Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali

Transcript

Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
ORDINE DEGLI STUDI
FACOLTÀ
DI SCIENZE
MATEMATICHE
FISICHE
E NATURALI
ANNO ACCADEMICO
2003/2004
ORDINE DEGLI STUDI
FACOLTÀ
DI SCIENZE
MATEMATICHE
FISICHE
E NATURALI
ANNO ACCADEMICO
2003/2004
indice
Presentazione
Corsi di Studio
9
Biblioteca di area scientifica e tecnologica
38
Indirizzi utili
40
Corpo docente
Professori di ruolo di I e II fascia
43
Ricercatori
49
Corsi di Studio
FISICA
Corso di Laurea in Fisica
51
Corso di Laurea Specialistica in Fisica
83
Master di I livello in Gestione, assistenza e istruzione
all'uso delle risorse informative e documentali elettroniche
124
MATEMATICA
Corso di Laurea in Matematica
127
Corso di Laurea Specialistica in Matematica
145
Corso di Laurea quadriennale in Matematica (ad esaurimento)
158
SCIENZE BIOLOGICHE
Corso di Laurea in Scienze Biologiche
194
Corso di Laurea Specialistica in Biologia ambientale
194
Corso di Laurea Specialistica in Biologia applicata alla ricerca bio-medica
200
Corso di Laurea Specialistica in Metodologie e applicazioni
della biologia molecolare e cellulare
205
Master di II livello in Biologia per la conservazione e valorizzazione
dei beni culturali
210
3
SCIENZE GEOLOGICHE
Corso di Laurea in Scienze Geologiche
299
Corso di Laurea Specialistica in Geologia del territorio e delle risorse
305
Master di II livello in G.I.S. e Telerilevamento per la pianificazione
geoambientale
364
Master di II livello in Tecniche geoarcheologiche per gestione
del territorio e la tutela del patrimonio culturale
365
Corso di Perfezionamento in Geologia e Geomorfologia applicate
4
nella pianificazione territoriale
366
L’Università Roma Tre
369
presentazione
I Corsi di Studio della Facoltà hanno predisposto un lavoro di adeguamento al nuovo sistema universitario italiano, che si articola in tre livelli:
laurea, laurea specialistica, dottorato.
L’ordinamento didattico della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e
Naturali per l’anno accademico 2003/2004 è strutturato in quattro Corsi di
laurea triennali:
● Fisica
● Matematica
● Scienze Biologiche (numero programmato 100)
● Scienze Geologiche (numero programmato 60)
e in sei Corsi di Laurea specialistica:
● Fisica
● Matematica
● Geologia
del Territorio e delle Risorse
Ambientale
● Metodologie e applicazioni della Biologia molecolare e cellulare
● Biologia applicata alla ricerca Bio-medica
● Biologia
Per tutti i Corsi di laurea sono previste prove di Orientamento/accesso per la determinazione di eventuali debiti formativi, che dovranno
essere soddisfatti entro il I anno di corso.
La preiscrizione per le prove di Orientamento/accesso dovrà essere
effettuata presumibilmente tra la fine del mese di agosto e l’inizio del
mese di settembre, e le prove di accesso si svolgeranno entro il 23
settembre p.v., con modalità differenti a seconda del Corso di Laurea.
Per colmare gli eventuali debiti formativi la Facoltà di Scienze M.F.N. ha in
5
programma apposite iniziative differenziate per corso di laurea, che consistono in corsi specifici o corsi di sostegno, quali tutorato, studio assistito,
ecc.
Le lezioni dei Corsi di Laurea della Facoltà saranno tenute tra il 17 settembre 2003 ed il 20 giugno 2004.
Sono attivi vari Dottorati di ricerca, alcuni in consorzio con altre Università tra cui La Sapienza e Tor Vergata, che fanno capo direttamente ai
Dipartimenti di Biologia, Fisica, Matematica e Scienze Geologiche.
Informazioni più specifiche possono essere richieste, pertanto, presso le
segreterie degli stessi.
Infine, sono attivi presso la Facoltà di Scienze M.F.N. un Corso di perfezionamento e n. 4 Corsi di Master, così denominati:
● Corso di Perfezionamento in Presenza in “ Rilevamento geomorfologico
a indirizzo applicativo”
● Master di I livello in Gestione, assistenza e istruzione all’uso delle risorse informative e documentali elettroniche (Servizi di Reference e Infor mation literacy)
● Master in presenza di II livello in “Tecniche geoarcheologiche per la
gestione del territorio e la tutela del patrimonio culturale”
● Master in presenza di II livello in “ G.I.S. e telerilevamento per la pianificazione geoambientale”
● Master in Biologia per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali
La Facoltà offre una serie di iniziative per gli studenti, al fine di facilitarne
la carriera universitaria e favorire una buona riuscita negli studi relativi
all’area scientifica.
È stato istituito, infatti, il “Tutorato”, servizio rivolto e finalizzato a:
- orientare ed assistere gli studenti per tutto il corso di studi;
- rendere gli studenti partecipi del processo formativo;
- rimuovere gli ostacoli che possono danneggiare una proficua frequenza
dei corsi.
Ogni studente della Facoltà, pertanto, fin dal primo anno, avrà assegnato
un “Docente Tutore” che avrà l’incarico di assisterlo durante il suo corso di
studi fornendogli, fra l’altro, indicazioni e consigli per quanto riguarda l’organizzazione e l’impostazione del curriculum didattico.
I servizi di tutorato collaborano con gli organismi di sostegno al diritto allo
studio e con le rappresentanze degli studenti, concorrendo alle esigenze
di formazione culturale degli studenti e alla loro completa partecipazione
alle attività universitarie.
6
Inoltre, allo scopo di favorire una più completa offerta didattica, per gli
insegnamenti dei bienni di indirizzo, non attivati presso la sede di Roma
Tre, è consentita la frequenza ed il riconoscimento degli esami sostenuti
presso le altre sedi universitarie dell’area romana nell’ambito di accordi di
interscambio, già definiti con le Facoltà di Scienze M.F.N. delle altre Università romane.
Infine, viene incoraggiato lo svolgimento di attività didattiche presso qualificati centri scientifici esteri, sia nell’ambito di programmi comunitari (ad
es. ERASMUS/SOCRATES) sia in quello di altri accordi internazionali. In
proposito, si fa presente che tutte le strutture didattiche della Facoltà
hanno aderito al sistema europeo di crediti didattici (ECTS) che permette
agli studenti dei Corsi di Laurea della Facoltà di Scienze M.F.N. un inserimento nei programmi di scambio dell’Unione Europea.
Coloro, che desiderino seguire uno o più insegnamenti relativi a Corsi di
Laurea, possono ottenere l’iscrizione a Corsi singoli, che deve essere
effettuata entro il 5 novembre.
Inoltre, agli studenti immatricolati ai Corsi di Laurea della Facoltà negli
anni accademici precedenti all’a.a. 2001-2002 viene data la possibilità sia
di proseguire gli studi con la precedente normativa che di effettuare il passaggio al nuovo ordinamento (con riconoscimenti di CFU che vengono fissati da ogni singolo corso di studio).
Non vengono accettati trasferimenti da altre Università per il “Vecchio
ordinamento”.
Alcuni dati sulla Facoltà
Docenti di ruolo
Ricercatori
Studenti iscritti a.a. 2002/2003
87
37
1.800
Quella che segue è una breve presentazione dei Corsi di Laurea attivati in
Facoltà.
Il Preside
Prof. Mario Girardi
7
Corsi di studio
Corso di Laurea in Fisica
Nell’anno accademico 2003-2004 sono attivi i tre anni del Corso di Laurea
Triennale in Fisica del Nuovo Ordinamento Didattico ed il I anno del Corso
di Laurea Specialistica.
Corso di Laurea I livello (triennale) in fisica
nuovo ordinamento
Obiettivi formativi
L’ obiettivo del Corso di Laurea del Nuovo Ordinamento è formare laureati
in Fisica che:
- posseggano un’adeguata conoscenza di base nei diversi settori della
fisica classica e moderna;
- conoscano le metodologie di indagine ed siano in grado di applicarle
nella rappresentazione e nella modellizzazione della realtà fisica;
- abbiano competenze operative nella gestione di strumentazione e nella
misura di grandezze fisiche;
- comprendano e sappiano utilizzare strumenti matematici ed informatici
adeguati sia alla soluzione di problemi che alla gestione di esperimenti;
- possano operare professionalmente in ambiti applicativi specifici, quali: il
supporto scientifico e tecnico ad attività industriali, mediche, sanitarie e
dell’ambiente, il risparmio energetico, i beni culturali;
- siano in grado di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, la lingua inglese, nell’ambito specifico di competenza e per lo scambio di
informazioni generali;
- siano in possesso di adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione;
- siano capaci di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro.
Ambiti professionali
I laureati del corso di laurea potranno svolgere attività professionali negli
ambiti relativi:
(1) alle applicazioni tecnologiche della fisica in generale sia in ambito
industriale sia in laboratori di ricerca, ed in particolare in attività relative a
controlli remoti, simulazione avanzata, telecomunicazioni, protezione
(umana, ambientale e delle cose), caratterizzazione fisica di materiali di
varia natura;
(2) alla gestione delle attività di centri di ricerca pubblici e privati, curando ne gli aspetti di modellizzazione e analisi e le relative implicazioni fisiche
ed informatiche; avranno inoltre cultura scientifica e capacità metodologiche tali da poter proseguire proficuamente sia in una laurea specialistica,
9
in classe di Fisica o affine, che nella preparazione all’insegnamento nella
scuola.
Ordinamento Didattico
Il Corso di Laurea prevede attività formative comuni finalizzate ad acquisire: conoscenze di base dell’algebra, della geometria, del calcolo differenziale e integrale; i fondamenti della fisica classica, della fisica teorica e
della fisica quantistica e delle loro basi matematiche; elementi di chimica;
aspetti della fisica moderna relativi all’astronomia e astrofisica, alla fisica
nucleare e subnucleare, alla struttura della materia. Sono previste inoltre
attività di laboratorio dedicate all’apprendimento di metodiche sperimentali, alla misura, all’elaborazione dei dati e alla gestione e controllo di strumentazioni. In relazione a obiettivi specifici, è previsto l’obbligo di attività
esterne, come tirocini formativi presso aziende, strutture della pubblica
amministrazione e laboratori.
Le attività a scelta consentiranno di acquisire sia competenze su metodologie sperimentali concernenti la rivelazione dei segnali, la gestione di
dati, le reti informatiche, la simulazione, il controllo di sistemi complessi, il
trattamento delle immagini, il monitoraggio dell’ambiente, sia conoscenze
in ambiti particolari quali la Geofisica, l’Astrofisica, la Fisica Nucleare e
Subnucleare, la Fisica della Materia e la Fisica Teorica.
Conoscenze richieste per l’accesso
Per accedere al corso di studio è necessario sostenere una prova d’accesso prevista per il 22 settembre 2003. Lo scopo della prova è di valutare il
grado di conoscenza della Matematica elementare (algebra, potenze, logaritmi, trigonometria e rappresentazioni di funzioni) e delle grandezze fisiche
di base. La prova di ingresso sarà un test a risposta multipla.
L’esito della prova non pregiudica l’immatricolazione. Infatti agli studenti
immatricolati con prova di ingresso non positiva, durante il I periodo didattico sarà fornito un sostegno aggiuntivo per raggiungere le adeguate
conoscenze risultate carenti.
Per sostenere la prova è inoltre necessario iscriversi alla prova stessa; ciò
è possibile sia tramite il sito web (www.fis.uniroma3.it), sia telefonando
alla Segreteria del Corso di Laurea.
Per sostenere la prova è necessario il pagamento della tassa prevista per
la iscrizione alla prova entro il 19 settembre 2003.
Nelle prime due settimane di settembre sono previsti corsi di preparazione alla prova d’accesso ed una serie di seminari divulgativi sulla Fisica e
le sue applicazioni attuali.
La prova d’accesso avrà luogo lunedì 22 settembre 2003 alle ore 09,30
nell’aula n. 4 di Viale Marconi 446.
I risultati della prova saranno resi noti martedì 23 settembre 2003, anche
sul sito web del Corso di Studio.
10
Le lezioni avranno inizio il 22 settembre 2003.
Corso di Laurea di II livello (specialistica)
in Fisica - nuovo ordinamento
Scopi, contenuti e sbocchi professionali
La laurea specialistica in Fisica si propone di fornire:
- una solida preparazione culturale nella fisica classica e moderna ed una
buona padronanza del metodo scientifico di indagine;
- un’approfondita conoscenza delle moderne strumentazioni di misura e
delle tecniche di analisi dei dati;
- una conoscenza specialistica in almeno uno dei campi principali di ricerca della Fisica moderna;
- un’approfondita conoscenza di strumenti matematici ed informatici utili
nella Fisica moderna;
- un’elevata preparazione scientifica ed operativa nelle discipline che
caratterizzano la classe;
- la capacità di lavorare con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità di progetti e strutture;
- la capacità di utilizzare le conoscenze specifiche acquisite per la modellizzazione di sistemi complessi nei campi delle scienze applicate.
- la capacità di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, la lingua
inglese.
I laureati specialistici avranno capacità di svolgere attività nel campo:
della ricerca di base ed applicata in laboratori di ricerca pubblici o privati;
delle attività industriali, in particolare nei campi della elettronica, ottica ed
informatica;
della sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica;
della progettazione e gestione di tecnologie in ambiti correlati con le
discipline fisiche, nei settori dell’industria, dell’ambiente, della sanità, dei
beni culturali e della pubblica amministrazione;
della divulgazione ad alto livello della cultura scientifica con particolare
riferimento agli aspetti teorici, sperimentali e applicativi della fisica classica e moderna.
Avranno inoltre preparazione adeguata a proseguire gli studi nel Dottorato
di Ricerca.
Attività formative e struttura didattica
Le Attività didattiche del corso di Laurea Specialistica in Fisica sono finalizzate ad fornire:
- approfondite conoscenze della matematica nel campo dell’algebra, della
geometria, del calcolo differenziale e integrale, delle equazioni differenziali;
- solide conoscenze sia sperimentali che teoriche della fisica classica, della
fisica quantistica e della relatività, delle loro basi matematiche, nonché dei
fondamenti della struttura della materia, della fisica nucleare e subnucleare,
dell’astronomia e astrofisica e di altri aspetti della fisica moderna;
- conoscenze approfondite in un campo specifico della Fisica a scelta
dello studente.
11
Le Attività prevedono attività individuali per non meno di 30 crediti complessivi, dedicate alla conoscenza di metodiche sperimentali o teoriche
specifiche, alla misura e relativa elaborazione di dati sperimentali o allo
sviluppo di modelli teorici.
In relazione a obiettivi specifici sono possibili attività esterne come tirocini
formativi presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, e soggiorni di studio presso altre università italiane ed europee,
anche nel quadro di accordi internazionali.
Al fine di fornire una elevata formazione specialistica sia culturale che
professionale in campi specifici della fisica, il biennio di laurea specialistica prevede un primo semestre di approfondimento delle conoscenze
generali della Fisica di base ed una successiva articolazione in differenti
curricula, nei tre semestri successivi.
I curricula previsti sono:
●
●
●
●
●
Fisica Teorica e Modelli Matematici
Fisica della Materia
Fisica Nucleare e Subnucleare
Astrofisica e Fisica Spaziale
Fisica Terrestre e dell’Ambiente.
Nel curriculum di Fisica Teorica e Modelli Matematici lo studente acquisirà
una preparazione scientifica specifica a settori della fisica teorica.
Nel curriculum di Fisica della Materia lo studente acquisirà una conoscenza delle problematiche scientifiche e delle metodologie sperimentali
nel campo della fisica della materia. In particolare tale conoscenza
dovrà comprendere sia la fenomenologia e la modellistica delle proprietà della materia in differenti stati di aggregazione, sia l’utilizzo di
moderne tecniche di indagine spettroscopica.
Nel curriculum di Fisica Nucleare e Subnucleare lo studente acquisirà una
conoscenza di base delle teorie e delle metodiche sperimentali nel campo
della fisica nucleare e subnucleare. Inoltre dovrà familiarizzarsi con le tecniche relative alla sperimentazione in fisica nucleare e/o subnucleare.
Nel curriculum di Astrofisica e Fisica Spaziale lo studente acquisirà conoscenze di base sulle moderne tematiche dell’astrofisica galattica ed extragalattica e della cosmologia. Inoltre familiarizzerà con le tecniche relative
alla strumentazione astronomica da terra e dallo spazio.
12
Nel curriculum di Fisica Terrestre e dell’Ambiente lo studente acquisirà le
nozioni scientifiche e le metodologie sperimentali e di analisi relative allo
studio della struttura del pianeta terra, dei processi geodinamici vulcanologici, atmosferici ed oceanografici e al monitoraggio dell’ambiente.
Lo schema didattico generale della laurea specialistica è strutturato in
quattro semestri, due al primo anno di studi e due al secondo anno.
L’ attività di stage (6 CFU) consisterà in uno stage presso un laboratorio o
gruppo di ricerca del Dipartimento di Fisica o di Istituzione di ricerca pubblica o privata esterna durante il quale lo studente apprenderà una metodologia particolare della Fisica.
Il quarto semestre è interamente dedicato allo svolgimento della tesi di
laurea.
Il lavoro di tesi, della durata complessiva di 6 mesi, sarà rivolto allo svolgimento da parte dello studente di una studio teorico o sperimentale specifico all’ ambito curriculare prescelto, svolto presso il Dipartimento di Fisica
o presso altra Istituzione di ricerca pubblica o privata esterna. Lo studio
svolto sarà riassunto in un elaborato scritto e sarà presentato sotto forma
di seminario alla Commissione di Laurea.
Gli argomenti del lavoro di tesi dovranno essere approvati dal Collegio
didattico.
Accesso, Immatricolazioni ed Iscrizioni
Per la iscrizione al Corso di Laurea è sufficiente aver conseguito un titolo
di Laurea Triennale in Fisica. I laureati triennali in disciplina diversa od i
laureati specialistici in classe diversa dalla 20S saranno ammessi alla
iscrizione purché abbiano conseguito un numero di crediti totali riconoscibili, in base al decreto istitutivo della classe 25, pari ad almeno 140. Il Collegio didattico elaborerà un percorso didattico per il recupero dei CFU
mancanti, sulla base del curriculum presentato.
È ammesso il trasferimento da Corsi di Laurea Specialistica della Classe
20S svolti presso altre Università, con il riconoscimento globale dei crediti
acquisiti, se coerenti con il percorso formativo della presente laurea.
È ammessa l’iscrizione anche di studenti iscritti a Corsi di Laurea Specialistica di altra classe. Il Collegio didattico stabilirà quali crediti formativi
acquisiti, anche al di fuori dell’ambito universitario, sono riconosciuti.
Per l’iscrizione al corso occorre superare una prova di accesso il cui
scopo è determinare eventuali debiti formativi. Essa consisterà in semplici
domande di fisica classica e di fisica moderna.
Per sostenere la prova è necessario il pagamento della tassa prevista per
la iscrizione alla prova entro il 10 ottobre 2003.
Per sostenere la prova è inoltre necessario iscriversi alla prova stessa
entro il 10 ottobre 2003; ciò è possibile sia tramite il sito web (www.fis.uniroma3.it), sia telefonando alla Segreteria del Corso di Laurea.
La prova d’accesso sarà effettuata il 13 ottobre 2003, giorno di inizio
delle lezioni. I risultati saranno resi noti il giorno 14 ottobre 2003. Per ciascun iscritto con debiti formativi sarà elaborato un percorso di studi individuale che consenta il recupero dei debiti formativi.
I laureati in Fisica di I livello presso una Università italiana od in possesso
di titolo di studio considerato equivalente sono esonerati dalla prova d’accesso e saranno iscritti senza debiti formativi.
13
A coloro che faranno domanda di trasferimento in data successiva al 13
ottobre 2003 sarà data la possibilità di una prova d’ accesso supplementare.
Corso di Laurea in Fisica quadriennale - vecchio or dinamento
Gli studenti iscritti nell’A.A. 2002-2003 al corso di laurea in Fisica del vecchio ordinamento ed al Diploma in Metodologie Fisiche potranno optare
per il passaggio ai corsi del nuovo ordinamento o iscriversi come fuori
corso; a coloro che non opteranno per il Nuovo Ordinamento sarà assicurato il completamento degli studi.
Master di I livello in Gestione, assistenza
e istruzione all’uso delle risorse
informative e documentali elettroniche
Scopi, contenuti e sbocchi professionali
Il corso di master in “Gestione, assistenza e istruzione all’uso delle risorse
elettroniche (Servizi di Reference e Information literacy)” si pone l’obiettivo di formare professionisti dell’informazione e della documentazione in
ambito bibliografico e fattuale, in tutte le discipline curricolari, allo scopo di
creare figure professionali in grado di fornire servizi informativi e documentali ad alto valore aggiunto e strumenti concettuali e tecniche operative, tali da consentire all’utente finale l’acquisizione di competenze ottimali
nel recupero e nell’uso dell’informazione (information literacy).
In particolare, nel quadro di una didattica sempre più orientata alla formazione permanente e a distanza e di una ricerca sempre più caratterizzate
dalle applicazioni di tecnologie elettroniche, oltre che dalla presenza sempre più diffusa di biblioteche digitali, il corso si propone di attivare un processo di professionalizzazione degli intermediari dell’informazione suscettibile di trasmettere agli utenti delle biblioteche le competenze e le abilità
necessarie ad accedere, recuperare, analizzare, sintetizzare e valutare
criticamente tutte le risorse informative.
Il conseguimento del Master consentirà di trovare un’adeguata collocazione presso tutti gli enti e le organizzazioni che utilizzano, a qualunque titolo, l’informazione come risorsa strategica e organizzano
corsi di Information literacy.
Attività formative e struttura didattica
Il Master prevede un programma annuale, con corsi, seminari, stages che
si articolano nell’arco di nove mesi per un totale di 1500 ore di apprendimento pari a 60 crediti.
14
Accesso ed iscrizioni per l’anno accademico 2003/2004
L’iscrizione al corso di Master in “Gestione, assistenza e istruzione all’uso
delle risorse informative e documentali elettroniche (Servizi di Reference
e Information literacy)”è consentita ai cittadini italiani in possesso di laurea triennale (o di laurea quadriennale del Vecchio Ordinamento) ed ai cittadini stranieri in possesso di un titolo equipollente. Il Master è aperto a
personale di ruolo non laureato che abbia almeno 5 anni di servizio effettivo con qualifica di Bibliotecario. Possono conseguire il titolo di Master sia
cittadini italiani che stranieri.
Qualora il numero delle domande di ammissione risulti superiore al contingente dei posti stabilito, l’ammissione al Master sarà subordinata ad
una graduatoria per titoli, stabilita dal Direttore e da due docenti del Consiglio del corso. La graduatoria sarà esposta nella sede del Master entro
la settimana successiva alla scadenza del termine di presentazione delle
domande di ammissione. Si accetta un massimo di 40 iscritti.
Il Master non sarà attivato ove il numero di iscritti risultasse inferiore a 20.
15
Corso di Laurea in Matematica
Corso di Laurea I Livello (triennale)
in Matematica
È diretta al conseguimento di buone conoscenze di base nell’area della
matematica, di buone competenze computazionali ed informatiche, di abilità nella modellizzazione matematica in problemi di interesse scientifico,
tecnico ed economico.
Sbocchi professionali
In ambito industriale, in attività finanziarie, nei servizi e nella pubblica
amministrazione; nella diffusione della cultura scientifica.
Per conseguire la Laurea di Primo Livello, lo studente deve acquisire
almeno 180 crediti formativi (CFU).
Modalità d’accesso
È richiesta la partecipazione ad una prova non selettiva, il cui scopo è
solo l’individuazione del percorso formativo iniziale appropriato: la Prova
di Orientamento. Per l’a.a. 2003-2004, avrà luogo lunedì 22 settembre,
alle ore 9.30, presso le aule F, G del complesso aule, sito in Largo S. Leonardo Murialdo 1.
Per partecipare alla Prova, occorre preiscriversi, entro venerdì 19 settembre 2003. Le modalità di preiscrizione sono comunicate dalla Segreteria Didattica.
Gli argomenti di tale prova sono elencati nell’Ordinamento Didattico, consultabile all’indirizzo http://www.mat.uniroma3.it/didatticacds/regolamenti_manifesti.html
Nel sito sono altresì accessibili test per l’autovalutazione.
Sulla base del risultato conseguito alla Prova di Orientamento, ogni studente verrà inserito in un percorso formativo appropriato, comprendente
attività di recupero dei debiti formativi.
Le attività didattiche avranno inizio il 22 settembre 2003.
Corso di Laurea di II Livello (specialistica)
in Matematica
16
Obiettivi formativi
CFU 120 (acquisibili in due anni)
È diretta al conseguimento di una solida preparazione culturale nell’area
della matematica e dei metodi propri della disciplina, a possedere avanzate competenze computazionali ed informatiche, ad acquisire conoscenze
matematiche specialistiche, eventualmente contestualizzate ad altre
scienze, all’ingegneria e ad altri campi applicativi, ad acquisire abilità nell’analisi e risoluzione di problemi complessi, anche in contesti applicativi,
ad avere capacità relazionali e decisionali, ed essere capaci di lavorare
con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità scientifiche e
organizzative.
Sbocchi professionali
I laureati nel Corso di Laurea Specialistica potranno esercitare funzioni di
elevata responsabilità nella costruzione e nello sviluppo computazionale
di modelli matematici di varia natura, in diversi ambiti scientifici e/o applicativi, industriali, finanziari, nei servizi e nella pubblica amministrazione,
nei settori della comunicazione della matematica e della scienza.
Modalità d’accesso
Per accedere alla Laurea Specialistica occorre superare una Prova di
Accesso.
Tale prova, scritta ed a carattere interdisciplinare, è diretta ad accertare il
possesso di conoscenze indispensabili e le capacità necessarie per
affrontare studi avanzati in Matematica.
La Prova – offerta tre volte l’anno (luglio, settembre/ottobre, febbraio/marzo) – consiste nello svolgimento di alcuni esercizi a scelta; tali
esercizi includono problemi di algebra lineare e problemi di analisi matematica (e possono anche essere di carattere teorico).
Per l’a.a. 2003-2004 una delle Prove di Accesso avrà luogo martedì 1
ottobre 2003, alle ore 9.30, presso il Dipartimento di Matematica, sito in
Largo S. Leonardo Murialdo 1.
Per partecipare ad una qualsiasi Prova, occorre preiscriversi, entro lunedì
30 settembre 2003. Le modalità di preiscrizione sono comunicate dalla
Segreteria Didattica.
A giugno sarà disponibile, anche nelle scuole, il fascicolo Benvenuto@Matematica contenente tutte le informazioni relative ai nuovi
Corsi di Studio.
17
Corso di Laurea in Scienze Biologiche
Corso di Laurea di I livello (triennale) in
Scienze Biologiche
Obiettivi formativi
Gli obiettivi formativi qualificanti il Corso di Studio sono:
- possedere buone conoscenze di base nei diversi settori delle scienze
biologiche;
- possedere competenze operative e applicative negli ambiti di interesse;
- avere familiarità con le metodologie sperimentali;
- essere capaci di svolgere compiti tecnico-operativi e attività professionali
di supporto in attività di ricerca, produttive e tecnologiche, laboratori e
servizi, a livello di analisi, controlli e gestione;
- conoscere almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre l’italiano.
Il Corso di laurea di primo livello prevede l’impostazione di un’ampia base
culturale comune a tutti gli iscritti, garantita da:
- attività formative di base negli ambiti della biologia, matematica, fisica e
chimica;
- attività formative caratterizzanti i vari ambiti disciplinari della biologia e
in ambiti disciplinari affini e coerenti con gli obiettivi formativi del percorso
didattico o integrative di una formazione interdisciplinare.
Curricula
I primi due anni di Corso prevedono attività formative di base o quella
parte delle attività formative caratterizzanti idonee a garantire la padronanza delle conoscenze e le impostazioni delle competenze ritenute
essenziali per ogni studente di biologia. Gli obiettivi formativi sono dunque quelli di fornire per le diverse discipline le conoscenze irrinunciabili
che permetteranno poi di fruire degli insegnamenti specifici professionalizzanti previsti nel terzo anno di corso.
Il terzo anno è articolato in tre percorsi didattici differenziati:
Molecolare-Cellulare
Fisiopatologico
● Ambientale-Naturalistico
●
●
18
Requisiti di ammissione
Per l’anno accademico 2003/2004 è stata richiesta l’istituzione di un
numero programmato di immatricolazioni pari a 100 unità.
Gli studenti che intendono iscriversi al Corso di Studio in Scienze Biologiche devono effettuare un test selettivo che verterà su argomenti delle
materie formative di base e su prove di cultura scientifica generale. Il livello di preparazione atteso, concernente gli ambiti della matematica, chimica, fisica e biologia, è quello acquisibile con i diplomi di scuola secondaria
superiore. Il test permetterà inoltre ai docenti di individuare eventuali lacune e di definire e assegnare i debiti formativi che lo studente è tenuto a
estinguere entro il primo anno di corso.
A questo scopo sono organizzati corsi specifici, attività di studio assistito e
di tutorato. Le modalità di svolgimento di queste attività saranno dettagliate nel manifesto annuale. Il raggiungimento del livello di preparazione idoneo verrà valutato mediante test specificamente predisposti.
date per le immatricolazioni al Corso di laurea in Scienze Biologiche
(Triennale)
termine prescrizioni: 15-09-03
data test: 23-09-03
pubblicazione graduatoria: 30-09-03
inizio immatricolazione: 08-10-03
fine immatricolazione: 17-10-03
ripescaggio: 23-10-03
Laurea quinquennale - vecchio ordinamento
(in fase di progressiva disattivazione)
Durata del corso: cinque anni
Nell’a.a. 2003-2004 vengono attivati il quarto e quinto anno di corso.
Dall’anno accademico 2003/2004 vengono attivate le seguenti lauree
specialistiche (classe 6/S, Laurea specialistica in Scienze Biologiche):
● Laurea specialistica in Biologia ambientale;
● Laurea specialistica in Biologia applicata alla ricerca bio-medica;
● Laurea specialistica in Metodologie e applicazioni della Biologia
molecolare e cellulare.
La durata del corso di laurea è, di regola, di due anni. L’attività didattica è
articolata in due anni di corso (nell’anno accademico 2003/2004 viene
attivato il primo) durante i quali lo studente deve conseguire 120 crediti,
ripartiti tra varie attività formative, aree e settori scientifico-disciplinari, in
conformità ai decreti ministeriali corrispondenti.
Corso di Laurea di II livello (specialistica)
in Biologia ambientale
Obiettivi formativi specifici
Il corso di Laurea Specialistica in Biologia Ambientale risponde alla
domanda di una adeguata formazione nel settore della Biologia applicata
allo studio ed alla gestione e tutela delle risorse naturali. Pertanto questo
Corso di Laurea si pone i seguenti obiettivi formativi di carattere generale:
- fornire una solida preparazione culturale nella Biologia di base e nei
diversi settori della Biologia applicata allo studio ed alla gestione delle
19
risorse naturali, nonché un’elevata preparazione scientifica e operativa
nelle discipline che caratterizzano la classe;
- fornire una approfondita conoscenza della metodologia strumentale,
degli strumenti analitici e delle tecniche di acquisizione e analisi dei dati
nel campo della Biologia ambientale;
- fornire un’adeguata conoscenza degli strumenti matematici ed informatici di supporto, in particolare per quanto attiene gli aspetti di analisi ecologica;
- dare padronanza del metodo scientifico di indagine per poter sviluppare
autonomamente ricerca di base ed applicata nel campo della Biologia
ambientale;
- mettere in grado gli studenti di utilizzare fluentemente, in forma scritta e
orale, almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, in particolar
modo l’inglese, con riferimento anche ai lessici disciplinari specialistici;
- mettere in grado gli studenti di lavorare con ampia autonomia, anche
assumendo responsabilità di progetti e strutture nei campi della Biologia
ambientale.
Ai fini indicati, il curriculum del Corso di Laurea specialistica in Biologia
Ambientale comprende i seguenti aspetti professionalizzanti garantiti
attraverso attività formative finalizzate a:
- acquisizione degli strumenti matematici, statistici, informatici, fisici e chimici applicati all’analisi delle caratteristiche abiotiche e biotiche dell’ambiente;
- approfondimento della formazione biologica di base e delle sue applicazioni, con particolare riguardo alle conoscenze applicative relativamente
all’analisi di specie, popolazioni e comunità animali e vegetali in condizioni normali e alterate, alle loro interazioni reciproche, agli effetti ambientali
e biotici sugli esseri viventi;
- acquisizione di tecniche utili per la comprensione dei fenomeni ecologici;
- attività formative, lezioni ed esercitazioni obbligatorie di laboratorio ed in
ambiente naturale per non meno di 30 crediti complessivi (di cui 8 per
esercitazioni sul campo), in particolare dedicate alla conoscenza di metodiche sperimentali per il riconoscimento e la descrizione della biodiversità,
per l’analisi delle specializzazioni autoecologiche e dei rapporti biocenotici, per l’analisi di caratteristiche abiotiche degli ecosistemi e di loro alterazioni d’origine antropica, per l’analisi e l’elaborazione dei dati;
- in relazione a obiettivi specifici, attività esterne come tirocini formativi
presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, oltre
a soggiorni di studio presso altre università italiane ed europee, anche nel
quadro di accordi internazionali.
20
In prospettiva della formazione pratica e professionale degli studenti, l’attività didattica sarà integrata con corsi di perfezionamento, stage e tirocini
specialistici di carattere botanico, zoologico, ecologico e di biologia della
conservazione, svolti presso strutture specializzate (Musei di Zoologia,
Orti botanici, ENEA, Istituto Superiore di Sanità, Istituti CNR, Istituti Zoo-
profilattici), nonché presso aziende ed enti pubblici e privati la cui qualificazione scientifica sia stata preventivamente valutata, indirizzati alla conservazione ambientale (Parchi nazionali, Parchi regionali, Riserve dello
Stato e regionali, ecc.).
Ambiti occupazionali previsti per i laureati
Le finalità professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della
professione sono quindi da ricondurre a:
- analisi e controlli dei diversi livelli strutturali della biodiversità degli ecosistemi e della loro conservazione, anche in relazione a valutazioni di
impatto ambientale;
- Biomonitoraggio per l’analisi della qualità (micro- e macrobiologica nonché chimica) delle acque;
- sviluppo ed applicazione di metodologie analitiche nello studio della biodiversità e della sua conservazione;
- identificazione e studio di specie e comunità animali e vegetali applicate
alla loro gestione e conservazione ed alla pianificazione territoriale;
- valutazione dello stato di conservazione di habitat e specie incluse in
Direttive internazionali ed in Leggi nazionali;
- indagine scientifica in campo sistematico, ecologico e di Biologia della
conservazione;
- gestione della ricerca applicata in ambito ambientale.
Gli ambiti professionali
Gli obiettivi formativi del corso sono in larga misura riferibili all’oggetto
della professione del Biologo, così come istituita con legge n. 396 del
24/05/1967, così come modificata dal DPR 328 del 5/6/2001. Le finalità
professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione
sono quindi da ricondurre a:
- attività professionali in istituzioni di ricerca, di controllo e di gestione in
campo ambientale, sia in ambito privato che nella pubblica amministrazione, con particolare riguardo a:
a) conoscenza e tutela della biodiversità degli organismi animali e vegetali
e dei microrganismi;
b) comprensione dei fenomeni biologici a tutti i livelli ed diffusione di tali
conoscenze;
c) uso regolato delle risorse biotiche e loro incremento;
d) applicazioni biologiche in campo ambientale e dei beni culturali.
- attività professionali di promozione e sviluppo dell’innovazione scientifica
e tecnologica, nonché di gestione e progettazione di tecnologie utili in
campo ambientale;
- avviamento, entro opportuni dottorati di ricerca, alla indagine nel settore
della Biologia ambientale.
Definizione delle conoscenze richieste per l’accesso
Le conoscenze richieste sono quelle acquisibili con una laurea di primo
livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo ambientale-
21
naturalistico. In caso di provenienza da una laurea della classe di Scienze
Biologiche di primo livello con altro percorso formativo o da altra sede,
dovranno essere acquisiti tutti i crediti previsti nella laurea di primo livello
con percorso ambientale-naturalistico, in materie di carattere botanico,
zoologico ed ecologico. In caso di altra laurea di primo livello con contenuti formativi almeno parzialmente simili (es. Classe delle lauree in Biotecnologie) dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti
entro il primo anno di corso.
Modalità di regolamentazione dell’accesso
Avranno accesso al corso senza debiti formativi i laureati di I livello di
Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo ambientale-naturalistico
dell’Università di Roma Tre o con equivalenti contenuti. Tuttavia, anche i
Laureati triennali in possesso delle conoscenze richieste per l’accesso
dovranno sostenere un esame mirante all’accertamento delle capacità per
l’accesso alla Laurea specialistica. I laureati di primo livello in Scienze
Biologiche secondo la tipologia dell’Università “Roma Tre” potranno accedere alla Laurea Specialistica, superato positivamente l’esame di ammissione, con il totale riconoscimento dei CFU maturati nella Laurea triennale. In caso di altra Laurea di I o II livello, dovranno essere acquisiti anche i
crediti di base mancanti. A tali laureati, alla loro iscrizione alla Laurea
Specialistica, dovranno essere indicati, da una apposita commissione, i
debiti formativi e le attività formative necessarie per il conseguimento
della Laurea Specialistica, in conformità con la tabella e con gli obiettivi
del Corso di laurea specialistica. Al fine di garantire un congruo rapporto
docente/discente e di offrire una adeguata didattica laboratoristica, anche
tenuto conto delle disponibilità logistiche del Dipartimento di Biologia e
delle Istituzioni convenzionate, si ritiene di dover programmare il numero
massimo di studenti iscritti. L’accesso al corso sarà quindi regolamentato
attraverso un esame ed una valutazione dei titoli.
Eventuali obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno
di corso
Per gli studenti che presentano debiti formativi all’atto dell’iscrizione al I
anno del CL specialistico in Biologia Ambientale, sarà possibile accedere
ai singoli corsi curriculari del percorso formativo Ambientale Naturalistico
della Laurea di I livello in Biologia dell’Università Roma Tre. Per tali studenti l’accesso al II anno di corso della Laurea Specialistica in Biologia
Ambientale sarà subordinato all’acquisizione di tutti i crediti formativi mancanti all’atto dell’iscrizione.
22
Entro la data e con le modalità definite nel manifesto degli studi, lo studente
deve effettuare la scelta degli eventuali insegnamenti e attività opzionali,
seguendo i percorsi formativi indicati dal Collegio Didattico di Biologia. È
data facoltà allo studente di scegliere quali insegnamenti seguire nel I anno e
quali nel II anno, fatte salve la ripartizione di 60 CFU per ciascun anno di
corso e le indicazioni relative al percorso formativo scelto.
Per essere ammesso alla prova finale, denominata esame di laurea, lo
studente dovrà aver acquisito almeno 246 crediti come dettagliati nel
piano di studi presentato dallo studente.
La prova finale è basata su una discussione di una tesi di laurea a carattere sperimentale che porti un contributo originale alle conoscenze scientifiche nel campo.
È prevista la presentazione di un elaborato scritto e la sua discussione di
fronte ad una commissione nominata dal Collegio Didattico di Biologia.
La scelta del docente guida e dell’argomento dovrà essere effettuata
entro il primo semestre del secondo anno.
Modalità di accesso e date
- test selettivo;
- prove su cultura generale e prove specifiche nei SSD caratterizzanti la
Laurea Specialistica;
- prescrizione entro il 15 settembre 2003 (aperta a laureati e laureandi
con CFU > 159);
- data e luogo del test: 22 settembre 2003, aule 5, 6 , 7 e 8, ore 9,00;
- graduatoria: entro il 30 settembre 2003;
- inizio lezioni: 1° ottobre 2003;
- regolarizzazione dell’iscrizione: entro il 31 marzo 2004 (in modo che si
possano iscrivere i laureati della sessione di febbraio che abbiano soste nuto con esito positivo il test di accesso);
- numero programmato per ciascuna laurea specialistica: 25 studenti.
Corso di Laurea di II livello (specialistica) in
Biologia applicata alla ricerca Bio-medica
Obiettivi formativi specifici
L’ampio sviluppo della conoscenza scientifica in vari settori della biologia
molecolare e cellulare ha avuto numerose ripercussioni in ambito bio-medico
ed ha rapidamente portato a importanti acquisizioni sulle funzioni di cellule,
organi e sistemi in condizioni normali ed alterate, sulle modificazioni genetiche e chimiche alla base delle alterazioni patologiche indotte da agenti chimici, fisici e biologici, permettendo in ultimo lo sviluppo di nuovi approcci diagnostici e terapeutici. Lo studio della biologia della cellula in condizioni fisiologiche e patologiche e le nuove tecnologie bio-mediche mirate alla determinazione delle cause delle alterazioni molecolari e cellulari che si manifestano
in numerose patologie sono alla base della moderna formazione specialistica dei biologi diretti operare nel settore bio-medico. La comprensione del
funzionamento della cellula in condizioni normali ed alterate richiede quindi
un approccio interdisciplinare e l’utilizzazione di strumenti propri di discipline
specialistiche quali biochimica, biologia molecolare, biologia cellulare, farmacologia, fisiologia, immunologia, genetica, microbiologia e patologia.
23
Il Corso di Laurea Specialistica (II Livello) in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica mira ad approfondire le conoscenze già acquisite dai Laureati di I Livello in Biologia, indirizzo Fisiopatologico, Bio-medico o Sanitario, ai fini della formazione specialistica di biologi in grado di condurre
autonomamente ricerca di base ed applicata nel settore bio-medico.
Gli obiettivi formativi qualificanti il corso di Laurea di II livello in Biologia
applicata alla ricerca bio-medica sono:
- fornire una preparazione culturale integrata nel campo della biologia
applicata allo studio di processi fisiologici e patologici a livello molecolare, cellulare e sistemico;
- approfondire la metodologia dell’indagine scientifica e la gestione delle
tecnologie esistenti e di quelle derivanti dall’innovazione scientifica nel
campo della biologia applicata allo studio di sistemi cellulari ed animali in
condizioni fisiologiche e patologiche;
- implementare le conoscenze operative delle strumentazioni analitiche ed
informatiche proprie del settore bio-medico e sanitario;
- trasferire le informazioni ottenute dalla genomica, trascrittomica e proteomica alla comprensione dettagliata di processi cellulari in condizioni
fisiologiche e patologiche;
- qualificare la professionalità in abiti correlati al settore bio-medico, con
particolare riferimento ai laboratori di analisi biologiche e microbiologiche
ed ai controlli biologico-sanitari a fini diagnostici e preventivi;
- applicare tecnologie riguardanti lo sviluppo di modelli sperimentali subcellulari, cellulari e animali utilizzati nei settori farmaceutico, nutrizionistico, merceologico e sanitario;
- impartire una buona conoscenza della lingua inglese scientifica e dell’uso di software dedicati alla ricerca scientifica.
Attività formativa
Per raggiungere i suddetti obiettivi è richiesta l’acquisizione di crediti
essenzialmente nelle discipline dell’area biologica e medica. La formazione laboratoristica e l’esercizio dell’analisi critica dei progetti di ricerca, dei
metodi d’indagine scientifica e dei risultati sperimentali saranno garantiti
da un adeguata assegnazione di crediti per attività sperimentali dedicate
alla preparazione della prova finale. L’attività didattica sarà integrata con
seminari interni e tirocini a carattere specialistico che saranno svolti presso strutture pubbliche e private accreditate in ambito bio-medico e sanitario, alcune delle quali già in convenzione con il Dipartimento di Biologia
quali ENEA, CNR o Istituti del Ministero della Sanità (Istituti di Ricovero e
Cura a carattere Scientifico, Istituto Superiore di Sanità, Istituti Zooprofilattici, Istituto della Nutrizione, Istituto Superiore per la prevenzione e la
Sicurezza sul lavoro) e Società ed Istituti riconosciuti dal Ministero per l’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR).
24
Ambiti occupazionali previsti per i laureati
Gli obiettivi formativi del corso di Laurea di II livello in Biologia applicata
alla ricerca bio-medica sono in larga misura riferibili all’oggetto della professione del biologo in ambito sanitario, così come istituita con legge n.
396 del 24/5/67, successivamente modificata con D.P.R. n. 328 del 5 giugno 2001. Le finalità professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione sono quindi da ricondurre a:
- sviluppo e applicazione di metodologie scientifiche applicate alla ricerca
bio-medica;
- attività di ricerca scientifica presso istituti universitari, enti di ricerca,
industrie farmaceutiche;
- gestione della ricerca di base ed applicata in campo bio-medico, con particolare riferimento al settore farmacologico, nutrizionistico e diagnostico;
- analisi e controlli biologici della qualità delle acque, derrate alimentari,
medicamenti in genere e merci di natura biologica;
- sviluppo ed applicazione di metodologie analitiche in campo genetico,
isto-citologico, immunologico, microbiologico e metabolico nell’uomo e
negli animali;
- identificazione di agenti patogeni nell’uomo e negli animali;
Ambiti professionali
Gli ambiti professionali tipici che si possono offrire al laureato del corso di
studio sono:
- attività professionali in istituzioni di ricerca (nazionali ed intenazionali),
controllo ed assistenza dell’area bio-medica e negli istituti di ricerca che
utilizzano sistemi cellulari e animali in vivo, nell’industria farmaceutica,
chimica, agro-alimentare, cosmetica, nei laboratori di analisi biologiche,
chimico-cliniche e microbiologiche, nei presidi territoriali adibiti al controllo
biologico e sanitario;
- avviamento, attraverso scuole di specializzazione, ai ruoli dirigenziali di
competenza biologica nel S.S.N;
- avviamento, entro opportuni dottorati di ricerca, alla ricerca interdisciplinare nel settore bio-medico e sanitario.
Definizione delle conoscenze richieste per l’accesso
Le conoscenze richieste sono quelle acquisibili con una laurea di primo
livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo fisiopatologico.
In caso di provenienza da una laurea della classe di Scienze Biologiche di
primo livello con altro percorso formativo o da altra sede, dovranno essere acquisiti tutti i crediti previsti nella laurea di primo livello con percorso
fisiopatologico, in materie quali fisiologia, genetica, microbiologia e patologia generale. In caso di altra laurea di primo livello con contenuti formativi
almeno parzialmente simili (es. Classe delle lauree in Biotecnologie)
dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti entro il primo
anno di corso.
Modalità di regolamentazione dell’accesso
Avranno accesso al corso senza debiti formativi i laureati di I livello di
Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo fisiopatologico dell’Uni-
25
versità di Roma Tre o con equivalenti contenuti. Tuttavia, anche i Laureati
triennali in possesso delle conoscenze richieste per l’accesso dovranno
sostenere un esame mirante all’accertamento delle capacità per l’accesso
alla Laurea specialistica. I laureati di primo livello in Scienze Biologiche
secondo la tipologia dell’Università “Roma Tre” potranno accedere alla
Laurea Specialistica, superato positivamente l’esame di ammissione, con
il totale riconoscimento dei CFU maturati nella Laurea triennale. In caso di
altra Laurea di I o II livello, dovranno essere acquisiti anche i crediti di
base mancanti. A tali laureati, alla loro iscrizione alla Laurea Specialistica,
dovranno essere indicati, da una apposita commissione, i debiti formativi
e le attività formative necessarie per il conseguimento della Laurea Specialistica, in conformità con la tabella e con gli obiettivi del Corso di laurea
specialistica. Al fine di garantire un congruo rapporto docente/discente e
di offrire una adeguata didattica laboratoristica, anche tenuto conto delle
disponibilità logistiche del Dipartimento di Biologia e delle Istituzioni convenzionate, si ritiene di dover programmare il numero massimo di studenti
iscritti. L’accesso al corso sarà quindi regolamentato attraverso un esame
ed una valutazione dei titoli.
Eventuali obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno
di corso
Per gli studenti che presentano debiti formativi all’atto dell’iscrizione al I
anno di corso della Laurea Specialistica in Biologia Applicata alla Ricerca
Biomedica, sarà possibile accedere ai singoli corsi curriculari del percorso
formativo fisiopatologico della Laurea di I livello in Biologia dell’Università
Roma Tre. Per tali studenti l’accesso al II anno di corso della Laurea Specialistica in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica sarà subordinato
all’acquisizione di tutti i crediti formativi mancanti all’atto dell’iscrizione.
Entro la data e con le modalità definite nel manifesto degli studi, lo studente
deve effettuare la scelta degli eventuali insegnamenti e attività opzionali,
seguendo i percorsi formativi indicati dal Collegio Didattico di Biologia. È
data facoltà allo studente di scegliere quali insegnamenti seguire nel I anno
e quali nel II anno, fatte salve la ripartizione di 60 CFU per ciascun anno di
corso e le indicazioni relative al percorso formativo scelto.
Per essere ammesso alla prova finale, denominata esame di laurea, lo
studente dovrà aver acquisito almeno 246 crediti come dettagliati nel
piano di studi presentato dallo studente.
26
La prova finale è basata su una discussione di una tesi di laurea a carattere sperimentale che porti un contributo originale alle conoscenze scientifiche nel campo.
È prevista la presentazione di un elaborato scritto e la sua discussione di
fronte ad una commissione nominata dal Collegio Didattico di Biologia.
La scelta del docente guida e dell’argomento dovrà essere effettuata
entro il primo semestre del secondo anno.
Modalità di accesso e date
- test selettivo;
- prove su cultura generale e prove specifiche nei SSD caratterizzanti la
Laurea Specialistica;
- prescrizione entro il 15 settembre 2003 (aperta a laureati e laureandi
con CFU > 159);
- data e luogo del test: 22 settembre 2003, aule 5, 6 , 7 e 8, ore 9,00;
- graduatoria: entro il 30 settembre 2003;
- inizio lezioni: 1° ottobre 2003;
- regolarizzazione dell’iscrizione: entro il 31 marzo 2004 (in modo che si
possano iscrivere i laureati della sessione di febbraio che abbiano soste nuto con esito positivo il test di accesso);
- numero programmato: 25 studenti.
Corso di Laurea di II livello (specialistica)
in metodologie e applicazioni della Biologia
molecolare e cellulare
Il Corso di Laurea Specialistica in Metodologie e Applicazioni della Biologia
Molecolare e Cellulare ha come obiettivo la formazione di specialisti nella
ricerca nel settore. La conoscenza delle fondamentali metodologie sperimentali attualmente adottate nelle indagini relative alla struttura e alla funzione biologica delle macromolecole, e ai meccanismi molecolari implicati
nei processi vitali delle cellule, è presupposto essenziale per un impegno
professionale negli ambiti di competenza. Una solida preparazione metodologica infatti consente un agevole inserimento in ambienti di ricerca grazie alla possibilità di fornire immediatamente contributi significativi.
Gli obiettivi formativi qualificanti il corso di studio sono:
- Acquisire una solida preparazione epistemologica e culturale nella biologia molecolare e cellulare e un’elevata preparazione scientifica e operativa nelle discipline che caratterizzano la classe;
- Approfondire la metodologia dell’indagine scientifica ed acquisire capacità critiche nell’analisi di progetti di ricerca, protocolli e risultati sperimentali per la corretta effettuazione di ricerche nella biologia di base ed applicata.
- Approfondire la conoscenza delle tecnologie esistenti e di quelle derivanti dall’innovazione scientifica, della metodologia strumentale, degli
strumenti analitici e delle tecniche di acquisizione e analisi dei dati nel
campo della biologia molecolare e cellulare di microorganismi, animali e
piante.
- Approfondire la conoscenza degli strumenti matematici ed informatici di
supporto e la capacità di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale,
almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, con riferimento
anche ai lessici disciplinari;
- Acquisire la capacità di lavorare con ampia autonomia, oltre la capacità
27
di lavorare in gruppo, valorizzando la propria e l’altrui competenza ed
anche assumendo responsabilità di progetti e strutture.
L’attività didattica sarà caratterizzata dalla presenza di corsi di alta specializzazione e sarà integrata da cicli di seminari, gruppi di lavoro e tirocini
che saranno svolti presso i laboratori dell’Università o presso strutture
accreditate in ambito scientifico alcune delle quali già in convenzione con
il Dipartimento di Biologia (CNR, ENEA, Istituto Superiore di Sanità, Istituti
Zooprofilattici, Istituto Superiore per la prevenzione e la Sicurezza sul
lavoro), nonché presso aziende ed enti di ricerca pubblici e privati la cui
qualificazione scientifica sia stata preventivamente valutata.
Ambiti occupazionali previsti per i laureati
Gli obiettivi formativi del corso sono in larga misura riferibili all’oggetto
della professione del Biologo, così come istituita con legge n. 396 del
24/05/1967, così come modificata dal DPR 328 del 5/6/2001. Le finalità
professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione
sono quindi da ricondurre a:
- sviluppo e applicazione di metodologie scientifiche;
- attività di ricerca scientifica presso università, enti di ricerca pubblici e
privati, industrie farmaceutiche e di biotecnologia;
- accesso, attraverso scuole di specializzazione dell’area medica, ai ruoli
dirigenziali di competenza biologica nel S.S.N.;
- attività di promozione e sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica, nonché di gestione e progettazione delle tecnologie;
- gestione della ricerca di base e applicata nel settore della biologia molecolare e cellulare;
- attività professionali e di progetto in ambiti correlati con le discipline biologiche, nei settori dell’industria, della sanità e della pubblica amministrazione.
Definizione delle conoscenze richieste per l’accesso
Le conoscenze richieste sono quelle acquisibili con una laurea di primo
livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo molecolare e
cellulare. In caso di provenienza da una laurea della classe di Scienze
Biologiche di primo livello con altro percorso formativo o da altra sede,
dovranno essere acquisiti tutti i crediti previsti nella laurea di primo livello
con percorso molecolare e cellulare, in materie di carattere citologico, biochimico, biologico-molecolare, genetico e microbiologico. In caso di altra
laurea di primo livello con contenuti formativi almeno parzialmente simili
(es. Classe delle lauree in Biotecnologie) dovranno essere acquisiti anche
i crediti di base mancanti entro il primo anno di corso.
28
Modalità di regolamentazione dell’accesso
Avranno accesso al corso senza debiti formativi i laureati di I livello di
Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo molecolare e cellulare
dell’Università di Roma Tre o con equivalenti contenuti. Tuttavia, anche i
Laureati triennali in possesso delle conoscenze richieste per l’accesso
dovranno sostenere un esame mirante all’accertamento delle capacità per
l’accesso alla Laurea specialistica. I laureati di primo livello in Scienze
Biologiche secondo la tipologia dell’Università “Roma Tre” potranno accedere alla Laurea Specialistica, superato positivamente l’esame di ammissione, con il totale riconoscimento dei CFU maturati nella Laurea triennale. In caso di altra Laurea di I o II livello, dovranno essere acquisiti anche i
crediti di base mancanti. A tali laureati, alla loro iscrizione alla Laurea
Specialistica, dovranno essere indicati, da una apposita commissione, i
debiti formativi e le attività formative necessarie per il conseguimento
della Laurea Specialistica, in conformità con la tabella e con gli obiettivi
del Corso di laurea specialistica. Al fine di garantire un congruo rapporto
docente/discente e di offrire una adeguata didattica laboratoristica, anche
tenuto conto delle disponibilità logistiche del Dipartimento di Biologia e
delle Istituzioni convenzionate, si ritiene di dover programmare il numero
massimo di studenti iscritti. L’accesso al corso sarà quindi regolamentato
attraverso un esame ed una valutazione dei titoli.
Eventuali obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno
di corso
Per gli studenti che presentano debiti formativi all’atto dell’iscrizione al I
anno di corso della Laurea Specialistica in Metodologie e Applicazioni
della Biologia Molecolare e Cellulare, sarà possibile accedere ai singoli
corsi curriculari del percorso formativo molecolare e cellulare della Laurea
di I livello in Biologia dell’Università Roma Tre. Per tali studenti l’accesso
al II anno di corso della Laurea Specialistica in Metodologie e Applicazioni
della Biologia Molecolare e Cellulare sarà subordinato all’acquisizione di
tutti i crediti formativi mancanti all’atto dell’iscrizione.
Entro la data e con le modalità definite nel manifesto degli studi, lo studente deve effettuare la scelta degli eventuali insegnamenti e attività opzionali,
seguendo i percorsi formativi indicati dal Collegio Didattico di Biologia. È
data facoltà allo studente di scegliere quali insegnamenti seguire nel I
anno e quali nel II anno, fatte salve la ripartizione di 60 CFU per ciascun
anno di corso e le indicazioni relative al percorso formativo scelto.
Per essere ammesso alla prova finale, denominata esame di laurea, lo
studente dovrà aver acquisito almeno 246 crediti come dettagliati nel
piano di studi presentato dallo studente.
La prova finale è basata su una discussione di una tesi di laurea a carattere sperimentale che porti un contributo originale alle conoscenze scientifiche nel campo. È prevista la presentazione di un elaborato scritto e la
sua discussione di fronte ad una commissione nominata dal Collegio
Didattico di Biologia.
La scelta del docente guida e dell’argomento dovrà essere effettuata
entro il primo semestre del secondo anno.
Modalità di accesso e date
- test selettivo;
- prove su cultura generale e prove specifiche nei SSD caratterizzanti la
Laurea Specialistica;
29
- prescrizione entro il 15 settembre 2003 (aperta a laureati e laureandi
con CFU > 159);
- data e luogo del test: 22 settembre 2003, aule 5, 6, 7 e 8, ore 9.00;
- graduatoria: entro il 30 settembre 2003;
- inizio lezioni: 1° ottobre 2003;
- regolarizzazione dell’iscrizione: entro il 31 marzo 2004 (in modo che si
possano iscrivere i laureati della sessione di febbraio che abbiano sostenuto con esito positivo il test di accesso);
- numero programmato: 25 studenti.
Master di II livello in Biologia
per la conservazione e valorizzazione
dei beni culturali
Scopi, contenuti e sbocchi professionali
Il master si pone l’obiettivo di formare figure professionali contraddistinte da
competenze di livello elevato nelle diverse problematiche biologiche connesse alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. In particolare verranno trattate metodologie, conoscenze e strumenti necessari:
- all’analisi dei materiali di biologica costitutivi i beni culturali per problematiche conoscitive e di ricostruzione del contesto ambientale;
- alla progettazione ambientale in contesti archeologici e monumentali;
- all’analisi sulle problematiche di biodeterioramento dei beni culturali;
- alle tecniche per la prevenzione e il controllo del danno di origine biologica in ambienti museali e in ambito monumentale ed archeologico;
- alle problematiche di conservazione e valorizzazione dei parchi e giardini storici, oltre che dei complessi archeologici e monumentali.
Le figure professionali con questo profilo potranno trovare una adeguata
collocazione presso enti pubblici e strutture private, nel settore archeologico, museale e storico-artistico dei Beni Culturali.
30
Attività formative e struttura didattica
Il Master prevede un programma annuale di 60 crediti, articolato nell’arco
di nove mesi per un totale di 1.500 ore (lezioni, esercitazioni, seminari,
escursioni e ore di apprendimento individuale). Le lezioni frontali saranno
organizzate in moduli compattati nell’arco di 7 mesi (venerdì a pieno
tempo e sabato- mezza giornata). I corsi saranno organizzati in moduli
sequenziali con un calendario che sarà indicato entro novembre 2003. La
frequenza alle lezioni è obbligatoria con un limite di assenze del 30 %.
Le lezioni saranno tenute da docenti dell’Università degli Studi “Roma
Tre” e di altre Università italiane ed estere, oltre che da esperti con comprovata esperienza nelle discipline di insegnamento. Le attività formative
sono integrate da conferenze da parte di operatori particolarmente qualificate nel settore.
Corso di Laurea in Scienze Geologiche
Corso di Laurea di I livello (triennale)
in Scienze Geologiche
Obiettivi formativi
Il Corso di Laurea di i livello in Scienze Geologiche (Classe 16) si sviluppa
nell’arco di tre anni per un carico didattico complessivo di 180 CFU.
I laureati in Scienze Geologiche dovranno acquisire:
- le conoscenze di base fondamentali nelle discipline matematiche, fisiche, chimiche ed informatiche;
- le conoscenze di base nei diversi settori inerenti al sistema Terra, nei
loro aspetti teorici, sperimentali e pratici;
- una sufficiente familiarità con le metodiche disciplinari di indagine;
- la capacità di utilizzare gli strumenti fondamentali per l’analisi dei sistemi
e dei processi geologici;
- sufficienti competenze operative di laboratorio e di terreno;
- la capacità di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, la lingua
inglese, oltre l’italiano, e possedere adeguate competenze e strumenti
per la comunicazione e la gestione dell’informazione;
- la capacità di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro.
Sintetica strutturazione del Corso
Attività formative di base
MAT05 - Matematica I
FIS01 - Fisica I
INF01 - Informatica
CHIM03 - Laboratorio di Chimica per Geologi
Attività formative caratterizzanti
GEO04 - Geografia Fisica
GEO08 - Introduzione alla Geochimica
GEO02 - Geologia I
GEO04 - Lab. di Cartografia Geografica
GEO04 - La Terra nello Spazio
GEO02 - Geologia II
GEO06 - Mineralogia I
GEO03 - Lab. di Cartografia Geologica
GEO08 - Geochimica I
GEO02 - Geologia III
GEO06 - Mineralogia II
GEO01 - Paleontologia I
GEO06 - Lab. di Ottica Mineralogica
GEO03 - Geologia IV
GEO01 - Paleontologia II
CFU
18
111
31
GEO10 - Introduzione alla Fisica della Terra Solida
GEO04 - Geomorfologia
GEO07 - Petrografia I
GEO08 - Vulcanologia
GEO04 - Lab. di Fotointerpretazione e Telerilevamento
GEO07 - Petrografia II
GEO08 - Geochimica II
GEO11 - Geofisica Applicata
GEO05 - Geologia Applicata I
GEO03 - Rilevamento Geologico
GEO01 - Lab. di Analisi Micropaleontologiche
GEO08 - Lab. di Geochimica Ambientale
GEO05 - Geologia Applicata II
GEO09 - Geofisica Applicata
oppure
Georisorse e Mineralogia Applicata
Attività formative affini e integrative
LIN12 - Lingua Inglese
MAT05 - Matematica II
FIS01 - Fisica II
ING-INF05 - Lab. di Sistemi Informativi Territoriali
JUS10 - Legislazione Ambientale
Altre attività formative
Campo di Rilevamento di Fine Triennio
Laboratorio di Inglese
Stage presso Strutture Professionali
Seminari di Avvio alla Professione di Geologo
Attività formative a scelta dello studente
Prova finale
Saggio di Inglese Scientifico-Tecnico
Saggio di Cartografia Geologica o Geotematica
Preparazione di un Progetto in Campo Applicativo
Saggio di Laboratorio
24
11
9
7
Sbocchi professionali
I laureati in Scienze Geologiche svolgeranno attività professionali in diversi ambiti, quali cartografia geologica e tematica; mitigazione dei rischi
geologici e ambientali; indagini geognostiche ed esplorazione del sottosuolo, anche con metodi geofisici; reperimento, valutazione e gestione
delle georisorse, comprese quelle idriche; valutazione e prevenzione del
degrado dei beni culturali ed ambientali; analisi e certificazione dei materiali geologici; gestione del territorio e valutazione d’impatto ambientale;
rilievi geodetici, topografici, oceanografici e atmosferici. Tali professionalità potranno trovare applicazione in enti pubblici, istituzioni, aziende,
società, studi professionali.
32
Sintetica indicazione delle modalità di accesso
Il corso di laurea di I livello in Scienze Geologiche è a numero programmato. Il numero massimo degli studenti ammessi al primo anno viene stabilito di volta in volta prima dell’inizio di ciascun anno accademico: per il
2003-2004 è 60. L’ammissione di studenti trasferiti da altre sedi agli anni
successivi al primo è soggetta al parere del Consiglio di Corso di Laurea,
espresso sulla base del curriculum degli studi e dei crediti accumulati. In
ogni caso il numero degli studenti ammessi agli anni successivi, sommato
a quello degli studenti in corso negli stessi anni, non può superare quello
programmato per l’ammissione al primo anno.
Per essere ammessi al corso di laurea di I livello in Scienze Geologiche
gli studenti debbono sostenere una prova di Matematica, una di Lingua
Inglese e una di cultura scientifica. Le prove si svolgono di regola del
mese di settembre, prima dell’inizio di ciascun anno accademico. Per
l’ammissione di studenti già laureati o trasferiti da altri corsi di studio non
è prevista alcuna prova di ingresso.
Coloro che non superano le prove di Matematica e di Lingua Inglese e
vogliono iscriversi al corso di laurea sono tenuti a frequentare rispettivamente la prima parte del modulo di Matematica I e il corso di Lingua Inglese 0 (a 0 crediti) nel I semestre del I anno. È previsto inoltre un modulo
propedeutico di Chimica 0 (a 0 crediti) per gli studenti che non abbiano
dimostrato nella prova di cultura una sufficiente preparazione di base
nella materia.
Corso di Laurea di II livello (specialistica)
in Geologia del Territorio e delle Risorse
Obiettivi formativi
Il Corso di Laurea Specialistica in Geologia del Territorio e delle Risorse
(Classe 86/S) si sviluppa nell’arco di cinque anni per un carico didattico
complessivo di 300 CFU e consiste nell’aggiunta di un ulteriore Biennio in
aggiunta al Triennio di Laurea di I livello.
Gli obiettivi formativi qualificanti il corso di studio sono:
- fornire agli studenti padronanza del metodo scientifico di indagine e
delle tecniche di analisi dei dati e una solida preparazione culturale nei
diversi settori inerenti al sistema Terra, nei loro aspetti teorici, sperimentali e pratici;
- fornire gli strumenti fondamentali e avanzati per l’analisi dei sistemi e dei
processi geologici, della loro evoluzione temporale e modellazione oltre
alle conoscenze necessarie per operare il ripristino e la conservazione
della qualità di realtà naturali complesse;
- fornire competenze operative di terreno e di laboratorio e un’elevata
capacità di recepire e trasferire i risultati della ricerca scientifica e tecnologica, anche sulla base di un’avanzata conoscenza, in forma scritta e
orale, di almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, con parti -
33
colare riferimento ai lessici disciplinari;
- fornire competenze specialistiche avanzate in diversi settori della Geologia attraverso percorsi formativi differenziati (curricula in: “Geologia
Applicata alla Gestione del Territorio”, “Geologia del Quaternario e Applicazioni allo Studio dell’Ambiente”, “Geologia del Sedimentario e delle
Risorse Naturali”,“Dinamica Terrestre, Rischi e Risorse”, “Geologia Applicata alla Conservazione dei Beni Culturali”).
I laureati in Geologia dovranno acquisire:
- le conoscenze di base fondamentali nelle discipline matematiche, fisiche, chimiche ed informatiche;
- le conoscenze di base nei diversi settori inerenti al sistema Terra, nei
loro aspetti teorici, sperimentali e pratici;
- una sufficiente familiarità con le metodiche disciplinari di indagine;
- la capacità di utilizzare gli strumenti fondamentali per l’analisi dei sistemi
e dei processi geologici;
- sufficienti competenze operative di laboratorio e di terreno;
- la capacità di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, la lingua
inglese, oltre l’italiano, e possedere adeguate competenze e strumenti per
la comunicazione e la gestione dell’informazione;
- la capacità di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro.
34
Sintetica strutturazione del Corso SSD
Attività formative comuni
Attività formative di base
MAT05 - Complementi di Matematica
FIS01 - Complementi di Fisica/ Modelli Matematici
Attività formative caratterizzanti
GEO02 - Geologia Regionale
GEO04 - Geologia Strutturale
Attività formative affini e integrative
ING-INF05 - Cartografia Automatica
JUS14 - Legislazione Economica Europea
Attività formative scelte dalla Sede
GEO03 - Telerilevamento
Attività formative di curriculum
GEO09 - Georisorse
GEO03 - Geologia del Vulcanico
GEO02 - Campo di Geologia Regionale
GEO03 - Campo di Geologia Strutturale
GEO04 - Climatologia
GEO04 - Geologia e Geomorfologia del Quaternario
GEO04 - Geomorfologia Applicata
GEO04 - Campo di Rilevamento Geomorfologico
GEO04 - Campo di Geologia e Geomorfologia del Quaternario
ICAR07 - Elementi di Geotecnica
GEO08 - Geochimica Nucleare
CFU
12
10
7
60
GEO04 - Glaciologia
GEO04 - Paleoclimatologia
GEO02 - Geologia Stratigrafica
GEO01 - Micropaleontologia
GEO01 - Paleobiogeografia
GEO02 - Sedimentologia
GEO03 - Geodinamica I
GEO10 - Fisica della Terra Solida
GEO07 - Geologia del Cristallino
GEO03 - Tettonica
GEO06 - Cristallografia
GEO06 - Minerogenesi e Petrogenesi
GEO08 - Geochimica Ambientale
GEO05 - Idrogeologia
GEO08 - Analisi Geochimiche
GEO05 - Espl. Geologica del Sottosuolo
GEO05 - Geologia delle Aree Urbane
GEO03 - Geologia delle Aree Geotermiche
GEO04 - Morfotettonica e Tettonica Attiva
GEO11 - Prospezioni Geofisiche
GEO03 - Paleosismologia
GEO08 - Vulcanologia e Rischio Vulcanico
GEO01 - Stratigrafia e Paleontologia del Quaternario
GEO01 - Paleontologia dei Vertebrati
GEO03 - Analisi di Bacino
GEO02 - Stratigrafia Sequenziale
GEO03 - Geologia del Petrolio
GEO03 - Geodinamica II
GEO03 - Sezioni Bilanciate
GEO08 - Geotermia
GEO03 - Lab. di Geologia Strutturale
GEO03 - Lab. di Modellazione Analogica
GEO08 - Magmatologia
GEO10 - Sismologia
GEO03 - Vulcanotettonica
GEO09 - Petrografia Applicata
GEO06 - Gemmologia
GEO07 - Petrografia dei Sedimenti e dei Suoli
GEO07 - Petrologia
GEO04 - Geoarcheologia
L-ANT07 - Archeologia Classica
L-ANT01 - Archeologia Greco-Romana
FIS03 - Fisica dei Materiali
CHIM12 - Chimica dei Materiali
Altre attività formative
Stage presso Strutture Pubbliche
Prova finale
6
21
35
Sbocchi professionali
Gli ambiti professionali tipici che si possono offrire al laureato del corso di
studio specialistico sono: attività di programmazione e progettazione di interventi geologici e coordinamento di strutture tecnico-gestionali; cartografia
geologica di base e tematica, telerilevamento e sistemi informativi territoriali,
con particolare riferimento alle problematiche geologiche ed ambientali, alla
prevenzione ed alla mitigazione dei rischi, al recupero di siti estrattivi dismessi; analisi e modellazione dei sistemi e dei processi geoambientali; pianificazione e gestione del territorio e dei beni culturali; valutazioni di impatto
ambientale con particolare riferimento agli aspetti geologici; indagini geognostiche per l’esplorazione del sottosuolo; indagini geologiche applicate alle
opere di ingegneria, al reperimento, alla valutazione e gestione delle risorse
idriche; analisi degli aspetti geologici ed idrogeologici legati all’inquinamento.
Tali competenze potranno trovare applicazione in enti pubblici, istituzioni,
aziende, società, studi professionali. La laurea specialistica consente inoltre
l’accesso all’albo professionale dei Geologi.
Sintetica indicazione delle modalità di accesso
Per l’ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Geologia sono richieste,
in particolare, solide basi nei diversi settori delle Scienze dela Te r r a
(GEO/01, GEO/02, GEO/04, GEO/05, GEO/06, GEO/07, GEO/08, GEO/10),
compresi i necessari fondamenti di Matematica, Fisica, Chimica e Informatica oltre a buone conoscenze di Lingua Inglese. Possono essere direttamente iscritti al biennio gli studenti laureati in Scienze Geologiche presso l’Università Roma Tre nonché, previa verifica del curriculum didattico e completamento di eventuali debiti formativi a giudizio del Corso di Studio, quelli laureati presso altre sedi universitarie, tanto in corsi afferenti alla classe di
Scienze della Terra, quanto in altri corsi universitari italiani e stranieri. Possono essere ammessi al corso, previa verifica del curriculum, anche studenti
trasferiti da altri corsi di studio di II livello o dal IV o V anni del vecchio Corso
di Laurea in Scienze Geologiche o di altri Corsi di Studio del precedente ordinamento, previa verifica del curriculum. In ogni caso l’ammissione dei candidati al corso di Laurea Specialistica è soggetta a un colloquio volto ad accertarne il livello culturale e l’idoneità a seguire con successo le previste attività
formative. Quest’ultima norma non si applica agli studenti già iscritti al vecchio corso di laurea triennale e passati al nuovo corso di laurea di I livello
attivato presso l’Università Roma Tre.
Servizi di orientamento
Per ottenere informazioni ed elementi di orientamento sui Corsi di Studio
rivolgersi alla Segreteria Didattica (tel. 06-54888207, e-mail:
[email protected]) o al Presidente dei Corsi di Studio Prof. Francesco
Dramis (tel. 06-54888022, e-mail: [email protected])
36
Inizio attività didattiche:
Corso di Laurea di I livello
6 Ottobre
Data prescrizioni 19 settembre 2003
Prove di accesso 22 settembre 2003
Corso di Laurea Specialistica
Data prescrizioni 6 ottobre 2003
Prova di accesso 13 ottobre 2003
Master in presenza di II livello in Gis
e telerilevamento per la pianificazione
geoambientale
Obiettivi: il Master si propone di fornire specifiche figure professionali in
grado di analizzare, controllare e gestire realtà geoambientali complesse
con l’ausilio di metodologie integrate di telerilevamento e sistemi informativi territoriali secondo i criteri della sostenibilità e della prevenzione.
Master in presenza di II livello in T
geoar cheologiche per gestione del ter
e la tutela del patrimonio culturale
ecniche
ritorio
Obiettivi: il Master si propone di formare specifiche figure professionali
contraddistinte da competenze geologico-naturalistiche e storico-umanistiche e da un’ampia conoscenza delle principali tecniche di indagine di
laboratorio e sul terreno; tali figure professionali potranno trovare un’adeguata collocazione presso enti pubblici e strutture private nel settore
archeologico dei Beni Culturali, in forte sviluppo in Italia e nel Lazio oltre
che in tutta l’area mediterranea.
Corso di perfezionamento in presenza
di Geologia e Geomorfologia
applicate nella pianificazione territoriale
Obiettivi: Obiettivo del corso è la formazione di specifiche figure professionali, contraddistinte da competenze geologico-geomorfologiche di livello elevato che potranno trovare collocazione presso enti pubblici e strutture private, nel settore della pianificazione territoriale, con particolare riferimento alla definizione, valutazione e mitigazione dei rischi naturali. Tali
competenze sono attualmente fortemente richieste in Italia e nel Lazio
oltre che in tutta la Comunità Europea.
37
Biblioteca di area scientifica e tecnologica
La Biblioteca di area scientifico-tecnologica (BAST) soddisfa le esigenze
scientifiche e didattiche dei docenti e degli studenti delle Facoltà di Ingegneria e di Scienze matematiche, fisiche e naturali. Ad essa fanno riferimento i
Dipartimenti di: Biologia, Elettronica applicata, Fisica, Informatica e Automazione, Ingegneria elettronica, Ingegneria meccanica e industriale, Matematica, Scienze dell'ingegneria civile, Scienze geologiche e Strutture.
La BAST è articolata attualmente in tre sedi aperte al pubblico:
Sede centrale (MAR). Biologia, Ingegneria informatica, Ingegneria meccanica, Scienze dell'ingegneria civile, Strutture
Viale G. Marconi, 446 - 00146 Roma
Tel.: 06 55176283/77 Fax: 06 55176278
E-mail: [email protected]
Orario di apertura: lunedì-venerdì: 9-19.50
•
• Sede della Salini [SAL]
Fisica, Ingegneria elettronica ed Elettronica applicata
Via della Vasca navale, 84 - 00146 Roma
Tel. e Fax: 06 55177072
E-mail: [email protected]
Orario di apertura: lunedì-venerdì: 9-18
• Sede delle Torri [TOR]
Matematica e Scienze geologiche
Largo S. Leonardo Murialdo, 1 - 00146 Roma
Tel.: 06 54888213 Fax: 06 54888214
E-mail: [email protected]
Orario di apertura: lunedì-venerdì: 9-18
Nelle sedi della Biblioteca è possibile consultare i libri e i periodici posseduti, utilizzare le postazioni informatiche per consultare le risorse elettroniche accessibili per gli utenti dell'Ateneo (banche dati e periodici elettronici) e utilizzare la rete Internet, per scopi di studio e ricerca.
Posti di lettura:
Sede centrale: 72
Sede della Salini: 32
Sede delle Torri: 80
38
Postazioni informatiche:
Sede centrale: 3
Sede della Salini: 3
Sede delle Torri: 2
La Biblioteca offre i seguenti servizi:
• consultazione e prestito
• informazioni e ricerche bibliografiche
• fornitura di documenti e prestito interbibliotecario
• riproduzioni
Consultazione e prestito
Alla consultazione sono ammessi gli utenti istituzionali e gli utenti esterni
dietro presentazione di un documento di identità valido; al prestito sono
ammessi gli utenti istituzionali dell'Università degli studi Roma Tre e gli
utenti esterni autorizzati.
Il prestito è automatizzato e consente di verificare la disponibilità dei
documenti attraverso la consultazione del Catalogo di Ateneo e di effettuare via web la prenotazione di un documento già in prestito. Per accedere al prestito è necessario essere registrati nell'archivio utenti e essere
in possesso del tesserino rilasciato dalla Biblioteca.
I documenti (libri, periodici, risorse elettroniche) della Biblioteca scientifico-tecnologica sono collocati in tre sedi diverse e sono reperibili attraverso la consultazione del Catalogo di ateneo al seguente indirizzo:
<http://aleph.caspur.it/start.html>
Servizio di informazione e ricerche bibliografiche
Il personale della Biblioteca è a disposizione per assistere gli utenti in
ricerche bibliografiche e per la consultazione delle risorse elettroniche in
abbonamento accessibili dai computer collegati alla rete di Ateneo.
Informazioni sulle risorse elettroniche sono reperibili:
http://aleph.caspur.it/docs/ricbib3.html (informazioni generali)
http://aleph.caspur.it/docs/bdarea.html (banche dati, elenco per area disciplinare)
http://aleph.caspur.it/docs/bdalfa.html (banche dati, elenco alfabetico)
http://aleph.caspur.it/docs/pe.html (periodici elettronici)
Prestito interbibliotecario e fornitura di documenti
Il servizio di fornitura di documenti e prestito interbibliotecario consente di
ottenere libri in prestito o copie di articoli di documenti posseduti da altre
biblioteche, sia italiane che straniere.
Al servizio ci si può rivolgere quando si ha bisogno di un libro o di un articolo che non risulta disponibile in nessuna delle Biblioteche di Roma Tre;
vi sono ammessi tutti gli utenti istituzionali. Il servizio è gratuito.
Le richieste possono essere inoltrate alla per e-mail, fax o compilando il
modulo a disposizione presso le Sale lettura:
39
Servizio di riproduzione
Nella sede centrale (Viale Marconi 446), all'esterno della Sala lettura, è
a disposizione degli utenti una macchina fotocopiatrice, gestita da una
ditta esterna.
Nelle altre sedi è possibile effettuare fotocopie esclusivamente rivolgendosi all'esterno.
Tutte le informazioni sulla Biblioteca sono reperibili, aggiornate, sul
sito web:
http://aleph.caspur.it/docs/biblio/sct.html
Indirizzi utili
Presidenza
Preside: Prof. Mario Girardi
Ufficio di Presidenza
Responsabile: Dott.ssa Mariella Giannangeli
Collaboratori: Sigg.re Simona Cecconi/Laura Putzu/Laura Marrocu
Largo S. Leonardo Murialdo n. 1 - 00146 Roma
tel. 0654888051-8050-8053-8078 fax 0654888052
e-mail: [email protected]
Corso di Laurea in Fisica
Presidente: Prof. Settimio Mobilio
Segreteria Didattica: Sig. Andrea D’Ottavi
Via della Vasca Navale n. 84, tel. 0655177062 fax 065579303
e-mail: [email protected]
sito internet: http://www.fis.uniroma3.it
Corso di Laurea in Matematica
Presidente: Prof. Angelo Felice Lopez
Segreteria Didattica: Sig.ra Antonella Baldi
Largo S. Leonardo Murialdo n. 1, tel. 0654888203 fax 0654888099
e-mail: [email protected]
sito internet: http://www.mat.uniroma3.it
40
Corso di Laurea in Scienze Biologiche
Presidente: Prof. Giovanni Antonini
Segreteria Didattica: Sig. Francesco Mattu
Segreteria del Corso di studi: Dott.ssa Paola Benvegnù
V.le G. Marconi n. 446, tel. 0655176373 fax 0655176321
e-mail: [email protected]
sito internet: http://www.bio.uniroma3.it/biologia
Corso di Laurea in Scienze Geologiche
Presidente: Prof. Francesco Dramis
Segreteria Didattica: Sig.ra Barbara Norrito
Largo S. Leonardo Murialdo n. 1, tel. 0654888207 fax 0654888201
e-mail: [email protected]
Biblioteca Scientifico-Tecnologica
Direttore: Dott. Ennio Michele Tarantola
V.le G. Marconi n. 446, tel. 0655176203-4-77 fax 0655176278
Orario di apertura:
- Sala lettura lunedi-venerdì 9,00-21,00
- Servizio distribuzione e prestito lun.-ven. 9,00-20,30;
e-mail: [email protected]
Sezione Libraria Matematica e Scienze Geologiche
Largo San Leonardo Murialdo, 1 - tel. 0654888213 fax 0654888214
Orario di apertura:
- Sala lettura lunedi-venerdì 09,00 - 19,00
- Servizio distribuzione e prestito lun.-ven. 9,00-18,30
Segreteria Studenti
Sig.ra Marina Grossi
Via Ostiense n. 175 - 00154 Roma, tel. 0657067717/6 fax 0657067724
Orario al pubblico:
Lunedì/Giovedì ore 9,00/14,00-16,00/18,00
Venerdì ore 9,00/16,00
Centro Accoglienza e Servizi
Per informazioni: via Ostiense 169, tel. 0657067245 fax 0657067700
e-mail: [email protected]
ADiSU (Azienda per il diritto allo studio universitario)
Gli studenti possono acquisire tutte le informazioni relative alla disponibilità di mensa e di altri servizi.
Via della Vasca Navale 79, tel. 0655340740/29 fax 065593852
e-mail: [email protected]
Relazioni Internazionali
Per informazioni: via Ostiense 159, tel. 0657067328/9 fax 0657067330
e-mail: [email protected]
Rappresentanze Studenti
Studenti della Facoltà di Scienze M.F.N. membri del Consiglio di Facoltà:
Pari Francesco, Pennacchia Francesco, Grassi Germana, Girardi Riccardo, Muolo Massimo
41
Rappresentanze degli Studenti nel Senato Accademico di Ateneo
Caserta Massimiliano, Fallone Sara, Zaccagnini Federica, Di Meo Federica, Occhipinti Emanuele
Rappresentanze degli Studenti nel Consiglio di Amministrazione di
Ateneo
Davide Palmisano, Matteo Zaccari, Matteo Petrella, Alessio Rossi
Ulteriori informazioni sulla Facoltà, Corsi di Laurea e Diplomi Universitari
possono essere reperite al seguente indirizzo Internet:
http://www.smfn.uniroma3.it
42
corpo
docente
Professori di ruolo di I e II fascia
Acosta A.T.R.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/03
Affabris E.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/19
Altarelli G.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/02
Angelini R.
●
Antonini G.
●
Ascenzi P.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/10
Bacci C.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/01
Bandiera M.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/18
Barberi F.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/08
Battaglia F.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD CHIM/12
Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/04
Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/10
43
44
Bessi U.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/05
Bologna M.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/05
Caneva G.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/03
Caporaso L.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/03
Capelli G.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/05
Casalino M.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/19
Ceradini F.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/04
Chierchia L.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/05
Colasanti M.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/06
Cosentino D.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/02
Cozzupoli D.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/07
De Grassi G.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/02
Della Ventura G.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/06
De Marco G.
●
De Notaristefani F.
●
De Rita D.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/03
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/01
Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/03
Dolfi D.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/08
Dramis F.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/04
Evangelisti F.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/03
Faccenna C.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/03
Federico R.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/04
Fontana M.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/02
Funiciello R.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/03
Gabelli S.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/02
Gambacorta A.
●
Gentile G.
●
Prof. Ass. – Dipartimento di Matematica
SSD MAT/07
Gibertini G.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/06
Girardi M.
●
Greco M.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/02
Incerpi S.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/09
Kotsakis A.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/01
Prof. Ass. - Dipartimento di Ingegneria Meccanica
e Industriale
SSD CHIM/06
Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/05
45
46
Lauro G.M.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD MED/04
Levi D.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/02
Lopez A.F.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/03
Lubicz V.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/02
Lucchese F.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/02
Luisi P.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/10
Mancini G.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/05
Mariottini P.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/11
Martinelli F.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/06
Matt G.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/05
Mattei M.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/03
Mignani R.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/02
Mobilio S.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/01
Motta N.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/03
Mottana A.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/09
Orlandi E.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/07
Pappalardi F.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/02
Parisi M.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/05
Parotto M.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/02
Pastore F.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/04
Pellegrinotti A.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/07
Pepe F.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Ingegneria Meccanica
e Industriale
SSD CHIM/03
Perola G.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/05
Pistilli P.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/04
Polzonetti G.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD CHIM/03
Pontecorvo M.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/03
Praturlon A.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/02
Ragnisco O.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/02
Ricci M.A.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/07
Rovere M.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/03
Salvini F.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/03
47
Scandone R.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD GEO/08
Scoppola E.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/07
Sernesi E.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/03
Sgrigna V.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/06
Somma Anfosso F. ● Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/03
Stefani G.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/01
Stella B.R.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Fisica
SSD FIS/04
Taddeucci A.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Scienze Geologiche
SSD GEO/08
Tanzarella C.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/18
Torracca E.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Ingegneria Meccanica
e Industriale
SSD CHIM/03
Trentalance A.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/09
Venturini G.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/06
Verra A.
●
Prof. Ord. - Dipartimento di Matematica
SSD MAT/03
Visca P.
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD BIO/19
●
Prof. Ass. - Dipartimento di Biologia
SSD CHIM/11
Zennaro E.
●
48
Ricercatori
Biologia:
●
Antoccia A . , Carpaneto G.M., Cozzi R.,
Cutini M., Marino M., Moreno S., Persichini T.,
Polticelli F., Tavladoraki P.
Chimica:
●
Iucci G.
Fisica:
●
Altamore A., Branchini E., Bruni F., Bussino S.,
De Seta M., Della Monica G., Di Gaspare L.,
Gallo P., La Franca F., Mari S., Orestano D.,
Pizzo G., Plastino W., Raimondi R., Ruocco A,
Tonazzo A.
Matematica:
●
Biasco L., Bruno A., Ferretti R., Girolami F.,
Tartarone F.
Scienze Geologiche:
●
Corrado S., Delitala M.C., Giampaolo C.,
Gliozzi E., Romano C., Tuccimei P.
49
Corsi di studio
in fisica
Nell’a.a. 2003/2004 viene attivato presso la Facoltà di Scienze il Corso di
Laurea Triennale in Fisica, al quale è possibile l’iscrizione a tutti e tre gli anni
di corso, ed il solo primo anno del Corso di Laurea Specialistica in Fisica.
Il corso di Laurea Triennale in Fisica fornisce una preparazione di base
adeguata sia all’inserimento come laureati nel mondo del lavoro dopo
solo tre anni di studi universitari sia il proseguimento degli studi in un
Corso di Laurea Specialistica.
Il Corso di Laurea Specialistica in Fisica fornisce una approfondita preparazione per l’inserimento nella ricerca fondamentale ed applicata, nell’insegnamento e nell’industria.
Gli studenti iscritti nell’a.a. 2002-2003 al Corso di Laurea in Fisica del vecchio ordinamento ed al Diploma in Metodologie Fisiche potranno optare
per il passaggio ai corsi del Nuovo Ordinamento od iscriversi come fuori
corso; a coloro che non opteranno per il Nuovo Ordinamento sarà assicurato il completamento degli studi.
Il Collegio didattico in Fisica organizza anche un Master di I livello in
Gestione, assistenza e istruzione all’uso delle risorse informative e documentali elettroniche allo scopo di creare figure professionali capaci di fornire servizi informativi e documentali ad alto valore aggiunto.
Corso di Laurea di I livello (triennale)
in Fisica - Nuovo ordinamento
Scopi, contenuti e sbocchi professionali
Il Corso di Laurea in Fisica della Classe delle lauree in Scienze e Tecnologie Fisiche – Classe 25 – si propone di fornire:
- un’adeguata conoscenza di base nei diversi settori della fisica classica e
moderna;
- la padronanza delle metodologie fisiche di indagine ed una competenza
operativa di laboratorio nella misura di grandezze fisiche e nella gestione
di strumentazione;
51
- la conoscenza degli strumenti matematici ed informatici adeguati alla
soluzione di problemi ed alla gestione di esperimenti;
- la capacità di operare professionalmente in ambiti applicativi definiti,
quali il supporto scientifico e tecnico ad attività industriali, mediche e sanitarie, energetiche, di protezione ed monitoraggio dell’Ambiente e dei beni
culturali;
- la capacità di operare in attività rivolte alla diffusione della cultura scientifica;
- la capacità di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro;
- la capacità di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, la lingua
inglese, nell’ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali.
I laureati del corso di laurea potranno svolgere attività professionali negli
ambiti relativi:
- alle applicazioni tecnologiche della fisica sia a livello industriale sia a
livello di laboratorio in particolare nei campi del monitoraggio ambientale,
della radioprotezione (umana, ambientale e delle cose), delle telecomunicazioni, dei controlli remoti di sistemi complessi, e della caratterizzazione
fisica di materiali di varia natura;
- alle attività di ricerca in centri pubblici e privati, curandone gli aspetti di
modellizzazione e analisi e le relative implicazioni informatico-fisiche.
Avranno inoltre cultura scientifica e capacità metodologiche tali da proseguire proficuamente sia in una laurea specialistica, in classe di Fisica o
affine, sia nella preparazione all’insegnamento nella scuola.
52
Attività formative e struttura didattica
Le attività didattiche si articolano in:
- Attività di base che introducono lo studente alla Matematica ed al suo
uso in Fisica, ed alla Chimica elementare.
- Attività caratterizzanti la laurea, che forniscono le adeguate conoscenze
nella meccanica, nella termodinamica, nell’elettromagnetismo classico,
nella meccanica quantistica e nella fisica moderna, dal subnucleare agli
stati aggregati all’astrofisica, con un forte corredo metodologico di laboratorio e di calcolo tale da poter essere utilizzato proficuamente in un vasto
campo di applicazioni.
- Attività in ambiti affini alla fisica che forniscono conoscenze e capacità in
matematica, in fisica matematica ed in applicazioni informatiche, adeguate ad operare in ambiti teorici, sperimentali ed applicativi della fisica classica e moderna.
- Attività a scelta dello studente per orientamento e formazione professionale.
- Attività a libera scelta dello studente per totali 9 CFU (vedi oltre).
- Attività in altri ambiti riguardanti i primi rudimenti di informatica e la lingua inglese.
- Attività di tesi che include uno stage preparatorio.
Ogni anno lo studente deve frequentare e superare le prove di verifica
(esami) delle Attività svolte per un totale di 60 CFU1. Per conseguire la
Laurea di I livello occorrono 180 CFU.
In tabella A è riportato l’elenco degli insegnamenti comuni previsti per le
diverse attività formative.
TABELLAA - INSEGNAMENTI COMUNI
INSEGNAMENTO
Elementi di Analisi I
Elementi di Analisi II
Elettromagnetismo I
Geometria
Laboratorio di Calcolo I
Laboratorio di Calcolo II
Lingua inglese
Meccanica
Misure Fisiche
Termodinamica e Fisica dei Fluidi
Laboratorio di Fisica I
Chimica
Elementi di Analisi III2
Elettromagnetismo II
Fisica Quantistica I
Laboratorio di Fisica I
Laboratorio di Fisica II
Meccanica Analitica e Statistica
Metodi Matematici per la Fisica I
Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare
Elementi di Struttura della Materia
Elementi di Astrofisica e Cosmologia
Fisica Quantistica II3
Laboratorio di Fisica III
ANNO
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
I
II
II
II
II
II
II
II
II
III
III
III
III
III
CFU
6
6
6
6
5
6
4
8
6
5
2
6
6
8
5
6
9
8
6
7
7
4
6
6
INSEGNAMENTI DI INDIRIZZO A SCELTA STUDENTE4
Corsi opzionali
Rivelatori e Trattamento dei Segnali
Trattamento delle Immagini 5
Metodologie di Fisica dell’Ambiente e Geofisica 6
Modelli Numerici in Fisica 7
Laboratorio di Gestione Dati 6
Geofisica 7
Astronomia
Complementi di Fisica Teorica
53
Complementi di Metodi Matematici per la Fisica
Fisica della Materia Condensata
Laboratorio di Ottica e Fotonica
Acceleratori e loro Applicazioni 8
Epistemologia 6, 7, 8
La distribuzione degli insegnamenti che gli studenti immatricolati nell’A.A.
2003-2004 dovranno seguire nei tre anni del corso di laurea è riportata in
tabella C.
TABELLA C
I ANNO
Elementi di Analisi I (6)
Geometria (6)
Laboratorio di Calcolo I (5)
Lingue (4)
II ANNO
Elementi di Analisi III (6)
Metodi Matematici
per la Fisica I (6)
Laboratorio di Fisica I (6)
III ANNO
Fisica Quantistica II (6)
Elementi di Fisica Nucleare
e Subnucleare (7)
Laboratorio di Fisica III (6)
Misure Fisiche (6)
Meccanica (8)
Elementi di Analisi II (6)
Laboratorio di calcolo II (6)
Termodinamica (5)
Elettromagnetismo I (6)
Laboratorio di Fisica I (2)
Laboratorio di Fisica II (9)
Elettromagnetismo II (8)
Chimica (6)
Meccanica Analitica
Fisica Quantistica I (5)
e Statistica (8)
Libera scelta (6)
Elementi di Astrofisica
e Cosmologia (4)
Elementi di Struttura
della Materia (7)
Scelta (9)
Libera scelta (3)
Laboratorio a Scelta (6)
Stage (6)
Tesi (6)
In tabella D è riportata la distribuzione degli insegnamenti attivati per l’anno
accademico 2003-2004. La differenza rispetto alla tabella C interessa solo gli
studenti che per l’ A.A. 2003-2004 si iscrivono al secondo od al terzo anno
del Corso di Laurea, a seguito di alcune modifiche apportate quest’anno alla
struttura complessiva degli insegnamenti rispetto agli anni precedenti.
54
(1) Un Credito Formativo Universitario (CFU) corrisponde ad un’attività complessiva dello studente
di 25 ore tra ore di lezioni, ore di esercitazioni, ore di laboratorio e studio personale.
(2) Nell’A.A. 2003-2004 il corso non sarà attivato. Per gli studenti iscritti negli A.A. precedenti verrà
attivato il corso di Matematica III.
(3) Nell’A.A. 2003-2004 il corso non sarà attivato, avendo gli studenti iscritti negli anni precedenti già
seguito al secondo anno il corso di Fisica Quantistica da 11 CFU.
(4) Gli insegnamenti sono tutti suddivisi in moduli da 3 CFU.
(5) Il corso può essere scelto anche al II anno.
(6) Il primo modulo del corso (3CFU) può essere scelto anche al II anno.)
(7) L’attivazione del corso per il 2003/2004 è da confermare.
(8) Il corso è di soli 3 CFU
TABELLA D
I periodo
Lezioni: dal 22/09 al 28/11
Esami: dal 1° al 19/12
II periodo
III periodo
Lezioni: dal 19/01 al 27/03 Lezioni: dal 19/04 al 26/06
Esami: dal 29/03 al 16/04 Esami: dal 28-06 al 10-07
Appelli di recupero
dal 12 al 23/07
dal 1° al 10/09
dal 7 al 16 /01
I ANNO
Elementi di Analisi I (6)
Geometria (6)
Laboratorio di Calcolo I (5)
Lingue (4)
II ANNO
Matematica III (6)
Metodi Matematici per
la Fisica I (6)
Chimica (6)
III ANNO
Elementi di Fisica Nucleare
e Subnucleare (7)
Elementi di Struttura
della Materia (7)
Laboratorio di Fisica III (6)
Misure Fisiche (6)
Meccanica (8)
Elementi di Analisi II (6)
Termodinamica (5)
Elettromagnetismo I (6)
Laboratorio di Fisica I (2)
Laboratorio di calcolo II (6)
Elettromagnetismo II (8)
Meccanica Analitica
e Statistica (8)
Libera scelta (6)
Laboratorio di Fisica II (9)
Fisica Quantistica I (5)
Laboratorio di calcolo II (6)
Libera scelta (9)
Scelta (9)
Elementi di Astrofisica
e Cosmologia (4)
Laboratorio a Scelta (6)
Stage (6)
Tesi (6)
TABELLA E
ATTIVITÀ CORRISPONDENTI NUOVO ORDINAMENTO (CFU)
INSEGNAMENTI
CFU
CFU
Convalidati residui
INSEGNAMENTI (CFU)
Fisica Generale I
Fisica Generale II
Esperimentazioni di Fisica I
Esperimentazioni di Fisica II
Esperimentazioni di Fisica III
11
14
11
8
15
0
0
0
4
0
Istituzioni di Fisica Teorica
Metodi Matematici per la Fisica
Struttura della Materia
Istituzioni di Fisica Nucleare
e Subnucleare
Analisi Matematica I
Analisi Matematica II
Geometria
Meccanica Razionale
Chimica
Idoneità di Lingua Inglese
11
6
7
0
6
6
Meccanica (8) - Termodinamica e Fisica dei Fluidi (5)
Elettromagnetismo I (6) - Elettromagnetismo II (8)
Misure Fisiche (6) - Laboratorio di Calcolo I (5)9
Laboratorio di Fisica I (8)
Laboratorio di Fisica II (9)
Laboratorio di Calcolo II (6)1
Fisica Quantistica I (5) - Fisica Quantistica II (6)
Metodi Matematici per la Fisica I (6)
Elementi di Struttura della Materia (7)
7
9
9
6
8
6
4
6
3
3
6
4
6
0
Elementi di Fisica Nucleare e Subnucleare (7)
Elementi di Analisi I (6) - Elementi di Analisi II (3)10
Elementi di Analisi II (3)2 -– Elementi di Analisi III (6)10
Geometria (6)
Meccanica Analitica e Statistica (8)
Chimica (6)
Lingua Inglese (4)
(9) modulo riconosciuto solo agli studenti provenienti da Roma Tre.
(10) i CFU di Elementi di Analisi II ed Elementi di Analisi III verranno eventualmente riconosciuti solo
dopo aver controllato il programma svolto.
55
Calendario delle attività
Il Corso di Laurea adotta la ripartizione in tre periodi didattici dell’anno
accademico, secondo lo schema riportato in tabella D, dove per ogni
periodo didattico sono indicati gli insegnamenti e i relativi crediti. Ogni
periodo didattico è composto da 10 settimane di lezioni ed è seguito da
un momento di valutazione della preparazione raggiunta dagli studenti
negli insegnamenti svolti nel periodo (sessioni ordinarie di esame). Per
consentire allo studente di recuperare valutazioni negative, sono previsti
tre ulteriori momenti di valutazione nella seconda metà di luglio (dal 14 al
25), nella prima metà di settembre (dall’8 al 19) ed all’inizio di gennaio.
Curricula e piani di studio, stage e tesi
Gli studenti che si iscrivono al II anno sono tenuti a presentare entro il 31
ottobre 2003 il piano degli insegnamenti a libera scelta previsti per il II
anno di corso (6 CFU).
Gli studenti che si iscrivono al III anno sono tenuti, entro il 31 ottobre
2003, a presentare il piano degli insegnamenti a scelta.
Entro il 28 febbraio 2004 gli studenti del III anno dovranno comunicare la
propria scelta di stage e tesi; a questo proposito verrà fornito un ampio
elenco di possibilità. Studenti che intendono seguire uno stage od una
tesi non prevista dall’offerta potranno farne richiesta al Collegio didattico
che delibererà in merito.
Tutorato
Ogni studente avrà un docente tutore, cui farà riferimento per orientamento all’interno del corso di studi. Nei primi 2 anni sarà fornito agli studenti
un supporto allo studio da giovani laureati in Fisica, ovvero da studenti del
Corso di Laurea Specialistica in Fisica.
56
programma
dei corsi
ACCELERATORI E LORO APPLICAZIONI
Prof. Filippo Ceradini
3 CFU
Richiami di relatività ristretta, cinematica relativistica, moto di particelle
cariche in campi elettromagnetici, trasformazione di campi elettrici e
magnetici. Sorgenti di elettroni e ioni.
Acceleratori a caduta di potenziale Cockroft-Walton, Wan de Graaf, Tandem. Acceleratori lineari, schema di Wideroe e di Alvarez, LINAC per protoni, ioni, elettroni.
Acceleratori circolari, ciclotrone, sincrociclotrone, ciclotrone isocrono,
betatrone, protosincrotrone, elettrosincrotrone. Oscillazioni di betatrone,
focheggiamento debole. Focheggiamento forte, acceleratori a gradiente
alternato. Elementi di trasporto dei fasci, matrici di trasporto, quadrupoli,
strutture periodiche. Emittanza, stabilità di fase, oscillazioni di sincrotrone.
Anelli di collisione, luminosità, vita media dei fasci.
Richiami di elettromagnetismo, emissione di radiazione da una carica
accelerata, radiazione di sincrotrone, distribuzione angolare e spettrale,
energia critica, sorgenti di radiazione di sincrotrone.
Alcune applicazioni alla fisica nucleare e subnucleare, fisica della materia,
scienza dei materiali, diagnostica e terapia medica, industria.
ASTRONOMIA
Dott. Fabio La Franca
3 o 6 CFU
I MODULO
Lo spettro elettromagnetico: osservabilità da terra e misurazioni. Le proprietà fondamentali degli strumenti di osservazione. La misura di posizio-
57
ni, flussi e spettri. Astrometria: misura delle distanze e del moto proprio.
Le stelle: la classificazione spettrale ed il diagramma HR. La fisica della
classificazione spettrale. Elementi di fisica delle atmosfere stellari. Determinazione delle masse. Mezzo interstellare: polvere e reddening.
II MODULO
Equazioni di struttura, trasporto ed energetica delle stelle. Interpretazione
del diagramma HR: le curve di evoluzione. Il Sole. Gli ammassi globulari e
gli ammassi aperti. La formazione stellare. La classificazione morfologica
e spettrale delle galassie e le popolazioni stellari. Cenni sulla casistica dei
nuclei galattici attivi: radiogalassie, quasars e galassie di Seyfert. Elementi di formazione ed evoluzione delle galassie.
Libri di testo
UNSOLD A., BASHECK B., The New Cosmos (5th edition), Springer,
ISBN 3-540-67877-8. Si raccomanda la quinta edizione;
CARROL B.W., OSTLIE D.A., An Introduction to Modern Astrophysics,
Addison-Wesley, ISBN 0-201-54730-9.
CHIMICA
Prof. Eugenio Torracca
6 CFU
Proprietà chimiche e struttura molecolare
Premesse. Leggi stechiometriche. Formule e pesi atomici. Equazioni chimiche e loro contenuto di informazione. La valenza come rapporto di
combinazione.
Struttura delle molecole. Isomeria. La valenza come numero di legami.
Proprietà chimiche e relazioni di adiacenza tra gli atomi. Rappresentazioni
topologiche e geometriche. Attività ottica e dissimmetria molecolare. L’atomo di C tetraedrico e i postulati della stereochimica. Geometria molecolare e reattività.
Grandezze termodinamiche ed equilibri chimici
Il punto di vista termodinamico e quello cinetico. L’aspetto energetico:
entalpie di reazione, cicli termodinamici, energie di legame. L’aspetto
entropico: calcolo dei DS, interpretazione statistica. Terzo principio. Energia libera. Dipendenza da P e T. Sistemi a più componenti. Criteri di idealità. Il potenziale chimico e le grandezze parziali molari. Condizione di
equilibrio termodinamico. Sistemi reali. Coefficienti di attività. Fenomenologia degli equilibri chimici. Costante di equilibrio termodinamica. Andamento di G con il grado di avanzamento della reazione. Variazioni nella
composizione in funzione di P e T. Principio di Le Châtelier. Effetti chimici
delle interazioni. Equilibri eterogenei.
58
Soluzioni
Passaggi di stato nei sistemi a uno o più componenti. Regola delle fasi.
Diagrammi di stato. Potenziale chimico nelle soluzioni. Proprietà delle
soluzioni: pesi molecolari, dissociazione, associazione, deviazioni dall’idealità.
Soluzioni di Elettroliti e pile
Fenomeni chimici e di trasporto dovuti al passaggio di corrente. Elettrolisi.
Conducibilità. Stati di riferimento. Tipi di elettrodo. Equazione di Nernst.
Potenziali standard. Pile ed equilibri acido-base, di solubilità.
Legame chimico
Proprietà degli atomi degli elementi e Sistema Periodico. Energia di ionizzazione. Affinità elettronica. Solidi ionici. Ciclo di Born-Haber. Energia reticolare. Raggi ionici. Ruolo delle grandezze attribuite ai singoli atomi
rispetto a quelle dei sistemi nel loro complesso.
Il legame covalente secondo Lewis. Geometrie molecolari prevedibili in
base al principio di minima interazione tra coppie di elettroni (VSEPR):
lineare, trigonale, tetraedrica, bipiramidale trigonale, ottaedrica.
