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I Fondi strutturali europei in Italia (2000-2006) Sardegna La qualità dell’ambiente e un ricco patrimonio culturale sono le principali risorse per lo sviluppo della Sardegna. La Sardegna (1,6 milioni di abitanti), una delle maggiori isole del Mediterraneo, è penalizzata dall’insularità e dalla morfologia del territorio, composto da catene montuose e altopiani a terrazza che dominano le pianure sud-orientali. La distribuzione demografica è piuttosto ineguale ed il 40% della popolazione vive nei centri abitati disseminati lungo il litorale. Questa pressione demografica sulla costa contribuisce a destabilizzare l’economia sarda. Le aree rurali montane della regione, più svantaggiate, sono dedite in prevalenza alla pastorizia, mentre la viticoltura e la coltivazione di cereali e prodotti ortofrutticoli si concentrano in pianura. Il settore secondario è poco diversificato, sebbene nelle aree costiere esistano diversi complessi industriali. Il nord-est dell’isola è una destinazione turistica di grande richiamo per l’ottima qualità delle località di villeggiatura. In quanto regione del Mezzogiorno, la Sardegna fruisce dei sette programmi “multiregionali” dell’Obiettivo 1 per i quali è prevista una dotazione comunitaria complessiva di 6,4 miliardi di euro. Oltre all’assistenza tecnica, questi programmi interessano l’istruzione, la ricerca, i trasporti, lo sviluppo locale, la pesca e la sicurezza. La Sardegna ha inoltre un proprio programma dell’Obiettivo 1 ed è ammissibile alle tre misure dell’Iniziativa di cooperazione INTERREG III. Obiettivo 1 Il Programma operativo regionale della Sardegna, che fruisce di una dotazione dei Fondi strutturali di 1,946 miliardi di euro a fronte di un bilancio complessivo di 3,914 miliardi, prevede sei assi prioritari: > Risorse naturali – Garantire una maggiore disponibilità delle risorse idriche e la tutela del suolo e delle aree naturali. > Risorse culturali – Valorizzare le risorse della regione mediante un’impostazione integrata per offrire valide alternative al turismo balneare. > Risorse umane – Le misure sono in stretto rapporto con il Piano d’azione nazionale nell’ambito della strategia europea per l’occupazione. > Sistemi locali di sviluppo, compreso lo sviluppo del tessuto di imprese. CAGLIARI R e g i o GI S © EuroGeographics Association for the administrative boundaries Objective 1 > Città – Valorizzare il ruolo delle città nel contesto territoriale. > Reti e nodi di servizi – Sviluppo delle reti di comunicazione materiali e immateriali presenti sull’isola INTERREG III La provincia di Sassari partecipa al programma di cooperazione transfrontaliera INTERREG III A “Italia/ Francia Isole”, insieme alla Corsica (Francia) e alla provincia di Livorno (Toscana). L’area d’intervento interessa una popolazione di 1,1 milioni di abitanti, il 25% dei quali in Corsica e il 75% in Italia. L’assistenza dei Fondi strutturali ammonta a 52,3 milioni di euro, a fronte di un bilancio complessivo di 112,2 milioni di euro. La Sardegna è inoltre ammissibile al programma di cooperazione transnazionale INTERREG III B “Mediterraneo occidentale”, nonché al programma di cooperazione interregionale INTERREG III C “Zona Sud”. Esempio di progetto: due isole gemellate nel segno della cultura e del turismo La Corsica e la Sardegna, le cui difficoltà economiche sono causate dal relativo isolamento, cooperano in uno dei settori di principale interesse: il turismo. La cooperazione rappresenta uno strumento ideale per coordinare le attività di turismo nautico, sviluppare pratiche turistiche diversificate e rispettose dell’ambiente e favorire la commercializzazione congiunta dei prodotti turistici, sfruttando i vantaggi offerti da una clientela comune. Numerosi scambi turistici tra le due isole, finanziati dall’Iniziativa INTERREG nel periodo 1994-1999, hanno interessato eventi sportivi, musicali o