rifacimento della tribuna calcio campo 1/atletica e manutenzion

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rifacimento della tribuna calcio campo 1/atletica e manutenzion
COMUNE DI MERATE
PROVINCIA DI LECCO
SCUOLA PRIMARIA PER 500 ALUNNI E CENTRO UNICO DELLE
MENSE SCOLASTICHE
PROGETTO DEFINITIVO
AD00
RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
(ART. 25 E SEG. DPR 554/99)
I PROGETTISTI
Arch. Giuseppe Martino di Giuda
Arch. Massimo Negri
Arch. Chiara M.C. Pagano
Arch. Giovanni Ripamonti
Agg. 02/2008
INDICE
1.
Attività preliminari alla progettazione
1.1.
oggetto dell’intervento e definizione dei requisiti
1.2.
principali riferimenti normativi
1.3.
inquadramento e ricognizione dei vincoli
1.3.1.
vincoli urbanistici ed ambientali
1.3.2.
disponibilità dell’area
1.4.
Indagini
2.
Formulazione dell’idea progettuale
2.1
le nuove esigenze della scuola
2.2
Caratteri del contesto di intervento
3.
Il progetto
3.1 Gli assunti generali
3.2 Il progetto degli spazi esterni
3.3 L’articolazione funzionale
3.4 Il dimensionamento
3.5 La verifica dei requisiti igienico sanitari
4
Caratteristiche costruttive e tecnologiche
4.1 indirizzi costruttivi: confort ambientale e consumi energetici
4.2 materiali e tecnologie costruttive
5
Verifica dei disposti inerenti il superamento delle barriere architettoniche
6
Verifica della superficie drenante
7
Dichiarazioni
8
Pareri da richiedere
9
Opere escluse
10
Quadro economico
11
Cronoprogramma
12
Conformità del progetto definitivo
13
Elenco elaborati
RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
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1.
ATTIVITÀ PRELIMINARI ALLA PROGETTAZIONE
1.1
Oggetto dell’intervento e definizione dei requisiti
L'intervento ha come oggetto la realizzazione della scuola primaria per 500 alunni e del centro unico di cottura mense
scolastiche.
Il progetto si sviluppa come sintesi dei seguenti fattori:
I disposti normativi contenuti nel D.M. del ‘'75 ancor oggi in vigore;
Le esigenze specifiche emerse dai colloqui con i responsabili del settore tecnico e gli amministratori in rappresentanza della scuola;
Le potenzialità del contesto;
La richiesta, ampiamente condivisa dal gruppo di progettazione, di assumere come presupposto della progettazione specifici concetti di architettura bioclimatica e di bioedilizia.
1.2
Riferimenti normativi
Si dovrà assicurare la qualità dell’opera e la rispondenza alle finalità relative ed il soddisfacimento dei requisiti essenziali,
definiti dal quadro normativo nazionale.
La progettazione dell’opera dovrà rispettare, ai sensi dell’art. 16 del Dpr 554/99, tutte le regole e norme tecniche ed
amministrative obbligatorie previste dalle vigenti disposizioni di legge in ambito comunitario, statale e regionale che
riguardino l’intervento di cui all’oggetto, in ogni suo aspetto, tra le quali:
in materia di opere pubbliche:
Legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994 n. 109 e s. m. i.;
DM LL.PP. 19 Aprile 2000 n. 145 Regolamento recante il capitolato generale d'appalto dei lavori
pubblici, ai sensi dell'art. comma 5 della legge 11 febbraio 1994 n. 109 e successive modificazioni;
D.P.R. 25 gennaio 2000 n. 34 Regolamento in materia qualificazione degli esecutori pubblici;
D.P.R. 21/12/99 n. 554 Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994 n. 109
e successive modificazioni;
in materia di Edilizia scolastica:
D.M. 18/12/1975
Legge 11 gennaio 1996 n. 23;
in materia di Prevenzione incendi:
D.M. 26 agosto 1992 Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica
D.M. 16 febbraio 1982 Modificazioni al D.M. 27 settembre 1965, concernente la determinazione delle attività soggette alle
visite di prevenzione incendi
D.M. 30 novembre 1983 Termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi Legge 7 dicembre 1984, n.818
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RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
D.M. 12 aprile 1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e
l’esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi.
D.M. 10 marzo 1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro
D.M. 4 maggio 1998 Disposizioni relative alla modalità di presentazione per l’avvio dei procedimenti di prevenzione
incendi
D.P.R. 12 gennaio 1998 n. 37 Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi a norma
dell’art. 20 della legge 59/97;
in materia di Barriere architettoniche:
D.P.R. 384/1978 Regolamento applicativo in attuazione dell’art. 27 della Legge 30/03/1971 n. 118;
D.P.R. 24/07/1996 n. 503;
D.M. 14 giugno 1989 n. 236
in materia di Opere in conglomerato cementizio e strutture metalliche:
Legge 5/11/1971 n. 1086: norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso
ed a struttura metallica;
D.M. 14/02/1992 D.M. 9/01/1996 D.M. 16/01/1996 di esecuzione e collaudo delle opere del conglomerato cementizio
armato, normale e precompresso;
D.M. 27/07/1985: norme tecniche per l’esecuzione delle opere in cemento armato normale e precompresso per le strutture
metalliche;
Circolare n. 22631 del 24/05/1982 istruzione per l’applicazione delle norme tecniche per la verifica di sicurezza delle
costruzioni e dei carichi e sovraccarichi di cui al D.M. 12/02/1982;
in materia di Sicurezza dei lavoratori e prevenzione infortuni:
D.P.R. 27/04/1955 n. 547;
D.P.R. 7/01/1956 n. 164;
D.P.R. 20/03/1956 n. 320;
D.Lgs. 277/91 protezione lavoratori contro i rischi di agenti chimici
D. lgs. 19/09/1994 n. 626 e successive modificazioni ed integrazioni;
D. lgs. 14/08/1996 n. 493
D. lgs. 14/08/1996 n. 494 e successive modificazioni ed integrazioni;
D.P.R. 24/07/1996 n. 459
D.M. 12 Marzo 1998
in materia di Smaltimento rifiuti:
D. lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 e s. m. i.
D.lgs. 15 agosto 1991 n. 277 art. 34
Legge n. 257 del 27 marzo 1992 relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto
D.M. del 28 marzo 1995 n. 202 relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto
RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
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in materia di Requisiti acustici degli edifici:
Legge 26 ottobre 1995 n. 447 Legge quadro sull’inquinamento acustico
Circolare del Ministero LL.PP. n. 1769 del 30 aprile 1966 Criteri di valutazione e collaudo requisiti acustici nelle costruzioni
edilizie
Circolare del Ministero LL.PP. n. 3150 del 22 maggio 1967 Criteri di valutazione e collaudo requisiti acustici negli edifici
scolastici
Legge Regione Lombardia del 10 agosto 2001 n. 13 Norme in materia di inquinamento acustico;
in materia di Impianti:
Legge 5 marzo 1990 n. 46 e s. m. e i. Norme per la sicurezza degli impianti
D.P.R. 6 dicembre 1991 n. 447 Regolamento di attuazione Legge 5 marzo 1990 n. 46
in materia di Impianti elettrici e dispositivi di protezione dalle scariche atmosferiche:
Legge 5 marzo 1990 n. 46 e s. m. e i. Norme per la sicurezza degli impianti
D.P.R. 6 dicembre 1991 n. 447 Regolamento di attuazione Legge 5 marzo 1990 n. 46
Legge n. 186 del 1 marzo 1968 disposizioni concernenti la produzione di materiali ed apparecchiature e impianti elettrici ed
elettronici Legge 791 del 18 ottobre 1997 Garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato a
essere utilizzato entro alcuni limiti di
tensione
D.Lgs. n. 615 del 12 novembre 1996 Relativo alla compatibilità elettromagnetica
Legge 22 febbraio 2001 n. 36 legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campielettrici, magnetici ed lettromagnetici
in materia di Impianti meccanici e contenimento dei consumi energetici:
Legge 5 marzo 1990 n. 46 e s. m. e i. Norme per la sicurezza degli impianti
D.P.R. 6 dicembre 1991 n. 447 Regolamento di attuazione Legge 5-03-90 n.46
Legge 9 gennaio 1991 n. 10 Norme per l’uso razionale dell’energia
D.M. 13 dicembre 1993 Modelli tipo per la compilazione della relazione tecnica di cui all’art. 28 della Legge 10/1991
D.P.R. 26 agosto 1993 n. 412 e s. m. i. Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la
manutenzione degli impianti termici
D.M. 12 aprile 1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e
l’esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi
in materia di Igiene (anche degli alimenti e delle bevande):
R.D. 27 luglio 1934 n. 1265
Il vigente regolamento locale d’igiene;
P.R.G.
Le Normative cogenti, di cui sopra, in fase di stesura del capitolato descrittivo per elementi tecnici allegato al progetto
definitivo verranno integrate con la normativa tecnica Nazionale (UNI) che di conseguenza assumerà valore contrattuale.
RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
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1.3
Inquadramento e ricognizione dei vincoli
1.3.1
Vincoli ambientali
Il sistema dell'accessibilità, strade, parcheggi, percorsi pedonali è di fatto già esistente ed agevola notevolmente
l’inserimento nell’area prescelta del nuovo edificio. (Vedi tav.01).
1.3.2
Disponibilità dell’area
E’ in corso da parte dell’Amministrazione Comunale l’acquisizione delle aree interessate.
1.4
Indagini
1.4.1
Indagine Geologica
Vedere la relazione specialistica allegata.
1.4.2
Indagine Acustica
Vedere la relazione specialistica allegata
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FORMULAZIONE DELL’IDEA PROGETTUALE
2.1
Le nuove esigenze della scuola
Il quadro di riferimento legislativo è ancora, a tutt’oggi, il D.M. 18/12/75 che, ricco di contenuti positivi ampiamente
convalidati da più di 25 anni di applicazione "sul campo", non può comunque non rivelare la necessità di rivedere secondo
le più moderne filosofie sociologiche e pedagogiche, alcuni sistemi di relazioni che entrano in gioco nel complesso
meccanismo di vita di una scuola. Numerosi studi svolti dal punto di vista dell'architettura, dell'economia gestionale e della
pedagogia, sottolineano ormai l'importanza che assume anche l’ambiente costruito nel delicato rapporto di identificazione
e integrazione del bambino-ragazzo all’interno dell’ambito sociale e di vita.
L’edificio scuola dunque come spazio di vita, luogo dinamico di conoscenza e crescita, ma soprattutto come luogo capace
di accogliere e al contempo di favorire non solo il complesso sistema di relazioni che si intrecciano tra studenti, insegnanti
e genitori ma anche offrire un’immagine positiva, moderna, ecologica, rappresentativa di valori proposti e in cui
identificarsi.
Gli spazi della scuola dovranno quindi consentire all'insegnante di sentirsi coadiuvato nel suo rapporto con gli alunni e con
i genitori, di collaborare con i colleghi per realizzare progetti, di essere riconosciuto nel proprio ruolo; al genitore di essere
accolto ed informato e di poter collaborare attivamente; all’alunno di esplorare e ricercare, di imparare e sperimentare, di
esprimere le sue potenzialità, le sue competenze e le sue curiosità, di poter rafforzare la sua identità ed autonomia e di
poter fare, in uno spazio pensato per lui, uno spazio importante, all’interno del quale si operano scelte e azioni importanti.
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Pertanto l'analisi del complesso di prestazioni che oggi una scuola deve soddisfare approfondisce e sviluppa aspetti già
contenuti nella Legge, divenuti nel tempo sempre più sostanziali ed importanti.
Gli spazi dell’alunno.
Nella Scuola Elementare, il binomio intimità/relazione è la sintesi della filosofia pedagogica; il bambino deve potersi
ritrovare nella sua unicità in uno spazio domestico, protettivo, intimo, ed al contempo essere facilitato mediante il gioco,
l'esercizio, l'esperienza, il fare a relazionarsi con gli altri bambini così come con gli insegnanti e i genitori.