Momento dipolare e polarizzazione del legame covalente. Misura della
elettronegatività. Effetti dovuti alla presenza di elementi elettronegativi
nelle molecole.
Forze intermolecolari: correlazione con le proprietà fisiche delle sostanze.
Legame idrogeno: direzionalità, distanza di legame e valori dell’energia;
struttura del ghiaccio e proprietà dell’acqua.
Testi consigliati
ATKINS P.W., JONES L., Chimica Generale, Zanichelli.
G. BANDOLI G., DOLMELLA A., NATILE G., Chimica di base, EdiSes.
MANOTTI LANFREDI A.M., TIRIPICCHIO M., Fondamenti di Chimica,
Ambrosiana.
ATKINS P.W., Chimica-Fisica, Zanichelli.
materiale integrativo distribuito a lezione e testi di esercizi numerici svolti
(per lo scritto)
COMPLEMENTI DI FISICA TEORICA
Prof. Giuseppe Degrassi
3 o 6 CFU
Scopo del corso è approfondire alcuni aspetti della relatività ristretta, dell’elettromagnetismo e della fisica quantistica. Più che di un corso specialistico si tratta di un corso di cultura generale avanzata, concepito per
essere adatto agli studenti di tutti gli indirizzi che lo prevedono e presuppone solo i corsi del primo biennio. Gli studenti possono anche seguire
uno solo dei moduli A e B, a scelta.
Modulo A - Relatività ristretta: principio di relatività, trasformazioni di
Lorentz, gruppo di Lorentz, calcolo tensoriale, meccanica relativistica.
Elementi di elettromagnetismo: formulazione covariante delle equazioni di
Maxwell, loro proprietà di simmetria, conseguenze. Moto relativistico di
59
particelle cariche in campi elettromagnetici. Onde elettromagnetiche.
Modulo B - Meccanica quantistica: limite classico della equazione di Schroedinger, approssimazione semiclassica e metodo W.K.B.. Propagatori in
meccanica quantistica non relativistica. Formulazione della meccanica
quantistica in termini di integrali sui cammini. Propagatore della particella
in un potenziale armonico come somma sui cammini. Introduzione alla
teoria dell’urto: approssimazione di Born, scattering di Rutherford, sviluppo in onde parziali, teorema ottico.
Libri di testo
LANDAU L.D., LIFSITS E.M., Teoria dei campi, Editori Riuniti 1976 (o
altre edizioni, anche in lingua straniera).
SAKURAI J.J., Meccanica Quantistica Moderna, Zanichelli 1990 (o altre
edizioni, anche in lingua straniera).
COMPLEMENTI DI METODI MATEMATICI PER LA FISICA
Prof. Orlando Ragnisco
3 o 6 CFU
Trasformata di Fourier. Dalla serie all’integrale di Fourier; trasformata e
antitrasformata. Principali proprietà. Introduzione euristica alla “_” di
Dirac. Causalità e analiticità. Applicazioni: l’equazione delle onde l’equazione di Poisson. L’equazione di Helmholtz (equazione di Schödinger libera stazionaria); Le funzioni di Bessel. Trasformata e antitrasformata di
Laplace. Definizioni e proprietà. Applicazioni.
Le distribuzioni: un approccio “euristico’’. Trasformata di Fourier e di
Laplace di distribuzioni. Simmetrie in Fisica. Simmetrie continue e discrete. Simmetrie in Fisica Classica e Quantistica. Il concetto di gruppo: definizioni generali.
Rappresentazioni di un gruppo. Riducibilità. Carattere. Gruppi discreti e
gruppi continui. Il gruppo delle permutazioni; il gruppo ciclico. I gruppi
SU(2), SO(3); il gruppo di Lorentz.
ELEMENTI DI ANALISI I
Prof. Ugo Bessi
6 CFU
60
Numeri complessi. Funzioni. Insiemi e loro elementi. Funzioni. Funzioni
iniettive, suriettive e biettive. Funzione inversa. Dominio, codominio e grafico di una funzione. Funzioni elementari reali e complesse. Limiti. Teoremi
sui limiti; teorema del confronto. Limiti notevoli. Il numero di Nepero. Infinitesimi e confronto tra infinitesimi. Continuità. Proprietà delle funzioni continue.
Teorema dei valori intermedi, teorema di esistenza di massimo e minimo
per funzioni continue in un chiuso e limitato, teorema di esistenza degli zeri.
Derivate. Derivata e operazioni tra funzioni. Funzioni inverse e loro derivate. Studio del grafico di una funzione. Intervalli di crescenza e di decre-
scenza. Concavità e convessità. Asintoti e simmetria. Massimi e minimi:
teoria e problemi. Teorema di Lagrange, Teorema di Rolle. Calcolo dei
limiti di forme indeterminate mediante il teorema di L’Hopital. Polinomio di
Taylor; formula di Lagrange per il resto; uso del polinomio di Taylor per il
calcolo di limiti.
Integrazione. Integrali indefiniti. Metodo di integrazione per sostituzione.
Integrale delle funzioni trigonometriche. Metodo di integrazione per parti.
Integrale di funzioni razionali. Integrale di alcune funzioni irrazionali. Integrali definiti: area con segno del rettangoloide relativo a una funzione.
Teoremi fondamentali del calcolo integrale. Sostituzione negli integrali
definiti. Area della regione compresa tra due curve.
Libri di testo
PISKUNO N., Calcolo differenziale e integrale, vol.1., Ed. Riuniti.
(Capitoli I, II, III fino al paragrafo 15 incluso, IV, V tranne il paragrafo 12,X,
XI fino al paragrafo 6 incluso, XII paragrafo 1).
ELEMENTI DI ANALISI II
Prof. Alessandro Pellegrinotti
6 CFU
Successioni e serie numeriche. Successioni, limite di una successione,
proprietà dei limiti. Serie. Somma di una serie. Condizione necessaria per
la convergenza di una serie. Confronto di serie a termini positivi. Criterio
di D’Alambert. Criterio di Cauchy. Criterio integrale di convergenza di una
serie. Serie a termini di segno alterno. Convergenza assoluta.
Funzioni di più variabili. Domini nel piano e nello spazio. Definizione delle
funzioni di più variabili. Insieme di definizione, limiti, continuità e derivabilità. Studio dei massimi e dei minimi e dei massimi e minimi vincolati per
funzioni di due variabili reali.
Equazioni differenziali. Definizione di equazione differenziale. Problema di
Cauchy. Separazione di variabili. Equazioni lineari del primo ordine. Equazione di Bernoulli. Equazioni lineari del secondo ordine. Equazioni lineari
del secondo ordine a coefficienti costanti.
Studio qualitativo di sistemi di equazioni differenziali.
ELEMENTI DI ASTROFISICA E COSMOLOGIA
Dott. Enzo Branchini
4 CFU
Osservazioni Cosmologiche fondamentali. L’espansione dell’Universo
e il moto di recessione delle galassie: misura di Hubble e osservazioni
recenti. Omogeneità ed Isotropia del Fondo Cosmico di Microonde: l’osservazione di Penzias e Wilson e le misure da satellite. Abbondanze di
elementi leggeri (D, He, Li): determinazioni da spettri di oggetti distanti. La
distribuzione delle galassie nell’universo vicino: grandi surveys di galassie
61
e loro correlazioni spaziali. Evidenze sperimentali di materia oscura: curve
di rotazione di galassie, moti viriali e moti coerenti.
La legge di Hubble. Il Principio Cosmologico e sue implicazioni sulla geometria dell’universo. Distanze in Cosmologia. Il moto di recessione e la
costante di Hubble. Il redshift cosmologico. Relazioni tra redshift, tempi,
distanze. Approccio Newtoniano al problema dell’espansione dell’Universo.
Universi Piatti, Aperti e Chiusi. Cenni ai Modelli di Friedmann. Il Big Bang.
Fondo Cosmico di Microonde e Storia Termica dell’Universo. I l
Modello del Big Bang Caldo. Equazione di Stato dell’Universo. Densità
della materia, dei fotoni e dei neutrini. Adiabaticità dell’espansione dell’Universo e sua storia termica. Ricombinazione disaccoppiamento, equivalenza. Origine del fondo cosmico di microonde.
Origine degli Elementi Leggeri. Breve storia dell’universo primordiale.
L’era Leptonica e l’era radiativi. Disaccoppiamento dei neutrini. Il rapporto
Protoni/Neutroni. Nucleosintesi Cosmologica degli elementi leggeri. Tests
osservativi e misura dell’abbondanza di barioni nell’universo.
Formazione ed Evoluzione delle Strutture nell’Universo. Origine delle
fluttuazioni di densità. Anisotropie della radiazione di fondo. La teoria dell’instabilità gravitazionale: teoria classica di Jeans e applicazione al caso
cosmologico. Fluttuazioni all’epoca della ricombinazione. I modelli Bottom-up e Top-Down. Il modello di collasso sferico. Origine delle strutture
galattiche e loro correlazione spaziale. Il ruolo della materia oscura.
Materia Oscura. Effetti dinamici della materia oscura: crescita delle fluttuazioni, velocità delle galassie e fenomeni di lenti gravitazionali. Natura della
materia oscura e vincoli cosmologici. Il modello di materia oscura fredda.
Esperimenti diretti ed indiretti per la rivelazione della materia oscura.
Libri di testo
LUCCHIN F., Introduzione alla Cosmologia, Zanichelli.
Appunti del Corso.
ELEMENTI DI FISICA NUCLEARE E SUBNUCLEARE
Prof. Filippo Ceradini
7 CFU
62
Il protone, raggi catodici, l’elettrone, massa e carica elettrica. Spettro del
corpo nero, costante di Planck, effetto fotoelettrico, il fotone. Modello atomico di Bohr, spettri atomici, momento magnetico, spin dell’elettrone.
Relatività ristretta, trasformazioni di Lorentz, quadrivettori e invarianti relativistici. Energia-impulso, cinematica relativistica.
Sezione d’urto, coefficiente di assorbimento. Diffusione coulombiana,
sezione d’urto di Rutherford. Diffusione di radiazione elettromagnetica da
una carica, sezione d’urto di Thomson, effetto Compton.
Richiami di teoria delle perturbazioni, probabilità di transizione, spazio
delle fasi. Legge di decadimento, interazione elettromagnetica, emissione
e assorbimento, radiazione di dipolo elettrico e magnetico, regole di selezione. Diffusione di Rutherford, fattore di forma elettrico, diffusione di cari-
ca da momento magnetico, fattori di forma elettrico e magnetico del protone e del neutrone. Diffusione da potenziale centrale, sviluppo in onde parziali, sezione d’urto di diffusione e assorbimento.
Proprietà dei nuclei, numero e peso atomico, curva di stabilità, misure di
carica, massa e raggio dei nuclei. Statistica, spin e parità dei nuclei, il
neutrone. Energia elettromagnetica dei nuclei, sviluppo in multipoli,
momento di dipolo magnetico e di quadrupolo elettrico, metodi di misura.
Modello a gas di Fermi, energia cinetica dei nucleoni. Modello a goccia,
formula di Bethe-Weizsaeker, nuclei isobari speculari. Numeri magici,
modello a strati, interazione spin-orbita. Stati di energia dei nuclei, stati di
spin-parità. Il sistema protone-neutrone, isospin, il deutone.
Decadimenti dei nuclei, attività. Fenomenologia del decadimento gamma,
radiazione di multipolo, coefficienti di Weisskopf, fluorescenza nucleare.
Fenomenologia del decadimento alpha, cinematica, curva di stabilità, barriera di potenziale, fattore di Gamow, vita media. Fenomenologia del
decadimento beta, ipotesi del neutrino, teoria di Fermi, diagramma di
Kurie, vita media, elemento di matrice, transizioni Fermi e Gamow-Teller,
costante di Fermi, interazioni deboli. Scoperta del neutrino.
Reazioni nucleari. Fissione, bilancio energetico della fissione dell’uranio,
fissione indotta da neutroni, reattore nucleare. Fusione, i cicli del sole,
bilancio energetico, nucleosintesi, fusione in laboratorio.
Forze nucleari, modello di Yukawa. Raggi cosmici, componente primaria e
secondaria, il positrone, il positronio. Scoperta e proprietà delle particelle,
mesoni e barioni, antiparticelle. Classificazione delle interazioni: nucleari,
elettromagnetiche, deboli. Modello a quark, scoperta dei quark.
ELEMENTI DI STRUTTURA DELLA MATERIA
Prof. Nunzio Motta
7 CFU
I fotoni: quanti di luce. Effetto fotoelettrico. Effetto Compton. Gli elettroni:
onde di materia. Il microscopio a effetto tunnel.
La struttura dell’atomo. Confinamento e quantizzazione. Elettrone in una
buca, nanocristalli e punti quantici. L’atomo di idrogeno. Correzioni relativistiche e di struttura fine. Atomi con due elettroni: modello ad elettroni indipendenti, stati para ed orto. Funzioni d’onda di spin e Principio di Pauli.
Schema dei livelli di atomi a due elettroni. Modello a particelle indipendenti.
Atomi a più elettroni, origine delle proprietà ottiche e magnetiche. Spin
dell’elettrone e momento magnetico atomico. Risonanza magnetica. Elettroni multipli in trappole multidimensionali, costruzione della tavola periodica (Aufbau). Raggi X e caratterizzazione degli elementi. Assorbimento
ed emissione dei raggi X. Assorbimento, emissione spontanea, emissione
stimolata: il Laser.
Formazione del legame molecolare. Stati elettronici dello ione H2+ e della
molecola H2 (metodo degli orbitali molecolari). Molecole omonucleari.
Molecole eteronucleari.
63
I solidi. Periodicità e reticoli cristallini. Energia di Coesione. Diffrazione dei
raggi X e diffrazione degli elettroni: formulazione di Bragg. Monocromatori. Proprietà elettriche dei solidi.
Livelli di energia e teoria delle bande:Proprietà degli Isolanti. Proprietà dei
metalli. Effetto Hall nei metalli. Proprietà dei semiconduttori. Semiconduttori intrinseci. Esempi di semiconduttori. Numero di portatori all’equilibrio
termico. Statistica di Fermi.
Semiconduttori drogati. Livelli di impurezza. Donori e accettori. Portatori p
ed n. Effetto Hall nei semiconduttori. La giunzione p-n.
Il diodo giunzione. Il diodo emettitore di luce. Il transistor e i circuiti integrati.
Libri di testo
HALLIDAY, RESNICK, WALKER, Fondamenti di Fisica. Vol III: Fisica
Moderna, V edizione, Casa Editrice Ambrosiana (2001).
Dispense del corso.
Libri consigliati
ATKINS P.W., FRIEDMAN R.S., Meccanica Quantistica Molecolare, Zanichelli.
BRANSDEN B.H., JOACHAIN C.J., Physics of Atoms and Molecules,
Longman.
KITTELC., Introduzione alla Fisica dello stato Solido, Bollati-Boringhieri.
ELETTROMAGNETISMO I
Prof. Giorgio Matt
6 CFU
64
Richiami di Matematica. Campi scalari e vettoriali. Gradiente, divergenza
e rotore.
Elettrostatica. Fenomeni fondamentali. Carica elettrica. Quantizzazione
della c.e. Il campo elettrico. Il potenziale elettrostatico. Il dipolo elettrico.
Struttura atomica della materia. Struttura dell’atomo. Struttura cristallina.
Materiali isolanti e conduttori.
Elettrostatica e conduttori. Teorema di Gauss. Schermo elettrostatico.
Capacità. Condensatori. Il problema generale dell’elettrostatica. Il metodo
delle cariche immagini.
Corrente elettrica nei conduttori metallici. F.e.m.. Corrente elettrica. Legge
di Ohm. Effetto Joule. Resistenze. Leggi di Kirchhoff. Struttura dei conduttori metallici. Lavoro di estrazione. Effetto Volta e Seebeck.
Conduttori elettrolitici. Meccanismo di conduzione. Pila di Volta.
Campo magnetico nel vuoto. Induzione magnetica. Forza di Lorentz.
Campo magnetico generato da una carica in moto. Leggi di Laplace.
Divergenza di B. Forze elettrodinamiche. Teorema di Ampere. Induzione
elettromagnetica. Legge di Faraday-Neumann. Auto e mutua induzione.
Correnti Alternate. Oscillazioni frozate in circuito RLC. Risonanza.
Libri di testo
LOVITCH L., ROSATI S., Fisica Generale, Ambrosiana Milano.
ELETTROMAGNETISMO II
Prof. Cesare Bacci
8 CFU
Elettrostatica nei dielettrici: dielettrici. Cariche di polarizzazione e interpretazione microscopica. Vettore di polarizzazione P. Momento di dipolo
medio in campo esterno. Vettore D.E. e D. sulla superficie di separazione
di due dielettrici. Rigidità dielettrica.
Campo magnetico nella materia: correnti di magnetizzazione ed interpretazione microscopica. Vettori magnetizzazione M e campo magnetico H.
B e H sulla superficie di separazione di due mezzi. Sostenze diamagnetiche e precessione di Larmor. Sostanze paramagnetiche. Sostanze ferromagnetiche e ciclo di isteresi magnetica. Poli e cariche magnetiche. Circuito magnetico. Riluttanza magnetica.
Equazioni di Maxwell ed onde elettromagnetiche: corrente di spostamento. Equazioni di Maxwell. Propagazione del campo e.m. Vettore di Poynting. Cenni sulla produzione di onde elettromagnetiche.
Elettrodinamica: potenziali ritardati.
Natura e produzione della luce: natura della luce, velocità della luce.
Ottica geometrica: leggi sulla riflessione e della rifrazione. Principio di Fermat. Diottro sferico. Lenti sottili. Costruzione delle immagini.
Interferenza e diffrazione: Interferenza. Sorgenti coerenti. Diffrazione e
principio di Huyghens. Diffrazione di Fraunhofer da una fenditura semplice
e doppia. Esperienza di Young. Potere risolutivo di una fenditura e criterio
di Rayleigh. Reticolo di diffrazione. Diffrazione di raggi X su cristalli.
Polarizzazione: polarizzazione ellittica, circolare e rettilinea. Luce naturale. Polarizzazione per riflessione. Legge di Malus. Potere rotatorio.
Libri di testo
LOVITCH L., ROSATI S., Fisica Generale, Casa Editrice Ambrosiana
Milano 1996.
MAZZOLDI NIGRO, Voci Fisica, (vol. II), Edises.
AMALDI, BIZZARRI, PIZZELLA, Fisica Generale, Zanichelli ed. 1986.
EPISTEMOLOGIA
Prof. Mauro Dorato
6 CFU
Nella prima parte del corso affronteremo questioni di metodologia e di teoria della conoscenza scientifica. Partendo dal problema di che cosa caratterizzi un’ipotesi come “scientifica”, discuteremo le soluzioni di tipo verificazionista e falsificazionista. Passeremo quindi a trattare la questione di che
cosa sia una teoria fisica e di come muti nel tempo (in base alla teoria delle
rivoluzioni scientifiche di Kuhn). Infine ci domanderemo perché la matema-
65
tica sia il linguaggio in cui si esprimono le leggi di natura, una questione
che è decisiva sia per comprendere il rapporto tra modelli teorici e realtà
fenomenica, sia per connetterci alla logica della misurazione fisica.
Nella seconda parte del corso – che servirà a illustrare in modo più concreto le ipotesi illustrate nella prima – presenteremo alcuni problemi filosofici sollevati dalla relatività speciale, misurandone la novità rispetto alle
precedenti concezioni di Newton, Leibniz e Kant. In particolare, esamineremo le questioni della convenzionalità della simultaneità, della natura
delle contrazioni di Lorentz nella nuova teoria di Einstein e del rapporto
tra tempo relativistico e tempo della nostra esperienza dal punto di vista
della natura del “presente”. Mostreremo infine come la formulazione della
teoria della relatività speciale dovuta a Minkowski (1908) non solo erediti
dall’Ottocento le fondamentali idee geometriche del cosiddetto “Programma di Erlangen” (Klein e Lie), ma apra anche la strada alla geometrizzazione ben più radicale della fisica operata dalla relatività generale.
Libri di testo
Per la prima parte, dispense di filosofia della scienza a cura dell’autore:
http://host.uniroma3.it/dipartimenti/filosofia/personale/doratbio.htm
più i primi due capitoli di DORATO M., Il Software dell’universo, B. Mondadori, Milano, 2000; per la seconda parte, fotocopie di articoli fornite dal
docente.
FISICA DELLA MATERIA CONDENSATA
I MODULO - INTERAZIONE RADIAZIONE MATERIA
Dott.ssa Paola Gallo
3CFU
Il campo di radiazione puro: Equazioni del campo elettromagnetico. I
potenziali elettromagnetici. Gauge di Coulomb (e di Lorentz cenni) e il
campo di radiazione puro. Coordinate di campo classiche. Quantizzazione del campo e concetto di fotone.
Probabilità di transazione e diffusione: Formulazione Hamiltoniana non
relativistica per un campo di radiazione e particelle cariche senza spin.
Rappresentazione di Heisenberg e di Interazione. “S-matrix expansion”.
Regola d’oro di Fermi, teoria quantistica. Matrice S per problemi di diffusione. Sezione d’urto di diffusione differenziale. Sezione d’urto di diffusione di neutroni termici.
Processi radiativi al I ordine: Sezione d’urto al I ordine in approssimazione di dipolo. Assorbimento ed Emissione spontanea e stimolata. Principio di funzionamento del laser (cenni). Spettri di assorbimento infrarosso.
Processi radiativi al II ordine: Diffusione di fotoni da elettroni liberi
(Thomson), teoria quantistica. Diffusione di fotoni da atomi. Sezione d’urto
di diffusione di raggi X. Sezione d’urto di diffusione di luce visibile. Sezione d’urto Raman. Sezione d’urto Rayleigh. Spettri di diffusione della luce.
66
Libri di testo
SOW-HSIN CHEN, KOTLARCHYK M., Interaction of photons and neu trons with matter: an introduction, World Scientific.
FISICA DELLA MATERIA CONDENSATA
II MODULO - MAGNETISMO E TRANSIZIONE DI FASE
Dott. Roberto Raimondi
3 CFU
Definizioni di campo magnetico, induzione magnetica, suscettività magnetica e relazioni costitutive. Magnetismo in fisica classica e quantistica: concetti generali. Magnetismo nei metalli: paramagnetismo di Pauli e diamagnetismo di Landau. Magnetismo negli isolanti: paramagnetismo di Curie e
diamagnetismo di Larmor. Origine coulombiana delle interazioni magnetiche: forze di scambio di Heisenberg. Ferromagnetismo: fenomenologia ed
esponenti critici. Teoria di Curie-Weiss: approssimazione di campo medio.
Teoria della transizione gas-liquido di Van der Waals come teoria di campo
medio. Teoria di Landau delle transizioni di fase del secondo ordine.
FISICA QUANTISTICA I
Prof. Vittorio Lubicz
5 CFU
Meccanica quantistica: Crisi della fisica classica. Onde e particelle, principio di indeterminazione. Vettori di stato ed operatori. Misure ed osservabili. Operatore di posizione, funzioni d’onda. Traslazioni ed operatore
impulso. Evoluzione temporale, equazione di Schrodinger, stati stazionari.
Problemi unidimensionali: buca, gradino e barriera di potenziale. Effetto
tunnel. Oscillatore armonico.
Libri di testo
SAKURAI J.J., Meccanica Quantistica Moderna, Zanichelli, Bologna,
1990.
FISICA QUANTISTICA II
Prof. Vittorio Lubicz
6 CFU
Meccanica quantistica: Simmetrie e leggi di conservazione in meccanica quantistica. Rotazioni e momento angolare. Spin. Particelle identiche.
Atomo di idrogeno. Teoria delle perturbazioni.
Meccanica statistica quantistica: Principi della meccanica statistica
quantistica. Gas perfetti quantistici. Distribuzione di Fermi-Dirac, gas di
Fermi allo zero assoluto. Distribuzione di Bose-Einstein, gas di Bose
degenere. Formula di Planck per lo spettro del corpo nero.
67
Libri di testo
SAKURAI J.J., Meccanica Quantistica Moderna, Zanichelli, Bologna,
1990.
HUANG K., Meccanica Statistica, Zanichelli, Bologna, 1997.
GEOFISICA
I MODULO - FONDAMENTI DI FISICATERRESTRE
Prof. Roberto Scandone
3 CFU
Il corso è indirizzato all’approfondimento dello studio dei fenomeni che
possono determinare condizioni di rischio ambientale e alle metodologie
per la sua valutazione.
Generalità: Concetto di Pericolosità e di Rischio. Elementi per la Valutazione del Rischio. Elementi di Statistica. Metodologie per la rappresentazione del Rischio.
Rischio Sismico: Generalità sui terremoti. Statistica dei Terremoti . Propagazione delle onde elastiche ed effetto sui manufatti. Processi di amplificazione ed attenuazione di sito. Analisi strumentali e macrosismiche dei
dati sismici. Leggi di attenuazione. Distribuzione dei terremoti e elementi
di sismo-tettonica in Italia.
Rischio Vulcanico: Fattori di Pericolosità e valutazione del Rischio. Statistica delle eruzioni. Effetti delle fenomenologie vulcaniche su manufatti.
Metodi di previsione delle eruzioni. Misure di contenimento del Rischio. Il
rischio vulcanico in Italia.
Rischio da Tsunami: Cause di generazione degli tsunami. Propagazione
delle onde di Tsunami. Metodi di allertamento. Rischio da Tsunami in Italia.
Libri di testo
ALEXANDER D., 1993, Natural Hazards, Academic Press, London,
AGTBERG F.P., 1973, Geomathematics, Elsevier, New York.
HUNTER L., MANN C.J., 1992, Techniques for determining Probabilities
of Geologic events and Processes, Oxford university Press, Oxford.
GEOFISICA
II MODULO -FONDAMENTI DI GEOFISICA DELLA TERRA SOLIDA
Prof. Vittorio Sgrigna
3 CFU
68
Il Corso tratta alcuni aspetti fondamentali della Fisica dell’interno della
Terra, dello spazio che la circonda e della loro interazione. Una particolare
attenzione viene rivolta alla descrizione della fase preparatoria dei terremoti, alla previsione sismica e alle metodologie di misura basate su tecniche spaziali.
Struttura, Reologia e dinamiche interne della Terra. Teoria dell’elasticitá,
della viscoelasticitá e della plasticitá. Fisica del terremoto e della sua
fase preparatoria. Teoria della dilatanza e processi di dislocazione alla
sorgente. Meccanismi di cedimento e di frattura delle rocce. Effetti conseguenti al processo deformativo delle rocce: effetti piezoelettrico, piezomagnetico, triboelettrico ed elettrocinetico. Correnti elettrotelluriche. Emissioni elettromagnetiche e di gas dovuti a processi di microfratturazione delle
rocce. Fenomeni precursori del terremoto.
Sismologia. Onde sismiche. Sorgente sismica. Meccanismi di genesi e
distribuzione spazio-temporale dei terremoti. Rischio sismico: Struttura e
dinamiche del sistema circumterrestre.
Emissioni elettromagnetiche, acustiche e gassose durante la fase preparatoria del terremoto. Loro propagazione all’interno della litosfera superiore e successiva penetrazione verso l’esterno del Pianeta (atmosfera neutra e ionizzata, magnetosfera).
Interazioni litosfera-atmosfera-ionosfera-magnetosfera e relative perturbazioni ed instabilità.
Misure satellitari e reti di monitoraggio a terra.
Libri di testo
FOWLER C.M.R., The Solid Earth, Cambridge University Press, 1990.
SCHOLZ C.H., The Mechanics of Earthquakes and Faulting, Cambridge
University Press, 1990.
LAY T. WALLACE T.C., Modern Global Seismology, Academic Press,
1990.
HARGREAVES J.K., The Solar-Terrestrial Environment, Cambridge University Press, 1995.
GEOMETRIA
Prof. Alessandro Verra
6 CFU
Vettori geometrici. Somma di vettori geometrici e moltiplicazione per uno
scalare. Spazi vettoriali: definizione ed esempi. Indipendenza e dipendenza lineare di vettori. Basi e dimensione di uno spazio vettoriale. Sottospazi. Formula di Grassmann. Applicazioni lineari: esempi e proprietà.
Matrici. Metodo di riduzione di Gauss-Jordan. Rango di una matrice. Prodotto di matrici. Matrici ed applicazioni lineari. Determinante e Traccia di
una matrice. Esempi di gruppi di matrici.
Sistemi di equazioni lineari: metodi di soluzione. Teorema di RouchèCapelli. Regola di Cramer.
Nozione di prodotto scalare su uno spazio vettoriale reale. Basi ortonormali. Metodi di ortogonalizzazione. Forme bilineari simmetriche: segnatura e rango.
Nozione di spazio euclideo. Coordinate cartesiane. Luoghi fondamentali
nel piano e nello spazio euclideo: rette, circonferenze, coniche, piani,
sfere, cilindri.
Studio della diagonalizzabilità di una matrice quadrata di ordine due. Condizioni di diagonalizzabilità di una matrice quadrata di ordine qualsiasi.
Autovalori ed autospazi di una applicazione lineare.
69
Testi consigliati: ulteriori informazioni verranno date all’inizio del corso. È
prevista la distribuzione di alcune dispense.
LABORATORIO DI CALCOLO I
Dott.ssa Severino Bussino
5 CFU
Introduzione all’architettura dei calcolatori, rappresentazione dei dati in
memoria, introduzione ai sistemi operativi, gestione di files in ambiente
Windows e in ambiente Linux, elementi di programmazione, compilatori,
precompilatore, librerie.
Elementi di programmazione in linguaggio C++: classi numeriche e operatori, if, else, else if, switch, for, do while, uso di vettori e matrici, funzioni,
applicazioni numeriche.
Gli argomenti del corso sono presentati in lezioni frontali ciascuna seguita
da un’esercitazione al calcolatore nell’ambito della quale vengono applicati i concetti illustrati a lezione.
Libri di testo
LIPPMAN S.B., LAJOLIE J., C++ primer, Addison Wesley 1998.
LIPPMAN S.B., LAJOLIE J., C++ Corso di programmazione, Addison
Wesley 2000 (versione italiana).
LABORATORIO DI CALCOLO II
Dott.ssa Domizia Orestano
6 CFU
Programmazione in C++: Incapsulamento e Classi; Ereditarietà e Riutilizzo del Codice; Polimorfismo; Metodi Virtuali; Overloading dei Metodi e
degli Operatori; Elementi di Programmazione Generica; Contenitori STL.
Elementi di Architettura del Software: Introduzione al linguaggio UML;
Esempi di Strutture Riutilizzabili: Factory, Composite, Observer, Strategy.
Applicazioni: Ogni argomento verrà trattato a lezione e ripreso nelle esercitazioni in laboratorio, con applicazioni a problemi di Fisica Generale.
Testi consigliati
LIPPMAN S.B, LAJOLIE J., C++ PRIMER, third edition, Addison Wesley
1998, (trad. it. C++. Corso di Programmazione, terza edizione, AddisonWesley 2000).
GAMMA E. et al., Design Patterns. Elements of Reusable Object-Oriented
Software, Addison Wesley 1995.
Altro materiale didattico, preparato dal docente, verrà distribuito a lezione.
LABORATORIO DI FISICA I
Prof. Fabrizia Somma
8 CFU
70
Misure elettriche in corrente continua: Concetti di corrente, differenza di
potenziale, resistenza in un circuito in corrente continua e loro unità di misura. Legge di Ohm, legge di Joule. Componenti di un circuito: generatori, resistenze e condensatori. Circuiti elementari in serie ed in parallelo. Leggi Kirchoff. Teorema di Thevenin e di Norton. Trasferimento di potenza da un
generatore ad un carico. Misura di intensità di corrente. Strimenti a bobina
mobile, amperometro e galvanometro, perturbazione da essi introdotta nel
circuito. Shunts. Misure di tensione. Voltometro e perturbazione da esso
introdotta nel circuito. Metodi potenziometrici. Metodo di Poggendorf. Misure
di resistenza. Metodo Voltamperometrico. Ponte di Wheatstone. Ohmmetro.
Misure in corrente alternata: Generalità sulle grandezze periodiche. Tensione e corrente nei circuiti in regime sinusoidale. Valori efficaci. Fattore di
potenza. Componenti lineari di un circuito: resistori, condensatori, induttori. Elementi reali di un circuito. Rappresentazione simbolica di una grandezza sinusoidale. Legge di Ohm. Impedenze. Leggi di Kirchoff. Teoremi
di Thevenin e di Norton in corrente alternata. Circuiti attenuatori. Circuiti
derivatori ed integratori. Circuiti risonanti. Fattore di merito. Oscilloscopio
a raggi catodici. Studio di alcuni circuiti elementari in regime sinusoidale
(RC, RL, RLC). Forme d’onda complesse: serie di Fourier, segnali a dente
di sega ed a onda quadra.
Il corso è articolato in lezioni di teoria e prove pratiche di laboratorio in
gruppo ed individuali.
Testi consigliati
BAVINGTON P.R., Data Reduction and Error Analysis for Phisical Scien ces, Ed. Mc Graw Hill.
YOUNG H.D., Elaborazione statistica dei dati sperimentali, Ed. Veschi.
TAYLOR J.R., Introduzione all’analisi degli errori, Ed. Zanichelli.
SEVERI M., Introduzione alla Esperimentazione fisica, Ed. Zanichelli.
CERVELLATI R., MALOSTI D., Elettronica: esercitazioni per il laboratorio
di Fisica, Ed. Euroma La Goliardica.
BROPHY J.J., Elettronica di base, vol. I, Ed. Sansoni.
WARD L., BUNN J.P., Introduction to the theory and practice of High
vacuum technology, Ed. Butterworths.
Leybold ed., Tecnica del vuoto, sue basi fondamentali, formule e tabelle.
RESNICK R., HALLIDAY D., Fisica Generale (Ottica).
OHANIAN H.C., Fisica, vol. II (Ottica).
MAZZOLDI P., NIGRO M., VOCI C., Fisica, vol. II. Ed. Edises.
Appunti delle lezioni da ritirare presso Copisteria Marconi - Viale Marconi.
LABORATORIO DI FISICA II
Dott. Stefano Mari
9 CFU
Il corso viene svolto sia con lezioni teoriche che con esercitazioni in laboratorio. In una prima fase, solo con lezioni teoriche, sono forniti allo studente alcuni concetti di base riguardanti: analisi di reti elettriche, serie e
trasformata di Fourier, trasformata di Laplace, analisi di un segnale nel
71
campo delle frequenze e nel dominio del tempo, linee di trasmissione.
Poi, durante il periodo in cui si svolgono le nove esercitazioni di laboratorio, oltre che la preparazione delle singole esperienze, sono affrontati vari
argomenti tra cui: caratteristiche della strumentazione esistente in laboratorio, diodo a semiconduttore, amplificatori operazionali e loro utilizzo in
vari tipi di quadrupoli, algebra di Boole e circuiti logici, reti combinatorie e
sequenziali, convertitori A/D e D/A. L’argomento specifico delle esercitazioni può variare di anno in anno.
Sono a disposizione degli studenti dispense degli argomenti trattati e il
programma di simulazione usato durante le lezioni teoriche.
Libri di testo
MILLMAN, GRAVEL, Microelectronics, Mc Graw-Hill.
HOROWITZ P., The art of electronics, Cambridge.
LABORATORIO DI FISICA III
Dott. Alessandro Ruocco
6 CFU
72
Introduzione: schema di un esperimento e acquisizione automatica di dati;
classificazione dei segnali: analogici, digitali, statici, dinamici. Vedi [1]
cap.1.
Circuiti logici: Circuiti combinatori: half adder, multiplexer, decoder, encoder; Circuiti sequenziali: latch, latch bistabili S-R, J-K; master-slave di tipo
J-K, D, T; registri a scorrimento, contatore asincrono, contatore sincrono,
utilizzo di un contatore per: contare eventi, misure di frequenza, misure di
intervalli temporali. DAC Vedi [2] cap. 7,8,16.
Convertitore analogico digitale (ADC): a rampa semplice, a rampa digitale, ad approssimazioni successive, di tipo flash; cenni sulla velocità di
conversione; caratteristiche di un convertitore: risoluzione, velocità di
campionamento, non linearità integrale e differenziale; offset e guadagno.
Vedi: [2] cap.16; [1] cap. 10.
Elementi di analisi dei segnali: Segnali analogici dipendenti dal tempo, velocità di campionamento, aliasing, trasformata e sviluppo in serie di Fourier;
effetto del tempo di misura e finestratura; integrale di convulazione, teorema
di convoluzione; trasformata di Fourier di un segnale periodico, spettro in
energia e teorema di Parseval. Vedi: dispense su web, [1] cap. 10.
Condizionamento e acquisizione di segnali analogici e digitali: Discriminatori a soglia e di tipo a frazione costante; il problema del Walk e del Jitter
nei discriminatori; Vedi [4] cap. 14.9, 17
Bus di comunicazione con strumenti: GPIB, seriale RS232, bus interni XT,
AT, PCI Vedi: dispense
Esempi di sistemi di acquisizione automatica: Conteggio di eventi, tempo
morto e misura del tempo morto; Vedi: dispense
Programmazione in LabVIEW: Pannello frontale, diagramma a blocchi,
icona-connettore; programmazione a flusso di dati, esecuzione parallela
delle istruzioni in Labview; controlli, indicatori; strutture di programmazio-
ne: ciclo While, ciclo For, Case, Sequence; variabili locali; SubVI; debugging di un VI; waveform Chart e Graph; Gestione di vettori e stringhe in
Labview; scrittura e lettura da file; acquisizione automatica con Labview:
contatore di eventi, acquisizione di forme d’onda. Vedi: [3]
Esperienze di laboratorio:
Misura della velocità del suono tramite l’effetto Doppler
Propagazione del calore
Acquisizione automatica da un volano
Libri di testo
[1] TAYLOR H.R., Data acquisition for sensor system”, Chapman & Hall,
1997.
[2] MILLMAN, GRABEL, Microelectronics, McGraw Hill.
[3] Linguaggio di programmazione G (vedi manuale su pagina web del
corso).
[4] LEO W.R., Techniques for Nuclear and Particle Physics Experiments,
Springer-Verlag 1994.
LABORATORIO DI GESTIONE DATI
Dott. Cristian Dan Stanescu
3 o 6 CFU
Primo modulo
Architettura degli Elaboratori: organizzazione logica e fisica, architetture
CISC e RISC a confronto, bus di sistema e per periferiche e loro confronto, architettura RISC in dettaglio (paralellismo, pipeline, arch. superscalare, registri, operazioni, buffer e cache interna), cache di secondo livello,
memoria principale, dischi e loro organizzazione fisica, sistemi RAID.
Sistemi Operativi: funzioni, tipi di kernel, processi e struttura degli eseguibili, indirizzi virtuali e indirizzi fisici, paginazione, swap, algoritmi di scheduling, priorità dei processi, input/output e driver, gestione degli interrupt,
communicazioni tra processi, timing, file system.
Reti di Elaboratori : protocolli di communicazione standard e TCP/IP, struttura a strati, organizzazione degli header dei pacchetti, architetture IP,
routing, topologie di reti locali e geografiche, funzioni avanzate e loro protocolli (DNS, mailing, web).
Esercitazioni pratiche: installazione di un sistema operativo UNIX, partizioni e configurazione del sistema, uso dell’ambiente interrattivo.
Secondo modulo
Sistemi di acquisizione dati: raccolta dati, instradamento e flusso dei dati,
trigger, monitoraggio, salvataggio dei dati e gestione di grosse mole di
dati, esempi.
Processamento dei dati: calcolo intensivo, parallelismo degli algoritmi,
farm di calcolatori, sistema di code e batch integrato, DB, nuove frontiere
del calcolo scientifico e GRID.
Esercitazioni pratiche: collegamento in rete, uso di farm, code batch,
monitoring di farm.
73
Libri di testo
TANENBAUM A., Architettura dei Computer, Prentice Hall Int.
TANENBAUM A., WOODHULLA., Sistemi Operativi, Prentice Hall Int.
BOVET D., CESATI M., Understanding the LINUX Kernel, O’Reilly.
TANENBAUM A., Reti di Computer, Prentice Hall Int.
LABORATORIO DI OTTICA E FOTONICA
Prof. Fabrizia Somma
3 o 6 CFU
Ottica
Onde elettromagnetiche e fotoni. Propagazione nei mezzi isotropi.Strumenti ottici. Coerenza ed Interferenza con applicazioni. Diffrazione, da
singola fenditura e da più fenditure. Diffusione della luce. Mezzi cristallini:
simmetrie e proprietà fische. Interferometri: Michelson, Fabry-Perot. Ottica dei mezzi anisotropi e cenni di ottica non lineare (1 esp.di laboratorio).
Elementi di spettroscopia
Transizioni atomiche. Assorbimento e Trasmissione. Emissione spontanea e stimolata. Grandezze caratteristiche in misure di spettroscopia.
Spettrometro a prisma ed a reticolo. (1 esp. di laboratorio).
Rivelatori ottici e termici.
Laser e principi di funzionamento
Coefficienti di Eistein, guadagno ottico, allargamento di riga, inversione di
popolazione, sistemi a tre ed a quattro livelli, sistemi di pompaggio ottico,
cavità risonanti, rate equations, Q-switching, mode locking, sistemi laser
convenzionali (Rubino, Nd:YAG, CO2,A+, He:Ne, sistemi laser non convenzionali( Eccimeri, FEL, Diodo), cavità ottiche. (1 esp. laboratorio con
laser a diodo e/o laser He:Ne).
Caratteristiche ed applicazioni della radiazione Laser: applicazioni scientifiche ( ottica non lineare, spettroscopia, generazione di impulsi ultracorti),
applicazioni industriali: Lavorazione materiali, microelettronica, trasmissioni, interferometria, olografia, applicazioni in medicina.
Testi consigliati
GORI F., Elementi di Ottica, Ed. Accademia.
YURGEN R., MAYER-ARENDT, Introduzione all’ottica classica e moder na, Ed. Zanichelli.
HENDERSON B., IMUSCH G.F., Optical Spectroscopy of Inorganic
Solids, Ed. Clarendon Press Oxford.
SVELTO O., Priciples of Lasers, Ed. Plenum.
JENKINS F.A., WHITE H.E., Fundamentals of Optics, Ed.Mac Graw-Hill.
BORN M., WOLF E., Principles of Optics, Ed. Perg. Press Oxford.
Keyes, Optical and infrared detectors.
74
MATEMATICA III
Dott. Nicoletta Cancrini
6 CFU
Successioni e Serie Numeriche. Successioni reali. Definizioni. Limiti. Teoremi fondamentali sui limiti. Successioni monotone. Numero e e polvere di
Cantor. Criterio di convergenza di Cauchy. Teorema ponte successioni-funzioni. Definizione serie. Criterio generale di convergenza. Serie a termini
positivi. Criteri del confronto della radice e del rapporto. Serie convergenti
assolutamente. Criterio di convergenza di Leibniz per serie a segni alterni.
Successioni e Serie di funzioni. Successioni di funzioni. Convergenza puntuale ed uniforme. Condizione necessaria e sufficiente per la convergenza
uniforme. Criterio di Cauchy. Convergenza uniforme e continuità, derivabilità, integrabilità. Serie di funzioni. Convergenza assoluta, totale, uniforme.
Condizione necessaria e sufficiente per la convergenza uniforme. Convergenza totale implica convergenza assoluta ed uniforme. Condizioni per lo
scambio sommatoria con integrale e derivata. Serie di potenze. Raggio di
convergenza. Derivazione ed integrazione. Serie di Taylor. Sviluppi in serie
di potenze di alcune funzioni elementari.
Serie di Fourier. Funzioni periodiche. Sviluppi in serie di Fourier. Convergenza della serie di Fourier. Integrazione delle serie di Fourier. Serie di Fourier
per funzioni non periodiche e funzioni periodiche di periodo arbitrario.
Equazioni differenziali alle derivate parziali. Concetti di base. Corda vibrante, equazione d’onda. Separazione delle variabile e uso della serie di Fourier. Soluzione di D’Alembert dell’equazione d’onda in una dimensione.
Equazione del calore in una dimensione: soluzione con la serie di Fourier.
Estremi della barra a temperatura nulla, isolati, a temperatura diversa.
Studio qualitativo per sistemi di equazioni differenziali del I ordine. Esempi
introduttivi. Conversione di un’equazione differenziale di ordine n in un
sistema. Concetti base e teorema di esistenza ed unicità (solo enunciato).
Sistemi lineari. Principio di sovrapposizione. Soluzione generale. Wronskia no. Sistemi omogenei a coefficienti costanti. Piano delle fasi. Punti critici.
Criteri per punti critici. Definizione stabilità, instabilità asintotica stabilità.
Studio qualitativo sistemi di equazioni differenziali del I ordine attorno ai
punti critici: linearizzazione e teorema di Lyapunov. Sistema Lotka-Volterra.
Applicazione (cenni) a sistemi meccanici conservativi.
Testi consigliati
PISKUNOV N., Calcolo differenziale ed integrale, Editori Riuniti.
CECCONI, STAMPACCHIA, Analisi Matematica 1.
APOSTOL T.M., Calcolo, vol. I, Boringhieri.
MECCANICA
Prof. Settimo Mobilio
8 CFU
Cinematica del punto materiale: concetti di velocità ed accelerazione. Anali-
75
si dei moti elementari in una dimensione: moto uniforme, moto uniformemente accelerato, moto armonico.
Generalizzazione in più dimensioni; carattere vettoriale della velocità e
della accelerazione. Componente tangenziale e normale della accelerazione. Moto di un proiettile, moto circolare uniforme, moto armonico.
Moti relativi, composizione delle velocità e delle accelerazioni. Accelerazione di Coriolis.
Concetto di forza e di massa. I e II legge della dinamica. Quantità di moto.
Momento di una forza e momento angolare. Forze elastiche, reazioni vincolari, forze d’attrito, forza di resistenza viscosa. Applicazioni.
Lavoro ed energia. Teorema dell’energia cinetica. Forze conservative e
forze dissipative. Energia potenziale e teorema di conservazione della
energia meccanica.
Quantità di moto, momento angolare ed energia dei sistemi di punti materiali. La terza legge della meccanica: conservazione della quantità di moto
e del momento angolare.
La conservazione della energia per i sistemi di punti materiali. Teorema di
Koenig.
Studio degli urti. Urti elastici, urti completamente anelastici.
Meccanica dei corpi rigidi: energia cinetica e momento della quantità di
moto di un sistema rigido. Momento d’inerzia, teorema di Steiner. Studio
completo del moto intorno ad asse fisso e del moto di rototraslazione attorno ad asse parallelo. Non parallelismo della velocità angolare e del momento della quantità di moto. Assi principali di inerzia ed ellissoide di inerzia.
Cenno ai moti giroscopici: la ruota, la trottola, la bussola giroscopica.
Legge di gravitazione universale. Leggi di Keplero. Massa inerziale e
massa gravitazionale.
Analisi del moto in sistemi di riferimento non inerziali.
Libri di testo
HALLIDAY D., RESNICK R., J. WALKER J., Fondamenti di Fisica (Mecca nica e Termologia),V edizione, Casa Editrice Ambrosiana.
SERWAY R.A., BEICHNER R.J., Fisica per Scienze ed Ingegneria, Terza
Edizione, Casa Editrice EdISES.
MECCANICA ANALITICA E STATISTICA
Prof.ssa Elisabetta Scoppola
8 CFU
76
Formalismo lagrangiano. Analisi qualitativa di sistemi unidimensionali.
Potenziali centrali e problema dei due corpi. Principio variazionale, equazioni di Eulero-Lagrange. Gradi di libertà e vincoli. Variabili cicliche. Piccole oscillazioni. Teorema di Noether. Forze d’inerzia. Corpo rigido.
Formalismo hamiltoniano: trasformata di Legendre ed equazioni di Hamilton. Teorema di Liouville e teorema del ritorno di Poincarè. Matrici simplettiche e trasformazioni canoniche. Parentesi di Poisson. Forme differenziali. Significato dell’azione. Metodo di Hamilton-Jacobi.
Meccanica statistica classica: fondamenti, entropia, richiami di termodinamica ed ensembles statistici. Microcanonico. Canonico. Gran canonico.
Ulteriore materiale didattico: www.fis.uniroma3.it/raimondi/mr/index.html
Libri di testo
HUANG K., Statistical Mechanics, Wiley, New York, 1963.
FASANO A., MARMI S., Meccanica Analitica, Bollati Boringhieri, Torino
1994.
ARNOLD V.I., Metodi matematici della meccanica classica, Editori Riuniti,
Roma 1979.
METODI MATEMATICI PER LA FISICA I
Dott. Roberto Raimondi
6 CFU
Numeri complessi. Rappresentazione cartesiana e polare. Funzioni di variabile complessa. Domini. Continuità e differenziabilità. Condizioni di CauchyRiemann. Funzioni analitiche. Funzioni elementari: potenza, radice, logaritmo, esponenziale. Punti di diramazione. Integrazione nel piano
complesso. Teorema integrale di Cauchy e suoi corollari. Sviluppo in serie
di potenze: serie di Taylor e di Laurent. Singolarità di una funzione analitica
monodroma. Teorema e metodo dei residui. Valor principale di un integrale.
Richiami di proprietà di matrici e sistemi lineari. Cambiamenti di base in
spazi lineari complessi. Problema agli autovalori per matrici hermitiane ed
unitarie. Funzione di matrice: il caso esponenziale. Matrici di Pauli. Trasformata di Fourier e sue proprietà. Prodotto di convoluzione. Applicazione
della trasformata di Fourier alla soluzione dell’equazione del calore.
METODOLOGIE DI FISICA DELL’AMBIENTE E GEOFISICA
I MODULO
Prof. Claudio Palma
3 CFU
Fondamenti di rappresentazione del territorio tramite sistemi informativi
territoriali (GIS).
Rappresentazione del territorio tramite mappe: elementi di cartografia. Rappresentazione del territorio tramite mappe di sistemi informativi territoriali
(GIS). Georeferenziazione di carte, foto e immagini. Formati dei dati spaziali
in un GIS. Componenti di una mappa GIS: strati, caratteristiche e attributi.
Funzionalità, creazione, uso, gestione e rappresentazione di strati,caratteristiche e attributi. Operatori di relazione tra oggetti GIS e analisi spaziale.
Problemi di modellazione di superfici 2D e 3D. Applicazioni dei GIS.
Libri di testo
BIALLO G., Introduzione ai sistemi informativi geografici, Ed. Mondogis.
ZELLER M., Modeling our world, Ed. ESRI.
LONGLEY P., Geographic information systems and science, Ed.ESRI.
77
METODOLOGIE DI FISICA DELL’AMBIENTE E GEOFISICA
Dott. Wolfango Plastino
II MODULO
3CFU
Elementi di Fisica dell’Atmosfera. Metodologie di misura e rivelatori per la
Meteorologia. Meteorologia satellitare: orbite e navigazione satellitare,
pertubazioni orbitali, campionamento spazio-temporale. Equazione di trasferimento radiativo. Assorbimento e scattering. Interpretazione delle
immagini satellitari.
Elementi di Oceanologia. Metodologie di misura e rivelatori per l’Oceanografia. Oceanografia acustica: propagazione del suono, campionamento
spazio-temporale. Metodo Helmholtz-Kirchhoff. Assorbimento e scattering. Profili batimetrici e sismici.
Elementi di Radioattività ambientale. Metodologie di misura e rivelatori di
radiazioni ionizzanti. Radioattività dei gas nobili: radon e xenon, campionamento spazio-temporale, analisi delle esplosioni nucleari sotterranee.
Libri di testo
KIDDER S.Q., VONDER HAAR T.H., Satellite Meteorology, Academic
Press.
MEDWIN H., CLAY C.S., Fundamentals of Acoustical Oceanography,
Academic Press.
MANN W.B., AYRES R.L., GARFINKEL S.B., Radioactivity and Its Measu rements, Pergamon Press.
MISURE FISICHE
Prof. Settimio Mobilio
6 CFU
78
Concetto di grandezza fisica. Operazione di misurazione diretta. Misure
indirette. Dimensioni delle grandezze fisiche. Grandezze fondamentali e
derivate. Il Sistema Internazionale.
Errori di Misura. Errore assoluto ed errore relativo. Errori strumentali:
accuratezza, precisione, sensibilità di uno strumento di misura. Errori
casuali ed errori sistematici.
Classificazione delle incertezze in incertezze statistiche e non.
Elementi di calcolo della probabilità. Analisi statistica degli errori casuali.
Rappresentazione delle misure mediante istogrammi. Media e deviazione
standard. Distribuzione limite gaussiana. Stima dei parametri della distribuzione limite. Curva degli errori e suo significato. Migliore stima di una
grandezza fisica e sua indeterminazione. Teorema della media. Test di
ipotesi per distribuzione gaussiana e confidenza dei dati. Propagazione
degli errori nelle misure indirette.
Covarianza di variabili casuali. Variabili correlate e non. Coefficiente di
correlazione lineare. Effetto della covarianza nella propagazione degli
errori. Combinazione di misure con diversa affidabilità: media pesata.
Metodo di Chauvenet per il rigetto dei dati. Approssimazione di dati sperimentali con curve teoriche: il metodo dei minimi quadrati. Il caso della
retta. La variabile del chi-quadro. Verifica della bontà di ipotesi con il
metodo del chi quadro. Distribuzione binomiale, caso limite gaussiano.
Distribuzione di Poisson e sue applicazioni. Variabile t di Student e sue
applicazioni.
Completano il corso n. 5 prove di laboratorio di laboratorio.
Testi consigliati
MOBILIO S., Dispense per il corso di Misure Fisiche.
TAYLOR J.R., Introduzione all’analisi degli errori, Ed. Zanichelli
BEVINGTON P.R., Data reduction and error analysis for the physical
sciences, Ed. Mc Graw-Hill Book Company
MODELLI NUMERICI IN FISICA
Dott.ssa Paola Gallo
3 o 6 CFU
Primo modulo
Introduzione al linguaggio Fortran 77. Rappresentazione finita dei numeri.
Numeri random e pseudorandom. Metodi Monte Carlo (MC). MC per
simulazione di processi naturalmente random. MC per operazioni matematiche (integrazione).
Secondo modulo
Applicazione dei metodi MC: simulazione di sistemi fisici. Algoritmo alla
Metropolis. Modelli su reticolo (Ising). Sistemi continui. Metodi deterministici.
Libri di testo
RUBIN H. LANDAU, MANUEL J. PAEZ, Computational physics: problem
solving with computers, John Wiley & Sons Inc.
RIVELATORI E TRATTAMENTO DEI SEGNALI
I MODULO - RIVELATORI
Dott. Enrico Bernieri
3 CFU
Il Corso si propone di presentare i principi fisici di funzionamento delle
principali famiglie di rivelatori e di analizzarne caratteristiche e prestazioni.
L’obiettivo del corso è quello di fornire le conoscenze base indispensabili
alla comprensione del funzionamento e all’uso dei rivelatori nei vari campi
applicativi e della ricerca.
Programma: Generalità sui rivelatori. Interazione radiazione-materia.
Rivelatori a gas: Camere a ionizzazione. Contatori proporzionali. Position
sensitive proportional counters e altri rivelatori di posizione e traiettoria.
Contatori Geiger-Mueller. Rivelatori a scintillazione: Scintillatori organici e
79
inorganici. Fotomoltiplicatori. Applicazione degli scintillatori alla spettroscopia gamma. Elementi di fisica dei dispositivi a semiconduttore. Caratteristiche generali dei rivelatori a stato solido: Diodi PIN. Diodi a Valanga.
Rivelatori Si(Li). Rivelatori HPGe. CCD: Struttura e principi di funzionamento. Rivelatori a raggi X basati sui CCD. Cenni ai rivelatori criogenici:
Microcalorimetri, Transition-edge.
Libri di testo
Dispense del Corso
KNOLL G.F., Radiation Detection and Measurement, John Wiley & Sons,
Inc. NY (2000).
RIVELATORI E TRATTAMENTO DEI SEGNALI
II MODULO - TRATTAMENTO DEI SEGNALI
Dott. Eleuterio Spiriti
3 CFU
Il corso intende presentare il trattamento dei segnali con tecniche elettroniche provenienti dai rivelatori di radiazione attualmente utilizzati. Esso si
struttura in due parti: la prima rivolta allo studio dei rivelatori, con particolare attenzione allo studio del meccanismo della formazione del segnale,
e la seconda ai metodi di elaborazione dei segnali con particolare attenzione alla studio del rumore proveniente sia dai rivelatori che dai circuiti
elettronici utilizzati per la lettura. Nella prima fase si studiano i rivelatori
quali i fotomoltiplicatori, i contatori a scarica in gas e liquido, i rivelatori a
stato solido nei campi della spettroscopia X, gamma e per particelle cariche di alta energia, si introducono inoltre altre metodologie di rivelazione
quali i Bolometri. Nella seconda fase si affrontano: le proprietà fondamentali dei circuiti lineari; la descrizione matematica, i modelli fisici e i metodi
di minimizzazione del rumore; le caratteristiche di rumore dei principali circuiti elettronici. Il corso è indirizzato a tutti coloro che intendano approfondire gli aspetti sperimentali della fisica e può essere raccomandato agli
studenti di tutti gli indirizzi.
80
Libri di testo
GATTI, MANFREDI, Processing the signals from solid-state detectors in
elementary particle physics, La Rivista del Nuovo Cimento 1986, Editrice
Compositori.
PAPOULIS A., Probabilità, variabili aleatorie e processi stocastici, Boringhieri.
PAPOULIS A., The Fourier Integral and its Applications, McGraw Hill.
PAPOULIS A., Signal Analysis, McGraw Hill.
KNOLL G.F., Radiation Detection and measurements, John Wiley and
Sons.
CUSANI R., Teoria dei segnali.
MARTINELLI G., SALERNO M., Fondamenti di elettrotecnica, Ed. Siderea.
TERMODINAMICA E FISICA DEI FLUIDI
Prof.ssa Maria Antonietta Ricci
5 CFU
Proprietà elastiche della materia. Fluidi: forze di superficie e forze di volume, pressione. Lavoro della pressione. Condizioni di equilibrio per un fluido in un campo gravitazionale. Legge di Stevino. Principio dei vasi comunicanti. La pressione atmosferica, sua misura e variazione con la quota.
Principio di Archimede. Fluidi ideali e reali: la viscosità. Fluidi in moto:
linee e tubi di flusso, portata. Teorema di Bernoulli e sue applicazioni.
Il punto di vista macroscopico e quello microscopico nello studio dei sistemi a molti corpi. Definizione di sistema termodinamico, ambiente, contenitore. Variabili intensive ed estensive; il concetto di forza e spostamento
generalizzati. Equilibrio termodinamico. Reversibilità. Gradi di libertà.
Principio zero della Termodinamica. La temperatura. Il I principio della termodinamica. Energia interna, quantità di calore e lavoro. Trasformazioni
isobare, isoterme, isocore e adiabatiche. Gas reali e gas ideali. Tensione
superficiale e lavoro. Espansione libera di un gas. Teoria cinetica dei gas
e teorema dell’equipartizione dell’energia. Calori specifici a volume e a
pressione costante: gas perfetto e gas reale, legge di Dulong e Petit. Il II
principio della Termodinamica. Cicli termodinamici, macchine termiche e
rendimento. Teorema di Carnot e temperatura termodinamica.Teorema di
Clausius. Entropia: reversibilità e irreversibilità, processi spontanei, legame tra l’entropia e la capacità di compiere lavoro, ordine e disordine.
Entropia del gas perfetto e del gas di Van der Waals. Legame tra entropia
e calori specifici: anomalie dei calori specifici. Calori latenti. Entropia e
stress dei materiali. I potenziali termodinamici e le condizioni di equilibrio
termodinamico. Relazioni di Maxwell. Compressibilità isoterma e isobara
ed espansività isobara. Diagramma di fase per una sostanza pura reale.
Transizioni di fase. Propagazione del calore. III Principio della termodinamica.
Libri di testo
HALLIDAY D., RESNICK R., WALKER J., Fondamenti di Fisica (Meccani ca e Termologia), V edizione, Casa Editrice Ambrosiana;
ADKINS C.J., Equilibrium Thermodynamics, Cambridge University Press.
TRATTAMENTO DELLE IMMAGINI
Dott. Valentino Cencelli
3 o 6 CFU
Primo modulo
Introduzione: natura della materia, nozione di “segnale”, tipi di segnali di
interesse nella elaborazione delle immagini, operazioni elementari sui
segnali, operazioni di correlazione e convoluzione, ‘Point Spread Function’, alcuni segnali notevoli e loro proprietà: impulso, gradino, sinc,
segnali armonici.
81
Richiami sullo sviluppo in serie di Fourier, Trasormata di Fourier e sue
proprietà: simmetrie, linearità, riflessione, cambiamanto di scala, traslazione nel tempo, traslazione in frequenza, relazione convoluzione - prodotto.
Trasformata del treno di impulsi.
Teorema del Campionamento, ricostruzione di segnali coampionati, aliasing, errore di troncamento. Quantizzazione su N livelli di una grandezza
continua, effetti della quantizzazione sulla distribuzione delle ampiezze,
somma di segnali aleatori, dithering.
Operazioni su immagini campionate, operazioni sul singolo punto, filtri
lineari shift-invariant: filtri di media box e binomiali, filtri per edge-detection.
Trasformate ortogionali, Discrete Fourier Tranforms (DFT), trasformate
discrete come cambio di base in uno spazio vettoriale. Trasformate seno
e coseno discreto, tarsformata Karhunen-Loewe.
Algoritmi “fast” per il calcolo di trasformate ortogonali.
Secondo modulo
Nozione di quantità di informazione e sua interpretazione in termini di
sequenze tipiche.
Colorimetria: percezione dell’intesità luminosa e del colore, CIE standard
observer, diagrammi di cromaticità, correzione gamma.
Riproduzione e memorizzazione di Immagini: Sistemi di visualizzazione a
CRT, formati grafici Joint Photographic Experts Group (JPEG), compuserve Graphical Image Format (GIF) algoritmo di compressione Lempel-ZivWelsh, DIB (MS device indipendent bitmap), Tagged Image Format (TIF).
Sistemi di rappresentazione del colore: RGB(CIE), RGB(NTSC),
RGB(CCIR), XYZ(CIE), L*u*v*, CMY, YIQ, YUV, IHS, Karhunen-Loeve.
Elaborazione nel dominio della frequenza: deconvoluzione, filtri di Wiener,
trasformata di Radon, Fourier Slicing Theorem, filtered back projection.
Immagini di interesse biomedico: radiografia, ecografia, scintigrafia
(Anger Camera), risonanza magnetica nucleare.
Reti neuronali artificiali: generalità, regola di apprendimento di Hebb e di
Widrow-Hoff (delta), regola delta generalizzata, apprendimento competitivo, mappe di Kohonen.
Libri di testo
JAEHNE B., Digital Image Processing, Concepts, Algorithms, and Scientific Applications, Springer Verlag, 5th ed. 2002.
YOH-HAN PAO, Adaptive Pattern Recognition and Neural Networks,
Addison-Wesley, 1989.
82
Corso di Laurea II livello (specialistica)
in Fisica - Nuovo ordinamento
Scopi, contenuti e sbocchi professionali
La laurea specialistica in Fisica si propone di fornire:
- una solida preparazione culturale nella fisica classica e moderna ed una
buona padronanza del metodo scientifico di indagine;
- un’approfondita conoscenza delle moderne strumentazioni di misura e
delle tecniche di analisi dei dati;
- una conoscenza specialistica in almeno uno dei campi principali di ricerca della Fisica moderna;
- un’approfondita conoscenza di strumenti matematici ed informatici utili
nella Fisica moderna;
- un’elevata preparazione scientifica ed operativa nelle discipline che
caratterizzano la classe;
- la capacità di lavorare con ampia autonomia, anche assumendo responsabilità di progetti e strutture;
- la capacità di utilizzare le conoscenze specifiche acquisite per la modellizzazione di sistemi complessi nei campi delle scienze applicate.
- la capacità di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale, la lingua
inglese.
I laureati specialistici avranno capacità di svolgere attività nel campo:
- della ricerca di base ed applicata in laboratori di ricerca pubblici o privati;
- delle attività industriali, in particolare nei campi della elettronica, ottica
ed informatica;
- della sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica;
- della progettazione e gestione di tecnologie in ambiti correlati con le
discipline fisiche, nei settori dell’industria, dell’ambiente, della sanità, dei
beni culturali e della pubblica amministrazione;
- della divulgazione ad alto livello della cultura scientifica con particolare
riferimento agli aspetti teorici, sperimentali e applicativi della fisica classica e moderna.
Avranno inoltre preparazione adeguata a proseguire gli studi nel Dottorato
di Ricerca.
Attività formative e struttura didattica
Le attività formative del corso di Laurea Specialistica in Fisica sono finalizzate ad fornire:
- approfondite conoscenze della matematica nel campo dell’algebra, della
geometria, del calcolo differenziale e integrale, delle equazioni differenziali;
-solide conoscenze sia sperimentali che teoriche della fisica classica, della
fisica quantistica e della relatività, delle loro basi matematiche, nonché dei
fondamenti della struttura della materia, della fisica nucleare e subnucleare,
dell’astronomia e astrofisica e di altri aspetti della fisica moderna;
conoscenze approfondite in un campo specifico della Fisica a scelta dello
studente.
83
Le Attività prevedono attività individuali per non meno di 30 crediti complessivi, dedicate alla conoscenza di metodiche sperimentali o teoriche
specifiche, alla misura e relativa elaborazione di dati sperimentali o allo
sviluppo di modelli teorici.
In relazione a obiettivi specifici sono possibili attività esterne come tirocini
formativi presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori, e soggiorni di studio presso altre università italiane ed europee,
anche nel quadro di accordi internazionali.
Al fine di fornire una elevata formazione specialistica sia culturale che
professionale in campi specifici della fisica, il biennio di laurea specialistica prevede un primo semestre di approfondimento delle conoscenze
generali della Fisica di base ed una successiva articolazione in differenti
curricula, nei tre semestri successivi.
I curricula previsti sono:
● Astrofisica
e Fisica Spaziale
Fisica della Materia
● Fisica Nucleare e Subnucleare
● Fisica Teorica e Modelli Matematici
● Fisica Terrestre e dell’Ambiente.
●
Nel curriculum di Astrofisica e Fisica Spaziale lo studente acquisirà conoscenze di base sulle moderne tematiche dell’astrofisica galattica ed extragalattica e della cosmologia. Inoltre familiarizzerà con le tecniche relative
alla strumentazione astronomica da terra e dallo spazio.
Nel curriculum di Fisica della Materia lo studente acquisirà una conoscenza delle problematiche scientifiche e delle metodologie sperimentali nel
campo della fisica della materia. In particolare tale conoscenza dovrà
comprendere sia la fenomenologia e la modellistica delle proprietà della
materia in differenti stati di aggregazione, sia l’utilizzo di moderne tecniche di indagine spettroscopica.
Nel curriculum di Fisica Nucleare e Subnucleare lo studente acquisirà una
conoscenza di base delle teorie e delle metodiche sperimentali nel campo
della fisica nucleare e subnucleare. Inoltre apprenderà le tecniche relative
alla sperimentazione in fisica nucleare e/o subnucleare.
Nel curriculum di Fisica Teorica e Modelli Matematici lo studente acquisirà
una preparazione scientifica specifica a diversi settori della fisica teorica.
Nel curriculum di Fisica Terrestre e dell’Ambiente lo studente acquisirà le
nozioni scientifiche e le metodologie sperimentali e di analisi relative allo
studio della struttura del pianeta terra, dei processi geodinamici vulcanologici, atmosferici ed oceanografici e al monitoraggio dell’ambiente.
84
Lo schema didattico generale della laurea specialistica è strutturato in
quattro semestri, due al primo anno di studi e due al secondo anno,
secondo lo schema seguente:
I anno
II anno
I semestre
Insegnamenti comuni
Insegnamenti di Indirizzo
Stage 6 CFU
31 CFU
24 CFU
II semestre
Insegnamenti di Indirizzo
Libera scelta
Tesi 30 CFU
23 CFU1
6 CFU1
Nel primo semestre sono previsti solo insegnamenti obbligatori comuni a
tutti gli indirizzi, riportati in tabella A.
TABELLAA
I semestre
Metodi Matematici per la Fisica II
Fisica Quantistica III
Complementi di Struttura della Materia
Complementi di Fisica Nucleare e Subnucleare
Elettrodinamica e Relatività
Equazioni Differenziali della Fisica Matematica
6 CFU
4 CFU
6 CFU
6 CFU
5 CFU
4 CFU
Gli insegnamenti del secondo e terzo semestre (I semestre del II anno)
sono specifici al curriculum prescelto, secondo lo schema seguente:
Curriculum di Astrofisica e Fisica Spaziale
I anno
II anno
I anno
II anno
II semestre
Misure Astrofisiche: gli strumenti
Astrofisica delle Stelle
Astrofisica delle Galassie
Fisica Spaziale: Attività Solare e Mezzo Interplanetario
Libera scelta
I semestre
Misure Astrofisiche: l’Analisi dei Dati
Cosmologia: Osservazioni e Teoria
Raggi Cosmici e Astrofisica delle Alte Energie
Curriculum di Fisica della Materia
II semestre
Teoria Quantistica della Materia
Fisica dello Stato Solido
Metodi Sperimentali della Struttura della Materia
I semestre
18 CFU a scelta tra:
Fisica dei Liquidi
Dispositivi
Nanostrutture
Ottica Quantistica
Superfici/Interfacce
Meccanica Statistica
Metodi Probabilistici di Fisica Teorica
Fondamenti di Teoria dei Gruppi per Fisici
Libera scelta
CFU
3
6
6
8
6
CFU
4
8
12
CFU
9
10
10
CFU
6
6
6
6
6
6+3
6
3
6
(1) Per alcuni curriculum la libera scelta è prevista al II anno. Per questi curricula al I anno sono
previsti 29 CFU di insegnamenti d’indirizzo, ed al II 18 CFU
85
Curriculum di Fisica Nucleare e Subnucleare
I anno
II anno
II semestre
Fisica Teorica
Fisica delle Particelle Elementari
Fisica delle Astroparticelle
I semestre
18 CFU a scelta tra:
Fisica Sperimentale delle Particelle Elementari
Laboratorio di Fisica Subnucleare
Metodi sperimentali della fisica Subnucleare
Elettronica dei Rivelatori di Radiazione
Acceleratori
Fisica delle Interazioni Fondamentali
Cosmologia
Libera scelta
CFU
11
12
6
CFU
6
6
6
6
3
6
6
6
Curriculum di Fisica Teorica e Modelli Matematici
Sono proposti percorsi di studio specifici per chi voglia specializzarsi nella
Fisica Teorica delle Particelle Elementari, oppure nella Fisica Teorica della
Struttura della Materia, oppure nella Fisica Matematica.
Percorso di Fisica delle Particelle Elementari
II semestre
I anno
Fisica Teorica
12 CFU a scelta tra:
Fisica delle Particelle Elementari
Fisica delle Astroparticelle
Teoria della Relatività Generale
Fondamenti di Teoria dei Gruppi per Fisici
Libera scelta
Percorso di Fisica della Materia
II semestre
I anno
Teoria Quantistica della materia
Fisica Teorica
Fisica dello Stato Solido
Fondamenti di Teoria dei Gruppi per Fisici
Libera scelta
86
Percorso di Fisica Matematica
II semestre
I anno
Fisica Teorica
Fisica dei Sistemi non Lineari
Fondamenti di Teoria dei Gruppi per Fisici
Teoria della Relatività Generale
Libera scelta
II anno: comune a tutti i percorsi
I semestre
II anno
24 CFU a scelta tra:
Fisica delle Interazioni Fondamentali
CFU
11
6+6
6
6
6
6
CFU
9
6
5
3
6
CFU
6
5
6
6
6
CFU
6
Teoria dei Campi
I semestre
Fisica Sperimentale delle Particelle Elementari
Raggi Cosmici e Astrofisica delle Alte Energie
Meccanica Statistica
Fisica dei Liquidi
Simmetria ed Integrabilità di Sistemi Fisici
Metodi Probabilistici della Fisica Teorica
Caos Classico e Quantistico
Cosmologia: Osservazioni e Teoria
6
CFU
6
6+6
6+3
6
6
6
6
8
Curriculum di Fisica Terrestre e dell’Ambiente
I anno
II anno
II semestre
Fisica Terrestre
Fisica dell’Ambiente I
Fisica del Vulcanismo
Libera scelta
I semestre
Fisica dell’Ambiente II
Laboratorio di Fisica Terrestre 1
11 CFU a scelta tra:
Sismologia
Oceanografia
Elaborazione Elettronica di Segnali ed Immagini
Attività Solare e Campo Geomagnetico
Vulcanologia
Geodinamica
Fisica della Magnetosfera
Fisica della Ionosfera
Complementi di Geofisica
Fisica dei Sistemi non Lineari
Geofisica per i Beni Culturali
CFU
9
6
8
6
CFU
3
0
4
4
4
4
4
4
4
3
3
3
3
L’attività di stage (6 CFU) consisterà in uno stage presso un laboratorio o
gruppo di ricerca del Dipartimento di Fisica o di Istituzione di ricerca pubblica o privata esterna durante il quale lo studente apprenderà una metodologia particolare della Fisica.
Il quarto semestre è interamente dedicato allo svolgimento della tesi di
laurea.
Il lavoro di tesi, della durata complessiva di 6 mesi, sarà rivolto allo svolgimento da parte dello studente di una studio teorico o sperimentale specifico all’ambito curriculare prescelto, svolto presso il Dipartimento di Fisica o
presso altra Istituzione di ricerca pubblica o privata esterna. Lo studio
svolto sarà riassunto in un elaborato scritto e sarà presentato sotto forma
di seminario alla Commissione di Laurea.
Gli argomenti del lavoro di tesi dovranno essere approvati dal Collegio
didattico.
87
Accesso, immatricolazioni ed iscrizioni
Per la iscrizione al Corso di Laurea è sufficiente aver conseguito un titolo di Laurea Triennale in Fisica. I laureati triennali in disciplina diversa
od i laureati specialistici in classe diversa dalla 20S saranno ammessi
alla iscrizione purché abbiano conseguito un numero di crediti totali riconoscibili, in base al decreto istitutivo della classe 25, pari ad almeno
140. Il Collegio didattico elaborerà un percorso didattico per il recupero
dei CFU mancanti, sulla base del curriculum presentato.
È ammesso il trasferimento da Corsi di Laurea Specialistica della Classe 20S svolti presso altre Università, con il riconoscimento globale dei
crediti acquisiti, se coerenti con il percorso formativo della presente laurea.
È ammessa l’iscrizione anche di studenti iscritti a Corsi di Laurea Specialistica di altra classe. Il Collegio didattico stabilirà quali crediti formativi acquisiti, anche al di fuori dell’ambito universitario, sono riconosciuti.
Per l’iscrizione al corso occorre superare una prova di accesso il cui
scopo è determinare eventuali debiti formativi. Essa consisterà in semplici domande di fisica classica e di fisica moderna.
Per sostenere la prova è necessario il pagamento della tassa prevista per
la iscrizione alla prova entro il 10 ottobre 2003.
Per sostenere la prova è inoltre necessario iscriversi alla prova stessa
entro il 10 ottobre 2003; ciò è possibile sia tramite il sito web (www.fis.uniroma3.it), sia telefonando alla Segreteria del Corso di Laurea.
La prova d’accesso sarà effettuata il 13 ottobre 2003, giorno di inizio
delle lezioni. I risultati saranno resi noti il giorno 14 ottobre 2003. Per
ciascun iscritto con debiti formativi sarà elaborato un percorso di studi
individuale che consenta il recupero dei debiti formativi.
I laureati in Fisica di I livello presso una Università italiana od in possesso di titolo di studio considerato equivalente sono esonerati dalla prova
d’accesso e saranno iscritti senza debiti formativi.
A coloro che faranno domanda di trasferimento in data successiva al 13
ottobre 2003 sarà data la possibilità di una prova d’ accesso supplementare.
Calendario della Attività
Il Corso di Laurea è strutturato in due semestri per anno accademico.
Per l’ A.A. 2003-2004 il calendario delle lezioni e degli esami è il
seguente:
88
I semestre: dal 13 ottobre al 23 gennaio 12 settimane
Esami: dal 26 gennaio al 28 febbraio 5 settimane
II semestre: dall’8 marzo al 4 giugno 13 settimane
Esami: dal 7 giugno al 17 luglio 6 settimane
Esami: dal 1 al 30 settembre 4 settimane
Curriculum e piano di studio
Gli studenti iscritti al I anno della laurea specialistica sono tenuti a scegliere il curriculum che intendono seguire entro il 31-12-2003, presentando contestualmente anche il piano degli insegnamenti a scelta relativi al I anno. Entro il 15 luglio 2004 dovranno presentare il piano di studi
completo, che preveda gli insegnamenti a scelta del II anno.
89
programma
dei corsi
ASTROFISICA DELLE GALASSIE
Prof. Giorgio Matt
6 CFU
90
1. La nostra Galassia
1a. La Galassia vista nelle diverse finestre dello spettro elettromagnetico
1b. Le popolazioni stellari.. Struttura a grande scala: disco, bulbo, alone.
Proprietà delle stelle nelle tre componenti: funzione di luminosità,
cinematica, composizione chimica; ammassi aperti come traccianti
della formazione stellare nel disco; ammassi globulari (ed RR Lyrae)
come traccianti dell’alone. Età degli ammassi.
1c. La polvere interstellare e suoi effetti di assorbimento.
1d. Il mezzo interstellare. Fase neutra atomica e riga a 21 cm dell’idrogeno; fase neutra molecolare (H2, CO, OH etc.). Fase ionizzata: regioni
HII e associazione con la formazione stellare. Resti di supernova.
Cenni sul campo magnetico, sui raggi cosmici e sull’emissione radio
non-termica.
1e. Cinematica su grande scala. Rotazione galattica differenziale e curva
di rotazione.
1f. Dinamica stellare. Definizione del Local Standard of Rest: velocità peculiari delle stelle rispetto al LSR. Cenni su orbite stellari nel potenziale
galattico. Collisioni e tempo di rilassamento. Stima dinamica della densità di materia nel disco alla distanza Ro (limite di Oort). Il potenziale
gravitazionale delle tre componenti su grande scala della Galassia e
della distribuzione di massa attraverso la curva di rotazione; evidenza di
materia “oscura”. Cenni sul metodo del “microlensing” per lo studio della
materia oscura.
1g. La regione centrale della Galassia. Evidenza dinamica di un buco
nero supermassiccio al centro.
2. Le Galassie
2a. Classificazione morfologica qualitativa. Cenni a misure quantitative
(brillanza superficiale, colori, spettroscopia spazialmente risolta) ed
alle relazioni tra forma e contenuti in stelle, mezzo interstellare, cinematica e dinamica.
2b. Le varietà delle galassie a spirale: relazioni fra rapporto bulbo/disco,
tipologia delle braccia spirali, e popolazioni stellari dominanti; presenza di barre nelle regione centrale. Curve di rotazione ed evidenza dell’ubiquità di materia oscura. Relazione Tully-Fischer.
2c. Cenni alle teorie delle braccia a spirale e delle barre.
2d. Le galassie ellittiche. Profilo di De Vaucouleurs; generalità su rapporti
assiali e loro interpretazione. dinamica. Velocità di rotazione: discrepanze con l’interpretazione classica e loro interpretazione. Triassialità
Stime di massa e di materia oscura. Il “piano fondamentale”.
2e. Evidenze cinematico-dinamiche della esistenza di buchi neri supermassici al centro delle galassie. Relazioni tra la massa del buco nero
e parametri della galassia ospite. Possibili relazioni con il fenomeno di
Nucleo Galattico Attivo.
2f. Interazioni dinamiche fra galassie. Fenomeni mareali. La frizione dinamica ed i processi di coalescenza. Attivazione di processi rapidi di formazione stellare.
2g. Distribuzione spaziale delle galassie. Gruppi ed ammassi di galassie.
Morfologia degli ammassi e delle galassie contenute. Misura della
massa e confronto con la massa “luminosa”: evidenza di una componente dominante di materia oscura. Il plasma intergalattico e la sua
emissione nei raggi X. Materia oscura e barionica. Abbondanze dei
metalli nel plasma intergalattico. L’effetto Sunyaev-Zeldovich.
Libri di testo
BINNEY, MERRIFIELD, Galactic Astronomy, Princeton Univ. Press.
COMBES, BOISSÈ, MASURE, BLACHARD, Galaxies and Cosmology,
Springer.
BINNEY, TREMAINE, Galactic Dynamics, Princeton Univ. Press.
ASTROFISICA DELLE STELLE
Dott.ssa Francesca D’Antona
6 CFU
1. Richiami di astronomia: Distanze, magnitudini, Temperatura effettiva,
diagramma HR.
2. Atmosfere stellari e spettri. Classificazione spettrale. Equilibrio termodinamico locale. L’equazione di Boltzmann e l’equazione di Saha. Il trasporto radiativo e la formazione delle righe spettrali. Opacità. Determinazione delle abbondanze.
3. Equazioni della struttura stellare: Equilibrio idrostatico; equazione della
luminosità; equazione del trasporto. Convezione superadiabatica. Il problema del mescolamento oltre i “bordi” convettivi. Metodi di integrazione.
91
4. Proprietà della materia in condizioni stellari e reazioni nucleari: Equazioni di stato. Degenerazione elettronica ed applicazioni astrofisiche
(brown dwarfs, nane bianche). Fusione dell’idrogeno. Reazioni 3alfa.
Neutrini solari. Nucleosintesi del Big Bang.
5. L’evoluzione stellare: Presequenza e sequenza principale. Giganti
rosse. Fusione dell’elio al centro. Datazioni stellari. Metodi di datazione
degli ammassi globulari. Ammassi aperti. I pulsi termici e la fase di
AGB. Cenni sulla perdita di massa. Fato delle stelle di massa intermedia. Fato delle stelle massicce. Supernovae di tipo II e Ib/c. Evoluzione
delle nane bianche.
6. L’evoluzione delle binarie interattive: Il potenziale di Roche e l’evoluzione con scambio di massa. Evoluzione conservativa. Cenni sul “common envelope”. Meccanismi di perdita di momento angolare orbitale ed
evoluzione delle binarie cataclismiche. Cenni sull’evoluzione delle binarie X di piccola massa. I sistemi contenenti pulsar al millisecondo.
Supernovae di tipo Ia.
Libri di testo
WEIGERT A., KIPPENHAHN R., Stellar Structure and Evolution, Astronomy and Astrophysics Library.
C A R R O L L B . W., OSTLIE D.A., An Introduction to Modern Stellar
Astrophysics, Addison Wesley.
BOHM-VITENSE E., Introduction to Stellar Astrophysics, Volume 2, Stel lar Atmosphere, Cambridge University Press.
ATTIVITÀ SOLARE E GEOMAGNETISMO
Prof. Mario Parisi
4 CFU
92
Atmosfera solare
Fotosfera. Cromosfera. Corona. Spettro di radiazione. Ruolo del campo
magnetico. Campo magnetico generale del Sole. Sorgenti di attività solare: regioni attive e macchie solari, prominenze e filamenti, brillamenti,
emissioni di massa coronale (CME), buchi coronali. Ciclo delle macchie
solari e ciclo eliomagnetico. Fenomeni associati ai brillamenti ed alle
CME. Emissioni di raggi cosmici solari di alta energia.
Vento solare e campo magnetico interplanetario.
Modelli di espansione della corona solare. Proprietà e variazioni spaziotemporali del plasma interplanetario. Campo magnetico interplanetario,
struttura a settori. Misure “in situ” di particelle e campi: strumenti e metodi.
Perturbazioni nel vento solare: flussi di vento solare veloce, onde d’urto,
transienti coronali, nuvole magnetiche. Onde e discontinuità nel plasma
interplanetario.
Magnetosfera terrestre.
Interazione del vento solare con pianeti magnetizzati. Campo geomagnetico. Configurazione della cavità magnetosferica terrestre: bow shock,
foreshock, magnetosheath, magnetopausa e coda geomagnetica. Ricon-
nessione magnetica nella coda ed alla magnetopausa . Sistemi di corrente nella magnetosfera. Energia trasferita alla magnetosfera dal vento solare. Dinamica della magnetosfera. Particelle energetiche, plasma e onde
elettromagnetiche nella magnetosfera. Accoppiamento ionosfera-magnetosfera. Perdita di particelle magnetosferiche nell’atmosfera della Terra.
Storms and substorms magnetosferici: osservazioni e modelli. Misure dell’attività geomagnetica tramite gli indici Kp, ap, Dst, AE, AL, AU: correlazione con le variazioni temporali dell’attività solare e del vento solare.
Effetti della interazione delle diverse perturbazioni interplanetarie sul
sistema di correnti nella magnetosfera.
Moto di particelle cariche nel campo magnetico terrestre.
Propagazione dei raggi cosmici galattici e solari e loro effetto sull’ambiente terrestre.
Libri di testo
KIVELSON G., RUSSELL C.T. (eds.), Introduction to Space Physics,
Cambridge University Press, 1995 [ISBN 0-521-45104-3 Hardback; ISBN
0-521-45714-9 Paperback].
PARKS G.K., Physics of Space Plasmas. An Introduction, A d d i s o n Wesley Publishing Co., 1991 [ISBN 0-201-50821-4].
FOUKAL P., Solar Astrophysics, Wiley Interscience, 1990.
CAOS CLASSICO E QUANTISTICO
Docente da definire
6 CFU
Sistemi con un numero finito di gradi di liberta. Connessione tra meccanica classica e quantistica. Espansione WKB e regole di quantizzazione.
Quantizazzione EBK. Spettri regolari e irregolari: autovettori. Spettri regolari e irregolari: autovalori. Spettro di matrici random. Applicazioni quantistiche non dissipative. La formula delle traccia. Risultati sperimentali.
Sistemi con un numero infinito di gradi di liberta. Campo medio: equazioni
di Schroedinger non lineari. Limite termodinamico: mescolamento e ergodicità. Risultati rigorosi. Risultati numerici.
Tecniche numeriche. Spettri quantistici e indicatori caotici. Equazione di
Schroedinger dipendente dal tempo. Equazione di Schroedinger non
lineare.
Testi consigliati
GUTZWILLER M.C., Chaos in Classical and Quantum Mechanics, Springer Verlag, Berlin 1991.
TABOR M., Chaos and integrability in nonlinear dynamics: an introduction,
John Wiley & Sons, New York 1989.
Articoli tratti da varie riviste specializzate forniti dal docente.
93
COMPLEMENTI DI FISICA NUCLEARE E SUBNUCLEARE
Prof. Filippo Ceradini
6 CFU
Principi di invarianza e leggi di conservazione, trasformazioni continue e
discrete, parità, coniugazione di carica, inversione temporale. Equazioni
quantistiche relativistiche, equazione di Klein-Gordon, equazione di Dirac,
soluzioni a energia negativa, elicità, limite non relativistico, spin. Parità e
coniugazione di carica delle soluzioni, antiparticelle. Soluzioni per massa
nulla, proprietà dei neutrini. Simmetrie e decadimenti del positronio.
Teoria relativistica delle perturbazioni, interazione elettromagnetica, diagrammi di Feynman, propagatore. Estensione relativistica della sezione
d’urto di Rutherford, sezione d’urto di Mott, Dirac, Rosenbluth.
Raggi cosmici, componente primaria e secondaria, scoperta dei mesoni.
Proprietà del muone e del pione, particelle strane, multipletti di isospin.
Classificazione delle particelle e delle interazioni, leptoni e adroni, mesoni
e barioni, antiparticelle.
Interazioni adroniche, isospin, modello di Yukawa, diffusione elastica pi-N,
Delta++, risonanze barioniche e mesoniche, multipletti di mesoni e barioni. Simmetrie unitarie, SU(2), SU(3), modello statico a quark, barioni e
mesoni nel modello a quark, momenti magnetici dei barioni.
Interazioni deboli, transizioni Fermi e Gamow-Teller, non conservazione
della parità, decadimento beta del Co60 polarizzato. Elicità del neutrino,
interazione V-A. Decadimento del muone, costante di Fermi. Decadimento del pione, produzione di fasci di neutrini, numero leptonico, neutrini emu. Interazioni dei neutrini, propagatore dell’interazione debole.
Decadimenti nel modello a quark, decadimenti deboli delle particelle strane, angolo di Cabibbo. Mesoni K0, autostati di CP, mesoni K0L e K0S,
Glashow-Iliopoulos-Maiani e il quarto quark, violazione della simmetria
CP, Kobayashi-Maskawa e il quinto quark.
Diffusione inelastica leptone-nucleone, funzioni di struttura, Bjorken-scaling, modello a partoni, densità dei partoni, diffusione inelastica di neutrini
e antineutrini, densità di quark e antiquark, i gluoni, colore e cromodinamica quantistica.
Sezione d’urto elettrone-positrone, diffusione e annichilazione, produzione
di adroni, il leptone tau, produzione di quark pesanti. Processi Drell-Yan, il
sesto quark, il neutrino tau, le tre generazioni.
Isospin e ipercarica deboli, modello di Glashow-Weinberg-Salam, unificazione delle interazioni elettro-deboli, i bosoni W e Z, scoperta dei bosoni
W e Z.
94
Testi consigliati
Appunti del corso di Istituzioni di Fisica Nucleare e Subnucleare,
http://www.fis.uniroma3.it/~ceradini/efns.html
B. POVH, K. RITH, G. SHOLTZ, F. ZETSCHE, Particelle e nuclei, Bollati
Boringhieri, 1998.
COMPLEMENTI DI GEOFISICA
Prof. Roberto Scandone
3 CFU
Il corso è indirizzato all’approfondimento degli elementi di Statistica elementare, applicata ai fenomeni geofisici
Statistica elementare
Probabilità e statistica, Test t di student; test F, analisi della varianza, e
test del c 2.
Analisi di regressione
Regressione lineare semplice e correlazione; Misure di adeguatezza dei
modelli; regressione lineare multipla; modelli di regressione polinomiali.
Analisi di sequenze di dati
Interpolazione, filtraggi e analisi di trend. Autocorrelazione e cross-correlazione. Serie di Fourier.
Applicazioni ad esempi geofisici
Analisi di cataloghi di terremoti ed eruzioni. Analisi di segnali sismici. Valutazioni di rischio sismico e vulcanico.
Libri di testo
DAVIS J., Statistics and data analysis in Geology, John Wiley & Sons,
2002, New York.
MIDDLETON G.V., Data Analysis in the Earth Sciences Using Matlab,
1999.
COMPLEMENTI DI STRUTTURA DELLA MATERIA
Prof. Nunzio Motta
6 CFU
Riepilogo: Interazione di atomi ad un elettrone con la radiazione elettromagnetica. Probabilità di transizione: assorbimento, emissione stimolata,
emissione spontanea. Approssimazione di dipolo.
Effetto Zeeman, Paschen Bach e Stark nell’atomo di idrogeno. Stato fondamentale degli atomi a due elettroni, metodo variazionale e perturbativo.
Stati eccitati degli atomi a due elettroni. Atomi con molti elettroni, l’appros simazione di campo centrale. Il metodo di Hartree-Fock e il campo autoconsistente.
Correzioni all’approssimazione di campo centrale, accoppiamento L-S e jj. Regola di Hund. Regola degli intervalli di Landè. Regole di selezione
per gli atomi a molti elettroni. Spettri degli atomi a molti elettroni. Gli spettri degli atomi alcalini. Effetto Zeeman.
Spettri rotazionali, vibrazionali e rotovibrazionali delle molecole biatomiche. Scattering Raman. Spettri elettronici delle molecole; principio di
Frank-Condon.
Proprietà vibrazionali. Approssimazione armonica e modi normali. Matrice
dinamica. Fononi. Calori specifici: Modelli di Debye e Einstein. Dinamica
degli elettroni di Bloch. Buche. Approssimazione del tempo di rilassamen-
95
to. Conducibilità. Semiconduttori drogati. Modello della giunzione p-n.
Magnetismo. Superconduttività.
Libri consigliati
B.H. BRANSDEN, C.J. JOACHAIN, Physics of Atoms and Molecules,
Longman (BJ).
Ashcroft-Mermin: Solid State Physics. Saunders College. (AM)
C.Kittel: Introduzione alla Fisica dello stato Solido. Bollati-Boringhieri
Dispense del corso.
P.W.Atkins, R.S.Friedman. Meccanica Quantistica Molecolare. Zanichelli
(AF)
COSMOLOGIA: TEORIA E OSSERVAZIONI
Docente da definire
8 CFU
1. L’Universo Omogeneo e Isotropo. Richiami di Relatività Generale. Principio Cosmologico. Metrica di Robertson-Walker. Modelli di Friedmann.
Costante di Hubble e sua determinazione. Test cosmologici classici.
Storia termica dell’universo. L’inflazione Cosmologica. Modelli inflazionari. Spettro delle fluttuazioni primordiali. L’Universo Primordiale. Epoche Principali. L’epoca di Planck e la Gravità Quantistica. Bariogenesi.
Nucleosintesi Cosmologica. Ricombinazione dell’Idrogeno. Disaccoppiamento radiazione-materia.
2. L’Universo Disomogeneo. Teoria dell’instabilità gravitazionale. Modello
a uno e due fluidi. Perturbazioni Adiabatiche ed Isoterme. Fenomeni
dissipativi. Scenari non barionici: materia oscura calda e fredda. Fondo
Cosmico di Microonde. Misure Sperimentali. Anisotropie e loro interpretazione. Lo spettro di fluttuazioni di temperatura e determinazione dei
parametri cosmologici. Evoluzione delle perturbazioni nel regime lineare e non. Campi cosmologici e loro caratterizzazione statistica.
3. L’Universo di Barioni. Materia Luminosa e Materia Oscura. Il problema
del bias. La distribuzione spaziale di galassie nell’universo e la misura
dei paramentri cosmologici. Velocità peculiari delle Galassie. Lenti gravitazionali. Ammassi di galassie e loro importanza cosmologica. Evoluzione dell’universo barionico. Evoluzione del mezzo intergalattico, della
sua composizione chimica. Evoluzione delle galassie normali e di quelle con nuclei attivi. Evoluzione degli ammassi di galassie.
Libri di testo
M. LONGAIR, Galaxy Formation, A&A Library.
P. COLES, F. LUCCHIN, Cosmology, J. Wiley.
E. KOLB, M. TURNER, The Early Universe, Addison Wesley.
96
ELABORAZIONE ELETTRONICA DI SEGNALI ED IMMAGINI
Docente da definire
4 CFU
Struttura, componenti e funzionalità di un GIS.
Modelli, strutture e formati dei dati spaziali.
Importazione, creazione, restituzione di dati geografici.
Elaborazione dei dati spaziali entro un GIS: analisi relazionale, analisi
spaziale, analisi statistica, problemi di elaborazione specialistici.
Applicazioni dei GIS (per la parte pratica sarà utilizzato il software dell’ulti mo libro in bibliografia).
Libri di testo
BIALLO G., Introduzione ai sistemi informativi geografici, Ed. Mondogis.
Zeller, M., Modeling our world, Ed. ESRI.
LONGLEY, P. et al., Geographic information systems and science, Ed. ESRI.
ORMSBY, T. et al., Getting to know ARCGIS, Ed. ESRI.
ELETTRODINAMICA E RELATIVITÀ
Prof. Roberto Mignani
6 CFU
Teoria della Relatività Ristretta
Sistemi inerziali. Principio di relatività. Proprietà dello spazio-tempo. Trasformazioni di Lorentz. Tempo proprio. Dilatazione dei tempi e contrazione
delle lunghezze. Forma generale delle trasformazioni di Lorentz. Calcolo
tensoriale nello spazio a quattro dimensioni. Integrazione nello spaziotempo. Geometria dello spazio di Minkowski. Intervallo spazio-temporale
tra due eventi. Cono di luce. Cinematica relativistica: Quadrivelocità e
quadriaccelerazione; Composizione delle velocità. Trasformazione degli
angoli e delle frequenze. Dinamica relativistica: Quadrivettore energiaimpulso. Quadriforza. Momento angolare di un sistema di particelle. Dinamica relativistica dal principio di azione.
Elementi generali di Elettromagnetismo
Potenziali elettromagnetici e trasformazioni di gauge: gauge di Lorentz e
di Coulomb. Equazioni dei potenziali. Formulazione relativistica delle
equazioni dei potenziali e delle equazioni di Maxwell. Trasformazione
relativistica dei campi. Invarianti del campo elettromagnetico. Il tensore
energia - impulso del campo elettromagnetico. Teorema di Poynting. L’interazione tra campi e sorgenti descritta attraverso il principio di azione.
Derivazione variazionale delle equazioni di Maxwell. Momento angolare
del campo elettromagnetico.
Il campo di radiazione
Onde piane nel vuoto e in un mezzo omogeneo e isotropo. Polarizzazione
di un’ onda elettromagnetica. Parametri di Stokes. Onde longitudinali in un
campo coulombiano. Oscillazioni proprie di campo. Ottica geometrica.
Equazione dell’iconale. Principio di Fermat.
97
Elettromagnetismo in un mezzo dispersivo
Mezzo dispersivo. Velocità di gruppo di un pacchetto d’onde. Nonlocalità
tra i vettori D e E in un mezzo dispersivo. Relazioni di dispersione di Kramers-Kronig.
Campi generati da una distribuzione assegnata di sorgenti
Funzioni di Green invarianti. Potenziali ritardati. Potenziali di Lienard-Wiechert e campi da essi derivati. Campi generati da una particella in moto
uniforme. Potenza irradiata da una carica in moto nel caso non relativistico e relativistico. Radiazione di sincrotrone. Distribuzione in frequenza
della radiazione emessa da una carica in moto. Radiazione Cherenkov.
Reazione della radiazione.
Interazione radiazione-materia
Scattering Thomson. Effetto Compton. Scattering Rayleigh. Trasferimento
di energia ad una carica legata. Sezione d’urto totale. Regola di somma di
Thomas-Reiche-Kuhn. Perdita di energia di una particella per collisione.
Bremsstrahlung.
ELETTRONICA PER I RIVELATORI DI RADIAZIONE
Docente da definire
6 CFU
Il corso intende presentare il trattamento con tecniche elettroniche dei
segnali provenienti dai principali rivelatori di radiazione attualmente utilizzati. Esso si struttura in due parti: la prima rivolta allo studio dei rivelatori,
con particolare attenzione allo studio del meccanismo della formazione
del segnale, e la seconda ai metodi di elaborazione dei segnali con particolare attenzione alla studio del rumore proveniente sia dai rivelatori che
dai circuiti elettronici utilizzati per la lettura.
Nella prima parte si studiano i rivelatori quali i fotomoltiplicatori, i contatori
a scarica in gas e liquido, i rivelatori a stato solido nei campi della spettroscopia X, gamma e per particelle cariche di alta energia, si introducono
inoltre altre metodologie di rivelazione quali i Bolometri.
Nella seconda parte si affrontano: le proprietà e metodi di analisi dei circuiti lineari; i componenti elettronici (transistor BJT, FET e MOSFET) e le
configurazioni circuitali fondamentali; la descrizione matematica, i modelli
fisici e i metodi di minimizzazione del rumore; le caratteristiche di rumore
dei principali circuiti elettronici.
Il corso è indirizzato a tutti coloro che intendano approfondire gli aspetti
sperimentali della fisica e può essere raccomandato agli studenti di tutti
gli indirizzi.
98
Libri di testo
GATTI, MANFREDI, Processing the signals from solid-state detectors in
elementary particle physics, La Rivista del Nuovo Cimento 1986, Editrice
Compositori.
PAPOULIS A., Probabilità, variabili aleatorie e processi stocastici, Boringhieri.
MARTINELLI G., SALERNO M., Fondamenti di elettrotecnica, Ed. Siderea.
EQUAZIONI DIFFERENZIALI DELLA FISICA MATEMATICA
Prof. Alessandro Pellegrinotti
4 CFU
Introduzione euritistica alle equazioni della Fisica-Matematica. Classificazione delle equazioni semilineari del secondo ordine in dimensione arbitraria. Classificazione in 2 dimensioni e riduzione a forma canonica. Studio dell’equazione delle onde in un intervallo unidimensionale: metodo di
separazione delle variabili. Studio dell’equazione delle onde su tutta la
retta: soluzione di D’Alambert. Equazione non omogenea. Stabilità delle
soluzioni. Semiretta e metodo dei prolungamenti. Caso del segmento limitato. Problema in tutto lo spazio tridimensionale: formula di Kirchoff. Equazione del calore. Deduzione dell’equazione del calore da una passeggiata
aleatoria, caso unidimensionale. Soluzione del problema su tutta la retta.
Interpretazione della soluzione in termini del processo di Wiener. Principio
del massimo. Applicazione al teorema di unicità ed a teoremi di confronto.
Unicità su tutta la retta. Caso di un segmento: separazione delle variabili.
Studio di vari casi di condizioni iniziali e al bordo. Studio dell’equazione
del calore con termini di sorgente e condizioni al bordo nulle. Studio dell’equazione del calore con condizioni al bordo arbitrarie. Introduzione alle
equazioni ellittiche. Coordinate sferiche e polari. Formula di rappresentazione tramite le formula di Green. Proprietà delle funzioni armoniche.
Principio del massimo. Risultati unicità problema interno. Teoremi di confronto. Studio del caso del cerchio. Formula di Poisson. Formulazione
problema esterno. Teoremi di unicità nel piano e nello spazio. Problema
esterno relativo al cerchio. Funzione di Green. Soluzione del problema
ellittico in una sfera. Soluzione del problema ellittico in un
semispazio.Teoria del potenziale. Proprietà del potenziale volumetrico:
continuità e derivabilità. Calcolo delle derivate seconde e loro proprietà.
Testi consigliati
TICHONOV A.N., SAMARSKIJ A.A., Equazioni della fisica matematica,
Edizioni MIR.
FISICA DEI DISPOSITIVI ELETTRONICI E OPTOELETTRONICI
Docente da definire
6 CFU
Giunzione metallo-semiconduttore (Schottky). Giunzione metallo-isolantesemiconduttore (MOS) Dispositivo MOS ideale; Caratteristiche capacitàtensione; deviazioni dal MOS ideale. Transistor ad effetto di campo
MOSFET, CCD, MESFET; HFET
Assorbimento e ricombinazione nei semiconduttori. Fotoconducibilità.
Processi ad alti campi.Moltiplicazione a valanga. Fotoconduttori e fotodiodi; celle solari Transizioni radiative e diodi emettitori di luce.
Fisica dei laser: emissione spontanea e stimolata; guadagno. Cavità otti-
99
che; interferometro di Fabry-Perot. Laser a quattro livelli. Laser a semiconduttore. Laser a quantum well.
Libri di testo
PIERRET R., Field Effect Devices, Addison-Wesley.
SZE S.M., Physics of Semiconductor Devices, Wiley & Sons.
SZE S.M., Modern Semiconductor Device Physics, Wiley & Sons.
SEEGER K., Semiconductor physics, Springer.
YARIF A., Optical electronics in modern communications, Oxford Un.
Press.
FISICA DEI LIQUIDI
Prof. Mauro Rovere
6 CFU
Richiami di termodinamica e meccanica statistica. Condizioni di equilibrio.
Coesistenza fra fasi diverse. Teoria di Van der Waals della transizione
liquido-gas e teoria di Landau delle transizioni di fase. (1/2)
Lo Stato liquido della materia.Stati stabili e metastabili della materia.
Caratterizzazione dello stato liquido. Criterio di Lindemann. Metodi di
misura. Metodi di simulazione e di elaborazione teorica. (1/2)
Forze fra atomi e ordine a corto range nei liquidi. Potenziali efficaci e correlazione. Ruolo degli effetti di volume escluso. Le funzioni di distribuzione. Equazioni gerarchiche per le funzioni di distribuzione. Il potenziale di
forza media. Approssimazione di sovrapposizione. Il fattore di struttura di
un liquido e la sua misura sperimentale. Teorie delle stato liquido, equazione di Ornstein-Zernike. Il liquido di sfere dure. Teoria PercusYevick.Teoria HNC e HNC modificata. Simulazione numerica delle proprietà di un liquido (2).
Dinamica dei liquidi. Moti molecolari termici nei liquidi. Proprietà idrodinamiche dei liquidi, liquidi ideali e liquidi con viscosità. Descrizione microscopica della dinamica dei liquidi: funzioni di Van Hove. Fattore di struttura dinamico e sua misura sperimentale. Diffusione. Funzioni di correlazione nel limite idrodinamico. Funzioni memoria. Metodi di simulazione delle
proprietà dinamiche di un liquido (1+1/2).
Liquidi metastabili. Stabilità e metastabilità. Caratterizzazione degli stati
metastabili in termini meccanico-statistici (1/2).
I liquidi sottoraffreddati e la transizione vetrosa. Fenomenologia della
vetrificazione. Il diagramma di Angell. La temperatura di Kauzmann. La
teoria di Mode Coupling applicata ai liquidi sottoraffreddati (1).
Libri di testo
MARCH N.H., TOSI M.P., Introduction to liquid state physics.
DEBENEDETTI P.G., Metastable liquids.
100
FISICA DEI SISTEMI NON LINEARI
Prof. Orlando Ragnisco
5 CFU
A. Sistemi dinamici (3 crediti: 24 - 27 0re )
I. Considerazioni introduttive sui Fenomeni nonlineari: proiezioni, modelli,
relazioni tra equazioni differenziali lineari e non.
II. Concetti fondamentali. II.1 Sistemi dinamici autonomi e non, spazio
delle fasi, spazio dei parametri di controllo; sistemi hamiltoniani, sistemi
gradiente, rappresentazioni grafiche nello spazio delle fasi. II.2 Esistemza, unicità, integrali del moto. II.3 Tipi di stabilità. II.4 Invarianti integrali.
II.5 Sistemi dinamici”astratti” e “mappe” unidimensionali. II.6 Dimensioni e
misura degli insiemi; insiemi di cantor, strutture frattali.
III. Equazioni differenziali del I ordine. III.1 Esempi classici (Riccati etc.).
III.2 Spazio dei parametri; biforcazioni. III.3 Stabilità strutturale.
