La piattaforma di Surveilance e Fault Management

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La piattaforma di Surveilance e Fault Management
PIATTAFORME
La Piattaforma di
Surveillance e Fault Management:
reti broadband, trasporto
e commutazione
VINCENZO ASARO
FRANCESCA MOLA
FILIPPO PICCIRILLO
ANDREA PINNOLA
Introdotta nel 2001 nell’ambito del progetto “Nuova Piattaforma di
Gestione” per le reti e i servizi broadband, la Piattaforma di Surveillance e
Fault Management costituisce la componente che è stata maggiormente
estesa a copertura dei diversi domini tecnologici e dei diversi vendor così
da inglobare, sotto un unico framework di riferimento, le diverse componenti di rete, dalle reti BroadBand al BackBone Nazionale, dalle reti in
Outsourcing alle Intranet aziendali, dalle reti di Trasporto più innovative,
come SDH (Synchronous Digital Hierarchy) e WDM (Wavelength Division
Multiplexing) alle legacy PDH (Plesiocronus Digital Hierarchy), sino ad
includere la rete di commutazione tradizionale e le nuove reti per i servizi
VAS (Value Added Services).
L’articolo, dopo una breve introduzione di contesto e di definizione delle
problematiche generali legate alla Surveillance e Fault Management delle
reti, approfondisce le soluzioni adottate da Telecom Italia Wireline nell’ambito del BroadBand, del Trasporto e della Commutazione, inclusi i servizi
VAS; in un successivo articolo verranno presentati gli ambiti delle Reti
Intranet e delle reti in Outsourcing concludendo con un quadro evolutivo
della gestione delle future reti IP su ottico ASON/GMPLS (Advanced
Switched Optical Network / Generalized MultiProtocol Label Switching).
1. Introduzione
La Piattaforma di Sur veillance e Fault
Management (SFM) della Rete, introdotta nel 2001
nell’ambito del progetto “Nuova Piattaforma di
Gestione” per le reti e i servizi broadband [1] copre,
con risultati molto incoraggianti [2], l’aspetto nevralgico per Telecom Italia Wireline del mantenimento e
del ripristino del servizio offerto al cliente.
La Piattaforma svolge i compiti di sorveglianza
della rete mediante raccolta e gestione degli
allarmi dei diversi nodi e segmenti di rete e di
gestione della localizzazione dei guasti, mediante
la correlazione degli allarmi e gli strumenti specifici
di diagnosi.
La Piattaforma di SFM ha l’obiettivo di fornire strumenti comuni e flessibili per tutti i segmenti di rete e costituisce la componente che è
stata maggiormente estesa a copertura dei
diversi domini tecnologici, così da inglobare,
sotto un’unica architettura di riferimento, le
d i v e r s e t i p o l o g i e d i re t e , d a l B ro a d B a n d a l
BackBone Nazionale, dalle reti in Outsourcing
alle Intranet aziendali, sino ad includere le reti
di Trasporto innovative (SDH, WDM) e tradizionali (PDH).
L’articolo approfondisce le soluzioni adottate
d a Te l e c o m I t a l i a W i re l i n e p e r l ’ a m b i t o d e l
BroadBand, del Trasporto e della Commutazione
inclusi i servizi Session Based (o VAS).
NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 13 n. 2 - Dicembre 2004
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ASARO › MOLA › PICCIRILLO › PINNOLA • La Piattaforma di Surveillance e Fault Management: reti broadband, trasporto e commutazione
2. Architettura generale di Surveillance e Fault
Management
I successivi due livelli sono realizzati da diverse
componenti logicamente condivise per l’implementazione delle funzioni di correlazione inter-dominio
Obiettivo della Piattaforma di Surveillance e
e la presentazione comune per le tre istanze di
Fault Management è la supervisione della rete
Piattaforma, con funzionalità di integrazione con gli
mediante meccanismi di raccolta, filtraggio e coraltri strumenti della piattaforma (ad esempio l’interelazione degli allarmi e la diagnosi mediante strugrazione CIC-TTM per la generazione dei Trouble
menti di analisi del problema, sia a livello di serviTicket), l’archiviazione degli allarmi con funzioni di
zio che di rete ed apparato.
analisi storica dei dati (Data Base Allarmi).
La figura 1 rappresenta una schematizzazione
La piattaforma di SFM fornisce all’operatore di
ad alto livello dell’architettura funzionale complesesercizio la visione integrata dei vari domini di rete,
siva della Piattaforma di SFM delle reti pubbliche.
la disponibilità di automatismi per correlare le
L’architettura presenta tre livelli funzionalmente
informazioni sullo stato delle risorse di rete e sui
specializzati:
servizi forniti, e la disponibilità di Basi Dati per
• un livello di raccolta, con componenti specializcatalogare le risorse, sia fisiche che logiche, assozate per le tre reti BroadBand, Trasporto e
ciate ai vari servizi (Datawarehouse LIDO).
Commutazione;
La piattaforma consente di suddividere la
• uno strato di correlazione interdominio;
gestione delle reti e degli apparati sulla base delle
• uno strato di presentazione agli operatori suddicompetenze dei diversi centri mediante la gestione
visi per competenza.
delle viste e delle funzioni caratteristiche assegnate ai diversi profili di
operatore.
Inoltre rende disponibili
RT
BB
RC
Operatori
strumenti a supporto della
diagnosi e dell’identificaSFM-BB
SFM-TX
SFM-CX
zione dei guasti sui servizi,
da estremo a estremo, e forPresentazione
nisce ad altri sistemi (ad
esempio, il sistema di
TTM
Trouble Ticket Management)
Correlazione interdominio
tutte le informazioni disponiDB
Allarmi
bili (ad esempio, i dati degli
LIDO
allarmi) e necessarie per le
funzioni che ad essi si riferiRaccolta
Raccolta
Raccolta
scono.
BroadBand
Trasporto
Commutata
L’architettura funzionale
di riferimento della piattaforma di Surveillance,
Rete
Rete di
Rete di
basata sulla suite CIC (Cisco
BroadBand
Trasporto
Commutazione
Information Center) [4], è
CX = Commutazione
descritta nella figura 2. Per
DB = Data Base
una descrizione generale si
BB = BroadBand
LIDO = Livello Integrato Dati Operazionali
rimanda al riquadro di
SFM = Surveillance and Fault Management
TTM = Trouble Ticket Management
approfondimento
“La
TX = Trasporto
Piattaforma di Surveillance e
Fault Management”; per una
descrizione più dettagliata
FIGURA 1› Architettura generale della Piattaforma di Surveillance Fault Management.
di CISCO Information
Center si veda il riquadro
L’architettura prevede l’interazione con gli
“L’Architettura CISCO Information Center”.
Inventory di Rete [3], per l’acquisizione di informaL'architettura funzionale di gestione degli
zioni rilevanti ai fini della sorveglianza e della correallarmi è suddivisa su tre livelli:
lazione, con un Data Base (DB) allarmi, per la
• il Domain Layer: implementa le funzionalità di
memorizzazione e storicizzazione degli stessi, e
acquisizione e aggr egazione degli allar mi
con il sistema di TTM (Trouble Ticket Management)
(C o l l ecti o n ), di corr elazione intradominio
per la segnalazione di allarmi che richiedono l’in(Correlation) per i tre domini di Reti BroadBand,
tervento manuale e la gestione di un Trouble
di Trasporto e Commutata;
Ticket.
• l’InterDomain Layer implementa le funzionalità
In particolare, la piattaforma di rete pubblica è
di correlazione interdominio (Correlation) degli
costituita, nel primo livello, da tre componenti indiallarmi (eventualmente filtrati) acquisiti dai
pendenti che realizzano le funzioni di raccolta degli
domain layer e di dispatching (Routing) al preallarmi, de-duplicazione, filtraggio e correlazione
sentation layer, al sottosistema di reportistica e
intra-dominio delle reti BroadBand, di Trasporto e
datawarehouse (DBAL) ed ai sistemi
Commutata.