Gli spazi degli adulti.
Nei quasi trenta anni di vita e di applicazione della Legge, anche gli spazi destinati ai servizi generali hanno dovuto fare i
conti con la modificazione delle logiche di riferimento, soprattutto per quanto riguarda l'introduzione di norme specifiche di
settore che oggi regolano inderogabilmente funzioni come la produzione di pasti o la sicurezza degli operatori al lavoro. La
localizzazione, il dimensionamento e la distribuzione dei locali di servizio dovranno quindi corrispondere puntualmente a
tali direttive oltre che alle logiche prima descritte finalizzate a coordinare e favorire il sistema di relazioni che sintetizzano la
stessa Scuola. Dal punto di vista materiale gli spazi destinati ai servizi generali rimangono quelli finalizzati al
funzionamento della struttura scolastica e esplicitati dall’amministrazione e dalla Direzione Didattica.
2.2
Caratteri del contesto di intervento
Lo studio e l'analisi del sito normalmente condotti prima dell'intervento di progettazione, sono finalizzati alla definizione dei
seguenti elementi: caratteri morfologici dell'area dal punto di vista della sua forma, dell'altimetria e degli elementi di
specificità; lettura del paesaggio attraverso la relazione dei suoi elementi (tessiture, volumi, colori, elementi ordinatori) e
identificazione dei caratteri di appartenenza e distinzione dell'area di intervento; permanenza degli elementi della memoria,
identificando le tracce dell'evoluzione storica del paesaggio; analisi morfologica del paesaggio costruito (i pieni/i vuoti, la
materia/il colore); i rapporti funzionali, le reti.
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3.
IL PROGETTO
3.1
Gli assunti generali
Il progetto definitivo in oggetto sviluppa gli assunti i contenuti nel progetto preliminare che qui ripetiamo per completezza:
−
un’articolazione planimetrica e morfologica capace di sviluppare relazioni significative con il contesto, con specifica attenzione al rapporto interno-esterno dell’edificio;
−
un’articolazione funzionale interna che risulti adeguata alle esigenze della scuola contemporanea e del domani
attraverso una spazialità interna funzionale, flessibile, unitaria;
−
l’applicazione di tecnologie costruttive e impiantistiche “ad alte prestazioni” in termini di efficienza, eco-compatibilità, economicità
L’edificio proposto si struttura per blocchi seriali monopiano uniti da una spina centrale.
In primo luogo è opportuno esplicitare le ragioni che hanno portato alle scelta di sviluppare il progetto su un unico piano,
(con la sola eccezione del centro unico di cottura); esse possono essere così sintetizzate:
-
buona disponibilità di superficie: anche con uno sviluppo orizzontale è di fatto possibile l’inserimento del complesso all’interno di un area relativamente circoscritta rispetto a quella inizialmente individuata
-
economicità di strutture, impianti , collegamenti
-
semplificazione degli adempimenti normativi in termini di sicurezza
-
semplificazione della manutenzione periodica dell’edificio
-
utilizzo virtuoso degli spazi esterni come parte integrante della didattica
Dal punto di planivolumetrico e distributivo, rispetto al progetto preliminare, pur rimando sostanzialmente immutata la
filosofia di fondo si è provveduto a ”specchiare” longitudinalmente l’impianto, portando dunque il volume della palestra
all’interno del lotto; le ragioni sono da ricondursi alle verifiche specialistiche realizzate da consulenti in fase di progetto
definitivo; in particolare:
-
In sede di indagine geologica è emersa una maggiore compatibilità della porzione di lotto a nord con le
caratteristiche di fondazione della palestra a differenza del lato su via De Gasperi;
-
In sede di verifica acustica è emerso che un maggiore distacco da via De Gasperi permetterà di
limitare l’estensione della barriera acustica;
Da una verifica costi-benefici delle due soluzioni si è scelto di modificare l’impianto.
Infine si è provveduto ad un adeguamento delle superfici della cucina del centro di refezione, al fine offrire maggiore
flessibilità di spazi all’ente gestore del servizio.
Particolarmente strategica è apparsa l’opzione di un utilizzo ottimale dello spazio aperto, caratterizzato da una buona
esposizione e praticabilità: è infatti possibile pensare ad esso come una sorta di espansione all’esterno della scuola. ll
trattamento delle facciate valorizza questo aspetto: le ampie superfici vetrate, che sostituiscono il concetto convenzionale
di finestra e intendono esaltare la continuità percettiva con l’ambiente naturale esterno, esprimono a livello simbolico la
volontà di apertura all contesto, alla natura ma anche agli altri e al contempo l’ambizione di una partecipazione allargata,
diversamente dall’immaginario collettivo della scuola come istituzione chiusa dietro ad alti cancelli e austeri muri in pietra.
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Come emerge dall’organizzazione funzionale, se infatti la hall d’ingresso e la galleria centrale come luogo della socialità
per eccellenza, concretano l’idea che la formazione/in-formazione e la crescita emotiva e collettiva dell’individuo fanno
parte del medesimo processo educativo, nelle ali “didattiche” il connettivo e gli spazi interciclo, le stesse aule (unità
didattica di base, ottimizzate dal punto di vista dimensionale in relazione alle norme vigenti, controllata e attiva dal punto di
vista del confort climatico visivo e acustico) si aprono al sole, al verde, agli alberi fusto previsti.
L’articolazione del verde per orti e giardini e la possibilità di strutturare percorsi a tematica ambientale permette di
immaginare che lo spazio aperto possa diventare un luogo centrale nell’offerta didattica.
La pavimentazione in doghe di legno, l’uso di siepi, il verde del prato e in alzato l’utilizzo di tende schermanti colorate,
intendono creare per i più piccoli un rimando al quotidiano domestico, in cui percezioni consolidate si alternano a nuove
esperienze che vanno ad arricchire quello che la pedagogia moderna chiama curricolo implicito, ciò che il bambino impara
da un ambiente organizzato.
3.2 Il progetto degli spazi esterni
La disposizione dei corpi di fabbrica è progettata per garantire la massima permeabilità-integrazione con gli spazi esterni.
