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IT CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA 8741/1/11 REV 1 (OR. en) PRESSE 96 PR CO 22 COMUNICATO STAMPA 3082ª sessione del Consiglio Affari esteri Lussemburgo, 12 aprile 2011 Presidente Catherine ASHTON Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza STAMPA Rue de la Loi, 175 B – 1048 BRUXELLES Tel.: +32 (0)2 281 / 6319 Fax: +32 (0)2 281 8026 [email protected] http://www.consilium.europa.eu/Newsroom 8741/1/11 REV 1 1 IT 12.IV.2011 Principali risultati del Consiglio Il Consiglio ha discusso in merito alla situazione in Costa d'Avorio successivamente all'arresto di Laurent Gbagbo e ha adottato conclusioni in cui si rallegra della dichiarazione del presidente Ouattara di voler perseguire una politica di riconciliazione e ricostruzione. Al fine di assistere il rilancio dell'economia della Costa d'Avorio, il Consiglio ha revocato le misure restrittive nei confronti dei porti di Abidjan e di San Pedro, della Société Ivoirienne de Raffinage e del Comité de Gestion de la Filière Café et Cacao, e prenderà in considerazione la revoca di ulteriori misure per tener conto dell'evolversi della situazione. I ministri hanno svolto una discussione politica approfondita sul vicinato meridionale dell'UE, incentrandosi sulla Libia, e includendo la Siria, lo Yemen e il Bahrein. Il Consiglio ha adottato conclusioni su ciascuno di questi quattro paesi. Ha altresì riesaminato le sanzioni nei confronti della Libia, in particolare prorogando il congelamento dei beni imposto dall'UE in Libia a una serie di entità, anche nel settore del petrolio e del gas, e ad alcune persone. Il Consiglio ha svolto uno scambio di opinioni sul processo di pace in Medio Oriente prima della riunione internazionale del comitato ad hoc di collegamento presieduta dall'alto rappresentante che si terrà a Bruxelles il 13 aprile. Il Consiglio ha adottato conclusioni e misure restrittive nei confronti della Birmania/Myanmar. 8741/1/11 REV 1 2 IT 12.IV.2011 SOMMARIO1 PARTECIPANTI................................................................................................................................5 PUNTI DISCUSSI Vicinato meridionale ............................................................................................................................7 Libia......................................................................................................................................................7 Siria ......................................................................................................................................................9 Yemen ................................................................................................................................................10 Bahrein ...............................................................................................................................................11 Costa d'Avorio....................................................................................................................................12 Processo di pace in Medio Oriente.....................................................................................................14 Servizio europeo per l'azione esterna .................................................................................................14 Varie ...................................................................................................................................................14 Kirghizistan ........................................................................................................................................14 Afghanistan ........................................................................................................................................14 1 Per le dichiarazioni, conclusioni o risoluzioni formalmente adottate dal Consiglio, il titolo del punto pertinente riporta un'apposita indicazione e il testo è ripreso tra virgolette. I documenti di cui viene indicato il riferimento sono accessibili nel sito Internet del Consiglio http://www.consilium.europa.eu. Gli atti adottati che comportano dichiarazioni a verbale del Consiglio accessibili al pubblico sono contrassegnati da un asterisco; dette dichiarazioni sono disponibili nel summenzionato sito Internet del Consiglio o possono essere ottenute presso il servizio stampa. 