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CONSIGLIO
DELL'UNIONE EUROPEA
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(OR. en)
PRESSE 96
PR CO 22
COMUNICATO STAMPA
3082ª sessione del Consiglio
Affari esteri
Lussemburgo, 12 aprile 2011
Presidente
Catherine ASHTON
Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la
politica di sicurezza
STAMPA
Rue de la Loi, 175
B – 1048 BRUXELLES
Tel.: +32 (0)2 281
/ 6319
Fax: +32 (0)2 281 8026
[email protected] http://www.consilium.europa.eu/Newsroom
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Principali risultati del Consiglio
Il Consiglio ha discusso in merito alla situazione in Costa d'Avorio successivamente all'arresto di
Laurent Gbagbo e ha adottato conclusioni in cui si rallegra della dichiarazione del presidente
Ouattara di voler perseguire una politica di riconciliazione e ricostruzione. Al fine di assistere il
rilancio dell'economia della Costa d'Avorio, il Consiglio ha revocato le misure restrittive nei
confronti dei porti di Abidjan e di San Pedro, della Société Ivoirienne de Raffinage e del Comité de
Gestion de la Filière Café et Cacao, e prenderà in considerazione la revoca di ulteriori misure per
tener conto dell'evolversi della situazione.
I ministri hanno svolto una discussione politica approfondita sul vicinato meridionale dell'UE,
incentrandosi sulla Libia, e includendo la Siria, lo Yemen e il Bahrein. Il Consiglio ha adottato
conclusioni su ciascuno di questi quattro paesi. Ha altresì riesaminato le sanzioni nei confronti
della Libia, in particolare prorogando il congelamento dei beni imposto dall'UE in Libia a una
serie di entità, anche nel settore del petrolio e del gas, e ad alcune persone.
Il Consiglio ha svolto uno scambio di opinioni sul processo di pace in Medio Oriente prima della
riunione internazionale del comitato ad hoc di collegamento presieduta dall'alto rappresentante
che si terrà a Bruxelles il 13 aprile.
Il Consiglio ha adottato conclusioni e misure restrittive nei confronti della Birmania/Myanmar.
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SOMMARIO1
PARTECIPANTI................................................................................................................................5
PUNTI DISCUSSI
Vicinato meridionale ............................................................................................................................7
Libia......................................................................................................................................................7
Siria ......................................................................................................................................................9
Yemen ................................................................................................................................................10
Bahrein ...............................................................................................................................................11
Costa d'Avorio....................................................................................................................................12
Processo di pace in Medio Oriente.....................................................................................................14
Servizio europeo per l'azione esterna .................................................................................................14
Varie ...................................................................................................................................................14
Kirghizistan ........................................................................................................................................14
Afghanistan ........................................................................................................................................14
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Per le dichiarazioni, conclusioni o risoluzioni formalmente adottate dal Consiglio, il titolo del punto
pertinente riporta un'apposita indicazione e il testo è ripreso tra virgolette.
I documenti di cui viene indicato il riferimento sono accessibili nel sito Internet del Consiglio
http://www.consilium.europa.eu.
Gli atti adottati che comportano dichiarazioni a verbale del Consiglio accessibili al pubblico sono
contrassegnati da un asterisco; dette dichiarazioni sono disponibili nel summenzionato sito Internet del
Consiglio o possono essere ottenute presso il servizio stampa.