IV. Equazioni alle differenze del I ordine. IV.1: Considerazioni generali
sulle mappe. IV.2: La mappa logistica. IV.3: Sequenze universali e invarianza di scala. IV.4: Caratterizzazione del caos deterministico
V. Dinamica in due dimensioni. V.1 Il piano delle fasi: centro, nodi, fuoco,
punti di sella. Analisi lineare intorno ai punti fissi. Aspetti globali: teorema
di Lyapunov, cicli limite, teorema di Poincare-Bendixon. V.II Esempi:
modelli di Rayleigh e Van der Pol, modello di Volterra-Lotka. V.III Mappe
bi-dimensionali: la mappa di Henon, la standard map.
B. Sistemi integrabili (2 crediti: 16-18 ore)
I. Sistemi hamiltoniani finito-dimensionali. I.1 Considerazioni generali;
varietà di Poisson e varietà simplettiche. I.2 Il teorema di Arnold-Liouville.
Moto su un toro N-dimensionale: “generico” e multiplamente periodico.
I.3 Il teorema KAM. Il fenomeno di Fermi-Pasta-Ulam. Il reticolo di Toda.
I.4 Integrabilità del reticolo di Toda, nel caso aperto e periodico. Rappresentazione di Lax. Proprietà algebriche. Integrazione delle equazioni del
moto. I.5. Altri esempi di modelli integrabili: Calogero-Moser, CalogeroSutherland. Cenno all’integrabilità quantistica.
II. Sistemi infinito-dimensionali. II.1 La catena di Toda infinita e il metodo
dello scattering inverso. II.2. Dalla catena di Toda all’equazione di Korteweg-Devries; altri esempi di sistemi hamiltoniani integrabili infinitodimensionali: l’equazione di Schoredinger nonlineare, l’equazione di sineGordon. II.3 Proprietà algebriche dei sistemi hamiltoniani infinito-dimensionali: operatori di ricorrenza, simmetrie isospettrali e non, algebra di
Virasoro. II.4 Cenno al metodo della matrice R e al Quantum Inverse
Scattering method.
FISICA DEL VULCANISMO
Prof. Roberto Scandone
8 CFU
Le proprietà chimico-fisiche dei magmi.
Caratteristiche generali del magma, caratteristiche chimiche, proprietà
101
fisiche, elementi di fluidodinamica
La generazione e risalita dei magmi. Meccanismi di formazione dei
magmi, la risalita dei magmi nel mantello, la risalita dei magmi nella crosta. Le camere magmatiche e l’eruzione dei magmi. Condizioni di formazione delle camere magmatiche, processi di vescicolazione, risalita dei
magmi in condotti e fratture
I fenomeni precursori delle eruzioni.
Le deformazioni del suolo, le variazioni di gravità, i terremoti, le variazione
del campo magnetico, le emissioni gassose
Le eruzioni. Schemi di classificazione delle eruzioni, l’energia delle eruzioni, le eruzioni effusive, le eruzioni effusive-esplosive, le eruzioni esplosive,
le eruzioni freato-magmatiche, meccanismi di dispersione e di sedimentazione dei prodotti da caduta, meccanismi di dispersione e di sedimentazione nei flussi piroclastici, meccanismi di dispersione e di sedimentazione nei surge piroclastici.
Il rischio vulcanico
La definizione del rischio vulcanico, statistica delle eruzioni, le carte di
rischio vulcanico
Libri di testo
RYAN M., 1994, Magmatic Systems, Academic Press, London, 401 pp.
SIGURDSSON et alii, 1999, Encyclopedia of Volcanoes, Oxford Univ.
Press.
SCANDONE R., GIACOMELLI L., 1998 Vulcanologia, Liguori ed. Napoli,
660 pp.
FISICA DELL’AMBIENTE I
Dott. Wolfango Plastino
6 CFU
Fisica dell’Atmosfera. Struttura, composizione e termodinamica dei gas
atmosferici. Morfologia degli aerosols atmosferici; formazione, classificazione e proprietà microfisiche delle nuvole. Dinamica, turbolenza e bilancio termoradiativo dell’atmosfera. Equazioni del moto ed analisi di scala.
Onde atmosferiche: gravità, acustica, Lamb, Rossby. Circolazione generale. Instabilità idrodinamica: barotropica e baroclina. Elementi di Meteorologia sinottica: anticicloni, cicloni, fronti, episodi di blocco; analisi della
struttura di un modello numerico per la previsione del tempo. Elementi di
Climatologia. L’atmosfera ionizzata: struttura e composizione, teoria di
Chapman.
Oceanologia. Distribuzione di temperatura, salinità e densità oceanica.
Dinamica, turbolenza e bilancio termico degli oceani. Correnti barotropiche e trasporto baroclino, vortici, circolazione termoalina. Equazioni del
moto ed analisi di scala. Interazione atmosfera-oceano.
102
Libri di testo
SALBY M.L., Fundamentals of Atmospheric Physics, Academic Press.
KANTHA L.H., CLAYSON C.A., Numerical Models of Oceans and Ocea nic Processes, Academic Press.
FISICA DELL’AMBIENTE II
Docente da definire
3 CFU
Radioattività ambientale. Decadimenti radioattivi α, β e γ. Interazione
radiazione-materia. Rivelatori di radiazioni ionizzanti. Tecniche di misura:
contatore proporzionale, scintillazione liquida, AMS. Metodi di datazione
radioisotopica: radiocarbonio, trizio-elio, potassio-argon, rubidio-stronzio,
uranio-torio. Elementi di Radioprotezione.
Rischio ambientale. Inquinamento atmosferico, degli oceani, dell’acqua
nel sottosuolo, dei suoli. Inquinamento termico, acustico, chimico, elettromagnetico e radioattivo.
Libri di testo
MANN W.B., AYRES R.L., GARFINKEL S.B., Radioactivity and Its Measu rements, Pergamon Press.
FISICA DELLA IONOSFERA
Prof. Vittorio Sgrigna
3 CFU
Struttura e composizione del geospazio. Atmosfera neutra e ionizzata,
magnetosfera, fasce di Van Allen, campo magnetico interplanetario.
Il mezzo ionosferico.
Equazioni di trasporto. Gas ionizzati e plasmi. Plasma in equilibrio statico.
Magnetoplasma. Frequenza di plasma. Lunghezza di Debye. Campo congelato. Conducibilità di Pedersen e di Hall.
Urti. Funzioni e parametri caratteristici. Sezione d’urto. Effetti sulla ionizzazione, sulla diffusione del plasma, sulla conduzione di calore e sugli
scambi energetici.
Onde di plasma. Approccio cinetico. Smorzamento di Landau. Onde di
Langmuir. Onde elettrostatiche. Onde di plasma elettronico. Oscillazioni di
plasma. Oscillazioni ibride. Onde ionico-acustiche e ionico-ciclotroniche.
Onde elettromagnetiche. Onde ordinarie e straordinarie. Whistlers. Onde
di Alfvén. Onde magnetosoniche. Formulazione magnetoidrodinamica.
Propagazione e riflessione di onde radio nella ionosfera. Teoria magnetoionica. Indice di rifrazione complesso. Equazione di Appleton-Hartree.
Instabilità. Instabilità di Farley-Buneman, di Rayleigh-Taylor e di KelvinHelmholz.
Processi chimici.
Reazioni chimiche esotermiche ed endotermiche. Entalpia ed Energia di
attivazione. Processi di scambio e di ricombinazione. Emissioni ottiche.
Bagliori e Aurore.
Processi di ionizzazione e di scambio energetico.
103
Assorbimento della radiazione solare. Radiazione ultravioletta e raggi X.
Fotoionizzazione.
Struttura e composizione della Ionosfera. Formazione della Ionosfera.
Regioni ionosferiche D, E, F 1, F 2. Temperatura e densità del plasma ionosferico. Conducibilità del plasma ionosferico. Effetti della radiazione ultravioletta solare e della precipitazione di particelle dalla sovrastante zona
magnetosferica verso la sottostante atmosfera neutra. Tempeste ionosferiche. Correnti ionosferiche.
Interazioni Litosfera-Atmosfera-Ionosfera-Magnetosfera. Radiazione elettromagnetica, di origine naturale ed antropica, emessa dalla superficie
terrestre, e sua propagazione attraverso l’atmosfera neutra e ionizzata e
la zona di transizione ionosfera-magnetosfera. Conseguenti perturbazioni
ed instabilità di plasma e precipitazione di particelle cariche dalle fasce di
Van Allen. Misure satellitari di emissioni elettromagnetiche terrestri originate da disastri naturali.
Libri di testo
SCHUNK R.W, NAGY A.F., Ionospheres, Physics, Plasma Physics, and
Chemistry, Cambridge University press, 2000.
FISICA DELLA MAGNETOSFERA
Docente da definire
4 CFU
104
Introduzione
Cenni sull’esplorazione della magnetosfera terrestre.
Campo geomagnetico.
Approssimazione di campo dipolare. Campo disomogeneo e sua rappresentazione. Analisi armonica del campo esterno. Sistema di correnti
esterne. Correnti ad anello, elettrojet equatoriali, correnti Sq, ecc.
Fasce di radiazione della Terra.
Scoperta delle fasce di Van Allen. Osservazioni spaziali. Caratteristiche
delle particelle intrappolate: distribuzioni spaziali, flussi, spettri energetici.
Funzioni di distribuzione delle popolazioni. Teorema di Liouville.
Moto di singola particella in un campo magnetico.
Caso del campo dipolare. Moti di girazione, bounce e drift. Invarianti adiabatici: definizioni e derivazione. Mirror points. Tempi di girazione, bounce
e drift. Coordinate geomagnetiche, parametro L-shell. Estensione al
campo geomagnetico reale, cono di perdita, interazioni con l’atmosfera
residua.
Diffusione e trasporto delle particelle nella fascia di radiazione.
Equazione di diffusione. Diffusione in pitch angle. Scattering elettroniatomi, interazione elettrone-onda elettromagnetica. Diffusione radiale.
Caso di diffusione in L-shell indotta da fluttuazioni magnetiche e da potenziale elettrico.
Mezzo magnetosferico.
Definizioni e caratteristiche dei plasmi nella magnetosfera. Collisioni. Ten-
sore conduttività della ionosfera. Campo “congelato”, moti e sistemi di
correnti nella magnetosfera.
Eementi di teoria cinetica.
Moti collettivi. Funzione di distribuzione delle particelle intrappolate. Equa zione di Vlasov. Distribuzioni di velocità: maxwelliana, loss-cone, kappa,
ecc. Variabili macroscopiche e momenti delle velocità. Equazioni di stato.
Teoria a un fluido e a due fluidi.
Richiami sulle perturbazioni geomagnetiche.
Emissioni naturali e antropiche a bassa frequenza.
Onde elettromagnetiche ULF/ELF/VLF: sorgenti, fenomeni correlati, propagazione, osservazioni. Interazioni delle emissioni a bassa frequenza
con la fascia di radiazione. Precipitazione di particelle e perturbazioni del
plasma.
Libri di testo
BAUMJOHANN W., TREUMANN R.A., Basic Space Plasma Physics,
Imperial College Press, 1999.
WALT M., Introduction to Geomagnetically Trapped Radiation, Cambridge
University Press, 1994.
HARGREAVES J.K., The solar-terrestrial environment, Cambridge University Press, 1992.
FISICA DELLE ASTROPARTICELLE
Prof. Pio Pistilli
6 CFU
Ricapitolazione metodologia fisica delle particelle elementari. Correlazioni
tra fisica delle particelle, astrofisica e cosmologia. Massa di neutrini ed
oscillazione dei neutrini. Ricerca di materia oscura. Violazione di CP e
asimmetria materia-antimateria. Raggi cosmici. Meccanismi di accelerazione. Astrofisica delle alte energie (gamma astronomia, neutrino astrono mia).
FISICA DELLE INTERAZIONI FONDAMENTALI
Docente da definire
6 CFU
Il corso ha lo scopo di fornire le nozioni necessarie alla comprensione
della moderna fenomenologia delle particelle elementari. Oggetto del
corso sono:
Il Modello Standard di Glashow-Weinberg-Salam e le interazioni elettrodeboli. Costruzione del modello. Rottura spontanea della simmetria di gauge
e meccanismo di Higgs. Generazione delle masse e del mescolamento
dei fermioni. Simmetrie discrete e violazione di CP.
La Cromodinamica Quantistica (QCD) e le interazioni forti. Costruzione
del modello. Scaling e sua violazione. Libertà asintotica e costante di
accoppiamento “running”.
105
Le teorie efficaci. Hamitoniane efficaci deboli. Lagrangiana chinale. Teoria
efficace dei quark pesanti.
Oltre agli aspetti teorici, gli argomenti trattati includono sempre una
discussione delle principali implicazioni fenomenologiche.
FISICA DELLE NANOSTRUTTURE
Prof. Florestano Evangelisti
6 CFU
Eterogiunzioni e eterostrutture. Sistemi 2-,1-, 0-dimensionali. Stati elettronici e densità degli stati. Gas di elettroni 2D:. Lunghezze caratteristiche
per il trasporto in sistemi a bassa dimensionalità. Interferenza delle funzioni d’onda ed effetto Aharonov-Bohm. Trasporto balistico e quantizzazione della conduttanza nei sistemi 1-dimensionali. Conducibilità e in presenza di un campo magnetico. Oscillazioni Shubnikov-de Haas. Effetto
Hall quantistico. Tunnelling di singolo elettrone e bloccaggio Coulombiano. Transistor a singolo elettrone. Nanotubi: struttura e proprietà di trasporto. Cenni sull’ elettronica molecolare.
Libri di testo
DAVIES, The physics of low-dimensional semiconductors, Cambridge
University Press.
DATTA S., Electronic transport in mesoscopic systems, Cambridge University Press.
FERRY D.K., GOODNICK S.M., Transport in nanostructures, Cambridge
University Press.
FISICA DELLE PARTICELLE ELEMENTARI
Prof.ssa Fernanda Pastore
12 CFU
Particelle e interazioni. Leptoni, mesoni e barioni. Simmetrie e leggi di
conservazione. Sezione d’urto e legge di decadimento. Richiami di teoria
delle perturbazioni relativistica - grafici di Feynman. Risonanze adroniche.
Modello statico a quark. Interazione debole. Diffusione fortemente inelastica e modello a partoni. Cromodinamica quantistica. Interazione elettrodebole. Modello Standard delle interazioni fondamentali.
FISICA DELLE SUPERFICI
Prof. Giovanni Stefani
6 CFU
106
Descrizione macroscopica di superfici ed interfacce: morfologia e termodinamica (Lu capitolo 3).
Struttura elettronica delle superfici: jellium model, bande in una dimensione, bande in due dimensioni e stati di superfice (Az capitolo 4).
Eccitazioni elementari di superfici: eccitoni, plasmoni, fononi, magnoni (Az
Capitolo 6).
Transizioni di fase bidimensionali: ricostruzioni, fusione di superficie,
cenni al magnetismo di superficie (Az capitolo 5).
Fondamenti del fisisorbimento: struttura elettronica e cristallina (Az capitolo 8).
Fondamenti del chemisorbimento: struttura elettronica e cristallina, cenni
alle transizioni di fase (Az parti dei capitoli 9,10,11,12).
Libri di testo
Lu - LUTH H., Surfaces and interfaces of solid materials, Springer Verlag,
Berlino 1995.
Az - ZANGWILL A., Physics at surfaces, Cambridge Press, Cambridge
1992.
FISICA DELLO STATO SOLIDO
Prof. Florestano Evangelisti
10 CFU
Approssimazione adiabatica. Approssimazione di Hartree-Fock, interazione e carica di scambio. L’ approssimazione ad un elettrone. L’ equazione
delle bande.Metodi di calcolo dei livelli di energia in potenziale periodico.
Classificazione dei solidi. Struttura a bande di alcuni sistemi. Energie di
coesione
Proprietà ottiche dei solidi. Costante dielettrica complessa e suo significato. Assorbimento e dispersione. Relazioni di Kramers Kronig.
Le vibrazioni reticolari nei cristalli; la matrice dinamica e sue proprietà.
Quantizzazione dei modi normali: i fononi. Interazione elettrone - fonone.
Effetti di campo magnetico. Livelli di Landau. Effetto Hall. Effetto Hall
quantistico (cenni). Effetto de Haas-van Alphen. Paramagnetismo di Pauli.
Proprietà magnetiche della materia, sostanze diamagnetiche, paramagnetiche, ferromagnetiche, antiferromagnetiche.
Proprietà di trasporto nei metalli: Equazione del trasporto di Boltzmann.
Conducibilità elettrica, Conducibilità termica. Processi Normali ed Umklapp.
Semiconduttori omogenei e non: Conduzione elettrica nei semiconduttori.
Livelli di impurezza e loro popolazione. Giunzione p-n
Superconduttività: Generalità. Conduttore e diamagnete perfetto. Equazioni di London. Effetto Meissner. Quantizzazione del flusso. Eff e t t o
Josephson.
Libri di testo
ASHCROFT, MERMIN, Solid State Physics.
MADELUNG, Introduction to Solid State Theory.
GROSSO, PASTORI, PARRAVICINI, Solid State Physics.
ZIMAN, Principles of the Theory of Solids.
SZE, Semiconductor Devices, Physics and Technology.
DE GENNES, Superconductivity of Metals and Alloys.
SOLYMAR, Superconducting Tunneling and Applications.
107
FISICA QUANTISTICA III
Dott. Silvano Simula
4 CFU
Scopo e programma del corso
Scopo del corso è approfondire diversi aspetti della meccanica quantistica
e della meccanica statistica quantistica nell’ambito dei corsi di recupero del
IV anno della Laurea Specialistica. E’ comunque un corso di cultura generale adatto a vari indirizzi e presuppone solo i corsi del primo triennio.
Meccanica Statistica Quantistica. Terzo principio della termodinamica.
Gas perfetto biatomico classico e quantistico. Gas di Fermi totalmente e
parzialmente degenere. Gas di Bose-Einstein degenere e transizioni di
fase. Calore specifico dei solidi
Meccanica Quantistica. Simmetrie spazio-temporali. Rappresentazioni di
Schroedinger e Heisenberg. Atomo di idrogeno e correzioni relativistiche.
Atomo in un campo elettrico o magnetico. Teoria delle perturbazioni
dipendenti dal tempo e regola d’oro.
FISICA SPAZIALE: ATTIVITÀ SOLARE
E MEZZO INTERPLANETARIO
Prof. Mario Parisi
8 CFU
108
Complementi di meccanica dei fluidi
Fluidi incomprimibili e viscosi. Equazioni di continuità, di Eulero e di
Navier-Stokes. Flusso di energia e di quantità di moto. Superfici di discontinuità ed onde d’urto.
Magnetoidrodinamica (MHD)
Diffusione magnetica. Congelamento delle linee di forza. Pressione e tensione magnetiche. Flusso di energia e di quantità di moto. Onde magnetoidrodinamiche. Onde d’urto MHD. Riconnessione magnetica.
Introduzione alla fisica del plasma
Moto di particelle cariche in campi elettrici e magnetici. Lunghezza di
Debye. Frequenza di plasma. Legge di Ohm generalizzata. Onde di plasma. Onde elettromagnetiche. Cenni sulle instabilità in un plasma.
Fisica dell’atmosfera solare
Generalità sulla struttura del Sole: nucleo, regione radiativa, regione convettiva, fotosfera, cromosfera, corona. Caratteristiche morfologiche della
corona. Processi di riscaldamento della corona. Magnetismo ed attività
solare. Il campo magnetico generale del Sole. Ciclo delle macchie e ciclo
magnetico. Protuberanze, brillamenti, emissione di massa coronale, buchi
coronali.
Il vento solare e l’eliosfera
Modelli stazionari di espansione della corona. Campo magnetico interplanetario. Strumenti per le misure dirette di plasma e campo magnetico.
Velocità angolare del vento solare e perdita di momento angolare del
Sole. Composizione chimica del vento solare. Onde d’urto interplanetarie.
Interazione del vento solare con corpi planetari. Effetti della variabilità del
mezzo interplanetario sulla magnetosfera e sull’ambiente terrestre.
Raggi cosmici nell’eliosfera
Propagazione dei raggi cosmici galattici e solari nell’eliosfera e loro modulazione temporale durante le diverse fasi dell’attività solare.
Libri di testo
KIVELSON G., RUSSELL C.T. (eds.), Introduction to Space Physics,
Cambridge University Press, 1995.
PARKS G.K., Physics of Space Plasmas. An Introduction, A d d i s o n Wesley Publishing Co., 1991.
STIX M., The Sun, Springer-Verlag, 1989.
FOUKAL P., Solar Astrophysics, Wiley Interscience, 1990.
LANG K.R., Sun, Earth and Sky, Springer, 1995
FISICA SPERIMENTALE DELLE PARTICELLE ELEMENTARI
Docente da definire
6 CFU
Descrizione degli apparati sperimentali e delle tecniche utilizzate per effettuare alcune misure di fisica delle particelle elementari.
In particolare: misura della sezione d’urto puntiforme, produzione di risonanze, produzione di quark, produzione e decadimenti del bosone Z, in
esperimenti agli anelli di collisione elettrone-positrone;
misura della sezione d’urto elastica e sezione d’urto totale, produzione
inclusiva di adroni, produzione di jet adronici, produzione dei bosoni W e
Z, in esperimenti ad anelli di collisione protone-antiprotone;
diffusione fortemente inelastica neutrino-nucleone e misura delle funzioni
di struttura del nucleone, ricerca di oscillazioni di neutrini, in esperimenti
con fasci di neutrini;
misure in esperimenti senza acceleratore.
FISICA TEORICA
Prof. Mario Greco
11 CFU
Teoria dei campi classici. Seconda Quantizzazione. Creazione e annichilazione di particelle. Equazione di Klein-Gordon. Equazione di Dirac. Teoria
delle perturbazioni. Matrice S. Diagrammi di Feynman. QED: processi elementari, correzioni radiative e rinormalizzazione. Interazioni deboli: decadimenti del neutrone, muone, pione. Quarks e matrice CKM. Modello Standard elettrodebole. Introduzione alla Cromodinamica Quantistica (QCD).
Libri di testo
MANDLE, SHAW, Quantum Field Theory, Ed. J. Wiley & Sons.
OKUN, Leptoni e Quark, Editori Riuniti.
109
FISICA TERRESTRE
Prof. Vittorio Sgrigna
9 CFU
110
Analisi dello Sforzo. Relazione di Cauchy. Il Tensore sforzo. Sforzi Principali. Sforzi deviatorico, idrostatico, ottaedrico e litostatico. I Cerchi di
Mohr. Massimo sforzo di taglio.
Analisi della Deformazione. Il tensore deformazione. Deformazione isotropa e deviatorica. Dilatazione cubica. Il Tensore rotazione. Deformazioni
principali. Deformazioni finite.
Elasticità lineare. Legge di Hooke generalizzata. Il Tensore delle costanti
elastiche. Energia di deformazione. Effetti dell’espansione termica sulla
legge di Hooke. Sforzo termico.
Anelasticità lineare e non lineare. Solidi lineari con meccanismo di memoria. Funzioni di creep e di rilassamento. Modulo complesso, ritardo di fase
della deformazione rispetto allo sforzo e fattore di attenuazione specifico.
Modelli a reologia viscoelastica lineare. Anelasticità non lineare. Termodinamica della deformazione.
Cedevolezza dei materiali. Criteri di frattura e di cedimento duttile. Sforzo
efficace. Sforzo-corrosione, soluzione indotta da pressione ed indebolimento idrolitico. Plasticità. Strain hardening e softening. Modelli a reologia
plastica. Transizione fragile-duttile. Il Terremoto. Trasformazioni di fase
nell’interno della Terra. Campi meccanici ed elettromagnetici generati
durante la fase preparatoria del terremoto.
Aspetti microscopici del processo deformativo. Difetti nei solidi. Legge di
Fick. Dislocazioni. Sorgente di Frank-Read. Instabilità termodinamica
delle dislocazioni. Velocità di deformazione e densità delle dislocazioni.
Creep da dislocazione. Viscosità efficace. Equazione di Dorn. Dislocation
glide e dislocation climb.
Onde elastiche. Teorema di Helmholtz-Lamé. Equazione delle onde elastiche. Onde P, S, SV ed SH. Parametri del raggio sismico.
Elementi di Fluidodinamica. Il tensore velocità di deformazione. Fluidi
viscosi e non. Equazioni di Stokes e di Eulero. Fluidi compressibili e
incompressibili. Relazione tra sforzo e velocità di deformazione. Viscosità
dinamica e cinematica. Seconda viscosità. Fluidi di Newton e di Stokes.
Equazioni di Navier-Stokes.
Il campo di gravità della Terra. Forza di Coriolis. Effetto Eötvös. La gravità.
La teoria del potenziale. Coefficienti di Stokes. Il Geoide. Teorema di Clairaut. Riduzione delle misure di gravità sul geoide. Anomalie di gravità. Isostasia. Modelli di Pratt e di Airy. Rotazioni della Terra. Nutazioni e precessioni. Precessione degli equinozi. Chandler-wobble. Variazioni temporali
di gravità. Le maree terrestri. Potenziali mareali. Variazioni di gravità per
effetto delle maree. Numeri di Love.
Generazione e trasmissione del calore. Sorgenti di calore all’interno della
Terra. Bilancio termico globale. Trasmissione del calore all’interno della
Terra. Geoterme. Plumes. Hot spots. Equazioni di conduzione e di diffusione del calore. Distanza termica caratteristica di diffusione. Discontinuità
termiche. Comportamento del nucleo interno, del nucleo esterno e del
mantello. Flusso di calore nella crosta e nel mantello. Temperatura potenziale. Equazioni per la convezione termica. Numeri di Rayleigh, di Nusselt
e di Peclet.
Il campo magnetico terrestre. Sorgenti ed Elementi del campo geomagnetico. Teorie della dinamo. Il campo principale. Il campo reale. La teoria del
potenziale. Il campo non dipolare. Anomalie magnetiche. Magnetizzazione delle rocce.Variazioni temporali del campo magnetico. Paleomagnetismo. Polar wandering. Inversioni del campo. Variazione secolare. Deriva
verso ovest. Il campo magnetico esterno. Variazioni diurne solare e lunare. Disturbi magnetici. Tempeste magnetiche e baie.
Libri di testo
MALVERN L.E., Introduction to the Mechanics of a Continuous Medium,
Prentice-Hall, Inc., Englewood Cliffs, 1969.
STACEY F.D., Physics of the Earth, 3rd edn, Brookfield Press, Brisbane,
1995.
TEISSEYRE R., MAJEWSKI E., Earthquake Thermodynamics and Phase
Transformations in the Earth’s Interior, Academic Press, 2001.
ANDERSON D.L., Theory of the Earth, Blackwell Scientific Pub., 1989.
RANALLI G., Rheology of the Earth, 2nd edn, Chapman & Hall, 1995.
MERRILL R.T., MCELHINNY M.W., MCFADDEN P.L., The Magnetic Field
of the Earth, Academic Press, 1996.
FLUIDODINAMICA E FISICA DEL PLASMA
Dott. Rosario Bartiromo
6 CFU
Proprietà fisiche dei fluidi. Forze di volume e di superficie, equilibrio meccanico. Equazioni di Boltzman e Fokker-Planck. Interazioni coulombiane.
Idrodinamica: visuali Lagrangiana ed Euleriana. Leggi di conservazione
ed equazioni del moto: equazione di continuità , equazione di Bernoulli,
equazioni di Navier-Stokes. Dinamica dei fluidi. Espansione, scorrimento
e vorticità. Viscosità . Flusso di un fluido viscoso incompressibile. Numero
di Reynolds. Flussi laminare e turbolento. Proprietà termodinamiche dei
gas ad alta temperatura. Onde sonore. Caratteristiche. Onde d’urto.
Curve di Hugoniot. Instabilità . Turbolenza. Magnetoidrodinamica. Processi collisionali nei plasmi. Termoconduzione: conduzione radiativa ed elettronica. Onde nei plasmi.Testi di riferimentoA. Choudhuri, The physics of
Fluids and Plasmas, Cambridge University PressR. J. Goldston, P. H.
Rutherford, Introduction to plasma physics, IOP Publishing
FONDAMENTI DI TEORIA DEI GRUPPI PER FISICI
Prof. Decio Levi
6 CFU
1. Simmetrie e concetto di Gruppo. 2. Elementi di Teoria dei Gruppi. 3.
111
Gruppi di Lie. 4. Rappresentazioni dei Gruppi. 5. Rappresentazioni dei
Gruppi in Meccanica Quantistica. 6. Il Gruppo delle Rotazioni. 7. Applicazioni fisiche:
i. stati elettronici delle molecole. ii. vibrazioni delle molecole. iii. stati elettronici nei cristalli. iv. gruppi spaziali e la teoria di Landau delle transizioni
di fase. v. simmetrie interne globali delle particelle elementari. vi. un
modello di diffusione in teoria della probabilità.
Riferimenti bibliografici
INUI T., Y. TANABE Y., ONODERA Y., Group Theory and its Applications
in Physics, Springer & Verlag 1996, capitoli: 1,2,4,6,7,9,10,12,11,14.
CORNWELL J.F., Group Theory in Physics, Academic Press 1984, capitolo 6.
FASSLER A. STIEFEL E., Group Theoretical Methods and their Applica tions, Birkhauser 1992, capitolo 6;
HAMERMESH M., Group theory and its applications to physical problems,
Dover.
TUNG WU-KI, Group Theory in Physics World Scientific, 1985.
GEODINAMICA
Prof. Francesco Salvini
4 CFU
CORSO MUTUATO DA SCIENZE GEOLOGICHE
GEOFISICA PER I BENI CULTURALI
Docente da definire
3 CFU
Ground Penetrating Radar: tecniche tradizionali e tecniche tomografiche.
Risonanza Magnetica Nucleare. Tomografia a Raggi X. Tecniche ad ultrasuoni tradizionali e tomografiche.
Applicazioni delle diverse metodiche all’archeologia ed alla diagnostica
dei Beni Culturali.
Libri di Testo
DANIELS D.J., Surface-Penetrating Radar, IEE 1996.
HAKEN H., WOLF H.C., Fisica Atomica e Quantistica, Bollati Boringhieri,
1990.
HASHEMI R., BRADLEY W.G. Jr., Lippincott, Williams and Wilkins, 2003,
MRI: the basics.
Appunti del docente.
LABORATORIO DI FISICA SUBNUCLEARE
Prof. Bruno Stella
6 CFU
112
Rivelatori a scintillazione. Fotomoltiplicatori. Cenni ai rivelatori a semiconduttore. Alte energie: sciami elettromagnetici e adronici. Calorimetria. Tra-
smissione dei segnali. Acquisizione dati controllata dal calcolatore. Statistica e trattamento dei dati sperimentali. Simulazione di esperimenti.
Esperienze di laboratorio: 1) Spettrometria gamma. 2) Studio di sciami di
alta energia con diversi calorimetri.
LABORATORIO DI FISICA TERRESTRE
Docente da definire
10 CFU
Prospezione gravimetrica. Il potenziale gravimetrico; il geoide l’ellissoide
e lo sferoide; Correzioni delle misure gravimetriche “ Faye, Bouguer, topografica; Anomalie di Bouguer e carta delle anomalie; Anomalie generate
da corpi sepolti : “sfera, cilindro e strato”; Isostasia cenni di tettonica delle
placche; Strumenti per misure di gravità Pendoli e gravimetri.
Prospezione elettrica. Definizione di conduttore, definizione di isolante,
definizione di dielettrico; la conduzione elettrica nei geomateriali. la presenza dell’acqua nei sistemi granulari; la legge di Archie; Il fenomeno
della polarizzazione di un dielettrico. La costante dielettrica relativa, metodi per la sua misura. La resistività nei geomateriali, metodi di misura, in
laboratorio ed in campagna; Esecuzione di un Sondaggio Elettrico a Resistività ed interpretazione dei dati.
Prospezione sismica. Equazione delle onde elastiche; Propagazione nei
mezzi stratificati; Coefficiente di riflessione; Fenomeno della riflessione
delle onde elastiche; Principio di Fermat; Prospezione sismica a riflessione strati piani e paralleli, strati inclinati; Dromocrone.
Prospezione magnetica. Sostanze ferromagnetiche, sostanze diamagnetiche, sostanze paramagnetiche; Il campo geomagnetico; Magnetizzazione
delle rocce; Anomalia magnetica locale e regionale; Anomalie magnetiche
generate da corpi sepolti magnetizzati; Paleomagnetismo e Tettonica.
Elementi Meccanica del continuo e resistenza dei materiali. Spostamenti
e deformazioni, Il tensore delle deformazioni; Deformazioni lineari e defor mazioni angolari. La variazione volumetrica relativa, Il tensore degli sforzi,
tensioni normali e tensioni tangenziali. Lo stato dello sforzo in un continuo, condizioni di equilibrio, legge della parità degli sforzi tangenziali. L’el lissoide degli sforzi, gli invarianti dello sforzo, gli sforzi principali s1,s2,s3;
Diagramma circolare dello stato di sforzo “Cerchio di Mohr, La legge di
Hooke, Principio di sovrapposizione Modulo di Young, Deformazione elastica deformazione permanente, Limite di elasticità e limite di rottura,
Energia potenziale di deformazione energia superficiale di Griffith, Coefficiente di Poisson, i limiti ed il valor medio del rapporto di Poissonle
costanti di Lamè, I fattori di forza interni, che definiscono lo stato di compressione o trazione, flessione semplice e torsione. Stato di sforzo in uno
strato litosferico, Condizioni di fagliamento di uno strato litosferico, Stati di
sforzo limite, teoria di Mohr, angolo di attrito interno, coesione legge di
Coulomb, Faglie dirette e faglie inverse, Stili di deformazione di una struttura rigida, I fattori di forza interni, che definiscono lo stato di compressione o trazione, flessione semplice e torsione, La reologia, definizione di
113
solido e di liquido, il comportamento viscoelastico. Modelli reologici, Solido di Maxwell Solido di Kelvin-Woight , equazioni costitutive, Fattore di
Qualità “Q”, funzione di Creep e funzione di rilassamento, Equazioni delle
onde elastiche, oscillatori armonici, Onde logitudinali ed onde trasversali,
Velocità delle onde, rapporto VP/VS.
Libri di testo
VSEVOLOD I. FEODOSEV, Resistenza dei materiali, Editori riuniti.
LANDAU LIFSITS, Teoria dell’Elasticità, Editori riuniti.
BAYLY B., Mechanics in Structural Geology, Springer-Verlag.
W.M.Telford Applaied Geophysics CambridgeUniversity Press.
RUTHERFORD ARIS VECTO R S, Tensors and the Basic Equations of
Fluid Mechanics, Dover.
Appunti del Docente.
MECCANICA STATISTICA
Dott. Roberto Raimondi
6+3 CFU
Richiami di Termodinamica: potenziali termodinamici. Condizioni di equilibrio e stabilità. Fluttuazioni. Insiemi statistici. Fluttuazioni e stabilità. Limite
termodinamico. Transizioni di fase: gas-liquido, ferromagnetica, superconduttiva. Teoria di Landau per le transizioni di fase. Teorie classiche dei
fenomeni critici. Universalità e scaling. Gruppo di rinormalizzazione e teorie moderne dei fenomeni critici.
METODI PROBABILISTICI DELLA FISICA TEORICA
Prof.ssa Elisabetta Scoppola
6 CFU
114
Elementi di teoria della misura e di probabilità: Eventi, variabili casuali.
Lemma di Borel Cantelli.
Indipendenza. Legge 0-1. Schemi di Bernoulli. Legge debole dei grandi
numeri, Teorema di Mac-Millan, Dimostrazione probabilistica del teorema
di Weierstrass Catene di Markov. Teorema ergodico e legge dei grandi
numeri per le catene
di Markov. Metodo Monte Carlo e applicazioni alla meccanica statistica.
Processi stocastici: Funzioni di transizione e processi stocastici Markoviani. Equazione di Chapman-Kolmogorov. Processo di Wiener. Costruzione e proprietà delle traiettorie. Integrale stocastico di Ito. Differenziazione stocastica e formula di Ito. Stima dei momenti degli integrali stocastici.
Equazioni stocastiche. Processi di diffusione ed equazioni differenziali
stocastiche. Processo di Ornstein-Uhlenbeck. Formula di Girsanov. Equazioni di Fokker-Planck e di Kolmogorov per le funzioni di transizione.
Tempi di Markov e problema di Dirichlet. Probabilità di uscita da un intervallo. Formula di Feynman-Kac. Esempi di calcolo di integrali funzionali.
Stime di grandi deviazioni: Le due stime di Wentzel e Freidlin. Applica-
zioni alla meccanica quantistica. Limite semiclassico. Trasformazione
dello stato fondamentale e processo stocastico associato. Il caso dell’oscillatore armonico. Descrizione dell’effetto tunnel in termini stocastici.
Indicazioni bibliografiche
WILLIAMS D., Probability with martingales, Cambridge.
SHIRYAEV A.N., Probability, Springer.
GIKHMAN I.I., SKOROKHOD A.V., Thery of stochastic processes, Springer.
FREIDLIN M.I., WENTZELL A.D., Random perturbations of dynamical
systems, Springer.
METODI MATEMATICI PER LA FISICA II
Prof. Orlando Ragnisco
6 CFU
I. Funzioni di variabile complessa. I.1 Trasformazioni conformi e mapping
di Moebius. I.2 Integrali di tipo Cauchy: relazioni di dispersione, formule di
Plemelj. I.3 Prolungamento analitico; la funzione Gamma di Eulero. I.4
Trasformata e antitrasformata di Laplace e loro proprietà. I.5 Sviluppi
asintotici. I.6 Equazioni differenziali lineari ordinarie nel campo complesso; punti regolari e singolari; funzioni ipergeometriche.
II. Spazi lineari infinito-dimensionali e operatori differenziali e integrali. II.1
Spazi metrici e spazi normati. II.2 Spazi euclidei; spazi di Hilbert come
s.e. separabili e completi. Sistemi ortonormali e basi ortonormali: gli
esempi della base di Fourier e dei polinomi ortogonali classici. II.3 Funzio nali lineari e distribuzioni: la δ e le distribuzioni collegate. II.4 Operatori
lineari su spazi di Hilbert; Teorema di Hilbert-Schmidt. II.5 Equazioni integrali; classificazione. Soluzione iterativa e mediante diagonalizzazione.
II.6 Equazioni differenziali ordinarie del II ordine e problemi di Sturm-Liouville. Funzione di Green. II.7 Trasformata di Fourier e applicazioni.
METODI SPERIMENTALI DELLA FISICA SUBNUCLEARE
Prof. Cesare Bacci
6 CFU
Interazioni radiazione-materia: i processi elementari: Processi di diffusione. Processi di ionizzazione. Effetto fotoelettrico. Diffusione compton.
Creazione di coppie. Radiazione di sincrotrone. Irraggiamento. Scattering
multiplo. Radiazione Cerenkov.
sviluppo di una cascata elettromagnetica:la “radiation length”.
sviluppo di una cascata adronica: “interaction length”.
elementi di funzionamento dei rivelatori: Rivelatori di particelle cariche.
Rivelatori di gamma. Rivelatori di particelle neutre. Calorimetri. Apparati
complessi.
115
METODI SPERIMENTALI DELLA STRUTTURA DELLA MA
Prof. Giovanni Stefani
10 CFU
116
TERIA
Probabilità di transizione. Approssimazione impulsiva. Approssimazione
adiabatica. Regola d’oro di Fermi. Sezioni d’urto integrali e differenziali
(BJ). Fenomenologia delle distribuzioni in energia ed angolo degli elettroni
risultanti da eventi di fotoassorbimento e da impatto di particelle cariche in
atomi, molecole, solidi.
Spettroscopie collisionali
La sezione d’urto di processi di collisione, sezioni d’urto integrali e differenziali (BJ appendice 2). Diffusione di particelle da un potenziale rigido, il
metodo delle onde parziali, shift di fase (BJ da 11.2 a 11.3 ). Equazione
integrale dello scattering, prima approssimazione di Born (BJ 11.4, 11.5,
12.2), approssimazione di Wentzel. LEED cinematico, lunghezza di coerenza (Lu da 4.1 a 4.2, 4.5). LEED dinamico (Lu 4.4, Panel VIII). Eccitazione e ionizzazione per impatto elettronico, limite dipolare, EELS (BJ
12.3 e 12.4).
Canali risonanti. Interferenze fra canali del discreto e del continuo, profili
di Fano (BJ 11.3).
Forza dell’oscillatore generalizzata. Spettroscopie di perdita di energia di
elettroni nei solidi, teoria dielettrica. Scattering di volume, da superfici e
da film sottili ( EELS e HREELS ) (Lu 4.5, 4.6, 4.7, Panel IX).
Cenni di microscopia elettronica a scansione ed in trasmissione. Collisioni
elastiche ed inelastiche di neutroni (da definire).
Spettroscopie di fotoemissione e fotoassorbimento
Operatore di interazione radiazione materia. Polarizzazione. Approssimazione di dipolo elettrico, dipolo magnetico, quadrupolo elettrico. Regole di
selezione. Fotoemissione e fotoassorbimento: sezioni d’urto totali e differenziali, il punto di vista atomico (BJ 4.7, 4.8, Ma).
Diffusione elastica ed inelastica della radiazione elettromagnetica (HL).
Fenomenologia degli esperimenti di fotoassorbimento e fotoemissione
(Hu 1, CL 1).
Spettroscopie di emissione ed assorbimrnto nell’IR e UV, effetti dicroici.
Diffusione Raman. Spettri infrarossi e Raman di molecole biatomiche
(poli-?).
Spettri di assorbimento di stati di core. spettri ad alta risoluzione e loro
interpretazione. Dicroismo circolare magnetico (Fcb, Fs, SW).
EXAFS (Gb, Lu Panel VII) e NEXAFS.
Interpretazione degli spettri di fotoemissione. Teorema di Koopmans, picchi satelliti, limite dell’interrpetazione a particelle indipendenti. Effetti a
molti corpi. Chemical shift (Lu 6.3.5, Hu 1.4,1.5,2.1,2.2).
Fotoemissione nei solidi, il modello a tre step. Esempi di applicazioni. La
fotoemissione inversa (cenni) (Lu 6.3, per approfondimenti Hu 6).
Fotoemissione risolta in angolo. Fotoemissione di valenza e struttura a
bande. Fotoemissione di core, photoelectrondiffraction. Esempi di applicazioni (Lu 6 e Panel XI, Hu 7.1, 7.2, 7.3.1).
Rilassamento delle buche di core: l’effetto Auger. Energie di transizione
Auger (Lu Panel III, EK 2). Fluorescenza.
Interpretazione quantomeccanica dell’effetto Auger. Risonanze a due
buche, il modello di Cini-Sawatzky. Spettroscopie correlate in tempo:
APECS (cenni).
Cenni di microscopia ottica. Microscopie a scansione a sonda ( STM,
AFM, SNOM).
Libri di testo
BJ - BRANSDEN B.H., JOACHAIN C.J., Physics of Atoms and Molecules,
Longman Scientific and Technical, John Whiley and sons.
Lu - LUTH H., Surface and interface of solid materials, Springer study edition, 1995.
CL - CARDONA M., LEY L., Photoemission in solids, Topics in Applied
Physics, Vol. 26, Springer Verlg, 1978.
Hu - HUFNER S., Photoelectron spectroscopy, Solid State Sciences Vol.
82, Springer, 1995.
EK - ERTL G., KUPPERS J., Low energy electron and surface chemistry,
VCH, 1985.
Ma - MANSON S.T., in CLpp. 135-163.
Fcb - BROWN F.C., Synchrotron Radiation Research, H. Winich e S.
Doniach Editori, Plenum Press 1980, pp. 61-99.
Fs - SETTE F., in New directions in research with third-generation soft xray synchrotron radiation sources, A.S. Schlachter e F.J. Wuilleumier editori, NATO ASI series Vol E254, Kluwer Academic Publisher, 1992, pp.
251-280.
HL - HAYES W., LOUDON R., in cp. 1 Scattering of light by crystals, John
Wiley & Sons 1978.
SW - STHOR J., WU Y., in New directions in research with third-genera tion soft x-ray synchrotron radiation sources, A.S. Schlachter e F.J. Wuilleumier editori, NATO ASI series Vol E254, Kluwer Academic Publisher,
1992, pp 221-250.
Gb - BROWN G.S., in Synchrotron Radiation Research, H. Winich e S.
Doniach Editori, Plenum Press 1980, pp. 397-400.
Ma - Margaritondo G., Introduction to Synchrotron Radiation, Oxford University Press, 1988.
NOTA. Questa è una prima rielaborazione del corso di spettroscopia tenuto per la laurea quadriennale e gli argomenti di nuovo inserimento sono
meno “meditati” di quelli ormai stabilizzati. Ritengo comunque utile iniziare
a discutere contenuti, ridondanze e mancanze.
MISURE ASTROFISICHE: L’ANALISI DEI DATI
Docente da definire
4 CFU
Dati in banda radio: Gli interferometri come metodo per ottenere grandi
117
poteri risolutivi: sintesi di apertura a rotazione terrestre e tecnica VLBI.
Cenni alle trasformate di Fourier (teoremi rilevanti per l’interferometria).
Metodi per la ricostruzione delle immagini da dati interferometrici. AIPS.
Cenni alla applicazione delle tecniche radioastronomiche alla astronomia
del visibile.
Dati in banda ottica: Il rapporto S/N, il rumore, gli errori sistematici, la magnitudine limite. Riduzione e calibrazione di immagini CCD astronomiche: Le
correzioni per il bias e il flat field La calibrazione delle magnitudini (correzione assorbimento atmosfera, equazione di colore) . Fotometria di apertura.
Fotometria di campi stellari densi. Fotometria superficiale delle galassie.
Riduzioni spettrografiche: Calibrazione in lunghezza d’onda monodimensionale e bidimensionale. Spettrografia di campi “densi” Multislit e Multifiber. Calibrazione in flusso. MIDAS, IRAF, SEXtractor, GAIA.
Dati in banda X: Caratteristiche dei files di eventi. Estrazione di conteggi
in intervalli di energia e tempo. Sottrazione del fondo. Spettri. SAS, CIAO,
XSPEC.
Libri di testo
Appunti del docente.
Fotocopie da manuali di programmi di analisi di dati astrofisici.
MISURE ASTROFISICHE: GLI STRUMENTI
Dott. Aldo Altamore
3 CFU
Il cielo nelle varie regioni dello spettro elettromagnetico. Effetti dell’atmosfera terrestre sulle osservazioni astronomiche. L’assorbimento interstellare. Luminosità del fondo cielo. Richiami di ottica. Telescopi: parametri
fondamentali, configurazioni ottiche, montature. Osservatori e grandi telescopi a terra. Telescopi nello spazio.
Analizzatori della radiazione. Filtri e spettrografi. Interferometri. Polarimetri. Proprietà generali dei rivelatori. Occhio. Emulsione fotografica. Fotomoltiplicatori. Rivelatori a stato solido: CCD. Termocoppie. Bolometri.
Intensificatori di immagini. Fondamenti di fotometria e spettroscopia.
Sistemi fotometrici. Classificazione spettrale.
Strumenti per l’astrofisica delle alte energie. Contatori proporzionali. Scintillatori. CCD e altri rivelatori X a stato solido. Telescopi ad incidenza
radente. Spettrometri di Bragg. Rivelatori gamma. Cenno ai rivelatori di
raggi cosmici e di neutrini. Satelliti X e gamma.
Fondamenti di radioastronomia e caratteristiche dei radiotelescopi.
Le misure astrometriche: il satellite Hipparcos.
Archiviazione dei dati astronomici e basi dati. Software per l’analisi dei
dati astrofisici.
118
Libri di testo
KITCHIN C.R., Astrophysical Techniques, 3 Edit., Bristol & Phyl. Inst. Of
Phys. Pub., 1998.
LENA P., LEBRUN F., MIGNARD F., Observational Astrophysics, 2 Edit.,
Springer.
H O W E L L S . B ., Handbook of CCD A s t r o n o m y, Cambridge University
Press.
OCEANOGRAFIA
Docente da definire
4 CFU
Dimensioni, morfologia e struttura dei bacini oceanici. Distribuzione di
temperatura, salinità e densità oceanica.
Superfici geopotenziali, isobariche e isopicniche. Dinamica: onde e correnti equatoriali; onde di Sverdrup/Poincare, Kelvin, Rossby (planetarie,
topografiche). Correnti oceaniche: inerziali e geostrofiche. Flusso barotropico e baroclino.
Interazione atmosfera-oceano. Correnti di deriva e verticali. Storm surge e
sesse. Vorticità.
Principali sistemi di circolazione oceanica: costiera, equatoriale, termoalina e profonda. Maree e correnti mareali.
Libro di testo
APELJ., Principles of Ocean Physics, Academic Press.
OTTICA QUANTISTICA
Docente da definire
6 CFU
Guide planari ed a canale. Teoria dei modi accoppiati. Fasci gaussiani.
Risonatori ottici. Mezzi amplificatori. Oscillazione laser. Elementi di elettro-ottica. Fibre ottiche.
RAGGI COSMICI E ASTROFISICA DELLE ALTE ENERGIE
Prof. Giuseppe Cesare Perola
12 CFU
Fenomeni non-termici. 1a Processi radiativi e collisionali propri di particelle relativistiche. 1b Raggi cosmici galattici. Lo spettro di energia e la composizione chimica. Accoppiamento magnetico con il mezzo interstellare e
modi di propagazione. Processi di accelerazione e sorgenti, in particolare
supernovae. Interazioni con le componenti gassosa e fotonica del mezzo
interstellare. Componenti elettroniche primaria e secondaria e radiazione
di sincrotrone associata. Produzione di emissione gamma diffusa e strutturata. 1c Radiogalassie e quasar nel dominio radio. Fenomeni non-termici dalla piccola alla grande scala. Fisica dei getti e delle componenti estese. Fenomeni sperluminali ed interpretazione degli spettri radio e della
loro estensione fino ai raggi gamma nei cosidetti blazar. 1d I Gamma Ray
Burst. Fenomenologia e modelli interpretativi. 1e Raggi cosmici extraga-
119
lattici di altissima energia. Propagazione nel mezzo intergalattico. Effetto
GZK. Ipotesi sull’origine.
2. Fenomeni di alta energia associati ad oggetti supercompatti ed all’accrescimento di materia. 2a Natura degli oggetti supercompatti: stelle di
neutroni, buchi neri. 2b Stelle di neutroni e pulsar radio. Fenomenologia e
fisica della emissione.
2c Fisica dell’accrescimento di materia su oggetti supercompatti. La dinamica, l’energetica e la formazione degli spettri di emissione. Produzione di
getti. 2d Accrescimento su stelle di neutroni e buchi neri in sistemi stellari
binari, fenomenologia e modelli interpretativi. 2e Accrescimento su buchi
neri supermassicci al centro di galassie. I nuclei galattici attivi, fenomenologia e modelli interpretativi.
Libri di testo
LONGAIR M., High Energy Astrophysics, vol. 1 e vol. 2, Cambridge Univ.
BEREZINSKII V.S., BULANOV S.V., DOGIEL V.A., GINZBURG V.L. (ed.),
PTUSKIN V.S., Astrophysics of Cosmic Rays, North-Holland .
DE YOUNG D.S., The Physics of Extragalactic Radio Sources, Univ. of
Chicago Press.
SHAPIRO S.L., TEUKOLSKY S.A., Black Holes, White Dwarfs and Neu tron Stars - The physics of Compact Objects, Wiley and Sons.
PETERSON B.M., An introduction to Active Galactic Nuclei, Cambridge
Univ. Press.
SIMMETRIA ED INTEGRABILITÀ DI SISTEMI FISICI
Prof. Decio Levi
6 CFU
Gruppi di trasformazioni di equazioni.
Tecniche per ricavare le simmetrie di una equazione.
Risoluzione di un’equazione a partire dalla conoscenza del suo gruppo di
simmetria. i. equazione differenziale ordinaria. ii. equazione alle derivate
parziali.
Teorema di Noether e Simmetrie di Lie-Backlund.
Applicazioni a equazioni di interesse fisico.
120
Riferimenti bibliografici
BLUMAN G.W., KUMEI S., Symmetries and differential equations, Springer & Verlag, 1996, capitoli: 2-5.
OLVER P.J., Application of Lie groups to differential equations, Springer &
Verlag, II edizione.
HYDON P.E., Symmetry Methods for Differential Equations, Cambridge
University Press, 2000.
CANTWELL B.J., Introduction to Symmetry Analysis, Cambridge University Press, 2002.
STEPHANI H., Differential Equations: Their Solution Using Symmetries,
Cambridge University Press, 1990.
SISMOLOGIA
Docente da definire
4 CFU
Sorgenti sismiche. Deformazione e radiazione prodotte da sorgenti puntiformi. Meccanismi focali di doppia coppia. Meccanismi non di doppia
coppia. Rappresentazione di sorgenti sismiche. Modelli cinematici di sorgente. Spettro della radiazione sismica. Implicazioni tettoniche del rilascio
di momento sismico.
Onde di volume. Equazione iconale. Equazione parametrica dei raggi sismici. Tempi di tragitto in modelli di velocità a strati piani e paralleli. Tempi di
tragitto in una Terra sferica. Inversione dei tempi di tragitto (equazione di
Wiechert-Herglotz). Ampiezza ed energia delle onde sismiche. Attenuazione
delle onde sismiche. Partizione dell’energia tra mezzi diversi.
Onde superficiali e oscillazioni libere. Onde di Raileigh. Onde di Love.
Dispersione delle onde superficiali. Oscillazioni libere della Terra.
Analisi di dati sismologici. Sismogrammi e struttura della Terra. Localizzazione di eventi sismici: metodi a una e a più stazioni. Metodi di localizzazione relativa e congiunta. Magnitudo. Determinazione del meccanismo
focale. Sorgenti naturali e artificiali: loro discriminazione.
Il problema inverso in sismologia. Generalizzazione del problema inverso.
Applicazione alla localizzazione di eventi sismici. Applicazione alla determinazione della struttura della Terra. Tomografia sismica.
Libri di testo
BOSCHI, DRAGONI, Sismologia, UTET.
LAY, WALLACE, Modern Global Seismology, Academic Press.
STEIN, An Introduction to Seismology, Blackwell.
TEORIA DEI CAMPI
Prof. Giuseppe Degrassi
6 CFU
Metodi funzionali: integrale sui cammini in meccanica quantistica e teoria
dei campi. Teoria dei campi nel formalismo funzionale. Quantizzazione
funzionale del campo scalare, elettromagnetico e spinoriale.
Teoria delle perturbazioni e rinormalizzazione: grado di divergenza di un
diagramma. Teorie rinormalizzabili e non rinormalizzabili, formula di riduzione L.S.Z. Gruppo di rinormalizzazione.
Quantizzazione delle teorie di gauge non abeliane. Simmetrie in teoria dei
campi.
Libri di testo
PESKIN M.E., SCHROEDER D.V., An Introduction to Quantum Field
Theory.
BJORKEN J.D., DRELL S., Relativistic Quantum Fields.
ITZYKSON C., ZUBER J.B., Quantum Field Theory.
121
TEORIA DELLA RELATIVITÀ GENERALE
Prof. Roberto Mignani
6 CFU
Fondamenti
Principio di equivalenza. Metrica dello spazio-tempo in un riferimento non
inerziale (L. §82; W. §3.1). Forze gravitazionali (L. §81; W. §3.2). Misure di
lunghezza e tempo (L. § 84). Principio di covarianza generale (W. §4.1). Calcolo tensoriale in coordinate generali. Densità tensoriali (L. §83; W. §4.24.4). Trasformazione della connessione affine (L. §85; W. §4.5). Derivazione
covariante (L. §85; W. §4.6). Legame tra affinità e metrica (L. §86; W. §3.3).
Operatori differenziali in coordinate generali (L. §86; W. §4.7). Derivazione
covariante lungo una curva (W. §4.9). Geodetiche. Azione per una particella in un campo gravitazionale e limite newtoniano. Redshift (L. §87, 88;
W. §3.3-3.5). Elettrodinamica in presenza di un campo gravitazionale (L.
§90; W. §5.2). Analogia tra principio di covarianza generale e invarianza
di gauge (W. §4.10). Tensore di Riemann-Christoffel, sue proprietà e
significato fisico: deviazione delle geodetiche (L. §92; W. §6.5, 6.6, 6.8,
6.10). Curvatura in N dimensioni (L. §92; W. ß 6.7).
Elementi di geometria di uno spazio di Riemann
Varietà differenziabile (S. §2.1, 2.5). Spazio tangente (S. §2.7, 2.8). Unoforme differenziali. Gradiente (S. §2.16-2.18). Cambiamenti di base (S.
§2.20, 2.21, 2.26). Tensori (S. §2.22-2.25, 2.27). p-forme differenziali (S. §
4.2-4.6, 4.9). Derivazione esterna (S. §4.14-4.16). Forme chiuse ed esatte
(S. §4.17, 4.18). Cenni sull’integrazione di forme. Teorema di Stokes (S.
§4.1, 4.7, 4.8, 4.13, 4.22, 4.23). Geometria affine di una varietà (L. §91; S.
§6.1-6.4). Geometria metrica di una varietà (S. §6.11, 6.12). Elettromagnetismo e forme differenziali (S. §5.11, 5.13, 6.14).
Equazioni di campo di Einstein e loro soluzioni
Derivazione delle equazioni di campo di Einstein (W. §7.1). Le equazioni
di campo derivate dal principio di azione (L. §93-95). Coordinate armoniche (W. §7.4). Pseudotensore di energia-impulso (L. §101). Campo gravitazionale a simmetria sferica: teorema di Birkhoff e metrica di Schwarzschild (L. §97; W. §8.1). Moto in un campo gravitazionale centrale: precessione delle orbite e deflessione della luce (L. §98). “Singolarità” di
Schwarzschild. Metrica di Lemaitre (L. §100). Moto radiale di una particella in un campo centrale e collasso gravitazionale (L. §100). Onde gravitazionali. Onde piane. Irraggiamento di onde gravitazionali (W. §10.1-10.5).
122
Bibliografia
L. - LANDAU L.D., LIFCHITZ E.N., Physique Thèorique, Vol. II - Thèorie
des Champs, Mir, Mosca, 1970. Traduzione italiana: Fisica Teorica 2 Teoria dei campi, Editori Riuniti - Edizioni Mir, Roma, 1976.
S. - SCHUTZ B.F., Geometrical Methods of Mathematical Physics, Cambridge Univ. Press, Cambridge, 1980.
W. - WEINBERG S., Gravitation and Cosmology - Principles and Applica tions of the General Theory of Relativity, Wiley, New York, 1972.
TEORIA QUANTISTICA DELLA MATERIA
Prof. Mauro Rovere
9 CFU
Richiami di seconda quantizzazione. Il problema degli elettroni nei metalli.
Hartree-Fock e applicazione al gas di elettroni. Energia di correlazione.
Teoria perturbativa per il problema a molte particelle. Schermo elettronico,
RPA. Transizione di Wigner (4 CFU).
Sistemi a basse temperature: degenerazione di Bose, elio superfluido, teoria dei due fluidi, teoria di Bogoliubov. Eccitazioni del superfluido: rotoni, vortici. Superconduttività. Equazione di London. Teoria di Ginzburg-Landau.
Interazione elettrone-fonone. Coppie di Cooper. Teoria BCS (4 CFU).
Teoria del funzionale densità. Approssimazione di local density. Metodo
dello pseudopotenziale. Energie totali e forze fra gli atomi. Cenni ai metodi di simulazione ab-initio (1 CFU).
VULCANOLOGIA
Prof.ssa Daniela Dolfi
4 CFU
CORSO MUTUATO DA SCIENZE GEOLOGICHE
123
Master di I livello in Gestione, Assistenza
e Istruzione all’uso delle Risorse
Informative e Documentali Elettroniche
Scopi, contenuti e sbocchi professionali
Il corso di master in “Gestione, assistenza e istruzione all’uso delle risorse
elettroniche (Servizi di Reference e Information literacy)” si pone l’obiettivo di formare professionisti dell’informazione e della documentazione in
ambito bibliografico e fattuale, in tutte le discipline curricolari, allo scopo di
creare figure professionali in grado di fornire servizi informativi e documentali ad alto valore aggiunto e strumenti concettuali e tecniche operative, tali da consentire all’utente finale l’acquisizione di competenze ottimali
nel recupero e nell’uso dell’informazione (information literacy).
In particolare, nel quadro di una didattica sempre più orientata alla formazione permanente e a distanza e di una ricerca sempre più caratterizzate
dalle applicazioni di tecnologie elettroniche, oltre che dalla presenza sempre più diffusa di biblioteche digitali, il corso si propone di attivare un processo di professionalizzazione degli intermediari dell’informazione suscettibile di trasmettere agli utenti delle biblioteche le competenze e le abilità
necessarie ad accedere, recuperare, analizzare, sintetizzare e valutare
criticamente tutte le risorse informative.
Il conseguimento del Master consentirà di trovare un’adeguata collocazione presso tutti gli enti e le organizzazioni che utilizzano, a qualunque titolo, l’informazione come risorsa strategica e organizzano corsi di Information literacy.
Attività formative e struttura didattica
Il Master prevede un programma annuale, con corsi, seminari, stages che
si articolano nell’arco di nove mesi per un totale di 1500 ore di apprendimento pari a 60 crediti.
L’attività didattica prevede i seguenti insegnamenti:
Corsi obbligatori:
- Fondamenti di Informatica nella gestione delle Biblioteche
- Web information system per le Biblioteche
- Reti di telecomunicazioni per servizi bibliotecari
- Biblioteca digitale ed E-learning
- Intelligenza artificiale in Biblioteca
- Servizi ed attività di Reference
- Principi di Information literacy
- Information literacy nel recupero dell’informazione
- Knowledge management nella Biblioteca Universitaria
- Normative nella Biblioteca elettronica
124
Due corsi a scelta tra i seguenti:
- Storia ed evoluzione della Fisica
- Storia ed evoluzione della Matematica
- Storia ed evoluzione della Biologia
CFU
4
4
4
4
4
5
4
3
4
3
3
3
3
- Storia ed evoluzione della Chimica
- Storia ed evoluzione della Geologia
3
3
Un corso a scelta tra i seguenti:
- Analisi teorica e del linguaggio della Fisica
- Analisi teorica e del linguaggio della Matematica
- Analisi teorica e del linguaggio della Biologia
- Analisi teorica e del linguaggio della Chimica
- Analisi teorica e del linguaggio della Geologia
6
6
6
6
6
Un corso a scelta tra i seguenti:
- Strumenti per il recupero dell’informazione in Fisica
- Strumenti per il recupero dell’informazione in Matematica
- Strumenti per il recupero dell’informazione in Biologia
- Strumenti per il recupero dell’informazione in Chimica
- Strumenti per il recupero dell’informazione in Geologia
3
3
3
3
3
La scelta degli insegnamenti opzionali va fatta dagli studenti all’inizio del
corso. Gli insegnamenti opzionali non vengono attivati nel caso di un
numero di studenti inferiore a tre.
Saggio Finale (Tesi di Master)
6
Accesso ed iscrizioni per l’anno accademico 2003/2004
L’iscrizione al corso di Master in “Gestione, assistenza e istruzione all’uso
delle risorse informative e documentali elettroniche (Servizi di Reference
e Information literacy)”è consentita ai cittadini italiani in possesso di laurea triennale (o di laurea quadriennale del Vecchio Ordinamento) ed ai cittadini stranieri in possesso di un titolo equipollente. Il Master non sarà attivato qualora il numero di iscritti risulti inferiore a 20.
Saranno ammessi al massimo 40 studenti. Qualora il numero delle
domande di ammissione risulti superiore al contingente dei posti stabilito,
l’ammissione al Master sarà subordinata ad una graduatoria per titoli, stabilita dal Direttore e da due docenti del Consiglio del corso. La graduatoria
sarà esposta nella sede del Master entro la settimana successiva alla
scadenza del termine di presentazione delle domande di ammissione.
Qualora il numero di iscritti al Master non raggiunga il limite massimo di
40 studenti, saranno ammessi a frequentare i Master anche studenti non
laureati interessati ad utilizzarlo come corso di formazione professionale e
di aggiornamento. A tali studenti sarà rilasciato solo un attestato di frequenza al corso.
Calendario delle attività
Corsi e seminari sono organizzati in quattro moduli di sei settimane
per due semestri:
dal 1 novembre al 28 febbraio;
dal 15 marzo al 15 giugno.
La prova finale dovrà essere svolta entro il mese di ottobre 2004.
125
Corsi di studio
in matematica
A partire dall’a.a. 2001-2002 è attiva la nuova Laurea di Primo Livello
(Triennale); l’attivazione riguarda l’intero ciclo, della durata di tre anni.
A seguito dell’attivazione della Laurea di Primo Livello (Triennale), viene
avviata la disattivazione del vecchio Corso di Laurea Quadriennale: non
verrà attivato il primo anno di corso, nè verranno ammessi trasferimenti o
passaggi alla Laurea Quadriennale. Gli studenti già iscritti a Roma Tre al
vecchio corso di Laurea, potranno chiedere il passaggio alla Laurea di
Primo Livello (Triennale), ma potranno altresì continuare il programma di
studi iniziato, che dovrà comunque concludersi entro l’a.a. 2004-2005.
Dell’a.a. 2002-2003 non è più attivo il Diploma di Laurea in Matematica.
Gli studenti che dovessero ancora completare il proprio programma di
studi, potranno fare riferimento all’offerta didattica relativa alla Laurea di
Primo Livello.
Corso di Laurea di Primo Livello (Triennale)
in Matematica
Durata: 3 anni
CFU (crediti formativi universitari): 180
La durata del Corso di Laurea di Primo Livello è, di regola, di tre anni.
L’attività didattica è articolata in tre anni di corso, durante i quali lo studente deve conseguire 180 crediti didattici (CFU), ripartiti tra varie attività formative, aree e settori scientifico-disciplinari, in conformità ai Decreti Ministeriali (3/11/1999, no. 509 e 4/8/2000), come meglio precisato nell’Ordi-
127
namento Didattico (vedasi paragrafo 2 seguente o il sito
http://www.mat.uniroma3.it/didatticacds/regolamenti/Laurea_triennale.htm).
I CFU sono associati alle diverse attività formative, ed il loro conseguimento prevede la frequenza alle attività medesime ed il superamento
delle relative prove d’esame.
1. Norme generali
1.1. Gli obiettivi formativi, il quadro generale delle attività formative, l’elenco dei Settori Scientifici Disciplinari (SSD) per attività formativa nei singoli
ambiti disciplinari, con assegnazione dei CFU, le caratteristiche della
Prova Finale, la descrizione dei Curricula, sono contenute nel “Regolamento Didattico” e nei paragrafi successivi (vedasi il sito
http://www.mat.uniroma3.it/didatticacds/regolamenti/Laurea_triennale.htm).
1.2. Le modalità di ammissione, i percorsi formativi (piani di studio consigliati) e le modalità per la scelta di piani di studio individuali, le modalità
relative agli obblighi di frequenza e per il passaggio ad anni successivi, la
disciplina della figura di “studente ripetente”, di “studente fuori corso”, le
modalità di riconoscimento di CFU acquisiti presso altre strutture, la regolamentazione delle competenze linguistiche ed informatiche, le norme
relative al tutorato, alla valutazione del profitto, ai passaggi ed ai trasferimenti, le norme transitorie, sono contenute nel “Regolamento Didattico”
e nei paragrafi successivi (vedasi il sito http://www.mat.uniroma3.it/didatticacds/regolamenti/Laurea_triennale.htm).
1.3. Sono titoli di ammissione quelli previsti dalle vigenti disposizioni di
legge.
128
1.4. L’accesso al corso di Laurea di Primo Livello è disciplinato da una
“Prova di Orientamento”, diretta a verificare l’acquisizione della preparazione iniziale di base. Qualora la Prova non abbia esito positivo, allo studente verranno assegnati obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel
primo anno di corso e vincoli al piano di studio. Tali vincoli consisteranno
nell’inserimento nel curriculum didattico dell’insegnamento speciale ICA
(introduzione al calcolo) e, parallelamente, gli obblighi formativi aggiuntivi
consisteranno nella partecipazione ad un’attività di tutorato collettiva ed
aggiuntiva. L’acquisizione da parte dello studente della preparazione di
base richiesta per il Corso di Laurea in Matematica viene accertata da una
Commissione, appositamente costituita, designata dal Presidente del Consiglio del Collegio Didattico, mediante la riproposizione di una prova scritta
preliminare e propedeutica alle prove di valutazione relative all’insegnamento speciale ICA (introduzione al calcolo), negli appelli di esame previsti per questo insegnamento, fino al compimento della sessione estiva.
Il “syllabus” delle conoscenze richieste è riportato nel “Regolamento
Didattico”.
1.5. L’attività didattica ha carattere modulare, ed è articolata, di regola, in
moduli da 9, 7.5, 7, 6 CFU.
I corsi offerti sono, di norma, dei seguenti due tipi, in relazione al tipo di
prova finale richiesta per la valutazione del profitto:
● i “corsi standard”, i quali sono denotati anche con una stringa del tipo
XYn (due lettere maiuscole seguite da un numero intero n. ≥ 1). Tali
corsi valgono, di norma, tra 6 e 9 crediti ed, al termine, è prevista una
prova finale con voto espresso in trentesimi con possibilità eventuale
di lode;
● i “corsi speciali”, i quali sono denotati anche con una stringa del tipo
IJK (tre lettere maiuscole). Tali corsi valgono, di norma, tra 3 e 6 crediti ed, al termine, è prevista una prova finale ad idoneità (cioè, un
esame che non comporta un voto, il cui superamento dà comunque
diritto al conseguimento dei crediti previsti).
Per alcuni corsi possono essere previste anche prove parziali con valutazione in itinere del profitto, secondo modalità fissate dal docente in accordo con la struttura didattica. In tal caso, nell’esame finale verrà formalizzata (con un voto - per i corsi standard - o con l’idoneità - per i corsi speciali) la valutazione del profitto avvenuta in itinere.
1.6. La frequenza alle attività formative è di regola obbligatoria, ed è disciplinata dalla preiscrizione alle attività formative. Sono previsti regimi diversi di frequenza, per studenti iscritti a tempo pieno, rispettivamente, a
tempo parziale.
1.7. È obbligatoria, per qualsiasi tipo di laurea, la conoscenza di una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano.
Il corso di laurea in Matematica, tra le attività formative di tipo (f), prescrive
la conoscenza di almeno una tra le seguenti lingue straniere: francese
(LSF), inglese (LSI), spagnolo (LSS), tedesco (LST). Per tale finalità, si
avvale del supporto del Centro Linguistico di Ateneo (CLA), il quale pianifica
dei corsi di supporto al superamento di una prova di idoneità ad una delle
lingue sopra menzionate. L’idoneità linguistica comporta 6 crediti.
I crediti relativi alla conoscenza di una delle lingue sopra elencate possono essere riconosciuti dal Consiglio del Collegio Didattico anche sulla
base di certificazioni rilasciate da strutture interne od esterne all’ateneo,
definite specificatamente competenti dall’ateneo, e che attestino un livello
adeguato di conoscenza linguistica, superiore od uguale a quello richiesto
per il superamento dell’idoneità presso il CLA.
Le conoscenze informatiche elementari vengono certificate dal superamento di una prova ad idoneità, TIB - tecniche informatiche di base, che
comporta 3 crediti.
1.8. La frequenza alle diverse attività formative concorre alla definizione
dei diversi curricula: Matematica per l’educazione, Matematica per l’infor matica ed il calcolo scientifico, Matematica generale. Tutti i Curricula prevedono attività formative indispensabili per complessivi 132 CFU, di cui
129
112.5 comuni. I rimanenti CFU sono destinati alla articolazione flessibile
dei diversi curricula.
La struttura didattica offre una vasta gamma di curricula (piani di studio).
Ogni studente ha comunque facoltà, nel rispetto dei vincoli stabiliti dall’Ordinamento Didattico, di sottoporre all’approvazione del Consiglio del Collegio Didattico, un piano di studi individuale.
1.9. Fatto salvo quanto prescritto dal Regolamento Didattico di Ateneo,
viene iscritto
- al II anno di corso lo studente che abbia conseguito almeno 30 crediti;
- al III anno di corso lo studente che abbia conseguito almeno 90 crediti;
- al I anno ripetente sia lo studente, già iscritto al I anno (eventualmente
già ripetente), che abbia conseguito meno di 30 crediti, che lo studente,
già iscritto al I anno ed ammesso con debito formativo come al punto II.1
del regolamento, qualora non abbia recuperato il debito entro il I anno di
corso (fermo restando l’obbligo di recuperare il debito);
- al II anno ripetente lo studente, già iscritto al II anno (eventualmente già
ripetente) che abbia conseguito tra 30 ed 89 crediti;
- al III anno ripetente lo studente, già iscritto al III anno, che abbia conseguito tra 90 e 129 crediti ovvero uno studente fuori corso da al più un
anno che intenda presentare un piano di studi individuale;
- al III anno fuori corso lo studente che abbia conseguito almeno 130 crediti e si sia iscritto al III anno ripetente o fuori corso nell’A.A. precedente.
Lo studente impegnato a tempo parziale viene iscritto in corso a tempo
parziale a ciascun anno di corso per un periodo temporale biennale e
viene poi considerato ripetente o fuori corso con gli stessi vincoli di crediti
sopra riportati.
Per gli studenti iscritti fuori corso da più di tre anni, il Consiglio del Collegio Didattico può dichiarare non più attuali i crediti acquisiti (anche parzialmente) e può provvedere a rideterminare nuovi obblighi formativi per il
conseguimento del titolo.
Di norma, lo studente ripetente viene re-iscritto allo stesso anno di corso
al quale era iscritto nel precedente anno accademico. Su richiesta motivata dello studente, il Consiglio del Collegio Didattico può derogare da tale
norma permettendo allo studente l’iscrizione ad un anno di corso coerente
con la tipologia ed il totale dei crediti già acquisiti.
Uno studente ripetente può sostenere tutte le prove di valutazione
delle attività formative, alle quali si è pre-iscritto indipendentemente
dall’anno di corso e relative al suo curriculum complessivo, nel
rispetto delle eventuali propedeuticità.
130
1.10. Norme transitorie. Al Regolamento Didattico è allegata la tabella per
il riconoscimento degli esami sostenuti nell’ambito della Laurea Quadriennale, con la corrispondente assegnazione dei CFU.
Agli studenti già iscritti, alla data di entrata in vigore di questo nuovo ordinamento didattico, è assicurato il completamento del ciclo quadriennale
del corso di laurea e di quello biennale del corso di diploma universitario
in Matematica ed il rilascio dei relativi titoli, secondo gli ordinamenti didattici previgenti.
Inoltre, è assicurata agli studenti del corso di laurea (vecchio ordinamento) e del diploma universitario in Matematica, la facoltà di optare per l’iscrizione al corso di laurea con il nuovo ordinamento. Ai fini dell’opzione, il
Consiglio del Collegio Didattico provvede al riconoscimento ed alla conversione in crediti di tutti gli esami superati con il vecchio ordinamento.
L’opzione potrà essere esercitata fino ad un termine massimo equivalente
alla durata legale del corso di studio (quattro anni per il corso di laurea,
due anni per il corso di diploma). Al termine di questa fase transitoria
entrerà in vigore per tutti gli studenti il nuovo ordinamento didattico.
Il corso di laurea in Matematica (triennale) è attivo a partire dall’a.a.
2001/02.
Nell’a.a. 2001/02 sono stati attivati tutti e tre gli anni del corso degli studi.
Il conseguimento dei crediti richiesti per la laurea triennale potrà essere
realizzato anche mediante la convalida di esami sostenuti nell’ambito del
precedente ordinamento quadriennale, secondo una tabella di corrispondenza tra esami superati nell’ordinamento quadriennale ed attività formative del nuovo ordinamento triennale (con i relativi crediti), approvata dal
Consiglio del Collegio Didattico.
Gli studenti che vorranno completare la laurea, secondo il precedente
ordinamento quadriennale, potranno realizzare il proprio piano di studio,
usufruendo anche degli insegnamenti offerti per il corso di laurea triennale, in accordo con le corrispondenze indicate dal Consiglio del Collegio
Didattico nel Manifesto Annuale degli Studi.
L’ultima sessione utile per conseguire la laurea in Matematica con il precedente ordinamento quadriennale è l’ultima sessione dell’a.a. 2004/05
(inverno 2006).
L’ultima sessione utile per conseguire il diploma in Matematica (biennale)
è l’ultima sessione dell’a.a. 2002/03 (inverno 2004).
A partire dall’a.a. 2005/06 tutti gli studenti verranno iscritti al corso di Laurea
in Matematica, nuovo ordinamento triennale, con la convalida degli esami
sostenuti in base ai criteri e procedure predeterminati dal Consiglio stesso, in
conformità con quanto prescritto dal Regolamento Didattico di Ateneo.
131
2. Attività formative di base, caratterizzanti, affini
Attività formative
Ambiti disciplinari
di base
Formazione
matematica
Formazione fisica
(a) di base
Settori scientifico
disciplinari
MAT/02 - Algebra
CFU
CFU
tot.
9
FIS/01 - Fisica sperimentale
matematici
INF/01 - Informatica
9
Formazione
9
informatica
Gli obblighi relativi alle attività formative di base (a) prevedono almeno tre
27
insegnamenti, nei tre distinti ambiti disciplinari sopra indicati, contrassegnati nel piano didattico
annuale come insegnamenti relativi alle attività formative con cfu di tipo (a).
(b) caratterizzanti
Formazione algebrico
MAT/02 - Algebra
23
geometrica
MAT/03 - Geometria
Formazione
MAT/05 - Analisi
analitica
matematica
30
MAT/06 - Probabilità e
statistica matematica
Formazione
MAT/07 - Fisica
modellistico
matematica
7
applicativa
MAT/08 - Analisi
numerica
Gli obblighi relativi alle attività formative caratterizzanti (b)
60
prevedono almeno un insegnamento in MAT/02, MAT/06, MAT/07;
due insegnamenti in MAT/03; tre insegnamenti in MAT/05
(c) Affini o
Formazione
Discipline Fisiche
integrative
interdisciplinare
settori scientifico-disciplinari
e applicativa
FS/01, FIS/02, FIS/03,
FIS/05, FIS/08
Discipline Informatiche
settori scientifico-disciplinari
ING-INF/05,INF/01
Discipline Statistiche
ed Economiche
settori scientifico-disciplinari
SECS-S/01, SECS-S/02,
SECS-S/06
Discipline Matematiche
area 01,
limitatamente alla formazione
logico-fondazionale*, cioè
settori scientifico- disciplinari
MAT/01 - Logica matematica
MAT/04 - Matematiche
complementari
18
Ulteriori Settori Scientifico-Disciplinari
area 02 (scienze fisiche); area 03 (scienze chimiche); area 04 (scienze della terra); area 05 (scienze biologiche); area 06 (scienze mediche); area 08 (ingegneria civile e architettura); area 09 (ingegneria industriale e
dell’informazione); area 13 (scienze economiche e statistiche); nonché insegnamenti dei seguenti settori
scientifico-disciplinari M-FIL/02 - Logica e filosofia della scienza M-PED/01 - Pedagogia generale e sociale
M-PED/02 - Storia della pedagogia M-PED/03 - Didattica e pedagogia speciale
(d) Ascelta
I crediti sono attribuiti per attività formative scelte
9
dello studente
autonomamente dallo studente fra quelle
presenti nell’ateneo o fuori di esso, nell’ambito di accordi di mobilità didattica.
(e) Per la prova
Prova finale e verifica della conoscenza della lingua inglese
9
finale e per
almeno 9 CFUe non più di 15 CFU.
la conoscenza della
lingua straniera
(f) Altre
Abilità informatiche: SSD INF/01, ING-INF/05
9
Lingua straniera: una tra le seguenti SSD L-LIN/12 (inglese),
L-LIN/13 (tedesco) , L-LIN/03 (francese), L-LIN/05 (spagnolo).
Abilità relazionali, tirocini, etc.
132
TOTALE
132
3. Prova di Orientamento ed Accesso
Per l’a.a. 2003-2004, avrà luogo LUNEDÌ 22 SETTEMBRE, alle ore 9.30,
presso le aule F, G del complesso aule, sito in Largo S. Leonardo Murialdo 1.
Per partecipare alla Prova, occorre preiscriversi, entro VENERDÌ 19 SETT E M B R E 2003. Le modalità di preiscrizione sono comunicate dalla
Segreteria Didattica.
La Prova di Orientamento ha scopi orientativi e non selettivi.
In dipendenza dal risultato conseguito nella Prova, gli studenti vengono
invitati a seguire, durante il primo anno, due percorsi alternativi:
PRIMO ANNO
(studenti senza debiti formativi )
PRIMO SEMESTRE
AM1a
Analisi 1, Teoria dei Limiti
AL1
Algebra 1, Fondamenti
TIB
Tecniche Informatiche di Base
IN1
Informatica 1, Fondamenti
SECONDO SEMESTRE
CAM
Complementi di Analisi I
GE1
Geometria 1, Algebra Lineare
CP1
Probabilità Discreta
PAC
Probabilità al Calcolatore: Simulazione
LSX
Lingua Straniera
PRIMO ANNO
(studenti con debito formativo evidenziato dalla Prova di Orientamento)
PRIMO SEMESTRE
ICA
Introduzione al calcolo
(corso accompagnato da attività di tutorato aggiuntiva obbligatoria: debiti
formativi, senza crediti)
AL1
Algebra 1, Fondamenti
TIB
Tecniche Informatiche di Base
IN1
Informatica 1, Fondamenti
SECONDO SEMESTRE
AM1b
Analisi 1, Teoria dei Limiti
GE1
Geometria 1, Algebra Lineare
CP1
Probabilità Discreta
PAC
Probabilità al Calcolatore: Simulazione
LSX
Lingua Straniera
CFU
9
9
3
9
6
9
6
3
6
CFU
6
9
3
9
9
9
6
3
6
L’acquisizione della preparazione di base, ovvero il recupero dei debiti formativi, favorito dalla frequenza, obbligatoria, al tutorato aggiuntivo è disciplinata dal Regolamento Didattico.
4. Calendario Didattico
Le attività didattiche sono di regola distribuite su due semestri.
CALENDARIO DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE PER SEMESTRI
E RELATIVE SESSIONI D’ESAME
PERIODI
PRIMA
SESSIONE D’ESAMI
II SESSIONE
DI LEZIONE
I APPELLO
II APPELLO APPELLO STRA- APPELLO
(a)
(b)
ORDINARIO**
UNICO (c)
I SEMESTRE* 22/9-31/10
13/1-19/2
13/1-19/2
6/9-18/9
14/6-23/7
10/11-23/12
II SEMESTRE* 23/2-2/4
19/4-28/5
7/6-23/7
7/6-23/7
6/9-18/9
12/1-18/2 (2005)
(*) durante il periodo di interruzione si svolgeranno le prove di “esonero” secondo il seguente calendario: 2/11 -8 /11 (I semestre); 3/4 - 17/4 (secondosemestre).
(**) L’appello straordinario riguarda solo insegnamenti comuni (AL1-2, AM1-2-3, CAM, TIB, PAC,
IN1, GE1-2, CP1, FM1, FS1-2) e gli insegnamenti con almeno 20 studenti iscritti.
133
5. Preiscrizione ai corsi
Ai fini di disciplinare gli obblighi di frequenza, gli studenti debbono, come
disposto dal Regolamento Didattico, pre-iscriversi alle attività formative.
Le preiscrizioni si chiudono di norma dieci giorni prima dell’inizio dei corsi.
Le modalità per le preiscrizioni sono contenute in apposito modulo telematico, al sito web del Corso di Laurea.
La preiscrizione è necessaria per sostenere le prove in itinere e per l’iscrizione (prevista in forma telematica) agli esami.
6. Curricula (piani di studio consigliati)
PRIMO ANNO
PRIMO SEMESTRE
uno
tra
AM1a
op. ICA
AL1
TIB
IN1
uno
tra
AM1b
CAM
GE1
CP1
PAC
LSX
AM3
AN1
GE3
TN1
FM1
AC1
ST1
TE1
SECONDO ANNO
PRIMOSEMESTRE
Algebra 2, gruppi, anelli e campi
Analisi 2, funzioni di variabile reale
Fisica 1, dinamica e termodinamica
Geometria 2, geometria euclidea e proiettiva
SECONDO SEMESTRE
Analisi 3, Calcolo differenziale ed integrale in più variabili
Analisi numerica 1, Fondamenti
Topologia generale ed elementi di topologia algebrica
Introduzione alla teoria dei numeri
Equazioni differenziali e meccanica
Analisi complessa 1
Statistica 1, metodi matematici e statistici
Teoria delle equazioni e teoria di Galois
FS2
AM4
IN2
AN2
CP2
FM2
GE4
TERZO ANNO
PRIMO SEMESTRE
Fisica 2, Elettromagnetismo
Teoria dell’integrazione e analisi di Fourier
Informatica 2, modelli di calcolo
Analisi Numerica 2
Calcolo delle probabilità
Equazioni differenziali della fisica matematica
Geometria differenziale 1
AL2
AM2
FS1
GE2
uno
tra
uno
tra
uno
tra
due
tra
134
Analisi 1, Teoria dei Limiti
Introduzione al Calcolo
Algebra 1, Fondamenti
Tecniche Informatiche di Base
Informatica 1, Fondamenti
SECONDO SEMESTRE
Analisi 1, Teoria dei Limiti
Complementi di Analisi 1
Geometria 1, Algebra Lineare
Probabilità Discreta
Probabilità al Calcolatore: Simulazione
Lingua Straniera
CFU e loro
tipologia
9 (b, tut)
6 (b)
9 (a, tut)
3 (f)
9 (a, tut)
9 (b, tut)
6 (b)
9 (b, tut)
6 (b, tut)
3 (c)
6 (f)
CFU
7 (b)
7 (b)
9 (a, tut)
7 (b)
7.5 (b)
7.5 (b, d)
7.5 (b, d)
7.5 (b,c,d)
7.5 (b)
7.5 (b,c,d)
7.5 (c,d)
7.5 (b,c,d)
CFU
7.5 (c)
7.5 (b, d)
7.5 (b, d)
6 (b, d)
6 (b, d)
6 (b, d)
6 (b, d)
gruppo I
gruppo II
gruppo III
SECONDO SEMESTRE - tre o quattro tra i seguenti gruppi (*)
AC1, AN1, GE3, ST1, TE1, TN1
AM5
Teoria della misura e spazi funzionali
CR1
Crittografia
FM3
Meccanica lagrangiana e hamiltoniana
GE5
Superfici di Riemann 1
MC1
Matematiche complementari 1, fondamenti
di geometria e didattica della matematica
MC2
Matematica complementare 2,
teoria assiomatica degli insiemi
MQ1
Meccanica quantistica
CP3
Argomenti scelti di probabilità
AL3
Fondamenti di algebra commutativa
Altri corsi attivati dal CD (vedi Piano
Didattico ) o anche esterni alla struttura
7.5
6 (b, d)
7.5 (c)
6 (b,d)
6 (b,d)
6 (b,c,d)
6 (b,c,d)
7.5 (c,d)
6 (b,d)
6 (b,d)
(*) 3 per chi sceglie la PFB, 4 per chi sceglie la PFA.
7. Piano Didattico 2003/04
INSEGNAMENTO
CFU
SEM
AL1 - Algebra 1, fondamenti
AL2 - Algebra 2, gruppi, anelli e campi
9
7
1
1
FONTANA
GIROLAMI
(PFA)
6
1
GABELLI
AL3 - Fondamenti di algebra
commutativa
NOTE
DOCENTE
AL4 - Numeri algebrici
(PFA)
6
2
AL5 - Anelli commutativi e ideali
(PFA)
6
2
FONTANA
TE1 - Teoria delle equazioni
e teoria di Galois
(PFA)
7.5
2
GABELLI
TN1 - Introduzione alla teoria
dei numeri
(PFA)
7.5
2
PAPPALARDI
TN2 - Teoria dei numeri
(PFA)
Corso di letture FONTANAGABELLI
6
1
PAPPALARDI
TS - Tutorato Speciale per il recupero
dei debiti formativi
0
2
BRUNO
AM1a - Analisi 1, Teoria dei limiti
9
1
GIRARDI
AM1b - Analisi 1, Teoria dei limiti
9
2
MATALONI
AM2 - Analisi 2, Funzioni
di variabile reale
7
1
MANCINI
AM3 - Analisi 3, Calcolo differenziale e
Integrale in più variabili
7.5
2
CHIERCHIA
AM4 - Teoria dell’integrazione
e analisi di Fourier
(PFA)
7.5
1
CHIERCHIA
AM5 - Teoria della misura
e spazi funzionali
(PFA)
6
2
BESSI
AM6 - Principi dell’analisi funzionale
(PFA)
6
2
da designare
AM7 - Equazioni alle derivate parziali 1
(PFA)
6
1
BIASCHO
AM8 - Metodi locali in analisi
funzionale non lineare
(PFA)
6
2
AM9 - Analisi funzionale non lineare
(PFA)
6
2
AM10 -Teoria degli operatori lineari
(PFA)
6
2
6
1
SERNESI
6
2
GIRARDI
7,5
2
CAPORASO
ICA- Introduzione al calcolo
CAM - Complementi di analisi 1
AC1 - Analisi complessa 1
(PFA)
Corso di letture
CHIERCHIA
MANCINI
Corso di letture
BESSI
135
GE1 - Geometria 1, algebra lineare
9
2
LOPEZ
GE2 - Geometria 2, geometria
euclidea e proiettiva
7
1
VERRA
GE3 - Geometria 3, topologia generale (PFA)
ed elementi ditopologia algebrica
7.5
2
LOPEZ
PONTECORVO
GE4 - Geometria differenziale 1
(PFA)
6
1
GE5 - Superfici di Riemann 1
(PFA)
6
2
GE6 - Superfici di Riemann 2
(PFA)
6
2
SERNESI
Corso di letture
LOPEZ
GE7 - Geometria Algebrica 1
(PFA)
6
1
GE8 - Geometria differenziale 2
(PFA)
6
2
CAPORASO
GE 9 - Geometria Algebrica 2
(PFA)
6
2
Corso di letture
SERNESI
GE10 -Topologia Algebrica
(PFA)
6
1
Corso di letture
da designare
PONTECORVO
AN1 - Analisi numerica 1, fondamenti
(PFA)
7.5
2
AN2 - Analisi numerica 2
(PFA)
6
1
AN3 - Analisi numerica 3
(PFA)
6
2
7.5
2
GENTILE
FM1 - Equazioni differenziali
e meccanica
FERRETTI
FERRETTI
Corso di letture
da designare
FM2 - Equazioni differenziali
della Fisica Matematica
(PFA)
6
1
PELLEGRINOTTI
FM3 - Meccanica Lagrangiana
ed Hamiltoniana
(PFA)
6
2
GENTILE
FM4 - Problemi di evoluzione
in Fisica Matematica
(PFA)
6
2
Corso di letture
PELLEGRINOTTI
FM5 - Introduzione ai sistemi
dinamici caotici
(PFA)
6
2
Corso di letture
da designare
CP1 - Probabilità discreta
6
2
MARTINELLI
PAC - Probabilità al calcolatore: simulazione
3
2
CAPUTO
CP2 - Calcolo delle probabilità
(PFA)
6
1
MARTINELLI
CP3 - Argomenti scelti di probabilità
(PFA)
6
2
SCOPPOLA
CP4 - Processi aleatori
(PFA)
6
1
ST1 - Statistica 1, metodi
matematici e statistici
(PFA)
7.5
2
SM1 - Statistica Matematica 1
(PFA)
FS1 - Fisica 1, dinamica
e termodinamica
FS2 - Fisica 2, elettromagnetismo
FS3 - Fisica 3, relatività
e teorie relativistiche
(PFA)
MQ1 - Meccanica quantistica
(PFA)
IN1 - Informatica 1, fondamenti
Corso di letture
da designare
PETRELLA
6
2
LISEO
9
1
PLASTINO
7.5
1
DE NOTARISTEFANI
6
2
MARI
7.5
2
9
1
LIVERANI
PEDICINI
IN2 - Informatica 2, modelli di calcolo
(PFA)
7.5
1
IN3 - Teoria dell’informazione
(PFA)
6
2
DENOTARISTEFANI
TORTORA
DE FALCO
TIB - Tecniche informatiche di base
136
3
LM1 - Logica Matematica 1, Logica
intuizionista e logica lineare
(PFA)
MC2 - Matematiche complementari 2,
Teoria assiomatica degli insiemi
MC3 - Matematiche complementari 3,
Piani affini
1
6
2
(PFA)
6
2
(PFA)
6
1
PEDICINI
Mutuato da
Filosofia
ABRUSCI
ABRUSCI
Corso di letture
da designare
MC4 - Matematiche complementari 4,
Logica Classica del primo ordine
(PFA)
6
1
MC5 - Matematiche complementari 5,
Assiomatica della geometria
e didattica della matematica
(PFA)
6
1
CRUCIANI
CR1 - Crittografia 1
(PFA)
7.5
1
TARTARONE
CR2 - Crittografia 2
(PFA)
6
2
PEDICINI
MF1 - Modelli matematici
per mercati finanziari
(PFA)
7.5
2
RAMPONI
6
1e2
PFB - Preparazione alla prova finale
Mutuato da
Filosofia
ABRUSCI
BESSI/GIROLAMI
Il suffisso PFA individua gli insegnamenti nel cui ambito lo studente può richiedere
l'assegnazione di una "tesina" in vista della prova finale (di tipo "A")
8. Prova Finale
Lo studente può scegliere una delle seguenti 2 opzioni.
● Prova finale di tipo A: 9 crediti (e). La prova finale di tipo A consiste
nella presentazione in forma seminariale, di fronte ad una Commissione
designata dal Collegio Didattico in accordo con le modalità generali previste dal Regolamento Didattico di Ateneo, di un breve elaborato riguardante una o più tesine a lui assegnate da un docente, nell’ambito di uno dei
corsi di tipo avanzato o/e interdisciplinare offerti anche a tale scopo dalla
struttura didattica. Tali corsi sono segnalati nel Piano Didattico dal suffisso
PFA (preparazione alla prova finale di tipo A).
● Prova finale di tipo B: 15 crediti (e) (comprensivi dei crediti relativi
ai corsi speciali PFB di preparazione alla prova finale di tipo B). La
prova finale di tipo B consiste nel superamento di una prova scritta di tipo
interdisciplinare su argomenti fondamentali riguardanti il curriculum del
corso di laurea.
Per la preparazione della prova finale di tipo B vengono offerti appositi
“corsi speciali” segnalati nel Piano Didattico con la sigla PFB (preparazione alla prova finale di tipo B).
Al fine del superamento della prova finale per il conseguimento della laurea si richiede inoltre l’accertamento della conoscenza della lingua inglese, mediante lettura e traduzione di testi scientifici.
Elenco degli insegnamenti e dei settori scientifico disciplinari di riferimento
Area 01 - Scienze matematiche e informatiche
MAT/01 logica matematica
LM1 - logica matematica 1, logica intuizionista e logica lineare
LMn - per n > 1
logica matematica
137
teoria dei modelli
teoria della ricorsività
insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari:
MC2 - matematiche complementari 2, teoria assiomatica degli insiemi
MC4 - matematiche complementari 4, logica classica del primo ordine
PFB - preparazione alla prova finale
MAT/02 algebra
AL1 - algebra 1, fondamenti
AL2 - algebra 2, gruppi, anelli e campi
AL3 - fondamenti di algebra commutativa
AL4 - numeri algebrici
AL5 - anelli commutativi ed ideali
AL6 - rappresentazioni di gruppi
AL7 - argomenti di teoria algebrica dei numeri
ALn - per n > 7
istituzioni di algebra superiore
algebra superiore
algebra commutativa
algebra computazionale
algebra omologica
algebre di Boole ed insiemi ordinati
algebra lineare e multilineare
teoria dei gruppi
teoria dei moduli
insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari:
GE1 - geometria 1, algebra lineare
PFB - preparazione alla prova finale
TE1 - teoria delle equazioni e teoria di Galois
TE2 - teoria di Galois 2
TN1 - introduzione alla teoria dei numeri
TNn - teoria dei numeri (per n > 1)
138
MAT/03 geometria
GE1 - geometria 1, algebra lineare
GE2 - geometria 2, geometria euclidea e proiettiva
GE3 - topologia generale ed elementi di topologia algebrica
GE4 - geometria differenziale 1
GE5 - superfici di Riemann 1
GE6 - superfici di Riemann 2
GE7 - geometria algebrica 1
GE8 - geometria differenziale 2
GE9 - geometria algebrica 2
GE10 - topologia algebrica
GEn - per n > 10
istituzioni di geometria superiore
geometria
geometria superiore
geometria algebrica
geometria analitica (reale e complessa)
geometria combinatoria
geometria computazionale
geometria descrittiva
geometria differenziale
topologia generale
topologia algebrica
topologia differenziale
insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari:
AC1 - analisi complessa 1
GE1 - geometria 1, algebra lineare
PFB - preparazione alla prova finale
MAT/04 matematiche complementari
MC1 - matematiche complementari 1, fondamenti di geometria e didattica della matematica
MC2 - matematiche complementari 2, teoria assiomatica degli insiemi
MC3 - matematiche complementari 3, piani affini
MC4 - matematiche complementari 4, logica classica del primo ordine
MC5 - matematiche complementari 5, assiomatiche della geometria e
didattica della matematica
MCn - per n > 5
didattica della matematica
fondamenti della matematica
matematiche elementari da un punto di vista superiore
storia dell’insegnamento della matematica
storia delle matematiche
insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari
AC1 - analisi complessa 1
CP1 - probabilità discreta
ICA - introduzione al calcolo
CAM - Complementi di Analisi 1
PFB - preparazione alla prova finale
TE1 - teoria delle equazioni e teoria di Galois
TE2 - teoria di Galois 2
TN1 - introduzione alla teoria dei numeri
MAT/05 analisi matematica
AM1 - analisi 1, teoria dei limiti
AM2 - analisi 2, funzioni di variabile reale
AM3 - analisi 3, calcolo differenziale ed integrale in più variabili
AM4 - teoria dell’integrazione ed analisi di Fourier
AM5 - teoria della misura e spazi funzionali
AM6 - principi dell’analisi funzionale
AM7 - equazioni alle derivate parziali 1
139
AM8 AM9 AM10
AM11
AMn -
metodi locali in analisi funzionale non lineare
analisi funzionale non lineare
teoria degli operatori lineari
analisi armonica
per n > 11
analisi matematica
istituzioni di analisi superiore
analisi superiore
analisi armonica
analisi convessa
analisi funzionale
analisi non lineare
biomatematica
calcolo delle variazioni
equazioni differenziali
metodi matematici per l’ingegneria
teoria delle funzioni
teoria matematica dei controlli
insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari:
AC1 - analisi complessa 1
ICA - introduzione al calcolo
CAM - Complementi di Analisi 1
PFB - preparazione alla prova finale
TNn - teoria dei numeri (n ≥ 2)
MAT/06 probabilità e statistica matematica
CP1 - probabilità discreta
CP2 - calcolo delle probabilità
CP3 - argomenti scelti di probabilità
CP4 - processi aleatori
CP5 - metodi Montecarlo
CPn - per n > 5
filtraggio e controllo stocastico
processi stocastici
teoria dell’affidabilità
teoria delle code
SMn - statistica matematica
insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari:
PFB - preparazione alla prova finale
SM1 - statistica matematica 1
140
MAT/07 fisica matematica
FM1 - equazioni differenziali e meccanica
FM2 - equazioni differenziali della fisica matematica
FM3 - meccanica lagrangiana ed hamiltoniana
FM4 - problemi di evoluzione in fisica matematica
FM5
FM6
FM7
FMn
-
introduzione ai sistemi dinamici caotici
passeggiate aleatorie e mezzi disordinati
metodi probabilistici in fisica matematica
per n > 7
istituzioni di fisica matematica
fisica matematica
meccanica del continuo
meccanica razionale
metodi geometrici della fisica matematica
propagazione ondosa
sistemi dinamici
stabilità e controlli
teorie relativistiche
insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari:
PFB - preparazione alla prova finale
MAT/08 analisi numerica
AN1 - analisi numerica 1, fondamenti
AN2 - analisi numerica 2
AN3 - analisi numerica 3
AN4 - modelli differenziali
ANn - per n > 4
calcolo numerico
calcolo parallelo
matematica computazionale
metodi di approssimazione
metodi numerici
insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari:
PFB - preparazione alla prova finale
MAT/09 ricerca operativa
ROn - grafici e reti di flusso
metodi e modelli per il supporto alle decisioni
ottimizzazione
programmazione matematica
ricerca operativa
simulazione
INF/01 informatica
IN1 - informatica 1, fondamenti
IN2 - informatica 2, modelli di calcolo
IN3 - teoria dell’informazione
insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari:
CR1 - crittografia
IN2 - informatica 2, modelli di calcolo
IN3 - teoria dell’informazione
INn - per n > 3
141
affidabilità, prestazioni e sicurezza dei sistemi informatici
e telematici
architetture dei sistemi di elaborazione e sistemi operativi
elaborazione di immagini e suoni, riconoscimento e visione
artificiale
reti neurali, intelligenza artificiale e soft computing
fondamenti logico-matematici dell’informatica
calcolabilità, semantica, modelli di calcolo
linguaggi, ambienti e metodologie di programmazione
progettazione e analisi degli algoritmi e complessità
simulazione computazionale
sistemi informativi, basi di dati e sistemi di accesso all’informazione
teoria dell’informazione, dei codici e crittografia
architetture dei calcolatori elettronici e sistemi digitali
linguaggi di programmazione e sistemi operativi
metodologie e tecniche per la sicurezza degli impianti informatici
progettazione di basi di dati e sistemi informativi
progettazione e valutazione di algoritmi
reti di calcolatori ed applicazioni telematiche
PAC - probabilità al calcolatore: simulazione
TIB - tecniche informatiche di base
Area 02 - Scienze fisiche
settori scientifico-disciplinari
FIS/01 (fisica sperimentale)
FIS/02 (fisica teorica e modelli e metodi matematici)
FS/03 (fisica della materia), FIS/05 (astronomia e astrofisica)
FIS/08 (didattica e storia della fisica)
FS1
FS2
FS3
MQ1
FSn
142
-
fisica 1, dinamica e termodinamica
fisica 2, elettromagnetismo
fisica 3, relatività e teoria relativistiche
meccanica quantistica
per n > 3
fisica generale
termodinamica
acustica
vibrazioni elastiche
elettrodinamica
fisica dei sistemi dinamici, dei sistemi non lineari
fisica teorica
fondamenti della fisica
meccanica statistica
modelli, metodi matematici e computazionali della fisica
relatività e teorie relativistiche
teorie quantistiche, dei campi, delle interazioni fondamentali
ottica classica
astronomia
metodi matematici e computazionali dell’astronomia
didattica, storia della fisica e dell’astronomia
fondamenti della fisica classica
preparazione di esperienze didattiche
Area 09 - Ingegneria industriale e dell’informazione
settori scientifico-disciplinari
ING-INF/05 (sistemi di elaborazione delle informazioni)
insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari:
CR1 - crittografia
IN2 - informatica 2, modelli di calcolo
IN3 - teoria dell’informazione
INn - per n > 3
affidabilità, prestazioni e sicurezza dei sistemi informatici
e telematici
architetture dei sistemi di elaborazione e sistemi operativi
elaborazione di immagini e suoni, riconoscimento e
visione artificiale
reti neurali, intelligenza artificiale e soft computing
fondamenti logico-matematici dell’informatica
calcolabilità, semantica, modelli di calcolo
linguaggi, ambienti e metodologie di programmazione
progettazione e analisi degli algoritmi e complessità
simulazione computazionale
sistemi informativi, basi di dati e sistemi di accesso all’informazione
teoria dell’informazione, dei codici e crittografia
architetture dei calcolatori elettronici e sistemi digitali
linguaggi di programmazione e sistemi operativi
metodologie e tecniche per la sicurezza degli impianti informatici
progettazione di basi di dati e sistemi informativi
progettazione e valutazione di algoritmi
reti di calcolatori ed applicazioni telematiche
PAC - probabilità al calcolatore: simulazione
TIB - tecniche informatiche di base
Area 13 - Scienze economiche e statistiche
settori scientifico-disciplinari
SECS-S/01 (statistica)
SECS-S/02 (statistica per la ricerca sperimentale e tecnologica)
SECS-S/06 (metodi matematici dell’economia e delle scienze attuariali e
finanziarie)
SECS-P/05 (econometria)
ST1
- statistica 1, metodi matematici e statistici
143
MF1 - modelli matematici per i mercati finanziari
STn - per n > 1
progettazione e gestione informatica dei dati
statistica
statistica e calcolo delle probabilità
MFn - per n > 1
metodi matematici dell’economia
scienze e tecniche attuariali
tecniche computazionali dell’economia
teoria del rischio
teoria matematica dei mercati
teoria matematica del portafoglio finanziario
economia matematica
insegnamenti che appaiono anche in altri settori scientifico disciplinari:
PAC - probabilità al calcolatore: simulazione
SM1 - statistica matematica 1
Lingue straniere
LSI
LSF
LST
LSS
144
-
lingua inglese
lingua francese
lingua tedesca
lingua spagnola
Corso di Laurea di Secondo Livello
(Specialistica) in Matematica
Durata: 2 anni
CFU (crediti formativi universitari): 120
La durata del Corso di Laurea di Secondo Livello è, di regola, di due anni.
L’attività didattica è articolata in due anni di corso, durante i quali lo studente deve conseguire 120 crediti didattici (CFU), ripartiti tra varie attività
formative, aree e settori scientifico-disciplinari, in conformità ai Decreti
Ministeriali corrispondenti.
I CFU sono associati alle diverse attività formative, ed il loro conseguimento prevede la frequenza alle attività medesime ed il superamento
delle relative prove d’esame.
