Neurac - Rehability Center
Transcript
Neurac - Rehability Center
Pubblicatoin sulla Published the rivista journalFysioterapeuten Fysioterapeuten2009:76 2009:76(12):16-25. (12):16-25. Tradotto [inby inglese] daAS Redcord AS 12 maggio 2010. Translated Redcord 12th May 2010. Neurac –– un nuovo metodo Neurac a new treatment terapeutico il trattamento method for per long-term del dolore muscolo-scheletrico musculoskeletal pain di lunga durata Gitle Kirkesola, physiotherapist, specialist in manual therapy, academic leader Redcord Clinic Lysaker, employed by Redcord AS, Gitle Kirkesola, e-mail: [email protected] fisioterapista, specializzato in terapia manuale, academic leader Redcord Clinic Lysaker, impiegato presso Redcord AS, e-mail: [email protected] Neurac - un nuovo metodo terapeutico per il Neurac – a del newdolore treatment method for trattamento muscolo-scheletrico long-term musculoskeletal pain di lunga durata Summary: Gitle Kirkesola, Sinopsi: fi sioterapista, physiotherapist, • ä7KHHIIHFWRIFXUUHQWH[HUFLVHWKHUDS\RQORQJWHUPPXVFXORVNHOHWDOSDLQ Gli effetti dell’attuale rieducazione motoria sul dolore muscolo-scheletrico di specializzato specialist in in is generally low and moderate at best. In this a new exercise articolo lunga durata sono generalmente lievi e tutt’al piùpaper modesti. Il presente terapia manualmanuale, therapy, treatment method, Neurac, is described with theoretical background, descrive un metodo nuovo di esercizio terapeutico, denominato Neurac, le academic academic leader development, main principles, and documentation. sue basi teoriche, l’evoluzione, i principi fondamentali e la documentazione leader Redcord Redcord Clinic ä1HXUDFLVDWUHDWPHQWPHWKRGWKDWDLPVWRUHJDLQQRUPDOIXQFWLRQDO esistente. Clinic Lysaker, Lysaker, movement patternsterapeutico in patientsmirato with musculoskeletal disorders by using • Neurac è un metodo al recupero dei normali pattern impiegato presso employed by levels offunzionale neuromuscular stimulation. dihigh movimento in pazienti affetti da disturbi muscolo-scheletrici Redcord Redcord AS, AS, ä7KLVLVDQDFWLYHWUHDWPHQWDSSURDFKZKLFKKDVIRXUPDLQHOHPHQWV mediante l’impiego di alti livelli di stimolazione neuromuscolare. e-mail: Body-weight-bearing exercises attivo utilizing thecaratteristiche Redcord slingprincipali system, sono: • Si1.tratta di un approccio terapeutico le cui Controlled vibration to selected body parts, 3. Gradual increased [email protected] 1.2.Esercizi a carico naturale che utilizzano il sistema di sospensione Redcord, (workload), 4. No pain or no increase of existing pain. 2.resistance Somministrazione controllata di vibrazioni a determinate parti corporee, ä,QDGGLWLRQDQHZO\GHYHORSHGYLEUDWLRQDSSDUDWXV5HGFRUG6WLPXODFDQ 3. Aumento graduale della resistenza (carico di lavoro), This article,articolo, received 18.08.08 Il presente ricevuto il and used todienhance adaptations. 4.be Assenza dolore o neural stato del dolore inalterato. approved 12.11.09, ilis12.11.09, edited by 18.08.08 e approvato ä7KH1HXUDFPHWKRGDOVRLQFOXGHVWHVWLQJSURFHGXUHVWKDWHYDOXDWHWKH • Inoltre, è stato sviluppato un nuovo apparecchio per la somministrazione di Kjartan and externally è a cura Vårbakken di Kjartan Vårbakken neuromuscular function of kinetic chains, with an emphasis on the neurali. vibrazioni, il Redcord Stimula, utilizzabile per potenziare gli adattamenti evaluated according to the joured è validato esternamente integration of “local” and “global” muscle function. • Il metodo Neurac prevede anche procedure di indagine per la valutazione nal Fysioterapeuten’s guidelines. secondo le linee guida della rivista ä1HXUDFLVIRXQGHGRQUHFHQWUHVHDUFKWKDWVXSSRUWVWKHXVHRIERG\ della funzione neuromuscolare delle catene cinetiche, con un accento These guidelinesconsultabili can be found at Fysioterapeuten, online weight- bearingdella exercises when loading the biomechanical sull’integrazione funzione muscolare “locale” e “globale”.chains. In www.fysioterapeuten.no. all’indirizzo www.fysioterapeuten.no. • Neurac addition, neuroscience and clinical trials suggest the usediofesercizi vibration to si fonda su ricerche recenti che sostengono l’utilità a carico increase neural drive and to decrease pain. naturale quando si sottopongono a carichi le catene biomeccaniche. Inoltre, la ä7KHGHYHORSPHQWRIWKHQHZ1HXUDFPHWKRGKDVHPHUJHGIURPWKH neuroscienza e sperimentazioni cliniche suggeriscono l’uso di vibrazioni per S-E-T concept (Sling Exercise Therapy). The newilmethod potenziare la trasmissione neurale e per diminuire dolore. uses Redcord Trainer (formerly called TerapiMaster), a clinical workstation a • Il nuovo metodo Neurac è un’evoluzione del concetto S-E-T (Slingand Exercise vibration apparatus. Therapy). Il nuovo metodo impiega il Redcord Trainer (chiamato in precedenza ä'RFXPHQWDWLRQ6\VWHPDWLFFOLQLFDOREVHUYDWLRQVKDYHVKRZQSURPLVLQJ TerapiMaster), una workstation e un apparecchio per la somministrazione di results, but more research is needed to evaluate and further develop the vibrazioni. efficacy of the Neurac method as a therapeutic • Documentazione: sono state condotte osservazionitool. cliniche sistematiche, äKey Words: Musculoskeletal pain, Neuromuscular Neurac, dalle quali sono emersi risultati promettenti; tuttavia, èfunction, necessario condurre Redcord, Vibration, Physical therapy modality, Physical therapy specialty. altre ricerche per valutare e migliorare l’efficacia del metodo Neurac come strumento terapeutico. • Key Words: dolore muscolo-scheletrico, funzione neuromuscolare, Neurac, Redcord, vibrazioni, modalità fisioterapica, specializzazione in fisioterapia. Introduzione “I costi e le preoccupazioni maggiori” I disturbi muscolo-scheletrici rappresentano da decenni il gruppo di affezioni non letali che comporta i costi e le preoccupazioni maggiori (1). I cinque più importanti sottogruppi secondo il rapporto sulle malattie osteoarticolari “Bone and Joint Decade” sono: i problemi a carico del collo, della schiena e del bacino, i disturbi articolari, l’osteoporosi, i traumi, i reumatismi dei tessuti molli (2). Se- condo quanto riportato da alcuni studi norvegesi, circa l’80 percento della popolazione adulta ha lamentato nell’anno precedente disturbi legati al sistema muscolo-scheletrico (1) e oltre il 50 percento della popolazione ha sofferto di mal di schiena. Inoltre, il 30-40 percento della popolazione soffrirà di problemi persistenti al collo. Tra gli ultrasettantenni, l’artropatia degenerativa e l’osteoporosi sono le cause prevalenti di malattia cronica. In Norvegia, il costo sociale complessivo è stimato in 47 miliardi di NOK all’anno. Cifra che supera i costi degli altri tre maggiori settori di intervento sanitario: le