L`Agrimonia...tutta in dolcezza!

Transcript

L`Agrimonia...tutta in dolcezza!
2
Campo de’ fiori
SOMMARIO
Editoriale:
La coscienza di Caino...........................................3
MICHELA ANDREOZZI e lo spettacolo cult
“A LETTO DOPO CAROSELLO”......................4-5
“SUONA SUONARE”:
Essi girano..........................................................6
I VIAGGI DI DANILO:
Viaggio in Caucaso...........................................8-9
Roma che se n’è andata:
Incontriamo Luigi Magni................................10-11
XII PREMIO POGGIO BUSTONE
DEDICATO A LUCIO BATTISTI.......................13
2001-2016: breve ricordo di Indro
Montanelli a 15 anni dalla sua
scomparsa...........................................14-15
Cine Parade:
Fuocoammare...................................................16
LA RUBRICA DEGLI EROI:
Don Costantino Pelinga e il
Caporalmaggiore Pietro Meloni...........................18
L’Agrimonia... tutta in dolcezza..............19
INFERMIERI KILLER? .............................20
RONCIGLIONE: la storia, la leggenda,
le origini...................................................22
CURRICULUM VITAE:
Antonella Perazzo........................................23
Tele Radio Punto Zero:
souvenirs di chi c’era.....................................24
Ecologia e ambiente:
Sarà possibile in un futuro ottenere la
free energy?......................................................26
Le catacombe di Santa Savinilla a Nepi........27
Fragole... che salute!!!...................................28
Come eravamo:
Come cambia il tempo... come cambiamo noi......29
Parliamo di funghi:
Ganoderma lucidum...........................................30
Bamble da collezione.....................................31
Working in internet: lavorare con la Rete si
può! Web reputation: la tua reputazione in
rete ................................................................32
LA ZANZARA IMPERTINENTE........................32
Il Fumetto:
Tokyo Babylon...................................................34
I tesori dell’Agro Falisco:
Vignanello, scavi e rinvenimenrti di antichità
falische.............................................................35
Appuntamento al Teatro Bianconi
di Carbognano ...............................................36
Un sogno speciale per persone speciali........37
Il Circolo Bocciofilo di Civita Castellana
Campione d’Italia a Pineto........................37
I nostri amici..................................................38
L’angolo del grafologo:
il bambino sulla soglia della scuola......................40
A TAVOLA CO’ ZI’ LETIZIA:
Pane e frittata...................................................40
“Le signorine della porta accanto”................41
Il Diritto alla pace..........................................42
L’angolo del poeta.........................................42
GIOCA CON CAMPO DE’ FIORI......................43
Tanti racconti di un unico
“Fragile Universo”..........................................44
“Tutti alla ribalta” con lo spettacolo
“A volte tornano”...........................................44
“Civita Castellana, il calcio nella storia”.......45
La sezione A.N.P.S. di fabrica di Roma festeggia i suoi 30 anni......................................47
NEWS.........................................................48-49
NEL CUORE ....................................................50
Agenda...........................................................51
MESSAGGI......................................................52
Roma com’era................................................53
Album dei ricordi.................. 54-55-56-57-58-59
Annunci gratuiti........................................60-61
OROSCOPO.....................................................62
Selezione offerte immobiliari...................63-64
Foto di copertina di: Luigi Valletta, in arte
Alfonso Caciotta, del Click Gruppo Fotografico
SEDE OPERATIVA: PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 CIVITA CASTELLANA (VT)
TEL. 328.3513316 - [email protected]
SEDE RAPPRESENTATIVA: VIALE MAZZINI, 140 - ROMA
Campo de’ fiori
L’
irriconoscenza,
l’ingiustizia, la
sopraffazione
provocano il sacrificio delle persone
che, nel proprio
cammino di vita,
hanno sempre cerdi Sandro Anselmi cato di mantenere
un atteggiamento
sano ed onesto e,
per questo, purtroppo, si rivelano fragili.
Esse lasciano per sempre profonde ferite.
Ci sono situazioni che sembra non possano accadere realmente.
Gli intrighi, i complotti, le congiure si
conoscono spesso attraverso le pagine
dei libri di storia o quelle dei romanzi
d’autore, o, ancora, attraverso i protagonisti di un film.
La sete di potere, l’avidità sanno rendere l’uomo diabolico, subdolo, meschino, e lo spingono ad agire senza
scrupoli, senza guardare in faccia a
niente e a nessuno, preso solo dal suo
ego malato.
Il rispetto è il primo ad essere calpestato. E forse una delle cose che più fa
male è sentirsi traditi dalle persone con
le quali si è camminato insieme per
tanto tempo e che si ritenevano amiche
o almeno confidenti. Ed invece, alla
prima occasione, si sono voltate, allontanandosi.
Cambiare direzione si può, ma farlo almeno con dignità, con lealtà!
Dov’è la loro coscienza?
Se l’avessero non potrebbero comportarsi in tal modo.
Ma se alla fine della propria corsa, dovessero casualmente ritrovarla, il rimorso sarà la loro punizione.
È bello illudersi che la vita possa essere
tutto cuore e sentimento; invece, purtroppo vince sempre la mente.
3
La coscienza
di Caino
MICHELA
ANDREOZZI
E LO SPETTACOLO CULT
“A LETTO DOPO CAROSELLO”
I
l ritorno a Roma dopo una stagione ricca di successi e repliche
vede sul palcoscenico della Sala
Umberto di Roma Michela Andreozzi con il suo spettacolo cult
“A Letto dopo Carosello“, ricco di riferimenti agli anni ruggenti di noi ora
adulti
“Si, devo dire che questo spettacolo ci
porta agli anni 70 quando molti di noi
erano bambini ed è un viaggio a ritroso
nel tempo , non è nostalgico ma tenero,
dove io voglio raccontare perché la nostra generazione è rimasta così legata a
quella televisione, a quegli anni, a quel
varietà, al bianco e nero, alla tv dei ragazzi, ai fumetti in tv, a Goldrake, insomma a quelle cose che ormai distano
anni luce… La nostra generazione è legata a quei tempi perché noi siamo proprio figli della televisione a differenza
dei ragazzi di oggi che sono figli di internet.“
Un titolo azzeccatissimo! La regola era: a
letto dopo carosello…
“Si, per tutta la settimana si andava a letto
dopo carosello mentre il sabato si poteva rimanere in piedi a guardare la televisione
i varietà di Raiuno era un premio.”
che era un totem della casa verso cui noi
rivolgevamo la nostra attenzione, e si poteva rimanere a guardare la tv dei grandi.
Guardare Mille Luci, Tante Scuse, Noi no e
Tanti amici che salgono sul palco con
Michela per ricordare come eravamo
tra cui Giada Gerini, Giancarlo Magalli, Valario Scanu, Serena Rossi,
Lillo, Stefano Fresi, Max Paiella,
Rocco Papaleo. accompagnati ogni
sera dal Maestro Greggia, Piji e il
BateauManouche Quintet. Attrice,
sceneggiatrice, regista e conduttrice,
Michela Andreozzi inizia a lavorare
giovanissima in Televisione scoperta
da Gianni Boncompagni e, dopo
aver partecipato ad alcuni programmi,
nel 1996 forma con Francesca Zanni il
duo comico Gretel & Gretel partecipando a numerose trasmissioni televisive tra cui “La Posta del Cuore“,
“Zelig“, “Facciamo Cabaret“,
“Quelli che il Calcio“ e conducendo
altrettanti programmi radiofonici. Dal
2002 prosegue da sola il suo percorso
come attrice comica partecipando a trasmissioni televisive quali “Assolo“, “Due
sul Divano“, “Suonare Stella“ fino ad approdare a “Colorado“. Il suo battesimo cinematografico avviene con Rocco
Campo de’ fiori
5
Papaleo nel film “Basilicata Coast to
Coast“ (2010) a cui seguono i successi di
“Finalmente la Felicità“ (Leonardo Pieraccioni, 2011), “Nessuno mi può giudicare“ (Massimiliano Bruno, 2011), “Com’è
bello far l’amore“ (Fausto Brizzi, 2012),
“Tutta colpa di Freud“ (Paolo Genovese,
2014), “Natale con il Boss“ (Volfango de
Biase, 2015). Numerose fiction tra cui “La
Squadra“, “Don Matteo“, “Un posto al
Sandro Alessi e Michela Andreozzi durante l’intervista
Sole“, “Distretto di Polizia“, “I
Cesaroni“ tanta tv con “Domenica In“, “Non è la Rai“, “Bigodini“, “Colorado Café”, “Tale e
Quale Show“, “Stasera tutto è
Possibile… “ Dal 1999 sale sul
palco teatrale e se ne innamora recitando in tantissime commedie tra
cui “Dramma della Gelosia“
(regia di Gigi Proietti, 1999/2000),
“Nemici di casa“ (Max Tortora,
2002/2003), “Perché non rimani
a colazione“ (2005), “Cose di Casa“
(Paola Tiziana Cruciani, 2009), “Maldamore“ (Angelo Longoni, 2012), “Doppiacoppia“ (Max Tortora, 2013/2014),
“Compagni di Banco“ (Federico Moccia,
2015).
Insomma una persona ricca artisticamente
ma che abbiamo apprezzato anche tantissimo dal punto di vista umano e se potete,
non perdetevi “A Letto dopo Carosello”!
Sandro Alessi
Campo de’ fiori
6
di Carlo
Cattani
Essi
girano!
Vinile-Il disco come opera d’arte
-(il libro)
E’
primavera in città, le finestre si
aprono eee… ti fai gli affari
degli altri! Come un gatto,
mandi un orecchio a “radareggiare” da un lato e dall’altro, ”spilluccando”
le chiacchiere dei vicini. Il naso non è da
meno!... E, così, le narici captano una zanfata improvvisa di un denso odore di cucinato che accende il fornello della propria
fantasia stimolando ipotesi sul gustoso manicaretto messo a “ferro e …brace” dal vicino …. il desiderio di essere invitato a
pranzo da “quello del piano di sotto” è… in
caduta libera! Primavera in città, finestre
aperte e… la dai… si che la dai una fugace
sbirciatina di curiosità al dirimpettaio in canotta… o, meglio… vista la mia posizione
apicale… alla dirimpettaia in mu…nde ….
insomma, dalla finestra aperta sul cortile va
in onda un vero “reality show” che più
reale non si può! Primavera, finestre
aperte e la voce della “giungla metropolitana“ urla al tuo privato!
E’ primavera, finestre aperte… suoni nell’aria … alla mia destra ci sono viola, violino e violoncello… composti studenti di
conservatorio ripassano le parti di un prossimo concerto… alla mia sinistra doppia
cassa, rullante, charleston, piatti… un batterista “che pista” sulle pelli, tentando la sovrapposizione al ritmo in doppia cassa di
“Fast as shark” dei “metallari” Tedeschi Accept…. ‘na “mission impossibile”… dai fuori
tempo e dalle incertezze, capisco che è studente… che studia… al centro, brevi, ripetuti, gorgheggi sopranili avvisano l’umanità
circostante che un’aspirante “Callas” è tra
noi!
Ragazzi... Io abito al centro… dei suoni!
La domanda, allora, mi viene spontanea:
come dare un contributo alla tanta musica
nell’aria del circondario? Oggi sono solo in
casa e... lasciatemi sfogare!… Dunque,
dunque… oggi mi “sparo” un gustoso vinile: un’annata ’69… ma si dai… ”Valentyne
Suite” dei Colosseum di Jon Hiseman, un
gran bel batterista… un lp meraviglioso dal
primo all’ultimo solco che, a finestre aperte,
saprà ben referenziarmi al “vicinato”!… ed
è l’unica cosa che so suonare… dopo il
campanello di casa!
Che bella sensazione riprendere tra le mani
un 33 giri, lisciarne la copertina, avere il
tempo di leggerne le note retrostanti e soffermarsi sui dettagli della grafica, poi…
estrarlo dalla busta destreggiandosi con un
abile gioco in punta di polpastrelli, appoggiarlo sul piatto, pulirlo da residui di polvere e… screeesch… il rito è completato…
dalla puntina che lo fa parlare! Ma le
nuove generazioni che ne sanno di questo paziente rito, del “profumo” del vinile,
di questi oggetti vecchi, ingombranti,
troppo delicati al giorno d’oggi e inascoltabili “in itinere” che sono i dischi? Recenti analisi di mercato danno conto
dell’avanzata inesorabile della musica digitale e in particolare dello “tsunami” rappresentato dalla cosiddetta “musica liquida”,
quella, per intenderci, che non è distribuita/riprodotta per il tramite di un supporto fisico (dischi –cd-cassette), ma
reperibile/ascoltabile sottoforma di file udibili/scambiabili/scaricabili (download-streaming) da Internet tramite computer, tablet,
smartphone. Eppure, le stesse indagini di
mercato risaltano che le vendite dei 33 giri
hanno ripreso forza, raggiungendo in Italia,
nel 2015, una quota del 4% del fatturato
complessivo dell’industria discografica nostrana… una piccola fetta ma con un trend
di crescita (56%) che testimonia la “golosità” di vinile che ancora c’ è in giro! Allora,
per colmare eventuali lacune dei nostri ragazzi e fare, noi delle vecchie generazioni,
un ripasso in tema di dischi, consiglio la lettura del bel volume dell’inglese Mike Evans,
intitolato “Vinile – Il disco come opera
d’arte”, tradotto di recente per le edizioni
Atlante e di facile reperibilità in libreria.
Un’immersione piacevolissima nella storia
della registrazione sonora, dagli albori, iniziando dai cilindri di cera incisi e riprodotti
dal fonografo inventato da Thomas Edison
nel 1885, per continuare con l’assunzione
della posizione orizzontale del supporto in
cera e zinco che inciso prende le forme sottili del disco, girando sul grammofono inventato da tal Emil Berliner nel 1889. Nel
corso dei primi decenni del 1900 si assiste
a un forte sviluppo delle tecniche di registrazione audio e dei materiali di realizza-
zione dei supporti, che porta ad una progressiva diminuzione della velocità di riproduzione del disco, una vera e propria
“guerra della velocità” tra compagnie discografiche che da 78 a 45 a 33, riducono i giri
a vantaggio tanto della capacità di contenimento del supporto che della maggiore
qualità sonora, anche favorita dal progressivo passaggio dalla cera, alla gommalacca
al vinile, materiale, quest’ultimo, ancora attuale ai giorni nostri. Negli Stati Uniti e in
Inghilterra nascono le prime case discografiche, alcune di queste ancora operanti, e si
sviluppa l’arte grafica delle copertine che,
inizialmente, derivavano le loro semplici,
scarne fattezze dagli album dedicati alla custodia delle fotografie, mentre, a partire dal
1940, per opera del grafico Alex Steinweiss,
su committenza della Columbia records, si
introducono nel mercato custodie illustrate,
le copertine come le conosciamo oggi, da
disegni e/o fotografie. Il libro è zeppo di curiosità e corredato da numerose fotografie
di personaggi che hanno fatto la storia del
disco e della musica contemporanea nel
senso più ampio, e di immagini di copertine
famose… un libro, certo, che va tenuto tra
le mani così come l’oggetto del suo argomento, il disco… un libro che non si “liquida” facilmente! Come ha detto qualcuno:
<“Amo il vinile… suona fresco come
l’inferno”>.
CarloCattani©words-Maggio 2016
I viaggi di Danilo
VIAGGIO IN CAUCASO
NELLE EX REPUBBLICHE SOVIETICHE
I
ndipendenti
dal
1991 GEORGIA E
ARMENIA
sono
una culla di antiche
culture.
Ricordiamo che in Georgia tra
la catena del piccolo e
grande Caucaso c’era la
di Danilo
Colchide, terra di Medea,
Micheli
dove Giasone andò alla
conquista del Vello D’oro
danilomicheli@
,e l’Armenia è sin dal IV
yahoo.it
secolo isola di cristianità
tra la Turchia, l’Iran e l’Azerbaijan.
Influenzate dall’ex USSR si stanno aprendo
al mondo economicamente e culturalmente.
La Georgia sembra più avanti, più ricca,più
aperta agli investimenti stranieri, ma mantengono entrambi caratteristiche locali con
un sapore tradizionale che affascina il viaggiatore che volesse fare un viaggio indietro
nel tempo.
Ho usato mezzi pubblici, cercando di decifrare cartelli, indicazioni, tabelle alle stazioni
di bus e treni, tra l’alfabeto cirillico russo e
le due lingue autonome: georgiano e armeno, per percorrere il tragitto dal Mar
Nero a Tbilisi, e poi proseguire fino a Erevan seguendo per un tratto l’antica Via
della Seta che porta in Asia via Iran. Così
mi sono armato di una fotocopia di alfabeto
cirillico per leggere le scritte e sono partito.
Luoghi meravigliosi, gente semplice e ospitale, mi hanno aperto un mondo
arcaico,meno artificioso,con boschi e monasteri silenziosi. Tbilisi è una città antichissima con chiese e moschee,bagni turchi,
centro storico dai balconi di legno lavorati e
dipinti di colori vivaci,musei e Accademie
d’Arte. Ha una rete di autobus urbani efficienti, ottimo vitto,molti alloggi e vita economica, popolare, tranquilla. Si respira
Oriente e Occidente, modernità e tradizione,ma fuori città prevale l’agricoltura,e
inizia il turismo sulle coste del Mar Nero, in
montagna,alle Terme dove sopravvivono
ancora alcuni enormi alberghi del periodo
socialista, con infrastrutture restaurate,ancora funzionanti, a buon mercato,gestiti da
“babushke” di origine russa.
La comunicazione non è facile,a causa delle
3 lingue ostiche, ma le difficoltà spingono a
penetrare la socialità quotidiana, che si rivela misteriosa ma ricca,in cui contano le
occhiate,i silenzi,la mimica,i gesti,i
sorrisi,che ora noi usiamo poco. Per spostarsi all’interno del paese imperversano i
mini-bus privati,che contengono umanità
varia e ricordano il periodo post-socialista
ancora carente di servizi pubblici. Ma i giovani della Georgia già in rete e connessi con
il resto del mondo,rappresentano la spinta
verso il futuro,al quale cederanno qualcosa
ma si avvicineranno di più al nostro stile di
vita.(a torto,a ragione?).
Appena passato il confine con l’Armenia con
uno degli innumerevoli furgoni avventurosi
(mashrutka in russo), noto subito la differenza di allineamento del paese con la realtà. Sembra di essere in un’epoca
diversa,eppure bellissima:altipiani ventosi e
deserti,bivaccati da venditori di miele stagionali lungo la Via della Seta,pastori solitari a guardia di lanute pecore (deve essere
freddo l’inverno qui) e, ancora più isolati,appaiono ogni tanto con banchetti lungo la
strada, i “MOLOKAN”(bevitori di latte) popolazione russa esiliata qui dagli zar
nell’800,perché considerata eretica,benché
cristiani spiritualisti,che vivono qui da isolati,biondi e diversi etnicamente dagli ar-
Campo de’ fiori
meni, coltivano la terra ancora con gli
animali,sono pacifisti,pregano in
casa, gli uomini coltivano lunghe
barbe, le donne indossano gonne
lunghe e allevavano volpi argentate
fino a poco tempo fa, sono autarchici,
non si mescolano e si oppongono al
progresso,come gli “amish”e i “mennoniti” in America. Incrociare i loro
sguardi lungo la strada per un attimo,
significa confrontarsi con un’altra
epoca, e ciò, minimo, incute rispetto
per le loro scelte. Dove andranno, sopravvivranno? Hanno cominciato a
vendere i loro prodotti agricoli, ad
usare i primi trattori antiquati, la
odierna Armenia saprà proteggerli, integrarli se lo vorranno?
La “mashrutka”scende poi lentamente verso
la capitale Erevan,larga e bella città con viali
alberati enormi,continuamente ricostruita,a
causa dei continui terremoti a cui è soggetta fin da tempi remoti,sebbene abbia
una antichissima origine,nacque nel 783 ac.
Il suo paesaggio è dominato dal Monte Ararat innevato,poco distante, che però appartiene alla Turchia con la quale l’Armenia non
ancora conserva un buon rapporto, i due
paesi mantengono frontiere chiuse. La città
conserva un’impronta socialista a cominciare dalla monumentale stazione ferroviaria con la cupola centrale che contiene
l’enorme stella rossa, e sovrasta una grande
piazza con giardino e fontana che verso
sera si anima moltissimo di famiglie,bambini, venditori di dolci e gelati. Anche se non
capivo per niente le loro chiacchiere, avevo
piacere di stare in mezzo a loro verso il tramonto fino al buio, era la piazza sociale che
non c’è più da noi, centro d’incontro anche
in una capitale che ha più di un milione di
abitanti. Filobus e antiquati autobus a gas
percorrono boulevard alberati, grandi magazzini che ancora non assomigliano a Centri Commerciali e nei mercati rionali signore
col fazzoletto in testa,da contadine, ordinano piramidi di frutta lucidata, frutta
secca e verdura per mostrarla ai clienti.
Ogni tanto si incrociano venditori ambulanti
di scope che a mazzi se le portano sulla
spalla e si fermano a venderle alle fermate
del filobus.
Viaggiando per il paese, mentre andavo a
visitare i primi Monasteri della Chiesa Armena(prima religione cristiana di Stato nel
301) lontano dai luoghi abitati,alcuni invasi
dalla vegetazione,mi ha colpito una miniera
di rame, di retaggio sovietico ad
Alaverdi,ancora parzialmente funzionante
ma inquinante e in declino, la sua ciminiera
inonda di fumi la vallata di fronte. Qui i russi
estraevano una volta anche oro e uranio,ora
esportano ancora gas, con una rete di tubi
ovunque visibili, che passano sopra le
strade, in mezzo alla gente,in tutte le cittadine portando energia multiuso.
Da Erevan verso nord ho ripercorso poi un
altro tratto della Via della Seta che porta al
Lago Sevan a 1900 m.di altitudine,mi sono
fermato in un villaggio vicino, dove ho familiarizzato con un gruppo di studenti di lingue e così mi hanno aiutato a trovare un
luogo per dormire presso la casa di una signora locale, la quale me l’ha lasciata intera
ed è andata a dormire dalla figlia, al piano
di sotto. Era una palazzina a blocchi, 4
piani, architettura del regime, grigia, calda
e solida, piena di tappeti orientali, mi ha
permesso anche di fare il caffè la mattina
seguente, piovigginosa e fredda, prima di
incamminarmi verso il lago, tentando man
mano l’autostop. Attraverso passaggi fortunati,ho acquisito più informazioni, così mi
sono fermato successivamente in alcuni luoghi suggeriti dai miei gentili autisti:un soldato,un commerciante, un ingegnere
francese che lavorava lì. Cambiando strada
e itinerario ho scoperto Dilijan, un paesetto
in pietra ricostruito, ai bordi di un parco protetto,pieno di artisti, ho incontrato un’insegnante d’inglese armena con le figlie e la
madre in vacanza ed ho passato l’intera
giornata con loro, lieto di apprendere tutto
il loro bagaglio culturale.
9
Tornando verso la Georgia ho passato la frontiera a piedi,era Domenica
pomeriggio e nessuno si fermava,
solo una “mashrutka” a pagamento
mi ha tirato su fino a Tbilisi. Alcuni
giorni dopo volevo andare a visitare
una stazione termale sul piccolo Caucaso, a Borjomi, così provavo di
nuovo l’autostop che aveva avuto
tanto successo in Armenia, bene, mi
ha caricato su un pulmino, un gruppo
di gitanti cittadini che andava a fare
“rafting” in quella direzione e dopo la
discesa lungo il torrente in gommone, io li aspettavo all’arrivo, mi
hanno invitato a pranzo, siamo stati
insieme fino al tramonto, poi loro sono tornati a Tbilisi.
E’ stato un pasto tradizionale georgiano domenicale, ricco anche di alcol e vino locale
che sono stato costretto a bere, attento ad
essere in grado di proseguire il viaggio,ma
mi hanno coinvolto nell’atmosfera festosa,
amichevole della loro gita; a turno dopo
ogni bevuta, per tradizione, dovevamo pronunciare a voce alta, un pensiero verso
amici e parenti, io l’ho dedicato a loro, tradotto poi da un poliglotta; applausi e giù
una grappa di prugne; ho fatto solo un
giro,si sarebbero offesi se avessi detto loro
che ero astemio, e con una scusa,sono tornato sulla strada, era quasi sera, ma una
coppia di Azeri di Baku, benestanti, in Mercedes con il figlioletto simpatico e curioso
seduto dietro con me, mi ha dato un passaggio fino alla vicina stazione termale,
dove un ragazzo russo di Rostov sul Don, in
vacanza,mi ha indicato un vecchio, grande,
vuoto ed economico albergo socialista.
Sotto la doccia riflettevo: senza quegli incontri fortuiti, fortunati,provocati, cercati, la
percezione del viaggio, della conoscenza,
della scoperta non sarebbe stata così ricca,
intensa, vissuta.Si capisce un paese che si
visita solo penetrando nel tessuto quotidiano dei suoi abitanti. Era solo un mese
che stavo fuori, ma è sembrato un tempo
lunghissimo e dilatato; sull’aereo turco,via
Istanbul, verso casa,ho riavvolto il nastro
del tempo in poche ore,troppo velocemente, mi sfuggivano tutte quelle sensazioni vissute che avrei voluto mantenere il
più a lungo possibile,purtroppo l’oblio le
seppellirà dai luoghi e dalla nostra memoria,varrà solo il presente vissuto.
Campo de’ fiori
10
Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi
Incontriamo
I
Luigi Magni
Cantore della Roma papalina
n occasione della
scomparsa del regista Gigi Proietti diceva: “Perdiamo un
uomo che ha amato
la sua città come pochi.
che conosceva ogni sasso
di Roma e ti spiegava il
di Riccardo
suo significato.”
Consoli
Luigi Magni debutta nel
1968, ma è nel 1969, con il film Nell'anno
del Signore, il primo della “trilogia” sulla
Roma papalina, durante il periodo risorgimentale, proseguita con “In nome del Papa
Re” e con “In nome del popolo sovrano”,
che inizia la sua collaborazione artistica con
Nino Manfredi, una collaborazione indissolubile, tanto che, dopo la scomparsa dell'attore, avvenuta nel 2004, il regista decide
di non dirigere altri film.
Corre l’anno 1825, a Roma regna Leone XII,
Annibale Francesco Clemente Melchiorre Girolamo Nicola della Genga, 1823 - 1829, un
Papa caratterizzato da una politica reazionaria e intransigente, in cui la repressione
di qualsiasi forma di libertà individuale è attuata da uno stato di polizia e dalle trame
del subdolo cardinale Agostino Rivarola.
Gli ebrei, costretti a rimanere rinchiusi nel
Ghetto, sono continuamente umiliati e costretti, ogni sabato, giorno di festa, davanti
alla chiesetta di San Gregorio a Ponte Quattro Capi e fuori il Tempietto del Carmelo, ad
ascoltare le prediche di un
prete che, tentando di
convertirli; introduce sermoni con i quali vengono
accusati di responsabilità
bibliche.
La polizia impone un rigido coprifuoco, tanto
che, perfino gli osti, sono
obbligati a servire il vino
al di fuori dei cancelli delle
osterie, allo scopo di evitare che gli avventori seduti ai tavoli possano
creare disordini.
Questo il clima che si vive
a Roma in quegli anni tuttavia, sulla statua
parlante di Pasquino vengono continuamente affissi scritti duramente critici nei
confronti del Governo mentre, nella massima segretezza, si svolgono le riunioni della
carboneria finalizzate ad una rivolta popolare.
Nell’anno del Signore, il primo film della trilogia, è basato su un fatto realmente accaduto, l’esecuzione capitale di due carbonari,
Angelo Targhini e Leonida Montanari, colpevoli di aver pugnalato un loro compagno, il
principe Filippo Spada che pentitosi dell'affiliazione alla carboneria, aveva rivelato alcuni segreti al suo confessore.
