QUI MENAGGIO Marzo 2010 (1.8 Mb - pdf)
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Anno VIII - Numero 1 - Marzo 2010 Notiziario del comune di Menaggio - Via Lusardi, 26 - 22017 Menaggio (CO) - Registrazione del Tribunale di Como n. 3/2003 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento postale - 70% - DCB COMO - Direttore Responsabile: Alberto Bobba - Grafica/Stampa: www.nuovaera.info Il lungo lago è libero! Carissime concittadine, carissimi concittadini, sono trascorsi alcuni, tanti mesi, dall’ultimo incontro e scambio di opinioni avvenuto tramite il nostro giornalino e molti di Voi si saranno chiesti come mai di questo ritardo . Per precisa scelta dell’Amministrazione comunale, considerato il particolare momento economico di recessione generalizzata, in cui tutto si deve ponderare, soprattutto le spese, abbiamo deciso di uscire con la pubblicazione del “Qui Menaggio” solamente 3 volte all’anno. Ci si è messa poi di mezzo anche la tecnologia. Bella cosa l’informatica ed i computer ma quando decidono di “saltare”, lo fanno senza preavviso e soprattutto senza alcuna possibilità di poter riparare il danno. E’ successo così che tutto il lavoro, di un intero numero, sia malauguratamente scomparso nel nulla. Lascio a Voi immaginare che cosa possa aver detto e fatto l’amico Spaggiari quando se ne è accorto. Doppio lavoro ma finalmente siamo pronti a raccontare: fatti e misfatti; suggerimenti e critiche; attività culturali e sportive e a proposito, iniziamo proprio dallo sport, con i complimenti all’A.C Menaggio per la partecipazione al campionato di Promozione, così come alle ragazze della pallavolo che si stanno distinguendo nel relativo torneo provinciale e non dimentichiamo i canottieri che hanno portato alcuni atleti ai vertici nazionali ed internazionali. Meno fortuna hanno avuto in questo lasso di tempo gli Amici di Croce e del CSI, ma per loro il tempo sarà foriero di soddisfacontinua a pag. 2 sommario in primo piano 6 8 IO NON RIFIUTO, IO RICICLO SUMMER SCHOOL 11 31 ASSOCIAZIONE ARTE LARIO SOCCORSO ALPINO segue da pag. 1 zioni, ne sono certo. Complimenti anche agli altri nostri atleti, di cui purtroppo non ho molte notizie (per colpa mia). Complimenti anche al CAI, nelle sue varie sfaccettature ed attività, dove molti dei nostri istruttori si stanno distinguendo per alta professionalità. Una particolare menzione onore all’attività dell’Oratorio, che cresce i nostri figli. Ci siamo lasciati in procinto di ritornare al voto amministrativo e ci ritroviamo oggi con la stessa maggioranza consiliare surrogata dall’innesto di volti ed idee nuove. Cambiata è pure la minoranza e cambiato è pure il rapporto all’interno del consiglio comunale, dove la dialettica non è certo mancata. Inutile dire che rinnovo calorosamente l’invito alla popolazione a partecipare a questi momenti di confronto, anche se comprendo che l’assenza non sia dovuta a mancato interesse ma alla fiducia che la popolazione votante ripone nell’Amministrazione comunale. Per questo ringrazio. Troverete all’interno del giornalino alcuni spazi giustamente riservati ai componenti dell’opposizione. Siamo certi che saranno suggerimenti costruttivi e non solo critiche infondate, per il “ bene comune”. Permettetemi però, a questo, punto una breve considerazione sull’atteggiamento assunto dalla minoranza in questi mesi: “Dio salvi la Regina”, cantano gli Inglesi; “Dio salvi la minoranza consiliare”, dico io insieme a tutti i menaggini. Spesso sono assalito da dubbi sconfortanti: ma come abbiamo potuto amministrare per anni senza i loro insegnamenti? Ma come ho potuto farcela senza di loro? Mi consolo pensando che, invero, fin qui, hanno molto polemizzato con la solita verbosità e prolissità inconcludente, senza aver mai proposto nulla di concreto, di realizzabile. Mi rinfranco pensando 2 DALLA CASA COMUNALE che, d’altra parte, cinque anni di amministrazione e di realizzazioni e di fatti sono sotto gli occhi di tutti e che il voto dello scorso giugno, beh, vorrà pur dire qualcosa. E allora nessuna preoccupazione in tal senso: siamo troppo impegnati a FARE ed a far BENE. Siamo convinti, per averlo verificato alla prova delle Urne, che alcuni chiacchierano ma gli ELETTORI SCELGONO. Nel frattempo ha riaperto il Lido Giardino e l’estate turistica ha viaggiato a gonfie vele. Abbiamo tutti notato quanti turisti cenavano nei nostri ristoranti e quanti hanno partecipato alle varie iniziative della Pro Loco o quanti solamente passeggiavano sul lungo lago o hanno fatto un giretto sino a Tremezzo sul trenino (a proposito quante polemiche per un’iniziativa meravigliosa). Da novembre in poi, quà, qualcosa è cambiato. Per svariate motivazioni si è vista sempre meno “gente” nel nostro paese. Per questo stiamo analizzando e lavorando con le varie associazioni e con la “politica” per ampliare il periodo turistico ricettivo così importante per la nostra economia, per far ”Vivere Menaggio”. Economia che significa anche risparmio per le nostre famiglie. Ecco allora l’interessamento per cercare di diminuire la pressione fiscale sui cittadini per lo smaltimento dei rifiuti. Siamo in prima fila nello studio di “possibilità alternative”all’attuale sistema per cui, per noi la smaltimento dei rifiuti è solo un onere e per altri è una vendita di materie prime, con relativi guadagni. Contateci, non ci arrenderemo facilmente. Per ultimo, per non abusare del Vostro tempo e della Vostra sopportazione, perché potremmo parlare per intere pagine del PGT, della ex-cava di Nobiallo, della scuola materna (chiusi i lavori interni si provvederà all’ultimazione di quelli esterni) e di tantissime altre iniziative in atto - a proposito avete potuto vedere le piazzole dei bus di nuovissima realizzazione, non sono poi così mal concepite e realizzate? vero? - parliamo, invece, un attimo della spasmodica attesa che pervade tutta la maggioranza. Entro il mese di marzo dovremmo ricevere dalla Regione Lombardia la comunicazione, speriamo positiva, del contributo richiesto per un’opera fondamentale per il nostro paese, inizio di un effetto domino su altre fondamentali iniziative (leggasi scuole) che è il rifacimento del campo sportivo con annessi parcheggi sotterranei, servizi sportivi, viabilistici e di produzione energetica alternativa a servizio di impianti pubblici comunali. Ringrazio tutti per l’attenzione, rinnovo a tutti i miei più fervidi auguri perché questo prossimo futuro possa portare benessere e salute a tutti noi rinnovo la mia personale disponibilità all’ascolto. Il Vostro Sindaco Alberto Bobba Gli anziani applaudono i missionari laici consegnato il premio Santo Stefano Anche quest’anno in occasione della Festa degli Anziani presso l’Albergo Victoria dove, dopo la Messa, si sono radunati in quasi 300, è stato consegnato il Premio Santo Stefano – Comune di Menaggio (con nuovo look). Il riconoscimento è stato assegnato ai nostri missionari laici (coincidenza ha voluto che fosse la giornata cristiana “Missioni senza Confini”) Giuseppina Selva, che opera da circa trent’anni in India occupandosi di bambini negli ospedali e Tino Ortelli che già nel 1991 ha seguito Padre Ugo in Perù nell’ospedale di Chacas. In questa circostanza è stato distribuito un volantino con il nuovo programma predisposto dalla Commissione Anziani in collaborazione con le Associazioni di Volontariato che operano sul territorio, in cui spiccano alcune novità, come l’organizzazione per assistere a rappresentazioni teatrali alla “Scala”, buoni sconto nel supermercato menaggino “Il Pellicano”, riservato ai possessori della Carta d’Argento, ed altre future iniziative quali il trasporto dalle varie frazioni al centro in giorni prestabiliti ad opera di volontari che hanno giàdato la loro disponibilità, così preziosa ed apprezzata, per questo servizio. Donata e Paola Nella luminosità di una giornata ventosa ma non fredda di ottobre, abbiamo ritrovato l’atmosfera calda ed amichevole nei saloni dell’albergo Victoria. Il panorama incantevole del nostro stupendo lago ha fatto da cornice, tersa e bellissima, alla nostra festa. Ringraziamo ancora sentitamente ancora tutti gli organizzatori. E’ stata veramente una festa gioiosa che ha rallegrato tutti i partecipanti. Il Signore Vi rimeriti e Vi protegga con le Sue benedizioni celesti. Grazie anche per le altre iniziative e gli incontri favorevoli ad un “tramonto” più sereno. A nome di tutti. Lidia Castelletti in Baratelli Per quest’anno: stessa spiaggia, stesso mare “La Romagna è la terra dell’ospitalità e del divertimento: mare, relax e buona cucina”. Così recitava il depliant dell’Albergo Missouri di Igea Marina e così è stato. Quest’anno si è cambiato mare e con nostro grande piacere è stato veramente un soggiorno positivo. Non tutti pensavano che lasciare la vecchia strada per la nuova fosse una buona idea ma tutti, alla fine, sono stati veramente soddisfatti e contenti tanto che abbiamo già riservato per il prossimo maggio 2010: stessa spiaggia, stesso mare e lo stesso albergo. Sperando solamente che il Buon Dio sia clemente col tempo, come lo è stato quest’anno, per cui a noi resta solo il desiderio di ritornare per trascorrere ancora quindici giorni di riposo e allegria, conditi dalla buona cucina della famiglia Magnani. Donata e Paola Mi ha colpito la frase pronunciata da una delle accompagnatrici durante il viaggio di ritorno dal soggiorno marino. Diceva, più o meno, così : “ ….. non ho mai visto in questi ultimi cinque anni gli anziani di Menaggio così soddisfatti e contenti”. Non che le altre volte ci si sia trovati male ma l’accoglienza, il trattamento famigliare, il calore tutto romagnolo ed una formidabile cucina, hanno fatto sì che questa vacanza marina sia stata una delle più belle. Anche il bel tempo ci ha dato una mano: eccetto due giorni piovosi e qualche pomeriggio un po’ imbronciato, un bel sole ci ha accompagnato durante le ore trascorse in spiaggia. Doveroso un sentito ringraziamento all’Amministrazione Comunale ed a tutti coloro che hanno collaborato e ci hanno accompagnato e seguito con molto affetto. L’augurio spontaneo è che si continui così e quindi un arrivederci all’anno prossimo con l’auspicio per tutti per una duratura e serena salute. Capogruppo Federico Salici DALLA CASA COMUNALE 3 Guerre, migrazioni e crisi economica e ora ci tolgono anche il crocefisso... Malgrado siano passati quattro mesi dalla ricorrenza del quattro novembre, pubblichiamo di seguito il testo del discorso letto dal sindaco Alberto Bobba. Oggi, come ogni anno, celebriamo la ricorrenza, onorando le Forze Armate e ringraziando quei nostri avi che, novant’anni fa, hanno sofferto, combattuto e sono morti per l’Unità della Patria e la Libertà dei suoi cittadini. Uomini del sud a fianco di quelli del nord, uniti da un unico sentimento di amore per la Libertà, fino a donare la propria vita, accomunati dalla voglia di respingere il nemico invasore oltre i confini. Oggi, dove le popolazioni sono assolutamente eterogenee e multirazziali, dove i confini fra gli Stati sono, in molti casi, solamente delle linee tracciate sulle carte geografiche, parlare di difesa dei confini sembra anacronistico o quanto meno tardivo. E’ infatti evidente che un’invasione, silenziosa quanto si voglia, di genti con altri usi, costumi e religioni c’è stata; così com’è evidente che tutto ciò ha acuito alcuni conflitti, sociali ed economici soprattutto, specialmente nelle aree metropolitane ma anche in quelle periferiche col rischio di portare al fallimento del vivere comune e della società civile, quando alla giusta accoglienza si sostituisce la rassegnazione. Ecco allora che ricuperare il sentimento comune di Patria, nel ricordo dei Caduti di tutte le guerre, diventa non solo importante ma oltremodo necessario. In questo contesto permettetemi di ricordare che fra due anni ricorrerà il 150° anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia e che il 4 novembre 1918 si completò l’unità territoriale della Nazione. A distanza di 150 anni e di 90 anni da quegli eventi, vale la pena spendere qualche minuto di riflessione per verificare a che punto siamo. Si dice che la Storia 4 DALLA CASA COMUNALE sia maestra di vita, sarà proprio vero? Dopo il Risorgimento e la Grande Guerra, eventi gloriosi ma insieme tragici, una dittatura, un’altra guerra, una guerra civile e altri lutti, dolori, distruzioni e spargimenti di sangue. Una lunga e lenta ricostruzione, non priva di ombre e di violenze; il terrorismo, gli anni di piombo e poi il dissesto di Istituzioni, bene o male consolidate, che ci avevano accompagnati fuori dal peggio e quindi un nuovo tentativo di ripresa. Fin qui, sinteticamente e per titoli, gli avvenimenti che ci portano all’oggi, dove le prospettive sono tutt’altro che confortanti. Attanagliati da una crisi mondiale economico-finanziaria che sarà ancora difficile, lunga e dura da superare; minacciati sempre da bolle finanziarie che potrebbero scoppiare qua e là; con un’Europa di basso profilo e corto respiro che non vuole avere una visione globale della situazione interna ed internazionale ma dove ogni nazione pensa al proprio tornaconto personale ed immediato; dove un organismo interno ad essa ma estremamente importante come la “Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”, si permette un’inqualificabile ingerenza politica, con la scioccante sentenza di dover togliere il “CROCEFISSO” dalle scuole italiane, contravvenendo non solo a quanto sottoscritto con il “Concordato” fra lo Stato Italiano e lo Stato Città del Vaticano del 1929 e sancito dalla Costituzione Italiana; ma contravvenendo soprattutto alla volontà di milioni di italiani che credono nella pace e nell’amore di cui il Crocefisso è segno e simbolo; con un’America che sembra vacillare nella propria leadership e lo dico sinceramente dispiaciuto perché in tanti, trasversalmente, abbiamo creduto nel nuovo Presidente, cui è stato assegnato un premio Nobel per la pace, preventivo, con il risultato di metterlo in evidente e grave difficoltà; dove la politica delle mani tese non solo non ha dato i risultati sperati ma al contrario, in alcuni casi, ha rinvigorito la prepotenza e l’aggressività degli stati canaglia. Ecco, in questa situazione, non è facile agire e sperare. Intanto si continua a morire; come a Kabul, dove vittime innocenti di un odio disumano e senza senso, perdono la vita nel tentativo di ristabilire un minimo di ordine, di convivenza civile, di pace duratura. O come in Sudan, dove Missionari religiosi e laici, impegnati allo spasimo nel soccorrere ed alleviare le sofferenze di popolazioni martoriate da dittature feroci e da guerre tribali senza fine, vengono crocefissi solo per l’appartenenza ad un’altra razza e ad un’altra religione. Tutto questo nel silenzio indifferente della nostra stampa, troppo indaffarata ad infilarsi fra le lenzuola e le mutande di personaggi più o meno politici, più o meno di alto livello, non importa chi sia, pur che faccia pettegolezzo e tiratura, salvo poi inscenare piagnistei sulla “libertà di Stampa”. Ma arriviamo a parlare di casa nostra, dove le cose non vanno meglio, perché la Politica, quella con la “P” maiuscola, fatta di scontri ideologici, filosofici, culturali, programmatici, scontri molto duri ma concreti e fattivi, è stata sostituita dalla denigrazione e dalla calunnia nei Crocefisso imbavagliato a scuola? il comune di Menaggio dice di no! segue da pag. 4 confronti dell’avversario per delegittimarlo, indipendentemente da ogni altra considerazione, infischiandosene degli interessi legittimi, reali e concreti del popolo elettore, definito sovrano solo per una falsa retorica, scritta ma non applicata. E allora viene da chiedersi: ne valeva la pena di tanta sofferenza, di tanto dolore, di tante distruzione, di tanto sangue, di tanti sacrifici? Senza falsa retorica, rispondo: SI’! Perché da tali esempi, in giorni di guerra come in giorni di pace, possiamo trarre segni per comportamenti corretti, leali, onesti, per raddrizzare una situazione che così non potrà andare avanti a lungo. Un’ultima considerazione che ci riguarda direttamente. Perfettamente coscienti del nostro compito, in una situazione generale non facile, costantemente impegnati giorno per giorno nell’affrontarla nel migliore dei modi, rivolgo un invito a tutti, a ciascuno di Voi, anche a coloro che pur d’accordo magari lasciano, per una collaborazione aperta e sincera, che prescinda da personalismi sterili e non guardi solo all’interesse del proprio orticello ma fondi le proprie motivazioni solo ed esclusivamente in un forte e profondo sentimento di appartenenza alla nostra comunità per il bene comune della nostra Menaggio. Saluto e ringrazio tutti Voi presenti a questa cerimonia, le Autorità Militari e Religiose, i rappresentanti delle Istituzioni, i rappresentanti d’Arma e del Volontariato, la Scuola, le Maestre e gli Alunni. Viva l’ITALIA Viva le FORZE ARMATE Alberto Bobba Il Consiglio Comunale di Menaggio, vista la sentenza del 3/11/2009 con la quale la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo afferma come “l’esposizione del Crocefisso nelle aule scolastiche dello Stato Italiano costituisca una violazione dei diritti fondamentali in quanto si limita il diritto dei genitori di educare i loro figli secondo le convinzioni e il diritto degli scolari di “credere” o “non credere” • respinge fermamente tali mo- tivazioni ritenute prive di fondamento e radicalmente antieuropee ed antistoriche; • ritiene il crocefisso un simbolo forte d’identità nazionale per rappresentare la cultura, l’eredità comune che ha unito il continente europeo nelle condivise radici cristiane; • sottolinea il messaggio positivo insito nella morale della fede cristiana che trascende gli stessi valori costituzionali ed il ruolo della religione nella storia italiana ed il suo radicamento nella tradizione del paese; • rimarca come la croce di cristo rappresenta valori naturali che vanno al di là del suo significato religioso e comunica un umanesimo che ha come fondamento la civile convivenza di popoli e culture diverse; • approva l’iniziativa del governo italiano affinchè ricorra nelle sedi deputate avverso questa ingiusta sentenza; • impegna il presidente e la giunta a sostenere ogni iniziativa volta a difendere il crocefisso quale segno fondamentale della cultura e dell’identità nazionale e a tutelare nei modi più appropriati un simbolo irrinunciabile della propria identità e della millenaria tradizione cristiana; • si impegna a mantenere e diffondere l’esposizione del crocefisso in tutte le scuole pubbliche di ogni ordine e grado ed in tutti gli edifici e locali pubblici. DALLA CASA COMUNALE 5 Non rifiuto: io riciclo! la differenziata cresce ma non basta Nella tabella a fianco troverete i dati relativi alla raccolta dei rifiuti effettuata nell’anno 2008. I quantitativi, espressi in chilogrammi, ci mostrano le reali dimensioni dell’ “affare rifiuti” a livello locale e, forse o almeno in parte, possono aiutarci a capire l’elevato costo che grava sulle nostre spalle di contribuenti relativamente agli oneri derivanti dalla raccolta e dallo smaltimento dell’immondizia quotidianamente prodotta nelle nostre abitazioni. Analizzando nel dettaglio tali dati, non possiamo che apprezzare la continua crescita della raccolta differenziata che ci ha portato, nell’anno 2008, a raggiungere l’interessante percentuale del 29% rispetto al quantitativo globale dei rifiuti raccolti, segno tangibile di un’aumentata sensibilità da parte della popolazione riguardo a questo tema tanto delicato e di rilevante impatto ambientale. Complimenti, pertanto, ai Menaggini virtuosi che, con il proprio impegno quotidiano, hanno contribuito e contribuiscono alla buona riuscita della raccolta differenziata sul nostro territorio. Tanto è stato fatto ma la strada è ancora lunga e, di fatto, ognuno di noi è chiamato ad impegnarsi per fare di più e meglio… Differenziare i rifiuti all’origine è il contributo che ognuno di noi deve elargire all’ambiente in cui vive al fine di preservarlo dall’inquinamento e, soprattutto, dal continuo 6 DALLA CASA COMUNALE RACCOLTA RIFIUTI ANNO 2008 KG Produzione pro capite kg/abitante/giornaliero 1.476.100 97.450 1.573.550 1,25 0,08 1,33 KG Produzione pro capite kg/abitante/giornaliero RIFIUTI NON DIFFERENZIATI Rifiuti solidi urbani Ingombranti TOTALE RIFIUTI DIFFERENZIATI Vetro Carta Metalli Plastica TOTALE 237.967 199.300 11.000 25.000 473.267 0,20 0,06 0,93 0,02 0,39 Produzione pro capite kg/abitante/giornaliero Frigoriferi Pile (anni 2005-2007) Legno Vegetali TOTALE 3.870 210 3.000 160.000 167.347 Totale raccolta NON DIFFERENZIATA Totale raccolta DIFFERENZIATA TOTALE GENERALE prelievo di materie prime, concorrendo a dare nuova vita a materiali preziosi già usati ma riutilizzabili in altre forme che, altrimenti, andrebbero persi nelle forme classiche di smaltimento (incenerimento, stoccaggio in discarica, ecc.). “RICICLARE = RIVIVERE”, in questa Guida pratica alla Raccolta Differenziata, distribuita alle famiglie nei mesi scorsi, troverete preziosi consigli pratici per il corretto smaltimento dei vostri rifiuti. Questa Amministrazione ha voluto fortemente sostenere e promuovere la raccolta differenziata con iniziative mirate senza peraltro trascurare l’impatto ambientale che la raccolta dei rifiuti impone al territorio, sostituendo, per buona parte e con notevole sforzo economico, le piazzole ordinarie con aree attrezzate da contenitori per rifiuti interrati, 1,20 0,06 0,93 49,46 51,65 1.573.550 kg 640.347 kg 2.213.897 kg 71% 29% 100% volendo così dare maggiore decoro ai siti di stoccaggio provvisorio. Nell’ottica generale di aumentare le attrattive della nostra amata Menaggio, vorrei sensibilizzare quella parte di cittadinanza che, con la propria maleducazione e manifesta insensibilità alle bellezze del territorio, offusca con comportamenti spesso discutibili, l’impegno di tanti cittadini virtuosi e rispettosi. I Menaggini vorrebbero non dover più vedere e, soprattutto, non più mostrare alle migliaia di turisti, i seguenti esempi di inciviltà: - depositi incontrollati di rifiuti di ogni genere al di fuori degli appositi contenitori (es. cartoni, scatole, ecc.) prodotti soprattutto dalle aziende operanti sul territorio che dal turismo traggono maggiori benefici; - discarica di materiali non vegetali Stagione invernale agli sgoccioli è già tempo di lavori in giardino! segue da pag. 6 e/o rifiuti generici presso l’area di compostaggio di Pianmuro a Loveno, porta naturale del Parco della Val Senagra e, argomento non nuovo, al di fuori dei sabati prescritti,; - mancato rispetto del calendario della raccolta ingombranti, stoccando frequentemente tali materiali presso le piazzole di raccolta dei rifiuti di ogni via, di ogni frazione; - abominevole lancio di sacchetti di rifiuti generici nel fiume Senagra; - scarico dei sacchetti di rifiuti generici nei cestini dei rifiuti a disposizione dei passanti, peraltro sulle migliori passeggiate del paese; - escrementi animali e/o umani negli angoli meno in vista dei centri storici (Via al Lago incrocio Via Camozzi, vicolo pedonale d’accesso al nuovo Ambulatorio Medico, Via per Loveno… ognuno di noi ne ha le scarpe piene!); Un grazie di cuore e buon proseguimento, invece, a tutti coloro che condividono con me le motivazioni riassunte in queste righe, con l’auspicio di portare Menaggio e i suoi cittadini a vivere meglio le sfide del terzo millennio, partendo anche dalle piccole cose, spesso ovvie. Fabrizio Cereghini Assessore all’Ecologia e Ambiente Il comprensorio menaggino è caratterizzato dalla copresenza di bellissimi e maestosi giardini a corredo di altrettanto prestigiose residenze, misti a piccoli e graziosissimi angoli a verde posti attorno alle civili abitazioni, sicuramente non di minor pregio. Tale propensione ad abbellire le nostre dimore con fluenti e diversificate essenze, molto spesso portano disagio alle strade poste attorno ai nostri giardini e, la collettività non dovrebbe pagarne lo scotto… Sovente, infatti, non siamo così attenti nel curare e mantenere il decoro delle nostre aree a verde per la parte che si affaccia verso l’esterno della nostra proprietà, tanto che rami e fronde vanno a invadere la sede stradale, i marciapiedi o gli itinerari ciclo-pedonali, invadendoli e creando conseguentemente ostacolo alla libera circolazione di pedoni, ciclisti e autoveicoli, impedendo la visibilità e la leggibilità della segnaletica e, talvolta, danneggiando i corpi della pubblica illuminazione o riducendone la luminosità nelle ore notturne. Non da meno, in occasione di eventi meteorologici di particolare intensità, la caduta di tronchi, rami e alberature può provocare seri danni e, sicuramente, gravi pericoli alla circolazione possono derivare dall’allagamento della sede stradale dovuta all’ostruzione dei tombini, specialmente nel periodo di caduta delle foglie e, successivamente, in occasione di gelate. Lo splendore delle nostre proprietà, pertanto, non DEVE essere a carico della comunità, né in termini di maggiori oneri per la copertura delle spese di pulizia delle strade né tanto meno in forma di danno materiale a cose o persone e, soprattutto, l’uten- te della strada deve sempre essere nelle condizioni di poter transitare in piena sicurezza, sia egli un automobilista o un pedone. Durante la scorsa stagione invernale, con propria ordinanza (n. 40/08 del 04.11.2008, pubblicata agli Albi Pretori Comunali), il Sindaco ha posto i limiti per una corretta gestione delle aree a verde che si affacciano su strade comunali e vicinali ad uso pubblico. In sede di prima applicazione, i residenti e i proprietari di seconde case “meno sensibili alla problematica” sono stati invitati con lettera personalizzata ad ottemperare agli obblighi ivi contenuti e le situazioni più eclatanti sono state accompagnate da ulteriore Ordinanza soggettiva. Ricordo che è facoltà dell’Amministrazione intervenire con apposita sanzione ed esecuzione forzata dei lavori con recupero coatto delle spese. Ovviamente è auspicabile che non serva ogni volta il richiamo formale dell’Amministrazione Comunale! Durante il periodo autunnale ed invernale, quando i nostri bellissimi giardini si apprestano ad entrare nella fase di riposo vegetativo è il momento migliore per pensare a potature e manutenzione straordinaria di piante, arbusti e alberi d’alto fusto? E, mi raccomando, ricordiamoci di provvedere alla raccolta della stagionale caduta delle foglie… anche oltre confine! Fabrizio Cereghini Assessore all’Ecologia e Ambiente DALLA CASA COMUNALE 7 Diario di un’esperienza alla Summer School di Magna Carta, 1 anno dopo Ritornare da spettatore in una delle principali scuole di formazione politica a livello nazionale, quella organizzata