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Ing. Sandro Picchiolutto La norma UNI ISO EN 50001:2011 ed i Sistemi di Gestione dell’Energia Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente www.cti2000.it I vantaggi: conoscenza del proprio sistema organizzativo e produttivo con chiara attribuzione di responsabilità e competenze; facilità a raggiungere un approccio strutturale nell’uso dell’Energia; 2/67 coinvolgimento e partecipazione di tutti i dipendenti al raggiungimento degli obiettivi; controllo e riduzione dei costi e degli sprechi energetici; controllo e riduzione dell’impatto ambientale del sistema energetico; facilità ad uniformarsi a vincoli legislativi e/o regolamentari con maggiore disponibilità ad impegni volontari e/o accordi sociali; miglioramento dell’immagine aziendale e/o esigenze di Marketing. 3/67 Gli svantaggi: il livello di implementazione delle indicazioni della norma è variabile Organizzazione per Organizzazione, così come i vantaggi economici conseguibili; l’Organizzazione può focalizzare i propri sforzi negli adempimenti formali alla norma e non dare implementazione ad un vero e proprio miglioramento continuo del SGE, questo garantisce solo un minimo di effettiva Gestione dell’Energia e, quindi, di vantaggi economici; nel caso l’azienda non aderisca già ad una Certificazione di Sistema, l’implementazione della norma verrà a richiedere risorse e professionalità addizionali. 4/67 La gestione dell’energia è una cosa troppo importante per essere lasciata al contingente! Un Sistema di Gestione dell’Energia funziona se la Organizzazione è disponibile a coniugare l’attenzione all’utilizzo dell’energia con la pratica quotidiana, traducendo in azioni strutturali la volontà di gestire efficacemente costi e consumi dell’energia. La Gestione dell’Energia può anche essere definita come: “Applicazione delle misure organizzative, tecniche e comportamentali in una maniera strutturale ed economicamente valida al fine di minimizzare il consumo di energia della Organizzazione”. 5/67 Aderire ad un S.G.E. secondo ISO 50001 significa: a) stabilire una Politica Energetica appropriata; b) identificare gli usi energetici collegati alle attività dell’Organizzazione; c) identificare i vincoli legali e regolamentari cui l’Organizzazione sia sottoposta o cui decida volontariamente di conformarsi; d) identificare le priorità degli interventi di miglioramento, nell’ambito degli obiettivi e dei traguardi energetici indicati; e) stabilire struttura e programmi al fine di implementare i principi, raggiungere gli obiettivi e rispondere alle finalità della Politica Energetica; f) facilitare pianificazione, controllo, monitoraggio, azioni preventive e correttive, diagnosi ed attività di revisione conformi alla Politica Energetica ed appropriate rispetto al S.G.E.. 6/67 La UNI CEI EN ISO 50001: si basa sul principio del ciclo di miglioramento; livelli di riferimento e traguardi concreti sono fattori fondamentali del Sistema di Qualità; stimola un approccio di squadra; impegna direttamente la Direzione aziendale. 7/67 Finalità della norma è il miglioramento continuo di tutta la Organizzazione attraverso la riduzione dei costi energetici, delle emissioni dei gas serra e degli altri impatti ambientali correlati. Tale processo prende, nello specifico, la seguente forma: 8/67 Miglioramento continuo Politica energetica Pianificazione Energetica Riesame della Direzione Attuazione e funzionamento Audit interno del SGE Verifica e Azioni Correttive Azioni Correttive e Preventive Sorveglianza, Misurazione e Analisi 9/67 USO DELLA ENERGIA La norma è imperniata sul concetto di ”Prestazione energetica” e mira ad ampliare e rendere maggiormente flessibili gli strumenti a disposizione della Organizzazione nell’ambito del proprio S.G.E. INTENSITA’ ENERGETICA CONSUMO ENERGETICO PRESTAZIONE ENERGETICA EFFICIENZA ENERGETICA ALTRO Il concetto di prestazione energetica include l'uso dell'energia, l'efficienza energetica e il consumo dell'energia, ma può estendersi oltre a questi potendo così, l‘Organizzazione, scegliere da un ampio spettro di attività. 