HOME MADE GIO PONTI ON TOUR RUNNER.COM L

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HOME MADE GIO PONTI ON TOUR RUNNER.COM L
NUOVI CLASSICI
RIEDIZIONI
FABBRICA&FACTORY
PROTAGONISTI
LE INTERVISTE
PROGETTI NEL MONDO
VISUAL ART
FRONTIERE
NEWS
BRAND IDENTITY
RICONOSCIMENTI
NUOVI MEDIA
BEST PRACTICES
DEL MOSTRARE
molteni.it
07
HOME MADE
Un’architettura e un catalogo
per la casa di Molteni&C
UN BANCO TUTTO NUOVO
Dada ripensa la cucina disegnata
da Luca Meda nel 1994
GIO PONTI ON TOUR Editoriale
La collezione e la mostra
viaggiano per il mondo
L’UFFICIO DEL FUTURO
Unifor protagonista
a Montpellier
RUNNER.COM
Un mini-sito dedicato
al tavolo Runner di Citterio
Parola d’ordine, dialogo. Un anno dopo,
M&C torna a parlare di noi con voi, il network.
Voi non lo sapere, forse, ma siete la nostra
rete. Il punto di contatto tra ciò che succede
dentro, in tutte le stanze della nostra casa, e
il grande paesaggio che sta fuori, l’universomondo. Parliamo con voi in tanti modi, con
le persone, i prodotti, le immagini, i negozi, le
mostre, i cataloghi, il sito, i social network. E
con un giornale che vi portiamo al Salone del
Mobile. M&C quest’anno si rinnova e diventa
testata giornalistica. Più autorevole, più ricca,
nuova nel formato. Da house-organ a magazine con un proprio concept editoriale, nel quale
le storie e le realizzazioni del Gruppo Molteni
sono parte integrante ma non esclusiva. Tanti
cambiamenti ma soprattutto nuove modalità di
gestione dei contenuti: interviste a tutto campo
ad architetti e designer; informazioni su realizzazioni importanti; release di eventi culturali
di primo piano legati ad architettura e design;
informazioni tecniche legate a prodotti, tecnologie, produzioni. Un magazine di Gruppo,
dove i progetti di Molteni&C, Dada, Unifor e
Citterio, con la propria identità, riflettono una
filosofia condivisa e si rafforzano nella loro diversità. Aperto al dibattito e a voci nuove, sempre più interattivo, trasversale, integrato con
gli altri strumenti di comunicazione, M&C site
voi, la nostra community.
Issue 07 - 2013
Alla realizzazione
di M&C 07/2013
hanno collaborato
Giovanni Busnelli
Laura Camerin
Cristiana Colli
Isa Consonni
Nicola Gallizia
Peter Hefti
Gionata Lucia
Aurelio Magistà
Claudia Marocchino
Francesca Molteni
Lorenza Preda
fotografie di
Andrea Astesiano
Armando Bertacchi
Mario Carrieri
Fabrizio Campanelli
Vittorio Dozio
Andrea Martiradonna
Davide Pizzigoni
Tiziano Sartorio
Vitra
Miro Zagnoli
fotolito e Stampa
Adda Officine Grafiche
Nava Milano spa
progetto grafico
ma:design
Massimiliano Patrignani
Monica Zaffini
direttore responsabile
Cristiana Colli
Finito di stampare
Aprile 2013
M&C è un periodico
registrato presso
il Tribunale di Monza
il 7 marzo 2013 n° 10
divano Large Ferruccio Laviani sistema 505/ed.2011 Nicola Gallizia poltrona D.153.1 Gio Ponti 45°/tavolino Ron Gilad tavolo LessLess Jean Nouvel
2/
molteni.it
3/
45°
VETRINA
design
Ron Gilad
Un mobile vetrato pensato per esporre e custodire oggetti. Il progetto è un’estensione del concetto che caratterizza tutta la collezione
Grado°. Rotazione geometrica dei piani che porta ad angoli smussati a
45°, risolti grazie a un giunto metallico, su cui vengono agganciati profili
in alluminio impiallacciati con essenze pregiate.
L’apertura è totalmente invisibile e avviene con una piccola chiave sul
profilo laterale. Il risultato è un solido trasparente che invita a guardare
ciò che vi viene custodito.
M&C 07 — NUOVI CLASSICI/ RON GILAD DESIGNER DELL’ANNO
LA MEMORIA
INFINITA
DI RON GILAD
Nuovi prodotti
e una mostra a Tel Aviv
di Cristiana Colli
01
La forma la costruzione
il disegno o il sentimento
il feeling l’accoglienza?
Domanda troppo semplice
per una personalità complessa.
Per saperne di più
l’appuntamento è al Tel Aviv
Museum of Art - luglio 2013 con la mostra Il logico,
l’ironico, il metaforico,
l’assurdo
02
05/
M&C 07 — NUOVI CLASSICI/ RON GILAD DESIGNER DELL’ANNO
11 /
Pannacotta
Collezione Grado°
07 / 08 / 09 / 12 / 13
Ron Gilad
per Molteni&C
e Salvatore Ferragamo:
progetto di allestimento
04
05
03
Per Ron Gilad, la casetta bianca con il tetto
rosso il comignolo e il caminetto - l’icona-installazione della sua prossima grande mostra
che aprirà il 9 luglio 2013 al Tel Aviv Museum
of Art - sarà house e home.
L’archetipo della casa, l’idea filosofica.
Luogo di coabitazione degli opposti, quelli
che lui fa convivere con ironia e allegria in cornici e specchi, lampade e tavolini, librerie e
letti, cuscini e armadi. Ma anche in quelle esili
eroiche sculture poetiche e struggenti che in sequenza escono dai muri, dagli sketch che sbucano dai fogli, dalle linee rigorose come stilettate che si muovono nello spazio. Interrogante
ma mai cupo, leggero perché profondo, Gilad
volteggia sui paradossi con grazia e sapienza
- e non potrebbe essere diversamente vista la
matrice ebraica e il sentiment di quella cultura, di quelle radici. Solidità e fragilità, staticità
e dinamismo, leggerezza e pesantezza, unicità
e serialità, memoria e postmoderno, razionalità
e inconscio, rigore e poesia, rigidità e morbidezza, ragione e sentimento. Tutto si tiene, in
equilibrio, senza incoerenza. Artista e designer
eclettico e cosmopolita Gilad, che è cresciuto e
tuttora vive a Tel Aviv, città eccentrica e vitale
dove la densità di Bauhaus è la più alta al mondo, ha respirato questo mood in casa circondato da quei pochi pezzi che si è trovato tra le
mura domestiche.
“Tutto ciò che andrà in mostra a Tel Aviv è
prodotto in Italia, direi che la mostra avrebbe potuto tranquillamente chiamarsi Made in Italy”.
Omaggio sobrio e autorevole ma perentorio
da chi è stato consacrato Designer dell’Anno
dall’Wallpaper Award 2013. Per lui che ama
avere commitment a lungo termine, e sodalizi
che raccontino storie è un riconoscimento
importante all’industria nazionale, forte di un
primato fatto di abilità, saperi, tecnologia, alta
manifattura, distretti, maestranze addestrate
alle missioni impossibili, prodotti di immensa
complessità tecnica e formale che nessun’altro
al mondo saprebbe fare. Con la più impalpabile ma essenziale delle risorse, la cultura e la qualità produttiva. Per questo talenti come Gilad
scelgono l’Italia e le sue imprese, per questo le
06/
imprese italiane di eccellenza intercettano e
costruiscono relazioni solide e prospettive di
sviluppo con autori come lui. Così è nato il rapporto con Molteni, sfidante da subito sul piano
concettuale prima che tecnico.
Con il tavolino ovale Pannacotta - delicato
e pesante allo stesso tempo, proprio come il
dolce da cui prende il nome - si è resa leggera
la pesantezza del marmo e del ferro, si sono
sperimentate tecniche costruttive e trattamento
dei materiali, si è spostata di segno e di senso
la comunicazione. Un processo analogo è accaduto con la Vetrina 45°- Collezione Grado°, un
pezzo iconico. Qui Gilad ha lavorato sulla rotazione geometrica
dei piani
Milano
9/14 aprile
2013- dai 90° ai 45° - sugli
angoli
smussati,
sui
giunti
metallici.
Salvatore Ferragamo Botique
donna L’apertura
grazie una piccola3 chiave innestata sul profilo
Montenapoleone
strutturale
crea
un risultato sorprendente:
un
Botique
uomo
Montenapoleone
20/4
solido trasparente che invita a guardare ciò che
custodisce. Di nuovo uno spostamento tra quello
che è e quello che sembra. Geniale e spiazzante,
Gilad mostra ciò che non c’è, nomina ciò che è
diverso, cerca nella forma la memoria della funzione e così facendo riconfigura entrambe. Sarà
per questo che senza chiasso, a quarant’anni,
con humor ed eleganza, rigore e poesia, Gilad
insieme alle imprese italiane, più che oggetti ha
già realizzato dei classici.
Ron Gilad
for Molteni&C
and Salvatore Ferragamo
11
06
Ron Gilad
for Molteni&C
and Salvatore Ferragamo
Nuovo skyline per l’evento promosso
ogni anno da Molteni&C e Salvatore
Ferragamo in occasione del Salone
del Mobile. Nel 2013, accanto
alle storiche vetrine di
Via Montenapoleone, si apre
al design il nuovo showroom
Salvatore Ferragamo al numero 12
di Corso Matteotti a Milano,
nel Palazzo Ferrania disegnato
da Gio Ponti nel 1936. Protagonista
di questa edizione è Ron Gilad,
artista e designer israeliano,
nominato “Designer of the Year”
nel 2013 dalle riviste Wallpaper
ed Elle Decor, che presenta un nuovo
elemento della collezione Grado°
per Molteni&C, 45˚ Vetrina:
un mobile vetrato, per ospitare
oggetti e libri di pregio.
07
07
08
01 / 02 / 04 / 05
Tel Aviv Museum of Art:
progetti per la mostra
“Il logico, l’ironico,
il metafisico, l’assurdo”
03 / 06 / 10
45° vetrina collezione
Grado°
09
10
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07/
M&C 07 — RIEDIZIONI/ GIO PONTI IN TOUR
GIO PONTI
WORLD TOUR
di Francesca Molteni
Piace a Dita Von Teese, la star del burlesque,
e a Karl Lagerfeld, il guru della moda.
È internazionale, elegante, senza tempo.
Un vero classico. È la collezione Gio Ponti,
presentata da Molteni&C nel 2012.
Altro che vintage! Tutti la vogliono,
è un successo di pubblico e di stampa
oltre ogni aspettativa
02
L’OGGETTO
di Dita Von Teese
Chi è
Dita
Von Teese,
californiana,
ha trasformato
il Burlesque
in espressione
artistica
riconosciuta.
Un po’
Bettie Page,
e un po’
pin up,
Dita sta allo
champagne
come James
Bond sta
al Martini.
Ha appena
lanciato la
sua seconda
fragranza,
Rouge.
Rouge.
04
Gli arredi disegnati da Gio Ponti tra il 1935
(sedia per il primo Palazzo Montecatini) e gli
anni ’50 (libreria, cassettone, tavolino, cornici e
tappeto per Casa Ponti in via Dezza a Milano,
1956-57) sono oggi distribuiti in tutto il mondo.
E stanno raggiungendo gli States con la mostra
“Vivere alla Ponti: Le case abitate da Gio Ponti.
Esperimenti di vita domestica e architetture per
l’abitare e il lavoro”. Dopo Milano, Roma, Venezia, Palermo, Brescia, Londra e Parigi la collezione e l’esposizione arrivano a New York e a
Los Angeles, ospiti degli Istituti Italiani di Cultura, tra maggio e giugno 2013, nell’anno che
celebra la cultura italiana negli Stati Uniti.
La mostra “Vivere alla Ponti”, realizzata per
il Salone del Mobile 2012 dall’Ordine degli Architetti di Milano e da Muse, con il sostegno di
Molteni&C, presenta una collezione di mobili e una serie di lettere, fotografie di famiglia e
video che testimoniano la modernità di un protagonista del design del XX secolo, Gio Ponti.
Un progetto internazionale, ammirato a Venezia durante la XIII Mostra Internazionale
di Architettura a Palazzo Correr Spinelli, sede
storica dell’azienda Rubelli; al Victoria&Albert
Museum per il London Design Festival; nell’ex
fabbrica di cioccolato di Krasny Oktyabr, un artworld hotspot nel centro di Mosca per “Exhibitaly. Welcome to design”, la manifestazione
dedicata alle eccellenze italiane d’oggi; a Palazzo Sant’Elia di Palermo per la Design Week;
all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, nelle sale
del prestigioso Hôtel de Galliffet, in occasione
di Maison&Objet e in collaborazione con Christofle; nel Coro delle Monache del Museo di
Santa Giulia a Brescia, affrescato nel ‘500.
Ogni tappa della mostra è accompagnata da
una conversazione con ospiti e curatori d’eccezione, da Letizia e Lisa Ponti, figlie di Gio Ponti,
a Stephen Bayley, guru inglese del design, da
Marina Valensise, direttrice dell’Istituto Italiano
di Cultura di Parigi a Frédéric Migayrou,
vice-direttore e capo conservatore del Centre
Georges Pompidou. Perché Gio Ponti, come
ha scritto Libération, è toujours global.
Il viaggio prosegue nel 2013 con nuove
destinazioni e incontri tutti a stelle e strisce.
01
08/
A casa mia, sulle
Hollywood Hills,
ho molti pezzi d’arredo
italiani. Il mio ultimo
acquisto è la poltrona
di Gio Ponti,
rieditata da Molteni.
Mi piace perché:
1/Ha una forma
rigorosa ma morbida,
ed è davvero comoda
2/L’accostamento
del blu e del bianco
con la base
in ottone mi ricorda
gli yacht anni 50
3/Quando mi siedo
mi sento come se fossi
al mare, in vacanza
04
05
Foto A. Turello/Photomasi. A cura di Roberto Croci
03
Gio Ponti ha progettato questa
poltrona in pelle e ottone satinato
nel 1953, per un interior privato.
La riedizione di Molteni & C. è fedele
al disegno originale. molteni.it
13
DCASA MARZO 2013
06
07
“Vivere alla Ponti”
una mostra itinerante
2012
Milano, 17 aprile / 22 maggio
Ordine degli Architetti di Milano
Roma, 25 maggio / 9 giugno
Showroom Frattali
Venezia, 27 agosto / 28 settembre
Palazzo Corner Spinelli
Londra, 14 settembre / 23 settembre
Victoria&Albert Museum
Palermo, 13 ottobre / 11 novembre
Palazzo Sant’Elia
Mosca, 11 ottobre / 28 ottobre 2012
Krasny Oktyabr
2013
Parigi, 17 gennaio / 17 febbraio
Istituto Italiano di Cultura
Brescia, 23 gennaio / 17 febbraio
Museo di Santa Giulia
New York, 16 maggio / 31 maggio
Istituto Italiano di Cultura
Los Angeles, 18 giugno / 26 luglio
Istituto Italiano di Cultura
Vienna, 22 maggio / 7 giugno
Istituto Italiano di Cultura
08
10
09
10
01. Vivere alla Ponti,
Istituto Italiano
di Cultura, Parigi
02. Vivere alla Ponti,
Museo di Santa
Giulia, Brescia
03. Vivere alla Ponti,
Palazzo Corner
Spinelli, Venezia
04. Vivere alla Ponti,
Casa in Via Brin,
1935-36
05. Poltrona Ponti
in tessuto
Rubelli
06. Collezione Ponti
in mostra,
Valencia
07. DCasa,
la Reppubblica,
marzo 2013
08. Collezione
Ponti in mostra,
Lussemburgo
09. Tappeto Ponti
10. Incontro al V&A
Museum, Londra
11. Gio Ponti nello
Studio di Via Dezza,
Milano
11
09/
TESO
design
Foster + Partners
ALLURE
design
Matteo Nunziati
Foster+Partners ci stupiscono ancora una volta con un tavolino dalle forme inedite.
Teso, successore del pluripremiato Arc, condivide un’esperienza progettuale molto simile
sia dal punto di vista produttivo sia per i materiali utilizzati. La struttura è ottenuta perforando una lamiera rotonda di alluminio con incisioni al laser e poi stirandola per ottenere
un solido tridimensionale. Il Design Team ha sperimentato diversi pattern per ottenere
solidità abbinata a un disegno geometrico distintivo.
Teso è in alluminio spazzolato ottone satinato o bronzo verniciato. Il risultato è un
solido dalla forma complessa e leggera. La funzionalità è garantita da piani in vetro trasparente extralight (D 120), che permettano di ammirare la complessità delle forme strutturali
da ogni punto di osservazione.
505 ED 2011
design
La poltrona Allure, opera prima di Matteo Nunziati per Molteni&C, nasce
dalla ricerca di una classicità contemporanea, intesa non come citazione e ripetizione di stilemi ma come evocazione di un equilibrio e proporzione tra gli elementi
che la compongono. Il risultato è una linea sinuosa, asciutta, ricercata, anche se
discreta, caratterizzata da spessori sottili e linee decise.
Struttura metallica, bianca o nera, braccioli sempre in metallo con inserti di pelle
dello stesso colore. I rivestimenti in diversi colori, in pelle o tessuto e della scocca in
vetroresina, possono essere liberamente interpretati in funzione dello spazio in cui
verranno inseriti. Le dimensioni contenute e le finiture di Allure sono state pensate sia
per l’utilizzo domestico sia per arredare spazi comuni in alberghi, suite o residence.
Matteo Nunziati
Matteo Nunziati apre nel 2000 il suo studio
a Milano. Si occupa di architettura di interni
e design e collabora con importanti
aziende di arredo, illuminazione e oggettistica.
Nunziati ha ottenuto diversi premi prestigiosi,
tra cui: Good Design Award 2011 Chicago,
Wallpaper Design Award 2011,
Cityscape Award 2013 Saudi Arabia
per il miglior progetto architettonico.
Dal 2004 svolge attività didattica per istituti
e scuole di design.
Nicola Gallizia
FANTASIA
design
505 ed. 2011 si dota di nuovi elementi che integrano e completano
il polifunzionale sistema componibile 505. Contenitori e madie a terra,
dove l’elemento distintivo è costituito da una struttura in alluminio dotata di piedi dal disegno innovativo. Due profondità, quattro altezze e
undici larghezze ampliano le possibilità di questo sistema flessibile.
Nicola Gallizia
Giocata sulla delicata proporzione di spessori e raccordi tra linee
curve, Fantasia, si propone come “passepartout” per qualsiasi circostanza. Una poltroncina dalle dimensioni contenute, esteticamente
versatile per la sua naturale predisposizione a vestire materiali e colori tra i più diversi, modernamente classica grazie ai piedi in legno.
Curata nel dettaglio, gioca tra la combinazione delle cuciture
e i colori delle impunture, in contrasto con i materiali scelti per il
rivestimento in tessuto o pelle.
M&C 07 — FABBRICA&FACTORY/ LA GLASS HOUSE
HOME
MADE
di Francesca Molteni
Un volume illustrato
per presentare
la Glass House,
le collezioni e la filosofia
dell’abitare
di Molteni&C.
Così nasce, nel 2013,
Home.
Un catalogo di immagini
e appunti, rinnovato
nel concept e nella grafica.
Un modo nuovo
di raccontare gli spazi
e gli arredi.
Sempre più casa.
# 01
La nostra casa è tutto.
È intimità,protezione, riposo.
È isola, rifugio, cattedrale.
È famiglia, amici, coppia.
O anche solitudine. Il bello è poter
scegliere. Una casa ospita i ricordi
e le emozioni di una vita,
difficile contenerli tutti.
E ci sono modi, arredi, sistemi
che ci aiutano a mettere ordine.
Nel nostro caos, nei souvenir
di viaggio, nei volumi comprati
in stock, negli appunti presi
qui e là. Un bel punto e a capo,
da cui ricominciare
Così Molteni&C ha disegnato la sua casa.
Un palcoscenico, un’architettura, uno spazio
da vivere. La Glass House è tutto questo e molto di più. È una casa e una filosofia dell’abitare.
È diventata anche un catalogo, Home, appunto,
e una campagna pubblicitaria.
Ma non è un set, è un edificio reale, dalle
grandi vetrate, nel verde del parco aziendale, in
Brianza, dove gli arredi e la cucina sono protagonisti. Librerie, tavoli, divani, sedie, letti, poltrone, madie. Le collezioni Molteni&C e Dada
convivono in armonia.