dalla fondazione Magna Carta, è stato davvero entusiasmante e, devo dirlo, estremamente emozionante. Tornare in quel contesto da “esperto” e da “spettatore” è stato certamente un qualcosa di inaspettato ma al contempo molto, molto gradito. Infatti, l’aver ricevuto l’invito a partecipare come supervisore alle ultime fasi della scuola e alla cena di gala dell’ultima sera è stato come ricevere un riconoscimento di stima da parte della fondazione che mai mi sarei aspettato, sinceramente. Eppure, così è stato. Pensare che solo un anno prima, tra quei banchi, in quelle stesse aule, in quei lunghi corridoi affrescati, c’ero io fa un po’ specie è vero, sebbene ciò, va detto che aver partecipato a quella competizione mi ha lasciato tanto e mi ha fatto crescere molto. Innanzitutto ho avuto la possibilità di confrontarmi e di pormi 8 INIZIATIVE in relazione con colleghi che, come me, hanno svolto un percorso universitario qua e là per l’Italia; in secondo luogo mi sono felicemente reso conto del fatto che in Italia ci sono ancora tante “teste” di eccellenza e che molte hanno la mia stessa età: filosofi, pensatori, studiosi che hanno tanto da dire e tanto hanno da dare al nostro Paese ed, in ultima analisi, la scuola mi ha permesso di relazionarmi con estrema facilità e senza remora alcuna con personalità di alto spessore culturale e professionale afferenti sia alla sfera politica che a quella economica. La Summer School della Fondazione di Magna Carta è tutto questo e molto altro. Essa certamente rappresenta nel panorama nazionale uno dei migliori esempi di scuola di formazione politica di livello universitario. L’indiscutibile spessore dei docenti ed il fatto che tutte le attività didattiche, e non, avvengano nel fatato complesso di Villa Tuscolana a Frascati (una ex villa papale sui colli romani trasformata negli ultimi anni in un lussuosissimo hotel) rendono necessaria un’accurata selezione; la stessa, avviene attraverso un’accurata selezione nazionale che permette di scegliere i candidati in base alle loro competenze, alle loro attitudini e garantisce un elevato standard qualitativo dei partecipanti. Se quest’anno a Frascati erano presenti ben 75 ragazzi, l’anno scorso a partecipare alle attività della scuola eravamo “solamente” 51 e ciò ha certamente favorito un miglior contatto con i professori, i politici e gli esperti di economia presenti. Tra le tante, rimarranno indelebilmente impressi in me gli interventi e le lezioni del Ministro Brunetta e del Ministro Sacconi che ci spronavano a raggiungere e cercare la meritocrazia, l’intervento di sua eminenza il Card. Scola (Patriarca di Venezia) che con le sue parole ci ha fatto vibrare i cuori e le coscienze ed, infine, l’intervento conclusivo del Senatore della Repubblica Gaetano Quagliariello, il quale ha svolto un’interessante ed incoraggiante prolusione sul futuro che ci aspetta. Altro momento di indiscutibile emozione è stato quello della consegna degli attestati di partecipazione da parte dello stesso Sen. Quagliariello, in qualità di Presidente della fondazione organizzatrice. Ricevere nelle proprie mani una pergamena e stringere la mano ad un politico di così elevato spessore culturale, infatti, non è poi cosa da tutti i giorni. Insomma, sono stati giorni concitati, impegnativi ma estremamente interessanti e produttivi. Ad un anno esatto da questa esperienza l’essere richiamato a partecipare insieme a pochi al- segue da pag. 8 tri ragazzi quale rappresentante dell’edizione passata è stato, come dicevo, un onore non indifferente. A maggior ragione per il fatto che i responsabili della fondazione avrebbero potuto contattare molti ragazzi romani per i quali sarebbe stato molto più semplice raggiungere la sede della Summer School. Tutto ciò mi è di sprono a continuare i miei studi con grande passione e con grande ottimismo per il futuro. E’ vero siamo, o meglio siamo stati, nel bel mezzo di una crisi economica durissima, abbiamo dovuto fare sacrifici enormi per mantenerci a “galla” ma davanti c’è un futuro migliore, un futuro di crescita. Sta a noi non farci scappare l’occasione per essere tramite di questo nuovo sviluppo. Io sono ottimista, lo so, ma questo ottimismo nasce dalla consapevolezza che chi si mette in gioco, alla lunga “la vince”. Ognuno nel suo campo, ognuno con le sue capacità, ma ognuno saprà, se lo vuole, realizzare se stesso, ne sono certo. Anche questo ho imparato a Frascati e credo di poter trasmettere agli altri. Per questo motivo ho deciso di scrivere questo breve articolo, più che altro una pagina di diario aperta a voi tutti. Paolo Gandola Ambulatorio Medico Comunale Orario Visite Mediche Dr.ssa ZUCCHELLO Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato 14.00 17.00 8.30 12.00 8.30 12.00 15.30 19.00 10.00 12.00 Su app. Dr. CAPONE Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato 11.00 12.00 17.30 19.00 14.00 16.00 14.00 15.00 Per gli abitanti della fraz. “CROCE”, a partire da LUNEDI 11 GENNAIO, con cadenza settimanale, sarà disponibile un Volontario per accompagnare con un auto comunale, chi avesse bisogno di prestazioni Mediche, dalla frazione verso l’Ambulatorio Medico di Menaggio Partenza ogni lunedì, ore 17.00 dal piazzale della chiesa Ritorno ore 18.00 dall’Ambulatorio Medico Comunale (Previo contatto telefonico con dr Zucchello) INIZIATIVE 9 Don Gnocchi: una vita spesa per gli altri alunni e alpini insieme nel ricordo del sacerdote La Scuola Primaria di Menaggio, con il supporto del Gruppo Alpini, ha ricordato la figura di don Carlo Gnocchi attraverso gli elaborati degli alunni di quarta e di quinta. Le attività dei Gruppi Alpini hanno la prerogativa di mantenere fede ad un principio: ricordare sempre le gesta ed i valori di chi li ha preceduti. Ne è prova quanto organizzato dal Gruppo di Menaggio che ha appoggiato la Scuola Primaria della cittadina nel progetto: “Don Carlo Gnocchi – Una vita spesa per gli altri”, referente la maestra Laura Bertarini (e l’Alpino Ercole Spaggiari) che, con entusiasmo, ha condotto a compimento l’idea. La risposta delle classi quarta e quinta ha dimostrato che quando si semina bene il raccolto è abbondante e degno di attenzione, specie quando si tratta di quei valori della Patria che oggi, spiace dirlo, sono coltivati in prevalenza solo dalla nostra Associazione; e fa piacere vedere come i responsabili scolastici ai vari livelli, siano ben lieti di collaborare per alimentare questa fiammella di italianità. Per don Carlo la gioventù fu tutto, sia agli inizi della sua carriera di sacerdote, quando non si risparmiò per condurre quasi per mano i giovani a lui affidati verso la Verità cristiana, sia da cappellano, quando al fronte si prodigò per i suoi Alpini 10 SCUOLA in Grecia ed in Russia, sia quando, maturo ma non anziano, si dedicò agli orfani dei Caduti in guerra e poi ai mulattini, figli dei soldati di colore tornati in America dimentichi di quella prole, sia infine ai mutilatini, vittime innocenti di una guerra orribile che devastò l’Italia anche dopo l’immediato dopoguerra. Fu questo per lui il fine ultimo della vita, tanto – tutti lo sanno – che in punto di morte ebbe ancora la forza di dir : “Amis, ve racumandi la mia baracca”. Una baracca che oggi spazia in tante parti dell’Italia e non solo. Gli scolari di Menaggio, attraverso disegni e scritti, hanno dimostrato di aver ben compreso questo messaggio: lo abbiamo constatato presso l’Oratorio “don Fiorenzo Gaggia”, moderatore il generale alpino Cesare Di Dato. I responsabili, riuniti al tavolo della presidenza, il dottor Silvio Colagrande, il Sindaco Alberto Bobba, il Presidente degli Alpini di Como Achille Gregori, il Preside Aldo Marano, sono stati bersagliati da domande pertinenti da parte dei piccoli ospiti che volevano sapere, sapere e ancora sapere. Anche due reduci, gli Alpini Luigi Achler e Luigi Marconi, che conobbe personalmente don Carlo in Albania, non sono sfuggiti alla legittima curiosità degli alunni. Le domande hanno denotato l’interesse dei giovanissimi per un pezzo di storia che i programmi scolastici purtroppo non trattano, oppure trattano troppo affrettatamente. Signore dell’incontro è stato il dottor Silvio Colagrande, una delle due persone beneficate “post mortem” da don Carlo: infatti egli ha riacquistato la vista, unitamente alla signora Amabile Battistello di Cinisello Balsamo, grazie alle cornee donate dal Beato in un momento in cui i trapianti in Italia non erano consentiti. Il che ha fatto dire al moderatore che don Carlo non è “andato avanti” del tutto: infatti una parte di lui è ancora tra noi grazie a quella donazione. Buona la partecipazione alpina: numerosi gagliardetti della zona e, oltre ai già citati Gregori e Di Dato, naturalmente numerosi Alpini di Menaggio guidati dal Capogruppo Moreno Ortelli, ed inoltre il Consigliere Nazionale Crugnola, Frighi ed Aggio, vice presidenti della sezione di Como, Guido Valsecchi, consigliere sezionale. Fra tutti spiccavano le nostre due icone: Luigi Achler e Luigi Marconi. Cesare Di Dato Libri sempre più... al femminile! le donne menaggine leggono di più Il momento migliore è la sera prima di andare a letto o in soggiorno, nel tempo libero. Ma poi in realtà le donne leggono dove capita, all’aperto come sui mezzi. Lo fanno soprattutto per piacere, per passione, per rilassarsi e divertirsi. Eppure dietro ai risultati emersi da una pubblicazione dell’Aie (Associazione editori italiani), che fotografa il mondo femminile attraverso i libri, c’è molto di più: l’idea che leggere sia una conquista, un lusso che non tutte si possono permettere. Gli uomini leggono per tenersi informati (infatti comprano più spesso quotidiani) e ampliare le proprie conoscenze. «Entro in libreria anche solo per fare un giro, è un momento piacevole, solo per vedere le ultime novità»; «Mi piace entrare in libreria e non per forza a comprare un libro»; «Il gusto è più nell’acquisto», hanno dichiarato alcuni dei partecipanti al focus group del progetto realizzato dalla Fondazione Rosselli di Torino in collaborazione con l’Aie, il Servizio biblioteche della Regione Piemonte e Poliedra. Anche a Menaggio la tendenza è grossomodo la stessa. È vero che le donne leggono molto di più (il 64,9% contro il 54,9%) ma comprano all’ipermercato e al supermercato (32,1%), nella piccola libreria (32,1%) e in edicola (19,2%). Insomma, 2-3 volte al mese durante la spesa fanno un giro in più col carrello al banco dei libri «per comprare le edizioni economiche». Se però sono in centro o devono fare altri acquisti «allora meglio la libreria», ha detto un’intervistata dello stesso focus group. Purché, s’intende, non accompagnate dai figli (a meno che non abbiano almeno 9-11 anni). Il fatto è che al supermercato l’assortimento spesso è limitato (la media è di un centinaio di titoli) e finisce per apparire scarsamente rinnovato portando a perdite di possibili vendite. Le donne sono molto più critiche degli uomini nel giudicare l’offerta, la presenza di novità, la capacità che ha una libreria nel procurare rapidamente un libro, nel valutare l’accoglienza e la gentilezza del personale. «Al supermercato si fanno acquisti veloci – dice Giovanni Peresson, il responsabile dell’ufficio studi dell’Aie - quindi ci vogliono libri particolari, con quarte di copertina con indicazioni chiare e rapide. Volevamo spingere gli editori a cercare modi nuovi di raggiungere il pubblico femminile. Sappiamo che le donne leggono sui mezzi pubblici. Quindi si potrebbe pensare a una collana di libri con capitoli brevi in vendita in chioschi o distributori automatici». Il principale nemico della lettura è poi la man- canza di tempo tanto che, secondo l’Aie, servizi commerciali capaci di farne risparmiare contribuirebbero a fidelizzare e far aumentare la propria utenza, soprattutto nelle biblioteche. Infatti, sebbene si senta spesso dire che gli italiani leggono sempre di più, i numeri non sono da capogiro: i lettori sono per lo più occasionali (49,8%) e leggono 3 libri l’anno, decisamente meno (12%) i cosiddetti lettori forti, ossia coloro che leggono almeno 12 libri l’anno. Secondo una ricerca Demoskopea, su un campione di popolazione tra i 14 e gli 80 anni rappresentativo di circa 49 milioni e 100mila italiani, solo il 32,4% nel 2002 ha comprato libri (meno 1% se non si considerano le edicole): in media 6,8 volumi ciascuno. Le regioni a più alta densità di acquisto sono Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Piemonte. I motivi possono essere tanti, in primo luogo la disponibilità economica e la mancanza di spazio ma è interessante sapere che quasi il doppio degli italiani, il 56,6%, si rivolge alle biblioteche e che le regioni in cui si legge di più sono anche quelle con il prestito più efficiente. Marcel Paolini BIBLIOTECA 11 Commissione biblioteca: 4 anni di soddisfazioni il saluto del presidente Domenico Rizzi A conclusione del mio mandato come presidente della Commissione Biblioteca di Menaggio, mi sembra doveroso tracciare una sintesi delle attività svolte in questi quattro anni e mezzo, con qualche puntualizzazione finale, ringraziando innanzitutto i Collaboratori, il Bibliotecario dott. Marcel Paolini e l’Amministrazione Comunale. Il ringraziamento va anche agli autori che cortesemente hanno accettato di presentare le loro opere e naturalmente al pubblico che ha aderito alle nostre manifestazioni. Per la mia