Questa storia si intreccia
con quella del ciabattino
Cornacchia,
dichiaratosi
analfabeta e della sua
amante Giuditta, una bellissima ragazza ebrea. Cornacchia propone al cardinal
Rivarola di rivelargli l'identità di Pasquino una volta
ottenuta la grazia per i due
condannati, in realtà, essendo egli Pasquino, di
fatto offre la propria vita
per quella dei carbonari.
Ma è tutto inutile, infatti
Cornacchia, in un moto di
orgoglio di fronte alle offese ricevute da
Giuditta, che lo considera un buono a nulla,
corregge un sacrestano che ha commesso
un errore mentre scrive rivelando, in tal
modo, che lui non è per nulla stupido e
analfabeta come faceva credere.
La notizia, di persona in persona, giunge al
cardinale Rivarola che, mette in trappola
Cornacchia / Pasquino consegnandogli una
lettera che spaccia come grazia per Targhini
e Montanari ma con la scritta: "Arrestate il
latore della presente, Cornacchia" quindi, gli
ordina di portarla alle prigioni e non farla
leggere nessuno, tranne che al Capitano
delle Guardie, poichè la grazia concessa è
un segreto di Stato.
Cornacchia si trova a un bivio: se consegna
la lettera verrà arrestato, se non la consegna rivelerà di essere Pasquino quindi, nelle
vesti di Pasquino, scrive un ultimo epigramma con il quale invita il Papa a giustiziare i due carbonari dato che questa fine è
quella che i due condannati segretamente
sperano, visto che come dice Cornacchia:
"la barca della rivoluzione naviga sul sangue".
Cornacchia considera il suo comportamento, non un atto contro Targhini e Montanari, ma una sorta di aiuto per le loro idee
rivoluzionarie; infatti, se dovesse intervenire
la grazia, come spiega Cornacchia, il popolo
Campo de’ fiori
considererebbe la Chiesa
come un "buon padre"
che minaccia punizioni
terribili senza però metterle in pratica, se ci fosse
la condanna a morte dopo
un inevitabile processo
farsa, negli anni ciò peserebbe come un macigno,
inducendo il popolo a
odiare ancora di più la
Chiesa / Stato. Cornacchia
affida questo suo ultimo
messaggio al suo successore, futuro nuovo Pasquino perché lo apponga
sulla statua, dopodiché entra in un monastero per farsi frate. In tal modo, con l'asilo
chiesto alla chiesa, non potrà essere perseguito per i crimini commessi in precedenza.
Targhini e Montanari, condannati a morte,
vengono condotti a Piazza del Popolo davanti a Mastro Titta e qui, senza il conforto
dei Sacramenti, malgrado l’intervento di
un povero frate che
irrompe presso il patibolo, vengono giustiziati.
Decapitato per primo
Targhini, Montanari
salendo sul patibolo,
dice ironicamente al
boia "Siete l'omo più
moderno de Roma".
Per parte sua Mastro
Titta nelle “Memorie
di
un
carnefice
scritte da lui stesso”,
a proposito di questa
condanna, fra l’altro, scrive:
“ ... decapitai al Popolo Leonida Montanari
e Angiolo Targhini, due cospiratori contro il
Governo di Sua Santità, appartenenti alla
setta dei Carbonari, i quali avevano gravemente ferito un loro compagno, tale Spontini, sospettando che li avesse traditi e
denunziati all'autorità … “
“ … giunti sotto il palco, che avevo eretto
durante la notte, col concorso del mio aiutante, Targhini prima e Montanari poi scesero colla maggior franchezza di questo
mondo, e ne salirono i gradini circondati dai
confortatori, saltellando quasi … “
“ … li legai solidamente ai polsi, perché avevano rifiutato di lasciarsi bendare, poi spinsi
innanzi Angelo Targhini, che porse il capo
sorridendo alla ghigliottina e in un secondo
fu spedito. Leonida Montanari mi salutò beffardamente dicendomi: “Addio collega” e
fece poi come il Targhini e
come il Targhini lo spedii al
Creatore … “
“ … morendo, sia Targhini
che Montanari si dichiararono "innocenti, carbonari e
non credenti”… "non abbiamo conto da rendere a
nessuno: il nostro Dio sta in
fondo alla nostra coscienza
…"
Targhini e Montanari furono
sepolti entrambi al Muro
Torto, in una terra sconsacrata dove finivano: suicidi,
ladri, vagabondi e prosti-
tute.
“In nome del Papa Re” è il secondo film
della “trilogia” nel quale ricorre il tema del
rapporto tra popolo e aristocrazia romana
con il potere pontificio ed è ispirato alla condanna a morte di Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti.
La famosa trilogia
del regista romano
Nell'ottobre del 1867, la Roma pontificia
guidata da Pio IX, Giovanni Maria Mastai
Ferretti, è sconvolta da un attentato dinamitardo compiuto nelle fogne della Caserma
Serristori, dove perdono la vita ventitré
zuavi pontifici francesi.
La contessa Flaminia, madre segreta del rivoluzionario Cesare Costa, accusato insieme
agli amici Monti e Tognetti di aver compiuto tale strage, si rivolge a un giudice
della Sacra Consulta, tale Monsignor Colombo da Priverno, affinché la aiuti e, per
vincere la resistenza di questi, gli confessa
che lui è il padre dell'arrestato. Il prelato
riuscirà a liberarlo, nascondendolo in casa
sua insieme alla fidanzata di lui, ma non riuscirà a intervenire a favore degli altri due
arrestati che verranno condannati a morte
dal tribunale ecclesiastico, nonostante la celebre arringa effettuata proprio da monsi-
11
gnor Colombo, che per questo atteggiamento sarà pesantemente redarguito dal
Pontefice e dal Padre Generale dei Gesuiti.
Malgrado ciò il giovane verrà ucciso in
un'imboscata per mano del marito della
contessa che lo riteneva l'amante della moglie.
“In nome del popolo sovrano”, è ambientato
a Roma e in Romagna, i fatti narrati si svolgono tra il novembre 1848 e l'estate 1849,
durante la prima guerra di indipendenza italiana. Dopo l'assassinio del primo ministro
Pellegrino Rossi, Pio IX capisce che è giunto
il tempo di andare in esilio a Gaeta; qualche
mese dopo, infatti, viene proclamata la Repubblica Romana e i francesi di Napoleone
III, raggiungono l’Italia ponendo l'assedio
alla città.
È in questo periodo che si svolgono le vicende di vari personaggi: Cristina, moglie
del marchesino Eufemio Arquati, fervente
sostenitrice della repubblica, è innamorata
del garibaldino Giovanni Livraghi, amico del
frate barnabita Ugo
Bassi, contrario al
potere temporale
del Papa mentre, tra
i vari popolani,
emerge la figura di
Angelo
Brunetti,
detto
“Ciceruacchio”.
Nonostante l'intervento di Garibaldi e
dei bersaglieri di Luciano Manara, gli
eventi precipitano, i
francesi hanno presto partita vinta e a
Ugo Bassi, Livraghi
e Ciceruacchio, non resta che fuggire al
nord, per tentare di raggiungere l'insorta
Venezia. Mentre il marchesino Eufemio Arquati e il padre pranzano con il Generale
Oudinot, Cristina fugge per raggiungere
l'amato Livraghi, ma invano, il capitano, infatti, caduto in mano austriaca, viene fucilato insieme a Bassi, poco dopo, la stessa
sorte tocca a “Ciceruacchio”.
“Perdiamo un uomo che ha amato la sua
città come pochi”, diceva Gigi Proietti, ma
era lo stesso Luigi Magni che sosteneva: “
… mi venne naturale fare questi film, racconto queste storie perché sono romano,
perché sono nato in Via Giulia, perché al
piano di sopra abitava un Monsignore, perché appena uscivo di casa sulla destra c’era
la Chiesa della Buona morte con i teschi che
funestavano i sogni della mia infanzia e perché queste sono le mie radici … “.
Campo de’ fiori
13
XII PREMIO POGGIO BUSTONE 2016
DEDICATO A LUCIO BATTISTI
G
Al centro del palco del teatro Vespasiano di Rieti, la 1° classificata del concorso conoro dedicato a Lucio Battisti, Alessia Arena, insieme alla giuria
iunto quest’anno alla sua XII
Edizione grazie alla caparbietà
del Presidente dell’ Associazione
Musicale Poggio Bustone Gabriella Rinaldi e della Direttrice Artistica Maria Luisa Lafiandra
quest’anno dalla storica location de “I Giardini di Marzo” di Poggio Bustone si arriva ad
uno storico e bellissimo teatro di Rieti, il
Teatro Flavio Vespasiano.
Il fine del premio è quello di dare spazio e
grande visibilità ai giovani talenti della musica d’autore italiana. Le audizioni dei ventisei finalisti tra i tantissimi iscritti di
provenienti da tutte le regioni italiane si
sono svolte presso i Forward Studios e la
commissione ha selezionato i nove artisti
che hanno partecipato alla serata finale del
22 Aprile 2016.
Alessia Arena con “Malacattiva“ (Montespertoli -Firenze), Andrea De Balsi con
“Come un Diamante“ (S’Angelo d’Alife - Caserta), Anna Nani con “Sakè“ (Ariano nel
Polesine - Rovigo), Antipodi con “I Due
Partigiani“ (Ocre - L’Aquila), Cristiana Verardo con “Autunno“ (Surano - Lecce),
Livio Livrea con “Il Tempo“ (Roma), Mielagro con “Che aria tira lì ?“ (Palermo),
Nico Maraja con “Buco in Testa“ (Roma),
Da sx: Anonimo Italiano e Sandro Alessi
Paolo Longhi con “Sai che c’è“
(Roma). Una festa incredibile per ricordare un grande artista nato a
Poggio Bustone (RI) e conosciuto
in tutto il mondo tanto che la mattina del giorno della serata finale gli
organizzatori hanno accompagnato
i finalisti, i loro famigliari e la
stampa ad una visita dei luoghi vissuti da Lucio Battisti, la casa natale,
la fontana su cui si sedeva per scrivere le canzoni, i famosi “Giardini di
Marzo” dove si trova la sua statua…
La serata, presentata magistralmente da Maria Luisa Lafiandra ha
visto la vittoria di Alessia Arena
con “Malacattiva“, al secondo
posto Livio Livrea con “Il Tempo“
e terza Cristiana Verardo con
Al centro della foto il 2° classificato, Livio Livrea
“Autunno“. Il Premio Personalità
Artistica è andato a Nico Maraja con invece in un servizio di promozione stampa
“Buco in Testa“ insieme al Premio per la di sei mesi messo a disposizione grazie ad
miglior cover. Ha aperto la serata Simone una borsa di studio offerta dalla FondaCocciglia, vincitore del Premio lo scorso zione Varrone.
Una serata straordinaria
anno con il suo inedito
che ha coinvolto il numeLa Pozzanghera ed ha
roso pubblico intervenuto
chiuso la serata Anocon brividi ricevuti dalle
nimo Italiano con una
interpretazioni canore di
splendida interpretatutti i finalisti e non ulzione di Emozioni, comtimo dalla professionalità
ponente della giuria
e dall’umanità dimostrata
insieme ad un grande
nel presentare dal Maria
del mondo musicale itaLo splendido teatro Vespasiano di
Luisa Lafiandra che anliano Detto Mariano.
Al primo classificati Rieti dove si sono svolte le premiazioni cora una volta ha chiesto,
del concorso canoro
ringraziando i numerosi
andrà una giornata di
sponsor della manifestaregistrazione presso i
Forward Studios, al secondo sei mesi di zione, un’aiuto maggiore da parte delle istipromozione offerti da 4Arts Spettacolo e tuzioni per un Premio importante dedicato
Lavoro ed infine al terzo il negozio di stru- al ricordo di una grande interprete ed aumenti musicali Musicisti di Rieti offrirà ma- tore nativo della nostra regione ed in maniera particolare di Poggio Bustone.
teriali musicali per un valore di 300 euro.
Sandro Alessi
Il Premio alla Personalità Artistica consisterà
14
Campo de’ fiori
2001-2016. Breve ricordo di
Indro Montanelli,
a 15 anni dalla sua scomparsa
S
ono
trascorsi
quindici
quasi
anni dalla morte
(luglio 2001) di
Indro Montanelli, il giornalista toscano che fin da
bambino fu immerso,
familiare,
di Bruna Ferrini nell’ambito
nella lettura della carta
stampata. Da grande, e quasi per caso,
passò alla scrittura sui quotidiani più letti nel
mondo. Immaginarlo oggi con il giornale
preferito dai nonni, La Nazione, messo sotto
il braccio, è come vederlo tornare bambino
nella villa “La veduta” di Fucecchio alta, a
metà strada tra Firenze e Pisa, dove era
nato (aprile 1909) e dove abitava con la famiglia materna.
In quella casa, fin dalle prime luci del
giorno, ferveva l’ansia delle notizie ed allora
si muoveva in bicicletta il postino Armando
ed entravano i giornali ancor prima degli
amici, secondo quanto si raccontava in giro.
Il nonno Antonio, che vi leggeva il resoconto di qualche “prima” alla Scala, in particolare di Puccini in quanto suo amico di
caccia, era abbonato al Sole (24ore) ed al
Secolo (d’Italia), così familiarmente venivano indicati da lui i quotidiani, ma le preferenze di tutti andavano a La Nazione in
edicola dal 1859 e distribuito sette giorni
su sette. Di tutti e tre aveva il portacenere di maiolica con iscritta la testata,
quale dono come abbonato , ma su quello
della Nazione, ricorderà più tardi lo stesso
Montanelli, “Mio nonno non ammetteva che
si posasse altro sigaro che il suo e ne pretendeva un’accurata pulizia serale”. La
prima lettrice era la nonna “ Eduige” (Edvige) che sbirciava nella categoria dei defunti “per avvertire tutti quei di casa e per
deliberare” ovvero ”inviare un telegramma,
una lettera, o una corona di fiori” a seconda
delle opportunità del caso.
Allora lui, il bimbo- scolaro Montanelli, sgattaiolava via con La Nazione sotto il braccio
per andare a leggerla a Gallo, dove Gallo
sta per il fedele servitore che sempre ne
ascoltava la lettura con l’incrollabile certezza che, da quel ragazzo, un giorno, “ne
Anni ‘40. Indro Montanelli e Margarethe De Collins De Tarsienne, la moglie austriaca.
sarebbe venuto fuori qualcosa”, mentre la
nonna gli passava La Nazione con aria distratta forse “ trovando altamente pedagogico il fatto che io mi sforzassi di dare un
senso alle parole stampate prima ancora di
capire cosa dicevano”. E quando, tanti anni
dopo, si sparse la notizia che Indro avrebbe
fatto il giornalista “Eh, dissero, col tirocinio
che ha avuto fin da ragazzo…”
Ma il primo tirocinio giunse più tardi con un
articolo sulla “Frusta” di Rieti e poi sul
“Frontespizio” la rivista diretta da Piero
Bargellini ed intitolato nientemeno “Byron
e il Cattolicesimo”. L’orgoglioso Indro racconta di averlo lasciato in bella vista sul tavolo del nonno, accanto all’amato
portacenere, con la speranza di averne parole di lode. Ma “ Be’, cos’è questa roba” fu
la sua curiosa e deludente domanda dopo
averlo sfogliato tutto.
In cerca di una spiegazione plausibile, Montanelli dichiarò di trattarsi di una problematica religiosa, al che il nonno commentò: “
Ho capito, è roba di preti”. Per il giovane
aspirante giornalista, quella qualifica suonava offensiva e rispose che non era vero,
che i preti non c’entravano affatto, ma che
“E’ collaborando a queste riviste, che si diventa giornalisti !”. Di tutt’altro parere il
nonno che “sobbalzò e prendendo in mano
La Nazione, agitandomela spalancata sul
muso, tuonò: Giornalisti sono soltanto quelli
che scrivono qui!”.
Come sappiamo, lui giunse ben oltre ed i
quasi quarant’anni al Corriere della Sera
hanno lasciato alla partenza il buon ricordo
di nonno Antonio. Poi,come oggi sempre di
più accade, i giovani si allontanano dai luoghi natii e fu quanto avvenne per Indro che,
lasciati i cari nonni nella villa nobiliare di Fucecchio-alta, subì gli spostamenti anagrafici del padre Sestilio, preside delle scuole
liceali, trasferito prima a Rieti e poi in Sardegna sempre accompagnato dalla moglie
Maddalena Doddoli, l’amatissima madre
che seppe essere vicina ad Indro specie
quando fu colpito per la prima volta dall’oscura malattia che lo perseguitò per tutta
la vita.
Lui stesso ne descriverà i sintomi ed il modo
per superarli, in una specie di rincorsa
verso la solitudine, nel racconto “La Morte”
nel suo libro Gente Qualunque. “La prima
volta che fui malato avevo undici anni. Mi
svegliai d’improvviso la notte con un gran
tremito che faceva ballare il lettino di ferro
sul quale giacevo, mi sentivo morire, ecco,
e non volevo. Il terrore mi faceva aggrappare al collo di mamma , .. durava qualche
ora , poi d’improvviso il pianto scioglieva il
Campo de’ fiori
nodo”. Ma l’angoscia fu tale che gli fece immaginare anche una fine sopportabile
(dopo la sua morte): “Essa avrebbe potuto
farmi , in seguito, un fratellino e mettergli il
mio nome, questo l’avrebbe consolata e il
ricordo di me sarebbe svanito”. Fu costretto
ad interrompere la scuola “prima di morire”, ma si diede alla lettura del Leopardi
imparando a memoria “Le Ricordanze”
mentre con il padre prese a frequentare la
Chiesetta della Solitudine a Nuoro, la città “
bella e selvaggia “ dove si trovava con la famiglia. Fu allora che il pensiero della morte
cominciò a colorarsi di un violetto sul grigio
, il colore che vedeva nei capelli del padre e
come un velo nelle rughe della fronte, sintomo di quella morte dalla quale “non mi
liberavo” e “non me ne sono liberato mai
più”.
Ma va ricordato che, dagli anni 1939-40 nei
quali scrisse queste parole ,ne sono passati
circa altri sessanta prima che la sua vera
morte giungesse a sollevarlo dall’idea funebre che ne ebbe! E quale vita l’avrebbe
coinvolto ed allontanato da quelle braccia
materne nelle quali si rifugiava e da quell’ultima carezza che ne ebbe! Rimpianta
poi per tutta la vita! Ci furono altri momenti
in cui Montanelli fu vicino alla morte, come
in prigione e come in pace, in cui subì il ferimento della gamba attraverso vicissitudini a dir poco tragiche, ma infine se la
cavò sempre con molta fortuna fino ai novant’anni suonati. E se “la morte somiglia
all’uomo più di quanto non gli somigli la
vita“, cosa in cui credeva, possiamo aggiungere che la vita vissuta da Montanelli fu
dapprima quella di un valente giovane universitario approdato a tre lauree, e poi
quella di un giornalista sempre al seguito
15
Montanelli e Marisa Rivolta.
riposano accanto alla tomba, in Fucecchio,
di importanti eventi ed in continuo viaggio
dell’unica donna che ha avuto la capacità
attraverso numerose città del mondo, condi “avvolgerlo” nelle sue braccia, la madre,
clusa con una morte discreta e vegliata
aiutandolo nel superamento della temuta e
dall’amore di una donna silenziosa e semal sopportata nevrastenia o come direna. Il suo nome è risuonato in occasione
remmo oggi, del disturbo bipolare. Il tutto
del decennale della morte, Marisa Rivolta,
nel pieno rispetto della volontà espressa
ed ha avuto gli onori della cronaca in
nell’ultimo suo scritto.
quanto ha rappresentato per lui, in una MiChissà, forse, avrà ancora e per sempre,
lano lontana da Roma quanto bastava, la
accanto a lui, il nonno Antonio con La Naquiete di un discreto salotto e la pace di un
zione, il Gallo al quale leggerla, il suo faaffetto sicuro.
moso cane Gomulka che tutti i romani di
Almeno per quanto si racconta perché le
Piazza Navona, dove ha abitato, conoscedonne, nella sua vita, sono state tante e di
vano. Comunque, l’importante è che milioni
loro ne è stata fatta una descrizione tale da
di Gallo, ovvero lettori, ne abbiano letto le
apparire, quanto meno, che siano state
cronache, le storie, i libri, i resoconti, le
amate ciascuna al momento giusto e con
commedie, il Generale della Rovere e le nol’amore opportuno. Tanto per cominciare e
tizie che hanno invaso le pagine del Corcon documenti alla mano, il Montanelli sotriere, de Il Giornale, de La Voce,
totenente degli Ascari in Abissinia sposò
quest’ultimi due da lui fondati, e il suo
una “ madama”, ovvero un’ abissina di do“Garibaldi” raccontato in seicento vivaci padici anni (giusta età per le donne di colore),
gine, al quale ha voluto dare nuova vita e “
poi, in giro tra Romania, Spagna, Finlandia,
dimensioni umane” per consegnarlo alla
Svezia, Norvegia, Bulgaria, Jugoslavia, s’inStoria. Per riportarlo a terra “dai cieli astratti
namorò di un’ austriaca dal nome altisodella mitologia “nei quali era finito.
nante Margarethe De Collins De Tarsienne
dalla quale divorziò senza rimpianti, (“corsi
i piace aggiungere in coda a questo
il pericolo di andare in giro vestito da tiroarticolo della cara Bruna, un mio rilese!) poi fu la volta della più nota Colette
cordo personale del garnde Indro.
Rosselli, la donna Letizia della fortunata ruEra il mattino di un Capodanno degli utlimi
brica della rivista Grazia, tutrice attenta del
anni ‘70 e lo incontrai, con mia grande forquotidiano vivere romano del maturo sposo
tuna, a Piazza Navona. Mentre ero fermo a
(feci allungare i calzini degli uomini italiani”)
guardare le vetrine di Bertè, con le splenCosì si racconta, per la cronaca, ma la vita
dide bambole di porcellana, mi passò acdi Montanelli per gli esperti biografi è tutcanto. Ebbi, così, modo di augurargli,
t’altro che nota: ci sono ancora aree da intimidamente, il buon anno. Contraccambiò
dagare, città da cui partire, domande che
con un benevolo sorriso che, oggi posso
gravano su di una vita che soltanto persodire, mi fu di buon auspicio per quello che
nale non è mai stata. Se questa continuerà
ho modestamente realizzato.
ad interessare i curiosi, la vita del giornalista
Senza presunzione.
si è conclusa come avrebbe voluto: le ceneri
Sandro Anselmi
M
Montanelli e Colette Rosselli
Campo de’ fiori
16
FUOCOAMMARE
P
iù di un anno di permanenza a Lampedusa di Gianfranco Rosi. Racconta la storia di Samuele che ha 12
anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a
caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto
intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che
cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola...
- ORSO D’ORO, PREMIO DELLA GIURIA ECUMENICA, AMNESTY INTERNATIONAL FILM PRIZE BERLINER, PREMIO DELLA
GIURIA DEI LETTORI DEL “MORGENPOST” AL 66. FESTIVAL
DI BERLINO (2016).
- CANDIDATO AI DAVID DI DONATELO 2016 PER: MIGLIOR FILM, REGISTA,
PRODUTTORE E MONTATORE.
Gianfranco Rosi è davvero un caso. Dopo aver concluso l’università in Italia
nel 1985 si trasferisce a New York e si diploma presso la New York University
Film School. In India, produce e dirige il suo primo mediometraggio, “Boatman”, presentato con successo a vari festival internazionali tra i quali il Sundance Film Festival, il Festival di Locarno e il Toronto International Film Festival.
Nel 2008, il suo primo lungometraggio “Below Sea Level”, girato a Slab City in
California, vince i premi Orizzonti e Doc/It alla Mostra di Venezia dello stesso
anno. Il film si aggiudica anche il Grand Prix e il Prix des Jeunes al Cinéma du
Réel del 2009, il premio per il miglior film al One World Film Festival di Praga,
il Premio Vittorio De Seta al Bif&st 2009 per il miglior documentario ed è candidato come miglior documentario all’European Film Awards 2009. Nel 2010
gira il lungometraggio “El sicario - Room 164”, film-intervista su un killer pentito
dei cartelli messicani del narcotraffico e vince il Fipresci Award alla Mostra di
Venezia e il premio Doc/It come migliore documentario dell’anno. Vince poi
come miglior film al DocLisboa del 2010 e al Doc Aviv del 2011. Nel 2013 vince
il Leone d’oro al festival di Venezia con “Sacro GRA”, candidato anche come
miglior documentario all’European Film Awards 2014. È stato docente presso
la New York University Film School, la SUPSI di Lugano e alla HEAD di Ginevra.
Insomma, non sbaglia un colpo. E fa ancora centro con questo suo “Fuocoammare”, che sbanca la Berlinale. Migliora con l’età, come il buon vino. Con
questo film raggiunge il massimo della qualità cinematografica. Ci si aspetterebbe di essere subito assaliti dalle immagini tragiche dei migranti. Ed invece
il film parte e si sofferma sul racconto della quotidianità del lampedusani. Si
sofferma in particolare su Samuele Pucillo, 12 anni, con il cinema nel destino
di sangue, essendo fratello d’arte del più grande e famoso Filippo (ben tre
grandi film con Crialese, “Respiro”, “Nuovo Mondo” e “Terraferma”, ed un ruolo
da protagonista assoluto in “Piede di Dio”, di Luigi Sardiello). Il film analizza il
respiro dell’isola e dei suoi isolani. Sale lentamente. Affascina, affabula lo spettatore. Solo dopo, parecchio dopo, arriva, prepotente, lo strazio dei profughi.
Ed arriva senza sconti. Ma senza ricatti emotivi. Senza voyeurismo. Solo la
forza della realtà. Senza ulteriori sottolineature. Un capolavoro. Girato, montato
e musicato sull’isola (e non è cosa che si vede di frequente). Da non perdere.
di Catello
Masullo
TITOLO: FUOCOAMMARE
REGIA: Gianfranco Rosi
SCENEGGIATURA: Gianfranco Rosi
INTERPRETI PRINCIPALI:
Samuele Caruana
...
Himself
Pietro Bartolo
...
Himself
Mattias Cucina
...
Himself
Giuseppe Fragapane
...
Himself
...
Herself
Maria Signorello
Samuele Pucillo
...
Himself
Francesco Mannino
...
Himself
Maria Costa
...
Herself
...
Himself
Francesco Paterna
PRODUZIONE: GIANFRANCO ROSI, DONATELLA PALERMO, SERGE LALOU, CAMILLE LAEMLÉ PER 21UNO
FILM, STEMAL ENTERTAINMENT, ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ, RAI CINEMA, LES FILMS D’ICI, ARTE
FRANCE CINÉMA
ORIGINE : ITALIA, FRANCIA - 2016
DISTRIBUZIONE : ISTITUTO LUCE-CINECITTÀ/01
DISTRIBUTION
DURATA: 108’
SOGGETTO: DOCUMENTARIO
FRASI DAL CINEMA : “Lampedusa ha una superficie
di 20 km2, dista 70 miglia dalle coste africane e 120 miglia da quelle italiane. Negli ultimi 20 anni 400.000 profughi sono arrivati. Si stima che nel tentativo di
attraversare il canale di Sicilia siano morte 15.000 persone” (scritta posta ad esergo iniziale).
“Sono bagnati di nafta, se accendo un accendino prende
fuoco!”. (poliziotto addetto alle perquisizioni a proposito
dei profughi).
“le barche lanciavano i razzi e sembrava che ci fosse il
fuoco a mare.
Fuoco a mare?
Si, il mare diventava rosso. Era tempo di guerra!”. (la
nonna e Samuele Pucillo).
“Dedichiamo a richiesta Fuocoammari!”. (il conduttore
rediofonico).
