Sega a nastro. Manutenzione ordinaria
Transcript
Sega a nastro. Manutenzione ordinaria
Il laboratorio Sega a nastro. Manutenzione ordinaria Come abbiamo avuto modo di scrivere più di una volta, la sega a nastro è un elemento fondamentale in ogni laboratorio. Non vi è attività, dai tagli di sgrossatura a quelli curvi, fino alla realizzazione di incastri, in cui la sua versatilità non si faccia apprezzare. Si tratta di una macchina, tutto sommato, elementare e duratura. In virtù di ciò siamo spesso portati a trascurare la manutenzione ordinaria che invece va effettuata con una certa frequenza. La ricompensa sarà una maggiore efficienza e la possibilità di intervenire prima che problemi minori divengano danni seri. La pulizia Le seghe a nastro sono macchine difficili da aspirare. Pur con tutti gli accorgimenti, all’interno dei carter si accumula una discreta quantità di polvere di legno e segatura. La cosa più elementare da fare è aprire gli sportelli e aspirare tutti gli scarti accumulatisi nei cosidetti ”angoli morti”. Particolare attenzione va prestata a: meccanismo di sollevamento del volano superiore e meccanismo di sollevamento del guidalama superiore. Queste due parti sono sovente ingrassate dal fabbricante e presto si impastano con la polvere di legno. Una buona aspirazione elimina circa il 90% dello scarto. Esistono tuttavia dei punti in cui segatura e polvere si accumulano con una certa frequenza. È buona norma ripulire l’interno della sega ad ogni cambio di nastro o dopo sessioni di lavoro molto prolungate. Lo stesso dicasi se si lavora legni potenzialmente tossici. La polvere che rimane nel carter viene rimessa in circolo dal moto dei volani. La pulizia coincide con un’ispezione generale delle parti interne. Primo tra tutti il sistema di trasmissione e i relativi organi. Una cinghia che comincia a mostrare i primi segni d’usura è un campanello d’allarme. Forse non sarà il caso di cambiarla ma tenere il ricambio a portata di mano è una saggia decisione. 26 Manutenzione sega a nastro Il meccanismo di sollevamento del guidalama superiore è spesso associato ad una cremagliera. La segatura rischia di intasare l’ingranaggio che va ben pulito e, se possibile, isolato dal resto. Una bottiglia di plastica fissata al carter si presta egregiamente allo scopo. Il sistema di tensionamento della lama va attentamente ripulito. Dopo un certo periodo d’uso non rimarrà più traccia del grasso originale. Per la lubrificazione si può usare un prodotto liquido come un comune sbloccante spray. Attenzione ai tagli paralleli alla vena! Sezionando pezzi disposti con la vena parallela alla lama, si genera un truciolo di tipo filamentoso che si accumula in matasse al di sopra del guidalama e al di sotto del piano. Tale materiale è facilmente incendiabile e può bastare una scintilla per innescare un incendio. 27 n 72 anno 2015 Il laboratorio Nei modelli di seghe più avanzati, il volano inferiore, quello più esposto all’accumulo di detriti, viene costantemente tenuto pulito da una spazzola in nylon. Di tanto in tanto questa va smontata per controllare la sua efficienza. Rimontandola va opportunamente accostata alla sugherite che ricopre il volano. La paratia blocca scarti. Questo elemento si trova nel carter immediatamente al di sotto del piano. Ha la doppia funzione di creare una sorta di camera chiusa che convoglia gli scarti verso la bocca di aspirazione e di impedire che schegge ed altro possano finire nel vano inferiore ed infilarsi tra lama e volano. In genere è realizzata in materiale plastico e, col tempo, tende a logorarsi. La paratia può essere facilmente riprodotta in multistrato copiando l’originale ed eseguendo un taglio più sottile di quello presente sul campione. Con l’occasione se ne possono preparare un paio extra da utilizzare quando anche il rimpiazzo sarà logoro. Per le macchine più piccole il bloccascarti può essere efficacemente e velocemente realizzato con un cartoncino. 