Da Lampedusa alle Marche

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Da Lampedusa alle Marche
n. 13
Icone di origine Greca
Russa-Rumena
Icone di origine Greca
Russa-Rumena
ARTICOLI SACRI
a Senigallia
ARTICOLI SACRI
a Senigallia
via Andrea Costa 31
tel 071.60597
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Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 7 aprile 2011 - € 1
Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia -
Editoriale
Terremoti
Ne sono successe di cose
in questi giorni! Terremoti,
tsunami, colpi di stato, migrazioni di massa… quanti
eventi in così poco tempo. E
tutti coinvolgono la nostra
vita quotidiana, molto più
di quello che ci potremmo
immaginare. Lo tsunami in
Giappone si è tristemente
guadagnato le prime pagine dei quotidiani di tutto il
mondo. Un senso di impotenza ci ha colti al vedere
quelle onde così alte, quelle
case e quelle navi spazzate
via in un attimo. Un’intera
nazione trovatasi a ricominciare da capo, come se nulla
di tutto ciò per cui si erano
alzati ogni mattina, per cui
avevano sperato, pregato,
pianto, gioito… avesse ancora valore. In questi casi
l’aver perso tutto aiuta a
ritrovare le vere priorità: a
mettere ogni cosa al posto
giusto, a valutare affetti,
pensieri, parole, persone. Ed
è questa la vera certezza: ciò
che ognuno è diventato non
potrà perderlo mai.
Hanno tremato anche i regimi, i popoli si sono sollevati… il Nord Africa è in
fiamme tra rivendicazioni
di diritti, tentativi di rivoluzione, guerriglie, diplomazia
internazionale. Ma con uno
sguardo più lucido ci accorgiamo che i danni collaterali
e il costo umano da pagare
sono altissimi. L’aumento
del flusso migratorio da questi paesi ne è chiara testimonianza: finora, più che il popolo, a regnare sovrani sono
paura e insicurezza. Del resto, nessuno si augura di far
vivere ai propri figli una vita
scandita dal coprifuoco, sottoposti quotidianamente a
scene di guerriglia e di violenza. E allora non pensiamo più soltanto a noi, ai nostri, ai vicini. Una sommossa
in Libia o un terremoto in
Giappone ci riguarda tutti,
fa parte di noi. Perché noi
facciamo parte dell’unica
famiglia umana. Di quell’essere umano meraviglioso e
talmente affascinante per la
peculiare diversità che è la
sua forza.
Gesualdo Purziani
Mare mosso
G
li eventi del sud Mediterraneo hanno preso
l’Europa, intesa come singoli Stati, dai più
grandi ai più piccoli, e come Unione Europea,
alla sprovvista. Le reazioni sono state contraddittorie e in ordine sparso. Ora sembra che si stiano
prendendo le misure e ci si avvii ad una prospettiva più seria, più stabile e più lungimirante.
Si intrecciano infatti almeno tre temi. Il primo è
la questione dello sviluppo interno ai Paesi del
sud Mediterraneo, il secondo l’emigrazione, il
terzo la stabilità e gli indirizzi dei diversi sistemi
politici.
La miscela dei tre livelli, che ovviamente tra loro
sono strettamente intrecciati, è esplosiva e ha rischiato, nelle scorse settimane, di fare saltare la
fragile trama dell’Unione, soprattutto in presenza
di un fatto nuovo, cioè il basso profilo degli Stati Uniti, che della riottosa pattuglia delle piccole
- grandi potenze europee sono comunque il necessario punto di riferimento.
Dopo il disorientamento deve venire il tempo
dell’Unione, che ha un processo decisionale lento
e contraddittorio, che sconta gelosie e complessi
tra gli Stati, una strutturale rigidità burocratica,
mezzi di azione modesti, al di là di quelli che gli
stessi Stati membri possono mettere in campo.
Ma l’Unione è l’unico soggetto di peso sufficiente per tenere insieme i tre piani, i tre corni della
sfida del sud-mediterraneo. Allora occorrerà cominciare a parlare della soluzione politica della
crisi libica, come finalmente si comincia a fare,
e poi di un piano coordinato di investimenti in
Tunisia, Egitto, senza dimenticare Algeria e Marocco.
Sono decenni, dal cosiddetto processo di Barcellona, che la questione è posta. Ora l’occasione
potrebbe essere propizia per procedere. E così, in
un sistema di relazioni serio e di lungo periodo
con la sponda meridionale, si potrà affrontare la
questione dell’immigrazione, in una forma che
non può essere semplicemente la rincorsa delle
emergenze. Anche se ovviamente le emergen-
Da Lampedusa alle Marche
N
o alla tendopoli a Campiglione” che
“può essere stata pensata soltanto da
menti irresponsabili”: su questa netta presa
di posizione di Fabrizio Cesetti, presidente
della provincia di Fermo, si è creato un singolare allineamento “planetario” tra comune di Fermo, Provincia, appunto, e Regione, amministrate da maggioranze di colore
diverso. Da quando, domenica, si è diffusa
la notizia della probabile creazione di un
grosso campo profughi nell’area dell’ex zuccherificio Sadam a Campiglione di Fermo,
anche nelle Marche cresce l’ansia su come il
Governo ha intenzione di gestire l’ondata di
migranti che sbarcano all’isola di Lampedusa. Un campo di 700 persone vicino ai nostri
piccoli centri?
Alla fine della settimana scorsa, dopo un incontro a Roma della “Cabina di regia Governo – Regioni – Autonomie locali”, si era parlato di 1.300 “profughi” che sarebbero dovuti
arrivare nel territorio marchigiano: subito la
Regione, per bocca del vice-presidente Paolo
Petrini, aveva espresso la propria contrarietà
alla “concentrazione” degli immigrati in poche strutture, mentre si era detta favorevole
a una presenza di profughi “spalmata” in tutte le Marche. “Siamo pronti a ragionare di
tutto – dice al Sir l’assessore regionale Luca
Marconi, che ha la delega per l’immigrazione – ma ciò che è successo a Manduria, in
Puglia, è un caos.
Mengascini a pag. 3
ze generano rendite politiche succose. Quel che
vale per l’Unione vale, come in scala, per l’Italia,
che è una realtà complessa, fatta di molti attori.
Il rischio è sempre quello della confusione e dell’inconcludenza, anche se la gestione delle emergenze spesso fa emergere aspetti imprevedibili
del genio italico.
Come per l’Unione, così la gestione e gli esiti di
questa crisi rappresentano un esame importante
di maturità anche per il nostro Paese. Quel che
vale per il governo, le opposizioni, le istituzioni,
vale anche per i cittadini. È il momento di assumere nuova coscienza dei nuovi assi geo-politici
del mondo e dei trend demografici causati dalla
decrescita della natalità. Se non lo faremo, tutti
insieme, nell’arco di pochi anni rischiamo, disorientati e progressivamente marginali, di consegnarci ad una lenta, protetta, ma inevitabile decadenza.
Francesco Bonini
in questo numero
In diocesi la ‘domenica della Carità’
Solidarietà ed impresa
pagg. 8 - 9
pag. 11
7 aprile 2011
attualità
Asteriski
Senigallia
Diocesi
di Senigallia
Martedì
12 aprile 2011
ore
21.00
Commissione pastorale soCiale
Senigallia
2
Auditorium
Chiesa dei Cancelli
politica, affari e corruzione
Gherardo Colombo
Il convegno è nell’ambito
consigliere presso la Corte di Cassazione
della scuola di formazione
all’impegno sociale e politico
della diocesi di Senigallia
“Costruire il futuro Corte dei Conti
2010
Partecipare”
Corruzione
+ 30%
IDEE/ Libia, esempio di rapporto Nord - Sud: gli interessi occidentali, criterio di ogni scelta politica
Il dietro le quinte dell’ennesima guerra
A
ncora una guerra umanitaria. È ripartita la
bagarre fra pacifisti ed interventisti. Sono
ripartiti i reporter di guerra o pseudotali. Siamo
informatissimi. Sappiamo tutto. Ma è vera informazione? Ci stanno veramente informando? La
televisione crea una assuefazione e ci fa passare
tutto per normale. Oramai siamo stati coinvolti in
tante “missioni di Pace”, che una in più passa per
normale. E l’attenzione si rivolge più agli immigrati ed al prezzo del petrolio che al dramma che
si sta consumando in Libia ed agli interessi che ci
stanno dietro. Forse sarebbe bene cercare un po’
di dati per capire meglio cosa sta accadendo. Internet è una gran fonte di notizie, basta andarle a
cercare. Che Gheddafi fosse un tiranno crudele e
paranoico, non è una scoperta degli ultimi giorni.
Sappiamo tutti che è stato coinvolto in azioni di
terrorismo e che ha retto per oltre 40 anni il paese
con durezza e repressione spietata. Ma, di fronte
al petrolio ed al metano, tutte queste cose sono
passate in secondo piano. Infatti dopo la cessazione dell’embargo durato dal 1986 al 2004, sembrava che Gheddafi fosse divenuto un personaggio
da “salotto buono”. Nel 2008 è stato firmato un
trattato che prevedeva il risarcimento dei danni
del periodo coloniale italiano (campagna del 1911
– 12 prolungata fino al 1935) con un contributo da
versare alla Libia di 200 Milioni di dollari l’anno
per 25 anni. Il nostro capo del Governo ha così
commentato: “La firma di questo trattato di amicizia, parternariato e cooperazione ha una porta-
ta storica e chiude definitivamente la pagina del
passato”. Ma cosa si nasconde dietro questo atto?
In primo luogo il voler mantenere il rifornimento
di idrocarburi. Poi l’azione che Gheddafi si impegnava ad intraprendere per bloccare la partenza
di profughi dalle sue coste (senza badare con che
mezzi). Ma soprattutto la ripresa di quel proficuo
traffico di armi di cui l’Italia è al primo posto fra i
fornitori della Libia. Non è un caso che Finmeccanica – l’industria Italiana più coinvolta in questo
mercato – aveva previsto commissioni dalla Libia
per il 2011 di circa 250 milioni di Euro (circa la
quota annua prevista dal tarttato del 2008). Così
tutto filava per il meglio. Gli immigrati venivano
bloccati in Libia, il petrolio arrivava senza problemi e le nostre ditte si rimpinzavano di ordini.
Poi è successo il patatrac. I libici hanno iniziato ad
alzare la testa chiedendo democrazia. Cambiava
l’assetto politico di quella regione. Abbiamo così
osservato un breve periodo di attesa, poi, appena
sembrava che i “ribelli” avessero la meglio tutti i
migliori amici di Gheddafi, sono divenuti per incanto sostenitori della democrazia e della libertà.
La storia successiva è nota e caratterizzata dal
balletto di chi dovesse risultare titolare dell’azione
di pace, perché ovviamente chi è in testa in questa
guerra poi si aggiudicherà il pacchetto più grosso
degli inevitabili vantaggi che saranno elargiti dai
vincitori.
Questa è la storia letta al di fuori della propaganda di guerra a cui ci stiamo abituando. Ma quali
commenti si possono fare di tutta questa vicenda? Le considerazioni sono tante che ci vorrebbero molte pagine. Innanzitutto è lampante e
sconcertante come i drammi umani non contino
nulla, ma siano solo un paravento per nascondere
squallidi interessi. Come per anni non è importato nulla a nessuno delle condizioni inumane e
illiberali in cui versavano le popolazioni libiche,
oggi, con lo stesso cinismo, le sofferenze ed aspirazioni democratiche dei ribelli libici, sono misurate solo sul numero dei profughi che sbarcheranno in Italia e sulla possibilità di ripresa dei nostri
traffici. Sembra che il problema sia chi si prenderà
carico dell’esodo “biblico” di profughi, visti come
una minaccia e non come vittime di un dramma
umano, di cui il nostro cinismo è stato silenzioso
complice per decenni.
Di fronte a queste cose non possiamo restare impassibili. Non esiste una posizione neutra. Siamo costretti ad aprire gli occhi ed a scegliere: o
continuare ad essere fruitori del nostro presunto
benessere indifferenti a come viene ottenuto, o
indignarci e rifiutarci di essere parte di questo cinismo, pretendendo che il valore etico dell’uomo
non può essere sacrificato in nome di qualsiasi interesse e che il motore ed animatore della politica
internazionale deve essere improntato alla cooperazione fra i popoli in un rapporto equo, giusto e
rispettoso dei diritti di ciascuno.
Rodolfo Piazzai
* Il Papa: su Giovanni Paolo
II. Domenica, 3 aprile, Benedetto XVI ha ricordato il
suo predecessore durante i
saluti al termine della preghiera mariana dell’Angelus: “Cari fratelli e sorelle,
ieri (sabato 2 aprile) ricorreva il sesto anniversario
della morte del mio amato
predecessore, il venerabile Giovanni Paolo II. A
motivo della sua prossima
beatificazione (il primo
maggio) non ho celebrato
la tradizionale Messa di
suffragio per lui, ma l’ho
ricordato con affetto nella preghiera, come penso
tutti voi. Mentre, attraverso il cammino quaresimale, ci prepariamo alla festa
di Pasqua, ci avviciniamo
con gioia anche al giorno
in cui potremo venerare
come beato questo grande
Pontefice e testimone di
Cristo, e affidarci ancora di
più alla sua intercessione”.
Anche domenica la sua
tomba nelle Grotte Vaticane è stata meta di un
continuo pellegrinaggio di
fedeli provenienti da tutto
il mondo.
* Immigrati: soluzione?
Mentre il Premier vola in
Tunisia per fermare l’ondata immigrati, Lampedusa
si svuota perché le navi,
prima da guerra, adesso
si trasformano in navi di
pace, distribuendo gli immigrati sul territorio italiano, in attesa di una maggiore apertura dell’Europa.
* Giustizia: bagarre. Mentre
Montezemolo prepara una
lista civica, non finiscono
le bagarre sulla giustizia,
fra maggioranza e opposizione. Il Premier afferma:
“I giudici hanno troppo potere”. Secondo noi, non ha
tutti i torti.
* Modena, comune per la
famiglia: Un “plauso” al
Consiglio comunale di Modena, che ha istituito per
la prima volta un fondo
per l’assistenza alle maternità difficili, con un impegno per il 2011 di 30.000
Euro: lo ha espresso l’Associazione Comunità Papa
Giovanni XXIII in un comunicato a firma del suo
presidente, Giovanni Ramonda, e dell’ “animatore
Servizio Maternità difficile”,
Enrico Masini. Nel testo si
esprime l’auspicio che “altre amministrazioni in tutto il territorio provinciale
e regionale, di ogni colore
politico, possano adottare
iniziative analoghe”. Il comunicato ricorda che “già
il nostro fondatore don
Oreste Benzi aveva lanciato la proposta di un Fondo
per le maternità difficili a
livello nazionale in occasione della Fiaccolata per
la vita nascente tenutasi
proprio nella nostra città il
28 dicembre 2006”.
* Castelleone: l’Amministrazione e la cittadinanza
ringraziano i Vigili del Fuoco per il prezioso intervento nell’area archeologica
allagata dopo il nubifragio.
I Vigili hanno asportato un
milioni di litri d’acqua!
Giuseppe Cionchi
7 aprile 2011
enti locali
Marche Fermo dice no alla tendopoli e si punta ad un’accoglienza condivisa: alcune voci
Immigrati, accoglienza sensata
N
o alla tendopoli a Campiglione” che “può
essere stata pensata soltanto da menti irresponsabili”: su questa netta presa di posizione
di Fabrizio Cesetti, presidente della provincia
di Fermo, si è creato un singolare allineamento
“planetario” tra comune di Fermo, Provincia, appunto, e Regione, amministrate da maggioranze di colore diverso. Da quando, domenica, si è
diffusa la notizia della probabile creazione di un
grosso campo profughi nell’area dell’ex zuccherificio Sadam a Campiglione di Fermo, anche nelle
Marche cresce l’ansia su come il Governo ha intenzione di gestire l’ondata di migranti che sbarcano all’isola di Lampedusa.
Un campo di 700 persone vicino ai nostri piccoli
centri? Alla fine della settimana scorsa, dopo un
incontro a Roma della “Cabina di regia Governo
– Regioni – Autonomie locali”, si era parlato di
1.300 “profughi” che sarebbero dovuti arrivare
nel territorio marchigiano: subito la Regione, per zione, la Regione sembrerebbe intenzionata a
bocca del vice-presidente Paolo Petrini, aveva coinvolgere nell’accoglienza il Terzo settore, il
espresso la propria contrarietà alla “concentra- volontariato e i soggetti che operano in ambito
zione” degli immigrati in poche strutture, mentre caritativo.
si era detta favorevole a una presenza di profu- Ma anche in questo caso tutto è in evoluzione:
ghi “spalmata” in tutte le Marche. “Siamo pronti “Fino a questo momento non sono state contattaa ragionare di tutto – dice l’assessore regionale te né le diocesi né le Caritas in quanto tali – dice
Luca Marconi, che ha la delega per l’immigra- Mario Bettucci, delegato regionale Caritas Marzione – ma ciò che è successo a Manduria, in Pu- che – anche se è vero che la Regione ha sondato
glia, è un caos. Quello che ci è stato chiesto, fino alcuni centri di accoglienza per sapere il numero
a questo momento, è semplicemente di svolgere dei posti letto a disposizione”. Bettucci individua
un ruolo di coordinamento, che pensiamo di at- vari problemi da risolvere: prima di tutto capire
tuare tramite la Protezione civile regionale, del- chi bisogna accogliere (sono profughi o immigral’ospitalità ai profughi”. La Regione non è affatto ti di altro tipo?), e poi sapere per quanto tempo,
favorevole alla realizzazione di un grosso centro che ne sarà di queste persone finita “l’emergendi accoglienza, pare per 700 persone, a Fermo e za”, quale logistica e quali investimenti saranno
“con le verifiche che si stanno facendo nell’area ex messi in campo. “Un conto è ospitare qualcuno
Sadam, che è stata indicata dalla locale Prefettu- per sei mesi – aggiunge - un conto per due anni;
ra, noi non c’entriamo”. La parola chiave di tutta una cosa è gestire l’emergenza e un’altra costruila questione sembra proprio questa: “profughi”. re una progettualità più ampia, come quella da
“Siamo pronti ad accogliere chi ne ha bisogno per applicare nel caso dei profughi con lo status di
motivi umanitari – è il ragionamento di Marconi richiedenti asilo”. Le diocesi e le Caritas potreb– ma prima di tutto occorre verificare chi ha ve- bero avere delle strutture disponibili, che però
ramente diritto all’asilo: gli altri, secondo la stes- in estate, ad esempio, sono utilizzate per i camsa legge Bossi-Fini, sono clandestini e per loro è pi-scuola e per altre attività: Bettucci suggerisce
prevista l’espulsione. Sugli oltre 20.000 tunisini che intanto vengano messe a disposizione le ex
arrivati in Italia, ci potrebbero essere, secondo caserme, si è parlato di strutture a Fano, Falcoquanto rilevato dallo stesso ministero dell’Inter- nara e Camerino, “che il Governo ha già a dispono, 7-8.000 detenuti fuggiti dalle galere: noi ab- sizione”. Chiudiamo l’articolo martedì 5 aprile: la
biamo piccoli centri e non si possono costruire nuova “Cabina di regia Governo – Regioni – Augrandi tendopoli difficilmente gestibili, anche dal tonomie locali”, che doveva svolgersi stamattina e
punto di vista della sicurezza, in questo contesto”. dare indicazioni più certe sull’accoglienza dei miGli amministratori del Fermano si oppongono, granti, è stata rimandata a domani e al momento
poi, perché il territorio è già stato colpito di re- il Governo, con il consenso dell’Unione europea,
cente dall’alluvione, nell’area scelta non ci sono sembra orientato verso i permessi di soggiorno
le fognature e la Provincia, da poco costituita, temporanei. Domani (mercoledì, ndr)si riuninon è ancora dotata della Questura e dei coman- rà anche la Conferenza episcopale marchigiana
di provinciali delle forze dell’ordine.
(Cem) che ha intenzione di affrontare a sua volta
In attesa di chiarire meglio la situazione, anche, il tema dell’ospitalità ai profughi.
e non ultimo, sul fronte delle risorse a disposiSimona Mengascini
Approvata all’unanimità la legge regionale sul trasporto sanitario
La Provincia a tutela della fauna selvatica
V
A
ia libera da parte dell’Assemblea legislativa delle Marche alla nuova legge sul trasporto sanitario, che è stata approvata all’unanimità. La proposta mira a salvaguardare i
principi comunitari (che prevedono l’assegnazione del servizio con appalto), distinguendo il trasporto sanitario e prevalentemente sanitario (emergenza, urgenza e i casi in cui è
necessaria a bordo dell’ambulanza la presenza di personale sanitario o opportunamente
formato), da quello non sanitario che comprende tutti gli altri casi. Per valorizzare l’associazionismo (Croci e Misericordie) viene proposto l’affidamento diretto per il trasporto sanitario e prevalentemente sanitario con convenzioni, a condizione che le prestazioni
non vadano oltre il costo effettivamente sostenuto. Per il trasporto non prevalentemente
sanitario, oggetto di una procedura di pre-infrazione da parte della Ue, ci saranno invece
gare di evidenza pubblica. Soddisfatto il relatore di minoranza Giancarlo D’Anna (Pdl): “il
consiglio si è riappropriato del suo compito, che è quello di decidere e fare delle scelte”. Importante anche l’apporto del Dipartimento nazionale per le politiche europee, ma D’Anna
ha sottolineato anche il ruolo svolto dalle associazioni, che hanno sollevato il problema e
che oggi erano presenti in aula con le loro tute arancioni fluorescenti. Giovanni Zinni (Pdl)
ha osservato che il problema si poteva evitare fin dall’inizio, con un diverso atteggiamento
della giunta. “La commissione ha speso mesi di tempo. Leggendo il testo verrebbe da chiedersi se per scoprire che l’acqua è calda é legittimo che la Regione perda cinque mesi”.
