Partenza bus da Seregno - Comune

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Partenza bus da Seregno - Comune
febbraio/marzo 2009
PERIO DIC O DE LL’ AMMIN I ST RAZIO N E C OM U N A L E D I SERE G N O / W W W.C OM U N E .SERE G NO . mi. I T
Seregno
01
Dentro il sacco viola
Viaggio alla scoperta
di rifiuti e riciclo
La scoperta dell’acqua
Parla Filippo Carimati,
Presidente di Brianzacque
La Brianza si muove
Il 22 marzo torna
la Cento Chilometri di Seregno
Mimmo Rotella,
l’arte strappata
Il décollage si mette in mostra
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01
/Sommario/febbraio-marzo 2009
Registrazione Tribunale
di Monza n. 1289 del 29.7.1997
Proprietà ed Editore:
Comune di Seregno
Direttore Responsabile:
Giacinto Mariani
Redazione:
Comune di Seregno
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In copertina e a lato:
Cento Chilometri del 1959
(foto di Piero Corno)
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editoriale
di Giacinto Mariani
La scoperta
dell’acqua
27
di Walter Todaro
Mimmo Rotella,
l’arte “strappata”
di Riccardo Baca
Dentro il sacco viola
di Walter Todaro
Marco Cajani
racconta Marco Cajani
di Walter Todaro
Pubblicità:
Dotcom Edizioni srl
Tel. 02 3453.3086
Fax 02 3493.7691
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Grafica:
Francesca Forte
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Stampa:
MONDADORI PRINTING s.p.a.
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La Polizia locale più
vicina ai quartieri
25
di Riccardo Baca
La Brianza si muove
di Walter Todaro
I negozi premiano
le associazioni
28
di Riccardo Baca
a cura della
dott.ssa Dovra Ancona
Chiuso in redazione 18-02-2009
26
Appuntamenti
in Brianza
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La parola ai partiti
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/comune/editoriale
L
’onorificenza cittadina da quest’anno si fa in tre. Da un solo riconoscimento civico (quello denominato “Onorificenza Città di Seregno”), per di più a cadenza
biennale, abbiamo voluto istituire tre distinte tipologie da assegnarsi invece
ogni anno. In particolare: il premio “Il Patriarca”, destinato a cittadini di Seregno o
che abbiano operato/operino prevalentemente nella nostra città; il premio “La Torre”,
destinato ad enti/associazioni seregnesi o che abbiano agito/agiscano sul nostro territorio; infine il premio “Città di Seregno”, destinato a cittadini o ad enti/associazioni
che si siano contraddistinti, in Italia o a livello internazionale, nel campo della cultura,
dell’impegno civile o dello sport.
Proprio nel periodo di uscita di questo numero si chiudono i termini di presentazione
per le candidature. La cerimonia ufficiale per l’assegnazione dei titoli onorifici sarà un
momento corale e partecipato, in cui la cittadinanza di Seregno potrà riconoscersi per
affinità di sentimenti, di valori, di scelte etiche e sociali.
D’altronde è pensando proprio ai nostri concittadini e alla nostra amatissima città che
abbiamo deciso di infondere nuova linfa alla “vecchia” onorificenza introdotta nel
2000. Innanzitutto ci è parso opportuno trasformarla in un appuntamento annuale
affinché sia più rapido il processo di radicamento nelle tradizioni locali. Ma prima
ancora abbiamo voluto collocare Seregno in una posizione di riguardo rispetto alla
realtà che ci circonda: non solo rispetto alla Brianza, alla Lombardia, all’Italia. Rispetto anche al mondo intero perché la ricchezza di cui gode Seregno – una ricchezza
intesa in termini di patrimonio artistico-culturale, socio-economico e nell’ambito del
volontariato sociale – è al mondo che guarda. E’ proiettata all’esterno in una costante
ricerca di sinergie, di potenzialità e di mutui scambi e confronti. E’ una ricchezza che
vive sul forte senso di appartenenza e di attaccamento ai valori di questa terra ma che
trae ossigeno dall’internazionalità dei suoi orizzonti e delle sue capacità distintive.
Non è casuale che le tre nuove onorificenze abbiano trovato luce nel 2009. A settembre avrà luogo a Seregno la XXVI edizione (biennale) del Concorso Pianistico Internazionale “Ettore Pozzoli”. Ed è anche l’anno del varo ufficiale della neo-Provincia di
Monza e Brianza. Non potevamo e non dovevamo aspettare oltre per richiamare su
Seregno l’attenzione che merita. Attraverso i tre nuovi premi, interpreti della volontà
di offrire un segno tangibile di gratitudine a coloro che - a vario titolo, in tempi e in
contesti diversi - hanno davvero lasciato un segno nelle nostre coscienze e nella memoria collettiva, l’Amministrazione ricollocherà su un “gradino” più alto Seregno e il
suo prestigio sapendo però individuare, contestualmente, le eccellenze e le esperienze virtuose che dal mondo intero si pongono per noi ad esempio.
I riconoscimenti civici prefigurano così uno strumento nuovo di dialogo, di comunicazione, di interazione socio-culturale all’interno di Seregno e nei confronti di interlocutori e soggetti terzi. Sono altresì il simbolo di un presente che ammette il proprio
debito di riconoscenza per il passato senza dimenticare di avanzare il passo e di volgere lo sguardo verso il futuro che verrà. E che concretamente e consapevolmente
vorremo costruire.
Il Sindaco
Giacinto Mariani
Seregnoinform@ febbraio/marzo 2009
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/comune/ambiente
di Walter Todaro foto di Gianni Corrado
Divisi e felici
Dentro il sacco viola
Viaggio da Seregno ad
Arese alla scoperta di
come si può sopravvivere
alla spazzatura salvando
il territorio
L'area "di transito": è qui che i camion scaricano il sacco viola
R
ifiuti e riciclo: il cambiamento è possibile. Anche in Italia, e anche rapidamente. Seregno ne è l’esempio. Fino
al 1995 si riusciva a raccogliere in modo
differenziato solo il 18 per cento dei rifiuti solidi urbani prodotti, mentre l’82
per cento andava in discarica. Nel 2008
i dati si sono più che capovolti: il 44 è
per cento in discarica e il 56 per cento
avviato al riciclaggio.
Il sacco viola, che raccoglie carta, cartone, plastica, lattine e tetrapack, è stato
introdotto a Seregno nel 1995 e oggi,
dopo quattordici anni, raccoglie poco
più di tre milioni di chili di rifiuti ogni
anno. Ciò significa che ogni cittadino
di Seregno “produce”, in un anno, un
sacco viola di circa 72 chilogrammi di
rifiuti. Ma dove finisce questo “materiale”? Entra in un processo di riciclo e viene recuperato o finisce in discarica con
tanti saluti agli sforzi dei cittadini e alla
raccolta differenziata?
Per rispondere a questa domanda abbiamo voluto “toccare con mano” e, così,
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febbraio/marzo 2009 Seregnoinform@
abbiamo seguito il viaggio di un sacco
viola da quando è raccolto “porta a porta” dagli uomini del servizio di nettezza
urbana. Dopo circa 30 chilometri arriviamo ad Arese. La nostra meta è l’area
di due milioni di metri quadri che, fino
a metà degli anni Novanta, ospitava lo
storico stabilimento dell’Alfa Romeo e
che oggi è occupata, in parte, da aziende di logistica, trasporti, spedizioni e,
appunto, impianti per la selezione dei
rifiuti e in parte dalla comunità cinese
milanese di via Paolo Sarpi.
è una mattinata grigia di metà gennaio.
Superiamo la portineria della palazzina
principale dove c’erano gli uffici della
casa del biscione. è l’ultima testimonianza della presenza dell’Alfa Romeo ad
Arese. Tutto il resto è stato raso al suolo.
La nebbia che avvolge l’area contribuisce ad aumentare la sensazione di abbandono che trasmettono i capannoni;
all’ingresso della “porta C”, da cui entriamo, ci accolgono due bandiere rosse
della CIGL, simbolo di un passato recen-
te di lotte operaie, ma che sembra ormai
lontanissimo nel tempo. L’impressione è
che facciano parte del paesaggio, come
gli alberi (pochi) e i capannoni (tanti).
Passiamo tra gru e carri ponte immobili;
in giro non si vedono operai, solo enormi tir che entrano ed escono. Una sorta
di non luogo. Percorriamo la strada che
corre lungo l’area test, ormai dismessa,
dove l’Alfa Romeo provava le auto prima
di metterle sul mercato. Dopo pochi minuti, arriviamo allo lo stabilimento della
Caris FP, una delle più importanti realtà italiane che operano nel settore della
selezione e valorizzazione della raccolta
differenziata.
è questa la destinazione del nostro sacco viola. è qui che Seregno e altri due
Comuni del Consorzio Provinciale della
Brianza Milanese, Lissone e Giussano,
conferiscono il loro sacco “multimateriale”. Carta, cartone, plastica, alluminio, banda stagnante e recupero energetico. Questo è quello che contiene il
sacco viola e che è “recuperato” dopo
/comune/ambiente
un lungo processo di selezione. La percentuale del “materiale estraneo”, cioè
quello che va all’inceneritore o in discarica, è molto bassa: in media su ogni
sacco viola solo il 10/15 per cento circa
non può essere recuperato. Una quota
decisamente contenuta.
Ciò significa che se prendete il vostro
sacco viola, al netto di ciò che è mandato in inceneritore o discarica, il 40
per cento diventa carta, il 28 per cento plastica, il 21 per cento cartone, l’8
per cento recupero energetico, il 2 per
cento banda stagnante e l’1 per cento
alluminio. Niente è buttato: lo stesso
sacco “risorge” e entra nel processo di
recupero come plastica.
Ci accompagna in questo viaggio nel
mondo del riciclo Edoardo Comizzoli,
il direttore dell’impianto. Lo incontriamo all’ingresso, dove sono sistemate
decine di “ecoballe”. Alto, abbronzato,
brillante, forte accento milanese, Comizzoli sembra fuori posto in questo
contesto. In realtà guida con competenza e passione un impianto dove lavorano ventisei persone su ogni turno (sono
tre i turni al giorno), 7 giorni su 7 e che
in poco più di un’ora tratta da dieci a
dodici tonnellate di rifiuti. Ciò significa
47 mila tonnellate di rifiuti all’anno, che,
messi uno sopra l’altro, raggiungerebbero un’altezza pari a sei volte l’Everest.
Qui la crisi non sanno cosa sia.
Quando gli faccio la domanda da cui è
nata l’idea di questo articolo, Comizzoli
mi lancia un’occhiata che contiene già
la risposta. Poi mi spiega che gli impianti
di riciclaggio sono l’ultimo anello di una
corretta gestione dei rifiuti e, quindi,
della raccolta differenziata. Sono l’ideale
trait d’union tra i cittadini, che fanno la
raccolta, e i consorzi che riciclano i rifiuti. E ce lo mostra.
Eccoci dunque nell’area “di transito”. I
rifiuti sono scaricati a terra dai camion e
messi su una macchina “rompi sacco”,
che apre il sacco. Il materiale contenuto nei sacchi è posto su un nastro trasportatore che lo porta in una cabina
di pre-selezione. Qui gli operatori, una
dozzina per turno, fanno una prima selezione manuale e separano il cartone
e la plastica dal resto. In questa fase gli
operatori selezionano anche i cosiddetti
“ingombranti”.
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febbraio/marzo 2009 Seregnoinform@
Il materiale selezionato esce dalla cabina
e passa all’interno di un enorme cilindro,
un “vaglio rotante”, una sorta di filtro
lungo una decina di metri che elimina i
rifiuti estranei di piccole dimensioni (per
esempio pile, piccole latte, piccoli oggetti in plastica, siringhe, ecc). Il “vaglio”,
infatti, ha tre piastre forate di dimensioni differenti, da 20 a 200 millimetri, da
cui passano i rifiuti più “fini” destinati a
diventare un ottimo combustibile caratterizzato da un grande potere energetico e da un costo molto limitato.
Il materiale che esce dal “vaglio” è caricato su altri due nastri che portano i
rifiuti all’interno di una seconda cabina, dove gli operatori selezionano le
varie tipologie. Nel caso della plastica,
le bottiglie “trasparenti” sono separate
da quelle colorate, di minore qualità e,
quindi, destinate ad un diverso riutilizzo.