In questo modo potranno essere assegnati a ciascun ambiente esterno un ruolo didattico - ricreativo differenziato e potrà
essere garantito anche un efficace controllo degli alunni da parte del personale insegnante. Si distinguono due livelli di
verde esterno scolastico:
-
i cortili: spazi verdi interclusi trai corpi edilizi delimitati da siepi per il libero gioco, con acceso diretto dalle aule
didattiche;
-
spazi verdi esterni di tipo estensivo, da organizzare con esplicite finalità didattiche, ricreative e sportive, per i quali si
prevede un’utenza strutturata;
L’accesso al complesso avviene da via Montello, lungo la quale si sviluppa il sistema dei parcheggi;
Si distinguono tre accessi:
-
centralmente quello per l’accesso pedonale alla scuola, in prossimità del quale si individua l’area di sosta per lo
scuolabus;
-
verso nord, a confine, quello pedonale che permette l’accesso agli utenti della palestra, anche fuori dagli orari
scolastici;
-
verso sud quello di servizio, carrabile, per gli addetti della mensa, l’accesso all’area scarico-carico, l’ingresso degli
atleti alla palestra.
Tutte le aree in oggetto sono dotate di idonee recinzioni atte a garantire i più alti livelli di sicurezza per gli utenti.
3.3. L’articolazione funzionale
L’articolazione funzionale divisa per blocchi, dell’intero complesso, può essere così sintetizzata:
Blocco A
Bidelleria e assistenza medica
Servizi igienici del personale
Sala insegnanti
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Servizi igienici bambini
Due laboratori di lingua
Due aule informatiche
Quattro aule per attività normali (prime)
Blocco B
Servizi igienici bambini
Due aule interciclo (piccoli gruppi, sostegno)
Due aule per arte e teatro
Otto aule per attività normali (seconde e terze)
Blocco C
Servizi igienici bambini
Due aule interciclo (piccoli gruppi, sostegno)
Due aule per musica e scienze
Otto aule per attività normali (quarte e quinte)
Blocco D
Palestra
Spogliatoi
Servizi igienici
Blocco E
Refettorio
Deposito
Cucina
Dispensa
Spogliatoio e servizi igienici
Locale tecnico
Il progetto del colore e della segnaletica contribuirà in maniera determinante all’orientamento dei più piccoli: i cicli
scolastici, divisi per blocchi, saranno identificati tramite l’assegnazione di un colore per ciclo: tale colore “rivestirà” non solo
le finiture interne (pareti e/o pavimenti) ma sarà visibile, quindi riconoscibile, anche all’esterno: le facciate conterranno
rimandi cromatici al blocco di appartenenza.
3.4
Il dimensionamento
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Per la rispondenza tra delle scelte progettuali e i requisiti funzionali e dimensionali previsti dal DM 18 dicembre
1975, (Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica), si faccia riferimento all’allegata tavola di progetto
AD07.
3.5
La verifica dei requisiti igienico sanitari
Sono stati attivate verifiche sul progetto presso l’Asl di competenza e il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, al fine di
definire con precisione requisiti e risposte puntuali agli standard igienico sanitari, che possiamo esplicitare con riferimento
agli articoli del Titolo III e Titolo IV Regolamento locale di igiene tipo della Lombardia.
Per quanto non esplicitamente espresso si faccia riferimento agli allegati di progetto (architettonici e impiantistici).
3.5.1
Illuminazione
Il progetto possiede nei locali destinati a permanenza di persone i requisiti di illuminazione dei singoli ambienti (si vedi tav.
AD04 allegata); talvolta oltre all’illuminazione verticale sono stati inseriti lucernari fissi per permettere un maggior apporto
di luce zenitale (zona mensa e cucina).
In merito alla specifica verifica della Superficie Illuminante Utile (art. 3.4.12) si è tenuto conto della profondità degli aggetti
(nei corpi aule) secondo lo schema di verifica indicato, riportano anche nella tavola di progetto.
L’articolazione dei corpi di fabbrica ( in termini di distanze e altezze) è tale da non sviluppare ostacoli all’aeroilluminazione
(art. 3.4.13).
In presenza di locali con profondità maggiore di 2.5 volte l’altezza delle finestre si è provveduto ad incrementare
proporzionalmente la superficie utile finestrata, secondo la nota riportata nella tavola AD04 allegata (art. 3.4.15)
In merito all’illuminazione artificiale si faccia riferimento alla relazione illuminotecnica contenuta negli allegati di progetto
dell’impianto elettrico.
Al fine di attenuare eventuali fenomeni di abbagliamento per i fronti particolarmente esposti all’interno delle aule si prevede
l’istallazione di tende avvolgibili.
3.5.2
Aerazione
Il progetto possiede nei locali destinati a presenza di persone i requisiti di aerazione naturale dei singoli ambienti (si vedi
tav. AD04 allegata).
Nei corpi aula si prevede anche un sistema di trattamento aria, al fine di migliorare il ricambio d’aria specie in situazioni di
elevate permanenze indoor degli utenti (aule); per le specifiche tecniche si faccia riferimento alle relazione contenuta negli
allegati di progetto degli impianti meccanici.
In caso di aperture parziali dei serramenti (finestre a vasistas, bilico, ecc) si applicano i disposti di verifica “Linee guida
Ispesl su microclima, aerazione e illuminazione nei luoghi di lavoro”, con verifica della riduzione della superficie aerante
proporzionale al seno dell’angolo di massima apertura.
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In tutti i locali bagno di prevede l’aspirazione forzata; per le specifiche tecniche si faccia riferimento alle relazione
contenuta negli allegati di progetto degli impianti meccanici.
3.5.3
Isolamento acustico
Si faccia riferimento alla Relazione di valutazione revisionale del clima acustico e alla Relazione sulla determinazione dei
requisiti acustici passivi, allegate al progetto.
