Piano comunale di emergenza - Comune di Cantalupo in Sabina

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Piano comunale di emergenza - Comune di Cantalupo in Sabina
COMUNE DI CANTALUPO IN SABINA
PROVINCIA DI RIETI
PIANO COMUNALE DI EMERGENZA
Gennaio 2013
Redatto da: Loredana Biagioni
e Uff. Tecnico Comunale
Indice
- Scopo del documento
- Riferimenti normativi
- Rischi esaminati
- Fonti tecniche di riferimento
1. RECAPITI UFFICI COMUNALI
2. REPERIBILITÀ DELLA STRUTTURA COMUNALE
3. COMUNICAZIONI CON LE STRUTTURE SOVRA COMUNALI,
NUMERI DI EMERGENZA E UTILITÀ
4. PARTE GENERALE
5. SCENARI DI RISCHIO
5.1 Rischio incendi boschivi e d’interfaccia
5.2 Rischio idrogeologico
5.3 Rischio geomorfologico e Rischio Sismico
6. STRUTTURA DI COORDINAMENTO LOCALE
6.1 Presidio territoriale
6.2 Presidio Operativo
6.3 Centro Operativo Comunale (COC)
7. CENSIMENTO DELLE RISORSE
8. AREE DI PROTEZIONE CIVILE
9. VIABILITÀ, PIANO DEL TRAFFICO
10. STRUTTURE A RISCHIO: INDIVIDUAZIONE DEGLI ESPOSTI
11. PROCEDURE DI EVACUAZIONE DELLA POPOLAZIONE
11.1 Evacuazione in caso dei rischi in esame
11.2 Sistemi di allarme
12 PROCEDURA OPERATIVA
Allegati al Piano (non inclusi nella presente sintesi)
Allegato 1: Relazione microzonazione sismica I livello
Allegato 2: Schema di allerta
Allegato 3: Carta Comune Cantalupo in Sabina scala 1: 5.000
Allegato 4 : Carta 93 inventario fenomeni franosi e situazioni a rischio frana
Allegato 5: carta vincolo idrogeologico
Allegato 6: censimento popolazione per strade e particelle catastali
Allegato 7: Mappatura anziani soli e con disabilità motoria
Allegato 8: censimento attività commerciali
Allegato 9: Enel Depuratori e bomboloni gas
Allegato10: carte centro storico per vie di fuga
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Premessa
Nelle modificazioni apportate durante la conversione in legge del D.L. 15 maggio 2012
n.59, l’art. 1 –bis così recita:
“ E’ istituito il Servizio Nazionale della Protezione Civile al fine di tutelare l’integrità della
vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da
calamità naturali, catastrofi e da altri eventi calamitosi.
Tale Servizio promuove e coordina le attività delle amministrazioni dello Stato, centrali e
periferiche, regioni, provincie e comuni, enti pubblici nazionali e territoriali di ogni altra
istituzione presente sul territorio nazionale.
Per il conseguimento delle proprie finalità si avvale del Dipartimento della protezione civile
della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Art. 3 Attività e compiti di protezione civile:
1. Sono attività di protezione civile quelle volte alla previsione ed alla prevenzione dei
rischi, al soccorso delle popolazioni sinistrate ed a ogni altra attività necessaria ed
indifferibile, diretta al contrasto ed al superamento dell’emergenza ed alla
mitigazione del rischio
2. La previsione consiste nelle attività, svolte con il concorso di soggetti scientifici e
tecnici competenti in materia, dirette all’identificazione degli scenari di rischio
probabili e ove possibile al preannuncio, al monitoraggio, alla sorveglianza e alla
vigilanza in tempo reale degli eventi e dei conseguenti livelli di rischio attesi.
3. La prevenzione consiste nelle attività volte ad evitare o ridurre al minimo la
possibilità che si verifichino danni conseguenti agli eventi calamitosi
Scopo del documento
Tale piano di protezione civile comunale ha lo scopo di:
- organizzare al meglio le azioni da intraprendere in caso di evento calamitoso al fine di
limitare i danni a persone e cose e superare la fase di pericolo;
- fornire dettagliate informazioni a tutte le forze preposte ai compiti di protezione
civile per coordinare nel modo più appropriato gli interventi di soccorso.
Riferimenti normativi
- Legge 12 Luglio 2012 n.100 (Conversione in legge,con modificazioni del D.L. 15
maggio 2012 n.59 recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile
- OPCM n. 3606/07 recante “Disposizioni urgenti di Protezione Civile in materia di Incendi
Boschivi”
- “Manuale operativo per la predisposizione di un piano comunale o intercomunale di
protezione civile”, Dipartimento della Protezione Civile, Ottobre 2007
- “Linee Guida regionali per la Pianificazione di emergenza in materia di Protezione Civile”
- Piano Provincia di Rieti
- D.G.R. del 28 maggio 1996 n. 4340
- D.G.R. 569 del 29.2.2000
- D.L. 15 maggio 2012, n.59
- Legge 12 Luglio 2012 n.100
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Rischi esaminati
- Rischio incendio boschivo e d’interfaccia
- Rischio idrogeologico ed idraulico
- Rischio geomorfologico e Rischio sismico
Fonti tecniche di riferimento
- Piano di bacino stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) approvato nel 2000
- Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani (IFFI), disponibile all’indirizzo WEB
http://www.mais.sinanet.apat.it/cartanetiffi/default_nosso.asp
- Censimento degli esposti al pericolo di sfondamenti da cavità sotterranee predisposto dal
Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e acquisito dall’Autorità di Bacino del
Tevere , disponibile al sito www.sinkholes.it
1. RECAPITI UFFICI COMUNALI
I collegamenti telefonici e fax con Regione e Prefettura UTG, per la ricezione e la
tempestiva presa visione di comunicazioni (es. bollettini/avvisi di allertamento), via Fax o
via e-mail, ricevute da:
Dirigente Settore Tecnico
Dirigente Settore Amministrativo
Sindaco
presso i seguenti recapiti
Comune di Cantalupo in Sabina – Viale Verdi 6 02040
Telefono Sindaco: 3204730730
Centralino: 0765/514031 fax: 0765/514667
E-mail: [email protected]
[email protected]
2. REPERIBILITÀ DELLA STRUTTURA COMUNALE
SINDACO
Dr. Giorgio TENERINI
3204730730
VICE SINDACO
Sig. Ardino PIRRO
3204730731
RESPONSABILE SETTORE TECNICO
Sig. Alberto Mancini
3204730735
POLIZIA MUNICIPALE
Sig. Vittorio SAVI
3384104455
FUNZIONARIO SETTORE TECNICO
RESPONSABILE AREA AMMINISTRATIVA
Geom. Pasquetta Cecchini 3204730734
Dr. Valerio Corinaldesi
3204730736
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3. COMUNICAZIONI CON LE STRUTTURE SOVRA COMUNALI, NUMERI DI
EMERGENZA E UTILITÀ
Il Piano non riporta i recapiti telefonici dei principali soggetti coinvolti in attività di
protezione civile (Enti, Servizi sanitari, Volontariato, Strutture operative, Servizi essenziali,
Strutture per la mobilità e trasporti) Per ulteriori informazioni vedi allegato schema di
allerta.
