L`eleganza a tavola

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L`eleganza a tavola
L’eleganza
a tavola
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
10 giugno - 15 dicembre 2015
L’eleganza a tavola
10 giugno - 15 dicembre 2015
10 June - 15 December 2015
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
Sindaco | Mayor
Giuliano Pisapia
Assessore alla Cultura
Councillor for Culture
Filippo Del Corno
Direttore Centrale Cultura
Director General for Culture
Giulia Amato
a cura di | edited by
Ilaria De Palma
Traduzione | Translation
Matteo Augello
Referenze fotografiche | Photographic references
Barbara Checcucci
Photo Massimo Gatti
Francesca Tamanini
Grafica | Graphic Design
CtrlBOOK Milano
Francesca Tamanini e Cecilia Zuliani
Direttore Settore Soprintendenza Castello,
Musei Archeologici e Musei Storici
Enti prestatori | Loans
Civiche Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco, Milano
Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli,
Castello Sforzesco, Milano
Claudio Salsi
Restauro ceramiche | Porcelain restoration
Checcucci Restauri Albisola Superiore
Superintendent for Sforza Castle,
Archeological and Historical Museums
Allestimento e manutenzioni abiti
Dresses’ staging and conservation
Polo Musei Storici e Musei Archeologici
Servizio Musei Storici
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
Conservatore | Curator
Ilaria De Palma
Segreteria Tecnica | Technical Secretary
Rita Menghini
Amministrazione e Organizzazione
Administration and Organization
Responsabile |Responsible
Simonetta Andolfo
con | with
Valeria Giannelli
Andrea Manti supporto tecnico-logistico
Laboratorio Piero Montelli Restauro Tessuti ed
Arazzi
L’eleganza
a tavola
a cura di
Ilaria De Palma
Partner tecnico | Technical partner
Ringraziamenti | Acknowledgements
Mauro Alberti, Chiara Buss, Maria Canella, Giovanna
Mori, Silvia Paoli, Fabio Pasi, Federico Pecchenini,
Valter Ricca, Valentina Ricetti, Lorenza Segato,
Francesca Tasso
Questa mostra è stata possibile anche grazie al
sostegno del Consiglio Direttivo e di tutti i Membri
dell’ Associazione AMICHAE Milano | An exhibition
realized thanks also to the support of the Board and
the Members of the Associazione AMICHAE Milano
Technical and Logistic Support
e Claudio Terni assistenza tecnica
Technical Assistance
Comunicazione | Communication
Barbara Romano
Disegni e Stampe | Drawings and Prints
Patrizia Foglia
Un ringraziamento speciale a | Special thanks to
Rita Rovelli Caltagirone, Cecilia Colussi Rossi,
Floriana Mentasti Granelli, Simona Pandozy di
Gresy, Massimo Gatti, Ornella Carlini, Chiara
Trussoni e tutti i Membri dell’Associazione
AMICHAE Milano
10 giugno - 15 dicembre 2015
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
U
na mostra che parla di costume, moda e abitudini del Settecento.
L’Eleganza a tavola nasce dall’idea di dare conto del patrimonio di abiti
e accessori conservati a Palazzo Morando | Costume Moda Immagine,
perfettamente inseriti nella splendida cornice architettonica degli
appartamenti nobiliari di casa Morando.
Preziosi abiti maschili e femminili, la cui esposizione è stata possibile grazie
al contributo di AMICHAE Associazione Milano, conducono il visitatore
tra stucchi, specchiere, divani, consoles e soffitti dipinti, fino al Salottino
dorato, dove è stata apparecchiata una tavola sontuosa, allestita con opere
di proprietà del Comune: dal centrotavola composto con le straordinarie
porcellane di Meissen appartenenti alla contessa Lydia Caprara Morando
Attendolo Bolognini, agli splendidi piatti bordati d’oro provenienti dalla
nobile famiglia milanese Durini.
La collaborazione tra diversi istituti che ho l’onore di dirigere – Palazzo
Morando, le Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco e la Raccolta
delle Stampe Achille Bertarelli – ha permesso di riunire opere di diversa
tipologia, ma in perfetta armonia tra loro. Confidiamo che tale scelta sia
gradita al pubblico che visiterà questa mostra.
Abbigliamento femminile | Women’s dress Inv. Mode p 1-1
1756
Acquaforte colorata | Painted etching
Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli
Milan, Sforza Castle, Civic Print Collection Achille Bertarelli
Claudio Salsi
Direttore Settore Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici
La tavola nel Settecento
Dining in the Eighteenth Centur y
N
el Settecento le corti europee fanno propri i modelli che arrivano dalla
Francia. Tale monopolio è il frutto dell’eredità della vincente politica
attuata nel secolo precedente dal ministro delle finanze di Luigi XIV, JeanBaptiste Colbert, che usò il protezionismo e i grandi finanziamenti statali
alle fabbriche per produrre e promuovere in Europa prodotti di lusso – quali ad esempio quelli uscenti dalle Manifatture Reali – che in breve si imposero sul mercato internazionale per la loro qualità.