elezione, avvenuta l’8 aprile 2005 – con alcuni mesi di ritardo, causati dall’avvicendamento politico nel Comune di Menaggio – non avevo presentato alcuna candidatura, ma proposto, insieme ad alcuni dei Commissari uscenti, un altro nominativo, che poi non accettò. Da ciò scaturì la mia designazione con voto unanime dei presenti e subentrai nell’incarico alla Prof. Cristina Redaelli, che l’aveva svolto egregiamente per il periodo precedente. Il programma da me suggerito per l’autunno 2005, intitolato già da alcuni anni “Un libro, un autore”, fu una rassegna di scrittori, poeti e saggisti che si alternarono, dalla fine di ottobre a metà dicembre, per illustrare le loro opere presso la Biblioteca. Gli invitati furono 6, fra i quali Alberto Anzani con il libro “Sul confine” (da cui egli stesso, che è anche regista, trasse il film omonimo) ed il più celebre Andrea Vitali, con il suo “La figlia del podestà”. La rassegna proseguì poi nella sua sessione primaverile, da gennaio a maggio, con diversi altri autori e venne riproposta ogni anno. La partecipazione del pubblico, sebbene molto diseguale di volta in volta, non è mai stata inferiore alle 300 persone l’anno, con una media di 25 partecipan- 12 BIBLIOTECA ti per presentazione. Ovviamente hanno contribuito a rialzare la media soprattutto gli interventi di Andrea Vitali e del professor Alessandro Calzoni, docente dell’Istituto “Ezio Vanoni”, che, pur non avendo la medesima notorietà dello scrittore bellanese, ha sempre richiamato un pubblico d’eccezione, riempiendo la Sala Consiliare del Comune. Premesso che si tratta di un’affluenza di tutto rispetto, raffrontata anche agli indici di partecipazione che le biblioteche registrano in altri paesi e nelle città, la finalità dell’iniziativa non è mai stata di fare “audience” come la televisione, bensì di consentire agli autori di presentare le loro opere ed al pubblico intervenuto di avere con essi un contatto diretto, cosa che sarebbe stata estremamente utile anche per gli studenti. Le linee indicative di base del programma vennero definite, dietro mia proposta, nel lontano 1995, sotto la presidenza di Cirillo Civelli, quando la Commissione decise di invitare “scrittori ed artisti del territorio, oppure autori che trattassero argomenti di interesse locale”. Con il tempo, tale limitazione, peraltro già applicata in maniera elastica, è stata gradualmente superata, allargando sia il campo degli argomenti da trattare, quanto la rosa degli autori invitati. Considerando soltanto l’ultimo quadriennio, sono intervenuti scrittori, saggisti, poeti e conferenzieri, che hanno trattato gli argomenti più diversi, con opere o relazioni sulla narrativa, la storia antica e recente, la cultura e le tradizioni locali, la poesia, la musica, il cinema, i viaggi, i problemi energetici ed ambientali. Fra le manifestazioni culturali del 2006 figurano anche una conferenza sul tema “Telefono donna: un aiuto per le donne maltrattate” a cura dell’Associazione Telefono Donna e la presen- tazione fuori programma del libro “Lungo i sentieri del contrabbando: storie, testimonianze e appunti di viaggio” di Pierfranco Mastalli e Stefano Cassinelli, organizzate entrambe nel mese di giugno. Nell’arco del quadriennio 20052009 gli incontri in biblioteca sono stati complessivamente oltre 50, con un punta massima di 14 nel solo periodo autunno-primavera 2008-09. Ma l’attività della Commissione si è estesa, per quasi tutto il periodo, anche ad altre simpatiche iniziative, quale la redazione del Calendario, distribuito gratuitamente agli iscritti, che negli ultimi anni (escluso il 2009, in quanto la mostra fotografica non ha avuto luogo) si è appoggiata ai concorsi fotografici banditi dall’Assessorato alla Cultura del Comune, utilizzando le Qui Menaggio on line: www.menaggio.com Nota: i non residenti, interessati a ricevere “QUI MENAGGIO”, possono segnalare il proprio nominativo ed indirizzo al responsabile di redazione attraverso l’indirizzo e-mail o al recapito postale presso il Municipio. Direttore responsabile: Alberto Bobba Responsabile di redazione: Ercole Spaggiari Consulenza editoriale: Alessandro Gini Comitato di redazione: Domenico Rizzi, Davide Spaggiari, Raffaella Catarinicchia, Vania Catarinicchia, Gaia Giossi, Marcel Paolini, Marco Venturini Hanno collaborato: Paola Ponte, Monica Ortelli, Paolo Gandola, Cesare Di Dato, Luca Spaggiari, Matilde Zuijdwegt, Lista Civica Per Menaggio Foto: Enrico Selva, Emilio Lanfranconi, Archivio Biblioteca Comunale di Menaggio, Domenico Rizzi, Paolo Gandola, Luca Spaggiari, Lista Civica Per Menaggio, Vari archivi privati e personali, archivio Nuovaera. Progetto grafico: Nuovaera Comunica la tua immagine s.r.l. Via Tevere, 2 - 22079 Villa Guardia (CO) www.nuovaera.info Per contatti: [email protected] [email protected] immagini ritenute meglio rappresentative delle tematiche prescelte di volta in volta, quali l’acqua, lo sport e suggestioni di Menaggio. L’insediamento della nuova commissione è stata seguita dall’elezione del presidente in data 27 novembre 2009, svoltasi in un clima di assoluta cordialità e collaborazione, con l’attribuzione della carica – dopo una prima votazione terminata in parità a causa di un’astensione – al dott. Paolo Ortelli, con 5 voti contro i 4 del presidente uscente. Il neo-eletto ha successivamente conferito gli incarichi di vice-presidente alla sig.ra Donata Venini, confermando la mansione di segretario al dott. Marco Venturini. Le dimissioni dall’incarico di commissario da parte di quest’ultimo, avvenute pochi giorni dopo, hanno tuttavia reso necessaria una nuova delibera del Consiglio Comunale, essendo la posizione del Venturini, come previsto dal regolamento della biblioteca, di nomina consigliare. La nuova componente della Commissione è la sig.ra Paola Ponte Castellini e si attende la prima riunione per la sostituzione del segretario e la definizione del programma culturale 2010, essendo saltato per motivi diversi quello dell’autunno 2009. Nella riunione di novembre avevo indicato, fra le priorità dell’immediato futuro, il “ripristino del calendario della biblioteca, l’agevolazione per le presentazioni di autori locali e la modifica del regolamento della Commissione”, che presenta aspetti lacunosi e non sempre aggiornati alla realtà attuale. Il candidato avversario, Ortelli, si è invece richiamato alla “necessità di spirito collaborativo, all’agevolazione degli autori di maggior richiamo al fine di sprovincializzare le iniziative” (Verbale n° 2/2009 del 27.11.2009). Essendo da 14 anni componente della Commissione, nonché presidente uscente, ma anche per riguardo verso i commissari che si sono avvicendati ed impegnati nel lungo periodo trascorso, che lo spi- rito collaborativo vi è sempre stato, compatibilmente con gli impegni personali di ciascuno. Quanto al secondo passaggio, non può che trovarmi fortemente perplesso, perché denota una scarsa conoscenza delle attività della biblioteca, giustificata soltanto dall’inesperienza del neo-eletto. In questi anni sono intervenuti, per citare solo alcuni nomi, scrittori di fama nazionale come Andrea Vitali e conferenzieri come il dottor Attilio Palvarini, ricercatore universitario di esperienza internazionale. A ciò potrei anche aggiungere, con una punta di vanità, che anch’io sono autore conosciuto a livello nazionale nella mia materia, in quanto collaboratore del portale internet “Farwest”, che ha 2 milioni di visitatori e sul quale oltre 100.000 persone hanno letto articoli e saggi miei. Ma mi preme ancor più osservare che a conferire un taglio extra provinciale alle attività bibliotecarie non sono soltanto gli autori, bensì gli argomenti da essi trattati, che nell’ultimo quindicennio sono stati i più vari ed attuali. Non si comprende dunque in cosa possa consistere questa strombazzata “sprovincializzazione”, né tantomeno il supposto “dare spazio non solo alla letteratura, ma anche a storia ed attualità” come dichiarato da Ortelli alla stampa lo scorso dicembre. Per amore di statistica, voglio soltanto ricordare che, nelle presentazioni svoltesi in biblioteca negli ultimi anni, la narrativa ha occupato uno spazio del 39 per cento, mentre la rimanente percentuale ha riguardato poesia, storia, arte, viaggi, turismo, musica, energia e ambiente. Io stesso, che ho tenuto diverse presentazioni presso la Biblioteca di Menaggio, in 2 sole occasioni ho presentato dei romanzi, affrontando negli altri 6 interventi argomenti di carattere storico. Esclusivamente in forza dei dati riportati, le annunciate innovazioni, al di là delle improbabili affermazioni verbali, non contengono perciò alcuna modifica sostanziale rispetto all’operato precedente. Mi trovo peraltro pienamente concorde anche sulla necessità di “aumentare la partecipazione”, obiettivo che si sono posti e si pongono tuttora in tutte le biblioteche e associazioni di cui sono stato ospite in questi anni, da quelle del Comasco, a quelle, tanto per citarne alcune, della provincia di Sondrio, di Pavia, di Piacenza e di Milano. La disaffezione verso questo genere di manifestazioni ha causato, mi risulta, clamorose diserzioni anche in alcune biblioteche di città che avevano ambiziosamente invitato autori dal nome prestigioso, la cui notorietà nazionale è fuori discussione. Vorrei chiudere con serenità, offrendo il mio immutato contributo alla diffusione della cultura, come ho sempre fatto. Le elezioni della Commissione sono state regolari, come regolari sono stati i conferimenti degli incarichi. Ora mi aspetto di lavorare al programma ed è quello che intendo fare insieme agli altri, lasciando perdere le polemiche derivanti da contrasti politici ai quali mi ritengo estraneo e dimenticando certe miserabili allusioni alla sfera privata delle persone, squallidamente riportate dalla stampa, nonostante nulla avessero a che vedere con le attività della Biblioteca. Come amava ripetere Abramo Lincoln, presidente degli Stati Uniti, “La carità sempre, la cattiveria mai”. Domenico Rizzi Presidente Commissione Biblioteca 2005-2009 BIBLIOTECA 13 I libri si leggono, non si bruciano...! rubrica di informazione e critica a cura di Raffaella Catarinicchia e Domenico Rizzi I MISTERI DELLA RUPE DI REZZONICO di GIANPIERO RIVA Molti dei nostri paesi lacustri racchiudono segreti che risalgono, sotto forma di leggende, superstizioni e a volte di racconti documentati, al Medioevo o all’epoca più recente in cui Alessandro Manzoni concepì l’intricata trama de “I promessi sposi”, quando il Forte de Fuentes, sull’alto lago di Como, costituiva la porta d’accesso della Valtellina ed il baluardo eretto a difesa del ducato di Milano. Il romanzo di Gianpiero Riva, giornalista de “La Provincia” di Como, narra appunto una misteriosa vicenda, ambientata a Rezzonico, nella quale primeggia l’impenetrabile figura, circondata da paure e credenze popolari, di Antonius de Phicani – Antonio Ficano - il nobile spagnolo che dimorò nel Castellaccio, un dispotico oppressore che si arrogava il diritto di esercitare lo “ius primae noctis” nei riguardi delle novelle spose del villaggio. Riva ha opportunamente corre14 FAHRENHEIT 451 dato la sua opera di immagini che ritraggono i luoghi più significativi in cui si snoda la vicenda, riproponendo antichi sentieri, mulattiere, scorci di vetusti abitati ed il sinistro Castellaccio, teatro vero o immaginario della grottesca trama. La storia, avventurosa e permeata di suspence, contiene personaggi che ricordano vagamente quelli manzoniani – quali il religioso don Arnaldo, simile per certi aspetti al prudente Don Abbondio, “inerme, prigioniero dei suoi soliti timori” – ed è dominata dalla presenza invisibile e minacciosa del perfido feudatario, un uomo “che nessuno era mai riuscito a vedere da vicino”, ma intorno al cui tenebroso operato - annota il Riva - circolavano voci inquietanti: “erano bastati i racconti delle sue presunte gesta a tracciarne un profilo truce e ambiguo”. Seguendo l’usanza dell’epoca – che tuttavia, a quanto risulta dai documenti storici, non fu mai molto praticata - il Ficano si serve di sicari al pari di un qualsiasi don Rodrigo, per esercitare il suo “diritto di prelazione” con tutte le ragazze che abbiano appena contratto matrimonio. Il romanzo scorre tra paure, apprensioni, vani tentativi di ribellione da parte di un popolo intimorito e indeciso, mentre l’autorità religiosa si sforza inutilmente di allontanare la convinzione che il feudatario abbia stretto un ignobile patto con il demonio e che i sotterranei del Castellaccio siano collegati al regno degli Inferi attraverso una via d’acqua, controllata da un sinistro barcaiolo in guisa di Caronte. Del resto, sottolinea l’autore, “la montagna di Rezzonico era conosciuta ovunque per essere stata popolata, nei secoli addietro, da personaggi pervasi da forze demoniache” e lo stesso don Arnaldo si lascia sfuggire che “quel Ficano è mandato da Satana e sta attuando un suo preciso piano”. La verità apparirà completamente diversa per merito di un coraggioso popolano che, coadiuvato da alcuni complici, svelerà l’arcano…ma questo sarà il lettore a scoprirlo, dopo avere letto un libro che non annoia mai, incuriosisce sempre più ad ogni pagina e si svolge in una cupa atmosfera da thriller, riportandoci alle brumose atmosfere del Seicento. Recensione di Domenico Rizzi LA MONTAGNA DI FANGO di DOMENICO RIZZI Il romanzo prende spunto da un