Agosto - associazione vecchia alassio

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Agosto - associazione vecchia alassio
ANNO L - N. 8
Sabato 14 Agosto 2010
€ 2,00
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00
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…Abbiamo perso noi stessi…
I nostri primi
50 anni
…Abbiamo perso noi stessi…
Questa frase scritta nel febbraio 1974 è tratta dal “Saluto
del Presidente dell’A.V.A,
Prof. Franco Gallea-Tutto un
programma da meditare profondamente”.
Che verità carissimi lettori..
che grande diagnosta il Professore..!
Amici, sono passati 36 anni da
questo articolo…
Che dolore guardare questo
nostro paese… vederlo violentato nella sua generosa bellezza,
soffocato dall’ignoranza gretta
e arrogante che senza pudore
distrugge e progetta sempre
nuove distruzioni…
E gli Alassini?
Professore, Lei li conosce bene… ci conosciamo bene noi
Alassini..
Ci chiamano, ci chiamiamo,
‘tantalè’, ma siamo tutti innamorati del nostro paese, lo
amiamo visceralmente.. Tutti..
Lo amiamo.
E allora? E allora perché non
ci svegliamo da questo pericoloso sonno ipnotico in cui sembriamo sprofondati?
Perché non sappiamo ritrovare la fiera dignità dei nostri genitori, dei nostri nonni?
Basta crogiolarci nell’ignavia,
nella sfiducia e nel pessimismo.
Noi Alassini possiamo trovare
la forza di cercare il cambiamento e il coraggio di AMARE
davvero il nostro paradiso, la
nostra Alassio.
Grazie ancora Professore!
FLOREAT ALAXIUM!
I concetti di fondo che ci devono guidare sono chiari:
L’A.V.A. intende proseguire il
suo cammino fedele agli impegni statutari, in continuità con
quanto compiuto sino ad oggi
ed in armonia con le esigenze
della vita cittadina. L’azione
che il Consiglio intende portare
avanti nei campi «della valorizzazione del patrimonio naturale, storico, artistico e letterario,
economico, urbanistico e turistico» resta ben precisata; cambiano gli uomini incaricati di
guidare ma il tono dei contenuti
rimane lo stesso pur nell’adeguazione ai tempi ed alle esigenze della società.
Siamo consapevoli delle difficoltà del momento e dei problemi annosi ed irrisolti che attendono di essere affrontati con
coraggio e serietà. Non ne facciamo qui un elenco ma via via
il nostro giornale cercherà di
affrontarli con concretezza.
Senza peli sulla lingua faremo
le nostre proposte e prenderemo posizione. Crediamo infatti
che, dopo le delusioni del passato remoto e prossimo, l'opinione popolare voglia in mano
il mazzo delle carte.
Intendiamo però, prima di
tutto, portare avanti un discorso culturale di fondo, capace di
incidere sulle abitudini della
gente; per noi cultura è e rimane capacità di revisione critica
dei valori vitali dell'uomo nelle
sue espressioni. Noi vogliamo
muoverci alla difesa, del folklore, della bellezza, dell’arte e
delle espressioni primitive della
nostra gente e della nostra
città. Una delle più grandi tragedie che abbiamo vissuto è
stato proprio l’oblio ed il disprezzo per quello che di genuino c’è nel nostro passato: si
è creduto che civiltà significasse uniformità e si è caduti nella
massificazione e nella peggior
forma di qualunquismo. Perduto il contatto con ciò che di
genuino esprime il nostro ambiente, abbiamo perso noi stessi. E ci siamo illusi pensando
che potesse amare la sua città
gente che non si riconosce più
nel mondo in cui vive. Porteremo avanti, perciò, un discorso di riscoperta del nostro passato che, nella valorizzazione
CMR
(continua a pag. 2)
MOSTRE - Sala Carletti
dal 16 al 30 agosto
Lelio MENOZZI
dal 1° al 15 settembre
Lucia BUSACCA
dal 16 al 30 settembre
Giorgio VIGNOLO
ALASSIO È UNA CITTÀ DI MARE?
Tutti i turisti che frequentano
la città e, credo, gran parte dei
residenti risponderebbero di sì.
Risponderebbero di sì, pensando naturalmente a spiagge, cabine, sdraio, ombrelloni bagnini
e, i più audaci, a qualche gita in
pianto; le cose sono cambiate
per tutti ed Alassio non fa eccezione.
Però, un poco per orgoglio,
un poco per mantenere viva la
memoria storica, un poco per ricordare chi eravamo, un poco
nardo Fignone che mai aveva
sentito dire più lode dai suoi
vecchi che degli Alassini marittimi e naturali cosmografi...».
Una testimonianza diretta ed
inequivocabile del valore della
marineria locale. Dal mare non
gommone. In realtà le cose non
stanno così. Alassio è una città
di mare perché ha dietro di sé
mille anni di storia di una popolazione che con il mare e sul mare ha vissuto in tutte le maniere
possibili, dalle grandi imprese
marittime alla pesca del corallo,
dal commercio marittimo alle
costruzioni navali.
Certo esistono pubblicazioni
che parlano di questa epopea:
una per tutte il bel libro ancora
fresco e godibilissimo di Alberto Beniscelli “Alassio: paese e
gente di mare” (di cui non sarebbe male realizzare una ristampa). Tuttavia per molti cittadini
e per tutti gli ospiti il passato
marinaro di Alassio è, quasi certamente, storia sconosciuta o
vaga fino al punto di essere
scomparsa dalla coscienza culturale della città stessa. Proporre questo argomento non vuole
produrre l’effetto di una operazione nostalgica o di un rim-
anche per mostrare ai turisti
che i carrugi e gli esci che percorrono, non sono solo bar e gelaterie, ma hanno anche un passato da raccontare, si potrebbe
creare un luogo in cui questo
passato si possa “vedere” e conoscere, almeno nelle sue linee
generali. Quanto ai contenuti di
questo lungo racconto, gli elementi non mancano. Si parte
dalla leggendaria partecipazione degli Alassini alla prima crociata. Verità storica o leggenda
che sia, testimonia comunque la
spinta ad “andar per mare” di
una comunità nata da poco, ma
già pronta a “prendere il largo”.
Poi il secolare sviluppo della
marineria alassina e il suo inserimento nei circuiti commerciali che portarono alla città ricchezza e prestigio ed anche
grande stima per i suoi marinai
come riferisce Padre Giancardi
secondo il quale Andrea Doria il
vecchio «...soleva dire a Ber-
vennero solo vantaggi ma anche
pericoli e insidie: quelle generate da sempre dal mare stesso e,
per un lungo periodo, quelle
provenienti da pirati e dalle loro
incursioni sulla terraferma ligure promettente bottino e schiavi. Sappiamo che nel ’500 gli
Alassini possedevano molte navi e che i capitani armatori erano ricchi e numerosi. All’appuntamento con la grande storia,
nel 1571 le navi alassine sono a
Lepanto e la “flotta” alassina e le
sue imprese marinare rimangono una costante nel Mediterraneo fino a tutto l’Ottocento.
Complementare allo sviluppo
della navigazione è la cantieristica. La costruzione di naviglio,
anche di notevoli dimensioni,
arriva fino ai primi decenni del
Novecento e implica una capacità tecnica e progettuale che
meriterebbe di essere riscoperta e conosciuta di più.
L’altra parte del rapporto di
Alassio con il mare è la pesca: a
livello locale, con varie tecniche
e diversi tipi di organizzazione
per il sostentamento ed il piccolo commercio, ma anche impegnativa ed imprenditoriale come quella del tonno, in altri mari come ad esempio quello di
Urbanistica ed edilizia
privata
A cavallo tra il 1800 ed il 1900
una borghesia illuminata -(ormai estinta)- poneva mano alla
progettazione della nuova
Savona. Con un mirabile patrimonio di cultura estetica ed architettonica, si costruiva Via
Paleocapa che è il cuore della
città ed univa il mare, cioè il
porto, fino alla Ferrovia la cui
Stazione è stata demolita da
pochi anni. Colui che giungeva
in treno, si trovava davanti agli
occhi una prospettiva eccezionale perché dal rilevato ferroviario, lo sguardo spaziava lungo Via Paleocapa fino alla
Torre di Leon Pancaldo e cioè
fino al porto, fiancheggiando i
portici uniformi e gradevoli,
corredati da molte attività
commerciali.
Gli architetti dell’epoca, dotati di una grande genialità, riuscivano ad integrare armoniosamente la nuova città di Savona con la precedente voluta dal
Prefetto Chabrol il quale poi diventò Prefetto di Parigi -(vi pare poco?)-.
Se oggi allarghiamo lo sguardo sul nostro piccolo centro e
prendiamo in considerazione il
periodo temporale dal primo
dopoguerra ad oggi, rileviamo
uno sviluppo urbanistico privo
di idee e soprattutto di talento
estetico mancando una seria filosofia “urbanistica” tale da concepirne la evoluzione per un lungo futuro, pur non mancando
esempi validi.
(continua a pagina 2)
Sardegna. Un capitolo a parte riguarda la pesca del corallo.
Introdotta forse già in tempi
molto antichi da esperti provenienti dalla Catalogna, i corallari arrivarono a possedere una
vera è propria flottiglia così da
effettuare la pesca anche in acque lontane e diventare conosciuti e stimati in una vasta area.
Accanto alla raccolta ovviamente nacque l’arte della lavorazione del corallo che arrivò fino ai
primi anni del Settecento per
poi esaurirsi insieme al corallo
stesso.
È chiaro che non si vuole qui
fare la storia della Alassio marinara, non c’è né il tempo né la
competenza e non è lo scopo di
questo articolo. Il modesto intento è solo quello di sollevare
una questione culturale di primaria importanza che riguarda
l’identità stessa della città, che
pur ormai irrimediabilmente
votata al turismo e alla “movida” non dovrebbe dimenticare
un millennio intero di “sposalizio con il suo mare”.
Una possibile risposta a questa lacuna culturale, questa è la
proposta, potrebbe essere l’istituzione di un piccolo museo
alassino del mare. Non un museo navale o della pesca,come
forse ne esistono altri, ma un
museo legato alla civiltà ed alla
cultura del mare nel senso più
compiuto del termine. Quella civiltà che Alassio, come e più di
altre cittadine rivierasche ha
vissuto in tutte le sue componenti, al punto da condizionarne la vita per secoli ed in tutti i
suoi aspetti.
I diversi elementi dovrebbero
essere rappresentati e “narrati”, attraverso una sezione iconografica e documentaristica
(sono diversi gli Alassini, anche
membri dell’AVA, in grado di ricostruire questa parte), attraverso una moderna area multimediale che riesca a far rivivere
alcuni momenti salienti della
nostra storia e rendere visibili,
ad esempio, le rotte marinare, le
tipologie di navi, la cantieristica, le tecniche di pesca, ecc.
Infine una vasta parte potrebbe
essere costituita da elementi
della cultura materiale, in particolare strumenti di lavoro di pescatori e marinai.
Si potrebbe così rendere facilmente accessibile in modo permanente la conoscenza di un
lungo periodo di storia della
città che, altrimenti resterebbe
per sempre seppellita sotto
sdraio ed ombrelloni.
San Bernardo
DOMENICA 22 AGOSTO 2010
Dalle ore 14 per i più giovani
“Battesimo della sella” su pony
Ore 18 Santa Messa con la partecipazione
della Corale di San Giovanni
e della Confraternita di Santa Caterina.
Seguirà rinfresco ai partecipanti
allietati dalla chitarra di Luciano Raita
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!
2
«L’ALASSINO»
ABBIAMO PERSO NOI STESSI
di ciò che è valido, rafforzi i segni di un benessere che deve divenire e sempre più conquista
stabile di tutti e non privilegio di
pochi.
A questo punto entra in gioco
l’elemento più qualificante sul
quale vogliamo impegnarci:
un’azione costante, quasi assillante, perché la vita civile si trasformi in vera e propria partecipazione sociale. Uno dei
malvezzi del nostro paese è la
critica gratuita e corrosiva. Noi
vogliamo che la critica rimanga
viva ed anzi prenda maggior
corpo ma divenga costruttiva e
partecipata. La democrazia non
si esaurisce in un voto-delega
ogni cinque anni e nemmeno si
ottiene per petizione: la democrazia è lotta. e conquista
quotidiana, è partecipazione in
contributi (espressi nelle più varie sedi) alla costruzione del bene comune.
È quindi un’azione «politica»
(segue dalla prima pagina)
quella. che desideriamo portare
avanti, se per «politica» si intende non l'ideologia partitica,il
corporativismo o il clientelismo
ma solo, nel senso classico del
termine, l’amore per la propria
città.
L’A.V.A. con l'azione libera e
indipendente nel giudizio, che
la contraddistingue, chiederà la
collaborazione di tutte le forze
seriamente impegnate e con
tutte collaborerà nell’interesse
di un sano progresso della città
e della crescita civile e sociale
dei suoi cittadini. L’A.V.A. farà
da stimolo al dialogo, farà proposte concrete perché la politica vera si fa sulle cose e non sulle parole, sui fatti e non sulle
promesse da anni disilluse.
L’A.V.A. intende portare avanti un’opera di pacificazione
e di concordia; gli interessi di
chi lavora non sono mai diversi,
anche se chi li esprime milita in
campi opposti. Però vogliamo
URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA
Venendo a noi osserviamo
che la città si è allargata a macchia d’olio, attorno alle vecchie
strutture viarie, ormai al collasso, priva di spazi, di verde e di
parcheggi; anche gli scarichi
delle acque meteoriche sono rimasti com’erano, cioè sotto dimensionati. Il risultato è deprimente e l’assalto alla collina ha
ulteriormente aggravato il degrado ambientale. Per accontentare un po’ tutti, o quasi, il Piano
Regolatore è stato confezionato
a “macchia di leopardo”, in modo da costruire su 3.000 mq. come minimo, con successive graduazioni superiori. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, a prescindere dai “condoni”, che, per
legge, hanno sanato molti abusivismi. Ma il problema non è concentrato su tale avvenimento;
ciò che impressiona sfavorevolmente è lo squarcio delle alture
che, in alcuni casi, ha interessato ben tre terrazzamenti -(cioè
tre “fasce”)- provocando la costruzione di altissimi muri di cemento armato che offendono
l’occhio ed il buon senso, e sono
un pericolo latente.
I Piani Regolatori, oggetto di
continue “varianti” -(in realtà
“rimaneggiamenti”)- sono fumosi e zeppi di formule -(ANIMA,
P.V.C., S.A.L. ........ )- fino a rasentare il ridicolo; a questo punto la
Commissione Edilizia non ha più
alcuna ragione d’essere, tant’è
vero che altri Comuni l’hanno
abolita.
A tale proposito dobbiamo osservare che in tema di edilizia ed
urbanistica vi sono ben tre soggetti che legiferano: Parlamento,
Regioni e Comuni con qualche
competenza
anche
alla
Provincia; cioè subiamo tre centri di decisione, verticali, i cui risultati sono di gran lunga inferiori alle aspettative a causa di
un impatto burocratico sconcertante, che produce ben poco
in tema di armonia e di decoro
precisare che la pacificazione e
la concordia non nascondono
l’acquiescenza e la rinuncia.
L’acquiescenza ed il lassismo
non sono il nostro forte; noi crediamo alla grande forza della
libertà; ed è in nome di essa
che, noi del Consiglio, faremo
tutto ciò che potremo per dare
un contributo di servizio, forse
modesto, ma certo disinteressato e costruttivo. Di sfiducia,di
malessere e di pessimismo si
può morire.
Nel rinnovare a tutti il mio ringraziamento per la fiducia accordata esprimo la speranza di
avere, coi membri del Consiglio
la forza. e la fantasia che ci sorreggano in un’azione così delicata e difficile perché l’A.V.A.
trovi sempre più un suo spazio
sociale e resti una forma di democrazia popolare insostituibile della vita della nostra città.
Franco Gallea
(segue dalla prima pagina)
urbano. Gli Stati a noi vicini, hanno una normativa “orizzontale”
che è meno impastoiata, ma fornisce migliori risultati sotto ogni
punto di vista, soprattutto in
materia di lottizzazioni.
