- FAITA FederCamping
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ANNO II N. 6 Poste Italiane SPA - Sped. Abb. Postale DL 353/2003 (conv. INL. 27/02/2004, nª 46) ART.1 comma 1 DCB ROMA • Agosto 2008 P E R I O D I C O D E L L A F A I T A F E D E R C A M P I N G IL NODO DELLE CONCESSIONI LE PROPOSTE FAITA PER LA RIFORMA DELLE CONCESSIONI DEMANIALI MARITTIME OSSERVATORIO TRE INDAGINI SUL TURISMO OPEN AIR FAITA SICILIA, ASSOCIAZIONE DI FRONTIERA ANNO II N. 6 Maurizio Vianello CAMPING MANAGEMENT :EDITORIALE C ertamente questo non è il momento migliore per la riflessione strategica o l’elaborazione di progettualità fini e sofisticate. In una sola stagione ogni scenario immaginato, prevedibile o improbabile che fosse, è sparito; spazzato via da una febbre finanziaria che ha bruciato ricchezze come paglia e cancellato certezze con la stessa facilità. Quale sia il motivo o i motivi che portano al raddoppio del costo dell’energia o al dimezzamento del potere d’acquisto di stipendi e salari, in definitiva non ha molta importanza. No, non voglio fare un discorso da incosciente. È solo che non credo che ci importi sapere perché pio- ve quanto piuttosto cosa fare per non bagnarci. Del resto non abbiamo, come nazione, alcuna possibilità di contrastare la deriva recessiva che condiziona l’economia occidentale. Non c’è la forza economica e, quel che è grave, non c’è la volontà amministrativa e politica di contrastare la recessione. Anche qui inutile chiedersi perché accade; è più che sufficiente essere coscienti del fatto e cercare da subito rimedi e soluzioni alla portata di ciascuno. Se le stime saranno confermate il 2008 potrebbe chiudersi, per il turismo in continua a pag. 5 FAITA FEDERCAMPING Via Properzio, 5 00193 Roma tel. 06 32111043 - fax 06 3200830 www. faita.it Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 363/2006 del 29/09/2006 Direttore responsabile: Salvatore Vingiani Redazione: Nicolcarlo Genovese Pietro Licciardi Andrea Spezzigu Segreteria di redazione: Annamaria Meogrossi Produzione e pubblicità: IMPATTO s.r.l. L.go O. Zuccarini, 9 - 00149 Roma Tel. 06 55590898 - Fax 06 55179532 cell. 3355774176 Progetto grafico: Emilio Procopio [email protected] Impaginazione: Format Roma s.r.l. Stampa: Arti Grafiche srl - Pomezia Finito di stampare Agosto 2008 CAMPING MANAGEMENT :SOMMARIO 4 IL NODO DELLE CONCESSIONI di Salvatore Vingiani 7 NEI CAMPEGGI SI PRENOTA SEMPRE PIU’ SU INTERNET 20 COSA ACCADE NELLA TIERRA DEI GITANI? di Andrea Spezzigu 22 NEL MARKETING L’UNIONE FA LA FORZA 9 IN VACANZA! COSTI di Antonella Veltri QUEL CHE COSTI di Filippo Gentile 25 IL FUTURO È INTERNET. ANCHE NEL TURISMO 11 RIPRESA IN FUMO, A CAUSA di Maurizio Fantaccione DI MALTEMPO E CAROVITA di Andrea Spezzigu 27 MISURE SPERIMENTALI PER INCREMENTARE LA PRODUTTIVITA’ 12 LA TENDINA CANADESE NON C’È PIÙ diEleonora Manfrini di Machiel Willem Prohn 14 FAITA SICILIA, ASSOCIAZIONE 30 NOTIZIE DI FRONTIERA di Pietro Licciardi 16 MARCHE DA SOGNO PER L’OPEN AIR di Pietro Licciardi DALLA FEDERAZIONE CAMPING MANAGEMENT :AMBIENTE E TERRITORIO IL NODO DELLE CONCESSIONI di Salvatore Vingiani LE PROPOSTE DELLA FAITA PER LA RIFORMA DELLE CONCESSIONI DEMANIALI MARITTIME Q uando nel 1942, in pieno conflitto mondiale, venne emanato il Codice della Navigazione, l’istituto giuridico della concessione demaniale marittima era considerato come un uso speciale volto all’utilizzazione del bene demaniale marittimo, soprattutto per attività connesse con il mare. In particolare tali usi erano riferiti al tiro a secco delle barche, alla stesura delle reti da pesca, alla cantieristica navale ed ovviamente e preminentemente per la difesa delle coste. Pressoché ignorato era l’uso del bene demaniale per attività turistiche, tenuto conto del limitato rilievo, all’epoca, di tale attività. Negli anni successivi, 4 alla fine del conflitto mondiale, la diffusa ripresa economica e la scoperta da parte degli italiani di un nuovo modo di trascorrere le vacanze vennero affermandosi sempre più e conseguentemente si sviluppò l’aspirazione della “vacanza al mare”, fino ad allora considerata un privilegio di pochi fortunati benestanti. Sorsero dunque, ed in forma pionieristica, i primi insediamenti ricettivi all’aria aperta anche in località mai toccate da tale tipologia di turismo. Molti campeggi trovarono il loro naturale ambiente di sviluppo sul demanio marittimo attraverso l’istituto della concessione demaniale marittima, nelle due forme della licen- za annuale o del contratto pluriennale, come previsto dal codice della Navigazione. La peculiarità del segmento ricettivo open air, ha quindi generato nel tempo un legame imprescindibile tra le strutture ricettive all’aria aperta e i beni di proprietà dello Stato. Infatti, le imprese del settore turistico ricettivo all’aria aperta (camping e villaggi turistici) sono attualmente circa 2500, delle quali un migliaio in regime di concessione demaniale, ed hanno una potenzialità in termini di capacità di circa 1,3 milioni di posti letto per giorno. Tutto questo significa che un terzo dei campeggi e villaggi turistici italiani opera sul demanio pubblico e di questi la maggioranza insiste sul demanio marittimo. Nei primi anni del dopoguerra, il settore del campeggio ha conosciuto due significative stagioni di sviluppo, la prima verso la metà degli anni Sessanta, quando si è passati da campeggi piccoli e per lo più frequentati da ospiti stranieri a strutture più vaste ed articolate e la seconda sul finire degli anni Settanta quando, anche grazie al diffondersi di mezzi tecnici nuovi (caravan e camper), le aziende si sono moltiplicate ed hanno articolato e diversificato la loro offerta. Nel settore trovano oggi impiego circa 43 mila addetti, il giro d’affari prodotto è valutato intorno 2,5 miliardi di euro per anno, mentre l’apporto economico del settore, indotto compreso, è pari a 7,2 miliardi di euro con una incidenza del 9% sull’economia turistica nazionale. Inizialmente a forte vocazione marina, i camping sono sorti e cresciuti nel corso degli anni Ottanta e Novanta anche e soprattutto nelle zone lacuali, presso le città d’arte, nelle zone montane, forestali e fluviali. Chi va oggi in campeggio trova molto spesso strutture polifunzionali all’interno delle quali ogni attenzione e comfort è presente: dalle piazzole attrezzate, agli stores, ai servizi per l’intrattenimento e per lo sport, alle strutture per la ristorazione. La media nazionale di piena occupazione delle aziende in alta stagione è di circa 41 giorni con notevoli differenze nelle diverse aree geografiche (più alta al centro nord e di circa la metà al sud e sulle isole). La motivazione principale della scelta risiede nel più diretto contatto con la natura, e non sono da sottovalutare, a parità di condizioni di comfort, l’economicità della vacanza e la dislocazione della struttura, per lo più realizzata in luoghi ameni. Va, pertanto, segnalata la necessità di porre in essere delle azioni che garantiscano in via prioritaria alle imprese della ricettività turistica all’aria aperta la permanenza sul mercato e la certezza di continuare a svolgere la propria attività in maniera competitiva e produttiva, specialmente in un momento, come quello attuale, di congiuntura economica negativa per l’intero comparto turistico nazionale. Faita FederCamping, nella sua azione di tutela delle aziende rappresentate, ha individuato una piattaforma di azioni organiche che, attraverso un dialogo serrato con il legislatore, definiscano la materia senza penalizzare quelle imprese che proprio sul demanio marittimo hanno costruito la loro storia. In sintesi Faita FederCamping propone di: a) prevedere il prolungamento della durata delle concessioni ordinarie da sei a dieci anni onde assicurare maggiore garanzia di stabilità e certezza di sviluppo delle aziende, anche attraverso l’accesso a finanziamenti bancari finora negati per brevità della durata delle concessioni stesse; b) elevare, per le aziende operanti in regime di concessione demaniale CAMPING MANAGEMENT :EDITORIALE generale e anche per l’open air, con una perdita in termini di arrivi, presenze e fatturato, con impatti differenziati tra Nord e Sud ma con una generale e diffusa contrazione della domanda estera. Possiamo limitare il danno se renderemo più competitiva la nostra offerta non solo nei confronti dei concorrenti internazionali ma anche sul piano della concorrenza interna con le altre modalità turistiche. Possiamo incentivare i flussi in “libertà” offrendo un servizio allo stesso livello di quello di alberghi o agriturismi ma ad un prezzo più contenuto. Possiamo applicare tecniche d’incentivazione e fidelizzazione della clientela. Possiamo razionalizzare i costi per l’energia e per alcuni servizi. Possiamo realizzare una rete di marketing integrato tra le varie realtà d’impresa. Possiamo promuovere il booking on line. Possiamo fare tutte queste cose e molte altre. Dobbiamo soltanto volerlo e cominciare. L’alternativa è subire il declino e tirare a campare. L’esatto contrario dello spirito d’impresa. Sta a noi decidere. Buon lavoro e buona estate. I