c:\impresa artigiana\impresa 05

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c:\impresa artigiana\impresa 05
Venerdì 22 Aprile 2005
Anno II - Numero 35
On line
INIZIATIVE
Le imprenditrici
artigiane raccolgono
la sfida
della comunicazione
Al Meeting organizzato a Riccione
da Confartigianato Donne Impresa si è
discusso di strategie di comunicazione,
lobbying e nuovi modelli
di rappresentanza nell’era
della globalizzazione e nella galassia
elettronica
L’invenzione della scrittura nel quarto millennio a.
C e lo sbarco dell’uomo sulla luna nel 1969; il
pensiero del filosofo Platone e il nuovo scenario
del “villaggio globale”. Cosa possono avere in comune eventi e personaggi così distanti nel tempo?
Eppure, accostamenti in apparenza così improbabili, hanno trovato una loro ratio nel Meeting organizzato nei giorni scorsi a Riccione da Confartigianato Donne Impresa, dal titolo “La sfida della
comunicazione. Comunicare nell’era della globalizzazione e nella galassia elettronica”.
Ed è proprio il comunicare, un’azione che nasce
con l’uomo, il filo conduttore di interventi caratterizzati da profili e contenuti molto diversi.
Dopo un breve saluto del Presidente di Donne Impresa di Confartigianato, Rosa Gentile, ha aperto
i lavori il Direttore “Studi e Formazione Quadri” di
Confartigianato, Antonio Payar che ha sottolineato come l’incontro sia da considerare come un
segnale di continuità nell’ambito delle attività
formative in corso.
Massimo Baldini, Ordinario di teoria e Tecnica della
Comunicazione presso l’Università Luiss “G.Carli”,
con un intervento suggestivo, dalla forte impronta
accademica, ha tracciato il percorso della storia
della comunicazione attraverso la fissazione di tre
momenti principali: l’invenzione della scrittura,
SOMMARIO
CATEGORIE
Costituita la categoria
dei riparatori di elettrodomestici
pag. 3
AREZZO
Sostegno all’occupazione
per oreficeria e moda
pag. 3
MILANO – Congiuntura:
Nell’artigianato tiene la produzione
e cresce l’occupazione
pag. 4
CASERTA
I gioielli dell’artigianato in mostra
alla Reggia
pag. 4
LECCO
Lo ‘Sportello Energia’
apre ai Comuni
pag. 6
PORDENONE
Silvano Pascolo confermato
Presidente di Confartigianato
pag. 6
LOMELLINA: Parrucchieri
ed estetisti “sottocosto”
contro l’ abusivismo
pag. 7
FIRENZE
Un marchio di garanzia
per i metalli preziosi
pag. 7
BRESCIA
Capitale europea
dei Maestri delle Calzature
pag. 8
l’invenzione della stampa e l’invenzione del telegrafo, radio e TV e la conseguente rivoluzione
tecnologica.
Tre rivoluzioni, quella chirografica, risalente al
quarto millennio a.C., quella guthenberghiana alla
metà del quindicesimo secolo, quella elettrica ed
elettronica nel ‘900, che, pur presentando distanze temporali assai diverse, hanno prodotto un
effetto comune: “far circolare le informazioni a una
velocità sempre maggiore e a costi sempre più
bassi”. Una conseguenza che Baldini analizza
soprattutto considerando le ripercussioni in ambito sociale: l’avvento della scrittura, che per Pla-
Roma, 22 aprile 2005
tone avrebbe avuto riflessi negativi sulla memoria
e sul vero sapere, e la conseguente operazione
della lettura richiedevano, ancora nel Medioevo, un
lavoro oneroso e riservato a pochi eletti. Il pubblico di ascoltatori e di lettori diventava più ampio
dopo l’invenzione della stampa anche se solo nel
‘900 si registra il coinvolgimento di tutte le classi
sociali.
Baldini cita anche lo studioso McLuhan che ha
teorizzato di come la stampa, utilizzato come strumento propagandistico, abbia fortemente contribuito alla nascita del nazionalismo. In termini di
aumento di velocità e progressiva smaterializzazione dei mezzi di comunicazione, la rivoluzione elettrica ed elettronica ha invece generato un
senso di appartenenza diffuso ad una sorta di
“villaggio globale” in cui il passaggio da testo
all’ipertesto fa assurgere a ruolo da protagonista
il lettore sull’autore.