fatto di cronaca americana degli anni della grande depressione, una morte inspiegata come tante ce ne furono a quel tempo e ancora oggi. Chi br pres ucia i li to o bri, arriv t a r d i er bruc à a ia esse re gli ri um ani Hein rich Hein e L’autore tinteggia con abilità il clima di esodo forzato verso occidente vissuto da molti americani di quel tempo, e il paradossale ambiente di isolamento ed abbandono del luogo scelto come “location” dell’intero romanzo, appunto una montagna quasi interamente fatta di fango, forse metafora della vita dei protagonisti. Rizzi trova nella descrizione dei personaggi e delle vicende che li legano una vena “pulp” davvero cruda ed inaspettata. Riusciranno i giovani protagonisti a vincere la loro personale lotta per la sopravvivenza, realizzando un modello di “sogno americano” che ancora non possono prendere ad esempio? Recensione di Marco Venturini IL MAGAZZINIERE DI ANIME di ALESSANDRO CALZONI Jorge Luis Borges aveva già pensato a un «libro totale», un libro che contenesse l’infinito, o meglio le infinite alternative di narrazione possibile, fondato su una struttura aperta del romanzo dove la rete di connessioni diventa una specie di enciclopedia, una forma di conoscenza del mondo. Non so se Alessandro Calzoni, ha rimuginato una cosa simile accingendosi a comporre il suo ultimo libro, l’effetto che ne deriva però è proprio quello di un romanzo cosmogonico, bastante a se stesso sufficiente da solo a reggere la struttura del mondo. “Il magazziniere di anime” è la storia di un uomo, anzi di più uomini, meglio della stessa essenza che si perpetua in esseri diversi, così Ugar, Talas, Alàl, Pareos, Ireneo, Franz, Pataclasio sono tutti nomi diversi per indicare la stessa entità e descrivere le differenti scelte che la rendono unica all’interno del mondo cui appartiene, sono queste scelte a determinarne la fenomenologia e a deciderne lo sviluppo: coscienza compiuta e completa o perdita dell’individualità per finire in uno non meglio specificato “ani- mone” dove non si prova ne si sente più nulla? Il percorso è lungo ed accidentato, le reincarnazioni del protagonista coprono un arco temporale vastissimo, e si inseriscono genialmente in situazioni della storia umana per rivisitarle e fornirne una spiegazione impensabile e paradossale, ma azzeccatissima per dipanare i motivi delle azioni, spesso incomprensibili, degli uomini. Il tutto coadiuvato da uno stile brillante ed essenziale, che non manca mai di creare complicità con il lettore, sparando, dall’alto di un’incredibile mix di umiltà e consapevolezza, a zero su tutto e tutti; il modo migliore per insegnare che ogni cosa, la gioia, l’allegria, il cibo, l’alcol, il sesso ma anche la sofferenza, il dolore, la fatica, la malattia, tutto è vita e mai potremo cambiare quanto è stato con quanto sarebbe potuto essere. TEODOLINDA di KETTY MAGNI Parlare di una figura storica non è mai facile, perché la tentazione di mescolare la realtà con la fantasia è molto forte e vi è il rischio di aggiungere o togliere al suo carattere particolari e sfumature che lo studioso solitamente tace. Ketty Magni, scrittrice di Desio che è già stata ospite della nostra biblioteca anche con i suoi precedenti romanzi “Riflessi” e “Il pontile sul Lario” sembra essere riuscita a conciliare la dimensione storica del personaggio con i suoi risvolti umani, rivelandone le sensazioni, le FAHRENHEIT 451 15 debolezze, i segreti timori e le “trasgressioni”. “Teodolinda, il senso della meraviglia” è il nuovo libro della Magni, che l’autrice ha presentato con successo in varie località di regioni diverse, frutto di una paziente e meticolosa ricerca e di un impegno che va oltre la semplice riproposizione di una grande protagonista del Medioevo. Superbamente curato nella sua veste grafica – ottime sia la copertina che le immagini a corredo, molto selezionato il carattere di stampa – l’opera si avvale di un’accurata distribuzione del testo, che non è mai appesantita dai richiami storici, sapientemente sfumati dietro l’immagine della protagonista. Teodolinda, la regina dei Longobardi, naviga con una leggiadrìa che la tiene quasi sospesa tra gli avvenimenti, sostenuta da una fede - della quale ella ha promosso e favorito la diffusione - che forma una componente essenziale della sua esistenza. La convinta difesa di Papa Gregorio e della sua indiscussa opera di evangelizzazione, delle sue capacità diplomatiche ed organizzative, sottintende peraltro l’autocompiacimento della sovrana per i risultati ottenuti, perché il capo 16 FAHRENHEIT 451 della Cristianità “come me era nato per governare ed era assai amato dal suo popolo”. Anche la solida amicizia con Agrippino, vescovo di Como, che le fu “alleato nella conversione dei Longobardi all’interno della sua diocesi” è motivo di vanto personale, dal momento che “insieme” decisero “la costruzione di molti templi sacri”. Il suo orgoglioso sostegno all’opera del presule, la fa sentire quasi “animata da una specie di entusiasmo contagioso” dandole la convinzione di camminare “sotto gli occhi di Dio”. Ma alla fine Teodolinda riscopre, in un luogo così lontano dalla consueta quotidianità, qualcosa di più intimo, di più umanamente appagante per il suo spirito inquieto. In questo contesto, nella rilassante cornice del Lago di Como, in una magica primavera vissuta all’ombra delle rassicuranti mura del castello di Vezio, il personaggio riesce infatti a ritrovare la profondità dei sentimenti, la bellezza del ricordo, l’aspirazione ad un’esistenza di pace. Ma il momentaneo isolamento di Teodolinda dalla cruenta scena politica, che la distoglie dall’ufficialità di corte, ha il potere di far nascere una storia d’amore inaspettata, quanto forse lungamente desiderata. Lontani ormai gli eventi di un tormentoso passato, la memoria gioiosa di festosi matrimoni e i tristi ricordi delle vedovanze subite – prima la perdita di Autari e poi di Agilulfo - davanti a lei è soltanto il presente, che ha l’aspetto di un intrepido guerriero dallo sguardo risoluto ed appassionato. Alla fine, sotto un cielo plumbeo che ha cancellato la luna, lasciando la notte rischiarata dalla “sola luce di Dio”, la regina si ritrova, semplicemente donna, in attesa di una nuova alba. Recensione di Domenico Rizzi Servizio di consulenza notarile gratuita Si rendono note le prossime date in cui si svolgerà presso il Comune di Menaggio il SERVIZIO DI CONSULENZA NOTARILE GRATUITA IN TEMA DI COMPRAVENDITA, MUTUO (SUCCESSIONI) - dalle ore 09:00 alle ore 12:00 - 3 FEBBRAIO (notaio Dell’Era) - 17 FEBBRAIO (notaio Mascellaro) - 3 MARZO (notaio Leoni) - 17 MARZO (notaio Dell’Era) - 31 MARZO (notaio Dell’Era) - 14 APRILE (notaio Mascellaro) - 28 APRILE (notaio Leoni) - 12 MAGGIO (notaio Dell’Era) - 26 MAGGIO (notaio Dell’Era) - 9 GIUGNO (notaio Mascellaro) - 23 GIUGNO (notaio Leoni) Per fissare gli appuntamenti rivolgersi all’Ufficio Segreteria del Comune di Menaggio: tel. 0344364317 / 0344-364314 Western d’autore in riva al lago “Appaloosa” conquista i menaggini nostalgici e non Metti una serata western in riva al Lago di Como. Accoppiata insolita, si potrebbe dire. E invece, lo scorso 15 ottobre, la serata dedicata ai film di genere western, nell’ambita ..., ha avuto un grande successo. Giovedì 15 ottobre 2009, presso la sede del Cine Lario di Menaggio, ha avuto luogo la serata dedicata al genere western, nell’ambito della rassegna cinematografica dei Film d’Autore. La pellicola prescelta è stata “Appaloosa”, diretto nel 2008 dal regista Ed Harris, da lui stesso interpretata insieme a Viggo Mortensen, una storia che, sebbene non originalissima – il riferimento a “Ultima notte a Warlock”, di Edward Dmytryk è evidente – ha il pregio di qualificarsi come storicamente credibile, sia per l’ambientazione molto ben curata, quanto per la vicenda narrata. In “Appaloosa” si può infatti ritrovare facilmente l’atmosfera del vecchio West in tutte le sue sfaccettature, senza l’esagerazione di improbabili duelli (Kevin Costner ha fatto scuola, soprattutto con “Terra di confine”, 2003, eliminando questo falso storico tanto caro a Sergio Leone) o di virtuose eroine da western Anni Cinquanta. Le protagoniste femminili, soprattutto Allie French (Renèe Zellweger) sono “donne di piccola virtù”, come vennero battezzate ai tempi della Frontiera le ragazze dal comportamento un po’ troppo esuberante nei riguardi dei part- ners maschili. Comunque, il film di Harris è imperniato soprattutto sull’amicizia virile, che spinge uno dei protagonisti a sacrificare le proprie mire per venire incontro ad un amico in difficoltà, un tema che ricorda molto anche “Il ritorno di Harry Collings”, ottimamente diretto e interpretato da Peter Fonda nel 1971, senza peraltro ottenere i meritati riconoscimenti da una critica prevenuta e da un pubblico ormai frastornato da filmacci senza costrutto. Perché il western sopravvive, a 106 anni dai suoi esordi, nonostante lo strapotere di altri generi molto più aggressivi ed invasivi – azione, horror, fantascienza, thriller – e la scomparsa dei grandi registi come John Ford, Howard Hawks, Robert Aldrich? Forse perché possiede un cuore ed un’anima immortale ed il suo definitivo tramonto viene annunciato ormai da trent’anni senza che ciò sia mai avvenuto. Il western ha offerto, dal 1903 (“L’assalto al treno”, di Edwin S. Porter) ad oggi circa 3.600 pellicole. Se è vero che nel 1910 se ne producevano più di 150 l’anno, nel 1939 ben 123 e nel 1982 solamente 4, è altrettanto vero che il western non è mai morto completamente. Anzi, paradossalmente i maggiori allori li ha riscossi in tempi più recenti, con i 7 Oscar di “Balla Coi Lupi” (Kevin Costner, 1990) ed i 4 di “Gli Spietati” (Clint Eastwood, 1994) perdendo l’etichetta di “sottogenere” che aveva conservato per decenni. Il regista Martin Scorsese dichiarò addirittura che “Sentieri selvaggi”, di John Ford (1956) rimaneva “il miglior film americano di tutti i tempi”, mentre lo scomparso attore Charlton Heston – indimenticato protagonista di “Ben Hur” e “I Dieci Comandamenti” – ebbe a dire che “fra le 10 migliori pellicole dell’intera storia del cinema, vi è almeno un film western”. Ancora più perentorio il grandissimo regista e attore americano Orson Welles: a chi gli chiedeva quali fossero stati i 3 migliori film di ogni epoca, rispondeva lapidario: “Ombre Rosse, Ombre Rosse e Ombre Rosse, di John Ford”. Nato letterariamente e cinematograficamente come genere “romantico-avventuroso”, accessibile al grosso pubblico e particolarmente ai ragazzi, il western conserva ancora - nonostante i cedimenti nei riguardi dei film ’horror e thriller, il carattere violento impresso da Sergio Leone e Sam Peckinpah e le connotazioni politiche introdotte da Aldrich e Ralph Nelson - una precisa identità. La sua dimensione è quella della fantasia, dell’ispirazione a modelli positivi, del “mito costruttivo”, come lo definì il regista Anthony Mann e in questo senso rimane l’erede dei migliori romanzi di James Fenimore Cooper, Zane Grey e Owen Wister. Perciò, in un mondo travolto dalla frenesia di fare sensazione, che sembra aver gettato via la bussola da parecchi anni, ci sarà ancora bisogno di generi come il western e di persone che raccontino storie capaci di far sognare la gente. Domenico Rizzi staff di www.farwest.it I SENTIERI DELL’ARTE 17 Associazione Arte Lario una nuova voce a sostegno della cultura artistica Sul territorio del Lago di Como si affaccia oggi la Nuova Associazione Arte Lario che nella città di Menaggio ha trovato la sua sede operativa. Questa Associazione nasce da un gruppo di persone appassionate che nel corso di pochi anni è riuscita a crescere e portare avanti il suo discorso, che si può riassumere brevemente nello scopo sociale: quello di promuovere la cultura artistica in tutte le sue espressioni, anche quelle meno conosciute e convenzionali e promuovere i gio- Alpini al campo estivo vani artisti. Nel periodo che è seguito dalla sua costituzione nel 2007, avvenuta ad Alserio in Brianza, è cresciuto l’impegno e l’importanza delle manifestazioni organizzate che hanno avuto per protagonisti artisti e maestri del’arte pittorica, quali Piero Gauli, Salvatore Fiume, Guttuso, insieme ai quali gli altri artisti delle varie espressioni culturali, come la musica e la scrittura, meno conosciuti ma sicuramente non meno importanti per talento e capacità espressive, hanno fatto si che tutto ciò diventasse il patrimonio culturale dell’Associazione e soprattutto del pubblico. Quest’anno l’Associazione Arte Lario si è presentata sul lago di Como con la sua prima mostra dedicata al maestro di Corrente 18 I SENTIERI DELL’ARTE “Piero Gauli”, tenutasi presso la Sala Consiliare del Comune di Menaggio, con il patrocinio della Biblioteca Comunale, dell’Assessorato alla Cultura di Menaggio per il Comune, e che hanno accolto con grande entusiasmo questa nuova iniziativa culturale. Seguirà poi nel mese di ottobre la mostra antologica della scultrice internazionale “Manuela Fanelli”, che sarà allestita nella Sala della Musica del Grand Hotel Victoria a Menaggio. ”Siamo giunti nella Città di Menaggio accolti con grande entusiasmo dal suo Sindaco e dalle altre cariche rappresentative della cultura che ringrazio sentitamente. - spiega il Presidente dell’Associazione Arte Lario, Emanuele Pitto - Tutti hanno recepito il nostro messaggio ed il nostro impegno, che sarà quello di divulgare il discorso della cultura in tutte le sue forme su Pavone questo territorio. Cercheremo di allargare e condividere in futuro questo nostro obiettivo con i rappresentanti del tessuto economico legato al turismo ed insieme con la nostra presenza sviluppare e creare eventi sempre più importanti e di prestigio offrendo a tutti coloro che verranno a visitare questo stupendo territorio un valore in più”. Per tutti quelli che vogliano approfondire le informazioni sull’Associazione Arte Lario si invita a visionare il sito internet: www.artelario.it. Il Presidente Emanuele Pitto Posti ormeggio natanti Alpino con mulo n.1 Da qualche anno a questa parte è sempre crescente la richiesta di posti per ormeggio natanti. E’ quindi intenzione dell’Amministrazione comunale di sondare le reali necessità per progettare un’eventuale opera che soddisfi le esigenze. Gli interessati si possono rivolgere a Davide Spaggiari – Ufficio Commercio – per la compilazione di un semplice modulo questionario. Lettere in redazione riceviamo e pubblichiamo i vostri contributi Istruzioni per l’uso 1. Non saranno presi in considerazione scritti anonimi che verranno immediatamente cestinati; 2. Chi scrive dovrà indicare chiaramente nome e cognome, recapito postale completo, recapito telefonico fisso e/o cellulare, oltre a sottoscrivere la missiva; in mancanza di uno o più dei citati requisiti, la lettera verrà considerata anonima e quindi cestinata; è però possibile richiedere l’anonimato in pubblicazione (“lettera firmata”), purché il mittente sia identificato dalla redazione; 3. Gli scritti dovranno essere il più possibile concisi e trattare un argomento alla volta; in caso contrario, verrà preso in considerazione il primo argomento esposto mentre i successivi verranno trattati solo se lo spazio a disposizione lo consentirà. 