italia - ilio masprone
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Copertina 120 DEF.fh11 31-03-2009 19:39 Pagina 1 C Colori compositi M Y CM MY CY CMY K Copertina 120 DEF.fh11 31-03-2009 19:39 Pagina 2 C Colori compositi M Y CM MY CY CMY K FoglioEuropeo 120 DEF.indd 1 25-03-2009 9:30:10 5 8 14 20 26 28 31 32 Editoriale Tutti a bordo... si riparte! Giorgia dalle mille vite L’Avventura italiana continua... Donnavventura incontra alcuni connazionali che vivono in Sudamerica Sanremo 59, vincono Bonolis e Laurenti con... Marco Carta e Arisa UNA Hotels & Resorts A Cavaglià in provincia di Biella Per non dimenticare La tragedia delle Foibe e l’Esodo degli italiani dall’Istria Turismo e ospitalità a Chianciano Terme X Congresso Mondiale dei Ristoratori Intervento del presidente Bartolo Ciccardini sommario 36 40 42 46 60 64 66 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 2 Nasce il polo del lusso a Monte-Carlo Monte-Carlo Le torri rotanti di Fisher: un sogno a cui non conviene “abboccare” Brevi da... Monte-Carlo e Costa Azzurra Napoleone in Italia Cronaca delle vicende napoleoniche nella penisola “Carnevale di Venezia” a Losanna Parigi Ginevra “Dietro l’angolo”... la Puglia Incontro con Mario Montini, direttore Enit per Svizzera e Germania Brevi da... Ginevra 25-03-2009 9:30:27 72 76 78 82 86 91 95 96 98 104 106 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 3 Berlino Fiera del turismo 2009 Da Berlino Vittoria Michela Brambilla rilancia il turismo italiano Premio Campiello Europa a Berlino Brevi da... Berlino Bruxelles Milano Palazzo delle Belle Arti: “Da Van Dyck a Bellotto” Futurismo 1909-2009 Velocità + Arte + Azione Brevi da... Milano Qui Roma Eventi & manifestazioni Le rubriche Portfolio italiano Clickitaly! Italiani nel Mondo Informazioni utili per gli Italiani all’estero Cinque stelle & tre forchette Rinascimento a tavola in occasione della mostra “I Della Robbia” Letture & poesie “Diavoli e Santi a Bagno Maria” - “Denegata Justitia” “Il paese delle spose infelici” 25-03-2009 9:31:01 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 4 25-03-2009 9:32:01 Tutti a bordo... si riparte! Di Ilio Masprone [email protected] L a notizia è di fine marzo: una società armatrice italiana è salita al primo posto nella classifica mondiale del “turismo per mare” perché ha incrementato il suo fatturato del 45% in più rispetto all’anno precedente. In questi tempi di grande crisi economica, questo è un risultato davvero esaltante,e per molte ragioni. Intanto per il fatto che si tratta di una società a capitali italiani retta da una sola famiglia italiana; poi perché confermare un dato così significativo è indice di gestione amministrativa corretta, ma soprattutto perché si tratta di un risultato che infonde la forte speranza che non tutto sia perduto, come spesso annunciano i catastrofisti di sinistra, compresa molta informazione, che vedono il nostro Paese agli ultimi posti dell’economia internazionale. Dai dati emerge che i croceristi italiani hanno contribuito notevolmente ad incrementare quel risultato, infatti oggi “andar per mare” è il sistema migliore per fare turismo a basso costo accontentando tutta la famiglia; ma è altrettanto vero che se non ci fossero i denari in molti resterebbero a casa. Il modello turistico da crociera non vale solo per noi italiani, ma per tutto il resto del mondo, Europa in testa; infatti la clientela che sale a bordo delle navi da crociera, con particolare attenzione verso le compagnie italiane (che danno maggior servizio, eleganza e più fantasia in tutto), è in primo luogo quella europea, che sta subendo la stessa crisi che viviamo noi italiani, quindi quei dati positivi sono di assoluto conforto perché arrivano grazie ad una clientela anche internazionale. Se poi queste grandi navi sono, appunto, di matrice italiana, come lo è la napoletana MSC Crociere della famiglia Aponte, non si può che andarne orgogliosi e fieri perché vuol dire che l’Italia, nonostante il periodo di crisi, sta marciando meglio di altri Paesi. MSC Crociere, leader nel settore della costruzione e progettazione navale, entro il 2012 ospiterà un milione e mezzo di passeggeri grazie ad un piano industriale che prevede grandi investimenti nella flotta che è la più giovane e moderna al mondo. Dice bene dunque il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che per far ripartire al più presto il Paese, gli italiani che possono devono continuare a spendere perché le vacanze sono anche un’ottima iniezione di fiducia oltre che di relax. Se poi andar per mare è anche un modo intelligente per conoscere il mondo, ben vengano le crociere e tutto ciò che gli ruota intorno. E così l’Italia andrà “avanti tutta...”. 5 Campagna Abbonamenti 2009 al mensile “Il Foglio Italiano” sul sito web: www.foglioitaliano.com editoriale FoglioEuropeo 120 DEF.indd 5 25-03-2009 9:32:15 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 6 25-03-2009 9:32:20 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 7 25-03-2009 9:32:38 Sotto, Giorgia tra Claudio Bisio e Silvio Orlando nel film “Ex”. 8 Giorgia dalle mille vite FoglioEuropeo 120 DEF.indd 8 25-03-2009 9:32:58 In basso, alcune immagini di Giorgia. ROMA Di Enrica Guidotti [email protected] Dalla Liguria a Roma, passando per Sanremo, ecco le tappe verso il successo della bellissima Giorgia Würth, ex volto di Rai Tre e delle più seguite fiction, a cui dedichiamo la copertina di marzo-aprile. D urante un Festival della Canzone Italiana di qualche anno fa, nell’affollata hall dell’Hotel Londra di Sanremo, entrò una sorridente ragazza dagli occhi azzurrissimi, che con fare intraprendente si rivolse al direttore di Festivalnews, il quotidiano ufficiale della manifestazione, la cui redazione si trovava nella hall del grande albergo. Senza esitazione si offrì di collaborare al giornale “perché - come spiegò - si sentiva adatta a trattare l’argomento festivaliero in maniera del tutto particolare”. Il direttore del popolare daily - le cui doti di scopritore di talenti sono sempre state pari alla sua sensibilità per la bellezza femminile - non le diede il tempo di ripensarci e la mise subito alla prova proponendole un articolo da consegnare da lì a poche ore. Molti se la ricordano ancora in quei giorni, taccuino in mano e sguardo attento a non perdere neanche un particolare di quello che le avveniva intorno. Giorgia era fresca di laurea in scienze della comunicazione e quello era uno dei suoi primi lavori da giornalista. Interviste alla gente per strada, ai parrucchieri che curavano il look FoglioEuropeo 120 DEF.indd 9 9 degli artisti, qualche radio: manovalanza buona per l’ultimo arrivato in redazione, ma che lei portava a termine col massimo della serietà e dell’impegno. Intanto la hall dell’Hotel Londra si riempiva di giornalisti, cameramen, impresari e talent scout ai quali non sfuggì l’acerba bellezza della giovane varazzina di origine svizzera, che dopo quel Festival conobbe il proverbiale imbarazzo della scelta tra le tante occasioni di lavoro che le piovvero addosso. Giovanissima ma con la testa sulle spalle, Giorgia scelse quella di maggior prestigio e diventò l’annunciatrice ufficiale di Rai Tre. Chi conosce l’intelligente vivacità del suo carattere, la sua tagliente ironia e il suo amore per la bella conversazione sa quanto le deve essere costato essere per anni la ”signorina buonasera” alla quale nulla era richiesto di più se non sciorinare con grazia e buona dizione i programmi della serata. Ma ben conscia dell’importanza di un lavoro che rappresentava un formidabile biglietto da visita nel mondo dello spettacolo, Giorgia ha portato avanti il suo ruolo fino in fondo, attenta a mantenere il necessario distacco dalle facili comparsate e dalle paparazzate che l’avrebbero bollata come l’ennesima prezzemolina sbarcata a Roma in cerca di 25-03-2009 9:33:04 10 Sopra, Giorgia con Antonio Catania e Sebastiano Somma. In basso, per “Capitan Basilico” Giorgia è candidata al David di Donatello come attrice protagonista. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 10 In basso a destra, Giorgia con l’attore Daniel McVicar. notorietà. Il tempo lasciato libero dalla sua collaborazione con la Rai l’ha impiegato per studiare recitazione nelle migliori scuole e presto si è trovata a partecipare a numerosi film italiani di buon livello. Tra i cineasti romani colpiti dal suo talento c’è Fausto Brizzi, principe della commedia all’italiana sbanca botteghini, che l’ha fortemente voluta per il suo ultimo film, “Ex”, uscito lo scorso febbraio, dove la giovane attrice divide la scena con attori del calibro di Claudia Gerini, Claudio Bisio, Silvio Orlando, Alessandro Gasmann e Gianmarco Tognazzi. Nel film Giorgia interpreta una cassiera che si innamora dell’“attempato” Bisio, ma a marzo sarà la protagonista anche un’altra pellicola, “Sleepless” con Francesco Venditti e Violante Placido, per la regia di Maddalena Panfilis. Gli appassionati di fiction la ricorderanno come interprete della miniserie “Il Bene e il Male” con Tognazzi e la Guaccero, ed era di Giorgia anche il volto della volitiva Daria nella seguitissima “Un posto al sole”. Astro in ascesa delle soap italiane, Giorgia è anche stata la new entry di 25-03-2009 9:33:11 “Un medico in famiglia”. Insomma, Giorgia è lanciata e nessuno la può fermare. Dopo aver girato spot pubblicitari, condotto trasmissioni radiofoniche e fatto da madrina a importanti serate di spettacolo, Giorgia non si è negata una capatina nel mondo della musica e, dopo aver composto il rap “Vergogna”, cliccatissimo su Youtube, eccola protagonista del videoclip dell’ultimo singolo del cantautore Biagio Antonacci, “Aprila”, fresco di uscita. Tra i suoi prossimi impegni, il ruolo di Cicciolina nel serial TV dedicato a Moana Pozzi in onda su Sky, dopo essere stata a lungo Sopra, Giorgia durante il trucco. candidata per il ruolo della protagonista, andato poi a Violante Placido. Insomma, una donna che ha percorso tante strade, talvolta in salita, ma che poi ha raggiunto obiettivi importanti. Ma lei ha dimostrato, e lo dimostra tutt’ora, di avere i nervi saldi, buona volontà e ferrea fiducia in se stessa. E la scrittura? Giorgia non l’ha mai abbandonata. Portano la sua firma infatti le pagine romane del nostro giornale. E per chi vuole leggere i suoi racconti e condividere le sue riflessioni quotidiane c’è un blog sempre aggiornato sul suo sito ufficiale, www.giorgiawurth.com Enrica GUIDOTTI A destra, con Biagio Antonacci. CINEMA IO regia G. Würth, 2002 UN BACIO regia A. Papini, 2005 STARE FUORI regia F. Lozzi, 2005 THE BUTCHER regia di M. Limberti, 2006 L’UOMO PRIVATO regia E. Greco, 2006 DARK RESURRECTION regia A. Licata, 2006 NOI DUE regia E. Papetti, 2006 TAGLIARE LE PARTI IN GRIGIO regia V. Rifranti, 2006 Pardo migliore opera prima Festival di Locarno 2007 NO SMOKING COMPANY regia E. Tagliavini, 2006 SOTTOPESO regia M. Limberti, 2006 VIAGGIO IN ITALIA regia L. Miniero e P. Genovese, 2007 CAPITAN BASILICO regia M. Morini, 2007/8 AFTERVILLE regia F. Guaglione e F. Resinaro, 2007-8 SLEEPLESS regia di Maddalena de Panfilis, 2008 EX regia di Fausto Brizzi, 2008 SCHIAFFI regia di Claudio Insegno, 2008 11 TELEVISIONE UN POSTO AL SOLE (lead) registi vari, 2008 IL BENE E IL MALE regia di Giorgio Serafini, 2008 TEATRO LE PAROLE DELL’ANGELO regia di M. Franco, 2003 ANTONIO E CLEOPATRA regia G. Sansone, 2004 ANTIGONE regia T. Fattore, 2005 CECITÀ regia T. Fattore, 2005 HIPOCRITES regia T. Fattore, 2006 UN MARZIANO A ROMA regia F. Sala, 2006 LA DONNA CHE HA PARTORITO NEL CIELO RITORNERÀ regia F. Satta Flores, 2007 5 DONNE regia E. D’Urso, 2007 CONDUZIONE TV E RADIO Conduttrice a Disney Channel, 1998 Annunciatrice Rai 3, 2003-2007 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 11 25-03-2009 9:33:20 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 12 25-03-2009 9:33:26 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 13 25-03-2009 9:33:45 14 L’Avventura italiana continua... Donnavventura incontra alcuni connazionali che vivono e lavorano in Sudamerica. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 14 25-03-2009 9:34:04 BRASILE Di Barbara Chiodini [email protected] M entre in televisione (ogni domenica alle ore 14 su Rete4) scorrono le immagini della nostra straordinaria avventura, è bello perdersi nel ricordo di quei 106 giorni trascorsi dall’altra parte del mondo. Lontana da casa. Dagli affetti. Da ogni punto fermo. Sei donne, tutte splendide italiane, un capo spedizione, Maurizio Rossi, e un cameraman a bordo di quattro pickup Mitsubishi. Oltre 15 mila chilometri percorsi. Sette i Paesi attraversati: è il GRAND RAID DO FoglioEuropeo 120 DEF.indd 15 BRASIL, AMAZONAS & CARIBE, l’entusiasmante esperienza che ho vissuto in prima persona nel team di Donnavventura, questa magica corsa tutta italiana. È luglio, a San Paolo. Da qui ha inizio la nostra risalita del sud America, alla scoperta innanzitutto del Paese che più di ogni altro, da sempre, infiamma l’immaginazione di noi occidentali: il Brasile. Una terra dai mille contrasti in cui la ricchezza convive in strana armonia con la miseria. Solare e misteriosa allo stesso tempo. Piena di contraddizioni. Ma di una bellezza indicibile. Paesaggi che mutano repentinamente, la terra rossa delle regioni interne, le spiagge bianche del nordest e il verde della foresta amazzonica. L’azzurro del cielo che si perde tra le onde dell’Oceano Atlantico e una popolazione gioiosa ed accogliente, nonostante tutto e un programma televisivo da realizzare e un reportage di viaggio da scrivere per varie testate giornalistiche italiane. Un compito tutt’altro che semplice, ma eccitante per noi sei neo-reporter “strappate” dalla normalità di una vita messa temporaneamente in standby per inseguire un sogno. In veste di inviata speciale de Il Foglio Italiano, metto a segno i primi servizi tenendo ben presente le indicazioni del mio Direttore, intervistando innanzitutto gli amici italiani che incontriamo nel corso della spedizione. È risaputo che sono ben oltre 60 milioni gli italiani che vivono all’estero. E decine e decine sono quelli che si sono imbattuti nella nostra carovana. Ognuno con la propria storia da raccontare, con una propria vita “altrove” ma con un cuore pur sempre, orgogliosamente, tricolore. Una bellissima e calorosa accoglienza ci viene comunque riservata ovunque. Dal Brasile all’Honduras. Una luce luminosa negli occhi dei nostri connazionali che ci vedono arrivare, una ventata di italianità da respirare a pieni polmoni. A San Paolo, prima tappa del Grand Raid, c’è la comunità italiana più numerosa al mondo. Si tratta per lo più di emigrati del secolo scorso integratisi ormai a tutti gli effetti nella società brasiliana e divenuti parte integrante dell’identità culturale del Paese. È in questa grande metropoli, che conosciamo PIERO. Romano, simpaticissimo, ex dirigente di un’importante compagnia aerea di bandiera brasiliana, sposato da 40 anni con una gentile signora inglese, padre di due figli e nonno 15 25-03-2009 9:34:16 Sopra il team delle ragazze con Carlo, fotografo, arrivato a Canoa Quebrada vent’anni fà dove vive con la famiglia. 16 Sotto, Moreno, architetto e progettista, da 5 anni lavora a un progetto di salvaguardia della costa. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 16 di tre nipotini che adora. Persona estremamente in gamba ed eletto da noi donne “uomo avventura” ad honorem, Piero fa la spola tra l’Italia e il Brasile per incentivare il turismo in questo Paese. Ci ha raggiunto più volte nel corso della spedizione e con il suo “portaliano” (il suo portoghese con spiccato accento romano), ci ha permesso di scoprire angoli inediti di Brasile, iniettando in noi il desiderio di tornare ancora. Dalla travolgente San Paolo, la carovana muove verso Rio de Janeiro, ciudad maravillosa. La salita al Corcovado, la statua del Cristo Redentore e poi il Pan di Zucchero e le lunghe e affollate spiagge di Ipanema e Copacabana. Il popolo carioca è solare e di un’allegria contagiosa. Ma il roadbook di Donnavventura non permette soste prolungate. Da Rio ci trasferiamo quindi verso l’interno e raggiungiamo lo stato del Minas Gerais. Il paesaggio cambia: terra rossa e colline, ricche di storia e di pietre preziose. Paraty, Diamantina, Belo Horizonte, Montesclaros. E poi di nuovo sulla costa atlanti- ca fino a Salvador de Bahia dove incontriamo DANIELA. Lei è di Treviso, trasferitasi in terra brasiliana un paio di anni fa, oggi fa la commessa in un negozio di souvenir del Pelourinho, storico quartiere multietnico di Salvador, costellato di Chiese ed edifici coloniali. Tra i colorati oggetti di artigianato locale, Daniela racconta timidamente che tanti possono essere i motivi che spingono a lasciare il nostro Bel Paese. Motivi, legati per lo più al lavoro. Una scelta libera e consapevole in certi casi, necessaria e imprescindibile in altri. A volte si parte con l’intenzione di starsene via da casa solo il tempo di una vacanza. Ma poi capita che si finisce col non tornarci più. Altre volte è la ricerca di una fantomatica vita migliore a spingere aldilà dei confini nazionali. Altre ancora, partire, emigrare altrove, pare essere l’unica alternativa possibile: l’alternativa è che la nostra amica ha scelto di seguire, “per inventarsi - dice - una vita tutta nuova”. Dopo i primi quindici giorni di viaggio, abbandoniamo il caos e le comodità delle grandi città ed iniziamo a vivere il Brasile, quello vero. Quello fatto di paesaggi magnetici da togliere il fiato, pieni di musica, di colori e di persone autentiche, per le quali, nonostante una vita al limite della vivibilità, la festosità è una costante immancabile. A bordo dei nostri possenti pickup, maciniamo centinaia di chilometri ogni giorno, attraversando lo scorrere tranquillo di paesini nemmeno segnalati sulle nostre cartine. Il viaggio si fa più duro, dormiamo in pousade di fortuna che troviamo lungo il tragitto. L’asfalto delle città del Sud è solo un ricordo: strade sterrate e fangose, guadi e fondi difficilmente praticabili diventano il nostro “pane quotidiano”. Risaliamo il litorale del nordest guidando direttamente sulle spiagge. Attraversiamo il Sergipe, l’Alagoas, il Parnaiba e il Rio Grande do Norte ed arriviamo finalmente sulla costa del Cèara, a Canoa Quebrada, piccolo villaggio di pescatori dal sapore inconfondibilmente brasiliano, vero paradiso per gli amanti del kitesurf. Siamo accolti da un gruppo vivacissimo di italiani, primo fra tutti, CARLO. Partito in vacanza una ventina di anni fa per assecondare la sua grande passione per la fotografia, Carlo si è letteralmente innamorato del posto dove oggi 25-03-2009 9:34:21 A sinistra, Giovanni Bartolo Vice Console italiano in Venezuela. A sinistra in basso, Piero, romano, eletto dal team “Uomo Avventura”. abita con la sua famiglia e gestisce un bel complesso turistico. A Canoa conosciamo anche SERGIO, sardo, sposato da 15 anni con una pittrice brasiliana dalla quale ha avuto due bambine, proprietario del villaggio in cui alloggiamo durante il nostro soggiorno. Altro incontro piacevole quello con PIERLUIGI, Segretario generale della Camera di commercio brasiliana. Da 30 anni risiede in Brasile di cui dichiara essere un esperto conoscitore. Lasciamo a malincuore questo gioiellino del nordest e, approfittando della bassa marea, raggiungiamo Camocin passando per Fortaleza prima e per Jericoacoara poi. Ad accoglierci con striscione di benvenuto c’è UGO, imprenditore veneto, direttore di un grande complesso alberghiero situato di fronte all’Isola dell’Amore. Durante la cena organizzata in nostro onore conosciamo 17 “L’inviata” de “Il Foglio Italiano” L a nostra “Inviata Speciale” Barbara Chiodini è nata a Foligno (PG) ed è laureata in Scienze Politiche. Da un paio di anni vive a Rimini ed è un’addetta commerciale per l’estero in un’azienda di San Marino che produce macchine movimento terra (mini escavatori). Sportiva da sempre pratica il pattinaggio artistico a rotelle a livello agonistico. Ha voluto partecipare a “Donnavventura” per mettersi alla prova, per testare la sua resistenza e per fare un’esperienza incredibile, ed è - naturalmente - felicissima di aver preso parte alla spedizione, entusiasta di aver realizzato quello che, purtroppo, per molte resterà soltanto un sogno: Barbara è orgogliosa di essere riuscita ad arrivare fino alla fine di quei lunghissimi, ma appassionanti 106 giorni. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 17 25-03-2009 9:34:24 Sopra, Daniela, di Treviso, trasferita da due anni in terra brasiliana. 18 Sopra, Pierluigi, Segretario Generale della Camera di Commercio brasiliana. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 18 Sotto, Sergio, sardo, sposato da 15 anni con una pittrice brasiliana. MORENO ed EVA, un’affiatata coppia di Milano che ritroveremo qualche giorno dopo a Barreirihnas, tappa obbligata per la visita ai Lencois maranhensis, uno dei paesaggi più suggestivi al mondo. Sposati da otto anni, architetto e progettista lui, avvocato lei, da cinque anni hanno abbracciato un progetto ambizioso che consiste nella salvaguardia e valorizzazione di un tratto di costa a pochi chilometri da Camocin e nella prossima realizzazione di un esclusivo resort. Baci e abbracci con la promessa di rivedersi presto e il viaggio riprende verso Sao Luis, capitale dello stato del Maranhao. Qui ROBERTO, simpatico fan di Donnavventura, insegue la nostra carovana fino all’hotel. Grazie a lui conosciamo MARIO, agente consolare a Sao Luis ma anche gestore di un ristorante italiano dove trascorriamo una bella serata in allegria. Mario arriva a Recife da Genova nel 1965. Da sacerdote “rivoluzionario” quale era, diventa professore universitario e si sposa con una donna brasiliana dividendosi oggi tra la famiglia, la carriera diplomatica e quella di ristoratore. A darci il benvenuto quella stessa sera anche GIANLUCA MARIA, neopresidente della Comunità Italiana a Sao Luis. Orgoglioso della carica ricoperta ci illustra le interessanti attività svolte dalla comunità e le numerose potenzialità del territorio maranhense in gran parte da noi già sperimentate. L’esperienza amazzonica che segue di lì a qualche giorno è quella che ci riserva forse le emozioni più forti. Una settimana di navigazione sul leggendario Rio delle Amazzoni da Belem a Manaus, alla scoperta delle popolazioni indio che abitano lungo le sponde del fiume e nell’intricata e misteriosa foresta amazzonica. Emozioni incredibili che solo Donnavventura sa regalare. Attraversato il Roraima, dopo quasi due mesi di viaggio, salutiamo il Brasile ed entriamo in Venezuela. La natura spettacolare della Gran Sabana con canyon e cascate, il delta dell’Orinoco con la popolazione dei “warao”, passando per Porto La Cruz. E puntiamo dritti verso Caracas. Ad accoglierci nella capitale venezuelana, ROBERTO, RAFFAELE, BALDO e SILVIA, simpatico gruppo di italiani dipendenti dell’Ambasciata d’Italia, e ANTONIO, segretario della Giunta Direttiva del Comitato Italiano a Caracas, una sorta di Sporting Club che nasce come associazione indirizzata alla collettività italiana, ma che in realtà accoglie anche ospiti di altre nazionalità, con l’intento di mantenere vivo e rispettato il nome dell’ Italia attraverso le tradizioni, la pratica della lingua e il rapporto tra gli italiani residenti in Venezuela. Da Caracas, percorrendo la strada asfaltata più alta del sud America e una delle più elevate di tutto il mondo (il Pico el Aguila, 4118 m.) nella cordigliera andina, raggiungiamo la cittadina di San Cristobal, dove incontriamo GIOVANNI BARTOLO, friulano, vice console italiano in Venezuela. Oltre ad essere un diplomatico ha una grande impresa di costruzioni che opera in tutto il Paese. Confessa di avere nostalgia della qualità della vita italiana, ma apprezza fortemente il clima venezuelano e il modus vivendi locale. È lui che ci assiste nel disbrigo delle pratiche doganali per l’ingresso in Colombia. Questo Paese mostra fin da subito le sue immense potenzialità naturalistiche, purtroppo ancora oggi eccessivamente offuscate da pregiudizi legati al narcotraffico e alla guerriglia interna. Ma Cartagena, sul litorale caraibico colombiano, non si lascia contagiare e conserva gelosamente il fascino e il mistero dell’epoca coloniale. Le ultime tre settimane di viaggio scorrono velocemente. Solo una manciata di giorni nello stato di Panamà, per visitarne l’intrepida capitale, il celebre canale e il surreale arcipelago corallino di San Blas. Poi la Costarica con la sua potente biodiversità, il Nicaragua con la sua povertà dignitosa e l’Honduras con il cristallino arcipelago dei Cayos Cochinos. Dall’isola di Roatan infine, dopo 106 giorni di viaggio adrenalinico, un lungo volo ci riporta a casa. In Italia. La nostra Italia. E sospesa tra le nuvole, la conferma di un pensiero rafforzato dagli amici italiani incontrati durante il viaggio: qualunque strada si scelga di seguire, in qualunque posto del mondo la vita ti conduca, sia anche solo per il tempo di una straordinaria avventura come quella che per me sta volgendo al termine, l’essere italiano va aldilà di qualsiasi spazio geografico e la nostalgia per la propria terra natia resta una costante inevitabile e imprescindibile. Perché - come scrisse Pascal - “il cuore ha ragioni che la ragione non conosce”. Barbara Chiodini 25-03-2009 9:34:28 I l m a re d i c a s a t u a t i p re m i a . Grande Concorso * Vedi regolamento completo sul sito www.bibione.com Valore totale del montepremi messo in palio: € 7.243,00 VinciBibione 2009. www.bibione.com Quest’anno puoi vincere 10 fantastici soggiorni Che forza Bibione! di una settimana per 4 persone*. Partecipa subito anche tu: iscriviti sul sito www.bibione.com entro il 30 aprile 2009, oppure richiedi il nuovo catalogo Bibione Summer. Scopri la più ampia e attrezzata spiaggia d’Italia, il mare più pulito con 13 Bandiere Blu, la natura incontaminata, lo sport, gli spettacoli, lo shopping e un’esclusivo complesso termale a due passi dal mare. Bandiera Blu VERIFIED ENVIONMENTAL MANAGMENT REG. NO. I-000091 dal ‘96 al 2008 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 19 25-03-2009 9:34:41 20 SANREMO 59, vincono Bonolis e Laurenti con... Marco Carta e Arisa FoglioEuropeo 120 DEF.indd 20 25-03-2009 9:34:51 Nella pagina a lato, Bonolis con Marco Carta vincitore del 59° Festival. Sotto, Luca Laurenti, cantante, presentatore e show-man. SANREMO A cura di Alessandra Luti [email protected] S anremo ’59. Un Festival della Canzone rinnovato, divertente, canzoni soddisfacenti sul piano musicale, una coppia, quella di Paolo Bonolis e Luca Laurenti, che hanno sbaragliato ogni più consapevole giudizio di qualche giorno prima dell’inizio della maratona. Una settimana televisiva di cui gli italiani, anche quelli all’estero, si sono compiaciuti per la tanta allegria sprigionata dai presentatori e dai molti illustri ospiti che hanno regalato ai circa 60.000.000 di telespettatori suddivisi nelle cinque serate. Mai successo e, forse, non succederà tanto presto di poter eguagliare il record assoluto nella media festivaliera degli prossimi anni. Anche Pippo Baudo (destinato a ritornare per il sessantesimo compleanno dell’evento, quanto meno in veste di Gran Cerimoniere) non si dava pace per aver perso quel primato lui, che con i suoi 19 milioni di una sola serata, però di tanti anni fa, non aveva ancora trovato chi lo eguagliasse. Ma al di là di queste scaramucce che non servono a nulla, il Festival della Canzone di Sanremo, città agli occhi dei turisti sempre più spenta e mal organizzata in fatto di alberghi (inadeguati e cari come il fuoco), ha comunque dimostrato di aver ancora tanta vitalità da esprimere: è solo questione di avere nuove idee ed essere consapevoli che non si deve concorrere alla conquista di nessun Oscar. Infatti, Bonolis, che è stato anche un ottimo direttore artistico (assieme al consulente musicale Gian Marco Mazzi), fin dall’inizio era molto sicuro di se dimostrando che le tante novità da lui portate, una per tutte quella di affiancare le nuove Proposte dai Big, sono state assolutamente vincenti, quindi da ripetere. Ma non sarà certo lui, nel caso, a farlo perché certi “esperimenti” riescono una volta soltanto. E il rischio dell’eventuale ripetizione è troppo altro. Meglio soprasse- FoglioEuropeo 120 DEF.indd 21 21 dere e passare ad altro. Così l’ha sempre pensata Paolo Bonolis e tutta la sua equipe che a Sanremo non toneranno tanto presto, quanto meno per un altro Festival. Tornando alle cinque serate (che non duravano mai troppo a lungo) c’è da aggiungere che l’impianto strutturale e la scaletta delle serate è risultata esaltante e accattivante al tempo stesso, così come il coinvolgi- mento del pubblico in sala: non era mai capitato, nella lunga storia del Festival, che il pubblico si mettesse a cantare ed anche ballare dimostrando di partecipare attivamente per uscire, a fine serata, soddisfatto per aver pagato un biglietto piuttosto salato da 170 Euro a testa! Un colpo di piccola magia alla Bonolis, una furbizia ben congeniata, che ha dato risultati straordinari. Gli stessi italiani che vivono all’este- 25-03-2009 9:34:55 Grande festa per i 20 anni di FestivalNews 22 Le giornate festivaliere sono state animate anche da molte iniziative collaterali che hanno visto protagonista principale il locale più trendy della città dei fiori: stiamo parlando del Victory Morgan Bay di fronte a Portosole. La sera di lunedì, prima dell’inizio del Festival, un gran Gala ha festeggiato i vent’anni del Quotidiano Ufficiale della manifestazione sanremese, FestivalNews, diretto dl nostro amato Ilio Masprone. Un Dinner Gala offerto in parte dalla Città di Bibione (vicino a Venezia) che ha ampiamente soddisfatto gli oltre 250 ospiti con una cena realizzata con ottimi prodotti tutti provenienti dal Veneto. Un Gala che aveva anche lo scopo di presentare un DVD che “ lanciava” una canzone dedicata alla città di Bibione: “One voice from Bibione”, interpretata dalla cantante - e nostra giornalista - Silvia Zanchi, con il giamaicano Franklin Lee Montague. Il DVD, che contiene altri quattro brani tutti cantati in lingua inglese, uscirà in abbinamento al numero di marzo/aprile, del magazine Match Music (25 mila copie). Alla realizzazione della serata di FestivalNews, hanno contribuito la Regione Veneto, il Consorzio Turistico del Veneto Occidentale, lo stesso Match Music, e l’editore del sito: sanremonews. it che, dall’anno prossimo, subentrerà nella gestione del quotidiano FestivalNews. Erano presenti alla serata personaggi come Daniele Piombi, Valerio Merola, Pupo, Manuela Villa, Monica Russo (splendida vocalist, di Sanremo, nel brano di Povia), gli Afterhours, ma anche noti imprenditori musicali e dello spettacolo nazionale. Il Vice Sindaco di Bibione, Giuseppe Morsanuto ha detto: “ siamo soddisfatti di questa nostra presenza a Sanremo durante il 59° Festival, perché ci ha dato la possibilità di presentare la nostra bellissima località turistica veneta all’interno di un evento che ha una visibilità internazionale. L’anno prossimo potremmo pensare a qualche altro intervento, magari ancora più strutturato”. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 22 ro, alcuni dei quali li abbiamo sentiti telefonicamente, erano addirittura orgogliosi di aver assistito ad un Festival di Sanremo tanto eccitante. “Abbiamo convinto anche molti belgi - ha detto l’imprenditore Franco Zucca di Bruxelles - a guardare la trasmissione di Rai Uno e ci hanno dato ragione ammettendo che un Festival così nelle televisioni in Europa non esiste”. Un’altra grande idea, già vista in passato però, è stata di ricreare la “guerra” tra i Big: vedere uscire Al Bano, Iva Zanicchi alla prima serata era - fino all’anno scorso - impensabile. Questa è stata un’altra piccola astuzia del bravo Bonolis che ha riscoperto la battaglia tra i grandi. Salvo poi cercare di recuperarli attraverso uno strano strattagemma regolamentare che però ha reso bene l’idea che chiunque poteva essere escluso. Alla fine la Zanicchi è poi risultata del tutto fuori, ma con ragione perché il suo brano non era adatto, tanto meno ad una donna di temperamento come lei. Oltretutto poi è saltato fuori che la cantante Fiordaliso lo stesso pezzo lo aveva già proposto per due volte senza mai che venisse accettato. Hanno creato meno scompiglio le esclusioni di altri cantanti perché rispetto ad altri erano dei “novellini”. E veniamo ai vincitori e alle tante polemiche che hanno suscitato nei giorni a seguire soprattutto in quelle trasmissioni delle settimane successive che ne hanno riproposto le varie fasi dell’evento sanremese. La vittoria del giovane Marco Carta è stata giudicata un’altra “furbata” di Bonolis, o della Rai con Mediaset? Non lo sapremo mai con certezza, resta il fatto che ci ha guadagnato maggiormente è stato il giovane sardo, “Amici” di Canale 5, 25-03-2009 9:34:58 A sinistra, Pupo con il nostro direttore, durante la serata dedicata ai 20 anni di Festivalnews. A destra, Patty Pravo. ed un po’ anche “X Factor”, perché ne è emerso che - tutto sommato che trasmissioni come quelle danno spazio ai giovani, vedi anche la scoperta della vincitrice delle nuove Proposte: la trabordante personalità della giovane Arisa con la sua “Sincerità” che vince anche il premio della Critica. Un brano comunque che sta girando tutte le radio italiane, dalle grandi alle più piccole. Il Festival di Sanremo dunque è anche “pax” tra i due colossi televisivi che ogni tanto si scoprono prodotto discografico che si vende sull’entusiasmo della manifestazione e c’è da giurare comunque che quest’anno i dirigenti della Warner che hanno prodotto la Compilation di questa edizione, tireranno un sospiro di sollievo e pagheranno molti debiti perché il successo delle vendite li sta premiando. In conclusione è stato un bellissimo Festival, probabilmente ineguagliabile, certo molto faticoso e costoso: sembra che la Rai quest’anno ci rimetta molti soldi perché gli sponsor non hanno garantito la copertura. Sopra, Paolo Bonolis in tenero atteggiamento con Maria De Filippi. A sinistra, Arisa, vincitrice delle nuove proposte. Sopra, Dolcenera. Nella pagina a lato in basso a sinistra, Gianni Morandi con due hostess della Ferrero. addirittura amiconi. O presunti tali. Il Direttore di Rai Uno Fabrizio del Noce ne va fiero di questa vittoria perché - dice - “non solo dimostra che Rai e Mediaset possono collaborare in certe occasioni, ma soprattutto che la vittoria di questo Festival attribuisce ai giovani che Sanremo è fatto per loro”. Apertura dunque verso la musica dei giovani ma, intanto, i dischi continuano a non vendersi e Sanremo non fa eccezioni. Fatto salvo la Compilation che, però, poco a che vedere con i dischi in generale: Sanremo è un FoglioEuropeo 120 DEF.indd 23 23 Sotto, Pupo, Youssou N’Dour e Paolo Belli. E adesso il problema sarà il “Sessantesimo” compleanno con tutte le sue incognite: che fare? Chi lo farà? Chi lo condurrà? Insomma chi, chi, chi..., si assumerà l’onere e l’onore di questa cerimonia? Pippo Baudo lo abbiamo già citato, ci sarà anche Mike Bongiorno? Ci sarà chi ha fatto la storia di Sanremo? Ci saranno nuove idee? Bèh, provate a pensarci anche voi. Chissà che questo pensiero ci faccia dimenticare la grave crisi economica che stiamo attraversando. L’Italia è capace anche di questo. Alessandra Luti 25-03-2009 9:35:01 NOVITÀ NOV ITÀ Gran Soleil IT al Cappuccino Basta N FE Prim Premio FoglioEuropeo 120 DEF.indd 24 25-03-2009 9:35:05 I TRE SEGRETI DI UN GRAN DESSERT. 1. DELIZIA IL PALATO E FAVORISCE LA DIGESTIONE Il segreto è negli ingredienti: semplici e genuini, senza coloranti né conservanti. Dal latte fresco del Piemonte e da un’attenta selezione dei frutti migliori, con estratti di piante a riconosciuta proprietà digestiva, sapientemente miscelate per esaltare il gusto. 2. FACILE DA PREPARARE Il segreto è nella semplicità, in due parole: agita e congela. Basta agitare energicamente Gran Soleil e lasciarlo almeno una notte in freezer per ottenere la cremosità ideale. 3. SEMPRE PRONTO IN OGNI OCCASIONE Il segreto è nell’assortimento: Gran Soleil, in tanti deliziosi gusti, accontenta tutti i palati. Non farti mai mancare una scorta di Gran Soleil nel freezer: grazie alla sua pratica confezione monodose, ermeticamente protetta, mantiene inalterata nel tempo la fragranza degli ingredienti. Ferrero Gran Soleil. Il gran dessert ideale a Àne Àne pasto in ogni stagione. Al Limone, al Caffè espresso, alla Vaniglia, e da oggi anche al Cappuccino. FERRERO GRAN SOLEIL. È SEMPRE FESTA SE CI SEI. Primo premio assoluto come prodotto di maggior successo, per il 2° anno consecutivo. Premio Brands Award 2008 organizzato dal settimanale GDO WEEK e dal mensile MARK UP (Il Sole 24 Ore Business Media) e dalla società di rilevazione IRI. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 25 25-03-2009 9:35:44 SPECIALE HOTELLERIE UNA Hotels & Resorts A Cavaglià in provincia di Biella a due passi dalla città di Torino pubbliche relazioni 26 Situato nel suggestivo scenario del Biellese, delle Prealpi e del massiccio del Monte Rosa, facilmente raggiungibile dalle autostrade Milano-Torino e Genova-Aosta, UNA Golf Hotel Cavaglià è il Resort che dal 1 gennaio 2009 è andato ad arricchire la linea di alto livello di UNA Hotel & Resorts. UNA Golf Hotel Cavaglià, è l’ideale punto di riferimento sia per il turismo d’affari che leisure. Per coloro che scelgono il resort come destinazione per il proprio business, sono a disposizione 7 sale meeting, in grado di ospitare fino a 150 persone, alcune - situate nella parte golf - godono di una splendida vista sul campo da golf. Per gli ospiti delle 37 camere che invece desiderano concedersi una pausa da dedicare allo sport e al relax, l’UNA Golf Hotel Cavaglià dispone di una sala fitness aperta tutto l’anno e una piscina scoperta immersa in un rigoglioso parco. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 26 UNA Golf Hotel Cavaglià è inoltre la destinazione ideale per chi ama il golf e per tutti coloro che desiderano avvicinarsi a questa disciplina sportiva. La meravigliosa tenuta dell’albergo dove natura, sport e ospitalità si coniugano perfettamente, ospita un campo a 9 buche regolamentari, par 73 (6.466 metri) ed un percorso di 6 buche executive, par 19 (800 metri) ideale per chi deve iniziare. Per coloro che desiderano allenarsi, sono a disposizione l’attrezzo driving range, con 20 postazioni, l’ampio putting green e il pitching green. Nella Club House è possibile trovare l’attrezzatura completa sia per principianti che per esperti, prenotare lezioni di golf, giornate di golf e iscriversi ai tornei in programma. Il resort ospita il “RossoCuoco Café” e la “RossoCuoco Steak House”, particolarmente apprezzata per la sua carne alla brace in stile USA, come Tenderloin, Ribeye 25-03-2009 9:36:07 BIELLA A cura di Alessandra Luti [email protected] UNA Hotels, eleganti e metropolitani e la T-bone steak e per specialità come la zuppa New England Clam Chowder e la Crispy Calamari Salad, la Los Angeles Cake e il Miami Waffle. Ogni giorno a pranzo e a cena il ristorante offre inoltre ai clienti dell’UNA Golf Hotel Cavaglià numerose proposte per gustare la cucina italiana. Il Resort è strategicamente situato a breve distanza da numerose attrazioni quali l’Outlet Vico Lungo, l’Outlet The Place, il lago di Viverone ed il circuito Fiat a Balocco. 27 pubbliche relazioni UNA Golf Hotel Cavaglià Via Santhià,75 – 13881 Cavaglià (BI) Numero Verde 800 60 61 62 Tel. +39 0161.966771 - Fax +39 0161.966620 www.unahotels.it UNA Hotels & Resorts è la catena alberghiera italiana che, con una copertura capillare di tutto il territorio nazionale, offre ai propri ospiti la possibilità di vivere atmosfere speciali nelle principali città d’Italia. Nelle sue 30 strutture, UNA propone un’esperienza di soggiorno esclusiva, sia che si tratti di un viaggio di lavoro che di un momento di relax. Una filosofia originale e un’offerta estremamente differenziata che oggi si declina in tre differenti linee di strutture ricettive: UNA Hotels, eleganti alberghi metropolitani rivolti in particolare a chi viaggia per affari ma adatti anche per coloro che vogliono scoprire alcune delle più belle città italiane; UNA Resorts, raffinate dimore immerse nel verde, lontano dai centri urbani e al mare, ideali per soggiorni dedicati al benessere, al relax e allo sport; UNAWAY Hotels, soluzioni ideali per una sosta lungo le principali arterie stradali, pensati per rispondere alla domanda multi target dei viaggiatori. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 27 25-03-2009 9:36:17 La tragedia delle Foibe e l’esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia. 28 Per non dimenticare C ’è solo un modo per non dimenticare la storia di un popolo. Quello di ricordarla. Promossa dal deputato triestino Roberto Menia, la Legge n. 92 del 2004 ha istituito il Giorno del Ricordo per commemorare la tragedia dei circa 10.000 italiani torturati ed uccisi nelle foibe dai partigiani comunisti slavi durante le operazioni di pulizia etnica, e l’esodo forzato degli oltre 300.000 italiani dalle terre del confine orientale avvenuto tra il 1945 e il 1956. Dopo oltre 50 anni di ingiustificato silenzio, si fa ora luce sulla storia e si affermano le verità nascoste. Perché il 10 febbraio? Quell’infausto giorno del 1947 venne firmato il Trattato di Pace di Parigi che amputò una parte di territorio all’Italia, cristallizzando nel tempo la tragedia e il dolore di una popolazione. Premesse Storiche. L’Istria e la Dalmazia erano appartenute per vari secoli (tranne Fiume) alla Repubblica di Venezia fino al 1797 e, dopo FoglioEuropeo 120 DEF.indd 28 qualche anno trascorso sotto i francesi di Napoleone, furono assegnate all’Impero d’Austria col Congresso di Vienna del 1815. Terre irradiate per secoli, dunque, da lingua, tradizione e civiltà prima latina, poi veneta-italiana. Le straordinarie architetture di Capodistria, Rovigno, Pola, Sebenico, Traù, Spalato, Cattaro, ne sono una chiara testimonianza. In quelle terre l’elemento etnico-culturale venetoitaliano e quello slavo (quest’ultimo giunto lì nel VII sec. d.C.) hanno convissuto per secoli. Nell’Istria, i veneto-italiani erano la maggioranza della popolazione e vivevano prevalentemente nelle città costiere, gli slavi (sloveni e croati) erano invece localizzati prevalentemente nelle campagne dell’entroterra. In Dalmazia, invece, già alla fine del 1700, i dalmati-italiani erano in minoranza rispetto ai dalmati-croati. Rimasta inizialmente neutrale, l’Italia nell’aprile 1915 firma il Patto di Londra con Francia, Gran Bretagna e Russia ed entra in guerra al loro fianco contro l’Impero d’AustriaUngheria e quello di Germania. In caso di vittoria avrebbe ottenuto le annessioni di: Trentino, Alto Adige, Trieste e la Venezia Giulia, Istria (esclusa la città di Fiume), Dalmazia settentrionale con alcune isole, arcipelago del Dodecanneso, base di Valona in Albania e partecipazione all’eventuale spartizione delle colonie tedesche in Africa. Il 4 novembre 1918 viene annunciata la Vittoria! L’Unità d’Italia e del suo popolo è finalmente completata! Alla Conferenza di Pace di Versailles si ridisegna la carta dell’Europa, ma al Regno d’Italia vogliono dare solo una parte dei territori promessi. La Dalmazia, dove gli italiani erano in minoranza rispetto agli slavi (eccetto che a Zara) viene garantita al neonato Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (dal 1929 Regno di Jugoslavia). La delusione per la vittoria 25-03-2009 9:36:30 A destra, il ponte sul fiume Eneo al confine ItaloJugoslavo. mutilata è profonda: il 12 settembre 1919 Gabriele D’Annunzio parte da Ronchi con 9.000 legionari, diretto verso Fiume, città multiculturale ma a maggioranza italiana. Acclamato dalla cittadinanza, la occupa, ed istituisce poi la Reggenza Italiana del Quarnaro. Roma e Belgrado risolveranno le questioni territoriali il 12 novembre 1920 col Trattato di Rapallo: all’Italia vanno l’Istria, la città di Zara, le isole di Cherso e Lussino (nel golfo del Quarnaro) e quelle dalmate di Lagosta e Pelagosa. Al nuovo regno slavo, la Dalmazia con le sue isole. E questo determina un esodo dalla Dalmazia, nel 1921, di circa 30.000 dalmati-italiani verso Zara e varie città della penisola. I due governi concordano poi l’istituzione dello Stato Libero di Fiume. D’Annunzio e i legionari sono costretti a lasciare la città. Nell’ottobre 1922 Mussolini sale al Governo di Roma. Dopo vari contrasti, nel gennaio 1924 col Trattato di Roma l’Italia ottiene l’annessione di Fiume; al regno slavo va invece l’importante area del porto Barros. Nelle terre di confine il governo fascista attua una politica repressiva nei confronti della minoranza slava: viene vietato l’uso della lingua slava e croata negli uffici e nei luoghi pubblici; imposta l’italianizzazione dei cognomi slavi; chiusi i circoli culturali. Tuttavia, ciò non potrà mai giustificare le crudeltà che negli anni successivi verranno inflitte agli italiani dai partigiani slavo-comunisti. Il 10 giugno 1940 l’Italia entra in guerra al fianco della Germania contro Gran Bretagna e Francia. Gli esaltanti sogni si trasformeranno in tragiche illusioni! Nel marzo 1941 anche il Regno di Jugoslavia aderisce all’Asse ma, due giorni dopo si tira indietro. La Germania, con l’aiuto dell’Italia, con un’azione militare fulminea occupa il Regno di Jugoslavia, forte anche del sostegno degli Ustascia, i nazionalisti croati FoglioEuropeo 120 DEF.indd 29 DALMAZIA guidati da Ante Pavelic. Il territorio viene smembrato: all’Italia va la Dalmazia, dove crea un Governatorato con le province di Zara, Spalato e Cattaro, e la Slovenia occidentale, dove crea la Provincia di Lubiana. Sui restanti territori vengono poi creati tre satelliti: la Serbia, la Croazia di Pavelic e il Montenegro. Nei Balcani inizia quindi una sanguinosa guerra di resistenza contro i nazi-fascisti, una crudele guerra civile fra le diverse etnie del paese, e infine una guerra civile fra le differenti fazioni partigiane (comunisti, cetnici serbi e domobrani sloveni). L’8 settembre 1943 viene annunciato l’armistizio dell’Italia con gli anglo-americani, mentre il re fugge a Brindisi. L’esercito italiano, lasciato senza direttive, va alla deriva. Immediatamente le armate di liberazione della Jugoslavia condotte dal leader comunista Tito occupano la Dalmazia e l’Istria. E subito iniziano la spietata eliminazione fisica dei gerarchi fascisti e dei rappresentanti dello stato. Ma anche dell’elemento italiano, con le prime operazioni di pulizia etnica. Gli italiani, uomini e donne di ogni età e ceto, fascisti e antifascisti, vengono presi nelle loro case dai partigiani titini, e dopo essere stati percossi o torturati, con le mani legate dietro la schiena da un filo di ferro, vengono condotti a gruppi sulle imboccature delle foibe, cavità carsiche profonde oltre cento metri. E vengono gettati nelle buie profondità. Dopo un mese di occupazione slava, le forze armate tedesche liberano l’Istria. Nell’area che comprende Udine, Gorizia, Trieste, Pola e Fiume, la Germania istituisce la Zona d’Operazioni del Litorale Adriatico, sotto il proprio comando. La neonata Repubblica Sociale Italiana riprende solo l’amministrazione delle istituzioni civili e delle forze di polizia. Il 30 ottobre 1944 i partigiani slavi entrano a Zara. La città, Di Vittorio Giorgi [email protected] distrutta da 54 inutili bombardamenti aerei americani avvenuti nei 12 mesi precedenti, con circa 2.000 morti, era stata già abbandonata dai suoi abitanti. Il 25 aprile 1945 le truppe anglo-americane liberano Milano. La guerra è finalmente terminata! Ma si apre la questione di Trieste! la Questione di Trieste e della Venezia Giulia. Tito vuole annettere ad ogni costo l’intera Venezia Giulia (composta dalle province di Gorizia, Trieste, Pola e Fiume) alla Jugoslavia: le sue truppe il 1° maggio 1945 occupano Trieste e subito dopo Gorizia, Fiume e Pola, portando un’ondata di morte e di terrore al fine di cancellare la plurisecolare presenza italiana. Inizia la seconda fase della pulizia etnica: arresti, deportazioni, infoibamenti. Migliaia di persone vengono eliminate perché italiane. Questi crimini sono compiuti dai partigiani slavi per realizzare il grande stato panslavista, fondato sul disegno annessionista, sul nazionalismo sfrenato e sul comunismo esasperato. Il 12 giugno, dopo 40 giorni infernali, Trieste viene finalmente liberata dagli anglo-americani. Nel dicembre 1945 viene proclamata la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia guidata da Tito. Il 2 giugno 1946 nasce la Repubblica Italiana. Le definizioni territoriali verranno imposte nel Trattato di 29 25-03-2009 9:36:39 A sinistra, il nostro collaboratore Vittorio Giorgi e Lino Vivoda. 30 Pace di Parigi del 10 febbraio 1947, firmato dai Paesi vincitori e dall’Italia. E quel trattato sarà il frutto non soltanto della dura “logica della resa dei conti” tra vincitori e vinti, ma anche della perversa “contrapposizione ideologica” tra gli Stati Uniti e i paesi dell’Europa occidentale (democratici) da un lato, e l’Unione Sovietica e i paesi dell’Europa orientale (comunisti) dall’altro. Nonostante il contributo dato dalla resistenza contro il nazi-fascismo, all’Italia non verrà concesso nulla: mantiene solo Gorizia e Monfalcone e deve cedere alla Jugoslavia quasi tutta l’Istria, Fiume, Zara e le isole di Cherso, Lussino, Lagosa e Pelagosa; viene poi costituito il “Territorio Libero di Trieste” (T.L.T.) uno stato cuscinetto suddiviso in una zona A (da Duino a Muggia) sotto l’amministrazione militare anglo-americana e in una zona B (da Capodistria a Cittanova d’Istria) sotto quella jugoslava. Cede le città di Tenda e Briga alla Francia, l’arcipelago del Dodecanneso alla Grecia, la Concessione di Tianjin alla Cina; rinuncia alle colonie della Libia, Eritrea e Somalia e riconosce l’indipendenza di Albania ed Etiopia. Dovrà poi risarcire gli ingenti danni di guerra ai Paesi occupati. In totale perde sul confine orientale 219 città e paesi e 7.700 kmq di territorio. Il passaggio sotto un Stato straniero e totalitarista, più le intimidazioni e le violenze esercitate dagli slavi, determinano un esodo senza precedenti. Alla fine dalle terre dell’Adriatico orientale oltre 300.000 italiani verranno profughi in Italia o in altri Paesi, lasciando tutti i loro beni, prima espropriati poi nazionalizzati dal governo di Belgrado. Da Capodistria esodano 14mila abitanti su 15mila, da Pola 32mila su 34mila; da Fiume 35mila su 46mila, da Zara 18mila FoglioEuropeo 120 DEF.indd 30 su 21mila. Altri 30.000 esodano dall’entroterra isontino e triestino. Vi sono, tra questi, anche 50.000 sloveni e croati fuggiti per non sottostare a quel regime totalitarista. Di tutti questi, 80mila fuggono nelle Americhe, in Sud Africa e in Australia, 100mila vengono accolti in Friuli-Venezia Giulia, gli altri sono ricoverati nelle baracche di 109 campi profughi sparsi nella penisola. Più di 50mila scelgono invece di rimanere nella loro terra natale, quali cittadini della nuova Jugoslavia, restando però eternamente italiani nell’anima. Il 5 ottobre 1954 Francia, Gran Bretagna, USA, Jugoslavia e Italia firmano il Memorandum di Londra: la zona A passa sotto l’amministrazione civile di Roma e la zona B sotto quella di Belgrado. Questo determina un ulteriore esodo di 50.000 italiani della zona B. Trieste è salva! La questione viene definitivamente risolta il 10 novembre 1975 con l’assurdo Trattato di Osimo: il governo italiano rinuncia alla sovranità sulla zona B che passa definitivamente alla Jugoslavia, in cambio di nulla. Dopo la guerra, col Trattato di Parigi l’Italia è stata punita. Ma il prezzo della sconfitta l’hanno tragicamente pagato i giuliano dalmati! La Fine della Jugoslavia. Con la caduta del muro di Berlino, la disgregazione dell’URSS e la fine del comunismo nell’Europa orientale, la Jugoslavia entra in piena crisi: la mancanza del collante ideologicototalitarista fa riaccendere quegli antichi odi tra le sue popolazioni. Nata nel 1918 da una forzosa aggregazione di stati e popoli slavi, dissolta con l’occupazione militare nazi-fascista del 1941, ricostituita nel 1945 da Tito con la forza delle armi e della violenza, la Jugoslavia si frantumerà definitivamente nel 1991, dando inizio a quella tremenda guerra tra Serbi, Croati e Bosniaci che terminerà solo nel 1995. A partire dal 1991, le repubbliche di Slovenia, Croazia, Macedonia, Bosnia-Erzegovina e Montenegro si dichiarano indipendenti: la Serbia resta sola Nel 2008 anche il Kosovo, antica provincia della Serbia, si proclama indipendente. La regione dell’Istria è oggi divisa fra Slovenia e Croazia, mentre la Dalmazia fa parte della Croazia, eccetto la striscia meridionale delle Bocche di Cattaro che appartiene al Montenegro. La Slovenia nel 2004 è entrata nell’Unione Europea e la Croazia ha già intrapreso il percorso di adesione, col forte sostegno del nostro governo. Ma gli esuli istriani, dopo 60 anni devono ancora ricevere gli indennizzi dal governo italiano e chiedono a Slovenia e Croazia la restituzione dei loro beni immobili denazionalizzati. Numerose associazioni sono oggi attive, da Trieste a Roma, per tutelare i diritti degli esuli e dei loro discendenti, e per mantenere viva la loro identità culturale. In Croazia (4.500.000 abitanti) vivono oggi circa 22.000 italiani dichiarati: di questi 16.000 abitano nell’Istria croata, 5.000 nella città di Fiume e il resto sparso tra Zara (400) ed altre città. In Slovenia (2.000.000 abitanti) gli italiani dichiarati sono 3.000, concentrati nella parte istriana. Sia nel parlamento sloveno che in quello croato è riservato un seggio ad un rappresentante della nostra minoranza. L’autore, Vittorio Giorgi, classe 1968, svolge la professione di avvocato civilista a Caserta e Roma. Ha pubblicato articoli e tenuto convegni sulle Regioni dell’Adriatico orientale e sulle Comunità italiane all’estero. Vittorio Giorgi 25-03-2009 9:36:42 SPECIALE HOTELLERIE Turismo e ospitalità a Chianciano Terme FoglioEuropeo 120 DEF.indd 31 31 pubbliche relazioni Il Centro Studi Chianciano “G. Sanchini”, il Comitato Giovani Albergatori e l’Accademia Italiana Gastronomica Storica, sotto l’abile regia di Mario Giorgio Lombardi, hanno festeggiato venticinque anni di successi proponendo a Chianciano Terme e Paestum una serie di iniziative dedicate al turismo, al benessere ed all’enogastronomia mediterranea. Ormai diventati negli anni due appuntamenti ai quali non si può disattendere nel variegato panorama delle manifestazioni di settore, la due giorni della cittadina termale senese e dei templi campani ha affrontato il tema su ”L’alternanza Scuola e Lavoro - Tirocini di orientamento promossi a favore dei giovani degli IPSSAR Italiani”, che ha fatto registrare la partecipazione di illustri rappresentanti del mondo economico-turistico-informativo - scolastico e una qualificata rappresentanza di Istituti Professionali Alberghieri di Stato. Tra le tante iniziative della kermesse tenutasi a Chianciano Terme è d’obbligo ricordare “Le Rotte del Gusto Mediterraneo e banco d’assaggio Vino Nobile di Montepulciano” e il master professionale “Tecniche di degustazione dell’Espresso Italiano Certificato Jolly Caffè”, mentre l’Ordine Internazionale dei discepoli di Escoffier, alla presenza di Michel Escoffier, ha insignito come membri dell’associazione alcuni ristoratori della nostra penisola, unitamente a tre ”Honoris causa”: Gerlando Maggiordomo, amministratore delegato della Jolly Caffé, Sirio Bussolotti, presidente delle Terme di Chianciano SpA e Nando Barlotti, presidente dei produttori caseari e carni bufaline del Cilento. Il sipario sulla due giorni senese si è concluso, come di consueto, con il “Pizza party - Menù”, Trofeo Montù dedicato all’indimenticato Franco Tommaso Marchi, ovvero la sfida tra giornalisti per la migliore pizza, che ha visto primeggiare il giornalista bergamasco Roberto Vitali, mentre tra le scuole, al primo posto, gli alunni dell’ IPSSAR di Giulianuova, ai quali è andato il Premio Fiskars Montana. I momenti più significativi di Paestum, invece, si sono tenuti presso il Mec Paestum Hotel con la presentazione della nuova realtà campana “La scuola del gusto di Torrecuso” e il 3°Challange Snack Drink Cup Città di Capaccio Paestum 2008, premio Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Paestum, Trofeo Scuola AIBES - Molinari Montù e Parmigiano Reggiano, che ha visto primeggiare gli allievi delle IPSSAR di Altamura, Caprese Michelangelo e Arma di Taggia. Nell’occasione, Gaetano Califano, Gran Cancelliere della Antica Confraternita dei Sapori e Saperi, ha consegnato le onorificenze dell’Ordine dei Cavalieri Ufficiali dell’Arte del Gusto a Enrico Di Lascio Presidente BCC Capaccio, a Vincenzo Barlotti titolare dello Schuhman Hotel, Antonio Pietratonio e Stefanio Mendola presidi emeriti degli IPSSAR di Benevento e Sciacca, mentre il “titolo” di Ambasciatore dell’Arte del Gusto Aigs è andato a Roberto Lodovichi, presidente cuochi FIC della provincia di Arezzo e al nostro direttore Ilio Masprone, (nella foto mentre viene premiato). A conclusione il premio giornalistico 2008 “Paestum oggi” che è stato assegnato a Roberto Vitali della rivista di cultura arte ed enogastronomia “Sapori d’Italia” e a Ettore Monaco, del gruppo di produzioni televisive di cultura regionale Campana. Claudio Zeni 25-03-2009 9:36:45 Un Augurio al X Congresso Mondiale dei Ristoratori intervento del presidente Bartolo Ciccardini 32 Bari dal 15 al 19 aprile C iao Italia e tutti i Ristoratori italiani nel mondo chiedono da tempo un riconoscimento dei veri Ristoranti Italiani. Il riconoscimento, Insegna del Ristorante Italiano, è stato ottenuto con il patrocinio di due Ministeri e di altri enti, fra cui l’ICE, ed ha funzionato dal 1996 al 2001. Ha insignito i 300 migliori, selezionati da Commissioni presiedute dalle autorità diplomatiche. Gli attestati erano consegnati dal Presidente della Repubblica. Nel 2001 il Ministro Gianni Alemanno riaffermò la necessità di una Certificazione costituendo un’apposita Commissione. Furono certificati FoglioEuropeo 120 DEF.indd 32 50 ristoranti in Belgio e Lussemburgo (in gran parte soci di Ciao Italia), ovviamente con la nostra collaborazione. L’iniziativa si arenò in Germania perché ritenuta troppo costosa dai ristoratori. Nel IX° Congresso del 2007 Ciao Italia chiese la ricostituzione di un riconoscimento ufficiale. Relatori nel Congresso furono i senatori Edoardo Pollastri e Antonella Rebuzzi, presentatori di una legge apposita. All’udienza del Presidente della Repubblica, il Ministro Paolo De Castro annuncia nella riunione riservata con il Presidente della Repubblica al Presidente di Ciao Italia, alla Senatrice Rebuzzi ed al Direttivo che ricostituirà la Commissione e la Insegna. Parla il Ministro e dice: “Intendiamo dare risalto all’operato di questi Ristoratori, che già si sono distinti all’interno del loro mercato e la cui qualità viene innanzitutto riconosciuta dai loro clienti. Per questo ho il piacere oggi di annunciare, (lo ha già fatto il vostro Presidente), l’attivazione di quel Comitato Tecnico per la Valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità nella Ristorazione Italiana all’estero. In questo Comitato saranno dati nuovi e chiari obiettivi in coeren- 25-03-2009 9:36:49 BARI Di Bartolo Ciccardini [email protected] za con l’indirizzo dato in materia ed anche con la collaborazione di Buonitalia, che è la società di promozione dell’agroalimentare italiano” La Commissione viene nominata il giorno stesso e non viene mai riunita dal Ministro Paolo De Castro, né dal successivo Ministro Luca Zaia. Nel frattempo si scatena una campagna contro presunti prodotti falsificati in Italia: si fa grande ed ingiustificato clamore a proposito di mozzarella e di vino Brunello. I Ristoranti Italiani all’estero reagiscono difendendo i prodotti Italiani ed assumendosi la responsabilità personale di garantirli, come fecero ai tempi dello scandalo del metanolo.Nonostante questo, da parte dei produttori c’è sempre la non troppo velata accusa che i Ristoratori adoperino prodotti italiani falsi, facendo maliziosamente confusione fra Ristoranti Italiani veri e genuini ed i Ristoranti pseudo-italiani, di tipo copia e incolla. Se fossimo un paese di persone razionali troveremo l’accordo sulla soluzione più semplice, quella di identificare i veri Ristoranti Italiani che usano solo prodotti genuini e garantiti con una insegna, un attestato, un marchio, un elenco o qualsiasi altra cosa voi preferiate. Invece a suo tempo la Federalimentari dopo aver approvato assieme ad altri il disciplinare dell’Insegna di riconoscimento, subito dopo, disertò la gestione per non essere coinvolta nelle spese dell’ operazione. La polemica sulla responsabilità fra prodotti adulterati e ristoranti taroccati è stupida ed inutile. Bisogna raggiungere una politica unica che difenda il prodotto vero e che riconosca l’opera positiva dei Ristoranti veri. È il momento di decidere se si vuole andare uniti o sparpagliati. Uniti si possono dettare le regole attraverso le quali i Ristoranti migliori, riconosciuti come italiani, partecipano alla giusta difesa del prodotto italiano garantito FoglioEuropeo 120 DEF.indd 33 e tutelato. E siano riconosciuti come coloro che fanno per professione e per passione la difesa del prodotto di qualità, dando ad essi l’aiuto richiesto di un marchio di qualità e di scuole di professionalità. Ma anche i Ristoratori devono crescere ed affrontare, in questo momento di crisi la realtà. Hanno creato il più grande mercato del mondo di prodotti italiani. Non possono più essere dei piccoli imprenditori invidiosi che parlano male l’uno dell’altro, ma devono diventare una categoria di imprenditori capaci di cooperare per mantenere il proprio mercato. Pino Ferrarini, Segretario Generale di Ciao Italia, ha scritto un libro sulla storia dei Ristoratori in cui si parla di trenta anni di lavoro, dei grandi personaggi, delle loro imprese. Si vuole continuare questa storia o si vuole chiuderla? Al X° Congresso che si terrà a Bari presenterò un mio libro stampato da Guida Editore intitolato “Viaggio nell’Italia Meridionale” nel quale dedico diverse pagine alle vicende dei Ristoratori Italiani che hanno avuto successo nei paesi stranieri. Per loro scrivo: “Hanno portato contro ogni aspettativa il frutto migliore di tante generazioni in tutto il mondo. Hanno operato una trasformazione molecolare della società introducendo un modo diverso di intendere il cibo, lo stare a tavola, il mangiare in comune. Sono tratti di una antica memoria italiana, mediterranea e meridionale. È stata una impresa individuale. Ciascuno da solo, contro tutti, con la sua scuola alberghiera, con il suo tirocinio pesante e ricco di umiliazioni, con la sua memoria familiare nel palato: la cucina della mamma. Hanno vinto questa battaglia. Ma tutti i centomila ristoratori italiani nel mondo, la folla dei piccoli corsari armati di coraggio e di memoria, devono fare una scelta.Fra pochi anni la cucina italiana sarà di tutti e sarà, bene o male, praticata, insegnata e proposta da tutte le gastronomie mondiali. Qualsiasi ristorante giapponese, indiano o americano avrà tre o quattro piatti italiani rivisitati. Persino gli orgogliosi francesi daranno spazio alla ‘pasta’. Molti si domandano quale sarà il compito nuovo. È evidente che questa rete immensa, con la facilità delle comunicazioni di oggi potrebbe diventare una rete di distribuzione ed un mercato. Le classi dirigenti italiane, provinciali e grette non lo capiranno mai, o lo capiranno troppo tardi. Anche i Ristoratori hanno una loro grande difficoltà. Hanno vinto perché sono andati in ordine sparso, individualisti gelosi ed artigiani instancabili, rubandosi ricette e cuochi, combattendosi l’un l’altro, come tanti cavalieri erranti medievali. Sapranno conquistare la cultura della collaborazione e del saper lavorare assieme? Se uniscono le loro forze, le loro quote di mercato, la loro capacità imprenditoriale e le importanti relazioni che si sono conquistate nel paese che li ospita, potrebbero diventare la più grande impresa italiana nel mondo. Hanno in mano un impero che finirà in mano alle multinazionali e che invece potrebbe essere loro. Forse il compito è troppo grande per le loro spalle? Mi piacerebbe vedere questa nave armata in comune, retta da leggi repubblicane, ‘tutti uguali davanti a Dio e tutti insieme nello stesso destino, veleggiare, commerciare combattere, arricchirsi e restare uniti. A me, impenitente ricercatore curioso di storie strane non resta che fare un augurio: di vincere un’altra battaglia, di aprire nuovi spazi alla libertà degli uguali di fronte a Dio”. È questo l’augurio che faccio ai Ristoratori Italiani nel mondo riuniti nel loro X° Congresso e che faccio al nostro Paese, che spesso non si ricorda di loro, ma che oggi ha bisogno del loro coraggio e della loro capacità di rinnovarsi. 