BREVE STORIA DELL`ORGANO L`organo è uno strumento

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BREVE STORIA DELL`ORGANO L`organo è uno strumento
BREVE STORIA DELL’ORGANO
L’organo è uno strumento antichissimo. Si ha notizia di un organo greco del sec. III a.C, molto
evoluto, con vari registri e un’estesa tastiera, alimentato da aria compressa attraverso un sistema
idraulico. I bizantini lo usavano nelle festività pubbliche. Il primo esemplare d’organo giunto in
occidente fu probabilmente quello donato nel 757 dall’imperatore d’oriente donato al re dei franchi
Pipino. Nel medioevo l’organo, divenne lo strumento liturgico per eccellenza ti trattava di uno
strumento di piccola estensione, con una sola serie di canne, la cui tastiera era costituita da leve. Nel
sec. X la tastiera assunse una forma simile a quella odierna, e fu introdotta la pedaliera; nel secolo
successivo gli organari toscani aumentarono l’estensione dello strumento fino a quattro ottave e
introdussero i primi registri. Oltre agli organi delle cattedrali, dotati di grandi canne e di enormi
mantici, per il cui funzionamento erano impiegate decine di persone, vennero costruiti organi di
dimensioni assai più ridotte: l’organo portativo
(detto così perché facilmente
trasportabile), che si suonava con la mano destra, mentre la sinistra aziona va un piccolo mantice; e
l’organo positivo,
poco più grande del portativo, che si suonava con le due mani,
mentre un’altra persona era addetta al mantice. Gli organi italiani dei secc. XVI e XVII
continuarono a essere di proporzioni abbastanza contenute, con una sola tastiera e con un solo
corpo. Nei paesi nordici invece (soprattutto nella Germania del nord) si affermarono i primi
strumenti con più tastiere e con i vari corpi separati; la pedaliera si estese notevolmente e acquistò
un’importanza crescente
.
Nell’Ottocento si cercò di costruire organo in grado di produrre sonorità orchestrali: si introdussero
a questo scopo nuovi registri e la cosiddetta cassa espressiva che, superando la dinamica a scalini
fino allora in uso, permetteva di graduare il suono in crescendo e in diminuendo. Nella seconda
metà dell’Ottocento fu introdotta la trasmissione elettrica dalla tastiera al somiere, e per
l’alimentazione dell’aria si adottarono ventilatori azionati da un motore elettrico. Nel nostro secolo
si sono sviluppate due tendenze: la prima tesa a riportare l’organo all’originaria purezza di timbro,
rinunciando alle velleità sinfoniche di tipo romantico, soprattutto è stata sottolineata l’esigenza di
eseguire la musica degli antichi maestri su strumenti dell’epoca, oppure su strumenti con
caratteristiche tecniche e timbriche analoghe a quelle degli organi per cui era stata concepita; la
seconda che vede nella ricerca di nuovi spazi acustici ed espressivi il futuro di questo strumento,
anche attraverso l’introduzione di tecnologie digitali nell’arte organaria.
LE PARTI CHE COSTITUISCONO UN ORGANO
Le CANNE dell’organo,
generalmente in metallo e legno, sono di varia lunghezza
e larghezza per produrre tutta la gamma di suoni e timbri necessari a dare vita alla “voce” dello
strumento. Il numero delle canne può arrivare a diverse migliaia.
Il SOMIERE
è una cassa di legno che comprime e distribuisce alle canne l’aria
prodotta dai mantici (azionati oggi non manualmente ma per mezzo di un motore elettrico).
I MANTICI
sono i veri e propri polmoni dell’organo. Anticamente venivano
azionati manualmente da un manticere (figura molto importante nella storia di questo strumento!),
che permetteva, attraverso la sua opera, la produzione di tutti i suoni dell’organo mettendo
l’organista nella condizione di realizzare al meglio la propria arte.
Le TASTIERE
dell’organo possono essere molteplici. In alcuni grandissimi organi
se ne contano addirittura 6. Queste vengono chiamate manuali e controllano i differenti corpi
d’organo (famiglie di canne) dello strumento.
I REGISTRI
sono una serie di pomelli o pulsanti azionando i quali l’organista può
scegliere gruppi di canne differenti, corrispondenti a diversi timbri.
La PEDALIERA
è formata da aste di legno lunghe per i tasti diatonici e corte per
quelli cromatici, come per le tastiere; attraverso la pedaliera, suonata con i piedi con una particolare
tecnica, si producono i suoni più gravi.
Le STAFFE
si trovano generalmente sopra la pedaliera al centro della consolle (la
parte dello strumento che ospita le tastiere, i registri e la pedaliera). Si azionano con i piedi e
servono a controllare l’intensità del suono prodotto.
Elaborazione a cura di Fabrizio Marchionni