Epoche e tipologie diverse, atmosfere e stili
complementari si ritrovano in una casa contemporanea. Un luogo che non passa di moda
perché non conosce le mode. I grandi classici,
come i pezzi di Gio Ponti, Aldo Rossi e Luca
Meda, parlano con le nuove tecnologie di Jean
Nouvel e Studio Foster+Partners. Le proposte
raffinate di Rodolfo Dordoni e Patricia Urquiola convivono con la sperimentazione di Arik
Levy e l’ironia di Ron Gilad. Nell’ambiente living, il divano Large di Ferruccio Laviani e gli
accessori di Ron Gilad si integrano con gli elementi rieditati della nuova collezione Gio Ponti, come la poltrona D.153.1 in tessuto Rubelli,
e convivono con un classico del design contemporaneo, il tavolo Less, Less di Jean Nouvel.
La libreria 505 edizione 2012 è proposta in
un grande fuori scala. Hi-Line 6 di Ferruccio Laviani e Tivalì di Dante Bonuccelli, protagonisti
delle collezioni Dada, dialogano con la libreria
sospesa Graduate di Jean Nouvel. Passato e futuro, ricerca e tradizione. Nel segno della qualità dell’abitare.
12/
13/
M&C 07 — PROTAGONISTI/ MERRY-GO-ROUND CON LUCA MEDA
MERRY-GO-ROUND
CON LUCA MEDA
L’omaggio di Casabella
“La felicità del progetto.
I disegni di Luca Meda”
01. Banco, Dada 1994
03. Nuvola@Up, Dada 1997
02. Primafila, Molteni&C 1991
04. Teatro, con Aldo Rossi, Molteni&C 1983
05. Capotavola e Risiedo, Molteni&C 1991
07. Banco, Dada 1994
06. Piroscafo, con Aldo Rossi, Molteni&C 1991
08. Vivette, Molteni&C 1990
Una mostra a cura di Nicola Braghieri, Serena
Maffioletti e Sofia Meda con Rosa Chiesa Università
IUAV di Venezia, SBD Archivio Progetti 10 aprile - 3
maggio 2013, Venezia, Dorsoduro 2196, Cotonificio /
Depositato presso l’Archivio Progetti dell’Università
IUAV di Venezia, il Fondo Luca Meda è composto
da una vastissima quantità di disegni, schizzi,
fotografie, prototipi e modelli di design
e di architettura, provenienti dallo studio
dell’architetto-designer. La mostra rende per la
prima volta visibili circa cento documenti acquisiti,
inaugurando così l’ordinamento del fondo
archivistico e un nuovo ciclo di studi dedicati
a un progettista, protagonista dell’architettura e
del design italiano e milanese dagli anni Sessanta:
un fecondo disegnatore dallo sguardo ampio e dal
segno felice, un costruttore innovatore e sapiente.
di Francesca Molteni
La corsa, questa volta,
si ferma con Luca Meda
che “era maestro del tratto veloce.
Alla guida della sua penna
non aveva rivali”,
scrive Nicola Braghieri
Così, con il titolo “Luca Meda. La biro veloce del borghese stregato”, si apre la rubrica
Merry-Go-Round della rivista internazionale
di architettura Casabella, pubblicata sul numero 824 di aprile 2013. Un generoso omaggio al progettista nato a Chiavari per caso, che
ha scritto un capitolo importante nella storia
dell’impresa italiana e ha contribuito al successo
del Gruppo Molteni con una passione e una
partecipazione totali.
Esempio di simbiosi perfetta tra creatività
e impresa, tra arte e industria. Quasi un paradosso per un progettista che ha sempre amato
disegnare e che usava la matita più di ogni altro
strumento per descrivere e reinventare la realtà.
824: APRILE 2013
Tanti e tutti da guardare gli studi pubblicati
da Casabella: per l’allestimento Molteni al Superstudio di Milano (1984), per la poltroncina
Vivette (1989) e il tavolino Poggio (1989), per
la libreria Piroscafo (1991) e il tavolino/vassoio
Quotidiano (1991), e tanti altri.
Oggetti realizzati nel corso della lunga collaborazione con Molteni&C, oggi ancora in
produzione. Perché Luca Meda “disegnava con
fisica passione e riusciva nell’arco di pochi secondi a tracciare sulla carta infiniti particolari”,
ricorda ancora Nicola Braghieri.
Dettagli che rendono i suoi progetti ancora attuali. Merry-go-round, la corsa prosegue.
Luca Meda: disegnando con fisica passione
01. Poggio, Molteni&C 1989
14/
15/
M&C 07 — LE INTERVISTE DI CRISTIANA COLLI
UN MANIFESTO
PER LA
RINASCITA
Armando Massarenti
Armando Massarenti
è un filosofo della scienza.
È il responsabile del
supplemento culturale
Il Sole 24 Ore-Domenica.
Ha pubblicato manuali
e numerosi libri di filosofia
che hanno ispirato
spettacoli teatrali e un
esperimento educativo
promosso dalla Società
Filosofica Italiana. Per la
sua attività giornalistica
e pubblicistica ha vinto
numerosi premi. È membro
del Comitato etico
della Fondazione Veronesi
e della Commissione
di Studio per l’Etica
della Ricerca e la Bioetica
del Cnr.
foto di Ferdinando Scianna
HOLIDAY
design
Ferruccio Laviani
Ferruccio Laviani progetta Holiday, una nuova idea di sofà, narrativo, evocativo, meno essenziale, più decorativo. Struttura leggera, sedute
eleganti di grande comfort, tecniche sartoriali per i dettagli, ricchezza
delle proposte tessili e delle pelli.
Un progetto innovativo che abbandona il rigore formale e apre a una
diversa prospettiva estetica. Uno e tanti divani, grazie ad elementi diversi che rendono possibili composizioni lineari, angolari, sedute informali.
L’iniziativa l’ha presa il più
autorevole giornale economico
italiano. Così ha colmato un
vuoto e ridato fiducia e speranza
a molte reti – professionali, economiche, culturali; ha mostrato
che la transizione dalla
fabbrica alla factory implica un
rapporto nuovo tra economia
e cultura; ha pronunciato parole
magiche - responsabilità, merito, competenza, passione civile;
ha fatto narrazione di filiere che
popolano, alimentano e innovano l’industria culturale italiana.
Armando Massarenti - responsabile del supplemento culturale
Il Sole 24 Ore-Domenica ha lanciato il Manifesto
per la Cultura.
“Il Manifesto guarda a un modello di sviluppo
che non è la mera crescita del PIL ma qualcosa che produrrà anche la crescita del PIL. Noi
dovremmo essere il paese che investe di più sul
patrimonio, oltre la deleteria metafora del petrolio, ma a partire da un ripensamento radicale dei processi formativi. Un alto abbandono
scolastico e il 47% di analfabetismo funzionale sono un paradosso nella culla della Magna
Grecia, e in un paese tra i più industrializzati
del mondo che nella sua storia economica e
produttiva ha accumulato un grande patrimonio cognitivo. Il tema centrale, la prospettiva è
la centralità del capitale umano. Il Presidente
Napolitano è stato illuminante quando ci ha ricordato che il valore che possiamo trarre dalla
cultura dipende da quanto lo consideriamo un
valore intrinseco, che poi diventerà anche un
valore economico.”
Una prospettiva rovesciata.
La cultura non è mai stata una priorità in Italia per miopia della classe dirigente politica e
anche perché ha prevalso una visione economicistica, basta guardare all’ultimo governo
tecnico. Bisogna pensare ad una crescita che
contempli la formazione, la possibilità di avere
un progetto di vita, dove le persone sono libere,
DIETRO
IL BAFFO
Oscar Farinetti
Dietro il baffo allegro e divertito c’è la poesia della vita vera
“messa in qualunque cosa,
anche in una lavatrice”,
c’è l’ottimismo di chi lanciò
il famoso Gianniiii di Tonino
Guerra all’indomani di
September Eleven “perché
da lì si poteva solo ripartire”,
c’è l’investimento sulle vocazioni, c’è il piacere di maneggiare
le cose nobili della cultura materiale ad alto contenuto cognitivo
e simbolico, c’è l’orgoglio
di servire un pasto che
è nutrimento per il cuore e per
il corpo ma è anche memoria
di luogo e saperi secolari.
Dietro il baffo di Oscar Farinetti c’è un progetto di vita, c’è l’Italia operosa appassionata e
colta che piace al mondo, c’è il nuovo made in
italy che compete e vince nei mercati.
Eataly è un processo di qualità totale,
un’impresa creativa, un’infrastruttura utile.
Qual è il tracciante?
Chi ci ha creato ha messo due orgasmi sulle
due cose che assicurano la continuazione della
specie. Se non godessimo a mangiare e a fare
all’amore ci saremmo già estinti. Ma, come in
amore se conosci meglio il/la tuo/tua partner
godi di più, così è nel cibo. Se conosci bene ciò
che metti nel tuo corpo godi di più. Ma, ed ecco
il grande salto di qualità, come in amore se ami
il/la tuo/tua partner il godimento è supremo,
così è nel cibo: devi amarlo. Eataly nasce per
questo, farvi innamorare del cibo. Per amarlo
occorre conoscerne la storia e le tradizioni.
Occorre cultura.
Eataly recupera i luoghi dimenticati
per dare loro nuove vocazioni
e nuovo senso di comunità.
Uno dei nostri primi comandamenti è “mattoni
zero”. Basta costruire. L’Italia è piena di luoghi
dimenticati. A Torino abbiamo ridato vita alla
emancipate, dove le comunità sono orientate
alla felicità sociale. Dobbiamo essere consapevoli del suo valore costitutivo, sia per le produzioni industriali chiamate a incorporare la sfida
culturale nei prodotti e processi, sia per quel
segmento che chiamiamo impresa creativa.
Per i media è un’assunzione
di responsabilità importante.
È così. Il Direttore Napoletano ha ritenuto che
un messaggio forte sulla cultura poteva essere
lanciato proprio da un giornale economico.
Abbiamo messo sul piatto la credibilità e la reputazione della nostra storia per parlare a tutta
l’economia e proporre un nuovo modello di sviluppo, tenendo conto delle macerie nelle quali
siamo costretti a lavorare e produrre. L’Italia
– uso una metafora del centro studi della Banca d’Italia – con questi 15 anni di progressivo declino è come se avesse combattuto una
guerra su un terreno non convenzionale: oggi
il disastro equivale a un dopoguerra. Ci siamo
impoveriti perchè si è dissipato il capitale economico, culturale e sociale.
C’è però una partecipazione nuova,
un ridisegno della centralità/marginalità
dei territori, c’è consapevolezza sull’idea che
la cultura è una risorsa per lo sviluppo
con una grande forza di rappresentazione,
e c’è una produzione culturale con format
originali e innovativi.
Dovremo ripartire dalle città, dall’Italia civica,
da un protagonismo che non è localismo. Lì c’è
partecipazione, nuovi soggetti, altri fruitori/
produttori. Il Manifesto ha entusiasmato realtà
che si sono messe in ascolto e in cammino verso
forme di collaborazione e globalizzazione. Un
ruolo importante lo avranno le piattaforme digitali, le smart cities come fattori di rinascita a
forte contenuto culturale. In questo senso vorrei ribaltare l’approccio di Martha Nussbaum
nel suo importante, ma non sempre condivisibile, Non per Profitto. La celebrazione della
cultura umanistica – con i relativi pregiudizi
antiscientifici e antieconomici – non è un dogma. La cultura scientifica è tolleranza, apertura,
dubbio, comprensione dei diversi punti di vista, e la cultura economica è profitto con processi sostenuti dalla qualità delle strategie, dal
capitale umano, da scelte e investimenti. Immaginare separazioni nette significa non tener
conto della complessità sfidanti e dei confini
sfumati che la società contemporanea ci offre
ormai in ogni contesto.
Oscar Farinetti
è un imprenditore.
È stato AD
e presidente del gruppo
UniEuro,
ed è l’inventore
del format Eataly primo supermercato al
mondo dedicato ai cibi
di alta qualità - aperto
a Torino nel 2007, oggi
rete internazionale in
espansione con 9 punti
vendita in Italia, spazi
prestigiosi a Tokyo e New
York. Da sempre affianca
all’attività imprenditoriale
l’insegnamento
con l’Istituto
Cermes-Bocconi e
l’Università di Parma.
fabbrica di Vermouth Carpano. A Genova al
Palazzo del Millo nel Porto Antico, a Bologna
all’ex cinema teatro Ambasciatori. L’operazione di Roma è stata un forte gesto politico.
L’Air Terminal, costruito nel ‘90 per i mondiali
di calcio, affidato al maestro del post moderno
Lafuente, costato 115 miliardi di lire, era stato
usato per 37 giorni e poi dimenticato per 20
anni. Eataly gli ha ridato vita, ha bonificato il
quartiere, creando 500 posti di lavoro, ha dato
spazio e visibilità a oltre 200 artigiani del gusto
laziali. Questo per noi è fare politica. Quanto
all’architettura i luoghi dimenticati hanno in
se il patrimonio architettonico primordiale delle loro origini. Eataly punta a rigenerarlo senza
mai stravolgerlo.
Qual’è la sua istantanea
dell’Italia che produce?
Il vero primato dell’Italia è la sua biodiversità.
Eataly punta ad esaltarlo, presentandolo in un
contesto di unità. Eataly è alleato di tutte le istituzioni che hanno ben compreso questo valore
e intendono promuoverlo nel mondo. Le criticità sono legate ad una politica federale che
pensa di promuovere i territori separatamente.
L’opportunità è parlare dell’Italia intera, raccontandone la biodiversità che non esiste solo
nel cibo ma in tutte le espressioni della cultura.
L’osservatorio di Eataly cosa racconta
dello stile di vita e di consumo, delle
tendenze contemporanee legate al cibo,
alla sua funzione reale e simbolica?
Per noi il progresso, l’innovazione, il futuro
hanno profonde radici nei valori del passato.
Consideriamo futuro, cambiamento di stile
non vendere gastronomia pronta ma convincere i nostri clienti a scegliere le materie prime
e cucinare. Contribuiamo così a creare una
tendenza che giudichiamo molto contemporanea, quella di partire dalle materie prime.
Eataly + Coop = Successo.
Semplice. Noi siamo bravini a vendere cibo.
Loro sono bravini a vendere libri. Il terzo orgasmo, quello che assicura l’evoluzione della
specie, è il punto “C” la cultura. Siccome il
sesso è una questione privata, per quanto riguarda gli altri due orgasmi, cibo e cultura,
l’abbinamento tra noi e librerie.coop ci aiuta a
far godere pienamente i nostri clienti.
17/
NATURE
design
Ferruccio Laviani
Nature è ecologico e costruito con materiali naturali non trattati. Il progetto permette la circolazione dell’aria, essenziale per mantenere temperatura e umidità a un livello ottimale. Le lavorazioni, condotte da tecnici specializzati, preservano
l’energia vitale dei materiali impiegati. La testata, in compensato di pioppo proveniente esclusivamente dalla valle del Po e
certificato FSC (Forest Stewardship Council), è leggera e flessibile. La colla naturale è a base di albumina di soia, che elimina
il rilascio di formaldeide nell’aria. Per il rivestimento della testata, impiallacciatura in olmo chiaro e scuro o nella finitura naturale “FINELINER”. Vernici ad acqua a zero emissioni per la protezione da graffi e per una facile pulizia e manutenzione.
I cuscini, con rivestimento sfoderabile, possono essere disposti a piacere nei tagli orizzontali della testata, per composizioni
diverse di vuoti e pieni. Anche l’imbottitura interna dei cuscini e quella del giroletto sono ecologiche: fibre naturali, come il
cotone, abbinate a materiali innovativi, sintesi della ricerca tecnologica di Molteni&C., come INGEO©, un prodotto termoisolante estratto dal mais e dalla canna da zucchero, integralmente biocompatibile.
Il giroletto, in multistrato con imbottitura in fibre naturali e INGEO©, prodotto in due diverse altezze, può ospitare tutte
le reti, fisse o con movimento, e i materassi oggi in produzione. I piedi sono in legno massello, posti a un’altezza ideale per
un’ottimale circolazione dell’aria tra materasso e pavimento e per una migliore pulizia.
M&C 07 — PROGETTI NEL MONDO
OSPITALITÀ DI CHARME
NEL CUORE DI MAYFAIR
FILIGREE
Classico contemporaneo al Park Lane Dorchester
Hotel di Londra
design
La terrazza sui tetti di Londra e su Hyde
Park è mozzafiato, le impeccabili boiserie degli
interni addolciscono e coccolano gli ospiti con
calore domestico, le 45 camere e suite sono
da grand hotel. Alloggiare in questo hotel è
un’esperienza. Tutto è proper: la firma è di prestigio, il luogo è quello giusto, il gusto è quello
classico contemporaneo, il fornitore degli arredi
è italiano, Molteni&C.
Thierry Despont è l’architetto, artista, designer di NY che ha concepito e progettato
questi ambienti sofisticati con grazia e misura,
un luogo unico per la posizione nel cuore di
Mayfair – il quartiere residenziale di lusso dove
ha vissuto anche la Regina - e per la dimensione
intima offerta agli ospiti.
Gli ambienti – dalle varie tipologie di suite
agli spazi comuni, bar, ristorante, ingresso – sono
caratterizzati da decorazioni colte e raffinate,
Rodolfo Dordoni
texture luminose e da un’alternanza equilibrata
e armonica tra ambienti seducenti e ambienti
rilassanti, tra intimità e socialità nelle varie aree.
Con arredi della migliore tradizione di alta ebanisteria italiana con un tocco di Art Decò, e mixati con oggetti d’arte inglese contemporanea.
Di gran qualità le proposte del bar che oltre
a servire una selezione raffinata ed eclettica di
cocktails contiene la più grande selezione di
vini americani del Regno Unito. Il ristorante
CUT – una steekhouse di lusso gestita dal
famoso chef Wolfgang Puck – è un altro dei
plus che la struttura offre ad un pubblico
internazionale, esigente e competente. Per un
progetto così ambizioso non poteva mancare
il contributo della grande manifattura italiana,
impegnata in una fornitura complessa e trasversale dalle boiserie alle sedute, dagli arredi degli
spazi comuni agli allestimenti delle camere.
OSPITALITÀ DI CHARME
NEL NUOVO MONDO
Le immagini del mock-up
per Dusit International
GLISS
WALK-IN
design
Un mock-up dettagliato della stanza tipo che
contiene tutta la cultura e lo stile dell’ospitalità
di Dusit International per le prossime aperture
in India, Asia, America e Middle East.
Molteni&C è il partner scelto per la realizzazione di questo importante progetto contract
dopo la partecipazione ad esperienze importanti nel mondo dell’hotellerie di diverso tipo,
dai design e luxury hotel alle navi con gli arredi
delle cabine, ai residence e aparthotel in tutti i
continenti.
Dusit International – fondata oltre 60 anni
fa da Thanpuying Chanut Piyaoui con l’intento
di costruire hotel con le migliori caratteristiche
viste in giro per il mondo ma con l’essenza dello
spirito Thai – è un gruppo presente in Asia e
Middle East con oltre 20 strutture operative
e la previsione di altre 14 nuove sedi secondo
una filosofia che guarda ad un’offerta turistica
20/
Filigree è la nuova serie di tavoli fissi e allungabili di Rodolfo Dordoni. Il design rigoroso e l’uso
armonioso di materiali dalle diverse caratteristiche materiche sono il tratto distintivo di questo progetto. Strutture in alluminio pressofuso lucide e opache si sposano con piani in diverse finiture. Gli
abbinamenti sono molteplici. La tecnologia è protagonista discreta con sistemi di allungamento
telescopico, piani rinforzati interi, senza taglio centrale a spessore ridotto, trattamenti specifici delle
superfici per ogni tipo di materiale. Versioni fisse, rettangolari e quadrate, e una versione allungabile
rettangolare aggiungono funzionalità al progetto.
segmentata e dedicata a target specifici di utenza. L’attenzione alle esigenze di una clientela
internazionale si traduce in una policy che va
dalla scelta degli arredi e degli spazi – camere,
aree comuni, spazi benessere e meeting – ai
dettagli del servizio accurato e coerente con
il cambiamento dello stile di vita e di viaggio.