1. Norme generali
1.1. Gli obiettivi formativi, il quadro generale delle attività formative, l’elenco dei Settori Scientifici Disciplinari (SSD) per attività formativa nei
singoli ambiti disciplinari, con assegnazione dei CFU, le caratteristiche della Prova Finale, la descrizione dei Curricula, sono contenute
nel “Regolamento Didattico” e nei paragrafi successivi (vedasi il
sito http://www.mat.uniroma3.it/didatticacds/regolamenti/laurea_specialistica.html).
1.2. Le modalità di ammissione, i percorsi formativi (piani di studio consigliati) e le modalità per la scelta di piani di studio individuali, le modalità relative agli obblighi di frequenza e per il passaggio ad anni successivi, la disciplina della figura di “studente ripetente”, di “studente
fuori corso”, le modalità di riconoscimento di CFU acquisiti presso
altre strutture, la regolamentazione delle competenze linguistiche ed
informatiche, le norme relative al tutorato, alla valutazione del profitto,
ai passaggi ed ai trasferimenti, le norme transitorie, sono contenute
nel “Regolamento Didattico” e nei paragrafi successivi (vedasi il
sito http://www.mat.uniroma3.it/didatticacds/regolamenti/laurea_specialistica.html).
1.3. Sono titoli di ammissione quelli previsti dalle vigenti disposizioni di
legge.
1.4. L’accesso al corso di Laurea di Secondo Livello è disciplinato da una
“Prova di accesso”, diretta a verificare l’acquisizione della preparazione iniziale di base.
1.5. La frequenza alle diverse attività formative concorre alla definizione
dei diversi curricula definiti nei paragrafi successivi.
145
1.6. I corsi offerti sono, di norma, dei seguenti due tipi, in relazione al tipo
di prova finale richiesta per la valutazione del profitto:
● i “corsi standard”, i quali sono denotati anche con una stringa del
tipo XYn (due lettere maiuscole seguite da un numero intero n ≥ 1).
Tali corsi valgono, di norma, tra 6 e 9 crediti ed, al termine, è prevista una prova finale con voto espresso in trentesimi con possibilità
eventuale di lode;
● i “corsi speciali”, i quali sono denotati anche con una stringa del
tipo IJK (tre lettere maiuscole). Tali corsi valgono, di norma, tra 3 e
6 crediti ed, al termine, è prevista una prova finale ad idoneità
(cioè, un esame che non comporta un voto, il cui superamento dà
comunque diritto al conseguimento dei crediti previsti).
Per alcuni corsi possono essere previste anche prove parziali con
valutazione in itinere del profitto, secondo modalità fissate dal docente in accordo con la struttura didattica. In tal caso, nell’esame finale
verrà formalizzata (con un voto - per i corsi standard - o con l’idoneità
- per i corsi speciali) la valutazione del profitto avvenuta in itinere.
1.7. È obbligatoria, per qualsiasi tipo di laurea, la conoscenza di una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano.
Il corso di Laurea Specialistica in Matematica, tra le attività formative
di tipo (f), prescrive la conoscenza di almeno una tra le seguenti lingue straniere: francese (LSF), inglese (LSI), spagnolo (LSS), tedesco
(LST). Per tale finalità, si avvale del supporto del Centro Linguistico
di Ateneo (CLA), il quale pianifica dei corsi di supporto al superamento di una prova di idoneità ad una delle lingue sopra menzionate. L’idoneità linguistica comporta da 6 a 12 crediti, di cui 6 possono essere
conseguiti mediante la stesura in lingua inglese della tesi.
I crediti relativi alla conoscenza di una delle lingue sopra elencate
possono essere riconosciuti dal Collegio Didattico anche sulla base di
certificazioni rilasciate da strutture interne od esterne all’ateneo, definite specificatamente competenti dall’ateneo, e che attestino un livello adeguato di conoscenza linguistica, superiore od uguale a quello
richiesto per il superamento dell’idoneità presso il CLA.
Le conoscenze informatiche elementari vengono certificate dal superamento di una prova ad idoneità, TIB – Tecniche informatiche di
base, che comporta 3 crediti e, ove previsto dal piano di studi, dal
superamento di un’altra prova pari a 6 crediti.
146
1.8. La frequenza alle attività formative è di regola obbligatoria.
Fatto salvo quanto prescritto dal Regolamento Didattico di Ateneo,
viene iscritto
- al II anno di corso lo studente che abbia conseguito, nel I anno di
corso, almeno 30 crediti;
- al I anno ripetente sia lo studente, già iscritto al I anno (eventualmente già ripetente), che abbia conseguito, nel I anno di corso, meno
di 30 crediti, che lo studente, già iscritto al I anno ed ammesso con
debito formativo come all’articolo II.2, qualora non abbia recuperato il
debito entro il I anno di corso (fermo restando l’obbligo di recuperare
il debito).
- al II anno ripetente lo studente, già iscritto al II anno (eventualmente
già ripetente), che abbia conseguito tra 30 ed 89 crediti;
- al II anno fuori corso lo studente che abbia conseguito, nel biennio
specialistico, almeno 90 crediti e si sia iscritto al II anno ripetente o
fuori corso nell’A.A. precedente.
Lo studente impegnato a tempo parziale viene iscritto in corso a
tempo parziale a ciascun anno di corso per un periodo temporale
biennale e viene poi considerato ripetente o fuori corso con gli stessi
vincoli di crediti sopra riportati.
Per gli studenti iscritti fuori corso da più di tre anni, il Collegio Didattico può dichiarare non più attuali i crediti acquisiti (anche parzialmente) e può provvedere a rideterminare nuovi obblighi formativi per il
conseguimento del titolo.
Di norma, lo studente ripetente viene re-iscritto allo stesso anno di
corso al quale era iscritto nel precedente anno accademico. Su
richiesta motivata dello studente, il Collegio Didattico può derogare
da tale norma permettendo allo studente l’iscrizione ad un anno di
corso coerente con la tipologia ed il totale dei crediti già acquisiti.
Uno studente ripetente può sostenere tutte le prove di valutazione
delle attività formative, alle quali si è pre-iscritto indipendentemente
dall’anno di corso e relative al suo curriculum complessivo, nel rispetto delle eventuali propedeuticità.
1.9. Il conseguimento dei crediti richiesti per la Laurea Specialistica potrà
essere realizzato anche mediante la convalida d’esami sostenuti nell’ambito del corso di Laurea (Triennale), eccedenti i 180 crediti, sulla
base del parere di un’apposita commissione del Collegio Didattico.
2. Accesso alla Laurea di Secondo Livello
2.1. Requisiti per l’ammissione al Corso di Laurea Specialistica in
Matematica
Per essere ammessi al Corso di Laurea Specialistica in Matematica
occorre essere in possesso, secondo le norme specificate nell’articolo II.2, di una Laurea (Triennale) o di altro titolo di studio conseguito in
Italia o all’estero, ritenuto idoneo dalla struttura didattica.
Per l’ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Matematica
viene inoltre richiesto, secondo le norme specificate nell’articolo II.2, il
possesso ovvero l’acquisizione di un’adeguata preparazione iniziale
su argomenti di base elencati nell’articolo II.3 ed il superamento della
prova di accesso, secondo le norme specificate nell’articolo II.2.
147
2.2. Modalità di accesso al Corso di Laurea Specialistica
in Matematica
a.
Laureati del Corso di Laurea (Triennale) in Matematica dell’Ateneo di
Roma Tre
a.1 L’accesso al Corso di Laurea Specialistica in Matematica è direttamente consentito ai laureati che hanno superato la Prova Finale di
tipo B (PFB) del Corso di Laurea Triennale in Matematica dell’Ateneo di Roma Tre. Tali studenti possono dunque presentare domanda
di immatricolazione, senza verifiche circa la preparazione conseguita.
a.2 Per essere ammesso in un dato anno il laureato del Corso di Laurea
Triennale in Matematica dell’Ateneo di Roma Tre che soddisfi i requisiti del punto a.1, deve presentare domanda di preiscrizione entro il
30 settembre dell’anno stesso presso la Segreteria Didattica dei
Corsi di Studio in Matematica per posta elettronica all’indirizzo [email protected] oppure può far pervenire la domanda al
seguente indirizzo: Segreteria Didattica dei Corsi di Studio in
Matematica, Largo S. Leonardo Murialdo 1, 00146 Roma. La do manda di immatricolazione dovrà invece essere presentata presso le
Segreterie Studenti dell’Ateneo nel periodo ivi specificato.
b.
Studenti iscritti al terzo anno del Corso di Laurea (Triennale) in
Matematica dell’Ateneo di Roma Tre
b.1 Per evitare la perdita di un anno accademico, è consentita l’immatricolazione, previa apposita domanda preliminare di ammissione, al primo
anno del Corso di Laurea Specialistica in Matematica, anche agli studenti iscritti al terzo anno del Corso di Laurea (Triennale) in Matematica dell’Ateneo in un dato anno accademico che, all’inizio (ottobre) dell’anno accademico successivo, abbiano conseguito almeno 165 crediti. È condizione del riconoscimento del pieno valore del primo anno
specialistico e dell’ammissione alle relative prove di valutazione, l’aver
poi conseguito il titolo triennale entro il febbraio/marzo dell’anno solare
successivo, superando la Prova Finale di tipo B (PFB) del Corso di
Laurea (Triennale) in Matematica dell’Ateneo di Roma Tre. Tali studenti dovranno comunque presentare domanda preliminare di ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Matematica entro il 30 settembre presso la Segreteria Didattica dei Corsi di Studio in Matematica e domanda di preiscrizione come ai punti a.2 e d.3.
c.
148
Altri studenti
c.1 Al fine dell’ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Matematica presso l’Ateneo di Roma Tre, gli studenti iscritti ad un Corso di
Laurea (Triennale) presso l’Ateneo di Roma Tre od altro Ateneo o ad
un Corso di Laurea Specialistica presso l’Ateneo di Roma Tre od
altro Ateneo o i titolari di analogo o differente titolo di studio universitario saranno soggetti alle regole che seguono.
c.2 Tutti gli studenti di cui al punto c.1 dovranno presentare domanda
preliminare di ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Matematica entro il 30 settembre presso la Segreteria Didattica dei Corsi
di Studio in Matematica includendo il proprio curriculum. Essi dovranno inoltre presentare la domanda di preiscrizione come ai punti a.2 e
d.3. In caso di esenzione o di esito positivo della prova di accesso,
essi dovranno infine presentare domanda di immatricolazione presso
le Segreterie Studenti dell’Ateneo nel periodo ivi specificato.
c.3 Gli studenti laureati di un Corso di Laurea (Triennale) in Matematica
di altro Ateneo, se non esonerati come al punto c.2, dovranno sostenere una prova di accesso, come al punto d. Tali studenti possono
essere ammessi senza debiti formativi se hanno già conseguito in
ciascuno dei (e in tutti i) seguenti settori scientifico-disciplinari il
numero minimo di crediti formativi specificato per ognuno:
- almeno 18 crediti formativi nei settori scientifico-disciplinari MAT/02
e MAT/03;
- almeno 24 crediti formativi nei settori scientifico-disciplinari MAT/05
e MAT/06;
- almeno 6 crediti formativi nei settori scientifico-disciplinari MAT/08 e
INF/01;
- almeno 6 crediti formativi nei settori scientifico-disciplinari MAT/07;
- almeno 6 crediti formativi nei settori scientifico-disciplinari FIS/01,
FIS/02.
La mancanza di tali prerequisiti non preclude l’accesso al corso di
Laurea Specialistica in Matematica, ma comporta “debiti formativi”:
coloro che non disponessero dei prerequisiti di cui al precedente
comma, ed avendo ottenuto un giudizio positivo nella prova d’accesso, dovranno sostenere, di fronte ad apposita Commissione, un colloquio finalizzato alla definizione dei propri debiti formativi ed alle corrispondenti modalità di recupero. A seguito di tale colloquio, la Commissione potrà attribuire un numero di crediti formativi a parziale/totale estinzione del debito formativo.
c.4 Gli studenti iscritti al terzo anno di un corso di Laurea (Triennale) in
Matematica di un altro Ateneo in un dato anno accademico che, a
seguito della domanda di cui al punto c.2, abbiano visto riconosciuti
dal Collegio Didattico in Matematica almeno 165 crediti all’inizio (ottobre) dell’anno accademico successivo, saranno ammessi con riserva
al primo anno del Corso di Laurea Specialistica in Matematica. È condizione del riconoscimento del pieno valore del primo anno speciali-
149
stico e dell’ammissione alle relative prove di valutazione, l’aver poi
conseguito il titolo triennale nel proprio ateneo ed aver superato la
Prova di Accesso del Corso di Laurea Specialistica in Matematica
dell’Ateneo di Roma Tre entro il febbraio/marzo dell’anno solare successivo. Tali studenti dovranno comunque presentare la domanda di
preiscrizione al Corso di Laurea Specialistica in Matematica come ai
punti c.2 e d.3.
c.5 Gli studenti iscritti ad un Corso di Laurea Specialistica presso l’Ateneo di Roma Tre od altro Ateneo che intendano trasferirsi o i titolari di
differente titolo di studio universitario saranno tenuti eventualmente a
sostenere la prova d’accesso ed il colloquio finalizzato alla definizione dei propri debiti formativi ed alle corrispondenti modalità di recupero sulla base di una relazione di apposita Commissione che valuterà il loro curriculum.
d.
Prova di accesso
d.1 Per accedere alla Laurea Specialistica occorre superare una prova
di accesso secondo le modalità descritte nei commi precedenti e
successivi.
d.2 La prova, scritta e a carattere interdisciplinare, è diretta ad accertare
il possesso di conoscenze indispensabili e le capacità necessarie per
affrontare studi avanzati in Matematica. La prova – offerta tre volte
l’anno (luglio, settembre/ottobre, febbraio/marzo) – consiste nello
svolgimento di alcuni esercizi a scelta; tali esercizi includono problemi di algebra lineare e problemi di analisi matematica (e possono
anche essere di carattere teorico).
d.3 La prova di accesso per essere ammesso in un dato anno accademico (ottobre di un dato anno solare) avrà luogo, presso il Dipartimento
di Matematica, di norma a luglio ed ottobre dello stesso anno solare
ed a febbraio dell’ anno solare successivo. Per ciascuna di tali prove
lo studente deve presentare domanda di preiscrizione rispettivamente
entro il giorno precedente la prova, con le stesse modalità del punto
a.2. La valutazione della prova verrà pubblicata presso il Dipartimento
di Matematica, Largo S. Leonardo Murialdo 1, entro otto giorni.
Per l’a.a. 2003-2004 una delle Prove di Accesso avrà luogo 20 giugno
2003, il 1 ottobre 2003 ed il 2 febbraio 2004, alle ore 9.30, presso il Dipartimento di Matematica, sito Roma, Largo S. Leonardo Murialdo 1. Per ciascuna di tali prove lo studente deve presentare domanda di preiscrizione
rispettivamente entro il 19 giugno 2003, il 30 settembre 2003 ed il 1 febbraio 2004.
Le modalità di preiscrizione sono comunicate dalla Segreteria Didattica.
150
3. Attività formative di base, caratterizzanti, affini
Attività formativedi base
Formazione Fisica
Totale CFU
9
Formazione informatica
Formazione matematica
Attività caratterizzanti
Formazione algebricogeometrica
Formazione analitica
9
9
Totale CFU
23
Formazione modellistica applicativa
Ambito/i di sede
30
7
36
Attività affini o integrative Totale CFU
Formazione interdisciplinare
11
e applicativa
Ambito/i di sede
12
Attività transitate
Totale CFU
da caratterizzanti
ad affini/integrative
Formazione logico 7
fondazionale
Altre attività formative
Totale CFU
Ascelta dello studente
9
Per la prova finale e
per la conoscenza
8
della lingua straniera
1
Altre (art.10, comma1, lettera f)
6
3
9
Settori scientifico-disciplinari
FIS/02: Fisica teorica, Modelli
e Metodi matematici
INF/01: Informatica
MAT/02: Algebra
Settori scientifico disciplinari
MAT/02: Algebra
MAT/03: Geometria
MAT/05: Analisi matematica
MAT/06: Probabilità e
Statistica matematica
MAT/07: Fisica matematica
MAT/02: Algebra
MAT/03: Geometria
MAT/05: Analisi matematica
MAT/07: Fisica matematica
Settori scientifico disciplinari
INF/01: Informatica
MAT/03: Geometria
MAT/05: Analisi matematica
Settori scientifico disciplinari
MAT/04: Matematiche complementari
Tipologie
Prova finale
lingua straniera
Ulteriori conoscenze linguistiche
Abilità informatiche e relazionali
Tirocini
Altro
Totale
Biennio Specialistico
Attività formativedi base
Formazione Fisica
e informatica
Totale CFU
14-14
Settori scientifico-disciplinari
FIS/01: Fisica sperimentale
FIS/02: Fisica teorica
Modelli e Metodi matematici
INF/01: Informatica
151
Formazione Matematica
18-18
Totale Attività formative di base
Attività caratterizzanti
Formazione algebrico geometrica
Formazione analitica
Formazione modellistica applicativa
Totale Attività caratterizzanti
32
Totale CFU
22-34
36-48
16-28
74-110
Attività transitate da
Totale CFU
caratterizzanti ed affini
o integrative
Formazione logica
1-32
e fondazionale
Totale Attività transitate
da caratterizzanti ad
affini/integrative
1-32
Attività affini o integrative TotaleCFU
Formazione interdisciplinare
10-32
e applicata
Totale Attività affini o integrative 10-32
Crediti di Sede aggregati
152
Totale CFU
70-70
MAT/02: Algebra
MAT/03: Geometria
MAT/05: Analisi matematica
Per “Attività formative” di base è previsto un numero minimo di crediti pari
a 32
Settori scientifico disciplinari
MAT/02: Algebra
MAT/03: Geometria
MAT/05: Analisi matematica
MAT/06: Probabilità e statistica
matematica
MAT/07: Fisica matematica
MAT/08: Analisi numerica
Per “Attività caratterizzanti” è previsto
un numero minimo di crediti pari a 74
Settori scientifico disciplinari
MAT/01: Logica matematica
MAT/04: Matematiche complementari
Settori scientifico disciplinari
FIS/01: Fisica sperimentale
FIS/02: Fisica teorica
Modelli e metodi matematici
FIS/03: Fisica della materia
FIS/05: Astronomia e Astrofisica
FIS/08: Didattica e storia della fisica
INF/01: Informatica
NG-INF/05: Sistemi di elaborazione
delle informazioni
SECS-S/01: Statistica
SECS-S/02: Statistica per la ricerca
sperimentale e
tecnologica
SECS-S/06: Metodi matematici dell’economia e delle scienze attuariali e finanziarie
Per “Attività affini o integrative” è previsto un numero minimo di crediti pari
a 32
Settori scientifico disciplinari
MAT/01: Logica matematica
MAT/02: Algebra
MAT/03: Geometria
MAT/04: Matematiche complementari
MAT/05: Analisi matematica
MAT/06: Probabilità e statistica
matematica
MAT/07: Fisica matematica
MAT/08: Analisi numerica
Totale Crediti di sede aggregati 70
Altre attività formative CFU Tipologie
Ascelta dello studente
15
Per la prova finale
50
Altre (art.10, comma 1, lettera f) 6
Totale altre attività formative
15
80
Totale generale crediti
300
Ulteriori conoscenze linguistiche
Abilità informatiche e relazionali
Tirocini
Altro
Totale
“Altre attività formative” è previsto un
numero minimo di crediti pari a 60
Oscillazione massima proposta con
gli intervalli 267-356
Note
Nota 1: I 9 crediti attribuiti, per la Laurea Triennale, sotto la voce “Altre
(art. 10, comma 1, lettera f)” sono da intendersi ulteriormente
suddivisi in 6 crediti per “Ulteriori conoscenze linguistiche” e 3
crediti per “Abilità informatiche e relazionali” (come dal format
approvato della Laurea Triennale).
Nota 2: La somma dei crediti conseguiti per attività affini o integrative
deve essere almeno di 32 crediti. Tale minimo va inteso come
raggiungibile sia attraverso la formazione interdisciplinare e applicata (attività affini o integrative) sia attraverso la formazione logica e fondazionale (attività transitate da caratterizzanti ad
affini/integrative) (A norma dell’Art.4 Comma 3 del DM 4/8/2000,
essendo presenti quattro ambiti disciplinari distinti tra le attività
formative caratterizzanti ed essendo stati individuati tre ambiti ai
quali riservare un numero adeguato di crediti, viene disposto l’impiego, tra le attività formative affini o integrative, dell’ambito disciplinare caratterizzante non già utilizzato tra le attività formative
caratterizzanti).
Nota 3: Dei 70 crediti nell’ambito “Crediti di Sede aggregati”, 48 crediti
sono già presenti nel Format della Laurea Triennale e questi ultimi sono già suddivisi in specifiche assegnazioni di Settore Scientifico Disciplinare.
Nota 4: I 50 crediti attribuiti per la prova sono da intendersi cumulativi del
lavoro di preparazione, studio di testi ed articoli recenti nel settore, ricerca e stesura della tesi.
153
4. Curricula
Nella lista seguente sono indicati i principali curricula consigliati per il conseguimento della Laurea Specialistica. Lo studente che volesse proporre
un curriculum differente ha comunque la possibilità di presentare un piano
di studi individuale da sottoporre all’approvazione del Collegio Didattico.
● I curricula sottoelencati suppongono soddisfatti i vincoli per crediti di tipo
(a), (b), (c) in opportuni settori scientifico-disciplinari previsti dall’Ordinamento della laurea Specialistica. Nel caso in cui i suddetti vincoli non
siano soddisfatti durante il triennio occorrerà inserire nel piano di studio
corsi opportuni in maniera da soddisfare i vincoli, fino al raggiungimento
dei 120 crediti previsti nel biennio. Per quanto riguarda gli studenti in
possesso di una Laurea Triennale in matematica presso l’Università di
Roma Tre con un piano di studi consigliato `e possibile che manchino,
ai fini dei vincoli suddetti, 5.5 crediti in uno dei settori scientifico-disciplinari MAT/07-08-09 e/o 14 crediti in uno dei settori scientifico-disciplinari
FIS/01-02-03-05-08, ING-INF, INF/01, SECS-S/01-02-06, MAT/01-04.
● I corsi definiti nel seguito obbligatori devono essere stati sostenuti
durante la Laurea Triennale o devono essere sostenuti durante la Laurea Specialistica. Nel caso in cui, per via del piano di studi della Laurea
Triennale, i crediti obbligatori richiesti eccedano il massimo consentito,
lo studente dovrà presentare un piano di studi individuale da sottoporre
all’approvazione del Consiglio del Collegio Didattico.
CURRICULA
Algebra Commutativa e Teoria degli Anelli
Corsi obbligatori: AL3;
almeno 6 corsi tra {ALi, per i > 3, GEi, per i > 2, TE1, TN1}, di cui
almeno due tra
{ALi, per i > 3, TE1, TN1}
e almeno due tra {GEi, per i > 2};
uno tra
{AC1,AMi, per i > 4,CP2};
uno tra
{AN1, FMi, per i > 1, INi, per i > 1};
due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore.
Didattico 1
Corsi obbligatori:
AC1, AM4, AM5, CP2, FM2, FM3, GE3, GE4, GE5,
MC2, MC3, TE1, TN1, ST1
e due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore.
Didattico 2
Corsi obbligatori :
AC1, AM4, AM5, AN1, CP2, FM2, FM3, GE3, GE4,
IN2, MC2, MC3, TE1, TN1, ST1
e due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore.
154
Didattico 3
Corsi obbligatori:
AC1, AL3, GE3, GE4, GE5, MC2, MC3, TE1
e due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore.
Equazioni differenziali ed analisi funzionale
Corsi obbligatori:
AC1, AM4, AM5, AM6, un AMi, i > 6, FM2, FM3,
GE3, GE4
e due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore.
Fisica Matematica
Corsi obbligatori: AC1, AM4, AM5, CP2, GE3, FM2, FM3;
uno tra
{FMi, per i > 3};
uno tra
{ALi, per i > 2,GEi, per i > 3};
due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore.
Geometria Algebrica
Corsi obbligatori: AC1, AL3, AM4, GE3, GE4, GE5, GE7, GE9
e due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore.
Logica Matematica e Informatica teorica
Corsi obbligatori: AM5, AM6, AN1, CP2, GE3, IN2, IN3, IN4, LM1, LM2,
MC2;
uno tra
{CR1, TE1, TN1};
uno tra
{ANi, per i > 1, FMi, per i > 1};
uno tra
{AM4,AC1, SM1,AMi, per i > 6,CPi, per i > 2};
due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore.
Matematica Computazionale ed Applicata
Corsi obbligatori: AM4, AN1, AN2, FM2, GE4;
uno tra
{AMi, per i > 4,CPi, per i > 1};
tre tra
{AN3, IN2, IN3,CR1, STi, per i ≥ 1,MFi per i ≥ 1};
due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore.
Metodi probabilistici in Fisica Matematica
Corsi obbligatori: AC1, AM4, AM5, CP2, CP3, FM2, FM3, GE3;
uno tra
{ALi, per i > 2,GEi, per i > 3};
due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore.
Probabilità
Corsi obbligatori:
AC1, AM4, AM5, CP2, CP3, un CPi per i > 3, FM2,
GE3, GE4;
uno tra
{AN1,AN2};
uno tra
{STi, per i ≥ 1,MFi per i ≥ 1};
due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore.
155
Sistemi dinamici
Corsi obbligatori:
AC1, AM4, AM5, un AMi per i > 5, CP2, FM2, FM3,
GE3, GE4;
due tra
{AN1, AN2, FM4, FM5};
due moduli di letture per la tesi indicati dal relatore.
5. Piano Didattico a.a. 2003/2004
INSEGNAMENTO
AL3 - Fondamenti di algebra commutativa
AL4 - Numeri algebrici
AL5 - Anelli commutativi e ideali
156
CFU
6
6
6
TE1 - Teoria delle equazioni
7.5
e teoria di Galois
TN1 - Introduzione alla teoria dei numeri
7.5
TN2 - Teoria dei Numeri
6
AM4 - Teoria dell’integrazione
7.5
e analisi di Fourier
AM5 - Teoria della misura e spazi funzionali
6
AM6 - Principi dell’analisi funzionale
6
AM7 - Equazioni alle derivate parziali 1
6
AM8 - Metodi locali in analisi
6
funzionale non lineare
AM9 - Analisi funzionale non lineare
6
AM10 - Teoria degli operatori lineari
6
AC1 - Analisi complessa 1
7.5
GE3 - Geometria 3, topologia generale
7.5
ed elementi di topologia algebrica
GE4 - Geometria differenziale 1
6
GE5 - Superfici di Riemann 1
6
GE6 - Superfici di Riemann 2
6
GE7 - Geometria algebrica 1
6
GE8 - Geometria differenziale 2
6
GE9 - Geometria algebrica 2
6
GE10 - Topologia Algebrica
6
AN1 - Analisi numerica 1, fondamenti
7.5
AN2 - Analisi numerica 2
6
AN3 - Analisi numerica 3
6
FM2 - Equazioni differenziali
6
della Fisica Matematica
FM3 - Meccanica lagrangiana
6
ed hamiltoniana
FM4 - Problemi di evoluzione
6
in Fisica Matematica
FM5 - Introduzione ai sistemi dinamici caotici 6
CP2 - Calcolo delle probabilità
6
CP3 - Argomenti scelti di probabilità
6
CP4 - Processi Aleatori
6
ST1 - Statistica 1, metodi matematici e statistici7.5
SM1 - Statistica Matematica 1
6
FS3 - Fisica 3, relatività e teorie relativistiche
6
MQ1 - Meccanica quantistica
7.5
SEM
1
2
2
2
DOCENTE
GABELLI
FONTANA
FONTANA
GABELLI
GABELLI
2
1
1
PAPPALARDI
PAPPALARDI
CHIERCHIA
2
2
1
2
BESSI
Docente da designare
BIASCO
CHIERCHIA
2
2
2
2
1
2
2
1
2
2
1
2
1
2
1
NOTE
Corso di letture
Corso di letture
Corso di letture
Corso di letture
Corso di letture
Corso di letture
Corso di letture
2
MANCINI
BESSI
CAPORASO
LOPEZ
PONTECORVO
SERNESI
LOPEZ
CAPORASO
PONTECORVO
SERNESI
Docente da designare
FERRETTI
FERRETTI
Docente da designare
PELLEGRINOTTI
GENTILE
2
Corso di letture
PELLEGRINOTTI
2
1
2
1
2
2
2
2
Corso di letture
Docente da designare
MARTINELLI
SCOPPOLA
Docente da designare
PETRELLA
LISEO
MARI
DE NOTARISTEFANI
Corso di letture
IN2 - Informatica 2, modelli di calcolo
IN3 - Teoria dell’informazione
LM1 - Logica Matematica 1,
logica intuizionista e logica lineare
MC2 - Matematiche complementari 2,
teoria assiomatica degli insiemi
MC3 - Matematiche complementari 3,
piani affini
MC4 - Matematiche complementari 4,
Logica classica del primo ordine
MC5 - Matematiche complementari 5,
assiomatica della Geometria e
didattica della Matematica
CR1 – Crittografia 1
CR2 – Crittografia 2
MF1 - Modelli matematici
per mercati finanziari
7.5
6
6
1
2
2
6
2
6
1
Corso di letture
Docente da designare
6
1
Mutuato
da Filosofia
1
ABRUSCI
6
7.5
6
7.5
1
2
2
Mutuato da
Filosofia
PEDICINI
TORTORADE FALCO
ABRUSCI
ABRUSCI
CRUCIANI
TARTARONE
PEDICINI
RAMPONI
6. Prova finale
Dopo aver superato le prove didattiche previste dal proprio curriculum,
regolamentate dall’ordinamento del corso di studio e relative alle attività
formative (a), (b), (c), (d) ed (f), lo studente accede alla prova finale per il
conseguimento della Laurea Specialistica in Matematica.
La prova finale consiste nella presentazione in forma seminariale, di fronte ad una Commissione designata del Collegio Didattico in accordo con le
modalità generali previste dal Regolamento Didattico di Ateneo, di una
tesi su argomenti di interesse per la ricerca fondamentale od applicata.
Preceduta da due appositi moduli di letture, o da stage presso imprese
industriali, finanziarie o dei servizi, comporta lo studio ed elaborazione
della letteratura recente al riguardo, organizzazione ed elaborazione autonoma dei principali risultati e problemi. Contributi originali, in termini di
riformulazioni, esemplificazioni od applicazioni sono di regola attesi.
La stesura della tesi medesima può essere anche in lingua inglese e ciò
comporta l’attribuzione di 6 crediti di tipo (f).
La commissione della prova finale è composta da cinque docenti ufficiali
del corso di studio.La valutazione finale è espressa in centodecimi e comprende una valutazione globale del curriculum del candidato.Per la formazione del voto finale, la commissione calcola la media dei voti sostenuti
nelle attività formative valutate in trentesimi, utilizzando come pesi relativi
i crediti. La commissione ha di norma la possibilità di aggiungere alla
media base convertita in centodecimi da 0 a 4 punti per la valutazione
della prova finale e da 0 a 3 punti per la valutazione del curriculum, tenendo conto delle eventuali lodi ottenute nelle varie attività formative. Per l’attribuzione complessiva di punteggi maggiori e, comunque, fino ad un
massimo complessivo di 9 punti, la commissione dovrà pronunciarsi all’unanimità sulla base di una proposta scritta motivata di uno dei membri del
Collegio Didattico. Agli studenti che raggiungono il voto di laurea di 110
punti, può essere attribuita la lode con voto unanime della commissione.
157
Corso di Laurea quadriennale in matematica
Durata: 4 anni
Esami: 30 moduli semestrali
Crediti didattici: 240
A seguito dell’attivazione della Laurea di Primo Livello, il Corso di
“Laurea Quadriennale” inizia ad estinguersi: nell’a.a. 2002-2003 vengono considerate iscrizioni ai soli anni di corso II, III, IV; non vengono considerati passaggi o trasferimenti alla Laurea Quadriennale. Gli
studenti attualmente iscritti alla Laurea Quadriennale hanno l’opzione di passare alla Laurea di Primo Livello, così come di terminare il
Programma quadriennale, che verrà comunque disattivato al termine
naturale del ciclo: l’a.a. 2004-2005 sarà l’ultimo anno utile per conseguire la Laurea Quadriennale.
I. Il presente ordinamento (denominato “Nuovo” Ordinamento) è entrato in
vigore nell’a.a. 1997/98.
Dall’a.a. 2000/2001 tutti gli studenti seguono il “Nuovo” Ordinamento, ad
eccezione al più di quelli che hanno superato tutti gli esami entro l’a.a.
1999/2000.
II. Il presente ordinamento ha istituito gli insegnamenti modulari ed il sistema dei crediti. Dall’a.a. 2000/2001 i crediti vengono attribuiti in accordo
con il Corso di Laurea di Primo Livello.
1. Norme generali
1.1. Il corso di Laurea Quadriennale in Matematica ha lo scopo di fornire
strumenti metodologici e conoscenze della matematica pura ed applicata a livello scientifico.
1.2. Sono titoli di ammissione quelli previsti dalle vigenti disposizioni di
legge.
158
1.3. La durata del corso di laurea è di quattro anni.
Il corso di studi prevede trenta moduli semestrali. Tali moduli vanno
scelti tra quelli offerti nel Programma di Laurea di Primo Livello, e
quelli appartenenti alla lista al seguente punto.
L’articolazione del Corso di Laurea, i piani di studio con i relativi insegnamenti fondamentali obbligatori, i moduli didattici, le forme di tutorato, le prove di valutazione della preparazione degli studenti, la propedeuticità degli insegnamenti, il riconoscimento degli insegnamenti
annuali o dei moduli semestrali seguiti presso altri corsi di laurea o di
diploma, sono determinati dalle strutture didattiche secondo quanto
previsto dal Regolamento Didattico di Ateneo.
2. Ordinamento degli studi
2.1. Il corso degli studi è articolato in un biennio propedeutico, a carattere
formativo di base, ed in un successivo biennio di indirizzo con contenuti più specifici.
2.2. Il biennio di indirizzo è suddiviso in tre indirizzi: generale, didattico ed
applicativo.
Le iscrizioni sono così regolamentate:
- non è prevista iscrizione al primo anno di Corso.
- iscrizione al II anno
è necessario avere superato gli esami relativi a 2 moduli, tra cui
AM1 Analisi Matematica (1° modulo);
- iscrizione al III anno
è necessario avere superato complessivamente gli esami relativi a 8
moduli tra cui
AM2 Analisi Matematica (2° modulo)
GE2 Geometria (2° modulo);
- iscrizione al IV anno
è necessario avere superato complessivamente gli esami relativi a 14
moduli.
3. Biennio di base
3.1. Il biennio di base è articolato in sedici moduli semestrali: otto moduli
al primo anno e otto moduli al secondo anno.
3.2. Tutti gli insegnamenti del biennio di base sono obbligatori.
3.3. Gli insegnamenti del biennio di base sono i seguenti:
4 moduli semestrali nell’area disciplinare dell’analisi matematica;
4 moduli semestrali nell’area disciplinare della geometria;
2 moduli semestrali nell’area disciplinare dell’algebra;
2 moduli semestrali nell’area disciplinare della fisica matematica;
2 moduli semestrali nell’area disciplinare della fisica;
1 modulo semestrale nell’area disciplinare dell’analisi numerica;
1 modulo semestrale nell’area disciplinare del calcolo delle probabilità e statistica matematica
4. Biennio di indirizzo
4.1. Ciascun indirizzo è articolato in quattordici moduli semestrali: otto
moduli semestrali al terzo anno e sei moduli semestrali al quarto
anno.
159
4.2. In aggiunta agli insegnamenti del biennio di base, sono obbligatori
per tutti e tre gli indirizzi i seguenti insegnamenti:
2 moduli semestrali nell’area disciplinare della fisica;
1 modulo semestrale nell’area disciplinare dell’analisi matematica;
1 modulo semestrale nell’area disciplinare della geometria;
1 modulo semestrale nell’area disciplinare della fisica matematica.
4.3. Indirizzo generale. In aggiunta agli insegnamenti del comma 4.2,
sono caratterizzanti l’indirizzo generale:
2 moduli semestrali in una od ambedue le aree disciplinari dell’algebra e della geometria;
2 moduli semestrali nell’area disciplinare dell’analisi matematica.
Gli ulteriori 5 moduli semestrali necessari per completare il curriculum
degli studi dell’indirizzo generale debbono essere scelti in uno dei
piani di studio relativi a tale indirizzo, predisposti dalla struttura didattica.
4.4. Indirizzo didattico. In aggiunta agli insegnamenti del comma 4.2,
sono caratterizzanti l’indirizzo didattico:
4 moduli semestrali in una od ambedue le aree disciplinari della logica matematica e delle matematiche complementari.
Gli ulteriori 5 moduli semestrali necessari per completare il curriculum
degli studi dell’indirizzo didattico debbono essere scelti in uno dei
piani di studio relativi a tale indirizzo, predisposti dalla struttura didattica nel manifesto annuale degli studi.
4.5. Indirizzo applicativo. In aggiunta agli insegnamenti del comma 4.2,
sono caratterizzanti l’indirizzo applicativo:
1 modulo semestrale in una delle aree disciplinari della probabilità e
statistica matematica, dell’analisi numerica, della ricerca operativa e
dell’informatica;
4 moduli semestrali in una o più tra le aree disciplinari indicate nel
Piano Didattico annuale in relazione ai diversi orientamenti dell’indirizzo applicativo attivati.
Gli ulteriori 4 moduli semestrali necessari per completare il curriculum
degli studi dell’indirizzo applicativo debbono essere scelti in uno dei
piani di studio relativi a tale indirizzo.
5. Prove accessorie ed esame di laurea
5.1. Per essere ammesso all’esame di laurea, lo studente oltre ad aver
superato tutti gli esami previsti dal suo piano di studio, sarà tenuto a
dimostrare con modalità definite dalla struttura didattica, di norma
entro i primi due anni di corso, la conoscenza della lingua inglese.
160
5.2. L’esame di laurea deve comprendere la discussione di una disserta-
zione scritta e può essere preceduto da una prova di qualificazione le
cui modalità sono definite dalla struttura didattica.
5.3. Superato l’esame di laurea, lo studente consegue il titolo di dottore in
matematica, indipendentemente dall’indirizzo prescelto. L’indirizzo
seguito potrà essere indicato, a richiesta dell’interessato, nel certificato degli studi rilasciato dalla Università.
6. Piano Didattico
Gli insegnamenti per il conseguimento della Laurea Quadriennale vengono mutuati da quelli offerti per la Laurea di Primo e Secondo Livello, e
sono indicati nel relativo Piano Didattico. Una lista specifica di insegnamenti rivolti alla Laurea Quadriennale ed i corrispondenti programmi è
contenuta alla fine di questa sezione.
Ai fini della realizzazione dei piani di studio prescelti, gli studenti potranno
avvalersi degli insegnamenti sopra menzionati, in accordo con la tabella
di conversione elaborata dalla struttura didattica qui sotto.
TABELLA DI CONVERSIONE
INSEGNAMENTO
DELLALAUREA
QUADRIENNALE (con sigla e,
se necessario, sottotitolo)
CHE LO STUDENTE
DEVE ANCORASOSTENERE
PUÒESSERE SOSTITUITO
CON L’INSEGNAMENTO IMPARTITO
NELL’AMBITO DELLALAUREA
DI PRIMO LIVELLO:
AL1
AL2
AL3
AL4
AL5
AL6
AL7
AM1
AM2
AM3
AL1 - Algebra1, fondamenti
TN1 - Introduzione alla teoria dei numeri
AL2 - Algebra 2, gruppi, anelli e campi
TE1 - Teoria delle equazioni e teoria di Galois
AL4 - Numeri algebrici
AL7 - Argomenti di teoria algebrica dei numeri
AL5 - Anelli commutativi ed ideali
AM1 - Analisi 1, Teoria dei limiti
AM2 -Analisi 2, Funzioni di variabile reale
AM3 - Analisi 3, Calcolo differenziale ed integrale in
più variabili
AM4 - Teoria dell’integrazione e analisi di Fourier
AM5 - Teoria della misura e spazi funzionali
AC1 - Analisi complessa 1
AM7 - Equazioni alle derivate parziali 1
AM8 - Metodi locali in analisi funzionale non lineare
o
AM9 - Analisi funzionale non lineare
AM6 - Principi dell’analisi funzionale
AM10 - Teoria degli operatori lineari
AM11 - Analisi armonica
GE1 - Geometria 1, Algebra lineare
GE2 - Geometria 2, geometria euclidea e proiettiva
AM4
AM5
AM6
AM7
AM8
AM9 (Analisi funzionale)
AM 10
AM 11 (Analisi Armonica)
GE1
GE2
161
GE3
GE4
GE5
GE6
GE7
GE8
GE9
GE10
FM1
FM2
FM3
FM4
FM5
FM7
FM8
AN1 (Laboratorio di
programmazione e calcolo)
AN2
AN3
FS1
FS2
FS3
FS4
IN1
IN2
IN3
LM1
MC1
MC2
MC3
MC4
PS1
PS2
PS3
PS4
PS5
MA1, modelli differenziali
MA2, crittografia
MA3, Metodi Montecarlo
MA4, Modelli matematici
per i mercati finanziari
MA5
GE3 - Topologia generale ed elementi di topologia
algebrica
GE4 - Geometria differenziale 1
GE5 - Superfici di Riemann 1
GE6 - Superfici di Riemann 2
AL6 - Rappresentazione di gruppi
GE7 - Geometria Algebrica 1
GE8 - Geometria differenziale 2
GE9 - Geometria algebrica 2 o
GE10 - Topologia Algebrica
FM1 - Equazioni differenziali e meccanica
FM3 - Meccanica Lagrangiana ed Hamiltoniana
FM2 - Equazioni differenziali della fisica matematica
FM4 - Problemi di evoluzione in Fisica Matematica
FM5 - Introduzione ai sistemi dinamici caotici
FM6 - Passeggiate aleatorie e mezzi disordinati
FM7 - Metodi probabilistici in Fisica Matematica
IN1 - Informatica 1, Fondamenti,
+ TIB
AN1 - Analisi numerica 1
AN2 - Analisi numerica 2
FS1 - Fisica 1, dinamica e termodinamica
FS2 - Fisica 2, elettromagnetismo
FS3 - Fisica 3, Relatività e teorie relativistiche
MQ1 - Meccanica quantistica 1
IN1 - informatica 1, fondamenti +TIB
IN2 - Informatica 2, Modelli di calcolo
IN3 - Teoria dell’informazione
LM1 - Logica matematica 1, logica intuizionista e
logica lineare
MC5 - Matematiche complementari 5, Assiomatica
della geometria e didattica della matematica
MC4 - Matematiche complementari 4,
Logica classica del primo ordine
MC3 - Matematiche complementari 3, Piani affini
MC2 - Matematiche complementari 2,
Teoria assiomatica degli insiemi
CP1 - Probabilità discreta,
+ PAC - Probabilità al calcolatore: simulazione
ST1 - Statistica 1, metodi matematici e statistici
CP2 - Calcolo delle probabilità
SM1 - Statistica Matematica
CP3 - Argomenti scelti di probabilità
AN4 - Modelli differenziali
CR1 - Crittografia 1
CP5 - Metodi Montecarlo
MF1 - Modelli matematici per i mercati finanziari
CR2 - Crittografia 2
Nota: gli studenti che hanno nel piano di studi un MA, possono scegliere tra CR1, CR2
e MF1
162
Gli esami avranno luogo nei periodi di interruzione delle lezioni secondo
lo schema riportato nell’ordine degli studi della Laurea di Primo Livello.
Alcuni insegnamenti prevedono prove di esonero dall’esame finale, con
modalità fissate dal titolare del corso. L’esonero resta valido per una sessione d’esame (due appelli) successiva allo svolgimento del corso.
Moduli del secondo anno
AM3
AM4
FM1
FM3
FS 2
GE3
GE4
TN1
Analisi 3, calcolo differenziale ed integrale in più variabili
Teoria dell’integrazione e analisi di Fourier
Equazioni differenziali e meccanica
Meccanica lagrangiana e hamiltoniana
Fisica 2, elettromagnetismo
Topologia generale ed elementi di topologia algebrica
Geometria differenziale 1
Introduzione alla teoria dei numeri
Moduli del secondo biennio (o biennio di indirizzo)
AL2
AL3
AL4
AL5
AM5
AM6
AM7
AM8
AM10
AN1
AN2
AN3
CP2
CP3
CP4
CR1
CR2
FM2
FM4
FM5
FS3
GE5
GE6
GE 7
GE9
GE 10
IN1
IN2
IN3
LM1
MC2
MC3
MC4
MC5
MF1
SM1
ST1
Gruppi, anelli e campi
Fondamenti di algebra commutativa (letture)
Numeri algebrici
Anelli commutativi e ideali
Teoria della misura e spazi funzionali
Principi dell’Analisi Funzionale (corso di letture)
Equazioni alle derivate parziali 1
Metodi locali in analisi funzionale non lineare
Teoria degli operatori (corso di letture)
Analisi numerica 1, fondamenti
Analisi Numerica 2 (Corso di letture)
Analisi Numerica 3
Calcolo delle probabilità
Argomenti scelti di probabilità
Processi aleatori
Crittografia 1
Crittografia 2
Equazioni differenziali della fisica matematica
Problemi di evoluzione in fisica matematica
Introduzione ai sistemi dinamici caotici (letture)
Relatività e teoria relativistiche
Superfici di Riemann 1
Superfici di Riemann 2
Geometria algebrica 1
Geometria Algebrica 2
Topologia algebrica (corso di letture)
Informatica 1, fondamenti
Informatica 2, modelli di calcolo
Teoria dell’informazione
Logica intuizionista e logica lineare
Matematiche Complementari 2, Teoria assiomatica degli insiemi
Matematiche Complementari 3, piani affini
Matematiche Complementari 4, Logica classica del primo ordine
Matematiche complementari 5, Assiomatiche della geometria e
didattica della matematica
Modelli matematici per i mercati finanziari
Statistica Matematica 1
Metodi matematici e statistici
163
7. Tutorato
7.1. Servizio di assistenza durante il processo formativo.
Il tutorato è una forma di assistenza agli studenti intesa soprattutto a
fornire consigli ed indicazioni quanto all’organizzazione dello studio
ed all’impostazione del curriculum didattico.
7.2. Servizio di carattere collettivo: tutorato svolto con la collaborazione di
studenti “senior”.
Allo scopo di fornire assistenza in alcune attività integrative e facoltative (ad esempio: revisione di esercizi, assistenza in esercitazioni pratiche o di laboratorio), per alcuni corsi è prevista anche un’attività di
tutorato collettivo, svolto in collaborazione con studenti “senior” del
CdL in Matematica.
L’attività di tutorato è disciplinata da un apposito regolamento riportato nel fascicolo benvenuto@matematica.
8. Mobilità nell’ambito del Sistema Universitario Romano
Allo scopo di favorire una più completa scelta didattica, per alcuni insegnamenti specialistici del biennio di indirizzo, potrà essere consentita la
frequenza presso le altre sedi universitarie dell’area romana. L’autorizzazione viene concessa dal Consiglio di Corso di Laurea sulla base di una
domanda motivata dello studente, presentata prima dell’inizio del corso.
L’autorizzazione è valida soltanto per l’anno accademico per il quale è
stata richiesta.
9. Riconoscimento di attività didattica svolta in qualificati centri
scientifici esteri
Il Consiglio di Corso di Laurea nomina annualmente una commissione
che ha lo scopo di coordinare e proporre all’autorizzazione del Consiglio
di Corso di Laurea piani di studio che includano attività didattica svolta in
qualificati centri scientifici esteri, sia nell’ambito di programmi comunitari
(SOCRATES/ERASMUS) sia in quello di altri accordi internazionali. Gli
esami superati all’estero, per corsi inclusi in piani di studio autorizzati,
saranno valutati ai fini del conseguimento della laurea presso l’Università
degli Studi Roma Tre.
10. Piani di studio
164
Allo studente del secondo biennio sono offerte le seguenti alternative:
1. scegliere uno dei piani di studio tra quelli consigliati dal Consiglio di
Corso di Laurea attenendovisi strettamente (tali piani di studio sono ripor-
tati nei fascicoli benvenuto@matematica); in tal caso lo studente indica
soltanto il piano di studio consigliato prescelto, gli eventuali insegnamenti
opzionali ed il relativo indirizzo; per tali piani non é richiesta l’approvazione del Consiglio di Corso di Laurea;
2. sottoporre all’approvazione del Consiglio di Corso di Laurea un piano di
studio individuale; il piano deve corrispondere a precise esigenze di formazione culturale e di preparazione professionale e, quindi, deve presentare una coerenza nella scelta delle discipline.
La scadenza per la presentazione dei piani di studio è fissata al 31 marzo
2004.
11. Verifica della conoscenza della lingua inglese
L’accertamento della conoscenza della lingua inglese, di norma, deve
essere espletato prima dell’iscrizione al III° anno, tramite una prova di idoneità (che non comporta voto).
L’idoneità linguistica può essere conseguita iscrivendosi al Centro Linguistico di Ateneo, seguendo un corso e sostenendo la prova finale.
12. Prova di Qualificazione e Tesi di Laurea
Sentito il proprio Tutore, lo studente che abbia superato almeno venti
moduli ha la facoltà di chiedere ad un docente o ricercatore l’assegnazione di un argomento per la propria tesi di laurea.
L’esame per il conseguimento della laurea in matematica consiste:
- in una Prova di Qualificazione da sostenere prima dell’assegnazione
dell’argomento di tesi di laurea, secondo modalità fissate dal Consiglio di
Corso di Laurea (attualmente, tale prova consiste nella discussione di una
tesina orale);
- nella discussione di una tesi scritta il cui argomento dovrà inquadrarsi
nell’indirizzo scelto.
Ogni tesi di laurea deve essere accompagnata da un particolareggiato
sommario nel quale devono essere indicati gli scopi del lavoro, i principali
risultati, i riferimenti bibliografici essenziali e gli eventuali contributi del
candidato.
Il Regolamento dell’Esame di Laurea è riportato nel fascicolo benvenuto@matematica.
165
programma
dei corsi
di studio
in matematica
Sede dei docenti
DM = Dipartimento di Matematica, Largo San L. Murialdo n. 1;
DF = Dipartimento di Fisica, Via della Vasca Navale n. 84
AC1 - ANALISI COMPLESSA (Secondo semestre)
Prof. Lucia Caporaso
DM, Stanza 108, tel. 06 54888040
email: [email protected]
CFU 7.5
Equazioni di Cauchy-Riemann. Serie di potenze. Funzioni trascendenti
elementari. Mappe conformi elementari, trasformazioni lineari fratte. Teorema e formula di Cauchy su dischi. Proprietà locali di funzioni olomorfe
(formula e serie di Taylor, zeri e singolarità isolate, mappe olomorfe locali,
principio del massimo). Residui. Principio dell’argomento. Teorema Fondamentale dell’algebra (varie dimostrazioni). Serie di Laurent, frazioni parziali, fattorizzazioni, prodotti infiniti. Teorema di Weierstrass sulla convergenza uniforme. Ulteriori argomenti tra: il teorema generale di Cauchy;
funzioni speciali; il teorema della mappa di Riemann; funzioni armoniche;
prolungamenti analitici.
(Prerequisiti: AM3)
166
AL1 - ALGEBRA 1, FONDAMENTI (Primo semestre)
Prof. Marco Fontana
DM, Stanza 204 tel. 06 5488 8232
email: [email protected]
CFU 9
Insiemi ed applicazioni. Cenni sulla cardinalità. Numeri. Assiomi di Peano.
Principio di induzione. Principio del Buon Ordinamento. Costruzione di Z e
Q. Prime proprietà di C. Cenni sui numeri reali. Definizioni ed esempi
delle principali strutture algebriche. Semigruppi e gruppi. Gruppi di permu tazioni. Anelli. Domini di integrità. Campi. Divisibilità in Z. Anelli di polinomi
a coefficienti numerici: fattorizzazione unica, criteri di irriducibilità.
(Prerequisiti: nessuno)
AL2 - ALGEBRA 2, ANELLI E CAMPI (Primo semestre)
Prof. Florida Girolami
DM, Stanza 205 tel. 06 5488 8240
email: [email protected]
CFU 7
Gruppi: Gruppi di permutazioni, diedrali, ciclici. Sottogruppi. Classi laterali e
teorema di Lagrange. Omomorfismi. Sottogruppi normali e gruppi quoziente. Teoremi di omomorfismo. Anelli: Anelli, domini, corpi e campi. Sottoanelli, sottocampi e ideali. Omomorfismi. Anelli quoziente. Teoremi di omomorfismo. Ideali primi e massimali. Campo dei quozienti di un dominio. Divisibilità in un dominio. Campi: Estensioni di campi (semplici, algebriche e trascendenti). Campo di spezzamento di un polinomio (cenni). Campi finiti.
(Prerequisiti: GE1)
AL3 - FONDAMENTI DI ALGEBRA COMMUTATIVA
(Primo semestre)
Prof. Stefania Gabelli
DM, Stanza 312 tel. 06 5488 8005
email: [email protected]
CFU 6
Moduli ed anelli: moduli. Operazioni tra ideali, radicale primo e radicale di
Jacobson. Anelli e moduli di frazioni. Anelli locali. Lemma di Nakayama.
Dipendenza integrale: dipendenza integrale. Anelli di valutazione. Il Teorema di Krull sulla dipendenza integrale. Il Nullstellensatz di Hilbert.
Anelli noetheriani: Proprietà delle catene di ideali. Anelli noetheriani. Anelli
e moduli artiniani. Decomposizione primaria. Anelli di valutazione discreta
e domini di Dedekind. Generatori di un ideale e teorema di Krull dell’ideale principale.
(Prerequisiti: AL2)
AL4 - NUMERI ALGEBRICI (Secondo semestre)
Prof. Marco Fontana
DM, Stanza 204 tel. 06 5488 8232
email: [email protected]
CFU 6
167
Gruppi abeliani finitamente generati e liberi. Cenni alla teoria dei moduli
su domini ad ideali principali. Campi di numeri algebrici. Interi algebrici.
Basi intere. Teorema di esistenza e criteri per il riconoscimento di basi
intere. Polinomi e campi ciclotomici. Interi ciclotomici. Campi quadratici.
Descrizione degli anelli di interi quadratici. Proprietà di fattorizzazione.
Gruppo degli invertibili. Cenni al teorema di Dirichlet sulle unità. Teoria
della ramificazione e domini di Dedekind. Norme e tracce. Discriminanti e
teoria della ramificazione. Teoria di Dedekind sulla fattorizzazione. Gruppo
delle classi. Teorema di Minkowski e teorema di finitezza.
(Prerequisiti: AL2, TN1)
AL5 - ANELLI COMMUTATIVI ED IDEALI
(Corso di letture, secondo semestre)
Prof. Marco Fontana
DM, Stanza 204 tel. 06 5488 8232
email: [email protected]
Prof. Stefania Gabelli
DM, Stanza 312 tel. 06 5488 8005
email: [email protected]
CFU 6
Anelli da valutazione. Valutazioni discrete. Estensioni di valutazioni.
Costruzioni di anelli di valutazione. Chiusura integrale e teorema di Krull.
Ideali primi in estensioni intere. Domini di Pr_fer, domini di Bezout e domini di Dedekind. Teoria moltiplicativa degli ideali in domini di Pr_fer.
(Prerequisiti: AL3, GE2)
AM1a - ANALISI 1, TEORIA DEI LIMITI (Primo semestre)
Prof. Mario Girardi
DM, Stanza 202 tel. 06 5488 8231/8054
email: [email protected]
CFU 9
Assiomatica di R. Proprietà dei numeri reali. Topologia sulla retta. Limiti,
massimo e minimo limite. Successioni e serie numeriche: teoremi fondamentali. Funzioni. Continuità ed uniforme continuità. Derivate. Massimi e
minimi locali. Definizione assiomatica di exp(x), sin(x), cos(x).
(Prerequisiti: nessuno)
168
AM1b - ANALISI 1, TEORIA DEI LIMITI (Secondo semestre)
Prof. Silvia Mataloni
DM, Stanza 207, tel. 06 5488 8241
email: [email protected]
CFU 9
Assiomatica di R. Proprietà dei numeri reali. Topologia sulla retta. Limiti,
massimo e minimo limite. Successioni e serie numeriche: teoremi fondamentali. Funzioni. Continuità ed uniforme continuità. Derivate. Massimi e
minimi locali. Definizione assiomatica di exp(x), sin(x), cos(x). Grafici. Integrazione di funzioni continue: teorema fondamentale del calcolo, integrazione per parti. Formula di Taylor. Calcolo di alcuni integrali elementari; metodi
di integrazione; integrali impropri. Estensioni alle funzioni continue a tratti.
(Prerequisiti: ICA)
AM2 - ANALISI 2, FUNZIONI DI VARIABILE REALE
(Primo semestre)
Prof. Giovanni Mancini
DM, Stanza 310, tel. 06 5488 8221
email: [email protected]
CFU 7
Richiami sull’integrazione: linearità e positività dell’integrale;integrazione per
parti; approssimazioni dell’integrale tramite somme parziali di Riemann.
Successioni e serie di funzioni: convergenza puntuale, uniforme e totale;
derivazione ed integrazione. Integrali impropri: definizione ed esempi. Serie
di potenze: Serie di potenze e funzioni analitiche. Serie di Taylor e principali
funzioni trascendenti elementari. Funzioni esponenziali, trigonometriche e
iperboliche in campo complesso; formula di Eulero; il logaritmo complesso.
Funzioni di due e tre variabili: topologia del piano e dello spazio; derivate;
differenziale; lemma di Schwarz; formula di Taylor al secondo ordine; massimi e minimi locali. Derivazione sotto segno di integrale.
(Prerequisiti: AM1, GE1)
AM3 - ANALISI 3, CALCOLO DIFFERENZIALE ED INTEGRALE
IN PIÙ VARIABILI (Secondo semestre)
Prof. Luigi Chierchia
DM, Stanza 210 tel. 06 5488 8235
email: [email protected]
CFU 7.5
Principio delle contrazioni e applicazioni: lemma delle contrazioni in spazi
metrici. Teorema di esistenza ed unicità per equazioni differenziali ordinarie. Dipendenza dai dati iniziali e intervalli di esistenza. Teorema delle funzioni implicite e applicazioni a problemi di estremi vincolati. Calcolo vettoriale: Derivate e differenziale di funzioni vettoriali. Curve e superfici parametriche in R3. Definizione di integrale su domini in R2 e R 3; formule di
riduzione e cambi di variabile (enunciati). Lunghezza, area, integrali curvilinei, integrali superficiali. Integrazione di 1-forme differenziali; potenziali. I
teoremi di Gauss, Green e Stokes (enunciati).
(Prerequisiti: AM2)
AM4 - TEORIA DELL’INTEGRAZIONE
ED ANALISI DI FOURIER (Primo semestre)
Prof. Luigi Chierchia
DM, Stanza 210 tel. 06 5488 8235
email: [email protected]
169
CFU 7.5
Insiemi di misura nulla. Integrale di Riemann e misura di Peano-Jordan.
Teorema di Vitali-Lebesgue. Domini normali e integrali iterati. Teorema del
cambio di variabili. Misure superficiali. Teorema della divergenza in Rn ed
applicazioni al calcolo integrale vettoriale. Serie e trasformate di Fourier in
Rn ed applicazioni alle equazioni differenziali.
(Prerequisiti: AM3)
AM5 - TEORIA DELLA MISURA E SPAZI FUNZIONALI
(Secondo semestre)
Prof. Ugo Bessi
DM, Stanza 107, tel. 06 54888017
email: [email protected]
CFU 6
Teoria della misura astratta. Integrale di Lebesgue. Spazi Lp. Spazi di Hilbert. Misure prodotto. Misure assolutamente continue e misure singolari.
Variazione totale. Misure e funzionali lineari. Convoluzioni. Spazi di Sobolev (cenni).
(Prerequisiti: AM4)
AM6 - PRINCIPI DELL’ANALISI FUNZIONALE
(Secondo semestre)
Docente da definire
CFU 6
Fondamenti di analisi funzionale lineare. Spazi di Hilbert. Spazi di Banach. Spazi localmente convessi. Operatori limitati
(Prerequisiti: AM5)
AM7 - EQUAZIONI ALLE DERIVATE PARZIALI 1
(Primo semestre)
Prof. Luca Biasco
DM, Stanza 309, tel. 06 54888228
email: [email protected]
CFU 6
Argomenti scelti dalla teoria delle equazioni differenziali non lineari alle
derivate parziali.
(Prerequisiti: AM5)
170
AM8 - METODI LOCALI IN ANALISI FUNZIONALE
NON LINEARE (CORSO di letture, primo semestre)
Prof. Luigi Chierchia
DM, Stanza 210 tel. 06 5488 8235
email: [email protected]
CFU 6
Soluzioni quasi-periodiche per sistemi di equazioni differenziali non lineari
di tipo hamiltoniano. Problemi di piccoli divisori. Teoria di KolmogorvArnold-Moser. Teoremi di funzioni implicite in scale di spazi di Banach.
Problemi analitici e problemi differenziabili.
(Prerequisiti: AM5)
AM9 – ANALISI FUNZIONALE NON LINEARE
(Secondo semestre)
Prof. Giovanni Mancini
DM, Stanza 310 tel. 06 5488 8221
email: [email protected]
CFU 6
Metodi variazionali e topologici nello studio di equazioni differenziali non
lineari.
(Prerequisiti: AM5, FM2)
AM10 - TEORIA DEGLI OPERATORI LINEARI
(Corso di letture, secondo semestre)
Prof. Ugo Bessi
DM, Stanza 107, tel. 06 54888017
email: [email protected]
CFU 6
Teoria degli operatori non limitati in spazi di Hilbert. Teorema spettrale.
Semigruppi. Applicazioni alle equazioni differenziali.
(Prerequisiti: AM5, FM2)
AN1 - ANALISI NUMERICA 1, FONDAMENTI
(Secondo semestre)
Prof. Roberto Ferretti
DM, Stanza 304, tel. 06 54888218
email: [email protected]
CFU 7.5
Metodi diretti per sistemi lineari: il metodo di Gauss, le fattorizzazioni LU,
di Cholesky e QR. Calcolo di autovalori: il metodo delle potenze e delle
potenze inverse, successioni di Sturm, metodi QR e di Householder.
Approssimazione di funzioni: interpolazione polinomiale di Lagrange e
Newton, semplice e composita. Quadrature di Newton-Cotes semplici e
composite.
(Prerequisiti: AM3)
AN2 - ANALISI NUMERICA 2
(Primo semestre)
Prof. Roberto Ferretti
DM, Stanza 304, tel. 06 54888218
email: [email protected]
CFU 6
Metodi iterativi per sistemi di equazioni lineari e nonlineari: i metodi di
171
punto fisso, di rilassamento, di Newton. La formulazione di minimo residuo per un sistema di equazioni. Metodi di discesa per la ottimizzazione
libera e vincolata di funzioni in più dimensioni. Calcolo di autovalori: il
metodo delle potenze e delle potenze inverse, successioni di Sturm,
metodi QR e di Householder. Equazioni differenziali ordinarie: metodi ad
uno e a più passi. Introduzione ai metodi alle differenze per Equazioni a
Derivate Parziali: equazioni del trasporto, del calore e di Poisson.
(Prerequisiti: AN1, AM4, FM1)
AN3 – ANALISI NUMERICA 3
(Corso di letture, secondo semestre)
Docente da definire
CFU 6
Argomenti scelti in analisi numerica.
(Prerequisiti: AN2)
CAM - COMPLEMENTI DI ANALISI 1 (Secondo semestre)
Prof. Mario Girardi
DM, Stanza 202 tel. 06 5488 8231/8054
email: [email protected]
CFU 6
Integrazione di funzioni continue: teorema fondamentale del calcolo, integrazione per parti. Formula di Taylor. Calcolo di alcuni integrali elementari;
metodi di integrazione; integrali impropri. Estensioni alle funzioni continue
a tratti. Costruzione dei numeri reali: cardinalità; costruzione dell’insieme
dei numeri reali come completamento dell’insieme dei numeri razionali.
Serie di potenze: Numeri complessi. Raggio di convergenza; funzione
esponenziale; funzioni trigonometriche; funzioni iperboliche.
(Prerequisiti: AL1, AM1)
CP1 - PROBABILITÀ DISCRETA (Secondo semestre)
Prof. Fabio Martinelli
DM, Stanza 106 tel. 06 5488 8039
email: [email protected]
CFU 6
Spazi di Probabilità discreti. Probabilità condizionata, indipendenza. Variabili aleatorie discrete: leggi congiunte e marginali, indipendenza. Media,
momenti, varianza e covarianza. Prove indipendenti, processo di Poisson,
tempi di vita.Cenni su variabili aleatorie assolutamente continue: calcolo
di leggi, indipendenza, momenti. Disuguaglianza di Chebycev e Legge
(debole) dei Grandi Numeri. Approssimazione gaussiana e applicazioni.
Intoduzione alle catene di Markov.
(Prerequisiti: AL1, AM1 o ICA, IN1)
172
CP2 - CALCOLO DELLE PROBABILITÀ (Primo semestre)
Prof. Fabio Martinelli
DM, Stanza 106 tel. 06 5488 8039
email: [email protected]
CFU 6
Elementi di teoria della misura. Spazi di probabilità astratti. Lemmi di
Borel-Cantelli. Variabili aleatorie continue: leggi congiunte e marginali,
indipendenza, leggi condizionali. Media e media condizionale. Momenti,
varianza e covarianza. Disuguaglianze. Convergenza quasi certa e in probabilità. Leggi dei Grandi Numeri. Convergenza in distribuzione. Funzioni
caratteristiche e Teorema di Lévy. Teorema Limite Centrale. Catene di
Markov. Processi di ramificazione.
(Prerequisiti: AM4, PAC)
CP3 - ARGOMENTI SCELTI DI PROBABILITÀ
(Secondo semestre)
Prof. Elisabetta Scoppola
DM, Stanza 302 tel. 06 5488 8217
email: [email protected]
CFU 6
Grandi deviazioni. Probabilità e media condizionata a sigma-algebre. Martingale. Argomenti scelti dalla teoria dei processi stocastici.
(Prerequisiti: CP2)
CP4 - PROCESSI ALEATORI
(Corso di letture, primo semestre)
Docente da definire
CFU 6
Introduzione allo studio dei processi aleatori.
(Prerequisiti: AM5, FM2)
CR1 - CRITTOGRAFIA (Primo semestre)
Prof. Francesca Tartarone
DM, Stanza 309 tel. 06 5488 8228
email: [email protected]
CFU 7.5
Crittografia a chiave pubblica: RSA. Test di primalità probabilistici. Logaritmi discreti. Dieffie Hellmann. ElGamal. Baby steps, Giant steps. Crittosistemi Ellittici. Firme digitali e cenni di crittografia a chiave simmetrica.
(Prerequisiti: AL2, AM3, GE2, PAC)
CR2 - CRITTOGRAFIA 2 (Secondo semestre)
Prof. Marco Pedicini
DM Stanza 202 tel 06 5488 8231
e mail: [email protected]
CFU 6
173
Crittografia applicata: teoria di Shannon, crittografia a chiave simmetrica,
Advanced Encryption Standard, crittografia a flussi e crittografia a blocchi,
funzioni di Hash.
(Prerequisiti: CR1)
FM1 - EQUAZIONI DIFFERENZIALI E MECCANICA
(Secondo semestre)
Prof. Guido Gentile
DM, Stanza 305 tel. 06 5488 8226
email: [email protected]
CFU 7.5
Equazioni differenziali lineari. Flussi in R n. Stabilità secondo Lyapunov.
Insiemi limite. Sistemi planari e sistemi meccanici unidimensionali. Sistemi meccanici conservativi a più gradi di libertà: moti centrali, problema dei
due corpi. Introduzione ai principi variazionali della meccanica.
(Prerequisiti: AM3)
FM2 - EQUAZIONI DIFFERENZIALI
DELLA FISICA MATEMATICA (Primo semestre)
Prof. Alessandro Pellegrinotti
DM, Stanza 206 tel. 06 5488 8233
email: [email protected]
CFU 6
Equazioni alle derivate parziali lineari e quasi-lineari del primo ordine.
Caratteristiche e forma canonica per equazioni alle derivate parziali lineari. Equazioni di Laplace, del calore e delle onde.
(Prerequisiti: AM4)
FM3 - MECCANICA LAGRANGIANA E HAMILTONIANA
(Secondo semestre)
Prof. Guido Gentile
DM, Stanza 305 tel. 06 5488 8226
email: [email protected]
CFU 6
Meccanica lagrangiana e sistemi vincolati. Variabili cicliche. Costanti del
moto e simmetrie. Sistemi di oscillatori lineari e piccole oscillazioni. Moti
relativi e cinematica dei sistemi rigidi. Trottola di lagrange. Meccanica
hamiltoniana. Flussi hamiltoniani. Teorema di Liouville e del ritorno. Trasformazioni canoniche. Funzioni generatrici. Metodo di Hamilton-Jacobi e
variabili azione angolo. Introduzione alla teoria delle perturbazioni.
(Prerequisiti: FM1)
174
FM4 - PROBLEMI DI EVOLUZIONE IN FISICA MATEMATICA
(Corso di letture, secondo semestre)
Prof. Alessandro Pellegrinotti
DM, Stanza 206 tel. 06 5488 8233
email: [email protected]
CFU 6
Approssimazione di profili continui mediante opportuni processi di limite.
Limite idrodinamico e cinetico. Gas libero. Gas di Lorentz su reticoli bidimensionali. Comportamento asintotico del Gas di Lorentz.
(Prerequisiti: AM5, FM3)
FM5 - INTRODUZIONE AI SISTEMI CAOTICI
(Corso di letture, secondo semestre)
Docente da definire
CFU 6
Mappe dissipative del piano. Orbite periodiche. Varietà stabili. Entropia
topologica. Dinamica simbolica. Sistemi iperbolici.
(Prerequisiti: AM5, FM3)
FS1 - FISICA 1, DINAMICA E TERMODINAMICA
(Primo semestre)
Prof. Wolfango Plastino
DF, Stanza 132A tel. 06 5517 7277
email: [email protected]
CFU 9
Dinamica: Cinematica del punto materiale. Dinamica del punto materiale.
Leggi di Newton. Dinamica del centro di massa. Invarianza galileiana.
Conservazione dell’impulso. Forze conservative. Lavoro. Forze di attrito.
Dinamica dei solidi. Momento delle forze e momento angolare. Tensore di
inerzia. Equazioni di Eulero. Termodinamica: Primo principio della termodinamica. Secondo principio della termodinamica. Reversibilità ed entropia. Potenziali termodinamici.
(Prerequisiti: AM3)
FS2 - FISICA 2, ELETTROMAGNETISMO (Primo Semestre)
Prof. Francesco de Notaristefani
DF, Stanza 153 tel. 06 5517 7231
email: [email protected]
CFU 7.5
Leggi di Coulomb e di Gauss. Campo elettrostatico e potenziale. Teoria
del potenziale, equazioni di Poisson e Laplace, teorema di unicità. Conduttori, condensatori, densità di energia del campo elettrostatico. Correnti
e circuiti. Campi magnetostatici, legge di Ampere. L’induzione, la mutua
induzione e l’autoinduzione. Equazioni di Maxwell. Onde elettromagnetiche. Campi elettrici e magnetici nella materia. Cenni di relatività ristretta.
(Prerequisiti: FS1)
175
FS3 - FISICA 3, RELATIVITÀ E TEORIE RELATIVISTICHE
(Secondo semestre)
Prof. Stefano Maria Mari
DF, via della Vasca Navale, 84 tel. 06 5517 7285
email: [email protected]
CFU 6
La radiazione elettromagnetica. Trasformazioni di Lorenz. Invarianti relativistici. Gruppo di Poincaré. Fondamenti di relatività generale. Equazioni di
Einstein.
(Prerequisiti: FS2)
GE1 - GEOMETRIA 1, ALGEBRA LINEARE
(Secondo semestre)
Prof. Angelo F. Lopez
DM, Stanza 112 tel. 06 5488 8045
email: [email protected]
CFU 9
Spazi vettoriali. Matrici e sistemi di equazioni lineari. Il teorema di Rouchè-Capelli. Spazi affini. Rappresentazione di sottospazi. Applicazioni
lineari. Autovalori e autovettori di operatori lineari. Diagonalizzazione.
Forma canonica di Jordan.
(Prerequisiti: AL1)
GE2 - GEOMETRIA 2, GEOMETRIA EUCLIDEA E PROIETTIVA
(Primo semestre)
Prof. Alessandro Verra
DM, Stanza 306 tel. 06 5488 8219/8206
email: [email protected]
CFU 7
Forme bilineari simmetriche. Ortogonalità. Prodotti scalari. Operatori
autoaggiunti ed ortogonali su spazi vettoriali euclidei. Spazi euclidei.
Distanze e angoli. Affinità ed isometrie. Spazi proiettivi e proiettività. Completamento proiettivo di uno spazio affine. Curve algebriche piane: proprietà generali. Classificazione delle coniche proiettive, affini ed euclidee.
(Prerequisiti: GE1)
176
GE3 - TOPOLOGIA GENERALE ED ELEMENTI DI TOPOLOGIA
ALGEBRICA (Secondo semestre)
Prof. Angelo F. Lopez
DM, Stanza 112 tel. 06 5488 8045
email: [email protected]
CFU 7.5
Funzioni distanza e spazi metrici. Spazi topologici. Funzioni continue e proprietà topologiche. Assiomi di numerabilità e di separazione. Topologia prodotto. Spazi quoziente. Compattezza. Connessione e connessione per archi.
Rivestimenti. Sollevamenti di funzioni continue. Rivestimenti universali.
(Prerequisiti: AM2, GE2)
GE4 - GEOMETRIA DIFFERENZIALE 1 (Primo semestre)
Prof. Massimiliano Pontecorvo
DM, Stanza 208 tel. 06 5488 8234
email: [email protected]
CFU 6
Curve in Rn. Torsione e curvatura. Formule di Frenet. Classificazione
delle curve in Rn. Superfici. Mappa di Gauss. Curvatura gaussiana e
media. Linee di curvatura. Geodetiche. Teorema Egregium di Gauss.
Generalità sulle varietà topologiche e differenzialbili.
(Prerequisiti: AM3, GE2)
GE5 - SUPERFICI DI RIEMANN 1 (Secondo semestre)
Prof. Edoardo Sernesi
DM Stanza 110 tel 06 5488 8044
e mail: [email protected]
CFU 6
Omotopia. Gruppo fondamentale. Gruppo fondamentale della circonferenza. Classificazione delle superfici topologiche compatte. Le superfici di
Riemann. La formula di Riemann-Hurwitz. Costruzione della superficie di
Riemann associata ad una curva algebrica piana.
(Prerequisiti: AC1, GE3)
GE6 - SUPERFICI DI RIEMANN 2
(Corso di letture, secondo semestre)
Prof. Angelo F. Lopez
DM, Stanza 112 tel. 06 5488 8045
email: [email protected]
CFU 6
Divisori e sistemi lineari su una superficie di Riemann. Mappe olomorfe in
spazi proiettivi. Immersioni. Campi di funzioni meromorfe. Curve algebriche e Teorema di Riemann-Roch. Applicazioni a curve ellittiche, curve
canoniche.
(Prerequisiti: GE5)
GE7 - GEOMETRIA ALGEBRICA 1 (Primo semestre)
Prof. Lucia Caporaso
DM, Stanza 108 tel. 06 5488 8040
email: [email protected]
CFU 6
Varietà affini e varietà proiettive. Funzioni ed applicazioni regolari e razionali. Famiglie e spazi di parametri. Studio locale.
(Prerequisiti: GE5)
GE8 – GEOMETRIA DIFFERENZIALE 2 (Secondo semestre)
Prof. Massimiliano Pontecorvo
DM, Stanza 208 tel. 06 5488 8234
email: [email protected]
177
CFU 6
Varietà liscie. Fibrati vettoriali, forma differenziali. Integrazione su varietà.
Teorema di Stokes. Complesso di de Rham
(Prerequisiti: GE4)
GE9 - GEOMETRIA ALGEBRICA 2
(Corso di letture, Secondo semestre)
Prof. Edoardo Sernesi
DM Stanza 110 tel 06 5488 8044
e mail: [email protected]
CFU 6
Teoria degli schemi. Teoria dei moduli.
(Prerequisiti: GE7)
GE10 - TOPOLOGIA ALGEBRICA
(Corso di letture, Primo semestre)
Docente da definire
CFU 6
Richiami su gruppo fondamentale e rivestimenti. Rivestimenti ramificati di
superfici di Riemann. Il teorema di esistenza di Riemann. Spazi di
Hurwitz. Il teorema di Luroth-Clebsch.
(Prerequisiti: GE5)
ICA - INTRODUZIONE AL CALCOLO (Primo semestre)
Prof. Edoardo Sernesi
DM Stanza 110 tel 06 5488 8044
e mail: [email protected]
CFU 6
(Tale corso verrà mutuato da uno dei corsi attivati nella Facoltà di Scienze
M.F.N.)
Funzioni di una variabile reale a valori reali. Limiti di funzioni. Principali
proprietà delle funzioni continue. Funzioni derivabili. Minimi, massimi e
flessi di funzioni: analisi qualitativa del grafico di una funzione. Il teorema
di Lagrange. Integrale indefinito e principali tecniche per il calcolo degli
integrali indefiniti. Integrali definiti e calcolo di aree. Teorema fondamentale del calcolo integrale.
(Prerequisiti: nessuno)
178
IN1 - INFORMATICA 1, FONDAMENTI (Primo semestre)
Prof. Marco Liverani
DM Stanza 207 tel 06 5488 8241
e mail: [email protected]
CFU 9
Formalizzazione di problemi, algoritmi, diagrammi di flusso, linguaggi di
programmazione, programmazione strutturata, tipi di dato, strutture di
dati, rappresentazione delle informazioni. Fondamenti di programmazione
in linguaggio C. Algoritmi per l’ordinamento di sequenze (Quick sort,
Merge sort, Heap sort). Pile, code, liste, grafi, alberi; algoritmi per la risoluzione di problemi di ottimizzazione su grafi (visita di grafi, alberi di
copertura, ricerca di cammini minimi, ordinamento topologico). Cenni di
complessità computazionale. Laboratorio di programmazione C in
ambiente UNIX.
(Prerequisiti: TIB)
IN2 - INFORMATICA 2, MODELLI DI CALCOLO
(Primo semestre)
Prof. Marco Pedicini
DM Stanza 202 tel 06 5488 8231
e mail: [email protected]
CFU 7.5
Complessità, computabilità, rappresentabilità: problemi di decisione, automi finiti e algoritmi. Turing-calcolabilità. Complessità spaziale e temporale
degli algoritmi. Funzioni di complessità. Funzioni ricorsive. Il problema
dell’arresto per le macchine di Turing. Programmazione funzionale: Lambda calcolo. Teorema di Church-Rosser. Strategie di normalizzazione.
Risolubilità. Teorema di Bohm. Teorema di lambda-definibilità per le funzioni ricorsive. Modelli beta-funzionali del lambda-calcolo. Programmazione object-oriented: Dichiarazioni di classi funzionali. Ereditarietà tra classi.
Dichiarazione di classi virtuali. Definizione di metodi privati. Late-binding
di metodi.
(Prerequisiti: IN1)
IN3 - TEORIA DELL’INFORMAZIONE (Secondo semestre)
Prof. Lorenzo Tortora de Falco
DM Stanza 300 tel 06 5488 8223
e mail: [email protected]
CFU 6
Calcolabilità e funzioni ricorsive. Macchina di Turing (deterministica).
Indecidibilità e riduzioni algoritmiche. I teoremi di enumerazione, di Rice,
del punto fisso. Macchine di Turino non deterministiche. Classi di complessità algoritmica. Teorema di Savitch. Riduzioni polinomiali e completezza. Teoremi di Cook-Levin sulla NP-completezza di SAT.
(Prerequisiti: IN2)
LSX - lingua straniera (X=F, I,..)
Corso di lingua straniera riconosciuta dall’U.E. (F = francese, I = inglese,...). Questo corso comporta la frequenza presso il Centro Linguistico
d’Ateneo ed il superamento della relativa prova d’esame.
(Prerequisiti: nessuno)
LM1 - LOGICA INTUIZIONISTA E LOGICA LINEARE
(Secondo semestre)
Prof. Vito Michele Abrusci
Facoltà di Lettere e Filosofia via Ostiense 234, Stanza 202 tel. 06 5457 7419
179
email: [email protected]
CFU 6
(Insegnamento mutuato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia)
Deduzione naturale e normalizzazione della logica intuizionista. Reti
dimostrative, semantica delle dimostrazioni e semantica delle fasi per la
logica lineare
(Prerequisiti: MC2, MC4)
MC2 - MATEMATICHE COMPLEMENTARI 2,
TEORIA ASSIOMATICA DEGLI INSIEMI (Secondo semestre)
Prof. Vito Michele Abrusci
Facoltà di Lettere e Filosofia via Ostiense 234, Stanza 202 tel. 06 5457 7419
email: [email protected]
CFU 6
Assiomi di Zermelo-Fraenkel, teoria degli ordinali e dei cardinali, ipotesi
del continuo.
(Prerequisiti: AL2, GE2)
MC3 - MA TEMA TICHE COMPLEMENTARI 3, PIANI AFFINI
(Corso di letture, Primo semestre)
Docente da definire
CFU 6
Piani affini desarguesiani, coordinabilità su un corpo; piani affini staudtiani
e piani affini pascaliani; piani affini ordinati.
(Prerequisiti: AL3, GE3)
MC4 - MATEMATICHE COMPLEMENTARI 4,
LOGICA CLASSICA DEL PRIMO ORDINE (Primo semestre)
Prof. Vito Michele Abrusci
Facoltà di Lettere e Filosofia via Ostiense 234, Stanza 202 tel. 06 5457 7419
email: [email protected]
CFU 6
(Insegnamento mutuato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia)
Linguaggio formale, calcolo dei seguenti, teorema di Compattezza, teorema di Loewwnhweim-Skolem, teorema di Completezza e teorema di eliminazione del taglio; teoremi di incompletezza.
(Prerequisiti: AL2, GE2)
180
MC5 - MATEMA TICHE COMPLEMENTARI 5, ASSIOMA
TICHE
DELLA GEOMETRIA E DIDATTICA DELLA MATEMATICA
(Primo semestre)
Prof. Rosanna Cruciani
DM, Stanza 304 tel. 06 5488 8218
email: [email protected]
CFU 6
Assiomi di Hilbert, indipendenza degli assiomi, le “Geometrie non”. Assiomi di Choquet, classificazione delle isometrie, similitudini, angoli. Uso di
Cabri Geometrie per esplorare il modello di Klein.
(Prerequisiti: AL3, GE3)
MF1 - MODELLI MA TEMA TICI PER MERCATI FINANZIARI
(Secondo semestre)
Prof. Alessandro Ramponi
DM Stanza 202 tel 06 5488 8231
e mail: [email protected]
CFU 7,5
Titoli obbligazionari. Modelli per il tasso d’interesse. Dinamiche di prezzo,
a tempo discreto e continuo. Titoli derivati e loro valutazione. Problemi di
gestione del rischio finanziario.
(Prerequisiti: CP2)
MQ1 - MECCANICA QUANTISTICA (Secondo semestre)
Prof. Francesco De Notaristefani
DF, Stanza 153 tel. 06 5517 7231
email: [email protected]
CFU 7.5
Proprietà ondulatorie delle particelle, proprietà corpuscolari della luce. Il
corpo nero. L’equazione di Schrodinger. Oscillatore armonico e atomo di
idrogeno. Il principio di indeterminazione. Lo spin dell’elettrone. Fenomeni
quantistici: effetto Zeeman ed effetto Zeeman anomalo. Teoria elementare
dell’interazione col campo elettromagnetico. Livelli energetici.
(Prerequisiti: FS2)
PAC - PROBABILITÀ AL CALCOLATORE: SIMULAZIONE
(Secondo semestre)
Prof. Pietro Caputo
DM, Stanza 106, tel. 06 5488 8039
email: [email protected]
CFU 3
Algoritmi per la simulazione di variabili aleatorie discrete (bernoulliane,
binomiali, geometriche, di Poisson, finite) e continue (esponenziali,
gamma, di Weibull, di Cauchy, gaussiane). Prove ripetute. Confronto tra
distribuzione empirica e teorica; stima della media o della varianza; metodo Monte Carlo per il calcolo numerico di un integrale. Precisione legata
alla disuguaglianza di Chebycev. Simulazione di catene di Markov e convergenza verso l’equilibrio.
(Prerequisiti: CP1)
PFB - PREPARAZIONE ALLA PROVA FINALE DI TIPO B
(Primo e secondo semestre)
Prof. Ugo Bessi
DM, Stanza 107, tel. 06 54888017
email: [email protected]
Prof. Florida Girolami
181
DM, Stanza 205 tel. 06 5488 8240
email: [email protected]
CFU 6
Discussione in aula di esercizi relativi alla prova finale di tipo B.
(Prerequisiti: acquisizione di 130 CFU)
SM1 - STATISTICA MATEMATICA 1 (Secondo semestre)
Prof. Brunero Liseo
DM, Stanza 207, tel. 06 5488 8241
email: [email protected]
CFU 6
Modelli statistici, stima di parametri. Criteri UMVUE e Cramer-Rao, RaoBlackwell. Proprietà asintotiche degli stimatori ML. Teorema di GaussMarkov. Teorema di Neyman-Pearson e test ottimali. Teoria asintotica
degli stimatori e quantità pivotali. Nozioni di statistica.
(Prerequisiti: ST1, CP2)
ST1 - STATISTICA 1, METODI MATEMATICI E STATISTICI
(Ssecondo semestre)
Prof. Lea Petrella
DM, Stanza 207, tel. 06 5488 8241
email: [email protected]
CFU 7.5
Stime: stima di media e varianza percampioni gaussiani; stima di una proporzione. Test: test su media e varianza per campioni gaussiani; il test del
chi-quadro. Regressione lineare. Analisi della varianza. Stimatori dei
momenti e di massima verosimiglianza. Confronto tra stimatori. Normalità
asintotica. Il lemma di Neyman-Pearson. Il punto di vista Bayesiano. Esercitazioni in laboratorio: l’implementazione di algoritmi tramite software
opportuno.
(Prerequisiti: AM3, PAC)
182
TE1 - TEORIA DELLE EQUAZIONI E TEORIA DI GALOIS
(Secondo semestre)
Prof. Stefania Gabelli
DM, Stanza 312 tel. 06 5488 8005
email: [email protected]
CFU 7.5
Elementi di Teoria dei Campi. Ampliamenti finiti, ciclotomici, finitamente
generati. Campo di spezzamento di un polinomio. Ampliamenti algebrici e
puramente trascendenti. Chiusura algebrica e campi algebricamente chiusi. Il gruppo di Galois di un polinomio. La corrispondenza di Galois.
Costruzioni con riga e compasso. Il teorema di Gauss sulla costruibilità
dei poligoni regolari. Risolubilità per radicali. Il Teorema di Ruffini-Abel.
Formule radicali per le equazioni di terzo e quarto grado. Equazioni quintiche non risolubili per radicali.
(Prerequisiti: AL2)
TIB - TECNICHE INFORMATICHE DI BASE (Primo semestre)
Prof. Marco Pedicini
DM Stanza 202 tel 06 5488 8231
e mail: [email protected]
CFU 3
Introduzione all’informatica generale: architettura del calcolatore, sistemi
operativi, linguaggi di programmazione e ingegneria del software. Introduzione al sistema operativo Unix: uso della shell e introduzione al sistema
X-windows. Scrittura e typesetting di testi matematici in LaTeX. Introduzione al software per il calcolo numerico e simbolico.
(Prerequisiti: nessuno)
TN1 - INTRODUZIONE ALLA TEORIA DEI NUMERI
(Secondo semestre)
Prof. Francesco Pappalardi
DM, Stanza 209 tel. 06 5488 8243
email: [email protected]
CFU 7.5
Congruenze e polinomi. Equazioni diofantee lineari in due (o più) indeterminate. Risoluzione di sistemi di congruenze lineari. Congruenze polinomiali. Congruenze polinomiali mod p: teorema di Lagrange. Approssimazione p-adica. Esistenza di radici primitive mod p. Indice relativamente ad
una radice primitiva. Congruenze quadratiche. Residui quadratici. Simbolo di Legendre. Lemma di Gauss e Legge di Reciprocità Quadratica. Simbolo di Jacobi. Interi somma di due quadrati. Lemma di Thue. Interi rappresentabili come somma di due, tre, quattro quadrati. Funzioni moltiplicative. Le funzioni j, s, t, m. La formula di inversione di Möbius. Studio di
alcune equazioni diofantee.
(Prerequisiti: AL2, GE2)
TN2 - TEORIA DEI NUMERI (Primo semestre)
Prof. Francesco Pappalardi
DM, Stanza 209 tel. 06 5488 8243
email: [email protected]
CFU 6
Metodi Elementari: Teoremi di Chebicev per la distribuzione dei primi,
Teoremi di Mertens, Teorema di Dirichlet per primi in progressione aritmetica, Ordini medi, Metodo dell’iperbole, funzioni generatrici.
Metodi di Crivello: Il crivello di Eratostene, quello di Brun, quello di Selberg e il Gran Crivello”.
Metodi dell’analisi complessa: La funzione zeta di Rieman e sua continuazione meromorfa. Regioni prive di zeri. Il Teorema dei Numeri primi. Conseguenze dell’ipotesi di Riemann. Il Teorema dei Numeri primi in progressione aritmetica. Il Teorema di Bombieri Vinogradov.
Eventuali aggiornamenti ed ulteriori informazioni sono riportate
sulle pagine web del Corso di Laurea: http://www.mat.uniroma3.it
183
Corsi di studio
in scienze
biologiche
Corso di Laurea di I livello (triennale)
in Scienze Biologiche
Introduzione
La durata del Corso di Laurea in Scienze Biologiche è di tre anni accademici, suddivisi in un biennio comune e un terzo anno articolato in più indirizzi (curricula).
L’impegno dello studente è calcolato in base alle unità di Credito Formativo Universitario (CFU). Il CFU misura il lavoro di apprendimento richiesto
ad uno studente (decreto 87/327/CEE) e corrisponde a 25 ore di attività
formativa.
Ogni CFU equivale a 8 ore di lezione frontale e 17 ore di studio personale, o a 16 ore di attività di laboratorio o di elaborazione di dati e 9 ore di
studio personale.
Ad ogni corso insegnamento e/o modulo di qualsiasi attività formativa, è
attribuito un numero di crediti corrispondenti al carico didattico del corso
stesso.
Per l’immatricolazione al corso di Laurea in Scienze Biologiche è previsto
un numero programmato. Per l’anno accademico 2003-2004 è stato proposto il valore di 100 unità.
Gli studenti che intendono iscriversi al Corso di Laurea in Biologia dovranno effettuare un test selettivo, che verterà su argomenti di cultura genera-
185
le e delle materie formative di base. Il livello di preparazione atteso, concernente gli ambiti della matematica, chimica, fisica e biologia, è quello
acquisibile con i diplomi di scuola secondaria superiore. Sulla base degli
esiti del test attitudinale verrà stilata una graduatoria di merito. Il test, oltre
a definire la graduatoria ai fini della immatricolazione, permetterà ai
docenti di individuare eventuali lacune e di definire e assegnare i debiti
formativi che lo studente è tenuto a estinguere entro il primo anno di
corso.
Il trasferimento da altri Atenei può essere accolto in base alle possibilità
logistiche e allo studente potranno essere riconosciuti i crediti conseguiti
nella sua carriera. Il numero massimo di trasferimenti consentiti verrà stabilito dal Collegio Didattico e pubblicato nel manifesto degli studi.
I corsi d’insegnamento sono organizzati in moduli semestrali. La frequenza alle attività formative è obbligatoria.
Per accedere al secondo anno lo studente dovrà aver saldato eventuali
debiti formativi accertati tramite la prova di ingresso e dovrà aver acquisito almeno un terzo dei crediti previsti per il primo anno (20 CFU). Per
accedere al terzo anno lo studente deve aver acquisito tutti i crediti previsti per il primo anno (60 CFU) e almeno un terzo dei crediti previsti per il
secondo anno (20 CFU). A questi fini non verranno computati i crediti
acquisiti tramite le idoneità di lingua inglese e di laboratorio di programmazione e calcolo.
Elenco dei corsi attivati
PRIMO ANNO
Anatomia comparata (BIO/06) 6 CFU II semestre
Botanica (BIO/01) 7 CFU II semestre
● Chimica Generale ed Inorganica (CHIM/03) 7 CFU I semestre
● Chimica Organica (CHIM/06) 7 CFU II semestre
● Fondamenti di Citologia (BIO/06) 6 CFU I semestre
● Embriologia (BIO/06) 3 CFU II semestre
● Fisica (FIS/07) 7 CFU II semestre
● Istituzioni di Matematiche (MAT/05) 7 CFU I semestre
● Laboratorio di programmazione e calcolo (INF/01) 5 CFU I semestre
● Lingua Inglese 5 CFU
●
●
SECONDO ANNO
●
186
●
Analisi dei dati sperimentali (FIS07) 4 CFU I semestre
Biochimica (BIO/10) 7 CFU I semestre
Biologia Molecolare (BIO/11) 7 CFU I semestre
Fisiologia (BIO/09) 7 CFU II semestre
● Fisiologia Vegetale (BIO/04) 7 CFU II semestre
● Fondamenti di Genetica (BIO/18) 7 CFU I semestre
● Laboratorio di Chimica (CHIM/03) 4 CFU I semestre
● Microbiologia Generale (BIO/19) 7 CFU II semestre
● Zoologia (BIO/05) 7 CFU I semestre
● Corso opzionale: ATTIVITÀ FORMATIVE AFFINI E INTEGRAT I V I
(discipline Biologiche) 3 CFU **
●
●
TERZO ANNO
●
Ecologia (BIO/07) 7 CFU comune ai tre curricula I semestre
CURRICULUM MOLECOLARE-CELLULARE
Laboratorio di Metodologie e Tecnologie Biochimiche (BIO/10) 4.5
CFU I semestre
● Laboratorio di Metodologie e Tecnologie Bio-molecolari (BIO/11)
4.5 CFU II semestre
● Laboratorio di Metodologie e Tecnologie Cellulari (BIO/06) 4.5 CFU
II semestre
● Laboratorio di Metodologie e Tecnologie Genetiche (BIO/18) 4.5
CFU II semestre
● Laboratorio di Metodologie e Tecnologie applicate ai Micro-organismi (BIO/19) 3 CFU I semestre
● Opzionale congruo al Curriculum: 3 CFU *
● Opzionale congruo al Curriculum: 3 CFU *
● Corso opzionale ATTIVITÀ FORMATIVE AFFINI E INTEGRAT I V I
(discipline Biologiche) 3 CFU **
● Corsi a scelta libera dello studente: 9 CFU ***
● Tirocinio o Seminari integrativi 5 CFU
● Elaborato Finale: 9 CFU.
●
CURRICULUM FISIOPATOLOGICO
Citogenetica, Mutagenesi (BIO/18) 4.5 CFU II semestre
Fisiologia, Neurofisiologia, Endocrinologia (BIO/09) 4.5 CFU I I
semestre
● Laboratorio tematico integrato (BIO/18, BIO/19, BIO/09 e MED/04)
4.5 CFU II semestre
●
●
187
Microbiologia, Virologia (BIO/19) 6 CFU II semestre
Patologia, Immunologia (MED/04) 4.5 CFU II semestre
● Opzionale congruo al Curriculum: 3 CFU *
● Corso opzionale ATTIVITÀ FORMATIVE AFFINI E INTEGRAT I V I
(discipline Biologiche) 3 CFU **
● Corsi a scelta libera dello studente: 9 CFU ***
● Tirocinio o Seminari integrativi 5 CFU
● Elaborato Finale: 9 CFU
●
●
CURRICULUM AMBIENTALE-NATURALISTICO
Complementi di Botanica (BIO/02) 7.5 CFU I semestre
Complementi di Zoologia (BIO/05) 7.5 CFU I semestre
● Fondamenti di Ecologia applicata (BIO/07) 6 CFU II semestre
● Opzionale congruo al Curriculum: 3 CFU *
● Opzionale congruo al Curriculum: 3 CFU *
● Corso opzionale ATTIVITÀ FORMATIVE AFFINI E INTEGRAT I V I
(discipline Biologiche) 3 CFU **
● Corsi a scelta libera dello studente: 9 CFU ***
● Tirocinio o Seminari integrativi 5 CFU
● Elaborato Finale 9 CFU
●
●
* Nota - Corsi opzionali congrui al curriculum
188
CORSI ATTIVATI:
● Fondamenti di Anatomia comparata (BIO/06) 3 CFU
● Fondamenti di Biochimica Applicata (BIO/10) 3 CFU
● Fondamenti di Biochimica Vegetale (BIO/04) 3 CFU
● Fondamenti di Biotecnologie dei microorganismi (CHIM/11) 3 CFU
● Fondamenti di Biotecnologie Vegetali (BIO/04) 3 CFU
● Fondamenti di Citogenetica (BIO/18) 3 CFU
● Fondamenti di Conservazione natura e delle sue risorse (BIO/07) 3 CFU
● Fondamenti di Ecologia acque interne (BIO/07) 3CFU
● Fondamenti di Ecologia animale (BIO/07) 3 CFU
● Fondamenti di Ecologia vegetale (BIO/03) 3 CFU
● Fondamenti di Biofisica (BIO/10) 3 CFU
● Fondamenti di Entomologia (BIO/05) 3 CFU
● Fondamenti di Mutagenesi Ambientale (BIO/18) 3 CFU
● Fondamenti di Farmacologia (BIO/14) 3 CFU
● Fondamenti di Fisiologia ambientale (BIO/09) 3 CFU
● Fondamenti di Genetica dei Microorganismi (BIO/18) 3 CFU
● Fondamenti di Immunologia (MED/04) 3 CFU
● Fondamenti di Microbiologia ambientale (BIO/19) 3 CFU
● Fondamenti di Virologia (BIO/19) 3 CFU
●
Fondamenti di Zoogeografia (BIO/05) 3 CFU
** Nota - Corso opzionale ATTIVITÀ FORMATIVE AFFINI E INTEGRATIVI (discipline Biologiche):
CORSI ATTIVATI:
● Fondamenti di Ecologia vegetale (BIO/03) 3 CFU
● Fondamenti di Farmacologia (BIO/14) 3 CFU
● Fondamenti di Didattica delle Scienze Naturali (BIO/05) 3 CFU
● Applicazioni interdisciplinari in Biologia 1 (BIO/13) 6 CFU (limitatamente al riconoscimento crediti degli studenti passati dal vecchio al
nuovo ordinamento)
● Applicazioni interdisciplinari in Biologia 2 (BIO/13) 6 CFU (limitatamente al riconoscimento crediti degli studenti passati dal vecchio al
nuovo ordinamento)
CORSI ATTIVABILI:
● Fondamenti di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica
(BIO/12) 3 CFU
● Fondamenti di Botanica applicata (BIO/03) 3 CFU
● Fondamenti di Antropologia (BIO/08) 3 CFU
*** Nota corsi a scelta libera dello studente
CORSI ATTIVATI:
● Fondamenti di Parassitologia (MED/07) 3 CFU
● Fondamenti di Igiene (MED/42) 3 CFU
● Fondamenti di Chimica dell’ambiente (CHIM/12) 3 CFU
● Tutti i corsi del vecchio e del nuovo ordinamento di Scienze Biologiche
● Per corsi di altre Facoltà/Università o altre attività occorre la autorizzazione preventiva del Collegio Didattico
189
Indirizzi dei docenti
ANALISI DEI DATI SPERIMENTALI
Prof.ssa MARIAANTONIETTARICCI
Via della Vasca Navale, 84
[email protected]
ANATOMIA COMPARATA
Prof. GIANCARLO GIBERTINI
Viale Marconi 446
[email protected]
BIOLOGIA MOLECOLARE
Prof. PAOLO MARIOTTINI
Viale Marconi 446
[email protected]
BOTANICA
Prof.ssa GIULIACANEVA
Viale Marconi 446
[email protected]
FONDAMENTI DI CITOLOGIA
Prof. GIORGIO VENTURINI
Viale Marconi 446
[email protected]
CHIMICABIOLOGICA
Dott. FABIO VIRGILI
(Docente esterno)
tel. 0651494517
[email protected]
CHIMICAGENERALE ED INORGANICA
Dott.ssa GIOVANNAIUCCI
Via della Vasca Navale, 84
[email protected]
CHIMICAORGANICA
Prof. AUGUSTO GAMBACORTA
Via della Vasca Navale, 79
[email protected]
190
CITOGENETICA E MUTAGENESI
Prof.ssa CATERINATANZARELLA
Viale Marconi 446
[email protected]
COMPLEMENTI DI BOTANICA
Prof. GIULIA CANEVA
[email protected]
Prof. FERNANDO LUCCHESE
[email protected]
Viale Marconi 446
COMPLEMENTI DI ZOOLOGIA
Prof. MARCO ALBERTO BOLOGNA
Viale Marconi 446
[email protected]
ECOLOGIA
Prof.ssa ALICIAACOSTA
Viale Marconi 446
[email protected]
ECOLOGIAAPPLICATA
Dott. CORRADO BATTISTI
docente esterno
[email protected]
EMBRIOLOGIA
Dott.ssa SANDRA MORENO
Viale Marconi 446
[email protected]
FISICA
Dott. FABIO BRUNI
Via della Vasca Navale, 84
[email protected]
FISIOLOGIA, NEUROFISIOLOGIA, ENDOCRINOLOGIA
Prof.ssa ANNATRENTALANCE
Viale Marconi, 446
[email protected]
FISIOLOGIA GENERALE
Prof.ssa ANNATRENTALANCE
Viale Marconi 446
[email protected]
191
FISIOLOGIAVEGETALE
Prof. RODOLFO FEDERICO
Viale Marconi 446
[email protected]
GENETICA
Prof.ssa CATERlNATANZARELLA
Viale Marconi 446
[email protected]
ISTITUZIONI DI MATEMATICHE
Dott. ANDREABRUNO
Largo S. Leonardo Murialdo, 1
[email protected]
LABORATORIO DI CHIMICA
Prof. GIOVANNI POLZONETTI
Via della Vasca Navale, 84
[email protected]
LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE APPLICATE AI
MICROORGANISMI
Prof.ssa ELISABETTA ZENNARO
Viale Marconi, 446
[email protected]
LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE BIOMOLECOLARI
Prof. RICCARDO ANGELINI
[email protected]
Prof. PAOLO MARIOTTINI
[email protected]
Viale Marconi, 446
LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE CELLULARI
Prof. MARCO COLASANTI
Viale Marconi, 446
[email protected]
LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE GENETICHE
Dott.ssa RENATACOZZI
Viale Marconi 446
[email protected]
192
LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE E CALCOLO
Ing. ROBERTO PUCCINELLI
docente esterno
[email protected]
LABORATORIO TEMATICO INTEGRATO
Prof.ssa ELISABETTAAFFABRIS
Prof.ssa MARIASSUNTA CASALINO
Prof.ssa CATERINATANZARELLA
Prof.ssa GIOVANNAMARIA LAURO
Prof.ssa ANNATRENTALANCE
Prof.ssa SANDRA INCERPI
Viale Marconi 446
LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE BIOCHIMICHE
Prof. GIOVANNI ANTONINI
Viale Marconi, 446
[email protected]
MICROBIOLOGIA GENERALE
Prof.ssa PAOLO VISCA
Viale Marconi 446
[email protected]
MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA
Prof. PAOLO VISCA
[email protected]
Prof.ssa ELISABETTAAFFABRIS
[email protected]
Viale Marconi 446
PATOLOGIA E IMMUNOLOGIA
Dott. FABRIZIO POCCIA
docente esterno
[email protected]
ZOOLOGIA
Prof. MARCO ALBERTO BOLOGNA
Viale Marconi 446
[email protected]
193
Corso di Laurea di II livello (specialistica)
in Scienze Biologiche
Introduzione
Dall’anno accademico 2003/2004 vengono attivate le seguenti lauree specialistiche (classe 6/S, Laurea specialistica in Scienze Biologiche):
● Laurea specialistica in Biologia ambientale;
● Laurea specialistica in Biologia applicata alla ricerca bio-medica;
● Laurea specialistica in Metodologie e applicazioni della Biologia molecolare e cellulare.
La durata del corso di laurea è, di regola, di due anni. L’attività didattica è
articolata in due anni di corso (nell’anno accademico 2003/2004 viene
attivato il primo) durante i quali lo studente deve conseguire 120 crediti,
ripartiti tra varie attività formative, aree e settori scientifico-disciplinari, in
conformità ai decreti ministeriali corrispondenti.
Corso di Laurea di II livello (specialistica)
in Biologia ambientale
Obiettivi formativi specifici
Il corso di Laurea Specialistica in Biologia Ambientale risponde alla
domanda di una adeguata formazione nel settore della Biologia applicata
allo studio ed alla gestione e tutela delle risorse naturali. Pertanto questo
Corso di Laurea si pone i seguenti obiettivi formativi di carattere generale:
- fornire una solida preparazione culturale nella Biologia di base e nei
diversi settori della Biologia applicata allo studio ed alla gestione delle
risorse naturali, nonché un’elevata preparazione scientifica e operativa
nelle discipline che caratterizzano la classe;
- fornire una approfondita conoscenza della metodologia strumentale,
degli strumenti analitici e delle tecniche di acquisizione e analisi dei dati
nel campo della Biologia ambientale;
- fornire un’adeguata conoscenza degli strumenti matematici ed informatici di supporto, in particolare per quanto attiene gli aspetti di analisi ecologica;
- dare padronanza del metodo scientifico di indagine per poter sviluppare
autonomamente ricerca di base ed applicata nel campo della Biologia
ambientale;
- mettere in grado gli studenti di utilizzare fluentemente, in forma scritta e
orale, almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, in particolar
modo l’inglese, con riferimento anche ai lessici disciplinari specialistici;
- mettere in grado gli studenti di lavorare con ampia autonomia, anche
assumendo responsabilità di progetti e strutture nei campi della Biologia
ambientale.
