capitolo - 4m group

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capitolo - 4m group
Interagire con AutoCAD,
Revit, Inventor, Maya, Alias,
e altro ancora…
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Tra tutti voi lettori, qualcuno avrà deciso di imparare ad utilizzare 3ds Max come
strumento di produzione di immagini di sintesi per progetti che sono stati elaborati
con altri software. Oggigiorno sono numerosissimi i programmi per il disegno tecnico
in commercio, ognuno con le proprie peculiarità, ma soprattutto ogni utilizzatore, in
base alle proprie attitudini, alle proprie conoscenze e alla propria formazione adotta
un metodo di lavoro personale utilizzando software diversi per diverse fasi di lavoro.
A questo va aggiunto che sempre più spesso capita di dovere utilizzare dati di progetto (viste bidimensionali o anche geometrie tridimensionali) che sono state prodotte
da altri interlocutori. Inoltre i dati digitali che si utilizzano per completare un intero
progetto sono numerosissimi e spesso si ripetono tra progetti differenti: imparare ad
estrarre ciò serve da un modello esistente ed essere in grado di trasferirlo all’interno
di altri progetti è una delle pratiche che ottimizza maggiormente il lavoro. Per tutti
questi motivi è di fondamentale importanza essere in grado di gestire i file e i modelli
digitali al meglio per non rischiare di importarli nel modo sbagliato, con la conseguente perdita di informazioni e di proprietà degli oggetti o, al peggio, di dover rifare
un lavoro già eseguito. In questo capitolo affronteremo il tema dell’interscambio e
dell’interazione i maggiori software Autodesk che nelle ultime versioni hanno sviluppato notevolmente la capacità di scambiare dati e informazioni tra loro in modo
completo e privo di errori per facilitare lo scambio e il riutilizzo delle informazioni
non omogenee. In modo particolare l’attenzione verrà focalizzata sulle pratiche di
importazione dei file DWG prodotti con AutoCAD, ma anche dei metodi migliori
per esportare modelli di 3ds Max nel formato DWG; e siccome, oltre alla geometria,
è possibile importare da altri applicazioni altri dati del modello, tra tutti i materiali
e le telecamere, esploreremo il processo di importazione dei file prodotti con Revit,
Inventor, Maya e Alias. Questo capitolo vi dimostra come, sebbene ancora non abbiate
ancora iniziato a modellare con 3ds Max, potete recuperare tutti i modelli che avete
prodotto attraverso altre applicazioni o che avete scaricato dal web e dare vita alla
vostra personale composizione.
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capitolo
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Importare un file DWG
Nelle prime fasi di modellazione può essere utile importare file DWG contenenti le
viste ortogonali del modello per poterli utilizzare come base della modellazione sia
come riferimento, ovvero una base di lavoro da ricalcare o da misurare, sia per potere
utilizzare i veri e propri oggetti del modello: le polilinee, per esempio, possono essere
utilizzate come shape da estrudere. Oltre a ciò è anche possibile importare geometrie
tridimensionali salvate in formato DWG per renderizzarle con 3ds Max. Tutti gli oggetti di AutoCAD che vengono importati sono convertiti nei corrispondenti oggetti
di 3ds Max. Prima di procedere all’importazione del file è sempre bene assicurarsi
che il file non sia corrotto, per non rischiare di apportare danni anche al modello
corrente, ma anche aprire e il DWG con AutoCAD e pulirlo da oggetti sovrapposti e
da definizioni di blocchi e stili non utilizzati: lo strumento Elimina di AutoCAD vi
viene incontro in questa fase di lavoro. Prima di salvare e chiudere il file è bene verificare le dimensioni di massima e le unità di misura del disegno da importare e, una
volta passati a 3ds Max, impostare le stesse unità di misura attraverso la finestra Units
setup – Impostazione delle unità accessibile dall’omonimo comando della tendina Customize. Lo strumento Import – Importa è accessibile dal Menu dell’applicazione e,
una volta lanciato, mostra la finestra di dialogo Select File to Import – Seleziona file
da importare.
Figura 5.1
Finestra di dialogo Units setup –
Impostazione unità
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Figura 5.2
Lo strumento Import – Importa è accessibile
dal Menu dell’applicazione
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Espandendo la tendina accanto alla voce Tipo di file è possibile visualizzare i formati che possono essere importati; se, tra questi, viene selezionato il tipo AutoCAD
Drawing (*. dwg, *. dxf) l’elenco dei file visibili e selezionabili è limitato ai soli file di
questo formato. Dopo ricercato il file da importare nei percorsi interni al computer
oppure alla rete aziendale, e confermato l’apertura con il pulsante Apri, è tempo di
impostare le preferenze di importazione attraverso la finestra di dialogo AutoCAD
DWG/DXF Import Options – Opzioni di importazione di file AutoCAD DWG/DXF.
Prendete tutto il tempo necessario per eseguire questa operazione con attenzione.
Questa finestra è organizzata in tre diverse schede: la prima, Geometry – Geometria,
è mostrata in figura 5.4. La prima verifica da effettuare è quella relativa alle unità di
misura, nella sezione Model scale – Scala del modello vengono riportate le dimensioni
che il modello avrà una volta importato: 3ds Max converte in automatico le unità e,
se avete impostato correttamente le unità di misura questa stima risulterà corretta,
altrimenti si consiglia di verificare le unità di misura del file di origine, in alternativa è
possibile scalare il modello attraverso la funzione Rescale – Riscala; spuntando questa
casella sarà possibile selezionare l’unità di misura del file da importare (quella utilizzata in AutoCAD) dalla tendina Incoming file units – Unità del file in entrata.
Figura 5.3
Tendina per la scelta
del formato dalla
finestra di dialogo
Select File to Import
– Seleziona file da
importare
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Figura 5.4
Finestra di dialogo
AutoCAD DWG/
DXF Import Options,
scheda Geometry –
Geometria
La sezione successiva determina secondo quale criterio le primitive di AutoCAD verranno trasformate in oggetti di 3ds Max. Dalla tendina Derive AutoCAD Primitives
by – Deriva le primitive di AutoCAD per è possibile scegliere una delle seguenti opzioni:
•• Layer, Blocks as Node Hierarchy – Layer, blocchi come gerarchia di nodi. Questa
opzione fa sì che tutti gli oggetti che appartengono ad uno stesso layer vengano
raggruppati e importati come un’unica Editable mesh – Mesh eitabile oppure come
Editable spline – Curva editabile che avrà lo stesso nome del layer. I blocchi di AutoCAD, invece, indipendentemente dal layer di appartenenza, verranno importati
come gerarchie in cui il blocco stesso è l’elemento padre mentre i singoli oggetti che
lo compongono si comportano come figli.