3.5.4
Servizi igienici
In tutti i bagni si prevedono dispositivi atti ad assicurare un efficace contenimento dei consumi idrici per cui le bocche di
emissione sono provvisti di frangi-getto e riduttori di portata e le cassette di scarico sono del tipo a doppia portata di
cacciata. Tutti i bagni dedicati al personale sono dotati di dispositivi a pedale per l’azionamento di rubinetti e cassette.
I locali sono dotati di rivestimento in piastrelle fino all’altezza di 200 cm con guscia a pavimento.
3.5.5
Spogliatoi
Il dimensionamento degli spogliatoi della palestra fa riferimento alla normativa Coni per l’impiantistica sportiva:
precisamente si applica il parametro di 1.6mq per atleta;
Il dimensionamento degli spogliatoi del centro di cottura e dei relativi servizi igienici fa riferimento ad un’ipotesi di massimo
n. 3 addetti per sesso.
I locali sono dotati di aerazione naturale e forzata; L’altezza netta è di cm 270, la pavimentazione è in piastrelle in
ceramica antiscivolo; il rivestimento è in piastrelle fino all’altezza di 200 cm e guscia a pavimento. Si prevedono sia per gli
spogliatoi che per i servizi igienici pilette a pavimento sifonate.
Sono garantiti i requisiti inerenti la protezione dall’introspezione dall’esterno e la divisione per sessi.
Per le specifiche tecniche si faccia riferimento alle relazione contenuta negli allegati di progetto degli impianti elettrici e
meccanici.
3.5.6
Mensa e centro unico di cottura delle mense scolastiche
Il servizio mensa è dimensionato nell’ipotesi di fornitura di 500 pasti in doppio turno di refezione per gli utenti della scuola
primaria e per la fornitura di ulteriori 500 pasti circa destinati alla refezione di istituti esterni.
Dal punto di vista distributivo si è optato per una soluzione a due livelli, con la seguente articolazione funzionale:
Piano interrato:
- Dispensa (frazionabile all’occorrenza)
- Celle
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- Spogliatoi e bagni per il personale
- Spazi di distribuzione
Piano terra
- Zona di preparazione e cottura
- Lavaggio stoviglie
- Lavaggio verdure e preparazione carni/pesce
- Deposito carrelli in uscita (pulito) e in entrata (sporco) dedicati alla refezione esterna
- Spazi di distribuzione
Lo schema dei percorsi, inserito nella tavola di progetto, è strutturato in maniera da garantire i necessari livelli di igiene e
sicurezza.
Per le caratteristiche relative ai servizi per il personale si faccia riferimento al punto 3.5.5.
Tutti gli ambienti di preparazione e dispensa sono dotati di pavimentazione in ceramica antiscivolo e rivestimento fino a cm
200 con guscia a pavimento e negli angoli verticali oltre che di spigoli arrotondati;
Alle finestre si prevedono sistemi di protezione antiinsetti ed antimurina e le porte sono dotate di sistemi di chiusura a
ritorno automatico. Il pavimento sarà dotato di adeguata pendenza verso i fognoli dotati di chiusura metallica, come
prescritto dall’art. 4.2.2 del Titolo IV del R.L.I..
Ogni zona di preparazione sarà dotata di specifico punto acqua, con azionamento a leva lunga o pedale.
In merito alla dotazione degli impianti di aspirazione si anticipano alcune indicazioni di carattere generale, perfezionabili in
fase esecutiva: sul blocco cottura centrale si prevede una cappa a compensazione con 11000 m³ di aspirazione e 7000 m3
di immissione in cappa, con 2 uscite a soffitto, una di diametro mm 500 per l'aspirazione ed una di diametro mm 400 per
l'immissione.
Sul forno a parete è stata prevista una cappa di aspirazione di dim. mm 1200x 1200 con una portata di 1400 m³., con un
motore incorporato che necessita di una uscita a soffitto di diam. mm 300.
Sulla lavastoviglie è presente una cappa di aspirazione da 1200x1200, con funzione antivapore e una portata di 2200 m³,
dotata di uscita a soffitto di mm 350x350.
All’interno dell’ambiente cucina sarà inoltre realizzato un camino di ventilazione naturale, di altezza utile pari a mm 3000.
Il layout e le specifiche tecniche relative alla dotazione degli ambienti del centro unico di cottura sono da ritenersi
indicative; essi saranno specificati in sede di affidamento del servizio mensa, di concerto con la ditta concessionaria;
all’occorrenza sarà richiesto un parere preventivo in variante al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione.
Il locale immondezzaio risponde ai requisiti dell’art. 3.4.58 del Titolo III del R.L.I; nello specifico è dotato di: porta metallica,
pavimenti e rivestimenti con raccordi lisci e arrotondati, torrino di esalazione regolamentare, presa d’acqua con lancia con
dispositivo anti-sifonaggio, piletta di scarico sifonata, protezione antimurina e antiinsetti.
3.5.7
Scarichi
RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
13
Per le specifiche tecniche si faccia riferimento alle relazione contenuta negli allegati di progetto degli impianti meccanici.
3.5.8
Ventilazione
Per le specifiche tecniche si faccia riferimento alle relazione contenuta negli allegati di progetto degli impianti elettrici e
meccanici.
3.5.9
Prevenzione dei rischi di caduta
In merito all’ottemperanza ai disposti di cui al capitolo 16 del Titolo III del R.L.I si precisa che saranno adottati i dispositivi
idonei atti a prevedere i rischi di caduta dall’alto: nello specifico come riportato nella tavola AD03, si prevede la
realizzazione di una botola di accesso di dimensioni minime conformi al punto 3.16.4 e l’istallazione di linee vita con
dispositivi di ancoraggio del tipo UNI EN 795 classe C, disposti perimetralmente al piano di copertura.
4.