malattie cardiovascolari, i tumori e i disturbi mentali (1). Nell’assistenza sanitaria di base, si registrano circa due milioni di consulti all’anno solamente per il mal di schiena. Si stima che circa il 20 percento dei disturbi ricorrenti e di lunga durata rappresenti intorno all’80 percento dei costi complessivi. Pagina 2 di 12 Neurac - un metodo terapeuticoNeurac per il trattamento delmethod dolore muscolo-scheletrico di lunga durata - a treatment for long-term musculoskeletal pain Sfide nella riabilitazione Questi numeri mostrano che siamo di fronte a grandi sfide nel campo della fisioterapia e della riabilitazione. Numerose fonti lamentano la carenza di documentazione adeguata sugli attuali regimi terapeutici a disposizione. Esistono pochissime indagini specifiche o cause related che dimostrano che gli interventi esistenti producono un effetto clinico significativo, ed eventuali benefici potrebbero essere semplicemente errori di misurazione (3). Ciò vale in particolare per gruppi di pazienti afflitti da problemi aspecifici e di lunga durata, come riscontrato nell’80 percento dei pazienti con dolori al collo e alla bassa schiena che presentano condizioni complesse, implicanti fattori psicologici e somatici insieme a componenti neuromuscolari (3). Il gruppo di pazienti affetti da dolore di lunga durata è di particolare interesse a causa delle notevoli modifiche che il dolore di lunga durata può produrre sia sulla funzione muscolare che su quella neurale. È evidente la necessità di disporre di metodi diagnostici e terapeutici nuovi e migliori. Un metodo nuovo Neurac è un metodo terapeutico nuovo, sviluppato da fisioterapisti, che prevede alti livelli di stimolazione neuromuscolare allo scopo di ristabilire i normali pattern di movimento funzionale. Il metodo è usato per curare disturbi muscolo-scheletrici di lunga durata che sono causa di dolore e/o inattività. I sottogruppi più estesi comprendono pazienti affetti da disturbi del collo, della schiena, delle spalle e a carico del bacino. Scopo dell’articolo Lo scopo principale del presente articolo è quello di condividere pensieri ed esperienze riguardo a questo metodo terapeutico, al fine di aiutare i pazienti colpiti da dolore muscolo-scheletrico di lunga durata. L’articolo descrive le basi teoriche, l’evoluzione, i principi fondamentali e la documentazione esistente sul metodo Neurac. Sezione principale Storia Il Redcord Trainer fu presentato per la prima volta nel 1991. Il dispositivo fu chiamato inizialmente TrimMaster, successivamente ribattezzato TerapiMaster, ed ora porta il nome di Redcord Trainer. Nel corso degli anni sono stati elaborati vari regimi terapeutici ed esercizi; nel 2000 è stata fornita una sistematizzazione e una descrizione delle possibilità di impiego dell’apparecchiatura sulla rivista “Fysioterapeuten”, sotto il nome di terapia S-E-T (Sling Exercise Therapy) (4). Nel 2002 il trattamento con il Redcord Trainer è stato arricchito aggiungendo l’oscillazione manuale delle funi, poiché questa Figura generatoreRedcord di vibrazioni Redcord Stimula. Figure 1: 1: L’apparecchio The vibration apparatus Stimula sembrava miglio- Foto: PhotoAnita AnitaOland OlandHaugen Haugen rare l’effetto della terapia in alcuni pazienti. Tre anni più La registrazione dei dati è stata condottardi è stato avviato lo sviluppo di un apta per fornire una base utile a sviluppare parecchio in grado di erogare vibrazioni ulteriormente il metodo terapeutico e il meccaniche, che poteva essere fissato dispositivo. La versione finale dell’apalle funi del Redcord Trainer. A favore di parecchio è controllata da un microproquesta scelta fu addotta la tesi secondo cessore e consente la regolazione delcui i fusi muscolari rispondono meglio la durata, del livello di energia e della a frequenze più alte di quelle raggiungifrequenza di vibrazione, e in tal modo bili mediante l’oscillazione manuale (5). dell’esposizione complessiva alle vibraInoltre, era importante essere in grado zioni (Figura 1). di modulare l’esposizione alle vibrazioni regolando la frequenza, il livello di Il metodo Neurac energia e la durata. Era importante alNeurac è un metodo terapeutico mirato tresì essere in grado di applicare le imal recupero dei normali pattern di mopostazioni esatte dei trattamenti precevimento funzionale mediante l’applicadenti che avevano avuto successo, cosa zione di alti livelli di stimolazione neuche non era possibile con l’oscillazione romuscolare. manuale. L’apparecchiatura vibratoria, Redcord Per pattern di movimento funzionaStimula, fu messa in produzione dopo le s’intende un movimento eseguito due anni (2005-2007) di sviluppo e normalmente e in maniera efficiente, sperimentazione su un gran numero indipendentemente dalle dimensioni di pazienti e condizioni mediche. Il didella regione corporea interessata. Per spositivo fu testato su circa 800 pazienti esempio, il movimento coordinato della con dolore di lunga durata al collo, alle scapola e dell’omero nel sollevamento spalle, all’anca, alla schiena o al bacidel braccio. no. La sperimentazione fu effettuata in Norvegia da sette fisioterapisti in quatIl metodo Neurac è un approccio teratro cliniche fisioterapiche. Dopo il tratpeutico attivo piuttosto che passivo, in tamento con il metodo Neurac, ai pacui sono previsti esercizi o un vero e zienti fu posta la domanda seguente: “In proprio allenamento. Gli esercizi sono una scala da zero a cinque, in cui zero costituiti da movimenti attivi particolasignifica che non avete riportato alcun ri, eseguiti mediante l’apparecchiatura miglioramento e cinque significa scomRedcord Trainer. L’allenamento consiste parsa completa del dolore, come classinell’esporre il fisico a sollecitazioni nel fichereste le modifiche del vostro dolore corso del tempo, in maniera sistematica dall’inizio del trattamento ad oggi?” e progressiva, allo scopo di migliorare Pagina 3 di 12 Neurac - un metodo terapeutico per il trattamento del dolore muscolo-scheletrico di lunga durata Figura 2: Stazione di lavoro Redcord con Figure 2: Redcord Workstation with sliding sospensione a slitta, fasce e lettino di terapia. suspension, slings, and treatment table. Foto: Tonje Ruud Camacho Photo Tonje Ruud Camacho le qualità che sono alla base dell’abilità sion and slingdei system (Figure 2). di esecuzione movimenti (Gjerseth 2) Manual perturbation or measured 2006). vibration (using Redcord Stimula) to selected areas. Il metodobody Neurac è caratterizzato da 3) Gradual increased resistance quattro elementi chiave: (workload). 1) Esercizi a carico naturale eseguiti 4) treatment should not provoke allaThe workstation mediante il sistema di or increase pain. sospensione e fasce (Figura 2). 