4. Se gli scritti ricevuti fossero troppo numerosi, verranno trattati, a insindacabile giudizio della redazione, quelli ritenuti di maggiore importanza ed attualità. Gli altri, compatibilmente con lo spazio a disposizione, potrebbero essere evasi nel numero successivo. ...AAA attori cercasi a Menaggio Gentile Direttore, le scriviamo queste poche righe per esprimere tutta la nostra delusione. Siamo gli allievi del “Laboratorio Teatrale di Menaggio” che, sotto l’attenta guida di Pino Adduci e degli altri insegnati del Teatro Gruppo Popolare di Como, si ritrovano, o per meglio dire si ritrovavano, una sera a settimana per imparare a valorizzare la nostra creatività in allegria ed allestire dei saggi di fine corso che, dobbiamo dire senza modestia, hanno riscosso notevole successo, tanto da essere più volte replicati. Quest’anno abbiamo dovuto rinunciare. Dei cinque attori che avevano portato a termine il corso nello scorso mese di giugno, solo tre hanno confermato la presenza anche per quest’anno. Ma la cosa che ci rattrista di più è che nessuna nuova leva si è fatta avanti (considerando soprattutto quanti, giustamente, si lamentano che d’inverno la nostra sia una “zona morta” che propone poco o nulla). Nonostante i manifesti appesi per le strade e nei bar, inviti fatti di persona, nessuno si è fatto avanti. Alcuni rispondevano “non ho voglia”, altri “mi spiace ma non ho tempo”, altri “si bello ma non fa per me” (gli stessi sono quelli che poi si lamentano che a Menaggio e dintorni, nel periodo invernale non c’è niente da fare). Lo scorso 3 novembre ci siamo ritrovati per riprendere le lezioni ma, dopo aver constatato che eravamo rimasti solamente in 3, in accordo con gli insegnanti abbiamo deciso di sospendere momentaneamente il corso e di proseguire le lezioni con il gruppo di Como, in attesa che qualche volonteroso (a gennaio? a febbraio? o anche per l’anno prossimo) si faccia avanti. Isabella Paola Davide MENAGGIO MORMORA 19 20 LISTA CIVICA PER MENAGGIO LISTA CIVICA PER MENAGGIO 21 “La politica del fare” considerazioni sui primi mesi di attività Nel presentare il bilancio dei primi mesi di governo della lista civica “Vivere Menaggio”, vogliamo condividere con la cittadinanza la certezza, che quanto è stato finora completato e proposto del nostro programma politico ed amministrativo, è frutto del grande lavoro di squadra, grazie all’impegno umano e professionale di assessori, consiglieri, dipendenti comunali. Tutti quanti insieme si sono profusi a migliorare la qualità dei servizi, sviluppare i progetti, concretizzare i lavori con l’obbiettivo di migliorare la città di Menaggio. Per sentitizzare tutto ciò prendiamo come riferimento gli ordini del giorno più significativi, discussi ed approvati da questa maggioranza ai consigli comunali, a testimonianza dell’importante lavoro svolto: - Istituzioni delle commissoni consiliari permanenti - Variante alle norme di attuazione del P.R.G. (Art.2 Comma 2 lett. I della l.R. N. 23/97. - Nomina rappresentanti comunali in seno al comitato di gestione della biblioteca. - Approvazione modifica della statuto comunale – Introduzione della figura del presidente del consiglio - Le linee programmatiche di governo - Modifiche regolamento asilo nido comunale - Regolamento asilo nido comunale - Indirizzo legge regionale n. 13 Del 16.07.2009 “Azioni straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio della Lombardia”. - Approvazione regolamento del periodico comunale Qui Menaggio. 22 VIVERE MENAGGIO - Linee guida per la redazione del PGT - Approvazione ordine del giorno del mantenimento del crocefisso nelle aule scolastiche e nei luoghi della pubblica amministrazione Per ovvi motivi di spazio e di tempo non è possibile approfondire le tematiche degli O.D.G. Menzionati, come non è possibile elencare tutti quelli meno evidenti, ma certamente non di minor importanza, a completezza del nostro operato. I temi più caldi sono stati dibattuti in sede di consiglio comunale con la minoranza, che ha presentato alcune mozioni ed interrogazioni. Noi della maggioranza, dobbiamo constatare, in queste fasi di confronto, dopo aver ascoltato attentamente le argomentazioni, che l’atteggiamento con cui proponevano le discussioni eviden- ziava una volontà di continua critica, con uno spirito velato di ideologia di contrapposizione negativa. Un’ iniziativa atta solamente a contrastare l’operato di chi amministra, diversa dalla loro visione alternativa inconcludente. Siamo certi che i cittadini di Menaggio, anche quelli che non hanno potuto assistere ai dibattiti nei consigli comunali, hanno potuto valutare che alle provocazioni e alle critiche, abbiamo risposto ancora una volta con la concretezza dei fatti, ed i primi progetti oggi realizzati ne sono un’esempio eloquente. Affrontando gli impegni futuri con lo spitiro di squadra che ci contraddistingue, potremo dimostrare la verità con il nostro lavoro. Certi della responsabilità di chi ha l’onere d’amministrare affrontado le molteplici difficoltà quotidiane, prenderemo con coraggio le decisioni opportune per realizzare il nostro programma elettorale. A questo punto con i nostri assessori cerchiamo di riassumere le principali opere portate a termine: Vicesindaco Donata Venini – assessore alle politiche sociali: stesura regolamento cimiteriale, coordinamento interventi assistenziali e sociali. Fabrizio Cereghini – assessore ambiente ecologia: completamento piazzole ecologiche con nuovo studio / progettazione per due nuove piazzole. Rinnovo contratto appalto pulizia strade e vie comunali con nuovo gestore. Francesco Guaita – assessore urbanistica / edilizia privata /polizia: approvazione nuove norme tecniche attuative a modifica PRG a valere anche per PGT; programmazione e tempistica adempimenti normativi per approvazione PGT entro le scadenze previste. Approvazione affido incarico gestione parcheggi posti linea blu. Fabrizio Visetti – assessore istruzione/cultura: organizzazione mostre / teatro – coordinamento rapporti con istituti scolastici per trasporto/ refezione. Sostegno ad associazioni sportive e sociali. Mario Martinelli – assessore turismo / commercio: progetto mobilità turistica con trenino. Affiancamento al progetto museo storico itinerante “la fine della guerra”. Pic – Lombardia per parcheggio Nobiallo / riqualificazione arredo urbano e segnaletica turistica con sostegno all’imprese. Insediamento servizi turistici di imbarcazioni a noleggio. Iniziative promozionali con T.C.I. Bandiera arancione Pierluigi Cavigioli – assessore lavori pubblici: monitorizzazione e progettazione interventi cava Nobiallo con incarico a geologo Bossich con relativo studio per messa in sicurezza (incontro pubblico informativo con popolazione locale). Ultimazione lavori interni asilo comunale. Completamento marciapiede su provinciale Loveno. Realizzazione piazzole fermata bus con nuove pensiline. Presentazione progetto definitivo tramite obbiettivo. 2, per realizzazione nuovo centro sportivo con parcheggi interrati. Progetto ristrutturazione completa edificio scuola elementare e messa a norma sicurezza edificio scuole medie. Conclusione dell’iter valutativo del reticolo idrico minore e maggiore con approvazione regione lombardia. Progettazione per abbattimento barriere architettoniche (ascensore) nella casa comunale con finanziamento regionale. Da ”La Repubblica” di Platone – Il “giusto mezzo” e l’arte politica: ...Il forestiero – è evidente che distingueremo l’arte del misurare, secondo quello che è stato detto, così, in due parti: ponendo cioè in un solo settore di essa tutte le arti che misurano il numero, la lunghezza, l’ampiezza, la profondità, lo spessore rispetto ai loro contrari, in un’altra quante altre effettuano queste misure nei rapporti con la giusta misura, col conveniente, coll’opportuno, col doveroso e con tutto quello che tende al mezzo, rifuggendo dagli estremi... Applicando questa fondamentale distinzione (che è applicabile in generale a tutte le arti) in modo specifico all’arte del politico, diremo che essa ha come oggetto il giusto mezzo, il doveroso, l’opportuno, il conveniente nelle sfere più importanti della vita della Città. L’attività del politico viene perfettamente a distinguersi, in questo modo, da una serie di attività che sono connesse alla politi- ca, ma che si rivelano essere in realtà sussidiarie e subordinate alla politica. Così la retorica si distingue dalla politica, perché, mentre la prima è attività di persuasione, la seconda è invece attività che decide se sia o no conveniente persuadere (o usare la forza) e perciò risulta non solo diversa, ma anche superiore. Analogo ragionamento vale per l’arte della guerra, la quale si occupa di fare e vincere la guerra, ma non di decidere se sia o no conveniente fare la guerra piuttosto che mantenere la pace, decisione che è di pertinenza appunto della politica... Ma la giusta misura o il giusto mezzo il politico persegue soprattutto nell’attuazione del suo compito fondamentale che è quello di costruire lo Stato... Gli uomini si possono dividere secondo due opposti temperamenti e due opposte virtù: da un lato i miti o temperanti, dall’altro gli audaci, valorosi e forti... VIVERE MENAGGIO 23 Terza pedalata del gemellaggio Menaggio - Wolpertswende in bicicletta 26 agosto ore 9.00: finalmente si parte! Il giorno tanto atteso è arrivato e l’emozione è grande quando ci raduniamo in piazza Garibaldi a Menaggio; siamo una ventina tra francesi e italiani tutti con la maglietta bianca e nera dell’evento e una gran voglia di pedalare. La pioggia caduta nella notte ha lasciato spazio a qualche tiepido raggio di sole. Dopo il classico taglio del nastro la carovana di ciclisti e accompagnatori inizia a sfilare nel centro di Menaggio; purtroppo il pubblico non è molto numeroso ma sui gradini della chiesa c’è don Carlo che benedice la spedizione. Usciti da Menaggio risaliamo il lago fino a Colico dove percorriamo un tratto di pista ciclabile. Ma poco prima di Chiavenna un breve acquazzone ci costringe già alla prima sosta. Fortunatamente la perturbazione si dirige verso sud e possiamo ricominciare a pedalare; siamo a Chiavenna e inizia qui la prima vera salita: il passo Maloja, 32 chilometri con una pendenza media del 4,7% per un dislivello di 1500 m! Dopo qualche chilometro di salita ci fermiamo in un’area pic-nic per il rifornimento; troviamo tavolate di pane, formaggio, affettati, pizza, focaccia, miele, nutella, biscotti, integratori, bibite, caffè, insomma meglio che al ristorante! Finito il pranzo si riparte, la salita è lunga e la pendenza aumenta, gli ultimi tornanti sono i più duri ma arrivati in vetta la fatica non si sente più; le montagne dell’Engadina ci si parano davanti in tutta la loro maestosità e le nuvole basse e scure conferiscono alla salita un’aria epica. La temperatura è molto bassa ma ormai siamo vicini al primo arrivo di tappa. Una ventina di 24 SPORT E TEMPO LIBERO chilometri pianeggianti e arriviamo a S.Moritz dove pernottiamo nell’ostello della gioventù. Il mattino seguente ci svegliamo con il sole e il cielo blu e dopo un’abbondante colazione siamo pronti ad affrontare la seconda frazione del nostro ciclotour, la più dura! Dopo un breve giro per il centro di S.Moritz ci dirigiamo a Silva- piccoli paesini caratterizzati da alti e stretti campanili, sembra un sogno! Me la prendo comoda e affronto la discesa con i freni tirati per gustare appieno questo spettacolo meraviglioso che solo la montagna sa offrire. Arriviamo quindi a Tiefencastel dove svoltiamo a destra diretti