Un intervento maggiormente incentrato sugli aspetti pratici è stato quello del giornalista televisivo Tito
Stagno che, sullo sfondo della proiezione delle immagini dell’uomo che sbarca per la prima volta sulla
luna, da lui stesso commentate, ha rivelato alla platea alcuni segreti per un corretto public speaking :
chiarezza e sintesi dovranno essere le caratteristiche principali per chi lavora nella comunicazione
soprattutto quando, come nel caso del
documentarista, la percezione auditiva deve fare
i conti con quella visiva.
Anche Paolo Mancini, Professore ordinario di
Sociologia delle Comunicazioni presso la Facoltà di Scienze Politiche della Università di Perugia,
nonchè Direttore del Centro Interuniversitario di Comunicazione Politica della medesima Università,
si è concentrato sul cambiamento e sull’evoluzione della comunicazione, ma sotto un’altra prospettiva.
Egli si è infatti soffermato sui mutamenti in atto nell’ambito della comunicazione d’impresa in relazione
all’attività di lobbying e di rappresentanza. Secondo Mancini sono quattro le aree di innovazione che
hanno investito la comunicazione di impresa negli
ultimi anni, e di queste l’ultima riveste una particolare importanza:
Flessibilità: non c’è più una pianificazione
di ruoli e di comportamenti. Il nuovo modello di
impresa ha bisogno di continui cambiamenti strategici e contenutistici, sia nella comunicazione
interna che esterna, al fine di “rispondere alla
variabilità del mercato e al bisogno di
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personalizzazione degli oggetti e dei beni prodotti”;
Responsabilità sociale: non conta più la mera
produzione in serie ma si è di fronte ad un consumatore più consapevole che spesso reclama garanzie nei confronti dell’ambiente esterno all’impresa, quello fisico e quello umano e sociale;
Globalizzazione : il prodotto è sempre meno
legato ai contesti locali e nazionali. “La sua
simbologia – ha spiegato Mancini - dipende da
dinamiche e processi di costruzione del senso che
hanno sempre meno elementi di settorialità geografica”.
Frammentazione degli interessi: sono del
tutto cambiati i modelli di rappresentanza e le caratteristiche dei tradizionali centri decisionali. I
cleavages , i solchi e gli schieramenti che caratterizzavano le contrapposizioni sociali, linfa vitale
per i vecchi partiti di massa, hanno lasciato il posto
a quella che Mancini definisce “miriade di micro
interessi sociali ed economici sempre meno stabili e difficilmente codificabili secondo precise
discriminanti”. I vecchi centri decisionali sono stati
sostituiti da un microcosmo di decisori non sempre facilmente identificabili: una pluralità di soggetti, politici e non, che definiscono quella che Robert
Dahl chiama “poliarchia”.
E’ su quest’ultimo punto che Mancini ha focalizzato
la sua attenzione per spiegare la crisi delle tradizionali strutture di rappresentanza degli interessi
nel contesto italiano. Nodale è il legame tra la dimensione comunicativa e l’attività di lobbying. Se
‘fare lobby ‘significa esercitare, anche attraverso
professionalità specifiche, pressioni sui decisori
pubblici, allora, secondo Mancini, lo stesso
lobbying consiste in un’attività di comunicazione
della quale lo studioso individua quattro punti
cardine: l’individuazione di centri decisionali che
soddisfino le proprie aspettative; il trasferimento
di adeguate conoscenze a decisori spesso ignari
delle materie sulle quali sono chiamati a legiferare; il mostrare conoscenze certificate per dimostrare credibilità; la costruzione di una rete duratura di
rapporti imperniata sulla fiducia con i decisori
pubblici. Una siffatta attività di lobbying risponderebbe perfettamente alle esigenze di una comunicazione di impresa che si confronta costantemente con l’evoluzione dei tradizionali modelli di rappresentanza.
di Giuseppe di Napoli
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Roma, 22 aprile 2005
CATEGORIE
Costituita la categoria dei riparatori
di elettrodomestici
Il Presidente è Innocenzo Sartor
Nei giorni scorsi è stata costituito il Gruppo nazionale
di mestiere dei riparatori di elettrodomestici. Con
l’obiettivo di offrire rappresentanza e tutela sindacale a tutti gli artigiani associati, e sulla base delle
sollecitazioni provenienti in tal senso da numerose
Federazioni regionali, il delegato della Presidenza
Confederale per il Sistema Categorie, Valdimiro
Belvederesi, ha provveduto a convocare il 1° aprile
scorso i Rappresentanti regionali dei Riparatori di
Elettrodomestici (sia del settore “bruno” che del
“bianco”). La rappresentanza di questo mestiere era
finora affidata al Consiglio Direttivo nazionale degli
Antennisti ed Elettronici, presieduto da Luciano
Mattozzi.
