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M. PASCAL (Napoli - Italia) COSTRUZIONI GEOMETRICHE PER LA CORRENTE PIANA CIRCUITO-ROTATORIA INTORNO AD UNA LAMINA RETTILINEA In una sua Nota il sig. E. CAROFOLI (*), prendendo le mosse dal potenziale complesso della corrente provocata da una lamina piana rotante in seno ad un fluido in riposo, già determinato dal CALDONAZZO (2), ha trovato l'analogo potenziale per il moto intorno ad una lamina rotante in una corrente che ha una nota velocità all'infinito e che possiede ancora una circuitazione non nulla intorno all'ostacolo. Supponendo che la velocità all'infinito sia Z7=cost. parallela all'asse x (fisso e con l'origine nel centro di rotazione), che la velocità angolare co sia del pari costante, e dicendo _T la circuitazione, li la distanza del punto medio della lamina dal centro di rotazione, a l'angolo costante che la lamina forma con la congiungente l'origine col centro della lamina, 4a la lunghezza della lamina, la risultante delle azioni dinamiche su questa è R=R,. + iR}l=ig Tir— 2Ì7Tgcoa2 U+ 8jzga2co2h cos aei{Mt+aì + + 6ijiQ(oa2Uei*lrot+a) — gcoh cos «ZV<a,H"a> — gwhl V w riferita agli assi fissi, ed il momento risultante rispetto all'origine è MQ = ghlireos oot-\-27iga2U2 sen 2(œt + a). Se si suppone n=0, queste espressioni possono ovviamente semplificarsi e possono scriversi n +47? 7? + 7? _> 7? M0 = \R2\h2 + \R3\h3, avendo posto Ri=igU\r-2ncDa2\ R2=6jigcoa2Uie2icot R> = 2gcDh \4:7xa2co-r\ ekof, ed avendo indicato con h2, hs i bracci delle forze R2 e R,} rispetto all'origine, e con \R2\, \ R3 \ le grandezze di tali forze. (*) E. CAROFOLI : Sur le mouvement autour d'une plaque plane en rotation. Comp. Rendus, Paris, t. 184, 1927; p. 804-806. (2) B. CALDONAZZO : Sopra la rotazione uniforme di un solido in un liquido indefinito. Nuovo Cimento (7), v. 26, a. 69, 1923; p. 25-39. 276 COMUNICAZIONI Il moto riferito ad assi fissi non è permanente; ma per quel che riguarda la determinazione della posizione delle forze agenti sulla lamina e la loro variazione al variare del tempo può essere facilmente studiato. Noi ci proponiamo appunto di far vedere come con alcune semplici costruzioni geometriche sia possibile assegnare in ogni istante la posizione e la grandezza della forza risultante agente sulla lamina in rotazione uniforme. 1. - Supponiamo in primo luogo che sia h=Q; la lamina, adagiata inizialmente sull'asse x, abbia cioè il suo punto di mezzo nelf origine e roti uniformemente intorno a tale punto. L'espressione della forza risultante è allora (1) R=Ri + R2 e quella del momento risultante rispetto all'origine (2) M0 = \R2\k2. Prescindendo per ora dalla forza Ri che non dipende dal tempo, è costantemente diretta secondo l'asse y, ed è quindi tale che il suo momento rispetto all'origine è zero, si ha subito che il braccio rispetto all'origine della forza R2 è (3) Ä 2 -=- sen 2o)t avendo posto 3co L'equazione della linea d'azione di tale forza è dunque (4) x cos 2cot + y sen 2œt=~—sen 2œt. Si ricava subito allora che la linea d'azione della forza R2 passa costantemente per il punto di coordinate lx=Q, y=-). La linea d'azione (4) incontra la direzione inclinata dell'angolo œt sull'asse x (cioè — si può dire — la lamina, quantunque la lunghezza di questa possa esser tale che il punto d'intersezione si trovi soltanto sul prolungamento) nel punto Pi di coordinate x=- sen 2œt, y=A sen2 œt ad una distanza cioè dall' origine (centro di rotazione e punto medio della lamina) ò=A sen cot. Tale punto (5) si muove dunque al variare del tempo sulla .r + ^ _ _ J = = T circonferenza M. PASCAL : Costruzioni geometriche per la corrente piana che ha per centro il punto fisso per il quale passa costantemente la forza 211 R2, ed ha per raggio - . Se a partire dal punto Pi riportiamo sulla direzione della retta (4) un segmento proporzionale alla grandezza della forza, cioè C2=9kgœ2na2A=k \ R21 (in cui il coefficiente k ha opportune dimensioni) otterremo il punto P2 di coordinate x= (± + C2) sen 2cot, sen2 œt+ C2 y = (A-2C2) y il cui luogo al variare del tempo è l'ellisse (6) + - 20A pj3)' (é 2 / \ 2 2 = 1 di centro [x=0,y=~\ e con gli assi paralleli agli assi Fig. i. coordinati. Si vede facilmente che l'ellisse (6) è tutta esterna alla circonferenza (5). Poiché queste due curve possono facilmente costruirsi appena sia assegnata la corrente circuito-rotatoria, è chiaro che si potrà in ogni istante disegnare in posizione e grandezza la forza dipendente dal tempo che agisce sulla lamina. Basta infatti congiungere col centro del cerchio (5) il secondo punto d'intersezione della lamina colla circonferenza stessa, e prolungare fino all'intersezione con l'ellisse (6). 