. Voglio chiudere con una battuta: “Niente è permanente (come dice sempre il mio parrucchiere)”. 3 - Disabili, diversamente abili, handicappati, i termini sono ormai tanti per distinguere le persone che scontano diversità fisiche o intellettive, anche se la sostanza poi non cambia. Qual è secondo te il termine più adatto e perché. Franz Campi. Appesantiti da zavorra. Banda Roncati. L’importante che con i termini e con tutti gli altri atteggiamenti si rispetti la dignità individuale di ogni persona. Ladri di Carozzelle. A noi piace usare il termine proposto dalla OMS, “persone con disabilità” in quanto mette al centro dell’attenzione la persona e non le abilità o 4 - Quali argomenti di attualità ti hanno toccato, tanto da coinvolgerti sia a livello personale che artistico? Franz Campi. Ho impiegato due anni a scrivere la prima riga del te- Clinio Occhi SOSTIENI BNB DONANDO ALLA VIRTUAL COOP Cooperativa Sociale ONLUS Disabili che lavorano... Bene! BNB Il Personaggio 1 Agosto 2011 3 east coast to West coast, route 66 in handbike Gli Stati Uniti d’America; sogno per molti nostri avi, pronti a sobbarcarsi giorni e giorni di nave pur di raggiungere questa terra promessa per la speranza di un futuro migliore. Oggi è meta turistica di molti, che ogni anno la scelgono per le loro vacanze. In questi giorni Antonio Spica, assieme a due amici, sono sulla Route 66, riportiamo queste sue parole alla vigilia della partenza per gli U.S.A. Antonio, ho appreso che pure te sarai questa estate in America ed in particolare sulla famosa Route 66. Viaggiare per me, significa dedicare tempo a se stessi, fondamentale per staccare dalla vita quotidiana, per captare le proprie capacità ed energie mettendosi alla prova in esperienze che fanno crescere in vista di un miglioramento personale. Conoscere e imparare da abitudini diverse dalle proprie, mettere alla prova la propria capacità di convivenza e condivisione con i luoghi e le persone che ci ospitano. Il viaggio che ho deciso di intraprendere è la “East Coast to West Coast ROUTE 66”, meta ricca di storia e di diversità, detta anche la strada madre: che inaugurata nel 1926 collegava Chicago alla spiaggia di Santa Monica in California. Si percorrono 8 stati e 3 fusi orari uniti da un’unica strada, lunga 3750 km. È stata una delle prime highway federali e attraversa gli stati dell’Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California Negli anni ’80 era stata tolta dal sistema delle highway ma nei primi anni ’90, grazie a diverse associazioni, è stata rivalutata come “Strada di interesse storico”; infatti ora vieni denominata Historic Route 66. Perfetto, quindi ti farai un tour storico sul tuo handbike da costa a costa! Si parte da Chicago (East Coast): città che ha ispirato la gior- nata dell’8 marzo; nel 1908 infatti 129 ragazze persero la vita in un incendio scoppiato dentro la fabbrica di camice dove lavoravano. Si chiude il viaggio a Los Angeles (West Coast): “città della chiesa della nostra signora degli angeli”. Anche se non si riesce a percorrere molti km dell’origina- le tracciato, un viaggio alla scoperta di quello che poteva essere la Route 66 è un esperienza indimenticabile per i veri amanti dell’America e dell’esperienza On The Road. Molti paesi e villaggi, che attualmente sono un po’ decaduti, mantengono quell’atmosfera ricca di gloria passata; basti pensare ai motel, alle insegne di locali e ristoranti, ad alcune opere d’architettura, come ponti e stazioni di servizio, che a distanza di anni sono li a testimoniare e a farci sognare l’antico splendore. Questo grande museo a cielo aperto, rappresenta buona parte della storia degli Stati Uniti recenti, basti pensare proprio alla diffusione dell’auto che permetteva grandi spostamenti o alla seconda guerra mondiale, su questa strada passarono mezzi e armi che, dalle basi sparse in giro per gli USA, andavano a San Diego sede della Navy, la marina americana. La Route 66 ha dato vita a centinaia di film, romanzi e racconti .Gli americani la chiamano «Mo- ther Road», «la strada madre». È forse l’unica strada al mondo alla quale sono state dedicate canzoni («Get your Kicks on Route 66», di Bobby Troup, 1946), siti Internet, libri, studi sociologici e tesi di laurea. È la Route 66, simbolo di tutta l’America «on the road», dei grandi spazi, dei rettilinei infiniti, della corsa all’Ovest, delle cittadine addormentate delle gran- di pianure centrali, dei deserti. È la strada della cultura popolare americana, tenuta a battesimo da Woody Guthrie, John Steinbeck e Jack Kerouac e delle involontarie opere di pop-art che sono i motel a poco prezzo e le stazioni di servizio in mezzo al grande nulla. Ok Antonio, ma che ci azzecca tutto ciò con il tuo essere uno sportivo, diciamo diversamente abile? Anch’io sono stato ispirato da questa strada; per questo l’ho scelta: voglio mettermi alla prova, vivere una vera emozione, farmi catturare dalla strada per cogliere le meraviglie, le sue magie. Per questo motivo sono fiducioso di essere in grado di portare a termine la mia maratona di 30 giorni, pedalando con le braccia la mia bici speciale rimorchiando un carrellino per alloggiare il bagaglio e la carrozzina. Le mete non le programmo, perché non so mai dove mi fermerò e quanti chilometri riuscirò a percorrere ogni giorno: perché ogni luogo è diverso dall’altro e ognuno di loro ti trasmettono sensazioni diverse. Quindi non posso sapere prima da cosa sarò attratto, lo scoprirò viaggiando. Una sfida nella sfida, saper cogliere la magia del posto con l’impegno di raggiungere entro un periodo prestabilito la meta. Da est a ovest. Non è a caso che desidero percorrerla in questa direzione: il sole sorge a est e tramonta a ovest. Il giorno, con l’alba al tramonto è l’immagine della nostra via: dalla nascita al tramonto. Ma la vita è un susseguirsi di albe e tramonti, percorrere la Route 66 da Est a Ovest rappresenta per me la mia vita vissuta giorno per giorno da scoprire e vivere intensamente. Augurissimi Antonio, seguiremo le tue prodezze sul web Nato in Sicilia nel 1977, Antonio Spica vi ha vissuto fino a 27 anni, quando un incidente di moto lo ha fatto sedere in carrozzina. Trasferitosi a Roma, ha continuato a praticare vari sport, ma il suo vero sogno resta legato ai viaggi e alla scoperta di nuovi luoghi, da visitare facendo affidamento sulla sua capacità fisica, anche pedalando un handbike con la forza delle sue braccia. La sua prima esperienza in solitaria risale al 2008, quando, partendo da Roncisvalle, ha attraversato i Pirenei, fino a raggiungere Santiago de Compostela, dopo avere percorso 880 chilometri in venti giorni. Per il suo viaggio sulla Route 66 lo accompagna Lelio Loccia, anch’egli persona con disabilità in carrozzina e anche l’amico Federico, normodotato in bicicletta - è partito da Chicago in luglio, sta procedendo tutti i giorni dalla mattina all’alba fino alle 18. La percorrenza media prevista è di circa 140 chilometri al giorno. Un GPS indica la strada, un iPad serve a mantenere i contatti tramite skype e un sito Internet viene aggiornato con il diario, le foto, i video e gli appunti dei vari spostamenti. Testimonial dell’iniziativa è Alex Bellini, veterano di viaggi estre- mi, protagonista in questo stesso periodo su un itinerario simile, ma di corsa e in direzione opposta, percorrendo 5.000 chilometri in settanta giorni. Servizio a cura di Marco Negri www.buonenotiziebologna.it Questa estate la nuova incredibile impresa di Antonio Spica 4 Buone Pratiche 1 Agosto 2011 antincendio boschivo Gemellaggio tra Emilia-Romagna e Puglia www.buonenotiziebologna.it Sono già operative le prime squadre di volontari di Protezione Civile dell’Emilia-Romagna inviate in Puglia per cooperare alle attività antincendio boschivo, per tutta la durata della campagna estiva fino al prossimo 7 settembre, insieme ai volontari del Friuli Venezia Giulia. L’Agenzia regionale di Protezione Civile dell’Emilia-Romagna anche quest’anno ha, infatti, aderito alle iniziative di gemellaggio promosse dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile nelle regioni italiane caratterizzate dal maggior numero di incendi di bosco. Quattro squadre di volontari specializzati (in totale circa 180 unità) si alterneranno in dieci turni settimanali per effettuare attività di avvistamento, spegnimento, prevenzione e presidio sul territorio per la lotta agli incendi di bosco sul promontorio del Gargano. Il campo operativo è allestito a Vico del Gargano in Provincia di Foggia. Le squadre, appartenenti ai coordinamenti provinciali e alle organizzazioni regionali del volontariato di Protezione Civile, sono accompagnate da funzionari dell’Agenzia regionale di Protezione Civile e delle Province (con compiti di rappresentanza istituzionale) e da coordinatori del volontariato (con compiti di gestione delle squadre operative). I volontari operativi in Puglia sono attrezzati con un mezzo fuoristrada provvisto di modulo antincendio, un pulmino, un autocarro per il trasporto di materiali e dotati di dispositivi di protezione individuale. BNB Intanto in Emilia-Romagna fino al 30 settembre Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato e volontari di Protezione Civile opereranno in sinergia sul territorio regionale. La task force regionale antincendi boschivi è costituita da 9 squadre dei Vigili del Fuoco, una per Provincia, dedicate allo spegnimento degli incendi, 20 pattuglie del Corpo Forestale dello Stato con funzioni di pronto intervento, ricognizione e spegnimento e, a supporto, 62 squadre di volontari dei nove Coordinamenti provinciali di Protezione Civile, formati ed equipaggiati dall’Agenzia regionale di Protezione Civile e impegnati in operazioni di avvistamento tutti i giorni della settimana. A difesa degli ecosistemi forestali, sia in funzione preventiva sia in funzione di intervento operativo, sono inoltre a disposizione due elicotteri di pronto intervento del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco ed un velivolo di ricognizione dei Vigili del Fuoco. I cittadini in caso di avvistamento di un incendio possono chiamare i numeri: 1515 - numero nazionale di Pronto intervento del Corpo Forestale dello Stato; 115 - numero nazionale di Pronto intervento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile; 8008-41051 - numero verde del Corpo Forestale dello Stato; 800333-911 - numero verde dell’Agenzia regionale di Protezione Civile. La chiamata è gratuita. Emma, da Amici ad ANT schietti e senza fronzoli ha portato “L’idea di questa campagna nasce alla creazione di una headline che dall’aver letto la storia personale è volutamente dura nel contenuto di Emma, che all’età di 25 anni ha e nella forma: ‘Cercalo prima che combattuto e vinto la sua sfida con ti trovi’ è l’essenza di una proposta il cancro – afferma Filippo Cristache, supportata rella, ammida uno splendinistratore do primo piano delegato di di Emma, lascia Y2K Rimini. un segno deLa nostra ciso e non usa agenzia ha mezzi termini.” intuito l’eLa campagna norme pofirmata da Y2K tenzialità ed importanza Foto: Emma Marrone Rimini è on air su alcuni tra i principali settimache avrebbe potuto avere una panali italiani nei mesi di luglio e rola detta da un giovane ai giovani agosto. Lo scatto è della fotosul tema della prevenzione, e ha grafa Angela Lo Priore che, inideato e presentato un progetto sieme a C’N’C’ che veste Emma, di comunicazione alla Fondazioa Y2K Rimini e all’artista, hanno ne ANT, sicuri di trovare in loro prestato la propria opera a titoun partner sensibile, attento ed lo non oneroso per sostenere la esperto. La necessità di trovare Fondazione ANT. una sintonia con chi usa linguaggi www.legacoop.bologna.it la montagna per tutti Il grande impatto di un progetto umbro Lo scopo principale del Progetto “La montagna per tutti”, voluto dall’Associazione Stefano Zavka di Terni, in collaborazione con la Sezione locale del Club Alpino Italiano (CAI) e con l’AVI Umbria (Associazione Vita Indipendente), grazie al “Bando per la raccolta, selezione e supporto di idee progettuali” promosso dal Centro Servizi del Volontariato (Cesvol) Provinciale, è stato quello di consentire alle persone con disabilità che lo desiderino di partecipare ad escursioni di gruppo in ambito montano, potenziando al tempo stesso la capacità delle reti associative di realizzare le azioni e gli interventi necessari a favorire la fruizione di un ambiente come la montagna, altrimenti inaccessibile a una persona con disabilità, promuovendo di conseguenza il turismo sociale del territorio. Il piccolo Comune di Polino (Terni), nel Parco Regionale del Fiume Nera, è stato una delle località al centro del Progetto «La montagna per tutti». Nella Con- venzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità si parla del diritto alla «partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi ed allo sport» e di quello «alla vita indipendente ed inclusione nella società» (rispettivamente agli articoli 30 e 19) ed è proprio dalla volontà di vedere concretamente garantiti questi diritti che si è mosso il Progetto “La montagna per tutti”. Nell’ambito dell’iniziativa umbra dunque, sono state svolte azioni per sensibilizzare e soprattutto accrescere la consapevolezza sulla disabilità in nuovi ambiti, come ad esempio nelle associazioni di escursionismo o di podismo a carattere naturalistico. Queste e altre organizzazioni sono state e saranno coinvolte per formare volontari che possano accompagnare le persone con la speciale carrozzina Joelette, tutti, “guidatori” e “passeggeri”, accomunati dalla stessa passione per la natura. A proposito della Joelette, si tratta di una sorta di bicicletta monoruota guidata da due accompagnatori, che proviene dalla Francia e che è stata acquistata grazie al progetto. Essa consente a una persona con disabilità, o anche a una persona con una grave limitazione funzionale, di vivere l’esperienza dei sentieri montani in tutta sicurezza. Sulla base dell’analisi effettuata, poi, sono state avanzate delle proposte di intervento, frutto di un’attenta ricerca di soluzioni in grado di coniugare il rispetto dei princìpi dell’Universal Design (“Progettazione Universale”) con quello dell’ambiente paesaggistico esistente. In tal senso il CAI si è impegnato ad elevare l’accessibilità del rifugio di Polino, realizzando gli interventi necessari a rispondere alle variegate esigenze della maggior parte delle persone, in modo equivalente, confortevole, sicuro ed esteticamente piacevole, oltreché contestualizzato nell’ambiente circostante. (Centro per l’Autonomia Umbro). A Milazzo, dove il mare è aperto a tutti Dalla battaglia garibaldina, ad un progetto di civiltà È questa la decima stagione consecutiva a Milazzo, in provincia di Messina, per il lido accessibile Open Sea, struttura balneare frutto del Progetto “Mare Aperto”, ideato e realizzato dall’AISM di Messina (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), con l’obiettivo di riaccendere in numerose persone con disabilità, non solo del comprensorio milazzese e di tutta la Provincia di Messina, ma anche provenienti dal resto della Sicilia e dell’Italia, la speranza di godere in modo libero e dignitoso di un mare cristallino, alla pari e insieme agli altri turisti. La realizzazione della struttura balneare, sita sulla Riviera di Ponente del litorale milazzese, è stata resa possibile grazie al Progetto Mare Aperto, unico non solo per l’accessibilità, ma soprattutto per le attività assistenziali garantite alle persone con disabilità che vogliano trascorrere una vacanza in piena autonomia e spensieratezza. In tal modo si realizza l’in- Uniti c’è più senso I cinque spot della campagna Arci “Cambia le cose, per ridare senso alle parole”. È lo slogan che ricorre in tutti i video della campagna istituzionale 2011 dell’Arci, intitolata “Uniti c’è più senso” diffusi attraverso siti di testate e radio, Youtube e Facebook. In un Paese lacerato da divisioni ed ingiustizie, e con scarsa fiducia nel futuro, termini come libertà, diritti, giustizia sociale e ambiente han- no perso di forza e significato. Da qui l’invito dell’associazione ad interrogarci sul tempo che viviamo, per cercare le risposte e provare a praticarle insieme agli altri tramite l’associazionismo. L’iniziativa promuove l’Arci attraverso cinque messaggi, proposti da altrettanti testimonial (volti anonimi scelti all’interno dei circoli dell’associazione). I video raccontano dirizzo stesso della Legge quadro 104/92, cui il progetto si riferisce, che evidenzia l’inserimento, l’integrazione e la partecipazione alle relazioni sociali delle persone con disabilità. Un progetto ambizioso e importante, insomma, che contribuisce concretamente a migliorare la qualità di vita delle persone con disabilità. L’Open Sea, infatti, è dotato di strutture modulari e amovibili, oltreché di ausili i quali, permettendo l’accessibilità e la fruibilità dei servizi balneari a persone con disabilità, garantiscono pari opportunità e piena integrazione sociale. Una serie di servizi come l’assistenza durante la balneazione, sia al mare che in piscina, l’accesso comodo alla spiaggia, totalmente accessibile e percorribile in carrozzina, il servizio piscina, la carrozzina da mare JOB, l’aiuto per la vestizione/svestizione e la doccia, l’animazione, la professionalità e l’esperienza dello staff: tutto ciò consente di vivere momenti rilassanti, allegri e divertenti. Cristina De Salvo in pochi secondi il disagio di un’Italia, dominata dall’incertezza, il vuoto culturale e le paura per la precarietà dei giovani, lo scempio dell’ambiente. Ma i filmati sono anche un appello a credere nel futuro del Paese, ad aver fiducia nelle persone e nella loro capacità di riscatto. Della campagna fa parte anche una video lettera di Paolo Beni, presidente nazionale Arci, che si può vedere a questo link: http://www.youtube.com/ watch?v=kA0GOfwxNGc BNB 1 Agosto 2011 Non se ne può più! Fino a qualche mese fa pareva proprio che il Governo volesse dare il via alla costruzione in Italia delle Centrali Nucleari. Lo stivale era diviso in 2: quelli che NON ne volevano neanche sentir parlare e quelli DISPONIBILI. I primi dicevano NO assolutamente NO, i secondi dicevano SI’, MA NON VICINO A NOI. I Pugliesi dissero SI’ ma non in Puglia. I Veneti dissero sì ma non da noi… e così via, dalle Alpi alla Sicilia. Poi è arrivato il terremoto in Giappone, lo tsunami, la catastrofe nucleare nel sol levante che ha messo d’accordo tutti. Vai col referendum: 95% tutti dissero NO. Ecco, io ne ho le scatole piene di coloro che dicono SEMPRE NO! Facciamo il Passante Autostradale Nord? Va bene, ma non nel mio Comune. Che bello, L’EXPO UNIVERSALE a Milano… sì ma non nel mio quartiere! Napoli sommersa dai rifiuti: quelli di Chiaiano NON vogliono la discarica di Chiaiano. Allora sotto con gli inceneritori: cosa? Gli inceneritori inquinano! Fateli pure ma non in provincia di Napoli! Allora mandiamo l’immondizia al Nord… cooosa!, urla la Lega, che s’arrangino con il loro rusco, quei marocchini! Arrivano i profughi a Lampe- dusa, gente che scappa da guerre e massacri, gente che cerca di migliorare la propria vita in Europa… NO, qui non li vogliamo! Mandiamoli in Francia, in Germania, mandiamoli al diavolo ma qui da noi, NO! È sparito dalle cronache l’aeroporto americano di Vicenza, il famoso DALMOLIN, che doveva essere ristrutturato ed allargato: proteste di piazza, i Vicentini dicono NO, non vogliono nell’ordine: i Negri, i Rom, gli Albanesi, i Marocchini e nemmeno gli Americani! Domanda: qualcuno sa se poi l’aeroporto l’hanno ristrutturato o no? Io propendo per il NO. Penso che gli Americani ci abbiano mandati a cagare e l’abbiano fatto da qualche altra parte. Allarme in Val di Susa: sono anni, decenni, quasi secoli che si parla dellla ferrovia Torino - Lione, una tratta europea che, dicono, è importantissima per l’economia di casa nostra (cosa di cui io personalmente dubito). Sono anni che periodicamente i Comitati per il NO scendono in piazza, protestano, sfilano e spesso e volentieri cercano di sfasciare cantieri, bloccare i lavori con inevitabili scontri con la Polizia in assetto di guerra. Feriti a decine, botte da orbi, lacrimogeni, danneggiamenti, poi tregua fino alla prossima. Ora, io dico: ma questa TAV va fatta o no? Il Governo di Silvio dice sì, il principale partito di opposizione (Partito Democratico) dice sì… ma non si riesce comunque ad andare avanti. La minoranza rumorosa dei NoTav prevale su tutti! E infine, già che siamo in tema, stendiamo un velo pietoso anche sul Partito Democratico del signor Bersani: in luglio c’è stata l’occasione di abolire le Provincie, in Parlamento bastava che i Democratici votassero SI’ e questo inutile e costosissimo apparato burocratico sarebbe stato abolito. E che ha fatto Bersani? Ha detto NO! Per salvare poltrone e poltroncine, sessantamila posti ben pagati di gente che poteva benissimo essere spostata a Comuni, Regioni ed Aree Metropolitane, razionalizzando l’organizzazione del territorio e risparmiando un sacco di soldi pubblici. Sarebbe stato un bel segnale di voler tagliare veramente i costi folli della politica italiana, la più cara del mondo: ma Bersani ha detto NO. Per una volta che un bel SI’ ci stava benissimo, anche Bersani ha detto NO! Non se ne può veramente più! Lelus Forestale Onorario 5 Bologna non è a misura di disabili L’80% dei negozi è inaccessibile La denuncia di Maximiliano Ulivieri, affetto da distrofia muscolare. Tre mesi fa ha aperto il sito Bolognaforall per raccogliere le segnalazioni di ciò che non va. E in un video ha documentato quel che accade in Sala Borsa quando suona l’allarme incendio: “Restiamo senza via di fuga”. Suona l’allarme, tutti si preoccupano, si precipitano giù per le scale, si sa che è vietato usare gli ascensori in caso di