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madeinpompei periodico di informazione turistica, culturale, enogastronomica, scientifica ed economica 1 madeinpompei ANNO V • NUMERO 9 • OTTOBRE 2015 OTTOBRE 2015 madeinpompei LA GUIDA AI LOCALI E AI NEGOZI PIÙ ESCLUSIVI DELLA CITTÀ Speciale Archeologia I calchi di Pompei studiati con la TAC Scoperta una tomba sannitica del IV secolo a.C. Enogastronomia Viaggio tra i sapori ispirati all’antica Pompei Amarcord Viaggio tra i “primi cittadini” di Pompei, dal 2012 ad oggi Sport seguici su Volley, la Virtus Pompei pronta per la Serie D madeinpompei OTTOBRE 2015 sommario madeinpompei Periodico di informazione e promozione turistica, culturale, enogastronomica, scientifica ed economica Anno 5 - Numero 9 - Ottobre 2015 Distribuzione gratuita Autorizzazione del Tribunale di Torre Annunziata n. 2 del 10/02/2011 Direttore responsabile: Marco Pirollo Progetto grafico: Prometeo (Pompei) Hanno collaborato: Mario Cardone, Luigi Donnarumma, Carlo Iandolo, Liliana Montagnaro, Davide Rasputin, Maria Rosaria Vitolo (traduzioni); Mauro Belsito (distribuzione). La collaborazione è a titolo gratuito. Stampa: Fenice Print (Castellammare di Stabia) Edizione: TXT Comunicazione Integrata www.txtconsulting.it Contatti: www.madeinpompei.it [email protected] +39 081 19483222 Chiuso in redazione il 30 settembre 2015. «Made In Pompei» non è in alcun modo responsabile: a) di eventuali cancellazioni e/o variazioni di prezzo, luogo, data, orario degli eventi, dei trasporti pubblici e degli ingressi ai luoghi culturali riportati sulla rivista, b) del materiale pubblicitario fornito dagli inserzionisti c) di offerte e promozioni pubblicizzate dagli inserzionisti, d) di previsioni su giochi, lotto e/o lotterie. N.B. Se non indicato diversamente, il materiale pubblicitario si intende fornito dagli inserzionisti. 3 5 6 10 13 14 16 19 20 21 22 23 26 28 31 32 34 36 39 41 43 44 48 49 50 Presentata a Pompei la Farsiccia Archeologia & Enogastronomia L’educazione del nostro cane Amici animali I primi cittadini di Pompei: da D’Alessio a Uliano Amarcord Una tomba sannitica scoperta a Porta Ercolano Archeologia 89 anni fa la scomparsa del Longo Amarcord Nuove scoperte nella Necropoli di Porta Nola Archeologia Gli appuntamenti di ottobre in Santuario Dal Santuario Il Santuario ospita 30 migranti Dal Santuario Finanziamenti alle imprese Economia & Finanza Lavoro: i vantaggi dello smart working Economia & Finanza Artisti sotto il Vesuvio Mostre & Arte Restaurato l’Adone Ferito Archeologia & Cultura La Tac per gli antichi pompeiani Scienza & Archeologia Presentato Il cortile delle Staute Silenti Letteratura L’anzianità nelle parole Curiosità linguistiche In mostra l’Uomo Preistorico Mostre Notizie dal Mondo Umorismo I piatti antichi tornano moderni Enogastronomia e Archeologia Il mosaico Cave Canem è di cioccolato Enogastronomia e Archeologia Le Terme Repubblicane tornano alla luce Archeologia Una nuova stazione per gli scavi Attualità Minigolf, il South Italy Cup 2015 Sport La Virtus Pompei pronta per la Serie D Sport Atletico Pompei, il calcio in rosa Sport 4 madeinpompei TESTATINA OTTOBRE 2015 OTTOBRE 2015 ENOGASTRONOMIA&ARCHEOLOGIA madeinpompei 5 Dalle ricette di Apicio arriva la “farsiccia” Un’archeoricetta che unisce il farro con la carne di maiale From the recipes of Apicius here it comes the “farsiccia” Si chiama “farsiccia” ed è un insaccato di farro, maiale e frutta a guscio, ispirata a un’antica ricetta di Apicio. È stata presentata – e gustata dal pubblico – a Pompei dopo l’incontro “Live at Pompeii”, terzo appuntamento letterario di “Pompei, un’emozione notturna”, il progetto di valorizzazione degli scavi archeologici promosso dalla Regione Campania e realizzato dalla Scabec. La presentazione della Farsiccia è un appuntamento voluto dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei, Ercolano e Stabia, e nasce da un’idea del professor Paolo Braconi, docente di Storia dell’agricoltura e dell’alimentazione all’Università di Perugia, e dell’archeocuoco Marino Marini. Braconi e Marini sono, infatti, gli ideatori del progetto Archeofood (nato per promuovere e divulgare la passione per la storia dell’alimentazione coniugata con l’arte della cucina) ed hanno sperimentato www.archeofood.com per la prima volta un insaccato che sintetizza in maniera eccellente due elementi base della plurimillenaria tradizione culinaria mediterranea: il farro e il maiale. Gli ingredienti specifici nell’interpretazione di Marini dell’antica Farsiccia sono il farro di cocco di Monteleone di Spoleto, il maiale di Norcia, mandorle e pinoli, a cui si aggiunge una piccola quantità di salsa di pesce (garum). Un composto molto apprezzato dagli assaggiatori tanto da spingere gli ideatori a portare la Farsiccia in tour in tutta Italia. Il successo di questa sperimentazione sta anche nelle notevoli proprietà salutari del prodotto rispetto alla classica salsiccia; nella Farsiccia apicea troviamo un basso contenuti di grassi, un apporto di fibre, e inoltre l’utilizzo della frutta assicura una buona componente di vitamine. Il progetto è finanziato dalla Regione dell’Umbria nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale. The so called “farsiccia” is a sausage made with spelt, pork and nuts, inspired by an ancient recipe of Apicius. It was presented - and enjoyed by the public - in Pompeii after the exhibition “Live at Pompeii”, the third literary event of “Pompeii, enchantment at Night”. The farsiccia is the brainchild of Prof. Paolo Braconi, professor at the History of Agriculture and Nutrition Department of the University of Perugia, and the archaeo-chef Marino Marini. Actually Braconi and Marini are the creators of the “Archeofood” project, born to promote and spread the interest for the combination of food history and the art of cooking. For the very first time they tried out a sausage that excellently put together two basis elements of the thousandyears old Mediterranean culinary tradition: the spelt and the pork. The ingredients are coconut spelt from Monteleone di Spoleto, Norcian pork, almonds, pine nuts and a small amount of fish sauce (garum). The Apicius Farsiccia has a low content of fat, a fiber intake and moreover the use of the nuts ensures a good vitamin supply. www.archeofood.com 6 AMICI ANIMALI madeinpompei OTTOBRE 2015 Uomo e cane: è importante stabilire un rapporto equilibrato I cani non parlano, ma attraverso il corpo e gli atteggiamenti ci dicono tutto Vivere con un cane è sicuramente un’esperienza molto bella e da fare nella vita. È altrettanto vero, però, che la scelta di adottarne uno va fatta con la necessaria attenzione e consapevolezza. Un cane non è un oggetto: ha un suo carattere e una sua personalità e, quindi, sarà fondamentale impostare sin dai primi giorni un corretto rapporto con il nostro nuovo amico e far sì che apprenda i nostri insegnamenti, prevenendo quelli che potrebbero essere i problemi comportamentali più frequenti del cane. Ne parliamo con Giovanni Vitiello, istruttore cinofilo di ampia esperienza: da ben 15 anni, infatti, si occupa di educazione, addestramento e risoluzioni di problemi comportamentali. E, cosa non da poco, vive con sette cani e due gatti! «Nell’ottica di stabilire un rapporto equilibrato tra uomo e cane – dice l’istruttore cinofilo – è da ricordare che se avete deciso di adottare un cucciolo avete fatto un’ottima scelta che però richiede, in modo maggiore nelle prima fasi della crescita del cane, una buona dose di pazienza e un po’ di impegno. In definitiva tutti sappiamo che i cani non parlano, ma attraverso il loro corpo e i loro atteggiamenti riescono comunque a dirci tutto quello che è necessario per capirli. Ecco perché in questi casi è bene non lasciare nulla all’improvvisazione e affidarsi ad istruttori esperti che possano farci iniziare un vero e proprio dialogo con il nostro cane, correggendo quegli aspetti del suo comportamento che, pur facendo parte dell’indole dell’animale, creano difficoltà nel rapporto uomo-cane». Il caso più classico è quello del cane che abbaia ad ogni minimo rumore. Non tutti i comportamenti dell’animale vanno però intesi come innati e quindi immodificabili. «Per qualcuno, infatti – aggiunge il dog trainer – sarà “sorprendente” scoprire che se il cane si comporta in un certo modo le motivazioni, in buona parte, vanno ricercate nel tipo di rapporto che ha con il suo padrone, per esempio quando l’animale viene trattato come “se fosse un peluche” o quando si insiste in atteggiamenti che alimentano il suo problema comportamentale». Di grande interesse è anche riconoscere i “segnali calmanti” per il cane. «Comprendere il modo in cui i cani comunicano con noi – conferma Giovanni Vitiello – è importante anche per un altro motivo: sapere cosa “vuole dirci” il cane con un determinato atteggiamento può servire anche a noi per mandargli dei segnali specifici e, soprattutto, per rassicurare e tranquillizzare l’animale delle nostre intenzioni pacifiche. Sono, questi, i cosiddetti “segnali calmanti”, e cioè quei comportamenti con cui l’uomo familiarizza con un cane “sconosciuto” oppure tranquillizza un animale eccessiva- Info: Giovanni Vitiello 393.17.97.436 mente eccitato o diffidente». Al fine di ottenere il benessere del cane e la soddisfazione del proprietario è stato elaborato un percorso educativo che prevede corsi aperti a tutti i cani e di tutte le età: «Si parte dal corso di educazione di base – spiega l’istruttore cinofilo - per arrivare a quello di obbedienza avanzata. Le lezioni, chiaramente, si svolgono tutte in presenza del proprietario, al fine di apprendere come impartire comandi al cane. Ogni corso, inoltre, è stato studiato per essere anche propedeutico allo svolgimento delle attività sportive agonistiche e non agonistiche, inserendo vari esercizi che prevedono un approccio con gli attrezzi tipici dell’agility dog e dell’obedience. L’impiego di tecniche di educazione mutuate dalla disciplina sportiva agility dog, infatti, consente di rafforzare il rapporto padronecane». Il campo è in via Crapolla, nei pressi di via Arpaia. Sponsor tecnici: Legea e Mister Mix Dog. 8 ATTUALITÀ madeinpompei OTTOBRE 2015 Pompei in webcam Le immagini trasmesse su un portale con info su meteo ed eventi Una webcam puntata 24 ore al giorno su piazza Bartolo Longo manderà le immagini di Pompei nel mondo. In questo modo chiunque potrà assistere in diretta a ciò che sta accadendo proprio in quel momento nella piazza che ospita uno dei Santuari mariani più famosi: un evento religioso (come la Supplica), una sfilata di auto d’epoca oppure, semplicemente, il “passeggio” dei cittadini e dei visitatori. E non è tutto, perché le immagini dell’occhio elettronico, saranno trasmesse su un apposito portale web (attualmente in fase di allestimento) che ospiterà anche utili informazioni meteo: chi ha sta programmando un viaggio o un’escursione a Pompei potrà sapere in tempo reale se mettere in valigia un impermeabile oppure un pantaloncino corto. In que- sto modo la città degli scavi e del santuario si “allinea” alle più rinomate località turistiche italiane ed estere che, già da tempo, hanno adottato una soluzione simile per promuovere nel mondo la propria immagine. L’innovativa iniziativa è firmata dalla locale sezione di Confesercenti, l’attiva associazione di categoria presieduta da Gianluca Machetti, che intende offrire un nuovo e utile servizio all’utenza di Pompei, sia che provenga dalle zone limitrofe, sia che arrivi da più lontano. «L’iniziativa – ha spiegato il presidente – è stata interamente finanziata con risorse proprie dagli imprenditori che fanno parte della nostra associazione. La webcam puntata su piazza Bartolo Longo e le informazioni meteo, unitamente alle informazioni sugli eventi in programma a Pompei, contribuiranno a dare una positiva immagine della nostra città. Inoltre i nostri concittadini che sono lontani di tanto in tanto potranno “sbirciare” cosa sta accadendo qui, proprio in quel momento». Insomma, una “operazione nostalgia”, ma non solo, perché il servizio che la Confesercenti si appresta a lanciare ha anche un dichiarato obiettivo di promozione turistica. Terremoto, a Pompei la campagna “Io non rischio” A Pompei si parlerà di cosa fare in caso di terremoto. Sabato 17 e domenica 18 ottobre, in contemporanea con altre piazze in tutta Italia, i volontari del Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (Cisom) - Raggruppamento Campania, partecipano alla campagna della Protezione Civile “Io non rischio” con un punto informativo allestito a Pompei, in piazza Bartolo Longo, per incontrare la cittadinanza, consegnare materiale informativo e rispondere alle domande su cosa ciascuno di noi può fare per ridurre il rischio terremoto. “Io non rischio” – campagna nata nel 2011 per sensibilizzare la popolazione sul rischio sismico – è promossa dal Dipartimento della Protezione Civile con Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Reluis-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica. L’edizione 2015 coinvolge volontari e volontarie appartenenti alle sezioni locali di 25 organizzazioni nazionali di volontariato di protezione civile, nonché a gruppi comunali e associazioni locali. L’elenco dei comuni interessati dalla campagna il prossimo 17 e 18 ottobre è online sul sito ufficiale della campagna, www.iononrischio.it, dove è inoltre possibile consultare i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare prima, durante e dopo un terremoto. 