Per uniformarsi ai linguaggi prescritti dal cerimoniale francese, la nobiltà
europea settecentesca si appropria non solo delle fogge degli abiti, ma anche
di un vero e proprio modo di vivere, atto a evocare l’immagine di una delle
monarchie più importanti al mondo. Anche nel modo di stare a tavola.
“L’élégance est un résultat de la justesse & de l’agrément”. In questo modo
viene definita l’eleganza all’interno dell’Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des
sciences, des arts et des métiers (tomo V, 1755, p. 482). Giustezza (intesa come
regolarità, esattezza, proporzione) e gradimento, dunque. Le stesse qualità
che deve rispecchiare nel XVIII secolo una tavola allestita ‘alla francese’.
Al centro del tavolo viene collocato il surtout – una composizione scultorea
realizzata con diversi materiali, primo fra tutti la porcellana – e, intorno ad
esso, secondo uno schema rigorosissimo, sono disposte le stoviglie. Ogni
commensale ha un piatto vuoto davanti a sé e può attingere liberamente il
cibo dai pezzi da portata. Il pranzo si articola generalmente in due servizi,
il primo prevede le minestre e le entrées di carne e pesce in salsa: occorre
dunque disporre attorno al centro della tavola zuppiere, présentoires e salsiere.
Nel secondo servizio, dedicato agli arrosti e ai piatti dolci e salati, alcune
stoviglie come la zuppiera, vengono sostituite con i piatti d’entremets.
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La disposizione dei pezzi sulla tavola, oltre ad essere pensata affinché nessun commensale si affatichi per servirsi, deve stupire l’ospite: insieme alla
ricchezza dei materiali, la varietà delle forme e delle policromie, la profusione dell’oro, era la rigorosa orchestrazione di tutti gli elementi intorno al
sontuoso surtout che doveva riflettere stile e eleganza del padrone di casa.
Dal XVIII secolo la porcellana europea è parte dei beni di lusso delle famiglie nobiliari che danno avvio a collezioni ricchissime, così come quella
giunta fino a noi appartenente alla contessa Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini. Donata alla municipalità nel 1945, è composta da moltissimi
elementi tra cui spiccano le numerose sculture di uccelli, databili tra la fine
del XVIII e l’inizio del XIX secolo, edizioni successive di esemplari che il
celebre scultore Johann Joachim Kändler aveva modellato per la Manifattura di Meissen intorno agli anni Trenta del Settecento, cui si aggiungono altre
statuette di inizio Ottocento ritraenti uccelli tropicali e autoctoni realizzate
dalle principali manifatture europee come quella di Frankenthal e di Napoli.
of materials, the variety of shapes and polychromy, and the profusion of gold, it was the
orchestration of all the elements around the sumptuous surtout that reflected the style and
elegance of the host.
By the Eighteenth Century, European porcelain was one of the luxury goods noble families collected. A great example of these rich collection is the surviving one that belonged
to the Countess Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini. Donated to the City of
Milan in 1945, it gathers many pieces including the outstanding bird sculptures, dating
from the late Eighteenth and early Nineteenth Century, later editions of the creations
which had been modelled by the famous sculptor Johann Joachim Kändler for the Meissen
Manufacture in the 1730s. The collection also includes early Nineteenth Century figurines
depicting tropical and native birds made by leading European manufacturers such as those
of Frankenthal and Naples.
I
n the Eighteenth Century, European courts followed French customs. This monopoly
was the result of the legacy of the successful policy adopted in the previous century by
the Minister of Finance of Louis XIV, Jean-Baptiste Colbert, who employed protectionism
and large state funding to factories in order to produce and promote French luxury goods
in Europe - such as those created by the Royal Manufactures - which quickly conquered the
international market for their quality.
To conform to the codes prescribed by French ceremonials, the Eighteenth Century European nobility adopted not only fashions, but also lifestyles, to conjure up the image of one
of the world’s leading monarchies, even in the way of dining.
“L’élégance est un résultat de la justesse & de l’agrément”. This is how elegance was defined in the Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers (volume V, 1755,
p. 482). Therefore, rightness (intended as a regularity, accuracy, proportion) and approval.
In the Eighteenth Century, these very qualities also had to be reflected in a table set up ‘in
the French way’.
The centre of the table was occupied by the surtout - a sculptural composition made with
different materials, first and foremost with porcelain – and the dishes were placed around
it according to a highly rigorous arrangement. Each diner had an empty plate in front of
him and could freely draw food from the serving pieces. Lunch usually consisted of two
services, the first included soups and entrées of meat and fish in sauce: it was therefore necessary to place tureens, présentoire bowls and gravy boats around the middle of the table.
The second service was dedicated to roasts and to sweet and savoury dishes; some dishes
such as tureens were replaced with entremets.