Il Consiglio Direttivo, nella prima riunione, ha provveduto ad eleggere Presidente nazionale Innocenzo
Sartor della Confartigianato di Lecco.
Nel corso di una prossima riunione del Gruppo verranno
invece nominati i Vice Presidenti, attribuite le dele-
ghe e definito un programma delle attività per il 2005
al centro del quale verrà collocata la Proposta di Legge
n. 3851, “Disciplina dell’attività di riparazione
degli elettrodomestici”, in materia di riconoscimento giuridico della categoria dei riparatori di elettrodomestici. Ma verranno affrontate numerose altre iniziative, in particolare sul tema delle garanzie europee,
sui rapporti con le case produttrici e con Cna (assieme alla quale è stato creato, alcuni anni or sono, il
CUNRE, cioè il Comitato Unitario di Coordinamento
Riparatori di Elettrodomestici).
Nelle prossime settimane verrà altresì definito l’ambito o settore di collocazione, a livello organizzativo
nazionale nel sistema categorie, del nuovo mestiere:
i Riparatori non operano infatti sugli impianti così
come definiti dalla Legge n. 46 del 5 marzo 1990, ma
sugli apparecchi utilizzatori degli stessi, né è prevista, al termine della riparazione, alcuna dichiarazione di conformità alla regola dell’arte.
TERRITORIO
Accordo siglato alla presenza del Sottosegretario al Welfare
Maria Grazia Sestini
Ad Arezzo sostegno all’occupazione
per i settori orafo e della moda
Il commento della Presidente di Confartigianato Imprese Arezzo Lucia De Lapi:
“Concertazione di alto livello tra istituzioni, imprese e sindacati
“Concertazione di altissimo livello tra istituzioni,
associazioni datoriali e sindacali”. Questo il commento, ovviamente soddisfatto, della Presidente di
Confartigianato Imprese Arezzo, Lucia De Lapi, all’accordo per il sostegno del comparto oro e moda, che
permetterebbe di mantenere inalterato l’organico
aziendale evitando così di perdere delle professionalità fondamentali per l’impresa, in attesa di una ripresa dell’attività lavorativa. Passo di assoluta importanza, che si dirige verso il più ampio progetto che mira
all’apertura del tavolo di crisi dei due comparti presso
la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’intesa, siglata presso la Prefettura di Arezzo, alla
presenza del Sottosegretario Sen. Maria Grazia
Sestini, prevede importanti misure a sostegno dell’occupazione per le piccole e medie imprese dei settori
oro e moda per un ammontare pari a 9.500.000 euro.
“Per la prima volta le istituzioni, le associazioni di
categoria, i sindacati soprattutto, hanno preso atto
dell’importanza che ricoprono nell’economia aretina
le nostre aziende. La sigla dell’accordo è una prima
azione concreta, che prevede misure immediate in
favore della piccola e media impresa – sottolinea Lucia
De Lapi”.
“Abbiamo raccolto l’invito – prosegue - da parte del
Governo a dare attuazione al programma di politica
attiva del lavoro, finalizzato alla ricollocazione e
riqualificazione dei lavoratori coinvolti nelle situazioni di crisi, attraverso percorsi formativi mirati”.
Inoltre, parallelamente e a completamento dell’accordo siglato, la Confartigianato chiede di essere inserita
nel progetto di Italia Lavoro “Interventi per il recupero
di competitività della piccola impresa ai fini della prevenzione della disoccupazione e del sostegno alla
occupazione”, per non fermarsi ad una mera strategia
di sostegno, ma per impegnarsi in un effettivo rilancio.
Roma, 22 aprile 2005
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TERRITORIO
Presentati i dati congiunturali del trimestre gennaio-marzo 2005
Artigianato a Milano:
tiene la produzione e cresce l’occupazione
Ma il ‘made in china’ minaccia anche questo settore
Confartigianato propone il microchip anticontraffazioni
“A Milano e provincia il settore dell’artigianato, con
le sue 93.000 imprese e i suoi 250.000 addetti, si
conferma motore trainante dell’economia del territorio. Il fatto poi che, in un momento particolare come
quello che stiamo vivendo, l’occupazioni aumenti
seppur di poco rispetto al trimestre precedente, è un
segnale di come anche i giovani abbiano compreso
le opportunità offerte dalle nostre aziende. Un dato
ribadito anche dal saldo attivo delle oltre 800 nuove
imprese (7.396 le nuove attività - 6.587 quelle trasformate o cessate), riscontrato nel 2004”.
