Lama nuda - Kendo Ferrara

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Lama nuda - Kendo Ferrara
Lama nuda
L ‘arte giapponese del maneggiare la spada
La velocità, la forza e una tecnica eccellente non sono sufficienti, chi si allena con la spada deve
sperimentare ripetutamente la fusione della mente del corpo e dello spirito, nel momento della
tecnica, per comprendere completamente il significato dell’arte di maneggiare l’arma. Il Toyama
Ryu Batto Jutsu è una forma pratica dell’arte della spada, che non pretende di offrire ai suoi seguaci
valori spirituali o religiosi di nessun tipo. E’ come Miyamoto Musashi dice che l’arte della spada
deve essere: <L’arte di abbattere il nemico in un combattimento e nient’altro che questo>.
Da quando l ’interesse per le arti marziali giapponesi si è sviluppato in Occidente, si è sempre
pensato che la vera arte della spada sia scomparsa ai tempi della restaurazione del Meiji, o forse un
po’ più tardi, quando fu vietato ai Samurai di portare le spade.
Fortunatamente per questa generazione e per quelle future, tutto ciò non corrisponde al vero. Il
Kenjutsu, l’ ’arte giapponese della spada, è ancora viva e... ed è ancora un ’arte di fredda precisione.
Nel 1875, con l ‘avvento dell ‘era Meiji in cui il giappone era alle soglie del suo moderno e
industrializzato futuro, fu creata la Toyama Gakko, sotto un nuovo ordine, e fu messa alla prova
come unico mezzo per preservare l ‘antica arte della spada nel ventesimo secolo.
Fondata per allenare il personale militare nell ‘arte della spada, e in altre discipline militari, usava
come basi il Gunto Soho o Metodo militare della spada”, le tecniche più efficaci dei maestri di
spada del tempo, che erano tutte praticate dalla posizione in piedi.
Questa combinazione di tecniche provenienti da varie antiche scuole, soprattutto la Omori Ryu, e la
loro adozione da parte dell ‘esercito, portò in seguito alla fondazione della Scuola di Arte della
Spada della Toyama, nel 1925.
Altre scuole di arte della spada che ancora esistevano ai tempi della restaurazione Meiji non ebbero
una fine tanto positiva.. Come apparve l ‘era della democrazia, le aule di allenamento che,
originariamente, insegnavano i vecchi metodi ai samurai, aprirono al mercato di massa, che ora,
permette loro di sopravvivere in mancanza dei loro precedenti allievi.
Nel 1870, diversi Dojo, ben conosciuti nell ‘area di Tokyo (le sale di allenamento di Chiban Saito e
Asari) insegnarono ai loro allievi una forma di scherma più facile e meno rigorosa. Così il Kenjutsu
dei Samurai divenne per gli allievi il Kendo, ed il risultato fu che la parte migliore dell ‘arte andò’
persa.
Il Kendo, con la sua enfasi negli esercizi salutari e per la competizione tra tutte le classi della
società dimostrò ai giapponesi il loro desiderio di abbracciare i nuovi ideali democratici e per
divenire un membro della famiglia delle nazioni.
Per i Samurai questo non poteva essere che una rivoluzione o quasi. Loro, che, per incalcolabili
generazioni avevano occupato una posizione unica e privilegiata nella società, e per questo i loro
avi avevano combattuto e spesso erano morti.
Quindi per loro, occupare quella posizione era ingiustificabile.
La disobbedienza a un superiore o una infrazione alle regole dell ‘etichetta poteva finire con la
morte volontaria di una persona, e gli obblighi del clan prevedevano che un samurai potesse venir
chiamato a combattere a morte per una causa in cui non credeva o che non capiva..
Come risultato l ‘accettazione di un rango in cambio del servizio fino alla morte, nella letteratura
giapponese, il samurai è spesso paragonato al fiore di ciliegio, così amato dai giapponesi. Così
leggero e nobile, eppure così fugace; è qui, ma solo per un momento e subito viene spazzato via dal
capriccio della natura.
Per il samurai, la perdita di rango, della spada e della acconciatura che lo distingueva, doveva essere
la fine del mondo, e non venne accettata senza rimpianto.
Durante il 1860, diversi ufficiali stranieri vennero abbattuti da clan di samurai ribelli.
