HOME MADE GIO PONTI ON TOUR RUNNER.COM L
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HOME MADE GIO PONTI ON TOUR RUNNER.COM L
NUOVI CLASSICI RIEDIZIONI FABBRICA&FACTORY PROTAGONISTI LE INTERVISTE PROGETTI NEL MONDO VISUAL ART FRONTIERE NEWS BRAND IDENTITY RICONOSCIMENTI NUOVI MEDIA BEST PRACTICES DEL MOSTRARE molteni.it 07 HOME MADE Un’architettura e un catalogo per la casa di Molteni&C UN BANCO TUTTO NUOVO Dada ripensa la cucina disegnata da Luca Meda nel 1994 GIO PONTI ON TOUR Editoriale La collezione e la mostra viaggiano per il mondo L’UFFICIO DEL FUTURO Unifor protagonista a Montpellier RUNNER.COM Un mini-sito dedicato al tavolo Runner di Citterio Parola d’ordine, dialogo. Un anno dopo, M&C torna a parlare di noi con voi, il network. Voi non lo sapere, forse, ma siete la nostra rete. Il punto di contatto tra ciò che succede dentro, in tutte le stanze della nostra casa, e il grande paesaggio che sta fuori, l’universomondo. Parliamo con voi in tanti modi, con le persone, i prodotti, le immagini, i negozi, le mostre, i cataloghi, il sito, i social network. E con un giornale che vi portiamo al Salone del Mobile. M&C quest’anno si rinnova e diventa testata giornalistica. Più autorevole, più ricca, nuova nel formato. Da house-organ a magazine con un proprio concept editoriale, nel quale le storie e le realizzazioni del Gruppo Molteni sono parte integrante ma non esclusiva. Tanti cambiamenti ma soprattutto nuove modalità di gestione dei contenuti: interviste a tutto campo ad architetti e designer; informazioni su realizzazioni importanti; release di eventi culturali di primo piano legati ad architettura e design; informazioni tecniche legate a prodotti, tecnologie, produzioni. Un magazine di Gruppo, dove i progetti di Molteni&C, Dada, Unifor e Citterio, con la propria identità, riflettono una filosofia condivisa e si rafforzano nella loro diversità. Aperto al dibattito e a voci nuove, sempre più interattivo, trasversale, integrato con gli altri strumenti di comunicazione, M&C site voi, la nostra community. Issue 07 - 2013 Alla realizzazione di M&C 07/2013 hanno collaborato Giovanni Busnelli Laura Camerin Cristiana Colli Isa Consonni Nicola Gallizia Peter Hefti Gionata Lucia Aurelio Magistà Claudia Marocchino Francesca Molteni Lorenza Preda fotografie di Andrea Astesiano Armando Bertacchi Mario Carrieri Fabrizio Campanelli Vittorio Dozio Andrea Martiradonna Davide Pizzigoni Tiziano Sartorio Vitra Miro Zagnoli fotolito e Stampa Adda Officine Grafiche Nava Milano spa progetto grafico ma:design Massimiliano Patrignani Monica Zaffini direttore responsabile Cristiana Colli Finito di stampare Aprile 2013 M&C è un periodico registrato presso il Tribunale di Monza il 7 marzo 2013 n° 10 divano Large Ferruccio Laviani sistema 505/ed.2011 Nicola Gallizia poltrona D.153.1 Gio Ponti 45°/tavolino Ron Gilad tavolo LessLess Jean Nouvel 2/ molteni.it 3/ 45° VETRINA design Ron Gilad Un mobile vetrato pensato per esporre e custodire oggetti. Il progetto è un’estensione del concetto che caratterizza tutta la collezione Grado°. Rotazione geometrica dei piani che porta ad angoli smussati a 45°, risolti grazie a un giunto metallico, su cui vengono agganciati profili in alluminio impiallacciati con essenze pregiate. L’apertura è totalmente invisibile e avviene con una piccola chiave sul profilo laterale. Il risultato è un solido trasparente che invita a guardare ciò che vi viene custodito. M&C 07 — NUOVI CLASSICI/ RON GILAD DESIGNER DELL’ANNO LA MEMORIA INFINITA DI RON GILAD Nuovi prodotti e una mostra a Tel Aviv di Cristiana Colli 01 La forma la costruzione il disegno o il sentimento il feeling l’accoglienza? Domanda troppo semplice per una personalità complessa. Per saperne di più l’appuntamento è al Tel Aviv Museum of Art - luglio 2013 con la mostra Il logico, l’ironico, il metaforico, l’assurdo 02 05/ M&C 07 — NUOVI CLASSICI/ RON GILAD DESIGNER DELL’ANNO 11 / Pannacotta Collezione Grado° 07 / 08 / 09 / 12 / 13 Ron Gilad per Molteni&C e Salvatore Ferragamo: progetto di allestimento 04 05 03 Per Ron Gilad, la casetta bianca con il tetto rosso il comignolo e il caminetto - l’icona-installazione della sua prossima grande mostra che aprirà il 9 luglio 2013 al Tel Aviv Museum of Art - sarà house e home. L’archetipo della casa, l’idea filosofica. Luogo di coabitazione degli opposti, quelli che lui fa convivere con ironia e allegria in cornici e specchi, lampade e tavolini, librerie e letti, cuscini e armadi. Ma anche in quelle esili eroiche sculture poetiche e struggenti che in sequenza escono dai muri, dagli sketch che sbucano dai fogli, dalle linee rigorose come stilettate che si muovono nello spazio. Interrogante ma mai cupo, leggero perché profondo, Gilad volteggia sui paradossi con grazia e sapienza - e non potrebbe essere diversamente vista la matrice ebraica e il sentiment di quella cultura, di quelle radici. Solidità e fragilità, staticità e dinamismo, leggerezza e pesantezza, unicità e serialità, memoria e postmoderno, razionalità e inconscio, rigore e poesia, rigidità e morbidezza, ragione e sentimento. Tutto si tiene, in equilibrio, senza incoerenza. Artista e designer eclettico e cosmopolita Gilad, che è cresciuto e tuttora vive a Tel Aviv, città eccentrica e vitale dove la densità di Bauhaus è la più alta al mondo, ha respirato questo mood in casa circondato da quei pochi pezzi che si è trovato tra le mura domestiche. “Tutto ciò che andrà in mostra a Tel Aviv è prodotto in Italia, direi che la mostra avrebbe potuto tranquillamente chiamarsi Made in Italy”. Omaggio sobrio e autorevole ma perentorio da chi è stato consacrato Designer dell’Anno dall’Wallpaper Award 2013. Per lui che ama avere commitment a lungo termine, e sodalizi che raccontino storie è un riconoscimento importante all’industria nazionale, forte di un primato fatto di abilità, saperi, tecnologia, alta manifattura, distretti, maestranze addestrate alle missioni impossibili, prodotti di immensa complessità tecnica e formale che nessun’altro al mondo saprebbe fare. Con la più impalpabile ma essenziale delle risorse, la cultura e la qualità produttiva. Per questo talenti come Gilad scelgono l’Italia e le sue imprese, per questo le 06/ imprese italiane di eccellenza intercettano e costruiscono relazioni solide e prospettive di sviluppo con autori come lui. Così è nato il rapporto con Molteni, sfidante da subito sul piano concettuale prima che tecnico. Con il tavolino ovale Pannacotta - delicato e pesante allo stesso tempo, proprio come il dolce da cui prende il nome - si è resa leggera la pesantezza del marmo e del ferro, si sono sperimentate tecniche costruttive e trattamento dei materiali, si è spostata di segno e di senso la comunicazione. Un processo analogo è accaduto con la Vetrina 45°- Collezione Grado°, un pezzo iconico. Qui Gilad ha lavorato sulla rotazione geometrica dei piani Milano 9/14 aprile 2013- dai 90° ai 45° - sugli angoli smussati, sui giunti metallici. Salvatore Ferragamo Botique donna L’apertura grazie una piccola3 chiave innestata sul profilo Montenapoleone strutturale crea un risultato sorprendente: un Botique uomo Montenapoleone 20/4 solido trasparente che invita a guardare ciò che custodisce. Di nuovo uno spostamento tra quello che è e quello che sembra. Geniale e spiazzante, Gilad mostra ciò che non c’è, nomina ciò che è diverso, cerca nella forma la memoria della funzione e così facendo riconfigura entrambe. Sarà per questo che senza chiasso, a quarant’anni, con humor ed eleganza, rigore e poesia, Gilad insieme alle imprese italiane, più che oggetti ha già realizzato dei classici. Ron Gilad for Molteni&C and Salvatore Ferragamo 11 06 Ron Gilad for Molteni&C and Salvatore Ferragamo Nuovo skyline per l’evento promosso ogni anno da Molteni&C e Salvatore Ferragamo in occasione del Salone del Mobile. Nel 2013, accanto alle storiche vetrine di Via Montenapoleone, si apre al design il nuovo showroom Salvatore Ferragamo al numero 12 di Corso Matteotti a Milano, nel Palazzo Ferrania disegnato da Gio Ponti nel 1936. Protagonista di questa edizione è Ron Gilad, artista e designer israeliano, nominato “Designer of the Year” nel 2013 dalle riviste Wallpaper ed Elle Decor, che presenta un nuovo elemento della collezione Grado° per Molteni&C, 45˚ Vetrina: un mobile vetrato, per ospitare oggetti e libri di pregio. 07 07 08 01 / 02 / 04 / 05 Tel Aviv Museum of Art: progetti per la mostra “Il logico, l’ironico, il metafisico, l’assurdo” 03 / 06 / 10 45° vetrina collezione Grado° 09 10 12 13 07/ M&C 07 — RIEDIZIONI/ GIO PONTI IN TOUR GIO PONTI WORLD TOUR di Francesca Molteni Piace a Dita Von Teese, la star del burlesque, e a Karl Lagerfeld, il guru della moda. È internazionale, elegante, senza tempo. Un vero classico. È la collezione Gio Ponti, presentata da Molteni&C nel 2012. Altro che vintage! Tutti la vogliono, è un successo di pubblico e di stampa oltre ogni aspettativa 02 L’OGGETTO di Dita Von Teese Chi è Dita Von Teese, californiana, ha trasformato il Burlesque in espressione artistica riconosciuta. Un po’ Bettie Page, e un po’ pin up, Dita sta allo champagne come James Bond sta al Martini. Ha appena lanciato la sua seconda fragranza, Rouge. Rouge. 04 Gli arredi disegnati da Gio Ponti tra il 1935 (sedia per il primo Palazzo Montecatini) e gli anni ’50 (libreria, cassettone, tavolino, cornici e tappeto per Casa Ponti in via Dezza a Milano, 1956-57) sono oggi distribuiti in tutto il mondo. E stanno raggiungendo gli States con la mostra “Vivere alla Ponti: Le case abitate da Gio Ponti. Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro”. Dopo Milano, Roma, Venezia, Palermo, Brescia, Londra e Parigi la collezione e l’esposizione arrivano a New York e a Los Angeles, ospiti degli Istituti Italiani di Cultura, tra maggio e giugno 2013, nell’anno che celebra la cultura italiana negli Stati Uniti. La mostra “Vivere alla Ponti”, realizzata per il Salone del Mobile 2012 dall’Ordine degli Architetti di Milano e da Muse, con il sostegno di Molteni&C, presenta una collezione di mobili e una serie di lettere, fotografie di famiglia e video che testimoniano la modernità di un protagonista del design del XX secolo, Gio Ponti. Un progetto internazionale, ammirato a Venezia durante la XIII Mostra Internazionale di Architettura a Palazzo Correr Spinelli, sede storica dell’azienda Rubelli; al Victoria&Albert Museum per il London Design Festival; nell’ex fabbrica di cioccolato di Krasny Oktyabr, un artworld hotspot nel centro di Mosca per “Exhibitaly. Welcome to design”, la manifestazione dedicata alle eccellenze italiane d’oggi; a Palazzo Sant’Elia di Palermo per la Design Week; all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, nelle sale del prestigioso Hôtel de Galliffet, in occasione di Maison&Objet e in collaborazione con Christofle; nel Coro delle Monache del Museo di Santa Giulia a Brescia, affrescato nel ‘500. Ogni tappa della mostra è accompagnata da una conversazione con ospiti e curatori d’eccezione, da Letizia e Lisa Ponti, figlie di Gio Ponti, a Stephen Bayley, guru inglese del design, da Marina Valensise, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi a Frédéric Migayrou, vice-direttore e capo conservatore del Centre Georges Pompidou. Perché Gio Ponti, come ha scritto Libération, è toujours global. Il viaggio prosegue nel 2013 con nuove destinazioni e incontri tutti a stelle e strisce. 01 08/ A casa mia, sulle Hollywood Hills, ho molti pezzi d’arredo italiani. Il mio ultimo acquisto è la poltrona di Gio Ponti, rieditata da Molteni. Mi piace perché: 1/Ha una forma rigorosa ma morbida, ed è davvero comoda 2/L’accostamento del blu e del bianco con la base in ottone mi ricorda gli yacht anni 50 3/Quando mi siedo mi sento come se fossi al mare, in vacanza 04 05 Foto A. Turello/Photomasi. A cura di Roberto Croci 03 Gio Ponti ha progettato questa poltrona in pelle e ottone satinato nel 1953, per un interior privato. La riedizione di Molteni & C. è fedele al disegno originale. molteni.it 13 DCASA MARZO 2013 06 07 “Vivere alla Ponti” una mostra itinerante 2012 Milano, 17 aprile / 22 maggio Ordine degli Architetti di Milano Roma, 25 maggio / 9 giugno Showroom Frattali Venezia, 27 agosto / 28 settembre Palazzo Corner Spinelli Londra, 14 settembre / 23 settembre Victoria&Albert Museum Palermo, 13 ottobre / 11 novembre Palazzo Sant’Elia Mosca, 11 ottobre / 28 ottobre 2012 Krasny Oktyabr 2013 Parigi, 17 gennaio / 17 febbraio Istituto Italiano di Cultura Brescia, 23 gennaio / 17 febbraio Museo di Santa Giulia New York, 16 maggio / 31 maggio Istituto Italiano di Cultura Los Angeles, 18 giugno / 26 luglio Istituto Italiano di Cultura Vienna, 22 maggio / 7 giugno Istituto Italiano di Cultura 08 10 09 10 01. Vivere alla Ponti, Istituto Italiano di Cultura, Parigi 02. Vivere alla Ponti, Museo di Santa Giulia, Brescia 03. Vivere alla Ponti, Palazzo Corner Spinelli, Venezia 04. Vivere alla Ponti, Casa in Via Brin, 1935-36 05. Poltrona Ponti in tessuto Rubelli 06. Collezione Ponti in mostra, Valencia 07. DCasa, la Reppubblica, marzo 2013 08. Collezione Ponti in mostra, Lussemburgo 09. Tappeto Ponti 10. Incontro al V&A Museum, Londra 11. Gio Ponti nello Studio di Via Dezza, Milano 11 09/ TESO design Foster + Partners ALLURE design Matteo Nunziati Foster+Partners ci stupiscono ancora una volta con un tavolino dalle forme inedite. Teso, successore del pluripremiato Arc, condivide un’esperienza progettuale molto simile sia dal punto di vista produttivo sia per i materiali utilizzati. La struttura è ottenuta perforando una lamiera rotonda di alluminio con incisioni al laser e poi stirandola per ottenere un solido tridimensionale. Il Design Team ha sperimentato diversi pattern per ottenere solidità abbinata a un disegno geometrico distintivo. Teso è in alluminio spazzolato ottone satinato o bronzo verniciato. Il risultato è un solido dalla forma complessa e leggera. La funzionalità è garantita da piani in vetro trasparente extralight (D 120), che permettano di ammirare la complessità delle forme strutturali da ogni punto di osservazione. 505 ED 2011 design La poltrona Allure, opera prima di Matteo Nunziati per Molteni&C, nasce dalla ricerca di una classicità contemporanea, intesa non come citazione e ripetizione di stilemi ma come evocazione di un equilibrio e proporzione tra gli elementi che la compongono. Il risultato è una linea sinuosa, asciutta, ricercata, anche se discreta, caratterizzata da spessori sottili e linee decise. Struttura metallica, bianca o nera, braccioli sempre in metallo con inserti di pelle dello stesso colore. I rivestimenti in diversi colori, in pelle o tessuto e della scocca in vetroresina, possono essere liberamente interpretati in funzione dello spazio in cui verranno inseriti. Le dimensioni contenute e le finiture di Allure sono state pensate sia per l’utilizzo domestico sia per arredare spazi comuni in alberghi, suite o residence. Matteo Nunziati Matteo Nunziati apre nel 2000 il suo studio a Milano. Si occupa di architettura di interni e design e collabora con importanti aziende di arredo, illuminazione e oggettistica. Nunziati ha ottenuto diversi premi prestigiosi, tra cui: Good Design Award 2011 Chicago, Wallpaper Design Award 2011, Cityscape Award 2013 Saudi Arabia per il miglior progetto architettonico. Dal 2004 svolge attività didattica per istituti e scuole di design. Nicola Gallizia FANTASIA design 505 ed. 2011 si dota di nuovi elementi che integrano e completano il polifunzionale sistema componibile 505. Contenitori e madie a terra, dove l’elemento distintivo è costituito da una struttura in alluminio dotata di piedi dal disegno innovativo. Due profondità, quattro altezze e undici larghezze ampliano le possibilità di questo sistema flessibile. Nicola Gallizia Giocata sulla delicata proporzione di spessori e raccordi tra linee curve, Fantasia, si propone come “passepartout” per qualsiasi circostanza. Una poltroncina dalle dimensioni contenute, esteticamente versatile per la sua naturale predisposizione a vestire materiali e colori tra i più diversi, modernamente classica grazie ai piedi in legno. Curata nel dettaglio, gioca tra la combinazione delle cuciture e i colori delle impunture, in contrasto con i materiali scelti per il rivestimento in tessuto o pelle. M&C 07 — FABBRICA&FACTORY/ LA GLASS HOUSE HOME MADE di Francesca Molteni Un volume illustrato per presentare la Glass House, le collezioni e la filosofia dell’abitare di Molteni&C. Così nasce, nel 2013, Home. Un catalogo di immagini e appunti, rinnovato nel concept e nella grafica. Un modo nuovo di raccontare gli spazi e gli arredi. Sempre più casa. # 01 La nostra casa è tutto. È intimità,protezione, riposo. È isola, rifugio, cattedrale. È famiglia, amici, coppia. O anche solitudine. Il bello è poter scegliere. Una casa ospita i ricordi e le emozioni di una vita, difficile contenerli tutti. E ci sono modi, arredi, sistemi che ci aiutano a mettere ordine. Nel nostro caos, nei souvenir di viaggio, nei volumi comprati in stock, negli appunti presi qui e là. Un bel punto e a capo, da cui ricominciare Così Molteni&C ha disegnato la sua casa. Un palcoscenico, un’architettura, uno spazio da vivere. La Glass House è tutto questo e molto di più. È una casa e una filosofia dell’abitare. È diventata anche un catalogo, Home, appunto, e una campagna pubblicitaria. Ma non è un set, è un edificio reale, dalle grandi vetrate, nel verde del parco aziendale, in Brianza, dove gli arredi e la cucina sono protagonisti. Librerie, tavoli, divani, sedie, letti, poltrone, madie. Le collezioni Molteni&C e Dada convivono in armonia. Epoche e tipologie diverse, atmosfere e stili complementari si ritrovano in una casa contemporanea. Un luogo che non passa di moda perché non conosce le mode. I grandi classici, come i pezzi di Gio Ponti, Aldo Rossi e Luca Meda, parlano con le nuove tecnologie di Jean Nouvel e Studio Foster+Partners. Le proposte raffinate di Rodolfo Dordoni e Patricia Urquiola convivono con la sperimentazione di Arik Levy e l’ironia di Ron Gilad. Nell’ambiente living, il divano Large di Ferruccio Laviani e gli accessori di Ron Gilad si integrano con gli elementi rieditati della nuova collezione Gio Ponti, come la poltrona D.153.1 in tessuto Rubelli, e convivono con un classico del design contemporaneo, il tavolo Less, Less di Jean Nouvel. La libreria 505 edizione 2012 è proposta in un grande fuori scala. Hi-Line 6 di Ferruccio Laviani e Tivalì di Dante Bonuccelli, protagonisti delle collezioni Dada, dialogano con la libreria sospesa Graduate di Jean Nouvel. Passato e futuro, ricerca e tradizione. Nel segno della qualità dell’abitare. 12/ 13/ M&C 07 — PROTAGONISTI/ MERRY-GO-ROUND CON LUCA MEDA MERRY-GO-ROUND CON LUCA MEDA L’omaggio di Casabella “La felicità del progetto. I disegni di Luca Meda” 01. Banco, Dada 1994 03. Nuvola@Up, Dada 1997 02. Primafila, Molteni&C 1991 04. Teatro, con Aldo Rossi, Molteni&C 1983 05. Capotavola e Risiedo, Molteni&C 1991 07. Banco, Dada 1994 06. Piroscafo, con Aldo Rossi, Molteni&C 1991 08. Vivette, Molteni&C 1990 Una mostra a cura di Nicola Braghieri, Serena Maffioletti e Sofia Meda con Rosa Chiesa Università IUAV di Venezia, SBD Archivio Progetti 10 aprile - 3 maggio 2013, Venezia, Dorsoduro 2196, Cotonificio / Depositato presso l’Archivio Progetti dell’Università IUAV di Venezia, il Fondo Luca Meda è composto da una vastissima quantità di disegni, schizzi, fotografie, prototipi e modelli di design e di architettura, provenienti dallo studio dell’architetto-designer. La mostra rende per la prima volta visibili circa cento documenti acquisiti, inaugurando così l’ordinamento del fondo archivistico e un nuovo ciclo di studi dedicati a un progettista, protagonista dell’architettura e del design italiano e milanese dagli anni Sessanta: un fecondo disegnatore dallo sguardo ampio e dal segno felice, un costruttore innovatore e sapiente. di Francesca Molteni La corsa, questa volta, si ferma con Luca Meda che “era maestro del tratto veloce. Alla guida della sua penna non aveva rivali”, scrive Nicola Braghieri Così, con il titolo “Luca Meda. La biro veloce del borghese stregato”, si apre la rubrica Merry-Go-Round della rivista internazionale di architettura Casabella, pubblicata sul numero 824 di aprile 2013. Un generoso omaggio al progettista nato a Chiavari per caso, che ha scritto un capitolo importante nella storia dell’impresa italiana e ha contribuito al successo del Gruppo Molteni con una passione e una partecipazione totali. Esempio di simbiosi perfetta tra creatività e impresa, tra arte e industria. Quasi un paradosso per un progettista che ha sempre amato disegnare e che usava la matita più di ogni altro strumento per descrivere e reinventare la realtà. 