giugno 2013 - I.C. Cosio Valtellino

Transcript

giugno 2013 - I.C. Cosio Valtellino
Periodico dell’Istituto Comprensivo di Cosio Valtellino - Via P.L. Nervi, 1 - 23013 Cosio Valtellino (SO) - [email protected] - GIUGNO
2013
SOMMARIO
Visita all’Oratorio di Cosio, Storia di una Comunità................................................... 1
La magia delle parole.............................................................................................................. 3
Fontanellato, la Rocca Sanvitale e Parma..................................................................... 5
Appunti di viaggio, quasi un racconto epico.................................................................. 7
Sbarco a Venezia....................................................................................................................... 8
Una notte all’Hotel Ariston.................................................................................................... 9
Ca’ Macama..............................................................................................................................10
Matt Bomer…L’intervista è possibile............................................................................. 11
Alla scoperta del professor Ciapusci............................................................................ 12
Un giovane cuoco si confessa.......................................................................................... 14
Naturalmente giocando...................................................................................................... 15
La magia della vita.................................................................................................................. 16
La giornata dell’ambiente................................................................................................... 18
Laboratorio dei 5 sensi........................................................................................................ 20
Noi siamo i bambini giallo-verde-blu e la natura difendiam................................. 21
Progetto di attività motoria............................................................................................... 23
Al Safari Park…emozioni per tutti i gusti...................................................................... 25
Ecco a voi …i LEMURI............................................................................................................ 27
In gita all’ARCHEOPARK...................................................................................................... 28
Visita al Museo Egizio di Torino........................................................................................ 30
Progetto “Al di là del Ponte”.............................................................................................. 31
Al Castello Sforzesco e al Teatro Trebbo.................................................................... 34
Test - Come Pinocchio o come Lucignolo?................................................................. 36
Giocate con noi…REBUS...................................................................................................... 37
Una giornata da casari........................................................................................................ 38
La nostra gita a Pombia...................................................................................................... 39
Nuove vite a scuola con noi............................................................................................... 40
Un viaggio nell’Antico Egitto............................................................................................... 41
Arriva il nuovo C.C.R.............................................................................................................. 43
IMMAGINI
1°, 2° e 4° di copertina
Scuola Media
IL PIPISTRELLO
Anno XIX N° 3 - GIUGNO 2013
Esente da legge sulla stampa
n. 47/1948
Soggetto alla C.M. 242/1988
Stampa
REDAZIONE
Margolfo Francesca
Mazzoni Giulia
Tarchini Mario
Carrara Alice
Capponi Tessa
Pescatori Sara
Svanella Andrea
Appiani Laura
Brioschi Alessio
Gherbi Beatrice
Merlini Beatrice
Pontiggia Nicola
Fistolera Nicholas
Martinalli Marianna
Zecca Samuele
Acqiustapace Tommaso
Coordinatore
Luciano Vaninetti
1
“Un ponte tra la chiesa e la strada”
VISITA ALL’ORATORIO DI COSIO, STORIA DI UNA COMUNITA’
Quando impegno, sacrifici danno senso alla realtà
La realizzazione dell’ Oratorio di Cosio ha incuriosito tutta la redazione, quindi per soddisfare le nostre
bocche affamate di notizie abbiamo contattato Don
Mario per fissare un’intervista. Detto fatto! Il giorno
11 aprile ci siamo trovati per tempo, abbiamo inforcato le nostre bici e siamo partiti in fila indiana verso
Cosio. Dopo la rotonda qualcuno ha cominciato ad
attaccare, pensando al Giro d’Italia, il prof ha provato a richiamare i fuggitivi con poderosi fischi alla
Trapattoni ma dopo un finto sur place ricominciava
la fuga. Tra scatti, contrattacchi, fughe rintuzzate e
fischiate vane del prof , siamo piombati in men che
non si dica davanti alla Casa parrocchiale proprio
ben sincronizzati con Don Mario che stava arrivando proprio allora. Abbiamo parcheggiato le bici e il
Don ci ha fatto accomodare in un locale cha sapeva
di nuovo e seduti comodamente abbiamo mitragliato
il Parroco con le domande che avevamo preparato.
Quando e perché è nata l’idea di costruire l’oratorio?
L’idea è nata con calma durante la visita pastorale
del Vescovo Maggiolini nel lontano 1996, qui prima
c’erano dei vigneti e dei campi di diversi proprietari,
la Parrocchia una parte li ha acquistati mentre i rimanenti sono stati donati.
Cosa vi ha spinto all’impresa?
Ci ha spinto l’esigenza di avere un centro per i ragazzi e un campo da calcio, eravamo rimasti l’unico
paese senza spazi di ritrovo
Quanto è costato?
È costato fino a oggi 1.300 000 euro
Da dove provengono i fondi?
Circa il 20% erano già presenti in parrocchia 260.000
euro), il 25% da un mutuo con la banca di 600.000
euro da
2
pagare in 15 anni, e grazie alla creazione dell’ associazione “Don Provino” che fa varie attività di vendita in due anni hanno raccolto 53 mila euro, l’Amministrazione comunale ci ha prestato d80.000 di
cui 50.000 già restituiti a patto che possa utilizzare
la struttura. Abbiamo ricavato fondi anche dalla festa
degli “Arrosticini”,d55 000) e dalla vendita di terreni
che la Parrocchia possedeva con un ricavo di 150.000
euro. Purtroppo ci sono stati anche vari imprevisti sul
percorso come:
più, con un costo di ulteriori 40.000 euro.
Da ultimo la palificazione non prevista ma indispensabile che è costata 230.000 euro, quando gli scavi
per la costruzione hanno messo a rischio il fabbricato preesistente.
Come era l’ oratorio di prima?
L’oratorio non esisteva era semplicemente una sala
giochi.
Quanto è durato il progetto?
Il progetto è stato iniziato con l’acquisto del terreno nel
2007/2008, i lavori sono incominciati nel 2009 e nel
Dopo il terremoto dell’Aquila, la normativa antisi- 2012 è stato completato il primo lotto dell’oratorio.
smica ci ha “obbligato” a spese non previste: abbiamo E’ soddisfatto del risultato?
dovuto rinforzare i muri con l’aggiunta di ferro in Ne sono contentissimo.
Come funziona l’oratorio?
Funziona ancora un po’ come un periodo di prova, diciamo che stiamo facendo il rodaggio, manca
l’input. A breve si creerà commissione che avrà il compito di creare un sistema organizzativo indispensabile per il buon funzionamento dell’oratorio.
Qualcuno di illuminato diceva che “L’oratorio è come un ponte tra la chiesa e la strada”.
Bisogna far operare bene i tre campi: quello culturale con la catechesi, quello umano con la formazione e quello spirituale con l’incontro.
Chi vi aiuta a gestire le diverse attività?
Sono tre settori: bar, campo e aule che vengono gestite da 30 persone.
Il volontariato è stato significativo per la sua realizzazione?
No, non solo significativo… ma fondamentale e lo è tuttora.
Tutti possono utilizzare la struttura?
La può utilizzare chiunque religiosi e non.
L’oratorio ha degli orari di apertura?
Si, per adesso sono 4 pomeriggi e 2 sere.
Cosa si augura per la comunità di Cosio in relazione alla nuova struttura?
Si augura che il prete diventi bravo e che anche i ragazzi lo siano, che possa essere un posto dove
si sta bene e tutto quello che si augura ognuno per la persona a cui tiene di più.
Dopo l’intervista Don Mario ci ha lasciato di corsa,
era impegnato nella Benedizione delle case della parrocchia, siamo stati accompagnati da Giovanni Brioschi, il papà di un redattore, che ci ha accompagnati
13 m sotto terra a visitare egli impianti geotermici
dell’ oratorio dove faceva un gran caldo! La nostra
paziente guida ci ha mostrato il salone delle feste che
è ancora in fase di allestimento, dove c’erano degli
odori molto forti crediamo di vernici o qualcos’altro. In questi grandi spazi si svolgeranno in futuro le
varie feste della comunità; lì accanto, sorgerà anche
una “mini Cappella” per i momenti di preghiera e di
raccoglimento. Ci hanno colpito i modernissimi spogliatoi, belli e funzionali, del resto non potevano che
essere all’altezza dello splendido campo sportivo polivalente con un’erbetta sintetica che ci ha subito ipnotizzato. Dentro per una partitina super veloce prima
del ritorno in redazione. Il prof ci ha chiamato, abbiamo salutato e via come al solito, a rotta di collo, verso
la scuola, la tappa è stata vinta da…nessuno, abbiamo
vinto tutti, è stata un bel pomeriggio e abbiamo anche
schivato la pioggia.
A cura di Alessio B., Beatrice G.,
Nicholas e Alice
C’era un’atmosfera dolce e accogliente
La magia delle parole
3
Francesca aveva i capelli biondi e spettinati, raccolti in una coda
Questo progetto si strutturava tre puntate. La prima è cominciata
il 13 marzo, appena finito l’intervallo ci siamo diretti, tutti contenti
verso la Scuola d’infanzia “raggio di sole” di Regoledo. Arrivati
alla meta ci siamo tolti le giacche e, con grande sorpresa, abbiamo trovato tutti i bambini seduti su sedie o panchine piccolissime, c’era un’atmosfera dolce e
accogliente.
Francesca
Erano tutti tenerissimi! E vederli lì mi ha fatto ricordare
quando andavo io all’asilo.
Abbiamo cantato delle canzoni, abbiamo detto i nostri
nomi e alla fine abbiamo
deciso che sarebbero stati
i bambini a scegliere con
quale ragazzo lavorare.
Hanno cominciato a chiamare i bambini e quando
è arrivato il turno di una
bambina di nome Francesca,
come me, mi ha scelto! Ero
molto felice!
Aveva i capelli biondi e spettinati, raccolti in una coda, era
abbastanza alta. A parlare davanti a tutti era timidissima,
ma quando eravamo solo io
e lei, non la smetteva più di
chiacchierare ! Man mano che
venivamo scelti, andavamo
nella biblioteca della scuola a scegliere un libro che
avremmo letto insieme al
prossimo incontro, quello del 20 marzo. La mia
bambina l’ha scelto subito,
senza guardare nessun altro
libro. Si intitola : “Coniglietto
Bianco ha una sorellina”. Ci
siamo sedute su un tavolo e
abbiamo cominciato a fare un
disegno, io disegnavo e lei colorava. Finito il disegno siamo
andate a giocare con i giochi
dell’asilo. Purtroppo il tempo è
volato e noi siamo dovuti tornare a scuola perché i bambini dovevano andare a pranzo.
Adele
Mi sono molto stupita di vederli tutti seduti nell’attesa del nostro
arrivo. Io mi ricordo che quando ci andavo io
e facevamo molto più rumore!
Abbiamo fatto conoscenza e
poi i bambini hanno cominciato a sceglierci. Dopo un
po’ una bambina minuta con i
capelli corti, marrone chiaro, si
avvicinò a me, mi diede la manina e mi portò in biblioteca.
Era un po’ esitante sulla scelta
del libro e me lo ha fatto cambiare ben due volte! Il libro che
ha scelto si intitola: “Sai perché
la luna è vita?” Ci siamo dirette verso un tavolo e abbiamo cominciato a leggere
il libro, anche se era previsto
che lo facessimo la settimana
seguente, ma ci teneva così
tanto a farlo oggi che non ho
saputo dirle di no. Il tempo è
volato e abbiamo dovuto, seppure con rammarico, tornare a
scuola. Per tutta la settimana
nella nostra classe abbiamo
pensato a come animare il libro per rendere la lettura più
divertente.
Mercoledì è arrivato velocemente, e, per fortuna, tutti si
sono ricordati di portare il libro
con i peluche o i vari oggetti costruiti per l’animazione del libro.
Stavolta abbiamo fatto l’intervallo un po’ prima per passare
più tempo con i nostri bambini
dell’asilo. Siamo partiti verso
un quarto alle undici e siamo
velocemente arrivati lì, come
l’altra volta abbiamo tolto le
giacche e abbiamo, di nuovo
abbiamo trovato i bambini che
4
ci aspettavano seduti in cerchio in silenzio.
Francesca
Tanti bambini erano assenti per cui mi sono affrettata a vedere se Francesca
era presente: per fortuna
c’era! Per animare il libro
avevo portato un peluche a forma di coniglio
(dato che il libro parlava solo di conigli), una
cuffia con le orecchie
da coniglio e una piccola
culla di carta, costruita da
me, dentro cui si trovava
un coniglietto di cartone.
Ci siamo appostate in un
angolo appartato per una
lettura tranquilla. Ho tirato
fuori dalla borsa il coniglietto e l’ho dato in mano
alla bambina, però la cuffia
non ha voluto mettersela.
Abbiamo cominciato a
leggere il libro e alla fine
di ogni pagina mi faceva
domande sul libro a cui
ero felice di rispondere. Il
libro è finito velocemente, dopodiché abbiamo
fatto un disegno copiando le immagini del libro.
Giusto in tempo, abbiamo
finito di colorare il disegno
proprio quando i bambini
dovevano andare a mangiare. Ho salutato Francesca e
poi siamo tornati a scuola.
Adele
Quando siamo entrati all’asilo e siamo andati nell’aula rossa, mi
sono guardata intorno per assicurarmi se la mia bambina fosse
presente. E, per fortuna, dietro il muretto è sbucata Chiara che è
venuta da me a salutarmi. Subito mi ha chiesto del libro e io l’ho
tirato fuori dalla borsa insieme alle lune di cartone che avevo preparato per animarlo. Ho cominciato a leggere il libro che parlava
delle caratteristiche della luna e, dopo aver finito la lettura, siamo
andate a progettare il lavoretto che avremmo fatto la prossima
volta. Purtroppo il tempo è passato in fretta e io ho dovuto tornare a scuola con i miei compagni.
Per tutta la settimana abbiamo
pensato al lavoretto da fare con
i bambini. Mercoledì 30 marzo è
arrivato in fretta e ci siamo tutti preparati per l’ultima puntata.
Purtroppo, quel giorno molti miei
compagni hanno dimenticata il
libro a casa. La maggior parte ha
chiamato i genitori per farsi portare il libro, ma alcuni no e hanno trovato un’altra soluzione per restituire il libro. Tutti si erano impegnati a
portare il materiale per il lavoretto
conclusivo, molti lo avevano arricchito con idee originali.