Tutto è orientato e dedicato al comfort e al
benessere con le soluzioni più innovative legate
all’ospitalità più sofisticata e personalizzata.
Oggi la matrice Thai rende Dusit uno dei
più ammirati e rispettati hotel group con un
portfolio di hospitality brands riconosciuti e diversificati: Dusit Thani Hotels & Resorts, Dusit
Devarana Hotels & Resorts, dusitD2 hotels &
resorts and Dusit Princess Hotel and Resorts,
cui si aggiungono Dusit Residence Serviced
Apartments e Devarana Spa.
M.D.T.
Gliss Walk-In, design M.D.T. , è un sistema completo di cabine armadio per progettare “al centimetro“ soluzioni lineari e
angolari, adatte a ogni tipo di spazio. Due le proposte, la prima, più essenziale, con profili agganciati a muro, la seconda, più
ricca, con schienale in diversi materiali e finiture, come “Cartapaglia” la nuova finitura melamminica che abbina matericità a
semplicità di manutenzione. Tutta l’attrezzatura può essere disposta liberamente in altezza, sia appesa sia a terra, grazie a un
sistema di staffe invisibili autobloccanti brevettato. La semplicità di progettazione e l’elevata personalizzazione dell’attrezzatura consentono di sviluppare soluzioni innovative e funzionali.
M&C 07 — VISUAL ART/ VITA IMPROVVISA
VITA
IMPROVVISA
Davide Pizzigoni
di Cristiana Colli
Le linee rosse dialogano e si rincorrono.
Tra i cordini delle poltrone, la trama
dei velluti, l’interno del tavolino.
L’impaginazione si fa serrata stretta
e claustrofobica, nel troppo pieno del Bagatti
Valsecchi, nel tanto scuro degli arredi
e degli oggetti – armature, scudi, arazzi, vasi,
mobili, credenze, tappezzerie, armadi, letti,
scansie, quadri, libri – nella spoliazione
della vita in quel luogo sopravvissuto.
Poi nelle geometrie del pavimento, nei
dialoghi tra le forme i colori e i materiali,
nella satura densità delle stanze, lo sguardo
incontra il vuoto. Un vuoto apparente,
un vuoto ordinato e geometrico, un vuoto
chiuso su due lati, forse un pieno diverso.
C’è un elemento domestico a ricordare che
la casa museo di oggi, abitata solo da reperti
visitatori e guardiani, è stata una casa.
Così proprio quell’opera che si fa intima, forte
precisa e radicale nella sua forma scarna
e quasi archetipica, è il dispositivo di una
vita improvvisa che arriva nello spazio.
È un tratto gentile e rigoroso sul limitare
di insidiose venature quello che rompe gli
algidi e fragili equilibri della casa, a dispetto
di un sentiment maschile e duro degli
interni. È uno sguardo nuovo, un imprevisto
lieve e spiazzante, e definitivamente
allora niente sarà più come non è mai stato.
45° TAVOLO
design Ron Gilad
La collezione di Ron Gilad Grado°
si caratterizza per le forme geometriche
essenziali. Tavoli grandi e piccoli, armadi,
librerie, specchi e mensole sono oggetti
che affascinano e conquistano.
I piani vengono ruotati e smussati;
i tavoli in legno e vetro e le librerie
creano uno spostamento che da un angolo
di 90° passa a uno di 45° senza spigoli;
un cubo viene estratto dal suo volume
e lascia un vuoto segnato da vernice rossa.
Sono elementi di luce, pezzi senza
tempo pronti ad assumere nuove,
sorprendenti valenze e significati.
Davide Pizzigoni
Milano, 1955
è un artista poliedrico,
pittore, scenografo,
fotografo e designer.
Vanta collaborazioni prestigiose
con importanti istituzioni
europee come il Teatro
dell’Opera di Zurigo
e lo Staatsoper di Vienna,
e con marchi prestigiosi
del mondo della moda,
dell’editoria e del design.
Progetta e realizza
scenografie per programmi
televisivi dedicati
al mondo dell’architettura
e del design. Ha tenuto
mostre personali
a Milano, Roma,
New York, Tokyo e Osaka.
Dal 2008 lavora
sul tema degli invisibili
su tre almeno direttrici:
I Guardiani dei musei,
Gli Uomini del XXI secolo,
La forma del vuoto.
22/
STACCATE E COLLEZIONATE
IL PAGINONE CENTRALE
E METTETELO TRA DUE VETRI.
BUONA VISIONE
THE CENTRAL PULL-OUT
CAN BE PLACED BETWEEN
TWO PANES OF GLASS.
ENJOY!
25/
M&C 07 — FRONTIERE/ CINA E GIAPPONE
AMBASCIATORI
NEL NUOVO
MONDO
01. Manila, Furnitalia
02. Beijing, Vita
03. Beijing design fair
2012
04. Tojio, Arflex
05. Manila, Furnitalia
06. Beijing,
Beijing Design Fair
2012
07. Manila, Furnitalia
01
Cina, Giappone, Filippine.
Il mondo guarda a Est e Molteni&C
trova nuovi alleati nei mercati in crescita.
Distributori che riconoscono l’eccellenza
della produzione made in Italy e aspirano
alla qualità del saper vivere italiano
di Francesca Molteni
02
Matteo Ricci, il gesuita, matematico e sinologo italiano, vissuto nel ‘500, ci mise 18 lunghi
anni prima di riuscire a stabilirsi nella capitale
imperiale, Pechino. Era il 1601 e la Cina era ancora proibita agli stranieri. Sallier de La Tour
fu invece, a dispetto del nome, il primo inviato
e ministro plenipotenziario italiano accreditato
presso il governo giapponese. Giunse a Yokohama il 9 giugno 1867.
Sono passati molti anni, ma non moltissimi.
E oggi Cina e Giappone sono paesi aperti al
mondo, gli scambi sempre più facili e veloci,
la curiosità e reciproca. E anche noi abbiamo
i nostri ambasciatori, portatori di cultura, prodotti e identità italiana nel lontano Oriente.
Perché tutto comincia dalla scelta del partner
giusto. Vita Industry, distributore del Gruppo
Molteni in Cina, è una sorpresa. Fondata nel
1998, la società è diventata il primo distributore
di marchi italiani sul territorio, e non solo a
Pechino. Progettano e arredano di tutto, case,
alberghi, uffici. Nel loro showroom offrono design e caffè italiano, perché i mobili non sono
niente senza il servizio e la cura per i dettagli
delle aziende italiane.
Con il sostegno di Vita Industry, Molteni&C
e Dada hanno partecipato alla prima edizione
della Beijing Design Fair, a settembre 2012, durante la Beijing Design Week.
In Giappone, invece, Arflex comincia negli
anni ‘50 e ‘60 a importare e diffondere il design italiano, e oggi continua la distribuzione
di marchi come il Gruppo Molteni. Nel suo
showroom di Tokyo ospita ogni anno mostre e
incontri con architetti italiani che collaborano
con l’azienda, da Patricia Urquiola a Ferruccio
Laviani. Perché le culture sono diverse ma il
linguaggio del design è universale.
03
05
06
Beijing Design Fair,
Pechino
28 settembre —
2 ottobre 2012
Al centro della Beijing Design Fair,
promossa dal Comune di Pechino
e organizzata da Beijing Gehua-Rizzoli
Design Communication Co., è il Made
in Italy in Cina, con l’obiettivo di creare
rapporti commerciali privilegiati e un
network interculturale tra l’Italia
e il mercato cinese. Milano è stata la guest
city dell’edizione 2012. In collaborazione
con i distributori Vita Industry di Pechino
per Molteni&C e Interni di Shanghai
per Dada, sono arrivate in Cina le
ultime proposte per l’arredo e la cucina
contemporanea del Gruppo Molteni.
04
Gio Ponti collection
in Giappone
Nel mese di febbraio 2013, Arflex,
distributore esclusivo Molteni&C
per il Giappone, ha presentato
la collezione Gio Ponti, rieditata nel 2012,
nelle principali città nipponiche:
Osaka 7-12 febbraio,
Tokyo 14-19 febbraio,
Nagoya 21-26 febbraio.
Il grande maestro del design italiano
è da subito molto apprezzato in Giappone.
La sedia Montecatini del 1935, per esempio,
era già citata l’anno successivo in un catalogo
giapponese tra i migliori 10 prodotti
di design. E due anni dopo la morte
di Gio Ponti, la prima rivista a dedicargli
un numero speciale di 100 pagine
è “Space Design”, pubblicata in Giappone.
07
27/
M&C 07 — NEWS
M&C 07 — NUOVI CLASSICI
NEWS
UN BANCO
TUTTO NUOVO
di Francesca Molteni
attraverso normative e regolamentazioni integrate e complete, che tengono
conto delle cause e degli strumenti per
prevenire, o ridurre al minimo, l’impatto
ambientale. Le tappe significative di questo percorso sono la certificazione ISO
9001, che garantisce il controllo e l’efficacia del processo produttivo attraverso un
sistema di gestione della qualità; la certificazione ISO 14001, relativa al sistema di
gestione, controllo e sistematico miglioramento degli impatti ambientali delle
varie attività; la certificazione FSC-COC,
che promuove uno sviluppo responsabile
e controllato delle foreste da cui provengono le materie prime; la certificazione
Greenguard contro le emissioni
inquinanti all’interno degli edifici; le
procedure di analisi del ciclo di vita dei
prodotti secondo le specifiche EPD; la
classificazione dell’efficienza energetica
e dell’impronta ecologica dei prodotti
secondo i criteri del sistema LEED.
Il Gruppo Molteni
sempre più green
Completati i processi
di certificazione,
sostenibilità ambientale,
ciclo di vita dei prodotti
Il gruppo Molteni ha sempre maturato
una profonda consapevolezza ambientale cercando di coniugare la tutela della
natura, della sicurezza e della salute con
il mantenimento e lo sviluppo della competitività sui mercati.Questo impegno si
traduce nello studio di strategie d’intervento che pongono l’azienda all’avanguardia nella ricerca di tecnologie,
materie prime e processi finalizzati
a contenere gli effetti indotti dall’attività
di produzione sull’ambiente e sull’uomo.
Questo preciso orientamento alla sostenibilità, che risiede nel DNA delle aziende
del Gruppo, si accentua ulteriormente
nell’ultimo decennio. Il Gruppo mette a
punto un progetto specifico perseguito
Informazioni, certificazioni
e tracciabilità totale con la
Product Information Card
New Opening Worldwide.
Qualità premiata
due volte per l’Innovazione Istanbul Miami
Colonia Lugano
Molteni & C e Dada, da sempre attente al Customer
Care, lanciano un nuovo sistema di certificazione
dei prodotti con la Product Information Card.
Un servizio nato per la certificazione delle opere
d’arte, sviluppato da ArtNetWorth, disponibile
per la prima volta anche per i prodotti di
arredamento. La carta, dotata di un codice
identificativo personalizzato, permette di accedere
a tutte le informazioni sul prodotto acquistato,
attraverso un QR code o consultando una sezione
dedicata dei siti www.molteni.it e www.dadaweb.it.
Tra le principali informazioni contenute nel database
ci sono: la certificazione dei materiali utilizzati per
la fabbricazione, le norme d’uso e i consigli per la
manutenzione degli arredi, dei tessuti e delle pelli
che rivestono letti, divani e poltrone, le istruzioni di
montaggio, un sistema di identificazione individuale
per le cucine, che comprende il progetto originale,
il tipo e la marca di elettrodomestici acquistati.
Il progetto QallaM, un libro, uno spazio e una mostra
itinerante sul tema della Qualità Molteni, dopo la
selezione nell’ADI Design Index 2011, ha ricevuto il
12 giugno 2012 il Premio Nazionale per l’Innovazione
“Premio dei Premi”, istituito su concessione del
Presidente della Repubblica Italiana e conferito su
segnalazione di ADI che assegna a QallaM anche
il Premio per l’Innovazione ADI Design Index 2011.
Questa la motivazione: “Per il progetto di ricerca
d’impresa “QallaM” (Qualità alla Molteni) che mette
a fuoco le caratteristiche della qualità, dimostrando
come il design si esprima in prodotto, processo
e servizio.” L’ADI è stata chiamata a far parte del
comitato di indirizzo del “Premio dei Premi” come
referente per il Design e segnala alla Presidenza
della Repubblica i tre premi di questa categoria. Due
riconoscimenti importanti per un’idea di innovazione
complessa e articolata che da tre anni impegna
Molteni&C nella riflessione sul tema della Qualità.
Prima impaginato nel libro QallaM, poi fissato nel
polo produttivo di Giussano con lo Spazio QallaM,
e infine portato in viaggio sul territorio italiano e
internazionale con la mostra “Qualità in viaggio”,
che prosegue il suo viaggio in Italia e all’estero
per tutto il 2013.
“Quanti banchi esistono
nella vita di un uomo?”
si chiedeva Dada nel 1994
Un Maestro al Beaubourg.
Aldo Rossi in mostra
a Parigi
Istanbul
Miami
OFFBRERA
Colonia
Molteni&C e Off Brera, galleria d’arte dedicata alla
valorizzazione dei giovani talenti, rinnovano la loro
collaborazione con una personale di Ilaria Forlini,
giovane artista milanese, nel Flagship Store di C.so
Europa 2 a Milano. L’artista presenta “Stratificazioni”,
un ciclo di opere frutto di un personale e meditato
incontro con il patrimonio degli anni ’70 e ’80.
L’incisione della lastra di ferro dolce, la presenza
controllata della ruggine, l’acidatura e l’impiego del
colore sulla superficie metallica, in sostituzione della
tradizionale tela, danno luogo a opere di grande
suggestione grazie alla loro matericità.
Il più rischioso è il banco da gioco, il più infantile il banco di scuola, il più indeterminato il
banco di nebbia, il più magico il bancomat. Ma
un banco sono anche quattro gambe e un piano.
Una struttura logica, una griglia che ordina
il mondo. Quasi nulla, ma anche tutto. Tanti
anni sono passati da quel primo Banco. E oggi,
che tutto cambia, anche il nostro si rinnova.
Il progetto, nato nel 1994 dalla matita di
Luca Meda, concentra nella struttura autoportante, brevettata da Dada, le funzioni principali
di cottura e lavaggio. Una solida fusione di alluminio sostiene la sottile linea del piano lavoro
che definisce l’orizzonte dei volumi. I contenitori si agganciano al piano. Così la struttura rimane aerea e sospesa. La nuova Banco ridefinisce
i contrasti materici e privilegia il total white.
La struttura a isola, verniciata in bianco
opaco, sostiene i contenitori sotto-Banco con
gli interni in laccato opaco. Il piano ha uno
spessore minimo e si adagia nella struttura in
alluminio, nascondendo la sua anima massiccia.
Esistono tanti banchi nella vita di un uomo, ma
nessuno è come Banco.
Lugano
28/
29/
BANCO
design
Luca Meda
M&C 07 — BRAND IDENTITY
DADA
VISUAL
DADA
STORIE/S
di Cristiana Colli
di Francesca Molteni
Nuova strategia di comunicazione per Dada
che ripensa gli strumenti di rappresentazione
tradizionale – dai cataloghi alla pubblicità
ai mock-up per i nuovi showroom – per un
dialogo più serrato con i suoi interlocutori
privilegiati, nazionali e internazionali
Storie di persone e cucine, città progetti
e prodotti, cibi architetti e designer
Al centro la scena architettonica come naturale palcoscenico, essenziale e cool, quasi un
archetipo dello spazio domestico contemporaneo. L’impianto visivo e iconografico poggia
sulla sottrazione e rimanda a luoghi scelti e
progettati, spazi mentali che parlano la lingua
dell’architettura, alludono a codici formali colti,
scelgono segni distintivi di personalità nei quali
ambientare le proposte di cucina e living.
Con un alfabeto cromatico che si sviluppa
dal ton sur ton sulla scala dei bianchi per materiali, pavimenti, accessori alle tonalità calde che
rimandano a spazi mentali, a luoghi nei quali
vivere prima che a sistemi e composizioni di
prodotto. Raffinata la citazione di alcuni tra i
pezzi di pregio che arricchiscono le produzioni
del Gruppo Molteni - dalla riedizione della mitica sedia Montecatini di Giò Ponti agli oggetti
di Ron Gilad, Jean Nouvel, Ferruccio Laviani
fino ai tessuti Rubelli.
Una comunicazione colta, sorprendente e
dinamica, prossima ai suoi riferimenti più immediati, il professionista e il consumatore esigente, quello che chiede qualità con cultura e
innovazione, sobrietà con stile e misura.
Dada, prima italiana
in Germania
Dal 28 febbraio 2013 Dada è la prima
azienda italiana a fare parte della più
importante associazione tedesca del settore
cucina, “AMK - Arbeitsgemeinschaft
Moderne Küche”. AMK è stata fondata
nel 1956 come associazione di commercio
e servizi. 120 le aziende che ne fanno parte.
L’impegno di AMK è rivolto alla tecnologia,
alla standardizzazione, al marketing e
PR, all’internazionalizzazione e alle fiere
commerciali. Ogni anno viene organizzato
un “Kitchen Day” con molti eventi live.
La prossima edizione è fissata per il 28
settembre 2013.
32/
Dada Academy 2013
Grandi movimenti
in cucina.
L’austriaca Grass nuovo
partner di Dada
Anno di svolta il 2013 per i movimenti Dada
grazie alla partnership con Grass, l’azienda
austriaca che da oltre 60 anni è leader
internazionale dei sistemi di movimento.
Una collaborazione strutturale, essenziale
per consolidare lo standard e la percezione
della qualità dei sistemi che hanno nelle
performance di queste componenti un
asset privilegiato. I mobili ad anta battente
integrano il sistema di cerniere Tiomos
che, attraverso la frenata a regolazione
continua e alla nuova cinematica, rendono
i movimenti morbidi e armonici.
InDada si arricchisce del sistema Nova Pro
- previsto di serie con l’apertura softclose
manuale o tipmatic push-pull - l’elegante
programma di cassetti che offre un design
senza tempo e massimo comfort.
Gli altri modelli Dada sono dotati del
rivoluzionario sistema di estrazione Vionaro,
realizzato con sponde personalizzate
in alluminio estruso anodizzato nero.
Il sistema si caratterizza per la doppia
profondità di serie, per basi da 60 cm
e 80 cm, a estrazione totale. Nei cassetti,
dietro il logo Dada, si nasconde
la regolazione micrometrica per un migliore
risultato estetico delle facciate.
L’apertura può essere softclose manuale,
tipmatic push-pull e sensomatic,
con servoassistenza elettrica.
Il progetto di formazione stabile e dinamica
Dada Academy 2013 nasce per trasmettere
in modo chiaro, completo e approfondito
i valori che caratterizzano il brand,
e ha l’obiettivo di migliorare il grado di
competenze a disposizione dei sales account
e dei designer nella presentazione dei
sistemi cucina. L’iniziativa ha preso avvio
nel mese di marzo, e si svilupperà lungo
l’arco dell’anno con cadenza costante
e per gruppi ristretti di 12 partecipanti.
Dada Academy è strutturata su due livelli,
entrambi suddivisi in due giornate di
formazione, cui sono invitati a partecipare
tutti i dealer e le loro forze vendita.
Il primo livello è dedicato a chi non conosce
il marchio, non ha mai visitato l’Azienda,
non ha dimestichezza con i listini e non
possiede la conoscenza delle peculiarità
costruttive e i plus di prodotto. L’obiettivo
per questo target di operatori è quello
introdurre e coinvolgere i designer/sales
account nel mondo e nel marchio Dada.
Il secondo livello è dedicato a chi lavora
già con l’Azienda, ma ha necessità di
un approfondimento orientato a migliorare
le performance tecnico-commerciali.
La formazione, in questo caso, è orientata
ad approfondire i dettagli di prodotto,
e interpretarne i benefici in chiave di
negoziazione e vendita. Una specifica
sessione formativa è dedicata in questo
caso all’utilizzo del software Pigreco e alle
funzioni migliorative della versione 1.3.
I corsi – finalizzati a una formazione
tecnico-commerciale-progettuale – saranno
tenuti dai responsabili delle diverse aree
dell’azienda cui corrispondono specifiche
competenze: referenti commerciali per
approfondire il tema della gestione degli
ordini e delle relative procedure; referenti
tecnici sia relativamente all’IT per le
funzionalità di Pigreco, sia per conoscenze
e competenze produttive legate a meccanica
e materiali; referenti dell’area marketing
per analisi, comparazioni e caratteristiche
di prodotto. Una formazione accurata,
approfondita e trasversale per operatori
chiamati a confrontarsi con un sistema
di prodotti, una cultura organizzativa
e produttiva di eccellenza.