Le architetture sono dozzinali
ed esteticamente modeste, il cui
unico scopo è quello di contenere i costi di produzione e purtroppo manca l’imposizione di
una “tipologia”, a fronte della
quale sorgono piccoli fabbricati
privi di tetto a falde, con una soletta di copertura circoscritta da
ringhiera, in stile mediorientale;
altro che ligure-genovese. Si costruisce nei luoghi più impensati e spesso con modalità irrazionali e deprimenti, cioè manca il
buon gusto.
Non esistono strade al di fuori
dei collegamenti con le frazioni
il cui traffico è al limite della sostenibilità e per di più gli altri
percorsi sono poco più di una pista mai collaudata.
Via Dante e la Via Aurelia presentano numerose buche e le
strisce bianche scompaiono
con una straordinaria velocità (sarà la pittura?)-.
Quanto esposto vuole essere
una constatazione costruttiva e
non una critica, atteso che molto è stato realizzato in positivo (ad esempio le pedonalizzazioni
e la risistemazione di Via Diaz)-;
forse ciò che è negativo dipende
da mediocri ed improvvisati
esperti di Turismo i quali non sono a contatto ogni giorno con
certe realtà, né sono in grado di
comprendere la evoluzione culturale delle dinamiche turistiche il cui unico scopo è il tornaconto proprio e delle categorie;
in proposito devesi ben evidenziare che anche nei Paesi più costosi vi sono notevoli flussi di
clientela perché la gente quando
si muove sa ciò che vuole: strade pulite e prive di buche, ambiente qualificato, decoro urbano, mondanità e, soprattutto, i
servizi- (non si intenda con tale
definizione la facoltà di urlare e
sguaiare tutta la notte, per cui
un gruppo di imbecilli può tenere sveglio un intero quartiere)-.
Purtroppo è accaduto che con
il passare degli anni si è imposta
una sub-cultura a fronte della
quale esistono soltanto la rassegnazione e l’incapacità di tutelare la cosa pubblica che subisce
continue distorsioni.
L’unica voce timidamente
reattiva è quella dell’A.V.A. che,
comunque, rimane quasi sempre inascoltata. La società alassina e le categorie economiche
hanno rinunciato a partecipare,
quanto meno, ad un rapporto
critico e serio per evitare la prevalenza di chi ha imposto la sotto-cultura non solo urbanistica
ma soprattutto estetica ai fini
dell’ornato e del decoro urbano.
Per fortuna esistono ancora
le strutture alberghiere altamente qualificate per soddisfare una clientela di prestigio ed
esigente, ma stiamo attenti perché la moneta cattiva scaccia
quella buona. Abbiamo sperperato l’eredità dei nostri padri e
sono spariti sostanzialmente la
Riviera delle Palme e la Zona del
Silenzio, il rispetto verso gli altri; i pochi giardini erano una
esplosione di fiori rari ed il marciapiede presentava le tesserine bicolori che appagavano
l’occhio mentre oggi vi è un sedime formato da porfido di pessima qualità che ha reso grigia
la città.
Mancano le piste ciclabili ed
allora impunemente intere famiglie vanno sui marciapiedi in piena velocità nel silenzio più assoluto di chi dovrebbe intervenire,
finché non ci scapperà la “disgrazia” ed allora chi si strapperà i capelli?
Vi è ancora molto da dire per
cui ritorneremo sull’argomento
anche in dettaglio.
E.O.
LASCIATECI MUGUGNARE… MA ASCOLTATE
Sono abbonata al mensile
“L’Alassino” e leggo nella pagina
Lettere del Pubblico, sempre le
stesse lamentele, lamentele giuste, ma che sono “voce nel deserto”. Non una viene presa in consi-
derazione, l’impressione che si
ha è: Lasciateli mugugnare”.
Dalle piccole cose, (es: togliere le locandine di manifestazioni
vecchie) da quelle medie (mettere più cestini per la raccolta
dei rifiuti) a quelle più importanti (depuratore e rumenta) nulla
cambia.
Beati gli abitanti di Andate che
hanno chi li amministra provvisti di occhi, orecchie e…
Sabato 14 Agosto 2010
LE TRE SCIMMIETTE
VEDO
SENTO
PARLO
PARLO
Lavori in corso. Mi auguro che chi ci amministra operi un’inversione di tendenza nel rispetto sia del turista, tassello determinante per l’economia della nostra Alassio, che di noi cittadini, ben consci che in
determinati periodi dell’anno non esiste alcun problema per aprire cantieri ma non in piena stagione
estiva.
Chissà se il nuovo Sindaco, non essendo per professione direttamente “coinvolto” nell’edilizia, possa
maggiormente essere sensibile a questo problema?
f.to N.B.
VEDO
Da qualche anno la stagione estiva non gode più della sacrosanta “pausa lavori edili” ma, al contrario,
si aprono di continuo importanti cantieri. In questo periodo abbiamo raggiunto l’apice (Hotel REX, via
Diaz, Via P. Ferreri, via Borri, via Don Minzoni, viale Gibb, ecc…)
f.to N.B.
Domenica 11/07/2010 ore 11 nei giardini di San Padre Pio.
Turisti e residenti stanno tranquillamente godendosi il fresco, chi leggendo e chi conversando amabilmente, quando improvvisamente vengono “sfrattati” da due addetti al lavaggio del viale delle palme e
dei giardini.
Troviamo lodevole il lavoro svolto ma dissentiamo per l’inopportunità dell’orario scelto… e non è la
prima volta che accade.
Errare è umano, perseverare diabolico. Giovedì 29 u.sc. sempre alle ore 11,00 il lavaggio interrompe i
giochi dei molti bambini presenti.
I gabinetti del parcheggio di Don Bosco necessitano di una buona pulizia, dire che sono indecenti è dir
poco. –(martedì 3 agosto)
SENTO
I mugugni per i lavori, sia dai residenti che dai turisti, dilagano. Perdita totale della quiete, tanto auspicata per chi è in vacanza e o di chi qui risiede e deve subire, in piena stagione lavorativa, questo aggravio di stress. Con il caldo di questo periodo dover rimanere chiusi in casa per la polvere creata dai
cantieri è inconcepibile.
f.to N.B.
VEDO (e leggo)
sul numero di Luglio de “L’Alassino” l’inciso a firma dell’Assessore Dott. Rocco Invernizzi dal titolo “RIFACIMENTO DI PASSEGGIATA CICCIONE” e…
SENTO (sempre leggendo)
l’entusiastico plauso verso coloro che, per migliorare l’offerta turistica, hanno sostenuto i costi del rifacimento delle cabine in muratura sottostanti la passeggiata e allora…
PARLO (o meglio, scrivo) a codesto giornale chiedendo:
Ma i costi che questi signori concessionari di stabilimenti balneari hanno così provvidenzialmente sostenuto avevano come scopo primario quello di migliorare l’offerta turistica con conseguente beneficio all’economia del paese o, invece, è stata solamente una normale operazione di investimento commerciale per un loro pur lecito maggior vantaggio?
Nel primo caso il fatto sarebbe oltremodo meritevole nonché lodevole ma, nel secondo e “sempre per
parlare”, non sarebbe più assennato andarci cauti coi plausi ?
Non sapendo discernere, non sarebbe sgradito un possibile chiarimento.
G.C.
A PROPOSITO DI “RUMENTA E DECORO URBANO”…
RICORDI E NOSTALGIA
Ho letto con grande interesse
l’articolo “Rumenta e Decoro
Urbano” e condivido totalmente
la denuncia fatta dai commercianti del centro storico riguardante il degrado dei vicoli e di
Via Colombo.
Da 50 anni risiedo in Vico
Santa Caterina e ricordo con nostalgia i decenni trascorsi. C’era
il locale gestito dalla famiglia
Sandon, persone educate e di alto profilo professionale, che
mai hanno causato problemi al
vicinato. Dall’altro lato del vicolo, ricordo il ristorante «Il Gabbiano» frequentato da clientela
elegante.
I vicoli, allora, erano tenuti
con ordine e igiene.
In questi ultimi anni purtroppo Via Colombo è diventata latrina per cani, i proprietari di
questi animali, non dotati di rispetto per la cosa pubblica, si
permettono di portarli a fare i
loro bisogni quotidiani davanti
alle porte delle abitazioni senza
mai raccogliere gli escrementi.
E poi ci sono i locali limitrofi,
bar e ristoranti, che contribuiscono a lasciare i vicoli in stato
di degrado con i loro rifiuti.
Abbiamo già segnalato questa situazione, ma visto che, finora, non si è fatto alcunché,
sorge il dubbio che all’amministrazione comunale, di questa
faccenda non interessi molto.
Ma non è tutto. Sotto il portico di Vico Santa Caterina, da
tempo ormai, si è formata una
comunità di piccioni - evidentemente curata e nutrita da qualcuno nel vicinato. Da quando il
numero dei piccioni è aumentato notevolmente le facciate dei
palazzi - che erano state ristrutturate e decorate, con notevole
sforzo economico da parte degli
inquilini - sono di nuovo sporche e decadenti. Grazie ai piccioni, l’incrocio dei vicoli è diventato uno scempio ed è difficile anche solo transitare o fermarsi davanti ad un portone,
per citofonare o cercare le chiavi, senza correre il rischio di essere malamente imbrattati con
possibilità di conseguenze dannose anche per la salute pubblica.
Una bella cartolina pubblicitaria di Alassio “che innamora il
sole e disinnamora i turisti” (specialmente quelli stranieri: infatti
se ne vedono sempre meno).
Alassio ha una sola risorsa, la
spiaggia, e per questo dovrebbe
averne maggior cura e rispetto.
La spiaggia dovrebbe essere tenuta pulita anche durante la stagione invernale: invece viene
sfruttata al massimo d’estate e
poi abbandonata d’inverno.
Dopo tutte queste segnalazioni si spera che gli amministratori intervengano - anche con
maggiori controlli e sanzioni da
parte della polizia municipale dimostrando ai cittadini un vero rispetto per questo paese.
Rosy Grison Costa
Sabato 14 Agosto 2010
3
«L'ALASSINO»
GIBBA ARTISTA Critica costruttiva: sale
E POETA
del confronto democratico
È uscito recentemente alle
stampe un “piccolo grande libro” di poesie (quindici in tutto)
“MEMORIAE” del nostro concittadino Francesco Guido (il mitico GIBBA) che ha voluto dimostrare che egli sa usare agevolmente la penna come la matita
ed il pennello!
Non possiamo che complimentarci con lui… ma non c’è
nulla di strano in tutto questo:
Chi lo conosce, come noi, sa…
quanto sia grande e profondo
anche nei suoi pensieri. Bravo
Gibba!
Per A.V.A.
t.s.
Tanti Auguri
Mario!
All’inizio del Duemila (non ricordo bene chi…) avevano promosso, attraverso i lettori del
nostro Giornale, un “referendum” per eleggere “l’alassino
del secolo”. Il risultato aveva segnalato prino il prof. Schivo e secondo Mario Berrino.
Le associazioni ambientaliste alassine, e in particolare
Italia Nostra, hanno recentemente chiesto e ottenuto incontri con le Istituzioni della
Liguria: Sovrintendenza ai
Beni Architettonici e Paesaggistici e Vicepresidenza
della Regione per una relazione sulla situazione alassina,
dove un eccessivo aumento
della cementificazione, il calo
dei soggiorni e un turismo
“mordi e fuggi” dovrebbero far
preoccupare.
In un paese civile e democratico, quale è l’Italia, le osservazioni critiche, in particolare delle Associazioni ambientaliste, che ,come è noto,
sono al di fuori di ogni partito
politico, su base volontaria e
senza fini di lucro, dovrebbero
essere accolte come stimolo
per un miglioramento. Non si
vuole certo danneggiare il paese, come qualcuno crede, ma,
Associazione
Vecchia Alassio
e t.s.
Giovanna Fazio
I CAMPÀI
I due si infilano nell’ésciu
da gexa scomparendo alla vista in un amen, mentre l’omaccione dall’alto dei suoi novanta chili sbraita come un matto.
Nell’ortetto
di
santa
Caterina, quello situato proprio accanto all’orto del prevosto e servito da un solo pozzo, un alto albero stracolmo di
belle ciliege rosse ha richiamato l’attenzione di due feniài che, per nulla intimoriti,
dopo una temeraria scalata,
stanno facendo man bassa di
frutti riempiendo tasche e camiciole.
A quel punto il professore
chiese al neo-Presidente
dell’A.V.A. di non pubblicare il
risultato, perché onestamente
gli sembrava di usurpare un diritto che non gli spettava. A distanza di 10 anni da quella decisione viene la conferma da questi auguri che pubblichiamo.
Il nostro amato Don Enrico, vice parroco di S. Ambrogio, salendo qualche anno fa al
“Mulino” di Mario Berrino per
l’annuale benedizione delle case, stupito ebbe a dire a Mario.
«In tutte le case in cui sono entrato ho visto e ammirato un
suo quadro!!»
Più bell’augurio di questo per
i 90 anni (il prossimo 22
Settembre) del nostro grande
pittore e amico non si potrebbero trovare! Tanti auguri,
Mario!
al contrario, indurre a cambiare quell’atteggiamento speculativo che va contro gli interessi comuni e tutelare il nostro patrimonio, affinché
Alassio sia un luogo di qualità
dove vi è rispetto delle esigenze di tutti, dai bambini che giocano alle persone che vogliono riposare, a chi vuole divertirsi e godere delle spiagge e
del mare (possibilmente pulito) e delle bellezze di quella
collina non ancora deturpata.
È con questa finalità che Italia
Nostra, in collaborazione con
le Istituzioni scolastiche, con il
Comune e con lo Slow Food, ha
iniziato un lavoro nelle scuole
che speriamo continui e coinvolga i nostri giovani per prepararli ad un futuro di cittadini consapevoli, preparati e rispettosi dell’ambiente e del
Prossimo.
il “non rubare” era il
Comandamento più osservato, l’abbondanza di frutta, così a portata di mano, faceva
l’uomo ladro. D’altronde allora non si navigava certamente
nell’oro, tanto che era in voga
il detto – “U gh’è tanta gente
ch’a l’ha ciù famme che...
pigòggi!”
Di qui la necessità per il
Comune di rispondere alle lamentele degli ortolani e di istituire un Corpo di Campài, ossia di guardie campestri con il
preciso incarico di sorvegliare e di proteggere i floridi orti.
CRONACA DI ANDATE
MESE DI AGOSTO 2010
Cerco un paese innocente
Un famoso comico diceva.
“C’è chi può e chi non può lo
può!” Sante parole! Ad Andate
c’è chi può fare strani incontri.
Come un mio amico che volendo
raggiungere la sua casetta in collina passando dall’antica mulattiera, si è trovato improvvisamente la strada sbarrata da un
cancello di legno con sopra
scritto: “Cantiere. Vietato l’ingresso”. Il mio amico ha cercato
di passare ma è stato fermato e
rimproverato dai muratori, i
quali, tra l’altro, essendo giunti
da straniere contrade ed essendo poco eloquenti non hanno saputo spiegargli se: 1) La stradina
sarà occupata solo per la durata
dei lavori (per quanto tempo?).
2) Se è destinata ad essere spostata, ma non si sa dove perché
da ogni parte ci sono proprietà
private. 3) Se è previsto il suo
conglobamento nella proprietà
del costruttore. Il mio consiglio
sincero è stato quello di comprarsi un elicottero, ma il mio
amico non lo ha preso bene.
Cose che succedono ad Andate
perché da voi ad Alassio c’è un
rispetto integrale e profondo
per il verde, la natura e la difesa
delle antiche mulattiere. Mentre
sto scrivendo questo articolo un
piccione viaggiatore anonimo
mi porta la notizia che ad Andate
qualcuno, in alto o basso loco,
sta progettando di tagliare gli
storici platani di piazza
“Combattenti di Salò”, che sono
sani, non hanno il punteruolo
rosso né verde né di alcun altro
colore dell’iride. Pensate! Gli
storici platani, alberi frondosi.
apportatori di ombre, di tran-
quillità, l’unico simbolo che ancora unisce idealmente Andate,
città lacustre, alle cittadine della Riviera Francese e della Costa
Azzurra, dove ogni piazza di
paese ne è piena, e sotto i quali
gli anziani giocano alle bocce.