10/67 La Direzione deve: stabilire, implementare e mantenere una Politica Energetica; identificare scopo e confini del SGE; assicurare siano stabiliti traguardi ed obiettivi energetici, rendendo disponibili adeguate risorse. La Direzione deve dimostrare il suo impegno a considerare la Prestazione energetica nella pianificazione aziendale, sostenendo il SGE e migliorando continuamente la sua efficacia. 11/67 La Politica Energetica esprime l’impegno della Organizzazione a migliorare le proprie Prestazioni energetiche. Una Politica Energetica dovrebbe: a. concentrarsi su prodotti, processi ed attività che utilizzano la maggior quantità di energia od offrono il maggior potenziale di risparmi energetici; b. esprimersi anche in termini d’uso di fonti energetiche alternative e rinnovabili. 12/67 Dati in Ingresso Usi dell’Energia passati e correnti – Variabili rilevanti che influenzano l’uso significativo dell’Energia – Prestazioni Analisi Energetica A. ANALIZZARE USO CONSUMO DELL’ENERGIA Dati in Uscita E B. IDENTIFICARE LE AREE DI USO E CONSUMO SIGNIFICATIVO DELL’ENERGIA C. IDENTIFICARE LE OPPORTUNITA’ PER MIGLIORARE LA PRESTAZIONE ENERGETICA – LIVELLO ENERGETICO DI RIFERIMENTO – INDICI DI PRESTAZIONE ENERGETICA EnPI – OBIETTIVI – TRAGUARDI – PIANI DI AZIONE 13/67 Punto di partenza per una adeguata Pianificazione Energetica è una corretta analisi iniziale degli usi energetici. Tale analisi viene realizzata attraverso una Analisi Energetica dell’Organizzazione. L’identificazione degli usi energetici è un punto critico per comprendere dove venga utilizzata l’energia all’interno dell’Organizzazione e costituisce la base per stabilire le priorità degli sforzi per ridurre il consumo di energia. 14/67 La ISO 50001 pone l’attenzione sulla “significatività” degli usi energetici rilevati nell’ambito della Analisi Energetica, definendoli come modalità di utilizzo dell'energia che: ne determini un consumo sostanziale, e/o ne offra considerevoli potenziali di miglioramento in termini di prestazioni. La fase successiva prevederà la identificazione, messa in ordine di priorità e registrazione delle opportunità di miglioramento della prestazione energetica. 15/67 La determinazione degli usi significativi dell'energia implica la determinazione di quali criteri si adottino per definire: un “consumo sostanziale” che potrebbe includere l’uso di un bilancio energetico al fine di determinare gli usi energetici che pesino per una certa percentuale del consumo totale di energia, in alternativa può essere utilizzata una analisi di Pareto. una “opportunità considerevole di miglioramento della prestazione energetica” che potrebbe considerare le risultanze di diagnosi energetiche, studi sull’impiantistica, interviste con il personale responsabile di usi energetici e altre informazioni per la valutazione e messa in ordine di priorità delle opportunità di miglioramento. 16/67 La determinazione degli Usi Energetici Significativi è generalmente rappresentata da un processo iterativo che considera la concorrenza di ambo i criteri piuttosto che un processo sequenziale come potrebbe apparire dalla semplice lettura della ISO 50001. Questo significa che le opportunità di miglioramento possono rappresentare un input della determinazione degli UES a questo punto del processo di analisi iniziale. Si raccomanda che una Organizzazione intraprenda una visione olistica degli usi e consumi dell'energia nell’ambito della determinazione di scopo e confini del S.G.E. Questo include considerazioni sul come il personale che agisca per o per conto dell’Organizzazione, le prassi lavorative, la cultura organizzativa ed il comportamento influenzino le prestazioni energetiche. 17/67 Il Piano di Azione per il miglioramento delle prestazioni energetiche deriva dal Registro delle opportunità, integrato da uno (o più) strumenti finalizzati a definire la scala di priorità tra i diversi interventi considerati. Ad esempio, utilizzare una matrice delle priorità permette di sottoporre ogni intervento proposto ad un’analisi sintetica attraverso un certo numero di parametri oggettivi, così da associarlo ad un maggiore o minore coefficiente di priorità. 