Francesca
Ho trovato la mia bambina seduta
in un angolo del tavolo e mi sono
avvicinata. Io avevo portato il materiale per il lavoretto: un cartoncino, delle molle di carta per dare
l’effetto del rialzo alle figure che lei
avrebbe dovuto colorare. Abbiamo
piegato a metà il cartoncino e lei
ha cominciato a colorare le figure.
Finito di colorare abbiamo preso la
colla e abbiamo incollato la molla al
centro della metà del foglio. Alla fine
della molla abbiamo applicato, sempre con la colla, le immagini colorate da lei. Come ultima operazione,
sulla prima facciata del cartoncino,
abbiamo scritto il titolo del nostro
libro accompagnato dai nostri
nomi e l’abbiamo chiuso con dello
spago. Il lavoretto è piaciuto molto! La fine della terza puntata è
arrivata e ho salutato Francesca
dicendole che l’avrei rivista quando sarebbe andata alle elementari.
Questo progetto mi è piaciuto molto!
Adele
Sono arrivata nell’aula rossa e mi sono affrettata a vedere se
Chiara era presente, per fortuna si! Mi ha subito chiesto che cosa
avevo in borsa. Allora ho tirato fuori un disegno sulla luna e poi
gliel’ho fatto colorare. Si è molto divertita, ma anche io a guardarla. Alla fine abbiamo posato su un cartoncino il nostro disegno,
abbiamo scritto il nostro nome e il titolo del libro per farlo presentare agli altri bambini. Mi sono proprio divertita!
A cura di Francesca e Adele
Dagli affreschi del Parmigianino a quelli dell’ Antelami
5
Fontanellato, la Rocca Sanvitale e Parma
Ci credereste che pittore firma i suoi quadri con un gatto?
Siamo partiti dal piazzale della scuola alle ore 6.30.
I prof che ci hanno accompagnato erano quattro: Vaninetti, Giganti, Pezzola e Barri.
E siamo arrivati a Fontanellato alle 10.30 abbiamo visitato la Rocca Sanvitale.
Per prima cosa siamo scesi dal pullman e abbiamo camminato qualche minuto,
poi siamo arrivati in una “Piazzetta” in cui attorno si trovavano delle mura con degli archi
che si affacciavano dove ci trovavamo noi. Ci siamo divisi in due gruppi, la 1°A e la 1°B.
Francesca
Abbiamo cominciato a salire una scala e arrivati in cima abbiamo incontrato la nostra guida. Eravamo nella stanza delle armi
in cui se ne trovavano di ogni tipo! C’era anche un camino con
una specie di nicchia che era un VANO SCALDAVIVANDE. Poi abbiamo proseguito in un’altra stanza in cui si trovava un grande
tavola apparecchiata. Tutt’intorno si trovavano tantissimi piatti di
porcellana con inciso lo stemma. I piatti erano molto più grande
del normale perché la nobiltà a quei tempi mangiava tutti le cibarie nello stesso piatto. Siamo entrati in un’altra stanza in cui
c’era un enorme biliardo. Era proprio identico a
quello di adesso e aveva anche un segnapunti
attaccato al muro. Nella stanza seguente c’era
una camera da letto, con un libro, un inginocchiatoio su cui pregare, un comodino e un letto
matrimoniale che era molto più corto.
La guida ci ha spiegato il motivo, è curioso
apprendere che allora le persone erano solite
stare come sedute sorrette da cuscini, non si
sdraiavano come facciamo noi oggi. Immaginate la scomodità e chissà quanti problemi di mal
di schiena. Una delle ultime stanze che abbiamo
visitato era piena di quadri che rappresentavano i
duchi che avevano vissuto nella Rocca.
Si capiva molto facilmente qual era quello più recente perché era vestito con abiti abbastanza moderni e con colori vivaci. In quasi tutti i locali della
Rocca si trovavano dei dipinti dello stesso pittore
che al posto della firma inseriva nei suoi quadri un
gatto. La guida ci ha detto che si chiamava Feli- ce Boselli e
felix in latino vuol dire gatto ecco svelato il motivo della presenza
di un gatto in ogni suo dipinto. Siamo usciti dalla Rocca, abbiamo
attraversato il giardino e siamo entrati in una stanza molto piccola
in cui ci stavamo a malapena: era la Camera Ottica!
Entrati abbiamo chiuso la porta la sala era completamente buia.
Dopodichè su due superfici bianche in cui si vedevano delle immagini in movimento, dapprima sembrava un video ma alla fine
abbiamo scoperto che era esattamente quello che succedeva
all’esterno, ma non erano delle telecamere a fare tutto ciò, ma era
un gioco di lenti e prismi che rifletteva sui due schermi bianchi
la vita della piazza: osservare e controllare… senza essere visti!
Era una cosa eccezionale!
Poi siamo entrate in altre stanze, in una c’era un teatrino con
dentro delle statuine con attaccate dei fili, un artistico teatrino
delle marionette.
Ma la sala che mi ha colpito di più presenta gli affreschi del Parmigianino, il mito di Atteone; un particolare mi ha emozionato quello che rappresentava un bambino sorretto da un angelo con un
ramo di ciliegio spezzato in mano che significa una morta prematura
IL PRANZO
Dopo aver visitato la Rocca siamo usciti, la fame cominciava a
farsi sentire e, come per magia si è materializzato un alpino che
ci ha guidato in un ampio salone con due grandi tavoli dove ci
siamo accomodati per il meritato pranzo al sacco. Tutti hanno
cominciato una corsa veloce perché volevamo prendere i posti
migliori vicino ai propri amici. Il nostro gruppo era composto da
Sara, Francesca, Sefora e Nicolò Tarabini.
Abbiamo chiacchierato tra di noi un po’ rumorosamente e dopo
qualche schh dei prof abbiamo deciso di abbassare il volume
della voce. Tutta l’allegra comitiva ha mangiato a sazietà perché
6
sapeva che la
prossima occasione si sarebbe presentata
chissà quanto.
Dopo il lauto banchetto abbiamo
collaborato a
fare pulizia e
a sistemare
gli scarti del
pic-nic negli
appositi contenitori per la raccolta differenziata.
Ora è il tempo di andare ai servizi, aspettando il proprio turno,
a operazione conclusa il pullman era già pronto perché Parma ci
stava aspettando.
PARMA
Siamo scesi dal pullman e le due guide erano già pronte a partire,
una con la 1^A e l’altra con la 1^B. La nostra si è soffermata dapprima sul torrente Parma che scorreva impetuoso a causa delle
abbondanti piogge, ci ha detto che in estate quasi scompare.
Poco dopo arriviamo davanti a una grande costruzione su cui era
appeso uno stendardo con su scritto Palazzo della Pilotta che
prende il nome da pelota il gioco in voga tra i soldati spagnoli che
lo praticavano in quei luoghi. Siamo entrati subito dopo nel Teatro
Farnese, tutto in legno, davvero imponente, pensate che poteva
contenere anche 4000 persone, ma ha avuto scarsa fortunato nella sua storia. Dopo un’inaugurazione nel 1618 in occasione del un
matrimonio tra una Farnese e un De Medici con tanto di battaglia
navale. Il teatro venne riempito d’acqua, le pareti in legno furono protette da lenzuola intrise di pece così da creare una specie
di impermeabilizzazione. Poi venne simulata una battaglia navale
con figure di cartapesta, da quell’occasione memorabile è stato
utilizzato due o tre volte, proprio a causa della sua enorme dimensione. Nell’inverno del 1944 ha subito un bombardamento angloamericano e ora si presenta restaurato
ma ancora in cerca di un suo adeguato
utilizzo. Durante la visita guidata abbiamo
assistito un po’ sorpresi dall’atteggiamento di un gruppo di studenti francesi che
definire cafoni è quasi un complimento.
Tanto che la nostra guida faceva fatica
nella sua spiegazione, si è indispettita e
ne ha cantato quattro ai francesi. Usciti
dal Teatro Farnese ecco il giallo Samuela
che si è accorta di aver dimenticato il suo
cellulare nei servizi del teatro. Per fortuna
tutto si è risolto bene, dopo una corsa a
perdifiato la prof Barri e la nostra compagna sono tornate col telefono ritrovato.
Eccoci in cammino, dopo qualche minuto
siamo approdati in una bellissima piazza,
la Piazza Garibaldi, contornata dal palaz-
zo del Comune e dal Palazzo del Governatore, impreziosito da
due meridiane. Il sole e il cielo azzurro rendevano tutto ancor
più bello. La nostra allegra comitiva seguiva la nostra guida e in
un attimo ci siamo trovati nella splendida Piazza del Duomo co il
Battistero e l’Arcivescovado. Entrati nel Battistero a pianta ottagonale siamo rimasti incantati dai dipinti dell’Antelami e dalla fonte
Battesimale. Al centro si trova una grande vasca doppia fatta di
marmi di diverso colore. La sua forma ricorda il quadrifoglio, nella notte di Pasqua, i quattro sacerdoti stavano nella vasca centrale
e battezzavano le persone. Il Duomo ci ha colpito per la ricchezza
degli arredi e per lo stupendo dipinto sulla cupola in cui Antelami ritrae
l’Assunzione della Madonna in cielo
in quel vortice di straordinaria bellezza con Gesù che le viene incontro. La nostra guida ci ha detto che
il l’affresco non era stato apprezzato
dai fedeli, fino a quando un famoso pittore disse che neanche tutta
la chiesa riempita d’oro avrebbe il
valore di quella splendida rappresentazione. Qualche nostro compagno sembrava più attratto dalle
grate sul pavimento piene di monete, c’era già chi progettava una
calamita gigante per prendere
il malloppo. Una volta ritornati
sulla piazza abbiamo fatto i nostri acquisti nel locale adiacente
e poi con grande sorpresa i prof si sono fidati di noi e ci hanno
concesso una mezzoretta di libera uscita. Siamo partiti come razzi verso la zona centrale chiusa al traffico, ci siamo comportati
bene, abbiamo concluso la visita alla città assaggiando un gelato strabuono e poi via, era tempo di prendere il pullman che ci
aspettava accanto al torrente Parma. Durante il viaggio di ritorno
c’erano delle voci…dicevano che delle nostre compagne si erano
perse mentre cercavano un negozio per comprare degli orecchini…Chissà se è vero! Noi sappiamo solo che è stata una gita
fantastica e…avventurosa !!!
A cura di Sara, Francesca, Tessa, Alice, Andrea e Giulia M.
7
a
tanellato e Parm
Fon
In marcia verso
pico
cconto e
a
r
n
u
i
s
a
u
q
,
io
g
ti di viag
Appun
Andata
an. Aspetiamo con il pullm
rt
pa
do
an
qu
no alle
Sono le ore 6:30
rtiamo. Tutti so
pa
i
po
e
ri
ta
da
nritar
lta musica, ca
tiamo gli ultimi
e. C’è chi asco
rs
ve
i
di
ch
se
S,
co
D
n
endo
prese co
gioca con il nint
i
ch
,
la
go
o
ia
st
rc
po
tando a squa
ta e quelli nei
con chi gli capi
te
en
estrino
am
er
lib
parla
ente fuori dal fin
am
nt
te
at
no
e
arda
bra non passar
davanti che gu
. Il tempo sem
no
ci
vi
a
il
e
n
ar
co
riv
per ar
e chi parla
tre ore e mezza
n
be
a,
no
tiv
an
rr
ga
ne
mai e ci vo
non è una cosa
uesta cosa però
Q
.
to
to che è
la
da
el
an
an
nt
Fo
re in pullm
da
an
to
ol
m
e
ac
sare e riposare,
perché a me pi
i mi posso rilas
cu
in
to
en
om
i a quello che
l’unico m
inua a
gna stare attent
so
bi
n
no
tre gioca cont
olò
ic
en
tto
N
M
il
i.
e
le
nt
n
se
co
si
ma soprattu
e
o punto
hetta e giocar
essere nel polsori! A un cert
n una volta, cacc
llman sembra di
no
pu
a
dicono i profes
al
m
,
o
ita
nd
m
fo
vo
in
are,
ua ad ascolta
usto, il Shu
nella storia cianci
Sara che contin
rd
di
co
re
re
che urla di disg
di
o
e
ov
ch
,
nu
succede,
Gobbi
abilendo in 4 il
an, che diavolo
ofessori laio del
pr
llm
i
’
pu
po
al
o
ripetutamente st
un
nd
o
Dop
p in fo
agitto un
nostra scuola.
more, musica ra
nte? A metà tr
la
ru
l
bu
de
a
am
a
us
ec
ca
delle gite della
a
ot
sc
me
r”, ma
amo su una di
un panino”, co
“Vita da campe
circa metà del si
ite a prendere
A
en
mettono il film
o.
“V
irl
a
di
m
gu
ia
ia
se
gl
ch
le
vo
ano
grill ci
an è diffici
verità tutti avev
all’autogrill. auto
la
P
O
re
in fondo al pullm
di
ST
a
T,
iz
PI
no
le
on
sint
re di
iamo per il ritua
Alle 20.45, tutti
un cap- si fa a di
i.
io
nt
:
de
sa
i
co
al
viaggio ci ferm
tto
qu
so
o,
sa
ac
dono
ve-Bayern Mon
le, mettere qualco
quasi tutti pren
partitissima Ju
ta, altri caramel
Tutti o almeno
la
la
el
è
c’
m
o?
ar
o,
rn
m
tu
rin
la
il
To
n
e
su
ioche co
l cuore a passar
di gomma li zati
puccino e una br
stra squadra de
amo i maialini
no
hi
la
nitori sono
tic
ge
en
irà
i
m
,
sc
la
di
,
riu
n
uo
ro
le della sc
vano in co
za
ni
az
ug
pi
bibite, panini, no
l
gr
e
su
o
ch
te
am
si
ugnati” talmen
o una Alle 21.00
si conclude.
abbiamo “pastr
i presenti. Dop
tti
rci, la giornata
tu
giatore
tta
di
pe
ne
as
io
ad
nz
lì
i.
tte
tit
l’a
, il grande viag
ar
io
rip
do
ar
o
M
am
di
si
ra
e
richiaman
cu
an
A
llm
o tornati in pu
o”. Alle 10.30
ut
mezz’oretta siam
“m
m
fil
il
re
inuato a vede
orologio
Abbiamo cont
ù precisi di un
pi
,
to
la
el
an
nt
Fo
siamo arrivati a
svizzero.