The arrangement of the pieces on the table, as well as being designed to ensure that no
diner would tire while helping himself, had to impress the guests: together with the richness
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Tavola di 16. coperti servita a 13. per cena
Inv. Arti mestieri m 35-16
16-seat table with a 13-serving dinner set
1843
Acquaforte|Etching
Milano, Castello Sforzesco, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli
Milan, Sforza Castle, Civic Print Collection Achille Bertarelli
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Manifattura di Meissen | Meissen Manufacture Zuppiera | Soup tureen
terzo quarto sec. XVIII | third quarter of the Eighteenth Century
porcellana dipinta | painted porcelain
Milano, Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco
Inv. P 762
Milan, Applied Arts Collections at the Sforza Castle
Manifattura di Meissen | Meissen Manufacture
Pappagallo Ara | Ara macaw
Inv. P 972
Due pappagalli | Two parrots
Invv. P 981; P 982
fine sec. XVIII-inizio sec. XIX | late Eighteenth – early Nineteenth Centuries
porcellana dipinta | painted porcelain
Milano, Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco
Legato Francesco Ponti, 1892
Milan, Applied Arts Collections at the Sforza Castle
Bequest Francesco Ponti, 1892
Legato Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini, 1945
Bequest Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini, 1945
Manifattura di Frankenthal | Frankenthal Manufacture
Invv. P 999; P 1000
Due pappagalli | Two parrots
fine sec. XVIII-inizio sec. XIX | late Eighteenth – early Nineteenth Centuries
porcellana dipinta | painted porcelain
Milano, Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco
Milan, Applied Arts Collections at the Sforza Castle
Legato Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini, 1945
Bequest Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini, 1945
Manifattura di Meissen | Meissen Manufacture
Invv. P 1213, 1214, 1221, 1223
Quattro piatti fondi | Four soup plates
seconda metà sec. XVIII | second half of the Eighteenth Century
porcellana dipinta e dorata | painted and gilded porcelain
Milano, Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco
Milan, Applied Arts Collections at the Sforza Castle
Legato Alessandro Durini, 1939
Bequest Alessandro Durini, 1939
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Manifattura di Meissen | Meissen Manufacture
Inv. P 983
Upupa | Hoopoe
fine sec. XVIII-inizio sec. XIX | late eighteenth – early Nineteenth Centuries
porcellana dipinta | painted porcelain
Milano, Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco
Milan, Applied Arts Collections at the Sforza Castle
Legato Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini, 1945
Bequest Lydia Caprara Morando Attendolo Bolognini, 1945
lezione privata, gentilmente prestati in occasione della mostra: la tovaglia in pizzo
di fattura spagnola e le posate d’argento dell’Orfèvrerie Wiskemann di Bruxelles di
metà Ottocento e i bicchieri in cristallo moderni con decorazione a volute floreali
in oro sulla coppa, ripresa anche ad incisione nell’alta fascia d’oro del bordo.
T
he display proposed in this exhibition includes some of the most valuable porcelain
tableware created by the Meissen Manufacture and belonging to the Applied Arts Collections
at the Sforza Castle.
The oval tureen with painted floral decoration, basket edge and knob with putto and flower-cornucopia in relief features the Neuozier relief pattern in woven wicker and is painted with European flowers
(Deutsche Blumen, to distinguish from the “Indian Flowers” of the first productions), rendered in a
naturalistic manner and placed on the white surface in an apparent randomness.
Each table place is punctuated by a beautiful soup plate with multilobulated and golden rim, part of
the tableware donated in 1939 to the municipality by the heirs of the Count Alessandro Durini (18181892), a descendant of the noble Milanese family. The plates, decorated with an elegant floral pattern
embossed white on white, are painted with naturalistic flowers and bordered with a thick golden mesh.
The surtout is a composition of bird sculptures from the collection of the Countess Morando, among
which the pieces made by the Meissen Manufacture on Johann Joachim Kändler models, such as the
Ara macaw and the hoopoe, stand out for their elegance.
The display is also enriched by the precious pieces - although later dated but perfectly in harmony
with the rest of the table - belonging to a private collection, kindly loaned for the exhibition: a Spanish lace tablecloth, silver cutlery by the Orfèvrerie Wiskemann of Brussels (mid-Nineteenth Century), and modern crystal glasses with a golden floral-scrollwork decoration on the bowl, also etched
on the upper golden brim.
L
’allestimento proposto in questa mostra ospita alcune tra le porcellane
da tavola più preziose realizzate dalla Manifattura di Meissen e appartenenti
alle Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco.
La zuppiera ovale dipinta con decorazione floreale, bordo a canestro e pomolo con
putto e cornucopia di fiori in rilievo presenta il motivo a rilievo Neuozier a vimini
intrecciati ed è dipinta con fiori europei (Deutsche Blumen, per distinguersi dai “Fiori
Indiani” delle prima produzioni), resi in maniera naturalistica e distribuiti sulla superficie bianca con una casualità solo apparente.
Ogni posto tavola è scandito da uno splendido piatto fondo con orlo polilobato e
dorato facente parte del servizio da tavola donato nel 1939 alla Municipalità dagli
eredi del conte Alessandro Durini (1818-1892), discendente della nobile famiglia
milanese. I piatti, decorati con un raffinato motivo floreale a rilievo bianco su bianco, sono dipinti con fiori naturalistici e bordati da una spesso reticolo d’oro.