18/67 Aderire ad un SGE secondo ISO 50001 significa definire, documentare, attuare e mantenere aggiornati obiettivi e traguardi energetici per ogni opportuna funzione e livello. Gli obiettivi saranno: coerenti con la Politica Energetica; esplicitati nei traguardi che le Prestazioni energetiche dovranno conseguire nell’area di utilizzo individuata. Stabilire obiettivi e traguardi fornisce i mezzi per trasformare la Politica Energetica in azione. 19/67 Traguardi specifici possono essere applicati: al consumo di energia di apparecchiature e/o impianti (ad es. una specifica linea di produzione), al consumo di energia di settori e/o funzioni (ad es. il settore dei trasporti e logistica), alla formazione o la sensibilizzazione in campo energetico, ai processi di contabilizzazione, misurazioni e monitoraggio. 20/67 Obiettivi e traguardi devono essere: applicabili all’intera Organizzazione o, in un’ottica più limitata, a specifici siti o singole attività; definiti al livello gestionale corrispondente; valutati e rivisti periodicamente anche in riferimento alla considerazione dei soggetti interessati più rilevanti. 21/67 Aderire ad un SGE secondo ISO 50001 significa identificare e pianificare le operazioni associate ad usi energeticamente significativi assicurandone la coerenza con: Politica Energetica, obiettivi e traguardi energetici. Ciò dovrebbe riguardare tutte le componenti delle proprie attività, specialmente quelle più tipicamente operative, quali la manutenzione, la progettazione e la acquisizione di impianti, attrezzature, edifici, materie prime e ogni altro fattore che possa influenzare gli usi energetici significativi. 22/67 Organizzazioni che hanno già attivato al loro interno SGE mostrano come fino a 2/3 dei consumi nei cicli industriali derivi dagli impianti cosiddetti ausiliari. Le prime opportunità di miglioramento spesso risultano così dalla identificazione ed implementazione di semplici operazioni quotidiane. 23/67 Maggiore è il consumo di energia, più importante è la necessità di focalizzarsi sulla sua riduzione anche nei rapporti con l’ambiente esterno. Questo significa: progettare e/o procurarsi impianti ed attrezzature più efficienti; applicare gli obiettivi di Politica energetica anche nei confronti di tutti i soggetti che interagiscono con l’Organizzazione. Informare i fornitori sui propri obiettivi di Efficienza energetica anche modificando le stesse procedure di commessa incoraggerà l’instaurarsi di un efficace dialogo fornitore-cliente. 24/67 Identificazione e analisi degli usi energetici Punto di partenza per la pianificazione degli interventi di miglioramento della prestazione energetica dell’Organizzazione è rappresentato dalla analisi iniziale degli usi energetici. 25/67 Essa mira a: a) valutare uso e consumo dell'energia nel passato e nel presente; b) identificare le aree di utilizzo significativo individuandone: soggetti e variabili in grado di influenzarle; prestazioni energetiche correnti; usi e consumi energetici futuri; c) Individuarne le opportunità di miglioramento mettendole in ordine di priorità. 26/67 Applicabilità di una diagnosi energetica “a norma” ad una analisi energetica secondo ISO 50001 L'utilizzo di una diagnosi energetica effettuata secondo precisi standard normativi non rappresenta un requisito della ISO 50001. Se un’Organizzazione decide di realizzare la analisi energetica o dimostrare un miglioramento delle prestazioni energetiche adottando altre procedure, anche sviluppate autonomamente, potrà farlo purché risultino garantite: una adeguata analisi del flusso energetico dell‘Organizzazione finalizzata alla analisi del potenziale di miglioramento delle prestazioni energetiche; la possibilità di determinare il miglioramento effettivamente raggiunto. 