2) Oscillazione manuale o somminiA regularcontrollata subjectivedi and objective strazione vibrazioni (per clinical assessment is performed bemezzo del Redcord Stimula) su deterfore treatment with the Neurac metminate aree corporee. hod. In addition, a special battery of 3) Aumento graduale della resistenza tests known as “Weak Link testing” (carico di lavoro). is also performed using the sling 4) Il trattamento non dovrebbe provocasystem in order to assess the body’s re dolore né aumentarlo. performance in body-weight-bearing Una valutazione clinica periodica, soggettiva e oggettiva, viene eseguita prima del trattamento con il metodo Neurac. Inoltre, viene somministrata una speciale batteria di test nota come “Weak Link testing” (test per l’individuazione di eventuali anelli deboli nelle catene cinetiche), utilizzando il sistema di sospensione al fine di valutare la performance in posizioni in cui si utilizza il carico naturale del corpo. Comunicazione clinica Per garantire la qualità e lo sviluppo del metodo Neurac, è stata posta sotto osservazione l’attività di tre medici con diversi gradi di esperienza (rispettiva- Figura 3: Test di misurazione del tempo di mantenimento della posizione neutra per la colonna cervicale. Figure 3: Test of holding time in neutral position for the cervical spine. Foto: Rune Stålesen Photo: Rune Stålesen mente vasta, media e limitata) su un totale di 17 visite presso la Redcord Clinic Lysaker. Il metodo applicato è stato descritto in precedenza da Laerum et al nel 2006 (6). I risultati dello studio qualitativo sono stati uniti ai quattro elementi principali indicati dal modello per una corretta comunicazione con il paziente “The four habits model” (7), sviluppato negli Stati Uniti e riconosciuto a livello internazionale. Oggi, presso la clinica il metodo Neurac ha incorporato questo modello di comunicazione con il paziente, che prevede di: 1. stabilire un rapporto di fiducia con il paziente all’inizio della visita; 2. adottare un approccio centrato sul paziente, fare una valutazione delle aspettative, delle preferenze, della comprensione del condizionamento, dell’ansia, o di eventuali fobie che potrebbero spingere il paziente ad evitare le attività per paura del dolore (concetto di “paura – evitamento” o “fear avoidance”); 3. mostrare empatia riconoscendo le emozioni del paziente; 4. spiegare i meccanismi del dolore, senza drammatizzare; discutere il piano di allenamento, le modalità e le ragioni per cui il metodo Neurac potrebbe essere un’alternativa per il paziente. Il metodo Neurac: diagnostica Il metodo Neurac prevede due fasi: diagnostica e trattamento. La parte diagnostica prevede due approcci: test Pagina 4 di 12 Neurac - un metodo terapeutico per il trattamento del dolore muscolo-scheletrico di lunga durata Figura 4: delintempo di mantenimento in the posizione neutra perSling la colonna lombare. Posizionamento delle fasce sotto con aggancio Figure 4:Test Testdiofmisurazione holding time the neutral position for lumbar spine. attached with elastic cords is positioned underl’addome the abdomen. alle corde elastiche. Photo: Rune Stålesen Foto: Rune Stålesen di misurazione del “tempo di mantenimento” della contrazione isometrica in posizione neutra e “Weak Link testing”. Test di misurazione del tempo di mantenimento in posizione neutra Il test di misurazione del “tempo di mantenimento” della contrazione isometrica in posizione neutra mira a esaminare la funzione dei muscoli stabilizzatori (locali) profondi della schiena e del collo. Per il collo: La colonna cervicale è in posizione neutra (lordosi fisiologica) con la testa sostenuta da una fascia. Il terapista quindi favorisce una leggera riduzione della lordosi cervicale, che è mantenuta isometricamente dal paziente (figura 3). Per la schiena: Il paziente è sospeso per mezzo di funi e fasce con la colonna lombare in posizione neutra. Il terapista quindi favorisce una leggera riduzione della lordosi lombare e la posizione è mantenuta isometricamente dal paziente (figura 4). Il paziente comunica al terapista due segnali: il primo all’insorgere della sen- sazione di fatica, il secondo nel momento in cui si rende necessario passare alla fase di riposo. Il terapista registra il tempo trascorso tra l’inizio del test e ciascuno dei due segnali. Allo stesso tempo, il terapista osserva se si è verificato un aumento del tono della muscolatura globale del paziente e l’abilità del paziente nel mantenere la posizione desiderata. Annota eventuali modifiche rispetto alla posizione iniziale. Un affaticamento precoce, sopraggiunto cioè in meno di due minuti, potrebbe segnalare una diminuzione della funzionalità dei muscoli stabilizzatori profondi. Il test di misurazione del “tempo di mantenimento” della contrazione della colonna cervicale e della colonna lombare viene eseguito normalmente prima del Weak Link testing. Weak Link testing Lo scopo del Weak Link testing (test dell’anello debole) è quello di individuare debolezze delle catene cinetiche e deficit nell’interazione fra i muscoli stabilizzatori profondi e i muscoli superficiali responsabili del movimento (prime movers o primi motori). Nel Weak Link testing il corpo viene esaminato in diverse posizioni in cui il carico è determinato dal peso corporeo (carico naturale). Il terapista confronta il comportamento da entrambi i lati del paziente (figura 5). Un test Weak Link è positivo in caso di: 1. diversa performance dal lato destro e dal lato sinistro del corpo, 2. comparsa di dolore, 3. alterata esecuzione del test su entrambi i lati che disattende il livello di performance previsto. I punti 1 e 3 sono valutati clinicamente dal terapista. Il metodo Neurac: trattamento Il trattamento con il metodo Neurac viene eseguito su una stazione di lavoro alla presenza del terapista. Successivamente al trattamento Neurac, si possono eseguire esercizi in sicurezza utilizzando le fasce per la sospensione con o senza la supervisione del terapista. Se durante la procedura di esecuzione del test di valutazione della colonna cervicale o di quella lombare il terapista rileva un tempo ridotto di mantenimento della posizione neutra, il trattamento Neurac può iniziare da una posizione simile. Il trattamento consiste in tenute Pagina 5 di 12 Neurac - un metodo terapeutico per il trattamento del dolore muscolo-scheletrico di lunga durata 1 2 3 4 Figura 5: Esempio di Weak Link test: Sollevamento del bacino da supini, a difficoltà crescente. Le foto 1 e 2 mostrano come la fascia agganciata alle corde elastiche Figure 5: Example of a Weak Link test: Supine Pelvic Lift with increasing difficulty. Picture 1 and 2 show how the sling attached with elastic