8741/1/11 REV 1 3 IT 12.IV.2011 ALTRI PUNTI APPROVATI POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE – Birmania/Myanmar ................................................................................................................................................15 – Iran.........................................................................................................................................................................17 – Consiglio di cooperazione del Golfo .....................................................................................................................17 – Repubblica moldova - partecipazione ai programmi UE .......................................................................................17 – Palestina - accordo euromediterraneo ....................................................................................................................17 8741/1/11 REV 1 4 IT 12.IV.2011 PARTECIPANTI Alto rappresentante Sig.ra Catherine ASHTON Belgio: Sig. Steven VANACKERE Bulgaria: Sig. Nickolay MLADENOV Repubblica ceca: Sig. Karl SCHWARZENBERG Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri e delle riforme istituzionali Ministro degli affari esteri Primo Vice presidente del governo e Ministro degli affari esteri Danimarca: Sig.ra Lene ESPERSEN Ministro degli affari esteri Germania: Sig. Guido WESTERWELLE Vice Cancelliere e Ministro federale degli affari esteri Estonia: Sig. Urmas PAET Ministro degli affari esteri Irlanda: Sig. Eamonn GILMORE Vice Primo Ministro (Tánaiste) e Ministro degli affari esteri e del commercio Grecia: Sig. Dimitris DROUTSAS Ministro degli affari esteri Spagna: Sig. Diego LÓPEZ GARRIDO Segretario di Stato per l'Unione europea Francia: Sig. Alain JUPPÉ Ministro di Stato, Ministro degli affari esteri ed europei Italia: Sig. Franco FRATTINI Ministro degli affari esteri Cipro: Sig. Markos KYPRIANOU Ministro degli affari esteri Lettonia: Sig. Ăirts Valdis KRISTOVSKIS Ministro degli affari esteri Lituania: Sig. Audronius AŽUBALIS Ministro degli affari esteri Lussemburgo: Sig. Jean ASSELBORN Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri e dell'immigrazione Ungheria: Sig. János MARTONYI Ministro degli affari esteri Malta: Sig. Tonio BORG Vice Primo Ministro e Ministro degli affari esteri Paesi Bassi: Sig. Tom DE BRUIJN Rappresentante permanente Austria: Sig. Michael SPINDELEGGER Ministro federale degli affari europei ed internazionali Polonia: Sig. Radosław SIKORSKI Ministro degli affari esteri Portogallo: Sig. Luis AMADO Ministro di Stato, Ministro degli affari esteri Romania: Sig. Teodor BACONSCHI Ministro degli affari esteri 8741/1/11 REV 1 5 IT 12.IV.2011 Slovenia: Sig. Samuel ŽBOGAR Slovacchia: Sig.ra Milan JEZOVICA Ministro degli affari esteri Sottosegretario di Stato presso il Ministero degli affari esteri Finlandia: Sig. Alexander STUBB Ministro degli affari esteri Svezia: Sig. Carl BILDT Ministro degli affari esteri Regno Unito: Sig. William HAGUE Commissione: Sig. Štefan FÜLE Sig. Andris PIEBALGS 8741/1/11 REV 1 Primo Segretario di Stato, Ministro degli affari esteri e del Commonwealth Membro Membro 6 IT 12.IV.2011 PUNTI DISCUSSI Vicinato meridionale Nel corso della colazione i ministri hanno svolto una discussione politica approfondita sul vicinato meridionale dell'UE, incentrandosi sulla situazione in Libia e includendo il Bahrein, la Siria e lo Yemen. Libia Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni: "1. Il Consiglio ha accolto con favore gli sforzi prodigati dalla comunità internazionale per garantire l'attuazione in Libia delle risoluzioni 1970 e 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Ricordando la necessità di una stretta cooperazione tra tutti i partner internazionali, il Consiglio si è compiaciuto della