Ritorno
nata è staa casa, la gior
Stiamo tornando
sottoscritto,
ente, quando il
ta bella e divert
bagno urgenvono andare in
de
u
Sh
e
l
du
Ab
seguirlo e,
ninetti dice di
Va
of
pr
il
,
te
temen
fondiamo
on caffé, noi ci
bu
un
ve
be
si
mentre
fatto.
r… e il gioco è
nel bagno del ba
ro cronista ha
si parte, il vost
0
.3
17
e
or
le
Al
lia era in fonmpo invece Giu
te
il
tto
tu
ito
dorm
infernale
fatto un “casino”
ha
a
m
ur
ci
la
n
o con
do e co
sca sta parland
ce
an
Fr
,
po
m
te
per tutto il
mangiava delle
iene che Mario
st
so
,
rò
pe
,
ra
Sa
ivo? Tessa e
ella, ma se dorm
m
ra
ca
di
le
io
bric
telefonino,
, un gioco sul
VE
PO
n
co
a
oc
rare una
Alice gi
e consiste nel cu
ch
o
os
m
fa
za
abbastan
8
Un sogno tra i più belli.. tra calli e campielli
SBARCO A VENEZIA
Un museo a cielo aperto che ci lascia stupefatti
Le vostre amatissime inviate Laura e Beatrice, vi portano alla
scoperta di Venezia e di calli
e campielli, dove vi perderete con noi: cosa c’è
di più bello di perdersi in
una città come questa?!
Eccoci nel parcheggio
del Tronchetto e qui cominciamo a disorientarci
sarà colpa della marea di
bancarelle cinesi che ci circondano? Poi partiamo per
una veloce passeggiata sul
lungomare per raggiungere
la stazione dove prendiamo
il trenino “People Mover”,
vfrrrrhuuum eccoci in un attimo a Piazzale Roma. Si presenta davanti a noi il “meraviglioso” ponte Calatrava che è
stato al centro di discussioni animate e denunce a go go, collega
Piazzale Roma con la Stazione centrale di Venezia. Durante il nostro soggiorno attraversiamo gli innumerevoli ponti che collegano le 200 isolette della laguna. Chi non conosce il ponte di Rialto,
quello dei Sospiri, il famoso ponte dell’Accademia e quello dei
Pugni? E ora eccoci apparire davanti a noi la meravigliosa Piazza
San Marco, un enorme piazza con dei bellissimi edifici come il
Campanile di San Marco, la Torre dell’Orologio, la Basilica di San
Marco e il Palazzo Ducale che conteneva le stanze del Doge il
governatore di Venezia. È incredibile pensare che in un “piccolo”
spiazzo ci possa essere un così grande patrimoni storico e arti-
stico, beh sinceramente
tutta Venezia è un museo a cielo aperto! Dopo
la visita al Palazzo Ducale e alla Basilica di
San Marco siamo partiti di gran carriera per
la visita con la guida
Alberto Secco alla
Serenissima. Abbiamo vagato senza una
meta per ore e ore
sotto il sole cocente,
e grazie a un raggio
di luce divina che ha
illuminato tutto abbiamo visto come
un miraggio, Piazzale Roma e dopo aver raccolto quel
poco di speranza e di forza che ci rimaneva abbiamo fatto l’ultimo
sforzo della giornata cioè attraversare Piazzale Roma, arrivare al
ticket del “People Mover”, salire le scale (le scale mobili si intende!), scendere al Tronchetto e andare al parcheggio per prendere il pullman che ci stà portando in Hotel. Dopo dieci minuti di
viaggio motorizzato siamo arrivati all’ Hotel Ariston che al primo
colpo non abbiamo neanche minimamente notato perché stavamo pensando alle rampe di scale che avremmo dovuto fare per
portare in camera le valigie. Ed eccoci, adesso, proprio in questo
istante varcare la soglia dell’Hotel …
A cura di Laura e Beatrice M.
“ Avremmo voluto se non ucciderlo… almeno strozzarlo”
Una notte all’Hotel Ariston
9
La nostra talpa ci spiffera che nella 101…
La sera del giorno 16 aprile noi alunni delle classi
2° arriviamo all’ hotel l’Ariston che, quando l’avevamo guardato in internet, sembrava bello e gradito
dai clienti. Appena siamo scesi dal pullman entriamo
speranzosi nella hall e constatiamo che all’esterno
sembra davvero confortevole ma all’interno abbiamo altre sensazioni. Il portiere d’albergo ci comunica
con chi siamo in camera e ci consegna le chiavi. Alcune serrature non si riescono ad aprire e chiudere,
vuoi che siano un po’ magiche? Sistemiamo i nostri
bagagli e osserviamo le camere: il bagno è piccolo, il
water sconfina nella doccia, il soffitto ha bisogno di
ritocchi, la pulizia delle camere non è al top. La cena
è così così: c’è pasta al sugo, di secondo cotoletta
con spinaci e di contorno patatine, il gelato alla stracciatella era quasi abbordabile. Come dice il vecchio
saggio a criticare ci vuol poco coraggio, Venezia vale
di più di qualsiasi supercena, che ne dite voi lettori?
Prima di ritirarci nei nostri alloggiamenti, andiamo
a fare un’ispezione nelle altre stanze e, le Beatrici,
tanto per non fare cognomi, vanno a fare scherzi nelle camerate di Alessio e Nicholas. Il divertimento ha
uno stop quando, intorno alle 21.00 i professori di
ronda entrano nelle nostre camere e intimano a tutta
la truppa che da lì in poi comincia il COPRIFUOCO.
Nonostante ciò siamo in grado di darvi delle primizie… abbiamo informatori in ogni dove. I nostri 007
sono già in azione, sembra che Lorenzo sia andato a
letto alle 20.00 si è svegliato alle 22.00, ben riposato,
e pronto per fare baldoria con i suoi compagni di
stanza. Fate conto che di solito lui è molto tranquillo
e silenzioso ma quella sera si è scatenato. La nostra
talpa ci spiffera che nella 101 di Nadia, Felicia e Camilla Z. hanno fatto strage di doghe, precisiamo di
doghe non di dogi, vittime predestinate entrambi
i letti proprio nella stessa camera: mamma mia che
sfortuna!!! Ssst, silenzio, la nostra cauzione potrebbe
prendere il volo, speriamo bene. Si mormora che nella camera 102 di Beatrice G., Valentina, Beatrice M.
e Angelica sia a notte fonda che di mattina strapresto
non riescono a dormire perché in quella al piano di
sopra, la 202 facevano un casino esagerato. Chi erano gli occupanti la stanza incriminata?…ma i nostri
eroi Denny, Fisto, Pontix e Simone. Si sussurra che
la parte del leone la interpretasse soprattutto Denny che andava correndo da un parte all’altra bussando alle pareti, come se fossero le porte del paradiso.
Tutte noi avremmo voluto se non ucciderlo almeno
strozzarlo e poi, finalmente, all’ 1.00 si è placato,
trovando la strada del… letto. Erica e Greta, sul far
dell’addormentamento, hanno avuto dei piccoli inconvenienti, ma curate a dovere dai nostri gentili
prof li hanno risolti, passando una discreta nottata.
L’ ultima cronaca dall’Ariston riguarda Angelica, si
è svegliata e… ha iniziato a sanguinare a dirotto dal
naso, ma niente paura: c’è sempre una crocerossina
pronto-intervento, pare si chiami Chiara M., che ha
risolto brillantemente il guaio.
Tornati a casa siamo riandati in internet, sulle recensioni scritte dai clienti del nostro hotel, e abbiamo
verificato che quasi tutte non erano proprio tenere,
ma per noi è già IL MITICO ARISTON di sempiterne
narrazioni. Che volete farci se la gioventù è amante
dell’epica, non quella classica, la NOSTRA!!!
A cura di Beatrice G. e Nicholas
10
Siete Tutti invitati al Laboratorio di maschere veneziane
CA’ MACAMA
Sentirsi quasi artisti in un luogo simile è possibile
l laboratorio Ca Macama è un luogo magico, appena entrati si vedono maschere dappertutto, ogni parete ne è piena. Ci sono due
grandi locali, uno gestito da Nancy e l’ altro da Mario, il responsabile di tutto. Il gruppo si è diviso in due parti, uno con Nancy
e l’altro con Mario. Prima di raccontarvi cosa abbiamo fatto, io e
tutti gli altri miei compagni siamo stupiti dalla bellezza delle maschere appese al muro. Mario ci spiega come le maschere sono
state importanti per la città e per la vita quotidiana a Venezia,
venivano utilizzate da 26 dicembre fino al giorno delle ceneri. Così
facendo tutti i veneziani erano tutti uguali, perché non si riusciva a
capire chi c’era dietro la maschera: potremmo chiamarla la democrazia mascherata. Successivamente ci mostra dei quadri dove
sono rappresentate scene, momenti di vita sociale e quotidiana: a
teatro, a passeggio, a carnevale. Dopo la chiacchierata istruttiva
e sorprendente che è servita a dare un senso a quello che avremmo fatto è ora di passare dalla teoria alla pratica. Indossiamo i
grembiuli perché i colori sono indelebili, quindi come apprendisti artigiani ci sediamo attorno a grandi tavoli da lavoro: adesso
dobbiamo scegliere il modello di maschera che più ci ispira, è un
momento importante, ognuno è libero e le possibilità sono tante.
Si inizia ed io scelgo la maschera più tradizionale. Ascoltiamo
le raccomandazioni di Mario e cominciamo a colorarle. Dopo la
prima fase dobbiamo aspettare che asciughi, abbiamo a disposizione quattro Phon e si fa la coda. Diamo una passata col fono e
pum salta la corrente diverse volte. Dopo l’asciugatura, via con la
seconda fase, ricopriamo di cera le nostre maschere per lucidarle,
qualche momento di attesa e poi arriva l’operazione più importante. Decoriamo la maschera con colori metallici, oro, argento
CONTINUA... A PAGINA 44
Un personaggio dalle mille doti
MATT BOMER… L’intervista è possibile
11
“Volevo fare il pompiere e non l’attore”
Matt Bomer è forse un attore sconosciuto a voi ma per
noi della redazione non lo è. Lui è un attore statunitense, di 35 anni, il suo nome completo è Matthew Staton
Bomer è diventato famoso grazie a vari film “Non aprite
quella porta: l’inizio” un bellissimo film horror; “In Time”
e “Magic Mike”. Ha fatto anche molti telefilm, i più famosi
sono: “Chuck” dove ha registrato la 2^ stagione; “White
Collar” dove sta continuando le riprese dalla 5^ stagione
in cui lui è il protagonista cioè Neal Caffrey, un ladro. In
più alle mirabolanti doti da attore ha anche una stupenda
voce. Ora vive a New York con la sua famiglia. Un giorno,
per puro caso, siamo riusciti a contattarlo grazie a un social network e immediatamente gli abbiamo chiesto la sua
disponibilità per un’ intervista. Dopo qualche giorno ci ha
risposto che ne sarebbe molto felice e adesso a voi un
autentico scoop( che farebbe gola alla concorrenza) per
il nostro e vostro giornalino preferito, “Il Pipistrello”.
Cosa l’ha convinta a iniziare la carriera di attore?
Quando ero più giovane ho sempre guardato la TV e poi ho
iniziato a guardare le interviste di attori e sembrava che si
stavano divertendo così ho pensato di provarlo e certe cose
hanno portato ad altre cose ed oggi eccomi qui.
Come ha fatto a iniziare questa professione?
Ho iniziato frequentando una scuola di recitazione e ho studiato duramente per arrivare dove sono oggi. La scuola era
molto importante per me perché mi ha insegnato molte cose
sulla vita e sul nostro mondo che è sempre una nuova scoperta.
Quale era il suo sogno da bambino?
Quando ero un ragazzino volevo fare il pompiere per aiutare
le persone. Mi piaceva l’idea di aiutarle oppure di salvar loro
la vita.
Che squadra di football tifa o tifava?
Io non seguo molto il football, cioè guardo le partite, ma non lo
faccio da vero appassionato.
Qual è il suo attore preferito?
Il mio attore preferito potrebbe essere Chris O’Donnell, è molto
bravo, infatti mi piacerebbe diventare come lui, un giorno, forse.
Le piacerebbe diventare una stella di Hollywood?
Non proprio, io sono contento di dove sono ora e non mi interessa diventare una persona super famosa perché ha i suoi pregi e i
suoi difetti, infatti potresti divenire una persona amata e adorata
da tutti, ma poi saresti sempre circondato da telecamere e paparazzi e non avresti un momento libero per la tua famiglia e staresti
sempre distaccato dai tuoi famigliari, ed è questo che io voglio
evitare, perché per me la famiglia è la cosa più importante.
È felice di essere diventato un attore? Ha dei ripensamenti?
Sono contento, molto contento di essere diventato un attore, perché posso ancora diffondere la consapevolezza che c’è sempre
speranza e aiutare le persone, per quanto posso.
Qual è il suo telefilm preferito?
Probabilmente dovrebbe essere The Following, o Revenge, non
so se sono molto famosi anche in Italia ma in America lo sono
abbastanza, come White Collar.
È già venuto a visitare l’Italia? Se si quando e dove?
Si, sono già stato in Italia, ma è stato molto tempo fa e non
ricordo esattamente quando, però mi tornano sempre alla mente
i ricordi di un paese meraviglioso e fiero delle sue origini e tradizioni con dei paesaggi mozzafiato e mi piacerebbe molto tornare.
Qual è la sua città preferita?
La mia città preferita potrebbe essere New York, ma perché è
solo il mio tipo di città e mi rispecchia un poco non per altro. E
poi se domandate a un americano qual è la sua città preferita vi
risponderà sempre che è o Boston, o New York oppure Washington! Quindi la cosa è scontata anche per me!
Le piacerebbe di più visitare
la Spagna, l’Italia o la Francia? Perché?
Mi sarebbe sempre piaciuto andare in Spagna, in realtà non so
perché ma l’ho sempre sperato era uno dei miei sogni nel cassetto e lo è tutt’ora. Ma anche l’Italia come ho detto prima mi piacerebbe rivederla, invece la Francia non mi attira molto, forse perché è già scontato quello che visiterai … Boh non lo so proprio!
Ha mai pensato di iniziare una carriera da cantante vista la sua
meravigliosa voce? Perché?