33 24-03-2009 16:03:12 MONTE-CARLO e COSTA AZZURRA A Monte-Carlo nasce il polo del lusso Le torri rotanti di Fisher: un sogno a cui non abboccare 34 Associazione Monaco-Italie: bilancio positivo Campagna Abbonamenti 2009 al mensile “Il Foglio Italiano” sul sito web: www.foglioitaliano.com FoglioEuropeo 120 DEF.indd 34 24-03-2009 16:03:16 Segue FoglioEuropeo 120 DEF.indd 35 í 24-03-2009 16:03:17 36 Nasce il polo del lusso a Monte-Carlo FoglioEuropeo 120 DEF.indd 36 24-03-2009 16:03:19 Nella foto a destra, Alberto Vitale. MONACO Di Maric Bologna [email protected] I l nostro personaggio di questo mese di aprile si chiama Alberto Vitale, ed è un giovane imprenditore piemontese che da sempre ha un sogno nel cassetto. Un bel sogno che forse sta per realizzare: creare, proprio nella capitale del lusso per eccellenza, il Principato di Monaco, un polo dedicato proprio a tutto ciò che ruota attorno alla parola “lusso” e questo in barba al difficile momento di crisi economica mondiale. Il giovane imprenditore intende dunque “sfidare” l’attuale “destino” inventandosi addirittura una vera e propria associazione nel tentativo di tutelare marchi e prodotti commercializzati direttamente dal Principato. L’ambizioso progetto, che potrebbe decollare a breve termine con un grande evento che farà parlare in tutta Europa, è frutto di anni di studi e lui, Alberto Vitale, titolare dell’omonima “Vitale sarl” (società monegasca), che commercializza diamanti e gioielli di alto livello prodotti rigorosamente in Italia, ha ben chiaro in mente quali saranno i vari step da proporre fino ad arrivare alla realizzazione definitiva del progetto che non pone confini territoriali. Incuriositi da tanta forza e forte volontà di riuscire nel suo lavoro, in anteprima per i lettori de “Il Foglio Italiano”, scopriamo e conosciamo allora il temerario imprenditore del lusso, Alberto Vitale e cerchiamo di capire quali siano i suoi segreti annunciati. Innanzitutto, chi è Alberto Vitale? “Sono uno dei tanti italiani che da tempo è residente nel Principato di Monaco. Come professionista in qualche modo ho ripreso in mano una tradizione di famiglia giacché mio padre,così come mio nonno, si è sempre occupato di questo settore. Ma il fondatore e l’anima creativa appartiene però al mio trisavolo che giunse a Monaco come decoratore delle carrozze alla fine dell’800. Di origine siamo di Valenza Po (Alessandria), nota per essere la capitale mondiale per la produzione di gioielli di alta qualità. Infatti è la sede della maggior parte delle aziende che lavorano per conto di nomi internazional- mente noti come Cartier, De Grisogono, Bulgari, Chopard oltre che ospitare la sede della Damiani e di altre realtà di settore...” Perché ha scelto il Principato di Monaco come base del suo business? Perché, dopo approfonditi studi, ho capito che è possibile ed anche vantaggioso operare in questo settore specifico partendo proprio da un contesto monegasco. Ciò non significa però che potevo evitare di confrontarmi con i colossi delle più famose griffe mondiali che già operano con i 37 loro brand in tutti i continenti. E da qui nasce l’idea? “Sono convinto che l’unione fa la forza ed è per questa ragione che ho iniziato a cercare alleati nel mondo del lusso i quali, come me, hanno scelto Monaco come base di lavoro. Credo, infatti, che operare in un mercato di nicchia come questo significhi vivere sulla propria pelle, e direttamente, gli effetti che gli scambi commerciali producono. E per affrontare questi cambiamenti, sempre più repentini, è preferibile agire in team. Chi vende top cars, chi super yachts, gioielli o articoli di alta moda, si ritrova spesso accomunato con gli altri da un unico obiettivo e/o mercato: affermarsi per stile e qualità dei prodotti nella complementarità dell’offerta e dei servizi”. Quindi ha iniziato la ricerca di partner ideali? “Esatto e, dopo un’ intensa attivi- Monte-Carlo & Costa Azzurra FoglioEuropeo 120 DEF.indd 37 24-03-2009 16:03:26 38 manager” adatti alle aziende del lusso”. Alberto non nasconde comunque che le società che stanno aderendo al progetto, per il momento, vogliono affermarsi con una propria identità ma che, in futuro potrebbero cambiare idea ed avvicinarsi al progetto, sempre e comunque, con molta cautela. Certo è che, a ben guardare, per qualità e competenze, non hanno proprio nulla da invidiare ai noti colossi internazionali, padroni attualmente delle griffe del lusso. Il polo del lusso monegasco sarà una realtà concreta? “In via di sviluppo di fatto si sta formando grazie all’adesione di tante realtà e nazionalità diverse che rappresentano soprattutto aziende piccole o di modeste dimensioni: lodevole però il fatto che ognuno delle aziende partecipanti non negano, ma evidenziano l’importanza della propria componente “umana” in quanto ciascun dirigente impiega persone serie che non dimenticano le necessità dei popoli più deboli in uno spirito eco-sostenibile. Come dire che alla base del lavoro, per il gruppo del lusso dell’UCAM, ci sono le vecchie e buone regole morali, senza dimenticare l’umiltà e l’onestà come valori di prima importanza. Che sia poi questo il vero lusso?” Maria BOLOGNA A destra, l’espressione del lusso tra gioielli e yacht. Monte-Carlo & Costa Azzurra FoglioEuropeo 120 DEF.indd 38 24-03-2009 16:03:30 © YVAN ZEDDA | GITANA S.A. tà di relazioni e studio, per caso ho conosciuto il presidente della UCAM, Pierre Brezzo, che decide di accogliere il mio progetto chiedendomi di coordinare anche le attività di sviluppo di quello che possiamo definire “l’artigianato” di lusso a Monaco”. Un italiano dunque alla guida delle eccellenze del lusso ed un progetto estremamente ambizioso da sviluppare: da un sogno alla realtà dunque. E adesso, i prossimi step quali saranno? “Beh, non intendo risparmiarmi di certo! Intanto comincio ad organizzare gli incontri con le diverse entità di Monaco e, fino ad ora, stò raccogliendo notevoli consensi. Tra queste la Chambre de Développement Economique de Monaco (CDE), che ci ha integrato nelle sue missioni all’estero, e l’Università IULM di Monaco che decide di scegliere il mio progetto per la creazione di un nuovo brand nel settore del gioiello come “case study nel master in luxury goods”. Per quest’ultimo ho usufruito di una duplice opportunità: per me, in primis, perché mi sono scontrato con il mondo reale e quello virtuale, riuscendo ad uscirne vittorioso. Ed in seconda battuta, l’occasione è servita anche gli studenti i quali, proprio attraverso il master, si stanno specializzando quali “top © YVAN ZEDDA | GITANA S.A. Condividiamo il piacere dell’eccellenza [email protected] Gitana Team : Gitana 11, Gitana 13 e Gitana Eighty portano i colori del nostro Gruppo e sono testimoni di una passione familiare risalente a più generazioni. www.gitana-team.com 2, AV. DE MONTE-CARLO 98000 MONACO T. (+377) 93 10 47 47 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 39 24-03-2009 16:03:37 Le torri rotanti di Fisher: un sogno a cui non conviene “abboccare”? 40 C ’eravamo fatti incantare anche noi... i sogni e le utopie architettoniche di David Fisher erano state oggetto di un articolo in uno degli scorsi numeri de “Il Foglio Italiano”. Ma, per fortuna, le informazioni riescono a superare le barriere linguistiche e geografiche e così, appresa la natura ‘oscura’ di Fisher, indagato in Italia per numerose bancarotte milionarie - vedi la maxi inchiesta giudiziaria a suo carico condotta recentemente a Firenze - non abbiamo abboccato all’ulteriore amo teso lo scorso 19 gennaio, nell’ambito della 3° edizione del Salone Batilux. Un contesto ideale ove, nell’ambito del ricco calendario delle conferenze, capeggiava tra gli ospiti l’ideatore del noto ‘Rotating tower’, progetto di fanta o dynamic architecture, ideato dallo stesso architetto fiorentino di origine israeliana David Fisher. Pochi i presenti in sala che però non hanno scoraggiato l’invitato il quale, in una preconfezionata conferenza in lingua inglese, ha illustrato il progetto, grazie anche all’aiuto di filmati in perfetto stile hollywoodiano - immagini e musiche evocative di grande impatto che si ritrovano sul suo sito-; operazione che gli è valso il prestigioso ‘Worldwide architect of the year 2008”, premio organizzato dalla ‘The Developer & Builders Aliante’. La fantomatica torre rotante, immensa e funzionale, ecologica e razionale, costituita da corpi prefabbricati, ad oggi non ha alcun committente ma che, sempre secondo Fisher, a breve vedremo realizzata prima a Dubai (8 Piani?) e poi a Mosca. Ma come potremo mai viverne senza, verrebbe da chiedersi: e cosa avrà mai spinto la mente umana ad immaginare simili dinamiche futuriste? A dire il vero però da tempo esitono strutture che girano all’ultimo piano: a Fisher l’applilcazione su più piani è sembrata una trovata geniale senza considerare la realtà, e cioé gli altri costi e la fattibilità. Alcune di queste domande sono state poste dai presenti; peccato però che non siano seguite altrettante esaurienti risposte, soprattutto quando, entrando nello specifico, qualcuno ha provato a mettere in dubbio la fattibilità in termini strutturali ed umani (uomini che sospesi in blocchi prefabbricati, con le pale eoliche che ruotano di tanto in tanto come trottole...). C’è da chiedersi come si possa essere così convincenti ma soprattutto sarebbe curioso sapere come facciano i finanziatori a fidarsi dell’illustre architetto il quale, a parte una fumosa ma non certo brillante carriera, non può dare alcuna garanzia di riuscita: speriamo non ci si fidi solo delle idee futuristiche e che gli studi di fattibilità siano certi e garantiti. Piuttosto però fa pensare il fatto che Fisher riesca a promuoversi così bene, pur essendo noto alla cronaca italiana per le diverse denuncie a suo carico ove, coinvolto in prima persona come autore di una serie di truffe e fallimenti di società fantasma, ancora lo scorso novembre, pare debba spiegare la ragione di un paio di bancarotte fraudolente a carico di due società per azioni, la Dunhill Industries Italy e la Comit (nulla a che vedere con il diversamente noto gruppo finanziario n.d.r.), di cui era amministratore. Di certo però non esiste una macchinazione per screditarlo, come ha detto nel corso della nostra intervista, soprattutto perché, secondo fonti certe e quanto riportato da alcuni quotidiani italiani, l’architetto polivalente, residente a Firenze, è indagato in particolare per aver ‘distratto’ dalle casse delle società in questione, con manovre poco chiare, l’equivalente di diverse decine di milioni di euro fino a portarle al fallimento. In realtà per Fisher, in attesa che la giustizia italiana faccia il suo corso, questa è una delle tante operazioni compiute con tecniche, a quanto pare, consolidate da tempo: apertura società, progetti inesistenti, acconti per coprire le prime operazioni anticipate da ingenui o sprovveduti investitori o azionisti, infine chiusura società o fallimento delle stesse. La maxi inchiesta condotta dal sostituto procuratore Gabriele Mazzotta, lo scorso novembre, rinviata per un vizio di forma, dovrà nuovamente mettere mano agli atti per richiedere nuovamente il rinvio a giudizio e ripassare dall’udienza preliminare: oltre a David Fisher pare coinvolto anche un imprenditore greco (fonte: La Nazione 5 novembre 2008). Lungaggini e cavilli giudiziari italiani che però stanno permettendo a Fisher di muoversi e promuoversi agevolmente anche a Monaco! Ed allora, legittima, una domande sorge spontanea e cioè se esiste un legame tra l’etica, l’onestà ed il comportamento dell’uomo in quanto ‘professionista’. La risposta di Fisher in questo caso è stata sorprendente quanto esemplare: ‘Ma io non vendo nulla!’ Per concludere: conta quello che l’architetto Fisher dice o piuttosto quello che fa con i soldi degli altri, o meglio, questa è la storia di chi diventa ricco e famoso mentre promuove i sogni ed l’illusione, e qualcun’altro poi pagherà il caro prezzo reale di una magia ‘rotante’. Maria BOLOGNA Monte-Carlo & Costa Azzurra FoglioEuropeo 120 DEF.indd 40 24-03-2009 16:03:41 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 41 24-03-2009 16:03:53 Brevi da... A cura di Maria Bologna [email protected] Associazione Monaco-Italie: bilancio positivo Eventi ed iniziative in programma La presidente Marina Grosoli Kerwat e lo Chef Sergio Giovannoni, della Fattoria Lavacchio di Pontassieve (FI), animatore della serata ‘Toscana’ organizzata allo YCM. 42 Nata il 22 settembre 2002, l’Associazione Monaco-Italie è da tempo il maggior riferimento a Monte-Carlo per promuovere le importanti e numerose attività legate alla cultura italiana. Lo testimoniano le diverse iniziative che, lo scorso anno, sono state proposte con gran riscontro di pubblico ai soci e simpatizzanti dell’Associazione. A cominciare dai Dinner dibattito, occasione di confronto con scrittori, uomini di cultura o della politica italiana: ricordiamo ad esempio il successo ottenuto ultimamente grazie all’intervento del Senatore Andrea Manzella o Massimo Ponzellini i quali, hanno affrontato temi di grande attualità come la crisi economica e le ultime novità sulla politica italiana. Ma non sono mancate mostre d’arte, come quella organizzata in partenariato con la Galleria Rosa e Artemisia, senza dimenticare quella che ha animato il periodo estivo monegasco, nata dall’importante la collaborazione con Cesare Lampronti di Roma che ha esposto nelle sale dello Sporting d’Hiver numerose opere d’arte pittoriche del XVII e XVIII secolo, tra cui un Caravaggio, ed alcune opere di Vanvitelli e di Canaletto. E poi ancora cene gastronomiche, viaggi culturali a Firenze, proiezioni di film come “Quijote” di Mimmo Paladino, o l’interessante visita guidata alla mostra “Le regine d’Egitto” dedicata esclusivamente ai membri dell’associazione. L’attività del 2008 si è poi conclusa in bellezza con l’interessante intervento di Alberto Martina che ha trattato le nuove frontiere del benessere, tra estetica e nutrizione: all’occasione, esposti alcuni libri e manoscritti del XII fino al XVI secolo che trattano dell’alimentazione, bellezza e salute, tutti appartenenti alla preziosa collezione di Liana Marabini. Borse di studio per studenti del Principato Come previsto dall’accordo siglato nel dicembre 2003 con la Direzione dell’Educazione Nazionale monegasca, anche quest’anno, grazie al contributo offerto dalla famiglia di Claudio Marzocco, sono stati premiati 3 giovani studenti del liceo Albert Ier di Monaco che hanno potuto frequentare durante l’Università per Stranieri di Perugia per perfezionare le loro conoscenze della lingua italiana. Per il 2009, secondo quanto auspicato dalla nuova presidente dell’associazione, Marina Grosoli Kerwat, in previsioni nuove attività dedicate soprattutto ai giovani, alla musica ed allo sport. Lo scorso 15 gennaio in un ambiente festoso, i numerosi membri dell’Associazione Monaco-Italie si sono ritrovati presso l’accogliente Libreria-Espace Scripta Manent, per scambiarsi i consueti auguri di buon anno. Presenti Marina Grosoli Kerwat con alcuni alcuni membri del consiglio d’Amministrazione, così come l’Ambasciatore d’Italia, Franco Mistretta e l’Ambasciatore dell’Honduras a Roma, Roberto Ochoa di Madrid, i quali hanno assistito alla presentazione del libro del fotografo Nanni Fontana,“La Moskitia Gracias a Dios - una sonrisa para los Miskitos”: l’opera, da tempo, sta contribuendo con la sua vendita, a finanziare una clinica mobile vale a dire una imbarcazione con personale medico attrezzato per fornire assistenza sanitaria di base agli indios Miskitos in Honduras. A Monaco, presso la sede dell’associazione, sarà possibile acquisire copia dell’opera donando con un contributo alla causa della Moskitia. Il mese di febbraio scorso, allo Yacht Club di Monaco, una serata conviviale gastronomica curata dallo Chef Sergio Giovannoni, della Fattoria Lavacchio di Pontassieve (FI): gli associati hanno partecipato con entusiasmo alla cena dai sapori toscani. Il calendario dell’Associazione Monaco-Italie prevede poi, per il prossimo 24 marzo, l’incontro con il giornalista ed amministratore delegato del quotidiano Il Giornale Andrea Favari e del suo vice Nicola Porro. Per il 16 aprile invece, per animare la primavera monegasca, si produrranno in concerto, per la prima volta a Monaco, il gruppo musicale italiano “Mezzotono”. Infine, annunciata per il 6 maggio, la conferenza di Giuliano Amato co-organizzata con la Monaco Mediterranee Foundation, infine, molto probabilmente il 5 maggio un week-end culturale al Teatro La Scala di Milano. Per informazioni e partecipare alle attività proposte dell’Associazione Monaco-Italie, basta telefonare alla segreteria tel. +377.97.77.85.85. www.monacoitalie.it Monte-Carlo & Costa Azzurra FoglioEuropeo 120 DEF.indd 42 24-03-2009 16:04:00 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 43 24-03-2009 16:04:02 PARIGI Bonaparte in Italia: breve cronaca delle vicende napoleoniche nella penisola 44 Campagna Abbonamenti 2009 al mensile “Il Foglio Italiano” sul sito web: www.foglioitaliano.com FoglioEuropeo 120 DEF.indd 44 24-03-2009 16:04:05 Segue FoglioEuropeo 120 DEF.indd 45 í 24-03-2009 16:04:07 46 NAPOLEONE in Italia FoglioEuropeo 120 DEF.indd 46 24-03-2009 16:04:12 Nella pagina a lato, il monumento del Canova a Napoleone nel cortile d’onore di Brera a Milano. Sotto, un ritratto di Napoleone sul trono imperiale. PARIGI A cura di Silvana Rivella [email protected] P rima di fare la breve cronaca delle tappe e delle vicende napoleoniche in Italia, è indispensabile soffermarci, se pur brevemente, sul Napoleone europeista. Dall’affermazione: “...voglio fare di tutti i popoli europei un unico popolo: ecco l’unica soluzione che mi piace...” “... io confisco a mio vantaggio le due forze in ascesa, il liberalismo e il nazionalismo...” fino al Memoriale di Sant’Elena dove si legge ad esempio che: “...tale unione dovrà venire un giorno o l’altro per forza di eventi. Il primo impulso è stato dato e , dopo il crollo e la sparizione del mio sistema, io credo che non sarà più possibile altro equilibrio in Europa se non la lega tra i suoi popoli...”, questo fu il progetto napoleonico, genialmente demoniaco, (citando il Metternich), ma perfettamente razionale nelle deduzioni. 47 A sinistra, la mappa dell’Europa nel 1812. Parigi FoglioEuropeo 120 DEF.indd 47 24-03-2009 16:04:21 di Tolone, occupata dagli inglesi, e fu nominato generale di brigata. Arrestato dopo il colpo di stato del termidoro e radiato dall’esercito, (ma in carcere non perse tempo, mandando a memoria le leggi di Giustiniano) tornò rapidamente in auge allorché Barras gli affidò il compito di reprimere il colpo di stato realista del 13 vendemmiaio. LA PRIMA CAMPAGNA D’ITALIA Un primo passo.... La volontà di affermazione e la fervida immaginazione del giovane Napoleone non potevano fargli ignorare che un giorno la folla avrebbe inneggiato al suo cognome, così, nel 1795, il cognome di famiglia Bonaparte, con quel Sopra, ritratto di Beethoven. 48 A destra, Alessandro Manzoni ritratto da Francesco Hayez. NAPOLEONE BONAPARTE (Ajaccio 1769 Sant’Elena 1821). A tutt’oggi Napoleone suscita sentimenti diametralmente opposti; sappiamo che Beethoven gli dedicò la terza “Bonaparte Symphony” ma che, quando Napoleone nel 1804 s’incoronò imperatore, s’infuriò, strappò la pagina iniziale a lui titolata e rifiutò di dedicare una delle sue opere a un tiranno. Più tardi, però, i suoi sentimenti si addolcirono tanto che nel manoscritto dell’ “Eroica” si trovano le parole “composto per celebrare la memoria di un grande uomo”. E non fu certo l’unico a cercare di capire il senso della sua parabola esistenziale. Ei fu”. Così il Manzoni, nella sua ode che ebbe risonanza europea, intitolata “Il cinque maggio”, volle commemorare l’ultimo atto di un’avventura umana straordinaria, quella FoglioEuropeo 120 DEF.indd 48 di Napoleone Bonaparte, imperatore dei francesi. La notizia, appresa dalla «Gazzetta di Milano» del 16 luglio del 1821, che Napoleone è morto nel suo esilio di Sant’Elena, spinse prepotentemente Manzoni a una riconsiderazione della figura e dell’opera del grande condottiero corso alla luce della morte, inconsapevole strumento di Dio creato per realizzare alcuni dei Suoi misteriosi progetti e infine meritevole, anche lui ormai vittima, della compassione da parte di tutti gli uomini. In francese la definizione di cattivo carattere, “mauvais caractère” non esiste. Chi ha quello che noi in italiano definiamo un caratteraccio, ebbene quella persona in Francia ha “tout court” “un caractère” come dire che chi non c’è l’ha non vale molto. E Napoleone, oltre ad essere “un caractère”, era audace, carismatico, e orgoglioso. I biografi narrano che, giovane studente all’accademia di Brienne, l’allora Napolione Buonaparte un giorno sbottò contro i suoi compagni che lo dileggiavano per le sue origini italiane: “Aspettate che sia grande: voglio far tanto male a voi francesi!” Appartenente alla piccola nobiltà provinciale corsa, studiò con profitto fino a essere nominato, appena sedicenne, sottotenente di artiglieria. Fervido sostenitore della causa giacobina, si distinse nell’assedio dittongo italiano “uo” di difficile se non impossibile pronuncia diventa “Bonaparte”. ... una seconda tappa... Anche se molto presto gli sarà sufficiente il solo nome di battesimo - come i grandi dell’antichità, come Alessandro, lui sarà per tutti “Napoleone” - è Napoléon Bonaparte che il 9 marzo 1896 sposa, con rito soltanto civile, la bella trentaduenne creola Joséphine Tascher de la Pagerie, nata in Martinica e vedova del ghigliottinato generale Beauharnais. Lui aveva ventisette anni, lei ne contava trentatré , lui pochi 24-03-2009 16:04:25 avvennero il 9; lo sposo vi si cresce l’età; la sposa se la cala; storpiati i nomi dei coniugi; sbagliati quelli dei testimoni, ed uno (da parte del marito) non ha l’età allora richiesta per legge; infine lo stesso Napoleone là è indicato come “persona senza fissa dimora”, domiciliato per l’occasione presso la sala municipale dove viene firmato quell’atto così falso che più menzognero non si può... giorni prima era stato nominato comandante supremo dell’armata d’Italia, lei era segnata dalla voce che la diceva amante di Barras e favoreggiatrice della rapida carriera di Napoleone. ...atto ufficiale, ma non troppo... In ritardo di due ore alla cerimonia, Napoleone entra di corsa, scrolla l’Ufficiale di Stato Civile intimandogli : “Presto, sposateci!”, trascina tutti davanti al tavolo preparato per firmare le carte di un atto già predisposto (in vista di un facile e opportunistico, eventuale annullamento?) dove tutto è falso: a partire dalla data indicata nel 7 marzo (giorno della probabile redazione del documento) e invece le nozze ...e infatti... Cinque anni dopo essere incoronata da Napoleone a imperatrice dei Francesi nella cattedrale di NotreDame, l’ unione finisce; spenta l’iniziale passione, entrambi sono stati ampiamente infedeli uno all’all’altra, ancorchè uniti dalle stesse inclinazioni; ed è Joshéphine (ormai più che quarantenne, non può più avere figli) cui tocca accettare dolorosamente il divorzio per ragioni di stato e per assicurare la successione al trono. Rimase comunque in buoni rapporti con Napoleone, che le assegnò il castello della Malmaison e non le lesinò le spese; tra queste, furono importanti i denari spesi da Joséphine per il restauro e l’abbellimento sia dell’edificio che del parco, dove fece piantare oltre duecento varietà di rose provenienti dalla Persia, dalle quali venne isolata prima la Rosa tea e, successivamente, la Ibrida perenne, dai fiori doppi e rifiorenti e dalla quale discendono molte delle rose che oggi ornano i nostri giardini. ...ma tanto per cominciare... il 2 marzo Bonaparte 1796 viene nominato comandante supremo dell’Armata d’Italia, destinata nelle intenzioni del Direttorio a condurre un’offensiva secondaria, mentre le migliori truppe avrebbero attaccato sul fronte renano, dove era previsto lo scatenarsi dell’offensiva principale. E infatti, a disposizione di Napoleone vengono messi 38.000 soldati poco addestrati, male equipaggiati, inesperti e insofferenti alla disciplina. I cavalli sono per la maggior parte malati, cibo e soldi scarsissimi; non c’è nemmeno un reparto di artiglieria: ha in tutto 24 piccoli cannoni da montagna. Napoleone scrive al direttorio: “quello che esigete da me sono miracoli, ed io non li posso fare”. E invece, il 2 aprile 1796, la prima sorprendente vittoria sugli austriaci a Cairo Montenotte; numerose A sinistra, Paul Delaroche - Ritratto di Napoleone. In basso a sinistra, la Libertà giacobina in una rappresentazione stautuaria. Sopra, Joséphine Beauharnais incoronata imperatrice. 49 le battaglie contro le forze armate austriache e piemontesi a Dego, Millesimo, Cairo Montenotte, Cosseria e a San Michele Mondovì dove vi fu una storica battaglia il 19 aprile 1796 chiamata “Battaglia della Bicocca di San Giacomo” o “Presa di San Michele”. Il 28 aprile 1796, con l’ armistizio di Cherasco sottoscritto con lo sconfitto Piemonte, la Francia acquisisce Nizza e l’alta Savoia. Questi possedimenti di frontiera, vera merce di scambio in molte occasioni, verranno resi al Piemonte con la Restaurazione per essere definitivamente acquisiti da Napoleone III nel 1860 come prezzo per l’aiuto reso dalla Francia alla neonata Italia. Ma torniamo alla fulminea e vittoriosa campagna d’Italia di Napoleone, allora non ancora Napoleone I. Il 10 maggio 1796, ottiene una storica vittoria sugli austriaci a Lodi, dove partecipa alla battaglia in prima linea. “... la sera della battaglia di Lodi, mi sentii uomo superiore e seppi di essere chiamato a fare grandi cose”. Parigi FoglioEuropeo 120 DEF.indd 49 24-03-2009 16:04:33 50 Sopra, Un’immagine “mediatica” del giovane generale, trascinatore vittorioso ad Arcole. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 50 Il 15 maggio 1796, Napoleone entra trionfalmente in Milano, accolto come un liberatore. Lo accoglie degnamente un grande nome, noto e caro ancor oggi ai milanesi, il giovane duca Gian Galeazzo Serbelloni, che nei giorni precedenti l’arrivo di Napoleone a Milano era Soprintendente generale della milizia. Milizia a cui l’Arciduca Ferdinando d’Austria, abbandonando la città con gli ultimi soldati della sua guardia, lascia anche la sorveglianza del Palazzo Reale. Iniziano giorni di grande trepidazione in attesa dei nemici, per alcuni, dei liberatori per altri. Il Serbelloni è tra i secondi, il suo spirito è con i rivoluzionari. Il 12 maggio teme un ritorno in città dell’esercito austriaco, ma si tratta solo di voci allarmistiche. Quando finalmente Napoleone varcò con le sue truppe la Porta Romana si pensò di alloggiarlo nella casa del “duca repubblicano” e così il palazzo Serbelloni, appena terminato, entrò nella Storia. Ambasciatore a Parigi non ottenne la riduzione della tassa di 20 milioni di franchi richiesta a Milano da Napoleone, ma il duca repubblicano impressionò favorevolmente il Direttorio, tanto che fu incaricato di scortare fino a Milano Joshéphine. Il 16 maggio venne insediata a Milano l’Amministrazione Generale della Lombardia, entità politico-militare della quale facevano parte sia francesi provenienti dalle file dell’Armata d’Italia, sia esponenti illuministi filo-francesi del capoluogo lombardo, come Pietro e Alessandro Verri, Francesco Melzi d’Eril e, naturalmente, Gian Galeazzo Serbelloni. Agli inizi di giugno, a Mantova, punisce dei soldati colpevoli di saccheggio, poi vince molte battaglie minori fino alla mitica data del 17 novembre 1796, quella della battaglia di Arcole: il suo migliore reparto avanza sul ponte ma, giunto nel mezzo il primo gruppo è falciato dal fuoco austriaco; quelli che seguono si fermano esitanti. Improvvisamente dal gruppo parte al galoppo un cavallo con sopra un audace cavaliere, raccoglie la bandiera per terra, prosegue la galoppata e la pianta alla fine del ponte, come segno inequivocabile di conquista; tutti gli altri, galvanizzati da simile audacia, in un lampo lo seguono. Su quel cavallo c’era Napoleone Bonaparte. “...se alla Battaglia di Lodi ebbi la sensazione che ero stato chiamato a fare grandi cose, ad Arcole non ebbi più il minimo dubbio”. Nei primi mesi del 1797, poi, ricacciò gli austriaci fino a Vienna. Intanto, nell’ottobre del 1796, si costituì la Legione Lombarda, prima forza armata composta da italiani ad adottare quale bandiera di guerra il Tricolore (verde, bianco e rosso) e infine, il 9 luglio 1797 venne proclamata la Repubblica Cisalpina con capitale Milano. Il 17 ottobre 1797 viene siglato il trattato di Campoformio: il Veneto viene ceduto agli Austriaci in cambio dei Paesi Bassi e la riva sinistra del Reno. La Prima Campagna d’Italia è finita. LA SECONDA CAMPAGNA D’ITALIA Nella primavera del 1797 i contadini e gli artigiani veronesi si erano sollevati contro i francesi, uccidendo soldati e malati presso un ospedale francese, durante la cosiddetta rivolta delle “pasque veronesi“. Verona era allora sotto il formale controllo di Venezia che, a seguito di questi fatti, ricevette un ultimatum che viene accettato: anche la Repubblica Serenissima capitolò e a Venezia si insediò un governo democratico e filo-francese. Il popolo veneziano commentò così: “Gli aristocratici hanno calato le braghe”. Ma proprio nel nord est gli Austriaci continuavano a costituire un forte pericolo, così a Napoleone fu affidta la seconda campagna d’Italia; durata soltanto due mesi, portò alla sconfitta austriaca e alla conquista definitiva del nord Italia da parte della Francia. I nemici attendevano l’esercito napoleonico al passo del Cenisio, ma il generale si rese subito protagonista di una storica impresa sorprendendo tutti nel passare attraverso il valico del San Bernardo. Nella discesa in Italia il potentissimo forte di Bard venne costretto alla resa, improvvisando per fanteria e cavalleria un piccolissimo passaggio attraverso un sentiero scavato nella roccia che aggirava le posizioni. Per l’artiglieria attese la notte e mosse i cannoni solo dopo aver ricoperto le loro ruote con la paglia per non creare rumori sospetti. L’attacco a sorpresa fu l’arma vincente. Entrò poi nuovamente a Milano ed 24-03-2009 16:04:39 A sinistra, la sanguinosa battaglia di Marengo fu decisiva. in seguito si diresse verso Marengo dove ebbe luogo lo scontro decisivo con gli Austriaci. Fu uno scontro incerto e sanguinoso e alle ore tre del pomeriggio del 14 giugno del 1800 Napoleone sembrava aver perso, ma l’intervento immediato e risolutore del generale Desaix cambiò il volto della battaglia essendo arrivato direttamente da Parigi con forze fresche. Così il comandante Austriaco, che era già partito per Alessandria a dare la notizia della vittoria austriaca, dovette tornare indietro ad assistere impotente alla disfatta. L’obbiettivo di Napoleone non era soltanto quello di distruggere l’Austria. Infatti, con l’appoggio del Direttorio l’esercito francese conquistò Roma, considerata da sempre un punto nevralgico se “si voleva rendere vassalla l’Italia”. Intanto, il 4 giugno 1800, poco prima della vittoria di Marengo, al Teatro La Scala di Milano, mentre interpretava La vergine del sole, Napoleone Bonaparte nota una splendida Giuseppina Grassini; come un qualsiasi amante, Napoleone alterna allora le notti trascorse alla Porta Orientale dove si trova Palazzo Serbelloni, le cui stanze sono abitate da Joséphine quando scende a Milano, con quelle nella più discreta villa Crivelli di Mombello! Ma nel 1806 vuole l’amante ufficiale stabilmente a Parigi, dove la Grassini viene nominata Prima cantante di Sua Maestà l’Imperatore. Durante l’esilio di Napoleone all’isola d’Elba si trasferisce a Roma, e lo segue a Parigi nei Cento giorni. Alla Restaurazione, pur essendo l’amante del duca di Wellington, allora nominato ambasciatore inglese a Parigi, In basso, la bella cantante ritratta da Vigée Le Brun nel ruolo di Zaira. dovette lasciare il territorio francese a causa dell’ostilità da parte di Luigi XVIII, che considerava sconveniente la popolarità di una ex-amante di Napoleone. Mentre Napoleone languiva in esilio in mezzo all’Atlantico, continuò la carriera lirica in molti teatri italiani Italia e a Milano cantò con grande successo alla Scala nel 1817. TUTTO IN FAMIGLIA La fiera famiglia Buonaparte apparteneva alla piccola borghesia còrsa e aveva lontane origini nobili toscane. Mentre si trovava all’Università di Pisa, dove prese la laurea in giurisprudenza, il padre di Napoleone, Carlo, aveva effettuato ricerche araldiche al fine di ottenere, presso i lontani parenti toscani di San Miniato, una patente di nobiltà che gli conferisse prestigio in Patria; accertato che gli antenati erano immigrati in Corsica da Sarzana nel XVI secolo, dove si trovavano al servizio di Genova, fu solo grazie al titolo nobiliare ottenuto in Toscana che Carlo poté iscriversi al Libro della nobiltà di Corsica, istituito dai francesi per consolidare la conquista dell’isola, e solo grazie a tale iscrizione, all’età di appena nove anni, il giovane Napoleone fu ammesso il 23 aprile 1779, sempre per iniziativa del padre, alla Scuola reale di Brienne-le-Château, nel nord della Francia, dove rimase fino al 1784. Per migliorare il suo francese e prepararsi alla scuola, prima frequentò per quattro mesi il collegio di Autun. Napoleone inizialmente non 51 si considerava francese e si sentiva a disagio in un ambiente dove i suoi compagni di corso erano in massima parte provenienti dalle file dell’alta aristocrazia transalpina, e lo prendevano crudelmente in giro motteggiando il suo nome come “la paille au nez” (l’accusa di essere straniero l’avrebbe perseguitato per tutta la vita). Senza amici e mal considerato, anche per la fragile apparenza fisica, il giovane Napoleone si dedicò con costanza agli studi, riuscendo particolarmente bene in matematica. La moglie di Carlo, Letizia Ramolino sopravvisse allo stesso Napoleone, passando gli ultimi anni della sua vita a Roma, dove morì nel 1836. Letizia Ramolino ebbe 13 figli, di cui solo otto sopravvissero: i fratelli Giuseppe, Luciano, Luigi e Girolamo; le sorelle Elisa, Paolina e Carolina, oltre allo stesso Napoleone. Parigi FoglioEuropeo 120 DEF.indd 51 24-03-2009 16:04:43 I FRATELLI 52 Gli inizi di Giuseppe Bonaparte tra l’Italia e la Francia Giuseppe, fratello maggiore di Napoleone, studiò Giurisprudenza all’Università di Pisa. Nel 1796 prese parte con Napoleone alla prima campagna d’Italia. L’anno seguente, durante la Prima Repubblica francese, venne nominato diplomatico, prima alla corte dei duchi di Parma e poi a Roma. Fu membro del Consiglio dei Cinquecento, l’organo legislativo inferiore all’epoca del Direttorio, nel 1798. Durante le guerre napoleoniche svolse il compito di inviato per conto di suo fratello e firmò trattati con gli Stati Uniti, l’Austria, la Gran Bretagna e lo Stato Pontificio. Dal 1806 al 1808, Giuseppe Bonaparte governò il Regno di Napoli in nome di suo fratello per poi essere da lui nominato Re di Spagna. Sopra, Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, è qui ritratto accanto al trono datogli dal fratello Napoleone. Luciano il ribelle Terzo figlio di Carlo Maria Bonaparte e Maria Letizia Ramolino, Luciano nacque ad Ajaccio il 21 marzo 1775. Dopo gli eventi rivoluzionari del 1789, si gettò nella lotta militan- do sia in Corsica che in Provenza tra i partigiani di Robespierre col nome di “Bruto”. Munito di doti di grande oratore e di forte carattere, avrà parte preponderante nel colpo di stato del 18 brumaio (9 Novembre) 1799. In quell’occasione, l’intenzione di Napoleone era quella di portare le due Camere a votare autonomamente il loro scioglimento e la cessione dei poteri nelle sue mani. Non fu così: il Consiglio degli Anziani rimase freddo al discorso pasticciato di Napoleone per far pressione su di esso, mentre quando Napoleone entrò nella sala del Consiglio dei Cinquecento i deputati gli si lanciarono contro chiedendo di votare per rendere Bonaparte fuorilegge (cosa che voleva significare l’arresto e la ghigliottina). Nel momento in cui sembrava che il colpo di Stato fosse prossimo alla catastrofe, a soccorrere Napoleone giunse il fratello Luciano, che nelle vesti di presidente dei Cinquecento uscì dalla sala e arringò le truppe schierate all’esterno, ordinando che disperdessero i deputati terroristi. Memorabile il momento in cui puntò la sua spada al collo di Napoleone e dichiarò: «Non esiterei un attimo a uccidere mio fratello se sapessi che costui stesse attentando alla libertà A destra, il bel dipinto ritrae Luciano Bonaparte, colto intellettuale, sullo sfondo di un classico paesaggio italiano. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 52 24-03-2009 16:04:46 della Francia». Nel 1804, deluso e ritenendo il fratello un tiranno, Luciano si stabilì a Roma dove nel 1814 fu nominato dal papa Pio VII principe di Canino. Riconciliatosi più tardi con il fratello, dopo i Cento Giorni si ritirò prima in Inghilterra e poi nuovamente a Roma, ove si dedicò a studi archeologici ed ad importantissime collezioni d’arte. A sinistra, una bella incisione ritrae la Principessa Elisa con uno splendido collier di perle. Fratelli minori Luigi, nominato dal fratello re d’Olanda, ebbe con l’Italia pochi o nulli rapporti, come anche il minore, Girolamo; anche questi si sposò senza il consenso dell’illustre fratello con l’americana Patterson, da cui ebbe Girolamo Napoleone; una curiosità tra parentesi, non prettamente italiana ma interessante, è che uno dei due figli del sopraddetto Girolamo Napoleone, Carlo Giuseppe Bonaparte (1851 – 1921), fu Segretario di Stato della Marina Americana sotto la presidenza di Theodore Roosevelt e fu il fondatore dell’ FBI nel 1908. LE SORELLE Elisa, la “Madame” dei lucchesi Elisa Bonaparte sposò a Marsiglia il 5 maggio 1797, contro il volere del fratello, il capitano Felice Baciocchi, appartenente alla nobiltà corsa. Divenuto Imperatore di Francia e Re d’Italia, il fratello Napoleone creò per lei e nel 1805 le assegnò quel baluardo di indipendenza politica, religiosa e commerciale costituito dal minuscolo principato di Lucca e Piombino. Donna molto attiva, si preoccupò lei stessa di amministrare i paesi assegnatile dal potente fratello, ma la popolazione dei territori da lei retti non ebbe mai grande simpatia nei suoi confronti, diffidando soprattutto dei suoi sforzi per francesizzare l’antica Repubblica. Dopo la Restaurazione, rifugiò a Bologna e a Trieste; è sepolta nella Basilica di San Petronio a Bologna e alcuni discendenti dei suoi quattro figli risiedono attualmente in Italia. aiutarlo nella fuga dall’isola d’Elba vendendo i suoi gioielli). Donna molto bella e prematuramente vedova, su richiesta del fratello sposò, nel 1803, un personaggio la cui famiglia faceva parte dell’antica nobiltà romana, il principe Camillo Filippo Ludovico Borghese. Divenne duchessa di Guastalla nel 1806 e risiedette a Torino, dove fu sua damigella d’onore la coetanea Adele de Sellon, madre di Camillo Benso di Cavour, cui fu molto affezionata e del cui figlio, il futuro statista, fu madrina di battesimo. A parte nella Villa Borghese a Roma, dove si trova la sua immagine immortalata dal Canova nella celebre statua di Venere vincitrice, suoi ricordi si trovano nella villa Paolina a Lucca , attualmente di proprietà dei Pardini, nella Villa Paolina o Baldini-Doufur a Sesto Fiorentino, in stile compiutamente neoclassico e circondata da un romantico parco, oggi trascurato e nella Villa Paolina a Viareggio che è museo civico di quella città. In basso, Il celebre monumento si trova in una sala del Museo di Villa Borghese a Roma. L’ambiziosa Regina di Napoli Carolina Bonaparte nel gennaio 1800 sposò Gioacchino Murat. Diventata regina di Napoli si mostrò degna del suo rango: favorì le arti, incoraggiò gli scavi di Pompei e fece costruire molte utili opere. Donna intelligente ed ambiziosa, stimolò continuamente il marito a far carriera, non esitando a consigliarlo, dopo la rovinosa Campagna di Russia, di schierarsi con l’Austria, contro il suo stesso fratello. Nel 1830 si trasferì a Firenze nel Palazzo di Annalena, in via Romana, sfarzosamente restaurato negli anni precedenti dal marito, ove morì il 18 maggio 1839. 53 La Venere vincitrice Paolina, sorella minore di Napoleone I era anche la più amata e lei stessa fu sempre molto affezionata al celebre fratello (al punto di Parigi FoglioEuropeo 120 DEF.indd 53 24-03-2009 16:04:50 Sopra, la regina di Napoli possedette splendidi gioielli. 54 Sotto, lo sbarco dell’Imperatore a Portoferraio. In basso, una rievocazione storica ad Antibes. Alla fine dell’Ottocento Gabriella Rasponi Spalletti, figlia di Letizia Rasponi Murat, bisnipote di un re e di un imperatore, trasformò il suo salotto romano in un vivace centro culturale frequentato da personalità come Marco Minghetti e Ruggero Bonghi, recuperò antiche attività artigianali offrendo le migliori condizioni di lavoro alle operaie fino a fondare un istituto professionale riservato alle donne, uno dei primissimi in Italia. Dopo la morte del marito, a quarantasei anni assunse la presidenza del Consiglio Nazionale Donne Italiane, fondato nel 1903 su modello dell’International Council Women, fondato nel 1888 dall’americana May Wright Sewall. Fra le attività svolte durante la presidenza della Spalletti è da ricordare la costituzione di un Comitato di Sostegno alle vittime del terremoto che colpì Messina e Reggio Calabria nel 1908; il comitato fu patrocinato e riconosciuto anche dalla regina Elena, risultando così Gabriella Rasponi Spalletti la prima donna alla quale fu conferita la missione ufficiale di tutrice di minori.Nei suoi anni di presidenza sostenne la laicità della scuola e il suffragio universale. Nel 1905 fece costruire, nei pressi del Quirinale, Villa Spalletti Trivelli, una delle dimore storiche più esclusive della città e raro esempio di villino urbano con giardino all’italiana dove morì nel 1931, attualmente trasformato in esclusivo Hotel di charme, a due passi dalla Fontana di Trevi. Sconfitto a Lipsia dagli alleati europei nell’ottobre del 1813, Napoleone abdicò il 14 aprile 1814 e venne esiliato all’Isola d’Elba. Dopo un memorabile addio alla Vecchia Guardia, Napoleone subì il dramma della fuga quando, attraversando la Francia del sud, fu costretto a indossare un’uniforme austriaca per non finire linciato dalla folla. Imbarcatosi precipitosamente su un bastimento inglese, il 4 maggio 1814 sbarcò all’isola d’Elba, dove il nemico aveva deciso di esiliarlo, pur riconoscendogli la sovranità sull’isola e il titolo di Imperatore. Stabilitosi a Portoferraio, nei dieci mesi di esilio Napoleone non rimase inoperoso ma costruì infrastrutture, miniere, strade, difese, mentre il Congresso di Vienna che doveva disegnare la nuova Europa della Restaurazione ipotizzava di esiliarlo nell’oceano. Pur impegnato nei lavori sull’Elba, Napoleone continuava a ricevere notizie della situazione francese. Nel marzo del 1815, abbandonata furtivamente l’Elba, dimostrò nuovamenete quella capacità di sfruttare le mappe dimostrata in tante decisive battaglie. Era indispensabile evitare la flotta inglese alla fonda a Tolone, così decise di aggirare i nemici alle spalle: dall’Italia si diresse a Grenoble e da lì raggiunse Antibes scalando il Col Bayard, scendendo a Gap, passando sulle creste di Sisteron, di Digne, fino a Saint-Vallier-de-Thiey e a Grasse, alle spalle di Cannes: è la famosa panoramica “route Napoléon”, ancor oggi cosparsa di ostelli, alberghi e ogni genere di ristoranti, dalle brasseries alle 5 stelle, intitolati all’indimenticato Imperatore. He da Grasse scese infine al mare per sbarcare molto ad est di Tolone, vicino ad Antibes, dove ogni anno, alla ricorrenza, avviene una rievocazione in costume. Rientrò a Parigi «senza sparare un sol colpo», riconquistando il potere per il periodo detto dei Cento Giorni, finché non venne definitivamente sconfitto a Waterloo dalla settima coalizione, il 18 giugno 1815. Come tutti sanno, trascorse gli ultimi anni di vita in esilio all’isola di Sant’Elena, sotto il controllo degli inglesi. Dopo la sua caduta, la Restaurazione, sancita rapidamente nel 1815 durante il Congresso di Vienna ricostituì in Europa i vecchi Regni pre-napoleonici, gettando nella polvere il sogno di gloria che aveva avuto inizio in Italia, ad Arcole, vent’anni prima. Silvana Rivella FoglioEuropeo 120 DEF.indd 54 24-03-2009 16:04:53 A sinistra, “Total war” napoleonica in un videogioco. FU VERA GLORIA? La disastrosa Campagna di Russia del 1812 segnò la fine del dominio di Napoleone sull’Europa. Segnò anche la “sua” fine, ma non il suo mito, che nel bene e nel male continua ad intrigare artisti di tutti i generi, dalla scultura alla filmografia, ai fumetti. Napoleone e il Papa di Roma Oltre che imperatore dei Francesi, Napoleone fu anche presidente della Repubblica Italiana dal 1802 al 1805 e re d’Italia dal 1805 al 1814, cingendo la corona ferrea conservata a Monza dal 1946. Suo figlio Napoleone II, eletto dal padre re di Roma, morì giovanissimo ed è sepolto accanto al padre, agli Invalides. Quando si fece incoronare Re d’Italia, Napoleone s’intromise negli affari della Chiesa di Roma riprendendo la lunga lotta rivoluzionaria contro il Cattolicesimo che si era conclusa con un primo Concordato nel 1801, ratificato da papa Pio VII, che stabiliva il Cattolicesimo «religione della maggioranza dei francesi» (benché non religione di Stato), ma non riconsegnava al clero i beni espropriati durante la rivoluzione. Quando il papa rifiutò di aderire all’embargo nei confronti dell’Inghilterra, dichiarando che le sue qualità di pastore universale gli imponevano la neutralità, Napoleone ordinò l’annessione dello Stato Pontificio all’Impero francese. Pio VII rispose con una bolla di scomunica e Napoleone fece arrestare il pontefice e tenendolo in cattività per due anni a Fontainebleau, finchè riuscì a strappargli l’approvazione di un nuovo Concordato. Il codice Napoleonico in Italia Napoleone sottolineò più volte che la sua opera più importante, quella che sarebbe passata alla storia più delle centinaia di battaglie vinte, sarebbe stato il suo codice civile, il Codice napoleonico. Indubbiamente, la sua frase colse nel segno. Il Codice napoleonico legittimò alcune delle idee illuministiche, fu esportato in tutti i paesi dove giunsero le armate di Napoleone, fu preso a modello da tutti gli Stati dell’Europa continentale e ancora oggi è la base del diritto italiano. Il Codice eliminava definitivamente i retaggi dell’ancién régime, del feudalesimo, dell’assolutismo, e creava una società prevalentemente borghese e liberale, di ispirazione laica, nella quale venivano consacrati i diritti di eguaglianza, sicurezza e proprietà. Tra i principi della Rivoluzione, venivano salvaguardati quelli della libertà personale, dell’uguaglianza davanti alle legge, della laicità dello Stato (già sancita dal Concordato) e della libertà di oscienza, della libertà del lavoro. Per l’Italia il valore del Codice napoleonico fu fondamentale, poiché esso fu portato negli stati creati da Napoleone e confluì poi nel codice civile italiano del 1865. Di eguale valore e importanza sono anche gli altri codici: quello di procedura civile, emanato nel 1806, quello del commercio (1807), quello di procedura penale (1808) e il codice penale del 1810. Sopra, N. (Io e Napoleone) una commedia ottocentesca che affronta con sguardo inedito un tema soprattutto novecentesco: il fascino persuasivo del tiranno. 55 Sotto, la corona ferrea è conservata a Monza. Chiara Trussoni Parigi FoglioEuropeo 120 DEF.indd 55 24-03-2009 16:04:56 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 56 24-03-2009 16:04:59 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 57 24-03-2009 16:05:07 GINEVRA “Carnevale di Venezia” a Losanna “Dietro l’angolo”... la Puglia Intervista a Mario Montini 58 ONDA e OMS: alleanza di donne del mondo Campagna Abbonamenti 2009 al mensile “Il Foglio Italiano” sul sito web: www.foglioitaliano.com FoglioEuropeo 120 DEF.indd 58 24-03-2009 16:05:16 Segue FoglioEuropeo 120 DEF.indd 59 í 24-03-2009 16:05:18 Sotto, momenti del ballo in maschera della comunità italiana. 60 “Carnevale di Venezia” a Losanna FoglioEuropeo 120 DEF.indd 60 24-03-2009 16:05:21 GINEVRA Di Susanna Gorga [email protected] foto di Tony Campanelli 61 I l Carnevale di Venezia è certamente uno dei carnevali più interessanti, sontuosi e raffinati d’Italia, nonché del mondo. La sua fama ed il suo valore aggiunto sono attribuiti dalla varietà e dallo sfarzo dei costumi e delle maschere che popolano e animano la suggestiva Piazza San Marco, nonché i dedali di calli, campi, campielli, canali e ponti della città dei dogi. Il ruolo delle maschere veneziane è quello di mettere in scena e far rivivere la maestosità e lo splendore della Serenissima, la famosa repubblica di origine bizantina governata dai dogi e durata oltre dieci secoli. In quest’epoca la città di Venezia ha creato e via via ampliato tutta la sua potenza militare, nonché il suo sviluppo economico, artistico, culturale. Numerose sono le rappresentazioni, sia in teatro che all’aperto, in cui attori e altri artisti si travestono e impersonano varie figure del passato, per narrare le vicende della Serenissima e le gesta dei suoi valorosi soldati e condottieri. Altre maschere veneziane, invece, incarnano personaggi totalmente inesistenti, inverosimili, frutto della fantasia umana. Le attrazioni proposte accontentano i gusti di tutti, anche dei più esigenti: troviamo ballerini, giocolieri, acrobati, musicisti, cantanti. Centinaia sono le feste in palazzi e nelle case dei veneziani dove da tutto il mondo vi accorrono per parteciparvi. Tante sono le manifestazioni ispirate e dedicate ad un tema che funge da filo conduttore. Le due giornate più importanti sono il giovedì e il martedì grasso. È il momento dell’anno dove ricchi e poveri si sentono tutti uguali, s’incontrano e si divertono insieme con un solo pensiero comune, dimenticare la routine e vivere un turbinio di eventi eccezionali che li fanno vibrare all’unisono. Per riflesso a questo periodo di feste e celebrazioni, molte sono state le feste e manifestazioni di Carnevale organizzate tra Ginevra e Losanna, perché i nostri connazionali ed i numerosi italofili della regione amano vivere all’italiana e far proprie anche lontano dal Belpaese le tradizioni culturali di cui l’Italia è ricca. Abbiamo scelto di raccontarvi una delle stupende feste che si sono svolte in questo periodo, a Losanna, dov’è stato organizzato un Ballo di Carnevale bellissimo e divertente da Anglona Marrocco, proprietaria della Beauty Star di Losanna - un istituto di bellezza raccolto ed accogliente che contiene le più avvanzate tecnologie anti-aging. Ad Anglona infatti, le basta uno sguardo per capire di cosa esattamente ha bisogno il tuo viso, la tua pelle, il tuo corpo, per essere al top. E con i suoi metodi, riesce a farti sparire quelle rughe che forse non sono solo dovute al passaggio del tempo, ma a qualche sofferenza recente, che lei cancellerà dal volto e dall’anima prendendosi cura di te. E per restare nel tema Ginevra FoglioEuropeo 120 DEF.indd 61 24-03-2009 16:05:25 Dietro quelle maschere personaggi noti del mondo finanziario internazionale di Ginevra. 62 del benessere e della gioia di vivere, Anglona organizza da diversi anni ormai il “Carnevale di Venezia” dove dame e cavalieri in maschera, ornati di broccati e velluti s’incontrano per far rivivere la maestosità ed immergersi nello splendore della Serenissima Venezia, ridere, divertirsi e lasciarsi trasportare con gioia da ballo in ballo. Quest’anno il Ballo di Carnevale è stato organizzato ai Giardini d’Italia, antico circolo italiano di Losanna, trasformato sapientemente in palazzo veneziano con mille candele, sete, fiori e coriandoli. Per prima volta, Anglona ha organizzato una tombola di beneficienza per l’Associazione Brazelton, che si occupa di neonati traumatizzati perché il bambino di oggi, è il mondo di domani, come ha spiegato Johanna Grenier, Vice Presidente dell’Associazione durante la serata, e l’Associazione veglia a far dissipare ogni possibile trauma che un bimbo possa aver sofferto alla nascita e nei suoi primi mesi di vita. Molti i partners che hanno generosamente contribuito a questo progetto bellissimi doni per la tombola, prodotti di bellezza della Beauty Stars, gioielli di Elke Berr Creations, un capo di Haute Couture degli stilisti Arasa-Morelli, i nuovissimi prodotti intimi e di bellezza per la donna, Hysqia offerti dalla creatrice Franca Scala Cova, prodotti di bellezza della Unique Cosmetics SA, buoni regalo di Pfister Meubles Meyrin, per rendere la casa più bella, doni di Modecanine, l’accessorio trendy per i nostri amici a quattro zampe, ma anche regali culturali, come visite guidate di Carouge, baluardo dell’italianità ginevrina offerte dalla Illico Travel di Gianna Loredan e lezioni di lingue a scelta nella scuola di Davide Damiano, sedute di cromoterapia e tante altre belle tentazioni che hanno fatto andare a ruba i biglietti della tombola per una meravigliosa causa. La presenza sul palcoscenico della piccola Laura Cadente, “mascotte” della serata e fatina della fortuna alla quale è toccato estrarre i biglietti vincenti della tombola ha reso la manifestazione ancora più simpatica... E poi danze con Bruno e la sua Banda e divertimento fino a notte fonda! Susanna GORGA Ginevra FoglioEuropeo 120 DEF.indd 62 24-03-2009 16:05:28 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 63 24-03-2009 16:05:36 L’intervista “Dietro l’angolo”... la Puglia Incontro con Mario Montini, direttore Enit per Svizzera e Germania Mario Montini. L 64 ’ENIT, l’Agenzia Nazionale del Turismo italiana, ha organizzato a Ginevra una interessante presentazione della Regione Puglia e del nuovo collegamento aereo della MyAir Ginevra-Brindisi-Ginevra. Finalmente potremmo andare a fare un lungo o corto week-end, comodamente e velocemente in questa bellissima regione italiana, fino ad ora troppo “fuori mano” e di difficile accesso, per via della distanza e di mancanza di collegamenti diretti. Conferenza stampa e cena di prelibatezze pugliesi tutte arrivate direttamente da Brindisi, sono state organizzate all’Hotel Le Richemond per la stampa, tour operators e naturalmente non sono mancati numerosi italiani di Ginevra nonché ginevrini stessi, che come si sa, amano viaggiare, specialmente in Italia. Un’ opportunità per scoprire una regione dalla natura incontaminata, bagnata da un’invitante mare turchese, ma anche luogo d’arte, architettura, tradizione, cultura e gastronomia. La conferenza, coordinata da Mario Montini, Direttore Generale dell’ENIT per la Svizzera, ha riunito interessanti relatori come il Console italiano a Ginevra, Alberto Colella, Marco Franchini, Direttore Generale di Aeroporti di Puglia, Giovanni Brigante, Presidente della Camera di Commercio di Brindisi, FoglioEuropeo 120 DEF.indd 64 Vincenzo Soddu, Vice-Presidente della compagnia aerea MyAir e il Direttore Commerciale, Lorenzo Lorenti; poi un ospite speciale: il Maestro Carlo Bernardini che ha realizzato l’opera d’arte permanente intitolata “Light Waves” nell’appena rinnovato aeroporto di Brindisi. Un progetto d’arte audiovisia luminosa e tridimensionale che riempie la struttura aeroportuale con un gioco di luci tra cielo, terra e mare, per sottolineare l’amore per l’arte che gli aeroporti di Puglia hanno tenuto ad integrare alla loro terra, e nella loro struttura, come primo impatto culturale per i turisti italiani che arrivano nella regione dal cielo. Marco Montini ha illustrato le diverse sfaccettature del turismo in Puglia, la sua operatività, che da qualche anno si sta sviluppando in modo capillare e che presenta un’ampia panoramica di offerte innovative e differenziate. Ha anche annunciato un viaggio stampa e con i tour operators per il mese di maggio per far conoscere la regione in prima persona. Da quattro anni, gli aeroporti di Puglia (con scali a Bari, Brindisi, Foggia e Grottaglie) sono molto attivi nella promozione turistica della regione e rappresentano un elemento essenziale per lo sviluppo economico e sociale della regione. Marco Franchini, Direttore Generale degli aeroporti ha sottolineato che 300 milioni di euro sono stati investiti per la modernizzazione dei quattro aeroporti e 12 milioni sono stati messi a disposizione per attivare rotte importanti come quella che lega Ginevra alla Puglia. Ormai solo un’ora e 40 secondi di volo ci divide dal Salento, una delle più belle località turistiche italiane, che offre luoghi, tradizioni ed esperienze capaci di affascinare italiani e stranieri l’anno intero. Per Il Foglio Italiano c’era anche il nostro direttore Ilio Masprone e Renata Rivella, giunti appositamente da Monte Carlo. La conferenza è stata anche l’occasione per incontra- re Mario Montini, Direttore Generale dell’ENIT per la Svizzera e per altri 11 Paesi Europei. Dottor Montini, l’ENIT organizza numerose attività promozionali, quali i progetti per la Svizzera e quali i prossimi eventi? “Per l’ENIT, la Svizzera fa parte dei tre mercati privilegiati, assieme alla Germania e all’Austria - che rappresentano insieme, oltre il 50% del turismo che sceglie l’Italia. Nel 2009 è prevista una campagna promozionale mondiale di stampa e pubblicità online ed in televisione, e la Svizzera sarà uno dei mercati target. Abbiamo previsto diversi Roadshow Summer Destinations, la partecipazione al Salone del Libro e della Stampa di Ginevra, al Festival Jazz di Montreux, ed un bel progetto di co-marketing con il Foglio Italiano per il Gala Foglio D’Oro, che si terrà il 12 giugno all’Hotel Ritchmond di Ginevra, nonché per il concerto di Gala per la Conferenza Mondiale sul Clima. Inoltre, diamo molta importanza allo sviluppo del nostro sito internet (per ora quello tedesco), ed abbiamo puntato sul suo rinnovamento perché sempre più turisti si ‘costruiscono’ il viaggio da soli. Noi dobbiamo essere capaci di offrire tutte le informazioni possibili sulla loro vacanza in Italia. Infatti, siamo arrivati al punto che il turista può assemblare e stampare la sua propria brochure che lo guiderà durante il viaggio. L’obiettivo è di far diventare questo sito pilota, il sito ENIT nel mondo. Fra l’altro, abbiamo anche indetto un concorso che premia la più bella foto delle vacanze in Italia. Attraverso un sito interattivo, cerchiamo di creare un dialogo tra noi ed i turisti attratti dall’Italia. In questo modo possiamo mettere a punto una ricerca di mercato molto dettagliata, con statistiche per prodotti e città e capire i punti 24-03-2009 16:05:40 Di Susanna Gorga [email protected] Sotto, l’Artista dell’opera “Light Waves” dell’aeroporto di Brindisi assieme a Renata Rivella ed il nostro Direttore Ilio Masprone. positivi e negativi, con lo scopo di reagire meglio e modellare l’offerta, ed con il risultato che possiamo proporre un’offerta calibrata e perfezionata”. Nel vostro target, una speciale attenzione ed azione promozionale sono dirette verso gli italiani residenti all’estero per attirarli a visitare il loro Paese d’origine ? Qualche esempio recente? “Non sono previste iniziative particolari per gli italiani residenti all’estero, la nostra vuole essere una promozione generale, ma vorrei incontrare i diversi consoli generali d’Italia degli 11 Paesi di cui sono responsabile in Europa e trovare delle sinergie di collaborazione in modo da far diventare gli italiani, gli ‘Ambasciatori’ del nostro turismo. Ad esempio, l’anno scorso, abbiamo indetto un concorso con le scuole, in collaborazione con il Consolato italiano in Germania, attraverso il nostro sito internet - www.enit.de - dedicato ai bambini, con lo scopo di insegnargli a conoscere l’Italia giocando e vincendo dei premi, come ad esempio dei kit di disegno e viaggi in Italia per tutta la famiglia”. Ci parli del ruolo dell’ENIT per la promozione del turismo in Italia. Come siete organizzati e dove siete presenti? “L’ENIT è stata fondata 90 anni fa ed ha la sede centrale a Roma. La rete estera è formata da 26 uffici nel mondo. L’attività di promozione viene svolta attraverso workshop per gli operatori dei mercati esteri, educational tours, viaggi stampa in Italia, presentazioni di Regioni e Province italiane nei singoli mercati, azioni di co-marketing con compagnie aeree, tour operators e grandi aziende italiane. È un’ente pubblico non economico, al servizio dell’ imprenditoria privata e pubblica italiana e svolge un ruolo fondamentale per la promozione turistica dell’Italia nel mondo in sinergia con le Regioni e l’industria turistica italiana. Coordina e realizza programmi comuni con le Regioni e partecipa a progetti integrati di promozione dotando le Regioni stesse di una struttura e di una rete internazionale al loro servizio. L’ENIT è uno strumento indispendabile non solo per la promozione del turismo, ma anche per l’arte, la moda, lo spettacolo, la cultura, le tradizioni, la gastronomia, il ‘Made in Italy’”. Com’è posizionata l’Italia come meta turistica in paragone ad altri Paesi, per gli stranieri e per gli italiani stessi? “Per quanto riguarda gli «arrivi» totali, l’Italia è al 5° posto delle destinazioni turistiche nel mondo. L’Italia si distingue dagli altri Paesi grazie alla sua offerta variegata: turismo balneare, culturale, invernale, termale, congressuale, gastronomico, ecc... Inoltre si distingue per un turismo di qualità e non di massa e noi puntiamo su quello. Per questo la Svizzera rappresenta per noi un importante mercato. L’Italia, con le sue 20 regioni è un Paese con un’offerta molto varia ed incontra il gusto di moltissimi, ma l’appeal più famoso è senz’altro lo ‘stile di vita’ italiano, apprezzato unanimamente in tutto il mondo”. Con la crisi economica mondiale, gli Sopra. Da sinistra: Carlo Bernardini, l’artista, Giovanni Brigante, Presidente della Camera di Commercio di Brindisi, Marco Franchini, Direttore Generale degli Aeroporti di Puglia, Marco Mon- tini, Direttore Generale dell’ENIT, Alberto Colella, Console Generale d’Italia, Ginevra, Vincenzo Soddu, Vice Presidente della compagnia aerea MyAir e Lorenzo Lorenti, Direttore Commerciale di MyAir. italiani preferiscono rimanere nel nostro Belpaese e scoprire le tante meraviglie nostrane, oppure si spingono verso mete più lontane? “L’ENIT non registra «l’outgoing» degli italiani, ma il turismo nazionale svolge un ruolo importante, anzi si può dire chè rappresenti il nostro mercato principale. A secondo delle Regioni, gli arrivi di turisti italiani sono il doppio di quelli degli stranieri, come ad esempio in Sicilia o in Sardegna”. Quali le città maggiormente visitate? Preferenze tra Nord e Sud... dove il collegamenti aeroportuali migliori, nuove installazioni turistiche, nuovi alberghi... ci dia un “up-date” dell’offerta turistica in generale. “Le città più visitate sono Roma (8.3 milioni), Firenze (4 milioni), Venezia (3.6 milioni). Roma in particular modo ha registrato una crescita di flussi turistici dap arte dei pellegrini. Ma sia al Nord che al sud ci sono destinazioni molto richieste. Al nord ha ripreso il Lago di Garda, la Costa Adriatica, la Toscana, il Veneto, il Trentino e l’Alto Adige per quanto riguarda le vacanze invernali. Al Sud le più visitate sono la Sicilia, la Sardegna e la Puglia”. 