Persone, continenti e città. Clienti, eventi
e prototipi. Architetti, designer e collezioni.
Tecnologie, brevetti e contract. Mondi e incontri raccontati in Storie/s, la nuova pubblicazione che Dada presenta in anteprima in occasione
del Salone del Mobile 2013.
Non un catalogo tradizionale ma un processo di storytelling, che in ogni capitolo guarda al mondo Dada da un punto di vista diverso, sempre eccentrico rispetto al prodotto e al
progetto. Sono interviste ad architetti e tecnici;
sono incontri con famiglie, coppie, uomini e
donne che vivono, lavorano, giocano, sognano,
cucinano, pregano, viaggiano, leggono, pensano. Sono cene, pranzi, merende, compleanni,
colazioni, brunch, anniversari. Per entrare nelle
vite degli altri, con discrezione e molta curiosità. Storie/s è un’incursione nella vita vera di
persone vere in case vere intorno al mondo,
sotto casa, dietro l’angolo, appositamente fotografate nella loro quotidianità domestica da
Miro Zagnoli. È una narrazione in 8 capitoli
che metabolizza e connette in mappe originali
una storia lunga 30 anni, rigorosamente made
in Italy, Mesero, Dada Spa, Gruppo Molteni.
È un libro di storie e rimandi, è un’antenna
che capta e restituisce i cambiamenti dello stile
di vita; è un flusso di luoghi, prodotti, pensieri,
coincidenze, esperienze, interferenze. Il progetto editoriale e i testi sono di Cristiana Colli
e Francesca Molteni, con il coordinamento di
Alessandro Ciani, Roberto Curati, Claudia
Marocchino e Andrea Molteni. La grafica di
Ma:design, le fotografie di Andrea Astesiano
Armando Bertacchi Mario Carrieri Vittorio
Dozio Andrea Martiradonna Tiziano Sartorio
Studio Guisset e Miro Zagnoli.
Sonopassatiiwriteralcivico39.Stranopalazzo,
anche all’ultimo piano c’è un writer, è il piccolo Costantino.Loavevasussurratotantevoltealnanettoe
allaranocchia,ecosìavevaorigliatoanchel’uccellino
nascostotralepiante;laconversazioneeratrapelata,
eanchelaSignoraconlaborsettanerainpiedisulla
cappaormailosapeva;epoiquelleconfidenzeerano
arrivateancheallebizzarrecreaturedeiquadrichela
mammaavevacompratoaquell’asta.Tuttiglioggetti
dellacasasapevano.
Un giorno fuggirò dalle grinfie di Ute – pensava
– la mia adorata, bionda, meravigliosa babysitter di
Utrecht,saliròsultavolo,entreròinquelcerchiomagicoconlaluce,saràcomesalirelealtevettedell’Himalaya,edepositeròunfiore.Chesorpresa,proprioinun
giornodinevelavettaèlì,faciletrailprosciuttoelo
champagne,trailcaneconleruoteeilibridicucina,
quellodelgrandeNobu,geometricocomequelquadro
chepapàhaereditatodalnonno,eCookBook,comese
noiitalianidovessimoimparareacucinaredagliinglesi!
Costantino non avrebbe più dimenticato quella
cucina,ilsensodilibertàdiunagiornatabiancaincui
tuttiavevanoicapellicorti,unagiornatafelice,come
quellaNativitàsullaparetecheguardaaovest.
28
29
storia n° 1 “Costantino nel lampadario”
33/
M&C 07 — PROGETTI NEL MONDO/ ASIA
DADA ASIA
BENVENUTI
NELLA QUARTA
DIMENSIONE
di Cristiana Colli
Contract di prestigio per Dada in Asia.
Grande affermazione per i suoi prodotti
più lussuosi e sofisticati, e per il marchio
Armani Dada, considerato uno status
symbol per residenze di alta gamma
Le 110 cucine del Four Seasons Serviced
Apartments di Shanghai - Interior Design di
YABU PUSHELBERG - utilizzano Tivali, Trim
e Hi-Line in ambienti con cucina a vista, living
ampio e interconnesso, pavimenti che dialogano con i materiali d’arredo. Diverse le soluzioni
e le finiture proposte, speciale il bancone in marmo bianco, una linea orizzontale di gran classe.
Sicura seduzione per due imponenti realizzazioni ad Hong Kong. L’Imperial Cullinan è il
nuovo progetto residenziale di lusso al 10 di Hoi
Fai Road a sud est di Kowloon con vista panoramica su Victoria Harbour. Il progetto - Richards
Basmajian Interior Architecture – concepisce le
cucine – Bridge e Hi-Line – come isole all’interno di ambienti luminosi e vetrati. In continuità
visiva e funzionale con gli spazi della casa.
Lo Yau Tong, OCEAN ONE, progetto architettonico RDL Asia Ltd.è un compound di
lusso nell’East Kowloon con viste spettacolari
tra Lei Yue Mun, Victoria Harbour e le montagne scintillanti. I modelli Checkers e Trim con
cucine a vista arredano spazi aperti in comunicazione continua tra interni ed esterni. Originali
e dedicati i motivi geometrici sulle pannellature.
Bridge di Armani Dada è la scelta unilaterale per l’One Central di Macau, su progetto
architettonico di LRF Designers Ltd. Ton sur
ton sulla scala dei beige fino al marrone scuro,
la più classica delle cucine e la più classica della
serie. Forma singolare che si incunea negli spazi, rivestimento a tutta altezza, colori scuri per
cucine di forte personalità. Segni iconici per residenze di pregio.
di Cristiana Colli
Quella di Armani Dada è un’idea di casa cosmopolita
e raffinata. E la cucina è un luogo intimo e speciale,
spazio operativo bello e pratico, organizzato
e multifunzione
01
02
03
04
01. Imperial Cullinan-Hoi
Fai Road HK
02 / 03.
FSSH Four Seasons Shanghay
04. Yau Tong HK
Ocean One
34/
Materiali esclusivi, atmosfere eleganti e raffinate, un segno unico e riconoscibile.
Finiture colori soluzioni sofisticate e originali. Armani/Dada è lo stile con la grande
manifattura;
è design, eleganza e comfort. La cucina supera la dimensione progettuale
verso un’idea di total project, in cui le iconiche cromie di Giorgio Armani definiscono
la scenografia, e i mobili diventano protagonisti della scena. Dialogo con le aree living
e con le anime della casa. Nel 2013 dopo Bridge, Calyx e Checkers, arriva la quarta
dimensione. È giunto il tempo di showcooking experience. È lo spettacolo del cibo,
il piacere della relazione,
la condivisione dello spazio, l’esperienza della preparazione,
la meraviglia dei materiali in pietra e legno naturale. Così la cucina diventa isola,
monolite
al centro della scena, con tecnologia nascosta
dal nobile marmo imperador
e dall’onice, sistema
di scorrimento orizzontale, boiserie, colonne
a tutta altezza,
maniglie e pensili speciali. Il concept della luce è un sistema a LED che disegna
l’atmosfera dell’ambiente e illumina al meglio l’area di lavoro.
35/
M&C 07 — RICONOSCIMENTI
IF DESIGN
AWARD
2012
UNIFOR
A ORGATEC
COLONIA 2012
Qualità premiata Unifor
protagonista con Table KM
di Jean Nouvel Design e Move.010
di Luciano Pagani e Angelo Perversi
01
Il tavolo Kilometro disegnato da Jean Nouvel
Design, e il carrello polifunzionale per dotazioni
multimediali Move.010 disegnato da Luciano
Pagani Angelo Perversi Associati, sono stati inseriti nell’edizione 2012 dell’IF Design AWARD
office Hannover che raccoglie i migliore pezzi di
design in produzione ogni anno.
Kilometro di Jean Nouvel Design è un tavolo
di grandi dimensioni realizzato con poche essenziali componenti modulari, e un piano di traversi
in legno massello attraversati da una struttura interna in alluminio. È un prodotto di design industriale a tiratura limitata costruito con innovative
procedure di lavorazione e assemblaggio.
Al più importante appuntamento
fieristico del settore ufficio – l’Orgatec
di Colonia – Unifor si è presentata
con uno spazio di forte connotazione
architettonica e scenografica
02
Move.010 di Luciano Pagani e Angelo
Perversi Associati, è un programma di carrelli polifunzionali per dotazioni multimediali,
pensati per rispondere ad ambienti in continua
evoluzione dove convivono attività differenti.
Si muove nello spazio conservando una
notevole stabilità; consente di allestire scenari
funzionali specifici come videoconferenze, network di macchine e attrezzature; è predisposto
per ospitare reti wireless e cablaggi.
Innovativo per i sistemi e i prodotti, e per la
visione di uno spazio ufficio inconsueto e non
convenzionale. Progettato dallo Studio Cerri &
Associati, lo spazio espositivo si è sviluppato
per zone funzionali organizzate, differenti e ben
delimitate da pareti modulari vetrate di nuova
concezione. Con un’area operativa centrale
aperta, volumi completamente vetrati con sale
riunioni e uffici chiusi; un corridoio scenografico con pareti retroilluminate a colori variabili
a caratterizzare il fondale del padiglione.
Il concept è quello di un ambiente di lavoro
flessibile, dove attività situazioni ed esigenze
diverse convivono e alternano la necessaria
riservatezza con gli spazi comuni aperti.
Un luogo di lavoro reale, razionale e confortevole; un luogo da abitare.
Protagonisti a Orgatec 2012
02
Naòs. Pierluigi Cerri, sistema libreria
e tavolo per riunioni
MoodWay. Fernando Urquijo,
tavoli e arredi per ambienti direzionali
One-Off. Foster and Partners,
tavolo regolabile in altezza automaticamente
Media. Fernando Urquijo - postazioni
autonome.
Naòs System. Studio Cerri&Associatipostazioni operative aggregate
iSatelliti S/200.90.
F&L Design - postazioni operative
regolabili in altezza
LessLess. Jean Nouvel - tavolo, postazione
di lavoro, mobili contenitore
Consiglio, Teatro, Cartesio, Parigi.
Aldo Rossi - tavolo, sedia, libreria, poltrona.
03
LA VALIGIA
DEL SIGNOR
LUCIANO
In viaggio nelle cose
del mondo.
La collezione dei
quadri e dei viaggi
di Luciano Benetton
36/
04
757 opere, 10x12 centimetri. Le piccole icone della stessa dimensione sono i fotogrammi
di una vita densa e straordinaria, un inventario
aperto di opere-documento commissionate per
capire come sono infinite le visioni del mondo.
La collezione dei dipinti minimi di Luciano
Benetton – un antropologo del contemporaneo
abituato a maneggiare con libertà, disinvoltura
e personalità le forme e i contenuti della comunicazione - riflette e contiene gli interessi, le
passioni e lo sguardo di un amante dell’arte, di
un viaggiatore curioso, di un cosmopolita per
vocazione e necessità.
Conoscere la collezione è conoscere il collezionista, è un’incursione nella sua personalità,
nelle segrete inclinazioni della sua cultura visiva
e poetica, nelle originali e inaspettate correlazioni di persone, spazi e luoghi del mondo.
Quella di Luciano Benetton è una singolare collezione d’arte – allo stesso tempo seriale per il formato imposto come unico criterio
vincolante ma originale e sorprendente per la
ricchezza e la trasversalità dei contributi – che
riflette una vita densa di esperienze e conoscenze di uomini e cose.
Le opere provengono da Sudamerica, Cina,
Russia, Mongolia, e idealmente dialogano con
le fotografie dei viaggi durante i quali sono state raccolte e commissionate, a sottolineare un
fronte di intimità documentaria tra arte, viaggi
e collezionismo.
Un diario che non è solo un imponente
archivio del contemporaneo globale ma è un
autentico gesto creativo, dove vita significati e
luoghi sono legati da un unico filo senza soluzione di continuità.
Casabella Laboratorio
via Marco Polo 13 Milano
24 novembre - 14 dicembre 2012
progetto di allestimento Tobia Scarpa
realizzazione Unifor
grafica Tassinari/Vetta
01. Qualificato da una
forte connotazione
architettonica
e scenografica,
il padiglione Unifor
offre una visione dello
spazio ufficio lontana
dalla consuetudine.
L’allestimento si presenta come un ambiente
estremamente flessibile,
strutturato per zone
funzionali organizzate
e ben delimitate da
pareti modulari vetrate
di nuova concezione e
spazi operativi aperti.
02. Il programma
di mobili direzionali Naòs disegna un
ambiente di lavoro
razionale e di elevato
livello qualitativo.
Al centro, il grande
tavolo con la struttura
nella nuova finitura
rosso scuro e il piano
in cristallo extrachiaro.
Alla parete, la nuova
libreria Naòs.A nella
versione appesa e leggermente staccata dal
muro, con illuminazione
perimetrale a LED.
03. Arredate con mobili
esclusivi della serie
MoodWay - tavoli
di grandi dimensioni
e contenitori per archiviazione -, le sale
riunioni sono delimitate
da Pareti a pacchetto di
nuova concezione, basato sull’uso di vetri strutturali. Le stanze si aprono direttamente sullo
spazio operativo centrale
mediante un sistema di
05
pannelli scorrevoli
in sovrapposizione.
Sullo sfondo,
il corridoio scenografico
con la parete luminosa
a colori variabili qualifica
l’ambiente con riposanti
atmosfere cromatiche.
04. Pensata come
luogo di interscambio
e connessione, su cui
si affacciano le diverse
aree funzionali, la fascia
centrale si configura
come un ambiente
operativo a spazio
aperto. In primo piano,
una configurazione
a quattro posti fronteggianti Naòs System
con struttura
in alluminio brillantato
e piano in Wilsonart
colore bianco.
05. Autosufficienti
a livello funzionale
e qualificate sul piano
estetico da finiture
ricercate, disegno
essenziale e dimensioni
contenute, le postazioni
operative Media integrano
al loro interno tutte le
dotazioni tecnologiche
necessarie. Il piano scorre
in avanti in modo da
consentire l’apertura
del vano tecnico,
da cui fuoriesce
elettricamente un
monitor dotato
di sistema wireless.
Le ante angolari sono
attrezzate per contenere
le strumentazioni
elettroniche di servizio.
Jean Nouvel interprete
d’eccezione per lo spazio ufficio
Per il 52° Salone Internazionale del Mobile,
Jean Nouvel firma un nuovo progetto in un’area
speciale della Fiera, all’interno del padiglione
24 dedicato al Salone Ufficio. “Progetto: Ufficio
da abitare” è il titolo, che rimanda alle grandi
trasformazioni che hanno contraddistinto, negli
ultimi anni, il mondo dello spazio da abitare
e di lavoro. “Si può lavorare e lavoreremo
sempre di più in un appartamento, nel nostro
appartamento, in un magazzino riconvertito”,
afferma l’architetto, “e se lavorassimo in un
grattacielo per uffici, bisognerebbe inventare
spazi impregnati di generosità, che accolgano
universi e personalizzazioni di ciascuno”.
A realizzare ambienti e arredi per esplorare
un modo nuovo di vivere l’ufficio, sono state
chiamate anche Molteni&C, Dada, Unifor,
Citterio e Vitra che partecipano con prodotti
di serie e progetti speciali. Tutti da scoprire in
Fiera a Rho dal 9 al 14 aprile 2013.
37/
M&C 07 — PROGETTI NEL MONDO
MONOLITE
BLU A
MONTPELLIER
di Cristiana Colli
Il nuovo Hotel de Ville di Jean Nouvel
parla italiano con gli arredi e gli allestimenti
interni di Unifor
PROTAGONISTA
IL COLORE
di Cristiana Colli
L’headquarter milanese di Hearst
Magazines è un segno policromo.
Per l’architettura e gli esterni,
per gli uffici firmati Unifor
È un’enorme monolite blu appoggiato sulle
rive del fiume Lez il nuovo Hotel de Ville di
Montpellier, progetto di Jean Nouvel e Francois Fontes. Segno possente, simbolo di una
rinascita della città e del territorio che passa anche per la cultura e l’architettura, segnale dell’
espansione della città verso est. Segno urbano
accogliente e permeabile caratterizzato dalla
grande porta che apre a spazi ospitali e colorati
sia da speciali rivestimenti delle superfici che da
uso virtuosistico della luce. L’edificio - un parallelepipedo di 90 metri per 50 e con un’altezza
di 41 - si sviluppa intorno a una corte centrale,
e da qualsiasi punto e prospettiva dialoga con
gli elementi della natura nella quale è immerso.
Si lascia attraversare dall’acqua, le sue
superfici riflettono il cielo, i percorsi che collegano i livelli e le funzioni si affacciano sempre sull’enorme parco che lo circonda. E’ un
edificio pensato in chiave sostenibile, con una
centrale elettrica fotovoltaica e una superficie
di 1400 mq di pannelli solari. Edificio di qualità rigorosa anche negli spazi operativi interni
realizzati da Unifor sui toni bianco/blu del concept visivo, con contrappunti colorati giallo/
rosso nelle pannellature delle pareti attrezzate. L’Hotel de Ville di Monpellier conferma
l’intesa progettuale di Unifor con il grande architetto francese autore di pezzi che rappresentano vere e proprie icone del suo catalogo.
38/
Come fogli e copertine colorate nello spazio; come piattaforme di comunicazione
urbana; come testimonial della vivacità e versatilità dei progetti che racconta. Ovvero, quando l’architettura diviene messaggio coerente
e funzionale alla policy della committenza. È
all’insegna dell’equilibrio tra interni ed esterni
la sede milanese di Hearst Magazines Italia uno dei maggiori gruppi media mondiali. Con
l’acquisizione di Hachette-Rusconi, e un portafoglio di testate storiche come Elle, Elle Decor,
Gente, Cosmopolitan, la sede italiana si colloca
in una posizione privilegiata rispetto al mercato
pubblicitario, agli investitori e agli stakeolders
del mondo moda e design internazionale.
L’edificio terziario che ospita le redazioni
è caratterizzato da facciate pantone su linee
verticali, da tessiture policrome e da strutture
in metallo che definiscono con forme rigorose,
pulite e geometriche i luoghi del lavoro. Raffinata la scelta di un concept visivo che segna
ogni piano con un colore – giallo blu arancio
e rosso – a identificare la rivista che lo occupa,
ma allo stesso tempo lascia che gli spazi siano
attraversati anche dagli tutti gli altri colori per
non dimenticare la più generale appartenenza
al gruppo. L’edificio che occupa quattro piani
del padiglione 6 nel nuovo Maciachini Center –
progetto dello Studio Sauerbruch Hutton - è un
complesso architettonico costituito da tre corpi
che si caratterizzano per lo sviluppo a geometria delle piante, e per il ritmo cromatico dei
moduli vetrati. L’architettura degli interni – a
cura di Cushman&Wakefield
Lamberto Agostini, Lucas Luzzi e Federica Pedroni
- asseconda
lo sviluppo perimetrale e valorizza l’involucro
tecnologico con beneficio positivo per le postazioni operative a spazio aperto, allineate alle ve-
trate della facciata e illuminate da luce naturale.
Il tutto senza rinunciare all’indispensabile riservatezza garantita da uffici chiusi ma permeabili
che permettono ai responsabili di redazione di
lavorare in solitudine e tranquillità, ma anche in
piccoli gruppi per riunioni di staff. Parete RP. Sistema di partizione a tutta altezza con struttura in profilati di alluminio brillantato e pannellature in cristallo accoppiato
trasparente schermate con motivi grafici; porte
a battente e scorrevoli in cristallo di sicurezza.
MDL System. Postazioni operative a spazio
aperto aggregate in linea a 4 posti con struttura in alluminio brillantato, piano in laminato postformato bianco con bordo realizzato
a disegno, pannelli divisori rivestiti in tessuto
tecnico. Cassettiere, contenitori bassi ad ante
e scaffalature di separazione a casellario, realizzate su disegno, con struttura laccata bianca e
componenti colorati. Naòs.
Librerie a parete con pannellatura laccata in vari colori e mensole in profilato di alluminio brillantato o verniciato bianco.
Naòs System. Scrivanie direzionali e tavoli
riunione con struttura in profilato di alluminio
brillantato e piano in cristallo retroverniciato
bianco attrezzato con sportello di accesso alla
canalizzazione sottopiano.