“Questa è la nostra testimonianza. Non potevamo restare in Nigeria. Ci bombardavano. Siamo scappati verso
il deserto. Molti sono morti nel Sahara. Siamo arrivati in
Libia e c’era l’Isis e non potevamo restare. Siamo andati
nel mare. Molti sono morti. Siamo rimasti vivi solo 30...
molti sono stati imprigionati in Libia. In prigione ci picchiavano tutti i giorni, non
c’era da mangiare e da bere. Alcuni sono rimasti in prigione in Libia più di 6 anni!”. (Profugo).
“E’ dovere di ogni uomo, che sia un uomo, aiutare queste persone!”. (il medico).
“Amici mi dicono : tu ne hai visti tanti... è vero, ma come
si fa ad abituarsi a vedere bambini morti?”. (il medico).
VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi):
Leggenda:
CAPOLAVORO: 10
DA NON PERDERE: 8
DISCRETO: 6
DA EVITARE: meno di 6
8
Campo de’ fiori
18
LA RUBRICA DEGLI EROI
Dedicata ai combattenti della Grande Guerra di Civita Castellana
Don Costantino Pelinga e il Caporal Maggiore Pietro Meloni
di Arnaldo Ricci
Premessa: si ringrazia la
sig.ra Maria Meloni, nipote della Medaglia d’Argento Pietro Meloni per
avermi fornito alcune informazioni utili alla ricostruzione storica delle
gesta del nonno.
erano più vulnerabili ma i nostri soldati resistettero tenacemente in quella zona, considerata “ la porta di sbarramento della riva
[email protected]
In questa parte tratterò le
gesta eroiche di altri due civitonici, cantate
(sempre in forma poetica) dal Franci, nelle
pagine 28 e 29 del suo libretto: Il Tenente
Cappellano Don Costantino Pelinga, decorato con la medaglia di Bronzo nonché il
Caporal Maggiore Pietro Meloni, decorato con la Medaglia d’argento.
Il sacerdote civitonico Don Costantino Pelinga, Tenente Cappellano, era inquadrato
nel 63° raggruppamento artiglieria d’ assedio; egli fu decorato della Medaglia di
Bronzo al valor militare per un’azione eroica
avvenuta durante la famosa battaglia definita dal D’Annunzio “battaglia del solstizio“,
essa viene anche ricordata come seconda
battaglia del Piave; si svolse fra il 15 ed il
22 giugno 1918 e si concluse con una indiscutibile vittoria italiana. Il Tenente civitonico Don Costantino, si trovava ad espletare
la sua funzione di Cappellano, proprio sul
fronte denominato Tomba – Monfenera,
quando il 15 giugno 1918 iniziò l’ultima disperata grande offensiva dell’esercito austro- ungarico.
Il 22 giugno, alla conclusione dell’offensiva,
si contarono 150.000 soldati fra morti feriti
o dispersi nelle fila degli austriaci e 90.000
fra quelle italiane.
Il fronte della battaglia andava dall’altipiano
di Asiago fino al Grappa con particolare accanimento del nemico proprio sul TombaMonfenera, dove le fortificazioni italiane
destra del Piave”.
Monte Tomba e Monfenera
come appare oggi nella valle del Piave
Don Costantino Pelinga fu decorato con la
Medaglia di Bronzo al valor Militare con la
seguente motivazione: “…..Pelinga Don Costantino, da Civita Castellana Cappellano
militare 63° raggruppamento artiglieria assedio – Cappellano militare di un raggruppamento d’assedio, esplicò la sua missione,
durante una offensiva nemica, con spirito di
abnegazione ed alto sentimento del dovere.
Sebbene la batteria presso cui si trovava
fosse sottoposta ad intenso bombardamento con proiettili a gas ed ordinari, egli
percorse ripetutamente le zone battute,
portando dovunque la sua parola di conforto e compiendo con mirabile freddezza il
suo ufficio pietoso laddove più forti erano le
perdite - Fronte Tomba-Monfenera, 15-16
giugno 1918….”
Continuando a sfogliare il libretto, a pagina
29 è scritta la poesia dedicata a Pietro Meloni; egli era un Caporal Maggiore civitonico
che si guadagnò la Medaglia d’Argento al
valor Militare in una eroica azione.
Probabilmente a Civita Castellana molti, fra
i quali anch’io, si ricordano del personaggio
Empo Meloni: egli era figlio di Pietro, protagonista di questa ricostruzione storica:
Empo era un vigile urbano conosciuto da
tutti negli anni ’50 e ’60. Ricordo Empo, a
bordo del suo camion autobotte che lavava
con potenti getti le strade di Civita Castellana… usando una espressione dialettale
per ricordare Empo: ”….Si nun te scanzavi
te fraciava….”.
Il Caporal Maggiore Pietro Meloni si guadagnò la sua Medaglia d’argento al valor Militare durante la battaglia del monte Ortigara,
come la definiscono gli storici; essa si svolse
tra il 10 ed il 29 giugno 1917 con le truppe
italiane all’offensiva; ma alla conclusione di
essa, per il nostro esercito, questa battaglia
fu considerata un fallimento totale. Vi furono 25.000 perdite fra gli italiani ed 8.000
fra gli austro-ungarici.
Il civitonico Pietro Meloni, faceva parte della
brigata “ Pesaro” , composta dai reggimenti
239° e 240° fanteria, comandata dal Magg.
Gen. Angelo Rodino.
Il giorno 10 giugno 1917 la “Pesaro“ viene
lanciata all’attacco delle postazioni austriache di Casera Zebio definita anche sui bollettini, quota 1707; il 239° reggimento del
quale fa parte il Meloni, viene arrestato
dalle numerosissime mitragliatrici nemiche;
in questo attacco trovano la morte 7 ufficiali
del reggimento, tra i quali il comandante
Aldo Dalla Noce oltre a 217 componenti
della truppa, ma fortunatamente Pietro,
anche se ferito seriamente, sopravvisse ritornando poi a Civita Castellana.
Purtroppo in queste azioni belliche si verificarono due gravi episodi: il primo fu l’esplosione anticipata di una potente mina italiana
che era stata posta sotto le postazioni nemiche, con l’uccisione di 200 nostri militari
nonché errori di tiro dell’artiglieria, sempre
italiana, che finì per colpire le nostre
truppe!
Ebbene, il Meloni fu decorato della Medaglia
d’argento al Valor Militare proprio il 10 giugno 1917 dopo poche ore che era partito
l’attacco del 239° reggimento, con la seguente motivazione:
“………Meloni Pietro, da Civita Castellana –
Caporal Maggiore reggimento di fanteria
matricola 629 – Comandante di una piccola
guardia sulla linea di vigilanza, durante
un’irruzione di nostre truppe, rimasto gravemente ferito alla faccia, da una scheggia
di granata avversaria, sanguinante e dolorante, con mirabile fermezza, rimaneva
saldo e vigile sul posto, incorando con
l’esempio e con la parola i dipendenti, finché gli fu tassativamente ordinato di lasciarsi trasportare al posto di medicazione
– Casera Zebio – Pastorile, 10 giugno
1917….”
……Continua sul prossimo numero…
Campo de’ fiori
19
L’Agrimonia...tutta in dolcezza!
Una pianta dalle grandi proprietà astringenti e non solo...
U
na pianta astringente eccellente
per i mal di gola,
gengiviti, diarree
e per regolare il tasso di
zucchero nel sangue...
di Josiane
Marchand
Naturopata
crezioni biliari e stomacali. Pensate, può
riassorbire una itterizia del neonato. L’amarognolo quindi è la sua prima qualità....
Se cercate l’Agrimonia
(Agrimonia Eupatoria), la
via più breve è comprarla
in Erboristeria o in Farma-
losa per il grave rischio di disidratazione soprattutto nei bambini più piccoli.
E’ anche un ottimo rimedio per rallentare il
passaggio dello zucchero nel sangue. La glicemia è regolarizzata anche in caso di Diabete di tipo 1 conclamato. Aggiustando il
trattamento allopatico di conseguenza con
il proprio medico, si può pensare ad una terapia parallela.
cia.
E’ comunque una pianta facile e poco esigente da coltivare nel proprio giardino. E se
la incontrate nel corso delle vostre passeggiate, la troverete nei campi o sui sentieri
all’ombra.
E’ conosciuta e si trova in tutta Europa: è
alta 40/60 cm con fiori gialli a 5 petali disposti in spiga. Dopo l’impollinazione si formano delle testoline, i frutti, che si
attaccano ai vestiti. Quando riuscite ad
identificarla non vi sono confusioni possibili
se non con un’altra specie molto simile,
L’Agrimonia Odorosa che comunque possiede le stesse virtù! Attenzione: potrebbe
essere specie protetta in alcune regioni.
Sappiate che l’Agrimonia funziona laddove
altre piante falliscono perché dolce! Certo,
contiene principi amari come tante altre
piante ma i suoi sono abbastanza dolci da
poter essere somministrati ai bambini. Le
persone “sensibili” la sopportano benissimo
anche per una cura prolungata. Questa sua
dose di amarognolo migliora guarda caso in dolcezza- la digestione, attivando le se-
La seconda qualità? I suoi tannini...
L’Agrimonia contiene tannini, dolci ma potenti. Sono antinfiammatori ma sopratutto
astringenti, calmano e comprimono i tessuti
dovunque passano.
Come collutorio o in gargarismi è efficace
per trattare gengiviti, afte, e anche alcuni
mal di gola. Ha un effetto ricostituente sui
reni, combattendo così l’incontinenza anche
nei bambini che soffrono di enuresi...la famosa “pipì a letto”!!!
A livello mucosa intestinale, è efficace per
calmare velocemente una diarrea anche nei
bambini. Ovviamente, dipende dalla causa
che occorrerà trattare ricordandoci che una
diarrea non controllata può essere perico-
Quindi...da provare!
L’Agrimonia fiorisce da giugno a ottobre a
seconda delle regioni. Si raccolgono le parti
aeree fiorite. Fresche o dopo essiccamento,
se ne possono fare infusi. Se volete invece
andare in erboristeria, comprate la pianta,
sotto forma di estratto fluido o idroalcolico.
Per gli infusi, la dose è di 30 a 50 gr per litro
d’acqua 3 volte al giorno.
Per un gargarismo o un risciacquo della
bocca, fate un decotto di 15 minuti con
100gr per litro.
Per l’uso dell’estratto, leggete bene le etichette.
Ricordatevi di NON ricorrere all’Agrimonia in
caso di stitichezza cronica!
Dimenticavo: i tannini sono antidiarroici, vasocostrittori ma anche antinfiammatori e
antiossidanti.
Abbiate sempre cura di Voi!!!
20
Campo de’ fiori
Infermieri killer?
P
remettendo che il
titolo esatto dovrebbe essere:
due INFERMIERI
SOSPETTATI DI ESSERE
SERIAL KILLER all’ospedale di Piombino e nel
bergamasco, e dovrebbe
del Prof.
vedere usata una metoSergio
dica valutativa identica a
Funicello
quella di altre categorie.
Analizzerò i fatti dal mio punto di vista, sul
perché e per come eventuali responsabilità
ci siano state da parte di organi preposti a
vigilare.
In poche parole potrebbe essere che si tratti
di killer veri, in concorso di colpa con altre
figure sanitarie.
Personalmente, come medico legale, per
mia cultura ho esperienza di MANIFESTO
NON CONTROLLO e NON PREVENZIONE sui
posti di lavoro, di soggetti mediamente o
gravemente psicolabili che siano preposti
alla direzione o comunque DIRIGENTI di
strutture semplici o aziendali.
Ovviamente questo accade nelle ASL, negli
ospedali, nei cantieri, nella sanità di compagnie aeree (caso tedesco indicativo) e si manifesta dentro o fuori (come nel caso
dell’infermiere napoletano già oggetto di un
mio articolo).
Le patologie maggiormente sotto accusa
sono chiaramente le psichiatriche spesso
sottostimate sia per un retaggio culturale di
qualche, sia pur oggi raro medico legato a
“niente dolore manifesto niente malattia” e
per i quali la patologia mentale è ancora
una sceneggiata (pochi, ma ahimè esistono).
Presidenti di commissione medico legali che
continuano a non dare l’assistenza per patologie gravi certamente, ma, a volte, imparagonabili per gravità a patologie
psichiatriche anche devastanti, che tale vantaggio non ottengono.
Esistono poi, a mio avviso, condizioni gravissime dove per raccomandazione o per
pietas, per ripicca o altro motivo il collegio
medico, o spesso per non perdere un’unità
lavorativa, concede ”tout malgré” l’autorizzazione ad esercitare a soggetti con gravi alterazioni mentali che abbiano a che fare con
i malati in reparti clinici o, condizione solo di
poco meno grave, con il pubblico oltre a
concedere loro l’autorizzazione alla guida sia
pur sotto controllo magari annuale o biennale.
Che cosa faremo il giorno in cui il dottor/sig.
XXX (infermiere o medico o ausiliario che
sia) per sua mania di onnipotenza dovesse
decidere di uccidere un numero imprecisato
di pazienti o di utenti?
Parleremmo d’imponderabile? Di fato? Lo faremo anche difronte a segnalazioni da chi il
sospetto lo aveva avuto?
Lo faremo anche di fronte al fatto che si
siano mandati a “comandare” personaggi
non addestrati a prendere simili decisioni?
Parlo di carenze universitarie, scuole di specializzazioni mai frequentate o master seri,
ecc. ecc.
E‘ cattivo od infame il dirigente che chiede
che vengano presi, caso per caso, provvedimenti e che costui magari venga anche
sanzionato per questo?
Sarebbe fantascienza, sempre che questa
condizione si venga ipoteticamente a creare,
ritenere un correo negli omicidi colui o colei
che per interessi extra abbia permesso all’assassino/a di agire coprendolo?
Ora io non do per niente per scontata la
colpa della infermiera di Piombino o del bergamasco . ma se così fosse, possibile che
nessuno se ne sia mai accorto?
Possibile che nessuno abbia controllato l’incongruenza numerica tra le fiale di eparina
e le indicazioni sul loro utilizzo non fosse
altro che per un sospetto mercantile in
un’epoca che si parla tanto di spending review?
Il deceduto per patologie della coagulazione
presenta dei segni ben precisi visibili che appaiono sospettabili già prima dell’autopsia
ovvero alla semplice ispezione cadaverica
che, purtroppo, non viene eseguita pensando alla morte per cause non naturali,
dell’”escludere che” facente parte della
forma mentis del medico legale, ma del
“confermare che” facente parte di colui che
medico legale non è.
Sono stato criticato per aver messo a disposizione dell’A.G. salme di soggetti ricoverati che presentavano estese piaghe da
decubito, esiti di fratture non meglio descritte in cartella clinica (non escludenti maltrattamenti o incuria), ma oggi, sentendomi
spalleggiato purtroppo dai fatti, per mille
volte lo rifarei.
Colpe certe e plurime per i sospetti infermieri killer? Non lo so perché è troppo presto per affermarlo e non sarei un serio
medico legale se lo facessi.
Correi per fatti non commissivi, ma omissivi
e forse neanche in cattiva fede, altri personaggi?
Non avendo prove in mano non me sentirei
di affermarlo, ma vi chiedo: ve la sentite di
escluderlo? Io no!
Signori ricordate che siamo in un paese
dove si accusa, badate sono convinto della
colpevolezza, di reato di disastro marittimo
con strage chi, si dice, impegnato sul ponte
di comando in pratiche sessuali (a questo
credo meno) mentre in sanità si lascia che
soggetti assolutamente in condizioni di patologie psichiatriche conosciute e, non possiamo escluderlo, probabilmente segnalate
come tali, dirigano strutture più o meno delicate o abbiano libertà di azione perché valutate da chi non ha titolo e capacità di farlo.
Insomma è il vecchio detto: CHI CONTROLLA I CONTROLLORI?
A mio avviso eventi del genere potrebbero
essere figli dell’imponderabile solo nei casi
inizino e si risolvano nel giro di uno/due
mesi, ma oltre NO.
Fuori da questi casi con spazi temporali di
semestri o addirittura anni, scusatemi ma la
copertura non dico sia certa, ma verso essa
mi pare sacrosanta una “legittima suspicione”.
Possibile che l’ispezione cadaverica, a descrizione degli eventi del medico di guardia,
o il suo non essere mai stato allertato non
facciano scattare il campanellino del dubbio
e, peraltro, presentandosi in breve lasso di
tempo uno dall’altro?
D’altra parte superando le ben più gravi accuse potenzialmente possibili, mi vengono
immediatamente in mente le colpe in eligendo e in vigilando che per chi non le conoscesse sono presenti nel nostro
ordinamento (Cassazione 27/05/2010 n
12971: La culpa in eligendo e la culpa in vigilando
in
capo
al
Committente)
La culpa in eligendo si ha quando il datore
di lavoro sbaglia a scegliere (eligere) ad
esempio un docente, un certo consulente,
una certa organizzazione del lavoro e questa
sua scelta causa danni al o dal lavoratore.
La culpa in vigilando si ha quando il datore di lavoro (la ASL lo è), anche avendo
fatto una buona scelta di una certa macchina, di un certo docente, una certa organizzazione del lavoro non organizza un
controllo, cioè non vigila, per assicurarsi che
vengano comunque spettate le norme di
prevenzione infortuni e di tutela della salute.
Speriamo che ora le colpe ed in seguito il rischio siano evidenziate il primo momento
per amor di giustizia ed il secondo per tentare di salvare vite o, meglio ancora, prevenire gli eventi.
Sono napoletano ma se c’è una canzone che
odio è quella che fa “chi ha avuto, ha avuto,
ha avuto... chi ha dato, ha dato, ha dato,
scurdammece o passato...”
La canzone della resa e della fatalità contro
cui non possiamo.
(n.d.a.: l’articolo è stato scritto prima della
decisione del tribunale del riesame).
R onciglione :
Campo de’ fiori
22
LA STORIA, LA LEGGENDA, LE ORIGINI
R
onciglione è sicuramente un
borgo formatosi
da una cittadina
etrusca esistita
ad un chilometro di distanza sul versante meridi Roberto
dionale del crinale attorno
Ragone
al Lago di Vico. Di questa
città è stato ritrovato l’acquedotto e individuata la zona cimiteriale.
La prima salita della strada per Viterbo, a
partire dal tratto pianeggiante detto ‘La
Croce di Vico’, è chiamata ‘La Salita dei Condutti’. Nessuno avrebbe saputo spiegare
l’origine di questa definizione, poiché la
minuscola tubatura d’acqua fatta installare dal cardinale Alessandro Farnese per
alimentare la fontanina del villaggio,
eretta nei pressi di S. Lucia, non sarebbe
stata sufficiente a dare un nome così importante alla salita. Ma la spiegazione è
stata trovata. Sul terreno sovrastante la
salita è stato individuato a destra un
lungo muro affiorante dalla terra, della
larghezza di oltre un metro. Proviene dal
Piano di S. Rocco e scende verso il vallone di lacerazione che doveva scavalcare con un ponte, perché sul lato
opposto il muro prosegue discendendo
verso la via Cimina, per salire sulla collinetta
del Parietario (o Paretaro), che percorre per
tutta la sua lunghezza, giungendo all’altra
estremità dopo aver descritto un arco. E’ indubbio che tutto ciò costituisca un acquedotto, perché nel tratto in discesa fra il
vallone e la via Cimina una frana del muro
rivela che esso rinchiude una cunetta alta
circa un metro e dieci centimetri, larga 39,
e chiusa in alto con una piccola volta ogivale. Tutto ciò è certamente sorprendente,
perché dimostra che gli Etruschi conoscevano anche l’arco a sesto acuto, e non ignoravano il principio dei vasi comunicanti, per
cui l’acqua può salire dal basso in alto. Il
muro a calcestruzzo, eretto con pietre del
posto, regge a qualsiasi ingiuria del tempo
o degli attrezzi. E’ interessante notare che
nella collina del Parietario si trovano molti
frammenti di tegoloni antichi e ‘tufelli’ di
pietra, che dovettero appartenere a muriccioli fatti alla maniera dell’’opus reticolatum’,
cioè con tufelli disposti a croce. I tufelli dovettero servire per arche cinerarie coperte
da tegoloni, alla moda etrusca per i poveri.
Questo fa pensare che il Parietario fosse la
zona cimiteriale di una città scomparsa. Nei
piccoli meandri di un’antica costruzione, simile ad un baluardo diroccato, sul versante
nord-ovest della collina prospiciente il lago,
i muri sono fatti di tufello ad ‘opus reticolatum’, e anche questo fa pensare ad una costruzione funeraria. Così il rudere quadrato
che si trova a Piazza Vascella, altra denominazione dal significato sconosciuto, poco distante dal Parietario. Non molto distante
dalla zona cimiteriale, al di là del vallone,
uno scavo caratteristico denominato le
‘Grotte Catena’, dal nome del brigante che
vi si nascondeva, non è altro che una minuscola necropoli etrusca. A questi elementi
che fanno pensare ad una zona cimiteriale,
sulla collina del Parietario, ad una trentina
di metri dall’acquedotto che cammina sottoterra, è venuto alla luce un ipogeo etrusco, un muro fatto di tufelli rettangolari
coperti con malta durissima, lungo un centinaio di metri.
Chi lavora la terra in quel luogo ha sempre
pensato che qualche loro predecessore
avesse scavato quella cantina in cui si
scende da un’apertura praticata nel muro,
senza pensare che se neppure un chiodo
può conficcarsi in quel muro, molto più difficile sarebbe stato praticarvi un’apertura.
In realtà si tratta di una tomba etrusca con
anticamera e cella mortuaria. Purtroppo, essendo servita da cantina e laboratorio di
fuochi pirotecnici, l’ipogeo ha perso la decorazione caratteristica delle tombe etrusche di Tarquinia. Oltre a ciò, nella ‘cella’ è
crollata una parte delle ultime stratificazioni
dovute ad eruzione del vulcano, per cui non
si può stabilire se la cella avesse, rilevata o
dipinta, la trave caratteristica delle tombe
etrusche; rimangono, tuttavia, all’inizio
della scalinata che discende all’ipogea, sulla
volta, tracce di colorazione pittorica. La
volta della scalinata ha una curvatura maggiore, per cui crea l’illusione che la stessa
poggi su due aggetti laterali: ciò che toglie
ogni dubbio è la presenza di due ‘scassi’
nella roccia della cella, destinati a contenere
le urne cinerarie. Il rettangolo di terreno
compreso fra l’acquedotto e il suddetto
muro risulta completamente sterile, a differenza del terreno sovrastante, dove si notano piante rigogliose. Questo fa pensare
che sotto il rettangolo esistano altri ipogei
e che il muro non sia altro che il frontone di
tombe affiancate. Il luogo è detto dei ‘Tatocci’, cioè bambocci, forse dalla presenza
di statue e coperchi di sarcofaghi etruschi
con figure in rilievo del morto, come si trovano a Tarquinia. La denominazione potrebbe venire anche dalle parti di
pavimento con figure umane e geometriche
a mosaico messe allo scoperto nei pressi di
una fontanella, non più esistente, e forse
una volta quelle figure e pezzi di mosaico
abbondavano in quei luoghi. La città scomparsa, di cui si è individuato l’acquedotto
con la zona cimiteriale, doveva svilupparsi
sul crinale delle alture del lago confluente
verso la valle di erosione, che inizia poco distante dal parietario e da Piazza Vascella.
Nei terreni circostanti, purtroppo, i contadini hanno fatto sparire pavimenti messi
allo scoperto dall’aratro. Del resto, questa zona fino a quella delle Querce d’Orlando, sulla Cassia, fra Capranica e
Vetralla, è un susseguirsi qua e là di ruderi e mozziconi di muri antichi che fanno
pensare ad una grande città sparita o a
ville contigue andate distrutte. Qualche
traccia del basolato della strada che portava da sud alla città sparita si nota ancora su di un’alta siepe nei pressi dei
Tatocci, e qualche pietra dello stesso basolato si può vedere a ponente del Parietario. Probabilmente la strada scendeva
verso il lago a ponente della collina e non a
levante, come ora. Quindi la tradizione locale che sia stato Vico a fondare Ronciglione, i cui primi abitanti si sarebbero
rifugiati sul massiccio roccioso, isolato e più
difendibile, abbandonando la loro prima dimora, prende consistenza. L’acquedotto e il
suo volume di capacità rivela che serviva ai
bisogni di una città di una certa importanza,
e non di un umile villaggio, che, oltretutto,
non avrebbe potuto sopportare la spesa
della stesura di un acquedotto delle lunghezza di alcuni chilometri e della costruzione di un ponte su di un burrone. La città
scomparsa era la Statonia di Strabone?
Aveva un altro nome? Come e quando
scomparve? Fu rasa al suolo quando il console Fabio scavalcò il Cimino per battere gli
Etruschi? Sono interrogativi a cui nessuno
può rispondere. I monumenti valgono più
dei monumenti e delle note di archivio, e i
monumenti sopra elencati provano senza
dubbio che una città etrusca, o etrusco-romana esisteva sulle alture al di sopra di
Ronciglione. Siccome Statonia esisteva al
tempo di Strabone, che visse fino al secondo o terzo decennio dell’era volgare, se
la città scomparsa è Statonia, si deve concludere che venne distrutta all’epoca dei
Longobardi, i quali diroccarono Nepi, Falerii
Novi, e altre città della zona. I pochi scampati, quindi, dovettero scendere più in
basso e arroccarsi sul massiccio roccioso
per avere maggior sicurezza.
Campo de’ fiori
23
Curriculum vitae
ANTONELLA PERAZZO
A
ntonella Perazzo nasce con il
ballo nelle vene e, infatti, fin da
giovanissima inizia a studiare la
danza classica con l’etoilè Margarita Trajanova, proseguendo successivamente gli studi di
classico, contemporary e modern presso la
F.I.T.D.(Federazione italiana tecnici
danza) e presso lo I.A.L.S. a Roma, dove
intraprende e studia anche le tecniche
della danza acrobatica. Costante è la sua
ricerca di stili diversi ed innovativi, tanto
che sceglie di continuare gli studi a New
York (Steps on Broadway, l’Alvin Aley
e la Broadway Dance Center, dove
crea, affina e potenzia uno stile proprio,
originale e creativo. Appena preso il volo
per i palcoscenici, la ritroviamo ballerina in
diversi musical presso il Teatro Olimpico
di Roma, con le coreografie di Paola e
Stefania Santinelli ed in spettacoli teatrali (“Mary Pop”, “Pastori” e ”Fiabe” e
successivamente nello spettacolo “Histoire du soldat”, con la regia di Maria
Rosaria Omaggio e la partecipazione di
Roberto Ciufoli ed Ennio Coltorti). Nel
2008 entra a far parte, come danzatrice e
successivamente capo balletto, nella compagnia “eVolution Dance Theatre” di
Anthony Heinl (già assistente coreografo
Momix e Erzalow), partecipando a spettacoli al Teatro Comunale di Ventimiglia e in-
terpretando “Sognahndo” al Teatro Rossini di Roma e “Riccione per la danza”
al Festival di Riccione. Reduce dalla lunga
tournée con la Nogravity Dance Company che ha toccato l’Asia, l’Europa e
l’America, quest’anno è in scena con la sua
nuova creazione: la compagnia di musica
e danza “Movin’Beat“, dedicata alla terra
natia, che ha debuttato il 5 Maggio al Teatro Tempio del Popolo di Policastro Bussentino (Sa), con lo spettacolo “Genesis“,
ottenendo un grande successo di pubblico.
Dopo “On Air“ e “Tripudium“, il nuovo
spettacolo Genesis, con le musiche di
Gianluca e Mario Perazzo e con un genere di danza contemporary fusion, è il
racconto della ricerca del proprio equilibrio
attraverso un ritmo costante, interpretato
insieme ad Eva Campanaro,
Camilla Gesualdi, Mary Christine
Reyes, Ludovica Regini e Valentina Niutta,
e con le voci del Trio
Martucci Sisters (Fortunata Monzo, Cristina
Cafiero, Chiara Della
Monica).