Raccontare le Marche a tavola
R
mmontano a quasi 130 mila euro le risorse stanziate
dalla Provincia di Ancona con il bando per la concessione di contributi ai proprietari o conduttori di terreni agricoli che faranno ricorso a interventi di potenziamento delle dotazioni ambientali o di limitazione di alcuni fattori di
mortalità e disturbo della fauna selvatica. Gli obiettivi sono
l’aumento della disponibilità alimentare, la diversificazione
ambientale e la maggiore disponibilità di siti di rifugio e protezione per gli animali. “E’ un bando - spiega il vicepresidente Giancarlo Sagramola - che, attraverso un congruo contributo, mira a riconoscere la collaborazione degli agricoltori
che operano a sostegno della valorizzazione ambientale del
territorio e alla tutela e alla riproduzione della fauna selvatica, in particolare fagiani e lepri”. Le opere potranno essere
realizzate nelle zone di ripopolamento e cattura, nei centri
pubblici di riproduzione della fauna selvatica, nelle zone di
ricerca e sperimentazione faunistica e nei territori a gestione
programmata della caccia.
accontare le Marche, attraverso i prodotti presenta oggi il secondo motivo di richiamo dei
della terra e della cucina di qualità, concor- flussi turistici dall’estero verso l’Italia”.
rere allo sviluppo economico, sociale e culturale “Le risorse turistiche del contesto – ha detto il
delle comunità locali attraverso la valorizzazione presidente della Confcommercio Marche Igino
del loro patrimonio enogastronomico. Sono due Cacciatori –, possono opportunamente essepunti chiave del protocollo di intesa siglato mar- re promosse in modo integrato, anche fuori dai
tedì mattina a Palazzo Raffaello di Ancona, nella confini nazionali, contribuendo ad attrarre i visede dell’ente regionale marchigiano, dai vertici sitatori nei territori stessi. La promozione dello
di Confcommercio Marche, dai rappresentanti ‘stile marchigiano’ attraverso l’enogastronomia
dell’associazione Cuochi di Marca e dall’asses- richiede azioni sistemiche e di coordinamento,
sore al Turismo regionale Serenella Moroder in con l’apporto delle differenti competenze scaturappresentanza del governatore delle Marche renti dal tessuto economico, politico, istituzionaGian Mario Spacca. Nel protocollo si parte dalla le e produttivo regionale”.
necessità di “intervenire – si legge tra le righe –, Il protocollo è stato completato dai contributi, in
con politiche di sistema, di rete, che coinvolga- sede di sottoscrizione, dalle parole del presidente
no le componenti associative del territorio stesso della Federalberghi Marche Luciano Pompili che
al fine di adottare indirizzi strategici comuni per ha chiesto un impegno comune “per la promoarrivare alle prospettive comuni di sviluppo”.
zione dell’immagine turistica regionale sui mer“Serve uno sforzo particolare e congiunto – le cati mondiali, valorizzando le risorse e le caratteparole del presidente di Cuochi di Marca Lucio ristiche dei diversi ambiti territoriali”.
Pompili –, per diffondere la cultura dello stile Il coordinatore regionale di Confcommercio prof.
marchigiano attraverso l’enogastronomia, poiché Massimiliano Polacco ha serrato le fila sull’acchiave di volta per un salto quantitativo e quali- cordo ed ha sottolineato l’importanza di protativo dell’offerta regionale al fine di richiamare muovere “l’adozione del Marchio Regionale QM
turisti locali e stranieri. Nel campo della valo- (Qualità garantita nelle Marche)” e di “ragionare
rizzazione turistica del territorio marchigiano si come una squadra vincente per far conoscere la
rende necessario che alle numerose e vitali im- nostra regione anche al di fuori dei confini italici
prese turistiche diffuse nel territorio si affianchi visto e considerato che l’84% del turismo locale è
una ristorazione sempre più incentrata su pro- nazionale”. Per Polacco servono inoltre la “prodotti tipici e di qualità. La ristorazione di quali- mozione e la commercializzazione del prodotto
tà è uno strumento di promozione del territorio turistico complessivo del territorio: dobbiamo
avente la stessa forza attrattiva di opere d’arte o puntare a posizioni comuni e condivise”.
eventi culturali. La gastronomia, in effetti, rapS.G.
‘Italia longeva’, nelle Marche
una rete di ricerca geriatrica
A
ccordo fra la Regione Marche e il ministero
della Salute sulla nomina del professor Roberto Bernabei alla presidenza di Italia longeva,
la Rete nazionale di ricerca sull’invecchiamento
e la longevità attiva, che avrà sede nelle Marche.
Il governatore Gian Mario Spacca ha inviato ieri
mattina, subito dopo aver ricevuto la proposta del
ministro della Salute Ferruccio Fazio, l’intesa formale sull’indicazione di Bernabei, docente presso
l’Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore
del Dipartimento di scienze gerontologiche, geriatriche e fisiatriche del Policlinico Agostino Gemelli a Roma.
L’intesa, si legge in una nota della Regione, è stata
espressa “in considerazione delle competenze gestionali e professionali del prof. Bernabei”. In base
all’articolo 9 dello Statuto, il presidente di Italia
Longeva è nominato dal ministro della Salute
previa intesa con il presidente della Regione Marche. Italia Longeva, struttura frutto di un’intesa
fra Fazio e Spacca, avrà compiti di “promozione
e tutela della popolazione anziana, con particolare riguardo al sostegno di stili di vita protettivi.
Studierà scenari epidemiologici, l’integrazione socio-sanitaria e l’incremento dei servizi territoriali,
la formazione di specifiche competenze di base e
avanzate, lo sviluppo di relazioni internazionali
per collaborazione su progetti comuni, l’impiego
di biotecnologie e sistemi telematici nonché la
comunicazione con i cittadini attraverso portali
dedicati alla conoscenza del fenomeno dell’invecchiamento”.
R.M.
3
Block Notes
Spiagge
all’asta
Sulla stagione balneare si
addensano le nubi della
direttiva Bolkenstein, la
norma europea secondo
la quale le concessioni
demaniali non vengano
più automaticamente rinnovate. Tornano allo Stato che le distribuirà con
un’asta o comunque con
un “bando di evidenza
pubblica”. Un procedimento che rischia di condannare alla chiusura le
tante imprese a carattere
famigliare che gestiscono
i bagni del litorale. Da qui
la protesta che si è concretizzata martedì scorso
in piazza Navona a Roma
a cui hanno partecipato
oltre 6.000 imprenditori
balneari, ottocento dalle
Marche, armati di ombrelloni, sedie a sdraio e lettini. La manifestazione è
organizzata da Fiba-Federazione Italiana Imprese
Balneari aderente a Confesercenti e Sib-Sindacato
Italiano Balneari aderente
a Confcommercio.
“Quello che chiediamo
- dice Enzo Monachesi
presidente del Sib - è che
non venga smantellato un
sistema che rappresenta
una tipicità tutta italiana
e che è un settore che va
a gonfie vele. Quello balneare è il settore turistico
più forte, con numeri più
grandi di quello religioso
o culturale. Senza contare che con pulizia delle
spiagge, docce, bagni pubblici, salvataggio noi offriamo un servizio di utilità pubblica e come tale
dovrebbe essere escluso
dalla direttiva. Invece
Bruxelles interviene sulla
materia delle concessioni trattandole alla stessa
tregua di quelle per le miniere o lo riserve boschive.
E poi, azzerarle per darle
a chi? A qualche grande
gruppo, temiamo”.
Chiede un intervento del
governo anche l’on. Udc
Ciccanti. “Le imprese balneari - dice - sono alla
canna del gas. Se il governo non interviene a tutelarle, manderà all’asta le
circa trentamila famiglie
che operano da sempre in
questo settore”.
4
7 aprile 2011
Senigallia
Inaugurato lunedì scorso, si riunirà ogni mese Il gioco che fa bene all’aria e al corpo
Tavolo sul commercio Mobility game
E
’ stato istituito il tavolo per- ne. Noi siamo pronti a partire
manente per le attività eco- quanto prima comunque con
nomiche, che tornerà a riunirsi un vigilante per il centro storiil 9 maggio. Le prime risposte co”. Problema sentito anche al
alle categorie: otto vigili urba- mare. “Più controlli li abbiamo
ni in arrivo per un’estate sicura, richiesti anche per il lungomare
un’ora di carico e scarico in più – interviene Giacomo Cicconi
per la Ztl, divisa tra mattina e Massi, Confartigianato –, parpomeriggio e grattini gratis per tendo dal regolamento comu30 minuti. Dal vertice, indetto nale che vieta l’utilizzo delle
in prima istanza per affrontare strutture in spiaggia dall’una
la questione della sicurezza, è alle cinque del mattino. Già venato un organo che tornerà a nisse fatta rispettare questa diriunirsi a scadenza mensile per sposizione sarebbe molto. Nel
discutere vari problemi legatei tratto centrale del lungomare
al commercio.
Alighieri c’è anche una questio“La riunione è nata per affron- ne igienico-sanitaria e quindi
tare un problema serio che chiediamo vengano predisposti
si era presentato – spiega il dei bagni pubblici”.
sindaco Maurizio Mangialar- Restano distanti le posizioni
di – ma, siccome la sicurezza su piazza Simoncelli, difesa da
non è l’unica questione aper- alcuni ambulanti. “Il mercato si
ta, ho proposto di trasformare dovrà spostare ma con i tempi
l’incontro in un tavolo perma- ed i modi condivisi – prosegue
nente che si riunirà in manie- il primo cittadino -, innanzitutra costante per tenere sotto to il giovedì potrà rimanere ma
controllo varie situazioni. Ri- negli altri giorni della settimana
guardo alla sicurezza da parte stiamo concordando una soludell’Amministrazione, oltre ai zione che possa andare bene a
controlli rafforzati dalla polizia tutti. L’ipotesi di via Carducci è
municipale ai quali si uniscono stata accantonata ma non bocanche le altre forze dell’ordine, ciata. Per noi una valida alternon crediamo sia necessario nativa resta anche il parcheggio
prevedere altre telecamere”.
davanti al campo sportivo delle
La Cna ha illustrato il proget- Saline. Il momento è di grande
to “Senigallia sicura”, esteso difficoltà per il commercio e
anche alle altre associazioni. non vogliamo intralciarlo. Per
“Il problema del vandalismo è i correttivi della Ztl – conclude
molto sentito – interviene il se- Mangialardi – oltre alla sosta
gretario Massimiliano Santini rapida, di mezz’ora, già annun–, come Cna abbiamo già avuto ciata da tempo su tutto viale
una buona adesione da parte Leopardi, possiamo concedere
dei nostri associati, vorremmo mezz’ora o al massimo un’ora
estenderlo anche agli altri sot- in più per il carico e scarico”.
to la cabina di regia del ComuM.G.
notizie della settimana
In caduta libera
F
D
opo il successo crescente delle edizioni precedenti, è partita anche in questo anno scolastico l’avventura del “Mobility Game “, il progetto
del Comune di Senigallia destinato alle scuole e
nato per sensibilizzare e orientare gli atteggiamenti dei ragazzi verso abitudini di mobilità ecosostenibile.
Le classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado si sfideranno, fino al prossimo 28 maggio, per cercare di accumulare i punti assegnati ai
bambini che si recano a scuola con modalità di
trasporto sostenibile.
Il gioco premia chi sceglie di andare a scuola a
piedi o in bici, chi prende lo ScuolaBus, o chi si
accorda con altri compagni per chiedere ai propri
genitori di utilizzare una sola macchina, con il sistema chiamato carpooling. Ad ogni modalità di
spostamento viene assegnato un punteggio, definito dalla quantità di risparmio di anidride carbonica, per incentivare piccoli comportamenti che
possono però essere molto importanti per contribuire a ridurre i livelli di inquinamento dovuti all’eccessivo utilizzo privato dell’auto. Sarà sempre
attivo il pedibus guidato, fatto di percorsi sicuri
appositamente predisposti e guidati da adulti, con
la collaborazione dei genitori e di alcune associazioni cittadine di volontariato, Banca del tempo,
Auser e Anteas.
Il nuovo Centro unico prenotazioni
(Cup) verrà attivato entro l’estate e
per maggio sarà convocato il consiglio grande dedicato alla sanità.
Ecco le ultime novità. La prima è
una decisione maturata dal direttore Franco Pesaresi, di trasferire
i locali del centro unico di prenotazione nella vecchia sede della
radiologia, proprio nell’ingresso
dell’ospedale che si affaccia sull’incrocio di via Rossini. L’approfondimento sul futuro del nosocomio è
stato invece approvato nell’ultimo
consiglio comunale. Di fronte alle
numerose lamentele pervenute
sulle carenze del servizio di prenotazione, il direttore di Zona sta
rispondendo ai cittadini. “Rispondo personalmente perché l’insoddisfazione dei nostri utenti merita il
massimo della nostra attenzione –
dice Pesaresi -. Serve anche a dare
un segnale a tutti gli operatori della Zona territoriale. Questo periodo con il nuovo Cup è stato molto
duro per i nostri operatori, costretti a confrontarsi quotidianamente
con un sistema di prenotazione
non sempre all’altezza delle necessità. Nel complesso sono contento
del lavoro che hanno svolto. Un errore va perdonato a patto che non
si ripeta e sono convinto che non si
ripeterà. Stiamo cercando di migliorare tutto il sistema per creare
degli ambienti più confortevoli e
più efficaci. I nostri due Cup, quello del distretto e quello dell’ospedale, si unificheranno e si sposteranno
all’entrata dell’ospedale, nella ex
radiologia, dove potranno disporre di locali molto più ampi, nuovi
e moderni box per le prenotazioni,
di due sale d’attesa, e di un sistema
di gestione delle code”.
atturato e utili in caduta libera con una
forte riduzione degli investimenti. I dati più negativi, secondo il centro
studi della Confartigianato, vengono dalle manifatture (-18%) e delle costruzioni (-17%). La crisi
invece è meno marcata
per le attività del terziario. Tra i settori manifatturieri tradizionali si
hanno forti riduzioni del
fatturato per meccanica
(-21 %) legno-mobile (-12
%) mentre si registra una
crescita per l’ alimentare
(+5%). Le piccole imprese artigiane stringono
la cinghia, pur di tenere
stretti i loro dipendenti.
Ma senza ripresa anche
la situazione occupazionale rischia di precipitare,
con la chiusura di molte
aziende e la perdita di lavoro per tanti addetti nei
prossimi mesi. “Il bilancio delle micro e piccole
imprese dell’artigianato
senigalliese - dice il segretario della Confartigianato di Senigallia Giacomo Cicconi Massi - è
una lotta continua contro
il rincaro dei prezzi e la
mancata liquidità. Una
situazione precaria che
getta ombre sul futuro
del bacino produttivo
della Valli del Misa e del
Nevola. Non si intravedono facili spiragli di luce
e l’unica controffensiva è
resistere. Le micro e piccole imprese artigiane,
rappresentano la base e
il motore della economia
territoriale. Un colpo inferto a queste fondamenta scuote e mette a dura
prova tutto il sistema”.
A dimostrazione di quanto sia fondamentale l’apporto dei comparti artigiani alla produttività
senigalliese basti considerare che la percentuale
di addetti ai mestieri artigiani in proporzione al
totale dei lavoratori raggiunge una percentuale
del circa 17%. La categoria che offre più lavoro è
quella del manifatturiero
(quasi 5 addetti per impresa), servizi e costruzioni impiegano circa 2
lavoratori per azienda. Le
difficoltà che investono i
comparti artigiani minano il quadro occupazionale. Il ricorso alla cassa
integrazione straordinaria è aumentato, più del
15%. Ora ad aggravare
questo già delicato equilibrio concorre anche il
generale aumento del costo delle materie prime.
Confartigianato calcola
che da gennaio 2010 a
gennaio 2011 il prezzo
delle materie prime nel
senigalliese ha sfiorato un aumento del 33%.
Frumento +73%, stagno
+65,5%.
Paola Mengarelli
Un meeting a maggio a Senigallia
a denti stretti
Succede a Senigallia Sanità
* Sabato e domenica di controlli da parte del
Commissariato e del locale distaccamento Polizia Stradale, coadiuvati dalle unità cinofile
della Questura di Ancona. Nel corso dell’attività
sono state controllate 84 autovetture e 110 persone, con posti di controllo effettuati nel piazzale
della Rotonda, sul lungomare Alighieri e in viale
Bonopera, davanti alla stazione ferroviaria. I servizi, finalizzati al contrasto dell’abuso di sostanze
alcoliche e stupefacenti, hanno comportato per
tutti i soggetti controllati la sottoposizione alla
prova dell’alcoblow, precursore della prova con
l’etilometro, effettuata solo in caso di positività al
precedente test. Nonostante le numerose verifiche solo due automobilisti sono risultati positivi
e nei loro confronti si è proceduto al ritiro della
patente di guida.
* Palazzo Gherardi trovato aperto nei giorni
scorsi. Una segnalazione anonima, arrivata alla
polizia municipale, informava che sia il cancello
che il portone di ingresso erano aperti. Arrivata
sul posto la pattuglia ha trovato il portone spalancato ma il cancello era regolarmente chiuso
con il lucchetto.
* Il nuovo porto pronto a decollare ma con i relitti del Navalmeccanico niente Bandiera per gli
approdi turistici. Per completare il maxi intervento che in dieci anni è costatato circa 12 mila euro
manca l’ultimo tassello: la nuova darsena Bixio.
Quella che darà una connotazione più “turistica”
all’infrastruttura con passeggiate, comminamenti
e nuova illuminazione.
* Topi d’appartamento in azione in via Anita Garibaldi. Un tentativo di furto, ai danni di
un’abitazione all’altezza del civico 60, che fortunatamente è stato sventato dall’allarme lanciato
da una vicina di casa. Intorno alle 16 di lunedì
scorso un uomo ha cercato di introdursi all’interno dell’appartamente situato al secondo piano.
Il ladro è stato però messo in fuga dall’arrivo dei
carabinieri, chiamati proprio dalla vicina di casa.
* Sono a disposizione della cittadinanza presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico i modelli 730 per la dichiarazione dei redditi dell’anno
2010, per chi ha un reddito proveniente da lavoro
dipendente o da pensione. Il modello 730 viene
utilizzato anche dai soggetti che percepiscono
indennità sostitutive di reddito di lavoro dipendente, dai soci di cooperative nonché da soggetti
impegnati in lavori socialmente utili.
Confartigianato e i dati delle imprese locali
Regione di pace
L
e Marche sono da l’assessore all’istruzione
sempre una regione di regionale Marco Luchetti,
pace. L’evento che si va a che ha evidenziato come
realizzare sottolinea l’im- “in un momento in cui si
pegno che tutte le istitu- parla troppo di guerra, si
zioni della regione metto- alza dalle Marche un mesno nel comunicare valori saggio di pace. E in questo
importanti e fondamentali valore la Regione ha semdella società come la pace pre creduto”. Organizzae il rispetto dei diritti di no l’evento marchigiano,
ogni essere umano”. Così l’Università per la Pace
il presidente dell’Assem- delle Marche, l’assessorato
blea legislativa Vittoriano all’istruzione della RegioSolazzi, che si è incontra- ne, Provincia di Ancona,
to con i dirigenti scolastici Comune di Senigallia e
della regione per defini- Ufficio scolastico regionare le strategie del Forum le. Gli altri Forum si ternazionale della Pace, in ranno nelle città di Matera,
programma a Senigallia il 4 maggio, Riccione, il 10
l’11 e il 12 maggio prossi- maggio, Padova, il 13 magmi. L’incontro è stato or- gio, Trento, il 17 maggio e
ganizzato di concerto con Bari il 19 maggio.
a cura di
Giuseppe Nicoli
Dill’ al monc’ in piazza
• Una nostra lettrice ci ha chiesto di far pre- segnalazione dei residenti, si è provveduto
sente all’Assessore alla viabilità perché via alla potatura dei rami degli alberi in corriPetrarca rimane inaccessibile per gli auto- spondenza dei lampioni perché limitavano
mobilisti che vengono dal viale IV novembre l’efficacia dell’illuminazione. Sono state però
e che devono andare al centro commerciale pure sostituite le lampade scariche che non
o verso l’ospedale, costringendoli così a lun- assicuravano una corretta visibilità.
ghe file al semaforo per poi tornare indietro. • La Rotonda è un gioiello che tutti ci inviAprendo via Petrarca, che è stata ristruttura- diano perché è unica nel suo genere. Le è
ta, si agevola la circolazione verso il centro stata dedicata anche una celebre canzone
senza fare un giro lungo, con conseguente “Una rotonda sul mare”. Fervono già i prepaperdita di tempo per chi lavora in centro. rativi per la prossima stagione estiva ma già
Ogni giorno c’è una lunga fila di macchine a Pasqua molti turisti – e non solo – certache rallentano enormemente il traffico, met- mente vi andranno.
tendo a dura prova la pazienza degli auto- • Sembra brutto ripeterlo, ma la maggior
mobilisti.
parte dei giardini pubblici è vietata ai giochi
• Nella nostra città sono state prorogate fino ed al passeggio a causa della maleducazione
al 30 aprile le limitazioni alla circolazione
dei proprietari di cani. L’ultima ‘vittima’ un
dei veicoli sulle strade urbane ed extraurba- nostro lettore che ha portato il suo bambino
ne per la riduzione della concentrazione in nella piazzetta del Porto, uno dei pochi anaria delle polveri sottili.
goli verdi del centro storico. L’appuntamen• Nelle vie Pasubio, Gorizia e Palestro, su to con gli escrementi è andato a segno.
