Il maiale

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Il maiale
Non diffamate il maiale – Appunti 16
Si conoscono tante e sempre più cose sull’intelligenza
degli animali, sulle loro abitudini, sui loro comportamenti,
sulla loro struttura nervosa, ma è impossibile sapere come vedono il mondo e dunque chi sono. Ci sono grandi
racconti che hanno cercato di entrare nel mondo animale, ma il mondo animale e soprattutto la psiche animale,
restano un mistero tra i più grandi. Talvolta il valore simbolico di un animale è univoco, talora invece ambivalente
e anche contraddittorio.
L’edizione di “Frate Indovino”, l’almanacco dei francescani per il 2012, era dedicato
all’’’elogio degli asinelli”, ovvero la riscossa degli ultimi. Se l’asino è un animale che merita
una riabilitazione, questo vale ancor di più nel caso del maiale. Lo dimostra Roberto Finzi
nel godibile libro “L’onesto porco” (Bompiani). Questo saggio, questa “storia di una diffamazione” del porco, in parte è una gustosa ricerca che ha tutto il sapore dell’erudizione,
unita a una poesia della carnalità. Mi sarebbe piaciuto, in gioventù, avere un maiale, almeno uno piccolo: ma, in una casa di città ... !
Il maiale non è un animale qualsiasi, quasi in nessuna cultura. Anzitutto può essere chiamato maiale o porco (e questo fa già una differenza) a seconda che lo si consideri
vivo o morto; e poi può essere simbolo di ogni vizio (sporcizia, lussuria, gola ecc), o animale da compagnia e d'affezione (come in sant'Antonio). Il divieto, poi, di mangiare carne di maiale non è motivato nella Bibbia in maniera irreprensibile dal punto di vista logico; i suoi vizi sono probabilmente legati alla sua
pericolosità (il maiale selvatico è difficilmente distinguibile dal cinghiale, che nella tradizione favolistica
condivide la forza e l'aggressività del leone); ma d'altro canto la tradizione insiste anche sull'intelligenza
del maiale, paragonato al cane, all'elefante, alle scimmie. (da Wikipedia)
Leggo e condivido ciò che scrisse il naturalista inglese William Henry Hudson (1841-1922):“Provo un sentimento d'amicizia verso i maiali e li considero tra le bestie più intelligenti. Mi piacciono il temperamento e l'atteggiamento verso l'uomo. Non è sospettoso o timidamente sottomesso, come i cavalli, i bovini e le pecore; nemmeno
impudente e strafottente come la capra; non è ostile come l'oca, né condiscendente come il gatto; o parassita e
adulatorio come il cane. Il maiale dà per scontato che capiamo il suo linguaggio e ci osserva senza servilismo o
insolenza. Ci dimostra un cameratismo, un'aria cordiale”.
Il maiale nella leggenda
Secondo una leggenda cinese, il Buddha, nel presentimento della sua fine sulla
Terra, chiamò a raccolta tutti gli animali della terra, ma solo 12 andarono ad offrire il loro saluto. Come premio per la loro fedeltà il Buddha decise di chiamare
ogni anno del ciclo lunare con il nome di ciascuno dei 12 animali accorsi;
nell'ordine: Topo, Bufalo, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra,
Scimmia, Gallo, Cane e Maiale (in cinese ZHU).
La simbologia del maiale ha una lunga tradizione a partire dall’Odissea di Omero: la maga Circe trasforma gli uomini di Ulisse in animali, tra cui i maiali. Il suo
aspetto florido e il suo modo di mangiare, insieme al suo bisogno di rotolarsi nel
fango, lo pongono in una posizione simbolica duale che l’uomo ha elaborato: da
un lato rappresenta la fertilità, la ricchezza (la scrofa è associata alla Grande
Madre); dall’altro è simbolo di voracitá, ingordigia, lussuria.
In Oriente il maiale mantiene la stessa dualità simbolica dell’Occidente. Incontriamo la scrofa di Diamante (nel buddismo tibetano) come simbolo della Madre
e regina del cielo, mentre in altre correnti del buddismo esso rappresenta ingordigia e ignoranza.
Nell'antico Egitto la scrofa che divora i suoi piccoli era un simbolo della dea del
cielo Nut, i cui figli, le stelle, scompaiono al mattino per rinascere la sera.
Nella religione islamica ed ebraica è vietato, per i fedeli, mangiarne la carne, che è considerata impura.
Nel cristianesimo, del maiale è prevalso l'aspetto simbolico più ombroso; esso rappresenta la lussuria,
l’ingordigia, la sensualità: Satana. E già lo incontriamo nella parabola del Vangelo secondo Matteo, nel famoso
"Discorso della montagna", in cui Gesù esorta: "Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi".