incendio, e si salvano. Tutti, tranne uno: quel signore seduto sulla carrozzella, per il quale le scale sono fuori discussione. In un video Maximiliano Ulivieri, 40 anni, documenta cosa può succedere in uno spazio pubblico assai frequentato come la biblioteca Sala Borsa: nei giorni scorsi, durante una simulazione, mi hanno messo dietro le porte di sicurezza”, visto che la rampa per la sua quattro ruote è decisamente off limits. “Per fortuna era solo una prova, e lo staff della Sala Borsa alla fine mi ha portato giù in braccio per le scale, però il problema esiste”. E non riguarda soltanto la biblioteca di piazza Nettuno, ma più banalmente le tante botteghe in cui un disabile potrebbe voler entrare per comprarsi un vestito, un chilo di mele, un libro. “L’80% dei negozi a Bologna è inaccessibile, racconta Ulivieri all’agenzia Dire, a causa degli scalini alti anche 20 centimentri”. La soluzione al problema sarebbe semplice, “basterebbe che gli esercenti si dotassero di pedane pieghevoli per far entrare anche i disabili”. “Bologna, precisa Ulivieri, è più avanti rispetto a molte altre città, però delle cose da aggiustare ci sono anche qui”. Il suo sito Bolognaforall, aperto tre mesi fa, raccoglie segnalazioni sui disagi e le cose non vanno, “ma anche le soluzioni” per migliorare la città. www.buonenotiziebologna.it Sede Legale e Amm. - Via Emilia, 369 - 40011 Anzola dell'Emilia (BO) www.uniloggroup.it L’Angolo Spinoso 6 Economia & Lavoro BNB 1 Agosto 2011 BNB ...a casa tua www.buonenotiziebologna.it 12 numeri ABBONATI!!! immigrazione e welfare: competizione fra ricchi e poveri www.buonenotiziebologna.it III parte: Analisi delle tipologie dei flussi migratori Ponendo adesso l’attenzione sull’ultima fase migratoria di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente, occorre considerare se l’impatto che essa ha sui salari e sull’occupazione dei lavoratori nativi sia da considerare sempre negativo o se invece si possano verificare delle condizioni in cui l’immigrazione possa essere un fattore positivo sia per i nativi che per gli ospiti. Analisi approfondite della Comunità Europea e di singoli paesi come Germania, Austria e Francia hanno portato a risultati empirici di notevole interesse. Si è riscontrato che il maggior rischio occupazionale per i nativi si ha a fronte di immigrazione di manodopera poco qualificata: l’utilizzo di risorse di Welfare da parte di questa tipologia di persone rispetto alla loro contribuzione al PIL nazionale risulta negativo e quindi si hanno sia problemi sui salari sia sull’occupazione dei nativi che si devono adattare alle condizioni che tale tipo di immigrazione impone. Naturalmente i datori di lavoro cercano di sfruttare la situazione, sia utilizzando questi lavoratori in nero, sia cercando di spuntare condizioni migliori in sede contrattuale anche con i lavoratori nativi sia spingendo la classe politica ad adottare una legislazione più permissiva in ordine alle condizioni dei contratti di lavoro, cercando una sempre maggior flessibilità. In queste condizioni i lavoratori immigrati risultano favoriti sia dalla loro maggiore capacità di adattamento e di mobilità, sia dalle loro minori esigenze economiche in ordine alla sopravvivenza rispetto ai nativi. Una tale situazione non continua nel tempo senza adattamenti e si stanno riscontrando differenze dopo circa un quindicennio di esperienze: anche gli immigrati, col passare del tempo, tendono a raggiungere posizioni di lavoro più stabili e a gradire, quindi, sempre meno sia la precarietà che la mobilità; inoltre le richieste salariali crescono con il crescere delle esigenze: l’aver acquisito un mutuo per comperare una casa o un’automobile, l’aver assunto un ruolo sociale diverso a fronte di nuove condizioni lavorative spinge anche gli immigrati a cercare condizioni simili a quelle dei nativi, rendendoli meno flessibili e più esigenti. Se, invece, la tipologia degli immigrati è di persone con più elevati livelli culturali e con maggiori competenze tecniche, paragonabili a quelle dei nativi, allora la situazione è completamente diversa: il loro contributo al PIL diventa positivo (alcune analisi parlano di valori dell’ordine del 3 per cento) e le pressioni sui salari e sull’occupazione dei nativi diventa pressoché irrilevante. Quindi l’immigrazione di personale qualificato è da considerarsi come un fattore positivo sia per il paese di destinazione sia per i lavoratori di quel paese, che non subiscono significativi impatti sui salari e sull’occupazione e ricevono benefici dall’aumento complessivo del PIL. In questo caso a rimetterci sono i paesi di origine dei lavoratori qualificati che vedono ridotto il proprio PIL e le proprie possibilità di crescita futura dall’uscita dei migliori cervelli. Quindi, per concludere, l’evidenza empirica per i paesi membri dell’Unione Europea mostra che l’immigrazione (che è sempre un mix fra lavoratori a bassa e ad alta qualificazione), ha avuto un impatto nullo o molto limitato sui salari e sulle opportunità di occupazione delle popolazioni native. Tali risultati empirici sono conformi alle previsioni dei modelli standard, che asseriscono che le economie aperte si aggiustano a una crescente offerta di lavoro tramite un cambiamento nella composizione della produzione piuttosto che attraverso i salari e l’occupazione. È comunque emerso un fattore di grande importanza ciali sulle nazioni di destinazione e su quelle di origine, con risvolti che andranno ben soppesati perché potranno portare a impatti di notevole livello nel futuro. Poiché, comunque, attualmente circa il 5070% dell’immigrazione è dovuta a riunificazioni familiari, si evidenzia che le tipologie di immigrati stanno andando verso una riduzione sensibile del capitale umano e conoscitivo dei nuovi venuti (spesso donne analfabete o bambini mai scolarizzati o, anche, anziani alla fine della loro vita lavorativa) inducendo così, come prima dimostrato, impatti negativi sia sul PIL dei paesi ospiti sia sui salari dei nativi ed inoltre creando forti pres- che fino ad ora era stato trascurato nelle analisi che risultavano assai più quantitative che qualitative: la caratteristica del capitale umano ed i livelli di qualifica professionale e culturale degli immigrati inducono differenze molto significative sui ritorni economici e so- sioni competitive sul mercato del lavoro, con implicazioni politiche di grande evidenza. Lo sta a dimostrare la rapida crescita, in diversi paesi europei, della xenofobia e del razzismo di ritorno da parte dei lavoratori che subiscono tali pressioni competitive e quindi la crescita di partiti anti-immigrazione come quello leghista in Italia. Ironicamente, sulla base di dati empirici traguardati sugli ultimi quindici anni, sembra che la forte enfasi posta sulla protezione dei mercati del lavoro si sia rivelata del tutto inappropriata: gli studi empirici prima esposti, infatti, trovano, al massimo, dei minimi effetti della migrazione lavorativa sui salari e sulle opportunità di occupazione delle popolazioni native. Politiche più mirate e meno restrittive, che avrebbero già di per sé ridotto di molto l’immigrazione illegale, avrebbero permesso un notevole miglioramento della composizione qualitativa dei gruppi di immigrati inducendo migliori performance sul mercato del lavoro e sul ritorno economico per le nazioni coinvolte, senza avere altresì effetti sensibili né sui salari né inducendo rischi di disoccupazione per le popolazioni native. Nel prossimo articolo parleremo diffusamente delle possibili soluzioni a questo problema approfondendo il concetto di “immigrazione temporanea”, su cui si sta centrando l’attenzione dei principali paesi europei. Gianni Cacchiani [email protected] 1 Agosto 2011 Offerte di lavoro Centro per l’impiego di Bologna Via Todaro, 8/a tel.: 051.6598999800286040 fax: 051.6598989 e-mail: [email protected] Offerta di lavoro valida fino al 17/08/2011 Azienda richiedente SANIMA SRL Via Parravicini, 40 - 40011 Monza (MB) Mansione commesso di vendita Contenuti e contesto del lavoro commessa/o per negozio telefonia Luogo di Lavoro Bologna Caratteristiche candidati è richiesta esperienza Contratto tempo determinato 6 mesi Conoscenze conoscenza word excel Orario tempo pieno-spezzato Per candidarsi per candidarsi inviare cv via email ([email protected]) oppure via fax (03411881083) Centro per l’impiego di San Giovanni in Persiceto Via Modena, 66/b tel.: 051.822341800286040 fax: 051.6810054 e-mail: [email protected] Orario dalle 8.30 alle 12.30 E dalle 15 alle 19 Per candidarsi inviare curriculum via mail: [email protected] con furgone aziendale, preparazione materiale per assemblaggio strumenti/macchinari utilizzati:pc muletto e furgone Luogo di lavoro Calderara di Reno caratteristiche candidati età dai 20 ai 30 anni, esperienza nella mansione, conoscenza di office e di gestionali aziendali, patente B contratto tempo determinato orario parti time dalle 8.30 alle 12.30 Per candidarsi inviare curriculum via mail: [email protected] Offerta valida fino al 12/08/2011 Azienda Richiedente Ardizzoni s.n.c. di Battistini Antonio e C. Mansione Tornitore Contenuti e contesto del lavoro programmazione piazzamento e lavorazione su tornio cnc Luogo di lavoro Anzola dell’Emilia Caratteristiche candidati patenteb, automunito Contratto tempo determinato Conoscenze esperienza nella mansione orario dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 17 per candidarsi inviare curriculum via mail: [email protected] Centro per l’impiego di Minerbio Via Europa, 16 e 20 tel.: 051.878298-800286040 fax: 051.878458 e-mail: [email protected] Offerta di lavoro valida fino al 06/08/2011 Azienda Richiedente Gigant Italia Srl Mansione Magazziniere contenuti e contesto del lavoro registrazione bolle di trasporto, carico scarico magazzino, consegne/ritiri Offerta di lavoro valida fino al 13/08/2011 Azienda Richiedente Olimpic Plast snc - fabbricazione di articoli in materie plastiche Via di Cadriano, 9/a - 40057 Granarolo dell’Emilia (BO) Mansione Montaggio articoli in gomma/plastica Luogo di lavoro Granarolo dell’Emilia (BO) caratteristiche candidati max 29 anni - pat. B - automunito contratto apprendistato orario tempo pieno: 8/17 per candidarsi inviare curriculum al fax n. 051.766554 oppure via mail a: [email protected] Offerta valida valida fino al 12/08/2011 Mansione Bracciante Agricolo/a preferibile personale di sesso femminile contenuti e contesto del lavoro raccolta, confezionamento e spedizione funghi Luogo di lavoro Pegola di Malalbergo caratteristiche candidati patente B/automunito per problemi di sicurezza non è possibile fumare sul luogo di lavoro. contratto tempo determinato fino al 31/12/2011 con possibilità di proroga conoscenze ottima conoscenza della lingua italiana orario dalle 8.00 alle 17.00 per candidarsi telefonare al numero 3936436968 Offerta di lavoro valida fino al 13/09/2011 Azienda Richiedente Ciclissimo snc Mansione Riparatore di Biciclette Contenuti e contesto del lavoro assemblaggio montaggio revisione biciclette da corsa Luogo di Lavoro Crevalcore formazione licenza media inferiore Caratteristiche candidati preferibilmente esperienza nella mansione contratto tempo determinato BAZZE!! 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Telefonare 051.6927129 Fino al 4 agosto per gli assegni formativi C’è tempo fino al 4 agosto per richiedere gli assegni formativi del Catalogo interregionale per l’Alta Formazione: voucher fino a 5 mila euro per frequentare master universitari di I e II livello e master non universitari predisposti da organismi di formazione in partenariato con l’Università e Corsi di specializzazione. 7 Il progetto, sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è alla terza edizione, e vede la partecipazione insieme all’Emilia-Romagna di altre dieci regioni italiane: Veneto, Campania, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta. Ogni Regione ammet- te al Catalogo l’offerta proposta dai soggetti formativi del proprio territorio. Le persone interessate possono fare richiesta dei voucher individuali e partecipare ad uno dei corsi a catalogo, anche ai percorsi di alta formazioni delle altre regioni. Le risorse che la Regione EmiliaRomagna rende disponibili sono pari ad 1 milione di euro del Fondo Sociale Europeo. L’investimento complessivo da parte di tutte le Regioni è di oltre 27 milioni di euro. Potranno richiedere un assegno formativo tutti i residenti in Emilia-Romagna, che abbiano un età compresa tra i 18 ed i 64 anni disoccupati ed inoccupati in possesso di un titolo di laurea (vecchio e nuovo ordinamento), occupati, persone in CIGO, CIGS o mobilità in possesso almeno di un diploma di scuola secondaria superiore. Gli avvisi emessi dalle Regioni sono pubblicati sul portale che ospita il catalogo e tutte le informazioni che ad esso si riferiscono si possono trovare sul sito: www.altaformazioneinrete.it www.buonenotiziebologna.it BNB lavoro & Bazze 8 Scuola BNB 1 Agosto 2011 w w w.italianoperimmagini.it La dignità del lavoro ed una scuola che formi www.buonenotiziebologna.it Il Direttore di BNB a confronto con l’assessore regionale Patrizio Bianchi Mi può descrivere le competenze del suo assessorato? Le competenze del mio assessorato sono molte e varie: l’Università, la ricerca, la scuola, la formazione e il lavoro. In questo quadro noi stiamo lavorando molto per mettere in collegamento tutte queste competenze. Infatti, da una parte abbiamo Università e ricerca, che significa anche l’applicazione concreta della ricerca e che vuol dire anche tutto ciò che riguarda la nuova impresa legata alla ricerca. Sull’Università lavoriamo molto sulla Formazione Alta, cioè il dottorato, e sui master. Non tanto sul corso principale, che è di competenza esclusiva dell’Università, ma sui master che noi finanziamo e che spingiamo perché siano molto operativi. Il dottorato di ricerca può essere infatti molto operativo. Sulla scuola siamo in una situazione molto interessante, perché noi abbiamo la programmazione, ma non la gestione, che è di competenza dello Stato. Quindi voi capite come questa doppia compe- tenza su questo settore possa creare grossi problemi. In questa fase di federalismo dichiarato ma non attuato, la situazione diventa sempre più pesante, Come sul tema degli organici: noi ad esempio dobbiamo dire quali classi si aprono e quali si chiudono, ma è il Governo che deve fornire gli strumenti per farlo. Quindi questo rimane un argomento di fortissima tensione. Noi siamo la regione che in Italia ha avuto l’aumento maggiore di studenti negli ultimi cinque anni (in media 1000/1500 studenti in più all’anno), in particolare, ma non solo, grazie all’immigrazione. A fronte di questi numeri abbiamo subito un taglio di circa 1000 insegnati ogni anno. Sulla scuola per l’infanzia, che è ancora di competenza dello Stato, siamo ancora noi a doverla tenere su. Certamente tutte le volte che lo Stato taglia, i cittadini si rivolgono alla Regione, al Comune ed alla Provincia perché si provveda a mantenere quei servizi tagliati dal Governo centrale. Poi abbiamo competenza su buona parte della Formazione, in particolare su quella Professionale, dove stiamo preparando una nuova legge sulla formazione di base. Abbiamo fatto inoltre un intervento sulla Formazio- Via Matteotti,16 40014 Crevalcore (BO) Cell. 3471591886 Cell. 3405980750 Alta qualità e cortesia. Gestione giovane e intraprendente. Nel solco della tradizione, la cura del taglio delle carni. PROPONIAMO: “Carni italiane certificate” bovine ovine suine avicunicole “Preparati per ciliaci” TROVERETE: Carni di Scottona, di Romagnola, Limousine e altre razze, frollate a puntino. Salsiccie al naturale , vero pollame ruspante, conigli del contadino. tutte selezionate da noi stessi Grigliate di Carni Miste cotte nel nostro forno multifunzione I fratelli Minardi Ripieno per Tortellini con ricetta della nonna SERVIZIO DI ROSTICCERIA pollo allo spiedo, porchetta, roast-beaf, stinco di maiale... dopo tanta attesa, fatti! ne Superiore e lavoriamo con attenzione particolare alla Formazione che riguarda i lavoratori in Cassa Integrazione. Infatti, il problema più complicato che abbiamo è quello del lavoro, in particolare per quello che riguarda i giovani. Oggi si parla molto del Polo tecnologico di Bologna, quali sono le linee principali di questo progetto? Il Polo tecnologico nasce da una idea di ormai molti anni fa, è dal 2002 che la Regione EmiliaRomagna investe sulla Ricerca Universitaria e sulla Ricerca Applicata, quindi non è un progetto nuovo. Un progetto che, prima ha investito moltissimo sui lavoratori, poi sulla loro messa in rete, ora sui lavoratori che si condensano dentro alle Università. Il Polo tecnologico funziona perché dentro di esso ci sono delle persone, delle quali si occupa appunto il mio assessorato regionale. Spesso si dice che l’Università fa una Ricerca scollegata dalla realtà, dall’altra parte noi abbiamo bisogno di imprese che facciamo più ricerca e soprattutto ricerca applicata per farla diventare impresa. Il Polo tecnologico serve appunto a questo, cioè mettere in collegamento le imprese con l’Università. Noi però diciamo che questo ha un senso nel momento in cui si investe sulle persone. In conclusione, noi affermiamo che il Polo tecnologico va bene, se dentro ci sono le persone e cioè i ricercatori. All’inizio questi sono pagati dalla Regione con i soldi europei, ma entro tre anni devono essere pagati dall’Università o dalle imprese. Cioè tutto questo insieme funziona se riesce a mettere insieme tutto il settore dell’innovazione. Per quello che riguarda i progetti, molti di questi riguardano l’automazione, altri la cosiddetta qualità della vita, l’energia. Io ho seguito soprattutto i progetti dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, che sono progetti legati ai nuovi materiali, alla ricerca sulle persone ed a tutti quegli interventi che permettono loro di essere più autonome. Una domanda che riguarda il settore di cui si occupa la nostra cooperativa sociale e cioè l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate, come se ne occupa il suo settore? Partiamo dal fondo di 40 milioni di euro, che rappresenta quella sorte di obolo o di penale che viene pa- gata dalle imprese che dichiarono di non possedere la capacità di assumere dipendenti svantaggiati. Questa è una legge nazionale (legge 68/99) che però ha visto triplicare l’onere quotidiano da 12 a 36 ore al giorno. Sulla base di una norma regionale che prende in esame un periodo di tre anni, ad esempio per l’ultimo triennio 2007/2010, le risorse sono di 40 milioni di euro. Noi li abbiamo ripartiti per le Provincie e sono già disponibili per il periodo 2011/2013. Comunque, io sono fermamente convinto che questa sia una legge insufficiente, perché ancora basata su una logica vecchia, cioè che incentiva le imprese con sussidi di carattere finanziario e non con interventi che inducano le imprese a come utilizzare al meglio le competenze delle persone. Noi stiamo ipotizzando di fare un intervento su quella legge, chie- dendo che una parte di quelle risorse possano essere svincolate anche per sostenere progetti di ricerca applicata per l’inserimento delle persone svantaggiate veramente nelle imprese, questo lo possiamo fare solo intervenendo sulla legge nazionale. Quindi stiamo scrivendo una ipotesi di emendamento da presentare in sede di Parlamento nazionale. La legge oggi non ci permette di fare un nostro autonomo intervento per indurre le imprese a lavorare perché sia migliorata l’accoglienza e l’utilizzo al meglio dei lavoratori svantaggiati. Spesso si considera la formazione professionale come una formazione di serie B, ma da ciò che vedo oggi, tutto questo non mi pare proprio vero, mi conferma questa sensazione? Esiste ancora oggi uno spazio di lavoro manuale, nel senso di un lavoro che ha molto chiaro lo sviluppo dell’attività. Dall’altra parte c’è anche molto lavoro, cosiddetto intellettuale, che è da considerare di serie C, cioè a vuoto. Ho la sensazione che nella nostra scuola si sia persa l’idea della finalizzazione del lavoro, il senso della sua dignità, il senso di pienezza anche formativa del lavoro. Stiamo scoprendo come questa attività professionale nella scuola, che indubbiamente veniva considerata di serie B e di serie C, abbia invece un alto valore di carattere educativo, perché insegna ai ragazzi il lavoro di insieme, cooperativo e non competitivo. Intervista a cura di Maurizio Cocchi w w w. p ro g e t t o d at a . i t BNB Sanità 1 Agosto 2011 9 Sanità d’eccellenza, il futuro viaggerà sul web? Maurizio Cocchi lo chiede al dottor Sergio Venturi, direttore generale del Policlinico S. Orsola-Malpighi Quindi sta aumentando l’importanza del day hospital. Negli ultimi anni l’ospedale si è attrezzato e con ogni probabilità continuerà anche in futuro: Sicuramente. Questa scelta non è dettata dall’economia ma è resa possibile dal fatto che le tecnologie sono molto più efficaci rispetto al passato. Gli ospedali si modificano con una grande rapidità. Se paragoniamo cos’era il Sant’Orsola quando è nato a come è adesso non c’è paragone. Ci sono malattie che fortunatamente non esistono più e altre che 80 anni fa, quando si è aperto l’ospedale, possedevano dei padiglioni interi dedicati ad una specifica patologia che al giorno d’oggi non conosciamo più perché è scomparsa. Ne sono nate delle nuove che rappresentavano una grande preoccupazione ma fortunatamente oggi si riescono a curare, si pensi all’AIDS. Quindi tutti gli ospedali devono essere pronti a recepire le nuove scoperte e ciò che accade nella società. Il day hospital è una cosa rilevan- te, perché consente agli individui afflitti specialmente da malattie cronache di curarsi e di tornare a casa propria la sera. Questo è un meccanismo che giova