Attendiamo l’arrivo dello
show dalle nostre parti,
per poter tributare il successo a questi giovani talenti.
Sandro Alessi
Campo de’ fiori
24
Tele Radio Punto Zero: i souvenirs
di chi c’era
CON TEVERINA2000 ALLA CONQUISTA DELL’ ETERE
E’
difficile per un
ragazzo
di
oggi comprendere come si
presentava
quaranta
anni fa il mondo dell’informazione radio-televidi Secondiano
siva e della telefonia.
Zeroli
Senza il computer, privi
di Internet, assente il
cellulare, la vita era radicalmente diversa.
Per ricevere una telefonata importante si
poteva rimanere inchiodati in casa per delle
mezze giornate e per avere delle informazioni dall’Italia e dall’estero c’erano per la
radio soltanto RAI 1,2 e 3 e Radio Montecarlo. Per la televisione RAI1 e 2 poiché
RAI3 entrerà in funzione solo nel 1979. In
certe aree della nostra provincia era comunque possibile captare i programmi di CAPODISTRIA e della SVIZZERA ITALIANA. Il
colore arriverà proprio nel 1976 l’anno fatidico del “libera tutti” delle televisioni e delle
radio private. Facile dunque comprendere
come la nascita d’una radio libera a Soriano
nel Cimino (addirittura già un anno prima
del decreto-legge) determinasse nei giovani
di allora un senso quasi di liberazione,
un’esplosione di entusiasmo che avrebbe
ben presto contagiato anche il mondo
adulto. L’ondata liberatoria investì anche il
sottoscritto che con Vincenzo Fausto e
Mauro Laurenti, riuscì ad avere un piccolo
spazio nei palinsesti della radio sorianese.
Il programma in questione si chiamava “TEVERINA 2000” ed andava in onda dal settembre del ’75, ogni martedì ed ogni
sabato, dalle 17,30 alle 18. Per la sigla iniziale, dopo una lunga ed accurata ricerca
Vincenzo e Mauro optarono per il brano
MOBY DYCK dei LED ZEPPELIN e questo
perché la musica prescelta rappresentava
un giusto mix tra ritmo ed armonia che
bene introduceva i brani musicali di complessi o cantanti, diversi per ogni puntata.
A me il compito di reperire le notizie riguardanti tutti i centri della Teverina, con a capo
Bagnoregio, da dove registravamo le due
puntate settimanali. Il giorno deputato per
la preparazione della cassetta era il giovedì,
quando Mauro, potendo godere della chiu-
Vincenzo Fausto
Mauro Laurenti
sura settimanale del suo bar, ci accoglieva
nel salotto della sua casa che per certi versi
poteva anche essere considerata come una
autentica sala incisioni. Le apparecchiature,
per quei tempi ovviamente, erano davvero
all’avanguardia, poiché si poteva contare su
un registratore TEAK, un’amplificazione
SEMPRINI, su microfoni e cuffie SENNHEISER e su casse YAMAHA. Vincenzo arrivava
sapendo già il numero dei brani musicali da
collocare nelle due puntate, conoscendo il
minutaggio dei diversi pezzi ed i titoli che
avrebbe poi letto nel corso della registrazione. Io invece avevo preparato le
otto/dieci notizie da inserire per ciascuna
puntata. Per lo sport, che aveva un ampio
spazio, la sigla prescelta era “Honky Tonk
Train Blues” di EMERSON LAKE AND PALMER, una sigla inizialmente lenta che poi si
infiammava come se seguisse il dipanarsi
serrato d’una competizione sportiva. La cassetta la portavamo nella sede di Soriano
Vincenzo ed io e con l’occasione, il patron
della radio, il mitico ex-attore Maurizio Tocchi, ci consentiva di condurre anche un simpatico gioco musicale dal titolo “Discochance” il cui premio per il vincitore era rap-
presentato da un biglietto d’ingresso alla discoteca di Civitella d’Agliano “Play Jeans”,
vero tempio della movida provinciale negli
anni ’70 ed ’80. Ricordo che Manolo, apprezzato dj aretino, nel corso delle serate
del sabato e dei pomeriggi domenicali (dalle
15 alle 21: altri tempi davvero!) soleva pubblicizzare Radio Punto Zero, ricordando
anche i nostri programmi settimanali. “Teverina 2000” andrà avanti ininterrottamente
fino al settembre 1977, poi il sodalizio si
scioglierà ma l’amicizia tra noi rimarrà intatta fino ai giorni nostri.
ESCLUSIVO
Sui numeri
51, 52, 53,
54 e 55 del 2008 di Campo de fiori
potete rileggere la vera storia integrale dellemittente Teleradio Punto
Zero, curata nei minimi dettagli dal
nostro giornalista Secondiano Zeroli,
che dallinizio, e per tanti anni, al servizio della storica emittente. Le riviste
sono consultabili on line sul nostro
sito www.campodefiori.biz.
26
Campo de’ fiori
Ecologia e Ambiente
Sarà possibile in un futuro ottenere la Free Energy?
P
rodurre elettricità gratis è
forse il sogno
di molti, ma
certo è che gli
interessi in gioco sono
molteplici, se si raggiundi Giovanni
gesse questo obbiettivo,
Francola
sicuramente l’economie
[email protected] di interi Stati sarebbero
a rischio.
Ma c’è qualcuno che questo obbiettivo
cerca di inseguirlo, credendoci e investendoci molti soldi.
I russi stanno investendo molto per produrre energia gratis via etere, il sogno o
forse la tecnologia che già nei primi del nole industrie di armi indispensabili per genevecento lo scienziato serbo Nicola Tesla
rare guerre e carestie su tutto il pianeta.
aveva già sperimentato. Infatti la Russia
Sta di fatto che se questa tecnologia “ catpensa che per essere davvero liberi occorre
turare tutta l’energia esistente nell’etere e
ottenere la Free Energy, per mettere fine
poterla incanalarla e distribuirla” fosse posall’impero coloniale e inProdurre energia gratis via sibile, mettendola a disposidustriale basato sul pezione di tutti sul pianeta, ci
etere metterebbe a rischio
trolio,
quindi
di
sarebbero dei capovolgiil sistema energetico del
conseguenza sul sistema
menti impensabili. Non c’è
petrolio ponendo fine al
monetario del dollaro vadubbio che quello che sucluta monetaria con cui
flusso di dollari che
cesse cent’anni addietro inoggi avvengono i magtorno a questi esperimenti è
alimenta le industrie di
giori pagamenti per l’actuttora avvolto dal mistero.
armi indispensabili per
quisto di petrolio nel
Si sono conservate soltanto
generare guerre e carestie
mondo intero e su cui si
le impressioni prodotte su
su tutto il pianeta.
basa la “dittatura bancaabitanti locali e su giornaliria moderna” che man mano si è sostituita
sti, ad esempio dallo splendore celeste “per
alla sovranità degli stati nazionali.
migliaia di miglia” causato dalla Torre di
Crollando quindi il sistema energetico del
Tesla. Recentemente i giovani fisici russi
petrolio in pochissimo tempo cesserebbe il
Serghej e Leonid Plekhanov, dopo aver stuflusso di dollari che attualmente alimenta
diato scrupolosamente i diari e i brevetti
dello scienziato serbo, hanno deciso di rianimare il progetto di trasmissione di energia
senza fili.
Tutto fa pensare che in futuro molti investimenti andranno in questa direzione, sarebbe un grave errore infatti dimenticare
che, grosso modo, tutte le cose elettriche
nella nostra vita sono apparse grazie alle invenzioni di Nicola Tesla, anche se furono
molti a mettersi di traverso alle sue sperimentazioni. Ad esempio; perché l’industriale
americano John Morgan, che all’inizio sponsorizzò il progetto di Tesla, cessò alla fine il
suo finanziamento? Capì che se fosse apparsa energia libera, sarebbe arrivata
l’epoca del benessere generale e non sarebbe rimasto più nessuno cui inviare le bollette? Chissà se un giorno si saprà anche
chi segretò tutto il suo lavoro e i suoi risultati. Non resta che attendere per vedere se
Tesla ebbe una giusta visione.
Campo de’ fiori
27
Le catacombe di Santa Savinilla a Nepi
Un’incredibile storia di fede
T
ra i tanti siti di
grande interesse
archeologico, artistico, cristiano che
sono sparsi un po’ ovunque nella nostra zona e
che restano a testimoniare
la vita passata dei nostri
di Fabiana
antenati, quello di Santa
Poleggi
Savinilla ha incredibilmente un fascino di grande suggestione.
La nostra visita a questo sito è cominciata
entrando nella chiesina di San Tolomeo alle
sante grotte, una chiesina del XVII° secolo,
piuttosto semplice e spoglia, come tante ce
ne sono nelle nostre campagne e città, dove
a parte i due altari nelle navate laterali, le
uniche decorazioni che attirano l’attenzione
sono le due grandi statue di San Tolomeo e
di San Romano ai lati dell’abside e l’altare
maggiore con un affresco quasi del tutto
cancellato dal tempo.
Quello che invece ci fa veramente restare
senza fiato avvicinandoci all’altare maggiore, sono le due porticine laterali che si
aprono nell’abside, oltrepassarle è come entrare nell’aldilà, l’atmosfera cambia completamente trasportandoci nei primi secoli del
cristianesimo, le catacombe si snodano davanti ai nostri occhi con alte pareti completamente scavate dal soffitto al suolo, con
tombe di ogni tipo: arcosoli, loculi, tombe
“a mensa”, numerose anche le tombe dette
“formae”, che occupano il piano pavimentale.
I corridoi ci introducono nel ventre di questa
collinetta di tufo che sembra inghiottirci facendoci addentrare nei suoi corridoi, dove
le sepolture si fanno sempre più fitte e dove
in corrispondenza di alcune tombe, troviamo ancora frammenti di affreschi di
epoca tardo imperiale. Quella sicuramente
più interessante la troviamo nella galleria
chiamata “A1”, una tomba con un intradosso completamente affrescato dove sono
rappresentati, da una parte un Cristo tra
due angeli e dall’altra parte, gli Apostoli Giacomo e Giovanni Maggiore. Questa sepoltura viene detta di “San Romano”, è qui
infatti che sarebbe stato deposto il corpo di
uno dei due patroni della città, come ci
viene descritto in un manoscritto dell’ XI°
secolo proveniente dall’archivio della cattedrale di Sutri.
Da questo documento sappiamo che Tolomeo, vescovo di Nepi, e Romano, suo discepolo, vissuti al tempo di Claudio Cesare,
durante le persecuzioni cristiane, sorpresi a
pregare insieme ad altri trenta compagni
(fra preti, diaconi e chierici), vennero tutti
arrestati e processati.
A Tolomeo e Romano toccò prima la via del
supplizio; difatti davanti al loro rifiuto di abbandonare la fede cristiana, vennero torturati con i corpi distesi sul cavalletto e stirati
crudelmente, ma sembra che un terremoto
sopraggiunse interrompendo la tortura. Inaspriti da questo contrattempo i loro persecutori ordinarono di rinchiudere in prigione
Tolomeo e Romano e di far subito decapitare i trenta compagni. Gli otto soldati incaricati dell’esecuzione, improvvisamente
colpiti dalla fede, si rifiutarono e subirono
anche loro la sorte delle loro vittime. Dopo
32 giorni fu la volta di Tolomeo e Romano
che vennero bruciati vivi. Il fuoco però si
estinse, venne quindi ordinato che fossero
anche loro decapitati (era il 24 agosto).
Una pia donna, la matrona Savinilla, fervente cristiana di Nepi, raccolse i corpi per
seppellirli, come aveva fatto per gli altri 38
martiri, in una grotta del suo podere e fu
proprio qui, accanto alle tombe di questi
santi martiri che vennero a radunarsi segretamente le comunità cristiane che usarono
queste grotte per le loro celebrazioni e per
poter pregare vicino alle loro tombe, durante le persecuzioni cristiane.
Nel tempo, accanto a queste tombe, vennero aggiunte una sull’altra le tombe dei
primi cristiani di Nepi, formando profonde
gallerie e corridoi che racchiudono più di
mille sepolture e si snodano nelle viscere
della terra.
Le catacombe rimasero segrete e murate
dietro alla chiesina che venne poi edificata
davanti all’ingresso delle grotte e furono
scoperte solo nel 1540, quando iniziati i lavori per la costruzione delle nuove fortificazioni cittadine, il duca Pier Luigi Farnese
diede ordine di abbattere tutti gli edifici che
si trovassero troppo vicini a questa nuova
opera. Fu allora che furono ritrovati i corpi
dei martiri ancora incorrotti e miracolosamente con le ferite ancora sanguinanti,
corpi che vennero subito portati all’interno
della città.
I resti di san Romano furono poi probabilmente trasferiti nella cattedrale di Nepi.
Quelli di san Tolomeo e degli altri martiri, si
trovano invece nella chiesa parrocchiale di
San Tolomeo.
Tutta questa incredibile storia di grande
fede, in un periodo dove l’essere cristiani significava rischiare la vita in ogni momento,
si avverte ancora entrando nelle catacombe, ancora oggi l’ardore della fede, la
devozione, l’amore verso i primi martiri,
resta assorbito dalle pareti in tufo scavate,
nei suggestivi corridoi, in questo posto che
ha tramandato nei secoli la sua sacralità e
che racconta ancora oggi il primo fervore
della spiritualità cristiana.
28
Campo de’ fiori
FRAGOLE… CHE SALUTE!!!
Con l’arrivo dell’estate troviamo sulle nostre tavole uno dei frutti più amati da grandi e piccini,
rinfrescante, diuretico, depurativo e disintossicante
N
ote fin dai tempi
degli antichi Romani, appartenenti alla famiglia
delle Rosacee e al genere
Fragaria, le fragole rappresentano il caratteristico
della Dott.ssa
frutto della stagione priIlaria Melilli
maverile-estiva a cui nesBiologo
suno
sa
rinunciare.
Nutrizionista
Conosciute da tutti per la
loro tipica forma “a cuore”
e per il colore rosso (dato dalla presenza
delle antocianine), talvolta vengono assaporate senza nemmeno conoscere quante
proprietà benefiche vi si nascondono.
Sono costituite per il 90% da acqua e quindi
fondamentali per l’idratazione cellulare,
sono ricche di minerali tra cui Calcio, Ferro,
Magnesio, Fosforo e soprattutto Potassio
che le caratterizza per la loro azione diuretica e drenante. Contengono molte vitamine
in particolare la vitamina C, importante per
l’assorbimento del Ferro e per la
produzione di collagene (necessario
per mantenere l’elasticità dei tessuti
e per la rigenerazione cellulare) e
l’acido folico (vitamina B9) essenziale per il benessere cerebrale. La
loro ricchezza in fibre le rende un
valido alleato per il corretto funzionamento intestinale, per aumentare
il senso di sazietà, per ridurre l’assorbimento di grassi e per il controllo del peso infatti sono ipocaloriche,
basti pensare che 100 g di fragole apportano solo circa 30 cal. Vorrei sottolineare
inoltre che il loro elevato indice ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity) ne dimostra la forte azione antiossidante (svolta
dalle antocianine e dai polifenoli, come
l’acido ellagico, contenuti al loro interno) e
protettiva sul sistema cardiovascolare (grazie ai flavonoidi che rafforzano le pareti dei
capillari sanguigni).
Sono indicate anche in presenza di diabete,
dato il loro basso indice glicemico, ma un’attenzione particolare dovrebbe essere prestata in caso di diverticolosi (a causa dei
semini presenti sulla superficie del frutto),
nei soggetti allergici o nei soggetti predisposti alla formazione di calcoli renali (per il
loro contenuto di ossalati).
Un consiglio??? Acquistare fragole di stagione e di provenienza italiana o ancor meglio… coltivarle nel proprio orto e
soprattutto… non mangiarle con la
panna!!!!
CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE
SI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a  25,00
I miei dati
Nome___ ____ __________________________________ Cognome______________________________________________
data di nascita_______________________Città________________________________________________________Prov._______
______________________________________________________________Telefono____________________________________
Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a  25,00
Il regalo è per:
Nome_______________________________Cognome________________________________________________________________
_data di nascita_________________________Città____________________________________________________Prov.________
Via_________________________________________________________________Telefono________________________________
effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.za
della Liberazione n. 2 - Civita Castellana
Data______________Firma__________________________________
Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita Castellana
(VT)
Data______________Firma__________________________________
Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) o inviarla per e-mail a [email protected]
Campo de’ fiori
29
Come eravamo
Come cambia il tempo… come cambiamo noi
S
inceramente non
credo che questi
cambiamenti climatici, così strani,
così imprevisti, si siano ripetuti negli ultimi settanta anni (ne sono
di Alessandro
testimone con la mia
Soli
età).
I media ci bombardano di
informazioni scientifiche, adducendo i motivi più vari e disparati, la cui credibilità è
sicuramente veritiera, perché avvalorata
dall’attuale situazione, allora mi permetto
di puntualizzare con i ricordi questi cambiamenti che, partendo dal clima, stanno
influenzando la saggezza degli antichi proverbi, tipo “Aprile, non ti scoprire. Maggio
vacci adagio, Giugno poi fai quel che vuoi,
ecc.”.
Stiamo assistendo ad una vera e propria
“rivoluzione” in atto sul nostro pianeta:
surriscaldamento, effetto serra, cataclismi,
smog e chi più ne ha, più ne metta. Le
cause? Tante, troppe, ma non dimentichiamo che siamo stati noi, è l’uomo, che
cavalcando l’onda del progresso, del benessere a tutti i costi, sta cambiando la natura che ci circonda, e quel che è peggio
sta cambiando la nostra quotidianità.
Una cosa però non riuscirà a cambiare: i
nostri ricordi, che, per fortuna (mi riferisco
alla mia generazione), ci vedevano protagonisti di un mondo diverso, più vivibile e
soprattutto più…vero!
Era questo il periodo primaverile, i giochi sulle strade, le partitelle a pallone nelle piazzette
del centro storico, rondini e rondoni che volavano in formazione
sopra le nostre teste con repentine evoluzioni, con il loro tipico
verso stridulo che sovrastava le
tue grida di bambino, sgombre
dall’affanno scolastico.
L’andare per campi, a caccia di
farfalle o a caccia di lucertole o
saltapicchi (fauna ormai del
tutto scomparsa, e sconosciuta
ai bambini di oggi), i primi bagni
giù al Treja, il nostro fiume,
dove imparavi… veramente a nuotare.
I primi caldi, i primi calzoni corti, le prime
ginocchia “sbucciate” per una caduta fatta
rincorrendo chi, nel gioco del “ruba-bandiera” fuggiva col fazzoletto. I frutti che
maturavano sulle piante, quando le stagioni erano stagioni “normali”, con il loro
sapore che era “il sapore”, così lontano da
frigoriferi e containers, e che il fruttivendolo ti proponeva nei canestri che arrivavano direttamente dall’orto, coltivati e
annaffiati con l’acqua che era ”acqua”.
Mi sento un po’ egoista nei confronti delle
nuove generazioni, perché le vedo private
di tutte queste sensazioni, di queste realtà,
forse un po’ arcaiche se penso alle moderne tecnologie, che li fanno sentire già
maturi fin dall’infanzia, ma li privano dei
sogni, che abbiamo avuti tutti noi e chi ci
ha preceduto.
L’ho già scritto varie volte su questo mensile, chiamatemi filosofo, chiamatemi retrogrado, ma sono felice di essere nato nei
primi anni del dopoguerra, nulla invidio ai
giovani d’oggi, neanche la gioia di vivere,
perché sembrano averla persa dietro agli
eccessi che il progresso mette loro a disposizione.
Attenzione però all’effetto “boomerang”,
perché rischiamo davvero di tornare ai cosiddetti “secoli bui”, e non ci accontenteremo più di sognare “il motorino” o la
mitica “500”.
30
Campo de’ fiori
Parliamo di Funghi
con Giampietro CACCHIOLI, micologo
Ganoderma lucidum: Reishi per i Giapponesi,
Ling zhi (potenza spirituale) per i Cinesi.
I dati presenti hanno solo un fine informativo, in nessun caso esortativo, né medico.
Pertanto le nozioni e le eventuali informazioni non permettono di acquisire le competenze indispensabili per il loro uso che,
quando inappropriato, può causare danno
alla salute degli esseri umani.
G
anoderma lucidum, pelle lucida (dal greco ganos = lucentezza e derma = pelle; e dal
latino lucidum; lucido, laccato,
usato come rafforzativo).
Ganoderma lucidum è un fungo citato
fin dai tempi mitici della medicina cinese e
descritto in leggende relative al trattamento terapeutico con piante che risalgono
al 2800 a. C . E’ classificato come avente
le qualità superiori a tutte le altre “erbe”
elencate nell’erbolario classico Shen Nong
Ben Cao Jing (1°- 2° Sec. a. C.), il più
antico trattato di farmacia della Medicina
Tradizionale Cinese [MTC (1)]. Il volume
è il classico per eccellenza della farmacologia cinese, attribuito all’imperatore Shen
Nong che, secondo la leggenda, fissò le
prime conoscenze di dietetica ed erboristeria (Ben Cao = radici e erbe) Si racconta che Shen Nong sperimentò su di se
la natura dei cibi e delle bevande e ciò gli
permise di apprezzare le proprietà curative
di molte erbe, di scoprire molte piante medicinali e di studiare l’azione dei veleni e
degli antidoti. L’opera descrive ben 365 farmaci vegetali, minerali e animali divisi nelle
tre classi farmacologiche: «superiore»,
«media» e «inferiore». I 120 farmaci superiori nutrono la vita, i 120 medi la costituzione umana ma possiedono in parte
funzioni mediche. I 125 farmaci inferiori
vengono usati esclusivamente per il trattamento medico delle malattie (2). Nelle boscose e umide province della Cina,
Ganoderma lucidum cresce in natura sui
ceppi marcescenti di castagno, querce e
altri latifoglie; in Giappone anche su alberi
da frutto. In Cina conosciuto col nome
di Ling zhi (potenza spirituale) e in Giappone
noto
come Reishi è ritenuto dalle rispettive
medicine tradizionali
un potente rimedio
naturale. Per questa
ragione da oltre
4000 anni viene coltivato su ceppi di ca-
stagno o quercia e ai giorni nostri viene
commercializzato in tutto il mondo. Recentemente, in Cina, il fungo viene fatto
crescere non più sui classici tronchi ma in
serre controllate su un substrato di erbe selezionate utilizzando tipi diversi di erbe
medicinali. Il Ganoderma lucidum è composto principalmente da carboidrati complessi (polisaccaridi; minerali di germanio,
ferro, magnesio, zinco, rame, manganese....) e triterpenoidi, (vitamine A, B2,
B3, B6, acido folico.....). In commercio esistono bevande, come tè o caffè, a base di
Reishi, e anche alimenti, ad esempio la cioccolata. Si tratta essenzialmente di prodotti
arricchiti con estratto di Ganoderma lucidum ma questi prodotti però non sono
l’unico modo per assumere il Reishi esistono
infatti prodotti realizzati con estratto di
spore. Sembrerebbe che siano proprio
le spore del Ganoderma Lucidum a concentrare tutti i principi attivi a cui si attribuiscono proprietà benefiche. Anche in Italia è
commercializzato (in erboristeria) per uso
medicinale, poiché risulterebbe efficace
nella cura di molti mali riequilibrando ed
esaltando le difese immunitarie come anche
alcune altre specie del Genere Ganoderma (G. adspersum, G. applanatum, G.
carnosum, G. pfeifferi, G resinaceum e G.
valesiacum). Una volta raccolto, non si degrada né perde la forma, la lucentezza o le
sue proprietà e può essere utilizzato sotto
forma di polvere, in decotti acquosi, in
estratti alcoolici o in capsule. La micologia
italiana lo classifica tra i funghi non
commestibili per il suo gusto amaro, la
consistenza legnosa e per la presenza tra i
suoi metaboliti primari e secondari di sostanze antibiotiche, altre potenzialmente
tossiche e altre ancora di cui non si conoscono gli effetti biologici. In Europa, in
particolare in Spagna, sono in corso
studi per verificarne l’effettiva efficacia terapeutica.
Ganoderma lucidum è uno dei più diffusi
funghi lignicoli della Famiglia delle Polyporaceae, Genere Ganoderma. E’ saprofita,
raramente anche parassita; agente, a lento
sviluppo, della carie bianca del legno che
causa lo schiarimento e una consistenza fibroso – spugnosa del legno colpito (attacca
sia la cellulosa che la lignina). Si tratta di un
fungo molto vistoso; l’aspetto laccato - verniciato e i colori vivi e brillanti suscitano la
curiosità di tutti quelli che lo incontrano,
molti lo raccolgono nei nostri boschi per
usarlo come soprammobile decorativo.
Cappello diametro
dai 5-12, fino a 18 cm.
e 2-3 cm di spessore,
semicircolare, reniforme o flabelliforme (a forma di
ventaglio), con un
umbone in corrispon-
denza dell’inserzione del gambo. Colore,
rosso porpora, rosso-aranciato, brunorosso in vecchiaia bruno-nerastro, con zosolcature
nature
(cerchi)
o
concentriche, orlo ispessito, ondulato, all’inizio bianco, poi giallastro, comunque più
chiaro della superficie pileica (del cappello).
Superficie superiore ricoperta da una
crosta lucida, brillante, come laccata,
verniciata, costituita da componenti resinosi, liscia, corrugata o gibbosa.
Imenoforo (parte
inferiore del cappello
dove
vengono
prodotte le spore)
tubuli alti 5-20 mm.
di solito monostratificati, da color crema a
color tabacco-bruno. Da giovane pori
bianco cremosi piccoli e rotondi, si scuriscono alla manipolazione o alla scalfittura,
poi diventano bruno tabacco per la maturazione delle spore che hanno colore
bruno.
Gambo alto da 5-15,
fino a 20 cm., con
diametro da 1,5 a 3
cm. ; laterale, cilindrico, irregolare,
noduloso, bitorzoluto con gibbosità e
ondulazioni, spesso concolore al cappello o
più scuro, duro, lucido, si opacizza con
l’invecchiamento o perché ricoperto di
spore.
Carne color crema-ocra; di consistenza
suberosa, prima spugnosa - elastica, poi
legnosa fino ad assai coriacea e tenace.
Odore fungino; sapore non individuabile per
l’impossibilità di masticazione.
Habitat E’ specie
molto comune, cresce in tutte le stagioni, in tutte le
regioni italiane, su
ceppi e alla base dei
tronchi di latifoglie
(varie specie di Quercia, Castagno, Frassino, Acero; ma anche
nei parchi urbani su Tiglio, Robinia, e altre
latifoglie).
(1). Nella Cina moderna, la MTC è strettamente legata
alla medicina occidentale. Esistono ospedali che praticano la medicina cinese e quella occidentale; lo studio
istituzionalizzato della MTC comprende anche la medicina occidentale e i medici di medicina cinese possono
prescrivere farmaci occidentali.
(2). Nel 1973, durante gli scavi effettuati nella tomba
numero 3 del sito archeologico di Ma Wang Dui, risalente al 168 a.C., è venuto alla luce il primo testo, attualmente conosciuto, di terapia farmacologica applicata
alla clinica: si tratta del Wu Shi Er Bing Fang o Ricette per 52 Malattie. In quest’opera vengono riportate molte prescrizioni, contenenti in tutto 242 droghe,
relative alla terapia di patologie ostetriche, pediatriche
e di medicina interna.
Campo de’ fiori
P
31
Bambole da collezione
rima di cominciare a parlare
del nuovo argomento, desidero
ringraziare pubblicamente il Direttore di
Campo Dè Fiori e tutti i
di
collaboratori della nostra
Letizia Chilelli Rivista per le belle parole
espresse per la vittoria del
mio Premio, come già detto in altre sedi, i
vostri attestati di stima mi hanno commossa
e sono per me fonte di stimolo per continuare a scrivere! Grazie!
