Il Gotico
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Appunti di storia dell’arte Prof.ssa Giordana Kusturin L’ARCHITETTURA FRA LE DUE GUERRE APPUNTI A INTEGRAZIONE E COMPLETAMENTO DEL LIBRO DI TESTO All’indomani della prima guerra mondiale, l’architettura deve misurarsi con nuovi temi. - La crescita delle città deve essere regolata da piani urbanistici in grado di coordinare interventi pubblici (stazioni, scuole, parchi, ecc.) e residenze. - Si fa sempre più pressante la richiesta di abitazioni a basso costo, ma di qualità accettabile. - Il cemento armato (calcestruzzo rafforzato da profilati in ferro) consente di ottenere spazi ampi e razionali. Nasce la necessità di trovare un linguaggio in architettura che tenga conto di tutte queste esigenze: il Movimento Moderno, teso al rinnovamento della progettazione e dei principi dell'architettura, dell'urbanistica e del design. Principali esponenti del Movimento Moderno sono Walter Gropius e Ludwig Mies Van der Rohe in Germania, e Charles Edouard Jeanneret, detto Le Corbusier, in Francia. Il movimento visse il momento della sua massima espressione negli anni venti e trenta del XX secolo. Un impulso determinante al movimento fu dato dai CIAM, promossi da Le Corbusier, che erano dei congressi internazionali dove vennero elaborate molte delle teorie e principi che furono poi applicati nelle varie discipline. A questo movimento appartengono il De Stijl, il Bauhaus, il Costruttivismo, il Razionalismo italiano; nel 1936 fu coniato negli USA il termine International Style, con il quale spesso viene denominato tutto il movimento. Si afferma il principio per il quale la forma segue la funzione (funzionalismo) e la progettazione di un edificio deve in primo luogo tener conto delle funzioni che questo deve ospitare. La conseguenza principale è una estrema semplificazione delle forme; razionalista sarà chiamata la produzione architettonica di questo movimento. L’edificio deve avere ampia flessibilità: i muri portanti lasciano posto ad agili pilastri, gli ornamenti a superfici nitide, percorse da ampie vetrate. 1 Appunti di storia dell’arte Prof.ssa Giordana Kusturin L’architetto utilizza elementi prefabbricati che permettono di abbassare i costi ed offrono un’immagine di rigorosa razionalità. Il Bauhaus Nel 1919, in una Germania profondamente segnata dalla sconfitta bellica e lacerata da drammatici scontri scontri politici ed economici, l’architetto Walter Gropius (1883-1969) fonda, a Weimar, il Bauhaus, una scuola rivolta ai più diversi generi d’arte, di architettura e di progettazione industriale con lo scopo esplicito di chiudere con il gusto estetico ottocentesco e di rinnovare lo stile e il linguaggio delle arti. Gropius sceglie il termine Bauhaus unendo le parole bauen, “costruire”, e haus, “casa”, per rendere evidente l’aspetto concreto della costruzione artistica. Nei primi anni di vita, la scuola ha scarsissimi finanziamenti; nel 1925 il Bauhaus viene trasferito da Weimar a Dessau: la nuova sede, ideata da Gropius, viene costruita in cemento armato e vetro, seguendo principi rigorosi di funzionalità che rendono l’edificio una specie di manifesto dell’architettura moderna. Rinunciando alla classica struttura simmetrica chiusa in un perimetro unitario, con una un retro, facciata e Gropius progetta un complesso articolato in diversi corpi su più piani, collegati tra loro, di dimensioni diverse e con caratteristiche proprie, legate alla funzione da svolgere (aule, alloggi per gli studenti, Walter Gropius, Edificio principale del Bauhaus di Dessau, 1923-25 auditorium, laboratori). Il vetro è uno dei materiali più utilizzati, soprattutto nell’ala 2 Appunti di storia dell’arte Prof.ssa Giordana Kusturin destinata ai laboratori, dove le ampie vetrate soddisfano la necessità di una migliore illuminazione naturale e nello stesso tempo conferiscono all’edificio un’impressione di leggerezza e armonia. La scuola intendeva creare le opere attraverso il continuo e paritario confronto tra tecniche artigianali e le cosiddette arti maggiori, sotto la guida dell’architettura. Da questa idea era nata l’impostazione