Credits
Progetto architettonico
Sauerbruch Hutton
Architettura d’interni
Cushman & Wakefield
Lamberto Agostini,
Lucas Luzzi con Federica Pedroni
Allestimento degli ambienti di lavoro
Unifor
39/
M&C 07 — NUOVI MEDIA/ RUNNER TRA MUSICA E DESIGN
Un tavolo, un violoncello, alcuni
oggetti quotidiani. Così nasce “Runner”,
un video che racconta l’incontro
tra musica e design, un progetto
che cerca nuove strade per comunicare
il design attraverso immagini
e suoni contemporanei
di Francesca Molteni
RUNNER
TRA MUSICA
E DESIGN
Marco
Acerbis
Dopo gli studi
al Politecnico di Milano
e la collaborazione con lo
studio di Norman Foster,
Marco Acerbis
intraprende un’intensa
attività nel mondo
dell’architettura
sostenibile e del design.
Francesca
Molteni
Laureata in Filosofia,
è autore e regista.
Nel 2009 ha fondato
Muse Project Factory,
che si occupa di produzioni
video e multimediali.
Fabrizio
Campanelli
Musicista e compositore
livornese, è conosciuto
per la ricerca e la
composizione di musica
per immagini. Con lo spot
celebrativo per i 25 anni
di Calzedonia ha vinto
il Premio Mediastars 2012.
Il racconto è da sempre l’anima del design
italiano, ma questa volta il protagonista, il tavolo Runner disegnato da Marco Acerbis per
Citterio, dialoga con uno strumento musicale, il
violoncello. La colonna sonora originale, composta da Fabrizio Campanelli ed eseguita live
da Amerigo Daveri, disegna tre momenti della
giornata, suggerendo atmosfere, sensazioni visive e tattili: il risveglio del mattino, l’esattezza
del mezzogiorno, l’avvicinarsi della notte.
La fotografia di Alvise Tedesco trasforma
con la luce gli elementi della scena in protagonisti di una nuova narrazione per immagini.
A proposito di Runner, Marco Acerbis
dice: “Il nostro stile di vita è sempre più integrato dagli oggetti che usiamo tutti i giorni.
Siamo abituati ad interagire con strumenti di
comunicazione e muoverci in spazi dimensionalmente sempre più piccoli. Runner Table
è la risposta a questo stile di vita e permette
di utilizzare lo spazio sotto al piano in modo
elegante. È un tavolo caratterizzato da un design
radicale ma rimane un oggetto pulito, semplice
ed efficace. Uno strumento on/off, a secoda del
momento della nostra giornata”.
Amerigo
Daveri
Studia al Conservatorio
G. Verdi di Milano e
all’Università di Bologna.
Dal 2006 è autore, regista
e responsabile editoriale
del canale Classica Sky.
Alvise
Tedesco
Direttore della fotografia
e filmaker, autore di video
e cortometraggi, realizza
film e documentari,
collaborando con
produzioni italiane
e straniere, e registi
come Ermanno Olmi
e Marco Bechis.
40/
runnertable.com
Citterio presenta un nuovo prodotto
con un progetto di comunicazione dedicato,
il mini sito www.runnertable.com, on line
da dicembre 2012, per raccontare il tavolo
Runner con un video inedito, il making off,
le immagini del backstage e le interviste
ai protagonisti. Il violoncellista,
il tavolo, la troupe, il musicista, la regista
e l’architetto diventano.
Così, anche in rete, parla il design.
41/
M&C 07 —BEST PRACTICES/ IL CAMPUS VITRA A BASILEA
PROTAGONISTI/ RAY EAMES
VITRA CAMPUS
IL NUOVO EDIFICIO
INDUSTRIALE
01 / 02
Vitra Haus,
Herzog & de Meuron,
2010
03 / 06
Fire Station,
Zaha Hadid, 1993
04 / 07 / 08
Vitra Design
Museum, Frank
Gehry, 1989
05.Dome, Buckminster
Fuller, 1975/2000
09. New Industrial
Building, SAANA,
2012
10.Balancing Tools,
Cleas Oldenburg,
Coosje van Bruggen,
1984
RAY EAMES
RITRATTO
D’ARTISTA
PER UNA VOLTA
SENZA MARITO
02
01
03
La storia del Campus Vitra
inizia nel 1981, quando
un incendio distrugge
il sito produttivo
dell’azienda a Weil am
Rhein, vicino a Basilea
E se fosse stata un uomo?
Viene davvero da farsela,
questa domanda, quando
si pensa a Ray Eames
04
05
di Peter Hefti
di Aurelio Magistà
Invece di ricostruire la fabbrica in modo anonimo, la famiglia Fehlbaum dà vita a un ambizioso progetto architettonico, che da più di 30 anni
si sviluppa senza sosta. Il master plan viene affidato a Nicholas Grimshaw che, oltre a realizzare
due edifici con la facciata in lamiera corrugata,
ipotizza la costruzione di altri edifici simili. Nel
1984, per il settantesimo compleanno del fondatore, Willy Fehlbaum, il figlio Rolf dona al padre un’imponente scultura, “Balancing Tools”,
progettata dall’artista Claes Olderburg e da sua
moglie Coosje van Bruggen. Frank Gehry realizza il secondo progetto: il Vitra Design Museum,
prima costruzione di Gehry al di fuori degli
Stati Uniti. Un luogo d’incontro tra produzione
industriale e cultura. Nel 1993 è la volta della stazione dei vigili del fuoco, opera prima di
Zaha Hadid, e del padiglione per conferenze di
Tadao Ando, primo edificio costruito da Ando
fuori dal Giappone. Nel 1994 arriva la fabbrica
in mattoni di Álvaro Siza. Dalla metà degli
anni’90, il cambiamento nella strategia di
espansione di Vitra arresta temporaneamente
la costruzione di nuovi importanti edifici, ma
nascono strutture architettoniche di minori dimensioni, come la stazione di servizio progettata negli anni ’50 da Jean Prouvé, la struttura
geodetica di Buckminster Fuller e la pensilina
di Jasper Morrison.
L’ingresso nel mercato dell’arredo domestico, la necessità di riorganizzare e centralizzare
alcune attività logistiche e produttive, e un consistente aumento dell’afflusso di visitatori, danno vita nel 2005 a una nuova fase espansiva del
Campus. Vitra Haus, di Herzog & de Meuron,
il complesso che si ispira all’architettura rurale
Con Charles ha formato forse la più importante coppia della storia del design al punto che li
citiamo come “gli Eames” e nominarli separatamente stona come una stecca. Ma per una volta
bisogna sottrarla al binomio e osservarla da vicino:
la si scopre talentuosa, eclettica, vivace.
Separarla da Charles ha senso per almeno
due ragioni: il 15 dicembre è stato il centenario
della nascita di Ray, passato quasi sotto silenzio a parte una giornata di celebrazioni al Vitra
Museum, mentre domani si apre al California
Museum di Sacramento, sua città natale, la mostra Ray Eames: A Century of Modern Design
che ha il pregio di occuparsi anche degli anni
precedenti l’incontro con il marito. Di Bernice
Alexandra Kaiser, abbreviato nel mascolino
Ray (incoraggiando l’equivoco di credere gli
Eames fratelli, come una volta scrisse anche
il New York Times), scopriamo così il precocissimo talento: dalle bambole di carta fatte a
mano a partire dai tre anni ai lavori di architettura, arredamento, moda, cinema, fotografia, giocattoli. Affrontando prima da sola e poi
con Charles, tutte le sfide con entusiasmo e con
un sorriso sulle labbra (in foto è quasi sempre
allegra). Per questo viene da chiedersi che cosa
avrebbe fatto se fosse stata un uomo, ovvero se
non avesse dovuto fare i conti con gli handicap
competitivi che ogni donna deve affrontare,
soprattutto in anni in cui, quando si diceva “è
brava come un uomo”, era inevitabile che, per
apparirlo, lo fosse certamente di più.
Donne straordinarie, che hanno trovato spazio all’ombra, più o meno lunga, di un uomo. Ma
per Ray quell’ombra è forse stata lieve. Charles,
che era già sposato, la conobbe nel 1940 mentre
42/
06
della zona, ospita le attività legate alla Vitra Home
Collection. 3.000 mq di showroom, sale conferenze, spazi espositivi per mostre temporanee, caffè, shop, frequentati ogni anno da oltre
600.000 visitatori provenienti da tutto il mondo.
Il nuovo fabbricato industriale, progettato
dallo studio giapponese SAANA (Sejima Kazujo
e Ryue Nishizawa), che verrà inaugurato tra poche
settimane, si basa sulla forma circolare, alternativa
alla pianta ortogonale che caratterizza le altre
unità del Campus. Forma e collocazione trasmettono all’edificio un senso di indipendenza
dalle costruzioni vicine, l’assenza di una facciata
e di un retro lineare lo aprono all’osservazione da
tutte le direzioni. La distribuzione dello spazio
interno è organizzata con grande rigore. L’intero
progetto si sviluppa su uno schema a griglia, dalla struttura fino alla disposizione radiale degli accessi, caratterizzato da luce naturale che filtra dai
lucernari a nastro. All’esterno, la struttura è celata
da pannelli ondulati prodotti su misura con
sottili variazioni, che avvolgono la costruzione
come un panneggio, per rivelare e insieme celare le attività che vi hanno luogo. La superficie
bianca e lucida di queste unità modulari in acrilico riflette gli alberi e gli edifici circostanti, per
facilitare l’integrazione di questo grande edificio
con il Campus Vitra.
07
09
08
10
01 / 02
Mostra “Eames by
Vitra“, Lecce 2013
si occupava di design organico. Un colpo di
fulmine. L’anno dopo divorziò, sposò Ray e insieme si trasferirono a Los Angeles. Da allora,
una vita sempre insieme, amore, lavoro, viaggi.
E anche se Ray sopravvisse dieci anni a Charles,
ebbe la “delicatezza” di morire lo stesso giorno,
il 21 agosto del 1988.
© la Repubblica/riproduzione riservata
Vitra festeggia 100 anni
dalla nascita di Ray Eames con la mostra
Eames by Vitra,
dedicata al lavoro della copia
di designer americani.
01
2013 in tour per l’Italia
Castello di Carlo V a Lecce,
dove la mostra è stata visitata a gennaio
da oltre un migliaio di fan degli Eames
Rimini, la prossima tappa,
al Palazzo dell’Arengo, dal 20 Aprile
al 12 maggio, e infine tra giugno e luglio
a Firenze nella sede dell’ex tribunale
in Piazza S. Firenze.
02
43/
M&C 07 —DEL MOSTRARE/ ARCHITETTURA E INDUSTRIA
LOUIS
KAHN
M&C
HOME MADE
An architectural space and
a catalogue for the Molteni&C house
A BRAND
NEW BANCO
Dada re-thinks the kitchen designed
by Luca Meda in 1994
GIO PONTI ON TOUR
The collection and exhibition
on the road worldwide
UNIFOR PROTAGONIST
OF THE FUTURE
RUNNER.COM
A mini-site devoted
to the Citterio table
The Power
of Architecture
23.02. – 11.08.2013
Vitra Design Museum,
Weil am Rhein
Editorial
Password: dialogue. One year later,
M&C is back to talk about us to you,
the network. You may not be aware
of it, but you are our network. The
point of contact between what happens inside, in all the rooms of our
home, and the great world-universe
outside. We talk to you in a variety
of ways, through people, products,
images, stores, exhibitions, catalogues, websites and social networks.
And with a newsletter that we bring
to the Salone del Mobile for you.
This year, the M&C newsletter has
had a make-over and turned into
a magazine proper. A magazine that
is more authoritative, richer, with
a new format. From house-organ to
a magazine with our own editorial
concept, in which Gruppo Molteni’s
stories and achievements are an integral, but not exclusive part. Lots
of changes but especially new ways
of handling the contents: wide-ranging interviews with architects and
designers; information about important projects; press releases about key
cultural events linked to architecture
and design; technical information
linked to products, technologies and
production. A Group magazine, in
which design projects by Molteni&C,
Dada, Unifor and Citterio, each with
its own identity, reflect a shared philosophy and reinforce each other in
their diversity. Open to debate and to
new voices, increasingly interactive,
across the board, integrated with other means of communication, M&C
is you, you are our community.
di Peter Hefti
L’architetto americano Louis Kahn (19011974) è considerato uno dei grandi maestri
costruttori del XX Secolo. Con le sue complesse strutture spaziali e le coreografie luminose
Kahn creava costruzioni cariche di una bellezza
arcaica e di un potere simbolico ed universale.
Alcune delle sue opere più importanti sono il
Salk Institute, a La Jolla in California (1959-65),
il Kimbell Art Museum a Fort Worth in Texas
(1966-72) ed il palazzo del Parlamento del
Bangladesh a Dhaka, (1962-83). Con la mostra
Louis Kahn – The Power of Architecture, Vitra
Design Museum gli dedica la prima grande
retrospettiva degli ultimi vent’anni.
In mostra una vasta collezione di modelli, illustrazioni originali, foto e film mai presentati
prima. Lo sguardo sulle sue opere architettoniche viene arricchito con una selezione di acquerelli, disegni a pastello e carboncino, realizzato da Kahn durante i suoi viaggi. La mostra
“Louis Kahn – The Power of Architecture” è
stata realizzata dal Vitra Design Museum in collaborazione con il Nederlands Architectuur Instituut, di Rotterdam e gli Architectural Archives della University of Pennsylvania.
Molteni&c
Ron Gilad’s Ever-Present Memory
New products and a exhibition
in Tel Aviv
p 05
technical and formal complexity that
nobody else in the world would be
able to make. With the most intangible but indispensable of resources:
our manufacturing culture and
quality. This explains why talents
such as Ron Gilad choose Italy and
its manufacturers, this is why Italian
centres of excellence forge and foster
solid relationships and development
prospects with designers like him.
This is how his relationshp with
Molteni, immediately challenging on
a conceptual rather than on a technical level, came into being. With the
small, oval Pannacotta table – at once
delicate and heavy, just like the dessert
it takes its name from – the heaviness
of the marble and iron became lighter,
construction techniques and material
treatments were experimented, the
essence of communications changed.
A similar process happened with the
Vetrina 45°- Collezione Grado°, an
iconic piece. Here Gilad worked on
the geometric rotation of the shelves
- from 90° to 45° - on the rounded
corners and on the metallic joints. The
opening thanks to a small key grafted
onto the structural profile creates a
surprising result: a transparent solid
that invites you to look at what it holds
within. Again a shift between what it
is and what it seems. Ingenious and
astonishing, Gilad shows what is not
there, names what is different, looks
for the memory of the function in the
form and, in so doing, reconfigures
both. Maybe this is why, without any
fuss, at the age of forty, and with humour and elegance, rigour and poetry,
Gilad, along with his Italian industrial
partners, has already produced not
just objects but genuine classics.
Ron Gilad for Molteni&C
and Salvatore Ferragamo
p 06
New skyline for the event that
Molteni&C and Salvatore Ferragamo
promote every year to coincide with
the Salone del Mobile. In 2013,
alongside the historic shop windows
of Via Montenapoleone, Salvatore
Ferragamo’s new showroom at
number 12 Corso Matteotti in Milan
opens to design, in Palazzo Ferrania,
designed by Gio Ponti in 1936. The
protagonist of this year’s event is Ron
Gilad, Israeli artist and designer,
nominated “Designer of the Year”
in 2013 by Wallpaper and Elle Decor
magazines, who presents a new item of
the Grado° collection for Molteni&C,
45˚ Vetrina: a glass display case
for precious objects and books.
Gio Ponti World Tour
p 09
ALBERTO MEDA
E LA PHYSIX
DI VITRA,
OSPITI DI UNIFOR
Un nuovo spazio, una sedia da ufficio,
un incontro con il suo progettista
di Francesca Molteni
02
03
44/
Un nuovo spazio, una sedia da ufficio, un
incontro con il suo progettista. Così Unifor inaugura il 6 marzo 2013 le conversazioni sull’architettura in un luogo industriale, trasformato in
spazio espositivo dallo Studio Cerri&Associati,
a Verano Brianza. Ospiti d’onore, Alberto Meda
e la sua Physix, la seduta dinamica disegnata per
Vitra, che Unifor distribuisce in esclusiva in Italia e in Australia. Meda, ingegnere meccanico,
una vita dedicata al design, tre i premi Compasso d’oro ricevuti, ripercorre il lungo processo di
creazione della nuova sedia per ufficio, composta da un telaio flessibile, un rivestimento elastico
in maglia e un’unità meccanica stabilizzante.
Uno sviluppo documentato con tante immagini di prototipi e tecnici al lavoro, disegni e
studi di progetto. “L’idea di Physix si basa sul
gioco delle forze di trazione e pressione”, dice
Alberto Meda, ”la struttura di elementi rigidi e
flessibili è stata realizzata grazie a moderni materiali e tecniche di produzione. La forma della sedia si è rivelata solo durante il processo di
progettazione”. Tecnologia complessa per prodotti semplici. Physix nasce così da una nuova
collaborazione con Vitra, dopo il successo della
collezione di sedute inaugurata nel 1996 con la
Meda Chair, seguita poi da Pal, Slim, Gate, solo
per citare quelle ancora in produzione. D’altra
parte, è lui il solo, con gli Eames, ad aver disegnato una sedia che porta il suo nome. Un buon
debutto per uno spazio aperto al confronto con
il mondo del progetto.
The shape, construction and architectural design or the place where where
your heart is? Too simple a question for
a complex character. To find out more
the appointment is at the Tel Aviv Museum of Art - July 2013 – with the exhibition entitled “The Logical, the Ironic,
the Metaphoric & the Absurd” .
For Ron Gilad, the little white house
with a red roof, a chimney and a
fireplace –the icon-installation of his
forthcoming major exhibition due to
open on 9 June 2013 at the Tel Aviv
Museum of Art – will be house and
home. The archetypal home, the
philosophical idea. A place in which
opposites coexist, those that he cheerfully and ironically places together
in picture frames and mirrors, lamps
and occasional tables, bookcases and
beds, cushions and wardrobes. But
also in those slender heroic poetical
and poignant sculptures that emerge
from the walls in sequence, those
sketches that emerge from the paper,
those rigorous lines like slashes moving in space. Questioning yet never
sombre, light yet profound, Gilad
circles gracefully and masterfully
over these paradoxes– and it couldn’t
be otherwise considering his Jewish
background and the sentiment of that
culture, of those roots. Solidity and
fragility, immobility and dynamism,
lightness and heaviness, uniqueness
and seriality, memory and postmodernism, rationality and the unconscious, rigor and poetry, rigidity and
softness, reason and sentiment. He
holds it all together, perfectly balanced, without any inconsistency.
Gilad is an eclectic and cosmopolitan
artist and designer, born and bred in
Tel Aviv, a vibrant and eccentric city
with the greatest density of Bauhaus
in the world, he has always been surrounded by this mood at home, surrounded by those few pieces that he
found within his own four walls.
“Everything that will be on show in
Tel Aviv was produced in Italy, in fact
I would say that the exhibition could
easily have been entitled Made in
Italy”. A sobre and authoritative,
but peremptory tribute from someone
who has been consacrate Designer
of the Year by the 2013 Wallpaper
Award. For the man who loves to have
long-term commitments, and friendships that tell stories, it is an important accolade for our national industry, which can rely on craftsmanship,
skills, technological and advanced
manufacturing expertise, districts,
a workforce trained in ‘missions
impossible’, products of immense
It was a hit with burlesque star Dita
Von Teese and with fashion guru Karl
Lagerfeld. It’s international, elegant,
timeless. A real classic. It’s the
Gio Ponti collection, presented
by Molteni&C in 2012. Vintage?
Not a bit of it! Everyone wants it,
a huge success with press and public
alike, beyond all our expectations.
Today, the furnishings designed by
Gio Ponti between 1935 (chair for the
first Montecatini Building) and the
1950s (bookcase, bureau, small occasional table, picture frames and rug
for Casa Ponti in via Dezza in Milan,
1956-57) are distributed all over the
world. And they are about to reach
the United States with the exhibition
“Vivere alla Ponti: Le case abitate da
Gio Ponti. Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro” [Living Ponti-style. The houses
inhabited by Gio Ponti. Experiments
of domestic living and architectural
spaces in which to live and work].