Dario Visconti, presidente di APA-Confartigianato di
Milano, illustra così, in estrema sintesi, i dati congiunturali relativi al trimestre gennaio-marzo 2005. Dati che
in provincia di Milano segnalano, se confrontati con
l’ultimo trimestre del 2004, un incremento dell’occupazione dello 0,15% e un arretramento della produzione dell’1,37%.
L’indagine Apa-Confartigianato, nel periodo compreso tra gennaio e marzo, nonostante un quadro nazionale di diffusa difficoltà, fa segnare un aumento della
produzione rispetto al primo trimestre 2004 nell’alimentare (+1,59%), nell’elettronica (+1,40%) e nel
metalmeccanico (+0,89%); in lievissimo calo graficacarta (-0,07%) e legno-mobile (-0,33%); in maggiore
difficoltà il tessile (-4,04%). “I dati raccolti - aggiunge
Visconti - confermano che il nostro modo d’agire,
basato su solide sinergie con Regione, Provincia e
Comuni, sta portando a risultati positivi come dimostra la voglia di fare impresa, evidenziata anche in un
momento non propriamente positivo e in generale non
particolarmente favorevole all’economia nazionale”.
Commenti positivi anche da Luigi Vimercati, Asses-
sore al Lavoro e allo Sviluppo Economico della Provincia di Milano: “Si conferma la sostanziale stabilità
dei livelli produttivi e occupazionali. Certamente non
dobbiamo sottovalutare i segnali di generale sofferenza derivante dall’‘aggressività’ della Cina. Se prima
erano solo le grandi e medie aziende a patire questo
fenomeno, ora anche realtà più piccole, come quelle
artigiane, subiscono il ‘made in China’. Oltre a promuovere iniziative di pressione sulle autorità italiane
e dell’Unione Europea - prosegue Vimercati - la Provincia continua a lavorare affinché le criticità del
momento vengano superate attraverso incentivi organici che rilancino la competitività. In tal senso, particolare rilievo rivestono i provvedimenti mirati alla
sinergia tra aziende e università, il potenziamento dei
servizi alle imprese e la facilitazione dell’accesso al
credito”.
E proprio il problema delle contraffazioni è al centro
dell’attenzione della Confartigianato che ha effettuato un recente studio nazionale, secondo il quale il 70%
della produzione mondiale di falsi arriva da Cina, Corea
e Taiwan. Un mercato che ogni anno fa perdere alle
aziende italiane 6 miliardi di euro con un evasione
dell’IVA pari a 1 miliardo e mezzo di euro. Tra le
possibili soluzioni individuate dalla Confartigianato c’è
la creazione di un Osservatorio, capace di monitorare
il fenomeno, un maggior coinvolgimento, oltre che del
Governo e delle Forze dell’Ordine, anche degli enti
locali e soprattutto la sperimentazione delle cosiddette
“etichette intelligenti”. Si tratta di microchip
irriproducibili, capaci di contenere un numero elevato
di dati e di attestare, senza alcun dubbio, l’autenticità del prodotto.
TERRITORIO
I gioielli dell’artigianato in mostra
nella Reggia di Caserta
Da giugno ad ottobre, una mostra e numerosi eventi per celebrare l’immenso
patrimonio culturale, storico ed artistico dell’artigianato dal 1743 al 1940.
Confartigianato di Caserta è soggetto capofila e coordinatore dell’iniziativa
Mancano soltanto gli ultimi dettagli organizzativi e i
primi giorni di giugno aprirà i battenti la mostra “Gio-
ielli Regali nel Real Palazzo di Caserta dal 1734 al
1940 – Ori, smalti, coralli e pietre preziose dal XXVIII
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al XX secolo” alla quale è collegata una serie di eventi
collaterali.
L’iniziativa è stata promossa dalla Soprintendenza per
i Beni Culturali ed Architettonici di Caserta - in attuazione della Convenzione per la tutela e la conservazione dei beni e delle attività culturali e per lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio artistico, storico e tecnico dell’artigianato italiano stipulata tra il
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la
Confartigianato nel Maggio 2004 - in collaborazione
con il Consolato del Principato di Monaco a Napoli e
la Confartigianato di Caserta.
Obiettivo della mostra, che rimarrà aperta fino al 30
ottobre, è quello di svelare la qualità delle produzioni
orafe nei due secoli che vanno dalla dinastia Borbonica
a quella dei Savoia. In mostra quindi vi saranno i gioielli
realizzati dalle botteghe orafe e dagli artigiani reali
insieme con i preziosi manufatti delle fabbriche dei
coralli di Torre del Greco.