Penso di essere felice di essere solo un attore, forse un po’ più
avanti potrei pensare ad una carriera di cantante, ma non ora, per
adesso mi voglio godere gli splendidi anni che sto passando.
Oltre alle doti di attore e cantante ha altre talenti?
Ho molte altre competenze diverse da recitare o cantare come
correre, giocare a basket, a baseball ma la mia vera passione è
giocare con i bambini e credo che sia una cosa molto importante
perché loro sono la cosa più importante e bella che una persona
possa mai desiderare.
A cura di Beatrice M.
12
“Se vuoi rimanere giovane devi stare con i giovani”
Alla scoperta del professor Ciapusci
“Per ogni cosa c’è il suo tempo”
Tutti voi vi sarete chiesti da dove viene il professor Ciapusci?
Nasconde qualcosa nel suo passato? Ma forse vorreste sapere di più sul suo privato?
Noi della redazione, da perfetti telepati, vi abbiamo letto nel pensiero, quindi abbiamo chiesto all’insegnante di concederci
un’intervista. Detto fatto in un paio di incontri in sala insegnanti l’abbiamo realizzata
un grazie va anche ai prof che ci hanno data libera uscita dalle lezioni. La conversazione è divisa in due parti,
la prima riguarda la vita professionale, nella seconda il prof ci ha aperto uno spiraglio sulla sua vita privata.
PROFILO
PROFESSIONALE
Come mai ha scelto di insegnare religione?
L’ho fatto perché volevo stare a contatto con i ragazzi,
ho seguito il motto del papa Giovanni Paolo II “Se vuoi
rimanere giovane devi stare con i giovani”. Inizialmente
ero intenzionato a insegnare lettere e filosofia, però volevo dare un insegnamento disciplinare, pur importante, ma anche che toccasse il senso della vita. Dunque
ho pensato alla materia più adatta da tutti i punti di
vista. Perciò ho deciso di insegnare religione perché
avevo la possibilità di incontrare molti ragazzi, discutere con loro e rendere il tempo trascorso con loro
un’ esperienza piacevole. Per il mio corso di laurea
ho sostenuto 45 esami tra cui teologia, psicologia,
pedagogia e filosofia.
Che studi ha fatto e dove?
Ho studiato a Milano all’università “Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale - Istituto di Scienze
Religiose”. Ho iniziato nel 2000 e l’ho frequentata
per circa un mese, ero uno dei più giovani studenti, ero circondato da preti e suore, e ciò mi aveva
un po’ scocciato. Sono rimasto a casa il tempo
giusto per riflettere sul da farsi. Poi ho ripreso
gli studi nel settembre del 2000, e li ho terminati
nel giugno del 2005. Nel settembre del 2012 mi
sono laureato.
In quale scuola ha insegnato per la prima volta?
La scuola di Campodolcino è stata la prima, il
13 settembre 2010 in una classe di terza media. Ho iniziato l’insegnamento piuttosto tardi,
perché inizialmente mi ero impegnato in parrocchia aiutando il parroco e mi ero messo a
disposizione dei giovani.
Come si è trovato?
Mi sono trovato molto bene sia con i superiori, con i colleghi
e con gli alunni. Nella lezione prevale l’incontro umano e poi lo
studio, l’obiettivo è quello di orientare i giovani allievi verso una
crescita carica di vita e di gioia a 360°.
Che sogno ha nel cassetto?
È quello di diventare un docente universitario perché nella scuola media e anche in quella superiore le lezioni non seguite con
impegno e con motivazione dagli alunni. All’università le lezioni
hanno un’altra atmosfera, c’è la ricerca, l’approfondimento, mi
dedicherei alla teologia, e a quella parte della filosofia, vale a dire
della “metafisica” che si occupa delle cose ultime.
Come si trova nella nostra scuola?
Mi trovo bene, l’anno prossimo non so se ci sarò ancora, ma a me
piacerebbe restare. Io sono, a dire il vero, abituato a scuole molto
con molte più classi, dove vitalità e grinta, non mancano.
È soddisfatto delle sue scelte?
Sono una persona molto riflessiva e valuto molto le mie scelte.
Non mi sono mai pentito perché mi sono accorto che non c’è
13
mai davvero un tempo per le scelte. Perché ogni giorno siamo
chiamati a scegliere.
Ha paura della morte?
Umanamente sì, perché la morte non si conosce, però, essendo
credente, mi fido della parola di Dio.
Che contributo dà nella parrocchia del suo paese?
Occupo diversi ruoli che non ho mai cercato, ma sono “imposti”
dalla dimensione del paese, Somaggia in Valchiavenna.
Dal 13 maggio 1990, quando ho iniziato, i miei ruoli si sono moltiplicati… facevo il chierichetto, sono in servizio ancora oggi,
per 10 volte all’anno, con tanto di camice bianco, sono un catechista, segretario del parroco, organista, sacrestano, segretario
del consiglio pastorale parrocchiale, segretario del consiglio affari economici della parrocchia (in pratica gestisco la contabilità).
Tutto questo con spirito di umiltà e prontissimo a farmi da parte
se si presenta qualcun altro.
Mi occupo anche della pulizia della chiesa. Ricopro tutti questi
incarichi perché non c’è nessun altro disposto ad aiutare la parrocchia al mio posto.
PRIVACY
di 31 anni.
Ci parli della sua famiglia.
i miei genitori e una sorella
con
o
viv
Io
a.
igli
fam
a
mi
ho una
Non sono sposato e non
al forno e
ito?
tutto l’arrosto con le patate
rat
Qual è il suo piatto prefer
sop
ce
pia
mi
ma
to,
bocca, mi piace di tut
Io mi definisco di buona
el e la torta di mele.
he un debole per lo strud
anc
ho
o
ver
il
e
dir
A
.
la torta sacher
Spencer e
sione e cosa no?
come Don Camillo, Bud
ici,
Cosa le piace della televi
com
film
re
pu
op
si
rnale, dibattiti religio
lenza, i gialli e quelli che
Della TV guardo il telegio
n mi piacciono i film di vio
No
lo.
nel
Via
sa
Ca
di
ie
e la ser
Terence Hill, anche Totò
i.
icid
sono pieni di om
gli sport?
he un rampichino costoPratica o ha praticato de
ciclismo e ho comprato anc
di
ato
ion
ass
app
o
son
cio, ora
rdic-Walking.
Da ragazzo giocavo a cal
ono sia il trekking che il No
cci
pia
Mi
ili.
lab
cic
te
pis
so e frequento le
Che musica ascolta?
Beethoveen e Schubert.
feriti sono Bach, Mozart,
pre
ei
mi
i
ca,
ssi
cla
a
sic
Io ascolto mu
anche un
e bianco tigrato. Possiedo
so
ros
Ama gli animali?
o
un
è
ito
fer
pre
o
ssiedo quattro. Il mi
Amo molto i gatti, ne po
ebbe averne uno.
modo i cuccioli mi piacer
cane, adoro in particolar
tro.
li tengo seme cosa ne pensa, pro e con
i cellulari, io ne ho due, ma
Utilizza i nuovi media? Ch
fon
tele
i
rto
po
sop
n
No
.
o, si perde
riconosco l’utilità
o è che, utilizzandoli tropp
ativ
Utilizzo il computer e ne
neg
o
ett
asp
Un
ok.
. Sono iscritto a Facebo
he superficialità. Queste
pre in modalità silenziosa
enta velocità, spesso anc
div
to
tut
e
hi
occ
li
neg
a
ci guard
si tende a perdere la
la relazione umana, non
a. Vorrei aggiungere che
son
per
la
del
sia
l’an
del
il simbolo
caratteristiche diventano
ni cosa c’è il suo tempo”.
ntre io credo che “Per og
me
,
po
tem
del
e
ion
niz
cog
A cura di Marianna, Laura e Nicholas
14
Dalla Locanda… al Grand Hotel Menaggio
Un giovane cuoco si confessa
Il risotto alla milanese è il suo asso nella manica
In quest’ articolo vi offriamo la testimonianze di un cuoco, il fratello di una nostra redattrice. L’abbiamo intervistato a casa sua ed
è stato contento di rispondere alle nostre domande, disponibile e
paziente ci ha parlato della sua esperienza, degli studi che ha fatto
e di come la sua attività lo porti a spostarsi, sempre alla ricerca
delle opportunità cha la professione gli presenta. Consiglia a noi
studenti di scegliere le scuole che preparano per la professione
di cuoco, perché anche in questi momenti di crisi del lavoro offre
sempre buone possibilità di impiego. Mattia è un giovane cuoco
e ha una carriera d’ avanti a sé…
Che studi hai fatto?
Dopo le scuole medie ho
scelto la scuola Alberghiera
di Sondrio.
Come ti sei trovato?
Mi sono impegnato, avevo proprio passione per
la cucina e la scuola mi
ha dato la preparazione
teorica e pratica per imparare. Sapete che dal
secondo anno la scuola
dà la possibilità di fare
stage in alberghi e ristoranti, teoria e pratica ti fanno crescere,
ti permettono di affrontare le difficoltà
della professione. A me sono serviti molto e mi hanno incoraggiato a finire gli studi.
Che ricordi hai della scuola?
Ho degli ottimi ricordi, andavo molto d’accordo con lo chef che
mi ha anche procurato il primo lavoro e ci teniamo ancora in contatto.
A che età hai cominciato a lavorare?
Ho cominciato a 17 anni, ero abbastanza giovane, ma era tempo.
Dove hai cominciato?
Il mio primo lavoro è stato alla Locanda, a Talamona.
Fare il cuoco dove ti ha portato?
Dopo l’esordio alla Locanda, sono passato al Grand Hotel di
Menaggio in cui sono stato tre anni. La terza esperienza l’ho avuta
alla Fiorida, da qui sono stato assunto all’agriturismo il Capretto.
L’ultimo approdo è lo Sponki, dove lavoro attualmente.
Ti piace la tua professione?
Si, mi piace molto perché ho sempre avuto una grande passione
per la cucina.
Che orari hai?
La mattina dalle 9.00 alle 15.00 e alla sera dalle 18.30 alle 22.00,
ma quando serve mi fermo anche dopo. Sono a casa la domenica
mattina, lunedì tutto il giorno e martedì sera.
Raccontaci una tua giornata lavorativa tipo.
Arrivo al lavoro alle 9.00 di mattina, mi metto la divisa, accendo
il bollitore per la pasta, comincio a preparare i tre primi, poi i tre
secondi, i buffet e infine i dolci. Io sto sempre in cucina, quando
ho finito di lavorare mi tolgo la divisa, mangio qualcosa e poi
sono pronto per tornare a casa.
Cosa preferisci preparare dolce o salato?
Preferisco fare le pietanze salate perché mi vengono bene.
Che rapporti ha con il datore di lavoro e i colleghi?
Ho dei buoni rapporti con i colleghi, anche con il datore di lavoro
che però è un po’ pazzo!
Che importanza ha una cucina di un buon ristorante?
Deve essere un ambiente molto pulito e ordinato, con personale
preparato e cuochi all’altezza. E’ la clientela che misura la qualità
del nostro lavoro: da questo punto di vista siamo tranquilli, lo
Sponki è molto frequentato, è questo l’importante.
Quali le regole essenziali da seguire?
Bisogna mantenere pulito il locale, bisogna essere puntuali e soprattutto…saper accontentare i clienti.
L’ ASL controlla l’ambiente di lavoro?
Si, è appena passato una settimana fa, ha fatto molti controlli ed
era tutto a posto.
Quali strumenti professionali utilizza?
Ce ne sono di pericolosi?
Usiamo pentole, posate, tritacarne, impastatrice, grattugia, forno, i più pericolosi sono i coltelli, ma esclusi loro, non usiamo
attrezzi pericolosi.
Quale piatto ami di più preparare?
Io preferisco cucinare i primi piatti, in particolare il risotto alla
milanese perché per farlo bene ci vuole arte.
Quale la pietanza più richiesta?
Gli schatt vanno sempre forte, anche la pizza è molto richiesta,
ma è affare del pizzaiolo, io mi occupo della cucina.
A cura di Sara, Marianna e Francesca
SCUOLA dell’INFANZIA “RAGGIO DI SOLE” - REGOLEDO
Scoprire il mondo attraverso il gioco e la fantasia
15
Naturalmente…giocando
Il punto di vista dei bambini tra immaginazione e realtà
Nel corso della prima parte dell’anno scolastico i
bambini di quattro anni hanno avuto l’occasione di
fare una inconsueta conoscenza. Da un racconto di
Gianni Rodari si presenta un personaggio curioso e
un po’ pasticcione: l’omino della pioggia!
L’omino della pioggia “…salta da una nuvola all’altra…poi stanco si addormenta. Dorme e quando si
sveglia apre tutti i rubinetti.”
L’omino salta su ed esclama: Povero me,
chissà quanto tempo ho dormito! Guarda in
basso e vede i paesi, le montagne ed i
campi grigi e tristi
sotto l’acqua che
continua a cadere.
Allora comincia a
saltare da una nuvola all’altra, chiudendo in fretta tutti i
rubinetti.
(Gianni Rodari,
L’omino della pioggia).
Ma per i bambini che
cos’è l’acqua? “L’acqua
serve per lavarsi le mani…
l’acqua è sempre acqua.
Dalle nuvole viene giù
l’acqua…l’acqua è la pioggia che cade dal cielo. Io
faccio la doccia al mare…
io uso l’acqua per fare il bagno. L’acqua è una cosa da
bere…ho disegnato il bicchiere con l’acqua, l’aranciata, la limonata spremuta…”
Manipolazioni d’acqua: nel bagno della scuola “i rubinetti sono aperti e io sto giocando con l’acqua…
mi è piaciuto fare le onde con le mani. Mi è piaciuto
giocare con le barchette…le facevamo galleggiare…
le barche devono galleggiare me lo ha insegnato il
mio papà.”
Sperimentazioni con l’acqua utilizzando i 5 sensi: abbiamo scoperto che l’acqua si può “vedere, è trasparente. L’acqua è bagnata, freddissima o calda…”
Che odore ha l’acqua? “di acqua, solo di acqua”
Come facciamo a scoprire che rumore fa l’acqua?