4. PARTE GENERALE
La parte generale riguarda i dati di base relativi al territorio comunale, gli edifici strategici
di interesse pubblico, nonché l’elenco delle strutture ricettive con l’ubicazione ed i posti
letto, i beni culturali, gli strumenti di pianificazione in materia di Protezione Civile adottati
da Provincia e Regione.
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DESCRIZIONE OROGRAFICA DEL TERRITORIO
Il Comune di Cantalupo in Sabina recepisce nella sua interezza il Piano Provinciale di
Protezione Civile e gli opportuni aggiornamenti.
Come si evince dal Piano provinciale di protezione civile il comune di Cantalupo in Sabina
afferisce alla tredicesima zona e precisamente:
13° Zona: MAGLIANO SABINO
COLLEVECCHIO MONTEBUONO
TARANO
STIMIGLIANO
FORANO
CANTALUPO IN SABINO SELCI
TORRI IN SABINA
VACONE
MONTASOLA
COTTANELLO
CONFIGNI
Dalla tabella qui di seguito riportata relativa all’inquadramento territoriale si può rilevare
meglio quanto sopra riferito e nel contempo si evince che questa divisione territoriale
assegna alle zone un COI (Centro Operativo Intercomunale) di riferimento.
Nella cartina sotto riportata possiamo notare che Cantalupo in Sabina riferisce al COI di
Magliano Sabina.
Cantalupo sorge a 297 metri sul livello del mare e confina con Casperia, Forano, Poggio
Catino, Roccantica, Selci e Torri in Sabina. Si estende per 10,53 kmq. Ha una popolazione
di 1743 abitanti e fa parte dell’Unione dei Comuni della Bassa Sabina.
La classificazione climatica è definita in zona D 1994 GR/G
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L’orografia del territorio evidenzia che i Monti Sabini, posti in direzione nord-sud tra i
monti Reatini e la valle del Tevere, si allungano ad oriente sino alla Valle del Tevere ove
degradano in colline. I monti Sabini, prevalentemente costituiti da calcari, formano
l’ossatura orografica di questa regione e solitamente sono ripartiti in due sezioni: i Sabini
propriamente detti a settentrione ed i Lucretili a mezzogiorno. I primi culminano con il
Monte Tancia mt. 1299 ed il Pizzuto mt. 1288 mentre i Lucretili hanno le loro parti più
elevate nell’allungato crinale del Pellecchia mt.1368 e nel monte Gennaro mt.1271.
I Monti Sabini sono una catena montuosa del Subappennino laziale. Sono delimitati a
ovest dal Tevere, a nord dalla Nera, a est dal Velino e dal Turano, a sud dall'Aniene. Essi
includono sia la sezione meridionale della Provincia di Rieti che un lembo settentrionale
della Provincia di Roma.
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Unità idrogeologiche
Gran parte del territorio della Provincia di Rieti appartiene al bacino idrografico del Tevere
(alimentato per il 50 per cento dal Velino) con i suoi corsi d’acqua più importanti che sono :
il fiume Velino, Turano e Salto le cui portate sono finalizzate alla produzione di energia
idroelettrica.
I corsi d’acqua, eccetto il Tevere, hanno regime torrentizio e quindi oscillazioni di portata.
Tra le principali sorgenti abbiamo il Peschiera (18 m3/s) e Le Capore (5m3/s) che
soddisfano gran parte del fabbisogno idropotabile di Roma.
All’interno della Provincia di Rieti vi sono alcune unità idrogeologiche e precisamente:
Unità idrogeologica della Sabina che si estende tra la Provincia di Roma e quella Rieti. In
questa unità è inserito il comune di Cantalupo in sabina. La morfologia di questa unità
varia da collinare a pianeggiante, i materiali idrologici sono depositi sede di falde
discontinue e di limitata estensione. Le sorgenti sono di portata limitata e sono i pozzi
pubblici e privati a servire i comuni, unica sorgente significativa Le Capore.
5. SCENARI DI RISCHIO
5.1 Rischio incendi boschivi e di interfaccia
La responsabilità di fornire quotidianamente indicazioni sintetiche sulle condizioni
favorevoli all’innesco ed alla propagazione degli incendi boschivi, grava su Dipartimento
che ogni giorno, attraverso il Centro Funzionale Centrale, ed entro le ore 16.00, emana
uno specifico Bollettino, reso accessibile alle Regioni, Prefetture UTG, Corpo Forestale
dello Stato, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Le Regioni e quindi le Prefetture UTG, devono assicurare che il bollettino giornaliero o le
informazioni in esso contenute siano adeguatamente ed opportunamente resi disponibili
rispettivamente:
alla Provincia
ai Comandi Provinciali del CNVVF e del CFS
ai Comuni
ai responsabili delle organizzazioni di volontariato qualora coinvolte nel modello
d’intervento o nelle attività di vigilanza
Valutazione della pericolosità
In base alle perimetrazioni delle fasce perimetrali d’interfaccia bosco-insediamenti, sono
state individuate, per tutti i comuni, le principali località e la pericolosità prevalente.
Nel Comune di Cantalupo in Sabina privo di parti boschive non si ravvisano incendi. Tale
informazione viene ogni anno deliberata in ottemperanza alle disposizioni regionali.