65 Ginevra FoglioEuropeo 120 DEF.indd 65 24-03-2009 16:17:57 Brevi da... O.N.DA e O.M.S: alleanza di donne del mondo Insieme per meno parti cesarei e più attenzione alla salute materna 66 Dieci parlamentari di O.N.DA sono state invitate dall’OMS, nell’ambito di un nuovo progetto con l’obiettivo di programmare aiuti internazionali per la salute riproduttiva nei paesi in via di sviluppo e riportare i parti cesarei in Italia nella media europea. Sono stati questi i contenuti delle due mozioni discusse durante il 1°Incontro Internazionale sulla salute riproduttiva, promosso dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità nella sede di Ginevra e la Partnership per la Salute Materna, Neonatale ed Infantile. Le mozioni che verranno presentate in Senato dalle Senatrici Rossana Boldi (Presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea) e Laura Bianconi (Membro della Commissione Sanità e vice presidente dei senatori del Pdl), parlamentari che aderiscono ad O.N.Da - rappresentano la prima concreta risposta all’appello, proprio dell’OMS, per un maggiore impegno a favore della salute materna infantile ed in particolare della salute riproduttiva. Migliorare la salute materna è infatti il quinto degli otto “Millenium Development Goals” (MDG), con l’obiettivo di ridurre il tasso di mortalità materna di tre quarti entro il 2015. Il quarto MDG è di ridurre il tasso di mortalità infantile di due terzi. “Questo incontro, il primo di una serie di appuntamenti annuali che il nostro Osservatorio, primo ed unico in Italia, promuoverà in collaborazione con l’O. M.S e la Partnership - ha spiegato la presidente di O.N.Da, Francesca Merzagora – ha permesso per la prima volta di fare il punto sulla salute materno infantile in Italia, sull’eccesso di parti cesarei e di L’arte al servizio della salute La presenza di opere d’arte e della cultura negli Ospedali Universitari di Ginevra (HUG) datano ormai di una decina d’anni. Per la maggior parte si tratta di esposizioni e concerti organizzati per i medici, pazienti, lo staff medico ed infermieristico, per le famiglie ed i visitatori. Iniziative che fanno parte di una strategia politica per dare all’arte uno spazio privilegiato nell’accompagnamento dei malati in generale, e specialmente diretto a quelle persone sofferenti fin di vita. In questo contesto è stato lanciato ufficialmente all’Ospedale di Ginevra il progetto internazionale dell’Associazione “Art for Palliative Care” il cui scopo è di offrire opere FoglioEuropeo 120 DEF.indd 66 Sophia Loren, con il Console Alberto Colella e la signora Maria Rosaria. d’arte ai maggiori centri di cure palliative d’Europa, degli Stati Uniti e Asia. Il primo dono è stato offerto al centro di cure continue degli ospedali di Ginevra e questo progetto si estenderà ad altri 19 Paesi, che fanno parte del programma per medicalizzazione, e sulla politica estera italiana in merito agli aiuti alla salute riproduttiva. Sembrano argomenti diversi, ma in realtà hanno un denominatore comune: la salute della donna, in Italia e nel mondo, e del suo bambino”. “L’Italia - ha tenuto a sottolineare il Mario Merialdi, del Dipartimento di Salute Riproduttiva dell’OMS - è stata infatti fra le prime nazioni a rispondere al nostro appello con un’ iniziativa concreta che coinvolge non solo tecnici ed esperti, ma anche parlamentari e quindi il mondo politico. Grazie all’impegno di O.N.Da, siamo inoltre riusciti a coinvolgere parlamentari del Governo e dell’opposizione, garantendo una necessaria continuità di azione in merito a questa tematica trasversale. Ecco perché questo incontro riveste una grandissima importanza. Inoltre, continua Merialdi, «quest’anno tocca all’Italia ospitare il G8. E con in mano i risultati di questo primo incontro, avremo la forza per promuovere la salute materno infantile tra gli obiettivi chiave di questo incontro al vertice e richiedere impegni vincolanti da parte dei Governi”. Avere un bambino dovrebbe essere un’esperienza straordinaria, eppure, per 1a donna il miglioramento delle cure paliative dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Questa prima serie è stata creata dalla connazionale Patrizia Righetti assieme a Robert Combas, padrino della manifestazione. La particolarità di queste opere, dipinte a quattro mani, riposa su un “gioco” di fosforescenze che offrono una visione diversa il giorno e la notte, ed addobbano le stanze dei malati. Patrizia Righetti ha spiegato che l’idea di questi quadri è venuta in seguito alla perdita di un cara persona rimasta per lungo tempo nell’unita di terapia intensiva in condizioni gravi. Presenti alla manifestazione anche Sophia Loren, madrina del centro di cure continuate dell’HUG, assieme a Pierre-François Unger, Consigliere di Stato per la Sanità e Philippe Douste-Blazy, Vice Segretario dell’ONU. 24-03-2009 16:18:04 A cura di Susanna Gorga [email protected] su 16 nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS), la maternità può causare la morte e per molte altre sofferenze e malattie anche gravi. “Ogni anno, - ha commentato la senatrice Rossana Boldi (nella foto) - circa 530 mila donne e 3 milioni di neonati muoiono a causa di complicazioni legate alla gravidanza e al parto. Quasi tutti i decessi si verificano nei paesi in via di sviluppo e nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di morti evitabili”. Dati scoraggianti, numeri che le Nazioni Unite e, appunto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità si sono impegnate a ridurre di tre quarti entro il 2015. Ma, nonostante le dichiarazioni ufficiali, ad oggi troppo poco è stato fatto. “La maggior parte dei paesi occidentali - ha continuato la Boldi - ha mancato la propria promessa di aiuti internazionali. Compresa l’Italia, che ad oggi vanta un notevole ritardo negli stanziamenti a favore dello sviluppo, con percentuali ben inferiori allo 0,33% del Pil promesso”. Eppure migliorare la salute materna infantile nei paesi in via di sviluppo è importantissimo per molti motivi. “È evidente - sottolinea ancora la Boldi - che aiutando i Paesi più poveri, contribuiamo a una maggiore stabilità mondiale, sotto il profilo sanitario, sociale e politico. Sta a noi muoverci nella giusta direzione. E questa mozione è il primo passo”. Flavia Bustreo, Vice Direttrice della Partnership per la Salute Materna Infantile concorda con la Senatrice: “I Parlamentari hanno veramente la possibilità di muovere gli aiuti nella giusta direzione, di fatto diversi paesi lavorono già in questa direzione, ed ora anche l’Italia. Nonostante il lavoro da fare, ci sono anche dati incoraggianti: l’aiuto mondiale alla salute materna-infantile è passato da 2.119 milioni di dollari nel 2003 a 3.482 milioni nel 2006, che rappresenta un 3% dell’importo lordo totale degli aiuti nel 2006, e quindi la tendenza è positiva” commenta la Bustreo. Un primo passo parallelo da compiere è nel campo della regolamentazione del taglio cesareo in Italia, proposta dalla Senatrice Laura Bianconi. “Secondo un’indagine Istat – ricorda la senatrice – l’Italia risulta il primo Paese in Europa per ricorso a questo tipo di intervento. Il fenomeno sembra riguardare in particolare il Sud Italia dove la media di interventi di taglio cesareo è del 45,2% (con picchi di oltre il 60% in Campania) mentre secondo l’OMS non dovrebbe superare il 20%. Per questo ritengo che il Governo dovrebbe impegnarsi maggiormente con ulteriori strumenti per promuovere la salute materna infantile e in particolare la salute riproduttiva e una maggiore informazione delle donne”. Nel caso del taglio cesareo i dati evidenziano, infatti, come nelle regioni dove esiste una cultura dell’informazione sui rischi associati al taglio cesareo, l’incidenza di interventi è in linea con le raccomandazioni dell’OMS. “Una maggiore informazione commenta la Bianconi - spingerebbe sicuramente le future mamme a ponderare meglio la scelta tra parto naturale e parto cesareo”. Le azioni di informazione-formazione dovrebbero riguardare però anche gli operatori sanitari. I dati Istat mostrano infatti come il ricorso ai parti cesarei sia sensibilmente maggiore nelle cliniche private e nei piccoli ospedali. Strutture che in molti casi non possiedono gli strumenti e la preparazione sufficienti ad affrontare le eventuali complicazioni di un parto naturale. Il risultato è la tendenza crescente, da parte di queste strutture, a ricorrere ai parti cesarei, considerati maggiormente gestibili sotto il profilo sanitario. Per ovviare al problema, la mozione che presenterà a breve la Senatrice Bianconi parla chiaro: “È necessario stendere nuove Linee Guida, diffondere strumenti di informazione sui rischi e benefici del taglio cesareo su tutto il territorio nazionale, e soprattutto stanziare fondi alle strutture regionali per favorire l’accesso all’epidurale”. 67 GEINFO: nuovo Welcome Service per gli stranieri di Ginevra Ginevra è conosciuta per essere la più piccola città “internazionale” del mondo, ma sede del più gran numero di organizzazioni e multinazionali. I circa 40,000 funzionari, nonché lo staff dell’ONU e gli uffici consolari, godono dei servizi del CAGI - Centro d’Accoglienza della Ginevra Internazionale - che li aiuta ad installarsi. Fino ad ora, non esisteva nessun servizio simile per gli “expats” (espatriati) e le famiglie - migliaia di persone che sono a Ginevra per lavoro. Per rispondere a questo bisogno, otto partners hanno creato il nuovo servizio “Geneva Expat Information” (GEinfo): l’aeroporto internationazionale di Ginevra, la Camera di Commercio, dell’Industria e dei Servizi di Ginevra, la Camera Immobiliare ginevrina, l’Unione Svizzera dei Professionnisti dell’Immobiliare, la Federazione delle Società Romanda di Ginevra, la Fondazione Genève Place Financière, la Fondazione Hans Wilsdorf, Genève Tourisme & Bureau des Congrès, ed il Gruppo delle Società Multinazionali. L’obiettivo principale è di fornire informazioni amministrative concernente la sanità, le assicurazioni malattia, divertimenti, manifestazioni e servizi utili per accogliere al meglio queste famiglie. Per informazioni ed assistenza, i nuovi arrivati possono consultare il sito www.geinfo.ch o telefonare allo (+41) 22.819.9119, ed allo sportello aperto alla Camera di Commercio, in Boulevard du Théâtre, 4. Basti sapere che le multinazionali di Ginevra impiegano circa 57000 persone nella regione, e ciò rappresenta un impiego su tre nella zona. E come ha sottolineato il Consigliere di Stato Pierre-François Unger, durante la conferenza stampa di lancio di questo atteso servizio, “anche se la città e la regione di Ginevra offrono una qualità di vita ecezzionali, una fiscalità attraente, una situazione logistica centrale in Europa ed una mano d’opera qualificata e multilingue, le abitazioni e gli asili nido sono ancora insufficienti per servire questi numerosi stranieri in arrivo e questa nuova piattaforma d’informazione era necessaria e sarà essenziale per i prossimi anni , visto lo sviluppo internazionale sempre più ampio della regione”. Ginevra FoglioEuropeo 120 DEF.indd 67 24-03-2009 16:18:07 Brevi da... A cura di Susanna Gorga [email protected] Barriere - Mostra di un italiano a Ginevra L’esposizione fotografica intitolata “Barriere”, organizzata al Palazzo delle Nazioni Unite dalla Missione Permanente d’Italia presso l’ONU, non avrebbe potuto essere stata presentata a momento migliore, e cioè durante la seduta del Consiglio dei Diritti dell’Uomo, riunito per esaminare i rapporti di vari paesi membri, e proprio dirimpetto alla sala di riunione del Consiglio, dove spesso le discussioni urtano contro numerose barriere relative al tema dei diritti dell’uomo. L’autore dell’esposizione, Michele Caracciolo di Brenza, è un giovane italiano residente a Ginevra da tre anni. Dopo gli studi in Italia, ha continuato la sua formazione all’Università di Ginevra in storia e politica internazionale, ma la fotografia è la sua passione. Fatto palese che traspare in questa esposizione che ci invita ad immergerci nella riflessione e che ci aiuta a comprendere meglio l’ambiente che ci circonda e probabilmente noi stessi. Barriere, è la sua prima esposizione all’ONU di Ginevra ? 68 “In effetti è la prima volta che ho l’opportunità di esporre al Palazzo delle Nazioni. A Ginevra, invece, ho già esposto in due galerie diverse”. Come ha avuto l’idea di questo tema dedicato alle “barriere”? “Ho lavorato su questo progetto durante due anni. Le 60 foto scelte per l’esposizione sono state scelte tra 3,000 clichés. Amo viaggiare perché viaggiando ci rendiamo conto quante barriere ci circondano: linguistiche, fisiche, di comprendimento, religiose, e tante altre ancora. Anche per entrare all’ONU ci sono delle barriere. Barriere superabili, ma di fatto ci sono”. Guardando il muro di Boston costruzione di pietra, o ancora altre immagini ci rendiamo conto che le barriere sono spesso fatte di materiali abbastanza belli, ma è la loro finalità a riflettere tristezza ed a volte un vero e proprio senso di tragedia. “Ha ragione. La pietra è una bellissima materia che serve a costruire ogni sorte di muri ed il filo elettrico è molto efficace per delimitare i terreni riservati alle mucche. Anche il passaggio pedonale è una barriera per proteggerci dalle macchine. La barriera non ha sempre una connotazione negativa, e non è nemmeno sempre percettibile, anche se il più delle volte serve a proteggere qualcuno o qualcosa. Le barriere esistono dapertutto nonostante il posto o il momento in cui le foto sono state scattate”. Arrivando a Ginevra da straniero, si è imbattuto a degli ostacoli linguistici o di altra natura ? “Qualcuno disse una frase molto giusta: ci sono 5 continenti e c’è Ginevra - Questa città è talmente cosmopolita che personalmente, non ho avuto nessun problema ad integrarmici. Lo spirito di apertura è una costante nella reputazione di Ginevra. Risento nell’aria la tolleranza degli uni verso gli altri. È un posto davvero eccezionale. I vent’anni del cenacolo Quest’anno è stato celebrato il 20° anniversario del Cenacolo, un’Associazione culturale fondata a Yverdon dalla Marchesa Zacchia e da suo marito Gianluigi con lo scopo di diffondere, tramite artisti di fama internazionale, l’arte, la poesia, la musica, il cinema e quanto di meglio la cultura italiana può offrire. Le attività del Cenacolo sono sostenute dai numerosi soci svizzeri e italiani animati dall’amore per l’arte. Quest’anno il Cenacolo, in occasione delle celebrazioni, in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Losanna, ha organizzato il “Festival di Musica Italiana nel Mondo” che si è svolto in due serate con concerti a Yverdon e Champpittet. Nel castello di Yverdon, alla presenza del Console Adolfo Barattolo e di autorità del Cantone del Vaud, si è tenuto un concerto di musica classica per violino e pianoforte del Duo Gazzana, composto da due giovani e bravissime sorelle, Natascia e Raffaella reduci da una lunga tournèe in Giappone e Corea, Da sinistra, Enrica Borsari, l’Assessore alla cultura di Inzago, Marzia Zacchia, presidente del Cenacolo ed in secondo piano a destra, il Console Adolfo Barattolo. e del pianista Adalberto Riva in collaborazione con la soprano Veronique Mercier. È seguita la premiazione per i migliori temi di lingua italiana nel mondo alla presenza della Preside Eliana Padoan per il cantone del Vaud e di Friburgo e di tutti gli insegnanti di lingua italiana del Consolato nell’ambito della manifestazione annuale dell Lingua Italiana nel Mondo. La serata è stata arricchita dalla mostra sul Maestro Adolfo Fumagalli a cura del comune di Inzago (Milano) rappresentato dall’assessore alla cultura, seguita da un cocktail. La seconda serata di celebrazioni si è svolta nel castello di Champpittet, alla presenza delle stesse autorità, con un concerto in cui si sono avvicendati i maestri Riva al pianoforte e Bartoletti al violoncello e il duo del flautista Delafontaine e del fisarmonicista Fedorov. Ginevra FoglioEuropeo 120 DEF.indd 68 24-03-2009 16:18:08 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 69 24-03-2009 16:18:30 BERLINO Fiera del turismo 2009, a Berlino si rilancia il turismo Premio Campiello Europa a Berlino 70 Scajola a Berlino: cooperare per la ricerca e lo sviluppo Campagna Abbonamenti 2009 al mensile “Il Foglio Italiano” sul sito web: www.foglioitaliano.com FoglioEuropeo 120 DEF.indd 70 24-03-2009 16:18:43 Segue FoglioEuropeo 120 DEF.indd 71 í 24-03-2009 16:18:46 72 Fiera del turismo 2009 Da Berlino Vittoria Michela Brambilla rilancia il turismo italiano FoglioEuropeo 120 DEF.indd 72 24-03-2009 16:18:56 Nella pagina a lato, Michela Vittoria Brambilla al Padiglione Italia della Fiera del Turismo. Sotto, a Messengelände, il grande centro fieristico di Berlino. BERLINO Di Gherardo Ugolini [email protected] S arà colpa della grave crisi economico-finanziaria internazionale, sarà che in tutti i decenni del Dopoguerra i nostri governi, indipendentemente da loro colore politico, non hanno mai concepito e tantomeno realizzato una consapevole strategia per sviluppare il turismo “made in Italy”, sarà forse anche per le interferenze, le incomprensioni e i conflitti di competenza che si registrano tra strutture nazionali e enti locali. Fatto sta che il turismo italiano versa in cattive condizioni di salute e pur continuando ad essere una risorsa vitale per la nostra economia, annaspa tra mille difficoltà. Vediamo qualche dato reso noto recentemente: rispetto al 2008 si registra nel settore turistico una perdita di fatturato pari a 4 miliardi di euro, ovvero lo 0,3% del Pil nazionale. Oltre 40mila occupati nel turismo hanno perso il posto di lavoro. I numeri sulle prenotazioni delle prossime vacanze estive non sono per niente incoraggianti. Sono dati preoccupanti su cui è necessario riflettere. A ciò va aggiunto che continuiamo a pagare per un’immagine negativa che ci resta appiccicata addosso ed è difficile da cancellare: le fotografie dei mucchi di spazzatura per le strade di Napoli all’estero non li hanno dimenticati. La verità è che per troppo tempo il turismo è stato considerato un divertissement opzionale e non un’attività produttiva che rappresenta il 10% del Pil e che coinvolge 2,5 milioni di operatori. È mancata e manca una politica nazionale capace di programmare strategie di sviluppo, cosa che invece è accaduta in Francia e in Spagna. L’attenzione verso il ricco mercato tedesco, per esempio, sembra essere troppo debole e scontata. Certo, i tedeschi continuano a venire in massa a prendere il sole sulle nostre spiagge e a visitare le nostre città d’arte, ma sono sempre meno e il loro soggiorno tende a durare sempre meno giorni. La Spagna si è affermata da anni quale destinazione più amata dai turisti tedeschi superando e distanziando il Belpaese, che ora deve temere anche la concorrenza di Grecia, Croazia e Turchia. Il fatto è che le vacanze in Italia costano troppo: i prezzi di alberghi e ristoranti sono giudicati eccessivi, spesso non all’altezza degli standard di ospitalità e accoglienza. Un’ottima occasione per riflettere su tutto questo e per individuare possibili soluzioni è stata la recente ITB, Internationale Tourismusbörse, ovvero la Fiera Internazionale del Turismo, svoltasi a Berlino dall’11 al 15 marzo scorso. Si tratta della più grande manifestazione del settore turistico di tutto il mondo. Quest’anno, per la 45esima dizione, sono intervenuti ben 11.100 espositori in rappresentanza di 187 paesi. Anche l’Italia ha fatto la sua parte: gli uffici ENIT di Germania hanno allestito un grande padiglione di 1700 mq in cui hanno trovato ospitalità dodici regioni che si sono presentate ai giornalisti e al pubblico con le loro varie proposte e strategie. Oltre Matteo Marzotto, presidente nazionale dell’ENIT Agenzia per il Turismo, è intervenuta anche Michela Vittoria Brambilla, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Turismo. È lei adesso, l’ex imprenditrice ed ex modella di Calziocorte, paesino della provincia di Lecco, a tenere le redini politiche del turismo italiano. Da quando qualche tempo fa è stata scoperta da Silvio Berlusconi, la sua ascesa ai vertici del partito di Forza Italia è stata inarrestabile. Ed è molto probabile che presto la Brambilla assuma la carica di vero e proprio ministro del turismo, non appena il governo darà seguito all’annuncio di voler riesumare il Ministero del Turismo, abolito nel 1993 in seguito ad un referendum popolare. Nel suo tour presso la Fiera berlinese il sottosegretario Brambilla ha mostrato molto impegno e voglia di fare. E non si è certo risparmiata: ha preso parte alla conferenza stampa organizzata dall’ENIT sulla promozione del brand Italia, ha incontrato Klaus Laepple, presidente del Deutscher Reiseverband, e i più importanti operatori tedeschi del settore. Successivamente, ha avuto anche un colloquio con l’incaricato del governo federale per il Turismo, Ernst Hinsken, nel corso del quale sono stati affrontati i temi prioritari, utili a rafforzare l’interscambio di flussi turistici. “In un momento di crisi come quello attuale è importante sostenere settori che possano dare ritorni in tempi 73 Berlino FoglioEuropeo 120 DEF.indd 73 24-03-2009 16:19:09 A sinistra, un momento della conferenza stampa sul turismo italiano. 74 brevi, e per l’Italia il turismo è certamente un settore strategico. Abbiamo la materia prima, che è la ricchezza dell’Italia, e dobbiamo impegnarci a risolvere quelle che sono le criticità del Paese”: con queste parole la Brambilla si è presentata ai giornalisti italiani e stranieri. Sull’ipotesi di un ritorno ad un’autorità politica nazionale (il Ministero del Turismo, appunto), con la funzione di coordinare l’azione delle singole regioni e di rilanciare gli uffici dell’ENIT nel mondo, la Brambilla ha sostenuto che “è una priorità assoluta per il sistema Italia perché per la prima volta nella storia del nostro Paese la gestione del turismo sarà affidata ad un’autorità governativa centrale che si occuperà solo e soltanto di turismo”. L’allusione è riferita all’epoca in cui esisteva un unico megaministero, pieno di burocrazia e inefficienza, che si occupava contemporaneamente di turismo, spettacolo e altro. Ma come sarà il 2009 dal punto di vista del turismo italiano? Il sottosegretario non nasconde le sue preoccupazioni, accompagnate però da una buona dose di volontà di miglioramento “Sul fronte del turismo il 2009 sarà un anno molto particolare a causa della crisi, e l’Italia si prepara per questo ad offrire pacchetti particolarmente competitivi. Presto partiranno delle campagne promozionali finalizzate a favorire la conoscenza del nostro paese agli stranieri e anche ai molti italiani, che spesso non ne conoscono tutti i tesori e le bellezze”. Alla domanda su come si possa rilanciare l’immagine turistica dell’Italia dopo lo scandalo dei rifiuti a Napoli dell’anno scorso, la Brambilla ha risposto che le campagne promozionali da lei progettate cercheranno precisamente di mostrare al mondo che in Italia la crisi dei rifiuti è stata superata una volta per tutte. Certo, l’immagine di Napoli coperta di sacchi neri ha fatto il giro dei giornali e delle tv di tutto il mondo; perciò noi abbiamo la necessità di andare in quei paesi portando un’immagine dell’Italia di oggi. Un argomento al centro dell’attenzione riguarda i rapporti con i turisti tedeschi. La Germania rappresenta notoriamente dal Dopoguerra il primo mercato di incoming dell’industria turistica italiana. Però negli ultimi anni si è registrata una sensibile diminuzione delle presenze tedesche in Italia. E allora sorge spontanea la questione: che fare per rilanciare il turismo dei tedeschi verso il Belpaese? “Quello con la Germania è un rapporto speciale. Ogni anno arrivano nel nostro Paese circa nove milioni di turisti tedeschi. Voglio sottolineare che per l’Italia i tedeschi non sono considerati ‘clienti’ ma ‘partner’. Tra i nostri due paesi è infatti in essere una vera e propria partnership, che si pone come garanzia di continuità nelle scelte in ambito turistico, nel solco degli ottimi rapporti consolidati negli anni. Nelle prossime settimane verrà presentata dall’ENIT una nuova iniziativa: una sorta di ‘helpline’ specificamente dedicata al turista tedesco in Italia”. Ma non è tutto: “Il nostro governo ha stretto un accordo con Francia e Spagna, i nostri storici competitor, per promuovere i tre paesi in maniera congiunta, con un pacchetto internazionale. Questo pacchetto si rivolge fuori dai confini dell’Europa, per esempio ai mercati asiatici e al Sud America”. Una critica che si sente ripetere spesso è che il soggiorno in Italia costa troppo e proprio questo fattore contribuisce a dirottare molti turisti verso lidi più competitivi. Per superare questa difficoltà “l’offerta italiana si sta attrezzando così da poter garantire ai turisti di tutto il modo pacchetti di viaggio a prezzi particolarmente competitivi e molto flessibili dal punto di vista della durata, garantendo comunque i migliori comfort e i migliori servizi”. Intanto Michela Vittoria ha ricordato che il suo dicastero ha già raggiunto un risultato importante: “Abbiamo risolto una volta per tutte l’annosa questione delle stelle nella nostra classificazione alberghiera con valutazioni differenti da regione a regione che disorientavano i turisti stranieri. Con un apposito provvedimento il governo italiano ora ha individuato un unico standard nazionale”. Per rilanciare il turismo occorrono buone idee, ma anche cospicue risorse finanziarie. Tuttavia, in tempi di crisi la logica prevalente è quella del risparmio e infatti l’ENIT chiuderà alcune sedi estere tra le quali proprio quella di Berlino. La Brambilla ha ammesso che “occorrerebbero risorse molto ingenti e insieme alle regioni vedremo come fare, ma purtroppo su questo fronte la dotazione di risorse in seno al settore del turismo è limitata. Quanto alle sedi estere dell’ENIT è necessario procedere ad una razionalizzazione. Chiuderà Berlino, è vero, però apriranno nuove filiali nei paesi asiatici, laddove è prevedibile nei prossimi anni un boom di flussi turistici”. Gherardo UGOLINI Berlino FoglioEuropeo 120 DEF.indd 74 24-03-2009 16:19:18 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 75 24-03-2009 16:19:29 76 PREMIO CAMPIELLO EUROPA A BERLINO I l celebre premio letterario Campiello sbarca in Germania. Anzi, è già sbarcato perché la versione “europea” non è una novità di quest’anno. Il concorso istituito nel 2005 dalla Fondazione Il Campiello, è nato con l’obiettivo di promuovere la narrativa italiana contemporanea all’estero. Si rivolge ad opere di narrativa italiana contemporanea pubblicate e tradotte in lingua straniera (in questo caso in tedesco) ed è promosso ed organizzato da Confindustria del Veneto - Fondazione Il Campiello, in stretta collaborazione con le Ambasciate Italiane e gli Istituti Italiani di Cultura. Per questa seconda edizione del Premio Campiello Germania sono stati selezionati otto romanzi che concorrono per ottenere la vittoria finale. L’annuncio dei romanzi finalisti è stato dato a Berlino nella sede dell’Ambasciata d’Italia nel corso della conferenza stampa di presentazione FoglioEuropeo 120 DEF.indd 76 del Premio alla quale hanno preso parte Alessandra Pivato, Presidente del Comitato di gestione di Campiello Europa, l’ambasciatore Antonio Puri Purini, e il prof. Angelo Bolaffi, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Berlino, nonché i membri del Comitato tecnico e quelli della Giuria dei letterati. I romanzi finalisti, selezionati dal Comitato tecnico, tra i quali la Giuria dei letterati dovrà scegliere il vincitore, sono i seguenti: “Fata Morgana” di Gianni Celati (pubblicato nella versione tedesca con lo stesso titolo da Wagenbach e tradotto da Marianne Schneider), “Ragionevoli dubbi” di Gianrico Carofiglio (nella versione tedesca “Das Gesetz der Ehre”, edito da Goldmann e tradotto da Claudia Schmitt), “Il