“Io tengo in mano il barattolo con dentro l’acqua…
io suono con l’acqua dentro un barattolo…e si sente
il rumore dell’acqua…sembra il rumore delle campane…poi…
abbiamo costruito il bastone
della pioggia”
E che sapore ha l’acqua? “di
acqua”
Quando nevica “io gioco a
prendere i fiocchi, poi quando siamo tornati in aula i
fiocchi non c’erano più perché erano diventati acqua.”
Dove va l’acqua che beviamo? “Prima va nella bocca, va qui. Si vuota tutta
dove c’è tutte le altre cose
che abbiamo mangiato…
L’acqua va in pancia, poi
nei piedi, poi basta… poi
si fa la pipì”.
Tanto quanto l’acqua, il
fuoco riveste un ruolo affascinante per i bambini.
Ma attenzione: “Fuoco
fuoco attento al fuoco
non è un gioco!” come
dice questa canzone con
il fuoco non si può giocare. Per i bambini il fuoco “serve
per bruciare la legna. Serve per riscaldarsi, si può
cucinare la frittata, il caffè, la camomilla. E’ quando
bruciano i boschi…” e lo sa bene anche il draghetto
Grisù.
“Draghetto Grisù ha starnutito e ha acceso il fuoco.
16
SCUOLA dell’INFANZIA “RAGGIO DI SOLE” - REGOLEDO
Voleva diventare un vigile del fuoco ma non doveva
sputare fuoco.” Insomma, il nostro amico draghetto
aveva un grosso problema da risolvere.
I bambini però una soluzione ce l’hanno: “deve mettere qualcosa sulla bocca per non sputare fuoco…un
tappo…e così può fare il vigile del fuoco”.
Sperimentare il fuoco è possibile solo osservando i
suoi giochi di luce.
“I bambini guardano le candele, la fiamma delle candele si dondola un po’”.
Però è possibile riprodurre un finto fuoco. A tutti i curiosi e agli amanti della sicurezza, ecco gli ingredienti
chimici per sperimentare una…colata lavica!
“Abbiamo costruito un vulcano. Il nostro vulcano era
con la lava ma non era vera. Era fatta con l’aceto, la
pittura rossa e una polverina magica (il bicarbonato).
Il nostro vulcano è rosso, è finto, fatto di sabbia.”
Nel corso del mese di maggio i bambini escono in
giardino per manipolare un altro elemento naturale:
la terra…altre scoperte ed emozioni li attendono!
Il progetto realizzato in collaborazione con il Museo Civico di Morbegno
La magia della vita
In chiave ecologica anche la rappresentazione teatrale dei genitori
“Verde quanto verde intorno a me” recita così
la canzone mimata in cerchio dai bambini della sezione rossa, gialla, verde e blu in occasione della festa
del Verde pulito realizzata come ogni anno nel giardino
della scuola. Coroncine fiorite e verdi braccialetti hanno incoraggiato l’arrivo della primavera e “i bambini
trovano sassi…raccolgono i legnetti perché puliscono
un po’”. Il progetto “La magia della vita” organizzato dal Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno
quest’anno arricchisce l’offerta formativa prevedendo
la sperimentazione di una microserra costituita dall’utilizzo di materiale riciclato, in questo caso il contenitore
di plastica adoperato normalmente per riporre le uova.
La piccola serra permette ai bambini di osservare da vicino il processo di crescita e di trasformazione da seme
a pianta e, nel contempo, di prendersi cura e di partecipare responsabilmente a nutrire e crescere un “essere
vivente”.
Durante l’incontro Veronica, l’operatrice del Museo, ci ha
spiegato cosa significa “essere vivente” proponendo alcuni
oggetti inanimati come un sasso, un bottone, una graffetta di
metallo che, insieme a vari semini si nascondevano dentro a
un sacchetto colorato. I semini vengono dapprima analizzati
sotto lo sguardo attento dei bambini ai quali viene fatta usare
una lente di ingrandimento. In seguito Veronica ha proposto la
visione di un filmato molto interessante...
Alessio: a me è piaciuto quando ho tolto la pelle del fagiolo e ho visto che dentro c’era una piantina piccola e anche una foglia minuscola.
SCUOLA dell’INFANZIA “RAGGIO DI SOLE” - REGOLEDO
17
Nicolas: mi è piaciuto quando seminavamo i semi e abbiamo costruito la serra.
Matteo: mi è piaciuto quando abbiamo pescato dal sacchetto e
cercato di indovinare che cosa erano gli oggetti.
Gaia: mi è piaciuto quando abbiamo osservato tutti i semi e visto
la piantina piccolissima dentro al fagiolo.
Gihan: mi sono piaciuti i semi messi dentro il cotone. Dopo crescono le piantine.
Emma: mi è piaciuto quando abbiamo tolto la buccia del fagiolo
e visto la sua bocca che conteneva una piccolissima bianca piantina.
Mirco: mi è piaciuto quando abbiamo preso dentro a un sacchetto delle cose e poi quando dopo abbiamo costruito la serra.
Erika: mi è piaciuto quando dovevamo indovinare che cosa c’era
dentro nel sacchetto a quadratini. Alcune cose erano viventi e altre no.
Rachele: mi è piaciuto quando abbiamo seminato i semi. Uno
aveva come un occhio e si chiamava fagiolo con l’occhio. Poi
c’erano le lenticchie, un fagiolo marrone e uno grosso bianco. Il
mais, la soia li abbiamo messi nel contenitore delle uova trasparente e nel cotone abbiamo aggiunto l’acqua e poi aspettiamo che
crescano.
Karol: a me è piaciuto quando abbiamo visto il filmato che la
piantina cresceva pian piano. Quando era sotto terra si vedeva
spuntare la radice e si toglieva la pelle.
Hasan: mi è piaciuto quando si piantavano i semi nel cotone e poi
aggiunto l’acqua.
Mosè: mi è piaciuto quando abbiamo aperto il fagiolo e ho visto
dentro una piantina vera.
Alessandro: mi è piaciuto quando abbiamo visto il cartone. Si
vedevano crescere le piantine. Ho visto dentro a un seme che
stavano nascendo una fogliolina e una radice piccola.
Il clima ecologico viene riproposto con originalità anche
nello spettacolo teatrale rappresentato da un gruppo di
genitori presso l’Auditorium Frassati di Regoledo. Tra
l’emozione e lo sguardo attento dei bambini, sul palco si sono presentati alcuni personaggi: “la mamma
sta chiamando Cipì che deve andare nel nido. Il lupo si
avvicina all’albero che muove le braccia… poi c’era lo
smog…e dopo gli extraterrestri sono venuti sulla terra”. Un istruttivo, divertente racconto accompagnato da
tante piacevoli canzoni che hanno offerto altri spunti per
parlare di ecologia.
Grazie a tutti!
18
SCUOLA dell’INFANZIA “AQUILONE” - COSIO
Scuola dell’Infanzia “Aquilone” Cosio
LA GIORNATA DELL’AMBIENTE
Il 16 aprile i bambini e le insegnanti della scuola dell’Infanzia “Aquilone” di Cosio
hanno vissuto l’esperienza della giornata ecologica. Anche quest’anno il tema
proposto era legato alla semina nel cortile adiacente la scuola.
Tutti i bambini sono stati coinvolti nella
realizzazione di cappellini colorati che
hanno sfoggiato con entusiasmo durante
la bellissima giornata di sole.
I bambini di 5 anni, durante l’attività di gruppo relativa all’elemento terra, avevano,
precedentemente, messo a dimora nei vasetti alcune piantine rendendole così
disponibili per questa giornata speciale.
SCUOLA dell’INFANZIA “AQUILONE” - COSIO
Ci siamo trasformati in contadini ed eccoci al lavoro ….
…. ma che fatica! E’ meglio riposarsi un po’…..
19
20
SCUOLA dell’INFANZIA “AQUILONE” - COSIO
Come far acquisire buone abitudini alimentari
Laboratorio dei 5 sensi
L’entusiasmo e l’interesse non mancano
Nel mese di maggio i bambini
della scuola dell’Infanzia Aquilone
vengono coinvolti in vari laboratori
con lo scopo di far acquisire a tutti le
buone abitudini alimentari.
Con la mediazione di due Agenti
speciali alla ricerca di 5 super poteri i
bambini vengono
coinvolti in giochi sensoriali che
prevedono un approccio al cibo
inusuale e divertente.
L’esperienza è piaciuta molto ai
bambini che hanno dimostrato
interesse ed entusiasmo
nell’eseguire le attività proposte
dalle esperte.
SCUOLA dell’INFANZIA - ROGOLO
Siamo andati in giro a togliere le erbacce
21
“Noi siamo i bambini giallo-verde-blu e la natura difendiam…”
Abbiamo dato i fiori alla gente
Nella prospettiva ecologica, uomo e ambiente sono fortemente interconnessi e
si pongono come elementi interdipendenti, caratterizzati da una relazione bidirezionale.
Di conseguenza, ci è sembrato doveroso
promuovere delle attività mirate alla formazione di una coscienza ecologica, affinché i bambini imparino quanto sia importante adottare degli atteggiamenti positivi
e di tutela verso l’ambiente in cui viviamo.
Ricorriamo ad un canto per introdurre il
problema dell’inquinamento ed evidenziare le conseguenze sulla nostra salute e
sull’ambiente finalizzando il laboratorio ad
una “giornata ecologica”, alimentando nei
bambini il desiderio di poter condividere
con i familiari un’esperienza di tipo ecologico, lanciando l’idea di pulire il giardino
della nostra scuola e di una passeggiata,
sperimentando personalmente i comportamenti ecologici di rispetto e interazione
con l’ambiente.
Ad ogni bambino leghiamo un braccialetto
giallo-verde-blu e… ADESSO BISOGNA…
andare in giardino a pulire la nostra aiuola.
SOFIA: siamo andati in giro per la città a
dare i fiori.
DALILA: abbiamo pulito il giardino.
ALESSANDRO: siamo andati in giardino a
strappare le erbacce.
ROBY: abbiamo fatto una passeggiata, abbiamo incontrato il Dirigente e gli abbiamo
dato un fiore e cantato la canzone. Ci ha
detto che siamo bravi.
DANIELE: abbiamo pulito il giardino, abbiamo usato le mani, i secchielli e i rastrelli.
SAMUELE: i bambini avevano il bracciale
della natura con i colori della canzone.
SERENA: abbiamo raccolto le foglie perché
c’era tanto sporco in giardino.
ALESSANDRA: abbiamo fatto la passeggiata.
LINDA: mi è piaciuto perché ho dato il fiore
al nonno e alla nonna.
GAIA: abbiamo raccolto le foglie.
… LA NOSTRA MISSIONE…
Poi via, si parte per vie del paese, trasformandoci in tanti eco-agenti che chiedono,
attraverso un cartoncino a forma di fiore,
l’aiuto per la salvaguardia dell’ambiente ai
familiari e alle persone che incontriamo.
Tornati a scuola rievochiamo l’esperienza
dell’uscita con il racconto dei vissuti personali.
BENEDETTA: siamo andati a dare i fiori alla
gente.
GABRIELE: siamo andati in giardino a togliere le erbacce.
EMMA: abbiamo fatto la passeggiata.
MONICA: ho dato il fiorellino alla mamma,
c’era scritto che vogliamo bene alla natura
e abbiamo chiesto di aiutarci.
CLAUDIO: abbiamo pulito il nostro giardino. Abbiamo tolto i legnetti, li abbiamo
messi prima nel secchiello poi nel sacco
nero.
MARTINA F: i bambini hanno messo il fiore della natura.
STELLA: Linda ha dato un fiore a suo nonno.
SIMONE: abbiamo strappato le erbacce in
giardino.
ZOE: ho dato il fiore alla mamma. La canzone che abbiamo cantato ci dice di rispettare
la natura.
22
SARA: siamo andati a fare una passeggiata e abbiamo dato i fiori alla gente.
ANGELA: siamo andati in giardino in fila e abbiamo cantato la canzone.
VITTORIA: ho dato il fiore alla mia mamma e ho cantato la canzone.
LEO: ho raccolto i legnetti secchi.
MICHAEL: abbiamo messo il cappello perché abbiamo fatto un giro e dato i
fiori alla gente.
NICOLA: siamo andati a passeggio. Abbiamo incontrato il Dirigente e gli ho
dato un fiore. Mi è piaciuto quando ho trovato le bacche.
MARIA: in giardino abbiamo trovato anche gli insetti. Quando abbiamo fatto
la passeggiata abbiamo dato il fiore alla mamma di Vittoria.
SCUOLA dell’INFANZIA - ROGOLO
SCUOLA PRIMARIA “DON UGO SANSI” - REGOLEDO classe 1°B
Riflettere sulle regole...
23
PROGETTO DI ATTIVITÀ MOTORIA
La classe 1° B in movimento
Il progetto proposto dall’associazione sportiva tennis-tavolo, coordinato da Massimo Baraglia e dall’esperto prof. Alfredo Del Barba, è stato realizzato durante tutto l’anno scolastico ed ha coinvolto gli alunni di
1^ B. Tutti i bambini hanno partecipato con interesse e hanno dimostrato impegno e attenzione nel rispetto
dei compagni e delle regole dei vari giochi. Tale progetto aveva lo scopo di favorire la conoscenza di sport
alternativi, di sviluppare la coordinazione motoria, di avviare l’alunno ad uno spirito collaborativo.
PENSIERI E DISEGNI
L’ora che trascorriamo in palestra è bellissima. Il momento più bello è quello dei giochi. Io vorrei fare motoria tutti i giorni e giocare sempre a DODGEBAL.
Luca M.
Mi piace molto giocare a BATTAGLIA NAVALE e a
DODGEBAL con i super-eroi.
Tommaso
I maestri ci fanno fare tante cose sempre più difficili
e se giochiamo bene insieme inseriscono nei giochi i
SUPER-EROI così il gioco diventa sempre più difficile e bello.
Emma
Abbiamo giocato tantissimo e tutti insieme ci siamo
divertiti molto.
Rachele
Il gioco che mi è piaciuto tantissimo è stato TUTTI
CONTRO TUTTI.
Simone
In palestra mi piace correre, giocare a BATTAGLIA
NAVALE, TUTTI CONTRO TUTTI e DODGEBAL.
Mattia P.
Un momento interessante e piacevole è stato il cerchio alla fine di ogni gioco perché si rifletteva sulle
regole e soprattutto si scoprivano i trucchetti per vincere.
Valentina
24
SCUOLA PRIMARIA “DON UGO SANSI” - REGOLEDO classe 1°B
Ringraziamo Massimo e Alfredo
per averci accompagnato durante
questa bellissima esperienza.