Sistema adottato PRO.CI.CO- In tale sistema i corpi idrici sono stati ricavati dalla Carta
dell’Uso del Suolo (CUS), realizzata e messa a disposizione dall’Assessorato Urbanistica
Regione Lazio
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5.2 Rischio idrogeologico
VINCOLO IDROGEOLOGICO
Il Comune di Cantalupo in Sabina è interessato parzialmente dal vincolo idrogeologico il
cui scopo principale è quello di preservare l’ambiente da interventi che possano
compromettere la sua stabilità, o che inneschino fenomeni corrosivi che possano creare
danno pubblico in aree collinari o montane (Tulliano). Non si preclude quindi la possibilità
di intervenire sul territorio ma di integrare l’opera con esso rispettando il paesaggio e
l’ambiente.
Così come recita la Delibera della G.R. del 28 maggio 1996 n. 4340 : Gli interventi in aree
sottoposte al vincolo idrogeologico devono essere progettati e realizzati in funzione della
salvaguardia e della qualità dell’ambiente, senza alterare in modo irreversibile funzioni
biologiche dell’ecosistema in cui vengono inseriti ed arrecare il minimo danno possibile
alle comunità vegetali ed animali presenti, rispettando i valori paesaggistici dell’ambiente.
La difesa del suolo è strumento di analisi e valutazioni dell’interazione tra ambiente
naturale e ambiente costruito strumento teso ad evitare dissesti idrogeologici.
Il vincolo idrogeologico è quindi strumento di governo teso a prevenire rischi di calamità
naturale occorre quindi una massiccia sensibilizzazione dei cittadini ad una nuova
coscienza sociale che porti alla salvaguardia e tutela del territorio: un uso consapevole di
esso nel rispetto delle esigenze dell’ambiente.
Per il Comune di Cantalupo in Sabina il PAI dell’Autorità di Bacino Tevere , prevede
l’esame dell’inventario dei fenomeni franosi e delle zone a rischio frana attraverso la
realizzazione della tavola n. 93 (in allegato) mentre nel Censimento degli esposti al
pericolo di sfondamenti da cavità sotterranee predisposto dal Dipartimento Nazionale della
Protezione Civile e acquisito dall’Autorità di Bacino del Tevere , disponibile al sito
www.sinkholes.it non si rileva nessun fenomeno.
Criticità Comunali
Aree in movimento franoso
La località Cerri (Campo Sportivo Vincenzo Tempesta) è caratterizzata da un fenomeno di
cedimento delle superfici di pendio, ciò ha compromesso la compattezza dei sottostrati
avviando fenomeni di scivolamento delle masse verso il fondo che hanno generato una
frana complessa.
La pericolosità è dovuta al fatto che in tale zona insiste una rete di distribuzione del gpl al
servizio del centro storico e del centro urbano.
Sono stati effettuati sopralluoghi da Tecnici Regionali per la determinazione del rischio in
occasione della richiesta di finanziamento a bonifica della zona a tutt’oggi non ancora
accettata.
In tale occasione il verbale di sopralluogo del 30.3.2005 così recita:
“ dissesto gravitativo di tipo creep medio profondo in terreni limosi, argillo-sabbiosi.
Interventi di stabilizzazione tramite micropali effettuati dal comune che finora hanno
permesso la stabilità del campo sportivo sono stati vanificati dalla riattivazione del
dissesto.
Attualmente in caso di eventi pregiudicanti come pioggia, neve etc. si procede a
monitoraggio costante della zona.
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5.3 Rischio geomorfologico e Rischio Sismico
Nel Comune di Cantalupo in Sabina il rischio geomorfologico ed il Rischio sismico sono
stati attentamente valutati in occasione della stesura di una relazione di microzonazione
sismica di livello 1 presentata alla Regione Lazio.
Sono stati fatti rilevamenti geologici e geomorfologici di dettaglio ed elaborate 11 indagini
HVSR finalizzate alla misurazione della frequenza fondamentale del terreno. Tutti i dati
raccolti pregressi e quelli di nuova esecuzione sono sintetizzati e ubicati su base CTR
nella Carta delle indagini. La relazione contiene una ricostruzione dell’andamento del
bedrock sismico (tomografia sismica e geofisica) effettuato prendendo in considerazione i
risultati ottenuti delle misure di frequenza HVSR riassunti nella Carta delle frequenze.
Gli studi di microzonazione sismica, al fine di verificare la compatibilità delle destinazioni
d’uso del territorio con gli effetti sismici locali, sono eseguiti, nelle aree da urbanizzare, a
supporto della redazione della parte strutturale del Piano Regolatore Generale.
- Archivio Frane del Progetto AVI (Aree Vulnerate Italiane da frane ed inondazioni),
disponibile all’indirizzo WEB http://avi.gndci.cnr.it/) che censisce alcuni dissesti
non compresi nel PAI non rileva nessuna frana di grave entità a carico del territorio
comunale
Oltre ai fattori inerenti strettamente il rischio geomorfologico, vengono prese in esame le
connessioni con il rischio d’incendio per tener conto degli effetti di natura idrogeologica
indotti sui soprassuoli percorsi dal fuoco. Infatti la copertura vegetale degli alberi svolge un
ruolo fondamentale nella protezione del suolo, ostacolando i processi di mobilizzazione del
terreno dovuti all’acqua, al vento e ad altri processi erosivi; pertanto in aree che
presentano problemi di instabilità l’effetto indotto dal fuoco con la distruzione della
vegetazione e l’incendio del terreno in profondità, comporta un aumento della vulnerabilità
idrogeologica con conseguente aumento del rischio di dissesto.
I terremoti sono fenomeni che si verificano senza possibilità di preannuncio, pertanto il
piano di emergenza riguarderà solo la fase di allarme per interventi post-evento.
Il Comune di Cantalupo in Sabina è interessato da attività sismica, testimoniata dai
numerosi terremoti avvenuti in epoca storica e susseguitesi poi in lieve entità a tutt’oggi..
In caso di evento sismico un primo scenario di evento è fornito dalla Struttura Regionale di
Protezione Civile, predisposto in collaborazione con l’ufficio Servizio Sismico Nazionale
del Dipartimento della Protezione Civile (USSN) e con il Servizio Geologico Nazionale.
