Il cancro del Castagno, questo sconosciuto
Transcript
Il cancro del Castagno, questo sconosciuto
Il cancro del Castagno, questo sconosciuto Il genere “Castanea” raccoglie quattro specie principali: il castagno cinese (C. mollissima), il castagno giapponese (C. crenata), il castagno americano (C. dentata) e il castagno europeo (C. sativa). La loro separazione da un comune antenato è avvenuta tra ceppi asiatici e ceppo europeo ca. 40-60 milioni di anni fa, mentre più recente (35 milioni) è la migrazione verso l’America. Questa separazione e questo isolamento geografico hanno permesso un’evoluzione divergente che si manifesta sia a livello morfologico che fisiologico. L’isolamento genetico non è però totale, tanto che le specie sono ancora in grado di ibridarsi tra loro. Forestaviva - no. 44 - marzo 2009 La specie americana dominava le foreste naturali dal New England fino agli stati a sud della catena degli Appalachi. Esemplari secolari raggiungevano altezze fino a 35 m con diametri di alcuni metri (foto). Oltre al legno d’opera e ai frutti, l’interesse economico del castagno americano era dato dalla possibilità di estrarre i tannini, presenti in abbondanza nel legno e nella corteccia, e di usarli per la concia delle pelli. 14 Un Castagno americano (Castanea dentata [Marshall] Borkhausen) nel Connecticut 1905, alto 25 m, 70 cm di diametro e vecchio 103 anni. Il castagno europeo deve la sua forte espansione ai Romani, i quali usavano il castagno soprattutto come legname per paleria. Più tardi anche la produzione di castagne diventò una base di sostentamento dell’economia montana di molte regioni europee. Il ruolo e lo sviluppo della castanicoltura asiatica è meno conosciuta, anche se il frutto e i suoi derivati appaiono regolarmente nella tradizione culinaria cinese e giapponese. Nel 1904 Hermann Merkel, forestale presso lo zoo del Bronx, notò diversi castagni morenti. Portò del materiale a William Murrill, micologo del giardino botanico di New York, il quale identificò la causa in un fungo patogeno che chiamò Diaporthe parasitica, rinominato più tardi Endothia parasitica e infine riclassificato come Cryphonectria parasitica. In America a questa scoperta seguì dapprima una disputa sull’approccio da seguire (nessuna lotta, eradicazione meccanica, lotta chimica). La situazione precipitò nel 1911, allorché la malattia raggiunse i grandi castagni dell’agglomerato di Filadelfia. La città mise a disposizione 160’000 USD mentre lo Stato della Pensilvenia ben 275’000 USD, cifre enormi che indicizzate ai nostri giorni corrispondono a 5,5 milioni di USD. Tra le proposte per arginare l’avanzata della malattia vi era anche quella di creare una fascia tampone larga diverse miglia dove ogni castagno sarebbe stato abbattuto. In realtà la malattia avanzò più veloce (40 km l’anno!) di qualsiasi messa in opera di piani di lotta e in un’inchiesta del 1912 si scoprì che probabilmente anche in Virginia vi erano già focolai nel 1907. Molti soldi furono spesi vanamente in trattamenti con poltiglia bordolese (rame e calcio), nell’abbattimento di alberi interi e in tagli fitosanitari di materiale infetto. A 40 anni dalla sua scoperta, il fungo aveva già colonizzato tutta l’area castanile naturale dell’America orientale, causando nel giro di 15 anni dalla sua comparsa la morte della parte aerea di tutte le piante presenti in una determinata zona. Fra gli studiosi iniziò un dibattito sull’origine del fungo. Fra le due ipotesi più accreditate, la prima postualva un’evoluzione da saprofita a parassita del fungo a partire da antenati saprofiti decompositori del legno di quercia e faggio e sotto l’effetto delle particolari condizioni di aridità degli Stati atlantici del Sud. Questa pista fu velocemente abbandonata poiché i tre funghi potenziali antenati di C. parasitica erano completamente diversi. La seconda suggeriva invece l’introduzione accidentale del patogeno. Ricerche in Europa non rilevarono la presenza di C. parasitica Dipartimento federale dell’economia DFE Stazione di ricerca Agroscope Changins-Wädenswil ACW e retro-incroci di varie specie di castagno e ancor oggi la Fondazione per il Castagno Americano (American Chestnut Foundation) cerca di rivitalizzare l’interesse attorno a questa specie. Quando nel 1938 la malattia è stata scoperta anche in Europa, l’asse delle ricerche sul patogeno e sulla resistenza delle varie specie di castagno si è allargato al vecchio continente. Ciononostante ai ricercatori americani dobbiamo importanti scoperte sull’epidemiologia di C. parasitica. È per esempio a Jaynes, Day e Anagnostakis che dobbiamo la dimostrazione dell’esistenza di un infettivo virale (doppia molecola di RNA circolare) all’interno dei ceppi fungini a virulenza attenuata e della scoperta dei meccanismi di trasmissione di questa ipovirulenza attraverso la formazione di anastomosi ifali (ponti tra due miceli). Cesare Gessler Patologia vegetale, Istituto di biologia integrata, Politecnico federale di Zurigo, 8092 ETHZ. ma solo di Endothia radicalis. Nel 1913 si scoprì la malattia in un vivaio nel Nord Carolina su castagni importati dal Giappone. Le esplorazioni si rivolsero così verso oriente dove non solo si individuò il patogeno, ma fu osservare come i castagni asiatici fossero molto più resistenti alla malattia. Dopo una pausa dovuta alla Prima Guerra Mondiale le attività di ricerca si concentrarono sulla resistenza dei castagni cinesi e giapponesi, anche perché nel 1925, quando la malattia toccò le foreste della Carolina e del Tennessee dove si trovava gran parte delle fabbriche per l’estrazione del tannino, la prima priorità era data al salvataggio e alle possibilità di ripristino del patrimonio castanile. Si tentò anche l’importazione di semi e la piantagione di 236’000 castagni asiatici. Operazione fallimentare, visto che questi castagni mal si adattarono ai freddi invernali e al suolo poco fertile. Si andò così incontro alla scomparsa delle grandi foreste di castagno americano, avvenimento che coincise con cambiamenti radicali della società di allora, con la grande depressione e, infine, con la Seconda Guerra Mondiale. Ciononostante in America sono sopravvissuti alcuni programmi di selezione attraverso incroci news dal mondo forestale Modifica Regolamento della Legge cantonale sulle foreste (RLCFo) del 22.10.2002 Su proposta del Dipartimento del territorio, il Regolamento della legge cantonale sulle foreste è modificato come segue: Art. 48 cpv. 1 e 2 1) La frequentazione di un corso di abilitazione riconosciuto dalla Sezione e il relativo superamento dell’esame sono obbligatori per chi svolge lavori di taglio ed esbosco a titolo professionale e per chi svolge lavori di taglio ed esbosco di oltre 15 mc all’anno per il proprio fabbisogno o per quello di terzi. 2) La Sezione, nell’ambito delle offerte annuali di postformazione, organizza i corsi di abilitazione e i relativi esami in collaborazione con le associazioni professionali e gli enti interessati. Forestaviva - no. 44 - marzo 2009 Castagno americano di circa 6 m di diametro fotografato attorno al 1900. (Forest History Society, Inc.) 15