Io sono convinto che la notizia
del taglio è una maldicenza
messa in giro a danno dei nostri
cari amministratori che tanto
bene vogliono alle piante e al
verde in genere. D’altra parte
sono già scomparsi i platani
che erano nel cortile dei Barnabiti e che avevano superato
gloriosamente decenni di presenze infantili non sempre rispettosissime. E allora non mi
stupisco più di nulla.
Non approfondisco il discorso su Piazza Rimessa perché il
risultato del bando, pubblicato
sull’ultimo numero dell’Andatino sembra tratto da una puntata di Scherzi a parte. Ve lo trascrivo brevemente in caso ve lo
siate perso. Importo Complessivo: 9 milioni e rotti. Importo
lavori: 6 milioni e rotti. Imprese
partecipanti: Non sono pervenute offerte. Impresa Aggiudicataria Promotrice: Società
Pinco Pallino. E un cittadino
normale pensa: Ma come? Nessuno ha partecipato e questo
ha vinto? Poi un competente gli
rivela che il segreto che spiega
tutto sta nella parola “Promotrice”, ed allora il cittadino fa come il portinaio del convento
quando Fra Cristoforo gli parla
in latino, e, pur non capendo, si
fida. Si ma quello era Padre
Cristoforo, un santo. Bene, intanto quando mi leggerete po-
trete già fare un bilancio più
completo della stagione turistica. A fine luglio detto bilancio è
poco soddisfacente. Da me intervistati alcuni operatori turistici hanno dato, fra le altre,
queste risposte: 1) C’è la crisi e
la sentono tutti; 2) Abbiamo risolto i problemi dei parcheggi
perché c’è poca gente, 3) C’è la
crisi e lo sanno tutti meno il governo. 4) È rimasta chiusa la
Discoteca “Le Rande” che attirava i giovani da ogni dove. 5)
Gli stranieri tradizionali sentono la crisi e non sono venuti. 6)
Sono venuti stranieri da nazioni
emergenti, ma “non ci hanno li
quattrini”. 7) Ormai la fine è
quella: SI lavorerà tutti i fine settimana di autunno, primavera
ed estate, e a Natale e Pasqua.
Nota bene: Ma noi dobbiamo
mangiare 365 giorni all’anno! O
no? 8) In alcune regioni come
l’Emilia accolgono i turisti a pesci sul piatto e non in faccia. Ma
noi vogliamo essere spiritosi. 9)
Altre città hanno i depuratori.
Noi facciamo novene a santa
Zita che la corrente porti le onde
verso qualche paese viciniore.
P.S. Chi si ricorda cosa è successo a Roma il 25 luglio 1943?
E chi si ricorda cosa è successo
a Roma il 29 luglio 2010? Ora
aspettiamo l’8 settembre. Sperando che ad Andate non succeda che :A) i negozi chiudono
per ferie. B) I negozi chiudono
per lavori. C) I negozi chiudono
e basta.
Buone vacanze
Luca Caravella
INTERROGAZIONE SU VIA PAGANINI…
Egr. sig. Sindaco
del Comune di 17021 Alassio (SV)
e p.c, Spett.le
Associazione Vecchia Alassio
17021 Alassio (SV)
Come cittadino ho notato con
apprensione che all’imbocco di
Via Paganini il marciapiede è
stato allargato fino a creare una
piattaforma nella quale urteranno coloro che verranno dal lato
mare. Si tratta di un’opera irrazionale e dannosa in contrasto
con le norme e le regole della circolazione.
Inoltre a che serve? Forse che
ci si deve piazzare un dehor a
spese del Comune? In tal caso si
possono ravvisare sfumature
giudiziarie non solo amministrative; cui prodest?
Attendo una risposta e porgo
distinti saluti.
(avv. Emanuele Ottonello)
…la risposta del Comune
“I credévi de fóla franca...
scormi de galéra, feniài,
brutti pelandrùi!......” continua l’omone nella sua tiritera...
Nonostante l’innata onestà
degli abitanti del borgo per cui
Infatti la produzione di frutta e
verdura in Alassio era tanta e
così curata che oltre a soddisfare le necessità locali, veniva esportata nei mercati vicini
come Albenga, Imperia e San
Remo arrivando sino a Nizza.
Alassio doveva allora apparire come una sorta di Eden,
profumato ed olezzante. Oltre
gli orti, vasti giardini di aranci
e di limoni e mandarini e cachi, persino mele e gelsi circondavano il ristretto agglomerato urbano. Una pubblicazione del 1878 stimava un raccolto annuo di circa 5 milioni
di limoni, ed una grande quantità e varietà di verdure.
Oggi fa piuttosto caldo.
L’omone si siede all’ombra
del ciliegio e si toglie il cappello, si terge il sudore dal
collo, dalla fronte e la smette
di mugugnare. Nello stesso
momento i due pelandrùi, al
riparo della casetta deserta
della Capitaneria di porto in
sci u bastiùn, riprendono fiato. Poi, come fossero acini
d’uva, cominciano a piluccare
le ciliege, una dopo l’altra,
senza fretta, cullati dal fresco
e profumato arzì che viene su
dal mare e se la godono un
mondo con la benedizione di
santa Caterina.
Vincenzo Moirano
4
«L’ALASSINO»
Lettere del pubblico
Replica alle affermazioni del
Sindaco durante il Consiglio
Comunale del 27.07.10
Con stupore mi sono sentita accusare, come Presidente del WWF
di Savona, di fare una politica di sinistra. Ribadisco la mia completa
imparzialità verso la politica, in
quanto l’Associazione di volontariato, di cui faccio parte, svolge
unicamente un’attività finalizzata
alla conservazione degli eco sistemi presenti sul territorio, alla promozione di un uso sostenibile delle risorse naturali, in particolare
lottiamo contro l’inquinamento
del suolo, dell’aria, dell’acqua e
contro l’uso irrazionale delle risorse naturali, quindi, anche contro gli scempi urbanistici.
Come può affermare il sindaco
che avrei abbattuto un pino secolare nel mio giardino? A che proposito?
Sabato 14 Agosto 2010
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
SE AMI IL TUO CANE
Anna Fedi
Perché vuoi farlo odiare dagli altri?
Non lasciare sporco… usa la paletta
UN AMICO CI SCRIVE
Abbiamo ricevuto una lettera “interessante” che riteniamo meritevole di pubblicazione
e con un ringraziamento cordiale al Signor Barla… “Alassino” d.o.c.
Spett. Redazione
In occasione del 50° anniversario dell’Associazione, desidero
esprimervi il mio sincero ringraziamento per il vostro quotidiano
impegno; prima di proseguire
però, per meglio comprendere le
motivazioni della mia gratitudine,
credo sia opportuno presentarmi:
il mio nome è Massimo BARLA,
ho la qualifica di Ispettore Capo e
sono il Comandante del Distaccamento Nautico in sede al Commissariato di Pubblica Sicurezza
di Alassio.
Qualcuno mi conosce, altri un
po’ meno, ma in ogni modo, terminata la stesura di quanto mi appresto a scrivere, qualcuno mi conoscerà un po’ di più, anche se
l’intrinseco messaggio delle parole altro non è che una finestra di vita affacciata sul mare… l’esperienza di un uomo in un contesto territoriale di sublime bellezza.
****
Sono nato a Sanremo l’anno
1963 e per circa trent’anni ho vissuto nella vicina città di
Ventimiglia.
Ligure da generazioni e di umili
origini, ho acquisito a livello genealogico l’amore per la mia terra
e da ragazzino, nel laboratorio di
falegnameria paterno, iniziai a lavorare il legno d’ulivo.
Mio nonno Angelo m’insegnò
l’arte dei muretti a secco tanto che
ancora oggi, se durante le frequenti escursioni nell’entroterra
mi capitano casuali incontri con
persone anziane che sistemano
una “fascia”, il sentimento del tempo prevale e quasi senza rendermene conto mi fermo, anche solo
per scambiare due parole.
Ognuno di noi porta con sé qualcosa, qualcosa che apparteneva
ad altri prima di noi e che inspiegabilmente oggi ci appartiene.
Ho smesso di chiedermi il perché, ma credo che l’esistenza di legami invisibili e nello stesso tempo indissolubili ci uniscano ad un
determinato territorio, ad una
specifica situazione o meglio ad
un luogo che particolarmente
amiamo.
Ed ecco che ritorna preponderante il luogo del cuore… il mare!
Lo amo perché è un punto d’incontro, perché non fa distinzioni e
lambisce indifferentemente tutto
ciò che su di esso si affaccia, anche la preziosa Liguria.
Del mare posso godere la bellezza, ne osservo i pendii che repentinamente in esso si formano
e, come fosse la compagna di sempre, la coccolo con lo sguardo.
Dal 1994 sono in servizio ad
Alassio e, come ho già detto, anche se non sono Alassino d’origine, ho imparato a sentirmi Alassino grazie a Voi.
Alassio mi ha accolto e… fatalmente mi ha legato a se!
Per oltre sedici anni ho approfondito la conoscenza delle vicende cittadine leggendole dal vostro editoriale; ho conosciuto le
tradizioni, gli usi ed i costumi di un
paese la cui risonanza all’estero è
tanto blasonata quanto la sua bellezza.
I modi di dire, le parlate liguri ed
i proverbi spesso riportati nelle
vostre rubriche mi hanno permesso di approfondire tutte quelle nozioni professionali che non sono
annotate sulle carte nautiche; me-
morie di coloro che ci hanno preceduto e delle quali noi tutti siamo
eredi.
Ho conosciuto alcuni dei personaggi storici, i pilastri della cultura e delle tradizioni popolari, i pescatori, la gente umile e quegli uomini di mare la cui ricca esperienza, …a beneficio di chi sa ascoltare, rappresenta l’inestimabile valore di quel patrimonio che difficilmente si trova annotato sui testi
scolastici.
Tramandare le tradizioni e
quanto altro possa conservare la
nostra storica identità, è il dovere
di ognuno di noi per il futuro dei
nostri figli e permettetemi, in questa missione Voi vi fate onore.
Com’è consuetudine caratteriale di molti che prediligono l’essere
all’apparire, ho vissuto tutto questo lontano dai riflettori, ma, in
ogni caso, al servizio delle
Istituzioni e vicino alle necessità
della gente, sempre presente e vigile dal mare per il benessere e la
sicurezza della collettività.
Tuttavia, anche nelle circostanze meno propizie a causa delle
condizioni meteo marine avverse,
non mi sono mai perso d’animo,
portando a termine le missioni di
soccorso, confidando, come sempre, in tutti quei punti di riferimento, cosiddetti “mire a terra”
che, per la gente di mare del golfo
di Alassio, hanno rappresentato e
rappresentano ancora oggi quelle
“Sacre Icone” simboli di una
profonda fede cristiana.
Alcune di esse quali il Santuario
di Nostra Signora della Guardia sul
monte Tirasso, la chiesa della
Santissima Annunziata di Solva,
San Sebastiano a Moglio, la cap-
pelletta Stella Maris all’ingresso
del porto, Sant’Ambrogio, San
Martino sull’Isola Gallinara, la
Madonna delle Penne su Capo
Mele, la chiesa di San Matteo a
Laigueglia e tante altre ancora, sono molto visibili dal mare e per
esperienza personale, se si usa il
buonsenso nel seguire le loro indicazioni, difficilmente potrebbe
perdersi la rotta così, come nella
vita, la retta via.
Nel tempo libero e compatibilmente ai miei impegni familiari, ho
offerto la disponibilità ad attività
assistenziali e di volontariato quali la Società Nazionale di Salvamento, la Protezione Civile ed in
ultimo il Servizio Antincendio
Boschivo, spinto dal forte desiderio di migliorare la mia integrazione nel contesto sociale di Alassio.
Proprio da questo desiderio di
compartecipazione è arrivata la
gratificazione più grande che, con
il gruppo Alassino, mi ha permesso di vivere l’esperienza umana
tra le più significative della mia vita in occasione del sisma che ha
devastato l’Abruzzo.
**********
Come citato in apertura, quanto
esposto è solamente la veduta di
una finestra che si apre sul golfo di
Alassio, un percorso di vita vissuto attraverso la prospettiva di un
uomo semplice, capace di emozionarsi al punto tale da aprire il proprio cuore a questa città: l’ospite
che Voi, custodi encomiabili delle
nostre tradizioni, avete fatto sentire …“a casa”!
Grazie.
E p.c. Spett. Redazione
“L’ALASSINO”
Via XX Settembre 7
17021 ALASSIO
Sono ancora io, Vanna Gandolfo, a lamentarmi, anche a nome
di molti miei concittadini, per il
“mostro”, ALBERGO DI 13 PIANI,
che intendono costruire ad
Alassio, nell’ultimo giardino con
bellissima villa (di cui allego foto).
Giardino attraversato dal Rio
Tortore, di notevoli dimensioni.
Vogliono distruggere il bello per
lasciare posto al brutto. Da rio
Tortore a Rio Palmero (che attraversa Piazza Stalla), c’è una distanza di circa 500 metri, e tutti e
due sono abbastanza grandi.
Quindi il Borgo Coscia, il più bello
di Alassio, il più richiesto dai turisti per l’ottima posizione, è ora in
degrado, è esposto al pericolo, in
caso di calamità (se vengono spostati i rii) ad allagamenti. I dettami
della Costituzione Italiana impongono le distanze, per le costruzioni, di almeno 10 metri. I parcheggi
del Grand Hotel sono a meno di 3
metri. Io credo che alla Costituzione Italiana debbano attenersi
tutti i cittadini, dai più modesti a
tutti gli altri. Chi di dovere deve
controllare prima e durante i lavori, non a lavoro ultimato, perché a
pagare sarà sempre “pantalone”.
Prima di fare altre costruzioni,
altri garage sotterranei (i turisti ripartono più intossicati di prima)
dovrebbero assicurarsi come stiamo con acqua potabile. I tubi che
la portano in che stato sono? Le
case non si iniziano dal tetto, ma
dalle fondamenta. Non dobbiamo
dimenticare che, dopo due legislature Melgrati, non abbiamo ancora il depuratore, mille volte promesso, anche se noi per questo
paghiamo da decenni un duro tributo. I tubi della fognatura sono
diventati troppo piccoli, per tutte
queste costruzioni. Quando c’è
bonaccia il nostro mare da azzur-
ro diventa giallo o marrone. E galleggia di tutto un po’.
Vogliono costruire in Regione
Rangè undici ville con piscina (e
siamo vicini al mare). E noi poveri
“pantalone” ci ridurremo a bere
l’acqua del mare, perché la potabile servirà per le quarte e per certi anche le quinte case.
Anche Villa Brunati, di cui allego
foto, sarà stravolta. È uno degli angoli più belli al mondo e sappiamo
che dove mette mano l’uomo di
oggi, rovina tutto. Siamo in una
Regione
dove
esiste
la
Sovrintendenza alle belle Arti,
l’Assessore al Turismo, dove la distruzione del bello non deve succedere, sono sbagli irrimediabili
per il nostro turismo già in ginocchio.
Alassio era la Perla della Riviera
e questo dice tutto.
Quando voi ci chiedete il voto,
noi accorriamo in tempi brevi; ora
siamo noi a chiedere aiuto a Voi,
cosa rispondete? O non è Alassio
una cittadina del Vostro comprensorio? La Città vuole vivere, non
morire soffocata dal cemento.
me qualcosa nato da un desiderio
inesprimibile, si offriva ALASSIO.
Oggi mi piace ancora, anche se
non più così di sovente, salire fino
alla “Madonna”. Peccato che i sentieri a volte ci tocchi inventarli.
E quando, dal piazzale, si guarda
verso il basso, non è più un bel batuffolo verde costellato di colori
quello che si vede, ma qualcosa
che per certi versi assomiglia
all’esantema di una malattia grave.
Forse la mia è una forma di paranoia, ma non posso evitare che mi
prenda un certo sgomento e mi
sorga il dubbio di non essere più
padrone a casa mia.
Antonio Boscione
Altro che zona del silenzio!
Un tempo, doppiato il capo di
Santa Croce in direzione della nostra città, un avviso: “Zona del
Silenzio” avvertiva che la nostra
bella clientela desiderava trascorrere le vacanze in serenità e tranquillità.