La Regione Lazio ha effettuato vari studi, ultimo in collaborazione con l’ENEA per poter
determinare una classificazione sempre più attenta dei comuni a rischio sismico.
Dalla DGR 387 del 22.5.2009, alla DGR 835 del 3.11.2009 fino alla recente pubblicata
sulla GU n.12 del 28.3.2012 che prevede una riclassificazione comprendente
sottozonazioni sismiche all’interno del medesimo territorio comunale,tale scelta è stata
determinata dalla presenza di caratteristiche sismologiche differenti all’interno dell’area di
un medesimo comune . I comuni sono stati trattati come Unità Amministrative Sismiche
(UAS) Tutti i comuni del Lazio afferiscono ad una unica UAS territoriale eccetto 6 e
precisamente Roma, Rieti, Pescorocchiano, Nepi, Colfelice e Vejano.
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Valutazione del grado di stabilità degli edifici per il Comune di
Cantalupo in Sabina
In considerazione della modalità costruttiva si evince che:
SCUOLA (Ampliamento scuola elementare)
Il progetto delle strutture è stato eseguito in conformità delle norme per zone sismiche di
2^ categoria (grado di sismicità S=9) nei suoi aspetti strutturali e geotecnico nel rispetto
della normativa vigente di cui al DM 16.1.96 e delle Norme Tecniche DM 20.11.87 come
stabilito dall’art. 20 comma 3 della L. 31/2008 per opere già affidate o iniziate al 30.6.2009,
pertanto le metodologie di calcolo risultano conformi alla normativa di riferimento con
Analisi Sismica Dinamica Modale e verifiche secondo il metodo delle tensioni ammissibili .
L’opera successivamente realizzata è stata collaudata, giusto certificato in data
07/03/2011 e 07/09/2011, nonché accertata la sua conformità antisismica.
OSTELLO DELLA GIOVENTU’
Il progetto della struttura è stato eseguito in conformità delle norme per zone sismiche di
2^ categoria (grado di sismicità S=9) nei suoi aspetti strutturali e geotecnica.
La normativa presa in esame, era inserita nell’Atlante della Classificazione Sismica
Nazionale con coefficiente S=2 quindi compresa nelle località sismiche di seconda
categoria. E’ stato successivamente confermato come località sismica di seconda
categoria S=9, sulla base delle proposte del gruppo di lavoro del SSN 1998 con intensità
massima osservata di VIII grado.
Nel rispetto delle prescrizioni indicate nella relazione geologico-tecnica dal punto di vista
geologico, geomorfologico e idrogeologico l’area interessata è risultata globalmente
stabile.
L’opera realizzata è stata collaudata, giusto certificato in data 05/01/2008, ed è stata
accertata la sua conformità antisismica.
CASA COMUNALE
L’immobile è stato adeguato dal punto di vista sismico alla normativa OPCM 3274/03 ed al
DM 14.1.2008 – Dette operazioni di consolidamento ed adeguamento sismico sono state
autorizzate dall’Area Genio Civile di Rieti il 24.12.2010. Dalla relazione geologica si evince
che è stato attribuito al profilo stratigrafico di riferimento la categoria di suolo di fondazione
c. Nel sito non sono state individuate condizioni specifiche tali da costituire fonte di
amplificazione locale dell’onda sismica, trascurabili i rischi di liquefazione del terreno in
caso di scuotimento sismico.
Per la sua affidabilità la struttura è stata dichiarata edificio strategico. L’opera è in corso di
ultimazione e sarà oggetto di collaudo e conformità antisismica.
CENTRO STORICO
Per il centro storico purtroppo non siamo in grado di determinare la vulnerabilità degli
edifici l’ultimo dei quali risulta essere costruito intorno al 1950
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EDIFICI UTILIZZABILI ED AREE DI ATTESA
Ambulatorio Medico
Eliambulanza
c/o Campo sportivo
Parcheggio Elio Augusto di Carlo
Medico Dr. Mario Giorgini 3338476932
Ricettività
Ostello della Gioventù Le Ginestre 18 posti
Albergo delle Rose 20 posti
Scuole
Scuola Materna Samuele Nicolò
Scuola Elementare Cassio Sgrignani
Scuola (Ampliamento scuola elementare)
Aree di attesa
Parcheggio Elio Augusto di Carlo
Parcheggio Viale Verdi
Luoghi di aggregazione di massa
Campo Sportivo Vincenzo Tempesta (tendopoli)
6. STRUTTURA DI COORDINAMENTO LOCALE
Si stabilisce un numero minimo di responsabili comunali, Sindaco compreso, che
costituiscano la struttura locale, preposta all’attivazione e gestione del Presidio Territoriale,
del Presidio Operativo e del Centro Operativo Comunale – COC.
6.1 Presidio Territoriale
Si prevede un sistema di vigilanza sul territorio per garantire le attività di ricognizione e di
sopralluogo delle aree esposte a rischio, soprattutto molto elevato in grado di comunicare
in tempo reale le eventuali criticità per consentire l’adozione delle conseguenti misure di
salvaguardia.
L’attivazione del presidio territoriale spetta al Sindaco che, attraverso il responsabile della
funzione tecnica di valutazione e pianificazione, ne indirizza la dislocazione e l’azione,
provvedendo ad intensificarne l’attività in caso di criticità rapidamente crescente verso
livelli elevati.
Il personale disponibile per l’espletamento delle attività specifiche del Presidio Territoriale
sarà integrato in relazione alle necessità evidenziate nella fase dei emergenza.
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Composizione del Presidio Territoriale
Polizia Municipale Vittorio Savi
Funzionario Ufficio Tecnico Geom. Pasquetta Cecchini
Associazione di Protezione Civile Base 2001 o Italsabina
Compiti e funzioni
Coordinamento delle operazioni di vigilanza sul territorio, attività di sopralluogo e
valutazione, comunicazione in tempo reale delle eventuali criticità.
A seguito dell’evento il presidio provvede alla delimitazione dell’area interessata, alla
valutazione del rischio residuo ed al censimento del danno.