10 madeinpompei AMARCORD OTTOBRE 2015 Amarcord: viaggio tra i primi cittadini di Pompei 2012-2014: dal commissariamento del Comune all’elezione di Nando Uliano di Luigi Donnarumma Nella mattinata del 12 ottobre 2012, in gran segreto, il Quadro della Madonna di Pompei venne portato presso i musei Vaticani per un restauro. Chi entrò in Santuario, per il “buongiorno a Maria”, ebbe la triste sorpresa di trovare l’altare maggiore vuoto. Ne scaturirono molteplici proteste, si contestò la proceduta adottata e la tempistica in quanto il mese di ottobre è il mese del Rosario ed è troppo vicino al 13 Novembre, giorno in cui avviene il tradizionale “bacio del Quadro”. La mancanza della Madonna rese Pompei più triste e più vuota, anche il cielo si unì alla malinconia, con un tremendo temporale. Uscito D’Alessio da palazzo de Fusco, dopo la sfiducia presentata il 7 gennaio 2014 dai quattordici consiglieri firmatari, il 15 gennaio 2014 il prefetto di Napoli Francesco Musolino nominò Commissario prefettizio il dr. Aldo Aldi, di anni 56, in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il commissario governò la città per circa 5 mesi, periodo troppo breve per lasciare un segno tangibile del suo operato, ma comunque c’è da dire che s’interessò, da sportivo qual era, degli ultimi adempimenti burocratici per i lavori di riqualificazione del campo sportivo “Vittorio Bellucci”, riuscendo ad inaugurare il cantiere il 9 aprile 2014 con la posa della prima pietra. Durante la cerimonia vennero chiariti i tempi per l’esecuzione dei lavori: l’impresa appaltatrice garantì che i lavori sarebbero stati consegnati entro 6 (continua dal numero precedente) mesi, non oltre il 10 ottobre 2014. Ma a distanza di un anno il “Bellucci” è in uno stato di miserevole abbandono, anche se notizie dell’ultim’ora assicurano una imminente ripresa dei lavori. Ricordo che per l’opera la Regione Campania stanziò 1.400.000 euro, in un programma di riqualificazione dei centri sportivi. Il 25 aprile 2014 per il rinnovo del consiglio comunale furono presentate al Comune 5 coalizioni, guidate da altrettanti candidati a sindaco: Maria Padulosi, Franco Gallo, Ferdinando Uliano, Pietro Amitrano per liste civiche e Fabio Liguori (per il Movimento 5 Stelle). Il 25 maggio successivo si votò e dalle urne risultò primo eletto Nando Uliano con 5.860 voti (35,63%) seguito da Franco Gallo con 5.460 voti (33,18%); Maria Padulosi voti 3.320 (20,17%); Fabio Liquori con voti 964 (5,85); Pietro Amitrano voti 847 (5,14%). Non avendo raggiunto il quorum si andò al ballottaggio dell’8 giugno 2014. Al ballottaggio Uliano guadagnò circa 1.900 voti sul primo turno, per un totale di 7.752 voti (60,60%); Gallo perse 400 voti sul primo turno, fermandosi a 5.040 (39.40%). Furono assegnati 10 seggi alla coalizione di Uliano, 4 a quella di Gallo e 2 a quella di Maria Padulosi; l’11 giugno 2014, il neo sindaco Uliano s’insediò a palazzo de Fusco, aprì finalmente l’antico portone chiuso dal suo predecessore: un atto simbolico, un messaggio di notevole importanza che veniva dato alla cittadinanza. Sembrava un muro che veniva abbattuto, un ostacolo che da tempo divideva i pompeiani dal governo cittadino. Purtroppo non trovò ad attenderlo il commissario prefettizio Aldo Aldi, assente per motivi personali, che avrebbe avuto il compito di consegnargli la fascia tricolore, ma trovò una folla di gente ad applaudirlo. Il 17 giugno venne ufficializzata la prima giunta targata Uliano e composta da Pietro Amitrano (Bilancio e programmazione Economica e finanziaria), Diego Marmo (Legalità e Sicurezza), Vincenzo Sica (Attività Produttive e Personale), Imma Pirozzi (Vicesindaco, Pubblica Istruzione ed edilizia scolastica e rapporti con gli enti esterni), Sonia Palomba (Turismo e Tutela degli animali). Il 22 luglio 2014 si tenne il primo consiglio comunale dell’era Uliano. Fu Attilio Malafronte a presiedere la seduta, in qualità di consigliere più anziano, poi cedette il posto al neo eletto presidente, il consigliere comunale Raimondo Sorrentino. Tanti i cittadini presenti, completamente gremita l’aula consiliare. Con questo chiudo la mia lunga rubrica dei primi cittadini pompeiani, che spero sia stata di vostro gradimento. Dal prossimo numero ci saranno altre interessanti storie e aneddoti. OTTOBRE 2015 ARCHEOLOGIA madeinpompei 13 Scoperta una tomba sannitica a Pompei Il ritrovamento consentirà di far luce su un periodo poco noto della storia della città È stata scoperta a Pompei una tomba di età sannitica, ovvero risalente al periodo precedente l’ingresso della città nella sfera d’influenza di Roma. Il ritrovamento è avvenuto nella Necropoli di Porta Ercolano, dove sono in corso ricerche su tutt’altro argomento, e cioè “l’artigianato e l’economia a Pompei”, da parte del Centre Jean Bérard di Napoli, che sta studiando le antiche botteghe di produzione di vasi presenti in zona. Le indagini sul terreno hanno permesso di portare alla luce una sepoltura a inumazione a cassa di età sannitica. Si tratta di un’importante testimonianza delle pratiche funerarie della Pompei preromana, illustrata da un ricco corredo composto da più di una diecina di vasi decorati che si datano alla metà del IV sec. a. C. Il rinvenimento contribuisce a far luce sulla società pompeiana in un momento cruciale della storia della Campania antica che vede strutturarsi in maniera nuova le comunità italiche. Il tipo di sepoltura, ben nota in altri centri della stessa cultura come Paestum, finora era stata documentata a Pompei solo da vecchie notizie ottocentesche. Lo scavo attuale finalmente permette di approfondire la ricerca sulla comunità sannitica. Le prime indagini antropologiche hanno permesso di documentare che si www.pompeiisites.org A Samnite tomb discovered in Pompeii tratta di una donna adulta di mezza età (35/40 anni). La sepoltura sì è, tra l’altro, miracolosamente salvata dal bombardamento del 1943: a pochi metri era, infatti, esplosa una bomba che aveva fatto deflagrare le lastre della tomba. Le indagini di scavo attuali sono condotte da Laëtitia Cavassa con Bastien Lemaire. Un supporto è stato fornito dalle prospezioni geofisiche (radar e magnetiche) realizzate dall’Università di Salerno, sotto la direzione scientifica di Alfonso Santoriello, nell’ambito del progetto “Pompei 3D”. «Pompei – ha detto il Soprintendente Massimo Osanna – continua ad essere una fonte inesauribile di scoperte scientifiche. Questo testimonia che Pompei è una città tuttora viva, non solo da salvaguardare, ma che continua a produrre elementi di studio e a perpetrare in qualche modo la sua anima. In quest’ultimo caso, si tratta di ritrovamenti particolarmente interessanti perché ci consentono di indagare un periodo storico finora poco studiato nell’area pompeiana, proprio per gli scarsi rinvenimenti». A tomb dating to the Samnite period has been discovered in Pompeii; in fact it dates back to the period preceding the Roman influence on the ancient city. The discovery took place in the Necropolis of Porta Ercolano (or Herculaneum Gate), where the French Jean Bérard Centre in Naples is doing some research on a very different topic, that is “the Crafts and Economy in Pompeii”. This is an important evidence of the pre-Roman funerary practices in Pompeii thanks to the rich grave goods consisting in more than a dozen decorated vases dating to the midfourth century B.C. The type of burial, well known in other sites of the same culture as Paestum, had so far been documented in Pompeii only by old news from the nineteenth century. The current excavation finally allows for further research on the Samnite civilisation. The first anthropological investigations have provided evidence that the human remains belong to an adult middle-aged woman (3540 years). The burial has inter alia miraculously survived to an heavily bombing in 1943: actually, just a few meters away a bomb exploded damaging the slabs of the tomb. 14 madeinpompei AMARCORD OTTOBRE 2015 89 anni fa la scomparsa di Bartolo Longo Spirò invocando Maria: «Mi ha salvato dal maligno» Quest’anno ricorrono 89 anni da quando il fondatore della città di Pompei, cessò la sua vita terrena. Questi i suoi ultimi e toccanti momenti. Fu verso l’imbrunire di quella domenica, 3 ottobre 1926, che la devota infermiera Antonietta Allaria, a lui attaccata come una figlia, notò che il venerando uomo aveva un po’ di febbre e, con molta insistenza, lo indusse a mettere il termometro. Misurava 38 gradi. Chiamati immediatamente i medici curanti Fienga e Nappi, questi non nascosero la gravità dei sintomi. La mattina dopo accorse il prof. Giuseppe Moscati che, dopo averlo visitato, uscì dalla sua camera con gli occhi pieni di lacrime, esclamando: «Non c’è più nulla da fare! Don Bartolo ci lascerà fra qualche giorno». Il lunedì sera, in perfetta lucidità, egli volle ricevere il viatico e l’estrema unzione. Il nipote ingegnere e gli intimi non lasciarono più quella camera. Verso le ore 4, permanendo le gravissime condizioni, mons. Vincenzi fece aprire il Santuario; attorno a lui si recitavano le preghiere degli agonizzanti, le labbra di don Bartolo mostravano un lento movimento nel seguire le preghiere. Fu solo alle 8 che entrò in agonia, dopo poco una campanella annunziava che la messa nella vicina stanza era giunta all’elevazione. Bartolo Longo aprì gli occhi, gettò un lungo sguardo all’immagine della Madonna di Pompei posta di fronte al suo lettuccio e spirò l’ultimo anelito della sua vita. Era il 5 ottobre 1926. Le sue ultime parole furono: “Mio unico desiderio è vedere Maria, che mi ha salvato e che mi salverà dal maligno”. Alcuni rintocchi di campana annunciarono la triste notizia, la morte di un grande uomo. Venne rivestito di un bianco scapolare di Terziario Domenicano, con la corona tra le mani, àncora della sua salvezza. Luigi Donnarumma Bibliografia: Frasconi 26 ottobre 1980-2015: 35 anni dalla beatificazione del fondatore Il 26 ottobre di quest’anno cade il 35esimo anniversario della beatificazione di Bartolo Longo, il laico fondatore della città nuova. L’avvocato pugliese (originario di Latiano) fu proclamato Beato da Papa Giovanni Paolo II nel 1980. Nell’omelia pronunciata quel giorno, il Pontefice disse di Longo: «...per amore di Maria divenne scrittore, apostolo del Vangelo, propagatore del Rosario, fondatore del celebre santuario in mezzo ad enormi difficoltà ed avversità; per amore di Maria creò istituti di carità, divenne questuante per i figli dei poveri, trasformò Pompei in una vivente cittadella di bontà umana e cristiana; per amore di Maria sopportò in silenzio tribolazioni e calunnie, passando attraverso un lungo Getsemani, sempre fiducioso nella Provvidenza, sempre ubbidiente al Papa e alla Chiesa». Le sue spoglie riposano nella cripta sottostante il Santuario pompeiano. Il 5 ottobre (giorno della morte, avvenuta nel 1926) a Pompei si celebra la Festa del Beato. Pompei - Via Parroco Federico info/appuntamenti 347.30.18.393 16 madeinpompei ARCHEOLOGIA OTTOBRE 2015 Capire la vita a Pompei studiando la morte Nuove scoperte a Porta Nola: ritrovata anche una rarissima tomba d’infante Capire la vita a Pompei studiando la morte. Ed è seguendo questo approccio che un team anglo-iberico di archeologi impegnato nello studio della Necropoli (l’antico “cimitero”) di Porta Nola ha fatto nuove importanti scoperte su aspetti della vita nella Pompei di 2000 anni fa. Il progetto si pone come obiettivo lo studio della popolazione di Pompei e, in maniera più ampia, l’andamento del popolamento in epoca Romana, utilizzando i dati desunti dall’indagine della necropoli che permette, infatti, di indagare le caratteristiche sia fisiche che sociali degli abitanti di Pompei, oltre a conoscerne le abitudini alimentari, lo stile di vita ed i costumi funerari. Ecco i primi risultati della campagna di scavo partita lo scorso 27 luglio. La tomba di M. Obellius Firmus, edile e duoviro in età neroniana, fu scoperta e parzialmente indagata negli anni ’70 del secolo scorso; l’iscrizione ricorda il sontuoso funerale offerto a Obellius Firmus; in essa fu ritenuto esserci un’unica sepoltura marcata da una columella marmorea al di sotto della quale fu scavata l’urna cineraria in vetro. Le nuove ricerche del 2015 hanno consentito di rinvenire anche una seconda deposizione all’interno della tomba; l’urna cineraria in ceramica aveva come corredo una moneta di Nerone, databile tra il 66 e il 69, che offre un indicatore per definire cronologicamente la struttura. Sono stati, inoltre, recuperati oltre 200 frammenti di osso pertinenti al letto funerario, di cui alcuni anche coperti da tracce di una lamina d’oro. Inoltre, nell’area all’esterno di Porta Nola è stata ripulita la strada basolata e rimesso completamente in luce un monumento funerario Info: www.pompeiisites.org di età augustea definito tomba “a schola”; strutture analoghe sono frequentemente attestate a Pompei e prendono tale nome dalla presenza di un sedile che richiama quelli utilizzati nelle scholae. La terza area di scavo ha interessato una fascia di terreno immediatamente a ridosso delle mura di cinta, dove scavi ottocenteschi avevano individuato 36 urne cinerarie. Tradizionalmente, tali tombe vengono interpretate come sepolture “di poveri”. Gli scavi del 2015 hanno permesso di delineare un quadro diverso circa quest’area funeraria, con lo scavo di due urne cinerarie e la sepoltura con copertura di anfore di un infante di tre/sei mesi. Le urne, oltre alle ossa combuste del defunto, contenevano una moneta ed erano accompagnate da unguentari in ceramica che sembrano datare queste tombe in tarda età repubblicana/prima età imperiale. Parte integrante del progetto è stato lo studio dei calchi rinvenuti negli anni ‘70 in prossimità della tomba di Obellius Firmus. Lo studio analitico dei calchi, infatti, ha consentito di determinare età, sesso, patologie e attività degli individui. Anche i dati antropologici, unitamente alla fotogrammetria, alle analisi radiologiche (vedi servizio a pag. 28 e 29) e alla rappresentazione 3D consentiranno di ricostruire le posizioni originali al momento della morte, includendo anche la ricostruzione facciale di alcuni dei soggetti. Il progetto sulla necropoli Porta Nola è stato diretto da: Stephen Kay (The British School at Rome), prof. Llorenç Alapont Martin (Ilustre Colegio Oficial de Doctores y Licenciados en Letras y Ciencias de Valencia y Castellòn, Departamento de Arqueologia), prof.ssa Rosa Albiach (Museo de Prehistoria e Historia de La Diputación De Valencia), Annalisa Capurso, funzionario responsabile per la Soprintendenza di Pompei. OTTOBRE 2015 ARCHEOLOGIA Understand life in Pompeii studying death New discoveries: found an extremely rare tomb of an infant Understand life in Pompeii studying the death: