Le malattie non trasmissibili (Ncd)

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Le malattie non trasmissibili (Ncd)
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Le malattie non trasmissibili (Ncd) sono
un ostacolo allo sviluppo socio-economico
L’FDI, la World Dental Federation, si
è battuta per anni per un obiettivo prioritario: inserire le malattie orali tra quelle non trasmissibili dell’Onu e dell’Oms
(Organizzazione mondiale della sanità).
L’elenco attuale comprende il cancro, il
diabete, le malattie delle vie respiratorie
e cardio-vascolari. Quella orale - dice la
Federazione - dovrebbe essere inclusa,
in quanto ha in comune fattori di rischio
propri delle Ncd (malattie non trasmissibili). Quel che segue è il commento di
un relatore congressuale dell’FDI, Martin Gillis, Facoltà di odontoiatria dell’Università di Dalhousie (Halifax, Canada).
Nel settembre 2011 si è tenuto a
New York City un incontro di alto livello
dell’Onu sulle malattie non trasmissibili
(Ncd), che ha costituito uno spartiacque
nella lotta globale contro tali malattie,
in quanto dagli Stati membro delle NU
è stata fatta propria una dichiarazione
politica che le riguarda. Ossia: tutte le
nazioni devono agire contro quest’epidemia globale. Le quattro principali
Ncd (malattie cardiovascolari, cancro,
diabete e malattie respiratorie) sono
responsabili per il 60% dei decessi a
livello mondiale e dell’80% delle morti in Paesi a basso e medio reddito nel
2005. L’Oms stima che i decessi causati
dalle Ncd aumenterà nel complesso del
17% entro il 2015.
Ci sono quattro principali fattori di
rischio che alimentano l’incidenza crescente di tali malattie: l’uso del tabacco,
l’abuso di alcol, la cattiva alimentazione e l’inattività fisica. Per invertire la
tendenza all’aumento, per prevenirle e
tenerle sotto controllo è fondamentale
ridurre al minimo la possibilità di esposizione. Se ciò non avviene, questo tipo
di malattia continuerà a costituire un
grosso freno allo sviluppo socio-economico, un ostacolo al raggiungimento
degli obiettivi dell’agenda Post-2015
delle Nazioni Unite riguardante lo sviluppo. Le malattie orali ossia le Ncd più
comuni e più costose da trattare, costituiscono un problema per la salute pubblica globale. La dichiarazione politica
di cui sopra osserva che malattie orali
“hanno fattori di rischio comuni e possono beneficiare di risposte comuni”.
Pertanto gli interventi e le strategie per
migliorare l’alimentazione dovrebbero
avere un impatto positivo su tutte le
Ncd, tra cui la prevenzione e il controllo
delle malattie orali.
L’Onu sa come trattarle, perchè si
tratta di agire rendendo operativi piani
già esistenti come la strategia globale
Oms sulla dieta, sull’attività fisica e la
salute, utilizzando processi e strutture
come l’Oms per affrontare cure innovative e la cronicità (Innovative Care for
Chronic Conditions Framework). L’Oms
sarà la principale agenzia ad attuare
misure di prevenzione e controllo per
le malattie non trasmissibili. Tuttavia, per conseguire progressi occorre
un approccio multiplo in vari ambiti.
Per quanto riguarda l’alimentazione è
necessaria un’azione coordinata con
altre Agenzie Onu e sue controllate
come l’Organizzazione delle Nazioni
Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura
(Fao) e la Commissione del Codex Alimentarius, la collaborazione con altri
Enti tra cui le Ong internazionali come
FDI e l’International Diabetes Federation. Si sa che una dieta comprendente
cibi conservati con alto contenuto di
grassi, sale e zucchero è cosa abbastanza comune nella odierna società.
Migliorare l’alimentazione imporrà ai
governi l’adozione di leggi e di regolamentazioni con pesanti riflessi sulle
politiche riguardanti la salute. È necessaria una diversa filosofia in ambito
agroalimentare per fornire cibi sani a
prezzi accessibili; Enti di assistenza
sanitaria che educhino e facilitino cambiamenti nel comportamento del pubblico per raggiungere un sano stile di
vita. Per futuri successi nella lotta alle
Ncd anche alcune partnership sono fondamentali. Molte Ong e organizzazioni
della società civile si sono già unite nell’“Alleanza Ncd” e in quella “mondiale
dei professioni della salute” per condividere competenze e coordinare sforzi
nel promuovere il cambiamento. L’FDI e
l’International Diabetes Federation (IDF)
riconoscono l’importanza di tali partnership. Lo testimonia tra l’altro, la diffusione al Congresso Mondiale Dentale
del 2007 di Dubai, di un “Invito all’azione per la gestione dei casi integrati del
paziente diabetico” che ha spinto l’IDF
a destinare risorse per la salvaguardia
della salute orale per chi fornisce cure
ai diabetici, promuovendo in tal modo
una maggior consapevolezza dell’importanza del benessere della bocca
nella gestione della malattia diabetica.
Oggi è nostro compito sottolineare la
dichiarazione politica avente per oggetto le Ncda, facendo fronte a questioni
complesse come può esserlo la cattiva
alimentazione. Attenuare questo specifico fattore di rischio renderà più facile
prevenire e controllare le malattie orali
e il diabete di tipo 2.