Oggi le cose sono cambiate.
Alassio non è più quella dei tempi
passati e i rumori la fanno da padroni.
A questo proposito voglio ora
soffermarmi sulle moto e sui motorini, che percorrono, nella bella
stagione in gran numero, le strade
della città.
Senz’altro molte marmitte sono
truccate, e accelerando producono rumori che turbano il sonno
dei turisti.
Mi chiedo… Perché non dotare
la polizia urbana (diranno che il
personale è scarso) di un misuratore di decibel, e sequestrare le
moto non in regola? Sarebbe un
provvedimento assai gradito dai
nostri ospiti e contribuirebbe,
seppure in piccolo modo, a far invertire la rotta del turismo alassino, in questi ultimi anni davvero in
caduta libera.
Cordialmente.
Simone Audisio
Per la verità
Una spiegazione ai miei concittadini la devo, mi riferisco all’articolo apparso su “IL SECOLO XIX”
del 27 u.s. titolato “il farmaco salvavita non c’è ma poi per il VIP salta fuori”. Mi preme per correttezza
precisare ciò che segue:
Il farmaco in questione è gestito
e distribuito direttamente dall’ASL
02 Savonese, che si incarica della
giacenza e del trasporto fino alla
farmacia, la quale ha il solo compito di ordinarlo e consegnarlo al
paziente.
Il farmaco in questione è stato
ordinato dalla Farmacia Inglese,
all’atto della richiesta del paziente, al deposito Unifarma di Savona
per via telematica il giorno 25 luglio (domenica) alle ore 11,45. Il
giorno 26 alle ore 09,46 detto deposito ha emesso il documento di
trasporto, alle ore 17,30 è transitato dal deposito Unifarma di
Bussana di Sanremo ed alle ore
19,45 è stato consegnato presso la
mia farmacia dove alle ore 19,55 il
paziente lo ha ritirato, entro i termini stabiliti dalla convenzione. Il
tutto si può facilmente verificare
dai documenti di trasporto e interpellando i corrieri e i responsabili dei suddetti depositi.
Il farmaco presenta sul fustello
Massimo Barla
Contrassegni
per disabili
Sperando di essere ascoltata
Egregio Dott.
BURLANDO E
Giunta Regionale Liguria
Piazza De Ferrari
16121 GENOVA
Guardando dal piazzale
Vi fu un tempo, non così tanto
addietro, in cui mi piaceva salire fino al piazzale della Madonna della
Guardia e poi, da lì guardare verso
il basso: il verde rigoglioso della
collina appariva come un batuffolo, spruzzato di rossi, gialli, viola e
bianchi abbacinanti; qua e là, qualche casa, mai troppo grande e sempre ben inserita nel paesaggio. Si
scorgevano anche i sentieri, più o
meno praticati, ma tutti conosciuti: i “Prai da Munega”, le “Due Vie”,
“Costa Lupara” (il cui parco aspettiamo di vedere aperto al pubblico!)…
Al margine basso della collina,
quasi senza soluzione di continuità
tra il verde e l’azzurro del mare, co-
Credo che il sindaco alluda al
fatto che nell’ inverno 1998/99 una
bufera di vento ha sradicato un pino di Aleppo del Beau Sejour che
è stato sostituito da una palma
Canariensis adulta comprata nei
vivai Porcella per tre milioni di lire, in attesa che un piccolo
Aleppo, nato spontaneamente, si
sviluppasse. Cosa che sta accadendo. Mi è sembrato anche molto brutto che un Amministratore
pubblico dica che i panni sporchi
si lavano in famiglia. Mi sembra
una considerazione decisamente
molto personale su come gestire
la Pubblica Amministrazione.
Distinti saluti
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Difendere il bello è la miglior
propaganda per le prossime elezioni, è meno costosa di certe gigantografie, che a volte suscitano
ilarità.
In poche parole: Alassio è costosa e cosa offre se le sue molte bellezze naturali vengono distrutte?
Ciò che necessita urgentemente
ad Alassio è il verde, che è diventato quasi invisibile, posteggi a rotazione e non box privati. Anche
se le Amministrazioni hanno una
certa libertà di amministrare non
vuol dire che possono distruggere, ma governare al meglio per tutti, e non per pochi. La spiaggia è un
bene prezioso (anche per gli stipendi di chi amministra), ma è
sempre più precaria e in pericolo.
Il bene di Alassio è sempre più in
pericolo, almeno salviamo con i
giardini di Piazza Stalla l’immagine
di una città che merita più rispetto, e che i “grandi” continuano a distruggere impunemente.
Con osservanza ringrazio e saluto.
Caro “l’Alassino”,
Prendo spunto da quanto scritto da Nuccio Pelle sul vostro numero del 17 luglio u.s. per pormi
anch’io qualche domanda.
Dando per scontato che io mi
trovi perfettamente d’accordo su
tutti i principi citati, dando anche
per buone le citazioni dei vari articoli e leggi, mi chiedo (e chiedo
a chi è in grado di rispondermi):
esiste un modo per verificare l’autenticità dei contrassegni esposti? Perché, se devo essere sincero, qualche dubbio mi sorge su di
un loro uso fraudolento da parte
dei soliti “furbi” osservando le varie forme e colori di detti contrassegni (alcuni chiaramente fotocopie), o constatando quanti disabili sono proprietari di SUV e “fuoristrada” di varie dimensioni e
quanti di questi veicoli facciano la
loro comparsa durante i fine settimana.
Grazie anticipate a voi e a chi
vorrà o saprà eventualmente rispondermi.
(Vanna Gandolfo)
Antonio Boscione
un timbro indelebile con la seguente dicitura “CONFEZIONE
OSPEDALIERA”, per detti farmaci
è proibita la giacenza e la vendita
in farmacia, vengono definiti “farmaci DPC” (Distribuzione Per
Conto). Non potevamo averlo e
non l’avevamo in farmacia fino al
momento della consegna.
Detto questo, per la precisione,
vorrei ricordare, che, gestiamo
questa attività da molti decenni,
prima i miei nonni, poi i miei genitori ed ora lo con mia figlia, molti
dei miei concittadini e non, possono testimoniare che abbiamo
aperto la porta della nostra farmacia centinaia di volte in piena notte per consegnare un ciuccio, un
latte per bambini o un pannolino,
non eravamo e non siamo obbligati a farlo, ma l’abbiamo fatto e continueremo a farlo per rendere un
servizio al cliente. Se il farmaco
fosse stato in farmacia come è stato detto a che scopo non consegnarlo al paziente?
Colgo l’occasione per ringraziare i dirigenti dell’ASL 02 Savonese,
le Forze dell’Ordine, il presidente
di Federfarma e il Presidente
dell’Ordine dei Farmacisti della
Provincia di Savona.
Svolgo questa professione da circa quarant’anni, ho sofferto per
quell’articolo ma penso di essermi
comportata in coscienza e nel rispetto della legislazione vigente,
sono serena, tutto il resto è dell’inchiostro sulla pagina di un giornale.
Cordialmente
Marina Quadri
Furbi eh!…
Gli Italiani vogliono sempre fare
i furbetti. È cosa nota.
Desidero, a tal proposito, parlare dei parcheggi riservati agli handicappati.
Ho fatto una piccola indagine e
ho appurato che un’automobile,
con segnale di portatore di handicap, è spesso lasciata, con tanto di segnalazione, in una zona riservata.
E, a questo punto, mi si dirà:
“Che c’è di strano?” Di strano c’è
che il segnale si riferisce ad una
persona ahimè deceduta lo scorso anno.
Mi pongo una domanda. Si fanno i controlli? Se sì, me ne compiaccio. Ma evidentemente si fanno male. Se no, si provveda a farli.
Cordialmente.
Simone Audisio
Sabato 14 Agosto 2010
Il panino di Nino
È certo che, salvo ultimi ripensamenti, un altro negozio,
questa volta di alimentari e altro, nel prossimo mese di Settembre chiuderà. Un altro esercizio (lo classificherei da Single)
che si va ad aggiungere
ad altri che in questi ultimi anni, purtroppo e per
vari motivi, hanno chiuso.
Il suo titolare Nino Moirano alla domanda: «Come
mai?» risponde ironicamente: «È un mondo difficile» ed è detto tutto.
Il negozio dell’amico
Nino si trova sulla via San
Giovanni Battista di fronte al Palalassio, una zona
al di là della linea ferroviaria dove pochi anni fa
si trovavano altri simili
esercizi, oggi malinconicamente chiusi insieme
ad altre attività nel nostro territorio.
La notizia della chiusura l’ho avuta direttamente dal titolare, sottovoce,
discretamente, quasi a
non voler spaventare: “È
dal 1978 che gestisco
questo negozio, sono rattristato, ma non posso fare altro” mi confida l’amico Nino e la
sua futura destinazione d’uso,
ad oggi, non si conosce.
E adesso, come faranno tutti
quegli studenti e operai che
giornalmente si servivano da
lui? Come faranno a stare senza
di quei suoi panini e focacce, ma
soprattutto panini di ogni for-
5
«L'ALASSINO»
mato così abbondantemente imbottiti e invitanti a qualunque
ora del giorno?
Ma ci mancherà anche la sua
persona mite di vero e onesto
commerciante, del suo modo
Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
Nino Moirano in piena attività.
semplice, disponibile e garbato
nel trattare la sua affezionata
clientela. Speriamo ad un ripensamento e che il nostro Nino
continui a distribuire i suoi panini da primo posto in classifica.
Alassio, 25 Luglio 2010.
Paolo Riolfo (Palollo) – Walter Fedrizzi - …?.... – Degola – Morello – Pelle – Panizzi – A. D’Andrea –
L. Sala – P. Laureri – Di Marco – Fiorentino.
Fal/.
S. Anna, la solenne festa dell’estate Valorizzazione della collina
Tra le manifestazioni religiose del periodo vacanziero quella in onore di S. Anna è indubbiamente la più sentita, la più viva e la più solenne. La partecipazione della cittadinanza e dei
turisti è sempre corale e intensissima.
che modo partecipe alla festa.
La conclusione in piazza
Paccini: nello sfavillio degli argenti e degli ori dei crocifissi
delle Confraternite, alla presenza delle massime autorità civili
e militari, mons. Giorgio
Brancaleoni, vicario vescovile,
scorso, “Viaggiatrici in Liguria”,
hanno creato un clima suggestivo nella chiesetta di S. Anna.
Sabato 24 la banda Città di
Alassio, ormai fortemente “giovane”, dopo aver attraversato
tra l’entusiasmo del pubblico il
borgo Barusso, si è esibita sul
palco in legno di piazza Durante
e ha presentato il suo repertorio
di marce allegre a tutti i curiosi
e agli appassionati. Domenica
Puerari hanno catturato l’attenzione e suscitato l’ammirazione
del pubblico. Hanno svolto un
ruolo di significativa attrazione
turistica anche l’allestimento
della fiera e la suggestiva luminaria organizzata dall’Associazione Bagni Marini.
Il successo della manifestazione religiosa, ormai parte integrante della storia presente di
Alassio, ha soddisfatto in parti-
Una delle mulattiere più familiari ai vecchi Alassini, percorsa
da generazioni di contadini, di
escursionisti e di fedeli, è quella
che, partendo dal Val d’Olivo e
congiungendosi alle “Due Vie”
con quell’altra che sale dal tennis e attraversa Madonna delle
Grazie, raggiunge Vegliasco e,
dalla Sella di Caso, la Madonna
della Guardia.
È, o era?
L’ho percorsa fin da bambina,
da quando avevo tre anni, per
andare a Vegliasco, ospite della
mia allora amica “grande”
Orietta Beniscelli, le prime volte
sul basto della “somma” Gaggia,
e poi innumerevoli volte a piedi;
sì, perché una mulattiera, checché qualcuno ne pensi o scriva,
si fa a piedi o a cavalcioni di più
o meno pazienti quadrupedi.
Questa mulattiera, poi, abbastanza ripida, a gradoni, mattonata come le creuze genovesi
per la prima parte, e poi con un
fondo di grosse pietre più o meno squadrate, per lo meno dove
l’incuria, l’acqua non più incana-
Non solo, sulla recente pubblicazione degli itinerari escursionistici, a cura dell’Associazione Albergatori Alassio e Laigueglia, del Comune di Alassio e
del Comune di Laigueglia, la mulattiera è stata declassata a “variante Due Vie”, sui muri, all’altezza di Via Rangè, è stato cancellato il segnale del sentiero e,
soprattutto, essa è in uno stato
miserevole di abbandono, sporca, piena di erbacce e, subito a
monte dell’attraversamento dei
mezzi del cantiere, inquinata da
liquami, situazione questa già
denunciata dallo stesso Alassino.
Allora io lancio un appello: se
qualcuno può documentare che
la mulattiera, definita dall’Amministrazione Comunale “strada
comunale per Vegliasco”, era
normalmente usata, nel suo percorso dal piano a Vegliasco da
mezzi a ruote, e pertanto ora
può supportare camion, auto e
altro, sono pronta a fare ammenda, ma chiedo comunque
che venga ripulita, possibilmen-
Arrivo della statua di S. Anna in Piazza Paccini
dove è stata celebrata la Santa Messa.
Lunedì 26 luglio, mentre la
processione lentamente si avviava lungo le vie caratteristiche del borgo Barusso e mentre
la banda cittadina con le sue
marce religiose dava un tono di
raccoglimento e di festa insieme, si aveva la netta sensazione
di vivere un evento importante.
Anche la gente che affollava i ristoranti e i negozi si fermava ad
osservare tra la curiosità, lo stupore e la gioia di essere in qual-
ha celebrato la S. Messa solennizzata dalla Cappella Musicale
S. Ambrogio, e ha ricordato nella sua omelia il significato spirituale della figura della umile
“Madre” di Maria.
La festa di Sant’Anna è stata la
conclusione di una serie di
eventi di grande attrazione sociale e culturale. Venerdì 23 lo
spettacolo musicale con l’accompagnamento dell’arpa e i
racconti di Liguria del secolo
La mulattiera incontra la via Rangé.
L’artistico crocifisso tra alcuni componenti
della confraternita Santa Caterina di Alassio.
Celebrante: Mons. Giorgio Brancaleoni, Vicario generale diocesano.
25 nella chiesa di S. Anna si è esibita la Cappella Musicale
S. Ambrogio in un concerto applauditissimo sia per la qualità
dell’esecuzione sia per la scelta
dei brani. La presenza del flautista Gianni Gollo con alcuni brani di dominio pubblico e l’esibizione del corista Brunetto
Rasolo con il maestro Giovanni
colar modo gli organizzatori, tra
cui la parrocchia S. Ambrogio,
l’Assessorato al Turismo, il
Comitato Amici di Sant’Anna, la
Confraternita di S. Caterina e in
special modo la sig.ra Nuccia
Cattaneo; e si sta già pensando
al prossimo anno.
Giovanni Puerari
lata e le moto da cross non l’hanno lasciata denudata, non può e
non poteva assolutamente essere percorsa da carri o carrozze.
Ora c’è una legge regionale, la
n. 37 dell’1/12/2006, che tutela le
mulattiere di Liguria, peccato
che il 20/1/2006 la Giunta
Comunale avesse autorizzato
una società, proprietaria di terreni a levante della nostra mulattiera, stranamente indicata
come “strada comunale per
Vegliasco” ad usufruirne per
una trentina di metri per farvi
transitare i mezzi di lavoro per la
valorizzazione e il recupero edilizio di alcuni edifici.
te riconnessa, e restituita a chi
ama ancora andare a conoscere
la collina con i propri occhi, respirando odori di mentuccia, timo e origano, camminando sulle
proprie gambe, e non dal vetro
dell’automobile, magari chiuso
per via dell’aria condizionata,
anche per non ingenerare il sospetto che l’incuria e l’abbandono siano il primo passo per far
diventare la “strada comunale
per Vegliasco” l’apripista per
l’ennesima speculazione edilizia
e per una diversa “valorizzazione” della collina.