Nella parabola "Il figliuol prodigo", del Vangelo secondo Luca, il giovane, lasciata la ricca casa paterna, diviene
guardiano dei porci. "Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci, ma nessuno gliene dava",
così si trova a raggiungere il gradino più basso per un ebreo ligio alla legge. Sarà anche grazie a
quest’esperienza (l’essere guardiano dei maiali, e quindi fare i conti con ciò che i maiali simboleggiano) che il
figliol prodigo prenderà la decisione di ritornare alla casa del padre non più innocente, stato in cui si trovava alla
partenza, ma responsabile e più cosciente di sé e delle proprie forze inconsce.
Nel "Dizionario del folklore argentino" si legge che: "A nord di Cordova si parla di una scrofa incatenata che, soprattutto di notte, s'aggira nella regione. Gente che abita in vicinanza della stazione ferroviaria, assicura che
questa scrofa in catene a volte procede a scivolo sui binari. Altri affermano che non di rado corre lungo i fili del
telegrafo, producendo con le catene un rumore infernale. Nessuno ha mai potuto vederla, poiché quando la si
cerca sparisce misteriosamente”. (fonti diverse)
Il Maiale da noi
Dicesi di animale comune a quattro zampe (Femm. scrofa) che ha due unghie divise, pelo e naso adatti a scavare; allevato dagli esseri umani per la sua carne. Infatti si dice che del maiale non si butta via nulla:
Nel mondo contadino, la mattanza del maiale era una festa. In cascina la concitazione era già alta la mattina del
giorno in cui sarebbe passato il macellaio. Una concitazione che saliva con più si avvicinava il momento e coinvolgeva tutti. Gli uomini, che dovevano aiutare il macellaio; le donne, “ferriste” come in sala operatoria, a controllare che fosse tutto pronto; i ragazzi più grandi, futuri operatori, che avrebbero dovuto imparare il mestiere
standosene lontani, fuori dai piedi degli adulti. Tutto si sarebbe svolto all’aperto, sull’aia.
Protagonista e vittima sacrificale della festa: il maiale. Quel maiale,
così amorevolmente accudito fin da lattonzolo, fin dalla prima infanzia perché crescesse
bene. I primi mesi lasciato libero di scorrazzare allegramente
sull’aia a rincorrere le
galline, ignaro che
l’amico uomo gli stesse preparando la morte. Una buona morte:
“Con un solo colpo di stiletto, ben dato nel mezzo del cranio, tanto
così più su degli occhi”. Una buona morte, indolore, ... piacevole?!
Nel bel mezzo della Festa del Maiale di Casale Popolo 1942 ci capitai anch’io. Ci arrivai a bordo di un carro agricolo, trainato da un cavallo bolso e condotto da mio cugino Carlo,
sfollato come me presso zia Maria, una sorella di nostra nonna. Avevo sette anni e non comprendevo il perché
di tanta concitazione, non immaginavo che quel giorno sarebbe finito in un modo cruento, nella cascina fuori
porta di un lontano parente. Carlo forse lo sapeva, voleva esserci, e io gli sarei servito da garanzia che avrebbe
condotto il cavallo con prudenza. Quando ci videro arrivare, i ragazzi della cascina, mi gridarono di raggiungerli
in cima alla catasta di balle di paglia, dove spesso andavamo a giocare di nascosto, perché il salirci era considerato pericoloso. Però gli adulti quel giorno avevano altro a cui pensare.
“Con un solo colpo ...”. Quella volta qualcosa non funzionò. Le zampe
saldamente legate due a due, la testa penzolante intrisa di sangue, più
forte di un toro strappò il gancio dell’argano e si mise a scorrazzare per
l’aia, grugnendo di dolore e di rabbia, sembrava volesse farsi giustizia attaccando con inaudita ferocia obbiettivi che solo lui in quelle condizioni
poteva vedere. Forse, gli amici uomini in cui aveva riposto la sua fiducia.
1 Testa - 2 Guanciale, gola - 3 Lardo - 4 Coppa - 5 Lombo o lonza - 6 Costine - 7 Spalla - 8 Zampa - 9 Zampino - 10 Filetto 11 Culatello - 12 Pancetta - 13 Coscia, prosciutto – Il sangue, il cuore, il fegato, il grasso - I budelli per confezionare salami.
E.A.
Il maiale in alcune accezioni
Insegna di un ristorante
Arista
Maiali all’attacco di una nave (2^ Guerra Mondiale)
Legge Elettorale, abrogata?
Eletto con la Legge Elettorale ... abrogata
Jambon de Paris? Jabugo iberico? No, no: Prosciutto italico!
... non si butta via nulla
Il corrotto
Ce lo facciamo un panino?
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Allevamento in batteria
Salvadanaio