NorthBound (ad esempio TTM);
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Operatori RC
Operatori RT
Operatori BB
Presentation
Layer
Data
Base
Layer
Display
Display
Display
Display
Display
Display
North
Bound
Systems
(e.g. TTM)
InterDomain Layer
DB
Allarmi
TTM
Routing
Routing
Routing
Correlation
Correlation
Correlation
BB Domain
RT Domain
Correlation
Correlation
Collection Collection
Collection Collection
Collection Collection
probes
probes
probes
Suite CISCO
Information Center
BB = BroadBand
RC = Rete di Commutazione
RT = Rete di Trasporto
LIDO
RC Domain
Correlation
Reporting
Dataware
house
FIGURA 2› Architettura funzionale di riferimento.
UNICA
3. La Surveillance delle Reti
e Servizi BroadBand
TTM
CPC
DB
Allarmi
LIDO
TIBCO
• il Pr esentation Layer
implementa le funzionalità di supporto alla
visualizzazione (Display)
gestendo i client degli
operatori connessi.
Questa architettura permette una forte scalabilità
della Piattaforma di SFM tramite suddivisione della rete
ge s ti ta i n d o mini distinti
(domain layer) con un primo
livello di correlazione e filtraggio degli allarmi; la suddivisione in più domini di
controllo (interdomain layer)
in base alla suddivisione
delle competenze dei centri
di gestione e degli operatori,
ognuno dei quali implementa le correlazioni interdominio specifiche; ed infine
la suddivisione del carico su
più server (display layer) in
base al numero di operatori
da supportare.
La piattaforma di SFM
Inventory
Service
Network & Service
per le Reti ed i Servizi
Operational
Diagnosis
Surveillance
DB
BroadBand è rappresentata
in figura 3.
Loader/Feeder
NExT
Impact
CIC
I componenti di SFM
sono divisibili per area funzionale secondo la ripartizione in:
INDB
SEC
• moduli di Inventor y,
necessari a mantenere la
descrizione ed il riconoIDCMON
NNM
THOR
scimento della rete;
• moduli di Network e
Service Surveillance, per
la raccolta, elaborazione e
presentazione
degli
OPB
GBE
BBN
NAS ADSL
allarmi;
• moduli di diagnostica dei
OpEuropeo
DialUp
CDN
ATM
servizi, per l’analisi dello
stato dei servizi e delle
ADSL = Asymmetrical Digital Subscriber Line
GBE = GigaBit Ethernet
ATM = Asynchronous Transfer Mode
NAS = Network Access Server
risorse.
BBN = BackBone Nazionale
NExT = Network Explorer Tool
La
componente
di
CDN = Content Delivery Network
NNM = Network Node Manager
CIC = Cisco Information Center
OPB = Optical Packet Backbone
Inventory e DB Operazionale
CPC = Cisco Provisioning Center
SEC = Simple Event Correlator
mantiene l’inventario degli
IDCMON = IPnet Data Collector Monitoring
THOR = Topologic Hierarchic Object Retriver
INDB = Integrated Network Data Base
TTM = Trouble Ticket Management
apparati e dei servizi gestiti e
svolge le funzionalità di
Database Operazionale a sup- FIGURA 3› Architettura generale di SFM per il broadband.
porto
dei
sistemi
di
Assurance. Le informazioni
sono acquisite tramite download da altri inventari di
L’inventory è realizzato con il sistema INDB ed è alimentato dai due moduli THOR (per la raccolta dalla
rete (per esempio LIDO), tramite inserimento manuale
o batch da parte degli operatori e tramite upload dagli
rete, dagli apparati ed Element Manager) e
Feeder/Loader (per la raccolta dagli Inventory esterni).
apparati o dagli Element Manager di rete (discovery).
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LA PIATTAFORMA DI
SURVEILLANCE E
FAULT MANAGEMENT
La Piattaforma di Surveillance e Fault
Management è stata introdotta nel
2001 nell’ambito del progetto Sistemi
“Nuova Piattaforma di Gestione” per
rispondere all’esigenza di gestione
delle reti e dei servizi innovativi basati
sui dati e tecnologie a larga banda,
quali xDSL, ATM ed IP.
La Piattaforma è stata quindi estesa
agli altri domini di Trasporto e
Commutazione quale strumento per
la supervisione unica ed indipendente
dalla tecnologia.
Con la piattaforma di SFM si
risponde all’obiettivo di disporre di
una gestione end to end sia del servizio che della rete. Tale gestione,
centrata sul cliente, con disponibilita`
di una vista complessiva ed integrata
della rete e del servizio, consente la
riduzione dei tempi di analisi e di
ripristino del servizio.
La piattaforma integra gli Element e i
Domain Manager dei singoli domini
gestiti, con le funzioni di filtraggio,
correlazione e presentazione degli
allarmi del Sur veillance & Fault
Manager CIC (Cisco Information
Center) e con le funzioni di diagnosi
(Next), dei domini attraversati dal servizio in questione. La piattaforma
integrata con il sistema di Trouble
Ticket Management della rete, è divisibile per area funzionale secondo la
ripartizione in:
• componente di Inventory, necessaria a mantenere la descrizione e
il riconoscimento della rete;
• componente di Network e
Surveillance, per la raccolta, elaborazione e presentazione dell’allarmistica;
• componente di Diagnostica dei
Servizi per l’analisi dello stato dei
servizi e delle risorse.
La componente di Inventory mantiene
l’inventario degli apparati e dei servizi
gestiti e svolge le funzionalità di
Database Operazionale a supporto dei
sistemi di Assurance. Per la piattaforma BB, l’inventory è realizzato
tramite il sistema INDB ed alimentato
dai due moduli THOR (per la acquisizione di informazioni dalla rete) e
Feeder/Loader (per la acquisizione
dagli Inventory di Rete esterni). Per le
altre componenti TX e CX è costituita
da DB cache prestazionali per i dati
acquisiti dagli Inventory di Rete
esterni.
La parte di Network Surveillance realizza la sorveglianza delle reti e dei
servizi mediante le funzionalità di
acquisizione, elaborazione, correlazione e presentazione degli allarmi.
La parte di Network e Service Surveillance realizza la sorveglianza delle reti e dei servizi mediante
le funzionalità di acquisizione, elaborazione, correlazione e presentazione degli allarmi. Le funzionalità di acquisizione, realizzate dai sistemi SEC
(Simple Event Correlator), NNM (Network Node
Manager) e IDCMON, consentono il recupero degli
allarmi dagli apparati di rete o dai relativi Element
Manager ed il polling periodico dello stato delle
risorse e dei servizi della rete.
I sistemi CIC ed Impact, della suite Netcool
Omnibus di Micromuse, realizzano l’arricchimento
degli allarmi provenienti dalla rete, ad esempio con
informazioni di localizzazione delle risorse allarmate derivate dall’inventory, la correlazione degli
allarmi e la gestione degli stessi tramite presentazione di viste dedicate per singolo centro di
gestione. Gli stessi sistemi sono anche responsabili della gestione del riscontro della presa in carico
dell’allarme e consentono l’apertura e la chiusura
da operatore di Trouble Ticket sul sistema TTM.
La componente di Diagnostica Servizi, realizzata con NeXT, rende disponibili le funzionalità di
diagnostica inter-dominio dei servizi fornendo una
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Le funzionalità di acquisizione consentono il recupero degli allarmi direttamente dagli apparati di rete e dai
relativi Element Manager ed il polling
periodico dello stato delle risorse e
dei servizi della rete e sono ottenuti
attraverso moduli di CIC o altri sw,
secondo le specificità di ogni singolo
dominio.