marittima su grandi superfici, la durata delle concessioni ad almeno trenta anni, in quanto, data la complessità e articolazione di tali aziende, queste hanno la imperativa necessità di essere messe in condizione di sopportare i maggiori oneri concessori e, contestualmente, essere in grado di programmare investimenti funzionali con i “moderni” mutui di lungo termine, ovvero “trentennali”; c) confermare l’art. 2 della legge 494/93, per quanto attiene al diritto di preferenza a favore del vecchio concessionario in occasione del rinnovo dei titoli; d) attuare nell’ottica di una concreta revisione della materia, una specifica tabella contenente le tariffe dei canoni per il solo settore campeggio o per concessionari di grandi superfici, in cui sono previste speciali tariffazioni che prevedano l’applicazione del metodo di calcolo inversamente proporzionale alle superfici delle aree coperte con strutture di facile rimozione (la Finanziaria 2007 ha accettato parzialmente il concetto applicando un abbattimento del 25% ai valori relativi alle concessioni per campeggio); e) escludere ogni imposizione di sovracanoni da parte delle Regioni, come quelle derivanti dalle Legge 16 maggio 1978 n, 281; f) stabilire che le fideiussioni per le concessioni demaniali marittime, possano essere al più presto equiparate nella loro misura ai depositi cauzionali previsti in materia di contratti di affitto immobiliari, determinandone la misura su una frazione del canone annuo pari al 15%; g) abolire la clausola contrattuale “salvo conguaglio”; h) predisporre una legge quadro sul demanio ad uso turistico, che preveda il riordino e la semplificazione della materia e sancisca regole certe e comuni per tutte le tipologie di concessioni demaniali (marittime, lacuali, fluviali, forestali, patrimoniali) su cui insistono imprese turistiche. I 5 CAMPING MANAGEMENT :OSSERVATORIO NEI CAMPEGGI SI PRENOTA SEMPRE PIU’ SU INTERNET di Nicolcarlo Genovese L’INDAGINE 2008 DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE SUL TURISMO A CURA DI FEDERCONSUMATORI L a Federconsumatori ha pubblicato la terza indagine sui prezzi rilevati nei siti web degli alberghi e delle strutture turistiche in 153 comuni marittimi rappresentativi di tutto il territorio nazionale proseguendo il percorso di analisi avviato nel giugno 2006, anno nel quale è stato costituito l’Osservatorio nazionale sul turismo. A due anni di distanza è stata realizzata la terza indagine nazionale sviluppata, come nelle precedenti edizioni, mediante una metodologia di analisi campionaria che, come sottolinea l’associazione dei consumatori, «si propone di superare alcune delle carenze informative della statistica ufficiale e fornire una gamma di elementi di supporto all’analisi di uno dei principali settori dell’economia nazionale». In particolare lo scopo di questa indagine sui prezzi nelle località balneari è di stimare l’ipotetica spesa a carico delle famiglie italiane per le vacanze estive 2008. Secondo Federconsumatori il concetto di “ospitalità turistica” è determinato dalla combinazione di varie componenti, che vanno dalla ricettività, ai servizi, alla logistica, comprendendo le infrastrutture e l’intrattenimento. Tutti elementi che sono stati presi in considerazione e valutati per determinare la “dimensione tariffaria” caratteristica di una località turistica. Inoltre la costruzione delle stime dei prezzi medi è stata effettuata partendo dai dati dichiarati e pubblicizzati dai siti web delle sin- gole strutture ricettive, raggiungibili per lo più tramite le pagine web dedicate al turismo dalle Regioni, dalle Province, dalle Apt o dai Comuni. Si tratta di una scelta che, sempre secondo l’associazione, tiene conto del sempre più crescente utilizzo di internet anche per quanto riguarda il comparto turistico. Infatti le ricerche condotte in materia, oltre ad evidenziare i progressi del turismo on line, mettono in luce i cambiamenti avvenuti sia in termini di offerta da parte delle attività ricettive (il potenziale cliente è sem- pre più immediatamente raggiungibile), sia in termini di domanda. Risulta diffuso l’utilizzo di internet per raccogliere informazioni, per comparare i prezzi delle singole località e dei differenti prodotti, anche quelli più di nicchia, per poi prenotare autonomamente la struttura turistica desiderata, bypassando alcune 7 CAMPING MANAGEMENT :OSSERVATORIO figure di intermediazione. La rilevazione dei dati effettuata dall’Osservatorio di Federconsumatori pertanto si è sviluppata proprio in questo contesto. In particolare l’Istat nel suo rapporto Viaggi e vacanze in Italia e all’estero – anno 2007 – in Statistiche in breve del 20 febbraio 2008 - ha messo in evidenza come nella scorsa stagione vi è stato un incremento del numero di viaggi con una prenotazione diretta (34,4% nel 2005, 37,2% del 2006 e 40,8% nel 2007). Incremento dovuto soprattutto all’uso di Internet, dato che nel 2007 quasi un quinto delle prenotazioni complessive sono passate attraverso il web (incidenza che arriva al 21%, considerando le vacanze della durata superiore ai tre giorni). Tornando all’indagine per questo 2008 la rilevazione campionaria, effettuata nel periodo marzo – aprile, è costituita da un doppio percorso di raccolta dati, attraverso il quale sono state indagate tipologie di strutture ricettive caratterizzate da differenti gradi di copertura informativa da parte della statistica ufficiale: gli hotel e i campeggi, da una parte, gli appartamenti per vacanza dall’altra. Il periodo di riferimento dei dati tariffari coincide con la settimana che va dal 9 al 16 agosto 2008 e che rientra nel periodo di “altissima stagione”. In entrambi i percorsi Federconsumatori, per la rilevazione dei dati e la costruzione di indicatori a livello territoriale comunale, ha proceduto mediante un approccio di tipo bottom – up (dal basso verso l’alto), da ricondurre, tramite opportune ponderazioni, ai dettagli territoriali superiori. In tal modo è possibile costruire una base informativa flessibile in grado di produrre stime valide per differenti dettagli territoriali. Tale elasticità consente la produzione di evoluzioni informative verticali, dedicate a specifici contesti territoriali. Tramite l’approccio bottom up risultano inoltre evidenti le ripercussioni che le scelte di programmazione urbanistica locale hanno sulla tipologia e la composizione dell’offerta ricettiva. Entrando nel dettaglio è stato co- Tab. 1 - TABELLA RIASSUNTIVA - Spesa media settimanale per due persone per la vacanza estiva nelle strutture ricettive delle aree sovra-regionali italiane (comuni marittimi). Periodo 9 - 16 agosto 2008. Valori assoluti in euro. TARIFFE PER TIPOLOGIA DI STRUTTURA RICETTIVA Aree territoriali Nord Italia Centro Italia Sud Italia e isole Italia Albergo (2,3,4, stelle) € 1.022 € 1.386 € 1.918 € 1.358 Appartamento monolocale/bilocale € 652 € 948 € 1.085 € 891 Campeggio (2,3,4 stelle) Tenda Camper € 231 € 236 € 250 € 258 € 244 € 250 € 244 € 252 Tab. 2 - CAMPEGGI (di 2, 3, 4 stelle: 329 esercizi complessivi): Prezzi medi giornalieri(*), per il pernottamento di un adulto, per l’affitto di una piazzola per tenda (min. tre persone) e per camper. Periodo 9 - 16 agosto 2008. Valori assoluti in euro. Aree territoriali Nord Italia Centro Italia Sud Italia e isole Italia Pernottamento adulto € 8,40 € 10,10 € 10,30 € 9,80 Fonte: Federconsumatori – Osservatorio nazionale sul turismo. Terza indagine nazionale 8 Posto tenda (min. tre persone) € 16,10 € 15,40 € 14,20 € 15,30 Posto camper € 16,80 € 16,60 € 15,20 € 16,30 struito, nel rispetto della potenzialità ricettiva espressa dalle singole aree territoriali, un primo campione di 1.503 strutture per l’analisi dei prezzi relativi agli alberghi (nell’indagine 2006 le unità campionate sono state 924) e per lo studio dei dati tariffari praticati nel sottoinsieme di esercizi complementari costituito dai campeggi: 329 esercizi (nell’indagine 2006 le unità campionate sono state 192, erano 212 nel 2007). I dati campionari mettono in evidenza che a livello nazionale la tariffa alberghiera media pro capite (2, 3, 4 stelle), in camera doppia, per un trattamento di pensione completa (periodo 9 – 16 agosto 2008), ammonta a 97 euro al giorno; cifra compresa fra i valori più contenuti, registrati nelle strutture del nord Italia (73 euro al giorno), e i 137 euro al giorno, mediamente stimati negli esercizi alberghieri presenti nelle località balneari delle regioni meridionali e insulari. LE TARIFFE MEDIE NEI CAMPING L’analisi dei dati tariffari relativi alla tipologia extralberghiera costituita dai campeggi è stata condotta considerando tre voci di spesa giornaliere: il prezzo per il pernottamento di un adulto, il prezzo di affitto di una piazzola per camper e il prezzo di affitto di una piazzola per una tenda in grado di ospitare almeno tre persone. La sintesi di tali voci fornisce le indicazioni tariffarie riportate nella tabella n.1. L’analisi dei dati campionari evidenzia una contenuta variabilità tariffaria all’interno del contesto nazionale ed una sostanziale stazionarietà dei prezzi rispetto al 2007 (variazioni valutabili in pochi decimi di euro al giorno). La spesa attesa per un soggiorno settimanale, nel periodo 9 – 16 agosto 2008 (tabella 1), a livello nazionale risulta pertanto, in media, pari a 252 euro per coppia, per un soggiorno in camper, e a 244 euro per coppia per una vacanza in tenda. I IN VACANZA! COSTI QUEL CHE COSTI I RISULTATI DI UNO STUDIO FRANCESE SULL’INCIDENZA DEL CARO-CARBURANTE NELLA SCELTA DELLA DESTINAZIONE DELLA VACANZA L a società francese Ctoutvert, nata nel 2000 e operante nel campo della consulenza, ha realizzato uno studio sulla distanza percorsa dai turisti per le loro vacanze che ha dato dei risultati sorprendenti. L’indagine aveva come obiettivo di scoprire gli effetti che l’aumento del prezzo della benzina avrebbe avuto sulla scelta delle destinazioni, ed è stata realizzata soprattutto per le strutture open air del Nord Europa. La rilevazione è stata effettuata su un campione di 17 campeggi di varie regioni francesi, spagnole e italiane, ciascuno dei quali utilizza il sistema di prenotazione ideato da Ctoutvert da almeno 3 anni e registra più di 70 prenotazioni al mese. Riguardo al me- todo occorre precisare che non sono state prese in considerazione le strutture che hanno modificato la loro politica commerciale in seguito ad un cambiamento di proprietario e i piccoli campeggi. Le strutture francesi selezionate si trovano in Languedoc-Roussillon, Rhône-Alpes, Midi-Pyrénées (2 campeggi), Poitou-Charentes (2 campeggi), Borgogna, Provenza Alpes Costa Azzurra, Ile de France. Quelle italiane nel Lazio , in Umbria, Liguria e Toscana (2 campeggi), le spagnole in Costa Brava (2 campeggi) e Costa Dorada. Su questo campione sono state analizzate le prenotazioni 2007 e 2008 arrivate nel mese di gennaio, marzo 9 CAMPING MANAGEMENT :OSSERVATORIO e maggio. Sulle 5989 prenotazioni osservate è stata calcolata la distanza tra il luogo di residenza del cliente e il campeggio utilizzando Google. Di fronte all’aumento vertiginoso del prezzo del petrolio si è voluto determinare se l’aumento del prezzo del carburante ha influito o meno sulla scelta della destinazione delle vacanze. In poche parole, tra coloro che decidono di partire e di prenotare on line, c’è la tendenza a scegliere una destinazione (tragitto con il proprio veicolo) più vicina? La tendenza generale è che il tragitto medio di coloro che «prenotano on line» non è diminuito rispetto allo scorso anno, ma anzi presenta una progressione del 2.54%. Dal punto di vista del marketing significa, visto che la distanza percorsa non si è ridotta, che il bacino tradizionale di clientela (e di commercializzazione) dei campeggi presi a campione non ha subito modificazioni. Lo studio, tuttavia presenta alcuni limiti. Esso analizza, infatti, il comportamento delle persone che hanno prenotato. Non possiamo quindi sapere se ci sono dei consumatori che hanno deciso di rinunciare alle loro vacanze. Spiega inoltre l’assenza dell’incidenza sul tragitto medio anche con il fatto che il sovrapprezzo sul pieno di carburante influisce marginalmente sul budget globale delle vacanze. In effetti, è stato stimato che per un budget vacanze di 1.700 euro, per un tragitto medio di 1.000 chilometri (2.000 chilometri tra andata e ritorno) la parte dedicata alla benzina non supera il 15% del budget totale. L’aumento degli ultimi mesi Tragitto medio effettuato per mese (data di arrivo) Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Totale 2007 720 880 1.028 891 839 907 comporta insomma un maggiore costo medio di 45 euro, il che non giustifica la messa in dubbio né delle vacanze, né della distanza percorsa. In secondo luogo se l’incidenza dell’aumento del costo del carburante non si ripercuote sulla scelta della destinazione, molto probabilmente si ripercuoterà sul budget destinato alle altre spese una volta arrivati a destinazione. Infine, lo studio analizza le prenotazioni on line che si riferiscono per la maggior parte all’acquisto di soggiorni lunghi; la parte di soggiorni brevi è quindi sottovalutata rispetto alla realtà. Nell’ambito dei soggiorni brevi il budget per il carburante è proporzionalmente più importante rispetto ai soggiorni lunghi. Due le conseguenze: l’incidenza sul tasso delle partenze, la frequenza e la destinazione potrebbe essere influenzata direttamente dall’aumento del costo del carburante; le strutture situate a più di 200 chilometri dai grossi bacini di utenza potrebbero subire una diminuzione della clientela fuori stagione e nei weekend. I 2008 699 932 1.034 885 1.039 930 Scarto -20 52 6 -6 199 23 Evol. -2,83% 5,87% 0,58% -0,62% 23,76% 2,54% In questa tabella si può notare il forte peso delle prenotazioni provenienti dal Nord Europa riguardanti l’alta stagione. In effetti il tragittto medio per i soggiorni in luglio è superiore ai 1.000 chilometri Tragitto medio effettuato per mese di prenotazione 2007 2008 Scarto Evol. Gennaio Marzo Maggio Totale 987 877 869 907 1.007 897 865 930 19 20 -4 23 1,97% 2,32% -0,44% 2,54% Il mese di maggio registra una leggera flessione rispetto al 2007. Il tragitto medio in maggio è inferiore a quello di gennaio a causa dei numerosi ponti caratterizzati da dei soggiorni brevi. Tragitto medio effettuato per paese di destinazione 2007 2008 Scarto Evol. Francia Spagna Italia Totale 824 922 1.115 907 848 1.007 1.093 930 24 85 -22 23 2,91% 9,22% -1,97% 2,54% Tragitto medio effettuato all’anno 2007 2008 Scarto Evol. 907 930 23 2,54% Tragitto medio in km Aumento del 2,54% del tragitto medio delle prenotazioni 2008 rispetto al 2007 10 CAMPING MANAGEMENT :OSSERVATORIO RIPRESA IN FUMO, A CAUSA DI MALTEMPO E CAROVITA di Andrea Spezzigu L a congiuntura economica negativa e le condizioni meteo inclementi di inizio stagione hanno già portato a disdette e ad un calo delle prenotazioni e delle presenze nei campeggi e nei villaggi turistici italiani. Gli imprenditori del turismo open air, intervistati da Faita FederCamping, ritengono di non riuscire a conseguire i risultati di lieve ripresa registrati nel 2007, che si erano tradotti in un contenuto aumento della domanda. Le perdite previste, se confermate, comporterebbero un calo degli arrivi in ordine al 3% e delle presenze in ordine al 4%. L’offerta open air italiana, pertanto, dovrebbe registrare una perdita pari a 420.000 arrivi in meno sugli 8 milioni di ospiti del 2007 e 2.600.000 presenze in meno (sui 65 milioni di presenze della scorsa stagione). Secondo le stime di Faita FederCamping, l’offerta open air italiana è realizzata da 2510 aziende turistico-ri- cettive che mettono a disposizione degli ospiti una capacità complessiva di 1.358.000 posti letto con circa 43.000 addetti impegnati, per un fatturato di circa 2,7 miliardi di euro. Un segnale di ottimismo, tuttavia, secondo gli imprenditori potrebbe arrivare dal notevole successo riscosso dalle prenotazioni on-line. Faita Feder Camping ha, infatti, lanciato sul mercato il primo portale di booking on-line interamente dedicato al turismo all’aria aperta, in considerazione della profonda importanza assunta da internet nella programmazione turistica delle famiglie, in un mercato che fino a pochi anni fa si avvaleva dei più tradizionali mezzi di comunicazione. Nello specifico, il network campeggi.com, patrocinato dal 2003 dalla Faita, ha raggiunto oltre 4.000.000 di visitatori, solo nel 2007. Il nuovo centro di prenotazione è stato presentato inizialmente su www.campeggio.it e www.campingita- lia.it e successivamente integrato su numerosi portali italiani ed esteri, oltre che sul nuovo sito della Federazione, completamente ristrutturato (www.faita.it). La Federazione ha così deciso di rilanciare un mercato la cui domanda negli ultimi anni ha riscontrato non poche difficoltà, così come emerso dall’ultimo Rapporto sul Turismo all’Aria Aperta, edito da Faita nel 2008. Le prenotazioni on-line consentiranno al settore una maggiore competitività soprattutto a livello europeo. È stato registrato, infatti, un lieve e misurato aumento delle prenotazioni provenienti dal Nord Europa, ed in particolare dall’Olanda e dal Belgio, che, se confermato nei prossimi anni, potrebbe riuscire a contrastare il calo della clientela tedesca attratta oramai dai mercati più economici e competitivi di Croazia, Spagna e Grecia. Le strutture open air italiane continuano intanto il loro processo di restyling. Sono sempre più numerose, infatti, le aziende dotate di bungalows e case mobili, wellness e fitness centre, campi da golf, parchi acquatici e piscine ed in grado di offrire, oltre alle tradizionali forme di intrattenimento, una vasta gamma di servizi: dai corsi di botanica a quelli di cucina. Pertanto, tra i vacanzieri amanti della natura (costituiti per lo più da nuclei familiari di 4 unità), si fa strada una nuova figura: gli over 65, ormai habitué di quei campeggi e villaggi turistici, che avendo cambiato la loro immagine offrono un felice connubio tra confort e contatto con la natura. I 11 CAMPING MANAGEMENT :PAROLE ATTORNO AL FUOCO LA TENDINA CANADESE NON C’E’ PIÙ Machiel Willem Prohn BISOGNA RIAVVICINARE I GIOVANI AL CAMPEGGIO, SE SI VUOLE ANCORA UN FUTURO