cords under sotto il bacino scarichi il peso del corpo. Lo scarico può essere ridotto gradualmente per rendere l’esercizio più impegnativo. Nelle foto 3 e 4 non compaiono le the pelvis unloads bodyweight. The unloading can be gradually reduced to make the exercise more challenging. In picture 3 and 4 the elastic cords corde elastiche, che sono state rimosse. have been removed. Foto: Tonje Ruud Camacho Photo: Tonje Ruud Camacho Figura 6: “Ponte” eseguito su un fianco con il sostegno di una fascia. Foto: Rune Ståesen Pagina 6 di 12 Neurac - un metodo terapeutico per il trattamento del dolore muscolo-scheletrico di lunga durata Figura di of trattamento naturale e applicazione di vibrazioni. Abduzione dell’ancahip distesi su un fianco, con launder fascia the posizionata sotto il bacino Figure7:7:Esempio Example treatmentcon in carico body-weight-bearing position using vibration. Side-lying abduction, with sling pelvis attached with eelastic agganciata corde elastiche per ridurre il pesocord del corpo. Il sostegno dellereduced. corde elastiche viene ridotto gradualmente. cordsalle to reduce bodyweight. The elastic support is gradually Foto: Rune Stålesen Photo: Rune Stålesen isometriche, che vanno ripetute purché: 1. l’esercizio sia eseguito in maniera corretta; 2. non si provochi dolore (né lo si aumenti); 3. il tempo di mantenimento continui ad aumentare prima che sopraggiunga la fatica; 4. il tempo di mantenimento aumenti prima che si renda necessaria la fase di riposo. Verranno condotti periodicamente dei test funzionali attivi per valutare nuovamente il paziente e verificare se il trattamento ha ridotto il dolore e/o migliorato la funzione e la qualità del movimento. Se un Weak Link test è positivo, il trattamento può iniziare dalla posizione in cui è stata eseguita la prova. Questo trattamento prevede movimenti dinamici piuttosto che tenute statiche, partendo sempre da un livello in cui il paziente è capace di eseguire l’esercizio con successo, in maniera coordinata e senza percepire dolore. È possibile scaricare il peso del corpo del paziente, se necessario, sospendendo parte del corpo mediante fasce sostenute da corde elastiche. Il paziente esegue quindi 4-6 ripetizioni, seguite da 1-2 minuti di riposo. L’assistenza delle corde elastiche viene gradualmente ridotta, e in tal modo si aumenta progressivamente il carico. La procedura viene ripetuta purché: il carico di lavoro dell’esercizio possa essere aumentato, non si provochi dolore, l’esercizio sia eseguito correttamente, o il paziente non si senta affaticato o voglia fermarsi. Il terapista può far oscillare manualmente o scuotere le funi per rendere più impegnativo l’esercizio. Il paziente viene sottoposto nuovamente al Weak Link testing e a test funzionali per valutare la capacità del trattamento di ridurre il dolore e/o migliorare la funzione e la qualità del movimento. Di recente è stato sviluppato un modello in tre stadi per eseguire il trattamento Neurac utilizzando il dispositivo generatore di vibrazioni Redcord Stimula. Step 1: Esercizio statico a carico naturale associato a vibrazioni. Il paziente è posizionato dal terapista in una posizione a carico naturale (figura 7). Vengono utilizzate corde elastiche per scaricare il peso corporeo. L’apparecchiatura vibratoria somministra delle vibrazioni con- trollate. La difficoltà dell’esercizio viene gradualmente aumentata riducendo il supporto fornito dalle corde elastiche. Si ripete la procedura fino a quando non migliora la funzione statica o fino all’insorgere della fatica nel paziente. L’esercizio viene interrotto in caso di comparsa di dolore. Si può quindi tentare un esercizio alternativo che non provochi dolore, utilizzando gli stessi principi di trattamento. Step 2: Esercizio dinamico a carico naturale associato a vibrazioni. Il paziente viene posizionato nella stessa posizione di partenza dello “Step 1” e poi esegue movimenti dinamici mentre vengono applicate delle vibrazioni. Vengono eseguite poche ripetizioni (4-6) per ogni set di allenamento. Step 3: Come lo “Step 2”, ma senza somministrazione di vibrazioni. Dopo il trattamento, il paziente viene incoraggiato a partecipare a un programma di esercizi personalizzati a difficoltà Pagina 7 di 12 Neurac - un metodo terapeutico per il trattamento del dolore muscolo-scheletrico di lunga durata crescente. Il programma di esercizi dovrebbe essere seguito tre volte a settimana per almeno tre mesi. Il paziente viene visitato ogni tre o quattro settimane presso la clinica per un follow-up e per modificare il programma di allenamento. Risultati ed effetti collaterali del trattamento Neurac È possibile variare il carico di lavoro e il livello di instabilità dell’esercizio, progredendo con precisione da un livello molto facile a uno estremamente difficile. L’esercizio terapeutico in sospensione con l’utilizzo di fasce è adatto pertanto a varie tipologie di pazienti: possono eseguirlo sia coloro che presentano una funzionalità muscolare bassa, sia atleti di alto livello. Constatiamo spesso che il paziente ottiene dei miglioramenti immediati grazie al trattamento Neurac. Tra questi miglioramenti figurano tipicamente una riduzione del dolore, una qualità di movimento più alta e un potenziamento della funzionalità. Il terapista considera i segni di miglioramento per decidere se l’approccio terapeutico debba continuare o se sia meglio metterne in atto un altro. Il successo del trattamento Neurac è legato in modo imprescindibile a una condizione: non deve provocare dolore. Se il paziente soffre di dolore cronico, il trattamento Neurac non dovrebbe aggravare tale sofferenza. La corretta esecuzione del metodo Neurac consente, normalmente, di evitare dolore e disagio. In alcuni casi potrebbero registrarsi degli effetti collaterali quali nausea passeggera, vertigini o altre risposte del sistema nervoso autonomo al trattamento, con una apparente prevalenza in pazienti con dolore al collo di lunga durata. Gli effetti collaterali del trattamento con Neurac non sono stati ancora indagati sistematicamente, ma verranno intraprese delle indagini in futuro. Basi teoriche In questa sezione si presentano le nozioni raccolte da varie pubblicazioni nel corso di molti anni. I riferimenti provengono da studi scientifici empirici, considerati validi e affidabili. Tali nozioni sono presentate qui perché hanno influenzato lo sviluppo del metodo Neurac sino ad oggi. Le catene cinetiche I termini “catena cinetica aperta” e “catena cinetica chiusa” sono stati descritti per la prima volta nel 1955 da Steindler, che li ridefinì 22 anni dopo (8). Egli definì “catena cinetica aperta” un tipo di esercizio in cui la parte distale di un’estremità