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ALTRI PUNTI APPROVATI
POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE
–
Birmania/Myanmar ................................................................................................................................................15
–
Iran.........................................................................................................................................................................17
–
Consiglio di cooperazione del Golfo .....................................................................................................................17
–
Repubblica moldova - partecipazione ai programmi UE .......................................................................................17
–
Palestina - accordo euromediterraneo ....................................................................................................................17
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PARTECIPANTI
Alto rappresentante
Sig.ra Catherine ASHTON
Belgio:
Sig. Steven VANACKERE
Bulgaria:
Sig. Nickolay MLADENOV
Repubblica ceca:
Sig. Karl SCHWARZENBERG
Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di
sicurezza
Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri e delle
riforme istituzionali
Ministro degli affari esteri
Primo Vice presidente del governo e Ministro degli affari
esteri
Danimarca:
Sig.ra Lene ESPERSEN
Ministro degli affari esteri
Germania:
Sig. Guido WESTERWELLE
Vice Cancelliere e Ministro federale degli affari esteri
Estonia:
Sig. Urmas PAET
Ministro degli affari esteri
Irlanda:
Sig. Eamonn GILMORE
Vice Primo Ministro (Tánaiste) e Ministro degli affari
esteri e del commercio
Grecia:
Sig. Dimitris DROUTSAS
Ministro degli affari esteri
Spagna:
Sig. Diego LÓPEZ GARRIDO
Segretario di Stato per l'Unione europea
Francia:
Sig. Alain JUPPÉ
Ministro di Stato, Ministro degli affari esteri ed europei
Italia:
Sig. Franco FRATTINI
Ministro degli affari esteri
Cipro:
Sig. Markos KYPRIANOU
Ministro degli affari esteri
Lettonia:
Sig. Ăirts Valdis KRISTOVSKIS
Ministro degli affari esteri
Lituania:
Sig. Audronius AŽUBALIS
Ministro degli affari esteri
Lussemburgo:
Sig. Jean ASSELBORN
Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri e
dell'immigrazione
Ungheria:
Sig. János MARTONYI
Ministro degli affari esteri
Malta:
Sig. Tonio BORG
Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri
Paesi Bassi:
Sig. Tom DE BRUIJN
Rappresentante permanente
Austria:
Sig. Michael SPINDELEGGER
Ministro federale degli affari europei ed internazionali
Polonia:
Sig. Radosław SIKORSKI
Ministro degli affari esteri
Portogallo:
Sig. Luis AMADO
Ministro di Stato, Ministro degli affari esteri
Romania:
Sig. Teodor BACONSCHI
Ministro degli affari esteri
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Slovenia:
Sig. Samuel ŽBOGAR
Slovacchia:
Sig.ra Milan JEZOVICA
Ministro degli affari esteri
Sottosegretario di Stato presso il Ministero degli affari
esteri
Finlandia:
Sig. Alexander STUBB
Ministro degli affari esteri
Svezia:
Sig. Carl BILDT
Ministro degli affari esteri
Regno Unito:
Sig. William HAGUE
Commissione:
Sig. Štefan FÜLE
Sig. Andris PIEBALGS
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Primo Segretario di Stato, Ministro degli affari esteri e del
Commonwealth
Membro
Membro
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PUNTI DISCUSSI
Vicinato meridionale
Nel corso della colazione i ministri hanno svolto una discussione politica approfondita sul vicinato
meridionale dell'UE, incentrandosi sulla situazione in Libia e includendo il Bahrein, la Siria e lo
Yemen.
Libia
Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"1.
Il Consiglio ha accolto con favore gli sforzi prodigati dalla comunità internazionale per
garantire l'attuazione in Libia delle risoluzioni 1970 e 1973 del Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite. Ricordando la necessità di una stretta cooperazione tra tutti i partner
internazionali, il Consiglio si è compiaciuto della conferenza sulla Libia svoltasi a Londra il
29 marzo e della costituzione del gruppo di contatto sulla Libia. La creazione di questo
gruppo, insieme con le ulteriori misure descritte a grandi linee in sede di conferenza,
rappresenta una piattaforma importante per il coordinamento delle iniziative della comunità
internazionale. Il Consiglio attende con interesse la prima riunione del gruppo di contatto, che
si terrà a Doha il 13 aprile. L'Unione europea è pronta ad intensificare i propri sforzi, in linea
con la risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, per promuovere una soluzione
politica in stretta collaborazione con l'ONU, la Lega degli Stati arabi, l'Unione africana e altri
partner interessati.
2.
