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SUSSIDIO DI PASTORALE GIOVANILE “I PASSI DI ABRAMO” Incontri tematici per gruppi adolescenti e giovani Nel sussidio di pastorale giovanile “I passi di Abramo” 1, l’anno della fede è stato suddiviso in sette periodi che corrispondono ciascuno ad una scheda su Abramo e un nucleo tematico di fede. Durante l’anno verranno proposti alcuni materiali utili per costruire gli incontri di lancio del periodo (validi per celebrare l’inizio del periodo e introdurre il tema di riferimento) o per predisporre le attività di più incontri. Ogni strumento o attività proposta mette in evidenza un aspetto dell’argomento trattato nel periodo, che può essere ulteriormente integrato o approfondito. Per un approfondimento sugli argomenti e i contenuti dei sette periodi, rimandiamo al sussidio “I passi di Abramo”. SESTO PERIODO “IL TUO UNICO FIGLIO CHE AMI. Una fede messa alla prova.” “Prendi il tuo figlio, il tuo unico figlio che ami…”. Questa frase preannuncia tutto il dramma di Abramo, il dramma di un padre. Il Signore chiede ancora una volta un sacrificio: se in principio Abramo dovette abbandonare la casa di suo padre, il suo passato, ora deve rinunciare a suo figlio, il suo futuro. Questa nuova prova per la fede di Abramo lo tocca nel profondo, nella sua relazione con Dio, nel suo rapporto di obbedienza e fedeltà. “Ora so che tu temi Dio”. Abramo giunge alla misura più alta della fede: accetta di realizzare non tanto i suoi desideri, ma le promesse di quel Dio in cui ha creduto. Abramo accoglie la prova, vive la paura e il timore, tutto umano, che questa comporta, ma decide di affrontarlo affidandosi come un figlio alle braccia del Padre. Se ai nostri occhi il suo volere può sembrare assurdo e incomprensibile, la volontà di Dio ci mostra invece che l’ultima parola è sempre quella dell’amore. Davanti alle prove e alle scelte, noi, come Isacco e come Abramo, possiamo consegnarci con fiducia nelle mani del Padre. Il sacrificio, la fede messa alla prova: c’entra qualcosa con la felicità 2? Il sacrificio di Isacco e lo stesso Vangelo della croce ci dicono di sì. La felicità non è la facile scorciatoia che il nostro tempo vuole vendere: impara l’inglese giocando, laureati in pochi anni senza sforzo, diventa anche tu ricco e famoso in poco tempo. La fede e la vita sono un viaggio fatto di alti e bassi, di momenti di difficoltà e di gioie, ma che può essere affrontata con speranza, lasciandoci condurre dalla volontà di Dio, come un figlio si affida alle mani sicure del Padre. Obiettivo della tappa è quello di riflettere con i ragazzi sul senso dell’essere figli di un Dio che ci chiama ad accogliere un progetto d’amore e di felicità se vissuto alla sua sequela. Per ulteriori riferimenti ai contenuti della tappa, rimandiamo al sussidio “I passi di Abramo” da pag. 45 a 51. 1 2 Descrizione e schema del sussidio su www.pastoralegiovani.re.it Si veda l’approfondimento a pag. 45 del sussidio “I passi di Abramo”. 1 BRANO BIBLICO DI RIFERIMENTO Genesi 22 1 Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: "Abramo!". Rispose: "Eccomi!". 2 Riprese: "Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò". 3 Abramo si alzò di buon mattino, sellò l'asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l'olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. 4Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. 5Allora Abramo disse ai suoi servi: "Fermatevi qui con l'asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi". 6 Abramo prese la legna dell'olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. 7Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: "Padre mio!". Rispose: "Eccomi, figlio mio". Riprese: "Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov'è l'agnello per l'olocausto?". 8Abramo rispose: "Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto, figlio mio!". Proseguirono tutti e due insieme. 9 Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l'altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull'altare, sopra la legna. 10Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio. 11Ma l'angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: "Abramo, Abramo!". Rispose: "Eccomi!". 12L'angelo disse: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito". 13Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l'ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio. 14Abramo chiamò quel luogo "Il Signore vede"; perciò oggi si dice: "Sul monte il Signore si fa vedere". 15 L'angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta 16e disse: "Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, 17io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. 18Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce". 