mangiatore di pietre” di Davide Longo (nella versione tedesca “Der Steingänger”, edito da Wagenbach e tradotto Suse Vetter- lein), “Il viaggiatore notturno” di Maurizio Maggiani (nella versione tedesca “Reisende in der Nacht”, edito da Edition Nautilus e tradotto da Andreas Löhrer), “Alla cieca” di Claudio Magris (nella versione tedesca “Blindlings”, edito da Hanser e tradotto da Ragni Maria Gschwend), “Con le peggiori intenzioni” di Alessandro Piperno (nella versione tedesca “Mit bösen Absichten”, edito da Fischer e tradotto da Marianne Schneider), “Gomorra” di Roberto Saviano (nella versione tedesca “Gomorrha. Reise in das Reich der Camorra”, edito da Hanser e tradotto da Friederike Hausmann e Rita Seuß) e “Caos calmo” di Sandro Veronesi (nella versione tedesca Stilles Chaos, edito da Knaus e tradotto da Ulrich Hartmann). I membri del Comitato tecnico, tutti docenti di italianistica delle università di Berlino e Potsdam, hanno compiuto la selezione cercando 24-03-2009 16:19:36 Nella pagina a lato, l’ambasciata d’Italia a Berlino. In basso, l’ambasciatore Antonio Puri Purini e Alessandra Pivato durante la presentazione. di privilegiare soprattutto la qualit della traduzione: questo è un punto fermo sul quale si sofferma il regolamento del Premio che prevede infatti anche un riconoscimento al traduttore e all’editore. “Mi fa molto piacere che il Campiello sia tornato in Germania” ha dichiarato l’ambasciatore Puri Purini aprendo la conferenza stampa di presentazione. “È stata un’assenza troppo lunga, perché sono sempre più convinto che la cultura svolga tra i nostri due Paesi una funzione profonda, constatazione questa che non è ancora vissuta con la giusta intensità. Con la letteratura ci muoviamo su un terreno fecondo e con questo Premio dobbiamo cercare di far crescere ancora il legame tra i nostri due Paesi, e sono certo che il libro possa svolgere una funzione cruciale a questo fine”. A presentare il funzionamento e le finalità del Campiello Germania è stata la Presidente del Comitato di gestione, l’imprenditrice Alessandra Pivato la quale, di fronte ad un numeroso pubblico di addetti ai lavori, rappresentanti dell’editoria tedesca, traduttori e giornalisti, ha così commentato: “Questa seconda edizione in Germania è per A destra, Claudio Magris, finalista del Premio Campiello Europa. BERLINO Di Gherardo Ugolini [email protected] noi imprenditori veneti molto significativa, è la prima volta che un’edizione estera si ripete e questo rappresenta una conferma della validità di un progetto del tutto sperimentale e a lungo termine, che ha ancora grandi potenzialità di sviluppo. La vera sfida per noi ora è dare continuità alla nostra iniziativa e mantenere un dialogo aperto e continuo con i paesi che ci hanno ospitato”. “Il fatto che il Premio Campiello Europa torni per la seconda volta a Berlino ci rallegra molto. Questa manifestazione promossa dalla Fondazione Il Campiello e sostenuta dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Berlino rappresenta un’occasione fondamentale per la promozione della cultura e per la diffusione della lingua italiana in Germania - ha commentato in chiusura Angelo Bolaffi, direttore dell’istituto Italiano di Cultura di Berlino - ed è un ottimo strumento per offrire al pubblico tedesco un’immagine dinamica e positiva del nostro Paese”. La giuria che dovrà decretare il vincitore assoluto è composta da autorevoli rappresentati della cultura tedesca: Carolin Fischer, docente 77 universitaria di Letteratura Italiana, Maike Albath giornalista e critica letteraria, Hans Kollhoff, presidente della Internationale Bauakademie di Berlin, e Brigitte Schönau corrispondente da Roma per i quotidiani tedeschi Die Zeit e Süddeutsche Zeitung. A presiedere la Giuria sarà Klaus Dieter Lehmann, presidente del Goethe-Institut. La premiazione della seconda edizione del Campiello Germania è prevista a Berlino il prossimo 23 aprile. Nelle edizioni passate sono risultati vincitori: nel 2006 Niccolò Ammaniti con il romanzo “Io non ho paura”(Campiello Germania), nel 2007, Ugo Riccarelli con “Il dolore perfetto” (Campiello Spagna) e nel 2008 Vitaliano Trevisan, con “I quindicimila passi” (Campiello Francia). Per informazioni: Fondazione Il Campiello - Confindustria Veneto, via Torino 151/c - Mestre (Ve). Ufficio stampa, relazioni esterne, tel. +39 041 2517524 - +39 347 6428322 - fax +39 041 2517576, e-mail: c.carraro@confindustria. veneto.it Berlino FoglioEuropeo 120 DEF.indd 77 24-03-2009 16:19:45 Brevi da... Scajola a Berlino: cooperazioone italo-tedesca per ricerca e sviluppo Un gruppo di lavoro congiunto per una partnership di ricerca e innovazione per nuove tecnologie, a partire dal settore dei motori a basso impatto ambientale. L’idea è scaturita nel corso di un incontro tra il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e il Governatore Ministro Presidente del Land Baden-Württemberg, Günther Oettinger. “L’iniziativa è estremamente significativa - ha dichiarato Scajola - perché si inserisce in un momento di particolare atten- zione per il settore automobilistico. Senza dimenticare che il Land tedesco è uno dei 4 motori d’Europa, insieme a Lombardia, Catalogna e Rhone Alpes ed è sede di alcune delle più importanti case automobilistiche a livello mondiale e dei principali centri di eccellenza universitari e di ricerca”. Il gruppo di lavoro, che si insedierà nelle prossime settimane, sarà composto da accademici italiani e tedeschi, ricercatori pubblici e privati e rappresentanti delle ammi- Salame tedesco o salame italiano 78 Contrariamente a quello che si pensa, le origini del salame non sono italiane, ma tedesche, per la precisione longobarde, poiché derivano dall’antica popolazione germanica orientale che solo nel corso dei secoli si stabilì in Italia. È questa per lo meno la tesi sostenuta da una macelleria tedesca, sita nel paese di Thandorf, uno dei più antichi villaggi del Meclemburgo, nel La regione Toscana e le università di Berlino insieme per le biotecnologie Grazie a “Episode”, un progetto europeo che vede protagonisti il Cerm di Firenze e le università di Berlino, con il coordinamento della Regione Toscana e la collaborazione della Camera di Commercio di Firenze, alcuni ricercatori italiani e stranieri lavoreranno fianco a fianco per creare nuovi percorsi di ricerca universitaria e di trasferimento tecnologico alle imprese e favorire lo sviluppo dei territori coinvolti. Si tratta dell’unico progetto del genere che ha come protagonista un istituto FoglioEuropeo 120 DEF.indd 78 Nord Est della Germania, al confine con la Polonia. I longobardi, popolo venuto dal Baltico, avrebbero inventato il salame e durante la loro lunga migrazione avrebbero portato con loro la tecnica di ricerca italiano. “Episode”, infatti, è stato finanziato completamente dall’Unione Europea, che vi ha investito ben 891mila euro. “In Toscana le biotecnologie sono di casa - ha detto Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, nel corso della presentazione del progetto - e trovo giusto che imprese, istituzioni e centri di eccellenza della ricerca lavorino insieme per fare di questo territorio un vero e proprio distretto delle bioscienze. Essere all’avanguardia in questo settore significa migliorare ulteriormente la qualità del servizio sanitario, fornire tecnologie più avanzate alle imprese e fare della Toscana un centro di avanguardia in Europa capace anche di attrarre investitori e ricercatori”. Il progetto “Episode” fa parte del programma “Regions” che ha tre Il Ministro Claudio Scajola. nistrazioni e delle imprese dei due Paesi e si proporrà come obiettivo di definire le linee guida dei primi progetti di ricerca entro il 2009. di produzione prima in Ungheria e poi in Italia, quando nel VI secolo d.C. ne invasero il Nord, guidati da re Alboino. “Sembra che i longobardi riempissero con carne le budella e poi utilizzassero il sale per conservarle”, ha spiegato la macelleria ai giornalisti del quotidiano “Die Welt”. Il nome ‘salame’ deriva proprio dall’utilizzo del sale e la macelleria annuncia di avere inventato una nuova salsiccia, battezzata “Urmecklenburger” (“meclemburgese delle origini”) e ispirata proprio al salame Doc dei longobardi. La creazione è stata presentata alla Fiera dell’agricoltura di Berlino. Il presidente della regione Toscana Claudio Martini. obiettivi: migliorare i legami tra gli attori della ricerca, la comunità delle imprese e gli amministratori locali, promuovere la cooperazione transnazionale e accrescere le conoscenze reciproche e lo scambio di esperienze tra gli attori regionali. 24-03-2009 16:19:52 A cura di Gherardo Ugolini [email protected] I tedeschi e la pizza taroccata In Germania è scattato l’allarme pizza ed a lanciarlo è stato il settimanale “Der Spiegel”, secondo il quale, a parte i ristoranti italiani, quella che viene offerta come specialità napoletana nei vari esercizi commerciali più o meno etnici in Germania è solo un orrore. “Quella che una volta era una prelibatezza, adesso è diventata un orrore spaventoso”, ha titolato in un suo numero recente il settimanale che trent’anni fa aveva ironizzato sull’Italia mettendo in copertina un piatto di spaghetti fumanti con sopra una pistola P38. Il settimanale di Amburgo se la prende soprattutto con i ristoranti etnici, che sulla pasta della pizza mettono di tutto: pezzi di gyros, carne macinata, ananas e tonno. Quella che la maggior parte dei tedeschi mette sotto i denti credendo di gustare una vera pizza, “non ha più niente a che vedere con la purezza della specialità italiana”. Nel mirino dello “Spiegel” ci sono anche i supermercati con le loro pizze congelate e gli esercizi per la consegna delle pizze a domicilio, sempre pronti a compiere “nuovi sacrilegi”. Dopo aver ricordato che la madre di tutte le pizze è stata la Margherita, definita “un capolavoro del minimalismo culinario”, lo “Spiegel” incita quasi al sollevamento popolare per ritrovare il gusto della pizza napoletana autentica, massacrata da troppi e troppo disinvolti imitatori. “La pizza deve venire celebrata come una ‘Delicatesse’, basta con la sua degenerazione a fast-food”, si indigna il giornale amburghese, che scoraggia i tedeschi tentati dal fai da te. “La pizza fatta in casa è una pessima idea, a meno che non disponiate di un forno di pietra a legna, da portare ad una temperatura minima di 400 gradi”. Exploit della Fiat in Germania Nonostante la crisi economica abbia investito anche il settore auto, la Fiat va, anzi vola. Per lo meno in Germania dove le misure adottate dal governo Merkel sembrano funzionare al meglio. Se nelle ultime settimane si registra in Germania un incremento delle vendite pari al 21,5%, il gruppo Fiat fa la parte del leone realizzando un aumento del 44,8% e portando la propria quota sul mercato tedesco al 3,9% (dal 3,3% di febbraio 2008). Riscontri positivi in quell’area ci sono anche per gli ordini che lo scorso febbraio hanno toccato le 35mila unità, cinque volte la raccolta ordini del febbraio 2008. Il balzo in avanti premia soprattutto la Panda che è salita ora al quarto posto nella graduatoria delle vetture più vendute in Europa. Panda e 500 restano stabili al primo e al secondo posto nella classifica delle più vendute del segmento A, mentre la Grande Punto è tra le cinque preferite del segmento B. 79 Ristoranti italiani in Germania: il punto di vista di Claudio Bertozzi Frankfurt am Main. La crisi ovunque si fa sentire. L’incubo della recessione, gli andamenti oscillanti delle borse e la precarietà in ogni settore esistenziale fanno sì che le persone siano sempre più restie a spendere, in special modo per una cena esotica. Ma ‘Da Claudio’, ristorante del Belpaese a Francoforte di proprietà del romagnolo Claudio Bertozzi, i clienti continuano ad arrivare, seppur in misura minore rispetto al passato. “Un’utenza certamente più esigua, ma fidelizzata e di qualità - afferma il titolare, insignito di Ciao Italia, l’Associazione dei Ristoratori Italiani all’estero - che proprio in virtù dell’eccellenza non rinuncia ad un buon pasto preparato con l’amore per la cucina proprio della tradizione mediterranea”. Nonostante la concorrenza sleale di chi propone imitazioni del ricettario “Made in Italy” utilizzando prodotti contraffatti e presentando al cliente un conto meno oneroso, “La qualità e l’onestà professionale vincono sempre” - prosegue lo chef, che dalla Romagna ha “esportato” in Germania prelibatezze regionali tipiche della sua zona. “Le mie paste sono tutte fatte in casa: devo a questo il successo di tortellini e ravioli in un contesto eterogeneo e giovanile quale quello tedesco, sempre più attratto dalla cucina orientale e meno sensibile alle pietanze elaborate. Una responsabilità, in tal senso, è attribuibile anche al sistema di previdenza sociale della Germania, forse ‘troppo generoso’: capita spesso che i sussidi vengano assegnati anche a coloro che non ne hanno realmente bisogno, dando luogo ad un circolo vizioso che grava di tasse gli onesti cittadini, mettendoli in condizione di limitare al massimo le spese extra. Certo, il ‘Sense of Italy’ continua ad essere apprezzato e ad esercitare il proverbiale fascino, ma non sempre si mostra adeguato alle attuali urgenze sia tempistiche che economiche degli avventori. Ne consegue una cernita a monte Il ristorante “Da Claudio”. operata dai clienti stessi nei riguardi dell’offerta: chi viene a cenare nel mio locale si è affezionato alla tipicità mediterranea, non solo in termini di gusto, ma concettualmente parlando. Sono persone, queste, che scelgono di limitare le uscite mensili a due o tre puntate - proporzionalmente alla disponibilità economica - ma godendo appieno dell’eccellenza del servizio erogato”. Una qualità irrinunciabile quella difesa dal ristoratore, che a fronte di una perdita di ‘coperti’, come si indicano in gergo le prenotazioni, preferisce restare fedele alla tradizione di un sistema culturale contraddistinto, geneticamente, dalla qualità, dalla cura nella selezione degli ingredienti, dalla passione per la cucina. Berlino FoglioEuropeo 120 DEF.indd 79 24-03-2009 16:19:55 BRUXELLES Palazzo delle Belle Arti: “Da Van Dyck a Bellotto” La magnificenza alla corte dei Savoia 80 Campagna Abbonamenti 2009 al mensile “Il Foglio Italiano” sul sito web: www.foglioitaliano.com FoglioEuropeo 120 DEF.indd 80 24-03-2009 16:19:58 Segue FoglioEuropeo 120 DEF.indd 81 í 24-03-2009 16:20:02 82 Palazzo delle Belle Arti: “Da Van Dyck a Bellotto” La mostra sponsorizzata dall’Eni si concluderà il 24 maggio FoglioEuropeo 120 DEF.indd 82 24-03-2009 16:20:14 Nella pagina a lato, Pierre-Paul Rubens, “La résurrection de Lazare”. Sotto, Domenico Zampieri, “Allégorie de l’Architecture, de l’Astronomie et de l’Agriculture”. E Il sostegno di Eni alla mostra “Da Van Dyck a Bellotto” rappresenta l’ennesima testimonianza dell’impegno dell’azienda nella promozione di eventi artistici e culturali nei Paesi in cui opera, all’insegna del felice binomio “Cultura dell’Energia, Energia della Cultura”. La profonda sensibilità e il prezioso contributo di Eni verso progetti culturali di assoluto rilievo hanno reso possibile, nel solo 2008, la realizzazione di alcuni tra i più importanti momenti artistici del panorama italiano ed europeo. Fra questi, per citarne solo alcuni, l’esposizione straordinaria de “La Conversione di Saulo”, il capolavoro di Caravaggio appartenente alla Collezione Odescalchi, che ha richiamato a Milano oltre 150.000 visitatori in un mese, e la mostra “Mantegna (1431-1506)”, con cui il Louvre di Parigi ha reso omaggio, per la prima volta in Francia, al celebre pittore italiano. In questo quadro si inserisce il ruolo di promoter principale della mostra “Da Van Dyck a Bellotto”, perché per l’Eni la produzione di momenti di cultura non è mai una spesa, ma è sempre un investimento. d è l’Eni il promoter principale della mostra “Da Van Dyck a Bellotto - Magnificenza alla Corte dei Savoia” - allestita al Palazzo delle Belle Arti (BOZAR) di Bruxelles, e che andrà avanti fino al 24 maggio prossimo. L’esposizione, che raccoglie oltre 120 opere di maestri fiamminghi e italiani, offre un’occasione unica di ammirare in Belgio capolavori provenienti dalla Galleria Sabauda di Torino, una delle più importanti pinacoteche d’Italia e custode della celebre collezione di Casa Savoia. La Galleria Sabauda diventa così partner del BOZAR e della Vlaamsekunstcollectie per ricostruire, attraverso una prestigiosa cronologia pittorica che spazia dal XV al XVIII secolo, il profondo interesse nutrito dalla famiglia reale italiana verso i maestri fiamminghi e il gusto artistico della famiglia Savoia stessa. Fra le opere in mostra, oltre a capolavori di Anthony Van Dyck, Andrea Mantegna, Pieter Bruegel il Vecchio, Orazio Gentileschi, Bernardo Bellotto e altri maestri, figurano anche quattro dipinti di Peter Paul Rubens mai esposti prima in Belgio. BRUXELLES Di Matteo Manzonetto [email protected] L’Eni in Europa e nel Mondo L’A.D. Paolo Scaroni. Eni è presente in oltre 70 Paesi, con circa 76.000 dipendenti, ed è quotata alle Borse di Milano e New York. È una delle più importanti imprese integrate nell’energia a livello mondiale, la migliore del 2008 nel settore petrolio e gas in termini di sostenibilità secondo il Dow Jones Sustainability Index, ed è leader in Europa nel mercato del gas. Oltre l’Italia, i mercati target europei sono, tra gli altri: Francia, Penisola Iberica, Germania, Belgio, Nord Europa e Turchia. Dal 2008 è il primo operatore gas del Belgio grazie all’acquisizione della maggioranza di Distrigas, società quotata sull’indice Euronext Brussels, che opera da oltre 75 anni come player di riferimento nella commercializzazione del gas vendendo a clienti industriali, distributori locali di gas e produttori di energia elettrica. Distrigas commercializza gas anche in Francia, Germania, Olanda e Lussemburgo, e detiene una partecipazione in Interconnector UK Ltd, la società proprietaria dell’interconnessione delle reti di transito del gas fra Belgio e Regno Unito, nonché la metaniera Methania. L’acquisizione di Distrigas rappresenta per Eni un’opportunità strategica che consente alla società di rafforzare la propria leadership europea nel mercato del gas assicurandosi una posizione chiave in Belgio, nodo nevralgico del mercato del gas europeo. 83 Bruxelles FoglioEuropeo 120 DEF.indd 83 24-03-2009 16:20:21 MILANO Futurismo 1909-2009 Velocità, Arte e Azione Il milanese Walter Rubboli in concerto a Malta 84 Teatro alla Scala, silenzio si Danza Campagna Abbonamenti 2009 al mensile “Il Foglio Italiano” sul sito web: www.foglioitaliano.com FoglioEuropeo 120 DEF.indd 84 24-03-2009 16:20:27 Segue FoglioEuropeo 120 DEF.indd 85 í 24-03-2009 16:20:28 86 FUTURISMO 1909-2009 Velocità + Arte + Azione FoglioEuropeo 120 DEF.indd 86 24-03-2009 16:20:36 dida In basso a destra, Nicolaj Diulgheroff, “L’uomo razionale”, 1928. MILANO Di Silvia Zanchi [email protected] L a città meneghina, la città che sale, la città dove il Futurismo è nato e ha vissuto la sua prima entusiasmante stagione, dedica al Centenario di questa avanguardia rivoltosa e visionaria, una mostra esplosiva, curata da Giovanni Lista e Ada Masoero e prodotta da Palazzo Reale in collaborazione con Skira e Arthemisia, che occuperà, eccezionalmente, l’intero piano terreno della Reggia milanese e che sarà l’evento centrale di un ricchissimo programma di iniziative con manifestazioni di teatro, cinema, danza, moda, per l’intero 2009. Sono circa quattrocento le opere che la compongono, oltre 240 delle quali sono dipinti, disegni, sculture, mentre le restanti spaziano dal paroliberismo ai progetti e disegni d’architettura, alle scenografie e costumi teatrali, dalle fotografie ai libri-oggetto, fino agli oggetti dell’orizzonte quotidiano: arredi, oggetti di arte decorativa, pubblicità, moda, tutti segnati dall’impronta innovatrice del Futurismo. Unica tra le numerose manifestazioni espositive del Centenario, questa mostra intende, infatti, documentare l’intero, vastissimo campo d’azione del Futurismo, ponendo l’accento sulla sua generosa e per certi versi utopistica volontà di ridisegnare l’intero ambito dell’esperienza umana in una chiave inedita. Ridurre l’esame del Futurismo alla sola pittura e scultura rischia infatti di snaturarne il volto, cancellando quella che resta la sua più vistosa e ineguagliata specificità. Non solo, ma poiché il Futurismo non operò nei soli, più celebrati, anni Dieci, ma fu vitale per almeno un trentennio, la mostra ne rileggerà l’intera estensione, fino allo scadere degli anni Trenta, ampliando poi ulteriormente il suo orizzonte temporale per evidenziare da un lato le eredità che raccolse, dall’altro i lasciti che seppe affidare alle generazioni future. Il percorso si avvia, infatti, nell’ultimo decennio dell’Ottocento, documentando la cultura visuale entro cui il Futurismo si formò e si inoltra nella seconda metà del Novecento, con alcuni dei protagonisti di quella stagione (Fontana, Burri, Dorazio, Schifano, i poeti visivi) che al Futurismo guardarono o resero un esplicito omaggio. Così come i futuristi volevano porre lo spettatore “al centro del quadro”, un allestimento fitto e incalzante porrà il visitatore “al centro del Futurismo” in una mostra vitale, esuberante e polifonica come fu quella straordinaria e irripetibile avanguardia, che da Milano si irradiò nell’intera Italia e di qui in Europa, coinvolgendo una vera folla di artisti. Tuttavia, di tutti coloro che in Italia operarono in seno al Futurismo si è scelto di presentare solo quelli che diedero un più importante contributo alla causa, sul piano della qualità della loro ricerca o sul versante del dibattito teorico: entrati nel nuovo secolo è infatti ormai possibile gettare su questo movimento uno sguardo che travalichi la mera cronaca per servirsi dei soli strumenti della storia e della storia dell’arte. 87 Sezioni della mostra Prima del Futurismo La mostra si apre con una panoramica della cultura visiva lombarda di fine Ottocento. Ecco allora il Milano FoglioEuropeo 120 DEF.indd 87 24-03-2009 16:20:52 88 Simbolismo notturno e visionario, di segno “nordico”, di Alberto Martini, Romolo Romani e Luigi Russolo e, insieme, la scultura di Medardo Rosso, creatore di una forma instabile, fusa nell’atmosfera e smaterializzata dalla luce cui attingeranno i futuristi. Ed ecco il Simbolismo di segno più mistico di Gaetano Previati, ma anche l’arte impegnata nel sociale di Pellizza da Volpedo, tutti rappresentati con opere capitali, che scatenarono al loro tempo un acceso dibattito. Ma già in questa sezione d’avvio entrano in scena i cinque firmatari dei manifesti pittorici del 1910: Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla e Gino Severini, la cui militanza in documentando, tanto l’azzeramento dell’arte operato dalla nuova generazione del dopoguerra, quanto l’omaggio, ideale ma palpabile e talora dichiarato, che questi artisti, ognuno a suo modo, hanno reso al Futurismo. Una saletta cinema, con un montaggio di spezzoni di film futuristi chiude il percorso di questa imponente rassegna che vuole ripercorrere nel modo più esaustivo, in occasione del suo centenario, la leggendaria storia del movimento futurista. La grande mostra del centenario futurista è realizzata “ad alta tensione ambientale” grazie al progetto di ClimatePartner Italia, con l’impiego di alcuni materiali ecologici per l’allestimento e seno al Divisionismo, nelle sue diverse declinazioni, viene ampiamente documentata come scrissero essi stessi in Pittura futurista. Manifesto tecnico: “Non può sussistere pittura senza divisionismo”.Tocca poi alla figura di Filippo Tommaso Marinetti fungere da snodo tra questa stagione ancora radicata nell’Ottocento e la nuova, deflagrante età dell’avanguardia: è lui infatti il vero detonatore del nuovo corso dell’arte italiana, il demiurgo della rivoluzione estetica che segna trent’anni del nuovo secolo. Di qui in poi la mostra è articolata per decenni, secondo un percorso che si propone di individuare la dominante estetica di ognuno. Da ultimo, una sezione intitolata “Dopo il futurismo” presenta opere di Fontana, Burri, Schifano, Dorazio, e di esponenti della Poesia Visiva come Miccini e Pignotti, neutralizzando le emissioni di gas serra generate dalla produzione dei materiali cartacei (il catalogo Skira e i biglietti di entrata stampati a emissioni azzerate). Nell’ultima sala, sull’esempio di alcune frasi di personaggi celebri sul concetto di “futuro” oggi, i visitatori sono invitati a costruire insieme il “Manifesto per il Futuro del Pianeta” in qualsiasi forma, disegnata o scritta “in libertà”, sullo stile di Marinetti. Sede: Palazzo Reale, piazza Duomo, 12 - Date fino al 7 giugno. Orari: Tutti i giorni 9.30-20.00; Lunedì 14.30-20.00 - Giovedì 9.3022.30 Informazioni www.futurismo.milano.it Infoline: 02.54919 Biglietti - Intero 9,00 Euro - Ridotto 7,50 Euro - Ridotto scuole 4,50 Euro. Sopra, Fortunato Depero, “Marinetti Temporale patriottico” (ritratto psicologico) 1924. A destra, Carlo Carrà, “Il cavaliere rosso”, 1913 Collezione Jucker, © Comune di Milano. Silvia Zanchi Milano FoglioEuropeo 120 DEF.indd 88 24-03-2009 16:21:02 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 89 24-03-2009 16:21:10 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 90 24-03-2009 16:21:22 Brevi da... A cura di Silvia Zanchi [email protected] Corsi di fitness per imparare a destreggiarsi su tacchi a spillo Minigonna e tacchi a spillo sono il diktat per una donna irresistibile. Ma indossarli non basta, i tacchi bisogna saperli portare, soprattutto se sono a spillo: così elegantemente perfetti in vetrina, vera trappola una volta indossati per la strada. Ci si può ritrovare, infatti, in grande pericolo, più che essere provocanti e attraenti risultare buffe ed impacciate. Fortunatamente, per evitare ancheggiate pericolanti ed estremità doloranti ci si può preparare in anticipo sfilando lungo il corridoio di casa come una modella casalinga o frequentando un corso specifico in palestra. Camminare, e ballare sui tacchi, infatti, è una vera e propria questione di allenamento. Sono da poco approdati in Italia dei veri e propri corsi per imparare a destreggiarsi in tranquillità sui tacchi a spillo. Arrivano dall’America dove hanno riscosso un enorme successo soprattutto dopo che la regina del pop e delle provocazioni Madonna ha lanciato la moda nel video di Hung up indossando in palestra tacchi e tuta vintage. A Milano nei villaggi Virgine Active (www.virginactive.it) è possibile frequentare “Ladies sensual training”, corsi fitness dove le scarpe da ginnastica sono bandite per essere sostituite da tacchi a spillo. “L’obiettivo del corso è di perfezionare la camminata sui tacchi rendendola sciolta e disinvolta divertendosi e al contempo tonificando tutto il corpo”, spiega Annass Allouch, PR di Virgine Active Italia; vogliamo offrire ad ogni donna la possibilità di valorizzare la propria femminilità, insegnandole a muoversi in modo sensuale e sicuro sui tacchi, aumentando così la fiducia in sé stessa. Tutte le donne meritano di far emergere il loro sex appeal e di vedersi belle. Giocare a fare le femme fatale per un’oretta abbandonando i freni della routine quotidiana sono momenti perfetti per scaricare tutte le tensioni: a suon di latinoamericano si lavora per rendere gambe e glutei da sogno.” “Si tratta, infatti, di lezioni in cui non mancano esercizi di tonificazione e coreografie dove si impara a muoversi sui trampoli con disinvoltura e sensualità”, spiega Lilli, insegnate di questa disciplina tutta al femminile nel centro di Via Archimede, 2. “La lezione è suddivisa in tre parti: una introduttiva di riscaldamento con semplici esercizi di mobilizzazione; la parte centrale è strutturata invece in due momenti. Il primo dedicato all’allenamento di collo, colonna vertebrale, arti superiori, cosce e glutei, indispensabile per eseguire movimenti in piena fluidità e coordinazione. Il secondo prevede coreografie di danza aerobica con un’attenzione particolare alla postura, all’equilibrio, alla coordinazione e alla sinuosità dei movimenti. La terza fase defaticante è composta da una serie di esercizi lenti e rilassanti volti ad aumentare l’elasticità del corpo, indispensabile alla seduzione. Lo scopo è giungere a far emergere in ogni corsista sensualità, eleganza e armonia nei movimenti. Per quanto concerne gli anni, invece, sembra che le più accanite praticanti vadano dai 16 ai 26 anni, ma ce n’è per tutte le fasce perché essere attraenti e sensuali agli occhi del genere maschile non ha età. 91 Mjryam Cantù Il milanese Walter Rubboli a Malta Trionfale personalissimo successo a Malta per il cantattore modenese-milanese Walter Rubboli (nella foto), figlio del regista Daniele, che in queste settimane si trova nell’isola degli storici Cavalieri, per una serie di concerti organizzati dagli enti locali in collaborazione con l’Ambasciata Italiana. Walter Rubboli, che vice e lavora a Milano, è infatti il deus ex machina di uno spettacolo sulla storia dell’operetta italiana che a Malta lo vede impegnato come presentatore sia in lingua italiana che inglese, e protagonista nei ruoli cantati da comico. Una grande folla ha partecipato al debutto nel teatro dell’Istituto Cattolico di Malta alla presenza dei rappresentanti del Governo Maltese e dell’Ambasciatore Italiano P.A. Travalsa, su un palcoscenico allestito alla maniera del Festival di Sanremo, con gigantesca scala al centro scena che divideva in due settori la grande orchestra che ha accompagnato tutto lo spettacolo. Con Walter Rubboli, anche il soprano milanese Tiziana Scaciga Della Silva, partner ideale con la quale, al Teatro Cenacolo di Lecco ha appena debuttato in una nuova versione della storica operetta di Giuseppe Pietri “L’Acqua Cheta”. Con loro anche il tenore livornese Marco Voleri, non nuovo per il pubblico di Malta che lo accoglie ogni volta come un beniamino. Nonostante il lunghissimo programma che prevedeva ben 33 brani d’operetta, Walter Rubboli e Tiziana Scaciga sono stati costretti a bissare “Luna tu” da “Il paese dei campanelli” e il duetto di “Cin Ci Là”. Il tour si è concluso lo scorso mese con un’altra replica dello stesso spettacolo dopo di che il cantattore, rientrato a Milano, dove dirige la Compagnia d’Operetta del Laboratorio Lirico Europeo (che fa capo al Teatro Rosetum), sta lavorando nel settore del doppiaggio. Francesco De Barba Milano FoglioEuropeo 120 DEF.indd 91 24-03-2009 16:21:46 Brevi da... Teatro alla Scala, 92 Nederlands Dans Theatre BELLA FIGURA. (Foto Joris-Jan Bos). Tre nuovi allestimenti al Teatro alla Scala per il 7,9,13,16,21 e 23 maggio: si parte con il TRITTICO NOVECENTO Voluntaries; prima rappresentazione per il Balletto con la coreografia di Glen Tetley, ripresa da Bronwen Curry e musica di Francis Poulenc; scene e costumi di Rouben Ter-Arutunian, luci di John B. Read: una produzione della Royal Opera House,Covent Garden, Londra. Poi, APOLLO altro allestimento con coreografia di George Balanchine, ripresa da Colleen Neary e musica di Igor Stravinskij: Étoile Roberto Bolle (nelle recite del 7, 9,13 e 16 maggio) ed infine BELLA FIGURA, altra prima rappresentazione con coreografia di, ripresa da Urtzi Aranburu, Cora Bos-Kroese, Elke Schepers Musica Lukas Foss, Giovanni Battista Pergolesi, Alessandro Marcello, Antonio Vivaldi, Giuseppe Torelli, scene e luci di, costumi di Joke Visser Produzione del Nederlands Dans Theater. direttore Marcello Rota. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 92 Due debutti dunque per la Scala e un ritorno dopo oltre dieci anni di assenza, che celebra il centenario dei leggendari Ballets Russes: con il Trittico Novecento il Balletto scaligero arricchisce così il repertorio e prosegue il viaggio nella creatività di ieri e di oggi. Tre titoli e tre autori di assoluta originalità e importanza, scelti come emblema di ciò che solo i veri creatori sanno raggiungere ed esprimere: la bellezza, come purezza di stile e di forme, armonia di movimento, luce, colore, musica e emozione. Danza, nella sua forma più alta. Come appassionata memoria e tributo a una scomparsa (quella prematura di John Cranko), nasce nel 1973 Voluntaries. E come tributo al suo autore, Apollo - Roberto Bolle - Teatro alla Scala (foto A.Tamoni). 24-03-2009 16:21:56 A cura di Silvia Zanchi [email protected] silenzio si Danza 93 Voluntaries - Oliver Halkowich, Andrews, Peter Franc - (Foto D. Donovan - courtesy of Houston Ballet). Glen Tetley, scomparso nel 2007, viene ora presentato per la prima volta alla Scala. Sul monumentale Concerto in sol maggiore di Poulenc per organo, archi e timpani, in un sontuoso intreccio di forza ritmica e intenso misticismo, Voluntaries dà l’esatta misura del genio creativo di Tetley, vero maestro del Novecento, pioniere del connubio tra balletto e Modern Dance. In debutto per la Scala anche Bella Figura, gioiello di celebrazione della bellezza, quella che emerge anche dal movimento più bizzarro e imprevisto, creato da JiBella Figura Kylián esplora la zona di crepuscolo tra arte e artificio, tra realtà della vita e fantasia. Con il rosso vivo dei costumi, con il colore della pelle nuda, con le suggestioni Apollo - Roberto Bolle - Teatro alla Scala (Foto Andrea Tamoni). musicali del Sei e Settecento, cattura il momento esatto in cui il sogno e la realtà si fondono. Su tutto svetta la grazia, l’eleganza, la quintessenza della perfezione geometrica di Apollo, manifesto dell’insostituibile apporto di George Balanchine alla storia del balletto e della danza, e prima ancora alla straordinaria avventura dei Ballets Russes che nati nel 1909 di lì a poco, nel 1929, avrebbero cessato di esistere con la scomparsa del loro patron, Sergej Djagilev. Dopo oltre dieci anni di assenza, Apollo torna sul palcoscenico della Scala: il linguaggio neoclassico, la summa della grammatica classico-accademica alle altezze più eccelse, in una architettura che nasce dallo Stravinskij di Apollon Musagète (1928) e che portò il coreografo all’esaltazione della tradizione classica, di cui era erede più colto, e insieme al suo superamento. Per informazioni: tel. 02/72.00.37.44 www.teatroallascala.org Milano FoglioEuropeo 120 DEF.indd 93 24-03-2009 16:22:10 Q FoglioEuropeo 120 DEF.indd 94 24-03-2009 16:22:22 QUIROMA QUIROMA QUIROMA A cura di Giorgia Würth [email protected] Premio Opera Imaie 2009 Edoardo Vianello, presidende Imaie. Il Premio Opera Imaie giunge alla sua terza edizione. Il 3, 4 e 5 aprile presso le sale della Casa del Cinema di Roma si svolgeranno, come negli anni passati, le fasi conclusive dell’evento, con la visione e l’ascolto degli estratti delle opere in gara. Lo spirito del Premio Opera IMAIE è, fin dalla prima edizione, dare manifesto alla creatività e all’esecuzione artistica di tali opere attraverso le singole interpretazioni, i soggetti e le realizzazioni migliori, per meglio sottolineare il ruolo dell’artista quale testimonianza e diffusione della cultura artistica italiana. Sotto la direzione artistica di Enzo Aronica e la valutazione di due distinte giurie per ogni macrocategoria - Musica e Audiovisivo - verranno così presentate in concorso circa 350 opere, in rappresentanza dei lavori sostenuti attraverso il contributo previsto dall’articolo 7 della Legge n. 93 del 1992 (cfr. Statuto IMAIE e L. 93/92) dell’anno 2007. Un incremento delle opere partecipanti, rispetto alla precedente edizione, che conferma l’interesse degli artisti alla partecipazione in un Premio promosso ed organizzato dall’Ente che da oltre 30 anni tutela i loro diritti di interpretiesecutori. La serata di premiazione, fissata per domenica 5 aprile alle ore 21, vedrà consegnare dal Presidente dell’Imaie Edoardo Vianello 3 riconoscimenti per ciascuna area (Musica e Audiovisivo) per i progetti dei soci/aventi diritto e 1 premio per ciascuna area per i progetti realizzati da organismi esterni. Novità assoluta saranno il premio per i progetti riguardanti la Danza e un premio speciale del Presidente da assegnarsi tra tutti i progetti presentati in concorso. L’effigie del Premio Opera Imaie è stato espressamente disegnata dal noto pittore e illustratore surrealista Pablo Echaurren, che ha ideato un collage realizzato in vari materiali raffigurante le Arti - musica, teatro e cinema - rappresentate da una chitarra dal corpo di una maschera teatrale e dal manico che è anche una pellicola cinematografica. Per maggiori informazioni e per una consultazione dell’elenco delle opere in concorso si rimanda alla sezione dedicata al Premio Opera Imaie sul sito www.imaie.it Roma - Casa del Cinema Largo Marcello Mastroianni 10, - Orari: Venerdì e Sabato: 15/24 Domenica: 15/20. XIX Festival della Canzone Romana, 95 fino al 20 aprile le iscrizioni Lino Fabrizi con la famiglia di Stefano Rosso. Arrivato alla sua XIX edizione, si riaffaccia alla ribalta dell’estate il Festival della Canzone Romana: il 20 aprile prossimo scadrà, infatti, il termine per l’iscrizione dei brani originali da presentare al Festival. Ideato da Lino Fabrizi nel 1991, la manifestazione ha lo scopo di promuovere canzoni inedite in dialetto, ma anche in lingua italiana, purchè parlino di romanità. Possono partecipare alle selezioni tutti i candidati FoglioEuropeo 120 DEF.indd 95 che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età. Le domande con i brani dovranno pervenire alla Roman Millennium (via di Castel Giubileo, 62 - 00138 Roma) secondo modalità che possono essere richieste al numero tel. 06 88331208 oppure tramite il sito web www. festivaldellacanzoneromana.com, dove sarà possibile scaricare anche il regolamento dettagliato del concorso. La Commissione esaminatrice sarà composta da discografici, autori, docenti di dialettologia, giornalisti, cantautori e ammetterà alla selezione del Festival al massimo 20 brani. Le selezioni si svolgeranno - attraverso una kermesse musicale itinerante - nei luoghi all’aperto della città, davanti a un pubblico appassionato della canzone romana. Si canterà la Roma folkloristica, con le sue carrozzelle, i suoi tramonti, le sue fontane, ma anche quella più quotidiana, con i suoi crucci e le sue storie d’amore. In passato, tra gli altri e in ruoli diversi, sono intervenuti al Festival artisti come Renato Zero, Nino Manfredi, Carlo Verdone, Franco Califano, Enrico Brignano, Mario Scaccia, Fiorenzo Fiorentini, Gigi Sabani, Stefano Masciarelli, il Maestro Stelvio Cipriani, Manuela Villa... La finale del Festival avrà luogo probabilmente al Teatro Olimpico di Roma in ottobre. La Crazy Gang dall’edizione 2008. 24-03-2009 16:22:40 Clickitaly! 96 “[...]Nella vita contemporanea , la fotografia ha una funzione fondamentale. Non c’è attività umana che non se ne serva in un modo o nell’altro. È diventata indispensabile alla scienza come all’industria. Ha dato origine ai mezzi di comunicazione di massa come il cinema, la televisione, le videocassette. Si diffonde quotidianamente in migliaia di giornali e di riviste. La fotografia fa ormai parte della vita quotidiana. Si è talmente inserita nella vita sociale, che non la vediamo più a forza di vederla. Uno dei suoi tratti più caratteristici è quello di essere accolta in egual modo in tutti gli strati sociali. La troviamo nella dimora dell’operaio e dell’artigiano come in quella del commericiante, del funzionario e dell’industriale. Proprio in questo sta la sua grande importanza politica. È il mezzo di espressione tipico di una società, fondata sulla civiltà tecnica, cosciente degli scopi che si impone, pervasa dallo spirito razionalistico, basata su una gerar- FoglioEuropeo 120 DEF.indd 96 chia di professioni. Nello stesso tempo è diventata, per questa società, uno strumento di prim’ordine. La sua capacità di riprodurre esattamente la realtà esteriore - capacità inerente alla sua tecnica - le conferisce un carattere documentario e la fa apparire come il procedimento di riproduzione più fedele, più imparziale della vita sociale. [...]” (Gisele Freund, “Photographie et société”, 1974). Portfolio Italiano ha deciso di prendere le sue prime mosse dalle parole di Gisele Freund, fotografa, ritrattista e scrittrice del secolo scorso. Alla ricerca di una connotazione, di un’etichetta da apporre al concetto di fotografia, abbiamo trovato nelle parole dell’autrice un’acuta istantanea, succinta quanto esauriente, di quello che cercavamo. Ciò che abbiamo capito è che la fotografia, come tanti altri prodotti umani, non vive senza uno stretto rapporto con la società. Un’alleanza biunivoca in cui il rapporto 24-03-2009 16:22:47 DAL MONDO Di Germana Lavagna [email protected] 97 di definizione appartiene in modo esatto ed imparziale ad entrambe le parti. In questo nuovo angolo del giornale, quindi, l’obiettivo è di filtrare la società attraverso l’occhio della fotografia e di cogliere la fotografia attraverso i movimenti della società. Di più, Portfolio Italiano si propone di aprire un contatto diretto con la fotografia italiana, con i suoi personaggi affermati, ma anche e soprattutto con i suoi nuovi talenti. Una ricerca continua di nuovi scatti e nuovi punti di vista. Una galleria di carta per celebrare l’Italia dietro e davanti la macchina fotografica. Credits: foto di Adele Lorenzi, Alessio Mesiano, Francesca Pieroni, Roberto Pirovano FoglioEuropeo 120 DEF.indd 97 24-03-2009 17:07:27 ITALIANI NEL MONDO ITALIANI NEL MONDO La scuola italiana e tedesca si incontrano sul web. Scambio di esperienze sulla rete per le classi scolastiche dei due paesi. 98 Mario Baldassarri Presidente Confederazione Imprenditori Italiani nel Mondo EPPELBORN. Il progetto è stato attuato dal DIBK (Deutsche-Italienisches Bildungs und Kulturinstitut). L’iniziativa è stata organizzata il mese scorso presso la Erweiterten Realschule di Eppelborn e la scuola Ruggero Leoncavallo di Castellabate (Salerno) dove il collegamento in videoconferenza ha permesso di interagire regolarmente e di condividere le esperienze scolastiche. Occasione per favorire l’integrazione e lo scambio tra le diverse realtà europee proprio partendo dal luogo di formazione dei giovani. Il promotore del progetto è Giacomo Santalucia, presidente del DIBK (Deutsche-Italienisches Bildungs und Kulturinstitut), assieme al direttore della Erweiterten Realschule Dott. Diehl e ad Adele Ippolito, direttrice della Leoncavallo e l’Assessore alle politiche sociali del Comune di Castellabate, Giuseppe Russo. Il Presidente DIBK Santalucia ha affermato che questo è soltanto un primo passo e che si cerche- ROMA. Confermata la presidenza onoraria dell’on. Mirko Tremaglia e del Sen. Giuseppe Zamberletti. Il Consiglio Direttivo della Confederazione degli Imprenditori Italiani nel Mondo (CIIM) ideata e fondata nel 2004 dall’allora Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, ha riunito a Roma i più importanti nomi dell’imprenditoria mondiale di origine italiana ed ha eletto all’unanimità il nuovo Presidente, il Sen. Prof. Mario Baldassarri illustre economista, già Vice Ministro dell’Economia, attualmente Presidente della Commissione Finanza e Tesoro del Senato ed ora indiscusso riferimento della Confederazione. Gli Imprenditori presenti provenienti da Turchia, Europa, Stati Uniti, America Latina, Giappone, ecc., hanno salutato con entusiasmo e rinnovato vigore la nomina del Sen. Baldassarri e confermata la Presidenza Onoraria all’On. Tremaglia ed all’uscente Presidente Sen. Giuseppe Zamberletti, uomo di Stato di indiscusso valore, che ha guidato con profitto la Confederazione dalla sua costituzione ad oggi. Il Presidente Baldassarri ha espresso l’intenzione di concertare con gli Imprenditori, nella prossima ed imminente convocazione del Consiglio Direttivo, una programmazione economica triennale per realizzare ambiziosi progetti già in cantiere e trasformare la Confederazione in un importante volano per l’economia internazionale a contrasto delle tendenze economiche negative. Particolarmente significativa la conferma del collegamento con la Confindustria italiana rappresentata nell’ambito della CIIM dal Dott. Bombassei. Per maggiori informazioni: www. mariobaldassarri.it e www.ciim.it rà di estendere questa realtà di interscambio anche ad altri istituti. Sono previsti inoltre incontri per permettere a direttori e insegnanti, e agli alunni di queste due scuole, di confrontarsi non solo sul web, ma anche personalmente per un lavoro di approfondimento su vari aspetti del progetto. Alla presentazione ha assistito un folto pubblico, composto non solo da genitori e alunni interessati dal progetto. Sono intervenuti molti ospiti di rilievo, tra cui Michael Schley, deputato regionale in rappresentanza del Primo Ministro del Saarland Peter Müller; gli On. Guglielmo Picchi e Aldo Di Biagio, parlamentari italiani eletti nella circoscrizione Europa, l’On.Massimo Romagnoli e Mario Caruso, coordinatore per la Germania del Patronato ENAS. Nella seconda parte dell’incontro si è anche affrontato il tema delle votazioni per il rinnovo del COMITES (Comitato Italiani all’Estero) nella circoscrizione di Saarbrücken tenutesi a marzo. Mario Caruso, in qualità di coordinatore della lista PDL (Popolo della Libertá) di Saarbrücken, ha ricordato che si tratta di una campagna particolarmente impegnativa poiché riguarda le elezioni anticipate e, dopo aver illustrato le modalità di voto, ha invitato tutti a votare poiché indipendentemente da chi riceverà il consenso è importante esercitare questo sacrosanto diritto. Il Cavaliere Ferraro, capolista PDL di Saarbrücken è intervenuto sottolineando che questa è la sua prima esperienza politica, ma è qualcosa in cui crede fortemente. Nel caso in cui venga eletto è sua intenzione dare ai connazionali risposte concrete attraverso fatti e non con le solite chiacchiere. Il deputato regionale Michael Schley si è detto molto vicino alla comunità italiana che è una di quelle più presenti e integrate sul territorio tedesco. L’Onorevole Picchi ha affermato di voler rappresentare con la sua presenza, e quella dei suoi colleghi, la continuità nel voler conseguire la soluzione delle problematiche per gli italiani all’estero, soprattutto in questo momento particolare in cui si parla di tagli per l’intervento scolastico e di chiusura di diverse sedi consolari. FoglioEuropeo 120 DEF.indd 98 24-03-2009 17:07:41 ITALIANI NEL MONDO A cura di Deborah Chiappini [email protected] I-SEE: Italy: discussi in Croazia progetti di cooperazione economica tra i Paesi dellʼEuropa Sud Orientale ZAGABRIA. Ha avuto luogo, nella capitale croata, la conferenza organizzata da Informest (Agenzia per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica) e ICE Zagabria dal titolo “I - SEE: Italy - South East Europe Project matching Fair”. L’evento si inseriva a pieno titolo nella strategia di rafforzamento della cooperazione economica internazionale varata dal Governo nazionale, che prevede un forte rilancio delle azioni volte ad intensificare le relazioni economiche con i Paesi dell’area balcanica, rispetto ai quali l’Italia gioca un ruolo chiave in Europa. L’incontro rientrava tra le attività previste dal progetto (ex Legge 84/01) denominato “Portale Balcani On Line”, che nello specifico consiste in un portale internet (www. balcanionline.it) creato congiuntamente da ICE - e Informest al fine di arricchire e diversificare i contenuti del flusso di informazioni economiche sui paesi dei Balcani. Il progetto portale creato nel 2004 è stato rifinanziato a partire da giugno 2008 fino a marzo 2009. Gli Uffici ICE dei Paesi interessati (Albania, Bosnia-Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Montenegro, Romania e Serbia), attraverso un corrispondente locale incaricato, hanno trasmesso al portale un totale di oltre 1.800 notizie di taglio economico-commerciale sulla Regione negli ultimi 9 mesi di attività. Per qualificare l’iniziativa e conferirle un taglio operativo nel contesto della promozione della collaborazione transfrontaliera tra soggetti pubblici e privati italiani e locali (soprattutto istituzioni/enti pubblici, agenzie regionali di sviluppo, centri di ricerca, università, ONG (Organizzazioni Non Governative), Camere di Commercio e Associazioni, si è pensato di modificare l’impostazione ‘tradizionale’ della stessa, trasformandola in una sorta di ‘fiera’ in cui si realizzi il matching tra idee progettuali presentate dagli organismi italiani e dalle controparti dell’Area finanziabili a valere sui fondi dei due programmi comunitari ‘IPA Adriatic Cross-Border cooperation programme’ e ‘South East Europe Transnational Cooperation Programme’. Registratisi sul sito del portale di cui sopra, i partecipanti hanno presentato 46 idee-progetto, il cui potenziale “matching” è stato vagliato dagli organizzatori, che hanno provveduto ad inserire i potenziali partner in differenti panel operativi su dieci tavoli tematici (ambiente ed energia, sviluppo rurale e urbano, turismo e cultura, trasporti ed infrastrutture, innovazione, PMI, risorse umane, investimenti, cooperazione istituzionale). L’obiettivo è quello di scambiare opinioni e proposte che vanno dallo sviluppo di consorzi d’imprese nell’area transfrontaliera adriatica al potenziamento dei corridoi europei di trasporto, dalla prevenzione delle calamità naturali alle applicazioni su vasta scala della telemedicina. Per quanto concerne gli interventi dei relatori Alessandro Liberatori, Direttore dell’Ufficio ICE di Zagabria, in rappresentanza dell’Istituto, ha illustrato il ruolo svolto dall’Istituto nei Paesi dell’Europa Sud-Orientale, la Vice Presidente di Informest, Silvia Acerbi, ha illustrato l’importanza dei Fondi Europei e le prospettive future di collaborazione. Il senior expert Paolo Rosso, infine, ha presentato i programmi IPA e SEE. L’iniziativa ha visto l’adesione di oltre 160 delegati, in rappresentanza di amministrazioni pubbliche, agenzie di sviluppo locale, camere di commercio, università e centri di ricerca provenienti da cinque regioni italiane e da sei Paesi dell’area balcanica (Serbia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Albania, Bulgaria, Montenegro). Per l’Italia, sono intervenuti oltre 50 delegati provenienti, oltre che dal Veneto e dal Friuli Venezia Giulia, da Emilia Romagna, Marche e Puglia. 99 Protocollo di intesa tra Italia, Francia e Spagna in materia di Turismo Un unico pacchetto turistico per attirare visitatori dagli altri continenti MILANO. Italia, Francia e Spagna si propongono come un unico pacchetto turistico, meta di eccellenze in Europa, per attirare visitatori dagli altri continenti. È il contenuto di un protocollo di intesa tra le istituzioni governative italiane francesi e spagnole competenti in materia di turismo, siglato alla Bit di Milano conclusasi il mese scorso a Milano. “Le ragioni che hanno portato a questo accordo potrebbero essere riassunte in un solo concetto, lungimiranza - ha detto Vittoria Brambilla sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri con delega al turismo, presentando il protocollo -, a differenza di quel che accadeva fino a qualche anno FoglioEuropeo 120 DEF.indd 99 Hervè Novelli, Vittoria Brambilla e Juan Mesquida Ferrando. fa i flussi turistici enormemente aumentati di volume sono sempre più oggetto di spinte centrifughe che privilegiano altri mercati e li allontano dall’Europa”. Per questo Italia, Francia e Spagna in un quadro di comuni radici storiche e culturali hanno intenzione di concentrare gli sforzi per potenziare la domanda avviando progetti di promozione internazionale unitaria specifica che racchiude in sè i prodotti turistici dei tre Paesi. Lo scopo quindi è di attirare i turisti provenienti dal resto del mondo offrendo loro in un unico viaggio il meglio dell’Europa. Il protocollo d’intesa è stato siglato, oltre che da Vittoria Brambilla, per la Francia dal segretario di Stato per il Commercio l’Artigianato e il Turismo Hervè Novelli e per la Spagna dal segretario del Turismo Juan Mesquida Ferrando. I due rappresentanti esteri hanno espresso la loro fiducia sulla strategia messa in atto nella difficile situazione attuale. 24-03-2009 17:07:43 ITALIANI NEL MONDO ITALIANI NEL MONDO Fedi: interrogazione per salvaguardare la rete consolare ROMA. “Non si può penalizzare - afferma l’On. Marco Fedi (PD) - la rete consolare in Germania, i cittadini italiani che ne usufruiscono, i dipendenti che vi lavorano e in senso lato le relazioni del nostro Paese all’estero; anziché tagliare sedi consolari, la Farnesina razionalizzi le spese”. Questo il senso dell’interrogazione a risposta scritta al Ministro degli Affari Esteri presentata nelle settimane scorse dall’On. Fedi insieme al collega Gino Bucchino. Nell’interrogazione si legge che “la preannunciata chiusura di sedi consolari quali Norimberga, Hannover e Saarbrücken, costituirebbe un grave danno ai rapporti politici, economici, 100 culturali e commerciali esistenti con il nostro Paese” e “il personale a contratto assunto in loco verrebbe sradicato, con i propri familiari, dalla realtà socio-lavorativa che ha caratterizzato finora il suo rapporto di lavoro col Ministero degli Affari Esteri, per essere probabilmente trasferito in sedi (Monaco di Baviera, Amburgo), non in grado di assorbire logisticamente gli stessi eventuali trasferimenti”. Ciò avverrebbe, per di più, in una situazione, quella della comunità italiana in Germania (la maggiore fuori dai nostri confini), che presenta alcune criticità rilevate dalle statistiche in merito all’integrazione nel contesto scolastico, sociale, lavorativo e linguistico, soprattutto per quanto riguarda le generazioni più giovani. Del resto, continua Fedi, “la ristrutturazione della rete consolare ai sensi del comma 404 del- l‘art. 1 della Legge Finanziaria del 2007, è stata appena conclusa con il conseguente accorpamento di alcune rappresentanze presso organizzazioni internazionali e con l’accorpamento di alcuni Consolati e - ad oggi - non esistono altri obblighi normativi che prescrivano nuovi obiettivi di risparmio da raggiungere mediante la chiusura di sedi consolari”. Pertanto, il parlamentare eletto all’estero chiede se il Ministero non possa invece percorrere un’altra strada rispetto alla soppressione di sedi non previste dalla Finanziaria, “adottando una più oculata e attenta politica di contenimento delle spese ed una maggiore coerenza con i criteri di gestione economica del personale inviato all’estero, limitandone di conseguenza gli effetti sulla rete consolare che deve invece rispondere ai bisogni delle nostre comunità”. alimentari - commenta uno degli organizzatori, Francesco Dominoni, direttore di Iralndiani.com - promuoveremo i prodotti tipici del Bel Paese con stand presso i supermercati Super Queen, una delle più grandi catene di market in Irlanda, famosa soprattutto per il cibo fresco. I Super Queen possiamo definirli come supermercati d’elite che mettono in vendita i prodotti italiani DOP, ovvero prodotti che hanno provenienza dalla zona tipica. Un esempio lampante può essere la porchetta, di cui gli irlandesi vanno ghiotti, che sarà di Ariccia e non di altre zone italiane o addirittura straniere con il marchio italiano. La Super Queen ha sperimentato anche la soluzione “take away” con pacchetti già pronti soprattutto per quanto riguarda gli affettati come i prosciutti che hanno riscosso grande successo tra gli irlandesi. Nell’Isola Verde pare proprio che i prodotti italiani siano molto apprezzati. tenute dal torinese, il professor Ernesto Galli della Loggia, ordinario di Storia Contemporanea dell’Università San Raffaele di Milano, editorialista del Corriera della Sera ed autore di libri come “La violenza politica e il delitto Matteotti” (Il Mulino 2004) e “La morte della Patria” e” La crisi dell’idea di nazione tra Resistenza, antifascismo e Repubblica” (Laterza 2003). Come si legge dal comunicato dell’Istituto italiano, della capitale tedesca, con questo ciclo il giornalista vuole offrire al pubblico berlinese una ricognizione storiograficamente aggiornata delle principali questioni poste dalla storia italiana del Novecento. Le date a cui ci si riferisce sono quella del 28 ottobre 1922, giorno della “marcia su Roma” del movimento fascista che segnò, di fatto, l’inizio del regime mussoliniano. La data del 18 aprile 1948 con la vittoria della Democrazia Cristiana nelle prime elezioni politiche libere del secondo dopoguerra. Ed infine quella del 27 marzo 1990, la data delle elezioni politiche che videro il successo elettorale del movimento guidato da Silvio Berlusconi che segnò la fine della Prima Repubblica in Italia”. Prodotti tipici italiani a Dublino DUBLINO. L’ Italian Week organizzata da www.irlandiani.com in collaborazione con l’Ambasciata Italiana metterà in mostra le bontà italiane Dublino - Italian Week questo è il titolo della manifestazione che si terrà dal 15 al 28 aprile nella città di Dublino. L’Italian Week è organizzato dal sito di informazione per la comunità italiana in Irlanda. Irlandiani.com, in collaborazione con l’Ambasciata Italiana di Dublino.”Insieme a dieci tra le più grandi aziende italiane Ciclo di conferenze sulla storia contemporanea dʼItalia: “Tre date nella storia dʼItalia” BERLINO. Presso l’Istituto Italiano di Cultura il mese scorso si è svolto l’incontro la Marcia su Roma che ha dato inizio al ciclo di conferenze, Tre date nella storia d’Italia, FoglioEuropeo 120 DEF.indd 100 24-03-2009 17:07:44 ITALIANI NEL MONDO ITALIANI NEL MONDO Il glamour italiano in passerella a Lugano LUGANO. Si è tenuta il mese scorso a Lugano, la seconda edizione di Swiss Fashion World, una kermesse tutta votata al fashion nata in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Svizzera, in sinergia con il coordinamento di Confederazione Svizzera, Cantone Ticino, Città di Lugano, Consolato Generale Svizzero di Milano, Camera Commercio Svizzera in Italia e Camera Commercio Italiana in Svizzera. L’evento ha messo in luce molti stilisti del Belpaese che hanno presentato a un nutrito parterre di buyer e operatori di settore le loro collezioni d’haute couture. Nata per colmare il vuoto istituzionale della Svizzera nei confronti del mercato della moda ‘Swiss Fashion World’, la passerella si è articolata in due appuntamenti illustrativi della dimensione del glamour nella parti- colarità della situazione svizzera: il primo fashion talk, “Crisi del credito e prospettive per il settore moda”, è stato tenuto a battesimo dal direttore di Luxury Goods Logistics SA di Bioggio, Maurizio Crivellari, e dal responsabile aziendale di Bellinzona di Bancastato Maurizio Derada, mentre i relatori del secondo incontro, “Voglio essere stilista”, ha puntato i riflettori sui designer emergenti che affrontano le difficoltà legate alla scarsa promozione e tutela di un settore in decollo. Tra le firme presenti all’appello, Cornelia Orsucci, Patrizia Miggiano, Cindy Belet, Rachel Bernasconi, Margherita Siboni, Tatiana Vismara, Vincenzo Adamo, Tutia Schaad, Elena Bonfanti e Massimiliano Latte, noto per la sua collaborazione con la prestigiosa Gattinoni Couture. A ribadire la necessità di lanciare le giovani promesse dell’abbigliamento tramite l’Istituzione Moda svizzera con Alessandra Modenese Kauffman, segretaria generale della Camera di Commercio Svizzera in Italia. Miss Cinema 2008 sbarca a Londra LONDRA. La giovane Valentina Mio frequenterà fino a giugno la scuola teatrale più famosa del mondo. Una miss made in Italy è sbarcata questa mattina nella capitale londinese. Valentina Mio, eletta Miss Cinema 2008 ha raggiunto Londra dove fino a giugno studierà al “The Lee Strasberg Theatre Institute”, la scuola per attori più famosa al mondo che vanta allieve come Angelina Jolie, Scarlett Johansson e Julia Roberts. “È un’opportunità che dovrò sfruttare al meglio. Il cinema è la mia grande passione e questa borsa di studio di tre mesi, vinta a Salsomaggiore Terme insieme al mio titolo, mi permette di realizzare il mio sogno. Si tratta di una scuola prestigiosa - ha commentato Valentina, giovane promessa che tra poco compirà 19 anni - dove il mio impegno sarà naturalmente al massimo. Per diventare attrice serve tanto studio ma certamente anche il talento e sono fiduciosa di dimostrare le mie doti. Ho migliorato il mio inglese frequentando un corso gratuito al ‘Wall Street Institute’ e sono grata di cuore a Patrizia Mirigliani perché tutto ciò avviene grazie a Miss Italia, un concorso che ti dà una marcia in più e che consiglio a tutte le ragazze”. Island, vedrà sorgere il primo museo d’arte italiana all’ estero. “Sarà una struttura permanente, un punto di forza per mostre ed eventi - afferma Francesco Fadda, vice- presidente della Fitzgeral Foundacion of Florence - l’apertura è prevista per il prossimo autunno, ma stiamo mettendo a punto il programma, consultandoci con il centro culturale Italiano e il Ministero dei Beni Culturali. La prima mostra assoluta dovrebbe essere sulla civiltà Etrusca, poi ogni tre anni il museo cambierà tema. L’iniziativa sarà possibile grazie all’accordo tra il Ministero e due soggetti no profit americani: la Fitzgerald Foundation of Florence e lo Snug Harbor Cultural Center & Botanical Garden”. Nasce a New York il primo museo di Cultura Italiana NEW YORK. È la capitale mondiale della cultura. I suoi cinque distretti Manhattan, Bronx, Brooklyn, Staten Island, Queens ospitano centinaia di organizzazioni per lo spettacolo e le arti figurative, giardini, zoo e luoghi storici, da istituzioni famose a livello internazionale ad altre poco conosciute ma non meno preziose. La città della mela possiede alcuni dei più noti musei del mondo. Ed proprio il quartiere di Staten FoglioEuropeo 120 DEF.indd 101 101 24-03-2009 17:07:45 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 102 24-03-2009 17:07:48 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 103 24-03-2009 17:07:57 A cura di Claudio Zeni [email protected] Rinascimento a tavola in occasione della mostra “I Della Robbia” 104 Il piacere per la buona tavola accompagna da sempre le umane vicende. Attraversando i fasti delle nobili corti o gli umili focolari domestici, fra ostentazione e miseria, la cucina del passato parla di noi e della nostra storia, anche se uno dei punti più alti dell’arte della tavola e della cucina elaborata è senz’altro raggiunto in epoca rinascimentale. Questo è il periodo dei grandi apparati e delle messinscene senza uguali; gli addetti al servizio della tavola sono dei professionisti che per gli allestimenti dei banchetti si avvalgono della collaborazione di artisti e