Il surtout è una composizione di sculture di uccelli della collezione della contessa
Morando, in cui si distinguono per eleganza quelle realizzate dalla Manifattura di
Meissen su modello di Johann Joachim Kändler, quali il pappagallo Ara e l’upupa.
Arricchiscono e completano questo allestimento i preziosi pezzi, di epoca successiva ma perfettamente in armonia con il resto della tavola, appartenenti ad una col10
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Cenni sulla moda nel Settecento
A few words on Eighteenth Century fashion
L
a moda francese femminile della metà del XVIII secolo ha fogge
piuttosto limitate, variabili a seconda del tessuto e degli ornamenti che
vi venivano giustapposti, delle acconciature e degli accessori.
Il modello più diffuso è la robe à la française costituita da una sopravveste
(andrienne) con dorso sciolto, realizzato sartorialmente per mezzo di due
pieghe a cannone cucite solo per i primi 10-20 cm, indossata sopra una
pettorina e una gonna. Il tutto sorretto da un panier, come il soprastante
busto realizzato generalmente in stecche di balena o di giunco, che conferisce
alla gonna una forma che si allarga sui fianchi ma rimane piatta frontalmente
e posteriormente.
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine possiede uno splendido
nucleo di robes à la française, di cui non è possibile identificare con certezza
la manifattura, che offre una strepitosa panoramica sulla varietà delle
decorazioni dei tessuti: dal sinuoso meandro, in cui un nastro che si snoda
verticalmente con andamento a “S” si alterna a mazzi di fiori (figg. 1-2), alla
sua progressiva sostituzione con righe verticali, sempre alternate a tralci di
fiori, di gusto più neoclassico (fig. 3).
L’ultima fase dell’evoluzione della robe à la française, quando questa è ammessa
alla corte in sostituzione del grand habit, è rappresentata da un nuovo modello
(fig. 4) che per forma semplificata e distribuzione del ricamo può essere
considerato un bell’esempio di robe parée.
Verso gli anni Settanta del Settecento si diffonde in Francia un’altra foggia,
proveniente dall’Inghilterra, e denominata robe à l’anglaise: a differenza di
quella à la française, non prevede l’utilizzo del panier, sostituito da imbottiture
posizionate al di sotto del bustino non rigido ma attillato per evidenziare
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il punto vita. L’esemplare di robe à l’anglaise delle Civiche Raccolte mostra
inoltre una sontuosa decorazione broccata a cineseria, motivo decorativo
particolarmente diffuso già dall’inizio del Settecento, ma in questo caso
‘rivisitato’, sostituendo alle classiche pagode dei paesaggini fluttuanti alternati a
grandi fiori naturalistici, architetture classicheggianti e paesaggi marini (fig. 5).
Durante il periodo neoclassico tra la fine del Settecento e l’inizio del secolo
successivo l’abito, sempre più influenzato dalle innovazioni che giungono
dalla nuova classe dirigente inglese, la borghesia industriale, si libera dalle
sottostrutture e le fogge vengono maggiormente adattate alla forma del
corpo; la costruzione sartoriale sottolinea il punto sotto il seno, le maniche
tornano ad allungarsi e il repertorio decorativo diventa più sobrio (fig. 6).
Anche la moda maschile settecentesca guarda alla Francia. Fin dalla corte
di Luigi XIV si diffonde uno schema vestimentario che prevede tre pezzi
(habit à la française): lunga giacca (marsina), sottomarsina o sottoveste (nella
seconda metà del secolo XVIII trasformatasi nel più corto gilet) e calzoni
lunghi fino al ginocchio. Se nella prima parte del Settecento la marsina ha una
forma allargata dalla vita in giù, verso la metà del secolo, probabilmente per
influenza di una tradizione inglese più improntata alla comodità, la foggia
si semplifica: le falde, non più così ampie, si arrotondano e si rivolgono
all’indietro; l’abbottonatura diventa puro ornamento, poiché dall’apertura
della marsina si deve vedere la sottoveste. L’apporto della Francia è da
ricercarsi nella ricca decorazione delle profilature: le parti a vista sono
costellate da ricami in seta policroma, filata oro e argento e da galloni di
influenza militare.
Negli esemplari in mostra è illustrata la moda che prevede la realizzazione
dei tre pezzi con identico tessuto, colore e decoro (fig. 7) e quella, più
diffusa, dell’uso di una sottoveste/gilet a contrasto di tonalità più chiara
ma con analogo decoro (figg. 8-9). Oltre agli abiti interi Palazzo Morando
conserva una ricchissima collezione di singoli marsine, gilet e calzoni (figg.
10-12) abbinati per l’occasione.
I
n the mid-Eighteenth Century, French fashion was rather limited for women, few models variable depending on the fabric, on the juxtaposed ornaments, on the hairstyles
and on the accessories.
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The most popular model was the robe à la française which consisted of a dress (andrienne)
with a loose back, made by two box pleats sewn at the top (for the first 10 to 20 cm), worn
over a stomacher and a petticoat. Everything was supported by a panier, including the above bust generally made of whalebone or reed, which gave the petticoat a shape that spread
on the sides but remained flat at the front and back.