conferenza sulla Libia svoltasi a Londra il 29 marzo e della costituzione del gruppo di contatto sulla Libia. La creazione di questo gruppo, insieme con le ulteriori misure descritte a grandi linee in sede di conferenza, rappresenta una piattaforma importante per il coordinamento delle iniziative della comunità internazionale. Il Consiglio attende con interesse la prima riunione del gruppo di contatto, che si terrà a Doha il 13 aprile. L'Unione europea è pronta ad intensificare i propri sforzi, in linea con la risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, per promuovere una soluzione politica in stretta collaborazione con l'ONU, la Lega degli Stati arabi, l'Unione africana e altri partner interessati. 2. Il Consiglio ha invitato a un cessate il fuoco immediato e concreto. Il Consiglio ha ribadito l'invito al colonnello Gheddafi ad abbandonare il potere immediatamente. Esso ha nuovamente condannato il rifiuto del regime libico di rispettare le risoluzioni ONU 1970 e 1973. Ha rinnovato l'appello al regime libico affinché metta fine alla violenza contro i cittadini e rispetti pienamente i diritti umani. Il Consiglio ha inoltre chiesto l'osservanza totale del diritto umanitario internazionale, in particolare la protezione dei civili. A questo riguardo, ha rilevato l'importanza della cooperazione con la Corte penale internazionale ed ha apprezzato la decisione, del 25 marzo, della Corte africana dei diritti dell'uomo e dei popoli. 3. Coloro che collaborano con il regime si trovano di fronte a una scelta: continuare ad essere associati alla repressione brutale del popolo libico da parte del colonnello Gheddafi, oppure sostenere una transizione ordinata a guida libica verso la democrazia attraverso un dialogo su basi ampie, nell'interesse della sicurezza e della prosperità di tutta la popolazione libica. Occorre garantire l'unità e l'integrità territoriale della Libia. Il Consiglio ha preso atto della "visione di una Libia democratica" del Consiglio nazionale transitorio, che giudica come un contributo al processo di transizione. 8741/1/11 REV 1 7 IT 12.IV.2011 4. Il Consiglio ha espresso profonda preoccupazione per la grave situazione umanitaria in Libia e ai suoi confini. Ha constatato che esiste il rischio di un ulteriore deterioramento della situazione provocato dai flussi di sfollati e di migranti dovuti al conflitto. Ha ricordato in particolare l'obbligo di assicurare un accesso senza ostacoli per l'assistenza umanitaria. Il Consiglio ha mostrato apprezzamento per il ruolo del Segretario generale dell'ONU nel coordinamento dell'assistenza umanitaria. L'UE è altresì determinata a proseguire il suo contributo attivo agli interventi umanitari a favore del popolo libico e si tiene pronta ad intensificare gli sforzi al riguardo, in coordinamento con le Nazioni Unite ed altre organizzazioni competenti. 5. L'UE ha deciso che, se le verrà richiesto dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), condurrà un'operazione PSDC, "EUFOR Libia", per fornire sostegno all'assistenza umanitaria nella regione, nel pieno rispetto dei principi che disciplinano l'intervento umanitario, in particolare imparzialità e neutralità. A tal fine l'UE ha nominato un comandante dell'operazione e designato un comando operativo a Roma. Il Consiglio ha incaricato il comandante dell'operazione di occuparsi con urgenza dell'ulteriore pianificazione, in stretta cooperazione e complementarità con l'ONU, la NATO ed altri attori, affinché l'UE sia in grado di reagire rapidamente a sviluppi con riguardo alla situazione sul piano umanitario e della sicurezza. Nell'ambito dei preparativi, l'UE è disponibile a prendere in considerazione le offerte di contributi da Stati terzi, tra cui i paesi della regione, su invito del CPS. 6. Rifacendosi alle conclusioni del Consiglio europeo del 24 e 25 marzo e alle conclusioni del Consiglio "Giustizia e affari interni" dell'11 e 12 aprile, l'UE e i suoi Stati membri sono pronti a dimostrare concreta solidarietà agli Stati membri esposti più direttamente ai flussi migratori e a fornire il necessario sostegno a seconda dell'evolversi della situazione. 