L’arricchimento degli allarmi provenienti dalla rete, la loro gestione, correlazione e presentazione in viste
configurate su misura sulle singole
esigenze dei clienti interni avviene
tramite moduli specifici di CIC.
Gli stessi moduli sono anche responsabili della gestione del riscontro
della presa in carico dell’allarme e
consentono l’apertura e la chiusura
da operatore di Trouble Ticket sul
sistema TTM.
La componente di Diagnostica dei
Servizi, attualmente presente solo
nelle area BB e VAS , è realizzata con
NeXT che rende disponibili le funzionalità di diagnostica inter-dominio dei
servizi fornendo una vista complessiva sulla configurazione del servizio
(ad esempio circuit layout, configurazione risorse in rete), lo stato runtime
delle risorse che supportano il servizio e una interfaccia per la applicazione dei comandi specifici di diagnostica (ad esempio loopback di un’interfaccia di apparato, l’attivazione ed
il rilevamento di contatori di traffico).
vista complessiva sulla configurazione del servizio
(ad esempio circuit layout, configurazione risorse in
rete), lo stato runtime delle risorse che supportano
il servizio ed una interfaccia per l’applicazione dei
comandi specifici di diagnostica (ad esempio il
loopback di un’interfaccia di apparato, l’attivazione
ed il rilevamento di contatori di traffico).
Tra i sistemi esterni, quelli di principale interesse sono i sistemi di Inventory ed aggiornamento
della configurazione di rete, che forniscono alla
Piattaforma di SFM BroadBand i dati di inventory
aggiornati. In particolare si tratta di UNICA/D per il
Network/Service Inventory, CPC quale Sistema di
Attivazione in rete dei Servizi Dati configurati su
UNICA/D ed upload delle configurazioni di rete e
LIDO, quale Datawarehouse della configurazione
della rete e dei servizi dati, per fornire una vista
unificata sui dati di UNICA e CPC (la vista è replicata e aggiornata con frequenza giornaliera).
La piattaforma SFM è fortemente integrata con
il sistema TTM, per la gestione e l’assegnazione
dei Network Trouble Ticket, al fine di semplificare e
velocizzare la riparazione dei guasti rilevati dalla
Piattaforma di SFM.
ASARO › MOLA › PICCIRILLO › PINNOLA • La Piattaforma di Surveillance e Fault Management: reti broadband, trasporto e commutazione
I domini di rete BroadBand gestiti sono costituiti dalle Reti Backbone IP/MPLS, dai NAS DialUP, BRAS e router di edge per l’accesso IP narrowband e broadband, dalle reti GBE, ATM e xDSL,
dalla Content Delivery Network e dalla rete
BroadBand realizzata da Telecom Italia in Francia
come Operatore alternativo.
Complessivamente la Piattaforma di SFM
BroadBand copre più di 10.000 apparati di diverse
tecnologie e costruttori. La capacità della SFM di
gestire, in modo omogeneo, la complessa varietà
di apparati e tecnologie in rete costituisce un
sicuro punto a favore per la stessa Piattaforma.
Il Backbone IP/MPLS è costituito dalle reti OPB
(Optical Packet Backbone) e DTC (Datacom) in tecnologia Cisco (router e GSR) e Nortel (apparati
Shasta di accesso). Gli apparati sono interfacciati
in modo diretto alla Piattaforma di SFM e non
mediato da Element Manager.
I NAS per la Rete Accesso Dialup (in tecnologia
Lucent) e per la Rete di accesso xDSL (Cisco e
Juniper), connessi al backbone IP, sono anch’essi
interfacciati direttamente alla piattaforma SFM,
così come gli apparati per le Reti metropolitane
GBE in tecnologia Cisco (Catalyst) connesse al
backbone IP.
I nodi della Rete di raccolta ATM sia in tecnologia Cisco (BPX, IGX, e MGX), suddivisa in 5 domini
di routing, che in tecnologia Nortel (Passport),
sono interfacciati mediante i relativi Element
Manager.
Per la Content Delivery Network vengono gestiti
gli apparati in tecnologia Cisco ed i sistemi che forniscono il servizio di Content Delivery che sono interfacciati sia mediante l’element manager (implementato tramite TNG Unicenter) sia
direttamente, tramite SNMP (Simple
TTM
Network Management Protocol) per
garantire l’acquisizione di tutte le
informazioni necessarie alla loro
gestione.
Allarmi di
Data la similarità di apparati e
Equipment
sistemi che implementano i servizi
dati e voce realizzati da Telecom
Italia in Francia, la gestione della
rete di Telecom Italia Francia è stata
effettuata semplicemente estenEM SDH
dendo le funzionalità esistenti,
opportunamente configurate, alla
nuova rete, considerandola sempliRETE SDH
cemente un ulteriore dominio di
gestione.
4. La Piattaforma per la
Surveillance del trasporto
La Piattaforma di SFM del
Trasporto integra in un’unica architettura (figura 4) la sorveglianza ed il
Fault Management dell’intera rete
trasmissiva di Telecom Italia
Wireline, costituita da più di 25.000
apparati trasmissivi, sia PDH che
SDH/WDM e della rete di accesso
ACI
AWS
CGR
DSLAM
EM SDH
MASS
PDH
SFM-CX
SFM-BB
SDH
SGSDH-NM
SOA
TTM
TX
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
dei mux ADSL costituita da più di 6.000 apparati.
La Piattaforma for nisce uno strumento di
gestione cross-dominio che rende immediatamente
fruibili tutte le informazioni rilevanti per l’analisi dei
guasti e semplifica drasticamente le attività d’integrazione e correlazione di informazioni distribuite
su numerosi sistemi (apparati, Element e Domain
Manager, Data Base di rete).
Le principali linee guida realizzative della piattaforma sono state la ricerca di una soluzione
robusta, scalabile, flessibile, indipendente dalla
struttura organizzativa aziendale, e con funzionalità
a valore aggiunto (rispetto a quelle presenti nelle
precedenti soluzioni gestionali) quali l’arricchimento dei dati, le viste integrate, la correlazione
allarmi e la root cause analysis, oltre alla integrazione con il sistema di Trouble Ticket Management.
Con l’introduzione della nuova piattaforma del
trasporto, grazie all’omogeneità della tecnologia e
degli strumenti raggiunta, è stata inoltre resa possibile la correlazione interdominio con gli altri segmenti di rete, in particolare con quello BroadBand.
La correlazione interdominio costituisce infatti
uno degli elementi cruciali ai fini della semplificazione delle analisi di segnalazioni di guasto ridondanti. La correlazione degli allarmi estesa al dominio BroadBand, ambito in cui sono già stati conseguiti significativi risultati, viene trattata dettagliatamente nel capitolo successivo.
L’introduzione della piattaforma di SFM del
Trasporto ha inoltre portato al superamento del precedente sistema di supervisione GIT (Gestione
Integrata Trasmissione), garantendo una soluzione
funzionalmente più evoluta e tecnologicamente più
avanzata.
LIDO
SFM-CX
SFM-BB
SFM-Traspor to
AWS
SGSDH-NM
SOA
ACI
Allarmi di
servizio e di
Communications
CGR
RED 1/0
MUX F
RETE PDH
MASS
DSLAM
SIEMENS
Contatti di
DSLAM
massa
MARCONI
(SDH e
DSLAM
PDH)
dai MASS ALCATEL
ACess Integrator
ADSL Work Station
Centro Gestione RED
Digital Subscriber Line Access Multiplexer
Ethernet Manager Synchronous Digital Hierarchy
Modular Architecture for Supervision System
Plesiocronus Digital Hierarchy
SFM-Commutazione
SFM-BroadBand
Synchronous Digital Hierarchy
Sistema di Gestione SDH - Network Management
Service On Access
Trouble Ticket Manager
Trasporto
FIGURA 4› Architettura per la Surveillance del Trasporto.