è libera di muoversi, in contrapposizione alla “catena cinetica chiusa”, in cui la parte distale è fissa. Di recente è stata data molta importanza ad aspetti quali l’utilizzo di superfici stabili versus quelle instabili, carico versus scarico, esercizi monoarticolari versus esercizi multiarticolari ecc. (9-13). Esiste una certa confusione in merito a tali termini. Oggi si è abbastanza concordi nel considerare inappropriato l’uso dei termini “catena cinetica aperta e chiusa”. In numerose pubblicazioni scientifiche vari ricercatori hanno espresso la loro disapprovazione per l’uso di questa terminologia (14-16). Nella fisioterapia e nell’ambito sportivo è stata data sempre molta importanza alla ricerca di regimi di esercizi che siano in grado di migliorare le prestazioni senza agire pesantemente sulle strutture articolari. Sono stati utilizzati esercizi in catena cinetica aperta per l’allenamento isolato di muscoli mono-articolari (17-18), mentre gli esercizi in catena cinetica chiusa sono stati considerati più “funzionali” a causa dell’aumentata co-attivazione dei muscoli antagonisti (19). L’aumentata co-attivazione dei muscoli sinergici e antagonisti è stata misurata in alcuni esercizi in carico (20-21). L’espressione “body-weight-bearing exercise” (esercizio a carico naturale) è stato utilizzato nel metodo Neurac per descrivere esercizi che incoraggiano la co-attivazione dei muscoli sinergici e antagonisti. Allenamento della stabilità La fisioterapia vanta una ricca tradizione di esercizi terapeutici prescritti a pazienti con disturbi alla schiena e al collo. Vent’anni fa, Bergmark descrisse un modello per la stabilizzazione della bassa schiena in cui distingueva i muscoli in “locali” (profondi) - e “globali” (superficiali) (22). Questo modello è stato successivamente sviluppato e ripreso da Mottram e Comerford (23), tra gli altri. Questi sistemi di classificazione hanno attirato un notevole interesse in fisioterapia e in questo ambito sono stati pubblicati numerosi articoli. Si è data molta importanza alla riabilitazione e all’allenamento dei muscoli stabilizzatori profondi, in particolare il muscolo trasverso dell’addome e la porzione profonda del muscolo multifidus. Di recente, tuttavia, la riabilitazione specifica di tali muscoli è stata criticata (24-25). Numerosi ricercatori e clinici, tra cui Kibler, sottolineano l’importanza di integrare sia i muscoli profondi che quelli superficiali per raggiungere la stabilità ottimale (26). Il termine “core stability” è un’espressione oggi diventata comune fra la maggior parte delle persone che lavorano nel campo della riabilitazione lombare. Esiste un gran numero di pubblicazioni scientifiche in questo campo, in particolare studi descrittivi e di misurazione. Tuttavia, mancano studi sugli esiti clinici che mostrino una qualità metodologica elevata. Persino oggi non c’è una definizione unanime di “core stability”. Alcuni la concepiscono come la stabilità profonda fornita dai muscoli in vicinanza delle articolazioni, mentre altri sostengono che sia necessaria l’attivazione totale dei muscoli profondi e superficiali per ottenere la pressione intra-addominale sufficiente a fornire la stabilità (25). Utilizzando esercizi a carico naturale, il metodo Neurac si propone di attivare sia i muscoli profondi che quelli superficiali e di ottimizzare la loro coordinazione. Si è accertato che i pazienti con disturbi del collo di lunga durata, rispetto ai soggetti sani, presentano un’alterazione della funzione dei muscoli cervicali profondi (27) e un livello maggiore di affaticamento dei muscoli superficiali (28). In una sperimentazione controllata randomizzata con 56 pazienti, Falla et al. (2006) hanno registrato un rafforzamento e una diminuzione della fatica del muscolo sternocleidomastoideo e dei muscoli scaleni dopo l’allenamento di forza e resistenza, rispetto a quanto avviene sottoponendo i flessori craniocervicali ad esercizi specifici (29). Di conseguenza, hanno raccomandato di spostare l’attenzione sul trattamento e sugli esercizi che attivano sia i muscoli profondi che quelli superficiali. Presso la Redcord Clinic Lysaker, ad Oslo, abbiamo osservato che, impiegando ultrasuoni in tempo reale, gli Pagina 8 di 12 Neurac - un metodo terapeutico per il trattamento del dolore muscolo-scheletrico di lunga durata esercizi a carico naturale eseguiti con il sistema di sospensione tramite fasce attivano i muscoli locali (muscolo trasverso dell’addome) e globali (muscolo obliquo interno e muscolo obliquo esterno) nelle persone che non soffrono di mal di schiena. I pazienti affetti da mal di schiena di lunga durata mostrano invece un’attivazione ridotta del muscolo trasverso dell’addome durante l’esecuzione dello stesso esercizio. In alcuni di questi soggetti abbiamo visto che gli esercizi a carico naturale in sospensione con le fasce, combinati con la somministrazione di vibrazioni, possono provocare l’attivazione involontaria del muscolo trasverso dell’addome. Pertanto, le vibrazioni controllate sono diventate parte integrante del metodo Neurac. Abbiamo l’impressione, infatti, che più pazienti riescano a coattivare i muscoli profondi e superficiali con questo approccio, rispetto a quanto succede utilizzando esercizi non a carico naturale. Tale idea è sostenuta dai successivi miglioramenti della funzione e della qualità del movimento, nonché dal sollievo dal dolore riportato dai pazienti. Allenamento vibratorio Le prime pedane che consentivano di applicare il trattamento “Whole Body Vibration” risalgono agli anni ’90. Da allora si è registrato un interesse crescente per le pedane vibranti per curare e allenare sia soggetti malati che soggetti sani. Sono stati pubblicati molti studi sull’effetto del trattamento Whole Body Vibration, seppure con diversi livelli di qualità metodologica. Per esempio, nel 2007 una revisione sistematica di dati riguardanti donne anziane e adulti non allenati ha riscontrato evidenze di modesta e forte entità dell’effetto positivo che esercizi di questo tipo hanno sulla funzione muscolare degli arti inferiori (30). Questa conclusione si basava su 19 studi di provata valenza scientifica. Quello stesso anno, secondo un’altra revisione sistematica, il trattamento Whole Body Vibration non aveva prodotto alcun effetto oppure aveva inciso in maniera molto limitata sulla forza muscolare e sulle capacità di salto, se paragonato ad un esercizio simile senza l’applicazione di vibrazioni (31). Questa revisione si basava su 12 studi condotti su soggetti sani, allenati e non, maschi e femmine. Il trattamento Whole Body Vibration si è dimostrato efficace in un’altra speri- ” We often experience Constatiamo spesso that che