7 aprile 2011
Senigallia
senigallia I lavori in corso in città sono l’occasione per conoscere la storia locale
Pagine di storia cancellate
C
onoscere la storia della propria
città, di quelle strade che attraversi quotidianamente, di certi scorci familiari, di quei luoghi a te cari,
perché teatro della tua vita, non è solo
un’operazione culturale, privilegio
di pochi, bensì è un dovere civile, un
impegno inalienabile per cittadini responsabili e custodi attenti di quanto
la storia ci ha affidato. E’ tanto vero
tutto ciò che il nostro Comune ha
organizzato una serie di lezioni sulla
storia di Senigallia, destinate a tutti gli
insegnanti: obiettivo principale è far
studiare ai nostri ragazzi la storia locale e venire direttamente a contatto
con tracce, documenti, resti del passato. Molto interessante tutto il percorso che vede il coinvolgimento di
esperti senigalliesi di storia locale che
con passione e competenza trasmettono i loro studi, le loro conoscenze, il
loro amore per la storia.
In particolare durante l’ultima lezione è stato approfondito lo studio delle mura antiche della città, da quelle
quattrocentesche fatte costruire da
Sigismondo Malatesta, a quelle pentagonali roveresche del ‘500, per concludere con quelle settecentesche. Dopo
la presentazione degli studi e delle
immagini d’epoca, la lezione è proseguita lungo le strade del centro sto-
rico, alla ricerca dei resti delle mura,
partendo da viale Leopardi, passando
per la Rocca, attraversando il fiume
sino al rione Porto per tornare poi
lungo i Portici Ercolani, via Pisacane e
infine sul viale Leopardi al Teatro “La
Fenice”. Il momento più interessante e
coinvolgente è stato quando abbiamo
osservato il nuovo panorama al termine di via Rodi: giunti qui per vedere
l’unico punto in cui le mura cinquecentesche sono ancora visibili, sul lato
sinistro della chiesa del Porto, ci siamo trovati poco oltre, dinanzi ad una
immensa voragine, nel punto in cui
si trovava, o meglio, si trova ancora il
bastione Porto, con la sua punta rivolta verso nord-est.
Qui ora è possibile osservare l’interno
delle mura ed i contrafforti, porzioni
di mura trasversali che, con la loro
funzione di ammorsamento del terreno, costituivano l’insieme del muro
fortificato: la vasta area all’epoca era
poi ricoperta di terra con basamenti e troniere per i cannoni e zone di
avvistamento verso il mare. Ma la
sconvolgente realtà è che tale zona,
da poco liberata e riportata alla luce,
verrà utilizzata per edificare con il
rischio di modificare per sempre la
leggibilità architettonica del bastione
Porto. Nasce spontanea la domanda: il
piano particolareggiato poteva essere
l’occasione per salvare l’unico bastione rimasto parzialmente visibile? Il
progetto autorizzato prevede la valorizzazione e la fruibilità dei particolari
del bastione? Da un lato si annunciano piani di riqualificazione del centro
storico, dall’altro si rischia di perdere
quel poco che resta. Si formano gli
insegnanti perché educhino i propri
alunni, i cittadini di domani, al rispetto del patrimonio storico e artistico
locale: a questo corrisponde un’attenzione effettiva da parte dell’Amministrazione?
Ben vengano dunque iniziative di
sensibilizzazione alla storia locale
partendo proprio dalla scuola, puntando sui giovani, ma i nostri ragazzi
si appassioneranno alla storia della propria città, alla riscoperta delle
proprie radici, alla valorizzazione del
passato nella misura in cui noi adulti,
dai semplici cittadini agli amministratori, testimonieremo la cura per
tutto ciò che la storia ci ha consegnato. E il primo passo, fondamentale per
prendersi cura della propria città, è
conoscere i e vigilare con attenzione
affinché nessuno, pubblico o privato,
possa cancellare pagine fondamentali
della nostra storia.
Federica Spinozzi
L’incontro della Lega Pensionati Cisl, tanti temi trattati
Pensionati, tante idee
D
omenica 27 marzo, nell’ambito della giornata di
festa e di socializzazione dei
pensionati, è stata organizzata
dalla LEGA Pensionati CISL,
zona di Senigallia, un incontro
sui problemi degli anziani dei
Comuni di Ripe, Castelcolonna e Monterado sul tema “quali servizi domiciliari per la non
autosufficienza” con una numerosa ed attenta partecipazione
dei convenuti. Si è discusso sull’organizzazione dei servizi domiciliari per le persone non au-
tosufficienti e della necessità di
maggiori risorse per mantenere
il disabile nel proprio domicilio,
obiettivo prioritario dell’azione
sindacali e della
Cisl in particolare,
aiutando
così il disabile e
la sua famiglia a
sostenere il peso
dell’assistenza e
delle cure a domicilio. Hanno
partecipato
al
dibattito: Gianni Focanti della
Segreteria Pensionati CISL di
Ancona, che ha
messo in evidenza il problema della disabilità in
generale che nella nostra Zona
riguarda oltre 2400 persone;
inoltre ha fatto il punto sullo
stato del “confronto” con la Regione sul tema dei servizi sociali
e sanitari nella nostra realtà. I
Sindaci dei Comuni di Ripe, Castelcolonna e Monterado, che
hanno rapportato tale problema
con la loro realtà, hanno evi-
denziato l’impegno delle rispettive Amministrazioni comunali
nei servizi offerti alla popolazione anziana, con particolare
impegno verso i non autosufficienti. Dopo un breve dibattito,
è intervenuto il responsabile di
Zona CISL, Maurizio Andreolini, che ha collegato il tema del
Convegno alla situazione politico-sindacale della Zona, riferita
anche alla difficile situazione
economico-politica
nazionale in atto. Renato Verdenelli,
segretario di Lega pensionati
Cisl della zona di Senigallia, ha
rimarcato il forte impegno della FNP-CISL a dare continuità
all’azione sindacale in generale
anche promuovendo incontri
specifici per interessare e far
partecipare più persone possibili ai problemi dei disabili curati nel proprio domicilio (che
solo nei tre Comuni sono oltre
160) con l’intento di ottenere
maggiori interventi a favore
delle famiglie e dei servizi per la
domiciliarità.
M.B.
5
Al via il Comitato
di partecipazione
È
entrata nel vivo l’attività del Comitato di partecipazione dei cittadini
dell’Asur Zona territoriale
4 di Senigallia.
Previsto dalla Legge regionale n.13/2003 e successivamente definito dal
regolamento n.5/2009, il
“Comitato di partecipazione dei cittadini alla tutela
della salute”, è, insieme all’
“Assemblea delle associazioni di volontariato, tutela
e promozione della salute” ,
un organismo istituito per
favorire la partecipazione
attiva dei cittadini alle politiche socio-sanitarie, con
il compito di contribuire
alla programmazione ed
alla pianificazione sociosanitaria territoriale, svolgere attività di verifica e
controllo sulla gestione dei
servizi sanitari e monitorare le condizioni di accesso
e fruibilità degli stessi. Il
Comitato dei cittadini dell’Asur Zt4, presieduto da
Elena Fiorani dell’Andos
Senigallia, è composto da
11 esponenti di associazioni di volontariato operanti
nell’ambito sanitario e dei
diritti del malato presenti
nel territorio della Zt4 (Ala,
Andos, Auser, Anteas, Anf,
Atd, Tribunale del malato, Omphalos, Cav, Avis e
Avis pubblica assistenza di
Corinaldo) e da 8 membri
dell’Asur Zt4.
Dal maggio 2010, quando
si è formalmente insedia-
to, le associazioni hanno
lavorato prevalentemente
per conoscere e raccogliere segnalazioni su criticità, mancanze o aspetti da
migliorare nelle strutture
sanitarie del territorio, stilando un vero e proprio
elenco di questioni di cui
farsi portavoci in seno al
Comitato. “Questo elenco
di quesiti su cui ci siamo
confrontati – commenta
la presidente del Comitato
Elena Fiorani – ha segnato
l’inizio di un vero e proprio
percorso di collaborazione
tra associazioni di volontariato e zona 4 dell’Asur. In
questo senso, il Comitato è
uno strumento molto importante, attraverso il quale il volontariato può farsi
portavoce delle istanze dei
cittadini, ma anche essere
interlocutore primario delle strutture sanitarie, informando il territorio su novità e cambiamenti in corso”.
Le segnalazioni, che vanno
dalle spese di trasporto dei
pazienti ricoverati in Rsa
alla necessità di migliorare la comunicazione tra
operatori e cittadini alla
mancanza di alcune figure
professionali
specialistiche, sono state sottoposte
ai rappresentanti dell’Asur
Zt4 che le hanno raccolte
impegnandosi a individuare possibili soluzioni e proposte di miglioramento.
Monica Cerioni
Con la bella stagione, più di una proposta per passeggiare
Escursioni vicine
F
inalmente stanno arrivando
le belle giornate e come ogni
anno pubblichiamo il programma
escursioni primavera estate 2011
del Gruppo società e ambiente. Il
tema principale di quest’anno è il
contatto diretto con la popolazione dell’Aquila, che il prossimo 5
Aprile ha raggiunto 2 anni dal terremoto che ha portato distruzione
e lutti nella città e paesi limitrofi.
Il Gruppo Società e ambiente è in
contatto con rappresentanti del
Comitato 3.32 che ospiteremo il
giorno 30 Aprile nella nostra città per fare il punto sulla situazione
attuale in cui si trova la città dell’Aquila.
Sarà l’occasione di avere uno scambio di idee con chi vive la realtà
quotidiana della ricostruzione e
chi è partito da Senigallia subito
dopo il terremoto per portare il
suo aiuto.
Il 15 Maggio ricambieremo la visita, e ci recheremo in pullman nella città dell’Aquila per trascorrere
una giornata insieme ma anche
per visitare zone di interesse ambientale come L’altopiano di Navelli e Calascio con la sua famosa
rocca che ha resistito alla forza del
terremoto.
Passando all’aspetto naturalistico e
floristico abbiamo pensato di visitare due località della nostra regione diverse tra loro: Monte Castel
Santa Maria – Monte Tre Pizzi
dove andremo nel massimo della
fioritura e il Parco Naturale Sasso
Simone e Simoncello dove faremo
una bella passeggiata nel verde
della cerreta o faggeta.
Di cose da fare non ne mancano e
vi invitiamo a partecipare alle varie
iniziative. Alleghiamo il programma completo rimandando alle notizie dettagliate che saranno rese
note volta per volta.
Gruppo Società e Ambiente
Senigallia
6
7 aprile 2011
chiesa
Appunti
di vita ecclesiale
diocesi Sabato 9 aprile 2011 la S. Messa della riapertura
Riapre “San Silvestro”
D
opo oltre un anno di comples- do l’attuale elegante classica fisionosi interventi di restauro ed una mia. Lavori importanti, eseguiti von
chiusura che si protraeva dal ter- maestria dalla ditta ‘Sereni’, guidati
remoto Marche-Umbria del 1997, da un pool di progettisti, e che hantorna ai fedeli la Chiesa di San Sil- no coinvolto anche parte dei locali
vestro di Senigallia. La bella par- di ministero pastorale posti presso
rocchiale, posta in una delle località il complesso parrocchiale, con spazi
più panoramiche dei dintorni della per il catechismo, le riunioni, l’assospiaggia di velluto, sarà ufficialmen- ciazionismo per tutta la zona di San
te riaperta sabato prossimo 9 aprile Silvestro che avrà nella Parrocchia
alle ore 17 con una solenne liturgia e negli spazi attigui un importante
presieduta dal Vescovo Giuseppe punto di riferimento religioso, soOrlandoni e concelebrata dal Par- ciale e culturale. L’intervento ha viroco don Domenico Pasquini. “Ab- sto la partecipazione della Regione
biamo lavorato intensamente come Marche, con i fondi del terremoto,
comunità – ha voluto sottolineare nonché della Conferenza Episcopadon Domenico – e voglio ringrazia- le Italiana grazie ai finanziamenti
re tutti quelli che ci hanno dato e ci “otto per mille”, della Diocesi e del
daranno una mano per l’obiettivo: Comune: non manca, ovviamente,
poter nuovamente vivere insieme l’importante esborso della Parrocl’esperienza di Chiesa anche all’in- chia che conta molto sulla solidaterno della Parrocchiale è davvero rietà di tutti. “Il Vescovo sarà fra noi
importante”. Prende vita così un – riprende don Domenico – per la
edificio che, seppur risalente al XVI dedicazione della parrocchiale, alsecolo, è stato ampiamente rivisitato l’interno della quale abbiamo pure
nel corso dell’Ottocento, acquistan- curato l’adeguamento liturgico per
renderla più consona ai dettami
del Concilio Vaticano II. Sono stati
condotti anche restauri alla preziosa
pala d’altare raffigurante “San Silvestro”, mentre resta ancora da intervenire su altre opere presenti nella
navata”. Ecco dunque la grande festa
corale di sabato pomeriggio, che
proseguirà poi l’indomani mattina
con il sacramento della Cresima,
impartito ai ragazzi ed alle ragazze
della Parrocchia.
Alessandro Berluti
chiesa Venticinque anni di passeggiate, vita comunitaria ed amicizia
L’avventura dei campi famiglie
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ore 16.00 -19.30
campi-famiglia organizzati dalla
parrocchia del Duomo compiono
25 anni. Cos’è un campo-famiglie?
Un campo-famiglie è difficile da raccontare, non per quello che si fa, ma
per quello che ti lascia dentro. Per
comprenderlo in pieno bisogna viverlo. Da venti anni a questa parte la
nostra famiglia partecipa ai campifamiglia organizzati dalla parrocchia
del Duomo, anche se poi la vita ci ha
portato ad entrare in un’altra comunità parrocchiale. Fu la curiosità a
spingerci la prima volta. Quando le
nostre figlie più grandi tornavano dai
loro campi-scuola, c’era tanta gioia in
loro; quando scendevano dal pullman,
magari dopo 7/8 ore di viaggio, si fermavano a lungo in piazza del Duomo, a cantare, ridere, scherzare con i
loro coetanei. Forse fino a dieci giorni prima erano degli sconosciuti, ma
al ritorno erano diventati un gruppo.
Cosa li univa? Cosa aveva spinto le
nostre due ragazze verso questa esperienza? Così provammo anche noi,
e capimmo che non era un cosa, ma
un Chi, un chi che volutamente scriviamo con la C maiuscola. Per noi, la
N
partecipazione ai campi-famiglia è
stata (e spero continuerà ad esserlo)
un piccolo ma anche grande modo di
fare esperienza di Chiesa, un incontro
con Cristo insieme e attraverso tanti
fratelli.
Ricordiamo con grande piacere i primi campi, quando eravamo in autogestione. Divisi in gruppi facevamo
a turno tutto da soli: chi organizzava
la liturgia con la guida del sacerdote,
chi cucinava, chi pensava alle pulizie,
chi alla tavola. Forse era un po’ faticoso, ma era una fatica gioiosa; lavorare
insieme, mentre si parlava dei figli o
del lavoro, ci ha permesso di vivere
in comunione e ha fatto nascere tante autentiche amicizie. Poi il tempo
è passato, la nostra età è cresciuta
e… fine dell’autogestione! Ma non per
questo son finite le amicizie , la vita in
comune, il fare tutto “insieme”. Insieme è rimasta la nostra parola d’ordine,
insieme si partecipa alla Santa Messa,
agli incontri di formazione, alla recita
delle Lodi e di Compieta. Insieme si
va in passeggiata, insieme si mangia,
ogni volta ad un tavolo diverso per
stare un po’ con tutti.
I primi anni si era in tanti,
c’erano tanti figli di ogni
età, poi con il tempo i figli
sono cresciuti ed hanno
preso la loro strada. Alcuni sono tornati dopo alcuni
anni con lo sposo o la sposa
ed i figli, così abbiamo avuto con noi famiglie di nonni, genitori e figli. I ragazzi
partecipavano alle loro attività, sempre collegate con
el realizzare il libro e il cd foto con la storia di 25
anni di campi famiglie son partito dai numeri e ho
calcolato che in questi anni abbiamo passato da 7 giorni,
chi ha partecipato 1 sola volta, a 207 giorni chi come me
è stato sempre presente (quasi 7 mesi) in montagna insieme ad altre 350 persone diverse, di età diverse: da 4 mesi
e mezzo fino a oltre 80 anni. Sommando i partecipanti di
ogni anno si raggiungono le 1300 presenze per un totale
di 10.700 giorni. Oltre ai numeri è bello ricordare che addirittura quattro generazioni di una stessa famiglia sono
state presenti ai campi nel susseguirsi degli anni
Come e perché i campi famiglie? In un borgo della parrocchia del Duomo un gruppetto di famiglie si incontrava
settimanalmente, tanti begli incontri, ma alla fine dell’incontro si doveva partire, ritornare ognuno nelle proprie
case, mancava qualcosa. Allora con Don Giuseppe, la nostra guida, decidemmo di provare a vivere una settimana
insieme, fare delle “ferie diverse”: vedere insieme dei bei
luoghi, vivere insieme e confrontarsi su temi personali e
comunitari. Già delle “Ferie”, poiché in quegli anni non
era poi tanto comune andare in ferie, molti non se lo po-
le nostre, spesso preparavano per noi
adulti giochi, scherzi e scenette, spesso eravamo noi adulti a prepararli per
loro. Quanti bei ricordi!
Di tutto ciò sentiamo il bisogno di dire
tanti grazie. Grazie a Nello Casavecchia, indefesso organizzatore di tutti i
campi. Grazie a monsignor Giuseppe
Orlandoni, che è venuto più volte a
trovarci, suscitando stupore nelle persone del luogo dove, per l’ampiezza
della diocesi, l’incontro con il proprio
vescovo è un evento. Grazie a don
Giuseppe, don Gesualdo, don Paolo,
don Giancarlo che ci hanno guidato ognuno con la propria sensibilità.
Grazie alle 350 persone che negli anni
hanno condiviso questa esperienza.
Ed infine i due grazie più importanti.
Grazie agli amici Anna, Anna M., Armando, Giancarla, Luciano, Mariella,
Nando, Sandro, Teresa, Valdemaro,
che ci hanno lasciato e attendono tutti noi in un altro campo-famiglie, un
campo famiglie con l’Eterno. Grazie
a Nostro Signore per aver concesso a
tutti noi di vivere questa esperienza.
Annalisa e Vittorio
tevano permettere, quindi quei giorni in cui si andava via
da casa per la maggior parte delle persone erano le uniche
ferie annuali. Fu così che nel 1985 abbiamo fatto la prima
esperienza di campo-famiglie a Colfano (Mc) e tutti entusiasti da allora si iniziò
Non solo ferie, naturalmente. I campi dovevano essere
un’esperienza che ci attrezzava maggiormente “a dare ragione della speranza che è in noi”: questo il senso primo
ed ultimo dei campi-famiglie, poiché le persone dovevano sperimentare anche così se il proprio modo di essere
era secondo la Speranza cristiana. Nei campo famiglie si
privilegia l’altro, l’altro è più importante di me, ma non
è così anche in famiglia? Certo, rinunciare ai miei orari,
ai miei comodi è difficile e diventa impossibile se l’altro
non è più importante di me. Venticinque Campi-famiglie;
quanta strada hanno percorso le nostre anime, quanti ricordi, quante speranze, quanti amici.
Finché abbiamo dei ricordi, il passato dura. Finché abbiamo delle speranze, il futuro ci attende. Finché abbiamo
degli amici,il presente vale la pena di essere vissuto.
Nello Casavecchia
7 aprile 2011
chiesa
idee da condividere
diocesi Idee dall’assemblea sinodale dello scorso 3 aprile, a Senigallia
Una Chiesa fedele al Vangelo
C
risto è venuto veramente per salvare tutti? Da questa domanda
provocatoria è partita la relazione di
don Giorgio Mazzanti all’assemblea
sinodale di domenica 3 aprile. Come
si fa a dire che Cristo è il Salvatore di
tutti? Gesù vuole incontrare in modo
personale le persone e anche dopo la
risurrezione non fa scene plateali e
non obbliga nessuno a convertirsi. Allora forse questo atteggiamento così
strano indica proprio un metodo che
ha qualcosa da dire anche a noi oggi.
A Cristo preme stabilire e vivere relazioni vere e stabili, tali che la persona
raggiunta da lui possa raggiungere la
pienezza propria personale, portando
ciascuno alla piena statura di se stesso. Gesù avvicina le persone con una
grande libertà tanto che le persone
sono libere di rinnegarlo, ma nemmeno il rinnegamento porta Dio ad
allontanare le persone.