a Lenzerheide; dobbiamo affrontare plana dove la strada inizia subito a salire: è lo Julierpass, 7 km con pendenze costanti intorno al 7% e punte al 12%. Durante la salita si verificano i primi scatti frutto di una sana e scherzosa rivalità tra italiani e francesi. Raggiunta la cima ci congratuliamo a vicenda con battute, sorrisi e pacche sulle spalle, sostiamo brevemente e approfittiamo dell’occasione per mangiare qualche frutto e riempire le borracce; la strada da percorrere è ancora lunga! Davanti a noi abbiamo una discesa infinita di oltre 30 km in una vallata dall’aspetto quasi surreale, da favola: il cielo blu, i prati verde intenso, le fontane di legno, 14 km di salita, i primi 5 sono davvero tosti poi la strada si spiana e si sale regolari fino al punto di ristoro. Ci rifocilliamo e poi ripartiamo “a tutta”. Con l’amico francese Michel mi lancio in una folle discesa agli 80 km/h: sembra di volare! Attraversiamo Coira e prima di arrivare in Liechtenstein ci attende quello che nessuno si aspettava, una “salitella” di 3 km con pendenze davvero durissime. Il problema è che Gianni non l’aveva inserita nella planimetria del percorso ed è stata una “bella” sorpresa! Le salite adesso sono davvero finite, la parte più dura del viaggio l’abbiamo ormai alle spalle, ci attendono due giorni di strada piatta come una tavola tra pianura austriaca e quella tedesca. Trascorriamo la notte a Vaduz e il venerdì mattina siamo di nuovo in sella col sole e il vento in faccia; la giornata scorre veloce, come le ruote delle biciclette sull’asfalto delle infinite piste ciclabili che percorriamo per arrivare nei pressi di Arbon dove ritroviamo gli accompagnatori che ci accolgono per il pranzo con l’ormai familiare suono del campanaccio. Nel pomeriggio viaggiamo dritti verso Costanza costeggiando l’omonimo lago; siamo tutti stupiti dalla grandezza di questo lago, vi sono punti in cui non si riesce a scorgere la sponda opposta. La cena ci regala una piacevolissima sorpresa: un piatto di pasta! Dopo tre giorni senza mangiarla sembra ancora più buona e ci permette di recuperare molte energie. L’indomani ci imbarchiamo su un traghetto di enormi dimensioni che nell’arco di pochi minuti ci porta a Meersburg sulla sponda opposta del lago, luogo di partenza dell’ultima tappa. Ad attenderci troviamo due rappresentanti del comune di Wolpertswende che in bicicletta ci guidano lungo le stupende piste ciclabili di questa zona. La giornata è davvero fred- da e siamo costretti ad indossare l’abbigliamento invernale ma durante il pomeriggio le nuvole si diradano e un caldo sole estivo saluta il nostro arrivo finale; siamo a Wolpertswende, ce l’abbiamo fatta, quattro giorni dopo la partenza da Menaggio e con 480 km nelle gambe! Siamo accolti dal sindaco di Wolpertswende e dai rappresentanti del comune di Menaggio; dopo le foto e i discorsi di rito raggiungiamo soddisfatti l’albergo dove ci attende una ricca cena accompagnata da ottima birra tedesca. Purtroppo la nostra avventura è giunta al capolinea, le quattro giornate attese per un’estate intera sono ormai un ricordo, ma è un ricordo che resterà vivo per sempre in ognuno di noi: le salite, le vallate, i paesini di montagna, le grandi città, le piste ciclabili, il lago di Costanza, gli immensi campi coltivati, il suono del campanaccio, le parole di incoraggiamento gridate dagli accompagnatori al seguito della carovana di ciclisti, ricordi meravigliosi di un’esperienza unica,resa tale dal lavoro e dall’impegno profuso da tante persone. Ringrazio a nome di tutti i partecipanti il Comune di Menaggio e il Comitato gemellaggi, in particolare Umberto Battaglia e Giovanni Biacchi, il Comune e il sindaco di Wolpertswende , gli amici francesi di Allevard e tutti gli accompagnatori francesi e italiani; un ringraziamento particolare a Ivano e Patrizia che oltre a pedalare hanno collaborato all’organizzazione e alla riuscita dell’evento, infine il GRAZIE più grande va a Gianni e Carla, gli artefici principali di questa emozionante avventura sempre pronti a dare una mano a chiunque, a incoraggiarci e che non ci hanno fatto mancare niente! Grazie davvero a tutti a nome mio e di mio fratello Marco perché durante questi quattro giorni abbiamo conosciuto persone davvero simpatiche che non ci hanno fatto sentire la differenza d’età e con le quali abbiamo condiviso la nostra più grande passione, la bicicletta. L’invito è per il prossimo anno con la speranza che altri giovani amanti della bicicletta si uniscano al “gruppo”, perché queste sono esperienze di vita, il ciclismo insegna cos’è la fatica, la sofferenza, il rispetto per l’avversario e il compagno, ti spinge a trovare la forza per superare gli ostacoli e ti regala momenti di libertà assoluta; tu, solo con la strada, sopra due ruote che ti portano ovunque vuoi, sei tu che decidi! Luca Spaggiari SPORT E TEMPO LIBERO 25 Campionato di calcio CSI Croce più in alto ma il Menaggio si aggiudica il derby La Polisportiva Menaggio si è presentata al derby con il Croce, disputato l’11 dicembre 2009 al campo sportivo San Rocco, con un chiaro segnale di avvertimento alla squadra della frazione. Infatti, dopo un girone d’andata molto deludente – 8 punti in 10 partite – aveva messo a segno un risultato di tutto rispetto nel recupero di Bellagio contro le “streghe” di Lezzeno, rifilando al GT Li Gufi un secco 4-0. Ciò dimostrerebbe che la formazione menaggina, quando vuole, è capace anche di imprese roboanti e che le partite – ne aveva vinta una soltanto, per 8-2, contro l’Oltrona S. Mamette – non finiscono sempre in beffa, come quella giocata in casa con il Villaguardia, trasformatasi da un 4-1 a favore nel primo tempo in un deprimente pareggio al fischio finale, tanto per rispettare il copione del film “Fuga per la vittoria” di John Huston (1981) e vedere uscire il bravo “Bobo” Sironi con una mano fuori uso. Il Fraquelli Ettore Croce è giunto invece all’appuntamento con il Menaggio confortato da ben altra classifica: 16 punti – con un incontro da recuperare – sebbene si sia concesso più di una distrazione lungo il percorso. Alludiamo alla sconfitta casalinga con il Piano (5-6) ed al pareggio esterno con il Civello (3-3) dopo essere stata in vantaggio per 3-1. Senza giustificazioni invece la sconfitta interna con il Gravedona, una squadra di buona caratura tecnica che il Croce sembra soffrire frequentemente, ma contro la quale i locali hanno disputato forse la peggior partita della stagione. Gian Maria Gazzaniga, noto cronista sportivo, avrebbe scritto in proposito di “una 26 SPORT E TEMPO LIBERO squadra inattendibile, dal gesto atletico velleitario e spento”. Infatti, passaggi imprecisi, niente o quasi tiri in porta, difesa incerta, nella quale ha addirittura giganteggiato Pozzi, dalla statura non eccelsa, ma dotato di grinta e determinazione da meritarsi, senza far torto a nessuno, un elogio particolare. Ed eccoci al tanto atteso derby, che il pubblico spera non sia a senso unico visto il divario di punti fra le due avversarie: ma, come si è detto, il risultato del Menaggio con Li Gufi farebbe scongiurare questa ipotesi e lo stesso presidente del Croce, Fabrizio Cereghini, giura che “la partita non va affatto presa sottogamba, perché un derby è sempre un derby e la Polisportiva sembra in netta ripresa”. Parole sagge, perché l’andamento della partita non sarà certo quello atteso dai fans del Croce. Il Menaggio si presenta nella sua formazione migliore, ben orga- nizzato in tutti i reparti, con giocatori grintosi e motivati, una difesa con Marco Capelli e Maxi De Bernardi che non sbagliano mai un intervento, l’ottimo portiere “Milton” Grandi che compie almeno tre prodezze degne della sua meritata fama. Per completare, un centrocampo solido ed efficiente, un attacco pratico ed incisivo e un’età media molto più verde rispetto agli avversari. Il tutto sostenuto da un grande desiderio di riscattare troppe prestazioni opache. Il Croce parte già con le assenze del suo portiere titolare Signorini e del fantasista Carlo Cova, inizia con il dovuto ritmo e lo mantiene fino a quando incassa, a seguito di un tiro rimpallato, il primo gol. Si batte ancora caparbiamente ed è penalizzato da una grave svista arbitrale (atterramento al limite dell’area dello sgusciante Fabio Rezia, che puntava dritto alla porta avversaria, senza ottenere il calcio di punizione). Inoltre, una traversa e la bravura del portiere menaggino evitano il Andrea “Milton” Grandi pareggio. Alla ripresa del gioco la Polisportiva va a segno altre due volte, portando il vantaggio su un perentorio 3-0 che in effetti non rispecchia fedelmente la differenza tra le due squadre, ma ci pensa Mattia Cereghini, subentrato quando il passivo è già pesante, a segnare il gol della bandiera con un intelligente tiro angolato. Il punteggio finale resterà quello di 3-1. Per quanto si è visto, un risultato indiscutibile, che premia senz’altro i “giovani” diretti da “Cechi” Lanfranconi e lascia l’amaro in bocca agli “anziani” del Croce, che si sono comunque battuti fino all’ultimo. Grande la delusione della squadra di casa, notevole l’euforia tra le file del Menaggio, sostenuto da un buon numero di “aficiona- dos” nonostante le temperature siberiane che regnano costantemente dalle parti del “San Rocco”. Il Croce si riscatterà però ampiamente pochi giorni dopo, vincendo per 5-1 in trasferta contro il Valmorea, mentre la partita casalinga del Menaggio verrà rinviata per decisione del “generale inverno”, che prima ricopre il terreno di gioco di brina e poi lo livella con la neve fresca. Il campionato è giunto al giro di boa e le possibilità di guadagnare la zona alta della classifica ci sono tutte per il Croce, in quanto ci ha abituati da anni, anche dopo periodi negativi, a clamorose rimonte interne ed esterne. Per il Menaggio, le cui recenti vittorie potrebbero preludere ad un ciclo favorevole, la prudenza è d’obbligo: rimane dunque sotto osservazione, in attesa di conferme che tutti auspichiamo. L’importante è che entrambe le squadre non si lascino andare eccessivamente durante la lunga pausa invernale – da metà dicembre a febbraio - mantenendo non soltanto un buon livello di efficienza fisica attraverso la costanza degli allenamenti, ma anche la convinzione di poter fare sempre meglio. Domenico Rizzi SPORT E TEMPO LIBERO 27 Arrivederci Padre Giuseppe il saluto dei menaggini al parroco Caro padre Giuseppe, nell’occasione della sua partenza è doveroso porgerle un saluto a nome di tutti i parrocchiani dopo otto anni di permanenza tra noi. Un’esperienza, la sua, che si conclude, ma che, per forza di cose, lascia una traccia come, inevitabilmente, la lascia qualsiasi incontro tra persone. Da qui l’apprezzamento per ciò che ci ha donato ed ognuno conserva dentro di sé un ricordo che la riguarda e, ci auguriamo, sia il più positivo. Nel suo passaggio tra noi, ella ha cercato di interpretare al meglio il messaggio evangelico di cui è stata testimone con la sua umanità. Di certo, si è fatta apprezzare per la preparazione culturale, per la sua integrità non disposta a compromessi, a volte sfociata in incomprensioni, ma che il tempo ha già medicato, seppure tale sua “scomodità” le faccia onore, poiché ci ha insegnato che il vivere da cristiano è accogliere, nella loro interezza, i principi evangelici senza incoerenze o interpretazioni personali di comodo. Come sacerdote, poi, ha raccolto le confidenze delle persone, è venuto a contatto con le nostre miserie, le nostre apatie, le nostre fatiche e, talvolta, con i nostri entusiasmi ed ha conosciuto i volti dei nostri bimbi, apprezzato il sorriso della nostra gente, colte la gioia dei primi vagiti e le apprensioni per gli affanni dei nostri anziani: un bagaglio di variopinta umanità che, per lei, non sarà facile dimenticare. La sua attenzione pastorale, però, si è manifestata pienamente nell’incontro con la sofferen28 CRONACA za, tanto che il suo apostolato ha avuto occasione di esprimersi ai massimi livelli nei corridoi dell’ospedale quando, nella riservatezza delle singole camere, ha saputo incoraggiare, sostenere e dare speranza a situazioni talvolta disperate. Insomma, un discorso di attaccamento al suo dovere di assistenza che ha perseguito con tenacia e grande sensibilità, nonostante gli acciacchi inevitabili dell’età: nota era la sua figura che, incurante della meteorologia, il mattino presto e la sera tardi sbucava da via Casartelli dove aveva prestato assistenza ai malati, dando loro conforto con l’augurio di una buona giornata o di una notte serena. Come Consiglio Economico Parrocchiale, poi, abbiamo apprezzato la sua capacità amministrativa che, pur con una parsimonia avveduta in base alle modeste risorse disponibili, ha permesso di portare avanti, comunque, un programma di lavori che resteranno: l’elettrificazione delle campane, il nuovo impianto audio in chiesa, l’acquisto di materiale vario, i miglioramenti nella casa parrocchiale, la pubblicazione della “Storia della parrocchia di Croce” che non tutte le parrocchie possono vantare di avere. Significativa anche la collaborazione che ha saputo incoraggiare e suscitare tra i giovani, accogliendo e stimolando l’opera dei volontari che hanno prodotto risultati destinati a rimanere: è il caso del rifacimento dello spa- Eventi teatrali invernali La decisione di programmare per l’inverno in corso la serie di eventi teatrali di cui