A seconda del tipo, il rifiuto finisce la sua
corsa in un contenitore specifico. Sono
nove i silos che raccolgono i rifiuti e che
sono collocati sotto i nastri trasportatori.
Una volta riempiti i contenitori, i rifiuti
sono caricati mediante benne ed inseriti
all’interno di presse.
Carta, cartone, plastica, alluminio e banda stagnante assumono la forma delle
“ecoballe”, quei grossi blocchi chiusi con vari strati di pellicola di plastica
che ormai ben conosciamo perché negli
scorsi mesi hanno invaso gli schermi televisivi diventando il simbolo dell’emergenza rifiuti in Campania. Il sacco viola,
trasformato in una “ecoballa” di circa
1,3 tonnellate, è inviato ai consorzi che
provvedono a riciclarlo.
I rifiuti metallici sono “attirati” da una
calamita e rilasciati all’interno di un
contenitore, per poi essere imballati e
conferiti ai consorzi che si occupano del
recupero, mentre tutto quello che non
può essere riciclato è avviato ad una
pressa, imballato e spedito agli inceneritori o alle discariche.
Entra sacco ed esce “ecoballa”: così finisce il viaggio del nostro sacco viola
che, a questo punto, può cominciare
una nuova vita. Certo il riciclaggio non
è indolore: rifare plastica dalla plastica o
vetro dal vetro o carta dalla carta costa.
Richiede energia, acqua, materie prime.
Ma, oggi, altre soluzioni non ce ne sono.
A meno di non accettare la provocazio-
Anche i sacchetti entrano nel processo di riciclio
ne di Jonathon Porritt, figura chiave
del movimento ambientalista inglese
ed ex consigliere del governo Blair:
“Sono molte le grandi idee che nei secoli
hanno dominato il pianeta. Ma solo una
ha raggiunto la supremazia totale. Da
generare ineguaglianze inaccettabili e
minacciare di distruggere il sostrato vitale
della nostra società. Più potente di qualsiasi altra causa, persino della religione,
ha raggiunto ogni angolo della terra. Si
tratta del consumismo”. Buy less (compra meno), dunque. Ci salverà forse Robinson Crusoe? ❖
Le "Ecoballe" sono pronte per essere inviate
ai consorzi per il riciclo
/comune/amministratori
di Walter Todaro foto di Gianni Corrado
Focus sugli assessori
Marco Cajani
racconta Marco Cajani
Continuiamo il nostro
viaggio alla scoperta
degli assessori: non solo la
cronaca della loro attività
amministrativa, ma anche il
“personaggio”, la sua storia
politica e umana. è la volta
di Marco Cajani, assessore
alla Promozione dello Sport
M
arco Cajani ha la “fisicità” giusta per dare un senso di pienezza alle parole con cui ci parla della sua
passione: “nelle auto storiche c’è il sapore
della guida pura, senza quella esasperata
tecnologia delle macchine moderne che
fa perdere al pilota la capacità e il gusto
di ‘saper dominare’ il proprio mezzo”.
Ci riceve nel “paddock” della Scuderia
del Portello in via Milano: due piani in
cui trovano posto una sessantina di Alfa
Romeo dalle più “antiche”, quelle del
1952, alle più recenti.
Da quando ha cominciato a correre, dal
1968 al 1972 e poi negli anni Ottanta,
Cajani ne ha fatta di strada. Ancora con
emozione, ricorda il 1993, la LondonSydney Marathon corsa con un’Alfa Romeo Giulia T.I. Super 1600: 18 mila chilometri attraverso tre continenti. Inizia
nel 1989 la sua storia con la Scuderia del
Portello, nata dalla volontà di gruppo
di appassionati del marchio Alfa Romeo
che hanno deciso di riunire le proprie
vetture d’epoca preparate per correre in
pista o nei rally e abbandonare la “noSeregnoinform@ febbraio/marzo 2009
9
/comune/amministratori
iosa” passerella domenicale per andare
a correre in veri e propri Campionati di
Auto Storiche.
Di passione in passione. Dai motori all’architettura. Sempre con un’idea precisa
della sua professione: “Nel mio studio –
dice Cajani - non ho fotografie di quello
che ho fatto. Ogni progetto è passione e
divertimento, un banco di prova, un test
con cui confrontarmi. Poi, una volta concluso, cambio pagina e riparto con una
nuova sfida, un nuovo obiettivo.”
Quando ha capito che la sua strada
sarebbe stata l’architettura?
Per parlare della mia professione dobbiamo tornare alla fine degli anni Sessanta
quando ho cominciato a lavorare nei cantieri come geometra. Era un’architettura
diversa, il geometra era il “signor geometra” e l’architetto era una professionista
di altissimo livello. Dopo il diploma ho
frequentato due anni l’Accademia di Bre-
0362 - 239112
ra perché ero interessato al disegno sotto
l’aspetto artistico e non solo tecnico. Poi
sono passato al Politecnico, in un periodo
in cui politica e architettura erano quasi
la stessa cosa. A vent’un anni, come geometra, avevo già progettato quattro/
cinque condomini importanti a Seregno e,
dopo la laurea, ho iniziato a collaborare
con alcuni studi a vari progetti, in Italia
e all’estero, oltre ad alcuni interventi nel
Comune di Seregno e dintorni. Gli ultimi
lavori sono stati la “Residenza per anziani
e disabili” a Limbiate e il “Centro residenziale per portatori di handicap” a Bresso.
L’architettura, però, non è solo progettare il “nuovo”, ma anche recuperare il “vecchio”
Esatto. Il “vecchio” come lo ha definito lei
è fondamentale, soprattutto in un territorio
storico fortemente urbanizzato come è il
nostro. Dopo queste esperienze di progettazione, ho scelto la strada del recupero
edilizio a cui mi sono avvicinato con un progetto in provincia di Bergamo, a Cologno al
Serio. Ho partecipato al recupero del centro
storico che ha mantenuto la struttura che il
borgo possedeva in età medievale. Da quel
progetto e dall’enorme trasformazione subita dalle nostre città tra la fine degli anni
Sessanta e l’inizio dei Settanta, è nato il
mio interesse per lo studio dell’evoluzione
della città nel tempo e delle soluzione di sviluppo urbanistico compatibili con la storia
delle singole realtà.
Andrew Todd, architetto inglese tra i
338 7191412
più importanti al mondo, dice: “L’architettura è un atto politico”. Si ritrova in questa definizione?
Se con questa definizione intendiamo dire
che le scelte urbanistiche condizionano la
funzione che un progetto, qualunque esso
sia, deve avere all’interno della città, allora
in questo senso sono d’accordo. L’architettura intesa, invece, come espressione di ingegno, arte e capacità costruttiva, non mi
sembra che abbia colore politico anche se
alcune tendenze nascono in periodi storici
precisi.
Sempre Todd, parlando dei professionisti di oggi, li definisce “architetti da
aeroporto”. Dice l’architetto inglese:
“con il loro trolley in mano, arrivano,
firmano, posano, stringono un paio
di mani e se ne vanno”. Un approccio quasi da invasione barbarica. Secondo lei cosa vuol dire progettare lo
spazio? Soprattutto quello pubblico?
Per me la cosa più importante è l’impatto
ambientale, non solo inteso come rispetto
del “verde”. Parlo di come una struttura
è inserita nell’ambiente che la circonda.
L’architettura non ha senso se è slegata dal territorio. I progetti devono vivere
in un contesto che è fatto di storia, oltre
che di edifici. Pensiamo al Centre George
Pompidou, una struttura in vetro e acciaio
realizzata nel cuore di Parigi dagli architetti Richard Rogers e Renzo Piano negli
anni Settanta, che portò al suo estremo
l’immagine della “machine à cultiver”
Seregnoinform@ gennaio/febbraio 2009
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/comune/amministratori
flessibile. Progettarono l’edificio come un
imponente hangar sostenuto da un telaio di tubi in acciaio ed un gioco di effetti
tecnologici, toccando un nervo vivo della
cultura ingegneristica francese. L’obiettivo di fondo era creare una ”istituzione
popolare”, piuttosto che un palazzo della
cultura. Questa nuova idea è stata inserita
in modo dirompente nel quartiere storico
di Marais. Dopo circa quarant’ anni ci si
chiede se questo edificio, tra gli splendidi
palazzi storici del quartiere, ha la stessa
motivazione e importanza architettonica,
lo stesso impatto di allora. Ogni edificio è
legato all’evoluzioni tecnologiche dei materiali che le moderne tecniche costruttive
propongono. Il valore etico dell’architettura è il rispetto dei luoghi e delle loro funzioni che comunicano con il paesaggio che
ha, a sua volta, una propria storia, una
propria cultura e un proprio tessuto urbanistico.
Il CRU16 (n.d.r. il progetto urbanistico di piazza Risorgimento) come il
Beaubourg?
(N.d.r. sorride). Dico solo che in quel caso
l’analisi del contesto in cui si doveva inserire il nuovo municipio non è stata fatta. Per
capire cosa intendo le faccio un esempio di
una realtà che conosco molto bene. Il Portello, lo storico stabilimento Alfa Romeo,
simbolo della grandezza industriale di Milano e della storia automobilistica italiana, è stato completamente raso al suolo.
Hanno salvato, casualmente, non per una
precisa scelta progettuale, la portineria
della palazzina principale, tutto il resto si
è perso. L’architetto deve sapere "leggere"
la storia di una città, grande o piccola che
sia, per progettare il futuro: una città senza storia è come un uomo senza memoria,
come dice Boito.
Che ruolo gioca la storia di Seregno
nelle scelte politiche di sviluppo?
Seregno ha collegamenti stradali e ferroviari importanti. Le infrastrutture sono un
punto di forza. Occorre dare un ruolo a
questi servizi. Abbiamo di fronte delle scelte: o diventare una città dormitorio, appendice di Milano, oppure una città produttiva. Nel primo caso avremmo una città di
servizi legati alla residenza, mentre per la
seconda possibilità non abbiamo più territorio e l’espulsione delle attività produttive
esistenti ha di fatto già condizionato questo tipo di scelta. Secondo me, poiché stiamo vivendo l’era della globalizzazione con
il massiccio decentramento delle attività
produttive, dobbiamo muoverci su un’altra strada: il terziario avanzato, i centri direzionali, i centri di ricerca e il rilancio del
commercio e dell’artigianato. E’ un passaggio importante, una nuova visione del
ruolo di una città. Costruire appartamenti
e venderli è facile, dare un’identità alla città è un’altra cosa. Tuttavia sono convinto
che se riusciamo a dare a Seregno questa
‘mission’, possiamo diventare un punto di
Benvenuti
nella nostra
nella nostra
Dolce DimoraBenvenuti
Dolce Dimora
/comune/amministratori
riferimento per la nuova Provincia di Monza e Brianza. Il PGT (Piano di Governo del
Territorio) dovrà andare, a mio parere, in
questa direzione. è uno strumento flessibile che segue lo sviluppo della città. Per
questo occorre grande sensibilità nella redazione di questo piano.
C’è un momento in cui ha iniziato ad
occuparsi di politica?
Ho sempre respirato politica. Non nel senso
di vita di partito, ma di cultura politica. La
mia formazione è stata democristiana: ho
frequentato il collegio Ballerini, da giovane
andavo all’oratorio, conoscevo il senatore
Vittorino Colombo. Ho sempre vissuto la politica come l’occasione per dare un contributo di scelte. Scelte non più basate su interessi
di settore o necessità dei singoli "gruppi" di
pressione, ma su un’idea complessiva di sviluppo di una città, di un territorio.
Poi nel 2005 la scelta di scendere in
campo con Amare Seregno
Amare Seregno non è nata "contro" qualcuno, ma "per" qualcosa: per una città diversa. Abbiamo fondato questa lista civica
per opporci a un decennio di scelte politiche
14
che stavano portando a fare di Seregno un
dormitorio, secondo una logica politica di
partito, e non a sostenere la cultura dei
suoi abitanti. Nell’idea di uno sviluppo diverso di Seregno si inseriva il nostro "no" al
nuovo municipio di piazza Risorgimento.