Per esempio, il 9 dicembre 1867, il giorno della restaurazione del potere sovrano dei Mikado, un
funzionario francese e dieci soldati furono assassinati dai membri del clan Tosa, per dimostrare che
non accettava e non avrebbe mai accettato il nuovo ordine politico. Diciotto membri di questo
gruppo furono condannati a morte tramite Harakiri, undici furono giudicati alla presenza di
stranieri, tra cui Lord Redesdale. Infine, per sette di loro fu sospesa l ‘esecuzione.
Come scomparivano i vecchi metodi, così ne nacquero di nuovi. Nel 1873 gli ufficiali della Corte
furono obbligati ad indossare abiti europei quando erano in servizio, e fu anche adottato il
calendario gregoriano.
Il Giappone stava cambiando così velocemente che i samurai, dopo aver deposto le spade e tagliato
i capelli, non avevano molte altre cose di cui occuparsi.
L ‘esercito e l ‘allenamento erano le sole cose che sembravano appropriate.
Per molti, comunque, questa non fu una scelta. La riduzione di rango dei samurai ad Akindo, o
classe mercante, il più basso dei ranghi degli Heimin (gente comune) doveva essere un ‘orribile
prospettiva.. Per non dire nulla della caduta del reddito, dai 200 koku (*) di riso per un Gokenin
(soldato samurai) ai 9990 per un Hatamoto (il più alto grado per un samurai).
(*) Koku era l ‘unità di valore nel Giappone medioevale.
Essi quindi scelsero la vita militare e impiegarono le loro capacità per costruire il nuovo esercito
dell ‘imperatore.
Il Kendo fu, da allora, uno sport diffuso e popolare. Sono state fatte molte modifiche nelle tecniche
e nell ‘equipaggiamento che, pur avendolo reso accessibile ad un ampio pubblico, hanno del tutto
rimosso quei pochi genuini resti della scherma pratica che erano rimasti precedentemente. La
pratica della spada di bamboo coperta in pelle, originariamente usata nella scuola Yagyu per ridurre
gli incidenti seri durante l 0allenamento, fu in seguito modificata e adattata come spada standard.
Così si evitarono tagli eseguiti durante la pratica delle tecniche.
Queste ultime poi furono ridotte al minimo per semplificare l ‘allenamento e renderle il Kendo più
interessante..
La trasformazione di un ‘arte marziale in uno sport fu così completata.
Questo cambiamento dell ‘arte classica in uno sport popolare fu così rapido che, quasi 30 anni dopo
la restaurazione dei Meiji, Douglas Sladen, fu pronto a scrivere nel suo libro sul Giappone,
pubblicato nel 1904: La scherma è l ‘esercizio favorito da tutte le classi”, e, continuava descrivendo
come i combattimenti si colpiscano l ‘un l ‘altro con instancabile energia”, e ancora, ogni passo è
accompagnato da movenze teatrali e con gesti aggressivi”. Sladen conclude: tutti questi colpi sull
‘armatura, se non sono parati, infliggono molto dolore, e a volte fanno perdere la calma, tanto che
talvolta finiscono per arrivare al combattimento corpo a corpo. Nel qual caso chi, per primo, strappa
la maschera all ‘avversario è il vincitore”.
Questa era la prova conclusiva, (se mai necessaria) del deterioramento sia dell ‘attività stessa che di
coloro che la praticavano.
Parallelamente ci furono anche altri cambiamenti. Le tecniche di Ju-Jutsu, in parte pericolose e
altamente efficaci, che furono studiate dal noto pedagogista Prof. Kano Jigoro, furono trasformate
in una forma più accettabile per il nuovo sistema educativo giapponese. Egli chiamò il suo sistema
Judo che, come è ormai noto, divenne nel corso degli anni uno sport olimpico, perdendo ciò che gli
rimaneva della sua efficienza come arte da combattimento.
Tra gli spartani confini delle accademie militari, il Kenjutsu, fece in modo di sopravvivere.
Nella Rikugun Toyama Gakko, sia le tecniche che lo spirito dei samurai fu tenuto in vita nel modo
più pratico. Lo scrittore Hillis Lory lo racconta in una sua pubblicazione del 1943, Japan, Military
Masters - The Army in Japanese Life. Nel capitolo, <L ‘ufficiale, il moderno samurai giapponese>,
egli dice: dal punto di vista della fanteria, la scuola Toyama per il suo allenamento fisico deve
essere menzionata.
