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della diocesi di como Periodico Settimanale | Poste Italiane S.P.A. | Sped. In Abbonamento Postale | D.L. 353/2003 (Conv. In L. 27/02/2004 N° 46) Art. 1, Comma 1, Dcb Como Anno XXXV - 18 giugno 2011 - € 1,20 Attualità 3 Chiesa 24 8 Como 14 Sondrio Riforma del fisco: non si perda altro tempo Il papa ai Rom: “Siete nel cuore della Chiesa” Una “Prom.e.S.S.A.” d’affido Il Comune ha approvato il nuovo Pgt l Forum delle AssociaIsentato zioni familiari ha preun documento enedetto XVI ha B incontrato a Roma 2.000 nomadi apparte- a dieci anni l’espeD rienza di un gruppo di famiglie aperte opo una serie di D riunioni fiume, il Comune ha licenziato con alcune richieste. Editoriale I piccoli e le case vuote nenti a diverse etnie. all’accoglienza. 33 il Piano per il Territorio. In Cattedrale la Festa dei Popoli di Alberto Campoleoni E anche quest’anno è andata. La scuola è finita per quasi tutti gli studenti, salvo quelli impegnati negli esami di Stato, e adesso si pone, alle famiglie, la grande questione del “come fare”? Come fare a gestire soprattutto i bambini più piccoli nelle case vuote da papà e mamma impegnati comunque a lavorare? Grande impegno per i nonni, quando ci sono. Una medaglia ai Grest degli oratori e ai centri ricreativi dei Comuni... Insomma, un gran movimento. E questo gran movimento è un’altra occasione per riflettere sulle modalità di cura dei più piccoli, anche sulla necessità che vi sia una continuità con orientamenti, modi di fare e di pensare delle famiglie. In sostanza, quella che si dice continuità educativa. Non è questione da poco e rimanda una volta di più a una questione centrale dell’educazione che è la condivisione. Paulo Freire spiegava che l’educazione è questione di comunione, azione condivisa e compartecipata. L’emergenza educativa di cui continuiamo a parlare in questi tempi è propriamente emergenza nel cogliere la responsabilità condivisa, nel mettere in discussione gli scenari di riferimento individuali e orientarli in modo comune. Cosa c’entra tutto questo con la fine della scuola? C’entra perché, come ricordato prima, le esigenze pratiche di cura e accudimento dei più piccoli rendono evidente come non sia possibile cavarsela da soli, secondo l’ormai consolidata prassi individualista della società contemporanea. Il problema è rendersene conto e fare un passo avanti, cioè crescere nella consapevolezza che le azioni di tanti potrebbero e dovrebbero costruire un quadro comune. Oggi si è più propensi a intendere ogni azione singolarmente, come isolata in se stessa - prima la scuola, poi il Grest, poi i nonni, poi il Comune... -, a considerare ogni soggetto come individuo, collocando ogni cosa in un quadro prevalentemente utilitarista: tutto gira intorno al soggetto e ai suoi bisogni. Ad esempio: i genitori che lavorano hanno necessità di affidare per un certo numero di ore i minori ad altri adulti... e li lasciano ai Centri estivi. Questi finiscono per essere “supplenti”, come tanti altri soggetti che si danno da fare. Una volta si parlava di comunità educante. Comunità capace di raccogliere per tornare alla fine della scuola - il patrimonio che viene da un anno scolastico, di relazioni importanti tra persone e continuare un percorso che cercava di non perdere il filo. Ecco, l’auspicio per questa fine della scuola è che porti con sé un supplemento di riflessione. Di cose, di azioni, se ne fanno già davvero tante: riscoprire il senso, riflettere e trovare nuovi orientamenti, questa è la scommessa cui affidarsi. FOTO WILLIAM Domenica 12 giugno, nella solennità di Pentecoste, il Vescovo mons. Diego Coletti ha incontrato in Cattedrale oltre dieci comunità di migranti cattolici presenti in città. è stato un momento di festa non solo per loro, ma per l’intera Chiesa di Como. “Il diverso non deve farci paura - ha detto il Vescovo nell’omelia ma dovrebbe suscitare in noi curiosità e voglia di scambio e arricchimento reciproco”. 19 Chiesa locale 10-11 In festa con i novelli sacerdoti e per Pentecoste Cittiglio Una nuova cappella per la comunità 28 Chiavenna 30 Nel ricordo di suor Maria Laura, testimone di fede Traona 31 Il Centro Diurno “Il Tralcio” compie nove anni 26 Idee e opinioni 2 Sabato, 18 giugno 2011 D a mesi si sente continuamente ripetere che se si vuole risolvere un qualsiasi problema lo si deve fare rispettando un principio fondamentale: “Siamo tutti uguali di fronte alla legge”! Principio giustissimo, ci mancherebbe! Peccato che non si faccia un passo avanti: la legge tratta tutti in modo eguale senza creare privilegi? Dire che siamo tutti uguali di fronte alla legge è una pia esclamazione se poi la legge non tratta tutti in modo eguale. Pensavo a queste cose mentre, in fila ad uno sportello delle Poste Italiane, attendevo pazientemente di attuare un versamento. Attesa che mi ha permesso di ascoltare - e in parte condividere - le conversazioni dei presenti. Oggetto: la pensione di alcune lavoratrici. Dopo 30 anni e oltre di contributi - affermavano - siamo qui a riscuotere una pensione che si aggira sui 1000 euro mensili. E alcune persone - nella loro semplicità - mi spiegavano perché la loro ✎ FUORI DAL CORO | di Arcangelo Bagni Tutti uguali di fronte alla legge o... una legge che non crea privilegi? pensione vietava il cumulo di altre entrate. Discussioni animate che, immancabilmente, finivano per toccare il tema delle pensioni dei parlamentari, di dirigenti, e di tanti personaggi che sembrano uscire, per le loro pensioni, da un altro mondo, mentre sono di questo mondo e da questo mondo traggono vantaggi - a norma di legge - che sembrano un vero insulto rivolto ai lavoratori. Mi ha colpito il tono rassegnato delle persone, quel modo di esprimersi che sembra voler dire: noi cosa ci possiamo fare? Puntualmente qualcuno esclamava sconsolato: è la legge, che ci vuoi fare! Ecco, è stata proprio questa esclamazione che mi ha spinto ad una piccola ricerca, alla luce di una domanda: ma è proprio vero che la legge tratta tutti allo stesso modo? Allora ho cercato di fare un piccolo percorso, partendo dalla legge Mosca, la legge 252 del 1974, detta «legge Mosca» dal nome del suo promotore, Gaetano Mosca. Grazie a questa legge decine di migliaia tra funzionari dei partiti, portaborse e sindacalisti hanno potuto beneficiare - spesso abusivamente - di pensioni agevolate, e di godere dell’incredibile privilegio di riscattare a basso costo (senza avere versato i previsti contributi) non solo gli anni trascorsi nel partito o nel sindacato, ma persino quelli passati sui banchi di scuola, purché si rientrasse nelle suddette categorie. Nel complesso, a beneficiare di questa manna sono state 37.503 persone, più altre 9.390 pensioni erogate, sempre grazie alla legge Mosca, ad appartenenti ad organizzazioni minori, comunque quasi tutte distribuite secondo la logica del favoritismo, della clientela e della lottizzazione. E’ stato calcolato che la spesa per pagare le pensioni di questo esercito di privilegiati ha superato i 25 mila miliardi di lire: la cifra, calcolata in lire, risale al 2005. Con che coraggio certi politici, che godono di innumerevoli privilegi (tutti a noma di legge!), possono poi permettersi di chiedere a chi ha sempre pagato i contributi per la propria pensione di pagare anche le truffe delle pensioni per i finti invalidi o quelle di comodo per i vari politicanti d’Italia? E senza fare nulla per togliere alcun privilegio? Spesso si sente dire che “i diritti acquisiti non si toccano”. Ci mancherebbe altro: i diritti acquisiti non si toccano! Ma i privilegi? Siamo proprio sicuri che i privilegi acquisiti - spesso tutti a norma di legge! - non si possano o non si debbano toccare? E’ giusto che continuino a prendere la pensione ex-deputati e senatori che sono stati in Parlamento non più di ventiquattr’ore? E’ giusto che, con leggine approvate di soppiatto, si autorizzino burocrati a intascare pensioni da 1.369 euro al giorno? E che un commesso del Senato possa andare a riposo a 50 anni con vitalizio di 8.000 (sì, ottomila!) euro al mese? Solo un assaggio di quanto documenteremo nei prossimi interventi. Per evitare di tacere ed essere complici. COLPO D’OCCHIO | di Piero Isola “Zingari”, uno stereotipo proprio duro a morire... “I Benedetto XVI li ha l Papa si è incontrato spesso errate, derivate con gli zingari”. altrettanto spesso dalle incontrati - erano Uno scandalo? nostre insicurezze. duemila in Vaticano, Ahimè, forse per Nel “vocabolario fai da te” suscitando scandalo più di qualcuno sì. Come fu la definizione di zingaro, nell’opinione pubblica uno “scandalo”, a suo tempo, equivale, nella migliore la proclamazione di uno che nel suo vocabolario delle ipotesi, a quella che il zingaro tra i beati. I mezzi pensa che gli zingari sono vocabolario d’autore segnala d’informazione nel dare come stereotipo: “Persona tutti ladri e accattoni. simili notizie, dovrebbero senza fissa dimora o dall’aspetto essere più cauti, prima di trasandato e sporco”. Nella migliore scandalizzare l’opinione pubblica. Non sta bene delle ipotesi, perché in realtà nel “vocabolario parlare di zingari. Si devono usare termini meno fai da te” le definizioni-convinzioni sono più compromessi e meno compromettenti: nomadi dure: “Nullafacente, accattone, ladro, rapitore o (suona bene, musicale), gitani (sa di romantico), sfruttatore di bambini”. Ci cade chiunque negli oppure parlare solo di rom e sinti. Sì, perché la stereotipi. Anche tra personaggi e ambienti che colpa degli zingari è di chiamarsi zingari. Così come diresti i meno sospetti. Un sito molto frequentato, la colpa dei baluba è di chiamarsi baluba. Quella taciamo il nome per carità cristiana, nella biografia dei beduini di chiamarsi beduini e quella degli zulù di Zeffirino (evidentemente compilata “a caldo”), di chiamarsi zulù. Hanno un bel dire i vocabolari dopo aver osservato che “è il primo zingaro che questi termini nell’accezione negativa sono beato nella storia della Chiesa, proclamato il 4 stereotipi. Chi legge il vocabolario? E poi in questi maggio 1997 da Giovanni Paolo II a Roma”, scrive casi interviene il “vocabolario fai da te” che ognuno testualmente: “La notizia ha suscitato una certa ha compilato e stampato nella propria testa, nel sorpresa e ha ridestato in noi il ricordo e il fastidio proprio immaginario, a proprio uso e consumo, provato dall’incontro con gli zingari per strada, con definizioni costruite sulla base delle proprie dove esibiscono lattanti e mocciosi per muovere “certezze”, dove le virgolette stanno qui a indicare a compassione la gente, o sorpresi ad armeggiare che non di certezze si tratta, bensì di convinzioni, in chiesa dietro le cassette delle elemosine”. Dove Aforismi ■ Gómez Dávila La saggezza consiste nel rassegnarsi all’unica cosa possibile senza proclamarla l’unica cosa necessaria. La saggezza consiste semplicemente nel non insegnare a Dio come si debbano fare le cose. Nicolás Gómez Dávila (Cajicá 1913 - Bogotá 1994) Scrittore e aforista colombiano In margine a un testo implicito, Adelphi 2001, pagine 34.40 I l Brasile - una volta presentato solo come Paese delle favelas ed ora nuova potenza economica emergente - ha liberato il terrorista e assassino Cesare Battisti, negando all’Italia l’estradizione per i quattro omicidi efferati di cui è stato giudicato responsabile con la pena di quattro ergastoli. A difendere la libertà di un assassino sul suolo brasiliano ci fu la parola dell’expresidente Lula da Silva, spesa con grande autorità nell’ultimo giorno del suo mandato. A confermare questa libertà c’è il silenzio del nuovo presidente Dilma Rousseff, che qualcuno riteneva capace di ribaltare il giudizio di Lula. Non è stato così: la ex-guerrigliera non se l’è sentita di esprimersi a favore della consegna all’Italia di uno che, forse, assomiglia un poco al suo passato... almeno sul terreno dell’ideologia ispiratrice. L’ambasciatore italiano a Brasilia è stato richiamato in patria, e questo ✎ Corsivo | “una certa sorpresa” la dice lunga sullo “scandalo” che deve aver provocato nell’estensore della nota l’elevazione di uno zingaro all’onore degli altari. Una soluzione ci sarebbe. Gli zingari, così come i baluba, i beduini, gli zulù, dovrebbero semplicemente cambiare nome. Ancora ahimè, purtroppo. Se è possibile, e consentito dalla legge, al singolo individuo cambiare il proprio nome, non altrettanto è possibile agli interi popoli, ammesso che costoro fossero disposti a tradire le proprie origini e la propria identità per sfatare gli stereotipi. Contro i quali non c’è nulla, o poco, da fare. Resistono e persistono nel tempo. Incrollabili. Duri a morire. Non resta che sperare... nel Papa. In gesti come quelli prima di Giovanni Paolo II (uno zingaro beato), ora di Benedetto XVI, che incontra e accoglie gli zingari in Vaticano. Chissà, forse qualcuno di noi si deciderà ad aggiornare la voce “zingaro” nel proprio “vocabolario fai da te”. di Agostino Clerici Tutti a scuola di... giustizia, non certo in Brasile! segnala una certa frizione fra i due Paesi. Del resto sia il Governo, che la maggior parte delle forze di opposizione, in unità con il presidente della Repubblica, hanno espresso unanime sconcerto per la decisione del supremo Tribunale brasiliano, anche se qualcuno si è lanciato in strane interpretazioni, dando la colpa di tutto alla scarsa credibilità di cui l’Italia godrebbe in ambito internazionale. In realtà, il Brasile non ha concesso l’estradizione dell’assassino Battisti, perché teme per la sua incolumità, in quanto pensa che il nostro ordinamento giudiziario e carcerario non sia in grado di proteggerlo. Forse dovremmo andare a scuola oltre oceano nel Paese carioca per imparare come si gestisce la giustizia e come si organizzano le carceri? Non direi proprio. Mi risulta che nelle carceri brasiliane la situazione non sia affatto rosea. Che dire delle sanguinose rivolte in 29 istituti di pena nel febbraio scorso? Il sovraffollamento è la piaga più grave che affligge le prigioni brasiliane, più della tubercolosi e dell’aids, inseparabili compagni di cella per la maggioranza dei detenuti. Migliaia di ragazzi tra i 12 e i 18 anni riempiono le carceri minorili, molte delle quali sono ex-carceri per adulti dismesse, utilizzate per i ragazzi senza nemmeno ristrutturarle. In molte carceri i ragazzi sono obbligati a dormire per terra, su pavimenti bagnati dalle infiltrazioni con un livello di sporcizia considerato “subumano” dagli stessi ispettori di governo. E infatti, il Brasile non ha giudicato l’assassino Battisti degno di stare comunque in carcere - in un “suo” carcere, visto che da noi... rischierebbe la vita! - ma l’ha lasciato libero, in una suite del Manhattan Plaza Hotel, uno dei più lussuosi di Brasilia, per poi lasciarlo dileguare con il suo potente e facoltoso avvocato - che, guarda caso, è il fondatore del partito di Lula! - alla volta di San Paolo. Si dice che otterrà subito quel visto per la permanenza in Brasile che tanti onesti lavoratori attendono da anni. E vogliono farci credere che questa sarebbe la vera giustizia? Attualità Sabato, 18 giugno 2011 3 Riforma del fisco. Il Forum associazioni familiari con un documento presentato martedì 14 giugno chiede una svolta immediata che tenga conto dei carichi familiari. Non si perda altro tempo... U na svolta, un cambio di passo immediato: a chiederli attraverso una “riforma fiscale a misura di famiglia” che preveda una “radicale riorganizzazione del prelievo fiscale commisurato ai carichi familiari” è stato martedì 14 giugno il Forum delle associazioni familiari intervenendo nel dibattito sulla riforma del fisco. Rilanciando la sua proposta del “Fattore famiglia”, presentata lo scorso novembre a Milano durante la Conferenza nazionale sulla famiglia, il Forum chiede “al Governo e a tutte le forze politiche, sindacali, e imprenditoriali di confrontarsi” con essa. Dopo quanto anticipato lunedì dal presidente Francesco Belletti, che esprimeva preoccupazione per i criteri e le modalità di applicazione della progettata riduzione del carico fiscale che a suo dire “trascurano il sostegno alle famiglie”, nel documento “Riforma fiscale a misura di famiglia, subito! Dieci punti da ricordare” diffuso martedì, il Forum dice sì ad una riforma che rilanci l’economia e alla riduzione del carico fiscale per le aziende, ma chiede anche “la riduzione del carico fiscale per le famiglie, non indiscriminato, ma modulato con il “Fattore famiglia”, e il rafforzamento della lotta all’evasione fiscale”. Una logica di equità. “Nel sistema fiscale italiano – premette il Forum – il variare dell’aliquota è determinato esclusivamente dal reddito percepito e non anche dal numero dei familiari a carico. Un sistema fiscale equo deve invece tenere in conto che chi ha figli da mantenere non può pagare la stessa entità di tasse, a parità di reddito, di chi non ne ha”. Pur riconoscendo come “priorità irrinunciabili per il sistema-Paese” il rigore nella A Milano intanto ci si prepara per l’incontro mondiale delle famiglie che è previsto tra un anno. bassi, in genere) di percepire i benefici legati alle detrazioni d’imposta”, secondo il Forum “si verrebbe incontro alle famiglie più vulnerabili, che più soffrono per la crisi in atto, e che vedono con grave preoccupazione aprirsi sotto di sé il baratro della povertà”. Copertura finanziaria. Sostenendo altresì la propria contrarietà all’ipotesi di recuperare risorse spostando la tassazione dalle imposte dirette a quelle indirette in modo indifferenziato (in pratica, dall’Irpef all’Iva), il Forum avverte che “ciò produrrebbe l’effetto perverso – e prevedibile con assoluta certezza – di penalizzare ulteriormente chi è costretto, proprio dalla composizione della sua famiglia, a spendere fino all’ultimo centesimo solo per garantire al suo nucleo i beni basilari per sopravvivere dignitosamente”. Quanto alla copertura finanziaria del Chi ha figli non può pagare la stessa entità di tasse, a parità di reddito, di chi non ne ha. gestione dei conti pubblici, il rientro dal deficit e la decisa diminuzione del debito pubblico, sottolineati anche dalle recenti Raccomandazioni Ue, e pur condividendo l’esigenza di “ridurre il peso delle fiscalità sulle imprese rendendole più competitive per un più efficace rilancio della nostra economia” e per “far fronte agli impegni di risanamento del deficit”, il Forum ritiene “altrettanto fondamentale, prioritario e urgente restituire alle famiglie italiane la possibilità di guardare al futuro in modo più positivo consentendo loro di adempiere il proprio compito unico e insostituibile, quello di far nascere, crescere ed educare i figli desiderati, cioè i cittadini di domani”. È ora, prosegue il documento, “di affermare con forza che le esigenze delle imprese e delle famiglie non sono e non devono essere poste in competizione, bensì concorrono entrambe al benessere collettivo e allo sviluppo della nostra società”. No tax area. Di qui la riproposta del “Fattore famiglia” per “ridare equità e respiro alle famiglie italiane, soprattutto a quelle con carichi familiari”. Nello specifico, spiega il documento del Forum, il “Fattore famiglia” prevede di “individuare una base di reddito non tassabile, perché coincidente con il minimo vitale (la cosiddetta no tax area), cui applicare un coefficiente di carico familiare (appunto il ‘Fattore famiglia’), parametrato sulla numerosità e sulla tipologia dei carichi familiari che gravano sul percettore di reddito”. In questo modo “il livello minimo di reddito non tassabile del contribuente viene calcolato tenendo effettivamente conto del suo carico familiare. Si individua così una no tax area a misura di famiglia che quindi è sottratta all’imposizione fiscale”. Ai redditi al di sopra di tale area si applicano le normali aliquote progressive previste dal sistema fiscale, mentre in caso di reddito inferiore alla no tax area “si applica una tassazione negativa, cioè un assegno erogato alla famiglia incapiente, pari alla detrazione non goduta”. Sanando una “situazione inaccettabile” che oggi impedisce ai cosiddetti “incapienti” (i redditi più Il “Fattore famiglia” prevede di “individuare una base di reddito non tassabile. “Fattore famiglia”, l’organismo ritiene che questa misura “a regime potrebbe comportare un costo di 16 miliardi di euro, ma la sua introduzione graduale dovrebbe comportare il reperimento di circa 3-4 miliardi all’anno per i prossimi 5 anni”. Razionalizzare la spesa pubblica, eliminare gli sprechi della “macchina politica”, riorganizzare le esenzioni fiscali e intensificare il contrasto all’evasione fiscale sono tra le misura indicate dal Forum per il reperimento delle risorse necessarie. Per ulteriori informazioni: www. forumfamiglie.org. «La famiglia: il lavoro e la festa»... Già partiti! Le catechesi Scaricabili on line Su www.family2012.com le catechesi preparatorie all’Incontro mondiale delle famiglie si fanno in tre. Diventano testo da navigare, documento da stampare, pagine da sfogliare. Il contenuto delle riflessioni e delle preghiere è il medesimo, ma è declinato su diversi formati per soddisfare le esigenze di tutti. Cliccando sul bottone “catechesi” si apre la sezione che presenta il testo integrale riportato in un’unica pagina web. Nella stessa pagina è possibile scaricare il file pdf completo delle 10 catechesi, impaginato allo scopo di essere facilmente stampabile. M anca meno di un anno al VII incontro mondiale delle famiglie con il Papa, che si terrà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012 con un programma ambizioso: riscoprire la famiglia come “patrimonio di umanità” e rimetterla al centro delle attenzioni non solo della Chiesa ma dell’intera società. «Occorre perciò promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà». Così scriveva Papa Benedetto XVI nella lettera inviata all’Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, in cui annunciava la sua presenza all’incontro mondiale delle famiglie nel 2012. Il tema infatti - in continuità con il convegno ecclesiale del 2006 a Verona sarà “La famiglia: il lavoro e la festa”. È questo anche il titolo delle catechesi preparatorie pubblicate recentemente in un volume edito dalla Lev (Libreria Editrice Vaticana). L’importanza di un avvicinamento convinto al 2012 è stata sottolineata da Benedetto XVI: «L’evento, per riuscire davvero fruttuoso, non dovrebbe rimanere isolato, ma collocarsi entro un adeguato percorso di preparazione ecclesiale e culturale già nel corso dell’anno 2011». Il cammino proposto alle comunità cristiane si svilupperà in due direzioni: di partecipazione, lavorando e riflettendo il prossimo anno sulle catechesi, e di accoglienza, indicandone la valenza missionaria e soprattutto prospettando le varie forme dell’ospitalità concreta delle famiglie che giungeranno nel capoluogo lombardo. Per raccogliere, poi, le iniziative organizzate quest’anno e fino all’evento del 2012, la “Fondazione Milano Famiglie 2012” ha creato un sito internet all’indirizzo www. family2012.com 4 Sabato, 18 giugno 2011 Italia Messaggio chiaro e trasversale Referendum: un risultato coerente I I risultati hanno un peso risultati del referendum, netti al di là delle previsioni, sono significativo, perché perfettamente coerenti con accentuano lo stato di la vicenda complessiva di fibrillazione della politica questi mesi. Il quorum superato di slancio va ben al di là del italiana, che ora è chiamata merito dei quesiti: rappresenta un a governare un difficile messaggio diretto degli elettori, al di là degli schieramenti, cambiamento. direttamente al governo. Ci avviamo così al dato Distinguiamo il merito dal significato politico più sostanziale in termini di indirizzi di fondo, cioè alle ampio. Certo il disastro giapponese e le conseguenti considerazioni più immediatamente politiche. decisioni in particolare di Germania e Svizzera Pur attesi, perché coerenti con il trend politico di sull’abbandono del nucleare hanno avuto un questi mesi, i risultati hanno un peso significativo, effetto significativo di trascinamento. Nello stesso perché accentuano lo stato di fibrillazione tempo la progressiva erosione dei totem liberisti, della politica italiana, tanto più che nelle che pure avevano influenzato non piccola parte urne referendarie non c’erano soltanto schede del mondo Pd, si può leggere a proposito dei due provenienti dalle diverse opposizioni. Questo dato è quesiti sull’acqua. Per non parlare del quesito di particolarmente importante, perché sottolinea che cui meno si è parlato, che riguardava direttamente è aperta una fase di cambiamento, ma anche che gli Berlusconi, sul legittimo impedimento. Le scelte esiti risultano assai aperti. referendarie, pur sbrigative e schematiche, come Governare il cambiamento è l’operazione politica implica lo strumento, sono chiare e devono più complessa e meritoria. Qui si distinguono gli essere tradotte in politiche pubbliche coerenti. statisti: le prossime settimane ci diranno se la classe In particolare è richiesto un nuovo ruolo per “il politica è in grado di giocare questo gioco, che gli pubblico”, cui le istituzioni devono sapere dar elettori stanno indicando. Come sappiamo, infatti, risposte adeguate, in termini di garanzia, efficienza il vero punto debole del sistema italiano non è tanto ed efficacia. dal lato della domanda, quanto piuttosto dell’offerta politica. È dunque il momento della creatività e, nello stesso tempo, della responsabilità. Questo doppio movimento o requisito vale innanzitutto di fronte ai vincoli sistemici sul deficit e l’indebitamento. Rispettando i vincoli è necessario recuperare energie, sanare ingiustizie e sperequazioni, smantellare privilegi e inefficienze, valorizzando il tanto di buono che c’è anche nei pubblici apparati. Sono imprese complesse ma necessarie, cui mettere mano da subito, consapevoli che non possono essere risolte con slogan e strumentalizzazioni. I cittadini, come dimostrano le vicende anche elettorali di questa primavera, sono assai più vigili e consapevoli di tante rappresentazioni. Sanno dare messaggi chiari, diretti e trasversali. SERVIZIO INFORMAZIONE RELIGIOSA Beni culturali. Disponibile sul web l’anagrafe degli Istituti culturali ecclesiastici. W eb e archivi, web con lo straordinario mondo e musei, web del patrimonio culturale e biblioteche ecclesiastico”, attraverso non sono “due la capacità – con iniziative mondi distanti né distinti, come questa – di “trovare destinati come due rette un linguaggio informativo parallele a non incrociarsi”. Ne comune per gestire un è convinto mons. Domenico enorme patrimonio”. Pompili, sottosegretario della L’“interoperabilità” tra Cei e direttore dell’Ufficio i due sistemi: è questa, nazionale per le comunicazioni secondo Rosa Caffo, sociali, che presentando direttrice dell’Istituto lunedì a Roma, presso la sala centrale per il catalogo stampa di Radio Vaticana, unico, la caratteristica la pubblicazione sul web principale dell’accordo tra dell’anagrafe degli Istituti Cei e Mibac, che consente culturali ecclesiastici (Aice), il “coordinamento” ha puntualizzato come “non nella catalogazione e si tratta di fare semplicemente digitalizzazione dei beni opera di conservazione, il culturali. Alla banca dati che è già un servizio prezioso del Servizio Bibliotecario nella nostra cultura sempre Nazionale (Sbn) aderiscono più ‘usa e getta’, ma pure Regioni, Università e di offrire a studiosi e non Istituzioni culturali: sono solo un riferimento certo e presenti 16.928 indirizzi e affidabile per capire il nostro le informazioni di 12.352 tempo”. In questo modo, biblioteche, fa le quali per il sottosegretario della 1.435 ecclesiastiche. Tra i Cei, “si contrasta quell’oblio progetti di collaborazione dell’essere che rende la futura tra la Cei e il Mibac, La nuova opportunità già attiva su www.chiesacattolica.it/anagrafe è nostra vista preda facile della la relatrice ha citato la cronaca quotidiana, incapace stata presentata lunedì a Roma presso la sala stampa di Radio Vaticana. possibilità di “replicare” di aprirsi al respiro profondo per i musei quanto già di una storia che ha nel suo fatto per le biblioteche. riferimento all’esperienza cristiana un stata firmata la “Lettera circolare” fra il altri”. “Il libro, il documento, è il pilastro “Da oggi, qualunque utente del web, da essenziale punto di riferimento”. “La citato Ufficio Cei e l’Istituto centrale per il del nostro patrimonio culturale”, ha qualsiasi parte del mondo, cliccando su possibilità di abbattere le distanze e di catalogo unico delle biblioteche italiane ricordato Giro, precisando che quello www.chiesacattolica.it/anagrafe potrà capitalizzare le conoscenze è una risorsa e per le informazioni bibliografiche dei beni culturali “non è un patrimonio conoscere in tempo reale e a chilometri non trascurabile” del mondo della (Iccu) del Mibac, grazie alla quale i statale, ma pubblico, all’interno del di distanza gli orari di apertura e le rete e delle sue “straordinarie capacità dati dell’anagrafe degli Istituti culturali quale vi è una presenza significativa condizioni di fruibilità di archivi, musei informative”. “Certo – ha concluso ecclesiastici verranno periodicamente del patrimonio storico, artistico, e biblioteche ecclesiastiche, avere mons. Pompili – non è sufficiente riversati nella banca dati dell’anagrafe architettonico e monumentale posseduto informazioni sugli indirizzi mail e sui questa mera conoscenza a fare cultura delle Biblioteche italiane, attraverso lo e comunque gestito dalla Chiesa cattolica, numeri telefonici, sulla presenza di se manca un’attenta valorizzazione sul scambio reciproco dei dati. “Se proprio inscritto nel patrimonio amministrativo inventari e la possibilità di accedervi, territorio delle nostre risorse artistiche e dobbiamo fare dei tagli, non dobbiamo tutelato e valorizzato dallo Stato”. “Favorire sulla presenza o meno di barriere culturali”. Ad oggi, nell’Aice sono censiti sempre tagliare dalla stessa parte”. Con il dialogo e il confronto” tra queste architettoniche, sui servizi erogati, in modo completo 1.191 istituti, di cui questa provocazione Francesco Giro, due parti è dunque “un atto non solo come le visite guidate o il prestito 335 biblioteche, 640 archivi e 216 musei sottosegretario ai Beni Culturali, ha amministrativo, ma anche politico molto interbibliotecario”. Così mons. Stefano ecclesiastici. Un percorso, questo, frutto esortato a “difendere le nostre biblioteche, rilevante”, a partire dalla consapevolezza Russo, direttore dell’Ufficio Cei per i beni della collaborazione – già decennale – con i nostri archivi”: proprio come fa la che “lo Stato, specialmente in una nazione culturali ecclesiastici, ha presentato la il ministero per i Beni e le Attività Culturali Chiesa italiana, che in questo campo “sta come l’Italia, ha il dovere di stabilire un pubblicazione sul web dell’anagrafe degli (Mibac): nell’incontro di oggi, infatti, è dimostrando di vederci più a lungo di rapporto forte, consapevole, responsabile Istituti culturali ecclesiastici. Navigare nella memoria Europa Sabato, 18 giugno 2011 Croazia: il traguardo si avvicina... B raccia aperte alla Croazia, disponibilità a dare “nuovo impulso ai negoziati di adesione” con la Turchia. In pochi giorni l’Unione europea sembra aver messo da parte le innumerevoli ritrosie mostrate negli ultimi anni dinanzi alla prospettiva di ulteriori allargamenti dei confini. Così la Croazia potrebbe diventare il 28° Stato comunitario a partire dal 1° luglio 2013, come ha affermato il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, che metterà sul tavolo del Consiglio europeo del 23-34 giugno tale proposta. Lo stesso Barroso, assieme al presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, hanno inviato il 13 giugno i complimenti al premier turco Recep Tayyp Erdogan, il cui partito Akp si è imposto nelle elezioni legislative di domenica 12 giugno. L’Akp, il Partito giustizia e sviluppo di ispirazione islamico moderata al governo dal 2002, ha conquistato quasi la metà dei voti dell’elettorato, portando in Parlamento 326 deputati su 550. Erdogan sperava di raggiungere quota 367 (due terzi dei seggi) per poter procedere alla riforma della Costituzione senza dover scendere a patti con gli avversari politici. Ma così non sarà e la stessa Unione europea indica la via delle “riforme condivise”, specie in ambito costituzionale. Nell’Assemblea parlamentare Erdogan dovrà misurarsi con i socialdemocratici del Chp (25% circa dei voti e 135 deputati), con i nazionalisti conservatori (Mhp), che hanno ottenuto il 13% dei consensi e 53 seggi. Consistente infine la pattuglia dei parlamentari indipendenti che, aggirando l’ostacolo della soglia di sbarramento al 10%, portano un drappello di 36 rappresentanti, che terranno alta la a crisi economica che continua a “mordere”, la traballante bandiera del Kurdistan. Fra questi situazione finanziaria della Grecia, le sfide esterne, dal compare anche Leyla Zana, volto nord Africa al medio Oriente, i futuri confini dell’Unione. simbolo della minoranza curda A Bruxelles si fanno i conti con numerosi “fascicoli” che (insignita dall’Ue con il premio giungeranno sul tavolo del Consiglio europeo, convocato il 23 e Sacharov per la libertà di pensiero 24 giugno, per preparare il quale sono a lavoro in questa fase le e la difesa dei diritti fondamentali), diplomazie nazionali e gli “sherpa” comunitari. che ha scontato dieci anni di prigione Economia ancora in primo piano. All’ordine del giorno del solo per aver difeso i diritti del s uo summit, che riunirà i capi di Stato e di governo per una due-giorni popolo. particolarmente intensa, figurano temi di politica economica, Barroso e Van Rompuy hanno la gestione delle migrazioni, la futura adesione della Croazia, comunque sostenuto la linea della l’inclusione dei rom, la strategia per l’area del Danubio. Dovrà “apertura di credito” verso Erdogan, inoltre essere nominato il presidente della Banca centrale europea nonostante nel recente passato i che prenderà il posto del francese Jean-Claude Trichet. La riunione rapporti tra Bruxelles e Ankara si di fine mese “concluderà - come ha fossero molto raffreddati. I Ventisette spiegato il presidente del Consiglio contestavano infatti rischi per la La riunione di fine Ue, Herman Van Rompuy - il semestre democrazia sostanziale, interrogativi europeo, valutando gli impegni assunti sul sistema giudiziario, ingerenze mese concluderà il dagli Stati membri nei rispettivi dell’esercito nella vita politica, semestre europeo, programmi nazionali di riforma” nonché il mancato rispetto dei valutando gli economica, i programmi di stabilità e diritti delle donne e delle minoranze di convergenza. Il summit dovrebbe religiose e quelli delle minoranze impegni assunti quindi approvare “su questa base i etniche, dalla curda all’armena. Per dagli Stati membri pareri e le raccomandazioni specifici per non parlare della irrisolta questione nei rispettivi Paese”, formulate dalla Commissione cipriota e dei difficili rapporti con la programmi settimana scorsa. Per quanto riguarda Grecia. le migrazioni, il Consiglio europeo I risultati elettorali “aprono la nazionali “valuterà in generale i progressi realizzati strada - stando alla dichiarazione di riforma nell’attuazione delle politiche in materia congiunta di Barroso e Van Rompuy economica. herman van rompuy, presidente del consiglio ue di asilo e migrazione”. - a un ulteriore rafforzamento delle Migrazioni, Croazia, rom. Nell’ambito istituzioni democratiche della di una politica coordinata in materia di Turchia, così come la continua sul suo programma di riforme” e si è del rafforzamento delle istituzioni migrazione, il summit dei 27 “fornirà modernizzazione del Paese, in linea “rallegrato per l’importanza dell’arresto democratiche nazionali, il potenziamento orientamenti per quanto riguarda: con i valori e gli standard europei”. dell’ex capo militare serbo di Bosnia, dello stato di diritto e la promozione il rafforzamento del controllo delle La palla ora è nella metà campo Ratko Mladic, e la successiva estradizione della riforma della giustizia. “Durante nostre frontiere esterne, sulla base della di Erdogan, che deve confermare all’Aia” per esservi processato. “Spero la discussione - sottolinea una nota del responsabilità comune, della solidarietà una leadership aperta al confronto che questa azione - ha sottolineato Consiglio - è stato inoltre esaminato il e di una maggiore cooperazione democratico e una politica intesa Van Rompuy - ci porti a compiere un dialogo in corso tra la Serbia e il Kosovo, pratica; la valutazione dell’attuazione ad avvicinare il gigante euroasiatico ulteriore passo verso la riconciliazione, con la mediazione dell’Ue”, avviato l’8 delle norme che regolano la libertà all’Europa comunitaria. la stabilità regionale e la pace duratura”. marzo scorso. “I negoziati consistono in di movimento delle persone nell’area Su un altro piano si pone la Croazia. Nella stessa occasione il presidente Ue una serie di colloqui tra i due governi per Schengen”; il completamento del sistema Il Paese ha di fatto completato i ha ribadito la disponibilità comunitaria promuovere la cooperazione, realizzare europeo comune di asilo; “lo sviluppo negoziati, rispettando i criteri definiti ad appoggiare gli sforzi di Tadic “per progressi sulla via verso l’Unione di un partenariato globale con i Paesi dall’Ue per l’adesione di nuovi “soci”. avvicinare maggiormente il suo Paese europea e migliorare le condizioni di vita del vicinato meridionale”. L’agenda del E le parole pronunciate da papa della popolazione”. summit prevede ancora la valutazione dei all’Unione europea”, indicando la strada Benedetto XVI durante la sua visita negoziati con la Croazia, per la quale la a Zagabria hanno dato man forte a Commissione ha suggerito una possibile questa ipotesi. La Croazia è, a tutto data di adesione (1° luglio 2013), inoltre tondo, un Paese europeo, moderno il Consiglio dovrà approvare la relazione e stabile. Anche se non mancano tra Il Consiglio dei ministri Ue sta poi esaminando la proposta di modifiche al sull’inclusione della popolazione gli Stati membri dell’Unione, e anche regolamento Frontex, l’agenzia Ue per la gestione delle frontiere esterne. “La rom, così che questa possa diventare nelle istituzioni di Bruxelles, dubbi proposta fa parte dell’obiettivo di sviluppare una politica migratoria europea globale, effettivamente operativa in tutti gli Stati. sulla tutela delle minoranze, la lotta basata sulla solidarietà e sulla responsabilità”. Le principali modifiche alla normativa Serbia: riforme e Kosovo. Sempre sul alla corruzione, il sistema di giustizia, Frontex del 2004 riguardano le capacità operative dell’agenzia. “Ad esempio si è versante del Consiglio Ue, emergono e - non da ultimo - sulla disponibilità proposto di mettere Frontex in grado di chiedere agli Stati membri di fornire le in queste settimane altri temi di rilievo a chiudere i conti con il passato della attrezzature necessarie alle sue operazioni”, come imbarcazioni, elicotteri, aerei. politico. Lo scorso 6 giugno, ad esempio, guerra balcanica degli anni Novanta, L’agenzia avrebbe inoltre “un ruolo di codirezione nell’attuazione delle operazioni il presidente Van Rompuy ha incontrato assicurando buone relazioni con tutti alle frontiere, insieme allo Stato in cui l’operazione è condotta”, benché il controllo e il presidente della Serbia, Boris Tadic, i vicini. la sorveglianza delle frontiere esterne rimarranno responsabilità degli Stati membri. esortandolo a “intensificare i lavori GIANNI BORSA Potrebbe diventare il 28° Stato comunitario a partire dal 1° luglio 2013. Nuovo impulso anche ai negoziati con la Turchia. Questioni urgenti e complesse per il Consiglio Ue summit impegnativo A Bruxelles si fanno i conti con numerosi “fascicoli” che giungeranno sul tavolo del Consiglio europeo, convocato il 23 e 24 giugno. Al lavoro le diplomazie. L Capacità operativa di Frontex. 