Un "no" a quel tipo di municipio, invasivo
e senza alcun legame con la città. C’era
poi un’esigenza politica: unire i gruppi di
centrodestra per contrastare la coalizione
di centrosinistra che a nostro parere, con il
30 per cento dei voti, non ha mai vinto le
elezioni. Le ultime due tornate elettorali le
aveva perse il centrodestra.
La coalizione di centrodestra ha vinto le elezioni di quattro anni fa e la
Giunta lo scorso mese di giugno ha
approvato il “nuovo” CRU16 che non
prevede il municipio in piazza Risorgimento. A questo punto la domanda
pare scontata: il ruolo di Amare Seregno è venuto meno?
Con la modifica del progetto originario del
CRU16 abbiamo mantenuto una grossa
promessa, ma non credo che le cose stiano in questi termini. Amare Seregno è una
realtà politica che c’è. Noi crediamo in un
progetto che ha un solo punto di riferimento: l’interesse dei cittadini di Seregno.
Siamo purtroppo in pochi e non abbiamo
incarichi nelle commissioni consiliari e nessuna rappresentanza in aziende a partecipazione pubblica. Ma vogliamo portare
avanti lo stesso il nostro messaggio politico e speriamo in futuro di ottenere maggior consenso al fine di incidere di più nelle
decisioni amministrative Nei prossimi mesi
decideremo come dare un contributo al
centrodestra alle elezioni amministrative
del 2010.
Come sta vivendo l’esperienza di assessore alla Programmazione dello
Sport?
Da uomo di sport. L’idea era quella di
portare la mia esperienza con la Scuderia del Portello, i problemi, le soluzioni gli
strumenti di gestione di una scuderia e di
un gruppo all’interno dell’Assessorato. A
partire dai premi agli atleti e alle società
sportive. Oltre trent’anni fa sul circuito di
Zanvoord, in Olanda, vinsi la mia prima
gara. Non domenticherò mai l’emozione
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Chiuso il sabato a pranzo e il lunedì
gennaio/febbraio 2009 Seregnoinform@
che provai nel ricevere una piccola coppa
e nel salire sul gradino più alto del podio.
Ed è la stessa emozione che provano tutti
gli atleti di tutte le discipline sportive che,
dopo mesi o anni di sacrifici, ottengono
un grande risultato. Da qui, da questa
idea, è nato il progetto del Gran Galà
dello Sport.
Un obiettivo da raggiungere prima
della scadenza del mandato?
L’obiettivo per il quale ho iniziato a lavorare da subito è quello di dare alle associazioni sportive più servizi a un costo più basso.
C’è poi un obiettivo ancora più ambizioso:
fare di Seregno, del centro sportivo alla
Porada, un punto di riferimento nazionale
per lo sport per disabili. Un centro sportivo
per disabili aperto ai normodotati e non
viceversa.
Fare sport significa innanzi tutto mettersi
in gioco. Inoltre, a chi è disabile lo sport
può dare la possibilità di scoprire abilità
sconosciute e un nuovo modo di rapportarsi con se stessi e con gli altri.
Da Oscar Pistorius al "nostro" Alex Zanardi e all’amico scomparso Clay Regazzoni,
fino alla meno famosa Natalia Du Toit,
atleta sudafricana amputata alla gamba
Marco Cajani
Risiede a Seregno,
sposato, due figli. E’
architetto e dal 1971
svolge attività come
libero professionista
con proprio studio.
Nel corso dell’attività
professionale si è occupato di progettazione architettonica, con progetti di edilizia pubblica/privata e con
la partecipazione a concorsi nazionali ed internazionali. Ha svolto la sua attività principale nel campo
della pianificazione urbanistica, da sempre attento ai
problemi del territorio e alle trasformazioni e recuperi edilizi.
sinistra che ha partecipato con le atlete
"normali" alla gara di nuoto di fondo alle
Olimpiadi di Pechino, gli esempi positivi
non mancano.
Le loro passioni, emozioni e capacità sono
uguali a quelle di qualsiasi altro atleta, al
di là della propria condizione fisica. Con
il "Trofeo Disabili" abbiamo iniziato il percorso che ci porterà a raggiungere questo
obiettivo. Ma non solo: stiamo organizzando, dopo cinquant'anni, il ritorno della Cento Chilometri (vedi pagina 23), la
costruzione della nuova palestra in via 8
Marzo e lo skate park.❖
Ma la sua vera passione, dopo l’architettura è lo sport,
soprattutto le auto storiche di cui è stato per quattro
volte campione europeo (1986, 1990, 1995 e 2000).
Dal 1989 è presidente della “Scuderia del Portello Alfa
Romeo”. La Scuderia del Portello, il cui obiettivo è
mantenere in vita la tradizione sportiva della Casa di
Arese nel settore delle auto storiche, nasce nel 1982
come squadra ufficiale Alfa Romeo. Il nome deriva
dalla originaria sede della fabbrica, lungo la strada del
Portello. La sua passione per le auto e per la competizione sportiva lo ha portato a fondare l’associazione
AMAS (Associazione Museo Automobilistico Storico),
di cui è presidente, per il recupero della pista sopraelevate dell’Autodromo di Monza e per la costruzione del
Museo per auto e moto. E’ componente della commissione sportiva dell’Automobil Club di Milano.
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/comune/sicurezza
di Riccardo Baca
Un modello destinato a far scuola in Brianza
La Polizia locale più
vicina ai quartieri
Ha preso il via questo mese il progetto
“polizia di prossimità”. Dodici agenti
per presidiare i quartieri
F
orze dell’ordine sempre più “vicine” alla gente, per rendere la città
sempre più sicura: su questa ricetta si
basa il progetto “polizia di prossimità” che ha preso il via all’inizio di
febbraio. Dodici agenti per presidiare i quartieri della città. Tutto ciò con
l’obiettivo di assicurare una presenza
sul territorio della Polizia Locale più visibile, in modo da migliorarne l’efficacia operativa e, al tempo stesso, dare
una risposta concreta alla domanda di
sicurezza dei cittadini.
Il progetto parte proprio da questa
volontà di “vicinanza”, dal tentativo
16
febbraio/marzo 2009 Seregnoinform@
di instaurare un rapporto di fiducia
tra gli agenti di Polizia Locale e la popolazione. Il salto di qualità nella lotta
alla criminalità, macro o micro che sia,
infatti, avviene quando il cittadino si
accorge che le istituzioni sono presenti e quindi agisce in stretta collaborazione con le forze dell’ordine. Dopo
aver terminato il percorso formativo,
a cura dell’IREF (Istituto Regionale
lombardo di Formazione per l’amministrazione pubblica), gli agenti
hanno iniziato a svolgere la nuova
funzione sul modello del “bobby” inglese. Un progetto innovativo che fa
di Seregno un modello destinato a far
scuola in Brianza.
La prima novità riguarda il coinvolgimento anche di personale “civile”:
due dipendenti dei Servizi Sociali e
due del Servizio Manutenzioni. Ciò
per garantire che le segnalazioni raccolte dal poliziotto di quartiere trovino un immediato riscontro presso la
struttura. Il poliziotto di prossimità è
il “front office”, l’interfaccia fra l’Amministrazione e i cittadini. Con questo
nuovo progetto, infatti, gli agenti di
Polizia Locale saranno in grado sia
di segnalare sia di intervenire direttamente. Inoltre, grazie all’attività di
monitoraggio del quartiere, saranno
le “antenne” dell’Amministrazione sul
territorio.
Oltre al “blocchetto delle multe”, queste nuove figure avranno un “blocchetto di segnalazione” dove ogni
agente riporterà tutte le indicazioni
che ogni giorno riceverà dai cittadini: dalle buche nelle strade agli atti di
vandalismo, dalle auto in divieto di sosta fino ai casi di disagio e emarginazione. Questo è uno degli aspetti più
innovati del progetto: la volontà della
Polizia Locale di coinvolgere nelle proprie attività, per quanto possibile, gli
abitanti dei quartieri, siano essi individui singoli o organizzati in comitati.
Il fatto di muoversi sempre nelle stesse zone consente agli agenti di avere
una maggiore conoscenza dei singoli
quartieri e quindi attuare un maggiore
controllo del territorio.
Gli agenti sono presenti con una postazione fissa due volte la settimana
nelle cinque zone in cui è stata divisa
la città: Centro, S. Ambrogio/S. Carlo,
Ceredo/S. Valeria, Lazzaretto/Dosso/S.
Salvatore e Fuin/Consonno.
Nell’attività di controllo del territorio,
sotto la lente d’ingrandimento dei
poliziotti di prossimità saranno messe
alcune aree di intervento particolari: dall’assistenza agli anziani in difficoltà ai disturbi della quiete pubblica,
dalla custodia di animali ai conflitti
tra condomini, fino all’inquinamento
ambientale e alla pulizia della Città. La
polizia di prossimità prevede un periodo di sperimentazione sul campo fino
alla fine di aprile e, dopo l’analisi di
risultati e criticità, il servizio diventerà
definitivo.❖
Le Nazioni unite “studiano” la sicurezza in Brianza
Seregno diventa
"città laboratorio" dell'ONU
Francesco Cappè,
capo del laboratorio
“Security Governance/
Counter – Terrorism
Laboratory” dell’Unicri,
Sir David Veness,
sottosegretario generale
delle Nazioni Unite
e Vito Potenza.
Lo scorso 23 gennaio Vito Potenza, assessore alla Programmazione Finanziaria e consulente dell’Unicri (United Nations Interregional Crime and
Justice Research Institute) ha partecipato ad una conferenza internazionale
a New York sulla sicurezza globale e gli strumenti per vincere la lotta la terrorismo. Seregno è stata inserita, con altre città del mondo, in uno specifico
programma di politiche di sicurezza urbana del prestigioso MIT di Boston:
sarà una “città laboratorio” per studi sulla sicurezza urbana delle Nazioni
Unite con l’obiettivo di produrre soluzioni innovative e di qualità.
Seregnoinform@ gennaio/febbraio 2009
17
/territorio/acqua
di Walter Todaro foto di Gianni Corrado
La Brianza tra consumi e investimenti per migliorare la rete di distribuzione
La scoperta dell'acqua
N
Parla Filippo Carimati,
presidente di Brianzacque,
la società che gestisce
acquedotti, fognature e
depurazione nel territorio
di 75 Comuni della
provincia di Monza e
Brianza e del Trezzese
18
febbraio/marzo 2009 Seregnoinform@
ata nel giugno 2003, Brianzacque,
ha raccolto le competenze in precedenza attribuite a più operatori. Oggi, si
occupa della gestione degli acquedotti,
delle fognature e della depurazione, nel
territorio dei Comuni della provincia di
Monza e Brianza e della fascia del nord
est milanese. In sostanza del cosiddetto “ciclo idrico integrato”. Nella sede di
Monza, abbiamo incontrato il presidente Filippo Carimati per sapere qual è
la qualità dell’acqua nel nostro territorio
e quali gli investimenti previsti per migliorare reti e distribuzione.
Presidente Carimati, partiamo da
Brianzacque. Di cosa stiamo parlando?
Brianzacque è il risultato dell’aggregazione
di sei società che hanno aderito ad un progetto importante e necessario per il territorio della futura provincia di Monza e Brianza: costituire un’unica società che si occupi
di gestire in modo efficiente un "bene" fondamentale come quello dell’acqua.
Ci sono però altri operatori sul territorio. A gennaio è nata Amiacque
che si occupa della gestione del ciclo delle acque in 28 Comuni della
Brianza. Forse se non si parte dalla
questione delle competenze e se
non si arriva ad un solo gestore i
problemi dello spreco e dell’ammodernamento delle reti non saranno mai risolti.