Il Consiglio ha invitato a un cessate il fuoco immediato e concreto. Il Consiglio ha ribadito
l'invito al colonnello Gheddafi ad abbandonare il potere immediatamente. Esso ha
nuovamente condannato il rifiuto del regime libico di rispettare le risoluzioni ONU 1970 e
1973. Ha rinnovato l'appello al regime libico affinché metta fine alla violenza contro i
cittadini e rispetti pienamente i diritti umani. Il Consiglio ha inoltre chiesto l'osservanza totale
del diritto umanitario internazionale, in particolare la protezione dei civili. A questo riguardo,
ha rilevato l'importanza della cooperazione con la Corte penale internazionale ed ha
apprezzato la decisione, del 25 marzo, della Corte africana dei diritti dell'uomo e dei popoli.
3.
Coloro che collaborano con il regime si trovano di fronte a una scelta: continuare ad essere
associati alla repressione brutale del popolo libico da parte del colonnello Gheddafi, oppure
sostenere una transizione ordinata a guida libica verso la democrazia attraverso un dialogo su
basi ampie, nell'interesse della sicurezza e della prosperità di tutta la popolazione libica.
Occorre garantire l'unità e l'integrità territoriale della Libia. Il Consiglio ha preso atto della
"visione di una Libia democratica" del Consiglio nazionale transitorio, che giudica come un
contributo al processo di transizione.
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4.
Il Consiglio ha espresso profonda preoccupazione per la grave situazione umanitaria in Libia e
ai suoi confini. Ha constatato che esiste il rischio di un ulteriore deterioramento della situazione
provocato dai flussi di sfollati e di migranti dovuti al conflitto. Ha ricordato in particolare
l'obbligo di assicurare un accesso senza ostacoli per l'assistenza umanitaria. Il Consiglio ha
mostrato apprezzamento per il ruolo del Segretario generale dell'ONU nel coordinamento
dell'assistenza umanitaria. L'UE è altresì determinata a proseguire il suo contributo attivo agli
interventi umanitari a favore del popolo libico e si tiene pronta ad intensificare gli sforzi al
riguardo, in coordinamento con le Nazioni Unite ed altre organizzazioni competenti.
5.
L'UE ha deciso che, se le verrà richiesto dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento
degli affari umanitari (OCHA), condurrà un'operazione PSDC, "EUFOR Libia", per fornire
sostegno all'assistenza umanitaria nella regione, nel pieno rispetto dei principi che disciplinano
l'intervento umanitario, in particolare imparzialità e neutralità. A tal fine l'UE ha nominato un
comandante dell'operazione e designato un comando operativo a Roma. Il Consiglio ha
incaricato il comandante dell'operazione di occuparsi con urgenza dell'ulteriore pianificazione,
in stretta cooperazione e complementarità con l'ONU, la NATO ed altri attori, affinché l'UE sia
in grado di reagire rapidamente a sviluppi con riguardo alla situazione sul piano umanitario e
della sicurezza. Nell'ambito dei preparativi, l'UE è disponibile a prendere in considerazione le
offerte di contributi da Stati terzi, tra cui i paesi della regione, su invito del CPS.
6.
Rifacendosi alle conclusioni del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo e alle conclusioni del
Consiglio "Giustizia e affari interni" dell'11 e 12 aprile, l'UE e i suoi Stati membri sono pronti
a dimostrare concreta solidarietà agli Stati membri esposti più direttamente ai flussi migratori
e a fornire il necessario sostegno a seconda dell'evolversi della situazione.
7.
Il Consiglio ha adottato in data odierna ulteriori misure restrittive, ivi compreso nel settore del
petrolio e del gas, nei confronti del regime e adotterà le ulteriori misure necessarie per
impedire che il regime continui ad essere finanziato. A tal proposito il Consiglio e gli Stati
membri continueranno a privare completamente il regime di tutti i finanziamenti risultanti
dalle esportazioni di petrolio e gas.
8.