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E TECNOLOGICHE
4.1.
indirizzi costruttivi : comfort ambientale e consumi energetici
II progetto edilizio dovrà soddisfare le condizioni di abitabilità dell'edilizia: ogni spazio o locale deve essere tale da offrire a
coloro che lo occupano, condizioni di abitabilità soddisfacenti per tutto il periodo di durata e di uso. Verranno quindi
rispettati i requisiti specifici in merito alle condizioni acustiche (livello sonoro, difesa dai rumori, dalla trasmissione dei
suoni, dalle vibrazioni), dell'illuminazione e del colore (grado e qualità dell'illuminazione naturale ed artificiale, eccesso e
difetto di luce, regolabitità, qualità del colore e suoi rapporti con la luce), termoigrometriche e purezza dell'aria (livello
termico, igrometria, grado di purezza, difesa dal caldo e dal freddo, dall'umidità, dalla condensazione), di sicurezza (statica
delle costruzioni, difesa dagli agenti atmosferici esterni, dagli incendi, dai terremoti ecc.), e vengono altresì introdotti i
concetti di facilità d'uso e di manutenzione degli impianti e delle opere.
L'attenzione alle problematiche legate alla manutenzione degli immobili e del contenimento dei consumi energetici sono
sempre più presenti, in relazione soprattutto al tema dell'economicità complessiva degli interventi pubblici, visto come
effetto globale del servizio e non solamente come valore iniziale d'investimento. In questa sede si delineano gli elementi
progettuali fondamentali che verranno sviluppati nelle diverse e successive fasi di stesura del progetto. L'obiettivo di
realizzare edifici confortevoli, sani ed a basso consumo energetico, non può innanzitutto prescindere da una concezione
complessiva dei volumi, che per sagoma ed orientamento dapprima, e per caratteristiche costruttive poi, non tenga
presente i principi dell'architettura bioclimatica.
Nel caso specifico, come si è visto, l'impostazione della progettazione nasce da considerazioni di carattere ambientale,
funzionale e compositive - architettonico, non tralasciando le regole fondamentali del buon costruire. SÌ può parlare infatti
di un edificio che da un lato contribuisce per fattore di forma e di orientamento al contenimento dei consumi energetici e
che dall'altro, per caratteristiche distributive ed architettoniche permette, come verrà indicato nei paragrafi relativi alla
descrizione degli impianti, un inserimento appropriato delle nuove tecnologie.
Per le caratteristiche prestazionali dettagliate si rimanda alle relazioni tecniche allegate.
RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
14
4.2.
materiali e tecnologie costruttive
II progetto edilizio soddisfa le condizioni di abitabilità e i requisiti minimi previsti dalle norme vigenti e dal D.g.r. n. 7/20588.
I materiali e le tecnologie prescelte mirano ad ottimizzare il rapporto tra costi, confort e durabilità del bene, con attenzione
al più consono inserimento nell’ambiente esistente.
Pertanto si è optato di affiancare a sistemi di consolidata affidabilità (quali la struttura in cls armato, le murature in laterizio
e i tetti in legno), sistemi costruttivi innovativi ad alti standard prestazionali, quali le strutture in elevazione in legno
lamellare e sistemi parete con tecnologia Thermowood.
Le nuove architetture sono composte da elementi costruttivi estremamente semplificati che si riassumono in grandi pareti
vetrate e superfici opache compatte e quindi relativamente semplici da trattare dai punto di vista delle scelte costruttive, in
relazione ai requisiti di benessere ambientale.
I rivestimenti esterni delle pareti opache sono di due tipi: in lastre di fibrocemento colorate e in pannelli di legno, tipo
Thermowood, per i corpi delle “aule” e della mensa; cemento armato trattato per il corpo di distribuzione centrale; pannelli
in cemento per il rivestimento della palestra.
Si è scelto di utilizzare, compatibilmente con l’esposizione solare, ampie superfici vetrate, in special modo nei locali per le
attività didattiche, al fine di una migliore integrazione a livello percettivo tra interno ed esterno.
Le coperture per i corpi aule e mensa saranno con un sistema a “tetto verde”.
5
VERIFICA DEI DISPOSTI INERENTI L’ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE
5.1
Accessi e ingressi comuni:(D.M. n° 236 punti 8.1.1 - 8.1.9)
La luce netta della porta di accesso all’edificio è maggiore di cm. 90 e lo spazio antistante e retrostante è conforme
alle normative; La differenza tra quota marciapiede e quota pavimento interna è di cm. 2.
Nel parcheggio sono previsti parcheggi in misura e numero adeguato in prossimità dell’ingresso.
5.2
Corridoi e spazi di rotazione: (D.M. n° 236 punti 8.1.9 - 8.0.2)
Tutti i corridoi e i percorsi comuni hanno una larghezza minima a cm. 150 e hanno un andamento regolare, sono
privi di ostacoli, sono di dimensioni tali da consentire la rotazione delle carrozzine;
5.3
Porte e finestre: (D.M. n° 236 punti 9.1 - 8.1.3)
Tutti gli infissi esterni ed interni sono stati previsti di facile manovrabilità, la larghezza delle porte di accesso è di
cm. 90 minimo e sono complete di relative maniglie a leva poste ad altezza a norma di legge. Sono previsti
davanzali che consentono la visuale anche alla persona seduta.
5.4
Arredi Fissi: (D.M. n° 236 punti 4.1.4)
RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
15
La disposizione degli arredi consente il transito della persona su sedia e l’agevole utilizzabilità di tutte le
attrezzature. Tutti gli arredi e le finiture interne sono prive di spigoli vivi.
5.5
Servizi igienici: (L. n° 13 punto 8.1.6 – 4.1.6)
E’ prevista una dotazione di servizi igienici accessibili nella misura di n. 1 per ogni blocco bagni.
Nei locali è garantita la accessibilità di una persona su carrozzina: nello specifico è consentito l’accostamento
laterale alla tazza, l’accostamento frontale di una sedia su ruote al lavabo; laddove prevista la doccia sarà a
pavimento.
I locali saranno dotati di opportuni corrimano e di campanello di emergenza.
5.6
Spazi di relazione
La scuola è dotata di spazi idonei per poter essere utilizzati da persona con impedita o ridotta capacità motoria in
quanto sono stati garantiti tutti gli spazi di manovra e di rotazione.
5.7
Attrezzature di uso comune: terminali degli impianti: (D.M. n° 236 punto 8.1.5 – 4.1.5)
Per tutto ciò che riguarda i terminali degli impianti quali: apparecchi elettrici, quadri generali, rubinetti di arresto
delle varie utenze, regolatori di impianti di riscaldamento e di condizionamento, campanelli e suonerie in genere
sono posizionati in zona di facile accesso anche a persona su sedia a ruote e posti ad una altezza a norma di
legge.
RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
16
6
Verifica della superficie drenante
17
7
Dichiarazioni
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ DEL PROGETTO
(art. 2 comma 60.16 legge 662/96)
I sottoscritti dichiarano che il presente progetto è conforme alla normativa vigente in materia urbanistica, edilizia ed
igienico sanitaria.
DICHIARAZIONE AI SENSI DELL’ART. 21 DPR 503/96
I sottoscritti dichiarano che il progetto è conforme alla normativa per il superamento delle barriere architettoniche.
DICHIARAZIONE SULLO STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
I sottoscritti dichiarano che la normativa vigente non prevede la redazione di studio di impatto ambientale o studio di
fattibilità ambientale sull’area in oggetto.
I PROGETTISTI
Arch. Giuseppe Martino di Giuda
Arch. Massimo Negri
Arch. Chiara M.C. Pagano
Arch. Giovanni Ripamonti
RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
18
8
Pareri da richiedere
Per l’approvazione del progetto si deve procedere all’acquisizione dei seguenti pareri:
- Azienda Sanitaria Locale;
- Comando Provinciale Vigile del Fuoco
- A.R.P.A.
- Coni (per la sola palestra)
9
Opere escluse
-
arredi interni ed esterni
-
viabilità esterna ( intersezione via Montello, viale De Gasperi)
-
centro unico di cottura (arredi e impianti )
In riferimento al centro unico di cottura si specifica che la computazione delle opere edili è stata fatta sull’attuale layout; le
opere dovranno effettivamente essere realizzate in accordo con il layout definitivo proposto dall’ente gestore del servizio.
Tale raccordo dovrà essere assunto in fase di progettazione esecutiva o successivamente alla gara d’appalto che
L’Amministrazione Comunale intende fare per la gestione del servizio centro unico di cottura.
Si fa memoria che le opere impiantistiche, le assistenze murarie necessarie al cablaggio del centro unico di cottura, ad
esclusione degli spogliatoi e servizi igienici, sono onere del futuro gestore del servizio.
RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
19
QUADRO ECONOMICO di PREVISIONE
LAVORI DI :
NUOVA SCUOLA PRIMARIA
OGGETTO
IMPORTI
a)
Importo esecuzione delle lavorazione
a corpo
a misura
Realizzazione di montacarichi nella zona centro di cottura non previsti in progetto
a corpo
b)
Oneri per l'attuazione dei piani di sicurezza
O.S.D. a corpo
O.S.S.a misura
€
€
4.331.479,60
-
€
sub totale €
21.818,18
4.353.297,78
€
€
sub totale €
224.428,99
224.428,99
totale
c)
SOMME A DISPOSIZIONE :
1 lavori in economia, previsti in progetto ed esclusi dall'appalto
2 acquisizione aree ed immobili
3 spese tecniche
progettazione esecutiva e coordinamento sicurezza in fase
di esecuzione
cnpaia 2% su spese di progettazione esecutiva e
coordinamento sicurezza in fase di progettazione
Direzione Lavori, Contabilità e Coordinamento sicurezza in
fase di esecuzione
cnpaia 2% su spese di D.L.e coordinamento sicurezza in
fase di esecuzione
€ 4.577.726,77
€
-
€
73.529,40
€
1.470,60
€
93.137,25
€
€
1.862,75
170.000,00
€
totale C6 €
€
€
215.559,08
-
€
5.000,00
€
23.150,00
€
28.150,00
8 allacciamenti a pubblici servizi
€
8.333,33
9 imprevisti e arrotondamenti
11 IVA ed eventuali altre imposte :
4% su
10% su opere
10% su imprevisti
20% su spese tecniche
20% su collaudi e pubblicità
20% su allacciamenti
€
19.237,70
€
€
€
€
€
€
€
457.772,68
1.923,77
34.000,00
5.630,00
1.666,67
500.993,11
TOTALI €
5.350.000,00
incentivo art. 18 L.109/94 su progetto € 4.555.908,59.=
4 spese per attività di consulenza e di supporto
5 eventuali spese per commissioni aggiudicatrici
6 spese per pubblicità e, ove previsto, per opere artistiche
45.559,09
7 spese per accertamenti di laboratorio e verifiche tecniche previste dal capitolato speciale di appalto,
collaudo tecnico amministrativo, collaudo statico ed altri eventuali collaudi specialistici
(compreso2%cnpaia)
sommano
€
€
€
€
€
€
4.577.726,77
19.237,70
170.000,00
28.150,00
8.333,33
Totale C 12
11
Cronoprogramma
NUOVA SCUOLA PRMARIA DI MERATE
ID
Nome attività
Durata
Mese -1 Mese 1
1
NUOVA SCUOLAPRIMARIA DI MERATE
2
inizio lavori
Mese 4
Anno 2
Mese 5
Mese 6
Mese 7
Mese 8
Anno 3
Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 Mese 13 Mese 14 Mese 15 Mese 16 Mese 17 Mese 18
1g
scavi e movimento terra
4
strutture in calcestruzzo e prefabbricato palestra
183 g
5
strutture in legno
111 g
6
murature e tavolati
29 g
7
isolamenti e impermeabilizzazioni
96 g
8
intonaci
42 g
9
Controsoffitto
68 g
10
Serramenti
71 g
11
opere in metallo
12
pavimenti e rivestimenti
107 g
13
Impianto elettrico
141 g
14
Impianti meccanici
144 g
15
tinteggiature
24 g
16
opere esterne
15 g
58 g
7g
0g
fine lavori
Progetto: NUOVA SCUOLA PRIM
Data: 17 SETTEMBRE 2007
Mese 3
347 g
3
17
Mese 2
13/01
Attività
Avanzamento
Riepilogo
Attività esterne
Divisione
Cardine
Riepilogo progetto
Cardine esterno
Scadenza
Pagina 1
21