Lo sapevate che la Regina Vittoria è stata
una grande collezionista di bambole? Ebbene si, la sua collezione contava oltre
cento esemplari, spesso costruiti in legno e
cera, altra cosa certa è che tutti i vestitini
che “abbigliavano” la collezione sono stati
cuciti da Sua Altezza Reale, la Regina, in
persona, famosa era anche la casa dove le
bambole potevano “abitare”.
Alcune di queste bambole “reali” sono state
battute all’asta qualche tempo fa superando di molto il valore di base che partiva
da circa 1000 sterline.
Parlando sempre di Inghilterra, non posso
non citare le bambole di stoffa con la testa
in cera fabbricate da Italiani, i Pierotti ed i
Montanari che monopolizzarono tra il ‘700
e l’’800 il mercato del giocattolo più ambito
da tutte le bambine Inglesi. Queste bambole, proprio perché molto fragili e rare
hanno un valore molto alto, anche se ormai
sono quasi scomparse del tutto.
Nel resto d’Europa, nel ‘700 erano ambitissime le bambole “mannequin”, piccoli e graziosi manichini, appunto, che l’industria
della moda Francese inviava come vere e
proprie “modelle” della sue collezioni di vestiti, che vennero, però “soppiantate” dalla
nascita delle riviste di moda, molto più facili
da trovare e da avere in casa. In questo periodo, siamo ala fine del ‘700, assistiamo
alla nascita delle bambole di “carta”, ovvero
le bambole disegnate su cartoncino alle
quali era possibile creare, sempre con della
Rocca di Angera (VA) - Museo della bambola e del giocattolo
carta, dei vestiti, queste bambole “accompagnarono” spessissimo i giochi delle
bimbe Italiane fino al 1930.
Le più ”desiderate” per una collezione,
però, sono le Bambole Francesi Jumeau,
antica fabbrica d’Oltralpe che ha prodotto
meravigliose bambole in biscuit dagli anni
1840 fino al 1890, quando fondendosi con
altre fabbriche fondò la “Sociétè Française
de Fabrication de Bébés et Jouets”, dando
vita alla più grande produzione di bambole
che si ricordi e di cui alcuni esemplari sono
ricercati anche oggi, dopo tanti anni.
Non vanno, poi, dimenticate le bambole di
porcellana che fecero il loro “ingresso” nel
mondo dei giochi intorno alla metà dell’Ottocento e che venivano conosciute con il
nome di “Charlotte congelata”, nome curioso ereditato da una storia americana che
raccontava come la “bella Charlotte”, per far
vedere a tutti il suo bel vestito uscì durante
una fredda giornata senza il suo bel cappottino, morendo congelata, storia un po’ macabra, non discuto, ma che servì, appunto,
alla diffusione delle bellissime e se vogliamo
anche un po’ algide, bambole di porcellana
che si collezionano ancora oggi.
Come allestire una collezione di bambole?
Il modo più semplice e sicuro per preser-
vare questi oggetti è tenerli in un mobile allestito apposta per loro, una vetrinetta,
chiusa, per preservare le vostre bambole
ma soprattutto i loro abiti da polvere e umidità.
Dove trovare le bambole da collezione?
Come già detto per altri oggetti, fonte inesauribile è la Rete, dove effettivamente si
possono trovare grandi “sorprese”, fate però
sempre attenzione, mi raccomando; inoltre, non dimentichiamoci dei mercatini e dei
negozi di antiquariato, dove, tenendo sempre alta l’attenzione, è possibile scovare veri
e propri tesori, non prima però di esserci
ben documentati sull’oggetto che vogliamo
aggiungere alla nostra collezione.
(Bibliografia: Professione Donna Fratelli Fabbri
Editori, Milano,1975; Enciclopedia Universale
Fabbri Editori, Milano).
Come sempre, prima di salutarci, vi rinnovo
l’invito nel salottino del mio blog:
http://bonbontonmania.blogspot.it/ con
tante idee, consigli e ricette per essere sempre al passo con i tempi, perché ricordiamo
che l’educazione, il buon gusto e la buona
cucina, non passano mai di moda!!!
Campo de’ fiori
32
Working in Internet: lavorare con la Rete si può!
Web Reputation: la tua reputazione in Rete!
F
acciamo
un
passo indietro
rispetto alla ricerca di un lavoro in Internet
e scriviamo su cosa non
bisogna fare prima di
mettersi in rete.
di Patrizia
Nell’immenso mondo delCaprioli
l’internauta
giovanile
miriam23_1972@ purtroppo si pensa che
yahoo.it
sia possibile fare tutto,
compreso pubblicare foto
o video imbarazzanti
della propria vita privata, commentare o
condividere post osceni o poco ortodossi
per la propria carriera lavorativa. Tutto ciò
potrebbe rilevarsi una lama a doppia taglio
per coloro che cercano un lavoro specie
nelle grandi aziende, dove si predispongono
delle indagini informative sul candidato che
presenta il proprio curriculum vitae.
Personalmente ho dovuto affrontare un’imbarazzante prova che, fortunatamente, non
ha portato conseguenze, perché l’interlocutore che mi ha bacchettata per una cosa
condivisa sul mio profilo personale era solo
una persona con cui collaboravo come volontaria per un progetto benefico. Il fatto è
questo: curavo una pagina facebook per
questo progetto benefico e avevo messo mi
piace con il mio profilo, un giorno mi arriva
un messaggio dal tipo che era a capo di
questa iniziativa e mi dice che
non posso permettermi di
condividere post politici
se faccio parte di un
progetto
benefico
apolitico, gli rispondo
che avevo condiviso
una frase e non un pensiero politico; ma ero alquanto piccata per il fatto
che un estraneo mi dicesse
cosa fare nel mio spazio social. Così ho creato un altro mio
profilo, sempre con nome e cognome e dati
veri ma aperto solo alle aziende o a contatti
di lavoro e ho tenuto il mio profilo personale
aperto solo a parenti ed amici, blindando i
miei dati come foto e video, e controllando
le richieste d’amicizia che ricevevo.
Questo per farvi comprendere che è vero
che un’azienda può verificare chi siete in
Rete ma lo deve fare in modo corretto e su
risorse che riguardano solo le nostre esperienze personali nel lavoro, non come viviamo e quello che facciamo al di fuori di
esso.
Così create un bellissimo curriculum vitae e
mettete tali dati sul social LinkedIn
(https://it.linkedin.com/ ), e cercate di stringere amicizia con aziende o personaggi che
lavorano in quelle aziende di cui vorreste far
parte o che fanno parte del vostro settore
lavorativo, stando però attendi ai contatti
ZZZZ
ZZZZZZ
.
ZZZZZZ...
LA
ZANZARA
E
T
N
E
N
I
T
R
IMPE
che vi arrivano che spesso possono essere
solo delle truffe e non offerte di lavoro. Il
segreto è nel fatto che nessuno vi deve
chiedere soldi per poi lavorare, tranne se
non si tratti di corsi di formazione certificati!
Potete anche sfruttare lo spazio gratuito di
Blog e siti online per impostare una vostra
pagina lavorativa, con informazioni e foto
vostre.
E curate il vostro profilo facebook che volete
far visualizzare alle aziende e se vi chiedono
il perché magari avete due profili, spiegategli candidamente che la vostra privacy
è privata e volete che resti tale e che se
vogliono sapere come siete sul lavoro devono solo mettervi alla prova.
Buon lavoro a tutti!
34
Campo de’ fiori
“Il Fumetto”
LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA
TOKYO BABYLON di CLAMP
- edito da Paninicomics
7 volumi, concluso
“B
di
Daniele Vessella
ABILONIA - Antica città della Mesopotamia.
Quando il re Hammurabi ne fece la capitale
dell’impero, divenne il centro politico e culturale dell’oriente, ma la sua prosperità instillò il germe della
superbia nei suoi abitanti.
Essi decisero di sostituirsi a Dio innalzando una torre che
arrivasse fino al cielo, ma Egli, adirato, abbatté la torre e
confuse le loro lingue.
Babilonia, la città distrutta dall’ira divina...”
Questo è l’incipit di Tokyo Babylon, un manga mistico e magico dove lo sviluppo
narrativo è diretto in maniera eccellente.
Infatti, è orchestrato da un ritmo incalzante per poi rallentare nelle parti più significative, grazie all’accorto gioco di correlazione tra i personaggi che non
mancano mai di suscitare una forte empatia e nel lettore e fra loro stessi, generando un’atmosfera di traumatica e cinica umanità.
E benché sia un ottimo manga, non è consigliabile a tutti: Tokyo Babylon è,
contrariamente alle produzioni ordinarie di oggi, un’opera estremamente riflessiva e penetrante in più punti, capace di troncare le catene emotive dei suoi
lettori per liberarle definitivamente.
E, una volta varcata la porta del suo mondo, non si torna indietro. Mai più.
Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/
Campo de’ fiori
VIGNANELLO
I
35
, SCAVI E RINVENIMENTI DI ANTICHITA’ FALISCHE
l territorio vignanellese fu oggetto
di studio solamente
agli inizi del XX secolo. Dalle campagne di scavo intraprese
dalla soprintendenza, Vignanello risulta essere il
della Dott.ssa
centro più settentrionale
Chiara
dell’Agro Falisco, formaCastriota
tosi intorno al IX-VIII seScanderbeg
colo a.C. I rinvenimenti
maggiori riguardano il pianoro del Molesino,
ove era collocato l’abitato e l’adiacente necropoli nella valle del Fosso della Cupa.
Iniziando dalla zona funeraria, vennero rinvenute 16 tombe a camera, dalla struttura
simile: tutte si presentavano come una camera sotterranea, a pianta quadrata, con
un lungo corridoio d’accesso chiamato dromos. Lungo le pareti vi erano scavati dei loculi e in alcuni casi erano presenti lunghi
gradoni correnti il perimetro delle stanze,
probabilmente utilizzati per la deposizione
dei defunti e dei loro corredi funebri. Dagli
studi emerge l’utilizzazione della necropoli
dalla fine del VII secolo a.C. fino al III secolo a.C.
Vignanello si presenta come un centro continuamente abitato e nel corso del tempo
nuove costruzioni si sono innestate sulle
precedenti, obliterandole, danneggiandole
o cancellandone l’esistenza. Ciò si è verificato anche per queste tombe, in parte distrutte o riadattate in tempi più recenti
come stalle, cantine o magazzini.
Sede dell’antico abitato era il pianoro del
Molesino, un’altura caratterizzata da difese
naturali. Sul lato occidentale fu rinvenuto un
monumento probabilmente sacrale, caratterizzato da modanature e cornici in peperino su un nucleo interno di blocchi di tufo.
E’ datato tra la fine del VI e l’inizio del V
secolo a.C. All’altare era collegato un largo
recinto delimitato da un muro a blocchi, costruito in epoca posteriore, che delimitava
un’area collegata alle funzioni sacre.
Tra i ritrovamenti vi sono tratti della cinta
muraria, conservati sul versante occidentale
del pianoro. Secondo l’ipotesi degli studiosi
essi costituivano una struttura ben articolata, composta di porte e torri, che cingeva
se non tutto l’abitato almeno i punti più deboli, compensando le difese naturali. Risulta
difficile stabilire una datazione certa. In altri
centri dell’Agro Falisco, per la stessa tipologia di struttura è stata proposta una cronologia tra la metà del V e gli inizi del IV
secolo a.C.
Il lavoro degli archeologi portò inoltre all’individuazione all’interno dell’abitato di un reticolo viario che colloca a pieno diritto
Vignanello nel territorio dell’Agro Falisco,
identificando l’odierno viale del Vignola con
l’asse viario principale dell’antico abitato.
Sul versante sud-orientale del pianoro il terreno era caratterizzato da numerosi pozzi,
cavi e cunicoli. Dopo un esame più approfondito queste strutture furono suddivise in
due grandi gruppi a seconda della loro funzione: un gruppo era destinato all’approvvigionamento idrico e l’altro alla
conservazione degli alimenti. Solo uno tra
questi, per le sue peculiarità, non rientra in
queste categorie. Esso è denominato”Cavo
N”. Si presenta come un grosso pozzo cilindrico, collegato a una fossa nella quale si
trovavano tre piccoli sarcofagi. Si tratta di
sepolture infantili con corredo funerario
composto da vasetti di piccole dimensioni,
datato tra la fine del VII e gli inizi del VI secolo a.C.
Nei centri falisci vi è una netta separazione
tra le aree abitative e le necropoli. Questo
ritrovamento costituisce una testimonianza
sull’uso di seppellire i bambini nell’area
dell’abitato, presso la casa paterna. Tale
usanza sopravvivrà anche in epoca romana.
Le indagini archeologiche sul pianoro del
Molesino vennero condotte cercando di evitare gli appezzamenti di terreno coltivate,
di proprietà del principe Alessandro Ruspoli
nonché finanziatore dei lavori, rinunciando
così a una visione completa e continuativa
di quanto ancora esisteva in questo sito. I
dati raccolti ci forniscono solo una ricostruzione incompleta della vita del centro. Altre
indagini sarebbero state necessarie ma non
vennero più effettuate. I reperti rinvenuti si
possono oggi ammirare nel museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
Campo de’ fiori
36
Appuntamento al Teatro Bianconi di Carbognano
Ultimi due appuntamenti allinsegna delle grandi risate
D
avvero esilaranti
gli ultimi due appuntamenti che
hanno concluso
la variegata stagione teatrale del Bianconi di Carbognano. Due commedie
di Sergio Piano incentrate sull’intramontabile tema dell’amore, ricche di divertenti equivoci che hanno colpito
nel segno il pubblico del teatro.
(Trame, presentazioni e critiche degli spettacoli
diramate dai realtivi Uffici Stampa).
considerate del tutto innocenti? O forse
sono comunque dei piccoli tradimenti?
Una cosa è certa; che bisogna disporre di
tanti escamotage per far sopravvivere un
sentimento ai continui naufragi della vita
quotidiana!
Un’altra divertente commedia di Diego Ruiz
con le sue appassionanti e ironiche ricerche
sulla qualità dei rapporti di coppia, visti
però, questa volta, attraverso la lente spietata dell’ amicizia. Si, perchè un amico alcune volte, più o meno involontariamente,
può mettere i bastoni tra le ruote alla storia
d’ amore dell’ altro.
Ancora peggio, è se il tuo migliore amico è
in realtà un’amica, allora, sei proprio
nei guai.
Ma esiste veramente l’amicizia tra
uomo e donna? Oppure è solo un’attrazione latente?
Una commedia tutta da gustare, con i
quattro protagonisti che danno
vita ad una girandola di equivoci e
fraintendimenti impossibili creando un
groviglio inestricabile di bugie e mezze
verità, tra mille risate, situazioni imbarazzanti e gag esilaranti tutti i nodi
verranno al pettine e sarà l’amore a
trionfare su tutto. O forse no?
“TI AMO
O QUALCOSA DEL GENERE”
con Roberto Ciufoli, Gaia de Laurentiis, Francsca Nunzi e Diego Ruiz.
La tavola è apparecchiata per due, le candele sono accese, la luna e le stelle sono
particolarmente luminose e anche le zanzare non si sono fatte vedere per non rovinare quello che si prepara ad essere il più
romantico dei tetè a tetè.
Non bisogna certo conoscere le lingue per
sapere che un tetè a tetè è un incontro a
due, no?
Allora che c’entra l’arrivo dell’ amica di lui e
ancora peggio, che ci fa il fidanzato di lei?
Ma soprattutto: chi è gay? E lui di chi è innamorato? Di lei o dell’altra? E lei ama lui
o ama l’altro?
Insomma, qual è la morale? Che in amore
bisogna essere sempre sinceri? O che le
bugie dette a fin di bene possono essere
“TI VUOI METTERE CON ME?”
(L’ amore al tempo
delle mele).
Con Michela Andreozzi.
Ti vuoi mettere con me? Quante volte noi
maschietti abbiamo rivolto questa domanda
alla ragazzina della quale eravamo infatuati.
Poi bastava avere un’amica complice a fare
da tramite e il gioco era fatto. Si o no?
Come era bello avere 15 anni, si viveva di
qualche telefonata agli amici o alle amiche
più care, le ragazzine avevano un diario a
cui raccontare i segreti più intimi e la vita
scorreva cosi, fra un lento con la ragazzina
o il ragazzino del cuore e una festa dove si
mangiucchiavano patatine e si beveva coca
cola.
Quante volte ci siamo trovati nella situazione di sentire o di dire quelle quattro fatidiche parole che oggi ci fanno tanto
sorridere: appunto “Ti vuoi mettere con
me?”
Che sia stata vissuta negli anni 80 o meno,
l’ adolescenza resta sempre, con le sue
emozioni travagliate, le canzoni del cuore, i
primi colpi di fulmine, le farfalle nello stomaco e i messaggini tra ragazzi (ieri su foglietti di carta).
I rimorsi, gli errori, il cuore che batte, le
scelte fatte e le strade intraprese ci travolgono in un vortice di nostalgia per quello
che è stato e che ogni tanto ci capita di rimpiangere.
Una fase della nostra vita insomma, che Michela Andreozzi (bravissima) condivide con
il pubblico sul palcoscenico, tra
rivisitati e divertentissimi luoghi
comuni uniti all’immancabile tenerezza per come eravamo, con
fare ironico, ma anche nostalgico, rivive e ci fa rivivere il periodo più bello, ma anche più
complicato della nostra vita.
Si chiude cosi la stagione del
Teatro Bianconi di Carbognano.
Una stagione con un cartellone
fantastico, preparato con cura e
con sapiente maestria dal Direttore Artistico Giuseppe Magagnini che ha visto cimentarsi sul
palcoscenico alcuni dei più grandi attori del
teatro italiano.
Colgo l’occasione per ringraziarlo delle belle
emozioni che mi ha fatto vivere in questi
mesi e sono convinto che i successi ottenuti
quest’ anno saranno sicuramente uno stimolo a migliorare ancora. Al prossimo anno.
Campo de’ fiori
37
UN SOGNO SPECIALE
PER PERSONE SPECIALI
I
l 28 Aprile 2016 è
andato in onda il
programma
Le
Iene Show in cui è
stato girato un servizio a cura di Giovanna
Nina Palmieri, in occasione delle Special Olymdi Beatrice
pics 2015 avvenute a Los
Manocchio
Angeles, a cui hanno partecipato 101 atleti down che hanno portato
a casa 85 medaglie in tutto. Un numero non
indifferente per queste persone che attraverso queste vittorie stanno cercando di abbattere quel muro di pregiudizi che si è
creato nel corso degli anni all’interno della
nostra società.
Nina ha intitolato il servizio 101 storie di
straordinaria follia, una follia che racchiude
in sè amori, amicizie e soprattutto 101 sogni
nel cassetto, grazie ai quali questi ragazzi
riescono ogni giorno ad alzarsi sorridendo e
accettando la vita nel modo in cui è stata
loro donata, di certo non una vita semplice
anzi una di quelle che racchiude molte difficoltà, ma a volte anche tante sorprese che
regalano tante soddisfazioni e tanta felicità.
La nostra società impone dei limiti e dei canoni che spesso portano al malessere di coloro che imitano questi modelli per essere
accettati. Questi ragazzi, invece, sono l’ec-
cezione che conferma la regola che nella
vita si può essere felici anche quando non
si ha nulla, quando non si è come vorrebbero gli altri ma si ha tanta voglia di fare!
Sì, hanno sogni che devono uscire dal cassetto e avverarsi, gli stessi che spingono
questi 101 atleti in pista a dare tutto il meglio di sè.
Chi si dedica al nuoto, chi alla danza, chi
alla ginnastica ritmica e chi all’atletica, tutti
s’impegnano per dare il massimo e tutti,
oltre a vincere, cercano di creare uno spirito
di squadra da far invidia al mondo. Tra loro,
infatti, c’è rispetto, ammirazione, fiducia e
tanta grinta, elementi che molto spesso
sono assenti in altri gruppi sportivi e che
portano poi alla sconfitta.
Poi, oltre a tante amicizie sono nate anche
tante storie d’amore che lasciano in questi
ragazzi molte aspettative per il futuro.
C’è una cosa però che lascia perplessità e
indignazione... Perchè le Special Olympics
non vengono trasmesse nel nostro Paese?
Siamo forse uno di quei paesi che non vuole
abbattere il muro? Non sappiamo rispondere a questa domanda, ma una cosa è
certa, il servizio di Giovanna Nina Palmeri
ha toccato il cuore di tutti noi e vale la pena
sapere che nel mondo esistono persone così
speciali.
Il Circolo Bocciofilo di Civita Castellena
Campione dItalia a Pineto
S
i è svolto dal 21 al 24 Aprile 2016
a Pineto (TE), il Campionato italiano di Bocce FIB/FISDIR stagione sportiva 2016, organizzato
dalla Federazione Italiana Bocce e
la Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale, in collaborazione del
Comitato Regionale FIB Abbruzzo, Comitato
Provinciale di Teramo e APD Dimensione
Volontario Onlus. Come avevamo anticipato
sul precedente numero della rivista, a prendere parte alla gara sono stati anche i ragazzi del Circolo Bocciofilo Civitonico, che si
sono trovati a gareggiare con altri circa 140
atleti provenienti da ben 7 regioni d’Italia.
Il Campionato è stato suddiviso in quattro
diverse categorie: C21, Promozionale, Agonistico ed Elite ed è proprio in queste ultime
due che gli atleti del Circolo Bocciofilo Civitonico, si sono distinti. Nella categoria agonisti, infatti, la coppia formata da
Alessandra Tronti e Stefano Del Rugo
si è classificata al 4°posto. Nella categoria
Elite, invece, si sono classificati primi gli
atleti Maurizio Marzo e Alessandro
Marcucci, conseguendo il titolo di Campioni d’Italia. Marzo, tra l’altro, ha guadagnato il primo posto anche nella specialità
coppie. Complimenti vivissimi a tutta la
squadra che da anni si allena, puntualmente, tutte le settimane, con passione e
dedizione, riuscendo, così, ad ottenere ottimi risultati in moltissime gare, anche a livello nazionale, proprio come questi
raggiunti nel campionato Italiano di Pineto.
Un plauso va, inoltre, agli allenatori Giorgio
Vaselli ed Eraldo Fantera che dedicano
molto del loro tempo libero a questi atleti
speciali.
Un ringraziamento particolare da parte della
Bocciofila di Civita Castellana è rivolto all’Amministrazione comunale locale,
molto sensibile a questo tipo di iniziative, ed
alla Ceramica Scarabeo, per la preziosa
collaborazione da sempre offerta per far
fronte alle spese di trasferta delle varie
gare.
A sostenere le imprese dei ragazzi anche
Gianfranco Pizzuti, responsabile tecnicologistico del settore disabilità sportiva della
provincia di Viterbo e Vicepresidente FIB del
Comitato Provinciale di Viterbo, che segue
e sostiene con entusiasmo i nostri bravissimi giocatori di bocce del circolo civitonico,
che, ci auguriamo di cuore, possano portare
ancora tanti altri successi nel comitato di Viterbo.
Ermelinda Benedetti
Campo de’ fiori
38
ALF
STUPENDO
MASCHIO DI
APPENA 2 ANNI
TAGLIA MEDIA
CIRCA 35/40KG.
SEGNI PARTICOLARI
BELLISSIMO,
BUONISSIMO CON
CANI, GATTI E
BAMBINI !!!
HA VISSUTO PER
DUE ANNI IN CASA, OGGI IN PENSIONE.
ADOZIONE DEL CUORE PER ALF!
Tel. 338.7357799
ADOTTA UN CANE
IN CANILE !!!
Maschi, femmine, grandi, piccoli,
cuccioli e adulti. Tel. 331.3265516
SMARRITO ARGO
setter maschio di 5 anni
con microcip e collare
rosso. Non si trova più dal
4 febbraio 2016, si è perso
in loc. Quartaccio tra
Civita Castellana, Fabrica
di Roma e Corchiano.
FABRICA DI ROMA
CERCANO CASA... e quanti ancora ne
arriveranno!!!!! (Non se ne può più!)
4 femmine e 1 maschio pronti per l’adozione!!!
388.7952030 MARCELA
AIUTATECI
A TROVARLO!
RICOMPENSA
per il ritrovamento!
329.8114121
328.5372025
338.7357799
GATTINI bellissimi maschi e femmine
prenotatevi 338.7357799
E allora.....forza....
in adozione! !!!
Fabrica di Roma
Tel. 333.5375465
NON
ABBANDONIAMOLI...
ADOTTIAMOLI!!!
Campo de’ fiori
40
L’angolo del grafologo
Il bambino sulla soglia della scuola.
Analisi della grafia di un bambino dalla II alla Iv elementare.
I
l Moretti, fondatore
della Grafologia Italiana,
affermava
che è possibile esaminare uno scritto
di un bambino, nei primi
anni dell’apprendimento,
del Prof.
ma solo dalla seconda elePiero Mecocci
mentare, e osservando
Grafologo
solo alcune caratteristiche
dello scritto:
- Adesione al modello scolastico
- Pressione esercitata sul foglio dalla penna
- Dimensione dei caratteri scrittori
- Direzione dello scritto rispetto al foglio
- Larghezze tra le parole
- Larghezze negli occhielli delle lettere (“o”,
“a”, e derivate)
- Distanza tra le singole lettere
- Adesione al rigo di base del foglio
- Considerare se lo scritto si presenta più
curvo o più angoloso
- Tratto sicuro o particolarmente incerto.
In particolare, già dalla seconda elementare
si può osservare il calibro delle singole lettere.
Un calibro di più di 5 mm è considerato
grande. E’ espressione di chi tende a manifestarsi.
Un calibro di circa 3 mm è considerato
medio. E’ espressione di una naturale moderazione. Sarà, probabilmente, un indivi-
duo ben predisposto all’apprendimento.
Un calibro di 2 mm è considerato piccolo. E’ espressione di chi ha la tendenza
ad interessarsi molto di
tutto ciò che lo circonda.
Saranno bambini che faranno molte domande,
con la tendenza alla ricerca ed alla critica costruttiva.
Un calibro sotto i 2 mm è
considerato minuzioso. Evidenzieranno una predisposizione allo scrupolo.
dovuto alle tensioni scrittorie ed alla rigidità
della mano nell’eseguire le forme.
Per largo tra parole s’intende la distanza
che intercorre tra una parola e l’altra.
Se la distanza è eccessiva, si evidenzia una
notevole propensione al ragionamento con
qualche tendenza all’ipercritica.
La pressione elevata è normale perché scaturisce dallo sforzo dell’aderire al modello
scolastico. In seguito la pressione indicherà
ma maggiore o minore sicurezza nell’affrontate i vari impegni.
L’orientamento lineare sul rigo di base, del
quaderno, si analizza dalla terza classe delle
elementari. Se si evidenzia una certa difficoltà nel mantenere il rigo, questo può essere Ascendente o Discendente.
La scrittura può tendere a movimenti curvilinei o più angolosi. Generalmente, se è più
curvilinea, c’è la tendenza all’imitazione del
modello impartito dagli insegnanti. Se si
presenta più angolosa, probabilmente ciò è
Dalla quarta elementare vanno osservati
altri segni fondamentali:
- La buona o scarsa leggibilità.
- La differenza del calibro nelle lettere che
compongono le parole.
- La scorrevolezza o la lentezza dello scritto.
- Le cancellature, le correzioni superflue, gli
inchiostramenti (occhielli anneriti). Segni
che evidenziano di bambini preoccupati di
sbagliare.
Pane e frittata
V
i proponiamo una ricetta semplicissima e soprattutto velocissima da realizzare,
ideale per quelle situazioni di tempo ridotto e fame estrema!
Ingredienti :
- Pane (una rosetta, una ciriola o due belle fette
di pane tagliate spesse;
- 2 uova;
- sale q.b.
- olio e.v.o.