7. Il Consiglio ha adottato in data odierna ulteriori misure restrittive, ivi compreso nel settore del petrolio e del gas, nei confronti del regime e adotterà le ulteriori misure necessarie per impedire che il regime continui ad essere finanziato. A tal proposito il Consiglio e gli Stati membri continueranno a privare completamente il regime di tutti i finanziamenti risultanti dalle esportazioni di petrolio e gas. 8. Il Consiglio ha sottolineato che l'UE è pronta ad aiutare la Libia a lungo termine nonché a svolgere un ruolo di guida per favorire la stabilizzazione, costruire uno stato costituzionale democratico, sviluppare lo stato di diritto e sostenere la società civile." Il Consiglio ha adottato la normativa che estende il congelamento dei beni deciso autonomamente dall'UE a una serie di entità, comprese entità nel settore del petrolio e del gas, e ad alcune persone. Ha altresì ritirato una persona dagli elenchi dell'UE delle persone soggette a restrizioni di viaggio e a un congelamento dei beni. La decisione e il regolamento adottati in data odierna saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale giovedì 14 aprile 2011. 8741/1/11 REV 1 8 IT 12.IV.2011 Siria Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni: "1. Il Consiglio è estremamente preoccupato per la situazione in Siria. Si rammarica per le numerose morti causate dalle violenze in corso, condanna fermamente l'uso della forza da parte delle forze di sicurezza nei confronti di manifestanti pacifici ed esorta le autorità a dare prova di moderazione. Il Consiglio chiede l'immediato rilascio delle persone che sono state arrestate in connessione con le manifestazioni pacifiche. Il Consiglio chiede alle autorità siriane di investigare sulla morte dei manifestanti e di garantire che i responsabili rendano conto dei loro atti in un processo equo e trasparente. 2. Il Consiglio invita le autorità siriane a rispondere con urgenza alle legittime richieste della popolazione siriana anche tramite la revoca dello stato di emergenza. Sottolinea l'importanza di un programma di riforme politiche chiaro e credibile e l'intenzione annunciata di riforme politiche deve essere più ambiziosa e supportata da un calendario concreto di attuazione. Prende atto della nomina di un nuovo primo ministro e attende con interesse la formazione di un nuovo governo che dovrebbe con urgenza avviare le riforme necessarie. 3. Il Consiglio rileva l'annunciata formazione di una serie di comitati per il riesame della legislazione e auspica che essi avanzino proposte concrete in vista di un governo inclusivo, aperto e rappresentativo. Le autorità siriane devono rispettare gli impegni assunti a livello internazionale in materia di rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali compresa la libertà di riunione, di espressione e dei media. Il Consiglio esorta le autorità siriane a rilasciare senza ulteriori indugi tutti i prigionieri politici e i difensori dei diritti umani. 4. Il Consiglio monitorerà attentamente gli eventi ed è pronto, se del caso, a riesaminare le sue politiche nei confronti della Siria, anche tramite il sostegno, dopo il suo avvio, di un genuino processo di riforme." 8741/1/11 REV 1 9 IT 12.IV.2011 Yemen Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni: "Il Consiglio manifesta nuovamente la sua più viva preoccupazione per il deteriorarsi della situazione nello Yemen. Condanna fermamente la nuova ondata di violenze e repressioni contro manifestanti pacifici e deplora profondamente le ulteriori perdite di vite umane. Ribadisce che è necessario far fronte alle proteste pacificamente. Il Consiglio esorta le autorità yemenite ad attenersi alla loro responsabilità di rispettare e tutelare i diritti umani e le libertà fondamentali di tutte le persone, compresa la loro libertà di espressione, di garantirne la sicurezza ed evitare ulteriori spargimenti di sangue. Il Consiglio e gli Stati membri sottolineano che manterranno l'intera gamma delle loro politiche nei confronti dello Yemen sotto costante riesame alla luce dell'evolversi della