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ASARO › MOLA › PICCIRILLO › PINNOLA • La Piattaforma di Surveillance e Fault Management: reti broadband, trasporto e commutazione
L’architettura della Piattaforma è analoga a quella
Oltre a presentare eventi/allarmi corredati da un
identificata per il dominio BroadBand per la compoinsieme molto vasto di informazioni, la postazione
nente di Network & Service Surveillance, con un'uCIC si configura come una infrastruttura che connica differenza: l’introduzione di un componente ad
sente l’accesso semplice ed automatico all’interfachoc per la storicizzazione di allarmi/eventi (Web
cia grafica di diversi sistemi, in particolare gli
Alarm Viewer) al posto del CIC Reporter. La compoElement e Domain Manager ed il TTM, sia per
nente Inventory è costituita da un DB che svolge
approfondire l’analisi dei guasti, sia per procedere
esclusivamente funzioni di cache prestazionale in
all’azione di apertura di un Trouble Ticket a partire
quanto i dati di Network Inventory sono integraldal fault.
mente acquisiti dagli inventory aziendali (LIDO,
Tali integrazioni si basano sul principio di minimizUNICA-T). Infine non è presente il modulo di diazare l’attività dell’operatore devoluta alla ricerca e
gnosi.
all’inserimento ripetuto di dati su più sistemi, favoLe funzionalità di SFM sono implementate tramite
rendo l’accesso immediato alle informazioni di inteil sistema CIC che realizza la raccolta e gestione
resse; ad esempio, è possibile la visualizzazione deldegli allarmi, la memorizzazione e presentazione
l’instradamento di uno specifico servizio di connesdegli stessi.
sione a partire dall’allarme relativo.
La soluzione si basa sull’interazione di CIC, da un
Molte energie sono state investite nel realizzare
lato, con i Domain Manager e gli Element Manager
funzionalità di correlazione mirate ad aggregare gli
della rete gestita, ai fini della raccolta degli eventi di
allarmi secondo criteri topografici e di causalità, con
rete e, dall’altro, con il Network Inventory per il repel’obiettivo di ridurre il più possibile il numero di
rimento delle informazioni relative alla topologia di
segnalazioni e di ottenere quindi una significativa
rete ed alle relazioni client server fra risorse logiche
semplificazione del processo di supervisione.
ai fini dell’arricchimento delle informazioni sugli
A partire dagli allarmi di base veicolati da Domain
allarmi.
ed Element Manager e facendo riferimento alle inforPer quanto riguarda la gestione del dominio
mazioni sulla topologia di rete e sulle caratteristiche
SDH/WDM le principali funzionalità consistono nella
dei servizi di connessione, condivise dal Network
raccolta, filtering, de-duplicazione ed elaborazione
Inventory, CIC elabora gli “Allarmi di rete”, caratterizsia degli allarmi “esterni”, o Communication alarms,
zando gli allarmi correlati come “Allarmi origine” e
veicolati dal Domain Manager SGSDH-NM, che degli
“Allarmi indotti” e fornisce strumenti di “analisi” che
allarmi “interni”, o Equipment alarms, degli apparati
consentono all’operatore di valutare l’impatto in terdella rete SDH tramite interfacciamento agli Element
mini di disservizio del guasto in esame.
Manager Alcatel, Marconi e Siemens.
In figura 5 è riportato, a titolo di esempio, il proPer la gestione della rete PDH, la soluzione si
cesso di correlazione degli eventi realizzato nel
basa sulla raccolta e presentazione degli allarmi dal
dominio SDH/WDM, mettendo in evidenza le relaDomain Manager della rete flessibile, CGR (Centro
zioni tra gli Allarmi di Equipment, gli Allarmi di
Gestione RED), e delle segnalazioni di allarme relaCommunication, le Risorse in Fuori Servizio e gli
tive ai contatti di massa di apparato dagli Elaboratori
Allarmi di Rete.
MASS (rete FAMA), che hanno recentemente sostiIn base alle correlazioni implementate, il sistema
tuito i precedenti elaboratori
MARA, ormai tecnologicamente superati.
EQUIPMENT
Per la gestione dei mux
ADSL gli eventi significativi di
ALLARMI DI EQUIPMENT
rete sono acquisiti tramite gli
COMMUNICATION
Element Manager degli apparati di ciascun costruttore.
ALLARMI DI COMMUNICATION
Punto di forza della soluCORRELAZIONE
CORRELAZIONE
zione realizzata consiste nella
ALLARMI DI RETE
molteplicità delle funzionalità
di arricchimento degli allarmi
ALLARMI DI RETE
CREA
trasmissivi tramite l’interaLISTA RISORSE FUORI SERVIZIO
DISSERVIZIO AL
CLIENTE
zione con l’Inventory di Rete,
ed in particolare con le viste
SISTEMA
del data base UNICA/T.
RISORSE IN
L’insieme dei dati da presenSI
FUORI SERVIZIO
tare, ad integrazione delle
informazioni di allarmistica
CIC
veicolate dai sistemi di ordine
CIC = Cisco Information Center
inferiore, è stato attentamente
analizzato con il contributo
delle funzioni esercenti, fino
ad ottenere una soluzione
pienamente rispondente alle FIGURA 5› Relazione delle diverse tipologie di allarmi della rete di Trasporto.
esigenze di esercizio.
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acquisisce le informazioni che renderà fruibili all’operatore per l’analisi di impatto. In particolare, a partire
dall’allarme di rete, potranno essere richieste la
visualizzazione degli allarmi di Communication “origine”, la visualizzazione delle segnalazioni di Fuori
Servizio (situazioni di disservizio relative a risorse
clienti) corredate dall’indicazione dello stato di
Affidabilità del Fuori Servizio, la visualizzazione degli
allarmi di Equipment relativi ai nodi attraversati dalla
risorsa di rete allarmata, infine la visualizzazione degli
allarmi di Communication “indotti”.
5. La Correlazione Interdominio Dati - Trasporto
campo Cliente) non generati dagli apparati, ottenute accedendo alle specifiche viste del Data Base
esterno, in modo da espandere l’informazione contenuta nel record allarme gestito da un Object
Server.
Inoltre l’Impact Server è il modulo utilizzato per
le correlazioni complesse mediante la definizione di
una adeguata “policy” che descrive quali azioni
devono essere intraprese quando si verifica un
evento o una classe di eventi.
Le informazioni di inventario, di topologia e di
stato della rete sono mantenute in INDB per il
dominio BroadBand ed in un DB Cache per il
dominio trasporto. Ogni database è mantenuto
aggiornato tramite allineamenti periodici con il
Network Inventory (LIDO), l’inserimento dei dati da
parte degli operatori e l’acquisizione dagli apparati
o dagli EM delle configurazioni di rete e (parzialmente) dello stato delle risorse.
In base alla tipologia di allarmi o eventi da trattare, le funzionalità di gestione e correlazione degli
allarmi vengono realizzate utilizzando i diversi strumenti disponibili sulla suite quali regole di
“Automation”, “Impact Policy” ed invio di eventi
generati dalle logiche di correlazione.
Ad esempio, nel caso di operazioni semplici e
periodiche su insiemi di allarmi, si impiegano regole
di “Automation” (statement SQL o invocazione di
script esterni), direttamente sull’ObjectServer.
Queste permettono di eseguire azioni quali la rimozione dall’Object Server di allarmi più vecchi di un
dato intervallo temporale, l’associazione tra eventi di
La correlazione degli allarmi rilevati su segmenti
di rete non omogenei (BroadBand, Trasporto,
Commutazione) costituisce uno degli obiettivi di
maggiore rilevanza e complessità affrontati nell’inserimento in campo della nuova piattaforma di SFM.
