La gioia di Pasini «Sì, sono ancora qui a giocarmela
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La gioia di Pasini «Sì, sono ancora qui a giocarmela
44 Sport Varie L’ECO DI BERGAMO MERCOLEDÌ 28 DICEMBRE 2016 La gioia di Pasini «Sì, sono ancora qui a giocarmela» Sci nordico. La conquista del titolo italiano team sprint a 36 anni ha risvegliato le emozioni dei giorni migliori «E ora voglio provarci al tricolore distance di febbraio» MAURO DE NICOLA Trascorsa la prima notte con lo scudetto tricolore cucito sul petto lunedì sera a Fiera di Primiero (Trento), Fabio Pasini smaltita l’adrenalina comincia a rendersi conto che a trentasei anni suonati è il nuovo campione italiano assoluto della team sprint di sci nordico. Titolo che l’alpino di Gromo condivide con il commilitone del centro sportivo Esercito Maicol Rastelli, valtellinese classe 1991 «con il quale lunedì sera ho disputato la gara della vita – commenta a mente serena – anzi, una delle gare della vita visto che il titolo l’avevo già vinto nel 2012 a Schilpario nella 10 km in tecnica classica e con la staffetta 4 x10 dell’Esercito tre anni fa. Sono contento perché questa è senza dubbio la mia specialità visto che proprio nella team sprint ho fatto tre dei quattro podi in Coppa del Mondo». Coppa del Mondo in cui Pasini ha esordito il 1° febbraio 2001 nella sprint a tecnica libera di Asiago passando anche per due Olimpiadi (Vancouver 2010, 24° nella sprint, e Soci 2014, 48° nella 15 km), e per tre Campionati mondiali (10° nella sprint a Val di Fiemme 2013 il suo best). «Mi sembra passato un secolo e sono ancora qui a giocarmela – prosegue – mi piace ancora molto far fatica, allenarmi e gareggiare. Purtroppo soffro di mal di schiena e non sempre riesco a prepararmi come vorrei. Ma se mi dà tregua allora son certo di poter continuare a dire la mia». Ed infatti i vertici federali l’han- Fabio Pasini, di Gromo, in azione lunedì sera a Fiera di Primiero no convocato recentemente per la tappa di Coppa del Mondo a Davos in Svizzera dove ha preso parte alla 30 km skating. «Nelle prove distance la mia esperienza viene fuori. Però non penso alla Coppa del Mondo, sono consapevole dei miei limiti. Cerco solo di continuare a divertirmi. Vivo alla giornata poi quello che viene vie- n Sulla gara vinta in coppia con Rastelli, 25 anni: «Io l’esperienza, lui la freschezza» ©RIPRODUZIONE RISERVATA Gagliardini rassicura i tifosi «A gennaio non vado via» Calciomercato L’atalantino, nel mirino della Juve, conferma a Sky quanto già si sapeva. Intanto sogna di finire entro il sesto posto Roberto Gagliardini ai microfoni di Sky ieri ha confermato quanto già si sapeva, cioè che «sicuramente a gennaio non vado via dall’Atalanta». È noto che il forte centrocampista nerazzurro, chequalcunogiàdefinisceilPogba bianco, è nel mirino della Juventus, alla quale potrebbe approdare in estate. Nel frattempo il ventiduennediDalmine(chericonosce nell’allenatore Gian Piero Gasperini «un insegnante di calcio») cercherà di vincere con l’Atalanta lo scudetto delle provinciali, l’approdoinEuropa:«Stiamofacendo qualcosa di importante: il mio sogno sarebbe arrivare tra le prime 5-6 del campionato». ReHL3BVjRtXg21g9sm28oC3gCoWNdmZ9dI2qij8FLCA= Roberto Gagliardini, 22 anni, di Dalmine, piace alla Juventus FOTO MAGNI In mancanza di Gagliardini subito, la Juve sta stringendo i tempi per prendere Tomas Eduardo Rincon. L’ad bianconero Beppe Marotta, dopo essersi assicurato il difensore atalantino Mattia Caldara (che si trasferirà a Torino al termine della stagione 2017/18) avrebbe sorpassato la concorrenza della Roma nella corsa al centrocampista venezuelano del Genoa. Due milioni di euro il prestito ne. Però un obiettivo stagionale ce l’ho bene in mente: il Campionato italiano distance di febbraio con le prove dei 15 km in entrambe le tecniche. Da lì esce il fondista completo. Se sto bene spero di dimostrare ancora qualcosa. Ci terrei molto, così come vorrei fare bene al Bergamo Ski Tour, un format innovativo e interessante dal quale uscirà il vero fondista. Smaltita l’euforia e «l’adrenalina che gareggiando di sera non ti fa dormire, ma io ci sono abituato», Pasini