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine holds a wonderful group of robes à la
française, the manufacture of which cannot unfortunately be identified with certainty. It
offers a breath-taking glimpse of the contemporaneous variety of decorative fabrics: from
the sinuous meander, where a ribbon that runs vertically forming an “S” line alternates with
bouquets of flowers (figs. 1-2), to its gradual replacement by vertical lines, always alternating with sprays of flowers, of a more neoclassical taste (fig. 3).
The last phase of the evolution of the robe à la française, when it was admitted to the
court, replacing the grand habit, is here represented by a new model (fig. 4) which can be
considered a fine example of robe parée for its simplified shape and the placement of the
embroidery.
Towards the 1770s, France saw the diffusion of another dress from England, called robe à
l’anglaise: unlike the one à la française, this dress did not require the use of the panier, replaced
by pads positioned below the bust which was tight but not rigid to highlight the waistline.
The robe à l’anglaise belonging to the Civiche Raccolte also shows a sumptuous brocade Chinoiserie decoration, a popular motif already widespread at the beginning of the Eighteenth
Century, but in this case ‘revisited’, replacing the classic pagodas of the fluctuating scenes
with classical architecture and seascapes, alternating with large naturalistic flowers (fig. 5).
During the Neoclassical period between the end of the Eighteenth Century and the beginning of the Nineteenth Century, the dress was increasingly influenced by the innovations
that came from the new British ruling class, the industrial bourgeoisie, and was freed from
all the substructures. The shapes were more adapted to the shape of the body: the pattern
emphasized the line under the bosom, the sleeves were lengthened again and the decorative
repertoire became more sober (fig. 6).
Eighteenth-Century men’s fashion was also French. The court of Louis XIV had already
popularized a three-piece ensemble (habit à la française): a long tailcoat, a waistcoat or vest
(which became shorter in the second half of the eighteenth century) and breeches. Whilst
during the first part of the Eighteenth Century, the tailcoat had a widened form from the
waist down, towards the middle of the century, probably by influence of the English tradition marked by more comfort, the silhouette was simplified: the tails, not so large anymore,
were rounded and turned inwards; the button arrangement became pure ornament, since
the opening of the tailcoat had to show the vest. The contribution of France lied in the
rich embroidered decoration of the edges: the visible parts are dotted with multi-coloured
silk embroidery, gold and silver threads and galons of military influence.
The exhibits show two different fashions: the one involving the making of the three pieces
with the same fabric, colour and decoration (fig. 7) and the more popular version with a
waistcoat/vest in contrasting lighter shades but similar decorations (figs. 8-9). In addition
to dresses, Palazzo Morando houses a rich collection of tailcoats, vests and breeches (figs.
10-12), assembled for the exhibition.
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1. Robe à la française (andrienne)
Terzo quarto sec. XVIII | Third quarter of the Eighteenth Century
Inv. C 210
Taffetas avorio con effetto di disegno a meandro e mazzi di fiori ottenuto
per slegatura di un ordito supplementare (pelo strisciante) beige, rosa e blu;
profilature in nastro di taffetas verde
Ivory taffetas with a meander and floral bouquets pattern, made with supplementary warps
(floating pattern warp) coloured beige, pink and blue; edges in green taffeta ribbon; edges in green
taffeta ribbon
Acquisto Maria Caronni Lomazzi, 1934 (già collezione Pompeo Mariani)
Purchase Maria Caronni Lomazzi, 1934 (already Pompeo Mariani collection)
2. Robe à la française (andrienne)
Terzo quarto sec. XVIII| Third quarter of the Eighteenth Century
Inv. C 371
Taffetas cangiante rosa antico con effetto di disegno a bande verticali color
avorio ottenuto per slegatura di un ordito supplementare (pelo strisciante) e
trame broccate in seta policroma e argento lamellare con motivo a meandro e
mazzi di fiori; gallone a rete in seta avorio, argento lamellare e ciniglia policroma
con motivo a mimosa di fili policromi
Figured antique-pink taffeta (floating pattern warp) with an ivory vertical-stripe pattern;
polychrome-silk and silver laminated brocade with a meander and bouquets motif; net galon of silk
ivory, flat silver thread polychrome chenille with a polychrome-thread mimosa decoration
Acquisto Maria Caronni Lomazzi, 1934 (già collezione Pompeo Mariani)
Purchase Maria Caronni Lomazzi, 1934 (already Pompeo Mariani collection)
Sopravveste composta da busto
chiuso tramite quarti di tessuto
con punte sagomate (compères)
e maniche terminanti en pagode.
Apertura frontale decorata con
increspatura
del
medesimo
tessuto, bordata, come le maniche,
di rouches di taffetas verde.
Dress consisting of a bust
closed with shaped-ended
stripes of fabrics (compères)
and pagoda sleeves. Front
opening decorated with
ripplings of the same fabric,
edged, like the sleeves, with
green-taffeta ruffles.