sia all’ospedale che alle persone: queste ultime riescono a stare più vicino ai loro cari e al loro vivere quotidiano, e a noi permette di non avere bisogno di fornire loro un’assistenza ciclo 24 ore che riserviamo invece a quei casi che hanno bisogno di un approccio acuto. Io come cittadino trovo difficile il seguente problema: ogni volta che vado a una visita specialistica incontro sempre un medico diverso, al quale devo ripetere il mio caso, perché lui non riesce a risalire alla mia cartella. A me pare che la prestazione a domicilio sia positiva, però non credo che si sia ancora affrontato il problema della continuità terapeutica. Lei mi può dire qualcosa in materia? Confermo, è uno dei problemi più grossi che abbiamo davanti, perché vi è una domanda di prestazioni che cresce tutti gli anni e i volumi sono molto importanti, sono presenti reparti che fanno centinaia di visite alla settimana. Questo naturalmente spersonalizza molto l’assistenza e conduce anche agli effetti che lei prima diceva. Nonostante ciò, a parer mio con gli strumenti che abbiamo e con un po’ di buona volontà, questo problema potrebbe risolversi. Se una persona ha bisogno di controlli che sono standardizzati nel tempo, cioè fare una visita ogni due mesi, non è impossibile per il medico riprogrammare la visita nel giorno in cui egli farà il suo laboratorio. Se le visite sono più diradate nel tempo questo processo diventa più difficile da realizzare, perché è chiaro che un professionista non programma la sua presenza sulla base di quello che farà fra tre mesi. Bisognerebbe che ci fosse una presa in carico che si preoccupi di fare in modo di rendere flessibile la prenotazione. Oggi facciamo fatica a garantire ciò. Non per fare polemica però le visite a pagamento si sa con quali Lei ha detto che è da poco tempo che è qui e che vorrebbe affrontare il problema delle liste d’attesa. Si è già fatto un’idea su come cominciare a smantellare il problema? Qui ci sono tanti bravissimi medici che fanno anche libera professione, è un loro diritto. Però bisogna che nella loro equipe siano in grado di offrire più prestazioni in modo tale che le liste d’attesa si riducano. L’unico modo per affrontare il problema è parlarne con i dottori, convincerli. Non abbiamo bisogno di dottori e spazi in più, ma di fare lavorare in maniera differente l’ospedale. Inoltre bisogna anche che ci raccordiamo per bene con la USL perché il segreto è tutto lì. Lei ha mai pensato di fare ambulatorio anche la sera, dalle 18 alle 21? Mi è capitato di fare, a causa delle liste di attesa molto ampie, delle risonanze magnetiche dalle 21 alle 23.30. Ma per realizzare un meccanismo collettivo del genere, bisogna convincere il personale e purtroppo non è così automatico: offrire la propria disponibilità a lavorare in orari che non sono canonici non è semplice. L’ospedale è abituato a lavorare di notte solo per fare delle urgenze. Iniziare un’attività routinaria invece non è una passeggiata. Vorrei affrontare la questione del coordinamento che lei ha accennato poco fa fra le prestazioni degli ospedali, sia quelli della USL che quelli in regime di azienda autonoma. Si è già fatta qualche cosa riguardo a questo coordinamento? Sì, ci sono diversi tavoli. È presente quello della conferenza sanitaria dove sono compresi tutti. Affronteremo il problema della rete: ci siamo promessi, con il presidente che è l’assessore Barigazzi, di effettuare un seminario perché dobbiamo lavorare sul tema della continuità delle cure in sinergia tra noi, l’azienda USL e l’ospedale Rizzoli. Qui si tratta di definire una serie di argomenti che non sono facili da delineare: per esempio la funzione degli ospedali periferici, i quali dovrebbero avere un ruolo definito. Tutti vorrebbero avere l’ospedale sotto casa, però è molto difficile poter garantire un servizio di qualità a chiunque a prescindere da dove vive. La competenza è un elemento che nell’atto medico si mantiene, non si acquisisce. Lo si fa con la quantità delle esperienze che si realizzano nella propria carriera. Fin dove si può si muovono i medici e quando è indispensabile si spostano i pazienti. Definire la rete è un tipo di lavoro molto lungo perché ci sono resistenze a vari livelli, cominciando dai piccoli ospedali. Lei comunque come tecnico dell’organizzazione prevede che continui il processo di concentrazione degli ospedali? Io credo che se oggi un tecnico o un politico dovesse pensare di costruire un ospedale non lo costruirebbe mai composto da 1500 posti letto perché risulterebbe complesso, e oltre ad un certo limite la complessità genera anche delle inefficienze. Inoltre si devono moltiplicare i servizi. Le eccellenze non necessariamente stanno in un luogo dove ci sono 1500 pazienti. Bisogna dichiarare quali sono i piani di sviluppo di un singolo ospedale dentro una rete. Il Sant’Orsola deve arrivare ad offrire un’intera gamma di servizi che servono a sviluppare determinati punti di eccellenza, i quali vengono considerati un punto di riferimento nazionale. Questo deve valere per tutti gli ospedali, anche per i più piccoli. Io non posso entrare in una costruzione adibita a ospedale e dopo due ore scoprire che era meglio se fossi andato da un’altra parte. Questo tutti lo devono dichiarare. Questo è il livello di concentrazione che ci può essere. Quali sono i punti di eccellenza che andrebbero sviluppati al Sant’Orsola? Questo, secondo me, non lo può affermare il direttore generale. Io li conosco e li ho bene in mente, però è necessario che l’ospedale, l’università e i professionisti arrivino a discuterne e descriverli insieme. I punti di eccellenza forse si conoscono di più nelle altre regioni piuttosto che a Bologna. Quelli che noi abbiamo sono il frutto dello sviluppo di questo ospedale negli anni. Quarant’anni fa c’erano grandi maestri che hanno reso possibile un salto di qualità internazionale delle nostre prestazioni sanitarie: i trapianti, ad esempio, che ancora oggi sono una grande eccellenza, così come l’ematologia, la gastroenterologia che è una grande tradizione. Si sviluppano perché hanno alle loro spalle tante altre specialità che sono state il nostro fiore all’occhiello. Al Sant’Orsola arrivano persone che hanno mal di pancia o una colica renale. Delle eccellenze dobbiamo esserne orgogliosi, ma fortunatamente spesso non vengono messe in pratica. Sono pochi i numeri che sviluppiamo sulle eccellenze che rappresentano il massimo di quello che noi riusciamo a fare nel settore. Io vedo un medico che ogni volta che vado da lui fa delle cose al computer. Mi sembra di aver sentito dire che quella che sistema è la mia cartella clinica online. Io ritengo che questo sia importantissimo, perché se vado a New York e mi ammalo dovrei avere tutti i miei dati lì. Sono presenti tutti questi dati, oppure le visite specialistiche non ci sono ancora? Il suo medico ha un database con all’interno tutti i suoi dati sensibili ed essenziali. Il fascicolo sanitario. Naturalmente è un cip, quindi non ha una capacità di memoria molto estesa. Siamo ancora all’inizio, ma ci stiamo lavorando, con questi obiettivi: innanzitutto quello di mettere in rete per i curanti e i pazienti tutto il fascicolo sanitario. L’altro è per potere allegare al fascicolo qualche cosa di portabile, che bisognerà scegliere come realizzarlo. Dove saranno presenti molte informazioni essenziali ma non tutta la storia sanitaria del paziente. Lei prevede che si arrivi al fascicolo unico? Lo spero. Dal momento che gli ospedali sono già tutti informatizzati, ormai per quanto riguarda tutte le immagini radiologiche, tutti i referti di laboratorio che rappresentano il 90% dell’attività che svolge un ospedale. È chiaro che rimarrà sempre fuori qualche cosa, ma una volta informatizzata la patologia, dopo si tratterrà di creare un luogo virtuale dove inserire tutte quelle immagini e il fascicolo sanitario è fatto. Ci stiamo lavorando, quelli che ne hanno beneficiato di più sono i medici di famiglia, perché cominciano ad avere davvero tutto all’interno dell’ospedale. Ne hanno beneficiato tutti quelli che possono vedere e consultare immediatamente dal loro tavolo di lavoro, ad esempio possono andare a vedere l’esame che è stato fatto un anno fa, dieci anni prima. Questa è stata un’innovazione che fino a qualche anno fa i medici non ne volevano sapere, perché erano abituati a guardare la lastra controluce e quando si sono dovuti abituare a guardarle sullo schermo del computer dicevano che non era la stessa cosa e dicevano che la diagnosi gli risultava più difficile. Poi è vero che 10 anni fa c’erano definizioni inferiori. È stato complicato anche questo passaggio. Oggi non c’è nessuno che si ritirerebbe da una console per vedere l’esame che sta facendo in quel momento. Quindi dei passi avanti se ne sono fatti. Maurizio Cocchi In redazione Elena Giorgi www.buonenotiziebologna.it Una volta il numero di letti in ospedale era importante, oggi lo è ancora o tende a diminuire? Una volta era rilevante. Al giorno d’oggi un po’ meno, perché gli ospedali si rimpiccioliscono e si cerca di tenere le persone a casa loro il più possibile, mentre una volta il ricovero ospedaliero era l’unica soluzione per chi era malato. Molto spesso in alternativa al ricovero, dove si risiede di giorno e di notte, ci sono i day hospital, oppure sono presenti tante attività che si possono realizzare in ambienti che noi chiamiamo day service: un insieme di prestazioni ambulatoriali che vengono concentrate in un’unica giornata, in modo da consentire al paziente di tornare alla propria abitazione. Successivamente l’individuo torna in ospedale per avere una terapia sulla base dei risultati che ci sono stati. Oggi il numero dei posti letto è un dato molto relativo. È certo molto importante perché misura la complessità delle attività che si fanno. Più un ospedale è ampio, più è complicato. professionisti si effettuano. Questa è una garanzia che il servizio comunitario non è in grado di offrire, nel senso che noi assicuriamo un’assistenza che è universalistica ed è per tutti. Però non contempla il fatto che una persona possa scegliere il professionista, perché in questo caso ci sarebbero degli esperti che vedrebbero 3000 persone e altri che ne vedrebbero molto meno. Ciò accade non perché questi ultimi siano meno bravi dei primi ma semplicemente sono meno conosciuti. È un diritto contrattuale che hanno i medici sul quale noi non possiamo fare nulla. Io sono qua da qualche mese e non posso pensare in così poco tempo di riuscire a fare delle rivoluzioni, però questo è un argomento sul quale noi avremmo bisogno di fare molti passi avanti. Il tema delle liste d’attesa in questa città non è risolto. Se un paziente ha un prescrizione, attendere quattro o cinque mesi non è assolutamente piacevole. 10 Speciale Parchi BNB SPI S ervizi Pr i m a I nfanzia 1 Agosto 2011 Sistema Integrato per la Gestione delle Anagrafiche e delle Rilevazioni relative ai Servizi per la Prima Infanzia ANDAR PER PARCHI www.buonenotiziebologna.it Da visitare, da vivere, da godere... Abbazia di Monteveglio Un mosaico di boschi, piccole valli e grigi calanchi. Un piacevole paesaggio collinare intorno alla millenaria pieve e ai resti del celebre castello. Il parco tutela la porzione più significativa della valle del Samoggia, dominata dal colle dove sorgono i resti del castello medievale e l’abbazia di Santa Maria di Monteveglio, con la millenaria pieve. Il tipico paesaggio collinare è un mosaico di rilievi boscosi, piccole valli e grigi calanchi, tra i quali si estendono prati, seminativi e vigneti tra gli alberi di ciliegio. Lungo le strade e i sentieri, in gran parte coincidenti con la trama storica e in corso di recupero come itinerari per i visitatori, spiccano nuclei rurali di antica origine, in molti casi appartenuti ai conventi locali. Nei diversi habitat si riscontrano le comunità vegetali e animali tipiche della collina e soprattutto le aree calanchive custodiscono formazioni di discreto interesse geologico, mineralogico e naturalistico, come la testata di valle del rio Ramato, il bacino di Pan Perso, e quello del rio Paraviere. Le fioriture della flora nemorale, tra cui bucaneve, erba trinità e dente di cane, ravvivano i fondovalle alberati più ombrosi e rare orchidee spuntano nel sottobosco luminoso dei querceti a roverella e nelle praterie. La torre trecentesca del castello ospita un centro visita dedicato alle tormentate vicende storiche di Monteveglio, che nel medioevo ebbe momenti di grande rilievo. Il castello fece parte delle terre matildiche dei Canossa e deve la sua fama alla resistenza contro l’assedio dell’imperatore Enrico IV. Il centro parco occupa l’edificio principale dell’antico nucleo rurale di San Teodoro, appena fuori del moderno abitato di Monteveglio, nella corte e nei prati circostanti si sviluppa un sentiero natura accessibile a non vedenti e disabili. Da anni il parco svolge un’intensa e proficua attività di educazione ambientale che coinvolge le scuole con metodologie e contenuti innovativi. Tutta l’area è nota per la tradizione del vino locale e della buona tavola: vi ha sede il Consorzio Vini dei Colli Bolognesi. evidenti come il profilo di un libro poggiato sopra la faggeta. Vallate solitarie, piccoli paesi che emergono dal bosco, santuari e cascate sono disposti a ventaglio ai piedi della montagna. Confinante con il parco dell’Alto Appennino Modenese, offre splendidi panorami montani. Le foreste di latifoglie, soprattutto faggio, interessano buona parte della superficie e avvolgono il corso solitario di torrenti cristallini. Circhi glaciali e praterie d’altitudine sono gli habitat di preziosità botaniche, ultimo avamposto delle Alpi, e pure di una fauna ricca e interessante. Spioncelli e culbianchi volano sugli estesi vaccinieti, frequentati in estate per la raccolta dei mirtilli, mentre spesso l’aquila reale compare alta in cielo. Sono visibili anche mufloni e marmotte, specie alloctone introdotte nel dopoguerra, mentre caprioli e cinghiali si sono naturalmente diffusi ovunque nei boschi, prede del fugace lupo. Fin dal Medioevo questi rilievi conobbero una discreta frequentazione per il pascolo e lo sfruttamento del legname, oggi ormai solo una ricordo. Torri e castelli sono quasi spariti, ma nei borghi le architetture tradizionali montane resistono in certi dettagli delle costruzioni in pietra, come i comignoli tondi sormontati da una lastra circolare, oppure le mummie, singolari figure antropomorfe scolpite. Meta famosa il santuario di Madonna dell’Acero, nota e sobria espressione della religiosità popolare tradizionale. Le nevi delle pendici occidentali del Corno sono le piste da sci dei villeggianti invernali, mentre una presenza celebre sottolineata con orgoglio dai locali è quella del giornalista Enzo Biagi nativo di Pianaccio, piccolo paese al centro dell’area protetta, che assieme a Vidiciatico e Lizzano in Belvedere sono località turistiche molto frequentate. Corno alle Scale La più bella montagna del bolognese, solcata da torrenti impetuosi e incorniciata dai boschi. Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa Le grandi doline, le valli cieche e le grotte dei gessi messiniani a due passi da Bologna. Alle porte di Bologna c’è un parco che tutela un paesaggio peculiare. Affioramenti di gesso cristallino e calanchi ne sono l’espressione minerale più caratteristica, e che consente a pochi chilometri dalla città la sopravvivenza di oasi Cinquemila ettari di parco per la cima più alta dell’Appennino bolognese, un massiccio che sfiora i duemila metri segnato fino alla vetta dagli strati di arenaria (da cui il nome le “Scale”, appunto) ben di natura spontanea. Complesso carsico tra i più importanti e studiati d’Europa, quello dei gessi bolognesi è un’area di grande bellezza, ricca di forme erosive spettacolari e di cavità, dove trovano rifugio specie vegetali e animali di notevole interesse scientifico. Il torrente Idice lo attraversa segnando il settore orientale del parco, dove le dolci ondulazioni collinari di Ozzano dell’Emilia sono interrotte dai crinali tormentati dei calanchi dell’Abbadessa. Cinquemila ettari di area protetta a tutela di valori paesaggistici, naturalistici e storici di primissimo piano, sopra dici più dolci si aprono vaste radure un tempo lasciate al pascolo e si intravedono vecchi coltivi riconquistati dalla vegetazione spontanea. Folti castagneti si incontrano intorno a Mogne e a Porranceto, dove il parco ha allestito un museo del bosco. Tra le emergenze floristiche spiccano piante rare di montagna quali Fritillaria tenella e Saxifraga paniculata, che coloniz- e sotto il livello del terreno. L’aspetto della vegetazione è a mosaico: si passa dagli affioramenti aridi ed assolati colonizzati da specie succulente, sia spontanee sia esotiche, e mediterranee, ai boschi di latifoglie tipici dei monti appenninici, alle fresche valli umide ed ombrose delle doline habitat di rare erbacee microterme quali Isopiro, Aglio orsino e felci. Famoso il complesso sistema di grotte, esplorato nel passato da studiosi ed appassionati, che ha restituito molti reperti fossili raccolti presso il Museo Archeologico L. Donini, ambienti ancora oggi molto importanti per le diverse specie di chirotteri che abitano questo delicato ambiente ipogeo. La grotta della Spipola è l’unica che si può visitare accompagnati da personale specializzato, accessibile anche alle scolaresche, e che permette di osservare un mondo suggestivo e peculiare, in passato messo in pericolo dall’attività di estrazione della cosiddetta selenite, materiale largamente impiegato nelle costruzioni urbane di Bologna fino all’800. Argille scagliose formano invece il paesaggio a calanchi tipico della parte più orientale dall’area, con ricche fioriture primaverili di Sulla e Ginestra. zano i costoni rocciosi, aquilegie, genziane e orchidee altrove. Negli ultimi decenni la diminuita presenza umana ha favorito l’incremento della fauna selvatica, tra cui spiccano per importanza i cervi; il parco, tra settembre e ottobre, è l’area ove è più facile sentirne i bramiti tra tutto il versante appenninico emiliano. Varie testimonianze medievali sono conservate a Bargi, Baigno, Badi e Stagno e di particolare suggestione è il borgo di Chiapporato, ormai in abbandono, con le belle case in sasso sovrastate dal ripido versante del monte Calvi. Di grande interesse è il complesso sistema tecnologico che regola gli impianti idroelettrici di Suviana, dove si trova un centro visita dedicato all’acqua, e del Brasimone, che ospita una struttura informativa dell’Enea. I laghi con le numerose aree di sosta attrezzate lungo le sponde, la estesa rete di sentieri, la possibilità di fare canoa e windsurf, fanno oggi di questa area una delle mete turistiche di maggior richiamo estivo. Laghi Suviana e Brasimone Due storici bacini per la produzione di energia elettrica tra fitti boschi abitati dai cervi. Il parco si estende nel settore centrale della montagna bolognese, intorno a due ampi bacini realizzati a partire dai primi del Novecento a scopo idroelettrico. Dal crinale la dorsale formata dal monte Calvi (1.283 m s. l. m.) e dal monte di Stagno si prolunga separando le valli dei torrenti Brasimone e Limentra di Treppio, principali immissari dei due laghi. Boschi misti di querce, faggete e rimboschimenti di conifere rivestono quasi per intero i versanti e le arenarie dei principali rilievi nella parete occidentale della dorsale e a valle del bacino del Brasimone, formando lo spettacolare fronte dei Cinghi delle Mogne. Nei boschi sulle pen- Nido Monte Sole Un luogo della memoria, segnato dagli eccidi del 1944, in un contesto naturale di grande valore. Nell’area compresa tra il fiume Reno ed il torrente Setta, una piccola dorsale si eleva nella provincia bolognese a nord del paese di Grizzana Morandi, ove il noto pittore Giorgio Morandi villeggiava. Sono i monti Pezza, Salvaro, Termine e Sole, allineati lungo uno spartiacque dove si attestò durante la seconda guerra mondiale la linea del fronte. Marzabotto, il centro principale del parco ai suoi confini occidentali, è ancora per tutti il nome di un paese legato ad una strage di 770 persone, perpetrata dai nazifascisti nei confronti della popolazione civile nell’autunno del 1944. Oggi su queste montagne, ove la quota massima tocca appena gli ottocento metri, dopo un lungo abbandono è tornata la serenità, assieme al recente recupero dei segni del passato ed al civile culto della memoria come www.virtualcoop.net testimonianza in favore della pace. Estese, giovani formazioni forestali a latifoglie rivestono i versanti scoscesi, boschi e macchie di alberi ed arbusti che hanno riconquistato i coltivi abbandonati ed i vecchi pascoli, con una rinnovata e ricca variabilità. Studi recenti infatti segnalano oltre 900 specie vegetali determinando una elevata biodiversità e ricchezza di habitat, dovuta anche alla morfologia ed alla posizione geografica. Tra le presenze naturali più significative spiccano i pini silvestri del monte Termine, qui al loro limite meridionale di distribuzione, testimonianza di passati climi più freddi. La rinaturalizzazione del territorio, assieme ai corridoi biologici rappresentati dalle due aste fluviali, hanno favorito ed arricchito nel tempo anche la fauna; è da segnalare un importante nucleo di cervo che assieme ad alcune specie di uccelli rapaci che frequentano l’area, rappresentano la possibilità di un incontro emozionante durante le escursioni all’interno del Parco. Dal Poggiolo ha inizio la visita alla Scuola di Pace e al Memoriale, che collega con un itinerario le principali località toccate dagli eccidi, borghi e frazioni con edifici medievali, pievi e torri tra il verde collinare. Vena del Gesso Romagnola Un’area protetta di recente istituzione, per tutelare la più imponente dorsale gessosa italiana. Dalla valle del Sillaro sino a Brisighella, nella valle del Lamone, le colline romagnole sono solcate da una spettacolare dorsale grigio argentea ben riconoscibile a prima vista, che interrompe bruscamente i dolci profili collinari conferendo un aspetto unico al paesaggio. L’affioramento, che è il più lungo e imponente rilievo gessoso in Italia, si sviluppa per 25 km e ha una larghezza media di un chilometro e mezzo. La migliore prospettiva sulla sequenza di maestose pareti rocciose si ha provenendo dalla pianura, mentre il versante settentrionale della dorsale si innalza scosceso ma in gran parte rivestito dalla vegetazione. Come nel non lontano Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, l’area è caratterizzata da peculiari morfologie carsiche, che comprendono doline, valli cieche e numerosissime grotte, tra le quali spiccano molti “abissi” (cavità verticali che nella zona raggiungono profondità record). La denominazione di “Vena”, attribuita dai topografi dell’Istituto Geografico Militare, privilegia l’utilizzo minerario del corpo roccioso, da sempre sfruttato per l’estrazione del gesso. In molte zone sono ben visibili i segni delle passate attività estrattive, ma impressionante è soprattutto la gigantesca lacerazione di monte Tondo, dove una cava è tuttora attiva e le moderne tecnologie utilizzate producono rapide progressioni dei fronti e delle gallerie di cava a scapito del paesaggio, delle grotte e dei delicati ambienti gessosi. 