Certo. Stiamo lavorando proprio per questo. Amiacque, che è già socia di Brianzacque, gestisce 16 acquedotti della Brianza,
mentre la rete fognaria è al cento per
cento di competenza di Brianzacque e la
depurazione è quasi completamente gestita da noi. Restano fuori alcuni acquedotti
in alta Brianza, tra Besana e Veduggio,
il depuratore di Varedo e l’acquedotto di
Monza che al momento è ancora control-
lato da Acsm Como–Agam Monza con
cui stiamo discutendo proprio in queste
settimane. L’obiettivo del legislatore, ma
anche quello di tutti gli amministratori dei
Comuni soci, è quello di avere un unico
gestore che abbia come "mission’"quella
del ciclo integrato dell’acqua. Ciò anche
per semplificare i rapporti con l’utenza:
in questo modo, infatti, i cittadini e le imprese hanno un solo soggetto erogatore,
Brianzacque, per acquedotti, rete fognaria
e impianti di depurazione. Per questo è
necessario dare vita ad un ente altamente
specializzato, in grado di dare risposte di
qualità ai cittadini.
In questo senso la questione “bollette per i non allacciati” è stata
un primo banco di prova
Quando ci siamo accorti che il problema
era di una certa rilevanza abbiamo deciso
di investire risorse per monitorare esattamente la situazione. Così abbiamo scoperto che solo a Seregno i non allacciati erano
960. Nel frattempo la recente sentenza
della Corte costituzionale ha fatto chiarezza: è esente dal canone soltanto chi non
è servito, cioè chi non ha la rete fognaria. Chi, invece, pur essendo servito non è
collegato continuerà a pagare e dovrà, in
tempi brevi, provvedere ad allacciarsi alla
rete fognaria.
Così Seregno è stata la prima città che ha
ricevuto la bolletta con le detrazioni per
circa 400 utenti che sono sprovvisti del
servizio, cioè che non si possono “connettere” alla rete perché questa non esiste. Il
censimento condotto su Seregno sta per
essere replicato su tutti gli altri Comuni e
su circa 75 mila utenze. Secondo una prima stima, stiamo parlando di 3 mila 500
famiglie che, entro maggio, riceveranno i
rimborsi. Abbiamo fatto un buon lavoro,
come dimostrano il TGR e il Sole24Ore
che ci hanno citato come la prima socie-
/territorio/acqua
tà italiana che ha rimborsato a tempo di
record.
Uno sguardo sul futuro: quando
sarà pronto il piano industriale e
cosa prevede?
Il piano industriale per questa società è un
passaggio molto importante. Lo è per noi,
come lo è, ad esempio, per Acsm-Agam
con cui stiamo discutendo dell’acquedotto di Monza e per tutti i nostri possibili
partner per capire quali sono gli sviluppi
e le prospettive del servizio. La "filosofia’"
è quella di mantenere e, dove possibile,
rafforzare la nostra presenza sul territorio. Oggi abbiamo cinque sedi, Monza, il
quartier generale, Desio, Cesano, Giussano e Vimercate. Dobbiamo, però, far coesistere la necessità di un presidio diffuso
del territorio con l’esigenza di semplificare
e rendere più efficiente la gestione. Vogliamo fare di Brianzaque un punto di riferimento per Monza e la Brianza.
Ci può anticipare qualche azione
concreta?
Il piano industriale è un documento com-
plesso, composto da scelte operative ed
economiche che stiamo discutendo con
le realtà sindacali e con i nostri soci. Un
investimento importante che le posso anticipare è quello che intendiamo fare nella
tecnologia. Ad esempio, l’estensione del
telecontrollo che ci consentirà di monitorare direttamente dalla sede tutti i 210
pozzi che gestiamo. In questo modo possiamo conoscere in tempo reale eventuali
situazioni di emergenza o guasti. Ciò per
rendere minimo il disagio degli utenti in
caso di problemi sulla rete.
Parliamo dalla qualità dell’acqua.
Com’è la situazione?
Abbiamo un livello qualitativo molto alto.
Ogni 30-45 giorni controlliamo i pozzi e
valutiamo la qualità dell’acqua che preleviamo dalla falda, sostenendo costi importanti. Ciò, però, garantisce una qualità
elevata. Se, per esempio, prendiamo un
parametro di riferimento della qualità, il
residuo secco, che indica il contenuto salino totale dell’acqua, abbiamo un livello
medio di 400 milligrammi per litro su un
valore massimo consigliato di 1.500. Ci
sono acque di note aziende che hanno
valori di residuo secco intorno a 900 milligrammi.
I brianzoli, però, sprecano l’acqua.
Secondo i dati di Brianzacque ogni
abitante ne consuma ogni giorno,
per lavare i piatti, cucinare, bagnare il prato, fare la doccia o il
bagno, circa 250 litri. Cosa state
facendo per ridurre gli sprechi?
L’educazione all’uso della risorsa è fondamentale. Lo facciamo attraverso progetti specifici come "L'acqua del Sindaco” o consigli su come evitare gli sprechi
che pubblichiamo sul nostro sito Internet
(www.brianzacque.it). Da parte nostra
dobbiamo sempre migliorare la qualità del
prodotto, ma gli utenti devono imparare
a consumare “l’oro blu” in modo intelligente perché l’acqua costa. Per prelevarla,
immetterla nella rete e distribuirla bisogna
sostenere investimenti consistenti.
In realtà, i consumi privati corrispondono al cinque per cento del
Chi è Filippo Carimati
47 anni, cesanese, avvocato con studio a Monza.
Inizia a ricoprire incarichi istituzionali e societari
giovanissimo. A soli 18 anni, ancora liceale al De
Amicis di Cantù, è nominato componente del Co20
febbraio/marzo 2009 Seregnoinform@
mitato di gestione e dell’Assemblea del Consorzio
per lo smaltimento e incenerimento dei rifiuti di
Desio. Ad eccezione del periodo dal 2000 al 2005
quando, oltre alla toga, ha indossato anche le vesti di assessore all’urbanistica e alla viabilità del
Comune Cesano Maderno, Carimati in vent’anni
ha ricoperto una serie di incarichi in numerose realtà brianzole, caratterizzate da un unico comun
denominatore: la gestione dei servizi pubblici. Dal
2000 al 2004 è al timone del consiglio d’amministrazione della A.S.S.P. Spa, l’ex municipalizzata
cesanese e, nel contempo, è membro del Cda di
AEB Trading, società commerciale per la vendita
di energia con sede a Seregno. Nel 2004 diventa
presidente di S.I.B., la “patrimoniale” che gestisce
i servizi pubblici di cinque comuni delle “Groane”
(Cesano, Seveso, Bovisio Masciago, Varedo e Ceriano). Nel 2005 è il “numero uno” di BRIA SpA per la
distribuzione del gas metano in dieci comuni della
Brianza. In BrianzAcque approda nel maggio 2004
come consigliere d’amministrazione e ,nel giugno
di tre anni dopo, ne diviene presidente. Sportivo,
con una grande passione per il tennis e per la nautica ama la lettura di romanzi in particolare del genere poliziesco e di avventura sul mare.
totale e, forse, non è lo spazzolino
la causa delle crisi idriche. Il nostro
è un Paese con una disponibilità di
acqua molto elevata, ma un’altissima inefficienza della distribuzione. Come affrontate la questione
della ristrutturazione della rete?
Sulla distribuzione non siamo in emergenza, come in altre aree del Paese. Abbiamo
un sistema di controllo delle perdite molto
preciso che ci consente di intervenire ogni
anno sulla rete ed eliminare le situazioni
di criticità. I “buchi” nella nostra rete sono
fisiologici, una media che va dal 15 al 20
per cento. Ciò non toglie che dobbiamo
continuare ad investire nell’ampliamento
della rete fognaria, nel potenziamento degli impianti di depurazione e nella manutenzione degli acquedotti.
A livello nazionale, però, la situazione è preoccupante: solo il 60
per cento dell’acqua viene pagata,
il resto si perde in una sorta di colabrodo. Qualcuno, ritiene che la
strada migliore sia quella dell’aumento del prezzo, che sarebbe un
disincentivo al consumo facile.
Cosa ne pensa?
Partiamo da un dato: noi abbiamo il costo al metro cubo nettamente più basso
d’Italia, circa 70 centesimi. Ciò perché il
nostro sistema di produzione e distribu-
zione è migliore, più efficiente che in altre
Regioni. Tuttavia la tendenza all’aumento
del prezzo dell’acqua è inevitabile. E ciò
non perché l’aumento del prezzo sarebbe
un disincentivo al consumo facile. Il punto
è un altro. Il costo dell’acqua è fermo da
circa vent’anni, mentre i costi di produzione, soprattutto negli ultimi anni, sono
cresciuti enormemente. Basti pensare che,
nell’anno appena concluso, l’energia elettrica è aumentata del 34 per cento su una
bolletta di 6/7 milioni di euro. è chiaro che
il prezzo dell’acqua deve essere inserito
in un progetto industriale che abbia due
punti di riferimento: qualità del prodotto e
garanzia del servizio.❖
Coinvolti 3.200 alunni di elementari e medie. Oltre 600 i disegni pervenuti a Brianzacque
I Sindaci aprono i rubinetti
Lo scorso mese di settembre Brianzacque insieme a dieci Comuni del
territorio (Albiate, Ceriano Laghetto,
Cesano Maderno, Desio, Gorgonzola, Lissone, Macherio, Muggiò, Sovico
e Seregno) ha dato il via al progetto
“L’acqua del sindaco”. Dopo anni
di “pensionamento”, l’acqua del rubinetto è rientrata a scuola da protagonista. Via dai tavoli delle mense le bottigliette di minerale e largo alle caraffe di H2O, prelevata direttamente dall’acquedotto comunale. Sono stati
coinvolti quasi 3.200 bambini e ragazzi di elementari e medie ai quali è
servita acqua “al naturale”, a temperatura ambiente, senza particolari trattamenti chimici o fisici aggiuntivi.
“Puntare sui bambini - spiega Filippo Carimati - significa puntare sul futuro.
Abbiamo preferito investire sulle scuole anziché in una campagna pubblicitaria.
E’ un progetto che ha un valore di risparmio economico, così importante in tempi
di crisi, e un valore etico.”
Per un maggior coinvolgimento degli studenti, Brianzacque ha ideato un
concorso a premi, “Tutti pubblicitari con l’acqua del Sindaco”. Ai
ragazzi è stato chiesto di diventare autori di un disegno e di uno slogan per
incentivare il consumo di acqua del rubinetto. Al concorso hanno partecipato sette scuole che hanno prodotto oltre 600 “lavori”. I premi saranno consegnati il prossimo 21 marzo, in occasione della Giornata mondiale
dell’acqua.
Nella foto: il sindaco Giacinto Mariani, il presidente di Brianzacque Filippo Carimati e il
vice presidente Francesca Gavazzi
I numeri di Brianzacque
• Sei società conferenti (ABE Distribuzione di Seregno, A.L.S.I. di Monza, ASML di
Lissone, Gestione Servizi di Desio, IDRA Patrimonio di Vimercate e S.I.B. di Cesano
Maderno) per 500 kmq di bacino e 850 mila abitanti.
• I Comuni gestiti sono 22: Agrate Brianza, Albiate, Biassono, Bovisio Masciago,
Carate Brianza, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Desio, Gessate, Giussano, Gorgonzola, Lissone, Macherio, Meda, Muggio, Pessano con Bornago, Seregno, Seveso, Sovico,
Varedo, Verano Brianza e Vimercate.
• Nel territorio dei Comuni Brianzacque gestisce, con un organico di 210 dipendenti, 1.975 chilometri di fognature, 4 impianti di depurazione, 210 pozzi per
l’acqua potabile, 1.570 chilometri di rete acquedotto e 83 mila utenze.
Seregnoinform@ febbraio/marzo 2009
21
/territorio/sport
di Walter Todaro
Domenica 22 marzo
La Brianza
si muove
Torna la Cento Chilometri con due campioni mondiali,
Mario Fattore e Monica Casiraghi. Testimonial Mario Ardemagni,
campione del mondo 2004 e Genny Di Napoli
P
er chi ama correre, la maratona, è
un’esperienza da fare. Ma per alcuni
atleti, 42 chilometri e 195 metri servono
soltanto a carburare. Ultramaratoneti.
Razza diversa. Cento chilometri di corsa,
a piedi. Ricerca del limite estremo. Due
di questi “super atleti”, Mario Fattore
e Monica Casiraghi, due campioni del
mondo di cento chilometri, domenica
22 marzo saranno al via della “Gelsia
Brianza Marathon - La Cento Chilometri di Seregno”. Un ritorno dopo
le edizioni del 1955 e del 1959 e dopo
quelle dal 1978 al 1989.