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Andrienne composta da sopravveste
e gonna. Sopravveste con maniche
terminanti en pagode. Bordi della
sopravveste e dei volants delle
maniche decorati con gallone a rete.
La gonna, essendo stata identificata
solo recentemente come pertinente
all’abito, è esposta in questa
occasione per la prima volta insieme
alla sua andrienne.
Andrienne composed of a dress
and petticoat. The edges of
the dress and the volants of the
pagoda sleeves are decorated
with net galons. The petticoat,
having been only recently
identified as related to the
dress, is here exhibited for the
first time with its andrienne.
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3. Robe à la française (andrienne)
1760-1775
Inv. 4012
Pekin di seta a fondo écru broccato in seta policroma a motivi di tralci di fiorellini
Silk pekin with ecru background brocaded in polychrome silk, motifs of shoots of flowers
Dono AMICHAE Associazione Milano, 2012
Donated by AMICHAE Associazione Milano, 2012
4. Robe à la française (robe parée)
1775-1780
Inv. C 90
Gros de Tours in seta avorio ricamato in seta policroma, paillettes a motivo di
festoni e tralci di fiori e applicazioni di merletto; gallone di raso di seta verde
chiaro profilato da lamella dorata
Ivory-silk Gros de Tours embroidered with polychrome silk, sequins in motifs of garlands and
shoots of flowers and lace applications; galon in light-green silk satin piped with flat golden
thread
Acquisto Maria Caronni Lomazzi, 1934 (già collezione Pompeo Mariani)
Purchase Maria Caronni Lomazzi, 1934 (already Pompeo Mariani collection)
Abito composto da sopravveste e gonna. L’apertura
della sopravveste, nella parte
inferiore, è profilata da merletto fermato al centro da
un gallone e ricamata a motivi di festoni e tralci di fiori,
di gusto classicheggiante. Il
busto, chiuso sul davanti, ha
maniche dritte. La gonna,
leggermente arricciata nella
parte alta, è ricamata con gli
stessi motivi decorativi nella
zona centrale lasciata a vista
dalla sopravveste; nel bordo
inferiore presenta analoga
applicazione di merletto.
Sopravveste con maniche aderenti e engageantes di merletto color avorio,
probabilmente non pertinente.
Dress with close-fitting sleeves and ivory lace engageantes, probably not
pertaining.
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Outfit composed of dress and petticoat. The lower opening of the dress is
trimmed with lace fastened in the middle by a galon and embroidered with
garlands and shoots of flowers in a classical style. The bust, closed at the front,
has straight sleeves. The petticoat, slightly rippled at the top, is embroidered with
the same decoration in the central area left exposed by the dress; the bottom
edge features a similar lace application.
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5. Robe à l’anglaise
1770-1780
Inv. C 92
Raso di seta verde broccato in seta policroma a chinoiserie
Green-silk satin with a Chinoiserie decoration brocaded with polychrome silk
Acquisto Maria Caronni Lomazzi, 1934 (già collezione Pompeo Mariani)
Purchase Maria Caronni Lomazzi, 1934 (already Pompeo Mariani collection)
6. Abito femminile | Female dress
Inv. C 372
fine sec. XVIII – inizio sec. XIX | late eighteenth – early Nineteenth Centuries
Raso di seta viola a ricamato in seta con motivo di piccoli fiori policromi; rouches
di raso verde
Silk purple satin embroidered with small polychrome-silk flowers; green-satin rouches
Acquisto Maria Caronni Lomazzi, 1934 (già collezione Pompeo Mariani)
Purchase Maria Caronni Lomazzi, 1934 (already Pompeo Mariani collection)
Abito composto da una
veste aperta davanti e da
maniche lunghe e strette.
Il decoro in seta policroma broccata forma un disegno di paesaggi marini,
architetture classicheggianti e alte torri alternati
a grandi fiori au naturel.
This dress has an open
front and long, narrow
sleeves. The polychromesilk brocade decoration
draws seascapes, classical
architectures and high towers alternating with large flowers au naturel.
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Abito ricamato a motivi floreali con
corpino a maniche lunghe stretto
sotto la linea del seno; ampia scollatura bordata con una rouche in seta.
Polsi e orlo della gonna sono sottolineati da una fascia orizzontale di
fiori bianchi alternati a foglie.
Floral embroidered dress with a
long-sleeve bodice, tight under
the breast line; wide neckline
edged with a silk rouche. The
cuffs and the hem of the petticoat are highlighted by a horizontal band of white flowers
alternating with leaves.
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7. Habit à la française 1770-1780 Invv. C 322 marsina; C 11 gilet; C 319 calzoni
Invv. C 322 tailcoat; C 11 waistcoat; C 319 breeches
Velluto giallo paglierino operato a righe e a motivi di tralci di fiori
Pale yellow figured velvet with stripes and shoots of flowers
Acquisto Maria Caronni Lomazzi, 1934 (già collezione Pompeo Mariani)
Purchase Maria Caronni Lomazzi, 1934 (already Pompeo Mariani collection)
8. Habit à la française
1770-1780
Inv. C 841
Velluto viola operato a righe ricamato in seta con motivo di fiori policromi; raso
di seta avorio ricamato in seta con motivo di fiori policromi
Purple striped figured velvet embroidered with polychrome-silk flowers; ivory silk satin embroidered with silk-polychrome flowers
Dono Giancarlo Del Vecchio, 1977
Donated by Giancarlo Del Vecchio, 1977
Marsina, calzoni e gilet
realizzati con lo stesso
velluto operato. Bottoni
rotondi e piatti foderati
con il medesimo tessuto.