situazione. L'Unione europea chiede che sia svolta un'indagine completa e indipendente su tutti gli eventi recenti che sono sfociati nella perdita di vite umane e in ferimenti. I responsabili devono rispondere delle loro azioni ed essere consegnati alla giustizia. Il Consiglio invita nuovamente il governo dello Yemen e tutte le parti in causa ad avviare immediatamente un dialogo costruttivo, globale e inclusivo con i partiti di opposizione e con i giovani. L'UE è pronta a sostenere questo processo. A tale riguardo il Consiglio accoglie con favore l'iniziativa del CCG riconoscendo appieno il ruolo che quest'ultimo può svolgere come mediatore. Il Consiglio esorta il presidente Saleh ad adottare senza indugio provvedimenti concreti per consentire una transizione politica credibile e pacifica nello Yemen." 8741/1/11 REV 1 10 IT 12.IV.2011 Bahrein Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni: "Il Consiglio ribadisce la propria profonda preoccupazione per la situazione in Bahrein e per la mancanza di progressi tangibili verso un dialogo che dovrebbe far fronte alle legittime preoccupazioni di tutto il popolo bahreinita. Il Consiglio è altresì preoccupato per l'arresto di coloro che esercitano il legittimo diritto alla libertà di espressione. Le persone che sono state arrestate per essersi espresse pacificamente dovrebbero essere rilasciate immediatamente. Il Governo e le forze di sicurezza hanno il chiaro dovere di rispettare pienamente i diritti umani e le libertà fondamentali di tutte le persone, senza discriminazioni, così come di rispettare le norme internazionali a questo proposito. Il Consiglio esorta le autorità a effettuare ulteriori indagini su tutti gli eventi recenti che sono sfociati nella perdita di vite umane e in ferimenti. Il Consiglio fa appello a tutte le parti in causa affinché adottino rapidamente misure concrete e significative tali da consentire l'avvio di un dialogo costruttivo che conduca a riforme effettive." 8741/1/11 REV 1 11 IT 12.IV.2011 Costa d'Avorio Il Consiglio ha discusso la situazione in Costa d'Avorio e ha adottato le seguenti conclusioni: "1. A seguito dell'arresto di Laurent Gbagbo, l'UE si compiace della dichiarazione del presidente Ouattara secondo cui egli intende perseguire una politica di riconciliazione e ricostruzione in Costa d'Avorio. Essa lancia un appello affinché tutte le parti si astengano immediatamente da ulteriori atti di violenza o di intimidazione. L'UE sottolinea la necessità di una piena cooperazione con le legittime autorità nel rapido ripristino della legge e dell'ordine in tutto il paese. È essenziale creare quanto prima condizioni che consentano a tutti i cittadini di tornare alle proprie case e al proprio lavoro, senza paura e senza timore di vessazioni, e riprendere una vita normale in pace e sicurezza. L'UE si impegna a sostenere la creazione di siffatte condizioni e il ripristino dell'armonia sociale e politica. Si tratta di un'opportunità storica. 2. L'UE si compiace per l'impegno del presidente Ouattara di realizzare la riconciliazione nazionale. È pronta a sostenere i lavori della proposta commissione per la verità e la riconciliazione e incoraggia il presidente Ouattara a formare un governo inclusivo, che goda di un ampio sostegno e rappresenti tutte le regioni e tutte le correnti di opinione politica del paese. Il processo di riconciliazione porrà le basi per la ripresa del paese. A tal fine, l'UE riconosce l'importanza del disarmo, della smobilitazione e del reinserimento (DDR) nonché della riforma del settore della sicurezza. Esorta la commissione internazionale d'inchiesta sulle violazioni dei diritti umani, istituita dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite il 25 marzo 2011, a indagare quanto più celermente e accuratamente su siffatte presunte violazioni. Come l'UE ha ripetutamente affermato in precedenti occasioni, tutti coloro che sono risultati responsabili di tali crimini devono rispondere dei loro atti. Essa si compiace pertanto per l'impegno del presidente Ouattara di combattere l'impunità e di appoggiare i lavori della commissione internazionale. Non si deve consentire che l'impunità comprometta il ripristino della fiducia dei cittadini nel governo e nelle forze di sicurezza. 