After Milan, Rome, Venice, Palermo,
Brescia, London and Paris, the collection and exhibition will come to
New York and Los Angeles, guests
of the Istituti Italiani di Cultura,
between May and June 2013, in the
year that is celebrating Italian culture
in the United States of America.
The exhibition “Vivere alla Ponti”,,
originally prepared for the 2012
Salone del Mobile by Milan’s Ordine
degli Architetti and by Muse, with
Molteni&C’s support, presents
a collection of furniture and a series
of letters, family photographs and
videos that testify to the modernity
of a key figure of 20th century design,
Gio Ponti. An International project,
admired in Venice during the 13th
International Architecture Exhibition
at Palazzo Correr Spinelli, historic
Headquarters of Rubelli & Co; at
the Victoria&Albert Museum for the
London Design Festival; in the former
Krasny Oktyabr chocolate factory,
an art-world hotspot in the centre of
Moscow for “Exhibitaly. Welcome to
design”, the event devoted to current
Italian excellence; at Palazzo Sant’Elia
in Palermo for la the Design Week; at
the Istituto Italiano di Cultura in Paris, in the rooms of the prestigious Hôtel de Galliffet, during Maison&Objet
and in partnership with Christofle;
in the Coro delle Monache of the Santa Giulia museum in Brescia, frescoed
in the 16th century. Each stage of the
exhibition is accompanied by a con-
versation with outstanding guests and
curators, from Gio Ponti’sdaughters
Letizia and Lisa, to British design
guru Stephen Bayley, from Marina
Valensise, director of the Istituto
Italiano di Cultura in Paris to Frédéric
Migayrou, deputy director and
chief curator of the Centre Georges
Pompidou. Because Gio Ponti, as
Libération has written, is toujours global and his influence still considerable.
The journey continues in 2013 with
new destinations and encounters
in the land of stars and stripes.
Home made
p 12
Our home is everything. It is intimacy,
protection, rest. It is an island, shelter,
cathedral. It is family, friends, couple.
Or also solitude. The great thing is
being able to choose. A home resonates
with the memories and emotions of a
lifetime, difficult to find room for them
all. And there are ways, furniture,
systems, that help us to keep everything
in order. In our chaos, in the souvenirs
of our travels, in the volumes bought
in stock, in notes jotted down here and
there. A full-stop and a new paragraph,
from where to start all over again.
This is how Molteni&C has designed
its own house. A stage, an architectural framework, a space to be
experienced. Our Glass House is all
of this and much more. it is a house
and a philosophy of living. It has also
become a catalogue, entitled Home
and an advertising campaign. But it is
not a set, it is a real building with wide
windows overlooking the company’s
leafy grounds, in Brianza where
furnishings and kitchens are the
lead players: bookcases, tables, sofas,
chairs, beds, chests. The Molteni&C
and Dada collections coexist harmoniously. Different eras and types, atmospheres and complementary styles
come together in a contemporary
home. A place that never goes out of
fashion because it rises above fashion.
The great classics, such as items by
Gio Ponti, Aldo Rossi and Luca Meda,
dialogue with the new technologies
of Jean Nouvel and Foster + Partners.
The refined creations of Rodolfo
Dordoni and Patricia Urquiola coexist
with Arik Levy’s experimentation
and with Ron Gilad’s ironic outlook
on life and design. In the living room,
Ferruccio Laviani’s Large sofa and
Ron Gilad’s accessories fit in with the
re-editions of the Gio Ponti collection,
such as the D.15.1 armchair upholstered in Rubelli fabric and coexist
with a class of contemporary design,
Jean Nouvel’s Less, Less table. The
2012 edition of the 505 bookcase is
proposed in a large off-scale version.
Hi-Line 6 by Ferruccio Laviani and
Tivalì by Dante Bonuccelli, key
designs in the Dada collections,
converse with Jean Nouvel’s hanging
Graduate bookcase. Past and future,
research and tradition.
All in the name of quality living.
HOME: a new publication
p 13
An illustrated volume to present the
Glass House, Molteni&C’s collections
and philosophy of living. This is what
led, in 2013, to Home. A catalogue of
images and notes, with a new concept
and new graphics. A new way of talking about spaces and furnishings.
Increasingly home.
Merry-go-round with Luca Meda
A Tribute from Casabella
p 14
This time the carousel stops with Luca
Meda who “was a master draughtsman.
Pen in hand he knew no rivals”, writes
Nicola Braghieri in the opening lines
of the Merry-Go-Round column of the
international architecture magazine
Casabella, in its April 2013 edition
number 824. Entitled “Luca Meda.
It is a generous tribute to the Chiavari-born designer, who has written
an important chapter in the history
of Italian entrepreneurship and contributed to the success of Gruppo
Molteni with unbridled passion and
participation. An example of perfect
symbiosis between creativity and
business, between art and industry.
Almost a paradox for a designer who
has always loved to draw and who has
used a pencil more than any other
implement to describe and re-invent
reality. Numerous not-to-be-missed
studies published by Casabella: for
the Molteni set at Milan’s Superstudio
(1984), for the small Vivette armchair
(1989) and the Poggio occasional table (1989), for the Piroscafo bookcase
(1991) and the Quotidiano table-cumtray (1991), just to mention a few.
Objects made during Meda’s
long-standing partnership with
Molteni&C, and still being produced
today. Because Luca Meda “drew
with physical passion and, in a matter
of seconds, managed to include a host
of details on paper”, recalls Nicola
Braghieri again. Details that still make
his designs up-to-date.
Merry-go-round, off we go again!
Project happiness.
Luca Meda’s sketches
p 14
An exhibition curated by Nicola
Braghieri, Serena Maffioletti and
Sofia Meda with Rosa Chiesa IUAV
University, Venice, SBD Archivio
Progetti10 April - 3 May 2013,
Venice, Dorsoduro 2196, Cotonificio
In safekeeping at the Archivio
Progetti of Venice’s IUAV University,
the Fondo Luca Meda consists of a
vast array of drawings, sketches, photographs, prototypes and models of
design and architecture, from Meda’s
studio. For the first time, the exhibition offers visitors the chance to see
the one hundred or so documents
acquired, thereby inaugurating the
Luca Meda Foundation’s archive
and a new cycle of studies on a leading figure in Italian and Milanese
architecture and design in the 1960s:
a prolific and versatile designer,
a skilled and innovative builder.
Manifesto for a renascence
Armando Massarenti
p 17
The initiative was taken by Italy’s most
authoritative financial newspaper. By
doing so, it filled a void and restored
confidence and hope to numerous
professional, economic and cultural
networks, demonstrated that the
transition from fabbrica to factory
implies a new relationship between the
economy and culture, pronounced the
magic words - responsibility, merit,
competence and civil passion – and
recounted the stories of the supply
chains that constitute, nourish and
drive innovation in the Italian culture
industry. Armando Massarenti, director of the Sunday cultural supplement
of the Il Sole 24 Ore newspaper,
launched the Manifesto for Culture.
“The Manifesto looks towards a
model of development that is not
merely about the growth of GDP,
but that will effectively produce
GDP growth as well. Ours should
be the country that invests most in
its heritage, beyond the pernicious
metaphor of oil, but starting out from
a radical rethinking of the processes
of education. A high secondary school
dropout rate and 47% functional
illiteracy are a paradox in the cradle
of Magna Graecia, and in one of the
most industrialized countries in the
world which has accumulated great
cognitive wealth in the course of its
economic and productive history. The
central theme, the longterm perspective, is the centrality of human capital.
President Napolitano was inspiring
when he reminded us that the value
we can extract from culture depends
on the extent to which we consider it
to be an intrinsic value, that will then
also become an economic value. “
An inverted longterm perspective.
Culture has never been a priority in
Italy, because of the myopia of the
political elite and also because an
economistic vision has predominated,
as was obvious in the case of the last
technocratic government. Growth
must be thought of as implying education and the possibility of having a
life project, where people are free,
emancipated, and communities are
oriented towards social happiness.
We must be aware of its constitutive
value, both for the industries called
upon to incorporate the culture
challenge into their products and
processes, and for what we call the
creative enterprise sector.
It was an important assumption
of responsibility by the media.
Yes, it was. Il Sole 24 Ore Editor-inchief Napoletano thought it was appropriate that a strong message about
culture be launched from a financial
newspaper. We put our paper’s credibility and reputation on the line in
order to speak to the economy as
a whole and propose a new model
of development, given the ruins in
which we are forced to work and produce. To use a metaphor of the Bank
of Italy’s research division, after these
last 15 years of progressive decline it
is as though Italy had fought a war on
non-conventional terrain: the current
disaster is the equivalent of a postwar period. We are impoverished
because economic, cultural and social
capital has been dissipated.
However, there is a new level of participation, a redesign of territorial
centrality/marginality; there is an
awareness of the idea that culture is
a resource for development that has
great representational power, and
cultural production is taking place
in original and innovative formats.
We must start afresh from the cities,
from civic Italy, from a protagonism
that is not localism. That is where you
have participation, new social agents,
other users/producers. The Manifesto delighted organisations that
are sensitive to and working towards
forms of cooperation and globalization. An important role will be
played by digital platforms and smart
cities as factors of renascence with a
strong cultural content. In this sense,
I would invert the approach taken by
Martha Nussbaum in Not for Profit,
an important work I don’t however
entirely agree with. The celebration
of humanistic culture - with its antiscientific and anti-economic biases
– is not a dogma. Scientific culture is
based on tolerance, openness, doubt,
understanding different points
of view, and economic culture on
profit with processes sustained by the
quality of the strategies employed, by
human capital, by choices and investments. Assuming the existence of
sharp distinctions means not taking
into consideration the challenges of
complexity and the blurred boundaries that contemporary society now
presents us with in every context.
Armando Massarenti is a philosopher
of science. Director of the Sunday cultural supplement of the Il Sole 24 Ore
newspaper, he has published manuals
and numerous books of philosophy
which have inspired plays and an educational experiment promoted by the
Italian Philosophical Society. He has
won numerous awards for his current
affairs and scientific journalism and is
a member of the Ethics Committee of
the Veronesi Foundation and the Italian National Research Council
(CNR )Study Committee on Research
Ethics and Bioethics.
Behind the moustache
Oscar Farinetti
p 17
Behind the cheerful, smiling moustache lies the poetry of real life “placed
in anything, even in a washing machine”, there is the optimism of whoever launched Tonino Guerra’s famous
Gianniiii the day after 9/11 “because
from that point you could only start
all over again”, there is the investment
in vocations, there is the pleasure
of handling the noble things of material culture with high cognitive and
symbolic content, there is the pride of
serving up a meal that nourishes both
body and heart but is also the memory
of age-old places and wisdom.
Behind Oscar Farinetti’s moustache
there are plans for the future, there is
the passionate and cultured industrious Italy that everyone loves, there’s
the new “made in Italy” brand that
competes and wins in international
markets.
Eataly is a total quality process,
a creative enterprise, a useful infrastructure. Which is the tracer?
Whoever created us put two orgasms
on the two things that ensure the continuation of the species. If we didn’t
enjoy eating and making love, we
would already have become extinct.
But, as in love, the better you know
your partner, the greater the pleasure,
so it is with food. The better you
know what you are feeding your body
with, the more pleasurable it is. But,
and this is the real quality leap, as in
love, if you really love your partner,
the pleasure is supreme, so it is with
food: you have to love it. Eataly was
set up for precisely this reason, to
make you fall in love with food. To
love it you need to understand its history and traditions. You need culture.
Eataly reclaims forgotten places to
give them new vocations and a new
sense of community. One of our first
commandments is “no more bricks”.
No more building. Italy is full of
forgotten places. In Turin we have
breathed new life into the Vermouth
Carpano factory. In Genoa into Palazzo del Millo in the Porto Antico, in
Bologna we have salvaged the former
Ambasciatori theatre/cinema. The
Rome operation was a strong political
gesture. The Air Terminal, built in
1990 for the FIFA World Cup, entrusted to the master of post modernism Lafuente, at a cost of 115 billion
liras, had been used for 37 days and
then forgotten for 20 years. Eataly
gave it back a life, reclaimed the area,
creating 500 jobs, gave space and
prominence to over 200 local artisans.
This is what we mean by taking part
in politics. In terms of architecture,
the forgotten places retain the primordial architectural heritage of their
origins. Eataly aims to regenerate
it but without ever distorting it.
What’s your take on the Italy
that produces?
Italy’s real supremacy lies in its biodiversity. Eataly’s goal is to exalt this aspect, presenting it in a united context.
Eataly is an ally for all the institutions
that have fully understood this value
and intend to promote it around the
world. Our weaknesses are linked
to a federal policy that focuses on
promoting local areas separately.
Our advantage lies in talking about
Italy as a whole, fousing on our country’s biodiversity, which exists not
only in our food but in all the expressions of Italian culture.
What does the Eataly observatory
say about life style and consumer
habits, about contemporary trends
linked to food and on its real
and symbolic function?
For us, progress, innovation and the
future have profound roots in the
values of the past. We think of the
future as a change in style, not selling
ready-made meals but convincing our
customers to choose the raw materials and to cook with them. In this
way we can contribute to creating
a truly contemporary trend, namely,
starting from the raw materials.
Eataly + Coop = Success.
Simple. We’re pretty good at selling
food. They are pretty good at selling
books. The third orgasm, the one that
ensures the evolution of the species,
is the “C” point: Culture. Since sex is
a private matter, as regards the other
two orgasms, food and culture,
the combination between us and
librerie.coop helps ensure that our
customers get real plesure out of it.
Oscar Farinetti is an entrepreneur.
He has been MD and chairman of
the UniEuro group, and is the inventor of the Eataly format – the world’s
first ever supermarket devoted to
top-quality foods – opened in Turin
in 2007, today a fast-growing international network with 9 outlets in Italy,
prestigious spaces in Tokyo and
New York. He has always combined
his business activities with lecturing
at the Istituto Cermes-Bocconi
and the University of Parma.
Gracious hospitality
in the heart of Mayfair
Contemporary Classics at Park Lane
Dorchester Hotel in London
p 20
a
The view from the terrace overlooking the rooves of London and Hyde
Park is breathtaking, the impeccable
wood paneling of the interiors calms
and pampers guests with a warm and
cosy feel, the 45 guest rooms and
suites are in grand hotel style. A stay
in this hotel is an experience in itself.
Everything is very proper. The signature is a prestigious one, the place is
just right, the taste is contemporary
classic and the furnishing supplier
is Italian, Molteni&C. Thierry
Despont is the NY architect, artist
and designer who designed these
sophisticated interiors with charm
and finesse, a unique place thanks
to its location in the heart of Mayfair
– the luxury residential quarter where
the Queen once lived – and to the
intimate dimension offered to its
guests. The interior spaces – from the
various types of suites to the common
spaces, bar, restaurant and foyer – feature cultured and refined decorations,
luminous textures and a balanced
and harmonious alternation between
seductive and relaxing environments,
between intimacy and sociality in the
various areas. The furniture reflects
the time-honored tradition of quality
Italian cabinet-making with a touch
of Art Decò, mixed with contemporary English artistic objects.
At the bar, guests can enjoy not only
a refined and eclectic choice of cocktails, but also the largest collection
of American wines in the U.K.. The
CUT restaurant - a luxury steakhouse
managed by celebrated chef Wolfgang
Puck – is another plus that the hotel
offers its discerning international
guests. Such an ambitious design
project would not be complete without the contribution of a major Italian
furniture manufacturer, involved in
a broad and complex supply, from the
wood paneling to the seating, from
furnishings for the common spaces
to those of the guest rooms.
Gracious hospitality in the
New World.
Dusit Hotel Mock-up
p 20
A detailed mock-up of a typical room
featuring all the culture and style of
the hospitality offered by Dusit International for its forthcoming openings
in India, Asia, America and the
Middle East. Molteni&C is the
partner chosen for the realization of
this important contract after its participation in important hotel projects
of various kindsi - from design and
luxury hotels to ships with cabin furnishings, to serviced residences and
aparthotels in every continent. Dusit
International – founded more than
60 years ago by Thanpuying Chanut
Piyaoui who planned to build hotels
with the best features seen around the
world but with the essence of the Thai
spirit – is a group present in Asia and
the Middle East with over 20 facilities
already up and running and another
14 in the pipeline, according to a philosophy that sees a segmented tourist
offering dedicated to specific user targets. Attention to the demands of an
international clientele translates into
a policy that goes from the choice of
furnishings and spaces – guest rooms,
common areas, wellness and meeting
facilities – to the details of accurate
service in tune with changes in the
styles of modern living and travel.
Everything is oriented and dedicated
45/
to comfort and wellbeing with the
most innovative solutions linked to the
most sophisticated and customized
hospitality. Today the Thai hallmark
makes Dusit one of the most admired
and respected hotel groups with a
portfolio of recognized and diversified
hospitality brands: Dusit Thani Hotels
& Resorts, Dusit Devarana Hotels &
Resorts, dusitD2 hotels & resorts and
Dusit Princess Hotel and Resorts,
as well as Dusit Residence Serviced
Apartments and Devarana Spa.
Sudden life/
Davide Pizzigoni
p 22
Red lines converse and run after each
other. Between the strings of the armchairs, the texture of the velvets, the
inside of the little table. The designated space is tight and claustrophobic in
the overcrowded rooms of the Bagatti
Valsecchi Museum, with its gloomy,
overpowering furnishings, its clutter
of times gone by – armour, shields,
tapestries, vases, sideboards, wall
paper, wardrobes, pens, bookcases,
books and pictures – in the spoliation
of the life once lived in that mausoleum of a place. Then in the geometric
patterns of the floor, in the dialogues
between forms, colours and materials,
in rooms piled high, your glance suddenly sees a void. An apparent void,
ordered and geometric, a void closed
on two sides, perhaps a different kind
of solid. Hints of bygone domesticity
remind you that the museum of today,
inhabited only by relics, vistors and
caretakers, was once a home. Thus
precisely that work, which becomes
intimate, strong, precise and radical
in its spare and almost archetypcal
form, marks the advent of a breath
of fresh air, an unexpected life in that
space. It is a fine, rigorous brushstroke on the confines of the insidious veins in the floor, a new form that
upsets the cold and fragile balance of
the house, despite the hard masculine
sentiment of the interiors. It is a new
expression, something light and airy
that catches the house off-guard, and
from that moment on, nothing will
ever be as it never has been.
Davide Pizzigoni (Milan, 1955) is a
many-sided artist, painter, product
and set designer and photographer.
He boasts prestigious partnerships
with important European institutions,
such as the Zurich Opera House and
the Vienna Staatsoper, as well as with
leading brands in the world of fashion,
publishing and design. He designs
and builds sets for television programmes about the world of architecture and design. He has had personal
exhibitions in Milan, Rome, New
York, Tokyo and Osaka. Since 2008 he
has been working on the subject of the
“invisibile” people who work in museums, in at least three directions:
I Guardiani dei musei [Museum
Caretakers], Gli Uomini del XXI secolo
[Men of the 21st Century], La forma
del vuoto [The form of the void].
45°/TABLE
design Ron Gilad
p 22
Ron Gilad’s Grado° collection features essential geometric forms. Large
and small tables, wardrobes, bookcases, mirrors and shelves are all objects
that fascinate and win you over. Table
tops are rotated and rounded off,
wooden and glass tables and bookcases create a shift that from an angle
of 90° changes to one of 45° without
corners; a cube is removed from its
volume and leaves a void marked by
red paint. These are elements of light,
timeless pieces ready to take on new,
surprising values and meanings
Ambassadors in the New World
p 27
China, Japan, the Philippines. The
world looks East and Molteni&C find
new partners in expanding markets.
Distributors who recognize the
excellence of products made in Italy
and aspire to the quality of the
Italian way of life
It took Matteo Ricci, the 16th-century Italian Jesuit, mathematician and
sinologist, 18 long years to succeed
in settling in the imperial capital Peking. It was 1601 and foreigners were
still barred from entering China.