1 Agosto 2011 agosto nei parchi Le iniziative per vivere in relax nella natura Parco Corno alle Scale Venerdì 5-12-19-26 agosto: PULMINO DELLE MERAVIGLIE. Itinerario con pulmino all’alba per l’osservazione degli animali del Parco (vedremo moltitudini di caprioli e daini, cinghiali, istrici, volpi etc., e, contando su un eccezionale colpo di fortuna, il lupo) nelle ore di maggiore attività. Durata 2h circa. Costi: € 10,00/adulto; € 5,00/minore di anni 14. Lunedì 8 Agosto TRAMONTO AL MONTE GRANDE: IL LUPO. Ritrovo ore 19.00 presso rifugio Segavecchia, trasferimento per raggiungere il monte da cui è visibile uno straordinario panorama del Parco. Rientro in rifugio, cena e proiezione tematica. Costi € 25,00 per trasporto e cena, € 5,00 per la guida. Lunedì 9 agosto SULLE TRACCE DEL LUPO. Escursione guidata nei luoghi dove è stato monitorato e avvistato il lupo appenninico del Corno alle Scale. Durata tutto il giorno. Costo € 10,00/adulto, € 5,00/minore anni 14. Mercoledì 10 agosto Serata di astronomia LA NOTTE DELLE PERSEIDI. Serata dedicata al riconoscimento e descrizionne degli oggetti celesti tipici del periodo estivo Ritrovo: rifugio Segavecchia (possibilità di cena) e trasferimento nella prateria del parco. Venerdì 12 agosto ALBA AL CORNO. Escursione guidata sul crinale appenninico dal lago Scaffaiolo al Corno alle Scale con la prima luce del giorno. In collaborazione con Coop. Agritur. Ritrovo in tarda serata, grigliata presso un rifugio del parco, trasferimento in quota per la passeggiata, rientro ore 7. circa del giorno successivo. Costi € 25,00 per trasporto e grigliata, € 10,00 per la guida. Domenica 14 agosto DALLE CASCATE ALLA PRATERIA. Escursione dedicata all’osservazione degli ambienti più caratteristici del parco, percorso ad anello da Madonna dell’Acero attraverso boschi, cascate e prateria d’alta quota. Costi: € 10,00/adulto; € 5,00 minore di anni 14. Mercoledì 17 agosto ALBA AL CORNO. Escursione guidata sul crinale appenninico dal lago Scaffaiolo al Corno alle Scale. Sabato 20 Agosto TRAMONTO AL MONTE GRANDE: IL VOLO DELL’AQUILA. Appuntamento dedicato ai rapaci del parco ed in particolare all’Aquila reale. Ritrovo ore 19. presso rifugio Segavecchia, trasferimento per raggiungere il monte, osservazione dei rapaci con i colori del tramonto. Rientro in rifugio, cena e proiezione tematica. Costi € 25,00 per trasporto e cena, € 5,00 per la guida. Domenica 21 agosto LA REGINA DELLA MONTAGNA: AQUILA REALE. Escursione guidata sui crinali per osservare nel suo ambiente l’Aquila reale e gli altri rapaci. Durata: tutto il giorno. Costi: € 10,00/ adulto, € 5,00/minore di anni 14. Martedì 23 agosto TRAMONTO AL MONTE GRANDE: GLI ALBERI MONUMENTALI. Ritrovo ore 19. presso rifugio Segavecchia, trasferimento per raggiungere il monte da cui è visibile uno straordinario panorama del Parco. Rientro in rifugio, cena e proiezione tematica. Costi € 25,00 per trasporto e cena, € 5,00 per la guida. Mercoledì 24 agosto GLI ALBERI MONUMENTALI. Dimensioni, età, portamento e legami con la cultura locale sono le caratteristiche che concorrono a qualificare un albero come monumento. Lungo il percorso si osserveranno sei “monumenti della natura”. Costi: € 10,00/ adulto, € 5,00/minore di anni 14. Venerdì, sabato e domenica 2627-28 agosto TREK DAI LAGHI AL CORNO. Le differenze dei due Parchi montani a confronto. Evento organizzato dalla Cooperativa Madreselva con il patrocinio del Parco del Corno alle Scale e del Parco dei Laghi. Difficoltà: alta. Partenza dalla stazione di Riola di Vergato e ritorno dalla stazione di Porretta Terme. Per informazioni Parco Corno tel. 0534.51761; Parco Laghi tel. 0534.46712, Cooperativa Madreselva - [email protected]. Sabato 27 agosto I RAPACI NOTTURNI. Gufi, allocchi e civette. Proiezione tematica e uscita serale in ambiente per l’ascolto e l’osservazione di questi affascinanti animali. Costi: € 5,00/partecipante. Iniziative realizzate nell’ambito dei Progetti INFEA 2009-2011, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Per aderire alle iniziative è necessario prenotare presso: Sede Parco tel. 0534.51761, [email protected] Iat Lizzano in Belvedere tel. 0534.51052, e-mail: [email protected] Iat Vidiciatico Tel. 0534.53159 Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone Tutti i martedì di agosto: E SE NEL CASTAGNO VIVESSE UNO GNOMO???. Presso il Museo del Bosco di Poranceto - Camugnano (Bo), dalle ore 9.00 alle ore 17.00. Sabato 6 agosto CORSO DI NORDIC WALKING (Base, Tecnica I e Tecnica II) . Presso il Centro Visita - Museo del Bosco di Poranceto Camugnano (Bo), dalle ore 13.30 in avanti. Costo € 20,00 a modulo più eventuale noleggio bacchetti € 5,00 da richiedere alla prenotazione. Prenotazione obbligatoria. Giovedì 11 agosto LA NOTTE DI SAN LORENZO TRA IL PARCO E VERNIO. Presso l’Alpe di Cavarzano (Vernio) dalle ore 21.00, la storia della notte di San Lorenzo e delle sue meteore (Perseidi) dall’antichità ad oggi in compagnia delle guide del Parco, del gruppo astrofili “Osservatorio Scientifico Val Bisenzio” e della Proloco di Cavarzano. In attesa della prima lacri- ma di San Lorenzo, orientamento con puntatore laser sulla volta celeste e osservazione con telescopi degli oggetti più belli del cielo. Venerdì 12 agosto GUFI, CIVETTE E ALLOCCHI, I MISTERIOSI RAPACI NOTTURNI. Presso il Museo del Bosco di Poranceto - Camugnano (Bo) ritrovo alle ore 21. Sabato 13 agosto PASSEGGIATA NOTTURNA AL CHIARO DI LUNA. Presso il Museo del Bosco di Poranceto - Camugnano (Bo), tra le praterie del Poranceto, ritrovo ore 21. termine previsto alle ore 24.30 circa, trekking o ciaspolata (in presenza di neve). Possibilità di cenare in foresteria alle ore 19.30, per prenotare contattare il 335.5344413. Costo dell’escursione € 10,00 per gli adulti, € 5,00 per i minori di 14 anni, eventuale noleggio ciaspole € 5,00. Prenotazione obbligatoria. Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 agosto TREK DAI LAGHI AL CORNO . Partenza dalla stazione di Riola di Vergato e ritorno dalla stazione di Porretta Terme Le differenze dei due Parchi montani a confronto. Evento organizzato dalla Cooperativa Madreselva con il patrocinio del Parco dei Laghi e del Parco del Corno alle Scale. Difficoltà: media. Sabato 27 agosto CONOSCERE I FUNGHI. Ritrovo presso il Museo del Bosco di Poranceto alle ore 13.30 escursione con micologo, raccolta, determinazione e breve presentazione sul ruolo ecologico dei funghi. Eventuale cena a base di funghi, da prenotare a parte. Costo € 20,00 a modulo più noleggio bacchetti € 5,00 da richiedere alla prenotazione. Prenotazione obbligatoria. Iniziative realizzate nell’ambito dei Progetti INFEA 2009-2011, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Gli eventi sono organizzati dalle guide del Parco in collaborazione con Cooperativa Madreselva, comuni di Budrio, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Camugnano, Granarolo dell’Emilia, Minerbio, Molinella, Vernio, AVIS, CAI, CISA, ENEA, ENEL, INFS, Parco storico di Monte Sole. INFO E PRENOTAZIONI Contattare Tel. 0534.46712, Fax 0534.46504, [email protected], [email protected] Parco dei Laghi di Suviana e Brasimone Centro Parco - Piazza Kennedy, 10 - 40032 Camugnano (Bo) - tel. 0534.46712 - fax 0534.46504 - e-mail: promozione. [email protected] www.ilparcodeilaghi.it Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa Da giovedì 4 a domenica 7 agosto FIERA DI SAN LAZZARO. La manifestazione si svolgerà in piazza L. Bracci e nelle strade limitrofe. Il Parco sarà presente con un pro- prio spazio espositivo. Sabato 6 e 20 agosto E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE. Ore 22, serata di osservazione della volta celeste presso l‘Azienda Agrituristica Dulcamara via Tolara di Sopra Settefonti Ozzano Emilia. Possibilità di cenare presso l’agriturismo su prenotazione (051.796643). Con Marco Cattelan, astronomo del Museo del Cielo e della Terra. Sabato 27 agosto BAT NIGHT SUI GESSI DI ZOLA. Ore 20, ritrovo presso il parcheggio, in Via Gesso, Loc. Gessi Zola Predosa. La notte dei pipistrelli: “per far uscire i pipistrelli dall’ombra “.. Passeggiata nel SIC Gessi di Monte Rocca, Monte Capra e Tizzano alla scoperta di un ambiente “gemello del Parco“.In collaborazione con la Provincia di Bologna, Comune di Zola Predosa. Rientro previsto ore 22 circa. Prenotazione obbligatoria. Gratuito. Iniziativa nell’ambito dell’ambito del progetto Europeo Life+ Gypsum. Iniziative realizzate nell’ambito dei Progetti INFEA 2009-2011, finanziati dalla Regione EmiliaRomagna. Esclusi concerti e conferenze la prenotazione è obbligatoria entro le ore 13 del venerdì precedente l’iniziativa al numero 051.6254821 oppure [email protected] CENTRO VISITA VILLA TORRE - Via Tolara di Sopra, 99 - Ozzano dell’Emilia. Parco Gessi Bolognesi e Calan- 11 chi dell’Abbadessa Farneto di S. Lazzaro di Savena-Centro Parco “Casa Fantini” via Jussi, 171 Tel. 051.6254811-6254821 e-mail: [email protected] www.parcogessibolognesi.it Parco Storico di Monte Sole Marzabotto Via Porrettana Nord, 4/f - 051.932525 e-mail: [email protected] www.parcostoricomontesole.it ORARI DEI CENTRI VISITA Centro Visite “Il Poggiolo” raggiungibile in auto, dotato di bar, ristorante, servizi, ampio parcheggio, punto ristoro per cavalli. Tel. 051.6787100 Centro di Documentazione per lo studio delle stragi nazifasciste e delle rappresaglie di guerra La sede del Centro si trova in via Matteotti, 5 Marzabotto. Visite solo su appuntamento telefonico, tel 051.932525. Riserva Naturale Generale Contrafforte Pliocenico Provincia di Bologna - via San Felice, 25 - Bologna, tel. 051.6598645 051.6598477 - fax. 051.6598428. e-mail: [email protected] www.provincia. bologna.it/riservacontrafforte INFO E PRENOTAZIONI Fondazione Villa Ghigi, Tel. 051.3399120/3399084, [email protected] Parco dell’Abbazia di Monteveglio Centro Parco San Teodoro via dell’Abbazia, 28 - tel. 051.6701044 e-mail: [email protected] www.parcoabbazia.it ORARI CENTRI VISITA Centro Visita del Castello di Monteveglio via San Rocco, 2 - 40050 Monteveglio. Situato nel torrione trecentesco all’ingresso dell’abitato dell’antico castello, è aperto da marzo a novembre le domeniche e i festivi dalle 15 alle 19, da aprile a ottobre. Centro Visita San Teodoro Situato accanto al Centro Parco, è aperto il sabato, la domenica e i festivi dalle 15 alle 19, da aprile ad ottobre. Riserva Naturale Orientata Bosco della Frattona c/o Complesso di Sante Zennaro, Imola - via Pirandello, 12 tel. 0542.602183, fax. 0542.602185 - e-mail: bosco. [email protected] www.comune.imola.bo.it/boscofrattona Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola Corso Matteotti 40 - 48025 Riolo Terme e-mail: [email protected] www.venadelgesso.org PER INFORMA ZIONI E PRENOTA ZIONI Centro Visita “Cà Carnè” via Rontana, 42 Brisighella, tel. 0546. 81468. Associazione Culturale PAN GEA - Faenza cell. 338.4710140, 339.2407028; www.pangea-faenza.it. Centro visita “I gessi e il Fiume” Palazzo Baronale, Piazza Andrea Costa, Comune di Tossignano - Ecosistema s.c.r.l., tel - fax 0542.628143, e.mail: [email protected] e-mail: [email protected] www.ecosistema.it/gessifiume www.buonenotiziebologna.it BNB Speciale Parchi 1 Agosto 2011 I P BNB A BR DI Ambiente e Territorio I 12 Pol. A.C.A.C.I.S. “G.DOZZA” Bologna Via W. Shakespeare, 31 40128 Bologna Tel: 051 231 003 - Fax 051 222 165 email: [email protected] la prova del ghiaccio rifiuti elettrici Case clima da Persiceto a Bologna www.buonenotiziebologna.it Il comune di San Giovanni in Persiceto ospita da ottobre 2009 uno dei pochi quartieri geotermici presenti in Italia: si chiama Borgo San Filippo, è composto da abitazioni CasaClima costru- ite secondo i criteri della bioedilizia, ed è alimentato da una centrale ad energia geotermica, che sfrutta cioè il naturale calore della terra per riscaldare gli edifici d’inverno. Forte di questa felice esperienza, alla presenza del Sindaco di Persiceto Renato Mazzuca, il mese scorso in piazza Maggiore si è svolta l’iniziativa “La prova del cubo di ghiaccio”, promossa da Marefosca Costruzioni, la ditta che ha realizzato il quartiere geotermico a Persiceto, e da Agenzia CasaClima e volta a dimostrare l’efficienza delle attuali tecnologie per la costruzione dell’involucro delle abitazioni, le stesse utilizzate per la realizzazio- ne del quartiere Borgo San Filippo. L’iniziativa, che è durata sette giorni, è consistita in un interessante confronto: due blocchi di ghiaccio di un metro cubo ciascuno, uno racchiuso in un manufatto realizzato con caratteristiche di alta efficienza energetica, che simula una costruzione perfettamente isolata e priva di ponti termici, e l’altro semplicemente riposto all’aria aperta su un apposito contenitore. Considerate le condizioni climatiche estive del mese di luglio, il cubo posto all’aria aperta si è sciolto in pochi giorni, mentre quello racchiuso nel manufatto termicamente isolato ha mantenuto una parte della sua consistenza. L’esperimento del cubo di ghiaccio ha dimostrato che, con un ottimo isolamento termico e una appropriata tecnologia costruttiva, si può garantire all’interno delle abitazioni un comfort ottimale con minime dispersioni energetiche, sia per la climatizzazione invernale sia per quella estiva: un’abitazione come quelle presenti nel Borgo San Filippo può coniugare il benessere di vivere locali con condizioni climatiche ottime con il basso consumo di energia termica. Lorenza Govoni zanzare, istruzioni per l’uso Come tenere e bada i piccoli vampiri... senza avvelenare se stessi e l’ambiente Nell’antico Egitto venivano applicate sulla pelle sostanze dal forte odore, proprio come protezione contro i pizzichi di insetti. I Romani usavano canfora, cipressi, buccia di melograno e cannella. Nel XVII secolo si faceva uso di rimedi efficaci quali la canapa e, più tardi, estratti vegetali quali aglio, olio di oliva e succo di pomodoro. Sostanze naturali con qualità di agente repellente: olio di anice, olio di lavanda, olio di bergamotto, olio di noce moscata, catrame di betulla, olio di garofano, canfora, olio di fiori di arancio, olio di citronella, olio di menta piperita, olio di eucaliptus, olio di geranio, olio di pino, olio di timo, olio di noce di cocco, vitamina B1, olio di aglio, olio di cannella. Tutte queste sostanze svolgono una leggera azione repellente, prevalentemente solo contro le zanzare. A questo punto proponiamo ai nostri lettori alcune proposte di lotta naturale ai pizzichi delle zanzare, estrapolate dal web: - mettere dell’aceto e qualche fetta di limone in un recipiente a fondo piatto, le zanzare non si avvicineranno: - piantare dove possibile, gerani odorosi e piante di citronella e di lavanda, efficaci repellenti naturali dei quali le zanzare non sopportano il profumo: - la sera, mettere qualche goccia di olio di neem o di citronella su candele a base larga: - accendere zampironi o incensi al neem (pianta insetticida indiana); - mangiare aglio o peperoncino, danno al sudore un odore sgradito agli insetti; - anche l’uso del lievito di birra in scaglie (un pizzico, come il parmigiano, una volta al giorno, sugli alimenti) pare sia efficace, per il suddetto motivo; - altrettanto si ottiene con la vitamina C. - esiste una lampadina di colore giallo (il meno amato dalle zanzare) che le tiene alla larga (www.philips.it) per circa un metro intorno; - c’è un’intera linea di abiti antizanzara realizzati con un tessuto contenente una resina acrilica repellente che resiste ai lavaggi www.coroneltapiocca.com: - anche il rumore allontana gli insetti, la Telecom ne ha trovato uno che si può scaricare sul cellulare e tiene lontane le zanzare per circa un metro; - on line, è in vendita per 9,90 euro, un piccolo strumento, da tenere al collo, che promette di tenere lontane le zanzare emettendo ultrasuoni ad una frequenza compresa tra i 5.000 e i 9.000 HZ e si ricarica con i raggi del sole; - on line si possono acquistare anche scacciazanzare elettronici a rete o a batteria. www.promogreen.com; - si dice che ottimo repellente sia l’estratto di bergamotto: http://universo.initalia.biz/bergamot.htm - come repellente e lenitivo, vale la pena di provare anche l’olio di andiroba. Viene estratto dai semi del frutto a forma di castagna, della carapa guaianensis, mediante spremitura a freddo. È utilizzato dalle popolazioni dell’Amazzonia, per difendersi dagli attacchi degli insetti, http://www.compronatura. it/online/: - anche la cipolla tiene lontane le zanzare, perciò è utile tenere nella stanza in cui si soggiorna, mezza cipolla in un piattino, con applicati sulla superficie dei chiodi di garofano; - un ottimo repellente per le zanzare è rappresentato anche dal decotto di menta e qualche foglia di basilico che va filtrato e spruzzato sulle parti scoperte del corpo. È opportuno tenerlo in frigorifero. www.forumfree.net ed elettronici: il dossier 2010 L’Emilia-Romagna al secondo posto in Italia nella raccolta Con 26.722 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) raccolti, l’Emilia-Romagna si colloca anche nel 2010 al secondo posto in Italia, con un incremento del 14% rispetto ai dati 2009. Primato assoluto, invece, per quanto riguarda la rete di raccolta: il 100% della popolazione residente è infatti servita dai 366 centri di raccolta (25 in più rispetto all’anno precedente). È quanto emerge dal dossier 2010 realizzato dal Centro di coordinamento Raee insieme alla Regione Emilia-Romagna e presentato dall’Assessore all’Ambiente Sabrina Freda e dal direttore generale del centro di coordinamento Raee Fabrizio Longoni. “Si tratta di ottimi risultati che confermano che i cittadini dell’Emilia-Romagna sono sensibili ai temi ambientali e, quindi, anche della raccolta differenziata”, ha sottolineato l’assessore Freda. “Un risultato possibile anche grazie agli interventi previsti dalla Regione con i Piani di azione ambientale e alla rete capillare di stazioni ecologiche. I dati sono molto positivi per ciò che riguarda la raccolta dei grandi elettrodomestici e delle tv; ora occorre mettere in campo ulteriori strategie per incrementare anche la raccolta dei piccoli elettrodomestici e delle lampadine, coinvolgendo la rete della vendita”. L’Assessore ha, infine, ricordato l’iniziativa “portata avanti insie- me agli Istituti penitenziari di Bologna, Ferrara e Forlì, i Consorzi Ecolight ed Ecodom, il gruppo Hera e le agenzie di formazione professionale Techne, Cefal ed Enaip, e che prevede diversi laboratori in cui i detenuti trattano i Raee per favorirne il recupero e il riciclo”. Le tipologie raccolte in regione Il raggruppamento più raccolto in Emilia-Romagna è l’R3 (tv e monitor) con 8.814 tonnellate, seguito dalle 8.133 tonnellate di Raee facenti parte del raggruppamento R2 (i grandi bianchi, cioè lavatrici, lavastoviglie, stufe, forni). Per quanto riguarda le apparecchiature refrigeranti (R1) sono 6.071 le tonnellate raccolte. Minori le quantità di R4 (piccoli elettrodomestici) con 3.599 tonnellate e R5 (sorgenti luminose) con 104 tonnellate. In provincia di Bologna, nel 2010, sono state raccolte complessivamente 5.758 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici (rispetto alle 4.948 tonnellate del 2009) grazie soprattutto ai 4.765 ritiri effettuati dai sistemi collettivi che gestiscono il trattamento e il recupero dei Raee. I centri di raccolta sono aumentati di 12 unità passando da 54 a 66. Il raggruppamento più raccolto appartiene all’R3 (36% del totale). Tra le migliori della regione la media pro-capite di raccolta, pari a 6,56 kg per abitante. Il raggruppamento più raccolto è l’R3 (35%). Buone Notizie BOLOGNA Sfizio d’Agosto Cruci Bologna 1 2 3 4 5 Cruci Persiceto 6 7 12 9 10 11 1 13 15 16 17 18 21 25 19 32 33 37 35 31 36 41 45 46 50 47 51 55 42 48 13 Definizioni Cruci Bologna Orizzontali: 1. Gli autori de “L’uomo che friggeva patate” - 12. Guerrieri coloniali - 13. Scotte - 15. Reggio Calabria - 16. Congregazione della Missione - 17. Modena - 19. Strade urbane - 20. Australia - 21. Porta di Bologna - 23. Stato del centro Africa - 24. Ora in breve - 25. Le prime dell’alfabeto 26. Colpevoli - 27. Bari - 28. Acceso - 29. Comodità - 30. Snelli mammiferi amanti dell’acqua - 32. Guarnizione per abito - 33. Un acido da sballo - 36. Il barbaro di Schwarzenegger - 37. Prima un istituto di Bologna, oggi una banda musicale - 39. Codice Postale - 40. Cagliari - 41. Il calcio di Madrid - 43. Asti - 44. Attrezzo per cantiniere provetto - 48. Nota località in provincia di Reggio Calabria - 50. Aosta - 51. Caserta - 52. Il grande fiume - 53. Ci sarà il prossimo otto settembre all’Estragon di Bologna - 57. Ci sono quelle in bianco ma anche quelle Trova le 8 differenze 49 58 19 22 27 28 29 32 33 34 23 24 37 40 59 rosa - 60. Gli scarafaggi di Liverpool - 61. Calcioni anche metaforici. Verticali: 1. Frazione molinellese - 2. Premio cinematografico - 3. Nessun Commento - 4. Spilorcio - 5. Coltello e spada - 6. Ne sì e ne no - 7. Al centro del dito - 8. Fiume russo - 9. Eleonora in breve - 10. Nome di Donizetti - 11. Rieti - 14. Il mensile edito da Virtual Coop Bologna - 17. Il nuovo Sindaco di Bologna - 18. Incitamento Andaluso - 20. La piazza della polis greca - 22. Litio - 27. Il persico trota - 29. Mezzo volante britannico - 31. Trento - 34. Le consonanti della seta 35. Agenzia giornalistica - 38. Gatto di Londra - 39. Como - 42. Articolo maschile - 43. Arezzo - 45. Fashion - 46. Ci sono anche quelle del Canada - 47. Eros in anagramma - 49. Il Governatore del Piemonte - 54. Le iniziali di Busi - 55. Nel web italiano va spesso dopo il punto - 56. Senza Limiti - 58. Oppure - 59. Le doppie nel letto. 