3. L'UE ritiene che la posizione unitaria della comunità internazionale sia stata fondamentale nella risoluzione della crisi. Riconosce l'unità d'intenti dimostrata dalla Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS), dall'Unione economica e monetaria dell'Africa occidentale (UEMOA) e dall'Unione africana (UA). Anche le Nazioni Unite hanno svolto un ruolo particolarmente decisivo. L'UE apprezza il ruolo fondamentale e costante dell'operazione delle Nazioni Unite in Costa d'Avorio (UNOCI), con l'ausilio della forza francese "Licorne", per proteggere la popolazione civile in Costa d'Avorio conformemente al suo mandato e alla risoluzione 1975 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. 8741/1/11 REV 1 12 IT 12.IV.2011 4. L'UE si dichiara pronta a sostenere la ricostruzione economica del paese in tempi brevi. Per contribuire al rilancio dell'economia della Costa d'Avorio e in risposta alla richiesta pubblica del presidente Ouattara, il Consiglio ha deciso di revocare con effetto immediato le misure restrittive nei confronti dei porti di Abidjan e di San Pedro, della Société Ivoirienne de Raffinage e del Comité de Gestion de la Filière Café et Cacao. In consultazione con il governo della Costa d'Avorio, valuterà l'opportunità di revocare ulteriori misure per adeguarsi al mutare della situazione. L'UE sta predisponendo, in consultazione con il governo del presidente Ouattara e avvalendosi di tutti i suoi strumenti, un pacchetto globale per la ripresa. Ripristinerà appieno i programmi di assistenza allo sviluppo prima possibile e valuterà l'opportunità di fornire un'assistenza in termini di finanziamento rapido per far fronte alle necessità immediate. 5. L'UE è ancora seriamente preoccupata per la situazione umanitaria nel paese e le ripercussioni sui paesi vicini, in particolare la Liberia. Collaborerà strettamente con l'ONU e le altre agenzie internazionali per alleviare le sofferenze delle persone sfollate a causa del conflitto o bisognose di beni di prima necessità sul posto. Oltre ai 30 milioni di EUR già forniti dalla Commissione e dai contributi bilaterali degli Stati membri, l'UE si è impegnata a prestare ulteriore assistenza umanitaria laddove necessario. È fondamentale garantire uno spazio umanitario sicuro per l'inoltro urgente ed efficace dell'aiuto umanitario. 6. L'UE deplora profondamente l'inutile perdita di vite umane e la distruzione della prosperità economica che ha accompagnato la crisi attuale. È importante, non solo per la Costa d'Avorio ma per l'intera regione, che con il ripristino di un governo responsabile il paese possa ritornare alla stabilità, alla pace e alla prosperità, per poter ricostruire le vite distrutte, ricongiungere le famiglie, riprendere una vita normale. L'UE continuerà a collaborare con tutti i paesi della regione per ridurre la povertà, stimolare la crescita e sostenere un governo responsabile e il rispetto dei diritti umani. " L'8 aprile il Consiglio ha revocato il congelamento dei beni imposto dall'UE nei confronti dei porti di Abidjan e di San Pedro, della Société Ivoirienne de Raffinage e del Comité de Gestion de la Filière Café et Cacao. La decisione e il regolamento sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'UE in data odierna. Regolamento di esecuzione (UE) n. 348/2011 del Consiglio, dell'8 aprile 2011, recante attuazione del regolamento (CE) n. 560/2005 che istituisce misure restrittive specifiche nei confronti di determinate persone ed entità per tener conto della situazione in Costa d’Avorio. Decisione di esecuzione 2011/230/CFSP del Consiglio, dell'8 aprile 2011, recante attuazione della decisione 2010/656/PESC che proroga le misure restrittive nei confronti della Costa d’Avorio. 