824: APRILE 2013 Tanti e tutti da guardare gli studi pubblicati da Casabella: per l’allestimento Molteni al Superstudio di Milano (1984), per la poltroncina Vivette (1989) e il tavolino Poggio (1989), per la libreria Piroscafo (1991) e il tavolino/vassoio Quotidiano (1991), e tanti altri. Oggetti realizzati nel corso della lunga collaborazione con Molteni&C, oggi ancora in produzione. Perché Luca Meda “disegnava con fisica passione e riusciva nell’arco di pochi secondi a tracciare sulla carta infiniti particolari”, ricorda ancora Nicola Braghieri. Dettagli che rendono i suoi progetti ancora attuali. Merry-go-round, la corsa prosegue. Luca Meda: disegnando con fisica passione 01. Poggio, Molteni&C 1989 14/ 15/ M&C 07 — LE INTERVISTE DI CRISTIANA COLLI UN MANIFESTO PER LA RINASCITA Armando Massarenti Armando Massarenti è un filosofo della scienza. È il responsabile del supplemento culturale Il Sole 24 Ore-Domenica. Ha pubblicato manuali e numerosi libri di filosofia che hanno ispirato spettacoli teatrali e un esperimento educativo promosso dalla Società Filosofica Italiana. Per la sua attività giornalistica e pubblicistica ha vinto numerosi premi. È membro del Comitato etico della Fondazione Veronesi e della Commissione di Studio per l’Etica della Ricerca e la Bioetica del Cnr. foto di Ferdinando Scianna HOLIDAY design Ferruccio Laviani Ferruccio Laviani progetta Holiday, una nuova idea di sofà, narrativo, evocativo, meno essenziale, più decorativo. Struttura leggera, sedute eleganti di grande comfort, tecniche sartoriali per i dettagli, ricchezza delle proposte tessili e delle pelli. Un progetto innovativo che abbandona il rigore formale e apre a una diversa prospettiva estetica. Uno e tanti divani, grazie ad elementi diversi che rendono possibili composizioni lineari, angolari, sedute informali. L’iniziativa l’ha presa il più autorevole giornale economico italiano. Così ha colmato un vuoto e ridato fiducia e speranza a molte reti – professionali, economiche, culturali; ha mostrato che la transizione dalla fabbrica alla factory implica un rapporto nuovo tra economia e cultura; ha pronunciato parole magiche - responsabilità, merito, competenza, passione civile; ha fatto narrazione di filiere che popolano, alimentano e innovano l’industria culturale italiana. Armando Massarenti - responsabile del supplemento culturale Il Sole 24 Ore-Domenica ha lanciato il Manifesto per la Cultura. “Il Manifesto guarda a un modello di sviluppo che non è la mera crescita del PIL ma qualcosa che produrrà anche la crescita del PIL. Noi dovremmo essere il paese che investe di più sul patrimonio, oltre la deleteria metafora del petrolio, ma a partire da un ripensamento radicale dei processi formativi. Un alto abbandono scolastico e il 47% di analfabetismo funzionale sono un paradosso nella culla della Magna Grecia, e in un paese tra i più industrializzati del mondo che nella sua storia economica e produttiva ha accumulato un grande patrimonio cognitivo. Il tema centrale, la prospettiva è la centralità del capitale umano. Il Presidente Napolitano è stato illuminante quando ci ha ricordato che il valore che possiamo trarre dalla cultura dipende da quanto lo consideriamo un valore intrinseco, che poi diventerà anche un valore economico.” Una prospettiva rovesciata. La cultura non è mai stata una priorità in Italia per miopia della classe dirigente politica e anche perché ha prevalso una visione economicistica, basta guardare all’ultimo governo tecnico. Bisogna pensare ad una crescita che contempli la formazione, la possibilità di avere un progetto di vita, dove le persone sono libere, DIETRO IL BAFFO Oscar Farinetti Dietro il baffo allegro e divertito c’è la poesia della vita vera “messa in qualunque cosa, anche in una lavatrice”, c’è l’ottimismo di chi lanciò il famoso Gianniiii di Tonino Guerra all’indomani di September Eleven “perché da lì si poteva solo ripartire”, c’è l’investimento sulle vocazioni, c’è il piacere di maneggiare le cose nobili della cultura materiale ad alto contenuto cognitivo e simbolico, c’è l’orgoglio di servire un pasto che è nutrimento per il cuore e per il corpo ma è anche memoria di luogo e saperi secolari. Dietro il baffo di Oscar Farinetti c’è un progetto di vita, c’è l’Italia operosa appassionata e colta che piace al mondo, c’è il nuovo made in italy che compete e vince nei mercati. Eataly è un processo di qualità totale, un’impresa creativa, un’infrastruttura utile. Qual è il tracciante? Chi ci ha creato ha messo due orgasmi sulle due cose che assicurano la continuazione della specie. Se non godessimo a mangiare e a fare all’amore ci saremmo già estinti. Ma, come in amore se conosci meglio il/la tuo/tua partner godi di più, così è nel cibo. Se conosci bene ciò che metti nel tuo corpo godi di più. Ma, ed ecco il grande salto di qualità, come in amore se ami il/la tuo/tua partner il godimento è supremo, così è nel cibo: devi amarlo. Eataly nasce per questo, farvi innamorare del cibo. Per amarlo occorre conoscerne la storia e le tradizioni. Occorre cultura. Eataly recupera i luoghi dimenticati per dare loro nuove vocazioni e nuovo senso di comunità. Uno dei nostri primi comandamenti è “mattoni zero”. Basta costruire. L’Italia è piena di luoghi dimenticati. A Torino abbiamo ridato vita alla emancipate, dove le comunità sono orientate alla felicità sociale. Dobbiamo essere consapevoli del suo valore costitutivo, sia per le produzioni industriali chiamate a incorporare la sfida culturale nei prodotti e processi, sia per quel segmento che chiamiamo impresa creativa. Per i media è un’assunzione di responsabilità importante. È così. Il Direttore Napoletano ha ritenuto che un messaggio forte sulla cultura poteva essere lanciato proprio da un giornale economico. Abbiamo messo sul piatto la credibilità e la reputazione della nostra storia per parlare a tutta l’economia e proporre un nuovo modello di sviluppo, tenendo conto delle macerie nelle quali siamo costretti a lavorare e produrre. L’Italia – uso una metafora del centro studi della Banca d’Italia – con questi 15 anni di progressivo declino è come se avesse combattuto una guerra su un terreno non convenzionale: oggi il disastro equivale a un dopoguerra. Ci siamo impoveriti perchè si è dissipato il capitale economico, culturale e sociale. C’è però una partecipazione nuova, un ridisegno della centralità/marginalità dei territori, c’è consapevolezza sull’idea che la cultura è una risorsa per lo sviluppo con una grande forza di rappresentazione, e c’è una produzione culturale con format originali e innovativi. Dovremo ripartire dalle città, dall’Italia civica, da un protagonismo che non è localismo. Lì c’è partecipazione, nuovi soggetti, altri fruitori/ produttori. Il Manifesto ha entusiasmato realtà che si sono messe in ascolto e in cammino verso forme di collaborazione e globalizzazione. Un ruolo importante lo avranno le piattaforme digitali, le smart cities come fattori di rinascita a forte contenuto culturale. In questo senso vorrei ribaltare l’approccio di Martha Nussbaum nel suo importante, ma non sempre condivisibile, Non per Profitto. La celebrazione della cultura umanistica – con i relativi pregiudizi antiscientifici e antieconomici – non è un dogma. La cultura scientifica è tolleranza, apertura, dubbio, comprensione dei diversi punti di vista, e la cultura economica è profitto con processi sostenuti dalla qualità delle strategie, dal capitale umano, da scelte e investimenti. Immaginare separazioni nette significa non tener conto della complessità sfidanti e dei confini sfumati che la società contemporanea ci offre ormai in ogni contesto. Oscar Farinetti è un imprenditore. È stato AD e presidente del gruppo UniEuro, ed è l’inventore del format Eataly primo supermercato al mondo dedicato ai cibi di alta qualità - aperto a Torino nel 2007, oggi rete internazionale in espansione con 9 punti vendita in Italia, spazi prestigiosi a Tokyo e New York. Da sempre affianca all’attività imprenditoriale l’insegnamento con l’Istituto Cermes-Bocconi e l’Università di Parma. fabbrica di Vermouth Carpano. A Genova al Palazzo del Millo nel Porto Antico, a Bologna all’ex cinema teatro Ambasciatori. L’operazione di Roma è stata un forte gesto politico. L’Air Terminal, costruito nel ‘90 per i mondiali di calcio, affidato al maestro del post moderno Lafuente, costato 115 miliardi di lire, era stato usato per 37 giorni e poi dimenticato per 20 anni. Eataly gli ha ridato vita, ha bonificato il quartiere, creando 500 posti di lavoro, ha dato spazio e visibilità a oltre 200 artigiani del gusto laziali. Questo per noi è fare politica. Quanto all’architettura i luoghi dimenticati hanno in se il patrimonio architettonico primordiale delle loro origini. Eataly punta a rigenerarlo senza mai stravolgerlo. Qual’è la sua istantanea dell’Italia che produce? Il vero primato dell’Italia è la sua biodiversità. Eataly punta ad esaltarlo, presentandolo in un contesto di unità. Eataly è alleato di tutte le istituzioni che hanno ben compreso questo valore e intendono promuoverlo nel mondo. Le criticità sono legate ad una politica federale che pensa di promuovere i territori separatamente. L’opportunità è parlare dell’Italia intera, raccontandone la biodiversità che non esiste solo nel cibo ma in tutte le espressioni della cultura. L’osservatorio di Eataly cosa racconta dello stile di vita e di consumo, delle tendenze contemporanee legate al cibo, alla sua funzione reale e simbolica? Per noi il progresso, l’innovazione, il futuro hanno profonde radici nei valori del passato. Consideriamo futuro, cambiamento di stile non vendere gastronomia pronta ma convincere i nostri clienti a scegliere le materie prime e cucinare. Contribuiamo così a creare una tendenza che giudichiamo molto contemporanea, quella di partire dalle materie prime. Eataly + Coop = Successo. Semplice. Noi siamo bravini a vendere cibo. Loro sono bravini a vendere libri. Il terzo orgasmo, quello che assicura l’evoluzione della specie, è il punto “C” la cultura. Siccome il sesso è una questione privata, per quanto riguarda gli altri due orgasmi, cibo e cultura, l’abbinamento tra noi e librerie.coop ci aiuta a far godere pienamente i nostri clienti. 17/ NATURE design Ferruccio Laviani Nature è ecologico e costruito con materiali naturali non trattati. Il progetto permette la circolazione dell’aria, essenziale per mantenere temperatura e umidità a un livello ottimale. Le lavorazioni, condotte da tecnici specializzati, preservano l’energia vitale dei materiali impiegati. La testata, in compensato di pioppo proveniente esclusivamente dalla valle del Po e certificato FSC (Forest Stewardship Council), è leggera e flessibile. La colla naturale è a base di albumina di soia, che elimina il rilascio di formaldeide nell’aria. Per il rivestimento della testata, impiallacciatura in olmo chiaro e scuro o nella finitura naturale “FINELINER”. Vernici ad acqua a zero emissioni per la protezione da graffi e per una facile pulizia e manutenzione. I cuscini, con rivestimento sfoderabile, possono essere disposti a piacere nei tagli orizzontali della testata, per composizioni diverse di vuoti e pieni. Anche l’imbottitura interna dei cuscini e quella del giroletto sono ecologiche: fibre naturali, come il cotone, abbinate a materiali innovativi, sintesi della ricerca tecnologica di Molteni&C., come INGEO©, un prodotto termoisolante estratto dal mais e dalla canna da zucchero, integralmente biocompatibile. Il giroletto, in multistrato con imbottitura in fibre naturali e INGEO©, prodotto in due diverse altezze, può ospitare tutte le reti, fisse o con movimento, e i materassi oggi in produzione. I piedi sono in legno massello, posti a un’altezza ideale per un’ottimale circolazione dell’aria tra materasso e pavimento e per una migliore pulizia. M&C 07 — PROGETTI NEL MONDO OSPITALITÀ DI CHARME NEL CUORE DI MAYFAIR FILIGREE Classico contemporaneo al Park Lane Dorchester Hotel di Londra design La terrazza sui tetti di Londra e su Hyde Park è mozzafiato, le impeccabili boiserie degli interni addolciscono e coccolano gli ospiti con calore domestico, le 45 camere e suite sono da grand hotel. Alloggiare in questo hotel è un’esperienza. Tutto è proper: la firma è di prestigio, il luogo è quello giusto, il gusto è quello classico contemporaneo, il fornitore degli arredi è italiano, Molteni&C. Thierry Despont è l’architetto, artista, designer di NY che ha concepito e progettato questi ambienti sofisticati con grazia e misura, un luogo unico per la posizione nel cuore di Mayfair – il quartiere residenziale di lusso dove ha vissuto anche la Regina - e per la dimensione intima offerta agli ospiti. Gli ambienti – dalle varie tipologie di suite agli spazi comuni, bar, ristorante, ingresso – sono caratterizzati da decorazioni colte e raffinate, Rodolfo Dordoni texture luminose e da un’alternanza equilibrata e armonica tra ambienti seducenti e ambienti rilassanti, tra intimità e socialità nelle varie aree. Con arredi della migliore tradizione di alta ebanisteria italiana con un tocco di Art Decò, e mixati con oggetti d’arte inglese contemporanea. Di gran qualità le proposte del bar che oltre a servire una selezione raffinata ed eclettica di cocktails contiene la più grande selezione di vini americani del Regno Unito. Il ristorante CUT – una steekhouse di lusso gestita dal famoso chef Wolfgang Puck – è un altro dei plus che la struttura offre ad un pubblico internazionale, esigente e competente. Per un progetto così ambizioso non poteva mancare il contributo della grande manifattura italiana, impegnata in una fornitura complessa e trasversale dalle boiserie alle sedute, dagli arredi degli spazi comuni agli allestimenti delle camere. OSPITALITÀ DI CHARME NEL NUOVO MONDO Le immagini del mock-up per Dusit International GLISS WALK-IN design Un mock-up dettagliato della stanza tipo che contiene tutta la cultura e lo stile dell’ospitalità di Dusit International per le prossime aperture in India, Asia, America e Middle East. Molteni&C è il partner scelto per la realizzazione di questo importante progetto contract dopo la partecipazione ad esperienze importanti nel mondo dell’hotellerie di diverso tipo, dai design e luxury hotel alle navi con gli arredi delle cabine, ai residence e aparthotel in tutti i continenti. Dusit International – fondata oltre 60 anni fa da Thanpuying Chanut Piyaoui con l’intento di costruire hotel con le migliori caratteristiche viste in giro per il mondo ma con l’essenza dello spirito Thai – è un gruppo presente in Asia e Middle East con oltre 20 strutture operative e la previsione di altre 14 nuove sedi secondo una filosofia che guarda ad un’offerta turistica 20/ Filigree è la nuova serie di tavoli fissi e allungabili di Rodolfo Dordoni. Il design rigoroso e l’uso armonioso di materiali dalle diverse caratteristiche materiche sono il tratto distintivo di questo progetto. Strutture in alluminio pressofuso lucide e opache si sposano con piani in diverse finiture. Gli abbinamenti sono molteplici. La tecnologia è protagonista discreta con sistemi di allungamento telescopico, piani rinforzati interi, senza taglio centrale a spessore ridotto, trattamenti specifici delle superfici per ogni tipo di materiale. Versioni fisse, rettangolari e quadrate, e una versione allungabile rettangolare aggiungono funzionalità al progetto. segmentata e dedicata a target specifici di utenza. L’attenzione alle esigenze di una clientela internazionale si traduce in una policy che va dalla scelta degli arredi e degli spazi – camere, aree comuni, spazi benessere e meeting – ai dettagli del servizio accurato e coerente con il cambiamento dello stile di vita e di viaggio. Tutto è orientato e dedicato al comfort e al benessere con le soluzioni più innovative legate all’ospitalità più sofisticata e personalizzata. Oggi la matrice Thai rende Dusit uno dei più ammirati e rispettati hotel group con un portfolio di hospitality brands riconosciuti e diversificati: Dusit Thani Hotels & Resorts, Dusit Devarana Hotels & Resorts, dusitD2 hotels & resorts and Dusit Princess Hotel and Resorts, cui si aggiungono Dusit Residence Serviced Apartments e Devarana Spa. M.D.T. Gliss Walk-In, design M.D.T. , è un sistema completo di cabine armadio per progettare “al centimetro“ soluzioni lineari e angolari, adatte a ogni tipo di spazio. Due le proposte, la prima, più essenziale, con profili agganciati a muro, la seconda, più ricca, con schienale in diversi materiali e finiture, come “Cartapaglia” la nuova finitura melamminica che abbina matericità a semplicità di manutenzione. Tutta l’attrezzatura può essere disposta liberamente in altezza, sia appesa sia a terra, grazie a un sistema di staffe invisibili autobloccanti brevettato. La semplicità di progettazione e l’elevata personalizzazione dell’attrezzatura consentono di sviluppare soluzioni innovative e funzionali. M&C 07 — VISUAL ART/ VITA IMPROVVISA VITA IMPROVVISA Davide Pizzigoni di Cristiana Colli Le linee rosse dialogano e si rincorrono. Tra i cordini delle poltrone, la trama dei velluti, l’interno del tavolino. L’impaginazione si fa serrata stretta e claustrofobica, nel troppo pieno del Bagatti Valsecchi, nel tanto scuro degli arredi e degli oggetti – armature, scudi, arazzi, vasi, mobili, credenze, tappezzerie, armadi, letti, scansie, quadri, libri – nella spoliazione della vita in quel luogo sopravvissuto. Poi nelle geometrie del pavimento, nei dialoghi tra le forme i colori e i materiali, nella satura densità delle stanze, lo sguardo incontra il vuoto. Un vuoto apparente, un vuoto ordinato e geometrico, un vuoto chiuso su due lati, forse un pieno diverso. C’è un elemento domestico a ricordare che la casa museo di oggi, abitata solo da reperti visitatori e guardiani, è stata una casa. Così proprio quell’opera che si fa intima, forte precisa e radicale nella sua forma scarna e quasi archetipica, è il dispositivo di una vita improvvisa che arriva nello spazio. È un tratto gentile e rigoroso sul limitare di insidiose venature quello che rompe gli algidi e fragili equilibri della casa, a dispetto di un sentiment maschile e duro degli interni. È uno sguardo nuovo, un imprevisto lieve e spiazzante, e definitivamente allora niente sarà più come non è mai stato. 45° TAVOLO design Ron Gilad La collezione di Ron Gilad Grado° si caratterizza per le forme geometriche essenziali. Tavoli grandi e piccoli, armadi, librerie, specchi e mensole sono oggetti che affascinano e conquistano. I piani vengono ruotati e smussati; i tavoli in legno e vetro e le librerie creano uno spostamento che da un angolo di 90° passa a uno di 45° senza spigoli; un cubo viene estratto dal suo volume e lascia un vuoto segnato da vernice rossa. Sono elementi di luce, pezzi senza tempo pronti ad assumere nuove, sorprendenti valenze e significati. Davide Pizzigoni Milano, 1955 è un artista poliedrico, pittore, scenografo, fotografo e designer. Vanta collaborazioni prestigiose con importanti istituzioni europee come il Teatro dell’Opera di Zurigo e lo Staatsoper di Vienna, e con marchi prestigiosi del mondo della moda, dell’editoria e del design. Progetta e realizza scenografie per programmi televisivi dedicati al mondo dell’architettura e del design. Ha tenuto mostre personali a Milano, Roma, New York, Tokyo e Osaka. Dal 2008 lavora sul tema degli invisibili su tre almeno direttrici: I Guardiani dei musei, Gli Uomini del XXI secolo, La forma del vuoto. 22/ STACCATE E COLLEZIONATE IL PAGINONE CENTRALE E METTETELO TRA DUE VETRI. BUONA VISIONE THE CENTRAL PULL-OUT CAN BE PLACED BETWEEN TWO PANES OF GLASS. ENJOY! 