Scalone di Palazzo Galatti

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Scalone di Palazzo Galatti
RELAZIONE DESCRITTIVA SUI
LAVORI DI RESTAURO DELLO
Scalone di
Palazzo Galatti
Palazzo Galatti è stato
costruito nel 1895 con forme
neorinascimentali secondo
uno schema a corte articolato
su tre piani e un sottotetto.
Il complesso, occupando la
parte terminale dell’isolato,
presenta tre affacci, su piazza
Vittorio Veneto, via Roma e via
della Geppa, rispettivamente a
sud, ovest e nord.
ed elementi tipologici consequenziali, in corrispondenza
delle zone più significative,
per mettere in luce le finiture
originarie e lo stato di conservazione delle stesse, al fine di
programmare dei sopralluoghi con la Soprintendenza e
concordare ulteriori dettagli
sui magisteri delle lavorazioni
da eseguire.
Divenuto sede della Provincia
nei primi anni venti l’edificio
non ha subito trasformazioni
rilevanti mantenendo inalterate le originarie caratteristiche
architettoniche, sia esterne
che interne.
Attualmente il palazzo ospita
gli organismi istituzionali
(Presidenza, Giunta, Consiglio)
e le funzioni amministrative ad
essi più direttamente collegate.
A tale scopo, onde fornire
un quadro completo della
situazione, d’intesa con la
Soprintendenza, sono state effettuate, in determinate zone,
lavorazioni preliminari:
- raschiatura a secco o a
umido delle pitture esistenti
del vano scala, dei marcapiani, delle cornici in gesso
mediante utilizzo di mezzi
idonei;
- prove di pulitura delle superfici rilevate con carbonato di
ammonio;
- smontaggio dei vetri del
serramento orizzontale in
legno in corrispondenza del
soffitto del vano scala principale, al fine di dar corso
all’intervento di raschiatura
delle vecchie pitture ed
effettuare le verifiche sullo
stato dei vetri stessi;
- operazioni di pulitura di elementi ornamentali perimetrali della finestra a soffitto
del vano scala principale,
con rimozione di depositi
superficiali incoerenti o
parzialmente coerenti e
Gli ultimi interventi di restauro,
risalenti ai primi anni settanta, hanno riguardato le parti
principali dell’immobile (vano
scale, zona di rappresentanza,
realizzazione della nuova sala
consiglio). Nel 2002 è stato
curato il rifacimento delle facciate esterne e delle chiostrine
interne, il tetto e la sostituzione dei serramenti esterni.
Dopo la fase di allestimento
del cantiere sono stati predisposti alcuni saggi stratigrafici e campionature, tali da
interessare aree più estese
aderenti e di sostanze sovrammesse di varia natura;
- operazioni di pulitura della
ringhiera del parapetto del
vano scala principale, con
rimozione di depositi superficiali incoerenti o parzialmente coerenti e aderenti,
a secco o con altri sistemi
e rimozione di sostanze sovrammesse di varia natura
quali olii, vernici, cere, ecc.;
- operazioni di pulitura di elementi ornamentali in stucco,
con rimozione di depositi
superficiali incoerenti o
parzialmente coerenti e
aderenti e di sostanze sovrammesse di varia natura;
- operazioni di pulitura di
decorazioni ornamentali in
stucco soprastanti le porte,
con rimozione di depositi
superficiali incoerenti o
parzialmente coerenti e
aderenti e di sostanze sovrammesse di varia natura .
A seguito delle campionature
predisposte e della raschiatura delle pitturazioni esistenti, è
emersa la finitura originaria in
marmorino sulle pareti e sulle
superfici sottostanti le rampe
ed i pianerottoli del vano scala
principale.
Con la rimozione e la pulizia
dei vetri applicati sopra la
struttura lignea del serramento orizzontale a soffitto, si è
rilevato che alcuni presentavano i disegni originali, alcuni
erano rovinati, altri erano
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trieste
stati sostituiti con vetri senza
disegni e che lo spessore
degli stessi era estremamente
sottile e tale da non assicurare adeguate condizioni di
sicurezza.
I sopralluoghi effettuati dalla
Soprintendenza hanno evidenziato le discrete condizioni
manutentive del marmorino,
finitura originaria delle pareti e
delle zone sottostanti le rampe
e i pianerottoli del vano scale
principale.