Marina Balduzzi
6
«L'ALASSINO»
1° Premio Adulti
Bagni Molo
“TARTARUGA CARETTA CARETTA
E COCCODRILLO”
Sabato 14 Agosto 2010
Premio Turismo
Bagni Zito
“IL POLPO PAUL HA
SCELTO ALASSIO”
Premio Attualità
Bagni Gandolfo
“ORO NERO A CHE PREZZO
BRUCIAMOLO E POI?”
Premio Originalità
Bagni Marcella
“NON GUIDATE
DA SVITATI”
Premio Sportivo
Bagni Minerva
“TRIPLETTA”
Premio Qualità
Bagni Walter
“TELEFONO”
Premio Tradizione
Bagni Adelasia
“LA SIRENA SERENA”
Premio Simpatia
Bagni Palace
“BUON APPETITO”
Premio Giuria
Bagni Marco
“CASTELLO”
Premio Culturale
Bagni Don Bosco
“ALASSIO DON BOSCO
140° ANNIVERSARIO”
Premio Castello
Bagni Serre
“ALASSIO - IL RE E LA TORRE”
Premio Fantasia Adulti
Bagni S. Anna
“IO NON CORRO
E ARRIVO LO STESSO”
Trofeo Adulti
Bagni SLO 8
“NATURA MORTA IN SABBIA VIVA
ASPETTANDO SGARBI”
Premio Bambini
Asilo Piccolo Principe
“FIORE”
Trofeo Bambini
Bagni Levante
“CASTELLO”
2° Premio Adulti
Bagni Casa al Mare
“ALASSIO 2010”
2° Premio Bambini
Bagni Mario
“REGINA DELLA BAIA”
3° Premio Adulti
Bagni Alexandra
“GRAND HOTEL ALASSIO
APRIRÀ? SI NO”
Sabato 14 Agosto 2010
7
«L'ALASSINO»
CURIOSANDO FRA LE PAROLE
(A cura di Tommaso Schivo)
Cap. 6° Ma prima rispondo alla gentile
e attenta lettrice che mi fa notare
– a proposito di vendere all’asta
(di cui ho parlato nel capitolo
precedente) si dice anche “vendere o mettere all’incanto” Sì, ma
non ha nulla a che vedere con incantare e con incantatore! È voce
nata dal latino e per altro, semplicissima: Viene da “In quantum?” (quanto costa?) Ma
veniamo ad “arte”.
Arte... è un vocabolo usato molto
frequentemente.
spesso con particolare esattezza
e, qualche volta,
a vanvera, a casaccio, talora prezioso come un
gioiello orientale
di ottima fattura,
altre volte considerato poco più che
uno straccetto da
buttar via con le cose inutili. Fermiamoci, perciò, a parlarne, a mettere un
po’ d’ordine in questa parola e mi avvalgo soprattutto
del prezioso apporto del DIR
(Dizionario
Italiano Ragionato),
p u b b l i c a t o
dall’Editrice D’Anna
negli anni ’8O del secolo
scorso.
Non molti altri vocaboli sono
complessi da analizzare quanto
questo termine usato ed abusato in tutti i secoli della nostra
parlata. È evidente e comune
chiamare “arti” la grande poesia, la musica, la pittura e la scultura, persino l’architettura, la
miniatura e l’arazzo, ma la parola si allargò ad abbracciare ben
presto anche moltissime altre
attività più legate all’artigianato
che all’estro inventivo ed alla
genialità dell’autore. E cito, co-
Parliamo di arte
me esempio, le arti grafiche o
minerarie, l’arte militare o persino l’arte del calafato o dello
stesso muratore.
A questo punto è consigliabile partire da capo e analizzare il
vocabolo “arte” come sinonimo
di fare (donde, ad esempio, lo
ti e i mestieri delle furibonde lotte medioevali? E il termine “mestiere” proviene dal vocabolo
francese “mestier” che significa,
appunto, servizio, ma anche, se
vogliamo, dal latinissimo “ministerium” (o impegno affidato ad
un “minister”, a un servitore...
“Arto”… che fa, che lavora (ILLUSTRAZIONE DI GIBBA)
stesso “arto”, braccio, che fa,
che lavora). Da qui è facile giungere ad una definizione più approfondita, anche se più complessa, nell’analisi del vocabolo. L’arte è, in sostanza, un’attività, una capacità umana in grado di trasformare vari oggetti
dell’ambiente in cui viviamo in
oggetti o in finalità diversi.
Perciò “arte” significa capacità
o tecnica di lavoro specializzata
in grado di trasformare la materia e quindi vale, in senso lato,
come mestiere... Ricordate le ar-
da “minus”), onde è facile giungere a comprendere il significato di arte della tessitura o del
carpentiere, del vasaio o del fabbro. È famosa del Medio Evo
(specialmente a Firenze) la lotta
fra le varie Corporazioni delle
arti maggiori e minori e dei mestieri, lotta che proseguì nel
Rinascimento nel contrasto
pubblico fra le arti liberali (o nobili) non finalizzate a lavori manuali, ma ad un impegno maggiore, come quello dei medici e
degli speziali, dei notai o dei let-
terati e le arti meccaniche (dei
plebei e dei poveri o dei “servi”). Si legarono al primo gruppo, logicamente, le arti nobili
come la letteratura, la pittura, la
scultura e la musica stessa…
tanto da essere conclamate come “le belle arti”, mentre appartennero al secondo gruppo i mestieri propriamente detti, come
la tecnica e l’artigianato. E nel
gruppo più nobile si giunse persino ad una precisazione, ad
una suddivisione: furono dette arti figurative o maggiori
quelle considerate puramente nobili e arti minori
quelle valutate ingiustamente di pregio inferiore, come la ceramica,
l’ebanisteria, l’arazzo e
persino l’oreficeria e, ancora meno, l’arte nautica
o marziale o di tintoria.
Volendo andare in fondo al problema, si parlò
anche di arte rupestre (o
dei graffiti preistorici) e
figurativa (quando “tout
court” rappresentava la
realtà) o astratta (quando
era assente ogni rapporto
visivo naturale e logico
con la realtà) e persino di
“arte povera” (questa in
tempi più recenti) ed è, per
così dire, quella che si avvale di “roba” varia, di legname, carte, cartoni e cocci
e stracci e cianfrusaglie d’ogni
genere. Tuttavia, dovendo parlare di arte in senso lato si potrebbe giungere ad un “eden” infinito e multicolore. Basti pensare, a mo’ di esempio, all’arte
di farsi amare o di arrangiarsi,
all’arte di tirare a campare o a
quella di Michelaccio (cioè al
dolcefarniente) o, per concludere tutto il discorso, persino
all’arte spesso difficile di riuscire a farsi comprendere e, a questo proposito, mi sorge un dubbio... Chissà se in quest’ultima
oggi io ci sono riuscito...
MOSTRE
D’ARTE
(A cura di Carlo Bertolino)
Agustu
T’aspèntan i ciù tanti pe quetò
Da nui, però, a l’è longa a bigò…
Semmu in staxiùn e chi dorme ’stu mese
u deve savé ch’u dorme a so spese.
Doppu a calüra di giurni passai
u boscu e i büschi sùn… seccai
e ’na ciuvera sutta ferragustu
bèn a farà a-a vigna, all’ortu, a-u custu.
Méu a sareva za pe san Lurensu
perché allantura a l’è propriu a so tempu
ma primma o pöi, o burrasca o bauxin
a stài u me sa a l’ha in tu stuppin!
Tramènte in ta cantina u s’apprepora
a butte, u garossu, a damixiona.
AGOSTO
T’aspettano in molti per riposare / da noi però bisognerà aspettare.
// Siamo in stagione e chi dorme questo mese / deve sapere che dorme a sue spese. // Dopo la calura dei giorni passati / i cespi nei boschi son quasi seccati // e un acquazzone verso ferragosto / bene
farà all’orto e in ogni posto. // Meglio sarebbe già per san Lorenzo
(10) / perché sarebbe allor proprio a suo tempo. // Comunque sia,
burrasca o pioviginio / all’estate ormai diremo quasi addio. //
Intanto in cantina già si prepara, / la botte, il tino, la damigiana.
PREMI FEDELTÀ
Il Sindaco del Comune di Alassio, il 24 giugno u.sc., ha premiato il signor ENRICO BAYER (nella foto con la moglie ed il Consigliere Testa).
Nell’occasione è stata ricordata anche la madre dei Signor Bayer (OLGA) che
con il figlio ha rappresentato per moltissimi anni (1949-1982) L’HOTELPLAN
spa, Sede Centrale in Svizzera.
Sala Carletti - Sede A.V.A.
Adriana Toscani
Milanese, ha frequentato
l’Accademia di Brera. Suoi dipinti appartengono a collezioni
in Germania, Svizzera, Olanda,
Belgio, Stati Uniti e Russia e naturalmente in Italia. Fra i suoi
soggetti figurano paesaggi, marine, Madonne e, soprattutto,
nature morte; poi è specializza-
ta in ritratti, particolarmente espressivi quelli di
bambini. Riproduce fedelmente anche dipinti antichi, dei maggiori artisti.
Scrive di lei il critico
d’Arte Ines Pessina:
«...Dotata di una preparazione culturale specifica...
la “scuola” di questa pittrice... le consente di articolare con efficace riassuntività compendiaria gli
elementi costitutivi di una
composizione – comprendano essa alberi e case,
oppure fiori, o studio di
nudo – cogliendo le essenziali caratteristiche fisionomiche con delicata sensibilità e sicuro intuito selettivo. Ne nascono immagini emananti una serenità venata da una punta
di malinconia pensosa, in
cui la limpida trasparenza
del velo pittorico carica il
dato realistico di valenze
che vanno al di là della
semplice rappresentazione documentaria».
Marisa Borra
Ettore Ghiringhelli
Di origine piemontese e anche fiamminga, alassina da
molti anni (è vedova del compianto rag. Gianni Riso, bancario assai conosciuto), autodidatta, ha frequentato (e tuttora ne fa parte) la scuola della
prof. Ferrando. “Questa mostra è dedicata a mio marito
Gianni”, dichiara. Nella sua pittura risalta subito il gioco della luce, di velata derivazione
caravaggesca: nelle figure, nei
paesaggi, nei fiori, nei cieli
gonfi di nubi, dai colori netti e
vivaci, con contrasti che danno il senso del rilievo; in qualche caso si sfiora l’iperrealismo. Talvolta però questa luce
cambia in un’atmosfera più
soffusa: alcuni paesaggi sono
immersi in una leggera bruma.
Ci sono Alassio e le Navette.
Non manca il senso del movimento, sono deliziose le gonne
al vento di avvenenti donne.
Poi i nudi morbidi e sensuali; i
commoventi “nonno con nipotino” e il ritratto di una moretta dagli stupendi occhioni. Infine l’“icona” della
mostra: una giovane brasiliana con indosso un
gran numero di tessuti
multicolori di sorprendente effetto. Una pittura complessa ed elaborata, eseguita da mano
esperta, ma assai piacevole e comprensibile.
GHIRÈ ci presenta il paesaggio, talvolta legato alla tradizione pittorica, talora
trasfigurato, quasi a raggiungere l’astrazione. Ma emerge in ogni opera una
straordinaria vibratilità della luce ed il lirismo della materia. Una luce particolarmente sentita che diventa materia
tattile, concreta, trasposizione della visione dell’artista in realtà vissuta. Vi è
una ricerca continua nelle sue opere,
dove vengono esaltate le atmosfere, donando alle composizioni un intimismo
poetico. Non a caso l’artista è anche
poeta, e questo spirito traspare nei suoi
colorati ed intensi dipinti. Il critico G.P.
Garoli giustamente ebbe a scrivere: «Filo
sottile tra cielo, mare e terra, in una chiave simbiotica tra l’umano e il divino il
nostro artista dimostra una indiscussa
abilità tecnica ed una notevole sensibilità cromatica riuscendo a toccare le
corde dell’emozionale più nascosto».
Ancora un refuso “U NANIA NON CI MOLLA”.
Erroneamente è stato scritto M° Carlo invece di PAOLO BERNARDO.
Sigg. Angele e Fernand Plaindoux, francesi, ospiti dell’Hotel Bel Sit, premiati
in data 4 maggio 2010 perché frequentano Alassio da oltre 40 anni.
STRADA DELLA LIGGIA
Spett. L’Alassino (voce dei cittadini)
Spett. Provincia di Savona
Spett. Comando Vigili Urbani
di Alassio
Spett. Ufficio VERDE PUBBLICO
E MANUTENZIONE STRADE
Siamo un gruppo di cittadini e
di Turisti e vorremo segnalare
nuovamente la gravità della manutenzione del sentiero ora
Strada della Liggia che fin da
tempo immemore collega l’abitato di Moglio con Regione
Loreto (Via Adelasia –Liggia –
Loreto alta – Loreto). Ebbene la
suddetta strada ora è in completo stato di abbandono. Viene
percorsa ogni giorno da abitanti;
anziani, bambini, TURISTI!
L’asfalto crolla a pezzi, buche
ovunque, venendo da Moglio. Il
gruppo dei “Volontari del verde” era intervenuto trovando un
degrado TOTALE! E PULENDO
QUESTI RAGAZZI HANNO SVOLTO UN LAVORO ENCOMIABILE –
TROVANDO DI TUTTO.
Suggeriamo al Comune, e a chi
di dovere, un intervento immediato per il mantenimento della
pulizia (vedere lo stato di abbandono venendo dalla scala –
mai completata – di Loreto alta)
un degrado totale. Questa strada
oltre che antichissima è importantissima. Che il Comune si assuma le responsabilità o bisogna
sempre ricorrere a denunce prima di ottenere qualcosa?
Vi sono, ripetiamo, bimbi,
adulti e anziani che ogni giorno
percorrono la strada. Per cortesia venendo dalla Liggia rifate
l’asfaltatura. È un’indecenza. La
strada è Comunale!
Grazie
Il gruppo di cittadini che da molto tempo scrivevano al Comune
ed al Nostro giornale. Unica voce cittadina L’ALASSINO!
Seguono numerose firme
8
«L'ALASSINO»
Sabato 14 Agosto 2010
100 LIBRI
INCONTRI CON L’AUTORE ALASSIO
Premio Letterario Nazionale
Silvana Giacobini: “Sophia Loren: una vita da romanzo. Le verità nascoste” Ed. Baldini Castoldi Dalai
«Silvana Giacobini è stata direttrice di quattro riviste, delle
quali due fondate da lei e ci parlerà di Sophia Loren, intervistata da Bruna Magi». Così l’Assessore alla Cultura del Comune di
Alassio dott. Monica Zioni ha
presentato l’autrice e la conduttrice il 16 luglio scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica.
Bruna Magi, savonese, pure lei
prestigiosa giornalista e scrittrice, che collabora spesso con
l’Assessorato e la Biblioteca, ha
poi iniziato la conversazione.
«Silvia Giacobini è romana, ho
lavorato con lei, non è soltanto
la signora del gossip, in questo
mondo in cui si sviluppa il pessimismo. Con Silvana è cominciata anche la mia avventura cinematografica. Ha una grande conoscenza delle persone, con
competenza ha scritto questa
biografia-romanzo della Loren,
libro giornalistico, piacevole e
vero».
L’autrice: «Si cerca di dare il
meglio, se si accontentano i lettori è un grande onore. Sophia
Loren l’ho conosciuta attraverso il tempo, è la diva più celebre
al mondo. Nel libro c’è la “voce”
di Sophia, ho dovuto richiudere
in poche pagine una vita intensissima, mi ha detto che i suoi
pensieri corrispondono alla descrizione. All’inizio le furono
trovati molti difetti, ma è una
bellezza moderna. Ha avuto
un’infanzia difficile, ma è stata
fortunata: l’incontro con Carlo
Ponti è stata una fortuna reciproca. È stata la prima attrice di
lingua non inglese a vincere
l’Oscar. Si prospettava un matrimonio con Cary Grant, ma
Sophia voleva una famiglia regolare. Fu la prima moglie di
Carlo Ponti, avvocato, a risolvere il problema del matrimonio
con Sophia. Nello sceneggiato
“La mia casa è piena di specchi”, la madre Romilda interpretata dalla stessa Loren è credibile, ma non lo è l’attrice che
interpreta Sophia. Charlie
Chaplin (Charlot) le disse
“Anche quando i pianeti cadono può nascere una stella”».