194
Ai fini indicati, il curriculum del Corso di Laurea specialistica in Biologia
Ambientale comprende i seguenti aspetti professionalizzanti garantiti
attraverso attività formative finalizzate a:
(a) acquisizione degli strumenti matematici, statistici, informatici, fisici e
chimici applicati all’analisi delle caratteristiche abiotiche e biotiche dell’ambiente;
(b) approfondimento della formazione biologica di base e delle sue applicazioni, con particolare riguardo alle conoscenze applicative relativamente all’analisi di specie, popolazioni e comunità animali e vegetali in
condizioni normali e alterate, alle loro interazioni reciproche, agli effetti
ambientali e biotici sugli esseri viventi;
(c) acquisizione di tecniche utili per la comprensione dei fenomeni ecologici;
- attività formative, lezioni ed esercitazioni obbligatorie di laboratorio
ed in ambiente naturale per non meno di 30 crediti complessivi (di cui
8 per esercitazioni sul campo), in particolare dedicate alla conoscenza di metodiche sperimentali per il riconoscimento e la descrizione
della biodiversità, per l’analisi delle specializzazioni autoecologiche e
dei rapporti biocenotici, per l’analisi di caratteristiche abiotiche degli
ecosistemi e di loro alterazioni d’origine antropica, per l’analisi e l’elaborazione dei dati;
- in relazione a obiettivi specifici, attività esterne come tirocini formativi
presso aziende, strutture della pubblica amministrazione e laboratori,
oltre a soggiorni di studio presso altre università italiane ed europee,
anche nel quadro di accordi internazionali.
In prospettiva della formazione pratica e professionale degli studenti, l’attività didattica sarà integrata con corsi di perfezionamento, stage e tirocini
specialistici di carattere botanico, zoologico, ecologico e di biologia della
conservazione, svolti presso strutture specializzate (Musei di Zoologia,
Orti botanici, ENEA, Istituto Superiore di Sanità, Istituti CNR, Istituti Zooprofilattici), nonché presso aziende ed enti pubblici e privati la cui qualificazione scientifica sia stata preventivamente valutata, indirizzati alla conservazione ambientale (Parchi nazionali, Parchi regionali, Riserve dello
Stato e regionali, ecc.).
Ambiti occupazionali previsti per i laureati
Le finalità professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della
professione sono quindi da ricondurre a:
- analisi e controlli dei diversi livelli strutturali della biodiversità degli ecosistemi e della loro conservazione, anche in relazione a valutazioni di
impatto ambientale;
- Biomonitoraggio per l’analisi della qualità (micro- e macrobiologica nonché chimica) delle acque;
- sviluppo ed applicazione di metodologie analitiche nello studio della biodiversità e della sua conservazione;
195
- identificazione e studio di specie e comunità animali e vegetali applicate
alla loro gestione e conservazione ed alla pianificazione territoriale;
- valutazione dello stato di conservazione di habitat e specie incluse in
Direttive internazionali ed in Leggi nazionali;
- indagine scientifica in campo sistematico, ecologico e di Biologia della
conservazione;
- gestione della ricerca applicata in ambito ambientale.
Gli ambiti professionali
Gli obiettivi formativi del corso sono in larga misura riferibili all’oggetto
della professione del Biologo, così come istituita con legge n. 396 del
24/05/1967, così come modificata dal DPR 328 del 5/6/2001. Le finalità
professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione
sono quindi da ricondurre a:
- attività professionali in istituzioni di ricerca, di controllo e di gestione in
campo ambientale, sia in ambito privato che nella pubblica amministrazione, con particolare riguardo a:
(a) conoscenza e tutela della biodiversità degli organismi animali e vegetali e dei microrganismi;
(b) comprensione dei fenomeni biologici a tutti i livelli ed diffusione di tali
conoscenze;
(c) uso regolato delle risorse biotiche e loro incremento;
(d) applicazioni biologiche in campo ambientale e dei beni culturali.
- attività professionali di promozione e sviluppo dell’innovazione scientifica
e tecnologica, nonché di gestione e progettazione di tecnologie utili in
campo ambientale;
- avviamento, entro opportuni dottorati di ricerca, alla indagine nel settore
della Biologia ambientale.
Definizione delle conoscenze richieste per l’accesso
Le conoscenze richieste sono quelle acquisibili con una laurea di primo
livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo ambientalenaturalistico. In caso di provenienza da una laurea della classe di Scienze
Biologiche di primo livello con altro percorso formativo o da altra sede,
dovranno essere acquisiti tutti i crediti previsti nella laurea di primo livello
con percorso ambientale-naturalistico, in materie di carattere botanico,
zoologico ed ecologico. In caso di altra laurea di primo livello con contenuti formativi almeno parzialmente simili (es. Classe delle lauree in Biotecnologie) dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti
entro il primo anno di corso.
196
Modalità di regolamentazione dell’accesso
Avranno accesso al corso senza debiti formativi i laureati di I livello di
Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo ambientale-naturalistico
dell’Università di Roma Tre o con equivalenti contenuti. Tuttavia, anche i
Laureati triennali in possesso delle conoscenze richieste per l’accesso
dovranno sostenere un esame mirante all’accertamento delle capacità per
l’accesso alla Laurea specialistica. I laureati di primo livello in Scienze
Biologiche secondo la tipologia dell’Università “Roma Tre” potranno accedere alla Laurea Specialistica, superato positivamente l’esame di ammissione, con il totale riconoscimento dei CFU maturati nella Laurea triennale. In caso di altra Laurea di I o II livello, dovranno essere acquisiti anche i
crediti di base mancanti. A tali laureati, alla loro iscrizione alla Laurea
Specialistica, dovranno essere indicati, da una apposita commissione, i
debiti formativi e le attività formative necessarie per il conseguimento
della Laurea Specialistica, in conformità con la tabella e con gli obiettivi
del Corso di laurea specialistica. Al fine di garantire un congruo rapporto
docente/discente e di offrire una adeguata didattica laboratoristica, anche
tenuto conto delle disponibilità logistiche del Dipartimento di Biologia e
delle Istituzioni convenzionate, si ritiene di dover programmare il numero
massimo di studenti iscritti. L’accesso al corso sarà quindi regolamentato
attraverso un esame ed una valutazione dei titoli.
Eventuali obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno
di corso
Per gli studenti che presentano debiti formativi all’atto dell’iscrizione al I
anno del CL specialistico in Biologia Ambientale, sarà possibile accedere
ai singoli corsi curriculari del percorso formativo Ambientale Naturalistico
della Laurea di I livello in Biologia dell’Università Roma Tre. Per tali studenti l’accesso al II anno di corso della Laurea Specialistica in Biologia
Ambientale sarà subordinato all’acquisizione di tutti i crediti formativi man canti all’atto dell’iscrizione.
Entro la data e con le modalità definite nel manifesto degli studi, lo studente deve effettuare la scelta degli eventuali insegnamenti e attività
opzionali, seguendo i percorsi formativi indicati dal Collegio Didattico di
Biologia. È data facoltà allo studente di scegliere quali insegnamenti
seguire nel I anno e quali nel II anno, fatte salve la ripartizione di 60 CFU
per ciascun anno di corso e le indicazioni relative al percorso formativo
scelto.
Per essere ammesso alla prova finale, denominata esame di laurea, lo
studente dovrà aver acquisito almeno 246 crediti come dettagliati nel
piano di studi presentato dallo studente.
La prova finale è basata su una discussione di una tesi di laurea a carattere sperimentale che porti un contributo originale alle conoscenze scientifiche nel campo. È prevista la presentazione di un elaborato scritto e la
sua discussione di fronte ad una commissione nominata dal Collegio
Didattico di Biologia.
La scelta del docente guida e dell’argomento dovrà essere effettuata
entro il primo semestre del secondo anno.
197
PIANO DIDATTICO DETTAGLIATO
PRIMO ANNO
Attività formative Di base - Ambiti disciplinari Discipline biologiche
SSD Possibili: BIO/10 BIO/09 BIO/05 BIO/01
Corsi Attivati:
● Zoologia sistematica BIO/05 I semestre
Attività formative - Ambiti disciplinari
Caratterizzanti - Crediti di sede aggregati
SSD Possibili: BIO/01 BIO/02 BIO/04 BIO/05 BIO/06 BIO/07 BIO/18
BIO/19
Corsi Attivati: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 5.
Il Collegio Didattico proporrà percorsi formativi consigliati
● Botanica sistematica BIO/02 (obbligatorio) I - II semestre
● Fisiologia ambientale e Biochimica vegetale BIO/09 e BIO/04 II semestre
● Complementi di Microbiologia ambientale BIO/019 I semestre
● Complementi di Ecologia delle acque interne BIO/07 I semestre
● Complementi di Mutagenesi BIO/18 I semestre
● Complementi di Entomologia BIO/05 I semestre
● Complementi di Zoogeografia BIO/05 II semestre
● Complementi di Ecologia animale BIO/05 II semestre
● Complementi di Anatomia Comparata BIO/06 II semestre
Attività formative Altre (art. 10, comma 1, lettera f)
Ambiti disciplinari
Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche e relazionali, tirocini.
SSD Possibili: Tutti
Sicurezza in laboratorio 3 CFU (obbligatorio)
SECONDO ANNO (da attivare nell’a.a. 2004-2005)
198
Attività formative Affini ed integrative - Ambiti disciplinari Chimica e
Biologia
SSD Possibili: BIO/03 BIO/08 MED/42 Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 1
● Complementi di Ecologia Vegetale BIO/03
● Fitogeografia BIO/03
● Igiene Ambientale MED/42
● Ecologia del Paesaggio BIO/07
Attività formative Affini ed integrative - Ambiti disciplinari Interdisciplinarietà ed applicazioni
SSD Possibili: Vedi format ministeriale
Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 1.
● Biologia applicata ai Beni Culturali BIO/13
● Complementi
di Chimica dell’ambiente CHIM/12
BIO/03
● Didattica delle Scienze Biologiche BIO/13
● Etnobotanica
Attività formative: A scelta dello studente.
SSD Possibili: Tutti.
Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 2.
● Tutti i corsi del vecchio e del nuovo ordinamento di Scienze Biologiche
● Per corsi di altre Facoltà/Università o altre attività occorre la autorizzazione preventiva del CCL
Attività formative Altre (art. 10, comma 1, lettera f)
Ambiti disciplinari Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche
e relazionali, tirocini.
SSD Possibili: Tutti
Corsi Attivabili: 3 CFU ciascuno.
Ulteriore Lingua straniera 3 CFU
Ulteriori conoscenze informatiche / Elementi di Statistica 3 CFU
Tirocinio in laboratori differenti da quelli in cui si svolge la attività per la
Tesi o Stage 3 CFU
199
Corso di Laurea di II livello (specialistica)
in Biologia applicata alla ricerca Biomedica
Obiettivi formativi specifici
L’ampio sviluppo della conoscenza scientifica in vari settori della biologia
molecolare e cellulare ha avuto numerose ripercussioni in ambito biomedico ed ha rapidamente portato a importanti acquisizioni sulle funzioni
di cellule, organi e sistemi in condizioni normali ed alterate, sulle modificazioni genetiche e chimiche alla base delle alterazioni patologiche indotte
da agenti chimici, fisici e biologici, permettendo in ultimo lo sviluppo di
nuovi approcci diagnostici e terapeutici. Lo studio della biologia della cellula in condizioni fisiologiche e patologiche e le nuove tecnologie biomediche mirate alla determinazione delle cause delle alterazioni molecolari e cellulari che si manifestano in numerose patologie sono alla base
della moderna formazione specialistica dei biologi diretti operare nel settore bio-medico. La comprensione del funzionamento della cellula in condizioni normali ed alterate richiede quindi un approccio interdisciplinare e
l’utilizzazione di strumenti propri di discipline specialistiche quali biochimica, biologia molecolare, biologia cellulare, farmacologia, fisiologia, immunologia, genetica, microbiologia e patologia.
Il Corso di Laurea Specialistica (II Livello) in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica mira ad approfondire le conoscenze già acquisite dai Laureati di I Livello in Biologia, indirizzo Fisiopatologico, Bio-medico o Sanitario, ai fini della formazione specialistica di biologi in grado di condurre
autonomamente ricerca di base ed applicata nel settore bio-medico.
200
Gli obiettivi formativi qualificanti il corso di Laurea di II livello in Biologia
applicata alla ricerca bio-medica sono:
- fornire una preparazione culturale integrata nel campo della biologia
applicata allo studio di processi fisiologici e patologici a livello molecolare,
cellulare e sistemico;
- approfondire la metodologia dell’indagine scientifica e la gestione delle
tecnologie esistenti e di quelle derivanti dall’innovazione scientifica nel
campo della biologia applicata allo studio di sistemi cellulari ed animali in
condizioni fisiologiche e patologiche;
- implementare le conoscenze operative delle strumentazioni analitiche ed
informatiche proprie del settore bio-medico e sanitario;
- trasferire le informazioni ottenute dalla genomica, trascrittomica e proteomica alla comprensione dettagliata di processi cellulari in condizioni
fisiologiche e patologiche;
- qualificare la professionalità in abiti correlati al settore bio-medico, con
particolare riferimento ai laboratori di analisi biologiche e microbiologiche
ed ai controlli biologico-sanitari a fini diagnostici e preventivi;
- applicare tecnologie riguardanti lo sviluppo di modelli sperimentali subcellulari, cellulari e animali utilizzati nei settori farmaceutico, nutrizionistico, merceologico e sanitario;
- impartire una buona conoscenza della lingua inglese scientifica e dell’uso di software dedicati alla ricerca scientifica.
Attività formativa
Per raggiungere i suddetti obiettivi è richiesta l’acquisizione di crediti
essenzialmente nelle discipline dell’area biologica e medica. La formazione laboratoristica e l’esercizio dell’analisi critica dei progetti di ricerca, dei
metodi d’indagine scientifica e dei risultati sperimentali saranno garantiti
da un adeguata assegnazione di crediti per attività sperimentali dedicate
alla preparazione della prova finale. L’attività didattica sarà integrata con
seminari interni e tirocini a carattere specialistico che saranno svolti presso strutture pubbliche e private accreditate in ambito bio-medico e sanitario, alcune delle quali già in convenzione con il Dipartimento di Biologia
quali ENEA, CNR o Istituti del Ministero della Sanità (Istituti di Ricovero e
Cura a carattere Scientifico, Istituto Superiore di Sanità, Istituti Zooprofilattici, Istituto della Nutrizione, Istituto Superiore per la prevenzione e la
Sicurezza sul lavoro) e Società ed Istituti riconosciuti dal Ministero per l’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR).
Ambiti occupazionali previsti per i laureati
Gli obiettivi formativi del corso di Laurea di II livello in Biologia applicata
alla ricerca bio-medica sono in larga misura riferibili all’oggetto della professione del biologo in ambito sanitario, così come istituita con legge n.
396 del 24/5/67, successivamente modificata con D.P.R. n. 328 del 5 giugno 2001. Le finalità professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione sono quindi da ricondurre a:
- sviluppo e applicazione di metodologie scientifiche applicate alla ricerca
bio-medica;
- attività di ricerca scientifica presso istituti universitari, enti di ricerca,
industrie farmaceutiche;
- gestione della ricerca di base ed applicata in campo bio-medico, con particolare riferimento al settore farmacologico, nutrizionistico e diagnostico;
- analisi e controlli biologici della qualità delle acque, derrate alimentari,
medicamenti in genere e merci di natura biologica;
- sviluppo ed applicazione di metodologie analitiche in campo genetico,
isto-citologico, immunologico, microbiologico e metabolico nell’uomo e
negli animali;
- identificazione di agenti patogeni nell’uomo e negli animali;
Ambiti professionali
Gli ambiti professionali tipici che si possono offrire al laureato del corso di
studio sono:
- attività professionali in istituzioni di ricerca (nazionali ed intenazionali),
controllo ed assistenza dell’area bio-medica e negli istituti di ricerca che
utilizzano sistemi cellulari e animali in vivo, nell’industria farmaceutica,
chimica, agro-alimentare, cosmetica, nei laboratori di analisi biologiche,
chimico-cliniche e microbiologiche, nei presidi territoriali adibiti al controllo
biologico e sanitario;
201
- avviamento, attraverso scuole di specializzazione, ai ruoli dirigenziali di
competenza biologica nel S.S.N;
- avviamento, entro opportuni dottorati di ricerca, alla ricerca interdisciplinare nel settore bio-medico e sanitario.
Definizione delle conoscenze richieste per l’accesso
Le conoscenze richieste sono quelle acquisibili con una laurea di primo livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo fisiopatologico. In
caso di provenienza da una laurea della classe di Scienze Biologiche di
primo livello con altro percorso formativo o da altra sede, dovranno essere
acquisiti tutti i crediti previsti nella laurea di primo livello con percorso fisiopatologico, in materie quali fisiologia, genetica, microbiologia e patologia generale. In caso di altra laurea di primo livello con contenuti formativi almeno
parzialmente simili (es. Classe delle lauree in Biotecnologie) dovranno essere acquisiti anche i crediti di base mancanti entro il primo anno di corso.
Modalità di regolamentazione dell’accesso
Avranno accesso al corso senza debiti formativi i laureati di I livello di
Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo fisiopatologico dell’Università di Roma Tre o con equivalenti contenuti. Tuttavia, anche i Laureati
triennali in possesso delle conoscenze richieste per l’accesso dovranno
sostenere un esame mirante all’accertamento delle capacità per l’accesso
alla Laurea specialistica. I laureati di primo livello in Scienze Biologiche
secondo la tipologia dell’Università “Roma Tre” potranno accedere alla
Laurea Specialistica, superato positivamente l’esame di ammissione, con
il totale riconoscimento dei CFU maturati nella Laurea triennale. In caso di
altra Laurea di I o II livello, dovranno essere acquisiti anche i crediti di
base mancanti. A tali laureati, alla loro iscrizione alla Laurea Specialistica,
dovranno essere indicati, da una apposita commissione, i debiti formativi
e le attività formative necessarie per il conseguimento della Laurea Specialistica, in conformità con la tabella e con gli obiettivi del Corso di laurea
specialistica. Al fine di garantire un congruo rapporto docente/discente e
di offrire una adeguata didattica laboratoristica, anche tenuto conto delle
disponibilità logistiche del Dipartimento di Biologia e delle Istituzioni convenzionate, si ritiene di dover programmare il numero massimo di studenti
iscritti. L’accesso al corso sarà quindi regolamentato attraverso un esame
ed una valutazione dei titoli.
202
Eventuali obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno
di corso
Per gli studenti che presentano debiti formativi all’atto dell’iscrizione al I
anno di corso della Laurea Specialistica in Biologia Applicata alla Ricerca
Biomedica, sarà possibile accedere ai singoli corsi curriculari del percorso
formativo fisiopatologico della Laurea di I livello in Biologia dell’Università
Roma Tre. Per tali studenti l’accesso al II anno di corso della Laurea Specialistica in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica sarà subordinato
all’acquisizione di tutti i crediti formativi mancanti all’atto dell’iscrizione.
Entro la data e con le modalità definite nel manifesto degli studi, lo studente deve effettuare la scelta degli eventuali insegnamenti e attività opzionali,
seguendo i percorsi formativi indicati dal Collegio Didattico di Biologia. È
data facoltà allo studente di scegliere quali insegnamenti seguire nel I
anno e quali nel II anno, fatte salve la ripartizione di 60 CFU per ciascun
anno di corso e le indicazioni relative al percorso formativo scelto.
Per essere ammesso alla prova finale, denominata esame di laurea, lo
studente dovrà aver acquisito almeno 246 crediti come dettagliati nel
piano di studi presentato dallo studente.
La prova finale è basata su una discussione di una tesi di laurea a carattere sperimentale che porti un contributo originale alle conoscenze scientifiche nel campo. È prevista la presentazione di un elaborato scritto e la
sua discussione di fronte ad una commissione nominata dal Collegio
Didattico di Biologia.
La scelta del docente guida e dell’argomento dovrà essere effettuata
entro il primo semestre del secondo anno.
PIANO DIDATTICO DETTAGLIATO
PRIMO ANNO
Attività formative Di base - Ambiti disciplinari Discipline biologiche
SSD Possibili: BIO/10 BIO/09 BIO/05 BIO/01
Corsi Attivabili:
● Complementi di Fisiologia BIO/09 II semestre
Attività formative Caratterizzanti - Ambiti disciplinari Crediti di sede
aggregati
SSD Possibili: BIO/06 BIO/09 BIO/10 BIO/11 BIO/14 BIO/18 BIO/19
MED/04
Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 5.
Il Collegio Didattico proporrà percorsi formativi consigliati
● Complementi di Patologia generale MED/04 II semestre
● Complementi di Immunologia MED/04 I semestre
● Complementi di citologia BIO/06 I semestre
● Complementi di Genetica BIO/18 I semestre
● Genetica umana BIO/18 I semestre (da attivare)
● Metodologie molecolari in genetica e citogenetica BIO/18II semestre
● Complementi di microbiologia BIO/19 II semestre
● Complementi di Virologia BIO/19 II semestre
● Biochimica di proteine e sistemi BIO/10 I semestre
● Complementi di Biochimica applicata ed enzimologia BIO/10 I semestre
● Complementi di Biofisica BIO/10 II semestre
● Complementi di Biologia molecolare BIO/11 II semestre
● Complementi di Farmacologia BIO/14 II semestre
203
Attività formative Altre (art. 10, comma 1, lettera f)
Ambiti disciplinari Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche
e relazionali, tirocini.
SSD Possibili: Tutti
● Sicurezza in laboratorio 3 CFU (obbligatorio)
SECONDO ANNO (da attivare nell’a.a. 2004-2005)
Attività formative Affini ed integrative Ambiti disciplinari Chimica e Biologia
SSD Possibili: BIO/12 CHIM /06 MED/07 MED/42
Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 1
Biochimica clinica e biologia molecolare clinica BIO/12
Igiene generale ed applicata MED/42
Attività formative Affini ed integrative Ambiti disciplinari Interdisciplinarietà ed applicazioni
SSD Possibili: Vedi format ministeriale
Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 1.
● Tecniche istologiche BIO/17
● Complementi di Biotecnologie dei microrganismi CHIM/11
● Complementi di Parassitologia MED/07
● Didattica delle Scienze Biologiche BIO/13
Attività formative: A scelta dello studente. SSD Possibili: Tutti.
Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 2.
● Tutti i corsi del vecchio e del nuovo ordinamento di Sc. Biologiche
● Per corsi di altre Facoltà/Università o altre attività occorre la autorizzazione preventiva del CCL
Attività formative Altre (art. 10, comma 1, lettera f)
Ambiti disciplinari Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche
e relazionali, tirocini.
SSD Possibili: Tutti
Corsi Attivabili: 3 CFU ciascuno.
Ulteriore Lingua straniera 3 CFU
Ulteriori conoscenze informatiche / Elementi di Statistica 3 CFU
Tirocinio in laboratori differenti da quelli in cui si svolge la attività per la
Tesi o Stage 3 CFU
204
Corsi di La ur ea di II livello (specialistica)
in metodologie e applicazioni della biologia
molecolar e e cellulare
Obiettivi formativi specifici
Il Corso di Laurea Specialistica in Metodologie e Applicazioni della Biologia Molecolare e Cellulare ha come obiettivo la formazione di specialisti
nella ricerca nel settore. La conoscenza delle fondamentali metodologie
sperimentali attualmente adottate nelle indagini relative alla struttura e
alla funzione biologica delle macromolecole, e ai meccanismi molecolari
implicati nei processi vitali delle cellule, è presupposto essenziale per un
impegno professionale negli ambiti di competenza. Una solida preparazione metodologica infatti consente un agevole inserimento in ambienti di
ricerca grazie alla possibilità di fornire immediatamente contributi significativi.
Gli obiettivi formativi qualificanti il corso di studio sono:
- acquisire una solida preparazione epistemologica e culturale nella biologia molecolare e cellulare e un’elevata preparazione scientifica e operativa nelle discipline che caratterizzano la classe;
- approfondire la metodologia dell’indagine scientifica ed acquisire capacità critiche nell’analisi di progetti di ricerca, protocolli e risultati sperimentali per la corretta effettuazione di ricerche nella biologia di base ed
applicata.
- approfondire la conoscenza delle tecnologie esistenti e di quelle derivanti dall’innovazione scientifica, della metodologia strumentale, degli
strumenti analitici e delle tecniche di acquisizione e analisi dei dati nel
campo della biologia molecolare e cellulare di microorganismi, animali e
piante.
- approfondire la conoscenza degli strumenti matematici ed informatici di
supporto e la capacità di utilizzare fluentemente, in forma scritta e orale,
almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, con riferimento
anche ai lessici disciplinari;
- acquisire la capacità di lavorare con ampia autonomia, oltre la capacità
di lavorare in gruppo, valorizzando la propria e l’altrui competenza ed
anche assumendo responsabilità di progetti e strutture.
L’attività didattica sarà caratterizzata dalla presenza di corsi di alta specializzazione e sarà integrata da cicli di seminari, gruppi di lavoro e tirocini che saranno svolti presso i laboratori dell’Università o presso strutture
accreditate in ambito scientifico alcune delle quali già in convenzione con
il Dipartimento di Biologia (CNR, ENEA, Istituto Superiore di Sanità, Istituti Zooprofilattici, Istituto Superiore per la prevenzione e la Sicurezza sul
lavoro), nonché presso aziende ed enti di ricerca pubblici e privati la cui
qualificazione scientifica sia stata preventivamente valutata.
205
Ambiti occupazionali previsti per i laureati
Gli obiettivi formativi del corso sono in larga misura riferibili all’oggetto
della professione del Biologo, così come istituita con legge n. 396 del
24/05/1967, così come modificata dal DPR 328 del 5/6/2001. Le finalità
professionalizzanti e gli ambiti caratteristici di esercizio della professione
sono quindi da ricondurre a:
- sviluppo e applicazione di metodologie scientifiche.
- attività di ricerca scientifica presso università, enti di ricerca pubblici e
privati, industrie farmaceutiche e di biotecnologia
- accesso, attraverso scuole di specializzazione dell’area medica, ai ruoli
dirigenziali di competenza biologica nel S.S.N..
- attività di promozione e sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica, nonché di gestione e progettazione delle tecnologie;
- gestione della ricerca di base e applicata nel settore della biologia
molecolare e cellulare.
- attività professionali e di progetto in ambiti correlati con le discipline biologiche, nei settori dell’industria, della sanità e della pubblica amministrazione.
Definizione delle conoscenze richieste per l’accesso
Le conoscenze richieste sono quelle acquisibili con una laurea di primo
livello di Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo molecolare e
cellulare. In caso di provenienza da una laurea della classe di Scienze
Biologiche di primo livello con altro percorso formativo o da altra sede,
dovranno essere acquisiti tutti i crediti previsti nella laurea di primo livello
con percorso molecolare e cellulare, in materie di carattere citologico,
biochimico, biologico-molecolare, genetico e microbiologico. In caso di
altra laurea di primo livello con contenuti formativi almeno parzialmente
simili (es. Classe delle lauree in Biotecnologie) dovranno essere acquisiti
anche i crediti di base mancanti entro il primo anno di corso.
206
Modalità di regolamentazione dell’accesso
Avranno accesso al corso senza debiti formativi i laureati di I livello di
Scienze Biologiche con percorso formativo di tipo molecolare e cellulare
dell’Università di Roma Tre o con equivalenti contenuti. Tuttavia, anche i
Laureati triennali in possesso delle conoscenze richieste per l’accesso
dovranno sostenere un esame mirante all’accertamento delle capacità
per l’accesso alla Laurea specialistica. I laureati di primo livello in Scienze Biologiche secondo la tipologia dell’Università “Roma Tre” potranno
accedere alla Laurea Specialistica, superato positivamente l’esame di
ammissione, con il totale riconoscimento dei CFU maturati nella Laurea
triennale. In caso di altra Laurea di I o II livello, dovranno essere acquisiti
anche i crediti di base mancanti. A tali laureati, alla loro iscrizione alla
Laurea Specialistica, dovranno essere indicati, da una apposita commissione, i debiti formativi e le attività formative necessarie per il conseguimento della Laurea Specialistica, in conformità con la tabella e con gli
obiettivi del Corso di laurea specialistica. Al fine di garantire un congruo
rapporto docente/discente e di offrire una adeguata didattica laboratoristica, anche tenuto conto delle disponibilità logistiche del Dipartimento di
Biologia e delle Istituzioni convenzionate, si ritiene di dover programmare
il numero massimo di studenti iscritti. L’accesso al corso sarà quindi
regolamentato attraverso un esame ed una valutazione dei titoli.
Eventuali obblighi formativi aggiuntivi da soddisfare nel primo anno
di corso
Per gli studenti che presentano debiti formativi all’atto dell’iscrizione al I
anno di corso della Laurea Specialistica in Metodologie e Applicazioni
della Biologia Molecolare e Cellulare, sarà possibile accedere ai singoli
corsi curriculari del percorso formativo molecolare e cellulare della Laurea di I livello in Biologia dell’Università Roma Tre. Per tali studenti l’accesso al II anno di corso della Laurea Specialistica in Metodologie e
Applicazioni della Biologia Molecolare e Cellulare sarà subordinato all’acquisizione di tutti i crediti formativi mancanti all’atto dell’iscrizione.
Entro la data e con le modalità definite nel manifesto degli studi, lo studente deve effettuare la scelta degli eventuali insegnamenti e attività
opzionali, seguendo i percorsi formativi indicati dal Collegio Didattico di
Biologia. È data facoltà allo studente di scegliere quali insegnamenti
seguire nel I anno e quali nel II anno, fatte salve la ripartizione di 60 CFU
per ciascun anno di corso e le indicazioni relative al percorso formativo
scelto.
Per essere ammesso alla prova finale, denominata esame di laurea, lo
studente dovrà aver acquisito almeno 246 crediti come dettagliati nel
piano di studi presentato dallo studente.
La prova finale è basata su una discussione di una tesi di laurea a carattere sperimentale che porti un contributo originale alle conoscenze scientifiche nel campo. È prevista la presentazione di un elaborato scritto e la
sua discussione di fronte ad una commissione nominata dal Collegio
Didattico di Biologia.
La scelta del docente guida e dell’argomento dovrà essere effettuata
entro il primo semestre del secondo anno.
PIANO DIDATTICO DETTAGLIATO
PRIMO ANNO
Attività formative Di base - Ambiti disciplinari Discipline chimiche
SSD Possibili: CHIM/01 CHIM/02 CHIM/03 CHIM/06 CHIM/10 CHIM/11
Corsi Attivati:
● Chimica fisica CHIM/02 - 6 CFU II semestre
207
Attività formative Caratterizzanti - Ambiti disciplinari Crediti di sede
aggregati
SSD Possibili: BIO/04 BIO/06 BIO/10 BIO/11 BIO/18 BIO/19
Corsi: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 5.
Il Collegio Didattico proporrà percorsi formativi consigliati
● Complementi di Biochimica vegetale BIO/04 I semestre
● Complementi di Biotecnologie vegetali BIO/04 II semestre
● Biochimica di proteine e sistemi BIO/10 I semestre
● Complementi di Biochimica applicata ed Enzimologia BIO/10 I semestre
● Complementi di Biofisica BIO/10 II semestre
● Complementi di Biologia Molecolare BIO/11 II semestre
● Complementi di Citologia BIO/06 I semestre
● Lab. Avanzato di Citologia BIO/06 I semestre
● Biologia dello sviluppo BIO/06 II semestre
● Complementi di Genetica BIO/18 I semestre
● Metodologie molecolari in genetica e citogenetica BIO/18 II semestre
● Genetica dei microorganismi BIO/18 II semestre
● Genetica umana BIO/18 I semestre
● Complementi di Virologia BIO/19 II semestre
Attività formative Altre ( art. 10, comma 1, lettera f )
Ambiti disciplinari Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche
e relazionali, tirocini.
SSD Possibili: Tutti
Sicurezza in laboratorio 3 CFU (obbligatorio)
SECONDO ANNO (da attivare nell’a.a. 2004-2005)
Attività formative Affini ed integrative - Ambiti disciplinari Chimica e
Biologia
SSD Possibili: BIO/12 MED/07 CHIM/05 CHIM/06
Corsi Attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 1
● Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica BIO/12
● Complementi di chimica organica CHIM/06
Attività formative Affini ed integrative - Ambiti disciplinari Interdisciplinarietà ed applicazioni
SSD Possibili: Vedi format ministeriale
Corsi attivabili: 6 CFU ciascuno. Lo studente ne deve scegliere 1
● Biotecnologie dei microorganismi CHIM/11
● Complementi di Farmacologia BIO/15
● Didattica delle Scienze Biologiche BIO/13
208
Attività formative A scelta dello studente SSD Possibili: Tutti
Corsi attivabili: 6 CFU ciascuno . Lo studente ne deve scegliere 2
● Tutti i corsi del vecchio e del nuovo ordinamento di Sc. Biologiche
●
Per corsi di altre Facoltà/Università o altre attività occorre la autorizzazione preventiva del CCL
Attività formative Altre ( art. 10, comma 1, lettera f )
Ambiti disciplinari Ulteriori conoscenze linguistiche, abilità informatiche
e relazionali, tirocini.
SSD Possibili: Tutti
Corsi Attivabili: 3 CFU ciascuno.
Ulteriore Lingua straniera 3 CFU
Ulteriori conoscenze informatiche / Elementi di Statistica 3 CFU
Tirocinio in laboratori differenti da quelli in cui si svolgerà la attività per la
Tesi o Stage 3 CFU
PROVA FINALE: 54 CFU
209
Master di II livello
Master in Biologia per la conservazione e
valorizzazione dei beni culturali
Scopi, contenuti e sbocchi professionali
Il master si pone l’obiettivo di formare figure professionali contraddistinte
da competenze di livello elevato nelle diverse problematiche biologiche
connesse alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. In
particolare verranno trattate metodologie, conoscenze e strumenti necessari:
all’analisi dei materiali di biologica costitutivi i beni culturali per problematiche conoscitive e di ricostruzione del contesto ambientale;
alla progettazione ambientale in contesti archeologici e monumentali;
alla analisi sulle problematiche di biodeterioramento dei beni culturali;
alle tecniche per la prevenzione e il controllo del danno di origine biologica in ambienti museali e in ambito monumentale ed archeologico;
alle problematiche di conservazione e valorizzazione dei parchi e giardini
storici, oltre che dei complessi archeologici e monumenatli.
Le figure professionali con questo profilo potranno trovare una adeguata
collocazione presso enti pubblici e strutture private, nel settore archeologico, museale e storico-artistico dei Beni Culturali.
210
Attività formative e struttura didattica
Il Master prevede un programma annuale di 60 crediti, articolato nell’arco
di nove mesi per un totale di 1.500 ore (lezioni, esercitazioni, seminari,
escursioni e ore di apprendimento individuale). Le lezioni frontali saranno
organizzate in moduli compattati nell’arco di 7 mesi (venerdì a pieno
tempo e sabato- mezza giornata). I corsi saranno organizzati in moduli
sequenziali con un calendario che sarà indicato entro novembre 2003. La
frequenza alle lezioni è obbligatoria con un limite di assenze del 30 %.
Le lezioni saranno tenute da docenti dell’Università degli Studi “Roma
Tre” e di altre Università italiane ed estere, oltre che da esperti con comprovata esperienza nelle discipline di insegnamento. Le attività formative
sono integrate da conferenze da parte di operatori particolarmente qualificate nel settore.
Per lo svolgimento delle attività del Master sono utilizzate le strutture e le
aule a disposizione del Dipartimento di Biologia ed altre strutture del Ministero Beni Culturali e Ambientali.
La struttura didattica del Master è organizzata in:
Corsi di insegnamento comuni (26 crediti): Processi ed ecologia del biodeterioramento dei materiali; Tecniche diagnostiche nel biodeterioramento; Microbiologia; Micologia; Algologia; Lichenologia; Entomologia; Botanica sistematica applicate ai beni culturali; Metodi di prevenzione e controllo
del biodeterioramento; Conservazione e valorizzazione Orti Botanici e
Giardini Storici; Tecniche di riconoscimento e di datazione di materiali di
origine biologica.
Corsi di insegnamento opzionali fra due indirizzi (14 crediti) :
Indirizzo beni archeologici e monumentali: Principi di conservazione per la
salvaguardia dei beni archeologici e monumentali; A r c h e o b o t a n i c a ;
Archeozoologia; Tecniche di biomonitoraggio per prospezioni archeologiche; Ecologia paesaggio per la progettazione ambientale; Conservazione
biodiversità in aree archeologiche e monumentali
Indirizzo beni storico- artistici, bibliotecari e museali: Principi di conservazione per la salvaguardia dei beni storico-artistici; Principi di conservazione in
biblioteche, archivi e contesti museali; Museologia naturalistica; Aerobiologia nella prevenzione biodeterioramento; Aerobiologia nell’igiene.
Per il saggio finale sono previsti 20 crediti.
Accesso e iscrizioni per l’anno accademico 2003/2004
Possono essere iscritti al corso di Master i laureati in Scienze Biologiche,
Biotecnologie, Scienze Geologiche, Scienze Naturali, Fisica, Chimica,
Scienze Ambientali, Scienze Agrarie, Scienze Forestali, Lettere e Filosofia, Geografia, Architettura, Beni Culturali. A giudizio del Consiglio del
Master potranno essere ammessi candidati titolari di altri Corsi di Studio.
Il numero massimo degli ammessi al Master è di 25 iscritti. Qualora il
numero delle domande di ammissione risulti superiore al contingente dei posti stabilito, l’ammissione al Master sarà subordinata ad una
graduatoria per titoli, effettuata dal Direttore e da due docenti del
Consiglio del corso. Il Corso di Master non verrà attivato nel caso di
un numero di iscritti inferiori a 10.
La tassa d’iscrizione è stabilita in 2.500 €.
211
programma
di laurea
di I livello
(triennale)
PRIMO ANNO
(BIO/06) ANATOMIA COMPARATA
Prof. Giancarlo Gibertini
Dipartimento di Biologia, 2° piano, Laboratorio n° 8
[email protected]
orario ricevimento: martedì ore 15-17
6 CFU
L’insegnamento è impartito nel 2° semestre del primo anno, ogni modulo
corrisponde a 24 ore di lezione e a 5 ore di esercitazione.
Propedeucità culturali
Citologia e Biologia dello sviluppo.
Obiettivi formativi prevalenti
apprendimento ed applicazione del “metodo comparativo”;
uso delle conoscenze per elaborare spiegazioni;
osservazione, rilevazione, interpretazione di eventi.
Tempi e modalità di valutazione
esame finale ed interrogazione orale.
212
Argomenti trattati nelle lezioni
Origine dei Vertebrati. I primi Agnati e la comparsa degli Gnatostomi: vantaggi evolutivi della cerniera boccale. Diversità e successo evolutivo dei
Pesci ossei letto sulla base della loro anatomia e biologia riproduttiva. I
Dipnoi, i Crossopterigi e l’origine dei Tetrapodi. Caratteri dell’anatomia
dei primi Vertebrati terrestri e modificazioni adattative che hanno consentito la colonizzazione dell’ambiente subaereo. I Rettili e la definitiva conquista dell’ambiente terrestre. Gli Uccelli e l’adattamento al volo. L’origine
della viviparità come una causa del successo dei Mammiferi. La diversità
dei Mammiferi espressione di una plasticità naturale e di processi evolutivi in atto.
Strategie alimentari nei Vertebrati: Sistemi respiratorio, digerente e circolatorio; organizzazione, sviluppo e funzione di apparati coinvolti nella
presa degli alimenti, nel loro trattamento, nella cattura dell’ossigeno e
della circolazione di sangue e linfa.
Evoluzione del sistema uro-genitale nei Vertebrati: organizzazione del
sistema renale. Modalità e tipi di escrezione. Differenziamento sessuale e
determinazione del sesso.
Strategie riproduttive nei Vertebrati.
Attività di laboratorio
• Caratterizzazione morfologica, morfometrica e meristica delle classi dei
Vertebrati
• Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici nei Pesci cartilaginei
• Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici nei Pesci ossei
• Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici negli Anfibi
• Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici negli Uccelli
• Morfologia e anatomia dei Sistemi organici nei Mammiferi
Testi consigliati
LIEM, BEMIS, WALKER, GRANDE, Anatomia comparata dei Vertebratiuna visione funzionale ed evolutiva, EDISES 2002; Per le esercitazioni di
Laboratorio: A.PEYROT e C. VELLANO, Guida alla dissezione dei Verte brati, Ed. ZANICHELLI.
(BIO/01) BOTANICA
Prof.ssa Giulia Caneva
Dipartimento di Biologia, piano 5°, stanza
[email protected]
orario di ricevimento: martedì e giovedì ore 12-13
• L’insegnamento è articolato in 3 moduli per il NO e 4 VO per un totale
rispettivamente di 7 e 9 crediti.
• Il primo modulo (2 crediti) introduce alle peculiarità del mondo vegetale,
con particolare riguardo alla cellula vegetale. Il secondo (2 crediti) evidenzia i principali caratteri morfologici e funzionali dei vegetali superiori.
Il terzo (3 crediti) evidenzia le differenze tassonomiche degli organismi
vegetali in chiave evolutiva. Il quarto (2 crediti) riguarda solo il vecchio
ordinamento ed approfondisce la sistematica delle piante vascolari.
213
• L’insegnamento è impartito nel II semestre; ogni credito comporta lezioni
frontali ed esercitazioni nella misura media di 16 ore frontali e 5 ore di
esercitazione
• È segnalata la propedeuticità di “citologia ed Istologia”
I modulo- Citologia vegetale (2 crediti)
Introduzione alla Botanica: Caratteristiche generali dei vegetali (cosa
intendiamo per organismo vegetale s.l.) ed introduzione alla nascita della
botanica come scienza (obiettivi e storia delle ricerche botaniche).Introduzione all’evoluzione degli organismi vegetali (dalle prime forme procariotiche alle forme più evolute)- Valutazioni qualitative e quantitative su scala
multitemporale La cellula vegetale in chiave evolutiva: struttura e caratteristiche che la distinguono da una cellula animale. Organizzazione di una
cellula vegetale. Lamella mediana. Parete cellulare: struttura, funzione,
differenziamento. Plastidi: proplastidi, cloroplasti, ezioplasti, leucoplasti,
cromoplasti. Filogenesi del plastidio, importanza tassonomica del plastidio. Vacuolo. Perossisomi. Nucleo e ciclo cellulare (cenni). Totipotenza.
Accrescimento e differenziamento di una cellula vegetale (cenni).
II modulo – Morfologia e riproduzione (2 crediti)
Morfologia delle piante: La diversità dei vegetali in chiave evolutiva: l'organizzazione delle strutture vegetative (protofite, tallofite, cormofite). Struttura
delle piante superiori. Pseudotessuti e tessuti. I meristemi. I tessuti adulti:
tessuti tegumentali, tessuti parenchimatici, tessuti di sostegno, tessuti conduttori, tessuti secretori. Sviluppo del cormo: crescita primaria e secondaria.
Strutture primarie e secondarie di radici e fusti; sviluppo ed organizzazione
della foglia La riproduzione: La riproduzione vegetativa e sessuale. Strutture
riproduttive. Genesi ed evoluzione del fiore e del frutto. Evoluzione ciclo
ontogenetico, dalle piante alghe alle piante vascolari a fiore.
III modulo- Principi di sistematica vegetale (3 crediti)
Monera e Protisti Procarioti: i cianobatteri: particolarità della protocellula. I
principali taxa. Ipotesi sull'origine degli eucarioti. Eucarioti eterotrofi: i funghi. Mixomycota ed Eumycota: morfologia, metabolismo, ecologia ed
importanza. Eucarioti autotrofi acquatici: le alghe. Rhodophyta, Dinophyta, Chrysophyta, Phaeophyta, Chlorophyta, Charophyta. Morfologia,
metabolismo, ecologia ed importanza. Emersione dall'acqua e le prime
piante terrestri Le piante terrestri non vascolari : le Briofite. Generalità,
morfologia del gametofito e dello sporofito. Gli adattamenti alla vita terrestre Le piante terrestri vascolari Pteridofite: generalità e sistematica
(cenni) I principali taxa delle piante terrestri vascolari: le Spermatofite generalità. Morfologia riproduttiva delle Spermatofite e diversità Le Gimnosperme: generalità Le Angiosperme o Magnoliophyta: generalità
214
IV modulo- Sistematica delle Spermatofite (2 crediti) (solo VO)
Guida all’allestimento di un Herbarium. Le principali e principali famiglie
delle Gimnosperme e delle Angiosperme Dicotiledoni e Monocotiledoni.
Tempi e modalità di valutazione
Esame finale, con scritto obbligatorio e selettivo, con test di riconoscimento di strutture anatomiche vegetali (tessuti e organi) e dei principali gruppi
sistematici trattati nel corso. Allestimento di un Herbarium scientifico di 20
specie di piante vascolari, obbligatorio per VO e facoltativo per NO.
Attività di laboratorio
Esercitazioni di microscopia sulle principali tematiche trattate nel corso
(citologia, morfologia e sistematica dei principali gruppi di vegetali).
(CHIM/03) CHIMICA GENERALE E INORGANICA
Dott.ssa Giovanna Iucci
Dipartimento di Fisica (Via della Vasca Navale 79), piano 1°, stanza 115
[email protected]
orario di ricevimento: martedì 15-17
• L’insegnamento è impartito nel primo anno di corso, e consiste di 7 crediti formativi, suddivisi in 6 crediti di lezioni teoriche e 1 credito di esercitazioni numeriche.
• l’insegnamento è impartito nel 1° semestre; un incontro introduttivo (2
ore); 48 ore di lezione e 16 ore di esercitazioni numeriche.
• non ci sono propedeuticità culturali (nel senso di esami sostenuti; da un
punto di vista formativo è auspicabile una conoscenza di base dell’algebra elementare e della fisica, a livello di scuola superiore)
• obiettivi formativi prevalenti:
1) Acquisire conoscenza dei principi fondamentali della Chimica Generale ed Inorganica
2) Saper applicare le conoscenze acquisite alla soluzione di semplici
problemi di Chimica generale.
• L’esame finale consiste di una prova scritta ed una prova orale; il conseguimento di un punteggio minimo nella prova scritta è condizione per
poter sostenere la prova orale. Sono previste due prove di esonero in itinere, valevoli ai fini dell’esonero dalla prova scritta.
• argomenti trattati nelle lezioni:
1) Teoria atomica. Atomi, molecole, moli.
2) Struttura dell’atomo. Livelli elettronici, orbitali. Sistema periodico.
3) Molecole. Tipi di legame chimico. Struttura Molecolare.
4) Nomenclatura Chimica. Ossidi, idrossidi, acidi, sali.
5) Reazioni chimiche e loro bilanciamento. Ossidoriduzioni.
6) Stati di aggregazione: gassoso, liquido, solido. Passaggi di stato e
diagrammi di stato.
7) Soluzioni. Concentrazione. Proprietà colligative. Soluzioni di elettroliti.
8) Termodinamica. Primo e secondo principio. Entalpia, entropia, energia libera.
9) Equilibrio chimico. Costante di equilibrio. Equilibri acido base e di precipitazione.
215
10) Elettrochimica. Pile e celle di elettrolisi.
11) Cinetica chimica. Velocità di reazione e fattori che la influenzano.
12) Chimica inorganica sistematica: caratteristiche dei gruppi e dei periodi. Gli elementi principali della tavola periodica. Elementi di transizione e complessi di coordinazione.
Esercitazioni
Esercitazioni numeriche sui punti 1, 4, 5, 6, 7, 9, 10.
Testi consigliati
A.M. MANOTTI LANFREDI. A. TIRIPICCHIO, Fondamenti di Chimica,
Casa Editrice Ambrosiana, Milano; CACACE E SCHIAVELLO Stechiome tria, Bulzoni editore, Roma.
(CHIM/06) CHIMICA ORGANICA
Prof. Augusto Gambacorta
Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale (DIMI)
1° piano, studio n° 13 - [email protected]
orario di ricevimento: martedì, ore 15-17
• L’insegnamento non è articolato in moduli e attribuisce 7 crediti formativi
nell’ambito del corso di Laurea NO
• L’insegnamento è impartito nel 2° semestre in 50 ore di lezioni e 16 ore
di esercitazioni numeriche.
• sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Chimica Generale e
Inorganica
• sono assunti come obiettivi formativi prevalenti la:
a) padronanza della terminologia chimica;
b) padronanza nella formulazione, interpretazione e applicazione di
modelli teorici di reattività;
c) padronanza nell’uso di conoscenze per la soluzione di problemi.
Tempi e modalità di valutazione
Tre tests scritti in itinere; esame finale in due fasi: prova scritta e orale. Il
conseguimento di una media ≥ 16/30 nei due migliori tests in itinere (con
obbligo di aver sostenuto il terzo test), comporta l’esonero dalla prova
scritta finale.
216
Argomenti trattati nelle lezioni:
Le proprietà del carbonio: ibridazione, geometria e forza dei legami. Isomeria costituzionale. Teoria della risonanza. I gruppi funzionali: Struttura,
nomenclatura e proprietà di alcani, cicloalcani, alcheni, alchini, alogenuri
alchilici, alcooli, tioli, eteri, epossidi, solfuri, ammine, aldeidi, chetoni, acidi
carbossilici e loro derivati. Composti omo- e etero-aromatici. Stereochimica: conformeri, diastereoisomeri, antipodi e mesoforme: loro proprietà,
nomenclatura e proiezioni.
Relazioni tra struttura molecolare e proprietà fisiche: punto di ebollizione e
solubilità delle molecole; acidità di protoni all’ossigeno e al carbonio. Termodinamica e cinetica applicate allo studio dei meccanismi di reazione.
Reazioni di sostituzione radicalica: alogenazione degli alcani; polimerizza zione radicalica. Addizione elettrofila ad alcheni, dieni ed alchini: teoria del
carbocatione; controllo regio- e stereo-chimico nella preparazione di bromuri alchilici, alcooli, eteri, aloidrine ed epossidi Ozonolisi. Addizioni ai
dieni coniugati. Polimerizzazione cationica. Sostituzione nucleofila ed eliminazione al carbonio sp3. Andamento regio- e stereo-chimico dei meccanismi SN1, SN2, E1 ed E2. Loro competizione in relazione alla struttura
del substrato e del reagente; preparazione di alcooli, eteri, ammine, epossidi, nitrili, alcheni e alchini da alogenuri alchilici. Apertura di epossidi ed
eteri. Disidratazione di alcooli. Sostituzione elettrofila aromatica: meccanismo generale; nitrazione ed uso dei nitroderivati; alogenazione; solfonazione; alchilazione e acilazione. Addizione nucleofila al carbonile: preparazione di alcooli, cianidrine, ossime, acetali e immine. Tautomeria chetoenolica: enolati e condensazione aldolica inter-, intra-molecolare e incrociata Sostituzione nucleofila acilica: idrolisi acida e saponificazione degli
esteri; interconversione dei derivati acilici. Esterificazione diretta e indiretta. Transesterificazione. Ammidi. Condensazione di Claisen.
Bio-molecole. Molecole bifunzionali: sintesi acetacetica e malonica; idrossiacidi e loro comportamento; Addizione nucleofila a sistemi enonici. Trigliceridi: saponi, tensioattivi e micelle.
a-Amminoacidi: strutture e punto isoelettrico. Peptidi (cenni).
Carboidrati: classificazione; strutture emiacetaliche: anomeri e mutarotazione. C- e N-glucosidi. Polisaccaridi: cellulosa e amido.
Testi consigliati
W.H.BROWN, C.S. FOOTE Chimica Organica, EDiSES s.r.l., Napoli;
Copie dei lucidi utilizzati per le lezioni sono disponibili presso la libreria
Galilei (via Segre).
(BIO/06) FONDAMENTI DI CITOLOGIA
Prof. Giorgio Venturini
Dipartimento di Biologia, Piano 3, laboratorio 7
tel. 0655176342 - e.mail: [email protected]
orario di ricevimento: Lunedi, Mercoledi, Venerdi ore 12-14
Altri giorni: telefonare
Insegnamento impartito nel primo anno primo semestre. Crediti complessivi 6, articolato in un Modulo di Citologia (Crediti 4) e un Modulo di Istologia (Crediti 2). Ore di lezione 42, ore di esercitazione 10.
Propedeuticità culturali
Le conoscenze di chimica, fisica e matematica acquisibili nel liceo classico o scientifico.
217
Obiettivi formativi prevalenti
Acquisizione delle conoscenze di base sulla organizzazione morfo-funzionale
delle cellule e dei tessuti animali, con particolare riguardo ai mammiferi.
Pratica dell’uso del microscopio ottico e riconoscimento di preparati istologici dei principali tessuti animali.
tempi e modalità di valutazione
Prove di auto-valutazione in itinere. Prova finale articolata in test scritto e
prova orale
Argomenti trattati nelle lezioni
• Composizione chimica della cellula
• Membrane cellulari: Struttura e funzioni
• Secrezione e traffico vescicolare
• Organelli cellulari: Struttura e funzioni
• Il citoscheletro e le basi del movimento cellulare
• Il nucleo e l’informazione genetica
• Ciclo cellulare e divisione cellulare: Mitosi e Meiosi
• Tessuto epiteliale
• Tessuti connettivi
• Tessuto muscolare
• Tessuto nervoso
Titoli delle attività di laboratorio
Uso del microscopio ottico;
Osservazione di cellule a fresco. Colorazioni cellulari;
Esame di preparati istologici con osservazione dei principali tessuti.
Testi consigliati
ALBERTS ET AL. L’Essenziale di Biologia Molecolare della Cellula, Zanichelli; ADAMO et al. Istologia di V. Monesi, Piccin; altri testi adeguati vengono presentati e discussi durante le prime lezioni.
(BIO/06) EMBRIOLOGIA
Dott.ssa Sandra Moreno
Dipartimento di Biologia, piano 3°, lab. 3.7
tel. 06/55176339 - e-mail: [email protected]
orario di ricevimento: Lunedì ore 10-12 / Mercoledì ore 10-12
218
• L’insegnamento è articolato in un unico modulo ed è incardinato nel
primo anno di corso; sono attribuiti 3 CFU
• L’insegnamento viene impartito nel 2° semestre; comprende 22 ore di
lezione frontale e 4 ore di esercitazione
• sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Citologia ed Istologia
• sono assunti come obiettivi formativi prevalenti:
1) la conoscenza dei principi generali dello sviluppo animale, dalla
gametogenesi alla formazione degli organi
2) la valutazione dei criteri di scelta di modelli animali
3) l’impostazione delle basi per la comprensione dei meccanismi molecolari che regolano processi di sviluppo, quali il differenziamento cellulare e la morfogenesi.
• tempi e modalità di valutazione: esame orale finale, eventualmente preceduto da un breve test scritto.
Argomenti trattati nelle lezioni
• Da una singola cellula a un organismo pluricellulare: differenziamento e
morfogenesi. Modelli di studio. Sviluppo a mosaico e regolativo.
• La riproduzione sessuata. Gametogenesi nei vertebrati. Differenze strutturali tra l’uovo e lo spermatozoo. Morfogeni e gradienti. L’ovulazione ed
il controllo ormonale.
• La fecondazione: riconoscimento dei gameti a distanza e per contatto.
Attivazione dello spermatozoo. Fusione dei gameti. Attivazione dell’uovo. Prevenzione della polispermia.
• Generalità sulle varie fasi di sviluppo: segmentazione, gastrulazione,
organogenesi. I tipi di uova e i relativi schemi di divisione. I tre foglietti
embrionali e i tessuti che ne derivano.
• Sviluppo del riccio di mare. Particolarità della segmentazione radiale.
Gastrulazione: meccanismi cellulari. Il blastoporo e la formazione dell’archenteron. Potenzialità prospettica e destino prospettico: gli esperimenti
di Driesch e Horstadius.
• Sviluppo degli Anfibi. La segmentazione: macromeri e micromeri. Mappa
dei territori presuntivi. La gastrulazione: movimenti cellulari. La neurulazione. Creste neurali.
• Sviluppo degli Uccelli. Segmentazione discoidale. Formazione di epiblasto ed ipoblasto. La gastrulazione: stria primitiva e nodo di Hensen. La
neurulazione.
• Il mesoderma e il destino delle regioni in cui è suddiviso. Somatopleura
e splancnopleura. Il celoma. Gli annessi extraembrionali: amnios, corion,
allantoide e sacco del tuorlo.
• Sviluppo dei Mammiferi. Segmentazione rotazionale. La blastocisti:
trofoblasto e massa cellulare interna. La gastrulazione. Citotrofoblasto e
sinciziotrofoblasto. Placenta. La neurulazione.
Programma delle esercitazioni
Osservazione al microscopio ottico di vetrini con preparati di embrioni di
vertebrati ed invertebrati.
Osservazione e manipolazione di modelli in materiale plastico di embrioni
di vertebrati.
Proiezione di filmati sullo sviluppo di vertebrati ed invertebrati e discussione critica.
Testi consigliati
HOUILLON, Embriologia dei vertebrati, Casa Editrice Ambrosiana; MULLER, Biologia dello sviluppo, Zanichelli; Sono inoltre disponibili le diapositive delle lezioni sul sito internet:
http://idra.bio.uniroma3.it/corso/sviluppo.htm
219
(FIS/07) FISICA
Prof. Fabio Bruni
Dipartimento di Fisica, stanza n° 150
[email protected]
orario ricevimento: martedì, ore 14-15,30
• L’insegnamento è un unico modulo, equivalente a 7 crediti formativi
• L’insegnamento è impartito nel 2° semestre; 4 ore a settimana, per un
totale di 56 ore di lezione
• sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Matematica, Chimica
generale
• sono assunti come obiettivi formativi prevalenti:
1. Convincere lo studente che la fisica fornisce una descrizione della
realtà;
2. Lo studente quindi acquisisce una "attitudine" alla fisica che gli consente non solo di risolvere problemi numerici, ma anche di usare la
fisica durante la sua vita e nella sua professione.
Tempi e modalità di valutazione
Test in ingresso, 3 verifiche/esoneranti in itinere. Queste richiedono la
risoluzione di un numero di esercizi. Se le verifiche sono superate, allo
studente viene proposto un voto finale complessivo. Non è previsto
esame finale. Il voto proposto può eventualmente essere migliorato, a
discrezione dello studente, sostenendo una o più verifiche relative alle
varie parti del programma in occasione degli appelli a fine corso. La validità delle prove in itinere è fissata ad un anno accademico.
Argomenti trattati nelle lezioni
Il programma del corso è tradizionale (meccanica, teoria cinetica, elettromagnetismo, ottica, dinamica dei fluidi), ma dove possibile, si da risalto alle
leggi di conservazione, intese come strumento di lettura del mondo circostante. Particolare importanza riveste la parte del corso relativa a "visione e
luce", considerata parte integrante del bagaglio di uno studente di biologia.
Libri di testo
Principi di Fisica Serway, Edises oppure Fondamenti di Fisica Halliday,
Resnick, Walker, Casa Editrice Ambrosiana.
Il programma del corso, con indicazione dettagliata dei capitoli e dei paragrafi da studiare è disponibile al sito http://scienze.fis.uniroma3.it/
(MAT/05) ISTITUZIONI DI MATEMATICHE
Dott. A. Bruno
Dipartimento di Matematica (Largo S. L. Murialdo, 1)
primo piano, stanza 109, tel.0654888021 - [email protected]
Sito web http://www.mat.uniroma3.it/dipartimento/membri/bruno_homepage.htm
orario ricevimento:
220
Il corso si tiene nel primo semestre del primo anno del corso di laurea
triennale e il superamento dell’esame assegna 7 crediti. Il corso è articolato in sei ore settimanali di lezioni ed esercitazioni
per dodici settimane. Ogni settimana almeno due ore sono dedicate
esclusivamente a esercitazioni.
Propedeuticità culturali
nessuna
Obiettivi formativi prevalenti
1. padronanza delle tecniche di calcolo matematico di base: limiti, derivate, integrali
2. orientamento relativamente alle relazioni tra matematica e scienze sperimentali
Tempi e modalità di valutazione
Due prove scritte in itinere ( esoneri ) o esame finale scritto; è prevista la
possibilità di esonero parziale nel corso delle prove della prima sessione.
Il voto finale terrà anche conto dell’assiduità nello svolgere gli esercizi
assegnati settimanalmente.
Argomenti trattati nelle lezioni
Richiami. I numeri reali come punti della retta e loro ordinamento. Esponenti con esponente razionale e reale. Equazioni e disequazioni. Breve
rassegna della trigonometria. Sistemi lineari di rango basso.
Funzioni. Coordinate nel piano. Coefficiente angolare di una retta. Equazioni delle rette. Funzioni. Funzioni elementari. Coefficiente angolare di
una retta tangente e velocità. Limiti. Teoremi sui limiti; teorema del confronto. Limiti notevoli. Continuità. Proprietà delle funzioni continue. Teorema dei valori intermedi, teorema di esistenza di massimo e minimo per
funzioni continue in un chiuso e limitato, teorema del valore intermedio.
Derivate. Derivata e operazioni tra funzioni. Derivata delle funzioni elementari. Funzioni inverse e loro derivate. Intervalli di crescenza e di
decrescenza. Concavità e convessità. Asintoti e simmetria. Massimi e
minimi: teoria e problemi. Teorema del valor medio. Calcolo dei limiti di
forme indeterminate mediante il teorema di L’Hopital.
Integrazione. Integrali indefiniti. Metodo di integrazione per sostituzione.
Metodo di integrazione per parti. Integrale di funzioni razionali. Integrali
definiti: area con segno del rettangoloide relativo a una funzione. Teoremi
fondamentali del calcolo integrale.
Testi consigliati
G.B. THOMAS E R.L. FINNEY, Elementi di Analisi Matematica e Geome tria Analitica, Ed. Zanichelli; (Capitoli I, II fino al paragrafo 7 incluso, III
fino al paragrafo 8 incluso, IV tranne i paragrafi 6 e 9, V paragrafo 2, VI,
VII paragrafi 1,2,6,7).
221
(INF/01) LABORATORIO DI PROGRAMMAZIONE E CALCOLO
Ing. Roberto Puccinelli
Docente esterno
[email protected]
L'insegnamento consta di 10 lezioni teoriche e 10 lezioni pratiche e fa
parte dei corsi del primo anno. Si tiene normalmente durante il primo
semestre dell'anno accademico e consta di 20 ore di lezione teorica e 20
ore di laboratorio. Non prevede propedeuticità. Il superamento dell'esame
da diritto a 5 crediti formativi.
L'obiettivo del corso è quello di fornire agli studenti le nozioni teoriche
fondamentali dell'informatica e una conoscenza pratica dell'uso del computer e degli applicativi più diffusi.
Il raggiungimento degli obiettivi del corso viene accertato mediante un
esame finale che mira a verificare sia la conoscenza delle nozioni teoriche trattate a lezione sia la capacità di utilizzare il computer come strumento di lavoro. L'esame è articolato in una prova teorica scritta ed una
prova pratica di laboratorio.
Gli argomenti trattati durante le lezioni teoriche sono
• Architettura dei calcolatori: principali componenti di un calcolatore, loro
funzioni e mutue interazioni.
• Sistemi Operativi: ruolo dei sistemi operativi e loro componenti.
• Linguaggi di programmazione: definizione di linguaggio; linguaggi di
basso ed alto livello di astrazione; costrutti comuni dei linguaggi di alto
livello; compilatori ed interpreti.
• Rappresentazione dei dati: codifica binaria dell'informazione; rappresentazione binaria dei numeri interi, dei caratteri, delle immagini e dei suoni.
• Reti di Calcolatori: utilità delle reti di calcolatori; classificazione delle reti
per tipologia di connessione e per estensione geografica; Internet.
222
Gli argomenti trattati durante le ore di laboratorio sono:
• Nozioni fondamentali sulla struttura del computer e sul suo funzionamento: identificazione delle componenti fondamentali; avvio e processo
di bootstrap.
• Utilizzo di base del sistema operativo Windows: procedura di login; interazione con gli oggetti dell'interfaccia grafica (icone, finestre, menù);
interazione mediante interfaccia a caratteri.
Lo studente viene messo in grado di compiere le operazioni fondamentali (avvio ed utilizzo di un'applicazione, navigazione del contenuto dei
dispositivi di memoria di massa, manipolazione dei file, etc.) sia mediante l'interfaccia grafica che mediante l'interfaccia a caratteri.
• Compressione dei file: utilizzo di Winzip.
• Pacchetto Office: Word; Excel.
• Gli ipertesti: nozioni di base di HTML, utilizzo dei browser.
Sono a disposizione degli studenti le dispense teoriche e il materiale di
riferimento per le lezioni di pratica sul sito web del corso di laurea di Biologia alla URL:
http://www.bio.uniroma3.it/biologia/puccinelli/ccl_lezioni_lab_prog_cal.htm
Sono inoltre depositati presso la segreteria didattica due CD contenenti il
medesimo materiale.
In particolare, per la preparazione della parte teorica del corso sono
disponibili le slides utilizzate durante le lezioni e un documento integrativo
relativo alle reti di computer.
Per la parte pratica sono disponibili
• oun tutorial sull'utilizzo base di Word
• oun tutorial sull'utilizzo base di Excel
• oun file HTMLdi esempio usato a lezione
Per quel che riguarda il sistema operativo Windows e il linguaggio HTML,
lo studente può utilizzare qualunque testo che copra gli argomenti trattati
a lezione.
223
SECONDO ANNO
(FIS07) ANALISI DEI DATI SPERIMENTALI
Prof. Maria Antonietta Ricci
indirizzo: Dipartimento di Fisica E. Amaldi, via della Vasca Navale 84
stanza 145, tel. 06-55177226, fax 06-5579303
indirizzo e-mail: [email protected]
Il corso si articola in un solo modulo da 5 crediti ed è incardinato nel
secondo anno della laurea triennale. L’insegnamento è impartito durante il
primo semestre e consiste in lezioni frontali ed esercitazioni numeriche.
La frequenza del corso di Matematica è propedeutica.
Obiettivi formativi prevalenti
• scelta e uso di strumenti appropriati a una indagine/ricerca
• stima delle misure e valutazione dei limiti di accuratezza
• rilevazione, organizzazione, rappresentazione di dati
• interpretazione di dati
• presentazione di dati (produzione di relazioni, rapporti, …)
• valutazione di una ipotesi alla luce dei dati sperimentali
Tempi e modalità di valutazione
Durante il corso vengono effettuate tre verifiche in itinere (compiti scritti),
che possono, ove se ne verifichino le condizioni, dare accesso all’esonero
totale o parziale dall’esame, che di regola è orale.
224
Argomenti trattati nelle lezioni
• Il metodo scientifico. Grandezze fisiche e loro dimensioni. Sistemi di unità
di misura. Strumenti di misura e loro caratteristiche. Caratteristiche di una
misura. Errori di sensibilità e loro propagazione. Errori relativi. Errori
sistematici. Errori casuali. Istogrammi di frequenza. Grafici. Cifre significative e ordine di grandezza. Errori di tipo A ed errori di tipo B. Elementi
di statistica. Il concetto di probabilità e le proprietà delle probabilità.
• Funzioni di distribuzione discrete e continue: il concetto di valore aspettato e varianza; i momenti delle funzioni di distribuzione e la funzione
generatrice dei momenti. Le principali funzioni di distribuzione discrete:
binomiale e di Poisson.
• Le principali funzioni di distribuzione continue: uniforme, di Gauss, del t
di Student, del _2, normale bivariata. Il teorema del limite centrale. La
distribuzione degli errori casuali e la loro propagazione. La funzione di
distribuzione della varianza della media e le cifre significative nell'errore
statistico. Applicazioni della distribuzione t di Student. Intervallo di confidenza ed errori statistici. Applicazioni della distribuzione del _2.
• Il criterio della massima verosimiglianza. Il metodo dei minimi quadrati. Il
coefficiente campionario di correlazione. I fit lineari: previsioni e intervalli
di confidenza per i parametri delle rette, interpolazioni ed estrapolazioni.
Fit lineari nel caso in cui entrambe le variabili siano affette da errore.
Testi consigliati
CAMETTI, DI BIASIO, Introduzione all'elaborazione dei dati sperimentali',
Ed. CISU; M.A. RICCI, Dispense disponibili sul sito web del ccs in Biologia
ANALYSIS OF EXPERIMENTAL DATA
Prof. Maria Antonietta Ricci
• The scientific method. Physical quantities and their dimensions. Instruments and their characteristics, sensibility, bias and so on. Statistical
uncertainties and propagation. Histograms, diagrams and plots. A type
and B type errors.
• Probability and its properties. Discrete and continuous distribution functions: their momenta. Study of the principal distribution functions: Binomial, Poisson, Gauss, Student, del _2. Statistical tests based on the properties of the studied distribution functions. Least Squares fit.
(BIO/10) BIOCHIMICA
Dott. Fabio Virgili
Docente esterno
(c/o INRAN) - via Ardeatina 546, 00178 Roma
tel 06 51494 517 - [email protected]
ricevimento a richiesta
L’insegnamento è articolato su un unico modulo diviso in due parti, è rivolto agli studenti del nuovo ordinamento e assegna 7 crediti formativi. L’insegnamento si svolge nel primo semestre su di un totale di circa 50 ore di
lezione. Non sono previste ore di laboratorio ed esercitazioni pratiche che
comunque potranno essere concordate e svolte se richiesto e se possibile, compatibilmente con la disponibilità di laboratori adatti, presso la sede
universitaria o presso l’affiliazione del docente (INRAN).
Propedeuticità culturali: chimica inorganica, chimica organica e se possibile citologia.
Obiettivi formativi
padronanza della terminologia biochimica, conoscenza dei rapporti tra
struttura e funzione delle molecole di interesse biochimico e dei principali
percorsi metabolici cellulari.
Tempi e modalità di valutazione
gli studenti frequentanti, in itinere, al termine di ciascuna delle due parti
del programma, svolgeranno un test di valutazione sulla base di un elaborato scritto e di un colloquio. Gli esami di valutazione nel corso dell’anno
225
saranno anche basati su una parte scritta ed un colloquio che comprenderanno l’intero programma.
Argomenti trattati nelle lezioni
Prima parte: Macromolecole e rapporto struttura-funzione
Acqua: proprietà fisiche e chimiche. Amminoacidi: struttura, proprietà
generali, classificazione e caratterizzazione, legami peptidici, amminoacidi non-standard, derivati degli amminoacidi nelle proteine
Proteine: Struttura primaria. Struttura secondaria: a-elica, foglietto b e
strutture non ripetitive. Struttura terziaria: motivi e dominii. Struttura qua ternaria: forze che stabilizzano la struttura. Denaturazione e rinaturazione.
Cenni di metodologia per la purificazione delle proteine. Rapporto struttu ra-funzione delle proteine: Mioglobina e emoglobina.
Cenni sull’evoluzione delle proteine
Catalisi enzimatica: Proprietà generali degli enzimi (Nomenclatura, specificità del substrato, cofattori e coenzimi, energia di attivazione). Meccani smi di catalisi: acido-base, covalente, favorita da ioni metallici, elettrostatica, favorita da orientamento e prossimità. Esempi di meccanismi di attività
catalitica (chimotripsina e altre proteasi). Cinetica di reazione. Inibizione
enzimatica: competitiva, non competitiva e mista.
Regolazione dell’attività enzimatica
Lipidi: classificazione e funzione dei principali lipidi di interesse biochimico.
Metabolismo energetico: aspetti termodinamici, composti ad alta energia, reazioni accoppiate, composti fosforilati, trasporatori di elettroni
(NAD+ e FAD).
226
Seconda parte: principali percorsi metabolici e loro regolazione
Metabolismo del glucosio: glicolisi, fermentazione omolattica e alcolica,
metabolismo di esosi diversi dal glucosio, via dei pentoso fosfati, gluconeogenesi
Ciclo dell’acido citrico: reazioni correlate e reazioni anaplerotiche, via del
gliossilato
Metabolismo dei lipidi: attivazione e trasporto intra-mitocondriale, b-ossidazione, corpi chetonici, biosintesi degli acidi grassi
Metabolismo degli amminoacidi: degradazione intracellulare delle proteine, deamminazione, transamminazione, deaminazione ossidativa, ciclo
dell’urea
Trasporto degli elettroni e fosforilazione ossidativa: trasporto degli elettroni, fosforilazione ossidativa, controllo della produzione di ATP. Implicazioni
fisiologiche del metabolismo aerobico (specie reattive dell’ossigeno e
meccanismi antiossidanti)
Cenni sull’evoluzione dei percorsi metabolici
(concetti di base sulla) fotosintesi
(concetti di base sulla) integrazione e regolazione del metabolismo nei
mammiferi: specializzazione di alcuni organi e vie di collegamento tra vari
organi. Cenni sui disturbi del metabolismo.
Testi consigliati
D.L. NELSON, M. M. COX, I principi di Biochimica di Lehninger, Zanichelli.
D. VOET, J. G. VOET, C. W. PRATT, Fondamenti di Biochimica, Zanichelli.
(BIO/11) BIOLOGIA MOLECOLARE
Prof. Paolo Mariottini
Dipartimento di Biologia, piano 2° - laboratorio 10.1, piano 4° - stanza 4.5.1
[email protected]
orario di ricevimento: Mercoledì, Giovedì e Venerdì, dalle ore 11,30 alle 12,30.
L’intero corso attribuisce 7 crediti nell’ambito della laurea di I livello in
Scienze Biologiche.
L’insegnamento è impartito nel 2° semestre.
Materie consigliate come propedeutiche
Genetica, Biochimica, Microbiologia
Il corso si propone di fornire le adeguate conoscenze per la comprensione
dei meccanismi molecolari che regolano i processi biologici, con particola re riguardo alla struttura genica, alla sua organizzazione e alla sua
espressione. Inoltre, verranno trattate le metodologie di biologia molecolare più avanzate utilizzate nella ricerca di base o a fini applicativi
La modalità di valutazione consiste in un esame finale orale.
Gli argomenti trattati nelle lezioni sono: descrizione del genoma; anatomia
dei genomi; ruolo delle proteine che legano il DNA; espressione genica: i)
inizio trascrizione, ii) sintesi e maturazione dell'RNA e iii) sintesi e matura zione del proteoma; regolazione dell'attività del genoma; replicazione del
genoma; basi molecolari dell'evoluzione del genoma; mappatura di genomi mediante tecniche genetiche e fisiche; sequenziamento dei genomi;
interpretazione di una sequenza genomica; modelli di evoluzione del
genoma; filogenetica molecolare.
Testi consigliati
GENOMI, BROWM, EdiSES, DNARicombinante, Watson et al., Zanichelli.
(BIO/09) FISIOLOGIA
Prof.ssa Anna Trentalance
Dipartimento di Biologia, piano 3°, laboratorio 3.6
[email protected]
orario di ricevimento: Lunedì ore 12-13, studio 4° piano.
• L’insegnamento è articolato in tre moduli
Fisiologia delle membrane biologiche e compartimentazione (3CF);
227
Funzione di organi ed apparati (3CF);
Generalità sugli ormoni.
Tutto il corso attribuisce 7 CF
• L’insegnamento viene impartito nel secondo semestre e corrisponde a
circa 48 ore di lezione e n. 16 ore di esercitazione
• Propedeuticità culturali: Citologia, Anatomia Comparata, Biochimica.
• Obiettivi formativi prevalenti: Acquisizione di un linguaggio scientifico
consapevole; sviluppo di interesse per un impegno in ambito scientifico.
Tempi e modalità di valutazione: Autovalutazioni in itinere; la valutazione
finale prevede un esame orale.
Argomenti trattati nelle lezioni
Fisiologia delle membrane biologiche. (3 CFU)
Compartimentazione e scambi con l’ambiente esterno-definizione di
ambiente interno-Costanti chimico fisiche e meccanismi di regolazioneFeedback.
Struttura e specializzazioni funzionali; rapporti cellula-cellula e cellulaambiente (giunzioni e canali): riconoscimento materiali endogeni ed esogeni (recettori).
Permeabilità della membrana-Diffusione-Osmosi e pressione osmoticaTonicità.
Trasporto di membrana: trasporto facilitato- trasporto attivo primario e
secondario. Endocitosi-Esocitosi. Passaggio di ioni, glucidi, protidi, lipidi.
Passaggio attraverso epiteli (assorbimento-secrezione-escrezione). Proprietà elettriche delle membrane-genesi del potenziale transmembranario.
Funzione di organi ed apparati (3CFU)
L’Eccitabiltà. Potenziali elettrotonici-potenziale d’azione-potenziali pacemaker. L’ arcoriflesso somatico ed autonomo. Propagazione e trasmissione dei segnali. I
l movimento muscolare. Miogrammi lavoro.
Il sangue. Il cuore e la circolazione. Coagulazione ed emostasi.
Respirazione:Meccanica respiratoria- Ventilazione polmonare-Scambi
respiratori.
Funzione renale:funzione glomerulare, funzione tubulare, osmoregolazione
Termoregolazione
Ormoni. ( 1 CFU)
Generalità su localizzazione e funzione delle ghiandole endocrine, natura
chimica degli ormoni, meccanismi di produzione e rilascio, livelli ematici.
228
Esercitazioni pratiche di laboratorio
1) Pressione osmotica
2) Sangue-eritrociti-resistenza globulare
3) Respirazione-metabolismo
Libri di testo
SILVERTHORN D.U., Fisiologia, Casa Editrice Ambrosiana; RICHARD D.,
Fisiologia degli animali, Zanichelli; C. CASELLA, V.TAGLIETTI, Principi di
Fisiologia, ed. La Goliardica Pavese, per Fisiopatologico; R.M. BERNE E
M.N.LEVY, Principi di Fisiologia –2°ed., ed.Casa Editrice Ambrosiana, per
Fisiopatologico; RANDALL, Fisiologia Animale (meccanismi e comportamento), Zanichelli, per Fisiopatologico.
(BIO/04) FISIOLOGIA VEGETALE
Prof. Rodolfo Federico
Dipartimento di Biologia, piano 4°, stanza n° 4.5.3
e-mail: [email protected]
orario ricevimento: Mercoledì,Giovedì e Venerdì ore 11-13
• l’insegnamento è articolato in tre moduli
• l’insegnamento è impartito nel 2° semestre; un incontro introduttivo (2
ore); sono previste 40 ore di lezione e 24 ore di laboratorio
• sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Botanica, Biochimica, Genetica, Biologia Molecolare
Tempi e modalità di valutazione
esame finale su argomenti trattati nel corso.
Argomenti trattati nelle lezioni
1° Modulo
• Potenziale chimico e potenziale idrico. L’ascesa della linfa. Compromesso fotosintesi-traspirazione. La nutrizione minerale. Il trasporto dei soluti.
2° Modulo
• Fotosintesi: Fissazione del diossido d’azoto e sintesi dei carboidrati.
Aspetti fisiologici, agronomici ed ecologici della fotosintesi. Floema :
struttura e funzione. Assimilazione dei nutrienti minerali.:azoto, zolfo,
cationi fosfato. Sostanze di riserva.
3° Modulo
• Parete cellulare.: struttura, biogenesi, espansione. Ormoni e fitoregolatori (auxine, gibberelline, citochinine, etilene, acidoabscissico, giasmonati,
acido salicilico, brassinosteroidi, oligosaccarine). Fitocromo e totorecettori. Fotomorfogenesi. Fotoperiodismo. I movimenti delle piante. Cenni di
fisiologia dello stress.
Attività di laboratorio
Determinazione del potenziale idrico. Scambi gassosi. Saggi biologici
ormoni.
I materiali di documentazione per le attività di laboratorio sono distribuiti
nel corso delle attività.
229
(BIO/18) FONDAMENTI DI GENETICA
Prof.ssa Caterina Tanzarella
Dipartimento di Biologia
[email protected]
1° Semestre
Secondo anno (Nuovo ordinamento)
Prepedeucità culturali
Citologia
Modalità di valutazione
L’esame consiste nel superamento di una prova scritta per l’ammissione
alla prova orale.
1,2 CREDITO: Lezioni frontali + esercitazioni numeriche. Introduzione alla
Genetica. Analisi Mendeliana: gli esperimenti di Mendel; purezza dei
gameti; segregazione; indipendenza. Genotipo e fenotipo; penetranza;
espressività. Teoria cromosomica dell'ereditarietà. Formazione dei gameti.
Concordanza tra mendelismo e meiosi.
1,2 CREDITO: Lezioni frontali +esercitazioni numeriche e pratiche. Eredità legata al sesso; determinazione del sesso. Associazione: Estensioni
dell'analisi mendeliana. Allelia multipla; Geni letali; Geni epistatici.
1,2 CREDITO: Lezioni frontali + esercitazioni numeriche e pratiche.
Mappe genetiche negli eucarioti: statistiche e citologiche. Mappe genetiche in procarioti: coniugazione, trasformazione e trasduzione nei batteri.
Mappe per ricombinazione e per delezione nei batteriofagi. Esperimenti di
Benzer. Definizione dell'unità di funzione mediante complementazione.
1,2 CREDITO: Lezioni frontali + esercitazioni numeriche. Codice genetico;
prove che il codice è a triplette; decifrazione del codice. Natura e funzione
del gene: introduzione ai processi di trascrizione e traduzione. Colinearità
tra gene e suo prodotto proteico. Duplicazione del DNA in procarioti:
esperimenti di Meselson e Stahl. Duplicazione del DNAin eucarioti: esperimenti di Taylor.
1 CREDITO: Lezioni frontali. Mutazioni geniche. Mutazioni cromosomiche:
Mutazioni genomiche. Definizione, classificazione, cause e conseguenze
dei vari tipi di alterazioni. Le mutazioni per la comprensione dei processi
complessi: la regolazione nei procarioti e negli eucarioti Analisi genetica
delle vie metaboliche.
230
1,2 CREDITO: Lezioni frontali + esercitazioni numeriche. Meccanismi e
ruolo della variabilità. Genetica nei processi evolutivi. Cenni di genetica
quantitativa. Cenni di genetica di popolazione: Teoria di Hardy-Weinberg.
Testi consigliati
P.J. RUSSEL, Genetica, IV EDIZIONE. 2002 (EdiSES); R.J. BROOKER,
Genetica, analisi e principi. 1999 (Zanichelli); A . J . F. G R I F F I T H S ,
W.M.GELBART, J.H. MILLER,R.C. LEWONTIN, Genetica Moderna, 2000,
Volumi 1 e 2, Zanichelli.
Per esercizi
STANFIELD, Genetica, collana Shaum, Etas, Milano.
(CHIM/03) LABORATORIO DI CHIMICA
Prof. Giovanni Polzonetti
Dipartimento di Fisica, Laboratorio di Chimica dei Materiali
Via della Vasca Navale, 79, 1° piano, stanza 114
[email protected]
orario di ricevimento mercoledì 15-17
• L’insegnamento è impartito al 2° anno di corso e consiste di 4 crediti formativi, suddivisi in 2 crediti di lezioni teoriche e 2 crediti di esperienze di
laboratorio. Un credito teorico equivale a 8 ore di lezione, un credito di
esperienza di laboratorio equivale a 16 ore.
• L’insegnamento è impartito al 1° semestre; un incontro introduttivo (1
ora); 16 ore di lezione teoriche e 32 ore di esperienze di laboratorio.
• Non ci sono propedeuticità culturali, nel senso di esami sostenuti tuttavia, per seguire fruttuosamente il corso e per l’accesso alla verifica è
essenziale la conoscenza dei contenuti dei corsi di Istituzioni di Matematiche, Fisica, Chimica Generale e Inorganica, Chimica Organica.
Obiettivi formativi prevalenti
1) sulla base delle conoscenze dei principi fondamentali di chimica, acquisire conoscenza delle metodiche analitiche più comuni e dei principi che
stanno alla base di metodiche strumentali come quelle elettrochimiche e
spettroscopiche; acquisire conoscenza delle diverse attrezzature di laboratorio, dalla vetreria comune a quella per sintesi, dagli apparecchi semplici come il pHmetro a strumentazioni complesse come gli spettrofotometri;
2) sapere applicare le conoscenze acquisite a determinazioni sperimentali
qualitative e quantitative, mediante: calcolo, determinazione, interpretazione e presentazione dei dati sperimentali;
3) acquisire conoscenza delle leggi e normative che regolano la vita in
laboratorio, dei diversi prodotti chimici per utilizzarli in modo corretto ed
avere una cultura chimica che permetta di fronteggiare incidenti o infortuni
utilizzando rimedi adeguati.
L’esame finale consiste in una prova orale.
Argomenti trattati nelle lezioni
• Il laboratorio di chimica: attrezzature e materiali. Norme di comportamento e di sicurezza.
231
• Osservazioni sperimentali: misurazione, errori di misura, trattamento
dati.
• Strumentazione di base. Misure chimico-fisiche e manipolazioni di
base.Tecniche di purificazione e di separazione. Distillazione, sublimazione, cristallizzazione, separazione, estrazione, centrifugazione, punto
di fusione e di ebollizione.
• Metodi volumetrici quantitativi. Preparazione di soluzioni a titolo noto.
Titolazioni acido base, redox, complessometriche, potenziometriche,
indicatori.
• Sostanze standard. Punto finale, punto di equivalenza, indicatori e curve
di titolazione. Potenziale di cella, elettrodi di riferimento e di misura.
Tamponi, idrolisi e PH all’equivalenza.
• Composti di coordinazione, esempi biologici, porfirine, clorofilla, emoglobina.
• Analisi con metodi spettrofotometrici: principi fondamentali della spettroscopia nel visibile e nell’infrarosso, lo spettrofotometro, complessi e
spettri di assorbimento, legge di Lambert-Beer.
• Analisi cromatografiche: fase stazionaria e fase mobile, natura e meccanismo di adsorbimento, serie eluotropica, cromatografia di adsorbimento, ripartizione, scambio ionico, su colonna, su carta e su strato sottile,
HPLC, gas-cromatografia, rapporto di ritenzione.
• Metodi di preparazione e purificazione del campione.
Esperienze pratiche in laboratorio riguardanti gli argomenti trattati
• Titolazione acido-base: H2C2O4/NaOH.
• Titolazione redox: H2C2O4/KMnO4.
• Titolazioni complessometriche: determinazione della durezza delle
acque.
• Titolazioni potenziometriche acido forte-base forte: pHmetro.
• Determinazione spettrofotometrica del Fe2+ con fenantrolina.
• Reattività dei gruppi funzionali: sintesi dell’aspirina.
• Estrazione e separazione cromatografia dei pigmenti presenti negli
spinaci.
• Isomeria: conversione dell’acido maleico in fumarico.
Gli studenti frequentanti sono tenuti a presentare una relazione scritta su
ciascuna esperienza svolta.
Testi consigliati
1) M. CONSIGLIO, V. FRENNA, S. ORECCHIO Il laboratorio di Chimica,
EdiSES con esclusione dei paragrafi e capitoli n°: 6.2; 7; 8; pag.172-177
del cap.9; 13; 14; 15; 16. Del cap. 17 considerare le note preliminari e le
esperienze considerate nel corso; 2) POLZONETTI GIOVANNI, Dispense;
3) POLZONETTI GIOVANNI, Dispense delle esperienze.
232
(BIO/19) Microbiologia Generale
Prof. Visca Paolo
con moduli a cura di AFFABRIS Elisabetta e CASALINO Mariassunta
Dipartimento di Biologia, Viale Marconi 446
e-mail: [email protected]
Orario di ricevimento nel secondo semestre al termine di tutte le lezioni,
l'orario delle quali viene stabilito anno per anno. Nel primo semestre, tutti i
lunedì ore 10.00 presso il 4° piano - studio Prof.ssa Casalino (in sua
assenza, 3° piano ufficio Prof. Visca stanza 3.2.2).
Il corso è organizzato in tre moduli di due crediti ciascuno. Un credito è
costituito da esercitazioni di laboratorio. Il primo modulo (VISCA) tratterà
la struttura e la funzione della cellula batterica; il secondo modulo (CASALINO) sarà centrato sulla genetica batterica e sulla diversità microbica; il
terzo modulo (AFFABRIS) fornirà i fondamenti di virologia animale ed
immunità antimicrobica.
Il corso è obbligatorio per tutti gli studenti di Biologia nuovo ordinamento.
L’insegnamento è impartito nel 2° semestre; ogni modulo corrisponde a 2
crediti ed per un totale di 16 ore di lezione frontale. Il modulo di esercitazioni consiste in 5 esperienze di laboratorio di per un totale di circa 16
ore. Le esercitazioni saranno svolte da gruppi di circa 10 studenti ciascuno e saranno ripetute per più turni in relazione all’affluenza studentesca.
Costituiscono propedeuticità culturali gli insegnamenti di Genetica, Biochimica e Biologia Molecolare.
La valutazione sarà basata su esame finale e su eventuali test (non obbligatori) in itinere.
Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti la conoscenza: 1) della
struttura e della funzione della cellula procariotica; 2) dei meccanismi di
base per la replicazione, lo scambio e la ricombinazione genetica bei batteri; 3) della diversità strutturale, genetica e metabolica dei batteri; 4) del
concetto di specie ed evoluzione nei procarioti; 6) dei meccanismi di interazione fra batteri e virus e gli organismi superiori; 7) dei meccanismi fondamentali per la replicazione virale.
Argomenti delle lezioni
Modulo I (2 crediti): struttura e funzione della cellula batterica
• Scoperta del mondo microbico: principali eserimenti storici
• La parete cellulare di batteri ed Archea. Il peptidoglicano: struttura, funzione, sintesi; principi biochimici delle colorazioni.
• La membrana citoplasmatica e sistemi di trasporto nei procarioti
• Strutture citoplasmatiche (organelli ed inclusioni) ed extra-citoplasmatiche (capsula, pili e fimbrie, flagelli)
• Organizzazione e struttura del genoma nei procarioti
• Modelli fondamentali di regolazione dell’espressione genica nei batteri
• La spora:struttura e regolazione
233
• La chemiotassi nei batteri
• Cenni sul metabolismo energetico nei procarioti
• Batteri chemolitotrofi
• Ciclo cellulare nei batteri: la divisione cellulare e la curva di crescita
• Controllo della crescita batterica: sterilizzazione, disinfezione, antibiotici
e meccanismi di resistenza
• Interazioni ospite-parassita: batteri patogeni e fattori di patogenicità
• Esotossine, endotossina e parassitismo intracellulare
Modulo II (2 crediti): genetica batterica e diversità microbica
• Plasmidi. Geni portati dai plasmidi. Meccanismo di replicazione plasmidica. Controllo del numero di copie.Controllo della ripartizione.
• Trasformazione. Naturale e Artificiale. Fasi della trasformazione attraverso i saggi sperimentali. Competenza. Trasformazione in gram-. Trasformazione plasmidica.
• Coniugazione. Scoperta, F+ e Hfr. Polarità del trasferimento. Mappe a
tempo. Origine degli Hfr. Fisiologia della coniugazione, F’, origine e formazione degli F’.
• Batteriofagi Caratteristiche generali. Fagi virulenti e ciclo litico T4 e T7.
• Batteriofagi temperati e ciclo lisogenico Fago lambda e P1
• Trasduzione specializzata e generalizzata. Meccanismi di impaccamento
del DNA. Destino delle particelle trasducenti. Ingresso del DNAnelle cellule. Mappe mediante traduzione
• Trasposizione elementi trasponibili e meccanismi di trasposizione nei
batteri
• Fagi e plamidi come vettori di clonaggio.Enzimi di restrizione.Tecniche di
ingegneria genetica
• Cenni di tassonomia e sistematica batterica Identificazione e descrizione
delle unità tassonomiche fondamentali
• Gli Archea caratteristiche strutturali funzionali ed evolutive.
• Archea ipertermofili, metanogeni e alofili
• Biodiversità dei microrganismi. Metodi d’isolamento di colture pure per la
tipizzazione Analisifenotipiche e uso di anticorpi
• Analisi del genotipo Analisi del DNA (%GC, Riassociazione DNA_DNA,)
Uso di enzimi di restrizione.
• Analisi basate sulla PCR. Uso di vari metodi per una tipizzazione dei
microrganismi
234
Modulo III (2 crediti): fondamenti di virologia animale ed immunità antimicrobica
• Generalità sui virus: struttura e ciclo virale.
• Criteri di classificazione dei virus e suddivisione in classi di replicazione
• Generalità sulle strategie di replicazione dei virus animali ad RNA.
• Generalità sulle strategie di replicazione dei virus animali a DNA.
• Retroviridae.
• Cenni sui metodi di isolamento, identificazione e titolazione.
• L'immunità naturale nella risposta dell'ospite alle infezioni microbiche.
• L'immunità specifica umorale nella risposta dell'ospite alle infezioni
microbiche.
• L'immunità specifica cellulare nella risposta dell'ospite alle infezioni
microbiche.
• Gli anticorpi monoclonali.
• Utilizzazione degli anticorpi in microbiologia.
• Introduzione al virus che causa l'AIDS.
L’attività di laboratorio (1 credito) affronterà le seguenti tematiche: 1)
Osservazione microscopica e morfologia di batteri; 2) Terreni colturali e
coltivazione batteri; 3) Valutazione quantitativa di batteri in coltura; 4)
Saggi di antibiosi ed antibiogramma; 5) Analisi del contenuto proteico e/o
del DNA in cellule batteriche.
Testo consigliato
T. BROCK ETAL., Microbiologia, UTET
(BIO/05) ZOOLOGIA
Prof. Marco A. Bologna
Dipartimento di Biologia, piano 5°, laboratorio n° 5.6
[email protected]
Orario ricevimento: lunedì 11.00-13.00
• L’insegnamento è articolato in sette moduli obbligatori per tutti gli studenti: i primi quattro moduli (I: punti 1-3 del programma; II: punti 4-6; III:
punti 7-9; IV: punti 10-12) corrispondono a 4 CF, ognuno dei quali è
costituito da 8 ore di lezioni frontali e 16 ore di studio individuale; gli ultimi tre moduli (V: punti 13-14 del programma; VI: punto 15; VII: punto 16)
corrispondono a tre CF, ognuno dei quali è costituito da 6 ore di lezioni
frontali, 6 ore di esercitazioni in laboratorio e 12 ore di studio individuale.
• l’insegnamento è impartito nel 1° semestre;
• sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Citologia
• sono assunti come obiettivi formativi prevalenti:
1) l’acquisizione di un approccio evoluzionistico alla Biologia animale;
2) l’acquisizione di conoscenze di base di zoologia generale e sulla biodiversità animale;
3) l’autovalutazione da parte dello studente della competenza in ambiti
particolari del campo specifico.
Tempi e modalità di valutazione
Esame finale con prova orale o, eventualmente, altri metodi di valutazione.
Argomenti trattati nelle lezioni
1. Campi di studio della zoologia moderna e livelli di approfondimento;
235
236
relazione con altre materie biologiche; caratteristiche degli organismi
animali.
2. Concetto di popolazione e di specie; espressione fenotipica della
variabilità; curve di frequenza dei caratteri; variazione geografica; mec canismi adattativi (darwiniani) e non adattativi (selezione stocastica,
casi sociobiologici) di selezione naturale; selezione naturale ed evoluzione; micro- e macroevoluzione.
3. Modelli interpretativi della speciazione (allopatrico, simpatrico, parapatrico, stasipatrico); meccanismi pre- e postmating di isolamento riproduttivo; anagenesi e cladogenesi; ipotesi classica ed ipotesi di evoluzione per equilibri puntiformi.
4. Radiazione adattativa; significato evolutivo dell’adattamento; generalità
sulle strategie adattative alla vita in ambiente acquatico marino e d’acqua dolce, e nell’ambiente terrestre; colorazioni adattative criptiche ed
aposematiche.
5. Morfologia funzionale ed ecologia dei sistemi di: alimentazione; respirazione; escrezione; locomozione e dispersione. Sensibilità all’ambiente ed orientamento; bioritmi.
6. Riproduzione asessuale e sessuale; gonocorismo ed ermafroditismo;
fecondazione interna ed esterna; diversi tipi di partenogenesi; sviluppo
postembrionale diretto ed indiretto; cicli di sviluppo.
7. Concetto pluridimensionale di nicchia ecologica negli organismi anima li; ruoli ecologici degli animali negli ecosistemi: struttura e dinamica
delle zoocenosi. Convergenza adattativa, omologia ed analogia.
8. Rapporti interspecifici: competizione, predazione, parassitismo, commensalismo, simbiosi.
9. Rapporti intraspecifici. Colonie e società. Generalità sul comportamento animale: stimoli e segnali, comunicazione, corteggiamento, cure
parentali, home range e territorialità. Dinamica delle popolazioni animali.
10. Cause storiche della distribuzione degli animali: areale; cause paleoecologiche.
11. Cause dinamiche della distribuzione degli animali: dispersione, barriere, colonizzazione di aree geografiche.
12. La biodiversità animale: livelli strutturali (dal molecolare al sistemico).
Filogenesi animale. Tassonomia e sistematica: regole e tecniche dell’ordinamento della diversità e della ricostruzione della filogenesi.
13. Piani strutturali, morfologia funzionale e biologia dei principali taxa
animali a livello di phyla. Protisti Protozoi: Sarcomastigofori, Sporozoi,
Ciliofori.
14. Piani strutturali, morfologia funzionale e biologia dei principali taxa
animali a livello di phyla. Metazoi primitivi: Poriferi; Cnidari. Metazoi a
simmetria bilaterale, acelomati: Platelminti;
15. Piani strutturali, morfologia funzionale e biologia dei principali taxa
animali a livello di phyla. Metazoi a simmetria bilaterale pseudocelomati ed eucelomati: Aschelminti; Molluschi; Anellidi; Artropodi.
16. Piani strutturali, morfologia funzionale e biologia dei principali taxa
animali a livello di phyla. Metazoi a simmetria bilaterale eucelomati
deuterostomi ed affini: Lofoforati; Echinodermi; Cordati.
Libri di testo (previa indicazione del docente)
ARGANO R. ET AL., Zoologia generale e sistematica. Monduzzi Ed.;
DORIT R. ET AL., Zoologia. Zanichelli Ed.; HICKMAN C. ET AL., Zoolo gia, Edises Ed.
Testi di supporto per le esercitazioni in laboratorio
ZAFFAGNINI F. E SABELLI B. Atlante di Morfologia degli Invertebrati. Piccin Ed.
237
TERZO ANNO
(BIO/07) ECOLOGIA
Prof.ssa Alicia Acosta
Dipartimento di Biologia, piano 5°, stanza n° 1
[email protected]
Orario ricevimento: martedì, giovedì, ore 10.
• L’insegnamento è articolato in 3 moduli (di 2 CF ciascuno) ed 1 credito
di laboratorio/campo. - - - L’intero corso attribuisce 7 crediti nell’ambito
del terzo anno delle lauree triennali.
• L’insegnamento è impartito nel 1° semestre.
• Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Botanica, Zoologia.
• Sono assunti come obiettivi formativi la padronanza dei principi dell’ecologia ecosistemica, di popolazioni e di comunità, l’applicazione in contesto ecologico di conoscenze acquisite in precedenza (per esempio Botanica, Zoologia), l’osservazione e analisi di aspetti ecologici in campagna
e lo sviluppo di interesse per tematiche ecologiche connesse a quelle
del corso. S’intende inoltre sviluppare gli elementi di base per la rilevazione, organizzazione e interpretazione dei dati ecologici.
Tempi e modalità di valutazione
esame finale in due fasi: prova scritta e interrogazione.
Argomenti trattati nelle lezioni
1) Introduzione all’ecologia. Origine e sviluppi dell’ecologia come scienza.
Suddivisioni teoriche e settori di specializzazione. Ecologia ecosistemica. Fattori che condizionano la distribuzione dei biomi. Foresta tropicale pluviale. Savana. Desertificazione. Deserti. Ecosistemi di tipo mediterraneo. Ecosistemi di tipo temperato. Steppa. Taiga. Tundra. Atri
biomi. L’energia negli ecosistemi. Aspetti termodinamici dei flussi energetici. Struttura trofica. Produttori primari in ambienti terrestri e in
ambienti marini. Produzione e Produttività. Piramidi ecologiche. I cicli
biogeochimici. Esempi di cicli biogeochimici in diversi tipi di ecosistemi.
238
2) Ecologia delle comunità. Il concetto di comunità. Analisi della composizione di una comunità. Metodi di analisi delle comunità. Fora, vegetazione e fauna. Dinamica delle comunità. Successioni ecologiche. Metodi di studio delle successioni. Variazioni stagionali e zonazione. Diversità. Significato e calcolo della biodiversità. Articolazione della diversità
a diversi livelli. I fattori che regolano diversità. Diversità nei diversi ecosistemi. Ecologia delle popolazioni. Relazioni intraspecifiche. Struttura
delle popolazioni. Dinamica delle popolazioni (accrescimento esponenziale e logistico, fluttuazioni periodiche e irregolari). Selezione r e K.
Fattori che influenzano la crescita delle popolazioni. Meccanismi di
regolazione. Competizione interspecifica e nicchia ecologica. Relazione antagonistiche, neutre e mutualistiche. Mimetismo.
3) Ambiente fisico e relazioni organismi-ambiente. I fattori ecologici.
Risposta degli organismi ai fattori ambientali (ambienti aridi, zone
umide, ambienti salini, ambienti ricchi di metalli pesanti). Disturbostress. Effetti del disturbo sulle comunità. Stress: meccanismi di risposta. Il fuoco come fattore ecologico. Le strategie C-S-R. Introduzione
all’ecologia del paesaggio. Dati usati in ecologia del paesaggio. Struttu ra del paesaggio. Importanza dei corridoi. Dinamica del paesaggio.
Paesaggio e gestione del territorio. Introduzione all’ecologia urbana.
Caratteri ecologici dell’ecosistema urbano. Introduzione all’ecologia
della conservazione. Strategie della conservazione in Italia.
Attività di laboratorio/campo
Una escursione giornaliera.
Una visita guidata.
Testi consigliati
BULLINI, PIGNATTI & VIRZO DE SANTO. Ecologia Generale, UTET,
1998; DODSON, S. (ED.) Ecologia, Zanichelli, 2000; TOWNSEND, C.,
HARPER, J. & BEGON, M. L’essenziale di ecologia, Zanichelli, 2000;
RICKLEFS, R., L’economia della natura, Zanichelli, 1997; TYLER MILLER, G. 2001, Scienze Ambientali, Edises, 2001; I materiali di documentazione per le attività di campo sono distribuiti durante le lezioni.
Altri testi utilizzabili per approfondimenti e chiarimenti
M. BEGON, J. HARPER & C. TOWSEND, Ecologia, Zanichelli, Bologna,
1989; P. COLINVAUX, Ecologia, Edises, Napoli, 1995.
Curriculum Molecolare-Cellulare
(BIO/10) LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE
BIOCHIMICHE
Prof. Giovanni Antonini
Dipartimento di Biologia, piano 2°, stanza n° 2 o LIME
[email protected]
orario ricevimento: Lunedì 11-13
• L’insegnamento è articolato in 11 argomenti. Ogni argomento prevede
lezioni teoriche in aula ed esercitazioni pratiche in laboratorio. Mediamente, ogni settimana viene svolto un argomento. Il corso è parzialmente mutuato dal corso di Biochimica Applicata tuttavia non prevede lezioni
ed esercitazioni numeriche sull’analisi dei dati sperimentali
• Il corso è tenuto con lezioni frontali in aula e lezioni pratiche in laboratorio, la cui frequenza è consigliata per poter affrontare la prova pratica in
sede di esame
• Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Biochimica e Biologia Molecolare
239
• Scopo del corso è di fornire allo studente le competenze teoriche e pratiche che permettano allo studente di utilizzare con competenza, sicurezza e buona manualità le principali tecniche biochimiche in uso in tutti i
laboratori bio-molecolari
Tempi e modalità di valutazione
L’esame finale consiste in una prova pratica in laboratorio ed in una prova
orale.
240
Argomenti trattati nelle lezioni
1. NORME DI SICUREZZA Dispositivi e norme per la protezione individuale. Eliminazione di rifiuti. Simboli dei rischi da contatto, ingestione
ed inalazione. Pittogrammi più frequenti.
2. RACCOLTA DEI DATI SPERIMENTALI Analisi statistica elementare.
Presentazione grafica dei dati. Pubblicazione dei dati.
3. STRUMENTAZIONE DI USO COMUNE Pipette volumetriche. Contenitori per soluzioni. Provette da laboratorio. Bilance. pH metro ed agitatore magnetico. Centrifughe e rotori. Apparati per Elettroforesi. Spettrofotometro.
4. SPETTROFOTOMETRIA La luce. Come è fatto un spettrofotometro.
Importanza della slitta. Legge di Lambert-Beer. Relazione tra T, Abs e C.
5. PURIFICAZIONE DELLE PROTEINE Metodi di dosaggio di proteine
Lowry; Bradford. Strategie per la purificazione. Prima fase: Raccolta
delle informazioni. Usuali passi di purificazione. Passi intermedi di purificazione. Omogeneizzazione ed estrazione. La solubilità differenziale.
Precipitazione delle proteine. Centrifugazione. La centrifuga ed il rotore. Centrifugazione su gradiente di densità. Dialisi.
6. CROMATOGRAFIA Supporti per romatografia liquida. Cromatografia a
scambio ionico. Cromatografia per gel-filtrazione. Cromatografia per
affinità. Cromatografia idrofobica. Cromatografia in fase inversa.
7. BINDING. Isoterma di legame; Metodi non lineari; Metodi lineari: plot
dei doppi reciproci e plot di Scatchard. Binding cooperativo e plot di
Hill. Binding con legame aspecifico.
8. CINETICA DI BINDING. Cinetica rapida. calcolo delle kapp, delle kon e
koff. I caso: L >> R; kon >> koff. II caso: L >> R; kon * [L] ≈ koff. III
caso: L ≈ R. Integrazione numerica delle ODE.
9. CINETICA ENZIMATICA IN STATO STAZIONARIO. Metodi non lineari.
Metodi lineari: plot di Lineawever-Burk, di Hanes-Woolf e di Eadie-Hofstee. Inibizione competitiva; non competitiva, incompetitiva; plot di
Dixon.
