Il potenziamento delle abilità umanistiche
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Il potenziamento delle abilità umanistiche
I Disturbi Specifici di Apprendimento: norme e strategie didattiche per la scula secondaria Ufficio Scolastico di Venezia Programma I) Crescere con un disturbo di apprendimento: implicazioni emotive, motivazionali e relazionali Chiara De Candia III) LABORATORI: - - II) Normativa di riferimento e didattica compensatativa Flavio Fogarolo - Il potenziamento delle abilità matematiche Mario Perona Il potenziamento delle abilità umanistiche Renzo Tucci Il potenziamento delle abilità linguistiche Renzo Tucci Il potenziamento delle abilità umanistiche Renzo Tucci Centro Regionale Specializzato nei Disturbi d’Apprendimento ULSS 20 Verona AIRIPA - Veneto Quando viene accertata una condizione di DSA, c’è sostanziale accordo tra utenti (pazienti e loro genitori) e clinici sul fatto che da subito debbano essere utilizzati strumenti compensativi e dispensativi per favorire l’apprendimento scolastico nonostante l’inefficienza del processo specifico. R. Tucci Potenziare? Potenziare = Permettere di utilizzare gli strumenti compensativi/dispensativi? Potenziare = Insegnare ad utilizzare gli strumenti compensativi/dispensativi? Potenziare = Sviluppare al massimo le abilità non deficitarie, residue, i punti di forza? Potenziare = Insegnare un Metodo di studio efficiente e personalizzato? R. Tucci Potenziamento Metodo di Studio Un metodo di studio, che tenga conto della scarsa efficienza di lettura, può essere considerato un fondamentale strumento compensativo eventualmente da far affiancare a tutti gli altri, tecnologici e didattici? R. Tucci Senza un Metodo di Studio appropriato, qualsiasi altro strumento compensativo,anche quello tecnologicamente più avanzato, non sarà sufficiente a «compensare» il disturbo di lettura e a consentire quindi la possibilità di apprendere, pur in presenza di un disturbo di lettura. R. Tucci Perché uno studente con dislessia ha bisogno di un efficiente metodo di studio? R. Tucci Sostanzialmente perché rispetto ai suoi coetanei normolettori non può permettersi di adottare il metodo di studio più diffuso che consiste nel leggere più volte il materiale da studiare, da cui poter eventualmente ricavare riassunti o schemi scritti più o meno ricchi di contenuti, da rileggere prima delle verifiche! DIFFICOLTA’ DI LETTURA= + AFFATICABILITA’ - COMPRENSIONE + ELABORAZIONE MENO EFFICACE R. Tucci Perché uno studente con dislessia dovrebbe aver voglia di imparare un metodo di studio “efficiente”? < AFFATICABILITA’ > COMPRENSIONE/CONOSCENZA < TEMPO DI STUDIO > TEMPO PER FARE ALTRO!!! R. Tucci Perché uno insegnante dovrebbe aver voglia di insegnare un metodo di studio “efficiente”? > senso di competenza > autostima > autonomia > investimento scolastico > risultati scolastici < dispersione scolastica R. Tucci Ricerche “Metodi di studio” Strategie di elaborazione dell’informazione e memorizzazione (apprendimento implicito vs esplicito) Mnemotecniche Strategie specifiche per il compito (organizzazione etc) Metodi più o meno strutturati LA LETTURA E’ SEMPRE RICHIESTA!!! R. Tucci Riassunto Il metodo di studio per dislessici Come insegnare un metodo efficace Differenze individuali R. Tucci Riassunto Il metodo di studio per dislessici Cornoldi et al, Dislessia, 2010 Come insegnare un metodo efficace Differenze individuali R. Tucci Elementi generali Organizzazione della settimana Difficoltà delle materie: quando la studio? Elementi distrattori (personali e contesto) Luogo (dove?camera, cucina..) e tempo (subito quando rientro, alle 18:00 dopo nuoto…) Pause e stima del tempo da dedicare R. Tucci Ruolo dello studente Passivo vs attivo Comparsa vs protagonista R. Tucci Metodo di studio: fasi SPIEGAZIONE A CASA: - stesso giorno - prima della lez. succ. - prima della verifica VERIFICHE: prima e dopo Tempo Rapporto con Insegnanti e Genitori R. Tucci Spiegazione Mettersi nelle condizioni per stare il più attenti possibile: metà studio avviene già ascoltando la spiegazione! Cosa si può ricavare durante la spiegazione in classe che sia utile per favorire la comprensione dei contenuti da studiare e ridurre il tempo da dedicare allo studio pomeridiano? R. Tucci Vantaggi: – è possibile interagire con un esperto della materia per chiarire i dubbi