8741/1/11 REV 1 13 IT 12.IV.2011 Processo di pace in Medio Oriente Il Consiglio ha discusso in merito al processo di pace in Medio Oriente, prima della riunione internazionale del comitato ad hoc di collegamento presieduta dall'alto rappresentante che si terrà a Bruxelles il 13 aprile. L'alto rappresentante ha informato il Consiglio dell'impossibilità di organizzare una riunione del Quartetto questa settimana poiché occorre più tempo per effettuare consultazioni. Ha sottolineato che il Quartetto resta pienamente impegnato ad aiutare le parti a progredire sulla via della pace e che è più che mai urgente operare in tal senso. Bielorussia Il Consiglio ha discusso sulla situazione in Bielorussia e la questione dei prigionieri politici. Continuerà a valutare la situazione nel paese e ad esplorare le opzioni per ulteriori misure. L'alto rappresentante ha inoltre informato i ministri in merito al suo recente messaggio di condoglianze ai familiari delle vittime dell'esplosione nella metropolitana di Minsk, un tragico evento che non dovrebbe essere considerato un pretesto per accrescere la repressione. Servizio europeo per l'azione esterna L'alto rappresentante ha presentato brevemente il Servizio europeo per l'azione esterna. Il Consiglio ritornerà su questo punto in una delle prossime sessioni. Varie Kirghizistan Tra le "Varie", il ministro lituano ha menzionato la situazione in Kirghizistan, sottolineando le tensioni etniche e il rischio che si crei un conflitto di lunga durata. Afghanistan Tra le "Varie", il ministro svedese ha riferito in merito alla sua recente visita in Afghanistan e ha chiesto che il Consiglio svolga una discussione su questo paese prima dell'estate. 8741/1/11 REV 1 14 IT 12.IV.2011 ALTRI PUNTI APPROVATI POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE Birmania/Myanmar Il Consiglio ha adottato le seguenti conclusioni: "1. Il Consiglio ricorda il fermo sostegno dell'UE nei confronti del popolo della Birmania/Myanmar. L'UE riconosce le considerevoli esigenze in termini di sviluppo del paese e rileva il crescente finanziamento del sostegno volto a migliorarne le condizioni socio-economiche. 2. Il Consiglio rammenta altresì la dichiarazione dell'alto rappresentante sulle elezioni in Birmania/Myanmar, in cui si deplora il fatto che le elezioni non sono state libere, eque ed inclusive, e che molti aspetti di tali elezioni erano in contrasto con le norme accettate a livello internazionale. Il governo, che ha appena assunto le sue funzioni, e le nuove strutture istituzionali potrebbero creare il potenziale per la transizione pacifica e il rafforzamento del pluralismo. Il governo dovrebbe ora assumere la responsabilità per una transizione pacifica verso la democrazia e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. A tale riguardo l'UE ribadisce la sua richiesta che tutti coloro che sono detenuti a causa dello loro convinzioni politiche siano messi in libertà senza condizioni. L'UE valuterà attentamente le politiche adottate dal nuovo governo per fornire alla popolazione servizi sociali di base, sviluppare l'economia e ridurre la povertà. Il Consiglio invita ad avviare un dialogo inclusivo con l'opposizione politica all'interno del Parlamento nazionale e delle assemblee regionali, con le parti interessate al di fuori di essi, tra cui Aung San Suu Kyi e l'NLD, nonché con i vari gruppi etnici. 3. Nella situazione attuale l'UE ritiene necessario prorogare le misure restrittive per un periodo di dodici mesi. A questo riguardo, tuttavia, l'UE ribadisce la sua volontà di incoraggiare miglioramenti nella governance nonché progressi e di rispondervi, auspicando che un carattere civile maggiore del governo contribuisca a sviluppare le tanto necessarie nuove politiche. L'applicazione del divieto di visto e del congelamento dei beni sarà sospesa per taluni membri civili del governo, compreso il ministro degli affari esteri, quale interlocutore fondamentale, per un periodo di un anno, con riserva di esame costante. Sarà revocato anche il divieto di compiere visite ad alto livello nel paese, nella previsione di un accesso ai livelli più alti del governo e alle principali personalità dell'opposizione. L'UE giudicherà il nuovo governo dai fatti e riesaminerà la serie di misure restrittive di conseguenza. 