5 6 Mondo Sabato, 18 giugno 2011 Notizie flash ■ Siria Continuano le proteste e la repressione Sono più di 5 mila i civili siriani fuggiti dalla città di Jisr Al Shoughour a causa degli scontri fra forze di sicurezza e gruppi anti-governativi e rifugiatesi in Turchia. Non è chiaro cosa sia veramente accaduto a Jisr Al Shoughour dove la scorsa settimana erano stati uccisi 120 militari. Secondo il governo l’intervento dell’esercito è servito a “mettere fine ai crimini di terroristi ai danni dei cittadini”. L’opposizione accusa, invece, Damasco di aver ordinato l’esecuzione dei soldati che avevano rifiutato di sparare ai manifestanti anti-governativi e di aver armato milizie civili facendo leva sulle divisioni religiose ed etniche del Paese. ■ Iran Morto giornalista in sciopero della fame É morto, a causa di una crisi cardiaca, Reza Hoda-Saber, giornalista e attivista politico dell’opposizione iraniana, in sciopero della fame dal 2 giugno scorso. Hoda-Saber era detenuto a Teheran, e aveva iniziato lo sciopero della fame in segno di protesta contro la morte di Haleh Sahabi, uccisa nel corso di scontri con le forze di polizia. Questi si erano verificati durante i funerali di Ezatollah Sahabi - padre della giovane -, un dissidente leader di un piccolo movimento nazionalista religioso. Bolivia Crescono le coltivazioni di coca Emergono “dati preoccupanti” sull’avanzare delle piantagioni di coca che supererebbero in diverse zone del centro del Paese i limiti consentiti dalla legge. Lo ha detto visitando la regione il vice ministro della Difesa sociale, Felipe Cáceres secondo cui alcuni produttori avrebbero accumulato fino a sei ettari ciascuno, come avrebbero documentato anche i controlli via aerea. La portaerei cinese è realtà E ra da tempo che la notizia circolava sui media ma sempre in via ufficiosa. Ora, invece, la notizia è stata ufficializzata per bocca del generale Chen Bingde, capo di stato maggiore dell’Esercito Popolare di Liberazione: la Cina sta costruendo a Dalian, la prima portaerei della sua flotta. Non è ancora chiaro quando la nave, lunga 300 metri, sarà ufficialmente pronta, ma ora che la notizia è confermata resta solo una questione di tempo: secondo il corrispondete da in Ucraina. Lo scafo fu Pechino della BBC, Michael successivamente acquistato da Bristow, che ha riportato la un’impresa cinese, collegata notizia, potrebbe essere messa dall’esercito, con l’obiettivo in acqua già quest’anno, dichiarato di trasformala ma non è chiaro quando in un casino galleggiante a potrà essere operativa. La Macau. Secondo gli analisti portaerei è in costruzione questo rappresentava uno su uno scafo realizzato negli dei segreti principali del anni ’80 per la flotta sovietica Programma di difesa cinese. La e mai completato. Al crollo dell’Unione Sovietica, secondo costruzione di una portaerei rappresenta, infatti, un salto la ricostruzione della BBC, di qualità militare oltre che rimase nel porto di Varyag un simbolo di potenza. Ad oggi sono solo 8 i Paesi al mondo a poter contare nella propria flotta di una portaerei (anche se le dimensioni sono spesso molto diverse): USA (11), Italia (2), Spagna (1), Russia (1), India (1), Brasile (1), Thailandia (1), Francia (1), UK (1). Quella cinese appare come una risposta chiara all’intensificarsi della presenza militare nell’Oceano Pacifico. Basti pensare al potenziamento della flotta indiana e alla concentrazione della flotta statunitense nell’area. Proprio gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per la corsa agli armamenti cinese temendo un’escalation militare nell’area. La Cina ha ancora aperte diverse dispute sulle acque territoriali inclusi il Vietnam e le Filippine. libia. A tre mesi dall’inizio dei bombardamenti della Nato Gheddafi continua a resistere ma i ribelli sono più vicini S ono passati ormai tre mesi dall’approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite della “No Fly Zone” sui cieli libici. Una risoluzione che di fatto sancì l’inizio dei bombardamenti della Nato contro le truppe fedeli al colonnello Gheddafi impegnate da circa un mese in intesi scontri contro i ribelli, arroccati attorno alla loro roccaforte di Bengasi. Il coinvolgimento degli alleati, tra loro anche i caccia italiani, è andato via via intensificandosi in questi mesi con missioni quotidiane e l’intervento a sostegno delle truppe ribelli anche di elicotteri decollati dalle portaerei dispiegate nel Mediterraneo. Secondo alcuni indiscrezioni non confermate ufficialmente -perché non sarebbe consentito dalla risoluzione – nelle operazioni di terra al fianco dei ribelli sarebbero a Zawiya, centro petrolifero a sole impegnate anche truppe d’elité 30 miglia a ovest di Tripoli (circa dell’esercito francesi, britannico e 50 km). Una città strategica per il statunitense, schierate nel tentativo regime, non solo perché vi si trovano di addestrare l’esercito dei ribelli e di i depositi di combustibile che ancora indicare ai caccia le esatte postazioni riforniscono la capitale ma perché la da colpire. Negli ultimi mesi si città è situata lungo la strada che porta starebbe assistendo anche ad un verso la Tunisia, la principale via di aumento del contrabbando di armi e rifornimento per cibo e generi di prima munizioni dalla Tunisia verso le aree necessità per l’intera area di Tripoli. controllare dai ribelli. Intanto sul Intanto gli attacchi aerei della Nato si terreno continuano i combattimenti concentrano sul quartieri di comando con i ribelli che stanno sempre più di Gheddafi nella capitale. Operazioni stringendo la morsa verso Tripoli. Gli che appaiono più simboliche che reali. scontri continuano, infatti, a Misurata, Seppur indebolito, però, il colonnello centrale snodo 130 miglia a est della Gheddafi continua a resistere e non capitale, dove i rivoltosi controllano manca periodicamente di lanciare quasi interamente la città, a Zintan messaggi al mondo. 125 milgia a sud, ma soprattutto Nonostante il crescente impegno internazionale la fine della guerra appare ancora lontana L’ultimo in ordine di tempo, domenica, quando è apparso alla TV di stato al fianco di Kirsan Ilyumzhinov, governatore russo e presidente della Federazione Internazionale di Scacchi. Gheddafi appariva sorridente e intento a giocare proprio a scacchi con l’ospite russo. Proprio la Russia, che tramite i suoi emissari ha incontrato anche i leader dei ribelli nella roccaforte Bengasi, sta cercando di svolgere un ruolo di mediazione mentre, nei giorni scorsi, anche la Germania ha riconosciuto ufficialmente i ribelli come unico governo legittimo della Libia. MICHELE LUPPI ■ Vaccini Un accordo per ridurre i costi nei Paesi poveri GlaxoSmithKline, Merck, Johnson & Johnson e Sanofi-Aventis sono i quattro colossi mondiali dell’industria farmaceutica che hanno deciso di tagliare il prezzo dei vaccini contro il papilloma umano e il rotavirus, causa di una diarrea aggressiva che causa ogni anni centinaia di migliaia di vittime, soprattutto bambini. A beneficiare di questa iniziativa sono i Paesi poveri: la misura sarà infatti controbilanciata dall’aumento del prezzo nei paesi ricchi. L’iniziativa rientra nell’alleanza Gavi (Alleanza globale per i vaccini e le immunizzazioni), che riunisce organizzazioni pubbliche e private con l’obiettivo di perseguire gli obiettivi del Millennio nell’ambito della sanità. In questa ottica Gavi si era proposta di introdurre il vaccino per il rotarivirus a basso costo nel 40% dei paesi poveri entro il 2015, ma di fronte ad un taglio di quasi 4 miliardi di dollari di fondi ha dovuto ricorrere alla collaborazione dell’industria farmaceutica. ■ Il nuovo rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro 215 milioni di bambini lavoratori N el mondo sono 115 milioni i bambini coinvolti in lavori pericolosi. Più della metà dei circa 215 milioni di bambini lavoratori”. Così Juan Somavia, direttore generale Ilo (Organizzazione internazionale per il lavoro) in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile che si è celebrata domenica 12 giugno. Quando i minori “sono esposti a sostanze chimiche tossiche o a temperature estreme, nonché a compiti ripetitivi e faticosi, all’isolamento ed alla denigrazione”, non è in gioco “solamente la loro integrità psichica, morale ed emotiva – ha spiegato Somavia -, ma anche l’avvenire delle loro società. È inaccettabile che la crescita economica e lo sviluppo possano giustificare compiacenza o rassegnazione di fronte all’esistenza del lavoro minorile, o possano presupporre che la vita dei più vulnerabili possa essere sacrificata”. Il nuovo Rapporto “Minori impiegati in lavori pericolosi: cosa sappiamo e cosa dobbiamo fare”, evidenzia che il problema non è limitato ai Paesi in via di sviluppo. I dati raccolti negli Usa e in Europa mostrano che anche in quelle regioni gli infortuni e i decessi sul posto di lavoro sono più frequenti tra i minori che tra gli adulti. Il rapporto mostra, inoltre, che è possibile influenzare positivamente ed in modo significativo la vita dei bambini esposti ai lavori pericolosi. Di qui il triplice appello lanciato dal direttore generale Somavia: “Raddoppiare gli sforzi per garantire che tutti i bambini che non hanno ancora raggiunto l’età minima per lavorare siano scolarizzati e non siano esposti a lavori pericolosi; rafforzare i sistemi per la sicurezza e la salute sul posto di lavoro per tutti i lavoratori, ma con garanzie specifiche per i minori di età; condurre tutti i Paesi, in consultazione con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, a definire le tipologie di lavoro che devono essere proibite ai minori di 18 anni, e a garantire che queste liste siano regolarmente aggiornate e siano adottate misure efficaci per applicarle”. Cultura Eros e agape. Un contrasto davvero insanabile? Ripubblicata l’opera del teologo luterano Anders Nygren, la cui tesi non salvaguardia, però, la piena umanità dell’amore. B ene hanno fatto le Edizioni Dehoniane di Bologna a riproporre nella collana “Economica” un classico della letteratura teologica contemporanea di Anders Nygren, Eros e agape. La nozione cristiana dell’amore e le sue trasformazioni (pagine 790, euro di Agostino Clerici 40,00). L’opera uscì originariamente in due volumi nel 1930 e 1936, e fu pubblicata per la prima volta in Italia da Il Mulino nel 1955 e poi nella prestigiosa “Collana di studi religiosi” di EDB nel 1990. Ora viene riproposta, ancora con la preziosa introduzione di Franco Bolgiani. La ricerca tematica del Nygren mira ad individuare il «motivo di fondo» di tutto il cristianesimo e lo coglie nell’agape neotestamentaria. Secondo il teologo luterano Nygren l’agape è il libero, assoluto, immotivato amore di Dio per l’uomo che non cerca i giusti, ma i peccatori, fino a sacrificare per essi il suo Figlio, Gesù. E la risposta dell’uomo a Dio non è l’amore dell’uomo per Dio, ma l’amore egualmente disinteressato per il prossimo. Di questo tema Nygren cerca di seguire la storia lungo la vicenda cristiana, in quella che gli appare la difficile dialettica con un amore tutto diverso, ascensionale, dell’uomo verso Dio e verso la divinizzazione dell’uomo, l’eros, come è stato inteso nella grecità, da Platone ai platonici tardivi. Eros e agape: ecco svilupparsi un contrasto che, per il Nygren, è insanabile e inconciliabile. La ricerca analizza anche i vari tentativi di sintesi fra i due, fra cui primeggia quella della caritas di sant’Agostino e dei medievali. Si tratta di tentativi ritenuti tuttavia non accettabili dal Nygren, in quanto eros e agape non sono per lui riducibili a sintesi. Soltanto con Lutero, che dissolve le contraddizioni della caritas agostiniana, egli ritrova la riaffermazione vigorosa dell’agape neotestamentaria. Non si può certo essere d’accordo con questa conclusione perentoria, soprattutto nell’esito positivo visto in Lutero e nell’esito problematico segnalato in Agostino. Ma soprattutto sarebbe interessante rileggere questo denso studio concepito quasi un secolo fa alla luce dell’enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est che, nella prima parte, affronta proprio il presunto insanabile conflitto tra eros e agape con una lente umana ben diversa da quella utilizzata dal teologo luterano svedese. Il quale, paradossalmente e sub contrario, nella sua difesa totale ed esclusiva dell’agape può essere affiancato al padre della psicanalisi Sigmund Freud, difensore ad oltranza, invece, della risoluzione totale dell’amore nell’eros. La distanza eccessiva posta tra eros e agape non aiuta a comprendere la peculiarità dell’amore dell’uomo a immagine dell’amore di Dio. L’eros di Freud è in realtà una bassa libido, mentre l’agape di Nygren rischia di essere concepita come “amore dall’alto” che non tiene sufficientemente conto della carica acquisitiva che caratterizza l’amore umano come desiderio. V’è nel vescovo luterano una accentuazione troppo unilaterale della theologia crucis che lo conduce a svalutare l’eros umano in una ipervalutazione di una improbabile agape umana allo stato puro. Benedetto XVI in quella sua magnifica prima enciclica sostiene invece che l’eros ha una sua dignità, ma ha bisogno di essere guarito, di essere purificato, di essere unificato: “Se si volesse portare all’estremo questa antitesi (tra eros e agape), l’essenza del cristianesimo risulterebbe disarticolata dalle fondamentali relazioni vitali dell’esistere umano e costituirebbe un mondo a sé, da ritenere forse ammirevole, ma decisamente tagliato fuori dal complesso dell’esistenza umana. In realtà eros e agape - amore ascendente e amore discendente - non si lasciano mai separare completamente l’uno dall’altro” (n. 7). Il medico statunitense Kevorkian Si è spento il “dottor Morte” S i è spento il “dottor Morte”. La notizia è dei giorni scorsi: il medico statunitense Jack Kevorkian è morto a 83 anni. Da tempo soffriva di problemi di reni e cuore ed era ricoverato in ospedale da due settimane. Kevorkian era soprannominato il “dottor Morte” perché dal 1990 si era fatto conoscere come un sostenitore instancabile della campagna a favore del suicidio assistito, sostenendo che i malati terminali avevano il diritto di scegliere di morire se lo desideravano. “Morire non è un crimine”, affermava Kevorkian, che ha anche realizzato alcuni dispositivi di sua invenzione per permettere i suicidi. Alla ribalta internazionale è arrivato, appunto, nel 1990, quando aiutò a morire Janet Adkins, una donna anziana colpita da Alzheimer. Ha subito numerosi processi risultando sempre assolto fino al 1999, quando venne riconosciuto colpevole di omicidio di secondo grado per aver effettuato un’iniezione che aveva portato alla morte un suo “paziente”, Thomas Youk. Venne condannato a 25 anni di prigione ma ne scontò solo 8, scarcerato per buona condotta e con l’impegno di non aiutare più nessuno a morire. Dal 1991, intanto, il Michigan gli aveva revocato la licenza da medico. Le cronache dicono che Kevorkian, tra il 1990 e il 1998, avrebbe aiutato a morire più di un centinaio di persone che si rivolgevano a lui per avere assistenza. Il “dottor Morte” aiutava questi speciali pazienti attraverso le macchine da lui inventate per il suicidio. Erano gli stessi pazienti a dare l’input finale al dispositivo che poi portava alla morte. Kevorkian è stato un personaggio molto discusso e in alcuni casi presentato come un vero e proprio paladino della causa dei malati terminali e decisi a farla finita. Anche un film ne ha ricostruito la vicenda. La questione che ha sollevato - certamente non da solo, ma ne è il simbolo forse più forte - è quella della legittimità dell ‘eutanasia, con tutta una serie di problemi collegati, come quello, ad esempio, della lucidità e libertà di decisione di una persona malata terminale e in situazione limite. Il pensiero di Kevorkian è una forte Sabato, 18 giugno 2011 7 Narrativa ragazzi ■ Beatrice Hammer Miss Catastrofe e Supercocca (San Paolo) Ci sono delle storie che incuriosiscono dal titolo: come queste, protagoniste due bambine. Noemi è una bimba bionda, bella e buona, con gli occhi neri ed un sorriso incantevole: ed è molto maldestra! Rovescia gli oggetti, sa sempre come macchiare un abito pulito ... potrà mai Miss Catastrofe coronare il suo sogno di diventare giocoliera e acrobata!? Anche una supercocca come Aurore deve fare i conti con se stessa: non è facile essere la bimba sempre perfetta, e poi bisogna anche chiedersi per quale motivo è così importante essere sempre la preferita: gli altri possono essere d’aiuto, magari una zia bisbetica ed un compagno di classe tutto pepe. Scritte dalla stessa autrice francese, queste storie leggere possono aiutare i bambini a vincvere paure e insicurezze dell’infanzia (euro 9,00). ■ T. de Fombelle Vango. Tra cielo e terra (San Paolo) Timothèe de Fombelle è diventato famoso grazie ai romanzi di Tobia: è stato insegnante di lettere, ora si dedica alla scrittura ed al teatro. Il suo ultimo libro è ambientato nell’Europa degli anni Trenta: nella trama, ricca di riferimenti storici, hanno un ruolo anche lo Zeppelin, il dirigibile più famoso della storia, ed il suo leggendario comandante Hugo Eckener. La vicenda ha inizio a Parigi, sul sagrato di Notre Dame, dove Vango – il protagonista – è disteso a terra pronto a diventare sacerdote: ma la sua vita è in pericolo, ed il suo destino è la fuga tra avventure mozzafiato, sulle tracce di un passato misterioso, con compagni di viaggio affascinanti. L’autore ha dichiarato di aver messo nel romanzo le cose importanti per lui: “il soffio dell’avventura, la fragilità, la crudeltà e la bellezza delle esistenze”. Ai lettori il giudizio… tra Vango e Tobia! (euro 18,00). ■ Guido Sgardoli The frozen boy (San Paolo) provocazione alle leggi della società e più ancora alla coscienza cristiana, interpellata sul piano dell’assistenza e della vicinanza ai malati, ai più deboli, e, in profondità, sulla questione dell’indisponibilità della vita umana. Proprio su questo argomento poggia il rifiuto di fondo del suicidio assistito, dell’eutanasia, per la considerazione della vita anzitutto come dono di Dio e non “proprietà” dell’uomo. È il magistero di sempre della Chiesa che, rifiutando l’eutanasia, rifiuta anche, nello stesso tempo, l’accanimento terapeutico. Vicinanza e sostegno a chi soffre, aiuto concreto, terapia del dolore vengono dalla stessa radice del rifiuto all’eutanasia: la considerazione della dignità di ogni persona e del mistero di ogni vita. ALBERTO CAMPOLEONI Robert Warren ha alle spalle un matrimonio naufragato e la morte del figlio, mentre gli studi a cui ha dedicato la vita hanno portato alla bomba atomica. Ossessionato dal rimorso e dalla solitudine, si trasferisce in Groenlandia in una stazione scientifica isolata tra i ghiacci. Qui accade un evento che cambia per sempre la sua vita: all’interno di una spessa lastra di ghiaccio Warren scopre il corpo di un ragazzino che, rianimato, inizia ad invecchiare rapidamente. Chi è? Da dove viene? Che lingua parla? Braccati dai servizi segreti, i due fuggono cercando risposte: ed intanto tra loro si stabilisce un rapporto intenso, che ridona allo scienziato uno scopo nella vita. Il finale è … da scoprire. Il libro è stato finalista al Premio Andersen 2011 (euro 15,00). a cura di Elena Clerici 8 Chiesa Sabato, 18 giugno 2011 Nel mondo ■ R.D. del Congo L’impegno delle Chiese per la riconciliazione E ntrare in una logica di dialogo e trattative, proteggere i civili e gli operatori umanitari, formare una brigata regionale ben disciplinata e dotata di adeguati mezzi: sono queste le principali raccomandazioni della Rete regionale e interconfessionale dei leader regionali per la pace (Rrilrp), riunita nel fine settimana a Kinshasa per discutere, insieme a rappresentanti delle diplomazie internazionali e della Missione Onu del problema dell’Esercito di resistenza del signore (Lord’s resistance army, Lra), ribellione di origini ugandesi attiva dal 2008 in Congo, Sudan e Centrafrica. “Nonostante 25 anni di interventi militari degli eserciti di Uganda, Repubblica democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, l’Lra continua i suoi atti di violenza, continua a seminare la desolazione dovunque si trovi, e a pagare il prezzo più alto non sono i governanti o i militari, ma i civili, perché la strategia dell’Lra è quella di lanciare rappresaglie contro le popolazioni” ha sottolineato monsignor Marcel Utembi, arcivescovo di Kisangani (Congo) e presidente dell’Rrilrp. ■ Turchia Un cristiano eletto nel nuovo parlamento Anche loro sono suoi figli I n occasione del 75° anniversario del martirio del gitano spagnolo Ceferino Giménez Malla, proclamato beato da Giovanni Paolo II il 4 maggio del 1997, una numerosa rappresentanza di zingari europei ha partecipato l’11 e 12 giugno, a Roma, al pellegrinaggio promosso dal Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti. Momento culminante del raduno è stato, l’11 giugno, l’incontro di Benedetto XVI con circa 2.000 nomadi appartenenti a diverse comunità ed etnie, nell’Aula Paolo VI. “La vita dei pellegrini qui presenti – ha detto mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio che organizza l’evento – è segnata da numerose difficoltà, ma il dono di questo incontro infonde coraggio e riaccende la speranza”. Tuttavia, “le popolazioni zingare in Europa stanno vivendo una stagione nuova che offre loro opportunità per costruire una vita più degna. Siamo infatti in un periodo di particolare cambiamento in cui si avverte l’urgenza di un approccio rinnovato della Chiesa e della società verso le popolazioni gitane, mentre nel contempo si rende necessario un consolidamento dell’identità zingara di fronte alle sfide Un cristiano siriaco, l’avvocato Erol Dora, 47 anni, è stato eletto nel Parlamento turco durante le elezioni del 12 giugno, come candidato indipendente nelle file del partito “Lavoro, Democrazia e Libertà”, sostenuto dal partito curdo “Partito per la Pace e la Democrazia” (BDP). Dora ha sottolineato che la sua elezione rappresenta un passo avanti per il paese in quanto “in passato le minoranze erano considerate straniere”. La Turchia, ha aggiunto, si sta muovendo verso un’idea in cui “si allarga il concetto di cittadinanza, in senso maggiormente inclusivo, anche ai gruppi etnici e culturali non turchi”. L’auspicio è che tutte le altre componenti minoritarie della società – siriaci, armeni, ebrei – possano impegnarsi in politica: “Sarebbe segno che i diritti sono garantiti a tutti” ha spiegato Dora, “e ciò potrebbe contribuire a migliorare la Turchia”. ■ India Per uno sviluppo più equo e giusto L e priorità per il futuro dell’India sono la pace, la giustizia, l’istruzione, la libertà religiosa, il rispetto delle minoranze: è quanto affermano i cristiani indiani, valutando il prossimo piano quinquennale del governo, preparato dalla apposita “Commissione per la pianificazione”. Il piano traccia le linee generali per lo sviluppo del paese in campo sociale, economico e politico, informando il governo al fine di orientare le politiche a lungo termine. Una Commissione nazionale di leader cristiani, guidata dall’Arcivescovo di Delhi e composta da leader di organizzazioni non governative e di associazioni cristiane, ha esaminato il piano, segnalando quelle che, per le comunità cristiane, sono le priorità per il futuro del paese. Il testo finale dei lavori della Commissione, afferma: “Lo sviluppo è impossibile se la popolazione non avverte che esistono pace e giustizia. Per questo è essenziale che lo stato rassicuri le minoranze e si impegni a tutelare lo stato di diritto e a fermare la violenza intercomunitaria, perseguendo gli autori delle violenze”. FONTE: agenzia fides che la realtà odierna comporta”. Dopo le parole di mons. Vegliò, ci sono state quattro testimonianze di zingari: la prima a parlare è stata Ceija Stojka, una donna zingara austriaca sopravvissuta ai campi di sterminio di Auschwitz e Bergen-Belsen, la quale ha ricordato: “Quando sono nata in Austria la mia famiglia contava più di 200 persone. Solo sei di noi sono sopravvissuti alla guerra e allo sterminio. Quando avevo 9 anni fui deportata con la mia famiglia prima ad Auschwitz, poi a Ravensbruck e a Bergen-Belsen. Ero bambina e dovevo vedere morire altri bambini, anziani, donne, uomini; e vivevo fra i morti e i quasi morti nei campi”. “Oggi Auschwitz e i campi di concentramento si sono addormentati, e non si dovranno mai più svegliare”, è stato l’auspicio. Poi è toccato a suor Atanazia Holubova, religiosa basiliana slovacca, la quale ha ricordato di essere nata in un piccolo villaggio da una famiglia zingara credente ma non praticante: “Da adolescente ho incontrato un sacerdote e un gruppo di giovani cristiani, con cui mi vedevo segretamente durante il periodo del regime comunista in Slovacchia e per la prima volta ho fatto esperienza della gioia e della comunità basata su Gesù Cristo. Non facevano caso che io fossi zingara”. Ha parlato, poi, Pamela Suffer, giovane sinta di 28 anni, sposata e con due figlie, cittadina italiana: “I bambini sono la speranza delle nostre famiglie del nostro popolo, ma sono molto fragili. Vorrei per i miei figli e per tutti i bambini rom e sinti un futuro di pace e serenità in cui possano crescere e vivere insieme con gli altri bambini d’Europa e del mondo senza essere esclusi e discriminati”. Infine, ha preso la parola il diciottenne Carlo Mikic, uno studente romano di 18 anni di etnia Rom Rudari nato e cresciuto in un campo a Roma: “Sono cresciuto nei campi nomadi e non è stato semplice. Lo so: ci sono rom che sbagliano ma la responsabilità è sempre personale. Noi rom giovani pensiamo al futuro e sogniamo di poter studiare e lavorare, avere una casa e dei documenti, sembrano cose banali ma per molti rom non lo sono”. È seguita una danza eseguita da alcune bambine. R iprendendo le parole di Paolo VI agli zingari nel 1965, Benedetto XVI ha detto: “Voi siete nel cuore della Chiesa! Siete un’amata porzione del Popolo di Dio pellegrinante e ci ricordate che ‘non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura’. Anche a voi è giunto il messaggio di salvezza, a cui avete risposto con fede e speranza, arricchendo la comunità ecclesiale di credenti laici, sacerdoti, diaconi, religiose e religiosi zingari”. Ricordando il beato Zefirino Giménez Malla, il Papa lo ha definito “testimone autentico della fede e della carità”. “La sua profonda religiosità – ha rammentato il Pontefice - trovava espressione nella partecipazione quotidiana alla santa messa e nella recita del rosario. Proprio la corona, che teneva sempre in tasca, divenne causa del suo arresto e fece del beato Zefirino un autentico ‘martire del rosario’, poiché non lasciò che gliela togliessero di mano nemmeno in punto di morte”. “La vostra storia è complessa e, in alcuni periodi, dolorosa”, ha sottolineato il Santo Padre, ricordando “i rapporti Il papa ai Rom: “Siete nel cuore della Chiesa” spesso difficili con le società nelle quali vivete”. “Purtroppo lungo i secoli avete conosciuto il sapore amaro della non accoglienza e, talvolta, della persecuzione, come è avvenuto nella II Guerra mondiale: migliaia di donne, uomini e bambini sono stati barbaramente uccisi nei campi di sterminio”. Il “Porrájmos”, il “Grande Divoramento”, come lo chiamano gli zingari, è stato “un dramma ancora poco riconosciuto e di cui si misurano a fatica le proporzioni”. “La coscienza europea – ha avvertito Benedetto XVI – non può dimenticare tanto dolore! Mai più il vostro popolo sia oggetto di vessazioni, di rifiuto e di disprezzo! Da parte vostra, ricercate sempre la giustizia, la legalità, la riconciliazione e sforzatevi di non essere mai causa della sofferenza altrui!”. “Oggi, grazie a Dio, la situazione sta cambiando – ha evidenziato il Papa – nuove opportunità si aprono davanti a voi, mentre state acquistando nuova consapevolezza. Nel tempo avete creato una cultura dalle espressioni significative, come la musica e il canto, che hanno arricchito l’Europa. Molte etnie non sono più nomadi, ma cercano stabilità con nuove aspettative di fronte alla vita”. La Chiesa, ha aggiunto, “cammina con voi e vi invita a vivere secondo le impegnative esigenze del Vangelo confidando nella forza di Cristo, verso un futuro migliore”. E “anche l’Europa, che riduce le frontiere e considera ricchezza la diversità dei popoli e delle culture, vi offre nuove possibilità”. Di qui l’invito “a scrivere insieme una nuova pagina di storia per il vostro popolo e per l’Europa! La ricerca di alloggi e lavoro dignitosi e di istruzione per i figli sono le basi su cui costruire quell’integrazione da cui trarrete beneficio voi e l’intera società”. “Date anche voi – ha proseguito - la vostra fattiva e leale collaborazione, affinché le vostre famiglie si collochino degnamente nel tessuto civile europeo! Numerosi tra voi sono i bambini e i giovani che desiderano istruirsi e vivere con gli altri e come gli altri. A loro guardo con particolare affetto, convinto che i vostri figli hanno diritto a una vita migliore. Sia il loro bene la vostra più grande aspirazione! Custodite la dignità e il valore delle vostre famiglie, piccole Chiese domestiche, perché siano vere scuole di umanità”. Le istituzioni, da parte loro, “si adoperino per accompagnare adeguatamente questo cammino”. Vita della Chiesa L’ A Gazzada al mattino Consiglio Direttivo dell’Istituto Superiore di Studi Religiosi. In serata a Como Giunta del Consiglio Pastorale Diocesano. Venerdì 17 giugno A Tavernerio al mattino incontro con i giovani diciottenni agli esercizi spirituali. Da venerdì 17 a domenica 19 giugno Visita pastorale in Valmasino (Cataeggio, Biolo, San Martino). Assegnato il Premio Ratzinger Sono l’italiano Manlio Simonetti, docente di storia del cristianesimo, lo spagnolo don Olegario Gonzàles de Cardedal, docente di teologia dogmatica, e il tedesco p. Maximilian Heim, cistercense, docente di teologia fondamentale, i primi tre studiosi di teologia e scienze affini che riceveranno il “Premio Ratzinger”, istituito dalla Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI. A consegnare ai prescelti dalla giuria, presieduta dal card. Camillo Ruini, il diploma e il premio monetario (50 mila euro ciascuno) sarà lo stesso Pontefice, la mattina del 30 giugno prossimo, alle ore 11.00, nella Sala Clementina nei palazzi vaticani. “La teologia – ha spiegato il card. Camillo Ruini – ha molto ascolto anche oggi. I dibattiti sulle materie teologiche sono molto vivaci, dopo che in Italia per un lungo tempo si è spesso cercato di relegare la teologia in ambito ecclesiastico. Questo premio intende proiettare la teologia ulteriormente nel mondo della comunicazione e favorire i suoi rapporti con la gente”. idea era questa: una “lettura comune”della Pentecoste partendo da Atti 2, 1-11 proprio all’approssimarsi della festa. Così don Battista Rinaldi, responsabile dell’Ufficio ecumenismo e dialogo interreligioso della diocesi di Como, il pastore Koehn della Chiesa Valdese lariana di via Rusconi, il pastore Di Giandomenico della Chiesa Evangelica Pentecostale comasca di via Borgovico (la cui sede è stata recentemente oggetto di ristrutturazione), padre Prilipceanu parroco ortodosso romeno di Como e padre Makar, parroco ortodosso ucraino di Milano, si sono ritrovati lo scorso 9 giugno, presso il Centro pastorale Cardinal Ferrari di Como, davanti ad una quarantina di persone per uno “scambio” di riflessioni a partire dalle rispettive traduzioni/ tradizioni del brano che racconta la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e Maria e il “suo mettere in moto” l’evangelizzazione del mondo. Ma poi nasce la Chiesa, con i problemi annessi all’umanità dei suoi membri… Quattro le angolazioni dalle quali la questione è stata affrontata. Dopo l’introduzione di don Rinaldi, che ha riportato l’incontro nell’ottica dell’Ottavario di preghiera per l’Unità Nomine e provvedimenti - don Pietro Bianchi è nominato vicario parrocchiale a San Vito e San Siro in Lomazzo (Co); - don Mario Biffi è nominato vicario parrocchiale a Como-Monteolimpino; - don Alessandro Casartelli è nominato vicario parrocchiale a Como-Albate. nei sacramenti ad essere “segno” (Prilipceanu)… Insomma, la ricca riflessione ha messo in rilievo letture, spiritualità e tradizioni diverse, che riflettono qua e là il cammino, la cultura di ciascuna delle diverse espressioni dell’unica Chiesa di Cristo. Per non tacere che ai padri ortodossi, che abitano tra noi, sono affidate le anime di immigrati dell’Est europeo e che agli evangelici fanno riferimento comunità africane. Unità e “inserimento” a braccetto… Unità e ricerca del dialogo dalle “radici” con gli ebrei o del “vicinato” con gli islamici: è l’incontro con il nostro essere uomini e donne credenti. Penitenza, conversione, preghiera, occorrono – è stato più volte sottolineato – per “camminare” nel futuro, con istituzioni più leggere e più docilità agli inviti dello Spirito. Le conclusioni della conferenza sono state affidate a don Battista Rinaldi, il quale ha messo in evidenza due sottolineature: una sulla preghiera, l’altra sullo Spirito come apertura al mondo, con l’auspicio di ulteriori incontri dedicati al tema ecumenico. «Vieni, o consolatore, e versa l’olio e il vino sulle antiche ferite. O Spirito Paraclito, dà concordia perenne e perfetta letizia alla Chiesa di Cristo». ROBERTO RIGHI Le nuove frontiere dell’annuncio R iscoprire il ruolo sociale della comunicazione in un mondo sempre più segnato dalle nuove tecnologie digitali. E’ questo l’invito rivolto da Papa Benedetto XVI agli operatori dei media in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che è stata celebrata lo scorso 5 giugno. Per non lasciare cadere nel vuoto questo invito, l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi, ha invitato a Como, mercoledì 8 giugno, Marco Deriu, docente di Etica della Comunicazione all’Università Cattolica di Brescia. Un pomeriggio di riflessione a cui sono stati invitati quanto a vario titolo collaborano con l’Ufficio Diocesano. Nel suo intervento – seguito alla celebrazione eucaristica nella chiesa del Centro Pastorale Cardinal Ferrari - Deriu è partito proprio dalle parole del pontefice racchiuse nel messaggio dal titolo: “Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale”. “Per prima cosa - ha spiegato Deriu – è bello Miniabbonamento per gli operatori pastorali Dalla Cancelleria dei cristiani, il valdese Khoen è partito da un documento teologico-pastorale sulla natura della Chiesa, datato 1998, e curato dalle Chiese riformate. Di taglio biblico la riflessione del pastore Di Giandomenico, mentre padre Prilipceanu ha offerto un’approfondimento teologico, con una grande attenzione agli aspetti trinitari, affidandosi agli scritti dei Padri della Chiesa. A chiusura, l’intervento di padre Makar, nel solco della più genuina e piena spiritualità ortodossa. La natura teologica si confronta/scontra con la storia, le divisioni tra le diverse confessioni cristiane e la ricerca dell’unità, lo Spirito che soffia dove vuole, anche “fuori”, che comunica, che invita i cuori e le menti attente. «Finisce la Babilonia linguistica dell’umanità» (Koehn) ma c’è ancora da “ragionare”; «l’azione dello Spirito apre all’incontro, all’universalità» (Rinaldi), ma ci sono difficoltà e ritardi di varia natura, come la stessa idea di Chiesa… Il modo di intendere l’unità (da ricercare): uniformità o attraverso le diversità nate dalla storia, o dalla tradizione; «come riconoscere il soffio dello Spirito Santo nella vita di oggi» (Di Giandomenico) o, anche, «oggi c’è bisogno di una nuova Pentecoste» (Makar). E ancora: la Chiesa chiamata ■ In occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali ■ Promozione Prosegue l’offerta promozionale per operatori pastorali e collaboratori parrocchiali non abbonati al Settimanale: un mini-abbonamento di tre mesi, al costo di dieci euro. Chiediamo la collaborazione dei sacerdoti per far conoscere questa opportunità: una volta raccolti i nominativi delle persone interessate, l’elenco va comunicato alla segreteria del Settimanale: telefono 031-263533; e-mail: [email protected]. 