Comunicato stampa - Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone

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Comunicato stampa - Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone
“SAPORI E PRODOTTI DELLE ALTE VALLI”
PROGRAMMA ALCOTRA COMUNITA'
MONTANA VALLE DI SUSA E VAL SANGONE
VALORIZZAZIONE DELLA PATATA DI MONTAGNA DELL'ALTA VALLE DI SUSA
La patata, un prodotto semplice e che piace a tutti. Da alcuni anni sul territorio della Provincia di Torino una
particolare attenzione è stata riservata alla sua coltivazione in zone montane. Dove accanto a varietà italiane
ed estere di recente introduzione sono state reintrodotte e o potenziate le coltivazioni di antiche selezioni
locali che presentano secondo quanto confermato dai tecnici esperti qualità organolettiche di pregio,
difficilmente ottenibili nelle coltivazioni intensive di pianura, anzi più evidenti in ragione dell'altitudine.
Il Museo del Gusto di Frossasco nell'ambito del progetto Alcotra di cooperazione transfrontaliera per le
azioni “Sapori e prodotti delle Alte Valli” e “Villaggio Educativo” su incarico della Comunità Montana
Valle Susa e Val Sangone e in collaborazione con il Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand – ora
Parco delle Alpi Cozie - ha delineato una iniziativa volta a far conoscere e a sensibilizzare l'interesse verso
la commercializzazione delle varietà di patata di montagna. Alcuni produttori dell'alta Valle di Susa seguiti
dalla Scuola Malva Arnaldi di Bibiana nei mesi scorsi hanno realizzato dalle loro coltivazioni un buon
quantitativo di Agria, Ratte, Piatlina e di “Vitelotte noire”, una varietà molto particolare a pasta viola,
patate oggetto di interesse della presente azione progettuale.
Va detto che il Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand è socio fondatore dell'Associazione dei
Produttori della patata di montagna della Provincia di Torino.
In specifico la Comunità Montana Valle di Susa e Val Sangone ha in attivo dallo scorso anno un programma
volto alla “Produzione sperimentale di tuberi da seme di antiche varietà di patate in aree montane dell'alta
Valle di Susa” con esecuzione a cura della Scuola Malva Arnaldi in qualità di consulente tecnico –
operativo,
il Settore Fitosanitario della Regione Piemonte, per le analisi nematologiche dei terreni e
l'Istituto per le Colture Industriali di Bologna per le analisi virologiche delle sementi.
La Scuola Malva ha allestito campi sperimentali su alcune antiche ed originali varietà della patata
tradizionalmente coltivate nelle vallate alpine della Provincia di Torino fin dal triennio 2008 – 2010 per un
progetto finanziato dalla Regione Piemonte, mentre dal 2011 è partner della Comunità Montana nelle prove
sperimentali per la produzione di patate da seme di antiche varietà.
Ora, con la collaborazione del Museo, il progetto mira a far conoscere queste varietà e far conoscere le
potenzialità che queste possono avere in cucina, nella prepazione di particolari piatti. Allo scopo l'iniziativa
prevede il coinvolgendo innanzitutto dei ristoratori, degli chef delle Valli di Susa, Sangone e del Pinerolese
e dei produttori che il prossimo 23 febbraio a Salbertrand presso la sede del Parco parteciperanno ad un
incontro illustrativo cui seguirà la proposta di impiego e lavorazione delle patate di montagna messe a
disposizione dal Parco.
La prova pubblica, all'incontro interverranno giornalisti, produttori, i tecnici del Parco, i responsabili della
sperimentazione della Scuola Malva, i partners francesi del progetto e gli studenti del Formont di Oulx, è
preceduta da prove in cucina. In questi giorni gli chef che hanno aderito al progetto, fra questi Franco
Giacomino del ristorante La Betulla di Trana, Michele Challier del Faggio Rosso di Bardonecchia, Renzo
Adolfatto del Sentiero dei Franchi di Sant’Antonino di Susa e altri ancora saranno riforniti di alcuni
quantitativi di patate con i quali sperimenteranno ricette tradizionali e proposte nuove, in taluni casi
originali.
L'incontro sarà un'occasione di confronto dal quale trarre indicazioni per segnalare l'impiego di queste
patate anche ai consumatori e creare quindi per i produttori un mercato. Certo l'obiettivo primo è che
all'impiego delle patate di montagna, credano i ristoratori delle valli e terre montane e che quindi si
riforniscano di questo prodotto e che lo propongano nei loro menu. I piatti preparati nel pomeriggio del 23
febbraio 2012 presso la sede del Parco Alpi Cozie (ex Parco del Gran Bosco di Salbertrand) a Salbertrand
verranno degustati per consentire di esprimere una valutazione tecnica della resa.
Il Museo del Gusto ha interessato le diverse realtà della ristorazione del territorio; e diverse sono state le
adesioni raccolte: Il Faggio Rosso –Bardonecchia, ‘L Fouie - Bardonecchia, “Il Sentiero dei Franchi” –
Sant’Antonino di Susa, La Cantina degli Alpini – Cesana, La Betulla – Trana, Agriturismo Il Mulino di
Mattie – Mattie, Il Gigante e la Gallina – Salbertrand, Le Due Bandiere – Salbertrand, Hotel Susa e
Stazione – Susa, Le Pigne – Coazze, RifugioLevi Molinari – Exilles, Il Ciabot – Roletto.
L'incontro sarà aperto dall'intervento del Presidente della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone
Sandro Plano, e del Commissario del Parco Alpi Cozie Stefano Daverio; seguiranno la presentazione del
progetto F5 a cura della Comunità Montana Val Susa e Val Sangone, e la relazione dei tecnici del Parco
che hanno seguito “sul campo” le sperimentazioni.
Tra i temi proposti dai tecnici della Scuola Malva Arnaldi e dai ricercatori del Di.Va.P.R.A. dell’Università
degli Studi di Torino ci saranno la valorizzazione della patata in ambienti montani, il recupero e la
reintroduzione di ecotipi locali della biodiversità alpina, l’individuazione di pregi qualitativi legati
nell’ambiente di coltivazione oltre che il resoconto delle prove sperimentali per la produzione di patate da
seme di antiche varietà di patata. La parola verrà poi data al Museo del Gusto, agli chef, ai produttori e a
tutti i presenti.
Per il Presidente del Museo del Gusto Franco Cuccolo che sarà presente all'iniziativa, “l'attività che il
Museo è chiamato a svolgere in questo progetto soddisfa i compiti di creazione di reti di attori attraverso le
quali far conoscere e far circuitare conoscenze e sperimentazioni in tema di patrimonio agroalimentare
piemontese. Sempre più deve essere rafforzata la dimensione del lavorare insieme, mettendo a frutto le
competenze e conoscenze di ciascuno. Fra i compiti del Museo riveste particolare significato quello di
valorizzare le produzioni di territorio, la loro qualità e le possibilità di impiego sulla tavola di un ristorante
come nella preparazione di un piatto nella cucina di casa.”
Nei mesi successivi seguiranno altre iniziative volte a divulgare il progetto “Sapori e Prodotti delle Alte
Valli”, anche per promuovere le realtà di qualità presenti sul territorio.
Per maggiori informazioni sul progetto si può contattare il Museo del Gusto allo 0121.352398 o scrivere a
[email protected] e la Comunità Montana Valle di Susa e Val Sangone - [email protected]
Si allegano alcune immagini della coltivazione e raccolta fornite dai tecnici del Parco Alpi Cozie.
Alessandra Maritano