PER QUESTA ATTIVITÀ L o scorso agosto ero alla fiera del caravan di Dusseldorf con mio padre. Per noi Prohn, che siamo in questo settore dal 1962, una giornata o due in fiera a Dusseldorf resta un rito al quale non sappiamo rinunciare; anche adesso che il babbo si è ritirato. Vedi le novità, saluti amici e conoscenti, prendi un caffè, una birra e cammini, cammini… Questa volta però mi sono preso un bello spavento. Ad un certo punto mio padre mi dice: «Fermati un attimo mettiamoci a sedere». Da bravo figlio che vuole un bene dell’anima a quel babbone burbero comincio a fare mille congetture: si sarà stancato? Forse non regge più questi ritmi; o magari è stata la birra, che qui versano sempre in quantità industriali. «Babbo stai bene?» E lui: «Siediti anche te e guarda», fa con una faccia stranita. Ancor più mi preoccupo: «Babbo ma stai bene»? E lui: «Guarda, ci sono solo topi grigi». Ma che cavolo di risposta è mai questa, penso. Sta vaneggiando? «Oh! ma che hai? Ti senti bene? Sei così strano». E lui: «Io sto proprio bene. Ho appena mangiato e bevuto come un leone e non mi sono mai sentito così bene. Ma guardati in giro e osserva. Qui non sono solo io vecchio, ma tutti. I topi grigi, quelli che hanno i capelli bianchi, sono gli unici avventori di questa fiera. Sta finendo un’epoca e un modo di fare vacanze». Più sollevato cominciai effettivamente a realizzare. Da quando ero in culla ogni anno almeno una foto mi ritrae in campeggio con alle spalle la roulotte di famiglia. Avevo dodici anni quando finalmente, al Campeggio Torre Ruffa, ebbi il permesso di non dormire più in una comoda roulotte con i miei genitori ma nella mia prima “Canadese” piantata di fianco al caravan. A vent’anni anni le vacanze le trascorrevo con un amico, due ragazze e la mitica Citroen 2CV scoperta, che ci portava da un camping all’altro con due tende e la solenne promessa fatta ai cari genitori che quella rossa era per le ragazze e quella marrone e arancione l’avremmo occupata noi ragazzi. Un tempo era davvero così. Era un ciclo: la “canadese”, poi la tenda più grande da famiglia, la prima roulottina e quando il papà faceva carriera e arrivava la macchina grossa si passava anche alla ”roulottona“. Poi, quando i figli diventavano grandicelli si andava a chiedere al proprietario del campeggio se si poteva piazzare una piccola canadese nella piazzola di fianco per i “bambini”… Adesso non ho più i riccioli in testa, come quando scorazzavo con la mia 2CV, e da maggio scorso, da quando cioè anche quest’anno i campeggi sono tornati in attività, sono ancora una volta in giro per vendere case mobili. Ogni tanto mi fermo e ripenso a Dusseldorf ed osservo che in effetti nei campeggi mancano i giovani. Nelle roulotte ci sono veramente sempre più equipaggi di simpatici “topi grigi” ma i giovani, a parte i bambini e gli adolescenti, in campeggio non si vedono più. Considerare la vacanza in campeggio una vacanza da famiglia o da anziani è sbagliato. Anche se la spartana tendina canadese non è più di moda non dobbiamo rinunciare a portare i giovani in campeggio. Forse questa fascia sempre più numerosa di diciottotrentenni la tenda non la vogliono più, ma in ogni caso le nuove generazioni amano ancora viaggiare e spesso lo fanno in coppia. Anzi, vanno in vacanza ad età sempre più verde senza genitori, e mettono su famiglia sempre più tardi. Se vogliamo un futuro per questo tipo di vacanza dobbiamo trovare il modo di mettere in contatto i giovani con il campeggio, altrimenti si interrompe il ciclo e si mette a rischio il nostro avvenire. I 13 CAMPING MANAGEMENT :PAROLE ATTORNO AL FUOCO FAITA SICILIA, ASSOCIAZIONE DI FRONTIERA di Pietro Licciardi CON UNA INNOVATIVA POLITICA DI PROMOZIONE E CON UN CONTINUO DIALOGO CON LE ISTITUZIONI LOCALI È OGGI LA PIÙ COMPATTA ASSOCIAZIONE DELLA REGIONE G iuseppe Zingale è segretario regionale della Faita siciliana dal 1974, un tempo lunghissimo, durante il quale ha vissuto in prima persona le vicende di una categoria tutto sommato “giovane” – i primi campeggi sull’isola sono stati aperti nel 1965 – che però opera in un contesto assai difficile. Attualmente fanno parte di Faita FederCamping 24 strutture su 90, le quali rappresentano tuttavia il 70% della ricettività oper air. Erano 60 su 60 nel 1980, quando la Regione Sicilia stava lavorando alla stesura della prima legge regionale sul turismo, per diventare 15 appena varato il provvedimento. «Adesso siamo una delle associazioni di categoria più compatte della Sicilia», dice Zingale «perché in parecchi hanno capito che non basta avere una legge per poter lavorare ma è necessario un continuo rapporto e colloquio con gli enti locali e regionali». E infatti è proprio questo il lavoro più importante che svolge attualmente la federazione, che sta operando per aggiornare e modificare la legge regionale n.14 del 1982, integrata con la legge n.13 del 2006, in modo da permettere l’istallazione senza ulteriori autorizzazioni di case mobili nei camping e costrui- 14 re tutte le piccole infrastrutture che servono alla gestione e al funzionamento dei campeggi. Inoltre la Faita Sicilia si sta dando da fare assieme ad altre associazioni di categoria per ricostituire la Confturismo regionale, dopo aver fatto rinascere l’organizzazione in quasi tutte le province siciliane. Un risultato non da poco se si pensa che fino ad un paio d’anni fa ciascuno andava per la propria strada. Oggi invece è operativo un tavolo che riunisce le quattro categorie – Confindustria, Confcommercio e Confesercenti – per lavorare di concerto alla revisione delle leggi regionali di settore. «Purtroppo qui da noi», dice ancora il segretario della Faita, «non c’è l’abitudine a collaborare, pensi che noi della Faita, col venticinque per cento di adesioni, siamo i più forti. Gli albergatori riuniscono il dieci per cento delle imprese, altri anche meno. Questo dipende in buona parte dal fatto che il nostro tipo di impresa è più autonoma rispetto ad altre. Nostro è il terreno su cui sorge il camping, nostra la gestione e pure l’attività imprenditoriale; cosa che non avviene ad esempio negli hotel, dove magari il costruttore cede l’edificio all’imprenditore, il quale si affida al direttore perché non ha competenza specifica in materia di ricettività turistica. E poi, qui in Sicilia, c’è una certa storica refrattarietà ad associarsi». Faita FederCamping è molto attiva anche nel campo della promozione, che in questo estremo lembo del Mezzogiorno assume una importanza assai rilevante, come spiega lo stesso Zingale: «Purtroppo siamo costretti a investire in promozione almeno dieci volte di più di quello che investono al Nord. I campeggiatori europei infatti si fermano molto più volentieri in Piemonte, Veneto o Slovenia prima di affrontare il lunghissimo viaggio che li separa dalla Sicilia. E se decidono di spingersi tanto a sud è anche piuttosto facile che si spingano oltre e arrivino in Marocco o Tunisia». Ecco dunque che la Faita regionale, oltre a partecipare alle maggiori fiere di settore, sta spingendo molto per destagionalizzare il turismo open air, che potrebbe rivelarsi l’asso nella manica per battere la serrata concorrenza delle strutture ricettive delle altre regioni italiane, dato che in Sicilia il clima è sempre mite. Dal 1980 la federazione stampa e distribuisce una cartina stradale dell’isola con evidenziate le strutture associate e dal 1995 una “Carta Oro” che da diritto ad un soggiorno a prezzo fisso, scontato, per due persone e un camper; utilissima per gli 8 campeggi aperti anche l’inverno, che accompagnano ad altre offerte mensili. Inoltre sono stati stipulati accordi con le compagnie di navigazione che operano nello Stretto. Come spiega il segretario regionale della federazione si tratta di uno strumento e di iniziative studiate anche per far fronte alla concorrenza che viene dall’altra sponda del Mediterraneo, dato che uno dei problemi principali dell’open air siciliano è di essere in un territorio di frontiera: troppo lontano dal resto dell’Europa e troppo vicino ai paesi turisticamente emergenti del Nord Africa. E non aiuta certo lo stato drammatico in cui versano le infrastrutture, come la famigerata Salerno-Reggio Calabria, tanto che la Sicilia è ormai raggiungibile soltanto in aereo o nave. Per quanto riguarda l’agenda degli impegni di medio e breve periodo della Faita FederCamping siciliana, Giuseppe Zingale dice che sta riallacciando i rapporti con l’assessore regionale al turismo, dopo la battuta d’arresto rappresentata dalle recenti elezioni amministrative, poiché deve essere ripreso al più presto il discorso sulle modifiche da apportare alla legge regionale n.15 del 2003 in materia di turismo, che «è rimasta un po’ troppo sul piano teorico», inoltre la Faita intende avanzare alcune proposte concrete per armonizzare la promozione turistica, la classificazione delle strutture e realizzare un coordinamento con gli enti locali e l’ente regionale. Un altro tasto dolente, che la federazione intende affrontare, è l’abolizione degli enti provinciali del turismo, che ha buttato a mare numerose e consolidate professionalità