Diapositiva 1 - Associazione ANIMO

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Diapositiva 1 - Associazione ANIMO
Il sottoscritto GIORDANO COTICHELLI
ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi,
pag. 17 del Reg. Applicativo dell’Accordo
Stato-Regione del 5 novembre 2009,
dichiara
X che negli ultimi due anni NON ha avuto
rapporti diretti di finanziamento con soggetti
portatori di interessi commerciali in campo
sanitario
che negli ultimi due anni ha avuto
rapporti diretti di finanziamento con i
seguenti soggetti portatori di interessi
commerciali in campo sanitario:
- ………………..
[…] A tutti, uno dopo l’altro,
mi accosto, non ne tralascio nessuno.
Mi segue un infermiere
con un vassoio e un secchio,
Che ben presto si riempirà di stracci
cruenti, di sangue e, svuotato, non tarderà
a riempirsi
Procedo, mi fermo.
Su snodate ginocchia,
con mano sicura medico le ferite,
Sono risoluto con tutti,
il dolore è intenso ma inevitabile.
Uno mi rivolge occhi supplici
povero ragazzo! non t’ho mai conosciuto.
Eppure penso che non saprei ricusare di
morire in questo momento per te, se la mia
morte potesse salvarti. […]
L’infermiere dei feriti Walt Whitman (da
“Rulli di tamburo”). Foglie d’erba, Einaudi,
Torino, 1993, pag 391 – 394
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La gestione infermieristica del dolore
in medicina interna.
Giordano Cotichelli: PhD, RN, BSW, MNM, MSN
INTRODUZIONE
Un’esperienza
sensoriale
ed
emozionale associata con un danno
tissutale reale, o potenziale o descritto
come tale. (IASP – International
Association for Study of Pain, 1994).
Il dolore è il prodotto di una
dimensione globale e composita di
vissuto di malattia che si carica di
valenze bio-fisiche, sociali, culturali,
relazionali.
Sintomo e segno allo stesso tempo
delle differenti fragilità umane, esso
diventa espressione degli stessi
determinanti della salute e della
malattia.
Si rivela un indicatore assistenziale (e
non solo) verso cui l’infermieristica
deve essere in grado di valutare le
criticità presenti, e le risposte da
attivare nella lettura e nell’intervento
assistenziale.
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OBIETTIVI
Valutazione della gestione del
dolore
nell’assistenza
infermieristica.
METODOLOGIA
Ricerca bibliografica (pubmed,
codici deontologici, legislazione)
correlata alla costruzione di un
quadro
multidimensionale
dei
determinanti socio-sanitari della
salute e della malattia in rapporto
con il dolore.
Studio pilota delle criticità rilevate
nella comunicazione fra pazienti ed
infermieri durante un’osservazione
partecipata del lavoro assistenziale
ospedaliero.
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RISULTATI - La Ricerca Bibliografica: 1. I Codici Deontologici
1953: 1/14, (ICN): L'infermiera ha tre responsabilità fondamentali: conservare la vita, alleviare le
sofferenze, promuovere la salute;
1960: 1/11: L’infermiere professionale, l'assistente sanitaria visitatrice e la vigilatrice d'infanzia dedicano
la loro opera all'assistenza dell'ammalato, al sollievo della sofferenza, alla difesa della
vita, alla tutela della salute individuale e collettiva;
1977: 1/12: L'infermiere é al servizio della vita dell'uomo: lo aiuta ad amare la vita, a superare la
malattia, a sopportare la sofferenza e affrontare l'idea della morte;
1996: Patto: starti vicino quando soffri, quando hai paura, quando la medicina e la tecnica non
bastano.
1999: 7/4.14: L’infermiere si attiva per alleviare i sintomi, in particolare quelli prevenibili. Si impegna a
ricorrere all’uso di placebo solo per casi attentamente valutati e su specifica indicazione
medica.
2009: 34/51:
L'infermiere si attiva per prevenire e contrastare il dolore e alleviare la sofferenza. Si
adopera affinché l’assistito riceva tutti i trattamenti necessari.
2012: Premessa, (ICN): Gli infermieri hanno quattro responsabilità fondamentali: promuovere la
salute, prevenire la malattia, ristabilire la salute e alleviare la sofferenza.
I bisogni di assistenza infermieristica sono universali.
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RISULTATI - La Ricerca Bibliografica: 2. Il quadro legislativo italiano
Legge 15 marzo 2010, n. 38 "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e alla terapia del
dolore”
Art. 1. (Finalità).
1. La presente legge tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore.
2. È tutelato e garantito, in particolare, l'accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del
malato, come definito dall'articolo 2, comma 1, lettera c), nell'ambito dei livelli essenziali di assistenza di cui
al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 novembre 2001, pubblicato nel supplemento ordinario
alla Gazzetta Ufficiale n. 33 dell'8 febbraio 2002, al fine di assicurare il rispetto della dignità e
dell'autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l'equità nell'accesso all'assistenza, la
qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, ai sensi dell'articolo 1,
comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modificazioni.
3. Per i fini di cui ai commi 1 e 2, le strutture sanitarie che erogano cure palliative e terapia del dolore
assicurano un programma di cura individuale per il malato e per la sua famiglia, nel rispetto dei seguenti
principi fondamentali:
a) tutela della dignità e dell'autonomia del malato, senza alcuna discriminazione;
b) tutela e promozione della qualità della vita fino al suo termine;
c) adeguato sostegno sanitario e socio-assistenziale della persona malata e della famiglia.