8741/1/11 REV 1 15 IT 12.IV.2011 4. Nel decidere questo approccio, l'UE ha ascoltato con attenzione numerose parti interessate, fra cui la società civile, gruppi di opposizione, i membri dell'ASEAN e i partner regionali e internazionali. L'Unione europea ribadisce la propria disponibilità a sviluppare un dialogo ad alto livello con le nuove istituzioni e con le personalità dell'opposizione senza esclusioni, tra cui Daw Aung San Suu Kyi. L'UE è inoltre pronta a rafforzare ulteriormente il dialogo con l'ASEAN e con altri vicini regionali della Birmania/Myanmar. In questo contesto il Consiglio ha sottolineato la necessità di mobilitare la missione ad alto livello il più rapidamente possibile ed ha espresso forte appoggio per la prosecuzione del lavoro dell'inviato speciale dell'Unione europea, Piero Fassino, invitando le nuove autorità ad offrirgli collaborazione. L'UE continua a sondare le possibilità di rafforzare la propria presenza istituzionale nel paese considerate le esigenze in termini di sviluppo della Birmania/Myanmar. 5. L'UE accoglie con favore l'adozione della risoluzione A/HRC/16/L.11 del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, compreso l'invito dello stesso a porre fine all'impunità per le violazioni dei diritti umani con adeguata attenzione da parte delle Nazioni Unite e esorta le autorità della Birmania/Myanmar a conformarvisi, in piena cooperazione con il Relatore speciale sulla situazione dei diritti umani in Myanmar." Il Consiglio ha adottato una decisione che proroga le misure restrittive dell'UE per un ulteriore anno, dal 1º maggio 2011 al 30 aprile 2012. Allo scopo di incoraggiare i progressi futuri nella governance civile e per rafforzare la democrazia e il rispetto dei diritti umani, sarà sospesa per dodici mesi l'applicazione delle misure restrittive nei confronti dei nuovi membri del governo che non sono collegati alle forze armate o che sono attori essenziali del dialogo con la comunità internazionale ai fini del perseguimento degli interessi dell'Unione europea. La sospensione delle visite governative bilaterali ad alto livello in Birmania/Myanmar dovrebbe essere revocata il 30 aprile 2012 per incoraggiare il dialogo con le parti interessate di questo paese. La decisione sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE venerdì 15 aprile 2011. 8741/1/11 REV 1 16 IT 12.IV.2011 Iran Il Consiglio ha dato seguito all'accordo politico raggiunto nella sessione di marzo imponendo misure restrittive autonome dell'UE (congelamento dei beni e divieto di visto) nei confronti di 32 persone giudicate responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Iran. Tali misure rientrano nella duplice politica dell'UE consistente nel sanzionare le violazioni dei diritti umani e nel ricercare, ove possibile, un impegno in materia di diritti umani. La decisione e il regolamento saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale giovedì 14 aprile 2011. Consiglio di cooperazione del Golfo Il Consiglio ha adottato la posizione dell'UE sul progetto di comunicato congiunto e sul progetto di ordine del giorno del Consiglio congiunto e della riunione ministeriale UE-CCG che si terranno ad Abu Dhabi il 20 aprile 2011. Repubblica moldova - partecipazione ai programmi UE Il Consiglio ha approvato la conclusione di un protocollo all'accordo di partenariato e di cooperazione UE/Moldavia riguardante un accordo quadro sui principi generali per la partecipazione di questo paese ai programmi dell'UE (10496/10). Palestina - accordo euromediterraneo Il Consiglio ha autorizzato la firma di un accordo con l'Autorità palestinese della Cisgiordania e della Striscia di Gaza al fine di proseguire la liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli e di prodotti della pesca e di modificare l'accordo interinale di associazione UE/Organizzazione per la liberazione della Palestina relativo agli scambi e alla cooperazione a beneficio dell'Autorità palestinese della Cisgiordania e della Striscia di Gaza (7767/11). Il testo dell'accordo (7769/11) sarà trasmesso al Parlamento europeo per approvazione in vista della sua futura conclusione. 8741/1/11 REV 1 17 IT