La partenza e l’arrivo saranno al Parco
“2 Giugno” alla Porada, dove ci sarà il
villaggio sportivo, e il percorso si svilupperà sul territorio di quattordici Comuni della futura provincia di Monza
e Brianza (Seregno, Cabiate, Mariano Comense,
Giussano, Verano Brianza,
Carate Brianza, Albiate,
Sovico, Macherio, Biassono, Vedano al Lambro,
Monza, Lissone e Desio).
Un tracciato di complessivi cinquanta chilometri
che ogni concorrente
della “Cento” percorrerà due volte, mentre gli
Tom Misson, vincitore nel 1959 (foto di Piero Corno)
atleti della maratona e
della handbike (una bicicletta speciale è un caso che una tra i più forti atleti sulper atleti disabili, nella quale la spinta la distanza dei cento chilometri, dimenproviene dalle braccia e non dalle gam- sione surreale per gli atleti “normali”, sia
be) faranno un solo giro. La Brianza è brianzola. L’anno d’oro di Monica Casempre stata terra di sacrifici nel lavoro. siraghi, 39 anni di Missaglia, è il 2003.
E anche lo sport non fa eccezione. Non Dopo due bronzi ai mondiali del 2001 e
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/territorio/sport
del 2002 e un argento agli europei del
2002, a maggio conquista il titolo mondiale a Taiwan con il tempo di 8h04’46.
Nello stesso anno è di nuovo seconda
agli europei di Chernogolovka, in Russia.
L’oro europeo arriva l’anno successivo, il
28 maggio 2004, a Faenza (8h03’04).
Ma a Monica cento chilometri non bastano più. Nel 2008, infatti, si è dedicata
alle “24 ore”, che significa più di 200
chilometri di corsa senza pause.
Mario Fattore, nato a Lanciano 33
anni fa, è “bicampione” del mondo:
due i titoli mondiali consecutivi conquistati. Nel 2002 a Torhout, in Belgio, vince il suo primo mondiale con il tempo
di 6h34’23 (record italiano). Si ripete
l’anno dopo, nel 2003, a Taiwan dove
si conferma campione mondiale con il
tempo di 7h04’56. Nel suo palmarès
anche due vittorie al Passatore (2003 e
2005). Nel 2008 Mario ha vinto la Monza – Resegone, maratona in notturna a
squadre e il trail di Castel del Monte.
Non è un caso che sia anche lui brianzolo (di Albiate) e che sia stato anche
lui campione del mondo. Parliamo di
Mario Ardemagni, 45 anni, campione europeo (in 6h31’44) e mondiale (in
6h18’24) nel 2004, che sarà il testimonial del ritorno della Cento chilometri.
Insieme a lui Genny Di Napoli, campione del mondo dei 3000 metri indoor
nel 1993 e nel 1995. La cento chilometri
di Seregno ospiterà anche uno stage di
una ventina di atleti nazionali. I “top
runners” azzurri saranno presenti il 22
marzo per preparare gli appuntamenti
mondiali di maggio (24 ore di Bergamo)
e di giugno (la 100 chilometri in Belgio).
“Guest star” della maratona, che è campionato regionale lombardo, saranno i
keniani con la presenza di tre/quattro
atleti di livello internazionale del Club
Marathon di Brescia. Ma saranno i podisti non professionisti i veri protagonisti
della “Cento”.
La partenza della cento chilometri è
fissata per le 7.30 (tempo massimo 16
ore) con traguardo intermedio al 50°
chilometro. A seguire la handbike alle
8.45 (tempo massimo 6 ore) e la mara-
Oxford
Corsi di lingue, informatica,
corsi aziendali,
corsi on-line, traduzioni
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bi-lingue, baby parking,
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Corsi finanziati. Tel 0362 223362 - 223272
24
tona alle 9.00 (tempo massimo 6 ore).
Saranno circa 600 i volontari impegnati
a controllare il percorso nella giornata di
gara, mentre i punti ristoro saranno undici (uno ogni cinque chilometri).
Tra gli eventi collaterali segnaliamo
“Corri con la famiglia per i parchi di
Seregno”, una camminata non competitiva per genitori e bambini che si
svolgerà nella mattinata del 22 marzo al
parco “2 Giugno” alla Porada.
La corsa ha il patrocinio della FIDAL
(Federazione Italiana di Atletica Leggera) e dalla IUTA (Associazione Italiana
Ultramaratona & Trail) e, dopo questa
prima edizione, dal 2010 sarà inserita nel calendario ufficiale delle Cento
chilometri. In prima linea nell’organizzazione dell’evento l’Assessorato alla
Promozione dello Sport, con il supporto del Gruppo Podistico Marciacaratesi di Carate Brianza. ❖
Seregno, via Verdi 83
Feste. Tel 0362 1798277
/territorio/eventi
di Riccardo Baca
I vincitori dell’iniziativa dell’Unione commercianti
I negozi premiano
le associazioni
09 presepi che durante il Nata2
le “hanno colorato” le vetrine o
l’interno dei negozi di Seregno, dal
centro alle periferie, 35 mila cartoline per votare distribuite ai clienti e
oltre 20 mila voti. Questi i “numeri” del concorso di presepi organizzato dall’Unione del Commercio con
il patrocinio dell’Assessorato allo Sviluppo delle Attività Produttive.
Lo scorso 25 gennaio, in sala “Monsignor Gandini, sono stati premiati i
tre presepi più originali, più fedeli alla
tradizione, più innovativi anche dal
punto di vista ambientale, meccani-
co e tecnologico. Il più votato è stato
quello “subacqueo” della pescheria
di Gioacchino Satalino. Secondo
premio per Franco Brioschi del negozio “Dolci Follie” e terzo al parrucchiere Vittorio Fresolone.
I tre negozi hanno indicato all’Unione del Commercio tre associazioni
non profit a cui è stato consegnato
un contributo: mille euro sono andati all’associazione Solidaritè – Volontari e amici dell’Istituto Pozzi,
l’assegno di 700 euro ad AutoAmica
e quello di 500 euro all’Avo – Associazione volontari ospedalieri.
In sala “Monsignor
Gandini” le tre
“opere” più votate.
Il ricavato a Solidaritè,
AutoAmica e Avo
Infine tra gli oltre 20 mila cittadini
che hanno espresso la loro preferenza sono stati estratti tre week end
a Parigi per due persone. ❖
/territorio/intervista
/territorio/agenda
appuntamenti in Brianza
[email protected]
a cura di Claudio Geniale
TEATRO
Venerdì 13 marzo – ore 21.00;
Monza – 21 marzo – ore 20.15
n Desio – 14 marzo e 18 aprile
sabato 14 e domenica 15 marzo –
Rondò: concerti, incontri e de-
ore 21.00
ore 21.30
gustazioni
Centro della scena: rassegna
Valzer con Bashir (Israele 2008)
Teatrino di Corte della Villa Reale (via-
teatrale
di Ari Folman
le Regina Margherita)
Teatro “Il Centro”
ore 20.15 - incontro con Luca France-
(piazza Conciliazione, 17)
sconi e Matteo Malavasi
Premiato con il “Gran Prix Ecrans Ju-
Sabato 14 marzo – ore 21.00
ore 20.45 - Rondòvino
nior” al Festival del cinema di Can-
Cosi è se vi pare di Luigi Pirandello
ore 21.15 - Concerto di Divertimento
nes del 2008
Compagnia Amici della prosa di Milano
Ensemble - Sandro Gorli, direttore
Mercoledì 15 aprile - Biblioteca Civi-
Sabato, 18 aprile – ore 21.00
Musiche di Wolgfang Amadeus Mo-
ca (via Italia 27)
Orlando ed Elvira, l’orchestra
zart, George Crumb, Matteo Mala-
Film, telefilm, fiction
vasi e Luca Francesconi
Serata condotta da Gianfranco Zap-
della vita di Corrado Bagnoli
Venerdì 20 marzo – ore 21.00;
Gruppo Teatrale Lavori in corso
sabato 21 e domenica 22 marzo -
di Seregno.
ore 21.30
ARTE
tore del sito mymovies.it
Prevendite alla segreteria del Teatro
La rabbia di Pasolini (Italia,
n Lissone – 5 marzo – ore 21.00
Mercoledì 20 maggio - Biblioteca
(mercoledì, giovedì, venerdì e saba-
2008) di Pier Paolo Pasolini
Movimenti e protagonisti
Civica (via Italia 27)
to dalle 18 alle 20 della settima in
e Giuseppe Bertolucci
Lezioni e conferenze sull’arte contem-
Emozioni in giro di Do
cui è in programma lo spettacolo)
Venerdì 27 marzo – ore 21.00;
poranea
Musica e sentimenti con i Dolorean
Info: www.gruppoteatro.it
sabato 28 e domenica 29 marzo -
Marcel Duchamp: Rose c’est la vie
Baby, rock band formata da ragazzi
poli, critico cinematografico e diret-
ore 21.30
di Brugherio e Monza
CINEMA
Rachel sta per sposarsi
Info: Psicologia Monza e Brianza )
n Seregno – dal 3 marzo al 24
(USA, 2008) di Jonathan Demme
[email protected])
aprile ore 21.30
Ingresso: 5 euro intero – 4 euro rid.
BAMBINI
Cinema Roma (via Umberto I, 14)
Il Giro del mondo in 15 film
MUSICA
Dal 3 al 6 marzo
n Monza – 4 marzo, 25 marzo
A cura di Vittoria Broggini
ore 16.30
La duchessa (Francia) di Saul Dibb
e 22 aprile – ore 20.30
Informazioni: Museo d'Arte Contem-
Il Bosco Incantato
Dal 10 al 13 marzo
Note di Solidarietà
poranea (tel. 039/21.45.174 email:
Auditorium comunale (via Giussani)
L’ospite inatteso (USA)
Teatro Manzoni (via Manzoni, 23)
[email protected]
Rassegna di cinema e teatro per ragazzi
di Thomas McCarthy
Mercoledì 4 marzo 2009
n Monticello Brianza – fino al 12
Domenica 1 marzo
Dal 17 al 20 marzo
Orchestra de Euskadi
aprile
Il Pifferaio Magico
Tony Manero (Cile) di Pablo Larrain
Il corso del Lambro, nei disegni
Spettacolo teatrale dei fratelli Grimm
Dal 24 al 27 marzo
di Alessandro Greppi
a cura de Il Melarancio
Vuoti a rendere (Repubblica Ceca)
Granaio di Villa Greppi ( via Monte
Domenica 8 marzo
di Jan Sverak
Grappa, 21)
Beverly Hills Chihuahua di Raja
Dal 31 marzo al 3 aprile
Disegni, acquerelli, schizzi di Ales-
Gosnell
Teza (Etiopia) di Hailè Gerima
sandro Greppi su una delle presenze
Ingresso: 4 euro( posto unico)
Dal 7 al 10 aprile
d’acqua più significative della Brian-
Informazioni: Ufficio Cultura ( tel.
n Nova Milanese – 1 e 8 marzo –
The Wrestler (USA)
Violino Yura Lee
za: il Lambro e il suo ambiente.
036/23.74.508)
di Darren Aronofsky
Direttore Andrés Orozco-Estrada
Orari: sabato e domenica ore 14.30
n Seregno – 7 e 14 marzo – ore
Dal 14 al 17 aprile
Mercoledì 25 marzo, ore 20.30
– ore 15.30 – ore 16.30
16.00
Il treno del signor Horten
Orchestra Sinfonica di Milano
Ingresso: 3 euro con visita guidata
Fabulosa
(Norvegia) di Bent Hamer
Giuseppe Verdi
Info e prenotazioni: tel. 328/0314389
Cinema Roma (via Umberto I, 14)
Dal 21 al 24 aprile
Pianoforte Robert Blocker
- [email protected] - www.brig.it
Rassegna di cinema e teatro per
The Wave - L’onda (Germania)
Direttore Giuseppe Grazioli
di Dennis Gansel
Mercoledì 22 aprile, ore 20.30
INCONTRI
Sabato 7 marzo
Ingresso: 5 euro intero – 4 euro rid.