•• Layer, Blocks as Node Hierarchy, Split by Material – Layer, blocchi come gerarchia di nodi, suddivisi per materiale. Anche in questo caso, come nel precedente,
gli oggetti appartenenti ad un layer vengono importati come oggetto unico ma a
condizione che essi abbiano lo stesso materiale, dunque, entità che risiedono nello
stesso livello ma che hanno materiali diversi andranno a comporre oggetti distinti
in 3ds Max.
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•• Entity, Blocks as Node Hierarchy – Entità, blocchi come gerarchia di nodi. Con questa terza opzione è possibile importare ogni oggetto come elemento separato dagli
altri, indipendentemente dal layer di origine. Ancora una volta i blocchi verranno
importati come gerarchie.
•• Layer – Livello. Importa tutti gli oggetti appartenenti ad un unico layer come oggetto unico. In questo caso i blocchi del file DWG vengono tradotti in oggetti di
tipo VIZBlock ovvero un oggetto che si comporta in modo molto simile ai blocchi
di AutoCAD e che raggruppa elementi anche diversi tra loro (Mesh e Shape). Attraverso lo stack del pannello dei comandi è possibile accedere alla selezione dei
singoli componenti del blocco per la loro eventuale modifica.
•• Color – Colore. Indipendentemente dal layer di appartenenza tutti gli oggetti che
hanno lo stesso valore relativo alla proprietà del colore vengono importati come
unico oggetto mentre i blocchi vengono importati come VIZblock.
•• Entity – Entità. Con questa impostazione tutti gli oggetti importati vengono tradotti in oggetti distinti e i blocchi in VIZblock.
•• One object – Oggetto unico. Raggruppa tutti gli oggetti importati in un unico oggetto di tipo VIZblock.
Come vedete le possibilità sono davvero variopinte: prima di effettuare la vostra scelta valutate se la divisione per layer può essere d’aiuto per le fasi successive secondo
le operazioni che prevedete di eseguire o se piuttosto è di intralcio. Le tre opzioni
seguenti, che possono essere attivate aggiungendo la spunta alle relative caselle, permettono: la prima di applicare il modificatore Extrude – Estrudi (si veda il capitolo
12) ad oggetti che hanno una proprietà di Thickness – Spessore in modo che questo
valore possa essere variato come parametro, la seconda di convertire ogni oggetto di
AutoCAD Architecture in un oggetto unico anziché separare i suoi componenti e infine la terza di non sovrascrivere i materiali della scena di 3ds Max con materiali che
hanno lo stesso nome nel file importato. All’interno di un file, infatti, i materiali vengono identificati univocamente da un nome e da un unico ID. Tuttavia è possibile che
due materiali diversi, utilizzati in file differenti, abbiano lo stesso nome. Al momento
dell’importazione di questi file in 3ds Max, quando l’ultima delle tre caselle, Scene
material definition – Definizione dei materiali della scena, non è spuntata in caso di
materiali con nome identico, i materiali della scena di 3ds Max verranno sostituiti
con quelli definiti nel file DWG. Nel caso di più file importati in successione, a tutti
gli oggetti che hanno il materiale con lo stesso ID, verrà applicato il materiale definito
nel secondo file importato. La sezione successiva Geometry options – Opzioni della
geometria della stessa finestra è da impostare con la massima accortezza in quanto può
determinare cambiamenti anche sostanziali nella geometria importata; analizziamone i comandi principali. In primo luogo attraverso l’opzione Weld nearby vertices
– Fondi vertici vicini è possibile unire in un unico vertice tutti i vertici aperti che si
trovano ad una distanza minore di quella indicata dal parametro Weld threshold –
Soglia di fusione, in questo modo viene facilitata l’operazione di chiusura delle forme
che è fondamentale per una successiva trasformazione delle forme 2D in elementi
tridimensionali (si veda il capitolo 10).
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Figura 5.5
Sezione Geometry
Options – Opzioni
della geometria
L’opzione Auto-smooth adjacent faces – Ammorbidisci facce adiacenti viene utilizzata
per conferire morbidità alla forma: tutte le facce adiacenti dei poligoni che formano
tra loro un angolo minore o uguale a quello indicato alla voce Smooth angle – Angolo di morbidezza appariranno ammorbidite mentre le altre appariranno al contrario
piatte e collegate mediante spigoli vivi. Orient normals of adjacent faces consistently
– Orienta coerentemente le normali delle facce adiacenti viene utilizzato per regolare
l’orientamento delle facce degli oggetti. Ogni faccia, infatti, è composta da un lato
positivo , in direzione della normale uscente, che può essere renderizzato, ed uno negativo che viene visualizzato come foro nel modello, nonostante l faccia sia fisicamente presente. In generale gli oggetti solidi vengono importati correttamente da questo
punto di vista, ed è consigliabile lasciare disattiva questa casella. Il consiglio è quello di
attivarla quando, dopo un’importazione dello stesso file, notiate il problema di numerose facce orientate in maniera errata. Se desiderate che le forme bidimensionali chiuse vengano riempite con una faccia, che poi possa essere estrusa, aggiungete la spunta
alla voce Cap closed splines – Tappa splines chiuse ed eviterete il processo di trasformazione da eseguire su ogni curva separatamente. Attraverso la sezione Include – Includi (figura 5.6), più in basso, è possibile determinare l’importazione nella scena di
elementi specifici, che di norma sono esclusi dall’importazione: External references
(xrefs) – Riferimenti esterni, Hatches – Tratteggi, Points – Punti, Lights – Luci, Views
and Cameras – Viste e Camere, UCSs (grids) – Griglie UCS. Anche gli oggetti Sun and
sky – Sole e cielo, possono essere importati ma solo da file prodotti con AutoCAD Architecture o Revit. Terminata l’impostazione di questa scheda non siete ancora pronti
per fare clic sul pulsante OK! Passare alla scheda Layers – Livelli della stessa finestra
di dialogo per discriminare l’importazione dei layer del DWG ed evitare, quindi, di
importare anche elementi non utili (figura 5.7).