Sallier de La Tour, on the other hand,
despite his name, was the first Italian
envoy and plenipotentiary minister to
be accredited with the Japanese government. He reached Yokohama on
9 June 1867. Many years have passed,
but not that many. And today China
and Japan are open to the world,
exchanges are increasingly easy and
fast and curiosity is reciprocal. And
we too have our ambassadors, standard bearers of Italian identity, culture
and products to the Far East. Because
everything starts with the choice
46/
of the right partner. Vita Industry,
Gruppo Molteni’s agent in China,
is a surprise. Founded in 1998, the
company has become the leading distributor of Italian brands in the area,
and not only in Beijing. They design
and furnish anything, homes, hotels,
offices. In their showroom they offer
Italian design and coffee, because the
furniture is nothing without traditional Italian service and attention to
detail. With the support of Vita Industry, Molteni&C and Dada took part
in the first ever Beijing Design Fair, in
September 2012, during the Beijing
Design Week. In Japan, on the other
hand, back in the Fifties and Sixties,
Arflex began importing and promoting Italian design, and today continues distributing brands like Gruppo
Molteni. In their Tokyo showroom
every year they host exhibitions
and encounters with Italian architects
who work with Molteni, from Patricia
Urquiola to Ferruccio Laviani. Because our cultures maybe different but
the language of design is universal.
Beijing Design Fair,
28 September – 2 October 2012
p 27
At the centre of the Beijing Design
Fair, promoted by the city of Beijing
and organized by Beijing GehuaRizzoli Design Communication Co.,
lies the Made in Italy brand in China,
which aims to foster privileged trade
relations and an inter-cultural network between Italy and the Chinese
market. Milan was the guest city
at the 2012 fair. In partnership with
the distributors Vita Industry of
Beijing for Molteni&C and Interni
of Shanghai for Dada, Gruppo
Molteni’s lastest ideas for furnishings
and for contemporary kitchens
made their debut in China.
Gio Ponti Collection in Japan
p 27
In February 2013, Arflex, sole agents
for Molteni&C for Japan, presented
the Gio Ponti collection, re-edited in
2012, in Japan’s main cities: Osaka
7-12 February, Tokyo 14-19 February,
Nagoya 21-26 February. The great
master of Italian design immediately
impressed the Japanese. The 1935
Montecatini chair, for example, had
already been mentioned the previous
year in a Japanese catalogue among
the top 10 design products. And two
years after Gio Ponti’s death, the first
magazine to devote a special, 100page supplement was “Space Design”,
published in Japan.
News
p 28
Gruppo Molteni greener than ever.
Completed eco-sustainability and
product life cycle certification
procedures
Molteni Group has always been
deeply concerned with environmental
issues, making every attempt to combine the protection of nature, safety
and health with the maintenance and
development of its market competitiveness. This commitment is reflected
in the study of intervention strategies
that place the company at the forefront in the discovery of technologies,
raw materials and processes capable
of mitigating the negative effects
of industry on natural and human
environments. This precise approach
to sustainability, an integral part of
the companies’s DNA, has intensified
over the last decade. The Group has
developed a project that responds in
a specific, integrated and complete
manner to current standards and
regulations, taking into account the
causes of environmental impact and
the tools available for its prevention
or reduction. The important stages of
this course of action are ISO 9001 certification, which ensures the control
and efficiency of the production process by means of a quality management
system; ISO 14001 certification, relative to the system for managing, monitoring and systematically reducing the
environmental impact of an organization’s activities; FSC COC certification, which promotes responsible and
controlled development of the forests
that provide raw materials; Greenguard certification against polluting
emissions released by products within
buildings; cradle-to-grave lifecycle
assessment of products according
to EPD; the classification
of energy efficiency and the ecological
footprint of products according
to the standards of the LEED system.
Information, certification and total
traceability with the Product
Information Card
Molteni & C and Dada, always attentive to Customer Care, are launching
a new product certification system
with the Product Information Card.
A service set up to certify works
of art, developed by ArtNetWorth,
now available for the first time for
furnishing products as well. The
card, complete with a personalized
identification code, gives access to
full information about the product
purchased via a QR code or by consulting a dedicated section of the
www.molteni.it and www.dadaweb.it
websites. The main information
stored in the database includes:
certification of the materials used to
manufacture the product, instructions for use and upkeep advice for
furnishings, fabrics and leather used
to upholster beds, sofas and armchairs, assembly instructions and an
individual identification system for
kitchens, which includes the original
design, the type and brand of the
household appliances purchased.
QallaM. Two Quality awards
for Innovation
After being included in the 2011
ADI Design Index, on 12 June 2012
the QallaM [Q to the power of M]
project, a book, a space and a road
show on the subject of Molteni Quality, was awarded the “Premio dei Premi” National Innovation Award. The
prize is sponsored by the President of
Italy and conferred at the suggestion
of ADI (the Italian Industrial Design
Association),which also gave QallaM
the 2011 ADI Design Index Innovation Award. The motivation reads as
follows: “For the “QallaM” (Quality
to the power of Molteni) business
research project, which examines
the true nature of quality, showing
how design is expressed in products,
processes and services.” ADI was
invited to take part in the “Premio
dei Premi” advisory committee as
regards Design and it is the association’s job to indicate the three awards
in this category to the President of
the Republic. Two important recognitions for a complex idea of innovation
which has engaged Molteni&C in reflection on the subject of Quality for
the last three years. First laid out in
the book entitled QallaM, then established in the Giussano manufacturing
centre with Spazio QallaM, and lastly
taken on tour all over Italy and
abroad with the “Qualità in viaggio”
[Quality on the Road], which will
be continuing its journey in
Italy and abroad throughout 2013.
New Opening Worldwide.
Istanbul Miami Colonia Lugano.
A Maestro at the Beaubourg.
Aldo Rossi on show in Paris
OffBrera
Molteni&C e Off Brera, an art
gallery intent on promoting young
talents, renews its collaboration with
a personal exhibition of the young
Milanese artist Ilaria Forlini, in
the Flagship Store at numer 2 C.so
Europa in Milan. The artist presents
“Stratificazioni”, a cycle of works resulting from a personal and pondered
encounter with the heritage of the
1970s and ’80s. The engraving on a
soft iron plate, the controlled presence of rust, acid etching and the use
of colour on a metal surface, instead
of the traditional canvas, give
rise to highly evocative works,
thanks to their material nature.
Dada
A Brand new Banco top
p 29
“How many tops are there in a man’s
life?” wondered Dada in 1994.
The highest is a mountain top, the
cleverest is top of the class, the most
useful a laptop, the most widespread
a worktop. But with four legs, a worktop can be self-standing. A rational
structure, a grid that keeps the world
in order. Almost nothing, but also everything. It’s ages since our first Banco
worktop made its debut. And today,
when everything else is changing,
our worktop has had a makeover too.
The design, created by Luca Meda
in 1994, concentrates the main cooking and washing functions in the
load-bearing structure, patented by
Dada. A solid fusion of aluminium
supports the slimline worktop which
defines the horizon of the volumes.
The containers are hooked onto the
worktop. Thus the structure stays
elevated and suspended. The new
Banco redefines the material contrasts
and opts for total white. The island,
lacquered in matt white, supports
the containers below with their matt
interiors. The top has a minimum
thickness and rests on the aluminium
frame, concealing its solid core. We all
have a series of tops in our lives, but
none of them are quite like Banco.
Dada visual
p 32
A change in strategy for Dada,
currently re-thinking its traditional approach to communication tools – from
catalogues and advertising to mock-ups
for its new showrooms – in favour of a
closer and more direct dialogue with its
privileged national and international
interlocutors.
At the centre, a clean and cool architectural scene as the natural stage,
an archetype almost, of a contemporary domestic space. The visual and
iconographic setting rests on subtraction and refers to places chosen and
planned, mental spaces that speak
the language of architecture, allude
to formal cultural codes, choose distinctive signs of personality in which
to set Dada’s ideas for kitchens and
living. With a chromatic alphabet
that develops from ton sur ton on the
scale of whites for materials, floors
and accessories to warmer tones
suggesting mental spaces, livable environments rather than compositions
of systems or products. Refined is
the reference to some of the valuable
items that enrich Gruppo Molteni’s
production - from a re-edition of the
legendary Montecatini chair by Gio
Ponti to objects designed by Ron
Gilad, Jean Nouvel and Ferruccio
Laviani right through to fabrics created by Rubelli. Dada is experimenting with unconventional, surprising
and dynamic corporate communications, closest to its most immediate
contacts, professionals and those
discerning consumers searching for
quality with culture and innovation,
sobriety with style and restraint.
Dada first in Germany
p 32
On 28 February 2013 Dada became
the first Italian company to join the
most important German kitchen
manufacturers’ association: “AMK
- Arbeitsgemeinschaft Moderne
Küche”. AMK was set up in 1956 as
a trade and service association and
it currently numbers 120 members.
AMK’s commitments cover technology, standardization, marketing and
PR as well as internationalization and
trade shows. Every year it organizes
a “Kitchen Day” with a series
of live events. The next one is scheduled for 28 September 2013.
Great movements in the kitchen, with
Dada’s new Austrian partner Grass.
p 32
2013 marks a watershed for Dada
movements thanks to a new partnership with Grass, the Austrian
company that has been a leading
international player in movement systems for over 60 years. A structural
partnership, vital for consolidating
the standard and the perception of
quality of the systems whose special
asset lies in the performance of these
components. Furniture with swing
doors now includes the Tiomos series
of hinges which, via the continuous
damping and new kinematic mechanisms, make the movements soft and
harmonic. InDada is enriched with
the Nova Pro system – supplied as
standard with manual Soft-close or
Tipmatic push-pull opening – the elegant series of drawers offering a timeless design and the utmost comfort.
The other Dada models come with
the revolutionary Vionaro extraction
system, made with customized black
anodized extruded aluminium sides.
The system features double depth
as standard, for 60 cm and 80 cm
bottoms, with total extraction. In the
drawers, behind the Dada logo, the
micrometric regulator is concealed
for enhanced appearance at the front.
Opening can be manual soft-close,
Tipmatic push-pull and Sensomatic,
with electrical servo-control.
Dada Academy 2013
p 32
The stable and dynamic Dada
Academy 2013 project was set up to
convey the brand’s core values clearly,
fully and in depth. It aims to improve
the degree of skills and know-how
available to sales accounts and designers in the presentation of kitchen
systems The scheme was launched
in March and will develop regularly
throughout the year and for limited
groups of 12 attendees. Dada Academy is articulated over two levels, both
split into a two-day training course,
to which all the dealers and their
sales teams are invited to take part.
The first level is devoted to those who
are not familiar with the brand, have
never visited the company, have no
experience with price lists and have
no understanding of the particular
construction details or advantages of
the product. The goal for this target
is to introduce and engage the designers/sales accounts in the Dada world
and trademark. The second level is
devoted to those who already work
with the company, but need more indepth insight in order to improve their
technical/commercial performance.
In this case, the training course is
oriented to understanding the product
details and to interpreting the benefits
thereof with a view to improving their
negotiating and sales skills. A specific
training session is dedicated, in this
case, to using the Pigreco software
and to the enhanced functions
of version 1.3. The courses – aimed
at providing technical/commercial/
planning training – will be held by
the managers of the various areas of
the company to whom specific skills
correspond: sales managers for insight
into order processing and procedures;
technical experts both in IT, for the
use of Pigreco, and for production
know-how and skills linked to
mechanical engineering and materials; marketing managers for product
analyses, comparisons and characteristics. Accurate, in-depth and acrossthe-board training for operatives
called upon to tackle a product system
and an organizational and production
culture of proven excellence.
Dada Storie/s
p 33
Stories of people and kitchens, cities,
designs and products, food, architects
and designers
People, countries, cities. Clients,
events and prototypes. Architects, designers and collections. Whole worlds
and individual encounters related in
Stories, a new publication that Dada
presents on the eve of the 2013 Furniture Fair. Not a traditional catalogue
but more an ensemble of narratives,
each one considering the world of
Dada from a different – and always
novel – viewpoint in terms of product
and project. It celebrates 30 years of
kitchens and achievements but above
all it focuses on umpteen dinners,
lunches and breakfasts. Interviews
with architects and technical experts
alongside meetings with families, couples, men and women who live, work,
play, dream… and cook. Stories is a
stream of places, products, notions,
coincidences, experiences, interferences, in every place where thoroughly
Italian products are to be found.
Stories means Mesero, Dada SpA, the
Molteni Group. But first and foremost
it tells real lives of real people in real
houses, across the world, next door,
just around the corner. It is a means
of entering the lives of others,
with discretion and much curiosity.
Editorial project and texts by
Cristiana Colli and Francesca Molteni,
with coordination by Alessandro
Ciani, Roberto Curati, Claudia
Marocchino and Andrea Molteni.
Graphics by Ma:design, photos by
Andrea Astesiano Armando Bertacchi
Mario Carrieri Vittorio Dozio Andrea
Martiradonna Tiziano Sartorio Studio
Guisset and Miro Zagnoli.
comfort. The kitchen goes beyond the
design dimension towards an ideea
of total project, in which Giorgio
Armani’s iconic colour schemes define
the set, and items of furniture become
the lead players on stage. Communication with the living areas and with
the souls of the home. In 2013 after
Bridge, Calyx e Checkers, it’s time for
the fourth dimension: the showcooking experience. It is a food show, the
pleasure of relations with others, of
sharing a space, of the cooking experience, of the delight in natural wood
and stone materials. Thus the kitchen
becomes an island, a block, centre
stage, with technology concealed by
the noble marble imperador and by
onyx, a horizontal sliding system,
wood panelling, floor-to-ceiling columns, special wall units and handles
Of the light, provided by an LED
system that designs the atmosphere
of the room and illuminates
the working area to perfection.
IF Design Award 2012
p 36
Quality rewarded Unifor protagonist
with Table KM by Jean Nouvel Design
and Move.010 by Luciano Pagani and
Angelo Perversi
Armani Dada
Dada Asia
p 34
Signor Luciano’s Suitcase.
p 36
In viaggio nelle cose del mondo.
An exhibition of paintings collected by
Luciano Benetton during his travels
Welcome to the fourth dimension
p 35
The Armani Dada idea is of a refined,
cosmopolitan home. And the kitchen
is a special, cosy place, at once beautiful
and practical, organized and
multi-functional.
Exclusive materials, elegant and
refined atmospheres, a unique and
recognizable hallmark. Finishes colors
sophisticated and original solutions.
Armani/Dada is style plus great manufacturing; it is design, elegance and
Key exhibits at Orgatec 2012
Naòs. Pierluigi Cerri, bookcase system
and meeting room table
MoodWay. Fernando Urquijo,
executive office tables and furnishings
One-Off. Foster and Partners,
automatically adjustable table
Media. Fernando Urquijo, stand-alone
workstations with built-in electronic
equipment
Naòs System. Studio Cerri & Associati,
aggregate workstations
iSatelliti S/200.90. F&L Design,
height-adjustable work stations
LessLess. Jean Nouvel - table, work
station, cabinets
Consiglio, Teatro, Cartesio, Parigi.
Aldo Rossi - table, chair, bookcase,
easy chair.
Unifor
The Kilometer Table by Jean Nouvel
Design, and the multi-purpose trolley
for multi-media equipment Move.010
designed by Luciano Pagani Angelo
Perversi Associati, were included in
the 2012 IF Office Design AWARD
Hannover, which brings together the
year’s best design pieces.
Kilometer by Jean Nouvel Design
is a long table made with just a few
essential modular components,
and a top consisting of solid wooden
cross-pieces supported by an internal
aluminum frame. It is a limited
edition industrial design product
built with innovative machining
and assembly procedures.
Move.010 by Luciano Pagani e
Angelo Perversi Associati, is a series
of multi-purpose trolleys for multimedia equipment, designed to suit
constantly evolving environments
in which different activities coexist.
It can be moved with considerable
stability; ideal for specific functional
purposes such as videoconferences,
networks of machines and equipment; it is predisposed for wireless
networks and cabling.
A prestigious contract for Dada in
Asia. Great success for its most luxurious and sophisticated products, and for
the Armani Dada brand, considered a
status symbol for up-market residences.
The 110 kitchens of the Four Seasons
Serviced Apartments in Shanghai Interior Design by YABU PUSHELBERG – using Tivali, Trim and
Hi-Line in spaces featuring open and
connected kitchen and large living
room and with floors that match the
furnishing materials. Various solutions
and finishes are proposed, including
the special white marble worktop, a
horizontal line of great class. Seduction assured for two striking installations in Hong Kong. The Imperial
Cullinan is a new luxury residential
project at number 10 Hoi Fai Road
south east of Kowloon with a scenic
view over Victoria Harbour. The
design - Richards Basmajian Interior
Architecture – sees the kitchens –
Bridge and Hi-Line – as islands set in
luminous, glass-walled spaces.
In visual and functional continuity
with the spaces of the home.
A Yau Tong, OCEAN ONE,
designed by RDL Asia Ltd., is a luxury compound in East Kowloon with
spectacular views over Lei Yue Mun,
Victoria Harbour and the shimmering mountains beyond. The Checkers
and Trim models with open kitchens
furnish the free-flowing spaces linking
interiors and exteriors. Original
and customized geometric motifs
grace the panelling. Bridge by Armani Dada is the unilateral choice for
One Central in Macau, designed by
architects LRF Designers Ltd. Ton
sur ton ranges from various shades of
beige to dark brown, the most classic
of kitchens and the most classic of the
series. A singular form which wedges
itself into the spaces, floor-to-ceiling
coating oppure panelling?, dark colours for characterful kitchens. Iconic
features for prestigious residences.
a flexible workplace, where different
activities, situations and requirements coexist, alternating the need for
confidentiality with shared, open-plan
spaces. An authentic, rational and
comfortable workplace; a place you
could even live in.
757 paintings, all measuring 10x12
centimeters. These tiny icons are the
freeze frames of a rich and exciting
life, an open inventory of documentary art commissioned to demonstrate the countless ways in which
artists see and interpret the world.
Collected by Luciano Benetton – an
anthropologist of our time, familiar
with handling the forms and contents
of communication freely, naturally
and with his own personal style –
these minimal paintings reflect the
interests, passions and boundless
curiosity of an art lover, a traveler, a
cosmopolitan by vocation and necessity. Understanding the collection
means understanding the collector,
getting into his mindset, into the
secret inclinations of his visual and
poetic culture, into the original and
unexpected correlations between
the people, spaces and places of the
world. Luciano Benetton’s art collection is a unique one – at once serial,
given the set size as the only binding
but original criterion, and surprising, given the wealth of contributions
from right across the global board
- reflecting a life rich in experience
and understanding of men
and things. The paintings come
from South America, China, Russia,
Mongolia, and ideally they converse
with the photographs of the travels,
during which Benetton collected
and commissioned them, underlining
a front of documentary intimacy
between art, travel and collecting.
A diary that is not only an impressive
archive of today’s world but also an
authentic creative work, where life,
meanings and places are linked by
a single uninterrupted thread.
Unifor at Orgatec, Cologne, 2012
p 37
At the key trade show in the office
sector – Orgatec in Cologne – Unifor
was present with an unconventional
and eye-catching architectural space,
designed by Studio Cerri & Associati.
Arranged into different functional
areas, defined by new-concept modular glass walls, it featured an open
central operational area, all glass volumes with meeting rooms and closed
offices, a striking corridor and, at the
back of the hall, walls back-lit in variable colours. The concept was that of
01. With its striking architectural
design, the Unifor hall offers a highly
unconventional vision of an office
environment. The display consists
of an extremely flexible and
well-structured space, arranged
in functional elements defined by
new-concept glass walls and openplan work spaces.
02. The Naòs executive furniture programme is designed for a top-quality
rational working environment. At the
centre, a large table featuring a dark
red frame and an extra clear glass top.
Slightly detached from the wall, the
new Naòs.A suspended bookcase
with LED perimeter lighting.
03. Furnished with exclusive items of
the MoodWay series- large tables and
filing cabinets -, the meeting rooms
feature new-concept Fold-away walls,
based on the use of structural glass.
The rooms open directly onto the
central work space by means of a
system of overlapping sliding panels.
In the background, a spectacular
corridor with variable-color back-lit
wall brings a restful chromatic
atmosphere to the environment
04. Devised as an interconnecting hub for the various functional
areas surrounding it, the central
area is configured as an open-plan
work-place. In the foreground, a fourworkstation Naòs System configuration with polished aluminium frame
and white Wilsonart top.
05. Functionally self-sufficient and defined aesthetically by refined finishing,
clear-cut design and limited scale,
Media workstations incorporate all
the necessary technological equipment. The work-top slides forwards
to open up the technical unit. A wi-fi
monitor emerges electrically. The corner cabinets are equipped to contain
the electronic service instrumentation.
Jean Nouvel lead player
for office spaces
p 37
For the 52nd Salone Internazionale
del Mobile, Jean Nouvel has signed
a new project in a speciliazed area
of the trade show, in Hall 24 devoted
to office furniture: Salone Ufficio.