La produzione artigiana trova origine nell’Italia antica
e proprio dall’antichità sono stati tratti i valori creativi
dell’evento. L’iniziativa nasce infatti dall’esigenza
comune di Soprintendenza per i Beni Culturali ed
Architettonici di Caserta, Consolato di Monaco a
Napoli e Confartigianato Imprese Caserta di riscoprire
le tradizioni che hanno reso celebre “Terra di Lavoro”
in tutto il mondo. Valorizzare l’immenso patrimonio
culturale, artistico e artigiano presente nella provincia è un progetto ambizioso ma che dà ampio respiro
alla realtà artigiana. E proprio la realtà artigiana sarà
fulcro dell’intero evento.
I gioielli in Campania, nonostante siano oggetto di
numerosi studi e pubblicazioni, non hanno mai
beneficiato finora di specifiche esposizioni. Così, nella
Reggia di Caserta, per la prima volta si tenterà l’esperimento partendo da numerosi ritratti di personaggi
regali ivi conservati, contraddistinti da abiti sontuosi,
preziose gioie e importanti onorificenze.
A fianco dei ritratti, di mano di noti artisti, dal
Molinaretto a Wicar, da Bonito ad Angelici, da Ranc
a De Falco, vi saranno gli oggetti realizzati con i
materiali più preziosi, oro, smalti, pietre preziose,
corallo e quant’altro provenienti in massima parte da
collezioni private.
Al termine dell’esposizione le due straordinarie culle
conservate nel Palazzo Reale casertano – quella di
Vittorio Emanuele III (1900) e quella donata nel 1934
dalla città di Napoli alla casa regnante per la nascita
del principe ereditario Vittorio Emanuele.
La Mostra, ripercorrendo la tradizione orafa del territorio sarà anche l’occasione per affermare l’identità
culturale locale e promuovere la nuova produzione
orafa recentemente affermatasi in provincia di Caserta.
Da qui nasce il coinvolgimento dinamico delle Istituzioni, degli Enti locali, delle forze sociali ed economiche presenti nel territorio che hanno collaborato alla
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realizzazione della Mostra e AGLI eventi collaterali
(convegni, mostre, ecc.).
Il programma prevede una cerimonia inaugurale riservata a circa 500 invitati illustri: autorità istituzionali,
personaggi dello spettacolo, giornalisti ed addetti al
settore. La presentazione delle opere sarà curata
direttamente dalla Soprintendenza, che guiderà gli
ospiti nel percorso della mostra allestita presso la
Reggia di Caserta.
Sarà ricreata l’atmosfera dell’epoca borbonica e,
durante la serata gli ospiti, potranno assistere ad una
serie di iniziative. Tra queste un Concerto di musica,
canto e danza ispirato all’opera del poeta Claudel “La
mistica delle pietre preziose”. Interpreti d’eccezione
saranno Luciana Savignano, icona della danza italiana nel mondo, e Luis Felipe Serrano, il più illustre
musicista spagnolo (violoncello). Regista e coordinatrice del concerto è Anna Cuocolo , famosa per la sua
continua collaborazione con il regista Zeffirelli. Il tutto
sarà contornato da abiti d’epoca e rappresentazioni
ottocentesche. E’ previsto inoltre un buffet di gala con
pietanze ispirate alle ricette dell’epoca borbonica, allietato da musica classica del Settecento Napoletano
Il pubblico potrà poi ammirare “Gioielli d’abito”, sfilata di moda di capi d’abbigliamento e gioielli realizzati
in stile ottocentesco e con tessuti di Terra di Lavoro,
le sete di S. Leucio.
Numerose le iniziative e le mostre collaterali. Animeranno i tre mesi di manifestazione, alcuni convegni
sulla storia dai Borbone ai Savoia, sul turismo, sui
prodotti tipici, sullo sviluppo sostenibile, sulle forme
di credito ai tempi dei Borbone, sulla fa formazione
nell’Ottocento, sul settore orafo nell’Ottocento e
nell’epoca contemporanea.
La Confartigianato di Arezzo ha offerto la propria
disponibilità a realizzare nelle stanze della Reggia di
Caserta una mostra di gioielli realizzati dai più illustri
orafi della Toscana. rande concerto al Real Teatro di
Corte. E ancora tra le iniziative in programma: una
serata di gala organizzata dal Consolato del Principato di Monaco a Napoli, un Concerto al Teatro di Corte
dell’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, una
mostra ed un concorso fotografico, la Mostra di creazioni provenienti dai quattro poli orafi (Caserta,
Vicenza, Arezzo, Valenza) intitolata “La Reggia dei
Borbone come crogiolo di culture orafe”, la riscoperta
dell’Antico Borgo di Caserta Vecchia.