Nuova scuola primaria per 500 alunni e centro unico di cottura delle mense scolastiche
% OTTIMISTICA
DURATA
OTTIMISTICA
% PESSIMISTICA
DURATA
PESSIMISTICA
DURATA MEDIANA
€ 180,00 65
€ 180,00 1.921
€ 180,00 528
€ 180,00 85
€ 180,00 638
€ 180,00 123
€ 180,00 200
€ 180,00 632
€ 180,00 417
€ 180,00 22
€ 180,00 71
€ 180,00 278
€ 180,00 833
€ 180,00 849
DURATA NORMALE
€ 11.683,35
€ 345.846,27
€ 95.050,12
€ 15.357,63
€ 114.861,06
€ 22.050,86
€ 35.968,38
€ 113.790,67
€ 75.088,24
€ 3.969,96
€ 12.825,30
€ 49.988,55
€ 150.025,85
€ 152.742,38
SQUADRA
OPERATIVA
20
45
20
60
30
65
65
56
25
25
65
25
30
30
UOMINI-GIORNO
COSTO MANO
D'OPERA
€ 58.416,76
€ 768.547,26
€ 475.250,58
€ 25.596,05
€ 382.870,21
€ 33.924,40
€ 55.335,97
€ 203.197,63
€ 300.352,96
€ 15.879,84
€ 19.731,23
€ 199.954,20
€ 500.086,16
€ 509.141,26
COSTO
GIORNALIERO
MANO D'OPERA
% MANO D'OPERA
Impianto elettrico
Impianti meccanici
73.897,20
972.212,28
601.191,98
32.379,00
484.330,82
42.914,36
70.000,00
257.045,00
379.946,50
20.088,00
24.960,00
252.942,06
632.608,99
644.063,70
COSTO
scavi e movimento terra
strutture in calcestruzzo e prefabbricato palestra
strutture in legno
murature e tavolati
isolamenti e impermeabilizzazioni
intonaci
Controsoffitto
pavimenti e rivestimenti
Serramenti
opere in metallo
tinteggiature
opere esterne
PREZZO
VOCI D'OPERA
calcolo delle durate delle voci d'opera con il metodo semiprobabilistico
5
11
5
3
7
3
3
6
6
3
3
5
6
6
13
175
106
28
91
41
67
105
70
7
24
56
139
141
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
13
175
106
28
91
41
67
105
70
7
24
56
139
141
100
30
30
10
30
10
10
10
10
10
10
30
10
10
26
227
137
31
119
45
73
116
76
8
26
72
153
156
15
183
111
29
96
42
68
107
71
7
24
58
141
144
12
Conformità del progetto definitivo
Il progetto definitivo di cui all’oggetto presenta elementi di novità rispetto a quanto previsto nel progetto definitivo, approvato
con Delibera di Giunta n. 112 del 05.10.2007. Sono emerse infatti differenti esigenze, anche a seguito dei pareri degli Enti
preposti: oltre all’ingrandimento della palestra al fine di consentire l’omologazione CONI dei campi di gioco, per la mensa,
recependo il parere ASL e più precisamente del S.I.A.N., si è provveduto all’ampliamento del centro unico di cottura, con la
creazione di un locale interrato di servizio, in cui allocare gli spogliatoi del personale, la dispensa, le celle frigorifere.
Tutto ciò ha comportato un aumento dei costi di realizzazione e progettazione, così sintetizzabile:
-
Importo a base d’asta:
+ € 155.908,59 (centocinquantacinquemilanovecentottovirgolacinquantanove) oltre l’iva
-
Compensi relativi ai servizi di progettazione:
+ € 6.511,33 (seimilacinquecentoundicivirgolatrentatre) comprensivi di contributi previdenziali e Iva.
Il tutto meglio specificato negli allegati computi metrici e quadro economico.
RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
22
13
Elenco elaborati
elaborati architettonici
AD00
AD01
AD02
AD03
AD04
AD05
AD06
AD07
C.01
C.02
relazione tecnica generale, quadro economico di spesa, cronoprogramma
inquadramenti
rilievo topografico
planimetria generale e pianta copertura
pianta piano terra
sezioni
prospetti e sezione h-h
verifiche superfici DM 18.12.1975
computo metrico opere edili
specifiche tecniche opere edili
VVF00
VVF01
VVF02
VVF03
VVF04
VVF05
VVF06
VVF07
relazione vvf
planimetria
pianta
impianti fm e impianti speciali
impianti illuminazione
prospetti
sezioni
centrale termica
elaborati strutturali
Indagine geologico tecnica
S.01
relazione strutturale
S.02
pianta piano fondazioni
S.03
particolari armatura fondazioni
S04
orditura in legno delle aule
S05
particolari orditura in legno
S06
pianta e sezioni solai
elaborati impianti elettrici
CPE
CME
DDPE
RTSE
EL01
EL02
EL03
EL04
Calcoli preliminari impianti elettrici – calcoli illuminotecnici
Computo metrico
Disciplinare descrittivo e prestazionale
Relazione tecnico specialistica
Destinazione d’uso e impianto di terra
Impianto di distribuzione forza motrice e impianti
Impianto di illuminazione
Impianto fotovoltaico
elaborati impianti meccanici
IM.01
impianto idrosanitario: pianta rete distribuzione
IM.02
impianto idrosanitario: pianta scarichi acque nere
IM.03
impianto ventilazione: pianta rete di mandata
IM 04
impianto ventilazione: pianta rete di ripresa e transito
IM 05
impianto di scarico acque meteoriche
IM 06
impianto solare termico e centrale termica
IM 07
impianto antincendio rete naspi
IM08
impianto rete idranti
IM09
impianto riscaldamento a pannelli radianti
Relazione tecnica impianti meccanici
Relazione tecnica ex. Dlgs 192/2005 – Dlgs 311/2006 (ex. L 10/91)
Computo metrico impianti meccanici
elaborati verifica requisiti acustici
Relazione di valutazione revisionale del clima acustico (2 fascicoli)
Relazione sulla determinazione dei requisiti acustici passivi
RELAZIONE GENERALE E QUADRO ECONOMICO
23