“Progetto: Ufficio da abitare” [Offices to live and work in], The title
refers to the great changes that have
distinguished the spaces in which
people live and work over the last
few years. “We can work, and we will
increasingly be working, in an apartment, in our own apartment or even
in a converted warehouse”, claims the
architect, “and if we work in a skyscraper full of offices, we will have to
invent spaces imbued with generosity,
that welcome everybody’s own world
and personalizations”. Molteni&C,
Dada, Unifor, Citterio and Vitra have
been invited to design settings and
furnishings to explore a new way of
experiencing the office and they are
taking part with mass produced items
and with special designs. All to be
revealed at the trade show centre in
Rho (Milan) from 9 to 14 April 2013.
Blue monolith in Montpellier
p 38
Jean Nouvel’s new City Hall speaks
Italian with furnishings and interiors
designed by Unifor
A huge blue monolith perched on the
banks of the river Lez is Montpellier’s new Hotel de Ville [City Hall],
designed by Jean Nouvel and Francois Fontes. This powerful symbol
of the rebirth of the city and its
surrounding area has also become a
cultural and architectural landmark,
marking the city’s expansion eastwards. A welcoming and permeable
urban presence characterized by the
wide front entrance that opens onto
friendly spaces colored both by special coated surfaces and by the virtuosic use of light. The building - a 90 x
50 m parallelepiped, 41 m tall, develops around a central courtyard, and,
from any view point and perspective,
communicates with the natural elements in which it stands. Water flows
through it, its surfaces reflect the
sky, the walkways linking the various
levels and functions all overlook the
enormous wrap-around grounds. It
is built to eco-sustainable standards,
with a photovoltaic electricity generator and 1400 sq m of solar panels.
Strict quality criteria also mark the
interiors, designed by Unifor in the
blue and white shades of the visual
concept, with counterpoints of yellow
and red in the paneling of the accessorized walls. Montpellier’s City Hall
confirms Unifor’s design partnership
with the great French architect, the
creator of pieces that represent authentic icons of his catalogue.
Featuring Color
p 39
The Milanese headquarters of Hearst
Magazines is a polychrome landmark.
Thanks to its architecture and exteriors
and its offices designed by Unifor
Like sheets of paper and magazine
covers in space, urban communication platforms and testimonials of the
vivacity and versatility of the projects
it describes. Or in other words when
architecture aptly conveys the client’s
purposes and policy. The perfect balance between its interior and exterior
spaces is what connotes the Milanese
Headquarters of Hearst Magazines
Italia – one of the world’s major
media groups. With its take-over of
Hachette-Rusconi, and a portfolio
of well-established titles such as Elle,
Elle Decor, Gente, Cosmopolitan,
the Italian HQ occupies a privileged
position as regards the advertising
market, investors and stakeholders
of the fashion and design world.
The service building that houses
the editorial offices features pantone
facades on vertical lines, polychrome
weaves and metal structures that
define the work-places with clean,
rigorous and geometrical forms.
Each storey is painted either yellow,
blue, orange or red, offering a refined
visual concept that identifies the publication housed within; at the same
time, however, spaces are crossed by
all the other colors, underlining the
fact that they all belong to the same
group. The building that occupies
four floors of pavilion 6 in the new
Maciachini Center – designed by architects Sauerbruch & Hutton – is an
architectural complex consisting of
three bodies that reflect the geometry
of the floor plans, and the chromatic
rhythm of the windows The interior design – by Cushman & Wakefield
Lamberto Agostini, Lucas Luzzi
and Federica Pedroni
- reflects the
development of the perimeter and enhances the hi-tech spaces to the benefit of the open-plan workstations,
aligned with the façade windows and
flooded with natural daylight. All this
without foregoing the indispensable
confidentiality guaranteed by closed
but permeable offices that allow the
editorial staff to work on their own
and in peace, but also in small groups
for staff meetings. RP walls. Floor-to-ceiling glass
partitions profiled in polished aluminum and transparent coupled glass
panels silk screened with graphic
motifs; casement and sliding security
glass doors. MDL System. Open-plan workstations with 4 positions in a row. Polished aluminum framework, white,
post forming laminate top with customized edge, partition panels clad in
technical fabric. Set of drawers, low,
door-fronted cabinets and customized filing cabinet-style separating
shelves, with white lacquered frame
and colored components
Naòs.
Wall bookcase with panels
lacquered in various colors and polished aluminum or white lacquered
profiled shelves. Naòs System. Executive desks and
meeting tables with polished aluminum profiled frame and white retro
lacquered glass top fitted with access
door to cable raceway below.
Credits
Architectural design
Sauerbruch Hutton
Interiors Cushman & Wakefield
Lamberto Agostini, Lucas Luzzi
with Federica Pedroni
Work-place layouts by Unifor
Citterio
Runner midst music and design
p 40
A table, a cello, a few everyday objects.
This is “Runner”, a video about bringing music and design together, a project
looking for new ways of communicating design by means of contemporary
sounds and images.
Stories have always been at the heart
of Italian design, but this time the
main character, the Runner table
designed by Marco Acerbis for
Citterio, converses with a musical
instrument, a cello. The original
sound track, composed by Fabrizio
Campanelli and performed live by
Amerigo Daveri, evokes three times
of day, suggesting atmospheres, visual and tactile sensations: waking up
in the morning, the exactness of midday, night approaching. Alvise Tedesco’s photography uses light to turn
the elements of the scene into the
characters of a new story told with
images. On the subject of Runner,
Marco Acerbis says: “Our lifestyle
is increasingly interwoven with the
objects we use every day. We are used
to interacting with communication
instruments and moving around in
increasingly small spaces The Runner
table is the answer to this style of life
and enables us to make elegant use
of the space below the table top. The
table features a radical design but
remains a simple, clean cut and effective object. An on/off instrument,
according to the time of day”.
Marco Acerbis After studying at
Milan’s Politecnico and working
with Norman Foster, Marco Acerbis
became committed to sustainable
architecture and design.
Francesca Molteni Philosophy graduate, author and film director. In 2009
she set up the Muse Project Factory,
which deals in video and multi-media
productions.
Fabrizio Campanelli Musician and
composer from Livorno, he is known
for his research into and composition
of music for images. Winner of the
2012 Premio Mediastars with the
ad celebrating 25 years of Calzedonia.
Amerigo Daveri Studied at Milan’s
Conservatorio G. Verdi and at Bologna University. Since 2006 author,
director and editor of the Classica
Sky channel.
Alvise Tedesco Director of photography and filmaker, author of videos
and shorts, he has made films and
documentaries, contributing to Italian
and foreign productions and working
with film directors such as Ermanno
Olmi and Marco Bechis.
www. runnertable.com
Citterio presents a new product and
a communication project. A mini
web site www. runnertable.com
to narrate the Runner table through
a video of its making, the backstage
photos and the interviews of the
protagonists.
Vitra
Vitra Campus
and the new factory building
p 42
The story of the Vitra Campus began
in 1981, when a fire destroyed the
company’s production unit in Weil am
Rhein, near Basle.
Instead of re building an anonymous
factory, the Fehlbaum family launched
an ambitious architectural project,
which has been ongoing for over
30 years. Nicholas Grimshaw was
commissioned to draw up the master
plan, which included two buildings
featuring corrugated sheet metal
facades, and suggestions for further
similar constructions. In 1984, the
founder Willy Fehlbaum received an
unusual 70th birthday present from
his son Rolf: a large sculpture entitled
“Balancing Tools”, designed by artist
Claes Olderburg and his wife Coosje
van Bruggen. Frank Gehry executed
the second project: the Vitra Design
Museum, his first major work outside
the United States. A place in which industrial production and culture meet.
Further additions to the Campus
included a fire station built in 1993,
Zaha Hadid’s first work, and a conference centre designed by Tadao Ando,
his first build outside Japan. In 1994
Álvaro Siza’s brickworks joined the
complex. From the mid ‘90s, changes
in Vitra’s expansion strategy temporarily halted the construction of any
major new buildings, but smaller ones
were added, such as the petrol station
designed in the ‘50s by Jean Prouvé,
the geodesic dome by Buckminster
Fuller and the bus stop by Jasper
Morrison. Entrance into the home
furnishings market, the need to reorganize and centralize certain logistic
and manufacturing activities and a
considerable increase in the influx of
visitors led, in 2005, to a new phase of
expansion. The Vitra Haus, by Herzog
& de Meuron, a complex inspired by
the rural architecture of the surrounding area, houses activities linked to the
Vitra Home Collection. 3,000 sq m of
showrooms, conference halls, temporary exhibition spaces, cafès and shops
which attract more than 100,000
visitors from all over the world every
year. The new factory, designed by the
Japanese firm of architects SAANA
(Sejima Kazujo and Ryue Nishizawa),
due to be inaugurated in a few weeks‘
time, is based on a circular plan, alternative to the orthogonal shape that
characterizes the other units of the
Campus. Its form and collocation give
the building a sense of independence
from the other constructions close by,
while the absence of a facade and of
a linear rear enable it to be observed
from every direction. The inside
space is distributed with great rigor.
The whole project develops over a
grid layout, from the framework right
through to the radial arrangement of
the access points, flooded by natural
daylight from the ribbon-style skylights. On the outside, the building is
concealed by customized corrugated
panels with subtle variations, which
wrap it like drapes, revealing and at
once concealing the work going on
inside. The glossy white surface of
these modular acrylic units reflects
the surrounding trees and buildings,
effectively landscaping this large
building into the Vitra Campus.
Ray Eames, portrait of the artist
for once without husband.
p 43
And if she had been a man?
You can’t help wondering when you
think of Ray Eames.
With Charles she formed perhaps
the most important couple in the
history of design, to the extent that
we refer to them as “the Eames” and
mentioning them separately inevitably sounds odd. But at least once you
remove him from the equation and
take a close look at her: you discover
that she is gifted, eclectic, vivacious.
Separating her from Charles is useful
for at least two reasons: 15 December
marked the centenary of Ray’s birth,
passed over in almost total silence
were it not for a one-day celebration
at the Vitra Museum, while tomorrow
an exhibition entitled Ray Eames:
A Century of Modern Design will
open at the California Museum of
Sacramento, her native city. The exhibition also has the merit of recalling
the years before she met her husband.
About Bernice Alexandra Kaiser,
shortened to the masculine Ray
(encouraging people to mistake them
for brothers, as even the New York
Times once wrote), we thus discover
her very precocious talent: from paper dolls made by hand when she was
just three years old to her architectural work, her furniture and fashion
designs, cinema, photography, toys.
Meeting all the challenges, first on
her own and then with Charles, with
enthusiasm and with a smile on her
face (photographs almost always
show her in good spirits). This is
what induces us to wonder what she
might have achieved if she had been a
man, or, in other words, if she hadn’t
had to cope with the competitive
handicaps that all women have to
face, especially in years in which,
when people said “she’s as good as
a man”, it was inevitable that, to appear that way, she was bound to have
been a whole lot better. Exceptional
women, who found their space in the
shadow, however short or long, of a
man. But for Ray that shadow probably did not overshadow her. Charles,
who was already married, met her
in 1940 when he was working with
organic design. It was love at first
sight. The following year he divorced,
married Ray and together they moved
to Los Angeles. After that, they were
never apart, love, work, travels. And
even if Ray survived Charles by ten
years, she had the “delicacy” to die
on the same day, 21 August 1988.
Louis Kahn
p 44
The Power of Architecture
23.02. – 11.08.2013
Vitra Design Museum, Weil am Rhein
The American architect Louis Kahn
(1901-1974) is considered one of the
great master builders of the 20th
century. With his complex spatial
structures and choreographic mastery of light, Kahn created buildings
of archaic beauty and of powerful
universal symbolism. Major works
include the Salk Institute in La Jolla
in California (1959-65), the Kimbell
Art Museum in Fort Worth in Texas
(1966-72) and the National Assembly
Building in Dhaka, Bangladesh,
(1962-83). The exhibition ‘Louis
Kahn – The Power of Architecture’,
presented by the Vitra Design
Museum, is the first great retrospective of Kahn’s work in two decades.
On display, a diverse collection
of models, original illustrations and
hitherto unpublished photos and
films. The review of his architectural
works is enriched with a selection
of water colors, pastels and charcoal
drawings that Kahn made during
his travels. “Louis Kahn – The Power
of Architecture” has been prepared by
the Vitra Design Museum in partnership with the Nederlands Architectuur Instituut, of Rotterdam
and the Architectural Archives
of the University of Pennsylvania.
Unifor hosts
Alberto Meda and his Physix
P 44
A new space, an office chair, a meeting
with its designer.
This is how, on 6 March 2013, Unifor
inaugurated its conversations about
architecture in an industrial site,
turned into an exhibition space by
Studio Cerri&Associati, in Verano
Brianza. Guests of honour, Alberto
Meda and his Physix, the dyamic
chair designed for Vitra, which
Unifor distributes on an exclusive
basis in Italy and in Australia. Meda,
a mechanical engineer, a life devoted
to design, with three Compasso d’oro
awards to his name, looks back over
the lengthy process of creating
his new office chair, composed of
a flexible frame, elastic knitted fabric
cover and a mechanical stabilizer.
A development documented with
numerous images of prototypes and
experts at work, drawings and design
studies. “The idea of Physix is based
on the play of the forces of traction
and pressure”, explains Alberto
Meda, ”the frame, made of both rigid
and flexible elements, was feasible
thanks to modern materials and production techniques. The shape of the
chair only revealed itself during the
design process”. Complex technology
for simple products. Physix is thus
the result of a new partnership with
Vitra, after the success of the chair
collection inaugurated in 1996 with
the Meda Chair, then followed by
Pal, Slim and Gate, just to mention
those still in production. On the
other hand, Meda was the only one,
with the Eames, to have designed
a chair that bears his name.
A good debut for a space open to
comparison with the world of design.
New Products
45° VETRINA
design Ron Gilad
p 04
A glass showcase designed to display
and contain precious objects and
books. The project is an extension
of the concept that characterizes
the entire Grado°collection. Geometrically rotated surfaces that create
45° smoothed edges achieved by
using a metal joint onto which aluminum profiles are hooked, veneered
with fine woods The opening
is invisible, except for a small key
on the lateral profile. The result is
a transparent solid that invites
the gaze to linger on its contents.
TESO
design Foster+ Partners
p 10
Foster+ Partners never cease to
amaze, this time with a small, highly
unusually shaped table . The low
Teso table is the successor to the
award-winning Arc table and shares
a similarly experimental approach to
materials and production methods.
The table’s base is formed by a robotic arm, which is used to press and
twist a perforated disc of steel into a
tough, tapered cylinder. The design
team tested different perforations to
the flat metal sheet that would give
the base strength, while creating a
distinctive geometric patterned mesh.
The result is a complex form where
lightness and solidity attract and conquer unhindered. Teso is available
in a bronze, silver or gold-coloured
finish . Functionality is guaranteed by
extra light (D 120) transparent glass
top that reveal the complexity of
the structural forms from whichever
angle you observe them.
ALLURE
design Matteo Nunziati
p 10
The Allure easy chair designed by
Matteo Nunziati for Molteni&C.
is the result of a search for contemporary classicism. Here the idea of
classicism is not simply the repetition
of classic stylistic features but rather
the evocation of an idea of balance
and proportion between component
parts. The result is a sinuous, clean
and sophisticated, though discreet,
line with slender profiles and decisive
lines. Black or white metal frame,
metal armrests with leather inserts
of the same colour, all rugged and
stress-resistant. The colours of the
leather or fabric upholstery of the
body can be freely interpreted according to the space in which it is
placed. The Allure chair’s limited
size and finishings make it suitable
for both home use and for furnishing
common spaces in hotels, suites
or serviced apartments.
505 ED. 2011
design Nicola Gallizia
p 11
505 and. 2011, designed by Nicola
Gallizia, features a series of new
elements that complete the already
multi-functional modular 505 system.
A series of container units and chests
where the distinguishing feature consists of an alluminium frame with innovative adjustable shiny alluminium
and black chrome feet. Available
in two depths (400 and 540),
four heights and in eleven widths,
the containers make full use of
the range of materials and finishes
already present in the series.
FANTASIA
design Nicola Gallizia
p 11
Played out over a delicate proportion
of thicknesses and links between
curved lines, Nicola Gallizia’s Fantasia
is a “passepartout” to be used in any
circumstance . This small easy chair
is aesthetically versatile, thanks to
its natural predisposition for a whole
range of materials and colours, and a
modern classic thanks to its wooden
feet. Designed with close attention to
sartorial detail, it features an appealing
combination of coloured stitching that
constrasts with the materials chosen
for the fabric or leather upholstery.
HOLIDAY
design Ferruccio Laviani
p16
With this design , Ferruccio Laviani
proposes a new concept sofa: narrative,
evocative, less basic, more decorative,
based on emotional comfort. Holiday
features a wrap-around back against
which the cushions are arranged, a
light frame, chic, comfy, characterful seats, sartorial techniques for the
details, and a host of different fabrics
and leathers . These are all aspects of
an innovative design that abandons formal rigour and opens up to a different
aesthetic perspective. Not just one, but
numerous sofas, thanks to different elements that allow for linear or angular
compositions and informal seating.
NATURE
design Ferruccio Laviani
p 18
A good bed for good dreams. Nature,
by Ferruccio Laviani, is designed for
precisely that, for healthy sleeping. It is
an eco-bed, made with natural, untreated materials. Functional and modern, it
allows air to circulate, thereby ensuring
the best temperature and humidity
levels for a good night’s sleep. Expert
workmanship preserves the vital energy
of the materials used. The plywood bed
head, made of poplar sourced exclusively from the Po valley and certified
FSC (Forest Stewardship Council),
is light and flexible. The natural glue
is made from Soya albumin, which
removes the risk of releasing formaldehyde into the air. The bedhead
is coated in light and dark elm veneer
or in the natural “FINELINER”
finish. Emission-free water-based
varnishes safeguard against scratches
and are easy to clean and maintain.
The cushions, with removable covers,
can be arranged at will in the horizontal cuts of the bedhead, for different
void and solid compositions. The inner
filling of the cushions and of the surrounds of the bed are environmentally
friendly: natural fibres, such as cotton,
blended with innovative materials, resulting from Molteni&C.’s technological research, such as INGEO, a fully
“biocompatibile” insulating product
extracted from maize and sugar cane.
Thanks to the production processes
followed and to the full biodegradability of INGEO, the entire product cycle
can be considered “green”. This opens
new prospects of eco-sustainable
usage. The multilayered surrounds,
with natural fibre and INGEO
padding, produced in two different
heights, can house all the fixed or
movable bed frames and mattresses
produced today. The solid wooden
legs are placed at an ideal height to
allow the air to circulate between the
mattress and the floor and to facilitate
cleaning. Nature is a fine, quality
bed that confirms Molteni&C’s
attention to eco-sustainable issues.
FILIGREE
design Rodolfo Dordoni
p 21
Filigree is the latest range of fixed
size and extension tables designed
by Rodolfo Dordoni for Molteni&C.
Rigorous design and harmonious
blends of materials presenting
different textures are the distinctive
features of this project. Glossy and
matt die-cast aluminium frames underpin tops enhanced by a wide range
of finishes. The technological devices
adopted play a key role with telescopic
extension systems, thin reinforced
tops with no visible cuts and dedicated
surface treatments for each type of
material used. Fixed size rectangular
and square versions and one rectangular extension version enhance
the design with functional features.
GLISS WALK-IN
design M.D.T.
p 21
The Gliss series now boasts Gliss
Walk-In, designed by M.D.T.,
a complete set of walk-in wardrobes
that lends itself to linear and angular
solutions, suitable for all types of
space, thanks to a “tailored” design
system It comes in two versions: the
first, more basic, with profiles hooked
to the wall, the second, richer, with
back panels made of different materials and finishes. Among these, “cartapaglia “ the new, easy maintenance
melamine finish. All the equipment,
which mirrors that of the Gliss
wardrobes, can be arranged freely in
height, both suspended and on the
floor, thanks to a system of patented
invisible self-blocking rods. Gliss
Walk-In’s simplicity of design, customizable equipment and range of complementary accessories lend themselves
to the development of particularly
innovative and functional solutions.
47/
Banco Luca Meda Hi-Line 6 Ferruccio Laviani
sedia Montecatini Gio Ponti libreria Graduate Jean Nouvel
dadaweb.it