Possiamo dire che Cristo senza i dodici non si concepisce, poiché si muove
sempre all’interno di questa comunione che ha creato, per cui gli apostoli
sono parte di Cristo, non a livello organizzativo ma a livello unitivo e le
persone entrano nella dimensione più
intima di Gesù stesso. Durante la nar-
razione dell’ultima cena si vede bene
che tipo di rapporto Gesù intende vivere con i suoi, si capisce la ragione di
questa sua scelta e Cristo svela il “da
dove” questa sua scelta: il suo legame
trinitario. Nella Trinità la distinzione delle persone permette l’unione e
l’unione esalta la distinzione. Così che
la comunione è un’esperienza e non
può essere un concetto astratto. Nella
Trinità Dio si comunica: nel momento
in cui si dice, si dà, nel momento cui si
dà, dice se stesso.
Questo mistero di comunione trinitario Cristo chiede di viverlo ai suoi
come un amore dato, accolto e ricambiato: senza questo dinamismo non
c’è comunione, non c’è chiesa.
Cosa vuol dire tutto questo per noi
oggi? Che dentro la comunità non si
possono che vivere rapporti veri, personali non programmatici; al primo
piano c’è sempre la verità di un rapporto. Ognuno di noi è indispensabile,
perché Cristo ci ha voluto così - basti
pensare al corpo mistico di Cristoognuno di noi è unico e allora bisogna
giocarsi la vita fino in fondo, perché
altrimenti priviamo gli altri di qualcosa. Una Chiesa che vive queste relazioni non invecchia mai, ma diventa
sempre più giovane. La conseguenza
è che ognuno di noi esplichi i propri
talenti, ma non per marcare il nostro
territorio, non per ostentare se stessi,
ma essere ostensorio di Lui e questo
dona una grande libertà. La comunione è poi cattolica, cioè va fatto con la
totalità di se stessi e con tutto il mondo. Solo se viviamo la totalità dei rapporti viviamo la comunione, altrimenti dividiamo.
Una comunione da vivere è tra preti,
sposati, consacrati, laici non per strategia, ma per fedeltà al mistero, perché siamo tutti partecipi dello stesso
autentico mistero. La comunione non
è infine una socialità indeterminata
dove non esistono relazioni ma solo
contatti. Non è una massa anonima.
Non è uniformità: c’è certo una gerarchia, ma una gerarchia dell’amore.
Tanti stimoli – nei prossimi giorni la
relazione sarà disponibile in file audio
sul sito del sinodo (www.sinodo.diocesisenigallia.it) – che aiuteranno i sinodali a elaborare il documento per la
assemblea di giugno dove si raccoglieranno i frutti di quest’anno dedicato
alla Chiesa-comunione.
don Paolo Gasperini
Verso la beatificazione di Giovanni Paolo II
L
a veglia mariana di preghiera il 30 aprile al Circo Massimo, la Messa di beatificazione
il 1° maggio in piazza S. Pietro, la Messa di ringraziamento presieduta il 2 maggio dal
card. Bertone, nello stesso luogo. Questi i tre “momenti” che la diocesi di Roma si appresta
a vivere, “in collegamento con il mondo”, per salutare l’iscrizione di papa Giovanni Paolo II
nell’albo dei beati. A ricordarlo è stato il card. Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi
di Roma, nella conferenza stampa svoltasi oggi in sala stampa vaticana. “Giovanni Paolo II
ha sentito tutto il mondo come il suo spazio di vita e di missione”, ha detto il cardinale, definendo la prossima cerimonia di beatificazione “un forte messaggio soprattutto spirituale, alla
Chiesa e al mondo”. La prima parte della veglia del 30, in particolare, sarà una “celebrazione
della memoria, con le parole e i gesti i Giovanni Paolo II”: animata dal coro della diocesi di
Roma e dall’Orchestra del Conservatorio di Santa Cecilia, diretti da mons. Marco Frisina,
prevede testimonianze e brevi filmati sui momenti più significati del pontificato di Giovanni
Paolo II. La seconda parte della veglia sarà invece la celebrazione dei Misteri Luminosi del
Rosario in collegamento via satellite con 5 santuari mariani sparsi nel mondo, visitati da Giovanni Paolo II, da Cracovia a Fatima. Ognuno dei Misteri del Rosario sarà legato a un’intenzione di preghiera, cara a Giovanni Paolo II.
Le attese dei cristiani dopo la primavera araba
D
opo la primavera araba le minoranze cristiane del Medio Oriente nutrono oggi fortissime attese”. Si attendono di “essere pienamente riconosciuti come cittadini, con gli stessi
diritti di tutti”. A parlare è padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra Santa, intervenendo
al convegno internazionale del Centro italiano per la pace in Medio Oriente (Cipmo) in corso a Torino su “Minoranze etniche e religiose nel Mediterraneo”. “A parte gli emirati Arabi
– ha detto Pizzaballa -, c’è in tutti i paesi del Medio Oriente, dall’Egitto alla Giordania, alla
Palestina alla Siria la libertà di culto, nel senso che ai cristiani non è impedito di praticare
la loro fede cristiana. Non c’è però sempre libertà di coscienza”. Il custode di Terra Santa ha
ricordato come “una delle richieste più forti che è venuta dal Sinodo per il Medio Oriente
lo scorso mese di ottobre, è stata quella di una piena cittadinanza dei cristiani”. I vescovi
del Medio Oriente rivolgendosi ai governi e ai responsabili politici dei loro Paesi avevano
sottolineato nel documento finale del Sinodo “l’importanza dell’uguaglianza tra i cittadini”. I
cristiani sono cittadini “originali e autentici, leali alla loro patria e fedeli a tutti i loro doveri
nazionali. È naturale che essi possano godere di tutti i diritti di cittadinanza, di libertà di
coscienza e di culto, di libertà nel campo dell’insegnamento e dell’educazione e nell’uso dei
mezzi di comunicazione”.
7
in agenda
LA SETTIMANA DEL VESCOVO
Giovedì 7 aprile
Ore 9.45: Incontro Sacerdoti giovani
Ore 21.00: Scuola San Vincenzo al Gabbiano
Sabato 9 aprile
Ore 17.00: Inaugurazione Chiesa restaurata di S.Silvestro
Domenica 10 aprile
Ore 10.00: S.Messa per 25° Campo famiglie in Cattedrale
Ore 11.30: S.Cresima a S.Silvestro
Ore 17.30: Riapertura Cattedrale a Recanati
Lunedì 11 aprile
Ore 10.00: Vicari foranei ed episcopali
Martedì 12 aprile
Ore 9.30: Riunione della Migrantes regionale a Loreto
Mercoledì 13 aprile
Ore 18.00: S. Messa per l’Avulss in Cattedrale
Giovedì 14 aprile
Ore 21.00: Incontro su S.Maria Goretti a Corinaldo
Venerdì 15 aprile
Ore 10.30: Presentazione libro della BCC a Corinaldo
Domenica 17 aprile
Ore 9.00: S.Cresima a Piticchio
Ore 11.00: S.Cresima a Barbara
Ore 17.00: Festa della Famiglia e dei Giovani (GMG)
Dal Consiglio Cei: immigrazione, educazione
“L’emergenza di questi giorni esige uno sforzo da parte
di tutti per sentire l’appello che giunge da persone che
rischiano la vita nei loro Paesi. Così, come Chiesa italiana, attraverso le diocesi e le strutture della Caritas, abbiamo individuato 2.500 posti disponibili per accogliere
altrettanti immigrati in 93 diocesi italiane”. Lo ha detto
il 1° aprile, a Roma, il segretario generale della Cei, mons.
Mariano Crociata, nella conferenza stampa di presentazione del comunicato finale del Consiglio episcopale
permanente (28-30 marzo). “Duecento posti sono presso
la Casa di Fraternità in diocesi di Agrigento. Gli altri in
diverse parti d’Italia. Ciò come stimolo perché si assuma
una volontà operosa e uno sforzo ulteriore per venire incontro alle esigenze dei tanti che chiedono aiuto”. Mons.
Crociata ha poi sottolineato che “questo aiuto va offerto,
benché siamo in uno stato di crisi, per risolvere problemi
di sopravvivenza immediata. Diverso è, invece, il discorso
in prospettiva, dove il sostegno ai problemi della immigrazione che ci si può attendere dai Paesi dell’Africa del
Nord deve essere affrontato con una prospettiva sovrannazionale”. “Diverso ancora – ha aggiunto – è il discorso
sulla cittadinanza per quanti tra gli immigrati sono nel
nostro Paese da molti anni”. L’assemblea generale di
maggio. Il tema di “un’educazione che sa entrare, con la
forza della speranza cristiana, in tutti gli ambiti dell’esperienza umana”, informa il comunicato finale del Consiglio
permanente Cei, sarà “al centro della prossima Assemblea
generale, prevista a Roma dal 23 al 27 maggio 2011, chiamata a orientare l’attuazione del documento programmatico per il decennio ‘Educare alla vita buona del Vangelo’, perché ispiri le linee pastorali di ciascuna diocesi”.
Alle Saline un concerto del World’s light Jesus
Domenica 10 Aprile, al Centro Sociale ‘Saline’ di Senigallia concerto del complesso musicale corale “World’s Light
Jesus’ Angels” delle Comunità Carismatiche Modenesi
Programma: Ore 14,30 - Presentazione delle Comunità
e dell’Ass. Teilhard De Chardin 15,15 - Concerto di Canti
religiosi dei World’s Light 16,30 - Recitazione da “Il Settimo Sigillo” 17,00 - Conferenza: “Il Dialogo Interreligioso”
17,30 - Canti di Lode con la Corale Jesus’ Angels e Intercessione per i sofferenti. E’ uniziativa di Comunione nel
Rinnovamento Carismatico.
Gli aiuti alla Costa d’Avorio
Un primo stanziamento di 20 mila euro è la risposta di
Caritas Italiana all’appello che viene dalla Costa d’Avorio,
dove da tempo la situazione è incandescente a seguito del
conflitto tra il presidente uscente laurent Gbagbo e quello
neo-eletto Alassane Ouattara. Mercoledì il Papa ha parlato
all’udienza della grave situazione nel paese africano, auspicando “il ripristino del rispetto e della convivenza pacifica”. Ha anche annunciato di avere deciso di inviare il
card. Peter Kodwo Turkson, presidente del Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace”, per “promuovere la riconciliazione
e la pace”. Nei giorni scorsi è stato rapito e fortunatamente subito rilasciato il direttore della Caritas diocesana di
Abidjan, p. Richard Kissi, mentre un altro religioso, abbé
Norbert Abekan, è stato gravemente ferito mentre rientrava in parrocchia. Dalle elezioni del 28 novembre scorso la
situazione interna è divenuta ingovernabile e si calcolano
400 mila sfollati. Caritas Internationalis ha così lanciato un
appello per aiuti alimentari, medicine e interventi umanitari, considerato anche l’embargo che limita gli aiuti che
riescono a giungere nel paese.
7 aprile 2011
il paginone
7 aprile 2011
il paginone
domenica 10
aprile 2011
nelle parrocchie
della diocesi
di Senigallia
Giornata della Carità
Il Fondo di Solidarietà
L
a Diocesi di Senigallia ha avviato il fondo di solidarietà
promosso nel 2009 ed affidato la gestione alla Fondazione Caritas Senigallia. La fondazione Caritas Senigallia
ONLUS ha promosso in seconda istanza il progetto Social
Caritas. Il Fondo di solidarietà ed il progetto Social Caritas sono parte integrante di una azione di rete, collegata
con tutte le parrocchie del territorio per dare risposte
concrete ai diversi fenomeni in atto nel nostro territorio
ed ulteriormente aggravati dalla recente crisi economica
e dei suoi effetti ancora in corso. Il fondo di solidarietà
è stato attivato per far fronte alle numerose situazioni di
povertà mentre il progetto Social Caritas è stato avviato
per far si che ci fosse una partecipazione di tutte le comunità e delle persone nel lungo periodo. La Social Caritas
quindi è diventata un meccanismo per alimentare questo
fondo e far si che ci sia una continuità nel tempo e per
poter progettare nel lungo periodo i percorsi di uscita
dall’esclusione sociale e dalla marginalità dei casi presi in
considerazione.
Come fare per sostenerlo
(privati e parrocchie)
I
l progetto Social Caritas nasce per
sostenere ed incrementare il Fondo di Solidarietà indetto dalla Diocesi
di Senigallia. Il fondo viene costituito per venire incontro alle famiglie in
difficoltà presenti nella nostra Diocesi
e seguite dal Centro di Ascolto Diocesano Caritas. Ogni parrocchia individua famiglie che si impegnano a versare alla Caritas la somma di almeno €
5,00 (non a persona, ma a famiglia) al
mese. I versamenti possono essere fatti Tramite bonifico bancario dove ogni
contribuente può versare le 12 quote
in un’unica soluzione, oppure fare ver-
samenti trimestrali o quadrimestrali,
oppure consegnare mensilmente la
somma stabilita direttamente al referente parrocchiale, che la girerà poi al
Centro Caritas. Ad ogni famiglia che
partecipa alla raccolta verrà consegnata una CARD senza nome, ma con una
sigla identificativa della parrocchia ed
un numero identificativo del nome, che
insieme costituiscono il numero di card
e il codice del versante. Trimestralmente verrà fatto pervenire ad ogni parrocchia un resoconto dettagliato dell’uso
delle somme ricevute, questo al fine di
dare conoscenza della destinazione dei
fondi e al tempo stesso rendere visibile
al pubblico l’importante funzione sociale che svolge la Caritas Diocesana.
Sarà anche occasione per aggiornare
la parrocchia su quanti hanno aderito
al progetto stesso. Anche i privati possono sostenere il progetto versando il
loro contributo presso gli uffici della
Fondazione Caritas Senigallia.
I versamenti per parrocchia e privati
possono essere effettuati nei seguenti
modi: con offerta direttamente presso gli uffici della Fondazione Caritas Senigallia Onlus, Lun – Sab dalle
09.30 alle 12.30, piazza Garibaldi, 3
Fondazione Caritas Onlus
Conto corrente Bancario presso Baca
Popolare Etica
Codice IBAN: IT 93 V 05018 12100
000000127245
Fondazione Caritas Onlus
Conto corrente Postale n.95690327
pagina a cura di Laura Mandolini
don Aldo Piergiovanni - direttore Caritas di Senigallia
che fanno davvero fatica ad andare avanti e arrivare a fine
mese. Quindi tutte le offerte raccolte nelle celebrazioni
eucaristiche in tutte le chiese della Diocesi di Senigallia
domenica 10 aprile saranno interamente destinate a questo scopo.
C’è una ricaduta – se sì, come si può misurare – di solidarietà e di crescita di sensibilità nel nostro territorio grazie all’iniziativa del Fondo diocesano di Solidarietà?
C’è stata una bella e corale risposta delle famiglie e dei
presbiteri alle necessità delle persone e delle famiglie. Basta vedere il diffondersi della iniziativa della “Social caritas” o della decima dei sacerdoti. Il Fondo e le iniziative
collegate per la sua diffusione e conoscenza (Social Caritas, Incontro con Mons. D’Ercole…) è stato ed è una formidabile occasione di sensibilizzazione e di crescita nella
solidarietà oltre che una puntuale e concreta risposta ai
bisogni reali ed essenziali di molte persone e famiglie.
Non più microprogetti da sostenere, ma un’attenzione
particolare al ‘Fondo Diocesano di Solidarietà’: siamo
diventati più provinciali o è la realtà contemporanea
ad imporre questa scelta?
Fino a due anni fa in quaresima venivano proposti dei
microprogetti locali (es. raccolta di generi alimentari di
prima necessità a favore del Centro di solidarietà) e/o internazionali (es. progetto Montequemado in Argentina o
Sao Luis in Brasile). Oggi, senza limitare le parrocchie o
le comunità che desiderano continuare tali progetti, riteniamo sia necessario convogliare le risorse nel Fondo
diocesano di Solidarietà istituito del Vescovo Giuseppe
a favore delle famiglie colpite dalla crisi con relativa perdita del lavoro e del reddito necessario. E’ una scelta che
si impone dalla vastità e dal perdurare della crisi e dalla
necessità di dare risposte concrete alle famiglie o persone
Giovanni Bomprezzi - vicedirettore Caritas di Senigallia
www.caritassenigallia.it
Tradizionalmente dalla costituzione della Caritas diocesana nel 1973 e ufficialmente dal 1983 (Cfr. pag. 211 del
Sinodo Diocesano celebrato nella Cattedrale Basilica di
Senigallia il 27 - 28 - 29 dicembre 1983) la quinta domenica di quaresima la Diocesi di Senigallia celebra la giornata
diocesana della carità con raccolta di offerte per le necessità locali e la gestione delle opere segno gestite direttamente dalla Caritas Diocesana. E’ principalmente una
giornata di sensibilizzazione delle comunità cristiane e di
tutti i cristiani al senso vero della carità verso le persone
in situazione di bisogno. Spetta alla Caritas promuovere
questa giornata perché compito primario di questo organismo pastorale è quello prevalentemente pedagogico,
cioè di stimolo ed educazione alla testimonianza della carità del singolo cristiano e dell’intera comunità cristiana.
Quali sono le fragilità maggiormente presenti, oggi?
Rispondere a questa domanda non è semplice e, soprattutto, solo questa necessiterebbe di un esclusivo approfondimento. Ma per non entrare troppo nei tecnicismi,
mi limiterei a dire che nel nostro territorio il fenomeno
della povertà è aumentato notevolmente. E’ sempre più
trasversale ed ha colpito intere famiglie che, fino a pochi
mesi, vivevano in una situazione accettabile. Ovviamente,
questa tendenza ha aggravato la situazione di tutte quelle
persone che già avevano difficoltà. Molto spesso la nostra
zona veniva definita come “la piccola provincia attiva”,
per sottolinearne l’immunità alle cicliche crisi economiche. Questa volta l’onda ha travolto anche la nostra realtà.
Ogni giorno registriamo la richiesta di un lavoro, di un
reddito, per poter far fronte alle spese quotidiane.
È proprio questo il fenomeno che mi fa dire che le povertà sono in crescita ed hanno assunto un “volto” nuovo
e drammatico. In passato i nostri Centri di Ascolto ospitavano molti immigrati in cerca di sistemazione e lavoro.
Spesso erano persone arrivate da poco nella nostra zona.
Certo, capitava pure di registrare la richiesta di alcuni nostri concittadini per il pagamento di una bolletta, di una
rata di affitto, ecc. Ora nelle nostre sale d’attesa sono molti gli “originari del posto” che chiedono, supplicano, un
lavoro. La richiesta è cambiata notevolmente. Chiedono
un lavoro, vogliono riacquistare la dignità di persona, di
capofamiglia, vogliono far fronte alle loro spese senza intermediari caritatevoli.
Il 2011 è l’anno europeo del volontariato: come è interpellata la Caritas di Senigallia da questo appuntamento?
Ettore Fusaro, resp. formazione Caritas Senigallia
Gli anni celebrativi hanno il merito di stimolare una riflessione. Poi, naturalmente, spetta alle singole realtà
approfittarne al meglio. Se si parla di volontariato, la Caritas è immediatamente interpellata dal tema visto che è
proprio il volontariato il motore del suo agire. Abbiamo
messo in moto alcune iniziative, di cui parleremo in seguito, riguardanti soprattutto la promozione ‘culturale’
del volontariato. Perché pensiamo che sia più che mai necessaria una riflessione seria, anche nelle nostre parrocchie, su cos’è il volontariato. C’è una carta di identità del
volontariato più che mai necessaria: 1. fare qualcosa per
gli altri. 2. fare qualcosa per chi è nel bisogno e in necessità. 3. Farlo in forma associata, insieme ad altri. 4. Farlo in
forma totalmente e assolutamente gratuita. Può sembrare
una banalità, ma va recuperato il senso autentico dell’agire per la propria comunità, il proprio territorio. E recuperare questa genuina declinazione del ‘fare’ ci fa essere più
liberi e capaci di vedere lontano.
Il tempo
di Giovanna
S
ono tanti anni che dedico un po’ di tempo
alla Caritas di Senigallia.
Mi piace pensare a questa
opportunità come ad una
finestra aperta sul mondo.
Vengo a contatto con realtà di povertà, anche se non
tanto visibili nella nostra
città, che esistono eccome.
Essere volontaria mi mette
in contatto con tante persone diventate poi amiche
e quel poco tempo che
riesco a dare viene ricompensato dalla ricchezza
delle persone che incontro.
Amicizie belle e nuove che
mi aiutano a vivere meglio
ogni giornata, più attenta
agli altri.
Essere volontari Caritas è
un’occasione per poter dare
ciò che si è, semplicemente.
Sono tanti i giovani che ci
danno una mano e vorrei
che tanti altri capissero
quanto è bella un’esperienza di questo tipo. ‘Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date’, questa la
base di ogni servizio.
sentirsi a casa
Centro di solidarietà
E’ la struttura ‘storica’ della Caritas di Senigallia. Vi trovano sede il Centro d’ascolto, la mensa, il servizio doccia
ed indumenti, l’ambulatorio, ecc. Oggi ospita 22 utenti in
accoglienza prolungata; a questi vanno aggiunti 6/8 utenti
presenti in pronta accoglienza ogni sera.
Casa ‘San Benedetto’
Struttura di accoglienza per ragazze madri.
Attualmente ci vivono 12 persone, 4 mamme e 8 bambini.