Gli aspetti più rilevanti sul piano professionale:
Rilevazione del dolore all’interno della cartella clinica
Reti nazionali per le cure palliative e per la terapia del dolore
Semplificazione delle procedure di accesso ai medicinali impiegati nella terapia del dolore
Formazione del personale medico e sanitario
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RISULTATI - La Ricerca Bibliografica: 3. Pubmed (12 maggio 2014)
… [title] AND pain [title] AND … [title]
Nursing (814) Nurse (224)
Cancer
Postoperative
Pediatric
Long-term
Surgical
Emergency
Neonatal
Psychiatric
Palliative
Medicine
Total
63
35
16
07
07
05
03
02
02
01
141
13
14
05
05
02
08
02
02
--51
Management 217
Home
151
Assessment
76
Scale
08
Ethical
01
Communication 02
Drugs
05
Education
20
Culture
01
Tools
03
Total
484
68
06
16
01
03
02
02
02
-01
101
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RISULTATI - La Ricerca Bibliografica: 4. La letteratura
Il dolore si carica di valenze culturali, socio-economiche e relazionali (Poleshuck,
Green 2008, Baker, 2005; Fuentes, 2007, et al.) che possono condizionare sia
l’esperienza sensoriale ed emozionale esperita dall’individuo sia la valutazione
stessa da parte dell’infermiere.
L’accesso alle cure palliative presenta aree di iniquità legate alla dimensione
socio-demografica di pazienti e/o caregiver (Beccaro, 2007); l’etnia, il genere, il
SES, la valutazione e la comunicazione del dolore mostra significative differenze
(Paulson, 2007) nella sua gestione.
Evidente la correlazione fra SED e capacità di fronteggiare (coping) il dolore
(Poleshuck, 2008).
L’italiano Geddes da Filicaia (2006, 276, b) ricorda come molto spesso medici ed
infermieri, possano assumere atteggiamenti “discriminatori” verso coloro che per
svariati motivi suscitano la pietas umana, richiamando maggiormente la loro
attenzione, mentre passa in secondo ordine chi aspetta silente il proprio turno, chi
non ha una malattia vistosa che attira l’attenzione o sa resistere al proprio dolore, e
rischia di ricevere per questo una minore assistenza.
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SES – SOCIO ECONOMIC STATUS
SED – SOCIO ECONOMIC DISADVANTAGE
(Osservatorio Europeo sulla Sicurezza, 2014)
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Parole chiave:
Accesso
Globalità
Discriminazione
SES - SED
Management
Socio-sanitario
Disuguaglianze
Universale
Dolore/sofferenza
Senso alla malattia
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Susan Sontag [5]: “La mia tesi è che la malattia non è una
metafora, che la maniera più corretta di considerarla – e la
maniera più sana di essere malati – è quella più libera ed
aliena da pensieri metaforici”.
[5] Sontag S. (1977) Malattia come metafora, Einaudi, Torino
Lo studio pilota (Cotichelli, 2014 Professioni
Infermieristiche, in press) ha mostrato come
la relazione fra professionista e paziente, si
carichi
di
significati
che
possono
rappresentare delle criticità sul piano
assistenziale, sul piano della comunicazione.
Si evidenziano tutti gli aspetti classici della
comunicazione verbale (CV), non verbale
(CNV) e para verbale (CPV)
uso di neologismi (un attimino);
domande retoriche (ma le fa molto male? E’
sopportabile?)
postura (prossimità, dare le spalle);
sguardo (rivolto da un’altra parte, in basso);
tonalità voce (troppo alta/bassa)
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CONCLUSIONI
L’assistenza ai bisogni individuali
e collettivi (famiglia), espressi dal
vissuto
di
malattia
e
dall’esperienza del dolore, deve
farsi
carico
dei
rischi
di
atteggiamenti discriminatori
e
disfunzionali da parte degli
infermieri, i quali possono essere
semplicemente secondari alla
cattiva/non conoscenza della
esistenza dei determinanti della
salute e della malattia e alla
cattiva
percezione
delle
disuguaglianze
nella
salute
presenti
in
un
contesto
assistenziale.
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In questo si possono manifestare
parallelamente veri e propri
atteggiamenti
di
fuga
dalla
relazione (comunicazione negata),
dove la rottura della dimensione
empatica
propria
della
infermieristica diventa il prodotto di
un conflitto fra sé personale e sé
professionale.
Il
dolore
vissuto
dall’altro
significativo
sul
piano
professionale, si trasforma in
potenziale fattore di burn-out
che nell’immediato ostacola una
presa in carico funzionale ai
bisogni dell’assistito.
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Un quadro sistemico che si carica
ulteriormente della necessaria
consapevolezza dell’esistenza di
iniquità sanitarie cui rispondere in
termini di equità orizzontale
(applicazione di protocolli e linee
guide) ed equità verticale (risposte
differenziate).
I pericoli che le potenzialità per lo
sviluppo di un self-care si
traducano solo nella ricerca
disperata di un’automedicazione,
molto spesso inefficace se non
controproducente,
devono
indirizzare le scelte assistenziali e
relazionali.
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Gli obiettivi da porsi nella
quotidianità
lavorativa
e
nell’irrinunciabile
aggiornamento
professionale
devono
rispondere
nell’immediato alla sofferenza
del paziente.
Ma devono essere in grado dei
fornire
una
lettura
tridimensionale delle questioni
che dal paziente (vissuto di
malattia) si raccorda al disagio
professionale (burn-out) che si
accumula negli anni e alle
iniquità socio-sanitarie presenti
nel contesto assistenziale in cui
si opera (accesso).
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Advocacy
Pain management
Humanities
Counseling
Empowerment
Coping
Identità e multi-professionalità
Narrative medicine
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L’equità per gli infermieri è qualcosa inscindibile dallo stesso mandato
professionale. E’ la barra del timone che ci permette di capire cosa debba
essere appropriato per la tutela della salute individuale e collettiva. Quali
strumenti adottare e quali teorie assumere è la sfida del presente.
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[email protected]
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