27/67 Sono però chiari i vantaggi nella realizzazione di una diagnosi energetica secondo precisi standard normativi: elevata attenzione alle esigenze del committente; chiara definizione di procedure e ruoli delle parti coinvolte; acquisizione di dati ed informazioni in volume e qualità tali da supportare stime affidabili dei consumi previsti; possibilità di comparare analisi realizzate in siti, contesti o attività differenti; messa in priorità delle azioni di miglioramento delle prestazioni energetiche secondo criteri univoci . 28/67 La diagnosi energetica rappresenta la parte analitica del processo di pianificazione energetica. Se dimensione e complessità dell'analisi sono determinate da scopo e confini del SGE, il risultato dell'analisi energetica sarà tanto più affidabile quanto lo saranno disponibilità, idoneità e qualità dei dati raccolti. Chiaramente, tale processo potrà essere migliorato via via che l‘Organizzazione acquisirà maggiore esperienza: nella gestione dei dati energetici; nello sviluppo ed l'utilizzo di processi decisori basati sull’analisi. Rappresenta buona prassi utilizzare i risultati di ogni audit del SGE come parte dell'analisi energetica. 29/67 L’analisi energetica rappresenta un punto critico per comprendere dove venga utilizzata l’energia all’interno dell’Organizzazione e costituisce la base per stabilire le priorità degli sforzi per ridurre il consumo di energia. Questa analisi potrà svilupparsi secondo almeno due modelli: per vettore / sistema energetico (approccio tradizionale); per area di analisi / soluzione. 30/67 Vettore / Sistema energetico Analisi e bilancio energetico vettori per sistema e sottosistema; Identificazione profili di consumo ottimale delle principali utenze; Bilanci termici sistemi e sottosistemi; Identificazione / verifica delle perdite; Analisi e verifica fattibilità installazione soluzioni tecnologiche per risparmio energetico e fonti rinnovabili; Razionalizzazione e ottimizzazione processi e sistemi energetici; Sistemi e metodologie di gestione e supervisione consumi energetici; Disponibilità, affidabilità apparecchiature; e manutenibilità delle Analisi dei contratti fornitura energia; Utilizzo delle detrazioni fiscali; Richiesta certificati bianchi. 31/67 SGE (Sistemi di Gestione dell’Energia) Organizzazione Contratti forniture e servizi energetici Affidabilità Disponibilità Manutenibilità Sistemi Gestione - Supervisione Tecnologia di processo Prodotti Innovazione Tecnologia di prodotto Area di analisi / Soluzione Rilievi di campo, raccolta dati e/o misurazioni; Identificazione dei benchmark; Identificazione GAP analysis; Identificazione delle azioni di miglioramento e scelte strategiche; Progettazione interventi nelle aree: Prodotti / Sistemi, Affidabilità, Organizzazione; Proposta tecnica; Budget di investimento; Ritorno di investimento; Identificazione KPI di controllo / misura; Proposta economica; Realizzazione intervento di miglioramento; Verifica a consuntivo dei parametri 32/67 progettuali. La comprensione degli usi e dei consumi dell'energia nella Organizzazione rappresenta il primo passo di un'analisi energetica. Questo è raggiunto attraverso: identificazione delle sorgenti energetiche correnti; identificazione degli usi energetici correnti; valutazione degli usi e consumi di energia ivi comprese le tendenze passate e presenti. Le informazioni risultanti sono utilizzate al fine di identificare gli usi energetici significativi e le opportunità di miglioramento delle prestazioni. 33/67 Le fonti energetiche possono includere, ma non sono limitate a: elettricità, gas naturale, carburanti, energia solare, energia eolica, biomasse, cogenerazione e recupero delle energie disperse. In alcune Organizzazioni esse potranno includere vettori energetici quali aria compressa, acqua calda o refrigerata e vapore. Tipicamente le fonti energetiche dovrebbero escludere le materie prime salvo nei casi ove tali materie prime contribuiscano al bilancio energetico del processo. Es.1: il gas naturale può essere utilizzato sia come fonte energetica che come materia prima per la produzione di idrogeno. Es.2: il carbone rappresenta sia un fonte energetica che una materia prima per la produzione di Coke. 34/67 L'identificazione delle fonti energetiche può essere realizzata attraverso l'analisi delle registrazioni disponibili (ad esempio fatture, ricevute vendite combustibili, registrazione acquisti, eccetera). Il passo successivo nell'analisi energetica è rappresentato dal collegamento di queste fonti coi relativi usi energetici. Ricordiamo però che una singola fonte energetica può essere associata con diversi usi energetici. Informazioni utili all’identificazione degli usi energetici possono derivare anche da interviste con il personale dell‘Organizzazione responsabile per la conduzione di apparecchiature, sistemi e processi. 