Luisella Battaglia: “Bioetica senza dogmi” Ed. Rubettino
Da sinistra, Pier Franco Quaglieni, Luisella Battaglia, Stefano Zecchi, Anna Ricotti. (FOTO SILVIO FASANO)
La professoressa Luisella
Battaglia è già stata ospite di
questi incontri. Il suo nuovo libro è stato presentato (il 17 luglio scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica) da due intellettuali di prestigio, pure loro
abituali frequentatori di questa
sede: il prof. Stefano Zecchi, filosofo, e il prof. Pier Franco Quaglieni, storico. La dottoressa
Anna Ricotti, direttrice del
“Centro Pannunzio” ha iniziato
dicendo che: «...Non è un libro
che porta alla verità assoluta,
ma costituisce uno strumento
d’indagine. La prof. Battaglia è
presidente del Comitato Nazionale di Bioetica, docente alle
Università di Genova e Napoli».
La parola passa al prof.
Zecchi: «Sento la mancanza di
Roberto Baldassarre. Il libro è
un lavoro molto impegnativo, ci
riguarda tutti da vicino. La
scienza oggi tocca la nostra
realtà più intima, quali sono le
frontiere e i limiti? Quelli posti
dalla nostra cultura e religione.
Nel libro ho notato l’assenza della religione. L’autrice dice che la
“Bioetica di genere” è prevalentemente femminile».
Battaglia: «la mia visione della
Bioetica è critica, globale, è l’etica del mondo vivente, anche degli animali. La nascita e la morte
sono i due avvenimenti più importanti della nostra vita. Se noi
ci consideriamo creature dobbiamo confrontarci con la natura. Visione religiosa e visione
laica: quest’ultima ha bisogno
di una regolamentazione. Abbiamo una tecnologia che ci
permette un’ampia libertà di
procreazione e un concetto di
famiglia ancora arcaico. Un figlio non deve essere condizionato dalla nascita naturale o
dalla maternità assistita, deve
essere comunque accolto».
Quaglieni: «Il clima politico-culturale in Italia è spesso restrittivo. Nel concetto “liberale” si evidenzia il libro della Battaglia.
Abbiamo avuto un certo clericalismo, dall’altro lato esiste un
laicismo radicale da respingere.
Il libro è il tentativo riuscito di un
“manifesto” della Bioetica liberale. C’è un abisso fra la Bioetica
anche animale e il comportamento di molta gente che in estate abbandona gli animali».
L’autrice conclude: «Ringrazio i colleghi, sono appassionatamente volta alla ricerca della
verità».
non avessi conosciuto Edmondo Berselli. A nove anni mi regalarono una chitarra. Il Rock è nato negli Stati Uniti come musica
trasgressiva, in Inghilterra e in
Italia era più morbido. Il gruppo
nacque nei primi anni ’60 a
Londra, ma ben presto ci recammo a suonare ad Amburgo, da lì
ci trasferimmo a Milano e il primo impatto fu sconvolgente. Il
Rock in Italia è nato con Adriano
(Celentano). Il Festival di Sanremo era un evento dirompente,
ora ha perso molto del suo fascino. Il Cantagiro ha svolto un
ruolo molto importante. Nella
stagione d’oro del Rock intorno
a noi giravano molti soldi, ma
siamo stati ingenui, non abbiamo sfruttato la situazione. Il
Rock in modo marginale ha contribuito ad aprire la strada al ‘68,
che cambiò i valori, anche quelli musicali, che si ripresero più
Shel Shapiro col prof. Gallea.
tardi. Io cominciai a scrivere i testi delle mie canzoni. Mia
Martini e Riccardo Cocciante sono i due cantanti che più mi
hanno coinvolto. Il mondo della
(FOTO SILVIO FASANO)
musica è bellissimo, ma frequentato malissimo. Nel 1970
cominciai a fare l’attore: ebbi
una piccola parte in “Brancaleone alle Crociate”, poi continuai».
Giacomo Ferrari: “Meno Agnelli, più FIAT – Dall’Avvocato a Marchionne, cronaca di un cambiamento”
Ed. Daniela Piazza Editore
Due prestigiosi giornalisti,
l’uno autore del libro, l’altro
coordinatore, con ospite d’onore il garlendese dott. Domenico
Romano, ideatore del raduno e
fondatore del “Fiat 500 Club
Italia”, sono stati i protagonisti
dell’incontro del 23 luglio scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica organizzato dal giornalista Romano Strizioli.
Glauco Maggi, giornalista de
“La Stampa”, apre la serata presentando gli oratori e passa subito la parola a Domenico
Romano, che ricorda Roberto
Baldassarre e ringrazia per l’invito, poi prosegue: «Negli ultimi
anni c’è stata un’evoluzione nella Fiat, Marchionne recentemente ha toccato nervi scoperti.
Questo libro ci rivela alcuni misteri della Casa torinese». Quindi interviene l’autore Giacomo
Ferrari, giornalista del “Corriere
della Sera”.
«Con Strizioli abbiamo organizzato questa presentazione. Ci
siamo favorevolmente stupiti
che questa Biblioteca sia dedicata a Renzo Deaglio, zio di
Mario, che è stato mio maestro e
ha scritto la prefazione al libro.
Gianni Agnelli sapeva che la sua
famiglia doveva abbandonare la
Fiat, ma finché lui era in vita non
doveva accadere. Marchionne
non ha aperto nuovi stabilimenti, anzi ne ha chiusi, i paesi nuovi sono disposti a finanziare imprese che investono. La Fiat è diventata una multinazionale e va
a produrre dove le conviene. In
Brasile una macchina su due che
circola è Fiat. Ho cercato di raccontare anche qualche episodio
divertente».
Di nuovo Maggi: «I sindacati
privati in America rappresentano il 7% dei lavoratori, quelli
pubblici il 14%: hanno un’importanza grandissima sono un
“impero” politico, hanno il 55%
delle azioni delle case automo-
Con l’adesione del Presidente della Repubblica; il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni
e le Attività Culturali e del Ministero degli Affari Esteri; organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio e Provincia di Savona.
Proponiamo un breve resoconto dei cinque libri finalisti, presentati dal professor Franco Gallea, scelti dalle Giurie: Tecnica
e degli Italianisti di tutta Europa che designerà il vincitore, presiedute dal professor Giovanni Bogliolo. La cerimonia di premiazione avverrà l’11 settembre in Pazza Partigiani. L’attrice
Monica Guerritore leggerà alcuni brani del libro vincitore.
Valentina Fortichiari: “Lezione di nuoto” Ed. Guanda
Saggista, nuotatrice a livello
agonistico, milanese, traccia
uno scorcio di vita della celebre scrittrice francese Colette,
anche lei appassionata di nuoto. “Il libro affronta tre temi:
amore, cultura, sensualità, negli anni ‘20; libro di grande introspezione” (Gallea). “Colette
aveva una forte personalità,
condizionava tutti i suoi amici,
ma nell’intimo aveva una certa
fragilità. Insegnò a nuotare al figliastro...” (Fortichiari).
Silvia Avallone: “Acciaio”
Ed. Rizzoli
Biellese di nascita, ha risieduto in Toscana, ora vive a
Bologna, dove si è laureata in
filosofia. Ha scritto racconti e
poesie, questo è il suo primo
romanzo. Estati 2001 e 2002:
due ragazzine amiche che vivono in un contesto operaio in
due famiglie con problemi diversi. “Un pugno nello stomaco, la condizione periferica a
Piombino, fra operai e villeggianti che vanno all’Isola
d’Elba” (Gallea). “Amo le persone reali; l’acciaio è una lega
e il romanzo tratta di legami”
(Avallone).
Rosa Matteucci: “Tutta mio
padre” Ed. Bompiani
Nata a Orvieto, vive a Genova, questo è il suo quinto romanzo. È stata finalista di questo Premio nel 2003 col romanzo “Libera la Karenina che è in
te”. “Tutta mio padre” è la storia di un padre narrata dalla figlia nell’Italia del secolo scorso, con giganti, maghe, mostri
marini e allegrie di naufragi...
Shel Shapiro: “Io sono immortale” Ed. Mondadori
Il prof: Franco Gallea apre subito il dialogo con questo personaggio assai conosciuto, la sera
del 19 luglio scorso nell’abituale
sede dell’Auditorium della
Biblioteca civica: «Shel Shapiro,
di origine russa, è nato in un sobborgo di Londra. Il libro si divide
in due parti: dal ’63 al ’70 quando Shapiro fa parte della band
dei Rokes, dal ’70 quando canta
in proprio. Nel libro c’è la storia
della musica italiana recente,
con ricco corredo di episodi ed
aneddoti, parallela all’analisi
della storia sociale d’Italia del
periodo, vissuto intensamente
da questa generazione».
Quindi Shapiro, in buon italiano con accento inglese spesso
colorito, risponde a Gallea. «Il titolo si richiama a un mondo trasgressivo: non si pensava a una
fine, si viveva con incoscienza.
Questo libro non esisterebbe se
“Un Autore per L’Europa” 16ª edizione
bilistiche. I sindacati italiani sono in una situazione completamente diversa. Marchionne lo
considero un apolide, gli
Americani hanno visto le sue
capacità quando intervenne
per salvare la Fiat. La trattativa
con la General Motors durò un
anno, Marchionne riuscì a ottenere una bella cifra per sganciare le Fiat, altri soldi arrivarono
dalle banche che ne possedevano azioni, infine puntò sul prodotto, risollevando l’azienda.
Tutto questo convinse Obama a
cedergli la Crysler».
C. B.
Un uomo che ha tentato così
tante vite, da non viverne neppure una...” Il sacco con le spoglie di mio padre lo caricherò
sulle spalle e lo porterò via... Lo
custodirò con cura, mi accaparrerò i sui resti e la sua memoria...”
Gianrico Carofiglio: “Le
perfezioni provvisorie” Ed.
Sellerio
Magistrato, senatore, nato a
Bari, è autore di vari romanzi. È
stato finalista di questo Premio
nel 2005 con “Il passato è una
terra straniera”. Questo fa parte della serie di gialli dell’avvocato Guerrieri; un’indagine iniziata con riluttanza (è incarico
da detective) lo porta a conoscere tre donne: una ragazza
scomparsa, la sua amica che gli
racconta le vicende e non è insensibile al suo fascino e una
sua ex cliente dal passato burrascoso. Emergono verità nascoste in un mondo apparentemente normale, in realtà insospettato e torbido...
Michela Murgia: “Accabadora” Ed. Einaudi
È nata a Cabras (Oristano),
questo è il suo terzo romanzo.
Una sarta dall’aria misteriosa
si prende cura di una ragazzina
che si sente emarginata; Maria
accetta la situazione, l’incuriosisce il comportamento di Tzia
Bonaria Urrai, che oltre a cucire abiti, conosce sortilegi e fatture, non solo, quando è necessario è pronta ad entrare
nelle case per portare una morte pietosa: gesto amorevole e
finale dell’accabadora, l’ultima
madre.
Carlo Bertolino
Cinque i CENTO al Liceo
Don Bosco di Alassio
Eccellenti gli esiti della maturità per una scuola di eccellenza. Nell’ammissione, i docenti del Don Bosco hanno seguito criteri di rigore: quattro
non ammessi (oltre a due ritirati) indicano una linea di serietà che privilegia il dialogo e
l’attenzione alla persona ma
esige comportamenti conseguenti di responsabilità. L’alto
livello conseguito emerge ora
ai tabelloni, con 35 tutti maturi: GIORGIO PARODI è il 100 del
liceo classico, giunge al 90 Alexandre Boero, all’80 Roberta
Zaccaro e subito dopo Alessandro Bergonzi, Clementina
Grossi, Eleonora Puglia, Federico Bosco, Marco Accame e
Luca Morabito. Al liceo Scientifico, consegue 90 Francesca
Madruzza, oltre gli 80 Ilaria
Bruno, Giovanni Mana, Matteo
Gazzano, e quindi Paolo Usai e
Marco Lenzi.
Ben quattro i 100 al linguistico aziendale: SOFIA MAZZOLENI, PAOLA IPPOLITO, ALICE
ONISCODI e SIMONA GORZEGNO. Giunge a 90 Giulia Iemmolo, oltre gli 80 Simone Bernini, Stefano Ricci e Claudia
Nattero, ed ancora Gabriele
Cepollina, Valeria Orsi, Nicolò
Braghin, Matteo Fendoni, Giulia Pesce, Vittoria Astengo, Andrea Signoris, Giacomo Oddera, Luca Genta, Luca Migliorati, Giulia Bergamini e Cecilia
Coletti.
L’Istituto dei Salesiani conclude così con soddisfazione i
primi 140 anni dalla fondazione che verrà celebrata il 20 settembre prossimo. L’apertura
del nuovo anno vedrà l’inizio
dei licei della Riforma: scientifico, classico, linguistico ed
economico sociale, per i quali
sono aperte ancora per poco
le iscrizioni.
Sabato 14 Agosto 2010
Trasformazione alberghiera
Estratto del Consiglio
Comunale di Alassio
del 16/06/2010
La Legge Ruggieri del 2008 è
una legge della Regione Liguria,
noi l’abbiamo recepita com’è.
…..Cioè, non è che ci siamo divertiti a dire: “La Luculliana trasforma, questo trasforma e gli
altri non trasformano”, perché
la legge prevede determinati requisiti per poter essere svincolati, noi possiamo proporre lo
svincolo e la Regione Liguria valuterà.
Gli Alberghi, però, che
l’Amministrazione di Alassio ha
preso in considerazione per poter essere dismessi sono quelli
che avevano i requisiti previsti
dalla legge.
9
«L'ALASSINO»
La Luculliana che è fronte mare, che potrebbe essere una
bomboniera se è ben gestita, ha
la possibilità di essere svincolata perché la legge lo prevede.
Vi dico però un’altra cosa, che
magari qui non si sa: da quando
è mancato il buon Giovanelli che
lo ha gestito per molti anni, la
proprietaria, che non è di
Alassio, ha cercato in tutte le
maniere di affittarlo e a oggi non
si è presentato nessuno.
Questa, quindi, è comunque
una difficoltà oggettiva, però era
semplicemente un inciso.
In ogni caso “La Luculliana”
ha i requisiti per essere svincolato, quindi noi l’abbiamo messo negli alberghi svincolabili
perché se non l’avessimo fatto
avremmo commesso un abuso.
INCOMPRENSIONE
L’Assessore al Demanio Marittimo di Alassio, Dr. Rocco INVERNIZZI, risponde alla incomprensione nata in relazione
all’ormeggio di un peschereccio
di lusso nel porto turistico di
Alassio:
ZARRILLO, a tal fine aggiunge:
«Ci siamo attivati immediatamente per consentire al “Don
Carlo” la sosta presso le nostre
strutture portuali, ovviamente
nel rispetto delle condizioni di
sicurezza previste per legge. Al
Castelli di sabbia 2010
Premio Solidarietà
Bagni Franca
“IL MONDO VA IN ROVINA NON FACCIAMO COME
LE TRE SCIMMIE”
Foto panoramica del porto di Alassio.
A centro foto l’ex Hotel “La Luculliana”.
Precisazione sull’hotel “La Luculliana”
Ho già parlato tempo fa con
l’Assessore Marco Salvo per
chiarire diverse cose per quanto riguarda “l’hotel La Luculliana” che ho gestito in prima persona per 20 anni.
Lo svincolo con la legge “Ruggeri” era dovuto perché l’hotel
aveva soltanto 14 camere e
quindi svincolabile.
Non è vero che i 3 proprietari
di Torino abbiano tentato di af-
fittarlo (come è stato detto nel
Consiglio
Comunale
del
16/06/2010) perché altrimenti
l’avrei tenuto io: loro desideravano venderlo.
Purtroppo il mercato è in crisi e il commercio non gode buona salute.
Quanto sopra perché le cose
siano chiare, dovrebbe parlare
chi sa.
