L`articolo - Terra Nuova

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L`articolo - Terra Nuova
S c u o l a
d i
P a l l a v o l o
Anderlini
NEWS
Vivere Basso,
Pensare Alto
di Andrea Strozzi
“Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà
difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare
bene come sei. Quindi: vivi come credi. Fai cosa ti dice
il cuore… ciò che vuoi… Una vita è un’opera di teatro
che non ha prove iniziali. Quindi: canta, ridi, balla,
ama… e vivi intensamente ogni momento della tua vita…
prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi.”
Charlie Chaplin
Bastone. Carota. Bastone. Carota. Il
circolo vizioso è apparentemente interminabile. Ti senti come il famoso
criceto nella ruota: corri a perdifiato, senza un obiettivo preciso, e non
avanzi di un millimetro. Qualcuno ha
deciso. Per te. Prima di te. Indipendentemente da te.
Quindi rifletti. Valuti. Soppesi. Pianifichi. Decidi. E lo fai. Ti lanci. Esattamente un anno fa, proprio mentre la
disoccupazione supera in Italia quota
13% (quella giovanile è lanciata come
un treno verso quota 50%), capisci
che è il momento di farlo.
“Cosa può spingere un giovane a mollare un posto di lavoro fisso, prestigioso e ben retribuito?”, mi chiesero qualche mese fa, durante uno streaming
sul Web.
“Cosa può spingere quel giovane a
cercarlo, quel posto di lavoro!” risposi
io. “Un posto di lavoro che in tantissimi
casi si trasforma nella gabbia d’acciaio
della modernità, all’interno della quale
vieni spremuto finché ce n’è un pezzo, dove l’unica cosa che conta è la
produttività, l’arrivismo, la spregiudicatezza, l’accumulo monetario. In una
parola: il profitto.”
Perché questo? Perché devi aderire
a un modello. Un sistema di (dis)valori che qualcuno ha deciso per te. Si
chiama consumismo. Fatto di mode,
omologazione, ostentazione, spreco.
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E allora, quando il quadro diventa
chiaro, ti lanci, incurante del fatto di
avere un paracadute sulle spalle. Perché il paracadute, se ci siamo preparati bene, ce l’abbiamo già nella testa.
E soprattutto nel cuore. E, se siamo
stati proprio bravi, potremmo addirittura scoprire di avere sulle spalle non
un paracadute, ma… un paio d’ali.
Proprio in questi giorni, a un anno
esatto dalle mie dimissioni, comincia
in tutta Italia la distribuzione del mio
primo libro: “Vivere Basso, Pensare Alto …o sarà Crisi vera”, una via
di mezzo tra un diario personale e un
saggio sullo stato di salute socioeconomica di questa nostra malconcia
penisola. Alla scoperta di un nuovo
modello all’orizzonte, dei criteri per la
sua progettazione e delle tappe necessarie al suo raggiungimento.
Non credo quindi che esistano parole
migliori di quelle del più grande genio
del cinema per descrivere il crocevia
di emozioni in cui mi trovo adesso. Chi
mi conosce da vicino credo possa immaginarle. Perché in fondo, lo sappiamo bene: sono sempre e soltanto le
aspettative a fregarci. Quelle degli altri
e, soprattutto, le nostre. Esse rispondono a un palinsesto di convinzioni e
di convenzioni che molto spesso forgiano quella gabbia d’acciaio, appun-
to, oltre le cui sbarre siamo convinti di
non potere andare. Convinzioni e convenzioni economiche. Sociali. Religiose. Cioè: culturali.
“E se quella prigione non esistesse?”,
mi sono chiesto. “E se gli unici condizionamenti che scegliessimo consapevolmente di assecondare diventassero quelli del nostro cuore?”
In questo caso, le sbarre di quella prigione si rivelerebbero ben presto assai
fragili, indicandoci una via di fuga. Unico, fondamentale requisito: possedere
una rotta precisa. Una mappa dei sentieri. Che dovrà essere rigorosamente
redatta da noi stessi, o insieme alle
persone con cui scegliamo di condividere il nostro percorso. No, non ho
mai detto (né mai dirò) che sia un’impresa facile. Dico soltanto che è possibile. Soprattutto, se cominciassimo
a smontare uno alla volta i condizionamenti con cui siamo stati ipnotizzati
fino ad ora e, grazie ad argomentazioni il più possibile oggettive, ci persuadessimo che un destino diverso è a
portata di mano.
E così ho davvero pensato che i temi
che da un anno trattavo quotidianamente all’interno del progetto “Low
RUBRICA LLHT
highlights
Chi è
Andrea
Strozzi
Living High Thinking” avrebbero
potuto trasformarsi in un libro. Un piccolo libro, per l’esattezza. Centoventi
pagine di esperienze autobiografiche
sul vero cambiamento, di considerazioni e testimonianze dirette, di intuizioni bioeconomiche e valutazioni sociali su questo mondo del lavoro e sul
nostro futuro prossimo.
La rinuncia volontaria a un posto di
lavoro prestigioso e ben remunerato.
Il ripudio dell’ipnosi consumistica fondata sul ricatto merceologico di un’insoddisfazione sistemica. L’incrollabile
fiducia nella forza motrice dei propri
valori, alimentata dal richiamo della
Natura. Una follia spregiudicatamente visionaria. L’urgente riaffermazione della cultura ellenica del limite. La
consapevolezza che il cambiamento
necessario non sarà quello propagandato dal pressapochismo mainstream,
ma una metamorfosi valoriale che parta dalle radici della nostra sensibilità,
sia sociale che ambientale. E, per una
volta, alla spietata critica del modello in declino si affianca la proposta –
chiara e fruibile – di un impianto concettuale alternativo, realmente sostenibile e
destinato a soppiantare quello esistente.
Per testimoniare che possiamo finalmente tornare a scrivere in prima persona le leggi che governano la nostra
vita e il nostro benessere, occorre
un’azione comunitaria, vernacolare e
“bassa”, ispirata però da un pensiero
corale, responsabilizzante e “alto”. Il
XXI secolo ha in serbo per ciascuno di
noi qualcosa di grande: non facciamoci cogliere di sorpresa.
Il libro “Vivere Basso, Pensare Alto”
è distribuito nelle librerie di tutta Italia,
nei negozi di alimentazione biologica
affiliati a TerraNuova e, a breve, in formato ebook.
Oppure, è possibile ordinarlo direttamente tramite l’indirizzo http://llht.org/
vivere-basso-pensare-alto/
D
opo una carriera di quindici
anni nella governance di alcuni gruppi bancari nazionali, in cui si è occupato di sviluppo
del Personale, performance-management, pianificazione strategica e
M&A, oggi Andrea Strozzi ha scelto
di dare priorità ai Valori in cui crede: oltre a gestire il suo blog e a a
scrivere su “Il Fatto Quotidiano”,
Andrea Strozzi collabora attualmente con PAEA – Progetti Alternativi
per l’Energia e l’Ambiente e con il
PER – Parco dell’Energia Rinnovabile, una struttura ricettiva unica in
Italia (situata sulle colline umbre),
esclusivamente alimentata da fonti
energetiche rinnovabili ed espressamente concepita per l’ospitalità e la didattica ricreativa sui temi
dell’ecosostenibilità e del risparmio
energetico.
Andrea durante i lavori di gruppo di uno
dei workshop di Bioeconomia al Parco
dell’Energia Rinnovabile (TR), prestigioso
centro di ricerca e sperimentazione scientifica, nonché struttura ricettiva realmente
sostenibile, in quanto alimentata esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili
e acqua piovana.
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