following this approach, an Anglo-Iberian team of archaeologists -committed to the study of the Necropolis in Porta Nola- has made new significant discoveries of the life aspects in Pompeii two thousand years ago. The project aims to the study of Pompeii population and, in particular, the population growth in Roman times, using the data obtained from a research in the cemetery. Actually this allows to examine both physical and social characteristics of Pompeii inhabitants, in addition to eating habits, lifestyle and funeral customs. The excavations for this research began on the 27th of July and presented several initial results: The tomb of M. Obellius Firmus, aedile and duumvir during the reign of madeinpompei 17 Nero, was discovered and partially explored in the 1970s. In 2015 new researches allowed to find a second deposition inside the tomb. In the grave goods of the funerary ceramic urn there is a coin of Nero dated between 66 and 69 AD, providing to identify the structure time frame. They were also recovered over 200 bone fragments relevant to the funerary bed; some of them are also covered by gold leaf traces. In addition, in the area outside of Porta Nola, the cleaning of the paved road brought to light an Augustan funerary monument defined tomb “a schola”. Similar structures were very common in ancient Pompeii and take their name by the presence of a kind of seats frequently used in the scholae. The third area of excavation involved a strip of land alongside the city walls, where nineteenth-century excavations had identified thirty-six urns. These tombs are traditionally identified as burials “of the poor”. The excavations of 2015 outlined a different image of this funeral area through the unearthing of two urns and jars-covered burial of a three/ six-month old infant. Besides the burnt bones of the deceased, the urns contained a coin and some ceramic ointment jars that seem to date these tombs in the late Republican/early Imperial Age. An integrative part of the project was the study of the casts found in the 1970s near the tomb of Obellius Firmus. Actually, the analytical study of the casts provided to define age, sex, disease and activities of individuals. Anthropological data, together with the photogrammetry, the radiological analysis (see article on p. 28 and 29) and the 3D representation will allow to reconstruct the original positions at the time of death, including even some facial reconstruction. OTTOBRE 2015 DAL SANTUARIO madeinpompei 19 “Chiara Luce”, la comunità per minori disabili Il Vescovo Caputo: «Non si ferma il motore della carità pompeiana» Le spoglie di S. Maria Cristina Brando a Pompei FOTO DI G. ANGELLOTTO “Chiara Luce” è il nome della nuova Comunità residenziale per minori con disabilità inaugurata a Pompei a settembre, presso il Centro per il Bambino e la Famiglia “Giovanni Paolo II” del Santuario, sorto nei locali delle ex-case operaie, dove sono già attive tre diverse strutture, ognuna con una diversa tipologia di accoglienza. L’Arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, ha benedetto i locali della nuova comunità, affidata ai coniugi Luigi ed Elisa Ferraro, che hanno voluto intitolare la struttura a Chiara Luce Badano, la giovane focolarina morta nel 1990, a soli 18 anni, dopo gravi sofferenze, a causa di un osteosarcoma, e beatificata il 25 settembre 2010. Nelle intenzioni dei Ferraro, c’è il desiderio che la giovane possa ispirare i piccoli ospiti a vivere con serenità le proprie sofferenze. I coniugi Ferraro da tempo dedicano la loro vita al sollievo delle sofferenze dei minori disabili o provenienti dal disagio economico e sociale, attraverso l’opera della “Fondazione Giuseppe Ferraro onlus”, avviata a Maddaloni (Caserta) nel 1994. Alla gestione della casa “Chiara Luce” collaborerà anche l’associazione onlus “La locanda di Emmaus”, di don Pasquale Incoronato, di Ercolano. «L’apertura della nuova Comunità per bambini disabili mi riempie di gioia, per due motivi» ha spiegato il Vescovo di Pompei. «Da un lato – ha detto mons. Caputo – perché prosegue l’opera del Santuario di Pompei al servizio della carità. Cambiano le esigenze delle persone, il bisogno assume forme diverse che mutano con il tempo, ma il “motore” della carità pompeiana non si ferma, anzi si adatta alle necessità presenti, amplia e perfeziona la propria azione di contrasto al disagio in ogni sua forma, secondo gli insegnamenti del nostro Fondatore, il Beato Bartolo Longo. Dall’altro, sono felice che la Comunità sia intitolata alla Beata Chiara Luce Badano. Il suo esempio resta come una stella luminosa e continua a far crescere frutti rigogliosi: malgrado le sofferenze, Chiara Luce abbracciò totalmente la volontà di Dio e cantò la vita fino all’ultimo respiro. Era una ragazza, giovanissima, eppure ha fatto della sua breve vita un capolavoro diventando un modello per i suoi coetanei. Agli adolescenti, ai giovani, dico: imitatela!» Inizia con la recita del “Buongiorno a Maria” l’ottobre di Pompei, anche quest’anno ricco di celebrazioni e momenti di preghiera. Ogni giorno dal lunedì al sabato, alle 6.30, i fedeli possono ritrovarsi in Basilica per ringraziare la Vergine e affidarle il nuovo giorno che inizia. Il “Buongiorno a Maria” (per la cui recita il Santuario ha realizzato un nuovo opuscolo/sussidio) è trasmesso in diretta, come negli anni precedenti, da TV2000, l’emittente della CEI che, per l’intero mese di ottobre, trasmetterà, sempre in diretta, anche la santa Messa delle 8,30. Sabato 10 ottobre, saranno ospitate le spoglie di Santa Maria Cristina Brando, la religiosa napoletana fondatrice delle Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramento, dichiarata Santa da Papa Francesco il 17 maggio 2015. Un evento particolarmente significativo per la Chiesa di Pompei, molto legata anche ad altri santi partenopei, in particolare Ludovico Da Casoria e Caterina Volpicelli, le cui esistenze sono state fondamentali alla conversione e all’opera fondatrice del Beato Bartolo Longo. 20 madeinpompei DAL SANTUARIO OTTOBRE 2015 Migranti, il Santuario ospita circa 30 rifugiate africane Accolto l’appello del Papa: «Ogni comunità religiosa ospiti una famiglia» Il tema drammatico dei migranti in arrivo in Europa è sicuramente tra quelli che più ha tenuto banco nelle recenti vicende politiche e sociali del vecchio continente. Su questo argomento il Santuario di Pompei ha “anticipato” le parole di Papa Francesco che nell’Angelus di domenica 6 settembre ha lanciato un appello in favore dei migranti, invitando «ogni parrocchia, ogni comunità religiosa, ogni monastero, ogni santuario d’Europa ad ospitare una famiglia» di migranti, compiendo così «un gesto concreto in preparazione all’Anno Santo della Misericordia» che inizierà il prossimo 8 dicembre. A Pompei, dove, come ha più volte ribadito l’Arcivescovo, mons. Tommaso Caputo, «l’accoglienza è uno stile di vita quotidiano», già dalla scorsa primavera sono state accolte alcune donne in fuga da Eritrea, Nigeria e Guinea. «Le parole pronunciate da Papa Francesco, all’Angelus - ha detto il Pastore della Chiesa pompeiana - sono risuonate fortemente nel Santuario di Pompei. Da oltre 130 anni, bambini, poveri, figli e figlie dei carcerati, anziani, ex tossicodipendenti, diversamente abili, donne ed adolescenti in difficoltà hanno trovato casa, istruzione, futuro, ma, soprattutto, amore concreto e diffusivo. Attualmente le nostre opere sociali ospitano alcune centinaia di ultimi ed emarginati e, negli ultimi mesi abbiamo accolto anche una trentina di donne migranti con i loro bambini. Al momento sono ospitate, presso la nostra Casa Emanuel, 12 donne eritree con 2 bambini». L’accoglienza delle migranti si pone sulla scia del carisma del Fondatore del Santuario e delle Opere Sociali, il Beato Bartolo Longo. Continua, dopo più di 130 anni, l’opera di ospitalità e di assistenza che il Santuario mariano assicura agli ultimi, agli emarginati, a chi, per diverse problematiche, ha bisogno di aiuto. www.santuario.it UN VIAGGIO DEI SENSI ATTRAVERSO L’ARTE DEL CIBO t. 081 8502130 www.ilgiardinodelleesperidi.it OTTOBRE 2015 ECONOMIA&FINANZA madeinpompei 21 Finanziamenti fino a 1,5 MLN per nuove imprese Il programma prevede incentivi agevolati a tasso zero: ecco i requisiti Fino a un milione e mezzo di euro a tasso zero per imprese operanti nei settori: industria, artigianato, turismo, commercio, servizi, trasformazione prodotti agricoli, fruizione beni culturali. È quanto previsto dal programma di finanziamento «Nuove imprese a tasso zero» promosso da Invitalia che prevede contributi agevolati per imprese di micro e piccola dimensione con sede nell’intero territorio nazionale sotto forma di società (comprese cooperative) da costituire, o costituite da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda e che presentano la maggioranza della compagine per numero di soci e quote composta da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni o da donne. La copertura finanziaria prevista è di 1,5 miliardi di euro da erogare nei prossimi 3 anni. Ne parliamo con Alfredo Di Nola, dottore commercialista e consulente in finanza agevolate alle imprese: «Tra le iniziative ammissibili al finanziamento – spiega l’esperto – ci sono i progetti finalizzati alla realizzazione di nuove imprese, operative nei settori: industria, artigianato, commercio, turismo, (agricoltura) e servizi nonché attività inerenti la fruizione di beni culturali e l’innovazione sociale. Tra le spese ammissibili figurano: suolo aziendale, fabbricati e opere murarie, macchinari, impianti e attrezzature, programmi informatici e servizi per l’I.T.C., brevetti, licenze e marchi, consulenze specialistiche, compresi i costi per la formazione specialistica dei soci e dei dipendenti. Limite massimo ammissibile delle spese è pari a 1,5 milioni di euro». Finanziamenti Invitalia da 25mila a 129mila euro per le nuove imprese Per chi intende avviare un’attività imprenditoriale di piccola dimensione in forma di società di persone c’è la possibilità di usufruire dei finanziamenti per la Microimpresa (fino a 129.114 euro per gli investimenti e fino a 12.000 euro per i costi di gestione del primo anno). I finanziamenti per il lavoro Autonomo, invece (fino a 25,822 euro per gli investimenti e fino a 5.164 euro per le spese di gestione del primo anno) sono rivolti a persone fisiche che intendono avviare un’attività di lavoro autonomo in forma di ditta individuale. Studio Di Nola Pompei Via Lepanto 291 Tel. 081.8507282 Fax 0818567755 www.studiodinola.it [email protected] (su appuntamento) 22 madeinpompei ECONOMIA&FINANZA OTTOBRE 2015 Il luogo di lavoro: fittare (e stare soli) o noleggiare (e condividere)? La tendenza in forte sviluppo è lo smart working: lavorare senza costi fissi e con la massima libertà di orario. Tra le tante sfide da affrontare nel mondo del lavoro oggi c’è anche quella della location dell’ambiente lavorativo. Ad esempio, l’eterno dilemma dell’ufficio: fittare (e stare soli) o noleggiare (e condividere)? Lo abbiamo chiesto a Mariangela Policarpo, manager dell’Ibt Centre di Pompei. Cosa significa lavorare in un business center? Oggi il modo di lavorare è completamente cambiato, nell’ottica della condivisione di spazi, idee, servizi. Attualmente, il lavoro flessibile è una conquista per tutti, perché garantisce una maggiore produttività, fidelizzazione del personale, costi operativi più bassi, ma soprattutto praticità. Il futuro del lavoro è in open space, pertanto lavorare in un business center, significa “condivivere” il futuro professionale ogni giorno. Come deve essere l’ufficio ideale per un professionista? Da una recente indagine, condotta su 22.000 manager e professionisti di oltre 100 Paesi al mondo, emerge che la tendenza in forte sviluppo è proprio quella di strutture eroganti servizi di smart working, nelle quali lavorare senza costi fissi e con la massima libertà di orario. Un vero e proprio spazio dinamico, con un notevole livello di flessibilità operativa, produttiva e logistica. Ormai gli open space risultano essere la scelta più semplice, economica e meno stressante in assoluto, ma soprattutto un modo facile per avvalersi di strumenti-servizi professionali (segreteria, connessione, location e indirizzo prestigiosi, ecc.) volti a consentire l’ottimizzazione del tempo. Perché il lavoro flessibile funziona? I principali vantaggi sono soprat- tutto economici, perché, essendo flessibile, cuciamo in modo sartoriale l’abito delle misure personali dei clienti. A importi notevolmente ridotti in IBT Centre è possibile noleggiare un ufficio, una sala riunioni o una semplice postazione di lavoro, per il tempo che si desidera. Si attenua così la “sindrome da scrivania vuota”, consentendo alle aziende di risparmiare sugli immobili non utilizzati appieno. Ognuno può trovare lo spazio di lavoro temporaneo più adatto alle sue esigenze e da subito operativo con l’opportunità di concentrarsi esclusivamente sulla propria attività, perché realmente pensiamo a tutto noi. È evidente che si tratta di una strategia assolutamente vincente. Quanti business center ci sono in Italia? Attualmente le statistiche dicono che sono 223 i Business Center presenti in Italia, con una crescita che si aggira intorno al 3% annuo. In IBT Centre cavalchiamo appieno l’onda di questo cambiamento evidente nel modo di lavorare e ogni giorno ci impegniamo per rispondere agli standard di eccellenza che ci siamo prefissati, per infrastruttura, efficienza dei servizi offerti e competenza del nostro staff. In IBT Centre ci sono anche spazi di Coworking, quali sono i benefici? Poter iniziare con gradualità l’utilizzo dei servizi offerti; aumentare la propria rete di relazioni con partner commerciali; l’ottimizzazione dei costi di gestione; il taglio delle spese fisse. Il coworking rappresenta inoltre l’ambiente ideale per tutti, giovani e imprenditori già affermati, che intendono avviare una start up, perché consente di sviluppare nuove idee a importi super-accessibili. Quali sono i prossimi obiettivi di IBT Centre? Continuare a promuovere l’innovazione, anticipando le esigenze e i