Il Consiglio ha sottolineato che l'UE è pronta ad aiutare la Libia a lungo termine nonché a
svolgere un ruolo di guida per favorire la stabilizzazione, costruire uno stato costituzionale
democratico, sviluppare lo stato di diritto e sostenere la società civile."
Il Consiglio ha adottato la normativa che estende il congelamento dei beni deciso autonomamente
dall'UE a una serie di entità, comprese entità nel settore del petrolio e del gas, e ad alcune persone.
Ha altresì ritirato una persona dagli elenchi dell'UE delle persone soggette a restrizioni di viaggio e
a un congelamento dei beni.
La decisione e il regolamento adottati in data odierna saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale
giovedì 14 aprile 2011.
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Siria
Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"1.
Il Consiglio è estremamente preoccupato per la situazione in Siria. Si rammarica per le
numerose morti causate dalle violenze in corso, condanna fermamente l'uso della forza da
parte delle forze di sicurezza nei confronti di manifestanti pacifici ed esorta le autorità a dare
prova di moderazione. Il Consiglio chiede l'immediato rilascio delle persone che sono state
arrestate in connessione con le manifestazioni pacifiche. Il Consiglio chiede alle autorità
siriane di investigare sulla morte dei manifestanti e di garantire che i responsabili rendano
conto dei loro atti in un processo equo e trasparente.
2.
Il Consiglio invita le autorità siriane a rispondere con urgenza alle legittime richieste della
popolazione siriana anche tramite la revoca dello stato di emergenza. Sottolinea l'importanza
di un programma di riforme politiche chiaro e credibile e l'intenzione annunciata di riforme
politiche deve essere più ambiziosa e supportata da un calendario concreto di attuazione.
Prende atto della nomina di un nuovo primo ministro e attende con interesse la formazione di
un nuovo governo che dovrebbe con urgenza avviare le riforme necessarie.
3.
Il Consiglio rileva l'annunciata formazione di una serie di comitati per il riesame della
legislazione e auspica che essi avanzino proposte concrete in vista di un governo inclusivo,
aperto e rappresentativo. Le autorità siriane devono rispettare gli impegni assunti a livello
internazionale in materia di rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali compresa la
libertà di riunione, di espressione e dei media. Il Consiglio esorta le autorità siriane a
rilasciare senza ulteriori indugi tutti i prigionieri politici e i difensori dei diritti umani.
4.
Il Consiglio monitorerà attentamente gli eventi ed è pronto, se del caso, a riesaminare le sue
politiche nei confronti della Siria, anche tramite il sostegno, dopo il suo avvio, di un genuino
processo di riforme."
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Yemen
Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"Il Consiglio manifesta nuovamente la sua più viva preoccupazione per il deteriorarsi della
situazione nello Yemen. Condanna fermamente la nuova ondata di violenze e repressioni contro
manifestanti pacifici e deplora profondamente le ulteriori perdite di vite umane. Ribadisce che è
necessario far fronte alle proteste pacificamente.
Il Consiglio esorta le autorità yemenite ad attenersi alla loro responsabilità di rispettare e tutelare i
diritti umani e le libertà fondamentali di tutte le persone, compresa la loro libertà di espressione, di
garantirne la sicurezza ed evitare ulteriori spargimenti di sangue. Il Consiglio e gli Stati membri
sottolineano che manterranno l'intera gamma delle loro politiche nei confronti dello Yemen sotto
costante riesame alla luce dell'evolversi della situazione.
L'Unione europea chiede che sia svolta un'indagine completa e indipendente su tutti gli eventi
recenti che sono sfociati nella perdita di vite umane e in ferimenti. I responsabili devono rispondere
delle loro azioni ed essere consegnati alla giustizia.
Il Consiglio invita nuovamente il governo dello Yemen e tutte le parti in causa ad avviare
immediatamente un dialogo costruttivo, globale e inclusivo con i partiti di opposizione e con i
giovani. L'UE è pronta a sostenere questo processo. A tale riguardo il Consiglio accoglie con favore
l'iniziativa del CCG riconoscendo appieno il ruolo che quest'ultimo può svolgere come mediatore. Il
Consiglio esorta il presidente Saleh ad adottare senza indugio provvedimenti concreti per consentire
una transizione politica credibile e pacifica nello Yemen."
