Il monopolio sull`uso della forza è e resta compito principaledello Stato

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Il monopolio sull`uso della forza è e resta compito principaledello Stato
federazione
Il monopolio sull’uso della forza è e resta
compito principaledello Stato
Il 10 giugno discuteremo dell’impatto della privatizzazione nel settore della sicurezza insieme a ospiti illustri.
Abbiamo chiesto ai protagonisti di esporci il loro parere.
Testo: Reto Martinelli, Addetto alla comunicazione FSFP; Foto: mad
Bernhard Guhl
Consigliere nazionale PBD (Argovia)
e presidente del Gruppo Parlamentare
polizia e sicurezza
La questione del tema della conferenza trova presto risposta: Sì,
il monopolio di Stato è e rimane un compito sovrano fondamentale. A tal proposito, la polizia deve avere i mezzi necessari, in
particolare il numero minimo necessario di poliziotte e poliziotti.
Tra l’altro, quand’ero ancora gran consigliere argoviese, avevo
presentato un’iniziativa in merito, ovvero: se a breve il cantone
raggiungerà il rapporto di un poliziotto per 700 abitanti. In nessun caso il numero di poliziotti deve essere diminuito, anche se
dei compiti legittimi di polizia vengono delegati a privati. I servizi
di sicurezza privati e le persone non dispongono della formazione necessaria per adempiere ai compiti di polizia. Nei casi come
gli eventi appena trascorsi di Parigi o Bruxelles, è concretamente
necessario un enorme numero di personale che garantisca la sicurezza interna, essendone legittimato.
Sicuramente, si potrebbero e dovrebbero assumere società
di sicurezza private per gli incarichi di sorveglianza. Ciò nonostante, anche questo personale deve soddisfare gli standard minimi; appunto per questo tutti i cantoni devono aderire ai concordati.
Pierre Maudet
Consigliere di Stato (Ginevra),
Ministro della sicurezza
Adotto questo proposito ricordando che la sicurezza appartiene
ai compiti sovrani e non può quindi essere delegata se non a
condizioni rigorose e limitate. È uno dei fondamenti dello Stato di
diritto e una condizione necessaria per garantire un’applicazione
credibile delle nostre leggi. La polizia, come braccio armato dello
Stato, è costantemente in prima linea per permettere allo Stato
d’esistere ed esercitare la sua autorità.
Quindi, la privatizzazione dei compiti di polizia e sovrani è,
in linea di massima, da proscrivere per ogni Stato degno di questo
nome e che intende rimanere tale. Al contrario, il settore privato
può essere benvenuto per sostenere la polizia in tutto quello che
non rientra nelle missioni statali. Potrebbe anche acconsentire
alla polizia di ricentrarsi sulle sue funzioni prioritarie che sono la
sicurezza delle persone e dei beni. Penso, ad esempio, ai compiti
di sorveglianza a vista o al trasporto di detenuti non pericolosi.
La sicurezza privata potrebbe così diventare complementare all’azione di polizia, senza mai però sostituirvisi, visto che la
forza pubblica che la polizia incarna deve preservare il suo monopolio di diritto.
Dr. iur. Markus Mohler
Esperto in sicurezza e specialista
nella legislazione sulla polizia
Per quanto il monopolio di Stato sia il fulcro della sicurezza costituzionale e anche un elemento indispensabile dello Stato di diritto, al presente è sottoposto a pressioni da molte parti: in alcuni
punti la pressione economica sulla comunità sembra condurre
ad uno stravolgimento delle priorità: qua e là, la qualità dei
servizi è secondaria per il (presunto?) minor costo delle società
di sicurezza private. Laddove tali servizi non hanno poteri di
polizia e dunque non possono esercitare alcuna coercizione, non
v’è nulla di male. Ciò nonostante, se tali privati esercitano continuamente l’imposizione, anche solo per ottenere informazioni
d’identità, in qualunque modo il monopolio di Stato ne risulterà
leso.
Pertanto, ci si pongono delle domande sulla violazione dei
diritti fondamentali e sulla catena delle responsabilità. Sono
molti gli attori privati in circolazione che, a breve, condurranno
a una sorta di «mercato dei poteri», piuttosto che a un monopolio
di Stato.
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Wolfram Manner
Matthias Bieri
Direttore operativo dell’Associazione
imprese svizzere servizi di sicurezza
(VSSU)
Ricercatore scientifico presso
il Center for Security Studies (CSS),
Politecnico Federale Zurigo
In Svizzera, le società di sicurezza private sono parte integrante
della vita economica e privata quotidiana. Da più di 100 anni,
sono dei partner comprovati che prendono parte agli incarichi
delegabili di protezione e controllo di polizia. Questi servizi completano le funzioni degli organi di polizia, senza peraltro competere con i loro compiti fondamentali: le società di sicurezza private si concentrano su incarichi di sicurezza preventiva, in attesa
che gli organi statali mettano l’accento sulla sicurezza reattiva.
Questa coesistenza e soprattutto il rapporto tra forze statali
e private aumenta la sicurezza pubblica e quindi la qualità della
vita di tutti. Pertanto, il settore della sicurezza privata non si
considera in competizione, ma piuttosto come un complemento
utile e necessario alla polizia, per poterle consentire di concentrarsi maggiormente sui suoi compiti fondamentali.
Sponsor principali:
L’aumento di deleghe degli incarichi di polizia alle società di sicurezza private ha sollevato il tema di quali compiti si possono
concretamente assumere. Non è sempre facile trovare la risposta. In principio, sono tutti concordi che il monopolio di Stato
debba essere preservato; però, dal momento in cui lo si mette in
discussione, prevale il disaccordo. Tuttavia, i compiti di polizia
appartengono ai mandati fondamentali dello Stato, il che richiede a quest’ultimo un’attenta gestione in caso di esternalizzazioni a privati.
Appunto per questo si devono chiarire le zone d’ombra giuridiche. Nei luoghi pubblici, in particolar modo, è fondamentale
una chiara distinzione tra competenze di polizia e servizi privati.
Quindi, non si tratta solo della ripartizione di compiti e responsabilità, bensì anche del cittadino che domanda delle condizioni
chiare in questioni sensibili per la sicurezza. Questo gli sarebbe
certamente d’aiuto e altrettanto agevolerebbe l’operato di polin
zia e servizi privati. Sponsor:
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