the patient canottiene obtain immediate il paziente dei improvements immediati associated with miglioramenti the Neurac treatment.Neurac. grazie al trattamento mentazione controllata randomizzata, che ha coinvolto 22 danzatrici classiche. Le ballerine sottoposte ad allenamento vibratorio prima del consueto allenamento hanno svolto quest’ultimo con efficienza maggiore rispetto a quando si sono allenate senza averlo fatto (32). Dopo otto settimane, il gruppo sottoposto all’allenamento vibratorio ha ottenuto risultati migliori in termini di altezza del salto e di produzione di forza negli arti inferiori rispetto al gruppo di controllo. Questi studi hanno riguardato individui sani, ma che cosa si può dire per i pazienti? all’allenamento vibratorio una volta a settimana per quattro minuti. Il gruppo di controllo di 27 individui ha svolto solo la routine di allenamento, senza il trattamento con le vibrazioni. Inoltre, un altro studio controllato randomizzato su 20 pazienti con legamenti crociati anteriori ricostruiti (36) ha evidenziato che coloro che avevano svolto un programma di esercizi convenzionale per la propriocezione e la stabilità posturale associandolo alla Whole Body Vibration avevano raggiunto un controllo neuromuscolare migliore di coloro che avevano svolto solo un programma di esercizi standard. Numerosi studi individuali hanno riscontrato che il trattamento Whole Body Vibration ha degli effetti su pazienti affetti da diversi disturbi. Una sperimentazione controllata randomizzata con 16 pazienti emiplegici ha evidenziato un effetto temporaneo dopo un unico trattamento (33). Uno studio clinico controllato randomizzato, pubblicato su Spine nel 2008, condotto su 20 maschi sani (34), ha mostrato che otto settimane di assoluto riposo a letto causavano atrofia del muscolo multifidus e un allungamento della colonna lombare. Dato ancora più interessante, lo studio ha rivelato altresì che il trattamento con le vibrazioni riduceva l’atrofia. I soggetti che effettuavano due sedute giornaliere di allenamento vibratorio (ogni seduta prevedeva 5-10 minuti di esercizi simulati in carico a letto con spinta dei piedi contro un piatto vibrante) mostravano un grado di atrofia del multifidus di gran lunga inferiore e un minor allungamento della colonna lombare rispetto al gruppo di controllo. L’ultimo gruppo non effettuava alcun esercizio. I modelli esplicativi forniti nella letteratura esistente sugli effetti della Whole Body Vibration si focalizzano principalmente sul maggiore input trasmesso dai fusi muscolari al sistema nervoso centrale. L’attivazione muscolare aumenta a causa degli “adattamenti neurali” (37-41). In considerazione di questo, il metodo Neurac prevede oggi un dispositivo che permette l’erogazione di vibrazioni meccaniche (Redcord Stimula). Lo scopo è quello di applicare vibrazioni a determinate parti del corpo durante lo svolgimento di esercizi indolori, a carico naturale, con controllo e regolazione della frequenza, del livello di energia e della durata. Un altro studio quasi sperimentale ha interessato pazienti con deficit dell’equilibrio e di deambulazione (63 donne e 4 uomini), i quali hanno eseguito esercizi con o senza applicazione della Whole Body Vibration (35). Il gruppo d’intervento di 40 individui ha riportato un notevole miglioramento dopo aver seguito una routine di esercizi per due mesi insieme Il dolore e il suo impatto sul controllo motorio e sulla forza Recenti studi di laboratorio mostrano che il dolore ha un forte impatto sulla capacità di generare forza. Uno studio ha rivelato che il dolore indotto sperimentalmente riduceva la forza generata misurabile con contrazione isometrica volontaria e ciò era causato da meccanismi centrali. Un altro studio simile ha riportato una riduzione dei segnali in uscita provenienti dal cervello in direzione dei muscoli in una zona dolorante (42). Inoltre, studi di laboratorio basati sulla ripetizione di movimenti dinamici ad alta velocità hanno evidenziato che il dolore indotto sperimentalmente modifica le strategie centrali del controllo motorio (43-44). Pagina 9 di 12 Neurac - un metodo terapeutico per il trattamento del dolore muscolo-scheletrico di lunga durata In uno studio di laboratorio, si è indotto sperimentalmente del dolore nel muscolo vasto mediale di individui sani. Ciò ha provocato una riduzione momentanea del controllo motorio del ginocchio e instabilità durante la deambulazione (45). Altri studi su pazienti con dolore nella parte anteriore del ginocchio hanno evidenziato un’alterazione della coordinazione delle unità motorie nel muscolo vasto mediale e nel muscolo vasto laterale (46-47). Sono stati condotti anche studi di laboratorio su pazienti che soffrono di mal di schiena di lunga durata. Quando questi pazienti eseguono movimenti rapidi del tronco o di un’estremità, si assiste a un ritardo nell’attivazione dei muscoli locali della bassa schiena rispetto agli individui sani (48-51). È stata riscontrata una incoordinazione muscolare simile anche in un altro studio con dolore indotto a scopo sperimentale (52). Poiché è ampiamento dimostrato che il dolore e l’inattività riducono i normali pattern di attivazione e la forza muscolare, riteniamo che gli approcci terapeutici debbano inizialmente concentrarsi sulla possibilità di ottimizzare questi ultimi. Il problema è che il dolore spesso rende difficile o impossibile allenare i pazienti affinché migliorino la forza, la potenza e la resistenza. Tuttavia, vediamo spesso che anche una sola seduta di trattamento Neurac contribuisce a una riduzione notevole del dolore, soprattutto quando si applicano vibrazioni con il Redcord Stimula. in molti casi questo consente ai pazienti di svolgere un programma di esercizi regolare immediatamente dopo tale trattamento e pertanto hanno la possibilità di migliorare la forza, la potenza e la resistenza. Ma come è possibile spiegare questo fatto? È risaputo che i segnali propriocettivi provenienti dai meccanorecettori a bassa soglia di attivazione possono bloccare i segnali dolorosi nel midollo spinale e pertanto impedire che siano registrati nel cervello (53). In questo contesto rivestono particolare importanza i segnali provenienti dai fusi muscolari, che reagiscono energicamente agli stimoli vibratori (54-55). L’associazione di esercizi indolori a carico naturale e vibrazioni utilizzata nel metodo Neurac può pertanto essere efficace per la riduzione del dolore in molti pazienti affetti da disturbi di lunga durata. Documentazione esistente e necessaria Si riconosce la necessità di fornire una documentazione degli effetti del metodo Neurac appena sviluppato. Più specificamente, sono necessari studi controllati