Procedimento:
di Letizia Ch
ilelli
In un piccolo padellino antiaderente versate poche gocce di olio e fate scaldare; nel frattempo in un piatto, sbattete le due uova
e aggiungetevi un pizzico di sale. Versate il composto nel padellino e preparate la frittata avendo cura di rigirarla, almeno, per
un paio di volte.
Tagliate la rosetta a metà, una volta pronta la frittata, adagiatevela dentro schiacciandola bene tra le due parti del pane. Il panino con la frittata è pronto per essere gustato.
Consiglio Pratico
Se lo gradite, quando sbattete le uova, potete aggiungere qualche foglia di prezzemolo, oltre a donare un po’ di colore alla frittata, la rende sicuramente più gustosa! Inoltre, se utilizzate del pane raffermo, prima di “imbottirlo”, passate sulle fette un pomodoro rosso, oltre ad ammorbidire il pane, il sapore del pomodoro esalterà quello della frittata.
Campo de’ fiori
41
“Le signorine della porta accanto”
La divertente commedia dialettale corchianese con una bella morale:
chi si fa gli affari propri...
G
rande ilarità. È sicuramente
questo quello che riesce a suscitare in tutti gli spettatori la commedia teatrale “Le signorine
della porta accanto”, scritta e diretta da Laura Testa. Ad interpretarla
sono stati gli attori della compagnia di teatro amatoriale dell’Oratorio San Luigi Gonzaga di Corchiano, in collaborazione con il
locale Gruppo Amerino. Due atti nei quali
tutta la veracità del dialetto, e soprattutto
dei comportamenti di vita quotidiana corchianese, si palesa in tutta la sua forza
anche comica. Due appartamenti, separati
da un muro troppo sottile, sono la scena all’interno della quale si muovono i protagonisti. Un muro talmente sottile che permette
alle due “zitelle della porta accanto” di sapere tutto ciò che accade nella casa della
coppia dei vicini, quando non sono intente
ad osservare, dal balcone, cosa succede per
le vie del paese. Ficcanasare negli affari altrui è spesso, purtroppo, di “uso comune”,
ma un bello scherzo che intimi una multa
da cento mila euro, può far passare presto
la voglia, proprio come
avviene alle nostre due
“signorine”.
Valeria, interpretata da
Roberta Silveri, e Minuccia, interpretata da
Elisa Ridolfi, sono le
due vecchie bigotte, che
importunano, puntualmente, Gesilde, interpretata da Ruggero Alessi
(perfettamente travestito)
e Amilcare, interpretato
da Giulio Ortenzi, la
ormai consolidata tipica
coppia di moglie e marito
corchianesi, pungolati,
come se non bastasse,
anche dalla mamma di
lui, interpretata da Maria Moscarella, che
si intromette ancora, dopo tanti anni di matrimonio, nella loro vita. Sarà, inizialmente,
un misandestanding a portare una ventata
di novità nella loro routin quotidiana: un’indagine di mercato, realizzata da due giovani
agenti (Massimo e Simone Benedetti).
E poi l’arrivo di Irina (la badante rumena,
interpretata da Florentina Alexandrescu) e la presenza della quindicenne Emma
(Emma Boria), che si contrappone alla generazione avara delle due zie, coloriranno
ancor di più, se mai ce ne fosse ulteriormente bisogno, la già vivacissima scena. Ma
sarà lo scherzo imbastito a discapito delle
due signorine, da Amilcare attraverso sua
nipote (interpretata da Claudia Di Dio), a
condurci verso la morale della storia: chi si
fa glia affari propri campa cento anni di più!
Laura Testa è alla sua seconda commedia
come autrice. Ha iniziato, invece, la propria
esperienza di regista, circa quattro anni fa,
presso l’oratorio parrocchiale, sotto la spinta
dell’allora parroco don Claudio Monarca.
“Le signorine della porta accanto” è una
commedia pulita, attraverso la quale, come
ha tenuto a precisare anche don Marcelo
Caldas nella sua presentazione prima dello
spettacolo, si può ridere senza dover per
forza cadere nel volgare. Un susseguirsi di
scambi di animate battute ne hanno scandito il ritmo, ricalcando e calcando, fino all’esasperazione, i tanti modi di dire e di fare
tipicamente corchianesi. Lì abbiamo rivisto
le nostre nonne rimproverare i propri mariti
per essere entrati in casa con gli scarponi
infangati di ritorno dalla campagna; lì abbiamo rivisto gli atteggiamenti di tante vicine di casa impegnate ad osservare tutto
ciò che accade intorno a loro. Tornano subito alla mente anche le commedie dialettali
di un altro vecchio gruppo di teatro locale,
quello dei Commedianti Corchianesi, che
non troppo tempo fa divertiva il pubblico di
Corchiano con rappresentazioni altrettanto
esilaranti.
Senz’altro è emersa una grande spontaneità
in tutta la recitazione, grazie, soprattutto, al
vissuto reale di ciascun attore, ed in particolare nella figura di Gesilde, che ha dominato la scena, nonostante
fosse interpretata da un
uomo, ma è stata, forse,
proprio lì la forza maggiore del personaggio.
Il sold out delle tre serate
del 30 aprile, del 6 e 7
maggio, fa presupporre
che a breve lo spettacolo
possa essere riproposto,
per far ancora ridere tanti
altri corchianesi, che potranno certamente ritrovarsi
in
uno
dei
personaggi portati in
scena.
Ermelinda Benedetti
42
Campo de’ fiori
D
Il Diritto alla Pace
iritto alla vita,
diritto all’istruzione, diritto
alla salute, diritto al lavoro… persino il diritto alla
felicità, ma non si è ancora
stabilito, né è stato afferdel Prof.
mato, che il principale dei
Massimo
diritti umani dovrebbe esMarsicola
sere, ed è, il diritto alla
pace.
Diritto alla pace tra i popoli, ma anche diritto alla pace in famiglia, nella società civile, nel proprio Paese. Diritto alla pace
interiore. Vivere in pace è quindi un diritto
tanto di un popolo quanto di una persona.
Ed è giusto sottolineare che la pace è un diritto, primo necessario passo verso la maggiore comprensione ed estensione di questo
concetto.
Quello che accade intorno a noi attesta che
l’uomo di oggi è ancora un uomo diviso, lacerato. Prima che fuori di sé, è diviso e lacerato in se stesso, perché non ha risolto i
suoi conflitti interiori.
Per questo io sostengo che per approdare
C
alla pace è necessario cominciare ad educare alla pace sin da piccoli. Per la pace
passa tanto l’autorealizzazione della persona singola quanto la prosperità di un popolo. E nel tempo in cui tutti aspirano alla
ricchezza, le mie parole dovrebbero esser
prese molto sul serio.
Tutta la mia ricerca in campo antropologico,
tutto il mio pensiero filosofico e pedagogico,
sono un costante sforzo di mettere sotto la
lente d’ingrandimento l’idea di come raggiungere il benessere personale e sociale
nello stesso tempo.
E’ giunto il tempo in cui si deve manifestare
la responsabilità della persona. E il primo
passo è quello di adottare la pace quale
primo fra i beni comuni. I comportamenti
egoistici, quali ad esempio la corruzione,
debbono essere sanzionati duramente e
considerati inaccettabili, perché contrari al
bene comune. Mi rivolgo alle nazioni più civili ed avanzate, ma anche a tutti coloro che
amano la giustizia e la verità. Unitevi a me
nella lotta a ciò che divide e che rende disumano il vivere quotidiano.
Non rimanete indifferenti. L’indifferenza attiene all’uomo vecchio, all’uomo della
guerra. Ed è un male perché è una forma
di odio. Io do le coordinate per giungere a
conquistare l’isola che non c’è ancora ma
che i più vorrebbero fosse a portata di
mano. Ricorda e rilancia: #Diritto alla pace.
Per tutti.
Metto idealmente nelle tue mani la chiave
della pace che tu stesso potrai adoperare se
solo lo vorrai.
aro Massimo,
il tuo breve " pezzo" sulla Democrazia mi ha entusiasmato! Io stessa sono sorpresa di questa mia reazione spontanea e me ne vado
chiedendo il perchè da vari giorni. Credo di averlo trovato: è però grande, il mio perchè! Premesso che quanto accade intorno a noi
sta diventando insopportabile, le tue riflessioni sono talmente ideali che il mondo cambierebbe d'un colpo se soltanto gli uomini le adottassero. Tu dici con convinzione ed io lo ripeto in breve con te : basta competizioni, la competizione porta conflitti, solo la ricerca della
verità migliora le cose. Fin qui, ci siamo, eccome! Ma quando aggiungi che questo vale anche in politica, mi dispero! Chi mai ascolterà
la buona lezione del Professor Massimo Marsicola ? Deve cambiare l'approccio di chi si propone ad amministrare la cosa pubblica, tu
aggiungi, ovvero prepararsi ad essere migliore verso se stesso e verso il prossimo, divenire "Cielo" scrivo io con la maiuscola!
Ed infine, non promuovere se stessi in una vana schiera di destra o sinistra, ma dovremmo sceglierli noi i nostri politici per le loro capacità e qualità che ovviamente ne rispecchino le conoscenze. Ti seguo con il cuore, non con la mente. Sarà perchè non ho raggiunto
io per prima il tuo ideale traguardo? No, caro Massimo, io mi son preparata per tutta una vita e anche te perchè hai saputo scrivere di
un 'deale filosofia, il che non è poco per entrambi. Ma semplicemente perchè non facciamo i politici o almeno non aspiriamo a farlo
nelle condizioni attuali.
Grazie comunque, perchè alla fine un po' di speranza hai saputo farla nascere in me ed in chissà quanti altri lettori.
Bruna Ferrini
L’angolo del poeta
LA BALLATA DELLE ANIME
C’era una festa al cimitero
vicino al fontanile;
si ripete la festa
ogni mese d’aprile
Una festa di notte,
notte di luna piena,
musicanti le rane
e le stelle lontane.
E’ una festa di anime
(io non sono invitato)
anime cattive ed anime buone
piccole e grandi
comunque di persone
defunte
che sono lì da tanto
o appena giunte.
Lasciano i loro gusci
le anime festaiole :
alcuni ridotti male
altri polverizzati
tra le aiuole del camposanto.
Corre l’invito
di pietra in pietra
“al vecchio rito,al vecchio rito”!
Qualcuna di loro
si porta dietro
un fiore appassito.
Cantano queste anime:
un canto
non percepibile da orecchio umano.
E ballano – le più giovani In cerchio, leggere, aeree;
le più vecchie vorrebbero anche
ma sono stanche.
Qualcuna voleva invitare
il vecchio guardiano del cimitero.
Invitarlo a ballare.
Ma altre hanno detto
“Aspettiamo
che sia come noi”.
Questa notte hanno invitato
il vecchio guardiano del cimitero.
EDO
Campo de’ fiori
43
GIOCA CON CAMPO DE’ FIORI
LANGOLO MISTERIOSO
Indovina il nome di questa via
di Civita Castellana
e vinci un abbonamento annuale
alla nostra rivista!
Il primo che indovinerà chiamando il numero 328.3513316 sarà il vincitore!
La foto pubblicata sullo scorso numero di Campo de fiori raffigurava
Via delle Palme a Civita Castellana (VT). La prima ad indovinare è stata
la Sig.ra Maria Tentella che si è aggiudicato un anno di abbonamento alla nostra rivista.
IL PERSONAGGIO MISTERIOSO
Indovina il nome di questo personaggio famoso
e vinci un abbonamento annuale
alla nostra rivista!
Il primo che indovinerà chiamando il numero 328.3513316 sarà il vincitore!
La foto pubblicata sullo scorso numero di Campo de fiori raffigurava
Carlo Conti. La prima ad indovinare è stata la Sig.ra Elena Del Priore
che ha vinto un anno di abbonamento alla nostra rivista.
DITELO AI NOSTRI SPONSOR
Cari amici lettori,
dite ai nostri sponsor di averli visti sulle
pagine di Campo de fiori!
Riceverete un trattamento speciale!
Approfittatene...
Per tenervi continuamente aggiornati
su tutte le numerosissime iniziative
della rivista che amate di più,
vi invitiamo a mettere il vostro
"Mi piace"
sulla pagina di Campo de' fiori
Invitate anche tutti i vostri amici a seguirci...
Vi aspettiamo sempre più numerosiiiiii
Campo de’ fiori
44
Tanti racconti di un unico “Fragile Universo”
Il toccante spettacolo teatrale dellAssociazione Tormillinarte di
Ronciglione per la regia di Sandro Nardi
S
i apre il sipario del teatro Petrolini
di Ronciglione, e sul palco ventuno figure di bianco vestite fluttuano a tempo di musica nel buio
leggero dei sogni. “Fragile Universo”, lo spettacolo portato in scena a
conclusione del corso di teatro “Alta quota”
dell’associazione culturale TormillinArte,
racconta ventuno storie di vita attraverso altrettanti monologhi ben interpretati dai vari
attori che si sono alternati sul palco. Storie
di donne, per lo più, donne abusate, mogli
tradite, amanti abbandonate, madri stroncate, a volte vittime, altre carnefici. Psicodrammi interiori, fragilità umane, paure,
ossessioni, ricordi, ferite mai chiuse, come
in uno stream of consciusness hanno rapito
Foto di
Giampietro
Semprebene
il pubblico. Racconti nei quali, per certi
aspetti, potersi ritrovare o attraverso i quali
poter accostarsi alle sofferenze altrui.
È stata la penna fine di Maria Cangani e
Cecilia Antinelli a comporre i testi, pregni
di vissuto. Il tocco “folle” e delicato del regista Sandro Nardi, famoso per la sua
propensione ad un tipo di teatro fortemente
sperimentale, nel quale, spesso, l’onirismo
cerca di dare una collocazione ed una giustificazione agli eventi proposti, li ha trasformati, poi, in un bellissimo spettacolo
teatrale.
Semplice, ma allo stesso tempo elegante ed
azzeccato, l’unico quadro scenico all’interno
del quale si sono mossi i personaggi; ottimo
anche il gioco di luci che ha saputo dare un
senso di continuità a tutta la narrazione.
Un plauso particolare va agli attori che si
sono messi in gioco ed hanno creduto in
questo progetto, calandosi perfettamente
nei panni dei protagonisti di ciascuna vicenda narrata. Un’interpretazione profondamente sentita. Si tratta di uno spettacolo
imperdibile, soprattutto per gli appassionati
del teatro moderno di psicologia ed incentrato sull’introspezione personale. Visto il
successo delle due repliche del 7 ed 8 Maggio, ci auguriamo che possa essere presto
ripetuto per dare la possibilità a chi non ha
potuto vederlo, di cogliere lo spunto per
poter riflettere sul nostro “Fragile Universo”
umano.
Ermelinda Benedetti
“Tutti alla Ribalta” con lo spettacolo “A volte tornano”
Lesilarante commedia andata in scena al teatro In Portico di Roma
“A
VOLTE TORNANO” è il titolo dello
spettacolo teatrale andato in
scena il 20, 21, 22, 23 e 24 aprile
2016 al Teatro In Portico di Roma. Lo spettacolo è stato prodotto dall’Associazione La
Ribalta & Lo Studio ed interpretato dagli attori del Gruppo teatrale “Tutti alla Ribalta”
della stessa Associazione. La divertente
commedia è tratta da “Spirito allegro” dell’inglese Noel Coward, con la regia di
Benedetto Gandolfo, e gioca sui problemi
relazionali di coppia, amplificati dall’intervento invadente e inaspettato della defunta
prima moglie del protagonista, decisa a non
demordere sulle proprie prerogative di
moglie. Si alterneranno sulla scena anche
numerosi altri singolari personaggi, tra cui
una sedicente medium. Un appuntamento
che ha divertito davvero tutto gli spettatori
che si sono succeduti nelle cinque repliche
in programma. Complimenti al regista, agli
attori ed a tutto lo staff.
Foto Aldo D’Ambrosio
Campo de’ fiori
45
“Civita Castellana, il calcio nella storia”
È
Presentato il 20 Maggio il volume dei giornalisti Baldi e Mascolo
edito dallAccademia Internazionale dItalia
stato frutto di un lungo, minuzioso e paziente lavoro il nuovo
libro scritto a quattro mani dai
giornalisti Ugo Baldi e Massimiliano Mascolo sulla storia del
calcio civitonico. S’intitola per l’appunto “Civita Castellana, il calcio nella storia” ed è un
bel volume di 184 pagine, ricco di tante
belle foto in bianco e nero, nelle pagine iniziali, ed a colori, verso la fine. Il libro, attraverso una certosina attività di ricerca sul
campo portata avanti dagli autori, ricostruisce dettagliatamente tutta la storia del calcio di Civita Castellana, a partire dal 1921
fino al 2016. Quasi un secolo l’arco di tempo
preso in esame, nel quale le vicende di coloro che si impegnano a costituire il primo
club calcistico civitonico si intrecciano profondamente sia con la storia locale che con
quella nazionale. 95 anni per la precisione,
se si considera il fatto che le prime tracce
di incontri di calcio disputate da una squadra civitonica risalgono al 1921. In quell’anno Sport Club Civita Castellana,
presieduto dal cavaliere Vincenzo Ribaldi,
festeggiava l’avvio ufficiale della sua attività, si legge sulle pagine del libro. Da qui
in poi tantissimi i nomi dei personaggi che
si susseguono negli anni in situazioni di alterna fortuna per la squadra civitonica, che
più volte vedrà cambiata la sua denominazione, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Venerdì 20 Maggio, presso la sala conferenze della Curia vescovile di Civita Castellana, è stato ufficialmente presentato il
volume. Tante le personalità del mondo
dello sport intervenute. Oltre agli autori ed
insieme al vescovo
Mons.
Romano
Rossi, che ha fatto
gli onori di casa, ed
al Sindaco di Civita
Castellana
Avv.
Gianluca Angelelli,
infatti, erano presenti il presidente del
Coni Lazio, Riccardo Viola, il presidente del Comitato
Lazio,
Regionale
Il Vescovo Romano Rossi saluta i numerosi intervenuti
Melchiorre Zarelli
e il dottor Ernesto Alicicco, già medico de’ fiori. Si tratta, infatti, della casa editrice
della Roma, quale ospite d’onore. Modera- che da 14 anni edita la nostra rivista e che,
tore, il giornalista, volto noto della Rai, Fe- nel corso del tempo, ha pubblicato vari volumi di diversi autori. È stato un vero onore,
dele La Sorsa.
oltre che un piacere, poter dare alle stampe
un volume di tale prestigio, un libro che rimarrà nella storia. Il connubio tra la nostra
casa editrice e gli autori è avvenuto quando
l’amico e collega Ugo Baldi si è affacciato
alla porta della nostra redazione per chiedere di poter rovistare nel nostro sterminato
archivio fotografico. Una delle rubriche più
amate da voi lettori è, infatti, l’Album dei ricordi, attraverso la quale, fin dal primo numero, sono state pubblicate vecchie foto in
bianco e nero e non solo. Oltre 2.000! Molte
delle foto inserite all’interno del libro, dunque, provengono dall’archivio della rivista
Campo de’ fiori. Ed è così che è nata l’idea
Ermelinda Benedetti, in rappresentanza
di editare il volume. Al termine della presendell’A.I.D.I. consegna gli attestati agli autori
tazione, dopo la consegna degli attestati
Massimiliano Mascolo e Ugo Baldi
agli ex giocatori e presidenti della società
Il libro è stato editato dall’Accademia Inter- sportiva civitonica, abbiamo voluto consenazionale d’Italia per le Collane di Campo gnare ad Ugo Baldi ed a Massimiliano Mascolo un attestato di riconoscimento per la
passione dimostrata e l’impegno profuso
nella realizzazione di questo libro. Un ringraziamento va a tutti coloro che, in un
modo o nell’altro, hanno contributo alla
concretizzazione di questo ambizioso progetto, a Primavera Dominici e Roberto
Mancini per l’impaginazione grafica, a Danilo Mecucci per l’illustrazione di copertina, a Mauro Topini per l’elaborazione
delle foto. Grazie a tutti dagli autori e dall’Accademia Internazionale d’Italia.
Da sx: Fedele La Sorsa, Massimiliano Mascolo, Riccardo Viola, Gianluca Angelelli,
Melchiorre Zarelli, Ernesto Alicicco, Ugo Baldi
Il presidente dell’A.I.D.I.
Sandro Anselmi
E’ POSSIBILE
RICHIEDERE
LE COPIE
DEL LIBRO PRESSO
LA NOSTRA
REDAZIONE IN
PIAZZA DELLA
LIBERAZIONE, 2 CIVITA CASTELLANA
(VT).
Info 328.3513316
Campo de’ fiori
47
LA SEZIONE A.N.P.S. DI FABRICA DI ROMA
FESTEGGIA I SUOI 30 ANNI
S
ono trascorsi già 30 anni da quando
venticinque poliziotti originari di Fabrica di Roma decisero di fondare la
locale sezione dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, intitolata al
Prefetto Vincenzo Parisi – capo della Polizia
dal 1987 al 1994.
Ogni anno, puntualmente, la sezione ha festeggiato il proprio compleanno con numerose iniziative, coinvolgendo, da sempre,
tutta la cittadinanza, a partire dai più piccini. Come da tradizione, infatti, anche per
la grande festa del trentennale, quest’anno,
a dare il via ai festeggiamenti, il 16 Aprile,
è stato il quadrangolare di calcio a 5 (categoria “pulcini”), intitolato alla memoria degli
Agenti Rolando Lanari e Giuseppe Scravaglieri, caduti per mano delle Brigate Rosse
in quella che viene ricordata come la strage
di S. Valentino, al quale hanno partecipato,
oltre alla scuola calcio di Fabrica di Roma,
anche i ragazzi di Corchiano, Castel Sant’Elia e Vignanello-Vallerano. Protagonisti di
un’altra importante iniziativa sono stati ancora una volta i bambini: il corso di Educazione Stradale su “tappeto organizzato” in
PVC per gli alunni delle scuole elementari di
Fabrica e Faleri, grazie all’apporto della Se-
zione di Polizia Stradale
di Viterbo.
Ospiti di eccezione quest’anno le delegazioni
I.P.A. (International Police Association) ISTRA,
dell’omonima regione
della Croazia; ESSLINGEN dalla Germania;
GORENJSKA dalla Slovenia e KRAPKOWICE
dalla Polonia, ciascuna
con la propria uniforme
per presenziare, prima
al bellissimo concerto
della Fanfara della Polizia di Stato, diretta dal
maestro Secondino De
Palma, nel teatro Palarte
della cittadina, che è
riuscita a strappare lunghi
applausi
al numeroso pubblico,
poi alla commemorazione dei caduti della Polizia di Stato, che ha
chiuso i festeggiamenti.
Il Dottor Lorenzo Suraci,
Questore della Provincia
di Viterbo, a nome del
Capo della Polizia di
Stato, ha deposto una
corona al monumento ai
caduti, fuori del cimitero
della cittadina. Sono seguiti la S.S. Messa, celebrata nel duomo di
Fabrica di Roma dal Parroco Don Tersilio Paoletti, e lo scambio di
saluti presso la sede della Sezione A.N.P.S.,
mentre, per le vie del paese, è stato possibile ammirare gli equipaggi moto montati
del Reparto Volanti della Questura di Roma,
del Reparto a Cavallo della stessa Questura
capitolina e la Lamborghini della Polizia
Stradale. Oltre alle delegazioni delle polizie
europee, che durante la loro permanenza a
Fabrica di Roma, hanno potuto visitare la
via Amerina, la necropoli etrusca, l’abbazia
di Santa Maria in Falleri, il duomo ed il centro storico di Fabrica di Roma, ed anche la
città di Civita di Bagnoregio, i Musei Vaticani, la città di Roma, il Palazzo Farnese di
Caprarola ed il lago di Vico, hanno presenziato all’evento conclusivo anche tutte le autorità cittadine, il Sindaco Mario Scarnati ed
il Vicesindaco Giorgio Cimarra in primis, le
sezioni di Viterbo e Sutri, i responsabili della
locale Stazione dei Carabinieri, della Polizia
Locale di Fabrica di Roma, della Guardia di
Finanza, dell’Associazione Nazionale Carabinieri, delle Associazioni di Combattenti e
della sezione AVIS, nonché la vedova del
Prefetto Parisi.
Una serie di eventi importanti ed interessanti per festeggiare un traguardo di tutto
rispetto.
Ermelinda Benedetti
48
Campo de’ fiori
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE
“Diversità e confini” - ciclo di conferenze
all’I.I.S. Colasanti di Civita Castellana.
“Diversità e confini” è il titolo del ciclo di conferenze di quest’anno organizzate dall’I.I.S. Colasanti. Tematica più che mai attuale quella scelta dal
“Colasanti per la cultura”, che ha permesso agli studenti del comprensorio
di Civita Castellana, nonché agli abitanti della cittadina della Tuscia e di
quelle limitrofe di poter arricchire le proprie conoscenze in merito alle più
svariate tematiche, dall’architettura alla matematica, dalla filosofia alla letteratura sia moderna che antica.
Le numerose lezioni - che sono partite dal concetto di limite in storia e
filosofia per arrivare alla leggenda dello straniero/dio nei Fasti di Ovidio hanno offerto a tutti la possibilità di assistere ad interventi piacevoli e accattivanti in grado di unire alla precisione del sapere scientifico la specificità di quello umanistico, riscuotendo il consenso degli alunni del
Colasanti e della cittadinanza. Nel pomeriggio di giovedì 21 aprile la
prof.ssa Carla Francellini ha tenuto una delle conferenze più interessanti
dell’attuale ciclo dal titolo “Marilyn e le nuvole”. Dopo il piacevole incontro
con la filosofia di Honneth proposto dalla prof.ssa Chiara Pasquini, un entusiasmante appuntamento con la splendida Norma Jeane,
in arte Marilyn. La prof.ssa Francellini nel presentare il mondo di Marilyn ha saputo regalare agli spettatori presenti in sala una nuova visione di Norma Jeane Mortenson. Un viaggio all’interno della Marilyn sconosciuta, della donna sensibile, appassionata e sognatrice che
- nonostante la fortuna di disporre di una bellezza decisamente straordinaria, fuori dal comune - non ha saputo lasciarsi alle spalle un
passato che ha caratterizzato gran parte della sua breve vita. Un emozionante ricordo accompagnato dalle note di “Goodbye Norma
Jeane” di Elton John e da appunti, poesie, lettere e fotografie tratte dal libro “Fragments”, curato da Bernard Comment e Stanley Buchtal
- con la prefazione di Antonio Tabucchi nell’edizione italiana del 2010 - in cui sono stati pubblicati gli scritti personali che Marilyn Monroe
ha lasciato in eredità al suo indimenticabile maestro di recitazione all’Actor Studio di New York, Lee Strasberg. Quella dell’attrice statunitense è stata un’esistenza vissuta totalmente sul “confine” che separa - e occasionalmente unisce - la sua personalità pubblica da
quella privata. Dai suoi tre matrimoni tra cui quello con il celebre campione italoamericano Joe Di Maggio - da mettere in relazione con
la costante ricerca del padre che la star non ha mai conosciuto - passando per la profonda amicizia con il fotografo Andrè De Dienes e
per gli interessantissimi aneddoti sulla scelta del nome d’arte di Marilyn, arrivando alla sua grande passione per la letteratura, per l’arte
e per la scrittura profondamente segnata dalla sua turbolenta emotività fino alla sua tragica morte avvenuta in circostanze misteriose
nel 1962 - un anno che termina invertendo le cifre del suo anno di anno di nascita, il 1926.
La dolce Norma Jeane, la stupenda icona della femminilità anni Cinquanta e poi di tutti i tempi, ci ha lasciato tante domande ed un’unica,
meravigliosa, certezza, Nonostante Marilyn abbia dovuto arrendersi infine alla brutalità del destino, la sua bellezza continuerà ad incantare
il mondo come un cielo stellato di luglio, nonostante le nuvole … o forse proprio grazie alle nuvole che lei tanto amava.