25/ M&C 07 — FRONTIERE/ CINA E GIAPPONE AMBASCIATORI NEL NUOVO MONDO 01. Manila, Furnitalia 02. Beijing, Vita 03. Beijing design fair 2012 04. Tojio, Arflex 05. Manila, Furnitalia 06. Beijing, Beijing Design Fair 2012 07. Manila, Furnitalia 01 Cina, Giappone, Filippine. Il mondo guarda a Est e Molteni&C trova nuovi alleati nei mercati in crescita. Distributori che riconoscono l’eccellenza della produzione made in Italy e aspirano alla qualità del saper vivere italiano di Francesca Molteni 02 Matteo Ricci, il gesuita, matematico e sinologo italiano, vissuto nel ‘500, ci mise 18 lunghi anni prima di riuscire a stabilirsi nella capitale imperiale, Pechino. Era il 1601 e la Cina era ancora proibita agli stranieri. Sallier de La Tour fu invece, a dispetto del nome, il primo inviato e ministro plenipotenziario italiano accreditato presso il governo giapponese. Giunse a Yokohama il 9 giugno 1867. Sono passati molti anni, ma non moltissimi. E oggi Cina e Giappone sono paesi aperti al mondo, gli scambi sempre più facili e veloci, la curiosità e reciproca. E anche noi abbiamo i nostri ambasciatori, portatori di cultura, prodotti e identità italiana nel lontano Oriente. Perché tutto comincia dalla scelta del partner giusto. Vita Industry, distributore del Gruppo Molteni in Cina, è una sorpresa. Fondata nel 1998, la società è diventata il primo distributore di marchi italiani sul territorio, e non solo a Pechino. Progettano e arredano di tutto, case, alberghi, uffici. Nel loro showroom offrono design e caffè italiano, perché i mobili non sono niente senza il servizio e la cura per i dettagli delle aziende italiane. Con il sostegno di Vita Industry, Molteni&C e Dada hanno partecipato alla prima edizione della Beijing Design Fair, a settembre 2012, durante la Beijing Design Week. In Giappone, invece, Arflex comincia negli anni ‘50 e ‘60 a importare e diffondere il design italiano, e oggi continua la distribuzione di marchi come il Gruppo Molteni. Nel suo showroom di Tokyo ospita ogni anno mostre e incontri con architetti italiani che collaborano con l’azienda, da Patricia Urquiola a Ferruccio Laviani. Perché le culture sono diverse ma il linguaggio del design è universale. 03 05 06 Beijing Design Fair, Pechino 28 settembre — 2 ottobre 2012 Al centro della Beijing Design Fair, promossa dal Comune di Pechino e organizzata da Beijing Gehua-Rizzoli Design Communication Co., è il Made in Italy in Cina, con l’obiettivo di creare rapporti commerciali privilegiati e un network interculturale tra l’Italia e il mercato cinese. Milano è stata la guest city dell’edizione 2012. In collaborazione con i distributori Vita Industry di Pechino per Molteni&C e Interni di Shanghai per Dada, sono arrivate in Cina le ultime proposte per l’arredo e la cucina contemporanea del Gruppo Molteni. 04 Gio Ponti collection in Giappone Nel mese di febbraio 2013, Arflex, distributore esclusivo Molteni&C per il Giappone, ha presentato la collezione Gio Ponti, rieditata nel 2012, nelle principali città nipponiche: Osaka 7-12 febbraio, Tokyo 14-19 febbraio, Nagoya 21-26 febbraio. Il grande maestro del design italiano è da subito molto apprezzato in Giappone. La sedia Montecatini del 1935, per esempio, era già citata l’anno successivo in un catalogo giapponese tra i migliori 10 prodotti di design. E due anni dopo la morte di Gio Ponti, la prima rivista a dedicargli un numero speciale di 100 pagine è “Space Design”, pubblicata in Giappone. 07 27/ M&C 07 — NEWS M&C 07 — NUOVI CLASSICI NEWS UN BANCO TUTTO NUOVO di Francesca Molteni attraverso normative e regolamentazioni integrate e complete, che tengono conto delle cause e degli strumenti per prevenire, o ridurre al minimo, l’impatto ambientale. Le tappe significative di questo percorso sono la certificazione ISO 9001, che garantisce il controllo e l’efficacia del processo produttivo attraverso un sistema di gestione della qualità; la certificazione ISO 14001, relativa al sistema di gestione, controllo e sistematico miglioramento degli impatti ambientali delle varie attività; la certificazione FSC-COC, che promuove uno sviluppo responsabile e controllato delle foreste da cui provengono le materie prime; la certificazione Greenguard contro le emissioni inquinanti all’interno degli edifici; le procedure di analisi del ciclo di vita dei prodotti secondo le specifiche EPD; la classificazione dell’efficienza energetica e dell’impronta ecologica dei prodotti secondo i criteri del sistema LEED. Il Gruppo Molteni sempre più green Completati i processi di certificazione, sostenibilità ambientale, ciclo di vita dei prodotti Il gruppo Molteni ha sempre maturato una profonda consapevolezza ambientale cercando di coniugare la tutela della natura, della sicurezza e della salute con il mantenimento e lo sviluppo della competitività sui mercati.Questo impegno si traduce nello studio di strategie d’intervento che pongono l’azienda all’avanguardia nella ricerca di tecnologie, materie prime e processi finalizzati a contenere gli effetti indotti dall’attività di produzione sull’ambiente e sull’uomo. Questo preciso orientamento alla sostenibilità, che risiede nel DNA delle aziende del Gruppo, si accentua ulteriormente nell’ultimo decennio. Il Gruppo mette a punto un progetto specifico perseguito Informazioni, certificazioni e tracciabilità totale con la Product Information Card New Opening Worldwide. Qualità premiata due volte per l’Innovazione Istanbul Miami Colonia Lugano Molteni & C e Dada, da sempre attente al Customer Care, lanciano un nuovo sistema di certificazione dei prodotti con la Product Information Card. Un servizio nato per la certificazione delle opere d’arte, sviluppato da ArtNetWorth, disponibile per la prima volta anche per i prodotti di arredamento. La carta, dotata di un codice identificativo personalizzato, permette di accedere a tutte le informazioni sul prodotto acquistato, attraverso un QR code o consultando una sezione dedicata dei siti www.molteni.it e www.dadaweb.it. Tra le principali informazioni contenute nel database ci sono: la certificazione dei materiali utilizzati per la fabbricazione, le norme d’uso e i consigli per la manutenzione degli arredi, dei tessuti e delle pelli che rivestono letti, divani e poltrone, le istruzioni di montaggio, un sistema di identificazione individuale per le cucine, che comprende il progetto originale, il tipo e la marca di elettrodomestici acquistati. Il progetto QallaM, un libro, uno spazio e una mostra itinerante sul tema della Qualità Molteni, dopo la selezione nell’ADI Design Index 2011, ha ricevuto il 12 giugno 2012 il Premio Nazionale per l’Innovazione “Premio dei Premi”, istituito su concessione del Presidente della Repubblica Italiana e conferito su segnalazione di ADI che assegna a QallaM anche il Premio per l’Innovazione ADI Design Index 2011. Questa la motivazione: “Per il progetto di ricerca d’impresa “QallaM” (Qualità alla Molteni) che mette a fuoco le caratteristiche della qualità, dimostrando come il design si esprima in prodotto, processo e servizio.” L’ADI è stata chiamata a far parte del comitato di indirizzo del “Premio dei Premi” come referente per il Design e segnala alla Presidenza della Repubblica i tre premi di questa categoria. Due riconoscimenti importanti per un’idea di innovazione complessa e articolata che da tre anni impegna Molteni&C nella riflessione sul tema della Qualità. Prima impaginato nel libro QallaM, poi fissato nel polo produttivo di Giussano con lo Spazio QallaM, e infine portato in viaggio sul territorio italiano e internazionale con la mostra “Qualità in viaggio”, che prosegue il suo viaggio in Italia e all’estero per tutto il 2013. “Quanti banchi esistono nella vita di un uomo?” si chiedeva Dada nel 1994 Un Maestro al Beaubourg. Aldo Rossi in mostra a Parigi Istanbul Miami OFFBRERA Colonia Molteni&C e Off Brera, galleria d’arte dedicata alla valorizzazione dei giovani talenti, rinnovano la loro collaborazione con una personale di Ilaria Forlini, giovane artista milanese, nel Flagship Store di C.so Europa 2 a Milano. L’artista presenta “Stratificazioni”, un ciclo di opere frutto di un personale e meditato incontro con il patrimonio degli anni ’70 e ’80. L’incisione della lastra di ferro dolce, la presenza controllata della ruggine, l’acidatura e l’impiego del colore sulla superficie metallica, in sostituzione della tradizionale tela, danno luogo a opere di grande suggestione grazie alla loro matericità. Il più rischioso è il banco da gioco, il più infantile il banco di scuola, il più indeterminato il banco di nebbia, il più magico il bancomat. Ma un banco sono anche quattro gambe e un piano. Una struttura logica, una griglia che ordina il mondo. Quasi nulla, ma anche tutto. Tanti anni sono passati da quel primo Banco. E oggi, che tutto cambia, anche il nostro si rinnova. Il progetto, nato nel 1994 dalla matita di Luca Meda, concentra nella struttura autoportante, brevettata da Dada, le funzioni principali di cottura e lavaggio. Una solida fusione di alluminio sostiene la sottile linea del piano lavoro che definisce l’orizzonte dei volumi. I contenitori si agganciano al piano. Così la struttura rimane aerea e sospesa. La nuova Banco ridefinisce i contrasti materici e privilegia il total white. La struttura a isola, verniciata in bianco opaco, sostiene i contenitori sotto-Banco con gli interni in laccato opaco. Il piano ha uno spessore minimo e si adagia nella struttura in alluminio, nascondendo la sua anima massiccia. Esistono tanti banchi nella vita di un uomo, ma nessuno è come Banco. Lugano 28/ 29/ BANCO design Luca Meda M&C 07 — BRAND IDENTITY DADA VISUAL DADA STORIE/S di Cristiana Colli di Francesca Molteni Nuova strategia di comunicazione per Dada che ripensa gli strumenti di rappresentazione tradizionale – dai cataloghi alla pubblicità ai mock-up per i nuovi showroom – per un dialogo più serrato con i suoi interlocutori privilegiati, nazionali e internazionali Storie di persone e cucine, città progetti e prodotti, cibi architetti e designer Al centro la scena architettonica come naturale palcoscenico, essenziale e cool, quasi un archetipo dello spazio domestico contemporaneo. L’impianto visivo e iconografico poggia sulla sottrazione e rimanda a luoghi scelti e progettati, spazi mentali che parlano la lingua dell’architettura, alludono a codici formali colti, scelgono segni distintivi di personalità nei quali ambientare le proposte di cucina e living. Con un alfabeto cromatico che si sviluppa dal ton sur ton sulla scala dei bianchi per materiali, pavimenti, accessori alle tonalità calde che rimandano a spazi mentali, a luoghi nei quali vivere prima che a sistemi e composizioni di prodotto. Raffinata la citazione di alcuni tra i pezzi di pregio che arricchiscono le produzioni del Gruppo Molteni - dalla riedizione della mitica sedia Montecatini di Giò Ponti agli oggetti di Ron Gilad, Jean Nouvel, Ferruccio Laviani fino ai tessuti Rubelli. Una comunicazione colta, sorprendente e dinamica, prossima ai suoi riferimenti più immediati, il professionista e il consumatore esigente, quello che chiede qualità con cultura e innovazione, sobrietà con stile e misura. Dada, prima italiana in Germania Dal 28 febbraio 2013 Dada è la prima azienda italiana a fare parte della più importante associazione tedesca del settore cucina, “AMK - Arbeitsgemeinschaft Moderne Küche”. AMK è stata fondata nel 1956 come associazione di commercio e servizi. 120 le aziende che ne fanno parte. L’impegno di AMK è rivolto alla tecnologia, alla standardizzazione, al marketing e PR, all’internazionalizzazione e alle fiere commerciali. Ogni anno viene organizzato un “Kitchen Day” con molti eventi live. La prossima edizione è fissata per il 28 settembre 2013. 32/ Dada Academy 2013 Grandi movimenti in cucina. L’austriaca Grass nuovo partner di Dada Anno di svolta il 2013 per i movimenti Dada grazie alla partnership con Grass, l’azienda austriaca che da oltre 60 anni è leader internazionale dei sistemi di movimento. Una collaborazione strutturale, essenziale per consolidare lo standard e la percezione della qualità dei sistemi che hanno nelle performance di queste componenti un asset privilegiato. I mobili ad anta battente integrano il sistema di cerniere Tiomos che, attraverso la frenata a regolazione continua e alla nuova cinematica, rendono i movimenti morbidi e armonici. InDada si arricchisce del sistema Nova Pro - previsto di serie con l’apertura softclose manuale o tipmatic push-pull - l’elegante programma di cassetti che offre un design senza tempo e massimo comfort. Gli altri modelli Dada sono dotati del rivoluzionario sistema di estrazione Vionaro, realizzato con sponde personalizzate in alluminio estruso anodizzato nero. Il sistema si caratterizza per la doppia profondità di serie, per basi da 60 cm e 80 cm, a estrazione totale. Nei cassetti, dietro il logo Dada, si nasconde la regolazione micrometrica per un migliore risultato estetico delle facciate. L’apertura può essere softclose manuale, tipmatic push-pull e sensomatic, con servoassistenza elettrica. Il progetto di formazione stabile e dinamica Dada Academy 2013 nasce per trasmettere in modo chiaro, completo e approfondito i valori che caratterizzano il brand, e ha l’obiettivo di migliorare il grado di competenze a disposizione dei sales account e dei designer nella presentazione dei sistemi cucina. L’iniziativa ha preso avvio nel mese di marzo, e si svilupperà lungo l’arco dell’anno con cadenza costante e per gruppi ristretti di 12 partecipanti. Dada Academy è strutturata su due livelli, entrambi suddivisi in due giornate di formazione, cui sono invitati a partecipare tutti i dealer e le loro forze vendita. Il primo livello è dedicato a chi non conosce il marchio, non ha mai visitato l’Azienda, non ha dimestichezza con i listini e non possiede la conoscenza delle peculiarità costruttive e i plus di prodotto. L’obiettivo per questo target di operatori è quello introdurre e coinvolgere i designer/sales account nel mondo e nel marchio Dada. Il secondo livello è dedicato a chi lavora già con l’Azienda, ma ha necessità di un approfondimento orientato a migliorare le performance tecnico-commerciali. La formazione, in questo caso, è orientata ad approfondire i dettagli di prodotto, e interpretarne i benefici in chiave di negoziazione e vendita. Una specifica sessione formativa è dedicata in questo caso all’utilizzo del software Pigreco e alle funzioni migliorative della versione 1.3. I corsi – finalizzati a una formazione tecnico-commerciale-progettuale – saranno tenuti dai responsabili delle diverse aree dell’azienda cui corrispondono specifiche competenze: referenti commerciali per approfondire il tema della gestione degli ordini e delle relative procedure; referenti tecnici sia relativamente all’IT per le funzionalità di Pigreco, sia per conoscenze e competenze produttive legate a meccanica e materiali; referenti dell’area marketing per analisi, comparazioni e caratteristiche di prodotto. Una formazione accurata, approfondita e trasversale per operatori chiamati a confrontarsi con un sistema di prodotti, una cultura organizzativa e produttiva di eccellenza. Persone, continenti e città. Clienti, eventi e prototipi. Architetti, designer e collezioni. Tecnologie, brevetti e contract. Mondi e incontri raccontati in Storie/s, la nuova pubblicazione che Dada presenta in anteprima in occasione del Salone del Mobile 2013. Non un catalogo tradizionale ma un processo di storytelling, che in ogni capitolo guarda al mondo Dada da un punto di vista diverso, sempre eccentrico rispetto al prodotto e al progetto. Sono interviste ad architetti e tecnici; sono incontri con famiglie, coppie, uomini e donne che vivono, lavorano, giocano, sognano, cucinano, pregano, viaggiano, leggono, pensano. Sono cene, pranzi, merende, compleanni, colazioni, brunch, anniversari. Per entrare nelle vite degli altri, con discrezione e molta curiosità. Storie/s è un’incursione nella vita vera di persone vere in case vere intorno al mondo, sotto casa, dietro l’angolo, appositamente fotografate nella loro quotidianità domestica da Miro Zagnoli. È una narrazione in 8 capitoli che metabolizza e connette in mappe originali una storia lunga 30 anni, rigorosamente made in Italy, Mesero, Dada Spa, Gruppo Molteni. È un libro di storie e rimandi, è un’antenna che capta e restituisce i cambiamenti dello stile di vita; è un flusso di luoghi, prodotti, pensieri, coincidenze, esperienze, interferenze. Il progetto editoriale e i testi sono di Cristiana Colli e Francesca Molteni, con il coordinamento di Alessandro Ciani, Roberto Curati, Claudia Marocchino e Andrea Molteni. La grafica di Ma:design, le fotografie di Andrea Astesiano Armando Bertacchi Mario Carrieri Vittorio Dozio Andrea Martiradonna Tiziano Sartorio Studio Guisset e Miro Zagnoli. Sonopassatiiwriteralcivico39.Stranopalazzo, anche all’ultimo piano c’è un writer, è il piccolo Costantino.Loavevasussurratotantevoltealnanettoe allaranocchia,ecosìavevaorigliatoanchel’uccellino nascostotralepiante;laconversazioneeratrapelata, eanchelaSignoraconlaborsettanerainpiedisulla cappaormailosapeva;epoiquelleconfidenzeerano arrivateancheallebizzarrecreaturedeiquadrichela mammaavevacompratoaquell’asta.Tuttiglioggetti dellacasasapevano. Un giorno fuggirò dalle grinfie di Ute – pensava – la mia adorata, bionda, meravigliosa babysitter di Utrecht,saliròsultavolo,entreròinquelcerchiomagicoconlaluce,saràcomesalirelealtevettedell’Himalaya,edepositeròunfiore.Chesorpresa,proprioinun giornodinevelavettaèlì,faciletrailprosciuttoelo champagne,trailcaneconleruoteeilibridicucina, quellodelgrandeNobu,geometricocomequelquadro chepapàhaereditatodalnonno,eCookBook,comese noiitalianidovessimoimparareacucinaredagliinglesi! Costantino non avrebbe più dimenticato quella cucina,ilsensodilibertàdiunagiornatabiancaincui tuttiavevanoicapellicorti,unagiornatafelice,come quellaNativitàsullaparetecheguardaaovest. 28 29 storia n° 1 “Costantino nel lampadario” 33/ M&C 07 — PROGETTI NEL MONDO/ ASIA DADA ASIA BENVENUTI NELLA QUARTA DIMENSIONE di Cristiana Colli Contract di prestigio per Dada in Asia. Grande affermazione per i suoi prodotti più lussuosi e sofisticati, e per il marchio Armani Dada, considerato uno status symbol per residenze di alta gamma Le 110 cucine del Four Seasons Serviced Apartments di Shanghai - Interior Design di YABU PUSHELBERG - utilizzano Tivali, Trim e Hi-Line in ambienti con cucina a vista, living ampio e interconnesso, pavimenti che dialogano con i materiali d’arredo. Diverse le soluzioni e le finiture proposte, speciale il bancone in marmo bianco, una linea orizzontale di gran classe. Sicura seduzione per due imponenti realizzazioni ad Hong Kong. L’Imperial Cullinan è il nuovo progetto residenziale di lusso al 10 di Hoi Fai Road a sud est di Kowloon con vista panoramica su Victoria Harbour. Il progetto - Richards Basmajian Interior Architecture – concepisce le cucine – Bridge e Hi-Line – come isole all’interno di ambienti luminosi e vetrati. In continuità visiva e funzionale con gli spazi della casa. Lo Yau Tong, OCEAN ONE, progetto architettonico RDL Asia Ltd.è un compound di lusso nell’East Kowloon con viste spettacolari tra Lei Yue Mun, Victoria Harbour e le montagne scintillanti. I modelli Checkers e Trim con cucine a vista arredano spazi aperti in comunicazione continua tra interni ed esterni. Originali e dedicati i motivi geometrici sulle pannellature. Bridge di Armani Dada è la scelta unilaterale per l’One Central di Macau, su progetto architettonico di LRF Designers Ltd. Ton sur ton sulla scala dei beige fino al marrone scuro, la più classica delle cucine e la più classica della serie. Forma singolare che si incunea negli spazi, rivestimento a tutta altezza, colori scuri per cucine di forte personalità. Segni iconici per residenze di pregio. di Cristiana Colli Quella di Armani Dada è un’idea di casa cosmopolita e raffinata. E la cucina è un luogo intimo e speciale, spazio operativo bello e pratico, organizzato e multifunzione 01 02 03 04 01. Imperial Cullinan-Hoi Fai Road HK 02 / 03. FSSH Four Seasons Shanghay 04. Yau Tong HK Ocean One 34/ Materiali esclusivi, atmosfere eleganti e raffinate, un segno unico e riconoscibile. Finiture colori soluzioni sofisticate e originali. Armani/Dada è lo stile con la grande manifattura; è design, eleganza e comfort. La cucina supera la dimensione progettuale verso un’idea di total project, in cui le iconiche cromie di Giorgio Armani definiscono la scenografia, e i mobili diventano protagonisti della scena. Dialogo con le aree living e con le anime della casa. Nel 2013 dopo Bridge, Calyx e Checkers, arriva la quarta dimensione. È giunto il tempo di showcooking experience. È lo spettacolo del cibo, il piacere della relazione, la condivisione dello spazio, l’esperienza della preparazione, la meraviglia dei materiali in pietra e legno naturale. Così la cucina diventa isola, monolite al centro della scena, con tecnologia nascosta dal nobile marmo imperador e dall’onice, sistema di scorrimento orizzontale, boiserie, colonne a tutta altezza, maniglie e pensili speciali. Il concept della luce è un sistema a LED che disegna l’atmosfera dell’ambiente e illumina al meglio l’area di lavoro. 