Delocalizzazione produttiva e sistemi di supply chain management

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Delocalizzazione produttiva e sistemi di supply chain management
Delocalizzazione produttiva
e sistemi di supply chain management
Claudio Sella
Area Produzione e Tecnologia
21 maggio 2004
SDA Bocconi
Punti da discutere
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La delocalizzazione produttiva come elemento della
strategia produttiva
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Modalità e tipologie di delocalizzazione produttiva
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L’impatto sui sistemi di supply chain management in
relazione alle tipologie di delocalizzazione
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Elementi di competitività
del sistema produttivo
Capacità Produttiva
Risorse umane
Specializzazione
Sistemi di P&C
Verticalizzazione
Sistemi di SCM
Tecnologia
Sviluppo del prodotto
Ubicazione
Sistemi informativi
Politica industriale
Cultura
Politica commerciale
Etica
Politica monetaria
Religione
Mercato dei capitali
Valori
Infrastrutture
Ambiente
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Strategie produttive recenti
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1970 Automazione dei processi
1970 Informatizzazione della produzione
1970 Decentramento locale della produzione
1980 Automazione flessibile dei processi
1980 Qualità Totale
1980 Just in Time
1990 Produzione snella
1990 Reingegnerizzazione dei processi
1990 Sistemi ERP
1990 Outsourcing logistico e dei servizi
2000 Sistemi SCM
2000 Delocalizzazione remota della produzione
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Aspetti critici della delocalizzazione
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Vantaggi
Rischi
Logiche di delocalizzazione
Modalità di attuazione
Impatto sui sistemi di supply chain management
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Vantaggi della delocalizzazione
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Evitare la perdita di clienti importanti
Ridurre i costi di produzione
Stabilire partnership con potenziali concorrenti
Superare barriere commerciali
Muovere la produzione verso aree di rilevanza
strategica
Razionalizzare l’assetto produttivo
Migliorare il servizio verso aree rilevanti
Ridurre i costi di trasporto verso aree rilevanti
Ridurre i rischi di fluttuazione dei cambi
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Rischi della delocalizzazione
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Perdita di produzione interna
Perdite di controllo della qualità
Rischi di trasferimento del Know-how
Perdita di immagine
Perdita di servizio
Aumento dei costi logistici
Perdite di produzione durante il trasferimento
Rischi Paese
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Modalità di delocalizzazione
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Subcontratto di operazioni a basso valore aggiunto
Subcontratto della produzione/assemblaggio
Joint Venture con produttore locale
Avviamento di una nuova unità produttivà
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Tipologie di delocalizzazione
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La produzione parziale o totale di alcuni semilavorati
o assiemi
La produzione parziale o totale di una o più fasi fasi
del processo produttivo
La produzione parziale o totale di un prodotto o di una
linea di prodotti
La delocalizzazione di tutta la produzione di serie
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1-Delocalizzazione di semilavorati
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Invio dei materiali dal magazzino sede
al sito delocalizzato
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Approvvigionamento dei materiali in
loco da parte del sito delocalizzato
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Gestione dalla sede dei materiali
reperiti worldwide o in loco
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1-Conseguenze sul sistema produttivo
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Riduzione costi di produzione
Aumento dei costi logistici (trasporti e scorte)
Aumento dei lead time
Per chi produce su ordine (MTO) possibile necessità di
passare a una produzione assembly to order (ATO)
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1-Conseguenze sui sistemi di SCM
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Aumenta l’importanza dei processi di capacity planning,
anche collaborativi, per gestire le allocazioni delle
produzioni tra siti produttivi.