della scuola in officine, laboratori e corsi teorici. I laboratori hanno lo scopo di trasmettere le competenze artigianali e proporre una progettazione ed una esecuzione che dalla manualità passi gradualmente alla produzione standardizzata e seriale. La svolta nella storia del Bauhaus avviene quando il giovane artista ungherese Moholy-Nagy assume la direzione del corso principale e avvia le prime collaborazioni con l’industria, favorite da Gropius anche per la necessità di sostenere la scuola con sostanziosi finanziamenti. Le sperimentazioni di nuovi materiali industriali e la produzione di oggetti in serie, cioè non più artigianali, per il grande pubblico, procura grande fama al Bauhaus: si sviluppa così industriale. momento, il design Da questo la principale caratteristica del design sarà quella di conciliare la bellezza dell’oggetto con la sua funzionalità. La produzione a basso costo del tubolare d’acciaio modellato, prima usato solo per l’aeronautica, è Marcel Breuer, Poltrona Wassily (Modello B3), 1927-28 una innovazione di grande successo, che l’ungherese Marcel Breuer sfrutta per 3 Appunti di storia dell’arte Prof.ssa Giordana Kusturin disegnare la Poltrona B3, considerata indispensabile per l’arredo della casa moderna. E non si sbagliava, perché questa avveniristica poltrona è ancora oggi in produzione …. Composta di sei pezzi, è funzionale, luminosa grazie all’acciaio e perfettamente adattabile all’anatomia umana. L’esperienza del Bauhaus sarà breve, ma fondamentale: quando nel 1935 la scuola verrà chiusa dal partito nazista, l’architettura e il design industriale avevano ormai adottato il concetto decisivo dell’essenzialità della struttura e della prevalenza della funzione sulla decorazione. Le Corbusier L’architetto e designer di origine svizzera Charles Edouard Jeanneret, detto Le Corbusier (1887-1965), contribuisce in modo decisivo alla nascita del Movimento Moderno. La ricerca di Le Corbusier in campo architettonico è così innovativa da essere spesso paragonata a quella di Picasso per le arti figurative. L’architettura, secondo Le Corbusier, deve costruire edifici per l’uomo e a misura d’uomo: per questo elabora il modulor, una scala di grandezze basata sulle proporzioni del corpo umano, che gli architetti devono tener presente ne progettare ogni parte dello spazio abitativo; ha riflettuto sulla luminosità e sulla salubrità degli ambienti di lavoro, sulle potenzialità dei nuovi materiali, sulla forma come funzione, cioè sul concetto che un edificio deve assumere un particolare aspetto non tanto per motivi estetici ma soprattutto per soddisfare le esigenze di funzionalità. Le Corbusier si è occupato anche di “unità di abitazione” per molte persone, cioè di palazzi condominiali, e di progetti urbanistici per città di milioni di abitanti. Nel 1926 Le Corbusier definisce i principi funzionalisti del costruire nel suo opuscolo I cinque punti di una nuova architettura: 4 Appunti di storia dell’arte Prof.ssa Giordana Kusturin 1. i pilotis: la casa può essere sollevata dal terreno mediante pilastri in cemento armato; 2. la pianta libera: l’uso dei pilastri libera i muri della tradizionale funzione portante, rendendo libera la pianta ai vari piani; 3. la facciata libera: il corollario della pianta libera in senso verticale, “le facciate sono solo membrane leggere”; 4. la finestra a nastro: le finestre possono correre continue da un capo all’altro della facciata, facendo entrare grande quantità di luce e aria; 5. il tetto-giardino: i tetti delle abitazioni possono essere piani e, utilizzando tecniche particolari, ospitare giardini, con lo scopo di recuperare la porzione di terreno occupata dalla casa. Ville Savoye, a Poissy, nella regione dell’Ile de France, 1929-1930, è un esempio perfetto delle idee di Le Corbusier: la casa è una machine à habiter, una macchina da abitare (così la città una machine à vivre, una macchina da vivere), un congegno elastico e scattante che deve adeguarsi alle esigenze del proprietario. La villa, che sorge in un verde ambiente naturale, non nasconde il suo carattere di artificio, di oggetto tecnologico estraneo