Maria-Luisa Rigato INRI Il titolo della Croce
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Maria-Luisa Rigato INRI Il titolo della Croce
Rigato x stampa:A-10 15-02-2010 15:43 Pagina 1 Maria-Luisa Rigato I.N.R.I. Il titolo della Croce Rigato x stampa:A-10 15-02-2010 15:43 Pagina 2 Collana BIBLICA J.-L. SKA, Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l’interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia J.-L. SKA, La strada e la casa. Itinerari biblici L. MAZZINGHI, «Ho cercato e ho esplorato». Studi sul Qohelet I volti di Giobbe. Percorsi interdisciplinari, a cura di G. MARCONI – C. TERMINI R. MEYNET, Morto e risorto secondo le Scritture J.-L. SKA, Abramo e i suoi ospiti. Il patriarca e i credenti nel Dio unico Chiesa e ministeri in Paolo, a cura di G. DE VIRGILIO C. D’ANGELO, Il libro di Rut. La forza delle donne. Commento teologico e letterario E. BORGHI, Giustizia e amore nelle Lettere di Paolo. Dall’esegesi alla cultura contemporanea G. VANHOOMISSEN, Cominciando da Mosè. Dall’Egitto alla Terra Promessa J.-L. SKA, Il libro sigillato e il libro aperto R. MEYNET, Leggere la Bibbia. Un’introduzione all’esegesi Y. SIMOENS, Il libro della pienezza. Il Cantico dei Cantici. Una lettura antropologica e teologica X. LÉON-DUFOUR, Un biblista cerca Dio J.-L. SKA, I volti insoliti di Dio. Meditazioni bibliche X. LÉON-DUFOUR, Dio si lascia cercare. Dialogo di un biblista con Jean-Maurice de Montremy A. MARCHADOUR, I personaggi del Vangelo di Giovanni. Specchio per una cristologia narrativa C. D’ANGELO, L’amore del Trafitto. Discepolato e maturità cristiana F. COCCO, Sulla cattedra di Mosè. La legittimazione del potere nell’Israele post-esilico (Nm 11; 16) J.-L. SKA, Una goccia d’inchiostro. Finestre sul panorama biblico P. BOVATI, «Così parla il Signore». Studi sul profetismo biblico S. FAUSTI, Per una lettura laica della Bibbia F. COCCO, Il sorriso di Dio. Studio esegetico della «benedizione di san Francesco» R. PENNA, Paolo scriba di Gesù U. VANNI, Intervista sull’Apocalisse. Collasso del cosmo o annuncio di un mondo nuovo? J.-N. ALETTI, Il racconto come teologia. Studio narrativo del terzo Vangelo e del libro degli Atti degli Apostoli Un maestro senza scuola? La lezione di Jacques Dupont, a cura di L. SARACENO R. PENNA, L’evangelo come criterio di vita. Indicazioni paoline A. MELLO, La solitudine del credente M.-L. RIGATO, I.N.R.I. Il titolo della Croce Rigato x stampa:A-10 15-02-2010 15:43 Pagina 3 Maria-Luisa Rigato I.N.R.I. IL TITOLO DELLA CROCE Rigato x stampa:A-10 15-02-2010 15:43 Pagina 4 Realizzazione editoriale: Prohemio editoriale srl, Firenze © 2010 Centro editoriale dehoniano via Nosadella 6 – 40123 Bologna EDB® ISBN 978-88-10-22147-1 Stampa: 2010 Rigato x stampa:A-10 15-02-2010 15:43 Pagina 9 INTRODUZIONE Sui crocefissi risalta generalmente una targhetta con le lettere «I.N.R.I.». Tutti, o quasi, sanno che si tratta delle iniziali latine di «Jesus Nazarenus Rex Judaeorum». Molti sanno che qui siamo in presenza del Titolo della croce secondo Giovanni (Gv 19,19-20) sul rigo in latino, tradotto così da Girolamo nella Vulgata. Pochi sanno che solamente l’evangelista Giovanni riporta in greco l’appellativo «Nazoraios», «Nazoreo» in italiano. Nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma viene custodita in una teca d’argento, con la faccia anteriore in cristallo, una