The tailcoat, breeches
and waistcoat were made
with the same figured velvet. The flat and rounded
buttons were lined with
the same fabric.
Marsina e calzoni in velluto ricamato sulle profilature a tralci
di fiori policromi e applicazioni
in cordoncino; bottoni rotondi
e piatti foderati con il medesimo tessuto e ricamati. Gilet in
raso avorio con quarti anteriori
ricamati sulle profilature e sulle tasche in seta policroma con
motivo di ramo ondulato e fiori, applicazioni di cordoncino e
velluto; bottoni rotondi e piatti
foderati con il medesimo tessuto e ricamati.
Tailcoat and breeches in velvet,
edged with a polychrome-silk
floral embroidery and drawstring
applications; round and flat buttons lined with the same fabric
and embroidered. Waistcoat in
ivory satin with polychromesilk front embroidery on edges
and pockets with wavy branches and flowers, applications
of drawstring and velvet; round
and flat buttons lined with the
same fabric and embroidered.
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9. Habit à la française 1780-1790 Invv. C 388 marsina; C 458 gilet; C 73 pantaloni
Invv. C 388 tailcoat; C 458 waistcoat; C 73 breeches
10. Marsina e gilet | Tailcoat and waistcoat
1780-1790
Invv. C 446 marsina; C 83 gilet
Invv. C 446 tailcoat; C 83 waistcoat
Velluto nero operato a righe ricamato in seta con motivo di fiori policromi; raso
di seta avorio ricamato in seta con motivo di fiori policromi
Taffetas verde mare ricamato in seta con motivo di fiori policromi; seta cannellata avorio ricamata in seta con motivo di pampini e grappoli d’uva
Black striped figured velvet embroidered with polychrome-silk flowers; ivory silk satin embroidered with silk-polychrome flowers
Sea-green shimmering silk taffeta with a polychrome-silk floral embroidery; fluted ivory silk embroidered with silk vine leaves and bunches of grapes
Acquisto Maria Caronni Lomazzi, 1934 (già collezione Pompeo Mariani)
Purchase Maria Caronni Lomazzi, 1934 (already Pompeo Mariani collection)
Marsina e calzoni in velluto
ricamato sulle profilature
a tralci di fiori policromi e
applicazioni in cordoncino; bottoni rotondi e piatti
foderati con il medesimo
tessuto e ricamati. Gilet in
raso avorio con quarti anteriori ricamati sulle profilature e sulle tasche in
seta policroma con motivo
floreale; bottoni rotondi e
piatti foderati con il medesimo tessuto e ricamati.
Tailcoat and breeches in velvet,
edged with a polychrome-silk floral embroidery and drawstring applications; round and flat buttons
lined with the same fabric and
embroidered. Waistcoat in ivory
satin with polychrome-silk front
embroidery on edges and pockets
with flowers; round and flat buttons lined with the same fabric and
embroidered.
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Marsina in tessuto unito ricamata
nelle profilature con motivi floreali; bottoni rotondi e piatti foderati con il medesimo tessuto e
ricamati.
Gilet (non appartenente all’abito)
con quarti anteriori ricamati sulle profilature e sulle tasche con
motivo di foglie e grappoli d’uva;
bottoni rotondi e piatti foderati
con il medesimo tessuto e ricamati.
Tailcoat in plain fabric with floral embroidered edges; round
and flat buttons lined with the
same fabric and embroidered.
Waistcoat (not belonging to the
ensemble) with front embroidery on edges and pockets with
leaves and bunches of grapes;
round and flat buttons lined
with the same fabric and embroidered.
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11. Marsina e gilet
1780-1790
Invv. C 29 marsina; C 389 gilet
Invv. C 29 tailcoat; C 389 waistcoat
Pekin di seta viola ricamato in seta con motivo di fiori policromi; taffetas avorio
operato in seta e argento lamellare con motivo di piccoli pallini
Purple silk pekin with a polychrome-silk floral embroidery; ivory figured dotted taffeta in silk and
flat silver threads
Acquisto Maria Caronni Lomazzi, 1934 (già collezione Pompeo Mariani)
Purchase Maria Caronni Lomazzi, 1934 (already Pompeo Mariani collection)
12. Marsina e gilet | Tailcoat and waistcoat
1780-1790
Invv. C 18 marsina; C 85 gilet
Invv. C 18 tailcoat; C 85 waistcoat
Velluto viola scuro operato a righe verdi e viola chiaro in seta, argento filato,
paillettes e lustrini con motivo di fiori policromi; gros de Tours avorio ricamato
in seta con motivo di fiori policromi e applicazione di nastro di seta rosa antico
ricamato
Dark-purple figured velvet with green and light-purple stripes, polychrome floral pattern in silver
threads, sequins and spangles; ivory gros de Tours with a polychrome-silk floral embroidery and
application of a silk embroidered antique-pink ribbon
Acquisto Maria Caronni Lomazzi, 1934 (già collezione Pompeo Mariani)
Purchase Maria Caronni Lomazzi, 1934 (already Pompeo Mariani collection)
Marsina in seta viola con righe
viola chiaro e verde-marrone ricamata nelle profilature con motivi
floreali uscenti da cartelle; bottoni rotondi e piatti foderati con il
medesimo tessuto e ricamati.