cambiamenti futuri. Perfezionare costantemente l’ambiente di lavoro dei nostri clienti, affinché IBT Centre sia un luogo sempre più produttivo, collaborativo e stimolante atto a favorire lo sviluppo di una sana cultura professionale ed imprenditoriale. Vi invitiamo vivamente a chiamarci per visitare, guardando con i vostri occhi questa straordinaria opportunità di integrazione, di innovazione, di convenienza, di semplicità, in sintesi... di successo! OTTOBRE 2015 ARTE&MOSTRE madeinpompei 23 Artisti sotto il Vesuvio: la mostra al Museo Gracco Alle pendici del vulcano si sono sviluppate varie correnti artistiche S’inaugurerà sabato 10 ottobre, presso il Museo Gracco di Pompei, la nuova mostra di pittura “Artisti sotto il Vesuvio” degli allievi del M° Franco Gracco. Madrina della serata la prof. Amalia Casale, Presidente del Club Inner Wheel “Pompei Oplonti Vesuvio Est”. L’esposizione sarà visitabile fino all’8 novembre. Il logo della mostra, ideato dal M° Gracco, rappresenta insieme una tradizione e un progetto: lo schizzo di un Vesuvio attraversato da pennelli intinti di colore, di rosso vivo, ricorda tanto il suo “fuoco interiore”. Infatti alle pendici del vulcano si sono sviluppate, da alcuni millenni a questa parte, correnti artistiche di vario tipo e assai vivaci: dall’antica pittura parietale pompeiana alle più recenti elaborazioni dell’arte contemporanea sviluppate anche da artisti di fama internazionale. Sul solco di questa tradizione millenaria il M° Gracco ha trasmesso ai suoi allievi le basi per poter maturare un percorso artistico individuale ricco di soddisfazioni. La cura dei particolari nei lavori di Felice Accumulo gli permette di rappresentare efficacemente sia un micromondo fatto di miniature che un macromondo di panorami visivi più ampi. Nelle opere di Rosa Caiazzo il dettaglio naturalistico fa da sfondo alla necessità, per i suoi personaggi, di uscire da una situazione di chiusura per entrare in una condizione privilegiata di libertà. Erika Carotenuto esprime l’impellente desiderio di crescita interiore sperimentando ogni combinazione possibile di forme e colori. L’attenzione alle parti anatomiche dei suoi soggetti permette a Pascal Fiorentino di rappresentare figure sognanti, immerse nel mare dei desideri sottaciuti, raccolte in pensosa meditazione. I lavori di Margherita Formisano appaiono equilibrati e solenni nella descrizione di atmosfere rarefatte, crepuscolari, impreziosite da “piccole cose”. I soggetti di Michele Iovine, da quelli più “fantastici” a quelli più realistici, sono pervasi da una profonda elaborazione intellettuale e manuale. La forte e variegata personalità di Serena Martino appare evidente dall’esuberanza di forme e dalle numerose sfumature dei colori. I disegni di Andreana Monaco sono realizzati con scrupolosa precisione e attenzione al chiaroscuro. Giuseppe Palomba ha ricercato con diligenza i giusti rapporti di luce e ombra applicati alla rappresentazione dei panneggi. Nei lavori di Ilaria Ranieri il disegno “vitale”, i colori soffici e vellutati esprimono un costante anelito di speranza. Nelle opere di Roberta Roma le atmosfere “incantate”, rese da una luce dominante che tutto crea e forma, riescono talvolta a superare la soglia della realtà. Luisa Sodano rappresenta con straordinaria precisione sia il chiaroscuro e il cromatismo di soggetti opachi che i riflessi di luce sui soggetti trasparenti. I lavori di Teresa Tagliaferro sono attraversati da una luce interna, un “quid vitale”, che tutto interpreta e irrefrenabilmente trasforma. Nelle opere di Marianna Tessito si possono scorgere preziosi particolari che rimandano ad un mondo interiore lontano dalle apparenze, ma presente in tutta la sua carica emotiva. A Luigi Vitiello bastano pochi colori e forti contrasti chiaroscurali per esprimere la miriade di sentimenti che legano un figlio a suo padre, il ricordo di un tempo passato e lo smarrimento di fronte al futuro. www.museogracco.it OTTOBRE 2015 ARCHEOLOGIA&CULTURA madeinpompei 25 Ad Alberto Angela la cittadinanza onoraria Ha fatto conoscere al mondo le eccellenze di Pompei Gastronomia e Archeologia protagonisti degli eventi a Pompei Gastronomia e archeologia saranno i pilastri portanti di eventi in programma a Pompei (promossi dalla Regione Campania in collaborazione con l’amministrazione comunale) a novembre. La prima edizione del Premio Internazionale di Archeologia “Amedeo Maiuri” è in programma il 7 e 8 novembre a palazzo De Fusco. Il cartellone di eventi è inserito nel programma “Itinerari”, finanziato dalla Regione Campania (Intervento co-finanziato dal Piano di Azione e Coesione) e connesso al recupero, alla promozione e alla valorizzazione di beni culturali, architettonici o ambientali ai fini dello sviluppo turistico della Campania. Il Comune di Pompei ha partecipato con la proposta progettuale battezzata “Recupero del Parco della Fonte Salutare – Premio Internazionale di Archeologia Amedeo Maiuri”. Il direttore artistico della manifestazione è Carlo Manfredi, mentre nel cast scientifico figura l’archeologo Umberto Pappalardo (direttore del Centro Internazionale di Studi Pompeiani). Nel programma dell’evento, che premierà gli archeologi che si sono distinti nel campo delle ricerche scientifiche a Pompei (come Alberto Angela), figurano anche rappresentazioni in abiti d’epoca e momenti di degustazione enogastronomica. A fine novembre, inoltre, è in programma il contenitore “Dolci itinerari” in cui le pasticcerie pompeiane aderenti saranno coinvolte per realizzare un unico grande itinerario tematico ispirato al mondo dei dolci e, in alcuni casi, anche alle antiche ricette della città romana. Il Comune di Pompei ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria e il titolo di “Ambasciatore della città nel mondo” allo studioso Alberto Angela. Paleontologo e divulgatore scientifico, scrittore, giornalista, appassionato di archeologia e storia romana, Angela, 53 anni, non ha bisogno di presentazioni. Il suo volto, il suono nome è già legato alla città di Pompei ma l’amministrazione comunale ha ritenuto opportuno sigillare questo legame anche con un atto formale. «Durante il Premio “Amedeo Maiuri” in programma nella nostra città nei prossimi mesi – hanno fatto sapere dal municipio pompeiano – ad Alberto Angela verrà conferito un riconoscimento per la carriera e l’impegno profuso per la città di Pompei. Quale migliore occasione per conferirgli anche la cittadinanza onoraria?». Ma non solo. «Alberto Angela ha portato il nome di Pompei in giro per il mondo – afferma il sindaco Ferdinando Uliano - Con competenza, dedizione e professionalità si è fatto portavoce delle nostre eccellenze, facendo conoscere al mondo intero anche particolari inediti della città antica. Assistendo ad una delle sue meravigliose conferenze, si ha la possibilità di scoprire non solo l’architettura, ma anche l’organizzazione sociale, gli usi e i costumi degli antichi pompeiani. Per questo, oltre che conferirgli la cittadinanza onoraria, siamo determinati a farne ufficialmente un “ambasciatore della città”». A ottobre l’anteprima della mostra di mail-art “Archeologia e Vesuvio” Durante l’XI “Giornata del Contemporaneo AMACI”, che si svolgerà sabato 10 ottobre, sarà possibile vedere un’anteprima di tutti i lavori pervenuti per il progetto di mail art “L’archeologia e il Vesuvio” incluso nell’ambito del primo Premio Internazionale di Archeologia intitolato ad “Amedeo Maiuri”. Circa 200 artisti di tutto il mondo hanno già risposto all’invito a partecipare alla I edizione del progetto di arte postale organizzato a novembre dalla Città di Pompei. Il direttore artistico del progetto di mail art è il maestro Domenico Severino. Gli artisti che intendono partecipare devono inviare, entro il prossimo 10 novembre, una propria opera in “formato cartolina”, ovvero delle dimensioni di 15x21 cm: da qui il nome della tecnica “mail art”. Il tema da sviluppare è “L’archeologia e il Vesuvio”. Le opere dovranno essere ispirate all’antica Pompei e all’eruzione del 79 d.C. Ogni partecipante potrà inviare fino a 3 opere formato realizzate con tecnica libera. Info: +39 3478764307 26 madeinpompei CULTURA OTTOBRE 2015 Restaurato l’Adone Ferito grazie al libro di Angela L’affresco dell’Adone ferito, dall’omonima casa pompeiana di via di Mercurio, è stato restituito alla sua originaria bellezza a seguito di un recente restauro realizzato grazie ai contributi del ricavato delle vendite del libro di Alberto Angela “I tre giorni di Pompei”, edito da Rizzoli, e messi a disposizione dall’autore e dalla casa editrice. Il restauro, durato 3 mesi, ha avuto un costo di circa 20mila euro e ha interessato tutta la parete dipinta collocata nel piccolo giardino delimitato da un porticato a due bracci. L’affresco, per quanto dotato di apposita copertura, presentava distacchi dal muro, sollevamento della pellicola pittorica e presenza di sali, e necessitava pertanto di un intervento di consolidamento generale. Si tratta di una meravigliosa megalografia di IV stile, raro esempio rinvenuto a Pompei, raffigurante l’Adone morente tra le braccia di Afrodite, al centro dei due gruppi statuari di Chirone e Achille. L’avvincente mito è intriso del concetto di Amore e Morte: Adone viene ferito fatalmente da un cinghiale scatenatogli contro da Ares, geloso della sua amante Afrodite, innamoratosi del bel giovane. La Domus venne mes- sa in luce tra il 1838 e il 1839 e sarà interessata da ulteriori interventi di restauro degli apparati decorativi; riaprirà al pubblico al termine dei lavori, attualmente in corso, per la messa in sicurezza di tutta la Regio VI, previsti dal Grande Progetto Pompei. TESTATINA 28 madeinpompei SCIENZA&ARCHEOLOGIA OTTOBRE 2015 Scienza & archeologia: gli antichi pompeiani studiati con la Tac Il progetto è finalizzato a individuare età, patologie, abitudini alimentari e stili di vita La scienza medica al servizio dell’archeologia. Gli scheletri delle vittime della tragedia del 79 d.C., inglobati nel gesso per realizzarne i noti “calchi”, saranno indagati – in un procedimento unico al mondo – attraverso il supporto scientifico della Tac (Tomografia Assiale Computerizzazione multistrato), grazie a un’apparecchiatura di ultima generazione (una moderna TAC da 16 strati modello MX16 con un potente tubo radiogeno da 5.0 MHU) messa a disposizione dalla Philips Spa Healthcare. Il progetto, per la prima volta praticato e dall’alto valore scientifico, è finalizzato a individuare età, patologie mediche, abitudini alimentari e stili di vita degli antichi pompeiani e interesserà tutti quei calchi sui quali per dimensione e condizioni sarà possibile praticare la TAC. I calchi su cui non sarà possibile praticare la TAC, saranno sottoposti a scansione del cranio e del torace. L’obiettivo dello studio radiologico è quello di acquisire immagini volumetriche multistrato dell’interno dei calchi e ricostruirle con potenti server dedicati alla diagnostica per immagini cliniche. Tra le sorprese dei primi esperimenti è emerso che non tutti i calchi contengono resti umani. Ad esempio, una donna ritenuta incinta per il profilo del calco non è risultata tale alle indagini di laboratorio. Questo perché primi archeologi ad utilizzare la tecnica del gesso liquido nel terreno per ottenere il calco delle vittime dell’eruzione, avrebbero infatti spostato altrove gli scheletri delle sagome, probabilmente per questioni di etica. Del bambino della “famiglia della Casa del Braccial d’oro”, invece, è stato trovato lo scheletro intero. Me- diante la misurazione del femore, è stata stabilita la sua età, tra i 2 e i 5 anni. Inoltre quello che sembrava il nodo di un abitino sullo sterno del bimbo, è invece una fibbia, probabilmente d’oro. Altro elemento di non poco conto rilevato è, ad esempio, il danno subito dalle ossa dovuto all’eccessiva presenza di fluoro nelle falde acquifere vesuviane. Gli scheletri delle vittime saranno oggetto di specifiche indagini anche sui denti, a cura di specialisti odontoiatri. Fin dall’antichità l’esame dei denti si è rivelato fondamentale nell’identificazione individuale. Essi costituiscono la parte più resistente dell’organismo umano e possono fornire informazioni su abitudini di vita nonché sulle occupazioni; inoltre attraverso l’analisi morfologica e dimensionale si può giungere alla determinazione di specie, sesso ed età. Infatti sappiamo che i pompeiani avevano denti perfetti, frutto di un’alimentazione sana, con pochi zuccheri, ma in parte consumati dall’uso improprio di tagliare o spezzare oggetti con la forza delle mandibole. L’indagine tomografica rappresenta un’ ulteriore fase di studio e approfondimento nell’ambito del grande cantiere di restauro e valorizzazione dei calchi delle vittime di Pompei, avviato nel mese di agosto e che ha visto per la prima volta nella storia degli Scavi, condurre un intervento di restauro simultaneo sulla quasi totalità dei calchi pompeiani (in totale 86), provenienti dai vari edifici dell’area archeologica e dai depositi della Soprintendenza. Il progetto globale di restauro dei calchi, finalizzato alla conservazione ma anche allo studio dei reperti, sta interessando, come è evidente, molteplici interventi e discipline a più livelli, coinvolgendo archeologi, restauratori, antropologi, radiologi, odontoiatri, ingegneri per rilievi scannerlaser e un tecnico di cartografia ed informatica. OTTOBRE 2015 SCIENZA&ARCHEOLOGIA madeinpompei 29 Science & Archaeology: the ancient Pompeians studied by CAT scan Medical Science working for Archaeology: the skeletons of the victims of 79 AD eruption -which were embedded in plaster to realize the well known “casts”- are now being investigated through the scientific support of the CAT scan (Computerized Axial Tomography scan). A cutting-edge equipment made this singular process possible. This high-scientific project -developed for the very first time- is aimed at charting age, medical conditions, eating habits and lifestyles of ancient Pompeian inhabitants. The first researches gave some unexpected results: actually, it was found that not all the casts contain human remains. For example, a woman