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Bahrein
Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"Il Consiglio ribadisce la propria profonda preoccupazione per la situazione in Bahrein e per la
mancanza di progressi tangibili verso un dialogo che dovrebbe far fronte alle legittime
preoccupazioni di tutto il popolo bahreinita.
Il Consiglio è altresì preoccupato per l'arresto di coloro che esercitano il legittimo diritto alla libertà
di espressione. Le persone che sono state arrestate per essersi espresse pacificamente dovrebbero
essere rilasciate immediatamente. Il Governo e le forze di sicurezza hanno il chiaro dovere di
rispettare pienamente i diritti umani e le libertà fondamentali di tutte le persone, senza
discriminazioni, così come di rispettare le norme internazionali a questo proposito. Il Consiglio
esorta le autorità a effettuare ulteriori indagini su tutti gli eventi recenti che sono sfociati nella
perdita di vite umane e in ferimenti.
Il Consiglio fa appello a tutte le parti in causa affinché adottino rapidamente misure concrete e
significative tali da consentire l'avvio di un dialogo costruttivo che conduca a riforme effettive."
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Costa d'Avorio
Il Consiglio ha discusso la situazione in Costa d'Avorio e ha adottato le seguenti conclusioni:
"1.
A seguito dell'arresto di Laurent Gbagbo, l'UE si compiace della dichiarazione del presidente
Ouattara secondo cui egli intende perseguire una politica di riconciliazione e ricostruzione in
Costa d'Avorio. Essa lancia un appello affinché tutte le parti si astengano immediatamente da
ulteriori atti di violenza o di intimidazione. L'UE sottolinea la necessità di una piena
cooperazione con le legittime autorità nel rapido ripristino della legge e dell'ordine in tutto il
paese. È essenziale creare quanto prima condizioni che consentano a tutti i cittadini di tornare
alle proprie case e al proprio lavoro, senza paura e senza timore di vessazioni, e riprendere
una vita normale in pace e sicurezza. L'UE si impegna a sostenere la creazione di siffatte
condizioni e il ripristino dell'armonia sociale e politica. Si tratta di un'opportunità storica.
2.
L'UE si compiace per l'impegno del presidente Ouattara di realizzare la riconciliazione
nazionale. È pronta a sostenere i lavori della proposta commissione per la verità e la
riconciliazione e incoraggia il presidente Ouattara a formare un governo inclusivo, che goda
di un ampio sostegno e rappresenti tutte le regioni e tutte le correnti di opinione politica del
paese. Il processo di riconciliazione porrà le basi per la ripresa del paese. A tal fine, l'UE
riconosce l'importanza del disarmo, della smobilitazione e del reinserimento (DDR) nonché
della riforma del settore della sicurezza. Esorta la commissione internazionale d'inchiesta
sulle violazioni dei diritti umani, istituita dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite il
25 marzo 2011, a indagare quanto più celermente e accuratamente su siffatte presunte
violazioni. Come l'UE ha ripetutamente affermato in precedenti occasioni, tutti coloro che
sono risultati responsabili di tali crimini devono rispondere dei loro atti. Essa si compiace
pertanto per l'impegno del presidente Ouattara di combattere l'impunità e di appoggiare i
lavori della commissione internazionale. Non si deve consentire che l'impunità comprometta
il ripristino della fiducia dei cittadini nel governo e nelle forze di sicurezza.
3.