28 Manutenzione sega a nastro I sistemi di guida della lama Ogni sega che si rispetti ha almeno due sistemi di guida della lama. Uno superiore ed uno inferiore. Il primo è normalmente più articolato del secondo. Questo sia per una questione di spazio che per questioni economiche. Il sistema di guida inferiore è spesso realizzato in modo spartano e consiste in due blocchetti (di legno, ottone o PVC) che limitano i movimenti laterali del nastro. Tra i sistemi di guida si può annoverare anche la bocchetta (in legno o materie plastiche) che accoglie la lama al suo ingresso nel piano. Altra sua funzione, non secondaria, è quella di impedire che schegge o pezzi piccoli possano penetrare nei vani inferiori occupati dalle parti in movimento. L’elemento più problematico di tutti i guidalama è in genere il reggispinta. La sua funzione è di impedire alla lama di arretrare (e sfilarsi dal volano) durante il taglio assorbendo la spinta impressale dal legno. Le moderne lame ad alto tenore di carbonio tagliano letteralmente anche sul dorso consumando il piattello. Nell’immagine è visibile un esemplare quasi giunto alla dismissione la cui porzione perimetrale è stata consumata dall’uso. Due sistemi diversi con lo stesso compito. Il guidalama a sinistra è di tipo recente e consente regolazioni dell’intero blocco sia lateralmente che in profondità. Il suo funzionamento si basa su due piattelli che cingono la lama sui lati e su un reggispinta posteriore. Il secondo modello ha meno regolazioni e minori necessità di manutenzione. È interamente basato su cuscinetti autolubrificanti che vanno sostituiti quando la rotazione si fa difficoltosa. Per aiutare le lame sottili a girare nel legno si usa stondare gli spigoli posteriori con una pietra abrasiva. Il sistema è altrettanto buono per limitare l’usura del piattello reggispinta. Il piattello reggispinta si inserisce nel relativo mozzo tramite un cilindro. L’assenza di un cuscinetto e la spinta non uniforme della lama, che tocca solo da una parte, possono portare al grippaggio del sistema e ad un consumo eccessivo del sostegno. L’unica possibilità consiste nel rallentare l’usura lubrificando con una certa frequenza. 29 n 72 anno 2015 Il laboratorio Anche le guide laterali sono prive di cuscinetto ma, in questo caso, il diverso tipo di contatto con la lama genera un modesto logorio. Anche qui è bene lubrificare con un prodotto spray. In tal modo si tengono pulite anche le viti di regolazione che, per la loro posizione, sono esposte all’azione di linfe e resine che potrebbero bloccarle. Il guida lama inferiore consiste sovente in due blocchetti che chiudono la lama sui fianchi. Se questi non sono regolabili in profondità è facile che si usurino quando si usano lame strette i cui denti toccano la parte anteriore dei fermi. Il danno tipico consiste in una superficie ondulata che tocca la lama, anziché su di un piano, su una superficie puntiforme. Durante i tagli curvi dunque il nastro è libero di flettere a destra o sinistra influenzando negativamente la traiettoria. Esistono diversi modi per ripristinare la faccia dei blocchetti. Per quelli circolari il sistema più efficace e veloce consiste nella tornitura della parte usurata. Nel caso degli esemplari in fibra o metallo basta una buona lima. Quelli di legno possono essere invece sostituiti direttamente. La toppa sul piano Questo elemento merita una trattazione a parte perché non sempre la sua forma si presta ad un rapido rimpiazzo. Talvolta ha i fianchi svasati oppure presenta una battuta particolare che richiedono lavorazioni complesse. Molto meglio, quando possibile effettuare delle riparazioni. La toppa ha un doppio compito: limita i movimenti laterali della lama e impedisce che le rifilature più sottili possano cadere nei sottostanti vani. Quando l’asola è consumata non è raro che pezzi di scarto vi si infilino frenando lo scorrimento della lama. 30 Manutenzione sega a nastro Se occorre fare dei tagli che pruducono scarti potenzialmente dannosi si può comunque procedere anche se la toppa è malamente danneggiata. Il pezzo da lavorare va disposto su di un foglio di multistrato sacrificale e mosso insieme a esso verso la lama. Lo scarto, per quanto sottile, non finirà tra lama e toppa. 1 La prima operazione per ripristinare una toppa senza sostituirla consiste nel tracciare su ciò che rimane di essa la posizione della lama e il punto cui arriva il suo dorso. Se questa seconda misurazione è effettuata montando una lama di medie o piccole dimensioni occorre lasciare dello spazio extra per le lame più larghe. 