Casa Stella
Struttura di accoglienza per nuclei familiari in emergenza
abitativa. Oggi gli appartamentini sono abitati da 9 famiglie per un totale di 36 persone, di questi 19 sono minorenni), ed un adulto singolo.
storia di Paola
dove vanno i soldi del ‘Fondo’?
Cosa significa mettere ogni anno al centro dell’attenzione delle parrocchie la Carità? E perché spetta alla
Caritas farlo?
Q
uando ho deciso di mettere al mondo mio figlio mi sono trovata in una situazione di
grave difficoltà, completamente sola e con il padre che non lo avrebbe mai accolto.
Mi sono decisa a tenerlo, comunque. Quando sono andata in ospedale per abortire, sono
tornata indietro e ho deciso di far crescere in me questa vita. Sono andata avanti per la
mia strada, nonostante le minacce del padre, perché era giusto così. Forse l’ho fatto per
‘egoismo’, il bambino era la mia ancora di salvezza. Mio figlio mi ha insegnato tante cose. Il
bambino è nato prematuro, è stato operato a tre mesi, l’amniocentesi non era andata bene
e poteva presentare gravi malformazioni. Sono andata avanti di nuovo, convinta che il mio
piccolo sarebbe stato sano, anche se i rischi della malformazione erano molto alti. Sono
entrata in ospedale, aiutata da tutti, specialmente dagli assistenti sociali senigalliesi. Il bimbo è nato, ma avevo casa. Vado per un periodo in Nord Italia dalla sorella di mia madre,
poi torno a Senigallia, aiutata dal Comune, trovo lavoro e mi rimetto in carreggiata. Ho
chiesto aiuto ai servizi sociali e alla Caritas, perché nel frattempo ho perso il lavoro. Da qui
è nata una vera e propria catena di solidarietà: don Paolo, la Caritas diocesana, le assistenti
sociali, le famiglie di supporto e la Fondazione ‘Rossi’, ognuno mi ha sostenuta, non mi ha
fatto sentire sola. In pochi hanno il coraggio di chiedere aiuto, perché si vergognano di dire
quello che sono stati e la condizione in cui si trovano. Io non mi vergogno, ho fatto la mia
strada: non vado a rubare, chiedo aiuto in questo momento di difficoltà, tutti i lavori che
mi sono stati proposti li ho accettati, nonostante le cure del bambino mi impegnino molto.
Vedo il mio futuro bello, normale, questo me lo sono imposto. Vorrei che mio figlio capisca
quanti sforzi sono stati fatti per la sua dignità. Non dovrà vergognarsi mai della sua storia,
dovrà essere fiero della sua vita e riconoscente dell’essere stato aiutato da tante persone
che, nonostante abbia tre anni, conosce bene e chiama per nome. In questa realtà ho trovato tanto aiuto ed accoglienza dignitosa. Dovessi vincere alla lotteria, farei davvero qualcosa per gli altri, così come gli altri hanno fatto per me, mi hanno fatto cresecere tanto.
Come viene finaziato il Fondo?
DESCRIZIONE ENTRATE
Mar - Dic 2009 Gen - Giu 2010 Lug - Dic 2010 TOTALE
VESCOVO
€ 36.230,00
PARROCCHIE
€ 19.191,71
PARROCI - VESCOVI EMERITI € 5.030,00
SACERDOTI
€ 7.286.41
PRIVATI€ 8.815,00
€ 6.423,00 SOCIAL CARITAS
€ 6.480,00
REGALI
€ 1.110,00
GIORNATA DELLA CARITA’
ASSOCIAZIONI € 12.837,00 € 10.000,00 € 10.000,00 € 4.816,00 € 24.007,71
€ 5.010,94 € 2.823,96 € 10.170,00 € 25.408,00
€ 38.475,00 € 39.260,00 € 4.886,30 € 90,00 € 9.010,96 € 4.308,34 € 12.837,00
€ 56.230,00
TOTALE
€ 73.806,20
€ 234.968,21
€ 76.856,71
€ 84.305,30
€ 5.030,00
€ 7.834,90
€ 84.215,00
€ 6.086,30
€ 13.319,30
10
7 aprile 2011
territorio
volontariato A Chiaravalle Daniele è nell’Avulss locale
Un giovane per gli altri
D
aniele ha da poco compiuto 22 Don Giuseppe così gli disse: “Presen- non ti manca niente, per dare, serve
anni, mancano 3 mesi alla laurea tati lunedì alle ore 16”.
solo un po’ di impegno senza perdere
triennale in economia, e da un anno Ed ha cominciato.
i tuoi obiettivi e sei più soddisfatto”.
è volontario Avulss alla Casa Rosa di “Insegno matematica, geometria, Gli chiediamo del viaggio a Londra,
Chiaravalle per il sostegno scolasti- grammatica e ascolto se i bambini il primo viaggio di quelli che ti spaco. Insegna materie a ragazzi “di poco” hanno bisogno di ripetere la lezione lancano la vita. “Londra un po’ mi è
più piccoli di lui, quelle materie ma del giorno con il libro sotto. Vi sono servita a capire che sul pianeta terra
soprattutto quell’amore che ha appre- ragazzi di nazionalità marocchina, tu- siamo tanti, tutti diversi ma in fondo
so in fretta nel corso della sua giovane nisina ma anche italiani.”
tutti uguali. Ti rendi conto che 4 ore
e intensa esistenza.
Un ragazzino di nome Mohammed gli è riduttivo rispetto a tutto il bisogno
Un giorno “piccolo principe”, ha pre- si è tanto affezionato.
che c’è nel mondo ma se tutti lo facesso l’aereo e di lassù ci ha guardato, ha “Le difficoltà d’ integrazione non sono simo il sistema potrebbe evolvere”.
guardato la vita, per trovare la sua dovute alla lingua, la maggior parte di Dal 4 al 7 aprile all’ Università Polistrada.
loro,infatti, vive da tanti anni in Italia tecnica delle Marche AIESEC, assoNella valigia “Un posto nel mondo” o vi sono nati. Spesso hanno problemi ciazione studentesca che promuove
di Fabio Volo e poco altro. Daniele, familiari, in casa sono abituati a subi- scambi in tutto il mondo, organizza
come Lorenzo Cherubini Jovanotti, re violenza.
“S.o.S. teniamoci”, una serie di eventi
pensa di essere un ragazzo più for- Il compito nostro è anche di instaura- su sviluppo e sostenibilità e Dani ne è
tunato della media, così, senza tanti re il dialogo, anche se non mostrano il rappresentante per la facoltà di Ecofronzoli, ha deciso di dedicare 2 o 4 mai il loro dolore.
nomia di Ancona.
ore la settimana a chi lo è meno.
Per quanto riguarda la religione, non Per Daniele il mondo globalizzato è
Insegna a bambini che provengono diventano cristiani, restano musul- un mondo con confini geografici reladall’ est Europa e Africa, che lo chia- mani”.
tivi, le culture sono integrate mentre
mano professore e gli danno del lei, Daniele ha chiara la visione della vita le barriere culturali, sociali, politiche
ma per lui sono come fratellini più “Il desiderio di fare qualcosa nasce ed economiche sono solo sbarramenti
piccoli.
quando ti accorgi che sei fortunato e formali.
Come vede Daniele i ragazzi della
sua età?
Hanno troppo, te ne accorgi a sera,
ripercorri la giornata trascorsa e capisci di aver solo ricevuto senza aver
dato.
Noi la miseria non l’abbiamo mai
vissuta, ma siamo poveri a livelli dei
sentimenti e questo è molto legato
all’opulenza materiale della nostra società.
I ragazzi oggi non guardano queste
cose, non mi vorrei dissociare dalla
media ma la maggior parte fa solo il
compitino del giorno”. Il sogno che
diventa progetto, invece, ti fa addormentare con la felicità nel cuore dei
piccoli grandi campioni nella vita.
Giulia Falaschi
La Giunta regionale incontra Pesaro
Nel nord Marche
S
ono iniziati da Pesaro
gli incontri della giunta
regionale con le amministrazioni provinciali. ‘Questo territorio -ha spiegato il
presidente Spacca ‘si è sempre distinto per la capacità
di innovazione nei processi
organizzativi, amministrativi, culturali ed economici.
Ed è quindi stimolante trovare punti di convergenza
e collaborazione istituzionale sulle strategie di breve
ma anche di lungo periodo.
Giudico molto positiva il
progetto di integrazione dei
Piani regionali e provinciali,
come Marche 2020 e Pesaro
2020 che dobbiamo cominciare a mettere in sinergia.’
Un incontro dunque all’insegna del confronto costruttivo su tematiche specifiche,
non solo sulle priorità del
territorio, ma anche sulla programmazione di più
ampio respiro . Il presidente
della giunta regionale, Gian
Mario Spacca ha infatti lanciato due importanti proposte che si inquadrano nella
prospettiva di lungo periodo, fondanti per attivare fin
da subito progetti strategici
per l’intero territorio regionale. ‘Candideremo Urbino come capitale Europea
della Cultura nel 2019’, ha
detto Spacca. ‘La Regione è
consapevole del ruolo fondamentale del capoluogo
come asset fondamentale
per uno sviluppo che punti
sulla cultura e sul turismo.
Un programma che si inseri-
sce perfettamente anche nel
quadro della valorizzazione
e del recupero del Centro
Italia come realtà ‘cerniera’
tra Nord e Sud e con una
sua precisa identità da rilanciare. Non dobbiamo dimenticare, né far dimenticare, che teniamo unita l’Italia
e che qui ci sono le capitali
del Rinascimento: Firenze e
appunto Urbino, che vanno
collegate anche sul piano
infrastrutturale. Per questo
stiamo seguendo con impegno tutte le ipotesi di fattibilità per la realizzazione della
Fano-Grosseto. Altrettanto
importante dal punto di vista culturale e turistico - ha
poi annunciato Spacca - la
collaborazione che abbiamo
avviato nei giorni scorsi con
il Getty Museum per scambi
culturali e mostre che rappresentino le Marche della
Cultura e dell’accoglienza
negli Usa, con un notevole
riscontro in termini di valorizzazione del nostro patrimonio culturale sui due
filoni che il Museo californiano predilige: archeologico e rinascimentale. Una
collaborazione che servirà a
stemperare il clima che, sia
che si riconosca la proprietà italiana del Lisippo sia al
contrario quella del Getty,
animerà la fase successiva
alla pronuncia del giudice di
Pesaro che è stato incaricato
dalla Cassazione di emettere
la sentenza di ultimo grado,
attesa entro breve’.
A.D.
Fino al prossimo 17 aprile la mostra sul Risorgimento
Le Marche e l’Unità
S
ono stati più di duemila, sino ad oggi,
le persone, che hanno visitato la mostra, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, su
“1815 – 1915. Le Marche, i Marchigiani, il
Risorgimento, l’Italia.”
L’esposizione, curata dall’Istituto Gramsci
Marche, prima di chiudere i suoi battenti
il 17 aprile prossimo, ha ospitato e ospiterà una serie di incontri e manifestazioni, sempre legate alle celebrazioni del 150°
anniversario dell’Unità italiana, tra le quali
quella, tenutasi ieri pomeriggio (2 aprile) e
che ha visto la presentazione di un ricco e
prezioso catalogo.
Il volume di oltre 290 pagine, edito da Affinità Elettive è stato presentato dalle istituzioni che hanno patrocinato l’iniziativa
e che hanno voluto così sottolineare, con
un documento che resterà nel tempo, l’importanza primaria della memoria come
conoscenza storica ma anche come appartenenza a una comunità.
Vittoriano Solazzi, Presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, ha voluto,
nel suo intervento di apertura, sottolineare
l’adesione, da parte del Consiglio regionale, al progetto della mostra che ripercorre
cento anni di storia marchigiana. “Ogni
pannello – ha detto - .rappresenta una storia dei nostri luoghi e della nostra gente. E’
importante – ha detto – in questa occasione non solo ricordare gli avvenimenti del
nostro passato ma anche riflettere sulla
deriva culturale del nostro tempo che necessita di un nuovo risorgimento dove l’essere umano sia posto veramente al centro
di ogni interesse.”
Curatori del catalogo, Nino Lucantoni, che
ha progettato tutto il percorso espositivo,
Mario Carassai e Mara Mazzoni. Il volume, riporta tutti i duecento e venti pannelli della mostra, preceduti da una serie
di interventi di Carlo Latini, Direttore del-
l’Istituto Gramsci Marche, Vittoriano Solazzi, Presidente dell’Assemblea legislativa,
Fiorello Grammilano, Sindaco di Ancona,
Luciano Ruffini, Sindaco di Tolentino, Andrea Nobili, Assessore alla cultura del Comune di Ancona , Carlo Pesaresi, Assessore alla Cultura della Provincia di Ancona,
Pietro Marcolini, Assessore regionale alla
Cultura e gli interventi storici di Emanuele Nobili, Marco Severini, Francesca Porto, Valentina Baiocco, Roberto Paggetta,
Massimo Papini, Nino Lucantoni. Una
ricca bibliografia e una scientifica sitografia completano il volume e lo rendono un
importante strumento di ricerca storica.
V.S.
7 aprile 2011
territorio
A Mondolfo rinnovato il direttivo Avulss
Al servizio dei malati
N
uovo organigramma per Avulss Mondolfo, l’associazione da anni operante nella cittadina a servizio delle persone
anziane, bisognose ed in stato di disagio.
L’assemblea – che ha confermato Marta Sora alla presidenza del sodalizio – ha
collaborazione con vari enti – prosegue
Marta Sora – cerchiamo di corrispondere nel miglior modo possibile ai tantissimi bisogni: basti pensare che, d’intesa col
Comune, quotidianamente contattiamo
telefonicamente a casa un nutrito elenco di
anziani, ogni giorno volontari si recano alla casa di riposo per la visita agli ospiti,
assistenza per visite ed altre
pratiche sono fornite da un
front-office aperto presso la
sede ben cinque mattine a
settimana”. Lavoro che andrà certo ad aumentare con
l’attivazione dell’ospedale di
comunità al Bartolini, e per
il quale l’associazione sarà
senz’altro in prima linea.
“Per l’estate – prosegue la
presidentessa – per sensibilizzare l’intero territorio sull’attività dell’Avulss ed anche
per favorire un incontro fra
le varie generazioni, stiamo già organizzando una mostra fotografica al Bastione
di S.Anna; vorrà essere anche modo per
raccogliere fondi a favore di vari progetti
assistiti dalla nostra associazione”. Sodalizio ovviamente aperto a chiunque voglia
aderire. “Per informazioni e modalità di
iscrizione – conclude Marta Sora – è possibile rivolgersi presso la sede, anche telefonicamente: tel. 0721.930093”.
Alessandro Berluti
votato nuovi soci nelle varie cariche; così
Piera Sbordoni e Anna Gaggia sono i due
vicepresidenti, mentre Luciano Vegliò e
Ferdinando Carnaroli ricopriranno il ruolo
di animatori culturali. “Ringrazio i soci per
la fiducia confermatami – così Marta Sora
– ed i collaboratori con cui ho lavorato sino
ad oggi con grandi risultati e coloro con i
quali mi accingo a percorrere il prossimo
triennio, che certo confermerà l’attività
sino ad ora svolta”. Un impegno che Avulss
Mondolfo porta avanti su più servizi, per
i quali sono stati rinnovati i vari coordinatori. Paola Cioffi, Silvana Gresta e Luisa Presente in tutte le regioni d’Italia in 260
Costantini per il servizio indumenti; Elisa- nuclei con oltre 11.000 volontari, l’AVULSS
betta Narducci e Giancarlo Paoloni per la – il cui acronimo indica l’Associazione per il
casa di riposo; Mirella Caronti e Giuseppe Volontariato nelle Unità Locali dei Servizi
Sebastianelli per il servizio “non perdiamo- Socio-Sanitari – svolge servizi negli ospedaci di vista”; Assistente spirituale Don Alde- li e nelle case di riposo , nei dayhospitals e
miro Giuliani, Carmen Patrignanelli alla nei poliambulatori, intervento accanto ai
segreteria. “In un territorio dai forti biso- malati a domicilio, tra gli handicappati,
gni, con una popolazione composta anche tra i familiari di quanti soffrono , anche a
da numerosi anziani, gli impegni di Avulss servizio dei nuclei familiari in situazione di
sono particolarmente richiesti; grazie alla bisogno o di disagio.
Un Sms solidale per aiutare ‘L’Africa chiama’
S
ms solidale al 45501 fino al 20 aprile
contro la fame in Africa. E’ la campagna nazionale “Lotta alla Fame” promossa
dall’associazione “L’Africa chiama” impegnata nel sostegno di bambini in Kenya,
Tanzania e Zambia. Con un bambino che
muore ogni sei secondi per malnutrizione - sottolinea l’associazione che ha sede
a Fano (Pesaro-Urbino) ed è attiva dal
1998 - la fame resta lo scandalo di più vaste proporzioni al mondo. Una situazione
inaccettabile, anche se la fame nel mondo
sta lentamente arretrando. Per affrontare
e contrastare questa situazione drammatica, “L’Africa Chiama” promuove la campagna “Lotta alla fame” con l’obiettivo di
raggiungere e salvare oltre 8.000 bambini
in Kenya, Tanzania e Zambia, dove il 30%
della popolazione è affamata ed è concentrato l’80% dei bambini sottopeso. Il valore della donazione di 2 euro per ogni Sms
inviato da cellulari TIM, Vodafone, Wind,
3, CoopVove e per ogni chiamata da rete
fissa Telecom Italia e Fastweb. Tra i testimonial della campagna, il capitano del
Milan Massimo Ambrosini.
Due nuovi docg e la sapiente maestria di Uliassi
Vinitaly, si parte dal Verdicchio
P
arte dal Verdicchio - il vino più premiato d’Italia nel 2010 e il terzo vino
bianco più esportato nel mondo - la riscossa delle Marche nel settore del vino
di qualità, con la presentazione al Vinitaly
di 2 nuove Docg. Il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva e Verdicchio di Matelica Riserva sono le due nuove denominazioni
di origine controllata e garantita che da
giugno affiancheranno le altre produzioni
di qualità alla conquista di nuovi mercati,
in Italia e all’estero. “Il vino sta diventando
uno dei nostri biglietti da visita - ha detto
il vice presidente della Regione e assessore
all’Agricoltura Paolo Petrini. Oggi le Marche, che gli inglesi chiamano ‘Marcheshire’ e gli americani riconoscono come la
‘nuova Florida’, sono pronte per mostrare
la loro qualità anche nella produzione vitivinicola”. Secondo Petrini, la conferma
della bontà delle produzioni “arriva dal
gradimento del Verdicchio che, con 7,5
milioni di bottiglie destinate all’export su
un totale di 15 milioni confezionate, secondo l’Assoenologi rappresenta il terzo
vino bianco più esportato nel mondo. Ma
anche dai consumi interni dei marchigiani, che superano del 33% la media nazio-
nale. E questo nella regione d’Italia dove
si vive più a lungo”. A interpretare il gusto asciutto e armonico delle nuove Docg
sarà la cucina del bistellato Mauro Uliassi,
con un buffet Marche-style in programma
giovedì 7 aprile. Il pranzo sarà preceduto
dalla presentazione delle Docg da parte
di Petrini nell’area della Regione Marche
(Padiglione 7). Vittorio Sgarbi presenterà
le opere di Franco Matticchio, poi, nella
Sala Azzurra del Centrocongressi Europa,
la cerimonia di consegna di “Benemerito
della vitivinicoltura 2011.
Alla 45a edizione di Vinitaly la Regione
sarà presente con 118 aziende. I 59 vini
marchigiani iscritti al Concorso enologico
internazionale del Vinitaly si sono aggiudicati complessivamente 21 Gran Menzioni
e una Medaglia di bronzo
11
Anche Arcevia e Barbara nel progetto di Capodarco
Solidarietà e impresa
H
a il nome di ‘Solidarietà & Imprenditorialità’ l’ambizioso progetto fondato
sulla semplicità e sulla modestia del dare
nonché sul riconoscimento della massima
dignità dell’altro, che solo apparentemente
riceve e fruisce della generosità di chi dona.
La fermana Capodarco è da anni avanguardistico punto di riferimento di quella filosofia, di quella politica ed anche di quella economia in grado di coniugare gli ‘opposti’.
Insomma, un’operazione ‘cristiana’ di massimo ed esemplare livello paradigmatico.
Nel mondo, la Comunità di Capodarco è
nota per la sua infinita capacità di conferire senso alla vita degli handicappati, degli
svantaggiati e degli ultimi che sanno diventare primi.
E’ motivo di umile orgoglio dunque sentirsi parte di questo gruppo e collaborare alla
realizzazione della quotidiana impresa di vivere e ‘sopra-vivere’.
Il Nuovo Teatro di Capodarco vede nei ruoli
di parti attive anche le delegazioni di Arcevia e Barbara, ampiamente in carovana nella
‘Corsa per la Solidarietà’, la cui presentazione si avvale del primario intervento di monsignor Vinicio Albanesi, presidente comuni-
tario capodarchese dall’impensabile capacità
di ‘tirare dentro’ le personalità di massimo
livello.
E’così che il proscenio viene calcato da Diego Della Valle e Andrea Della Valle, che condividono le linee progettuali dei promotori e
si complimentano con tutti i volontari.
I noti fratelli (della Tod’s ed affini) si spendono in sincera ammirazione nei confronti
di Gaetano Gazzoli, Adriano Spinozzi e dei
ribattezzati ‘Magnifici’ del pool promotore.
icona della marchigianità sobria ed instancabile, affidabile e tenace, semplice ed inventiva, memore e riconoscente. Presenziano
gli esponenti della qualificata imprenditoria,
che guarda con interesse estremo allo sport
migliore e maggiormente formativo.
