Si allega il progetto - Istituto comprensivo "A. Parazzi" di Viadana

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Si allega il progetto - Istituto comprensivo "A. Parazzi" di Viadana
MINISTERO DE LL’ISTRUZIONE, UNIVERSIT A’ E RICERC A
Istituto Comprensivo “A. Parazzi” - Viadana
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“Non solo glutine…”
Percorso sperimentale finalizzato a sostenere conoscenze e cambiamenti per migliorare benessere e qualità
della vita di bambine/i e ragazze/i celiaci nel contesto scolastico.
Anno scolastico 2014 - 2015
Format REPORT FINALE
a cura di ASL e Rete SPS della provincia di Mantova
1. Descrizione generale della esperienza
Il progetto “Non solo glutine” ha la fortuna di nascere in un contesto di educazione alimentare ben più ampio.
Nella Scuola Primaria di Cogozzo e Cicognara, infatti, già da qualche anno sono stati avviati alcuni progetti che
hanno come obiettivo quello di sensibilizzare gli alunni al consumo di cibi sani, quali frutta e verdura. Da qualche
anno le Scuole partecipano al progetto ministeriale “Frutta nelle scuole”e da quest’anno, in occasione dell’Expo
2015, hanno allestito in entrambi i Plessi un “Orto a scuola”. I bambini possono osservare da vicino i frutti del
loro lavoro: quotidianamente, armati di paletta e innaffiatoio, si prendono cura delle loro piantine.
Gli obiettivi che ci siamo posti prima dell’inizio dell’attività sono i seguenti:
 Promuovere la conoscenza della alimentazione senza glutine e delle regole per rispettarla;
 Sviluppare comportamenti rispettosi nei confronti di chi soffre di intolleranze alimentari e più in
generale di chi ha abitudini alimentari differenti.
Metodologia utilizzata:
 Brainstorming;
 Attività in grande gruppo di condivisione e confronto;
 Attività in piccolo gruppo di ricerca e verbalizzazione;
 Interdisciplinarietà e aggancio con altri progetti attivi nella classe.
Le classi coinvolte nel progetto “Non solo glutine” sono la IIIC (23 alunni), la IVA (13 alunni), IVC (18 alunni)
della scuola primaria di Cogozzo e Cicognara. Hanno aderito queste classi poiché in due delle tre classi ci sono
bambini con intolleranze alimentari: tre al glutine (IIIC) e due al lattosio (IVC), la IVA, invece, ha aderito come
attività di laboratorio pomeridiano.
Il progetto per come strutturato ha coinvolto tutte le insegnanti del plesso (circa 20), un’assistente ad personam,
la Commissione Mensa (un insegnante della Scuola Primaria e un docente della Scuola Secondaria di primo
grado), il personale ATA (3 collaboratori scolastici), un genitore, il servizio Cir-food (cuoca e dispensatrice), la
dott.ssa Mantovani del Comune di Viadana. In data 18 febbraio 2015 è stato presentato a tutti i docenti il progetto
di AIC; è stato successivamente compilato un questionario di entrata anonimo per verificare le conoscenze
dell’utenza. La dott.ssa Orsini e dott.ssa Bocchi hanno, inoltre, ritenuto opportuno effettuare un incontro a metà
percorso per dare eventuali suggerimenti. In seguito, è stato organizzato un incontro finale (13 maggio) per la
restituzione del materiale e la compilazione del questionario d’uscita per testare l’efficacia del percorso.
Le insegnanti attivamente coinvolti nel progetto sono state due (Marcheselli Greta, Quero Mariangela) nella
classe IIIC e l’assistente ad personam (Bruno Giulia) e una docente per le classi IVA-C (Quero Mariangela).
Le attività del progetto, di carattere laboratoriale e ludico (punto di forza del percorso), ben si inseriscono
all’interno della progettazione didattica della classe di appartenenza.
Per la classe III si è deciso di inserire tale progetto nell’ambito di Tecnologia e Scienze: la programmazione,
infatti, prevede lo studio della catena alimentare e di ciò che si nutre ogni essere vivente, tra cui l’uomo. La
riflessione è partita proprio dalle abitudini alimentari di quest’ultimo. L’uomo è onnivoro, cioè può mangiare
tutto, ma in realtà è davvero così? Da qui le riflessioni dei bambini attraverso un brainstorming.
Facendo riferimento alle loro esperienze personali è emerso che l’uomo potenzialmente può mangiare qualsiasi
cosa ma ci sono delle differenze tra i vari soggetti a causa di:
-differenti gusti;
-differenze culturali e religiose;
-scelte alimentari;
-allergie e/o intolleranze
A tal proposito, il percorso si è ricollegato all’altro progetto avviato in classe III “La ricchezza della diversità”:
essa deve essere intesa come arricchimento del proprio mondo interiore: la conoscenza dell’altro non deve
spaventare. Ognuno di noi, nella nostra specificità, è in grado di fare o non fare alcune cose. Il scoprirsi aiuta i
bambini ad aprire nuovi mondi, a conoscere nuove strategie che rimarrebbero nascoste se il nostro IO non
diventasse NOI. Conoscere l’altro ci permette di scoprire anche nuovi cibi e tradizioni che rimarrebbero
altrimenti sconosciuti.