artigiani tra i più noti dell’epoca. E anche le cucine non sono da meno. L’Italia rinascimentale vanta i cuochi più abili, rinomati e creativi d’Europa, che portano l’alta cucina italiana al massimo grado di raffinatezza e prestigio, anche se non si può parlare per il ‘500 di una cucina italiana che si eleva sopra tutte le altre. Un “Rinascimento a tavola” che è ‘servito’ da diversi ristoranti della provincia di Arezzo, su iniziativa dell’Associazione provinciale Ristoratori e di Confcommercio, in occasione della mostra ‘I Della Robbia – Dialogo tra le arti nel Rinascimento’, che fino al prossimo 7 giugno 2009 vede alcune città e paesi della provincia di Arezzo esporre al grande pubblico le opere di questa celebre famiglia di artisti, massimo esempio delle tante imprese familiari che hanno formato il tessuto economico toscano. “Diversi sono gli operatori della ristorazione che nel corso della mostra ‘I Della Robbia’ propongono alcune prelibatezze che imbandivano le tavole rinascimentali, a conferma che la cucina di quel periodo era giustamente considerata ‘arte’ - dice Andrea Fazzuoli, presidente dell’Associazione Ristoratori della provincia di Arezzo e gestore insieme al fratello dei due ristoranti sotto le Logge Vasari - piatti preparati seguendo le indicazioni dei ricettari antichi, con i medesimi ingredienti all’insegna della freschezza, della genuinità, della tipicità, ma con tecniche di preparazione e di cottura più moderne, per garantire un sano equilibrio tra i valori nutrizionali e le qualità organolettiche del cibo”. Ciaccine fritte e vino speziato, dolcetti di miele e formaggio, sformatini di verdure e saporite zuppe, proposte dell’epoca rinascimentale tornano ad essere le grandi protagoniste delle tavole aretine nei giorni della mostra. All’Alpenpalace l’emozione viaggia in elicottero Dalla leggenda del gabbiano Jonathan Livingston a quella di Dedalo e Icaro, dall’amato personaggio delle fiabe Peter Pan all’eroe dei fumetti Superman, saper volare è un desiderio insito nella natura dell’uomo, e questi personaggi fantastici rappresentano proprio la realizzazione di un sogno. E se i bambini sull’altalena chiudono gli occhi e immaginano di volare, gli adulti il mondo dall’alto lo vedono spostandosi in aereo. Ma la magia dura poco, il tempo di decollare, poi l’altezza e le nuvole impediscono di distinguere i contorni della terra e delle città. In elicottero la situazione è diversa, si viaggia a bassa quota, l’ambiente è più intimo e le emozioni sicuramente più forti. Far vivere un’emozione forte è proprio l’intento dell’Alpenpalace Deluxe Hotel & Spa Resort***** di San Giovanni in Valle Aurina che include nel suo pacchetto “Lusso sopra le nuvole” un volo in elicottero per due sul magico panorama delle Dolomiti, con partenza direttamente dall’hotel. E lusso dentro l’hotel - Ampi spazi, arredi eleganti e servizio di prima scelta: il lusso è una caratteristica che contraddistingue tutto l’Alpenpalace. Alcuni esempi? Si può scegliere tra 4 tipi di camere e 8 tipi di suite, tra cui anche la nuovissima Suite Jardin, costituita da tre locali per una superficie complessiva di 75 metri quadrati, arredata in legno antico naturale e tessuti color crema, con stufa in maiolica e giardino d’inverno, terrazzo soleggiato che dà sul parco dell’hotel. La cucina è a prova di buongustaio, il Maestro di Cucina Michael Strempel, giovane e creativo, insieme al “gourmet team”, si lascia guidare dalla sua passione e dedizione per preparare ogni volta piatti raffinati e originali. Gli ingredienti utilizzati sono prodotti locali sempre di prima scelta. www.alpenpalace.com Cinque ÍÍÍÍÍ & Tre FoglioEuropeo 120 DEF.indd 104 24-03-2009 17:08:04 Cinque ÍÍÍÍÍ & Tre A Pescocostanzo una baita nel bosco per riscoprire i sapori della transumanza A Pescocostanzo, antico borgo sulle montagne abruzzesi, ha appena inaugurato il Bistrot Relais: una baita nel bosco, tra il verde e la neve, dove la cucina ha sapori robusti e il decor strizza l’occhio al design contemporaneo. Disegnato dall’interior designer Alberta Saladino, lo spazio mescola il legno d’abete con l’acciaio, il fascino della baita di montagna con una hotellerie essenziale. La cucina è un omaggio alla grande tradizione abruzzese e recupera i sapori antichi della transumanza come il pan cotto, la pasta con pepe e ricotta, la carne di pecora e la grande varietà di formaggi freschi e stagionati. Una cucina povera, di sapori semplici e contadini come la polenta infornata, la zuppa di cicoria, le carni alla brace, le pappardelle al cinghiale. In cucina ci sono i fratelli Jonny e Marco De Matteis - 33 e 28 anni - che dopo aver fatto esperienza all’estero sono tornati nel loro borgo natio per cucinare le ricette della nonna Jole e ritrovare i sapori e i profumi di una tradizione antica e importante. A Miami la quarantatreesima edizione del Vinitaly US Tour La Florida ama i rossi italiani, ma il vino bianco fa sempre più gola agli americani: Veronafiere prosegue nell’attività di pubblicizzazione culturale e commerciale del sistema wine&food, in un’ottica di promozione che ben s’inserisce nella politica d’internazionalizzazione della produzione viti-vinicola italiana. L’iniziativa è inoltre supportata da Buonitalia, in sinergia con la collaborazione del Ministero delle Politiche Agricole e alimentari, di ICE, Unaprol e con l’assistenza del Consolato Generale d’Italia a Miami. Grande dunque l’attesa - da parte dei buyer, wine lovers e operatori di settore statunitensi - per la nuova edizione del Vinitaly US Tour, che fra Miami e Palm Beach vedrà il coinvolgimento, dal sei al 12 aprile, di circa ottanta aziende italiane, unitamente a Unaprol, il Consorzio olivicolo italiano. A preparare il terreno agli imprenditori del Belpaese i dati raccolti nel corso di una press conference, wine tasting, workshop b2b e seminari, dai quali si evince un grande appeal del bianco di qualità, che rappresenta l’8% dell’intero business del vino USA, con un tasso di crescita delle vendite del 60% in dieci anni. Nella top ten delle preferenze, la Falanghina, il Greco di Tufo e il Vermentino, che hanno registrato un incremento rispetto all’anno precedente rispettivamente del 42, 98 e 72%. A seguire, ottime performance hanno ottenuto il Soave e il Garganega in blend con un 17%, il Gavi dei Gavi e il Cortese di Gavi con un 15%, come pure i bianchi del FriuliVenezia Giulia che, escludendo il Pinot Grigio, hanno aumentato le vendite del 42%, e infine il Prosecco con il 35% in più. Complessivamente gli USA hanno importato nel 2008 vini per un valore pari a 3 miliardi e 570 milioni di dollari e l’Italia rappresenta circa un terzo della somma con 1,1 miliardi. Davvero un grosso business. 105 Stelle della ristorazione a Salerno L’Associazione Cuochi Italiani è approdata sulla costa salernitana per conferire il prestigioso riconoscimento al merito professionale “Le Stelle della Ristorazione”, per coloro che, con passione, operano nel mondo della ristorazione. Grazie alla collaborazione della Provincia, Comune e APT di Salerno, oltre cento cuochi professionisti, provenienti da tutta Italia e dall’ estero, hanno potuto godere degli itinerari turistico gastronomici offerti dal territorio campano. Nella storica cornice del tempio di Pomona, alla presenza delle cariche istituzionali è seguita la cerimonia di benvenuto con una degustazione dei migliori oli extravergini dop regionali. La coreografica parata delle berrette bianche, è confluita nella panoramica sala Divine Costiere del Grand Hotel Salerno, dove si è svolta la cena di Gala, secondo un tradizionale menu FoglioEuropeo 120 DEF.indd 105 tipico salernitano. Al termine la degustazione guidata delle grappe e degli zuccherini zen flambar dell’azienda Mazzetti d’Altavilla. Nella giornata seguente gli chef sono stati protagonisti di un tour alla scoperta delle bellezze salernitane, aperto da una visita mozzafiato del Duomo condotta da una guida d’eccezione come Monsignor Gerardo Pierro, Arcivescovo di Salerno. Un’apprezzatissima degustazione di ricette tipiche è stata realizzata dallo chef Giovanni Blucher di Villa Poseidon. Apice dell’evento, la cerimonia per il conferimento dell’onoreficenza al Merito Professionale delle Stelle della Ristorazione, nella splendida location di Forte la Carnale. Prezioso l’intervento delle autorità locali. Grande soddisfazione e notevoli apprezzamenti sulla riuscita della manifestazione sono stati espressi nel corso della conferenza stampa. Forte la Carnale è stato anche il teatro della conclusione dell’evento, il Galà in onore delle neoelette Stelle della Ristorazione. La manifestazione è stata la preziosa occasione per offrire al selezionato gruppo di chef, una panoramica dell’offerta contemporanea del mercato enogastronomico. Attori del workshop di formazione, l’azienda Po che ha presentato la tecnologia dell’affumicatura, Antica Gelateria del Corso, che ha lanciato – con la collaborazione del campione italiano Palmiro Bruschi – la nuova linea dedicata alla ristorazione professionale, e Bonduelle Italia, che ha introtto le nuove tecnologie di surgelato e conserva. 24-03-2009 17:08:07 A cura di Margherita Vallier [email protected] 106 Letture & poesie Antonietta Milani “Diavoli e Santi a Bagno Maria” Casa Editrice Sarsinæ Basilica Sæcularia Decima 250 pagine 15,00 Euro Fracesco Iagher “Denegata Justitia” Casa Editrice ilmiolibro.it 164 pagine Mario Desiati “Il paese delle spose infelici” Casa Editrice Mondadori 229 pagine 17,50 Euro Il rapporto tra le tentazioni del demonio e la virtù dei santi: file rouge dell’opera, il doppio, il sacro, il demoniaco e il cibo. Curiosa descrizione che l’intrigante autrice fa del suo volume dal bizzarro quanto significativo titolo. Un testo che tende ad evidenziare come le pratiche culinarie siano estese ad ambiti totalmente estranei alla quotidianità permanendo in aree apparentemente distanti e spesso dissacranti. Un libro anche da leggere, ma soprattutto da “gustare”, perché all’interno ci sono si, tante ricette particolari, utili consigli e molto altro ancora, ma c’è soprattutto la descrizione iconografica che spesso rappresenta il santo in lotta contro il demone che insiste sulla tentazione della gola e della lussuria: allora, per evitare il digiuno estremo e liberare il piacere dei sensi di colpa, non rimane che dedicare ad un santo l’oca che gira allo spiedo, il salame e il dolce della colazione pasquale, le frittelle e le zeppole di San Giuseppe, i pani con le spezie e la frutta secca, pensare ad una frittata con i cardi selvatici come ad una sorta di aureola, oppure lasciare alla sera una minestra di ceci o di fave sulla tavola perché i morti possano trovare qualcosa da mangiare quando tornano a casa. E in questa linea potremo continuare all’infinito perché gli argomenti non mancano. Un volume altamente istruttivo sia per il corpo che per lo spirito. L’autrice con questo suo “editto” lancia continui messaggi in chiaro scuro... È la storia di malagiustizia francomonegasca capitata ad un cittadino italiano, allora residente nel Principato di Monaco, messo in galera per la “truffa” alla Banca di Roma e Credit Foncier per “l’affare Mobutu”. L’autore, indagato prima, e giustiziato dopo, è il solo a aver pagato un conto, con questa giustizia, troppo salato rispetto ad altri che invece se la sono cavata con molto meno. Francesco Iagher, che non può ancora mettere piede a Monaco, con questa sorta di autobiografia giudiziaria, intende chiarire alcuni passaggi di un processo che - secondo lui, ma gli ultimi fatti gli stanno dando ragione - è stato manovrato da magistrati e giudici francesi che hanno dovuto, con accanimento, condannare un caprio espiatorio: il fatto che fosse un italiano, non è stato un caso, ma un ulteriore conferma - se mai - che non sempre siamo considerati persone credibili, quindi più facilmente condannabili. Il libro, a tratti commovente, parte dal concetto che “l’ingiustizia in qualsiasi luogo, è una minaccia alla giustizia ovunque”. Così scriveva Martin Luter King, e l’autore percorrendo questa storia moderna, entra nel merito, accusa uomini e fatti, che lasceranno sbalorditi il lettori che vogliono capirne di più, soprattutto quelle persone che, ai tempi, hanno seguito la vicenda di un connazionale, residente all’estero, caduto nelle maglie di una, quindi, non eccellente giustizia francese. Il libro scorre un po’ a fatica ma è comprensibile lo stato d’animo dell’autore. Affacciamoci ad una finestra immaginaria di una piccola cittadina pugliese tra gravine e trulli e osserviamo le vicissitudini di due giovani protagonisti, Francesco, proveniente da una famiglia facoltosa è Veleno e Domenico, il ragazzino del quartiere popolare ribelle, è Zaza. I due sono attratti da Annalisa, bella e maledetta simbolo delle spose infelici, che colleziona cartoline d’Italia e sogna un viaggio che mai farà, si veste in maniera stravagante e ha due occhi scuri che sembrano due olive capaci di catturare e rapire i desideri più recondidi, sembra un intreccio senza confini ma lei si innamorerà di Zaza che entrerà e uscirà di galera come fosse ormai l’unico segno della sua esistenza e Veleno si innamorerà perdutamente di lei al punto da farla diventare un’ossessione o una sublimazione delle proprie pulsioni. I dialoghi sono decisi, intervallati da frasi dialettali per dare maggiore enfasi al contesto popolare, dall’isolamento al giudizio al rimprovero agli elogi, tutti temi che vengono presi in considerazione e nello scorrere delle pagine fluisce anche la cultura del sud con pregi e difetti, in una forma espressiva immediata e realistica attraverso una semplicità che sembra un paradosso per nascondere una sottomissione sentimentale che crea una sorta di leggenda sul paese delle spose infelici. Un enigma e una leggenda d’attualità, un tema delicato affrontato con coraggio da un giovane romanziere che socchiude la porta dell’ indifferenza per confrontarsi con la sfera emotiva. Silvia Berlinguer Letture & poesie FoglioEuropeo 120 DEF.indd 106 24-03-2009 17:08:09 Un Uomo e il suo Gruppo verso un solo obiettivo : la perfezione FoglioEuropeo 120 DEF.indd 107 24-03-2009 17:08:26 FINLANDIA AUSTRIA HELSINKI - Ambasciata d’Italia, Itäinen Puistotie 4A • Consolato Italiano - Ambasciata d’Italia. Itanien Puistotie, 4 • Istituto Italiano di Cultura, Vuorimiehenkatu 11 B FRANCIA 108 VIENNA - Ambasciata d’Italia, Rennweg 27 • Istituto Italiano di Cultura, Ungargasse 43 • Cancelleria Consolato Italiano - Ambasciata d’Italia, Ungargrasse 43 INNSBRUCK - Consolato Generale Di Italia, Conradstrasse, 9 A • Istituto di Cultura Italiano, Palais Trapp Maria Theresien Strasse 38 KLAGENFURT - Consolato Onorario Italiano, St. Veiter Ring 43 GRAZ - Consolato Onorario Italiano, St. Peter Hauptstrasse 141 LINZ - Consolato Onorario Italiano, Hessenplatz 19 SALISBURGO - Consolato Onorario Italiano, Lederergasse 6 BELGIO PARIGI - Consolato Generale d’Italia, 5 Bd. Emile Augier • Ambasciata d’Italia, 51, Rue de Varenne • Centro Lingua e Cultura Italiana, 4, Rue des Prètes S. Sèverin • Istituto Italiano di Cultura, 50 rue de Varenne GRAN-BRETAGNA RISTORANTE Fratelli la Bufala Bruxelles 118, Rue Américaine Tel. +32 (0)25376700 www.fratellilabufala.com BRUXELLES - Ambasciata d’Italia, 28, Rue Emile Claus • Istituto Italiano di Cultura, Rue de Livourne, 38 • Consolato d’Italia a Bruxelles, rue de Livourne 35 • Camera di Commercio Italo-Belga, Avenue Henri Jaspar 113 • Piola.Libri, rue Franklin 66-68 • Fattoria del Chianti, rue Archimede 48 • Ristorante Il padrino, rue Archimede 50 • Physical Golden Club, Place du Châtelain, 33 • Ristorante la Piola, rue du Page 2 • Traiteur Don Gigi, rue Jacques Jansen 1 • Pasticceria da Giovanni, Ch. de Louvain 303 (Schaerbeek) • Hotel Jolly du Grand Sablon, Rue Bodenbroek, 2/4 • Hotel Amigo, rue de l’Amigo 1 EKEREN - Ass.ne Dante Alighieri, Pinksterbloemlaan 45 ESTONIA TALLIN - Ambasciata Italiana, Vene, 2 FoglioEuropeo 120 DEF.indd 108 LONDRA - Ambasciata Italiana, 114 Three King’s Yard - Davies Street - London W1Y 2EH • Consolato Generale d’Italia, 38 Eaton Place, SW 1X 8AN • Istituto Italiano di Cultura, 39 Belgrave Square, SW1X 8NX • ICE Istituto Nazionale per il Commercio Estero Italian Trade Commission, 14 waterloo place - London SW1Y 4AR • Camera di Commercio Italiana in G.B., 1 Princes Street, W1R 8AY • E.N.I.T. Italian Tourist Board, 1 Princes Street, W1R 8AY • The Rocco Forte Collection - Brown`s Hotel, Albermarle Sreet - Mayfair - London W1S 4BP • Jolly Hotel St. Ermin’s, 2 Caxton Street, SW1H 0QW • Baglioni Hotel, 60 Hyde Park gate - London SW7 5BB • Hotel Inter Continental, 1 Hamilton Place Hyde Park Corner, W1V 1QY • Mandarin Oriental Hyde Park, 66 Knightsbridge, SW1X • The Chesterfield Mayfair, 35 Charles Street Mayfair, W1X • Banca d’Italia, 39 Kings Street, EC2 • Alitalia Uk, 2nd Floor, Central House - 3 Lampton Road - Hounslow - Middx TW3 1HY • Meridiana, 15 Charles II Street, SW1Y 4QU • Accademia Club, 59 Knightsbridge, SW1X 7RA • Estorik Collection of Modern Italian Art, 39ª Canonbury Square, N1 2AN 24-03-2009 17:08:34 Lo trovate qui... GRECIA ATENE - Istituto Italiano di Cultura, 47, Patission str. • Ambasciata d’Italia, 2, Sekeri str. • Consolato Generale Italiano, 135-137, E. Venizelou Ave. • Cancelleria Consolare Italiana , Leoforos El. Venizèlou (Thiseos) 135-137 • Camera di Commercio Italiana Ice,14,Vas. Sofias ave. • Scuola statale italiana, Odos Mitsaki 18 • Scuola Archeologica italiana, Odos Parthenonos 14-16 • Istituto italiano di Cultura di Salonicco, Odos Fleming 1 - 54642 Thessaloniki • Istituto italiano per il Commercio Estero (ICE), Leoforos Vassilis Sofias, 14 • Comitato degli Italiani all’ Estero (Com.It.Es), Patission 153 • Associazione Dante Alighieri ad Atene , Via Antinoros, 34-36 SALONICCO - Istituto di Cultura Italiana, 1, Fleming Str. GERMANIA Italiani nel Mondo, Berlinerstrasse 124 - Berlin-Charlottenburg • Associazione Emilia-Romagna in Berlin, Düsseldorfer Strasse 66 • Italiesiches Handelskammer Für Deutschland, Büro Berlin (Camera di Commercio per la Germania), Märkisches Ufer 28 • Istituto Italiano per il Commercio Estero, Schlüterstrasse 39 • ANSA, Pressehaus - Schiffbauerdamm 40 • RAI, Reinhardtstrasse 12 • Hotel Jolly Vivaldi, Friedrichstr. 96 • Hotel Park Inn Berlin - Alexanderplatz, Alexanderplatz 7 • Ristorante Bacco, Marburgerstrasse 5 • Ristorante Bocca di Bacco, Friedrichstrasse 167/168 • Ristorante Essenza, Potsdamer Platz 1 • Ristorante Vino e Libri, Torstr. 99 • Trattoria a Muntagnola, Fuggerstrasse 27 • Ristorante Sale e tabacchi, Kochstrasse 18 • Ristorante Francucci’s, Kurfürstendamm 90 • Ristorante Ciao Ciao, Kurfürstendamm 156 • Ristorante Ana e Bruno, Sophie-Charlotten-Strasse 101 • Café Aroma, Hochkirchstrasse 8 • Ristorante Opera Italiana, Spandauer Damm 5 • Ristorante Il Sorriso, Kurfürstenstrasse 76 • Ristorante Antica Roma, Wittenbergplatz 5/6 • Ristorante Piazza Italiana, Oranienburger Chaussee 2 • Ristorante Trattoria Toscana, Badensche Strasse 33 • Ristorante Villa Medici, Spanische Allee 1 AMBURGO - Consolato Generale d’ Italia, Feldbrunnenstrasse 54 - D FRANCOFORTE - Consolato Generale d’Italia, Francoforte sul Meno - Kettenhofweg, 1 - D COLONIA - Consolato Gen. D’Italia, Universitastrasse 81 D HANNOVER - Consolato Italiano Generale, Freundallee, 27 LIPSIA - Consolato Generale Italiano, Loehrstrasse, 17 IRLANDA DUBLINO - Ambasciata d’Italia, 63/65 Northumberland Road • Istituto Italiano di Cultura, 11, Fitzwilliam Square ITALIA RISTORANTE Ildi Paolo Ciak Celli Cucina toscana Specialità alla brace Cacciagione Roma Trastevere Vicolo del Cinque, 21 Tel. +39 06.58.94.774 BERLINO - Ambasciata d’Italia, Hiroshimastrasse 1 • Palazzo Italia, Unter den Linden, 10 • Istituto italiano di Cultura, Hildebrandstr. 2 • Com.It.es. Berlino-Brandeburgo, Zillestraße 111 • Società Dante Alighieri, Bülowstr. 4 • ICE (Istituto per il Commercio Estero), Schlüterstr. 39 • ENIT (Ente Nazionale per il Turismo), Kontorhasìus Mitte - Friedrichstrasse 187 • Itkam (Camera di commercio italiana per la Germania), Märkisches Ufer 28 • Deutsch-Italienische - Gesellschaft E.V. (Berlin), Hohenzollernstrasse 4 • Deutsch-italienische - Freundschaftsgesellschaft, Nikischstrasse 5A • Centro Culturale Sardo, Husemannstrasse 28 • COM.IT.ES, Eylauerstrasse 24 • Missione Cattolica Italiana, St. Konrad von Parzham - Rubesstrasse 78 • Patronato ITAL-UIL, Keithstrasse 1-3 • Comitato Tricolore degli FoglioEuropeo 120 DEF.indd 109 MILANO - Ristorante Il Marchesino, Piazza della Scala • Terrazza Martini, Piazza Diaz 7 • Il Baretto ai Baglioni, Via Senato 7 • Bar Pasticceria Gattullo, Piazzale di Porta Lodovica 2 • Bar Ristorante Gin Rosa, Galleria s. Babila 4/B • Colonial Cafè, Corso Magenta 85 • Mondadori, Piazza Duomo • Carlton Hotel Baglioni, Via Senato 5 • UNA Hotel Scandinavia, Via Cusani, 15 • UNA Hotel Tocq, Via A. De Tocqueville, 7/D • Grand Hotel Verdi, Via Mechiorre Gioia 6 ROMA - Ministero degli Esteri e Italiani nel Mondo, Piazzale della Farnesina, 1 • Hotel De Russie, Via del Babbuino 9 • Hotel Excelsior, Via Vittorio Veneto 125 • UNA Hotel Roma, Via G. Amendola 61 • Hilton Rome Cavalieri, Via Cadlolo, 101 (Monte Mario) 24-03-2009 17:08:39 LETTONIA RISTORANTE Vecchia Firenze RIGA - Ambasciata d’Italia, Teatra iela, 9 - LV • Associazione Dante Alighieri, Dzirnavu,73 LITUANIA di Jacopo La Guardia Monte-Carlo Av. Prince Pierre, 4 Tel. +377 93302770-93255364 Antoine I • Immobiliare Dotta 5 bis, Av Princesse Alice • Montecarlo International Prestige 1, Av Henry Dunant (Palais de la Scala) • North Atlantic s.a.m. Le Patio Palace 41, Av. Hector Otto • Ristorante Amici Miei 16, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • La Casa del Gelato 42, Quai Jean Charles Rey Fontvieille • Zegg & Cerlati Av. des Spélugues • La Perla Monte Carlo Palace Bd. des Moulins • Hotel de Paris, Place du Casino • Fairmont Monte Carlo 12, Av. des Spélugues • Hotel Meridien VILNIUS - Ambasciata Italiana, Tauro Gatve, 12 • Istituto Italiano di Cultura - Alessandra Bertini Malgarini, Universiteto G. 4 • Camera di Commercio Italiana, Jogailos, gve 4 • Istituto Italiano Commercio Estero, Universitet,o 4 LT 110 Ristorante Amici Miei LUSSEMMBURGO di Michele Florentino Monaco - Port de Fontvieille Quai Jean Charles Rey, 16 Tel. +377 92059214 Av Princesse Grace • Ristorante La Rosa dei Venti Plage du Larvotto • Stars & Bar 6, Quai Antoine I • Ristorante La Vecchia Firenze 4, Av Prince Pierre • Casa del Caffé Av. de la Costa • Hair stylist Coppola 4, Av. de Grande Bretagne • Athos Palace (Fontvieille) • RM Autosport 5, Av. Prince Pierre • Montecarlo Royal Motors 14, Quai Jean Charles Rey LUSSEMMBURGO - Ambasciata d’Italia, 5-7, rue Marie-Adélaïde • Istituto Italiano di Cultura, 7 Rue Marie Adélaide • Asso,ne Dante Alighieri, 22, Rue Albert 1° ESCH SUR ALZETTE - Consolato Italiano, 145 Rue de l’Alzette 4 MONTECARLO Ambasciata d’Italia e Com.It.Es 17, Av de l’Annonciade • Monte Carlo Country Club 155, Av Princesse Grace • Ufficio del Turismo 2ª, Bd des Moulins • Yacht Club Monaco 1, Quai Antoine • Banque: Edmond de Rothschild Les Terrasses 2, Av de Monte Carlo • Compagnie Monegasque de Banque 23, Av. de la Costa • HSBC Private Bank 15/17, Av. D’Ostende • BNP Paribas Private 15/17, Av. D’Ostende • Banque du Gothard 15/17, Av. D’Ostende • CFM 11, Bd albert Premier • Credit Lyonnais 1, Av. des Citroniers • SG Private Banking, 11 Avenue de Grande Bretagne • Monte Paschi Banque 1, Av. des Citroniers • Banque du Luxemburg 8, Av. de Grande Gretagne • UBS 10/12, Quai FoglioEuropeo 120 DEF.indd 110 PAESI BASSI AMSTERDAM - Consolato Generale d’Italia, Vijzelstraat 79 • Istituto Italiano di Cultura, Keizersgracht 564 L’AIA - Ambasciata d’Italia, Alexanderstraat 12, 2514 JL Den Haag PORTOGALLO LISBONA - Ambasciata d’Italia, Largo Conde Pombeiro 6 • Consolato Italiano - Ambasciata d’Italia, Largo Conde de Pombeiro 6 • Istituto Italiano di Cultura, Rua do Salitre, 146 REPUBBLICA CECA PRAGA - Ambasciata d’Italia, Nerudova 20 • Istituto Italiano di Cultura, Šporkova 14 • Ambasciata d’Italia a Praga, Nerudova 20 • Istituto Italiano di Cultura, Šporkova 14 24-03-2009 17:08:42 Lo trovate qui... SLOVACCHIA BRATISLAVA - Ambasciata Italiana, Palisady, 49 • Consolato Italiano, Cervenova, Ul. 19 • Istituto Italiano di Cultura, Kapucínska 7 SVEZIA SPAGNA STOCCOLMA - Ambasciata d’Italia, Oakhill - Djurgården - Djurgårdsvagen 174 • Istituto di Cultura Italiana, Gardesgatan 14 • Cancelleria Consolare Italiana, Djurgårdsvägen 176 ANGELHOLM - Associazione Dante Alighieri, Krukmakareg, 3 SVIZZERA MADRID - Ente Nazionale Italiano Turismo, Edificio Espana - Gran Via 84 1° of.1 • Consolato Generale Italiano, Calle Agustín de Betancourt, 3 • Ambasciata d’italia a Madrid, C/Lagasca, 98 • Consolato Generale a Madrid, C/Agustin de Bethancourt, 3 • Addetto navale in Madrid, C/Agustin de Bethancourt, 3 • Istituto Italiano di Cultura a Madrid, C/ Mayor, 86 BARCELLONA - Consolato Generale d’Italia, cI Mallorca 270 Pral. Pri 111 STATI UNITI NEW YORK - Italian American Museum, 155 Mulberry Street • Italian Consulate General of Italy in New York, 690, Park Avenue • ICE (istituto nazionale per il commercio estero), 33 East 67th Street • Columbus Citizens Foundation, 8 East 69th Street • Com.Ii.Es, 66-33 Fresh Pond Road Ridgewood • Istituto Italiano di cultura, 686 Park Avenue MIAMI - Consolato Italiano, 4000 Ponce de Leon - Suite 590 - Coral Gables FL 33146 • COMITES Comitato Italiani Estero, 2575 Collins Avenue, suite C-10 • NIAF - Biscayne Tour 2 South, Biscayne BLV Suite 3400 • Ristorante Pelican, 826 Ocean Drive • Ristorante Sardinia, 1801 Purdy Avenue • Bar Segafredo, Lincoln Road • Ristorante Quattro, Lincoln Road • Centro Estetico Biguine, Lincoln Road FoglioEuropeo 120 DEF.indd 111 GINEVRA - Consolato Generale d’Italia, Rue Charles Galland, 14 • Com.It.Es., Rue de l’Athenée, 26 • Marina. B, 40 rue du Rhône • Les Ambassadeurs, 39 rue du Rhône • Cercle des Dirigeants d’Entreprises, Rue François Dussaud 12 • Elite Rent-a-Car, Rue des Pâquis, 51 • Boggi, 116 Rue du Rhône • Country Club Geneva, 47 Route de Collex - Bellevue • Ristorante Il Mirtillo, Route de Veyrier - Vessy, Genève • Ristorante Senso, Rue du Rhône, 56bis • Resto by Arthur’s - La Cité des Temps, 1 Pont de la Machine • Ristorante-Caffetteria L’Alcova, Rue du Rhône, 46 • Ristorante La Closerie, Place du Maunoir, 14 - Cologny • Arthur’s Rive Gauche, 7/9 rue du Rhône • Boutique Jadeis, 15 rue de la Mairie • Hôtel d’Angleterre, Quai du Mont-Blanc, 17 • Hôtel Métropôle, Quai Général Guisan, 34 • La Maison du Gâteau, Route de Flossirant • Restaurant Roberto, 10 rue Pierre-Fatio • Boutique Tod’s, 108/110 Rue du Rhône • Boutique Cori-Line, 19 Quai du Mont-Blanc • Gucci, 92 rue du Rhône • Boutique Vilbrequin, Rue du Rhône, 110 • Boutique Anita Smaga, Rue du Rhone, 51 • Bulgari, 30 rue du Rhône • Alitalia - WTC Aéroport • Avakian, 19 rue du Rhône • Auberge d’Onex by Valentino Rusconi • For Seasons Les Bergues, Quai des Bergues • Hairmania, 34 boulevard Hélvetique • La Bohème, 36 boulevard Hélvetique • Kenko Hoshi, 2 rue des Photographes • Illico Gianna Loredan, 3 route de St-Julien • Café Hôtel Métropole, 34 quai Général-Guisan • Hôtel Richemond, rue Adhémar-Fabri 8/10 • Modena Cars, 76 rue de Lausanne • Restaurant Hôtel du Parc des Eaux-Vives, 82 Quai Gustave-Ador • Restaurant Mon Idée, 24 route de Mon-Idée 24-03-2009 17:08:47 Colophon Direttore Responsabile: Ilio MASPRONE Tel. e Fax: (+39) 0184.266433 Cell. (+39) 335.327111 E-mail: [email protected] [email protected] 112 Collaboratori: Silvia BERLINGUER [email protected] Ilaria BIAMONTI [email protected] Bruno BRESCHI [email protected] Deborah CHIAPPINI [email protected] Diego DAVID [email protected] Myrjam CANTÙ [email protected] Natàlia CAZZOLA DOLCE [email protected] Maurizio DI MAGGIO [email protected] Jean-Louis GUILLOT [email protected] Germana LAVAGNA [email protected] Alessandra LUTI [email protected] Federica NATTA [email protected] Silvana RIVELLA [email protected] Simona TAGLI [email protected] Chiara TRUSSONI [email protected] Margherita VALLIER [email protected] Giorgia WÜRTH [email protected] Claudio ZENI [email protected] Fotografi: Samantha ROSSO, Salvatore MANCUSO, PEPÈ Corrispondenze Monte-Carlo: Maria BOLOGNA [email protected] Corrispondenze Atene: Angelo SARACINI [email protected] Corrispondenze Berlino: Gherardo UGOLINI [email protected] FoglioEuropeo 120 DEF.indd 112 Corrispondenze Bruxelles: Matteo MANZONETTO [email protected] Corrispondenze Ginevra: Susanna Teresa GORGA [email protected] Corrispondenze Londra: Carolina STUPINO [email protected] Corrispondenze Miami: Luciana SALIANI [email protected] Corrispondenze Milano: Silvia ZANCHI [email protected] Corrispondenze Mosca: Silvia GRIESSMAIR [email protected] Corrispondenze Oslo Clara SVANERA [email protected] Corrispondenze Parigi Stefania DONCKER [email protected] Comitato Editoriale Presidente: Niccolò CAISSOTTI DI CHIUSANO, Consiglieri: Fernanda CASIRAGHI, Giorgio COLOMBO, Riccardo DE CARIA, Massimo BASSO TESTATA: IL FOGLIO ITALIANO Mensile per gli italiani nel Mondo Fondato nel 1997 nel Principato di Monaco Sottotitolo: Primo Mensile per gli Italiani nel Mondo PREZZO di COPERTINA: 6,00 Euro. Spedizione Abbonamento Italia Euro 40,00 - Europa Euro 60,00 Extra Europa Euro 80,00 Arretrati Euro 15,00 DISTRIBUZIONE: Nelle seguenti città: Monte Carlo - Costa Azzurra, Atene, Berlino, Bruxelles, Ginevra, Londra, Madrid, Miami, Milano, Mosca, NewYork, Oslo, Parigi e Roma; presso i seguenti punti: Enti Istituzionali, Ambasciate, Consolati, Uffici del Turismo, Istituti di Cultura, Com.It.Es., Associazioni Italiane di categoria, ENIT, Istituti di Cultura, ICE Istituti Commercio Estero, Grandi Alberghi, Ristoranti selezionati, Aziende Italiane, Ordini Professionali. Abbonamenti: Via dei Colli 49 18012 Bordighera (IM) Tel. e Fax +39 0184/266433 Cell. +39 335/327111 www.foglioitaliano.com [email protected] [email protected] Stampa: International Print S.r.l. C.so Limone Piemonte, 21bis Ventimiglia (IM) - Tel. +39 0184 352483 [email protected] Periodicità: Mensile, 11 uscite l’anno, escluso agosto Formato: Magazine A4 mm. 210 x 297 al vivo (+5 mm. di abbondanza), 132 pagine Target: Medio - Medio Alto TIRATURA: Media annuale copie 172.000 (16.000 mensili) [email protected] Società Editrice: Events & Promotions Ltd. 20-22 Bedford Row London - WC1R-4JS Direzione Amministrativa: Renata RIVELLA [email protected] Consiglio Direttivo: Presidente: Ilio MASPRONE; Consiglieri: Daniela ALTOBELLI, Massimo BASSO, Giorgio COLOMBO, Luigi FRATESCHI, Massimo GABORIN, Marco MORETTI Direzione Commerciale Silvia BERLINGUER Cell. (+39) 393.5978629 [email protected] Costanzo CREMONESI Cell. (+39) 347.9605718 Concessionaria Pubblicità Events & Promotions Ltd Tel. (+39) 335.327111 Autorizzazione del Tribunale di Sanremo (IM) N° 897 del 10/04/1998 Autorizzazione Distribuzione Principato di Monaco: Ministero di Stato N°9 8 - 492 RB/CG28 - 05.1998. Abbonamento Postale 45% Comma 20/b Art. 2 Legge 662/96 Filiale di IM 24-03-2009 17:08:52 Copertina 120 DEF.fh11 31-03-2009 19:39 Pagina 2 C Colori compositi M Y CM MY CY CMY K Copertina 120 DEF.fh11 31-03-2009 19:39 Pagina 1 C Colori compositi M Y CM MY CY CMY K