35/67 Una volta identificati gli usi energetici, è necessario valutarne il comportamento nel tempo al fine di determinare il consumo energetico storico di riferimento ed individuare le sue tendenze. Il livello di consumi energetici nel periodo di riferimento così come nel periodo di analisi dovrebbe ricomprendere tutte le situazioni e condizioni tipiche di normale funzionamento del sistema. In termini di estensione temporale, il periodo di misura considerato per il livello energetico di riferimento dovrebbe: ricomprendere almeno un ciclo normale e rappresentativo della funzionalità dell’impianto sottoposto a diagnosi nel quale il consumo energetico raggiunga un massimo ed un minimo; risultare comparabile al periodo di analisi. 36/67 In conclusione, i dati dovrebbero essere raccolti con una frequenza tale da permettere di comprendere: la variabilità nelle prestazioni energetiche e ogni anomalia nei consumi energetici; l'identificazione delle tendenze negli usi e consumi dell'energia. Possibili metodi di presentazione delle informazioni su usi e consumi dell'energia includono grafici, schemi, tabelle, diagrammi, mappe di processo e modelli di simulazione. Per una comprensione più dettagliata dei loro usi e consumi energetici, le Organizzazioni possono scegliere di applicare regole per il calcolo dell'energia, in funzione del loro contesto operativo, dei bisogni organizzativi e dei requisiti applicabili legislativi e non. 37/67 Possibili fonti di dati e misure fatture delle forniture energetiche per il periodo in esame suddivise per ogni fonte energetica, MA: le fatture dovrebbero essere controllate per la loro correttezza confrontandole con le letture reali dei contatori e non basandosi su stime da parte dei fornitori; è necessaria la massima attenzione per verificare che il periodo di consumo energetico e il periodo considerato dalle fatture sia il medesimo; 38/67 dati provenienti dai contatori fiscali dei vettori energetici e, dove esistono, letture dei contatori divisionali (registrate manualmente o elettronicamente), al fine di considerare i flussi di energia associati a: facilities di processo, apparecchiature, sistemi e processi; informazione sui flussi energetici (ad esempio diagrammi di Sankey); stima dei consumi energetici; modelli di simulazione di usi consumo di energia; 39/67 dati di apparecchiature (ad esempio dati di targa, efficienze dichiarate dai manuali delle apparecchiature rese disponibili dal costruttore, inventario degli apparecchi e tabelle dei dati relativi); registrazione delle operazioni di manutenzione a cadenza settimanale o giornaliera (registrazioni della centrale termica, ore di funzionamento della centrale produzione aria compressa); registrazione di interventi tecnici (registrazione degli interventi effettuati dal venditore o dal distributore); dati provenienti dal sistema di controllo; rapporti di audit energetici o studi sull'impiantistica; registrazione di analisi energetiche precedenti. 40/67 I risultati dell'analisi energetica sono rappresentabili da: lista delle fonti energetiche; lista degli usi energetici; misure o stima dei consumi energetici associati con ogni uso energetico per il periodo temporale ritenuto adeguato. Ricordiamo che uno scopo della analisi è stabilire le linee di tendenza nell’uso e consumo dell’energia ai fini dello sviluppo di una Pianificazione Aziendale finalizzata al miglioramento delle Prestazioni Energetiche della Organizzazione. 