randomizzati per pazienti con disturbi muscolo-scheletrici di lunga durata. Inoltre, sono necessarie indagini sui meccanismi sottostanti a questa forma di trattamento ed allenamento, con e senza applicazione di vibrazioni di vario genere. Sono necessari, inoltre, studi sui costi e benefici. In Danimarca è stato condotto di recente uno studio dei meccanismi del metodo Neurac. Lo studio, attualmente in fase di pubblicazione, ha preso in esame gli effetti a breve termine del metodo Neurac associato al trattamento con le vibrazioni sull’attivazione dei muscoli cervicali e sul controllo neuromuscolare nelle donne affette da dolori al collo di lunga durata. progressi nel tempo. Il metodo prevede un elemento diagnostico che esamina il paziente al fine di individuare i muscoli / gruppi muscolari deboli o alterazioni della coordinazione tra i muscoli stabilizzatori profondi e i muscoli superficiali responsabili del movimento o primi motori (Anelli Deboli). L’esperienza clinica con il metodo Neurac ci dice che i miglioramenti hanno luogo rapidamente, spesso durante il primo trattamento. La letteratura scientifica recente ne avvalora i principi metodologici, per il trattamento e per l’allenamento sia di pazienti, sia di atleti di alto livello. Tuttavia, è necessario condurre indagini scientifiche specifiche sul metodo Neurac, che vadano oltre l’esperienza clinica, in modo che esso possa ricoprire un ruolo nel trattamento “evidence based” di pazienti affetti da disturbi muscolo-scheletrici di lunga durata. Ringraziamenti Sintesi e conclusioni I disturbi muscolo-scheletrici di lunga durata rappresentano il problema sanitario che causa i costi e le preoccupazioni maggiori, come ampiamento documentato, sia in Norvegia che a livello internazionale. Sono perciò necessarie delle opzioni terapeutiche innovative e migliori. Neurac rappresenta un passo in più verso la direzione giusta. Il metodo fornisce alti livelli di stimolazione neuromuscolare con l’applicazione di vibrazioni e l’utilizzo di un sistema di sospensione e di fasce. L’esperienza clinica suggerisce che questa forma di stimolazione neuromuscolare aiuta a recuperare la funzione normale attraverso la normalizzazione dei pattern di movimento nei pazienti affetti da dolore muscolo-scheletrico. Il metodo è costituito da quattro elementi principali: 1. Esercizi a carico naturale da eseguire alla workstation Redcord utilizzando il sistema di sospensione e fasce, 2. Somministrazione controllata di vibrazioni su determinate parti del corpo, 3. Aumento graduale della resistenza (carico di lavoro), 4. Assenza o nessun incremento del dolore. L’autore desidera ringraziare il Professore Dr. Med. Per Brodal, il Professore Dr. Med. Even Laerum, e il fisioterapista Fredrik Halvorsen per i consigli forniti durante la stesura del manoscritto. Nota Gitle Kirkesola è impiegato presso la Redcord AS, è un istruttore del metodo Neurac e, essendo il suo ideatore, riceve una piccola percentuale sulla vendita di Stimula. Nell’ambito del trattamento con il metodo Neurac, i pazienti ricevono dei programmi di allenamento personalizzati, che possono eseguire alla fine in autonomia. Lo scopo è quello di ottenere ulteriori benefici e di mantenere i Pagina 10 di 12 Neurac - un metodo terapeutico per il trattamento del dolore muscolo-scheletrico di lunga durata Bibliografia 1.Ihlebæk C, Lærum E. Plager flest – koster mest. Muskelskjelettlidelser i Norge. Rapport nr. 1. Oslo: Nasjonalt ryggnettverk, 2004. 2. Bone and Joint Decade Report 2005. A Guide to the Prevention and Treatment of Musculoskeletal Conditions for the Healthcare Practitioner and Policy Maker. 3. Lærum E, Brox JI, Storheim K et al. Nasjonale kliniske retningslinjer. Korsryggsmerter – med og uten nerverotaffeksjon. Oslo: FORMI, Formidlingsenheten for muskel- og skjelettlidelser/ Sosial- og helsedirektoratet, 2007. 4. Kirkesola G. Sling Exercise Therapy – S-E-T. Et konsept for aktiv behandling og trening ved lidelser i muskel-skjelettapparatet. Fysioterapeuten 2000; 12: 9-16. 5. Fujiwara K, Kunita K, Furune N, Maeda K., Asai H, Tomita H. Optimal vibration stimulation to the neck extensor muscles using hydraulic vibrators to shorten saccadic reaction time. J Physiol Anthroppol 2006; 25: 345-51. 6. Laerum E, Indahl A, Skouen JS. What is «the good back consultation »? A combined qualitative and quantitative study of chronic low back pain patient’s interaction with and perceptions of consultations with specialists. J Rehabil Med 2006; 38(4): 255-62. 7. Frankel RM, Stein T. Getting the most out of the clinical encounter: the four habits model. Perm J 1999; 3(3): 79–88. 8. Steindler A. Kinesiology of the human body under normal and pathological conditions. Charles C Thomas, Springfield 1955 and 1977. 9. Lephart SM, Henry TJ. The physiological basis for open and closed kinetic rehabilitation of the upper extremity. J Sports Rehab 1996; 5: 71–87. 10. Augustsson J, Thomee R. Ability of closed and open kinetic chain tests of muscular strength to assess functional performance. Scand J Med Sci Sports 2000; 10: 164–8. 11. Beynnon BD, Johnson RJ, Fleming BC, Stankewich CJ, Renstrom PA, Nichols CE. The strain behavior of the anterior cruciate ligament during squatting and active flexion extension: a comparison of open and closed kinetic chain exercise. Am J Sports Med 1997; 25: 823–9. 12. Dvir Z. An isokinetic study of combined activity of the hip and knee extensors. Clin Biomech 1996; 11: 135–8. 13. Mayer F, Schlumberger A, van Cingel R, Henrotin Y, Laube W, Schmidtbleicher D. Training and testing in open versus closed kinetic chain. Isokinetics and Exercise Science 2003; 11: 181-7. 14. di Fabio RP. Making jargon from kinetic and kinematic chains. JOSPT 1999; 29: 142–3. 15. Blackard DO, Jensen RL, Ebben WP. Use of EMG analysis in challenging kinetic chain terminology. Med Sci Sports Exerc 1999; 31: 443–8. 16. Palmitier RA, An KN, Scott SG, Chao EY, Kinetic chain exercise in knee rehabilitation. Sports Med 1991; 11(6): 402-13. 17. Draganich LF, Jaeger RJ, Knalj AR. Coactivation of the hamstrings and quadriceps during extension of the knee. J Bone Joint Surg Am 1989; 71(7): 1075-81. 18. Harter RA. Clinical rationale for closed kinetic chain activities in functional testing and rehabilitation of ankle pathologies. J Sport Rehab 1996; 5(1): 13-24. 19. Wilk KE, Escamilla RF, Flesig GS, Barrentine SW, Andrews JR, Boyd ML. A comparison of tibiofemoral joint forces and electromyographic activity during open and closed kinetic chain exercises. Am J Sports Med 1996; 24(4): 336-46. 20. Isear JA, Erickson JC, Worrell TW. EMG analysis of lower extremity muscle recruitment patterns during an uploaded squat. Med Sci Sports Exerc 1997; 29(4): 532-9. 