9 Serata di riflessione ecumenica a Pentecoste Agenda del Vescovo Giovedì 16 giugno Sabato, 18 giugno 2011 ricordare come la Chiesa non abbia mai utilizzato il concetto di comunicazione di massa, preferendo quello di comunicazioni sociali. Una differenza semantica che racchiudere il senso profondo con cui la Chiesa da sempre guarda ai mezzi di comunicazione. Mezzi, appunto, e non fini, che sono creati dall’uomo per metterli al servizio delle persone e non per farne degli schiavi”. Il docente, già direttore del Resegone (settimanale cattolico di Lecco), ha sottolineato così la necessità di preservare il rapporto tra tecnologia e persona. “La tecnologia – ha detto – non può essere abbandonata a sé stessa, ne essere subordinata esclusivamente alle leggi dell’efficienza, del profitto o dell’audience. Le nuove tecnologie sono dunque un ambito da cui Dio non può restare escluso”. Agli operatori cattolici spetta allora il compito di portare il Vangelo nella nuova Babele digitale, nuova terra di annuncio. M.L. Parola fra noi Domenica 19 giugno D i notte, Nicodemo incontra Gesù per un lungo colloquio. L’anziano dottore della legge chiede al giovane rabbì di Nazareth le domande che contano: è possibile per l’uomo l’autentica libertà? Può diventare una persona diversa? L’esperienza e la cultura dicono a Nicodemo che l’uomo non può rinascere; ogni suo sforzo è destinato al fallimento. Gesù invece annunzia che l’unica Es 34,4 - 6.8 - 9; cosa che importa, “rinascere”, è 2Cor 13, 11 - 13; resa possibile da Dio col dono Gv 3, 16 - 18 della croce e la forza dello Spirito. In questo dialogo, un e quello del Padre, un amore vertice di rivelazione, al verso che è vittoria sulla morte; per 16: “Dio infatti ha tanto amato questo l’amore di Dio è l’unico il mondo da dare il Figlio assoluto, il solo motivo che unigenito, perché chiunque può spingere il Padre a dare il crede in lui non vada perduto, suo Figlio e il Figlio a donare se ma abbia la vita eterna”. La stesso liberamente. Un vertice morte di Gesù, il figlio amato, è che Gesù rivela a Nicodemo, il supremo dono d’amore di Dio spiegandogli che la sua morte all’uomo. La morte di Cristo fa sulla Croce non è una sconfitta, vedere e toccare il suo amore ma la gloria, la porta per entrare nella vita eterna, non solo dopo la morte, ma già ora nella fede. In tre versi il cuore della Scrittura, la chiave per decifrare il mistero della salvezza. La fede in Gesù toglie il giudizio e la condanna ed è porta della salvezza. Prima, dopo, al cuore di tutto c’è Dio. Ci aiuti nella contemplazione e adorazione del mistero la preghiera di Chiara Lubich: “La Trinità dentro di me! L’abisso dentro di me! L’immenso dentro di me! La voragine d’amore dentro di me! / Il Padre che Gesù ci ha annunciato dentro di me! Il Verbo! Lo Spirito Santo che voglio sempre avere per servire l’Opera, dentro di me! / Non domando di meglio. /Convivere con la Vita Eterna”. ANGELO SCEPPACERCA 10 Sabato, 18 giugno 2011 Vita diocesana Sabato 11 giugno. Don Pietro Bianchi e don Mario Biffi sono stati ordinati preti: la testimonianza di una vocazione che sa mettersi in ascolto della Chiesa e dei fedeli. Diocesi in festa per i novelli. D iocesi di Como in festa, la mattina di sabato 11 giugno, per l’ordinazione presbiterale dei due novelli sacerdoti don Pietro Bianchi – nativo della parrocchia di Casnate con Bernate (Co) – e don Mario Biffi – della parrocchia di Teglio (So) –. Come sempre numerosi i fedeli e i sacerdoti presenti in Cattedrale e stretti intorno al Vescovo e ai due giovani preti in un giorno così importante per loro e per l’intera Chiesa. «Siamo qui per celebrare una vocazione di totale dedizione a Cristo – ha detto nell’ammonizione introduttiva il rettore del Seminario don Sandro Vanoli –. In questo momento il nostro grazie va alle famiglie, alle comunità di origine e ai sacerdoti che don Pietro e don Mario hanno incontrato lungo il loro cammino e li hanno saputi guidare, così come Dio guida ogni giorno la Chiesa con il suo Santo Spirito». Ricchissima e complessa la liturgia di ordinazione, ricca di simboli, segni, parole. Particolarmente significativo l’invito, rivolto ai novelli, a «rendersi conto di quel che si predica, imitare il sacrificio eucaristico, conformarsi all’esempio di Cristo». La riflessione del vescovo monsignor Diego Coletti, a partire dalle letture della Santa Messa, si è articolata su tre concetti. «Innanzitutto il coraggio – ha esordito il presule –. È comprensibile, naturale e giusto che in questo momento, nel vostro cuore, insieme alla gioia, ci sia anche un po’ di smarrimento. Guardate al futuro con il desiderio di “mettere le mani in pasta”… Ma dall’altra parte c’è la paura per il compito che siete stati chiamati ad assolvere». Come il profeta Geremia, nella Prima Lettura, anch’egli giovane, costretto a una vita controcorrente: «ci vuole coraggio. Perché ci saranno e guida, delle persone a voi affidate, attraverso i sacramenti, soprattutto l’Eucarestia. Ecco Parola ed Eucaristia: siano il senso della vostra missione, il luogo della vostra dimora, la fonte del vostro coraggio». Al termine della Santa Messa anche il vescovo ha espresso il proprio ringraziamento alle famiglie e alle comunità di origine dei due novelli. «Vedo tanti giovani questa mattina in Cattedrale – ha proseguito – chi dice “vengo anch’io?”. Preghiamo affinché nella nostra diocesi rifioriscano abbondanti le vocazioni sacerdotali e religiose. Preghiamo per le nostre famiglie, perché sono il primo luogo dove si trasmette la passione per Gesù e per il Vangelo, non solo le tradizioni da rispettare. Preghiamo per gli oratori, le associazioni, i gruppi, i movimenti per sappiano trasmettere il “caldo” dell’amore di Dio e dello Spirito Santo. Impegniamoci tutti per una rinnovata pastorale Fotoservizio William Una scelta di vita che chiede coraggio: ma sempre si può contare sull’aiuto e il sostegno di Dio. momenti belli e consolanti, ma vi è chiesta la consapevolezza della responsabilità della vostra vocazione». Come si risolve lo smarrimento? «Traendo forza dalla Parola di Dio, dove Egli ci dice che è con noi e per proteggerci. Dio ci conosceva prima ancora che venissimo al mondo. “Io ti mando: non avere paura – ci dice – io ti proteggerò”». Monsignor Coletti ha ricordato un lungo passo del discorso pronunciato lo scorso anno da papa Benedetto XVI a chiusura dell’Anno Sacerdotale. Sottolineando il senso di premura che Dio ha nei confronti di ciascuno di noi, il pontefice metteva in evidenza la vocazione particolare di cui i preti sono investiti: «condividere con Dio la preoccupazione che Egli ha per gli uomini». Un invito, insomma, fatto proprio anche dal Vescovo Diego, perché ogni sacerdote, specialmente i due novelli, si senta chiamato a «camminare con gli uomini sulla via dell’amicizia di Dio». Il secondo aspetto messo in evidenza da monsignor Coletti riguarda il “rimanere”, la “dimora”. «Dove e con chi?» si è chiesto il Vescovo. «Rimanere nell’amore del Padre e del Figlio, che è lo Spirito Santo. Dovete coltivare la presenza e la fecondità di tale amore. Ci sono insidie continue a questo vostro “rimanere”: le scadenze, le contingenze delle cose da fare… Lo abbiamo ascoltato nel Vangelo di Giovanni (ed è anche il motto scelto dai due novelli per la loro ordinazione): vi viene chiesta una disciplina di vita che vi insegni ad amare come Lui ha amato noi. Dobbiamo uscire dalla logica del “prossimo”, per abbracciare quella del “fratello”, abbandonando l’autoreferenzialità dell’amare il “prossimo come se stessi”, per amare come Lui, avendo come parametro di riferimento l’amore di Dio per noi. È a questa disciplina di vita e del cuore che vi siete preparati in questi anni di Seminario: disciplina che ora siete sollecitati a custodire e alimentare quotidianamente». Ultimo aspetto: la “missione”. «Siete invitati a rimanere, perché costituiti per andare e portare frutto – è stata la conclusione di monsignor Coletti –. Non siete sacerdoti per voi stessi: saper dare la propria vita è l’amore più grande che salva il mondo. Voi siete annunciatori della Parola Tra gli aspetti messi in evidenza dal Vescovo ci sono anche il rimanere e la missione. vocazionale». Un ultimo pensiero monsignor Coletti lo ha rivolto ai sacerdoti. «È vero che ci vogliamo bene? È vero che facciamo a gara nello stimarci a vicenda? Penso proprio di sì. Nella nostra diocesi ci sono tanti preti che vogliono bene ai propri confratelli e si preoccupano e sanno creare una vera fraternità». Monsignor Coletti ha infine comunicato le destinazioni dei novelli: don Pietro Bianchi, vicario presso le parrocchie San Vito e San Siro di Lomazzo (Co); don Mario Biffi, vicario presso la parrocchia di Como-Monte Olimpino. Pentecoste. Il Vescovo ha presieduto la solenne Veglia di preghiera e il pontificale. Il soffio dello Spirito che nutre e infiamma Ventidue gli adulti che lo scorso 11 giugno, in Cattedrale a Como, durante la solenne Veglia di Pentecoste, hanno ricevuto il sacramento della Confermazione. «La Chiesa vi è grata per questa scelta, vi accompagna, vi sostiene e gioisce con voi - ha detto il vescovo monsignor Diego Coletti durante l’omelia -. Stiamo vivendo un momento che è culmine di un cammino fatto, di un desiderio maturato e che esprime la consapevolezza del sacramento». Fermandosi a riflettere sul tema della Pentecoste monsignor Coletti ha messo in evidenza come «Gesù, con il dono dello Spirito Santo, ci abbia introdotto nel segreto più intimo della vita di Dio, che per noi non è lontano o sconosciuto. Dobbiamo spalancare il cuore al dono dello Spirito, perchè senza di esso saremmo vuoti, come larve». Tre i punti qualificanti messi in evidenza dal Vescovo: «Lo Spirito è acqua che ci feconda e nutre. Lo Spirito è fuoco che ci mette in moto. Lo Spirito è soffio di vita». Su www.diocesidicomo.it i testi integrali delle omelie di Pentecoste. Vita della Chiesa Sabato, 18 giugno 2011 11 Casnate. La comunità si è stretta attorno al novello sacerdote don Pietro Bianchi. I l Signore ha elargito un’altra grazia alla comunità di Casnate: un prete novello, ordinato sabato 11 giugno in Cattedrale dal Vescovo monsignor Diego Coletti. È don Pietro Bianchi, che ha visto sbocciare la sua vocazione nella comunità casnatese, giovane tra i giovani, con l’amore per la “sua “ chiesa, per l’oratorio, per la gente tutta. In vent’anni tre belle vocazioni, a Casnate, sono state anche l’espressione della Fede e della testimonianza di una comunità viva e fedele al Signore: don Marco Cairoli, ordinato nel 1991; don Alessandro Casartelli, nel 2005; e ora don Pietro, accolto e festeggiato dalla comunità con grande calore. La preparazione alla sua Ordinazione Sacerdotale è avvenuta nelle giornate di giovedì 9 e venerdì 10 giugno. La sera di sabato, don Pietro è giunto in paese, accompagnato da amici e coscritti. Accolto da tanta gente sulla piazza del Comune ha ricevuto il saluto di un del giovane, a nome di tutta la comunità, e del sindaco Bulgheroni. Il corteo, presenti diversi sacerdoti e seminaristi, insieme a don Eugenio e don Sergio, si è diretto verso la chiesa, dove si è svolto un incontro di preghiera terminato con il canto del “Te Deum”. Poi tutti in oratorio per un breve, ma intenso e significativo spettacolo. I più piccoli hanno rivolto il loro pensiero al novello sacerdote, i ragazzi delle elementari e medie del catechismo si sono impegnati nella rappresentazione delle “Beatitudini” e i giovani hanno presentato una scenetta divertente che si è conclusa con una brillante canzone. L’oratorio era gremito e il clima era molto festoso. Con semplicità tutti hanno trasmesso a don Pietro la gioia di accoglierlo sacerdote e il suo ringraziamento finale, rivolto alla famiglia, a don Sergio per il suo esempio ed i suoi insegnamenti, a don Eugenio, alla sua comunità di Casnate, alle comunità che lo hanno accolto da seminarista (Cavallasca e Lipomo, Centro Diocesano Vocazioni, Pastorale Giovanile e Azione Cattolica, Olgiate e Somaino e Fino Mornasco, Socco ed Andrate dove ha svolto il servizio di diacono). Dopo la celebrazione si è svolto un momento conviviale a cui ha preso parte tutta la comunità. La giornata si è conclusa con un bel momento di preghiera e con una partecipata processione con Il Santissimo per le vie del paese. Tanti sacerdoti e seminaristi erano presenti anche a questa celebrazione e don Giuseppe Romanò, parroco di Lomazzo, dove don Pietro svolgerà il suo primo mandato come vicario, ha Commozione e viva partecipazione alla Prima Santa Messa voluto rivolgergli un saluto ed un augurio gioioso. giovane sacerdote: il terzo prete in vent’anni per la realtà casnatese Anche monsignor Gian Paolo Valsecchi ha rivolto ai sacerdoti, all’oratorio, alla gente, ha anziani, agli ammalati ed a seminare, a don Pietro un sentito augurio: lo ha toccato il cuore di tutti. nella pazienza quotidiana, senza cercare ringraziato per il bene ricevuto negli Domenica mattina alle ore 10.00, in una “il battimani di un giorno”. Don Sergio anni di Seminario e lo ha calorosamente chiesa affollata di fedeli e alla presenza ha ricordato che la vocazione del novello invitato a non perdere la sua freschezza e di don Eugenio, don Sergio e altri tredici sacerdote si è consolidata al catechismo, semplicità, a rimanere sempre se stesso. sacerdoti, don Pietro ha celebrato la sua tra i chierichetti, all’oratorio ed ha Queste giornate di intensa preghiera prima Messa. Don Sergio, che ha visto auspicato che presto qualche altro sono state davvero importanti per tutta la vocazione di don Pietro nascere e giovane possa prendere il suo posto in la comunità, una vera occasione per crescere fino al sacerdozio, ha proposto Seminario. La Parrocchia ha donato poi rinvigorire la Fede e sentirsi più vicini preziose riflessioni durante l’omelia. a Don Pietro il calice per la Celebrazione al Signore , inondati di quella grazia che Ha parlato a don Pietro, “prezioso Eucaristica, e il novello sacerdote ha un novello sacerdote riceve su di sé, ma regalo che il Signore concede ancora ricevuto dall’Amministrazione Comunale elargisce in maniera naturale a chi gli sta alla comunità di Casnate per il servizio il dono di un quadro raffigurante l’Ultima accanto. “Solo una forza è capace di unire alla Diocesi”, del significato dell’essere Cena. e allo stesso tempo di lasciare liberi: è la prete, sottolineando alcune semplici Al termine don Pietro ha commosso tutti carità. Nello stupore della sua grandezza”. esperienze circa la vita consacrata del con la sua dichiarazione “non sono mai Le celebrazioni si sono concluse lunedì prete, invitando don Pietro a conservare stato così felice”, ha ricordato parenti sera, con la Santa Messa per tutti i defunti il desiderio di andare a tutti, sicuramente cari e amici che vivono già nella Casa della parrocchia. ai giovani, ma anche alle famiglie, agli del Padre ed ha rivolto ringraziamenti la comunità di casnate «Il giorno più bello» Tanti fedeli e amici a Teglio La Prima Messa di don Mario “C Con la voce rotta ed ome io vi ho amato”. Con queste parole emozionata, il novello dell’evangelista sacerdote, con la sincerità Giovanni il nostro del suo sorriso, ha Mario e il suo compagno Pietro hanno abbracciato la loro nuova vita. pronunciato i suoi grazie, Si sono lasciati attrarre dall’invito di mentre la comunità gli Gesù, “Amatevi”, e il loro cammino ha raggiunto un nuovo orizzonte, dopo augura buon cammino. la tappa del diaconato dello scorso settembre: sono sacerdoti. deciso da sempre per il nostro Mario! Durante la celebrazione dell’ordinazione nella cattedrale Per ringraziarlo di questo dono la mattina della di Como, riempita di canti e preghiera, il Vescovo domenica di Pentecoste il nuovo sacerdote ha celebrato Diego ha sottolineato il paradosso della loro missione: la sua Prima Messa insieme all’Arciprete don Flavio rimanere in Cristo per andare a portare il Vangelo lungo Crosta, l’ex Arciprete don Stefano Garavatti, i sacerdoti ogni strada. E una strada nel pomeriggio ha riportato nativi di Teglio e amici venuti da lontano, che lo hanno don Mario alla sua casa “adottiva” di Teglio per essere accolto nella loro fraterna comunità. Don Salvatore accolto dalla comunità di Santa Eufemia, sotto il pronao Esposito, napoletano di origine, legato a Teglio dalle della chiesa Collegiata. Il novello ha guidato le voci della estati passate in vacanza, ha guidato l’assemblea corale e di una partecipe assemblea nella celebrazione nella comprensione della parola attraverso l’omelia. dei Primi Vespri di Pentecoste. Molti gli amici seminaristi presenti alla celebrazione, i La gioia e la riconoscenza della comunità si è poi affidata chierichetti e la Confraternita, la corale e un numeroso alle mani dei giovani dell’oratorio che hanno animato gruppo di fedeli. la serata con uno spettacolo accompagnato da video e Con la voce rotta, emozionata, con la sincerità del suo interviste per raccontare la vita di Mario, quel “disegno sorriso, don Mario ha pronunciato i suoi grazie e noi, di Dio”, grande pittore, attraverso un canto: “Avevi scritto nel salutarlo e nell’abbracciarlo, rispondiamo: “Buon già il mio nome lassù nel cielo, avevi scritto già la mia cammino e buon lavoro Don!”. vita insieme a te, avevi scritto già di me”. Il Signore aveva i giovani di teglio Vita diocesana 12 Sabato, 18 giugno 2011 sirta, campo e tartano Diocesi Di como Visita Pastorale Il tempo delle consegne Cataeggio ■ BassaValle Diocesi Di como Visita Pastorale Nel prossimo fine settimana il Vescovo incontrerà le comunità della Valmasino. Tra queste anche la parrocchia di Cataeggio e il suo parroco don Diego Fognini. Alla parrocchia, alla sua storia e all’incontro con il Vescovo dedicheremo ampio spazio nel prossimo numero de “Il Settimanale”. Il 4 e 5 giugno il Vescovo ha incontrato le tre comunità. La cronaca della due giorni B reve, ma intensa - a detta dello stesso vescovo Diego - è stata la visita pastorale a Campo, Tartano e Sirta. Infatti, nei pomeriggi di sabato 4 giugno per la Val Tartano e di domenica 5 per Sirta, si sono tenuti gli incontri con le diverse Comunità e le solenni celebrazioni, culminate con l’amministrazione della santa Cresima per cinque ragazzi della Valle e per nove di Sirta. In un clima di accoglienza sobrio ma festoso che lasciava trasparire sentimenti di affetto e di devozione da parte di tutti, il Vescovo ha subito manifestato il tratto umano che lo contraddistingue, caratterizzato da semplicità, cordialità e perché no - simpatia, da un’attenzione per tutte le fasce d’età, per tutti i gruppi e le associazioni che a vario titolo svolgono un ruolo importante nella Comunità civile e religiosa. Verso tutte le tre Parrocchie ha avuto parole di apprezzamento per le realtà territoriali (dal paradiso della Val Tartano, alla peculiarità della Sirta raccolta attorno al suo cupolone) ed ha valorizzato le nostre belle e artistiche chiese, beni da custodire e conservare in spirito di attaccamento alle proprie radici e tradizioni, da riscoprire e rivitalizzare. Ha affrontato, nelle diverse occasioni, gli argomenti essenziali della vita cristiana, riuscendo sempre a raccogliere l’attenzione dei fedeli, conquistati da una presentazione viva e convincente. Ha toccato anche il tema delle vocazioni, indirizzando qua e là, ai ragazzi presenti - soprattutto cresimandi e ministranti - ammiccamenti ed esortazioni, in un tono simpatico e coinvolgente. L’incontro nell’oratorio di Sirta con le rappresentanze delle Parrocchie e aperto a tutta la popolazione ha rappresentato il momento delle consegne. Muovendo dalla prima lettera di san Paolo ai Corinzi, il presule ha affrontato, in maniera approfondita, ma anche semplice ed accessibile a tutti, il comandamento nuovo di Gesù: “Amatevi, come io ho amato voi”, “Non c’è amore più grande di chi dà la vita…”, “Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso…” - temi affascinanti e fondanti la nostra fede e la nostra sequela del Cristo. Un tema, questo della carità, caro al nostro Vescovo, se, in qualche modo, lo ha inserito nel suo stesso stemma che, per l’occasione, era stato riprodotto dai bambini della scuola primaria e che campeggiava alle sue spalle, con il motto “Consummati in unum”. Se dall’assemblea si è alzato qualche timido: “Ma, Eccellenza, è difficile…”, il vescovo Diego ha subito avuto per tutti parole di rassicurazione e di incoraggiamento. Come punto fermo, poi, ha raccomandato la partecipazione alla santa Messa domenicale, intensamente vissuta e, magari, preparata dalla presa visione anticipata delle letture. Sulla frequentazione abituale del Vangelo, letto individualmente ed in famiglia, ha espresso una più che viva perorazione. Le celebrazioni si sono svolte nelle diverse chiese con il massimo della solennità e partecipazione, con soddisfazione e vantaggio per tutti, in primo luogo per i cresimati, i quali, ricchi dei doni dello Spirito, sono stati posti dal Vescovo al centro dell’impegno educativo delle comunità. Con il dono della “Trinity card”, un’altra consegna per le assemblee è stato l’impegno ad imparare a memoria la preghiera riportata. Mentre aspettiamo con ansia il momento di essere interrogati, con la promessa, cioè, di un nuovo, ravvicinato incontro, le Comunità di Sirta, Tartano e Campo ringraziano il Vescovo Diego per il grande dono della sua “prima” visita pastorale. L.L. Val Masino. Il Vescovo incontrerà la parrocchia della Beata Vergine Assunta L a parrocchia della Beata Vergine Assunta in frazione Biolo, ha sede nell’omonima frazione del comune di Ardenno e viene descritta poco dopo il 1630, da Giovanni Tuana arciprete di Mazzo nel suo “De rebus vallistellinae” considerato la prima guida turistica di Valtellina. “Biolo – si legge - è nel monte tra vigne e castagne et altri frutti, quali rendono il loco molto ameno, nel fianco sinistro et quasi nelle fauci della valle del masino; ha l’aria assai felice et territorio simile all’aria. Ha una chiesa di grande devotione chiamata Santa Maria delle Grazie, il popolo sarà di cinquento anime”. L’edificio sacro è dedicato all’Assunta o alla Madonna delle Grazie ed è stato consacrato la prima volta nel 1543. Il rito solenne fu celebrato dal vescovo titolare di Laodicea, Giovanni Antonio da Melegnano, delegato dal vescovo di Como, Cesare Trivulzio; fu poi eretta a parrocchia nel 1592, a seguito di domanda di separazione presentata in occasione della visita pastorale del vescovo Feliciano Ninguarda avvenuta nel 1589, il quale riferiva che a Biolo vi erano (60 fuochi) intesi come sessanta famiglie. La chiesa che vide il vescovo Ninguarda, non è quella attuale perchè quella antica fu ampliata e la parte conservata fu rifatta nel 1613 e consacrata il 14 agosto 1614 dal vescono Filippo Archinti. La parrocchia ha avuto una presenza media fino a prima della Grande Guerra di circa cinquecento persone, poi vi è stata una leggera flessione, per poi ritornare a più di 500 persone prima dello scoppio della seconda guerra mondiale e fino agli anni ‘60 circa. A contraddistinguere la nostra parrocchia è l’emigrazione, fin dal 1500, La visita a Biolo FOTO MASSIMO DEI CAS verso Roma. Questa emigrazione, costante e particolare negli anni, viene ricondotta alla necessità da parte dello Stato pontificio di servirsi dei valtellinesi, in qualità di facchini da utilizzare presso le dogane. Questa migrazione, tra Biolo e Roma, motivata da necessità di lavoro è stata costante fino agli anni sessanta ed è stata particolare perchè, fino ai primi del novecento, scendevano a Roma solo i capi famiglia e le famiglie originarie rimanevano a Biolo, dove continuavano a coltivare i fondi. Solo dopo la prima guerra mondiale si è andati verso un’ emigrazione che comprendeva tutto il nucleo familiare, abbandonando fisicamente ma non con il cuore, l’amato paese. Questo legame tra Biolo e Roma ha fatto si che i nostri convalligiani hanno sempre mantenuto nel tempo il loro interesse e la loro devozione per la chiesa e la comunità parrocchiale e questa vicinanza si è tradotta nel tempo in opere, donazioni di oggetti e paramenti sacri, in elargizioni in denaro che hanno contribuito, unitamente ai parrochiani residenti, al mantenimento e all’abbellimento della chiesa. Attualmente la parrocchia, comprendendo anche gli abitanti della frazione Pioda che benché mantengano con orgoglio, impegno e devozione il loro santuario dedicato a san Gottardo, fanno capo alla chiesa della beata Vergine Assunta, si compone di circa 72 residenti. Le presenze dei fedeli alle funzioni religiose però, sono molto maggiori per la presenza di villeggianti che qui hanno la seconda casa. Nel periodo estivo poi, le presenze nella frazione arriva a seicento persone con un picco ad agosto in occasione della celebrazione della festa dell’Assunta. La nostra comunità parrocchiale è molto attiva, si adopera con attenzione verso le persone e con impegno nel mantenimento della chiesa e degli immobili di proprietà della parrocchia. Dal 1970 ad oggi sono stati relizzati diversi interventi come il rifacimento degli interni (pavimenti, riscaldamenti, tinteggiatura) ed esterni (campanile, tetto ecc.). Interventi hanno riguardato anche l’oratorio nuovo o Casa del giovane, ristrutturandone i locali seminterrati da utilizzare come sala di ritrovo polivalente. E’ ora prevista la ristrutturazione della sacrestia in quanto presenta una situazione critica sotto l’aspetto statico. La comunità parrocchiale è molto grata al Vescovo Diego Coletti per aver assicurato le funzioni religiose e per aver nominato don Alessio Bellotti parroco e nostra guida spirituale che non solo ci onora costantemente della sua presenza, nonostante abbia già tanti impegni, ma svolge il proprio mandato, valorizzando e ponendo l’accento su quelle tradizioni di cui spesso ci si dimentica. Noi quindi come comunità religiosa, ci sentiamo non solo fortunati ma ricchi, di poter beneficiare di questa situazione, ritenendola indispensabile, soprattutto in questo particolare momento dove senza il sostegno ed il conforto religioso è difficile conservare quei valori cristiani a cui siamo legati per cultura e in cui crediamo fortemente. Diocesi Di como Visita Pastorale Vita diocesana La parrocchia di San Martino in Val Masino Compratono del Paese è San Benedetto le cui reliquie vennero portate in Valtellina da don Pietro Cotta, nativo del Paese, ma vissuto a Roma alla fine del ‘600 Gli ultimi passi ■ In Bassa Valle Il Vescovo conclude la visita alla zona pastorale, ma già si guarda al futuro. Diocesi Di como Visita Pastorale Con l’incontro delle comunità della Val Masino si conclude la visita pastorale del Vescovo, Diego Coletti, alla zona pastorale Bassa Valtellina. Si tratta della quinta zona visitata dopo la Valle d’Intelvi, Valtellina Superiore, Prealpi, Tremezzina e Lario. La visita pastorale riprenderà il prossimo inverno dalle Valli Varesine. S an Martino è una frazione situata a 920 metri di altitudine: la più alta del Comune di Val Masino ed è una delle più antiche della valle. Lo sviluppo dell’abitato è stato favorito dalla confluenza della Valle dei Bagni, a nordovest e della Valle di Mello, a nord-est. Le prime notizie riguardanti San Martino risalgono al XV secolo, alla prima costruzione della chiesa intitolata al Santo di Tour. Risale allo stesso secolo anche il primo documento che testimonia le prime iniziative per utilizzare la sorgente di acqua termale. Successivamente nacque il toponimo della Valle dei Bagni. La Valle di Mello deve il suo nome dalla proprietà, dei Mellesi, da fondo valle con vasti pascoli e boschi e di parte degli alpeggi in alta quota. L’abitato di Mello è molto lontano dalla valle omonima; esso è uno dei centri della Costiera dei Cèch le cui comunità, ancora oggi, sono proprietarie di numerosi alpeggi in queste valli. Come tutta la Valtellina anche San Martino di Val Masino, allora, faceva già parte della Diocesi di Como. Le parrocchie erano sorte nelle località d’importanza, ma i sacerdoti non dimenticavano nemmeno le piccole frazioni sparse in posti scomodi e abitate solo nel periodo favorevole per pascoli e falciature. Risulta, per esempio, che, ancora nel XV secolo, il parroco di Caspano inviava ai Bagni del Masino un suo cappellano per le funzioni religiose nei mesi estivi di frequentazione dei Bagni termali. In alcuni documenti con I BAGNI DEL MASINO (FOTO MASSIMO DEI CAS) Già nel XV secolo in località San Martino era conosciuta e utilizzata una sorgente di acqua termale. Successivamente nacque, infatti, il toponimo della Valle dei Bagni a cura della Comunità parrocchiale Sabato, 18 giugno 2011 13 gli elenchi degli abitanti in grado di versare le primizie, si intravedono tra i nomi anche persone di San Martino. Essi versavano le loro quote prima alla parrocchia di Caspano e inseguito a quella di Mello. Una data importante è quella della Visita Pastorale diocesana del vescovo Ninguarda nel 1589. Negli atti della Visita Pastorale si trovano due note che dicono: “Sotto la parrocchia di Mello e tra la sua comunità è compreso S. Martino con cinquanta famiglie e con le vicine terme delle quali si tratterrà più avanti dopo il paese di Caspano”. Nella seconda si legge: “Due miglia oltre Taeggio in una frazione con venticinque famiglie, tutte cattoliche, c’è la chiesa di S. Martino che dà il nome alla frazione”. La differenza del numero delle famiglie tra le due note, è dovuta, probabilmente, alla somma di tutte le famiglie della totale Val Masino. Merita sottolineare l’indicazione, tutte cattoliche, delle famiglie di San Martino, mentre quasi in tutte le altre frazioni della zona abitavano famiglie protestanti. Nel 1624 in una Visita Pastorale il Vescovo Carcano annotò che a San Martino svolgeva la sua missione un sacerdote cappellano. Nel 1643 venne nominato primo viceparroco stabile don Carlo Cometti di Brienne. Con l’istituzione della parrocchia di San Martino, nel 1776, con la presenza stabile, autonoma e assidua del parroco, l’assistenza religiosa diventò più ordinata ed efficace. Un altro Sacerdote nativo di San Martino, ma vissuto a Roma con i suoi famigliari, fu don Pietro Cotta. La sua attività sacerdotale a Roma fu sicuramente molto positiva se ottenne la donazione delle reliquie del martire San Benedetto, che vennero portate a San Martino. E’ probabile che don Cotta, a Roma, venne conosciuto da Papa Innocento XI (Benedetto Odescalchi nativo di Como). Il trasporto del Martire venne compiuto nel 1678. I documenti e i sigilli per il trasporto seguirono la salma che venne portata in Curia a Como per confermare la certezza delle reliquie. Da allora San Benedetto divenne compatrono del paese con San Martino. I san martinesi, stabili a San Martino, con gli emigrati a Roma e altrove, tennero sempre ben curata l’antica chiesa intervenendo con restauri, riparazioni e decorazioni. In particolare migliorarono l’organo (rifatto nel 1839), restaurarono la casa parrocchiale (1903), costruirono l’altare di San Giuseppe (1903), l’altare della Madonna (1907), sostituirono la balaustra (1907) costruirono la casa dell’asilo (1914), cambiarono le campane (nel 1926), restaurarono l’oratorio dei confratelli, intitolato a San Filippo Neri (1928), rifecero la vetrata sopra il presbiterio (1929). La chiesetta dei Bagni, collegata con la parrocchia di San Martino, fu costruita nel 1641. Nel 1701 venne distrutta dalla valanga, rimase solo la facciata murale. La ricostruzione, con urgenza, degli impianti termali, pure distrutti, tenne conto delle esigenze di un ambiente adatto anche per le attività religiose. Solo nel 1883 venne restaurata la chiesetta, utilizzando la facciata che si era salvata. Può essere utile ricordare che nei primi anni dell’Ottocento vennero iniziate la fondazione e l’attività delle confraternite maschile e femminile della parrocchia. Fu poi importante, nel 1910, l’inizio dell’asilo infantile, affidato alle suore del Cottolengo. Nel 1914 venne completata la costruzione dell’asilo nuovo e l’ abitazione delle suore. Le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI nell’Angelus della solennità di Pentecoste Dallo Spirito Santo un soffio di pace È ai martiri del nazismo che Benedetto XVI affida la causa della pace nel mondo; è a coloro che “hanno dato la vita nel nome di Cristo nei lager nazisti” che consegna la speranza di un dialogo possibile in giorni segnati ancora da violenti conflitti nell’area mediterranea e non solo. Nella domenica di Pentecoste – il vento che non lascia dormire la polvere, scriveva padre Davide Maria Turoldo – papa Benedetto lancia un nuovo appello di pace, unito a un’altra severa condanna degli orrori hitleriani. Lo spunto, la beatificazione a Dresda, in Germania, lunedì 13 giugno, di Alojs Andritzki, “sacerdote e martire, ucciso dai nazionalsocialisti nel 1943, all’età di 28 anni”. Il nuovo beato era stato arrestato nel 1941 per attività contro il regime e internato nel campo di Dachau. “Eroico testimone della fede – ha detto il Papa al Regina Cæli – che si aggiunge alla schiera di quanti hanno dato la vita nel nome di Cristo nei campi di concentramento”. Ed è a lui e all’intercessione dei tanti che hanno sacrificato la vita per non rinnegare la propria fede, che Benedetto XVI affida la causa della pace nel mondo. “Possa lo Spirito Santo – è stato l’auspicio di papa Ratzinger – ispirare coraggiosi propositi di pace e sostenere l’impegno di portarli avanti”, affinché “il dialogo prevalga sulle armi e il rispetto della dignità dell’uomo superi gli interessi di parte”. La festa di Pentecoste conclude il tempo liturgico della Pasqua e ricorda l’effusione dello Spirito Santo sugli apostoli riuniti con Maria e altri discepoli; festa che è stata definita dal Papa il “battesimo della Chiesa”. Occasione per esaltare i temi del dialogo e della pace. Il soffio dello Spirito Santo “riempie l’universo, genera la fede, trascina alla verità, predispone all’unità tra i popoli”, ha affermato il Papa. Di qui l’auspicio che lo Spirito, che è vincolo di comunione, “raddrizzi i cuori deviati dall’egoismo e aiuti la famiglia umana a riscoprire e custodire con vigilanza la sua fondamentale unità”. Ancora, “proviene da Dio come soffio della sua bocca e ha il potere di santificare, abolire le divisioni, dissolvere la confusione dovuta al peccato”. (Agenzia Sir) ComoCronaca 14 Sabato, 18 giugno 2011 Dieci anni di vita. I primi passi presso la Comunità Annunciata, dei padri Somaschi U na promessa che dura da dieci anni. Anzi, una “Prom.e.S.S.A.”