8 15 21 9 52 20 25 26 30 31 35 39 42 45 43 46 47 48 50 53 12 16 38 41 44 61 7 14 49 57 6 18 52 56 60 43 5 11 36 40 44 28 38 39 54 34 4 17 27 30 3 10 20 23 26 29 2 14 22 24 53 8 51 54 57 Definizioni Cruci Persiceto Orizzontali: 1. Il Santo persicetano - 10. Pilota - 11. Codice di Avviamento Postale - 13. La provincia d Persiceto - 15. Beethoven la dedicò ad una donna - 17. Jacques cantautore belga - 18. Articolo spagnolo - 20. Regione tedesca oggetto di forti contestazioni nel secolo scorso - 21. Pronome personale - 22. Italiana Petroli - 24. Belli - 26. Insetticida messo al bando - 27. Consonanti del sale - 28. Bonifica persicetana - 31. Le vocali delle pere - 32. Caserta - 33. Sigla “Alce idraulica” - 34. Funesta fu quella di Achille - 35. Luce senza pari - 36. Vecchio contenitore di liquidi - 37. Si tengono a teatro - 40. Le doppie in… tette! - 41. Ha sessanta minuti - 42. Simbolo della “ritirata” 43. Segue il tip - 44. A te - 45. Cosmetico - 47. Inghiottitoio naturale - 49. Particella nobiliare - 50. Canto letterario - 51. Ancona - 52. Particolare del Carnevale di Persiceto - 55. Unità di misura della frequenza - 57. La più importante 55 56 58 frazione di Persiceto - 58. Un tipo di croce. Verticali: 1. Siena - 2. Antiche popolazioni persicetane - 3. Il Salietti famoso reporter - 4. Ufficio Internazionale di Geologia - 5. Antica Repubblica sull’acqua - 6. Grande lago dell’Asia - 7. Una negazione - 8. Rane arboricole - 9. Il più antico palazzo di Persiceto - 11. Nazione africana - 12. Antica realtà partecipativa persicetana - 13. Sinonimo di arengari - 14. Rude richiamo - 16. Lisa senza pari - 17. Gli “Africanetti” di Persiceto - 19. Il nome del Sindaco di Persiceto Mazzuca - 23. I ragazzi di una famosa via - 24. La tipica maschera di Persiceto - 25. Sigla italiana - 29. Di mia proprietà - 30. Orco senza coda! - 37. Repubblica Socialista di Macedonia - 38. Una catena di vendita - 39. Gruppo Farmaceutico - 41. Poi senza capo 45. Restituiti - 46. Nano e dio dei venti - 48. Tipico nome scandinavo - 49. Vino pregiato - 52. Lecce - 53. Pubblico Ministero - 54. Intelligenza artificiale - 55. Chi.. senza testa! - 56. Rimini. 2 BNB Speciale Sfizio 1 Agosto 2011 ESTRAGON Cruciverba Gastronomico Cruciverba del Pesce! Dopo aver giocato al cruciverba sostituisci ai seguenti numeri la lettera corrispondente: 18, 44, 4, 18, 1, 29, 1, 20, 1, 18, 1, 38, 8, 4, 8, 13, 44, 18, 18, 1 e troverai la risposta a: Una squisita ricetta! “Il pesce…non è quel che sembra” Dopo aver giocato al cruciverba sostituisci ai seguenti numeri la lettera corrispondente: 8, 41, 2, 8, 41, 36, 36, 41 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 1 14 3 4 5 6 11 15 16 21 27 23 28 20 24 35 39 40 20 22 18 21 23 33 36 41 37 38 25 42 26 44 27 45 28 Orizzontali 1 L’altro nome dell’edera. - 14 Tutt’altro che facoltativo. - 15 Responsabilità Civile. - 16 Articolo determinativo. - 17 Arnese da falegname. - 18 La polvere usata per le fotocopiatrici. - 20 Uguali nella folla. - 21 Medio Evo. - 22 Gadolinio. - 23 Italiana Petroli. - 25 Boa…senza testa. - 26 Un raro…orologio. 29 Il sale ce l’ha dispari. - 30 Gorizia. - 31 Reazioni che avvengono all’interno delle cellule. - 33 Due antichi romani. - 34 Livorno. - 35 Organo dell’apparato digerente. - 37 Superossidodismutasi. - 39 Invece di out. - 40 Il vulcano descritto nel terzo libro dell’Eneide. - 41 Onorevole. - 42 Nel monito sono le consonanti. - 43 Escursionisti Esteri. - 44 Come…vocali!. - 45 Un semi-dio. 10 17 24 43 9 13 16 19 30 32 34 15 25 29 31 8 14 19 22 7 12 17 18 26 2 Verticali 2 Un disturbo di personalità. - 3 Emittente britannica. - 4 Al centro dell’erba. - 5 Lo sono i trentini. - 6 Altro nome del fannullone. - 7 Le iniziali del nome di Jung. - 8 La fine di zia!. - 9 Azienda Trasporti Pubblici. - 10 Mastro Titta lo era di Roma. - 11 Adesso. - 12 Ragionamento aristotelico. - 13 Raffronto di un testo stampato con l’originale. - 19 Zuffa. - 21 Insieme ai buoi è dei paesi tuoi!. - 24 Insieme di carte piegate e sigillate. - 27 Si ripetono negli zii. - 28 Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. - 32 Situata nella parte più bassa. - 36 Uno in inglese. - 38 Dipartimento del Tesoro. Giobbe Covatta (aforismi) - All’inizio era il Verbo...Il complemento oggetto venne molto tempo dopo. - Si era nella notte dei tempi e Dio era ancora immensamente piccolo. - In sei giorni il Signore aveva creato tutte le cose: il sole, la luna, quello scemo di Maradona, i puffi, la forfora, e tutti gli animali del creato, tranne Andreotti, che era già suo segretario da tempo immemorabile. - Poi ci sputò sopra, e nacque Adamo. E Adamo, asciugandosi il viso, disse: “Cominciamo bene!” - E il serpente guardò Adamo e disse: “Chillo è n’ora che va parlanno co’ nu porco...Ti pare intelligente?” - In quella Eva si trovava vicino a un albero; a un tratto si girò e vide un serpente. E disse: “Che schifo!” “Sei bella tu!” rispose il serpente, che era permaloso. - È lecito chiedersi come Caino e Abele abbiano potuto generare l’umanità. - Mosè: quest’uomo che tanto ha dato al ciclismo in Italia e nel mondo... - Noè era il prediletto del Signore: viveva nel deserto divorato dalla sete e dai pidocchi. - Il Signore aveva detto: “Pioverà per quaranta giorni”, ma poi si distrasse, si dimenticò di Noè, e dopo centocinquanta giorni pioveva ancora. 29 30 31 32 33 34 40 35 36 37 38 39 41 Orizzontali 1 Altro nome dell’alloro. - 7 Dove sta il motore della macchina. - 11 Indirizzo stilistico che persegue la più stretta. - adesione alla realtà sociale. - 13 Andato in romanesco. - 14 Mettere in ordine. - 15 Prefisso per vino. - 16 Posti… ai lati. - 17 Torino. - 19 Un tipico alimento romagnolo. - 21 Macchina inglese. - 22 Né mia né sua. - 23 Unità di forza. - 24 Al centro della base. - 25 nell’aeroporto sono i piazzali dove sostano gli aerei. - 26 Può essere a gemma, a corona o a triangolo. - 28 La Herzigova modella e attrice. - 29 Paesino medievale in provincia dell’Aquila. - 30 Farli con qualcuno può essere pericoloso!. - 33 Presi all’amo. - 34 Una certa persona. - 38 Alla moda. - 39 Ripete quello che dici. - 40 Le botte date così..fanno proprio male!. - 41 I confini di Ancona. Verticali 1 Se hai quel senso.. non ti perdi. - 2 Seconda nota musicale. - 3 Insieme di disturbi dovuti alle variazioni di. pressione. - 4 Comune in provincia di Trento. - 5 Rispetto a Roma è situato di qua dal Po. - 6 una raccolta di poesie di Montale. - 7 Una fibra tessile. - 8 Azienda automobilistica. - 9 Terribilmente. - 10 La sua era un’arca piena di animali. - 12 Io al complemento oggetto. - 18 Imparala e poi mettila da parte!. - 20 Dentro. - 25 La scava la goccia. - 27 La città delle contrade. - 31 Principio e fine di oca. - 32 Un rintocco dell’orologio. - 35 Un tipo di raccomandata. - 36 Luca Barbareschi. - 37 Esercito italiano. La Dama per tutti! Gli attacchi incauti Nella dama vince chi riesce a chiudere o mangiare tutti i pezzi. Nel tentativo di ottenere questo il prima impossibile un giocatore può rischiare di attaccare pezzi apparentemente isolati o senza difesa che in realtà celano trabocchetti senza speranze per l’avversario. Guardiamone alcune. Diagr. 1. nel tentativo del bianco di acchiappare il pezzo in 18 incappa in un tiretto semplicissimo: 12-16!!x, 16x20! e itro a due imparabile. Diagr.2. altro tentativo leggermente più difficoltoso ma più interessante. Dopo l’attacco del nero con 11-15 nel tentativo di scardinare la difesa avversaria incappa in un tiro a sorpresa: 23-20!! incredibile Il bianco manda a dama l’avversario ma ecco le conseguenze...14x32, 21x5, 2x9, 20x2!! intrambi a dama ma il B. ha un pezzo in più diagr. 3 tiro semplicissimo anche questo. il nero attacca la pedina 20 il B. risponde 22-19!!! e ovunque mangi il nero perde per il tiro. Per gli appassionati della problemistica peresentiamo tre problemi del compianto M° Eliser Taje scomparso nel 1987. I primi due problemi si risolvono in 3 mosse. Il terzo è una spettacolare composizione con cui vinse il C.I. estemporaneo nel 1964. Arrivederci a tutti e buone vacanze!! di Federico Piras BNB Speciale Sfizio 1 Agosto 2011 Sudoku per tutti da ombrellone Curiosità Jolly Roger, la bandiera dei Pirati 5 7 9 2 3 2 4 8 4 8 5 4 3 3 5 8 7 7 1 6 7 9 7 1 5 4 7 7 5 6 4 5 7 2 5 3 4 1 8 1 4 8 4 9 3 1 5 2 6 7 2 6 6 1 3 9 6 1 2 3 4 5 6 7 9 11 14 17 19 27 24 25 28 29 31 32 33 35 30 34 36 37 38 43 44 47 39 40 41 45 46 48 49 50 51 56 16 21 23 26 15 52 54 55 57 Una teoria vuole che derivi dal francese “jolie rouge”, che in inglese venne corrotto in “Jolly Roger”. Questo potrebbe essere verosimile poiché esisteva una serie di “bandiere rosse” che erano ben più temute delle “bandiere nere”. La bandiera rossa, per intenderci, significava morte certa. L’origine delle bandiere rosse è probabilmente legata al fatto che i corsari inglesi del 1694 usavano una “red jack” su ordine dell’ammiragliato. Quando la guerra di successione spagnola finì, nel 1714, molti corsari si diedero alla pirateria e alcuni mantennero la bandiera rossa, poiché il rosso simboleggia il sangue. Non importa quanto gli uomini di mare temessero la bandiera nera dei pirati, tutti pregavano di non incontrare mai la jolie rouge. La bandiera rossa dichiarava spavaldamente le intenzioni dei pirati, cioè non dare quartiere. Nessuna vita sarebbe stata risparmiata, nessuno scampo concesso.Il termine venne successivamente usato per la bandiera nera con teschio e ossa che apparve attorno al 1700. Un’altra teoria, scarsamente attendibile, chiama in causa i templari. Parte anch’essa dal termine “jolie rouge” come origine del nome. Apparentemente, un ordine cattolico di monaci guerrieri, conosciuti come “Poveri soldati di Cristo e del Tempio di Salomone” (templari), usò per primo la “jolie rouge”, la bandiera rossa. Il legame tra monaci e pirati è fornito dal fatto che i primi lottavano per la loro causa nei mari aperti, divenendo pirati a tutti gli effetti. All’atto pratico, in combattimento, molti mercanti rimanevano sorpresi quando una nave cambiava la propria bandiera nazionale nella più portentosa Jolly Roger, il che era l’effetto desiderato. A.S. Cruciverba dell’Aristarco Che significa “fare l’Aristarco?” Dopo aver giocato al cruciverba sostituisci ai seguenti numeri la lettera corrispondente: 2, 5, 5, 2, 3, 2, 51, 3, 2, 6, 14, 5, 14, 5, 5, 14, 37, 14 e troverai la risposta. 18 20 22 53 10 12 13 7 6 8 3 42 Orizzontali 1 Strumento ottico usato nei carri armati e sommergibili. - 9 Adesso…per i romani. - 11 Lo è una visione …da sogno. - 12 Al centro del mare. - 13 Ambito premio. - 14 pari sulla schedina. - 16 Genova. - 17 Dio greco della medicina. - 19 Loro. - - 21 Né si né no. - 22 La fine di Omero!. - 23 Lo è un’ampia stanza. - 26 Ciò che è avvenuto prima. - 31 Identifica l’automobile. - 32 Vocali in ciò!. - 33 Può essere lordo, netto o morto. - 35 Lago dell’Asia centrale. - 36 Frutti. - 37 Né tue né sue. - 39 Antichi progenitori. - 41 Insinua un dubbio. - 44 Sensazione che spinge a bere. - 47 Nota…”solenne”. - 48 Diminuito di lunghezza. - 50 Può essere cranico, infantile o psicologico. - 51 Un genere di musica. 52 Chiude le bottiglie. - 53 Una malattia dei denti. - 55 Preposizione articolata. - 56 Un fiume nel Lazio. - 57 Aria…poetica. Verticali 1 Persona moderata nei modi. - 2 Prefisso per vino. - 3 Frutto in piccole bacche a grappoli. - 4 Terza declinazione del verbo. - 5 Vasto altopiano della Calabria. - 6 Sta per “conoscenza” nelle email. - 7 Vocali..in rosa. - 8 Melchiorre lo offri in dono a Gesù Bambino. - 9 Ansia, tristezza. - 10 Quando ci si annoia non passano mai. - 14 Articolo determinativo maschile singolare. - 15 Lo è chi riferisce ad altri. - 18 Tra il pomeriggio e la notte. - 20 Ecogoniometro. - 23 Opprime d’estate. - 24 Andati. - 25 Prefisso per orecchio. - 27 Un mezzo di trasporto urbano. - 28 Lui. - 29 Una fase del sonno. - 30 risposta decisamente negativa. - 33 Sfocia nell’Adriatico. 34 La card del telefonino. - 36 La…testa di Pina. - 38 Nasconde una trappola. - 39 Particella indivisibile. - 40 Anello nuziale. - 42 Caduta di una sillaba o vocale alla fine della parola. - 43 Un tipo di grosso pappagallo. - 45 Moneta unica ufficiale della Comunità economica europea prima dell’euro. - 46 A noi. - 48 Mostri mitologici. - 49 Possono esserlo certe vette alpine. - 50 Spesso muoiono nell’arena. - 51 Il dio greco della foresta. - 52 Dispari in tali. - 53 Cagliari. - 54 Nel bel mezzo della cena. - 55 Aosta. 1 Agosto 2011 Vir BNB op 4 Speciale Sfizio 8 SETTEMBRE 2011 al Co tu Buone Notizie Bologna Edito da Virtual Coop vi aspettiamo a Handi Show Il labirinto dell’amore glaciale Fred deve raggiungere Ginger, la sua pinguina del cuore ??? Roberto Benigni (aforismi) REBUS (8-5) - Le mogli dei politici fanno tutte beneficenza. Per forza! Hanno il senso di colpa per quello che rubano i mariti. - Chissà perché tutte le malattie mentali cominciano per PSI: psicopatico, psicotico... - Diciamo la verità: Dante era un gran trombatore, uno che la donna gli piaceva proprio molto. - Dopo il Giudizio Universale Dio incontra Carl Marx: “Ah, tu sei quello che mi ha dato tutte quelle preoccupazioni nel XX secolo. Visto che hai sempre detto che io non ci sono, sarai condannato a farmi da portinaio. E quando non vorrò essere disturbato sei autorizzato a dire Dio non c’è.” - La mamma è la parte più femminile dei genitori. - Canto anch’io. Solo che io mi rifaccio a Toshiro Mifune. Ve lo ricordate che soddisfazioni ci ha dato quando cantava: “Sono una cima di Hiroshima, mangio i cachi di Nagasaki?” - Adesso fanno le partite tra giudici e cantanti. Ne dovevano fare una anche tra ministri e mafiosi: insomma, un’amichevole. - La vita più si allunga più si accorcia. REBUS (5-10) REBUS (3-5-5-7) REBUS (11-10) Le soluzioni dei giochi le trovi sul sito: www.buonenotiziebologna.it BNB VIRTUALCOOP Dieletto 1 Agosto 2011 13 Guido Zamboni e la “Sinfonia Poetica a due voci” PENSIERI DI NOTTE IL MURO AL MUR Sarà la luna che disegna ombre nel giardino, o questa strana sete che mi prende alla gola, che in questa notte di mistero fuggo le ragioni, nel mio pensiero del quotidiano vivere. E galoppo e galoppo nella schiuma dei marosi, come stallone bianco lanciato in folle e gioiosa corsa, nere orme sul greto di sabbia e acqua, tra urla di froge nel vento e stridii di gabbiani e procellarie nel grigio macchiato di rosa del mattino. Sentore di alghe, sapore di sale sugli scogli irti di valve schiuse nel riflesso diamantino di umido risucchio, dove piccoli granchi corrono alla marea lenta che li ritira al coperto dalla scura notte! Si rincorrono per dove la marea lente ritira di sé e dei suoi figli coperti nella scura notte di bufera. E cadon mute, nel silenzio dei venti ormai sazi, fitte gocce nel bianco dal bianco, dall’umido all’umido lassù, come raggi di tenda che traspare paesaggi di mare in lidi lontani, dove riga non c’è all’orizzonte, scompaion sagome di barche alla pesca. Sarà la luna che disegna ombre nel giardino Che risveglia la coscienza E ridà le ragioni al mio pensiero così lontano, ma l’alba si attarda e ricomincia il sonno, nel suo galoppo di fantasmi incantati. Duro di pietra e di calce esisto nel vero e nel sogno. Muro di vecchie mani consumato dal tempo. Dûr ed preda e ’d calzènna Int al vaira e int l’insónni ai ó al stamp! Mur fât da una vecia mane@na Tótt cunsumè dal taimp! La pioggia mi batte la schiena mentre la gente mi passa vicino Ricordi di giorni uguali di attese mai finite. La piôva lam bât int la schènna Mánter la żaint lum pása da v§én; Arcord ed dé uguèl, sira e matè\na, D’attai§, che mai finé ali én! Qualcuno mi ha scritto “boia” nel meriggio ombrato di nero. Il gesso ha sfregiato le mie pietre quando la luna ha cambiato corsa. Quelcdón, “boia” al m’à scrétt, Int al dåpp meżdé ed náigher umbrè; Al żass al mi prêd all’à dett Quand la lónna la cåursa l’à cambiè! Chi ha tracciato le mie rughe cantava di amori e di lotte. Solo nella luce non conosco la notte. Chi à trazè al mi rûgh Al cantèva d’amåur e ’d lôt; Mé såul, sanza lu§ e sanza fûgh, An cgnoss la nôt! Uguale fra tante calci di bianco formate, L’amore è parola astratta Esercizio di calligrafia umana. Prezi§, fra tanti calzén fâti Ed bianch furmè, L’amåur l’é tra ’l parol astrâti, Eserzezzi ed caligrafi ch’fa l’umanitè! PENSIR ED NÔT La srà la ló@na ch’la dsågna ámber int al żardén O sta strèna said che que§i lum tol la mån Che, in sta nôt misteriåu§a, al ra§ån a schiv piån pianén Int al mi pensir dal viver quotidiån! E a galôp, a galôp int la stioma dali ånd Cómm un bianch pulåider lanzè in cåursa giojåu§a Ch’lasa la pedghè int la sâbia curaind in fånd Frà úrel ed vaint in una nôt misteriåu§a! Urel ed gabiån int al gri§ matén macè ed rô§a, Udåur d’élgh e un fôrt savåur ed sèl Såura a i scôli dóvv la cunchelia la pô§a Strà un riflès diamantén tant bèl! Lé dovv anch i granch i córren a la marea lanta La ritira a sé i su fiù al quert da la scura nôt Al câschen motti, int al silanzi dal vaint che als alånta Tanti gåż int al bianch dal bianch int l’ånda int al so môt Comm râż d’una tanda ch’la traspèr Pae§ag ed mèr, ed spiâż tant luntèni da té Dóvv a l’oriżåint incionna raiga t pù amirèr; T’intravad sègum ed berch mantr ai sponta al dé! La srà la lò@na ch’la dsågna ámber int al żardén ch’la d§då§da la cuscianza e la ra§ån L’artåurna al mi pensier luntån, piån pianén, Mo l’elba la s’atèrda, l’avanza piån piån La sån ancåura la m’à ciapè Int al so galôp ed fantè§um incantè!!. Vedrana Qué ai vivèva un artigiån, Con dla voja e dla pasiån, Da matè@na a naigra sîra, Riparèva piò e gumîra, Guardand qué, ai temp indrî, Chisà quanta nostalgî!!. www.buonenotiziebologna.it Ricordo di un poeta dialettale bolognese che trovò a Radio Budrio successo, fama e tanti amici Poesie di Marco Negri tradotte in dialetto da Guido Ziamboni (seconda parte) 14 Il Racconto BNB VIRTUAL COOP Cooperativa Sociale ONLUS STAMPA DIGITALE [email protected] 1 Agosto 2011 l’origine del frigicocchi www.buonenotiziebologna.it Un racconto di Gabriele Montanari Si perde nella notte dei tempi, l’origine di questo ingenuo, eppure affascinante gioco di società, che in passato ha allietato una intera generazione di ragazzi, per poi essere smarrito, in questo mondo sempre più frenetico, e venire soppiantato da attività più adatte all’età adulta, che inesorabilmente si stava appropinquando. L’origine del frigicocchi si può far risalire agli anni compresi tra il 1957 ed il 1959, la sua diffusione proseguì fin verso gli anni sessanta, per poi arrestarsi negli anni settanta e scomparire del tutto, a cavallo dei tristissimi anni ottanta. Oggidì, ascoltare un frigicocchi è un’autentica rarità! Ma, innanzi tutto, per coloro che ignorano che cosa sia un frigicocchi, è d’uopo una spiegazione di tipo didattico: orbene dicesi frigicocchi una particolare forma di ambigua comunicazione verbale tra due persone, una delle quali si può definire l’autore del frigicocchi, l’altra la vittima. Ordunque, l’autore rivolge alla vittima una domanda, la quale deve avere le seguenti caratteristiche: - deve essere priva di significato; - deve essere scarsamente comprensibile sotto l’aspetto puramente fonetico; - deve contenere un minimo grado di comprensibilità, in modo che la vittima, presa alla sprovvista, sia costretta a chiedere la ripetizione della domanda, ed a pronunciare la parola fatidica, cioè “Eh?”