35/ M&C 07 — RICONOSCIMENTI IF DESIGN AWARD 2012 UNIFOR A ORGATEC COLONIA 2012 Qualità premiata Unifor protagonista con Table KM di Jean Nouvel Design e Move.010 di Luciano Pagani e Angelo Perversi 01 Il tavolo Kilometro disegnato da Jean Nouvel Design, e il carrello polifunzionale per dotazioni multimediali Move.010 disegnato da Luciano Pagani Angelo Perversi Associati, sono stati inseriti nell’edizione 2012 dell’IF Design AWARD office Hannover che raccoglie i migliore pezzi di design in produzione ogni anno. Kilometro di Jean Nouvel Design è un tavolo di grandi dimensioni realizzato con poche essenziali componenti modulari, e un piano di traversi in legno massello attraversati da una struttura interna in alluminio. È un prodotto di design industriale a tiratura limitata costruito con innovative procedure di lavorazione e assemblaggio. Al più importante appuntamento fieristico del settore ufficio – l’Orgatec di Colonia – Unifor si è presentata con uno spazio di forte connotazione architettonica e scenografica 02 Move.010 di Luciano Pagani e Angelo Perversi Associati, è un programma di carrelli polifunzionali per dotazioni multimediali, pensati per rispondere ad ambienti in continua evoluzione dove convivono attività differenti. Si muove nello spazio conservando una notevole stabilità; consente di allestire scenari funzionali specifici come videoconferenze, network di macchine e attrezzature; è predisposto per ospitare reti wireless e cablaggi. Innovativo per i sistemi e i prodotti, e per la visione di uno spazio ufficio inconsueto e non convenzionale. Progettato dallo Studio Cerri & Associati, lo spazio espositivo si è sviluppato per zone funzionali organizzate, differenti e ben delimitate da pareti modulari vetrate di nuova concezione. Con un’area operativa centrale aperta, volumi completamente vetrati con sale riunioni e uffici chiusi; un corridoio scenografico con pareti retroilluminate a colori variabili a caratterizzare il fondale del padiglione. Il concept è quello di un ambiente di lavoro flessibile, dove attività situazioni ed esigenze diverse convivono e alternano la necessaria riservatezza con gli spazi comuni aperti. Un luogo di lavoro reale, razionale e confortevole; un luogo da abitare. Protagonisti a Orgatec 2012 02 Naòs. Pierluigi Cerri, sistema libreria e tavolo per riunioni MoodWay. Fernando Urquijo, tavoli e arredi per ambienti direzionali One-Off. Foster and Partners, tavolo regolabile in altezza automaticamente Media. Fernando Urquijo - postazioni autonome. Naòs System. Studio Cerri&Associatipostazioni operative aggregate iSatelliti S/200.90. F&L Design - postazioni operative regolabili in altezza LessLess. Jean Nouvel - tavolo, postazione di lavoro, mobili contenitore Consiglio, Teatro, Cartesio, Parigi. Aldo Rossi - tavolo, sedia, libreria, poltrona. 03 LA VALIGIA DEL SIGNOR LUCIANO In viaggio nelle cose del mondo. La collezione dei quadri e dei viaggi di Luciano Benetton 36/ 04 757 opere, 10x12 centimetri. Le piccole icone della stessa dimensione sono i fotogrammi di una vita densa e straordinaria, un inventario aperto di opere-documento commissionate per capire come sono infinite le visioni del mondo. La collezione dei dipinti minimi di Luciano Benetton – un antropologo del contemporaneo abituato a maneggiare con libertà, disinvoltura e personalità le forme e i contenuti della comunicazione - riflette e contiene gli interessi, le passioni e lo sguardo di un amante dell’arte, di un viaggiatore curioso, di un cosmopolita per vocazione e necessità. Conoscere la collezione è conoscere il collezionista, è un’incursione nella sua personalità, nelle segrete inclinazioni della sua cultura visiva e poetica, nelle originali e inaspettate correlazioni di persone, spazi e luoghi del mondo. Quella di Luciano Benetton è una singolare collezione d’arte – allo stesso tempo seriale per il formato imposto come unico criterio vincolante ma originale e sorprendente per la ricchezza e la trasversalità dei contributi – che riflette una vita densa di esperienze e conoscenze di uomini e cose. Le opere provengono da Sudamerica, Cina, Russia, Mongolia, e idealmente dialogano con le fotografie dei viaggi durante i quali sono state raccolte e commissionate, a sottolineare un fronte di intimità documentaria tra arte, viaggi e collezionismo. Un diario che non è solo un imponente archivio del contemporaneo globale ma è un autentico gesto creativo, dove vita significati e luoghi sono legati da un unico filo senza soluzione di continuità. Casabella Laboratorio via Marco Polo 13 Milano 24 novembre - 14 dicembre 2012 progetto di allestimento Tobia Scarpa realizzazione Unifor grafica Tassinari/Vetta 01. Qualificato da una forte connotazione architettonica e scenografica, il padiglione Unifor offre una visione dello spazio ufficio lontana dalla consuetudine. L’allestimento si presenta come un ambiente estremamente flessibile, strutturato per zone funzionali organizzate e ben delimitate da pareti modulari vetrate di nuova concezione e spazi operativi aperti. 02. Il programma di mobili direzionali Naòs disegna un ambiente di lavoro razionale e di elevato livello qualitativo. Al centro, il grande tavolo con la struttura nella nuova finitura rosso scuro e il piano in cristallo extrachiaro. Alla parete, la nuova libreria Naòs.A nella versione appesa e leggermente staccata dal muro, con illuminazione perimetrale a LED. 03. Arredate con mobili esclusivi della serie MoodWay - tavoli di grandi dimensioni e contenitori per archiviazione -, le sale riunioni sono delimitate da Pareti a pacchetto di nuova concezione, basato sull’uso di vetri strutturali. Le stanze si aprono direttamente sullo spazio operativo centrale mediante un sistema di 05 pannelli scorrevoli in sovrapposizione. Sullo sfondo, il corridoio scenografico con la parete luminosa a colori variabili qualifica l’ambiente con riposanti atmosfere cromatiche. 04. Pensata come luogo di interscambio e connessione, su cui si affacciano le diverse aree funzionali, la fascia centrale si configura come un ambiente operativo a spazio aperto. In primo piano, una configurazione a quattro posti fronteggianti Naòs System con struttura in alluminio brillantato e piano in Wilsonart colore bianco. 05. Autosufficienti a livello funzionale e qualificate sul piano estetico da finiture ricercate, disegno essenziale e dimensioni contenute, le postazioni operative Media integrano al loro interno tutte le dotazioni tecnologiche necessarie. Il piano scorre in avanti in modo da consentire l’apertura del vano tecnico, da cui fuoriesce elettricamente un monitor dotato di sistema wireless. Le ante angolari sono attrezzate per contenere le strumentazioni elettroniche di servizio. Jean Nouvel interprete d’eccezione per lo spazio ufficio Per il 52° Salone Internazionale del Mobile, Jean Nouvel firma un nuovo progetto in un’area speciale della Fiera, all’interno del padiglione 24 dedicato al Salone Ufficio. “Progetto: Ufficio da abitare” è il titolo, che rimanda alle grandi trasformazioni che hanno contraddistinto, negli ultimi anni, il mondo dello spazio da abitare e di lavoro. “Si può lavorare e lavoreremo sempre di più in un appartamento, nel nostro appartamento, in un magazzino riconvertito”, afferma l’architetto, “e se lavorassimo in un grattacielo per uffici, bisognerebbe inventare spazi impregnati di generosità, che accolgano universi e personalizzazioni di ciascuno”. A realizzare ambienti e arredi per esplorare un modo nuovo di vivere l’ufficio, sono state chiamate anche Molteni&C, Dada, Unifor, Citterio e Vitra che partecipano con prodotti di serie e progetti speciali. Tutti da scoprire in Fiera a Rho dal 9 al 14 aprile 2013. 37/ M&C 07 — PROGETTI NEL MONDO MONOLITE BLU A MONTPELLIER di Cristiana Colli Il nuovo Hotel de Ville di Jean Nouvel parla italiano con gli arredi e gli allestimenti interni di Unifor PROTAGONISTA IL COLORE di Cristiana Colli L’headquarter milanese di Hearst Magazines è un segno policromo. Per l’architettura e gli esterni, per gli uffici firmati Unifor È un’enorme monolite blu appoggiato sulle rive del fiume Lez il nuovo Hotel de Ville di Montpellier, progetto di Jean Nouvel e Francois Fontes. Segno possente, simbolo di una rinascita della città e del territorio che passa anche per la cultura e l’architettura, segnale dell’ espansione della città verso est. Segno urbano accogliente e permeabile caratterizzato dalla grande porta che apre a spazi ospitali e colorati sia da speciali rivestimenti delle superfici che da uso virtuosistico della luce. L’edificio - un parallelepipedo di 90 metri per 50 e con un’altezza di 41 - si sviluppa intorno a una corte centrale, e da qualsiasi punto e prospettiva dialoga con gli elementi della natura nella quale è immerso. Si lascia attraversare dall’acqua, le sue superfici riflettono il cielo, i percorsi che collegano i livelli e le funzioni si affacciano sempre sull’enorme parco che lo circonda. E’ un edificio pensato in chiave sostenibile, con una centrale elettrica fotovoltaica e una superficie di 1400 mq di pannelli solari. Edificio di qualità rigorosa anche negli spazi operativi interni realizzati da Unifor sui toni bianco/blu del concept visivo, con contrappunti colorati giallo/ rosso nelle pannellature delle pareti attrezzate. L’Hotel de Ville di Monpellier conferma l’intesa progettuale di Unifor con il grande architetto francese autore di pezzi che rappresentano vere e proprie icone del suo catalogo. 38/ Come fogli e copertine colorate nello spazio; come piattaforme di comunicazione urbana; come testimonial della vivacità e versatilità dei progetti che racconta. Ovvero, quando l’architettura diviene messaggio coerente e funzionale alla policy della committenza. È all’insegna dell’equilibrio tra interni ed esterni la sede milanese di Hearst Magazines Italia uno dei maggiori gruppi media mondiali. Con l’acquisizione di Hachette-Rusconi, e un portafoglio di testate storiche come Elle, Elle Decor, Gente, Cosmopolitan, la sede italiana si colloca in una posizione privilegiata rispetto al mercato pubblicitario, agli investitori e agli stakeolders del mondo moda e design internazionale. L’edificio terziario che ospita le redazioni è caratterizzato da facciate pantone su linee verticali, da tessiture policrome e da strutture in metallo che definiscono con forme rigorose, pulite e geometriche i luoghi del lavoro. Raffinata la scelta di un concept visivo che segna ogni piano con un colore – giallo blu arancio e rosso – a identificare la rivista che lo occupa, ma allo stesso tempo lascia che gli spazi siano attraversati anche dagli tutti gli altri colori per non dimenticare la più generale appartenenza al gruppo. L’edificio che occupa quattro piani del padiglione 6 nel nuovo Maciachini Center – progetto dello Studio Sauerbruch Hutton - è un complesso architettonico costituito da tre corpi che si caratterizzano per lo sviluppo a geometria delle piante, e per il ritmo cromatico dei moduli vetrati. L’architettura degli interni – a cura di Cushman&Wakefield Lamberto Agostini, Lucas Luzzi e Federica Pedroni - asseconda lo sviluppo perimetrale e valorizza l’involucro tecnologico con beneficio positivo per le postazioni operative a spazio aperto, allineate alle ve- trate della facciata e illuminate da luce naturale. Il tutto senza rinunciare all’indispensabile riservatezza garantita da uffici chiusi ma permeabili che permettono ai responsabili di redazione di lavorare in solitudine e tranquillità, ma anche in piccoli gruppi per riunioni di staff. Parete RP. Sistema di partizione a tutta altezza con struttura in profilati di alluminio brillantato e pannellature in cristallo accoppiato trasparente schermate con motivi grafici; porte a battente e scorrevoli in cristallo di sicurezza. MDL System. Postazioni operative a spazio aperto aggregate in linea a 4 posti con struttura in alluminio brillantato, piano in laminato postformato bianco con bordo realizzato a disegno, pannelli divisori rivestiti in tessuto tecnico. Cassettiere, contenitori bassi ad ante e scaffalature di separazione a casellario, realizzate su disegno, con struttura laccata bianca e componenti colorati. Naòs. Librerie a parete con pannellatura laccata in vari colori e mensole in profilato di alluminio brillantato o verniciato bianco. Naòs System. Scrivanie direzionali e tavoli riunione con struttura in profilato di alluminio brillantato e piano in cristallo retroverniciato bianco attrezzato con sportello di accesso alla canalizzazione sottopiano. Credits Progetto architettonico Sauerbruch Hutton Architettura d’interni Cushman & Wakefield Lamberto Agostini, Lucas Luzzi con Federica Pedroni Allestimento degli ambienti di lavoro Unifor 39/ M&C 07 — NUOVI MEDIA/ RUNNER TRA MUSICA E DESIGN Un tavolo, un violoncello, alcuni oggetti quotidiani. Così nasce “Runner”, un video che racconta l’incontro tra musica e design, un progetto che cerca nuove strade per comunicare il design attraverso immagini e suoni contemporanei di Francesca Molteni RUNNER TRA MUSICA E DESIGN Marco Acerbis Dopo gli studi al Politecnico di Milano e la collaborazione con lo studio di Norman Foster, Marco Acerbis intraprende un’intensa attività nel mondo dell’architettura sostenibile e del design. Francesca Molteni Laureata in Filosofia, è autore e regista. Nel 2009 ha fondato Muse Project Factory, che si occupa di produzioni video e multimediali. Fabrizio Campanelli Musicista e compositore livornese, è conosciuto per la ricerca e la composizione di musica per immagini. Con lo spot celebrativo per i 25 anni di Calzedonia ha vinto il Premio Mediastars 2012. Il racconto è da sempre l’anima del design italiano, ma questa volta il protagonista, il tavolo Runner disegnato da Marco Acerbis per Citterio, dialoga con uno strumento musicale, il violoncello. La colonna sonora originale, composta da Fabrizio Campanelli ed eseguita live da Amerigo Daveri, disegna tre momenti della giornata, suggerendo atmosfere, sensazioni visive e tattili: il risveglio del mattino, l’esattezza del mezzogiorno, l’avvicinarsi della notte. La fotografia di Alvise Tedesco trasforma con la luce gli elementi della scena in protagonisti di una nuova narrazione per immagini. A proposito di Runner, Marco Acerbis dice: “Il nostro stile di vita è sempre più integrato dagli oggetti che usiamo tutti i giorni. Siamo abituati ad interagire con strumenti di comunicazione e muoverci in spazi dimensionalmente sempre più piccoli. Runner Table è la risposta a questo stile di vita e permette di utilizzare lo spazio sotto al piano in modo elegante. È un tavolo caratterizzato da un design radicale ma rimane un oggetto pulito, semplice ed efficace. Uno strumento on/off, a secoda del momento della nostra giornata”. Amerigo Daveri Studia al Conservatorio G. Verdi di Milano e all’Università di Bologna. Dal 2006 è autore, regista e responsabile editoriale del canale Classica Sky. Alvise Tedesco Direttore della fotografia e filmaker, autore di video e cortometraggi, realizza film e documentari, collaborando con produzioni italiane e straniere, e registi come Ermanno Olmi e Marco Bechis. 40/ runnertable.com Citterio presenta un nuovo prodotto con un progetto di comunicazione dedicato, il mini sito www.runnertable.com, on line da dicembre 2012, per raccontare il tavolo Runner con un video inedito, il making off, le immagini del backstage e le interviste ai protagonisti. Il violoncellista, il tavolo, la troupe, il musicista, la regista e l’architetto diventano. Così, anche in rete, parla il design. 41/ M&C 07 —BEST PRACTICES/ IL CAMPUS VITRA A BASILEA PROTAGONISTI/ RAY EAMES VITRA CAMPUS IL NUOVO EDIFICIO INDUSTRIALE 01 / 02 Vitra Haus, Herzog & de Meuron, 2010 03 / 06 Fire Station, Zaha Hadid, 1993 04 / 07 / 08 Vitra Design Museum, Frank Gehry, 1989 05.Dome, Buckminster Fuller, 1975/2000 09. New Industrial Building, SAANA, 2012 10.Balancing Tools, Cleas Oldenburg, Coosje van Bruggen, 1984 RAY EAMES RITRATTO D’ARTISTA PER UNA VOLTA SENZA MARITO 02 01 03 La storia del Campus Vitra inizia nel 1981, quando un incendio distrugge il sito produttivo dell’azienda a Weil am Rhein, vicino a Basilea E se fosse stata un uomo? Viene davvero da farsela, questa domanda, quando si pensa a Ray Eames 04 05 di Peter Hefti di Aurelio Magistà Invece di ricostruire la fabbrica in modo anonimo, la famiglia Fehlbaum dà vita a un ambizioso progetto architettonico, che da più di 30 anni si sviluppa senza sosta. Il master plan viene affidato a Nicholas Grimshaw che, oltre a realizzare due edifici con la facciata in lamiera corrugata, ipotizza la costruzione di altri edifici simili. Nel 1984, per il settantesimo compleanno del fondatore, Willy Fehlbaum, il figlio Rolf dona al padre un’imponente scultura, “Balancing Tools”, progettata dall’artista Claes Olderburg e da sua moglie Coosje van Bruggen. Frank Gehry realizza il secondo progetto: il Vitra Design Museum, prima costruzione di Gehry al di fuori degli Stati Uniti. Un luogo d’incontro tra produzione industriale e cultura. Nel 1993 è la volta della stazione dei vigili del fuoco, opera prima di Zaha Hadid, e del padiglione per conferenze di Tadao Ando, primo edificio costruito da Ando fuori dal Giappone. Nel 1994 arriva la fabbrica in mattoni di Álvaro Siza. Dalla metà degli anni’90, il cambiamento nella strategia di espansione di Vitra arresta temporaneamente la costruzione di nuovi importanti edifici, ma nascono strutture architettoniche di minori dimensioni, come la stazione di servizio progettata negli anni ’50 da Jean Prouvé, la struttura geodetica di Buckminster Fuller e la pensilina di Jasper Morrison. L’ingresso nel mercato dell’arredo domestico, la necessità di riorganizzare e centralizzare alcune attività logistiche e produttive, e un consistente aumento dell’afflusso di visitatori, danno vita nel 2005 a una nuova fase espansiva del Campus. Vitra Haus, di Herzog & de Meuron, il complesso che si ispira all’architettura rurale Con Charles ha formato forse la più importante coppia della storia del design al punto che li citiamo come “gli Eames” e nominarli separatamente stona come una stecca. Ma per una volta bisogna sottrarla al binomio e osservarla da vicino: la si scopre talentuosa, eclettica, vivace. Separarla da Charles ha senso per almeno due ragioni: il 15 dicembre è stato il centenario della nascita di Ray, passato quasi sotto silenzio a parte una giornata di celebrazioni al Vitra Museum, mentre domani si apre al California Museum di Sacramento, sua città natale, la mostra Ray Eames: A Century of Modern Design che ha il pregio di occuparsi anche degli anni precedenti l’incontro con il marito. Di Bernice Alexandra Kaiser, abbreviato nel mascolino Ray (incoraggiando l’equivoco di credere gli Eames fratelli, come una volta scrisse anche il New York Times), scopriamo così il precocissimo talento: dalle bambole di carta fatte a mano a partire dai tre anni ai lavori di architettura, arredamento, moda, cinema, fotografia, giocattoli. Affrontando prima da sola e poi con Charles, tutte le sfide con entusiasmo e con un sorriso sulle labbra (in foto è quasi sempre allegra). Per questo viene da chiedersi che cosa avrebbe fatto se fosse stata un uomo, ovvero se non avesse dovuto fare i conti con gli handicap competitivi che ogni donna deve affrontare, soprattutto in anni in cui, quando si diceva “è brava come un uomo”, era inevitabile che, per apparirlo, lo fosse certamente di più. Donne straordinarie, che hanno trovato spazio all’ombra, più o meno lunga, di un uomo. Ma per Ray quell’ombra è forse stata lieve. Charles, che era già sposato, la conobbe nel 1940 mentre 42/ 06 della zona, ospita le attività legate alla Vitra Home Collection. 3.000 mq di showroom, sale conferenze, spazi espositivi per mostre temporanee, caffè, shop, frequentati ogni anno da oltre 600.000 visitatori provenienti da tutto il mondo. Il nuovo fabbricato industriale, progettato dallo studio giapponese SAANA (Sejima Kazujo e Ryue Nishizawa), che verrà inaugurato tra poche settimane, si basa sulla forma circolare, alternativa alla pianta ortogonale che caratterizza le altre unità del Campus. Forma e collocazione trasmettono all’edificio un senso di indipendenza dalle costruzioni vicine, l’assenza di una facciata e di un retro lineare lo aprono all’osservazione da tutte le direzioni. La distribuzione dello spazio interno è organizzata con grande rigore. L’intero progetto si sviluppa su uno schema a griglia, dalla struttura fino alla disposizione radiale degli accessi, caratterizzato da luce naturale che filtra dai lucernari a nastro. All’esterno, la struttura è celata da pannelli ondulati prodotti su misura con sottili variazioni, che avvolgono la costruzione come un panneggio, per rivelare e insieme celare le attività che vi hanno luogo. La superficie bianca e lucida di queste unità modulari in acrilico riflette gli alberi e gli edifici circostanti, per facilitare l’integrazione di questo grande edificio con il Campus Vitra. 