Orchestra Sinfonica di Milano
n Brugherio – dal 4 marzo al 10
Beverly Hills Chihuahua di Raja
n Vimercate – dal 6 al 27 marzo –
Giuseppe Verdi
maggio – ore 21.00
Gosnell
ore 21.00
Pianoforte Simone Pedroni
Adolescenza, che passione!!!
Sabato 14 marzo
Spazio Capitol (via Garibaldi, 22)
Direttore Oleg Caetani
Genitori e figli a confronto in un viag-
Viaggio al centro della terra di
Cineforum Spazio Capitol
Informazioni: Fondazione della Co-
gio attraverso tecnologia, musica, let-
Eric Brevig
Venerdì 6 marzo 2009 - ore 21.00;
munità di Monza e Brianza (tel.
tura e cinema.
Ingresso: 4 euro( posto unico)
sabato 7, domenica 8 marzo - ore 21.30
039/39.00.942)
Mercoledì 4 marzo - Cinema San
Informazioni: Cooperativa Controluce
La canzone più triste del mondo
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Giuseppe (via Italia, 76)
(tel. 0362/32.56.34 – 0362/23.13.85
(Canada, 2003) di Guy Maddin
[email protected]
“Diari” di Attilio Azzola
- www.controluce.com)
26
febbraio/marzo 2009 Seregnoinform@
bambini
/territorio/agenda
di Riccardo Baca
Dal 14 marzo al 19 aprile
Mimmo Rotella,
l'arte "strappata"
“
Strappare i manifesti dai muri è la sola
compensazione, l’unico mezzo per protestare contro una società che ha perso il
gusto delle trasformazioni favolose”. Nella
vanitosa Roma della “dolce vita” felliniana (siamo alla fine degli anni Quaranta), Mimmo Rotella sperimenta nuovi
mezzi di comunicazione che anticipano
di una decina d’anni il movimento della
pop art. Dai muri della città eterna strappa i manifesti cinematografici e li incolla
su tela, li rielabora e li manipola, ricostruendo la pittura attraverso il materiale
cartaceo.
Con il gesto della lacerazione, Rotella altera le icone della celluloide, da Marilyn
Monroe a Charlie Chaplin, da Sofia Loren
a Liz Taylor, da Clark Gable a John Wayne
che, come dice il fondatore del nouveau
réalisme Pierre Restany, diventano “più
reali del mito che incarnano, più reali della realtà che rappresentano.” Nasce così
il “décollage”, un modo per definire la
capacità di rigenerare e reinventare, frutto, in primo luogo, dello sguardo attento
sulle “cose” del quotidiano.
La mostra “Ciak: Rotella”, alla Galleria civica “Ezio Mariani” (via Cavour)
dal 14 marzo al 19 aprile, ripercorre
questo periodo magico di Rotella. Una
personale che, attraverso 12 selezionati decollages di grandissime dimensioni dal 1958 agli ultimi anni della sua vita,
mette in evidenza la febbre sperimentale
che ha segnato le opere dell’artista calabrese recentemente scomparso (l’8 gennaio 2006 all’età di 88 anni).
“Facevamo la fame, solo qualche oste benevolo ci dava da mangiare in cambio di
qualche quadro”. Così raccontava, al Corriere della Sera nel 2003, gli anni difficili,
tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio
dei Cinquanta, vissuti tra le trattorie romane intorno a Piazza del Popolo. Non
immaginava certo, allora, che quella sua
illuminazione (così chiamava l’idea di
strappare i manifesti per strada) avrebbe
portato una sua tela ad essere battuta a
Londra, a distanza di più di cinquant’anni, oltre 200 mila euro. La vita di Rotella
rientra nella classica rappresentazione
dell'artista in cui convivono intuizione,
tenacia, passione, ironia e trasgressione.
Rotella eccentrico lo era davvero, tanto
da essere l’ispiratore (era amico di Lucio
Fulci, sceneggiatore di Steno) dell’esilarante personaggio di “Un Americano a
Roma”, Nando Moriconi, interpretato
da Sordi: nel ‘53, appena tornato dagli
Stati Uniti dove aveva frequentato l’università di Kansas City grazie a una borsa
di studio, girava per Roma con cappelli
vistosi, camicie coloratissime, giacche
improbabili. Il tormentone di Nando Moriconi (chi non ricorda quella strepitosa
scena, “Maccarone... m’hai provocato e io
te distruggo”) è nato così, grazie a quel
giovane artista “americano di Catanzaro” che lungo le strade di Roma cercava
di trovare un nuovo linguaggio nell’arte.
Il destino chiama Rotella in una mattina
del ‘ 53: “Giravo in Piazza del Popolo - ricorda sempre nell’intervista al Corriere ero in crisi, non volevo più dipingere, poi
vedo un manifesto lacerato. Mi fermo. Ho
una illuminazione. Forse è questo il nuovo
messaggio, mi dico”.
Ma non ha il coraggio di esporli. Mette i manifesti strappati di notte, sotto il
letto nella piccola casa presa in affitto
dalla nonna di Dario Argento (ancora il
cinema).
Poi, un giorno li mostra a un giovane
critico, Emilio Villa, ed è invitato a una
esposizione su un barcone sul Tevere. Un
giornalista americano, Milton Gendel di
Art News, scrive: “Rotella è un neodadaista”. È la svolta. Così nasce il décollage,
rottura con la pittura, e creazione di uno
spazio nuovo sulla tela proprio come le
Alla Galleria civica
“Ezio Mariani” in mostra
i manifesti strappati
del maestro del nouveau
réalisme che lanciarono
il “décollage”
cuciture dei sacchi di Burri e i tagli di
Fontana.
La mostra, curata da Luca Tomasi, sarà
inaugurata sabato 14 marzo alle ore
17. Fino a domenica 19 aprile potrà essere visitata nei seguenti orari: feriali
dalle 16.30 alle 19.00, festivi dalle 10.00
alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.00. Il catalogo, in vendita a 10 euro, è edito da
Silvana Editoriale. ❖
Seregnoinform@ febbraio/marzo 2009
27
/stili di vita/salute e benessere
a cura della Dott.ssa Dvora Ancona
Una nuova tecnologia per eliminare il fastidioso effetto “a buccia d’arancia”
Cellulite? Un aiuto
dalla corrente elettrica
è la nemica giurata della silhouette femminile.
Tra i molti accorgimenti che si possono adottare per
contrastare l’insorgere e progredire della cellulite,
una vita sana ed equilibrata e, se necessario, anche
l’intervento della medicina
C
ellulite: un problema diffusissimo
nell’universo femminile, che colpisce un gran numero di donne (circa
otto su dieci in maniera più o meno grave), siano queste giovani o mature, giunoniche o filiformi, alte, basse, modelle
o commesse. L’insorgere della cellulite
può derivare da molteplici cause (tra le
quali anche una predisposizione familiare) ed è considerata la malattia femminile per eccellenza.
Nel 1922 il termine cellulite fu introdotto
in medicina dai francesi Alquier e Pavot,
ma solo nel 1982 si chiarirono gli aspetti
per distinguere la cellulite tra adiposità
localizzata e pannicolopatia edema fibro
sclerotica (Pefs).
Quando parliamo di adiposità localizzata intendiamo un aumento volumetrico
del tessuto adiposo in aree del corpo
dove solitamente è presente, cioè a livello di fianchi, regione trocanterica e peritrocanterica (coulotte de cheval), dovuta all’azione alterata degli estrogeni.
Per Pefs, invece, si indica un aspetto della pelle che può andare dall’edematoso
al fibrotico (aspetto a buccia d’arancia o
a materasso), dovuto a un rallentamento della circolazione con un’alterazione
distrettuale dei rapporti tra microcircolo e tessuto degli arti inferiori. Questa
alterazione può essere dovuta a diversi
fattori: la postura, la sedentarietà, i problemi endocrini, la stipsi, la gravidanza,
ma anche a errori nei comportamenti
quotidiani, come l’eccessivo consumo
di sale, l’abuso di alcool, il fumo, l’abbigliamento sbagliato.
La pannicolopatia può essere divisa in
quattro stadi a seconda della gravità: si
va dall’edema alla formazione di micro e
macronoduli.
I micronoduli sono strutture rotondeg-
gianti molto piccole e incapsulate in
fibrille di collagene che racchiudono
il microcircolo e gli adipociti, ostacolando gli scambi metabolici. La pelle
presenta così il caratteristico aspetto a
buccia d’arancia.
Con l’evolversi degli stadi i micronoduli
si moltiplicano fino a formare macronodulazioni facilmente constatabili alla
palpazione; si presentano mobili e provocano indolenzimento alla pressione.
L’aspetto della pelle a buccia d’arancia
diventa così molto marcato e la cute si
presenta pallida, fredda e dolorante.
Parlare di cellulite non è sicuramente
uno scherzo: la cellulite va considerata
alla stregua di una malattia da curare.
Importante è la valutazione da parte
del medico per individuarne il grado, o
per chiarire se eventualmente ci troviamo di fronte a un paziente che presenta una “falsa cellulite”.
Lo specialista deve fare un’analisi fisiologica accurata, rilevare gli errori comportamentali nello stile di vita, come per
esempio nell’alimentazione (che non è
solo eccesso di cibo ma anche “comportamento” alimentare, come mangiare di
fretta o guardando la Tv), e se il paziente fa esercizio fisico e in che modo.
Diversi i consigli che gli esperti propongono per il trattamento della cellulite:
prima di tutto, una corretta alimentazione, preferibilmente proteica, ma solo per
pochi mesi; svolgere attività sportiva di
tipo aerobico; e, se necessario, provare
un trattamento mirato di tipo medico.
In questo senso, Tripollar può essere una
soluzione ideale.
E’ una nuovissima apparecchiatura, di
origine israeliana, a radiofrequenza tripolare, la più recente innovazione per il
rassodamento della pelle e la riduzione
della cellulite.
Questo rivoluzionario sistema impiega
3 elettrodi che inducono il passaggio di
corrente elettrica ad alta frequenza in
maniera selettiva, senza danneggiare i
tessuti, in modo tale da ottenere risultati
migliori in minor tempo e con un numero inferiore di trattamenti.
L’innovativa tecnologia permette di
/stili di vita/salute e benessere
concentrare l’energia calda della radiofrequenza tripolare direttamente sulle
zone da trattare, con minore dispendio
di potenza rispetto alla precedenti apparecchiature.
Il trattamento offre risultati visibili già
dalla prima seduta; è possibile notare infatti l’accorciamento (shrinking) delle fibre collagene, che regalano un effetto di
tensione alla zona trattata; nei giorni immediatamente successivi i fibroblasti, in
risposta all’insulto termico arrecato dal
calore, aumentano il loro metabolismo,
accelerando la produzione di nuovo collagene e di nuove fibre elastiche.
Inoltre il calore sviluppato dalla radiofrequenza tripolare induce un incremento
della lipolisi e di conseguenza una distruzione delle cellule adipose, mobilizzando il grasso profondo e quello più
superficiale. Inoltre c’è un miglioramento della circolazione ematica e linfatica
con conseguente aumento della diuresi.
L’apparecchiatura è dotata di 2 manipoli, uno per le zone più grandi ed uno per
quelle più piccole, in modo tale da po-
ter trattare anche le aree delicate come
quelle dell’interno coscia o sotto gluteo
(Banana).
Tripollar è indicato per il trattamento
della lassità cutanea (sia del volto che
del corpo), dell’adiposità localizzata, della cellulite più difficile, come la
pannicolopatia-edemato-fibrosclerotica
(che è ormai una cellulite organizzata di
3° o 4° grado), e può essere molto utile
anche dopo l’intervento di liposuzione,
per donare effetto tensorio o per riparare le tracce di un lavoro non perfetto.
Come risultato si avrà una pelle più tonica, compatta e una silhouette rimodellata nei punti critici.
