Miti sull\`origine della Terra

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Miti sull\`origine della Terra
L’origine della Terra
nella fantasia di noi bambini.
Un giorno un dio di nome Ur raccolse tante macerie dallo spazio infinito e le
compattò tutte, formando una grande palla. Il giorno seguente prese dei piccoli sassi
che somigliavano agli uomini, gli soffiò sopra e diede loro vita. L’indomani decise di
dare a queste creature un compito: seminare delle piante con delle pietre donate da
Ur. Le piante però non crescevano e Ur, disperato, si arrabbiò e si mise a piangere.
Pianse per due giorni ininterrottamente. Fu così che si crearono tutti i fiumi, gli
oceani e i laghi. Quando il sole ricomparve le piante iniziarono a crescere.
Un altro giorno Ur aveva il raffreddore e con i suoi
potenti starnuti spostò una grande quantità di
macerie a destra e a sinistra, in su e in giù, formando
le montagne. Ma mancava qualcosa, infatti gli uomini
continuavano a guardare in alto, ma non c’era niente.
Allora pregavano Ur di far comparire qualcosa lassù … Fu così che Ur creò il cielo
Filippo
dove di giorno c’era il sole e di notte la luna e le stelle.
In Giappone si racconta che un drago creò la terra: il dragone
prese un pallone e lo dipinse di verde e azzurro. Poi raccolse
del fango e lo assemblò dando forma a un uomo e a una
donna. Quindi li mise sulla terra verde e azzurra.
Paolo
Si racconta che tanto tempo fa Academo viveva su un pianeta.
Dopo miliardi di anni il pianeta scoppiò e Academo morì. Il suo
corpo prese a vagare nello spazio infinito e lentamente diventò la terra,
le braccia diventarono alberi, gli occhi il sole e la luna, le gambe il cielo
ed infine in suo grasso diede origine agli oceani e ai mari.
Daniel
L’arrivo sulla terra di Primù, il primo uomo, avvenne in modo avventuroso. Vagò per
miliardi di anni all’interno di una bolla che sembrava un uovo, insieme alle polveri e
ai gas che riempivano lo spazio. Primù, che era fatto di poche cellule, guardò per
lungo tempo quello che accadeva sulla terra e pensava: “Mi sa che devo rimanere
qui per molto tempo; c’è ancora troppa confusione su quel pianeta!”
Tra l’altro Primù vedeva anche il sole, caldo e luminoso, litigare con la luna, finché
finalmente decisero di comandare un po’ per uno, creando il
giorno e la notte. Per passare il tempo fantasticava sul suo
aspetto: voleva cambiare e così si mise all’opera. Gli anni
passavano e quando vide che piano, piano (ma molto
piano!!), lui stava cambiando e crescendo di dimensioni, capì
che presto non ci sarebbe più stato molto spazio nella sua
bolla. Decise allora di buttare qualcosa sulla terra, non
sapendo che il pianeta (proprio come facciamo noi oggi) avrebbe riciclato i suoi
rifiuti trasformandoli in esseri viventi e in piante, prati e fiori.
Per l’acqua si racconta che Primù, a causa della solitudine, pianse così tanto e così a
lungo da formare gli oceani. Passò ancora del tempo, ma finalmente arrivò per
Primù il momento per uscire dalla bolla e discendere sul pianeta; felice incominciò la
Rebecca
sua seconda avventura: sopravvivere sulla terra.
C’era una volta un dio di
creò il cielo e la terra, dove
centomila anni dalla pianta
donna. Giacomo li fece andare
un fiume. Col passare dei
costruire capanne, a lavorare
nome Giacomo. Il dio Giacomo
piantò una noce di cocco. Dopo
divina nacquero un uomo e una
ad abitare sulla terra, vicino ad
giorni insegnò loro a pescare, a
la terra. Infine l’uomo e la donna
piantarono altre noci di cocco.
Thomas B.
All’inizio tutto era buio e c’era soltanto una palla tonda e bianca, che
diventava sempre più tonta: era la Luna. Un giorno la Luna partorì un
bimbo, che, come tutti i bimbi del mondo, pianse. Le sue lacrime
diedero forma ai mari, ai fiumi e ai laghi. Ma la Luna, mamma
premurosa, lo coccolò e lo consolò: il bimbo sorrise e con il suo
sorriso creò il Sole, la Terra, i frutti e i fiori. Il bimbo però si sentiva
molto solo, allora Terra, Sole e Mare diedero la vita a tanti animali
che tennero compagnia al bimbo per sempre.
Eugenia