sotto,è stata la logica evoluzione del progetto, che in modo embrionale, era stato portato avanti già nello scorso inverno con compagnie teatrali dialettali locali, e poi, in modo più allargato ed organico, durante la stagione estiva, al teatro tenda, con eventi maggiori che hanno visto la partecipazione di personaggi della levatura di Andrea Vitali e la rappresentazione di spettacoli teatrali che hanno spaziato dal dialetto locale a Goldoni e a Shakespeare. zio antistante il santuario della Madonna di Paullo, piuttosto che la fiducia accordata al gruppo che, in questi anni, ha gestito il campo sportivo o animato manifestazioni, come il rilancio della sagra di Paullo. Inoltre ci pare sia piacevole ricordare il ruolo di guida per i catechisti e la dedizione nella propedeutica ai sacramenti rivolta ai bambini ed ai giovani, segni di speranza per il futuro ed per il nostro sentirci “Chiesa” pur tra mille difficoltà, incoerenze e contraddizioni tipiche dell’epoca attuale: in questo cammino ha accompagnato 52 persone all’ultima dimora, mentre 32 ne ha rigenerate con l’acqua del battesimo ed 11 coppie le ha unite in matrimonio. Qualcuno ha poi avuto modo di apprezzare la diligenza con la quale ha curato l’archivio parrocchiale e le pratiche amministrative, tali che questi otto anni trascorsi tra noi possano essere consegnati alla storia della comunità con la relativa documentazione ordinata e completa. Infine una nota di nostalgia, poiché lei è, dalla fondazione della parrocchia nel 1725, il 17° parroco di Croce e, forse, come ha riferito più volte, l’ultimo residente nella frazione: anche questo un segno dei tempi che cambiano e non sicuramente in meglio. Toccherà ora alla nostra comunità trovare risorse interne per andare avanti e per custodire il tesoro di testimonianza che il suo essere prete tra noi, ci ha consegnato. Doveroso anche un ringraziamento alla Congregazione Monfortana che dal 1979 ha garantito alla nostra pur piccola comunità un’assistenza religiosa continua ed efficace, per questo vogliamo ricordare tutti i confratelli che l’hanno preceduta: P. Del Prato Daniele dal 1979 con P. Giovanni Manzoni, P.Emilio Piccoli dal 1979 al 1989 e con P.Umberto Corna dal 1978 al 1983, P.Giorgio Crippa dal 1989 al 1997 e P.Mario Quadri dal 1997 al 2001 al quale lei è seguito. Da ultimo, un grande e sincero augurio per un futuro in piena ed operosa salute per nuove esperienze in sintonia con la sua età. Con affetto, un grande abbraccio i membri del Consiglio Economico e tutti i suoi parrocchiani L’idea è quindi quella di offrire, in una stagione che sul lago è in genere povera di opportunità di svago, la possibilità di usufruire di spettacoli presentati da compagnie teatrali professionistiche che pur non avendo la pretesa di collocarsi su standard di “impegno culturale importante”, possono offrire comunque spunti di riflessione sulla semplicità e contemporaneamente sulla straordinarietà della vita nonché dei valori culturali intrinseci nella storia della nostra lingua, il dialetto appunto, e nella storia delle nostre case e dei nostri cortili. L’appuntamento è quindi al salone di Cinerario a Menaggio, per gustare qualche momento semplice di serenità nelle serate di: 13 GENNAIO compagnia “Citta di Como” L’erba miraculusa 24 FEBBRAIO compagnia “Teatro Nuovo” Cerchi vun cumé mi, anca usaa 17 MARZO compagnia “Acqua Chiara” L’Angelo sulla Credenza 07 APRILE compagnia “I Ruzzanivul” I Mudant Russ CRONACA 29 Notizie dall’ufficio I.A.T. Menaggio turismo: tempo di bilanci e previsioni Il bilancio della stagione turistica 2009? un inizio che ha fatto paura e che ha rispecchiato in pieno le incertezze economiche mondiali – una forte ripresa però dall’inizio di luglio, un periodo agosto-settembre clamoroso e un buon mese d’ ottobre. Tirando le somme siamo in calo di ca. 10 % rispetto all’anno 2008, ma si può essere soddisfatti se si pensa a come si prospettava la stagione. Certo gli alberghi hanno dovuto adeguare i loro prezzi, soprattutto quelli che lavorano con le agenzie inglesi. In calo netto gli americani, una certa ripresa del turismo tedesco, sorprendente la quantità di ospiti francesi e scandinavi. Menaggio e il lago di Como piacciono: le passeggiate, le ville sontuose, le chiesette romaniche, gli antichi borghi nascosti, le alte vette, i mercatini, i festival musicali, il trenino…… Quest’ultimo è stata una novità apprezzata dai turisti ma bisogna prendere in considerazione vari fatti: è un mezzo ingombrante sulla stretta strada statale e quindi potenzialmente pericoloso, e le obbiezioni di alcune categorie. Tutte questioni da considerare e sulle quali discutere insieme... Finita la stagione 2009 è ora di mettersi al lavoro in vista della nuova stagione 2010. Aggiornare e ristampare il materiale cartaceo e arricchire sempre di più il sito turistico del Comune di Menaggio. Lo conoscete? www. menaggio.com Date un occhiata e ben vengano vostri eventuali suggerimenti! Un buon sito è al giorno d’oggi il biglietto di visita per eccellenza di ogni località turistica che si rispetti. Quello di Menaggio ha mediamente 300 visite al giorno! Offre già un’ampia gamma di informazioni tutte 30 CRONACA tradotte in ben 3 lingue straniere (inglese, francese, tedesco). Sta prendendo forma l’idea di introdurre sul sito un forum dove i turisti possano scrivere i loro commenti sul loro soggiorno a Menaggio; per noi sarebbe un mezzo ideale per capire meglio le loro esigenze, ciò che hanno apprezzato di più, e soprattutto prendere spunto dalle lamentele per migliorare la carenza di alcuni servizi. L’offerta di materiale cartaceo che l’ufficio I.A.T. mette a disposizione del turista è abbastanza soddisfacente. Il volantino “Itinerario storico di Menaggio” (vedete il sito – scoprire Menaggio) verrà ampliato con un itinerario più completo che includa anche la visita alle frazioni. E’ inoltre in fase di elaborazione il progetto di introdurre dall’inizio della stagione prossima, una visita guidata di Menaggio una volta a settimana in collaborazione con Paolo Ortelli, guida ufficiale della provincia di Como. La Provincia ha dato l’incarico all’ufficio I.A.T di Menaggio di seguire la ristampa dell’opuscolo “A Piedi nella provincia di Como”. Un opuscolo ben ideato che illustra 22 itinerari nella Provincia di Como promosso dal nostro ufficio 4 anni fa. Altro interessante progetto alla quale stiamo lavorando è la creazione di una guida tascabile che elenchi i ristoranti e gli esercizi commerciali di Menaggio, ancora inesistente e richiesta. Ecco come intendiamo realizzarla: una piccola descrizione in italiano e in inglese corredata da una foto di ogni esercizio con riferimento numerico sulla mappa di Menaggio. La misura del libretto 10x15 cm (un esercizio ogni facciata, se sono 50 esercizi per 32 pagine, giusto?) Un esercizio su ogni facciata Mappe all’interno – una del centro di Menaggio e una che illustri le frazioni. Stando ai calcoli, 6.000 copie di un libretto di 32 pagine –che darebbe spazio a ca. 50 esercizi - costerebbero all’incirca 2.500 euro, dunque una spesa di ca. 50 euro ad inserto. Come aderire? Spedite una mail all’ufficio I.A.T di Menagio [email protected] con la vostra adesione, telefonate al numero 0344 32924 oppure, se preferite, potete recarvi personalmente all’ufficio turistico. Come si completa l’adesione? Inserite una foto (facoltativa) del vostro esercizio, l’indirizzo e tre righe che lo descrivano (in italiano e in inglese). Sul sito turistico del Comune di Menaggio, www.menaggio.com esiste la voce “esercizi commerciali”. Controllate se ci siete. Se non siete nell’elenco passate dall’ufficio oppure inviate una mail. Se disponete di un vostro sito internet possiamo creare un link dal sito di Menaggio; in caso contrario possiamo rimandare al vostro inserto sulla guida tascabile, che sicuramente si rivelerà uno strumento utile per far conoscere i vostri esercizi. Sul sito sono state inserite tutte le attività che si possono svolgere durante la stagione invernale: ciaspolate, sci d’alpinismo, passeggiate sull’Antica Strada Regina ecc. Nel tentativo di allungare la stagione turistica stiamo pensando inoltre di promuovere dei “soggiorni a tema” coinvolgendo unitariamente gli alberghi, i ristoranti e la pro loco. Mathilde Zuijdwegt Un appello alla prudenza l’importanza del Soccorso Alpino Daniele Chiappa, storica anima del Soccorso Alpino di Lecco e del 118 di Como, mancato prematuramente lo scorso anno a seguito di una malattia contro la quale non ha potuto lottare con la stessa energia con cui aveva affrontato le più impegnative pareti delle Alpi o della Patagonia, sosteneva che il ruolo del Soccorso Alpino doveva essere non più solo quello istituzionale di soccorrere chi si trova in difficoltà in montagna ma anche quello di fare informazione e di prevenire cosi possibili incidenti in ambiente ostile. Ho avuto il privilegio nel lontano 1987 allora studente universitario, di fare parte del CNSAS (corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico) e poi dal 89 come Medico In quasi un quarto di secolo per decine e decine di volte sono stato allenato dagli istruttori alle problematiche della neve e del pericolo delle valanghe e di come risolvere il risolvibile e poi, dalla scuola nazionale medici di emergenza dello stesso sodalizio, di come affrontare tutte le problematiche mediche legate ai traumi, all’asfissia, all’ipotermia che deriva dal seppellimento nella neve così come succede negli incidenti di valanga. A volte, affrontando il freddo, la nebbia e la neve che inevitabil- mente si incontrano in ambiente montano invernale mi sono chiesto quando mai mi sarebbero servite le nozioni apprese dai formatori tecnici e medici vista la mia zona di operatività (il Lario Occidentale). La chiamata di domenica 7 febbraio mi ha lasciato di stucco: “tra dieci minuti alla elisuperficie di Menaggio. C’è un sepolto in valanga sul Grona!” Ero rientrato da pochi minuti dalla stessa montagna e si presentava candida, serena, tranquilla così come la vedo da sempre. Alla piazzola dell’elicottero dell’ospedale si succedono l’elicottero 118 di Como e quello di Sondrio per il trasporto dei volontari del CNSAS in valanga Rapidamente una ventina di uomini sono sul posto. Io salgo con l’ultimo volo. In pochi minuti concitati, Track, il cane da ricerca, fiuta la vittima e comincia il disseppellimento La signora sepolta è sotto a un paio di metri di neve. Ci si alterna alle pale da neve perché “dal vivo” le energie si consumano rapidamente, non come succede nelle esercitazioni. Dopo il disseppellimento restiamo in tre sanitari a gestire le problematiche mediche; in pochi minuti la paziente è a bordo di 802 il nuovo elicottero del 118 di Como con Edi, il Medico Ria- nimatore di servizio, ed è in volo per Bergamo, dove agli Ospedali Riuniti c’è il centro per il trattamento delle ipotermie. I colleghi bergamaschi lottano, purtroppo inutilmente, tutta la notte per strappare la signora alla morte. Appena l’ultimo elicottero lascia la scena dell’incidente la frenesia del soccorso lascia il posto agli interrogativi; come è potuto succedere? La slavina si è staccata dalla montagna sul sentiero che dai Monti di Breglia sale verso l’oratorio di Sant’Amate proprio dove il sentiero diventa meno ripido, dove nelle stagioni calde si “riprende il fiato” durante la salita. Le ore seguenti rendono l’interrogativo ancora più incalzante; il bilancio della giornata sull’arco alpino è di 7 vite spezzate da eventi valanghivi. CRONACA 31 Eppure la neve è sempre caduta e le valanghe fanno parte degli “eventi metamorfici” che caratterizzano la fisica delle precipitazioni nevose e l’uomo ha sempre frequentato la montagna per lavoro o per divertimento! Allora viene da chiedersi il perché di tanti morti. La montagna certo è molto frequentata, anche d’inverno D’altra parte chi apprezza il bello della neve, del silenzio, della 32 CRONACA pace che la montagna offre soprattutto d’inverno non può che capire. La novità degli ultimi anni sono i turisti “fai da te” che con l’avvento delle “ciaspole”, le racchette da neve, hanno visto un vero e proprio boom. Con questi semplici utensili è possibile percorrere d’inverno gli stessi itinerari che si percorrono d’estate. Purtroppo d’inverno non si possono percorrere senza pericoli gli stessi sentieri che d’estate si affrontano con tranquillità. La frequentazione della montagna richiede cultura, conoscenza, rispetto; queste nozioni venivano storicamente trasmesse “dai vecchi ai giovani” in tempi passati quando in montagna si andava per necessità. Nei nostri giorni i metodi per informarsi e per formarsi sono molteplici. Il percorso più sem- plice è quello di frequentare la montagna in compagnia di accompagnatori esperti. In alternativa la nostra Sezione del CAI propone corsi che vanno dall’escursionismo su ciaspole alle cascate di ghiaccio. L’appello è alla massima prudenza. La montagna offre stimoli e sensazioni uniche ma non si devono offrire le spalle all’imprudenza. Anche i sentieri semplici possono in determinate situazioni climatiche trasformarsi in trappole mortali L’auspicio è che, a fronte di una frequentazione sempre più intensa della montagna, i 54 volontari del CNSAS della Stazione Lario Occidentale restino nei prossimi anni disoccupati sul fronte dell’operatività reale. Fabrizio Visetti, Medico XIX° Delegazione Lariana CNSAS