In questi senso brillano di luce propria i giovanissimi della Scuola ‘San Filippo’.
La straordinaria umanità dell’evento è testimoniata da Cristina Screpante e Luca Panichi, entrambi ‘dottori’ in carrozzella, ma entrambi instancabili ‘corridori della vita’ che
riscuotono e vendono entusiasmo tenace.
L’attenzione delle istituzioni è ampiamente
espressa: intervengono il sindaco di Fermo,
Saturnino Di Ruscio, il prefetto Emilia Zarrilli, il presidente ed il vicepresidente della
Provincia, Fabrizio Cesetti e Renzo Offidani, il vicepresidente regionale Paolo Petrini,
l’onorevole Remigio Ceroni.
I video proiettati rendono appieno la forza
della visibilità multimediale e la capacità
coinvolgente dello staff: dal Tg1 al Tg5 fino
alle dirette on line.
“Ruote e Cultura” in primo piano: sul medesimo palco che ha visto
protagonista l’artista italosiriano Nabil (portavoce
della rassegna ‘Artcevia’ e
autore del libro ’Il Sogno’),
il presidente dell’associazione Antonio Romagnoli
consegna l’ambito omonimo Premio (conferito
anche al ‘Barbarino’ Americo Severini) a due esemplari firme giornalistiche:
Stefano Cesetti e Paolo
Piazzini.
Dalla Somalia arriva il
messaggio del tenente
dei Carabinieri, Rinaldo
Castelletti (Associazione
Italiana Operatori Pace
- Nazioni Unite): “Impossibilitato a presenziare, mi è caro inviare il più sincero ringraziamento a don Franco, a don Vinicio, agli
organizzatori ed ai collaborattori di questa
grande iniziativa, sperando che siano sempre vivi in tutti noi l’amore ed il rispetto per
il prossimo: premessa per la pace fra i popoli.”
Umberto Martinelli
Foto (di Fabrizio Zeppilli):
l’intervento di don Vinicio Albanesi, affiancato
dai fratelli Diego Della Valle e Andrea Della Valle
La struttura è più accogliente. A maggio la nuova ala
Casa di riposo di Ripe
V
errà inaugurata probabilmente a
metà maggio la nuova ala della Casa
di Riposo di Ripe, gestita dall’Opera Pia
Lavatori-Mariani, dopo il complesso intervento edificatorio recentemente portato a compimento, e grazie al quale la
ricettività della struttura risulterà quasi
raddoppiata. I lavori che hanno interessato la Residenza Protetta per Anziani, situata nel cuore del centro urbano, hanno
comportato un considerevole impegno finanziario, a fronte del quale la capacità di
accoglienza della struttura salirà però ad
almeno cinquanta posti-letto. Attualmente, come spiega il presidente dell’Opera
Pia, don Emanuele Lauretani, la Casa di
Riposo assiste una trentina di ospiti fra
autosufficienti, semi-autosufficienti e non
autosufficienti, questi ultimi bisognosi di
una assistenza specialistica e continuativa.
Con l’apertura della nuova ala l’istituzione benefica di Ripe potrà accogliere soggetti ulteriori. L’ampliamento realizzato
con l’appalto appena giunto a conclusione è distribuito su quattro livelli: un ampio salone di piano terra che sarà utilizzato per i pasti degli anziani ma anche per
momenti di incontro e di aggregazione,
due piani superiori per l’accoglienza ed il
soggiorno dei soggetti assistiti, ed anche
un livello di sottosuolo che verrà inizialmente destinato a locale di disimpegno e
a magazzino, ma che potrebbe in futuro
essere riconvertito ad altri usi a beneficio
degli ospiti. I lavori eseguiti hanno inoltre interessato gli impianti di sicurezza,
la realizzazione di bagni accessoriati per
i disabili, e la messa in opera di un montalettighe che andrà ad integrare il servizio
dell’ascensore. Don Emanuele Lauretani
pone l’accento sulle finalità solidaristiche
e sociali della istituzione: “L’Opera Pia
-ci dice- era stata costituita sul finire dell’ottocento grazie al lascito della famiglia
Lavatori-Mariani, espressamente indirizzato a dare risposta ai bisogni di assistenza degli anziani della parrocchia di San
Pellegrino Martire. Col tempo, assistenza e ospitalità si sono estese a soggetti di
tutto il territorio comunale e, oggi, anche
ad alcuni ospiti provenienti da fuori Comune, seppure la parte prevalente degli
anziani accolti sia ripese. La presidenza è
affidata al parroco, col quale collabora un
Consiglio d’Amministrazione completato
da un rappresentante del Comune, da un
discendente della famiglia Lavatori e da
eventuali consiglieri co-optati. Possiamo,
come istituzione, dirci ben integrati in
questa attività di servizio a favore della
comunità, ed è appunto in questa ottica
che abbiamo deciso l’effettuazione di un
investimento oneroso, che ci permetterà
però di incrementare in modo considerevole le potenzialità della struttura, in
un’ottica di servizio e di attenzione alle
esigenze del paese.”
Raoul Mancinelli
12
7 aprile 2011
Cultura
nuovi media In Italia l’accesso alla banda larga raggiunge circa il 40% della popolazione. E’ una sfida
Il digitale diseguale
L
’idea della rete come un universo li- tenzialmente enorme ma che necessita di “Dobbiamo capire – ha spiegato – come la
bero e giocondo non esiste più”. Ne è nuove forme di regolamentazione per far cultura rappresenti un elemento di mobiconvinto Nicola D’Angelo, commissario fronte a questioni aperte come le violazioni lità sociale. La crescita culturale fa sì che
dell’Agcom (l’autorità di garanzia delle del diritto d’autore, la pirateria informatica aumenti la voglia di connettersi, di spericomunicazioni), ma ne sono convinti an- e le difficoltà del mercato digitale. “Esisto- mentare le nuove tecnologie e di diventare
che protagonisti ed esperti del settore che no conflitti tra editori tradizionali, aggrega- produttori di contenuti. L’utilizzo da parte
chiedono a gran voce regole e normative tori di materiali e gestori delle nuove forme dei giovani dei social network nelle rivoluper organizzare un universo sempre più in editoriali – ha spiegato Fausto Colombo, zioni attualmente in corso nel mondo araespansione. Una “rivoluzione digitale” foto- direttore di Osscom (l’Osservatorio sulla bo lo dimostra”. Una difficoltà italiana che
grafata dal Libro Bianco sui contenuti del- comunicazione dell’Università Cattolica) il commissario dell’Agcom lega ad un più
l’Italia digitale, realizzato dall’Agcom e pre- – per questo è necessario elaborare delle esteso problema europeo. “L’Europa – ha
sentato il 1° aprile all’Università Cattolica ‘policy’ che regolino il settore evitando che, ribadito D’Angelo – ha una posizione arredi Milano. Per rendere l’idea della portata in mancanza di regole, a prevalere sia sem- trata per quanto riguarda l’Agenda digitale
di questa rivoluzione – esplosa negli ultimi pre il più forte. Senza dimenticare come il e, in questo difetto europeo, l’Italia fa parte
dieci anni – è sufficiente riportare alcuni mondo digitale sia globale e, quindi, neces- dei soggetti più emarginati. Un’arretratezza
dati. “Una ricerca statunitense – ha spie- siti di regole che vanno oltre i confini na- di cui non si parla nel nostro Paese e di cui
gato Claudio Giua, del gruppo ‘l’Espres- zionali”.
la politica, indipendentemente dall’apparso’ – ha stimato come ogni 48 ore venga L’Italia e l’Europa. La realtà italiana foto- tenenza, non si occupa. In questo il Libro
prodotta nel mondo la stessa mole di dati grafata dal Libro Bianco è quella di un Pae- Bianco va visto come un primo passaggio
creata dagli arbori dell’umanità al 2003”.
se che sta vivendo uno “sviluppo digitale anche se, in soli due anni (la ricerca è duLa rivoluzione digitale. Un giudizio pura- diseguale” tra regioni geografiche e fasce rata dal 2008 al 2010, ndr) abbiamo risconmente quantitativo che rende, però, l’idea generazionali. Se in Italia ha accesso alla trato come molti problemi siano già camdel boom di internet, trainato nell’ultimo tv oltre l’80% della popolazione, l’accesso biati”.
decennio dall’esplosione dei social network, a internet è al 50%, percentuale che scen- Le risorse non bastano. Per invertire
dei siti di video e “file sarin” (come You- de sotto il 40 quando si parla di accesso alla questa tendenza, secondo il commissario
Tube) e dai blog. Un universo che diventa banda larga. La digitalizzazione diventa Agcom, non bastano le risorse economiche.
sempre più alla portata di tutti – anche se così una “sfida culturale”, perché “presup- “Certamente sono necessari investimenrimane nel mondo il problema del “digi- pone – secondo Colombo – un progetto ti nelle infrastrutture ma anche politiche
tal divide” che esclude ampie porzioni del di sviluppo del Paese, senza il quale non si moderne che incentivino la domanda. Ad
globo – facendo crescere un mercato po- può avere un progetto di sviluppo digitale”. esempio attraverso la promozione delle
Visite alla Rocca
L
’associazione nazionale per la tutela
del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione, sezione di Senigallia
e Valle del Misa, organizza una visita guidata alla Rocca. A partire dalla prossima
domenica gli esperti sveleranno i segreti
di uno dei monumenti più importanti della città di Senigallia. La Rocca Roveresca
di Senigallia è la principale testimonianza
storica della città, poiché racchiude al suo
interno quasi duemila anni di storia: conserva infatti tracce archeologiche d’età romana, ma soprattutto contiene importanti strutture edilizie e architettoniche d’età
medievale, dall’epoca bizantina a quella
malatestiana. E’ soprattutto la fase malatestiana ad aver lasciato le maggiori tracce,
poiché quando Giovanni Della Rovere alla
fine del ‘400 decise di costruire una nuova rocca più robusta e più adeguata alle
mutate esigenze di fortificazione militare,
non demolì la precedente rocca di Sigismondo Malatesta, ma preferì inglobarla
in gran parte nella nuova costruzione in
modo da risparmiare tempo e denaro e
renderla più robusta. Per questo l’associazione Italia Nostra di Senigallia insieme
all’Archeoclub propone delle visite guidate per i rispettivi soci e per i cittadini
interessati alla scoperta della storia spesso
sconosciuta di questo importante monumento cittadino. Le visite guidate avranno luogo nelle domeniche 10 e 17 aprile
in due turni dalle ore 10 alle ore 11 e dalle
ore 11 alle ore 12.
Un concerto a Barbara
transazioni economiche digitali o la reale
digitalizzazione della pubblica amministrazione”. Ad emergere con sempre maggior
insistenza è la concorrenza tra off line e on
line. Una crescita di internet e dei grandi
colossi della rete che sta mettendo in crisi
i media tradizionali. Per questo, D’Angelo
ha ribadito la necessità di “porre questioni
sulle regole” per promuovere una “transizione verso il digitale che favorisca gli
editori nell’innovazione in rete”. Sul tema
dei contenuti, alla tavola rotonda organizzata all’Università Cattolica, Gina Nieri,
vicepresidente Rti (gruppo Mediaset), ha
parlato della necessità per l’Europa di “non
pensare solo alle reti”. “L’Unione europea
ha lanciato un progetto intitolato Europa
2020 per la promozione dell’Agenda digitale – ha spiegato –, ma in questo viene data
molta enfasi alla costruzione di infrastrutture senza, però, curarsi di quello che ci si
metterà dentro. Condividiamo l’importanza di ridurre le disuguaglianze rendendo la
rete accessibile a tutti, ma questo non può
prescindere da un lavoro altrettanto serio
sul tema della regolamentazione dei contenuti”.
a cura di Michele Luppi
arte Una mostra sui disegni per la cupola corinaldo Chiesa paleocristiana ‘S. Maria’
Pomarancio a Loreto
L
a Delegazione Pontificia
è lieta di comunicare che,
dopo essere stata inaugurata lo scorso 18 marzo, è visitabile fino al 19 giugno 2011
presso Museo-Antico Tesoro
(Palazzo Apostolico) di Loreto la mostra “Pomarancio a
Loreto. Esposizione straordinaria dei disegni per la cupola
della Basilica”. L’esposizione,
voluta in occasione dell’avvio
della campagna di sensibilizzazione per il restauro della
Sala del Tesoro della Basilica
della Santa Casa a Loreto, la
cosiddetta “Cappella Sistina
delle Marche”, affrescata da
Cristoforo Roncalli, detto Pomarancio.
Sabato 9 aprile 2011, alle ore 21,00, presso la chiesa “Santa
Maria Assunta, il Coro “Jubilate” di San Lorenzo in Campo
si esibirà con il seguente programma: Exultate justi di T.L.
Grossi da Viadana (1564-1627); Ecce quomodo moritur justos di J. Gallus (1550-1591); I cieli immensi di B.Marcello
(1686-1739); Ave Maria di G.De Marzi (1935); O quam amabilis di S.Zanchetti (1923-2002); Ave Maria di S.Zanchetti
(1923-2002); Tebe poyem di S.Rachmaninov (1873-1943);
Bogoroditse dyevo dello stesso autore; Ave verum corpus di
W.A.Mozart (1756-1791); Panis angelicus di C.Franck (18221890); Benedizione di S.Francesco di A.Pierucci (1936); Le
voci dei profeti di M.Mangani (1966). Presentatore: Italico
Roscini; voci soliste: Maria Letizia di Francesco, Giovanna
Donini, Gerlinde Lorenz; organo: Daniele Rossi; direttore
Olinto Petrucci.
Organizzata dalla scrivente
Delegazione e dal Centro Studi Lauretani, la mostra racconta ed illustra l’intera opera compiuta da Pomarancio
a Loreto. Oltre agli affreschi
della Sala del Tesoro, di sua
mano si conservano infatti a
Loreto anche cinque strappi
dalla cupola da lui affrescata
tra il 1610 e il 1615, due dipinti rappresentanti San Carlo Borromeo genuflesso e il
Card. Antonio Maria Gallo e
infine una preziosa raccolta
di disegni per i cartoni della
cupola. La mostra è arricchita
dall’esposizione dell’appena
restaurato modellino di mano
di Cesare Maccari per la decorazione della cupola nella Basilica di Loreto (1890 - 1908),
considerata il suo capolavoro.
La mostra, affidata alla cura
di Vito Punzi, vede il progetto
d’allestimento opera dell’arch.
Silvano Principi e i testi redatti da Maria Cristina Solari.
La mostra è visitabile secondo gli orari del Museo-Antico Tesoro: per informazioni
071.97.47.198.
Vito Punzi
artistico legato alla nostra città, sarà esposto nei locali della
Rocca Roveresca di Senigallia insieme alle foto del restauro
dell’opera recentemente eseguito dall’Istituto Centrale per il
Restauro e Conservazione di Roma. Questa mostra, che riporta il dipinto a Senigallia, città dove soggiornò per motli
secoli nella Chiesa di Santa Maria Delle Grazie, sarà anche il
miglior modo per concludere le celebrazioni per i 150 anni
dell’Unità d’Italia, nella consapevolezza che proprio l’arte e
la cultura del bello, rappresentati in modo così mirabile nel
capolavoro di Piero della Francesca, costituiscono valori fondanti della comunità nazionale.
Guide all’ascolto musicale
Presso la Scuola di Musica Bettino Padovano sono iniziate
le Guide all’Ascolto aperte a tutti gli appassionati di musica. Gli appuntamenti si tengono il Martedì sera, ore 21 circa
nell’Auditorium della Scuola in via Cupetta 20. Dopo il successo della prima serata dal titolo “il Buffo dell’Opera”, dediLa Madonna di Senigallia
cato alla Lirica e tenuto da Chiara Moschini, si prosegue con
Dal 18 giugno al 3 luglio la città di Senigallia tornerà ad ospi- “jazz: istruzioni per capirci qualcosa”. Samuele Garofoli farà
tare la “Madonna di Senigallia” di Piero Della Francesca: un ascoltare brani e frammenti di incisioni cercando di chiarire
evento culturale di particolare significato organizzato dal quegli aspetti della musica afro americana meno comprensiComune in collaborazione con la Soprintendenza di Urbi- bili e che creano spesso distanza tra la musica e l’ascoltatore.
no. Questo capolavoro, che molti considerano un simbolo Oltre a questo appuntamento, si potrà essere ospiti della
e testimonial della straordinaria ricchezza del patrimonio Scuola Bettino Padovano anche Martedì 12 con Andrea Mo-
Archeologia viva
S
i è tenuta lo scorso 25
Marzo, presso la Sala
Consiliare “A. Ciani” del
Comune di Corinaldo, la
presentazione del volume
“Ingegneria e archeologia.
Dalla planimetria di scavo
alla terza dimensione dell’elevato. La chiesa paleocristiana di S. Maria in Portuno di Corinaldo.
Si tratta della prima parte di un lavoro condiviso
e multidisciplinare, reso
possibile grazie alla sinergia tra la Bcc di Corinaldo
e l’Amministrazione comunale e due prestigiose
Università:
l’Università
Politecnica delle Marche,
rappresentata dal Prof.
Ing. Stefano Lenci e dal
Dott. Ing. Enrico Quagliarini e l’Università di
Bologna, rappresentata
dal Dott. Giuseppe Lepore, attraverso un Dottorato di Ricerca triennale, attribuito tramite concorso
pubblico all’Ing. Quintilio
Piattoni.
Dopo 11 anni consecutivi di scavi è emersa la
necessità di studiare (e
riproporre) la “terza dimensione” della chiesa:
in questo senso il Dipartimento di Architettura
Costruzioni e Strutture
di Ancona ha messo a disposizione risorse e ricercatori per approfondire
questo tema, importantissimo anche per “immaginare” i futuri restauri e
interventi di valorizzazione del sito, previsto per i
prossimi anni. Il carattere
di forte interdisciplinarietà della ricerca ha favorito
la successiva collaborazione con l’Università di
Modena e Reggio Emilia,
rappresentata dalla Prof.
ssa Federica Bondioli.
randi che porrà l’attenzione sul rapporto tra la musica e il
Cinema e Martedì 19, con Massimo Manzi che chiuderà il
ciclo con un altro appuntamento dedicato al Jazz. Le Guide
all’Ascolto sono a ingresso libero e rientrano in un contesto
più ampio che è il Progetto Harmonia, un cartellone ricco
di iniziative, concertistiche e divulgative, organizzato dalla
Scuola di Musica Bettino Padovano e che si protrarrà fino
alle porte dell’estate.
Kurosawa alla Piccola Fenice
Il mese cinematografico di aprile alla Piccola Fenice di Senigallia è dedicato a uno dei più grandi registi internazionali
del Novecento: Akira Kurosawa. L’omaggio che la Stagione
cinematografica 2010-11 di Senigallia, con la cura del circolo
Linea d’ombra, fa a questo cineasta dalla carriera lunghissima, si è aperto il 5 aprile con “Rashomon” e prosegue martedì 12 con “Il trono di sangue” e martedì 19 con “Ran”. L’inizio
delle proiezioni è previsto alle 21.15. Ingresso con tessera.
Discendente da una nobile famiglia di samurai, Akira Kurosawa è il più importante e acclamato cineasta giapponese. È
stato regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e i
suoi film sono considerati dei cult in tutto il mondo. Inizia
come assistente sceneggiatore nel 1936 e finisce la sua storia
cinematografica come autore solo nel 1998, anno della sua
morte. Una carriera lunghissima.
7 aprile 2011
Spettacolo
Cinema Al ‘Gabbiano’ torna il film “Essere e avere”
Il film che fa scuola
F
rancia, Auvergne, dipartimento di estrema con cui è riuscito a mimetizzare,
Puy Le Dome. La zona è talmente “nascondere” il suo strumento: la macisolata che sopravvive l’istituzione della china da presa, che in quanto strumento,
“classe unica”, dove si ritrovano bambini segna in ogni caso, almeno la distanza
la cui età copre l’intero ciclo scolastico (focale) tra chi guarda e chi è guardato.
delle elementari. Un maestro prossimo Invece in questo lavoro lo sguardo è dealla pensione segue tutti i suoi alunni licato, attento a non far rumore o introcercando di trasmettere, oltre a un po’ mettersi troppo precipitosamente negli
di sapere generale, anche qualche in- affari altrui, per poter cogliere con piesegnamento etico e civico, dal rispetto nezza e autenticità le emozioni in gioco.
reciproco all’inutilità della violenza. Nel L’autenticità che Etre et Avoir ci mostra
frattempo la montagna segue, dall’inver- non è quella ricostruita del cinema, ma
no all’estate, i suoi ritmi.
quella pura della “realtà”: questo è un
Essere e avere (il titolo deriva diretta- documentario, e non una rappresentamente dai primi due verbi che si inse- zione, un film. Ma non è un documengnano a scuola) rappresenta l’insolito tario dal semplice profilo cronistico, un
caso di un documentario diventato un reportage. E’ un’indagine svolta con atinaspettato blockbuster. Con più di un tenzione e immedesimazione, un viagmerito. La macchina da presa restitui- gio dentro le emozioni dei protagonisti
sce un mondo realistico e al contempo che non sono attori, nel senso che non
esemplare riuscendo a non cadere mai interpretano un ruolo, ma sono se stessi,
nella retorica. E costruisce ipotesi nar- mentre giocano (vivono) quel ruolo.
rative che vanno dal comico al thrilling Un viaggio alla prima coniugazione dei
non perdendo mai di vista il proprio verbi, al rapporto magnetico che sempre
obiettivo didattico. Nel genere, un pic- si istaura fra allievi e maestro, dentro il
colo e prezioso capolavoro.
loro profondo e fertilissimo scambio di
Essere e avere, prima di diventare un umanità. E, alla fine, per noi (i grandi),
dilemma esistenziale o un rompicapo è un viaggio a ritroso, a scuola, dove la
irrisolvibile, sono una filastrocca buffa coscienza si è formata, quando essere e
e faticosa che si impara alla scuola ele- avere erano solo una filastrocca.
mentare. Ed è proprio lì che Nicolas Philibert (il regista) è andato a rintracciarli: Il film sarà proiettato al cinema ‘Gabbiaun ritorno all’origine della conoscenza e no’ di Senigallia giovedì 28 aprile 2011,
alla formazione della coscienza, con il nell’ambito delle iniziative per i 100 anni
desiderio (questa seconda volta) di testi- della Scuola d’infanzia ‘San Vincenzo’,
monianza.
ore 21.00, ingresso libero.