torna sulla gara dello scudetto: «Certo, avrei preferito vincerla sul campo e non a tavolino (squalificati Federico Pellegrino e Dietmar Nöckler per mancato contatto al terzo cambio, ndr), ma nelle sprint è così, può succedere di tutto. L’importante è crederci fino alla fine. Con Rastelli formo una coppia ben assortita: io ho l’esperienza per tenere e lui la freschezza per sprintare. Proprio con lui l’anno scorso mi sono giocato una medaglia: una caduta ad un cambio nella finale e addio sogni di gloria. Stessa sorte nella sprint individuale dove in finale stavo battagliando con Pellegrino che poi ha vinto e mi si è rotto un bastoncino. E l’altra sera la fortuna mi ha ripagato con gli interessi. È vero, la sprint individuale non è proprio la mia gara, ma forte di questa aleatorietà anche a Feltre (ieri sera, vedi articolo a fianco, ndr) sono sceso in pista straconvinto di fare bene». Una medaglia così si dedica. «Certo. A mia moglie Stefania, a mia figlia Elisa che mi stanno vicino nonostante sia spesso lontano da casa. Purtroppo la carenza di neve degli ultimi anni peggiora un po’ le cose. Quando invece ci si può allenare qui da noi la differenza si sente eccome. Abbiamo piste bellissime e molto tecniche ad un passo, dove il lavoro paga e i risultati si fanno sentire. Ringrazio il Centro sportivo Esercito che anche se non sono più in Nazionale non mi fa mancare niente». Per Fabio c’è spazio anche per il dopo. «Mi piacerebbe stare nell’ambiente, magari continuare a fare gare di fondo, ma anche di sci alpinismo e di corsa in montagna, le altre mie passioni. Però in zona, basta stress, basta andare in giro». oneroso, con riscatto obbligatorio a 7-8 milioni di euro. El General (così è chiamato Rincon) aggiungerebbe ulteriore dinamismo e tecnica alla mediana di Allegri, reparto finora meno performante della corazzata bianconera, senza escludere l’arrivo di Axel Witsel. Il restyling del centrocampo non prevede solo Rincon per puntare alla Champions League e al campionato: prosegue infatti la caccia al belga, trattativa iniziata l’estate scorsa e giunta a un punto di svolta. Più che il giocatore, ormai convinto a sposare la causa bianconera, resta da convincere lo Zenit San Pietroburgo, per nulla allettato dall’idea di perdere a giugno il centrocampista a parametro zero ma restio ad accettare l’offerta della Juventus, considerata ancora inadeguata. In uscita, invece, è probabile l’addio a gennaio di Hernanes. Più Valencia che Genoa per il brasiliano, che con Prandelli dovrebbe trovare lo spazio per esprimere tutto il suo potenziale. Il Milan si appresta a rinnovare il contratto di Bonaventura (l’annuncio in questi giorni?) e poi quello di Suso, che prolungherebbe fino al 2021 con ingaggio raddoppiato da uno a due milioni più bonus se i rossoneri andranno in Champions League. Luiz Adriano sarebbe in partenza: lo Spartak Mosca – allenato dall’ex atalantino Massimo Carrera e capolista del campionato russo – offre 7 milioni. Inter su Lucas Leiva, centrocampista del Liverpool. Se i cinesi del Suning danno l’ok, il ds Ausilio chiude l’affare: il centrocampista arriverebbe in prestito con diritto di riscatto. Ma cade nella sprint individuale Non era la sua gara Nella foto di repertorio, Federico Pellegrino. Ieri sera ha vinto a Feltre Sci nordico Ieri sera Pasini si è fermato in semifinale a Feltre, dove si assegnava un’altra corona nazionale: ha vinto Pellegrino Finale col botto per il fondo nazionale ieri sera a Feltre, nel Bellunese. Sulla pista di Pra del Moro in palio lo scudetto della sprint individuale. Sapientemente ambientata lungo le vie del borgo storico in cui gli organizzatori hannoriversatotonnellatedineve e in un’atmosfera resa impagabile dall’illuminazione artificiale, si è disputata la più innovativa e avvincente prova degli sci stretti ,resa unica da una formula azzeccata: qualifiche a tempo e poi brevi confronti diretti in gruppetti dalle batterie fino alla finalissima. «Percorso cittadino e quindi poco selettivo anche se l’inserimento di una seconda salita mi ha un po’ aiutato», così Fabio Pasini fresco vincitore dell’oro nella sprint a squadre, che, pur non