Citiamo di seguito le istituzioni e gli enti che hanno
già aderito all’iniziativa che ha ottenuto il patrocinio
della Presidenza della Repubblica: Regione Campania
- Assessorato Attività Produttive, Provincia di
Caserta, Camera di commercio di Caserta, Città di
Caserta, Ente Provinciale per il Turismo, Consorzio
Orafo ‘Il Tarì’, Confartigianato Nazionale,
Confartigianato di Arezzo, Accademia Tiberina, Città
di S. Maria a Vico.
Roma, 22 aprile 2005
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TERRITORIO
A Lecco lo ‘Sportello Energia’ apre ai Comuni
Grande interesse per il convegno di Confartigianato
Lecco sui temi dell’energia, al quale sono intervenuti
sindaci e amministratori del Lecchese, tra cui Lorenzo Bodega del capoluogo, Virginio Colombo di Ello,
Marta Casiraghi di Missaglia, Gianmario Macchi di
Dervio, Giovanni Baruffini di Rogeno, Lino Artusi di
Crandola, Carlo Greppi di Vercurago, il vicesindaco
di Ballabio Luigi Pontiggia, consiglieri e assessori dei
comuni di Calolziocorte, Costamasnaga, Lierna,
Monticello Brianza, Oliveto Lario, Perego,
Valmadrera, oltre a una cinquantina di aziende artigiane delle diverse categorie.
Con la liberalizzazione del mercato dell’energia,
Confartigianato Lecco mette infatti a disposizione
anche delle Amministrazioni Comunali il suo “Sportello Energia” con un servizio di consulenza gratuito.
Già due Municipi, Ballabio e Lierna, hanno ottenuto
assistenza nell’attivazione di contratti di fornitura sul
libero mercato per le utenze relative ad acquedotti e
depuratori. L’Amministrazione comunale di Ballabio,
che già dal 2004 sfrutta gli sconti garantiti dal nuovo
accordo commerciale, ha finora risparmiato circa 800
euro per il solo depuratore.
Grazie all’intermediazione dello Sportello Energia di
Confartigianato, l’anno scorso oltre 100 aziende artigiane lecchesi hanno risparmiato complessivamente oltre 100mila euro, per un consumo totale di 24
milioni di KWh.
Nel corso dell’incontro, il responsabile del settore
Energia ed Utilities di Confartigianato, Marco Pigni,
ha presentato lo stato attuale del processo di
liberalizzazione, illustrando i possibili scenari futuri.
L’esplosione dei prezzi del petrolio sta suggerendo il
ricorso all’utilizzo di nuove forme di generazione, tra
cui centrali a carbone e gas metano a bassa emissione di CO2 e centrali autonome di microgenerazione
a turbogas che garantiscono il fabbisogno energetico
(elettricità e calore) a imprese di medie dimensioni.
Tino Colombo, presidente del consorzio Mulitutility
Lecco e del consorzio interregionale C.En.P.I., tramite
il quale le associazioni di Confartigianato fanno squadra per ottenere le migliori condizioni sul libero mercato, ha sottolineato l’impegno dell’associazione a
tutela delle aziende artigiane che pagano l’energia
elettrica mediamente il 30% in più rispetto agli altri
paesieuropei.
Ivan Boffi, funzionario di Enel Energia, attuale fornitore
di numerosi artigiani, ha evidenziato come sia strategico per le aziende e per il futuro del pianeta incentivare la produzione di energia mediante fonti
rinnovabili, per allentare la dipendenza dal petrolio e
permettere uno sviluppo sostenibile che non devasti
le risorse naturali del pianeta.
Nel dibattito seguito agli interventi sono stati chiariti
alcuni interrogativi legati alle modalità operative di
approvvigionamento sul libero mercato. Da parte delle
Amministrazioni comunali è stato espresso un particolare interesse per le tematiche dell’energia prodotta con fonti rinnovabili: pannelli fotovoltaici, energia
eolica e idroelettrica.
Il servizio di accompagnamento al mercato libero
assicura la massima libertà nel prelievo di energia e
nella scelta del fornitore, trasparenza contrattuale,
supporto costante dell’associazione e nessun costo
per aziende e Comuni. I Comuni interessati a ricevere una consulenza personalizzata gratuita possono
contattare lo Sportello Energia di Confartigianato
Lecco.
TERRITORIO
Silvano Pascolo confermato Presidente
di Confartigianato Pordenone
Il nuovo consiglio direttivo della Confartigianato
Pordenone ha eletto all’unanimità Silvano Pascolo presidente dell’associazione per il quadriennio 20052009. Lo affiancheranno in qualità di vicepresidenti
Primo Pizioli e Claudio Dorigo, e anche per loro si tratta
di una conferma.