. A questo punto, avendo l’autore raggiunto lo scopo del suo agire, cioè la pronuncia del monosillabo “Eh?”, si può dire che il frigicocchi entri nella sua fase conclusiva. Ora tocca all’autore concludere l’attività comunicativa con una clamorosa pernacchia, a sottolineare che il frigi cocchi ha avuto successo e che la vittima c’è cascata in pieno! L’entità, la qualità, l’intensità, l’intonazione, la persistenza della pernacchia viene comunque lasciata al libero arbitrio dell’autore, sapendo che un frigicocchi ben ri- uscito deve risultare non offensivo e, direi, gradito anche alla vittima. Ed ecco due esempi di classici frigicocchi: “Marco, astara nfara brigantura?” Eravamo uno squadrone di bambini in fase di crescita, ragazzini alle prese con biglie, figurine, cerbottane ed altri ammennicoli tipici della nostra età beata. “Eh?” “Prrr!” “Ascaulta, l’et pò vest cal lavurir geva què?” “Eh?” “Prrr!” Questi giochi di parole, peraltro innocui e nient’affatto volgari, divennero uno sport praticato nel nostro paese, prima dai ragazzetti delle scuole Medie, poi su su venne adottato con piacere anche da ragazzi più grandi e da un buon numero di adulti di spirito allegro. Ma, e qui veniamo all’origine del frigicocchi, chi fu ad inventarlo, ad usarlo per primo, a lanciarlo a livello budriese, sapendo che il suo uso non si è mai diffuso ai paesi vicini, quasi che noi fossimo gelosi e volessimo conservare per noi medesimi l’esclusiva? Non esiste, a mia memoria, un nome, una persona che possa essere identificato come l’inventore. Ma esiste una traccia ed ora ve la esplicito, aggiungendo che, se avete informazioni che io ignoro su questo tema appassionante, vi sarò grato se vorrete comunicarmele via e-mail: [email protected] Ecco dunque ciò che io so per certo: quando noi, delle classi 1946, 1947 e seguenti, entrammo alle Scuole Medie, tutti subimmo uno choc culturale tremendo. La Scuola Media ci accolse, con una overdose di cultura: il Latino, la Lingua Francese, l’Algebra, l’Iliade, i poeti italiani… tutte robe lontane anni luce dai nostri interessi. Eppure, scaraventati dentro questa bolgia di sapere e di cultura, pressati da professori esigenti ed implacabili, strigliati da genitori assai più severi di quelli odierni, fu giocoforza darsi una mossa e mettersi a studiare, chi più chi meno, per tentare di apprendere tutto questo caotico ammasso di cultura post-fascista. Ma, di tanto in tanto, l’indole infantile rispuntava fuori: ed ecco che, una cosa seria come il Latino, poteva partorire una cosa scema come il frigicocchi. Mi pare facessimo la seconda Media, avevamo una prof di cognome Garsetti, donna abbastanza giovane, in carne, un po’ meno severa della media dei prof, diciamo… un po’ meno arcigna, un pelino più sorridente. Ad un certo punto, durante un certo giorno indefinito, nel corso di una lezione di Latino, tenuta da questa Garsetti, stavamo leggendo tutti insieme qualcosa in latino, una delle tante lettere di Cicerone. Ecco, lì spuntò fuori la locuzione ORDINI QUELLO CHE VUOI E PAGHI SEMPRE € 11,90* A PRANZO € 19,90* A CENA CENTO (Fe) *Dolci e Bibite escluse se non termini la pietanza pagherai alla carta Via Risorgimento, 15/c ex ristorante “ la grigliata” Tel. 051.6831878 - Cell. 320.7104781 “frigii comites” che, ovviamente nessuno di noi, comprendeva. La prof ci girò un po’ intorno, stimolandoci ad ipotizzare che cosa potevano essere questi “frigii comites”…poi, alla fine, lei stessa ci diede la traduzione: “Comites si traduce compagni, amici. Frigii deriva da una regione al centro dell’attuale Turchia, chiamata Frigia. E’ chiaro che Cicerone ricorda con piacere e rimpianto i suoi amici della Frigia. Frigii comites. Chiaro?” Certo che era chiaro, tutti annuimmo ma qualcuno aveva voglia di fare lo spiritoso, approfittando del fatto che la Garsetti sapeva anche stare allo scherzo. Non mi ricordo chi fu, porco cane! Poteva essere Beppe Dall’Olio, a quei tempi molto più spiritoso di oggi, o magari Augusto Testi, che già allora aveva la tendenza ad oscillare tra l’allegria demenziale e l’incazzatura solenne, o forse anche Cesare Solmi, tipo fine e poco appariscente, che di tanto in tanto ti trafiggeva con una battuta agghiacciante. Marco Magli, Rino Zecchi, Ettore Massarenti, Pierpaolo Donati, Paolo Nannetti, Sergio Poli, Paolo Selleri, Nerino Zuccheri…no, loro no: troppo educati! Forse Valentino Starni, che ogni tanto dava i numeri, o Franco Fontana, un altro spirito salace ed imprevedibile. E perché non potrebbe essere stato Baietti? O Teo Baldi? Due che si notavano poco ma che amavano tramare nell’ombra? Potrei perfino essere stato io: con la Garsetti avevo un ottimo rapporto e spesso facevo il ruffiano. Besu Mazza, Gianni Gamberini, Elmo Gardini ed Ettore Rizzi assolutamente no: troppo timidi essi erano e troppo erano terrorizzati dal Latino. Insomma, non so chi fu, ma ci fu uno che, quel giorno, alzò la mano e disse: “Prof, io avevo capito friggi comites: pensavo fosse della roba da mangiare!” La classe esplose in una risata, la Garsetti ci lasciò sfogare qualche secondo poi alzò la mano per chiedere silenzio, sorrise e disse: “No, caro. Sono i compagni della Frigia. Va bene?” La giornata proseguì normalmente, all’uscita qualcuno si rivolse a qualcun altro e disse a bruciapelo: “Ehi, frigii comites tu?” Quello rispose ovviamente: “Eh?” E qui partì la sonora pernacchia. Il primo frigicocchi era stato completato! Da lì, la moda si sarebbe diffusa alla velocità del lampo! All’inizio l’espressione frigii comites fu l’unica ammessa ma ben presto la varietà linguistica fu accentuata ed accettata, cosicchè le possibilità frigicocchiche divennero infinite! Il frigicocchi era diventato la normalità, non potevi più dire nulla, né fare una innocua domanda, senza che l’altro ti guardasse male e sospettasse un imminente frigicocchi. Non solo: la fase, diciamo così difensiva, s’era imposta al punto che, anche una normale doman- da, rischiava di essere accolta con una pernacchia, da noi effettivamente chiamata scoreggino. Ad esempio, poteva capitarti di chiedere: “Marco, c’è compito in classe domani?” E di ricevere come risposta uno scoreggino ben tornito. Marco non aveva compreso bene la tua innocua domanda e s’era tutelato da un incombente frigicocchi, prevenendoti nella conseguente attività pernacchiatoria. Lo so, tutto ciò è una cagata pazzesca, però è anche la cronaca storica di una usanza di discutibile valore culturale ma che ha accompagnato la crescita di una generazione di budriesi. Non è forse vero che la Storia, con la S maiuscola, è frutto dei modi e dei costumi del passato e della loro evoluzione? Ebbene, nel suo piccolo, il frigicocchi altro non è se non il simbolo di un microevento socioculturale, forse di nessun valore, forse sintomo, invece, di quella incomunicabilità che ha riempito di sé la cultura letteraria e cinematografica, in quel tumultuoso periodo storico. Basta! Chi ha orecchie per intendere, intenda! E gli altri? In roulotte, in bungalow, in camper: a scelta. Mi resta da narrarvi un episodio sintomatico del periodo, sempre con protagonisti gli stessi alunni di seconda Media e la stessa prof, la Garsetti. Poteva essere un sabato verso mezzogiorno, l’ultima ora, quando gli allievi sono fusi da una settimana di scuola e pure i docenti non vedono l’ora che suoni la campanella. La Garsetti ci stava assegnando i compiti a casa di Storia, dunque disse qualcosa del tipo: “Per martedì dovete studiare pagina ottanta e ottantuno. Mi raccomando, martedì interrogo!” Mentre tutti annotavano diligentemente sul diario questo compito a casa, ci fu uno di noi, e, porco d’un cane, non ricordo chi fu! - che si alzò in piedi, dalle file di banchi in fondo, e domandò: “Scusi, prof, atari dandare fari studiare?” L’ignara Garsetti replicò con il classico: “Eh?” Ci fu un attimo di tremendo silenzio, nell’attesa di qualcosa che… un secondo attimo di suspense... poi la classe scoppiò in una risata liberatoria! Il frigicocchi alla prof s’era fermato sull’orlo del baratro! “Ma insomma, che avete da ridere? - chiese la Garsetti con aria seccata, Siete diventati matti? E tu, che vuoi?” “No, dicevo, replicò l’ignoto alunno che aveva rischiato la catastrofe, quali sono le pagine da studiare?” “Ho detto ottanta e ottantuno! Sei sordo?” “Grazie, prof, mi scusi”, replicò l’ignoto frigicocchista. E questo è tutto, vi saluto con un quesito finale: “Astara’nfara brigantura galeoto?” (il racconto è tratto dal volume “Omini grigi ed altri racconti” di Gabriele Montanari, edizioni www.ilmiolibro.it) www.virtualcoop.net BNB Strips & Trips 1 Agosto 2011 Titanic e tarocchi scippano, che vendono cellulari sottomano, che vendono borse taroccate in montagnola. La polizia è impegnatissima a fare queste imboscate, però bisogna rispettare la privacy di presidenti che non hanno nessun rispetto per questo paese e che si divertono sulle loro barche a spese nostre. Ci siamo convinti davvero che i grossi criminali siano gli immigrati che rubano televisori nelle nostre case, ma non ci accorgiamo che quelli davvero pericolosi sono quelli che non si vedono. Si aggirano come fantasmi nei nostri appartamenti derubandoci di tutto, senza scassare nessuna porta, ma asciugandoci le tasche, i nostri stipendi sudati, le nostre ore tolte al riposo, ai figli, a chi vogliamo bene, per essere onesti, per guadagnarci il pane come si deve, risparmiando fino all’ultimo centesimo, privandoci di Ho fatto questo disegno pensando a una giornata passata in piazzola, il mercato di Bologna. C’era un ragazzo di colore che vendeva borse ‘tarocche’, anche se secondo me erano ugualissime!! C’era della polizia in borghese appostata.. a un certo punto l’hanno preso in quattro o cinque. Direte.. beh, è giusto, la marca italiana, loro non hanno la licenza… Poi ho ascoltato il TG e ho pensato: cavolo, in cinque, in borghese ad arrestare un poveretto e i nostri rappresentanti politici censurati, latitanti, se ne stanno a governare, a prende- re stipendi stellari, e restano lì.. nonostante le accuse! Cosa poteva fare di male quel ragazzo africano rispetto a loro? Non governa un paese.. al massimo permette un po’ a tutti di essere alla moda! (Compresa me!). Ma, c’è qualcosa che non torna, che indispettisce, che stordisce. L’Italia è in crisi, e per disperazione è governata da gente che ha a che fare con la mafia, che paga magistrati per farsi assolvere, che compra case a prezzi stracciati al centro di Roma o non paga l’affitto, quando noi ‘umani’ non riusciremo a saldare un mutuo nemmeno con dodici ore di lavoro al giorno e non avremo una pensione decente nemmeno andando a lavorare fino a ottant’anni. Loro invece si sono organizzati per bene, e la cosa che turba il mio sonno è che siamo stati noi a votarli, insomma, sono lì grazie ai nostri voti… e ci siamo convinti davvero che i criminali ‘grossi’ sono quelli che AEDES F.C. SERVICE LAVORI EDILI Cell. 335 16 40 862 - Fax 051 84 91 139 Via de Gasperi 103/c Crevalore (BO) - E-mail: [email protected] Soluzioni per L’Umidità Impianti Termo Elettrici e Climatizzazione Movimento Terra per Piccole Aree ogni cosa, ma con la soddisfazione di poter dormire la notte tranquillamente, senza sensi di colpa. La maggior parte degli italiani è così, ne sono convinta. Altrimenti non potrebbe sostenere il tenore 15 di vita di governanti così disonesti. Non ci sono soldi per borse di studio, pagheremo sempre di più nella sanità, nei beni primari. Ma ci sono persone che hanno gratis pure l’affitto e le serate con le escort. Loro si devono rilassare. Gli altri invece no. Gli altri sono sempre a bordo del Titanic, ma fino ad ora non erano nemmeno stati menzionati, tanto erano poveri e saranno poveri pure adesso, insomma, ci sono abituati, perché mettergli ansia con cambiamenti che potrebbero stravolgere le loro abitudini da pezzenti? Adesso però è ora di cambiare, dice, Tremonti, perché su quel Titanic c’è pure la prima classe, poverina, che sta sentendo il peso della crisi. È ora di metterci tutti insieme, di rimboccarci le maniche, ancora una volta, perché questa prima classe non rimanga sconvolta da una bolletta troppo cara o dell’affitto che forse dovrà pagare. Le feste private hanno i loro costi e noi italiani siamo pronti ad aiuta- re questa prima classe che molto democraticamente sta finendo alla deriva. Questa prima classe non può affogare, non ci è abituata. Dobbiamo salvarla. È ora. Emanuela De Siati www.buonenotiziebologna.it INSERIMENTO DATI www.buonenotiziebologna.it 16 Dopo la morte di Matilde di Canossa nel 1111 si scatenarono lotte di successione, per il possesso dei territori ad essa appartenuti, tra i papi, gli imperatori ed i seguaci degli uni e degli altri. Bargi fu dominio albertesco per riconoscimenti imperiali più volte citati: diploma di Federico I Barbarossa del 1164 e di Ottone del 1209. Questi diplomi non documentano però un effettivo possesso perché Bargi e il suo castrum come anche Stagno, Mogone sopra Guzzano, Vigo e Mogne erano territori contesi da bolognesi, fiorentini e pistoiesi in quanto si trovavano in posizioni strategiche dal punto di vista politico-militare. Da un estimo del 1235 Bargi risulta retta da una amministrazione formata da due consigli: uno di nobili ed uno di popolani (Giacomo q. Romeo, Petricino e Pellegrino del q. Bonaccorso milites, Lombardo di Ugolino nobilis e il massaro rappresentante del popolo Brunetto di Angelerio). Bargi ebbe personaggi illustri sempre ricordati nelle storie del camugnanese: gli armaioli Acquafresca furono nel ‘600-’700 famosi costruttori di archibugi e pistole richiesti dalla nobiltà e borghesia italiana; i Muzzarelli, Andrea e Battista, furono nell’800 costruttori di orologi da sala e da torre; i Comelli furono prestigiosi notai e Giovanni Battista scrisse un importante libro della storia locale “Bargi e la Val di Limentra”. L’edificio più importante di Bargi è sicuramente la Casa Comelli, imponente edificio signorile in buono stato di conservazione; a pochi metri da questa casa si trova l’oratorio, detto “Spedaletto”, dove forse era situato l’antico ospitale di S. Maria de Porcolis. Importante dal punto di vista storico e architettonico è il borgo in località “La Collina” con un bell’arco di ingresso ad una corte e relativi edifici limitrofi, inoltre in località Pianacci vi è l’antica sede degli armaioli Acquafresca, ora però rimaneggiata in maniera da alterare quasi totalmente l’originale struttura. È opportuno fare qualche accenno ad un importante ponte costruito sul Limentra: il ponte ai Cinghi di Bargi e Suviana. Questo ponte fu costruito nel Turismo BNB 1 Agosto 2011 “in giro per l’appennino” Comune di Camugnano: la frazione di Bargi 1766 su disegno di Gian Giacomo Dotti ed appaltato dal Senato bolognese a Giovanni Pellegrino Comelli che si offrì di anticipare parte delle spese necessarie alla costruzione. Nel posto dove sorge esisteva un altro ponte di Matteo Acquafresca costruito nel 1710 e crollato qualche decennio dopo. Il ponte di G. G. Dotti ora si trova alla base della grande diga del lago di Suviana. Palazzo Comelli Il Palazzo Comelli costituisce senz’altro l’episodio architettonico e culturale più rilevante di tutta Bargi nonchè dell’intero Camugnanese. Acquisito dall’amministrazione comunale nel 2004, il palazzo fu per secoli la dimora della famiglia omonima. I Comelli, originari di Castel di Casio, si trasferirono a Bargi già nel secolo XVII imparentandosi con una Melati (della famiglia che diede nome al borgo) rimasta ultima della sua stirpe a causa della peste che imperversava. Per generazioni i Comelli esercitarono principalmente il notariato; il pronipote Gian Battista, nato a Bologna nel 1840 e morto in questa casa nel 1916, fu in più studioso di lettere ed agraria ed appassionato cultore di storia locale. La sua attività di erudito comprese la straordinaria operazione di raccolta di atti notarili dal ‘500 al primo ‘900 riguardanti il territorio di Bargi e del circondario; il suo archivio è una testimonianza unica che ricostruisce in modo continuativo e dettagliato quattro secoli di storia di comunità locali e di pubbliche istituzioni. Oltre a ciò il Comelli compilò interi alberi genealogici di famiglie del Bolognese e raccolse miscellanee di documenti tra cui i diari di Matteo Acquafresca (1651-1738) dell’omonima famiglia bargese di armaioli. Il palazzo, a cui si giunge lungo un elegante viottolo fiancheggiato di antichi e rigogliosi bossi, sorge al centro dell’antico borgo di Ca’ Melati e, lontano dalle forme rustiche delle dimore in pietra tradizionali, costituisce un dotto esempio di architettura borghese della montagna, oltre ad essere uno dei più importanti edifici storici della valle del Reno. Frutto di ampliamenti avvenuti nel corso dei secoli dovuti al mutare delle esigenze della ricca famiglia, la residenza si articola attorno a suggestive corti interne assieme alle dimore dei coloni, le stalle, i fienili. Verso valle si apre l’imponente facciata maestra, dai due bassi avancorpi e dal timpano triangolare centrale dove spicca lo stemma di famiglia. Sul lato sud troneggia un enorme orologio solare dove il volto di un sole ridente mostra le linee orarie, delimitate da due cartigli che recitano in alto: “Horas non numero, nisi serenas“ (“Conto le ore solo se è sereno”) e più sotto “Se ria nube non cela il mio splendore / Cortese spettator t’accenno l’ore“.All’interno, su imponenti cantine, gli ambienti del piano nobile, di sobria ma raffinata eleganza, densi di storia e di memorie, sono senz’altro sorprendenti per un edificio di montagna sorto in un luogo un tempo così remoto. Il borgo di Ca’ Melati si può considerare parte integrante di un sistema organico di borghi storici a cui un intervento di restyling urbano conclusosi nel 2005 ha restituito il dovuto carattere semplice ed ordinato degli insediamenti montani. La Chiesa di SS. Giacomo e Cristoforo La Chiesa di Bargi dedicata ai Santi Giacomo e Cristoforo fu una delle più importanti della zona documentata fin dal 1177. Dal catalogo delle Chiese del 1378 parrebbe che vi fossero due chiese distinte una dedicata a S. Giacomo ed una a S. Cristoforo; in seguito la documentazione registra solo S. Giacomo e poi, a partire dalla seconda metà del '400 la Chiesa è chiamata nella maniera attuale. Di un’altra Chiesa, quella di Santa Maria di Piderla, documentata dalla metà del sec. XII, ora non resta più traccia. Un altro estimo del 1315 descrive l’Hospitale di S. Maria di Porcole, detto in precedenti documenti S. Maria di Porcole o Porcolis (S. Maria dei Porcellini), nome che fa riferimento agli allevamenti di porci che i longobardi avevano impiantato in questi territori. Di questo antico “hospitale” non si conosce esattamente dove fosse l’ubicazione; alcuni studiosi lo individuano nel posto dove ora sorge un piccolo oratorio nei pressi della Casa Comelli, di proprietà degli stessi. La chiesa di Bargi è una delle più importanti del territorio per la ricchezza degli arredi e per i pregevoli dipinti, alcuni dei quali conservati attualmente dalla So- vrintendenza ai Beni Culturali di Bologna. I dipinti sono databili tra il XVII e il XVII secolo; ricordiamo in particolare la pala di Alessandro Tiarini eseguita attorno al 1630 dedicata alla Madonna del Rosario, circondata dai 15 misteri con bambino che tiene in mano una rosa; altra pala d’altare molto interessante, sempre del '600 raffigura la Madonna con bambino e Santi, sullo sfondo è dipinto il panorama di Bargi all’epoca. Nella chiesa si conserva inoltre un pregevole organo settecentesco, uno dei più importanti della provincia di Bologna. Il Castello di Bargi Sul castello di Bargi, uno dei centri fortificati più importati dell’alta Valle del Reno, avanzarono pretese, i pistoiesi, gli Alberti, i bolognesi ed altri signori che li si trovavano a comandare per investitura albertesca o per conquista militare. Nel 1245 Bologna rivendica i pieni diritti sul castello e sul territorio pretendendo la riscossione di gabelle, decime, prestazioni d’opera ecc. sia al governo bolognese che ai nobili che vivevano nel castello. Risulta che il castello di Bargi con quello di Stagno e di Rocca delle Mogne venne riparato, riarmato e fortificato nel 1335 ed anche nel 1381, segno che ancora erano considerati importanti per la difesa delle posizioni importanti per la difesa delle posizioni bolognesi del territorio. Il castrum di Bargi nel 1441 venne distrutto da Baldazzo d’Anghiari, alleato del Papa Eugenio IV contro Bologna, che infierì anche contro quelli di Stagno e di Mogone o Mangone sopra Guzzano. Nel 1444 il governo di Bologna esentò gli abitanti dalle tasse per tre anni purché avessero contribuito alla ricostruzione delle case e del castello. Nel 1451 fu probabilmente di nuovo distrutto su ordine del capitano della montagna in quanto forse occupato da signori ribelli a Bologna. Nel 1513 Bargi fu elevata a contea da parte del papato e data ai conti Bargellini che la tennero per 20 anni. da “il Futuro ha un cuore Antico” a cura del Comune di Camugnano 1 Agosto 2011 Il comune di castel di casio: badi e dintorni Sull’Appennino Tosco-Emiliano, nella zona compresa tra le due Limentre, sul versante bolognese, si trova Badi (600 m. s.l.m.). È situato proprio a confine con la Toscana ed è una frazione del comune di Castel di Casio, a breve distanza da Porretta Terme (Bo). È adagiato sui fianchi del monte La Tose ( m.1130) ed e’ lambito dal lago di Suviana di cui costituisce, per gran parte, la sponda destra. Il paese, tipicamente di montagna, è formato da diverse borgate sparse, alcune tra loro vicine, altre tra loro lontane e da case isolate, tanto che guardando da lontano, ritorna alla mente l’immagine del Manzoni: «ville sparse e biancheggianti sul pendio come branchi di pecore pascenti». La maggior parte delle borgate e delle abitazioni si trovano sul fianco nord-orientale. La chiesa parrocchiale e le numerose case nei pressi ed in particolare lungo la strada provinciale, costituiscono il centro del paese e sono un nucleo abitato importante, ma non hanno la caratteristica del borgo. La borgata più grande e più antica è invece Massovrana, considerata il centro storico di Badi. Vi si trovano infatti fabbricati molto antichi con una disposizione del- le case ed un’urbanistica tipicamente medioevali: edifici addossati gli uni agli altri, una torretta e vie molto strette. Altre borgate di una certa consistenza sono: Poggiomoreccio, vicino al lago; l‘Agnedo, subito sopra la chiesa; Casa Badino e Casa Niccolo’, nelle immediate vicinanze. Nella parte più alta del paese si trovano Piamori e la Collina. Si tratta dei nuclei maggiori, ma sparsi in tutto il territorio vi sono ancora numerosi agglomerati formati da poche o da parecchie case (Il Casellino, Cà di Lorenzo, L’Uccellaia,ecc.). Sul fianco occidentale sono dislocati tre borghi abbastanza consistenti (il Poggio, Moscacchia e il Poggiolino) a qualche km dal centro. Diversi piccoli borghi