41/67 Gli Usi Energetici Significativi sono determinanti al fine di: identificare le aree su cui focalizzarsi nell’individuazione delle opportunità di efficientamento energetico; stabilire le priorità per il Sistema di Gestione dell’Energia; ottimizzare la allocazione delle risorse. 42/67 Il numero degli usi significativi considerati deve però tener conto della richiesta di risorse associate, in quanto ognuno di questi richiederà: competenza e addestramento del personale coinvolto, specifiche e procedure di acquisto, controlli operativi, monitoraggio e misura. 43/67 Tipiche aree da considerare nella identificazione degli Usi Energetici Significativi sono: usi energetici che offrono sostanziali potenziali efficientamento energetico; processi energivori ivi comprese le interazioni tra di essi; impianti, apparecchiature, attrezzature e impianti; edifici e servizi per gli edifici; materie prime; utilizzi energetici dell’acqua; altri servizi, quali trasporti e movimentazione. di 44/67 Strumenti per l’identificazione degli U.E.S. Rappresentano strumenti di supporto nell'identificazione degli usi significativi dell'energia nell‘Organizzazione: diagnosi energetiche, schemi di processo, grafici e diagrammi, bilanci di massa ed energia, anche espressi sotto forma di diagrammi di Sankey, mappatura degli usi energetici, modelli in grado di simulare uso e consumo dell’energia, analisi statistiche dei consumi energetici confrontate con le variabili chiave che influenzano gli usi energetici. 45/67 Variabili che potrebbero influenzare gli Usi Energetici Significativi Esempi di variabili rilevanti che possono influenzare gli Usi Energetici Significativi sono: condizioni climatiche, ivi compresi gradi giorno per riscaldamento e raffrescamento; dati di produzione, come livello di produzione, mix dei prodotti, qualità, lavorazioni successive; parametri di processo, come temperatura ambiente, temperatura dell'acqua di raffreddamento, temperatura del vapore; flusso dei materiali, proprietà caratteristiche (incluse le materie prime, ove opportuno); livelli di occupazione degli edifici; 46/67 disponibilità o meno di luce naturale e livelli di luce ambiente; ore di funzionamento degli impianti; livelli di attività dell’Organizzazione; distanza percorsa dai vettori energetici; livello di carico e utilizzo dei mezzi di trasporto/movimentazione; variazione nella disponibilità di contenuto energetico delle fonti/vettori energetici utilizzati (contenuto di umidità dei combustibili, potere calorifico inferiore, etc.). Le prestazioni energetiche correnti dovrebbero essere stabilite utilizzando i dati disponibili sui consumi energetici e le informazioni relative alle variabili rilevanti identificate. 47/67 Determinare le prestazioni energetiche correnti degli U.E.S. Metodi per determinare tali prestazioni includono confronti quali: 48/67 normalizzazione di : consumo elettrico di (ad es.): ● compressori aria rispetto ai volumi di produzione e alla temperatura aria ambiente; ● impianti di refrigerazione rispetto al carico di refrigerazione, alla temperatura del fluido e della temperatura ambiente; ● edifici rispetto al livello di occupazione e ai gradi giorno estivi; consumo di gas metano dell'edificio rispetto al livello di occupazione e ai gradi giorno invernali; consumo di carburante del velivolo rispetto alle ore di volo e al numero dei decolli; 49/67 consumo energetico per unità di produzione ed altri rapporti semplici quali efficienza energetica e coefficiente di prestazione nel caso non esista un carico di base e vi sia solo la una variabile rilevante; COP dei sistemi di raffreddamento e delle pompe di calore ai relativi carichi operativi e condizioni ambientali rispetto a sistemi energeticamente efficienti; confronto dei consumi energetici correnti rispetto ai consumi storici, nel caso che il consumo non sia influenzato da altre variabili rilevanti. 50/67 Il processo di stima della dimensione degli usi e consumi di energia futuri completa la determinazione delle prestazioni correnti. Tale stima dovrebbe considerare: ogni uso significativo dell'energia, le variabili rilevanti, le variazioni previste ad impianti, apparecchiature, sistemi e processi che si possono realizzare nel futuro, e dovrebbe estendersi per un periodo di tempo quanto meno equivalente alla durata del periodo di misurazione utilizzato per la determinazione delle prestazioni correnti. 