2. - La forza RL indipendente dal tempo, che del pari agisce sulla lamina, ha, come abbiamo detto, la direzione dell'asse y. Immaginandola applicata nel punto (x=0,y=-), essa potrà facilmente esser composta con la forza R2. Diciamo d un segmento proporzionale alla grandezza della forza RL. L'equazione della linea d'azione della risultante di tutte le forze agenti sulla lamina nel caso ora in esame (h=0) è (7) CA x[C2 cos 2œt-\- Ci] + yC2 sen 2œt= -~- sen 2œt. Anche la forza risultante passa per ogni valore del tempo per il punto (x=0,y=-J. Il luogo del secondo estremo del suo vettore rappresentativo applicato in lx=0,y=-\ è la circonferenza X2 + H (A + Ci di centro (a;=0, y = - + Ci) e di raggio C2. =Cì 278 COMUNICAZIONI Il punto di applicazione della forza risultante sulla lamina ha per coordinate y= „ '] „ sen"2 cot x= -„-*. - ~ sen œt cos œt, ^ î ~v ^2 ^i ~r ^2 alla distanza dal centro di rotazione CU , Al variare del tempo, tale punto descrive la circonferenza { *" + ^ ~~ 2(C[+ C2)) - 4(Ci + Cf ' tangente all'asse x sull'origine. Disegnata dunque tale circonferenza, si ha subito la posizione della risultante, congiungendo l'intersezione della lamina con la circonferenza stessa col centro di questa. 3. - Se h è diverso da zero, compare nella espressione della risultante il termine Rs=2gœh\4C7ta2œ-r] ed in quella del momento risultante rispetto all'origine il termine g Uhr cos œt. Il braccio dunque della forza R3 rispetto all'origine è hz = B cos œt avendo posto B ÜF 2Q\4t7ia2m—r\' L'equazione della linea d'azione della R:) è allora x sen œt — y cos œt=B cos œt. La forza R3 passa costantemente per il punto (x=0,y=—B). Il punto P di intersezione delle linee d'azione delle due forze R2 e R:ì ha per coordinate x=(A+2R) sen œteos œt, y=—B+(A + 2B) sen2 œt. Il luogo di tale punto è la circonferenza *-+(y-2J-(—H A _1_ 9 / ? che ha per raggio — - — ed è concentrica alla circonferenza che abbiamo già trovata come luogo del punto d'intersezione della linea d'azione della forza R2 con la lamina. M. PASCAL : Costruzioni geometriche per la corrente piana 279 La posizione della forza Rs è quindi molto facilmente determinabile. Dal punto P riportiamo nella direzione e verso delle due forze R2 e Rs due segmenti C2 e Cs proporzionali alle grandezze di tali due forze. Il punto Q, secondo estremo della risultante applicata in P ha per coordinate x=[(A + 2B—2C2) sen œt+ C:ì] cos œt y = [(A-\~2B-2C2) sen œt+Cs] sen cot + C,-B ed il luogo di tale punto al variare del tempo è (9)[x* + (y-[C2-B]y-(A+2B-2CMy-[C,-B])Y==Ct[x! + (y-[a-B]yi che è una lumaca di PASCAL che ha il suo punto doppio in (x=0,y=C2 — B). L'equazione della linea d'azione della risultante delle due forze R2 e _R3 è poi (10) x[2C2 sen2 œt— C:ì sen œt— C2]—y[2C2 sen œt— (73] cos œt-\-j-[C2A sen «)t+ C^B] cos œt=Q la quale retta incontra l'asse y nel punto S _ CU sen cot + C3B y~~ 2C2senojt— C* ' Componendo infine le tre forze Ri, R2, Rs, si ottiene come equazione della linea d'azione della risultante (11) x[ d + d + ( Ci - 2 C2 sen œt) cos œt] —y[C:ì—2C2 sen œt) cos œt—(C2A sen œt+ C^B) cos œt=0. La risultante di tutte le forze agenti sulla lamina incontra questa nel punto T di coordinate CU sen cot + C,B x= - + ^ , -t_ cos œt, CU sen cot + C>B y= ' c + a sen œt che è il centro di pressione sulla lamina. Al variare del tempo esso descrive la lumaca di Pascal (12) CU *2 + 2 , 2 - ---}—„ Ci + <V C*B2 2 =ir^7^(x +y>) (Ci mar- che ha il suo punto doppio nell'origine. Per h=0 essa si riduce alla circonferenza (8) che abbiamo già trovata. La (12) può essere disegnata molto agevolmente appena sia stata assegnata la corrente circuito-rotatoria da studiare : come intersezione della (12) con la retta di inclinazione œt sulla quale è adagiata la lamina si ottiene il centro di pressione su questa. 280 COMUNICAZIONI Se poi si riporta da T sulla direzione della retta .d'azione (11) della risultante un segmento C proporzionale alla grandezza di questa, si ottiene il punto x= [CU — 2C2{Ci + C2)] sen <ot + CS(B + Ci + C2) eosœt Ci+C2 y==Ci + C2 + [C2A 2C2(d + C2)] sen cot+Csjß + C4 + Cfe) g e n ^ Ci+ c2 il cui luogo al variare del tempo è la lumaca di Pascal (13) x2 + y~- CU + 2C2(Ci+C2) Vi Ci + C2 = C2(d+C2 + B)2(x2 + y2) dove yi = y — (C±+ C2), che ha il punto doppio nel punto (x=0, y= d + C2). Per mezzo delle due lumache di Pascal (12) e (13), la costruzione della risultante di tutte le forze agenti sulla lamina in rotazione per ogni valore del tempo, è molto semplice. Come intersezione della lamina con la (12) si determina infatti immediatamente il centro di pressione che è il punto di applicazione della risultante sulla lamina. Condotta poi dal punto ( # = 0 , y=d+ C2) la parallela alla direzione della lamina per quel tempo che si considera, se ne determina l'intersezione Tr con la lumaca di Pascal (13): il vettore T' — T rappresenterà in grandezza e posizione il vettore rappresentativo della risultante di tutte le forze agenti sulla lamina in rotazione, per quell'istante.