Vengono scelti dai loro comandanti di reggimento, gli ufficiali più giovani, per frequentare questi
corsi.
Il combattimento con la baionetta, la scherma giapponese, il Ju-Jutsu e la lotta giapponese sono
inclusi nei corsi di allenamento fisico”.
Lory continua: viene data grande enfasi alla durata fisica, vengono insegnate allo studente delle
tecniche speciali, come nuotare in un fiume con un bagaglio pesante e tenere il fucile fuori dall
‘acqua.
Un graduato, campione di nuoto olimpico, con altri esperti nuotatori, nuotò nel porto di Hong Kong
mantenendo le loro armi e munizioni asciutte, facendo esplodere con il fuoco dei loro fucili le mine
inglesi, permettendo così al convoglio di navi giapponesi di entrare nel porto senza pericolo”.
Per mettere in evidenza l ‘effettiva pratica della scuola Toyama, soprattutto nelle tecniche di spada,
possiamo rifarci solo ad una pubblicazione americana del 1943, intitolata: Jap soldier”, che sembra
essere stata scritta a beneficio degli ufficiali dell ‘esercito americano, anticipando gli incontri con i
loro oppositori sul campo di battaglia..
In esso vi si dichiara: Gli ufficiali giapponesi prediligono ancora la spada tradizionale. Li potete
vedere alla guida delle truppe ondeggiando la loro spada, proprio come nei film che vedete al
cinema. Sparate a questi uomini immediatamente, perché le loro spade possono tagliare un uomo
dall’osso del collo alla vita con un solo colpo netto”.
Questo rispetto per l ‘arte della spada degli ufficiali giapponesi era probabilmente basato sui
racconti di testimoni sul campo di battaglia, e sui loro resoconti a coloro che volevano produrre
manuali di allenamento.
Ma forse era anche dovuto, in parte, al sorprendente successo del Nampo Kirikomitai (da
Kirokomu”, che significa tagliare o combattere a modo proprio, o ad eseguire un ‘incursione) o
dalla Southern Special Attack Forces che era attiva in Manciuria durante la seconda guerra
mondiale.
Questo gruppo scelto scese in campo armato di sole spade contro le fanterie equipaggiate con armi
moderne e nonostante la disparità, causò dei danni gravi, sia fisici che psicologici, al nemico.
Uno degli istruttori di questo gruppo ha raccontato che, una volta, si trovarono a qualche decina di
metri dalle linee nemiche, e il fuoco delle armi portatili puntate verso di loro diventava sempre
meno accurato, il vantaggio sembrò passare dalla loro parte.
Quando il nemico vide esperti spadaccini che la stavano avendo vinta e, naturalmente, intenti a
schiacciare le loro posizioni difensive, nonostante lo svantaggio numerico, si diedero alla resa o alla
fuga disordinata, permettendo al gruppo che attaccava di coprire la rimanente distanza senza troppe
difficoltà.
Nel combattimento a corta distanza, il vantaggio del combattente armato di spada fu schiacciante,
come i nemici ebbero modo di provare tanto drammaticamente.
Per gli uomini che si sono trovati di fronte un nemico a distanza di spada, Kendo e Iaido, non
sembravano certamente arti decadute.
Ma questa non vuole essere una critica di queste attività, ma solo la presunzione che esse siano solo
arti marziali.
Il maestro spadaccino Taizaburo Nakamura, esperto in Kendo e alto esponente degli stili Toyama e
Nakamura, ha le idee chiarissime sulla questione. Ammette che, finché scherma e competizione non
saranno rimosse dal Kendo e istituita la pratica del Tameshigiri (prova di taglio), non potrà essere
considerato un serio allenamento marziale.
Perché senza l ‘esercizio marziale del Tameshigiri, uno studente non riesce a comprendere come
debba essere usata una spada, lasciandolo solo a migliorare la sua tecnica.
Toyama-Ryu Batto Jutsu
Finora anche in Giappone, il Toyama.Ryu Batto Jutsu è poco conosciuto fuori dall ‘ambiente
militare. Come risultato di ciò, gli fu permesso di evitare la pressione delle truppe americane che
occuparono il Giappone alla fine della seconda guerra mondiale. I loro sforzi furono di trasformare
le arti marziali inaccettabili” in sport accettabili”, che potevano esser capiti più facilmente dagli
occidentali.
