dispensa_11 - UTE Cinisello

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ANNO ACCADEMICO 2016/2017
CORSO MILANO & LOMBARDIA
VILLA DELLA PORTA BOZZOLO Casalzuigno (VA)
La villa venne costruita nella seconda metà del '500 quando il nobile notaio Giroldino
Della Porta acquistò a Casalzuigno una vasta estensione di terreno per realizzarvi una
dimora signorile.
All'inizio del '700 la villa vide una delle sue più importanti trasformazioni per iniziativa di
Gian Angelo III Della Porta (1690-1745), in occasione delle sue nozze nel 1711 con
Isabella, figlia del conte Giorgio Giulini, antenato del noto storico milanese. Grazie
all'architetto Antonio Maria Porani, egli volle impostare l'asse principale del giardino
parallelamente alla facciata interna della dimora (contravvenendo così alle classiche norme
secondo le quali l'asse principale doveva essere in asse con i saloni principali della villa,
dividendo in due parti simmetriche il giardino stesso).
III secolo risalgono invece ulteriori interventi di riqualificazione che aggiungono l'imponente
giardino all'italiana con scale, fontane, giochi d'acqua e un'edicola affrescata. Intorno alla
villa esistono interessanti rustici, come ad esempio un monumentale torchio contenente un
ciclo di affreschi rococò dipinti nella bottega del pittore Pietro Antonio Magatti. Al medesimo
periodo risale la realizzazione di una ricca fontana realizzata nel 1723, ad opera
dell'architetto Pellegatta.
Dopo queste realizzazioni la famiglia Della Porta entrò in declino e nell'Ottocento la
residenza venne venduta dapprima ai Carpani, poi nel 1861 ai Richini e quindi nel 1877 ai
Bozzolo che ne rimasero proprietari sino al 1989, anno in cui la struttura venne donata al
FAI.
La facciata di Villa Della Porta Bozzolo è semplice ed elegante, in particolare per la
linearità delle forme e per le decorazioni a tinte tenui concentrate soprattutto attorno alle
finestre. Addentrandosi all'interno, la prima stanza che si incontra è l'ampia sala da ballo,
con il pavimento in cemento colorato e un imponente camino in marmo, affrescata con
scorci paesaggistici che creano un interessante gioco di illusioni prospettiche. Nella volta
sono invece rappresentate coppie di amorini che sorreggono dei tondi contenenti figure
allegoriche e fanno da cornice all'immagine centrale dell'incontro tra la Pace e la Giustizia,
richiamante un salmo di Davide.
Da qui dirigendosi a sinistra si incontrano la sala del biliardo coi busti di Camillo Bozzolo,
senatore del Regno, e della moglie Caterina Belfanti, un salottino dotato di un prezioso
arredamento ove spiccano un'ampia specchiera settecentesca, un pianoforte impero ed un
orologio da parete di manifattura piemontese.
Andando invece verso destra, superato il camerino, si accede alla sala da pranzo dotata di
una volta affrescata con l'immagine di San Francesco sul carro di Elia: in questa stanza è
possibile ammirare una raccolta di vasi farmaceutici e, all'interno di un'antica credenza, un
servizio da tavola in ceramica riportante lo stemma del casato fondatore.
Si passa quindi attraverso le cucine ed un'anticamera impreziosita da un armadio
settecentesco contenente parte della raccolta libraria della villa per poi raggiungere lo
studio, il locale meglio conservato nel tempo con il suo austero arredo ligneo e, alle pareti, i
ritratti dei fratelli Richini che divennero proprietari della villa poco dopo la metà del XIX
secolo.
Salendo lo scalone si giunge al livello superiore dell'edificio, entrando in una galleria
affrescata dove all'interno di finte nicchie sono rappresentate le figure femminili simbolo
delle sette Virtù con al centro l'episodio biblico di Agar e Ismaele assistiti dall'Angelo.
Sulla destra si apre il salone decorato con un fregio settecentesco opera del Romagnoli e,
all'interno di cornici dipinte, ritratto di alcuni membri della famiglia Della Porta.
Il piano si completa poi con una serie di stanze da letto: a destra del salone si trovano in
successione la "camera del letto rosso" con il suo talamo a baldacchino della fine del XVIII
secolo e la splendida "camera dal letto verde", dove spicca un originale letto del
Settecento con le cortine del baldacchino damascate e il paramento alla base realizzato in
seta intrecciata con fili d'argento; da notare anche le poltroncine e le sedie neoclassiche
che completano l'arredo.
Alla sinistra del salone, si costeggia una piccola alcova per giungere poi alla "camera del
baldacchino giallo" che prende il nome appunto da un letto circolare in seta damascata
collocato in un ambiente arricchito anche da una solida scrivania francese e da una
specchiera d'epoca. Riattraversando la galleria si possono osservare le ultime tre stanze:
"la camera del letto giallo" che ospita affreschi sulla vita di Mosè e un prezioso orologio
da tavolo stile impero, e un'anticamera con un fregio decorato da vicende evangeliche che
conduce ad un'ulteriore alcova. Rientrando nella Galleria si accede all'anticamera
dell'appartamento verso le terrazze.
Il parco
Tratto distintivo della villa è sicuramente il ricchissimo giardino esterno, caratterizzato da un
significativo patrimonio di piante e fiori, da edifici rustici che rimandano ad un passato in cui
l'edificio era punto di riferimento dell'attività agricola della zona e da elementi monumentali
che lo rendono una vera e propria "architettura dell'ambiente".
Varcato l'ingresso e superate le scuderie, ci si imbatte in una serie di strutture che erano
adibite a scopi pratici: la ghiacciaia dove venivano conservati gli alimenti, il cinquecentesco
monumentale torchio in legno (il più grande nel suo genere di tutta la Lombardia), utilizzato
per la spremitura delle vinacce, la macina sfruttata per la produzione di olio, la vecchia
filanda e la cantina, dove sono ancora conservate antiche botti.
Tutto questo fa da preludio allo stupefacente giardino barocco che si articola lungo un asse
principale parallelo alla facciata dell'edificio, che risale la vicina collina attraverso quattro
terrazzamenti ornati da balaustre e statue in pietra di Viggiù e collegati da un'elegante
scalinata dello stesso materiale che raggiunge il cosiddetto "teatro", una vasta e
scenografica area verde punteggiata da cipressi e impreziosita da un fontanile.
Da qui è possibile proseguire lungo un sentiero sterrato che si inoltra nel bosco fino a
raggiungere il vicino belvedere, dove godere della splendida vista sulla Valcuvia e le alture
limitrofe e ammirare la chiesetta di San Bernardino, risalente al XV secolo.
Partendo invece sempre dal parterre principale di fronte alla villa e superando una
cancellata d'ingresso sulla quale spiccano le statue delle Quattro Stagioni, si giunge al
"giardino segreto", uno spazio più raccolto e meditativo con un viale alberato che conduce
ad un'edicola che racchiude un affresco raffigurante Apollo e le Muse, che si congiunge
virtualmente con un'altra pittura, Apollo e Dafne, situata nella corte rustica della Villa.
Dal punto di vista floreale il parco si presenta, in particolare da fine febbraio in poi, come
una variopinta tavolozza di colori grazie soprattutto a roseti, ortensie ed una grandissima
varietà di crocus