Martin Gillis
Martin Gillis è Assistant professor e
membro del Consultative Section on
Diabetes Education dell’IDF. Si occupa inoltre della salute orale per conto
dell’IDF. È autore di una relazione dal
titolo “Cattiva alimentazione, fattore di
rischio in testa all'epidemia delle malattie non trasmissibili” facente parte del
programma scientifico, del Congresso
mondiale dentale FDI 2012 nella stanza
S221 del HKCEC.
Congresso FDI
Il lancio ufficiale sul web
di Global Caries Initiative
Hong Kong – Pochi giorni fa c’è stato il
lancio ufficiale del sito web dedicato alla Global
Caries Initiative (GCI) dell’FDI, attraverso il quale la federazione comunica obiettivi e successi
dell’iniziativa. Una piattaforma sul sito, attraverso la quale i partner dell’iniziativa possono
dibattere su modalità specifiche per portare
avanti il progetto.
L’FDI ha affermato di essere orgoglioso di GCI,
non solo per il ruolo innovativo e visionario che
assegna alla medicina dentale, ma anche per
l’opportunità che offre di integrare al meglio la
medicina dentale nella politica della salute pubblica, ad esempio nel campo delle malattie non
trasmissibili.
Lanciata nel 2009, con il supporto degli
sponsor fondatori Colgate, Unilever, Procter and
Gamble, GlaxoSmithKline e Wrigley, GCI è stata
creata per integrare in modo pratico la promozione della salute globale, contenuta nella missione
FDI. Obiettivo finale è facilitare un cambiamento
nella gestione preventiva della carie. Tenendo a
mente tutto ciò, uno dei primi successi è stato
lo sviluppo di un sistema di gestione e classificazione della carie. L’attenzione al problema
da parte di FDI (2011) rappresenta un passo
fondamentale rispetto alla scienza attuale, e
uno strumento per raccogliere maggiore consenso attorno al tema. Si tratta, inoltre, di un
primo segno di integrazione tra i progressi fatti
nella scienza odierna e la pratica odontoiatrica,
anche se bisogna riconoscere che in futuro ci
sarà bisogno di affinamento e di nuovi sviluppi
per costruire le basi di un maggiore progresso
della GCI. La GCI è anche la risposta concreta da
parte di FDI a una necessità espressa alla 120°
sessione del Comitato esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dal direttore generale Margaret Chan: «La salute orale è un’area
trascurata della salute internazionale». Esponenti della professione concordano che la carie
non è solo salute orale, ma anche qualità della
vita e costi economici, considerando il numero di
giorni di scuola e di lavoro persi a causa di dolori
della bocca.
Eppure solo pochi programmi internazionali, con i relativi meccanismi di finanziamento,
affrontano il problema. La GCI intende invertire
la tendenza, generando una maggior consapevolezza sulle implicazioni di una salute orale
trascurata. Maggiore attenzione alla prevenzione, quindi, e collocare la salute orale a un livello
superiore nella politica di sviluppo nazionale e
internazionale. Secondo l’FDI, il GCI non rappresenta uno spostamento da un modello chirurgico
e di cura a un modello basato sulla prevenzione,
dal momento che il restauro, sia per motivi di
salute sia per motivi estetici, avrà sempre un
ruolo fondamentale nella professione. Il modello
preventivo soddisfa l’esigenza specifica di «guidare il mondo verso una salute orale ottimale»,
raggiungendo un pubblico più ampio in tutto il
mondo in un breve lasso di tempo. Secondo la
Federazione, si cerca di includere la cura più
“Vision 2020”
Un rapporto per parlare di salute orale e affrontare la crisi
Hong Kong – Oggi alcuni membri
della Task Force “Vision 2020” hanno
pubblicato un nuovo rapporto che parla
per la prima volta di problemi di salute
orale e modi per affrontare la crisi su
scala mondiale. Il documento, disponibile
sul sito web dell’FDI (fdiworldental.org),
consiglia di ampliare il ruolo dei professionisti della salute orale e l’accesso alle
cure al fine, tra l’altro, di migliorare la
salute orale nel mondo entro il 2020.
Per la Task Force erano presenti: il
Presidente dell’FDI, Orlando Monteiro
da Silva, il Presidente della Task Force
Michael Click e il Decano della Peking
University School of Stomatology, Tao
Xu. In totale, otto persone hanno lavorato
al progetto. «Il nostro mandato è stato
quello di identificare le principali sfide
per l’allargamento di accesso all’assistenza sanitaria orale in un momento
in cui è più urgente che mai» – ha detto Xu ai membri della stampa. «Questo
report rappresenta un invito all’azione,
per garantire che le priorità di salute
orale ricevano sufficiente attenzione e
risorse per combattere la diffusione delle
malattie orali». Stanley Bergman, CEO di
Henry Schein, società che ha partecipato
alla stesura del documento, ha osservato
che, anche se realizzare l’obiettivo del
2020 sarà una sfida enorme, il progetto costituirà in futuro un esempio senza
precedenti per i partenariati privato-pub-
blico nell’affrontare i problemi di salute.
Secondo da Silva, malattie orali, carie,
malattie parodontali e cancro orale, interessano grandi parti della popolazione in
tutto il mondo. «Dobbiamo agire ora se
vogliamo affrontare la crisi entro il 2020»
– ha detto.
Dental Tribune International