Rassegna stampa 26/03/2015

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Rassegna stampa 26/03/2015
 INDICE RASSEGNA STAMPA
Si parla di noi
Nazione Firenze
26/03/2015
p. VII
FIRENZE AL CINEMA CLASSICI, ANTEPRIME, EVENTI
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Nazione Viareggio
26/03/2015
p. 18
Il docufilm della Versilia anni `60 In `Noi, i giovani
dell'appartamento'
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Si gira in Toscana
Nazione Pontedera
Valdera
26/03/2015
Indice Rassegna Stampa
p. 26
La cinepresa di Mancini per le storie normali
Johara Camilletti
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Si parla di noi
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STASERA AL CENTRALE. I DEATO
T F LLI E GU I D I
docufiim della Versilia anni `60
`Noi, i giovani dell'appartamento'
"NOI i giovani dell'appartamento". Stasera alle 21 al Cinema Centrale di Viareggio, la Fondazione
Banca del Monte di Lucca in collaborazione con EuropaCinema e il
Lucca Film Festival, organizza la
proiezione del docufilm dedicato alla Versilia della seconda metà degli
anni '60.
Questa realizzazione è composta da
alcune sequenze cinematografiche
tratte dal romanzo di
Franca Taylor (nella
foto) "Noi i giovani
dell'appartamento"
(uscito nel giugno
del 1966 da Guanda
e ristampato dall'editrice "Il Cardo" nel
1991 ) custodite per
quasi cinquant'anni
dal figlio di Franca
Taylor, John Gattai.
Finché l'associazione Italia Nostra ha
proposto il restauro
della vecchia pellicola e la ricostruzione
della storia di questo "film interrotto", resa possibile dal contributo
della Fondazione Banca del Monte
di Lucca. Con questa operazione,
Italia Nostra ha voluto onorare la
memoria di Franca Taylor, che è
stata fondatrice della sezione viareggina dell'associazione.
IL DOCUMENTARIO che ne è
Si parla di noi
nato, ideato da Tofanelli in collaborazione con Umberto Guidi, racconta la storia di questo tentativo
di produzione cinematografica "autarchica" (per dirla alla Moretti),
utilizzando i brani restaurati, che
sono stati inseriti in un contesto
narrativo che si avvale di riprese ex
novo, interviste filmate ai protagonisti, foto d'epoca.
Ne è uscito un ritratto della Viareggio della seconda
metà degli anni `60
e della voglia di fare
cinema che attraversava tanta gioventù
di allora.
UMBERTO GUIDI ha firmato il saggio "Cinema riscoperto", che descrive
questa complessa
operazione di recupero: un libro che
inquadra il fenomeno in un contesto
storicizzato, raccontando anche di altri tentativi produttivi indipendenti, da "Pioggia
d'estate" (1936) a "Le avventure di
Pinocchio" (1946), fino a "Il buttero che vinse la morte - Giorni di
sangue" (1967).
La proiezione del docufilm , già mostrato in anteprima a EuropaCinema nell'ambito delle "lezioni di cinema" riservate alle scuole, è a ingresso libero.
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La cinepresa di Mancini
per le storie normali
«FUOCO e scintille» del giovane sanminiatese Jacopo Mancini è uno
dei 50 cortometraggi italiani che verranno presentati al Festival di Cannes in prima mondiale. La notizia della partecipazione al prestigioso
festival, che si terrà nel mese di maggio, è arrivata la scorsa settimana.
Una grande soddisfazione per Mancini, classe 1990, che ha realizzato il
suo corto insieme alla casa di produzione sanminiatese «La conchiglia
di Santiago». Non è certo la prima esperienza per Jacopo Mancini, ormai avvezzo alla cinepresa con cui ha girato diversi cortometraggi, ma
la partecipazione al Festival di Cannes è un salto di qualità che potrebbe portare lontano il regista sanminiatese. Fuoco e scintille non è nella
competizione ufficiale del Festival, ma è inserito nello Short film corner, area dedicata all'incontro tra registi e produttori di tutto il mondo: «E' una grande opportunità per conoscere i grandi nomi».
Il cortometraggio, girato a Bologna, dove Mancini studia Cinema, televisione e produzione multimediale all'università ha come elemento
centrale la musica. Gli attori infatti non sono profzessionisti, ma fanno
parte di un gruppo rock bolognese. La band si chiama «Altre di B», ed
è conosciuta in tutta Italia. Il regista si è messo a cercare nei locali bolognesi una band che rispondesse alle sue esigenze e l'ha trovata nello
storico locale Covo Club: «Sono rimasto colpito dal loro modo di stare
sul palco, e loro hanno accettato subito con entusiasmo la mia proposta». Al centro del film c'è la vicenda sentimentale di Giacomo, cantante di Altre di B e una ragazza, Viola. I due giovani, in passato legati
sentimentalmente, si incontrano dopo tanto tempo al concerto della
band. «Vorrei che venisse fuori un desiderio di normalità. A volte prosegue Mancini - si vedono film con vicende e persone strane, spesso incomprensibili: io volevo raccontare una storia normale perché i'essenza della vita delle persone sta nelle cose semplici».
Johara Camittetti
Si gira in Toscana
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