Taurasi Radici Riserva 1998

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Taurasi Radici Riserva 1998
Divinis® Bar à Vins è lieto di proporvi
“La Vertigine del Tempo”
Martedì 11/11/2014
Il Taurasi Radici
di Mastroberardino
Taurasi Radici Riserva 1997
Mastroberardino ~ Atripalda (AV)
Taurasi Riserva D.O.C.G. ~ Aglianico ~ 13,5° ~ Euro 31,00
Taurasi Radici Riserva 1998
Mastroberardino ~ Atripalda (AV)
Taurasi Riserva D.O.C.G. ~ Aglianico ~ 13,5° ~ Euro 31,00
Taurasi Radici Riserva 1999
Mastroberardino ~ Atripalda (AV)
Taurasi Riserva D.O.C.G. ~ Aglianico ~ 13,5° ~ Euro 31,00
Taurasi Radici Riserva 2006
Mastroberardino ~ Atripalda (AV)
Taurasi Riserva D.O.C.G. ~ Aglianico ~ 13,5° ~ Euro 31,00
Taurasi Radici Riserva 2007
Mastroberardino ~ Atripalda (AV)
Taurasi Riserva D.O.C.G. ~ Aglianico ~ 13,5° ~ Euro 31,00
Taurasi Radici 2008
Mastroberardino ~ Atripalda (AV)
Taurasi D.O.C.G. ~ Aglianico ~ 14° ~ Euro 27,00
Esclusivamente in occasione della serata a chi desidera acquistare i vini per l’asporto, riserviamo uno sconto del 10%.
Le nostre iniziative sono dirette a favorire un consumo moderato e consapevole del vino. Qualità e non quantità.
Mastroberardino
Angelo Mastroberardino (1850-1914), il fondatore dell’era moderna dell’azienda
Mastroberardino, che nel 1878 curò l’iscrizione dell’azienda nel registro delle imprese e
avviò le attività di esportazione fondando una società di spedizioni a Roma.
Michele Mastroberardino (1886-1945), il pioniere, con caparbietà e coraggio portò il vino
Mastroberardino nel mondo, artefice di continui viaggi di promozione oltreoceano agli inizi
del Novecento.
Antonio Mastroberardino, Cavaliere del Lavoro, identificato come l’archeologo della vite e
del vino, che ha svolto un ruolo determinante a partire dal 1950 per la salvaguardia delle
varietà autoctone, negli anni più bui e difficili della ricostituzione del patrimonio viticolo
nazionale, apportando un contributo scientifico fondamentale per lo sviluppo della
comunità e dell’economia viticola ed enologica dell’Irpinia e dell’Italia.
Piero Mastroberardino, attuale presidente dell’azienda familiare Mastroberardino, ha raccolto
il testimone dell’antica eredità di famiglia per proseguire il cammino nel solco tracciato dalle
generazioni che lo hanno preceduto.
La famiglia Mastroberardino vive il contesto socioculturale vitivinicolo da oltre due secoli, in
base alle più attendibili ricostruzioni storiche. Le prime tracce della presenza in Irpinia
risalgono al catasto borbonico, a metà del Settecento, epoca in cui la famiglia elesse il
villaggio di Atripalda a proprio quartier generale, ove sono tuttora situate le antiche cantine,
e di lì ebbe origine a una discendenza che legò indissolubilmente le proprie sorti al culto
del vino. Mastroberardino è una sintesi di competenze tecnologiche e tecniche tra le più
avanzate. La loro applicazione, tuttavia, non è finalizzata a mutare la natura o i caratteri
fondamentali dei propri vini antichi, bensì a preservarne l'esistenza e il valore, rendendoli
compatibili con l'evoluzione degli schemi che contraddistinguono il gustare un vino. Le
antiche cantine sono dunque allo stato dell'arte delle conoscenze in campo enologico, ma il
modo in cui queste sono applicate in casa Mastroberardino rispetta i principi che da sempre
ispirano la filosofia di famiglia.
Montemarano
A circa 20 Km dalla sede delle antiche cantine di famiglia Mastroberardino, in Atripalda,
Montemarano è sito storico nella produzione del Taurasi, nella parte più a sud dell’areale a
DOCG. È la zona che negli anni Sessanta produsse una delle tre selezioni più prestigiose
della Riserva del Taurasi, ad opera del Cavaliere del Lavoro dottor Antonio Mastroberardino.
La tenuta, cresciuta nel corso degli anni grazie a un programma di investimenti costante,
oggi riveste un ruolo importante nella coltivazione dell’aglianico per la produzione del
Taurasi Radici e della versione Riserva dello stesso vino, uno dei prodotti più apprezzati dai
consumatori e dalla critica. Qui la vicinanza dei monti Picentini e il clima continentale
creano le condizioni per una viticoltura pedemontana di grande pregio. In questo areale le
decise escursioni termiche e l’andamento più lento delle maturazioni portano ad una
raccolta più tardiva, quasi sempre in novembre, generando materie prime più ricche in
tannini nobili e acidità, che necessitano di affinamenti più lunghi per esprimere per intero il
proprio potenziale: ecco perché Montemarano è il sito selezionato per il Radici Taurasi
Riserva e per i passiti da Aglianico, Halconero e Antheres.
Estensione della tenuta: 12 ettari
Suolo: argilloso con buon tenore in sostanza organica e pietrisco calcareo
Vitigni coltivati: Aglianico
Densità di impianto (ceppi/ha): 4.000
Sistema di allevamento: cordone speronato
Esposizione: Sud-est
Altitudine: 500 metri s.l.m.
Vinificazione: classica in rosso, lunga macerazione con le bucce a temperatura controllata
Affinamento: Barriques di rovere francese e botti di rovere di Slavonia per un periodo di
circa 30 mesi. Almeno 36 mesi di affinamento in bottiglia
Informazioni tratte dal Sito Ufficiale dell'Azienda
I commenti di Maurizio Landi
Sebbene Mastroberardino oggi sia un'azienda di grandi dimensioni e che, come tale,
proponga vini talvolta di stampo “industriale”, questa degustazione ci conferma che il
Taurasi Radici rimane un vino di riferimento. Qualche sfumatura conferma, come ci si
poteva aspettare, che i vini più recenti sono “vittima” di eccessive attenzioni in fase di
vinificazione. Qualche tannino in più e ancora immaturo, non impedisce di notare una
ricerca di perfezione di cui faremmo volentieri a meno, ma almeno il finale di degustazione
non è afflitto dai classici finalini dolciastri.
Non voglio sottovalutare questi vini, che sono molto buoni e caratterizzati, mancano solo di
un pizzico di spontaneità. Magari verrà col tempo e la maturazione.
I vini degli anni '90 sono splendidi. A partire dal 1997 che sfodera una freschezza di frutto
straordinaria e una persistenza senza cedimenti altrettanto affascinante. Pronto, ma con
ancora una buona speranza di vita.
Il 1998 è sulla stessa linea, anche se manca un tocco di freschezza a dargli quel minimo di
slancio necessario per un vino di questo stampo. Mancano anche i tannini. Forse il vino più
deludente della serata.
Il 1999 è un vero portento. Alla freschezza del '97 unisce una forza tannica strabiliante e una
altrettanto impressionante complessità. Un vino che trascina chi lo beve e, probabilmente, lo
farà ancora per molto tempo.

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