Cassinone, novant`anni in foto
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Cassinone, novant`anni in foto
GRANDE BERGAMO 54 VENERDÌ 9 FEBBRAIO 2007 BERGAMO VILLA D’ALMÈ «Impastato, pioniere di una nuova fase nella lotta alla mafia» Il sindaco Bruni con assessori e consiglieri in visita al Palamonti Foto di gruppo sullo sfondo della palestra d’arrampicata. Come nella migliore tradizione del Palamonti anche la Giunta comunale – o almeno alcuni dei suoi componenti assieme a qualche capogruppo – ha posato assieme ai soci del Cai con i quali, nei giorni scorsi, si sono ritrovati per un incontro conviviale nella sede del sodalizio. Per accogliere il sindaco Roberto Bruni, alcuni suoi assessori e qualche capogruppo del Consiglio comunale, il Cai si è schierato al gran completo: oltre al presidente Paolo Valoti erano presenti i componenti del direttivo, i direttori delle scuole, i presidenti delle commissioni della sezione di Bergamo e i tecnici dell’elisoccorso VI Orobica Cnsas. LA RICORRENZA Cassinone, novant’anni in foto La frazione del Cassinone festeggia la sua parrocchia. A differenza della frazione di Comonte che è parte della parrocchia di Seriate, la frazione del Cassinone è infatti una parrocchia autonoma. Lo è diventata, staccandosi proprio dalla chiesa di Seriate, l’11 febbraio 1917 con decreto del vescovo Luigi Maria Marelli che a settembre dello stesso anno nominava in qualità di parroco don Giovanni Ubiali, peraltro già cappellano a Cassinone dal 1907. Domenica il parroco del Cassinone don Giovanni Barbieri celebrerà il 90° anniversario di costituzione a parrocchia e lo farà con una cerimonia semplice. Il programma predisposto da don Barbieri con la schiera dei suoi alacri collaboratori prevede alle 10 la Messa solenne animata dalla corale del Cassinone; alle 11, sempre in chiesa, seguirà un incontro al quale sono invitati tutti i residenti della frazione: è in programma un viaggio tra le foto e i ricordi della storia della parrocchia, ovvero un excursus con la proiezione di immagini che raccontano la storia della parrocchia, dalla sua costituzione alla successione dei diversi parroci. Foto e immagini sono state attinte dall’archivio parrocchiale, ma sono anche state raccolte in paese, frut- ti stata costruita nel 1897 (compie quindi 110 anni) ed è stata consacrata nel 1913. Il primo parroco della frazione, don Giovanni Ubiali è rimasto alla guida del Cassinone dal 1907 al 1953 per 46 ininterrotti anni; dal 1953 al 1968 parroco è stato don Alessandro Bolis; seguito per vent’anni, dal 1968 al 1986, da don Giovanni Bellini; dal 1986 al 1991 c’è stato don Gregorio Locatelli e dal 1992 il parroco è don Giovanni Barbieri. Novant’anni fa la parrocchia del Cassinone contava circa settecento abitanti, oggi sono un migliaio e appartengono a tre Comuni: Seriate che conta la presenza più numerosa, Bagnatica e Calcinate. Una curiosità: il depliant della ricorrenza è stato stampato in italiano e tradotto da un polacco che risiede al Cassinone anche nella sua lingua per illustrare meglio la ricorrenza a una decina di connazionali che vivono nella frazione. Domenica anche loro saranno in chiesa La parrocchia del Cassinone festeggia i 90 anni. per festeggiare la ricorrenza. Per Da.L miano Amaglio, che cura l’organizto di ricerche e testimonianze soprattutto de- zazione dell’evento in collaborazione con gli anziani della frazione. Seguirà un ape- don Barbieri, è «un esempio di integrazione, che fa ben sperare in una convivenza sereritivo per tutti. La chiesa del Cassinone è di poco anteceden- na». Emanuele Casali te alla costituzione della parrocchia. È infat- RANICA BERGAMO BREVI Domenica si ripercorre la storia della parrocchia costituita nel 1917 Lallio, un corso insegna a leggere una favola Imparare a leggere una fiaba o un racconto. Questo l’obiettivo di «Chi mi legge una storia?», il percorso organizzato a Lallio, per apprendere a leggere con espressività le storie ai più piccini. Il corso sarà articolato in due incontri: il primo è sabato 17 febbraio, in biblioteca, dalle 9,30 alle 11,30. Seguirà un secondo incontro, sempre alla stessa ora, sabato 24. «Chi mi legge una storia?» è organizzato dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con la Commissione scuola e cultura di Lallio. Sempre nell’ambito del