La prematura scomparsa del segretario generale
dell’associazione Maurizio Lucchetta, ricordato con
un minuto di silenzio all’inizio dei lavori e nella relazione del presidente, ha mutato quella che per diversi
anni era stata una consuetudine, ovvero la fase “pubblica” del rinnovo delle cariche che coincideva con un
momento di festa dell’associazione maggiormente
rappresentativa dell’artigianato provinciale, che infatti
quest’anno non ha avuto luogo.
Silvano Pascolo ha quindi ringraziato il consiglio per la
fiducia accordata e ha ribadito gli impegni della
Confartigianato nel sostenere, valorizzare, difendere e
rappresentare «la forza vitale dell’economia di questo
territorio composta soprattutto dalle piccole e medie
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imprese».
Nei giorni scorsi si era provveduto al rinnovo dei Consigli mandamentali dove sono stati eletti i seguenti
presidenti: Elio Quas per il mandamento Pordenone;
Roma, 22 aprile 2005
Roberto Zuccato per il mandamento di San Vito al
Tagliamento; Pierangelo Todesco per il mandamento di
Maniaco; Claudio Dorigo per il mandamento di Sacile;
Sergio Moruzzi per il mandamento di Spilimbergo
TERRITORIO
L’arma della qualità contro il lavoro sommerso
Iniziativa di Confartigianato Imprese Lomellina:
Parrucchieri ed estetisti “sottocosto”
per frenare l’abusivismo
Tra i tanti guai dell’economia lomellina questo potrebbe
sembrare il minore. Eppure a ben guardare anche
acconciatori ed estetisti nel loro piccolo sono un
numero considerevole. A turbare il sonno di questo
esercito di imprenditori e dipendenti non sono i lontani cinesi, ma una concorrenza sleale tutta “made
in Italy”. Si tratta infatti di quei parrucchieri abusivi
che, usciti da una scuola di specializzazione o, peggio, senza avere nessun titolo in tasca, girano di casa
in casa, valigetta alla mano, tagliando i capelli in pochi
minuti e ad un prezzo stracciato.
Anno dopo anno, cliente dopo cliente, questi abusivi
hanno stravolto il mercato, costringendo chi paga
tasse, affitti e stipendi a una dura presa di posizione.
Dopo aver segnalato alle autorità competenti a più
riprese l’ esistenza di questa vera e propria piaga per
la categoria, Confartigianato Imprese Lomellina torna alla carica mobilitando un’intera categoria con
un’iniziativa che in zona non ha precedenti: per combattere gli abusivi, gli imprenditori “regolari” sono
pronti a lavorare sottocosto, offrendo un servizio di
“taglio e piega” a soli 10 Euro per gli acconciatori ed
un servizio di “Pedicure” a 18 Euro per gli estetisti.
L’ iniziativa è stata presentata durante una conferenza stampa tenutasi il 19 aprile presso la sede
vigevanese dell’ Associazione.
“Non intendiamo farci sopraffare dagli abusivi – ha
spiegato la Vice-Presidente del gruppo Benessere, Loredana Coccino – Oltre a un evidente danno per tutta
la categoria, l’ abusivismo porta con sé anche rischi
non trascurabili per la salute e l’ igiene dei clienti. Chi
ci dice che l’ abusivo butti le lamette dopo ogni utilizzo? Che sterilizzi le forbici come prevede la legge?
Che usi prodotti professionali e che sia davvero capace di fare il suo lavoro?”.
Se nonostante i rischi gli abusivi fanno affari d’oro,
per evitare di entrare definitivamente in crisi i professionisti ripagano con la stessa moneta offrendo a
basso costo un servizio sicuro e di qualità.
“L’ idea – ha aggiunto Carlo Ornati, Segretario Generale di Confartigianato Imprese Lomellina – è quella
di invitare tutti i colleghi a offrire taglio e piega a dieci
Euro ogni ultimo martedì del mese dalle 16,00 alle
19,00 fino alla fine dell’anno, e per gli estetisti di offrire
il servizio pedicure a €. 18 con l’ obiettivo di recuperare la clientela che aveva abbandonato i negozi affidandosi proprio agli abusivi”.
Se i cinesi cono un problema globale, questa volta per
salvare i posti di lavoro in pericolo basta avere idee
chiare e volontà di agire tutti insieme.