Figura 5.6
Sezione Include –
Includi
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Figura 5.7
Finestra di dialogo AutoCAD
DWG/DXF. Import Options,
scheda Layers – Livelli
In questa scheda si ritrova la lista degli stessi livelli del disegno di AutoCAD ed è possibile scegliere alternativamente tra due opzioni:
•• Skip all frozen layers – Ometti tutti i layer congelati. Importa tutti i layer meno
quelli il cui stato, al momento del salvataggio del DWG, è impostato come congelato. Nell’elenco dei layer è possibile visualizzare lo stato di ciascuno di essi mediante
le icone Acceso/Spento Congelato/Scongelato Bloccato/Sbloccato che sono le medesime impostate nella finestra di gestione dei layer di AutoCAD.
•• Select from list – Seleziona dalla lista. Abilita la possibilità di rimuovere il simbolo
di spunta accanto al nome di ogni layer per importare solo i layer selezionati. I
pulsanti All – Tutto, None – Nessuno e Invert – Inverti, sono d’aiuto per velocizzare
l’operazione di selezione.
Un’ultima scheda Spline Rendering – Rendering delle curve è dedicata alle impostazioni di visibilità nel rendering anche delle curve 2D che invece, di default, non vengono renderizzate. Immaginate di conferire spessore ad ogni linea o curva in modo che
appaia tridimensionale. Le opzioni principali Enable in Renderer – Abilita nel Render
ed Enable in Viewport – Abilita in viewport consentono di visualizzare le spline rispettivamente nei render e nelle viewport. In entrambi i casi il tipo di visualizzazione
dipende dalle opzioni impostate in questa stessa scheda. Poiché gli sessi parametri
verranno esaminati più avanti nell’ambito della descrizione delle splines, si rimanda
al capitolo 10 per i dettagli mentre, per un’immediata intuizione del funzionamento
del comando, si osservi la figura 5.9.
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Figura 5.8
Finestra di dialogo
AutoCAD DWG/DXF
Import Options, scheda
Spline rendering –
Rendering delle curve
Figura 5.9
Curva importata senza e con l’opzione Spline
rendering Enable in viewport – Abilita in viewport
Un ultimo consiglio: prima di importare un DWG verificate che la geometria non sia
stata disegnata troppo lontana dall’origine degli assi: anche se in AutoCAD non avete
notato alcuna interferenza, in 3ds Max il funzionamento e la precisione del modello
risente dell’eccessiva distanza dall’origine. Vi potete accorgere di un possibile difetto
di questo tipo se attorno agli oggetti il cursore si sposta con difficoltà.
Collegare un file di AutoCAD: File Link Manager
Nella maggior parte dei casi, per condividere gli stessi dati con diverse applicazioni,
invece che importare un file, ovvero di copiarlo e incollarlo in una scena di 3ds Max,
è preferibile collegare il file di origine con la scena utilizzando il File Link Manager
– Gestore di collegamenti tra file. Il collegamento ha l’impagabile vantaggio di non appesantire la scena con il salvataggio fisico degli elementi importati al suo interno ma
di stabilire un vero e proprio collegamento con il file che rimane salvato esternamente
e in modo indipendente. Altro punto a favore del collegamento è la possibilità di aggiornare o interrompere i collegamenti in qualsiasi momento. Con pochissimi clic del
mouse, i cambiamenti apportati al file collegato vengono aggiornati anche nella scena
di 3ds Max, in questo modo avete la garanzia di lavorare con file sempre aggiornati
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senza bisogno di importarli di nuovo. Non accade però il contrario, quindi le modifiche applicate alla geometria collegata all’interno di 3ds Max non verranno apportate
ai file originali. L’unica accortezza da curare è quella di mantenere fissi il nome e la
posizione di salvataggio del file collegato: se queste condizioni cambiano occorre che
il collegamento venga modificato. Il comando File Link Manager può essere lanciato
attraverso uno dei seguenti percorsi:
•• Menu dell’applicazione → References – Riferimenti → File Link Manager – Gestore
di collegamenti tra file (figura 5.10).
•• Pannello dei comandi → scheda Utilities – Utilità → rollout Utilities → pulsante
More… → File Link manager – Gestore di collegamenti tra file (figura 5.11).
Figura 5.10
Comando File Link manager – Gestore
di collegamenti tra file lanciato dal Menu
dell’applicazione
Figura 5.11
Comando File Link manager – Gestore
di collegamenti tra file lanciato dal Pannello
dei comandi
In qualsiasi modo decidiate di attivare il comando, approderete alla finestra di dialogo
File Link Manager (figura 5.12). Questa finestra viene utilizzata per definire quali oggetti del file collegato verranno inclusi nella scena di 3ds Max e come questi verranno
utilizzati.