rispetto ai contenuti da apprendere; – l’esperto è anche il valutatore di quanto appreso e quindi per l’alunno è importante capire cosa lui consideri importante conoscere e come verrà valutata questa conoscenza; – è possibile individuare quali parti dei materiali disponibili per lo studio pomeridiano, (nei testi in adozione), contengano le informazioni che il docente ritiene più importanti e che saranno oggetto di R. Tucci verifica. Cosa è necessario fare quindi durante la spiegazione in classe? Chiedere spiegazioni ogni qual volta sia necessario chiarire la propria comprensione di quanto viene spiegato (per lo studente) Fornire spiegazioni ulteriori se richieste e se ritenute necessarie (per insegnanti) Utilità: per tutti, non solo per chi chiede!canale orale! R. Tucci Cosa è necessario fare quindi durante la spiegazione in classe? II Cercare di individuare quali contenuti siano ritenuti fondamentali e quali meno dal docente e prenderne nota, possibilmente sui materiali (di solito il libro di testo) che verranno utilizzati nello studio a casa. (per lo studente) Insegnare ad individuare i contenuti principali (per insegnanti) Indicarli, selezionarli direttamente?Alcune volte è necessario!Non sempre e non sistematicamente!Dipende anche dal DSA! R. Tucci Cosa è necessario fare quindi durante la spiegazione in classe? III Per un alunno con disturbo specifico di lettura è bene, ovviamente, che qualsiasi appunto e promemoria richieda il minimo di lettura ed è quindi consigliabile utilizzare simboli visivi, parole chiave, brevi frasi, evidenziazione di alcune parti importanti e riferimenti a figure, tabelle, ecc R. Tucci Come? Se il docente segue i contenuti del libro di testo: segnare sul libro con delle semplici sottolineature o semplici segni sul testo (es. simboli predefiniti) i contenuti che il docente ritiene più importanti; inserire brevi note chiarificatrici accanto alle parti del testo che contengono le informazioni più importanti; sfruttare le informazioni più evidenti presenti nel testo (es. note a margine, figure, parole in grassetto, grafici, ecc.) con la collaborazione R. Tucci dell’insegnante. Come? Se il docente non segue i contenuti del libro di testo: imparare a prendere appunti utilizzando parole chiave e/o brevi frasi, evidenziando o indicando graficamente quelle che si riferiscono ai contenuti che il docente ritiene più importanti. (Disgrafia???) In entrambi i casi è molto utile la collaborazione da parte del docente per indicare al ragazzo (e alla classe in generale) quali sono le conoscenze o parti del testo più importanti da capire e studiare. R. Tucci A casa Un concetto non sempre chiaro agli studenti è che c’è una grande differenza tra capire e ricordare La prima di queste abilità non è sufficiente per riuscire nella seconda! R. Tucci Dopo aver cercato di capire quanto proposto a lezione o presente nel testo, occorre mettere in atto una serie di attività per favorire il recupero delle informazioni a distanza di tempo. Tempo? Efficienza? R. Tucci A casa: il giorno della spiegazione Chiariti tutti i dubbi rispetto ai contenuti da acquisire? Ci sono indicazioni sulle info rilevanti? Gli appunti ed i promemoria sono chiari? Vocaboli? Bozza di schema? Tempo: 10 minuti=1° elaborazione attiva R. Tucci In questa fase si potrebbe anche prevedere, là dove l’insegnante costruisca uno specifico percorso organizzato secondo le finalità qui indicate, lo svolgimento di alcuni esercizi assegnati per la lezione successiva e la preparazione di domande per simulare la verifica secondo lo stile del docente (ad esempio domande aperte o strutturate, risposte scritte o orali, ecc.). Per insegnanti comporta meno tempo alla preparazione della lezione successiva e facilita R. Tucci il recupero prima delle verifiche! Prima della lezione successiva Se, in caso non sia prevista una verifica, lo studente si presenta alla lezione successiva senza aver assimilato i contenuti fondamentali di quella precedente, i contenuti della lezione si appoggeranno sulla sabbia. È quindi importante per l’alunno rivedere in ogni caso quanto disponibile sul testo e sugli eventuali altri materiali che riportano le informazioni da studiare. R. Tucci Il suggerimento è di verificare, in più occasioni possibili, quanto appreso dallo studio rispondendo a delle domande che simulano la verifica