L'UE ritiene che la posizione unitaria della comunità internazionale sia stata fondamentale nella
risoluzione della crisi. Riconosce l'unità d'intenti dimostrata dalla Comunità economica degli
Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS), dall'Unione economica e monetaria dell'Africa
occidentale (UEMOA) e dall'Unione africana (UA). Anche le Nazioni Unite hanno svolto un
ruolo particolarmente decisivo. L'UE apprezza il ruolo fondamentale e costante dell'operazione
delle Nazioni Unite in Costa d'Avorio (UNOCI), con l'ausilio della forza francese "Licorne", per
proteggere la popolazione civile in Costa d'Avorio conformemente al suo mandato e alla
risoluzione 1975 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
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4.
L'UE si dichiara pronta a sostenere la ricostruzione economica del paese in tempi brevi. Per
contribuire al rilancio dell'economia della Costa d'Avorio e in risposta alla richiesta pubblica
del presidente Ouattara, il Consiglio ha deciso di revocare con effetto immediato le misure
restrittive nei confronti dei porti di Abidjan e di San Pedro, della Société Ivoirienne de
Raffinage e del Comité de Gestion de la Filière Café et Cacao. In consultazione con il
governo della Costa d'Avorio, valuterà l'opportunità di revocare ulteriori misure per adeguarsi
al mutare della situazione. L'UE sta predisponendo, in consultazione con il governo del
presidente Ouattara e avvalendosi di tutti i suoi strumenti, un pacchetto globale per la ripresa.
Ripristinerà appieno i programmi di assistenza allo sviluppo prima possibile e valuterà
l'opportunità di fornire un'assistenza in termini di finanziamento rapido per far fronte alle
necessità immediate.
5.
L'UE è ancora seriamente preoccupata per la situazione umanitaria nel paese e le ripercussioni
sui paesi vicini, in particolare la Liberia. Collaborerà strettamente con l'ONU e le altre
agenzie internazionali per alleviare le sofferenze delle persone sfollate a causa del conflitto o
bisognose di beni di prima necessità sul posto. Oltre ai 30 milioni di EUR già forniti dalla
Commissione e dai contributi bilaterali degli Stati membri, l'UE si è impegnata a prestare
ulteriore assistenza umanitaria laddove necessario. È fondamentale garantire uno spazio
umanitario sicuro per l'inoltro urgente ed efficace dell'aiuto umanitario.
6.
L'UE deplora profondamente l'inutile perdita di vite umane e la distruzione della prosperità
economica che ha accompagnato la crisi attuale. È importante, non solo per la Costa d'Avorio
ma per l'intera regione, che con il ripristino di un governo responsabile il paese possa ritornare
alla stabilità, alla pace e alla prosperità, per poter ricostruire le vite distrutte, ricongiungere le
famiglie, riprendere una vita normale. L'UE continuerà a collaborare con tutti i paesi della
regione per ridurre la povertà, stimolare la crescita e sostenere un governo responsabile e il
rispetto dei diritti umani. "
L'8 aprile il Consiglio ha revocato il congelamento dei beni imposto dall'UE nei confronti dei porti
di Abidjan e di San Pedro, della Société Ivoirienne de Raffinage e del Comité de Gestion de la
Filière Café et Cacao. La decisione e il regolamento sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'UE
in data odierna.
Regolamento di esecuzione (UE) n. 348/2011 del Consiglio, dell'8 aprile 2011, recante attuazione
del regolamento (CE) n. 560/2005 che istituisce misure restrittive specifiche nei confronti di
determinate persone ed entità per tener conto della situazione in Costa d’Avorio.
Decisione di esecuzione 2011/230/CFSP del Consiglio, dell'8 aprile 2011, recante attuazione della
decisione 2010/656/PESC che proroga le misure restrittive nei confronti della Costa d’Avorio.
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Processo di pace in Medio Oriente
Il Consiglio ha discusso in merito al processo di pace in Medio Oriente, prima della riunione
internazionale del comitato ad hoc di collegamento presieduta dall'alto rappresentante che si terrà a
Bruxelles il 13 aprile.
L'alto rappresentante ha informato il Consiglio dell'impossibilità di organizzare una riunione del
Quartetto questa settimana poiché occorre più tempo per effettuare consultazioni. Ha sottolineato
che il Quartetto resta pienamente impegnato ad aiutare le parti a progredire sulla via della pace e
che è più che mai urgente operare in tal senso.