seemed to be pregnant for the profile of her cast, but laboratory investigations reveals that it was unlikely. This is because the first archaeologists, employing the technique of liquid plaster into the ground to get the casts of the victims, used to remove skeletons from shapes, probably for ethic reasons. The Baby found in the House of the Golden Bracelet presents a whole skeleton instead. By measuring the femur, the age was determined between two and five years. Moreover, what initially seemed to be a bow of the child dress, is in fact a buckle, probably in gold. Another relevant outcome is, for example, the bone damage due to excessive presence of fluorine in the Vesuvian groundwater. The skeletons of the victims will be subjected to specific investigations, as for the teeth which will be examined by dental experts. It is known that Pompeians had perfect teeth, as a result of a healthy low sugar diet, but they are partially damaged by their habit of cutting or snapping objects with their jaws. 30 madeinpompei SCIENZA&ARCHEOLOGIA OTTOBRE 2015 Ecco come sono stati ottenuti i calchi di Pompei Cosa sono e come sono stati realizzati i calchi delle vittime di Pompei, che in questo periodo sono oggetto di uno studio scientifico senza precedenti? Il metodo è stato ideato nel XIX secolo dall’archeologo Giuseppe Fiorelli ed è molto semplice. Esso consiste nel versare una miscela di gesso e acqua negli spazi vuoti che gli archeologi hanno trovato negli strati di cenere che nell’ottobre del 79 d.C. seppellì tutto ciò che esisteva a Pompei. Quei “vuoti” rinvenuti nella cenere indurita sono stati causati dalla decomposizione di sostanze organiche: può trattarsi di elementi in legno come mobili, infissi, oggetti ma anche di corpi umani, cioè delle sfortunate vittime di quella tragedia. Con il metodo di Fiorelli, quindi, nel vuoto viene versata una miscela di gesso ed acqua fino a riempirlo totalmente. Lasciato asciugare il gesso, si può procede- re nello scavo e si mette in luce ciò che aveva determinato il vuoto: infatti la cenere indurita ha conservato, come uno stampo, il volume, la forma e la posizione dell’oggetto o del corpo che era stato sepolto. Questa impronta di gesso solidificato è chiamato “calco”. “Può includere – spiegano sul sito gli esperti della Soprintendenza di Pompei – alcune parti che non si sono decomposte, per esempio le ossa dell’individuo o gli oggetti in metallo che recava con sé; può presentare sulla superficie l’impronta dei tessuti che lo ricoprivano e che si sono anch’essi decomposti o di cui restano talvolta solo minime tracce. In questi casi particolari dunque, non si conservano solo gli scheletri degli individui, ma addirittura la loro forma reale, il loro aspetto esterno, il loro abbigliamento, le loro fattezze, i loro gesti, anche se quelli tragici della loro agonia”. I disegni didattici di Umberto Cesino sono tratti dal sito ufficiale di Pompei, www.pompeiisites.org OTTOBRE 2015 LETTERATURA madeinpompei 31 “Il cortile delle statue silenti” il nuovo libro di Francesco Paolo Oreste Vittime e carnefici, il valzer infinito “Il cortile delle statue silenti” (Edizioni Pensa Multimedia, 2015) è il titolo del nuovo libro di Francesco Paolo Oreste. Non è un poliziesco, ma c’è un ispettore di polizia, Giulietti; non è un giallo, ma c’è un assassino da scoprire; “Il cortile delle statue silenti” è, insomma, una storia che vuole essere raccontata senza schemi precostituiti, una storia in cui i carnefici sono stati vittime e in cui le vittime possono essere diventate carnefici, una storia in cui la poesia cerca di glassare e lenire il dolore diffuso e silente dei ricordi e degli irrisolti, una storia in cui all’Amore non basta la poesia, una storia in cui Giulietti, l’ispettore, naviga a vista tra emozioni e intuizioni che lo guidano, lo turbano e lo confondono nella ricerca della verità. La storia è quella di un pedofilo che da vittima diventa carnefice, è la storia delle sue vittime che decidono di diventare i carnefici del loro mostro, è la storia di Giulietti costretto ad indagare sulla morte del mostro e che, tra vittime e carnefici, non distingue più i cattivi dai buoni, soprattutto perché tra le vittime del mostro c’è Rebecca, una donna bellissima di cui Giulietti s’innamorerà e che dovrà indagare come possibile as- Letteratura, i talenti di Pompei trionfano al Conca Festival 2015 sassina del mostro. L’autore, Francesco Paolo Oreste (Torre del Greco, 1973), poliziotto, laureato in Scienze Politiche con specializzazione in Criminologia è tra i fondatori delle associazioni culturali Eureka e In-Oltre attraverso le quali promuove la cultura della legalità e la difesa dell’ambiente, in particolare nelle scuole primarie e secondarie. Curatore del Premio letterario Sandor Marai, è autore di “Dieci Storie Sbagliate. Più una” (Il Quaderno Edizioni 2014) e di “Mi sono visto di spalle che partivo” (Pensa Multimedia 2010). Ha partecipato inoltre con il testo “Cuore di Pietra” alla raccolta “Circumvesuviana – L’Orient Express targato Napoli” (Il Quaderno Edizioni, 2014) e con il racconto “Giuditta” alla raccolta “Tra due giorni è Natale” (Il Quaderno Edizioni, 2013). I talenti letterari pompeiani anche quest’anno sono stati protagonisti in Costiera amalfitana. Due scrittrici di Pompei, infatti, sono state premiate a Conca de’ Marini nell’ambito del concorso letterario “Sfoglia…Conca. Racconti di dolcezza” abbinato al “Santarosa Conca Festival 2015”, la cui terza edizione si è tenuta lo scorso 21 agosto. Si tratta di Rosaria Federico, arrivata prima con il racconto “Questa poi”, e di Mariantonietta Sperandeo, classificatasi terza con “Ricordi di vita”. Una giuria di qualità presieduta dal giornalista salernitano Peppe Iannicelli, ha assegnato i premi per i racconti che hanno trattato con fantasia e creatività il tema dato. Quest’anno, lo spunto narrativo scelto era: “Il ricordo: dolce come il miele, agro come il limone, seducente come il cioccolato”. L’opera di Rosaria Federico, vincitrice del concorso, si è rivelata un “racconto vivace, condotto con ritmo svelto e con tecnica descrittiva capace di aprire brevi parentesi tra presente e passato, intrecciate tra loro in modo armonioso”. Il terzo posto è andato a “Ricordi di vita” di Mariantonietta Sperandeo, un racconto “molto efficace la capacità introspettiva dell’animo della protagonista anche con argomento di quotidiana attualità. Realista nelle descrizioni delle situazioni familiari!”. In mezzo alle due scrittrici pompeiane, il secondo posto di “Ricordi dolorosi”, opera di Loredana Tramontano, da Ginevra (Svizzera). La serata si è conclusa con la lettura recitata da parte di Elena Sposato, del racconto fuori concorso “Fiori d’arancio, profumo di vita” di Livia Cipriano, autrice pompeiana vincitrice del premio Sfoglia…Conca 2014. 32 madeinpompei CURIOSITà LINGUISTICHE OTTOBRE 2015 Il babà? È il “dolce del nonno”! Senatore, prete e signorina: le parole che nascondono il concetto di anzianità di Carlo Iandolo Alcune parole italiane – inopinatamente – racchiudono in sé l’originario concetto d’un’età ormai avanzata: l’etimologia di esse ce ne dà ragione. Accanto a sostantivi generici, che intrinsecamente hanno sapore d’anzianità (come i lemmi infantili nonno-nonna, letteralmente = “monaco-a, balio-a”), ecco i piú comuni e ufficiali vecchio (sviluppo popolare italiano del diminutivo latino “vetulu-m”, ove “tl > cchi+vocale”) e veterano (anch’esso da “vetus – veteris”), nonché agli aggettivi della stessa famiglia vetusto e inveterato, ecco anche anziano, che deriva dal latino medievale “antianu-m = appartenente a un’età precedente”, formato tramite l’avverbio “ante = prima”. Cosí appaiono in campo senato e senatore, derivanti da una presunta base latina *senare = “agire in qualità d’anziano”, confermato dal sostantivo “sene-x = vecchio” e dai derivati lemmi italiani “senile, seniore, senescenza”, il cui significato denunzia l’irrimediabile trascorrere del tempo. Inoltre vi sono ulteriori parole che indirettamente richiamano il suddetto concetto della cronologia avanzata: etimologicamente signore è sviluppo del latino “seniore-m = abbastanza anziano”, accanto all’apparente lemma giovanile signorina (da *seniorina), che invece cela l’intrinseco significato di “vecchierella”; c’è poi veterinario, che echeggia anch’esso “vetus-eris”, giacché il suffisso “-arius” indica il medico che si occupa delle “veterinae”, ossia delle bestie ormai d’una certa età adatte soltanto alla soma, non piú alla corsa; nel gruppo rientra anche siniscalco, dal latino medievale “siniscalcum”, a sua volta adattamento del franco “siniskalk = servo anziano”, essendo appunto composto da “sini = vecchio” e “skalk = servo”. Né va dimenticata anche la parola del tardo latino “prèbyter” (dal comparativo assoluto greco “presbýteros” = alquanto anziano) che, attraverso un *previte(r) e la successiva caduta della consonante centrale, dette dapprima *preite e infine prete, giacché per entrare nell’àmbito clericale occorreva la garanzia dell’età e della decisione matura. In tale settore un lemma strambo – anch’esso sinonimo d’età avanzata – è decano, che indica sia il cardinale del Sacro Collegio piú anziano per nomina, sia il piú vecchio fra quanti ricoprono determinati uffici: e dire che, in origine, il significato era semplicemente quello di “capo d’un gruppo di dieci unità”. Ma ancora piú sorprendente è l’origine e lo sviluppo di significato del dolce napoletano collegato al “babà”, nato invece in Polonia e giuntoci attraverso la mediazione francese, giacché esso era stato importato alla corte di Versailles da Stanislao Leczinski (suocero di Luigi XV), lí residente dopo avér perduto il trono nella sua lontana patria. “Baba” nella lingua polacca indica “nonno” (nel senso affettuoso di “vecchio”), cosicché la sua morbidezza – aliena da difficoltà di masticazione – lo rese “il dolce del nonno” e quindi una metonimia favorí il passaggio semantico da “anzianità” al valore definitivo di “dolciume”. OTTOBRE 2015 ENOGASTRONOMIA madeinpompei 33 Il menù al ristorante? Un concetto superato! Basta dire “Gioacchino fa’ tu!” per affidarsi allo chef de “Le Esperidi” Sfogliare il menù al ristorante e sentirsi preda dell’imbarazzo della scelta? Sono concetti ormai superati. Almeno così è se vi trovate a passare dal Giardino delle Esperidi, diretto dallo chef Gioacchino Nocera: infatti nel locale di Pompei per ordinare un pranzo completo basta sedersi e pronunciare la frase, un po’ come se fosse una formula magica, “Gioacchino fa’ tu!”. E Gioacchino, pur senza la bacchetta magica, ma solo con la sua innata capacità di unire tra loro i sapori del territorio, vi porterà in tavola un pranzo preparato con i prodotti freschi di stagione. Chiaramente per chi lo desidera c’è anche un menù, che prevede le due classiche categorie “terra” e “mare”. Ma la scelta di affidarsi completamente alla fantasia dello chef è irrinunciabile per chi, anche a tavola, preferisce mettersi in gioco e sperimentare. Gioacchino, perché i clienti dovrebbero dirti “Gioacchino fa’ tu?!” «Soprattutto per non seguire gli schemi. Spesso siamo di fronte a clienti stanchi delle solite liste di piatti standardizzate, nelle quali è persino difficile scegliere. Ecco perché da noi il menù c’è, ma è superfluo: il nostro vero menù è la spesa del giorno, gli alimenti freschi e di stagione comprati la mattina stessa. In pratica, non seguiamo un menù, ma è il menù che segue noi, in base ai prodotti del periodo». Come è nata l’idea di proporre la libera iniziativa dello chef? «I clienti ci chiedono soprattutto di mangiar bene, a prescindere dai piatti che vedono scritti sulla carta. E per “bene” intendono sempre piatti preparati al momento con prodotti freschi, stagionali. Ed è stato proprio questo desiderio condiviso che ci ha incoraggiati a seguire questa strada». L’idea ha funzionato? «Sì, è un’iniziativa che piace. Pian piano i clienti si stanno abituando e ci danno fiducia. Ad esempio anche quando si tratta di un pranzo di lavoro veloce e magari non si cosa scegliere, trovano più comodo dire “Gioacchino fa’ tu”. E ormai si affidano con tranquillità». Non è però una cucina improvvisata, perché in realtà da sempre segui una linea gastronomica ben precisa. «Sì, si tratta di una cucina all’insegna della tipicità regionale. È una reinterpretazione moderna della tradizione gastronomica campana accompagnata dalla costante selezione di alimenti freschi e genuini, sempre legati alle stagioni. È il caso del “Mosaico del territorio” o dello sformatino di verdure di stagione. Ci sono anche le rivisitazioni di piatti classici, come il ragù napoletano o l’omaggio allo spaghetto col pomodoro. E ogni giorno nei nostri piatti c’è solo il pescato di giornata: tra i piatti c’è il “Mosaico” con quattro differenti assaggi». Lo chef Gioacchino Nocera nel suo lavoro è affiancato dal maitre Pasquale Gargano e dal sous-chef Ciro Chechile: un team affiatato che propone una cucina invitante e senza troppi fronzoli. Inoltre, con l’arrivo dell’autunno tornano al “Giardino delle Esperidi” (recentemente visitato da “big” come Luca Abete - in foto- , Sal Da Vinci, Vincenzo De Luca e Dario Franceschini) di Pompei le serate dedicate alle degustazioni a tema che vedono protagonisti i prodotti tipici del periodo: la castagna, la zucca, i funghi porcini e i tartufi. Getting a look at the restaurant menu and is considered outdating! Getting a look at the restaurant menu and being spoilt for choice is considered outdating ... Or that is, if you drop by the “Giardino degli Esperidi” Restaurant, run by the chef Gioacchino Nocera. In this restaurant of Pompeii just sit down and say: “Gioacchino, fa’tu!” (that is “Do it your way!”), as it were a magic formula. But there is no magic wand for Gioacchino who will bring to the table a fresh seasonal meal prepared only with his innate ability of combining together the typical flavours of his region. With the autumn approaching fast, The “Giardino of Esperidi” Restaurant offers several themed tastings events, characterised by typical seasonal products like chestnut, pumpkin, porcini mushrooms and truffles. 