al contesto circostante, con il quale, però, si pone in relazione grazie a un gioco di internoesterno favorito dalle grandi vetrate e dall’organizzazione degli spazi (vedi foto su file a parte). Dopo la seconda guerra mondiale, l’inesauribile spirito di ricerca lo porta a superare la rigidità della standardizzazione, applicata soprattutto in campo edilizio. Ne è esempio famoso la Cappella di Notre Dame du Haut a Ronchamp, in Francia, del 1950-56, suggestiva nel suo volume ricco di movimento. È forse il primo edificio sacro costruito secondo i principi dell’architettura moderna. Per prima cosa la chiesa è realizzata in cemento armato, materiale che Le Corbusier modella dando all’edificio l’aspetto di una scultura; inoltre non esiste una vera e propria facciata principale e l’interno ha un’unica navata dalla forma irregolare. Il tetto, simile a una grande vela rovesciata, non poggia direttamente sui muri, ma su pilastrini che sporgono dalla sommità delle pareti, lasciando così una sottile fessura vuota che fa penetrare una lama di 5 Appunti di storia dell’arte Prof.ssa Giordana Kusturin luce all’interno. Le finestre, di grandezze diverse, sono disposte in modo asimmetrico. Frank Lloyd Wright e l’architettura organica (1869-1959) Il principale architetto attivo negli Stati Uniti nella prima metà del Novecento è Frank Lloyd Wright, allievo del primo celebre architetto statunitense di fama mondiale, Henry Sullivan, che già a fine Ottocento aveva realizzato memorabili edifici e grattacieli. Wright è sensibile ai princìpi del Movimento Moderno, ma se ne distacca ben presto per seguire uno stile autonomo, che ricerca un equilibrato inserimento dei fabbricati nel paesaggio circostante, secondo una concezione nota come architettura organica, per la quale l’edificio va progettato a partire dai caratteri del luogo in cui sorgerà. È questo, con i suoi colori, con le dimensioni e le forme degli elementi naturali, a suggerire i materiali da utilizzare o le direzioni sulle quali orientare i volumi del progetto. Wright si oppone alla concezione dell’architettura razionalista che privilegia forme rigide e geometriche ed elementi prefabbricati e realizza invece edifici che riprendono le forme libere e aperte degli organismi viventi, come la spirale che sceglie per il Museo Guggenheim di New York. Costruito negli anni 194358, esso è posto nel cuore di New York, in lotto regolare lasciato libero dai grattacieli; con la sua forma a tronco di cono rovesciato, si protende verso la strada in un movimento a spirale. L’aspetto esterno rispecchia l’organizzazione degli spazi interni: i visitatori camminano lungo un percorso continuo, in una galleria a forma di spirale, una voluta spaziale di grandi dimensioni che si allarga dal basso verso l’alto, che si affaccia su un grande spazio centrale sormontato da una cupola trasparente. Non c’è più una netta divisione dei piani ma uno spazio continuo e ininterrotto. La forma esterna è coerente con quella interna e suggerisce allo stesso tempo l’idea di una grande scultura. Gli edifici di Wright sembrano derivare dall’accostamento di semplici volumi che si proiettano verso l’esterno, disponendosi attorno ad un asse verticale, 6 Appunti di storia dell’arte Prof.ssa Giordana Kusturin vero e proprio fulcro della composizione. L’architettura non deve obbedire a schemi geometrici rigidi, ma aprire gli spazi con libertà verso la natura. La Casa sulla cascata in Pennsylvania è la più celebre villa ideata da F.L. Wright e incarna l’ideale di Wright della fusione dell’abitazione con la natura. È costruita su un corso d’acqua che, proprio sotto di essa, fa un salto in cascata; la pianta dell’edificio è stata studiata per non abbattere gli alberi che la circondano; i grandi ambienti interni, alternati a terrazze miracolosamente sospese sul corso d’acqua, sono organizzati intorno ad un nucleo ideale e funzionale, il camino. Questo è rivestito in pietra, materiale presente nell’ambiente naturale, che riveste anche le pareti della casa. Infine, grazie all’uso esteso di vetrate, la fusione con il paesaggio è totale (vedi foto su file a parte). 7