07 09 08 10 01 / 02 Mostra “Eames by Vitra“, Lecce 2013 si occupava di design organico. Un colpo di fulmine. L’anno dopo divorziò, sposò Ray e insieme si trasferirono a Los Angeles. Da allora, una vita sempre insieme, amore, lavoro, viaggi. E anche se Ray sopravvisse dieci anni a Charles, ebbe la “delicatezza” di morire lo stesso giorno, il 21 agosto del 1988. © la Repubblica/riproduzione riservata Vitra festeggia 100 anni dalla nascita di Ray Eames con la mostra Eames by Vitra, dedicata al lavoro della copia di designer americani. 01 2013 in tour per l’Italia Castello di Carlo V a Lecce, dove la mostra è stata visitata a gennaio da oltre un migliaio di fan degli Eames Rimini, la prossima tappa, al Palazzo dell’Arengo, dal 20 Aprile al 12 maggio, e infine tra giugno e luglio a Firenze nella sede dell’ex tribunale in Piazza S. Firenze. 02 43/ M&C 07 —DEL MOSTRARE/ ARCHITETTURA E INDUSTRIA LOUIS KAHN M&C HOME MADE An architectural space and a catalogue for the Molteni&C house A BRAND NEW BANCO Dada re-thinks the kitchen designed by Luca Meda in 1994 GIO PONTI ON TOUR The collection and exhibition on the road worldwide UNIFOR PROTAGONIST OF THE FUTURE RUNNER.COM A mini-site devoted to the Citterio table The Power of Architecture 23.02. – 11.08.2013 Vitra Design Museum, Weil am Rhein Editorial Password: dialogue. One year later, M&C is back to talk about us to you, the network. You may not be aware of it, but you are our network. The point of contact between what happens inside, in all the rooms of our home, and the great world-universe outside. We talk to you in a variety of ways, through people, products, images, stores, exhibitions, catalogues, websites and social networks. And with a newsletter that we bring to the Salone del Mobile for you. This year, the M&C newsletter has had a make-over and turned into a magazine proper. A magazine that is more authoritative, richer, with a new format. From house-organ to a magazine with our own editorial concept, in which Gruppo Molteni’s stories and achievements are an integral, but not exclusive part. Lots of changes but especially new ways of handling the contents: wide-ranging interviews with architects and designers; information about important projects; press releases about key cultural events linked to architecture and design; technical information linked to products, technologies and production. A Group magazine, in which design projects by Molteni&C, Dada, Unifor and Citterio, each with its own identity, reflect a shared philosophy and reinforce each other in their diversity. Open to debate and to new voices, increasingly interactive, across the board, integrated with other means of communication, M&C is you, you are our community. di Peter Hefti L’architetto americano Louis Kahn (19011974) è considerato uno dei grandi maestri costruttori del XX Secolo. Con le sue complesse strutture spaziali e le coreografie luminose Kahn creava costruzioni cariche di una bellezza arcaica e di un potere simbolico ed universale. Alcune delle sue opere più importanti sono il Salk Institute, a La Jolla in California (1959-65), il Kimbell Art Museum a Fort Worth in Texas (1966-72) ed il palazzo del Parlamento del Bangladesh a Dhaka, (1962-83). Con la mostra Louis Kahn – The Power of Architecture, Vitra Design Museum gli dedica la prima grande retrospettiva degli ultimi vent’anni. In mostra una vasta collezione di modelli, illustrazioni originali, foto e film mai presentati prima. Lo sguardo sulle sue opere architettoniche viene arricchito con una selezione di acquerelli, disegni a pastello e carboncino, realizzato da Kahn durante i suoi viaggi. La mostra “Louis Kahn – The Power of Architecture” è stata realizzata dal Vitra Design Museum in collaborazione con il Nederlands Architectuur Instituut, di Rotterdam e gli Architectural Archives della University of Pennsylvania. Molteni&c Ron Gilad’s Ever-Present Memory New products and a exhibition in Tel Aviv p 05 technical and formal complexity that nobody else in the world would be able to make. With the most intangible but indispensable of resources: our manufacturing culture and quality. This explains why talents such as Ron Gilad choose Italy and its manufacturers, this is why Italian centres of excellence forge and foster solid relationships and development prospects with designers like him. This is how his relationshp with Molteni, immediately challenging on a conceptual rather than on a technical level, came into being. With the small, oval Pannacotta table – at once delicate and heavy, just like the dessert it takes its name from – the heaviness of the marble and iron became lighter, construction techniques and material treatments were experimented, the essence of communications changed. A similar process happened with the Vetrina 45°- Collezione Grado°, an iconic piece. Here Gilad worked on the geometric rotation of the shelves - from 90° to 45° - on the rounded corners and on the metallic joints. The opening thanks to a small key grafted onto the structural profile creates a surprising result: a transparent solid that invites you to look at what it holds within. Again a shift between what it is and what it seems. Ingenious and astonishing, Gilad shows what is not there, names what is different, looks for the memory of the function in the form and, in so doing, reconfigures both. Maybe this is why, without any fuss, at the age of forty, and with humour and elegance, rigour and poetry, Gilad, along with his Italian industrial partners, has already produced not just objects but genuine classics. Ron Gilad for Molteni&C and Salvatore Ferragamo p 06 New skyline for the event that Molteni&C and Salvatore Ferragamo promote every year to coincide with the Salone del Mobile. In 2013, alongside the historic shop windows of Via Montenapoleone, Salvatore Ferragamo’s new showroom at number 12 Corso Matteotti in Milan opens to design, in Palazzo Ferrania, designed by Gio Ponti in 1936. The protagonist of this year’s event is Ron Gilad, Israeli artist and designer, nominated “Designer of the Year” in 2013 by Wallpaper and Elle Decor magazines, who presents a new item of the Grado° collection for Molteni&C, 45˚ Vetrina: a glass display case for precious objects and books. Gio Ponti World Tour p 09 ALBERTO MEDA E LA PHYSIX DI VITRA, OSPITI DI UNIFOR Un nuovo spazio, una sedia da ufficio, un incontro con il suo progettista di Francesca Molteni 02 03 44/ Un nuovo spazio, una sedia da ufficio, un incontro con il suo progettista. Così Unifor inaugura il 6 marzo 2013 le conversazioni sull’architettura in un luogo industriale, trasformato in spazio espositivo dallo Studio Cerri&Associati, a Verano Brianza. Ospiti d’onore, Alberto Meda e la sua Physix, la seduta dinamica disegnata per Vitra, che Unifor distribuisce in esclusiva in Italia e in Australia. Meda, ingegnere meccanico, una vita dedicata al design, tre i premi Compasso d’oro ricevuti, ripercorre il lungo processo di creazione della nuova sedia per ufficio, composta da un telaio flessibile, un rivestimento elastico in maglia e un’unità meccanica stabilizzante. Uno sviluppo documentato con tante immagini di prototipi e tecnici al lavoro, disegni e studi di progetto. “L’idea di Physix si basa sul gioco delle forze di trazione e pressione”, dice Alberto Meda, ”la struttura di elementi rigidi e flessibili è stata realizzata grazie a moderni materiali e tecniche di produzione. La forma della sedia si è rivelata solo durante il processo di progettazione”. Tecnologia complessa per prodotti semplici. Physix nasce così da una nuova collaborazione con Vitra, dopo il successo della collezione di sedute inaugurata nel 1996 con la Meda Chair, seguita poi da Pal, Slim, Gate, solo per citare quelle ancora in produzione. D’altra parte, è lui il solo, con gli Eames, ad aver disegnato una sedia che porta il suo nome. Un buon debutto per uno spazio aperto al confronto con il mondo del progetto. The shape, construction and architectural design or the place where where your heart is? Too simple a question for a complex character. To find out more the appointment is at the Tel Aviv Museum of Art - July 2013 – with the exhibition entitled “The Logical, the Ironic, the Metaphoric & the Absurd” . For Ron Gilad, the little white house with a red roof, a chimney and a fireplace –the icon-installation of his forthcoming major exhibition due to open on 9 June 2013 at the Tel Aviv Museum of Art – will be house and home. The archetypal home, the philosophical idea. A place in which opposites coexist, those that he cheerfully and ironically places together in picture frames and mirrors, lamps and occasional tables, bookcases and beds, cushions and wardrobes. But also in those slender heroic poetical and poignant sculptures that emerge from the walls in sequence, those sketches that emerge from the paper, those rigorous lines like slashes moving in space. Questioning yet never sombre, light yet profound, Gilad circles gracefully and masterfully over these paradoxes– and it couldn’t be otherwise considering his Jewish background and the sentiment of that culture, of those roots. Solidity and fragility, immobility and dynamism, lightness and heaviness, uniqueness and seriality, memory and postmodernism, rationality and the unconscious, rigor and poetry, rigidity and softness, reason and sentiment. He holds it all together, perfectly balanced, without any inconsistency. Gilad is an eclectic and cosmopolitan artist and designer, born and bred in Tel Aviv, a vibrant and eccentric city with the greatest density of Bauhaus in the world, he has always been surrounded by this mood at home, surrounded by those few pieces that he found within his own four walls. “Everything that will be on show in Tel Aviv was produced in Italy, in fact I would say that the exhibition could easily have been entitled Made in Italy”. A sobre and authoritative, but peremptory tribute from someone who has been consacrate Designer of the Year by the 2013 Wallpaper Award. For the man who loves to have long-term commitments, and friendships that tell stories, it is an important accolade for our national industry, which can rely on craftsmanship, skills, technological and advanced manufacturing expertise, districts, a workforce trained in ‘missions impossible’, products of immense It was a hit with burlesque star Dita Von Teese and with fashion guru Karl Lagerfeld. It’s international, elegant, timeless. A real classic. It’s the Gio Ponti collection, presented by Molteni&C in 2012. Vintage? Not a bit of it! Everyone wants it, a huge success with press and public alike, beyond all our expectations. Today, the furnishings designed by Gio Ponti between 1935 (chair for the first Montecatini Building) and the 1950s (bookcase, bureau, small occasional table, picture frames and rug for Casa Ponti in via Dezza in Milan, 1956-57) are distributed all over the world. And they are about to reach the United States with the exhibition “Vivere alla Ponti: Le case abitate da Gio Ponti. Esperimenti di vita domestica e architetture per l’abitare e il lavoro” [Living Ponti-style. The houses inhabited by Gio Ponti. Experiments of domestic living and architectural spaces in which to live and work]. After Milan, Rome, Venice, Palermo, Brescia, London and Paris, the collection and exhibition will come to New York and Los Angeles, guests of the Istituti Italiani di Cultura, between May and June 2013, in the year that is celebrating Italian culture in the United States of America. The exhibition “Vivere alla Ponti”,, originally prepared for the 2012 Salone del Mobile by Milan’s Ordine degli Architetti and by Muse, with Molteni&C’s support, presents a collection of furniture and a series of letters, family photographs and videos that testify to the modernity of a key figure of 20th century design, Gio Ponti. An International project, admired in Venice during the 13th International Architecture Exhibition at Palazzo Correr Spinelli, historic Headquarters of Rubelli & Co; at the Victoria&Albert Museum for the London Design Festival; in the former Krasny Oktyabr chocolate factory, an art-world hotspot in the centre of Moscow for “Exhibitaly. Welcome to design”, the event devoted to current Italian excellence; at Palazzo Sant’Elia in Palermo for la the Design Week; at the Istituto Italiano di Cultura in Paris, in the rooms of the prestigious Hôtel de Galliffet, during Maison&Objet and in partnership with Christofle; in the Coro delle Monache of the Santa Giulia museum in Brescia, frescoed in the 16th century. Each stage of the exhibition is accompanied by a con- versation with outstanding guests and curators, from Gio Ponti’sdaughters Letizia and Lisa, to British design guru Stephen Bayley, from Marina Valensise, director of the Istituto Italiano di Cultura in Paris to Frédéric Migayrou, deputy director and chief curator of the Centre Georges Pompidou. Because Gio Ponti, as Libération has written, is toujours global and his influence still considerable. The journey continues in 2013 with new destinations and encounters in the land of stars and stripes. Home made p 12 Our home is everything. It is intimacy, protection, rest. It is an island, shelter, cathedral. It is family, friends, couple. Or also solitude. The great thing is being able to choose. A home resonates with the memories and emotions of a lifetime, difficult to find room for them all. And there are ways, furniture, systems, that help us to keep everything in order. In our chaos, in the souvenirs of our travels, in the volumes bought in stock, in notes jotted down here and there. A full-stop and a new paragraph, from where to start all over again. This is how Molteni&C has designed its own house. A stage, an architectural framework, a space to be experienced. Our Glass House is all of this and much more. it is a house and a philosophy of living. It has also become a catalogue, entitled Home and an advertising campaign. But it is not a set, it is a real building with wide windows overlooking the company’s leafy grounds, in Brianza where furnishings and kitchens are the lead players: bookcases, tables, sofas, chairs, beds, chests. The Molteni&C and Dada collections coexist harmoniously. Different eras and types, atmospheres and complementary styles come together in a contemporary home. A place that never goes out of fashion because it rises above fashion. The great classics, such as items by Gio Ponti, Aldo Rossi and Luca Meda, dialogue with the new technologies of Jean Nouvel and Foster + Partners. The refined creations of Rodolfo Dordoni and Patricia Urquiola coexist with Arik Levy’s experimentation and with Ron Gilad’s ironic outlook on life and design. In the living room, Ferruccio Laviani’s Large sofa and Ron Gilad’s accessories fit in with the re-editions of the Gio Ponti collection, such as the D.15.1 armchair upholstered in Rubelli fabric and coexist with a class of contemporary design, Jean Nouvel’s Less, Less table. The 2012 edition of the 505 bookcase is proposed in a large off-scale version. Hi-Line 6 by Ferruccio Laviani and Tivalì by Dante Bonuccelli, key designs in the Dada collections, converse with Jean Nouvel’s hanging Graduate bookcase. Past and future, research and tradition. All in the name of quality living. HOME: a new publication p 13 An illustrated volume to present the Glass House, Molteni&C’s collections and philosophy of living. This is what led, in 2013, to Home. A catalogue of images and notes, with a new concept and new graphics. A new way of talking about spaces and furnishings. Increasingly home. Merry-go-round with Luca Meda A Tribute from Casabella p 14 This time the carousel stops with Luca Meda who “was a master draughtsman. Pen in hand he knew no rivals”, writes Nicola Braghieri in the opening lines of the Merry-Go-Round column of the international architecture magazine Casabella, in its April 2013 edition number 824. Entitled “Luca Meda. It is a generous tribute to the Chiavari-born designer, who has written an important chapter in the history of Italian entrepreneurship and contributed to the success of Gruppo Molteni with unbridled passion and participation. An example of perfect symbiosis between creativity and business, between art and industry. Almost a paradox for a designer who has always loved to draw and who has used a pencil more than any other implement to describe and re-invent reality. Numerous not-to-be-missed studies published by Casabella: for the Molteni set at Milan’s Superstudio (1984), for the small Vivette armchair (1989) and the Poggio occasional table (1989), for the Piroscafo bookcase (1991) and the Quotidiano table-cumtray (1991), just to mention a few. Objects made during Meda’s long-standing partnership with Molteni&C, and still being produced today. Because Luca Meda “drew with physical passion and, in a matter of seconds, managed to include a host of details on paper”, recalls Nicola Braghieri again. Details that still make his designs up-to-date. Merry-go-round, off we go again! Project happiness. Luca Meda’s sketches p 14 An exhibition curated by Nicola Braghieri, Serena Maffioletti and Sofia Meda with Rosa Chiesa IUAV University, Venice, SBD Archivio Progetti10 April - 3 May 2013, Venice, Dorsoduro 2196, Cotonificio In safekeeping at the Archivio Progetti of Venice’s IUAV University, the Fondo Luca Meda consists of a vast array of drawings, sketches, photographs, prototypes and models of design and architecture, from Meda’s studio. For the first time, the exhibition offers visitors the chance to see the one hundred or so documents acquired, thereby inaugurating the Luca Meda Foundation’s archive and a new cycle of studies on a leading figure in Italian and Milanese architecture and design in the 1960s: a prolific and versatile designer, a skilled and innovative builder. Manifesto for a renascence Armando Massarenti p 17 The initiative was taken by Italy’s most authoritative financial newspaper. By doing so, it filled a void and restored confidence and hope to numerous professional, economic and cultural networks, demonstrated that the transition from fabbrica to factory implies a new relationship between the economy and culture, pronounced the magic words - responsibility, merit, competence and civil passion – and recounted the stories of the supply chains that constitute, nourish and drive innovation in the Italian culture industry. Armando Massarenti, director of the Sunday cultural supplement of the Il Sole 24 Ore newspaper, launched the Manifesto for Culture. “The Manifesto looks towards a model of development that is not merely about the growth of GDP, but that will effectively produce GDP growth as well. Ours should be the country that invests most in its heritage, beyond the pernicious metaphor of oil, but starting out from a radical rethinking of the processes of education. A high secondary school dropout rate and 47% functional illiteracy are a paradox in the cradle of Magna Graecia, and in one of the most industrialized countries in the world which has accumulated great cognitive wealth in the course of its economic and productive history. The central theme, the longterm perspective, is the centrality of human capital. President Napolitano was inspiring when he reminded us that the value we can extract from culture depends on the extent to which we consider it to be an intrinsic value, that will then also become an economic value. “ An inverted longterm perspective. Culture has never been a priority in Italy, because of the myopia of the political elite and also because an economistic vision has predominated, as was obvious in the case of the last technocratic government. Growth must be thought of as implying education and the possibility of having a life project, where people are free, emancipated, and communities are oriented towards social happiness. We must be aware of its constitutive value, both for the industries called upon to incorporate the culture challenge into their products and processes, and for what we call the creative enterprise sector. It was an important assumption of responsibility by the media. Yes, it was. Il Sole 24 Ore Editor-inchief Napoletano thought it was appropriate that a strong message about culture be launched from a financial newspaper. We put our paper’s credibility and reputation on the line in order to speak to the economy as a whole and propose a new model of development, given the ruins in which we are forced to work and produce. To use a metaphor