aumenta l’importanza dei processi di pianificazione
delle scorte, da svolgere simultaneamente con i
processi di capacity planning
aumenta la necessità di verificare a distanza le
situazioni sulle spedizioni, sull’avanzamento della
produzione e sulle giacenze presso il sito delocalizzato
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2-Delocalizzazione di fasi del processo
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Fase finale del
processo produttivo
Fasi intermedie del
processo produttivo
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2-Conseguenze sul sistema produttivo
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Maggiori economie di scala
Minore duplicazione di risorse
Maggiore facilità di bilanciamento tra capacità e domanda
Incoraggia la standardizzazione
Può rallentare i cambiamenti radicali nei prodotti e nei processi
L’adattamento alle nuove richieste di mercato è più lento
Elevati lead time e inventari lungo il canale logistico
Necessità di coordinamento più elevate
Per chi produce su ordine possibile necessità di passare a una
produzione assembly to order (ATO) o make to stock (MTO)
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2-Conseguenze sui sistemi SCM
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In aggiunta alle necessità evidenziate nel caso
precedente (capacity & stock planning multisito,
tracking), aumenta l’importanza dei processi di demand
planning e dei sistemi di gestione della promesse ai
clienti (ATP- available to promise o CTP- capable to
promise)
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3- Delocalizzazione di linee di prodotti
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Linea di
prodotti
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3-Conseguenze sul sistema produttivo
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Più pronta a rispondere ai bisogni dei diversi mercati
Facilita lo sviluppo del mercato in cui è stato avviato il nuovo sito
Facilità l’introduzione di nuovi prodotti
Semplifica le esigenze di coordinamento e di controllo dei costi
Duplica le risorse tra diversi stabilimenti
Maggiore difficoltà a bilanciare la domanda con le capacità
produttive
Meno enfasi sull’aspetto tecnico e concentrazione degli skills
tecnologici nel sito più rilevante
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3-Conseguenze sui sistemi SCM
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Necessità di sviluppare sistemi di gestione dei processi
di SCM per il sito delocalizzato anche diversi da quelli
di sede
Per la sede aumenta comunque l’importanza dei
processi di demand planning e di stock planning mentre
si semplificano i processi capacity planning e di
gestione dei materiali
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4-Delocalizzazione della produzione
di serie
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Produzione di
serie
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Prototipi,piccole
serie
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4-Conseguenze sul sistema produttivo
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Consente una maggiore focalizzazione su obiettivi critici
differenti ( efficienza verso flessibilità)
Incoraggia lo sviluppo delle produzioni custom
Consente di sfruttare le economie di scala
Facilita l’impiego di sistemi di gestione differenziati
Duplicazione di risorse, di processi, di scorte
Rischio di trascurare gli impianti per piccoli volumi
Necessità di riprogettare il sistema di produzione
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Elementi di competitività
del sistema produttivo
Capacità Produttiva
Risorse umane
Specializzazione
Sistemi di P&C
Verticalizzazione
Sistemi di SCM
Tecnologia
Sviluppo del prodotto
Ubicazione
Sistemi informativi
Politica industriale
Cultura
Politica commerciale
Etica
Politica monetaria
Religione
Mercato dei capitali
Valori
Infrastrutture
Ambiente
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4-Conseguenze sui sistemi SCM
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I processi di demand planning e di stock planning sono
determinanti mentre si semplificano ulteriormente i
processi di sede di capacity planning e di gestione dei
materiali
Viene meno a livello sede la necessità di sistemi
tradizionali di scheduling della produzione mentre
aumenta la necessità di programmare le fasi di
industrializzazione e di trasferimento delle produzioni
(project management)
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Conseguenze sui sistemi SCM (sintesi)
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Cambiano le modalità di produzione
da MTO o ATO a ATO o MTS
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Cresce l’importanza del planning e del controllo
sistemi di pianificazione della domanda
sistemi di pianificazione delle attività produttive e logistiche
sistemi per pubblicare piani e controllarne a distanza
l’avanzamento
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Diminuisce l’importanza dello scheduling a livello di
sede
Aumentano le necessità di integrare nei sistemi di SCM
la fasi di industrializzazione
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I processi di Supply Chain
Demand Planning &
Forecasting
Collaborative
Capacity
Planning
Supply & Distribution
Planning
Supplier
Integration
Production
Scheduling & Control
Fornitura
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Azienda
Collaborative
Demand
Planning
Order
Management
Vendita
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Caratteristiche dei nuovi sistemi di
Planning
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La logica di pianificazione è ancora quella MRP; in casi
particolari possono essere considerati algoritmi più
complessi
I motori di pianificazione devono essere veloci e
mantenere dinamicamente collegati i vari eventi (full
pegging) così da consentire simulazioni “what if”
I sistemi devono consentire il passaggio da analisi
aggregate a disaggregate (di tempo, di spazio e di
prodotto)
Devono essere orientati alle logiche collaborative
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Concerning organization:
it is a matter of perspective
We trained hard … but it seemed that every
time we are beginning to form up into teams we
would be reorganized. I was to learn later that
we tend to meet any new situation by
reorganizing; and a wonderful method it can be
for creating the illusion of progress while
producing confusion, inefficiency, and
demoralization.
Petronius, 200 B.C.
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