L’innovativa tecnologia di Tripollar è
adatta a tutti i fototipi e non richiede
anestesia né raffreddamento; il trattamento può esser fatto in tutte le stagioni
dell’anno. Le sedute possono variare da
6 a 8, a seconda della sede da trattare
e del tipo di inestetismo, mentre come
mantenimento si consiglia una seduta
dopo 3-4 mesi. Costo: a partire da euro
120 a trattamento. ❖
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/comune/la parola ai partiti
Ugo Calò
Forza Italia
Luca Talice
Lega Nord
Pubblica
Amministrazione
efficiente per il buon
governo dei cittadini
Cautela, impegno,
determinazione
[email protected]
O
ggi in Italia si dibatte molto sull’operato del Ministro per
la pubblica amministrazione e l’innovazione, Prof. Renato
Brunetta, ingiustamente accusato di considerare ‘fannulloni’ i dipendenti pubblici.
Nel pubblico impiego esistono eccellenti professionalità (basta
pensare al lavoro dei dipendenti del comune di Seregno a cui va
il nostro plauso) unitamente ai così detti ‘fannulloni’ che rubano
alla collettività lo stipendio che percepiscono.
Il problema è che, grazie alla cultura egualitarista e sessantottina, nel pubblico impiego tanto i bravi quanto i fannulloni sono
sempre stati trattati allo stesso modo contrariamente a ciò che
avviene nel lavoro privato in cui solo i bravi vanno avanti ed hanno gratificazioni economiche. Il risultato è che nel pubblico impiego le professionalità sono state mortificate, gli stipendi slegati
rispetto alla produttività e complessivamente inferiori rispetto
alle responsabilità richieste. Poiché è impossibile ed ingiusto garantire stipendi più consistenti a tutti è necessario premiare solo i
bravi e penalizzare i fannulloni. Questo è il chiaro messaggio ed
uno degli obbiettivi del piano industriale presentato dal ministro
Brunetta e che prevede, essenzialmente, due interventi: uno, di
tipo legislativo, per ottimizzare la produttività del lavoro, l’altro di
riorganizzazione dell’amministrazione.
Le direttrici sono cinque: 1) riconoscere e premiare il merito; 2)
potenziare e valutare con criteri moderni e trasparenti l’operato
del personale delle amministrazioni pubbliche; 3) ridefinire diritti
e doveri del dipendente pubblico, restituendo dignità e prestigio
a questo ruolo e consentendo di sanzionare chi lo svilisce con un
comportamento scorretto; 4) rivalutare il ruolo e i compiti del dirigente pubblico; 5) potenziare la funzionalità delle amministrazioni attraverso la contrattazione collettiva e integrativa anche al
fine di consentire la riorganizzazione dei luoghi di lavoro in accordo con i modelli dell’organizzazione del lavoro ad alta performance. Parallelamente alla riforma del lavoro pubblico occorre
intervenire con misure, normative e non, dirette a razionalizzare
l’organizzazione delle Pubbliche Amministrazioni e a sviluppare
una forte accelerazione dell’innovazione tecnologica.
Sfidiamo chiunque a dimostrare che tale piano industriale sia
mortificante per i dipendenti pubblici e che in ciò vi sia un atteggiamento discriminatorio verso chi fa egregiamente e con
passione il proprio lavoro.
Una volta che gli strumenti normativi saranno approntati ci prodigheremo affinché siano immediatamente applicati nel comune
di Seregno stando a noi a cuore l’efficienza dei servizi pubblici
della nostra città, l’adeguamento degli stessi alle nuove tecnologie e la valorizzazione delle professionalità dei dipendenti del
comune di Seregno a cui va il nostro plauso.
[email protected]
Q
uesto è il primo articolo del nuovo anno ed è anche il primo del 5°anno da quando è stato eletto il sindaco Giacinto Mariani e da quando la Lega Nord è in consiglio comunale
con 5 consiglieri. Abbiamo cercato in questi anni di fare il nostro
dovere e di impegnarci per ripagare la fiducia che voi ci avete
accordato dandoci il vostro voto. Non sta a noi dire se ci siamo
riusciti, ma vi assicuriamo che ci siamo impegnati per farlo. Non
è facile far politica soprattutto per chi come noi della Lega Nord
ha un età media più bassa degli altri partiti. A volte uno agisce
in buona fede in una determinata direzione e poi si accorge che
forse la strada intrapresa non era quella migliore da prendere.
Capita spesso di sbagliare nella vita, ma capita anche in politica,
ma forse qui l’errore pesa maggiormente, ecco perché è meglio
essere più cauti. Nella storia della Lega Nord tante volte siamo
stati accusati di aver avuto poca cautela, di aver urlato troppo
ad alta voce. Magari avremo scandito slogan forti, però abbiamo sempre creduto in quello che dicevamo e abbiamo sempre
pensato che quello che dicevamo serviva per migliorare la nostra
società, la nostra città ecc… non facevamo le cose per una convenienza personale, ma perché le ritenevamo giuste per tutti noi.
Siamo stati i primi a segnalare il pericolo di una società multirazziale, se la nostra società non era in grado di accogliere i nuovi
arrivati, trasmettendoli i nostri valori. Dicevamo ovunque ce ne
era data l’occasione che non si poteva accogliere tutti, in maniera indiscriminata se poi non avevamo le risorse per aiutare i nostri
bisognosi. Non era questione di razzismo, ma solo di realismo e
di buonsenso. Oggi tanta gente che era dubbiosa sul nostro pensiero in parte, ha cambiato idea e ci da ragione. Le immagini dei
musulmani che alla fine di una manifestazione occupano piazza
del Duomo senza avere nessuna autorizzazione e pregano per il
loro Dio davanti al simbolo della cristianità milanese e lombarda,
dimenticando ogni minima regola del convivere civile, dimostrano che noi avevamo ragione a invitare alla cautela a fare entrare
certa gente. Cosa sarebbe successo se qualcuno di noi avesse
pregato non autorizzato davanti ad una moschea, in qualsiasi
stato islamico??? A ognuno di voi che legge la risposta. A noi un
impegno,continueremo con sempre più forza e determinazione
a batterci per le nostre idee. Grazie.
Seregnoinform@ febbraio/marzo 2009
31
/comune/la parola ai partiti
Antonio Graziano
Alleanza Nazionale
Roberto Pozzoli
Amare Seregno
Aguzzini e vittime
Proiorità: la sede dei
Vigili del Fuoco e della
Protezione Civile
[email protected]
I
n questi ultimi tempi stanno accadendo numerosi episodi di
violenza e soprattutto stiamo vivendo un escalation di violenze
sessuali. In questi casi si scopre spesso che gli stupratori avevano
già dei precedenti e, che in talune situazioni la giustizia era già stata clemente con loro rendendoli liberi senza fargli trascorrere una sola ora di carcere. Tutti noi abbiamo preso atto che
in queste situazioni l’incremento dei reati prodotti da immigrati,
spesso clandestini o già pregiudicati ha toccato vertici che non
avremmo mai immaginato. Dalle ultime statistiche risulta che su
10 casi di violenza 8 sono perpetrati da stranieri. Questo accade
perché i sistemi di giustizia del belpaese fanno acqua da tutte le
parti e principalmente in tutto ciò che riguarda i «reati contro la
persona». Simili episodi che si verificano in nazioni dove la giustizia non lascia spazio a “interpretazioni” lo stupratore non vede
libertà per almeno un quinquennio. Nel nostro Paese, ci sono
situazioni in cui nessuno individuo che si ritenga persona ragionevole e moralmente consapevole, è più in grado di tollerare la
soglia di sopportazione di questi crimini, ed io ritengo di essere
tra queste. Non sopporto più i giudici buonisti che donano l’immunità criminale a loschi individui che violano ripetutamente le
donne (ITALIANE e NON) residenti nel nostro paese. Ma qualcosa sta cambiando e ultimamente la gente si è molto adirata
iniziando a farsi giustizia da sola, una sorta di rappresentazione di
gruppo che era scomparsa dalle nostre strade da anni. Non serve
domandarsi perché questo stia accadendo senza prima puntare
il dito sulla società italiana che ha subito un imbarbarimento,
una sorta di tribalizzazione, di ritorno ai primordi, ma se non
altro, limitarsi alle accuse della giustizia italiana è un dovere di
chi pretende di essere “civile”. Ovviamente diverso da quei barbari italiani di Guidonia che volevano linciare i violentatori della
coppia di fidanzati o di chi voleva massacrare il rumeno ubriaco
reo d’investimento dei pedoni con l’auto appena rubata. In ogni
caso, la storia dello stupro è infinita, e solo da poco è entrato
nelle legislazioni, che lo puniscono recalcitrando, quando non sia
seguito da assassinio. In Italia è reato contro la persona solo da
pochissimo tempo. Per Alleanza Nazionale , i temi della sicurezza
e della giustizia (soprattutto quando si tratta di garantire la certezza
della pena) sono da sempre al centro dell’attenzione . Sia che
si tratti di proteggere le donne da bieche bande di stupratori
sia per proteggere lo stato di diritto da torve interpretazioni di
“giustizia” a suffragio di aguzzini che messi in libertà canzonano
le loro vittime perpetrando nei loro crimini.
32
febbraio/marzo 2009 Seregnoinform@
[email protected]
D
al 1941 il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha il compito
di soccorrere le persone e tutelare beni ed ambiente. Gli
interventi vanno dalla semplice apertura di una porta allo spegnimento di un incendio.
A fronte di tale impegno, il loro lavoro, invece di essere sostenuto è affidato alla responsabilità dei singoli, poiché Stato ed Enti
locali non hanno le risorse necessarie. Lo scorso anno la Regione
aveva previsto un investimento di 20 milioni di euro per nuovi
mezzi; un accordo con il Governo, in vista della nuova Provincia,
avrebbe dovuto portare ad un aumento del personale: a distanza
di un anno non vi è traccia di tutto ciò. Anche Seregno non sfugge a questa situazione. La caserma di via Ballerini è inadeguata
e pericolosa: un palo di due metri che ha infranto una finestra
durante la visita di una scolaresca è solo l’ultimo episodio.
L’Amministrazione Perego preferì ristrutturare il vecchio edificio
rinunciando a una nuova costruzione; la scelta fu dettata dalla
considerazione che la caserma dovesse rimanere in centro, nonostante si fossero denunciate le difficoltà di manovra dei mezzi
di soccorso. Quell’intervento si è rivelato inutile e costoso! Nella
sede attuale non ci sono spazi per i nuovi effettivi che potrebbero
arrivare con la Provincia nè locali per i volontari né una struttura
per un servizio di pronto intervento.
Si è così riaperto il dibattito sulla costruzione di una nuova caserma su un’area individuata sin dagli anni ’80 in via Porada e di cui
esisteva già un progetto verificato con il Ministero.
Nel nostro programma elettorale era una delle priorità:”Il complesso sistema prevede la collaborazione e la sinergia delle diverse
realtà associative sul territorio per coadiuvare le forze presenti quali
VVF (con la costruzione della NUOVA CASERMA), Forze dell’Ordine e
Strutture Sanitarie, in caso di eventi gravi ed impegnativi per i quali
siano necessarie diverse specializzazioni sul campo: ordine pubblico,
sanità, ripristino di impianti e strutture.” Grazie all’Assessore alla
Protezione Civile abbiamo uno studio di fattibilità, aggiornato
per dimensioni e costi, che contempla l’accorpamento delle
funzioni dei VVF e della PC. Gli spazi ipotizzati sono pari a mq.
2.000,00, dei quali mq. 1.500 per i VVF e mq. 500 per la PC,
con dei costi presunti pari ad euro. 3.630.000,00 circa e questo
è il vero problema. Dovrà intervenire l’Assessore all’Urbanistica
prevedendo un comparto di attuazione misto privato-pubblico,
tipo Programma Integrato di Intervento già sperimentato nelle
aree industriali dismesse (Trapùn, Sormani, Parà, Camisasca), in
modo che il preponderante beneficio pubblico possa soddisfare
il beneficio privato e l’opera sia finalmente realizzata.
Il nostro gruppo mette a disposizione le proprie forze conoscitive in materia per una fattiva collaborazione con tutti coloro che
hanno a cuore la risoluzione di questo annoso problema.
Cesare Visconti
UDC
Mauro Ballabio
Partito Democratico
Le politiche familiari
dell'UDC a livello locale
Altri 500.000 euro per
non fare il nuovo palazzo
comunale
[email protected]
Q
ueste alcune riflessioni del Vicesegretario Provinciale UDC Monza Brianza, Rinaldo Silva, in ordine
alle politiche familiari che io condivido e sottopongo
all’attenzione dei Lettori.