La prima cosa che si nota è la bravura
Laura Mandolini
Rita Spagnolo, selezionata a Civitanova Marche
Rita Spagnolo, allieva della scuola di danza Evolution Dance di Senigallia, accompagnata dalla sua insegnante Barbara Felici, nei giorni 2 e 3 Aprile, ha partecipato al prestigioso concorso “Civitanova
danza per domani”,istituito in collaborazione con la scuola di ballo del Teatro alla Scala
in onore di Enrico Cecchetti. Rita non solo
è arrivata in finale dopo due prove ad
eliminazione, potendosi esibire così nel
Galà di premiazione aperto al pubblico
ma le è stata assegnata anche una borsa
di studio di un mese per la scuola di ballo
de Teatro alla Scala. Rita Spagnolo studia danza classica da quattro anni presso
scuola Evolution Dance di Senigallia e
quest’anno ha frequentato il corso preac-
musica La band suona a Barbara
Balli d’aprile
E
A
’ uscito il primo marzo 2011 “Sometimes They Come Back”, il secondo album dei The Perfect Guardaroba,
un esplosivo mix di rock’n’roll e punk.
Questo sabato 9 aprile la band approda all’Insomnia Club di Barbara per un
concerto esplosivo. Ingresso gratuito.
A circa sei anni di distanza dalla prima
pubblicazione “Un.Tidy”, che li aveva
portati ad esibirsi alla finale internazionale di Emergenza Rock sullo stesso
palco di Bad Religion e Mando Diao, i
quattro rockers anconetani evocano
a partire dal titolo “Sometimes They
Come Back” il bagaglio di esperienze
musicali e personali maturate in questi
anni con la loro militanza nel mondo
indipendente italiano. I contenuti del
disco sono incentrati sul tema delle relazioni sociali, a tutti i livelli, in una societa che le rende sempre piu precarie ed
instabili. Il tutto è trattato, anche grazie
alla capacita di sdrammatizzare che caratterizza i testi della band, con un tono
sarcastico e quasi mai solenne.
“L’idea che c’è dietro all’album e che fa
da filo conduttore a ogni singolo brano è il tema delle relazioni: relazioni
d’amore, d’amicizia, relazioni col mondo circostante o semplicemente con se
stessi. - dichiara Becca, chitarrista della
band - I contenuti sono trattati di volta
in volta in tono ironico, sarcastico, solenne, tragico ma anche goliardico e mi
piace pensare che tutto l’ascolto del disco possa essere paragonato a un semplice viaggio in aereo”.
M.G.
La batteria e l’arte di suonarla
La sede della Scuola di Musica Eps - Emozioni e Percorsi
Sonori, di Chiaravalle, in Via Cavour n. 44, ha ospitato lo
scorso 3 aprile il batterista Marco Bellagamba per la presentazione del suo primo libro: “Batteria: come sceglierla, montarla, suonarla, amplificarla” (Edizioni Curci). La
Scuola ha organizzato per il mese di Aprile due incontri
con l’autore; dopo la presentazione, infatti, seguirà, Domenica 30 Aprile, alle ore 16,00, un seminario con lo stesso
batterista. Per la seconda data ci si può iscrivere presso la
libreria “Motivi” di Chiaravalle, in via Cavour, 1, oppure al
Cell. 3385043158, oppure inviando una e-mail all’indirizzo: [email protected].
libri Gli scritti di un grande mistico gesuita del ‘600
Nelle pieghe dell’anima
Jean-Joseph Surin, “Un Dio da gustare” , euro 40, pagg. 560, edizioni Paoline
J
il taccuin
EVENTI
Ostra - Il Centro Culturale “S. Romagnoli” di Ostra propone
per i giorni 8, 9 e 10 aprile una visita guidata alla “Sagrada Famìlia” di Barcellona, ultima cattedrale d’Europa, un
simbolo fatto di simboli. Che sale al cielo da oltre un secolo.
Info e prenotazioni: Giuseppe Olivetti (338.9346243 – [email protected] ).
Senigallia - Il circolo Acli di San Silvestro organizza il 6°
concorso di Poesia “Cesare Vedovelli”. Il concorso si articola
in tre sezioni: 1 – Poesia in lingua italiana 2 – Poesia in dialetto 3 – Sezione speciale ragazzi. I lavori dovranno essere
inviati entro e non oltre il 31 maggio 2011 (farà fede il timbro postale) a: Circolo A.C.L.I. San Silvestro c/o Anna Maria
Bernardini Via Intercomunale – San Silvestro 12/b 60019 Senigallia (An) (cell. 339/2921061 dal lunedì al venerdì dalle
10.00 alle 18.00).
jamboree L
a Rotonda si colora di swing
Guardaroba!
cademico a frequenza giornaliera seguita dagli insegnanti: Barbara Felici, Luisanna Gresta, Riccardo Moro
e Eleonora Lombardo.
ean-Joseph Surin, gesuita francese, è
tra i più grandi mistici del XVII secolo,
ma anche uno dei più dimenticati. Molti ne sono rimasti affascinati: da Bossuet
a Fénelon, da Teresa di Lisieux a Raïssa
Maritain. L’eccezionale statura spirituale
di Surin è stata a lungo oscurata dalla sua
malattia mentale e dalle intricate vicende
che l’hanno visto coinvolto in strani fenomeni di possessione diabolica a Loudun.
Nel ’900 è stato riscoperto da studiosi di
fama mondiale come Brémond e De Cer-
13
teau. La sua luce fruga nelle pieghe nascoste dell’anima. La sua penna sferzante
richiama le esigenze radicali dell’amore
di Dio. Dotato di solide basi teologiche
e di un gusto letterario raffinato, Surin si
esprime con linguaggio semplice e diretto.
Come tutti i grandi, riesce a condensare
la ricchezza della sua proposta in poche
idee che ripete con insistenza. Quest’ampia antologia del suo Epistolario consente
di accostare un’esperienza mistica di eccezionale qualità.
Macerata - Dal 4 aprile e per cinque lunedì successivi Gianmaurizio Foderaro curerà e condurrà Radiounomusica Special Musicultura. Dalle 14.45 e per tre quarti d’ora si potranno ascoltare i brani finalisti, familiarizzare con i rispettivi
autori. Ogni sabato poi, dal 9 aprile al 7 maggio gli artisti
finalisti di Musicultura saranno anche ospiti e protagonisti di
Stereonotte.
CINEMA
Senigallia - Al ‘Cinema Gabbiano’ la rassegna ‘Mercoledì
d’essai’. Mercoledì 13 aprile, ore 21.15, sarà proiettato il
film “Tornando a casa per Natale”, un film di Bent Hamer.
Un cecchino mira a un bambino nel cielo grigio dell’ex Jugoslavia, il dito è sul grilletto ma un taglio di montaggio netto
ci scaraventa a Skogli, in Norvegia. Si sfiorano le storie di
Jordan, ex campione di calcio e barbone, di Paul, ragazzino
che mente per rimanere con la sua compagna...
prile, dolce ballare! La sala da ballo
più glamour della riviera marchigiana
è pronta a un nuovo swingante appuntamento con il “Winter Jamboree – Waitin’
for Summer Jamboree”! E si tratta di un
nuovo doppio appuntamento alla Rotonda a Mare di Senigallia, sabato 9 e domenica 10 aprile, con serata di ballo libero
e successivo pomeriggio di stage con
professionisti. È ormai scattato il conto alla rovescia per il Summer Jamboree,
XII edizione, che si svolgerà a Senigallia
dal 30 luglio al 7 agosto e il V Festival invernale e primaverile di musica e cultura dell’America degli anni ’40 e ’50 che è
in corso dal 31 dicembre, è ufficialmente
passato dalla veste “Winter” al “Waitin’
for”. Il Festival precede infatti e soprattutto prepara la strada per quella che sarà
ancora una volta la “hottest rockin’ holiday on earth” di agosto. Swing, jive, lindy
hop e balboa, boogie, western swing, hillbilly sono le tante declinazioni della musica e del ballo rock and roll che in questi
anni tantissimi appassionati hanno imparato a conoscere e a ballare. Sia quelli più
esperti, sia i curiosi e i nuovi corsisti potranno dunque scatenarsi nella notte del
9 aprile grazie alla selezione musicale di
due tra i migliori professionisti della consolle anni Quaranta e Cinquanta, la mitica dj Voodoo Doll (UK) e l’ineguagliabile
dj Ol’Woogies. La serata avrà inizio dalle
21.30. Ingresso 10 euro. Nel pomeriggio
di domenica 10 aprile invece, dalle 14.30
alle 18.30, avrà luogo lo Stage di Lindy
Hop con Robert & Claire (London) aperto a ballerini di livello medio e avanzato
(costo 35 euro).
Torna a Belvedere Ostrense ‘Paesepoesia’
Il Comune di Belvedere Ostrense in collaborazione con
il Circolo Culturale “La Gioconda” organizza “Paesepoesia”, VII Premio di Poesia dedicato a Biagino Casci. Il
concorso prevede la partecipazione, con un massimo di
tre poesie a tema libero, inedite e non già premiate in altro concorso, sia per la Sezione Lingua Italiana, sia per la
Sezione dialetto marchigiano. Le composizioni dovranno
pervenire, entro e non oltre il 21 maggio 2011 (farà fede
il timbro postale di spedizione) al seguente indirizzo: Segreteria Circolo Culturale “La Gioconda” Via Filippo Turati, 7 60010 Ostra (An) (Tel. 071-68211/071-7987013). •
Premio Speciale Giovani. La Sezione Ragazzi, fuori concorso, è riservata alla partecipazione, con una sola poesia
in lingua italiana o in dialetto, diegli alunni della scuola
primaria e secondaria di 1° grado. La partecipazione potrà
essere individuale o per gruppi-classe.
Cinema multisala Gabbiano
www.cinemagabbiano.it - tel. 071.65375
da venerdì 8 aprile
LA FINE E’ IL MIO INIZIO
Un film di Jo Baier. Con Bruno Ganz, Elio Germano, Erika Pluhar,
Andrea Osvart, 98 min. - Germania, Italia 2011.
Mancano poche settimane alla fine. Tiziano Terzani, da tempo
malato di cancro, sta per morire. Mentre raccoglie i suoi ultimi
pensieri, tra salutari risate e umane preoccupazioni, decide di richiamare il figlio Folco da New York per trascorrere con lui, nella sua
casa di campagna, un momento di confronto confessionale. Quei
dialoghi, registrati con devoto impegno dal figlio, diventeranno il
libro “La fine è il mio inizio”. Il film di Jo Baier è un atto di coraggio che sfida le dure leggi dell’intrattenimento perché è un’opera
fatta di parole, silenzi e sguardi, pochi movimenti agitati e tante
inquadrature delicate. Chiusi, e allo stesso tempo liberi, nella
casa di campagna del giornalista, i protagonisti sono in burrasca,
attendono con controllata pacatezza un dolore annunciato. Ma il
desiderio di ribellarsi ad un programma stabilito di sofferenza viene
incanalato in un senso più ampio di pace. La confessione arguta
di un uomo che ripercorre, episodio dopo episodio (l’incontro con
la moglie Angela, gli aneddoti sui due figli), paese dopo paese
(Cina, Vietnam, Singapore), tutte le più grandi esperienze della
sua vita, investe il figlio della responsabilità di registrare tutto
perché, mentre il corpo se ne va, l’animo continui a vivere nella
memoria di chi rimane.
UN GELIDO INVERNO
Un film di Debra Granik. Con Jennifer Lawrence, John Hawkes, Kevin
Breznahan, Dale Dickey, Lauren Sweetser. 100’ - Usa 2010.
n una zona montuosa del Missouri, fra le più sinistre profondità
situate nel cuore degli Stati Uniti d’America, l’adolescente Ree tiene
sulle proprie spalle l’intera gestione della famiglia. Da quando la
madre si è ammalata e il padre è stato arrestato per produzione
e spaccio di metanfetamine, Ree è l’unica che possa occuparsi dei
due fratelli più piccoli, accudendoli e, letteralmente, procacciandogli il cibo. Un giorno, lo sceriffo della zona bussa alla porta per
annunciarle che il padre è uscito di prigione garantendo la loro
proprietà come cauzione e che se non risponderà al mandato di
comparizione, la casa verrà confiscata dalla polizia.
14
7 aprile 2011
sport
vigor La Vigor gioca bene anche questa settimana e resta saldamente alla testa della classifica
Vigor, un’altra bella vittoria
C
ENERGY R. RIO SALSO 0 – VIGOR 1
on questa vittoria esterna, sul campo dell’Energy Resources del Rio Salso (fraz.di Tavullia), i rossoblù senigalliesi di mister Clementi ipotecano la quasi certezza di
arrivare primi nel proprio girone. Mancano però ancora due
partite alla fine del Campionato ed i quattro punti di vantaggio in classifica nei confronti dell’inseguitrice Cagliese
sono tanti da recuperare, a meno di un vero e proprio rilasciamento tra le fine vigorine. Seguita a Rio Salso da uno
stuolo infinito di sostenitori, la Vigor si è sentita come fosse
sul proprio campo, attaccando fin da subito la retroguardia
avversaria. Al 3°, una bella e ficcante azione condotta in tandem (Pesaresi-Smerilli) finisce di poco a lato del montante.
All’8°, pericolosissima azione impostata da Smerilli: dal fondo crossa al centro, subentra Pesaresi, ma un sobbalzo della sfera sul terreno impedisce l’aggancio. Replica dei locali
al 9°con Baffioni: sfera che sfiora il montante. 18°°, ci prova
Coppa, para Polzoni. 22°, combinazione Arduini-Baffioni,
Ruggeri manda in angolo. 27°, Gambelli da buona posizione
colpisce la traversa. 30°, Smerilli al limite dell’area tira. Un
difensore respinge con un braccio. Si grida al rigore. L’arbitro (alquanto discutibile la sua direzione) lascia correre. Al
45° grossa occasione per Coppa, su servizio di Morganti, ma
tiro a lato. Si va al riposo con qualche rimpianto da parte
rossoblù per le nitide occasioni da gol non sfruttate. Alla ripresa del gioco sono i vigorini a prendere in mano le redini
della partita. Al 49° Smerilli spedisce la sfera fra le mani di
Polzoni. Al 55° è sempre Smerilli che imposta l’azione. Dal
fondo crossa al centro; entra Pesaresi ma manca la sfera,
non Coppa che “di piatto” sinistro insacca. Esultanza sugli
spalti per i sostenitori rossoblù. La squadra locale reagisce
ma subisce il contropiede vigorino. Al 63° Smerilli ha l’occasione per il raddoppio. Solo davanti al portiere si fa anticipare dall’estremo. I vigorini gestiscono il vantaggio ma
corrono alcuni pericoli, specialmente ad opera di Arduini
all’80°, per finire poi al 90° con un giro di Aboufaris finito
alto. Da ricordare in quest’ultimo periodo le belle e pronte
parate di Moscatelli. Alla fine la squadra si è presentata sotto la tribuna ed è stata acclamata dai propri sostenitori per
la bella impresa. Il tecnico Clementi alla fine così sintetizza
la partita: mancano due incontri alla fine, siamo fiduciosi,
ma tutto può succedere ancora. E’ stata una partita molto
dura con falli da parte dei locali oltre il limite della correttezza sportiva. Si poteva chiudere l’incontro con Smerilli ma
non è stato così. Abbiamo sofferto nel finale ma è bene che
Basket - goldengas senigallia
Addio alla ‘A’?
N
ulla da fare per la Goldengas. Troppo
evidente è risultata la differenza fra le
due squadre in campo: locali composti da
atleti di categoria superiore nei confronti dei dilettanti senigalliesi che alla lunga
hanno fatto prevalere la loro migliore fisicità. A inizio incontro la Goldengas parte
col piede giusto, mettendo in mostra doti
di aggressività non comune. Primo tempo:
23 a 22. Nel secondo tempo la Goldengas si
porta in vantaggio: 27 a 23, poi è buio pesto
fino alla fine. Troppo evidente si è rivelata
la scarsa difesa biancorossa, incapace di
fermare le penetrazioni avversarie: 40-32.
Dopo il riposo la situazione non cambia: 6147, per poi proseguire fino alla fine sull’83 a
64. A meno di un “miracolo” la permanenza
in serie “A Dilettanti” è ormai compromessa.
Domenica prossima altro duro scontro casalingo contro il forte Brescia.
TREVIGLIO: Marulli 0, Planezio 3, Borra 2,
Reati 19, Milani 2, Vitale 9, Marino 9, Zanella 6, De Min 18, Castelli 15. All. Lottici.
GOLDENGAS: Gnaccarini 16, Pierantoni
2, Monticelli 5, Penserini 13, Catalani ne,
Giommi ne, Perini 6, Centanni 3, Faccenda
10, Maddaloni 9. All. Regini.
Arbitri: Borelli e Pratillo. NOTE - tiri da due
punti: Treviglio 17-28, Senigallia: 16-33; tiri
da tre: Treviglio 15-22, Senigallia 9-23.
CLASSIFICA: Perugia 40, Piacenza 40, Brescia 40, Treviglio 36, Omegna 36, Moncalieri 34, Trento 34, Castelletto 32, Trieste 30,
Siena 24, Pavia 24, Senigallia 22, Recanati
22, Riva del Garda 16, Ozzano 14, Osimo 4.
G.M.
Basket maschile serie ‘c 2’
Ancora uno stop
CHIARAVALLE 79 – MARZOCCA 73
C
ontinua il periodo negativo per la squadra del coach Nobili. Questa è la terza
sconfitta consecutiva: un vero e proprio calvario per i colori biancorossi del Marzocca,
eppure la squadra è stata formata a suo tempo di elementi di una certa caratura: vedi
del Cadia, Vico, capitan Ganzetti. Forse la
prima parte del torneo, con ben 11 successi
su 14, ha fiaccato i muscoli e la volontà degli atleti in campo. Al ritorno, su 13 incontri,
solo cinque sono stati i risultati utili. Resta
Basket femminile
l’ultima partita, sabato prossimo, contro i
cugini del Montemarciano, alle ore 21,15 al
Palazzetto dello sport. La vittoria è d’obbligo
ai fini della classifica. All’andata finì con la
vittoria del Marzocca in trasferta per 67 a 63.
Sapranno ripetersi?
CLASSIFICA: Pisaurum PU 48, Tolentino
40, Marzocca 34, Montemarciano 32, Pedaso 32,Porto S.Giorgio 32, Chiaravalle 30,
Porto Recanati 28, Recanati 24, Loreto PU
22, Matelica 18, Urbania 18, S.Benedetto 16,
Ascoli Piceno 14, Bramante PU 12.
G.M.
Calcio
sia finita così”.
Domenica prossima si gioca in casa contro il Fabriano. Se
si dovesse vincere la Vigor festeggerà la promozione in Eccellenza sul proprio terreno. Un evento inimmaginabile a
inizio campionato ma è presto, meglio aspettare. Non tutto
potrebbe finire secondo le previsioni.
RIO SALSO: Polzoni, Vincenzi, Ricci (65° Arduini L.), Gambelli, Bonci, Guerra E., Arduini M., Cipriani, Baffioni (46°
Silvestri), Grossi (Aboufaris). A disp. Mauri, Filippini, Longhi, Maiorano, Giovannelli. All. Crespi.
VIGOR: Moscatelli, Giraldi, Savelli, Ruggeri, Paradisi (50°°
Congiu), Guerra, Pandolfi, Smerilli, Pesaresi, Coppa, Morganti. A disp. Olivi, Travaglini, Cercaci, Giovine, De Luca,
Montalabini. All. Clementi.
Arbitro: Catani di Fermo. Spettatori 350 circa; ammoniti:
Vincenzi, Aboufaris, Savelli; angoli: 4 a 3; recupero: 1+3.
Classifica: Vigor 67, Cagliese 63, Falconarese 62, Castelfidardo 59, Atl.Gallo 57, Vismara 51, Pergolese 48, Fabriano
44, Rio Salso 41, Urbinelli 41, Osimana 41, Offagna 37, Passatempese 33, Vadese 33, Castelfrettese 32, Ostra Vetere 26,
Camerano 23, Brandoni 23.