L’Associazione di protezione civile è di supporto per il monitoraggio, operazioni di vigilanza
sul territorio con comunicazione in tempo reale.
Mezzi
Mezzo della polizia municipale
n. 1 Nissan Serena 7
n.1 Doblò
n. 1 Fiat FIORINO
Tutti i mezzi e attrezzature messe a disposizione
dall’Associazione di Protezione civile (vedi schema di allerta)
6.2. Presidio Operativo
Il Sindaco si avvale, già partire dalle prime fasi di allertamento, di un Presidio
Operativo organizzato nell’ambito della stessa struttura comunale composto dal
referente della funzione tecnica di valutazione e pianificazione che fornisca al Sindaco
le informazioni necessarie in merito all’evolversi dell’evento in atto o previsto e
mantenga i contatti con le diverse amministrazioni ed enti interessati:
Il presidio operativo:
- garantisce il rapporto costante con Regione, Provincia e Prefettura-UTG
- attiva la funzione tecnica di valutazione e pianificazione
- è dotato di un fax, di un telefono e di un computer
Il personale disponibile per l’espletamento delle attività specifiche del Presidio Operativo
sarà integrato in relazione alle necessità evidenziate nella fase dei emergenza.
Dirigente Tecnico Alberto Mancini 0765/514031 cell. 3204730735
[email protected]
Funzionario Ufficio Tecnico Geom. Pasquetta Cecchini 0765/514031 cell.3204730734
[email protected]
6.3 Centro Operativo Comunale (COC)
Il Centro operativo comunale si attiva in h 24 attraverso la convocazione delle diverse
funzioni di supporto individuate. Il personale disponibile per l’espletamento delle
attività specifiche di ogni funzione sarà integrato in relazione alle necessità evidenziate
nella fase dei emergenza.
Il COC è:
- organizzato per funzioni di supporto
- ubicato esternamente alle aree a rischio
- articolato in:
. sala operativa con le postazione delle funzioni di supporto;
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. postazione radio;
. sala riunioni per incontri necessari al coordinamento;
. segreteria per il raccordo tra le funzioni di supporto, attività amministrativa, protocollo
Di seguito per ciascuna funzione vengono indicati i principali compiti in emergenza:
1 Tecnica di valutazione e pianificazione
Viene attivata dal Sindaco al fine di costituire il presidio operativo comunale che
garantisce lo svolgimento di attività di tipo tecnico per il monitoraggio del territorio già dalla
fase di attenzione.
Riceve gli allertamenti trasmessi dalla Regione o dalla Prefettura mantenendo con esse
un collegamento costante, ne da informazione alle altre funzioni e garantisce il supporto
tecnico al Sindaco per determinare l’attivazione delle diverse fasi operative.
Raccorda le attività delle diverse componenti tecniche al fine di seguire costantemente
l’evoluzione dell’evento, provvedendo ad aggiornare gli scenari di rischio previsti dal piano,
con particolare riferimento agli elementi a rischio.
2 Volontariato
Organizza e coordina le attività delle squadre del Presidio territoriale per la ricognizione
delle aree esposte al rischio e la delimitazione del perimetro.
Verifica l’effettiva funzionalità ed agibilità delle aree di emergenza a degli edifici
strategici.
Organizza sopralluoghi per la valutazione del rischio residuo e del censimento danni
Redige un quadro sinottico delle risorse realmente disponibili, in termini di mezzi, uomini
e professionalità specifiche e ne monitora la dislocazione.
Raccorda l’attività delle organizzazioni di volontariato.
Mette a disposizione le risorse sulla base delle richieste avanzate dalle altre funzioni, in
particolare per le attività di informazione e assistenza alla popolazione.
3 Materiali e mezzi
Redige un quadro sinottico delle risorse realmente disponibili, appartenenti alla
struttura comunale, enti locali, ed altre amministrazioni presenti sul territorio.
Provvede all’acquisto dei materiali e mezzi da ditte ed aziende private.
Mette a disposizione le risorse sulla base delle richieste avanzate dalle altre funzioni.
4 Sanità, assistenza Sociale,Veterinaria
Raccorda l’attività delle diverse componenti sanitarie locali.
Provvede in tempo reale al censimento della popolazione presente nelle strutture
sanitarie a rischio e verifica la disponibilità delle strutture deputate ad accogliere i pazienti
in trasferimento.
Assicura l’assistenza sanitaria e psicologica durante la fase di soccorso ed evacuazione
della popolazione nelle aree di attesa e di accoglienza.
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Assicura la messa in sicurezza del patrimonio zootecnico.
5 Servizi Essenziali
Raccorda l’attività delle aziende e società erogatrici dei servizi.
Aggiorna costantemente la situazione circa l’efficienza delle reti di distribuzione al fine di
garantire la continuità nell’erogazione e la sicurezza delle reti di servizio.
Assicura la funzionalità dei servizi nelle aree di emergenza e nelle strutture strategiche.
6 Strutture operative locali e viabilità
Raccorda l’attività delle diverse strutture operative impegnate nelle operazioni di
presidio del territorio e di informazione, soccorso ed assistenza alla popolazione,
monitorandone dislocazione ed interventi.
Verifica il piano della viabilità, con cancelli e vie di fuga, in funzione dell’evoluzione dello
scenario.
Individua se necessario percorsi di viabilità alternativa, predisponendo quanto occorre
per il deflusso in sicurezza della popolazione da evacuare ed il suo trasferimento nei centri
di accoglienza in coordinamento con le altre funzioni.
7 Assistenza alla popolazione
Aggiorna in tempo reale il censimento della popolazione presente nelle aree a rischio,
con particolare riferimento ai soggetti vulnerabili.
Raccorda le attività con le funzioni di volontariato e strutture operative per l’attuazione
del piano di evacuazione.
Verifica la reale disponibilità di alloggi presso i centri e le aree di accoglienza individuate
e provvede alla distribuzione dei pasti alla popolazione evacuata.
Ciascuna funzione, per il proprio ambito di competenze, valuta l’esigenza di richiedere
supporto a Prefettura UTG e Regione, termini di uomini, materiali e mezzi, e ne informa il
Sindaco.