19 Abramo tornò dai suoi servi; insieme si misero in cammino verso Bersabea e Abramo abitò a Bersabea. 20 Dopo queste cose, fu annunciato ad Abramo che anche Milca aveva partorito figli a Nacor, suo fratello: 21Us, il primogenito, e suo fratello Buz e Kemuèl, il padre di Aram, 22e Chesed, Azo, Pildas, Idlaf e Betuèl. 23Betuèl generò Rebecca. Milca partorì questi otto figli a Nacor, fratello di Abramo. 24 Anche la sua concubina, chiamata Reumà, partorì figli: Tebach, Gacam, Tacas e Maacà. PROVOCAZIONE PERSONALE… Due letture per riflettere insieme o in un momento personale da lasciare ai ragazzi: Se (Lettera Al Figlio 1910) Con questa lettera Rudyard Kipling cercò di insegnare al figlio come distinguere fra il bene e il male. Se riesci a conservare il controllo quando tutti Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa; Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio; 2 Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare, O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne, O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio, E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio; Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone; Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo; Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina E trattare allo stesso modo quei due impostori; Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante, E piegarti a ricostruirle con strumenti logori; Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite E rischiarle in un colpo solo a testa e croce, E perdere e ricominciare di nuovo dal principio E non dire una parola sulla perdita; Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti, E a tener duro quando in te non resta altro Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!". Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù, E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente, Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro, Se tutti contano per te, ma nessuno troppo; Se riesci a occupare il minuto inesorabile Dando valore a ogni minuto che passa, Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa, E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio! Preghiera di Carlo Maria Martini3 Io so, Padre, che il mio tempo è prezioso ai tuoi occhi perché ti sono figlio. Un figlio voluto con amore, teneramente concepito e pensato da un tempo immemorabile, dato alla luce e chiamato per nome con giubilo festoso. Un figlio con ogni cura seguito, anche quando è affidato ad altre mani premurose. Un figlio cercato in ogni abbandono, Il testo completo è disponibile su http://www.festivalbiblico.it/contenuti/testi2012/lectio%20magistralis%20%20preghiera%20finale.pdf 3 3 anche quando per sua iniziativa si è perduto. Un figlio generosamente consegnato alla libertà e alla responsabilità che lo rendono uomo e donna. Tu sai bene, mio Dio, che spesso gli eventi del tempo mi allontanano da te. Eventi a volte difficili e al limite delle mie capacità di volere e di intendere. Quando la durezza degli accadimenti mi turba, quando la tua apparente distanza mi ferisce e mi svuota, allora le forze mi abbandonano e la speranza si indebolisce fino a venire meno. (…) Io confido nella forza della tua protezione e con ogni timore e tremore spero nella potenza del tuo riscatto per il tempo dell'uomo e della donna. Io ho imparato da te che un tempo libero dal male è reso accessibile per ognuno soltanto dall'amore e dalla fedeltà che lo accompagna. La qualità della vita che vi si schiude è decisa dall'apertura del cuore alla tua sapienza. ATTIVITÀ DINAMICA DI GRUPPO QUESTIONE DI SCELTA Obiettivo: Aiutare i ragazzi e sostenerli nell’affrontare con consapevolezza le scelte che ogni giorno vivono nella loro quotidianità, anche quando possono mettere alla prova le proprie convinzioni o la propria fede. Aiutarli a capire che anche attraverso le nostre scelte realizziamo il progetto di uomo e di Figlio che Dio ha pensato per ciascuno di noi. Ambientazione: una stanza con sedie Materiale: carta e penna L’animatore presenta delle situazioni di vita quotidiana in cui potremmo essere chiamati a fare delle scelte o ad affrontare delle prove importanti. Si formano dei piccoli gruppi e a ciascuno viene consegnata una situazione (in alternativa può essere la medesima per tutti). Ogni gruppo la discute cercando una possibile soluzione del conflitto che la situazione riporta. Al termine, ogni gruppo drammatizza la situazione e la soluzione proposta. Quando tutti i gruppi hanno rappresentato la propria situazione, si discute insieme su 4 come si è condivisa la problematica e come si è arrivati a proporre una soluzione. Alcuni esempi di situazioni (da integrare in base ai temi che si vogliono