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Figura 5.12
Finestra di dialogo File
Link Manager – Gestore di
collegamenti tra file, scheda
Attach – Attacca
Dalla finestra di dialogo File Link Manager – Gestore di collegamenti tra file è possibile
creare, aggiornare e interrompere i collegamenti a tutti i file collegati. Dalla prima
scheda Attach – Attacca è possibile fare clic sul pulsante File… per aprire una finestra
di dialogo del tutto simile a quella mostrata in figura 5.3 a proposito dell’importazione del file. Questa volta, i formati che possono essere importati sono: DWG, DXF
e FBX. Una volta selezionato il file, il suo percorso verrà visualizzato nella tendina
dell’elenco dei file nella finestra File Link Manager. Analogamente a quanto detto per
il procedimento di importazione, è possibile indicare le unità di misura del file da importare semplicemente spuntando la casella Rescale – Riscala e selezionando il formato delle lunghezze dalla tendina Incoming file units – Unità del file in entrata. La tendina Preset – Preimpostazioni permette di selezionare un pacchetto di impostazioni
predefinite e personalizzate. Per la gestione di queste impostazioni si consulti la terza
scheda della finestra che porta lo stesso nome: Preset (figura 5.13). Attraverso il pulsante Layers – Livelli è possibile definire quali layer escludere dall’importazione. Una
volta definite queste impostazioni, la conferma del collegamento avviene attraverso
il pulsante Attach this file – Attacca questo file. A questo punto tutti gli oggetti che
sono stati collegati sono visibili nella scena e si comportano esattamente come qualsiasi altro oggetto creato in 3ds Max, pertanto possono essere scalati, ruotati, spostati,
trasformati attraverso i modificatori e l’applicazione dei materiali. Il consiglio, però,
è quello di apportare tutte le modifiche possibili nei file di progetto di AutoCAD, in
modo tale che queste vengano aggiornate nel file di 3ds Max, e tutti i file siano corretti
e coerenti. Il modo per vedere gli aggiornamenti dei file collegati all’interno di 3ds
Max è quello di lanciare il comando Reload – Ricarica dalla scheda Files della finestra
di dialogo File Link Manager – Gestore di collegamenti tra file: senza questa operazione
i file non verranno aggiornati in automatico (figura 5.14). È possibile riconoscere i
file da aggiornare, ovvero quelli a cui sono stati apportati dei cambiamenti) grazie ad
un’icona segnalata da una bandierina rossa. Un punto interrogativo, invece, segnala
l’impossibilità di trovare il file nella posizione salvata; in questo caso è necessario fare
clic sul nome del file e indicare il nuovo percorso. Il comando Detach – Stacca permette di rimuovere il collegamento ai file selezionati. Con il comando Bind , infine,
è possibile rimuovere il collegamento con il file originale mantenendo la geometria
all’interno della scena di 3ds Max: in questo modo non sarà più possibile aggiornare i
cambiamenti sul file di origine.
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Figura 5.13
Finestra di dialogo File Link Manager –
Gestore di collegamenti tra file, scheda
Preset – Preimpostazioni
Figura 5.14
Finestra di dialogo File Link Manager –
Gestore di collegamenti tra file, scheda
Files
Importare e collegare un modello di Revit
con il formato FBX
Il software Revit Architecture è stato messo a punto per l’elaborazione di progetti
architettonici con il sistema BIM (Building Information Modeling) che consente ad
architetti e progettisti di rappresentare il progetto fin dalle prime fasi concettuali, e
in seguito di gestirlo nel modo migliore producendo tutto quanto necessario alla sua
documentazione. Si tratta di strumento di progettazione che carica gli oggetti 2D e 3D
della scena con informazioni intelligenti grazie alle quali tutti i cambiamenti che vengono apportati al modello, in qualsiasi fase di lavoro e su qualsiasi porzione dell’edificio, vengono in automatico riflessi in tutte le viste di progetto. Le tavole di disegno e
il modello, dunque, rimangono sempre coerenti ed aggiornati. Accanto alla possibilità
di produrre tavole tecniche, Revit integra un sistema per la produzione di rendering
di alta qualità. Nonostante ciò, 3ds Max offre un insieme di strumenti più avanzati per
la creazione di immagini di sintesi quali rendering ad alta velocità, animazione degli
oggetti, effetti speciali, personaggi animati… tutti strumenti che vengono in aiuto al
progettista che voglia raccontare il proprio progetto in maniera emotivamente più
coinvolgente. 3ds Max inoltre, a differenza di Revit, è ottimizzato per il calcolo del rendering distribuito in rete e per la visualizzazione di modelli molto complessi. Ecco perché molti utenti scelgono di utilizzare 3ds Max per le fasi di rendering del proprio modello; non bisogna dimenticare che, inoltre, con l’utilizzo del nuovo motore di render
iray, 3ds Max rende più semplice l’impostazione della scena: un solo clic sul pulsante
Render, senza la preoccupazione di imbattersi in impostazioni di render poco intuitive
consente di ottenere risultati davvero fotorealistici. Lo scambio di file, senza perdita di
dati, tra Revit e 3ds Max è reso possibile grazie al formato FBX che è in grado di condividere la geometria del modello (l’edificio stesso, gli oggetti di completamento e di
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ambientazione del modello come terreni, alberi, automobili e persone), le luci, i materiali, le camere oltre, ovviamente, a numerosissimi altri metadati che permettono al
modello di essere completamente flessibile. Inoltre, scegliendo di collegare modello in
FBX piuttosto che importarlo, 3ds Max Design rende possibile anche l’aggiornamento
delle modifiche di progettazione effettuate, anche a posteriori, sul modello di Revit
Architecture. I progettisti possono inoltre usufruire importare librerie di materiali e,
soprattutto, la Autodesk Material Library consente lo scambio continuo di materiali
tra 3ds Max e Revit. Di materiali si tratterà al prossimo paragrafo, ora vediamo più da
vicino tutte le operazioni da compiere per il collegamento di un file FBX. Per capire
meglio il procedimento verrà impiegato un modello di esempio: nella cartella degli
esercizi del capitolo 5 potete trovare il file Importazione da Revit.rvt che può essere
aperto con Revit 2011 e 2012: apritelo per osservare il metodo di salvataggio corretto
da questa applicazione. Se non disponete del software, potete scaricare la versione di
prova direttamente dal sito http://www.4mgroup.it/site/2formazione/8download-trialversion.html oppure, in alternativa, fate un salto più avanti e incominciate la lettura a
partire dalla fase di importazione del file da 3ds Max. Facendo doppio clic sul nome
del file potete osservare quanto mostrato in figura 5.15.
Figura 5.15
Modello di un edificio aperto con Revit 2011
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Le versioni 2011 e 2012 di 3ds Max e Revit Architecture sono completamente compatibili, ma la versione di 3ds Max 2010 e precedenti
non sono compatibili con Revit Architecture 2011 o Revit Architecture 2012.