7. CENSIMENTO DELLE RISORSE (vedi schema di allerta)
Questa parte del Piano di protezione civile contiene delle schede di facile consultazione
relative alle risorse utili in caso di un eventuale soccorso alla popolazione, in particolare:
Mezzi di proprietà comunale
Censimento strutture sanitarie comunali e limitrofe
Volontariato e professionalità
Enti gestori dei servizi essenziali
Attività commerciali per prodotti alimentari di prima necessità (vedi allegato)
8. AREE DI PROTEZIONE CIVILE
Sono distinte in aree di attesa, aree di accoglienza/aree di ammassamento soccorritori
(vedi schema allerta e carta)
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AREE DI ATTESA
Luoghi di prima accoglienza per la popolazione immediatamente dopo l’evento calamitoso
o successivamente alla segnalazione della fase di preallarme. In tali aree la popolazione
riceverà le prime informazioni sull’evento e i primi generi di conforto in attesa di essere
sistemata in strutture di accoglienza adeguate.
Le aree sono posizionate in zone sicure e di facile raggiungimento attraverso percorsi
sicuri
Parcheggio Elio Augusto di Carlo
Parcheggio Viale Verdi
AREE/STRUTTURE DI ACCOGLIENZA O RICOVERO
Luoghi in grado di accogliere ed assistere la popolazione allontanata dalla proprie
abitazioni.
Tipologia delle aree:
- strutture coperte idonee ad accogliere la popolazione
- aree per tendopoli
- aree per insediamenti abitativi di emergenza
Le aree sono adeguate al numero di persone potenzialmente a rischio, posizionate in zone
vicine alla via principale ed ai servizi essenziali
Scuola materna
Scuola elementare
Scuola (ampliamento scuola elementare)
Campo Sportivo Vincenzo Tempesta
Albergo delle Rose
Ostello della Gioventù
9. VIABILITÀ, PIANO DEL TRAFFICO
Per l’attuazione dell’evacuazione è stato realizzato un piano del traffico che evidenzia
nella cartografia allegata
- le aree a rischio
- la viabilità alternativa, quando presente
- le vie di fuga con le direzioni di flusso
Vengono inoltre individuate le possibili criticità del sistema viario per valutare le azioni
immediate di ripristino in caso di interruzione o danneggiamento.
Sinteticamente:
Il Territorio comunale è attraversato da due strade principali la Strada Regionale SR313,
ex Statale, che parte da Passo Corese ed arriva a Terni e la Strada Provinciale SP49 che
nasce dalla SR313 e finisce a Casperia.
Il comune è circondato intorno al centro storico da un anello Via Fuori le Mura – Case
Sparse, il cui tratto esterno è inibito ai mezzi pesanti a causa di un arco molto basso e
stretto. Il cuore del paese è unito alla SR313 da Viale Verdi (SP49) e porta al Campo
sportivo (luogo di accoglienza per tendopoli).
Su Viale Verdi troviamo le principali zone di accoglienza, i due parcheggi Di Carlo e Verdi,
la Casa Comunale.
La Scuola elementare e la scuola nuova inerente al suo ampliamento sono invece su Via
Fuori le Mura e viale Verdi.
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In caso di evacuazione rapida la via di fuga migliore è sicuramente Viale Verdi verso il
campo sportivo e Viale Verdi verso la SP49 direzione Casperia.
Allo stesso modo è più facile per i mezzi pesanti e di soccorso l’arrivo dalla SR313 fino al
centro del paese attraverso Viale Verdi.
Alcune strade interne comunali, evidenziate nella carta allegata, permettono la discesa
rapida dai vicoli del centro storico verso la SR313 ed il campo sportivo: Via della Ferreria,
Via Fonte Pescina, Pianatata di sotto.
Tali strade secondarie potrebbero essere utili anche in caso di deviazioni del traffico per
necessità improvvise.
10. STRUTTURE A RISCHIO: INDIVIDUAZIONE DEGLI ESPOSTI
Nel Piano sono censite le principali strutture ricadenti all’interno delle aree a rischio che
devono inevitabilmente essere sottoposte ad una maggiore attenzione in caso di evento,
nonché la popolazione residente.
In particolare:
- Strutture turistiche
- Luoghi di culto
- Persone diversamente abili
- Mappatura dei cittadini residenti e non con particella catastale relativa alla propria
abitazione
11. PROCEDURE DI EVACUAZIONE DELLA POPOLAZIONE
Il Piano propone le modalità e la strategia di evacuazione della popolazione dalle aree a
rischio. La proposta tiene conto delle tipologie di rischio, delle aree d’attesa e di ricovero
previste e della viabilità di fuga.
In tutti i casi, il primo provvedimento è rappresentato dal divieto di accesso nell’area
interessata dal pericolo (crollo, incendio o allagamento)
♦ Chi decide di procedere all’evacuazione
É affidata alle valutazioni contingenti del Sindaco, d’intesa con il Prefetto e le Strutture
Operative Locali (Vigili del Fuoco, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Polizia) che
valutano altresì l’estensione dell’area da evacuare e la validità dell’ubicazione delle aree di
attesa preventivamente individuate.
♦ Quando procedere all’evacuazione
Quando:
1. rischio incendio: l’incendio coinvolge o minaccia di coinvolgere aree urbanizzate con
presenza di popolazione.
2. rischio idrogeologico: si prevede che l’evento temuto abbia un’energia tale da mettere a
repentaglio la stabilità delle abitazioni;
3. rischio sismico: secondo le indicazioni del Dipartimento della Protezione Civile
♦ Dinamica dell’evacuazione
Prima di dare l’ordine di evacuazione vengono predisposti mezzi pubblici e privati
necessari al trasporto di persone
l’ordine di iniziare l’evacuazione viene dato nei modi seguenti:
1) per mezzo di altoparlanti montati su autovetture del Comune a cura del vigile urbano
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2) tramite i networks preposti alla diramazione dell’allarme
Successivamente
il personale della Polizia Municipale, supportata dai volontari di protezione civile, guida
la popolazione che si trova nelle località più a rischio verso i luoghi sicuri di attesa previsti
organizzando i flussi di traffico
la funzione di supporto “Sanità e assistenza sociale” con il supporto e l’assistenza delle
strutture sanitarie, si preoccupa dell’esodo delle persone invalide e/o non deambulanti
la Polizia Municipale, in collaborazione con le atre strutture operative, opera azioni di
controllo nelle aree già evacuate
la popolazione che si trova nelle zone limitrofe alle aree di evacuazione viene avvisata
di non recarsi nelle zone a rischio.