Vorremmo continuare l’attività
anche l’anno prossimo.
SCUOLA PRIMARIA “DON UGO SANSI” - REGOLEDO
classi 2
25
“Chissà che bello vedere gli animali così da vicino”
AL SAFARI PARK… EMOZIONI PER TUTTI I GUSTI
A Furkan hanno dato il diploma di falconiere
IL VIAGGIO
Martedì 23 aprile siamo andati in gita al safari Park
di Pombia con i bambini di Cosio.
Quando ero sul pullman ho pensato: “Chissà che
bello vedere gli animali da così vicino!” Intanto
guardavo il dvd di Madagascar 3 per non annoiarmi
troppo.
animali
preferiti. Un
falconiere faceva volare di qua e
di là gli uccelli, c’erano: il gufo reale, la civetta delle
nevi, l’avvoltoio, il caracara, i falchi, le cicogne…
Un rapace doveva rientrare nella sua gabbia, ma non
ne voleva sapere di andarsene, allora il falconiere gli
ha detto: “Se vai, ti do 50 euro.” E lui ha ubbidito…
Che uccello intelligente!
A un certo punto il falconiere ha chiamato due
bambini e uno era il mio compagno Furkan. Gli
hanno messo un cappello in testa e il caracara gli si è
appoggiato sopra. Ci siamo messi tutti a ridere!
A Furkan hanno dato il diploma di falconiere. Se
l’avessi ricevuto anch’io!
Il rapace che mi è piaciuto di più è stata la
civetta delle nevi, tutta bianca con delle macchie
marroncine. Ho pensato: “E se mi salta sulla testa?”
ACQUARIO E RETTILARIO
IL PARCO ANIMALI
Siamo entrati nel parco safari con il pullman perché
non si poteva entrare a piedi: gli animali erano in
libertà e alcuni erano pericolosi. Abbiamo visto gli
erbivori e i carnivori e abbiamo scattato tante foto.
Quando ho visto il leone e la tigre… mamma mia!
Che spavento! Avevo paura che arrivassero addosso
al pullman.
Quando ho visto la giraffa che correva… wow che
meraviglia! Era bellissima ed elegante. Ho pensato:
“ E se spacca il vetro del finestrino?!”
LA FORTEZZA DEL FALCO
Appena arrivati alla fortezza del falco, ci siamo
seduti sulle panche. Ero impaziente di vedere lo
spettacolo perché gli uccelli rapaci sono i miei
All’acquario c’erano tante vaschette con molti pesci
diversi e molto colorati. I primi pesci che vedevamo
erano piccoli e man mano che si andava avanti ce
n’erano di più grandi. Ho pensato. “E il prossimo
26
SCUOLA PRIMARIA “DON UGO SANSI” - REGOLEDO
classi 2°
come sarà?”
Ho anche avuto paura che i piragna
uscissero dalla loro vasca
e mi mordessero.
Al rettilario c’erano tante bisce
e serpenti e perfino un alligatore.
Mi sono un po’ spaventata
quando ho saputo che quei serpenti
erano quasi tutti velenosi.
Mi ha colpito vedere come
si mimetizzavano bene.
IL PARCO DIVERTIMENTI
Alla fine c’era anche un parco divertimenti,
con tanti giochi: il bruco trenino, i gommoni,
la giostra del re leone, la nave pirata, la ruota
panoramica…
Sono salita sul bruco e sembrava tranquillo, ma
poi… a un certo punto ha cominciato a filare
via come un razzo… sembrava che andasse
a 200 all’ora. Che divertimento! Io urlavo.
“Aaaaaaah!”
Mi è piaciuta moltissimo la nave pirata perché
andava sempre più veloce e sempre più in alto.
Mi veniva il batticuore e il solletico alla pancia
quando andava su e giù!
Che bellissima giornata!!
È stato fantastico!!!
SCUOLA PRIMARIA “DON UGO SANSI” - REGOLEDO
Che simpatiche scimmiette
classi 2°
27
ECCO A VOI I… LEMURI
Corpo snello e pelo grigio
Al Safari Park abbiamo
visto alcuni lemuri.
Sono delle scimmiette piccole,
buffe e simpatiche. Stavano in
un grande recinto dove era stato
ricostruito il loro habitat.
I lemuri hanno il corpo snello,
ricoperto di pelo grigiomarroncino sul dorso e
bianco sul petto. Hanno una
coda lunga e folta a strisce
bianche e nere. Il loro muso
è piccolo e appuntito, con occhi grandi
e rotondi, circondati da macchie nere
che assomigliano a un paio di occhiali. Le
orecchie sono piccole e chiare. Le zampe
hanno le dita lunghe e sottili.
I lemuri si muovevano liberamente
all’interno del loro recinto: si
arrampicavano, saltavano sui sassi,
mangiavano frutta e verdura, camminavano
su un ponte sospeso e gironzolavano qua e
là in mezzo all’erba.
A un certo punto un lemure si è seduto
in una posizione simile allo yoga: faceva
proprio ridere! Sembrava si fosse messo in
posa per farsi fotografare.
28
SCUOLA PRIMARIA “DON UGO SANSI” - REGOLEDO
classi 3°
E’ stata la più bella giornata della mia vita!
IN GITA all’ARCHEOPARK
Avevamo paura di colpire il bersaglio!
La notte prima della gita eravamo molto agitati per cui
non siamo riusciti a dormire.
La mattina dell’evento ci siamo ritrovati tutti insieme
davanti al piazzale della scuola è arrivato il pullman e
siamo partiti!!!!
La meta del nostro viaggio era l’Archeopark di Boario
Terme per approfondire la nostra conoscenza della vita
al tempo della preistoria. Il viaggio è stato molto lungo
ma per fortuna non ci siamo annoiati, tutti abbiamo
fatto qualcosa: alcuni ascoltavano la musica, alcuni
cantavano, alcuni parlavano...
Finalmente abbiamo letto il cartello Archeopark così’
l’autista si è fermato e siamo scesi.
Arrivati sul posto abbiamo conosciuto la nostra guida, e dopo una breve merenda, abbiamo iniziato la
nostra attività. Per prima cosa abbiamo manipolato l’
argilla. La nostra guida ci ha dato un pezzo d’argilla.
Per farla diventare una palla abbiamo contato fino a
10 rotolandola sul tavolo. L’abbiamo schiacciata con
il palmo della mano sul tavolo. Gli abbiamo lasciato
un pezzettino di bordo. Sul tavolo abbiamo rotolato il
bordo finche il bordo diventasse piatto. L’abbiamo decorato con degli stampini primitivi e il bordo con delle
conchiglie. Infine abbiamo fatto un grosso buco in alto
con il punteruolo: ecco pronta la nostra medaglia.
Poi ci siamo recati nel laboratorio di frottage. A
coppie ci siamo messi davanti a una grossa pietra con
inciso delle immagini di uomini primitivi. La nostra
guida ci ha dato un pezzo di carta carbone e un foglio.
Abbiamo messo il foglio sull’incisone stando attenti
di coprirla tutta. Abbiamo passato con il palmo
della mano e con la carta premendo forte e
abbiamo ricavato l’immagine dell’ incisione.
La nostra guida ci ha portato
in una casa fatta di legno
dove c’era Elisa che ci
ha fatto vedere come
si facevano i vasi di
argilla con il tornio.
Dopo la visita al laboratorio ci siamo incamminati verso il tiro con l’ arco. La nostra guida ci ha pitturato la
faccia di ocra e si prendeva una freccia, la si appoggiava ad una cordicina e si tirava verso il bersaglio
che per noi era una lepre. Noi avevamo paura di non
riuscire a tirare e a colpire il bersaglio.
Dopo il tiro con l’arco la guida ci ha accompagnati
davanti a dei tavoli con sopra delle pietre scavate al
centro. Ha posato quindi una ciotola piena di chicchi
di frumento; a questo punto abbiamo capito che le pietre scavate erano il mortaio e i ciotoli il pestello. La
guida ha dato ad ognuno di noi un sasso e una manciata di chicchi che, con forza, abbiamo sfregato fino a
farli diventare farina. Mentre Ilenia impastava la farina
con l’acqua ci ha spiegato che, una volta, il pane non
era come il nostro perché l’uomo Sapiens Sapiens non
conosceva ne lievito ne sale, poiché quest’ ultimo si
estraeva dal mare ed essi vivevano in montagna.
Successivamente Ilenia ci ha guidato a dei tavoli dove,
su delle assi, erano appoggiati dei trapani a volano con
cui abbiamo fatto dei buchi sul legno per alcuni era
facile, per altri era difficile, ma era divertente.
La nostra guida ci ha anche spiegato come
si lavorava il rame. Noi ci
SCUOLA PRIMARIA “DON UGO SANSI” - REGOLEDO
siamo seduti davanti ad un pezzo di tronco bucato con
un dischetto di rame e dei sassi. Noi abbiamo usato il
sasso come martello e picchiando picchiando abbiamo
creato un portacenere.
Al termine dei laboratori abbiamo mangiato i nostri
squisiti panini e abbiamo giocato. Alle ore 14.00 circa
abbiamo ripreso la visita e ci siamo recati in una fattoria preistorica, era minuscola ma ci potevano vivere
12 persone, abbiamo visto attrezzi usati per coltivare, per la caccia e un telaio. A sinistra c’era Otzi, un
uomo trovato mummificato sulle Alpi. Otzi visse 5300
anni fa e fu ritrovato con una freccia in una spalla per
questo si dice che fu uno dei più grandi gialli della
storia.
Dopo la fattoria abbiamo visitato una palafitta. Dopo
la visita alle palafitte siamo entrati in una grotta molto
fredda. La nostra guida ci ha spiegato che un tempo
entravano soltanto gli sciamani. Sulle pareti
abbiamo potuto ammirare dei disegni
che rappresentavano scene di
caccia, una spirale della vita ,
uomini oranti (uomini che
pregano,) il sole sacro e
impronte di mano.
Al termine della
visita
abbiamo
attraversato il
laghetto con
la zattera che
facevamo
classi 3°
29
procedere tirando a turni una grossa fune. La cosa più
divertente è stato tirare la fune. Vorremmo provarci di
nuovo.
Prima di ripartire per il viaggio di ritorno abbiamo acquistato dei souvenir: io ho acquistato l’arco, il trapano a volano, una
collana e una calamita. Poi….
via sul pullman per il ritorno,
eravamo esausti ma felici
e contentissimi. Questa
giornata è stata la più
bella di tutta la mia
vita.
30
SCUOLA PRIMARIA “DON UGO SANSI” - REGOLEDO
classi 4°
Che emozione trovarsi di fronte alle mummie
VISITA AL MUSEO EGIZIO DI TORINO
Siamo diventati gli artigiani del faraone
Il giorno 16 aprile 2013, i bambini di quarta di Regoledo e Cosio,
con i loro insegnanti, sono andati a visitare il Museo egizio di Torino. Alle 6.30 hanno preso il pullman, a metà viaggio hanno fatto
una breve sosta in un autogrill. Sono arrivati a destinazione alle
ore 11.00. In una piazzetta adiacente al Museo hanno potuto consumare la loro merenda e fare conoscenza con la città di Torino.
Essendo una bella giornata di primavera, era affollata di turisti e
di scolaresche in visita ai luoghi più importanti dal punto di vista
artistico e storico. Verso le 11.30 sono arrivati al Museo, dove li
attendevano le guide.
Il loro viaggio è iniziato alla scoperta del cammino del defunto
nell’aldilà, attraverso il libro di Marti. Questa è una raccolta di
preghiere e formule magiche che dovevano aiutare il defunto a
raggiungere il regno di Marti.
Proseguendo hanno potuto scoprire l’importanza delle statuette
USHABTI.
Sicuramente è stato emozionante trovarsi di fronte alle “mummie”. In particolare hanno visto tre sorelle: “Gattina”, “Topina”
e “Buon Anno”. Esse vissero a Tebe durante l’ottavo secolo a.C.;
una di loro aveva ancora i capelli.
Molto interessante è stata la visita alla tomba dell’architetto Kha.
C’erano tutti gli arredi domestici, molti cibi e bevande, gli oggetti
da toeletta, la parrucca di Merit, un gioco dell’epoca e gli strumenti di lavoro di Kha.
Nella grande sala dello Statuario ci sono statue scolpite 3000 anni
fa, in pietre particolari.
Erano statue per faraoni, uomini, donne e divinità che avevano fatto cose importanti. La più alta è
quella del faraone Sethi.
C’erano inoltre delle sfingi ed è stato suggestivo,
attraverso gli specchi, immaginare “il viale delle
sfingi”di una importante città.
Finita la visita, verso l’una, altro “spuntino
all’aperto” in un’altra piazzetta anch’essa poco
distante dal museo.
Nel pomeriggio gli scolari hanno partecipato al
laboratorio “gli artigiani del Faraone”.
Prima di uscire dal Museo hanno potuto fare
acquisti per “portare a casa un po’ di Egitto”.
SCUOLA PRIMARIA “DON UGO SANSI” - REGOLEDO
classi 5°A e 5°B
Per sopravvivere castagne... a colazione, a pranzo e cena
31
PROGETTO “AL DI LA’ DEL PONTE”
Storia di Regina Zimet, l’Anna Frank della Valtellina
E’ una calda serata estiva, è domenica 29 luglio 2012. A S.Bello,
un piccola frazione di Morbegno, il signor Renzo Fallati, il maestro svizzero Marco Frigg e il signor Luigi Della Nave offrono
una visita guidata alla popolazione per ricordare l’odissea della
famiglia Zimet da Lipsia a S. Bello. La mia maestra è presente
con penna e foglio. Dopo un’ora di emozioni vissute e raccontate
direttamente dal signor Luigi, lette e narrate dal maestro e dal
signor Fallati, la maestra compera un altro libro legato a Regina e
torna alla sua casa in montagna.
Tutto finisce qui ? …
No tutto comincia!
per mandar via quel nodo che le veniva in gola leggendo. E’ stata coinvolgente tutta la storia, ma ci ha colpito maggiormente la
parte riguardante la fuga a piedi attraverso le nostre montagne .
Quasi tutti siamo stati alla casa cantoniera di S. Marco o ad Albaredo per cui la storia ci sembrava ancora più vicina a noi.