Bielorussia
Il Consiglio ha discusso sulla situazione in Bielorussia e la questione dei prigionieri politici.
Continuerà a valutare la situazione nel paese e ad esplorare le opzioni per ulteriori misure.
L'alto rappresentante ha inoltre informato i ministri in merito al suo recente messaggio di
condoglianze ai familiari delle vittime dell'esplosione nella metropolitana di Minsk, un tragico
evento che non dovrebbe essere considerato un pretesto per accrescere la repressione.
Servizio europeo per l'azione esterna
L'alto rappresentante ha presentato brevemente il Servizio europeo per l'azione esterna. Il Consiglio
ritornerà su questo punto in una delle prossime sessioni.
Varie
Kirghizistan
Tra le "Varie", il ministro lituano ha menzionato la situazione in Kirghizistan, sottolineando le
tensioni etniche e il rischio che si crei un conflitto di lunga durata.
Afghanistan
Tra le "Varie", il ministro svedese ha riferito in merito alla sua recente visita in Afghanistan e ha
chiesto che il Consiglio svolga una discussione su questo paese prima dell'estate.
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ALTRI PUNTI APPROVATI
POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE
Birmania/Myanmar
Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni:
"1.
Il Consiglio ricorda il fermo sostegno dell'UE nei confronti del popolo della Birmania/Myanmar.
L'UE riconosce le considerevoli esigenze in termini di sviluppo del paese e rileva il crescente
finanziamento del sostegno volto a migliorarne le condizioni socio-economiche.
2.
Il Consiglio rammenta altresì la dichiarazione dell'alto rappresentante sulle elezioni in
Birmania/Myanmar, in cui si deplora il fatto che le elezioni non sono state libere, eque ed
inclusive, e che molti aspetti di tali elezioni erano in contrasto con le norme accettate a livello
internazionale. Il governo, che ha appena assunto le sue funzioni, e le nuove strutture istituzionali
potrebbero creare il potenziale per la transizione pacifica e il rafforzamento del pluralismo. Il
governo dovrebbe ora assumere la responsabilità per una transizione pacifica verso la
democrazia e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. A tale riguardo l'UE
ribadisce la sua richiesta che tutti coloro che sono detenuti a causa dello loro convinzioni
politiche siano messi in libertà senza condizioni. L'UE valuterà attentamente le politiche adottate
dal nuovo governo per fornire alla popolazione servizi sociali di base, sviluppare l'economia e
ridurre la povertà. Il Consiglio invita ad avviare un dialogo inclusivo con l'opposizione politica
all'interno del Parlamento nazionale e delle assemblee regionali, con le parti interessate al di
fuori di essi, tra cui Aung San Suu Kyi e l'NLD, nonché con i vari gruppi etnici.
3.
Nella situazione attuale l'UE ritiene necessario prorogare le misure restrittive per un periodo di
dodici mesi. A questo riguardo, tuttavia, l'UE ribadisce la sua volontà di incoraggiare
miglioramenti nella governance nonché progressi e di rispondervi, auspicando che un carattere
civile maggiore del governo contribuisca a sviluppare le tanto necessarie nuove politiche.
L'applicazione del divieto di visto e del congelamento dei beni sarà sospesa per taluni membri
civili del governo, compreso il ministro degli affari esteri, quale interlocutore fondamentale, per
un periodo di un anno, con riserva di esame costante. Sarà revocato anche il divieto di compiere
visite ad alto livello nel paese, nella previsione di un accesso ai livelli più alti del governo e alle
principali personalità dell'opposizione. L'UE giudicherà il nuovo governo dai fatti e riesaminerà
la serie di misure restrittive di conseguenza.
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4.