1 2 Usando il sistema della tavoletta di supporto sopra descritto, si elimina dalla toppa la porzione danneggiata. Per fare tagli diritti si usa la guida della macchina. In questo modo sarà possibile preparare un inserto dalle forme regolari facilmente adattabile allo scasso. 2 2 3 3 3 Sfruttando i segni presenti sulla parte originale della toppa, la si allinea alla lama e, sempre procedendo con l’uso del compensato sacrificale, si procede tagliando fino al segno. Questa operazione si compie con la lama più stradata e spessa di cui si dispone. Altrimenti c’è il rischio di effettuare un taglio troppo stretto. Una volta rimontata la toppa al suo posto si controlla con una riga che sia perfettamente a filo del piano. Più di tutti occorre controllare la parte posteriore che, se più bassa del piano, genera uno scalino su cui il legno andrà di sicuro ad impuntarsi. 31 n 72 anno 2015 Il laboratorio Il piano e la guida Sul piano c’è ben poco da dire se non che va mantenuto pulito e lubrificato. Esistono appositi prodotti lubrificanti e molti usano anche gli spray dedicati alla cura dei cruscotti delle automobili. Questi ultimi però contengono spesso delle componenti siliconiche che influiscono negativamente sulle verniciature. Un ottimo sistema “casalingo” valido per tutti i piani in ghisa consiste nel distribuire abbondante cera per mobili in crema. Questa riempie le porosità del metallo e fornisce un eccellente strato protettivo e lubrificante insieme. L’operazione va ripetuta una volta al mese avendo cura di rimuovere l’eccesso di cera con un panno. La guida è un elemento fondamentale della sega a nastro. Deve essere salda e ben posizionata rispetto al piano e al nastro. Prima di intervenire su di essa sono necessari dei controlli preliminari per vedere se la lama è ben orientata rispetto al piano. Per controllare l’ortogonalità della lama è preferibile rimuovere la toppa. Il controllo si effettua sull’asse frontale e quello laterale con una squadretta di precisione. Il piano deve ovviamente essere pulito e privo di residui di lavorazione. Lo stesso sistema si adotta per controllare se la saldatura sulla lama è diritta oppure no. Si colloca il punto d’unione a metà lama della squadra e si verifica l’aderenza. Se la lama non è in asse sul piano laterale è possibile allentare il goniometro che tiene il piano e fissare il tutto nella posizione corretta. Per l’allineamento frontale l’operazione è più difficile perché occorre agire su più di una vite , in genere quattro inserendo degli spessori (rondelle) o riposizionando i dadi di bloccaggio. 32 Manutenzione sega a nastro Settare la guida in quattro mosse. Non sempre le guide sono ben allineate alla lama. Questo accade prevalentemente su macchine nuove o che sono state smontate per una manutenzione radicale o un restauro. Il metodo per ritrovare il parallelismo implica diversi passaggi e un poco di precisione ma, fortunatamente, non deve essere ripetuto spesso e c’è una discreta tolleranza. Se il problema dovesse ripresentarsi è bene prima d’ogni cosa controllare se la stradatura della lama (la piegatura dei denti verso l’esterno) è ben fatta su entrambi i lati. 1 La prima operazione consiste nel fare un taglio parallelo alla costa già rettificata di un pannello (massello o compositi vanno bene entrambi). Per quest’ultimo una lunghezza di una sessantina di centimetri va più che bene). Il taglio deve arrestarsi a metà pezzo. 1 2 Si sospende il taglio e si spegne il motore della sega senza muovere il pannello. Con delle pinze o altri sistemi si blocca il pezzo sul piano. 2 3 Si accosta la guida alla costa del pannello e si regola la sua inclinazione in modo da farla accostare perfettamente. 4 3 4 4 Per regolare una guida si agisce sulla barra di scorrimento che è vincolata almeno su due punti al piano della sega. In genere occorre allentare una serie di dadi e controdadi. Recentemente sono state immesse sul mercato alcune guide, ad esempio quella della kreg, che sono provviste di uno snodo che consente di gestire il brandeggio della guida in modo molto veloce. Una volta aggiustato il brandeggio della guida si può regolare la sua inclinazione rispetto al piano alzando o abbassando la barra di scorrimento le cui viti di fissaggio passano attraverso dei fori appositamente asolati. 33 n 72 anno 2015