senza prospettare valide alternative e ciò rischia di essere un serio intralcio alla promozione turistica. In definitiva il quadro che si delinea è di una organizzazione che opera in un contesto difficile ma che con il tempo ha saputo conquistarsi un ruolo di primo piano nel panorama associativo locale, grazie ad un lavoro continuo e puntuale con le istituzioni e al fatto di presentarsi ai vari tavoli di confronto con una compagine associativa compatta e consapevole del vantaggio e della forza che deriva dal condividere e portare avanti unitariamente obiettivi e strategie. I 15 CAMPING MANAGEMENT :PAROLE ATTORNO AL FUOCO MARCHE DA SOGNO PER L’OPEN AIR di Pietro Licciardi GRAZIE ALLA SINTONIA TRA IMPRESE E ENTI LOCALI IL TURISMO VIVE SOPRATTUTTO GRAZIE AI CAMPING. A medeo Tarsi, classe 1939, è nel turismo da quaranticinque anni, da quando nel 1963 decise di lasciare l’insegnamento per andare a lavorare in Svezia in un grande hotel. Quella fu per lui una esperienza entusiasmante, tanto che nel 1970, al suo rientro in Italia, decise di acquistare un terreno in prossimità della spiaggia, a pochi chi- 16 lometri da Fano, adibito a camping. «In quegli anni fare campeggio significava armarsi di tenda e sacco a pelo; ci si accontentava di una piazzola, qualche servizio igienico e poco altro», ricorda l’imprenditore, «inoltre era appena iniziato il boom delle ferie e venivano giù a frotte le famiglie degli operai della Fiat». Da allora di acqua sotto i ponti ne è passa- ta e la tipologia del turista open air è completamente cambiata: «Adesso i clienti dello Stella Maris, 25 mila metri quadrati con bungalow, chalet, piscina, animazione e tanti altri servizi, sono ancora per lo più famiglie ma chiedono ben altro di un po’ di spazio per piantare la tenda o parcheggiare la roulotte», dice ancora Tarsi il quale sottolinea anche come in un certo senso tale positiva evoluzione sia stata aiutata e assecondata da una politica lungimirante degli enti locali. «Negli anni Settanta tra Fano e Pesaro c’era parecchio arenile libero e ciò ha favorito la nascita di molti camping; oggi ce ne sono undici. In LA NUOVA FRONTIERA: TRASFORMARE SEMPRE PIÙ I CAMPING IN VILLAGGI seguito è rimasta la tendenza a favorire questo tipo di ricettività, soprattutto quando ci si è resi conto dell’errore fatto nel consentire la costruzione di parecchie seconde case». Secondo il gestore e proprietario del camping Stella Maris infatti il turismo ne ha risentito parecchio, dal momento che i proprietari degli appartamenti, residenti tutto l’anno nelle grandi città del Nord o a Roma, arrivano qui per starci al massimo una quindicina di giorni, poi chiudono tutto e via, fino all’estate successiva. Purtroppo non si è colto neppure ciò che si stava realizzando all’estero, dove si andavano affermando i residence: sempre case in muratura, ma gestite in modo tale da consentire l’accoglienza di un flusso turistico importante. Per fortuna nei soli camping della zona di Fano invece transitano oggi almeno novecento persone al giorno nei periodi di alta stagione; trecentocinquanta circa nel solo Stella Maris e per lo più stranieri, disposti a spendere. Un bel movimento per l’economia locale, non c’è che dire. «Questo è possibile anche perché i politici hanno continuato a sostenere nel tempo la scelta dell’open air, così abbiamo potuto adeguare costantemente le nostre strutture alla domanda», dice ancora Amedeo Tarsi, come anche gli altri proprietari assai soddisfatto della collaborazione che nelle Marche si è istaurata tra imprenditori, Regione e Comuni. «La prima legge regionale sul turismo ci ha permesso di destinare il 25% di spazio a strutture fisse, come i bungalow; l’ultima legge approvata, che risale ormai a cinque anni fa, ha elevato la percentuale al 60%, con una preferenza per le case mobili, il che ha consentito di trasformarci sempre più in villaggi». Proprio questa infatti sembra essere la nuova frontiera degli oltre ottanta camping su questa fetta di costa Adriatica. La clientela infatti chiede servizi sempre più di tipo alberghiero ma soprattutto svago e divertimento per se e i figli al seguito; cosa che non sempre gli hotel riescono a dare. La sensibilità politica nei confronti dell’oper air ha anche consentito di ridurre progressivamente la quota degli “stanziali”, facendo posto alle case mobili e a un turismo più “dinamico” soprattutto straniero; senza penalizzare i campeggiatori “puri”, quelli che amano ancora la vacanza in tenda o roulotte il cui numero tende a rimanere stabile. Un cruccio, semmai, è «il non essere riusciti ad agganciare il low cost con i nostri aeroporti regionali», spiega Tarsi, dal momento che nelle Marche, «una “quasi Toscana”», stanno crescendo nel- 17 PURTROPPO NON SIAMO RIUSCITI AD AGGANCIARE IL LOWCOST CON I NOSTRI AEROPORTI REGIONALI l’interesse di molti turisti stranieri, i quali arrivano magari anche per un solo week end e devono affrontare il disagio di un lungo spostamento atterrando allo scalo di Rimini o di Bergamo. Un altro recente successo degli imprenditori marchigiani è l’essere riusciti a convincere i Comuni e le Capitanerie a farsi assegnare i tratti di arenile prospiciente i camping per attrezzarli con cabine, sdraio e ombrelloni. «Lo Stella Maris», spiega sempre il proprietario, «si estende su quasi trecento metri di costa e ha tre uscite sulla spiaggia. Dare la concessione ad altri avrebbe significato un danno per tutti: noi avremmo dovuto sti- pulare accordi e convenzioni con tre o quattro stabilimenti, considerata l’ampiezza della spiaggia, i gestori non avrebbero potuto avere, se non con grande difficoltà, l’accesso alla strada e i bagnanti avrebbero dovuto percorrere grandi distanze a piedi». Invece così i camping hanno la possibilità di aggiungere un servizio importantissimo, senza nulla togliere al settore dei balneari. Buona è anche la collaborazione con gli hotel, che lungo la costa non sono moltissimi, e in ogni caso non considerano i camping dei temibili concorrenti poiché sanno che il tipo di clientela è completamente diverso. Al contrario si cerca di dialogare, anche con le amministrazioni locali, per valorizzare e promuovere un territorio turisticamente attraente ma che deve sostenere la concorrenza con la riviera romagnola e che ha ancora bisogno di promozione. I 19 CAMPING MANAGEMENT :PAROLE ATTORNO AL FUOCO COSA ACCADE NELLA TIERRA DEI GITANI? di Andrea Spezzigu CAMPEGGI APERTI TUTTO L’ANNO: ECCO LA STRATEGIA VINCENTE DELL’OPEN AIR SPAGNOLO A bbiamo intervistato Siegfried H. Heinze, titolare di Servicios Turisticos Heinze Latzke (S.A.) importante agenzia spagnola di servizi turistici, per conoscere un po’ meglio il settore dell’open air iberico. Signor Heinze, ci descriverebbe l’assetto politico che regola la materia turistica in Spagna? «In Spagna, il turismo è di competenza delle Regioni. Le Regioni autonome sono ben diciassette, ciascuna delle quali con un proprio assetto politico e amministrativo. A Madrid ha sede il Ministero del Turismo con competenze generali e limitate, come l’Ufficio della Rappresentanza Turistica all’Estero, che opera attraverso le Officinas de Turismo in diversi Paesi. Ma alcune regioni, come per esempio la Catalogna, hanno iniziato ad aprire i loro uffici turistici all’estero in piena autonomia rispetto al governo centrale di Madrid. A Madrid, inoltre, ha sede un organismo turistico molto simile all’Enit. Si tratta di Turespaña che però, a causa delle risorse limitate di cui dispone, non 20 gode dello stesso successo dell’Enit». Esiste in Spagna una federazione paragonabile alla nostra FAITA FederCamping? «Sì, si tratta de la Federaciòn Espanola de Empresarios de Camping y Ciudades de Vacaciones che opera a livello nazionale come la Faita. Infatti, proprio come la Faita raggruppa i proprietari e i gestori sia dei campeggi che dei villaggi turistici. È, in realtà, una federazione che, nata sotto la dittatura di Franco, ha cambiato aspetto e nome diverse volte. Ma in Spagna esistono anche diciassette federazioni regionali che operano in maniera autonoma pur facendo parte, ad eccezione di una o due, della Federazione nazionale. Le organizzazioni regionali finanziariamente più forti sono senza dubbio la Federaciò Catalana de Camping (costituita da diverse organizzazioni provinciali) e quella delle Regioni Autonome di Valencia, che comprende le province di Castellòn, Valencia e Alicante». Quanti sono i campeggi in Spagna e quali sono le loro caratteristiche? «I campeggi sono solo milleduecento e, proprio attraverso le loro organizzazioni regionali, la maggior parte di loro aderisce alla Federazione nazionale spagnola. Come dicevo, le re- IN SPAGNA IL TURISMO OPEN AIR È STRETTAMENTE LEGATO AL TURISMO BALNEARE gioni più ricche, cioè la Catalogna e la zona di Valencia, offrono anche strutture e servizi migliori. Non a caso in queste aree, Barcelona, Girona, Tarragona, Lleida, Castellòn, Valencia e Alicante, si registra non solo il più alto numero di campeggi ma anche la più alta concentrazione di bungalows e case mobili oltre che la maggioranza di campeggi dotati di wellness e fitness