Nel decidere questo approccio, l'UE ha ascoltato con attenzione numerose parti interessate, fra
cui la società civile, gruppi di opposizione, i membri dell'ASEAN e i partner regionali e
internazionali. L'Unione europea ribadisce la propria disponibilità a sviluppare un dialogo ad
alto livello con le nuove istituzioni e con le personalità dell'opposizione senza esclusioni, tra
cui Daw Aung San Suu Kyi. L'UE è inoltre pronta a rafforzare ulteriormente il dialogo con
l'ASEAN e con altri vicini regionali della Birmania/Myanmar. In questo contesto il Consiglio
ha sottolineato la necessità di mobilitare la missione ad alto livello il più rapidamente
possibile ed ha espresso forte appoggio per la prosecuzione del lavoro dell'inviato speciale
dell'Unione europea, Piero Fassino, invitando le nuove autorità ad offrirgli collaborazione.
L'UE continua a sondare le possibilità di rafforzare la propria presenza istituzionale nel paese
considerate le esigenze in termini di sviluppo della Birmania/Myanmar.
5.
L'UE accoglie con favore l'adozione della risoluzione A/HRC/16/L.11 del Consiglio delle
Nazioni Unite per i diritti umani, compreso l'invito dello stesso a porre fine all'impunità per le
violazioni dei diritti umani con adeguata attenzione da parte delle Nazioni Unite e esorta le
autorità della Birmania/Myanmar a conformarvisi, in piena cooperazione con il Relatore
speciale sulla situazione dei diritti umani in Myanmar."
Il Consiglio ha adottato una decisione che proroga le misure restrittive dell'UE per un ulteriore
anno, dal 1º maggio 2011 al 30 aprile 2012.
Allo scopo di incoraggiare i progressi futuri nella governance civile e per rafforzare la democrazia e
il rispetto dei diritti umani, sarà sospesa per dodici mesi l'applicazione delle misure restrittive nei
confronti dei nuovi membri del governo che non sono collegati alle forze armate o che sono attori
essenziali del dialogo con la comunità internazionale ai fini del perseguimento degli interessi
dell'Unione europea.
La sospensione delle visite governative bilaterali ad alto livello in Birmania/Myanmar dovrebbe
essere revocata il 30 aprile 2012 per incoraggiare il dialogo con le parti interessate di questo paese.
La decisione sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE venerdì 15 aprile 2011.
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Iran
Il Consiglio ha dato seguito all'accordo politico raggiunto nella sessione di marzo imponendo
misure restrittive autonome dell'UE (congelamento dei beni e divieto di visto) nei confronti di 32
persone giudicate responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran.
Tali misure rientrano nella duplice politica dell'UE consistente nel sanzionare le violazioni dei
diritti umani e nel ricercare, ove possibile, un impegno in materia di diritti umani.
La decisione e il regolamento saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale giovedì 14 aprile 2011.
Consiglio di cooperazione del Golfo
Il Consiglio ha adottato la posizione dell'UE sul progetto di comunicato congiunto e sul progetto di
ordine del giorno del Consiglio congiunto e della riunione ministeriale UE-CCG che si terranno ad
Abu Dhabi il 20 aprile 2011.
Repubblica moldova - partecipazione ai programmi UE
Il Consiglio ha approvato la conclusione di un protocollo all'accordo di partenariato e di
cooperazione UE/Moldavia riguardante un accordo quadro sui principi generali per la
partecipazione di questo paese ai programmi dell'UE (10496/10).
Palestina - accordo euromediterraneo
Il Consiglio ha autorizzato la firma di un accordo con l'Autorità palestinese della Cisgiordania e
della Striscia di Gaza al fine di proseguire la liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli e di
prodotti della pesca e di modificare l'accordo interinale di associazione UE/Organizzazione per la
liberazione della Palestina relativo agli scambi e alla cooperazione a beneficio dell'Autorità
palestinese della Cisgiordania e della Striscia di Gaza (7767/11).
Il testo dell'accordo (7769/11) sarà trasmesso al Parlamento europeo per approvazione in vista della
sua futura conclusione.
8741/1/11 REV 1
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