Si è proseguito chiarendo la differenza tra allergia e intolleranza, ascoltando anche le esperienze dei bambini:
insieme abbiamo compreso che l’allergia dà una reazione immediata (cutanea o alle vie respiratorie) non appena
viene assunto l’alimento a differenza dell’intolleranza.
Il percorso poi è proseguito analizzando le differenze alimentari dei cinque personaggi del gioco in scatola:
Andrea (vegetariano), Barbara (intollerante al latte), Yassin (musulmano), Silvia (intollerante al glutine) e Davide
(intollerante alle uova). La classe è stata suddivisa in cinque gruppi: ad ogni gruppo sono stati consegnati dei
volantini pubblicitari e due cartelloni, insieme hanno individuato gli alimenti che possono essere mangiati e
quelli invece non ammessi. La fase successiva sarà quella di motivare e capire insieme le scelte, soprattutto per
gli alimenti complessi. In seguito, si farà capire ai bambini l’importanza di osservare attentamente gli ingredienti
riportate sulle confezioni dei cibi: da qui si sposterà l’attenzione sui simboli utilizzati per segnalare la presenza o
meno di glutine.
È stato gratificante riuscire ad accogliere le iniziative nate durante la ricreazione di alcune alunne: il loro sogno
è quello di aprire una pasticceria e pensare ad un angolo per gli intolleranti al glutine. Con la loro fantasia,
stanno progettando la disposizione degli arredamenti e nuove ricette per quelle persone che hanno intolleranze.
Ai bambini è stato, inoltre, chiesto di portare alcune ricette in modo da creare una sorta di “ricettario di classe”.
I momenti in cui i bambini si devono confrontare con le diverse abitudini alimentari lo si ha quotidianamente:
dalla merenda al pasto insieme. Da qualche anno, la Scuola organizza una merenda insieme “Pane e
Cioccolata”. L’iniziativa è nata per raccogliere dei fondi per l’Ospedale Pediatrico Oncologico di Parma in
ricordo di una alunna che ha frequentato la nostra Scuola. Per l’occasione, le insegnanti acquistano cioccolato
presso il negozio Equo-solidale di Viadana (Mn) e pane fresco rispettando le abitudini alimentari di tutti, dagli
intolleranti a coloro che per scelte religiose non posso assumere pane comune. Questo permette agli alunni di
comprendere che anche chi ha intolleranze può benissimo partecipare ad una merenda, tutti insieme.
Il prossimo passo potrebbe essere quello di predisporre una volta a settimana un pasto uguale per tutti durante il
Servizio Mensa che, grazie al Comune di Viadana, il prossimo anno si svolgerà in un Refettorio antistante la
Scuola.
2.
Valutazione: conclusioni, punti di forza e ambiti di miglioramento
Come conclusione del Progetto, ci piacerebbe organizzare una merenda di fine anno che sappia accogliere i
desideri e i gusti di tutti!
Durante l’esperienza sono stati prodotti cartelloni, foto e disegni: tutto ciò verrà raccolto in un Power Point e
consegnato alla dott.ssa Orsini e dott.ssa Bocchi.
Possiamo ritenerci soddisfatti nel lavoro svolto: i bambini hanno risposto con entusiasmo al lavoro proposto e
cosa maggiormente gratificante è vedere la loro attenzione e maturazione nei confronti di queste tematiche.
Sarebbe utile organizzare degli incontri con degli esperti che trattino queste temi con i bambini stessi e non solo
con gli insegnanti, in modo siano proprio i ragazzi a farsi portavoce di tale iniziative.
Il materiale fornitoci per l’esperienza era strutturato in maniera creativa e adatta all’utenza: sarebbe stato
interessante avere un quaderno operativo da colorare e “smontare” per ogni bambino, in modo da attirare
l’attenzione dei genitori. Questo progetto, infatti, ci è stato suggerito da un genitore di una bambina celiaca.
Riteniamo utile che questo progetto venga esteso anche agli altri ordini di Scuola, soprattutto alla Scuola
dell’Infanzia, in cui i bambini manipolano e portano spesso le mani alla bocca.
La dott.ssa Orsini e dott.ssa Bocchi attraverso il materiale reso disponibile da AIC, infatti, ci hanno mostrato
come la semplice “pasta sale” possa essere sostituita dalla “pasta mais”, manipolabile da tutti i bambini.
Il Referente del Progetto
Greta Marcheselli