Una volte che l’edificio è stato modellato con Revit, è importante creare una vista 3D:
le viste bidimensionali non possono essere esportate in FBX. Nel caso del modello di
esempio sono state create diverse viste prospettiche: esporteremo la vista 3D denominata Esportazione. Ricordate che, prima di procedere alla produzione del file FBX
è necessario prestare attenzione alla visualizzazione degli elementi: solo gli elementi
che sono visibili nella vista corrente possono essere esportati; non si entrerà nel merito
dei comandi specifici per isolare o nascondere oggetti in Revit, ma si raccomanda di
nascondere gli oggetti non utili ai fini della renderizzazione in 3ds Max in modo che la
scena non venga appesantita inutilmente. Attivata con un doppio clic sul suo nome la
vista Esportazione, se volete verificare l’aspetto dei materiali applicati al modello, scegliete lo stile di visualizzazione Realistico dalla barra dei controlli della visualizzazione
(figura 5.16): in questo modo il modello verrà rappresentato con le texture dei materiali di cui è composto. Occorre, a questo punto, espandere il Menu dell’applicazione
di Revit, il logo vola in alto a sinistra dell’interfaccia, e scegliere il comando Esporta
→ FBX (figura 15.17).
Figura 5.16
Attivazione dello stile
di visualizzazione realistico
nell’interfaccia di Revit
Figura 5.17
Il comando Esporta FBX lanciato da Menu
dell’applicazione Revit Architecture
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Scegliete ora il percorso di destinazione del file, assegnategli un nome significativo e,
infine fate clic sul pulsante Salva per confermare: siete pronti per ritornare a 3ds Max!
Prima, però, notate che nella stessa cartella in cui è stato salvato il file FBX, è stata
creata anche una cartella omonima contente informazioni relative ai materiali e agli
sfondi della scena: abbiate cura di non separarla dal file per non perdere il collegamento con i dati contenuti.
Per importare il file FBX occorre selezionare il comando Import – Importa dal Menu
dell’applicazione di 3ds Max e, dalla finestra di dialogo Select file to import – Seleziona file da importare scegliere Autodesk (*.FBX) come Tipo di file. Attraverso la
tendina Cerca in: navigate tra le cartelle del computer e selezionate il file FBX appena
esportato (figura 5.18). Se volete, nella cartella degli esercizi potete selezionare il file
Importazione da Revit.fbx, pronto per voi! Una volta fatto clic su Open – Apri, 3ds Max
mostra la finestra di dialogo FBX Import (figura 5.19). Da qui è opportuno selezionare la voce Autodesk Architectural (Revit) accanto alla voce Current presest – Preimpostazione corrente, in questo modo 3ds Max è in grado di ricevere correttamente il file
di Revit: geometrie, camere, luci artificiali e luce solare verranno tradotti in oggetti di
3ds Max. A questo punto, dopo avere fatto clic su OK, è necessario attendere l’apertura del file: in caso di modelli molto complessi questa fase potrebbe impiegare anche
diversi minuti: portate pazienza!
Figura 5.18
Selezione del file
FBX da importare
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Figura 5.19
Finestra di
dialogo FBX
Import
In alternativa è anche possibile collegare il file FBX invece che importarlo. Ancora una
volta per questa operazione ci viene in aiuto il comando File Link Manager – Gestore
di collegamenti tra file. Dopo averlo lanciato dal menu dell’applicazione è necessario
scegliere il file dal percorso in cui l’avete salvato. Non dimenticate che, differentemente da quello che succede con il file di AutoCAD, non state lavorando direttamente
con il file RVT nativo di Revit ma con la sua esportazione in FBX, pertanto, quando
aggiornerete il modello in Revit occorrerà riesportare il file in formato FBX, sovrascrivendolo alla versione precedente, e infine ricaricare il collegamento attraverso il File
Link Manager.
Importare un modello di Inventor
Un’altra delle applicazioni con cui importante interagire è Autodesk Inventor, il modellatore 3D parametrico nato e sviluppatosi per il mondo manifatturiero e impiantistico. Inventor produce dei modelli anche molto complessi organizzati in insiemi di
oggetti. L’assieme ha l’estensione .IAM, mentre ogni singolo componente ha l’estensione .IPT. Il colloquio tra Inventor e 3ds Max si è affinato nel corso delle versioni che
si sono succedute ed ora, con 3ds Max 2012, la qualità di importazione dei modelli
(anche molto complessi, con centinaia o migliaia di oggetti) è divenuta estremamente
rapida, efficiente e il risultato preciso e di ottima qualità. L’artista di 3ds Max non ha
bisogno di conoscere gli oscuri parametri con cui sono descritte le superfici NURBS
all’interno di Inventor, ma grazie una semplice finestra di dialogo, può scegliere con
poche opzioni, la qualità di importazione desiderata (figura 5.22). Pensate, per rende87
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rizzare con 3ds Max un oggetto singolo .IPT o un intero assieme .IAM che vi è stato
passato, non avete nemmeno bisogno di installare Inventor!
Figura 5.20
Assieme di Inventor di partenza da importare dentro 3ds Max 2012
Figura 5.21
Finestra di
selezione per la
scelta dell’assieme
da importare
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Figura 5.22
Finestra di dialogo per
l’impostazione dei parametri
di importazione
Questa finestra è organizzata in sei sezioni distinte:
•• Import as – Importa come, nella quale sono presenti le opzioni Body Objects –
Oggetti solidi oppure Meshes – Mesh. Nel primo caso l’oggetto viene importato
e mantenuto nel formato nativo Inventor, cioè nel formato del kernel ACIS, nel
secondo viene esploso e trasformato in un oggetto (o tanti oggetti se è un assieme)
di questo secondo tipo (editable mesh per la precisione). Se l’obiettivo è fare del
rendering o delle animazioni utilizzate il primo formato. Se avete intenzione di fare
delle modifiche geometriche al modello, allora preferite il formato Editable Mesh.
•• Assembly Options – Opzioni d’assieme, nella quale sono presenti le opzioni Reference Duplicate Parts – Referenzia parti duplicate, Create Layers By Materials
– Crea layer dai materiali e Add Object Name to Material – Aggiungi nome oggetto
al materiale. La prima di queste è la più significativa e permette di creare dei riferimenti e non copie fisiche distinte dei componenti identici dell’assieme di Inventor
(pensate a tutte le viti di un armadio, invece di creare tante copie distinte, vengono
create dei riferimenti).
•• Merge/Replace Options – Opzioni di Fusione/Rimpiazzo, nella quale ci sono due
opzioni molto intuitive e già familiari, cioè: Merge with Current Scene – Fondi con
scena corrente e Completely Replace Current Scene – Rimpiazza completamente
scena corrente.