centre. Direi che quello dei campeggi come “resort” è un vero e proprio boom che è esploso non solo in Spagna, ma anche nel resto d’Europa. So che anche in Italia, in Veneto in particolare, il fenomeno è abbastanza diffuso. Un’ altra zona apprezzata dagli amanti del turismo open air è la costa atlantica. In Spagna infatti il turismo open air è strettamente legato al turismo balneare; da qui il successo dei campeggi marittimi. I campeggi del sud della Spagna sono generalmente aperti tutto l’anno e molti di loro, sono stati costruiti appositamente per soddisfare la richiesta di ospitalità invernale. Pertanto le strutture risultano sempre piene anche da novembre a Pasqua, costituendo un enorme richiamo per i turisti provenienti dal Nord Europa e, soprattutto, dalla Gran Bretagna. Credo che sia questo l’unico vero vantaggio che la Spagna ha rispetto all’Italia». Che tipo di clientela avete? «Posso dire che il mercato è molto alimentato e sostenuto dagli stranieri, che trovano appunto strutture aperte tutto l’anno e possono gode- re del contatto con la natura non necessariamente nei periodi di luglio e agosto, tradizionalmente periodi di alta stagione, in cui le strutture sono frequentate quasi esclusivamente dagli spagnoli. In Catalogna, per esem- pio, l’80% degli ospiti sono stranieri; ma anche la provincia di Valencia gode di un buon 70% di tedeschi, olandesi, inglesi, francesi e belgi. Inoltre, per noi, i turisti stranieri costituiscono un introito considerevole perché sono dei gran spendaccioni». Il settore del turismo open è cresciuto negli ultimi anni? «No, non direi. Si registrano lievissimi aumenti nella domanda. Ma so che anche in Italia la situazione non è molto diversa». Ritiene che a livello europeo l’EFCO&HPA potrebbe adottare strategie diverse per risolvere questa situazione che appare critica in entrambi i nostri Paesi? «A mio parere, l’EFCO sta già facendo un ottimo lavoro di lobby a livello europeo e questo grazie anche all’apporto di un giovane e dinamico presidente, Alessandro Sgaravatti. Certo si potrebbe fare di più ma occorrerebbero risorse più ingenti ed un contributo più ottimistico da parte di tutte le federazioni che a livello europeo la compongono». I 21 CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO NEL MARKETING L’UNIONE FA LA FORZA di Antonella Veltri INIZIATIVA COMUNE DELLA FAITA SICILIA E SARDEGNA PER LA PROMOZIONE DEI CAMPING E DEI VILLAGGI ASSOCIATI L e nostre due isole più grandi e importanti, la Sardegna e la Sicilia, sono l’orgoglio e il vanto del turismo italiano per il numero di vacanzieri che ogni anno le popolano durante la stagione estiva, sedotti dalla natura incontaminata e dai luoghi ricchi di storia e di folklore. Quale modo migliore per perdersi nel fascino di queste terre, se non approfittare del clima sempre dolce, anche nei mesi invernali, e organizzare una vacanza en plen air, a contatto diretto con le bellezze naturali e il fantastico mare di queste due regioni? Proprio da questo è nata l’esigenza di valorizzare a livello internazionale i campeggi e i villaggi turistici che fanno parte della Faita FederCamping, unite dalla comune idea che l’unione fa la forza, crea valore aggiunto e porta vantaggio nella competizione commerciale. Le due organizzazioni federali regionali della Sardegna e della Sicilia hanno quindi deciso, autonomamente e indipendentemente l’una dall’altra, di realizzare uno strumento promozionale utile e per i turisti e allo stesso tempo idoneo ed efficace per attirarlo nel circuito turistico delle strutture ricettive Faita. Alcuni anni fa sono così nate con questo intento la Guida e cartina ai 22 villaggi e campeggi della Faita Sardegna e l’analoga Guida e cartina ai villaggi e campeggi della Faita Sicilia, a cura della Key Marketing and Communication di Roma. Come accennato entrambe le campagne partono dal presupposto di voler offrire gratuitamente al turista uno strumento utile, in questo caso una pratica cartina automobilistica, ideale per favorire gli spostamenti sul territorio. A loro volta però si rivelano anche un ottimo strumento promozionale dal momento che le strutture ricettive federate Faita vengono indicate con la loro esatta posizione. La cartina inoltre, capillarmente distribuita anche ai porti di partenza per le due isole, induce il turista a predisporre il proprio itinerario in funzione dei luoghi di inte- resse ma anche dei villaggi e dei campeggi la cui ubicazione scopre sulla guida. La veste grafica delle guide-cartine è di sicuro appeal, per la ricerca accurata di colori e simboli che richiamano ed evocano le attrattive delle due isole, arricchita da caratteristici disegni che segnalano i siti turistici e i monumenti più interessanti da visitare. Inoltre ciascuna struttura ricettiva segnalata è descritta in appositi riquadri ove è stampata una bella foto del villaggio o del campeggio e nei quali sono riportate le informazioni più significative, assieme ai recapiti telefonici e una serie di simboli che informano dettagliatamente sui servizi di cui il turista può usufruire. La cartina, offerta in forma di pieghevole, presenta su una facciata la carta geografica, sul retro una serie di ante separate, ognuna dedicata ai partner che decidono di collaborare all’iniziativa. Tali partner, validi e significativi, hanno la funzione fondamentale di contribuire all’iniziativa in termini di ottimizzazione della distribuzione e divulgazione dei materiali di comunicazione. Infatti rendendo la fase di diffusione del prodotto il più possibile capillare si fa in modo che ogni euro investito dai campeggi e villaggi della Faita in termini di comunicazione, venga moltiplicato addirittura per sei. A titolo di esempio delle sinergie che si vengono a creare con i partner, quest’anno la Faita Sardegna ha visto il coinvolgimento dell’Agip con la sua rete di 150 punti vendita in tutta la regione, dai quali vengono offerte gratuitamente le cartine a tutti coloro che fanno rifornimento; della rivista di settore Plein Air, che ha inserito il pieghevole all’interno del numero di aprile 2008; dei Professionisti di via Pontina, un’associazione che riunisce cinque concessionari di camper e rivenditori di accessori per il campeggio, che hanno sede in via Pontina, a Roma; della Tirrenia navigazione e della Saremar, compagnie di navigazione che distribuiscono il materiale dai porti ai passeggeri in partenza e all’interno delle navi; della rivista Il Campeggio stampata dalla Confedercampeggiatori, all’interno della quale vengono inserite le cartine; del tour operator Turisarda di Dusseldorf, che distribuisce le cartine nell’ambito delle Fiere tedesche; della rivista di settore Via col Camper, che ha dedicato un articolo alla Faita Sardegna; Grotte Is Zuddas di Santadi (Ca) e dei ceramisti sardi. La presenza di una rete così vasta di partner fa in modo che ogni anno la tiratura dei pieghevoli sia molto elevata e il loro ciclo di vita almeno annuale, partendo da febbraio con la B.I.T. di Milano. Ad aumentare la visibilità dell’iniziativa, contribuisce il fatto che la cartina viene realizzata anche in formato poster di 100 per 140 centimetri, esposti dai partner dell’iniziativa nelle loro sedi, all’interno dei loro market o comunque visualizzati nel miglior modo possibile, ad esempio affissi all’interno delle navi nel caso delle compagnie di navigazione. La Faita Sardegna realizza anche grandi poster di tre metri per un metro e mezzo che vengono affissi all’interno dei punti vendita Agip e che hanno per questo motivo una visibilità significativa sul territorio sardo. Un contributo alla ottimale visibilità del materiale promozionale proviene anche dalla partecipazione alle Fiere di settore: la Borsa Internazionale del turismo (B.I.T.) di Milano, innanzitutto, ma anche le fiere nazionali di Roma, Rimini, Vicenza, Verona e quelle europee di Amburgo, Monaco, Dusseldorf, Praga, Essen, Parigi, Berlino, Barcellona e Mosca. Questa iniziativa dimostra come con le opportune sinergie e stipulando accordi reciprocamente vantaggiosi con diverse realtà legate al settore del plein air, si possa garantire alle strutture ricettive un notevole ritorno dal proprio investimento pubblicitario in termini di incisività ed efficacia della comunicazione. I 23 CAMPING MANAGEMENT :PRIMO PIANO IL FUTURO E’ INTERNET. ANCHE NEL TURISMO di Eleonora Manfrini L’IMPORTANZA DI “STARE” NELLA RETE NEL MODO GIUSTO E SENZA COSTI ECCESSIVI. D all’ultimo “Consumer Travel Trends Survey” di PhoCusWright del giugno scorso si desume che i viaggiatori abituali sono il segmento principale per gli acquisti turistici on-line; la novità è che finalmente anche i più inflessibili sostenitori dell’acquisto off line iniziano ad usare Internet come strumento primario per la pianificazione e l’acquisto di viaggi. Una ricerca commissionata da Google e condotta da TNS ha evidenziato come gli utenti Internet del Regno Unito trascorrano, in media, centoquarantotto minuti al giorno a guardare la Tv e ben centosessantotto a navigare su Internet. Internet sta superando di gran lunga per importanza i media tradizionali, infatti nel 2008 