51/67 Prodotti di questa attività includono: lista dei potenziali usi energetici significativi basata su sostanziali consumi energetici tali da offrire considerevoli opportunità per il miglioramento delle prestazioni energetiche; stima degli usi e consumi energetici futuri. È importante evidenziare come l’Organizzazione possa decidere di completare questa porzione dell'analisi iniziale anche successivamente alla implementazione di specifici interventi ricompresi nel piano d'azione. 52/67 Identificazione delle opportunità L’identificazione delle opportunità per il miglioramento della prestazione energetica costituisce informazione chiave nella pianificazione di un Sistema di Gestione dell’Energia. Se la Analisi Energetica ne rappresenta base e fondamento, l’identificazione delle opportunità di miglioramento deriva da opzioni generate nell’ambito di tale analisi, dalla identificazione degli U.E.S. e da diverse altre fonti. Il coinvolgimento di diversi soggetti, quali (ad es.) il personale coinvolto nella conduzione e manutenzione e nella fase progettuale, 53/67 contribuisce ad ampliare il campo delle proposte disponibili. Tali opzioni evolvono in opportunità passando per un processo di affinamento che utilizza i dati di analisi per determinarne potenziale e fattibilità in termini di miglioramento della prestazione energetica. L'identificazione delle opportunità per il miglioramento delle prestazioni energetiche dovrebbe essere un processo continuo. Il processo di valutazione può considerare diversi fattori aziendali quali: strategie di gestione delle risorse; impatti sulla manutenzione; così come l’utilizzo di una molteplicità di approcci che comunque garantiscano l’utilizzo di tecniche di provata affidabilità. 54/67 Strumenti e tecniche per l’identificazione delle opportunità suggerimento dei dipendenti; altre metodologie di miglioramento (Lean manufacturing, Six Sigma, Kaizen); Value engineering (disciplina creativa ed organizzata per l’ottimizzazione del valore di un prodotto in fase di sviluppo); diagnosi energetiche, variabili in costi e complessità da walkthroughs a diagnosi dettagliate; analisi dei bisogni al fine di evitare decisioni progettuali inappropriate o ridondanti; livelli di riferimento interni o esterni; 55/67 specifiche e dati tabellari del produttore o del progettista l'apparecchio considerato; analisi dei sistemi di misura; tecniche di manutenzione quali analisi di manutenzione, manutenzione predittiva; esame di età, condizioni, livelli di conduzione e manutenzione degli usi energetici analisi di tecnologie nuove ed emergenti; analisi di casi studio; incontri di gruppo, brainstorming, workshop di identificazione dell'opportunità; 56/67 liste di opportunità e consigli sui risparmi energetici disponibili su siti Web governativi o di Organizzazioni finalizzate al miglioramento dell'efficienza energetica; sistemi di monitoraggio continuo in grado di evidenziare ogni deviazione dai parametri prestabiliti di prestazione energetica (parzialmente o totalmente automatici); network, seminari, forum, conferenze per lo scambio di idee ed esperienze sulla efficienza energetica; tecniche di analisi ingegneristica e modellistica (analisi delle curve caratteristiche di pompe e sistemi, progettazione finalizzata a minimizzare il consumo energetico / pinch analysis) . 57/67 Determinazione degli Indici di Prestazione Energetica efficienza dei sistemi motore (aria compressa, sistemi di pompaggio, ventilatori, movimentazione) rispetto a: BAT; carichi di progetto e di utilizzo; COP dei sistemi refrigeranti e/o pompe di calore rispetto ai carichi operativi ed alle condizioni ambientali; energia necessaria per la climatizzazione degli edifici al variare delle condizioni ambiente rispetto ai parametri progettuali e/o alle migliori prestazioni storiche; 58/67 consumo energetico di processo per unità prodotta a carico attuale rispetto ai valori progettuali; perdite nelle reti elettriche o di aria compressa rispetto alle BAT; confronto dei parametri di progetto e configurazione rispetto alle altre opzioni per rispondere alle esigenze di sistema. 