La lettura per studiare deve essere quindi una ricerca predefinita di informazioni e non una esplorazione senza meta alla fine della quale cercare, con successive letture, di individuare cosa è più importante e cosa non lo è. R. Tucci Studio a casa - I I) Procedere con adattamenti a seconda della materia e 1. della modalità di studio più funzionale e semplice per il ragazzo: preparare, sulla base delle cose sottolineate nel libro e degli appunti presi, uno schema o mappa concettuale, in cui siano riassunti i contenuti più importanti in modo comprensibile (non solo parole singole, ma brevi frasi): questo è utile sia in fase di apprendimento, in quanto consente di elaborare e quindi memorizzare maggiormente il materiale, che in fase di ripasso in giorni successivi, poiché consente di rivedere solo questo; R. Tucci Studio a casa - II 2. Aggiungere sul testo qualsiasi informazione/frase (con frecce, affiancando note, ecc.) che riassuma brevemente il contenuto della parte a cui si riferisce, permettendo così sia di elaborarlo, sia di recuperare i significati delle informazioni contenute nel testo, senza bisogno di leggere. 3. Sfruttare il più possibile l’aiuto offerto dalle figure. R. Tucci Studio a casa - III II) Rivedere gli appunti e/o le parti sottolineate, oppure lo schema o le note riassuntive R. Tucci Studio a casa - IV III) Autoverificare la propria comprensione utilizzando varie modalità secondo quanto ci si aspetta dalla verifica/interrogazione: es. ripetendo a voce alta con parole proprie quanto studiato, rispondendo a domande (oralmente o in forma scritta), svolgendo esercizi predefiniti, senza consultare il libro e/o gli appunti. Inoltre, quando possibile, farsi interrogare da altri; R. Tucci Studio a casa - V IV) scorrere rapidamente lo schema o le note a fianco del testo per controllare se si è ripetuto tutto e correttamente. Fare lo stesso per le risposte in forma scritta R. Tucci Studio a casa - VI V) se ci si accorge di non saper rispondere, riconsultare lo schema o le note a fianco del testo (eventualmente anche i propri appunti o parti del testo), soffermandosi soprattutto su ciò che non si è ricordato e poi riprovare; R. Tucci Studio a casa - VII VI) ripetere a voce alta una seconda volta, possibilmente a distanza di tempo (più tardi nello stesso giorno, dopo aver svolto qualche altra attività, o ancora meglio in un giorno successivo), avendo cura di riconsultare schemi o note per controllare o colmare eventuali lacune; R. Tucci Studio a casa - VIII VII) il giorno precedente una eventuale verifica o interrogazione ripetere e ricontrollare i contenuti a voce alta e/o provando a rispondere alle domande. R. Tucci Prima delle verifiche a medio termine Se seguiti i consigli precedenti il recupero delle conoscenze oggetto della verifica non dovrebbe risultare molto difficile Se l’elaborazione ha organizzato i contenuti in un quaderno, pc etc, e lo studio è già avvenuto, il recupero ed il ripasso non dovrebbero essere difficoltosi! R. Tucci Durante le verifiche - I Gestione di insoddisfazione percepita (alcune parti non sono risultate chiare…), oppure di una situazione inattesa (ad esempio si scopre che c’era da studiare anche un’altra parte…) o ancora a uno stato d’ansia o di malessere al pensiero che gli altri studenti sembrino aver capito meglio. Timing: come ottimizzarlo? R. Tucci Durante le verifiche - II In alcuni casi per rievocare i contenuti può essere utile allo studente avere una scaletta, poter consultare gli stessi schemi prodotti, quaderno delle regole,etc. R. Tucci Riassumendo Attenzione spiegazione Selezione Info e Comprensione Elaborazione attiva Rielaborazione Ripasso Rievocazione R. Tucci NB E’ importante che lo studente sia in grado di riconoscere quando comincia ad essere affaticato e non è capace di assimilare quello che sta studiando. Perciò è opportuno che lo studente si organizzi la giornata in modo da avere spazi ben definiti che ritiene ottimali allo studio. R. Tucci Autoverifica studente A SCUOLA Ho preso appunti? LO STESSO GIORNO DELLA SPIEGAZIONE IL GIORNO PRIMA DELLA LEZIONE SUCCESSIVA PRIMA DELLA VERIFICA Gli appunti presi in classe sono chiari? DOPO LA VERIFICA C’è qualcosa che devo perfezionare del mio metodo di studio? So rispondere alle possibili domande di verifica dei contenuti della precedente lezione? Il materiale