Milelli Carla Giovanelli
«Leggo oggi dai quotidiani locali che il nostro porto turistico
ha rifiutato l’ormeggio di uno
yatch per pesca e turismo. Di
fatto ciò non corrisponde alla
realtà delle cose. È vero che la
banchina portuale deputata
all’accoglimento delle unità da
lavoro, quale è catalogata l’imbarcazione in parola, anche se
lussuosa, era stata progettata
per imbarcazioni di notevoli dimensioni ma con lunghezza
massima di 14 ml., dimensione
ampiamente superata da questa barca che pertanto, per ragioni di sicurezza, non può rimanervi ormeggiata.
Comunque il natante in parola è regolarmente ancorato
nell’approdo alassino e gli uffici
comunali stanno lavorando in
sinergia con quelli della Soc.
Marina di Alassio, la società a
capitale pubblico che gestisce
la struttura portuale, per definirne esattamente l’ormeggio».
Il Presidente della Società
Marina di Alassio Rag. Vincenzo
Si è brillantemente laureata in
Scienze e Tecniche Psicologiche
con 110/110 e lode conseguita
presso l’Università degli studi di
Genova l’8 luglio u.sc. la nostra
concittadina ELISA GABARELLO.
Intererssante e apprezzata la
tesi svolta: «MADRI OLTRE CHE
DONNE, DONNE OLTRE CHE
MADRI. AL BIVIO TRA ISTITUTO
NATURALE DI MATERNITÀ E IL
PERSEGUIMENTO DELLE ASPIRAZIONI PERSONALI». Relatore
la Ch.ma prof. Luisa Stagi.
Alla neo dottoressa le più vive felicitazioni da Claudio,
Gigliola e Maria Serena Gabarello, dai tanti amici, conoscenti oltre che dall’Associazione
Vecchia Alassio.
Si è brillantemente laureata in
Medicina e Chirurgia, presso
l’Ateneo di Genova il 19 luglio
u.sc., la nostra apprezzatissima
concittadina CHIARA BRUNO
(con centodieci e lode!) discutendo la tesi: “GESTIONE DELLA
FASE (Acuta) DELL’ICTUS ISCHEMICO IN RELAZIONE AL
TRATTAMENTO TROMBOLITICO: ANALISI DI UNA CASISTICA”.
Relatore il Ch.mo prof. Maurizio Balestrino.
Alassio, lì 21 luglio 2010
3° Premio Bambini
Bagni Torrione
“LA SIESTA
(SOMBRERO)”
4° Premio Adulti
Bagni Adelasia
“SFINGE E PIRAMIDE”
A PROPOSITO DEL PARCHEGGIO TENNIS
LAUREE
MARZIA CARBONE si è brillantemente diplomata in clarinetto presso il Conservatorio F.
VITTADINI di Pavia, il 2 luglio
scorso.
Nel comunicare ad amici e conoscenti la notizia del lusinghiero traguardo raggiunto, l’Associazione Vecchia Alassio porge
vivissime felicitazioni alla neodiplomata ed alla famiglia.
termine di una riunione esperita
in mattinata con la Capitaneria
di Porto, che ringrazio per la
collaborazione e professionalità, si è dunque semplicemente
disposto di spostare temporaneamente il natante dalla banchina da lavoro ad una da diporto atta ad accogliere imbarcazioni di quelle dimensioni, solo finché non saranno garantite
le dovute condizioni di sicurezza nelle aree da lavoro».
Conclude l’Assessore al Demanio Marittimo di Alassio, Dr.
Rocco INVERNIZZI:
«È ovvia intenzione di questa
Amministrazione favorire ogni
iniziativa economica-turistica,
come questa di coniugare pesca
e turismo, con l’auspicio di instaurare una proficua collaborazione con ogni associazione
intenzionata ad incentivare l’offerta turistica, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza
vigenti».
L’Associazione Vecchia Alassio e i numerosi amici e conoscenti vogliono complimentarsi
con la neo dottoressa e famiglia
e in particolare coi nonni Angela
e Vincenzo Semini e augurare
ogni bene!
Presso la facoltà di Architettura di Genova si è laureato
(100/110) GABRIELE SECONDO
con una tesi di progettazione di
un lotto di terreno in Alassio
“ARTE FRA GLI ULIVI” in frazione Solva.
Relatore il Ch.mo prof. Arch.
Guido Bozzoli.
In commissione di laurea era
presente anche l’Arch. Ex Sindaco di Alassio Marco Melgrati.
Al neo dottore le felicitazioni
vivissime dell’Associazione
Vecchia Alassio.
In risposta all’appello lanciato
da Agostino Testa e da Italia
Nostra su l’Alassino del 16 giugno
scorso circa la tutela del Tennis
Club di Alassio, posso solo aderire con entusiasmo ad ogni iniziativa tesa a preservar e migliorare quel lotto di collina e la presenza di un club amato da tutti.
I campi in terra battuta, la
Club Haus e i due campi laterali
ove il maestro Perak ha insegnato a tante generazioni (anche la
mia e dei miei fratelli), la siepe di
cipressi, i fiori che l’ultima signora inglese coltivava personalmente, sono nel vivo ricordo
di tante persone che hanno frequentato e ancora frequentano
Alassio.
Mi auguro che si possano costruire garage (molto utili se facessero scomparire le troppe
auto) in luoghi più adatti.
Lettera firmata
N.d.R. : Il Ministero per i Beni e
le attività culturali, Soprintendenza per i beni architettonici
e paesaggistici della Liguria ha rilasciato il proprio parere che in
parte di seguito riportiamo:
Considerato che l’Intervento
non assicura uno sviluppo dell'insediamento verso un assetto maggiormente confacente
sotto il profilo paesaggistico,
poiché le nuove opere sono a
discapito del verde esistente
che verrebbe sacrificato ed invasive rispetto al luogo dal forte carattere, consolidato (vedi
art. 46 del PTCP);
Considerato che l’intervento
non si adegua alle condizioni
imposte dalle relazioni esistenti assetto insediativo e fattori
Idrogeomorfologici, dato il consistente scavo per la realizzazione. dell'opera (vedi art. 66
del PTCP);
SI RILASCIA
Limitatamente agli interventi
descritti nella relazione illustrativa e negli allegati elaborati progettuali, Il parere di competenza negativo sia per mancanza di presupposti sia perché ìÌ progetto non è coerente
con lo strumento di pianificazione paesistica e con il D.M
10/07/1953, ai sensi dell’art.
146, comma 5, del Codice .
Resta inteso che potrà essere
iniziato un nuovo iter procedurale provvedendo a predisporre presentando la documentazione necessaria ai sensi della
legge vigente, un progetto di riqualificazlone dell'area coerente con il vincolo e con le norme
di PTCP, escludendo, per i motivi espressi, l’area di scavo
dell’autorimessa.
10
«L'ALASSINO»
“CANZONI E POPULAR MUSIC”
Sono aperte le iscrizioni per il
Corso di formazione in “canzone
e popular music: produzione, gestione, comunicazione” promosso da: Ente di Formazione Circolo Parasio, C.P.F.P. G. Pastore,
Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Genova e
PerForm Servizio Formazione
Permanente dell’Università di
Genova.
Il corso, che si svolgerà ad
Imperia con inizio nel mese di ottobre, è totalmente gratuito grazie al finanziamento FSE erogato
dalla Provincia di Imperia.
Oltre a lezioni tenute da docenti e professionisti competenti in materia, provenienti da diversi Atenei italiani, e a laboratori di applicazione pratica, sono previsti seminari a cura di
personaggi appartenenti al mondo dello spettacolo (tra i quali
Paoli, Vecchioni, Battiato, Ghezzi e Fossati) e di esponenti
dell’area mediatica, con i quali
gli studenti avranno un confronto diretto. I seminari si svolgeranno ad Alassio, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura
e Turismo). Alla fase d’aula seguirà un periodo di stage presso
enti di varia produzione musicale, tra i quali: Eccoci-Organizzazione Eventi, Duemilagrandieventi, Universal Music Publishing Group, Capitanicoraggiosi, Fondazione Erio Tripodi -
Museo della Canzone, Mediagold, ITHIL World Studio.
Il corso è rivolto a laureati quadriennali del vecchio ordinamento e quelli del nuovo ordinamento che hanno conseguito la
specializzazione biennale.
La figura professionale che si
intende formare è quella di
“Produttore musicale per lo spettacolo e per la multimedialità”, le
cui competenze comprendono:
- abilità organizzativa nell’intermediazione fra artista e diffusione musicale (organizzazione di concerti dal vivo, assistenza e gestione di eventi musicali, presso assessorati alla
cultura, radio e tv locali, ecc)
- competenza nelle pratiche legate alla produzione di musica
di accompagnamento nei vari
settori della diffusione mediatica (spot pubblicitari, jingle e
trailer musicali, ecc).
Sarà possibile presentare domanda di ammissione entro lunedì 13 settembre; il bando, le
informazioni e le modalità di
iscrizione sono disponibili su
www.parasioformazione.it. Ente
di Formazione Circolo Parasio
tel 0183 667064, e su
www.perform.unige.it. PerForm
tel 010 2099466.
Festa di fine anno a Moglio
Il giorno 27 maggio si è svolta,
nei giardinetti di Moglio, la festa
di fine anno scolastico.
Hanno partecipato gli alunni
della scuola primaria e della
scuola dell’infanzia della frazione. Il tema della festa è stato
Dopo la recita tutti gli alunni
grandi e piccoli insieme hanno
eseguito una danza irlandese
che rappresenta, con i suoi movimenti i quattro elementi: acqua, aria, terra e fuoco.
Abbiamo concluso la nostra
quello della programmazione
annuale della scuola dell’infanzia: “il sistema solare”. Questo
argomento è stato ripreso e approfondito al pomeriggio con gli
piccola esibizione cercando di
osservare le stelle come ci ha insegnato Galileo Galilei.
La festa si è conclusa con la
premiazione degli alunni che
alunni della scuola primaria e,
visto anche il grande interesse
che esso ha suscitato, si è deciso di tradurlo in una piccola recita in cui i grandi hanno imparato le parti a memoria e i piccoli hanno fatto da comparsa.
inizieranno la classe 1a e quelli
che inizieranno la scuola media.
Infine abbiamo consumato la
merenda tutti insieme offerta
dalla società di Moglio sempre
molto partecipe e disponibile alle esigenze della nostra scuola.
Sabato 14 Agosto 2010
Memorial “Claudio Tempo”
Sabato 25 luglio scorso, nella
splendida Parrocchia S.Maria
Immacolata, i Padri Cappuccini
hanno permesso la continuità del
“Memorial Claudio Tempo”, importante iniziativa voluta da
Daniele La Corte, amico ed allievo di Tempo, che è stato uno tra i
più accreditati critici musicali
della carta stampata. Il Concerto
lirico presentato dal M.° Andrea
Elena ha evidenziato la bravura
dei suoi Allievi che sono stati degna cornice della presenza
straordinaria dell’affermato baritono albenganese Marco Camastra. Tra il numerosissimo pubblico presenze illustri: Attilio
Lugli, presidente dell’Ordine dei
Giornalisti Liguri, Marcello Zinola, presidente Associazione Ligure dei Giornalisti, Giulio Anselmi
(Secolo XIX, Corriere della sera,
La Stampa, Espresso. Il Messaggero) presidente del Consiglio di
Amministrazione dell’A.N.S.A. Il
celebre tenore Luigi Alva, interprete carismatico del teatro
d’Opera degli anni 60/70 al fianco
di Maria Callas, Renata Tebaldi,
Giuseppe Taddei, Herbert Von
Karajan, ecc.
Il baritono genovese, anch’egli
di livello internazionale, Roberto
Servile. Applausi e richieste di bis
hanno sottolineato il valore di un
vero e proprio evento che il
Comune di Alassio ha simpaticamente disdegnato... Ci auguriamo che la prossima edizione sia
nuovamente ospitata, come negli
anni precedenti, nella preziosa
atmosfera di Parco S. Rocco... come esplicitamente richiesto dalle
numerosissime persone (tra cui
molti giovani) che non avendo
trovato posto all’interno della
Chiesa hanno seguito il concerto
(sino alla fine) sul sagrato. Ad
majora!!!
Il castello di sabbia dei Bagni al Molo è
dedicato a INO GISMONDI e a BEPPE BOSI
Romana Rutelli
(Responsabile didattico
del Corso)
La Compagnia Dialettale
a Solva un vero successo
Il 23 giugno u.sc. a Solva, con la
regia di Augusto Soldi, la presentazione di Andre Gallea e con intermezzi di Mario Meli, la Compagnia Teatrale Dialettale Alassina ha presentato “U TERRIBILE
GUNGUU” atto unico con prologo, 4 scene ed un gran finale nel
dialetto alassino di Gianni Croce.
Ispirandosi a “Le allegre comari di Windsor” di W. Shakespeare,
l’autore ha felicemente trasposto la rappresentazione nel periodo del ventennio fascista. Ne è
scaturita una gioiosa ed esilirante commedia, colma di sagace
humor e di brillante prosa, gu-
stosamente condita dal dialetto
alassino. Un ottimo cast di attori
ormai consolidati ha fatto da cornice al celebre Falstaff (Falstaffi
per l’occasione), provocando applausi a scena aperta.
Un pubblico numeroso ed entusiasta ha salutato gli artisti.
La comunità di Solva ha risposto adeguatamente al richiamo
teatrale, colmando tutti i posti disponibili. Proprio un vero successo!
Un grazie alla Compagnia e…
alla prossima.
S.O.A.M.S. SOLVA
AIUTATECI
A RINCONTRARLO
I vicoli non dovrebbero essere
depositi privati
Buongiorno, sono un turista affezionatissimo ad Alassio, che
tutti gli anni con la mia famiglia
soggiorna in un Hotel sul mare.
Peccato che in questo magnifico trovino posto ancora dei fabbricati degni del terzo mondo(vedi foto).
Speriamo che la prossima volta
che veniamo ad Alassio di trovare sistemato questo sconcio.
Cordiali saluti
Segue firma
Gentili Signore e Signori,
il mio nome è Margarete Hebestreit. Vivo in Germania a
Ludwigshafen am Rhein.
Mi rivolgo a Voi con una richiesta particolare sperando
nel Vostro aiuto.
Durante le festività di Pentecoste dal 27 maggio al 2 giugno di quest’anno sono stata in
vacanza ad Alassio. Passeggiando sul lungomare ho conosciuto
un signore.
Abbiamo stabilito un appuntamento per rivederci, ma per
un'inconvenienza (dovevo riportare dei fiori all’albergo e ho
ritardato) non ho più rivisto
questo signore.
Lui ha 88 anni, è alto ca. 1,70
m ed è stato prigioniero a Berlino durante la Seconda Guerra
Mondiale. Indossava un vestito di color marrone, usava un
bastone per camminare, ma
non portava ne occhiali ne cappello.
Avete un’idea come si potrebbe trovare questo signore?
Chi avesse notizie in merito è
gentilmente invitato a comunicarle all’Ass. Vecchia Alassio –
N. telefono 0182-643937
Siamo nel 1953. Il gozzo avanzava lento mentre Beppe remava con vigore. Il molo nuovo era
ormai lontano… ma da buon ligure brontolava… “ma quantu
a pesa sta bestia…” Ino l’amico
di sempre lo rassicurava… «A-a
lasciammu doppu i custi…
Però che bella bestia sta biscia
scrosciura… Me che nomme
stronu ch’i g’han daitu…
“Caretta Caretta”… Mah!!!…»
Poco dopo il sole accende il
cielo, è l’alba, la barca si ferma,
INO con le forti braccia spinge
in acqua la tartaruga che lentamente si rigira e con un im-
provviso guizzo si immerge
scomparendo nel blu.
Si riprende il viaggio di ritorno veloce e silenzioso…poi
una voce lontana sulla spiaggia
annuncia: “Togliatti u l’è in luttu… Giseppe u Baffun u l’è
mortu…”
Tanti anni sono trascorsi da
quel giorno.
Beppe e Ino non sono più tra
noi, ma mi piace pensare che
“Caretta Caretta” viva ancora
da qualche parte in questo meraviglioso Mare Nostro.
Gianni Botto
Un pigrone!
Sto proprio diventando un gran pigrone!
Quando la sveglia la mattina trilla
cerco di non sentirla, sì, lo ammetto
mi piace rigirarmi ancor nel letto
e stiracchiarmi come fossi un gatto
scalciando le coperte e le lenzuola,
tenendomi ai cuscini ancora stretto.