risulta essere il media più importante per il settore del turismo ed in particolar modo nell’ ambito del turismo all’aria aperta. Innumerevoli campeggi e villaggi hanno constatato, presso le fiere 2007-2008 dedicate al turismo all’aria aperta, un cambiamento sostanziale dell’utenza fieristica sotto un duplice aspetto: da una parte la diminuzione di ospiti realmente interessati, dall’altra la determinatezza dei visitatori, i quali si dirigono direttamente presso lo stand di loro interesse, in quanto lo screening e la scelta sono stati fatti a priori attraverso Internet. Da tutto ciò si comprende come sia indispensabile essere presenti nel web. Ma cosa si intende «essere presenti in Internet»? Jack Flanagan, vice presidente esecutivo di ComScore, ha dichiarato che: «Con quasi l’80% di tutte le ricerche condotte in marzo, Google è di gran lunga il principale motore di ricerca in Europa». Quindi per avere una buona strategia di Web Marketing è necessario avere un bel sito, veloce da navigare e sempre aggiornato. Ma è ancor più importante essere presenti nelle prime pagine dei motori di ri- cerca italiani ed esteri. Tanto per fare un esempio di strategie di Web Marketing ricordiamo le campagne Pay per click su Goolge (PPC Adwords). In questo caso, l’utilizzatore del servizio paga esclusivamente per i contatti effettivamente ricevuti. Quindi è consigliabile affidarsi a professionisti del settore per la creazione di campagne Adwords, se si vogliono evitare spiacevoli “inconvenienti”, come il sostenere spese eccessive, e garantire l’ideazione di messaggi pubblicitari adeguati, contenendo i relativi costi. Inoltre l’indicizzazione “naturale” del proprio sito Internet. Google predilige siti internet semplici e con contenuti ben organizzati. Google, oltre all’analisi del sito internet, effettua anche una valutazione dei link in entrata al sito Web (Link Popularity). Infine da non trascurare la pubblicità sui principali siti di settore. È anche opportuno sottolineare l’importanza crescente dei video on-line. Negli Stati Uniti, il 73,7% del totale degli utenti internet ha visualizzato, nel mese di marzo 2008, almeno un video on-line. Secondo i dati raccolti da ComScore, sono stati visualizzati in totale 11,5 miliardi di video on-line, con un aumento del 13% rispetto a febbraio e del 64% rispetto al marzo del 2007. Interessante pure il dato riguardante l’utenza mobile del Regno Unito: nel 2008, il 12% (7,4 milioni) di tutti gli utenti di telefonia mobile utilizza i servizi Internet mobile (fonte: Continental Research). Forrester Research prevede che entro il 2013 la percentuale aumenterà fino a comprendere il 38% della popolazione europea. Il futuro? Nel mondo di Internet si dice che il futuro è già presente. I 25 CAMPING MANAGEMENT :RUBRICA FISCALE MISURE SPERIMENTALI PER INCREMENTARE LA PRODUTTIVITÀ di Maurizio Fantaccione L’ARTICOLO 2 DEL DECRETO LEGGE N. 93 DEL 27 MAGGIO 2008 C on l’articolo 2 del Decreto Legge del 27 maggio 2008, n. 93, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 28 maggio 2008, sono state introdotte «misure sperimentali e temporanee per incrementare la produttività del lavoro», consistenti nella previsione di un nuovo regime di tassazione per alcune componenti variabili della retribuzione corrisposte nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2008 ad una ben individuata categoria di lavoratori dipendenti del settore privato. L’ultimo comma dell’articolo 2 anzidetto abroga anche, la lettera b) del comma 2 dell’art. 51 del TUIR che prevedeva la non concorrenza alla formazione del reddito di lavoro dipendente delle somme erogate a titolo di liberalità alla generalità o categorie di dipendenti in occasione di festività e ricorrenze per importi non superiori a 258,23 euro e i sussidi, senza limite di importo, corrisposti in considerazione di particolari esigenze personali o familiari del dipendente. In attesa dei necessari chiarimenti da parte dell’Amministrazione Finanziaria, si introducono alcune considerazioni in merito alle modalità di applicazione delle disposizioni in oggetto. IMPOSIZIONE SOSTITUTIVA DI ALCUNE COMPONENTI VARIABILI DELLA RETRIBUZIONE Il comma 1 dell’art. 2 del D.L. n. 93/2008 prevede che, salva espressa rinuncia scritta del lavoratore, sono soggette ad un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle sue addizionali regionali e comunali, con l’aliquota pari al 10%, le somme erogate «a livello aziendale», nell’intervallo di tempo tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2008 e fino a concorrenza dell’importo complessivo di 3.000 euro lordi, per: a) prestazioni di lavoro straordinario, ai sensi del Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n. 66 effettuate tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2008. Al fine di individuare quali siano le prestazioni di lavoro straordinario che possono fruire del regime sostitutivo occorre dunque fare riferimento al Decreto Legislativo citato e alla circolare esplicativa del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 3 marzo 2005, n. 8/2005; per lavoro straordinario, si legge nella medesima circolare, deve intendersi quello prestato oltre l’orario di lavoro normale definito nell’art. 3 del D. Lgs.n. 66/2005. Tale articolo, dopo aver stabilito nel primo comma che l’orario di lavoro normale è di 40 ore settimanali, prevede la possibilità che i contratti collettivi stabiliscano una durata minore e riferiscano l’orario normale alla durata media delle prestazioni lavorative in un periodo non superiore all’anno. Pertanto, per l’individuazione di tali somme dovrà farsi riferimento, ove presenti, alle disposizioni dei contratti collettivi di lavoro, attuati- vi della facoltà prevista nel Decreto Legislativo n.66/2005 di modulare i tempi di lavoro (orario normale, multiperiodale, gestione dello straordinario, limiti di orario massimo, etc.) in rapporto alle esigenze produttive e organizzative di ciascuna unità produttiva. Sempre secondo l’interpretazione espressa nella circolare del Ministero del Lavoro già citata, non essendo specificato alcun livello di contrattazione collettiva, salve specifiche disposizioni, «il rinvio alla contrattazione collettiva deve intendersi come rinvio a tutti i possibili livelli di contrattazione collettiva: nazionale, territoriale, aziendale». Tale interpretazione sembra inoltre confermata dalla lettera della norma che fa riferimento alle somme erogate «a livello aziendale». Sul piano operativo potranno beneficiare del regime sostitutivo, nel limite di 3.000 euro lordi, le somme che ciascuna unità produttiva riconosce quale retribuzione per prestazioni lavorative rese oltre l’orario normale di lavoro definito per ciascuna categoria di dipendenti (ad esempio i turnisti, gli addetti alle piattaforme petrolifere, i perforatori, gli assistenti geologici e area pozzo, etc.) da qualsiasi livello della contrattazione collettiva. Lo stesso concetto deve essere applicato nell’individuazione delle somme erogate a fronte di prestazioni lavorative rese oltre il normale orario nell’ambito di contratti di lavoro part-time di tipo verticale. Sembra evidente che le ore per prestazioni di lavoro straordinario accantonate nel 27 CAMPING MANAGEMENT :RUBRICA FISCALE periodo di vigenza del regime sostitutivo nel «conto ore individuale» e fruite come riposo compensativo esulano dall’ambito di applicazione del regime sostitutivo previsto per le «somme erogate» per prestazioni di lavoro straordinario; di conseguenza non dovrebbero essere considerate neanche ai fini del raggiungimento del limite di 3.000 euro. Occorre sottolineare che possono fruire del regime sostitutivo solo le somme erogate nel periodo individuato e che si riferiscano a prestazioni di lavoro straordinario svolte nello stesso periodo. Saranno dunque soggette all’ordinario regime impositivo le somme erogate a gennaio 2009 ancorché riferite a lavoro straordinario prestato nel dicembre 2008. Dovrebbe invece essere ammesso il regime sostitutivo al 10% per le somme erogate dal sostituto nel mese di dicembre 2008 a titolo di acconto di quanto spettante, salvo conguaglio nelle operazioni di fine anno, sulla base dell’effettivo conteggio delle ore di lavoro straordinario svolte nel medesimo mese. b) prestazioni di lavoro supplementare ovvero prestazioni rese in funzione di clausole elastiche, effettuate nel periodo 1 luglio - 31 dicembre 2008, nell’ambito di contratti di lavoro a tempo parziale conclusi prima della data di entrata in vigore del Decreto Legge in commento, ossia prima del 29 maggio 2008. È da ritenere che il riferimento è alle prestazioni lavorative rese oltre il normale orario di lavoro nell’ambito di contratti di lavoro part - time di tipo orizzontale. Anche in tal caso per la definizione delle somme remunerative di lavoro supplementare potrà farsi riferimento a qualsiasi livello di contrattazione collettiva; occorre inoltre tener presente che anche per la remunerazione del lavoro supplementare il regime trova applicazione per le ore effettuate e sempreché le somme siano corrisposte nel periodo sopra individuato. 