Matteo Lonardi (34 anni)
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Matteo Lonardi (34 anni)
28 Cronaca L'ARENA Domenica 15 Marzo 2015 INCIDENTI. Latragica sbandataaltornante«La Baita» sullaCaprino-Spiazzi: ilmotociclista è finitocontro il guardrail Volafuoristrada conlamoto Muore giovane diCastelnuovo Haperso ilcontrollo dellasuaHonda enon ha avuto scampo:aveva 35anni.Nellostesso tratto eranoaccaduti altriepisodi mortali Barbara Bertasi Sempre quella maledetta curva. Quella conosciuta come il tornante «La Baita» sulla Caprino-Spiazzi. Poco prima delle le 16, un motociclista di Castelnuovo, che abitava in via Campagna Alta, Matteo Lonardi che era nato a Bussolengo e che proprio il 18 marzo avrebbe compito 35 anni, ha perso la vita sulla Strada provinciale (Sp 8) Del Baldo. Secondo la ricostruzione della Polstrada di Bardolino, intervenuta per i rilievi col comandante, l’uomo avrebbe perso il controllo della sua Honda CBR 600F, autonomamente, rovinando al suolo sul margine destro della strada mentre saliva da Caprino in direzione di Spiazzi. Sul posto atterrava anche l’elicottero di Verona Emergenza, ma per lui non c’era più nulla da fare. Ai medici non è restato che costatarne il decesso. La salma, che è stata portata al Centro polifunzionale di Caprino solo dopo il nulla osta del magistrato di turno, era in un punto già teatro di altri incidenti. A nemmeno due metri da una nicchia di legno, con dei fiori, in cui sta scritto «Mauro non ti dimentichere- mo». Nel marzo 2011, ancora un sabato pomeriggio, aveva perso la vita, cadendo dalla moto, Mauro Marogna, un padre 41enne di Vigasio. Il cognato, Corrado Bertucco, morì poco, nel luglio 2012, in seguito ad un incidente avvenuto, sempre in moto, poco lontano: in località Sengia di Pazzon. Ieri, arrivando sul curvone, la solita scena: un nugolo di persone, qualche amico, la moto a terra. Il giovane, secondo quanto riferito da un coetaneo, sarebbe sbandato, avrebbe cercato di tenere la Honda in strada. Ma inutilmente. Una volta finito a terra sarebbe finito contro il guardrail procurandosi lesioni fatali al capo. Vicino al suo corpo, ricoperto da un telo, c’era infatti molto sangue. Poco più in là, il casco e il carter della Honda, la quale era sull’altra corsia oltre una recinzione per animali. L’incidente non ha coinvolto altri e la strada non è stata chiusa anche se, da Caprino, è stata chiamata in supporto, per dirigere il traffico, la polizia locale. Dice un amico, Gary Olazo, 32 anni di Bussolengo, che ieri precedeva Matteo a bordo della sua Yamaha R1 1000: «Lo conoscevo da un paio di anni. Sia- Ladrammatica scenadell’incidente DIENNEFOTO Irilievi dellapoliziasulla motodello sfortunato centauro mo un gruppo di amici motociclisti che si incontrano a Bussolengo e ieri, prima di venire quassù, ci eravamo incontrati per la prima uscita insieme. Che tragedia. L’ho visto perdere il controllo della Honda e cadere a terra. Non doveva finire così». Un altro, Andrea Avesani, 40 anni, pure di Bussolengo, è corso a Caprino verso le 18: «Ci eravamo incontrati ma non stavo molto bene e quindi non ho partecipato a questo giro in moto. Non mi sarei mai aspettato accadesse una cosa simile». Alla Baita c’erano anche dei residenti. Tra questi Alessandro Brunelli, 44 anni, che abita in località Masi, sopra la curva: «Comincia la stagione primaverile e, con il bel tempo, i motociclisti iniziano ad arrivare qui sempre più numerosi. Purtroppo, nel medesimo punto, qualche anno, fa un altro di loro ha perso la vita. Serve attenzione», dice. «Chi ama la moto dovrebbe ormai essersi reso conto che la Caprino Spiazzi non è una pista ma una strada che nasconde troppe insidie. Bisogna moderare la velocità. In ogni caso ci spiace tantissimo per quanto è successo. Per noi è sempre una tragedia vedere un ragazzo steso sull’asfalto vicino a casa». Intanto la Polstrada di Bardolino sta indagando sulle cause dell’incidente. • © RIPRODUZIONERISERVATA SEDIAAROTELLE SOCCORSO. Pompieri È inprognosi riservata l’anziano investito In gommone resta inpanne nelGarda È ricoverato in prognosi riservata il 79enne investito l’altro pomeriggio in via San Marco. Prognosi di 30 giorni, invece, per la persona che era con lui, la donna di 61 anni di nazionalità bulgara che lo assiste come badante e che in quel momento stava spingendo la sedia a rotelle dell’anziano. Dalle prime ricostruzioni degli agenti della polizia municipale i due pedoni sono stati investiti da una Fiat 500 che percorreva via San Marco in direzione di via Galliano. Alla guida un altro anziano di 75 anni di Colognola ai Colli, al quale è stata ritirata la patente. Una pattuglia della Polizia municipale è intervenuta anche alle 3 di ieri mattina, in corso Milano, per controllare un automobilista finito fuori strada. Gli agenti stavano controllando quella zona quando hanno visto l’auto, una Mercedes classe A, ferma in mezzo alla strada all’incrocio con via Manzoni. La pattuglia ha fatto in tempo ad invertire la marcia ed avvicinarsi che l’auto è ripartita, nonostante avesse la parte sinistra totalmente danneggiata, ruota compresa. Fermato poco più avanti, in via Calderara, gli agenti hanno scoperto che l’automobilista, un 29enne veronese, era alla guida con un tasso alcolemico superiore a un grammo di alcol per litro di sangue. Il giovane è stato pertanto denunciato all’Autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza e gli è stata ritirata la patente. • Resta in panne con il gommone mentre va a pesca, riesce a dare l’allarme e viene salvato. Vittima della disavventura è stato, ieri, un pescatore che era partito da Punta Grò: dopo essere arrivato con l’auto, aveva fatto scendere dal carrello il natante di quattro metri e mezzo ed era partito in direzione di Sirmione. A quattrocento metri dalla riva la barca ha avuto dei problmi ed è rimasta in panne. A quel punto il pescatore, con il telefonino, ha dato l’allarme. Sul posto si sono portati i vigili del fuoco di Bardolino con la Victor cinque che hanno fatto salire a bordo il pescatore e trainato il gommone di nuovo fino a Punta Grò. • FERITO. Dossobuono Cadedal tetto efinisce all’ospedale Cade dal tetto e finisce in ospedale. Vittima della disavventura è un uomo che ieri pomeriggio è stato soccorso dall’elicottero inviato da Verona emergenza. Intorno alle 14.45 era salito sul tetto della sua abitazione di Dossobuono, in via Torre 1, per compiere alcuni lavori, ma è scivolato facendo un volo di tre metri. L’eliambulanza lo ha trasportato all’ospedale di Borgo Trento: non è in pericolo di vita. •