“Le politiche nazionali non possono da sole essere esaustive rispetto ai bisogni sempre più diversificati delle famiglie.
L’Ente locale appare sempre più come un luogo strategico per
“reinventare” nuove politiche pubbliche, perché sempre più
molte competenze sono trasferite dal centro alla periferia.
In questi anni è avvenuta una forte spinta verso le Autonomie
regionali pertanto è fondamentale il ruolo delle amministrazioni
locali, in dialogo con le espressioni della società civile, per elaborare politiche che colgano adeguatamente la diversificazione
dei bisogni familiari, soprattutto in funzione del ciclo di vita della
famiglia.
è decisivo però seguire i seguenti principi e i criteri generali :
1 – l’individuazione del soggetto titolare dei diritti, che un provvedimento vuole promuovere, è fondamentale, altrimenti la legge sarà inapplicabile. Quindi occorre sempre richiamare la famiglia fondata sul matrimonio (Art.29 della Costituzione).
2 - le politiche familiari non sono politiche di lotta alla povertà,
pertanto, almeno come tendenza, non possono essere legate al
reddito e non devono avere come scopo la ridistribuzione del
reddito:
3 - le politiche familiari non sono assistenziali, quindi devono in
ogni occasione e ad ogni livello essere applicate in chiave sussidiaria e devono sempre considerare la famiglia in quanto tale,
tenendo conto dei carichi familiari.
4 - le politiche familiari non riguardano solo il walfare - come
l’assistenza, la cura dei soggetti deboli o i servizi – bensì gli sgravi
fiscali, la scuola, la bioetica, il lavoro, i mass media ecc.
5 -le politiche familiari devono riconoscere l’importanza della società civile, in altre parole devono riconoscere che le associazioni
nelle loro funzioni sono creatrici di benessere.
Quelle che seguono sono le principali proposte di politica familiare alle quali noi pensiamo:
- Sostegno alla genitorialità: maternità e responsabilità educative
- Politiche tariffarie
- Casa e spazi urbani
- Tempi sociali e tempi per la famiglia
- Servizi di cura
- Infanzia educazione istruzione
- Auto-aiuto, aiuto tra famiglie, associazionismo.”
[email protected]
S
empre più indecente, triste, drammatica, o forse comica la
vicenda del palazzo comunale. Non solo il Sindaco non ha risparmiato un euro che sia uno per non fare il palazzo, non solo
ci ha fatto pagare un milione e passa di penali, adesso ce ne farà
pagare ancora 547.000 di euro. La Giunta ha infatti accettato
l’accordo bonario sulla cifra citata, e pagherà la maggior somma perché, a partire dall’agosto 2007 l’impresa costruttrice
non è stata messa nelle condizioni di lavorare! Come si
giustificherà il Sindaco questa volta? Riuscirà ancora a dire che è
colpa degli altri. I cittadini stanno pagando fior di quattrini per
delle scelte insensate. Dove sono andati a finire i 40 miliardi di lire
che avevano promesso in campagna elettorale?
COMPENSI AMMINISTRATORI GELSIA E AEB, +40%
I componenti del CDA di Gelsia, di AEB e di tutte le società controllate, nelle quali compaiono figlie, sorelle, fratelli e cognati di
assessori e consiglieri di centro destra, percepiscono 18000 euro
di compenso annuo (30.000 il Presidente) pari probabilmente agli
stipendi degli operai di Gelsia appena assunti, con la differenza
che questi ultimi lavorano 8 ore al giorno, al caldo o al freddo, col
gas o con la corrente, mentre i primi (gli amministratori) saranno
impegnati, se va bene, un paio di ore la settimana. E chi paga siamo noi contribuenti. Nel 2007 queste indennità erano poco più di
13.000 euro per consigliere e 23.000 per Presidente, e riguardavano il consiglio di amministrazione di AEB, che allora gestiva tutti i
servizi. Oggi AEB ha conferito le attività di Gas, Elettricità a Gelsia,
e l’acqua a Brianza Acque, quindi la domanda viene spontanea:
cosa fanno e perché si sono aumentati lo stipendio del 40%
L’AMMINISTRAZIONE DEI RECORD
I record delle cose non fatte. In 4 anni non ha progettato un metro
quadrato di verde e un metro quadrato di pista ciclabile. Se non fa
i parchi e le piste ciclabili farà le strade? No. Eccolo l’altro record, il
record delle opere pubbliche rimandate. La riqualificazione di via
Cadore e via Colzani erano inizialmente previsti nel 2007 e 2008,
sono state spostate al 2011. La pista ciclabile San Carlo – Stadio è
stata rimandata al 2011, era prevista nel 2006. Gli interventi alle
scuole Stoppani e Moro sono stati ulteriormente posticipati agli
anni futuri. E’ dal 2007 che gli interventi su queste scuole vengono continuamente rimandati. Per non accontentare nessuno, la
giunta ha deciso anche di rinviare di un anno il rifacimento della
pista di atletica allo stadio. Anche le opere previste nel 2009 sono
a rischio, infatti per via Wagner, Briantina, Monterosa, Piazza stazione, sono stati stanziati 2 milioni di euro, mentre solo l’anno
scorso per le stesse opere di soldi ne erano stati previsti 2.750.000.
Ne consegue che alcune di queste opere verranno tagliate, anche perché il bilancio del Comune dovrà prevedere di sborsare i
547.000 euro citati.
Seregnoinform@ febbraio/marzo 2009
33
/comune/la parola ai partiti
“
Giuseppina Minotti
Francesco Mandarano
Rifondazione Comunista
Antonello Dell’Orto
Per Seregno Democratica
[email protected]
[email protected]
5 azioni per Seregno
Precariato, elezioni,
pendolari, regime
Precaria?...Torna a casa!
Siamo spiacenti- le disse il padrone- ma la crisi non mi permette
di confermarle il contratto. E’ un vero peccato perché la sua
collaborazione è stata veramente preziosa ...” I padroni sono sempre così raffinati e addolorati quando ti cacciano via, lo si capisce
dalla profonda ruga che solca la loro fronte! Una casa propria, una
famiglia magari con bambini, un lavoro, sogni che non potranno
realizzarsi e che per molti giovani, donne e uomini, si stanno allontanando sempre di più. Quante donne e quanti uomini insieme a
mia figlia si sono sentiti dire questo oggi? Precaria ... torna a casa.
Si riprende l’eterno errare fra colloqui e curricula spediti, agenzie
di collocamento, dentro e fuori da negozi, uffici, ditte, fra sorrisi di
circostanza e dinieghi. Stanno rubando il futuro ad un’intera generazione di giovani. Chi li ripagherà?
PENDOLARI IN CONSIGLIO L’odissea ormai quotidiana dei
pendolari seregnesi è stata portata all’attenzione del Consiglio
Comunale dai consiglieri del PRC già ai primi di dicembre con
un’interrogazione urgente. Martedì 3 febbraio è stato approvato
all’unanimità un ordine del giorno proposto dal gruppo consiliare
del PRC che “impegna il Sindaco a contattare i suoi colleghi di Desio, Lissone, Monza per un’azione comune e decisa nei confronti
di Trenitalia per cercare di eliminare i vari disservizi, ritardi prima di
tutto, che subiscono giornalmente i pendolari.”
RASSEGNA STAMPA Grazie alle sollecitazioni del gruppo consiliare del PRC, sul sito Web del Comune è possibile consultare una
rassegna della stampa cittadina.
SBARRAMENTO “VELTRUSCONIANO” ALLE ELEZIONI EUROPEE E’ stata approvata (con i voti di PD, IDV e PDL) la legge che
introduce la soglia del 4% alle elezioni europee. Con questa decisione si cerca di escludere dal Parlamento le forze politiche più piccole (soprattutto comunisti, verdi, socialisti) ma sgradite sia al PDL
sia al PD. Infatti, non esistono ragioni connesse alla “governabilità”
perché il Parlamento Europeo ha solo compiti rappresentativi e non
nomina alcun “governo”. Non c’è nemmeno un risparmio di spesa
perché i rimborsi elettorali se li spartiranno i partiti che supereranno lo sbarramento. Il PRC farà comunque in modo di trasformare
questa vigliaccata in un’opportunità di lotta politica e di successo
elettorale per le proprie liste.
SE QUESTO NON E’ REGIME, COS’E’? Leggi razziali, attacco alla
CGIL, legittimazione delle “ronde padane”, obbligo di delazione
per i medici, schedature, controllo della magistratura, leggi ad
personam, decretazione d’urgenza quando le leggi non piacciono, controllo dell’informazione, militari usati per l’ordine pubblico,
proposte di “leggi bavaglio” per Internet, …
Governo Mussolini? No, governo Berlusconi.
Come raggiungere il PRC e i consiglieri.
Sito: www.brianzapopolare.it/prcbrianzaseregno
Facebook:http://www.facebook.com/group.php?gid=20436379990
34
[email protected]
febbraio/marzo 2009 Seregnoinform@
M
olti non mi conosceranno, mi chiamo Antonello Dell’Orto,
ho 37 anni, sposato, laureato in ingegneria per l’ambiente
ed il territorio, libero professionista nel settore delle energie rinnovabili e dell’edilizia eco-sostenibile.
Il 27 gennaio 2009 il Consiglio Comunale della città di Seregno
ha accettato la mia candidatura a Consigliere Comunale, entrando a “surrogare” un collega che si era precedentemente dimesso. Dopo 20 anni di impegno sociale nelle associazioni di volontariato è la prima volta che ho l’onore di ricoprire un ruolo di
Amministratore Pubblico, per di più come unico rappresentante
della lista civica “Per Seregno Democratica”, che ha governato la
città per i 10 anni che hanno preceduto l’attuale compagine di
centro-destra. Rivolgo un doveroso ringraziamento alle elettrici e
agli elettori che nel 2005 mi hanno concesso la loro preferenza
ed ammetto che è pensando a loro che ho fatto questa scelta
“gravosa” di mantenere vivo il simbolo che hanno scelto nella
cabina elettorale. Vorrei rappresentare un punto di riferimento
per tutte quelle ragazze e ragazzi, donne e uomini che sentono
utile riconoscersi nelle seguenti “5 Azioni per Seregno”: 1) Sicurezza sociale (certificazione della qualità dell’aria che respiriamo e
dell’acqua che beviamo; strade sicure per auto, ciclisti e pedoni;
rivitalizzazione delle periferie anche nelle ore serali; 2) Tutela del
patrimonio edilizio esistente (rivalorizzazione degli edifici civili ed
industriali esistenti, evitando l’edificazione selvaggia, che ha creato più offerta di alloggi rispetto alla richiesta, facendo perdere di
valore agli edifici “già esistenti” costruiti dai nostri nonni e padri);
3) Creazione di posti di lavoro “locali” (sostegno alle iniziative di
ristrutturazione edilizia “di qualità”, all’applicazione di “energie
rinnovabili” ed alla “mobilità sostenibile”, che offriranno tanti
posti di lavoro qualificati e ben retribuiti; sviluppo del “Centro
Commerciale all’aperto” più bello della Brianza, costituito dalle
centinaia di negozi non solo nelle vie del centro storico, coinvolgendo anche le attività commerciale periferiche della città); 4)
“Umanizzazione” delle relazioni (sviluppo dei “gruppi di coesione sociale” nei quartieri che promuovono eventi ludici e culturali,
per far conoscere tra di loro le persone che spesso neanche si salutano, pur abitando sullo stesso pianerottolo); 5) Seregno città
aperta (l’integrazione dei nativi e di tutti coloro che sono giunti
in città per motivi di lavoro, affetti, studio è alla base della creazione di una città sana e felice. Per realizzare questi 5 obiettivi: “Io
Vi recluto tutti!” (Harvey Milk-San Francisco, anni settanta). Per
condividere idee e proposte, critiche costruttive ed insulti, gioie
e dolori, per esservi più vicino dovete contattarmi a: a.dellorto@
tiscali.it (e-mail), antonelllo_d(skype), …e sto sperimentando il
social network Facebook, accetto consigli d’uso!