28 c) Somme erogate a livello aziendale in relazione ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa e altri elementi di competitività e redditività legati all’andamento economico dell’impresa. Anche tali elementi retributivi (nel Gruppo: premio di partecipazione, di risultato o di produttività) possono beneficiare del regime sostitutivo se erogati nel periodo 1 luglio - 31 dicembre 2008; nulla viene richiesto, invece, in merito al periodo di rilevazione dell’incremento dei parametri economici/organizzativi. Dunque, potrebbero fruire di tale regime anche le somme erogate in acconto del premio di partecipazione o di risultato 2008. Seppure il richiamo alla contrattazione collettiva non sia esplicito, la disposizione comunque si riferisce a somme erogate «a livello aziendale» il che induce a ritenere necessaria l’esistenza di un accordo collettivo che disciplini l’erogazione di tali componenti reddituali. Sembra, inoltre, doversi escludere l’applicazione del regime sostitutivo alle somme erogate in via continuativa o occasionale in relazione ai risultati individuali della prestazione lavorativa, raggiunti indipendentemente dagli incrementi della produttività o efficienza aziendale, quali ad esempio, nel Gruppo, quelle «una tantum» e gli assegni «ad personam». AMBITO SOGGETTIVO DI APPLICAZIONE Possono beneficiare del regime di imposizione sostitutiva i contribuenti che nel corso dell’anno 2007 hanno percepito redditi di lavoro dipendente di importo non superiore a 30.000 euro e appartenenti al settore privato. Poiché la norma pone un limite superiore è da ritenere che siano ammessi al beneficio del regime sostitutivo anche coloro che nel 2008 sono titolari di reddito di lavoro dipendente ma non lo sono stati, per motivi diversi, nel corso del 2007. Per reddito di lavoro dipendente deve intendersi, come costantemente affermato dall’Amministrazione Finanziaria, il reddito determinato a norma dell’art. 51 del TUIR; in sostanza l’importo indicato nel campo 1 della Certificazione dei redditi corrisposti nel 2007 (CUD 2008). È da ritenere che il limite di 30.000 euro sia complessivo, nel senso che se il contribuente nel 2007 è stato titolare di più rapporti di lavoro dipendente occorre verificare il rispetto di tale requisito con riferimento alla to- talità dei rapporti di lavoro intrattenuti. In tal caso, così come previsto per l’ipotesi in cui l’attuale sostituto d’imposta sia diverso da quello che ha rilasciato il CUD 2008, il beneficiario attesta per iscritto l’importo del reddito di lavoro dipendente conseguito nello scorso anno. MODALITÀ DI APPLICAZIONE DELL’IMPOSTA SOSTITUTIVA DEL 10% Il comma 1 dell’art. 2 del D.L. n. 93/2008 dispone che l’imposta sostitutiva del 10% si applica sulle somme corrisposte per le causali sopra descritte fino a concorrenza dell’importo di 3.000 euro lordi. È da ritenere che tale importo debba essere considerato al lordo dell’imposta sostitutiva applicata e al netto degli oneri previdenziali ed assistenziali a carico del dipendente che, a norma del comma 2 dello stesso articolo, restano comunque dovuti. L’obiettivo della disposizione in commento è, infat- ti, la riduzione del prelievo fiscale sulle componenti del reddito di lavoro dipendente individuate dal comma 1 dell’articolo 2, obiettivo che almeno in parte sarebbe vanificato se non fosse consentita la deducibilità degli oneri sociali obbligatori per legge, ammessa senza alcun limite per qualsiasi categoria di reddito. Le somme assoggettate al regime sostitutivo, ovviamente, non concorrono alla formazione del reddito complessivo del contribuente neanche, per espressa previsione, ai fini della determinazione della situazione economica equivalente dello stesso e del proprio nucleo familiare. L’imposta sostitutiva è applicata dal datore di lavoro. Solo se il dipendente presenta per iscritto una richiesta di non applicazione del nuovo regime di tassazione il sostituto potrà applicare il regime ordinario. Probabilmente l’imposta dovrà essere versata con un codice tributo di nuova istituzione. Per l’accertamento, la riscossione e le sanzioni si applicano le disposizioni in materia di imposte dirette, in quanto compatibili. EROGAZIONI LIBERALI E SUSSIDI Con il comma 6 dell’articolo 2 del D.L. 93/2008 viene abrogata la lettera b) del comma 2, dell’articolo 51 del TUIR che disponeva la non concorrenza alla formazione del lavoro dipendente delle somme erogate dal datore di lavoro a titolo liberale in occasione di festività o ricorrenze, alla generalità o categorie di dipendenti, fino a concorrenza dell’importo di euro 253,23 annui nonché dei sussidi occasionali senza limite di importo, erogati in relazione a particolari esigenze personali e familiari del dipendente (lutti, malattia, etc.). Rientrano tra le erogazioni liberali, ad esempio, le somme ed i valori erogati ai dipendenti del Gruppo in occasione del compimento di venticinque anni di anzianità aziendale ed i premi eventualmente erogati per festeggiare il trascorrere di un anno senza infortuni sul lavoro. I 29 CAMPING MANAGEMENT :FAITA INFORMA IL PRESIDENTE VIANELLO ALLE GIORNATE DEL TURISMO 2008 L’IMPORTANTE EVENTO DI STUDIO SI SVOLGERÀ A NOVARA DAL 21 AL 24 SETTEMBRE S i terrà a Novara dal 21 al 24 settembre il convegno “Giornate del Turismo 2008 - Qualità Italia”, che giunto alla VIII edizione, avrà tra i relatori il presidente di Faita FederCamping, Maurizio Vianello con una relazione dal titolo “La qualità ai tempi del low cost”. L’iniziativa, promossa dall’OGIT del Dipartimento di Studi per l’Impresa e il Territorio dell’Università del Piemonte Orientale, con la collaborazione del Consorzio universitario Re-tour (Rete interregionale per il progresso del turismo), con il sostegno della Regione Piemonte e con il patrocinio della Conferenza delle Regioni, dell’ANCI, dell’UPI e di Assoturismo, Confturismo e Federturismo, si svolgerà nell’aula magna dell’Università degli studi del Piemonte Orientale e costituisce un appuntamento annuale per ricercatori, operatori privati e decisori pubblici. Si tratta di un momento importantissimo di studio e di discussione di proposte per il progresso del turismo e del territorio, che scaturiscono dal confronto dei risultati di ricerche e di riflessioni di esponenti di mondi distinti (accademico, imprenditoriale, politico e istituzionale) – tra i quali si è avviata, da qualche tempo, una più intensa ed effettiva collaborazione, che costituisce già un importante passo in avanti. L’edizione di quest’anno ha tra i suoi obiettivi di: fare il punto, come in edizioni precedenti, delle politiche a fa- 30 vore dello sviluppo turistico dell’Italia e promuovere un più intenso confronto e scambio di esperienze tra i responsabili della gestione delle politiche e dei piani di sviluppo turistico delle Regioni ed altri enti e sistemi territoriali. In particolare, in queste “Giornate”, ci si propone di identificare i principali problemi di gestione dei piani strategici regionali per il turismo e mettere a confronto le modalità di gestione messe in pratica dalle Regioni. L’incontro intende anche avviare un lavoro sistematico di inventariazione delle risorse turistiche italiane, analisi e valutazione della loro qualità, in termini di mercato, secondo standard internazionali. Questo lavoro è pre- messa indispensabile per definire, in seguito, adeguate strategie di sviluppo, ovvero individuare le attrazioni, i servizi e le condizioni ambientali che necessitano di azioni migliorative della loro qualità (estetica e funzionale), selezionare i gruppi di turisti in funzione dell’attrattività delle risorse ma anche dei diversi benefici ed effetti negativi dei vari gruppi di turisti. In questo primo convegno s’insisterà innanzitutto sulla definizione dei criteri per l’identificazione, la gestione e lo sviluppo della qualità delle attrazioni e dei servizi turistici e delle condizioni ambientali di sviluppo del turismo. Il fine ultimo è quello di elaborare modelli di riferimento utilizzabili in tutto il territorio italiano. La sistematica rilevazione e classificazione delle risorse turistiche, dell’Italia e delle sue regioni, sarà oggetto di successivi lavori, i cui risultati verranno discussi nelle future edizioni delle MATTEO MARZOTTO È IL NUOVO PRESIDENTE DELL’ENIT Il sottosegretario al turismo, Michela Vittoria Brambilla, nel corso di una conferenza stampa tenuta il 2 luglio a Palazzo Chigi, ha presentato ufficialmente il nuovo presidente dell’Enit: l’imprenditore Matteo Marzotto. Parlando del neopresidente il sottosegretario ha detto che si tratta di una «figura molto stimata, in grado di promuovere il brand Italia costituendo uno stretto binomio tra turismo e Made-in-Italy, l’uno traino dell’altro e viceversa». Marzotto prende il testimone di Umberto Paolucci che metterà a frutto la sua grande esperienza informatica, presiedendo il Comitato scientifico per l’innovazione tecnologia del turismo in fase di costituzione. La Brambilla ha anche sostenuto la necessità di agire in nome di un Patto per avviare un piano strategico di rilancio turistico ed infine la volontà di riposizionare l’Enit. 3