artigianali. Altre iniziative riguardano gli itinerari archeologici e storici, la promozione del patrimonio e della cultura della provincia di Sassari e del dipartimento della Corsica meridionale. Anche la vicina Toscana ha partecipato ad alcuni di questi scambi e nell’ambito dell’Iniziativa INTERREG III per il periodo 2000-2006 sono previste varie attività turistiche e culturali comuni fra le tre regioni. Per maggiori informazioni Giunta Regionale - Sardegna Assessorato della Programmazione Bilancio, Credito e Assetto del Territorio - Centro Regionale di Programmazione Direttore Gavino Pischedda Via Mameli 88 I-'09123 Cagliari Tel.: (39) 070 6064675 Fax: (39) 070 6064683 E-mail: [email protected] Sito Web: www.regione.Sardegna.it Per maggiori informazioni consultare il sito della Commissione: http://europa.eu.int/comm/regional_policy/index_it.htm oppure scrivere a: Commissione europea Direzione generale Politica regionale Servizio Inforegio Avenue de Tervuren 41 B-1049 Bruxelles E-mail: [email protected] Fax: (32) 2 296 6003 La politica di coesione europea in sintesi La politica di coesione europea, basata sulla solidarietà finanziaria, mira a ridurre le disparità regionali e a rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale all’interno dell’Unione. L’assistenza finanziaria ai programmi è erogata essenzialmente attraverso quattro Fondi strutturali: il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) a sostegno delle infrastrutture e delle piccole e medie imprese (PMI); il Fondo sociale europeo (FSE) che promuove l’integrazione sociale, la formazione e l’occupazione; il Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (FEAOG-sezione Orientamento) a favore dello sviluppo rurale e lo Strumento finanziario di orientamento della pesca (SFOP) per la modernizzazione delle infrastrutture del settore della pesca. Per il periodo di programmazione 2000-2006 i Fondi strutturali fruiscono di una dotazione finanziaria di 195 miliardi di euro (prezzi 1999), cui si aggiunge uno stanziamento supplementare di 15 miliardi di euro destinati ai nuovi Stati membri (per il periodo 2004-2006). La politica strutturale dell’Unione ha assegnato all’Italia 29,656 miliardi di euro. Circa 150 miliardi di euro, comprensivi dei 22,122 miliardi per l’Italia, saranno destinati alle regioni in ritardo di sviluppo dell’Obiettivo 1, ossia le regioni con un PIL pro capite inferiore al 75% della media comunitaria. L’assistenza a titolo dell’Obiettivo 2 (dotazione pari a 22,5 miliardi di euro, comprensiva dei 2,522 miliardi destinati all’Italia) mira a sostenere la riconversione delle regioni in difficoltà strutturale, siano esse regioni industriali, rurali, urbane o dipendenti dal settore della pesca. I fondi erogati nell’ambito dell’Obiettivo 3 (24,05 miliardi di euro, di cui 3,744 miliardi di euro per l’Italia) prevedono una concentrazione tematica e non territoriale degli interventi e sono volti a sostenere la formazione e l’occupazione in tutti i territori dell’Unione, ad esclusione delle zone ammissibili all’Obiettivo 1 per le quali sono già previste misure analoghe. Il sostegno finanziario dell’Unione è inoltre garantito mediante quattro Iniziative comunitarie (1,172 miliardi di euro per l’Italia, a fronte di un bilancio complessivo di 10,4 miliardi): INTERREG III (cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale), URBAN II (riqualificazione economica e sociale delle città e dei quartieri urbani in difficoltà), LEADER+ (sviluppo sostenibile delle zone rurali) e EQUAL (lotta contro le disuguaglianze e le forme di discriminazione sul mercato del lavoro). Gli aiuti previsti a titolo delle Azioni innovative sono destinati a sostenere programmi regionali sperimentali. Il Fondo di coesione (25,6 miliardi di euro per l’UE a 25 Stati membri) sostiene negli Stati membri più svantaggiati dell’UE progetti infrastrutturali nel settore dei trasporti e dell’ambiente. Febbraio 2004