•• Material Options – Opzioni materiali, nella quale è possibile gestire l’importazione dei materiali assegnati all’interno di Inventor utilizzando la Libreria dei materiali Autodesk (vedi più avanti in questo capitolo per una spiegazione dettagliata
dell’argomento). In questo caso sia i colori che le textures vengono convertite ed
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importati all’interno della scena di 3ds Max. Nel secondo caso c’è la possibilità di
assegnare un Material ID – ID materiale per successive manipolazioni più raffinate
all’interno di 3ds Max.
•• Mesh Resolution – Risoluzione mesh. Questa opzione numerica ha senso solo se
l’importazione avviene come mesh e non come corpo solido ACIS. In questo caso
è possibile impostare la qualità con la quale verranno rappresentate le facce curve
(cilindriche, coniche o di forma libera) derivanti da superfici non piane. Il default
è già OK per modelli di design non particolarmente “organici”, mentre per forme
molto complesse può essere necessario aumentare il valore di default.
•• Inventor File Vertical Direction – Direzione verticale del file Inventor. Si tratta di
una opzione decisamente importante che vi permette di ottenere il modello di un
cancello disposto verticalmente (con l’altezza allineata a Z) anche se è stato modellato orizzontalmente (sdraiato sul piano XY). In questo caso tutto quello che dovete
fare è impostare Y Axis – Asse Y come asse che definisce la verticale. Se invece il
cancello è stato modellato già in verticale, allora scegliete Z Axis – Asse Z ed il gioco
è fatto!
Figura 5.23
Assieme di Inventor una volta completata l’importazione dentro 3ds Max 2012
90
Interagire con AutoCAD, Revit, Inventor, Maya, Alias, e altro ancora…
Figura 5.24
Una volta applicati materiali
ed illuminazione ecco il
risultato dei nostri sforzi
(per gentile concessione
dell’azienda Combi Arialdo)
A questo punto non rimane che applicare i materiali ai diversi componenti (e le mappe
per simulare la filettatura) e un adeguato sistema di illuminazione per ottenere il risultato visibile in figura 5.24. Ma questo riguarda un altro capitolo. Ora che abbiamo
capito come si interagisce con Inventor è il momento di passare ad un altro capostipite
dei sistemi 3D per la progettazione: il francese CATIA.
Importare da CATIA
Il software francese CATIA (acronimo di Computer Aided Three dimensional Interactive Application), sviluppato a partire da una trentina di anni fa per il progetto
dell’aereo Mirage è oggi uno dei programmi più utilizzati nell’industria aerospaziale,
automobilistica e navale; ma non solo! Il celeberrimo architetto Frank O. Gehry ha
usato questo software, per progettare i suoi edifici dalle forme plastiche e curvilinee,
uno fra tutti il Guggenheim Museum di Bilbao. Prima dell’importazione del modello
CATPART di CATIA in 3ds Max, è opportuno convertirlo in DWG. Ecco il processo
completo utilizzando AutoCAD 2012; dalla scheda Inserisci della barra multifunzione lanciare il comando Importa (figura 5.26) per visualizzare la finestra di dialogo
Inserisci (figura 5.27); da qui selezionate il tipo di file CATIA V5 (*.CATPart; *.CATProduct) o CATIA V4, se il modello è ancora in versione così vecchia, e selezionate il
modello da convertire; il processo di importazione avviene in background: ciò significa che potete continuare a lavorare con AutoCAD durante lo svolgimento di questa
operazione che può durare anche qualche minuto (o qualche decina di minuti); sarete
avvertiti da una bolla di notifica a completamento dell’importazione.
91
capitolo
05
Figura 5.25
CATIA è stato
fondamentale per
la realizzazione
del progetti del
Guggenheim
Museum di Bilbao
Figura 5.26
Il comando
Importa della
scheda Inserisci di
AutoCAD 2012
Figura 5.27
Scheda Importa di
AutoCAD 2012 per
l’importazione del
modello PART
Quando il modello è stato importato (figura 5.28), potete salvarlo con il comando
Salva con nome del Menu dell’applicazione: nella tendina Tipo file della finestra
Salva con nome, selezionate la voce Disegno di AutoCAD 2012 (*.dwg) (figura 5.29).
A questo punto, potete passare nuovamente a 3ds Max per l’importazione. Ancora
una volta scegliete il comando Import – Importa dal Menu dell’applicazione e, dalla
finestra di dialogo Select file to import – Seleziona file da importare, scegliete il DWG
che avete appena salvato. A questo punto vale quanto detto poco sopra a proposito
92
Interagire con AutoCAD, Revit, Inventor, Maya, Alias, e altro ancora…
dell’importazione di un file DWG: occorre impostare le preferenze di importazione
attraverso la finestra di dialogo AutoCAD DWG/DXF Import Options – Opzioni di
importazione di file AutoCAD DWG/DXF. Una volta sistemate le opzioni, anche con i
file di CATIA, il gioco è fatto!
Figura 5.28
Modello di oggetto singolo
(CATPart) importato in
AutoCAD 2012
Figura 5.29
Salvataggio del
modello CATIA
in formato
DWG
Figura 5.30
Modello CATPart
importato in 3ds Max
93
capitolo
05
Importare da Alias Design
Dalla versione 2012, 3ds Max è in grado di importare anche il formato WIRE del software Alias Design. Lo conoscete? È l’applicazione software per il disegno industriale
(Industrial Design) e per lo ostile destinato ai designer del mondo automobilistico,
degli elettrodomestici, del settore Legno-Arredo, ecc. che gestiscono il progetto di un
prodotto dall’ideazione alla modellazione della superfici finali attraverso gli strumenti
di schizzo, modellazione e rendering. Questo software, ha avuto una grande diffusione
grazie alla sua abilità di lavorare su superfici in modo estremamente sofisticato, fin
dalle prime fasi, da essere in grado di trasferirle direttamente a quella di produzione o,
addirittura, nel prototipo digitale. Il passaggio di importazione diretta tra Alias e 3ds
Max rende possibile il lavoro dei progettisti che vogliono creare immagini di sintesi
a partire dai modelli per superfici WIRE: i modelli sono completamente integrabili
in una scena di 3ds Max e, soprattutto, modificabili in maniera ottimale anche dalla
nostra applicazione. Operativamente, l’importazione è semplicissima: una volta salvato il file WIRE da Alias è sufficiente passare a 3ds Max, scegliere il comando Import
– Importa dal Menu dell’applicazione e, nella finestra di dialogo Select file to import
– Seleziona file da importare, dalla tendina Tipo di file scegliere All file (*.*) – Tutti i
file (*.*) e navigare tra le cartelle del computer indicando il percorso in cui è salvato il
file. Nella cartella degli esercizi del capitolo 5 trovate il file Stampante.wire che potete
importare con questo metodo.