of the Bank of Italy’s research division, after these last 15 years of progressive decline it is as though Italy had fought a war on non-conventional terrain: the current disaster is the equivalent of a postwar period. We are impoverished because economic, cultural and social capital has been dissipated. However, there is a new level of participation, a redesign of territorial centrality/marginality; there is an awareness of the idea that culture is a resource for development that has great representational power, and cultural production is taking place in original and innovative formats. We must start afresh from the cities, from civic Italy, from a protagonism that is not localism. That is where you have participation, new social agents, other users/producers. The Manifesto delighted organisations that are sensitive to and working towards forms of cooperation and globalization. An important role will be played by digital platforms and smart cities as factors of renascence with a strong cultural content. In this sense, I would invert the approach taken by Martha Nussbaum in Not for Profit, an important work I don’t however entirely agree with. The celebration of humanistic culture - with its antiscientific and anti-economic biases – is not a dogma. Scientific culture is based on tolerance, openness, doubt, understanding different points of view, and economic culture on profit with processes sustained by the quality of the strategies employed, by human capital, by choices and investments. Assuming the existence of sharp distinctions means not taking into consideration the challenges of complexity and the blurred boundaries that contemporary society now presents us with in every context. Armando Massarenti is a philosopher of science. Director of the Sunday cultural supplement of the Il Sole 24 Ore newspaper, he has published manuals and numerous books of philosophy which have inspired plays and an educational experiment promoted by the Italian Philosophical Society. He has won numerous awards for his current affairs and scientific journalism and is a member of the Ethics Committee of the Veronesi Foundation and the Italian National Research Council (CNR )Study Committee on Research Ethics and Bioethics. Behind the moustache Oscar Farinetti p 17 Behind the cheerful, smiling moustache lies the poetry of real life “placed in anything, even in a washing machine”, there is the optimism of whoever launched Tonino Guerra’s famous Gianniiii the day after 9/11 “because from that point you could only start all over again”, there is the investment in vocations, there is the pleasure of handling the noble things of material culture with high cognitive and symbolic content, there is the pride of serving up a meal that nourishes both body and heart but is also the memory of age-old places and wisdom. Behind Oscar Farinetti’s moustache there are plans for the future, there is the passionate and cultured industrious Italy that everyone loves, there’s the new “made in Italy” brand that competes and wins in international markets. Eataly is a total quality process, a creative enterprise, a useful infrastructure. Which is the tracer? Whoever created us put two orgasms on the two things that ensure the continuation of the species. If we didn’t enjoy eating and making love, we would already have become extinct. But, as in love, the better you know your partner, the greater the pleasure, so it is with food. The better you know what you are feeding your body with, the more pleasurable it is. But, and this is the real quality leap, as in love, if you really love your partner, the pleasure is supreme, so it is with food: you have to love it. Eataly was set up for precisely this reason, to make you fall in love with food. To love it you need to understand its history and traditions. You need culture. Eataly reclaims forgotten places to give them new vocations and a new sense of community. One of our first commandments is “no more bricks”. No more building. Italy is full of forgotten places. In Turin we have breathed new life into the Vermouth Carpano factory. In Genoa into Palazzo del Millo in the Porto Antico, in Bologna we have salvaged the former Ambasciatori theatre/cinema. The Rome operation was a strong political gesture. The Air Terminal, built in 1990 for the FIFA World Cup, entrusted to the master of post modernism Lafuente, at a cost of 115 billion liras, had been used for 37 days and then forgotten for 20 years. Eataly gave it back a life, reclaimed the area, creating 500 jobs, gave space and prominence to over 200 local artisans. This is what we mean by taking part in politics. In terms of architecture, the forgotten places retain the primordial architectural heritage of their origins. Eataly aims to regenerate it but without ever distorting it. What’s your take on the Italy that produces? Italy’s real supremacy lies in its biodiversity. Eataly’s goal is to exalt this aspect, presenting it in a united context. Eataly is an ally for all the institutions that have fully understood this value and intend to promote it around the world. Our weaknesses are linked to a federal policy that focuses on promoting local areas separately. Our advantage lies in talking about Italy as a whole, fousing on our country’s biodiversity, which exists not only in our food but in all the expressions of Italian culture. What does the Eataly observatory say about life style and consumer habits, about contemporary trends linked to food and on its real and symbolic function? For us, progress, innovation and the future have profound roots in the values of the past. We think of the future as a change in style, not selling ready-made meals but convincing our customers to choose the raw materials and to cook with them. In this way we can contribute to creating a truly contemporary trend, namely, starting from the raw materials. Eataly + Coop = Success. Simple. We’re pretty good at selling food. They are pretty good at selling books. The third orgasm, the one that ensures the evolution of the species, is the “C” point: Culture. Since sex is a private matter, as regards the other two orgasms, food and culture, the combination between us and librerie.coop helps ensure that our customers get real plesure out of it. Oscar Farinetti is an entrepreneur. He has been MD and chairman of the UniEuro group, and is the inventor of the Eataly format – the world’s first ever supermarket devoted to top-quality foods – opened in Turin in 2007, today a fast-growing international network with 9 outlets in Italy, prestigious spaces in Tokyo and New York. He has always combined his business activities with lecturing at the Istituto Cermes-Bocconi and the University of Parma. Gracious hospitality in the heart of Mayfair Contemporary Classics at Park Lane Dorchester Hotel in London p 20 a The view from the terrace overlooking the rooves of London and Hyde Park is breathtaking, the impeccable wood paneling of the interiors calms and pampers guests with a warm and cosy feel, the 45 guest rooms and suites are in grand hotel style. A stay in this hotel is an experience in itself. Everything is very proper. The signature is a prestigious one, the place is just right, the taste is contemporary classic and the furnishing supplier is Italian, Molteni&C. Thierry Despont is the NY architect, artist and designer who designed these sophisticated interiors with charm and finesse, a unique place thanks to its location in the heart of Mayfair – the luxury residential quarter where the Queen once lived – and to the intimate dimension offered to its guests. The interior spaces – from the various types of suites to the common spaces, bar, restaurant and foyer – feature cultured and refined decorations, luminous textures and a balanced and harmonious alternation between seductive and relaxing environments, between intimacy and sociality in the various areas. The furniture reflects the time-honored tradition of quality Italian cabinet-making with a touch of Art Decò, mixed with contemporary English artistic objects. At the bar, guests can enjoy not only a refined and eclectic choice of cocktails, but also the largest collection of American wines in the U.K.. The CUT restaurant - a luxury steakhouse managed by celebrated chef Wolfgang Puck – is another plus that the hotel offers its discerning international guests. Such an ambitious design project would not be complete without the contribution of a major Italian furniture manufacturer, involved in a broad and complex supply, from the wood paneling to the seating, from furnishings for the common spaces to those of the guest rooms. Gracious hospitality in the New World. Dusit Hotel Mock-up p 20 A detailed mock-up of a typical room featuring all the culture and style of the hospitality offered by Dusit International for its forthcoming openings in India, Asia, America and the Middle East. Molteni&C is the partner chosen for the realization of this important contract after its participation in important hotel projects of various kindsi - from design and luxury hotels to ships with cabin furnishings, to serviced residences and aparthotels in every continent. Dusit International – founded more than 60 years ago by Thanpuying Chanut Piyaoui who planned to build hotels with the best features seen around the world but with the essence of the Thai spirit – is a group present in Asia and the Middle East with over 20 facilities already up and running and another 14 in the pipeline, according to a philosophy that sees a segmented tourist offering dedicated to specific user targets. Attention to the demands of an international clientele translates into a policy that goes from the choice of furnishings and spaces – guest rooms, common areas, wellness and meeting facilities – to the details of accurate service in tune with changes in the styles of modern living and travel. Everything is oriented and dedicated 45/ to comfort and wellbeing with the most innovative solutions linked to the most sophisticated and customized hospitality. Today the Thai hallmark makes Dusit one of the most admired and respected hotel groups with a portfolio of recognized and diversified hospitality brands: Dusit Thani Hotels & Resorts, Dusit Devarana Hotels & Resorts, dusitD2 hotels & resorts and Dusit Princess Hotel and Resorts, as well as Dusit Residence Serviced Apartments and Devarana Spa. Sudden life/ Davide Pizzigoni p 22 Red lines converse and run after each other. Between the strings of the armchairs, the texture of the velvets, the inside of the little table. The designated space is tight and claustrophobic in the overcrowded rooms of the Bagatti Valsecchi Museum, with its gloomy, overpowering furnishings, its clutter of times gone by – armour, shields, tapestries, vases, sideboards, wall paper, wardrobes, pens, bookcases, books and pictures – in the spoliation of the life once lived in that mausoleum of a place. Then in the geometric patterns of the floor, in the dialogues between forms, colours and materials, in rooms piled high, your glance suddenly sees a void. An apparent void, ordered and geometric, a void closed on two sides, perhaps a different kind of solid. Hints of bygone domesticity remind you that the museum of today, inhabited only by relics, vistors and caretakers, was once a home. Thus precisely that work, which becomes intimate, strong, precise and radical in its spare and almost archetypcal form, marks the advent of a breath of fresh air, an unexpected life in that space. It is a fine, rigorous brushstroke on the confines of the insidious veins in the floor, a new form that upsets the cold and fragile balance of the house, despite the hard masculine sentiment of the interiors. It is a new expression, something light and airy that catches the house off-guard, and from that moment on, nothing will ever be as it never has been. Davide Pizzigoni (Milan, 1955) is a many-sided artist, painter, product and set designer and photographer. He boasts prestigious partnerships with important European institutions, such as the Zurich Opera House and the Vienna Staatsoper, as well as with leading brands in the world of fashion, publishing and design. He designs and builds sets for television programmes about the world of architecture and design. He has had personal exhibitions in Milan, Rome, New York, Tokyo and Osaka. Since 2008 he has been working on the subject of the “invisibile” people who work in museums, in at least three directions: I Guardiani dei musei [Museum Caretakers], Gli Uomini del XXI secolo [Men of the 21st Century], La forma del vuoto [The form of the void]. 45°/TABLE design Ron Gilad p 22 Ron Gilad’s Grado° collection features essential geometric forms. Large and small tables, wardrobes, bookcases, mirrors and shelves are all objects that fascinate and win you over. Table tops are rotated and rounded off, wooden and glass tables and bookcases create a shift that from an angle of 90° changes to one of 45° without corners; a cube is removed from its volume and leaves a void marked by red paint. These are elements of light, timeless pieces ready to take on new, surprising values and meanings Ambassadors in the New World p 27 China, Japan, the Philippines. The world looks East and Molteni&C find new partners in expanding markets. Distributors who recognize the excellence of products made in Italy and aspire to the quality of the Italian way of life It took Matteo Ricci, the 16th-century Italian Jesuit, mathematician and sinologist, 18 long years to succeed in settling in the imperial capital Peking. It was 1601 and foreigners were still barred from entering China. Sallier de La Tour, on the other hand, despite his name, was the first Italian envoy and plenipotentiary minister to be accredited with the Japanese government. He reached Yokohama on 9 June 1867. Many years have passed, but not that many. And today China and Japan are open to the world, exchanges are increasingly easy and fast and curiosity is reciprocal. And we too have our ambassadors, standard bearers of Italian identity, culture and products to the Far East. Because everything starts with the choice 46/ of the right partner. Vita Industry, Gruppo Molteni’s agent in China, is a surprise. Founded in 1998, the company has become the leading distributor of Italian brands in the area, and not only in Beijing. They design and furnish anything, homes, hotels, offices. In their showroom they offer Italian design and coffee, because the furniture is nothing without traditional Italian service and attention to detail. With the support of Vita Industry, Molteni&C and Dada took part in the first ever Beijing Design Fair, in September 2012, during the Beijing Design Week. In Japan, on the other hand, back in the Fifties and Sixties, Arflex began importing and promoting Italian design, and today continues distributing brands like Gruppo Molteni. In their Tokyo showroom every year they host exhibitions and encounters with Italian architects who work with Molteni, from Patricia Urquiola to Ferruccio Laviani. Because our cultures maybe different but the language of design is universal. Beijing Design Fair, 28 September – 2 October 2012 p 27 At the centre of the Beijing Design Fair, promoted by the city of Beijing and organized by Beijing GehuaRizzoli Design Communication Co., lies the Made in Italy brand in China, which aims to foster privileged trade relations and an inter-cultural network between Italy and the Chinese market. Milan was the guest city at the 2012 fair. In partnership with the distributors Vita Industry of Beijing for Molteni&C and Interni of Shanghai for Dada, Gruppo Molteni’s lastest ideas for furnishings and for contemporary kitchens made their debut in China. Gio Ponti Collection in Japan p 27 In February 2013, Arflex, sole agents for Molteni&C for Japan, presented the Gio Ponti collection, re-edited in 2012, in Japan’s main cities: Osaka 7-12 February, Tokyo 14-19 February, Nagoya 21-26 February. The great master of Italian design immediately impressed the Japanese. The 1935 Montecatini chair, for example, had already been mentioned the previous year in a Japanese catalogue among the top 10 design products. And two years after Gio Ponti’s death, the first magazine to devote a special, 100page supplement was “Space Design”, published in Japan. News p 28 Gruppo Molteni greener than ever. Completed eco-sustainability and product life cycle certification procedures Molteni Group has always been deeply concerned with environmental issues, making every attempt to combine the protection of nature, safety and health with the maintenance and development of its market competitiveness. This commitment is reflected in the study of intervention strategies that place the company at the forefront in the discovery of technologies, raw materials and processes capable of mitigating the negative effects of industry on natural and human environments. This precise approach to sustainability, an integral part of the companies’s DNA, has intensified over the last decade. The Group has developed a project that responds in a specific, integrated and complete manner to current standards and regulations, taking into account the causes of environmental impact and the tools available for its prevention or reduction. The important stages of this course of action are ISO 9001 certification, which ensures the control and efficiency of the production process by means of a quality management system; ISO 14001 certification, relative to the system for managing, monitoring and systematically reducing the environmental impact of an organization’s activities; FSC COC certification, which promotes responsible and controlled development of the forests that provide raw materials; Greenguard certification against polluting emissions released by products within buildings; cradle-to-grave lifecycle assessment of products according to EPD; the classification of energy efficiency and the ecological footprint of products according to the standards of the LEED system. Information, certification and total traceability with the Product Information Card Molteni & C and Dada, always attentive to Customer Care, are launching a new product certification system with the Product Information Card. A service set up to certify works of art, developed by ArtNetWorth, now available for the first time for furnishing products as well. The card, complete with a personalized identification code, gives access to full information about the product purchased via a QR code or by consulting a dedicated section of the www.molteni.it and www.dadaweb.it websites. The main information stored in the database includes: certification of the materials used to manufacture the product, instructions for use and upkeep advice for furnishings, fabrics and leather used to upholster beds, sofas and armchairs, assembly instructions and an individual identification system for kitchens, which includes the original design, the type and brand of the household appliances purchased. QallaM. Two Quality awards for Innovation After being included in the 2011 ADI Design Index, on 12 June 2012 the QallaM [Q to the power of M] project, a book, a space and a road show on the subject of Molteni Quality, was awarded the “Premio dei Premi” National Innovation Award. The prize is sponsored by the President of Italy and conferred at the suggestion of ADI (the Italian Industrial Design Association),which also gave QallaM the 2011 ADI Design Index Innovation Award. The motivation reads as follows: “For the “QallaM” (Quality to the power of Molteni) business research project, which examines the true nature of quality, showing how design is expressed in products, processes and services.” ADI was invited to take part in the “Premio dei Premi” advisory committee as regards Design and it is the association’s job to indicate the three awards in this category to the President of the Republic. Two important recognitions for a complex idea of innovation which has engaged Molteni&C in reflection on the subject of Quality for the last three years. First laid out in the book entitled QallaM, then established in the Giussano manufacturing centre with Spazio QallaM, and lastly taken on tour all over Italy and abroad with the “Qualità in viaggio” [Quality on the Road], which will be continuing its journey in Italy and abroad throughout 2013. New Opening Worldwide. Istanbul Miami Colonia Lugano. A Maestro at the Beaubourg. Aldo Rossi on show in Paris OffBrera Molteni&C e Off Brera, an art gallery intent