• Regina, la sua famiglia e la famiglia Della Nave, ad un certo
punto per sopravvivere mangiavano solo castagne: a colazione, a
pranzo e a cena. Ci siamo un po’ vergognati di noi stessi : spesso ci lamentiamo del cibo buono e variegato che ci prepara la
mamma.
Ad inizio anno scolastico ci viene proposto un progetto di Educazione alla Cittadinanza: “Al di là del ponte”. Da settembre a
maggio per due ore mensili, al sabato, viene presentata la storia
di Regina e della sua famiglia con i libri “Al di là del ponte” e “Regina Zimet, l’Anna Frank della Valtellina” intervallando momenti
di lettura, di riflessioni, di produzioni personali, di osservazioni di
fotografie e di cartine geografiche. In questo modo abbiamo rivissuto una storia vera accaduta in Valtellina al tempo della seconda
guerra mondiale.
LA STORIA IN BREVE
Partendo dal 1938 sono state esaminante le date, i luoghi
e i momenti più significativi di questa odissea. Si è cercato di ripercorrere passo passo il lungo percorso pieno di
insidie di Regina, una bambina ebrea, che al tempo della
guerra aveva circa la nostra età. Con l’ausilio delle carte
geografiche abbiamo visualizzato le tappe: da Lipsia a Milano, a Bengasi, a Napoli, in Calabria, a S Giovanni Rotondo in provincia di Bergamo e a Serina.
Sempre in viaggio, dal 1938 al 1943, poi la forte decisione
di scappare a piedi attraverso le montagne bergamasche
per giungere in Valtellina e poi, la libertà in Svizzera. Purtroppo Regina e la sua famiglia non raggiunsero mai la
Svizzera, ma aiutati dal parroco di Albaredo e da quello
di Campovico si rifugiarono dal 30 dicembre 1943 al 25
aprile 1945 a S. Bello ospitati da Giovanni e Mariangela
Della Nave, vivendo tra stenti e continue paure, ma accolti
con sorrisi, con parole buone… con amore.
ALCUNE RIFLESSIONI
Al sabato, quando veniva letta la storia, spostavamo i banchi,
mettevamo le seggiole in cerchio e ci sedevamo pronti all’ascolto. In aula c’era una magica atmosfera, il silenzio dominava e noi
col fiato sospeso ascoltavamo. A volte la maestra si fermava, ci
osservava, poi ricominciava, lei non lo diceva, ma si bloccava
• Continuamente Regina si chiedeva il perché di tutto quel soffrire, cosa aveva fatto di male per meritarselo : soffriva in silenzio .
Anche noi a volte trattiamo male i compagni o li offendiamo, magari non ce ne accorgiamo o, magari lo facciamo volutamente,ma
continuiamo a farlo.
• Reginetta, come la chiamavano i signori Della Nave, arrivata
alla casa S. Marco aveva i piedi congelati, ma continuava a camminare e non si lamentava . Noi, a volte abbiamo piccoli malori e
facciamo impazzire i nostri genitori…
• Cara bambina - mi rispose mio padre - tu non pensi al pericolo:
se veniamo pescati per strada, ci fucileranno sul posto!
• Certo che possiamo essere fucilati – risposi tutta agitata - ma
c’è sempre di mezzo il se… Se ci trovano va male, ma può anche
darsi che non ci trovino e allora potremo salvarci!
Questo dialogo, ci ha fatto molto riflettere: spesso noi, abbiamo
paura di rischiare, abbiamo paura di mettersi in gioco, preferiamo
stare tranquilli e non correre rischi.
32
SCUOLA PRIMARIA “DON UGO SANSI” - REGOLEDO
classi 5°A e 5°B
ALCUNE FRASI TRATTE DAI LIBRI
Regina: - Non riuscivo a capire come degli
esseri umani potessero trasformarsi in belve
feroci.
Il guardafili più anziano mi disse: - Vedete la
valle sotto di noi? E’ la Valtellina! Lungo le cime
delle montagne che vedete si trova il confine svizzero!
Don Angelo Milani parroco di Albaredo: - Seguite questo proverbio: andate sempre avanti mai
indietro!
Mariangela al marito: - Non sembrano delinquenti, cosa facciamo?
Angela Della Nave: - Non ho mai odiato, l’odio distrugge!
Mariangela a Regina: - Sares mei che te saveset en
dua te se trovet!
Giovanni Della Nave: - No signor Filippo, noi siamo
fratelli e un fratello non si paga!
Regina: L’ultima sera a S. Bello era arrivata. Io e An- giolina
sedevamo lì una vicina all’altra e non potevamo frenare le lacrime
che ci scendevano dagli occhi.
Erano di gioia per la fine della guerra?
Di tristezza perché dovevamo separarci?
O segno della consapevolezza che per chissà quanto tempo non
ci saremmo più riviste, forse mai più? Noi non sapevamo cosa
ci avrebbe portato l’indomani: avevamo solo la speranza in un
avvenire migliore.
4 MAGGIO 2013:
GITA A S. BELLO
Per concludere in bellezza questo progetto, il giorno
4 maggio 2013 siamo andati in gita a S. Bello. Abbiamo conosciuto il signor Luigi Della Nave, figlio
di Giovanni e Mariangela, persona
disponibile e gentile e abbiamo visitato i luoghi in cui Regina visse
dal dicembre 1943 all’aprile 1945.
La prima tappa è stata la stalla, dove
la famiglia Zimet ha dormito per un
breve periodo prima di alloggiare nel
locale del formaggio. Siamo poi usciti
all’aperto, abbiamo osservato, ma solo
esternamente il locale del formaggio e
l’entrata della casa dei Della Nave. Finalmente il signor Luigi ci ha condotti alla catacomba ossia il nascondiglio
sotto la chiesa usato dal papà di Regina,
da Giovanni, figlio di Mariangela e da
un partigiano.
SCUOLA PRIMARIA “DON UGO SANSI” - REGOLEDO
classi 2°
EMOZIONI ED OSSERVAZIONI
L’Adda era magnifica quella mattina, era di un celeste
così intenso con striature bianche quando incontrava i massi
per poi creare piccole cascate come quelle dei giardini Zen
giapponesi. Il clima era fresco e mite; nell’aria c’era aroma di una primavera fiorita e calda. Il salice con le sue
fronde ondeggiava aggraziatamente a poche centimetri da
terra per il fresco vento del primo mattino, sotto di esso si
estendeva a macchia un piccolo prato di un rigoglioso verde
smeraldo punteggiato di foglie cadute per ricordarci che
il gelido inverno era terminato. Dopo l’imponente salice
si stendeva su tutto il perimetro dell’Adda un muro di
lastroni di granito liscio, di quel colore grigiastro che c’è
nel cielo dopo una tempesta in piena estate. Uscita dal mio
incanto ascoltai…
Tra le cose che abbiamo visto a S Bello, mi ha colpito
la catacomba, quel locale anche se piccolo, ha avuto una
grande importanza…
Scesi nella catacomba con la paura e l’emozione negli
occhi, scesi con calma, volevo gustarmi ogni momento : mi
mancava quasi l’aria…
Vedendola, tutta grigia, le mura di sassi, il pavimento
di sabbia, senza finestre, con una piccola lampadina, ma
a quei tempi non c’era, ho immaginato la sofferenza e la
paura che avranno avuto quei signori che erano lì nascosti.
Pensare che dei poveri uomini siano stati per giorni in un
ambiente così tetro, senza cibo, senza acqua e senza acqua
mette i brividi…
Mi auguro di cuore che non ritornino più momenti così
brutti come quelli della guerra per cui:
V IVA LA PACE
33
34
SCUOLA PRIMARIA “CATERINA ACQUISTAPACE” - COSIO
classi 1°
Finalmente la nostra prima visita guidata
Al Castello Sforzesco e al teatro Trebbo
Brrrr. che giornata gelida
DOVE? al Castello Sforzesco e in piazza Duomo di
Milano ma non solo eccoci al teatro Trebbo come
spettatori, ma anche parte attiva dello spettacolo:
“Pinocchi”
I BAMBINI DI CLASSE PRIMA DI COSIO
PRESENTANO
NEL CUORE DELLA CITTA’
• cielo grigio, aria gelida e umida dall’odore di smog;
• il traffico caotico delle auto, dei ciclomotori e dei
mezzi pubblici in continuo movimento: tram, filobus,
autobus;
• strade lastricate e asfaltate con le rotaie dei tram e
dei filobus;
• semafori ovunque, moltissimi cartelli stradali e
marciapiedi, tante strisce pedonali che noi abbiamo
attraversato veloci e stando appiccicati alle maestre;
• molti negozi, tante abitazioni grandi, alte, con tanti
piani, poco spazio verde;
• alcuni grattacieli come il Pirellone che ha 30 piani
ed è altissimo;
• il castello Sforzesco con la sua bella fontana con
tanti zampilli, con il vicino parco Sempione dove abbiamo mangiato i nostri panini e abbiamo fatto un
po’ di corsette per riscaldarci, vista la giornata particolarmente fredda;
Brr!! che giornata gelida! Qui l’umidità si fa sentire!!
Su, facciamo una corsetta per riscaldarci!
CHE MERAVIGLIA
• il duomo con tante statue e guglie, la Madonnina
che si trova in cima e domina tutta la città, la piazza
affollata di persone di ogni etnia e animata da innumerevoli piccioni;
• la statua equestre del 1° re d’Italia Vittorio Emanuele II, in piazza duomo.
« O mia bela Madunina, che te brilet de luntan
tüta dora e piscinina, ti te dominet Milan
sota ti se viv la vita, se sta mai coi man in man
canten tucch “luntan de Napoli se moeur”
ma poe vegnen chi a Milan »
(Giovanni D’Anzi)
« O mia bella Madonnina che brilli da lontano
tutta d’oro e piccolina, tu domini Milano
sotto di te si vive la vita, non si sta mai con le mani
in mano tutti cantano “lontano da Napoli si muore”
ma poi vengono qui a Milano »
LA CONOSCETE LA CANZONE IN DIALETTO MILANESE “OH MIA BELA MADUNINA”?
CANTATELA CON NOI
SCUOLA PRIMARIA “CATERINA ACQUISTAPACE” - COSIO
“I PINOCCHI”
AL TEATRO TREBBO
IL DIVERTIMENTO E’ ASSICURATO
Gli attori si presentano e iniziano a raccontare le avventure di pinocchio:
c’era una volta un pezzo di legno...
noi siamo spettatori.
poi ci dividono in gruppi.
ogni gruppo riceve un ruolo e… al momento
opportuno ci travestiamo pronti ad entrare in scena.
pinocchio è tra noi. lo riconoscete?
eccovi il famoso Polendina
Pinocchio e il grillo parlante
i due imbroglioni il Gatto e la Volpe
che emozione! ora entriamo noi in scena!!!!
I NOSTRI RUOLI
- BAMBOLE BURATTINO: ALESSIA, SABRINA,
STELLA - ARLECCHINO: LORENZO
- GLI ASSASSINI: ENEA, MARIO, MATTEO,
classi 1°
35
RICCARDO, SIMONE
- I CONIGLI DELLA MORTE: ANITA, KENDRIM
- BAMBINI AL PAESE DEI BALOCCHI: ASIA,
CESARE, GIADA, NICHOLAS, ROBERTO
- I MURATORI: ALESSANDRO
- I PINOCCHI: ELISA, LARA
I CONIGLI DELLA MORTE
MANGIAFUOCO E LE SUE
MARIONETTE GIOCHI E BALLI AL PAESE DEI
BALOCCHI
QUANTE RISATE: LE MAESTRE DIVENTANO DEGLI ASINELLI, PROPRIO COME
PINOCCHIO!
LA STORIA FINISCE CHE... TUTTI LO SAPETE
PERCHÉ PINOCCHIO È UN PO’ VECCHIO: HA
BEN 132 ANNI!
CHI NON CONOSCE LE SUE AVVENTURE?
ATTIVITÀ
DI LABORATORIO
Dario e Dante, due simpatici artigiani
del nostro comune, che noi abbiamo
nominato i Geppetti, ci propongono
un’attività in classe:
- realizzazione di un medaglione in
legno con la faccia di Pinocchio da
colorare e poi pirografare.
- lavorazione del legno e produzione di una matitona e un fiorellino da
parte di Dante
36
SCUOLA PRIMARIA “CATERINA ACQUISTAPACE” - COSIO
classi 2°
TEST
Scuola
Primaria “Caterina
Acquistapace”
classe 1^ Cosio
COME
PINOCCHIO
E COME
LUCIGNOLO?
TEST
COME PINOCCHIO O COME LUCIGNOLO?
1. Sei stato invitato a una festa, ma hai un sacco di compiti da fare. Preferisci:
a) andare alla festa e i compiti li farò se mi resta tempo (1 punto)
b) la festa può aspettare, i compiti no
(2 punti)
2. Pensi che le maestre siano:
a) molto severe, che ti torturano con compiti e verifiche
(1punto)
b) simpatiche e gentili, che ti fanno conoscere cose belle ed interessanti
(2 punti)
3. Sei convinto che la scuola sia:
a) noiosa e non ti fanno imparare niente di interessante
(1 punto)
b) divertente e ti fa imparare molte cose importanti
(2 punti)
4. Pensi che sia importante andare a scuola?
a) no, sarebbe meglio dormire di più la mattina, giocare e guardare la tele
b) sì, perché si impara e si sta con gli amici
(1 punto)
(2 punti)
5. Paragonando lo studio a mangiarsi un panino, ti viene da pensare:
a) no grazie, io sono a dieta
(1 punto)
b) sììì, io ne vado ghiotto
(2 punti)
Se il tuo punteggio è da 5 a 7 hai la personalità di un Lucignolo (speriamo di no).
La scuola è la tua passione, vivi solo per andarci ed imparare cose nuove. Bravo, continua cosi’! Se
il punteggio è 10 non hai nessuna personalità, perché non puoi esistere davvero!
SCUOLA PRIMARIA “CATERINA ACQUISTAPACE” - COSIO
classi 2°
37
S
U
B
E
R
orzclasse
Scuola Primaria “CaterinaF
Acquistapace”
1^ Cosio
a!
Giocate co
n noi
Rebus
Prova a risolvere i rebus con i nomi dei personaggi di "Pinocchio".
REBUS 1 (Frase: 5, 2, 9)
Devi scartare una vocale!