. Dietro questo acronimo si cela il significato di un impegno e di una sfida lanciata due lustri fa all’interno della Comunità Annunciata di Como, gestita dai padri Somaschi. “Prom.e.S.S.A.” significa Promozione e Sostegno Sensibilizzazione Affidi. Ma anche, e soprattutto, l’assunzione di un impegno, concreto, tangibile di accoglienza. Una… promessa appunto Una cerimonia sobria, semplice, intensa, com’è nello stile di chi “vive” lo spirito di questa associazione, ne ha salutato, lo scorso 12 giugno, presso la Comunità Annunciata dei padri Somaschi, il decennale. Un’occasione di festa tra amici per ripercorrere il senso di una scelta d’affido. Un cammino formalizzatosi nel giugno del 2001, con la costituzione dell’associazione, ma che in realtà ha radici ancora più lontane. L’associazione “Prom.e.S.S.A.” nasce, infatti, nel 1997 attorno alla proposta di padre Luigi Bassetto, somasco, allora direttore della Comunità Educativa L’esperienza di un gruppo di famiglie aperte all’accoglienza Annunciata, di comprendere in modo più approfondito gli aspetti dell’affido. «In linea con lo spirito dei Somaschi - ci spiega padre Paolo Diral, attuale direttore della Comunità Annunciata, ed egli stesso tra i fondatori dell’associazione – che, oltre all’impegno del bene si sforzano di leggere la realtà del momento, prospettandone sviluppi futuri, sul finire degli anni ’90 ci interrogammo sull’opportunità di offrire ad alcuni ragazzi ospiti della nostra Comunità la possibilità di vivere una dimensione nuova di famiglia. Decidemmo così di appoggiarci alla rete amicale di nuclei familiari che, nel tempo si era avvicinata a noi. Tante coppie e famiglie, sensibili al tema dell’accoglienza, alle quali iniziammo a proporre di ospitare, all’inizio durante il periodo Perché L’affido? Il senso di una scelta di famiglia Una “Prom.e.S.S.A.” d’affido estivo, qualche ragazzo della Comunità. Furono questi i primi passi di una collaborazione stretta che permise di offrire un prezioso appoggio ad ragazzi che non avevano nessuno da cui tornare nel fine settimana. Da queste prime esperienze maturò, in alcune famiglie, il desiderio di fare qualcosa in più sul fronte dell’accoglienza. Grazie a padre Bassetto ed alle conoscenze di cui disponeva (l’associazione “Alle querce di Mamre”, i gruppi familiari della parrocchia) si avviò così un percorso di riflessione sulle tematiche dell’affido. A prendervi parte furono, inizialmente, le famiglie che avevano già iniziato ad accogliere in casa ragazzi della Comunità, ma anche altre semplicemente interessate al tema. Pian piano, nel tempo, si sono avvicinate altre famiglie che avevano già compiuto scelte d’affido, anche esterne alla comunità, spinte dal bisogno di aggregarsi e di cercare un luogo di confronto e condivisione. Ed ecco che il respiro dell’associazione è andato, così crescendo, radicandosi e ramificandosi con maggiore forza e offrendosi a supporto del territorio stesso e dei suoi P erché l’affido? Non può esserci una sola risposta a dare ragione di questa scelta. Così alcune delle coppie legate all’associazione Promessa hanno voluto condividere il senso dei passi compiuti. “L’affido: una strada impegnativa e difficoltosa con momenti tempestosi ed altri sereni. L’affetto, la condivisione e l’aiuto degli amici del gruppo “Prom. es.s.a.” sono un luce nei momenti bui del cammino”. bisogni». Il cammino iniziato nel ’97 vede, dunque, nel tempo l’avvicinarsi e l’aggregarsi di nuove coppie in una crescita formativa ed esperienziale. La costituzione ufficiale in associazione avviene il 13 giugno 2001. Soci fondatori sono: padre Luigi Bassetto (oggi parroco a S. Maria Maggiore, Treviso), Giovanni Giambattista (attuale presidente), Milena Sampietro (Associazione “Alle Querce di Mamre”); Marco Comolli, Luisa Clerici, Lucia Ostinelli, Pierangelo Noseda (oggi all’associazione Radici e Ali di Fino Mornasco), Fabio Magatti e Isabella Riva. Tra i primi passi della neonata associazione il fattivo contributo alla realizzazione del convegno “Crescere fuori dalla propria famiglia” svoltosi nel febbraio 2002 e promosso dal Coordinamento comasco delle realtà di accoglienza per minori. L’ultima iniziativa, in ordine di tempo, di cui si è resa promotrice, unitamente ad altre realtà del territorio, è “Sfidaffido”, il corso di formazione sull’affidamento familiare che ha preso il via lo scorso 2 maggio e si concluderà il 26 settembre. «Gli obiettivi dell’associazione ““Aprendoci all’affido ci siamo accorti che era un percorso da non intraprendere da soli, con l’associazione ‘Promessa’ siamo cresciuti su questa strada e abbiamo potuto allargare la nostra disponibilità ed esperienza”. “Nell’associazione ‘Promessa’ abbiamo trovato il filo conduttore della nostra scelta d’affido. Uno spazio caldo di senso, di condivisione, di ricerca, di sfogo, da cui attingere forza per ripartire. Sempre”. “Ogni promessa è debito, recitava un ■ Cifre, risultati, progetti, persone Le tappe di un intenso decennio E cco i numeri di questo decennio dell’associazione “Promessa”. - 40 le coppie complessivamente “passate” dall’associazione; - 22 le coppie attualmente presenti , oltre a Padre Luigi Bassetto e a Padre Paolo Diral; - di queste: 12 coppie operanti attivamente oltre a Padre Paolo mentre 10 coppie oltre a Padre Luigi ricevono notizie e informazioni della vita associativa nonché le proposte formative e le iniziative poste in essere dalla stessa; - nell’associazione si sono conclusi 18 affidi mentre 8 sono attualmente in corso e 1 è in fase di abbinamento; - l’associazione ha vissuto 10 ritiri formativi e di condivisione di due giorni cadauno; - le partecipazioni maggiormente significative a eventi e percorsi in questi anni sono state le seguenti: 1) costruzione comune di un workshop sulla tematica dei rapporti tra servizi/ famiglia affidataria/rete di famiglie tenuto poi nell’ambito del Convegno “Vivere fuori dalla propria famiglia” organizzato dall’allora costituendo Coordinamento Comasco delle realtà di accoglienza per minori e tenuto al Teatro Sociale di Como in data 08.02.2002 - 2) partecipazione al tavolo area minorifamiglia del distretto di Como per la costruzione dei Piani di Zona triennali a partire dal 24.09.2002 - 3) progetto “Dammi una mano a dare la mano” finanziato con un bando della Fondazione Provinciale Comasca nell’anno 2005 - 4) campagna di sensibilizzazione dal titolo “Casa mia, casa nostra” con altri soggetti del territorio coordinati dal Servizio Distrettuale Affidi Como e conclusasi al Liceo Volta di Como nel 2008 - 5) percorso di formazione e sensibilizzazione dal titolo “Crescere con...”sul territorio della Tremezzina in collaborazione con Casa Famiglia “La Tartaruga” e la Cooperativa Azalea per mezzo di un finanziamento con un bando della Fondazione Cariplo nell’anno 2009 - 6) partecipazione al progetto triennale Sfidaffido con altri soggetti del territorio con capofila il Servizio Distrettuale Affidi Como e il Comune di Como per mezzo di un finanziamento con bando della Fondazione Cariplo anno 2010 - 7) partecipazione alle ultime due edizioni de “L’isola che c’è”; - nell’anno 2004 viene approvata la Carta dei Servizi dell’Associazione; - nell’anno 2008 l’associazione contribuisce alla pubblicazione del libro “Ti affido la mia storia” attraverso il Coordinamento Comasco delle realtà di accoglienza per minori fornendo un proprio contributo con la storia dal titolo “L’altro diario”; - l’esperienza del gruppo di auto aiuto viene inserita in una tesi di laurea in psicologia; - l’associazione viene collocata in una ricerca curata dalla dott.ssa Manuela Tomisich sulle realtà innovative di accoglienza. “Promessa” – spiega Giovanni Giambattista, il suo attuale presidente – sono quelli di essere un tempo e uno spazio di conoscenza, di sostegno e di scambio di esperienze con chiunque: famiglie, associazioni, persone interessate all’ avventura dell’affido per essere segno nella società di una cultura di vita dentro la fragilità e la debolezza. Il nostro punto di forza è la rete di famiglie che ci è di sostegno e collaborazione per le dinamiche che l’affido solleva sia all’interno della famiglia affidataria che nelle relazioni con l’esterno, prima di tutto con i servizi invianti e le famiglie d’origine. Che cosa facciamo? Ci premuriamo di offrire uno spazio di auto aiuto, per un utile confronto su problematiche concrete che si incontrano nell’esperienza di affido o di accoglienza; offriamo un accompagnamento, con l’ausilio di esperti, per le famiglie che hanno già avviato o stanno avviando un’esperienza di affido; assicuriamo la promozione di una formazione specifica sulla normativa e sugli aspetti psicologici dell’affido. Curiamo anche gli aspetti della sensibilizzazione mediante la partecipazione attiva a convegni e giornate di studio in collaborazione con altre associazioni, oltre a fornire collaborazione e appoggio ad alcune comunità di accoglienza per minori presenti sul territorio, dando disponibilità di riferimento e di sostegno». «La realtà dell’affido – spiega padre Luigi Bassetto – si qualifica perché a monte di esso vi è la presenza di un dono. In fondo occorre fare esperienza di un amore ricevuto perche si possa sperimentare la capacità di amare. L’affido nasce dunque dalla forza di un bene ricevuto che si trasforma e si tramuta in un dono offerto. Si tratta di un servizio raffinato, un’esperienza delicata che si inserisce all’interno di una notevole complessità di relazioni. E proprio in virtù della sua raffinatezza è un’esperienza che non si può portare avanti da soli. Da qui l’importanza di un’associazione come “Promessa” che fa proprio della relazione uno dei suoi punti di forza». Una “Prom.e.S.S.A.” che si rinnova, ogni giorno. pagina a cura di MARCO GATTI vecchio adagio... Ci siamo promessi amore eterno, abbiamo promesso di crescere, educare e mantenere i figli a noi donati perché possano vedere compiuto il progetto che hanno iscritto dentro di loro sin dalla nascita, ci siamo sentiti debitori dei doni ricevuti e abbiamo aperto il cuore e la famiglia per tentare di accompagnare altri per un tratto sofferente della loro vita nella convinzione che anche per loro c’è una promessa di bene che verrà svelata quando a noi non è dato sapere”. NUMERI ■ Affidi Molti i minori che chiedono una famiglia I dati provinciali 2007 dei minori in affidamento erano i seguenti: 148 in affidamento familiare (di cui 26% intrafamiliare e 74% extafamiliare) e 175 in comunità educativa. I dati del Coordinamento Comasco realtà di accoglienza per minori per l’anno 2009 erano di 251 minori accolti di cui 138 in comunità minori, 55 in comunità mamma/bambino, 26 in affido familiare e 32 in comunità familiari. I dati del distretto di Como per l’anno 2010 parlavano di 108 minori in affidamento di cui 56 in affidamento familiare (12 intrafamiliare e 44 extrafamiliare) e 52 in comunità (di cui 38 in comunità minori e 14 in comunità mamma/bambino). ComoCronaca ti Traspor Novità accompagnate dalle solite polemiche. Intanto il ritardo medio dei convogli è attestato sui 10 minuti Treni: orario estivo e... prossimi aumenti D omenica 12 giugno è entrato in vigore il nuovo orario estivo dei treni per la Regione Lombardia. Una presentazione, come ormai accade da qualche anno, accompagnata da malumori e polemiche anche perché l’estate 2011 sarà caratterizzata, a partire dal 1° agosto, da un nuovo rincaro nei tagliandi fissato nella misura del 10% e che va ad aggiungersi all’incremento entrato in vigore lo scorso 11 febbraio. «Noi puntiamo sul trasporto pubblico locale, anche in un momento difficile e di risorse scarse – ha sottolineato l’assessore regionale alle infrastrutture Notizie flash ■ Escrivà Celebrazione eucaristica in S. Fedele Lunedì 20 giugno, alle ore 18.45, presso la Basilica di S. Fedele, a Como, mons. Diego Coletti, vescovo di Como, presiederà una celebrazione eucaristica in ricordo di san Josemaria Escrivà, fondatore dell’Opus Dei. ■ Classi Riconoscimento di “Como nel mondo” La Classe 1944 (“i Cadregatt”) premia, venerdì 17 giugno, a Villa Gallia, alle ore 17.30, i fratelli Briccola (Mariangela, Roberto, Beatrice, Giovanni, Attilio e Pietro) conferendo loro il riconoscimento di “Como nel mondo”, premio, ormai giunto alla XVIII edizione, istituito dalla Classe ‘44 e destinato a persone che per vari meriti - imprenditoriali, scientifici, culturali, sportivi o altro - hanno contribuito alla divulgazione del nome della città di Como nel mondo intero. A ricevere il riconoscimento, nel 2010, furono i fratelli Verga. Dal 1° di agosto scatterà un nuovo rincaro nei biglietti fissato nella misura del 10% e mobilità, Raffaele Cattaneo - Ma nonostante il taglio delle risorse non ci sono ripercussioni sul servizio: anzi, con il nuovo orario estivo dal 12 giugno ci saranno 70 corse in più, il prolungamento di altre 64 e la velocizzazione di 33. Anche per il cambio orario di giugno, come è avvenuto per quello di dicembre possiamo dare notizie positive ai pendolari lombardi: nonostante la riduzione delle risorse, Regione Lombardia non ha tagliato alcun servizio, ma ha voluto proseguire nel percorso di potenziamento, nell’introduzione di nuove corse e nel perfezionamento dell’orario. Un impegno che, dal 3 agosto 2009 Sabato, 18 giugno 2011 15 ■ Provincia Mezzi pubblici e riduzioni: bando con la nascita di Tln, in meno di due anni, ci ha consentito di attivare 443 nuove corse. Un impegno concreto per aumentare le opportunità per i nostri viaggiatori». Statistiche alla mano non è, però, che i treni viaggino meglio: il ritardo medio, infatti, è superiore ai 10 minuti e ultimamente sono emersi non pochi problemi sulla tratta che maggiormente interessa i comaschi, ovvero la linea FNM ComoSaronno-Milano (soltanto qualche settimana fa si sono registrati pesanti ritardi e cancellazione di corse per problemi alla linea tra le stazioni di Como Lago e Fino Mornasco, mentre nello scorso inverno è scattato addirittura il bonus sconto per gli abbonati in quanto la tratta non ha rispettato gli indici di affidabilità). Invece secondo l’Amministrazione regionale la percentuale di ritardo del 4,08% del primo quadrimestre 2010 avrebbe dovuto attestarsi al 4,03%. In Regione si è invece parlato di un miglioramento del 3,7%. Di questo non è apparso convinto il consigliere comasco Luca Gaffuri (PD): “Sono state presentate alcune migliorie sulla linea Milano-Asso a partire da settembre, che vanta molti problemi di puntualità, mentre da dicembre il capolinea della corsa tra Bellinzona e Como sarà portato alla stazione di San Giovanni e non più ad Albate. In questo modo sfuma la possibilità di valorizzare le numerose corse della linea, con cadenzamento ogni mezz’ora nelle ore di punta, per realizzare una navetta d’attraversamento nordsud del territorio di Como. Una linea che poteva essere di grande utilità. Invece va sottolineato che, dal 1° agosto, il rincaro totale delle tariffe avrà raggiunto +25%». Su questo punto la risposta di Cattaneo è che «La seconda tranche di aumenti è dolorosa ma necessaria: non aumentiamo per sadismo, ma perché vogliamo continuare ad investire sul trasporto pubblico». luigi clerici Sta per scadere il bando promosso dall’assessorato ai Servizi sociali della Provincia di Como che dimezza il costo dell’abbonamento ai mezzi pubblici (nel primo semestre del 2011) per le famiglie con figli che frequentano le scuole superiori. I requisiti per poter fare richiesta sono l’iscrizione per l’anno scolastico 2010-2011 e la presentazione dell’Isee (indicatore della situazione economica) del nucleo familiare che non dovrà essere superiore ai 18mila euro. La domanda di ammissione deve pervenire alla Provincia entro il 20 giugno 2011 ed è fondamentale conservare i tagliandi degli abbonamenti acquistati. Chi non fosse ancora in possesso del certificato Isee sui redditi del 2010, potrà farlo pervenire agli uffici successivamente, con termine ultimo fissato per il 1° agosto 2011. Per maggiori informazioni telefonare allo 031-230343 oppure allo 031-230451 o scrivere all’indirizzo [email protected]. Concorso fotografico promosso dal Consorzio del Parco Tutti fotografi sulle sponde del Lura Il Consorzio Parco del Lura promuove la prima edizione del Concorso Fotografico “Parco del Lura” aperto a tutti, dilettanti e professionisti, Junior (fino ai 14 anni di età – classe 1997) e Senior (dai 15 anni– classe 1996). Il concorso è suddiviso in due categorie tematiche: ‘Natura del Parco’ raggruppa le immagini che rappresentano gli elementi naturali del Parco del Lura quali il torrente, la fauna, la flora, il paesaggio; ‘Sport nel Parco’ riguarda invece fotografie dedicate alle attività sportive praticate nell’area protetta quali ciclismo, corsa campestre, trekking, passeggiate a cavallo. Ciascun concorrente potrà partecipare con due fotografie per ogni categoria. Le foto, in formato digitale (jpeg o tiff, con risoluzione minima 300 dpi, a colori o in bianco e nero) dovranno essere masterizzate su un cd e consegnate a mano o inviate a mezzo posta entro il 15 settembre a Consorzio Parco del Lura, via IV Novembre 9/a, Caslino al Piano, 22071 Cadorago (Como). Tutte le foto presentate dovranno essere scattate nel Parco del Lura e saranno esaminate da una giuria composta da Giuseppe Cairoli, Presidente del Parco; Francesco Occhiuto, Direttore del Parco; Carlo Galliani, fotografo naturalista; Sergio Canobbio, membro del Consiglio d’Amministrazione del Parco; e Alessandro Monti, esperto naturalista. Le fotografie saranno valutate in base all’attinenza al tema e alla qualità artistica. Per ogni categoria saranno premiate le prime tre di ciascun tema. Le premiazioni avverranno entro il 31 ottobre. Per il tema ‘Natura del Parco’ al primo classificato Junior: Macchina fotografica digitale, al secondo abbonamento a rivista di carattere ambientale, al terzo Kit natura. Per il primo classificato Senior cavalletto professionale, al secondo abbonamento a rivista di carattere ambientale, al terzo Kit Parco del Lura. Per il tema ‘Sport nel Parco’ al primo classificato Junior bicicletta junior, al secondo buono semestrale per noleggio bici, al terzo Kit Velu. Al primo classificato Senior una bicicletta senior, al secondo buono acquisto da 50 euro, al terzo Kit Velu. Il regolamento e il modulo di iscrizione sono disponibili sul sito internet: www. parcolura.it (l.cl.) ComoCronaca 16 Sabato, 18 giugno 2011 Movida Il sindaco Bruni ha firmato, nei giorni scorsi, l’ordinanza. Dura la posizione degli esercenti dei locali Bar: i nuovi orari, e la polemica non si ferma U n colpo al cerchio ed uno alla botte. Almeno questo nelle intenzioni. Nel pomeriggio di lunedì scorso il sindaco di Como Stefano Bruni ha firmato l’ordinanza per la disciplina dell’orario degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e dei locali di pubblico spettacolo. Il provvedimento è arrivato all’indomani del via libera dal gruppo di maggioranza, pur con qualche dissidio al suo interno, a cui era stato sottoposto nei giorni scorsi. previa richiesta al Comune, alle medesime condizioni di quanto indicato sopra per gli altri locali. ¯La linea adottata dall’Amministrazione – il commento del primo cittadino - è stata centrata sulla necessità di trovare una mediazione, un punto di equilibrio tra le richieste degli esercenti e quelle dei residenti. Il provvedimento assunto non impone eccessive restrizioni alle attività del centro storico e nello stesso tempo accoglie la disponibilità a mediare dei residenti. Nessuno mette in discussione l’importante ruolo economico e sociale svolto da bar e ristoranti rispetto allo sviluppo turistico e all’animazione della città e del territorio, ma bisogna garantire anche ai residenti il diritto al riposo, in particolare all’interno della città murata dove i livelli di rumorosità Le nuove disposizioni stabiliscono la chiusura all’una il venerdì e il sabato e a mezzanotte durante la settimana In buona sostanza l’ordinanza prevede che gli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, rientranti nell’area cittadina, possano determinare liberamente l’orario giornaliero di apertura e chiusura, nei giorni sia feriali, sia festivi, entro, però, specifici limiti. In particolare gli esercizi ubicati nelle zone più “delicate” (come il centro storico), o distanti meno di 100 m in linea d’aria da ospedali, case di cura, case di riposo e altri simili luoghi che richiedono un rigoroso rispetto della quiete, potranno aprire, il venerdì, il sabato e nelle altre giornate prefestive tra le ore 6.00 del giorno stesso e le ore 1.00 del giorno seguente; negli altri giorni della settimana tra le ore 6.00 e le ore 24.00 del medesimo giorno. La chiusura dei locali della città murata potrà essere posticipata alle 2.00 su richiesta al Comune da parte dell’esercente, a patto che questi presenti una relazione previsionale di impatto acustico e si impegni a non arrecare danno alcuno alla quiete pubblica. Per gli esercizi ubicati, invece, nelle altre zone l’orario di apertura potrà avvenire tra le ore 5.00 di ciascun giorno e le ore 2.00 del giorno seguente, in tutti i giorni della settimana. L’orario giornaliero di apertura può essere continuativo o comprendere uno o più intervalli di chiusura. È obbligo dell’esercente comunicare preventivamente al Comune l’orario adottato sia in caso di nuova apertura dell’esercizio che di sub I nuovi orari I nuovi orari indicati nell’ordinanza firmata dal sindaco Bruni lunedì scorso impongono l’obbligo di chiusura dei locali della città murata a mezzanotte da domenica a giovedì, ed alla 1 (con possibilità di eventuali deroghe) il venerdì e il sabato o in altre giornate prefestive. Per gli esercizi ubicati nelle altre zone cittadine meno “delicate” la chiusura potrà avvenire alle ore 2.00. ingresso o di trasferimento in altra sede. I titolari degli esercizi che, congiuntamente alla somministrazione di alimenti e bevande, effettuano anche attività di intrattenimento danzante o musicale potranno aprire tra le ore 7.00 e le ore 2.00 del giorno seguente, sia nei giorni feriali che nei giorni festivi. Per questi locali la chiusura potrà essere posticipata fino alle ore 4.00 legati a tali attività sono più rilevanti e frequenti». Il provvedimento dovrebbe entrare in vigore il 21 giugno e già si sono levate alte le voci di polemica in seno alla stessa maggioranza, con alcuni consiglieri dissidenti. Dura anche la posizione degli esercenti legati a Confcommercio che hanno contestato con fermezza l’ordinanza chiedendo un parere al Tribunale amministrativo regionale. Notizie flash ■ Iubilantes Viaggio del cuore in Romania L’Associazione Iubilantes cambia la meta del suo “viaggio del cuore”: non più la Siria, data la tragica situazione di quel paese, ma una straordinaria Romania, dove un ricchissimo patrimonio culturale, artistico e ambientale tutelato dall’UNESCO offrirà ai “viaggiatori del cuore” scenari indimenticabili. Per informazioni e programmi: Iubilantes, Via G. Ferrari 2, Como; tel. 031.279684; fax 031.2281470; e-mail iubilantes@ iubilantes.it; sito internet www. iubilantes.eu.. ■ S. Giuseppe Visita alla chiesa con Mondo Turistico L’Associazione Culturale “Mondo Turistico” organizza per sabato 25 giugno una visita guidata alla chiesa di S. Giuseppe a Como. L’appuntamento è fissato per le ore 15.00 davanti alla chiesa “vecchia” di S. Giuseppe, in via Valleggio (vicino alla sede dei Vigili del Fuoco). La chiesa “vecchia” di S. Giuseppe in Valleggio fu edificata tra la fine del ’400 e l’inizio del ’500 in un’area all’epoca completamente isolata. Poco conosciuta, è in realtà uno scrigno di interessanti tesori decorativi come gli affreschi dei Recchi nella volta, nell’abside e nelle cappelle laterali terminati entro gli anni ’30 del ’600 e le due bellissime Madonne con il Bambino sulla parete sinistra della navata, databili all’epoca della costruzione della chiesa. La chiesa “nuova” fu invece realizzata tra il 1964 e il 1967 e destò subito polemiche per la modernità dell’architettura. L’arredo interno è essenziale ed è arricchito solo da alcune opere dello scultore Eli Riva e dalle vetrate con le stazioni della Via Crucis. La quota di partecipazione è di 5 euro per i soci, di 6 euro per i non soci. Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie): Mondo Turistico, tel. 339.4163108; e-mail: mondoturistico@ virgilio.it. ■ La denuncia di Cgil, Cisl e Uil Sindacati contro la chiusura del laboratorio Arpa C gil, Cisl e Uil uniti contro la possibile chiusura del laboratorio Arpa di via Cadorna. Le tre sigle sindacali delle categorie della funzione pubblica, ovvero FP Cgil , CISL Fp e UIL Fpl, hanno inviato, nei giorni scorsi, una lettera all’attenzione del Consiglio e della Giunta comunali e provinciali per segnalare «con estrema preoccupazione» la decisione dell’Arpa Lombardia, l’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente, di procedere alla chiusura del laboratorio chimico di via Cadorna. Le rappresentanze sindacali hanno chiesto ai politici locali di impegnarsi «nelle sedi opportune al fine di evitare il depauperamento di un fondamentale presidio di igiene pubblica sul territorio». Il laboratorio chimico dell’Arpa si trova nell’edificio di via Cadorna 8, già sede del Pmip e prima del Laboratorio provinciale di igiene e profilassi. «L’intenzione della direzione dell’Arpa – spiegano i sindacati nella loro lettera indirizzata anche a sindaco e presidente della Provincia - è di concentrare tutta l’attività laboratoristica in due sole sedi, una nel milanese (si parla di Nerviano) e una a Brescia. Nel corso di trenta mesi le attività e il personale sarebbero gradualmente trasferiti e i laboratori attuali verrebbero dismessi. Il laboratorio di Como svolge da decenni controlli e analisi su acque potabili, scarichi, acque di fiume e di lago, terreni contaminati, stupefacenti, aria e fino a pochi anni fa acque minerali e alimenti, offrendo un servizio efficiente e tecnicamente qualificato agli enti pubblici (uffici territoriali del dipartimento comasco dell’Arpa, Asl, comuni, provincia, forze dell’ordine, autorità giudiziaria), nonostante l’inadeguata dotazione di personale e l’insufficiente aggiornamento delle attrezzature tecniche. La qualità del lavoro svolto è attestata anche dall’accreditamento ottenuto nel 2008 e mantenuto fino ad oggi, grazie a ingenti investimenti anche di carattere edilizio e soprattutto al grande impegno professionale dei lavoratori. Il personale in servizio nel laboratorio di Como, dotato di esperienza maturata in decenni di lavoro scientifico, è prevalentemente femminile e non più giovane per il sistematico blocco del turnover, e pertanto non sarebbe facilmente disponibile a trasferirsi in una diversa sede a 40 chilometri di distanza: in questo modo si rischia di disperdere professionalità speciali- stiche già acquisite e di dover assumere altro personale per le nuove sedi. Inoltre si interromperebbero i legami e gli scambi di utili informazioni tra operatori di laboratorio e addetti alle attività di controllo e si spenderebbero ingenti risorse per il trasporto refrigerato su strada di tutti i campioni dall’intero territorio provinciale alla nuova sede». Le organizzazioni sindacali chiedono per tanto «ai consiglieri regionali eletti nel territorio comasco, alle giunte comunali, alla giunta provinciale e a tutti i consiglieri comunali e provinciali di riportare nelle sedi opportune le preoccupazioni dei lavoratori, dei consumatori, della cittadinanza e delle istituzioni locali per il progetto della direzione dell’Arpa e chiedono che ogni riorganizzazione e riqualificazione delle strutture tecnico – scientifiche degli enti pubblici, e nel caso particolare dei laboratori chimici dell’Arpa, salvaguardi i diritti dei lavoratori, le professionalità acquisite, le esigenze territoriali e i livelli di servizio fino ad oggi garantiti alla collettività; chiedono in particolare che non venga soppressa ma adeguata ed eventualmente potenziata, anche come riferimento sovraprovinciale, la sede del laboratorio Arpa di Como». ComoCronaca Progetto Indico. Partner Van De Sfroos Musica in curiera per la provincia G iovani band sul palco di un ex bus di linea. Una curiera riadattata, su un mezzo in servizio fino al dicembre scorso, ospita da qualche giorno, giovani gruppi musicali che gireranno per la provincia di Como. Dotato di tutti gli impianti professionali per luci, audio, video il mezzo è stato predisposto e adattato dai ragazzi della scuola per meccanici dell’istituto Leonardo Da Vinci. Il mezzo era infatti stato consegnato alla scuola nel gennaio scorso per la progettazione e l’avvio dei lavori di adattamento necessari. Partner e promotore del progetto, manco a dirlo, è stato Davide Van De Sfroos (che sull’argomento ha anche scritto una canzone). L’idea ha trovato concreta realizzazione nell’ambito di “Indico”, il progetto sul protagonismo giovanile finanziato dal ministero della Gioventù. “Un gioiello tecnologico che è andato oltre le mie più rosee aspettative”, ha detto lo scorsa settimana lo stesso Van de Sfroos presente all’inaugurazione del mezzo a Como nella sede di ASF, la società di pubblico trasporto partner del progetto che ha messo a disposizione del Comune di Como il bus. “Avete fatto l’impossibile – ha aggiunto il cantautore folk da sopra la Curiera rivolgendosi ai ragazzi della Leonardo Da Vinci- Mi aspettavo un catorcio naif, bello sì, ma poco più che folklore, oggi vedo un mezzo capace di alte prestazioni in grado di ospitare non solo band emergenti. E’ un altro sogno che diventa realtà”. La Curiera rappresenta il naturale sviluppo del precedente progetto, sempre finanziato dal ministero, “Musica In rete”, che ha consentito al Comune di Como di aprire e gestire una sala dentro l’ex ospedale psichiatrico di Como. Uno spazio dotato di due cabine, una sala registrazione (finanziata in parte dalle stesse band che vi suonano) e un grande salone polivalente, e che nel solo 2010 ha visto protagonisti oltre 1500 ragazzi, oltre alla sala multimediale gestita in collaborazione con il liceo classico A. Volta. Grazie anche a questa iniziativa con Indico è stata creata la MYTV coinvolgendo 30 ragazzi oggi protagonisti di una vera e propria redazione multimediale in grado di produrre format giovani per radio e tv. La Curiera è stata proposta per offrire ai ragazzi appassionati di musica un palcoscenico dal facile accesso ed alle realtà locali che vogliono organizzare eventi con un servizio chiavi in mano dai costi accessibili. Tutti gli operatori sono ragazzi sotto i 30 anni selezionati dal Comune sempre allo scopo di favorire il protagonismo giovanile. “Si tratta di un totem contro la noia e la dispersione di passione ed entusiasmo – ha concluso Van de Sfroos – Salire su questo palco a suonare per molti ragazzi sarà il modo migliore per far diventare positiva una energia che rischia di essere contro qualcosa o peggio autodistruttiva”. “Un modo per divertirsi e diventare veri protagonisti – ha fatto eco l’assessore alle Politiche Giovanili, Maurizio Faverio – Como deve avere attenzione seria per i suoi giovani creando opportunità e spazi positivi e questo è un altro obiettivo che viene raggiunto”. Il progetto IndiCo, vede come capofila il Comune di Como e svariati partner. In tutta Italia sono stati selezionati 138 progetti da altrettanti Comuni e Como si è posizionata al 12esimo posto assoluto ricevendo l’intera cifra richiesta per il progetto Indico, 150mila euro a cui il Comune ❚❚ Da sabato 18 giugno D Notizie flash ■ Volontari Il CSV e l ‘“Europe... Happy Hour” Il Centro Servizi per il Volontariato di Como, in collaborazione con l’Antenna Europe Direct della Regione Lombardia - sportello di Como, invita il 23 giugno alle ore 19.00 in via Coldi Lana 5, Como, a “Europe... Happy Hour” per offrire informazioni utili sul Servizio Volontario Europeo. Un’esperienza di mobilità internazionale rivolta ai giovani tra i 18 e i 30 anni che hanno voglia di svolgere un periodo di volontariato a medio e lungo termine in uno degli stati membri dell’Unione Europea. Il CSV di Como è ente di invio e accoglienza: supporta i giovani nella ricerca del proprio progetto, li segue a distanza nel corso dell’esperienza e li accompagna in ogni fase. Per info: tel. 031.301800 che ha unito Regione Lombardia, Provincia di Como, Comunità Montana Lario Intelvese, Comune, e altri enti ha permesso di racimolare i finanziamenti necessari per dare il via ai lavori in quanto la sola amministrazione comunale, unica proprietaria, non era in grado di provvedere singolarmente. La mobilitazione istituzionale ha consentito di reperire 900 mila euro che sono stati utilizzati per la revisione della funivia, lavori eseguiti dalla ditta “Augudio” di Leini (Torino) a partire dallo scorso dicembre. La parte più impegnativa dell’intervento ha riguardato la messa in sicurezza e il rifacimento dell’impianto elettrico, oltre che la di Como ha garantito altri 50mila euro. Van de Sfroos oltre ad essere padrino dell’intera iniziativa sarà anche direttore artistico di un grande festival internazionale di Rock’n Folk a conclusione del progetto che si terrà dal 27 al 29 ottobre di quest’anno proprio al Teatro Sociale. La Curiera della Musica sarà a disposizione previa prenotazione, per concerti ed eventi al costo base di 1.000 euro, iva esclusa che potrà aumentare a seconda della distanza dell’evento ( tariffazione a fascia chilometrica). Il costo sarà comprensivo di nolo del mezzo, assistenza di un tecnico per suono e montaggio e trasporto degli strumenti che dovranno essere forniti dai richiedenti. Per informazioni e prenotazioni 031-594260 – Roberto Montorfano-Lariosport Dove sarà I prossimi appuntamenti de la Curiera: • 2/7 Vasca Day - località Lazzago; • 9/7 Finale concorso “cerCOband on video” - centro città; • 16/7 Sagra del pesce per C.R.I. - località Albate; • 31/7 Festa di Volta - centro città; • 31/8 Sagra di Sant’Abbondio - centro città; • 28-29/10 Rock’n’Folk festival piazza Verdi, centro città; • Da definire “Com-on” - centro città; • 18/09 Festa regionale della famiglia Curiera Day-Piazzale Asf Tavernola. Notizie flash Funivia Argegno-Pigra si riparte opo le verifiche tecniche e i collaudi tutto è pronto: sabato 18 giugno ritornerà in funzione la funivia di Pigra, ferma dal 20 maggio dello scorso anno per lavori di manutenzione ordinaria obbligatoria per legge dopo vent’anni di servizio. Per i circa 280 residenti di Pigra si tratta di un grande evento tanto atteso dopo aver temuto lo smantellamento per mancanza di fondi. Inaugurata nel 1971 per tutti questi anni ha rappresentato un servizio essenziale ed irrinunciabile per l’intero paese visto che consente un rapido collegamento con Argegno, punto di interscambio per autobus e battelli della navigazione verso l’alto lago e Como. La grande mobilitazione Sabato, 18 giugno 2011 17 ■ Mostra Mondo turistico e la Belle époque sostituzione dei carrelli delle cabine. Il 18 giugno, quindi, taglio del nastro e ripresa dell’attività delle cabine della funivia da Argegno a Pigra e viceversa. La riapertura porterà con sé alcune variazioni alle tariffe che presentano aumenti nella misura del 10% rispetto all’ultimo anno di servizio: il biglietto ordinario di corsa semplice costerà 2,90 euro (3,90 euro per andata e ritorno; ridotto per bambini sotto i 12 anni d’età), l’abbonamento mensile ordinario 38 euro (per gli studenti 17,50 euro) e quello annuale 365,50 euro. Con il pagamento di un sovrapprezzo, sarà inoltre possibile portare in funicolare biciclette, animali o altri beni viaggianti. (l.cl.) ...hai l’ALCOLISMO in casa? ...VUOI saperne di più? ...hai bisogno di AIUTO? I GRUPPI FAMILIARI AL-ANON possono offrirti le informazioni che cerchi. 800-087897 L’Associazione Culturale “Mondo Turistico” organizza per venerdì 17 giugno una visita guidata alla Mostra “Boldini e la Belle époque”, allestita a Como presso Villa Olmo. L’appuntamento è per le ore 20.15 davanti all’ingresso della Villa. La mostra di quest’anno propone, oltre a Boldini, alcuni tra gli artisti che rappresentano in modo efficace quello straordinario periodo a cavallo fra Ottocento e Novecento denominato “Belle Epoque”, un mondo scintillante e fatuo, impregnato di ottimismo, teso verso il progresso e il futuro, attento alle innovazioni, ai riti della società borghese e ai dettami della moda. La quota di partecipazione è di 14 euro per i soci, di 15 euro per i non soci (ingresso incluso). Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie): Mondo Turistico, tel. 339.4163108; e-mail: [email protected]. ■ Mostra Un bel sogno, una bella storia al S. Anna é visitabile fino al 18 giugno, all’interno della hall dell’ospedale Sant’Anna di Como la mostra “Un bel sogno, una bella storia”, organizzata dalle Scuole Ospedaliere dei presidi di San Fermo e Cantù. Vi sono esposti disegni e scritti dei bambini ricoverati nei due ospedali dell’Azienda ospedaliera comasca, ma anche di piccoli di altre tre nazioni: il Senegal, grazie al lavoro svolto lì dall’associazione “Amici di Ornella”, il Congo e il Bangladesh, grazie all’associazione Progetto Sorriso nel Mondo. ComoCronaca 18 Sabato, 18 giugno 2011 ambiente Positivi i dati comunicati dall’Asl in riferimento alla qualità dei nostri laghi Acque pulite ■ Le località Ecco dove si potrà fare il bagno in sicurezza N Balneabilità: 46 le spiagge con acqua “eccellente” S tagione che arriva acqua che trovi. Com’è ormai consolidata prassi da diversi anni l’arrivo della stagione estiva coincide con l’intensificarsi dei controlli da parte dell’Asl sulle acque del nostro lago e con la pubblicazione degli elenchi delle aree definiti balneabili, in riferimento alle verifiche effettuate con continuità nel corso dell’ultimo triennio. Sulla base dei dati attualmente a disposizione dell’Asl risultano, per la stagione 2011, di qualità eccellente le acque di 46 spiagge, mentre di altre 5 sono definite di qualità buona. Ricordiamo che l’ASL della provincia di Como effettua l’attività di campionamento delle acque di balneazione durante tutto l’anno, in alcune zone, per il monitoraggio algale. Dal 1° aprile al 30 settembre i controlli si fanno più intensi, con campionamenti nelle località balneari, proposte dalle Amministrazioni comunali. Controlli che riguardano sia i fattori microbiologici sia quelli chimico-fisici, che verifiche “sul campo” attraverso ispezioni alle aree di balneazione, al fine di verificare l’assenza di eventuali situazioni anomale (trasparenza, schiume, corpi galleggianti). I risultati delle analisi possono anche modificare il giudizio di idoneità nel corso della stagione balneare. Per essere dichiarata balneabile, una spiaggia proposta dal Comune deve essere, come detto, prima controllata per tre stagioni balneari consecutive, e solo se i risultati sono favorevoli, viene codificata ufficialmente dalla Regione Lombardia e dal Ministero della Salute. Quindi nella successiva stagione balneare viene dichiarata idonea alla balneazione e, elemento assolutamente importante, costantemente monitorata. Quest’anno i controlli avvengono in 31 comuni dei laghi di Como, Montorfano, Segrino, Pusiano, Lugano, su 34 punti di prelievo che rappresentano 51 spiagge. Sono inoltre sottoposte a controllo conoscitivo - per l’eventuale inserimento per la prossima stagione nei punti ufficiali - le acque del Lario prospicienti il Comune di San Siro. I controlli sono effettuati attraverso l’ispezione visiva e con rilevazioni strumentali di temperatura dell’aria e dell’acqua, del pH, dell’ossigeno disciolto e delle condizioni di trasparenza. Viene effettuato il prelievo per le indagini microbiologiche con ricerca di enterococchi ed escherichia coli. In alcune località, come detto, viene eseguito anche il monitoraggio algale, indispensabile per conoscere l’eventuale presenza di cianobatteri, le cosiddette “Alghe tossiche”. Quindi i distretti dell’ASL comunicano i risultati ai sindaci per le informazioni ai cittadini, comprese le eventuali ordinanze di divieto di balneazione. Non vengono considerate temporaneamente idonee alla balneazione le acque delle spiagge che evidenziano situazioni di inquinamento o pericolo per la salute pubblica, con presenza di enterococchi superiori a 500 UFC/100 ml e/o escherichia coli superiori a 1000 UFC/100 ml, oppure con esito sfavorevole del monitoraggio algale (presenza di cianobatteri oltre 100.000.000 cellule/ litro o presenza di biotossine con valori superiori a 25 μg/litro). Trattandosi di bacini chiusi, particolari eventi atmosferici quali forti temporali, che immettono nelle acque notevoli quantità di detriti, possono repentinamente determinare variazioni delle condizioni di balneabilità. In questi casi i Comuni rendono noto il divieto di balneabilità indipendentemente dall’effettuazione delle analisi. Al fine di assicurare una migliore tutela della salute dei cittadini, anche per la stagione 2011 l’Asl fa sapere che sarà attiva una rete di rilevazione di eventi sanitari, che vede la collaborazione del Dipartimento di Prevenzione Medico dell’ASL con i medici di base, i pediatri di famiglia e le strutture di ricovero del territorio. Nello specifico verranno evidenziate eventuali correlazioni delle sintomatologie cliniche con l’attività balneare e quindi attivato, nel caso, un più stretto monitoraggio della qualità dell’acqua. Notizie flash ❚❚ Corsi Sociale: formazione per tecnici I l Teatro Sociale di Como – Aslico, in collaborazione con Fondazione Cariplo, organizza corsi di formazione per tecnici teatrali (macchinisti, elettricisti, sarti teatrali, attrezzisti, truccatori/parrucchieri), finalizzati all’inserimento nel proprio organico di figure specializzate. I corsi sono aperti a partecipanti di entrambi i sessi, di età compresa tra i 18 e i 28 anni. Gli interessati dovranno presentare domanda di ammissione in carta semplice, corredata da curriculum vitae, via e-mail all’indirizzo [email protected] oppure tramite raccomandata a: Teatro Sociale di Como – AsLiCo, Via Bellini, 3 - 22100 Como. La el dettaglio, per la stagione estiva 2011, è concessa idoneità alla balneazione, con acqua giudicata eccellente, per quanto riguarda il lago di Como, nelle località di: Argegno, fronte Lido; Bellagio, punta sparti vento; Bellagio, rivetto Bellagio; Consiglio di Rumo, camping Ideal; Consiglio di Rumo, Poncia; Domaso, camping Quiete e Letizia; Domaso, Località Poncione; Dongo, camping Miralago; Dongo, La Sciatera; Dongo, spiaggia Gera; Faggeto Lario, lido Riva; Gera Lario, Pontile; Gera Lario, spiaggia Cinque Case; Griante, lungolago Cadenabbia; Griante, Ponte Roncoroni; Laglio, Riva del Tenciù; Lezzeno, Bagnana; Menaggio, Fronte Lido; Menaggio, Nobiallo; Menaggio, S. Michele; Musso, S. Biagio; Nesso, Rosina; Ossuccio, Ospitaletto; Pianello del Lario, zona Bellera; Pianello Lario, campeggi Riva; Pianello Lario, località Foppa; Pianello Lario, zona Bellera; Sala Comacina, fronte molo; Sorico, campeggio Belvedere; Sorico, La Punta; Tremezzo, Parco Mayer; Tremezzo, Portezza; Tremezzo, torrente Bolvedro (Spiaggia Mila); Valbrona, camping Juanzito. Acqua buona, invece, per: Cremia, camping Aurora; Cremia, S. Vito; Gravedona, Serenella; Lenno, Campo; Lenno, Fronte Lido. Per quanto riguarda il lago di Segrino è reputata eccellente l’area del lido Segrino di Eupilio. Per il lago di Montorfano sempre eccellente l’acqua del lido di Montorfano. In riferimento al Ceresio tutte eccellenti le acque del lido di Campione d’Italia; della località Rescia, a Claino con Osteno; del lido Osteno di Claino con Osteno; del fronte campeggi di Porlezza; del lido di Porlezza; del parco S. Marco di Porlezza e dell’area S. Margherita crotti di Porlezza. Nel lago di Piano balneabile, con qualità eccellente, l’acqua di fronte ai campeggi di Carlazzo. Sul lago di Pusiano, infine, ottime le acque dinanzi al camping di Eupilio; del Lido di Moiana a Merone e dei Giardinio a lago di Pusiano. E per Bellagio, quest’anno, anche le “cinque vele” il riconoscimento più alto assegnato da Legambiente nella sua “Guida Blu”, edizioni Touring Club, presentata la scorsa settimana a Roma. ■ Pesca Dal 15 luglio sul lago via libera per gli agoni selezione avverrà tramite l ’a n a l i s i dei curricula pervenuti. Termine per la presentazione delle domande: macchinisti, elettricisti e truccatori – martedì 28 giugno 2011; sarti e attrezzisti – giovedì 30 giugno 2011. (In caso di spedizione farà fede la data del timbro postale). Gli idonei verranno contattati per i colloqui attitudinali che si terranno presso il Teatro Sociale di Como in via Bellini, 3 a Como. Per i selezionati, i corsi avranno luogo da settembre a dicembre 2011: ad una parte di preparazione teorica, si affiancherà la parte di formazione pratica. Al termine del percorso formativo verrà rilasciato un attestato di frequenza. Il corso è gratuito; è prevista però una tassa di iscrizione di euro 50. I Bandi sono scaricabili dal sito: www.teatrosocialecomo.it. Per informazioni: Teatro Sociale di Como – AsLiCo, Tel: 031.270171; e-mail: [email protected]. L’Ufficio “Gestione Ittica” della Provincia di Como comunica che dallo scorso mercoledì 15 giugno è stata ufficialmente aperta e resa praticabile nelle acque del Lago di Como la pesca all’agone. “Abbiamo deciso di confermare la data di apertura della pesca all’agone - spiega Carlo Romanò, responsabile dell’ufficio – nonostante il brutto tempo degli ultimi giorni, in quanto le alte temperature atmosferiche che si sono registrate nel mese di maggio hanno, comunque, permesso una buona riproduzione degli agoni nel Lario”. Via libera, dunque. E pronti per gustarne la prelibatezza. ComoCronaca Sabato, 18 giugno 2011 19 Domenica in Duomo. Il 12 giugno scorso nella solennità della Pentecoste, il Vescovo ha incontrato in cattedrale le comunità dei migranti presenti in città. Una giornata di Festa non solo per loro ma per l’intera Chiesa di Como. L Popoli in Festa ingue e culture diverse, capaci di formare un’unica grande famiglia. Esattamente l’opposto della Torre di Babele. “Nel racconto di Babele gli uomini pensavano di poter sfidare Dio puntando sulla potenza economica e sulla tecnica, ma senza avere un’anima, un cuore. Tutti gli sforzi si rivelarono così inutili. E’ solo l’amore di Dio e lo Spirito Santo, esatto opposto dell’orgoglio di Babele, a permettere la nascita di un’unica famiglia umana”. Parole e riflessioni di mons. Diego Coletti che domenica, 12 giugno, ha celebrato in cattedrale a Como, la S. Messa per la Festa dei Popoli. Un appuntamento che negli anni sta crescendo grazie alla maggior partecipazione delle comunità di migranti (erano presenti oltre dieci comunità) ma anche di tanti fedeli delle nostre parrocchie. Sono stati proprio le comunità migranti ad aprire la celebrazione portando il loro saluto al Vescovo e raccontando dei loro Paesi d’origine. Storie di sofferenza, guerre e povertà, ma anche di ricchezza culturale, speranza e integrazione. A sorpresa in Duomo sono risuonate anche le voci di don Umberto Gosparini e don Savio Castelli, missionari Fidei Donum in Perù, collegati telefonicamente. Poi la gioia ha continuato a riempire il Duomo con i colori dei popoli S abato 21 maggio un gruppo di della Commissione missionaria zonale ComoSud , si è recato in visita al PIME di Milano. Perché una giornata al Centro Missionario del PIME di Milano? Chiamati a un’attenzione verso le missioni e alla pastorale missionaria ci sembrava una valida opportunità per conoscere, capire, approfondire e incontrare una realtà stimolante che ci suscitasse interrogativi e allo stesso tempo fosse in grado di fornirci alcune risposte concrete. Padre Gian Paolo Gualzetti, direttore responsabile, accogliendoci con fraternità, ci ha introdotto alla giornata condividendo la preghiera alla cappella, davanti al crocifisso, centro del nostro essere e del nostro servire; davanti alle foto dei padri missionari martiri testimoni del nostro tempo, che ci aiutano a riflettere sul nostro essere discepoli in una missionarietà che non è un insieme di cose da fare ma un modo di essere, caratterizzato dalla gratuità e dalla gioia. ✎ commento | del mondo, dai vestiti alle bandiere, e con i suoni portati dai canti dei tre cori presenti: africano, salvadoregno e filippino. “Perché il diverso ci fa paura?”, ha chiesto il Vescovo aprendo l’omelia. “Questa – ha spiegato Coletti – è una predisposizione che viene dal maligno. Il diverso dovrebbe suscitare in noi curiosità e voglia di scambio e arricchimento reciproco”. “Certo – ha continuato Coletti – noi non cambieremo il mondo a partire da questa sera, ma qualche passo in avanti lo possiamo fare. Partendo da Dio, è lui che fonde insieme le differenze perché la diversità nell’unità è uno degli elementi centrali della Trinità”. Prima di dare la benedizione e dopo aver ricevuto il ringraziamento da parte della responsabile della pastorale Migrantes, suor Bruna Birollo, il Vescovo ha invitato l’intera Chiesa di Como a far sentire la propria voce contro le ingiustizie: “Potremo far sentire la nostra voce per rivendicare il rispetto delle nostre tradizioni solo dopo aver gridato per la giustizia e la pace tra i popoli”. Al termine la Festa si è spostata accanto al Duomo dove le vari comunità hanno offerto ai presenti cibi della loro terra. Tra loro anche i profughi arrivati a Como dalla Libia e accolti dai padri Comboniani di Rebbio. (M.L.) fotoservizio Wi lliam a cura della Commissione missionaria Como-Sud Perché una giornata al Pime? Per riscoprire la bellezza di una Chiesa missionaria, ogni giorno “Beati i perseguitati per causa mia”: questa scomoda frase del Vangelo continua ad essere attuale anche oggi, nel terzo millennio cristiano. E’ il titolo della mostra fotografica itinerante sui martiri di oggi, che il PIME propone. Dai monaci di Tibhirine, a monsignor Padovese ucciso nel 2010 in Turchia: la loro testimonianza ci porta a domandarci, non tanto per cosa sono stati uccisi, ma per chi hanno vissuto. Ci lasciamo provocare e ci chiediamo: le nostre comunità locali come vivono la fede e la donazione estrema del martirio? Da cristiani come ci poniamo di fronte all’ingiustizia, alla negazione dei diritti umani, alla repressione dei percorsi di pace? Quale scelta fare per divenire prossimo dell’altro, in questo tempo, dove anche nel nostro territorio comasco sono presenti persone che hanno vissuto nei loro paesi dolorose situazioni di guerra, di violenza in un sistema privo di libertà? Ancora: quale accoglienza, quale informazione e che tipo di messaggio passa all’interno delle parrocchie ? I percorsi del PIME per i giovani ci sono presentati da suor Sonia, che da sette mesi è rientrata dal Brasile. Le proposte “cammini giovani” sono portate anche in ambienti laici avvicinando giovani lontani da ogni realtà ecclesiale, che vengono coinvolti in esperienze concrete ed in seguito accompagnati a scoprire un itinerario di fede. Questa realtà ci porta la bellezza di una Chiesa Missionaria, sempre in movimento con uno Spirito di frontiera, di periferia, di ascolto. Come non chiederci in quale direzione stanno andando le nostre parrocchie e se nella pastorale c’è il desiderio di andare incontro a chi è lontano o si è allontanato? I nostri giovani rappresentano per noi una ricchezza da cercare, da avvicinare e da accompagnare? Quali percorsi offriamo? Con quale metodo? Interessante anche il progetto “Tre porte ad Oriente”, l’esperienza dell’ufficio Educazione Mondialità al servizio delle parrocchie; il numero delle porte rimanda alla Trinità dei cieli e al rapporto piramidale tra l’io-altro-Dio. Questi i percorsi educativi: per rianimare l’oratorio, per educare in oratorio, re-inventiamo l’oratorio. Percorsi che coinvolgono in prima persona i laici, così da rianimare l’intera comunità che torna ad essere corresponsabile. Il PIME propone anche progetti alle scuole che spaziano dalla mondialità all’ educazione alla cittadinanza. Come cittadini cristiani quanto investiamo in questa sfida educativa nel formare le nuove generazioni a divenire i cittadini locali e globali del domani? Ci sentiamo realmente chiamati alla realizzazione del bene comune in un’ottica di convivialità delle differenze, simboleggiata dall’immaginarsi insieme in un’ unica famiglia umana? Il PIME è una realtà significativa che sviluppa una sensibilità aperta ai temi e ai problemi del mondo, alla solidarietà e alla pace: una grande ricchezza che vale la pena accostare, conoscere, approfondire. ComoUniversità Stella: la frontiera della ricerca scientifica Arriva a Como, per la prima volta in Italia, la IV edizione della Laser-Stella School, la scuola di alta formazione sulla fisica dei laser In un mese di intensa full immertion presso l’Insubria giovani talenti provenienti da tutto il mondo si cimenteranno in nuovi esperimenti S i aprirà il 20 giugno prossimo a Como la IV edizione della LaserStella School, la scuola d’ alta formazione sperimentale sulla fisica dei laser. La città ospita per la prima volta questa importante iniziativa, svoltasi precedentemente presso il Laser Research Center di Vilnius, Lituania (2007), il FORTH - Institute of Electronic Structure and Lasers di Heraklion, Creta (2008) e l’ ICFO - Institute for Photonic Sciences di Barcelona – Spagna (2009). Con “Stella” nasce in Italia, e a Como, la prima scuola internazionale di formazione alla ricerca scientifica in ambito sperimentale. Diversamente dalle scuole tradizionali, basate su presentazioni orali, “Stella” mette a completa disposizione di un team di oltre 50 studenti e docenti laboratori di ricerca avanzata, sofisticate apparecchiature e personale altamente specializzato. Nel corso di un mese di intensa full immersion, presso la Laser Facility del Dipartimento di Fisica e Matematica dell’Università dell’Insubria giovani talenti provenienti da Europa, Canada, Australia, Singapore, America Centrale e Meridionale, Cina, Giappone, Medio Oriente, ex Unione Sovietica, India, sotto la guida di esperti di chiara fama provenienti anch’essi da tutto il mondo, si cimenteranno nella realizzazione di recentissimi esperimenti e nell’applicazione di tecniche avanzate nel campo della fisica dei laser, dai fondamenti della meccanica quantistica sino alle tecnologie di nanofabbricazione, coprendo temi di interesse non solo per la fisica ma anche per la medicina, la biologia, la biochimica, ed in generale per tutti quegli ambiti che si avvalgono di un uso intensivo delle tecnologie laser. L’iniziativa, organizzata da un gruppo di docenti e ricercatori dell’Università dell’Insubria e coordinata dal prof. Paolo Di Trapani e dalla dr.ssa Ottavia Jedrkiewicz, è finanziata da Fondazione Cariplo. Sul territorio, “Stella” è stata particolarmente valorizzata da Univercomo, che ne ha consentito il respiro internazionale mettendo a disposizione ben 13 borse di studio per dottorandi stranieri, e dal Centro Volta, che ha contributo all’organizzazione di Gravity-STELLA, un’estensione del progetto nell’ambito della fisica gravitazionale. Con “Stella”, Insubria e Centro Volta si prefiggono di cogliere la sfida di proporsi come ambito permanente di alta formazione per la comunità laser internazionale, qualificandosi come contesto preferenziale di formazione per il circuito Laserlab Europe, il network dei 26 maggiori centri di eccellenza laser nei 16 paesi membri. Inoltre, “Stella” intende realizzare un’unica opportunità d’incontro tra i migliori dottorandi e le imprese che sviluppano tecnologia nel settore dei laser e delle loro applicazioni. Grazie al supporto di queste ultime, ai dottorandi è infatti data l’occasione di mettere a punto la propria ricerca con strumentazione a loro non altrimenti accessibile; alle imprese, d’altro canto, sono offerte svariate opportunità: - di marketing, grazie alla promozione gratuita realizzata verso un gran numero di potenziali futuri clienti; - di sviluppo, legato alla progettazione di nuovi strumenti a valle dei prototipi costruiti per la scuola; - di acquisizione di personale, dato che “Stella” consente alle imprese una diretta valutazione sul campo di un gran numero di giovani esperti interessati ad offerte di lavoro in Europa. In questa avventura, l’Università ed il territorio Comasco sperimenteranno il vantaggio di trovarsi all’incrocio del passaggio delle migliori competenze (allievi, professori ed aziende) europee ed internazionali, con un probabile ritorno in termini dello sviluppo. Per maggiori informazioni: www.stella-school.eu. Sabato, 18 giugno 2011 21 Notizie flash ■ Ex Powell Indirizzo della giunta per il Collegio universitario L’esecutivo di Palazzo Cernezzi ha disposto, martedi scorso, di dare avvio ai necessari procedimenti aventi lo scopo di acquisire la disponibilità dei locali del complesso di via Tommaso Grossi, denominato ex Baden Powell, attualmente utilizzati da terzi. Il passaggio effettuato dalla giunta si lega alla proposta presentata da UniverComo di trasformare il complesso di Grossi in collegio universitario, e segue il parere positivo espresso in merito dalla maggioranza di Palazzo Cernezzi. La richiesta di co-finanziamento dovrà essere predisposta da UniverComo e presentata al Ministero entro il 28 luglio e l’esito di tale domanda si conoscerà tra novembre e dicembre. In caso di risposta positiva, UniverComo ipotizza di poter cominciare i lavori entro otto mesi e quindi a partire da luglio 2012. L’intero compendio, salvo il cosiddetto terzo cortile cui si accede dal civico 2 di via Tommaso Grossi, verrà concesso per trent’anni e sarà, come detto, utilizzato per alloggi e residenze universitarie. ■ Insubria L’arrivo di due nuovi Dipartimenti Due nuovi dipartimenti in arrivo per l’Università dell’Insubria, a Como. Il Dipartimento di Diritto, Economia e Culture si sostituirà ai Dipartimenti in cui si articola la Facoltà di Giurisprudenza, mentre il Dipartimento di Scienze e Alta Tecnologia aggregherà tutte le aree Scientifiche di Como con contributi significativi da Varese. All’interno di quest’ultimo Dipartimento verrà attivato il Centro di Scienza e Simbolica dei Beni Culturali. Pastorale universitaria. Le novità della riforma Gelmini e le procedure di adeguamento negli atenei L’Università si rinnova: la revisione dello Statuto La riforma della legge 240/2010 Con la riforma “Gelmini” e la sua entrata in vigore tutti gli atenei sono chiamati ai necessari aadeguamenti. La difficile strada della riforma dello Statuto sarà uno dei passaggi più delicati. In questo articolo qualche informazione sul significato della Legge. ufficiouniversita@ diocesidicomo.it www.facebook.com/home.php Buona lettura! Don Andrea Messaggi e l’equipe di Pastorale Universitaria C on l’approvazione della Legge 240/2010 (c.d. Riforma “Gelmini”) e la sua entrata in vigore tutti gli atenei italiani hanno iniziato le procedure di adeguamento ai sensi dell’art. 2 comma 5 della stessa legge designando una apposita “Commissione” (composta da n. 6 membri designati dal Consiglio di Amministrazione, n. 6 designati dal Senato Accademico e n. 2 designati fra i rappresentanti degli studenti negli organi di governo dell’ateneo) la quale ha l’arduo compito, entro sei mesi dall’entrata in vigore della Legge (gennaio 2011), di modificare lo Statuto esistente adeguandolo alla Riforma migliorandolo, perché no, in alcuni suoi punti. Le novità introdotte dalla Legge di riforma riguardanti gli organi di governo: - Il Senato Accademico, da organo decisorio ultimo della vita dell’Ateneo, diverrà un organo competente a formulare proposte e pareri obbligatori in materia di didattica, di ricerca e di servizi agli studenti, anche con riferimento al documento di programmazione triennale di ateneo nonché di attivazione, modifica o soppressione di corsi, sedi, dipartimenti; ad approvare il regolamento di ateneo; a svolgere funzioni di coordinamento e di raccordo con i dipartimenti e con le strutture. In sintesi, diventerà il “grande saggio” che fornirà pareri all’organo decisorio: Il Consiglio di Amministrazione. - Il Consiglio di Amministrazione sarà il vero fulcro delle decisioni della vita dell’ateneo, infatti ad esso saranno attribuite le funzioni di indirizzo strategico, di approvazione della programmazione finanziaria annuale e triennale e del personale, nonché di vigilanza sulla sostenibilità finanziaria delle attività; La loro composizione sarà sempre su base elettiva, il Senato Accademico sarà composto per 2/3 di docenti di cui 1/3 direttori di dipartimento e da una rappresentanza elettiva degli Studenti (naturalmente più di uno!), il Consiglio di Amministrazione sarà composto sia da docenti, che dai rappresentanti degli studenti, che da 2 o 3 membri esterni (a dipendenza di quanto sarà numericamente grande il CdA); Verranno presieduti entrambi dal Rettore o, in sua vece, nel nostro caso, dal Rettore Vicario. Questa ristrutturazione, voluta dalla Legge, potrà traghettare gli Atenei italiani e, nella fattispecie, il nostro, verso un miglioramento o un peggioramento? Sebbene da un lato è difficile, storicamente, pensare di riassumere tutte le “decisioni ultime” nel Consiglio di Amministrazione dall’altro può essere un sistema da sperimentare, anche se la speranza è, come sempre, quella di non svuotare realmente il Senato Accademico delle sue funzioni ma, sebbene diverrà un organo che produrrà proposte e pareri, far sì che queste siano difficilmente superabili da un semplice “voto contrario” dell’organo decisorio. Che dire, la speranza è di migliorare sempre più pur appellandosi, d’ora in poi, al “buon senso” dei futuri componenti gli organi di governo, e soprattutto alla “clemenza” dei futuri componenti il Consiglio di Amministrazione. Federico Gilardoni ComoCronaca 22 Sabato, 18 giugno 2011 anniversari Don Giambattista Levi è stato ordinato il 15 giugno 1946. La prossima domenica 19 giugno la parrocchia di San Giuliano in festa Don Titino. 65 anni di fedeltà ad un impegno L a comunità parrocchiale di San Giuliano ha l’onore di avere don Titino, al quale rivolge un sincero grazie. Don Titino Levi nasce a Chiavenna, il 24 luglio 1922 e i genitori lo chiamano Giovanni Battista. La Val Chiavenna ha dato i natali anche a don Luigi Guanella (che il prossimo 23 ottobre il papa proclamerà santo) di cui, don Titino, è grande conoscitore ed estimatore. Correva l’anno 1946, il 15 giugno, quando don Titino riceveva dal vescovo mons. Alessandro Macchi il sacramento dell’Ordine e quello stesso anno, il 1 novembre, anche il futuro papa e beato Giovanni Paolo II riceveva l’ordinazione sacerdotale. Come dice don Roberto, 65 anni di amore per Gesù e la Chiesa sono certamente un bel traguardo: “Di questo Amore fedele che l’uomo si sforza di avere nei confronti di Dio oggi siamo invitati a contemplare un esempio: Don Titino, che festeggia 65 anni di Sacerdozio. 65 anni… Tanti? Pochi? Certamente passati in un soffio, ● Lo scorso 13 giugno la festa dei suoi 65 anni di sacerdozio eppure così carichi di esperienze, di gioie e dolori, di sacrifici fatti con un animo lieto. 65 anni di fedeltà a Gesù e alla Chiesa, amata sposa, alla quale un prete dovrebbe donare il meglio di sé in ogni epoca della vita… Grazie, Don Titino, per essere in mezzo a noi prete: prete”. La presenza di don Titino a San Giuliano è una grande ricchezza per la comunità parrocchiale: ci consente di avere la Santa Messa delle ore 18.00 tutte le sere, la catechesi per gli adulti il giovedì pomeriggio, la preparazione del ritiro per i ragazzi che ricevono la Prima Comunione, le confessioni, ecc... E poi, il nostro don Titino è una “biblioteca ambulante”: ha una grande passione per la storia ecclesiastica e il diritto canonico, è un cultore del catechismo di Pio X, della “Casti connubi” di Pio XI, dell’alto magistero di Pio XII, ha sempre pronti una data da ricordare, un episodio da narrare: è un grande conoscitore della storia dei papi, soprattutto di quelli dell’ultimo secolo. “Don Titino, prete dell’istituzione”. Come dice mons. Angelo Riva: “Un curiale di lungo corso, avvezzo alle complesse alchimie dell’Ufficio amministrativo diocesano. Un ecclesiastico, uomo d’ordine, di governo. Eppure. Eppure eccolo calzare i panni del buon pastore, che prende sulle spalle la pecorella smarrita. Educatore per passione (tanta). Un intarsiatore di coscienze, un cesellatore di forti personalità cristiane. Non a caso la città l’ha insignito dell’Abbondino ● Presso il Santuario della Madonna delle Lacrime d’oro. Parroco, insegnante al Caio Plinio, assistente scout. Eccolo in tenuta da campo, oppure con lo zaino in spalla a dormire in tenda. Perché – dice lui – coi ragazzi bisogna starci. “Essere ed esserci”. E “fare la loro stessa vita”, se si vuole provar ad essere significativi ai loro occhi.” Don Titino, un “duro” che non fa sconti. A se stesso prima che agli altri. Su tutto una regola ferrea: “mai inchinarsi ai ricchi e ai potenti”. Non ama molto “stare sulla scena”, ma è sempre disponibile e accogliente per tutti quanti hanno necessità di un conforto. Chi ha l’onore e il piacere di conoscerlo sa quanto questo prete dall’apparenza severo, è buono e comprensivo. Tra le tante iniziative che nel corso degli anni don Titino ha messo in atto, vogliamo ricordare la fondazione, più di 35 anni fa, della Cooperativa che edita “il Settimanale” organo di informazione della diocesi di Como, e di cui è il presidente. Ne è fedele testimone il nostro direttore, don Agostino Clerici quando dice: “La tenacia con cui promuove la presenza di questo giornale – in mezzo a non poca distrazione se non insensibilità nella Chiesa per i mezzi di comunicazione – mi ha sempre colpito. Si direbbe che nei confronti del settimanale diocesano egli ha un approccio quasi epico, avendo avvertito da subito la necessità che la diocesi avesse un suo giornale – dopo la fine dell’esperienza de L’Ordine della domenica – e che questo giornale fosse libero da potentati economici ed ecclesiastici, proprio per essere un foglio professionalmente valido al servizio della Chiesa locale”. Per tutti, don Titino è il prete di Prestino: ha fondato e guidato quella comunità parrocchiale per oltre 40 anni. E poi, è il decano dello scoutismo comasco, e non solo… Ancora oggi, don Titino è nel cuore di quella realtà parrocchiale, che così si esprime: “Le radici del gruppo scout Como 3° sono legate a quelle della parrocchia di Prestino. Tutto ha inizio con un giovane prete di origini chiavennasche che, dopo l’esperienza come assistente spirituale del gruppo Como 1°, riceve l’incarico dal vescovo Bonomini di avviare la nuova parrocchia che stava nascendo alla periferia della città. La scelta di coinvolgere i giovani e di proporre lo scoutismo fu da subito vincente... Va a lui il merito di aver voluto una realtà giovanile che ancora oggi cammina su quel sentiero da lui tracciato accettando le sfide educative che si trova ad affrontare quotidianamente”. Don Titino non usa “mezzi termini” quando ritiene che sia giusto far notare ciò che un cattolico non dovrebbe fare: non gradisce che si arrivi in ritardo alla Santa Messa e soprattutto, che durante la celebrazione ci si possa distrarre, come a volte succede, per accendere una candela. Chi lo conosce, sa che il nostro don Titino, legge tutti i giorni i giornali, soprattutto quelli cattolici come “l’Avvenire”, “l’Osservatore Romano” oltre naturalmente “il Settimanale”, e invita a fare altrettanto, “perché non è accettabile che chi frequenta la comunità parrocchiale non conosca la posizione della Chiesa” su determinate materie, anche di carattere sociale, con il rischio che passino anche attraverso i cattolici, scelte e posizioni che non sono “compatibili” con la fede cristiana. In questi giorni, abbiamo raccolto anche alcune, brevi, considerazioni dei parrocchiani, che per brevità di spazio vengono così sintetizzate: “Doveva mancarci per un po’ perché ci rendessimo conto di quanto teniamo alla sua persona, gli incontri casuali per strada, le sue strette di mano così forti e rassicuranti, le poche parole che bastano a trasmettere tranquillità a chi è turbato, sicurezza a chi è travolto da difficoltà inattese, ed anche la sua arguzia, ma soprattutto la fede che è alla base di ogni sua esortazione. E’ disponibile per confessare, e la sua casa è sempre aperta per chi ha bisogno di una buona parola. Grazie don Titino”. Francesco Mascolo ● Suo grande sogno arrivare in vetta con Papa Wojtyla Don Bianchi... prete del Cervino e di Fatima S appiamo tutti quanto Papa Giovanni Paolo II amasse la montagna e come da “pontefice” tante volte uscisse dal Vaticano all’insaputa e senza scorta per trascorrere momenti “tutti suoi” sulle nevi del Gran Sasso e scegliendo per le sue vacanze estive la Valle d’Aosta e le Dolomiti. Un giorno partendo da Les Combes di Introd accompagnato da don Luigi Maquignaz arrivò fino a Cervinia ed il Cervino in quella splendida giornata si stagliava in tutta la sua bellezza nell’azzurro del cielo. Quando strada facendo don Luigi gli disse che aveva celebrato in vetta una S.Messa il Papa rispose: “Ha celebrato nella più bella cattedrale del mondo”. Tutto questo per ricordare oggi un altro grande innamorato della montagna come lo è ancora don Luigi Bianchi, prevosto emerito di Gera Lario e per sottolineare che su quella vetta da esperto alpinista vi è arrivato ben ventiquattro volte ed ha celebrato lassù a quota 4478 mt. ben otto volte. Suo grande sogno era quello di scalare il Cervino ed avere come “compagno” di cordata proprio Papa Wojtyla, il novello Beato. Quest’anno don Luigi Bianchi compie novant’anni: dal 1946 al 1955 ha svolto il suo ministero sacerdotale a Maslianico e quindi a Gera Lario per oltre cinquanta anni fino al 2006. Ha inoltre raggiunto il traguardo di cinquant’anni di iscrizione all’albo dei giornalisti e dal cui Ordine ha ricevuto la medaglia d’oro. Per più di vent’anni ha collaborato al quotidiano diocesano “L’Ordine”, diretto dal mitico don G. Brusadelli. Dal 1983 al 2010 ha diretto la rivista “Pro deo Fratibus”, ed è stato ‘proboviro’ di Radio Maria ed ora di Radio Mater. Ha al suo attivo oltre trenta libri per la collana “Segni nei tempi di Maria” e più di quindici per la collana “Miscellanea” e tra questi spicca il “Breviario dell’Alpinista”, giunto all’ottava edizione. Viscerale la sua devozione alla Madonna di Fatima con oltre cento pellegrinaggi alla Cova da Iria ed ha avuto l’intima gioia di confidarsi con la veggente suor Lucia Dos Santos di Aljustrel più volte nel Carmelo di Coimbra. Quante volte passando da Gera Lario e volendo parlare con don Luigi ci è stato risposto che era o sul Cervino con Achille Compagnoni, oppure a Fatima per un appuntamento con suor Lucia, tramite il nipote sacerdote e dal suo cellulare ci assicurava una preghiera speciale alla Madonna, Regina dell’Universo. Siamo stati ancora vicini a don Luigi perché ha raggiunto un altro traguardo: il 65° di ordinazione sacerdotale che ha festeggiato il 13 giugno nel Santuario della Madonna delle Lacrime a Dongo “Patrona delle Tre Pievi”nella concelebrazione solenne e nel ricordo dei nostri santi lariani che proprio “qui” hanno lasciato una loro particolare impronta: - il beato papa Innocenzo XI, comasco, di cui ricordiamo i 400 anni della nascita e che il 6 settembre 1653 nel I° centenario della “miracolosa” lacrimazione ha celebrato la S. Messa solenne. Da “pontefice” poi ha emanato una speciale “bolla” per salvaguardare la preziosa biblioteca del Convento; - il beato cardinale Andrea Ferrari, vescovo di Como, e che in occasione delle “visite pastorali” in alto Lario e Valtellina si fermava in Convento per le sue relazioni; - il beato don Francesco Spinelli che nel periodo in cui era a Gravedona con le suore per dare inizio all’Ospedale “Moriggia- Pelascini”, trascorreva lunghi momenti davanti alla Madonna delle Lacrime; - il beato padre Enrico Rebuschini- donghese- che da ragazzo faceva il chierichetto in Santuario e da sacerdote poi ha più volte celebrato davanti all’altare della Madonna; - la beata suor Chiara Bosatta, terziaria, che prima di iniziare la scuola ai bambini in Casa Manzi partecipava alla prima Messa in santuario comunicandosi quotidianamente; - il beato don Luigi Guanella, parroco di Pianello lario, che ogni anno si fermva in Convento-Santuario per gli “esercizi spirituali” e faceva da assistente spirituale ai terziari in quanto lui stesso aveva abbracciato il Terz’ordine di San Francesco. Il prossimo 23 ottobre verrà “canonizzato” da Papa Benedetto XVI. Da questi traguardi, ben raggiunti nonostante prove, fatiche ed acciacchi, ci invita a condurre una vita sobria, ad amare la montagna perché lassù si sente meglio la voce di Dio e di amare tanto la Madonna perché è sempre dal cielo che Lei si manifesta a noi con il cuore di “mamma” per il bene dei suoi figli. Auguri, don Luigi. GIANNI MORALLI Confcooperative comunità I programmi educativi, assistenziali e riabilitativi di questa realtà si fondano sull’unicità della persona Q Cooperativa Agorà 97 I programmi educativi, assistenziali e riabilitativi delle Comunità di Agorà ‘97 partono dall’unicità della persona che, pur con fragilità più o meno gravi, è degna di immenso rispetto e capace di miglioramento. La persona è considerata nella sua complessità in relazione alle diverse dimensioni che concorrono alla sua costituzione (fisica, psicologica, etica e religiosa). Le azioni vogliono valorizzare ogni individuo e rispondere ai suoi bisogni fondamentali che si esprimono nel rispetto, stima ed amore, prima ancora della cura e dell’assistenza. è attraverso la qualità della relazione interpersonale che si trasmette alla persona la percezione di essere accettata, capita ed accolta nella sua condizione. Le relazioni in Comunità tengono sempre conto delle persone, le rispettano, evitano trattamenti bruschi o spigolosi, sono