Figura 5.31
Finestra Select file
to import, tipo di
formato WIRE
Una volta importato il modello selezionatelo ed aprite la scheda Modify – Modifica
del pannello dei comandi: attraverso il rollout Viewport display settings – Imposta94
Interagire con AutoCAD, Revit, Inventor, Maya, Alias, e altro ancora…
zioni di visualizzazione in viewport potete scegliere se visualizzare le Curves – Curve,
le Mesh – Facce oppure Both – Entrambi gli elementi dell’oggetto importato (figura
5.32). Scegliendo l’opzione Mesh – Facce è possibile rappresentare il modello con 3
gradi di precisione diversi: Coarse – Grossolano, Medium – Medio, Fine – Raffinato
(figura 5.33). Notate che ogni oggetto importato ha mantenuto il nome che gli era
stato assegnato al momento della creazione in Alias e può essere migliorato e corretto
con gli strumenti di modifica e con i modificatori di 3ds Max.
Figura 5.32
Impostazione della visualizzazione dell’oggetto WIRE importato: Curves – Curve, le Mesh – Facce
Figura 5.33
Impostazione del grado di
precisione delle mesh: Coarse
– Grossolano, Medium –
Medio, Fine – Raffinato
Importare da Maya
Per importare un modello di Maya in 3ds Max è necessario, ancora una volta, utilizzare il formato FBX. Per esportare da Maya, seguite il percorso File → Export e, nella
finestra di dialogo scegliete Autodesk (*.FBX) come tipo di file e confermate con il
pulsante Save. Se questa opzione non è attivabile, occorre attivare una piccola opzione.
Dalla tendina Window scegliete la voce, Settings/preferences. Nella parte bassa della
finestra di dialogo appena aperta attivate le voci FBX e OBJ: a questo punto potete ri95
capitolo
05
petere l’operazione precedente. Per completare l’esportazione è necessario soffermarsi
sulla finestra di dialogo FBX Exporter: dalla tendina Preset scegliete la voce Autodesk
Media & Entertainment che contiene le opzioni migliori per i modelli di Maya che
contengono anche animazioni e, infine, confermate con il pulsante Export. A questo
punto, dal Menu dell’applicazione di 3ds Max, scegliete il comando Import – Importa e selezionate il file FBX che avete appena esportato con Maya: apparirà la finestra di
dialogo FBX Import, la stessa di cui abbiamo parlato a proposito dei modelli importati da Revit; questa volta nell’elenco dei preset, occorre selezionare la voce Autodesk
Media & Entertainment che include le opzioni di importazione migliori per i modelli
realizzati con Maya, e in generale i software utilizzati per animazione. La figura 5.35 riassume i parametri da impostare per lì importazione: verificate, tra tutti, che sia selezionata la voce Smoothing groups – Gruppi di ammorbidimento, nella sezione Geometry
– Geometria e, nel caso in cui la scena sia animata, la voce Animation – Animazione.
Figura 5.34
Finestra di dialogo FBX Exporter di Maya
Figura 5.35
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Interagire con AutoCAD, Revit, Inventor, Maya, Alias, e altro ancora…
Finestra di dialogo FBX Import di 3ds Max
Importare da SketchUP
Il software di modellazione di Google, SketchUp, sta diventando sempre più popolare
anche grazie ai numerosi contenuti gratuiti scaricabili dal WEB: lo stesso software è
disponibile in versione light gratuita inoltre la comunità degli utilizzatori dell’applicazione condivide numerosi modelli sulla rete attraverso il contenitore online Google
Warehouse, se siete tra gli appassionati, qui troverete pane per i vostri denti! Il successo dell’applicazione risiede anche nella possibilità di comunicare direttamente con
Google Earth, il software che genera immagini virtuali del pianeta Terra, e non solo,
utilizzando principalmente immagini satellitari. Grazie al contributo degli utenti che
possono condividere i propri modelli e localizzarli in modo preciso attraverso le coordinate geografiche, è possibile anche esplorare gli edifici in 3D: l’ambizione è quella
di arrivare, un giorno, a potere esplorare tutto il pianeta in tridimensionale… Per il
render fotorealistico di questi e dei vostri personali modelli di SketchUp, 3ds Max è in
grado di importare direttamente i modelli in formato nativo SKP. Infatti, attraverso la
finestra di dialogo Select file to Import – Seleziona file da importare è possibile selezionare proprio questo formato dalla tendina Tipo file (figura 5.37). Grazie a questa
possibilità non è necessario disporre della versione Pro di SketchUp che consente di
esportare il modello nei formati non nativi dell’applicazione per la condivisione con
altri software. Dopo avere confermato la selezione del file, la finestra di dialogo Google
SketchUp Import – Importa Google SketchUp consente di impostare le seguenti opzioni:
•• Skip Hidden Objects – Ometti oggetti nascosti: mettete la spunta a questa voce
se non volete importare gli oggetti che, quando sono stati esportati da SketchUp,
erano nello stato nascosto.
•• Cameras – Camere: sebbene SketchUp non abbia l’oggetto camera, spuntando questa voce verrà create una camera di 3ds Max per ogni scena salvata.
97
capitolo
05
•• Split Objects by Layer – Dividi oggetti per layer: non lasciatevi trarre in inganno
da questa impostazione! Al contrario di quanto si potrebbe intuire, se il modello
di SketchUp è organizzato unicamente per layer e non per gruppi di oggetti, anche
spuntando questa casella tutti gli oggetti vengono importati in un unico layer! Il
comando ha effetto quando, invece, all’interno di un gruppo di oggetti, gli oggetti
contenuti fanno parte di layer diversi: in questo caso, spuntando la casella, il gruppo
viene diviso in oggetti separati per layer, altrimenti l’oggetto risulterà unico.