21. Graham VL, Gehlson GM Edwards JA. Electromyographic evaluation of closed and open kinetic chain knee rehabilitation exercises. J Athl Training 1993; 28(1): 23-30. 22. Bergmark A: Stability of the lumbar spine. A study in mechanical engineering. Acta Orthop Scand Suppl 1989; 230: 20-4. 23. Mottram S L, Comerford M. Stability dysfunction and low back pain. J Orthop Med 1998; 20(2): 13-8. 24. Reeves NP, Narendra K, Cholewicki J. Spine stability: The six blind men and the elephant. Clinical Biomechanics 2007; 22: 266-74. 25. Kavcic N, Grenier S, McGill SM. Determining the stabilizing role of individual torso muscles during rehabilitation exercises. Spine 2004; 29(11): 1254-65. 26. Kibler WB. The role of core stability in athletic function. Sports Med 2006; 36(3): 189-98. 27. Falla D, Jull G, Hodges PW. Feedforward activity of the cervical flexor muscles during voluntary arm movements is delayed in chronic neck pain. Exp Brain Res 2004; 157(1): 43-8. 28. Falla D, Rainoldi A, Merletti R, Jull G. Myoelectric manifestations of sternocleidomastoid and anterior scalene muscle fatigue in chronic neck pain patients. Clin Neurophysiol 2003; 114(3): 488–95. 29. Falla D, Jull G, Hodges PW, Vicenzino B. An endurancestrength training regime is effective in reducing myoelectric manifestations of cervical flexor muscle fatigue in females with chronic neck pain. Clin Neurophysiol 2006; 117(4): 828–37. 30. Rehn B, Lindstrom J, Skoglund B, Lindstrom B. Effects on leg muscular performance from whole-body vibration exercise: a systematic review. Scand J Med Sci Sports 2007; 17: 2-11. 31. Nordlund MM, Thorstensson A. Strength training effects of whole-body vibration? Review. Scand J Med Sci Sports 2007; 17: 12-7. 32. Annino G, Padua AG, Castagna C, Salvo VD, Minichella S, Tsarpela O, Manzi V, D’Ottavio S. Effect of whole body vibration training on lower limb performance in selected high-level ballet students. J Strength Cond Res 2007; 21(4): 1072-6. 33. Tihanyi TK, Horváth M, Fasekas G. One session of whole body vibration increase voluntary muscle strength in patients with stroke. Clinical Rehabilitation 2007; 21:782-93. 34. Belavý DL, Hides JA, Wilson SJ, Stanton W, Dimeo FC, Rittweger J, Felsenberg D, Richardson CA. Resistive simulated weightbearing exercise with whole body vibration reduces lumbar spine deconditioning in bed-rest. Spine 2008; 33(5):E121-31. 35. Kawanabe K, Kawashima A, Sashimoto I, Takeda T, Sato Y, Iwamoto J. Effect of wholebody vibration exercise and muscle strengthening, balance, and walking exercises on walking ability in the elderly. Keio J Med 2007; 56:28-33. 36. Moezy A, Olyaei G, Hadian M, Razi M, Faghihzadeh S. A comparative study on whole body vibration training and conventional training on knee proprioception and postural stability after anterior cruciate ligament reconstruction. Br J Sports Med 2008; 42(5): 373-8. 37. Issurin VB, Tenenbaum G.: Acute and residual effects of vibratory Stimulation on explosive strength in elite and amateur athletes, J Sports Sci 1999; 17(3): 177-82. 38. Lamont, Cramer, Gayaud, Acree, Bemben: Effects of different vibration interventions on indices of counter movement vertical jump performance in college aged males, Poster presentation ACSM, 2006. 39. Cormie P, Deane RS, Triplett NT, McBride JM.: Acute effects of whole-body vibration on muscle activity, strength, and power, J Strength Cond Res. 2006 ; 20(2): 257-61. 40. Bosco C, Cardinale M, Tsarpela O. Influence of vibration on mechanical power and electromyogram activity in human arm flexor muscles. Eur J Appl Physiol Occup Physiol. 1999; 79(4): 306-11. 41. Rittweger J, Schiessl H, Felsenberg D: Oxygen uptake during whole-body vibration exercise: comparison with squatting as a slow voluntary movement, Eur J Appl Physiol. 2001; 86(2): 169-73. 42. Graven-Nielsen T, Lund, H, Arent-Nielsen L, DanneskioldSamsøe B, Bliddal H. Inhibition of maximal voluntary contraction force by experimental muscle pain: a centrally mediated mechanism. Muscle & Nerve 2002; 26: 708-12. 43. Ervilha UF, Farina D, Arent-Nielsen L, Graven-Nielsen T. Experimental muscle pain changes motor control strategies in dynamic contractions. Exp Brain Res 2005; 164: 215-24. 44. Madeleine P, Mathiassen SE, Arent-Nielsen L. Changes in degree of motor variability associated with experimental and Pagina 11 di 12 Neurac - un metodo terapeutico per il trattamento del dolore muscolo-scheletrico di lunga durata chronic neck-shoulder pain during a standardized repetitive arm movement. Exp Brain Res 2008; 185(4): 689-98. 45. Henriksen M, Alkjaer T, Lund H, Simonsen EB, GravenNielsen T, Danneskiold-Samsøe B, Bliddal H. Experimental quadriceps muscle pain impairs knee joint control during walking. J Appl Physiol 2007; 103(1): 132-9. 46. Mellor R, Hodges PW. Motor unit synchronization is reduced in anterior knee pain. J Pain 2005; 6(8): 550-8. 47. Cowan SM, Bennell KL, Hodges PW, Crossley KM, McConnell J. Delayed onset of electromyographic activity of vastus medialis obliquus relative to vastus lateralis in subjects with patellofemoral pain syndrome. Arch Phys Med Rehabil 2001; 82: 183-9. 48. Cowan SM, Bennell KL, Hodges PW, Crossley KM, McConnell J. Delayed onset of electromyographic activity of vastus medialis obliquus relative to vastus lateralis in subjects with patellofemoral pain syndrome. Arch Phys Med Rehabil 2001; 82: 183-9. 49. Hodges PW, Richardson CA. Ineficient muscular stabilization of the lumbar spine associated with low back pain: a motor control evaluation of transversus abdominis. Spine 1996; 21: 2640-50. 50. Hodges PW, Richardson CA. Altered trunk muscle recruitment in people with low back pain with upper limb. Movement at different speeds. Arch Phys Med Rehabil 1999; 80: 1005-12. 51. King JC, Lehmkuhl DL, French J, Dimitrijevic M. Dynamic postural reflexes: comparison in normal subjects and patients with chronic low back pain. Curr Concepts Rehabil Med 1988; 4: 7-11. 52. Hodges PW, Moseley GL, Gabrielsson A, Gandevia SC. Experimental muscle pain changes feedforward postural responses of the trunk muscles. Exp Brain Res 2003; 151: 262-71. 53. Melzack R, Wall PD. Pain mechanisms: a new theory. Science 1965; 150: 971-9. 54. Burke D, Hagbarth K-E, Løfstedt L, Wallin BG. The responses of human muscle spindle endings to vibration of non-contracting muscles. J Physiol 1976; 261: 673-93. 55. Burke D, Hagbarth KE, Löfstedt L, Wallin BG. The responses of human muscle spindle endings to vibration during isometric contraction. J Physiol 1976; 261: 695-711. Esclusivista in Italia CHINESPORT spa - Via Croazia, 2 - 33100 Udine - Italy Tel. 0432 621 621 - Fax 0432 621 620 www.chinesport.it