REBUS 2 (Frase: 11 lettere)
REBUS 3 (Frase: 7, 8)
Devi scartare una vocale!
38
SCUOLA PRIMARIA “CATERINA ACQUISTAPACE” - COSIO
classi 2°
Missione: imparare a fare la ricotta
UNA GIORNATA DA CASARI
Nonna Elda ha tolto il pentolone dal fuoco
Martedì 9 aprile, di
primo mattino, noi
bambini di classe seconda ci siamo recati
a casa della nonna del
nostro compagno Elia
Acquistapace.
Missione: imparare a
fare la ricotta.
Quando siamo entrati la
signora Elda ci ha fatto
togliere la giacca; dopo ci
siamo accomodati su sedie,
panchine o per terra. Per
prima cosa la nonna ha acceso il fuoco per riscaldare
il latte. Ha preso una pentola
di alluminio e ci ha versato cinque litri di latte. Dopo
ha aggiunto un bicchiere che
conteneva aceto bianco e acqua. Dovevamo aspettare che il composto raggiungesse i settanta gradi, per
questo ha messo un termometro per misurare la temperatura.
Ecco che finalmente nonna Elda ha tolto il pentolone
dal fuoco ed ha versato la ricotta in appositi contenitori; che profumo di latte! Dopo questa bella esperienza ci siamo rimessi in fila e di corsa a scuola per
scrivere ciò che avevamo fatto.
SCUOLA PRIMARIA “CATERINA ACQUISTAPACE” - COSIO
classi 2°
39
Che impressione vedere il boa e il coccodrillo
LA NOSTRA GITA A POMBIA
I predatori dell’aria come sono ubbidienti
È martedì 23 aprile 2013: si va in gita!
Meta: Parco Zoo Safari di Pombia. È una bella mattina di sole, partiamo da scuola
alle sette e cinquantadue: siamo tutti emozionati e desiderosi di vedere gli animali,
soprattutto i leoni. Il viaggio dura più di due ore. Finalmente giungiamo alla meta.
Dopo aver fatto merenda ecco che inizia l’avventura!
Si aprono i cancelli e si avanza pian pianino: ecco gli erbivori: ippopotami, dromedari, struzzi, giraffe…: belle le giraffe! E ora i carnivori: leoni, tigri siberiane,
ghepardi, lemuri, scimmie amadriadi…strani questi animali!
Usciamo, dietro di noi si chiude il cancello: che emozioni!
È mezzogiorno, di corsa all’area picnic: panini, bibite, pizzette, patatine, dolci: ci voleva proprio.
Ma le sorprese non sono finite: all’una andiamo a vedere lo spettacolo dei predatori dell’aria. Ci sono falchi, gufi, cicogne…e che fanno:
ubbidiscono senza esitare al loro istruttore…sembra impossibile.
Ci dirigiamo quindi al recinto dei lemuri: che simpatici animali!
Hanno il pelo grigio e marroncino, la pancia bianca, due grandi
occhi gialli, quasi arancioni ed una bellissima coda lunga a strisce bianche e nere. Sono quattro femmine: stanno sedute belle
dritte per terra (la maestra Cristina dice: “Ecco come dovete stare a
scuola!”), fanno yoga, si arrampicano sui loro ombrelloni di legno…
Che bello starle a guardare…ma purtroppo è ora di andare. Scendiamo
veloci per la stradina e via: a destra l’acquario, a sinistra il rettilario…
Che impressione il boa ed il coccodrillo! Per fortuna c’è il vetro
che ci separa.
Sono passate le tre: è ora dello shopping. Tutti in fila alla ricerca di qualcosa di speciale da portare a casa per non dimenticare questa splendida giornata: peluches, collanine, animaletti, magliette…
È proprio bella questa gita ma tutte queste emozioni ci fanno
venire un certo appetito: via di nuovo a fare merenda.
Ma che giornata sarebbe senza qualche gioco..e qui non mancano di
certo: gommoni (che velocità!), ruota panoramica (che vista!), bruco mela (che bello
essere tutti insieme su quel verde trenino!) e infine il veliero (su e giù, su e giù).
Sono le cinque: è ora di ripartire.
Saliamo sul pullman: si torna a casa! Peccato la nostra gita è finita. E’ stata però una
gran bella giornata.
40
SCUOLA PRIMARIA “CATERINA ACQUISTAPACE” - COSIO
classi 2°/3°
NUOVE VITE A SCUOLA CON NOI
Nel mese di marzo, il nostro compagno Assane, con il suo papà,
in una bella domenica di sole ha raccolto in uno stagno delle uova di girini
e al lunedì mattina ce le ha portate a scuola. Noi le abbiamo messe in alcune vaschette.
Dopo un paio di settimane sono finalmente usciti i primi girini: erano neri,
brutti con testa grossa e un codone. Li abbiamo nutriti, tenuti belli puliti, e pian pianino
si sono trasformati in piccole rane, prima mettendo le zampine posteriori e poi quelle davanti.
Quando hanno cominciato a saltare e a respirare le abbiamo accompagnate in un fosso.
BUONA FORTUNA RANOCCHIETTE BELLE,
SPERIAMO CHE UNA DI VOI SIA UN BELLISSIMO PRINCIPE!
SCUOLA PRIMARIA “CATERINA ACQUISTAPACE” - COSIO
classi 4°
Per un giorno ho fatto lo scriba
41
Un Viaggio nell’antico Egitto
Un faraone con 100 figli e 65 mogli? Ebbene si!
Martedì 16 Aprile, io e i mie compagni di 4^ e di Regoledo siamo andati
in gita al MUSEO EGIZIO di Torino.
Siamo partiti alle 6.30; era un viaggio lunghissimo. Finalmente siamo
arrivati!!! Subito dopo ci siamo recati al museo. La nostra guida era un’
archeologa di nome Chiara.
Ci ha fatto vedere tante mummie: c’erano tre mummie che erano sorelle di nome Buon anno, Gattina e
Topina; erano nei sarcofagi e poi una aveva anche
i capelli; l’archeologa ha detto che gli
Egiziani quando c’era caldo si tagliavano i capelli e quando c’erano le
cerimonie si mettevano le parrucche di veri capelli. C’erano anche
sale più belle del museo ad esempio quella delle statue, una era alta
5m e 20cm, e un re che aveva più
di cento figli e sessantacinque
mogli; è morto a novantadue
anni, per mille carote!!! Suo figlio non è potuto diventare re,
è morto prima. Abbiamo visto
alcuni re molto importanti che
avevano più di un sarcofago. Gli
antichi Egizi mettevano i vestiti
in un armadietto piccolo piccolo.
Avevano anche i trucchi e i profumi in alcuni vasetti grandi 5cm.
Avevano, per scrivere usavano gli
acquarelli, se sbagliavano dovevano
fare tutto da capo, per i colori usavano le pietre colorate. Le mummie
facevano venire i brividi!!! C’era una
mummia attorcigliata. Finito di pranzare abbiamo
fatto il laboratorio; abbiamo visto delle immagini e
poi abbiamo iniziato io, Martina, Agnese, Marta e
Federico abbiamo fatto i vasai; a Marta gli ha dato
un piattino e lei lo ha decorato e dipinto, mentre noi
abbiamo costruito i vasi, ma Denis e Marco hanno dipinto un uomo egiziano. Mi sono divertita un sacco!!!
Fatima
Al museo abbiamo visto la tomba ricostruita della regina Nefertari: al suo interno vi erano tre stanze tra
cui una dov’era posto il sarcofago in miniatura della
regina. Nella stessa stanza c’erano degli oggetti molto importanti per gli egizi e alcuni servivano ai defunti nel mondo dell’al di là. In un’altra stanza c’erano
le sfingi che sono statue con il corpo di leone e la testa
di faraone; queste statue proteggevano il tempio egizio. Io pensavo che i sarcofagi erano a forma di
persone invece sono dei parallelepipedo
con scritto sopra i geroglifici. Durante
i laboratori ho fatto lo scriba; la guida ci ha fatto ricopiare dei geroglifici sulla carta, sul papiro e sull’argilla. E’ stata la giornata più bella
che abbia fatto in vita mia!!!
Pio
Le cose che ho preferito sono
state la stanza con le divinità con
la faccia da gatto e un centimetro d’oro,una mummia di 5000
anni fa e i laboratori. Io ho fatto il pittore: prima ho dipinto un
uomo, poi ho disegnato e colorato. Questa è stata la gita più bella
che ho fatto!!!
Marco
Al museo mi hanno impressionato la
mummia un po’ sbendata che le si vedevano i capelli e il metro d’oro appartenuto ad un architetto. E’ stato curioso
vedere delle mummie di gatto e di coccodrillo imbalsamati e un papiro lungo più di 10 metri tutto intero.
E’ stato proprio interessante!!!
Federico
42
Questa gita mi è piaciuta molto perché ho visto molte cose nuove e interessanti e quando sono tornata a
casa, i miei genitori mi hanno promesso che mi porteranno in Egitto per vedere dal vivo le meraviglie di
questa antica civiltà. Per questo motivo sono molto
emozionata!!!
Martina
Al museo egizio di Torino c”erano sei mummie e tantissimi sarcofagi di forme diverse, alcuni erano quadrate e alcune della forma di uomo,erano tutti dipinti
e scritti e se sbagliavano a scrivere dovevano ricominciare tutto da capo; sui sarcofagi scrivevano la vita
del faraone o della persona che veniva seppellita,solo
il faraone o i ricchi venivano seppelliti. Nelle piramidi che erano le tombe venivano messi anche del cibo
i profumi,ciotole,dipinti e oro. Abbiamo fatto il laboratorio: alcuni facevano gli scribi (io ero in questo
gruppo ) altri gli orafi, i falegnami, i vasai, i tessitori e
i pittori. Io nel laboratorio ho ricopiato i simboli egizi
su un foglio di papiro e su un mattoncino che poi ho
portato a casa. La gita mi è piaciuta tanto e vorrei ritornare a visitare il museo con la mia famiglia!!!
Filippo
SCUOLA PRIMARIA “CATERINA ACQUISTAPACE” - COSIO
classi 5°
Elio Scherini sarà sindaco per tre anni
43
ARRIVA IL NUOVO C.C.R.
Con la fascia tricolore: ecco il primo discorso ufficiale!
Venerdì 26 aprile 2013 noi alunni della classe 5° di Cosio e i nostri
compagni di Regoledo abbiamo svolto le votazioni per il C.C.R., cioè
.il Consiglio Comunale dei Ragazzi che si rinnova ogni tre anni. Le
votazioni consistevano nell’eleggere sei consiglieri per ogni classe
(tre maschi e tre femmine), per un totale di diciotto ragazzi. Questi
diciotto consiglieri si sono poi riuniti martedì 30 aprile 2013 presso la sala consigliare del comune di CosioValtellino per eleggere il
loro sindaco; all’assemblea erano presenti anche il Sindaco Fausta
Svanella e alcuni suoi consiglieri. Prima di procedere alla votazione ognuno di noi si è presentato al pubblico per farsi conoscere, poi
abbiamo iniziato ed ognuno ha espresso le sua preferenza. È poi
giunto il momento più atteso: lo spoglio delle schede; eravamo tutti
molto curiosi di sapere che avesse vinto. Dopo una lunga e trepidante attesa è stato proclamato sindaco del C.C.R. uno di noi, che ha
ottenuto sei voti: Elia Scherini. Ci siamo subito complimentati con
lui e gli abbiamo rivolto i nostri migliori auguri.
Gli è stata messa la fascia tricolore, poi ha preso la parola davanti
a tutti e, con tanta emozione, ma altrettanta gioia, ha fatto il suo
primo discorso
COMPLIMENTI ELIA!!!
44
e rame, occorre procedere con calma,
con precisione, i maestri Mario e Nancy
ci danno una mano e tanti consigli, sono
bravissimi e pazienti. A mio parere ci siamo impegnati molto, all’inizio ero un po’
incredulo, via via che la maschera prendeva forma, anche il mio impegno cresceva,
incredibile, mi stavo appassionando, mi
stavo divertendo. A conclusione del laboratorio vedere le maschere fatte da noi lì su
un tavolone, così belle sembrava impossibile che le avessimo fatte noi, ma… erano
proprio opera nostra. Le
abbiamo lasciate ad
asciugare, le avremmo riprese nel pomeriggio. Ca Macama che laboratorio!,
andando su internet
e curiosando nel loro
sito ho scoperto che
qui hanno costruito
le maschere per il film
“Eyes Wide Shut” l’ ultimo film creato dal grande Stanley Kubrick.
Dal vostro apprendista
Nicola in arte PONTIX
aug
tu
a
E
u ra B
uona ESTAT
ttori
e
l
i
tti
Frazione Regoledo
Cosio Valtellino (SO)
Via Nazionale, 101
Tel. 0342 635234
Fex 0342 636448
CARNI e SALUMI
servizio ristorazione
Via Nazionale, 82
23013 COSIO VALTELLINO (SO)
Tel. 0342 635209
Fax 0342 637289
stampa offset e digitale
adesivi
vetrinistica
insegne
decorazione automezzi
Via stelvio, 186 - Morbegno (SO)
tel. 0342 610562
www.grafichemorbegnesi.it
V e t r e r i a
•LAVORAZIONE
ARTISTICA VETRO
s.n.c. •RESTAURO VETRATE
L’arte del vetro che arreda
23013 COSIO VALTELLINO (SO) - Via Don Guanella, 40
Tel. 0342 637194 - Fax 0342 637192- Cell. 335 6929656 - [email protected]
OFFICINE CRISTALLO S.R.L.
23010 COSIO VALTELLINO (SO) - Via Roncaiola, 18
Tel. 0342 635073 - Fax 0342 636021
[email protected] - www.officinecristallo.com
Via Stazione, 14
Tel. 0342 652380 - Fax 0342 653257
23019 Traona (SO)
POLA MOBILI
FRA
CO ZIONE
SIO R
VAL EGO
(SO TELL LEDO
INO
)
di Pola Mario
Arredamenti Completi
classico e moderno
Via Don Guanella, 33
Frazione Regoledo
COSIO VALTELLINO (SO)
Tel. 0342 636090 - Fax 0342 638864
Via E. Torricelli, 11/13
23019 Traona (SO) - tel. 0342 652589
www.orlandisnc.it - [email protected]
e
Anch ra
buse
l
a
G
la
iene!
t
s
o
s
i
c