on promoting young talents, renews its collaboration with a personal exhibition of the young Milanese artist Ilaria Forlini, in the Flagship Store at numer 2 C.so Europa in Milan. The artist presents “Stratificazioni”, a cycle of works resulting from a personal and pondered encounter with the heritage of the 1970s and ’80s. The engraving on a soft iron plate, the controlled presence of rust, acid etching and the use of colour on a metal surface, instead of the traditional canvas, give rise to highly evocative works, thanks to their material nature. Dada A Brand new Banco top p 29 “How many tops are there in a man’s life?” wondered Dada in 1994. The highest is a mountain top, the cleverest is top of the class, the most useful a laptop, the most widespread a worktop. But with four legs, a worktop can be self-standing. A rational structure, a grid that keeps the world in order. Almost nothing, but also everything. It’s ages since our first Banco worktop made its debut. And today, when everything else is changing, our worktop has had a makeover too. The design, created by Luca Meda in 1994, concentrates the main cooking and washing functions in the load-bearing structure, patented by Dada. A solid fusion of aluminium supports the slimline worktop which defines the horizon of the volumes. The containers are hooked onto the worktop. Thus the structure stays elevated and suspended. The new Banco redefines the material contrasts and opts for total white. The island, lacquered in matt white, supports the containers below with their matt interiors. The top has a minimum thickness and rests on the aluminium frame, concealing its solid core. We all have a series of tops in our lives, but none of them are quite like Banco. Dada visual p 32 A change in strategy for Dada, currently re-thinking its traditional approach to communication tools – from catalogues and advertising to mock-ups for its new showrooms – in favour of a closer and more direct dialogue with its privileged national and international interlocutors. At the centre, a clean and cool architectural scene as the natural stage, an archetype almost, of a contemporary domestic space. The visual and iconographic setting rests on subtraction and refers to places chosen and planned, mental spaces that speak the language of architecture, allude to formal cultural codes, choose distinctive signs of personality in which to set Dada’s ideas for kitchens and living. With a chromatic alphabet that develops from ton sur ton on the scale of whites for materials, floors and accessories to warmer tones suggesting mental spaces, livable environments rather than compositions of systems or products. Refined is the reference to some of the valuable items that enrich Gruppo Molteni’s production - from a re-edition of the legendary Montecatini chair by Gio Ponti to objects designed by Ron Gilad, Jean Nouvel and Ferruccio Laviani right through to fabrics created by Rubelli. Dada is experimenting with unconventional, surprising and dynamic corporate communications, closest to its most immediate contacts, professionals and those discerning consumers searching for quality with culture and innovation, sobriety with style and restraint. Dada first in Germany p 32 On 28 February 2013 Dada became the first Italian company to join the most important German kitchen manufacturers’ association: “AMK - Arbeitsgemeinschaft Moderne Küche”. AMK was set up in 1956 as a trade and service association and it currently numbers 120 members. AMK’s commitments cover technology, standardization, marketing and PR as well as internationalization and trade shows. Every year it organizes a “Kitchen Day” with a series of live events. The next one is scheduled for 28 September 2013. Great movements in the kitchen, with Dada’s new Austrian partner Grass. p 32 2013 marks a watershed for Dada movements thanks to a new partnership with Grass, the Austrian company that has been a leading international player in movement systems for over 60 years. A structural partnership, vital for consolidating the standard and the perception of quality of the systems whose special asset lies in the performance of these components. Furniture with swing doors now includes the Tiomos series of hinges which, via the continuous damping and new kinematic mechanisms, make the movements soft and harmonic. InDada is enriched with the Nova Pro system – supplied as standard with manual Soft-close or Tipmatic push-pull opening – the elegant series of drawers offering a timeless design and the utmost comfort. The other Dada models come with the revolutionary Vionaro extraction system, made with customized black anodized extruded aluminium sides. The system features double depth as standard, for 60 cm and 80 cm bottoms, with total extraction. In the drawers, behind the Dada logo, the micrometric regulator is concealed for enhanced appearance at the front. Opening can be manual soft-close, Tipmatic push-pull and Sensomatic, with electrical servo-control. Dada Academy 2013 p 32 The stable and dynamic Dada Academy 2013 project was set up to convey the brand’s core values clearly, fully and in depth. It aims to improve the degree of skills and know-how available to sales accounts and designers in the presentation of kitchen systems The scheme was launched in March and will develop regularly throughout the year and for limited groups of 12 attendees. Dada Academy is articulated over two levels, both split into a two-day training course, to which all the dealers and their sales teams are invited to take part. The first level is devoted to those who are not familiar with the brand, have never visited the company, have no experience with price lists and have no understanding of the particular construction details or advantages of the product. The goal for this target is to introduce and engage the designers/sales accounts in the Dada world and trademark. The second level is devoted to those who already work with the company, but need more indepth insight in order to improve their technical/commercial performance. In this case, the training course is oriented to understanding the product details and to interpreting the benefits thereof with a view to improving their negotiating and sales skills. A specific training session is dedicated, in this case, to using the Pigreco software and to the enhanced functions of version 1.3. The courses – aimed at providing technical/commercial/ planning training – will be held by the managers of the various areas of the company to whom specific skills correspond: sales managers for insight into order processing and procedures; technical experts both in IT, for the use of Pigreco, and for production know-how and skills linked to mechanical engineering and materials; marketing managers for product analyses, comparisons and characteristics. Accurate, in-depth and acrossthe-board training for operatives called upon to tackle a product system and an organizational and production culture of proven excellence. Dada Storie/s p 33 Stories of people and kitchens, cities, designs and products, food, architects and designers People, countries, cities. Clients, events and prototypes. Architects, designers and collections. Whole worlds and individual encounters related in Stories, a new publication that Dada presents on the eve of the 2013 Furniture Fair. Not a traditional catalogue but more an ensemble of narratives, each one considering the world of Dada from a different – and always novel – viewpoint in terms of product and project. It celebrates 30 years of kitchens and achievements but above all it focuses on umpteen dinners, lunches and breakfasts. Interviews with architects and technical experts alongside meetings with families, couples, men and women who live, work, play, dream… and cook. Stories is a stream of places, products, notions, coincidences, experiences, interferences, in every place where thoroughly Italian products are to be found. Stories means Mesero, Dada SpA, the Molteni Group. But first and foremost it tells real lives of real people in real houses, across the world, next door, just around the corner. It is a means of entering the lives of others, with discretion and much curiosity. Editorial project and texts by Cristiana Colli and Francesca Molteni, with coordination by Alessandro Ciani, Roberto Curati, Claudia Marocchino and Andrea Molteni. Graphics by Ma:design, photos by Andrea Astesiano Armando Bertacchi Mario Carrieri Vittorio Dozio Andrea Martiradonna Tiziano Sartorio Studio Guisset and Miro Zagnoli. comfort. The kitchen goes beyond the design dimension towards an ideea of total project, in which Giorgio Armani’s iconic colour schemes define the set, and items of furniture become the lead players on stage. Communication with the living areas and with the souls of the home. In 2013 after Bridge, Calyx e Checkers, it’s time for the fourth dimension: the showcooking experience. It is a food show, the pleasure of relations with others, of sharing a space, of the cooking experience, of the delight in natural wood and stone materials. Thus the kitchen becomes an island, a block, centre stage, with technology concealed by the noble marble imperador and by onyx, a horizontal sliding system, wood panelling, floor-to-ceiling columns, special wall units and handles Of the light, provided by an LED system that designs the atmosphere of the room and illuminates the working area to perfection. IF Design Award 2012 p 36 Quality rewarded Unifor protagonist with Table KM by Jean Nouvel Design and Move.010 by Luciano Pagani and Angelo Perversi Armani Dada Dada Asia p 34 Signor Luciano’s Suitcase. p 36 In viaggio nelle cose del mondo. An exhibition of paintings collected by Luciano Benetton during his travels Welcome to the fourth dimension p 35 The Armani Dada idea is of a refined, cosmopolitan home. And the kitchen is a special, cosy place, at once beautiful and practical, organized and multi-functional. Exclusive materials, elegant and refined atmospheres, a unique and recognizable hallmark. Finishes colors sophisticated and original solutions. Armani/Dada is style plus great manufacturing; it is design, elegance and Key exhibits at Orgatec 2012 Naòs. Pierluigi Cerri, bookcase system and meeting room table MoodWay. Fernando Urquijo, executive office tables and furnishings One-Off. Foster and Partners, automatically adjustable table Media. Fernando Urquijo, stand-alone workstations with built-in electronic equipment Naòs System. Studio Cerri & Associati, aggregate workstations iSatelliti S/200.90. F&L Design, height-adjustable work stations LessLess. Jean Nouvel - table, work station, cabinets Consiglio, Teatro, Cartesio, Parigi. Aldo Rossi - table, chair, bookcase, easy chair. Unifor The Kilometer Table by Jean Nouvel Design, and the multi-purpose trolley for multi-media equipment Move.010 designed by Luciano Pagani Angelo Perversi Associati, were included in the 2012 IF Office Design AWARD Hannover, which brings together the year’s best design pieces. Kilometer by Jean Nouvel Design is a long table made with just a few essential modular components, and a top consisting of solid wooden cross-pieces supported by an internal aluminum frame. It is a limited edition industrial design product built with innovative machining and assembly procedures. Move.010 by Luciano Pagani e Angelo Perversi Associati, is a series of multi-purpose trolleys for multimedia equipment, designed to suit constantly evolving environments in which different activities coexist. It can be moved with considerable stability; ideal for specific functional purposes such as videoconferences, networks of machines and equipment; it is predisposed for wireless networks and cabling. A prestigious contract for Dada in Asia. Great success for its most luxurious and sophisticated products, and for the Armani Dada brand, considered a status symbol for up-market residences. The 110 kitchens of the Four Seasons Serviced Apartments in Shanghai Interior Design by YABU PUSHELBERG – using Tivali, Trim and Hi-Line in spaces featuring open and connected kitchen and large living room and with floors that match the furnishing materials. Various solutions and finishes are proposed, including the special white marble worktop, a horizontal line of great class. Seduction assured for two striking installations in Hong Kong. The Imperial Cullinan is a new luxury residential project at number 10 Hoi Fai Road south east of Kowloon with a scenic view over Victoria Harbour. The design - Richards Basmajian Interior Architecture – sees the kitchens – Bridge and Hi-Line – as islands set in luminous, glass-walled spaces. In visual and functional continuity with the spaces of the home. A Yau Tong, OCEAN ONE, designed by RDL Asia Ltd., is a luxury compound in East Kowloon with spectacular views over Lei Yue Mun, Victoria Harbour and the shimmering mountains beyond. The Checkers and Trim models with open kitchens furnish the free-flowing spaces linking interiors and exteriors. Original and customized geometric motifs grace the panelling. Bridge by Armani Dada is the unilateral choice for One Central in Macau, designed by architects LRF Designers Ltd. Ton sur ton ranges from various shades of beige to dark brown, the most classic of kitchens and the most classic of the series. A singular form which wedges itself into the spaces, floor-to-ceiling coating oppure panelling?, dark colours for characterful kitchens. Iconic features for prestigious residences. a flexible workplace, where different activities, situations and requirements coexist, alternating the need for confidentiality with shared, open-plan spaces. An authentic, rational and comfortable workplace; a place you could even live in. 757 paintings, all measuring 10x12 centimeters. These tiny icons are the freeze frames of a rich and exciting life, an open inventory of documentary art commissioned to demonstrate the countless ways in which artists see and interpret the world. Collected by Luciano Benetton – an anthropologist of our time, familiar with handling the forms and contents of communication freely, naturally and with his own personal style – these minimal paintings reflect the interests, passions and boundless curiosity of an art lover, a traveler, a cosmopolitan by vocation and necessity. Understanding the collection means understanding the collector, getting into his mindset, into the secret inclinations of his visual and poetic culture, into the original and unexpected correlations between the people, spaces and places of the world. Luciano Benetton’s art collection is a unique one – at once serial, given the set size as the only binding but original criterion, and surprising, given the wealth of contributions from right across the global board - reflecting a life rich in experience and understanding of men and things. The paintings come from South America, China, Russia, Mongolia, and ideally they converse with the photographs of the travels, during which Benetton collected and commissioned them, underlining a front of documentary intimacy between art, travel and collecting. A diary that is not only an impressive archive of today’s world but also an authentic creative work, where life, meanings and places are linked by a single uninterrupted thread. Unifor at Orgatec, Cologne, 2012 p 37 At the key trade show in the office sector – Orgatec in Cologne – Unifor was present with an unconventional and eye-catching architectural space, designed by Studio Cerri & Associati. Arranged into different functional areas, defined by new-concept modular glass walls, it featured an open central operational area, all glass volumes with meeting rooms and closed offices, a striking corridor and, at the back of the hall, walls back-lit in variable colours. The concept was that of 01. With its striking architectural design, the Unifor hall offers a highly unconventional vision of an office environment. The display consists of an extremely flexible and well-structured space, arranged in functional elements defined by new-concept glass walls and openplan work spaces. 02. The Naòs executive furniture programme is designed for a top-quality rational working environment. At the centre, a large table featuring a dark red frame and an extra clear glass top. Slightly detached from the wall, the new Naòs.A suspended bookcase with LED perimeter lighting. 03. Furnished with exclusive items of the MoodWay series- large tables and filing cabinets -, the meeting rooms feature new-concept Fold-away walls, based on the use of structural glass. The rooms open directly onto the central work space by means of a system of overlapping sliding panels. In the background, a spectacular corridor with variable-color back-lit wall brings a restful chromatic atmosphere to the environment 04. Devised as an interconnecting hub for the various functional areas surrounding it, the central area is configured as an open-plan work-place. In the foreground, a fourworkstation Naòs System configuration with polished aluminium frame and white Wilsonart top. 05. Functionally self-sufficient and defined aesthetically by refined finishing, clear-cut design and limited scale, Media workstations incorporate all the necessary technological equipment. The work-top slides forwards to open up the technical unit. A wi-fi monitor emerges electrically. The corner cabinets are equipped to contain the electronic service instrumentation. Jean Nouvel lead player for office spaces p 37 For the 52nd Salone Internazionale del Mobile, Jean Nouvel has signed a new project in a speciliazed area of the trade show, in Hall 24 devoted to office furniture: Salone Ufficio. “Progetto: Ufficio da abitare” [Offices to live and work in], The title refers to the great changes that have distinguished the spaces in which people live and work over the last few years. “We can work, and we will increasingly be working, in an apartment, in our own apartment or even in a converted warehouse”, claims the architect, “and if we work in a skyscraper full of offices, we will have to invent spaces imbued with generosity, that welcome everybody’s own world and personalizations”. Molteni&C, Dada, Unifor, Citterio and Vitra have been invited to design settings and furnishings to explore a new way of experiencing the office and they are taking part with mass produced items and with special designs. All to be revealed at the trade show centre in Rho (Milan) from 9 to 14 April 2013. Blue monolith in Montpellier p 38 Jean Nouvel’s new City Hall speaks Italian with furnishings and interiors designed by Unifor A huge blue monolith perched on the banks of the river Lez is Montpellier’s new Hotel de Ville [City Hall], designed by Jean Nouvel and Francois Fontes. This powerful symbol of the rebirth of the city and its surrounding area has also become a cultural and architectural landmark, marking the city’s expansion eastwards. A welcoming and permeable urban presence characterized by the wide front entrance that opens onto friendly spaces colored both by special coated surfaces and by the virtuosic use of light. The building - a 90 x 50 m parallelepiped, 41 m tall, develops around a central courtyard, and, from any view point and perspective, communicates with the natural elements in which it stands. Water flows through it, its surfaces reflect the sky, the walkways linking the various levels and functions all overlook the enormous wrap-around grounds. It is built to eco-sustainable standards, with a photovoltaic electricity generator and 1400 sq m of solar panels. Strict quality criteria also mark the interiors, designed by Unifor in the blue and white shades of the visual concept, with counterpoints of yellow and red in the paneling of the accessorized walls. Montpellier’s City Hall confirms Unifor’s design partnership with the great French architect, the creator of pieces that represent authentic icons of his catalogue. Featuring Color p 39 The Milanese headquarters of Hearst Magazines is a polychrome landmark. Thanks to its architecture and exteriors and its offices designed by Unifor Like sheets of paper and magazine covers in space, urban communication platforms and testimonials of the vivacity and versatility of the projects it describes. Or in other words when architecture aptly conveys the client’s purposes and policy. The perfect balance between its interior and exterior spaces is what connotes the Milanese Headquarters of Hearst Magazines Italia – one of the world’s major media groups. With its take-over of Hachette-Rusconi, and