cordiali e cortesi. Allo stesso tempo spronano tutti al compimento del proprio compito, pur nel rispetto della libertà personale e delle limitazioni date dalla condizione di malattia o fragilità. Le Comunità educative Sabato, 18 giugno 2011 23 per minori (Casa di Luca, Famiglia e Gabri) si trovano a Rodero ed accolgono circa 20 bambini in disagio sociofamiliare, allontanati dalla famiglia con decreto del Tribunale dei Minori. Quelle riabilitative per adulti con problemi psichici (Casa Quattro Venti, Enrico e Miro a Valmorea ed Albiolo) ospitano complessivamente una trentina di persone. Tutte le Comunità sono strutturate sul modello di una “Casa” ed i rapporti che si costruiscono sono quelli tipici di una “famiglia”. L’accoglienza è mirata a garantire una permanenza del minore o dell’adulto in un ambiente sereno, caldo dal punto di vista relazionale, con l’obiettivo di favorirne lo sviluppo, nonostante le sofferenze di vita che li accompagna. Crediamo che il servizio svolto nelle Comunità di Agorà 97, a favore di piccoli e grandi in situazioni di bisogno, sia di grande aiuto e faccia emergere il meglio delle persone. I bisogni con cui quotidianamente ci si confronta sono molti e le necessità sempre maggiori. Tuttavia il bene che deriva dall’aiuto delle persone e l’affetto accompagnato da gesti concreti di generosità, ci fanno proseguire con grande fiducia e ci fanno pensare che la Provvidenza esista davvero. In questi ultimi tempi infatti la sensibilità di tante persone si è concretizzata in forme di aiuto che vanno dalla disponibilità ad un servizio di volontariato attraverso l’Associazione Volagorà, vicina ad Agorà 97, alla donazione di un pulmino per il trasporto dei nostri ospiti. Alcune giovani coppie preferiscono, anziché le tradizionali liste nozze, fare delle donazioni per l’acquisto di oggetti, arredi, beni strumentali necessari alle Case. Molti ci richiedono delle “pergamene speciali” in occasione di momenti religiosi importanti (Battesimi, Comunioni, Cresime, Matrimoni). La CRI di Uggiate Trevano ci garantisce gratuitamente il trasporto negli Ospedali di riferimento dei bambini malati di Casa di Gabri e recentemente ha acquistato una imbracatura particolare per la messa in sicurezza sulla lettiga durante lo spostamento in ambulanza. Diversi volontari offrono inoltre un servizio di trasporto per le diverse necessità delle Comunità. Non finiremo mai di ringraziare tutti coloro (singoli, famiglie, associazioni, scuole, parrocchie, oratori, ditte ecc.) che in questi anni hanno creduto nel lavoro della nostra Cooperativa e la sostengono ancora oggi con gesti concreti e con la vicinanza ai nostri ospiti. pagina a cura di confcooperative unione provinciale di como www.eurekacomo.it ualcuno mi ha definito prete di frontiera, ma sono soltanto un uomo che, in nome del Signore, cura i malati ed è felice di farlo, anche se lo faccio alla mia maniera. Infatti le mie liturgie non profumano d’incenso, anzi sanno di acre e di sofferenza: è l’incontro dei poveri e di coloro che nella società contano poco con il loro Signore e a qualcuno non resta che Lui. Una buona metà della vita l’ho trascorsa accanto ai malati, con loro e per loro, un vero dono per me. L’esperienza di prossimità alla sofferenza suscita domande sempre nuove, porta all’essenzialità della vita, pone interrogativi sul significato del dolore, della malattia, della morte e, anche se a volte non ci sono risposte, essere accanto alla persona drammaticamente immersa nella realtà della malattia, aiuta a diventare più maturi. Da oltre dieci anni ho modo di dedicarmi quotidianamente al malato mentale, una persona segnata anche nella sua dignità. Ogni malattia, e dunque anche quella psichica, porta in sé un carico di sofferenza, non sempre compresa e talvolta soggetta ad emarginazione. I più si fermano ai comportamenti, a cosa dicono e a cosa fanno i malati psichiatrici, alle stranezze che possono manifestare, agli agiti talvolta aggressivi. Pochi sono disposti a farsi carico delle problematiche che un malato mentale può presentare. Oltre alle cure farmacologiche, all’accompagnamento terapeutico ed alle attività il malato ha bisogno di ascolto e di prossimità. Soffrire, star male, provare dolore, essere malato, sono tutte manifestazioni degli aspetti faticosi dell’esistenza. E la sofferenza non sempre o non più è considerata scomoda compagna dell’esistenza umana, la si vorrebbe esorcizzata, estinta. L’uomo però porta in sé la sua finitudine e, prima o poi, nella malattia inciampa. Ho conosciuto tanti malati di cui ho un edificante ricordo per come hanno lottato contro il male, ma anche di altri che nella fede hanno accolto il destino di una diagnosi crudele. Ho visto sperare, lottare e anche piangere. Tante volte, rivolgendomi al malato, ho avuto parole appropriate, ma in certi momenti le parole si sono smorzate in gola. Sono un prete, non un predicatore e qualche volta mi è rimasta la preghiera, solo quella. Un farmaco che ho avuto modo di apprezzare al capezzale del malato sono stati i famigliari che con la loro presenza assidua hanno portato un grande contributo terapeutico. Ci sono malati gravi, malati inguaribili, malati terminali, malati immaginari… ogni persona è una storia, un vissuto ed ogni persona vive ed affronta la malattia in modo unico e diverso. Sempre è necessario intravedere nel malato l’uomo, la persona, una persona che sta attraversando un momento di fragilità, di angoscia, di paura e che sente il bisogno di “affidarsi” per guarire. Tra le tipologie di malati, sembrerebbe impossibile, ci sono anche i bambini. Ne conosco e sono gravemente malati. Ogni sera li tengo in braccio: mi sembra un atto di adorazione da compiere alla fine della giornata. Sono bambini con prospettive di vita limitate o terminali, di pochi mesi o anni di vita, tutti trascorsi nella sofferenza. Io li considero i nuovi “santi innocenti martiri”; non hanno mai peccato, sono stati sempre malati, fin dalla loro nascita. E ogni tanto qualcuno muore. Per loro e per ogni persona che ha sofferto non resta che il Cielo… Don Angelo, presidente della Cooperativa Agorà 97 La Casa di Gabri, un “nido” d’amore per i più piccoli La Casa di Miro, a Valmorea e il minialloggio di Albiolo 2. Casa di Miro a Valmorea, nata come Comunità educativa per minori, nel gennaio di quest’anno è stata riconvertita a Comunità Alloggio ed accoglie persone portatrici di disabilità di tipo psichico, sensoriale ed intellettivo di grado medio o lieve, la cui fragilità non sia compresa tra quelle riconducibili al sistema socio sanitario. Ospita 6 persone di entrambi i sessi, la cui condizione di malattia si è cronicizzata, ma che possiedono ancora discrete autonomie individuali tali da consentire un’esperienza di casa, in un contesto di piccolo gruppo, ricco di relazioni ed affettivamente coinvolgente. D i seguito vogliamo presentare le novità che riguardano alcune nostre Case. 1. Casa di Gabri, inaugurata nel marzo 2009, è una Comunità sperimentale per neonati e bambini affetti da patologie rare, ad alta complessità sanitaria. Ha una ricettività di 5 posti letto ed è attiva nelle 24 ore. Accoglie bambini con disabilità grave e gravissima, con una prognosi incerta, dimissibili dalle patologie neonatali ma non gestibili al domicilio (o perché in attesa di un decreto di adottabilità, o perché la famiglia non è in grado di garantire l’adeguata assistenza sanitaria al proprio domicilio). La particolarità di “Casa di Gabri” sta nel garantire ai bambini accolti un’assistenza sanitaria altamente specializzata in un contesto familiare e di casa, dove le relazioni sono affettivamente ricche e coinvolgenti, offrendo ai genitori dei piccoli (se presenti) un aiuto anche di tipo psicologico per sostenere il carico emotivo che la malattia così grave del proprio figlio comporta. A Casa di Gabri è in fase di studio un progetto di telemedicina che prevede l’utilizzo di tecnologie web avanzate che consentiranno di integrare il lavoro delle figure professionali coinvolte nell’assistenza dei piccoli. Tale progetto consentirà: - una gestione più strutturata del flusso di lavoro relativo ai piccoli in Comunità, sia per esigenze interne, che per una comunicazione più efficiente con i medici della struttura ospedaliera di riferimento (Ospedale S.Gerardo di Monza). - la possibilità di controllo audiovideo dei piccoli in modalità differita o diretta per monitorare la gestione di eventuali crisi e per ridurre i tempi di risposta, aumentando così la precisione della diagnosi da parte dei medici; - il trasferimento di parti di cartelle cliniche direttamente al 118 in caso di urgenza; - la tutela della privacy delle informazioni sanitarie che riguardano i bambini. Con la realizzazione di questo progetto di telemedicina l’assistenza ai piccoli di Casa di Gabri potrà ulteriormente migliorare ed eviterà così il disagio del trasporto in Ospedale. 3. Per saperne di più Cooperativa sociale Agora 97 Via T. Buzzi 16 – Rodero (CO) Tel. 031 806510 – www.agora97.it Ad Albiolo ha preso avvio nel 2009 un Minialloggio a protezione sociale per soggetti parzialmente autonomi. Si rivolge a persone con fragilità di tipo intellettivo (medio lieve) o psichiatrico, non tale da richiedere un’assistenza continuativa ma solo in caso di necessità specifiche che potranno essere ora di natura sanitaria, ora educativa o assistenziale. Il minialloggio offre una concreta soluzione abitativa, andando incontro alle legittime preoccupazioni delle famiglie che si pongono la domanda sul futuro dei propri figli, qualora esse non siano più nelle condizioni di garantire un adeguato sostegno. Costituisce una risposta ai bisogni di persone che vivono una situazione di limitata autonomia, ma che sono ancora in grado di provvedere all’autogestione della vita quotidiana. 24 Sabato, 18 giugno 2011 ComoCronaca Preghiera e condivisione Notizie flash o r t n o inc ■ Lomazzo Presso la Casa Albergo la scuola di Danza di Bregnano Famiglie in festa a Maccio N La proposta è di un pomeriggio di incontro rivolto a tutte le famiglie. L’appuntamento è per domenica 19 giugno presso il Santuario della Trinità Misericordia el Decreto col quale, lo scorso 28 novembre 2010, prima domenica di Avvento, il vescovo mons. Coletti attribuiva alla chiesa parrocchiale di Maccio la qualifica di “Santuario Diocesano intitolato alla Santissima Trinità Misericordia”, tra le intenzioni particolari di preghiera richieste si legge di: “porre in atto iniziative spirituali a sostegno della famiglia, segno visibile dell’Amore Trinitario”. Proprio per rispondere a tale richiesta, Domenica 19 giugno, solennità della Santissima Trinità, la Commissione Famiglia della ex zona Prealpi (ora suddivisa nei Vicariati di Uggiate Trevano e Olgiate Comasco) propone un pomerig- cordia, dove alle ore 18.00 sarà celebrata gio di incontro e preghiera rivolto a tutte le la s. Messa. famiglie. La scelta di questa data non è ca- Al termine della celebrazione, presso il suale. La famiglia, nella sua relazione uo- salone dell’oratorio, una cena condivisa: mo-donna, genitori-figli, è veramente una ogni famiglia porterà quello che ritiene immagine – fragile e imperfetta, ma tanto utile per sé e per gli altri, in un gesto di significativa! – della grande Relazione che comunione anche materiale dei doni che unisce Padre-Figlio-Spirito nel mistero del sono necessari alla vita quotidiana. Dio Unitrino. Proprio partendo da questa Infine, alle ore 21.00, la preghiera della fonte la famiglia cristiana può riscoprire la “Supplica alla Santissima Trinità”, che castrada per la fedeltà, l’unità, la fecondità, ratterizza l’esperienza spirituale di questo l’amore oblativo che la deve caratterizzare. Santuario diocesano. Invocando la SantisPregheremo insieme per chiedere questi sima Trinità, Misericordia infinita, ripetedoni portando all’altare tutte le intenzioni remo con fede : “Io confido e spero in Te”, di preghiera e le prove che accompagnano lasciandoci guidare dalla Parola di Dio e il cammino delle nostre famiglie. dalle riflessioni della Chiesa. L’appuntamento è per le ore 17.30, presso In preparazione alla Solennità della Sanla chiesa parrocchiale di Maccio di Villa tissima Trinità, viene proposto a tutti anGuardia, Santuario della Trinità Miseri- che un triduo di preghiera nei giorni di gio- vedì 16, venerdì 17 e sabato 18, sempre alle ore 21.00, con la preghiera della Supplica accompagnata dall’adorazione Eucaristica e dalla riflessione sulla Parola di Dio. Il Santuario è aperto tutti i giorni dalle ore 7.30 alle 23.00, con possibilità di confessioni individuali dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 15.30 alle 17.00 nei giorni feriali (il venerdì anche dalle ore 18.00 alle 19.30 e dalle 21.15 alle 23.00) e le s. messe quotidiane alle ore 8.30 e 17.30 (martedì e venerdì ore 20.30). Per ogni informazione e per prenotare pellegrinaggi per gruppi, si può contattare la segreteria parrocchiale, dalle ore 9.00 alle 12.00 e 15.00-17.00, dal lunedì al venerdì, al numero telefonico 031.483252, oppure consultare il sito www.trinitamisericordia.net. Nel pomeriggio di martedì 21 giugno la Casa Albergo di Lomazzo sarà lieta di accogliere la scuola di danza “Art Music Dance” di Bregnano. Tutto avrà inizio alle 15.30, quando i ballerini si esibiranno in danze di diverso genere per dare il benvenuto all’arrivo della nuova stagione, l’estate. Si alterneranno in balli moderni con ballerini di età compresa tra i 6 e i 20 anni. Il pomeriggio sarà animato dalla musica e dai colori brillanti degli abiti e dalle acconciature sfarzose proprie di un corpo di ballo moderno. L’invito a partecipare è rivolto a tutti parenti, amici, volontari e chiunque altro vorrà intervenire. ■ Visita Il 26 giugno alla chiesatta di Claino con Mondo Turistico L’Associazione Culturale “Mondo Turistico” organizza per domenica 26 giugno una passeggiata alla chiesetta di S. Giulia a Claino. L’appuntamento è fissato per le ore 15.00 a Claino, davanti alla chiesa parrocchiale, nel centro del paese. Si procederà alla visita della Parrocchiale e del caratteristico paese; quindi si farà una piacevole passeggiata lungo una mulattiera a mezza costa, fino alla bella chiesetta barocca di S. Giulia. Si raccomandano scarpe chiuse e comode. La quota di partecipazione è di 5 euro per i soci, di 6 euro per i non soci. Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie): Mondo Turistico, tel. 339.4163108; e-mail: mondoturistico@ virgilio.it. ComoCronaca Notizie flash ■ Cantù Lenno, anniversari Festa per don Malacrida L La vita dopo il coma. Percorsi ed esperienze di cura a scorsa domenica 12 giugno la comunità di Lenno ha festeggiato con gioia il suo parroco , don Mario Malacrida, per il suo doppio anniversario: i 40 anni di ordinazione sacerdotale ed i 20 anni di servizio pastorale alla Chiesa locale. Don Mario, da poco nominato vicario foraneo del Vicariato di Lenno, ha ricevuto dai suoi parrocchiani durante la partecipazione alla celebrazione Eucaristica delle 10.30, tutto l’affetto e la riconoscenza della sua comunità. “Doverosamente lo ringraziamo – le parole dei parrocchiani di Lenno - per il suo quotidiano impegno al servizio di tutti e per il ministero che svolge con ineffabile rigore e discrezione: caratteristiche personali che lo contraddistinguono e che sono state anche giustamente apprezzate e pubblicamente riconosciute dal Vescovo Diego nella sua recente visita pastorale. Per questo la comunità di Lenno desidera sinceramente stringersi fraternamente a lui consapevole che con il suo aiuto si potrà continuare a condividere il cammino di fede». L’Azienda Ospedaliera “Sant’Anna” di Como ha organizzato il convegno “La vita dopo il coma. Percorsi ed esperienze di cura” in programma venerdì 17 giugno al teatro comunale S. Teodoro di Cantù (h. 8.30-18.30). Nel corso della mattinata interverranno gli specialisti del settore, nel pomeriggio il convegno sarà aperto alla cittadinanza e sarà la volta delle associazioni di volontariato e dei familiari di pazienti in stato vegetativo o in coma. Tra i relatori della sessione pomeridiana ci saranno, tra gli altri, Mario Melazzini , presidente nazionale dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, Beppino Englaro, lo scrittore Fabio Cavallari e il giornalista Fulvio De Nigris. Fiori e frutti nelle decorazioni intelvesi Una mostra partorita dalla creatività degli scolari dell’Istituto Comprensivo “Magistri intelvesi” e del Circolo didattico di Porlezza Originali gli elaborati prodotti. L’auspicio è che la mostra rimanga aperta qualche giorno in più S arebbe un peccato, anzi un peccato mortale, se andassero perduti tutti quegli elaborati che gli scolari dell’Istituto Comprensivo “Magistri intelvesi” e del circolo Didattico di Porlezza hanno realizzato in questi mesi invernali, sotto di Rina Carminati Franchi la direzione dei loro insegnanti, con tanta e inventiva fuori dal comune ed entusiasmo da vendere. C’è da rimanere stupiti vedendo quanta fantasia possono mettere in moto i ragazzi quando c’è qualcuno motivato nello stimolarli e nel guidarli adeguatamente. La mostra didattica degli elaborati è stata aperta dal 7 all’11 giugno (ma potrebbe esserlo ancora per qualche giorno con aperture da martedì a venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17 e il sabato dalle 9 alle 12) troppo poco per godere a pieno dell’originalità di questi piccoli artisti che, a mio avviso, meriterebbero maggiore attenzione e soddisfazione. Come si fa a non fermarsi almeno un quarto d’ora ad ammirare un ramo di pesco rosa fiorito che sembra una grande cartolina per poi accorgersi che quei magnifici fiori sono stati confezionati con pop-corn? E ancora quelle genzianelle che occhieggiano da dietro una pietra che Il sacerdote ha festeggiato, la scorsa settimana, i 40 anni di ordinazione sacerdotale e i 20 anni in parrocchia chiaramente arriva dal sasso di Gordona... e che da altro non è fatta da calze e filo di ferro… Il tema della mostra è “Fiori e frutti nelle decorazioni intelvesi”, a patrocinarla e seguirla i consiglieri dell’Appacuvi e della Comunità Lario Intelvese. Il tema scelto ha scatenato la fantasia degli scolari. Del resto i fiori sono sempre stati per i ragazzi di tutti i tempi una componente importantissima della vita montana, specialmente quelli selvatici che si trovano sotto gli occhi, fioriti magari in una notte di fine primavera. Nei miei ricordi vi sono fasci di narcisi che finivano davanti al simulacro della Madonna di Caravaggio, mischiati con i mughetti, i buton d’oro, le margheritine di prato, così grosse da sembrare dalie. Fiori rustici ma bellissimi, che profumavano la chiesa e si mischiavano con l’odore dell’incenso della benedizione serale del mese di maggio. Visitando la mostra ho ritrovato, non senza un pizzico di nostalgia, il cartellone che mi spiegava un fiore bellissimo che purtroppo sta per scomparire: il mughetto. Anche allora era raro e le casalinghe lo mettevano in mezzo ai tavoli della cucina per profumare l’ambiente, mischiato con le erbe aromatiche. Molto ricercati all’epoca, come lo sono ancora oggi, i fiori di zucca. Le nostre mamme li cucinavano in tanti modi, tutti eccellenti: dal risotto, imbottiti di carne o fritti in padella. E se dall’esposizione dei ragazzi delle scuole dell’infanzia, delle primarie e delle secondarie di primo grado siamo finiti alla cucina, penso che sia anche perchè vorremmo caldamente che le associazioni presenti sul territorio si interessassero e trovassero uno spazio, magari durante i mesi estivi, per riproporre questi bellissimi elaborati che la fantasia e la buona volontà degli scolari delle loro insegnati e collaboratori sono riusciti a realizzare. Certo c’è sempre il problema di trovare un gruppo di persone che si assuma la responsabilità dell’apertura e dei controlli in un territorio i cui disponibilità e tempo libero, specialmente durante i mesi estivi, non sono molti. Ricordiamo che fiori e i frutti delle decorazioni intelvesi sono trattati anche nella scagliola e i ragazzi sono andati a cercarli nelle chiese più importanti della Valle. Rina Carminati Franchi Sabato, 18 giugno 2011 25 Libri ■ Mino Nava Vorrò mettermi da parte è possibile vivere la propria esistenza in serenità, rimanendo eternamente fedeli a se stessi e senza mai lasciarsi sopraffare dal disagio del dubbio e dal logorìo della routine, quando si è sommersi dalle invocazioni e dalle grida di dolore degli altri, e si deve quotidianamente sperimentare la fatica di sobbarcarsi gli altrui problemi per venirne in qualche modo a capo, aiutando chi non ha mezzi e non ha più forze a risollevarsi sino a superare la soglia dei propri limiti? La risposta è senz’altro affermativa, a giudicare dal resoconto proposto da un operatore tra i più “esperti”, e dunque affidabili, del complesso settore della solidarietà ai soggetti in stato di emarginazione (clandestini, detenuti, tossicodipendenti, alcoolisti, malati mentali, etc.), quel Mino Nava che ha dato alle stampe un’autobiografia-confessione (“Vorrò mettermi da parte”, con allusivo sottotitolo “In cammino nel bosco della semplicità”) volutamente redatta all’insegna della leggerezza e della fluidità. Fluidità e leggerezza che non significano evidentemente superficialità e faciloneria, ma che testimoniano la volontà di legarsi a una precisa opzione di scrittura, che rende il testo estremamente piano e leggibile, al di là di qualche occasionale caduta di stile e sciatteria linguistica (le solite parolacce che purtroppo abbondano in larga parte della produzione contemporanea, forse nella fasulla idea che siano utili a rafforzare il potere espressivo della comunicazione). Un percorso sul filo dei ricordi, che si snoda tra aneddotica e rievocazione dei momenti biografici salienti, dai giochi dell’infanzia agli anni di scuola per giungere alle attività lavorative e professionali eseguite in gran copia e nei settori più disparati, che rappresenta più che altro un approfondimento e un chiarire a se stessi le ragioni di una scelta di vita che ha condotto l’autore alla fondazione di ben due cooperative di solidarietà sociale (nel 1985 quella appunto denominata “In cammino”, seguita a dieci anni di distanza da “Orizzonti”), per capitalizzare al massimo le doti di pazienza, capacità di ascolto e tenacia di fronte alle più dolorose emergenze –come il suicidio in carcere dell’amico e collaboratore Graziano- con cui ha saputo instaurare un contatto immediato e diretto con quelle persone “difficili” che da sempre rappresentano, per gli altri, una sorta di terreno infido e scivoloso, possibilmente da evitare per non esporsi a spiacevoli contraccolpi. Sullo sfondo il coinvolgimento del nucleo familiare, che ha visto la moglie Marilena e i figli Tommaso, Samuele, Mario e Rachele costantemente impegnati nella collaborazione attiva allo sviluppo delle iniziative di solidarietà, senza il timore di mettersi in gioco e “sporcarsi le mani” con realtà abitualmente tagliate fuori dal normale circuito della vita ordinaria, e nella certezza che sia proprio questo movimento verso l’altro la chiave per impadronirsi di quel senso di appartenenza al mondo e alla vita che può renderci autenticamente e profondamente umani. “Lasciarsi andare e gioire dello stupore di questa condizione che ti riempie”, annota Nava a pagina 45, “è il tuo passaporto per l’universo”. E per incamminarsi in quel “bosco della semplicità” dove si può essere invariabilmente bambini e si azzerano tutte le lacerazioni e tutte le differenze. SALVATORE COUCHOUD 26 Sabato, 18 giugno 2011 LuigiGuanella Itinerari da scoprire. Un piccolo “Cammino di Santiago” A l via il grande progetto Il progetto prevede di “Sui passi di don Luigi contribuire all’abbellimento Guanella… Il senso del Santuario del Sacro di un cammino” che Cuore a Como, con il la Provincia Sacro Cuore dei rifacimento del percorso Servi della Carità – Opera Don storico-artistico-devozionale Guanella ha messo a punto in interno, al rifacimento del previsione della canonizzazione tetto della chiesa dei Ss. del Fondatore. Il nome del Antonio e Bernardino a progetto ricalca il titolo del Savogno e alla realizzazione volume di don Adriano di una struttura di Folonaro edito nel 2005 da accoglienza per i pellegrini Nuove Frontiere Editrice, una presso il fabbricato della vera e propria guida turistica ex-falegnameria della Casa che propone un itinerario Divina Provvidenza a Como. nei luoghi guanelliani delle 4) Promozione e provincie di Como e Sondrio. Comunicazione Lo scopo di questo progetto è Oltre all’immagine di far conoscere l’opera di don coordinata, con un logo Guanella attraverso i luoghi in apposito che ricorda quello cui è nato e in cui ha operato da del Museo “Don Luigi giovane sacerdote e fondatore, Guanella di Como”, è in nelle province di Sondrio e di progetto la realizzazione Como. Un piccolo “Cammino di guide (tra cui l’edizione di Santiago” tra i nostri monti rivista ed aggiornata del libro e le nostre valli, ricalcando gli don Adriano “Sui passi Scopo del progetto, prossimo al via, è di far conoscere l’opera del futuro di antichi tracciati percorsi in di don Luigi Guanella”), lungo e in largo dal “nostro” pieghevoli di santo attraverso i luoghi in cui è nato ed ha operato, tra Como e Sondrio brochure, don Guanella, montanaro e percorso, altre pubblicazioni camminatore instancabile. a tema per valorizzare i A scandirne le tappe, edifici Musei e le raccolte museali religiosi, realtà educative e assistenziali, culturale. Le azioni previste si possono nel Pian di Spagna (Pane e Signore) e a guanelliane (anche quelle dedicate alla musei e aree espositive che ci parlano raggruppare in quattro grandi aree: Como (la Provvidenza). Non mancherà un Beata Chiara Bosatta, discepola prediletta ancora di lui. Questo progetto rappresenta 1) Creazione di un percorso tematico “sentiero speciale” nel Giardino del Merlo di don Guanella, di cui il prossimo anno anche un’importante occasione di È stato individuato un percorso pedonale a Musso-Dongo, ricordando la visita fatta ricorre il 125esimo anniversario della promozione e fruizione del territorio in che congiunge Campodolcino a Como, da don Guanella e riportata nello scritto morte) e i più importanti luoghi di culto chiave turistica e culturale durante tutto lungo antichi sentieri (Via dello Spluga, “Memorie passate e presenti attorno alla lungo il percorso. Sarà anche messo on l’anno. Determinante è stato l’incontro e la Via Bregaglia, Via Francisca, Via Regina) rocca di Musso”. line un sito internet in 6 lingue contenente condivisione dell’idea con le Figlie di Santa passando per i siti più importanti legati 2) Realizzazione di spazi espositivi informazioni sui percorsi e sulle singole Maria della Provvidenza (la Congregazione alle memorie guanelliane nelle provincie Oltre all’adeguamento del Museo “Don tappe, contenuti culturali e informazioni femminile guanelliana), gli Enti pubblici di Como e Sondrio (vedi elenco). Luigi Guanella” di Como in vista della pratiche per scoprire il territorio, link alle locali, in particolare la Comunità Montana Questo itinerario verrà rilevato tramite canonizzazione e per una sempre migliore realtà guanelliane e turistiche, cartine, Valchiavenna, e anche la Provincia di sofisticate tecniche WEB GIS, tra le più accoglienza di anziani e disabili, saranno informazioni e audioguide da scaricare su Como, la Provincia di Sondrio, le Comunità all’avanguardia in Europa, e corredato di realizzati spazi espositivi presso la Casa palmare e lettori MP3, brevi filmati sulla Montane Valtellina di Morbegno e Valli del opportuna segnaletica. Saranno anche natale di Fraciscio e la Casa ex-coadiutorale vita e sui luoghi di don Guanella. Verrà Lario e del Ceresio, i Comuni interessati, le rilevati con sistema GPS e segnalati di Traona, nei locali abitati da don pure realizzato un cortometraggio video Parrocchie interessate, Enti e Fondazioni itinerari in auto e ciclabili che permettono Guanella. Un pannello su don Guanella sulla vita e le opere di Don Guanella. private, Associazioni e gruppi culturali di raggiungere i siti guanelliani. Saranno sarà esposto anche al MuViS (Museo della La comunicazione e le visite guidate ed escursionistici (vedi elenco). Il inoltre realizzati quattro “sentieri Via Spluga e della Val San Giacomo) di promozionali ai luoghi guanelliani saranno progetto ha appena ricevuto un cospicuo meditativi” accompagnati da frasi di don Campodolcino, allestito presso il Palàzz fondamentali per far conoscere il progetto. finanziamento dalla Fondazione CARIPLO, Guanella: tra Fraciscio e Gualdera (la vita e delle Corti. pagina a cura che ne ha apprezzato l’indubbio interesse la vocazione), a Olmo (la paternità di Dio), 3) Riqualificazione spazi di accoglienza di SILVIA FASANA Sui passi di don Guanella Tra Como e Sondrio. Numerosi i sostenitori Molti i punti di interesse E cco i punti di interesse guanelliano: Campodolcino: palàzz delle Corti, Museo Via Spluga (MUVIS); chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista; fraz. Fraciscio, casa natale; fraz. Fraciscio, chiesa Parrocchiale di S. Rocco; fraz. Pianelle, Baita dello Scoiattolo – Don Guanella e le sue montagne; fraz. Gualdera, Motto del Vento. San Giacomo Filippo: fraz. Gallivaggio, santuario della Madonna di Gallivaggio; casa parrocchiale; fraz. Olmo, chiesa Parrocchiale della SS. Trinità. Chiavenna: loc. Deserto. Piuro: loc. Prosto, chiesa parrocchiale B.V. Assunta; loc. Savogno, chiesa parrocchiale dei Ss. Antonio e Bernardino. Traona: chiesa arcipretale di S. Alessandro e ex-casa coadiutorale; exconvento di S. Francesco. Dubino: fraz. Nuova Olonio, Casa Madonna del Lavoro e santuario SS. Salvatore e Madonna del Lavoro Musso-Dongo: Giardino del Merlo. Pianello del Lario: fraz. Calozzo, chiesa parrocchiale di S. Martino; fraz. Calozzo, casa parrocchiale, cucinone “storico” e ex-casa coadiutorale con le stanze di suor Chiara Bosatta; fraz. Calozzo, lungolago della “barchetta”; fraz. Calozzo, Casa “Sacro Cuore” con Museo e chiesa del Sacro Cuore; fraz. Camlago, prima sede dell’Ospizio. Como: Collegio Gallio; Chiostro della Basilica di S. Abbondio; Centro Pastorale “Cardinal Ferrari” e chiesa SS. Trinità; fraz. Lora, Casa “S. Maria della Provvidenza”, Casa madre Figlie di S. Maria della Provvidenza e Museo “Beata Chiara Bosatta”; Casa “Divina Provvidenza” e Museo “Don Luigi Guanella”; Santuario Sacro Cuore. Un articolato intreccio di luoghi che abbraccia due province, tra lago e montagne GLI ADERENTI Hanno già aderito e sostengono il progetto: Congregazione Figlie di Santa Maria della Provvidenza Fondazione CARIPLO, Fondazione Credito Valtellinese, BIM dell’Adda Comunità Montana Valchiavenna, Provincia di Sondrio, Provincia di Como, Comune di Campodolcino, Comune di Chiavenna, Comune di Dongo, Comune di Dubino, Comune di Gordona, Comune di Gravedona ed Uniti, Comune di Madesimo, Comune di Menarola, Comune di Mese, Comune di Musso, Comune di Novate Mezzola, Comune di Pianello del Lario, Comune di Piuro, Comune di Prata Camportaccio, Comune di Samolaco, Comune di San Giacomo Filippo, Comune di Sorico, Comune di Traona, Comune di Verceia, Comune di Villa di Chiavenna. Parrocchia Borgonuovo di Piuro Parrocchia Andalo Valtellino, Parrocchia Campodolcino, Parrocchia Chiavenna, Parrocchia Delebio, Parrocchia Dubino, Parrocchia Fraciscio, Parrocchia Gordona, Parrocchia Gravedona, Parrocchia Isola-Pianazzo, Parrocchia Lora, Parrocchia Mese, Parrocchia Musso, Parrocchia Nuova Olonio, Parrocchia Olmo, Parrocchia Pianello del Lario, Parrocchia Prosto, Parrocchia S. Pietro Samolaco, Parrocchia Sorico, Parrocchia Traona, Santuario Gallivaggio. Bella Pianello, CAI Chiavenna, CAI Morbegno, CAI Dongo, Centro Studi Storici Valchiavennaschi, Circolo C4 Chiavenna, Collegio Gallio Como, Consorzio Turistico Valchiavenna, Consorzio Turistico “Porte di Valtellina” Morbegno, Cooperativa Turistica Imago, Fondazione Centro Studi “N. Rusca” Como, Giardino del Merlo, Gruppo Alpini Nuova Olonio, Gruppo Alpini Pianello del Lario, Iubilantes, Mondo Turistico, MuViS Campodolcino, Rete dei Cammini, Riserva Naturale Pian di Spagna-Lago di Mezzola, Scacciapensieri, Sistema Museale della Valchiavenna. Valli Varesine 28 Sabato, 18 giugno 2011 ■ Cittiglio Saggio di fine corso per il gruppo bandistico Con il mese di giugno si sono concluse anche le attività della scuola di musica promossa per le giovani leve dai corpi musicali Vittorio Veneto di Casalzuigno e Amici della Musica di Cittiglio che ormai da anni collaborano insieme. Nel pomeriggio di sabato 11 giugno scorso è stato, infatti, organizzato nel salone dell’oratorio di Cittiglio, il Saggio di fine corso con l’esibizione degli giovani allievi del primo e secondo anno di strumento. Quest’anno, tra l’altro, i ragazzi che si esibivano erano oltre una ventina, un bel gruppo numeroso ed affiatato che lascia soddisfatti i dirigenti dei due corpi musicali. Ciascun allievo si è esibito in coppia con un compagno in un breve brano dimostrativo delle nozioni apprese durante l’anno e, in apertura e in conclusione dell’incontro si sono cimentati in un piccolo concerto d’insieme che ha dimostrato ai presenti il buon livello musicale raggiunto dal gruppo. Soddisfazione dei presidenti dei due corpi musicali Kogoj e Marzaro – intervenuti all’esibizione – e, ovviamente dei genitori e dei parenti degli allievi, ma anche e - forse soprattutto - delle insegnanti presenti: Sabrina e Roberta che hanno seguito i ragazzi (assieme al maestro Zocchi degli ottoni) durante tutto l’anno. ■ Caravate Torna la “Tenda Giovani” con i padri Passionisti Si svolgerà nel fine settimana 17 - 19 giugno presso il convento dei Padri Passionisti di Santa Maria del Sasso di Caravate, la XVII edizione di TendaGiovani, una iniziativa proposta dai Padri Passionisti e rivolta a tutti i giovani. “Più forte della paura” è il tema della tre giorni che cercherà di dare spiegazioni e risposte per sfuggire alla paura e trovare il coraggio di “spiccare il volo”. Informazioni ed iscrizioni sul sito: www.cumpassio.it – telefono 0332-601405. ■ Cavona Pellegrinaggio vocazionale e Unitalsi Sabato 18 giugno, nono appuntamento col pellegrinaggio vocazionale di zona. Ritrovo al mattino, alle ore 7.00, presso la cappelletta di Santa Teresa per la recita del Santo Rosario. Alle 7.30 Messa in Santa Casa a Cavona. Animerà l’incontro il gruppo Unitalsi di Cittiglio. Una Santa Messa particolare per anziani ed ammalati verrà celebrata alle ore 15.00 di domenica, 19 giugno, nella chiesa parrocchiale di Cittiglio e vedrà la partecipazione del medesimo gruppo Unitalsi, promotore dell’iniziativa. ■ Cronoscalata Appuntamento a Duno per la corsa amatoriale La mattina di domenica 19 giugno si svolgerà la seconda edizione della cronoscalata non competitiva Duno - San Martino. Il ricavato della competizione sarà infatti devoluto alla ricerca scientifica in campo medico, sostenuta dalle varie iniziative di Telethon. ■ Casalzuigno Tre concerti serali con la “Vittorio Veneto” La banda “Vittorio Veneto” di Casalzuigno ha programmato tre concerti serali in altrettanti luoghi del paese. Il programma prevede: venerdì 17 giugno, alle Marianne; venerdì 8 luglio, a Casale; sabato 16 luglio, ad Arcumeggia. Forse sarà dedicata all’Ausiliatrice. Una cappella per Cittiglio F orse sarà dedicata a Maria Ausiliatrice, ma non è ancora certo. Certa è invece la volontà degli abitanti del rione Valcuvia nel costruire una cappellina all’interno della loro contrada. Dei sei rioni in cui è stato suddiviso il paese di Cittiglio in occasione del palio, il rione Valcuvia era l’unico a non avere ancora un punto devozionale al suo interno. I quartieri storici di Cittiglio hanno da tempo immemore al loro interno dei luoghi di culto storici: la chiesa parrocchiale a Cittiglio Alto, la cappellina alla Madonna di Caravaggio alle Cascine, la chiesa di San Biagio a Vignola/San Biagio, la cappella di San Rocco alle Fracce. Dal 2005 anche il rione San Giulio si è dotato di un “luogo di culto” grazie all’edificazione di una piccola edicola dedicata a San Pio da Pietrelcina e il rione Valcuvia ci pensa oggi! Il cammino per arrivare all’edificazione della cappella era partito già cinque anni fa, quando, in accordo col comune, gli abitanti del posto avevano individuato come luogo idoneo allo scopo una aiuola ampia posta all’incrocio tra la via Torino, la via Garibaldi e la nuova I lavori sono stati avviati con la primavera: l’augurio è di arrivare all’inaugurazione già nel prossimo autunno. strada per la Valcuvia costruita dalla provincia all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso. L’aiuola era dunque un reliquato derivato dalla realizzazione della nuova arteria e come tale rimasto in proprietà alla provincia di Varese. Saputo questo il comune di Cittiglio ha iniziato i contatti con l’ente provinciale per