♦ Revoca dell’evacuazione
Il Sindaco, d’intesa con il Prefetto e il Comandante dei Vigili del Fuoco, sentite le
Istituzioni sovraordinate (Provincia, Regione), verificata la fine del pericolo nell’area
evacuata, dispone il rientro della popolazione nei propri insediamenti mettendo a
disposizione i mezzi che hanno concorso all’allontanamento.
La comunicazione del cessato pericolo viene data dal personale dislocato nelle aree di
attesa, da altoparlanti e dai networks.
11.2 Sistemi di allarme
Per garantire l’immediata attivazione dell’allarme verso la popolazione in caso di pericolo e
dell’avvio della procedura di evacuazione il Comune si doterà di dispositivi locali di allarme
(sirene, altoparlanti montati su autovetture) o comunicare per via telefonica o porta a porta
mediante il volontariato e la Polizia Municipale, in coordinamento con le Forze dell’Ordine
ed i Vigili del Fuoco
12. PROCEDURA OPERATIVA
La procedura operativa consiste nell’individuazione delle attività che il Sindaco, in qualità
di autorità di protezione civile, deve porre in essere per il raggiungimento degli obiettivi
previsti nel Piano e di cui alla tabella precedente.
Tali attività possono essere ricondotte, secondo la loro tipologia, nello specifico ambito
delle funzioni di supporto.
Si descrivono in maniera sintetica il complesso delle attività che il Sindaco deve
perseguire.
Preallerta
Funzionalità del sistema di allertamento locale
- Avvia le comunicazioni con i Sindaci dei comuni limitrofi, le strutture operative presenti
sul territorio, la Prefettura UTG, la Provincia e la Regione
- verifica la disponibilità dei referenti del presidio territoriale previsti dal piano che
dovranno raccogliere ogni utile informazione ai fini della valutazione della situazione
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Attenzione
Funzionalità del sistema di allertamento locale
- garantisce l’acquisizione delle informazioni attraverso la verifica dei collegamenti
telefonici e fax e, se possibile, e-mail con la Regione e con la Prefettura UTG per la
ricezione dei bollettini/avvisi di allertamento e di altre comunicazioni provenienti dalle
strutture operative presenti sul territorio
Coordinamento operativo locale
Attivazione del presidio operativo
- attiva il responsabile della funzione tecnica di valutazione e pianificazione
- allerta i referenti per lo svolgimento delle attività previste nelle fasi di preallarme e
allarme verificandone la reperibilità e li informa sull’avvenuta attivazione della fase di
attenzione e della costituzione del presidio operativo
- attiva e, se del caso, dispone l’invio delle squadre del presidio territoriale per le attività di
Coordinamento sopralluogo e valutazione operativo locale
Attivazione del Sistema di comando e controllo
- stabilisce e mantiene i contatti con la Regione, la Prefettura UTG, la Provincia, i comuni
limitrofi, le strutture locali di CC, VVF, GdF, CFS, CP informandoli inoltre dell’avvenuta
attivazione della struttura comunale
Preallarme
Coordinamento operativo locale
- attiva il Centro Operativo Comunale con la convocazione delle atre funzioni di supporto
ritenute necessarie (la funzione tecnica di valutazione e pianificazione è già stata attivata
per il presidio operativo)
- si accerta della presenza sul luogo dell’evento delle strutture preposte al soccorso
tecnico urgente (VVF)
MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA DEL TERRITORIO
Funzionalità del sistema di comando e controllo
- stabilisce e mantiene i contatti con la Regione, la Prefettura UTG, la Provincia, i comuni
limitrofi, le strutture locali di CC, VVF, GdF, CFS, CP informandoli dell’avvenuta
attivazione della struttura comunale e dell’evolversi della situazione
- riceve gli allertamenti trasmessi dalla Regione e/o dalla Prefettura UTG
- stabilisce un contatto con i responsabili dell’intervento tecnico urgente (es. DOS Direttore
delle Operazioni di Spegnimento)
Presidio territoriale
- attiva il presidio territoriale, qualora non ancora attivato, avvisando il responsabile delle
squadre di tecnici per il monitoraggio a vista nei punti critici. Il responsabile sua volta
avvisa i componenti delle squadre
- organizza e coordina, per il tramite della funzione tecnica di valutazione e pianificazione,
le attività delle squadre del Presidio territoriale per la ricognizione delle aree esposte al
rischio, l’agibilità delle vie di fuga e la valutazione della funzionalità delle aree di
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emergenza;
- rinforza l’attività del Presidio territoriale che avrà il compito di dare precise indicazioni al
presidio operativo sulla direzione di avanzamento del fronte, la tipologia dell’incendio, le
aree interessate ed una valutazione dei possibili rischi da poter fronteggiare nonché della
fruibilità delle vie di fuga
Valutazione scenari di rischio
- raccorda l’attività delle diverse componenti tecniche al fine di seguire costantemente
l’evoluzione dell’evento, provvedendo ad aggiornare gli scenari di rischio previsti dal piano
di emergenza, con particolare riferimento agli elementi a rischio
- mantiene costantemente i contatti e valuta le informazione provenienti dal Presidio
Territoriale
Censimento strutture
- contatta le strutture sanitarie individuate in fase di pianificazione e vi mantiene contatti
costanti;
- provvede al censimento in tempo reale della popolazione presente nelle strutture
sanitarie a rischio;
- verifica la disponibilità delle strutture deputate ad accogliere eventuali pazienti in
trasferimento
ASSISTENZA SANITARIA
Verifica presidi
- allerta le associazioni di volontariato individuate in fase di pianificazione per l’utilizzo in
sanitaria caso di peggioramento dell’evoluzione dello scenario per il trasporto, assistenza
soggetti malati “gravi”
- allerta e verifica l’effettiva disponibilità delle risorse delle strutture sanitarie da inviare alle
aree di ricovero della popolazione
ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE
Predisposizione misure di salvaguardia
- aggiorna in tempo reale il censimento della popolazione presente nelle aree a rischio,
con particolare riferimento ai soggetti vulnerabili
- raccorda le attività con i volontari e le strutture operative per l’attuazione del piano di
evacuazione;