La sveglia già m’ha dato scacco matto, guardo il soffitto,
sospiro e lentamente a malincuore m’alzo
e guardo il letto che pare mi sorrida insoddisfatto
invitandomi a sdraiarmi nuovamente
e mi propone scellerato un patto:
è ancora presto torna a riposare,
ritorna qui, su me torna a sognare!
Silvio Viglietti
Sabato 14 Agosto 2010
11
«L'ALASSINO»
SPORT
CICLISMO
Con il mese di luglio ormai trascorso, l’attività ciclistica è
giunta ad oltre metà della stagione e si possono trarre i primi
bilanci, sono terminati i campionati liguri di tutte le specialità ed anche i campionati Italiani sono trascorsi. Rimangono
da chiudere i campionati provinciali ed i “Giri” delle Province
per i giovanissimi.
Come ormai da tanti anni, i risultati della squadra giovanissimi sono a dir poco entusiasmanti. Siamo sempre la compagine da battere, sia individualmente che a squadre ed in
tutte le classifiche liguri i nostri
ragazzi e ragazze sono ai vertici.
Sono ormai sei anni consecutivi che i nostri piccoli campioni
ragazzi e femmine si aggiudicano il titolo di campioni liguri a
squadre, dopo le tre prove di
abilità, sprint e strada disputate
rispettivamente a La Spezia,
Bordighera e Genova. Tutto
questo con un vantaggio enor-
me rispetto a tutte le altre compagini liguri. delle quattro
Province.
Individualmente si sono vestiti con la maglia di campione ligure assoluto: Gloria Scarsi (G.
3); Samuele Manfredi (G. 3); Camilla Pesenti (G. 5) Alessandro
Volpe (G. 6). Oltre ai nominati si
sono laureati campioni liguri di
specialità Silvia Nicosia (abilità
e mountain Bike), Alessio Cauteruccio (Abilità), Giulia Esposito (Strada), Andrea Carossino
(Sprint).
Anche a livello nazionale, ai
campionati italiani svoltisi quest’anno a Roma, i nostri piccoli
campioncini si sono piazzati come squadra al diciottesimo posto di fronte a centinaia di società provenienti da tutte le
Regioni d’Italia e malgrado una
maledetta sfortuna sottoforma
di incidenti e cadute, hanno largamente distanziato tutte le altre società liguri partecipanti
tanto che la seconda ligure appare nelle classifiche soltanto al
quarantesimo posto.
Altrettanto lusinghieri i risul-
LIBRI-RIVISTE-VHS-CD
tati delle categorie maggiori che
con i suoi migliori esponenti
(Tomatis, Bertone, Alice Pesenti), hanno partecipato ai recenti
campionati italiani di Chiavari,
convocati dal Comitato Regionale Ligure in virtù dei risultati
ottenuti nelle qualificazioni precedenti. Da citare le buone prestazioni dei vari Aiello, Passarotto, Patrone, Spataro, Maineri, sempre validi rincalzi.
Come già lo scorso anno,
Marco Tomatis risulta ancora ai
vertici delle classifiche liguri di
categoria con quattro vittorie
su strada anche extraregionali,
vittorie su pista e nella classifica
finale del “Giro della Provincia
di Savona” con la consegna della relativa maglia rosa, oltre ai
diversi piazzamenti d’onore al
secondo ed al terzo posto.
Una sonante vittoria al classico circuito notturno di Acqui
Terme e in pista dove ha ottenuto il titolo di campione ligure
categoria “esordienti” allo
Stadio Carlini di Genova.
Ottimo anche il comportamento di Filippo Bertone e Alice
Pesenti con un’infinità di piazzamenti d’onore al secondo e
terzo posto per il primo, alcune
vittorie ed il titolo di campionessa ligure su strada per la seconda.
Per l’Unione Ciclistica Alassio
A.G.
N.d.R. Le più entusiastiche felicitazioni dell’A.V.A.
GOLF
GARLENDA GOLF CLUB
Grande prestazione quotidiana Martedì 6 luglio u.sc di
Riccardo Cellerino, quindicenne di Alassio, socio del Golf club
di Garlenda che con 68 colpi (4
sotto il par del campo) si è aggiudicato il primo posto lordo
della 4a prova del BANCA D’ALBA MIDWEEK GOLF CHALLENGE 2010.
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
TERESA BOSI
VED. ARIMONDO
presto a prendermi», avrebbe
confidato a Rocco Peluffo.
Doupanloup è stato tra i fondatori della Consulta Ligure.
Noi tutti gliene siamo profondamente grati.
L’umiltà, la modestia e la
semplicità erano il suo vivere.
Savona perde uno dei grandi
protagonisti della storia e della vita culturale.
GIUSEPPINA E
GIORGIO CASADEI
Elmo Bazzano
Anche l’Associazione Vecchia Alassio partecipa al lutto
che ha colpito la famiglia Doupanloup e la Consulta ligure.
Deceduta in Alassio
il 28 giugno u.sc.
Teresa, alassina anche se le
origini del padre, della madre
e del marito sono diverse. Era
figlia du Mimin da Moia e della
Zanetta du maniscorcu.
Aveva sposato Giuseppe,
Pìpin du Servu (Cervo ligure)
ex partigiano. Temperamento
sciolto, spontaneo, esuberante. Amica con tutti, nemica a
nessuno. Viveva tranquilla
nella quiete del suo alloggio a
tratti interrotto dal chiacchierio dell’uccello parlante: la
Gracula religiosa. Un improvviso malore la colse, privandola d’ogni capacità sensoriale e motoria. Pietosa, in questo
caso, la morte stroncò la sofferenza.
Chi la conobbe ne serberà
un simpatico ricordo.
Alla figlia Rosella in Parolini
all’unica diletta nipote Sara, al
genero e parenti sentitissime
condoglianze, anche da parte
dell’A.V.A.
La Consulta ricorda
Doupanloup
Mario Doupanloup se n’è andato con discrezione; pochi,
infatti, sapevano che fosse stato ricoverato qualche tempo
prima. Racconta chi gli è stato
vicino, che in una prima fase
della degenza sembrava potesse farcela, invece, la battaglia è andata perduta. Se solo
per un attimo avrà potuto riflettere sull’imminenza della
sua fine, credo che non gli sia
dispiaciuto andarsene così, alla chetichella, dignitosamente
come era vissuto. «Mi auguro
che l’amico Canonico Bertolotto scenda da lassù e venga
Anniversari
Non possiamo non ricordare,
nel 15° anniversario di morte,
con affetto immutato Giuseppina e Giorgio Casadei, benemeriti e munifici versa la nostra
Associazione.
MESE DI LUGLIO
2010
AIME Caterina
BARBAROSSA Vincenza
BEROSIO Gabriella
BONVICINO Concettina
CHIARELOTTO Maria
CIRIO Nicolino
DEL VENTISETTE Pina
GALVAGNO Franco
NATTERO Giuseppe
PAZ BENITA Delia
PERLETTO Dalia
TRESOLDI Ines Ida
VITALI Angiolina
L’A.V.A. da queste colonne
esprime ancora una volta le più
sentite condoglianze ai loro famigliari.
FRANCESCO
LOMANTO
17/8/2004 - 17/8/2010
Un pensiero e una poesia
per ricordare Lella “mia”
Tu sei come la notte
Taciturna e stellata
Di stella è il tuo silenzio
così lontano e semplice
Giancarlo
DEDICATO A LELLA
Ciao Francesco
Noi della famiglia ti chiamavamo così ma per tutti eri
Franco. Sono passati sei anni
dalla tua scomparsa, ma
sembra ieri; hai lasciato un
grande vuoto, sei sempre nei
nostri pensieri e nei nostri
cuori; sei stato una persona
umile con un grande cuore
disponibile con tutti i parenti e amici, quando avevano
bisogno tu eri sempre presente. Anche quando eri
stanco tu avevi un sorriso
per tutti e tutti ti volevano un
mondo di bene. Ti ricordiamo tutti con tanto affetto, sorelle fratelli cognati e nipoti.
Tu da lassù sarai il nostro angelo custode soprattutto per
la tua famiglia, veglia sempre
su di loro
Ciao, Francesco, da tua sorella Giuseppina e da tuo cognato Leone.
anni 86
anni 93
anni 89
anni 86
anni 79
anni 84
anni 87
anni 68
anni 81
anni 84
anni 89
anni 86
anni 84
A Lella a l’è ’na zuvena
de longu invexendò
se ti passi de ’n bitega
ti nu a vegghi mai assettò
tra robba da pormi e caussette
nastri, miande e camixette
a te vende anche ’n bindellu
ma nu a te tacca mai… u pumellu!
Se ti passi da-a mar ina
lei a po’ ina runduina…
A spassa, a crìa, i bagnanti a mette in riga
A mira che ’n sci a razza nisciun u se destriga.
Se ti ghe porli de Sant’Anna
u ghe veggne ’n muru da matettu
E sa po’ a te vende in gumelettu!
Brova Lella aççidentò…
Anche ai matetti ti hai musciau a pregò!
GABÙ
Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve.
Che fare?
Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”.
Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore
A.I.R.C.
dell’
Recuperi spazio, procuri piacere ad altri
e aiuti la ricerca sul cancro.
Associazione Volontari Baia del Sole
12
«L'ALASSINO»
Fiori d’arancio per l’alassina Francesca Ravotti
e il Priore Reggente dei Sestieri di Lavagna
“AVA, 50 e non sentirli!!!” continuiamo
DALL’ALASSINO DEL MESE DI LUGLIO
la pubblicazione delle fotografie
particolarmente significative
Il Presidente A.V.A. Giovanni Giardini
premia Emanuele Aicardi (socio fondatore).
Il 26 giugno, nella Basilica Pontificia di S. Stefano,
Francesca Ravotti si è sposata a Lavagna con Ubaldo
Albino, priore reggente del
“gruppo storico Sestieri di
Lavagna”, organizzatore
della famosa Torta dei Fieschi, da anni nostro amico,
abbonato e da ora nostro
concittadino. La cerimonia
è stata allietata da brani
composti da monsignor
Celestino Eccher, zio della
madre della sposa, arrangiati ed eseguiti per l’occasione dal Corpo bandistico
città di Lavagna. Non poteva mancare la splendida
cornice di sbandieratori e
musici del gruppo Lavagnese.
Siamo lieti di aggiungere
gli auguri vivissimi dell’Associazione Vecchia Alassio
e della Comunità alassina
PROGETTO
DANZA
ALASSIO
VIA MANZONI 19 - ALASSIO
Il Presidente AVA Giovanni Giardini tra le nuove giovani socie:
Maria Rabolli e Valentina Iebole.
Sabato 14 Agosto 2010
Meteorologia
Alassina
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
LUGLIO 2010
Il “SOL LEONE” ha fatto bene la sua parte:
temperature costantemente elevate, specialmente le temperature minime; eccone la
conferma.
Nella prima decade abbiamo registrato una media di 27,1 °C;
la temperatura minima della decade è in data 1° luglio ore 4 con
25,6 °C.
La media nella seconda decade è di 28,8 °C; la minima è delle
ore 6 del giorno 18 con 28,2 °C. In questa stessa decade abbiamo
il massimo assoluto delle temperature minime con 29,4 °C nella
notte dell’11 luglio; è utile ricordare che in questa decade il termometro solo una volta (il giorno 17) è sceso a meno di 30 °C. Un
po’ meglio nella terza decade: media delle temperature minime:
26,8 °C; il valore più basso (25,0 °C) è delle ore 22 del giorno 29 in
seguito alle modeste piogge di quel giorno.
Eppure la nostra terra in luglio viaggiava alla maggior distanza
dal Sole. Alle ore 5,35 del 5 luglio eravamo a 1,017 Unità
Astronomiche dal Sole (una Unità Astronomica vale circa 149,5
milioni di chilometri). Come già detto in altri articoli, noi siamo
più vicini al Sole in gennaio (0,938 U.A). In luglio la luce del sole
impiega 8,46” per arrivare alla Terra; in gennaio impiega 8,18”!
Vediamo ora nei particolari altri valori che ci confermano gli
effetti di una estate da “Sol Leone”.
-PRESSIONE MEDIA MENSILE: 758,6 mmHg; medie decadali:
760,5 mmHg nella prima; 758,9 mmHg nella seconda; 756,6 mmHg
nell’ultima decade.
-TEMPERATURA MEDIA MENSILE : 28,7 °C; medie decadali:
28,4 °C nella prima; 29,8 °C nella seconda decade (in questa decade è stata registrata da tutti gli strumenti della Torretta la temperatura massima assoluta con 32,4 °C alle ore 18!). 28,1 °C è la
media della terza decade.
-UMIDITÀ MEDIA MENSILE: 59%; valori medi nelle tre dacadi:
65%; 60%; 53%.
-GIORNI SERENI: 28; nessun giorno completamente coperto.
Il giorno 29, causa la pioggia, abbiamo registrato il minimo assoluto di eliofania con solo 2,5 ore.
-ELIOFANIA TOTALE: 361,6 ore di sole! Media mensile: 11,7
ore di limpido sole ogni giorno. Medie dacadali: 10,2 ore nella prima decade; 12,2 ore nella seconda; 12,5 ore nella terza.
-PRECIPITAZIONI: 5,2 millimetri registrati nella tarda mattinata e nel primo pomeriggio del giorno 29.
Mi pare che si possa dire che luglio si è fatto sentire con la sua
“CANICOLA” (perché il sole sorge non lontano dalla costellazione del CANE MAGGIORE), giustamente detta anche del “Sol
Leone “perché, tempo addietro, il sole era adagiato sulla splendida costellazione estiva del Leone; ma ora, a causa della precessione degli equinozi, ha cambiato lo sfondo della sua volta celeste.
Il Direttore dell’Osservatorio
Don Natale Tedoldi
LAIGUEGLIA
Parrocchia San Matteo
Dopo il grande successo riscosso dal Requiem di Mozart
con circa mille spettatori, nuovo
appuntamento a Laigueglia con
la rassegna estiva “Concerti per
l’organo” ideata per sensibilizzare il recupero dell’organo
Vegezzi-Bossi, già parzialmente
restaurato.
Particolare ensemble musicale: quartetto di flauti
Musiche di Mozart, Telemann,
Fauré…
Jupiter Consort
Quartetto di flauti
Silvano DEMATTEIS - Stefano
DEOTTO - Valentina NEBULONE
- Roberta NOBILE
Il Quartetto “Jupiter Consort”
nasce all’interno dei celebri corsi internazionali di alto perfezio-
namento promossi dalla Società
Jupiter di Genova. È composto
da quattro giovani e brillanti solisti: Silvano DeMatteis, Stefano
Deotto, Valentina Nebulone e
Roberta Nobile che hanno deciso di far confluire le loro diverse
esperienze musicali in questo
insieme d’arte, per la piacevolezza del far musica insieme e di
proporre brani originali o trascrizioni, anche di rara esecuzione, indubbiamente affascinanti per la loro gradevolezza
d’ascolto.
Il Quartetto ha già al suo attivo due prime esecuzioni assolute nel 2004 all’Auditorium di
Rapallo: Prima luce e Invocazione di Daniele Montagner e la
Suite Silvana (L’Augel Frescone e
Arioso Boschivo) di Arduino
Gottardo.
Volontario d’oro 2010
ISCRIZIONI AI CORSI 2010-2011
dal 6 al 14 settembre
dalle ore 16,00 alle 19,30
GIOCODANZA - DANZA CLASSICA
DANZA JAZZ
DANZA CONTEMPORANEA
FUNKY HIP HOP
E per allievi di tutte le età:
GINNASTICA ATTIVA - DOLCE
FELDENKRAIS
I corsi della scuola di danza sono
a numero chiuso
Informazioni: Tel. 0182 470364
www.progettodanzaalassio.it
Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno
gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e
tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce.
Quartetto “Supiter Consort”.
27 maggio 2010 - Il Sindaco Giovanni Aicardi consegna l’ambito riconoscimento alla signora Lidia Bruni in Milani.
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai
sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e
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Telefax 0182 50.412
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di Savona n. 149 del 30-5-1962
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(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
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