59/67 Messa in ordine di priorità L‘Organizzazione decide come mettere in ordine di priorità le opportunità e in quale formato le informazioni saranno mantenute ed aggiornate. È importante sottolineare come ogni Organizzazione determinerà i propri criteri per la messa in ordine di priorità delle opportunità. 60/67 Il prodotto dell’identificazione delle opportunità di miglioramento e il riconoscimento dei criteri di priorità – ferma restando la necessaria verifica di congruenza rispetto agli indirizzi di Pianificazione Energetica così come derivati dalla Politica Energetica – è rappresentato dal Registro delle Opportunità. 61/67 L’Art. 8 del D.Lgs. 102 “equipara” concettualmente una Diagnosi Energetica “a norma” alla Analisi Energetica della ISO 50001. In realtà, tali processi, apparentemente simili e comparabili anche in termini di impegno e di risorse necessarie alla loro implementazione, sono in grado di incidere in modo apprezzabilmente diverso sulla Organizzazione che li adotta. 62/67 La diagnosi energetica dovrebbe garantire il miglioramento dell’efficienza energetica nel rispetto delle esigenze del committente, ma né quest’ultimo né l’Auditor sono formalmente invitati ad individuare e condividere i criteri che determineranno (ad esempio): la maggiore o minore correlazione tra le azioni di miglioramento dell’efficienza energetica ed il miglioramento della prestazione energetica aziendale, ove l’efficienza rappresenta solo uno dei vari parametri in gioco; i criteri di determinazione della aliquota minima dei consumi energetici aziendali da considerare nelle operazioni di miglioramento, così da assicurare un livello minimo di incremento della prestazione energetica accettabile; la piena integrazione delle azioni di miglioramento proposte con la pianificazione aziendale. 63/67 E, soprattutto, la diagnosi energetica non richiede alla azienda : alcun “cambio di mentalità” nella modalità di gestione dell’energia, alcuna modifica nella struttura organizzativa e manageriale, rendendo quindi la sua implementazione più semplice e complessivamente “indolore”, particolarmente ove le sue risultanze si limitino a prevedere azioni di miglioramento tecnologiche. 64/67 La analisi energetica all’interno di un SGE si caratterizza invece: per la piena individuazione e condivisione di un criterio chiave quale quello di uso significativo dell'energia, determinando così che cosa l’Organizzazione intenda per un consumo sostanziale e che cosa per una opportunità considerevole di miglioramento della prestazione energetica, così da stabilire in modo oggettivo, condiviso ed univoco, le priorità per la gestione dell'energia, il miglioramento delle prestazioni energetiche e la stessa allocazione delle risorse finalizzate a tale miglioramento; 65/67 per la visione olistica che si accompagna a tale valutazione, includendo considerazioni su come il fattore umano o anche fattori esterni impattino sulla prestazione energetica e come l'uso significativo dell'energia interagisca con le prestazioni energetiche di altri usi significativi; per un elevato livello di integrazione con le strategie di pianificazione adottate dalla azienda nella scelta degli interventi/investimenti a breve, medio o lungo termine, assicurando la sua condivisione a tutti i livelli della Organizzazione e, in ultima analisi, agevolando la sua effettiva realizzazione. 66/67 Per contro, l’adozione di un SGE richiede alla Organizzazione di intraprendere un impegnativo percorso di qualità dove il nuovo sistema di gestione non potrà evitare la messa in discussione di tutta la Organizzazione, del sistema gestionale e finanche della medesima politica manageriale e di direzione. È chiaro come non tutte le aziende siano disponibili, o più semplicemente ritengano opportuno, intraprendere un tale percorso. 67/67