Infatti, la propagazione dei guasti trasversalmente a diversi domini è un comportamento della
rete particolarmente complesso da gestire e con
rilevanti impatti sull’operatività: da un lato genera
una proliferazione di allarmi indotti, aumentando la
complessità dell’attività di supervisione, dall’altro
richiede un’analisi molto onerosa, trasversale a differenti strutture organizzative, per la ricerca della
causa scatenante.
Il problema della correlazione allarmi risiede
nella difficoltà di identificare la causa sorgente e di
assegnare correttamente ai tecnici competenti la
r i m o z i o n e d ella ste ssa .
L’obiettivo principale della
Presentation
Desktop
correlazione è quindi di
Layer
LIDO
favorire l’analisi dei guasti e
supportare gli interventi
Display OS
esclusivamente dalle strutture organizzative responsaRouting
bili del segmento di rete
Layer
affetto da guasto, evitando
inutili interventi sulla porRouting OS
zione di rete in cui si deterImpact
minano gli allarmi indotti.
DB
Inventory
Server
INDB
Cache
L’architettura impiegata
Inventory
per la correlazione dei due
domini
BroadBand
e
Collection
Trasporto è riportata in
Layer
Impact
figura 6.
Server
Le funzionalità di correlazione inter-dominio fra la
Collection OS
piattaforma di SFM del
Probe
Layer
BroadBand e la piattaforma
Probe
di SFM del Trasporto si
basano principalmente sulEM
l’utilizzo del componente
Network Elements
Impact Ser ver della suite
Rete Trasporto
Netcool.
DB = Data Base
EM = Element Manager
L’utilizzo di Impact
INDB = Integrated Network Data Base
Server consente l’arricchiOS = Object Server
SEC = Simple Event Correlator
mento degli allarmi, cioè la
valorizzazione di attributi e
ca m p i s i g n i f i c a tivi de gli FIGURA 6› Architettura di correlazione allarmi Dati-Trasporto.
allarmi (per esempio il
Desktop
Display OS
Routing
OS
Impact
Server
Impact
Server
SEC
Collection
OS
Probe
EM
Network Elements
Rete BroadBand
NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 13 n. 2 - Dicembre 2004
87
ASARO › MOLA › PICCIRILLO › PINNOLA • La Piattaforma di Surveillance e Fault Management: reti broadband, trasporto e commutazione
L’ARCHITETTURA CISCO
INFORMATION CENTER
Il cuore dell’architettura di
Surveillance e Fault Management è
costituito dalla suite Netcool Omnibus
di Micromuse, partner di Cisco, che
commercializza il prodotto con il marchio Cisco Information Center (CIC).
La grande flessibilità e scalabilità della
architettura è legata alla presenza,
visibile nella figura A, di più livelli
(layer) di raccolta e gestione degli
allarmi che consentono operazioni
progressive di filtraggio, manipolazione e correlazione degli allarmi presenti, necessari anche per la distribuzione del carico di elaborazione tra i
moduli di base della suite, gli Object
Server, specializzati in relazione alle
funzioni proprie dei diversi livelli.
Nel livello di Element/Domain
Manager sono implementate le regole
di filtraggio e soppressione degli
eventi non considerati di interesse;
tipicamente è possibile definire filtri
su base tipologia di evento nella com-
plessiva gestione di apparato, rete e
servizio. In base alle funzionalità fornite dal Domain Manager specifico, è
possibile anche usufruire di un primo
livello di correlazione degli eventi.
A livello di Probe sono implementate
le regole di normalizzazione degli
eventi che traducono le informazioni
condivise da Element/Domain
Manager in strutture dati dalla sintassi comune. Altre regole possono
essere definite per implementare un
ulteriore livello di filtraggio (eventi
discarded) e un primo livello di arricchimento degli allarmi utilizzando le
informazioni mantenute nelle lookup
tables (tabelle di associazione chiavevalore disponibili alle probe).
Gli Object Server del livello di
Collection acquisiscono gli eventi
relativi ai singoli domini di rete; su tali
eventi vengono implementate elaborazioni e correlazioni intra-dominio
tramite meccanismi di automation o
tramite il componente Impact. Ad
esempio sono possibili:
• l’ arricchimento delle informazioni
del singolo allarme (ad esempio la
Desktop
Desktop
Presentation Layer
localizzazione dell’apparato);
la gestione del ciclo di vita dell’allarme (apertura, chiusura, cancellazione automatica);
• le correlazioni temporali o relative
al singolo apparato.
Il livello di Routing instrada e concentra gli allarmi pre-elaborati dagli
Object Server del Collection Layer e
alimenta i Display Object Server del
livello di Presentation ed il repository
degli allarmi. A questo livello sono
implementate le correlazioni interdominio quali ad esempio gli allarmi
di servizio sui link interdominio o su
servizi end to end implementati su più
segmenti di rete.
Il livello di Presentation è dedicato
alla gestione delle richieste degli operatori (query e refresh dei dati) e realizza quindi elaborazioni di visualizzazione degli allarmi ma non di manipolazione degli stessi.
Mediante EventList sono inoltre
implementate le integrazioni con le
interfacce operatore di altri sistemi,
quali ad esempio il Trouble Ticket
Manager e NexT.
•
Display OS
Display OS
Routing Layer
Probe
Impact Server
Historical DB
Reporter
Server
SEC
Routing OS
INDB
Collection Layer
Inventory
Impact Server
PROXY
Collection
OS
Impact Server
Collection
OS
PROXY
Configuration
Manager
PROXY
Probe Layer
NNM
TNG
NNM
NNM
NNM
NNM
Oracle
NNM
EM/Device
Layer
TNGUnicenter
CDN
ADSL
ATM
AWS
BBN
CDN
CWM
DB
EM
IBS
INDB
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
NNM
SEC
IBS/OPB- NAS ADSL
NBO-DialUp
CWM
SEC
CWM
Operatore Europeo
Asymmetrical Digital Subscriber Line
Asynchronous Transfer Mode
ADSL Work Station
BackBone Nazionale
Content Delivery Network
Cisco Wan Manager
Data Base
Element Manager
rete InterBuSiness
Integrated Network Data Base
FIGURA A› Esempio di architettura CIC (dominio Broadband).
88
CWM
NNM
NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 13 n. 2 - Dicembre 2004
ATM
NAS
NBO
NNM
OPB
OS
PoP
SEC
SNMP
SOA
TNG
=
=
=
=
=
=
=
=
=
=
MSEM
PoP BBN
Network Access Server
Network Based Offering
Network Node Manager
Optical Packet Backbone
Object Server
Point of Presence
Simple Event Correlator
Simple Network Management Protocol
Service On Access
The Next Generation
NNM
SEC
ASARO › MOLA › PICCIRILLO › PINNOLA • La Piattaforma di Surveillance e Fault Management: reti broadband, trasporto e commutazione
Con riferimento alla figura A, per i
diversi livelli, si riportano le caratteristiche dei diversi moduli componenti il
CIC.
L’Object Server (Routing e Collection) è
il repository (in-memory database) su
cui vengono mantenuti gli allarmi correnti permettendone l'elaborazione, la
visualizzazione e la configurazione del
sistema (utenti, profili, viste, …).
L’Object Server deve essere in grado di
gestire gli allarmi in tempo reale, e, per
mantenere i tempi di risposta adeguati
alle esigenze operative, presenta
necessariamente un limite sul numero
massimo di eventi che possono essere
memorizzati dipendente da diversi fattori, quali: il tipo di elaborazioni che
vengono eseguite; la dimensione del
dominio gestito (numero di apparati) e
la complessità dell’elaborazione. Può
quindi essere necessario distribuire il
carico elaborativo su più istanze di
Object Server al crescere della rete e
della complessità della gestione. Per
incrementare la robustezza e l’affidabilità dell’architettura, le istanze di
Object Server possono inoltre essere
ridondate, mediante l’introduzione di
FailOver Object Server, garantendo la
continuità delle funzionalità di elaborazione e propagazione degli allarmi
anche in caso di guasti hardware o
interventi programmati.