34 madeinpompei MOSTRE Da Lucy all’Homo Sapiens Al centro “La Cartiera” una imperdibile mostra sulla Preistoria Fino al 25 ottobre al centro commerciale La Cartiera (via Macello, 22) si torna indietro nel tempo, fino alla preistoria, grazie ad una grande mostra con 8 postazioni allestita su entrambi i piani del Centro. Si parte con la prima tappa evolutiva: Lucy (piano terra, di fronte a Piazza Italia), è un Australopithecus afarensis, un ominide vissuto in Africa 3-4 milioni di anni fa; la seconda tappa (di fronte a Toys) è l’Homo habilis, un ominide vissuto tra 2,4 milioni e 1,5 milioni di anni fa. Nella terza tappa (di fronte al bar pasticceria De Vivo) c’è spazio anche per la leggenda con Nessie, meglio conosciuto come “il mostro di Loch Ness”, una creatura leggendaria che vivrebbe nell’omonimo lago scozzese. Si prosegue con la quarta tappa in cui troviamo l’Uomo di Neanderthal (di fronte alla Vodafone) un ominide strettamente affine all’Homo sapiens, che visse nel medio paleolitico, tra i 200.000 e i 40.000 anni fa; c’è poi il mammut (di fronte a Mediaworld) per la quinta tappa: il mastodonte era un proboscidato primitivo vissuto da 4 milioni a 10.000 anni fa, principalmente nella parte orientale del Nord America. Lo smilodonte (sesta tappa, di fronte a Wjcon) è il genere più noto delle cosiddette “tigri dai denti www.cclacartiera.it a sciabola”, grandi felidi dai lunghissimi canini superiori, caratteristici del periodo che va dal Miocene al Pleistocene. Per la settima tappa (di fronte Tally Weijl) c’è l’uomo di CroMagnon: un’antica forma, ascrivibile a popolazioni umane moderne (Homo sapiens), largamente diffusa nel paleolitico superiore in Europa, Asia, Nord Africa, Nord America. Il tour termina in area Fashion con “La Casa dell’Homo Sapiens”: l’uomo moderno, comparso in Africa circa 200.000 anni fa, è un primate della famiglia degli ominidi ed è l’unica specie vivente del genere Homo. OTTOBRE 2015 From Lucy to Homo Sapiens At “La Cartiera” mall a mustsee exhibition on prehistory Until October 25th at “La Cartiera” mall (via Macello, 22) customers could go back in time to prehistory, thanks to a great exhibition with eight stations placed on both of the mall floors. The exposition starts with the first stage of evolution: Lucy, the hominid lived in Africa 3-4 million years ago. The second step, the Homo habilis, is a hominid who lived between 2,4 million and 1,5 million years ago. At the third point there is also the legend of Nessie, also known as the Monster of Loch Ness. The fourth stop-over is characterised by the presence of Neanderthal Man who lived between 200 and 40 thousand years ago; At the fifth stage there is the Mammoth, a primitive trunked mastodon which lived between 4 million and 10 thousand years ago. The Smilodon (sixth station) is the best known of the sabre-toothed tigers, which were big felines characterized by long, curved sabre-shaped canine teeth and lived from Miocene to Pleistocene. At the seventh point there is the Cro-Magnon Man, who lived during the Palaeolithic in Europe, Asia, North Africa and Nord America. The tour ends at the “House of Homo Sapiens”: the modern man appeared in Africa 200 thousand years ago and is a primate of the Hominid Family. He is the only surviving species of the genus Homo. OTTOBRE 2015 ENOGASTRONOMIA madeinpompei 35 Sperimentazioni musicali e gastronomiche, la proposta di “Invidia” Food & music è il doppio binario su cui viaggia l’offerta di “Invidia”, il locale di via Colle San Bartolomeo, che ripropone nella città degli Scavi un format – gastronomia e musica live – già molto in voga nelle metropoli europee. Non un semplice “copia e incolla”, però. Anzi, quella di “Invidia” è una proposta che risulta talmente variegata da rendersi praticamente trasversale a gusti e tendenze, a generi e contesti. Sperimentazioni musicali e gastronomiche rendono la visita al locale una vera esperienza da fare almeno una volta. La musica è l’anima di “Invidia”, nel quale in meno di due anni vi si sono esibiti artisti di band emergenti e musicisti di fama nazionale e sono stati suonati almeno una volta praticamente tutti i generi: dal blues al jazz, dal rock all’elettronico, dal folk allo swing. Le serate a tema spaziano dalle sigle dei cartoni animati anni ’80 alle monografie dedicate ai grandi cantautori italiani o, ancora, ai concerti dedicati alle star della musica pop, come Madonna. L’interno ha un’atmosfera che si presta particolarmente a fare di “Invidia” una location mai scontata. Se le sedie, ad esempio, sono state allestite una per una, le pareti sono state decorate con disegni fatti a mano utilizzando uno smalto ad acqua. Così è stato realizzato, infatti, il pullmino “hippie” sparato da un cannone che da qualche settimana campeggia della sala, poco distante dalla “hall of fame” del locale. E poi c’è l’offerta enogastronomica: anche questa con il marchio dell’originalità. I panini, ad esempio, hanno il giusto numero di varianti e gli abbinamenti (fatta eccezione per il classico salsiccia e friarielli) sono frutto della fantasia dei titolari che miscelano ricette con verdure, formaggi e carni a condimenti tradizionali (il ragù alla napoletana). Non mancano ricette vegetariane e vegane. Soddisfacente anche il capitolo bevande: ai vini e alle bibite si sono aggiunte anche tantissime selezioni di birre, alcune delle quali di produzione artigianale. 36 madeinpompei UMORISNO OTTOBRE 2015 Rassegna stampa dal mondo “Notizie che possono sembrare false, ma in realtà sono vere cazzate”. di Davide Rasputin INTERNI. Uomo uccide la moglie a colpi di parmigiana di melanzane, perché l’aveva fatta troppo salata. Ma lui non era uno straniero, quindi non ce ne frega niente di questa notizia. SALERNO. Tre infermieri al mare invece di lavorare. Il dirigente ospedaliero ha affermato: «Verranno subito licenziati! Tanto un altro posto glielo trovo subito ai miei tre figli». ESTERI. Trovato un accordo sul gas tra Russia e Usa. Dopo anni di trattative si è finalmente trovato un accordo, tra le due superpotenze, riguardo il gas. Le parole di pace del portavoce russo, Mattia Chitèbbìv: «Chi esce per ultimo controllerà se è chiuso». POLITICA. Passi un decreto salvaSilvio in un comma nascosto, ma stavolta i nostri politici hanno superato tutti i limiti. È stato infatti trovato, all’interno della nuova legge sul Fisco, la scritta “JUVEMERDA”. Subito sono insorti i membri del partito “Dio, patria, Juve” con il loro portavoce Giorgio Mortaccitua: «E’ una cosa disgustosa, questa non è politica! Gli italiani vogliono che si parli di problemi concreti, come per esempio… boh, che ne so… i marò!». RELIGIONAMENTO. Papa Bergoglio chiede aiuto all’Onu: «Vogliono farci pagare l’Ici anche a noi della Chiesa, bombardate l’Italia, per piacere». Emozione tra i presenti quando il Santo Padre ha addirittura salutato i fedeli dicendo: «Ciao a tutti». ISIS CHOC. «Distruggeremo gli scavi di Pompei!». La risposta del ministro dei beni culturali: «Troppo tardi, ci abbiamo già pensato noi». FISCO. Imprenditore della zona arrestato per evasione fiscale protesta: «Questo Governo ladro ci costringe ad evadere le tasse ed a tenere i miei schiavi a nero! Sennò come faccio a mantenere le mie 3 Porsche, gli iPhone per me e tutta la mia famiglia, 2 case al mare, 3 amanti e 4 Rolex d’oro? È colpa loro!». POMPEI. Parcheggiatori abusivi in sciopero. «La gente non ci dà più la mancia da quando il Comune ha messo il parcheggio a 2 euro l’ora! Questo è razzismo nei confronti della nostra categoria!» ha affermato il portavoce del Sindacato dei Parcheggiatori Abusivi, Gennaro Ciro. «Se continuano così saremo costretti a fare lavori criminali, come per esempio il politico o l’arbitro di calcio!». PALAZZO CHIGI. «L’Italia non ce la farà». Ecco le sorprendenti parole del premier Renzi. Solo che parlava della Nazionale di rugby ai Mondiali. Riguardo la situazione economica italiana ha invece sparato le solite cazzate. QUALCOSA.«Ti seguo sempre». Arrestato per stalking, ma la seguiva solo su Twitter. Questo lo sventurato caso di un (ex) incensurato di Pompei che, per non dire il nome, diciamo solo che si chiama come il famoso calciatore portoghese Ronaldo, e di cognome fa “Rosso” ma al plurale. Ora che ha la fedina penale sporca potrà, però, pensare ad una carriera politica. MORTO. Esposito Gargiulo, il famoso abitante di Pompei che aveva vinto il Premio di Uomo più sbadato del mondo, è morto questa mattina improvvisamente. Ecco le parole del suo medico illegale: «È morto». Ora sentiamo le parole del suo medico legale: «Il povero Gargiulo, lo sappiamo, era molto distratto. Immaginavo che questa sua continua distrazione gli avrebbe portato problemi. Infatti si era distratto e si era dimenticato di respirare». Ne danno il triste annuncio il suo medico legale ed il suo medico illegale. TESTATINA BUSINESSCENTRE OTTOBRE 2015 ENOGASTRONOMIA&ARCHEOLOGIA Cibo & Archeologia: a tavola con la storia I dolci e le antiche ricette rielaborate oggi da ristoranti, panifici e pasticcerie Tornano in tavola le specialità di duemila anni fa. Per due giorni, infatti, nel corso dell’edizione 2015 dei “Ludi”, Pompei si è messa in vetrina, in collaborazione con chef, barman e pasticcieri dalle cui mani hanno preso vita e forma alcune rare prelibatezze enogastronomiche e dolciarie, ispirate alla cucina dell’antica Pompei, che presto saranno lanciate sul mercato. Altre, invece, fanno parte già da tempo dell’offerta enogastronomica della città degli Scavi. Panis Dulcis. Presentato dalla Pasticceria De Vivo di via Roma in 4 versioni con ingredienti tipici della Pompei del 79 d.C., come melograno, pinoli, mandorle, albicocche, limoni e pere, con una contaminazione del presente, data dal cioccolato. Con questo dolce, si vuole rievocare sapori e tradizioni dell’antica Pompei. I prodotti e le materie prime utilizzate sono quelli tipici del periodo storico rivisitati in chiave moderna. (info: 0818631163 - 0818503837) Panis Pompeii. Realizzato dal mastro fornaio Carmelo Esposito di via Lepanto, è un pane dolce, che gli antichi panificatori preparavano per i ricchi del tempo durante le loro feste. Dopo un attento e accurato studio ricavato dai mosaici e dai graffiti presenti nell’antica Pompei, si è visto che questo pane presentava una forma circolare con 8 tagli, perché all’epoca non si utilizzavano coltelli seghettati, ma si spezzava il pane con le mani. I pompeiani preparavano questo prelibato pane con cereale al farro, miele e frutta secca. (Info: 0818638588). Prandium. Riprodurre un intero pranzo antico è la specialità di “Convivium”, il marchio costituito da un gruppo di imprenditori pompeiani e già ospitato all’Expo di Milano. Ne fanno parte il ristorante Il Principe, i vini Bosco de’ Medici, il Panis Pompeii, i liquori Terre Pompeiane, i prodotti di Solana e Arte & Pasta. Cornucopia, Ludo Fritto e Pentolaccia. Tre i piatti elaborati dal ristorante Zì Caterina di via Roma. La Cornucopia è un cuoppo di verdure pastellate, zucchine, melanzane e carote. Secondo gli antichi romani la carota aveva proprietà afrodisiache. Apicio nelle sue opere culinarie elogiava il sapore delle zucchine alla scapece, una ricetta ancora in voga. madeinpompei 39 Food & Archaeology: History at the table Ancient culinary specialties served again as two thousand years ago. Actually, during the Ludi 2015 edition Pompeii has been on display for two days. Inspired by the ancient Pompeii cuisine, the hands of chefs, barmen and pastry chefs gave life and form to rare food, wine and confectionery, which will be soon launched on the market. On the other hand, some served specialties have for some time been part of the local food and wine supplies. Panis Dulcis. De Vivo Patisserie in Via Roma presents Panis Dulcis in 4 versions with the typical ingredients of Pompeii in 79 AD, like pomegranate, pine nuts, almonds, apricots, lemons, pears and the modern influence of chocolate. This cake evokes the flavours and traditions of the ancient Pompeii. Actually, products and raw materials are typical of the historical period but with a modern twist. Panis Pompeii. Made by the master baker Carmelo Esposito of Via Lepanto, this sweet bread was once prepared by the ancient bakers for the rich people of the time in occasion of banquets. A careful and precise study of the mosaics and inscribed images of ancient Pompeii indicates that this bread had a circular shape with eight cuts, because at that time serrated knives were not in use and bread was broken with hands. Pompeian bakers prepared this delicious bread with spelt, honey and dry fruit. “Cornucopia”, “Ludo fritto” and “Pentolaccia”. These three dishes are prepared by “Zi Caterina” restaurant in via Roma. The Cornucopia is a sort of Neapolitan “cuoppo” and consist in batterfried vegetables such as courgettes, aubergines and carrots served in a paper cone bag. According to the ancient Romans carrot had aphro- 40 madeinpompei ENOGASTRONOMIA&ARCHEOLOGIA sostituito dal frumento. La rucola era definita “erba forte e pungente”, cui venivano attribuite virtù magiche. Lupin-Spritz. Spritz e lupini, un abbinamento rivisitato in chiave moderna (bar Amato). Gli imperatori romani, durante le celebrazioni, facevano distribuire alla popolazione semi di lupini come segno di magnanimità e prosperità. Il Ludo, invece, è un calzone fritto con broccoli, biete, noci e mozzarella. Plinio descriveva la bieta come l’ortaggio più leggero, il cui succo “toglie la forfora dalla testa e scioglie il ventre”. Le noci, poi, venivano consumate per farcire dolci o anche fuori dai pasti. La pentolaccia, infine, è una pasta con le cicerchie, una tipologia di legume che non mancava negli orti dei Pompeiani. Se inizialmente questo alimento veniva destinato agli animali, col passare del tempo i cittadini ne apprezzarono il sapore e lo introdussero nella loro dieta. (Info: 0818507447). Il dolce dei Misteri. Antica ricetta a base di miele, mandorle, pinoli e noci (pasticceria Gabbiano). Il dolce rievoca quello che mangiavano i nostri antenati nella Secundae Mensae, cioè la sezione del menù dedicata ai dolci. Asparagus. Panino