10. ELETTROFORESI DELLE PROTEINE. Punto isoelettrico. Supporti
per elettroforesi. Amido. Agarosio. Acrilammide. Polimerizzazione dell’acrilammide. Elettroforesi nativa. Elettroforesi denaturante. Disc-elettroforesi. La compressione (stacking). Colorazione dei gel. Conservazione dei risultati. Mobilità elettroforetica. Estrazione di proteine dal
gel. Isoelettrofocusing. Elettroforesi bidimensionale.
11. M E TODICHE IMMUNOCHIMICHE. Anticorpi policlonali. A n t i c o r p i
monoclonali. Procedura diretta ed indiretta. ELISA. RIA. Immunoblotting. Immunofluorescenza.
Attività di laboratorio
1. Utillizo di pipette, bilance e recipienti di laboratorio
2. Misurazione del pH e preparazione di un tampone
3. Spettroscopia Vis-UV.
4. Dosaggio delle proteine.
5. Estrazione. Centrifugazione. Dialisi.
6. Cromatografia a scambio ionico.
7. Binding.
8. Cinetica in stato stazionario.
9. Elettroforesi. Determinazione del P.M. di una proteina.
11. Tecnica ELISA
Testo consigliato
REED ET AL., Metodologie di base per le scienze biomolecolari, ed. Zanichelli.
Altri testi consultabili
NINFA/BALLOU, Metodologie di base per la Biochimica e la Biotecnolo gia, ed. Zanichelli (testo più completo rispetto al precedente); FERSHT,
Struttura e meccanismo d'azione degli enzimi, Zanichelli (testo che
approfondisce alcuni aspetti dello studio di proteine ed enzimi).
Sono anche disponibili dispense delle lezioni teoriche e pratiche ed i testi
delle esercitazioni numeriche.
(BIO/11) LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE
BIO-MOLECOLARI
Prof. Paolo Mariottini
Dipartimento di Biologia, piano 2° - laboratorio 10.1, piano 4° - stanza 4.5.1
[email protected]
orario ricevimento: Mercoledì, Giovedì e Venerdì, dalle ore 11,30 alle 12,30.
L’intero corso attribuisce 4,5 crediti nell'ambito della laurea breve del
nuovo ordinamento.
L’insegnamento è impartito nel 2° semestre.
Materie consigliate come propedeutiche
Genetica, Biochimica, Microbiologia, Biologia Molecolare.
Il corso si propone di fornire le adeguate conoscenze per la comprensione
delle metodologie e tecnologie di biologia molecolare più avanzate utilizzate nella ricerca di base o a fini applicativi.
La modalità di valutazione consiste in un esame finale orale
241
Gli argomenti trattati nelle lezioni
Parte Teorica: uso degli enzimi coinvolti nel metabolismo degli acidi
nucleici; vettori plasmidici, fagici e loro derivati; costruzione di banche a
cDNA; costruzione banche genomiche; tecniche di PCR, tecniche di
mutagenesi in vitro; tecniche di isolamento dei geni clonati; trasferimento
di geni in Escherichia coli; trasferimento di geni in Drosophila; trasferimento di geni in cellule di mammifero; topi transgenici; ingegneria genetica nelle piante; il DNA ricombinante e l'evoluzione; il DNA ricombinante
in medicina e nell'industria; mappatura e clonaggio di geni coinvolti in
malattie umane; studio dei genomi.
Parte Sperimentale: uso delle strumentazioni ed equipaggiamento di
laboratorio (plasticherie e vetrerie, cappa chimica, cappa a flusso laminare, incubatori, centrifughe da bancone, bagni termostatati, bilance,
pHmetro, agitatori magnetiti, apparati elettroforetici); tecniche di base per
l’allestimento e il mantenimento di colture cellulari di E. coli; terreni di coltura (tipi di terreni, costituenti di base, tamponi, indicatori di pH, antibiotici, cromogeni); tecniche di base della tecnologia del DNA ricombinante;
tecniche di base della PCR; tecniche di trasformazione in E. coli; tecniche di base dell'analisi elettroforetica degli acidi nucleici; tecniche di
base dell'uso degli enzimi di restrizione; analisi delle sequenze; espressione di proteine eterologhe in E. coli; tecniche di base dell'analisi elettroforetica delle proteine.
Testi consigliati
GENOMI, BROWM, EdiSES, DNA Ricombinante, Watson et al., Zanichelli.
(BIO/18) LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNICHE
GENETICHE
Dott.ssa Renata Cozzi
Dipartimento di Biologia
[email protected]
4,5 CFU totali
Dal gene al fenotipo; dalla mutazione del gene al fenotipo clinico: applicazioni di metodologie e tecniche nell’analisi di una malattia genetica.
242
Metodi di studio ed analisi
1) Coltura di cellule derivate da pazienti
2) Osservazione delle metafasi cromosomiche colorate con bandeggio e
identificazione di eventuali aberrazioni cromosomiche presenti
3) Estrazione del dna
4) Elettroforesi su gel
5) Analisi di polimorfismi genetici
6) Analisi di prodotti proteici attraverso immuno blotting
7) Studio dell’andamento del ciclo cellulare tramite tecniche di citometria a
flusso
(CHIM 11) LABORATORIO DI METODOLOGIE E TECNOLOGIE
APPLICATE AI MICRORGANISMI
Prof.ssa Elisabetta Zennaro
Dipartimento di Biologia,
Laboratorio piano 2°, stanza 2.3
Studio piano 4°, stanza 4.3.1
[email protected]
Orario ricevimento: Mercoledì ore 14-16
• L’insegnamento è impartito nel primo semestre ed è rivolto agli studenti
del NO
• L’insegnamento attribuisce 3 crediti, corrispondenti a 10 ore di lezione e
a 20 ore di attività di laboratorio
• Sono richieste le seguenti propedeuticità culturali: Microbiologia, Genetica, Biochimica
• Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti:
a) l’osservazione e la descrizione di microrganismi con metodologie e
linguaggi appropriati
b) L’uso delle attrezzature e delle metodologie di base per lo studio dei
microrganismi
c) Elementi fondamentali per l’impostazione di un protocollo sperimentale e per la sua esecuzione
Modalità di valutazione
Esame finale in due fasi: discussione sull’attività di laboratorio (procedure
e risultati ottenuti), interrogazione sulla parte teorica.
Argomenti delle lezioni
• Caratteristiche e cicli vitali di batteri, lieviti e muffe.
• Isolamento di microrganismi da fonti naturali e tecniche di coltivazione.
• Processi di ricombinazione in batteri e funghi. Mutagenesi. Selezione,
screening e arricchimento di mutanti
• Elementi di ingegneria genetica applicata ai microrganismi: principali
vettori per batteri gram negativi, gram positivi, lieviti.
Attività di laboratorio
Isolamento di microrganismi e terreni selettivi (6 ore)
Replica plating (4 ore)
Coniugazione e trasformazione, selezione e screening (10 ore)
Testi consigliati
Sulla base delle nozioni sugli argomenti indicati, reperibili in un testo di
Microbiologia, il materiale monografico specifico sarà fornito nel corso
delle lezioni e delle esercitazioni.
243
Curriculum Fisiopatologico
(BIO/18) CITOGENETICA E MUTAGENESI
Dott.ssa Francesca Degrassi
docente esterno
4,5 crediti
Propedeuticità
Citologia, Genetica. Biologia molecolare
Citogenetica 2,5 crediti
• Struttura del cromosoma eucariotico
• Studio della regione centromerica
• Studio della regione telomerica
• Cromosoma X
• Cariotipo normale e patologico
• Diagnosi prenatale
Mutagenesi 2 crediti
• Risposte cellulari al danno e riparazione del DNA:
• Tipi di lesioni al DNAindotte dalle diverse classi di mutageni chimici e fisici
• Fotoriattivazione
• BASE EXCISION REPAIR
• NUCLEOTIDE EXCISION REPAIR
• MISMATCH REPAIR
• Riparazioni delle doppie lesioni al DNA
• Attivazione dei checkpoints del ciclo cellulare ed apoptosi caspasidipendente e caspasi-indipendente
Testi consigliati
AA. VV. Mutagenesi ambientale, Zanichelli, 2003
Verranno anche messi a disposizione degli studenti articoli in inglese.
Gli argomenti trattati nel corso di mutagenesi fanno parte del programma
di Mutagenesi Ambientale, modulo 1 (vecchio ordinamento).
(BIO/09) FISIOLOGIA, NEUROFISIOLOGIA, ENDOCRINOLOGIA
Prof.ssa Anna Trentalance
Dipartimento di Biologia, piano 3°, laboratorio 3.6
[email protected]
orario di ricevimento: Lunedì ore 12-13, studio 4° piano.
244
• L’insegnamento è articolato in tre moduli di approfondimenti in Neurofisiologia,1CFU; nella regolazione della funzionalità di organi ed apparati,1,5 CFU; nelle regolazioni ormonali, 1 CFU.
• Esercitazioni di laboratorio e simulazioni al computer di attività fisiologiche, 1,5 CFU.
Tutto il corso attribuisce 5 CFU
• L’insegnamento viene impartito nel secondo semestre e corrisponde a
circa 28 ore di lezione e n. 24 ore di esercitazione.
Propedeuticità culturali
Citologia, Anatomia Comparata, Biochimica, Fisiologia
Obiettivi formativi prevalenti
Capacità di correlare la nozione teorica con il dato sperimentale; capacità
critica nella valutazione di un risultato sperimentale; capacità di aggiornamento sulla letteratura scientifica nei campi specifici.
Tempi e modalità di valutazione
Autovalutazioni in itinere; la valutazione finale prevede un esame orale
Neurofisiologia: Correlazioni nervose- Neuroni - Arco riflesso- L’impulso
nervoso: Il Potenziale d’azione- La conduzione dell’ impulso nervoso.
Fibre, velocità di conduzione, metabolismo. Sinapsi, meccanismo di trasmissione dell’impulso,potenziali postsinaptici.
I recettori sensoriali. 1 CR
Fisiologia: Il movimento muscolare. Muscolo striato e muscolo liscio. Miogrammi: scossa semplice e tetano. Lavoro muscolare. Il cuore e la circolazione del sangue: Attività cardiaca- Regolazione intrinseca e regolazione nervosa della gettata ;misura della pressione arteriosa e meccanismi
di regolazione.Il lavoro cardiaco. La respirazione: regolazione nervosa ed
umorale. La funzione renale: formazione urina – s. renina angiotensina;
eritropoietina-regolazione del pH. 1,5 CR
Endocrinologia: Ormoni, meccanismo di funzionamento, trasduzione del
messaggio Regolazione ricambio idrico salino- Regolazione glicemiaCiclo ovarico. 1 CR
Esercitazioni
Esperimenti di fisiologia classica e simulazioni al computer.
Libri di testo
C. CASELLA, V.TAGLIETTI, Principi di Fisiologia (ed. La Goliardica Pavese) (per Fisiopatologico)
R.M. BERNE E M.N.LEVY, Principi di Fisiologia – 2° ed., ed. Casa Editrice Ambrosiana, per Fisiopatologico; RANDAL, Fisiologia Animale (meccanismi e comportamento, Zanichelli, per Fisiopatologico
(BIO/18) LABORATORIO TEMATICO INTEGRATO
4.5 crediti
Gli studenti devono frequentare il laboratorio di metodologie e tecniche
genetiche scegliendo una delle seguenti combinazioni:
• 1e2
• 3, 4 e
• 6e7
tra i metodi descritti nel programma.
245
1) Coltura di cellule umane;
2) Osservazione delle metafasi cromosomiche colorate con bandeggio e
identificazione di eventuali aberrazioni cromosomiche presenti;
3) Estrazione del DNA;
4) Elettroforesi su gel;
5) Analisi di polimorfismi genetici;
6) Analisi di prodotti proteici attraverso immuno blotting;
7) Studio dell’andamento del ciclo cellulare tramite tecniche di citometria a
flusso.
(MED/04) IMMUNOLOGIA
Dott. Giorgio Mancino
docente esterno
9 crediti
• Articolazione in moduli: L’intero corso attribuisce 9 CF nell’ambito del
biennio del VO.
• L’insegnamento è impartito nel 1° semestre; ogni modulo corrisponde a
16 ore di lezione e 12 ore di laboratorio
• Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Biologia cellulare,
Biologia molecolare, Istologia, Genetica, Biochimica, Microbiologia.
• Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti l’impostazione e l’esercitazione:
d) della lettura critica di articoli scientifici nel campo specifico;
e) della rilevazione, presentazione, interpretazione di dati sperimentali.
Tempi e modalità di valutazione: due test di autovalutazione in itinere per
modulo, esame finale orale.
246
Argomenti trattati nelle lezioni
• Proprietà generali della risposta immunitaria: immunità umorale e immunità cellulare; risposta primaria e risposta secondaria. Ontogenesi del
sistema immune. Il sistema linfatico e le cellule del sistema immune.
• Il complesso maggiore d'istocompatibilità (MHC). I recettori per l'antigene dei linfociti T e B. Le immunoglobuline (Ig)
• Il sistema del complemento
• Gli antigeni e la reazione antigene-anticorpo
• Induzione della risposta immunitaria: presentazione dell'antigene e
restrizione per l'MHC; interazioni cellulari ed eventi molecolari; meccanismi di attivazione e trasduzione del segnale
• Meccanismi di controllo della risposta immunitaria: help e soppressione
Fattori di crescita e mediatori solubili delle risposte immunitarie: interleuchine, interferoni, TNF, ecc.
• Meccanismi effettori della risposta immunitaria: cellule citotossiche specifiche e non specifiche
• Tolleranza immunitaria
• Immunità ed infezioni: meccanismi di difesa verso agenti infettanti (virus,
batteri, protozoi, ecc.)
• Gli anticorpi monoclonali: principi della metodologia; applicazioni nella
ricerca e nella clinica
• Metodi di laboratorio per il rilevamento degli antigeni e degli anticorpi e
per lo studio delle funzioni immunitarie cellulari
Attività di laboratorio
• Gli anticorpi monoclonali (test immunoenzimatico, es. ELISA)
• Caratterizzazione delle sottopopolazioni linfocitarie (citofluorimetria)
Testi consigliati
ABBAS-LICHTMAN-POBER, Immunologia cellulare e molecolare, 4a edizione); KUBY, Immunologia, 2a edizion; ROITT, Immunologia, edizione.
(BIO/19) MICROBIOLOGIA, VIROLOGIA
Responsabile del corso: Prof.ssa Elisabetta Affabris
con moduli a cura di Paolo Visca e Mariassunta Casalino
Dipartimento di Biologia, 4°piano studio 4.4.1
e-mail: [email protected]
Orario ricevimento: al temine delle lezioni e il martedì alle 15:00
Settore disciplinare BIO/19 Microbiologia Generale
6 CFU Totali
Semestre: 2°
Propedeuticità culturali
Genetica, Biochimica, Biologia Molecolare, Microbiologia, Immunologia,
Fisiologia Generale.
Alcuni esempi di interazione tra microrganismi ed il loro ospite saranno
utilizzati come modello per descrivere le basi molecolari e cellulari della
patogenicità microbica, per introdurre i principali criteri di identificazione e
classificazione tassonomica, le strategie terapeutiche e di profilassi delle
infezioni microbiche.
Il corso si articolerà in 2 moduli di 3 CFU (2 teorici +1 di laboratorio).
Argomenti trattati nel 1° modulo
(docente: prof.ssa E. Affabris)
2 crediti teorici
Poliovirus, virus della Stomatite Vescicolare e particelle difettive interferenti,
virus influenzale, interferenza virale, retrovirus oncogeni, virus dell’AIDS,
virus che causano epatite (HAV, HBV, HCV, HDV), SV40 e Papillomaviridae.
1 credito di laboratorio
titolazione per emagglutinazione, osservazione di effetto citopatico, titolazione per diluizione limite e per placche.
Argomenti trattati nel 2°modulo
(docente: prof. P. Visca)
2 crediti teorici:
le tossine batteriche (la tossina tetanica, botulinica, difterica, del carbon-
247
chio, colerica, le tossine citolitiche, i superantigeni, l’endotossina, profilassi e tarepia antitossica)
1 credito di laboratorio (docente: prof.ssa M. Casalino):
tecniche per l’identificazione e localizzazione di geni di virulenza.
Libro di testo
CANN A.J., Principles of molecular virology, Third Edition, 2001, Academic Press.
Integrazione obbligatoria
capitolo 24 del testo WATSON J.D., HOPKINS N.H., ROBERTS J.W.,
STEITZ J.A., WEINER A.M., Biologia molecolare del gene, Quarta edizione, Zanichelli 1988; per il modulo sulle tossine batteriche verrà indicato
durante il corso il materiale da utilizzare per lo studio.
Indirizzi Internet di utilità: http://www-micro.msb.le.ac.uk/, www.asm.org,
www.cdc.org
La valutazione sarà basata su un colloquio finale e su eventuali test (non
obbligatori) in itinere.
Curriculum Ambientale-Naturalistico:
(BIO/02) COMPLEMENTI DI BOTANICA
Prof. Fernando Lucchese
Dipartimento di Biologia, Piano V, Lab. 5.10
indirizzo e-mail: [email protected]
orario di ricevimento: mercoledì 12-13
Articolazione in moduli: il corso è rivolto agli studenti del 3° anno NO e si
articola in moduli con 7,5 CFU totali, di cui 3,5 CFU di lezione (28 ore) e 4
CFU di Laboratorio (64 ore). I moduli del corso teorico sono suddivisi in:
1) Sistematica e flora = 1 CFU; 2) Botanica applicata = 1 CFU; 3) Ecologia = 1 CFU; 4) Conservazione = _ credito, a cui seguiranno Esercitazioni
di Laboratorio.
Semestre in cui viene impartito l’insegnamento
I semestre; ore di lezione = 28; ore di laboratorio = 64. Totale = 92 ore.
Propedeuticità culturali: Botanica, Genetica.
248
Obiettivi formativi prevalenti
Il corso si prefigge lo scopo di formare personale tecnico da inserire in
ambito di attività organizzative e gestionali museali e naturalistiche (curatori, uffici parchi, guide naturalistche, etc.). Pertanto si richiederà una
conoscenza della flora d’Italia e in particolare anche del territoriale regionale Laziale riguardo alla presenza di specie endemiche nei parchi e
riserve.
Tempi e modalità di valutazione
Prove finali: colloquio orale; prove tecniche in laboratorio; identificazione
di piante mediante chiavi.
Argomenti trattati nelle lezioni
Integrando le informazioni acquisite nel corso di Botanica del I anno, si
approfondiscono i metodi di studio della sistematica anche tramite prove di
laboratorio. Si utilizzeranno le chiavi analitiche della flora d’Italia per il riconoscimento delle specie della flora (modulo Sistematica). Si prenderanno in
considerazioni aspetti legati all’applicazione delle tecniche botaniche in
campo ambientale (colture in vitro, banca del germoplasma, restauro
ambientale, cartografia, elaborazioni di rilievi ecologici) su cui si articoleranno i relativi moduli (Botanica Applicata, Ecologia, Conservazione).
Titoli delle attività di laboratorio: 1) Uso delle chiavi dicotomiche per la
flora; 2) Laboratorio di tecniche istologiche vegetali; 3) Cartografia; 4)
Analisi di software per l’ecologia. Oltre al laboratorio, saranno programmate escursioni per svolgere attività tecniche in campo (rilevamenti,
osservazioni sulla flora, etc.).
Testi consigliati
STRASSBURGER E., Trattato di Botanica. Parte II Sistematica. Ed. Delfino;
FERRARI C., Biodiversità, Ed. Zanichelli.
SPERANZA A., CALZONI G.L., Struttura delle piante in immagini, Ed. Zanichelli; SCHAUER C., Guida alla identificazione delle piante, Ed. Zanichelli.
(BIO/05) COMPLEMENTI DI ZOOLOGIA
Prof. Marco A. Bologna
Dipartimento di Biologia, piano 5°, laboratorio n° 5.6
[email protected]
orario ricevimento: lunedì 11:00/13:00
• l’insegnamento è articolato in 7 moduli per un totale di 7 CF, obbligatori
per gli studenti dell’indirizzo in Biologia ambientale: i primi quattro moduli
(I: punto 1 del programma; II-IV: punti 2-6) attribuiscono 4 CF, corrispondenti a 24 ore di lezioni frontali, 24 ore di esercitazione in laboratorio e
48 ore di studio individuale; il quinto modulo (punto 7 del programma)
attribuisce 1 CF, corrispondente a 8 ore di lezioni frontali, 16 ore di studio individuale; i moduli dal sesto al settimo (punto 8 del programma)
attribuiscono 2 CF, corrispondenti a 12 ore di lezioni frontali, 12 ore di
esercitazione sul campo e 24 ore di studio individuale.
• l’insegnamento è impartito nel 1° semestre;
• sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Zoologia
• sono assunti come obiettivi formativi prevalenti:
4) l’acquisizione di conoscenze sulla biodiversità animale ad un livello
tassonomico più avanzato dell’esame di Zoologia di base;
249
5) l’acquisizione di esperienza diretta, in laboratorio ed in campo sulla
diversità animale, strutturale ed ecologica, delle relative tecniche di
studio e di applicazione gestionale;
6) l’autovalutazione da parte dello studente della competenza in ambiti
particolari del campo specifico.
Tempi e modalità di valutazione: esame finale orale o con altre forme di
valutazione da definire.
Argomenti trattati nelle lezioni
1. Tecniche di classificazione zoologica: metodo gerarchico e principali
categorie tassonomiche; regole di nomenclatura; sistema binario di
classificazione; sistemi automatici con supporto informatico. Filosofie e
tecniche della ricostruzione filogenetica: metodi fenetici, evoluzionistici
classici, cladistici.
2. Classificazione e biologia di Poriferi, Cnidari e Ctenofori a livello di classi.
3. Classificazione e biologia di Platelminti a livello di classi, Nemertini,
Nematodi e Rotiferi
4. Classificazione e biologia dei Molluschi e degli Anellidi a livello di classi.
5. Classificazione e biologia degli Onicofori ed Artropodi a livello di classi,.
6. Classificazione e biologia degli Echinodermi, Lofoforati e dei Cordati a
livello di classi.
7. Caratteristiche faunistiche e zoogeografiche della fauna italiana
8. Tecniche zoologiche (faunistiche, eco-etologiche, di conservation biology) applicate alla gestione delle risorse animali.
Libri di testo (previa indicazione del docente)
ARGANO R. ETAL. Zoologia generale e sistematica. Monduzzi Ed.
BRUSCAR. E BRUSCA G., Invertebrati. Zanichelli Ed.
Ed altri volumi di dettaglio indicati dal docente per quanto riguarda i crediti
finali del corso.
Di supporto per le esercitazioni in laboratorio
ZAFFAGNINI F. E SABELLI B, Atlante di Morfologia degli Invertebrati. Piccin Ed.
(BIO/06) FONDAMENTI DI ANATOMIA COMPARATA
Prof. Giancarlo Gibertini
Dipartimento di Biologia, 2° piano, Laboratorio n°8
[email protected]
orario ricevimento: martedì ore 15-17
3 CFU
250
• Fondamenti per lo studio dell'Anatomia comparata
• L'interpretazione anatomica e funzionale
• Anatomia funzionale e interpretazione comparativa
• Terminologia anatomica
• Forma e funzione
• Le proprietà e la crescita dei materiali strutturali
• Le articolazioni e le catene cinematiche
• Fattori di scala: crescita isometrica e allometrica
(BIO/07) FONDAMENTI DI ECOLOGIA APPLICATA
Dr. Corrado Battisti
Servizio Pianificazione ambientale, sviluppo parchi, riserve naturali
via Tiburtina, 691, 00159 Roma (docente esterno)
[email protected]
orario di ricevimento: martedì ore 16.30 durante le lezioni
(altrimenti reperibile e disponibile al cell: 328.2289873 o via mail).
• l’insegnamento è articolato in due moduli: il primo modulo è rivolto agli
studenti del NO e attribuisce 3 CF (lezioni frontali per complessive 24
ore), il secondo modulo attribuisce 3 CF (esercitazioni in laboratorio e
sul campo per complessive 16 ore) nell’ambito del curricolo biennale
delle lauree specialistiche, l’intero corso attribuisce 6 CF.
- l’insegnamento è impartito nel II semestre;
Tempi e modalità di valutazione
esame finale con analisi cartografica di settori territoriali cui applicare le
basi teoriche dell’ecologia, nonché ipotesi di gestione, pianificazione, conservazione.
Previsto un lavoro di ricerca bibliografica sul tema della frammentazione
ambientale e dei suoi effetti sulla diversità biologica ed i processi ecologici. Richiesta una frequentazione attiva del Corso (lezione frontali ed esercitazioni in laboratorio e sul campo).
Argomenti trattati nelle lezioni
Ecologia: principi generali, metodi per diversi livelli ecologici.
Il contesto territoriale.
Gli strumenti di indagine per la conoscenza del territorio.
Cartografia generale. Scale di riferimento. Coordinate. Simbolismi. Lettura
degli elementi territoriali.
Cartografia tematica.
Aerofotogrammetria. Telerilevamento. Sistemi Informativi Geografici.
Misura delle componenti ambientali e delle alterazioni
Metodi qualitativi e quantitativi di studio a livello di popolazioni e comunità.
Modelli ecologici.
Nozioni di statistica applicata all’ecologia.
Azioni di tutela, mitigazione, recupero.
Biodiversità, Conservazione (completamento, in un’ottica di ecologia
applicata, della parte svolta con il Prof. Cutini di Conservazione della
Natura). Cause di estinzione di popolazioni e specie Pianificazione.
251
Legislazione ambientale in Italia. I piani (PTC, PRG, piani di assetto dei
parchi). Regolamenti.
Aree naturali protette (procedimento di istituzione, classificazione, livello
di interesse. Ente gestore, legislazione, norme di salvaguardia). Perimetrazione di aree protette con criteri di conservazione.
Direttive comunitarie. SIC, SIN, SIR. Il ruolo delle altre aree (venatorie,
militari, private).
Frammentazione. Connettività. Reti ecologiche. Target-species. Problematiche a livello di specie, di contesto territoriale, di scala di indagine.
Atlanti faunistici e floristici e loro applicazioni.
Gestione del territorio. Le risorse.
Sfruttamento controllato delle risorse naturali.
Gestione faunistica. Introduzioni, reintroduzioni, ripopolamenti. Piani faunistico-venatori,
Progettazione ambientale.
Tecniche di recupero di ambienti degradati
Ingegneria naturalistica.
SIAe VIA. Legislazione relativa.
Attività di laboratorio
analisi dei boli di Strigiformi, parametri di comunità
attività di campo
escursioni didattiche e applicazione di metodi di stima e censimento dell’ornitofauna in ambienti forestali.
Verranno fornite le fotocopie dei lucidi proiettati (disponibili nel gabbiotto
della segreteria didattica al 1° piano) e articoli scientifici distribuiti in fotocopia; tra i testi che possono utilmente essere consultati (in parte disponibili in biblioteca): FARINAA., Ecologia del paesaggio, UTET Libreria, Torino, 2000; WILSON E.O., La diversità della vita, Rizzoli, Milano, 1993
(disponibile anche in edizione economica come WILSON E.O., Biodiversità. Sansoni editore); MASSA R., INGEGNOLI V., Biodiversità, Estinzio ne, Conservazione, UTET, 2000; FERRARI C., Biodiversità, UTET Libreria, 2001.
252
programma
dei corsi
di laurea
di II livello
(specialistica)
Corso di Laurea Specialistica in Biologica
ambientale
(BIO/06) COMPLEMENTI DI ANATOMIA COMPARATA
Prof. Giancarlo Gibertini
Dipartimento di Biologia, 2° piano, Laboratorio n° 8
[email protected]
orario ricevimento: martedi ore 15-17
6 CFU
L’insegnamento è impartito nel 2° semestre del primo anno, ogni modulo
corrisponde a 24 ore di lezione e a 5 ore di esercitazione
• propedeucità culturali: Citologia e Biologia dello sviluppo
• obiettivi formativi prevalenti: -apprendimento ed applicazione del “metodo comparativo” -uso delle conoscenze per elaborare spiegazioni osservazione, rilevazione, interpretazione di eventi.
• tempi e modalità di valutazione: esame finale ed interrogazione orale
Argomenti trattati nelle lezioni
Il metodo comparativo nell'analisi della forma dei Vertebrati da Aristotele a
Darwin - Genesi e sviluppo del concetto di piano strutturale e suo uso in
chiave evoluzionistica nella morfologia post-darwiniana - Le idee di omologia, analogia, convergenza, correlazione, bilanciamento degli organi Un approccio funzionalista allo studio della forma animale - La meccanica
253
del vivente da Galileo ai nostri giorni - La legge biogenetica fondamentale
e i rapporti tra Anatomia Comparata e Embriologia - Importanza dell'introduzione del microscopio nello studio delle strutture - L'analisi della forma
e la biologia sperimentale - D'arcy Thompson e l'analisi geometrica della
forma in un moderno approccio - Sistema della vita di relazione nei Vertebrati - Strategie alimentari nei Vertebrati - Evoluzione del sistema scheletrico dei Vertebrati.
Attività di laboratorio
Caratterizzazione morfologica, morfometrica e meristica delle classi dei
Vertebrati
Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici nei Pesci cartilaginei
Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici nei Pesci ossei
Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici negli Anfibi
Morfologia e Anatomia dei Sistemi organici negli Uccelli
Morfologia e anatomia dei Sistemi organici nei Mammiferi
Testi consigliati
LIEM, BEMIS, WALKER, GRANDE, Anatomia comparata dei Vertebratiuna visione funzionale ed evolutiva, EDISES 2002.
Per le esercitazioni di Laboratorio
A. PEYROT e C. VELLANO, Guida alla dissezione dei Vertebrati. Ed.
ZANICHELLI.
(BIO/04) BIOCHIMICA VEGETALE
Prof. Riccardo Angelini
Dipartimento di Biologia, piano 4°, stanza n° 4.5.2
e-mail: [email protected]
orario ricevimento: mercoledì, giovedì e venerdì ore 11-13
• L’insegnamento è articolato in tre moduli; il primo modulo è rivolto agli
studenti del NO e attribuisce 3 CF, il secondo e il terzo modulo attribuiscono 6 CF nell’ambito della laurea specialistica. L’intero corso attribuisce 9 CF nell’ambito del biennio del VO.
• L’insegnamento è impartito nel 1° semestre; il corso ha inizio con un
incontro introduttivo (2 ore); ogni modulo corrisponde a 18 ore di lezione
e 10 ore di laboratorio
• sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Botanica, Biochimica,
Fisiologia Generale, Fisiologia Vegetale, Genetica, Biologia Molecolare
sono assunti come obiettivi formativi prevalenti:
a) l’analisi critica di informazione scientifica aggiornata;
b) la lettura critica di articoli scientifici nel campo specifico;
c) la rilevazione, presentazione, interpretazione di dati sperimentali.
254
Tempi e modalità di valutazione
esame finale su argomenti trattati nel corso; relazioni scritte sulla rilevazione ed interpretazione dei dati sperimentali nell’ambito delle esercitazioni.
Argomenti trattati nelle lezioni
Il corso si articola in una serie di approfondimenti di tematiche nell’ambito
della biochimica, fisiologia e biologia molecolare delle piante:
1° Modulo
• Ormoni vegetali: trasduzione del segnale.
• La percezione e trasduzione delle variazioni della qualità spettrale della
luce: Fitocromo, Criptocromo.
2° Modulo
• Le specie reattive dell’ossigeno: produzione e sistemi di eliminazione nei
compartimenti cellulari.
• La respirazione “cianuro resistente”.
• La morte cellulare programmata nelle piante: ruolo nei processi di sviluppo e difesa.
3° Modulo
• Metabolismo secondario: interazione delle piante con l’ambiente, gli
erbivori, gli insetti, i microrganismi.
• Principali classi di metaboliti secondari: glucosidi cianogenici, glucosinolati, aminoacidi non-proteici, ammine alifatiche, alcaloidi, terpeni, compo sti fenolici.
• Le interazioni ospite-patogeno: risposte constitutive ed indotte, risposta
di ipersensibilità, geni di resistenza, strategie di difesa, risposta sistemica acquisita.
Attività di laboratorio
• metodiche per la determinazione delle specie reattive dell’ossigeno
(ROS) in vitro ed in vivo
• preparazione dei fluidi extracellulari
• determinazioni di attività enzimatiche in estratti vegetali e fluidi extracellulari
• metodologie istochimiche per la rivelazione di ROS in vivo
• metodologie immunocitochimiche
• le lezioni e l’esame vertono su articoli scientifici originali e/o materiali
preparati dal docente presentati e discussi a lezione; tra i testi che possono utilmente essere consultati e che sono disponibili presso la biblioteca si segnala: Biochemistry and Molecular Biology of Plants, Buchanan et al Eds. ASPB; i materiali di documentazione per le attività di laboratorio sono distribuiti nel corso delle attività
255
(BIO/02) BOTANICA SISTEMATICA (MUTUATA)
Prof. Fernando Lucchese
Dipartimento di Biologia, Piano V, Lab. 5.10
e.mail: [email protected]
orario di ricevimento: mercoledì 12-13
6 CFU
• Articolazione in moduli: si; anno di corso in cui l’insegnamento è incardinato: 1° anno Biennio (Bot. Sist.); 4° anno (Bot. II); crediti formativi assegnati: Botanica Sistematica: 5 CFU di lezioni (40 ore) + 1 CFU di Laboratorio ed Escursioni di campo; Bot.. II: 5 CFU + 4 CFU Lab. + Escurs.
Sono previste 2 verifiche: una verifica alla fine del I semestre e un’altra
alla fine del II semestre con l’esame finale.
• semestre in cui viene impartito l’insegnamento: I semestre (I-II-III Modulo; V Modulo: 8 ore Bot. Sist. / 32 ore Bot. II); II semestre (IV Modulo: 8
ore Bot. Sist. / 32 ore Bot. II).
Propedeuticità culturali
Botanica Generale, Citologia, Genetica, Chimica
Obiettivi formativi prevalenti
Percezione e ordinamento della biodiversità vegetale in una gerarchia
tassonomica; individuazione dei caratteri morfologici ai fini della sistematica e della filogenesi; riconoscimento delle specie più diffuse in Italia.
Tempi e modalità di valutazione: 1) esercitazioni scritte; 2) colloquio finale;
3) prova di laboratorio.
Argomenti trattati nelle lezioni: I Modulo (1CFU): concetto di specie e
delle entità infraspecifiche (variabilità delle popolazioni); nomenclatura e
codice internazionale, principi e metodi di classificazione, filogenesi, sistemi di classificazione; biodiversità e areali; processi evolutivi (mutazioni,
ibridazione, poliploidia, apomissia, isolamento); caratteri sistematici
(morfologici, chimici, genetici) e metodi di analisi; uso di chiavi dicotomiche; II Modulo (1 CFU): sistematica dei Funghi e Pteridofite; III Modulo (1
CFU): sistematica delle Gimnosperme; IV Modulo (2 CFU): sistematica
delle Angiosperme con particolare riferimento alle specie italiane e ai
gruppi tassonomici più rilevanti (Magnoliacee, Ranuncolacee, Crucifere,
Rosacee, Leguminose, Solanacee, Labiate, Scrofulariacee, Composite,
Liliacee, Palme, Orchidacee) secondo la classificazione di Cronquist
(Magnoliidae, Rosidae, Caryophyllidae, Dilleniidae, Asteridae, Alismatidae, Liliidae) con aggiornamento delle più recenti impostazioni (Angiosperm Phylogeny Group 1998): paleoerbe non-monocotiledoni, etc.
Titoli delle attività di laboratorio: V Modulo (1 CFU x Bot. Sist. / 4 CFU Bot.
II): preparazione di essiccati per erbario, riconoscimento delle specie tramite chiavi dicotomiche; escursioni in campo.
Seminari: tecniche per la conservazione in situ ed ex situ.
256
Testi consigliati
STRASBURGER E., Trattato di Botanica. Parte II Sistematica. Ed Delfino;
GEROLA ET AL., Biologia e diversità dei vegetali. Ed. Utet; JUDD W. ET
AL., Botanica Sistematica. Ed. Piccin; CAPPELLETTI C., Botanica Siste matica, Ed Utet (fuori commercio).
Eventuali letture consigliate
STACE C., Plant Taxonomy and Biosystematics. Edward Arnold Ed.;
BARRY COX C. & MOORE P.D., Biogeography, Blackwell Ed.; FRANKEL
O. ETAL., The conservation of Plant biodiversity, Cambridge Univ. Press.
Documentazione per le attività di laboratorio (disponibili in Erbario):
1) Pignatti S., Flora d’Italia, 3 voll., ed Edagricole
5) TUTIN ETAL. eds., Flora Europaea, 5 voll., Oxford Univ. Press.
6) Guide illustrate sulla flora disponibili in Erbario
Materiali da campo (disponibile in Erbario)
1) Lenti da campo
2) Presse per erbario da campo
(BIO/18) COMPLEMENTI DI MUTAGENESI
Dott. Antonio Antoccia
Dipartimento di Biologia,piano °4, stanza 1
[email protected]
orario di ricevimento:
6 crediti
Propedeuticità culturali
genetica, chimica ambientale
Modalità di valutazione
esame finale in forma di seminario su argomento concordato con il docente ed interrogazione sul programma del corso.
Argomenti trattati nelle lezioni
Il corso ha lo scopo di fornire una panoramica dei vari aspetti della tossicologia genetica. particolare attenzione sarà rivolta ad agenti genotossici
di rilevanza ambientale e alle metodologie per valutare il loro impatto nell’uomo e in specie animali.
• Biomarcatori di esposizione: addotti al DNA, addotti alle proteine
• Biomarcatori di effetto: mutazioni HPRT, saggio della cometa test citoge netici “in vitro” e “in vivo”
• Biomarcatori di suscettibilità: il metabolismo degli xenobiotici,le famiglie
p450 e NAT, polimorfismi negli enzimi della riparazione, riparazione del
danno al DNA
• Epidemiologia molecolare fingerprintig di mutazione: applicazione del
gene p53 nella esposizione ambientale
• Mutagenesi e cancerogenesi
257
• Effetti delle mutazioni geniche e cromosomiche nella linea somatica e
germinale
• Tests “in vitro” e “in vivo” per la valutazione dell’effetto mutageno di
agenti chimici e fisici di rilevanza ambientale
• Metodologie per il monitoraggio di popolazioni animali ed umane nella
valutazione dell’impatto di genotossici ambientali ed in individui professionalmente esposti
• Esempi di monitorggio eco-geno-tossicologico in matrici ambientali (aria,
suolo, acqua)
• Valutazione della mutagenecità atmosferica
• Conseguenze biologiche della esposizione a genotossici ambientali:
benzene, idrocarburi policiclici aromatici, nitrosoamine, radon, metalli
pesanti
• Aspetti regolatori: linee guida comunitarie per la valutazione degli effetti
mutageni
Testi consigliati
AA. VV., Mutagenesi ambientale, Zanichelli 2003, verranno messi a disposizione degli studenti articoli in inglese.
(BIO/07) ECOLOGIA ANIMALE
Prof. Marco A. Bologna
Dipartimento di Biologia, piano 5°, laboratorio n° 5.6
[email protected]
orario ricevimento: lunedì 11,00-13,00
• Il corso è organizzato in lezioni teoriche (6 CFU di 8 ore ognuno) ed attività pratiche (3 CFU di 16 ore ognuno), che includono esercitazioni giornaliere in natura ed uno stage conclusivo sul campo
• l’insegnamento è impartito nel 2° semestre
• Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Zoologia, Ecologia e
Zoologia II
• Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti l’impostazione e l’esercitazione:
della lettura critica e discussione di articoli scientifici nel campo specifico;
della rilevazione, ordinamento, elaborazione ed interpretazione, nonché
presentazione e discussione di dati sperimentali;
della autovalutazione da parte dello studente della competenza in ambiti
particolari del campo specifico.
Tempi e modalità di valutazione
Esame finale orale.
258
Argomenti trattati nelle lezioni
Biodiversità: I concetti di fauna e zoocenosi. Livelli strutturali della biodiversità animale. Cause storiche ed ecologiche della biodiversità animale.
Ecologia delle comunità animali. Struttura delle comunità animali. Rappor ti tra i viventi nelle comunità; reti trofiche; piramidi alimentari. Rapporti
interspecifici. Rapporti intraspecifici. Aspetti dinamici e condizioni climaciche delle comunità; comunità tipo e comunità secondarie. Diversità, equipartizione, dominanza; specie guida e del corteggio faunistico, guild.
Relazioni ecologiche tra zoocenosi e fitocenosi. Convergenza adattativa
in biomi simili di aree disgiunte. Coevoluzione tra animali e piante. Metodi
qualitativi e quantitativi dello studio delle comunità animali; indici di diversità biotica, indici di somiglianza.
Esempi di comunità animali di ambienti acquatici e terrestri: specializzazioni biologiche, ecologiche e morfologiche. a) Ambiente marino: comunità abissali; planctoniche, nectoniche; bentoniche; di ambienti intertidali,
e lagune; barriere coralline. b) Ambienti dulcacquicoli: comunità bentoniche di acque lentiche e lotiche; plancton; necton; acque temporanee. c)
Ambienti forestali: comunità di taiga, foreste temperate, foreste tropicali
pluviali, foreste mediterranee. d) Ambienti “aperti”: comunità di tundra e
praterie alpine, steppe e praterie continentali, steppe e savane tropicali. e)
Ambienti desertici: deserti caldi e freddi. f) Ambiente ipogeo: acque freatiche, acque sotterranee, ambiente cavernicolo, ambiente sotterraneo
superficiale (MSS), suolo. g) Ambienti costieri: dune, mangrovieti, coste
rocciose, lagune salmastre. h) Ambienti di origine antropica: agroecosistemi; ambiente urbano.
Ecologia delle popolazioni. Struttura e dinamica delle popolazioni; regolazione delle popolazioni. Modello dell’equilibrio delle popolazioni di Wilson
e MacArthur; dispersione (dispersal e dispersion) e colonizzazione; immigrazione ed estinzione; effetto area; effetto distanza; ricchezza di ambienti
e disponibilità di risorse e relativa diversità specifica; aspetti ecologici del
popolamento insulare; turnover di fauna; fluttuazione degli individui.
Autoecologia. Nicchia ecologica: aspetti della nicchia trofica, riproduttiva,
fenologia e cicli biologici. Valenza ecologica delle specie; fattori limitanti e
barriere ecologiche. Esclusione competitiva e slittamento dei caratteri.
Metodi e tecniche di ricerca in ecologia animale: esempi relativi al marcaggio e ricattura, studio del territorio e stima dell’home range, anali della
nicchia trofica. Tecniche di analisi e monitoraggio delle popolazioni: stabilità e cause di variazione della densità, vitalità delle popolazioni. Indici di
abbondanza, variazioni demografiche, temporali, spaziali e stocastiche.
Uso del GIS per l’analisi dei dati sinecologici ed autoecologici.
Ecologia comportamentale. Il comportamento come aspetto della nicchia
ecologica. Comportamenti innati ed acquisiti; comportamenti riflessi. Comportamenti intraspecifici ed interspecifici. Comunicazione acustica, visiva,
chimica. Comportamento di esplorazione, nutrizione, difesa. Comportamenti riproduttivi, strategie riproduttive alternative, sistemi nuziali, cure
parentali. Territorialità. Colonialità, protosocialità, socialità. Vita di gruppo:
bilancio costi-benefici, egoismo e altruismo, cooperazione, gerarchia.
Testi consigliati
ALCOCK J., Etologia. Un approccio evolutivo. Zanichelli, 1992; BOITANI
259
L. & FULLER T.K. (EDS.), Research techniques in Animal Ecology. Cony troversies and Consequences. Columbia University Press, N.Y., 2000.
BULLINI L., PIGNATTI S. E VIRZO DE SANTO A., Ecologia generale.
UTET, 1998; MARCUZZI M., Ecologia animale. Zanichelli, 1968.
RICKLEFS R.E., Ecologia. Zanichelli, 1993.
KREBS J.R. E DAVIES N.B., Ecologia e Comportamento animale, 2002,
Bollati Boringhieri.
(B IO/ 07) CO MPLE MENTI DI E CO LO GIA DE LLE A CQ UE
INTERNE
Prof. Giancarlo Gibertini
Dipartimento di Biologia, piano 2°, Laboratorio n° 7
[email protected]
orario ricevimento: martedi 15-17
L’insegnamento è articolato in tre moduli: il 1° modulo è per studenti del
NO (Fondamenti di Ecologia delle acque interne) e attribuisce 3 CF; il 2°
ed il 3° modulo attribuiscono 6 CF nell’ambito del curricolo biennale della
Laurea specialistica in Biologia Ambientale.
L’insegnamento è impartito nel 1° semestre ed ogni modulo corrisponde a
16 ore di lezione e 5 ore di Laboratorio ed Esercitazioni sul campo.
Propedeucità culturali
Zoologia, Ecologia, Ecologia animale, Ecologia vegetale.
Obiettivi formativi prevalenti
Uso delle conoscenze per risolvere problemi - applicazione di particolari
metodologie.
Tempi e modalità di valutazione
Esame finale con interrogazione orale.
Argomenti trattati nelle lezioni
Elementi di ecologia generale e di Ecologia fluviale. L’importanza della
diversità ambientale. Le componenti biotiche dell’ecosistema acquatico.
Acque lentiche: i laghi, gli stagni, le paludi. Acque lotiche: ruscello, torrente, fiume. Zonazione dei corsi d’acqua. Ittiofauna delle acque interne italiane. Metodi di studio, ripopolamenti, carte ittiche. Metodi di analisi per
ambienti di acque correnti: chimico-fisici, biologici.
IBE (indice biotico esteso) e I.F.F. (indice di funzionalità fluviale). L’impatto
antropico sulle acque interne: alterazioni morfologiche dei corsi d’acqua,
inquinamento.
260
Attività di laboratorio e sul campo
• Indicatori biologici
• Valutazione qualità delle acque mediante sonda multiparametrica
• Valutazione qualità ambientale mediante metodo IBE
• Analisi morfologica, morfometrica e meristica di alcune popolazioni ittiche ed astacicole delle acque interne italiane
Testi consigliati
GIUSSANI, LIBERA, BOFFINO, Ecologia delle acque interne, Assessota to alla Cultura. Regine Piemonte. 1999; FORNERIS, PASCALE, PEROSINO, Idrobiologia, EDA, 1996.
(BIO/05) ENTOMOLOGIA
Prof. Marco A. Bologna
Dipartimento di Biologia, piano 5°, laboratorio n° 5.6
[email protected]
orario ricevimento: lunedì 11:00/13:00
9 CFU
• Primi due moduli (punti 1-4 del programma) corrispondono 2 CFU; i
restanti 6 moduli (punti 5-8 del programma) corrispondono a 7 CFU di
cui 5 CFU, ognuno composto di 8 ore di lezioni frontali più 16 ore di studio individuale, e 2 CFU di esercitazioni in laboratorio e sul campo,
ognuno composto di 6 ore di esercitazioni e 12 ore di studio individuale
• L’insegnamento è impartito nel 2° semestre del V anno
• Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Zoologia, Complementi di Zoologia (per gli studenti del Nuovo ordinamento che vogliano
acquisire dei CFU di Entomologia), Zoologia II
• Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti:
1) l’acquisizione di conoscenze di base sulla biodiversità degli Esapodi;
2) l’autovalutazione da parte dello studente della competenza in ambiti
particolari del campo specifico.
Il corso prevede esercitazioni obbligatorie pratiche in laboratorio e sul
campo.
Gli studenti all’esame dovranno portare un “insettario” (collezione di preparati predisposti autonomamente) rappresentativo di almeno 8 ordini e
più famiglie.
Tempi e modalità di valutazione
Esame finale con prova orale o, eventualmente, altri metodi di valutazione.
Argomenti trattati nelle lezioni
1) Introduzione: significato e scopo del corso; l’entomologia nella storia
della Zoologia e più in generale nella storia della scienza; ruolo dell’entomologia nelle moderne discipline biologiche; entomologia di base ed
applicata; rapporti degli insetti con l’uomo e l’ambiente. Aspetti della
entomologia applicata: entomologia medica, entomologia agraria, ento-
261
mologia nella valutazione ambientale, entomologia forense.
2) Generalità sugli Artropodi; problemi di filogenesi degli Artropodi; gli
insetti nell’evoluzione degli Artropodi terrestri; generalità sugli Atelocerati, ed in particolare sugli Esapodi; cenni di paleontologia degli insetti;
origine degli insetti; significato del successo evolutivo degli insetti.
3) Gli insetti come animali terrestri; esoscheletro; struttura del tegumento
e della cuticola; colori chimici e fisici. Anatomia esterna: regioni del
corpo; scleriti; segmentazione primaria e secondaria; appendici ed ali.
Il movimento: muscolatura ed endoscheletro; la corsa; il salto; origine e
meccanica del volo; adattamenti alla vita acquatica ed importanza
delle forze di superficie, il nuoto; lo scavo; arti raptatori e foretici.
4) Respirazione; respirazione in ambiente acquatico; riassorbimento dell’acqua; escrezione; adattamenti alle modificazioni di temperatura. L’alimentazione: appendici cefaliche ed apparati boccali; anatomia e fisiologia dell’apparato digerente; strategie alimentari. Sistema circolatorio.
5) La riproduzione: struttura e morfologia funzionale dei segmenti e delle
appendici genitali; apparati riproduttori e comportamenti riproduttivi;
viviparità; partenogenesi; pedogenesi; poliembrionia; significato dell’eterogonia; uova; spermatozoi. Sviluppo embrionale e postembrionale:
accrescimento e metamorfosi; tipi di larve e tipi di metamorfosi; diapausa; fisiologia della muta.
6) Cenni di fisiologia degli Esapodi. Sistema endocrino: gli ormoni e gli
organi endocrini. Ghiandole esocrine. Sistema nervoso centrale, viscerale e periferico. Percezione dell'ambiente. Occhi composti. Visione.
Ocelli. Meccanorecettori. Chemiorecettori. Comunicazione con altri
organismi. Colorazione. Produzione di luce. Comunicazione meccanica: produzione di suono e vibrazioni del substrato.Comunicazione chimica: feromoni.
7) Rapporti intraspecifici; cure parentali; società; rapporti interspecifici;
predazione; parassitismo. Orientamento; migrazioni; dispersione.
8) Filogenesi degli insetti. Classificazione: caratteri diagnostici a livello
degli ordini e cenni sulle famiglie più importanti, con particolare riguardo alla fauna italiana ed agli aspetti di biologia ed ecologia.
Esapodi Apterigoti: Collembola, Protura, Diplura, Microcoryphia,
Zygentoma.
Paleotteri: Ephemeroptera, Odonata
Polineotteri: Ordini Ortotteroidi: Plecoptera, Embioptera, Dictyoptera,
Isoptera, Grylloblattodea, Dermaptera, Phasmida, Ortoptera, Zoraptera, Mantofasmatodea.
Paraneotteri: Ordini Emitteroidi: Psocoptera, Phthiraptera, Thysanoptera, Heteroptera. Homoptera.
Oligoneotteri: Complesso Panorpoide: Mecoptera, Trichoptera, Lepidoptera, Diptera, Siphonaptera; Altri Endopterigoti: Megaloptera,
Raphidioptera, Planipennia, Coleoptera, Strepsiptera, Hymenoptera.
262
Libri di testo
R.G. DAVIES, Lineamenti di Entomologia, Zanichelli; G. GRANDI, Istitu -
zioni di entomologia generale, Edizioni Calderini; V.B. WIGGLESWORTH,
La vita degli Insetti, Garzanti; R.F. CHAPMAN The Insects: structure and
function, Hodder & Stoughton, London; C. GILLOT Entomology, Plenum
Press, New York; O.W. RICHARDS & R.G. DAVIES, Imm’s general text book of entomology, Chapman & Hall, London.
Testi di supporto per le esercitazioni
M. Chinery “Collins Field Guide, Insects of Western Europe” Harper Collins Publishers.
(BIO/09) FISIOLOGIA AMBIENTALE
Dott.ssa Maria Marino
Indirizzo e-mail: [email protected]
orario ricevimento: Lunedì ore 10.00-13-00
Dipartimento di Biologia: Piano 3° Lab 3.4
• L’intero corso attribuisce 9CF nell’ambito del biennio del VO.
• L’insegnamento è impartito nel 2° semestre
• Sono richieste le seguenti propedeucità culturali: Biochimica, Fisiologia
Generale, Fisiologia Vegetale.
L’esame finale potrà essere sostenuto, per gli studenti frequentanti, sotto
forma di una tesina presentata sia scritta che come seminario su un argomento scelto dallo studente e concordato con il docente.
Argomenti trattati nelle lezioni
Storia, terminologia, sviluppi (0.5 CF). La plasticità fenotipica. La scelta tra
sopravvivenza e riproduzione. Modalità e vincoli delle risposte fisiologiche. I
modelli di studio della Fisiologia Ambientale. Omeostasi e meccanismi regolativi: letalità, tolleranza e resistenza. Adattamento e acclimatazione degli
organismi conformi e regolati. L’ambiente esterno e l’ambiente interno. Percezione delle informazioni che arrivano dall’ambiente.
Parametri ambientali fisici (4 CF). Temperatura: regolazione, risposte agli
ambienti freddi, risposte agli ambienti caldi. Pressione: Risposte all’alta
pressione Luce: risposte fisiologiche alle radiazioni luminose. Orologi biologici. Ritmi circadiani.
Parametri ambientali chimici (4 CF). L’ossigeno: disponibilità e scambi, tossicità e formazione delle specie reattive all’ossigeno (ROS), adattamenti e
acclimatazioni all’ipossia, risposte fisiologiche all’immersione, altitudine,
esercizio fisico. L’acqua: tolleranza alle perdite idriche, regolazione del
bilancio idrico, regolazione del bilancio osmotico, risposte fisiologiche agli
ambienti estremi. Alimenti e nutrizione: bilancio energetico, effetti fisiologici
della deprivazione di cibo, la leptina e la regolazione dell’assunzione di cibo.
Limiti di tolleranza e letalità di tossine animali e vegetali. Metalli pesanti e
xenobiotici. Meccanismi di detossificazione: le metallotioneine e la famiglia
dei citocromi P450. Definizione di bioindicatori e "biomarkers" nella fisiologia ambientale.
263
Attività di laboratorio (0.5CF)
Costruzione di una curva psicometrica, individuazione della soglia di percezione (2 ore).
Limiti di tolleranza e letalità di xenobiotici su due parametri fisiologici (8 ore).
Il corso, principalmente monografico, sarà centrato sulle risposte fisiologiche di organismi animali agli stimoli ambientali fisici e chimici e si avvarrà
dei contributi di approfondimento sulle risposte fisiologiche degli organismi vegetali. Parte delle lezioni verteranno su articoli scientifici sperimentali distribuiti a lezione e discussi dagli studenti. I testi di consultazione,
disponibili presso il laboratorio sono: Riedesel M.L. and Thrift D.L. Principles of integrative environmental physiology Austin and Winfield Publ
(1998); Willmer P., Stone G. and Johnston I. Environmental physiology of
animals Blackwell Science (2000) Yu M-H Environmental toxicology Lewis
Pub. (2001). I materiali per le attività di laboratorio sono distribuiti nel
corso delle attività.
(BIO/19) MICROBIOLOGIA AMBIENTALE
Corso di Microbiologia Ambientale VO (9 crediti)
Corso di Fondamenti di Microbiologia Ambientale NO I livello III anno (3
crediti)
Corso di Complementi di Microbiologia Ambientale NO II livello (6 crediti)
Docente Prof.ssa Mariassunta Casalino
studio 4.3.2, 4° piano, Dip. Biologia,
[email protected],
orario ricevimento: lunedì ore 11,00 e alla fine delle lezioni.
L’insegnamento è impartito nel I semestre ed è rivolto agli studenti del
Nuovo Ordinamento (NO) del Vecchio Ordinamento(VO).
Propedeuticità culturali
Genetica, Biochimica, Microbiologia per il terzo modulo anche Biologia
molecolare.
Obiettivi formativi
Lo studente dovrà consolidare il linguaggio, la terminologia e le conoscenze di microbiologia In particolare, dovrà essere in grado di: impiegare correttamente i terreni selettivi e differenziali per il conteggio e l'isolamento
dei principali microrganismi; isolare, identificare e conservare culture di
microrganismi procarioti, leggere criticamente articoli di biologia molecolare applicate alla classificazione dei microrganismi; distinguere sulla base
di caratteri morfologici e fisiologici i principali gruppi di microrganismi di
interesse ambientale, essere in grado di applicare le tecniche basilari
della biologia molecolare allo studio di comunità microbiche.
264
L’insegnamento si articola in tre moduli ciascuno corrispondente a 3 Crediti Formativi. Il primo modulo corrisponde al corso di Fondamenti di
Microbiologia Ambientale NO I livello III anno (3 crediti). Il secondo ed il
terzo modulo attribuiscono 6 crediti nell’ambito delle lauree specialistiche
NO. L’intero corso attribuisce 9 crediti per il VO.
1° MODULO RAPPORTO MICRORGANISMI AMBIENTE
1. Introduzione alla microbiologia ambientale. Organizzazione e ruolo dei
microorganismi in natura fattori che ne influenzano l’habitat e la distribuzione geografica;
2. Diversità metaboliche dei microrganismi: classificazione in base alle
fonti di energia e di carbonio;
3. Risposta microbica alle sollecitazioni ambientali Ricezione e trasmissione del segnale ambientale: l’esempio della chemiotassi;
4. Forma e strutture cellulari superficiali: i biofilm;
5. Alcuni esempi di interazione Interazioni simbiotiche parassitismo predazione;
6. Partecipazione dei microrganismi nei cicli biogeochimici cicli del Carbonio e dell’Azoto (Metanogeni e metilotrofi Nitrificanti, Denitrificanti,
Azoto-fissatori) - Microrganismi coinvolti nei cicli dello Zolfo, del Ferro.
2° MODULO I MICRORGANISMI E I DIVERSI AMBIENTI NATURALI.
1. Ambiente acquatico. Caratteristiche generali dell’ambiente acquatico.
La comunità microbica negli ambienti marini e d’acqua dolce. Batteri
gemmanti, barofili, magnetotattici. La bioluminescenza un esempio di
quorum sensing;
2. Ambiente terrestre. Caratteristiche generali dell’ambiente terrestre.
Interazioni dei microrganismi del suolo con le piante;
3. Ambiente animale. Simbionti del corpo umano. Microrganismi del rumine;
4. Ambienti estremi. Sorgenti geotermiche. Ambienti freddi, acidi, ipersalini. Gli archeobattei negli ambienti estremi;
5. Microbiologia delle acque per uso domestico. Trattamento delle acque
e criteri di potabilità.
3° MODULO PRINCIPALI METODI DI STUDIO
1. Studio delle attività microbiche nell’ambiente;
2. Studio dei microrganismi Campionamento, isolamento, quantificazione;
3. Studio della biodiversità microbica di microrganismi coltivabili: metodi
classici Analisi fenotipiche,Uso di Anticorpi;
4. Analisi molecolari (%GC, Riassociazione DNA_DNA,) Elettroforesi, Ibridazione, uso di enzimi di restrizione;
5. Analisi basate sulla PCR( RAPD ARDRA);
6. DNA ribosomiale e filogenesi. Analisi delle comunità microbiche(FISH e
DGGE);
7. Nuove tecniche i microarray.
Attività di laboratorio
Tecnica di isolamento e purificazione di particolari microrganismi da campioni ambientali;
Estrazione di DNA plasmidico ed analisi con enzimi di restrizione;
Analisi per PCR.
265
Modalità di valutazione
L’esame consisterà di un colloquio che valuterà la padronanza complessiva dei temi trattati, partendo da un argomento scelto a piacere dallo studente e dalla valutazione della comprensione di un articolo scientifico
concordato con il docente.
Testi consigliati
Gli argomenti trattati durante il corso sono in parte tratti da articoli la cui
bibliografia viene fornita durante il corso o a richiesta degli interessati. Gran
parte degli argomenti trattati sono comunque reperibili nei seguenti testi
T.D. BROCK, M.T. MADIGAN, J. M. MARTINO, J. PARKER, Microbiolo gia, Città studi Ed.; L. M. PRESCOTT, J.P. HARLEY ,D.A. KLEIN , Micro biologia, Zanichelli Ed.
(BIO/05) ZOOGEOGRAFIA
Prof. Giuseppe M. Carpaneto
Dipartimento di Biologia, piano 5°, laboratorio n° 5.8
[email protected]
orario ricevimento: martedì 11,00-13,00
• Il corso è rivolto agli studenti del V anno del vecchio ordinamento (indirizzo bio-ecologico) al quale attribuisce 9 CF. È organizzato in lezioni
teoriche (8 CF) ed esercitazioni (1 CF) che includono la discussione di
audiovisivi (documentari su temi zoologici) e visite guidate al Museo
Civico di Zoologia ed al Bioparco di Roma.
• L’insegnamento è impartito nel 2° semestre.
• Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Zoologia, Ecologia,
Zoologia II, Ecologia animale.
• Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti:
3) l’acquisizione di conoscenze sulla diversità e la distribuzione geografica degli animali sulle terre emerse, nello spazio e nel tempo;
4) l’acquisizione di una conoscenza approfondita della diversità animale
nelle diverse regioni zoogeografiche, attraverso la visione di documentari selezionati che permettono di associare un’immagine ed un
ruolo ecologico ad un termine tassonomico;
5) la comprensione, attraverso un approccio interdisciplinare, dei meccanismi e degli eventi che hanno determinato e continuano a regolare la
distribuzione degli organismi sulle terre emerse;
6) L’acquisizione di conoscenze e metodologie utili per la conservazione
della biodiversità e per la gestione della fauna a livello nazionale ed
internazionale.
Tempi e modalità di valutazione
Esame finale orale.
266
Argomenti trattati nelle lezioni (8 moduli)
1) La zoogeografia ieri ed oggi. Definizioni, storia, indirizzi e metodi d’indagine. Relazioni con le altre discipline, in particolare con la fitogeografia, l’ecologia e le scienze della terra. Ruolo della biogeografia nella
moderna biologia evoluzionistica e nella conservazione della biodiversità. (1 CF);
2) L’areale. Dalla speciazione all’estinzione: la specie e la sua distribuzione nel tempo e nello spazio. Forma, dimensioni e caratteristiche ecologiche dell’areale. Dinamica dell’areale: espansione, riduzione, dislocazione e frammentazione. Areale primario e secondario. Geonemia e
corologia: studio della distribuzione geografica della specie e rappresentazione grafica dell’areale. Modelli di distribuzione e corotipi fondamentali. Taxa endemici, relitti e cosmopoliti. Vicarianti geografici ed
ecologici. Variabilità geografica, sottospecie, semispecie, superspecie.
(1 CF);
3) Zoogeografia storica. Paleogeografia e paleoecologia. Storia della
distribuzione degli organismi viventi, dalla deriva dei continenti alle
variazioni climatiche del Pleistocene. Effetti delle glaciazioni sulla fauna
in regioni temperate e tropicali. Dispersione e vicarianza. Panbiogeografia. (1 CF);
4) Zoogeografia dinamica. Aspetti ecologici della distribuzione delle specie: dispersione e colonizzazione; barriere, filtri, stepping stones e corridoi biologici. Teoria dell’equilibrio insulare di Mac Arthur e Wilson e
sue applicazioni. Isole continentali e oceaniche. L’isolamento: laghi,
montagne, grotte e habitat frammentati dalla trasformazione antropica
del territorio. (1 CF) ;
5) Zoogeografia applicata. Ruolo del biogeografo nella valutazione dell’impatto ambientale e nella gestione della fauna, a livello internazionale, nazionale e locale. Inventari faunistici: checklists e faune. Selezione
delle aree da proteggere in base al loro significato biogeografico, attraverso l’analisi della biodiversità e degli endemiti. (1 CF);
6) Le regioni zoogeografiche. Sistemi regionali fondati sulla distribuzione
geografica degli organismi. Regni floristici e faunistici, regioni zoogeografiche e zone di transizione. Confini, barriere ed origine delle regioni
zoogeografiche. Vie di dispersione e scambi faunistici tra le regioni
durante le ere geologiche (esempi di taxa noti). Convergenze e divergenze adattative tra gli organismi nelle diverse regioni.
Descrizione dettagliata delle regioni e delle zone di transizione: caratteristiche fisiche (orografiche, idrografiche e climatiche); suddivisione in
sottoregioni; biomi e tipologia degli habitat presenti con cenni sul loro
significato nell’ambito delle successioni ecologiche; trasformazioni
ambientali prodotte dall’uomo; emergenze faunistiche nei vari biomi
(taxa endemici e subendemici, taxa in comune con una o con due
regioni zoogeografiche, taxa relitti, fenomeni di vicarianza geografica,
specie chiave, specie a rischio di estinzione). Per ciascuna regione
vengono portati esempi tra i vertebrati e alcuni taxa di invertebrati particolarmente significativi. (3 CF).
267
Testi consigliati
ZUNINO M. & ZULLINI A., Biogeografia. La dimensione spaziale dell’e v o l u z i o n e, Casa Editrice Ambrosiana, Milano,1995; BROWN J. H. &
LOMOLINO M.V., Biogeography (second edition). Sinauer Associates,
Sunderland, Massachusetts, 1998; RUFFO S., Zoogeografia, In: Baccetti
et al., Zoologia, Vol.I (Capitolo 13, pp. 605-655). Zanichelli. Bologna,
1995, (+fotocopie di materiale messo a disposizione dal docente).
(BIO/05) ZOOLOGIA II
Prof. Giuseppe M. Carpaneto
Dipartimento di Biologia, piano 5°, laboratorio n° 5.8
[email protected]
orario ricevimento: martedì 11,00-13,00
• Il corso è rivolto agli studenti del IV anno del vecchio ordinamento (indirizzo bio-ecologico) al quale attribuisce 9 CF. È organizzato in lezioni
teoriche (6 CF) ed attività pratiche (3 CF) che includono sia esercitazioni
in laboratorio che escursioni giornaliere sul campo
• L’insegnamento è impartito nel 1° semestre
• Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Zoologia, Anatomia
comparata, Ecologia
• Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti:
1) l’acquisizione di conoscenze sulla diversità e sull’evoluzione dei vertebrati, con particolare riguardo alla fauna terrestre (mammiferi, uccelli,
rettili e anfibi);
2) l’acquisizione di conoscenze sulla diversità e sull’evoluzione dei phyla
minori, gruppi tassonomici che non vengono studiati nei corsi di Zoologia di primo livello;
3) l’acquisizione di conoscenze dettagliate sulla fauna italiana, come
strumento di base per lavorare nel settore della gestione ambientale a
livello nazionale e locale;
4) L’autovalutazione da parte dello studente della competenza in ambiti
particolari del campo specifico.
Tempi e modalità di valutazione
Esame finale orale.
Argomenti trattati nelle lezioni (6 moduli)
1) Sistematica, evoluzione, organizzazione anatomica, origine filogenetica, sviluppo e ruolo ecologico dei seguenti phyla minori: Placozoi,
Mesozoi, Gnatostomulidi, Endoprotti, Priapulidi, Chinorinchi, Loriciferi,
Gastrotrichi, Nematomorfi, Acantocefali, Echiuri, Sipunculidi, Pogonofori, Tardigradi, Pentastomidi, Chetognati, Emicordati;
268
2) Sistematica ed evoluzione dei vertebrati endotermi (mammiferi e uccelli), con cenni su aspetti eco-etologici e biogeografici. Studio tassonomi-
co fino a livello degli ordini, con esempi di famiglie su scala globale;
3) Sistematica ed evoluzione dei vertebrati ectotermi terrestri (rettili e anfibi), con cenni su aspetti eco-etologici e biogeografici. Studio tassonomico fino a livello degli ordini, con esempi di famiglie su scala globale.
4) Studio monografico dei mammiferi della fauna italiana, a livello di famiglia (a livello di specie nei carnivori e negli artiodattili), con caratteristiche morfologiche, eco-etologiche e zoogeografiche;
5) Studio monografico degli uccelli della fauna italiana, a livello di famiglia
(esempi di specie per ciascuna famiglia), con caratteristiche morfologiche, eco-etologiche e zoogeografiche (compresi gli aspetti legati al
fenomeno migratorio);
6) Studio monografico dell’erpetofauna italiana (anfibi e rettili), a livello di
specie, con caratteristiche morfologiche, eco-etologiche e zoogeografiche.
Testi consigliati
BACCETTI B. ET AL., Zoologia, Vol.II. Zanichelli, Bologna, 1995; ARGANO R. ET AL., Zoologia generale e sistematica, Monduzzi Ed. (capitoli sui
phyla minori), 1991; BRUSCA R. & BRUSCA G. Invertebrati, Zanichelli
Ed., 1996 (capitoli sui phyla minori); MINELLI S. ET AL., La fauna in Italia.
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio. TCI, Milano, 2002
(capitoli sui vertebrati); CORBET G. & D. OVENDEN. Guida dei Mammi feri d'Europa, F.Muzzio, Padova; PETERSON R. ET AL., Guida degli
Uccelli d'Europa, F. Muzzio, Padova, ARNOLD E.N. & OVENDEN D. W.,
A field guide to the Reptiles and Amphibians of Britain and Europe, Harper Collins Publishers, London, 2002.
(+ fotocopie di materiale messo a disposizione dal docente).
(gli studenti possono esaminare il materiale espositivo e i documenti elettronici presenti al Museo di Zoologia ed Anatomia Comparata, presso la
sede del Dipartimento di Biologia).
269
Corso di Laurea Specialistica in Biologica
applicata alla ricerca Bio-medica
PRIMO ANNO
(BIO/10) BIOCHIMICA DI PROTEINE E SISTEMI
Prof. Paolo Ascenzi
LIME, Via della Vasca Navale 79, 00146 Roma
[email protected]
lunedì, mercoledì, venerdì, ore 10-11
CFU totali 6
ore di lezione: 40
ore di seminari/lavori di gruppo: 16
Propedeuticità culturali
Chimica Generale ed Inorganica, Chimica Organica, Biochimica, Fisica,
Matematica, Biologia Molecolare, Fisiologia, Fisiologia Vegetale.
Obiettivi formativi prevalenti
Al termine del Corso lo studente dovrà essere in grado di apprezzare il
contenuto di pubblicazioni scientifiche internazionali relative alle relazioni
struttura-funzione delle proteine.
Tempi e modalità di valutazione
Prove scritte ed orali in itinere e finale.
Argomenti trattati nelle lezioni
Relazioni struttura-funzione in macromolecole modello:
• Emoproteine: mioglobina, emoglobina, citocromi, emopessina, nitroforine, emoalbumina
• Metalloproteine: metalloproteasi, NOS,
• Proteasi a serina e cisteina
• Inibitori enzimatici: Kunitz, Kazal
• Altre proteine di particolare interesse innovativo potranno essere concordate con gli studenti
Testi consigliati
sarà fornito materiale reperibile in biblioteche cartacee e virtuali.
270
(BIO/11) BIOLOGIA MOLECOLARE II
Dott. Francesco Cecconi
Dipartimento di Biologia, piano 2° - laboratorio 10.1, piano 4° - stanza 4.5.1
[email protected]
Orario di ricevimento: Mercoledì, Giovedì e Venerdì, dalle ore 11,30 alle
12,30.
L’intero corso attribuisce 7 crediti nell'ambito della laurea breve del vecchio ordinamento.
L’insegnamento è impartito nel 2° semestre.
Materie consigliate come propedeutiche
Genetica, Biochimica, Microbiologia, Biologia Molecolare I.
Il corso si propone di fornire le adeguate conoscenze per la comprensione
delle metodologie e tecnologie di biologia molecolare più avanzate utilizzate nella ricerca di base o a fini applicativi.
La modalità di valutazione consiste in un esame finale orale.
Gli argomenti trattati nelle lezioni
a) Tecnologia del DNA ricombinante: uso degli enzimi coinvolti nel metabolismo degli acidi nucleici; vettori plasmidici, fagici e loro derivati;
costruzione di banche a cDNA; costruzione banche genomiche; tecniche di PCR, tecniche di mutagenesi in vitro; tecniche di isolamento dei
geni clonati; trasferimento di geni in Escherichia coli; trasferimento di
geni in Drosophila; trasferimento di geni in cellule di mammifero; topi
transgenici; ingegneria genetica nelle piante; il DNA ricombinante e l'evoluzione; il DNA ricombinante in medicina e nell'industria; mappatura
e clonaggio di geni coinvolti in malattie umane; studio dei genomi.
b) Argomenti monografici: studio dei piccoli RNA nucleolari, esempi di
controllo traduzionale, studio dei geni delle immunoglobuline, esempi di
oncogeni, studio dei geni coinvolti nel differenziamento e nella apoptosi, studio dei geni coinvolti nel ciclo cellulare.
Testi consigliati
GENOMI, BROWM, EdiSES; DNA Ricombinante, Watson et al., Zanichelli.
(BIO/10) BIOFISICA
Prof. Pier Luigi Luisi
indirizzo e.mail [email protected]
L’insegnamento è suddiviso in tre moduli
1. Autorganizzazione in sistemi chimici e biologici;
2. Autopoiesi, definizione del vivente minimale, origine della vita;
3. Sistemi lipidici autorganizzanti, liposomi come modelli di cellule viventi.
Semestre in cui viene impartito l’insegnamento
Secondo semestre
Ore di lezione: 80 ore totali (20 ore ogni modulo, il resto esercitazioni).
271
Propedeuticità culturali
Biochimica, Struttura delle proteine, Termodinamica
Obiettivi formativi prevalenti
Concetti formativi di base difilosofia della scienza; Capacità critica di comprendere l’orizzonte moderno delle scienze biologiche.
Tempi e modalità di valutazione (in itinere e finale): Prova orale circa 30
minuti per candidato. A scelta i candidati possono sostenere l’esame in
forma di seminario di 25 minuti ( piu’ 5’ di discussione aperta) su un argomento concordato con il docente.
Argomenti trattati nelle lezioni: il problema della origine della vita sulla
terra; l'ottenimento della complessita' molecolare tramite autorganizzazione, con enfasi sul concetto di emergenza, contingenza e determinismo
nelle prime fasi della evoluzione biologica; il problema dell'origine delle
sequenze macromolecolari; principi termodinamici dell'autoorganizzazione e dell'autoreplicazione; principi e definizioni della vita cellulare; autopoiesi e cognizione biologica; autoorganizzazione di lipidi e surfattanti;
proprieta' chimiche e biologiche di micelle, vescicole e liposomi ; liposomi
come agenti per il trasporto di farmaci; geli biologici per il trasporto trasdermale di farmaci; liposomi contenenti macromolecole biologiche come
modelli di cellule biologiche.
Titoli delle attività di laboratorio/seminari/lavori di gruppo : Film sulla origine della vita con discussione, Films e dimostrazioni sul folding delle proteine, Light scattering dinamico per la dispersione di liposomi.
(BIO/06) CITOLOGIA ED ISTOLOGIA
Prof. Giorgio Venturini
Dipartimento di Biologia, Piano 3, laboratorio 7
tel. 0655176342 - e.mail [email protected]
orario di ricevimento: Lunedi, Mercoledi, Venerdi Ore 12-14
Altri giorni: telefonare
Insegnamento impartito nel primo anno primo semestre. Crediti complessivi 6, articolato in un Modulo di Citologia (Crediti 4) e un Modulo di Istologia (Crediti 2). Ore di lezione 42, ore di esercitazione 10
Propedeuticità culturali
Le conoscenze di chimica, fisica e matematica acquisibili nel liceo classico o scientifico.
272
Obiettivi formativi prevalenti
Acquisizione delle conoscenze di base sulla organizzazione morfo-funzionale delle cellule e dei tessuti animali, con particolare riguardo ai mammiferi.
Pratica dell’uso del microscopio ottico e riconoscimento di preparati istologici dei principali tessuti animali.
tempi e modalità di valutazione
Prove di auto-valutazione in itinere. Prova finale articolata in test scritto e
prova orale
Argomenti trattati nelle lezioni
• Composizione chimica della cellula
• Membrane cellulari: Struttura e funzioni
• Secrezione e traffico vescicolare
• Organelli cellulari: Struttura e funzioni
• Il citoscheletro e le basi del movimento cellulare
• Il nucleo e l’informazione genetica
• Ciclo cellulare e divisione cellulare: Mitosi e Meiosi
• Tessuto epiteliale
• Tessuti connettivi
• Tessuto muscolare
• Tessuto nervoso
Titoli delle attività di laboratorio
• Uso del microscopio ottico
• Osservazione di cellule a fresco. Colorazioni cellulari
• Esame di preparati istologici con osservazione dei principali tessuti
Testi consigliati
ALBERTS et al., L’Essenziale di Biologia Molecolare della Cellula, Zanichelli; ADAMO et al., Istologia di V. Monesi, Piccin.
Altri testi adeguati vengono presentati e discussi durante le prime lezioni
(BIO/10) COMPLEMENTI DI BIOCHIMICA APPLICATA ED
ENZIMOLOGIA
Prof. Giovanni Antonini
Dipartimento di Biologia, piano 2°, stanza n° 2 o LIME
[email protected]
orario ricevimento: Lunedì 11-13
• L’insegnamento è articolato in 7 argomenti. Ogni argomento prevede
esercitazioni numeriche in aula. Mediamente, ogni due settimane viene
svolto un argomento. Il Corso è parzialmente mutuato dal corso di Biochimica Applicata. Si distingue dal corso di Fondamenti di Biochimica
Applicata per il maggiore approfondimento sui singoli argomenti.
• Il corso è tenuto con lezioni frontali ed esercitazioni numeriche in aula.
• sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Biochimica e Biologia Molecolare
• Scopo del corso è di fornire allo studente le competenze teoriche e parti che che permettano allo studente di utilizzare con competenza i risultati
di tecniche biochimiche avanzate per lo studio di enzimi.
273
Tempi e modalità di valutazione
È previsto un test di autovalutazione su ciascun argomento trattato. L’esame finale consiste in una prova scritta con elaborazione di dati sperimentali ed in una prova orale.
1. Raccolta dei dati sperimentali. Analisi statistica elementare. Elaborazione successiva dei dati. Presentazione grafica dei dati.
2. Strumentazione di uso comune. Esercitazioni di stechiometria.
3. Raccolta dei dati sperimentali. Analisi statistica elementare. Elaborazione successiva dei dati. Presentazione grafica dei dati. Pubblicazione
dei dati. Esercitazioni di stechiometria.
4. Binding. Isoterma di legame; Metodi non lineari; Metodi lineari: plot dei
doppi reciproci e plot di Scatchard. Binding cooperativo e plot di Hill.
Binding con legame aspecifico.
5. Cinetica dello stato pre-stazionario. Tecniche di flusso e rilassamento,
misura della concentrazione assoluta di enzimi.
6. Cinetica di Binding. Calcolo delle kapp, delle kon e koff. I caso: L >> R ;
kon >> koffII caso: L >> R ; kon * [L] ≈ koff. III caso: L ≈ R. Integrazione
numerica delle ODE.
7. Cinetica enzimatica in stato stazionario. Metodi non lineari. Metodi
lineari: plot di Lineawever-Burk, di Hanes-Woolf e di Eadie-Hofstee. Inibizione competitiva; non competitiva, incompetitiva; plot di Dixon.
Testo consigliato
FERSHT, Struttura e meccanismo d'azione degli enzimi , ed. Zanichelli;
(sono anche disponibili dispense delle lezioni teoriche e pratiche ed i testi
delle esercitazioni numeriche)
(BIO/18) COMPLEMENTI DI GENETICA
6 crediti
Dott.ssa Renata Cozzi
Dipartimento di Biologia, piano 4°, stanza 4
[email protected]
orario di ricevimento:
propedeuticità culturali: genetica, biologia molecolare.
Organizzazione del genoma in eucarioti superiori
Struttura: DNAa sequenza unica; DNAa sequenze ripetute; geni discontinui
Espressione: elementi mobili e modulazione dell’espressione genica
Regolazione: dosaggio e amplificazione dei geni; famiglie geniche.
Metilazione del dna. acetilazione degli istoni eredità mitocondriale
274
Analisi genetica del ciclo cellulare
Fasi del ciclo e controllo genetico;
Geni regolatori del ciclo. Cicline e cdk;
Senescenza morte cellulare apoptosi;
Controllo genetico dello sviluppo e del differenziamento;
Basi genetiche del cancro
Instabilità genomica e cancro
Protoncogeni e oncogeni
Geni ras, myc, jun, fos, bcl-2
Geni soppressori del cancro
p53 e danno al DNA
Retinoblastoma tumore di Wilms
Sindrome di Von Hippel-Lindau
Testi consigliati
SINGER-BERG, Geni e genomi, ED. ZANICHELLI; KNIPPERS, Genetica
molecolare, ed. Zanichelli; MCCONKEY, Genetica umana, ed. Zanichelli;
COOPER, La cellula, ed. Zanichelli.
(BIO/19) COMPLEMENTI DI MICROBIOLOGIA
Prof. Paolo Visca
Dipartimento di Biologia, Viale Marconi 446
e-mail: [email protected]
Orario di ricevimento nel secondo semestre al termine di tutte le lezioni,
l'orario delle quali viene stabilito anno per anno. Nel primo semestre, tutti i
lunedì ore 10.00 presso il 4° piano - studio Prof.ssa Casalino (in sua
assenza, 3° piano ufficio Prof. Visca stanza 3.2.2).
Il corso si articola in 5 crediti di attività didattica frontale ed un credito di
attività di laboratorio.
Il corso è costituisce parte integrante della formazione degli studenti del
corso di laurea di II livello in Biologia Applicata alla Ricerca Biomedica,
ma è fruibile anche da studenti del corso di laurea di II livello in Biologia
Molecolare e Cellulare.
L’insegnamento è impartito nel 2° semestre; ciascun credito di didattica
frontale corrisponde a 8 ore di lezione, per un totale di 40 ore di lezioni
frontali. Il modulo di esercitazioni consiste nella frequentazione del laboratorio di microbiologia per un totale di 16 ore nel corso delle quali lo studente prenderà visione delle modalità di contenimento di microrganismi
patogeni ed acquisirà familiarità con alcune procedure di base per l’analisi
microbiologica quali la semina, l’identificazione microbica con procedure
convenzionali ed innovative, la tipizzazione batterica con tecniche biomolecolari. Le esercitazioni saranno svolte da gruppi di massimo 10 studenti
e saranno ripetute per più turni in relazione all’affluenza studentesca.
Costituiscono propedeuticità culturali gli insegnamenti di Genetica, Biochimica, Biologia Molecolare, Microbiologia Generale, Fisiologia Generale,
Patologia Generale, Immunologia, Microbiologia e Virologia.
La valutazione sarà basata su esame finale e su eventuali test (non obbligatori) in itinere.
275
Sono considerati obiettivi formativi prevalenti l’acquisizione di conoscenze
inerenti: 1) L’azione patogena dei microrganismi; 2) La diagnosi di laboratorio di malattie ad eziologia batterica e fungina; 3) Le caratteristiche, a
livello di specie, dei principali batteri e funghi patogeni; 4) Le applicazioni
delle biotecnologie in campo biomedico. Ulteriori obiettivi formativi sono lo
sviluppo di capacità analitiche in microbiologia medica e impostazione e
l’esercitazione della lettura critica di articoli scientifici nel settore della
microbiologia medica.
Argomenti delle lezioni
• L’azione patogena dei batteri
• Principio generali della diagnosi di malattie ad eziologia batterica
• Il concetto di specie in batteriologia e la classificazione dei batteri d’interesse medico
• Stafilococchi
• Streptococchi ed enterococchi
• Pneumococchi
• Bacilli patogeni
• Corynebatteri
• Mycobatteri ed attinomiceti
• Neisserie
• Enterobatteri
• Vibrioni, Spirilli, Campylobacter ed Helicobacter
• Yersinie
• Brucelle
• Emofili
• Bordetelle
• Pseudomonas
• Burkholderia ed altri bacilli Gram-negativi non fermentati
• Legionelle
• Clostridi
• Patogeni speciali: Franciselle, Spirochete, Bartonelle, Rickettsie, Ehrlichie, Chlamydie, Micoplasmi
• I miceti patogeni per l’uomo
• Le reazioni sierologiche nella diagnostica microbiologica
• Immunoprofilassi ed immunoterapia delle malattie ad eziologia batterica
• Biotecnologie mediche e loro applicazioni
L’attività di laboratorio (1 credito) affronterà le seguenti tematiche: 1) Le
procedure di asepsi per il trattamento del campione biologico; 2) L’isolamento del microrganismo; terreni colturali selettivi e differenziali; 3) L’identificazione microbica su base biochimica; 4) L’identificazione microbica su
base genetica; 5) La genotipizzazione batterica.
276
Testo consigliato
M. LA PLACA, Principi di Microbiologia Medica, Società Editrice Esculapio, 2001.
(BIO/19) COMPLEMENTI DI VIROLOGIA
Responsabile del corso: Prof.ssa Elisabetta Affabris
Dipartimento di Biologia, 4°piano studio 4.4.1
e-mail: [email protected]
orario ricevimento: al temine delle lezioni e il martedì alle 15,00
Crediti formativi totali: 6 CFU
Semestre: 2°
Propedeuticità culturali
Genetica, Biochimica, Microbiologia, Immunologia.
Descrivendo alcune delle principali famiglie virali (Picornaviridae, Ortomixoviridae, Paramixoviridae, Rabdoviridae, Retroviridae, Hepadnaviridae, Flaviviridae, Papovaviridae, Adenoviridae, Herpesviridae, Poxviridae)
vengono approfondite le tematiche relative alle strategie replicative dei
virus animali, interazioni con la cellula ospite, meccanismi di difesa dell’ospite dalle infezioni virali e rispettive strategie virali di evasione, metodiche di rilevazione, identificazione e titolazione dei virus, terapia e profilassi delle infezioni virali. Vengono introdotti i vettori di espressione virale.
Libro di testo
E D WARD K. WAGNER E MARTINEZ J. HEWLETT, Basic Vi r o l o g y,
Blackwell Science
Integrazioni obbligatorie al testo
La Placa M. Principi di microbiologia medica, 9° ed.- Soc. Ed. Esculapio
2001
(Cap. 67 I retrovirus umani e Cap. 68 I virus responsabili di epatiti primarie.)
Indirizzi Internet di utilità
http://www-micro.msb.le.ac.uk/ - www.asm.org - www.cdc.org
L’esame sarà costituito da un colloquio o una prova scritta con quiz a
risposta multipla per valutare la padronanza complessiva dei temi trattati
durante il corso, dalla discussione di un argomento scelto a piacere dallo
studente e dalla valutazione della comprensione di un articolo scientifico
dell’ambito disciplinare concordato con il docente.
277
(BIO/14) FARMACOLOGIA
BIO14 FARMACOLOGIA(VECCHIO ORDINAMENTO)
BIO14 FONDAMENTI DI BIOLOGIA
(III ANNO LAUREATRIENNALE)
BIO14 COMPLEMENTI DI FARMACOLOGIA
(I ANNO LAUREA SPECIALISTICA)
Docente: Prof. Vincenzo Mollace
Docente esterno
[email protected]
tel. 0655176366-3332611626
orario di ricevimento: nelle giornate di lezione, come da orario comunicato
alla segreteria didattica, dalle ore 13 alle 14, c/o studio Prof. Colasanti IV
Piano
• L’insegnamento è articolato in due moduli (Fondamenti di Farmacologia
generale e molecolare e Complementi di Farmacologia molecolare speciale); il primo modulo è rivolto agli studenti del NO e attribuisce 3 CF, il
secondo attribuisce 6 CF nell’ambito del curriculum biennale delle lauree specialistiche, l’intero corso attribuisce 9 CF nell’ambito del biennio
del VO
• L’insegnamento è impartito nel 2° semestre e prevede un incontro introduttivo (2 ore); il primo modulo corrisponde a 12 ore di lezione frontale e
10 di esercitazione di dosaggio farmacologico mediante supporto informatico fornito dal docente; il secondo modulo prevede 24 ore di lezione
frontale, 12 ore di laboratorio sperimentale, ove possibile su animale da
esperimento o su preparati ex vivo e 12 ore di esercitazione in vitro o di
stage formativo in azienda farmaceutica o presso laboratorio di farmacologia clinica
• Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Anatomia comparata, Biochimica, Biologia molecolare, Fondamenti di Fisiologia e Fondamenti di Patologia e Microbiologia
• Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti l’impostazione e l’esercitazione:
a) della lettura critica di articoli scientifici nel campo specifico;
b) dell’impiego di metodologie di laboratorio per lo studio della cinetica e
dei fondamenti molecolari e fisiopatologici per le principali classi di
farmaci
c) della rilevazione, presentazione, interpretazione di dati sperimentali;
d) della autovalutazione da parte dello studente della competenza in
ambiti particolari del campo specifico.
Sono previste due prove in itinere e la presentazione, mediante supporto
informatico, di singoli argomenti del corso in oggetto.
278
È previsto un esame finale e sessioni di esame in coerenza con le sessioni ufficiali previste dal Corso di Laurea
Programma delle lezioni
Fondamenti di Farmacologia : Concetto di Farmaco. Introduzione alla farmacocinetica e Farmacodinamica; Aspetti molecolari dell’azione dei farmaci: i recettori, i meccanismi di traduzione della risposta farmacologia,
concetti di agonista, antagonista ed agonista parziale. Vie di assorbimento ed eliminazione dei farmaci. Distribuzione dei farmaci e legame farmaco-proteico. Metabolismo dei farmaci. Dosaggio dei farmaci. Curve di titolazione dei farmaci nell’organismo. Dosi efficaci, dosi tossiche, dosi letali.
Determinazione della DL.50.
Complementi di Farmacologia
Aspetti molecolari e fisopatologici dei farmaci dei seguenti apparati: 1)
cardiovascolare (inotropi, antiaritmici, antipertensivi, antianginosi, antipiastrinici ed anticoagulanti, trombolitici); 2) Sistema nervoso (farmaci colinergici, catecolaminergici, serotoninergici, GABAergici, glutammatergici,
istaminergici, peptidergici). (Farmaci antiparkinson, neurolettici, antidepressivi, ansiolitici, antiepilettici); 3) Apparato gastrointestinale: f. antiulcera; 4) Apparato respiratorio: f. antiasmatici. 5) F. del metabolismo: antigottosi, antidislipidemici, antidiabetici; 6) anti-batterici, antivirali, antiparassitari, antimicotici 7) Endocrino: steroidi, f. tiroidei. 8) Farmaci antinfiammatori. 9) Cenni di tossicologia molecolare.
Testi consigliati
CLEMENTI ETAL., Farmacologia generale e molecolare, UTET.
CD delle lezioni ed altro materiale fornito dal docente (vademecum degli
antibiotici, fotocopie, metariale scaricato dal Web).
Trattato di riferimento consigliato per l’approfondimento della farmacologia
speciale:
GOODMAN GILMAN’S, Le basi farmacologiche della Terapia, McGraw
Hill Ed.
(BIO/09) FISIOLOGIA
Prof.ssa Anna Trentalance
Dipartimento di Biologia, piano 3°, laboratorio 3.6
[email protected]
orario di ricevimento: Lunedì ore 12-13, studio 4°piano.
• L’insegnamento è articolato in tre moduli (Fisiologia delle membrane biologiche e compartimentazione(3CF) - Funzione di organi ed apparati
(3CF) – Generalità sugli ormoni.
Tutto il corso attribuisce 7 CF
279
• L’insegnamento viene impartito nel secondo semestre e corrisponde a
circa 48 ore di lezione e n. 16 ore di esercitazione
Propedeuticità culturali
Citologia, Anatomia Comparata, Biochimica
Obiettivi formativi prevalenti
Acquisizione di un liguaggio scientifico consapevole;sviluppo di interesse
per un impegno in ambito scientifico.
Tempi e modalità di valutazione
Autovalutazioni in itinere; la valutazione finale prevede un esame orale
Argomenti trattati nelle lezioni
Fisiologia delle membrane biologiche. (3 CFU)
Compartimentazione e scambi con l’ambiente esterno-definizione di
ambiente interno-Costanti chimico fisiche e meccanismi di regolazioneFeedback.
Struttura e specializzazioni funzionali; rapporti cellula-cellula e cellulaambiente (giunzioni e canali): riconoscimento materiali endogeni ed esogeni (recettori).
Permeabilità della membrana-Diffusione-Osmosi e pressione osmoticaTonicità.
Trasporto di membrana: trasporto facilitato- trasporto attivo primario e
secondario. Endocitosi-Esocitosi. Passaggio di ioni, glucidi, protidi, lipidi.
Passaggio attraverso epiteli (assorbimento-secrezione-escrezione). Proprietà elettriche delle membrane-genesi del potenziale transmembranario.
Funzione di organi ed apparati (3CFU)
L’Eccitabiltà. Potenziali elettrotonici-potenziale d’azione-potenziali pacemaker. L’arcoriflesso somatico ed autonomo. Propagazione e trasmissione dei segnali. I
l movimento muscolare. Miogrammi lavoro.
Il sangue. Il cuore e la circolazione. Coagulazione ed emostasi.
Respirazione: Meccanica respiratoria- Ventilazione polmonare-Scambi
respiratori.
Funzione renale: funzione glomerulare, funzione tubulare,osmoregolazione
Termoregolazione
Ormoni. ( 1 CFU)
Generalità su localizzazione e funzione delle ghiandole endocrine, natura
chimica degli ormoni, meccanismi di produzione e rilascio,livelli ematici.
Esercitazioni pratiche di laboratorio
1) Pressione osmotica
2) Sangue-eritrociti-resistenza globulare
3) Respirazione- metabolismo
280
Libri di testo
SILVERTHORN D.U., Fisiologia, (Casa Editrice Ambrosiana); RICHARD
D., Fisiologia degli animali, (Zanichelli); C. Casella V.Taglietti, Principi di
Fisiologia (ed. La Goliardica Pavese) (per Fisiopatologico)
R.M. BERNE E M.N.LEVY, Principi di Fisiologia - 2°ed. (ed.Casa Editrice
Ambrosiana). (per Fisiopatologico)
RANDALL, Fisiologia Animale (meccanismi e comportamento), (Zanichelli) (per Fisiopatologico)
(BIO/18) GENETICA UMANA
Prof.ssa Caterina Tanzarella
Dipartimento di Biologia
e-mail: [email protected]
6 crediti
Propedeuticità culturali
Genetica, Biologia molecolare.
Struttura, organizzazione e regolazione del genoma umano.
I geni delle globine: cluster a e non-a (struttura-espressione- regolazione).
emoglobinopatie.
I geni dell’immunità: clusters delle immunoglobuline e dei recettori dei
linfociti T.
I geni HLA. Deficienze immunitarie.
Mappatura del genoma umano. Progetto genoma umano.
Identificazione di geni patologici nell’uomo
Analisi genetica e molecolare delle malattie monogeniche
Analisi genetica e molecolare delle malattie complesse
malattie mitocondriali
Patologie genetiche associate ad alterazioni dello sviluppo
Modelli animali per lo studio delle malattie ereditarie
Quadri di eredità nelle popolazioni umane
Terapia genica: cenni
Testi consigliati
STRACHAN T., Genetica umana molecolare, II EDIZIONE UTET 2001
KORF B.R., Genetica umana, SPRINGER 2000.
(MED/04) IMMUNOLOGIA
Dott. Giorgio Mancino
• L’intero corso attribuisce 9 CF nell’ambito del biennio del VO
• L’insegnamento è impartito nel 1° semestre
• Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Biologia cellulare,
281
Biologia molecolare, Istologia, Genetica, Biochimica, Microbiologia
• Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti l’impostazione e l’esercitazione:
e) della lettura critica di articoli scientifici nel campo specifico;
f) della rilevazione, presentazione, interpretazione di dati sperimentali.
Tempi e modalità di valutazione: due test di autovalutazione in itinere per
modulo, esame finale orale.
Argomenti trattati nelle lezioni
• Proprietà generali della risposta immunitaria: immunità umorale e immunità cellulare; risposta primaria e risposta secondaria. Ontogenesi del
sistema immune. Il sistema linfatico e le cellule del sistema immune.
• Il complesso maggiore d'istocompatibilità (MHC). I recettori per l'antigene dei linfociti T e B. Le immunoglobuline (Ig).
• Il sistema del complemento.
• Gli antigeni e la reazione antigene-anticorpo.
• Induzione della risposta immunitaria: presentazione dell'antigene e
restrizione per l'MHC; interazioni cellulari ed eventi molecolari; meccanismi di attivazione e trasduzione del segnale.
• Meccanismi di controllo della risposta immunitaria: help e soppressione.
Fattori di crescita e mediatori solubili delle risposte immunitarie: interleuchine, interferoni, TNF, ecc.
• Meccanismi effettori della risposta immunitaria: cellule citotossiche specifiche e non specifiche.
• Tolleranza immunitaria.
• Immunità ed infezioni: meccanismi di difesa verso agenti infettanti (virus,
batteri, protozoi, ecc.).
• Gli anticorpi monoclonali: principi della metodologia; applicazioni nella
ricerca e nella clinica.
• Metodi di laboratorio per il rilevamento degli antigeni e degli anticorpi e
per lo studio delle funzioni immunitarie cellulari.
Attività di laboratorio
Gli anticorpi monoclonali (test immunoenzimatico, es. ELISA)
Caratterizzazione delle sottopopolazioni linfocitarie (citofluorimetria)
Testi consigliati
Immunologia cellulare e molecolare (Abbas-Lichtman-Pober, 4a edizione).
Immunologia (Kuby, 2a edizione).
Immunologia (Roitt, edizione 1998).
282
(BIO/18) METODOLOGIE MOLECOLARI IN GENETICA
E CITOGENETICA
Prof.ssa Caterina Tanzarella
Dipartimento di Biologia
e-mail: [email protected]
6 crediti
Propedeuticità
Citologia, Genetica. Biologia molecolare
• Test molecolari per la presenza di mutazioni che determinano malattie
genetiche.
• Lo scopo dei test genetici nell’uomo
• Esempi di applicazione dei polimorfismi di lunghezza dei frammenti di
restrizione (RFLP)
• Metodi di tipizzazione del DNA
• Analisi di minisatelliti (VNTR) e di microsatelliti ( STR)
• Applicazioni in genetica medica, medicina forense, attribuzione di paternità
• Analisi di ibridazione con oligonucleotidi : DNAmicroarray
• Analisi dei profili di espressione genica con microarray
• La mappatura fisica del genoma
• Mappa citogenetica
• Mappa ibridazione “in situ” con sequenze specifiche
• Applicazioni in mappaggio fisico ad alta risoluzione
• Mappe con ibridi di radiazioni
• Mappe di cloni contigui
• Ibridazione “in situ” con “librerie” genomiche per interi cromosomi
• Esempi di applicazione in diagnosi prenatale, in terapia genica
Testi consigliati
Saranno messi a disposizione degli studenti articoli, e materiale informatico.
283
Corso di Laurea Specialistica in Metodolo
gie e applicazioni della biologia molecola
re e cellulare
-
PRIMO ANNO
(BIO/10) BIOCHIMICA DI PROTEINE E SISTEMI
Prof. Paolo Ascenzi
LIME, Via della Vasca Navale 79, 00146 Roma
[email protected]
lunedì, mercoledì, venerdì, ore 10-11
CFU totali 6
ore di lezione: 40
ore di seminari/lavori di gruppo: 16
Propedeuticità culturali
Chimica Generale ed Inorganica, Chimica Organica, Biochimica, Fisica,
Matematica, Biologia Molecolare, Fisiologia, Fisiologia Vegetale
Obiettivi formativi prevalenti
Al termine del Corso lo studente dovrà essere in grado di apprezzare il contenuto di pubblicazioni scientifiche internazionali relative alle relazioni struttura-funzione delle proteine
Tempi e modalità di valutazione
prove scritte ed orali in itinere e finale
Argomenti trattati nelle lezioni
Relazioni struttura-funzione in macromolecole modello:
• Emoproteine: mioglobina, emoglobina, citocromi, emopessina, nitroforine,
emoalbumina
• Metalloproteine: metalloproteasi, NOS,
• Proteasi a serina e cisteina
• Inibitori enzimatici: Kunitz, Kazal
• Altre proteine di particolare interesse innovativo potranno essere concordate con gli studenti
Testi consigliati
Sarà fornito materiale reperibile in biblioteche cartacee e virtuali
(BIO/04) BIOCHIMICA VEGET
ALE
Prof. Riccardo Angelini
Dipartimento di Biologia, piano 4°, stanza n° 4.5.2
e-mail: [email protected]
orario ricevimento: Mercoledì, Giovedì, Venerdì ore 11-13
284
• L’insegnamento è articolato in tre moduli; il primo modulo è rivolto agli stu-
denti del NO e attribuisce 3 CF, il secondo e il terzo modulo attribuiscono 6
CF nell’ambito della laurea specialistica. L’intero corso attribuisce 9 CF nell’ambito del biennio del VO.
• l’insegnamento è impartito nel 1° semestre; il corso ha inizio con un incontro introduttivo (2 ore); ogni modulo corrisponde a 18 ore di lezione e 10
ore di laboratorio
• sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Botanica, Biochimica,
Fisiologia Generale, Fisiologia Vegetale, Genetica, Biologia Molecolare
• sono assunti come obiettivi formativi prevalenti:
a) l’analisi critica di informazione scientifica aggiornata
b) la lettura critica di articoli scientifici nel campo specifico;
c) la rilevazione, presentazione, interpretazione di dati sperimentali;
Tempi e modalità di valutazione
Esame finale su argomenti trattati nel corso; relazioni scritte sulla rilevazione
ed interpretazione dei dati sperimentali nell’ambito delle esercitazioni.
Argomenti trattati nelle lezioni
Il corso si articola in una serie di approfondimenti di tematiche nell’ambito
della biochimica, fisiologia e biologia molecolare delle piante:
1° Modulo
• Ormoni vegetali: trasduzione del segnale.
• La percezione e trasduzione delle variazioni della qualità spettrale della
luce: Fitocromo, Criptocromo.
2° Modulo
• Le specie reattive dell’ossigeno: produzione e sistemi di eliminazione nei
compartimenti cellulari.
• La respirazione “cianuro resistente”.
• La morte cellulare programmata nelle piante: ruolo nei processi di sviluppo
e difesa.
3° Modulo
• Metabolismo secondario: interazione delle piante con l’ambiente, gli erbivori, gli insetti, i microrganismi.
• Principali classi di metaboliti secondari: glucosidi cianogenici, glucosinolati,
aminoacidi non-proteici, ammine alifatiche, alcaloidi, terpeni, composti
fenolici.
• Le interazioni ospite-patogeno: risposte constitutive ed indotte, risposta di
ipersensibilità, geni di resistenza, strategie di difesa, risposta sistemica
acquisita.
285
Attività di laboratorio
• metodiche per la determinazione delle specie reattive dell’ossigeno (ROS)
in vitro ed in vivo
• preparazione dei fluidi extracellulari
• determinazioni di attività enzimatiche in estratti vegetali e fluidi extracellulari
• metodologie istochimiche per la rivelazione di ROS in vivo
• metodologie immunocitochimiche
• le lezioni e l’esame vertono su articoli scientifici originali e/o materiali preparati dal docente presentati e discussi a lezione; tra i testi che possono
utilmente essere consultati e che sono disponibili presso la biblioteca si
segnala: Biochemistry and Molecular Biology of Plants, Buchanan et al
Eds. ASPB; i materiali di documentazione per le attività di laboratorio sono
distribuiti nel corso delle attività
(BIO/10) BIOFISICA
Prof. Pier Luigi Luisi
Dipartimento di biologia, Piano II, Stanza n. 1
e.mail [email protected]
L'insegnamento è suddiviso in tre moduli
1. Autorganizzazione in sistemi chimici e biologici
2. Autopoiesi, definizione del vivente minimale, origine della vita
3. Sistemi lipidici autorganizzanti, liposomi come modelli di cellule viventi
Semestre in cui viene impartito l’insegnamento: Secondo semestre
Ore di lezione: 80 ore totali (20 ore ogni modulo, il resto esercitazioni)
Propedeuticità culturali: Biochimica, Struttura delle Proteine, Termodinamica
obiettivi formativi prevalenti: concetti formativi di base di filosofia della scienza; capacità critica di comprendere l'orizzonte moderno delle scienze biologiche.
286
Tempi e modalità di valutazione (in itinere e finale)
Prova orale circa 30 minuti per candidato. A scelta i candidati possono
sostenere l’esame in forma di seminario di 25 minuti (più 5’ di discussione
aperta) su un argomento concordato con il docente.
Argomenti trattati nelle lezioni: il problema della origine della vita sulla terra;
l'ottenimento della complessità molecolare tramite autorganizzazione, con
enfasi sul concetto di emergenza, contingenza e determinismo nelle prime
fasi della evoluzione biologica; il problema dell'origine delle sequenze
macromolecolari; principi termodinamci dell'autoorganizzazione e dell'autoreplicazione; principi e definizioni della vita cellulare; autopoiesi e cognizione
biologica; autoorganizzazione di lipidi e surfattanti; proprietà chimiche e biologiche di micelle, vescicole e liposomi; liposomi come agenti per il trasporto
di farmaci; geli biologici per il trasporto trasdermale di farmaci; liposomi ontenenti macromolecole biologiche come modelli di cellule biologiche.