corso, domenica 4 marzo, dalle 15 alle 17, è in programma la lettura itinerante de «Il bosco delle storie». Seriate, al Tonale con la società alpinistica La Società alpinistica seriatese organizza per domenica una gita sociale al Passo del Tonale aperta a tutti gli appassionati di sci. L’escursione è organizzata in concomitanza con una lezione pratica del corso di sci alpino riservato agli adulti. Una panoramica a 360° sulle ingiustizie e le illegalità perpetrate in Italia e nel mondo secondo la prospettiva di Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 dilaniato da una carica di tritolo sui binari della linea ferroviaria Palermo-Trapani all’indomani delle elezioni comunali di Cinisi che lo vedevano candidato in una lista sostenuta da Democrazia proletaria. Ad ascoltarlo la platea al gran completo del teatro San Carlo di Villa d’Almè, giunta all’appuntamento organizzato dalla cooperativa Lumaca con le Acli e l’Azione Cattolica di Almenno San Salvatore e Villa d’Almè e la collaborazione del consorzio La Cascina, l’Acli di Bergamo e il Comune di Villa d’Almè. Giovanni Impastato ha cominciato con un lungo elenco che intendeva porre l’accento su legalità e giustizia attraverso l’enumerazione del suo contrario. «Pensiamo alla guerra del Golfo – ha esordito – concepita nella piena e totale illegalità. Pensiamo che nel mondo si spende per armarsi dodici volte in più di ciò che si investe per ridurre la fame. Pensiamo che il nostro pianeta può produrre cibo sufficiente per dodici miliardi di persone mentre si assiste al dato increscioso che vuole il 25% della popolazione mondiale “sostenuta” con il 75% delle risorse globali». Parte dall’alto Impastato, convinto che Parla il fratello le nefandezze, grandi o piccole che siano, non sodel giornalista no relegate in compartiucciso: «Non era menti stagni bensì collegati «in rete» da un fil rouge. un eroe, ma era Da qui Impastato prende convinto che le le mosse per tratteggiare la cose si potessero figura del fratello Peppino. «È stato l’erede di quel cambiare» grande movimento contadino che negli Anni Quaranta voleva l’applicazione della riforma agraria contro il potere latifondista stroncato con la strage di Portella delle Ginestre il 1° maggio del 1947. Peppino è stato il pioniere di una nuova fase nella lotta contro la mafia concepita in primo luogo come sforzo culturale in una prospettiva globale, la sola che potesse porre rimedio alla contingenze mafiose locali. Peppino si preoccupa sì della speculazione edilizia in Sicilia, del saccheggiamento del territorio, ma è anche artefice di marce contro la guerra in Vietman». Una lotta all’ingiustizia che pone al centro una rifioritura culturale come la fondazione del giornale «L’idea socialista», del circolo giovanile «Musica e Cultura» e di «Radio Aut», un’emittente autofinanziata che indirizza i suoi sforzi e la sua scelta nel campo della controinformazione e della satira nei confronti della mafia e degli esponenti della politica locale. Infine una dichiarazione che spiazza il pubblico del San Carlo. «Mio padre era mafioso – ha concluso Giovanni Impastato – e mio fratello Peppino ha dimostrato con coraggio, partendo dalla famiglia, che si può rompere con questa mentalità. Non era un eroe, ma era un punto di riferimento non rassegnato all’idea che le cose non si possano cambiare in meglio». E oggi Giovanni Impastato sarà a Torre Boldone. Alle 16,30 nella sala civica del Centro sociale polivalente parlerà del fratello, seguirà alle 17,30 la cerimonia di dedicazione di una sala a Peppino Impastato. Bruno Silini TREVIOLO Anziani all’università Maschere di Rataplam Aperte le iscrizioni in giro per l’Italia È ai nastri di partenza a Ranica l’anno accademico 2007 dell’Università per anziani promosso dall’Anteas (l’associazione nazionale Terza età attiva per la solidarietà) della Fnp Cisl in collaborazione con l’Amministrazione comunale ranichese. Il corso triennale che ha come filo conduttore «Il viaggio» sarà dedicato quest’anno a «Il viaggio in un mondo in trasformazione» e le lezioni si svolgeranno ogni martedì dalle 15 alle 17 nella sala consiliare, a partire dal 27 febbraio, con un’unica eccezione per l’incontro conclusivo che si terrà lunedì 30 aprile. Per gli anziani di Ranica sono dunque aperte le iscrizioni nella sede