che ho preparato per facilitarmi il ricordo a distanza è stato preparato bene? Ho capito quali sono le conoscenze che mi verranno richieste in caso di verifica? Quali domande potrebbero essermi fatte per verificare se ho capito la lezione? Ho bisogno di aiuto per apprendere al meglio quanto dovevo studiare? Ho chiarito tutti i dubbi sui contenuti presentati? So rispondere a tutte le possibili domande che mi potrebbero essere fatte? Ho bisogno di aiuto per apprendere al meglio quanto devo studiare? Come posso organizzare il tempo di studio di quanto richiesto? Ho preparato il materiale che ho studiato per facilitarmi il ricordo a distanza di tempo? Ho tralasciato qualche I contenuti affrontati non contenuto fondamentale? sono stati approfonditi a sufficienza? Il metodo di studio per dislessici Come insegnare un metodo efficace Shneider, 1989 Differenze individuali R. Tucci Come insegnare un metodo efficace? 1. Fornire una spiegazione dettagliata Bisogna capire cosa s’intende per efficacia ed anche sperimentarlo! R. Tucci Come insegnare un metodo efficace? 2. Insegnare fornendo un esempio concreto, ovvero offrendosi come un Modello da imitare (Modeling) Coinvolgere anche i familiari o chi aiuta per lo studio??? R. Tucci Come insegnare un metodo efficace? 3. Ripetere bene le prime di due fasi 4. Ottenere dagli aluni osservazioni e commenti 5. Porre l’accento sul controllo che la strategia permette di operare sul processo di apprendimento 6. Rinforzare lo studente dopo che ha mostrato di usarla correttamente R. Tucci Come insegnare un metodo efficace? 7. Invitare lo studente ad automonitorarsi, cioè ad osservarsi e tenersi sotto controllo mentre impara a usare la strategia e quando si trova nei contesti in sui sarebbe opportuno applicarla R. Tucci Come insegnare un metodo efficace? 8. Operare un confronto tra i risultati ottenuti usando la strategia e quelli conseguiti col sistema tradizionale precedentemente usato Obiettivi di apprendimento vs performance Soddisfazione vs voto scolastico R. Tucci Come insegnare un metodo efficace? 9. Incoraggiare lo studente a generalizzare la strategia ad altri contesti e/o contenuti 10. Insegnarne l’uso in materie – materiali contesti differenti IMPARARE STRATEGIE E METTERE LO STUDENTE NELLE CONDIZIONI DI SAPERLE USARE!!! R. Tucci Riassunto Il metodo di studio per dislessici Come insegnare un metodo efficace Differenze individuali Cornoldi et al, Imparare a studiare 2, 2001 R. Tucci Differenze individuali Caratteristiche dello studente: - dalle abilità cognitive globali (wisc) abilità verbali e visuo-spaziali (discrepanza?punteggi?...) - dal profilo degli apprendimenti - problemi pregressi di linguaggio? - funzioni cognitive descritte nella relazione specialistica R. Tucci Differenze individuali 1. 2. 3. 4. 5. Ricavare quale stile cognitivo lo studente adotta prevalentemente e con quali strategie cognitive si cimenta (variabilità vs rigidità) Stili cognitivi=elaborazione dell’info: sistematico/intuitivo globale/analitico impulsivo/riflessivo verbale/visuale pensiero divergente/convergente R. Tucci Differenze individuali Ruolo della Metacognizione? - Mezzo per insegnare il metodo Fine per sviluppare processi di controllo, automonitoraggio nello studio o nelle attività scolastiche (e non solo) in genere - R. Tucci Differenze individuali Motivazione allo studio Organizzazione lavoro personale Uso dei sussidi Elaborazione attiva del materiale Flessibilità di studio Stile attivo durante la lezione …. R. Tucci Formazione specifica: - I DSA - Le implicazioni emotive e relazioni - Le normative e le strategie compensative - I processi cognitivi relativi alle competenze scolastiche (psicologia dell’apprendimento e scienze dell’educazione, pedagogia,etc) R. Tucci Grazie per l’attenzione Renzo Tucci [email protected] Letture consigliate: - “Il primo strumento compensativo per un alunno con dislessia:un efficiente metodo di studio” di C. Cornoldi, P. Tressoldi, M. L. Tretti e C. Vio in Dislessia, Ed. Erickson, Vol 7, gen 2010 pag 77-87 - “Potenziare le abilità di studio” di A. Paiano, R. Tucci e C. Cornoldi in Psicologia e Scuola, Ed. Giunti Scuola, n°7, 2010 - “Psicologia della lettura e della scrittura” di R. De Beni et al. Ed. Erickson, 2001 - “Difficoltà e disturbi dell’apprendimento”, di C. Cornoldi, Società Editrice il Mulino, 2007