Così il Toyama-Ryu Batto Jutsu è rimasta un ‘arte marziale pratica ed effettiva. Per coloro che
cercano la strada dei samurai, la via giusta è questa.. Le tecniche di combattimento sono effettive e
ancora onorate, spietatamente efficienti e piene di grazia.. Siamo davvero fortunati c he esse ancora
esistano.
Tameshigiri: prova del taglio
In Giappone, nelle epoche antiche, quando la guerra fra stati e prefetture era comune, spade e
spadaccini venivano regolarmente messi alla prova, e coloro che non raggiungevano un buon
livello, erano, letteralmente, gettati ai margini della strada. La vita era violenta e spesso brutale, e
gli uomini vivevano grazie alla forza del loro braccio destro e all ‘affilatura della loro spada. Dopo
la battaglia di Sekigahara nel 1600, per i samurai i tempi erano cambiati piuttosto
drammaticamente.
Dall ‘essere stati guerrieri a tempo pieno, decenni e poi secoli di pace li hanno trasformati in nobili
di campagna. La coppia di spade attaccate alla cintura divenne semplicemente un simbolo dell
‘incarico con il significato di auto- conservazione.
Gli ornamenti non sono altro che articoli essenziali necessari per la performance” del ruolo del
samurai, servo fedele del suo maestro.
In alcuni clan, comunque, la via della spada rimaneva forte e le vecchie tradizioni aderivano
rigidamente ad essa.
Così le tecniche utilizzate in battaglia non furono dimenticate o compromesse. La prova del taglio
fu praticata sia su bersagli con la forma di corpo umani (ad esempio, bamboo coperto di paglia
umida per rappresentare le ossa coperte di carne), sia, in certe occasioni, veri corpi di persone
decedute. In questo modo fu mantenuta sia la qualità dell ‘allenamento che delle armi, e gli antichi
segreti che furono conquistati a prezzo della vita e conservati dalle precedenti generazioni non
morirono mai, ma rimasero intatti per passare alle future generazioni di samurai che li avrebbero
seguiti. Tastare una spada era una questione seria, per la quale era di solito chiamato un esperto. I
corpi da usare dovevano essere osservati attentamente per assicurararsi che fossero privi di ogni
traccia di malattia o infermità, perché si pensava che questo avrebbe compromesso la purezza di
qualunque spada usata su di loro. Era inoltre proibito testare le spade sui corpi dei samurai o dei
preti, forse per questioni di rispetto, come era proibito tagliare i corpi degli appartenenti agli ordini
più bassi, gli _ta”, gli impuri, e gli _inin”, i non uomini, entrambi considerati meno che esseri
umani. Il collaudatore della spada montava la lama su una speciale impugnatura, spesso di suo
progetto, poi dopo aver preparato uno o più corpi, su un cumulo di sabbia o tenuti in posizione
rialzata dai suoi assistenti, il test del taglio incominciava. Le spade che tagliavano con successo
venivano marcate con i dettagli riguardanti il test e veniva scritta una documentazione ufficiale con
il numero dei corpi tagliati in un solo colpo: (il record è di 7), e il nome dello spadaccino.
Il collaudatore era spesso anche l ‘esecutore e per questa ragione erano tra i più abili samurai con la
spada e quindi i più adatti per questo compito necessario ma per certi versi spiacevole.
Quello che è certo è che, senza curarsi della qualità della spada, se era deficiente la tecnica dello
spadaccino, il taglio poteva non riuscire e la lama si sarebbe scheggiata o inclinata.
Ecco per cui la pratica del taglio attuale è di vitale importanza anche per il praticante moderno
perché senza di essa non si potrebbero imparare né a valutare gli elementi fisici (posizione, taglio e
impugnatura) o mentali (spirito, determinazione e risolutezza) della scherma.
Il risultato è il movimento vuoto e senza senso che caratterizza così tante forme moderne” di arti
marziali.
La forza, la velocità e la tecnica eccellenti sono insufficienti; chi si allena come spadaccino deve
sperimentare ripetutamente la fusione tra mente, corpo e spirito al momento della tecnica di taglio,
per comprendere completamente il significato dell ‘arte della scherma.
Il Toyama-Ryu è una forma pratica della scherma che non ha pretese di installare nei suoi seguaci
valori spirituali o religiosi di nessun tipo.
E’ come Miyamato Musashi disse che l ‘arte della spada debba essere: “Un‘arte di abbattere un
nemico in battaglia è nient‘altro che questo”.
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