Giancarlo Mazzotti
Ciclismo
Massi cycling point
A
Mulino Vecchio di Mondolfo, sulle
quattro strisce bianche d’arrivo tracciate nell’area del Bar Caffetteria ‘Mattia’
(strada provinciale Centocroci), si presentano tre uomini-sprint ed un attaccante solitario. Il veloce circuito (Km 7,6 per 6 e 10
ripetizioni) ospita anche la quarta tappa del
Gran Premio AutoSelli, per l’egida dell’Udace Csian Pesaro Urbino. La prova inaugurale
del Trofeo Massi Cycling Point si avvale di
247 amatori di 64 formazioni del Centro Italia. Il registica Paolo Ligi e patron Rodolfo
Massi non trascurano nulla in chiave organizzativa, prima di aggregarsi concretamente alla carovana.
Ad affiancare il pool promotore è l’Udace
Csain Pesaro Urbino presieduta da Naldo
Massi. A curare la visibilità è la FotoVideo
‘On-Video’ di Ponte Rio (Anna Rita Montanari, Davide Del Moro).
Nella prima corsa (gentlemen) si impone
Daniele Perazzini, alfiere del Team Oliviero
- Misano Adriatico, che supera in volata il
consocio Marino Del Maestro, leader dei seconda serie. Il bronzo premia Egidio Vallati.
La seconda gara fotografa il testa a testa tra
i supergentlemen: la spunta Oliviero Brigidi
(Bici Club Montelabbate) su Claudio Baldoni e Albertino Della Martera.
Ori di categoria per Aldesino Carletti (AutoSelli Fano, supergentlemen B), Emanuela
Sampaolesi (Simoncini - Zeppa Bike, donne),
Alessandro Gallerini (Mattioli Moda - Fano,
debuttanti). Nella terza competizione, il senior Davide Tonucci (Color Service - Fano)
elude la sorveglianza del gruppo, fila via insieme allo junior Gregory Bianchi e chiude
con le braccia al cielo, anticipando il compagno d’avventura. E’ il cadetto Davide Violini a mettere in fila tutti i segugi. Il quarto
confronto si risolve nell’attacco a nove, il più
veloce dei quali è il veterano già iridato Val-
ter Basili, che centra la quinta affermazione
stagionale e fa esplodere l’euforia del verde
team ‘massiano’ (secondo nella classifica a
partecipazione). Deve accontentarsi dell’argento Davide Berti, seguito dall’indomito
Cristiano Mencarelli.
Primati di settore per Daniele Paseri (juniores 2^), Massimiliano Fulvi (seniores 2^),
Vittorio Castagnoli (veterani 2^).
Formazione leader (nella doppia graduatoria): Bici Club Pesaro.
Classifiche. Prima Corsa: 1.Daniele Perazzini (Team Oliviero - Misano Adriatico);
2.Marino Del Maestro (idem); 3.Egidio Vallati (Simoncini - Zeppa Bike).
Seconda Corsa: 1.Oliviero Brigidi (Bici Club
Montelabbate); 2.Claudio Baldoni (Bici Club
Pesaro); 3.Albertino Della Martera (idem).
Terza Corsa: 1.Davide Tonucci (Color Service - Fano); 2.Gregory Bianchi (Fausto Coppi
- Fermignano); 3.Davide Violini (Cicli Copparo - Ancona).
Quarta Corsa: 1.Valter Basili (Massi Cyling
Point - Ponte Rio); 2.Davide Berti (Lelli
Bike); 3.Cristiano Mencarelli (Cicli Copparo
- Ancona).
Umberto Martinelli
Foto (On-Video): Il sempreverde Aldesino Carletti ed il veterano Valter Basili
T
POTENZA 34 – VITALCARE 44
anti chilometri, disagi incredibili, tanta stanchezza che però non hanno impedito alle ragazze senigalliesi di superare
l’ostacolo Potenza. Non è stata una bella
partita, sempre condotta dalle biancorosse del coach Simoncioni che con grande
volontà, pur affaticate dal lungo viaggio,
hanno saputo vincere questo primo incontro di play off. I punteggi parlano da
soli: 9-11, 22-23, 26-40, 34-44. Come si
può notare, il massimo sforzo le ragazze
biancorosse l’hanno effettuato dopo il riposo, con un significativo + 14, risultanto
vincente nel finale.
Prossimo incontro in casa sabato ore 18 al
Palazzetto dello Sport nella rivincita col
Potenza.
VITALCARE: Di Rocco 13, Redolf 16, Cicetti 2, Braida 1, Marchesini 0, Zingaretti
0, Amadei 0, Cattalani ne, Serano 12. All.
Simoncioni.
G.M.
V
MICIULLI 8 – GIAMPAOLI 1
ittoria col pallottoliere, ma per i neroazzurri ininfluente ai fini della classifica in quanto il Palombina lo sovrasta di
quattro punti e sabato prossimo, ultima di
campionato, la Miciulli dovrà recarsi sul
campo del Palombina e anche un’eventuale vittoria non avrebbe alcun esito sul
risultato finale. Il Palombina vince il girone e passa in seconda categoria. Alla
Miciulli resta la speranza di vincere i play
off. Serata esaltante della Miciulli contro
il Giampaoli: otto reti e tanto tifo. Questi
sono stati i realizzatori delle reti: Cardaccia due, Fefi Goldoni tre, Spadoni una, Severini una.
CLASSIFICA: Palombina 50, Miciulli 46,
Colle 2006 44, Le Grazie 43, Calcio Senigallia 42, Ponte Rio 39, Portuali AN 33,
Case Bruciate 27, Borgo Selva 25, Audax
S.Angelo 23, Varano 21, Giampaolo 19,
Camerata 4.
G.M.
POLISPORTIVA SUL PODIO
A
distanza di una settimana dalla prova regionale promozionale,domenica
3 Aprile, presso il Palazzetto dello Sport di
Montemarciano, si è svolta la fase regionale
di ginnastica ritmica valevole per la qualificazione ai campionati italiani che si terranno dal 24 Maggio al 2 Giugno presso il palasport di Fano.
La società A.S.D. Polisportiva Senigallia si è
presentata con cinque ginnaste che appartengono al settore agonistico le quali hanno
svolto sia il programma di esercizi individuali sia di squadra.Da mettere in evidenza
per la 3° categoria esordienti il secondo posto al corpo libero e il primo posto al cerchio
della ginnasta senigalliese Martina Casucci,
che, con una buona esecuzione ha diritto di
accedere alla fase nazionale con entrambe
gli attrezzi. Per la 4° categoria esordienti, categoria riservata ad atleti di categoria,cioè di
alta specializzazione, da evidenziare la per-
formance di Nicole Gualtieri classificatasi al
terzo posto regionale con esercizi al corpo
libero, fune e palla; per la 4° categoria allieve ottimo primo
posto riservato
alla
ginnasta
Marina Fabri la
quale ha eseguito esercizi al
cerchio, clavette
e nastro come
da programma
nazionale. La
giornata si è poi
conclusa con
l ’e s e c u z i o n e
della squadra
a corpo libero
che, classificandosi al secondo posto per pochi decimi di
punteggio dalla società di Fabriano, si aggiudica la partecipazione ai campionati italiani.
Gabriele Moroni
7 aprile 2011
penultima
10 APRILE 2010 V Domenica di Quaresima
LA
PAROLA Dio, ama la vita
DI DIO C
Ez 37,12-14
Salmo 129
Rm 8,8-11
Gv 11,1-45
di Paolo Curtaz
i si arriva uscendo da Gerusalemme, discepoli, Giovanni e Andrea, che gli avevascendendo nell’avvallamento del Ce- no chiesto dove abitasse: “Venite e vedrete”
dron per poi risalire sulla collina, attraverso (Gv 1,39). I discepoli (e noi) erano invitati a
i polverosi sentieri che solcano i poderi col- mettersi in gioco, a partecipare: la fede è un
tivati del Monte degli Ulivi. Tre chilometri “andare a vedere”, un’esperienza di fuoco.
che Gesù percorre spesso per incontrare Ora è Gesù che si fa discepolo. Ora è lui che
Lazzaro, Marta e Maria. Betania, per chi è chiamato ad andare a vedere. A vedere
ama Cristo, è un nome fortemente evocativo. quanto dolore suscita il dolore.
A Betania, dai suoi tre amici, Gesù si rifugia- A vedere nel volto dei suoi amici più cari la
va quando, col cuore gonfio di tensione e disperazione che suscita in noi la morte. E
d’incomprensione, lasciava la Gerusalemme Dio piange. È come se Gesù, fino ad allora,
che uccide i profeti per trovare un angolo di non avesse ancora visto la casa del dolore,
serenità. Betania svela il volto di un Dio che come se solo in quel momento Gesù prensente il bisogno di essere amato, che si dis- desse consapevolezza della devastazione
seta della fede della Samaritana, cercatrice della morte. Certo: Gesù aveva incontrato
di Dio. Betania è l’icona dell’amicizia tra Dio ammalati e aveva anche risuscitato dei morti,
e l’uomo, Betania è il segno di un approccio come la figlia di Giairo o il figlio unico della
diverso, nuovo, al volto di Dio. E, proprio madre vedova. Ma erano degli sconosciuti.
su Betania, si abbatte la tragedia: Lazzaro si Qui, ora, per la prima volta Dio vede il doloammala gravemente. Qualcuno si prende la re che il dolore suscita nel cuore di persone
briga di avvisare Gesù, di dirgli: “Il tuo ami- che egli ama. Dio impara il dolore, diventa
co è malato”. Gesù ora lo sa, ma non fa nulla, discepolo. Divenendo uomo, lui che è l’assoe Lazzaro muore. Che mistero l’apparen- luta perfezione, l’immensa totalità, impara
te silenzio di Dio. Che assordante silenzio, la fragilità. Davanti a quel pianto possiamo,
quello di Dio. Gesù non guarisce Lazzaro, come la folla, lamentarci del fatto che, invema scende a vedere, si fa presente.
ce di piangere, poteva fare qualcosa prima.
Il tumulto è grande, c’è molta gente intor- Il cristianesimo, di fronte al dolore, si pone,
no a Marta e Maria, le nostre amiche sono impotente, davanti a questa sconcertante noconosciute e stimate. Sapendo che arriva il tizia: Dio condivide il dolore e, assumendolo,
Maestro, finalmente, Marta prima e poi Ma- lo redime. Non lo evita, né per sé, né per noi.
ria, escono di casa e gli vanno incontro: cer- Non so se preferisco un Dio che condivide il
cano una Parola, un gesto, uno sguardo.
dolore con me o un Dio che mi eviti la sofLazzaro è morto, Gesù era lontano. Succe- ferenza. Forse, realisticamente, preferirei un
de anche nelle nostre povere vite: qualcuno Dio assoluto e onnipotente, che mi eviti la
muore, e Gesù è lontano. Qualcosa muo- sofferenza, piuttosto che un Dio che muore
re (la fede, la speranza, la fiducia) e Gesù è per amore. Davanti a questo dolore inatteso,
lontano. Le sorelle non disperano. Amano. Gesù, l’amico, prende una decisione: darà la
Non capiscono, non urlano, non inveisco- sua vita perché Lazzaro torni alle sue amate
no, né piegano la testa in una rassegnata sorelle.La tensione è alle stelle, i suoi nemidisperazione. Attendono, fiduciose. Lazzaro ci si aspettano un solo microscopico passo
è morto, il loro amato fratello è morto. Ma falso per denunciarlo. Gesù lo sa (Tommaso
ora l’amico è qui. Marta e Maria piangono, glielo ha detto: andremo a morire!) e accetla folla lo spinge a vedere, Dio viene accom- ta lo scambio. Lo stesso scambio che, da lì
pagnato a vedere quanta disperazione susci- a qualche giorno, farà dall’altare della croce
ta la morte, quanto dolore suscita il dolore. per ciascuno di noi.
Giovanni non teme di annotare il profondo Ora che Dio conosce il dolore che la morte
dolore di Gesù, che è scosso nel profondo. suscita nei cuori di chi si ama, decide di doGesù vede la disperazione di Maria e il do- nare la sua vita. Anche a me, l’amico, Gesù
lore dei giudei e ne è turbato. Gesù chiede di grida: “Lazzaro, vieni fuori!”. Vieni fuori dalvedere Lazzaro e la risposta è: “Vieni e vedi”.
la tua tomba, dalle tue tenebre, dalle tue pic“Vieni e vedi”. È la stessa frase che egli ave- cole sicurezze, vieni fuori dai tuoi pregiudizi,
va rivolto, tre anni prima, ai suoi primi due dai tuoi schemi, dai tuoi egoismi.
indirizzare a: La Voce Misena
Piazza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
fax 071.7914132
e-mail: [email protected]
arrivati in redazione
Pensando ad Anna
Cara Anna,
sei stata la mia più grande amica, mi
hai insegnato tante cose. Come potrei
mai dimenticarti? Grande è stata la tua
fede. Grandi sono stati i tuoi progetti e
le iniziative ed iniziative a favore della
parrocchia e dell’Azione Cattolica, della comunità intera. Grazie Anna, sarai
sempre nel mio cuore.
Flavia Manizza
L’Aquila non riesce a volare
A due anni dal terribile sisma, l’Aquila ancora non riesce a spiccare il volo
verso la rinascita. La politica locale,
come si sa, è fortemente in crisi nonostante sembri risolta quella in Comune.
Forti tensioni continuano ad esserci tra
chi, come gli ingegneri, gli architetti,
e i costruttori dovrebbero essere tra i
protagonisti della ricostruzione. Inoltre la città è ancora priva di luoghi di
incontro e socializzazione per i giovani
e gli anziani. Dopo una efficiente gestione dell’emergenza, dunque, la tanto
discussa ricostruzione sembra essere
come una giacca tirata di qua e di là
che non riesce a trovare nessun proprietario”. Così don Claudio Tracanna,
direttore del quindicinale “Vola”, presenta la situazione attuale e il rischio
di “uccidere quella speranza necessaria
ora più che mai per guardare avanti
verso il futuro”. Infatti, “speriamo che
nessuno degli attuali responsabili della
ricostruzione voglia essere annoverato
dalla storia tra coloro che hanno ucciso la speranza di un popolo che vuole
rinascere a tutti i costi” perché “accanto alla situazione appena descritta,
c’è quella rappresentata dagli aquilani,
quelli che non hanno responsabilità
pubbliche, ma che nel silenzio della
propria casa, del proprio ufficio o della
propria attività, costituiscono la vera
forza che sta evitando alla nostra città
di morire una seconda volta dopo il
terremoto”. L’augurio di don Tracanna
è che nel giorno dell’anniversario “possa fiorire, nella steppa del post terremoto, il narciso della speranza”.
RUBRICA DI STORIA E CULTURA DEDICATA AL BEATO SENIGALLIESE GIOVANNI MARIA MASTAI
Idee sul Risorgimento
I
rapporti tra Pio IX e Vittorio Emanuele II non erano, numero sterminato di amanti, nobildonne, ballerine e
certo, idilliaci. Le motivazioni sono chiarissime. Detto prostitute, che spesso il suo aiutante di campo doveva
con parole semplici, senza tanti giri, Vittorio Emanuele II reclutargli in tutta fretta durante la notte se il “Giove
è un “ladro e un usurpatore” che ha ragione solo perché terrestre” si svegliava in preda alle voglie. Il primo re
è più forte e Pio IX non vuole assolutamente alcuna for- d’Italia non badava a spese: il budget annuale destinato
ma di guerra. Vittorio Emanuele II, circondato da politici a loro era di un milione e mezzo di lire, quello per il
guerrafondai, generali in cerca di guerra, violenti, masso- vitto di 6000” (il Cuore e la spada, RAI-ERI Mondadori,
ni, sanguinari, ladri, rivoluzionari che - come scrive Can- Milano 2010, pp.46-47).
tù “Cercavano la benedizione di Pio IX per farne carica Anche nelle Marche, nel 1861, Vittorio Emanuele II
di cannone” - il Re era un ‘fantoccio’ nelle loro mani. Per “Pare che abbia avuto una liason con una giovane del
quanto riguarda il famoso logos (ripetuto in ogni testo di luogo (Grottammare) tale Artemisia figlia di un impiestoria scritta da altri ‘fantocci’): ‘padre della patria’, ci pen- gato governativo dalle mani bucate che sarà poi aiutato
sa B.Vespa a farne il dettaglio puntuale: “Fu chiamato finanziariamente dal monarca” (“Corriere Adriatico”, 27
padre della patria” non solo perché fu il primo sovra- febbraio 2011).
no dell’Italia unita, ma anche perché disseminò le sue
terre di figli legittimi e, soprattutto, illegittimi. Ebbe un
a cura di Giuseppe Cionchi
15
IN BREVE
MONTERADO
S Lunedì 28 marzo si è riunito il Consiglio Pastorale per
esaminare i numerosi punti all’Ordine del giorno. Erano
presenti: Daniele, Giuseppe, Luca, Lamberto, Michela,
Natale, Patrizio, Stefania, Rosella. E’ stata consegnata la
Bozza-ipotesi della parrocchia sul Sinodo, specificando
che: 1. L’obiettivo fondamentale è – e rimarrà
– l’evangelizzazione. Annunciare Gesù è un dovere
per tutti i cristiani, di fronte al dilagante fenomeno
dell’analfabetismo. 2. E’ necessario vivacizzare le Messe
per una piena partecipazione di tutti. 3. La Caritas sta
facendo un bel lavoro. 4. Qualora la Diocesi promuovesse
una catechesi continuata su Gesù, via Radio Duomo, si
potrebbero costituire dei Centri d’ascolto “familiari o
interfamiliari”. 5. Si potrebbe ipotizzare un allargamento
del servizio diaconale esteso anche alle donne, specie là
dove ci sono parrocchie “scoperte” (ce ne sono tante anche
nella nostra Diocesi). Le FESTE sono così programmate: 1.
Messa di Prima Comunione, domenica 29 maggio: ore
10 convocazione; ore 10,30 Santa Messa. 2. Festa di san
Paterniano: domenica 10 luglio, con una settimana “mista”
per la preparazione. Sempre a san Paterniano si terrà la
Festa della Famiglia e si ricorderà il 60° di sacerdozio
del pievano, come il 10° anno di ministero pastorale a
Monterado (8 settembre 2001). Nella stessa circostanza,
saranno presentati i lavori straordinari: quadro della
Madonna, tabernacolo; organo. Si ringraziano i molti e
generosi contribuenti fedeli di Monterado. 3. La Messa
della Cresima è fissata per domenica 25 settembre alle
ore 10,30 (convocazione, cui segue Messa).
IN RICORDO DI ANNA TAMANTI
Era l’anima della vita cultura e sociale di Roncitelli e con
lei se ne va un pezzo di cuore della frazione. È morta
all’ospedale di Senigallia la professoressa Anna Tamanti.
Aveva 71 anni e da cinque anni lottava contro un male
incurabile. Anna, andata in pensione quando era ancora
molto giovane per dedicarsi alla sua famiglia, non ha
mai smesso di studiare e di coltivare la sua passione
per la storia e la letteratura. E lo ha fatto con studi ed
iniziative dedicate alla frazione di Roncitelli. A lei si deve,
tra le altre cose, l’invenzione della rievocazione storica
La Chiave di Cichino. Anna Tamanti lascia due figli e il
marito Umberto Fronzi, commerciante molto conosciuto.
Indimenticabile anche il suo impegno ecclesiale, in
parrocchia, nell’Azione Cattolica, in tante attività laicali.
La redazione del nostro settimanale esprime alla famiglia
le più sentite condoglianze.
I CENTO ANNI DELLA SIGNORA PEPPA
La sig.ra Pennacchietti Giuseppa ha compiuto 100 anni.
Giuseppa, ancora perfettamente lucida di mente, è ospite
della Casa di Riposo di Belvedere Ostrense dal lontano
1991 e nonostante qualche problema di deambulazione,
ha sempre dimostrato la sua capacità di relazionarsi con
gli altri anziani e con tutto il personale della struttura,
non lesinando elogi e gratitudine a quanti la accudiscono
giornalmente. Nata il 29 marzo 1911 a Monte San
Vito, la sig.ra “Peppa”, dopo la scuola elementare, si
trasferisce in America per aiutare il papà, proprietario
di un albergo. Ritorna in Italia dopo 3 anni, a seguito
della morte del padre. A 21 anni conosce il futuro marito
con il quale condivide molti anni della sua vita. Dopo il
matrimonio, nel 1935 va ad abitare a Jesi e lascia il lavoro
di ricamatrice per dedicarsi
completamente alla famiglia
ed al lavoro di casalinga,
senza abbandonare la sua
passione per il ricamo che
però riserva solo alle esigenze
familiari.Attorno alla signora
“Peppa”, non solo si sono
stretti la figlia Edda, i nipoti,
il personale e gli ospiti, ma
anche il Sindaco di Belvedere
Ostrense Prof. Riccardo Piccioni, il Parroco Don Marco,
alcuni Consiglieri e il Direttore della Casa di Riposo.
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Chiappetti, Roberto Ferretti, Luca Giancarli, Anna Gobbetti, Elvio Grossi,
Simone Mandolini, Leonardo Marcheselli, Vittorio Mencucci, Giuseppe
Nicoli, Leonardo Pasqualini, Stefania Sbriscia, Giorgio Silvestri, Luciano
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Tecnici: Speranza Brocchini, Daniele Guidarelli, Anna Maria Roberti,
Mariannina Puerini.
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