Considerata la valenza storica
dell’edificio si è deciso di procedere alla sua valorizzazione
anziché applicare la pittura
ai silicati come inizialmente
previsto.
Nel contempo, per quanto
riguarda i vetri applicati
sopra la struttura lignea del
serramento orizzontale a
soffitto, è stato suggerito dalla
Soprintendenza di riproporre
le decorazioni originarie con
l’aiuto di mascherine e stesura di colore per vetrate. Ai fini
della sicurezza, poi, si è reso
necessario procedere alla sostituzione degli stessi con vetri
antisfondamento 3+3, con
PVB di adeguato spessore.
Per quanto riguarda le decorazioni ornamentali della finestra
a soffitto del vano scala
principale e quelle soprastanti
le porte e la ringhiera del parapetto, pur essendo rilevata
la presenza di diversi strati di
pitturazioni, non sono state
riscontrate, tuttavia, situazioni
tali da richiedere lavorazioni
non previste inizialmente.
Gli interventi effettuati possono essere così riassunti:
- messa in luce del marmorino, con rimozione dello
strato di tempera, bagnando
le superfici fino al rigonfiamento del colore sintetico e
mediante raschiatura leggera con spatole e raschietti;
- pulitura delle superfici in
marmorino per la rimozione
dei residui di colore mediante impacchi di soluzione
acquosa di carbonato di
ammonio, spazzolatura e
risciacquo delle superfici;
- rifacimento del marmorino
lungo le tracce dell’impianto
elettrico eseguito mediante
abbassamento meccanico
delle stuccature in gesso
esistenti, pulitura accurata
dei bordi, riproposizione del
marmorino con la stesura
di impasto a base di calce
con pigmentazione simile
all’originale;
- consolidamenti di distacchi
fra intonaco e muratura,
mediante iniezioni di calce
tipo PLM e resina acrilica
veicolata con alcol;
- rasatura delle superfici in
marmorino disomogenee;
- finitura superficiale con cera
microcristallina;
- consolidamento dei distacchi fra il battiscopa e la
muratura mediante iniezioni
di resina acrilica veicolata
da alcol, protezione finale
mediante stesura di cera
microcristallina tipo Cosmolloid sciolta in white spirit,
stesa a pennello e lucidata
mediante rimozione degli
eccessi con panni di lana;
- protezione finale a base
di cera microcristallina in
solvente stesa a pennello;
- stuccature fra i conci
mediante l’uso di maltine
a base di calce idraulica,
sabbia di fiume e polveri
di marmo per ottenere una
policromia simile all’originale e resina acrilica;
- stesura di consolidante a
base di silicato di etile,
protezione finale con resina
silossanica stesa a pennello;
- riproposizione delle decorazioni sui vetri del lucernario
mediante copia del disegno
originale con l’aiuto di mascherine e stesura di colore
per vetrate, con sostituzione
dei vetri originari con vetri
antisfondamento, spessore
minimo 3+3 con pvb;
- fornitura e posa in opera di
un ulteriore corpo illuminante, analogo a quelli esistenti,
al piano terra;
- spostamento di alcune prese
e relative linee elettriche in
posizione più adeguata e
messa sotto traccia delle
stesse;
- interventi per l’eliminazione
delle cause di ingresso
dell’acqua meteorica in
corrispondenza dell’entrata
lato via Geppa;
- rimozione del serramento
in legno, raschiatura delle
vecchie pitture, sostituzione
degli stucchi, delle parti in
legno danneggiate, rasatura,
pitturazione con due mani di
vernice all’acqua tinta simile
all’originaria, intervento
comprendente anche il telaio fisso, sostituzione della
ferramenta ove necessario;
- risanamento del legno di
supporto mediante applicazione di inserti in presenza
di fessurazioni e/o parti
mancanti, trattamento con
sostanze per la prevenzione
e l’eliminazione di attacchi
di microrganismi e di organismi biodeteriogeni.
Testo tratto dalla Relazione tecnica
descrittiva dei lavori di restauro a cura
di Giancarlo Vieceli Funzionario della
Provincia di Trieste
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