- si assicura della reale disponibilità di alloggio presso i centri e le arre di accoglienza
individuate nel piano;
- effettua un censimento presso le principali strutture ricettive nella zona per accertare
un’eventuale disponibilità
Informazione alla popolazione
- verifica la funzionalità dei sistemi di allarme predisposti per gli avvisi alla popolazione;
- allerta le squadre individuate per la diramazione dei messaggi di allarme alla popolazione
con l’indicazione delle misure di evacuazione determinate
Disponibilità di materiali e mezzi
- verifica le esigenze e le disponibilità di materiali e mezzi necessari all’assistenza alla
popolazione ed individua le necessita per la predisposizione e l’invio di tali materiali
presso le aree di accoglienza per la popolazione
- stabilisce i collegamenti con le imprese preventivamente individuate per assicura il
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pronto intervento;
- predispone ed invia i mezzi comunali necessari allo svolgimento delle operazioni di
evacuazione
Efficienza delle aree di emergenza
- stabilisce i collegamenti con la prefettura UTG, la Regione e la Provincia e richiede, se
necessario, l’invio nelle aree di ricovero del materiale necessario all’assistenza alla
popolazione;
- verifica l’effettiva disponibilità delle aree di emergenza con particolare riguarda alle aree
di accoglienza per la popolazione
ELEMENTI A RISCHIO E FUNZIONALITA’ DEI SERVIZI ESSENZIALI
Censimento
- individua sulla base del censimento effettuate in fase di pianificazione gli elementi a
rischio che possono essere coinvolti nell’evento in corso;
- invia sul territorio i tecnici e le maestranze per verificare la funzionalità e la messa in
sicurezza delle reti dei servizi comunali;
- verifica la predisposizione di specifici piani di evacuazione per un coordinamento delle
attività;
Contatti con le strutture a rischio
- mantiene i contatti con i rappresentanti degli enti e delle società erogatrici di servizi
essenziali;
- allerta i referenti individuati per gli elementi a rischio che possono essere coinvolti
nell’evento in corso e fornisce indicazioni sulle attività intraprese
IMPIEGO DELLE STRUTTURE OPERATIVE
Allertamento
- verifica la disponibilità delle strutture operative
- verifica la percorribilità delle infrastrutture viarie
- assicura il controllo permanente del traffico da e per le zone interessate dagli eventi
previsto o già in atto inviando volontari e/o polizia locale
Predisposizione di uomini e mezzi
- predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e dei mezzi per il trasporto della
popolazione nelle aree di accoglienza;
- predispone per la vigilanza degli edifici che possono esser evacuati;
- predispone ed effettua il posizionamento degli uomini e dei mezzi presso i cancelli
individuati per vigilare sul corretto deflusso del traffico
Impiego del volontariato
- predispone ed invia, lungo le vie di fuga e nelle aree di attesa, gruppi di volontari per
l’assistenza alla popolazione
Comunicazioni
- attiva il contatto con i referenti locali degli Enti gestori dei servizi di telecomunicazione e
dei radioamatori
- predispone le dotazioni per il mantenimento delle comunicazioni in emergenza con il
Presidio Territoriale e le squadre di volontari inviate/da inviare sul territorio;
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- verifica il funzionamento del sistema di comunicazione adottato
- fornisce e verifica gli apparecchi radio in dotazione;
- garantisce il funzionamento delle comunicazioni in allarme.
ALLARME
Coordinamento Operativo locale
Funzionalità del Centro Operativo Comunale
- mantiene i contatti con la Regione, la Prefettura UTG, la Provincia, i comuni limitrofi, le
strutture locali di CC, VVF, GdF, CFS, CP informandoli inoltre dell’avvenuta attivazione
della fase di allarme
- riceve gli allertamenti trasmessi dalla Regione e/o dalla Prefettura UTG
- mantiene il contatto con i responsabili dell’intervento tecnico urgente
MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA
Presidio Territoriale
- mantiene i contatti con le squadre componenti il presidio e ne dispone la dislocazione in
area sicura limitrofa all’evento
Valutazione scenari di rischio
- organizza sopralluoghi per la valutazione del rischio residuo e per il censimento danni
Assistenza Sanitaria
- raccorda l’attività delle diverse componenti sanitarie locali (Poliambulatorio, CRI,
Strutture ospedaliere)
- verifica l’attuazione del piano di emergenza per il poliambulatorio
- assicura l’assistenza sanitaria e psicologica agli evacuati;
- coordina l’assistenza sanitaria presso le aree di attesa e di accoglienza;
- provvede alla messa in sicurezza del patrimonio zootecnico
ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE
Attuazione misure di salvaguardia ed assistenza alla popolazione evacuata
- provvede ad attivare il sistema di allarme;
- coordina le attività di evacuazione della popolazione dalle aree a rischio;
- provvede al censimento della popolazione evacuata;
- garantisce la prima assistenza e le informazioni nelle aree di attesa
- provvede al ricongiungimento delle famiglie
- fornisce le informazioni circa l’evoluzione del fenomeno in atto e la risposta del sistema di
protezione civile
- garantisce la diffusione delle norme di comportamento in relazione alla situazione in atto
Impiego risorse
- invia i materiali ed i mezzi necessari ad assicurare l’assistenza alla popolazione presso i
centri di accoglienza;
- mobilita le ditte preventivamente individuate per assicurare il pronto intervento.
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- coordina la sistemazione presso le aree di accoglienza dei materiali forniti dalla
Regione dalla Prefettura UTG e dalla Provincia.
Impiego volontari
- dispone i volontari per il supporto alle attività della polizia municipale e delle altre
strutture operative;
- invia il volontariato nelle aree di accoglienza;
- invia il personale necessario ad assicurare l’assistenza alla popolazione presso le aree di
assistenza della popolazione;
Impiego delle strutture operative
- disloca uomini e mezzi presso i cancelli individuati per vigilare sul corretto deflusso della
popolazione
- accerta l’avvenuta completa evacuazione delle aree a rischio.
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