reliquia interessantissima: il «Titulus crucis».1 La teca è sopravvissuta a tante vicissitudini e risale al cardinal Mendoza (1492) – tranne la base rifatta nel XVIII secolo – il quale la fece sormontare da un piccolo titolo in argento con la sola riga in ebraico. Sulla reliquia si legge per esteso, con lettere maiuscole, soltanto NAZARENUS sia sul terzo rigo in latino, sia sul rigo centrale in greco con lettere greche. Sul primo rigo in ebraico sono rimasti dei segni di sette lettere, integrate in modi diversi dagli autori. La scrittura su tutte e tre le righe va da destra a sinistra alla maniera ebraica. Il Titolo è una tavoletta color tabacco, di noce mediterraneo, larga in media 25,5 cm, alta 14,3 cm; spessa 4 cm; pesa 680 g. Tutte le lettere – incise, non scolpite – sono alte mediamente 2,5 cm, qualcuna 3 cm. Sulla superficie scritta vi sono delle macchie bluastre cristallizzate. Il legno potrebbe essere stato dipinto e forse anche trattato con un impregnante/protettivo (che, infatti, è apparso fluorescente se illuminato con lampada di Wood), commissionato dal cardinale 1 È questa un’edizione notevolmente ridotta del mio libro Il titolo della croce di Gesù. Confronto tra i vangeli e la tavoletta-reliquia della Basilica Eleniana a Roma (Tesi Gregoriana. Serie Teologia 100), Roma 22005, 385 pp., integrata con M.-L. RIGATO, «Il Titulus Crucis custodito nella basilica di Santa Croce a Roma. Una messa a punto», in Rivista Biblica 56(2008), 339-343. Rigato x stampa:A-10 10 15-02-2010 15:43 Pagina 10 Introduzione Mendoza prima di racchiudere il Titolo nella sua preziosa teca d’argento. Sulla superficie retrostante e sui lati non vi sono né segni di scrittura, né macchie bluastre. La Tavoletta è liscia al tatto sul lato sinistro e sul lato inferiore. Ha subìto diversi trattamenti di disinfestazione per tarli e funghi. Il 2 marzo 1995 furono scattate per me – dietro mia iniziativa, insistenza, pazienza, spesa e quant’altro – le prime fotografie del «Titulus» fuori dalla teca, ma non avevano carattere scientifico, perché eseguite con altri criteri. Il 21 aprile 1995 furono rifatte in condizioni ottimali e con i crismi della scientificità. Il primo ritrovamento del Titolo è del IV secolo a Gerusalemme da Elena, madre dell’imperatore Costantino, nel 320/325, insieme al legno della croce di Gesù. Il secondo ritrovamento del Titolo risale probabilmente al XII secolo nella basilica di Santa Croce. Il terzo ritrovamento del Titolo è del XV secolo, alla fine di gennaio del 1492. Incominciai a occuparmi della Tavoletta-reliquia per motivi di studio nel gennaio del 1993, convinta che si trattasse di un reperto dei crociati. Dovetti ricredermi e iniziai la mia avventura alla ricerca dell’origine della Tavoletta, studiata da ogni punto di vista… Si trattava di vedere se quanto si leggeva sulla medesima fosse compatibile con i dati dei quattro vangeli, come in effetti lo è. Della Tavoletta-reliquia e dei suoi ritrovamenti ci occuperemo nella seconda parte del libro. Le traduzioni dalle fonti ebraiche, greche, latine e dai testi citati in lingua originale sono mie, e me ne assumo la responsabilità. Per rendere meglio il testo originale, ho privilegiato generalmente una versione molto letterale, quasi un calco linguistico. Le traslitterazioni dall’ebraico e dal greco non sono scientifiche, ma più vicine alla pronuncia italiana.