ottenere la proprietà dell’area cosa che è riuscita dopo non pochi incontri. Subito dopo sono iniziate le “peripezie” urbanistiche che si sono tradotte nel 2009 in una variante al Piano regolatore generale che ha reso l’area idonea ad accogliere la costruzione devozionale. Nel frattempo comune e parrocchia hanno sottoscritto una convenzione con la quale si è concretizzata la possibilità che la parrocchia potesse richiedere la realizzazione della cappella e presentasse i relativi documenti di richiesta. Lo scorso 16 marzo veniva rilasciato il permesso di costruire e i lavori iniziavano il 6 aprile successivo sotto la direzione lavori del geometra Zaira Maiolo che è anche la firmataria del progetto dell’opera. La cappellina sta crescendo e poco alla volta l’edificio sta prendendo la sua forma definitiva. I lavori sono compiuti da maestranze del posto, coadiuvate da alcuni volontari che danno una mano nella realizzazione e nel recupero dei materiali, coll’intento di portare a compimento l’edificio il più presto possibile, in modo da poter arrivare all’inaugurazione già il prossimo autunno. ANTONIO CELLINA Brenta: preghiera e arte E ntrando nel bel santuario di San Quirico e Giolitta di Brenta, colpisce la ricca decorazione barocchetta che fa da cornice al bel dipinto su tela raffigurante il santo fanciullo Quirico e la madre Giolitta che conobbero il martirio sotto Diocleziano. Il quadro è posto sopra l’altare maggiore. Una grande pittura di primo novecento ricopre la parte e l’altro nell’altare di sinistra, posta all’uscita e ci rappresenta collocato sotto la statua La piccola Madonna coi dedicata a Sant’Antonio abate, genitori, inseriti in un contesto che ci viene rappresentato paesaggistico. Lungo le pareti con il maialino accanto, come poste in alto altre pitture ci tradizione vuole. Una notevole ricordano santi e profeti e scultura lignea da pochi anni nell’arco che ci introduce restaurata. Ebbene, in questo nel luogo della celebrazione secondo medaglione ci viene campeggia un Cristo crocefisso rappresenta Santa Liberata. Una attorniato da angeli. Vi sono scritta in latino ci ricorda che è poi due medaglioni collocati patrona delle puerpere. Tempi sopra i due altari laterali: quello non lontani la si festeggiava miracoloso e secolare dedicato o ricordava in modo solenne alla Vergine delle Grazie, posto in gennaio, nel giorno della sotto la statua della Madonna; sua commemorazione. Ma chi era questa santa? Qui in Valcuvia pochi lo sanno oppure non lo ricordano… eppure e fortemente radicata nella tradizione di fede ancor più nella nostra Diocesi. Infatti Santa Liberata si può definire una santa comasca, perché giunse a Como o in prossimità della città con la sorella Santa Faustina, proveniente dall’Emilia da dove le due giovani donne fuggirono perché destinate dal ricco padre al matrimonio. Una decisione che contrastava la loro volontà di dedicarsi alla vita consacrata. Arrivarono a Como e come benedettine si ritirarono in convento fondando poi il loro monastero dedicato a Santa Margherita. Probabilmente la santa di Antiochia protettrice delle partorienti. Da Como la tradizione di queste due sante arrivò anche in Valcuvia e l’immagine conservata nella chiesa di San Quirico ne è una testimonianza. (S.T.) ■ La trentunesima edizione della rassegna organistica Fino a ottobre su antichi strumenti R itorna, da giugno a ottobre, il ciclo di concerti su antichi organi della provincia di Varese, “Antichi Organi, Patrimonio d’Europa”, ormai alla trentunesima edizione. Il programma, ancora una volta organizzato da Mario Manzin, è iniziato lo scorso 12 giugno con un concerto del maestro Maurizio Croci sull’organo Carnisi (datato 1852, restaurato nel 1987) nella chiesa parrocchiale di Germignaga, sul Lago Maggiore. Si segnala poi il concerto di Giusy Tunici, domenica 19 giugno sull’organo Mascioni (1905, restaurato nel 2005) della chiesa parrocchiale di Gemonio. Tra gli altri appuntamenti della Valcuvia ricordo anche quelli di Rancio Valcuvia il 16 luglio (maestro Simone Della Torre alle tastiere dell’organo costruito da Vincenzo Mascioni nel 1892, restaurato nel 2008 da Giovanni Mascioni di Cugliate Fabiasco) e di Duno del 30 luglio; in quest’ultimo caso sarà ancora un organo Mascioni,costruito nel 1940 per la chiesa sacrario e tempo votivo dei Medici di Italia a far sentire le sue note con l’organista Fabio Re. Altri appuntamenti, ma nei dintorni, per la sera del 20 agosto a Montegrino Valtravaglia dove verrà utilizzato il restaurato organo degli Arioli e Franzetti di Gemonio, datato 1831 con alle tastiere il maestro Francesco Tasini, poi 11 settembre a Mombello di Laveno-Mombello con l’organo Bernasconi, il 18 settembre a Besozzo (in questo caso accanto all’organo Mascioni, datato 1884, ci sarà anche una tromba), il 24 settembre a Brissago Valtravaglia. Questi gli appuntamenti più vicini a noi ma il ciclo prevede un totale di venticinque concerti fino all’ultimo del 2 ottobre, programmato ad Inarzo, nella chiesa parrocchiale di quella piccola parrocchia poco lontano dal lago di Varese, dove verrà utilizzato dall’organista Francesco Zuvadelli l’organo Maroni Biroldi, realizzato nel 1838 e restaurato nel 1995. Ancora una volta una tradizione, quella organaria della provincia di Varese messa in luce da questa serie di concerti. (G. Po.) Sondrio Cronaca libri Sabato, 18 giugno 2011 29 A Sondrio, di recente, presentata una pubblicazione fresca di stampa. Rusca in Valmalenco: nuove ricerche e indagini storiche. P resso la Sala dei Balli di Palazzo Sertoli a Sondrio, è stato presentato di recente il 13° volume della Collana storica della Fondazione Credito Valtellinese, “Fra curati cattolici e ministri riformati - Nicolò Rusca e il rinnovamento tridentino in Valmalenco”, dove è proposta la figura del venerabile arciprete di Sondrio da una prospettiva non ancora indagata. Oltre all’autrice Saveria Masa, erano presenti mons. Saverio Xeres, relatore della positio per la beatificazione del Rusca, Claudia Di Filippo Bareggi, studiosa e docente di Storia Moderna all’Università degli Studi di Milano, e Carlo Papacella, pastore evangelico onorario di Poschiavo. A presentare i relatori al folto pubblico e moderare gli interventi è stata Augusta Corbellini, presidente della Società Storica Valtellinese. Di seguito offriamo una lettura del libro tenendo presenti le indicazioni emerse. Nella prefazione mons. Xeres suggerisce che all’origine della nuova opera sta don Alfonso Rossi, attuale parroco di Chiesa, cui si deve l’intuizione, formidabile nella sua semplicità, che Nicolò Rusca... andasse finalmente riconosciuto e studiato anche nel suo ruolo di parroco della Valmalenco... porzione della vasta cura allora assegnata all’arciprete di Sondrio, mentre Masa è stata capace di condurre a termine un lavoro di consultazione e ricostruzione molto faticoso, anzitutto per la disastrosa situazione dell’Archivio di Stato di Sondrio, dovendo richiedere da fuori provincia i voluminosi e delicati faldoni notarili. Oggetto dell’indagine sono stati anche l’archivio della parrocchia di Sondrio, gli archivi e le biblioteche parrocchiali della Valmalenco (all’epoca parte della pieve di Sondrio) a rischio di perdita totale, se non intervengono scelte tempestive e risolute, le fonti delle comunità riformate presso gli archivi di Brusio e di Stato a Coira e gli atti del Sinodo Retico, che dal 1537 ha regolato la vita dei ministri evangelici e il loro rispetto della dottrina. Merito della Masa è di aver illuminato con sguardo acuto alcuni aspetti finora rimasti in ombra del complesso periodo delle comunità di Valtellina negli anni tra il ‘500 e il ‘600, e quindi della Valmalenco, corridoio di confine da cui transitavano merci e idee anche religiose, divenuto allora nervo sensibile, a un tempo di collegamento e di tensione, tra dominanti e dominati, fra uno Stato retico che tende progressivamente ad identificare la propria “libertà” politica con la confessione riformata e un territorio soggetto che guarda piuttosto a Meridione, verso la Milano spagnola e l’Italia “naturalmente” cattolica. L’analisi dell’autrice, formatasi alla scuola della Di Filippo Bareggi, parte dalla constatazione che la storiografia locale è tuttora molto poco attenta alla vita religiosa della popolazione delle nostre valli e continua ad ignorare l’apporto culturale e religioso venuto dalla presenza riformata. Una seconda osservazione riguarda la limitatezza della documentazione archivistica dentro cui ha dovuto svolgersi la sua ricerca: gli archivi furono distrutti quasi in toto dalle vicende dell’epoca, cui contribuirono tanto i riformati, quanto i cattolici. Per uno sguardo d’insieme sulla realtà del tempo, Masa ha dovuto anzitutto approfondire la situazione della pieve di Sondrio nel ‘500, quando sotto il dominio grigione le terre suddite divennero non solo un’ottima base di partenza per i rapporti e gli scambi economici con la vicina Repubblica di Venezia..., ma anche un sempre più solido avamposto per la diffusione della riforma protestante. Nel 1527 Coira aveva aderito alle idee di Zwingli e l’anno precedente la Dieta di Ilanz con il Toleranzedict aveva sancito che nel territorio delle Tre Leghe si professavano la riforma evangelica e il cattolicesimo. Ecco, allora, verso la metà del ‘500, l’insorgere del fenomeno della biconfessionalità presso molte comunità del territorio, in particolare in quelle strategicamente rilevanti anche dal punto di vista geografico ed economicocommerciale come la Valmalenco. Testimone principale di questa situazione da parte cattolica è l’arciprete di Sondrio Gian Antonio Paravicini che si insediò alla guida della pieve nel 1620, alla vigilia dell’insurrezione valtellinese. Per illuminare gli aspetti di novità evidenziati nel libro, occorre soffermarsi sulla situazione della Valmalenco dopo l’atto di costituzione della comunità evangelica, che a ragione Masa fa risalire al 1561, quando il ministro riformato e notaio Bartolomeo Chiesa inviò alla Dieta di Coira la richiesta dei capifamiglia riformati di Chiesa e Lanzada di potersi costituire come chiesa evangelica di Malenco. Da quel momento cominciò ad esistere ufficialmente la biconfessionalità nella valle: della comunità riformata facevano parte i membri della potente e facoltosa famiglia Chiesa e alcuni altri esponenti di rilievo della società di valle, mentre la maggioranza della popolazione rimaneva cattolica. Solo a Lanzada l’adesione alla riforma fu più popolare, in quanto i suoi abitanti erano maggiormente abituati ad emigrare per lavoro e quindi a viaggiare spesso, a frequentare paesi e gente diversa. pagina a cura di PIERANGELO MELGARA L’arciprete Nicolò Rusca. Ritrovati importanti documenti di approfondimento. T ale stato di cose non poteva non generare frizioni e contese, anche perché i cattolici presto furono forzati a condividere l’uso della stessa chiesa quando non ne esistevano altre, o a cederne una per il culto proprio a chi aveva abolito la messa tradizionale, la venerazione della Madonna e dei santi, distrutto o ricoperto le immagini sacre. In Valmalenco, pur con frequenti dissidi e molestie reciproche, la difficile convivenza fu tuttavia possibile finché a guidare i riformati fu il potente e autorevole clan familiare dei Chiesa con il pastore e notaio Bartolomeo e suo figlio Giovanni, mentre un esponente di un ramo della stessa famiglia, Giovanni Maria Chiesa, aveva la cura dei cattolici. I motivi di frizione divennero invece sempre più violenti quando, morto Giovanni Chiesa, tra il 1608 e il 1615 in Valmalenco venne Gaudenz Tackh, pastore di Brusio, il quale inasprì i divieti e innalzò le pretese applicando le stesse regole di vita vigenti in Valposchiavo. Intanto, dal 1590 a guidare la pieve di Sondrio c’era l’arciprete Nicolò Rusca, vera incarnazione del modello di sacerdote tridentino, capace di curare non solo la formazione del clero autoctono, ma di essere anche attento tessitore e solido punto di riferimento. Fu così che sacerdoti formati ai principi del Tridentino e uniti dai medesimi obiettivi assunsero la cura pastorale in Valmalenco: Andrea Sasso, Giovanni Cilichini, Giovanni Tuana, Giovanni Pietro Carini. Grazie a loro e alla loro opera di rinnovamento riprese il L’affermarsi dei cattolici rapporto di fiducia e collaborazione con la comunità cattolica di valle e numerose furono i ritorni al cattolicesimo. Di certo tutto ciò e altri eventi in campo politicomilitare (l’alleanza sempre più stretta delle Tre Leghe con la Francia e Venezia e la risposta spagnola con la costruzione del forte di Fuentes), resero più tesi i rapporti, tanto che la frangia più estremista dei riformati abbracciò il progetto di eliminare i protagonisti della rinascita cattolica. Nel 1608 ci fu il primo arresto del Rusca, rilasciato dopo qualche tempo non senza aver versato una pesante cauzione e costretto poi ad allontanarsi da Sondrio fino al maggio 1609. Cilichini e Tuana, ricercati nel 1618 in concomitanza con il secondo arresto del Rusca, si salvarono con la fuga. È noto che il Cilichini, messo sull’avviso da un eretico a lui legato da stima e amicizia, lasciò la parrocchia di Lanzada e a Ponchiera s’incontrò proprio coi Grigioni che conducevano prigioniero il Rusca: i due si salutarono con un cenno degli occhi. Tutti questi fatti accaddero, perché ormai il Sinodo retico, dominato dai ministri più radicali con una forte caratterizzazione antispagnola, spingeva per un’azione sempre più violenta. Il tribunale punitivo di Thusis decise molte condanne, anche di riformati ritenuti sostenitori del partito filospagnolo e fra i primi dell’arciprete di Sondrio. La notizia del suo martirio si diffuse rapidamente anche in Valmalenco e il clima di ostilità fu accentuato dalla voce che nella cattura del Rusca un ruolo chiave l’aveva avuto il pastore Marco Antonio Alba. La notizia giunta a noi attraverso il Tuana, oggi ha potuto essere finalmente verificata dalla Masa, che ha trovato fra le imbreviature del notaio riformato Giovanni Abondio Mossini un documento inedito che ne costituisce una vera e propria conferma. Completano il volume, oltre alla Bibliografia e agli Indici, il racconto della raggiunta autonomia religiosa delle comunità locali con l’erezione delle parrocchie della Valmalenco e il consolidarsi della pastorale tridentina, mentre il prevosto Alfonso Rossi dà notizia del ricordo ancora vivo tra i malenchi dell’arciprete Rusca. L’appendice accoglie la cronotassi di curati, beneficiali e parroci fino al 1650 circa e la trascrizione di alcuni documenti. Valchiavenna 30 Sabato, 18 giugno 2011 i bambini e il futuro Aperta una mostra nella sede della Comunità Montana Paura per l’inquinamento ma grande fiducia nell’innovazione tecnologica come presupposto per il benessere. Per sapere cosa pensano i bambini della Valchiavenna sul futuro, sulla politica e sugli enti locali basta fare una visita alla mostra “Idee Fuori del Comune” aperta nella sede della Comunità montana. L’esposizione è visitabile liberamente durante gli orari di apertura ■ Verceia ario s r e v i ann Programma agile ma dettagliato, tono spigliato, ringraziamento a chi lo ha eletto e apertura alla collaborazione con la minoranza. Solo 10 anni ma sembra già un politico navigato Gianmarco Cervati, primo “Sindaco dei Ragazzi” di Verceia. Si è tenuta nei giorni scorsi la cerimonia di proclamazione degli eletti del consiglio comunale dei giovanissimi voluto dall’amministrazione, quella degli adulti, capitanata dal sindaco Luca Della Bitta. Di fronte ad un pubblico folto, i ragazzi della quinta hanno illustrato in modo approfondito il percorso che li ha portati alla prima elezione del consiglio comunale dei ragazzi. Un percorso lungo e articolato, che ha seguito in tutto e per tutto quello “vero” dei grandi. Alla fine si è arrivati alla formazione di due liste contrapposte. Una guidata da Cervati e l’altra dalla compagna di classe Valentina Motta. Vittoria sul filo di lana per Cervati, che ha ricevuto gli auguri e i complimenti anche dalla sua competitrice. «è l’inizio di un percorso ha commentato Della Bitta - che riteniamo un investimento per il futuro. Fare l’amministratore è sempre più difficile ed è importate che i giovani si rendano conto di cosa sia un ente pubblico». (D. Pra.) Testimone di fede, come il beato Guanella ■ Gordona A scuola si impara a studiare il territorio ■ Turismo Su internet si possono prenotare le offerte Novità per il Consorzio Turistico Valchiavenna, che da pochi giorni ha la possibilità di proporre agli utenti internet tre pacchetti turistici, che potranno essere acquistati tramite www.storevaltellina. it. Si tratta di proposte con percorsi enogastronomici e sulla Via Spluga. i bambini delle classi prime e seconde di primo grado del distretto valchiavennasco. Al termine del percorso i ragazzi hanno realizzato lavori che riportano i loro giudizi sulla valle e le loro aspettative per il futuro. Il quadro che ne esce permette di trarre un bilancio di come le nuove generazioni vedono le amministrazioni pubbliche e tutto quanto funziona, o non funziona, nelle valli del Mera e del Liro oltre che capire il livello di comprensione delle prerogative degli enti pubblici acquisito. (D. Pra.) Chiavenna: a undici anni dalla morte suor Maria Laura Mainetti Eletto il Consiglio Comunale dei giovani Una classe ha studiato il territorio e la popolazione di Gordona. L’altra ha raccontato il paese con la macchina fotografica. Poi hanno unito i lavori e hanno allestito una mostra. Nei giorni scorsi la scuola media di Gordona ha accolto l’inaugurazione dell’iniziativa promossa dalla sezione della “Garibaldi” in collaborazione con l’amministrazione comunale. La mostra, che è rimasta aperta fino a lunedì, è la tappa conclusiva di un percorso che ha visto impegnati gli alunni della IIA e della IIIA. Gli alunni di seconda hanno concentrato la propria attenzione sul territorio del comune. Un’analisi attenta che ha permesso agli studenti di scoprire le peculiarità del proprio comune e di programmare un possibile sviluppo del paese. Un “Pgt” in piccolo, insomma, che ha consentito agli studenti, guidati dall’insegnante di educazione tecnica Laura Loffa, di comprendere l’importanza della programmazione nella gestione del territorio. Gli alunni di terza hanno lavorato con la fotocamera. Hanno concentrato la propria attenzione su alcuni dettagli della vita di Gordona, cominciando dall’ambiente familiare. Gli scatti esposti a scuola dimostrano che il lavoro svolto sotto la guida di Enrico Cameron, insegnante di scienze e matematica, ha portato risultati interessanti. (S. Bar.) dell’ente. Si tratta dei lavori realizzati dai ragazzi delle scuole coinvolte nel progetto triennale finanziato dalla Cm e gestito dalla cooperativa sociale Progetto Vita che vede come partner coinvolti la cooperativa sociale Nisida e gli istituti comprensivi Bertacchi, Garibaldi e Novate Mezzola. Un’attività di conoscenza e applicazione della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, nata nasce con l’idea di coinvolgere i ragazzi creando uno spazio di dialogo e confronto con le istituzioni pubbliche. Destinatari sono P assano gli anni, ma il ricordo di suor Maria Laura rimane sempre vivo. Non può essere diversamente. La sua eroica testimonianza è impressa nella mente e nel cuore di tantissime persone che guardano a lei con affetto e devozione. L’anniversario monsignor Attilio Mazzola, che, nella della sua morte - celebrato, come sua qualità anche di Vicario episcopale sempre, con grande concorso di popolo per i religiosi e le religiose della diocesi, nella chiesa di San Lorenzo lunedì 6 non gli è stato difficile tracciare, in giugno - coincideva quest’anno con la modo convincente, un ideale parallelo canonizzazione di don Luigi Guanella. tra don Guanella e suor Laura: due Una felice coincidenza che è sembrato figure religiose di santità, due credenti, opportuno valorizzare. Per questo che parlano a tutti i credenti, al nostro motivo a presiedere la concelebrazione territorio, al nostro tempo. è stato invitato il sacerdote guanelliano, «Sono figure di credenti - ha sottolineato don Attilio - che provocano ad accogliere il Vangelo come proposta che fa la verità dell’uomo; ad assumere il compito di dare continuità a quel contesto naturale e specifico dove l’attenzione alle persone, il senso del servizio e l’apertura al trascendente supportano le scelte di valore; a curare relazioni ricche di autentica umanità, capaci di produrre una educazione sana. Essere discepoli di Cristo vuol dire portare la croce dietro a Gesù. E questa sequela dice un coinvolgimento totale con lui, nel destino, ma anche nell’assumere quegli atteggiamenti “scandalosi” che sono stati la ragione della sua condanna: la predilezione per i poveri, per i peccatori e il suo modo di parlare di Dio». Ecco, il dono della propria vita al Signore mediante la consacrazione religiosa, è certamente una modalità dove gli elementi fondamentali dell’esistenza cristiana si vedono meglio. Così hanno fatto don Guanella e suor Laura. Scriveva il giornale laico milanese “La sera” alla morte di don Luigi: «Potrebbe essere degno del nome di Santo don Guanella perché tutto quello che egli ha compiuto è veramente e profondamente cristiano. Apostolo della dottrina del cristianesimo non solo nelle teorie ma nella vita. Don Guanella non ha vissuto per sé ma per l’umanità. Tutti gli uomini sono stati suoi fratelli e la sua vita è tutto un poema di carità e di amore…». Altrettanto si può dire di suor Maria Laura, la cui vita si è svolta e conclusa con modalità diverse ma con la stessa totale dedizione al Signore e al prossimo. Come ci conferma una sua accorata preghiera: «Ti appartiene, Gesù, la mia vita; ti appartengono i miei pensieri, i desideri, le ansie, le attese. I miei slanci sono per te. I miei ricordi e le mie fantasie son per te… Insegnaci l’impegno nel quotidiano, nella monotonia, donaci di impegnarci per un futuro migliore, di collaborare con te che sei Padre di ogni uomo…». Con i dodici concelebranti era presente questa volta anche il chiavennasco ottantaquattrenne padre gesuita Adriano Pighetti giunto dal Brasile per un breve periodo di vacanza. ■ Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro Riordinato il prezioso archivio sociale I l 9 dicembre 2011 ricorrerà il cinquantesimo di fondazione dell’Associazione italo-svizzera per gli scavi di Piuro che, in queste ultime settimane, ha provveduto al riordino del proprio archivio, la cui documentazione va dal 1960 ai giorni nostri. Riordinato da Cristian Copes, segretario del Centro di studi storici valchiavennaschi, l’archivio è stato suddiviso in categorie, sistemando i documenti in ordine cronologico e in appositi raccoglitori con i rispettivi indici. Le categorie vanno dalle pezze giustificative legate alle spese effettuate dall’associazione alla corrispondenza, dai contributi erogati dagli enti pubblici alle convenzioni del museo di Piuro, dai verbali delle assemblee e dei consigli direttivi alla contabilità e alle relazioni sulle varie campagne di scavi condotte a Piuro per scoprire l’antico borgo sommerso dalla frana del 1618. Naturalmente non mancano anche diversi articoli e scritti sull’attività dell’associazione, tra cui uno uscito 45 anni fa sul “Corriere della sera”, mentre altri sono incentrati sull’evento calamitoso di cui, nel Seicento, scrissero i cronisti e gli storici di mezza Europa. Tra costoro ci fu anche Fortunato Sprecher di Davos, giudice e commissario del contado di Chiavenna. Nell’archivio c’è pure un manifesto uscito su un settimanale locale nel 1877, dove Giovanni Lisignoli detto Capitano, omonimo dell’attuale presidente dell’associazione, promosse a Piuro una prima campagna di scavi. Dalla corrispondenza tra i vari consiglieri, italiani e svizzeri, emerge l’entusiasmo per i primi scavi condotti nel 1962 e quattro anni dopo, i cui reper- ti furono messi in un museo nel comune piurasco, voluto appositamente dall’associazione e inaugurato nel 1972. L’ultima campagna di scavi si tenne alla fine degli anni ottanta, periodo in cui uscì “La frana di Piuro del 1618. Storia e immagini di una rovina”, prezioso volume edito dall’associazione e scritto da Guido Scaramellini, Günther Kahl e Gian Primo Falappi che, nel 1995, uscì in una seconda edizione. Tra i fondatori dell’Associazione italosvizzera per gli scavi di Piuro, un ricordo particolare va al fotografo Hans Steiner di Berna, a Giacomo Maurizio di Vicosoprano e al prof. Luigi Festorazzi che, con Mino De Pedrini, fu tra i primi in Valchiavenna a credere nell’importanza di un’associazione avente per scopo la promozione e la valorizzazione dell’eredità storica e culturale di Piuro. Sondrio Cronaca Gruppo “Le Nevi di un tempo” Sostenibilità sociale ed economica Si svolgerà a settembre la manifestazione “C’è una valle”, pensata per nuovi stili di vita... A Morbegno incontri, gite e visite culturali “C’è una valle” è la manifestazione provinciale proposta dalle associazioni e cooperative sociali del territorio con l’obiettivo comune di dare voce e visibilità alle tematiche e alle “buone pratiche” della sostenibilità sociale, economica e ambientale. La prima edizione si terrà nel parco e nella struttura della Colonia Fluviale di Morbegno, dalle ore 9.00 di sabato 24 settembre alle ore 19.00 di domenica 25 settembre prossimi, su un’area espositiva articolata, che ospiterà un centinaio di stand e un ricco calendario di appuntamenti tra convegni, seminari, laboratori e momenti di animazione e spettacolo. “C’è una valle” vuole far conoscere e promuovere iniziative che già sperimentano e utilizzano modelli di relazioni e reti sociali, di governo, di consumo, produzione, finanza e commercio sostenibili. Si presenta quindi come occasione di incontro e scambio tra diversi soggetti, organizzati e non, disponibili ad interrogarsi ed attivarsi su queste grandi questioni del nostro tempo, per esprimere un modo di fare comunità e cittadinanza sempre più attivo e responsabile, rappresentato nelle quattro aree tematiche: “Bio” (filiera corta e consumo responsabile); “Equo” (equità e sostenibilità sociale); “Eco” (sostenibilità ambientale); “Ass&Coop” (volontariato e cooperazione sociale). Per ulteriori informazioni e per aderire all’iniziativa consultare il sito internet www.ceunavalle.org. Ogni anno il Comune di Morbegno, in collaborazione con il gruppo “Le Nevi di un Tempo” (denominazione che avverte che anche i monumenti della nostra storia, se non amati, scompariranno come la neve degli anni passati) organizza una serie di visite guidate ai principali monumenti della città e alcune gite culturali. Durante la prossima settimana i primi appuntamenti accompagneranno a conoscere alcuni gioielli della città di Morbegno: domenica 19 alle ore 19.00, Renzo Fallati guiderà la visita a “Il cimitero di Morbegno, giardino della memoria, luogo del dolore e della speranza”; martedì 21 alle ore 20.30, Alessandro Caligari, condurrà la visita a “Le tele del santuario dell’Assunta”; giovedì 23 giugno alle ore 20.30, con ritrovo in piazza San Giovanni, Elisa Gusmeroli guiderà la visita a “Il Monastero della Presentazione”; venerdì 24 alle ore 20.30, Renzo Fallati guiderà la visita a “Palazzo Malacrida”. Le visite durano circa un’ora, si effettuano anche in caso di cattivo tempo e il punto di ritrovo è davanti agli edifici da visitare salvo diversa indicazione. Per ulteriori informazioni telefonare alla Biblioteca “Ezio Vanoni”, telefono 0342.610323, [email protected]. A Traona sabato 18 giugno. Serata di festa con “Il Tralcio”. Il Centro Diurno compie nove anni L a onlus “Il Tralcio” di Traona organizza sabato 18 giugno, presso il Centro Polifunzionale, in località Valletta, la serata del Centro Diurno, per festeggiare il nono anno di attività. Il programma prevede: alle ore 18.00 la Santa Messa di ringraziamento presso la chiesa Madonna di Fatima alla Valletta e in ricordo di Andrea, Ibrahim e Matteo; dalle ore 19.15, la serata insieme con la pizzoccherata e la musica di Pino Cen; infine, alle ore 22.30, ci sarà l’estrazione della sottoscrizione a premi. Il ricavato della serata sarà devoluto per le attività del Centro Socio-Educativo all’autonomia. La festa si svolgerà anche in caso di maltempo. L’associazione “Il Tralcio” è stata costituita grazie all’iniziativa di un gruppo di genitori con figli disabili. Lo scopo principale è promuovere azioni che possano favorire lo sviluppo delle potenzialità umane e il migliore inserimento possibile nella realtà sociale delle persone disabili. Il Centro Diurno è nato nel settembre 2002 a Traona, presso il Centro Polifunzionale, in via Palotta 94. Il Centro ha iniziato da subito a collaborare con i servizi sociali presenti sul territorio al fine di ampliare la qualità e la quantità dell’offerta a favore dei ragazzi disabili inseriti. Per rispondere meglio alle esigenze di carattere organizzativo, inoltre, nel 2004 è stata creata la cooperativa sociale “Il Tralcio”, con lo scopo di migliorare il Centro Diurno tramite l’assunzione di personale qualificato. A giugno 2006 la cooperativa ha ottenuto dalla Provincia e dall’Asl di Sondrio l’autorizzazione al funzionamento e l’accreditamento come Centro Socio Educativo (C.S.E.). Nel C.S.E. vengono portati avanti i programmi educativi individuali per ogni ragazzo e vengono organizzate varie attività e laboratori. Il Centro Socio Educativo è un servizio sociale diurno,previsto dalla normativa della Regione Lombardia a favore di persone disabili la cui fragilità non sia compresa tra quelle riconducibili al sistema socio-sanitario. Gli interventi socio educativi e socio animativi sono finalizzati: all’autonomia personale; alla socializzazione; al mantenimento del livello culturale; a un possibile inserimento nel mercato del lavoro. Per ulteriori informazioni “Il Tralcio” è contattabile al numero telefonico 0342-652209. Codera: i medici si confrontano 31 Notizie flash ■ Ponte Valtellina Un’estate intensa per il Museo Etnografico Durante la prossima estate il Museo etnografico di Ponte in Valtellina, in via Sant’Ignazio presso l’edificio dell’ex collegio dei Gesuiti, osserverà i seguenti giorni e orari di apertura: nel mese di giugno, venerdì 17 e domenica 26; nel mese di luglio, venerdì 8 e domenica 24; nel mese di agosto, venerdì 12 e domenica 28. Il venerdì l’apertura è dalle ore 20 alle ore 22, la domenica dalle ore 15.00 alle ore 18.30. Sono possibili visite su appuntamento, telefonando ai numeri 347-2343065 oppure 340-7969603, o scrivendo una mail a biblioteca@comune. ponteinvaltellina.so.it, o consultando il sito internet www.biblioponte.eu. ■ Albosaggia Presentazione ricerca «Energia e Ambiente» È in programma martedì 21 giugno, dalle ore 14.30 alle ore 17.30 presso il Comune di Albosaggia, l’incontro di presentazione della ricerca ”Energia e Ambiente” affidata dal Comune di Albosaggia ad Ersaf (Irealp) con il contributo scientifico del Politecnico di Milano. Lo studio fornisce al Comune, da sempre sensibile agli aspetti di gestione ambientale, il quadro del suo fabbisogno energetico e le indicazioni su come abbattere le emissioni di anidride carbonica nell’aria e migliorare la sostenibilità della sua “performance” energetica complessiva. Fiabe a Morbegno Venerdì 17 giugno, presso la Biblioteca Civica di Morbegno, all’interno del Progetto ”A tutta cultura!”, si svolgerà l’iniziativa “A 1000! – e una notte; Un giro tra le fiabe di tutto il mondo”. Si tratta di una serata di animazione e di lettura di racconti provenienti da diverse culture di tutto il globo, a cura dal gruppo “A mille” e si terrà nel giardino della Biblioteca di Morbegno dalle ore 20.30 alle ore 22.30. La Biblioteca resterà aperta e accoglierà i genitori mentre i bambini seguono il percorso narrativo. Seguirà tisana della buona notte per tutti. ■ Morbegno Ritorna in estate il Mercatino dei Libri usati «C onsiderato che sempre più spesso assistiamo a fenomeni che comportano un difetto di comunicazione all’interno delle strutture sanitarie, che si riverbera in un aumento delle richieste di risarcimento del danno, delle istanze o segnalazioni agli organi di stampa, l’Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna Val Codera”, è quello di far ha organizzato, il giorno interagire su un unico tavolo 18 giugno, nella splendida più soggetti dal mondo civile cornice della Val Codera, e politico, a quello medico e un convegno dal titolo “La sanitario in genere, a quello responsabilità derivante giuridico, al fine di studiare, dall’attività sanitaria: con l’ausilio delle più ampie la comunicazione nella competenze, un metodo o sanità”». Così la nota diffusa anche solo una riflessione nei giorni scorsi dall’Aovv, su come comunicare in precisando che il convegno è maniera efficace in sanità. rivolto a professionisti sanitari Un’esperienza aperta a più e avvocati. «L’obiettivo del mondi, quindi, tutti comunque corso – prosegue il testo – coinvolti nella tutela del bene promosso in collaborazione salute». All’introduzione del con l’associazione “Amici della Sabato, 18 giugno 2011 direttore generale dell’Aovv Luigi Gianola, seguirà una tavola rotonda con i consiglieri regionali Ugo Parolo e Angelo Costanzo, oltre al consigliere provinciale Maurizio Piasini. Dopo il pranzo, seguiranno gli interventi di professionisti medici: Luigi Roffi, Giorgio Baratelli, Patrizia Franzini e Roberto Giardini, che parleranno della comunicazione medico-paziente e della comunicazione in senologia. Interverranno, infine, il giudice Gianfranco Avella, che parlerà del ruolo della magistratura nella comunicazione degli atti acquisiti, e l’avvocato Monica Fumagalli, la quale approfondirà il tema comunicazione e consenso. Ogni informazione logistica e organizzativa potrà essere richiesta telefonando allo 0342-521035. Sul sito www. aovv.it è disponibile il programma completo della giornata. Torna, a Morbegno, il “Mercatino dei libri usati”, iniziativa proposta dalla cooperativa sociale “Insieme”, all’interno del “Progetto R-Accordi”, in collaborazione con l’amministrazione comunale. Il “Mercatino” si rivolge agli alunni delle Scuole medie Superiori, interessati a vendere e/o acquistare testi per il 2011/2012. L’iniziativa si svolgerà da lunedì 29 agosto a venerdì 9 settembre, tutte le mattine, dalle ore 9.00 alle ore 12.00 (esclusi sabato e domenica), presso le aule al piano terra dell’Istituto Tecnico per Geometri “Saraceno”. Info: cooperativa “Insieme”, via Beato Andrea 16 a Morbegno (dalle 9.00 alle 12.00, da lunedì a venerdì); www.cooperativainsieme.it; telefono 0342614587; [email protected]. Il ricavato sarà usato per scopi sociali e di beneficenza sul territorio di Morbegno. Sondrio Economia 32 Sabato, 18 giugno 2011 Uno studio nazionale. L’importanza della differenziata emerge con evidenza nel settore delle acque: una ricerca, che coinvolge un noto marchio locale, lo conferma. Nuova vita con raccolta-riciclo S ono stati presentati di recente i dati relativi all’importanza del riciclo nel mondo degli imballaggi in plastica, con un’attenzione particolare all’ambito delle acque minerali. A commissionare lo studio un noto gruppo italiano leader del settore, di cui fa parte anche il marchio Levissima, che ha sede nella valtellinese Valdisotto. Secondo quanto emerge dalla ricerca, dal 2000 al 2010 l’adozione di politiche di riciclo degli imballaggi in plastica in generale ha portato all’Italia benefici complessivi economici, sociali e ambientali - stimati in 2,7 miliardi di euro; 1,2 miliardi di euro per lo specifico ambito “Pet” delle acque minerali. Negli ultimi undici anni (20002010) la raccolta e il riciclo di imballaggi in plastica ha comportato un costo pari a 1,9 miliardi di euro e benefici pari a 4,6 miliardi di euro. Le voci di costo sono legate ai maggiori oneri necessari per organizzare la raccolta differenziata e la selezione; i benefici derivano, invece, dal minor ricorso a materie prime, dalla riduzione della produzione e quindi lo smaltimento dei rifiuti - 117 discariche evitate - e dalle attività economiche indotte. Quindi, grazie alla raccoltariciclo degli imballaggi in plastica non sono state immesse nell’aria 8,2 milioni di tonnellate di emissioni di CO2; si sono risparmiati 418,5 milioni di euro di costi di smaltimento rifiuti; si sono recuperati materiali per un valore di circa 493,7 milioni di euro. Inoltre, la raccolta-riciclo di tutti gli imballaggi in plastica porta al Paese importanti ricadute economiche e industriali: l’avvio del sistema Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) e Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio ed il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica) Oltre all’intervento del presidente Mainetti, sono in programma GrosPietro e Colaninno ha fatto nascere appositi impianti (Centri di Selezione e Stoccaggio) e