Sull’Object Server è possibile definire
l’esecuzione automatica di trigger
software e regole di automation (statement SQL o esecuzione di script
esterni) è possibile cioè pilotare elaborazioni sugli eventi memorizzati se que-
sti soddisfano specifiche condizioni (ad
esempio ogni n secondi è possibile
rimuovere tutti gli allarmi che presentano determinate caratteristiche).
L’Object Server può essere così personalizzato definendo nuovi campi degli
allarmi e i trigger/automation.
Il Display Object Server è l’istanza di
Object Server che, replicando i dati del
Routing Object Server, gestisce la presentazione degli eventi sulle postazioni
client e ne governa l’aggiornamento.
L’Object Server Gateway è il modulo di
CIC che realizza in modo bidirezionale
la comunicazione e l'allineamento dei
dati tra Primary Object Server e
FailOver Object Server e tra Object
Server e Display Object Server (per
motivi di visualizzazione all’operatore).
L’Object Server Gateway permette di
configurare le politiche di propagazione
delle modifiche degli allarmi per singolo
campo dell’allarme (ad esempio solo su
insert, solo in una direzione, …) e di
definire filtri sugli allarmi propagati.
Il Multiplexer Proxy è il modulo di CIC
che riceve gli eventi da più probe, concentrando le richieste all’Object Server
su di un numero limitato di connessioni
(limitato tipicamente 10 ad 1) così da
convogliare il carico indotto.
Le Probe sono i moduli di CIC specializzati per interfacciare i diversi Network
Element e Domain Manager e filtrare e
normalizzare gli eventi ricevuti inserendoli nel repository dell'ObjectServer. Le
Probe utilizzate per interfacciare i
sistemi di rete sono molteplici e costituiscono una delle caratteristiche di
interesse del tool consentendo una
apertura e chiusura allarme e la chiusura automatica
degli allarmi dopo un intervallo di tempo stabilito.
L’arricchimento degli allarmi è invece realizzato
utilizzando le “Policy” di Impact, cioè procedure di
elaborazione degli allarmi attivate in tempo reale dall’inserimento o aggiornamento di eventi/allarmi
sull’Object Server. Le policy possono eseguire interrogazioni su DB esterni (per esempio su inventari di
rete) “arricchendo” i campi dell’allarme con informazioni di inventario relative alla risorsa a cui l’allarme si
riferisce e potenziando quindi il contenuto informativo dell’allarme. L’aggregazione e generazione
eventi e allarmi sono anch’esse implementate utilizzando Policy di Impact che creano gli eventi o allarmi
aggregati a partire da quelli elementari utilizzando le
informazioni presenti sull’allarme stesso o interrogando i relativi database.
Infine, mediante il modulo DSA (Data Source
Adaptor), si effettua l’invio degli eventi risultanti dalla
correlazione alle altre istanze di CIC che usufruiscono della correlazione interdominio.
notevole flessibilità nell’integrare differenti segmenti di rete con caratteristiche multi-vendor. Le Probe sono presenti sui diversi domini per i diversi
costruttori e possono essere personalizzate per lo specifico apparato o tecnologia definendo le regole di normalizzazione e filtraggio degli eventi. La
disponibilità di Probe di tipo “Generic”,
quali, ad esempio, SNMP trapd e TL1,
ORACLE e Informix, unitamente a
quelle di carattere specifico, consentono di raccogliere dati da fonti eterogenee e di garantire una copertura integrale della rete.
L’Oracle Gateway è il modulo di CIC
che permette l'interazione ed il trasferimento dei dati dall'Object Server verso
un database ORACLE per la memorizzazione e storicizzazione degli allarmi.
L’Event List è l’interfaccia utente che
permette la visualizzazione in real time
degli allarmi, la definizione di viste e filtri personalizzati in base alle esigenze
operative, e l’interazione con l’operatore mediante l’esecuzione di comandi.
Il Reporter è il modulo che consente la
storicizzazione degli allarmi in un DB
esterno tramite l’Oracle Gateway e offre
funzionalità per l'analisi e il reporting
dei dati tramite client Web, mentre il
Configuration Manager è il modulo che
gestisce l'aggiornamento su base
periodica o su richiesta operatore della
configurazione delle Probe. Il modulo
effettua una copia dei file di configurazione generati da INDB e dopo averli
elaborati li distribuisce sulle probe.
Infine il License Server è il server per la
gestione delle licenze del tool.
Il processo di correlazione utilizza elementi significativi per la risoluzione degli allarmi. È stato, infatti,
necessario:
1) definire nuove tipologie di eventi gestiti che evidenzino la presenza di allarmi presso il dominio
adiacente;
2) modificare alcuni degli eventi correntemente
gestiti in entrambi i domini;
3) consentire lo scambio di informazioni tra le due
piattaforme di SFM;
4) implementare regole, basate su un’analisi tecnica
puntuale delle tipologie di allarmi, che permettano di definire nel maggior numero di casi possibile ed in modo univoco, l’assegnazione della
competenza dell’allarme agli operatori di Rete
Dati o di Rete di Trasporto.
In particolare, nell’ambito della piattaforma
BroadBand, è stato creato l’evento AT (Allarme Tx)
che fornisce al dominio dati informazioni riguardo la
gestione dell’allarme nel contesto della rete di trasporto. Analogamente in CIC-TX è generato l’evento
NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 13 n. 2 - Dicembre 2004
89
ASARO › MOLA › PICCIRILLO › PINNOLA • La Piattaforma di Surveillance e Fault Management: reti broadband, trasporto e commutazione
AD (Allarme Dati) che da evidenza della gestione
effettuata nel contesto della rete di BroadBand. I due
allarmi sono stati corredati anche di una informazione
di competenza (Rete, Trasporto, Coda, Rete Dati o
“non definita”) valorizzato nel caso in cui dalla piattaforma sorgente sia stato possibile discriminare la
localizzazione del guasto. Questo è importante in
quanto un allarme, caratterizzato come Trasporto su
BB, non determina alcuna azione correttiva da parte
del centro operativo, in quanto in gestione da parte di
un altro centro, mentre un allarme caratterizzato
come Dati attiva il processo d’intervento per la risoluzione del guasto.
6. La Surveillance delle Reti di
Commutazione e dei Servizi VAS
La stessa piattaforma di SFM consente la
gestione della Network Assurance, dei nuovi servizi
VAS (APT, IP-Centrex e VideoComunicaizone su IP)
che sono realizzati attraverso la Nuova Piattaforma
di Rete Telecom Italia [5], che risponde alla richiesta
di nuovi servizi triple play, in grado di trattare unitariamente le comunicazioni dati, voce e video.
Gli apparati sono gestiti mediante accesso ai
rispettivi Element e Domain Manager; nello specifico gli elementi che interagiscono con la componente di SFM per i VAS sono (figura 8):
• MSEM (Multi Service network Element Manager)
per la gestione della centrale iMSS (moduli e
catalyst di centrale) nonchè delle componenti di
Proxy ed Application Server SIP; in particolare
MSEM acquisisce:
- allarmi provenienti dall’iMSS dedicato al servizio APT/IP Centrex;
- eventi provenienti dai Catalyst dedicati alla
gestione della LAN intermodulo all’interno della
centrale.