godendo dei favori del pronostico in una gara poco consona alle sue trentasei primavere, è sceso in pista per dare battaglia visto che – vedi la gara dell’altro giorno – «le sprint si vincono al traguardo, anzi dopo il tra- guardo quando la giuria ha verificato la regolarità dei passaggi». Ma questa volta la fortuna gli ha voltato le spalle visto che una caduta in semifinale l’ha messo fuori dai giochi anzitempo. «Ero 8° in qualifica e 2° nei quarti – commenta – in semi me la stavo giocando ed in finale tutto poteva succedere visto che ad ogni passaggio carburavo sempre più. Capita, anche se ammetto che mastico un po’ amaro perché la medaglia era davvero alla portata». Peggio di lui gli altri alfieri orobici, il forestale di Schilpario Adriano Giudici, Davide Bonacorsi dello sci club Gromo e Paolo Visini del 13 Clusone, tutti fuori ai quarti ma comunque alla fine nei trenta. «Neve molto difficile e ghiacciatina con un percorso tortuoso che i nostri hanno sofferto», l’analisi del fratello Renato, coach delle Alpi Centrali. In classifica rivincita dei Carabinieri dopo la debacle del giorno precedente con Federico Pellegrino oro sul commilitone Dietmar Nöckler. Terzo Maicol Rastelli. Fiamme Gialle sul gradino più alto in campo femminile con Francesca Budin prima davanti alla coppia di carabinieri Gaia Vuerich e Debora Roncari. M. d. N. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Block notes CHIUSA CURVA DEL CAGLIARI UN PETARDO HA FERITO UN ADDETTO Obbligo per il Cagliari di disputare due gare con la Curva Nord priva di spettatori. Lo ha deciso il Giudice sportivo della serie A Gerardo Mastrandrea per il lancio di un petardo durante CagliariSassuolo (4-3), che veniva raccolto da uno degli addetti al servizio di sicurezza antincendio, il quale subiva lesioni gravissime ad una mano, con rischio di amputazione di alcune falangi e perdita dell’uso di dita della medesima mano, a causa dello scoppio del petardo stesso. Alla società sarda è stata anche inflitta l’ammenda di 20 mila euro. GLI ALTRI PROVVEDIMENTI Il Giudice ha anche fermato per due turni Pellegrini (Sassuolo) e per uno Albiol (Napoli), Biraghi (Pescara), Mazzitelli (Sassuolo), Padoin (Cagliari), Felipe Anderson (Lazio). SIMEONE TECNICO DEL 2016 DAVANTI A ZIDANE E RANIERI Sempre più vicino all’essere blindato dall’Atletico Madrid dopo le recenti aperture all’Inter, Diego Simeone è stato nominato miglior tecnico dell’anno dalla Iffhs, l’International Federation of Football History-Statistics. Il Cholo, che succede nell’albo d’oro al tecnico del Barcellona Luis Enrique, è il secondo argentino ad ottenere l’ambito riconoscimento dopo Carlos Bianchi (Boca Juniors, 2000 e 2003). Con un totale di 113 punti, ha superato il francese Zinedine Zidane (108), vincitore della Champions League con il Real Madrid, e l’italiano Claudio Ranieri (86), reduce dallo storico trionfo in Premier League con il Leicester. Tra i selezionatori, trionfo per il portoghese Fernando Santos, campione d’Europa, che con 199 voti batte la concorrenza del ct dell’Islanda Lars Lagerbeck (71) e di quello della Germania Joachim Loew (62). PREMIER, VINCE IL LIVERPOOL ORA È SECONDO A -6 DAL CHELSEA Il Liverpool batte 4-1 lo Stoke City in un posticipo della 18ª giornata di Premier League e sale al secondo posto a -6 dal Chelsea di Antonio Conte, primo a 46 punti. BASKET, SQUADRA REGIONALE CONVOCATE DUE DEL DON COLLEONI Due Il Comitato regionale lombardo della Fip in occasione degli allenamenti del Centro tecnico federale in preparazione al Trofeo Fabbri, in programma dal 2 al 5 Gennaio a Rimini, ha convocato, per la Rappresentativa regionale femminile 2003, due atlete bergamasche. Si tratta della play Alice Cortesi e della pivot Ndack Mrengue, entrambe del Don Colleoni Trescore. (G. F.) CICLISMO SU PISTA COLPACK E PALAZZAGO ALLO STAGE Il ct della pista Marco Villa ha convocato per oggi e domani per uno stage al Velodromo di Montichiari (Brescia) 12 dilettanti di cui cinque portacolori del Team Colpack (Filippo Ganna, Nicolas Della Valle, Carloalberto Giordani, Francesco Lamon, Attilio Viviani) e uno della Soligo-Amarù-Palazzago (Francesco Castegnaro).