Alessio Campana
1° TORNEO “AMICI DELLE BOCCE” A FABRICA DI ROMA
Nei giorni 4, 11 e 18 aprile 2016, è stato organizzato
dall’Associazione Sportiva Diletttantistica Fabrica di Roma
il primo torneo “Amici delle bocce”. La novità di questo
evento consiste nel fatto che alla gara, a coppie nella
specialità “raffa”, hanno partecipato anche alcuni nuovi
iscritti, tra i quali quattro ragazzi diversamente abili,
ed alcune signore neo iscritte, sportive rappresentanti
del gentil sesso.
La manifestazione che ha avuto una discreta partecipazione di pubblico costituito principalmente da familiari e
curiosi, ha avuto un successo al di là delle nostre aspettative.
Le gare, animate da un sano, leale e moderato spirito
agonistico, si sono svolte nel migliore dei modi, e per cercare di colmare il piccolo svantaggio delle squadre nelle quali giocavano i nostri
amici diversamente abili, abbiamo, per le loro giocate a punto, concordato una deroga alle norme federali della F.I.B., per i nulli per urto
alle sponde laterali e di fondo, e per i nulli nel caso di urti con spostamenti superiori ai 70 cm.
A fine torneo, il giorno 18 aprile, alla presenza dell’Assessore allo sport Giorgio Cimarra, sono stati consegnati a tutti i partecipanti,
senza distinzione di graduatoria, degli attestati di partecipazione nominativi a ricordo dell’evento, è seguito un rinfresco, con l’augurio
e l’auspicio che la gara si possa ripetere anche per il prossimo anno.
ASD Bocciofila di Fabrica di Roma
Campo de’ fiori
49
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS
INAUGURATA LA NUOVA “RESIDENZA SANTA CORONA” DI CANEPINA
Finalmente anche a Cenepina gli anziani possono trovare accoglienza
presso una nuova ed elegantissima struttura. Si tratta della Residenza Santa
Corona, inaugurata sabato 14 Maggio 2016 alla presenza delle autorità civili
e religiose del paese che hanno sostenuto, sin da subito e con grande entusiasmo, l’iniziativa della signora Selma Del Carmen Pirela, già proprietaria di un’altra struttura presso il vicino comune di Fabrica di Roma. Erano
presenti all’inaugurazione, infatti, il sindaco Aldo Maria Moneta, il consigliere regionale del Lazio Enrico Panunzi, il medico Dott. Felice
Seralessandri, il giornalista Alberto Scala e Don Gianni Carparelli. A
dare il saluto di benvenuto ai presenti è stata la Dott.ssa Sabrina Pilera,
assistente sociale, che ha via via presentato l’equipe che lavorerà con lei
all’interno della struttura: la Dott.ssa Alessia Lazzari, educatrice, e la
coordinatrice sanitaria Giorgia Colonna, oltre alla proprietaria Selma del
Da sx: Il Sindaco Aldo Maria Moneta, l’assistente sociale
Carmen Pirela. Dopo di che a prendere la parola è stato il sindaco Moneta,
Dott.ssa
Sabrina Pilera, l’educatrice Dott.ssa Alessia Lazzari,
che ha espresso tutto il suo compiacimento per la realizzazione di questa
il giornalista Alberto Scala, il consigliere regionale Enrico
nuova struttura all’interno del suo territorio comunale, che è, tra l’altro, al
Panunzi, il dott. Felice Seralassandri e Don Giani Carparelli
momento la prima ed unica. Anche il consigliere Panunzi e don Gianni Carparella hanno voluto unirsi alle parole del primo cittadino, ribadendo di aver
accolto molto positivamente questa novità, attraverso la quale è gli anziani di Canepina avranno la possibilità di rimanere a trascorrere
serenamente la loro vecchiaia nel proprio paese d’origine. Ciascuno ha, inoltre, sottolineato l’impegno personale nel sostenere la Residenza
Santa Corona, una struttura nella quale confidare molto, in considerazione
anche del fatto che si tratta di un servizio socio-assistenziale molto importante
visto l’aumentare della popolazione anziana.
La nuova casa alloggio può ospitare fino ad un massimo di 12 persone, in sei
ampie camere da due letti ognuna. Essa è stata realizzata grazie alla totale ristrutturazione di vecchio stabile all’ingresso di Canepina, per anni in stato di
abbandono a seguito di un incendio. Completamente rimessa a nuovo dal proprietario, si sviluppa su due livelli. Al primo piano si trova una luminosa sala
con camino, ideale per i momenti di svago e di socializzazione; la sala da pranzo
e la cucina, oltre ad un bagno ed una camera. Al piano superiore, invece, al
quale si può accedere mediante una rampa di scale in legno, dotata di un funzionale montascale per persone con problemi motori, si trovano altre cinque
A sx il quadro donato dal comitato festeggiamenti di Santa
camere e due grandi bagni. La Residenza santa Corona è stata volutamente
Corona; a dx la proprietaria Selma Del Carmen Pirela
presentata durante i festeggiamenti patronali di Canepina, visto che proprio a
Santa Corona essa è stata intitolata. E per l’occasione, l’uscente comitato dei festeggiamenti ha voluto donare alla struttura un bellissimo
quadro con l’effige della Santa protettrice, che è stato appeso in bella vista nel salone. Una casa alloggio davvero molto bella e soprattutto
funzionale, che potrà iniziare ad accogliere i primi ospiti a partire dal giugno p.v.
Ermelinda Benedetti
Rosso in Piazza a Civita Castellana con i Rotary per l’Andosilla
Il colpo d’occhio è stato sicuramente di grandissimo effetto, e una piazza
Matteotti gremita di grandi e piccini, collezionisti e semplici appassionati,
ha definitivamente sancito il successo di Rosso in Piazza, l’iniziativa promossa dal Rotary Club Flaminia Romana con il Club Passione Rossa Ferrari.
Un sodalizio nato per incoraggiare la raccolta fondi, recentemente intentata
dal club rotariano, in favore dell’ospedale Andosilla per l’acquisto di materiale diagnostico di ultima generazione.
Erano circa una trentina le Ferrari in mostra, macchine straordinarie che
hanno segnato oltre quaranta anni di storia del cavallino rampante, tra cui
due auto da sogno, la famosissima “Enzo” di proprietà del signor Silvio,
che con il suo motore 6000, 660 cavalli e un particolare assetto ergonomico
ci dice “incarni il concetto di ‘sportiva estrema’”, e la nuovissima 488, capace di raggiungere altissime velocità con i suoi 670 cavalli e 8 cilindri biturbo.
Particolarmente soddisfatto della riuscita di questa manifestazione è stato
il presidente rotariano Stefano Piccioni, che dopo gli orti urbani spera di
ottenere il medesimo successo con il progetto per l’Andosilla. “Rientra tra
gli impegni di questa annata – afferma - anche il sostegno alla Croce Rossa
per l’acquisto di defibrillatori per le scuole, e il contributo ai Ragazzi del
Girasole per la casa famiglia ‘Dopo di Noi’’.
“Sono traguardi impegnativi da raggiungere – conclude con una nota di
speranza Piccioni -, in tempi in
cui è generalmente difficile ottenere sovvenzioni per progetti utili alla collettività. Ma noi confidiamo nella generosità delle persone e faremo il tutto per tutto per raggiungerli”. Anche il
presidente di Passione Rossa Fabio Barone esprime soddisfazione per la collaborazione con il
club. “Non è la prima volta per noi promuovere eventi come questo – sottolinea - e siamo ben
felici di unirci alla causa dei nostri amici rotariani per la città di Civita Castellana”. Altro momento
emozionante della giornata è stata la tanto attesa estrazione dei biglietti vincenti, che ha permesso ai fortunati vincitori di fare un giro per le vie della città, sotto lo sguardo e un pizzico di
invidia dei numerosi passanti.
50
Campo de’ fiori
Nel cuore
Tina Ragni Sinopoli
Nata a Roma l’8 dicembre 1926 e deceduta a Ragusa il 23 aprile 2016
Tina, sapere che non sei più tra noi ci rattrista molto; apprendere la notizia della tua dipartita ci ha
sorpreso immensamente. Un film ha attraversato subito la nostra mente: i ricordi sono riaffiorati
uno ad uno da quando ti abbiamo incontrato la prima volta a Fabrica, poi a Roma, fino a raggiungerti
nel 2008 a Ragusa.
Ora anche tu, come le persone a noi più care, sei dall’altra parte del cielo e ti chiediamo un’ ultima
cosa: non dimenticarti mai di noi.
Anna, Alessandro ed Arnaldo Ricci
La Redazione e la Direzione della rivista si associano, nell’esprimere profonde condoglianze al marito
Illustre Dott. Sinopoli ed alla sua Famiglia, i cui componenti da tanti anni sono nostri assidui lettori.
GIANNI FIANI
Ad un anno dalla sua
scomparsa (21 giugno
2015) ci piace ricordare
GIANNI FIANI con queste
poche righe che egli dedicò
alla moglie Anna, quando
era ancora lontano il
tempo della fatale malattia
che spense la sua vita.
Un saluto al parrucchiere ronciglionese Angelo Oliva
Sei statoil miopunto di riferimento, tra andate e ritorni.Lo saraianche ora chenonci sei più. Hai lasciato
la tua famiglia ad aprirmi la porta, ad ascoltarei miei racconti mentre manilaboriosesi prenderanno
curadei miei capelli.Come sempre… perchè, Angelino, sei statote il mio primo parrucchiere, quando sono
giunta da lontano. Grazie!
Bruna Ferrini
Angelo (per tutti Angelino) Oliva è stato il primo parrucchiere di Ronciglione dagli anni ‘60.
Notissimo tra i villeggianti del lago di Vico che tornavano da lui tutte le estati. 
Don Claudio Monarca
E trascorso già un anno da quell11 Maggio che ti ha portato via.
Anche se tra chi era solito frequentarti si fa sentire la mancanza della tua importante
presenza, il ricordo di te è vivo e chiaro nella nostra mente e nei nostri cuori.
A lenire il dolore per la tua scomparsa è la consapevolezza di quello che ci hai predicato: una nuova vita dopo la morte, quella che ora anche tu stai vivendo e nella
quale sei impegnato a vegliare sulle tante persone che hai incontrato durante il tuo
cammino terreno e lasciato quaggiù!
Questo 11 Maggio, infatti, come ha voluto sottolineare don Marcelo, che ha preso il
tuo posto nella parrocchia di Corchiano, è stata la ricorrenza del primo anno della
tua nascita al cielo.
Ora che continui a guardarci con il tuo sorriso benevolo, sappi che per tutto ciò che
hai voluto realizzare per questa nostra comunità ti ricorderemo per sempre con
tanta stima ed amore.
Un pensiero da chi ti è stato accanto nella tua permanenza a Corchiano
Campo de’ fiori
AGENDA
51
Tutti gli appuntamenti più importanti
A Fabrica di Roma è tutto pronto per il calcio d’inizio del
Memorial Alessandro Cignarale.
Il torneo, giunto ormai all’ottava edizione, è diventato in pochi anni la
migliore competizione di calcio a 5 nella provincia di Viterbo, raggiungendo
l’apice della popolarità grazie alla partecipazione di alcuni fra i più forti
giocatori di calcio a 5 nazionale presenti sul territorio. Nuove regole ed
importanti novità mescolate con le emozioni di un torneo unico nel suo
genere: è questa la ricetta vincente di un memorial Cignarale in costante
crescita e che - come ogni anno - vuole ricordare nel migliore dei modi
chi putroppo ci ha lasciato prematuramente. Anche quest’anno il Memorial
potrà godere di numerose partecipazioni, che contribuiranno a regalare
spettacolari scenografie in serate indimenticabili. Le iscrizioni sono già
aperte, e la partita inaugurale sarà giocata il giorno 10 giugno; con
la finalissima fissata per il giorno del compleanno di Alessandro, il 21 luglio. Si ricorda che le partite del torneo verranno recensite sui
migliori organi di stampa locali e che ogni squadra potrà godere di numerose interviste pubblicate sul gruppo Facebook ufficiale del
torneo. Dovremmo alzare più spesso gli occhi verso il cielo scuro della notte, per scoprire che - in realtà - quella stella che sembra splendere più luminosa delle altre, è il sorriso di chi non ci ha mai lasciato definitivamente. Uniti in unico ricordo, vi aspettiamo alla “Casa del
Real”. #WeAreComingBack.
Alessio Campana
CiviTonica 2016: entro il 30 giugno le domande per fare parte dello staff
La prossima stagione di cultura di Civita Castellana CiviTONICA 2016 è pronta a ricevere
adesioni da parte di tutti i cittadini interessati a fare parte dello staff organizzativo.
Con deliberazione della Giunta Comunale n. 29/2015 l’Ente, come negli anni trascorsi, ha
deciso di organizzare la manifestazione denominata “CiviTONICA”per l’anno 2016, il cui
programma verrà presentato nel mese di settembre.
Sono previsti una serie di eventi culturali che inizieranno da settembre per concludersi a
dicembre 2016 e che coinvolgeranno, oltre che gli studenti delle scuole di ogni ordine e
grado, anche la cittadinanza.
Pertanto, chi fosse interessato a fa parte della “task force”e, quindi, a collaborare a titolo gratuito con l’Assessorato alla Cultura potrà
presentare la manifestazione di interesse entro il 30 giugno 2016 al Protocollo Generale del Comune sito in Via SS Marciano e Giovanni,
n. 4/6 negli orari di apertura al pubblico.
Campo de’ fiori
52
LA REDAZIONE DI CAMPO DE FIORI SI ASSOCIA A TUTTI GLI AUGURI!!!
Azzurra fa tanti tanti auguri
alle sue piccole sorelline
Greta e Beatrice che il 16
L’allegra brigata di nonno Dino Papa
aprile 2016 hanno compiuto
composta da Alessandro, Letizia, Martina,
2 anni. Auguri anche da parte
Matteo, Giammarco, fa tantissimi
di mamma e papà, dai nonni e auguri alla nonna Maria, che copie gli anni
dai parenti tutti!!!
il 10 Giugno!!!!
Un grazie ad Antonella Frezza, la nostra insegnante di ballo
per averci regalato un’emozione fortissima e un piccolo
sogno: ballare! Il 3 Aprile 2016 al palazzetto “La cupola” di
Terni abbiamo ci siamo emozionate non soltanto noi ma tutto
il pubblico presente. Che soddisfazione! Un abbraccio ed un
bacione da tutte le “bandolere”!
Tantissimi
auguri alla mia
mamma
Letizia ed al
mio papà
Enrico che
l’11 maggio
hanno
festeggiato
il loro
14° anniversario di matrimonio,
da vostro figlio Diego!
Tantissimi auguri a
Ilaria Paolelli che il
15 Maggio ha
compiuto 15 anni, dai
genitori, dal fratello
Alessio e dai nonni.
Tantissimi
auguri a
Diego
D’Alessio
che il 31
Maggio
compie 11
anni ed al
suo papà
Enrico che ha compiuto gli anni il
5 Maggio, da mamma Letizia!
Tantissimi
auguri al
piccolo
Tristal che il
4 giugno
festeggerà
il suo 1° anno!
Sei la nostra
gioia!! Mamma
papà e la sorellina Giorgia.
Infiniti auguri a Vivaldo Menicacci
che il 3 Maggio ha compiuto 70 anni! Carissimo papà,
tantissimi auguri dai tuoi figli Monica ed Angelo, da
Rossano e Sara e dai nipoti. Ti vogliamo tantissimo bene.
Un ringraziamento speciale per essere un padre speciale.
INVIATE I VOSTRI MESSAGGI DAUGURI SPECIALI
AL NOSTRO INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA
[email protected]
Campo de’ fiori
53
Roma com’era
Campo de’ fiori
Roma. Anno 1872. Uno scorcio di parte del Foro Romano.
Foto archivio Ercole Ottaviani
2
3
10
Viterbo - Istituto Superiore Paolo Savi. Anno 1972 - classe III E.
8
9
5
6
11
Campo de’ fiori
7
Foto archivio Istitito Paolo Savi.
Campo de’ fiori
1. Annarita Marinozzi, 2. Ada Scopetti, 3. Marina Paolelli, 4. Evaldo Sebastiani, 5. Daniela Scatolini, 6. Roberta Conti, 7. Marina Falchini, 8. Piero Angeletti,
9. Marco Fasoli, 10. Antonio Lazzarini, 11. Pino Rossetti.
1
4
54
Album de
Campo de’ fiori
55
dei ricordi
Campo de’ fiori
Civita Castellana.
Frazione di Borghetto.
Anno 1957.
Classe V elementare.
In piedi da sx:
Giulio Polverini,
Valentino Toppi,
Beniamino Meloni,
...,
Luciano Zangrilli,
Giuseppe Montica,
Domenico Petrilli.
In basso da sx:
Fausto Marroni,
Angelo Biancafarina,
...,
Franco Montica.
Foto del sig. Domenico Petrilli
Papa Dino
di Civita Castellana
durante il
servizio militare
a Frosinone
nel 1960.
Campo de’ fiori
Campo de’ fiori
56
Album dei ri
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma. Anno 1945. Da sx: Letizia Alfieri, Giulio Alfieri, Peppino Alfieri, Furio Cencelli, Vittorio Alfieri,
Gian Tommaso Cencelli.
Campo de’ fiori
Campo de’ fiori
Fabrica di Roma. Anno 1956.
Silvana Ianni e Massimo Ricci.
Fabrica di Roma. Anno 1940.
Assunta Cola e Giuliano Capparucci.
Campo de’ fiori
ricordi
Campo de’ fiori
Campo de’ fiori
Corchiano.
Anno 1940.
Da sx:
Milena,
Antonio
e Fernanda
Marconi.
Fabrica di
Roma.
Anno 1972.
Ruggero
Ruggeri
davanti al
portone della
Rocca
(civico n. 29).
Foto del Dott.
Roberto
Ruggeri
Corchiano.
Asilo
Parrocchiale.
Maggio 1989.
Prima
Comunione.
Al centro
Rossella
Prosperi.
Foto della
Sig.ra Maria
Chiara
Clericetti
Campo de’ fiori
Corchiano.
Anno 1983.
Infiorata in
Via Borgo
Umberto.
Da sx:
Barbara Nardi,
Romina ed
Angelo
Bernardini.
Campo de’ fiori
58
Campo de’ fiori
Album de
Campo de’ fiori
Castel Sant’Elia. Anno 1998. I compagni della classe 1948 si sono rincontrati dopo 50 anni, per una bella cena al ristorante.
Insieme, ridendo e scherzando, hanno ricordato i momenti migliori della loro gioventù, anche con un po’ di nostalgia.
Intendiamoci, sono ancora giovani e forti! La foto è della sig.ra Vincenza Parmeggiani (in basso al centro).
Un pensiero da parte dei compagni all’amico Salvatore (primo da sx) che non c’è più.
Campo de’ fiori
Valdimiro Carosi, di Carbognano, nella Guerra d’Albania, tra il 1938 e il 1943.
Foto della nipote Maria Teresa Carosi
Campo de’ fiori
Monterosi 1954.
Il Sindaco Emerito Enzo Blasi
presso il Seminario a
La Quercia di Viterbo
Campo de’ fiori
59
dei ricordi
Campo de’ fiori
Corchiano. Anno 1994. Classe IV elementare.
Dall’alto, IV fila da sx: maestra Angela Maria Pilera, Eleonora Achilli, Alberto Sciardiglia, Valerio Bonanni, Daniele Annesi,
Stefano Maroni, Pamela Maugeri, maestra Anna Profili, Marianna Marcelli.
III fila da sx: Alessio Celsi, Danilo Velez Carranza, Danilo Fiordelmondo, Andrea Magrini, Alessandra Zampini, Flavia Peciaroli,
Rosanna Montico, Eleonora Stefani.
II fila da sx: maestra Maria Cristina Marini, Roberto Fioretti, Edi Martinozzi, Grazia Parretti, Eleonora Ricci, Erika Vitali,
Valentina Bacchiocchi, Stefano Caracuta, Graziano Ricci.
I fila da sx: Ermelinda Benedetti, Tiziana Todini, Viviana Cencioni, Alessia Caccia, Raffaella Rita, Cinzia Ridolfi, Daniela Tranfa,
Simona Magrini, Santa Amarante.
Foto della maestra Anna Profili.
Inviate le vostre vecchie foto al nostro indirizzo
[email protected]
o recapitatele alla nostra redazione a Civita Castellana Piazza della Liberazione, 2.
Saranno scansionate ed immediatamente restituite
60
LAVORO
CERCO
- CERCO QUALSIASI LAVORO 37 anni, persona seia e educata,cerco qualsiasi lavoro come
giardinaggio, pulizie, traslocchi, lavori agricoli,
marmista, muratore e altro. Posso spostarmi in
tutta la prov. di Viterbo e vicinanze. Massima serietà. Tel.328.2409520.
- RAGAZZA ITALIANA seria e con molta voglia
di lavorare, cerca serio lavoro come badante ad
ore, part-time o lungoorario. Sono disponibile
per sostituzioni. Cerco lavoro nelle zone di: Civita
Castellana, Orte, Fabrica di Roma, Roma. Non
accetto proposte di lavoro di rappresentanza o
vendita prodotti. Tel. 345.0373913
- UOMO 42 ANNI cerca lavoro in agricoltura,
edilizia, tuttofare, con esperienza in azienda
agricola per oltre 10 anni. Tel. 320.8440123.
- ITALIANO 45ENNE cerca lavoro nell’edizlizia,
agricultura, giardinaggio o come badante. Tel.
334.2929576.
- RAGAZZO 23enne cerca lavoro come autista,
commesso, cameriere o altri lavori anche estero,
serio e onesto. Zona Roma Nord, abitante via
Flaminia - Morlupo. Luca 340.3698246
- CERCO LAVORO come badante ad ore,
anche di notte, pulizie abitazioni, case di cura,
aiuto cuoca. Civita Castellana e dintorni. Tel.
380.4631224.
- CERCO LAVORO come cameriera, pulizie uffici, negozi, case, fabbriche, lavapiatti. Tel.
389.4913578.
. CERCO LAVORO come badante, lavapiatti,
pulizie case e fabbriche. Tel. 329.3629375
- DOTT.SSA LAUREATA in Medicina e chirurgia, con 35 anni di esperienza, conoscenza di 6
lingue, cerca lavoro a Viterbo e dintorni, presso
case di cura, cliniche private. Già lavorato a Viterbo, Roma e in Australia (Sidney). Tel.
324.8629175
- UOMO 45ENNE cerca lavoro come autista
(con patente B), manovale, barista ( in possesso
di attestato HCCP), barbiere e acconciatore
uomo (con attestato ANAI). Tel. 377.4591927.
- RAGAZZA 26ENNE rumena cerca lavoro
come badante, colf, cameriera, barista, lungo
orario. Disponibile subito, anche per pulizie
presso privati. Con esperienza. Tel. 327.5925225
- CERCO LAVORO di pulizie abitazioni ad ore,
anche badante o lavori domestici per il giorno.
Zona Civita Castellana. Tel. 388.6998219.
- CERCO LAVORO come estetista, segretaria,
barista, cameriera, lavapiatti. Tel. 389.1340195
- CERCO LAVORO come lavapiatti, pulizie ristoranti o abitazioni, commessa (con esperienza). Automunita. Civita Castellana e dintorni.
Tel. 389.9365690
- CERCO LAVORO come giardiniere, tuttofare.
Tel.334.9067475
- CERCO LAVORO come autista 8con patente
B9, muratore, piastrellista, mattonatore, elettricista, idrauilico. Tel. 320.7605561
- CERCO LAVORO come badante per donna
anziana, giorno e notte. Referenziata. Zona Civita castellana e limitrofi. Max serietà. Alessandra 339.8238217
- RAGAZZO ITALIANO 32enne serio e con
grande voglia di lavorare cerca lavoro come:
operaio, pulizie giardini con proprio decespugliatore, saldatore muratore. Per informazioni contattarmi al 3896817632.
- CERCO LAVORO come segretaria, pulizie, ca-
Campo de’ fiori
Annunci
meriera, barista. Tel. 327.3192595
- CERCO LAVORO come badante giorno e
notte o ad ore. Zona Nepi, Viterbo e Roma. Tel.
327.1583063
- CERCO LAVORO come badante giorno e
notte o ad ore. Zona Civita Castellana, Nepi,
Roma e zone limitrofe. Tel. 389.4808344
- CERCO LAVORO come giardiniere, muratore.
Munito di patente B. Tel. 388.8035216
- CERCO LAVORO come aiuto cuoco, pulizia
casa ed uffici. Tel. 389.4913587
- RAGAZZO 30ENNE cerca qualsiasi tipo di lavoro purchè serio a Civita Castellana e dintorni.
Con esperienza nel settore delle pulizie, facchinaggio, autolavaggio. Tel. 333.8112409 Andrea.
- RAGAZZA italiana di 21 anni cerca un impiego nel pomeriggio come ripetizioni materie
elementari, massimo prima media. O come baby
sitter. Disponibile e automunita. Tel. 3883629332
- CERCO LAVORO come badante ad ore o
lungo orario, domestica, pulizie in casa e negozi.
Tel. 388.9277412
- RAGAZZO 36ENNE cerca lavoro come autista
anche per camion, giardiniere, lavori di manutenzione domestici, riparazioni di computer e cellulari, muratore. Tel. 393.4496196.
- CERCO LAVORO di pulizie e lavori domestici,
orario pomeridiano, badante per il weekend. Autominita. Zona Civita Catellana2139608.
- RAGAZZA ITALIANA 28ENNE cerca lavora
come badante ad ore, sostituzioni, lungo orario
anche per la notte. Zona Civita Castellana, Fabrica di Roma, Gallese e dintorni. Tel.
345.0373913.
- CERCO LAVORO come badante. Tel.
390.4449919
- CERCO LAVORO come badante giorno e
notte. Tel. 388.6542895.
- RAGAZZA 27ENNE cerca lavoro ad ore o
lungo orario come badante, baby sitter, pulizie
casa e ristoranti. Zona Civita Castellana. Tel.
329.95266312
OFFRO
- SERVIZIO DI TRASPORTO PERSONE. 37
anni, persona seria e educata, automunito, offro
servizio di trasporto persone, per qualsiasi motivo, con partenze a Civita Castellana e vicinanze,
verso tutta la regione. Anche di notte, la domenica o giorni festivi. Massima serietà. Tel.
3282409520
- SERVIZIO TRASLOCCHI in tutta la prov.di
Viterb. Massima serietà. Tel. 327.7574772.
- RAGAZZA 18ENNE con diploma da estetista,
offre servizi a domicilio di: manicure, pedicure,
ricostruzioni, semipermanenti e cerette. Tel.
320.8485230
- 57ENNE offresi come autista, sicurezza
della persona, per città, esperienza viaggi nazionali esteri. E visite santuari, max serietà nella
guida (pat b), disponibile nei weekend e festivi
con auto propia o senza. Sono di Roma - Morlupo. Max serietà, esperto e referenziato. Maurizio tel. 3358389128
- RIPETIZIONI di matematica per scuole superiori e SUPPORTO ALLO STUDIO per alunni di
elementari e medie. Cell 3491500671
- AMBOSESSI anche senza esperienza e senza
limiti di età cerchiamo, per attività indipendente
e flessibile, part-time o full -time da svolgere da
casa e in piena autonomia. Offriamo formazione,
supporto continuo, senza alcun costo di avvia-
mento. Tel. 338.7005253
- ESPERTA ERBORISTA offresi anche per: piccoli servizi domestici , gestione casa, spesa ,
posta e banca, disbrigo pratiche , accompagno ,
assistenza in ospedale , massima serietà e referenze controllabili. Abitante Cassia nord Olgiata.
Tel. 3383638442
- ARCHITETTO ITALIANO, con 52 anni di libera professione in Italia e all’estero, progettista
e direttore dei lavori (di ben 7 centrali Telecom),
offre la propria esperienza professionale a società private e/o pubbliche. Tel. 366.2685054
VEICOLI
VENDO
- FIAT 500L, anno 1972. Tutta rimessa a posto.