affrontare): - Con i tuoi amici sei a una festa di compleanno di un tuo coetaneo. La festa si prolunga e spunta qualche bottiglia di birra di troppo. Che cosa fai? - Sei con un'amica in un negozio di vestiti. Ad un tratto, vedi che di nascosto riesce a mettere in borsa una maglia senza comperarla. Come ti comporti? - Nel tuo gruppo di amici una sera tutti iniziano a prendere in giro ingiustamente un ragazzo molto timido e poco socievole che ogni tanto esce con voi. Tu che fai? Ti unisci al gruppo o lo difendi? Variante: per la rappresentazione delle situazioni, si può procedere con la tecnica del “teatro dell’oppresso”: ogni gruppo rappresenta la situazione proponendo una soluzione. Nel momento della drammatizzazione, gli altri ragazzi (che in questo caso avrebbero la funzione di osservatori) possono intervenire nella scena proponendo varianti o altre soluzioni. Suggerimenti per gli animatori: il momento della discussione interna di gruppo è fondamentale per l’attività. Lasciate ai ragazzi il tempo necessario per confrontarsi e argomentare insieme tutte le posizioni che emergono. Sottolineate che non importa trovare una soluzione “corretta”, ma è necessario discutere in profondità alla situazione. OPERA PITTORICA GESÙ NELL’ORTO DEGLI ULIVI – PAUL GAUGUIN Obiettivo: riflettere su ciò che sentiamo e proviamo nei momenti di una importante decisione, quando ci misuriamo con una prova. Riflettere sul significato che per Gesù e per noi ha l’espressione “fare la volontà del Padre”. Titolo italiano: Gesù nell’orto degli ulivi 5 Autore: Paul Gauguin Anno: 1889 Tecnica: olio su tela Luogo esposizione: Norton Gallery of Art, Palm Beach Descrizione dell’opera: Nel 1889, Gauguin così scriveva della sua opera: “E’ il mio ritratto quello che qui ho fatto... Ma allo stesso tempo esso vuole rappresentare l’annullamento di un ideale, un dolore tanto divino quanto umano; Gesù abbandonato del tutto; i suoi discepoli lo lasciano solo; un quadro triste così come la sua anima”. L’autore esprime nel volto sofferente di Cristo nell’orto degli ulivi la crisi profonda che sta vivendo come uomo e come artista non compreso dal suo tempo. Nel quadro possiamo rintracciare alcuni elementi carichi di grande valore simbolico: l’albero al centro: il tronco dell’albero, insieme alla linea dell’orizzonte sullo sfondo, evoca la croce che attende Gesù. È quella croce che Gesù non ha cercato, ma che ha affrontato con fiducia, portandone tutto il peso e il dolore sulle spalle. L’episodio nel giardino degli ulivi rappresenta il momento in cui la croce si proietta, più che sul corpo, nell’anima di Gesù, è il momento in cui Cristo vince la paura e accetta il volere del padre. Per questo motivo è al centro del quadro. Il paesaggio: gli ulivi sullo sfondo si reclinano sulla sinistra, nella stessa direzione di Gesù. I colori cupi della natura rappresentano l’inquietudine e la tensione del momento, su cui irrompono i capelli e la barba di Gesù, rossi, rossi e vivi, quasi a simboleggiare l’amore e la passione che trionfa sulle tenebre. Il busto e il volto di Cristo: Gesù è curvo su se stesso, inglobato dalla roccia sullo sfondo, quasi a evocare il sepolcro. Sembra prevalere un atteggiamento di abbandono, di sconfitta, come il lento movimento che assume per uscire dalla scena. Eppure il volto che vediamo non è quello di un uomo avvilito o disperato: è il volto di chi si abbandona con fiducia ad un comando divino. Discepoli: le figure che si intravedono dietro l’albero ci fanno pensare ai discepoli. Sono abbozzati con colori scuri e linee non definite... Sembrano uomini in fuga che si allontana da un triste presagio. Rimangono dietro l’albero-croce, come se ci stessero preannunciando che su quella croce, loro, non saliranno. Gauguin vuole rendere visibile la rappresentazione interiore di Gesù nel momento in cui sia ffida alla decisione del Padre. Egli sa che il Padre lo ama e non desidera per lui la morte; sa anche che lo ha donato al mondo e gli chiede, per questo, di “essere dono” fino all’ultimo, estremo, gesto. “Non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu” (Marco 14, 36). Gesù si è misurato con la morte. L’ha affrontata. Si è fidato di suo Padre e si affidato al suo volere. Spunti per una discussione in gruppo... Lasciate alcuni minuti ai ragazzi per osservare individualmente il quadro. Insieme poi, provate a interrogarvi con queste domande: - Quale atmosfera crea quest’opera in chi la osserva? Quali sono le vostre sensazioni, stati d’animo, emozioni che vi evoca? - Come ci appare Gesù? Cosa sta provando? - Cosa possiamo ritrovare di noi dentro questo dipinto? La discussione può continuare sul significato che per noi assume la frase di Gesù “Non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu”: - Ti sei mai ritrovato in una situazione dove hai dovuto prendere un’ importante decisione? Come ti sei sentito? Come l’hai affrontata? - Chi o che cosa ti ha aiutato ad affrontare la prova? 