TERRITORIO
A Firenze un marchio di garanzia
per i metalli preziosi
Confartigianato Imprese Firenze: “Quasi due anni di lavoro per uno strumento
unico, utile alla ripresa del settore”
“Unico, innovativo, semplice, non oneroso e di aiuto
per il consolidamento e la ripresa dell’intero settore
dei metalli preziosi messo a dura prova dalla crisi dei
consumi degli ultimi anni”.
Così Lorenzo Foglia, Presidente degli Argentieri di
Confartigianato Imprese Firenze, definisce il Marchio
di Garanzia per la produzione ed il commercio dei
metalli preziosi presentato da Confartigianato, Camera di Commercio di Firenze, associazioni di categoria
del settore orafo fiorentino e associazioni dei consu-
Roma, 22 aprile 2005
matori.
“Un sistema di autoregolamentazione, volontario e
gratuito, che agisce sull’intera filiera di produzione per
ridurre al minimo gli errori di titolo durante la lavorazione e garantire prodotti finali conformi alla legge”
spiega Paolo Penco, Presidente degli Orafi di
Confartigianato che, insieme a Foglia, ha lavorato per
quasi due anni alla stesura del disciplinare che regola
l’assegnazione del marchio.
Una sorta di patente di qualità, affidabilità, correttezza e trasparenza in grado di dare valore aggiunto alla
produzione orafa fiorentina e certezze su una qualità
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produttiva garantita.
Semplici le regole che devono essere rispettate.
Imprese di produzione, banchi metalli e fonderie s’impegnano a sottoporre ad analisi periodiche i campioni
della loro produzione, così da rendere minimi gli errori
di titolo (la parte, in percentuale, di metallo prezioso
contenuta nella lega costituente l’oggetto). I venditori dovranno invece informare i consumatori sulle
caratteristiche degli articoli (composizione e tecniche
di lavorazione) specificando quali tra essi siano prodotti da imprese aderenti al sistema di
autoregolamentazione.
TERRITORIO
Brescia capitale europea dei Maestri delle Calzature
Il concorso, promosso da Confartigianato, si terrà il 23 e 24 aprile
a Desenzano del Garda
La Confartigianato Imprese Unione di Brescia ha
indetto, in occasione del meeting europeo dei Maestri delle Calzature e Calzolai, che si terrà a
Desenzano del Garda il 23 e 24 aprile 2005, il Concorso Nazionale dei Maestri delle Calzature e Calzolai iscritti alle Camere di Commercio Italiane.
Obiettivo del concorso, promosso dalla Confartigianato di Brescia, in collaborazione con Associazione “Calzolai del Bussetto“ e patrocinato da Regione Lombardia e Provincia di Brescia, è dimostrare le
capacità professionali dei maestri artigiani, nel realizzare o rifinire calzature, al fine di promuovere tutti
i servizi e i prodotti del lavoro del calzolaio.
“Nostra intenzione è consolidare ed espandere l’immagine del lavoro dei maestri artigiani della calzature, mostrando il significato concreto di “scarpa fatta
a mano” e riparazioni eseguite “a regola d’arte”. La
professione di Maestro artigiano della Calzatura, ha
riacquistato negli ultimi anni molta importanza e rappresenta un’ottima opportunità di lavoro per molti giovani”,
ha spiegato Alberto Guastalla, presidente categoria
Maestri delle Calzature di Confartigianato di Brescia.
Le calzature in concorso, oltre una sessantina, sono
state realizzate da 26 maestri, provenienti da ogni
regione d’Italia. La gara è divisa in tre categorie:
calzature da uomo fatte a mano, calzature da donna
fatte a mano e riparazioni.
Ai primi classificati per categoria l’associazione
“Calzolai del Bussetto” assegnerà l’iscrizione alla
Competizione Europea che si terrà a Wiesbaden nel
2007. La giuria, formata dai delegati esteri del EVS
– Sindacato Europeo dei Calzolai, potrà assegnare
menzioni per lavorazioni particolari.
Ogni partecipante può includere più pezzi ad ogni
categoria. Le calzature a concorso saranno esposte,
in anteprima, presso la sede di Confartigianato Imprese Unione di Brescia. L’esame e la valutazione dei
campioni esposti, avverrà sabato 23 aprile. La
premiazione dei vincitori si terrà alle ore 12.00 di
domenica 24 aprile, presso il Best Western l’Hotel
Oliveto di Desenzano del Garda (Bs), via Lungolago
Cesare Battisti. La premiazione sarà preceduta da un
incontro sull’andamento del settore. Il meeting e la
premiazione sono aperte al pubblico e le calzature
saranno in visione fino al pomeriggio, presso il Salone d’Onore dell’albergo.
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