crescere nuove imprese dedicate al riciclo, generando occupazione. Nello specifico dell’industria delle acque minerali le politiche di sostenibilità e riciclo degli imballaggi rivestono un ruolo centrale. I contenitori sono costituiti prevalentemente da bottiglie in “Pet”, che da molti anni sono oggetto di raccolta e riciclo. Dal 2000 al 2010 il riciclo del packaging delle acque minerali in Italia ha portato benefici per 1,2 miliardi di euro: il che si traduce anche in 42 discariche evitate, 3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 eliminate e risparmi di materie prime. Significative le ricadute economiche anche nel riciclo degli imballaggi delle acque minerali, con la nascita di molteplici attività industriali e di servizi che danno concretezza al concetto di “green economy”. L’indotto è costituito principalmente da: servizi di raccolta differenziata (il sistema Conai e la raccolta differenziata hanno portato attività e occupazione, specificamente per il settore acqua, pari a 677,3 milioni di euro); attività logistiche (la raccolta differenziata, rispetto a quella indifferenziata, implica un sistema assai più articolato e complesso, con un aumento dei mezzi e delle percorrenze necessarie per i trasporti pari a 346 milioni di euro); processi di selezione e riciclo (che hanno favorito la nascita e lo sviluppo di aziende specializzate, un tessuto di piccole e medie imprese, con un indotto di 424 milioni di euro). Non mancano, infine, benefici da prevenzione per un valore pari a 23 milioni di euro: la riduzione all’origine degli imballaggi implica minori volumi di rifiuti e mancati costi di raccolta, selezione e smaltimento, meno trasporti e minori emissioni di CO2. Giuseppe Rossi, presidente del Corepla sottolinea come «il Consorzio guardi con particolare interesse allo sviluppo di nuove applicazioni per le plastiche riciclate derivanti dalla raccolta differenziata, in quanto la molteplicità degli sbocchi costituisce un importante elemento per garantire la continuità del sistema anche in occasione di contingenze di mercato sfavorevoli come quella del 2009. Inoltre, l’abbinamento delle plastiche riciclate a marchi prestigiosi e conosciuti rende giustizia alle straordinarie caratteristiche della plastica, materiale di grandi prestazioni e di grandi opportunità anche nella sua “seconda vita”». «Il recupero della plastica utilizzata per l’imbottigliamento delle acque minerali – osserva Daniele Fortini, presidente Federambiente – costituisce una delle condizioni fondamentali per consentire la tutela dell’ambiente e spesso anche il decoro del nostro vivere civile. Spingere la ricerca sui materiali biodegradabili, indurre politiche di restituzione degli imballaggi usati e, infine consegnare al riciclo la plastica effettivamente riutilizzabile è dunque, se pur impegnativo, doverosa azione di responsabilità sociale che impegna tutti gli operatori del settore. Federambiente e le sue aziende associate, su questa frontiera è impegnata da tempo». «Negli ultimi anni – conclude Piero Pacchioli, segretario nazionale del Movimento Consumatori – è aumentata esponenzialmente l’attenzione dei consumatori sulle tematiche legate al riciclo e in particolare la sensibilità verso la sostenibilità del packaging. Un circuito “virtuoso” sostenibile in questo campo è quindi essenziale e deve rappresentare una priorità sia per i consumatori sia per le imprese. Il Movimento Consumatori è da tempo impegnato e favorevole all’attuazione di politiche condivise che hanno come scopo fondamentale il riciclo, un prezioso strumento che concorre alla salvaguardia dell’ambiente e determina importanti ricadute positive anche per l’economia». Sul fronte della ricerca scientifica, inoltre, prosegue l’impegno degli studiosi. Al momento sembra accantonata la possibilità di far ricorso, per l’acqua, a imballaggi in plastica “bio”, ovvero quella prodotta a partire dal mais. Richiederebbe un’ulteriore differenziazione nella raccolta, nel riciclo e nello smaltimento perché non compatibile con la plastica “Pet”. Senza contare il consumo di territorio e di acqua necessari alle coltivazioni intensive di mais, per realizzare la quantità utile a soddisfare le esigenze del mercato del packaging. Al momento si stanno studiando sistemi che oltre a rendere più “leggere” le bottiglie (con l’uso di meno plastica), possano arrivare al confezionamento di imballaggi in “Pet” di seconda generazione, ancora meno inquinante. Su tutto, comunque, resta una riflessione sull’uso consapevole dell’acqua. Utilizzare quella che arriva dal rubinetto di casa è senza dubbio la scelta più ecologica e meno costosa. Dove necessario (perché talvolta la “durezza” dell’acqua – intesa come presenza di sostanze minerali come il calcio – potrebbe creare problemi) sarebbe utile alternare il ricorso all’acqua imbottigliata con l’acqua del rubinetto. E.L. Confindustria Sondrio: l’assemblea è a Morbegno Sondrio, 23 giugno Sindacati ed energia. Giovedì 23 giugno, a Sondrio, presso la Sala Besta, gli organismi Cisl della Federazione Lavoratori Aziende Elettriche si ritroveranno per un confronto sulle prospettive del mercato energetico in provincia di Sondrio, alla luce di quanto accaduto fino a oggi in Valtellina e Valchiavenna. «Risulta evidente - dicono dal sindacato - come la gestione delle acque e delle relative concessioni per uso idroelettrico è fondamentale per le sorti future del territorio e dei suoi abitanti». Si parlerà anche delle possibilità di sviluppo delle energie rinnovabili. È in calendario per lunedì 20 giugno l’assemblea generale di Confindustria Sondrio. L’assise degli Industriali si terrà per la prima volta a Morbegno, capitale economica della provincia, nella suggestiva cornice dell’Auditorium Sant’Antonio. I lavori avranno inizio nel primo pomeriggio con la sessione privata dedicata agli imprenditori associati. Il presidente Paolo Mainetti traccerà un bilancio dell’attività svolta nel corso del 2010. Alle ore 17.00 prenderà il via la parte pubblica con il convegno “Cambiare per crescere – Una sfida da vincere fra territorio e mercati globali”. «Ci concentriamo sul tema della crescita economica perché in questa fase storica rappresenta la vera emergenza nazionale – dichiara Mainetti –. È fondamentale che anche in provincia di Sondrio se ne prenda atto e si agisca di conseguenza. Grazie all’autorevolezza dei nostri ospiti, persone di grande visione ed esperienza internazionale, sono certo che il convegno fornirà elementi importanti per progettare il futuro dell’economia locale». Dopo la relazione del presidente, il convegno prevede l’intervento di Gian Maria GrosPietro, economista di fama internazionale, esperto di politica industriale, ordinario di Economia dell’Impresa presso la Luiss Guido Carli di Roma. Gros- Pietro ha ricoperto e ricopre incarichi di alto profilo in alcune tra le principali aziende del Paese (solo per citare alcuni esempi, è stato presidente di Autostrade per l’Italia, Iri ed Eni; attualmente è anche membro del consiglio di amministrazione della Fiat). Chiuderà i lavori Roberto Colaninno, presidente e amministratore delegato del gruppo Piaggio e numero uno della compagnia di bandiera Alitalia. Colaninno, tra i più noti imprenditori italiani, ha alle spalle una lunga storia di successi aziendali (Olivetti, Omnitel, Infostrada, Telecom le società in cui, tra le altre, ha operato). Sondrio Cronaca Referendum In provincia bassa l’affluenza Valtellina e Valchiavenna distanti dal resto d’Italia. è il dato emerso dall’analisi dei voti del referendum del 12 e 13 giugno: l’affluenza registrata è stata una delle più basse della nazione (intorno al 4849% di media a seconda dei quesiti), ma anche il conteggio dei «sì» presenta percentuali inferiori, anche se di poco, rispetto a quelle riscontrate sul territorio italiano. L’affluenza maggiore si è registrata nel Nord Italia, dove in alcune province i votanti hanno superato il 65%, come a Bolzano. Unica eccezione la provincia di Sondrio. Se si analizza il contesto, emerge un quadro discontinuo anche all’interno della provincia di Sondrio, con oscillazioni che arrivano a quasi 40 punti percentuale tra i vari comuni: Aprica si aggira al 30%, mentre Pedesina arriva al 70%. Ancora più nello specifico, guardando ai vari mandamenti, i più affezionati al voto sono i sondriesi e i morbegnesi: qui, per tutti i quesiti si è raggiunto il quorum. Attestate ben al di sotto del 50% sono Bormio e Tirano, mentre Chiavenna è rimasta sempre sul “filo di lama”, oscillando, a seconda dei quesiti, fra il 50% e il 48%. ● La decisione è arrivata dopo una vera maratona di sedute Sabato, 18 giugno 2011 33 Riconoscimento per Bradanini L o scorso fine settimana il “Lions Club Host di Sondrio” ha assegnato il riconoscimento “Lion d’oro”, attribuito periodicamente a «un valtellinese (per origine o per elezione) che abbia conseguito nel campo del valore, delle lettere, delle scienze, delle arti, della tecnica o del lavoro, significative benemerenze, onorando così in modo straordinario il nome di Sondrio e della sua provincia in Italia e nel mondo». L’iniziativa nacque negli anni Sessanta durante la d’Italia a Teheran il 30 presidenza di Gian Antonio Tremonti agosto 2008. In questi anni che ne fu il più convinto promotore. di carriera diplomatica ha La scelta, quest’anno, è caduta su prestato servizio in diverse Alberto Bradanini, ambasciatore a sedi all’estero: vice-console Teheran, la cui famiglie è originaria a Mons (1978-1981); primo di Cevo, comune di Civo. Nato a segretario a Caracas (1981Roma il 19 luglio 1950, Bradanini si è 1983); primo segretario a laureato nel luglio del 1974 in scienze Oslo (1983-1986); consigliere politiche all’Università La Sapienza di commerciale a Pechino (1991Roma, già nel 1975 come diplomatico 1996); console generale a di carriera era al Ministero degli Hong Kong (1996-1998). Dal Esteri, settore emigrazione. Ha 1998 al 31 dicembre 2003 è assunto le funzioni d’Ambasciatore stato assegnato “fuori ruolo” ● Il documento vuole essere espressione di una «città alpina» prima quale special assistant alle Nazioni Unite sede di Vienna poi come direttore dell’Istituto di Ricerca delle Nazioni Unite per il Crimine e la Droga, con sede a Torino. Dal 2004 al 2007 ha ricoperto il ruolo di coordinatore, presso il Ministero degli Affari Esteri, del Comitato Governativo Italia-Cina. Da gennaio 2007 ad agosto 2008 è stato presso l’Enel, responsabile degli Affari Istituzionali Internazionali. ● Fra i punti qualificanti l’attenzione alle frazioni e la viabilità Sondrio: approvato il Piano di Governo del Territorio D opo una maratona di sedute del Consiglio Comunale, che si è riunito ogni sera da lunedì 6 a giovedì 9 giugno, dalle 18.00 alle 24.00, è stato approvato il Piano di Governo del Territorio di Sondrio. Poco dopo la mezzanotte di venerdì 10 giugno, votate le 188 osservazioni e relative controdeduzioni, oltre che le risposte ai pareri di Provincia, Regione e Arpa, è finito l’intenso lavoro dei consiglieri segnato da dissapori tra maggioranze e opposizioni. In una conferenza stampa convocata la scorsa settimana, il sindaco Alcide Molteni ha presentato il lavoro assieme all’assessore all’Urbanistica, Fabio Colombera, al presidente della commissione consiliare Territorio, Pierluigi Morelli, e ai rappresentanti di tutti i gruppi di maggioranza, Sondrio Democratica, Partito democratico, Sinistra arcobaleno, Sondrio 2020, Partito Socialista, Sondrio Accesa. «Siamo qui tutti insieme – ha afferato Molteni – a testimonianza della forte coesione della nostra amministrazione, e per sottolineare come questa delibera del Pgt sia espressione della volontà dei consiglieri comunali, veri protagonisti di questo percorso. Per questo li ringrazio, così come ringrazio l’assessore Colombera e Morelli per il grande impegno profuso». Il sindaco ha poi spiegato che il lavoro dell’amministrazione ha portato ad un risultato importante: «Il capoluogo consegna alla provincia di Sondrio un Pgt che esprime nel più alto grado i valori di una città veramente alpina – le parole di Molteni –, un documento che è frutto di competenze tecniche ma anche della passione civica dei consiglieri comunali». Un aspetto, questo, sottolineato anche dai rappresentanti dei gruppi di maggioranza, che hanno parlato di un «lavoro affascinante» per progettare le linee guida della città del futuro. «È stato un percorso impegnativo – ha voluto sottolineare Pierluigi Morelli – che in vari periodi ha richiesto alla commissione tre sedute alla settimana, ma alla fine in tempi e modi corretti abbiamo condotto in porto un Pgt adatto alla nostra città e alla sua realtà. E senza mai sottrarci al confronto, perché sono stati altri ad abbandonare le sedute per ragioni pretestuose». Al presidente della commissione consiliare ha fatto eco l’assessore Colombera: «Sono state condivise 116 osservazioni – ha affermato –, abbiamo preso atto e ci siamo assunti la responsabilità degli errori commessi, con la consapevolezza che sono da contestualizzare ad un Pgt che prevede l’attuazione di un lavoro lungo e complesso, ma che a oggi, con la sua approvazione, dimostra e parla di condivisione completa da parte di tutti i consiglieri. Gli insediamenti rispettano una prospettiva di programmazione, abbiamo valorizzato i servizi anche quelli di importanza sovracomunali, dato valore all’aspetto viario e a quello produttivo in un Pgt che rispetta il senso di città alpina». Sempre Colombera ha ricordato l’attenzione per le frazioni e i criteri di scelta degli ambiti di trasformazione inseriti nel Pgt, ma anche alcuni aspetti legati alla viabilità e agli insediamenti produttivi. «Il riordino della rete stradale nella zona est della città, con la “dorsale sud” e il nuovo svincolo della tangenziale in via Samaden – ha affermato l’assessore –, poterà benefici all’organizzazione generale della viabilità cittadina, consentendo anche di “alleggerire” via Vanoni con una migliore distribuzione dei flussi di traffico in entrata. Per il futuro è previsto un insediamento produttivo significativo, anche attraverso il recupero di aree ora inutilizzate, e questa è un’idea importante per una città che attualmente è troppo sbilanciata sul terziario. Allo stesso tempo c’è, nel Pgt, un forte impegno al mantenimento dei servizi presenti, e così vanno lette le nostre risposte ad Asl, Poste e altri enti sulla destinazione di certi edifici». ALBERTO GIANOLI Sondrio. Il cantiere si aprirà con il mese di luglio e proseguirà sino alla fine di ottobre. Una pista ciclabile dal centro al nuovo Parco N ei giorni scorsi la Giunta comunale di Sondrio ha approvato il progetto esecutivo relativo alla realizzazione del collegamento ciclopedonale “Centro Storico-Parco Adda Mallero”. «È un’ulteriore azione – afferma l’assessore ai Lavori pubblici, Michele Iannotti – che va nell’ottica di incentivare la tendenza dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto alternativo. Il progetto prevede la realizzazione di un percorso ciclo pedonale che partendo, dal centro storico (piazza Garibaldi), si snoda lungo la strada cittadina di sponda destra del torrente Mallero (via Lungomallero Diaz) fino ad oltrepassare la linea ferroviaria, per poi percorrere un tratto di argine e posizionarsi nell’area golenale del torrente in corrispondenza della nuova rotonda di via Ventina (passando sotto il nuovo Settimo Ponte), fino a ricongiungersi con la pista ciclabile del Parco Adda-Mallero realizzata nell’ambito del “Parco dell’Innovazione-Polo tecnologico”. Un’opera che avrà un costo di circa 500mila euro e verrà finanziata in parte dal Comune di Sondrio utilizzando anche un contributo dello Stato e in parte dai privati attuatori del “Parco dell’Innovazione”». La pista ciclabile in progetto sarà realizzata interamente in asfalto con larghezza di 3 metri, a doppio senso di marcia, per un percorso di lunghezza complessiva pari a circa 860 metri; vengono individuati due tratti per diversa tipologia di intervento prevista: un primo tratto, di lunghezza complessiva di 580 metri, da piazza Garibaldi fino alla via Adua, realizzato lungo strade cittadine; un secondo tratto, di lunghezza complessiva di 280 metri, da via Adua fino alla pista ciclabile del Parco Adda Mallero, ricavato lungo l’attuale percorso pedonale sterrato in sponda destra del torrente Mallero. L’opera più impegnativa del progetto riguarda il sottopasso ciclabile della ferrovia, da realizzare in prossimità dell’attuale passaggio pedonale lungo il torrente Mallero, che avrà una lunghezza di 7 metri, larghezza di 3 metri e un’altezza interna utile di 2,60 metri. Il cantiere sarà aperto nel mese di luglio: i lavori termineranno alla fine del mese di ottobre. «Con questo intervento si potrà raggiungere in tutta sicurezza dal centro della città un polmone verde di 150mila mq come il Parco Adda Mallero – conclude Iannotti – riqualificando altre aree e spazi verdi che verranno messi a disposizione dei cittadini, e potenziando la “mobilità dolce”, seguendo le linee contenute in un progetto complessivo di piste ciclabili che è stato approvato alla fine della scorsa estate. Un tassello aggiuntivo che mira ad accrescere la possibilità dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto salutare ed ecologico». Spettacoli 34 Sabato, 18 giugno 2011 ✎ il telecomando | Amarcord Pasqualino Settebellezze Domenica 19. S. Messa da San Marino, Rai1, 9,55. Presiede il Papa. Racconti di vita, Rai3, 12,25. Contro l’omofodbia. Attualità. Speed racer, It1.13,55. Un bel film per ragazzi pieno di avventure. Va pensiero, Rai3, 17,50. Il maestro A. Pappano ci guida alla scoperta di Puccini. Italiani d’Europa, Tv2000, 21,00. La vita dei nostri connazionali a Parigi e Lione. Interessante. Michael Clayton, R4,21,30. Ottimo Clooney in un appassionante legal movie. Ho sposato uno sbirro 2, Rai1. 21,20. Fiction con F. Insinna. Il caimano, Rai3, 21,00. Film di Moretti su Berlusconi. On the road-Iraq, Rai storia 21,00. Documenti. Speciale Tg1, Rai1, 23,40. Sotto le bombe, Rai3, 23,20. Film sul dramma del libano. Una madre cerca il figlio disperso. Intrigo a Berlino, R4, 0,10. Thriller con G.Clooney. Lunedì 20. Una voce per Padre Pio, Rai1, 21,20. Spettacolo. L’infedele, di Lina Wertmuller, ITA 1976. C on questo film Lina Wertmuller divenne nel 1976 la prima regista donna candidata all’Oscar, e ad oggi solo altre due (Jane Campion e Sofia Coppola) possono dire altrettanto. Lo si può definire un tragicomico e surreale ritratto della guerra e delle conseguenze che porta all’uomo, capaci di alterare la personalità dell’individuo stesso. Pasqualino è un soldato che durante la seconda guerra mondiale viene rinchiuso nei lager e scoprirà come questa lunga prigionia faccia nascere in lui una seconda personalità, capace di uccidere per non essere ucciso. Pasqualino è vigliacco, ignorante, prepotente, rozzo e violento, tutt’altro che eroico a cui si dà anima e corpo un magnifico Giancarlo Giannini. Col pretesto delle vicende di Pasqualino Settebellezze ( “sono brutto, ma piaccio, nun sò pecchè”), Lina Wertmuller getta un profondo sguardo sulla vita dei paesi napoletani prima della guerra, per passare a descrivere la disumanità dei lager ed il difficile rientro a casa. Una casa che è colorata ma i cui colori non brillano più allo stesso modo negli occhi del nostro eroe. Squarci di vita, dai colori forti, i suoni roboanti, le luci sparate, fino alla battuta finale: “Sì, sono vivo…”, con cui si chiude una delle opere più affascinanti e sconcertanti della nostra cinematografia. Sabato 18 giugno ore 22.55, IRIS DANIELA GIUNCO di Tiziano Raffaini La7, 21,10. Con Gad Lerner. Hotel Patria, Rai3, 21,05. Mario Calabresi racconta l’Italia e gli italiani che hanno successo all’estero. Unità d’Italia, Rai Storia, 21,00. Dall’unità d’Italia alla I guerra mondiale. Doc. Fratelli detective, C5, 21,10. Fiction con E. Brignano. Feste storiche italiane, Tv2000, 22,00. Veneto. Martedì 21. The core, Rai2,21,05. Film di fantascienza adrenalinico. Miracolo a Novembre, C5,21,10. Film commovente per famiglie. Broken flowers, Rai5, 21,10(sabato 23,30). È un on the road dell’anima quello che Jarmusch ha costruito attraverso piccoli tocchi di regia. Mobilità sostenibile, Rai storia 21,00. Doc scientifico. Correva l’anno, Rai3,23,55. A. Olivetti e Steve Jobs. La passione per il futuro. Doc. Mercoledì 22. Effetto notte, Iris, 21,15. Uno splendido film di Truffaut sul cinema. Da non perdere. Chi l’ha visto, Rai3, 21,05. Invincibili, It1, 21,10. Storie di ordinario coraggio. Balla coi lupi, La7, 21,10. Western di e con K. Costner. Ottimo. Giovedì 23. Superquark, Rai1, 21,20. Con P. Angela. SOS Tata, LA7, 21,10. Sempre istruttivo questo programma che aiuta i genitori a fare i genitori. Vasco Rossi ieri e oggi, Rai storia, 21,00. Doc. Venerdì 24. Neverland, RaiMovie, 21,00. Bel film sull’autore di Peter Pan. Mi manda Raitre, 21,05. The road to Guantanamo, Rai storia 21,00. Buon film Winterbottom. Tv7, Rai1, 23,30. Sabato 25. Sulla via di Damasco, Rai2, 10,15. Rubrica religiosa. The net, La7, 16,05. Buon thriller sull’uso sbagliato di internet. Le pagine della nostra vita, Rai1, 21,20. Buon film di N. Cassavetes sull’amore tra due coniugi anziani. Miracolo a Sant’Anna, Rai3, 20,30. Buon film di guerra di Spike Lee. L’ispettore Barnaby, La7, 21,30. L’ombra furtiva. A colloquio con l’attrice comasca Laura Negretti, teatro che passione S abato 9 luglio alle 20.30, nell’ambito della mostra “Boldini e la Belle Epoque”, nel Pala Amici di Villa Olmo a Como andrà in scena l’ultima replica dello spettacolo “Café Belle Epoque”, regia e drammaturgia di Eleonora Moro, progetto teatrale di Laura Negretti, scenografia di Armando Vairo con Alessandro Baito e Laura Negretti. Abbiamo incontrato per l’occasione l’attrice con la quale ci siamo intrattenuti in un’amabile conversazione. Laura, come è nata in te la passione per la recitazione? “In modo del tutto inusuale. Sono sempre stata molto timida e riservata. Un giorno, con una mia compagna di classe, ero in quinta superiore, volevamo usare i soldi racimolati per iscriverci a un corso di arti marziali, ma le iscrizioni erano ormai chiuse. Abbiamo visto una locandina che reclamizzava un corso di teatro e abbiamo investito qui i nostri risparmi. E’ iniziata così la mia passione per la recitazione”. Poi cosa è successo? “A poco a poco mi sono accorta che da hobby si è trasformata in un elemento imprescindibile della mia vita. Dopo varie esperienze, ho fondato una mia compagnia, “Teatro in Mostra”, che ha sede in Como. E’ nata otto anni fa, proprio in concomitanza con le grandi mostre di Villa Olmo. Ho subito capito che era una situazione che poteva avere sviluppi positivi, soprattutto di richiamo nazionale e mi sono chiesta come poter mettere a frutto la mia esperienza in campo teatrale in un contesto così stimolante. Sono pertanto nati gli spettacoli delle mostre che dovevano essere un percorso di approfondimento parallelo, ma mai banalmente biografici”. Come attrice quali ruoli preferisci interpretare? “Nelle mie corde tendenzialmente prevalgono i ruoli drammatici e intensi, però mi sono accorta che, se ben guidata da un regista, mi trovo a mio agio anche nei toni più leggeri”. Come è nata l’idea della pièce teatrale “Caffè Belle Epoque”? “Direi che sia nata dal legame molto intenso esistente tra Verdi e Boldini, che era un incredibile appassionato di lirica e amava, sopra ogni altra opera, proprio “La Traviata” che, secondo lui, rappresenta perfettamente lo spirito della Belle Epoque, pur essendo stata scritta molto tempo prima. Vi è, se vogliamo, una metafora fra Violetta, minata da un male terribile, e la Belle Epoque: divertimento, balli, lazzi, frizzi, champagne e can-can che già portavano i germi che avrebbero condotto alla prima Guerra Mondiale”. Vorresti illustrare il progetto di “La Spartizione”? “E’ uno spettacolo che è nato tre anni fa ed è stato il proseguimento naturale di un progetto altrettanto importante, il primo adattamento teatrale di “Un amore di zitella”, un romanzo di Andrea Vitali. Hanno avuto entrambi un buon successo. Affrontando questi due percorsi abbiamo voluto legarci ad autori contemporanei lombardi”. Cos’è per Laura l’amore? “Una commedia a braccio recitata con un regista latitante”. Quali sono i tuoi hobby? “Sostanzialmente non ne ho perché vivo il mio lavoro, pur essendo faticoso, come un eterno hobby. Come svago personale spesso vado a teatro, anche se poi ho quella tensione che deriva dall’essere lì come addetta ai lavori. Se dovessi scegliere uno svago prediletto fra cinema e teatro opterei per il primo”. Quali sono i tuoi progetti futuri? “In realtà più che futuri, attuali. Sto portando nei teatri lo spettacolo “Occidoriente”, scritto da Amid Diarati, un autore iraniano, una persona stupenda. Questo progetto intende parlare dell’amore-odio fra Oriente e Occidente cercando di andare al di là dei luoghi comuni, mostrando la figura della donna nei Paesi musulmani e occidentali, il tutto attraverso una storia d’amore. Poi ci sarà un debutto importantissimo il prossimo 2 dicembre, ma non posso ancora dire dove. Ne riparleremo”. ALBERTO CIMA Nuovi Media Copercom: animatori, cultura e comunicazione “I drammatico drammatico drammatico Le donne del 6° piano Tutti per uno Segreti di Famiglia Parigi 1960. La noiosa e tranquilla vita borghese di Jean-Louis Jouvert viene messa sottosopra da alcune esuberanti cameriere spagnole che vicono in un appartamento al sesto piano del suo stesso palazzo. Valutazione ACEC: consigliabile/brillante Al cinema Astra di Como dal 17 al 19 giugno e il 22 e 23 giugno. Quando i compagni di Milana, bambini cecena arrivata in Francia a tre anni, vengono a sapere che la loro amica rischia di essere rimpatriata dal governo, mettono in atto un piano per salvarla. Bernie, 17 anni, cerca e trova a Buenos Aires il fratello scappato dieci anni prima da New York. Proprio lì scoprira un segreto mai confessato. Regia di Francis Ford Coppola. Valutazione ACEC: consigliabile/dibattiti Il film andrà in scena per il cineforum dell’Astra a Como, martedì 21 e mercoledì 22 giugno. Il film andrà in scena nella sala della comunità di Sondrio dal 17 al 22 giugno. media influiscono nella vita delle persone perché veicolano e trasmettono valori e cultura. Per questo, se vengono utilizzati in modo adeguato possono essere un prezioso strumento di socializzazione e comunicazione”. Lo ha detto Fabio Macioce, segretario centrale dell’Ugci (Unione giuristi cattolici italiani) e docente universitario, intervenendo alla diretta del laboratorio online “Animatori cultura e comunicazione” promosso dal Copercom (www.copercom.it). Macioce, rispondendo agli utenti connessi, ha spiegato che nel mondo multimediale, come in quello reale, “importante è non dimenticarsi del senso della realtà. Al contrario, si deve educare l’utente digitale a ricercare la verità nella rete. Una verità che deve emergere dal quel mare di informazioni che è il web”. Con questa convinzione, ha concluso il segretario dell’Ugci, “noi cristiani possiamo e dobbiamo essere una bussola nell’era digitale. Una bussola amorevole che guidi la persona, con particolare attenzione ai giovani, a orientarsi nelle diverse piattaforme multimediali”. Lettere e Rubriche PAROLE PAROLE / 94 Rinascimento Risorgimento Dal latino “re-nasci”, nascere di nuovo, da cui, appunto ri-nascimento”. Il nostro Paese ha vissuto un cosiddetto Rinascimento nel secolo XVI,nel senso che sarebbero “rinate” le arti, la letteratura e la filosofia, come se nei secoli precedenti queste realtà fossero morte. Cosa non vera, come ogni persona colta sa bene. Ha pesato il pregiudizio laicista che ha qualificato il Medioevo come “secoli bui”, dopo i quali si sarebbe accesa la luce del Sabato, 18 giugno 2011 35 Rinascimento. In realtà proprio nel sec. XVI hanno radice i mali che hanno afflitto l’Europa, culminando con i due terribili conflitti mondiali ed il “nihilismo” di oggi. A sua volta il “Risorgimento“ viene dal latino “resurgere”, nel significato quasi identico a “re-nasci”, risollevarsi da un declino. Molti confondono “risorgimento” con “rinascimento”. L’Italia ha vissuto il “risorgimento” nell’’800, conclusosi, secondo alcuni, con la guerra ‘15-’18. In realtà i diversi Stati italiani ed il Lombardo-Veneto sono stati unificati nel “Regno d’Italia” sabaudo. Ma l’Italia esisteva già da secoli come unità culturale, linguistica e religiosa, caratterizzata dall’universalismo romano e cristiano. Dopo il Risorgimento ha cercato di rincorrere le potenze colonialiste, ritrovandosi con il regime fascista ed una guerra ancora più terribile di quella precedente. ATTILIO SANGIANI Risorgimento. Una risposta. La ricerca storica: una scienza “fragile” N on è la prima volta che l’amico Luciano Forni dissente da quanto scrivo in veste di giornalista (vedi “Il Settimanale” dell’11 giugno). Ora si tratta della relazione alla UCID della prof. Pellicciari, specialista di “Storia della Chiesa”. Credo di non avere niente da aggiungere a quanto relazionato. Legittimo dissentire, anche perché la “scienza storica” è la più fragile delle “scienze umane”, ancora più della “psicologia”. Ciò perché è forse l’unica scienza in senso moderno (cioè fondata su prove accertabili) che non può riprodurre in laboratorio i “fatti” su cui si basa. Deve affidarsi a fonti, documenti o testimonianze del passato, non più ripetibili in laboratorio. Però si possono sempre reperire nuove fonti, non ancora conosciute o tenute nascoste, che ribaltano giudizi apparentemente consolidati. K. Popper ci ha insegnato che è “scienza” un sapere che può essere sempre “falsificato” nel senso di “superato” sulla base di nuovi esperimenti o scoperte. Mi sembra questo il caso della analisi delle modalità con cui si è realizzata la Unità d’Italia fatta dalla prof. Pellicciari. Del resto sulla storia italiana dell’ ‘800 e del ‘900 è tutto un fiorire di ricerche analoghe a quelle illustrate alla conferenza UCID. Oltre a quelle citate da Forni, meno recenti, si pensi al recentissimo libro di Giordano Bruno Guerri dal titolo “Il sangue meridionale”, oppure a quello di Pansa relativo alla “guerra civile” italiana dal 1943 al 1945/46, dal titolo “Il sangue dei vinti”. Oppure al volume di Roberto Festorazzi intitolato “Margherita Sarfatti,la donna che inventò Mussolini”. Quanto ai commenti da me siglati con “n.d.r.”: certamente la mia competenza non è da storico professionista. Tuttavia fornisco sempre una “prova” accertabile storicamente, come quella, ad esempio, relativa al denaro fornito a Giuseppe Garibaldi in quantità quasi illimitate, sia dal governo piemontese, sia dalla Massoneria anglosassone. è notorio che l’eroe per antonomasia fosse il Gran Maestro della Massoneria italiana. Era stato finanziato con tre milioni di franchi-oro perché raggiungesse Roma e distruggesse il centro del cattolicesimo (articolo pubblicato su “Agorà” di “Avvenire” di alcuni anni orsono, facilmente reperibile). Anche la strage a guerra finita di migliaia di poveri soldati-cafoni, sulle Alpi, è un fatto assodato. Quanto alla miserabile politica coloniale dei governi post-risorgimentali non credo che occorrano prove, nemmeno per Forni. Il contributo dei cattolici al Risorgimento (non al postRisorgimento): potrebbe essere il tema di altra relazione. Toniolo non centra, perché viene dopo, con l’Opera dei Congressi (dal 1874), 2^ sezione, che ha cercato di rimediare ai guasti provocati dai governi post-risorgimentali radicali-liberali, anticipando anche la “Rerum Novarum”. Abbozzo il mio modesto parere: contributo grande e determinante fino al 1848, compreso Pio Internet: Pechino attacca Google del Governo degli Stati Uniti, attivisti politici cinesi, burocrati delle nazioni asiatiche e soprattutto della Corea del Sud, personale militare e giornalisti sono stati violati. I pirati informatici che hanno sferrato l’attacco hanno tentato di accedere ai messaggi inviati da centinaia di utenti e tutto, secondo gli esperti di Mountain View, è partito da Jinan, la capitale dello Shandong, in Cina. Nessuna accusa esplicita al governo di Pechino, ma a tutti è chiara da subito l’origine dell’offensiva: Jinan è la sede di uno dei sei grandi centri informatici nazionali delle Forze Armate cinesi incaricati di effettuare riconoscimenti tecnici sui flussi internet provenienti dall’estero. A Jinan, inoltre, si trova la “Lanxiang vocational school”, un’accademia dove vengono reclutati dall’esercito giovani talenti del software, che era già stata al centro di polemiche poco più di un anno fa per un altro attacco informatico subito da Google (dal quale ne era nata una battaglia geo-politica tra i governi delle due superpotenze). Le Autorità oltre Muraglia rispondono piccate che Si riaccende la guerra tra due colossi: password violate con sospetti sulla Cina. “Q uando il vento cambierà Google sarà sacrificato alla politica e sarà espulso dal mercato”, una minaccia neppure troppo velata che da Moutain View non possono permettersi di sottovalutare dato che a farla è il “People’s Daily”, organo di stampa del Partito Comunista Cinese. L’articolo in questione, pubblicato dal quotidiano di Pechino, fa seguito ad una nuova polemica innescata dall’ennesimo attacco subito da BigG ad opera, secondo Google, di hackers al soldo del regime cinese. Tutto ha inizio una decina di giorni fa, quando Google rende pubblico che gli account Gmail di funzionari Editrice de Il Settimanale della Diocesi Soc. Coop. a r.l. Sede (direzione, redazione e amministrazione): V.le Cesare Battisti, 8 - 22100 Como Telefono 031-26.35.33 Fax Redazione 031-30.00.33 E-mail Redazione [email protected] Fax Segreteria 031-31.09.325 E-mail Segreteria [email protected] conto corrente postale n. 20059226 intestato a: Il Settimanale della Diocesi di Como Redazione di Sondrio: Via Gianoli, 18 - 23100 Sondrio Telefono e Fax 0342-21.00.43 E-mail [email protected] Stampa: A. G. Bellavite S.r.l. Missaglia (Lc) Registrazione Tribunale di Como numero 24/76 del 23.12.1976 Pubblicità: Direttore responsabile: Agostino Clerici La Provincia Essepiemme Pubblicità Via Pasquale Paoli, 21 - 22100 Como Telefono 031-58.22.11 Fax 031-52.64.50 Tariffe: euro 31 a modulo commerciale Prezzo abbonamenti 2011: Annuale euro 50 Europeo ed extraeuropeo euro 50 più spese postali La testata Il settimanale della diocesi di Como fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250. Questo giornale è associato alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) e all’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) IX. Successivamente emarginato dal prepotere delle potenze e delle centrali anticattoliche e dal denaro massonico. Quello che, secondo il Gioberti (e suppongo sommessamente anche Manzoni e Rosmini) avrebbe potuto essere la affermazione del “Primato morale e civile degli Italiani” nel contesto europeo (indiscusso fino a quasi tutto il ‘700, nonostante la pluralità degli Stati della penisola), è stato machiavellicamente soverchiato dalla potenza economica e finanziaria straniera. Analogo a quanto accaduto nel ‘500, secondo J. Maritain (1945) in “La fine del Machiavellismo” (edizione “La Locusta”, 1961). ATTILIO SANGIANI Lettere al direttore posta V.le Cesare Battisti,8 - 22100 Como fax 031.3109325 mail [email protected] - si tratta di “un fatto inaccettabile”, sostenendo che le accuse rivolte “sono del tutto infondate e sono state costruite con un secondo fine”. L’attacco, però, è più grave di quello che sembrava nei primi giorni, a rivelarlo è Trend Micro (software house specializzata in sicurezza informatica) che ha spiegato che anche i servizi Hotmail di Microsoft e la posta elettronica di Yahoo! sono stati colpiti nel sofisticato attacco di phishing. L’episodio si fa più serio e ancora una volta il governo Usa si schiera al fianco del motore di ricerca e delle altre società colpite. La responsabile della politica estera a stelle e strisce, Hilary Clinton, ha dichiarato che le accuse mosse da BigG contro Pechino “sono molto gravi, pur se andranno provate”, aggiungendo che gli Stati Uniti sono “molto preoccupati dalla rivelazione di una campagna che Google ritiene originata in Cina per carpire le password di persone che possiedono un account Gmail”. Decisamente più dura la reazione del segretario statunitense alla Difesa: Robert Gates ha avvisato che qualsiasi attacco alle infrastrutture informatiche verrà considerato un atto di guerra e, come tale, sarà affrontato con la forza militare. A rispondere per Pechino, ci ha pensato il “People’s Daily”. ANTONIO RITA Informativa per gli abbonati: La società Editrice de Il Settimanale della Diocesi di Como, titolare del trattamento, tratta i dati, liberamente conferiti per ricevere il ns. periodico in abbonamento, in ottemperanza al D.Lgs. 196/2003. 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