6 CANZONE WALK ON – U2 Album “All That You Can’t Leave Behind” (2000) Obiettivo: aiutare i ragazzi a non aver timore delle prove e delle fatiche della fede. Trovare in Dio la forza e il coraggio per abbandonare il passato, con le certezze che abbiamo conquistato, per accogliere fiduciosi la sfida del futuro, la prova della fede. Walk on And love Is not the easy thing The only baggage That you can bring Not the easy thing The only baggage you can bring Is all that you can’t leave behind And if the darkness is to keep us apart And if the daylight feels like it’s a long way off And if your glass heart should crack And for a second you turn back Oh no, be strong Walk on Walk on What you got, they can’t steal it No they can’t even feel it Walk on Walk on Stay safe tonight You’re packing a suitcase for a place None of us has been A place that has to be believed To be seen You could have flown away A singing bird In an open cage Who will only fly Only fly for freedom Walk on Walk on What you got They can’t deny it Can’t sell it or buy it Walk on Walk on You stay safe tonight And I know it aches And your heart it breaks You can only take so much Walk on Walk on Home Hard to know what it is If you never had one Home I can’t say where it is But I know I’m going Home That’s where the hurt is And I know it aches And your heart it breaks You can only take so much Walk on Leave it behind You’ve got to leave it behind All that you fashion All that you make All that you build All that you break All that you measure All that you steal All this you can leave behind All that you reason All that you sense All that you speak All you dress up All that you scheme … Testo Tradotto Continua a camminare E l’amore Non è una cosa facile Il solo bagaglio Che puoi portare Non è una cosa facile Il solo bagaglio che puoi portare 7 E’ quello che non ti puoi lasciare alle spalle E se l’oscurità è per tenerci separati E se la luce del giorno sembra essere molto lontana E se il tuo cuore di vetro dovesse rompersi E per un secondo tu ti voltassi indietro Oh no, sii forte Continua a camminare Continua a camminare Quello che hai, non possono rubartelo Non, non possono neppure sentirlo Continua a camminare Continua a camminare Resta al sicuro stanotte Stai facendo la valigia per un posto In cui nessuno di noi è stato Un posto in cui bisogno credere Per poterlo vedere E so che fa male E il tuo cuore si spezza Puoi soltanto prenderne atto Continua a camminare Continua a camminare Casa E’ difficile sapere cosa sia Se non ne hai mai avuta una Casa Non so dire dove sia Ma so che ci sto andando Casa Ecco dov’è la ferita E so che fa male E il tuo cuore si spezza Puoi soltanto prenderne atto Continua a camminare Lascialo alle spalle Devi lasciartelo alle spalle Tutto quello che modelli Tutto quello che crei Tutto quello che costruisci Tutto quello che distruggi Tutto quello che misuri Tutto quello che rubi Tutto questo, puoi lasciartelo alle spalle Tutto quello su cui ragioni Tutto quello che percepisci Tutto quello di cui parli Tutto quello che mascheri Tutto quello che progetti… Avresti potuto volare via Un uccello che canta In una gabbia aperta Che volerà solo Volerà solo verso la libertà Continua a camminare Continua a camminare Quello che hai Non possono negartelo Non si può vendere o comprare Continua a camminare Continua a camminare Resta al sicuro stanotte Spunti per una discussione in gruppo… Il tema della canzona riguarda la sfida del domani: abbandonare le certezze conquistate nel tempo, i sogni e i progetti che credevamo veri, per accogliere un futuro nuovo, quello che Dio ha voluto per ciascuno di noi. Si possono scegliere alcune frasi e discutere con ragazzi su quale senso e significato hanno per loro queste espressioni oppure utilizzare alcune immagini per condividere insieme le loro storie: il solo bagaglio che puoi portare: cosa porteresti con te, del tuo passato, nel futuro? Cosa hai imparato dalle tue esperienze? Stai facendo la valigia per un posto In cui nessuno di noi è stato, un posto in cui bisogno credere per poterlo vedere: qual è il tuo sogno di domani, dove stai andando? Cosa metti nella tua valigia personale? Tutto quello che crei, tutto quello che costruisci, tutto quello che distruggi, tutto quello che progetti, tutto questo, puoi lasciartelo alle spalle: ti sei mai sentito in una situazione come questa? Cosa hai provato, come ti sei sentito? In cosa hai trovato la forza per affrontare questa prova? Chi ti ha dato il coraggio? Pensi che Dio possa aiutarti a trovare la tua strada? 8