• CWM (Cisco Wan Manager) per la gestione
dell’MGX dedicato al servizio APT/IP Centrex;
• NNM (Network Node Manager) per il monitoraggio del Data Base Utenti Broadband e del BGW
(Border GateWay), quest’ultimo dedicato al servizio IPCentrex.
Anche per la Rete di Commutazione si persegue
l’obiettivo di integrare su di un’unica piattaforma di
gestione gli strumenti di fault management e di surveillance della rete, al fine di estendere i benefici
architetturali ed operativi, già sperimentati con le
componenti BB e Trasporto e di poter gestire l’evoluzione dei servizi, in particolare i servizi VAS di tipo
multimediale, tra cui APT (Advanced Personal
Telephony), IP-Centrex e di Videocomunicazione.
La Piattaforma di SFM per la commutazione
(figura 7) fornisce viste allarmi integrate con gli
7. Conclusioni
inventory di rete e con TTM, correlate con allarmi
relativi ad altri domini (trasporto, BBN). Permette,
L’evoluzione delle reti e dei relativi servizi richiede
inoltre, la definizione di allarmi di servizio, consente
strumenti di Nework Assurance flessibili e in grado di
di storicizzare gli allarmi e fornisce una soluzione
consentire sia la gestione dei singoli domini tecnoloscalabile, flessibile, robusta, indipendente dalla
gici che la gestione complessiva di rete e di servizio.
struttura organizzativa aziendale.
La Piattaforma di Surveillance e Fault
In particolare viene effettuata la raccolta, filteManagement, di cui si è dotata Telecom Italia
ring, de-duplicazione e correlazione degli allarmi
Wireline, sta dimostrando di poter assorbire le
provenienti dalle centrali Alcatel, Ericsson ed Italtel
diverse innovazioni di rete e le evoluzioni gestionali
(sia iMSS che UT100), attraverso i relativi CEM o
fornendo uno strumento uniforme di gestione della
MSEM (per la tecnica Italtel), da nodi di rete del
allarmistica e della diagnosi. Basata su una piatBBN, (centrali iMSS 4040 Italtel, MediaGateway
(Cisco MGX) e apparati LAN dei PoP
(Cisco Catalyst) attraverso i relativi
DB
Element Manager.
LIDO
SFM-TX
SFM-BB
TTM
storico
Allarmi
La soluzione introdotta prevede
l’integrazione con gli Inventory di Rete
SFM - Commutazione e Servizi VAS
(LIDO) e con TTM per l’invio dei NTT
(Network Trouble Ticket) di commutazione, secondo modalità analoghe a
CEM
EM
EM
EM
NNM
CWM
MSEM
Alcatel
Siemens Alcatel
Marconi
quanto precedentemente descritto per
Ericsson
le altre componenti.
AN
Le funzionalità introdotte permetSiemens
AN
tono, inoltre, di risalire in modo univoco
BGW
MGW
Alcatel
e semplice dall’allarme alla risorsa
AN
DB
Catalyst
allarmata; arricchire gli allarmi con
Utenti
Marconi
Catalyst
Centrali Tradizionali
iMSS iMSS
iMSS
BB
informazioni di dettaglio; impostarne la
Alcatel Ericsson
CL5T CL4
CL5l
severità ed eventuali soglie al numero
UT100 AN
di allarmi (per esempio sulle porte di
EM = AElement Manager
AN = Autocommutatore Numerico
iMMS = Italtel MultiMedia service Solution
DB = Data Base
utente); introdurre filtri di persistenza e
MGW = Media GateWay
BGW = Border GateWay
di frequenza. Sono inoltre possibili viste
CEM = Centro Esercizio e Manutenzione MSEM = Multi Service Network Element Manager
NNM = Network Node Manager
=
CWM
Cisco
WAN
Manager
per competenza e la creazione di raggruppamenti di centrali supervisionate
in funzione dell’OB (Orario Base) o FOB FIGURA 7› Architettura della rete di Commutazione.
(Fuori Orario Base).
90
NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 13 n. 2 - Dicembre 2004
ASARO › MOLA › PICCIRILLO › PINNOLA • La Piattaforma di Surveillance e Fault Management: reti broadband, trasporto e commutazione
taforma commerciale adattaApplication
Application
DB
Service
bile
e
scalabile,
la
Server
Server
utenti
Platform
IP
IP
APT, VDC
IP Centrex
BB
Piattaforma costituisce la
iMSS
SIP
componente gestionale oggi
Cl 5I
maggiormente estesa a
Rete IP
PoP OPB
corporate/OLO
iMSS
iMSS
iMSS
copertura dei diversi domini
Cl 5I
Cl 4
tecnologici e dei diversi venPoP
BGW
iMSS
BBN
dor così da inglobare sotto
Rete di Trasporto IP
SIP
PoP OPB
un unico framework di riferiV
MGW
RTG
mento le diverse componenti
MGW
di rete dal BroadBand al
IAD
PoP OPB
IAD
BackBone Nazionale, dalle
MGW
DECT
Rete di
WiFi
Accesso
reti in Outsourcing alle
Rete di SIP
Intranet aziendali, dalle reti di
Accesso
Trasporto più innovative
PBX
(SDH, WDM) alle legacy
APT = Advanced Personal Telephony
PBX = Private Box eXchange
BB = BroadBand
PoP = Point of Presence
(PDH), sino ad includere sia
BBN = BackBone Nazionale
RTG = Rete Telefonica Generale
la rete di commutazione traDECT = Digital Enhanced Cordless Telecommunications
SIP = Session Initiation Protocol
IAD = Integrated Access Device
VDC = Videocomunicazione
dizionale che le nuove reti
OPB = Optical Packet Backbone
WiFi = Wireless Fidelity
per i servizi VAS.
Dotata di strumenti flessibili per la gestione dei fault, la
FIGURA 8› Architettura di rete per i servizi di Advanced Personal Telephony.
piattaforma di Surveillance
permette la gestione interdominio delle reti e dei servizi consentendo l’introdu— ABBREVIAZIONI
zione di funzionalità di correlazione allarmi tra i diversi
domini e garantendo l’evoluzione sulla base dell’eACI
ACess Integrator
sperienza e degli approfondimenti tecnici, maturati
AD
Allarme Dati
nella gestione delle operatività di assurance e dei
ADSL
Asymmetrical Digital Subsciber Line
diversi assetti organizzativi.
AN
Autocommutatore Numerico
Il presente articolo si è focalizzato in particolare
APT
Advanced Personal Telephony
sulle Piattaforme di SFM per Broadband, Trasporto e
ASON
Advanced Switched Optical Network
Commutazione; in un prossimo articolo si tratteranno
le piattaforme di SFM delle reti Intranet e delle reti in
AT
Allarme Trasmissivo
outsourcing e si accennerà alle problematiche di
ATM
Asynchronous Transfer Mode
gestione delle reti IP su ottico.
AWS
ADSL Work Station
1
4
7
*
—
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
BIBLIOGRAFIA
Orlando S., Iorio N., Pietropaolo R., Pinnola A., Versini
R.: Gestione delle reti e dei servizi broadband, Notiziario
Tecnico Telecom Italia, Anno 11 n. 2, Settembre 2002,
pp. 85-102
Pileri S.: “Piattaforme abilitanti ed evoluzione della Rete”,
Notiziario Tecnico Telecom Italia, Anno 13 n.1, Giugno
2004, pp. 11-19
Castaldo D., Iorio N.: Telecom Italia punta su UNICA .