dei pensionati in via Gavazzeni 22, da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 11,30, oppure in biblioteca tutti i giorni, escluso il lunedì. Il primo incontro dell’Università per anziani verterà su «I mondi nuovi dell’universo» attraverso la relazione di Davide Dal Prato dell’Osservatorio astronomico delle Prealpi orobiche. Le altre lezioni affronteranno i seguenti temi: «I nuovi lavori» con il sociologo Samuele Rota; «Il dialogo tra le culture» con Marco Zucchel- li della Caritas di Bergamo; «Il ruolo della religione oggi» sarà al centro dell’intervento di monsignor Maurizio Gervasoni, delegato vescovile; «Le sfide dell’economia nell’era della globalizzazione» con l’economista Giorgio Lanzi; in aprile si parlerà del «Rapporto fra le generazioni» attraverso la relazione di Ivo Lizzola, docente all’Università degli studi di Bergamo; infine si affronterà il tema delle «Sfide della scuola» con il dirigente scolastico Alessio Masserini. È in programma una visita guidata a Treviglio, seguirà l’incontro conclusivo, lunedì 30 aprile. «Questi incontri organizzati in collaborazione con l’Amministrazione comunale ci aiutano a conoscere un mondo in trasformazione – sottolinea il sindaco Giuseppe Seminati –, mettendo al centro della narrazione i modi in cui oggi interagiscono locale e globale, città e nazioni, culture e economie, natura e specie umana. Un viaggio attraverso scienza e conoscenza. Temi che sollecitano una sempre maggiore responsabilità tra le generazioni». Paola Rizzi Una maschera di Rataplam. .U Calendario fitto di impegni per «Le maschere di Rataplam», il gruppo folcloristico bergamasco che realizza travestimenti, animando e colorando le vie e le piazze nelle sfilate e nelle manifestazioni. Il gruppo, nato nel 1992 da un’idea di Ancilla Cornali, è composto da una ventina di persone innamorate delle maschere che hanno per motto «La vita è una grande Carnevale», che ogni anno realizzano vestiti nuovi da affiancare alle maschere tradizionali. «Le maschere di Rataplam» potranno essere ammirate a Bergamo il 18 marzo, in occasione della sfilata di mezza Quaresima del Ducato di piazza Pontida che come sempre si conclude con il «Rasgament de la ègia». Ma prima di questo appuntamento il gruppo affronterà una serie di trasferte: domenica sfilerà ad Arezzo al Carnevale «Orciolaia» con le maschere tradizionali e quelle nate dalla fantasia e dall’utilizzo di oggetti di uso comune come tappi di bottiglia, monete, cravatte, bottoni e foulard. Il giovedì successivo invece al «Carnevale del Sandrone» di Modena il gruppo sarà presente con le maschere di Giopì e Margì del Ducato di piazza Pontida, mentre domenica 18 a Imola, nel «Carnevale dei Fantaveicoli», sfileranno ancora le nuove maschere realizzate con oggetti di riciclo. «Le maschere di Rataplam» si esibiranno anche a Lecco sabato 24, dove verrà privilegiata la tradizione bergamasca, e domenica 25 per una festa di Carnevale in una villa veneziana del Brenta in provincia di Padova. Gli impegni del gruppo per il Carnevale si concluderanno poi con il tradizionale appuntamento in città della mezza Quaresima. M. Col. Gli attori del Teatro Fragile di Treviolo. .G Pomeriggi da fiaba con il Teatro Fragile Sette domeniche a teatro, sette domeniche a misura di famiglia: è stata un successo la 10ª edizione della rassegna «Fresco Fresco» per famiglie e bambini proposta dal Teatro Fragile di Treviolo, che ha visto crescere nel corso degli anni l’interesse e la partecipazione del pubblico. In scena le storie scritte ed interpretate da nove attori; la direzione artistica è affidata a Carlo d’Addato, presidente del gruppo: «Oltre che al piacere di assistere alle storie in scena, abbiamo cercato di stimolare i bambini anche alla riflessione sui temi proposti». Il Teatro Fragile di Treviolo si è costituito nel 1996, grazie a un’idea di Carlo D’Alleo: «La mia idea era quella di creare una realtà teatrale con due funzioni, di tipo artistico e culturale. Il teatro quindi come occasione per ridere, ma anche per riflettere». Molto soddisfatti del lavoro fatto finora i nove attori del gruppo che nell’attesa dell’11ª edizione di «Fresco Fresco», svolgono corsi di recitazione, dizione e lettura espressiva. Per informazioni è possibile cliccare sul sito www.teatrofragile.it. Romina Liuzza