Vendi  6.000,00. No perditempo. Tonino
338.9069553.
- FIAT UNO FIRE 1000
anno 1994.Unico proprietario,tagliandata,revisione sett.2017, sempre
in
garage,
prefetta.
Vendo . 1.000,00. Roberto 3478507090.
CERCO
- FIAT PANDA o auto simile per strade sterrate,
in regalo. Gianluca 3938591888
- CAMPER anche da riparare, infiltrati basta che
siano in regola di documenti. Offro massimo
2.000 euro in contanti. Posti letto da 5 - 6 chiamare e chiedere di adriano TEL: 329-4536090
- VESPE DA RESTAURARE, motori, pezzi a
modico prezzo. Amatore cerca. Roberto
335.8017619.
OGGETTISTICA/HOBBISTICA/
COLLEZIONISMO
VENDO
- JUKEBOXE 1958 completo di dischi originali dell’epoca, da revisionare. Vendo  2.500,00 trattabili.
Tel. 340.5436890.
- ELISA DI RIVOMBROSA album
raccolta completo da 242 foto stickers con la storia e tutti i personaggi. Vendo ad appassionati.
Tel. 333.3073166.
- QUADRO VITA DI GESU’, litografia realizzata mediante torchio a
mano, con riporti in oro zecchino
(certificato di garanzia). Completano
l’opera 12 mini libri, anch’essi decorati in oro zecchino, con spiegazione
dettagliata della vita di Gesù.
Quadro e volumi possono essere
acquistati anche separatamente.
Vendo: quadro+libri  350,00 quadro singolo  250,00 - libri 
150,00. Tel. 328.4191893.
- FIGURINE POKEMON varie edizioni, vendo
o scambio. Tel. 328.7226304.
CERCO
- FOTO ORIGINALI antiche (fino anni ‘50) di
Soriano Nel Cimino (Viterbo). Acquisto con pagamento contanti. Tel. 349.3502726
- LIBRI DI LETTERATURA, saggistica, arte,
antichi. Anche intere biblioteche. Pago subito e
in contanti. Tel. 3398090424.
- MOBILI ANTICHI, oggettistica, quadri, libri
e sgombero appartamenti e cantine. Gaetano
340.7902073.
Campo de’ fiori
61
Gratuiti
- FOTO ORIGINALI antiche, fino anni ‘60. Tel.
338.3089578
- VECCHIE CERAMICHE ARTISTICHE di Civita Castellana. Acquisto con pagamento in contanti. Tel. 345.2574019
ABBIGLIAMENTO/SPORT
- PANCA BODYLINE. Nuova. Vendo  30,00.
Tel. 329.3322845.
- STEP poco usato, vendo 50,00. Tel.
329.3322845
- BICICLETTA ATALA mod. Skate – 20’’, Cambio Shimano a 6 rapporti – Ammortizzatore anteriore- Ruote in alluminio – Freni e pneumatici
in ottimo stato. Vernice intatta. Vendo. Tel.
328.7226304
ARREDAMENTO
VENDO
- CUCINA in legno massello
con piano in granito. Come
nuova. Vendo 2.500,00 trattabili.
Tel. 339.4523228.
- 2 o 4 PANCHE da taverna - 2 sedute - costruite interamente a mano
con doghe in abete di bancali euro e rifinite in
impregnante noce. Comode e resistenti. Vero affare. Maurizio 333 2932185.
- CAMERETTA PONTE a 3 letti, acquistata 4
mesi fa. Vendo  350,00. Tel 3294690778.
- LETTINO LACCATO COLO CREMA, mai
usato, compreso di materasso,. Vendo  150,00.
Tel. 331.3622265
- LETTO IN FERRO BATTUTO matrimoniale,
fuorimisura, con rete elettrosaldata a misura.
Vendo  500,00. Tel. 345.7606769
CERCO
- TAVOLI, SEDIE, MOBILI DA SALA dismessi. Costo basso. Tel. Tel. 320.1981082
ATTIVITA’ ARTISTICHE
- CERCO VOCE per fare un piano bar completo
di mix di 8 canali ed effetti voce casse amplificate
di massimo dai 250 ai 350 watt di max euro contanti 300. Chiamare e chiedere di Adriano, zona
Orte Tel. 328-5694458
- PIANO BAR DUO TONY & LUCIA tastierista
musica dal vivo dai anni 90- in poi liscio latino
americano offresi per matrimoni e cerimonie
feste compleanni tel 3294536090
- GRUPPO EMERGENTE genere rock melodico
vario, cerca cantante ambo i sessi.
Tel.
338.2159466.
- BATTERISTA DI ANNI 44, con 20 anni di
esperienza in vari generi musicali, cerca gruppo
per serate. Max serietà. No perditempo. Residente a Ronciglione. Tel. 327.7341850.
VARIE
- 7 PORTE BIANCHE A SCRIGNO,
complete di telai e mostre, misure 218
x 80 cm + 1 di 218 x 70 cm. Adatte x
uffici e negozi. vendo  130,00 cadauna.
Tel.
0761..513712
339.7657365 (Vittorio).
- STUFA A GAS marca Bompani, dim.
48x45 cm, usata poco+1 fodera a fiori per poltrona Ikea nuova + 2 lampade da lavoro da tavolo. Vendo in blocco ad  150,00. Tel.
1761.568208
- APPARECCHIO ACUSTISTICO orecchio destro, moderno, marca Amplifon, come nuovo.
Vendo.  346.1005560
- POLTRONA MOTORIZZATA con telecomando e schienale reclinabile in più posizione,
sollevamento piedi e alzata assistita. Dispone
anche di funzione massaggio. Vendo  250,00.
Tel. 335.7287610
- OGGETTI FATTI A MANO en-gros, realizzati
con materiali riciclati. Vendo. Tel. 348.8842125
- OGGETTI IMPORTANTI, capi di abbigliamento (apntaloni, magliette, t-shirt estive ed invernali, pile, giacche, cappotti, camicie), , borse,
scarpe, pellicce, valigie. Vendo cauda trasferimento all’estero. Tel. 324.8629175.
- VETRINA REFRIGERATA per pasticceria e
panetteria (164 cm), con vetri alti curvi, motore
interno, 3 ripiani, color bianco (modello Millennium Pas-marca Isa). Vendo per chiusura attività. Operfetto stato, utilizzata solo 18 mesi. 
1.000,00 Tratt. Tel. 328.1371672
- REGALO GATTINI di vario colore, simpatici,
coccoloni e bisognosi d’affetto, a chi li sappia
amare e prensersene cura. Piero 333.3073166
- 4 GOMME TERMICHE per X- Sara Picasso
2001, appena 1000 km fatti. Vendo per passaggio ad un’altra auto.  200,00 Tel. 328-8775184
- 2 GOMME TERMICHE mod. 175/55/R15,
usate solo una stagione su Opel Astra SW. Vendo
 60,00. Tel. 333.3073166
- PORTAPACCHI UNIVERSALE per autovetture, come nuovo. Vendo  50,00. Info
333.3073166
- MACCHINA A VAPORE “PERLA” per pulizia
e igienizzazione di ogni ambiente della casa (pavimenti, tendaggi, ...), comprensiva di tutti gli
accessori. Usata poco. Vendo  500,00. Info
333.3073166
- 2 GOMME TERMICHE per Opel Astra SW,
come nuove. Tel. 333.3073166.
- MACCHINA A VAPORE per pulizia ed igenizzazione di ogni ambiente (marca Perla), completa di ferro da stiro e accessori. Vendo 
450,00.Tel. 333.3073166.
- CAMINO PREFABRICATO con rivestimento
in marmo e cassapanca in mattoncini. Usato solo
poco tempo. Completo di accessori. Ottimo per
taverne. Vendo  450,00. Tel. 333.3073166
- CUCCIOLO di chihuahua di 3 mesi. Colore
champagne, ottimo carattere, da adulto peserà
al massimo 1,5 Kg. Per info 334.3426765 anche
whatsapp.
ELETTRONICA
- Tablet Mediacom 10.1 sistema operativo
Android sia 3G che WIFI tenuto veramente bene.
Vendo  100,00 non trattabili. Contattarmi al
3450373913
ATTENZIONE: Le inserzioni dovranno essere presentate solo tramite il coupon sotto riportato (anche in fotocopia).
Non verranno pubblicati annunci anonimi
ANNUNCI ECONOMICI GRATUITI PER PRIVATI
a pagamento per ditte o società- Tel. Fax 0761.513117
Cedola da ritagliare e spedire
L’annuncio sarà ripetuto per 3 uscite, salvo diversa decisione della redazione
Compilate qui il vs annuncio gratuito e speditelo in busta chiusa a
Campo de’ fiori - P.za della Liberazione n. 2 - 01033 Civita Castellana (VT) oppure mandate un Fax al n. 0761.513117 o
una e-mail a [email protected]
(scrivere in stampatello e senza abbreviazioni) ..................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................
Gli annunci gratuiti sono esclusivamente riservati a privati. Campo de’ fiori non è responsabile per la qualitià e la veridicità delle inserzioni, non effettua
commerci e non riceve provvigioni. A garanzia dei lettori, Campo de’ fiori si riserva il diritto di NON PUBBLICARE annunci non conformi al presente regolamento o che, a suo insindacabile giudizio, risultino non chiari o che possono prestarsi ad interpretazioni equivoche. Gli inserzionisti prendono atto che,
a richiesta dell’Autorità Giudiziaria, Campo de’ fiori fornirà tutte le notizie riportate con la presente cedola. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di “tutela dei dati personali”.
COMMITTENTE: NOME................................................COGNOME..............................................Via...............................................................
Città......................................................Tel...................................Firma................................................................
62
Oroscopo di Giugno
Campo de’ fiori
by Cosmo
ARIETE Il primo semestre
del 2016 è stato abbastanza proficuo, un cielo
d’eccezione vi ha dato
tanta benevolenza, adesso
toccherà a voi continuare a portare avanti
le nuove realtà che avete intrapreso e nel
settore professionale avete tanto da raccogliere. Per i single favoriti i nuovi incontri.
Nuovi amori vi rigenereranno, lasciatevi andare alla passione, le energie non mancano.
TORO Tempo d’amore …
innamoramenti, flirt, attrazioni fatali… Mettete da
parte gli altri interessi che
siano professionali o privati
… adesso dovete curare la
vita del cuore, tutto cospira a favore, siete
affascinanti e sensuali, avete tutte le carte
in regola per grandi coinvolgimenti emotivi.
Sentimenti in primo piano. Cambiate look,
stravolgete l’attuale e vedrete che risultati.
Ottima la salute, riprenderete uno sport e
vi sentirete più in forma che mai.
GEMELLI Effervescenti
più che mai sarete l’invidia
di chi vi sta accanto, pieni
di fervide idee e sprezzanti
di energia vitale, sarete al
centro d’innumerevoli e
valide iniziative. Fornirete prova e dimostrazione di quanto valete. Favorito il settore
sentimentale. Concedetevi un piacere, rivolgete l’attenzione su di voi, prendetevi il
tempo che vi occorre. Più vita all’aria
aperta, mare o montagna, occorrerà solo
scegliere e imporselo, il benessere ne ha
priorità.
CANCRO E’ arrivato il momento di pensare di più ai
fatti vostri e di volersi
bene. La nuova stagione vi
rinfranca e dona sicurezza,
siete stimolati in tutti i settori. Favorite le
nuove amicizie. Sentirete un recupero vertiginoso di ogni energia, ne guadagnerete
in bellezza. Sfruttate questo mese per iniziare una dieta disintossicante e, se ci abbinerete uno sport, vivrete la vostra estate
più splendidi e irresistibili che mai.
LEONE Non vi mancherà
nulla, grinta, ambizione,
energia che coronerete
con un brillante eloquio,
rivolto a chi avrà orecchie
per sentirvi e intenzione di
assumervi, un’eccellente opportunità professionale è già in viaggio verso di voi.
Stuzzicanti storie d’amore nell’ambito lavorativo. Qualche piccolo accorgimento nel
settore della salute, vi siete trascurati
troppo, controlli di routine sono necessari.
VERGINE Le decisioni
non saranno, senza dubbio tutte piacevoli in
amore. Il settore delle
amicizie vi aiuterà a superare questo periodo non
del tutto roseo, allegria e divertimenti saranno la medicina per ritornare a essere più
forti di prima. L’estate è dietro l’angolo,
provvedete quanto prima ad abbinare dieta
e palestra troppo tempo ignorate. Bevete
molto, poco sale e tanta frutta, la mancanza di vitamine, dovrà essere rintegrate.
BILANCIA Sentirete un
immenso bisogno di rimettervi in gioco ma attenti a non fare passi
azzardati. Bisognerà selezionare tantissimo, soprattutto nel settore personale. Se volete
concedervi qualche fremito in più, lasciate
da parte il cuore, non è il momento ideale
per gli impegni seri e duraturi. Curate alla
perfezione l’aspetto fisico. Nuoto e vita più
salutare saranno medicamentosi per affrontare un mese all’insegna del benessere.
SCORPIONE I legami
affettivi si trasformeranno
in qualcosa di stabile e
duraturo, preparatevi a
infuocate dichiarazioni
d’amore e serie proposte
giungeranno inaspettate … una relazione
iniziata con passione e travolgente attrazione fisica assumerà un aspetto interessante. Per i single saranno favoriti gli
incontri. Per il benessere fisico imponetevi
più riposo, anticipate una settimana di ferie
e tornerete come nuovi.
SAGITTARIO Qualche nuvola nel matrimonio e nel
settore pratico sarà totalmente spazzata via, siete
stati sorprendenti diplomatici e, il vostro senso di giustizia, vi ha aiuto a districare una
pruriginosa faccenda familiare. L’amore
darà emozioni indimenticabili, si parlerà di
matrimonio e figli… Il vostro stato fisico è
stato messo a dura prova, per recuperare
basterà solo organizzarsi meglio.
CAPRICORNO Amoreggiare con chi appena conosciuto non rientra nei vostri
canoni ma, sarà difficile resistere e non lasciarsi andare… Seguite l’istinto,
concedetevi qualche debolezza. L’importante sarà non eccedere, siete troppo stressati mentalmente e fisicamente. La vita
sedentaria inibisce le energie, cristallizza la
pigrizia e a farne le spese sarete solo voi.
Tanti piccoli accorgimenti da seguire con
costanza per il recupero totale.
ACQUARIAO State procedendo spediti verso il vostro
futuro che si annuncia mirabile ricco d’amore, fortuna,
successo e salute, mettetevi
in moto e non perdeteci
tempo! Siete candidati a essere tra i più irresistibili, siete in piena forma, riuscirete
non solo a mantenervi ma a migliorarvi
sempre più. Occorre anche pensare a un
look nuovo, stravolgerlo se sarà il caso, iniziate dal guardaroba, scarpe, accessori...
PESCI Ristabilite gli equilibri nell’ambiente domestico, interessatevi di più
alle esigenze delle persone care e rendetevi partecipi, la vostra presenza è
per loro indispensabile. In amore non mancheranno le novità, i nuovi incontri saranno
favoriti durante uno spostamento. Iniziate
uno sport, la vostra pigrizia è indecente, vi
ritemprerete oltre a recuperare una forma
smagliante e una pelle vellutata, piccoli e
grandi accorgimenti vi rimetteranno in salute.
Campo de’ fiori
CEDO
Fabrica di Roma
Località Faleri. Attivià di ristorazone
(trattoria) già avviata,
con 60 coperti. Affare! . Cod. At46
Civita Castellana
Avviatissimo negozio di bomboniere
ed articoli da regalo. Vero affare.
Cod. At46
Avviata attività di articoli per l’infanzia (alimentari, vestiario ed accessori). Cod. At56
Magliano Sabina
Gestione di agriturismo panoramicissimo e completamente immerso nel
verde. In prossimità dell’uscita dell’autosole. Cod. At53
VENDO
Fabrica di Roma
Via San Rocco appartamento 65 mq.
ca. salone con camino in peperino,
cucina, balcone, 2 camere, bagno.
Magazzino, rimessa auto e piccolo
orto. Vendita o affitto. Vero affare!
Cod. V13
Parco Falisco ultimo lotto edificabile
ca. 1000 mq. Ottimo investimento.
Cod. V19
Centro Commerciale Falerii Novi
Negozio di 50 mq completo di
arredamento per attività di profumeria. Ottimo investimento.
Cod. V02
Locale commerciale 284 mq+39 mq
soppalchi+41 mq tettoia chiusa.
Cod. V20
Faleri Novi - appartamento piano
terra 130 mq da finire, portico
100mq, giardino 380mq. Cod. V14
Parco Falisco.
Porzione di
bifamiliare di 250
mq circa su 3 livelli.
Con giardino. Vicinanze zona archeologica.
Ottime rifiniture. Cod. V117
VENDO
Civita Castellana
Via del Forte. Luminoso appartamento di 108 mq da ristrutturare.
Cod. V05
Via Torquato Tasso. 2 Garage di 15
mq circa ciascuno. Cod. V112
Nuda proprietà di appartamento di
recente costruzione, zona
residenziale. Composto da sala,
cucina, 2 letto, 1 bagno (con
possibilità di un secondo),
garage. Ampi terrazzi. Termoautonomo. Climatizzato.
OTTIMO INVESTIMENTO! Cod. V87
Piazza della Liberazione
Rifinitissimo app.to 155 mq, salone
doppio, veranda chiusa con camino,
cucina, 4 camere,
2 bagni ripostigli, 3 balconi,
terrazzo, garage 40 mq. Cod. V06
Via Catalano, app.to mq 100, cucina,
salone, 3 letto, bagno, garage. Vendita anche separata da garage.
Cod. V46
Fabbricato allo stato grezzo di 550
mq ca. su 3 piani, con ampio terreno
fronte strada, anche frazionabile.
Cod. V65
Castel Sant’Elia
Locale Commerciale su 3 livelli di
2.400 mq totali circa, fronte strada
con ampio parcheggio esterno di
proprietà. OTTIMO AFFARE Cod. V100
Magliano Sabina
Villa allo stato grezzo su due piani di
140 mq ciascuno e possibilità di realizzare altra costruzione simile su un
terreno di 8 ha, con noci. Servizi .
Cod. A85
ORTE
Zona Orte Scalo. App.to 60 mq circa
composto dadisimpegno, 1 letto, cucina e bagno. Terrazzo e posto auto.
63
Patrocinio
Mensile Sociale di
Arte, Cultura,
Spettacolo ed
Attualità
edito da
Associazione
Accademia
Internazionale
D’Italia
(A.I.D.I.)
senza fini di lucro
Reg.Trib. VT n. 351
del 2/6/89
Presidente
Fondatore:
Sandro Anselmi
Direttore Editoriale:
Sandro Anselmi
Direttore
Responsabile:
Stefano De Santis
WebMaster
www.brunosisti.it
Capranica
Stampa:
A127
Campo de’ fiori è distribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Vignanello, Vallerano, Canepina, Vasanello, Soriano Nel Cimino, Vitorchiano, Bagnaia, Viterbo, Montefiascone, Carbognano, Caprarola, Ronciglione, Sutri, Capranica, Cura di
Vetralla, Blera, Monte Romano, Tarquinia, Civitavecchia, Orte, Gallese, Magliano Sabina, Collevecchio, Tarano, Torri in Sabina, Calvi nell’Umbria, Stimigliano, Poggio Mirteto, Otricoli, Narni, Terni, Amelia, Nepi, Castel Sant’Elia, Monterosi, Anguillara,
Trevignano, Bracciano, Canale Monterano, Mazzano, Campagnano, Sacrofano, Olgiata,
Faleria, Calcata, S.Oreste, Nazzano, Civitella San Paolo, Torrita Tiberina, Rignano Flaminio, Morlupo, Castelnuovo di Porto, Riano, Ostia, Nettuno, Anzio, Fregene. A Roma
nei teatri, nei migliori alberghi e locali, sui taxi e in tutte le stazioni MET.RO. Spedito a
tutti gli abbonati in Italia e all’estero, inviato ad Istituzioni Culturali e sedi Universitarie
italiane e straniere, a personaggi politici, della cultura, dello sport e dello spettacolo.
Tel.:
328.3513316
e-mail:
[email protected]
Redazione di Roma:
Viale G. Mazzini 140
Abbonamenti
Rimborso spese
spedizione
Italia: 12 numeri
 25,00
Estero: 12 numeri
 60,00
Per il pagamento
effettuare i
Consulente
versamenti sul c/c poEditoriale:
stale n. 42315580
Enrico De Santis intestato all’Associazione
Caporedattore
Accademia InternazioErmelinda
nale D’Italia.
Benedetti
L’abbonamento andrà
in corso dal primo numero
La rivista è stata
raggiungibile e
chiusa in redazione il
può avere inizio in
20 Maggio 2016
qualsiasi momento
Tiratura media:
dell’anno ed avrà, co10.000 copie
munque, validità per
12 numeri.
Cod. V21
Palazzetto cielo terra di
120 mq su 3 livelli
+ampio terrazzo. Completamente ristrutturato con
rifiniture di pregio. Cod.
Direzione
Amministrazione
Redazione
Pubblicità ed
Abbonamenti:
Piazza della
Liberazione, 2
01033 Civita
Castellana (VT)
La realizzazione di
questo giornale e la
stesura degli articoli
sono liberi e gratuiti
ed impegnano
esclusivamente
chi li firma.
Testi, foto, lettere e
disegni, anche se non
pubblicati, non saranno restituiti
se non dopo
preventiva ed
esplicita richiesta da
parte di chi li
fornisce. I diritti di riproduzione e di pubblicazione, anche
parziale, sono riservati
in tutti i paesi.
Garanzia di
riservatezza per gli
abbonati
Si garantisce la
massima riservatezza
dei dati forniti
dagli abbonati e la
possibilità di
richiederne gratuitamente la rettifica o la
cancellazione scrivendo all’editore.
Le informazioni custodite nello
archivio di Campo de’
fiori verranno
utilizzate al solo scopo
di inviare
agli abbonati il
giornale e gli
allegati, anche
pubblicitari (legge
675/96 tutela dati
personali).
Sandro Anselmi
P.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT)
Tel. 328.3513316 - [email protected]
Anselmi Promozioni Immobiliari
VENDO
Civita Castellana
Via V. Rainaldi. Appartamento di
120 mq al P.T., composto da sala, cucina,
antinìbagno e bagno,
2 camere, ripostiglio+
box+cantina. Cod. V130
Via Rio Fratta. Luminoso appartamento
al III piano con
ascensore. 90 mq,
composta da disimpegno, cucina, sala,
2 letto, 2 bagni, balcone. Garage.
Cod. V121
Via Catalano.
Terreno agricolo di
5000 mq con recinzione. Fronte strada.
Cod. V122
Loc. Carraccia. Terreno agricolo di
1.600 mq. Fronte strada. Cod. V119
Via IV Giornate di Napoli. Garage
di 20 mq, piano strada. Cod. V115
Via Flaminia. Terreno di 4 ha
fronte strada, attualmente incolto, con
possibilità di edifcare
ampia metratura uso
bitativo+annessi.
Via Antonio Pistola.
Villetta indipendente
di 130 mq al piano
terra+150 mq al piano
seminterrato (diviso
tra grage, magazzini e
cantina). Giardino. Da ristrutturare. Cod. V110
Via Roma. Porzione di quadrifamiliare di 108 mq circa,composta da
taverna e garage al piano terra,
sala cucina, studio, ripostiglio,
2 letto, 2 bagni al I piano+soffitta
e terrazzo. Giardino condominiale. AFFARE. Cod. 103
Via 7 Fratelli Cervi.
App.to I piano di 80
mq circa, composto
da ingreso, cucina,
sala, 2 camere, bagno e balcone.
Termoautonomo Cod. V106
Via degli Etruschi.
Porzione di
bifamiliare di 240
mq circa su 3 livelli
con giardino . Cod.
V107
Via Panico. Appartamento di 57 mq
al 1° piano: cucina,
sala, disimpegno,
bagno e camera. Ristrutturato.
Via del Casaletto. Appartamento
di 100 mq al 2° piano, composto
da disimpegno, cucina, sala,
bagno, 2 camere, studio.
Sassacci. Villa di 200 mq su
2 livelli, con 500 mq di giardino. Ottima posizione
Via Terni. Casa indipendente di 100 mq
unico livello. Giardino e piccolo fabricato
annesso. Cod. V115
Loc. Priati. Piccolo appartamento di 35
mq al 1° piano, composto da disimpegno,
cucina, camera e bagno. Completamente
ristrutturato. Cod. V116
Loc. San Giovanni. App.to di 95 mq al P. I
composto da salone con camino, cucina, 3
camere, bagno. Balconi. Garage. Cod. V56
Fabrica di Roma
Viale Italia. Appartamento al
1° piano con ingresso indipendente, di 60 mq, composto da ingresso. cucina,
camera, cameretta, bagno.
Via dell’Asilo.
Villa su più livelli con
giardino. Rifiniture
eccellenti. Possibilità di
realizzare 2 unità abitative.Vista panoramica.
Loc. Faleri. Splendida
villa bifamiliare in zona
residenziale di nuova costruzione, divisibile in 2
unità abitative.
Parco Falisco. Villetta di 100 mq su due livelli, con giardino e boschetto.
Rifiniture di lusso.
Villa indipendente di 220
mq su 2 livelli + 200 mq di
annesso allo stato grezzo
+ 5000 mq di terreno.
Ottimo affare! Cod. V123
Zona centrale. Tre ville
a schiera di diversa metratura, con giardino,
allo stato semifinito.
VERO AFFARE!
Cod. V88
Corchiano
Via Sant’Antonio.
Appartamento in villa al 2°
P. di 100 mq+ cantina+garage+soffitta con terrazzo+giardino
Locale commerciale di 35
mq al 1°P. +
ampia veranda con
possibilità di chiusura +
bagno. Ideale per uso
ufficio. Cod. V125
Calvi dell’Umbria
Abitazione indipendente di 45 mq + magazzino sottostante +
orto giardino con annesso, pozzo e forno.
AFFITTO
Bracciano
Via Flavia. Appartamento di 60
mq al P.T. con giardino, composto
da cucina+2 camere+bagno.
Zona centralissima.
Ronciglione
Locale commerciale
di 45 mq. Unico ambiente+antibagno e
bagno. Piano terra,
fronte strada. Già pescheria.
Otricoli
Appartamento di 100 mq al 2°
piano con parcheggio. Centrale.
Civita Castellana
Via Falisca. Locale commerciale
fronte strada di 370 mq con 9 vetrine+60 mq di garage
Via Roma. Appartamento di 70
mq al 1° piano, composto da
ingresso, angolo cottura, soggiorno, bagno+antibagno, camera, balcone.
Via della Repubblica. Appartamento di 100 mq, al 1° piano,
composto da 5 vani+ servizi+balcone. Ideale per studio professionale/centro estetico.
Via Priati. Appartamento di 60
mq, P.T., con cortile, composto
da cucina, tinello, sala, camera,
cameretta, bagno. Ammobiliato
Via Nepesina. TAVERNA di 70 mq
con camino, angolo cottura e
bagno. Ideale per cene tra amici.
Via delle Fontanelle. Piazzale di
3.000 mq, recintato e con cancello, fronte strada. Possibilità di
allacci acqua e energia elettrica.
Via Santa Felicissima. Appartamento piano terra di 90 mq
+garage. No mobili.
Via del Forte. Locale commercaile
al piano terra di 60 mq, con wc e
cantina.
P.zza Martiri di Nassirya. Locale
commerciale di 150 mq con ampie
vetrate, porticato e parcheggio di
Cod. A103
proprietà.
Via Garibaldi. Locale commerciale
di 30 mq e possibile aggiunta di
ulteriore metratura per magazCod. A81
zino.