ai cereali a lievitazione naturale, con arrosto di lombo di suino, crema di asparagi, formaggio di pecora affumicato e rucola (Pub Old West). Asparago e rucola, secondo Plinio, producevano un effetto afrodisiaco. Morus. Gelato al gelso (gelateria Punto Freddo). Il gelso è rappresentato nelle pitture dello xystus della casa della Venere in conchiglia negli scavi di Pompei. Far Sacrum. Panino al farro con frittata di rucola e pollo (ristorante Four Seasons). Far era l’antico nome del farro, il cereale più consumato in epoca regia romana, prima di essere Rico Nucis. Pizza Fior di ricotta, crema di noci, asparagi, olio, sale e basilico (pizzeria Alleria). La ricotta fresca è raffigurata in diversi affreschi pompeiani, veniva utilizzata sia per il dolce che per il salato. Anche di noci ci sono state tramandate ricette dall’antica Pompei. I suoi gusci, invece, venivano utilizzati per i giochi. Vesuvius. Ripieno “fumante” a forma di Vesuvio con mozzarella, pomodoro, funghi, prosciutto cotto, salame (ristorante Turistico). La particolare forma del vulcano è stata arricchita dalla presenza dei funghi, già raffigurati in alcuni affreschi di Pompei. Il Marinato. Pita di farina di grano farcita con sfilacci di maiale cotti a bassa temperatura e marinati in salsa fumè, con patatine fritte (pub The British). I Pompeiani consideravano molto gustosa la carne di maiale, la provavano con il miele, ingrediente contenuto nella marinatura insieme con carote, cipolle, sedano, aglio, aceto di vino e pepe. Pirus. Cocktail con crema di whisky aromatico alla nocciola, liquore alle noci e polpa di pere (Passion Cafè). E qui torna il sapore delle noci, che nelle case dei pompeiani non potevano mai mancare. Questo perché si consideravano tra le scorte alimentari grazie alla protezione del guscio. Il pero è stato frequentemente rappresentato negli scavi di Pompei, dove se ne distinguono 9 diverse varietà. OTTOBRE 2015 disiac effects. In his works Apicius praised the flavour of marinated courgettes “alla scapece”, whose recipe is still very trendy. The Ludo is a “calzone”, that is fried stuffed pizza with broccoli, chards, walnuts and mozzarella. Pliny described the chard as the lighter vegetable, whose juice “removes dandruff from the head and loosens the bowels”. Lastly the “Pentolaccia” is pasta with chuckling vetches, a kind of legume that could be easily found in the vegetable gardens of the ancient Pompeii. Dolce dei Misteri (Sweet of Mysteries). This old recipe is made with honey, almonds, pine nuts and walnuts (Il Gabbiano patisserie). Asparagus. Multigrain naturally leavened bread stuffed with roasted pork loin, asparagus cream, sheep smoked cheese and rocket (Old West Pub). Morus. Mulberry ice cream. (Punto Freddo Ice cream parlour) Far Sacrum. Spelt sandwich with rocket omelette and chicken (Four Seasons restaurant). Lupin-Spritz. Spritz and lupins, ancient and modern combination (Amato bar) Rico Nucis. Pizza with ricotta, walnut cream, asparagus, oil, salt and basil (Alleria Pizzeria). Vesuvius. Vesuvius shaped “fuming” stuffed pizza with mozzarella, tomatoes, mushrooms, ham, salami (Tourist restaurant). Il Marinato. Pita stuffed with low temperature-cooked pork strips, first marinated in a smoked sauce, with fries (The British Pub). Pirus. Aromatic hazelnut cocktail with whiskey cream, walnut liqueur and pear pulp (Passion Café). OTTOBRE 2015 ENOGASTRONOMIA&ARCHEOLOGIA madeinpompei 41 Il mosaico del Cave Canem? è di cioccolato! Duemila “tessere” di bianco e fondente per il famoso mosaico pompeiano È diventato finalmente “commestibile” uno dei simboli più famosi della Pompei antica. Il maestro pasticciere Salvatore Gabbiano, infatti, ha realizzato una “versione golosa” del celebre mosaico “Cave Canem” impiegando 2.100 tessere di cioccolato, alternato tra bianco e fondente, realizzando un’opera dalle dimensioni di circa 130x130 centimetri. «Mi sono ispirato a una tradizione di famiglia, visto che mio padre è stato mosaicista» ha spiegato il pasticciere pompeiano ai curiosi che gli hanno chiesto come gli fosse venuta la simpatica idea – presentata nel corso dell’evento “Ludi pompeiani” dello scorso settembre – di utilizzare i cioccolatini come tessere di mosaico. Tra l’altro il mosaico del “Cave Ca- nem” – quello vero, che si trova nella Casa del Poeta Tragico degli Scavi di Pompei – è stato recentemente restaurato e restituito all’ammirazione del pubblico. Una volta ristabilite, mediante restauro, le condizioni del celebre mosaico con la raffigurazio- ne del cane alla catena e con l’iscrizione “cave canem” (che, tradotto dal latino, significa “attenti al cane”), l’opera è oggi visitabile ma protetta da una struttura in vetro, che ne garantisce una migliore salvaguardia anche dagli agenti atmosferici. TESTATINA OTTOBRE 2015 ARCHEOLOGIA madeinpompei 43 Nuovi risultati di studio sul più antico edificio termale del sito Pompei riscopre le terme repubblicane Pompeii rediscovers Republican Baths “Riscoperte” le Terme Repubblicane, il quinto dei complessi termali identificati a Pompei e presumibilmente il più antico stabilimento pubblico conservato nel sito. L’edificio, adiacente l’ingresso del Foro Triangolare, nel corso della prima età imperiale (I sec. d.C.) era andato in disuso ed era stato inglobato dalle residenze private confinanti, quali la casa della Calce e la casa delle Pareti rosse. Venne scavato nel 1950 da Amedeo Maiuri che ne documentò la planimetria, ma da allora non era stato più indagato e la terra e la vegetazione l’avevano interamente coperto. Grazie ad un progetto dell’Università di Berlino (Freie Universität) diretto dalla prof. Monika Trümper in collaborazione con la Oxford University, e voluto dalla Soprintendenza di Pompei, si è avviata un’importante attività di studio articolata in due fasi. La prima, condotta nel mese di marzo, con la pulizia generale dell’area e il rilievo architettonico, che ha riportato alla luce la struttura delle terme scavate da Maiuri. La seconda, una campagna di scavo durata 3 settimane e conclusasi in questi giorni, tesa a comprendere l’evoluzione nel tempo dell’architettura e della tecnologia utilizzata per gli spazi termali. Le Terme Repubblicane difatti, essendo tra le più antiche documentate a Pompei, rappresen- tano una “sperimentazione” che confluisce nella soluzione ottimale delle Terme Stabiane, poco distanti e immediatamente successive, che rappresentano un modello perfetto di complesso termale, con la tradizionale suddivisione e impostazione tecnologica poi in uso presso tutti gli edifici del genere. Conferma della più antica origine di queste terme potrebbe proprio essere la presenza di intercapedini areate poste al disotto del pavimento per creare la camera per il passaggio dell’aria calda per il riscaldamento degli ambienti termali, realizzate da una serie di canali paralleli, al posto del tradizionale sistema delle colonnine di mattoni poi comunemente adottate in tutte le terme romane. Le indagini di studio si sono concentrate nell’area del laconicum (sauna) e del praefurnium (fornace), che risultano tra gli esempi più antichi noti per la fase di passaggio dal modello greco a quello romano, al fine di precisarne lo sviluppo cronologico e il funzionamento. Pompeii “rediscovers” the Republican Baths, the fifth and possibly oldest thermal bath structure identified in the archaeological site. During the first Imperial Age (I century AD.) this building – placed next to the entrance of the Triangular Forum- fell into disuse and was incorporated into private residences, such as the House of Lime and the House of the Red Walls. In 1950 the archaeologist Amedeo Maiuri documented its layout, but then no further efforts were made to pursue excavation of the site, which had been entirely covered by earth and vegetation. Thanks to a new project by the University of Berlin, in collaboration with Oxford University and supported by Pompeii authorities, a two-phase study of the site is now underway. The first phase involved a general cleaning of the area and brought to light the structure firstly excavated by Maiuri. The second phase aimed to investigate how the architecture and technologies used in thermal baths had evolved over time. The Republican Baths, which are documented among the oldest of their kind in Pompeii, were an “experimental construction” preceding the nearby Stabian baths. Confirmation that the Republican baths are in fact an older structure could be found in the presence of ventilated underground cavities that created a room for hot air to heat the thermal baths, consisting of a series of parallel channels, instead of the traditional system of columns of bricks that were more commonly used in Roman baths. 44 madeinpompei TURISMO OTTOBRE 2015 “Pompei Scavi”: la stazione che rivoluzionerà il turismo La fermata avrà la funzione di snodo per il flusso turistico verso il sito archeologico Due anni e mezzo tra progettazione e lavori e 35 milioni di euro per una nuova stazione ferroviaria che rivoluzionerà l’accesso agli Scavi di Pompei, consentendo ai turisti di raggiungere direttamente il sito archeologico da tutta la rete ferroviaria nazionale. È il progetto, redatto dalle Ferrovie dello Stato, approvato lo scorso settembre dal Comitato di gestione della “buffer zone” riunito a Roma nella sede del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, alla presenza dei ministri della cultura Dario Franceschini e di infrastrutture e trasporti, Graziano Del Rio. All’incontro, insieme con i ministri, erano presenti i rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla coesione territoriale; il Presidente delle Regione Campania, Vincenzo De Luca; i sindaci di Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare di Stabia, Ercolano, Pompei, Portici, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase; il direttore del Grande Progetto Pompei, Giovanni Nistri e il soprintendente di Pompei, Massimo Osanna. Con l’ok allo studio di fattibilità è stato dato alle Fs il mandato a passare ora alla progettazione definitiva per il nuovo Hub che si chiamerà “Pompei Scavi”. «Un progetto in linea con gli obiettivi del governo di investire su grandi attrattori turistici», ha commentato Franceschini. Alle Fs era stato dato l’incarico di redigere un progetto, d’intesa con gli enti locali e le amministrazioni competenti, per la realizzazione di una nuova stazione ferroviaria con la funzione di snodo di smistamento e indirizzamento del flusso turistico verso il sito archeologico; di interscambio con la linea Necessario anche l’interramento della Circumvesuviana Circumvesuviana Napoli-Sorrento e con le altre modalità di trasporto via terra; accesso diretto da tutta la rete ferroviaria nazionale con la possibilità di collegamenti dalle principali città anche con treni ad alta velocità. Il nuovo Hub ferroviario “Pompei Scavi” sorgerà sull’intersezione della linea Fs Napoli-Salerno con la linea della Circumvesuviana Napoli-Sorrento: qui verrà realizzata una stazione ferroviaria che sarà collegata direttamente agli Scavi di Pompei da un percorso pedonale attrezzato e che avrà anche la funzione di snodo di smistamento e indirizzamento del flusso turistico verso il sito archeologico. Alla stazione sarà affiancato un parcheggio di interscambio modale di circa 200 posti auto. Il costo dell’intervento è stimato in circa 35 milioni di euro; i tempi stimati per la realizzazione del nuovo Hub sono di 12 mesi per la progettazione, le attività negoziali, l’acquisizione delle aree e dei permessi e di 18 mesi per i lavori e il collaudo finale. Il nuovo hub “Pompei Scavi” progettato dalle Ferrovie dello Stato è un progetto ambizioso, destinato a fare di Pompei Scavi l’ombelico turistico del Bel Paese. Nonostante queste premesse, il progetto dell’hub pompeiano non basta da solo a risolvere il problema del traffico eccessivo che attualmente ingessa i Comuni della “buffer zone”. Per chiudere il cerchio, al fine di conferire sistematicità ai trasporti pubblici dell’area, è necessario ripescare al più presto il vecchio progetto, accantonato dalla giunta regionale Caldoro, che prevedeva l’interramento di un tratto della Circumvesuviana, lungo alcuni chilometri. La Circumvesuviana, percorrendo il territorio della città di Pompei, la taglia letteralmente in due, mentre i passaggi a livello (quello più importante è sito a via Nolana, arteria di collegamento della città mariana con i paesi vesuviani) bloccano il traffico ogni 30 minuti. I riflessi negativi di tale stato di cose per l’economia e la vita sociale di Pompei sono evidenti a tutti. Ne deriva che i due progetti sono complementari tra loro. Lo svincolo ferroviario da realizzarsi tra Pompei e Torre Annunziata deve essere necessariamente completato (senza ulteriori indugi) congiuntamente a quello d’interramento della Circumvesuviana lungo il tratto Torre AnnunziataScafati. Mario Cardone 46 madeinpompei ENOGASTRONOMIA OTTOBRE 2015 Il gelato: è buono, fa bene ed è... complesso! «È una delle preparazioni gastronomiche più difficili da ottenere» È forse uno degli alimenti più conosciuti e consumati al mondo, piace ai grandi e soprattutto ai più piccini, d’estate va a ruba ma è molto piacevole gustarlo con climi più miti. Ovviamente stiamo parlando del gelato, la crema fredda, soffice e vellutata che tutti conoscono e apprezzano. Ma attenzione, non ci ingannino il dolce sapore e i tanti gusti tra i quali poter scegliere: a mangiarlo ci vuole poco, ma in realtà stiamo parlando di una delle preparazioni gastronomiche più difficili da ottenere in generale, soprattutto se di alta qualità. Ci facciamo raccontare qualche segreto del mestiere di gelataio da Filippo, dalle figlie Paola e Miriam, dal genero Iacopo, ovvero lo staff della gelateria “Golden Ice” di via Sacra. «Sì – confermano – il gelato è tra le cose più complesse che ci possano essere nel mondo della gastronomia. E per fare un buon gelato è necessario saper bilanciare gli ingredienti che si mettono nel latte, anche perché ognuno ha delle proprietà che danno caratteristiche particolari alla crema» Da cosa deriva questa complessità? «Zuccheri, grassi