a portfolio of well-established titles such as Elle, Elle Decor, Gente, Cosmopolitan, the Italian HQ occupies a privileged position as regards the advertising market, investors and stakeholders of the fashion and design world. The service building that houses the editorial offices features pantone facades on vertical lines, polychrome weaves and metal structures that define the work-places with clean, rigorous and geometrical forms. Each storey is painted either yellow, blue, orange or red, offering a refined visual concept that identifies the publication housed within; at the same time, however, spaces are crossed by all the other colors, underlining the fact that they all belong to the same group. The building that occupies four floors of pavilion 6 in the new Maciachini Center – designed by architects Sauerbruch & Hutton – is an architectural complex consisting of three bodies that reflect the geometry of the floor plans, and the chromatic rhythm of the windows The interior design – by Cushman & Wakefield Lamberto Agostini, Lucas Luzzi and Federica Pedroni - reflects the development of the perimeter and enhances the hi-tech spaces to the benefit of the open-plan workstations, aligned with the façade windows and flooded with natural daylight. All this without foregoing the indispensable confidentiality guaranteed by closed but permeable offices that allow the editorial staff to work on their own and in peace, but also in small groups for staff meetings. RP walls. Floor-to-ceiling glass partitions profiled in polished aluminum and transparent coupled glass panels silk screened with graphic motifs; casement and sliding security glass doors. MDL System. Open-plan workstations with 4 positions in a row. Polished aluminum framework, white, post forming laminate top with customized edge, partition panels clad in technical fabric. Set of drawers, low, door-fronted cabinets and customized filing cabinet-style separating shelves, with white lacquered frame and colored components Naòs. Wall bookcase with panels lacquered in various colors and polished aluminum or white lacquered profiled shelves. Naòs System. Executive desks and meeting tables with polished aluminum profiled frame and white retro lacquered glass top fitted with access door to cable raceway below. Credits Architectural design Sauerbruch Hutton Interiors Cushman & Wakefield Lamberto Agostini, Lucas Luzzi with Federica Pedroni Work-place layouts by Unifor Citterio Runner midst music and design p 40 A table, a cello, a few everyday objects. This is “Runner”, a video about bringing music and design together, a project looking for new ways of communicating design by means of contemporary sounds and images. Stories have always been at the heart of Italian design, but this time the main character, the Runner table designed by Marco Acerbis for Citterio, converses with a musical instrument, a cello. The original sound track, composed by Fabrizio Campanelli and performed live by Amerigo Daveri, evokes three times of day, suggesting atmospheres, visual and tactile sensations: waking up in the morning, the exactness of midday, night approaching. Alvise Tedesco’s photography uses light to turn the elements of the scene into the characters of a new story told with images. On the subject of Runner, Marco Acerbis says: “Our lifestyle is increasingly interwoven with the objects we use every day. We are used to interacting with communication instruments and moving around in increasingly small spaces The Runner table is the answer to this style of life and enables us to make elegant use of the space below the table top. The table features a radical design but remains a simple, clean cut and effective object. An on/off instrument, according to the time of day”. Marco Acerbis After studying at Milan’s Politecnico and working with Norman Foster, Marco Acerbis became committed to sustainable architecture and design. Francesca Molteni Philosophy graduate, author and film director. In 2009 she set up the Muse Project Factory, which deals in video and multi-media productions. Fabrizio Campanelli Musician and composer from Livorno, he is known for his research into and composition of music for images. Winner of the 2012 Premio Mediastars with the ad celebrating 25 years of Calzedonia. Amerigo Daveri Studied at Milan’s Conservatorio G. Verdi and at Bologna University. Since 2006 author, director and editor of the Classica Sky channel. Alvise Tedesco Director of photography and filmaker, author of videos and shorts, he has made films and documentaries, contributing to Italian and foreign productions and working with film directors such as Ermanno Olmi and Marco Bechis. www. runnertable.com Citterio presents a new product and a communication project. A mini web site www. runnertable.com to narrate the Runner table through a video of its making, the backstage photos and the interviews of the protagonists. Vitra Vitra Campus and the new factory building p 42 The story of the Vitra Campus began in 1981, when a fire destroyed the company’s production unit in Weil am Rhein, near Basle. Instead of re building an anonymous factory, the Fehlbaum family launched an ambitious architectural project, which has been ongoing for over 30 years. Nicholas Grimshaw was commissioned to draw up the master plan, which included two buildings featuring corrugated sheet metal facades, and suggestions for further similar constructions. In 1984, the founder Willy Fehlbaum received an unusual 70th birthday present from his son Rolf: a large sculpture entitled “Balancing Tools”, designed by artist Claes Olderburg and his wife Coosje van Bruggen. Frank Gehry executed the second project: the Vitra Design Museum, his first major work outside the United States. A place in which industrial production and culture meet. Further additions to the Campus included a fire station built in 1993, Zaha Hadid’s first work, and a conference centre designed by Tadao Ando, his first build outside Japan. In 1994 Álvaro Siza’s brickworks joined the complex. From the mid ‘90s, changes in Vitra’s expansion strategy temporarily halted the construction of any major new buildings, but smaller ones were added, such as the petrol station designed in the ‘50s by Jean Prouvé, the geodesic dome by Buckminster Fuller and the bus stop by Jasper Morrison. Entrance into the home furnishings market, the need to reorganize and centralize certain logistic and manufacturing activities and a considerable increase in the influx of visitors led, in 2005, to a new phase of expansion. The Vitra Haus, by Herzog & de Meuron, a complex inspired by the rural architecture of the surrounding area, houses activities linked to the Vitra Home Collection. 3,000 sq m of showrooms, conference halls, temporary exhibition spaces, cafès and shops which attract more than 100,000 visitors from all over the world every year. The new factory, designed by the Japanese firm of architects SAANA (Sejima Kazujo and Ryue Nishizawa), due to be inaugurated in a few weeks‘ time, is based on a circular plan, alternative to the orthogonal shape that characterizes the other units of the Campus. Its form and collocation give the building a sense of independence from the other constructions close by, while the absence of a facade and of a linear rear enable it to be observed from every direction. The inside space is distributed with great rigor. The whole project develops over a grid layout, from the framework right through to the radial arrangement of the access points, flooded by natural daylight from the ribbon-style skylights. On the outside, the building is concealed by customized corrugated panels with subtle variations, which wrap it like drapes, revealing and at once concealing the work going on inside. The glossy white surface of these modular acrylic units reflects the surrounding trees and buildings, effectively landscaping this large building into the Vitra Campus. Ray Eames, portrait of the artist for once without husband. p 43 And if she had been a man? You can’t help wondering when you think of Ray Eames. With Charles she formed perhaps the most important couple in the history of design, to the extent that we refer to them as “the Eames” and mentioning them separately inevitably sounds odd. But at least once you remove him from the equation and take a close look at her: you discover that she is gifted, eclectic, vivacious. Separating her from Charles is useful for at least two reasons: 15 December marked the centenary of Ray’s birth, passed over in almost total silence were it not for a one-day celebration at the Vitra Museum, while tomorrow an exhibition entitled Ray Eames: A Century of Modern Design will open at the California Museum of Sacramento, her native city. The exhibition also has the merit of recalling the years before she met her husband. About Bernice Alexandra Kaiser, shortened to the masculine Ray (encouraging people to mistake them for brothers, as even the New York Times once wrote), we thus discover her very precocious talent: from paper dolls made by hand when she was just three years old to her architectural work, her furniture and fashion designs, cinema, photography, toys. Meeting all the challenges, first on her own and then with Charles, with enthusiasm and with a smile on her face (photographs almost always show her in good spirits). This is what induces us to wonder what she might have achieved if she had been a man, or, in other words, if she hadn’t had to cope with the competitive handicaps that all women have to face, especially in years in which, when people said “she’s as good as a man”, it was inevitable that, to appear that way, she was bound to have been a whole lot better. Exceptional women, who found their space in the shadow, however short or long, of a man. But for Ray that shadow probably did not overshadow her. Charles, who was already married, met her in 1940 when he was working with organic design. It was love at first sight. The following year he divorced, married Ray and together they moved to Los Angeles. After that, they were never apart, love, work, travels. And even if Ray survived Charles by ten years, she had the “delicacy” to die on the same day, 21 August 1988. Louis Kahn p 44 The Power of Architecture 23.02. – 11.08.2013 Vitra Design Museum, Weil am Rhein The American architect Louis Kahn (1901-1974) is considered one of the great master builders of the 20th century. With his complex spatial structures and choreographic mastery of light, Kahn created buildings of archaic beauty and of powerful universal symbolism. Major works include the Salk Institute in La Jolla in California (1959-65), the Kimbell Art Museum in Fort Worth in Texas (1966-72) and the National Assembly Building in Dhaka, Bangladesh, (1962-83). The exhibition ‘Louis Kahn – The Power of Architecture’, presented by the Vitra Design Museum, is the first great retrospective of Kahn’s work in two decades. On display, a diverse collection of models, original illustrations and hitherto unpublished photos and films. The review of his architectural works is enriched with a selection of water colors, pastels and charcoal drawings that Kahn made during his travels. “Louis Kahn – The Power of Architecture” has been prepared by the Vitra Design Museum in partnership with the Nederlands Architectuur Instituut, of Rotterdam and the Architectural Archives of the University of Pennsylvania. Unifor hosts Alberto Meda and his Physix P 44 A new space, an office chair, a meeting with its designer. This is how, on 6 March 2013, Unifor inaugurated its conversations about architecture in an industrial site, turned into an exhibition space by Studio Cerri&Associati, in Verano Brianza. Guests of honour, Alberto Meda and his Physix, the dyamic chair designed for Vitra, which Unifor distributes on an exclusive basis in Italy and in Australia. Meda, a mechanical engineer, a life devoted to design, with three Compasso d’oro awards to his name, looks back over the lengthy process of creating his new office chair, composed of a flexible frame, elastic knitted fabric cover and a mechanical stabilizer. A development documented with numerous images of prototypes and experts at work, drawings and design studies. “The idea of Physix is based on the play of the forces of traction and pressure”, explains Alberto Meda, ”the frame, made of both rigid and flexible elements, was feasible thanks to modern materials and production techniques. The shape of the chair only revealed itself during the design process”. Complex technology for simple products. Physix is thus the result of a new partnership with Vitra, after the success of the chair collection inaugurated in 1996 with the Meda Chair, then followed by Pal, Slim and Gate, just to mention those still in production. On the other hand, Meda was the only one, with the Eames, to have designed a chair that bears his name. A good debut for a space open to comparison with the world of design. New Products 45° VETRINA design Ron Gilad p 04 A glass showcase designed to display and contain precious objects and books. The project is an extension of the concept that characterizes the entire Grado°collection. Geometrically rotated surfaces that create 45° smoothed edges achieved by using a metal joint onto which aluminum profiles are hooked, veneered with fine woods The opening is invisible, except for a small key on the lateral profile. The result is a transparent solid that invites the gaze to linger on its contents. TESO design Foster+ Partners p 10 Foster+ Partners never cease to amaze, this time with a small, highly unusually shaped table . The low Teso table is the successor to the award-winning Arc table and shares a similarly experimental approach to materials and production methods. The table’s base is formed by a robotic arm, which is used to press and twist a perforated disc of steel into a tough, tapered cylinder. The design team tested different perforations to the flat metal sheet that would give the base strength, while creating a distinctive geometric patterned mesh. The result is a complex form where lightness and solidity attract and conquer unhindered. Teso is available in a bronze, silver or gold-coloured finish . Functionality is guaranteed by extra light (D 120) transparent glass top that reveal the complexity of the structural forms from whichever angle you observe them. ALLURE design Matteo Nunziati p 10 The Allure easy chair designed by Matteo Nunziati for Molteni&C. is the result of a search for contemporary classicism. Here the idea of classicism is not simply the repetition of classic stylistic features but rather the evocation of an idea of balance and proportion between component parts. The result is a sinuous, clean and sophisticated, though discreet, line with slender profiles and decisive lines. Black or white metal frame, metal armrests with leather inserts of the same colour, all rugged and stress-resistant. The colours of the leather or fabric upholstery of the body can be freely interpreted according to the space in which it is placed. The Allure chair’s limited size and finishings make it suitable for both home use and for furnishing common spaces in hotels, suites or serviced apartments. 505 ED. 2011 design Nicola Gallizia p 11 505 and. 2011, designed by Nicola Gallizia, features a series of new elements that complete the already multi-functional modular 505 system. A series of container units and chests where the distinguishing feature consists of an alluminium frame with innovative adjustable shiny alluminium and black chrome feet. Available in two depths (400 and 540), four heights and in eleven widths, the containers make full use of the range of materials and finishes already present in the series. FANTASIA design Nicola Gallizia p 11 Played out over a delicate proportion of thicknesses and links between curved lines, Nicola Gallizia’s Fantasia is a “passepartout” to be used in any circumstance . This small easy chair is aesthetically versatile, thanks to its natural predisposition for a whole range of materials and colours, and a modern classic thanks to its wooden feet. Designed with close attention to sartorial detail, it features an appealing combination of coloured stitching that constrasts with the materials chosen for the fabric or leather upholstery. HOLIDAY design Ferruccio Laviani p16 With this design , Ferruccio Laviani proposes a new concept sofa: narrative, evocative, less basic, more decorative, based on emotional comfort. Holiday features a wrap-around back against which the cushions are arranged, a light frame, chic, comfy, characterful seats, sartorial techniques for the details, and a host of different fabrics and leathers . These are all aspects of an innovative design that abandons formal rigour and opens up to a different aesthetic perspective. Not just one, but numerous sofas, thanks to different elements that allow for linear or angular compositions and informal seating. NATURE design Ferruccio Laviani p 18 A good bed for good dreams. Nature, by Ferruccio Laviani, is designed for precisely that, for healthy sleeping. It is an eco-bed, made with natural, untreated materials. Functional and modern, it allows air to circulate, thereby ensuring the best temperature and humidity levels for a good night’s sleep. Expert workmanship preserves the vital energy of the materials used. The plywood bed head, made of poplar sourced exclusively from the Po valley and certified FSC (Forest Stewardship Council), is light and flexible. The natural glue is made from Soya albumin, which removes the risk of releasing formaldehyde into the air. The bedhead is coated in light and dark elm veneer or in the natural “FINELINER” finish. Emission-free water-based varnishes safeguard against scratches and are easy to clean and maintain. The cushions, with removable covers, can be arranged at will in the horizontal cuts of the bedhead, for different void and solid compositions. The inner filling of the cushions and of the surrounds of the bed are environmentally friendly: natural fibres, such as cotton, blended with innovative materials, resulting from Molteni&C.’s technological research, such as INGEO, a fully “biocompatibile” insulating product extracted from maize and sugar cane. Thanks to the production processes followed and to the full biodegradability of INGEO, the entire product cycle can be considered “green”. This opens new prospects of eco-sustainable usage. The multilayered surrounds, with natural fibre and INGEO padding, produced in two different heights, can house all the fixed or movable bed frames and mattresses produced today. The solid wooden legs are placed at an ideal height to allow the air to circulate between the mattress and the floor and to facilitate cleaning. Nature is a fine, quality bed that confirms Molteni&C’s attention to eco-sustainable issues. FILIGREE design Rodolfo Dordoni p 21 Filigree is the latest range of fixed size and extension tables designed by Rodolfo Dordoni for Molteni&C. Rigorous design and harmonious blends of materials presenting different textures are the distinctive features of this project. Glossy and matt die-cast aluminium frames underpin tops enhanced by a wide range of finishes. The technological devices adopted play a key role with telescopic extension systems, thin reinforced tops with no visible cuts and dedicated surface treatments for each type of material used. Fixed size rectangular and square versions and one rectangular extension version enhance the design with functional features. GLISS WALK-IN design M.D.T. p 21 The Gliss series now boasts Gliss Walk-In, designed by M.D.T., a complete set of walk-in wardrobes that lends itself to linear and angular solutions, suitable for all types of space, thanks to a “tailored” design system It comes in two versions: the first, more basic, with profiles hooked to the wall, the second, richer, with back panels made of different materials and finishes. Among these, “cartapaglia “ the new, easy maintenance melamine finish. All the equipment, which mirrors that of the Gliss wardrobes, can be arranged freely in height, both suspended and on the floor, thanks to a system of patented invisible self-blocking rods. Gliss Walk-In’s simplicity of design, customizable equipment and range of complementary accessories lend themselves to the development of particularly innovative and functional solutions. 47/ Banco Luca Meda Hi-Line 6 Ferruccio Laviani sedia Montecatini Gio Ponti libreria Graduate Jean Nouvel dadaweb.it