Gilet (non appartenente all’abito)
in teffetas color avorio con effetto di disegno a pallini disposti a
scacchiera ottenuto per effetto di
trame supplementari in violetto e
argento lamellare; bottoni rotondi e piatti foderati con il medesimo tessuto.
Purple silk tailcoat with light-purple and
brown-green stripes, edged with a floral
embroidery; round and flat buttons lined
with the same fabric and embroidered.
Waistcoat (not belonging to the ensemble) in ivory taffeta with a drawing of
dots arranged in checkerboard, obtained
as a result of additional weft in violet
and flat silver threads; round and flat
buttons lined with the same fabric.
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Marsina in velluto a righe ricamato con motivo di ramo ondulato e
mazzi di petunie; bottoni rotondi
e piatti foderati con il medesimo
tessuto e ricamati.
Gilet (non appartenente all’abito)
in gros de Tours con quarti anteriori
profilati di nastro di seta e ricamo
floreale sulle profilature e sulle tasche; bottoni rotondi e piatti foderati con il medesimo tessuto e
ricamati.
Striped velvet tailcoat, embroidered with wavy branches and
bouquets of petunias; round
and flat buttons lined with the
same fabric and embroidered.
Waistcoat (not belonging to the
ensemble) in gros de Tours, edged
in the front with silk ribbon and
floral embroidered on the pockets and on profiling; round
and flat buttons lined with the
same fabric and embroidered.
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Bibliografia di riferimento | Bibliography
G. Lise, Museo d’Arti Applicate. Le porcellane, Milano 1975
G. Butazzi, Una raccolta di sottovesti settecentesche ricamate al Castello Sforzesco, “Rassegna di studi
e di notizie”, vol. IV, anno III, 1976, pp. 103-135
Costumi dei secoli XVIII e XIX, a cura di G. Butazzi, Milano 1976
G. Butazzi, Due doni recenti con alcune note su una raccolta di marsine ricamate nelle collezioni del
Museo, “Rassegna di Studi e di Notizie”, vol. V, anno IV, 1977, pp. 155-184
Il disegno a meandro nelle sete broccate, 1745-1775: mostra di tessuti antichi dalla Collezione Ermenegildo
Zegna, catalogo della mostra, a cura di C. Buss, Milano 1990
Moda dal secolo XVIII al secolo XX nelle Civiche Raccolte d’Arte Applicata di Milano, a cura di G.
Butazzi, Milano 1990
C. Buss, Seta, oro, argento, Milano 1992
A. Gruber, L’arte della decorazione della tavola nella seconda metà del XVIII secolo, in Le porcellane
dell’ambasciatore, catalogo della mostra, a cura di E. Dal Carlo, Venezia 1998, pp. 75-89
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Educazione.
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e Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, promuovendo nuove acquisizioni,
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culturale della città di Milano
AMICHAE Associazione Milano - Ufficio
[email protected]
M.L. Casanova, Le porcellane europee del Museo di Palazzo Venezia, Roma 2004
E. Morini, Storia della moda XVIII-XX secolo, Milano 2006
S. Wittwer, The gallery of Meissen animals. Augustus the Strong’s menagerie for the Japanese palace in
Dresden, Monaco 2006
F. Pecchenini, Evoluzione e caratteri formali dell’influenza francese sulla moda nobiliare del XVIII
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2011/12)
Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
via Sant’Andrea 6 - Milano
A. Perin, Il servizio “alla francese”, in A tavola con il conte. Porcellane europee della collezione Tadini,
catalogo della mostra, a cura di M. Albertario, I. De Palma, Lovere 2011, pp. 33-35
martedì - domenica, 9-13 e 14-19.30
dal 1° novembre 2015: martedì - domenica, 9-13 e 14-17.30
G. Buttazzi, Costumi, schede inventariali manoscritte, s.d., Milano, Palazzo Morando, archivio
Tuesday - Sunday, 9-13 and 14-19.30
from 1st November: Tuesday - Sunday, 9-13 and 14-17.30
Voce “Sopravveste/Andrienne”, in http://www.iccd.beniculturali.it/siti_tematici/Scheda_
VeAC/lemmario/ (data di consultazione: maggio 2015)
Stampa | Print
Civica Stamperia, Milano - maggio 2015
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L’élégance est un résultat
de la justesse & de l’agrément
Encyclopédie, 1755