Un solo Data Base per la gestione della Rete, Notiziario
Tecnico Telecom Italia, Anno 12 n.1, Dicembre 2003,
pp. 65-79
www.micromuse.com/products/cic_overview.html
De Nitto G., Ferrero U., Marino S.: Le nuove
Piattaforme per i servizi multimediali, Notiziario Tecnico
Telecom Italia, Anno 13, n.1, Giugno 2004, pp. 39-55
BB
BBN
BGW
BNAS
CA
CDN
CEM
CGR
CIC
COS
CPC
CWM
DACON
DB
DBL
DECT
DMS/NMS
DSA
DSL
DSLAM
DTC
EM
FR
8
0
2
5
1
4
7
*
8
0
2
5
3
6
9
3
6
9
BroadBand
BackBone Nazionale
Border GateWay
BroadBand NAS
Connection Alarm
Content Delivery Network
Centro Esercizio e Manutenzione
Centro Gestione RED
Cisco Information Center
Collection Object Server
Cisco Provisioning Center
Cisco WAN Manager
Data Communication Network
Data Base
Data Base Layer
Digital Enhanced Cordless Telecommunications
Domain Management System/ Network
Management System
Data Source Adaptor
Digital Subscriber Line
Digital Subscriber Line Acces Multiplexer
DaTaCom
Element Manager
Frame Relay
NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 13 n. 2 - Dicembre 2004
91
ASARO › MOLA › PICCIRILLO › PINNOLA • La Piattaforma di Surveillance e Fault Management: reti broadband, trasporto e commutazione
GBE
GMPLS
GSR
IAD
IBS
IMMS
INDB
LIDO
MIB
MPLS
MSEM
NAS
NBO
NCO
NE
NExT
NNM
NTT
OPB
OS
PBX
PDH
PoP
POS
RC
ROS
RT
RTG
SA
SDH
SEC
SFM
SGF
SGSDH-NM
SIP
SLA
SLO
SMALL
SNMP
SOA
THOR
TNG
TNT
TT
TTM
UNICA/C
UNICA/D
UNICA/T
VAS
VDC
VoIP
VPN
WDM
92
GigaBit Ethernet
Generalized MultiProtol Label Switching
GigaSwitched Router
Integrated Access Device
rete InterBuSiness
Italtel Multi Media Service Solution
Integrated Network Data Base
Livello Integrato Dati Operazionali
Management Information Base
Multi Protocol Label Switching
Multi Service Network Element Manager
Network Access Server
Network Based Offering
NetCool Ominbus
Network Element
Network Explorer Tool
Network Node Manager
Network Trouble Ticket
Optical Packet Backbone
Object Server
Private Box eXchange
Plesiocronus Digital Hierarchy
Point of Presence
Presentation Object Server
Rete di Commutazione
Routing Object Server
Rete di Trasporto
Rete Telefonica Generale
Service Assurance
Syncronous Digital Hierarchy
Simple Event Correlator
Surveillance and Fault Management
Sistema di Gestione Flussi
Sistema di Gestione SDH - Network Manager
Session Initiation Protocol
Service Level Agreement
Service Level Objective
Service Manager for AdsL Lines
Simple Network Management Protocol
Service On Access
Topologic Hierarchic Object Retriever
The Next Generation
Topology Network Toolkit
Trouble Ticket
Trouble Ticket Management
Unique Network Inventory Cooperating
Automatisms/ Commutazione
UNICA/Dati
UNICA/Trasmissione
Value Added Services
Videocomunicazione
Voice over IP
Virtual Private Network
Wavelength Division Multiplexing
NOTIZIARIO TECNICO TELECOM ITALIA › Anno 13 n. 2 - Dicembre 2004
Vincenzo Asaro si è laureato in Ingegneria
Elettronica presso l’Università di Palermo nel
1993. Dal 1996 opera in Telecom Italia, nella
Direzione Rete. Dopo una breve esperienza
nell’ambito dell’esercizio della rete IP
infrastrutturale dei sistemi di gestione (Dacon), si
è occupato della progettazione e
dell’industrializzazione del backbone della Dacon
e delle reti locali dei centri operativi. Dal 2000 al
2002 ha seguito lo sviluppo del sistema di
accounting della rete [email protected] e del datawarehouse dei dati di
accounting della Rete (ULISSE). Dal 2001 si è occupato della
progettazione e dell’industrializzazione della componente di Network
Assurance (sistemi di performance e di fault management) della
Nuova Piattaforma di Gestione integrata per le reti dati pubbliche, in
outsourcing ed Intranet. Dalla fine del 2003 ricopre l’incarico di
Program Manager per le soluzioni di Network Assurance delle reti di
Telecom Italia.
Francesca Mola si è laureata in Scienze
dell’Informazione nel 1990. Opera in TILAB dal
1991 dove si è inizialmente occupata di
Protocolli OSI e di Conformance Testing, per poi
affrontare la tematica della gestione di rete,
ambito nel quale si è dedicata all’analisi e
definizione di requisiti, alla qualificazione
funzionale e al governo delle performance. Dal
1997 al 2000 ha contribuito al deployment della
piattaforma di gestione della rete SDH/WDM di
Telecom Italia, coordinando gruppi operativi indirizzati al collaudo
funzionale e prestazionale degli OSS e degli Element Manager. Dal
2001 partecipa al progetto della “Nuova Piattaforma di Gestione per
le Reti ed i Servizi Broadband” di Telecom Italia come responsabile
del collaudo dei sistemi di Network Assurance e contribuisce alle
evoluzioni della Piattaforma di Assurance orientate alla completa
reingegnerizzazione dell’ambiente OSS.
Filippo Piccirillo si è laureato in
Ingegneria Elettrotecnica presso l’Università degli
Studi di Roma “La Sapienza” nel 1981. Ha
iniziato la sua attività in SIP (oggi Telecom Italia)
nel 1982 nel Settore Energia occupandosi degli
sviluppi innovativi e della accettazione dei sistemi
di alimentazione per le Telecomunicazioni. È
stato membro di diversi Comitati Tecnici
nazionali collaborando alle attività internazionali
del settore fino al 1989. Ha curato, dal 1990
nell’Ingegneria dei Sistemi di Gestione, la definizione e la gestione
dei Piani e dei Programmi, la Pianificazione e Progettazione
impiantistica dei Centri Territoriali e la gestione degli ambienti di test e
collaudo delle diverse tipologie dei Sistemi. A partire dal 1997 opera
in Pianificazione Rete curando, inizialmente al Piano Strategico e
successivamente alle Strategie, le valutazioni economico finanziarie
delle iniziative strategiche, dell’introduzione della tecnologia ADSL e
dei Progetti di Work Force e di Trouble&Job Management e la
definizione del Piano Economico della Rete. Attualmente alle
Architetture, si occupa anche della valutazione dei Piani e dei
Progetti Industriali di ottimizzazione delle risorse e della evoluzione
Architetturale dei Sistemi di Gestione della Rete.
Andrea Pinnola si è laureato in
Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di
Torino (specializzazione in Telecomunicazioni)
nel 1985. Dal 1987 al 1990 ha lavorato nello
sviluppo di strumenti per il test sia funzionale
che prestazionale di sistemi informatici e nello
sviluppo di software di base e per
automazione industriale. Dalla fine del 1990 ha
avviato la sua collaborazione con TILAB (già
CSELT) dove ha inizialmente lavorato per la
qualificazione prestazionale dei sistemi di commutazione e dei
nodi STP della Rete Intelligente. Dal 1990 al 1994 si è inoltre
occupato delle problematiche di test dei servizi di Rete Intelligente
e del sistema radiomobile GSM. Dal 1995 al 2000 ha seguito le
problematiche di qualificazione dei sistemi di gestione ed è stato
responsabile di Unità di Ricerca e di Centro di Competenza
nell’ambito della Direzione Gestione di CSELT. Dal 2001 è
responsabile di progetti finalizzati verso TI Wireline e IT di Gruppo
e si occupa della definizione, realizzazione ed inserimento in
esercizio delle Piattaforme di Gestione delle reti e servizi a larga
banda ed evolutivi, in particolare per gli aspetti di Delivery e di
Network Assurance.