Titoli delle attività di laboratorio/seminari/lavori di gruppo
• film sulla origine della vita con discussione
• films e dimostrazioni sul folding delle proteine
• light scattering dinamico per la dispersione di liposomi
(BIO/11) BIOLOGIA MOLECOLARE II
Dr. Francesco Cecconi
Dipartimento di Biologia, piano 2° - laboratorio 10.1, piano 4° - stanza 4.5.1
[email protected]
orario di ricevimento: Mercoledì, Giovedì e Venerdì, dalle ore 11,30 alle
12,30
L’intero corso attribuisce 7 crediti nell'ambito della laurea breve del vecchio
ordinamento
L’insegnamento è impartito nel 2° semestre
Materie consigliate come propedeutiche
Genetica, Biochimica, Microbiologia, Biologia Molecolare I
Il corso si propone di fornire le adeguate conoscenze per la comprensione
delle metodologie e tecnologie di biologia molecolare più avanzate utilizzate
nella ricerca di base o a fini applicativi
La modalità di valutazione consiste in un esame finale orale
Gli argomenti trattati nelle lezioni
a) Tecnologia del DNA ricombinante: uso degli enzimi coinvolti nel metabolismo degli acidi nucleici; vettori plasmidici, fagici e loro derivati; costruzione di banche a cDNA; costruzione banche genomiche; tecniche di PCR,
tecniche di mutagenesi in vitro; tecniche di isolamento dei geni clonati;
trasferimento di geni in Escherichia coli; trasferimento di geni in Drosophila; trasferimento di geni in cellule di mammifero; topi transgenici; ingegneria genetica nelle piante; il DNAricombinante e l'evoluzione; il DNA ricombinante in medicina e nell'industria; mappatura e clonaggio di geni coinvolti in malattie umane; studio dei genomi.
b) Argomenti monografici: studio dei piccoli RNA nucleolari, esempi di controllo traduzionale, studio dei geni delle immunoglobuline, esempi di oncogeni, studio dei geni coinvolti nel differenziamento e nella apoptosi, studio
dei geni coinvolti nel ciclo cellulare.
Testi di studio
GENOMI, BROWM, EdiSES, DNA Ricombinante, Watson et al., Zanichelli
287
(BIO/04) BIOTECNOLOGIE VEGET
ALI
Dott.ssa Paraskevi Tavladoraki
Dipartimento di Biologia, piano 2°, lab. 2.5
e-mail: [email protected]
orario ricevimento: Martedì e Giovedì, ore 10-12
• L’insegnamento rivolto agli studenti del NO attribuisce 3 CF e l’insegnamento rivolto agli studenti della laurea specialistica attribuisce 6 CF.
• L’insegnamento è impartito nel 2° semestre. Il corso per gli studenti del NO
consiste a 16 ore di lezione e 16 ore di laboratorio. Il corso per gli studenti
della Laurea specialistica consiste a 40 ore di lezione e 16 ore di laboratorio. Il corso per il VO consiste a 48 ore di lezione e 24 ore di laboratorio.
• Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Botanica, Biochimica,
Fisiologia Vegetale, Genetica, Biologia Molecolare
• sono assunti come obiettivi formativi prevalenti:
a) La conoscenza delle tecniche di trasformazione genetica delle piante.
b) La conoscenza delle possibili applicazioni delle piante transgeniche.
c) L’analisi dei rischi connessi al utilizzo delle piante trasgeniche.
d) L’analisi critica di informazione scientifica aggiornata.
Tempi e modalità di valutazione
Esame finale su argomenti trattati nel corso e presentazione di un lavoro
scientifico tratto dalla letteratura.
Argomenti trattati nelle lezioni
Il corso si articola in una serie di approfondimenti di tematiche nell’ambito
della biochimica, fisiologia e biologia molecolare delle piante:
Insegnamento per NO
Trasferimento genico mediante il ‘Breeding’ molecolare.
Colture in vitro di piante e di cellule vegetali.
Tecniche di trasformazione genetica.
Vettori di espressione.
Espressione transiente di geni in pianta.
Applicazioni delle Biotecnologie vegetali.
Rischi connessi all’utilizzo di piante trangeniche.
288
Insegnamento per la Laurea specialistica e VO
Trasferimento genico mediante il ‘Breeding’ molecolare
Trasformazione del cloroplasto
Metodi di eliminazione dei geni di selezione.
Espressione inducibile di geni in piante transgeniche
Espressione transiente di geni in piante transgeniche.
Silenziamento genico.
‘Gene targeting’
Piante con un maggiore valore nutritivo.
Espressione di anticopri in piante transgeniche.
Produzione di vaccini.
Piante resistenti a infestanti, agenti patogeni, erbicidi e stress ambientali.
Piante con una maggiore capacità fotosintetica
Rischi connessi all’utilizzo di piante trangeniche.
Problematiche bioetiche
Insegnamento per VO
Trasferimento genico mediante il ‘Breeding’ molecolare
Colture in vitro di piante e di cellule vegetali.
Tecniche di trasformazione genetica.
Vettori di espressione.
Espressione transiente di geni in pianta.
Trasformazione del cloroplasto
Metodi di eliminazione dei geni di selezione.
Espressione inducibile di geni in piante transgeniche
Espressione transiente di geni in piante transgeniche.
Silenziamento genico in piante transgeniche.
‘Gene targeting’
Piante con un maggiore valore nutritivo.
Espressione di anticopri in piante transgeniche.
Produzione di vaccini.
Piante resistenti a infestanti, agenti patogeni ed erbicidi.
Piante resistenti agli stress ambientali.
Piante con una maggiore capacità fotosintetica
Rischi connessi all’utilizzo di piante trangeniche.
Problematiche bioetiche
Attività di laboratorio
• Coltura in vitro di cellule vegetali e di piante
• Trasformazione genetica di piante
• Determinazione dei livelli di espressione di geni in piante trasgeniche
mediante RT-PCR, analisi western e saggi di attività enzimatica
• Infezione di piante con vettori virali vegetali per l’espressione transiente di
geni
• Le lezioni e l’esame vertono su articoli scientifici originali e/o materiali preparati dal docente presentati e discussi a lezione.
Testi che possono essere consultati e che sono disponibili presso la
biblioteca sono:
WATSON J.D., GILMAN M., WITKOWSKI J. AND ZOLLER M.Dna Ricombi n a n t e ; KINGSMAN S.M. AND KINGSMAN A . J . , Ingegneria genetica;
BUCHANAN B.B, GRUISSEM W., JONES RL, (American Society of plant
physiology), Biochemistry and molecular biology of plants.
289
(CHIM/02) CHIMICA FISICA
Prof. Franco Battaglia
Dipartimento di Fisica, piano 1°, stanza n° 83
[email protected]
orario ricevimento: tutti i giorni di lezione dalle 10 alle 17
6 Crediti
• L’insegnamento è impartito nel 2° semestre.
• Sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Istituzioni di Matematica, Fisica, Chimica Generale.
• Sono assunti come obiettivi formativi prevalenti la comprensione, in termini delle leggi fondamentali della fisica, dei fenomeni di interesse chimico e la loro trattazione mediante l’uso delle tecniche matematiche apprese nei corsi di matematica; particolare riguardo viene data alla trattazione della termodinamica e alla precisa definizione delle funzioni termodinamiche; il programma prevede anche la trattazione quantitativa della
cinetica delle reazioni chimiche.
Tempi e modalità di valutazione
Alla fine del corso gli studenti svolgono una prova scritta con problemi
scelti tra quelli (circa 80) il cui svolgimento durante il corso è essenziale
per il successo dell’apprendimento (e dell’esame).
Argomenti trattati nelle lezioni
Cenni di meccanica analitica classica e di meccanica quantistica - Operatore densità - Energia interna, entropia e grandezze intensive - Funzione
di partizione canonica - Energia libera di Helmholtz, energia libera di
Gibbs, entalpia - Jacobiani – Equilibrio e stabilità degli stati termodinamici,
lavoro, calore, principi della termodinamica - Teorema di equipartizione,
cristallo ideale, gas ideale classico, esempi di processi, miscele di gas
ideali - Transizioni, equilibri e diagrammi di fase, equazione di ClausiusClapeyron, regola della leva, isoterme di Van der Waals – Termodinamica
delle soluzioni, tensione di vapore, abbassamento crioscopico, innalzamento ebullioscopico, pressione osmotica, legge di Henry, soluzioni reali Equilibrio chimico tra gas ideali, tra gas reali, e tra soluti in soluzione Cinetica chimica descrittiva: reazioni semplici di ordine zero, uno, e due,
reazioni consecutive, reazioni reversibili, equazione di Arrhenius - Meccanismi di reazione: reazioni a catena, reazioni catalizzate da enzimi, reazioni bimolecolari, teoria dello stato di transizione, reazioni unimolecolari,
reazioni trimolecolari, principio del bilancio dettagliato.
290
Libro di testo
F. BATTAGLIA, Fondamenti di Chimica Fisica,Cedam, 1999. (Con esclusione dei capitoli 1.6, 2.4, 2.5, 3.3.2, 3.3.3, 3.4.3, 3.4.4, 3.6.3, 4, 5, 6.1,
6.2 e 6.3).
(BIO/10) COMPLEMENTI DI BIOCHIMICA APPLICATA ED
ENZIMOLOGIA
Prof. Giovanni Antonini
Dipartimento di Biologia, piano 2°, stanza n° 2 o LIME
[email protected]
orario ricevimento: Lunedì 11-13
• L’insegnamento è articolato in 7 argomenti. Ogni argomento prevede
esercitazioni numeriche in aula. Mediamente, ogni due settimane viene
svolto un argomento. Il Corso è parzialmente mutuato dal corso di Biochimica Applicata. Si distingue dal corso di Fondamenti di Biochimica
Applicata per il maggiore approfondimento sui singoli argomenti.
• Il corso è tenuto con lezioni frontali ed esercitazioni numeriche in aula.
• sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Biochimica e Biologia Molecolare
• Scopo del corso è di fornire allo studente le competenze teoriche e partiche che permettano allo studente di utilizzare con competenza i risultati
di tecniche biochimiche avanzate per lo studio di enzimi
Tempi e modalità di valutazione
È previsto un test di autovalutazione su ciascun argomento trattato. L’esame finale consiste in una prova scritta con elaborazione di dati sperimentali ed in una prova orale.
1. Raccolta dei dati sperimentali. Analisi statistica elementare. Elaborazione successiva dei dati. Presentazione grafica dei dati.
2. Strumentazione di uso comune. Esercitazioni di stechiometria.
3. Raccolta dei dati sperimentali. Analisi statistica elementare. Elaborazione successiva dei dati. Presentazione grafica dei dati. Pubblicazione dei
dati. Esercitazioni di stechiometria.
4. Binding. Isoterma di legame; Metodi non lineari; Metodi lineari: plot dei
doppi reciproci e plot di Scatchard. Binding cooperativo e plot di Hill. Binding con legame aspecifico.
5. Cinetica dello stato pre-stazionario. Tecniche di flusso e rilassamento,
misura della concentrazione assoluta di enzimi.
6. Cinetica di Binding. Calcolo delle kapp, delle kon e koff. I caso: L >> R ;
kon >> koffII caso: L >> R ; kon * [L] ≈ koff. III caso: L ≈ R. Integrazione
numerica delle ODE.
7. Cinetica enzimatica in stato stazionario. Metodi non lineari. Metodi
lineari: plot di Lineawever-Burk, di Hanes-Woolf e di Eadie-Hofstee. Inibizione competitiva ; non competitiva, incompetitiva; plot di Dixon.
Testo consigliato
FERSHT, Struttura e meccanismo d'azione degli enzimi, ed. Zanichelli.
(sono anche disponibili dispense delle lezioni teoriche e pratiche ed i testi
delle esercitazioni numeriche)
291
(BIO/06) COMPLEMENTI DI CITOLOGIA
Prof. Giorgio Venturini
Dipartimento di Biologia, Piano 3, laboratorio 7
tel. 0655176342 - e.mail [email protected]
orario di ricevimento Lunedi, Mercoledi, Venerdi ore 12-14
Altri giorni: telefonare
Insegnamento impartito nel primo anno, primo semestre, delle lauree specialistiche in Biologia cellulare e molecolare e in bio-medicina.
Crediti complessivi 6
Articolazione in moduli
Trattandosi di un corso di nuova istituzione questo aspetto verrà valutato
in seguito.
Semestre in cui viene impartito l’insegnamento: primo, ore di lezione: 32,
ore di laboratorio/seminari/lavori di gruppo: 32
Propedeuticità culturali
Citologia ed Istologia, Genetica, Chimica Biologica, Biologia Molecolare,
Microbiologia, Fisiologia Generale.
Obiettivi formativi prevalenti
Approfondimento e aggiornamento di argomenti di biologia cellulare,
esame di data base bibliografici, scelta, lettura e sintesi di articoli scientifici di argomento cellulare.
Tempi e modalità di valutazione
Trattandosi di un corso di nuova istituzione questo aspetto verrà valutato
in seguito.
Argomenti trattati nelle lezioni
Si prevede un corso monografico, con argomenti che verranno scelti e
cambiati ogni anno.
Testi consigliati
Testi di Biologia Molecolare della cellula e articoli scientifici da riviste di
biologia cellulare.
(BIO/18) COMPLEMENTI DI GENETICA
Dott.ssa Renata Cozzi
Dipartimento di Biologia,piano 4°, stanza 4
[email protected]
orario di ricevimento:
6 crediti
Propedeuticità culturali
genetica, biologia molecolare.
292
Organizzazione del genoma in eucarioti superiori
Struttura: DNAa sequenza unica; DNAa sequenze ripetute; geni discontinui
Espressione: elementi mobili e modulazione dell’espressione genica
Regolazione: dosaggio e amplificazione dei geni; famiglie geniche.
Metilazione del dna. acetilazione degli istoni eredità mitocondriale
Analisi genetica del ciclo cellulare
Fasi del ciclo e controllo genetico
Geni regolatori del ciclo. cicline e cdk
Senescenza morte cellulare apoptosi
Controllo genetico dello sviluppo e del differenziamento
Basi genetiche del cancro
Instabilità genomica e cancro
Protoncogeni e oncogeni
Geni ras, myc, jun, fos, bcl-2
Geni soppressori del cancro
p53 e danno al DNA
Retinoblastoma tumore di Wilms
Sindrome di Von Hippel-Lindau
Testi consigliati
SINGER-BERG, Geni e Genomi, ed. Zanichelli
KNIPPERS, Genetica molecolare, ed. Zanichelli
MCCONKEY, Genetica umana, ed. Zanichelli
COOPER, La cellula, ed. Zanichelli
(BIO/19) COMPLEMENTI DI VIROLOGIA (MUTUATO)
Responsabile del corso: Prof.ssa Elisabetta Affabris
Dipartimento di Biologia, 4° piano studio 4.4.1
e-mail: [email protected]
orario ricevimento: al temine delle lezioni e il martedì alle 15,00
Settore disciplinare BIO/19 Microbiologia Generale
Crediti formativi totali: 6 CFU
Semestre: 2°
Propedeuticità culturali
• Genetica, Biochimica, Microbiologia, Immunologia.
Descrivendo alcune delle principali famiglie virali (Picornaviridae, Ortomixoviridae, Paramixoviridae, Rabdoviridae, Retroviridae, Hepadnaviridae, Flaviviridae, Papovaviridae, Adenoviridae, Herpesviridae, Poxviridae) vengono
approfondite le tematiche relative alle strategie replicative dei virus animali,
interazioni con la cellula ospite, meccanismi di difesa dell’ospite dalle infezioni virali e rispettive strategie virali di evasione, metodiche di rilevazione,
identificazione e titolazione dei virus, terapia e profilassi delle infezioni virali.
Vengono introdotti i vettori di espressione virale.
293
Libro di testo
E D WARD K. WAGNER E MARTINEZ J. HEWLETT, Basic Vi r o l o g y,
Blackwell Science.
Integrazioni obbligatorie al testo
LA PLACAM., Principi di microbiologia medica, 9° ed., Soc. Ed. Esculapio
2001.
(Cap.67 I retrovirus umani e Cap.68 I virus responsabili di epatiti primarie.)
Indirizzi Internet di utilità:
http://www-micro.msb.le.ac.uk/ - www.asm.org - www.cdc.org
L’esame sarà costituito da un colloquio o una prova scritta con quiz a risposta multipla per valutare la padronanza complessiva dei temi trattati durante
il corso, dalla discussione di un argomento scelto a piacere dallo studente e
dalla valutazione della comprensione di un articolo scientifico dell’ambito
disciplinare concordato con il docente.
(BIO/18) GENETICA DEI MICRORGANISMI
Prof.ssa Milena Bandiera
Dipartimento di Biologia, piano 2°, stanza n° 7
[email protected]
orario di ricevimento: martedì, ore 12-14
9 crediti
294
• l’insegnamento è articolato in tre moduli (che si distinguono in quanto dedicano particolare attenzione rispettivamente ai fondamenti storico epistemologici della disciplina, alle peculiarità della sperimentazione, a una trattazione monografica); il primo modulo – con la denominazione Fondamenti di
Genetica dei microrganismi – è rivolto agli studenti del NO e attribuisce 3
CF, il secondo e il terzo modulo – con la denominazione Complementi di
Genetica dei microrganismi – attribuiscono 6 CF nell’ambito del curricolo
biennale delle lauree specialistiche, l’intero corso è fruibile nell’ambito del
biennio del VO
• l’insegnamento è impartito nel 1° semestre ed è presentato nel corso di un
incontro introduttivo (2 ore); ogni modulo corrisponde a 16 ore di lezione e
10 ore di laboratorio
• sono segnalate le seguenti propedeuticità culturali: Microbiologia, Genetica, Biochimica
• sono assunti come obiettivi formativi prevalenti l’impostazione e l’esercitazione:
a) della lettura critica di articoli scientifici nel campo specifico;
b) della rilevazione, presentazione, interpretazione di dati sperimentali;
c) di procedure di autovalutazione da parte dello studente relativamente
alla competenza in ambiti particolari del campo specifico.
Tempi e modalità di valutazione
Test in ingresso, due test di autovalutazione in itinere per modulo, esame
finale in due fasi: esercizio scritto e interrogazione “a libro aperto”. Gli studenti frequentanti possono sostenere l’esame in forma di seminario su un
argomento concordato con il docente.
Argomenti trattati nelle lezioni
• le basi della genetica molecolare, la mutazione (marcatori genetici in batteri, batteriofagi, ascomiceti; mutazione spontanea; mutazione adattativa;
peiotropia; retromutazione e soppressione; frequenza di mutazione; mutagenesi)
• i meccanismi fisico-chimici dell’eredità: aspetti teorici, metodologici e tecnici della sperimentazione relativa a metabolismo del DNA (replicazione,
ricombinazione, riparazione), mutazione (natura della mutazione, uso di
mutageni per lo studio della mutazione, geni mutatori, test di mutagenicità,
mutagenesi sito-specifica), codice genetico (decifrazione, caratteristiche,
evoluzione, codice mitocondriale), controllo dell’espressione dei geni (controllo positivo e negativo, repressione e attenuazione, controllo stringente,
repressione autogena)
• fisiologia e genetica di batteriofagi (ciclo litico e lisogenico, titolazione,
organizzazione gnomica, restrizione e modificazione, traduzione, incrocio),
batteri (organizzazione genomica, trasformazione, coniugazione, plasmidi
e elementi trasponibili), ascomiceti (cicli biologici, ricombinazione meiotica
e mitotica; eredità extranucleare, genetica mitocondriale, geni discontinui,
trasposizione)
Attività di laboratorio
• i microrganismi nell’ambiente (5 ore)
• conta vitale (2 ore)
• auxanografia (3 ore)
• trattamento UV (5 ore)
• ricombinazione mitotica (5 ore)
• test di mutagenicità (5 ore)
• impostazione autonoma di un esperimento (5 ore)
• le lezioni e l’esame vertono su articoli scientifici originali presentati e
discussi a lezione e distribuiti in fotocopia; tra i testi che possono utilmente
essere consultati e che sono disponibili presso il laboratorio: G.S. Stent
“Genetica molecolare” Zanichelli (1977) e U.N. Streips, R.E. Yasbin
“Modern Microbial Genetics” Wiley-Liss (2002); i materiali di documentazione per le attività di laboratorio sono distribuiti nel corso delle attività
295
(BIO/18) GENETICA UMANA
Prof.ssa Caterina Tanzarella
Dipartimento di Biologia
e-mail: [email protected]
6 crediti
Propedeuticità culturali
Genetica, Biologia molecolare.
• Struttura, organizzazione e regolazione del genoma umano.
• I geni delle globine: cluster a e non-a (struttura-espressione-regolazione).
• Emoglobinopatie.
• I geni dell’immunità: clusters delle immunoglobuline e dei recettori dei
linfociti T.
• I geni HLA. Deficienze immunitarie.
• Mappatura del genoma umano. Progetto genoma umano.
• Identificazione di geni patologici nell’uomo.
• Analisi genetica e molecolare delle malattie monogeniche.
• Analisi genetica e molecolare delle malattie complesse malattie mitocondriali.
• Patologie genetiche associate ad alterazioni dello sviluppo.
• Modelli animali per lo studio delle malattie ereditarie.
• Quadri di eredità nelle popolazioni umane.
• Terapia genica: cenni.
Testi consigliati
STRACHAN T., Genetica umana molecolare, II EDIZIONE UTET 2001.
KORF B.R., Genetica umana, SPRINGER 2000.
(BIO/18) METODOLOGIE MOLECOLARI IN GENETICA
E CITOGENETICA
Prof.ssa Caterina Tanzarella
Dipartimentodi Biologia
e-mail: [email protected]
6 crediti
Propedeuticità
Citologia, Genetica. Biologia molecolare
296
• Test molecolari per la presenza di mutazioni che determinano malattie
genetiche
• Lo scopo dei test genetici nell’uomo
• Esempi di applicazione dei polimorfismi di lunghezza dei frammenti di
restrizione (RFLP)
• Metodi di tipizzazione del DNA
• Analisi di minisatelliti (VNTR) e di microsatelliti ( STR)
• Applicazioni in genetica medica, medicina forense, attribuzione di paternità
• Analisi di ibridazione con oligonucleotidi : DNA microarray
• Analisi dei profili di espressione genica con microarray
• La mappatura fisica del genoma
• Mappa citogenetica
• Mappa ibridazione “in situ” con sequenze specifiche
• Applicazioni in mappaggio fisico ad alta risoluzione
• Mappe con ibridi di radiazioni
• Mappe di cloni contigui
• Ibridazione “in situ” con “librerie” genomiche per interi cromosomi
• Esempi di applicazione in diagnosi prenatale, in terapia genica
Testi consigliati
Saranno messi a disposizione degli studenti articoli e materiale informatico.
297
Corsi di Studio
in scienze
geologiche
Corso di Laurea di I livello (triennale)
in Scienze Geologiche
Il corso di laurea in Scienze Geologiche (Classe 16) si sviluppa nell’arco
di tre anni per un carico didattico complessivo di 180 CUF.
I laureati in Scienze Geologiche dovranno acquisire:
le conoscenze di base fondamentali nelle discipline matematiche, fisiche, chimiche ed informatiche;
● le conoscenze di base nei diversi settori inerenti al sistema Terra, nei
loro aspetti teorici, sperimentali e pratici;
● una sufficiente familiarità con le metodiche disciplinari di indagine;
● la capacità di utilizzare gli strumenti fondamentali per l’analisi dei
sistemi e dei processi geologici;
● sufficienti competenze operative di laboratorio e di terreno;
● la capacità di utilizzare efficacemente, in forma scritta e orale, la lingua inglese, oltre l’italiano, e possedere adeguate competenze e strumenti per la comunicazione e la gestione dell’informazione;
● la capacità di lavorare in gruppo, di operare con definiti gradi di autonomia e di inserirsi prontamente negli ambienti di lavoro.
I laureati in Scienze Geologiche svolgeranno attività professionali in
diversi ambiti, quali cartografia geologica e tematica; mitigazione dei
rischi geologici e ambientali; indagini geognostiche ed esplorazione del
sottosuolo, anche con metodi geofisici; reperimento, valutazione e
gestione delle georisorse, comprese quelle idriche; valutazione e pre-
299
venzione del degrado dei beni culturali ed ambientali; analisi e certificazione dei materiali geologici; gestione del territorio e valutazione d’impatto ambientale; rilievi geodetici, topografici, oceanografici e atmosferici. Tali professionalità potranno trovare applicazione in enti pubblici, istituzioni, aziende, società, studi professionali.
Il corso di laurea di I livello in Scienze Geologiche è a numero programmato. Il numero massimo degli studenti ammessi al primo anno viene
stabilito di volta in volta prima dell’inizio di ciascun anno accademico:
per il 2003-2004 è 60. L’ammissione di studenti trasferiti da altre sedi
agli anni successivi al primo è soggetta al parere del Consiglio di Corso
di Laurea, espresso sulla base del curriculum degli studi e dei crediti
accumulati. In ogni caso il numero degli studenti ammessi agli anni successivi, sommato a quello degli studenti in corso negli stessi anni, non
può superare quello programmato per l’ammissione al primo anno.
Per essere ammessi al corso di laurea di I livello in Scienze Geologiche
gli studenti debbono sostenere una prova di Matematica, una di cultura
scientifica generale e una di Lingua Inglese. Gli studenti già laureati o
trasferiti da altri corsi di studio possono essere ammessi senza prova di
ingresso. Le prove si svolgono di regola del mese di settembre, prima
dell’inizio di ciascun anno accademico.
Coloro che non superano le prove di Matematica e di Lingua Inglese e
vogliono iscriversi al corso di laurea sono tenuti a frequentare rispettivamente la prima parte del modulo di Matematica I e il corso di Lingua
Inglese 0 (a 0 crediti) nel I semestre del I anno. È previsto inoltre un
modulo propedeutico di Chimica 0 (a 0 crediti) per gli studenti che non
abbiano dimostrato nella prova di cultura una sufficiente preparazione di
base nella materia.
Piano degli Studi
I ANNO
CFU
Primo Semestre
300
Matematica I (68h Lez; 22h Es; 12h St as) 1
Geografia Fisica - (30h Lez; 10h Es)
Laboratorio di Cartografia Geografica - (35h Lab)
La Terra nello Spazio - (12h Lez)
Geologia I - (21h Lez; 10h Es)
Informatica - (22h Lez; 22h Lab)
6
5
3
2
4
4
Introduzione alla Geochimica - (22h Lez; 12h Es)
Laboratorio di Chimica per Geologi - (24h Lab)
Inglese 0 - (82h Lez) 2
Chimica 0 - (24h Lez) 2
Totale
4
2
0
0
30
Secondo Semestre
Fisica I - (32h Lez; 22h Es; 12h St as)
Lingua Inglese - (30h Lez; 30h Lab)
Matematica II - (32h Lez; 22h Es; 12h St as)
Geologia II - (21h Lez; 10h Es)
Laboratorio di Cartografia Geologica - (22h Lab; 2gg Esc-16h)
Campo di Introduzione alla Geologia - (6gg Cmp) 3
Totale
II ANNO
6
6
6
4
2
2
26
CFU
Terzo Semestre
Fisica II - (32h Lez; 22h Es; 12h St as)
Geologia III - (24h Lez; 10h Es.)
Mineralogia I - (21h Lez; 10h Es)
Paleontologia I - (21h Lez; 10h Lab)
Laboratorio di Sistemi Informativi Territoriali - (14h Lez; 24h Lab)
Laboratorio di Inglese I - (30h Lab)
Totale
6
4
4
4
3
3
24
Quarto Semestre
Geomorfologia - (23h Lez;10h Lab; 3gg Es-24h)
Laboratorio di Fotointerpretazione e Telerilevamento
- (12h Lez; 24h Lab)
Introduzione alla Geodinamica - (26h Lez; 10h Es)
Paleontologia II - (26h Lez; 10h Es; 2gg Esc-16h)
Mineralogia II - (21h Lez; 10h Es)
Laboratorio di Ottica Mineralogica - (9hLez; 18h Lab)
Introduzione alla Fisica della Terra Solida - (21h Lez; 10h Es)
Introduzione alla Vulcanologia - (28h Lez; 1gg Esc-8h)
Laboratorio di Inglese II (15h Lab)
Totale
5
2
4
5
4
2
4
4
1
31
301
III ANNO
CFU
Quinto Semestre
Introduzione alla Geologia Strutturale - (26h Lez; 10h Es; 2gg Esc 16h)
Geochimica I - (21h Lez; 10h Lab)
Geologia Applicata I - (25h Lez; 10h Es)
Petrografia I - (21h Lez; 12h Es)
Rilevamento Geologico - (12h Lez; 4gg Esc-32h; 16h St as)
Laboratorio di Analisi Micropaleontologiche - (9h Lez; 18h Lab)
Geofisica Applicata - (21h Lez; 10h Es)
oppure
Georisorse e Mineralogia Applicata - (21h Lez; 10h Es)
Totale
5
4
4
4
3
2
4
4
26
Sesto Semestre
Petrografia II - (23h Lez; 12h Lab; 3gg Esc-24h)
Geochimica II - (21h Lez; 10h Lab)
Laboratorio di Geochimica Ambientale - (9h Lez; 18h Lab)
Geologia Applicata II - (24h Lez; 10h Es; 1g Esc-8h)
Legislazione Ambientale - (24h Lez)
Campo di Rilevamento Geologico - (6gg Cmp) 3
Corsi di Libera Scelta (per un minimo di) 4
Laboratorio o Saggio di inglese Scientifico Tecnico
Campo di Fine Triennio - (6gg Cmp) 3
Saggio di Cartografia Geologica o Geotematica5
Preparazione di un Progetto in Campo Applicativo5
Saggio di Laboratorio5
Stage presso Strutture Professionali Pubbliche o Private3
Seminari di Avvio alla Professione di Geologo6
Totale
5
4
2
4
3
2
9
1
2
4
1
1
4
1
42
1 La prima parte del modulo, per 26 h frontali e 0 CUF, è riservata agli studenti che non
hanno superato la prova di ingresso; al suo termine è prevista una prova con giudizio
di idoneità.
2 Riservata agli studenti che non hanno superato la prova di ingresso; al suo termine è
prevista una prova con giudizio di idoneità.
3 Prova finale con giudizio di idoneità
4 Insegnamenti del Corso di Laurea e di altri Corsi di Studio dell’Ateneo.
302
5 Prova d’esame finale.
6 Senza valutazione finale; è comunque richiesta la presenza.
Il piano didattico del corso di laurea è organizzato secondo modalità che, se
ben seguite, consentono di fornire agli studenti una preparazione adeguata
nell’arco del triennio, riducendo al minino gli abbandoni. In questa prospettiva appare chiaro come sia indispensabile per gli studenti rispettare le
seguenti propedeuticità:
Lingua Inglese 0 ➝ Lingua Inglese;
Matematica I ➝ Matematica II;
Matematica I ➝ Fisica I;
informatica ➝ Lab. di Sistemi Informativi Terrritoriali;
Introduzione alla Geochimica, Lab. di Chimica per Geologi ➝ Mineralogia I
➝ Petrografia I e II
➝ Geochimica I ➝ Geochimica II;
Geografia Fisica, Lab. di Cartografia Geografica, La Terra nello Spazio,
Geologia II ➝ Geomorfologia;
Fisica I, Matematica II ➝ Fisica II ➝ Fisica della Terra Solida, Geofisica
Applicata;
Mineralogia I ➝ Mineralogia II;
Paleontologia I Paleontologia II ➝ Lab. di Analisi Micropaleontologiche;
Geologia I ➝ Geologia II, Lab. di Cartografia Geologica, Campo di Introduzione alla Geologia ➝ Geologia III ➝ Introduzione alla Geodinamica ➝
Introduzione alla Geomogia Strutturale;
Introduzione alla Geodinamica ➝ Rilevamento Geologico ➝ Campo di
Rilevamento Geologico ➝ Campo di fine triennio.
Le attività didattiche si svolgono di regola nelle aule e nei laboratori disponibili presso il Dipartimento di Scienze Geologiche oltre che sul terreno tra
il 6 ottobre e il 31 luglio; fanno eccezione alcune attività individuali del 3°
anno, quali lo stage presso strutture professionali e il saggio di cartografia
geologica o geotematica, che possono svolgersi anche nei mesi di agosto
e settembre.
Inizio e termine delle lezioni:
Primo semestre - 6 ottobre / 30 gennaio.
Secondo semestre: 1 marzo / 18 giugno.
Le lezioni si tengono in due “semestri”, dal 6 ottobre al 30 gennaio e dal 1
marzo al 18 giugno. Dopo le prime 6 settimane di ogni semestre le lezioni
vengono di regola interrotte per una settimane al fine di consentire la realizzazione di prove di profitto parziali o di sessioni di esame per i corsi
brevi o intensivi. I campi di Introduzione alla Geologia (1° anno) e di Rilevamento Geologico (3° anno) si svolgono nel secondo semestre, nella
settimana immediatamente successiva al termine della lezioni.
I moduli Lingua Inglese possono essere svolti e certificati presso il Centro
Linguistico di Ateneo.
Per quanto riguarda i corsi di libera scelta, gli studenti sono tenuti a
seguirne i relativi regolamenti circa frequenza e metodi di valutazione.
Sono previste tre sessioni di esame: due al termine di ciascun semestre e
una di recupero nel mese di settembre, prima dell’inizio dei corsi del
nuovo anno accademico; le due sessioni ordinarie si svolgono in due
303
appelli, separati da un intervallo di almeno 2 settimane.
Le prove di esame sono di regola scritte e pratiche, integrate eventualmente da una breve discussione orale, a giudizio del titolare dell’insegnamento o su richiesta dello studente. Le votazioni relative sono espresse in
trentesimi (ed eventuale lode). La verifica del profitto viene effettuata oltre
che negli esami, anche mediante prove intermedie da svolgersi a metà
dei corsi semestrali. Gli studenti che superano tali prove con esiti positivi
possono ottenere riduzioni nei programmi da presentare alle prove di fine
semestre.
A conclusione del corso di laurea sono previste quattro prove: un saggio di
cartografia geologica o geotematica, preceduto da un campo di rilevamento interdisciplinare (da svolgere di regola nell’ultima settimana di luglio), un
saggio di laboratorio (a scelta dello studente, da concordare con un docente guida, titolare di un corso di laboratorio ), un progetto geologico-applicativo (a scelta dello studente da concordare con un docente guida del corso
di laurea), un saggio di Inglese scientifico-tecnico.
Le prove si svolgono in tre sessioni nell’anno accademico: di regola nei
mesi di febbraio, luglio e settembre-ottobre. La votazione finale deriva da
quelle ottenute nelle diverse prove, oltre che dal curriculum svolto in precedenza nell’ambito del Corso di Laurea e viene espressa n centodecimi
(con eventuale lode).
304
Corso di Laurea di II livello specialistica in
Geologia del territorio e delle risorse
Il Corso di Laurea Specialistica in Geologia del Territorio e delle Risorse
(Classe 86/S) si sviluppa nell’arco di cinque anni e risulta dalla composizione del Corso di Laurea di I livello in Scienze Geologiche e di un Biennio di Laurea Specialistica per un carico didattico complessivo di 300
CUF.
Gli obiettivi formativi qualificanti il corso di studio sono:
● fornire agli studenti padronanza del metodo scientifico di indagine e
delle tecniche di analisi dei dati e una solida preparazione culturale nei
diversi settori inerenti al sistema Terra, nei loro aspetti teorici, sperimentali e pratici;
● fornire gli strumenti fondamentali e avanzati per l’analisi dei sistemi e
dei processi geologici, della loro evoluzione temporale e modellazione
oltre alle conoscenze necessarie per operare il ripristino e la conservazione della qualità di realtà naturali complesse;
● fornire competenze operative di terreno e di laboratorio e un’elevata
capacità di recepire e trasferire i risultati della ricerca scientifica e tecnologica, anche sulla base di un’avanzata conoscenza, in forma scritta e
orale, di almeno una lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano, con particolare riferimento ai lessici disciplinari;
● fornire competenze specialistiche avanzate in diversi settori della Geologia attraverso percorsi formativi differenziati (curricula in: “Geologia
Applicata alla Gestione del Territorio”, “Geologia del Quaternario e Applicazioni allo Studio dell’Ambiente”, “Geologia del Sedimentario e delle
Risorse Naturali”,“Dinamica Terrestre, Rischi e Risorse”, “Geologia
Applicata alla Conservazione dei Beni Culturali”).
Gli ambiti professionali tipici che si possono offrire al laureato del corso di
studio specialistico sono: attività di programmazione e progettazione di
interventi geologici e coordinamento di strutture tecnico-gestionali; cartografia geologica di base e tematica, telerilevamento e sistemi informativi
territoriali, con particolare riferimento alle problematiche geologiche ed
ambientali, alla prevenzione ed alla mitigazione dei rischi, al recupero di
siti estrattivi dismessi; analisi e modellazione dei sistemi e dei processi
geoambientali; pianificazione e gestione del territorio e dei beni culturali;
valutazioni di impatto ambientale con particolare riferimento agli aspetti
geologici; indagini geognostiche per l’esplorazione del sottosuolo; indagini
geologiche applicate alle opere di ingegneria, al reperimento, alla valutazione e gestione delle risorse idriche; analisi degli aspetti geologici ed
idrogeologici legati all’inquinamento. Tali competenze potranno trovare
applicazione in enti pubblici, istituzioni, aziende, società, studi professionali. La laurea specialistica consente inoltre l’accesso all’albo professionale dei Geologi.
305
Per l’ammissione al Corso di Laurea Specialistica in Geologia sono richieste, in particolare, solide basi nei diversi settori delle Scienze dela Terra
(GEO/01, GEO/02/, GEO/04, GEO/05, GEO/06, GEO/07, GEO/08,
GEO/10), comprese li necessari fondamenti di Matematica, Fisica, Chimica e Informatica oltre a buone conoscenze di Lingua Inglese. Possono
essere direttamente iscritti al biennio gli studenti laureati in Scienze Geologiche presso l’Università Roma Tre nonché, previa verifica del curriculum didattico e completamento di eventuali debiti formativi a giudizio del
Consiglio di Corso di Studio, quelli laureati presso altre sedi universitarie,
tanto in corsi afferenti alla classe di Scienze della Terra, quanto in altri
corsi universitari italiani e stranieri. Possono essere ammessi al corso
anche studenti del IV e V anno del vecchio corso di laurea in Scienze
Geologiche o di altri Corsi si Studio del precedente ordinamento, previa
verifica del curriculum. In ogni caso l’ammissione dei candidati al Corso di
Laurea Specialistica è soggetta a un colloquio volto ad accertarne il livello
culturale e l’idoneità a seguire con successo le previste attività formative.
Quest’ultima norma non si applica agli studenti già iscritti al vecchio corso
di laurea triennale e passati al nuovo corso di laurea di I livello attivato
presso l’Università “Roma Tre”.
Piano degli Studi
I ANNO
CFU
Primo Semestre
Complementi di Matematica - (30h Lez; 20h Es)
Geologia Regionale - (30h Lez; 10h Es)
Geologia Strutturale - (30h Lez; 10h Es)
Laboratorio di GIS e Cartografia Automatica - (40h Lab)
Telerilevamento - (20h Lez; 20h Lab)
Complementi di Fisica - (30h Lez; 20h Es)
oppure
Modelli Matematici - (30h Lez; 20h Es)
6
5
5
4
4
6
6
Secondo Semestre
306
- Insegnamenti di libera scelta 2
4
Curriculum “Geologia Applicata alla Gestione del Territorio”
Climatologia - (30h Lez; 10h Es)
Geologia del Vulcanico - (30h Lez; 10h Es)
Geologia Stratigrafica - (30h Lez; 10h Es)
5
5
5
Idrogeologia - (26h Lez; 10h Es; 2gg.Esc-16h)
Campo di Geologia Regionale - (6gg Campo) 1
Campo di Geologia Strutturale - (6gg Campo) 1
Campo di Rilevamento Geomorfologico - (6gg Campo)1
5
2
2
2
Curriculum “Dinamica Terrestre, Rischi e Risorse”
Fisica della Terra Solida - (30h Lez; 10h Es)
Geodinamica I - (28h Lez; 12h Lab; 1gg Esc-8h)
Magmatologia - (30h Lez; 10h Es)
Tettonica - (26h Lez; 4gg Campo-32h) 3
Geologia del Cristallino - (28h Lez; 2gg Esc-16h) 3
Campo di Geologia Strutturale - (6gg Campo) 1
5
5
5
5
4
2
Curriculum “Geologia del Quaternario e Applicazioni
allo Studio dell’Ambiente”
Geologia del Vulcanico - (30h Lez; 10h Es)
Geologia Stratigrafica - (30h Lez; 10h Es)
Geologia e Geomorfologia del
Quaternario Continentale - (30h Lez; 10h Es)
Stratigrafia e Paleontologia
del Quaternario - (26h Lez; 10h Es; 2gg Esc-16h)
Campo di Geologia del Quaternario - (6gg Campo) 1
Campo di Geologia del Vulcanico - (6gg Campo) 1
Campo di Rilevamento Geomorfologico - (6gg Campo)1
Curriculum “Geologia del Sedimentario e delle Risorse Naturali”
Geologia Stratigrafica - (30h Lez; 10h Es)
Micropaleontologia - (28h Lez; 20h Lab)
Paleobiogeografia - (30h Lez; 10h Es)
Stratigrafia e Paleontologia del Quaternario
(26h Lez; 10h Es; 2gg Esc-16h)
Campo di Geologia Regionale - (6gg Campo) 1
Campo di Geologia Stratigrafica - (6gg Campo)1
Campo di Geologia Strutturale - (6gg Campo) 1
5
5
5
5
2
2
2
5
5
5
5
2
2
2
Curriculum “Geologia Applicata alla Conservazione dei Beni Culturali”
Chimica dei Materiali - (30h Lez; 10h Lab)
5
Geoarcheologia (26h Lez; 10h Es; 3gg Esc-24h)
5
Archeometria - (20h Lez; 20h Lab)
4
Caratterizzazione Strutturale dei Materiali - (20h Lez; 20h Lab)
4
Minerogenesi e Petrogenesi - (22h Lez; 10 Es)
4
Due campi a scelta tra i seguenti:
Campo di Geologia del Quaternario - (6 gg. Campo) 1
Campo di Geologia Regionale - (6 gg. Campo) 1
Campo di Geologia Strutturale - (6 gg. Campo) 1
2
2
2
307
II ANNO
Terzo Semestre
308
Insegnamenti di libera scelta 2
4
Curriculum “Geologia Applicata alla Gestione del Territorio”
Geochimica Ambientale - (30h Lez; 10h Lab)
Geotecnica - (30h Lez; 10h Lab)
Geomorfologia Applicata - (26h Lez; 2gg Esc-16h)
Idrogeochimica - (20h Lez; 20h Lab)
5
4
4
Due insegnamenti a scelta tra i seguenti:
Analisi di Bacino - (20h Lez; 20 Es)
Esplorazione Geologica del Sottosuolo - (20h Lez; 20h Lab)
Geologia della Pianificazione Territoriale - (28h Lez; 2gg.Esc-16h)
Geologia delle Aree Urbane - (28h Lez; 2gg Esc-16h)
Geologia del Petrolio - (24h Lez; 12h Lab; 1gg Esc-8h)
Paleoclimatologia - (28h Lez; 2gg Esc-16h)
Petrografia Applicata - (20h Lez; 20h Lab)
Prospezioni Geofisiche - (20h Lez; 20h Es)
Sezioni Sismiche - (20h Lez; 20h Es)
Stratigrafia Sequenziale - (22h Lez; 10h Es)
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
Curriculum “Dinamica Terrestre, Rischi e Risorse”
Laboratorio di Geologia Strutturale - (30h Lez; 20h Lab)
Vulcanologia e Rischio Vulcanico - (28h Lez; 10h Es; 2gg Esc-16h)
Geodinamica II - (26h Lez; 12h Es)
Geotermia - (28 Lez; 2gg Esc-16h)
5
5
4
4
Due insegnamenti a scelta tra i seguenti:
Analisi di Bacino - (20h Lez; 20h Es)
Geochimica Nucleare - (20h Lez; 20h Es)
Geologia del Petrolio - (24h Lez; 12h Lab; 1gg Esc-8h)
Laboratorio di Modellazione Analogica - (20h Lez; 20h Lab)
Sezioni Bilanciate - (24h Lez; 12h Es; 1gg Esc-8h)
Sezioni Sismiche - (20h Lez; 20h Es)
Sismologia - (20h Lez; 20h Es)
Vulcanotettonica - (28h Lez; 2gg Esc-16h)
4
4
4
4
4
4
4
4
Curriculum “Geologia del Quaternario
e Applicazioni allo Studio dell’Ambiente”
Glaciologia - (26h Lez; 3 gg Esc-24h)
Paleosismologia - 26h Lez; 3gg Esc-24h)
Geochimica Nucleare - (20h Lez; 20h Es)
Geomorfologia Applicata - (26h Lez; 2gg Esc-16h)
5
5
4
4
Due insegnamenti a scelta tra i seguenti:
Geologia delle Aree Urbane - 28h Lez; 2gg Esc-16h)
4
Morfotettonica - (20h Lez; 20h Es)
Paleontologia dei Vertebrati - (20h Lez; 20h Es)
Prospezioni Geofisiche - (20h Lez; 20h Es)
Stratigrafia Sequenziale - (22h Lez; 10h Es)
4
4
4
4
Curriculum “Geologia del Sedimentario e delle Risorse Naturali”
Geologia Storica - (30h Lez; 10h Es )
Sedimentologia - (30h Lez; 10h Es)
Stratigrafia Sequenziale - (22h Lez; 10h Es)
5
5
4
Tre insegnamenti a scelta tra i seguenti:
Analisi di Bacino - (20h Lez; 20h Es)
Esplorazione Geologica del Sottosuolo - (20h Lez; 20h Es)
Geologia delle Aree Urbane - (28h Lez; 2gg Esc-16h)
Geologia del Petrolio - (24h Lez; 12h Lab; 1gg Esc-8h)
Geomorfologia Applicata - (26h Lez; 2gg Esc-16h)
Geotermia - (28 Lez; 2gg Esc-16h)
Paleontologia dei Vertebrati - (20h Lez; 20h Es)
Petrografia Applicata - (20h Lez; 20h Lab)
Petrografia dei Sedimenti e dei Suoli - (20h Lez; 20h Lab)
Sezioni Sismiche - (20h Lez; 20h Es)
4
4
4
4
4
4
4
4
4
4
Curriculum “Geologia Applicata alla Conservazione
dei Beni Culturali”
Fisica dei Materiali - (30h Lez; 10h Lab)
Geotecnica - (30h Lez; 10h Lab)
Petrografia Applicata - (20h Lez; 20h Lab)
Petrologia - (26h Lez; 10h Lab)
5
5
4
4
Due insegnamenti a scelta tra i seguenti:
Archeologia Greco-Romana (21h Lez; 10h Es)
Archeologia Preistorica e Protostorica (21h Lez; 10h Es)
Geologia delle Aree Urbane - (28h Lez; 2gg Esc-16h)
Gemmologia - (20h Lez; 20h Lab)
Geomorfologia Applicata - (26h Lez; 2gg Esc-16h)
Materiali da Costruzione, Malte e Ceramiche (22h Lez; 10h E)
Prospezioni Geofisiche - (20h Lez; 20h Lab)
Sismologia - (20h Lez; 20h Es)
4
4
4
4
4
4
4
4
Quarto Semestre
Legislazione Economica Europea - (24h Lez)
Stage presso Strutture Pubbliche 1
Tesi di Laurea Specialistica
1 Prova finale con giudizio di idoneità.
2 Insegnamenti del Corso di Laurea e di altri Corsi di Studio dell’Ateneo.
3 Campo in comune tra i corsi di Geologia del Cristallino e Tettonica
3
6
21
309
Le attività didattiche iniziano il 1 ottobre e terminano il 31 luglio; fanno
eccezione alcune attività individuali del 3° anno, quali lo stage presso
strutture professionali e il saggio di rilevamento, che possono svolgersi
anche nei mesi di agosto e settembre. Le lezioni si svolgono in due periodi semestrali di circa 14 settimane.
La frequenza ai corsi di insegnamento ai laboratori, ai campi di rilevamento ed allo stage presso strutture professionali è obbligatoria. Eventuali
eccezioni e deroghe al riguardo possono essere stabilite dal Consiglio di
Corso di Studio.
A conclusione del biennio di laurea specialistica è prevista la realizzazione di un elaborato scientifico originale (tesi di laurea specialistica) su
tematiche attinenti al corso di studio.
310
programmi
dei corsi
di laurea di
primo livello
(triennale)
CHIMICA 0
Prof. Franco Pepe
CFU 0
Programma del corso
Struttura atomica e sistema periodico. Proprietà periodiche. Legami chimici e formule chimiche. Nomenclatura e leggi fondamentali della Chimica.
Calcoli stechiometrici. Equazioni chimiche e loro bilanciamento. Stati di
aggregazione e passaggi di stato. Diagrammi di stato. Soluzioni e dissociazione elettrolitica. Acidi e basi. Teoria di bronsted. Elettrochimica Esercitazioni numeriche e di laboratorio.
Testi consigliati
SCHIAVELLO M., La chimica di base.
Dispense del Docente.
FISICA I
Prof. Pio Pistilli
CFU 6
Programma del corso
Dinamica del punto materiale; gravitazione; energia e lavoro; leggi di conservazione; meccanica dei corpi rigidi; introduzione della relatività; principi
di termodinamica.
311
Testi consigliati
SERWAY R.A., Principi di fisica, EdiSES, Napoli.
FISICA II
Dott. Aldo Altamore
CFU 6
Programma del corso
Legge di Coulomb. Campo elettrico. Legge di Gauss e sue applicazioni.
Potenziale elettrico. Capacità e condensatori. Corrente elettrica. Legge di
Ohm. Energia nei circuiti elettrici: le leggi di Kirchhoof. Circuito RC.
Il campo e la forza magnetica. Legge di Gauss per il campo magnetico.
Campo magnetico terrestre. Forza magnetica sulle correnti. Legge di Biot
e Savart. Legge di Ampere e sue applicazioni. Legge di Faraday. Proprietà elettriche e magnetiche dei materiali. Le equazioni di Maxwell
Richiami sui sistemi oscillanti. Generalità sulle onde: onde meccaniche,
onde elettromagnetiche. Dualismo onda-particella. Soluzione armonica
dell’equazione delle onde. Principio di sovrapposizione. Principio di Huygens. Dalle equazioni di Maxwell alle onde elettromagnetiche. Spettro
elettromagnetico. Leggi di Snell. L’approssimazione dell’ottica geometrica.
Interferenza. Diffrazione di Fraunhofer. Reticoli di diffrazione. Polarizzazione della luce. Doppia rifrazione.
Testi consigliati
SERWAY R.A., Fisica per scienze e ingegneria, vol. IIEdiSES, Napoli.
HALLIDAY D., RESNICK R. & WALZER J., Fondamenti di fisica, vol. II,
Ed. Ambrosiana, Milano.
GEOCHIMICA I
Abbondanza e Comportamento degli Elementi nei Sistemi Geologici
Prof. Adriano Taddeucci
CFU 4
312
Programma del corso
Abbondanza degli elementi nell’Universo. I metodi di indagine della
cosmochimica: analisi degli spettri stellari, delle meteoriti, dei materiali
lunari. Considerazioni sulle abbondanze cosmiche degli elementi. La
carta dei nuclidi. I processi di nucleosintesi. Gli orbitali nucleari. Energia di
legame dei nuclidi : tendenza alla formazione e tendenza alla distruzione.
Abbondanza degli elementi nella Terra. Struttura “a gusci” della Terra. Le
“sfere geochimiche”: cenni sulla composizione chimica del nucleo e del
mantello. La composizione chimica della crosta. Elementi “maggiori”, elementi “minori”, elementi “traccia”. La classificazione geochimica degli elementi.
Il comportamento degli elementi nel corso dei processi magmatici. Il raggio ionico; l’elettronegatività; l’energia totale di legame. Le regole di Goldschmidt. Il ruolo degli elementi minori nello studio dei processi genetico-
evolutivi dei magmi. Il coefficiente di ripartizione. Elementi compatibili ed
incompatibili. Modellizzazione geochimica dei processi di fusione parziale,
genesi dei magmi e loro cristallizzazione frazionata. L’esempio dei basalti
dell’Afar.
Cenni di cronologia radiometrica e geochimica isotopica: Concetti propedeutici: I nuclidi naturali. Isotopi stabili, radiogenici e radioattivi. I modi di
decadimento. “Accumulation clock” e “Decay clock”.
Il corso è integrato da esercitazioni pratiche di laboratorio aventi lo scopo
di addestrare lo studente all’esecuzione di procedure analitiche classiche
e strumentali relative alla determinazione di specifiche caratteristiche chimico-fisiche dei materiali geologici.
Testi consigliati
FORNASERI M., Lezioni di geochimica, Veschi, Roma.
KRAUSKOPF K. B. & BIRD D.K., Introduction to geochemistry, McGrawHill, New York.
OTTONELLO G., Principi di geochimica, Zanichelli, Bologna.
HENDERSON P., Inorganic geochemistry, Pergamon, Oxford.
COX K.G., BELL J.D. & PANKHURST R.J., The interpretation of igneous
rocks, Chapman & Hall, London.
FERRARAG., Geocronologia radiometrica, Patron, Bologna.
GEOCHIMICA II
Le Acque e la loro Azione sulle Rocce
Dott. Maria Cristina Delitala
CFU 4
Programma del corso
Il comportamento degli elementi nel corso dei processi supergenici. L’acqua come agente dell’alterazione chimica delle rocce: azione solvente,
azione idratante, azione idrolizzante. I prodotti dell’alterazione chimica. I
principali fattori che controllano il comportamento geochimico degli elementi durante le fasi di trasporto e sedimentazione: il potenziale ionico, il
pH, l’Eh; le dispersioni colloidali ed i processi di adsorbimento. I diagrammi pH-Eh e la stabilità delle fasi minerali. Le “barriere geochimiche”.
Geochimica dell’idrosfera (Idrogeochimica). Aspetti geochimici del ciclo
dell’acqua; frazionamenti ed equilibri; i serbatoi naturali; salinità, clorinità
e loro misura. Il tempo di residenza degli elementi. Il chimismo delle
acque oceaniche. Equilibri dei carbonati e indice di saturazione. Il chimismo delle acque meteoriche. Il chimismo delle acque dei ghiacciai, dei
fiumi, dei laghi aperti e dei bacini chiusi. I profili chimici delle acque dei
laghi. Il chimismo delle acque sotterranee e loro classificazione. L’interazione acqua-rocce. Le acque connate. Le acque minerali e la loro classificazione. L’utilizzazione delle acque da parte dell’uomo: problematiche
geochimiche. Il bilancio energetico della Terra. I cicli geochimici del C, N,
P e loro alterazione antropica.
Il corso è integrato da esercitazioni pratiche di laboratorio aventi lo scopo
313
di:addestrare lo studente all’esecuzione di più avanzate procedure analitiche classiche e strumentali relative alla determinazione di specifiche
caratteristiche chimico-fisiche dei materiali geologici e delle acque in particolare.
Testi consigliati
FORNASERI M., Lezioni di geochimica, Veschi, Roma.
KRAUSKOPF K.B. & BIRD D.K., Introduction to geochemistry, McGrawHill, New York.
OTTONELLO G., Principi di geochimica, Zanichelli, Bologna.
HENDERSON P., Inorganic geochemistry, Pergamon, Oxford.
DREVER J., The geochemistry of natural waters, Prentice-Hall, New Jersey.
GEOFISICA APPLICATA
Dott. Giuseppe Della Monica
CFU 4
Programma del corso
Principi e scopi della Geofisica Applicata. Campi di applicazione. Criteri
generali di applicabilità dei metodi geofisici. Impostazione di una campagna geofisica. Limiti e possibilità dei metodi.
Metodi elettrici. Caratteristiche elettriche delle rocce. Metodi in corrente
continua: potenziali spontanei, metodi galvanici: resistività apparente,
sondaggi elettrici verticali ed orizzontali, pseudosezioni di resistività.
Metodi sismici: onde longitudinali e trasversali. Caratteristiche sismiche
delle rocce. Onde elastiche su superfici di discontinuità. Apparecchiature
sismiche. Principi di sismica a rifrazione: Principi di sismica a riflessione:
Cenni ai metodi gravimetrico e magnetico.
Applicazione dei metodi geofisici a problemi di geologia strutturale ed
applicata.
Testi consigliati
REYNOLDS J.M., An introduction to applied and environmental geophy sics, John Wiley & Sons, Chichester.
TELFORD W.M., GELDART L.P. & SHERIFF R.E., Applied geophysics,
Cambridge University Press, Cambridge.
Dispense del Docente
GEOGRAFIA FISICA
L’Atmosfera, il Mare e le Acque Continentali
Prof. Francesco Dramis
CFU 5
314
Programma del corso
La Terra nell’universo: il sistema solare; le leggi di Keplero e la legge di
gravitazione universale; forma e dimensioni della Terra; i moti della Terra
e loro conseguenze geografiche; la Luna e i suoi movimenti. Composizione, suddivisione e limite dell’atmosfera. Il bilancio radiativo del sistema
Sole, Terra, atmosfera. La temperatura dell’aria. La Pressione atmosferica
e i venti. La circolazione generale dell’atmosfera. L’umidità dell’aria e le
precipitazioni. Le perturbazioni atmosferiche e la previsione del tempo.
Tempo atmosferico e clima; la classificazione dei climi e la loro distribuzione. Il clima d’Italia. Le variazioni climatiche nel tempo. Metodi di indagine
paleoclimatica. Caratteri fisico-chimici delle acque marine. I ghiacci marini. I movimenti del mare. Il sistema delle acque continentali: Il ciclo dell’acqua. I ghiacciai; caratteristiche e distribuzione. Le acque sotterranee e
le sorgenti. Il deflusso superficiale; i bacini idrografici, i corsi d’acqua e l’idrologia fluviale. I laghi.
Testi consigliati
LUPIA PALMIERI E. & PAROTTO M., Il globo terrestre e la sua evoluzio ne, Zanichelli, Bologna.
STRAHLER A.N., Geografia fisica, Piccin, Padova.
CIABATTI M., Elementi di idrologia, CLUEB, Bologna.
McKNIGHT D.H. & HESS D., Physical geography. Prentice-Hall, New Jersey.
GEOLOGIA I
Introduzione alle Scienze Geologiche
Prof. Antonio Praturlon
CFU 4
Programma del corso
Generalità sui minerali e sulle rocce: ciclo delle rocce; rocce ignee (genesi
e principi di classificazione); vulcanismo, processi e prodotti; rocce sedimentarie (genesi e principi di classificazione). Le deformazioni delle
rocce: elementi di tettonica. Esplorazione dell’interno della Terra, con
cenni di sismologia, gravimetria, paleomagnetismo, geotermia. Vedute
recenti sulla costituzione interna della Terra e sulla geodinamica terrestre.
Ciclo idrologico e principi di idrogeologia. Degradazione meteorica ed erosione, i suoli. Trasporto dei materiali da parte dei corsi d’acqua. Dinamica
fluviale. Trasporto dei materiali da parte di vento e ghiaccio. Le spiagge,
dinamica costiera. Dalle spiagge agli oceani: morfologie, processi, depositi. Il tempo geologico: elementi di stratigrafia. Esercitazioni: riconoscimento macroscopico dei minerali più comuni; riconoscimento pratico delle più
comuni rocce ignee intrusive ed effusive; primi contatti teorici e pratici con
le rocce metamorfiche.
Testi consigliati
DUFF D., Principi di geologia fisica di Holmes, Piccin Nuova Libraria,
Padova.
LUPIA PALMIERI E. & PAROTTO M., Il globo terrestre e la sua evoluzio ne, Zanichelli, Bologna.
315
PRESS F. & SIEVER R., Capire la Terra ( ed. Italiana della I edizione di
“Understanding Earth”), Zanichelli, Bologna.
PRESS F. & SIEVER R., Understanding earth, II Edizione (integrato con
un CD), Freeman & Co., New York.
TARBUCK E.J., LUTGENS F.K. & TOZZI M., Scienze della Terra , Principato, Milano.
SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA, Guide geologiche regionali - Lazio, II
Edizione, BE-MAEd., Milano.
SOCIETÀ GEOLOGICA ITALIANA, Guide geologiche regionali - Appenni no umbro-marchigiano, BE-MAEd., Milano.
GEOLOGIA II
Litologia ed Elementi di Stratigrafia
Prof. Antonio Praturlon
CFU 4
Programma del corso
Integrazione di rocce sedimentarie: composizione e tessitura delle rocce
terrigene silicoclastiche; composizione e tessitura delle rocce carbonatiche; processi diagenetici nei carbonati; dolomie e dolomitizzazione; evaporiti; altri tipi di depositi; trasporto sedimentario selettivo e di massa, correnti di torbida. Integrazione di elementi di stratigrafia: le unità stratigrafiche tradizionali, le unità stratigrafico-deposizionali, dinamica delle successioni sedimentarie.
Integrazione di elementi di tettonica. Introduzione allo studio dell’orogene
appenninico.
Sono previste esercitazioni di riconoscimento rocce.
Testi consigliati
BOSELLINI A., MUTTI E. & RICCI LUCCHI F., Rocce e successioni sedi mentarie, UTET, Torino.
Appunti del Docente.
GEOLOGIA III
Struttura sismica della terra – Struttura della crosta
Prof. Maurizio Parotto
CFU 4
316
Programma del corso
Introduzione alle Scienze della Terra - La Terra come pianeta - Forma,
dimensioni, massa, coeff. Momento di inerzia, oscillazione di Chandler.
Prime conclusioni sulla struttura generale del pianeta.
Richiami di sismologia - Caratteristiche generali dei terremoti: distribuzione nello spazio e nel tempo; teoria del rimbalzo elastico; deformazioni per
compressione e di taglio (moduli y e m); onde P, S e superficiali; effetti in
superficie; intensità; isosisme. Dati strumentali: sismogrammi, dromocrone, magnitudo.
La struttura della Terra in base ai dati sismici - Raggi sismici, zone d’ombra,
canali a bassa velocità; discontinuità di Conrad, Moho e Gutemberg. LID
oceanico e continentale Rapporti litosfera-astenosfera e nucleo-mantello;
discontinuità di Lehman; mantello sublitosferico (discontinuità a 400 e a 640);
nucleo; andamento di vp ,vs, d, y, m con la profondità all’interno della Terra .
Struttura “statica” e “dinamica” del pianeta; resistenza della litosfera continentale e oceanica con la profondità. Oscillazioni libere (cenni) Modello digitale della struttura della Terra; struttura sismica della Luna (cenni)
La crosta terrestre - Informazioni dalla curva ipsografica.
Le grandi strutture della crosta continentale: scudi, tavolati, orogeni: il
caso dello scudo canadese; il ciclo di Hutton applicato alla sezione del
Grand Canyon del Colorado; l’orogenesi nel tempo: l’esempio dell’Europa. Fosse tettoniche, bacini di subsidenza e aree in sollevamento.
Le grandi strutture della crosta oceanica: prismi sedimentari (struttura,
forma, sviluppo, estensione, litogenesi); dorsali oceaniche (fisiografia,
sismicità, vulcanismo, flusso termico, litogenesi); fosse abissali (fisiografia, sismicità, superficie di Benioff, vulcanismo, litogenesi); seamount,
guyot, atolli (caratteristiche e origine).
Testi consigliati
KEAREY P. & VINE F.J., Tettonica globale, Zanichelli, Bologna.
PRESS F. & SIEVER R., Capire la Terra ( ed. Italiana della I edizione di
“Understanding Earth”), Zanichelli, Bologna.
TREVISAN L. & GIGLIA G., Introduzione alla geologia, Pacini Ed., Pisa.
DUFF D., Principi di geologia fisica di Holmes, Piccin, Padova.
GEOLOGIA APPLICATA I
Le Basi Geologico-Tecniche per l’Applicazione
Prof. Giuseppe Capelli
CFU 4
Programma del corso
Rilevamento geologico-tecnico; rilievi applicati ad opere e progetti.
Indagini geologiche in situ; progettazione, esecuzione, interpretazione;
scopo delle indagini gegnostiche, aspetti organizzativi, attrezzature; carotaggi e campionamenti; SPT, prove penetrometriche statiche, prove pressiometriche; prove scissometriche; prova Lefranc; prova Lugeon, piezometri; inclinometri; classificazione meccanica delle rocce attraverso le
indagini in situ.
Materiali naturali: uso e caratterizzazione tecnica dei materiali naturali;
aggregati, leganti, calcestruzzi.
Studi ambientali; indicatori geologici per la progettazione, lo sfruttamento
ed il recupero delle aree di impianto di attività a rischio ambientale, discariche, cave, depositi di sostanze nocive, cimiteri ecc., con particolare
riguardo per i vari tipi di discarica.
Progettazione di studi geologico-tecnici a supporto di opere (piani regolatori, edifici, ecc.).
317
Testi consigliati
CASADIO M. & ELMI C., Il manuale del geologo. Editrice Pitagora, Bologna.
CESTARI F., Prove geotecniche in situ, Editrice GeoGraph, Segrate Milano.
SERAFINI F., Il manuale per la progettazione e la costruzione delle
strade, Editrice Geo-Graph, Segrate, Milano.
MARSAN M. & ROMEO R., La relazione geologico-tecnica, Editrice
Nuova Italia Scientifica, Roma.
GERVASONI S., Discariche controllate, Editrice Hoepli
BLASI C. & PAOLELLA A., Progettazione ambientale , Editrice Nuova Italia Scientifica, Roma.
GEOLOGIA APPLICATA II
Indagini per la Realizzazione di Piani Territoriali e la Progettazione di
Opere
Prof. Giuseppe Capelli
CFU 4
Programma del corso
Dinamica dei versanti. Rilevamento e classificazione dei fenomeni di
frana, cartografia dei fenomeni franosi. Analisi della stabilità dei versanti.
Interventi per il recupero della stabilità dei versanti. Definizione del rischio
idrogeologico. Pianificazione delle aree franose.
Idrogeologia applicata; concetto di falda, acquifero, complesso acquifero,
bacino idrogeologico, idrostruttura; misura e regionalizzazione dei parametri idrologici ed idrogeologici; tecniche di rilevamento idrogeologico. 1a)
Opere di captazione; pozzi per acqua; tecniche di perforazione; modalità
di completamento; i filtri; le prove di emungimento; gallerie e trincee; fori
drenanti; dewatering; 1b) definizione delle fasce di rispetto attorno alle
opere di captazione; 1c) elementi di cartografia idrogeologica.
Testi consigliati
CASADIO M. & ELMI C., Il manuale del geologo, Pitagora Editrice, Bologna.
CELICO P., Prospezioni idrogeologiche, voll. 1–2, Editrice Liguori, Napoli.
A.A.V.V., Il manuale delle acque sotterranee, Editrice Geo-Graph - Segrate.
MARSAN M. & ROMEO R., La relazione geologico-tecnica, Editrice
Nuova Italia Scientifica, Roma.
VALLARIO F., Frane e territorio, Editrice Liguori, Napoli.
GEOMORFOLOGIA
I Processi Superficiali e le Forme del Rilievo Terrestre
Prof. Francesco Dramis
CFU 5
318
Programma del corso
Principi e metodi della geomorfologia. Processi morfogenetici, forme e
depositi correlativi; alterazione meteorica e suoli; processi, forme e depositi di versante; processi, forme e depositi connessi con l’azione delle
acque correnti incanalate; processi, forme e depositi di planazione; processi, forme e depositi carsici; processi forme e depositi costieri; processi,
forme e depositi glaciali; processi, forme e depositi periglaciali; processi,
forme e depositi eolici. Geomorfologia climatica. Geomorfologia antropica.
Geomorfologia strutturale e morfotettonica. Geomorfologia vulcanica.
Introduzione al rilevamento e alla cartografia geomorfologici.
Testi consigliati
CASTIGLIONI G.B., Geomorfologia, UTET, Torino.
DRAMIS F. & BISCI C., Cartografia geomorfologica, Pitagora Editrice,
Bologna.
SELBY M.J, Earth’s changing surface, Oxford University Press, Oxford.
GEORISORSE E MINERALOGIA APPLICATA ALL’AMBIENTE
Prof. Annibale Mottana (titolarità)
III anno per la laurea (triennale)
1 Semestre
Finalità
Introdurre alla conoscenza della costituzione materiale della Terra solida
ed ai metodi d’utilizz opratico di minerali e rocce nella salvaguardia dell’ambiente naturale.
Modulo preliminare
Cosa s’intende per Georisorse e per Mineralogia applicata. I principali 50
minerali da considerare come georisorse: minerali di interesse geologico
e industriale. Le principali 20 rocce utilizzate tal quali nell’industria e 20
rocce intese come fonte e matrice di scarto dei minerali utili (giacimenti
minerari)
I Modulo
Descrizione dettagliata dei principali minerali utili, con le loro caratteristiche e le modalità di riconoscimento (ottico, ai raggi X e in infrarosso). Il
problema amianto.
II Modulo
Descrizione dettagliata delle principali rocce utili, con le modalità di studio
(essenzialmente ottiche) e di trattamento per l’uso pratico. Il problema
cave.
III Modulo
L’ambiente come fonte di degrado e come elemento caratterizzante del
paesaggio. Geositi. Modalità di salvaguardia dei beni geologici e di recu-
319
pero dei danni inferti al paesaggio a causa dell’estrazione di materiali utili.
Cenni sulla prospezione mineralogica a fini di salvaguardia e recupero
ambientali.
Testi consigliati
A. MOTTANA, R. CRESPI & G. LIBORIO, Minerali e rocce, Mondadori,
Milano; COMITATO SCIENTIFICO ANPA. Scienza e ambiente, vol. II.
ANPA, Roma.
INFORMATICA
Dott. Massimiliano Adamo
CFU 4
Programma del corso
Introduzione generale sui calcolatori elettronici: componenti, la CPU (Central Processing Unit), l’Unità logico aritmetica (ALU), le principali porte logiche (AND, OR, NOT, NAND, NOR, XOR), tabelle di verità delle porte logiche, programmi, compiti del processore, registri, istruzioni, dati utente, differenze tra architetture CISC e RISC, memoria principale e secondaria, rappresentazione dei dati in memoria, algoritmi, codifica ASCII, unità di misura
della memoria, caratteristiche delle schede di memoria, Bus di sistema.
Sistemi Operativi: il software e il computer, tipi di software, Macchine Virtuali, classificazione dei sistemi operativi, “Bootstrap” di sistema, gestione
dei processi, gestione della memoria principale, gestione della memoria
secondaria, gestione delle periferiche, gestione della interazione con l’utente (Shell e GUI)
Linguaggi di Programmazione: cenni generali, semantica e Sintassi dei
linguaggi ad alto livello, Il “Parser”, differenze tra compilazione ed in,terpretazione, Panoramica sui linguaggi di programmazione, ingegnerizzazione del Software.
Gestione Distribuita dei Calcolatori: Architettura Client/Sever, Internet, la
suite di protocolli TCP/IP, il protocollo http, server http, Browser.
Trattamento Ipertestuale dell’Informazione: il linguaggio HTML, struttura
della pagina HTML, cenni generali sui Tag HTML, la comunicazione client
server via Web: i Form HTML e le procedure CGI.
Basi di Dati: cenni generali , definizione classica di database, evoluzione
storica della definizione, tabelle, record, campi, interfacce utente, definizioni di “query” e “report”.
Javascript: linguaggi di scripting, classi ed oggetti, oggetti JS, tipi di dati
JS, funzioni JS, gestori di eventi JS.
Applicativi: il foglio elettronico, il wordprocessor.
320
Testi consigliati
TANENBAUM A. S., Architettura del computer. Prentice Hall International
(edizione italiana Jackson Libri).
Manuali Javascript (di libera consultazione per scopi didattici su Internet).
Dispense del Docente.
INTRODUZIONE ALLA FISICA DELLA TERRA SOLIDA
Dott. Antonio Meloni
CFU 4
Programma del corso
Meccanica rotazionale; accelerazione centripeta e di Coriolis, equazioni di
Eulero, momenti di inerzia della Terra. Precessione libera, nutazione e
fluttuazione della lunghezza del giorno. Gravità della Terra, cenni all’equazione di Laplace, sviluppo in serie di Fourier e armoniche sferiche. Forma
della Terra, ellissoide e Geoide. Isostasia modelli di Airy e Pratt, anomalie
gravimetriche e applicazioni.
Elementi del campo magnetico terrestre e sua morfologia; cenni all’equazione di Laplace. campo di dipolo e termini superiori, spettro di potenza,
campi di riferimento, anomalie regionali e locali. I minerali magnetici.
Variazioni temporali lente e rapide. Applicazioni della magnetometria.
Bilancio termico, radiazione solare e calore interno della Terra; cenni sulla
disintegrazione radioattiva. Trasmissione del calore, equazione della conduzione stazionaria, geoterme, conduzione dipendente dal tempo, flusso
di calore nei casi continentale e oceanico e applicazioni.
Analisi dello sforzo e della deformazione, teoria dell’elasticità lineare,
equazione di Cauchy-Navier e equazione delle onde elastiche. Onde
sismiche: propagazione ed attenuazione delle onde piane e sferiche, teoria dei raggi, struttura di velocità nella Terra, onde superficiali. Genesi dei
terremoti, determinazione dei parametri ipocentrali, reti sismografiche;
Magnitudo, energia, momento sismico, distribuzione spazio-temporale dei
terremoti e meccanismi focali.
Testi consigliati
LOWRIE W., Fundamentals of geophysics, Cambridge University Press,
Cambridge.
FOWLER C.M.R., The solid Earth, Cambridge University Press, Cambridge.
Dispense del Docente.
INTRODUZIONE ALLA GEOCHIMICA
Dagli Elementi ai Minerali e alle Rocce
Prof. Adriano Taddeucci
CFU 4
Programma del corso
Il ruolo della Geochimica fra le Scienze della Terra. Dall’infinitamente
grande all’infinitamente piccolo: Cosmologia (Universo) - Geologia (Terra)
- Petrologia (Rocce) - Mineralogia (Minerali) - Geochimica (Elementi) Geochimica nucleare (Nuclidi). Brevi cenni sulla storia della Geochimica.
La classificazione geochimica degli elementi. L’atomo e la sua struttura. Il
sistema periodico. Dagli elementi ai minerali (formazione) e viceversa
(alterazione). I legami chimici. Gli equilibri chimici nelle acque naturali. Il
comportamento degli elementi in soluzione. Dai minerali alle rocce. La
321
“regola delle fasi”. Materia ed energia. Gli equilibri tra minerali. Influenza
della pressione, della temperatura e del sistema chimico. Calcolo della
curva di equilibrio tra minerali
Il corso è integrato da esercitazioni numeriche per l’elaborazione dei dati.
Testi consigliati
KRAUSKOPF K.B & BIRD D.K., Introduction to geochemistry, Mc GrawHill, New York.
CACACE F. & SCHIAVELLO M., Stechiometria, Bulzoni, Roma.
SILVESTRONI P., Fondamenti di chimica, Zanichelli, Bologna.
INTRODUZIONE ALLA GEODINAMICA
La Dinamica del Pianeta: un Modello Globale e alcune Verifiche
Prof. Maurizio Parotto
CFU 4
322
Natura petrochimica della Terra. La Terra come sistema integrato Crosta
continentale (superiore e inferiore) i dati dei sondaggi Kola e KTB. Crosta
oceanica Mantello superiore: dati diretti (vulcaniti ultrabasiche, xenoliti in
vulcaniti, affioramenti) e indiretti (diagrammi di fase: enstatite, olivina.
Mantello inferiore: dati di laboratorio e sismici. Nucleo.
Flusso di calore e geotermia (cenni). Flusso termico nelle diverse grandi
strutture continentali e oceaniche. La Geoterma. Aree di interesse geotermico lungo la costa tirrenica.
La mobilità della crosta: dai precursori alle intuizioni di Hess e Ditz. Punti
nodali nell’evoluzione delle Scienze geologiche. Stenone, Werner, Hutton.
La “scoperta” dei grandi cicli sedimentari e degli orogeni a falde; la teoria
di Daly sull’orogenesi per contrazione. La possibilità di una deriva dei continenti: la teoria di Wegener. Le idee dopo Wegener: Du Toit; la radioattività e i moti convettivi nel mantello: Joly, Griggs, Holmes; la geosinclinale
di Auboin; orogeni e cratoni. Le undazioni di Van Bemmelen; la superficie
di Beniof e Wadati; l’ipotesi di Hess e di Dietz.
La mobilità della crosta: l’espansione dei fondi oceanici. I dati del paleomagnetismo (termoresiduale e in rocce sedimentarie; paleoinclinazione e
paleodeclinazione). La migrazione “apparente” dei poli. Il contributo del
paleomagnetismo: le anomalie magnetiche dei fondali oceanici; l’inversione periodica del campo magnetico terrestre (cenni) e la magnetostratigrafia; l’ipotesi di Vine e Mattews sull’espansione dei fondi oceanici. Distribuzione generale delle anomalie magnetiche oceaniche; età dei fondali
oceanici.
La teoria della tettonica delle placche (o della tettonica globale).
Le linee fondamentali della teoria. Sismicità mondiale (epicentri). Caratteristiche generali delle placche: geometria, strutture, faglie trasformi.
Aspetti cinematici: teorema di Eulero, polo di rotazione, movimenti relativi,
velocità lineare e angolare; indicazioni dai punti caldi.
Margini di placche divergenti. Struttura generale della zona di rifting in una
dorsale oceanica. Un tentativo di rifting abortito: il Graben del Reno; struttura
di margini divergenti maturi attuali. Esempi di rifting continentali a vari stadi di
sviluppo. Evoluzione di un margine continentale passivo; dall’individuazione
di una zona di espansione (rifting continentale) all’evoluzione di una dorsale
e dei prismi sedimentari: successioni pre-, sin-, post-rift. Esempi di successioni stratigrafiche italiane interpretabili come antichi prismi sedimentari
(richiamo ai grandi cicli sedimentari). Volume di una dorsale oceanica in funzione della subsidenza termica e della velocità di espansione.
Margini di placche convergenti. Zone di subduzione:caratteristiche generali; fosse; intervallo arco-fossa; subduzione di tipo A e di tipo B. Prisma di
accrezione: struttura ed evoluzione; arco magmatico; bacino di retroarco;
vulcanismo associato alla subduzione. Esempi di relazioni tra placche
attuali e ricostruzioni di zone di subduzione per antiche orogenesi. Cenni
sulla magmatogenesi in zone di dorsale; geoterme e metamorfismo associato a zone di subduzione.
Un test sul modello della tettonica delle placche: l’orogenesi. Caratteristiche generali delle fasce orogenizzate; evoluzione del concetto di geosin clinale: da Aubouin ai prismi sedimentari nella tettonica delle placche. L’orogenesi come interazione tra placche: dal prisma sedimentario all’orogeno (subduzione litosfera oceanica-litosfera continentale; collisione continentale). Ofioliti e melanges ofiolitiferi; flysch; molassa; formazione di
metamorfiti, plutoniti e vulcaniti). Orogenesi per accrezione di frammenti
crostali. Orogenesi e formazione di crosta continentale (rapporti arcooceano, arco-arco, arco-continente). Il sistema avampaese-avanfossaorogeno e la migrazione dell’avanfossa .
Strutture crostali e sismica a riflessione (NVR). Esempi dai progetti di
ricerca COCORP, ADCOH, BIRPS, ECORS-CROP.
Tettonica compressiva (thin- e thick-skinned style; zone di sutura); tettonica distensiva (detachment-style e domino-style); passaggio struttura crostale continentale-oceanica.
Il “motore” delle placche. Moti convettivi, pennacchi, punti caldi; i dati della
tomografia sismica sull’interno della Terra: zone calde, zone fredde e flussi. Un possibile modello della rottura del Pangea per moti convettivi a
grande scala nel mantello; il ciclo del supercontinente.
Esercitazioni: lettura di carte geologiche:
La cartografia nazionale a scala 1:100 000 (Foglio Sora).
Testi consigliati
KEAREY P. & VINE F.J., Tettonica globale, Zanichelli, Bologna.
PRESS F. & SIEVER R., Capire la Terra (ed. Italiana della I edizione di
“Understanding Earth”), Zanichelli, Bologna.
DUFF D., Principi di geologia fisica di Holmes, Piccin, Padova.
GASPARINI P. & MANTOVANI M., Fisica della Terra solida, Ed. Liguori,
Napoli.
BOLT B. A., L’interno della Terra, Ed. Zanichelli, Bologna.
323
INTRODUZIONE ALLA GEOLOGIA STRUTTURALE
Elementi di Tettonica e Geologia Strutturale
Prof. Renato Funiciello
CFU 5
Programma del corso
Processi della dinamica della terra e delle modificazioni indotte nelle varie
unità geologiche superficiali e profonde. Metodologie per la determinazione delle condizioni al contorno delle interazioni tra i campi di sforzo e i tipi
di deformazione elastica, duttile e fragile. La Geologia strutturale è dedicata alla definizione dei rapporti tra i processi della dinamica della terra e
dei pianeti e le modificazioni indotte nelle varie unità geologiche superficiali e profonde. Si tratta in particolare della determinazione nei vari
ambienti geologici delle condizioni al contorno che regolano i rapporti tra i
campi di sforzo e i tipi di deformazione elastica, duttile e fragile prodotti
osservabili nelle unità rocciose. Tali condizioni vengono studiate sia con lo
studio delle caratteristiche geometriche delle strutture alle varie scale di
osservazione sia con i tradizionali metodi dell’analisi stratigrafica, mineralogica e petrografica. Ricostruzione tridimensionale di strutture geologiche
complesse e la comparazione e l’integrazione con i dati forniti dalle altre
discipline delle Scienze della Terra. Trattazione integrata di dati strutturali
ottenuti alle varie scale con diverse metodologie sperimentali, produzione
di sintesi appropriate per la la ricostruzione tridimensionale di strutture
geologiche complesse e la comparazione ed integrazione con quelli forniti
da altre discipline delle Scienze della Terra, Geologia stratigrafica, Geofisica della Terra solida, Geochimica, Petrologia. Principi di metodologia
sperimentale per la soluzione di problemi di geologia strutturale e di tettonica; analisi con vari metodi fisici dei processi di deformazione, fondamenti per la costruzione di modelli numerici e modelli analogici per la rappresentazione e l’interpretazione dei diversi processi di deformazione alle
varie scale e alle diverse profondità. Caratteri strutturali regionali dell’area
mediterranea, problematiche applicative della Geologia Strutturale.
Testi consigliati
RAMSEY J., Structures of geology - Folding and fracturing of rocks,
McGraw-Hill, New York.
RAMSEY J. & HUBER M., Modern structures of geology, vol. I e II, Academic Press, Washington D,C.
SUPPE J., Structures of geology, Prentice-Hall, New Jersey.
INTRODUZIONE ALLA VULCANOLOGIA
L’Attività Vulcanica e i suoi Prodotti
Prof. Daniela Dolfi
CFU 4
324
Programma del corso
Il magma dalla sorgente alla superficie: la genesi del magma, meccanismi
di fusione parziale; magmi di origine mantellica; i basalti di dorsale mediooceanica, i basalti infraplacca; magmi di origine crostale, contributo della
crosta subdotta nella genesi dei magmi calcoalcalini; Il trasporto del
magma: motori del trasporto, meccanismi di trasporto, comportamento reologico del magma; il ristagno e la differenziazione magmatica, tempi di soggiorno del magma in profondità, le camere magmatiche zonate, il miscelamento dei magmi, contaminazione del magma e delle rocce incassanti. L’attività vulcanica ed i suoi prodotti: gas vulcanici ed eruzioni gassose, l’attività
effusiva ed i suoi prodotti, colate e domi, l’attività vulcanica esplosiva, meccanismi esplosivi con magmi basici, meccanismi esplosivi con magma differenziato, meccanismi esplosivi generati dall’interazione con volatili esterni al
magma, i prodotti dell’attività esplosiva, regimi di trasporto e regime di
deposizione, nomenclatura delle piroclastiti, caratteristiche strutturali e giaciturali, prodotti di ricaduta, prodotti di flusso. I vulcani e la loro evoluzione: i
grandi tipi di strutture vulcaniche; vulcanismo sottomarino; gli apparati
monogenici ed i loro raggruppamenti; le caldere, i vulcani a scudo, gli stratovulcani, i trapps, la datazione del vulcanismo con i metodi di geochimica
isotopica, apporto dei metodi geofisici allo studio delle strutture vulcaniche.
La valutazione del rischio vulcanico e la sorveglianza: previsioni e valutazione del rischio, la sorveglianza dell’attività vulcanica.
Testi consigliati
SCANDONE R. & GIACOMELLI L., Vulcanologia, Editrice Liguori, Napoli.
BOURDIER J.-L., Le volcanisme, Ed. BRGM, Orleans.
Dispense del Docente.
LABORATORIO DI ANALISI MICROPALEONTOLOGICHE
Dott. Elsa Gliozzi
CFU 2
Programma del corso
Preparazioni micropaleontologiche: lavati, sezioni sottili. Biostratigrafia e
paleoecologia della successione Umbro-Marchigiana. Biostratigrafia e
paleoecologia della successione Laziale-Abruzzese. Biostratigrafia e
paleoecologia del Plio-Quaternario marino.
Testi consigliati
CITA M.B., Micropaleontologia, Cisalpino Goliardica, Milano.
Dispense del Docente.
LABORATORIO DI CARTOGRAFIA GEOGRAFICA
Dott. Paola Molin
CFU 3
Programma del corso
Introduzione alla rappresentazione cartografica: le coordinate geografiche, le proiezioni, diagrammi e cartogrammi. La carta topografica: il sistema UTM, le isoipse e i simboli topografici. Metodi di costruzione di una
325
carta topografica: rilevamento topografico, aerofotogrammetria, sistemi
informatici. Lettura e interpretazione di carte topografiche: delimitazione di
bacini idrografici, esecuzione di profili topografici.
Testi consigliati
CAMPBELLJ., Cartografia, Zanichelli, Bologna.
I.G.M., Segni convenzionali e norme sul loro uso, voll. I e II, Istituto Geografico Militare, Firenze.
LABORATORIO DI CARTOGRAFIA GEOLOGICA
Dott. Sveva Corrado
CFU 2
Programma del corso
Introduzione alla rappresentazione cartografica geologica: scale e simbologie, la produzione cartografica italiana; lettura delle carte geologiche a
grande e media scala, rapporto tra periodo topografico e superfici geologiche affioranti, tracce d’intersezione delle superfici geologiche con la topografia per la definizione della loro giacitura (definizione e rappresentazione di direzione, immersione e inclinazione di una superficie), identificazione e analisi di strutture geologiche dalla rappresentazione cartografica.
Elementi di stratimetria: costruzione e uso delle “orizzontali”; costruzione
del triangolo delle pendenze, pendenze reali e apparenti, determinazione
dello spessore di unità litologiche, determinazione della profondità di un
punto di una superficie geologica piana, determinazione dell’intersezione
tra due superfici piane, calcolo del rigetto di una faglia; costruzione di isobate da dati di superficie e di sottosuolo. Esercitazioni di terreno: uso
della bussola per la misura della giacitura di superfici e linee; riconoscimento sul terreno delle principali litologie sedimentarie; riconoscimento
sul terreno delle principali litologie ignee.
Testi consigliati
BUTLER B. & BELL J., Lettura e interpretazione delle carte geologiche,
edizione italiana a cura di Lupia Palmieri E. e Parotto M., Zanichelli, Bologna.
POWELL D., Interpretation of geological structures through maps, Longman, Edinburgh.
LABORATORIO DI CHIMICA PER GEOLOGI
Prof. Franco Pepe
CFU 2
326
Programma del corso
Rischio chimico: normative e misure di tutele, frasi di rischio e sicurezza
CEE, scheda di sicurezza. Rischio incendio: norme generali e comportamenti in laboratorio. Prevenzione antincendio e primo soccorso.
Reazioni chimiche in geologia, equilibri chimici e loro leggi. Equilibri chimi-
ci in soluzione. Solubilità. equilibri nelle acque naturali: carbonati e silicati.
Tecniche analitiche di riconoscimento di alcuni ioni e di inquinanti.
Esercitazioni numeriche e di laboratorio secondo protocolli standardizzati.
Testi consigliati
Dispense del Docente.
LABORATORIO DI FOTOINTERPRETAZIONE
E TELERILEVAMENTO
Prof. Francesco Dramis
CFU 2
Programma del corso
Generalità. Classificazione delle foto aeree. Spostamento di un punto
immagine per effetto del rilievo (relief displacement). Visione stereoscopi ca. Orientamento di una coppia di aerofotografie sotto uno stereoscopio a
specchi. Esagerazione stereoscopica. Camera di ripresa, proprietà di un
obiettivo. Scala media dei fotogrammi. Ricoprimenti (overlap e sidelap).
Inclinazione raggi solari. Fotointerpretazione: parametri delle fotografie,
tono, tessitura, allineamenti, vegetazione, tettonica, litologia, morfologia.
Pellicole all’infrarosso. Mosaici, fotopiani e ortofotocarte. Preparazione di
carte tematiche tramite foto aeree.
Il ruolo del telerilevamento in Geologia. Piattaforme e sensori: aeree,
satellite, sintetiche. Lo spettro e.m. e le sue interazioni con l’acqua e con
le principali rocce. Riflettanza, trasmittanza, emittanza. Immagini raster:
risoluzione, pixel e groundel. Analisi multispettrali e multitemporali.
Testi consigliati
AMADESI E., Manuale di fotointerpretazione con elementi di fotogramme tria, Pitagora Editrice, Bologna.
MANTOVANI F. & MARCOLONGO B., Fotogeologia, La Nuova Italia
Scientifica, Roma.
VERRSTAPPEN H. TH., An atlas illustrating the useof aerial photographs
in geomorphological mapping, ITC, Enschede.
DRURY S.A., A guide to remote sensing, Oxford Science Publications.
LABORATORIO DI GEOCHIMICA AMBIENTALE
Dott. Paola Tuccimei
CFU 2
Programma del corso
Il rischio radon. Spettrometria di assorbimento molecolare. Misure di nitra ti e fosfati per spettrometria di assorbimento molecolare. Spettrometria
gamma e misura dell’attività di Cs-137. Inquinamento da sostanze organiche. BOD ed EBI.
Esercitazioni di laboratorio su: misura della concentrazione del radon nella
327
atmosfera e nelle abitazioni attraverso l’utilizzo di un radonometro, in relazione all’insorgere di patologie all’apparato respiratorio; misura della concentrazione di radon nelle acque e rischio per la salute e previsione dei terremoti); misura dell’attività di Cs-137 (Chernobyl) nei sedimenti lacustri e
determinazione delle velocità di sedimentazione; misura della quantità di
nitrati nelle acque e nei suoli e indice d’inquinamento in relazione alle attività agricole e di allevamento; misura dei nitriti nelle acque e nei suoli e
inquinamento legato alle attività agricole e di allevamento bestiame.
Testi consigliati
APPELO C.A.J. & POSTMA D., Geochemistry, groundwater and pollution,
Balkema, Amsterdam.
DREVER J.I., The geochemistry of natural waters - Surface and ground water environment, Prentice-Hall, New Jersey.
FRANZLE O., Contaminants in terrestrial environments, Springer-Verlag,
Berlin.
Dispense del Docente.
LABORATORIO DI OTTICA MINERALOGICA
Dott. Ciriaco Giampaolo
CFU 2
Programma del corso
Descrizione ed uso del microscopio polarizzatore con tavolino ruotante.
Natura della luce polarizzata e interazione con i minerali. Osservazioni al
solo polarizzatore: abito e contorno; opacità; sfaldatura; indici di rifrazione e
rilievo; colore e pleocroismo. Osservazioni a nicols incrociati: potere birifrattivo; estinzione; geminazione; segno dell’allungamento. Osservazioni a nicols
incrociati e in luce convergete per la determinazione dell’indicatrice ottica, del
2V e del segno ottico. Caratteristiche ottiche dei minerali più comuni.
Testi consigliati e siti web
MOTTANAA., Fondamenti di mineralogia geologica (capp. 16 e 17), Zanichelli, Bologna.
NESSE W. D., Introduction to optical mineralogy, Oxford University Press,
Oxford.
http://www.pslc.ucla.edu/pet/mineral_html/
http://www.bris.ac.uk/Depts/Geol/opmin/mins.html
http://sorrel.humboldt.edu/~jdl1/petrography.page.html
LABORATORIO DI SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI
Prof. Claudio Palma
CFU 3
328
Programma del corso
Il SIT-GIS come strumento di archiviazione-interpretazione-analisi delle
informazioni territoriali. Concetti e teoria dei dati spaziali. Tipologie e natura
delle informazioni geografiche. Dati analogici e digitali. Sistemi di coordinate
e loro utilizzazione nei GIS. Strutturazione dei dati cartografici. Tecniche di
informatizzazione. Georeferenzazione e concetti di rappresentazione del
dato spaziale. Metodologie per la strutturazione delle informazioni geografiche. Introduzione ai database e correlazione di informazioni geografiche.
Esempi di interrogazioni-analisi e visualizzazione delle informazioni raccolte
in GIS. Esempi di cartografia tematica realizzata con tecniche GIS.
Testi consigliati
BERNHARDSEN T., Geographical Information Systems. An introduction,
II ed., John Wiley & Sons, Chichester.
BURROUGH P.A., Principles of Geographical Information Systems for
land resources assessment, Oxford University Press, Oxford.
MAGUIRE D.J., GOODCHILD M.F. & RHIND D., Geographical Informa tion System: principles and application, Longman, Edinburgh.
LA TERRA NELLO SPAZIO
Dott. Maurizio Chirri
CFU 2
Programma del corso
Le conoscenze astronomiche e geografiche:Le origini dell’osservazione
del cielo:orientamento e riconoscimento dei marcatempo stagionali, la
sfera celeste: elementi di riferimento. Moti della volta celeste. Coordinate
astronomiche: sistemi altazimutale, equatoriale, eclitticale. Misurazione
del Tempo: Tempo solare e siderale. Moto apparente diurno e annuale del
Sole I calendari lunari e solari. La misura della Terra: i primordi della Geodesia. Le dimensioni e la forma della Terra: l’esperienza di Eratostene. Le
carte geografiche e il reticolato geografico: la Cosmographia di Tolomeo.
La rivoluzione greca: dimensioni della Luna e del Sole, distanze dei pianeti. Moti apparenti dei pianeti.
Periodi sinodici e siderali. Il pianeta nel Sistema Solare:Il geocentrismo:
Ipparco e Tolomeo. L’eliocentrismo: da Aristarco a Copernico. L’Astronomia e l’ubiquitarietà delle leggi fisiche: le leggi di Keplero, le esperienze di
Galileo, la legge di gravitazione universale di Newtoni parametri orbitali.
L’obliquità dell’asse e le stagioni. Precessione e nutazione. Oscillazioni di
Chandler.
Irregolarità della velocità di rotazione della Terra. Variazioni millenarie dei
parametri orbitali: eccentricità-obliquità-passaggio al perielio. La curva di
Milankovitch e le variazioni climatiche. Altri fattori di controllo dell’innesco
delle glaciazioni: un sistema complesso.
I cicli di attività solare e le variazioni climatiche a breve periodo: Prove
oggettive dei moti di rotazione e rivoluzione della Terra: L’esperienza di
Focault. Parallassi stellari e aberrazione di Bradley.
Il pianeta e le interazioni con l’ambiente cosmico: La caduta di materiale
cosmico. Le comete e le piogge meteoritiche. Ciclicità degli impatti e loro
ubiquitarietà Distribuzione dei crateri da impatto.Gli impatti e la Biosfera:
329
le cinque crisi; altre ipotesi Differenti tipi di materiale cosmico:condriti,
sideriti, basalti extraterrestri. Le tectiti: distribuzione e ipotesi genetiche.
Moto della Luna e fasi. Periodi di rivoluzione e di rotazione lunare.L’orbita
della Luna: principali ineguaglianze.Le librazioni e la faccia visibile del
satellite. La geometria del sistema Terra-Luna-Sole: eclissi parziali e totali.
maree terrestri, effetti mareali lunari.
Elementi di morfologia e di storia geologica della Luna: formazione del
satellite, genesi dei “bacini marini”, il vulcanismo lunare, i crateri recenti.
Testi consigliati
LUPIA PALMIERI E. & PAROTTO M., Il globo terrestre e la sua evoluzio ne, Zanichelli, Bologna.
LEGISLAZIONE AMBIENTALE
Dott. Antonio Colombi
CFU 3
Il Geologo e l’attività professionale: definizioni dei termini di Legge; l’Ordine
Professionale, la Tutela della Professione, i Regolamenti, le Norme Deontologiche e Tariffario Professionale, gli Esami di Stato e il DL 328/2001.
Il Decreto Ministeriale LL.PP. 11.03.88: la caratterizzazione del terreno, le
indagini, La Relazione Geologica; la Relazione Geotecnica.
La Valutazione d’Impatto Ambientale: Direttive Comunitarie; le Leggi
Nazionali; la legge Quadro; il quadro normativo nella Regione Lazio
Rifiuti e bonifiche di siti degradati: le Direttive Comunitarie; la Legge Quadro “Ronchi”; le normative regionali.
La difesa del suolo: la Legge Quadro 183/89, le altre normative nazionali;
La Legge Regione Lazio 53/98.
Risorse idriche e aree di salvaguardia: la Legge Quadro 152/99, le altre
normative nazionali; Le Autorità di Bacino e i Piani di Bacino; Normative
nella Regione Lazio.
Cave e miniere: le Direttive Comunitarie; le Leggi Nazionali; il quadro normativo nella Regione Lazio.
La pianificazione territoriale: gli Strumenti Urbanistici previsionali e attuativi;il
ruolo del Geologo; Leggi Nazionali; Legge e Delibere nella Regione Lazio.
La vincolistica: i Vincoli geologico-ambientali, il vincolo idrogeologico;
Leggi di riferimento.
Testi consigliati
Dispense del Docente
MATEMATICA I
Dott. Davide Vergni
CFU 6
330
Programma del corso
Numeri Reali. Calcolo algebrico elementare. Funzione
Logaritmo e Funzioni Esponenziali, trigonometriche. Polinomi. Equazioni
e disequazioni algebriche e irrazionali. Fondamenti di Geometria Analitica.
Elementi di algebra lineare: matrici. Proprietà delle matrici. Determinante.
Sistemi lineari omogenei e disomogenei.
Equazione cartesiana e parametrica di una retta nel piano e nello spazio.
Condizioni di perpendicolarità e di parallelismo. Equazione cartesiana di
un piano nello spazio. Parallelismo e perpendicolarità nello spazio. La
retta come intersezione di due piani. Problemi relativi a rette e piani nello
spazio. Circonferenza nel piano. Le coniche: parabola, iperbole, ellisse.
Limite di una successione. Successioni monotone e teorema del confronto. Alcuni limiti elementari. Il numero di Nepero e.
Funzioni: dominio, condominio, e grafico di una funzione; composizione di
funzioni; la funzione valore assoluto.
Limiti di Funzioni. Funzioni continue. Proprietà fondamentali delle funzioni
continue, teorema di Weiestrass. Funzioni inverse di funzioni continue.
Funzioni discontinue.
Derivate: la retta tangente e la derivata. Massimi e minini assoluti e relativi. Teoremi fondamentali del calcolo differenziale (Rolle, Cauchy e
Lagrange). Regole di derivazione. Derivate elementari. Derivazioni di funzioni composte e di funzioni inverse. Derivate di ordine superiore. Applicazioni delle derivate: studio del grafico di una funzione; intervalli di crescenza; concavità e punti di flesso; asintoti e simmetria. Calcolo dei limiti
di forme indeterminate mediante la regola di l’Hôpital.
Integrazione: integrali definiti, area con segno del rettangoloide relativo a
una curva; teoremi fondamentali del calcolo integrale; integrali indefiniti;
integrali elementari; metodo di integrazione per sostituzione e per parti;
integrazione di funzioni trigonometriche; integrazione delle funzioni razionali e irrazionali.
Serie numeriche: serie geometrica. Criteri di convergenza per serie a termini positivi, criterio del confronto, criterio integrale.
Testi consigliati
BRAMANTI M., PAGANI C.D., SALSA S., Matematica, calcolo infinitesi male e algebra lineare, Zanichelli, Bologna.
MATEMATICA II
Dott. Giuseppe Pontrelli
CFU 6
Programma del corso
Dominio, grafico, limite, continuità. Derivate parziali, derivata direzionale,
gradiente, piano tangente. Estremi. Punti di sella. Hessiano. Integrali multipli. Cambiamento di riferimento cartesiano. Coordinate polari, sferiche.
Campi conservativi. Equazioni differenziali del primo ordine. Modelli descritti
da equazioni differenziali lineari del primo ordine. Equazioni differenziali del
secondo ordine, oscillatore armonico. Elementi di probabilità discreta.
Testi consigliati
BERTSCH M., Istituzioni di matematica, Bollati Boringhieri, Torino.
331
MINERALOGIA I
Introduzione ai Minerali e ai Cristalli
Prof. Giancarlo Della Ventura
CFU 4
Programma del corso
Distribuzione degli elementi nella Terra: nucleo, mantello, crosta. Ciclo petrogenetico: rocce ignee, sedimentarie, metamorfiche e anatettiche. I minerali
come elementi costitutivi delle rocce. Classificazione delle 3850 specie di
minerali noti (1998). I principali 120 minerali di interesse geologico e industriale. Riconoscimento dei principali minerali in base ai caratteri esterni.
La ripetizione omogeneo-periodico-discontinua come principio primo di
simmetria nei solidi: atomo-filare-maglia-cella. Operatori di simmetria.
Struttura: reticoli e gruppi spaziali. Simmetria morfologica dei cristalli:
gruppo, sistema, classe. Riconoscimento della simmetria in base ai caratteri esterni. Variazioni di struttura e simmetria al variare delle condizioni di
pressione e temperatura nella Terra.
Testi consigliati
FRYE K., Mineral science. An introductory survey (capp. 1-4 e 7), Macmillan, London.
MOTTANA A., Fondamenti di mineralogia geologica (capp. 1-4; 6-7; 9-12;
14-15), Zanichelli, Bologna.
MOTTANA A., CRESPI R. & LIBORIO G., Minerali e rocce, Mondadori,
Milano.
MINERALOGIA II
Metodi e Applicazioni in Mineralogia
Dott. Claudia Romano
CFU 4
332
Programma del corso
Principi di spettroscopia: propagazione dei raggi x nei mezzi solidi, emissione e assorbimento ai raggi x; principi della diffrazione; riflessione dei
raggi c; metodi sperimentali di determinazione mineralogica ai raggi x;
apparecchiature usate in diffrazione; spettroscopia vibrazionale (IR e
Raman).Microscopia e microanalisi elettronica: microscopia elettronica a
scansione (SEM); microscopia elettronica per trasmissione (TEM); microsonda elettronica (EPMA). Stabilità dei minerali e processi di trasformazione; variazioni strutturali in funzione della pressione e della temperatura; cambiamenti in un sistema; polimorfismo; classificazione strutturale e
termodinamica delle trasformazioni polimorfe. Solubilità allo stato solido;
isomorfismo e regole di vicarianza; tipi di soluzioni solide; essoluzione;
difetti nei minerali. Equilibri tra minerali; regola delle fasi; sistemi unari;
sistemi binari; sistemi ternari. Minerosintesi e mineralogia sperimentale.
Metodi di sintesi ad alta pressione; studi delle proprietà fisico-chimiche dei
minerali tramite metodologie in situ.
Testi consigliati
FRYKE K., Mineral science. An introductory survey, Macmillan, London.
MOTTANAA., Fondamenti di mineralogia geologica, Zanichelli, Bologna.
PALEONTOLOGIA I
I Fossili e l’Evoluzione della Vita
Prof. Anastassios Kotsakis
CFU 4
Programma del corso
Cenni di storia della Paleontologia. Tafonomia. Processi biostratinomici.
Processi di fossilizzazione. La Classificazione. Il concetto di Specie. Le
diverse scuole tassonomiche. Paleoecologia. Paleoecologia marina.
Morfologia funzionale. Sinecologia. Paleocologia continentale. Paleoicnologia. Biostratigrafia. Fossili ed evoluzione. Adattamento e diversità. Le
teorie pre-evoluzionistiche. La teoria evolutiva di Lamarck e i neolamarckisti. La teoria evolutiva di Darwin. La trasmissione dei caratteri. Origine
delle variazioni. Microevoluzione. Teoria sintetica e teoria degli equilibri
intermittenti. Macroevoluzione. Estinzioni. Radiazioni adattative. Paleobiogeografia. La biogeografia storica: dispersione e vicarianza. La biogeografia ecologica. Migrazioni e dispersioni. Regioni biogeografiche e paleobiogeografiche. Tettonica delle placche e paleobiogeografia.
Testi consigliati
RAFFI S. & SERPAGLI E., Introduzione alla paleontologia, UTET, Torino.
DENNETT D.C., L’idea pericolosa di Darwin, Bollati Boringhieri.
ELDGREDGE N., Ripensare Darwin, Einaudi, Torino.
ELDREDGE N., Le trame dell’evoluzione, Raffaello Cortina Editore.
GOULD S.J., The structure of evolutionary theory, The Belknap Press of
Harvard Univ. Press.
BRIGGS D.E. & CROWTHER P.R. (Eds.), Palaeobiology. A synthesis,
Blackwell Science.
PALEONTOLOGIA II
Sistematica e Distribuzione Stratigrafica dei Fossili di Invertebrati
Dott. Elsa Gliozzi
CFU 5
Programma del corso
Studio sistematico dei principali gruppi fossili. Foraminiferi. Biologia dei
foraminiferi viventi. Sistematica ed evoluzione dei principali gruppi dei
foraminiferi. Radiolari. Poriferi: morfologia e sistematica delle forme fossili.
Celenterati: morfologia, sistematica e distribuzione. Principali costruttori di
scogliere. Briozoi. Brachiopodi: morfologia, sistematica e distribuzione.
Molluschi. Caratteri generali. Classi minori. Gasteropodi, bivalvi, cefalopodi: morfologia, sistematica, distribuzione. Artropodi: trilobiti, ostracodi e
gruppi minori. Echinodermi: pelmatozoi ed eleuterozoi. Graptoliti. Conodonti. Distribuzione stratigrafica dei principali gruppi fossili.
333
Testi consigliati
ALLASINAZ A., Paleontologia sistematica degli invertebrati, UTET, Torino.
CLARCKSON E.N.K., Invertebrate paleontology and evolution, Blackwell,
Oxford.