•• Daylight System – Sistema d’illuminazione Daylight. Con questa impostazione 3ds
Max ricrea le condizioni di illuminazione del modello attraverso gli oggetti Sunlight and Skylight. Le informazioni di data ora e posizione del modello vengono
derivate direttamente dal file SKP e mantenute.
•• Front/Back Materials as Double Sided 3ds Max Materials – Materiali fronte/retro
come materiali doubleface di 3ds Max. Attivando questa opzione, i poligoni cui sono
stati applicati materiali diversi sulle due facce saranno importati utilizzando un
materiale “2sided” di 3ds Max. In questo caso in viewport sarà visibile solo il materiale esterno mentre quello interno è visibile solo nel render. Togliendo la spunta a
questa casella verrà importato, invece, solo il materiale esterno.
I modelli di SketchUp possono anche se salvati nel format KMZ per la pubblicazione
su Google Heart; non è possibile importare questo formato direttamente in 3ds Max,
ma con SketchUp – anche nella versione gratuita – è possibile aprire i file KMZ e salvarli con l’estensione SKP: in questo caso le informazioni di localizzazione verranno
mantenute e anche le texture saranno visibili in 3ds Max. Una volta importato il modello, potete verificare che in 3ds Max sono stati mantenuti i gruppi, i layer, i componenti, i materiali, le inquadrature e l’illuminazione diurna.
Figura 5.36
Modello di un edificio aperto in SketchUp
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Interagire con AutoCAD, Revit, Inventor, Maya, Alias, e altro ancora…
Figura 5.37
Finestra di dialogo
Select file to Import
– Seleziona file
da importare per
l’importazione di un
file SKP
Figura 5.38
Finestra di dialogo Google SketchUp
Import – Importa Google SketchUp
Figura 5.39
Il modello importato in 3ds Max mantiene oggetti, materiali, inquadrature e illuminazione
99
capitolo
05
Importare da Rhinoceros
Anche gli utilizzatori di Rhinoceros, meglio noto come Rhino, il software per la modellazione 3D della casa Robert McNeel & Associates, possono godere della possibilità
di renderizzare con 3ds Max. Per importare un modello di Rhino, che è un modellatore NURBS, è opportuno evitare di trasformare il modello in geometria composta da poligoni o mesh convertendolo in formati diversi dall’originale: osserviamo la
procedura migliore per importare il modello in 3ds Max mantenendo le informazioni relative alle curve che descrivono le geometrie. Per questa operazione si utilizza il
formato SAT che consente il salvataggio degli oggetti come Body Objects; in questo
modo è possibile mantenere le informazioni sulle geometrie che vengono importate
come solidi le cui superfici non sono suddivise per poligoni e, dunque, le modifiche
sull’oggetto saranno indipendenti dal tipo di suddivisione delle facce. Nell’interfaccia
di Rhino occorre esportare il modello con lo strumento Export selezionabile dalla
tendina File. Nella finestra di dialogo Export scegliere ACIS (*.sat) dalla tendina Save
as Type – Tipo salva con nome. Dopo avere scelto il nome e il percorso di salvataggio
ed avere confermato con il pulsante Save, Rhino mostra la piccola finestra di dialogo
ACIS Export Type che consente di selezionare un preset di esportazione: è opportuno
scegliere la voce Inventor e confermare con OK. In 3ds Max l’importazione avviene
attraverso lo strumento Import – Importa, selezionabile dal Menu dell’applicazione.
Una volta scelto il file SAT da importare, 3ds Max mostra la finestra di dialogo SAT
Import – Importa SAT: se il modello che state importando è composto da oggetti o
componenti diversi cui dovrete assegnare materiali distinti, alla sezione Import options – Opzioni di importazione, spuntate la voce Each Trimmed Surface in Separate
Body – Solidi separati per ogni superficie tagliata, in modo che a ogni superficie corrisponda un oggetto distinto; altrimenti scegliete la voce Standard. Prima di confermare prestate molta attenzione al parametro Viewport Body Mesh Quality – Qualità
delle mesh in viewport: il file SAT, infatti, potrebbe essere molto pesante e, per questo,
può essere importato con fatica; scegliete la voce Coarse – Grossolano se avete problemi nell’importazione di un file molto pesante; in questo modo, per la rappresentazione delle geometrie in viewport, verranno utilizzati pochi poligoni e l’importazione
risulterà più agevole. Se, con l’importazione, notate alcune imprecisioni nel modello,
impostate il parametro 3D Trimming Tolerance sul valore Tight – Rigorosa o Very
Tight – Molto rigorosa. Select Additional Files for import – Selezionare altri file da
importare consente di importare più di un file SAT con le stesse impostazioni di importazione. Il pulsante OK avvia l’importazione che, lo ricordiamo, potrebbe durare
anche qualche minuto. A questo punto gli oggetti importati possono essere modificati
attraverso i modificatori di 3ds Max mentre, se scegliete di convertire il modello i Editable mesh – Mesh editabile o Editable poly – Poligono editabile, potreste ottenere una
suddivisione molto fitta e complessa, difficile da gestire.
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Interagire con AutoCAD, Revit, Inventor, Maya, Alias, e altro ancora…
Figura 5.40
Finestra di dialogo SAT Import
– Importa SAT
Conclusioni
Insomma, se siete pigri e non avete voglia di cambiare, non preoccupatevi troppo:
qualunque sia il vostro software di modellazione preferito, potete continuare a modellare con gli strumenti che vi sono più familiari e contare su 3ds Max per la produzione
di immagini foto realistiche e per le animazioni. Nei prossimi capitoli prenderemo in
esame le possibili modifiche sulle geometrie: questi comandi sono applicabili anche
alla gran parte degli oggetti importati da altre applicazioni e possono aiutarvi nel
completamento del modello prima della fase di rendering o nel corretto posizionamento degli oggetti importati all’interno di una scena più complessa. In alternativa,
saltate subito ai capitoli dedicati al rendering!
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