e solidi vanno impiegati ognuno nella giusta percentuale, perché hanno funzioni diverse tra loro e insieme contribuiscono a dare il giusto gusto al gelato. Ad esempio, con gli zuccheri il gelato diventa morbido e spatolabile, i grassi contribuiscono, invece, a farlo mantenere. I “solidi”, invece, cioè gli ingredienti come frutta, cacao, ecc. ne caratterizzano il gusto». Come definireste il vostro gelato? «Estremamente bilanciato tra gli zuccheri, il latte e gli ingredienti di qualità che utilizziamo, come ad esempio le nocciole del Piemonte, i pistacchi siciliani, gelso nero del Vesuvio o la frutta fresca tipica del territorio: albicocche, limoni, ecc. Ed è anche leggero, perché senza uova, farina o burro. I prodotti sono sempre freschi, i gusti non sono mai preparati in precedenza: quando un gelato finisce, non ce n’è un’altra vaschetta già pronta in freezer e bisogna aspettare che venga rifatto al momento. Anche per questo, realizziamo sempre nuovi gusti. Non impieghiamo mai, invece, conservanti, grassi idrogenati o olio di palma. Per questo è un gelato che possono magiare tutti». Come è nata la passione per questa dolce specialità? «La nostra è una famiglia di gelatieri. In particolare la passione per quest’arte ci è stata tramandata da una zia di origini siculo-calabresi che a sua volta aveva appreso i segreti del gelato da un mastro gelatiere siciliano. Insomma, quella che c’è oggi a Pompei è una tradizione che arriva da lontano». Golden Ice Gelateria Artigianale Info: Via Sacra, 22 - Pompei - Tel. 081 850 5019 Curiosità sul gelato: c’era anche a Pompei Sembra incredibile, eppure già in Mesopotamia e in Egitto probabilmente si conoscevano bevande raffreddate con ghiaccio o neve, antenate del nostro gelato. Anche sono stati i maestri pasticcieri italiani ad avergli dato – nei secoli – la forma e i gusti che oggi tutto il mondo apprezza. Nella sua lunga storia, il gelato è passato anche da Pompei: qui sono stati trovati antichi negozi dove si vendeva ghiaccio (portato a valle dal Vesuvio attraverso gli schiavi) che veniva sminuzzato e addolcito con miele. Testimonianze storiche confermano che anche in Cina, in Giappone e presso gli Inca c’era l’abitudine di consumare ghiaccio con altre spezie. Dal XVI secolo in Italia il gelato diventa una vera e propria crema fredda; nel secolo successivo compare accompagnato dai primi biscotti per giungere a diventare, nei giorni nostri, uno “street food” da consumare durante una passeggiata! 48 madeinpompei SPORT OTTOBRE 2015 Minigolf, torna il trofeo South Italy Golf Cup Dal 16 al 18 ottobre a Pompei l’evento golfistico più importante del Sud Italia Ad ottobre Pompei si prepara ad ospitare l’evento più importante dell’anno sportivo del microsistema del golf su pista-minigolf locale che vede, per il quarto anno consecutivo, la realizzazione del Trofeo Internazionale Città di Pompei di Minigolf “South Italy Golf Cup”. L’evento sportivo è inserito ufficialmente nel calendario internazionale della World Minigolf Sport Federation e si svolgerà dal 16 al 18 ottobre 2015. Giunto alla IV edizione, sarà l’occasione per svolgere anche i Tornei Amatoriali di fine anno, che vedranno coinvolti tutti i nuovi amatori di ogni età (e capacità) che hanno iniziato a giocare da poco e che vorranno parteciparvi; i Tornei Scolastici di fine anno per le scuole aderenti e, ovviamente, lo svolgimento della gara ufficiale per professionisti provenienti dai club Italiani e stranieri. «Iniziano ad arrivare le prime iscrizioni, la macchina organizzativa è già in moto, impegnata per far riuscire le cose nel migliore dei modi» dice il presidente del Minigolf Club di Pompei. Tutte le info e news saranno reperibili sul sito internet del club (www.minigolfclubpompei.it) nonché in modo completo e tempestivo sulla pagina Facebook Asd Minigolf Club Pompei. L’evento è aperto e gratuito per tutti i visitatori, curiosi e tifosi che potranno seguire dal vivo gli allenamenti e la gara ufficiale. «Ci auguriamo che gli atleti locali, nonché la squadra di Minigolf “Città di Pompei”, seppur partecipe da poco ad eventi sportivi ufficiali, possa ottenere buoni risultati» aggiunge Spiezia. Il 2015 è stato un anno importante per il gruppo del minigolf locale, caratterizzato dallo svolgimento sull’impianto sportivo internazionale omologato di Pompei, del Campionato Italiano di Minigolf Sordi FSSI che ha portato in città tutto il gotha Nazionale di questo sport, i migliori atleti sordi provenienti da ogni club d’Italia che si sono sfidati nella gara di categoria più importante dell’anno. Con l’arrivo della primavera, poi, sono riprese le attività promozionali in sinergia con la Federazione Italiana Folf su Pista (FIGSP) ed il Provveditorato agli studi di Napoli (ufficio scolastico regionale) che ha portato a giocare a Pompei centinaia di ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado di molte città della provincia. Come sempre, si sono distinte le rappresentative di Arzano e Giugliano coadiuvati da ottimi dirigenti scolastici e docenti. Anche a livello locale si è fatto molto, nonostante le difficoltà di ogni anno, portando alla prova gratuita ed alle attività consequenziali tanti ragazzi del territorio. Oltre alle normali attività dell’associazione locale, nonché centro federale e punto di riferimento per tutto il Sud Italia, questo è stato anche l’anno della proposta ludico-sportiva in altre realtà locali delle province di Napoli, Caserta e Salerno con le esperienze al Minigolf di Baia Domitia, presso alcuni Lidi balneari del lungomare e l’inaugurazione di un impianto semiregolamentare in provincia di Salerno che ha reso possibile la pratica ludico-sportiva a tanti vacanzieri italiani e stranieri presenti in quella località turistica. Tutti gli interessati a scoprire le proposte per il nuovo anno in arrivo possono contattare i responsabili del Minigolf Club Pompei. OTTOBRE 2015 Karate e Urban Defence, a ottobre ripartono i corsi Ricominciate le attività dell’Accademia Karate Vesuviana, con tanta voglia di fare e con tanti nuovi iscritti. L’Accademia, che svolge le sue attività nella palestra del liceo “Pascal” di Pompei, è ormai un punto di riferimento per tanti giovani del territorio che vogliono avvicinarsi a quest’antica arte marziale. Alcuni giovani atleti dell’AKV parteciperanno anche alle selezioni per la rappresentativa regionale della Federazione (FIK). Le lezioni regolari infrasettimanali sono aperte a tutti e sono tenute dal maestro Alfredo Contino, cintura nera 3° Dan e presidente dell’Akv. I corsi offrono una preparazione completa, non solo dal punto di vista fisicoatletico e tecnico, ma anche teorico: sono previsti incontri con altri professionisti e figure di riferimento sociale (esperti legali, sociologi, esponenti delle forze dell’ordine e psicologi) per dare ai corsisti una preparazione informativa e sociopsicologica per affrontare al meglio un potenziale caso di “aggressione urbana”. Ad ottobre, inoltre, partirà anche il corso di Urban Defence, guidato dall’istruttore Gennaro Izzo: i corsi saranno gratuiti per gli studenti del liceo. www.accademiakaratevesuviana.it Tel. 3464973726 SPORT madeinpompei 49 Virtus Pompei inizia la sfida della Serie D Obiettivo: non sfigurare. Rinforzato il sestetto dello scorso anno La Virtus Pompei è pronta a scrivere una nuova pagina del volley cittadino. Il prossimo 24 ottobre, infatti, partirà il campionato federale Fipav 2015/16 che vedrà le ragazze chiamate a disputare la Serie D. Sarà la prima volta in assoluto che una squadra di Pompei partecipa ad un campionato regionale di pallavolo, ma per la Virtus non è abbastanza. L’obiettivo è fare bene anche nella categoria superiore e quindi si riparte dall’ottimo campionato di Prima Divisione disputato l’anno scorso. La garanzia arriva anche dal primo allenatore Mimmo Lupo, che insieme alla riconfermata Gloria Esposito (nel doppio ruolo di giocatrice-allenatrice in seconda), guiderà le ragazze nell’avventura della Serie D. «Si tratta di un campionato regionale – spiega Lupo – e non vogliamo assolutamente sfigurare. Per questo alle ragazze chiedo tantissimo impegno negli allenamenti. Siamo in Serie D e vogliamo restarci a lungo. Abbiamo “sistemato” la difesa con giocatrici d’esperienza, qualche altro rinforzo è in arrivo e potremo affrontare al meglio il torneo». È presto parlare di promozione, insomma, ma la Virtus sta costruendo una squadra solida, sulle basi dell’affiatato team che lo scorso anno ha fatto così bene. «Puntiamo ad un campionato da salvezza o da metà classifica – conferma Gloria Esposito – anche se il gruppo è solido e ci sono stati dei nuovi innesti. In più quest’anno negli allenamenti, oltre che alla tecnica e Lo staff: Gloria Esposito, Mimmo Lupo e Lucio Sorentino alla tattica, cureremo di più la preparazione atletica in palestra con i pesi». Quest’ultimo aspetto è possibile grazie alla collaborazione con la palestra Young Club di Scafati, della prof. Anella Auricchio. La società presieduta da Alfredo Contino ha confermato la presenza del prof. Lucio Sorrentino, che ricoprirà il doppio ruolo di team manager e preparatore atletico delle squadre agoniste. In più c’è da dire che quest’anno la Virtus disputerà tutte le partite casalinghe tra le “mura amiche del Liceo “Pascal” di Pompei, grazie alla sensibilità della preside Filomena Zamboli. La società può contare su ben 7 squadre agonistiche: oltre alla prima squadra che disputerà la Serie D, ci sono le squadre, maschile e femminile, del “Pascal” che parteciperanno alla Seconda Divisione (e per le quali si sono aperte le selezioni), la Under14 femminile, la Under16 mista e la Minivolley (5-11 anni) mista. Sponsor della Virtus sono Givova, Hcca24 e Hts Med. Cell. 346 497 3726 E-mail: [email protected] Facebook: Virtus Pompei 50 madeinpompei SPORT OTTOBRE 2015 Atletico Pompei: il calcio si fa “rosa” Anche quest’anno la squadra femminile parteciperà al campionato di Serie D Nel giugno 2005, nella periferia di Pompei, nasce l’Associazione Sportiva Dilettantistica Atletico Pompei, dall’idea di un gruppo di giovani accumunati dalla passione per lo sport, con lo specifico intento di dedicarsi, con sapienza e professionalità, soprattutto ai più piccoli e a quei giovani dal potenziale ancora da modellare e accrescere, che intendono avvicinarsi per la prima volta ad una pratica sportiva. Tutto questo è possibile grazie all’impegno e alla dedizione di personale serio e qualificato - figura nel loro organico anche un allenatore con tesserino UEFA B, Mario Mandato - sempre presente e punto di riferimento per chi muove i primi calci. La novità assoluta di quest’anno calcistico, tra le tante, consiste nella qualifica di “Scuola calcio d’élite” - comunicato ufficiale n. 2 del 02/07/15 della Figc - ovvero un riconoscimento concesso alle scuole calcio solo se in possesso di determinati requisiti imprescindibili. Come ogni buona scuola calcio che si rispetti, anche l’Atletico Pompei ha deciso di affacciarsi sul panorama del calcio professionistico femminile, con una squadra - unica sul territorio - che lo scorso anno ha partecipato al Campionato Giovanissime Regionali Under 17 e ha visto un gruppo di ragazze classe 2000 partecipare alle selezioni per la Rappresentativa Campania. Per non deludere le attese, anche quest’anno la squadra femminile - che vanta ad oggi una rosa composta da 30 ragazze di età compresa tra i 12 e i 20 anni - parteciperà al campionato di Serie D, cimentandosi per la prima volta in un’esperienza calcistica a 11. Un’altra importante novità riguarda l’età minima degli iscritti: da quest’anno, infatti, è stata istituita una categoria 2011, nella quale sono presenti anche tre bambine, a conferma del fatto che il calcio non è solo uno sport maschile. Categoria “Baby”, se vogliamo, che si accompagna ad altre categorie. Oltre a quella femminile di Giovanissime Regionali e quella Baby, sopra citata, le categorie - divise per fascia d’età sono così costituite: 2010, 2008/09, 2007/08, 2005/06 e 2003/04. Queste ultime due, insieme alle Giovanissime, si alleneranno anche su un campo regolamentare, in previsione dei campionati. Tutte le categorie, inoltre, partecipano ai campionati locali, provinciali e regionali Figc. L’Atletico Pompei, nel suo staff altamente qualificato, vanta anche la presenza di un allenatore dei portieri, il quale segue ragazzi e ragazze con allenamenti specifici e personali, nel loro delicatissimo ruolo. Non bisogna dimenticare che la società è fortemente impegnata nel sociale, ASD Atletico Pompei via Aldo Moro 2/bis Segreteria: tutti i giorni dalle 15:30 alle 20:00 accogliendo coloro che hanno meno possibilità, provenienti da situazioni familiari difficili, sostenendo tutti i costi necessari, utili ad una partecipazione serena alle attività sportive offerte dall’Atletico Pompei. Inoltre è in corso un progetto per accogliere agli allenamenti, a partire dal primo giovedì di ottobre e per ogni giovedì, dalle ore 15:30 alle 17:00, i bambini dell’Orfanotrofio della Beata Vergine di Pompei. L’Atletico Pompei, dunque, non è solo calcio giocato: la società, infatti, è sempre attiva nell’organizzazione di eventi – come il “Torneo dei genitori” che si svolgerà tra il 18 e il 30 dicembre, o il Torneo “Junior FestTrophy” della città di Vasto nel giugno 2016 – e nella partecipazione a eventi organizzati dalla Città di Pompei quale, ad esempio, la Festa dello Sport dell’8 dicembre, in Piazza Bartolo Longo. Liliana Montagnaro e-mail: [email protected] Facebook: Atletico Pompei Tel. 3313913230 (sig. Camillo D’Apice) Allenamenti: il lunedì, il mercoledì e il venerdì. ore 15:30–17:00 categorie 2010 e 2008/09; ore 16:00–17:00, categoria 2011; ore 17:00–18:30 categorie 2005/06 e 2007/08; ore 18.30–20:00 categorie Femminile e 2003/04. TESTATINA cclacartiera.it LA GRANDE MOSTRA DELLA PREISTORIA DAL 30 SETTEMBRE AL 25 OTTOBRE Preparati ad un appassionante viaggio nel tempo dall’età della pietra all’era moderna. Scopriamo insieme l’evoluzione dell’uomo, nella fantastica mostra in Galleria! 115 NEGOZI 2100 POSTI AUTO VIA MACELLO 22 POMPEI NAPOLI USCITA POMPEI EST SCAFATI AUTOSTRADA A3