si trovano sul versante orientale,ma più in alto e sono denominati nel loro complesso : Monte di Badi. In agosto a Badi: Mercoledì 3 Agosto: ore 12,30 FESTA DI BORGATA A PIAMORI all’ombra di castagni secolari Gastronomia e Musica con PAGLIUCA (il virtuoso della fisarmonica). Sabato 6 Agosto: ore 19,30 - Sagra “POLENTA E CINGHIALE”, ore 17 21,15 - Serata danzante con l’orchestra “PAGLIUCA/BETTOCCHI” Mercoledì 10 Agosto: ore 19,30 FESTA DI BORGATA AL POGGIO DI BADI, Grigliata di carne, durante la serata: “ANGEL SHOW”. Sabato 13 Agosto: ore 09,30 - Sul sagrato della Chiesa parrocchiale - “IX ANNO DEI BABY MADONNARI” di Badi. Ore 19,30 - SAGRA DELLA PASTA FRITTA - ore 21,15 - Serata Danzante con “ANDREA E GLI AMICI DELLA NOTTE”. Lunedì 15 Agosto: ore 15,00 Parco Perio “Festa dei bambini e del turista” con il “CLOWN BOLLA”. Distribuzione zuccherini montanari. Mercoledi 17 Agosto: ore 12,30 - Festa di borgata al “MONTE DI BADI” SAGRA DELLA PORCHETTA. Pomeriggio spettacolo a sorpresa. Sabato 20 Agosto: ore 19,30 - Sagra del “PESCE FRITTO DI MARE”, ore 21,15 - Serata danzante con “PAGLIUCA/BETTOCCHI. il castagno secolare Castrola: il vecchio ponte Si erge solitario sulla sommità di un ripido e scosceso poggio un piccolo borgo in rovina: Castrola, località di Castel di Casio. Anticamente era un importante fortilizio e faceva parte del feudo della Contessa Matilde di Canossa. Ai piedi del poggio, in una profonda gola, scorre tra grossi macigni il torrente Limentra di Treppio. Fino dal 1389 si ha conoscenza di un ponte che univa le due sponde della Valle del Limentra ed apparteneva alla famosa Abbazia di Montepiano. Il ponte non solo serviva da transitoagli abitanti della valle, ma accoglieva tutti i viandanti che percorrevano l’arteriastradale che da Panico si inoltrava per Grizzana - Vimignano-VigoCarpineta-Castrola-Casio. Percorrendo il fiume Limentra, in località Castrola, per godersi un po’ di fresco e di pace a contatto con la natura si arriva ad un laghetto artificiale per la pesca. A proposito di Castrola è indispensabile citare alcuni cenni di storia del famoso ponte sito Gli zuccherini montanari Questi biscotti venivano confezionati nella classica forma ad anello e distribuiti come bomboniere per cerimonie quali: battesimi, comunioni, cresime, e perfino per i matrimoni, a coppie di due legati con un nastro bianco. Vi assicuro però che la ricetta autentica è questa. Vi consiglio di provarli perché sono una libidine! Ingredienti per 4 porzioni: 500 g di farina 200 g di zucchero 3 uova 1 bustina di lievito per dolci (o di cremor tartaro) 80 g di olio di semi di girasole(o di oliva) 10 g di latte intero fresco 6 g di semi di anice (2 cucchiaini) 1 pizzico di sale baccello di vaniglia (opzionale) Per la glassatura: 300 g di zucchero semolato 150 g di liquore all’anice (anisetta o sassolino) 30 g di farina 00 (1 cucchiaio e ½) Preparazione: Si mescolano in una ciotola abbastanza grande le uova con lo zucchero, montando leggermente il composto con una frusta. Si aggiunge la farina ben setacciata, l’olio di semi di girasole, il latte, i semi di anice, un pizzico di sale, una bustina di lievito chimico (va bene il cremor tartaro, dose per mezzo chilo). Si lavora con un cucchiaio di legno fino a che il composto è omogeneo. L’impasto, a piccoli pezzi, si arrotola con le mani ben infarinate su un tagliere, formando un budellino di circa mezzo cm di diametro, che si taglia ad una lunghezza di 1012 cm e si arrotola a ciambellina. Le ciambelline si mettono su una teglia ricoperta di carta da forno, un po’ distanti tra loro, perché con la cottura si gonfiano. Si cuociono per circa 15 minuti nel forno preriscaldato a 170°C, poi si fanno raffreddare bene. Per la glassatura si stemperano in una padella molto grande (se non è molto grande si dividono le dosi e si glassano le ciambelline in più riprese) lo zucchero semolato con il liquore all’anice (io lo eviterei) e la farina. Si mette la padella sul fuoco e si fa scaldare finché tutta la su- in questo luogo. Il ponte anticamente fu costruito attorno all’anno 1000 ed era una via di comunicazione importantissima, da e per Bologna e per la Toscana pistoiese, lucchese e pisana. della Toscana per imbarcarsi per la Terra Santa. Il medievale borgo fortificato al poggio di Castrola fu costruito probabilmente a difesa proprio di questa importante via di comunicazione. Nel periodo compreso tra il secolo XII e la metà del XIII vi era un grande afflusso di crociati che attraverso queste strade e questo ponte si dirigevano verso i porti Il ponte che vediamo attualmente è quello rifatto nel 1851 su disegno di L. Lorenzini con i resti del sovrastante fortilizio duecentesco. perficie non comincia a fare abbondanti bollicine, quindi si immergono gli zuccherini, agitando la padella e mettono ad asciugare su un foglio di carta da forno, distanti tra loro e rigirandoli ogni tanto. mescolando delicatamente con un cucchiaio di legno perché la glassa ricopra uniformemente gli zuccherini. Si continua finché la glassa non viene tutta assorbita, poi si tolgono dalla padella gli zuccherini e si Meglio non consumarli subito, ma dal giorno successivo, quando la glassa si è indurita per bene. Si possono conservare anche fino a 20 giorni dentro una scatola di latta. www.buonenotiziebologna.it BNB Turismo 18 150° Unità BNB 1 Agosto 2011 www.virtualcoop.net ATTIVITÀ EDITORIALE Realizzazione e gestione di strumenti editoriali sia cartacei che on-line. Solidarietà e impegno a Bologna Persiceto in mostra Dall’Unità alla Costituzione, al Palazzo Comunale negli anni della grande guerra www.buonenotiziebologna.it (prima parte) 1914. Scoppia la Grande Guerra e con essa si chiude la Belle Epoque, quella stagione di circa 40 anni, caratterizzata da un notevole progresso scientifico e tecnologico, dal deciso incremento della produzione industriale e del commercio, dal miglioramento delle condizioni economiche e della qualità della vita, da ottimismo e fiducia nell’uomo e nella vita. Una vera e propria euforia contagiante tutto e tutti. Un quadro idilliaco che verrà tragicamente spazzato via, nel giro di pochi mesi, da quella orrenda e assurda macelleria che prende il nome di I Guerra Mondiale. Fu una guerra totale che coinvolse l’intera società: la più grande esperienza di massa mai vissuta fino a quel momento. Costò la vita a 9 milioni di soldati e a un numero quasi equivalente di civili. Causò il disfacimento di tre imperi (tedesco, austro-ungarico, ottomano) e il conseguente ridisegno della mappa geopolitica. Favorì rapide trasformazioni sociali: le donne entrano a pieno titolo nel mondo del lavoro per sostituire gli uomini chiamati al fronte; lo sviluppo dell’industria bellica sposta manodopera dalla campagna alla città, favorendo quel processo di urbanizzazione che crescerà, assieme allo sviluppo industriale, nella seconda metà del ’900; la famiglia patriarcale entra in crisi, per l’assenza degli uomini e la cre- scente autonomia delle donne; le generazioni più giovani tendono a staccarsi dalle tradizioni e ad assumere atteggiamenti più liberi e anticonvenzionali. Bologna si trovava in posizione strategica rispetto al fronte italo-austriaco e divenne punto nevralgico dell’organizzazione bellica di retrovia. Dal suo nodo ferroviario transitavano truppe e materiali diretti al fronte di guerra. Inoltre offriva servizi essenziali: era sede di stabilimenti che fornivano all’esercito munizioni (Reale Laboratorio Pirotecnico) e scatolette, prodotto fondamentale nell’alimentazione del soldato per la sua evidente praticità (Carnifico di Casaralta) e che impegnavano 16.000 operai con fortissima presenza femminile; era sede dell’Intendenza Generale dell’Esercito (ufficio preposto all’amministrazione economica e logistica); dell’Ufficio Centrale per le Notizie alle famiglie dei militari di terra, contenente uno schedario di tutti i soldati italiani, in cui operavano 350 tra volontari e volontarie all’interno, mente un esercito di “dame visitatrici” (volontariato espresso esclusivamente da donne che recavano conforto ai familiari dei mobilitati e ai soldati stessi, quando erano ricoverati negli ospedali) raccoglieva notizie su feriti e morti, presso gli ospedali territoriali e le trasmetteva alle autorità competenti; del servizio di smistamento po- stale e degli uffici della censura. Bisogna ricordare che all’epoca, la corrispondenza di qualunque tipo era sottoposta a ferrea censura militare, per evitare che venisse espressa la sofferenza dei soldati, quanto quella delle famiglie o che venissero divulgati episodi di guerra che andavano taciuti: la guerra doveva essere considerata evento nobile e glorioso di liberazione, mantenere il morale alto e l’adesione della popolazione totale. Tutta la posta veniva aperta, era controllato minuziosamente anche l’interno della busta. Apposite commissioni militari e civili cancellavano con inchiostro di china frasi non concesse di lieve entità, ma in presenza di frasi gravi bloccavano la corrispondenza e segnalavano il fatto alle autorità militari. In una cartolina del 1918 un militare scrive ai familiari di non poter trattare certi argomenti e si raccomanda di moderare le espressioni per non incorrere in sanzioni. Altra opera meritoria svolta da Bologna negli anni del conflitto è quella dell’accoglienza e cura dei soldati feriti. Questi, trasportati da treni-ospedale, arrivano in stazione e ricevono una prima accoglienza in un magazzino ferroviario adibito a infermeria, da qui vengono spostati nei vari ospedali cittadini, trasportati da carrozze della linea tranviaria, modificate con barelle di ferro e tela. Ospedali di riserva sono allestiti negli edifici universitari, nelle scuole, nel Seminario e in immobili requisiti ai privati. Nel 16, fuori Porta Lame sorge il Baraccato, un edifico provvisorio a sette padiglioni,destinato ai feriti (negli anni 20 si riempirà di poveri e diverrà campo d’azione di un giovane padre Marella). L’Istituto Ortopedico Rizzoli crea nuovi spazi per ospitare gli infermi e diventa con le sue Officine Ortopediche il maggior centro italiano di produzione di arti artificiali, apparecchi per mutilati, strumenti chirurgici. Nel 1915 apre la Casa del Soldato, in via S. Vitale, dove concerti e spettacoli allietano i militari feriti e si presta assistenza di ogni tipo, anche legale. Nel 1916 nell’attuale Piazza Trento e Trieste nasce la Casa di Rieducazione Professionale per mutilati e invalidi con l’obiettivo di recuperare i soldati mutilati, attraverso corsi di formazione professionale che avrebbero garantito il ritorno a casa dopo aver appreso un mestiere, con la possibilità concreta di trovare lavoro. Più di 600 militari sono rieducati professionalmente con corsi che vanno dalla sartoria, falegnameria, calzoleria, allevamento conigli, bachi da seta, api, alla telegrafia Morse e dattilografia. (Continua sul prossimo numero) Ugo De Santis Festeggiando il 150° dell’Unità d’Italia, San Giovanni in Persiceto ha allestito, all’interno del Palazzo Comunale, una mostra dal titolo: “Persiceto dall’Unità alla Costituzione. I persicetani per l’unità e l’indipendenza nazionale, la democrazia e la giustizia sociale”. Creata da Mario Gandini, professore e direttore della Biblioteca del comune, illustra il contributo dei persicetani alle battaglie risorgimentali e alle lotta per la democrazia fino alla Costituzione Repubblicana. Vista la scarsa reperibilità dei materiali, si è attinto dall’Archivio storico comunale, scegliendo documenti, primo ’900 contro la violenza fascista, nonché la riproduzione di due delle numerose schede del casellario politico intestate ad antifascisti persicetani. Le ultime due sezioni riguardano rispettivamente gli anni 19431945 e il 1946-1948. Ampio spazio è dato al periodo dell’occupazione tedesca e della resistenza con l’importante manoscritto dei rapporti redatti dai fratelli Marzocchi sulle azioni partigiane compiute nei dintorni di San Giovanni. La mostra si conclude con fotografie riguardanti le prime elezioni del dopoguerra. Occupa il posto illustrazioni e oggetti conservati nella Biblioteca “G.C. Croce”. La mostra percorrendo le fasi più importanti del periodo che va dal 1861 al 1948, è stata, per coerenza e praticità, suddivisa in tre sezioni. Tra gli eventi del primo decennio dell’Unità Nazionale si ha un’ampia documentazione della prima tipografia aperta a San Giovanni, lettere e scritti sulla rivolta del gennaio del 1869 conto la “tassa sul macinato” oltre a due divise garibaldine appartenenti a dei discendenti diretti di Persiceto. Manifesti, periodici e articoli vari, documentano la lotta politica, sociale e le battaglie elettorali del centrale un manifesto dei monarchici, dove relative copie di schede elettorali dell’epoca, mostrano che la stragrande maggioranza dei cittadini votò a favore della Repubblica. Ad aprire la mostra il 22 febbraio scorso è stato Gianfranco Fini, presidente della Camera, che ha incontrato anche gli studenti degli istituti superiori “Malpighi” e “Archimede”. Ricordiamo che la mostra è aperta al Palazzo Comunale fino al 4 dicembre 2011, gli orari d’apertura sono: lunedì, mercoledì e venerdì 8.30-14.30, martedì e giovedì 8.30-18, sabato 8.30-13.30 Marcello Cominelli SITI WEB VIRTUAL COOP Cooperativa Sociale ONLUS BNB Eventi 1 Agosto 2011 19 Cinema e arte orientale Turisti non a caso in Bielorussia Anche quest’anno, proseguendo un’esperienza già affrontata positivamente nelle scorse edizioni, il Servizio Città per tutti del Comune di Venezia, in collaborazione con l’Ufficio EBA (Eliminazione Barriere Architettoniche) del Comune stesso e la redazione di «DM», rivista nazionale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), sta predisponendo, in occasione della Sessantottesima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, prevista dal 31 ago- sto al 10 settembre prossimi, un pieghevole informativo, con varie notizie sull’accessibilità, i percorsi, i parcheggi e le sale dell’evento. Un’isola d’arte europea si installa a Minsk Il documento sarà disponibile intorno alla fine di agosto, presso il sito del Servizio Città per Tutti. Sempre a Venezia, un’altra interessante iniziativa è già stata attivata e sarà disponibile sino alla fine di novembre. Si tratta di un servizio di visite guidate al Museo d’Arte Orientale di Ca’ Pesaro, dedicato ai visitatori ipovedenti e non vedenti. In sostanza, è possibile concordare, su prenotazione, una visita mediante esplorazione tattile. Per ulteriori informazioni generali: Servizio Città per Tutti del Comune di Venezia, tel. 041.2748144 (Venezia), 041.9655440 (Mestre). [email protected] Dal 4 al 24 agosto l’associazione bolognese rappresenta l’Italia nello scambio internazionale “European Islands” dedicato all’arte e all’architettura, con la costruzione di una scultura che rivisita la “Torre di Babele” e workshop su società e politica dell’Europa unita Opere artistiche e architettoniche concepite da un team di giovani per dare uno slancio internazionale alle piazze delle capitali europee. È questo l’obiettivo di “European Islands”, il progetto itinerante che coinvolge Germania, Italia, Lituania, Bielorussia, Russia, Ucraina e Polonia in una serie di scambi culturali e creativi dedicati agli spazi pubblici del vecchio continente. Al meeting 2011, in programma dal 4 al 24 agosto in Bielorussia, partecipano cinque italiani dell’associazione bolognese Turisti non a caso. Tra le attività in cantiere, la costruzione di una scultura-installazione che rivisita la leggendaria “Torre di Babele” in stile decostruttivista, che sarà esposta nella capitale bielorussa Minsk. L’opera, concepita in Germania nel corso dell’edizione 2010 di “European Islands”, sarà realizzata dai 35 ragazzi rappresentanti di sette associazioni provenienti da ciascuno dei Paesi coinvolti nel progetto. Turisti non a caso promuove il turismo dinamico come strumento di conoscenza e consapevolezza nell’incontro tra le culture del mondo: l’associazione bolognese ha all’attivo un progetto sulla Romania, concluso dopo tre viaggi realizzati a partire dal 2009. In cantiere un’iniziativa di turismo dinamico in Marocco, il “Marrakech express”, da cui nasceranno un format video a puntate e un reality sullo scambio culturale. Per informazioni: Associazione culturale Turisti non a caso, tel. 3402697086 www.turistinonacaso.org, [email protected] www.buonenotiziebologna.it Due servizi a Venezia all’insegna dell’accessibilità 20 Eventi BNB 1 Agosto 2011 rockabilly alla fiera di san Lazzaro Il 5 e 6 agosto si terrà l’8a Motorcycle Gang Jamboree, nell’ambito della celebre Fiera di S. Lazzaro di Savena alla sua 181a edizione, evento musicale, motoraduno e autoraduno, organizzato da X-Factory Gang, ad entrata libera. Un ritorno ai primi anni ’50 e ad un movimento culturale e musicale giovanile di quel periodo, il rockabilly. La musica rockabilly è una fusione di R&B, blues e country che ebbe tra i suoi maggiori interpreti Elvis Presley, Jerry Lee Lewis e Chuck Berry ed è la base del moderno rock. Nato negli stati americani del sud, rurali, razzisti, rozzi e puritani (es. la bandiera confederata come simbolo identificativo che campeggia su molti giubbotti), fondamentale per la sua formazione dei caratteri classici del rockabilly fu un famoso spettacolo del Tennessee: il “Saturday night jamboree”. Manifestazione creata da Joe Manuel, star della radio negli anni ’30 e ’40. Manuel iniziò lo spettacolo all’Auditorium dell’Istituto Goodwin nel centro di Memphis nel 1953, con un amico e i loro gruppi e presto fu www.buonenotiziebologna.it Gelati e Biciclette in tour Tutti i mercoledì feriali d’estate: serate allegre in bicicletta. Conoscere i migliori maestri gelatai bolognesi percorrendo le piste ciclabili di Bologna e dintorni. Questo e l’obiettivo di “Gelati e Biciclette” 2011 (8° anno di iniziativa) appuntamenti serali nella calda estate Bolognese, due ore in allegria con partenza da Piazza Maggiore. Ogni sera seguendo un fil rouge diverso, che lega le gelaterie e le piste ciclabili, verranno sottoposte a un test dai buongustai bolognesi due gelaterie situate nei pressi delle piste ciclabili e raggiungibili serenamente da chiunque in bicicletta (con qualsiasi bicicletta, purché in ordine con le luci anteriori e posteriori). Il ritrovo è a Bologna in Piazza Maggiore alle 20.15 con partenza alle 20.30. Obbligatorio: luci funzio- raggiunto da molte altre band. Ma non si occuperà solo di musica l’avvenimento sanlazzarese, infatti durante tutta la manifestazione saranno presenti anche stand gastronomici, stand della birra, modernariato anni ’50 e ’60, abiti vintage, dischi d’epoca, tattoo, pin striping, spray decorations, accessori auto e moto e abbigliamento Biker. Oltre alla partecipazione di centinaia di motociclette, auto americane d’epoca e Maggiolini Wolkswagen, vi saranno bands provenienti da tutta Europa e da Oltreoceano a dar vita a questo bellissimo avvenimento, riconosciuto a tutti i livelli in ambito nazionale. Sarà ospite d’onore del jamboree di quest’anno RAY CAMPI “THE ROCKABILLY KING”. Susanna Marzolla nanti e giubbotto catarifrangente. Per info contattare gli indirizzi del Monte Sole Bike Group - FIAB Sede di Bologna: Via Polese, 24 Tel. 051.0867622 - Martedì ore 18.30 - 20.Giovedì ore 20. - 22. Sede di S. Lazzaro di Savena (BO): Via Emilia Levante, 292 Tel./Fax 051.6255924 E-mail: [email protected] Sede di Ozzano Emilia: Via Allende, 22 - Tel. 051.797103 ABBASSIAMO I PREZZI DI 1000 PRODOTTI Buone Notizie Bologna Cerchiamo venditori di spazi pubblicitari www.buonenotiziebologna.it [email protected] Tel. 051 533106 / Fax 051 530761 Burattini a Bologna Rassegna di teatro di figura “Puppet theatre” - Corte d’Onore di Palazzo d’Accursio Piazza Maggiore - Centro Storico di Bologna. La città di Bologna custodisce una tra le più antiche tradizioni legate al teatro di figura. Già nel ’700 i burattini recitavano brevi farse a soggetto che si andarono in seguito raffinando e perfezionando. Nel secolo successivo, ’800 grazie alla famiglia Cuccioli e ai loro allievi, il mestiere del burattinaio, per antonomasia girovago, diventa stanziale. Figli della Commedia dell’ Arte, i burattini bolognesi fanno un uso sapiente del vernacolo petroniano miscelato, per quello che concerne le altre maschere italiane, a un ampio campionario di cadenze dialettali, sempre alternate a interpretazioni in lingua italiana dei personaggi generici. Accademia della Sgadizza. Dalla collaborazione tra il decano Maestro Burattino Romano Danielli, la compagnia Burattini di Riccardo e la Compagnia Fuori Porta nasce la “Accademia della Sgadizza”. Istituzione che raccoglie i maggiori esponenti delle compagnie di animazione tradizionale tuttora attive in Bologna e che si sono distinte nel tempo sia per il percorso artistico legato con dovizia alla tradizione petroniana, sia per la discendenza artistica e la frequentazione diretta dei grandi maestri burattinai del passato. Il fine di tale istituzione è promuovere attività di ricerca e perfezionamento. Il programma: Giovedì 4 Agosto 2011 ore 20.45 La malattia di Sandrone. Compagnia Alessandro Barberini Giovedì 11 Agosto 2011 ore 20.45 La prova del coraggio. Compagnia Maestro Burattinaio Romano Danielli. Giovedì 18 Agosto 2011 ore 20.45 La fondazione della torre Asinelli. Compagnia Burattini di Riccardo Giovedì 25 Agosto 2011 ore 20.45 La fonte portentosa. Compagnia i Burattini dei Ferrari Info: [email protected] www.burattinidiriccardo.it c’entrianchetu? c’entroanch’io ristorno 2009. scegli tu quanto donare sostieni i nuovi Progetti di solidarietà nel tuo territorio. Dal 14 giugno 2010 arriva il ristorno per i soci di Coop Adriatica. Puoi devolverlo in tutto o in parte – anche solo 1 euro – alle iniziative selezionate con “C’entro anch’io” 2010-2011. Compila e consegna alle casse il promemoria allegato al mensile Consumatori. L’elenco completo dei progetti è in tutti i punti vendita o su www.adriatica.e-coop.it Poco da tutti Può essere tanto Per molti. IN TUTTI GLI IPERCOOP E I SUPERMERCATI COOP Alessandro Squaiella www.saluter.it/trapianti BNB 1 Agosto 2011 Ermafrodite Armoniche Tre Bicchieri Il contralto nell’Ottocento di Marco Beghelli e Raffaele Talmelli Il contralto è morto. O forse no: semplicemente cerchiamo oggi ciò che non è, rigettiamo ciò che sarebbe. L’ascolto delle pionieristiche registrazioni di contralti attivi negli ultimi anni dell’Ottocento ci rivela voci di inimmaginabile ambiguità sonora: baritonaleggianti al grave, sopranili in acuto, senza nessun tentativo di mascherare lo scarto di registro ed anzi sottoli- neando le differenze con effetti da jodel. Dilettanti? Eppure furono le voci predilette da Wagner e SaintSaëns, Strauss e Toscanini! Risalendo i decenni, scopriamo che l’appellativo audace di ermafrodite armoniche era stato speso con la più alta ammirazione per cantanti del calibro di Maria Malibran e Marietta Alboni, mentre emissioni baritonali furono apprezzate in castrati come Farinelli, Carestini, Pacchierotti, Marchesi. Il Novecento ha però spazzato via l’androginia della “voce doppia”, la tradizione operistica del “contralto sopranile”, preferendo il mezzoso- prano d’estensione più contenuta ma omogenea, con acuti sonori e ben “coperti”, note gravi prive di eccessive risonanze “di petto”. E i “veri” contralti che hanno tentato di riproporre in pubblico il dualismo vocale naturalmente presente nella loro voce sono stati emarginati dalla vita teatrale. Documenti sonori (nel Cd allegato) e verbali (tante testimonianze d’epoca) s’intrecciano in questa trattazione assolutamente originale, che porterà il lettore (nonché ascoltatore) a dischiudere i segreti di un mondo solo apparentemente perduto. Ermafrodite Armoniche: il contralto nell’Ottocento di Marco Beghelli e Raffaele Talmelli: pagine VIII+216 con numerose illustrazioni+CD allegato, euro 25,00. Zecchini Editore - Via Tonale, 60 - 21100 Varese, Tel. 0332.331041 - Fax 0332.331013 [email protected] www.zecchini.com Incontri di mare Teatro, cinema, gastronomia, lirica, veleggiate, mostre, rievocazioni storiche, spettacoli Spiagge, mare, porti, canali, marinerie e centri storici di sette Comuni della costa dell’EmiliaRomagna sono il palcoscenico naturale della manifestazione “Incontri di mare”, il cartellone di eventi spettacolari e culturali in programma fino al 25 agosto. Anche per il 2011, il programma è promosso dall’assessorato al Turismo della Regione Emilia-Romagna e dai Comuni di Comacchio, Cervia, Cesenatico, Bellaria Igea Marina, San Mauro Pascoli, Riccione e Cattolica. Ogni Comune metterà in risalto la propria vocazione artistica e marinara. A Comacchio e nei suoi lidi sarà raccontata da concerti dedicati alla musica etnica, ma anche da danza, eventi storici e cinematografici. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito. Il cartellone è sul sito: www.incontridimare.it Eventi 2-3-4 SETTEMBRE: I 3 BICCHIERI LAKE ROCK CONTEST (seconda edizione) Dopo il successo della prima edizione, torna il contest rock targato I 3 BICCHIERI. Diversi gruppi si sfideranno per aggiudicarsi il premio finale: un soggiorno per ogni componente della band vincitrice! A votare sarà il pubblico che, all’interno dei 3 giorni di manifestazione, potrà esprimere una sola preferenza previa esibizione del documento di identità. 16-17-18 SETTEMBRE In occasione della rievocazione storica de IL BARBAROSSA LA CONTRADA DEI LAGHI ET LA LOCANDA I 3 BICCHIERI PROPONGONO LA TANA DEL BARBANERA è in arrivo l’evento musicale dell’anno: RICKY PORTERA IN CONCERTO!!! Ricordiamo inoltre che i 3 bicchieri, nel periodo estivo, non effettuano il giorno di chiusura settimanale e sono quindi aperti tutte le sere e la domenica anche a pranzo... e soprattutto NON CHIUDONO PER FERIE!! I 3 BICCHIERI - tel. 051.851023 [email protected] Premio di Narrativa CEFA-Chakula Sono aperte le iscrizioni al Premio di Narrativa CEFA-Chakula 2011. Dopo l’ottimo esito dello scorso anno, anche per il 2011 CEFA promuove la seconda edizione del premio di narrativa nato per favorire la sensibilizzazione sul tema del cibo (chakula in lingua Swahili), fonte primaria per l’esistenza stessa e la qualità della vita delle persone e, al tempo stesso, sulle situazioni di malnutrizione e di lotta alla fame nei paesi in via di sviluppo. La forza della narrativa unita all’impegno di CEFA Onlus e di quanti credono nel valore della cooperazione tra i popoli per costruire insieme una nuova stagione di speranza per l’intera umanità. Tutti gli elaborati dovranno pervenire al CEFA entro il 10 novembre 2011. I racconti vincitori nel 2010 sono pubblicati nel sito del CEFA. Per informazioni, rivolgersi a: E-mail: [email protected] (indicare nell’oggetto: concorso letterario 2011) oppure telefonicamente: 051.520285 (ore 9-18) 21 Budrio Estate 2011 Martedì 2 - Arena Cinema Ingresso Via Marconi, 41 Budrio ore 21 - Che bella giornata di Gennaro Nunziante con Checco Zalone, Nabiha Papaleo, Ivano Ma- (adiacente ex Beca) Prunaro - Grigliate di Ferragosto - Organizzate da Prunaro Club A. R. con la collaborazione della Proloco di Budrio e Circolo ANSPI di Prunaio. L’in- rescotti, Tullio Solenghi, Annarita del Piano e altri. Commedia 2011 Ingresso: 5.00 euro Sabato 6 - Portici di San Lorenzo Via Bissolati Budrio, dalle ore 21 Aspettando San Lorenzo - Sarde alla griglia e patatine fritte. A cura della Proloco di Budrio. Mercoledì 16 - Partenza da Piazza Filopanti ore 21 - Biciclettata di San Lorenzo sotto le stelle - a cura di Pro loco di Budrio Info 051.1802888 per luogo di ritrovo e ora di partenza. Da Venerdì 12 a Martedì 16 Nuova area aggregativi e sportiva casso netto della manifestazione sarà devoluto a Fa. Ne. P (Famiglie Neurologia Pediatrica - Bologna). Giovedì 25 - Torri dell’acqua Budrio. Via Benni, 1 Concerto di Andrea Padova. Pianoforte. “Music for Piano. After the Symphonic Poem Les Preludes by Liszt” del compositore turco Fazli Orthun Orhon. Serata realizzata da Emilia Romagna Festival. Da Venerdì 26 a Lunedì 29 - Parrocchia Pieve di Budrio. Via Pieve, 1 - Festa d’Estate Sagra parrocchiale Pieve di Budrio www.buonenotiziebologna.it O DI APIANTLULE R T E E L E ION DONAZ I, TESSUTI E C N A G OR Inchiostrock a Persiceto Bar, libri, cinema, musica e teatro. A San Giovanni in Persiceto (BO), piazza G. Carducci all’interno del chiostro di S.Francesco Info: www.tumblr.inchiostrock.com www.facebook.com/inchiostrock E-mail: [email protected] ingresso con tessera € 5,00. Curiosità: il segreto del chiostro di San Francesco. Nell’antico refettorio del convento del Chiostro di San Francesco (XV secolo), durante lavori di ristrutturazione nel 1995, è venuto alla luce un grande affresco raffigurante un’Ultima Cena. Si tratta di un’opera di grandi dimensioni (oltre 6 metri di lunghezza) databile con tutta probabilità tra la fine dell ’500 e l’inizio del ’600. Il dipinto presenta caratteri stilistici e cromatici che rimandano a modelli veneti (il primo Tintoretto) ed orientaleggianti. Il dipinto è rimasto segreto per anni e proprio grazie ad un’intercapedine, che lo nascondeva ma che lo proteggeva anche, è giunto intatto sino a noi. Buone Notizie Bologna mensile. N. 19 distribuito il 1 agosto 2011 Registrazione c/o Tribunale di Bologna n. 8003 del 01/10/2009 Proprietà: Virtual Coop Cooperativa Sociale ONLUS Viale Lenin, 55 - 40138 Bologna Tel. 051.533106 - Fax: 051.530761 www.virtualcoop.net Redazione c/o Virtual Coop Direttore Responsabile: Maurizio Cocchi Redattore Capo: Marco Negri Ufficio Stampa: Giuseppina Carella www.buonenotiziebologna.it [email protected] [email protected] [email protected] Stampa: Galeati Industrie Grafiche s.r.l. Via Selice, 187/189 - 40026 Imola (Bo) www.galeati.it 22 Lo sport BNB 1 Agosto 2011 www.buonenotiziebologna.it Motor Show 2011 UNICREDIT RUN TUNE UP 2011 Il “Motor Show”, il Salone Internazionale dell’Automobile torna per la sua 36a edizione a BolognaFiere dal 3 all’11 dicembre 2011. La manifestazione motoristica petroniana avrà il tradizionale prologo giovedì 1° dicembre con la prima giornata dedicata alla stampa, ve- delli. L’attività di comunicazione e PR è iniziata invece a Colonia con l’”Automotive News Europe Congress” tenuto il 29 e 30 giugno di cui il Motor Show di Bologna è stato tra gli sponsor. Il “Motor Show” replicherà all’interno del padiglione 30 il focus “Electric City powe- nerdì 2 dicembre sarà riservata a stampa ed operatori economici, mentre il 3 dicembre ci sarà l’apertura al pubblico. Sarà l’occasione per la presentazione di numerose anteprime e si conferma l’unica vetrina italiana per tutte le novità di un mercato, nella seconda parte dell’anno, molto ricco di nuovi mo- red by Enel”, l’iniziativa dedicata al mondo della mobilità elettrica; il layout del 2011 sarà la città del futuro messa in mostra in una originale ambientazione scenografica. Nel 2010 sono stati 5.588 i test drive effettuati in 11 giorni di manifestazione solo per quanto riguarda il prodotto elettrico. A Bologna il 4 settembre si corre tutti assieme per la solidarietà Una grande corsa per chi guarda al cronometro e per chi semplicemente avrà voglia di attraversare Bologna da “runner”, per 21 chilometri e 97 metri, scoprendola diversa e a misura d’uomo. Questo sarà, il prossimo 4 settembre, la UNICREDIT RUN TUNE UP, la “mezza di Bologna” che si prepara a festeggiare la decima edizione, con la regia di Celeste Group e Asd Ghinelli. E sarà molto altro: ad esempio l’occasione giusta, per due campioni di solidarietà, per proporre il loro messaggio. Salvatore “Totò” Antibo tornerà a Bologna, dopo la felice esperienza del 2010, per ricordare la sua battaglia a favore della Lice (Lega Italiana contro l’Epilessia), dopo essere stato il primo atleta di vertice a render pubblica una malattia che è sempre rimasta “nascosta”: Antibo è uno dei grandi protagonisti della storia dell’atletica azzurra: un argento olimpico (Seul 1988, sui 10.000 metri), due ori e un bronzo europei, il campione di Altofonte detiene ancora il primato italiano dei 5.000 metri, stabilito proprio allo stadio Dall’Ara di Bologna. “Parlo di epilessia perché sia vissuta nella normalità, senza paure o vergogna. E lo faccio con i giovani perché escano, corrano, si divertano senza sentirsi “diversi” per colpa di questo male subdolo”. bis quest’anno a Roma, correndo la 42 km. in 4:53:27. Ora Lorenzo con un gruppo di amici ha dato vita alla società VP 8.15, per correre insieme con un’attenzione specia- Lorenzo Lo Preiato è il “maratoneta con sei by-pass”. Bolognese, determinatissimo, dopo l’intervento del 2004 non si è arreso, e insieme al suo cardiochirurgo, il professor Giorgio Noera, ha approntato un progetto di rinascita che lo ha portato a diventare maratoneta: ha corso a New York nel 2010, monitorato dal professor Noera da una parte all’altra dell’oceano, aprendo anche nuove frontiere per la scienza medica. Ha fatto il le alla solidarietà. I componenti del gruppo (che porta le iniziali di via Populonia, luogo di ritrovo per gli allenamenti, e l’orario di partenza degli stessi) si autotassano con un quarto di euro per ogni chilometro percorso, devoluto a progetti di solidarietà. Alla Run Tune Up sosterranno la causa di Ageop, che ha la necessità di acquistare la “casa” di via Siepelunga nella quale sono ospitati i suoi piccoli assistiti. Clima e idratazione: I consigli per l’estate GARE PODISTICHE A BOLOGNA del dott. Bargossi NEL MESE D’AGOSTO Quando l’umidità è molto alta impegnarsi nell’allenamento sia in attività di tipo aerobico, come la corsa di fondo e mezzofondo o aerobico e anaerobico alternato come la lotta, o in attività di intensità come nel sollevamento pesi cioè un allenamento di potenza, diventa particolarmente faticoso. In questa situazione alla sudorazione, già abbondante indotta dal lavoro fisico, si somma la difficoltà di disperdere il calore ambientale (nonostante la sudorazione aumenti). Si verifica dunque una importante perdita di liquidi e di sali minerali, qua corporea configurano una diminuzione della capacità termoregolatrice metabolica generale che diventa netta riduzione della capacità muscolare se si raggiungono perdite pari al 4%, e riduzione della forza con comparsa di crampi se le perdite raggiungono il 6%, sino a configurare il colpo di calore e il collasso cardiocircolatorio per perdite maggiori del 6%. Consideriamo che comunque in condizioni di cosiddetto benessere termico (una combinazione di temperatura e umidità ambientale) per ogni minuto di un’attività a media intensità Nella foto il dott Alberto Bargossi con suo nipote Tommaso Banzi al Club Atletico Bologna che rende maggiore la fatica; occorre quindi reintegrare le perdite con una corretta e continua re/ idratazione. In assoluto si ricordi che a ogni 1% di calo di peso da perdita d’acqua si accompagna un incremento della temperatura corporea variabile tra 0.1 C° e 0.4 C°. con iniziale deficit delle prestazioni e di mantenimento dello stato di equilibrio. Perdite del 2% dell’ac- si perdono dai 40 ai 50 millilitri di acqua attraverso la pelle e con la respirazione. Il primo consiglio è di non svolgere attività impegnative nelle ore di maggior calore: in questa situazione la perdita li liquidi e elettroliti (Sali) diventa importante e l’efficienza fisica subisce un crollo. Il secondo consiglio è di idratarsi continuamente durante la fase di Lippo di Calderara di Reno 05/08 Camminata dell’Unità Km 7 3474604378 Partenza ore 19.45 Rubizzano in San Pietro in Casale 06/08 Camminata del Casone Partigiano 6.25 051810814 Ore 18.15 (competitiva) ore 18.00 (non comp.) Porretta Terme 07/08 61° Camminata RM 13.4 3490070496 fax 0534.22589 Ore 9.00 da Piazza della Libertà Loiano 12/08 Camminata dell’Unità 7 051367157 Ore 19.15 Bologna 14/08 Camminata sui Colli Bolognesi 10 3338506123 fax 051.977171 Ore 08.30 da Parco Cavaioni Baigno di Camugnano 15/08 37° Camminata di Baigno 10.2 3387064521 Ore 9.00 da piazza di Baigno Ozzano dell’Emilia 21/08 19° Camminata degli Alpini 13.34 051796153 Ore 08.30 c/o La Soldatiera Budrio 26/08 Camminata Festa d’Estate 7 3492532642 051.784374 Ore 19.15 c/o Parrocchia di Pieve di Budrio Marano di Gaggio Montano 28/08 13° Stramarano Verde 9 0534.47217 fax 0534.47264 Ore 9.00 da viale della Chiesa Bologna 28/08 15° Camminata Parco Cà Bura 10 3391587241 fax 051321749 Ore 08.30 parco Cà Bura, via dell’Arcoveggio Marmorta di Molinella 28/08 Camminata del Riso 7 3483109680 051.796117 Ore 19.00 c/o Centro Sportivo Bologna 01/09 Camminate dell’Unità 7 3474209738 Ore 19.15 c/o Parco Nord preallenamento, l’allenamento e il recupero. Assunzione di liquidi dunque, ma come? L’apporto d’acqua e sali minerali, indipendentemente da esercizio fisico e micro clima, deve esser pari a 1 ml H2O/Caloria di alimento introdotto. Conviene idratarsi con Acqua e sali minerali per reintegrare le perdite. Ma è opportuno bere ben prima che si faccia sentire la sete. Lo sti- molo della sete spesso è raccolto dall’organismo in ritardo. L’ideale è una bevanda fresca a temperatura tra i 5C° e i 9C°, con pochi zuccheri e con Sodio, Potassio, Magnesio. In realtà molte delle formulazioni commerciali destinate alla idratazione contengono anche zuccheri, in combinazione tra loro, e variando tra saccarosio, fruttosio, maltosio ecc. Infine vorrei sottolineare come sia sbagliata, in alcuni sport di combattimento e non, la prassi che spinge l’atleta e l’allenatore a ricercare un miglior rapporto forza/ peso mediante una progressiva restrizione dell’apporto calorico e idrico sino ad una vera e propria disidatrazione. Infatti in competizioni caratterizzate da impegni agonistici subentranti le perdite possono non essere reintegrate. Emilia-Romagna Ass. AnLaDi - Cell. 3396247452 - [email protected] www.annulliamoladistanza.org/progetti/eritrea/camminiamo-insieme Emilia-Romagna Caro Negri… ti scrivo! Caro Negri, vedo che (intellettualmente parlando) godi di buona salute tanto che, oltre che testi romanzeschi a getto continuo (liti a parte inventate!), dedichi anche tempo ed intelligenza alla lotta contro la guerra. Tempo (e spazio) sprecato. Leggiti, se ne trovi modo ed occasione, donne che in alcune zone scarseggiano, tanto che in qualche famiglia padre e figli devono spartirsi l’unica donna di cui sono “fortunatamente” in possesso. Cordialità, ricordando i gloriosi e remoti tempi di Radio Budrio. un bel testo del francese Gaston Bouthoul: ti farà capire che la guerra ha sempre “accompagnato” l’uomo e sempre lo farà. Al massimo cambiano sistemi e motivazioni. A queste considerazioni nel nostro tempo va aggiunta la sovrappopolazione del pianeta Terra: eravamo 2 miliardi poco prima dell’inizio della 2a guerra mondiale ed ora siamo 7 miliardi o giù di lì. Nell’estremo Oriente siamo già a conflitti per il “ratto” di Leggere i “pezzulli” dell’amico Vincenti è sempre un piacere e mi fa tornare decisamente più giovane. Per chi non lo conoscesse, il Giuliano in questione, per anni ha fornito “a gratis” notizie a profusione per i notiziari giornalieri di Radio Budrio. Parlo degl’anni settanta ed ottanta ed i personal computer allora non esistevano proprio. Devo notare che l’amico Vincenti, tecnicamente parlando, da allora proprio non si è Giuliano Vincenti della Molinella BNB 1 Agosto 2011 evoluto, continuando ad utilizzare la vecchia macchina da scrivere ed il bianchetto per le correzioni. Venendo al tema del tuo “pezzullo” e ripromettendomi di leggere il testo che mi hai indicato, non posso che confermare ciò che ho scritto un paio di numeri fa su BNB in merito all’abominio che rappresenta la guerra. Poi capisco benissimo che la mia battaglia ideale assomiglia alla tipica vicenda di Don Chisciotte contro i mulini a vento, ma se ci si rassegna, sentendosi impotenti o se si comincia a venir meno ai propri ideali di una vita, che senso ha continuare a sbattersi? Tanto varrebbe dedicarsi alla briscola ed al tressette! Meno male che in questa battaglia pacifista mi trovo in nutrita compagnia, anche se farei decisamente a meno di qualche pericoloso compagno di viaggio, capace di rispondere alla prepotenza del potere costituito con la propria prepotenza verbale e non solo. Preferisco, come riferimento ideale, ispirarmi al vecchio socialismo di Filippo Turati, che fu contrario all’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale, contrapponendosi all’interventismo attivo di un certo socialista massimalista, che si chiamava Benito Mussolini. Marco Negri (detto al naigar) La pagina del lettore 23 Il gufo di Daniele Mi chiamo Poli Daniele, vi mando una foto di un gufo (uccello difficile da fotografare) che se volete la potete pubblicare nello spazio della foto del mese. Sono appassionato di fotografia naturalistica. (nikon d300 obb.70-300). Grazie www.buonenotiziebologna.it Progetto Camminiamo Insieme La ricetta del mese Tinto de veramo (tinto d’estate) Ingredienti (per 1 litro) ■ 50 cl di vino rosso ■ 50 cl di kas Limon o di Sprite ■ cubetti di ghiaccio PREPARAZIONE Mescolare vino e limonata, aggiungere un sacco di cubetti di ghiaccio e degustare!!! Se volete, potete aggiungere un goccio di Martini rosso, ma senza è più leggero. Sostituendo la limonata con la Coca cola, otterrete il Calimocho. Alla tua salute! Oroscopo di Agosto Le previsioni del Mago di Durbio ARIETE Per voi dell’ariete questo agosto 2011 sarà un mese ricco di molti intrattenimenti e impegni. Nonostante il periodo sia di vacanza per voi come per quasi tutti, avrete sempre qualcosa da fare. TORO Il mese di agosto 2011 non poteva che aprirsi bene per voi del segno zodiacale del toro. Continuate con un periodo in cui non potete sicuramente rimproverarvi nulla, un periodo in cui va tutto o quasi per il verso giusto. GEMELLI Il segno zodiacale dei gemelli vive questo agosto 2011 con grande esuberanza. Mai come in questo periodo avete desiderato essere sempre al centro dell’attenzione, osservati dagli altri ed ammirati da chi vi sta attorno. www.buonenotiziebologna.it CANCRO Per voi del segno zodiacale del cancro, questo agosto 2011 sarà un periodo di transizione. Finiti i periodi di incertezza che vi vedevano dubitare sul vostro futuro. LEONE Per voi del segno zodiacale del leone, agosto 2011 sarà il periodo giusto per cambiare aria. Questo agosto è senza dubbio il vostro mese. VERGINE Periodo di riflessione per voi del segno zodiacale della Vergine, questo agosto 2011. Arrivato dunque il periodo per fare il punto sulla vostra situazione e decidere quello che sarà giusto fare nel futuro prossimo. BILANCIA Per chi è nato sotto al segno zodiacale della bilancia questo agosto 2011 inizia forse un po’ in sordina. Non vi siete ancora accordi che questo è un periodo di vacanza. SCORPIONE Agosto 2011 proprio come voi del segno zodiacale scorpione vi sareste aspettati. Da tanto eravate alla ricerca di un periodo da dedicare alla vostra famiglia e al vostro partner. SAGITTARIO Per voi del segno zodiacale Sagittario, questo agosto 2011 sarà un periodo senza lode e senza infamia: non molte le attività che vi vedranno coinvolti, e spesso non troveranno mai il vostro massimo entusiasmo. CAPRICORNO Non molto attivi voi del segno zodiacale capricorno in questo agosto 2011: l’esigenza di rilassarvi e di non impegnarvi in quasi nulla farà da padrona in questo periodo estivo. ACQUARIO Un periodo molto attivo per voi del segno zodiacale dell’acquario, questo agosto 2011. Sembrerà strano che in questo mese estivo i vostri impegni siano forse superiori rispetto alla norma e agli altri mesi dell’anno, ma sarà così. PESCI Agosto 2011 sarà per voi del segno zodiacale dei Pesci un periodo di riposo. State vivendo al meglio quest’estate 2011.