PETROGRAFIA I
Introduzione allo Studio delle Rocce
Prof. Domenico Cozzupoli
CFU 4
Programma del corso
Introduzione. Struttura e composizione della terra. Definizione dei principali domini petrogenetici. Le rocce magmatiche. Cristallizzazione magmatica ed aspetti essenziali della chimico-fisica dei magmi. Implicazioni
petrogenetiche dei caratteri strutturali, tessiturali e giaciturali delle rocce
plutoniche e delle rocce vulcaniche. Riconoscimento in base ai caratteri
macroscopici delle rocce magmatiche.Modelli classificativi e nomenclatura delle plutoniti e delle vulcaniti. Caratteri essenziali delle serie magmatiche e delle associazioni orogenetiche.
Testi consigliati
D’AMICO A., INNOCENTI F. & SASSI F.P., Magmatismo e metamorfismo,
UTET, Torino.
NEGRETTI G. & DI SABATINO B., Corso di petrografia, Ed. C.I.S.U.,
Roma.
TUCKER M.E., Sedimentary petrology, Blackwell, Oxford.
ZEZZAU., Petrografia microscopica, La Goliardica Pavese, Pavia.
PETROGRAFIA II
Le Rocce Metamorfiche e Sedimentarie
Prof. Domenico Cozzupoli
CFU 5
Programma del corso
Il processo metamorfico. Fattori del metamorfismo. Aspetto strutturali, tessiturali e giaciturali delle rocce metamorfiche. Facies e subfacies metamorfiche. Riconoscimento in base ai caratteri macroscopici delle rocce
metamorfiche.Diagrammi classificativi delle rocce metamorfiche e loro
impiego. Le rocce sedimentarie. Concetti base e metodologie di studio.
Caratteri strutturali, tessiturali e giaciturali. Riconoscimento in base ai
caratteri macroscopici delle rocce sedimentarie. Principali modelli classificativi e nomenclatura delle rocce sedimentarie.
334
Testi consigliati
D’AMICO A., INNOCENTI F. & SASSI F.P., Magmatismo e metamorfismo,
UTET, Torino.
NEGRETTI G. & DI SABATINO B., Corso di petrografia, Ed. C.I.S.U.,
Roma.
TUCKER M.E., Sedimentary petrology, Blackwell, Oxford.
ZEZZA U., Petrografia microscopica, La Goliardica Pavese, Pavia.
RILEVAMENTO GEOLOGICO
Prof. Donatella De Rita
CFU 3
Programma del corso
Introduzione al rilevamento geologico: gli strumenti del rilevamento geologico; le operazioni del rilevamento geologico: a) le operazioni preliminari,
b) le operazioni sul terreno.
Obiettivi del rilevamento geologico. Ricostruzione delle successioni stratigrafiche e correlazioni. Tipi di unità stratigrafiche: le unità litostratigrafiche,
biostratigrfaiche e a limiti inconformi. Principi del rilevamento. Geologico e
loro eccezione. Le applicazioni teoriche dei principi del rilevamento Geologico. Tipi di limiti geologici. Cartografia delle unità vulcaniche con particolare attenzione alle unità piroclastiche e vulcanoclastiche. Criteri per il
rilevamento delle unità vulcaniche. Le UBSU. Riepilogo dei dati rilevati
durante 4 escursioni pratiche di terreno. Per ogni escursione è previsto in
aula il controllo della cartografia effettuata e delle osservazioni di massima effettuate sul terreno. Estrapolazione ed elaborazione dei dati rilevati
durante l’escursione. Costruzione della carta geologica con elaborazione
della legenda, colonna stratigrafica, schema dei rapporti stratigrafici. Considerazioni sulla finalità applicativa del rilevamento. Elaborazione della
relazione da allegare al lavoro di cartografia.
Testi consigliati
CREMONINI U., Rilevamento geologico, Pitagora Editrice, Bologna.
DAMIANI A.V., Geologia sul terreno e rilevamento geologico, Editore
Grasso.
BUTLER B.C.M. & BELL J.D., Lettura ed interpretazione delle carte geo logiche, edizione italiana a cura di Lupia Palmieri E. e Parotto M., Zanichelli, Bologna.
CAS R.A.F. & WRIGHT J.V., Volcanic successions: modern and ancient,
Chapman & Hall, London.
335
programma
dei corsi
di laurea
di II livello
(specialistica)
MODULI ATTIVATI NELL’a.a. 2003-2004
ANALISI DI BACINO
Dott. Sveva Corrado
CFU 4
Programma del corso
I bacini sedimentari nel quadro della tettonica globale. I bacini sedimentari e
l’esplorazione petrolifera. Petroleum charge: composizione e processi di
produzione, conservazione e accumulo della materia organica dispersa nei
sedimenti inorganici; classificazione e teorie sull’origine del kerogene in
fase diagenitica; meccanismi e processi di formazione di rocce madri (case
history attuali e del passato); evoluzione termica del kerogene e generazione degli idrocarburi (fasi di catagenesi e metagenesi), migrazione primaria.
Metodologie ottiche e chimiche di studio delle facies e della maturità termica
della materia organica dispersa nei sedimenti (con esercitazioni). Metodologie quantitative di studio della dinamica dei bacini sedimentari: storie di seppellimento e di subsidenza; evoluzione termica; modellazione degli stadi di
generazione degli idrocarburi (con esercitazioni).
336
Testi consigliati
ALLEN P.A. & ALLEN R.R., Basin analysis principles and applications,
Blackwel, Oxford.
HUNT J.M., Petroleum geochemistry and geology, W.H. Freeman & Co.,
San Francisco.
KATZ B., Petroleum source rocks, II ed., Springer-Verlag, Berlin.
CLIMATOLOGIA
Dott. Massimiliano Fazzini
CFU 5
Programma del corso
Definizione di clima, tempo atmosferico, climatologia e meteorologia.
Atmosfera: composizione, suddivisione e limiti; bilancio termico del sistema terra-atmosfera; effetto serra e buco dell’ozono. Pressione e temperatura; venti sinottici e venti locali; umidità dell’aria e precipitazioni; fenomeni meteorologici estremi (cicloni tropicali, tornados, trombe d’aria). Circolazioni generale dell’atmosfera, frontogenesi e ciclogenesi, el Nino, la
Nina e la NAO. Classificazioni climatiche: De Martonne, Koppen-Geiger,
Ivanov, Thorntwaite. Il clima d’Italia; modelli microclimatologici. Cenni di
meteorologia: strumentazione meteo-climatica; meteosat, radiosonde e
radar meteorologico. La previsione del tempo di tipo sinottico e numerico.
Testi consigliati
PINNA M., Climatologia, UTET, Torino.
FLOHN H., Clima e tempo, Il Saggiatore, Milano.
ESTIENNE P. & GODARD A., Climatologie, Armand Colin, Paris.
AA.VV., Atmosfera e clima, Quaderno 20, Le Scienze.
COMPLEMENTI DI FISICA
Dott. Giuseppe Della Monica
CFU 6
Programma del corso
Il tensore delle deformazioni, spostamenti e deformazioni. Deformazioni
lineari e deformazioni angolari. La variazione volumetrica relativa. Il tensore degli sforzi, tensioni normali e tensioni tangenziali. Lo stato dello
sforzo in un continuo, condizioni di equilibrio, legge della parità degli sforzi
tangenziali. L’ellissoide degli sforzi, gli invarianti dello sforzo, gli sforzi
principali s1,s2,s3. Diagramma circolare dello stato di sforzo “Cerchio di
Mohr. La legge di Hooke, Principio di sovrapposizione Modulo di Young.
Deformazione elastica deformazione permanente. Limite di elasticità e
limite di rottura.
Energia potenziale di deformazione energia superficiale di Griffith. Coefficiente di Poisson, le costanti di Lamè, i limiti ed il valor medio del rapporto
di Poisson. I fattori di forza interni, che definiscono lo stato di compressione o trazione, flessione semplice e torzione. Stato di sforzo in uno strato
litosferico. Condizioni di fagliamento di uno strato litosferico. Stati di sforzo limite, teoria di Mohr, angolo di attrito interno, coesione legge di Coulomb. Faglie dirette e faglie inverse. Stili di deformazione di una struttura
337
rigida. I fattori di forza interni, che definiscono lo stato di compressione o
trazione, flessione semplice e torsione. La reologia, definizione di solido e di
liquido, il comportamento viscoelastico. Modelli reologici, Solido di Maxwell
Solido di Kelvin-Woight , equazioni costitutive. Fattore di Qualità “Q”, funzione di Creep e funzione di rilassamento. Equazioni delle onde elastiche,
oscillatori armonici. Onde logitudinali ed onde trasversali. Velocità delle
onde, rapporto VP/VS. Metodi per misure di velocità sul terreno
Elettricità: definizione di conduttore, definizione di isolante, definizione di
dielettrico. La conduzione elettrica nei geomateriali. La presenza dell’acqua
nei sistemi granulari “suoli”. Il fenomeno della polarizzazione di un dielettrico.La costante dielettrica relativa, e metodi per la sua misura. La resistività
nei geomateriali, metodi di misura, in laboratorio ed in campagna.
Testi consigliati
FEODOSEV V.I., Resistenza dei materiali, Editori Riuniti.
LIFSITS L., Teoria dell’elasticità, Editori Riuniti.
BAYLY B., Mechanics in structural geology, Springer-Verlag, Berlin.
TELFORD W.M., Applied geophysics, CambridgeUniversity Press.
Appunti del Docente.
COMPLEMENTI DI MATEMATICA
Prof. Fabio Martinelli
CFU 6
Programma del corso
Equazione delle onde. Equazione del calore. Equazioni di Laplace. Metodo
per separazione di variabili. Uso delle serie di Fourier con metodo di soluzione. Relazione con modelli fisici. Elementi di Meccanica del continuo.
Calcolo combinatorio. Probabilità condizionata e indipendenza. Formula
delle probabilità totale e delle probabilità composte. Variabili aleatorie. Principale distribuzioni. Legge dei grandi numeri. Teorema del limite centrale.
Elementi di statistica. Metodo dei minimi quadrati e retta di regressione.
Stima puntuale. Intervalli di confidenza. Test di ipotesi. Test chi-quadro di
indipendenza e di buon adattamento. Regressione lineare.
Si prevede di svolgere le ore di esercitazioni relative all’ultimo punto in
laboratorio di calcolo con l’ausilio di un package statistico.
ESPLORAZIONE GEOLOGICA DEL SOTTOSUOLO
Dott. Roberto Mazza
CFU 4
338
Programma del corso
Impostazione di un cantiere geologico. Normativa applicabile a un cantiere geologico. Prospezioni meccaniche: metodi di perforazione (progettazione, macchinari, esecuzione, interpretazione). Tecniche di campionamento. Elementi per la caratterizzazione fisico-meccanica in sito di terre e
rocce (prove in sito). Stesura del quaderno di cantiere. Archiviazione dati
del sottosuolo. Strumenti di controllo e dispositivi per lo studio di dinamiche nel sottosuolo (monitoraggio dati del sottosuolo). Elementi per la
caratterizzazione idrogeologica di terre e rocce. Prospezioni geofisiche:
gravimetriche, elettriche, sismiche, georadar. Applicazioni tematiche e
casi reali.
Testi consigliati
CASADIO M. & ELMI C., Il manuale del geologo, Pitagora Editrice, Bologna.
CESTARI F. Prove geotecniche in sito, Editrice Geo-Graph, Segrate, Milano.
CELICO P. Prospezioni idrogeologiche, Vol. 1, Editrice Liguori, Napoli.
CHIESA G. Pozzi per acqua, Editrice Geo-Graph, Segrate, Milano.
http://www.geologi.it
FISICA DELLA TERRA SOLIDA
Dott. Antonio Meloni
CFU 5
Programma del corso
L’analisi di Fourier, trasformate di Fourier, proprietà e teoremi base, trattamento dei segnali, sampling rate, range dinamico e windowing, correlazione e autocorrelazione, trasformata 2D, Spettri di potenza, teoria di
Milankovic e altre semplici applicazioni in Geofisica.Meccanismi di conduzione elettrica nella Terra, proprietà elettriche, Poetnziali naturali, correnti
telluriche, Geoelettricità tecniche geoelettriche e magnetotellurica e metodi elettromagnetici in Geofisica. Georadar. La Geofisica in campo ambien tale: applicazione dei metodi geomagnetici ed elettromagnetici. Viscosità,
flusso viscoso e viscoelasticità. Equazione di Navier Stokes, modelli reologici elementari; caratteristiche meccaniche e reologiche della Terra.
Flessura delle litosfera e Rebound isostatico. Convezione nel mantello.
Parametri fisici all’interno della Terra, equazione di Adams Williamson,
PREM, Il flusso di calore nel Mantello, Gradiente adiabatico nel Mantello,
Il Parametro di Grunesein, Condizioni per l’innesco della convezione termica; Mantello e Nucleo fluido in convezione. I minerali magnetici, la
magnetizzazione delle rocce, i metodi di laboratorio: strumenti e smagnetizzazione. La magnetostratigrafia. L’anisotropia della suscettività magnetica in campo debole. Il magnetismo ambientale.
Testi consigliati
STACEY F.D., Physics of the Earth, John Wiley & Sons, Chichester.
MERRIL R.T., McELHINNY M.W. & McFADDEN P.L., The magnetic field
of the Earth, Academic Press, Washington D.C.
RANALLI G., Rheology of the Earth, Allen and Unvin, London.
TURCOTTE D.L. & SCHUBERT G., Geodynamics, John Wiley & Sons,
Chichester.
Dispense del Docente.
339
GEOCHIMICA AMBIENTALE
Dott.ssa Paola Tuccimei
CFU 5
Programma del corso
Introduzione. Definizioni. Weathering e chimica delle acque: mobilità geochimica degli elementi; processi di adsorbimento su minerali argillosi e
ossi-idrossidi di Fe e Mn, con particolare riferimento ai metalli pesanti;
complessi con la sostanza organica; trasporto e accumulo; sistemi colloidali. I suoli. Inquinamento del Tevere e dei corsi d’acqua minori nella città
di Roma. Impianti di depurazione. Foce del Tevere. Eutrofizzazione. Inquinamento da sostanze organiche. Inquinamento atmosferico: Ozono. Effetto serra. Piogge acide. Smog fotochimico. Bio-indicatori della qualità dell’aria. Forni d’incenerimento dei rifiuti ed emissioni inquinanti. Global
change. Cartografia geochimica. Valutazione dell’impatto degli inquinanti
nell’ambiente. Isotopi e ambiente: Trizio d tempi di residenza delle soluzioni acquose naturali negli acquiferi. Inquinamento da piombo in aree
urbane. Inquinamento marino. Rischio chimico-industriale. Disastri
ambientali ed esplosioni nucleari utilizzate per la datazione di sedimenti e
ghiacci: Cs-137, Am-241, Pb-210. Il rischio radon. Radon e previsione dei
terremoti. Radon come indicatore idrogeologico (sinkhole). Centrali
nucleari. Kossovo e contaminazione da uranio impoverito.
Testi consigliati
APPELO C.A.J. & POSTMA D., Geochemistry, groundwater and pollution,
Balkema, Amsterdam.
DREVER J.I., The geochemistry of natural waters - Surface and
groundwater environment, Prentice-Hall, New Jersey.
FRANZLE O., Contaminants in terrestrial environments, Springer-Verlag,
Berlin.
Dispense del Docente.
GEOCHIMICA NUCLEARE
Prof. Adriano Taddeucci
CFU 4
340
Programma del corso
I nuclidi naturali. Isotopi stabili, radiogenici e radioattivi. I modi di decadimento: alfa, beta, gamma, cattura K e fissione spontanea. Le famiglie
radioattive dell’uranio e del torio. I metodi di indagine: la spettrometria di
massa, la spettrometria alfa, beta e gamma. Metodi di cronologia radiometrica “accumulation clock”: K/Ar, Ar -39/Ar-40, Rb/Sr, Sm/Nd, U/Th/Pb.
Metodi “decay clock”: C-14. Metodi basati sui disequilibri nelle famiglie dell’uranio e del torio. Metodo delle “tracce di fissione”. Gli isotopi cosmogenici Al-26 e Be-10: misura dei “tempi di esposizione”, delle velocità di deposizione e di erosione. Geochimica degli isotopi stabili. Gli isotopi dell’idrogeno, dell’ossigeno, del carbonio e dello zolfo: applicazioni all’idrogeologia,
alla geotermia, alla giacimentologia ed alla paleoclimatologia. Gli stadi isotopici dell’ossigeno. Geochimica isotopica e magmatologia. Gli isotopi dello
stronzio e del neodimio nello studio dei processi di fusione del mantello, di
produzione e differenziazione della crosta. Gli isotopi delle serie radioattive
dell’uranio e del torio nello studio del magmatismo recente.
Testi consigliati
FAURE G., Principles of isotope geology, John Wiley & Sons, Chichester.
FRIEDLANDER G., KENNEDY J . W., MACIAS E.S. & MILLER J.M.,
Nuclear and radiochemistry, John Wiley & Sons, Chichester.
HOEFS J., Stable isotope geochemistry, Springer-Verlag, Berlin.
ROSSET E. & POTY B., Mèthodes de datation par les phénomènes
nucléaires naturels - Applications, Masson, Paris.
GEODINAMICA I
Prof. Francesco Salvini
CFU 5
Programma del corso
Introduzione alla geodinamica. Rapporti tra modelli geodinamici e
scala/risoluzione. Richiamo ai concetti di forze di volume e di superficie.
Forze “fondamentali” e forze “trascurabili”. Concomitanza delle forze. Aspetti cinematici e dinamici. Limiti derivanti dalla conservazione dei volumi.
Modelli matematici “classici” e modelli frattali. Forze tra litosfera ed astenosfera e tra crosta e mantello. Analisi di stress in-situ, sismicità, vulcanismo.
La tettonica delle placche. Cinematica dei margini attivi: subduzione; rifting,
trasformi. Moti delle placche. Teorema di Eulero. Rotazioni. Utilizzo dei dati
paleomagnetici e delle anomalie magnetiche per la ricostruzione della evoluzione della tettonica delle placche. Ciclo di Wilson. Geodinamica dei sistemi litosfera oceanica/litosfera continentale. Geodinamica dei margini di placca attivi: di rifting, di subduzione, trasformi, collisionali. Geodinamica crostale: flessurazione, bacini, catene collisionali, faglie. Sforzi e deformazioni.
Geodinamica delle faglie. Esercitazioni pratiche.
Testi consigliati
TURCOTTE D. & SCHUBERT G., Geodynamics. Application of counti nuum physics to geological problems, John Wiley & Sons, Chichester.
GEODINAMICA II
Prof. Francesco Salvini
CFU 4
Programma del corso
Metodologie numeriche di risoluzione di problemi geodinamici. Soluzioni
dirette, approssimate, forward modelling, metodo Montecarlo. Cenni al linguaggio di programmazione Visual Basic. Interazinoe tra campi di stress
reginali e locali alle varie scale. Comportamento elastico-perfettamente
341
plastico della litosfera. Diapirismo. Viscosità del sistema astenosfera-litosfera, risollevamento post-glaciale. Risoluzione di una semplice problematica di tipo geodinamico attraverso l’impostazione del problema, la raccolta e quantificazione dei dati, la preparazione di un software e la realizzazione di un report finale.
Testi consigliati
TURCOTTE D. & SCHUBERT G., Geodynamics. Application of counti nuum physics to geological problems, John Wiley & Sons, Chichester.
GEOLOGIA DEL CRISTALLINO
Dott. Federico Rossetti
CFU 4
Programma del corso
Flusso e deformazione; Principi di reologia, meccanismi deformativi e
mappe di deformazione. Recovery; Ricristallizazione dinamica e statica;
Orientazione cristallografica preferenziale.
Metodi di analisi del fabric e della deformazione in rocce cristalline: rapporti deformazione/metamorfismo, meccanismi deformativi, riconoscimento e analisi di foliazione, lineazione, zone di taglio, criteri per la determinazione dei sensi di taglio, strutture dilatazionali.
Tettonica e metamorfismo: meccanismi di esumazione, tettonica e metamorfismo. Petrografia delle rocce metamorfiche: facies metamorfiche,
geotermometri e geobarometri percorsi pressione (P)-temperatura (T),
blastesi e deformazione.
Esempi da: Isole Cicladi, Norvegia, Cordillera Betica, Alpi - Appennino.
Esercitazioni - Riconoscimento microscopico e macroscopico delle relazioni tra blastesi e deformazione. Tecniche di analisi in aree a metamorfismo polifasico.
Testi consigliati
PASSCHIER C.W. & TROUW,R.A.J., Micro-tectonics, Springer, Berlin.
RANALLI G., Rheology of the Earth (2nd ed.) Chapman & Hall, London.
DAVIS & REYNOLDS, Structural geology of rocks and regions, J.Wiley &
Sons, Chichester.
SPEAR F.S., Metamorphic phase equilibria and pressure-temperaturetime paths, Mineralogical Society of America.
GEOLOGIA DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
Prof. Giuseppe Bigi
CFU 4
342
Programma del corso
Geologia ambientale: l’uomo e l’ambiente; le principali azioni atmosferiche
sull’ambiente; la pianificazione territoriale e leggi a tutela dell’ambiente.
Cenni alla cartografia geologico-ambientale: rilevamento geologico; la
fotogeologia; il telerilevamento; la cartografia tematica; esempi di cartografia ambientale. Il suolo; definizione e storia della pedologia; caratteristiche del suolo; suoli tipo che si originano sulle unità geomorfologiche fondamentali. Conservazione del suolo: dinamica dei versanti, dinamica fluviale. Erosione delle coste e dei litorali; fenomeni di subsidenza ed estrazione dell’acqua dal sottosuolo; scavo negli alvei dei fiumi; ripascimento
delle spiagge. Cave edloro problemi ambientali: cave in rocce lapidee;
cave in rocce incoerenti; restaurazione delle cave, legislazione. Invasi
artificiali: dighe di ritenuta; gallerie di derivazione. Discariche controllate:
requisiti geologico-ambientali in sito; caratteristiche della discarica e le
discariche in cave abbandonate; legislazione. Cenni sull’inquinamento
delle acque. Energia ed ambiente. Centrali a carbone, centrali nucleari.
Attività mineraria. Energia eolica. Rischi naturali: pericolosità sismica;
rischio vulcanico; frane e alluvioni. Valutazione impatto ambientale (VIA):
nascita e sviluppo del VIA; la valutazione dell’impatto ambientale in Italia.
Testi consigliati
CREMASCHI G., Il suolo, La Nuova Italia Scientifica.
GALETTA B., GANDOLFO M.A., PAZIENTI M. & PIERI BUTI G., Dal pro getto alla VIA: guida e manuale per gli studi di impatto ambientale di
opere edilizie, Ed. Franco Angeli.
GISOTTI G. & BRUSCHI S., Valutare l’ambiente: guida agli studi d’impat to ambientale, La Nuova Italia Scientifica.
PERSICANI D., Elementi di scienza del suolo, Ed. CEA, Casa Editrice
Ambrosiana.
RASIO R. & VIANELLO G, Cartografia pedologica nella pianificazione e
gestione del territorio, Ed. Franco Angeli.
GEOLOGIA DELLE AREE URBANE
Prof. Renato Funiciello
CFU 4
Programma del corso
Ubicazione delle aree urbane e condizioni geologiche. Aree urbane recenti. Aree urbane storiche. Il problema del patrimonio esistente. Il problema
del patrimonio storico monumentale. Gli ambienti geodinamici delle aree
urbane principali. Correlazioni e condizioni comuni. Risorse naturali.
Risorse geomorfologiche (paesaggi, vie di comunicazione naturali, stabilità dei versanti, dei litorali, stato dei dissesti). Risorse litostratigrafiche e
geologico strutturali (i materiali delle città, l’assetto strutturale dei siti urba ni). Risorse energetiche (fabbisogni, risorse prossime e risorse remote,
problematiche dei siti delle fonti energetiche).
Risorse idriche (fabbisogni, risorse e riserve).
Sviluppo delle città e condizioni geologiche. Fattori geologici “promozionali” e fattori geologici limitativi-fattori di pericolosità e problematiche di sicurezza-sostenibilità di carattere geologico–crescita–economia-antenimento
delle infrastrutture-ambiente-qualità della vita-p.es. infrastrutture-reti di
343
distribuzione elettrica-acquedotti-trasporti-distribuzione dei beni di consumo e dei beni alimentari.
Legami reciproci e loro fragilità nei confronti dei rischi naturali e della loro
sovrautilizzazione. Necessità di una dettagliata conoscenza per una valutazione quantitativa della vulnerabilità urbana e per una determinazione
dello sviluppo sostenibile in funzione dello sviluppo delle infrastrutture.
Necessità di produrre nuovi modelli integrati comprendenti la valutazione
delle caratteristiche idrogeologiche.
“Rischi geologici”. Definizione della pericolosità geologica in aree urbane
per fattori: sismici-dissesti-esondazioni-subsidenza-inquinamento faldeinquinamento falde-attività vulcanica e tardovulcanica.
Le città italiane e il “caso” di Roma. Le città storiche e le città d’Arte. Le
città costiere. Le città dell’ambiente collinare e montano. Le città delle pianure alluvionali. Le città insulari. Il caso di Roma: sviluppo nella storia e
vincoli geologici. Il nuovo piano regolatore e i vincoli geologici. Le caratteristiche del libretto del fabbricato nella relazione geologica. Le relazioni
geologiche per la richiesta delle nuove licenze edilizie. Lo stato dei monumenti romani, problematiche della conservazione e fattori geologici.
Testi consigliati
AA.VV., Geologia di Roma, Memorie della Società Geologica Italiana, vol.
50.
GEOLOGIA DEL PETROLIO
Prof. Francesco Salvini
CFU 4
Programma del corso
Introduzione alla geologia degli idrocarburi. La geologia applicata alla ricerca e sviluppo di idrocarburi. Il ruolo degli idrocarburi nella società attuale.
Statistiche sulla ricerca e sviluppo degli idrocarburi. Il ruolo del geologo.
Natura ed origine degli idrocarburi. Composizione degli idrocarburi. Classificazione degli idrocarburi. Origine degli idrocarburi. Il ciclo dell’accumulo di
petrolio. Origine organica ed inorganica. Le rocce madri. Principi di trasformazione della materia organica in idrocarburi. Meccanismi di migrazione ed
intrappolamento. L’accumulo. Rocce serbatoio. Trappole per idrocarburi e
loro classificazione. Contesti geologici dove ricercare idrocarburi. L’esplorazione degli idrocarburi. Interpretazione dei carotaggi. L’esplorazione sismica. Tecniche di prospezione in funzione del contesto geologico. Geologia
economica degli idrocarburi. Esercitazioni pratiche.
344
Testi consigliati
ALLEN P.A. & ALLEN R.R., Basin analysis principles and applications,
Blackwell, Oxford.
NORTH F.K., Petroleum geology, Chapman & Hall, London.
PIERI M., Petrolio, Zanichelli, Bologna.
GEOLOGIA DEL VULCANICO
Dott. Guido Giordano
CFU 5
Programma del corso
Fenomenologie e processi vulcanici: meccanismi effusivi ed esplosivi,
interazione acqua magma, meccanica di intrusione subsuperficiale, il
sistema idrotermale. La sedimentazione vulcanoclastica: relazioni tra vulcanismo, tettonica e clima. Vulcanismo e tettonica: ambienti geodinamici
e processi vulcanotettonici, fattori litosferici e fattori crostali, movimenti
verticali, collassi calderici e collassi settoriali di vulcani. Il vulcanismo quaternario dell’area mediterranea: caratteri e relazioni con l’evoluzione geodinamica; i bacini egeo, tirrenico e balearico; la provincia magmatica
romana, le Eolie, l’Etna.
Testi consigliati
CAS R.A.F. & WRIGHT J.V., Volcanic successions: Modern and ancient,
Chapman & Hall, London.
FISHER R.V. & SMITH G.A., Sedimentation in volcanic settings, SEPM
special publ. n. 45.
SCANDONE R. & GIACOMELLI L., Vulcanologia, Editrice Liguori, Napoli.
GEOLOGIA REGIONALE
Prof. Domenico Cosentino
CFU 5
Programma del corso
Assetto tettonico globale e bacini sedimentari: megasuture, bacini sedimentari e margini continentali; margini divergenti e relativi bacini; margini
convergenti e relativi bacini; zone orogeniche e subduzione; bacini perisuturali e bacini episuturali; margini trasformi e bacini associati. Gli orogeni
paleozoici: l’Europa paleozoica; le Caledonidi; le Ercinidi; l’Europa postercinica. Il sistema orogenico alpino perimediterraneo; le catene del Mediterraneo occidentale; le catene del Mediterraneo centrale, le catene del
Mediterraneo orientale; il bacino algero-provenzale; il Mar Tirreno.
Testi consigliati
AA.VV., Guide geologiche regionali, BE-MA Ed., Milano.
BALLY A.W., CATALANO R. & OLDOW J., Elementi di tettonica regionale,
Pitagora Editrice, Bologna.
GASPERI G., Geologia regionale. Pitagora Editrice, Bologna.
345
GEOLOGIA STRATIGRAFICA
Dott. Paola Cipollari
CFU 5
Programma del corso
Il corso è suddiviso in tre parti, da sviluppare in aula, più il campo di fine
corso integrato con quello di Geologia Regionale. I temi trattati in aula
riguarderanno i principi di classificazione stratigrafica, i principali metodi di
indagine e di correlazione stratigrafica ed elementi di stratigrafia regionale.
Principi di classificazione stratigrafica. Definizioni e procedure per la classificazione stratigrafica. Stratotipo e località tipo. Unità litostratigrafiche,
unità a limiti inconformi, unità biostratigrafiche, magnetostratigrafiche, cronostratigrafiche. Relazione tra differenti tipi di unità stratigrafiche. Principi
e metodi di stratigrafia isotopica (_O18/_O16, 13C/12C, 87Sr/86Sr). Principi e metodi della ciclostratigrafia. Scale stratigrafiche, limiti e rapporti
stratigrafici, principi di correlazione stratigrafica a scala locale e globale
(stratigrafia degli eventi). Analisi stratigrafica integrata. Stratigrafia regionale delle principali successioni meso-cenozoiche dell’area tetidea: successioni di bacino (domini imerse-sicano, lagonegrese, umbro-marchigiano, toscano e ligure), successioni di transizione (domini sabino e garganico), successioni di piattaforma carbonatica pelagica (Monti Cornicolani,
M. Catria e M. Acuto), successioni di piattaforma carbonatica (domini
laziale-abruzzese e dolomitico).
Elaborazione in aula, a partire da cartografia geologica regionale esistente, di log stratigrafici sintetici e del relativo schema di correlazione.
Testi consigliati
SALVADOR A. (Ed.), International stratigraphic guide, Geological Society
of America.
AA. VV., Guide Geologiche Regionali, BE-MAEditrice.
BERGGREN W.A., KENT D.V., AUBRY M. & HARDENBOL J., Geochro nology, time scales and global stratigraphic correlation, SEPM, Special
Publication #54.
GEOLOGIA STRUTTURALE
Prof. Massimo Mattei
CFU 5
346
Programma del corso
Viene approfondito ed illustrato lo stato di avanzamento delle conoscenze
in un settore specifico della geologia strutturale dedicato alla sistematica
delle strutture deformative prodotte : Si tratta di un insieme di metodi
descrittivi basati su principi elementari di analisi geometrica che tende sia
a definire i metodi delle attività di rilevamento sul campo sia a risolvere
sistemi costituiti da geometrie complesse ed a produrre sintesi tridimensionali volte alla interpretazione delle strutture profonde. Vengono illustrate le metodologie fisiche per il completamento dell’analisi strutturale Tali
metodologie hanno necessariamente dovuto svilupparsi quando si è sentita con particolare evidenza la necessità di definire la dimensione e l’età
di un sistema deformativo legato a tematiche applicative d’interesse strategico. di cui si farà cenno con esempi ed esercizi ad hoc. Viene presentato un settore di sviluppo per le applicazioni dei metodi della geologia
strutturale con la illustrazione ed il rilevamento diretto sul terreno del
campo di deformazione a scala regionale e della interpretazione in chiave
strutturale dei processi geodinamici planetari. In tale ambito sarà mostrata
la sintesi dei dati provenienti dalle varie discipline delle Scienze della
Terra che comprende i maggiori ambienti di deformazione, la struttura e la
morfologia dei continenti e dei bacini oceanici, i processi di spostamento
orizzontale e verticale della litosfera. Vengono presentati i vari laboratori
sperimentali di geologia strutturale e di tettonica dedicati sia alla analisi
con vari metodi fisici dei processi di deformazione sia alla costruzione di
modelli numerici e modelli analogici per la rappresentazione e l’interpretazione dei diversi processi di deformazione alle varie scale e alle diverse
profondità.
Testi consigliati
RAMSEY J., Structures of geology - Folding and fracturing of rocks,
McGraw-Hill, New York.
RAMSEY J. & HUBER M., Modern structures of geology, vol. I e II, Academic Press, Washington D,C.
SUPPE J., Structures of geology, Prentice-Hall, New Jersey.
GEOMORFOLOGIA APPLICATA
Dott. Felicia Papasodaro
CFU 4
Programma del corso
Geomorfologia applicata ai problemi di stabilità dei versanti: tipologia,
monitoraggio e sistemazione dei fenomeni franosi. Il rischio ambientale.
Suscettibilità e pericolosità da frana: alcune metodologie di valutazione.
Morfodinamica fluviale applicata: erosione e sedimentazione in alveo, i
fenomeni di piena e le inondazioni. Individuazione delle zone potenzialmente inondabili.
Testi consigliati
DIKAU R., BRUNSDEN D., SCHROTT L. & IBSEN M.-L., Landslide reco gnition, John Wiley & Sons, Chichester.
DRAMIS F. & BISCI C., Cartografia geomorfologica, Pitagora Editrice,
Bologna.
PANIZZA M., Geomorfologia applicata, Editrice Nuova Italia Scientifica,
Roma.
VALLARIO A., Frane e territorio, Liguori, Napoli.
347
GEOTECNICA
Dott. Sergio Storoni Ridolfi
CFU 5
Programma del corso
La geotecnica e la meccanica delle terre. Analisi granulometriche. Relazione tra le fasi costituenti una terra. Limiti. Sistemi di classificazione.
Pressioni nel terreno. L’acqua nel terreno. Resistenza al taglio delle terre.
Capacità portante delle fondazioni dirette. Stabilità dei pendii. Normativa e
legislazione
Testi consigliati
LAMBE T.W. & WHITMANN R.W., Soil mechanics, John Wiley & Sons,
London.
LANCELLOTTAG.A., Geotecnica, Zanichelli, Bologna.
GEOTERMIA
Prof. Franco Barberi
CFU 4
348
Programma del corso
Il calore interno della terra - Gradiente termico e flusso di calore. Stato
termico della litosfera continentale e della litosfera oceanica. Origine del
calore terrestre e processi di trasferimento conduttivi e convettivi. Relazione tra flusso di calore ed età della crosta oceanica e del più recente processo orogenetico.
Le risorse geotermiche - Risorse di bassa e di alta entalpia. Gli elementi
essenziali di un campo geotermico di alta entalpia: sorgente di calore;
serbatoio copertura; ricarica idrica. Il ruolo del processo magmatico nella
genesi dei campi geotermici di alta entalpia.
L’esplorazione geotermica per la produzione di energia elettrica - Metodi
geologici e vulcanologici per la ricerca di anomalie termiche superficiali. Le
camere magmatiche dei vulcani come sorgenti di calore dei sistemi geotermici: stima del volume; profondità e temperatura di una camera magmatica
in base a dati vulcanologici e petrologici; conseguente stima dell’anomalia
termica prodotta nelle rocce sovrastanti. Caratteristiche fisiche e idrologiche del serbatoio. Metodi gravimetrici e geolettrici. I pozzetti di gradiente
geotermico e il loro impiego nell’esplorazione. Processi di alterazione idrotermale connessi alla circolazione dei fluidi geotermici. Informazioni desumibili dai depositi freatomagmatici e dalle esplosioni freatiche (individuazione delle rocce di copertura e del serbatoio e stima della loro temperatura).
Le manifestazioni idrotermali. La geochimica dei fluidi idrotermali applicata
all’esplorazione geotermica: geochimica delle acque e dei gas; anomalie di
fuga di vapore e geotermometria geochimica.
La strategia di un progetto di esplorazione geotermica ed il contributo del
geologo - Studi di riconoscimento. Studi di prefattibilità e di fattibilità. Strategia di sviluppo di un campo: spaziatura dei pozzi e ingegneria del serba-
toio. Le più frequenti cause di insuccesso nell’esplorazione geotermica.
Caratteristiche dei campi geotermici in esercizio - Campi a vapore dominante (es. Larderello, M. Amiata). Campi ad acqua dominante (es. Latera,
Wairakei): produzione di energia da flashing singolo o multiplo e da cicli
binari. Gli aspetti ambientali dell’energia geotermica. Costi di produzione,
livello di sviluppo e prospettive future.
Le rocce calde secche: una risorsa geotermica per il futuro - Studi ed
esperienze. Le prospettive italiane.
Le risorse geotermiche di bassa entalpia - Usi civili, agricoli, industriali.
Esempi di applicazioni.
Le caratteristiche geotermiche delle aree vulcaniche laziali - Caratteristiche strutturali, vulcanologiche, geotermiche e risultati dell’esplorazione.
Verso la fine del corso si effettuerà una escursione di due giorni ai campi
geotermici toscani.
Testi consigliati
Appunti e dispense del Docente.
GLACIOLOGIA
Dott. Massimo Pecci
CFU 5
Programma del corso
Obiettivi e metodi della glaciologia - Genesi del ghiaccio - Classificazioni
dei ghiacciai. Distribuzione del glacialismo: ghiacciai italiani, ghiaccio
marino, ghiaccio sepolto e rock glaciers. Zone di metamorfismo - bilancio
di massa - dinamica del ghiacciaio. Velocità e spessore del ghiaccio e
metodi di misura. Morfogenesi e morfologia – forme da flusso - Erosione
glaciale e relative forme. Trasporto e deposito glaciale - forme di accumulo - Morene - Depositi subglaciali e fluvioglaciali. Le fluttuazioni glaciali e
la cronologia. Il ghiaccio come archivio climatico e ambientale - Elementi
di sicurezza nello svolgimento delle attività sul terreno ghiacciato in alta
montagna.
Testi consigliati
FRENCH H.M., The periglacial environment, Longman, Edinburgh.
GUGLIELMIN M., Il permafrost alpino, Quaderni di Geodinamica Alpina e
Quaternaria, CNR, Milano.
SMIRAGLIAC., Guida ai ghiacciai e alla glaciologia, Zanichelli, Bologna.
Dispense del Docente.
BENN I. D. & EVANS D.J. A., Glaciers and glaciation, Arnold, London.
349
IDROGEOCHIMICA
Dott. Maria Cristina Delitala
CFU 4
Programma del corso
Il ciclo idrogeochimico. Interazione acqua-roccia. Scambio ionico. I colloidi: definizione e proprietà Osmosi e membrane semipermeabili. Equilibri e
condizioni redox nelle acque naturali. Equilibri dei silicati. Il “ Sistema Carbonato”: richiami e calcolo dell’Indice di Saturazione. Gli isotopi nelle
acque naturali : d18O, dD, il trizio e il 14C. Analisi di un’acqua naturale.
Campionamento, contaminazione e inquinamento. Analisi dei principali
parametri chimico-fisici di un’acqua naturale. Analisi dei principali cationi e
anioni in un’acqua naturale. Presenza, significato e analisi dei metalli
pesanti in un’acqua naturale.
Metodi di analisi strumentale e applicazioni : Spettrochimica: generalità .
Spettrofotometria alla fiamma. Spettrometria mediante assorbimento atomico. Spettrometria mediante assorbimento molecolare. Potenziometria.
Polarografia.
Metodi di analisi di campagna (con esercitazioni sul terreno): Presentazione dei dati analitici. Unità di misura. Interpretazione dei dati : Diagrammi
di Piper e di Stiff. Elaborazione statistica ,errori.
Testi consigliati
DREVER J.I., The Geochemistry of natural water, Prentice Hall. Upper
Saddle River N.J. 1997
FIFIELD F. W.& KEALEY D., Principles and practice of analytical
chemistry. Blackie Academic and
Professional, London 1995.
EATON A.D., CLESCERI L.S., GREENBERG A.E (Editors), Standards
methods for the examination of water and wastewater, American Public
Health Association, New York 1995.
IDROGEOLOGIA
Prof. Giuseppe Capelli
CFU 5
350
Programma del corso
Caratteristiche dell’elemento “acqua”; i consumi dell’acqua in Italia. Il ciclo
idrologico e bilancio idrogeologico; misura e regionalizzazione dei parametri idrologici; il comportamento delle rocce nei confronti dell’acqua;
caratteristiche chimico-fisiche delle acque naturali. Concetto di falda,
acquifero, bacino idrogeologico, idrostruttura, risorse e riserve idriche,
unità temporale di riferimento; i fenomeni sorgivi; gli scambi falda-fiume.
Leggi che regolano la circolazione delle acque sotterranee nei mezzi
porosi: Darcy, Dupuit, Theis, Jacob, Ghyben-Herzberg. Tecniche di prospezione idrogeologica; tecniche dirette; tecniche indirette. Opere di captazione; progettazione delle opere; esecuzione e completamento dei
pozzi. Elementi di idrogeologia regionale. elementi di legislazione inerenti
la gestione delle risorse idriche. Problematiche derivanti dallo sfruttamento delle risorse idriche.
Testi consigliati
CELICO P., Prospezioni idrogeologiche, Vol. 1 e 2, Editrice Liguori, Napoli.
CHIESA G., Pozzi per acqua, Editrice Hoepli, Milano.
AUTORI VARI, Il manuale delle acque sotterranee, Editrice Geograph,
Segrate, Milano.
GENETRIER B., La pratica delle prove di pompaggio in idrogeologia, Editrice Flaccovio, Palermo.
LABORATORIO GIS E CARTOGRAFIA AUTOMATICA
Prof. Claudio Palma
CFU 4
Programma del corso
Sistemi vettoriali e aster. Funzioni base dei GIS. Funzioni avanzate dei
GIS. Analisi morfometrica. Cartografia tematica. Analisi statistica di variabili georeferenziate. GIS e Telerilevamento. Valutazione di un progetto.
Esempi di progetti tematici. Valutazione dei rischi naturali. Studio delle
risorse naturali. Monitoraggio ambientale. Pianificazione territoriale. Studio dell’impatto ambientale. Sviluppo di progetti personalizzati.
Testi consigliati
BURROUGH P.A., Principles of Geogrophic Information Systems, Oxford
University Press, Oxford.
ATKINSON P.M. & MARTIN D. (Editors), GIS and geo-computation, Taylor
& Francis, London.
JONES C.B., Geographical Information Systems and computer carto graphy, Addison-Wesley Publ. Co., London.
KORTE G.B., The GIS book, Onword Press, Albany, New Jersey.
LABORATORIO DI GEOLOGIA STRUTTURALE
Prof. Massimo Mattei
CFU 5
Programma del corso
Il corso sarà centrato sulle applicazioni di carettere strutturale del paleomagnetismo, dell’Anisotropia della Suscettività Magnetica (AMS) e della geodesia satellitare. Verranno illustrati i principi teorici delle diverse metodologie
e le loro applicazioni alla scala della tettonica delle placche, della deformazione dei continenti, e ad alcune specifiche regioni dell’area italiana.
Il corso si svolgerà attraverso lezioni teoriche ed esercitazioni di laboratorio. È prevista una escursione di terreno di un giorno.
351
Testi consigliati
BUTLER R.F., Paleomagnetism, Blackwell, Oxford.
TARLING D: & HROUDA F., The magnetic anisotropy of rocks, Chapman
& Hall, London.
LABORATORIO DI MODELLAZIONE ANALOGICA
Prof. Renato Funiciello
CFU 4
Programma del corso
Criteri di similitudine e leggi di scala. Modellazione dei cunei di accrezione. Modellazione di processi vulcano-tettonici. Modellazione dei prismi
orogenici. Modellazione dei processi di subduzione e convezione del
mantello.
Testi consigliati
MANDL G., Mechanics of tectonic faulting, Elsevier, Amsterdam.
MAGMATOLOGIA
Prof. Daniela Dolfi
CFU 5
Programma del corso
I fusi silicatici: struttura dei fusi silicatici anidri e composizione chimica; cationi formatori e modificatori di struttura. Significato della polimerizzazione nei
fusi silicatici e sua determinazione su base teorica; i volatili e le modificazioni
strutturali nei fusi silicatici. Cenni su alcune tecniche di indagine : spettroscopia vibrazionale; spettroscopia a R-X. Caratteristiche chimiche dei magmi:
Proprietà termodinamiche di miscelamento nei fusi silicatici; il fenomeno
della diffusione. Proprietà fisiche dei magmi: temperatura, densità e viscosità
. Distribuzione delle temperature all’interno di un corpo magmatico in risalita .
Variazioni di densità e viscosità in funzione del chimismo, della pressione e
della temperatura. Elementi di fluidodinamica inerenti i meccanismi di risalita
dei magmi. Reologia dei magmi; comportamento newtoniano e binghamiano; influenza della cristallizzazione e della vescicolazione sulla reologia dei
magmi. Propagazione dei magmi nel mantello e nella crosta.
Testi consigliati
Dispense del Docente.
MINEROGENESI E PETROGENESI
Dott. Claudia Romano
CFU 4
352
Programma del corso
Caratteristiche chimiche e geochimica delle rocce ignee come indicatori
petrogenetici.Il Mantello terrestre. Lo stato fisico del mantello terrestre.
Composizione chimica e mineralogica. Processi di fusione parziale del
mantello superiore. Segregazione e ascesa del magma.Processi che
modificano la composizione del magma primario. Convezione. Mixing.
Cristallizzazione frazionata. Contaminazione crostale. Immiscibilità di
liquidi. Processi di trasferimento gassosi. Processi di fusione parziale nel
mantello segregazione e ascesa del magma processi di evoluzione e
caratteristiche petrografiche e geochimiche delle rocce nelle seguenti
ambientazioni geodinamiche. Dorsali medio oceaniche; sistemi di arco
insulare; margini continentali attivi; isole oceaniche; provincie basaltiche
continentali; rift continentale; provincie con magmatismo potassico e ultrapotassico; la provincia comagmatica romana.
Testi consigliati
BEST M.G., Igneous and metamorphic petrology, Freeman and Co., San
Francisco.
WILL T.M., Phase equilibria in metamorphic rocks, Springer-Verlag, Berlin.
SPEAR F.S., Metamorphic phase equilibria and pressure-temperaturetime paths, Mineralogical Society of America.
D’AMICO C., INNOCENTI F. & SASSI F.P., Magmatismo e metamorfismo.
UTET, Torino.
MODELLI MATEMATICI
Prof. Orlando Ragnisco
CFU 6
Programma del corso
Introduzione all’analisi numerica. Algoritmi e loro classificazione. Rappresentazione finita dei numeri. Sistemi di rappresentazione decimale e binario. Rappresentazione di tipi numerici. Problemi di overflow e precisione
macchina. Cenni ai linguaggi di programmazione. Introduzione ai metodi
Monte Carlo. Numeri random e pseudorandom.Generatori di numeri random, distribuzioni.Simulazione di processi random: random walk, decadimento radioattivo. Monte Carlo come tool per operazioni matematiche.
Metodi deterministici per líntegrazione con mesh equispaziate e non.
Metodi stocastici per l’integrazione. Stima degli errori e confronto fra i vari
metodi. Applicazioni dei metodi Monte Carlo da scegliere: Stima di medie
in Meccanica Statistica; Eventuale tesina su un argomento specifico fra
quelli di interesse dei gruppi di ricerca del Dipartimento. Il corso è integrato da esercitazioni al computer sui vari argomenti.
Testi consigliati
BEVILACQUAR., BINI D., CAPOVANI M. & MENCHI O., Introduzione alla
matematica computazionale.
LANDAU R.H. & PAEZ M.J., Computational physics: problem solving with
computers.
VESELY F. J., Computational physics - an introduction.
GOULD H. & TOBOCHNIK J., Computer simulation methods: application
353
to physical systems, Varie parti dei testi e molto materiale didattico è reperibile sul web.
Saranno disponibili anche appunti e note per le esercitazioni.
PALEOBIOGEOGRAFIA
Prof. Anastassios Kotsakis
CFU 5
Programma del corso
Elementi di Biogeografia. Teorie generali. Distribuzione degli organismi
bentonici. Distribuzione degli organismi planctonici. Distribuzione degli
organismi continentali (animali e piante). Casi particolari. Insularità. Diversità specifica. Fattori che influenzano la distribuzione degli organismi.
Metodi di analisi biogeografica.
Paleobiogeografia. Generalità. Maggiori cambiamenti temporali durante il
Fanerozoico.
Precambriano. Paleozoico inferiore: Cambriano, Ordoviciano, Siluriano.
La convergenza di Laurentia, Avalonia e Baltica. Le relazioni biogeografiche delle Cina. Paleozoico superiore: Devoniano, Carbonifero, Permiano.
La formazione del Pangea. Mesozoico: Trassico, Giurassico, Cretacico.
Lo smembramento del Pangea. L’ingrandimento dell’Asia. Le microplacche circum-pacifiche. I corridoi marini attraverso il Pangea. Paleogene.
L’interruzione delle comunicazioni terrestri Patagonia – Antartide - Australia. Neogene. La chiusura della Tetide e la Paratetide. Quaternario. III.
Esempi paleobiogeografici particolari riguardanti le faune e flore italiane.
Per ogni periodo si presentano brevemente la paleogeografia, i maggiori
eventi geologici, la paleoclimatologia e i principali gruppi fossili prima di
affrontare i problemi di paleobiogeografia.
354
Testi consigliati
HALLAM A. (1994), An outline on Phanerozoic Biogeography, Oxford University Press.
STANLEY S.M. (1999), Earth System History, W.H. Freeman and Co.
Testi di approfondimento:
BRIGGS J.C. (1995), Global Biogeography. Developments in Palaeontology
and Stratigraphy 14, Elsevier.
COX C. B. & MOORE P.D. (2001), Biogeography. An ecological and evolu tionary approach, Blackwell Scientific Publications.
DARLINGTON P.J. JR. (1957), Zoogeography: the geographical distribution
of animals, Robert E. Krieger Publishing Company.
MACARTHUR R.H. & WILSON E.O. (1967), The Theory of Island Biogeo graphy,Princeton U.P.
MYERS A.A. & GILLER P.S. (Eds.) (1988), Analytical Biogeography, Chapman & Hall.
PIELOU E.C. (1979) – Biogeography, John Wiley and Sons.
WHITTAKER R.J. (1998), Island Biogeography, Oxford U.P.
ZUNINO M. & ZULLINI A. (1995), Biogeografia, Casa Editrice Ambrosiana.
PALEOCLIMATOLOGIA
Dott. Carlo Giraudi
CFU 4
Programma del corso
I cambiamenti climatici dal Precambriano al Mesozoico antico. I cambiamenti climatici tardo-mesozoici e cenozoici: la tettonica a placche, le orogenesi e le deviazioni delle correnti oceaniche come motore dei cambiamenti climatici di lungo periodo. I cambiamenti climatici quaternari: verso
una definizione dei cicli climatici di periodo più breve. Cause delle variazioni climatiche: la circolazione atmosferica e oceanica; le variazioni orbitali; l’albedo planetario; gli Heinrich Events; le eruzioni vulcaniche; le
variazioni nell’attività solare; l’effetto serra; l’aumento dell’effetto serra.
Metodi di studio dei climi del passato: dendrocronologia; registrazione
della produzione agricola; testimonianze iconografiche delle fasi di avanzata e ritiro dei ghiacciai; eventi storici; metodi geologici e geomorfologici;
metodi isotopici; metodi paleontologici; carote di ghiaccio.
Cambiamenti climatici catastrofici: grandi eruzioni vulcaniche ed impatti di
meteoriti. Le condizioni climatiche necessarie allo sviluppo ed alla fine di
una età glaciale. Le Glaciazioni Appenniniche: le tracce delle più antiche
glaciazioni dell’Appennino; l’Ultimo Massimo Glaciale: estensione, limiti
nivali e cronologia; le variazioni glaciali oloceniche.
Siti Web
http://www.emporia.edu/earthsci/student/lewicki3/prezentacja.htm
http://gcrio.gcrio.org/CONSEQUENCES/winter96/geoclimate.html
http://www.esd.ornl.gov/projects/qen/transit.html
http://www.agu.org/sci_soc/vostok.html#vostfig2
http://atlantic.meteo.mcgill.ca/205Bold.html
http://academic.emporia.edu/aberjame/ice/schedule.htm
http://www.nicl-smo.sr.unh.edu/icwg/icwghtml.html#TheArctic
http://www.agu.org/revgeophys/overpe00/overpe00.html
http://gcrio.ciesin.org/CONSEQUENCES/winter96/geoclimate.html
http://jrscience.wcp.muohio.edu/html/globalchange.html
http://earth.agu.org/revgeophys/mayews01/mayews01.html
http://www.ngdc.noaa.gov/paleo/globalwarming/paleo.html
http://www.ngdc.noaa.gov/paleo/globalwarming/howdo.html
PALEONTOLOGIA DEI VERTEBRATI
Prof. Anastassios Kotsakis
CFU 4
PALEONTOLOGIA DEI VER
TEBRA TI A (= P ALEONTOLOGIA
DEI VERTEBRATI INFERIORI)
Prof. A. Kotsakis
I corsi di Paleontologia dei Vertebrati A (= Paleontologia dei Vertebrati
Inferiori) e Paleontologia dei Vertebrati B (= Paleontologia dei Mammiferi)
355
sono attivati in anni alterni. Durante l’anno 2003-2004 sarà attivato il
corso di Paleontologia dei Vertebrati B.
(Lezioni: 36 h. – Esercitazioni: 4 h.)
Programma del corso
Richiami di evoluzione, biocronologia continentale e paleoecologia continentale. Metodi di scavo e recupero dei vertebrati fossili. I cordati: Urochordata e Cephalochordata. I craniati. Origine ed evoluzione dei vertebrati. Gli agnati. Myxinoidea e Conodonta. La grande radiazione degli
agnati: Arandaspida, Astraspida, Hetrostraci, Thelodonti, A n a s p i d a ,
Galeaspida, Osteostraci. Primi gnatostomi: placodermi (Arthrodira,
Acanthothoraci, Petalychthyida, Rhenanida, Ptyctodontida, Phyllolepida,
Antiarchi) e acantodi. I condroitti e la loro evoluzione: lo sviluppo degli
Holocephali e le tre radiazioni adattative degli Elasmobranchii. Origine e
successive radiazioni adattative degli osteitti actinopterigi: Cheirolepididae e altre forme primitive; i Chondrostei; il grado evolutivo degli “Holostei”; l’enorme radiazione dei Teleostei (Osteoglossomorpha, Elopomorpha, Clupeomorpha, Euteleostei). I sarcopterigi (Actinistia, Dipnoi,
Porolepiformes, Osteolepiformes) e la comparsa degli anfibi. Evoluzione
degli anfibi dal Devoniano superiore al Triassico: le forme del Devoniano,
gli Ichthyostegalia e altri gruppi primitivi. I Batrachomorpha: Te m n ospondyli, Aistopoda, Nectridea, Microsauria . I Reptiliomorpha: Anthracosauria, Seymouriamorpha, Diadectomorpha. Gruppi viventi di anfibi:
Anura, Urodela, Gymnophiona. Origine dei rettili. Sviluppo ed evoluzione
degli anapsidi: i Mesosauridae, il gruppo polifiletico dei “Cotylosauria” e i
Testudinata. La grande radiazione adattativa dei diapsidi: lepidosauri,
arcosauri, “euriapsidi”. I Diapsida primitivi:Araeoscelidia, Younginiformes
e altri gruppi. I Lepidosauria: Sphenodontia e Squamata. I rettili marini:
Pachypleurosauria, Placodontia, Nothosauria, Plesiosauria, Ichthyosauria. Archosauromorpha primitivi: Trilophosauria, Rhynchosauria, Prolacertiformes. Gli Archosauria primitivi e il problema dei “Thecodontia”.
Crurotarsi e Crocodylomorpha. I Pterosauria e la biologia dei rettili volanti. I dinosauri. Varietà dei Saurischia: Theropoda e Sauropodomorpha. Gli
Ornithischia: Thyreophora, Cerapoda e Ornithopoda. Biologia dei dinosauri. L’estinzione K/T. Origine e sviluppo degli uccelli. I giacimenti di
Solenhofen e di Jiufotang. Enantiornithes, Hesperornithiformes, Ichthyornithiformes e altri gruppi di uccelli mesozoici. Le radiazioni cenozoiche
degli uccelli: Palaeognathae e Neognathae. I rettili sinapsidi e l’origine
dei mammiferi: la prima radiazione dei sinapsidi e i Pelycosauria. Le successive radiazioni dei sinapsidi e i Therapsida (Biarmosuchia, Dinocephalia, Dicynodontia, Gorgonopsia, Therocephalia, Cynodontia). L’origine dei mammiferi. Cenni sui principali giacimenti fossili a “pesci” del
territorio italiano. Anfibi e rettili fossili in Italia.
356
Testi consigliati
BENTON M. (2000), Paleontologia dei Vertebrati, Franco Lucisano Editore.
Testi di approffondimento:
CARROLL R.L. Vertebrate Paleontology and Evolution, W.H. Freeman
and Company, 1988.
CARROLL R.L., Patterns and Processes of Vertebrate Evolution, Cambridge University Press, 1997.
POUGH F.H., HEISER J.B. & MC FARLAND W.N., Biologia Evolutiva e
Comparata dei Vertebrati, Casa Editrice Ambrosiana, 1993.
CLACK J., Gainning Ground. The Origin and Early Evolution of Tetrapods.
Indiana University Press, 2002.
PINNAG., Declino e caduta dell’impero dei dinosauri, Il Saggiatore, 2000.
CURRIE P.J. & PADIAN K. (Eds.), Encyclopedia of Dinosaurs, Academic
Press, 1997.
FEDUCCIA A., The Origin and Evolution of Birds, 2nd ed. Yale University
Press, 1999.
PAUL G.S., Dinosaurs of the air. The Evolution and Loss of Flight in Dino saurs and Birds, John Hopkins University Press, 2002.
PALEONTOLOGIA DEI VER
TEBRA TI B (= P ALEONTOLOGIA
DEI MAMMIFERI)
Prof. Anastassios Kotsakis
I corsi di Paleontologia dei Vertebrati A (= Paleontologia dei Vertebrati
Inferiori) e Paleontologia dei Vertebrati B (= Paleontologia dei Mammiferi)
sono attivati in anni alterni. Durante l’anno 2003-2004 sarà attivato il
corso di Paleontologia dei Vertebrati B.
Programma del corso
Richiami di evoluzione, biocronologia continentale e paleoecologia continentale. Metodi di scavo e recupero dei vertebrati fossili. I Therapsida e
l’origine dei mammiferi. I mammiferi del Mesozoico: Multituberculata, Triconodonta, Kuehnotheria, Symmetrodonta, Dryolestoidea, Peramura e
Tribosphenida. Origine e sviluppo dei Monotremata. Origine dei Theria. I
Theria primitivi: Deltatheroida e Asiadelphia. L’evoluzione dei marsupiali:
Australidelphia e Ameridelphia. Origine dei placentati. Gli Xenarthra (Cingulata e Pilosa). Epitheri primitivi: Leptictida. Radiazione degli Anagalida:
Macroscelidea, Mimotonida, Lagomorpha, Mixodontia, Rodentia. Il grandordine Ferae: Cimolesta, Creodonta e Carnivora. I Lipotyphla e gli
Archonta (Chiroptera, Dermoptera, Primates e Scandentia). Gli Ungulata
e la loro radiazione adattativa: Tubulidentata, Dinocerata Eparctocyona,
Artiodactyla, gli ungulati sud-americani (Litopterna, Notoungulata, Astrapotheria, Xenungulata, Pyrotheria), Perissodactyla, Hyracoidea,
Embrithopoda, Sirenia, Desmostylia e Proboscidea. Gli Acreodi. Origine
ed evoluzione dei Cetacea.
Le faune a mammiferi dell’Italia: Le faune del Paleogene. Le faune del
Miocene e le paleobioprovincie italiane. Le faune del Plio-Pleistocene e
la loro biocronologia e paleobiogeografia. Faune insulari della Sicilia,
Sardegna e isole minori durante il Plio-Quaternario. Origine della mammalofauna attuale dell’Italia.
357
Testi consigliati
AZZAROLI A. (1990), Lezioni di Paleontologia dei Vertebrati. Pitagora.
BENTON M. (2000), Paleontologia dei Vertebrati. Franco Lucisano Editore.
Testi di approffondimento:
CARROLL R.L. (1988), Vertebrate Paleontology and Evolution. W.H.
Freeman and Company.
CARROLL R.L. (1997), Patterns and Processes of Vertebrate Evolution.
Cambridge University Press.
POUGH F.H., HEISER J.B. & MC FARLAND W.N. (1993), Biologia Evolu tiva e Comparata dei Vertebrati. Casa Editrice Ambrosiana.
MELENDEZ B. (Ed.) (1990) Paleontologia, Vol. 3 (1), Mamiferos 1. Paraninfo.
MELENDEZ B. (Ed.) (1995) Paleontologia, Vol. 3 (2), Mamiferos 2. Paraninfo.
VAUGHAN T.A., RYAN J.M. & CZAPLEWSKI N.J. (2000), Mammalogy4th
ed., Saunders College Publishing.
MCKENNA M.C. & BELL S.K. (1997), Classification of mammals above
the species level, Columbia University Press. AGUSTÍ J. & ANTÓN M.
(2002), Mammoths, Sabertooths and Hominids. 65 million years of Mam malian Evolution in Europe, Columbia University Press.
PETROGRAFIA APPLICATA
Dott. Ciriaco Giampaolo
CFU 4
Programma del corso
Proprietà fisiche delle rocce: deformazioni naturali; colore e stabilità del
colore; agenti dell’alterazione esogena; umidità e sali nella pietra. Alterazione chimica. Deterioramento da agenti biogeni. Criteri conservativi:
Rocce ornamentali applicate ai beni culturali: Utilizzi e processi di trasformazione delle principali risorse litoidi.
Testi consigliati
WINKLER E.M., Stone in architecture: properties and durability, III ed.,
Springer-Verlag, Berlin.
PETROGRAFIA DEI SEDIMENTI E DEI SUOLI
Prof. Domenico Cozzupoli
CFU 4
358
Programma del corso
Composizione della crosta terrestre e distribuzione delle rocce sedimentarie. Il processo sedimentario ed il ciclo esogenetico. Ambienti di disgregazione, trasporto e sedimentazione. Il processo diagenetico. I suoli: principi
generali di formazione e ruolo dell’alterazione esogena nel processo
pedogenetico. Caratteri giaciturali, strutturali e composizionali dei sedi-
menti. Principi classificativi. Metodi di studio per il riconoscimento dei
caratteri morfometrici, di composizione chimica e mineralogica dei sedimenti. Utilizzazione e valore economico dei sedimenti.
Testi consigliati
BOSELLINI A., MUTTI E., RICCI LUCCHI F., Rocce e successioni sedi mentarie, UTET, Torino.
HUTCHINSON C.S., Laboratory handbook of petrographic techniques,
Wiley. Interscience, New York.
PETTIJOHN F.J., Sedimentary rocks, III ed., Harper and Row, New York.
PETROLOGIA
Prof. Daniela Dolfi
CFU 5
Programma del corso
Composizione chimica e mineralogica del mantello superiore e della crosta. Relazioni di fase nella peridotite del mantello; Relazioni di fase a differenti T, P, e saturazione in volatili in sistemi di tipo granitico, tonalitico e
basaltico. Diagrammi di variazione e processi di differenziazione magmatica Rappresentazioni chemiografiche
Termodinamica chimica applicata ai processi petrogenetici: associazioni
paragenetiche e chimismo delle fasi quali traccianti delle condizioni di formazione di rocce ignee e metamorfiche.
Contributo della petrologia sperimentale alla risoluzione di problemi petrogenetici.
Testi consigliati
WILL T. M., Phase equilibria in metamorphic rocks, Springer-Verlag, Berlin.
MORSE S. A., Basalts and phase diagrams, Springer-Verlag, Berlin.
JOHANNES W & HOLTZ F., Petrogenesis and experimental petrology of
granitic rocks. Springer Verlag, Berlin.
Dispense del Docente.
SEZIONI BILANCIATE
Prof. Francesco Salvini
CFU 4
Programma del corso
Scopo delle sezioni bilanciate. Principi delle sezioni bilanciate. La scelta
dell’orientazione delle sezioni. Limiti di applicabilità. Tettonica del multi layer. Ramp e flats. I diagrammi di separazione stratigrafica. Analisi dei
cutoff. I domini di pendenza. Identificazione delle superfici assiali. Principi
di conservazione delle superfici. Principi di conservazione dei volumi. Pieghe derivate da faglie: fault-bend folding, fault-propagation folding, decol lement folding. Ammissibilità delle sezioni. Retrodeformazione delle sezioni. Forward modelling. Esercitazioni pratiche.
359
Testi consigliati
WOODWARD N.B., BOYER S.E., SUPPE J., Balanced geological crosssections. An essential technique in geological research and exploration,
AGU Short Course in Geology, Vol. 6, AGU, Washington.
STRATIGRAFIA E PALEONTOLOGIA DEL QUATERNARIO
Dott. Elsa Gliozzi
CFU 5
Programma del corso
Breve storia della cronostratigrafia del Plio-Quaternario. Il limite Plio-Quaternario. Età e piani del Plio-Quaternario marino, GSSP. Stratigrafia
magnetica del Plio-Quaternario. Stratigrafia isotopica del Plio-Quaternario. Biostratigrafia del Plio-Quaternario marino: Foraminiferi planctonici,
foraminiferi bentonici, nannoplancton calcareo, molluschi marini (ospiti
nordici e ospiti senegalesi), ostracodi marini. Biocronologia del Plio-Quaternario continentale: grandi mammiferi, micromammiferi, molluschi continentali, ostracodi continentali. Stratigrafia pollinica. Cenni di Paleoclimatologia del Plio-Quaternario. Cenni di Paleoecologia del Plio-Quaternario.
Testi consigliati
MALATESTA A., Geologia e paleobiologia dell’Era Glaciale. La Nuova Italia Scientifica, Roma.
Dispense del Docente.
STRATIGRAFIA SEQUENZIALE
Prof. Domenico Cosentino
CFU 4
Programma del corso
Principi e concetti base della Stratigrafia sequenziale e definizione dei termini chiave. Strumenti per l’analisi stratigrafico-sequenziale: stratigrafia
sismica; dati di pozzo e da affioramenti; schemi cronostratigrafici; biostratigrafia. Stratigrafia sequenziale applicata ai differenti sistemi deposizionali: sistemi fluviali; successioni paraliche; sistemi deposizionali marini clastici; sistemi deposizionali marini carbonatici; facies ricche in sostanza
organica e rocce madri per idrocarburi. Esercizi pratici sull’analisi stratigrafico-sequenziale.
Testi consigliati
HEMERY D. & MYERS K.J., Sequence stratigraphy, Blackwell, Oxford.
TELERILEVAMENTO
Dott. Ruggero Casacchia
CFU 4
360
Programma del corso
Introduzione al telerilevamento ottico. Il ruolo del telerilevamento nelle
scienze della terra. Lo spettro e.m. e le sue interazioni con i materiali
superficiali (acqua, vegetazione, suoli e rocce). Risoluzione spaziale,
spettrale, radiometrica e temporale. Riflettanza, trasmittanza, emittanza.
Le equazioni del telerilevamento. Interazioni con l’atmosfera. Immagini
raster: Immagini pancromatiche, multispettrali ed iperspettrali. Analisi multispettrali e multitemporali. Tecniche di elaborazione ed interpretazione
delle immagini a scala regionale e locale. Classificazioni supervised e
unsupervised. Esercitazioni pratiche con dati acquisiti con diversi sensori
satellitari ed aviotrasportati.
Testi consigliati
DRURY S.A., Image Interpretation in Geology, Allen & Unwin.
GOMARASCA M.A., Introduzione a telerilevamento e GIS per la gestione
delle risorse agricole e forestali. Ed. Associazione Italiana di Telerilevamento.
TETTONICA
Prof. Claudio Faccenna
CFU 5
Programma del corso
Le zone di subduzione: vincoli geologici, geofisici nelle zone di subduzione del Giappone, Marianne-Filippine, Tonga-Nuova Zelanda, Himalaya,
Ande, Mar dei Caraibi e Arco di Scozia, Mediterraneo orientale e centrale.
Cinematica e dinamica del processo di subduzione: introduzione e stato
dell’arte; modellazione dei processi di subduzione; inizio della subduzione; sviluppo della subduzione; interazione mantello inferiore-superiore;
subduzione continentale; fine della subduzione.
Esercitazioni di laboratorio: modellazione analogica dei processi di subduzione. Esercitazioni sul terreno: vincoli geologici ai processi di subduzione.
Testi consigliati
TURCOTTE D.L. & SCHUBERT G., Geodynamics. Applications of conti nuum physics to geological problems, John Wiley & Sons, Chichester.
VULCANOLOGIA E RISCHIO VULCANICO
Prof. Franco Barberi
CFU 4
Programma del corso
Proprietà fisiche del magma: viscosità e parametri che la controllano.
(composizione chimica, contenuto in volatili, % cristalli, P e T). Processo
di risalita del magma: livelli di nucleazione e di frammentazione; parametri
di controllo e tipo di attività eruttiva che ne consegue.
Attività effusiva - Proprietà fisiche della lava e parametri che influenzano
la velocità di avanzamento delle colate (fluidi newtoniani, di Bingham,
etc.). Come si produce una mappa di pericolosità da colate laviche. Interventi di controllo delle colate laviche: argini e terrapieni es. Etna ’83, ’91-
361
’92 e 2001; deviazione delle colate (es. Etna 1983 e 1992); raffreddamento della lava es. Hemay 1973.
Attività esplosiva - Processi nel condotto sopra il livello di frammentazione. Processi all’uscita del condotto (P-V del getto, craterizzazione). La
nube eruttiva e i depositi di ricaduta. I vari tipi di eruzioni esplosive: surtseyane; hawaiane; stromboliane; peleane; subpliniane, pliniane, ultrapliniane. La nube eruttiva pliniana: collasso gravitazionale e formazione di
flussi piroclastici. Ignimbriti e surges piroclastici. La simulazione fisiconumerica delle eruzioni esplosive: condizioni nel condotto e dinamica
della nube eruttiva. L’interazione magma-acqua: meccanismi, processi e
prodotti. Gli effetti sull’uomo e sull’ambiente. Come si costruisce una
mappa di pericolosità da attività esplosiva: il problema dello scenario dell’
eruzione prossima, più probabile e massima attesa.
Altri fenomeni pericolosi connessi all’attività vulcanica - Lahars (es. Nevado del Ruiz, Cotopaxi, etc.). Collassi calderici (Vesuvio, Campi Flegrei).
Collassi di versanti e debris flow (St. Helens etc.). Gas hazard (Nyos, Vulcano, C. Albani). Esplosioni freatiche (Larderello, Guagua Pichincha,
Nysiros).
La sorveglianza dei vulcani attivi e la previsione delle eruzioni - Modello
generale della risalita dei magmi e fenomeni che la accompagnano. Metodi sismici. Metodi gravimetrici. Metodi geodetici. Metodi gravimetrici e
magnetici. Metodi geostrutturali. Metodi geochimici. Possibilità di mancato
allarme e falso allarme nella previsione vulcanica. Esempi: La Soufriere,
Nevado del Ruiz, Campi Flegrei, Pinatubo, Montserrat.
Il rischio vulcanico in Italia e i relativi piani di emergenza - I vulcani dell’area napoletana: Vesuvio, C. Flegrei, Ischia. I vulcani siciliani: Etna; Vulcano; Stromboli; Pantelleria.
Testi consigliati
Appunti e dispense del Docente.
VULCANOTETTONICA
Prof. Donatella De Rita
CFU 4
362
Programma del corso
Il corso si articola su due sezioni principali. Nella prima saranno forniti i
principi di base del vulcanismo associato ai margini di zolla. Questa sezione conterrà anche informazioni sulla generazione e risalita dei magmi nel
mantello e nella crosta e più specificamente nei condotti e lungo le fratture. Saranno anche date indicazioni sulla distribuzione spaziale e temporale dell’attività vulcanica. Nella seconda sezione saranno dati cenni sulla
struttura dei vulcani, con particolare riguardo ai processi di formazione
delle strutture di collasso ed alle loro relazioni con l’assetto geologicostrutturale del basamento, oltre che sull’uso delle strutture intrusive ed
estrusive per la ricostruzione del tensore degli sforzi in aree vulcaniche
Testi consigliati
SCANDONE R. & GIACOMELLI L., Vulcanologia, Editrice Liguori, Napoli.
CAS R.A.F. & WRIGHT J.V., Volcanic successions, Chapman & Hall, London.
SUPPE J., Principles of structural geology, Princeton University Press,
Princeton.
363
Master
e corsi di
perfezionamento
Master in presenza di II livello in G.I.S.
e Telerilevamento per la Pianificazione
Geoambientale
364
Obiettivi: il Master si propone di formare specifiche figure professionali in
grado di analizzare, controllare e gestire realtà geoambientali complesse
con l’ausilio di metodologie integrate di telerilevamento e sistemi informativi territoriali secondo i criteri della sostenibilità e della prevenzione.
Referente: prof. Maurizio Parotto
Titolo richiesto: Certificato di laurea in Scienze Geologiche vecchio ordinamento o laurea specialistica i Scienze Geologiche, Scienze Naturali,
Scienze Ambientali, Ingegneria Civile, Ingegneria Ambientale, Architettura, Agraria, Scienze Forestali, Geografia, Scienze Biologiche.
Documenti da allegare alla domanda di preiscrizione: diploma di laurea (oppure dichiarazione sostitutiva attestante l’Università presso la
quale si è conseguita la laurea e il tipo di laurea, con l’indicazione della
data e del voto); curriculum degli studi e delle attività professionali; ogni
altro titolo ritenuto utile ai fini della collocazione in graduatoria.
Costo: 3.500 € da versare in due rate uguali di 1750,00 €. È inoltre prevista una percentuale (non oltre del 10%) di borse per l’iscrizione gratuita a
favore di allievi con particolari requisiti di merito e reddito o portatori di
grave handicap.
Numero massimo di iscritti: 22. Qualora il numero delle domande superi quello dei posti disponibili, sarà effettuata una graduatoria per titoli che
verrà esposta nella sede del Master.
Impegno richiesto: 1500 ore di apprendimento.
Le attività in aula si concluderanno nel Luglio 2004, l’impegno successivo
per stage, studio ed elaborazione della tesi di master si dovrà concludere
nel Dicembre 2004. La prova finale verrà sostenuta nel Gennaio 2005
Crediti assegnati: 60
Durata: 11 mesi
Adempimenti richiesti: la frequenza alle lezioni è obbligatoria
CALENDARIO
Preiscrizioni: entro il 31 ottobre 2003
Pubblicazione graduatoria: 11 novembre 2003
Iscrizioni e pagamento prima rata entro il 28 novembre 2003
Avvio attività didattica: febbraio 2004
Pagamento seconda rata: 30 giugno 2004
Conclusione del Master: gennaio 2005
PER INFORMAZIONI
Dipartimento di Scienze Geologiche
Largo San Leonardo Murialdo, 1 - 00146 Roma
Segreteria Master Dott. Luca Balzerano
Tel. 06.54888207 - Fax 06.54888201
e-mail: [email protected]
Sito Web: host.uniroma3.it/master/mastergeo
Master in presenza di II livello in T
Geoar cheologiche per Gestione del T
e la Tutela del Patrimonio Culturale
ecniche
erritorio
Obiettivi: il Master si propone di formare specifiche figure professionali
contraddistinte da competenze geologico-naturalistiche e storico-umanistiche e da un’ampia conoscenza delle principali tecniche di indagine di
laboratorio e sul terreno; tali figure professionali potranno trovare un’adeguata collocazione presso enti pubblici e strutture private nel settore
archeologico dei Beni Culturali, in forte sviluppo in Italia e nel Lazio oltre
che in tutta l’area mediterranea.
Referente: prof. Francesco Dramis.
Titolo richiesto: diploma di laurea in Scienze Geologiche, Scienze Naturali, Lettere e Filosofia, Geografia, Architettura, Beni Culturali. A giudizio
del Consiglio del Master potranno essere ammessi candidati titolari di altri
diplomi di laurea.
Documenti da allegare alla domanda di preiscrizione: titolo di diploma
adeguato (oppure dichiarazione sostitutiva attestante l’università presso la
quale si è conseguita la laurea e il tipo di laurea, con l’indicazione della
data e del voto); curriculum degli studi, delle attività professionali ed ogni
altro titolo ritenuto utile ai fini della collocazione in graduatoria.
365
Costo: 1.500,00 € (da versare in due rate uguali di 750,00 € ciascuna).
Coloro che hanno seguito il Corso di Master in Tecniche Geoarcheologi che per Gestione del Territorio e la Tutela del Patrimonio Culturale
nell’a.a. 2001/2002 e 2002/2003 senza peraltro riuscire a certificare i crediti relativi a tutte le attività formative previste, possono essere iscritti per
l’a.a. 2003/2004 a fronte di una tassa che verrà stabilita dal Consiglio del
Master in rapporto alle attività ancora da svolgere. È inoltre prevista una
percentuale di borse per l’iscrizione gratuita a favore di allievi con particolari requisiti di merito e reddito e portatori di grave handicap.
Numero massimo di iscritti: 30. Qualora il numero delle domande superi quello dei posti disponibili, sarà effettuata una graduatoria per titoli che
verrà esposta nella sede del Master.
Impegno richiesto: 1500 ore di apprendimento articolate in corsi, seminari, escursioni, campi, stages, studio personale (valutato in circa 1100 ore).
Crediti assegnati: 60
Durata: 9 mesi.
Adempimenti richiesti: la frequenza alle lezioni è obbligatoria.
CALENDARIO
Preiscrizioni: entro il 31 ottobre 2003 (inviare domanda in carta semplice
per raccomandata al Responsabile del corso Prof. Francesco Dramis)
Pubblicazione graduatoria: 11 novembre 2003
Iscrizioni: entro il 28 novembre 2003
Avvio attività didattica: gennaio 2004
Pagamento seconda rata: 30 giugno 2004
Conclusione del Master: settembre 2004
Per informazioni:
Dipartimento di Scienze Geologiche
Largo San Leonardo Murialdo, 1 - 00146 Roma
Prof. Francesco Dramis- Tel. 06.54888022 - port. 338.6638503
e-mail [email protected]
Segreteria Didattica: Tel. 06.54888207 - Fax 06.54888201
e-mail: [email protected]
Corso di Perfezionamento in Presenza
di Geologia e Geomorfologia Applicate
alla Pianificazione Territoriale
366
Obiettivi: Obiettivo del corso è la formazione di specifiche figure professionali, contraddistinte da competenze geologico-geomorfologiche di livello elevato che potranno trovare collocazione presso enti pubblici e strutture private, nel settore della pianificazione territoriale, con particolare riferimento alla definizione, valutazione e mitigazione dei rischi naturali. Tali
competenze sono attualmente fortemente richieste in Italia e nel Lazio
oltre che in tutta la Comunità Europea.
Referente: Prof. Francesco Dramis
Titolo richiesto: Il Corso è riservato a laureati in Scienze Geologiche,
Scienze Naturali, Scienze Ambientali e Geografia. Possono accedere al
Corso candidati sia italiani che stranieri. A giudizio del Consiglio del Corso
possono essere ammessi candidati in possesso di altri titoli di livello universitario.
Documenti da allegare alla domanda di preiscrizione: certificato di
laurea o diploma (oppure dichiarazione sostitutiva attestante l’università
presso la quale si è conseguita la laurea e il tipo di laurea, con l’indicazione della data e del voto); curriculum degli studi, delle attività professionali
ed ogni altro titolo ritenuto utile ai fini della collocazione in graduatoria.
Costo: € 1.500,00. È inoltre prevista una percentuale di borse per l’iscrizione gratuita a favore di allievi con particolari requisiti di merito e reddito
o portatori di grave handicap.
Numero massimo di iscritti: 30.
Impegno richiesto: 300 ore di apprendimento
Crediti assegnati: 16
Durata: 3 mesi
Adempimenti richiesti: la frequenza alle lezioni è obbligatoria.
Per informazioni
Dipartimento di Scienze Geologiche
Largo San Leonardo Murialdo, 1 - 00146 Roma
Segreteria del Master
Dott. Luca Balzerano - Tel. 06.54888207 - Fax 06.54888201
port. 338.6638503 - e-mail: [email protected]
CALENDARIO
Preeiscrizioni entro il 19 dicembre 2003
Graduatorie entro il 30 gennaio 2004
Iscrizioni entro il 27 febbraio 2004
367
l’Università
Roma Tre
Magnifico Rettore: prof. Guido Fabiani
Prorettore: prof. Ilaria Caraci
Direttore Amministrativo: dott. Pasquale Basilicata
Rettorato: Via Ostiense 159 - 00154 Roma - Tel. 06.570671
Il Governo dell’Università
Lo Statuto dell’Università degli
Studi Roma Tre, emanato ai sensi e per gli effetti della legge 9 maggio
1989, n. 168, con decreto del Rettore del 4 settembre 1996, stabilisce che
sono organi centrali di governo:
● Art. 10: il Rettore
● Art. 11: il Senato Accademico
● Art. 12: il Consiglio d’Amministrazione
Rettore
Il Rettore è il legale rappresentante dell’Università, ha il compito di rendere
esecutive le delibere del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione ed esercita l’autorità disciplinare sul personale, di qualsiasi categoria, addetto all’università.
I Rettori delle Università sono eletti tra i professori di ruolo e fuori ruolo di
prima fascia a tempo pieno da un collegio elettorale composto dai professori di ruolo e fuori ruolo, dai ricercatori, dai rappresentanti del personale
tecnico-amministrativo presenti negli organi centrali di governo dell’Università e dai rappresentanti degli studenti negli organi centrali di governo dell’Università e nei Consigli di Facoltà. Il Rettore dura in carica quattro anni.
369
Senato Accademico
Il Senato Accademico è un organo collegiale composto dal Rettore, che
ne è il Presidente, dal Prorettore, dai Presidi di Facoltà, da una rappresentanza per ogni grande area scientifico-disciplinare, da una rappresentanza del personale tecnico-amministrativo, da una rappresentanza degli
studenti, dal Direttore Amministrativo, con funzioni di segretario e con
voto consultivo. Esso esercita tutte le competenze relative alla programmazione, al coordinamento e alla verifica delle attività didattiche e di ricerca nell’ambito dell’Università.
Il senato è rinnovato ogni quattro anni.
Consiglio di Amministrazione
Il Consiglio di Amministrazione cura la gestione amministrativa, finanziaria, economica e patrimoniale dell’Università nonché la gestione del personale tecnico e amministrativo.
Esso è composto: dal Rettore che ne è il Presidente, dal Prorettore, dal
Direttore Amministrativo con funzioni di segretario e con voto consultivo, da dodici rappresentanti dei docenti, da quattro rappresentanti del
personale tecnico-amministrativo, da quattro a sei rappresentanti degli
studenti.
Su proposta del Rettore e sentito il Senato Accademico possono partecipare, a titolo consultivo, al Consiglio di Amministrazione rappresentanti di
enti e organismi pubblici e privati di particolare interesse per l’Ateneo. Il
Consiglio di Amministrazione è rinnovato ogni quattro anni.
Strutture didattiche, scientifiche
e di servizio dell’Università
L’Università si articola in strutture didattiche, scientifiche e di servizio.
Facoltà
Le Facoltà sono le strutture di appartenenza e di coordinamento didattico
dei professori e dei ricercatori. In esse operano corsi di studio, corsi di
diploma e altri corsi di studio. Ogni Facoltà comprende una pluralità di
settori scientifico-disciplinari che ritiene utili alla realizzazione ottimale dei
propri corsi di studio.
Sono organi della Facoltà il Preside e il Consiglio di Facoltà.
370
● Preside di Facoltà
Il Preside viene eletto dal Consiglio di Facoltà fra i professori di ruolo a
tempo pieno.
Il Preside svolge le funzioni inerenti alla qualità di presidente del Consiglio
di Facoltà, cura l’esecuzione delle deliberazioni del Consiglio, vigila sul
regolare svolgimento delle attività didattiche che fanno capo alla Facoltà.
Resta in carica per quattro anni accademici.
● Consiglio di Facoltà
Ha il compito di coordinare e indirizzare le attività didattiche, di proporre al
Senato Accademico l’attivazione di nuove strutture didattiche, di proporre
modifiche da apportare all’ordinamento didattico. Ne fanno parte i professori
di ruolo e fuori ruolo, i ricercatori, una rappresentanza del personale tecnicoamministrativo e una rappresentanza degli studenti compresa tra cinque e
nove, a seconda del numero degli studenti iscritti ad ogni Facoltà.
● Consiglio di Corso di Studio
Il Consiglio di Corso di Studio provvede all’organizzazione, alla programmazione e al coordinamento delle attività didattiche per il conseguimento
delle lauree e dei diplomi ed ha il compito di approvare i piani di studio
degli studenti, di organizzare i servizi di orientamento e di tutorato, di formulare proposte al Consiglio di Facoltà.
Ne fanno parte tutti i professori che svolgono la propria attività didattica
nell’ambito del corso di studio, una rappresentanza degli studenti compresa tra tre e cinque e un rappresentante del personale non docente.
Esso elegge, tra i professori di ruolo a tempo pieno, un Presidente del
Corso di Studio il cui mandato ha la durata di quattro anni e che ha il compito di sovrintendere e coordinare le attività del corso.
Dipartimenti
I Dipartimenti promuovono e coordinano l’attività scientifica, di ricerca, di
supporto all’attività didattica dell’Università e di formazione alla ricerca,
svolgono attività di consulenza e di ricerca su contratto o convenzione.
Ogni Dipartimento comprende uno o più settori di ricerca omogenei per
fine o per metodo e organizza e coordina le relative strutture.
Il Dipartimento ha autonomia finanziaria, amministrativa, contabile e
dispone di personale tecnico ed amministrativo per il suo funzionamento.
Organi del Dipartimento sono:
a) Il Consiglio
b) Il Direttore
c) La Giunta
Il Consiglio di Dipartimento programma e gestisce le attività del Dipartimento ed è composto dai professori di ruolo e fuori ruolo, dai ricercatori
afferenti al Dipartimento, da una rappresentanza del personale tecnicoamministrativo, da una rappresentanza degli studenti iscritti ai corsi di dottorato e dal Segretario Amministrativo, con voto consultivo.
È presieduto dal Direttore del Dipartimento che viene eletto, tra i professori di ruolo a tempo pieno, dal Consiglio; resta in carica per quattro anni
accademici. Rappresenta il Dipartimento, tiene i rapporti con gli organi
accademici, predispone le richieste di finanziamento e propone il piano
annuale delle ricerche del Dipartimento.
La Giunta è l’organo esecutivo che coadiuva il Direttore.
371
I Professori universitari
I professori universitari sono inquadrati, nell’unitarietà della funzione
docente, in due fasce di carattere funzionale, con uguale garanzia di
libertà didattica e di ricerca:
a) professori ordinari e straordinari (prima fascia)
b) professori associati (seconda fascia)
Fanno altresì parte del personale docente:
c) ricercatori
d) assistenti di ruolo ad esaurimento
Possono inoltre essere chiamati a cooperare alle attività di docenza:
e) professori a contratto
Possono essere assunti con contratto anche:
f) lettori di madre lingua
Sono inquadrati tra il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario:
g) tecnici laureati e personale tecnico scientifico e delle
biblioteche
Alcune funzioni docenti sono svolte, gratuitamente, dai
h) cultori della materia
Svolgono attività di ricerca presso le strutture universitarie gli assegnatari
di borse post-dottorato.
Svolgono attività di studio e di ricerca nelle strutture universitarie i borsisti
iscritti ai corsi di dottorato e alle scuole di specializzazione. I borsisti non
possono essere impegnati in attività didattiche.
Il tutorato: definizione e finalità
Secondo quanto disposto dall’art. 13 della L. 341/90 di riforma degli ordinamenti didattici universitari, entro un anno dall’entrata in vigore di quest’ultima, ciascun Ateneo provvede ad istituire con regolamento, il tutorato
sotto la responsabilità dei consiglio delle strutture didattiche.
Questa nuova figura di servizio è finalizzata:
● ad orientare ed assistere gli studenti per tutto il corso di studi
● a rendere gli studenti partecipi del processo formativo
● a rimuovere gli ostacoli che possono danneggiare una proficua frequenza dai corsi
372
I servizi di tutorato collaborano con gli organismi di sostegno al diritto allo
studio e con le rappresentanze degli studenti, concorrendo alle esigenze
di formazione culturale degli studenti e alla loro completa partecipazione
alle attività universitarie.
Studenti
Per studenti si intendono gli iscritti ai corsi di studio delle Università e
degli Istituti di istruzione universitaria.
All’atto dell’iscrizione lo studente si impegna ad osservare le norme previste dallo statuto e dai regolamenti delle Università.
Doveri degli studenti sono:
● il pagamento delle tasse universitarie
● l’obbligo di frequenza (qualora richiesto)
● il dovere di rispettare la dignità dell’istruzione
● il dovere di non danneggiare gli immobili ed il materiale di proprietà dell’Università e di non compiere atti che impediscano il regolare svolgimento dei corsi e delle attività accademiche in generale
Al Rettore, al Senato Accademico ed ai Consigli di Facoltà spetta il compito di applicare eventuali sanzioni disciplinari.
Gli studenti hanno il diritto-dovere di partecipare agli organi di governo dell’Università secondo le modalità di rappresentanza previste ed hanno il diritto di usufruire degli aiuti previsti dalla legislazione sul diritto allo studio.
Diritto degli studenti alla rappr
negli organi di governo dell’Università
(Statuto dell’Università)
esentanza
Senato Accademico - Art. 11
Il Senato Accademico è costituito con decreto rettorale ed è composto da:
(Omissis ...)
- una rappresentanza degli studenti, con voto deliberativo ristretto alle
questioni concernenti la programmazione, l’approvazione dei piani di sviluppo, il coordinamento e la verifica, limitatamente all’attività didattica.
Consiglio d’Amministrazione - Art. 12
Il Consiglio d’Amministrazione è composto:
(Omissis …)
- da quattro a sei rappresentanti degli studenti, a seconda della percentuale dei votanti.
Consiglio di Facoltà - Art. 19
Il Consiglio di Facoltà è composto:
(Omissis ...)
- da una rappresentanza degli studenti pari a: nove studenti per le Facoltà
con più di cinquemila iscritti, sette studenti per le Facoltà con iscritti tra i
duemila e i cinquemila, cinque studenti per le Facoltà fino a duemila iscritti.
373
Consigli di Corso di Studio - Art. 20
I Consigli di Corso di Studio sono composti da:
(Omissis ...)
- una rappresentanza degli studenti stabilita nel numero di cinque rappresentanti per i corsi con più di duemila iscritti e di tre rappresentanti per i
corsi con meno di duemila iscritti. Queste rappresentanze sono elette
secondo modalità stabilite dal Regolamento generale d’Ateneo.
Il Consiglio degli Studenti
(art.15 Statuto dell’Università degli Studi Roma Tre)
1) Il Consiglio degli Studenti è organo autonomo degli studenti dell’Università; ha compiti di promozione della partecipazione studentesca e di
coordinamento delle rappresentanze degli studenti negli organi centrali di
governo e negli organi delle strutture didattiche, di ricerca e di servizio
dell’Università.
2) Il Consiglio degli Studenti promuove e gestisce i rapporti nazionali ed
internazionali con le rappresentanze studentesche di altri Atenei.
3) Il Consiglio degli Studenti è formato dagli studenti eletti in Senato
Accademico, nel Consiglio di Amministrazione, nei Consigli di Facoltà, da
due rappresentanti degli studenti iscritti ai dottorati di ricerca e da un rappresentante per ciascuna delle rappresentanze degli organi periferici di
ricerca e di didattica più dieci studenti eletti dal corpo studentesco nel suo
complesso.
La rappresentanza dei dottorandi resta in carica due anni.
Il Consiglio degli Studenti elegge nel proprio seno un Presidente.
4) Il Consiglio degli Studenti si dà un proprio regolamento in linea con gli
altri regolamenti d’Ateneo.
(art.8 del Regolamento generale d’Ateneo)
374
Il funzionamento del Consiglio degli Studenti è disciplinato da un apposito
regolamento interno in linea con gli altri regolamenti di ateneo, così come
previsto dall’art.15, co.4 dello Statuto.
I Componenti eletti nel consiglio degli studenti durano in carica per 2 anni.
La votazioni per la componente elettiva del Consiglio degli studenti si svolge
nel mese di marzo e viene indetta dal Rettore con proprio decreto con
almeno 30 giorni di anticipo rispetto alla data fissata per l’elezione stessa.
È di competenza del Consiglio degli studenti nominare i rappresentanti
del corpo studentesco nel Consiglio del SBA, del CLA e negli altri Consigli, ove previsto; tali rappresentanti non devono essere necessariamente
componenti del Consiglio Studentesco.
Il Consiglio degli studenti può costituire al suo interno apposite Commissioni istruttorie per la trattazione preliminare di particolari argomenti. Le
Commissioni, su loro richiesta, possono essere integrate anche da funzionari tecnico-amministrativi e da esperti dell’ateneo.
Il Consiglio degli studenti può richiedere all’ateneo risorse idonee allo
svolgimento delle proprie funzioni.
Il Consiglio degli studenti esprime parere sulle proposte presentate per
l’utilizzo di eventuali fondi del bilancio di ateneo per attività formative e
culturali gestite dagli studenti.
(art.9 del Regolamento generale d’Ateneo)
F) Criteri di ripartizione e assegnazione dei fondi per la
ricerca e la didattica
Il Rettore, avvalendosi del supporto tecnico dell’amministrazione, tenuto
conto (omissis...) delle proposte avanzate dalle competenti Commissioni
attivate dal Senato accademico e dal Consiglio degli studenti, predispone
annualmente un progetto per la ripartizione dei fondi e delle risorse finanziarie per la ricerca, per la didattica e per i relativi servizi di supporto.
G) Importo delle tasse universitarie e dei contributi di labo ratorio e biblioteca. Criteri di ripartizione di essi e diritto
allo studio
Il Rettore, tenuto conto dei dati rilevati dal Nucleo di valutazione, sentito il
Consiglio degli studenti, (omissis...), predispone annualmente un progetto
sulla determinazione dell’importo delle tasse universitarie e dei contributi
di laboratorio e biblioteca e sui criteri di ripartizione di essi, nonché sulle
esenzioni, agevolazioni e benefici per l’attuazione del diritto allo studio.
Rappresentanti degli Studenti
Rappresentanti nel Senato Accademico
● Massimiliano Caserta (Facoltà di Architettura)
● Federica Di Meo (Facoltà di Giurisprudenza)
● Sara Fallone (Facoltà di Scienze della Formazione)
● Emanuele Occhipinti (Facoltà di Girurisprudenza)
● Federica Zaccagnini (Facoltà di Economia)
Rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione
● Davide Palmisano (Facoltà di Ingegneria)
● Matteo Petrella (Facoltà di Economia)
● Alessio Rossi (Facoltà di Giurisprudenza)
● Matteo Zaccari (Facoltà di Economia)
375
Rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione dell’Azienda per il
Diritto allo Studio Universitario (ADiSU) di Roma Tre
● Alessandro Pilittu (Facoltà di Giurisprudenza)
● Alessandro Scopettuolo (Facoltà di Economia)
Rappresentanti nel Comitato Universitario Sportivo (CUS) di Roma Tre
● Emiliano Pittueo (Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali)
● Andrea Roberti (Facoltà di Economia)
Altri Rappresentanti nel Consiglio degli Studenti
● Gabriele Beghini (Presidente, Facoltà di Economia)
● Flavio Bonsignore (Facoltà di Lettere e Filosofia)
● Danilo Burressiniani (Facoltà di Giurisprudenza)
● Andrea Fari (Facoltà di Lettere e Filosofia)
● Ferdinando Foggia (Facoltà di Lettere e Filosofia)
● Francesco Iacobelli (Facoltà di Lettere e Filosofia)
● Marta Leonori (Facoltà di Scienze della Formazione)
● Federica Marchetti (Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali)
● Simone Silvi (Facoltà di Lettere e Filosofia)
● Rita Toti (Facoltà di Scienze della Formazione)
● Giandomenico Fubelli (Dottorando di Ricerca)
Rappresentanti nel Consiglio di Facoltà di Scienze Matematiche,
Fisiche e Naturali
● Riccardo Girardi
● Germana Grassi
● Francesco Pari
● Francesco Pennacchia
● Cristina Torraca
Rappresentanti nel Consiglio di Corso di laurea in Scienze Biologiche
● Francesco Imperi
● Riccardo Girardi
● Cristina Torraca
Rappresentanti nel Consiglio di Corso di laurea in Scienze Geologiche
● Silvia Lo Bue
● Federico M. De Crisogono
Rappresentanti nel Consiglio di Corso di laurea in Matematica
● Giuseppe Cioffi
● Alice Fabbri
● Irene Olivieri
376
Rappresentanti nel Consiglio di Corso di laurea in Fisica
● George Azzari
● Andrea Bonchi
La Riforma universitaria
Il Decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica n° 509 del 3 novembre 1999 ha avviato un profondo processo di
riforma del sistema universitario nazionale al fine sia di uniformare a livello europeo i percorsi formativi ed i corrispondenti titoli di studio sia di mantenere la durata degli studi universitaria entro limiti congrui al ciclo formativo perseguito facilitando l’inserimento dei laureati nel mondo del lavoro.
La riforma articola il sistema universitario italiano in diversi corsi di studio,
di questi due cicli formativi in serie assumono un ruolo primario:
– I corsi di Laurea (L) di durata triennale, che hanno l’obbiettivo di fornire
allo studente una buona preparazione di base insieme a specifiche conoscenze professionali.
– I corsi di Laurea specialistica (LS) di durata biennale, che sarà possibile
intraprendere dopo aver conseguito la Laurea (ecco perché si parla di “sistema 3+2”), e che hanno l’obbiettivo di fornire allo studente una formazione
avanzata per attività di elevata qualificazione in ambienti specifici.
Ad integrazione di questi due cicli formativi fondamentali, le università
possono istituire ulteriori percorsi formativi, quali:
– I Master di primo e di secondo livello, corsi di perfezionamento scientifico-professionale e di formazione permanente e ricorrente, che sarà
possibile intraprendere dopo aver conseguito rispettivamente una Laurea
o una Laurea Specialistica.
– I corsi di Specializzazione con l’obiettivo di fornire allo studente conoscenze e abilità per funzioni richieste nell’esercizio di particolari attività
professionali, secondo quanto previsto da specifiche norme di legge o da
direttive dell’Unione Europea.
– I Dottorati di ricerca, studi indirizzati all’approfondimento delle metodologie per la ricerca e dell’alta formazione scientifica nei diversi settori
scientifici, studi a cui si accede tramite concorso dopo aver conseguito
una Laurea Specialistica.
Tramite la riforma vengono inoltre stabiliti i cosiddetti Crediti formativi
universitari (CFU) ovvero l’ammontare delle ore di lavoro svolto dallo
studente (ore di studio individuale, di lezione, laboratori, esercitazioni).
Viene insomma dato un “valore” al tempo dello studente: ad un credito
corrispondono 25 ore di lavoro.
La quantità media di lavoro di apprendimento svolto in un anno da uno
studente impegnato a tempo pieno negli studi universitari è convenzionalmente fissata in 60 crediti.
Per conseguire quindi una Laurea (triennale) lo studente deve aver acquisito 180 crediti (60 crediti x 3 anni); per conseguire una Laurea Specialistica saranno necessari 300 crediti (vale a dire i 180 crediti della Laurea
triennale più ulteriori 120 crediti).
I crediti formativi hanno la funzione di:
– consentire agli studenti una maggiore autonomia nella definizione dei
piani di studio;
377
– facilitare la mobilità degli studenti da una università all’altra (anche fuori
dall’Italia), favorendo il riconoscimento dei titoli universitari all’estero.
I crediti non sostituiscono il voto d’esame, che rimane espresso in
trentesimi. Ad ogni attività formativa (insegnamento, laboratorio, seminario, ecc.) prevista dal percorso formativo viene attribuito un numero di crediti uguale per tutti gli studenti che superano l’esame, ed un voto diverso
a seconda del livello di preparazione. I crediti indicano la quantità, i
voti la qualità del lavoro svolto.
378
come arrivare
a Roma Tre
Elenco bus Atac
23 L.go S. Leonardo Murialdo / S. Paolo Basilica / Via Ostiense / Piramide /
P.za Emporio / Lgt. Tebaldi (rit. Lgt. Farnesina) / Pte Vittorio Emanuele II (rit.
P.za Rovere / P.za Risorgimento / L.go Trionfale / P.le Clodio
128 V.le F. Baldelli / V.le G. Marconi / P.za A. Meucci / Via Magliana / Via
Imbrecciato / Via Magliana / Rimessa ATAC Magliana
170 Stazione Termini / P.za della Repubblica / Via Nazionale / P.za Venezia / P.za Bocca della Verità / Lgt. Aventino / Lgt. Testaccio / Via C. Pascarella
(rit Via C. Porta) / V.le Trastevere / Stazione Trastevere / V.le G. Marconi / Via
C. Colombo / V.le Civiltà del Lavoro / P.le Agricoltura
670
Via S. Pincherle (solo rit Via della Vasca Navale) / V.le G. Marconi /
V.le F. Baldelli / V.le Giustiniano Imperatore / L.go sette Chiese / Via G. Pullino
/ Cne Ostiense / Via C. Colombo / V.le Tor Marancia / V.le Pico della Mirandola / P.le Caduti della Montagnola
673
P.za Zama / P.za Tuscolo / P.za Porta Metronia / Colosseo / P.za Porta
Capena / V.le Aventino / Via Galvani / Via P. Matteucci / Via G. Rho
702 P.le Partigiani / Piramide / Via Ostiense / Largo Leon. Da Vinci / Via A. Severo
/ Via Grotta Perfetta / Via Ardeatina / Via Torre S. Anastasia
707
L.go Leonardo da Vinci / Via A. Ambrosini / Via Pico della Mirandola /
V.le dell’Arte / V.le dell’Umanesimo / Via Laurentina / Via Trigoria / Via Redattori (solo andata) / P.za V. Valgrisi
761
L.go Placido Riccardi / Via Ostiense / (solo rit. Viale G. Marconi) / Via
Laurentina / L.go Cecchignola / V.le Esercito / P.za Carabinieri
766 Stazione Trastevere / Viale G. Marconi / V.le F. Baldelli / L.go Leonardo da Vinci / Via A. Severo / Via A. Ambrosini / Via Grotta Perfetta / Via Ardeatina / Via Millevoi
770
Via Ostiense / Lungotevere S. Paolo / Viale S. Paolo / Via Calzecchi
Onesti / Viale G. Marconi / Via A. Manunzio / Piazzale della Radio / Via della
Vasca Navale / Largo S. Leonardo Murialdo / Via S. Pincherle / Via di Valco S.
Paolo / Via Ostiense
379
Dal 15 marzo 2002 è inoltre attivo il servizio UNIBUS, un nuovo servi zio di trasporto riservato agli studenti, ai docenti e al personale di
Roma Tre che permette di raggiungere gratuitamente (muniti di tesse ra ADISU o di tesserino di identificazione di Roma Tre) le principali
sedi dell’Ateneo, l’ADiSU e le mense universitarie. Il servizio è artico lato in una linea che percorre il seguente itinerario:
UNIBUS LINEA BLU
380
DALLE 8.00 ALLE 19.30
Piazza dei Partigiani
(Stazione F.S.)
via delle Cave Ardeatine
(Metro B Piramide)
via B. Franklin
(Facoltà di Architettura)
via Ostiense
(Metro B Piramide/Ferrovia Ostia Lido)
via Ostiense
(Cavalcavia via Stazione Ostiense)
via Ostiense
(Banca di Roma)
via Ostiense
(Rettorato/
Facoltà di Giurisprudenza/
Facoltà di Economia/Centro Linguistico
Segreterie studenti)
viale di San Paolo
(mensa San Paolo)
viale G. Marconi
(Facoltà di Scienze Naturali/Biologia
Facoltà di Scienze Politiche)
via della Vasca Navale
(mensa ADISU-Facoltà di Ingegneria)
via della Vasca Navale
(Facoltà di Ingegneria-Scienze
Naturali/Fisica)
largo San Leonardo Murialdo
(Facoltà di Scienze
Naturali/Geologia/Matematica)
via S. Pincherle
(Stadio degli Eucalipti/Centro
Polispecialistico)
via Valco San Paolo
(Facoltà di Lettere)
via Ostiense
(metro B San Paolo)
via Ostiense
(basilica San Paolo)
via Ostiense
(Rettorato
Facoltà di Giurisprudenza
Facoltà di Economia
Centro Linguistico/Segreterie studenti)
via Ostiense
(Banca di Roma)
via Ostiense
(Cavalcavia via Stazione Ostiense)
via Ostiense
(Metro B Piramide/Ferrovia Ostia Lido)
Piazza dei Partigiani
(Stazione F.S.)
382
383
Coordinamento redazionale
Dott.ssa Mariella Giannangeli
Responsabile Ufficio di Presidenza
Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Coordinamento Editoriale
Dott.ssa Elisabetta Garuccio Norrito
Responsabile Centro Accoglienza e Servizi
Copyright
Università degli Studi Roma Tre
Progetto grafico
ab&c grafica e multimedia s.a.s.
Roma • via Tomacelli, 146 • tel. 0668136469
Impaginazione
LinoGrafic • via Alessandro Volta, 54 • 00153 Roma
tel. 065781544 • fax 065745470 • [email protected]
Stampa
Romana Editrice s.r.l. • via dell’Emopolio, 37
San Cesareo (Roma)
tel. 069570199 r.a. • [email protected]
Finito di stampare
ottobre 2003